La revisione dell'albo delle imprese artigiane: una proposta operativa

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Comune di Brescia Settore Statistica analisi & proposte 5/95 La revisione dell'albo delle imprese artigiane: una proposta operativa Brescia, 25/10/2002

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Comune di Brescia

Settore Statistica

analisi & proposte 5/95

La revisione dell'albo

delle imprese artigiane:

una proposta operativa

Brescia, 25/10/2002

Gruppo di lavoro: Ines Paccanelli, Marco Palamenghi, Marco Trentini. la nota è stata stesa da Marco Trentini.

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1. Premessa La Legge Regionale 16.12.1989 n. 73, prevede che le Commissioni provinciali per l'artigianato procedano alla revisione degli albi provinciali delle imprese artigiane per adeguarli alle esigenze della legge quadro sull'artigianato (L. 8.8.1985 n. 443). L'iscrizione all'albo è di particolare importanza per una impresa in quanto solo attraverso di essa viene riconosciuto il carattere artigianale dell'attività svolta con le conseguenze ben note in termini di agevolazioni normative, ..., creditizie. Le operazioni istruttorie in vista della revisione degli albi sono a carico dei Comuni che dovranno procedere contattando i titolari delle imprese, verificando con essi le informazioni già disponibili e rilevando i nuovi dati su moduli appositamente predisposti dalla Commissione artigianato. La revisione dell'albo è l'occasione per il Comune per riordinare il proprio sistema informativo relativo alle imprese artigiane, rispondendo da un lato alle esigenze informative dei settori che operano su e con le imprese, ed alle esigenze previste dalla normativa che stabilisce in capo al Sindaco degli obblighi di controllo su alcune fasi della vita delle imprese artigiane. L'Amministrazione ha incaricato il Settore Statistica di realizzare le operazioni di competenza comunale connesse alla revisione dell'albo delle imprese artigiane. Questo documento contiene una proposta operativa globale riguardante l'intero sistema informativo relativo all'artigianato e costituisce un primo documento di lavoro che verrà sottoposto all'attenzione del Sindaco e della Giunta municipale. Nel punto 2 viene presentato un sommario quadro normativo con gli obblighi del Comune in materia di artigianato; mentre nel punto 3 viene illustrata la rilevanza delle informazioni sulle imprese artigiane per le attività di programmazione e gestione in campo urbanistico, ambientale, tributario ed economico. Nel punto 4 viene presentata la proposta operativa per l'intero progetto, con particolare riferimento alle attività di competenza del Settore Statistica. Nelle appendici vengono presentati alcuni aspetti organizzativi e programmatori e le schede di rilevazione.

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2. Quadro normativo L'attività delle imprese artigiane è sottoposta ad una normativa specifica che ha come cornice di riferimento la Legge quadro per l'artigianato (L. 443 del 8 Agosto 1985). La normativa prevede l'istituzione di un Albo provinciale delle imprese; l'iscrizione ad esso è costitutiva del carattere artigiano di una impresa ed è, altresì, condizione necessaria per la concessione delle agevolazioni creditizie (art. 5 L. 443/85). Le operazioni istruttorie in vista della revisione degli albi sono a carico dei Comuni, ex. art. 33 comma 3 della LR 73/89, che dovranno contattare i titolari delle imprese con sede nel territorio di competenza e verificare con essi le informazioni già in possesso della Commissione provinciale. I Sindaci hanno inoltre obblighi precisi in merito all'accertamento dell'inizio dell'attività dell'impresa, nonché sulle variazioni o cessazioni delle attività medesime (art. 63 - IV comma lett. a) del DPR 24.7.1977 n. 616)1. Gli obblighi per il Comune non si limitano a quanto prescritto dalla normativa specifica. Un accenno all'ordinamento degli Enti locali (L. 142/90) è di rigore essendo la cura e lo sviluppo degli interessi della comunità locale aspetto preminente delle funzioni del Comune. All'interno di tali interessi generali trovano una sicura collocazione le attività economiche; i "... soggetti pubblici e privati (partecipano) alla realizzazione di obiettivi di interesse generale compatibili con le risorse ambientali e con la salvaguardia del territorio" recita al punto 2.12 dell'art. 5 lo Statuto del Comune di Brescia. Infine lo stesso documento programmatorio della Giunta Municipale pone attenzione alla questione delle attività artigiane con riferimento:

1) alla risorsa sociale ed economica rappresentata dalle imprese artigiane; 2) alla difesa delle attività artigianali tipiche del centro storico; 3) alla tutela dell'aria, acqua e suolo dalle forme di inquinamento provenienti dalle attività produttive; 4) alla produzione di rifiuti, con particolare riferimento ai rifiuti speciali.

Gli aspetti normativi illustrati costituiscono la cornice all' interno della quale verrà collocata la revisione del sistema normativo. L'interesse dell'Amministrazione locale allo sviluppo dell'impresa artigiana oltre ad essere definito dalla normativa2 vista in precedenza, deriva anche da alcune considerazioni di scenario riguardanti le problematiche produttive e del lavoro. L'impresa artigiana, ragionando in generale e per grosse semplificazioni, fornisce beni e servizi alle famiglie e alle imprese locali, ed è caratterizzata da processi produttivi tipicamente ad alta intensità di lavoro. La reattività dell'artigianato al ciclo economico significa, quindi, tipicamente espansione dell'occupazione. In altri termini essendo modesto il capitale impiegato la sviluppo delle attività produttive si tradurrà più facilmente in nuova occupazione; fatto di per sé di grande rilievo nell'attuale situazione economica generale.

1) Nell'appendice A sono riportate le copie delle schede di accertamento notificate dal Comune ai titolari delle imprese artigiane.

2) Normativa nel senso più esteso possibile: dalla Costituzione, fino allo Statuto Comunale ed agli indirizzi programmatici della Sindaco e della Giunta Municipale

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3. Il sistema informativo sull'artigianato La revisione dell'albo delle imprese artigiane può essere l'occasione per il Comune per l'adeguamento del proprio sistema informativo sull'artigianato. La rilevanza di un sistema informativo sull'artigianato costituisce l'oggetto del prossimo punto 3.1, mentre la situazione attuale viene descritta nel punto 3.2; una proposta sommaria viene illustrata nel successivo punto 3.3. 3.1 Obiettivi L'importanza del tessuto produttivo costituito dalle imprese artigiane è presto detta: buona parte di esse lavorano, prioritariamente, per il mercato locale, quindi a beneficio diretto delle famiglie e delle imprese locali. Gli obiettivi che l'Amministrazione pubblica si può porre nei confronti di esse sono:

1) incentivare lo sviluppo economico, quindi le attività produttive. Questo risultato può essere ottenuto attraverso la molteplicità di leve a disposizione: fiscali, urbanistiche o anche commerciali per le attività che comportano vendita al minuto, o infine per le attività amministrative di supporto3. 2) creare posti di lavoro; 3) orientare lo sviluppo in modo compatibile con le esigenze ambientali e di tutela del territorio.

3.2 La situazione attuale Il Comune ha l'obbligo di compiere le operazioni istruttorie per l'accertamento dell'effettivo inizio dell'attività da parte dell'impresa e per la verifica del possesso dei requisiti che definiscono il carattere artigiano dell'attività4. La Commissione provinciale per l'artigianato invia la comunicazione della richiesta di iscrizione all'albo presentata dal titolare dell'impresa, oppure la comunicazione di variazione o cessazione dell'attività. Il Settore Commercio, destinatario della comunicazione, gira al Centro unico di rilevazione e notifica (CURN) la richiesta e attende il risultato della verifica effettuata dall'accertatore. Effettuato l'accertamento, il modello compilato ritorna al Settore Commercio e viene inviato, previa copia, alla Commissione per l'artigianato. Le copie del materiale cartaceo vengono quindi archiviate, e sono recuperate solo per il rilascio di duplicati agli artigiani interessati. 3.3 Una proposta operativa Il Comune svolge sicuramente una funzione delicata che lo porta direttamente a contatto con l'impresa al momento della costituzione e in tutti i momenti salienti dell'evoluzione dell'attività. 3) La pluralità di leve si traduce, nell'attuale assetto organizzativo nella frammentazione delle competenze su differenti servizi e settori. Così i Servizi ICIAP ed il Servizio Tassa rifiuti, entrambi del Settore Tributi, si occupano di due aspetti tributari connessi agli artigiani, mentre è il Settore Commercio che gestisce il rilascio delle autorizzazioni commerciali e così via, senza una unitarietà di direzione.

4) La normativa citata, Legge quadro sull'artigianato e legge regionale, prevedono la certificazione di vari aspetti tra cui:

- il tipo di produzione, e se si tratta di lavorazioni in serie; - il ruolo e la responsabilità del titolare rispetto all'impresa, nonché l'attività svolta come lavoro professionale e le mansioni; - il numero di occupati distinti per qualità: titolare, familiari collaboratori, - le macchine ed attrezzature di cui l'impresa è dotata.

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Questo motivo fa ritenere opportuna un riordino della materia che consenta, come sottoprodotto, di ottenere informazioni aggiornate sulle imprese artigiane. I settori comunali interessati a seguire l'evoluzione delle imprese, magari anche solo limitatamente ad alcuni aspetti particolari5, sono più di uno. Pare perciò opportuno cogliere l'occasione della revisione dell'albo per riordinare il sistema informativo sulle imprese artigiane . Il riordino riguarda la sequenza delle operazioni che sono a carico del Comune, ma, soprattutto, riguarda la garanzia che per quanto concerne l'ente locale esiste uno ed un solo archivio di base relativo all'artigianato, essendo tutti gli altri legati ad esso per l'aggiornamento. Le funzioni che dovranno essere garantite riguardano:

1) coordinare la raccolta delle informazioni del normale circuito di accertamento, quindi garantire l'amministrazione ordinaria; 2) produrre informazioni per i settori operativi per l'attività di gestione ordinarie e per le attività di programmazione e studio.

Visto il numero delle imprese e la mole del lavoro la struttura necessaria per gestire le attività elenacate non deve essere pesante in termini di personale ed attrezzature (sarà sufficiente una persona, per una parte limitata della giornata), ma piuttosto di un sistema di gestione informatizzato delle flusso informativo che garantisca il requisito dell'unicità dell'archivio visto in precedenza. L'occasione della revisione dell'albo artigiano può essere sfruttata per razionalizzare l'intero flusso informativo, e per produrre le procedure informatizzate utili per la gestione successiva.

5) Il Settore Ambiente può, ad esempio, essere interessato ad informazioni di grande dettaglio, fino alle materie prime utilizzate ed ai rifiuti prodotti, limitatamente ai carrozzieri, mentre per gli idraulici possono bastere pochi elementi.

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4. Criteri guida per la rilevazione La revisione dell'albo delle imprese artigiane consiste nella verifica della sussistenza dei requisiti artigiani previsti dalla normativa. La Commissione provinciale per l'artigianato ha provveduto all'invio delle schede cartacee contenenti le informazioni già a disposizione della commissione stessa che il Comune è tenuto a verificare, correggere o integrare. I dati inviati si riferiscono alla situazione delle imprese aventi sede nel Comune di Brescia alla data di fine dicembre 1993. Distingueremo, nel prosieguo, tra criteri generali e problemi specifici della rilevazione. 4.1 Criteri generali I criteri guida per la rilevazione si possono ricondurre ai seguenti:

1) garantire la copertura della rilevazione , vale dire che nessuna unità di rilevazione venga tralasciata; 2) garantire la completezza delle informazioni raccolte; 3) garantire la coerenza delle informazioni rilevate; 4) rilevare direttamente solo le informazioni che non sono già disponibili da altre fonti, in sostanza integrare le informazioni già disponibili con informazioni di interesse specifico.

Per ottenere buoni risultati nella copertura è necessario procedere in modo sistematico alla raccolta ed integrazione di tutte le informazioni disponibili relativamente agli artigiani. Le fonti sono le più varie:

- dati già in possesso del Comune: i dati sull'ICIAP in possesso del Settore Tributi, ad esempio; - dati in possesso di altre amministrazioni, iscrizione presso l'INPS; - dati in possesso di privati: TELECOM; - dati in possesso delle associazioni di categoria relativamente agli iscritti, Associazione panificatori ad esempio.

La raccolta delle informazioni da tutte le fonti disponibili dovrebbe consentire di evitare di tralasciare dalla rilevazione alcune imprese in particolare quando non esiste corrispondenza tra sede dell'impresa e mercato di sbocco dell'attività. E' il caso, ad esempio, delle imprese edili artigiane che pur avendo sede nel territorio del Comune di Brescia operano costantemente al di fuori di esso; o vice versa. L'aspetto della coerenza e completezza sono chiari di per sé, mentre la possibilità di integrare le informazioni richieste merita alcuni cenni. L'attività produttiva artigiana, per svolgersi, necessita, tra l'altro di alcuni servizi che il Comune produce. E' il caso, tanto per fare un esempio, della messa a disposizione di zone per la sosta nel centro storico. La singola impresa artigiana, con un data struttura produttiva, un proprio mercato ecc., necessita in grado diverso i servizi offerti dal Comune. Il panificatore potrebbe aver bisogno di parcheggi per i clienti di fronte alla sede dell'impresa, mentre l'idraulico potrebbe aver bisogno di agevolazioni per il parcheggio nel centro storico. Si tratta perciò di richiedere all'artigiano le informazioni su quei vicoli, posti dal Comune, che se rimossi potrebbero contribuire ad un migliore sviluppo dell'attività dell'impresa. Non sarà necessario chiede informazioni dettagliate sulle tipologie di produzioni poiché molti degli elementi che interessano (inquinamento, materie prime ecc.) sono raccoglibili attraverso il collegamento con altre fonti informative: archivi dell'Azienda USSL 18 per la parte dell'inquinamento, catasto dei rifiuti ecc.

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La rilevazione dovrebbe invece limitarsi: - ai problemi della singola impresa; - agli aspetti su cui il Comune, anche tramite la municipalizzata, può intervenire; - eventualmente agli aspetti su cui il Comune non può intervenire, ma che, essendo di comptenza di altri enti pubblici, sono influenzabili dalla pressione dell'Amministrazione comunale.

Accanto a questi aspetti metodologici riteniamo qualificante anche la scelta di effettuare la rilevazione presso le imprese con l'obiettivo primo di ottenere una collaborazione fattiva degli interessati, e, soprattutto, per tradurre una statuizione di principio, la partecipazione richiesta dalla L. 142/90, in procedura operativa. 4.2 Problemi specifici Le situazioni che si possono incontrare nel corso della rilevazione sono due:

1) l'impresa è già presente nello schedario. In questo caso il rilevatore ha il compito di verificare l'esistenza dell'impresa, la completezza e l'esattezza dei dati già rilevati compilando i quadri opportuni; 2) l'impresa non è presente nello schedario. Occorre procedere alla compilazione di una nuova scheda di concerto con i rappresentanti dell'impresa.

Nel primo caso, verifica di una scheda già esistente, il lavoro del rilevatore si riduce ad alcune semplici operazioni: contattare l'imprenditore, verificare le informazioni disponibili ed integrare con i dati mancanti. Nel secondo caso il rilevatore dovrà in primo luogo individuare l'impresa e successivamente procedere come già detto. L'individuazione dell'impresa, per evidenti ragioni operative, di copertura della rilevazione, di gravosità del compito, non può essere demandata in toto ai rilevatori e richiede un intervento di verifica, controllo e supervisione da parte del personale di appoggio interno. Poiché i dati disponibili riguardano la situazione alla data di fine dicembre del 1993 è plausibile che il numero di imprese da rilevare sia elevato e comporti perciò un carico non indifferente per l'ufficio. L'esperienza dell'ufficio nel caso di rilevazioni analoghe, ad esempio nei censimenti, suggerisce di procedere affidando a personale esterno le operazioni di rilevazione vera e propria, mentre all'interno rimarranno le fasi di impostazione metodologica, organizzazione, supervisione e coordinamento delle operazioni, che risultano particolarmente impegnative, nel caso in questione, viste le conseguenze della mancata rilevazione per le imprese. Una rilevazione ben fatta è la base del futuro sistema informativo dell'artigianato.

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5. L'organizzazione della rilevazione La rilevazione ha come oggetto tutte le imprese artigiane con sede nel territorio comunale. Il numero delle unità da rilevare può essere stimato dai dati del Censimento generale dell'industria e dei servizi: alla data del 20 ottobre 1991 risultavano localizzate nel territorio comunale 4060 imprese artigiane con 4229 unità locali6. Il numero e l'estrema varietà delle attività svolte, dalla produzione di beni ai servizi, rendono indispensabile procedere con cautela verificando gli elementi già disponibili con informazioni provenienti anche da altre fonti. Questa impostazione rende necessario costituire una struttura interna, di carattere temporaneo, che si occupi fin da ora delle fasi di:

- reperimento delle informazioni per l'aggiornamento dei dati; - sviluppo delle procedure informatiche di supporto alla rilevazione, compresa la contabilità delle schede; - selezione ed addestramento del personale addetto alle rilevazioni; - supervisione, coordinamento e controllo della rilevazione e dei rilevatori; - gestione dell'informazione verso gli imprenditori e le associazioni.

L'esperienza dell'ufficio suggerisce una organizzazione a vari livelli: - direzione della rilevazione; - coordinamento e controllo dei rilevatori; - rilevatori.

La direzione si occuperà delle fasi di impostazione, progettazione del sistema informativo, della selezione del personale nonché della supervisione delle operazioni.

6) I dati derivanti dall Registro delle ditte della Camera di Commercio portano ad una quantificazione notevolmente differente, dovuta, presumibilmente, a diversi criteri definitori. Le unità locali di imprese artigiane nel periodo dal 1987 al 1993 risultavano: ------------------------- Anno Unità locali di imprese artigiane ------------------------- 1987 5413 1988 5337 1989 5231 1990 5203 1991 5178 1992 5061 1993 4780 ------------------------- Il dato per settore di attività risulta il seguente Unità locali di imprese artigiane localizzate a Brescia per ramo di attività dal 1987 1l 1993 ------------------------------------------------------------------------- Anno Ramo di attività economica agric indu1 Ramo2 Ramo3 Ramo4 Ramo5 Ramo6 Ramo7 Ramo8 altri e serv pesca ------------------------------------------------------------------------- 87 10 0 76 999 1171 690 839 488 159 981 88 9 0 79 968 1154 680 826 491 156 974 89 8 1 77 958 1140 671 800 486 140 950 90 7 1 76 962 1144 670 786 475 149 933 91 7 1 71 935 1145 681 763 482 157 936 92 6 0 70 891 1106 679 742 460 155 952 93 6 1 64 840 1012 642 697 432 148 938 -------------------------------------------------------------------------

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Quest'ultima fase può essere affidata a chi si occuperà del futuro ufficio per l'artigianato. I coordinatori si occuperanno dello sviluppo delle procedure informatizzate, del coordinamento interno della rilevazione, del controllo sulla rilevazione, dell'eventuale registrazione dei dati raccolti. Le operazioni di rilevazione vera e propria saranno affidate a rilevatori esterni tenendo presenti due esigenze contrapposte:

- celerità delle operazioni; - remuneratività per i rilevatori.

Il bilanciamento delle due esigenze dipende dalla soluzione operativa prescelta, quindi dal fatto di effettuare o meno una rilevazione aggiuntiva.

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6. Risorse Le risorse necessarie per lo svolgimento delle operazioni dipendono dall'integrazione, o meno, della rilevazione, e dalla costituzione dell'ufficio artigianato e dalla durata della rilevazione. 6.1 Strutture Le risorse di tipo strutturale sono uguali per tutte le soluzioni adottate, ovviamente cambia la localizzazione dell'ufficio, poiché, qualora si decidesse di costituire un ufficio artigianato sarebbe opportuno localizzare la sede operativa della rilevazione nei locali del futuro ufficio. Si tratta di:

- una stanza ogni due coordinatori, ed una per la supervisione della rilevazione; - una linea telefonica per ogni persona; - una linea verde telefonica per gli artigiani; - un personal computer completo di stampante per ogni operatore interno collegato in rete per la gestione delle operazioni connesse alla rilevazione.

Il materiale può essere messo a disposizione dagli uffici già esistenti. 6.2 Personale Per quanto riguarda l'ufficio interno si prevede l'impiego di:

- due persone, nel periodo da luglio a settembre per le attività di direzione, ed una persona come supervisore durante le operazioni della rilevazione; - due coordinatori dei rilevatori a partire da settembre per curare il coordinamento della rilevazione, il controllo dei rilevatori, la registrazione dei dati, ed i rapporti con gli artigiani; - 20/21 rilevatori, scelti tra il personale dipendente del Comune, ognuno dei quali con il compito di rilevare circa 200 imprese. Ad ogni rilevatore verrà versato un corrispettivo per le ore straordinarie necessarie per la compilazione delle schede. Si stima che un tempo di 20 minuti per scheda sia mediamente necessario per tutte le operazioni connesse alla rilevazione.

La rilevazione di unità dislocate in posizioni decentrate ovvero difficili da rilevare può essere effettuata dai rilevatori dipendenti del Settore Statistica. 6.3 Costi In base ad una intesa tra l'ANCI e le Regioni, queste ultime verseranno una cifra di £. 5000 a forfet a titolo di rimborso delle spese per ogni impresa censita. I costi per l'eventuale rilevazione aggiuntiva vanno valutati in relazione alla complessità e gravosità dell'impegno richiesto per la compilazione della scheda. Oltre ai costi testè considerati vanno aggiunti:

- i costi di riproduzione delle schede aggiuntive; - i maggiori costi telefonici, in particolare per il numero verde; - i maggiori costi di cancelleria.

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7. Riferimenti normativi Proposta degli indirizzi generali di governo, Deliberazione n. 285 del Consiglio

Comunale di Brescia, 16 Dicembre 1994 Programma del Candidato Sindaco Avv. Mino Martinazzoli per le elezioni

amministrative 1994, Documento pubblicato all'Albo Pretorio il 22 Ottobre 1994 Statuto del Comune di Brescia, 9 Novembre 1992 Disciplina istituzionale dell'artigianato lombardo, Legge Regionale 16 Dicembre 1989,

n. 73 Legge quadro sull'artigianato, Legge 8 Agosto 1985, n. 443 Attuazione della delega di cui alla L. 22 Luglio 1975, n. 382, Decreto Presidente della

Repubblica 24 Luglio 1977, n. 616 Ordinamento degli Enti Locali, Legge 8 Giugno 1990, n. 142

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Appendice A

ESEMPLIFICAZIONE DELLA SCHEDA AGGIUNTIVA

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Comune di Brescia Settore Statistica

Revisione dell'albo delle imprese artigiane Rilevazione delle richieste degli imprenditori al Comune Quali sono le esigenze maggiormente sentite dalla Sua impresa: SI' NO IRRILEVANTE SOSTA - parcheggi per la clientela - parcheggi per i mezzi dell'impresa - parcheggi per i fornitori ACCESSO ALLE ZTL - permessi agevolati nel centro - aree di sosta riservate nel centro per i mezzi dell'impresa - procedure di rilascio dei permessi più flessibili - fasce orarie di libero accesso al centro ASPETTI AMMINISTRATIVI (PER CHI VENDE) - deroga alle superfici - rilascio di tabelle aggiuntive quali ? - deroga alle distanze ORARI - orari di apertura delle attività di vendita RIFIUTI - frequenza di raccolta - raccolta differenziata - smaltimento rifiuti industriali da parte ASM ALTRO - spazi espositivi per la clientela - fiera

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Appendice B

STRUTTURA ORGANIZZATIVA DELLE OPERAZIONI

2 +-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------+ ¦ Scala temporale delle attività per la ¦ ¦ ¦ revisione dell'albo imprese artigiane ¦ ¦ +-----------------------------------------+-----------------------------------------------------------------------¦ ¦ ATTIVITA' ¦Gruppo di ¦ MESE E NUMERO DELLA SETTIMANA ¦ ¦ ¦lavoro ¦ giugno luglio agosto settembre ottobre novembre¦ ¦ ¦responsabile¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦24¦25¦26¦27¦28¦29¦30¦31¦32¦33¦34¦35¦36¦37¦38¦39¦40¦41¦42¦43¦44¦45¦46¦47¦ +----------------------------+------------+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--+--¦ ¦ Impostazione metodologica ¦Direzione ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ Rapporti interni esterni ¦Direzione ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ Selezione del personale ¦Direzione ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ Formazione del personale ¦Direzione ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ Predispos. archivi base ¦Direzione ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ Sviluppo proc. informatiz. ¦Direzione ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ Informazione ¦Direzione ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ Coordinamento rilevazione ¦Coordinatori¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ Rilevazione ¦Rilevatori ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ Recupero situazioni part. ¦Rilevatori ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ Registrazione dati ¦Coordinatori¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ Consulenza telefoniche ¦Coordinatori¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ Gestione rilevatori ¦Coordinatori¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ ¦ +-----------------------------------------------------------------------------------------------------------------+

3 +----------------------------------------------------+ ¦ STRUTTURA ORGANIZZATIVA ¦ GRUPPO ¦ +----------------------------------------¦ DI ¦ ¦ A R E E ¦ LAVORO ¦ +----------------------------------------+-----------¦ ¦1 - DIREZIONE ¦ ¦ ¦ 1 Studio e adempim. Leggi e circolari ¦ ¦ ¦ 2 Rapporti interni ed esterni ¦ ¦ ¦ 5 Coordinamento intersettoriale ¦ ¦ ¦ 6 Coordinamento aree di rilevazione ¦ ¦ +----------------------------------------+-----------¦ ¦2 - SISTEMI INFORMATIVI ¦ ¦ ¦ 1 Informatica ¦ ¦ ¦ 2 Toponomastica ¦ ¦ ¦ 3 Predisposizione archivi di supporto ¦ ¦ ¦ 4 Sistemi informativi ¦ ¦ ¦ 5 Indagini speciali ¦ ¦ ¦ 6 Revisioni S.I. interni ¦ ¦ ¦ 7 Piano di spoglio e diffusione ¦ ¦ +----------------------------------------+-----------¦ ¦4 - INFORMAZIONE ¦ ¦ ¦ 1 Documentazione ¦ ¦ ¦ 2 Sensibilizzazione opinione pubblica ¦ ¦ ¦ 3 Ufficio informazioni e centralino ¦ ¦ ¦ 3/bis Centri informazione decentrata ¦ ¦ ¦ 4 Diffusione ¦ ¦ +----------------------------------------------------+

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Sequenza delle operazioni relative al singolo questionario R rilevatore C coordinatore S supervisore UR unità di rilevazione Operazione Soggetto 1 Ritiro dei questionari dal coordinatore R 2 Consegna del questionario all'unità di rilevazione R 3 Compilazione del questionario UR e R 4 Primo controllo al momento del ritiro R verifiche 5 Se la situazione è problematica viene effettuato un supplemento d'indagine Eventuali codifiche 6 Ritiro del questionario e consegna al coordinatore R 7 Controllo del questionario C 7.1 il questionario è incompleto 1 se le informazioni già in possesso del R rilevatore sono sufficienti si corregge 2 se le informazioni già in possesso del rilevatore non sono sufficienti si va al punto 2 R 7.2 il questionario è completo 8 Codifica definitiva C 9 Verifica della completezza della sezione C 9.1 la sezione è incompleta tornare a 1 9.2 la sezione è completa 10 Controllo sui questionari "problematici" S 10.1 il questionario non va bene: inizia una nuova istruttoria C R 10.2 il questionario va bene 11 Verifica della completezza della sezione e verifiche incrociate S 11.1 la sezione è incompleta tornare indietro fino S a 1 se manca qualche unità di rilevazione o fino a 10 C R 11.2 la sezione è completa 12 Registrazione dei dati 13 Controlli sulla qualità della registrazione

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COMUNE DI BRESCIA SETTORE STATISTICA

Allegato al

Pro memoria n. 4/95

La revisione dell'albo delle imprese artigiane: una

proposta operativa

ESTRATTO DAL DOCUMENTO:

REVISIONE DEL PIANO DI SVILUPPO E

ADEGUAMENTO DELLA RETE DISTRIBUTIVA DEL COMUNE DI BRESCIA

INTERVISTE A TESTIMONI

PRIVILEGIATI SUL

COMMERCIO A BRESCIA

Documento n. 1

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Brescia, 12 luglio 1994

7 Le interviste sono state condotte da: Angelo Straolzini, Istituto Policleto Sas Maristella Fattoretto, Settore Statistica Marco Palamenghi, Settore Statistica La nota è stata stesa da Marco Palamenghi e Angelo Straolzini Il gruppo di lavoro del Settore Statistica è composto da: Vittorio Boniotti Maristella Fattoretto Marco Palamenghi Marco Trentini

8 ASSOCIAZIONI DEGLI ARTIGIANI La categoria non ha grossi interessi in materia commerciale se non per quegli associati che svolgono attività artigianali collegate al commercio (panificatori, gelatai, pasticceri, gastronomie e rosticcerie, pastifici, ecc.). L'artigianato è stato estromesso dal centro storico e in parte anche dalle sue immediate vicinanze. E' importante reinserire nel centro le attività artigianali con esso compatibili: servizi alle famiglie e alle persone; imprese artigiane con attività non inquinanti, anche perché sono attività che solitamente non necessitano né di grandi spazi, né di aree di parcheggio. L'Amministrazione comunale potrebbe utilizzare locali di sua proprietà per attuare una politica di reinserimento dell'artigianato nel centro oppure locali quali gli ex-cinema (Magenta). In tali sedi potrebbero essere previsti spazi espositivi dell'artigianato locale. Nell'area museale potrebbero essere favoriti gli insediamenti di artigianato artistico (armi storiche, peltro, ecc.). E' da risolvere il problema delle aree di insediamento produttivo del PRG (zone artigianali) in cui non è possibile commercializzare i prodotti. Inoltre è possibile ipotizzare l'uso delle aree dismesse contigue al centro per il reinserimento degli artigiani in città (attività non inquinanti) prevedendo una destinazione d'uso mista (artigianato/commercio) eventualmente ad elevata specializzazione: ad esempio, una "cittadella dell'artigianato" sullo stile dei centri commerciali specializzati. Gli artigiani che prestano servizi alle famiglie del centro storico hanno difficoltà di accesso e dovrebbero quindi essere previste delle fasce orarie di accesso libero fuori dalle ore di punta. Per i laboratori artigiani che effettuano anche la vendita è necessario prevedere delle deroghe sulle superfici di vendita (riduzione del 20-25%). E' da risolvere inoltre il problema degli orari di apertura di certe attività (gelaterie, rosticcerie, pizza al taglio, ecc.) che al momento risultano eccessivamente penalizzate. Per il settore dei panificatori non esistono invece grossi problemi visto che la domanda di nuovi esercizi è inferiore alla offerta. In centro storico lo spopolamento e gli affitti elevati creano difficoltà ai panificatori anche perché la superficie necessaria alla commercializzazione è molto elevata rispetto alle esigenze reali, tenendo conto che la vendita di alimentari è solo integrativa della spesa effettuata presso la grande distribuzione. Sono da rivedere anche i parametri per il rilascio di nuove autorizzazioni perché gli attuali, basati sul consumo presunto di 200 gr. di pane per ogni residente, utilizza modelli di consumo ormai superati. La presenza di panificatori nei centri commerciali si è rivelata un fallimento poiché il panificatore ha bisogno di clienti quotidiani mentre nei grossi centri la gente si reca per la spesa settimanale.

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Appendice C

DATI DAL 13° CENSIMENTO

GENERALE DELLA POPOLAZIONE

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ALCUNI DATI DAL 13° CENSIMENTO GENERALE DELLA POPOLAZIONE CODICE DESCRIZIONE DELL'ATTIVITA' ARTIGIANI ARTIGIANI ATECO RESIDENTI NON RESIDENTI TOTALE ----- ----------------------------------------- --------- ------------- ------ 50201 RIPARAZIONI MECCANICHE DI AUTOVEICOLI 168 81 249 45210 EDILIZIA (COSTRUZIONE EDIFICI) 101 88 189 45310 IMPIANTI ELETRICI (INSTALLAZIONE) 146 43 189 45330 IMPINATI IDRAULICO-SANITARI (INSTALLAZ.) 130 31 161 45440 TINTEGGIATURA E POSA IN OPERA VETRATE 116 5 121 50202 RIPARAZIONE DI CARROZZERIA VEICOLI 70 50 120 15811 PANETTERIA (FABBRICAZIONE PRODOTTI DI) 82 13 95 33103 PROTESI DENTARIE (FABBRICAZIONE) 60 30 90 28520 MECCANICA GENERALE CONTO TERZI 63 22 85 50203 RIPARAZIONE IMPIANTI ELETTRICI VEICOLI 58 26 84 01300 AGRICOLTURA (ATTIVITA' MISTA DI COLTIVAZ.) 66 12 78 52740 RIPARAZIONE BENI DI CONSUMO NCA 68 7 75 20301 PORTE E FINESTRE (FABBRICAZIONE) 58 16 74 52720 ELETTRODOMESTICI (RIPARAZIONE) 61 11 72 18222 VESTIARIO SU MISRURA (CONFEZIONE) 67 4 71 22220 LINOTIPIE ALTRE STAMPE ED ARTI GRAFICHE 53 13 66 36112 POLTRONE E DIVANI (FABBRICAZIONE) 41 23 64 15812 PASTICCERI (CON PRODUZIONE) 50 10 60 17710 CALZETTERIA A MAGLIA (FABBRICAZIONE) 50 10 60 45430 RIVESTIMENTO DI PAVIMENTI E MURI 49 9 58 52710 RIPARAZIONE CALZATURE E ARTICOLI CUOIO 40 11 51 36141 ALTRI MOBILI IN LEGNO (FABBRICAZIONE) 43 7 50 32203 RIPARAZIONE APPRACCHI ELETTRICI, TELEVISIVI 35 12 47 28756 FERRO, RAME ED ALTRI METALLI (LAVORAZIONE) 38 6 44 28110 STRUTTURE METALLICHE E PARTI (FABBRICAZIONE) 23 14 37 20512 CORNICIAI (LABORATORI DI) 28 8 36 01111 COLTIVAZIONE DI CEREALI COMPRESO IL RISO 30 5 35 36221 OREFICERIA E GIOIELLERIA (FABBRICAZIONE) 27 7 34 18221 VESTIARIO ESTERNO (CONFEZIONE) 28 5 33 22240 COMPOSIZIONE E FOTOINCISIONE 24 9 33 28510 TRATTAMENTO E RIVESTIMENTO METALLI 19 14 33 45451 MURATORE (ATTIVITA' NON SPECIALIZZATA) 32 0 32 29400 MACCHINE UTENSILI (FABBRICAZIONE) 25 6 31 18300 PELLICCE (CONFEZIONE) 25 4 29 31622 LAVORI DI IMPIANTO TECNICO (ELETTRICI) 22 6 28 01116 ALTRI CEREALI E SEMINATIVI 24 0 24 45410 INTONACATURA 21 3 24 66030 ASSICURAZIONI DIVERSE DA QUELLE SULLA VITA 20 4 24 15821 PRODOTTI DA FORNO CONSERVATI 14 9 23 45340 ALTRI LAVORI DI INSTALLAZIONE 20 3 23 50204 RIPARAZIONE E SOSTITUZIONE PNEUMATICI 18 5 23 01121 COLTIVAZIONE DI ORTAGGI 20 0 20 18240 CONFEZIONE DI ARTICOLI DI VESTIARIO 16 3 19 17730 ALTRI ARTICOLI A MAGHLIA (FABBRICAZIONE) 15 3 18 01122 FIORI E PIANTE ORNAMENTALI (COLTIVAZIONE) 13 3 16 92310 CREAZIONI LETTERARIE ED ARTISTICHE 13 3 16 01131 VINI DI UVE DI PRODUZIONE PROPRIA PRODUZ. 14 1 15 26701 MARMO (SEGAGIONE E LAVORAZIONE) 10 5 15 28121 PORTE, FINESTRE E CANCELLI IN METALLO 12 3 15 29244 RIPARAZIONE ALTRE MACCHINE IMP. GENERALE 9 6 15 34300 PARTE ED ACCESSORI PER VEICOLI (FABBRICAZ.) 8 7 15

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CODICE DESCRIZIONE DELL'ATTIVITA' ARTIGIANI ARTIGIANI ATECO RESIDENTI NON RESIDENTI TOTALE ----- ----------------------------------------- --------- ------------- ------ 52730 OROLOGIAI 13 2 15 01210 BOVINI (ALLEVAMENTO) 14 0 14 15850 PASTE ALIMENTARI (PRODUZIONE) 14 0 14 22230 LIBRI (RILEGATURA E FINITURA) 11 3 14 45220 COPERTURA EDIFICI (POSA IN OPERA) 12 2 14 29242 BILANCE, MACCHINE AUTOMATICHE FABB. E RIPRAZ. 13 0 13 72300 ELABORAZIONE DATI (ELETTRONICA) 5 8 13 29600 SISTEMI D'ARMA (FABBRICAZIONE) 8 4 12 50200 MANUTENZIONE E RIPARAZIONE VEICOLI 1 11 12 01124 COLTIVAZIONI MISTE DI ORTAGGI 11 0 11 17401 BIANCHERIA DA LETTO, TAVOLA ARREDAMENTO 9 2 11 20511 PRODOTTI IN LEGNO (FABBRICAZIONE) ESC. MOBILI 5 6 11 27520 ACCIAIO (FUSIONE) 2 9 11 29541 MACCHINE TESSILI (FABBRICAZIONE INSTALLAZ.) 7 4 11 29563 MACCHINE PER LA GOMMA FABBR. INSTALL. MANUT. 8 3 11 01413 SERVIZI CONNESSI ALL'AGRICOLTURA 8 2 10 28403 ACCIAIO: TRANCIATURA E LAVORAZIONE LAMIERE 8 2 10 33102 APPARECCHI MEDICALI, ODONTOIATRICI (FABBRI.) 3 7 10 34100 AUTOVEICOLI (FABBRICAZIONE) 2 8 10 45420 POSA IN OPERA INFISSI LEGNO E METALLO 8 2 10 ALTRI 556 357 913 ----- ----------------------------------------- --------- ------------- ------ TOTALE 2961 1108 4069

4 Associazione Artigiani Via Malta, 18 - 25124 BRESCIA Tel. 2425850 Comitato di Coordinamento delle Confederazioni Artigiane Via Bruni, 17 - 25121 BRESCIA TEL. 3774770/3774775 Confederazione Nazionale Artigianato Via Corsica, 14 - 25125 BRESCIA Tel. 2425522 Sindacato Panificatori Via Saffi, 11/a - 25121 BRESCIA Tel. 3751150 Unione Provinciale Artigianato Via Milano, 18 - 25126 BRESCIA Tel. 37451