Immunoterapia: un'opportunità da Premio Nobel - Istituto ...

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Dalle sedi IOR Cesena: La Fiera di San Crispino Faenza: Memorial Francesca Cacciari Forlì: Notte Verde dei Bambini Imola: Prevenzione nelle scuole Lugo: Sagra del Cappelletto Meldola: Appuntamenti natalizi Ravenna: Il ricordo di Gianfranco Riccione: Il lutto per Barbara Rimini: Corsi di Mindfulness Santarcangelo: Serata di Gala in questo numero Tumore al polmone: una rivoluzione in atto L’intervento del dott. Lucio Crinò Multidisciplinarietà: dalla teoria alla pratica L’opinione del dott. Stefano Tamberi La mia mamma è bellissima Il crowdfunding per le donne della Romagna Il sogno di Dano Da una diagnosi di cancro a Tokyo 2020 All’inferno e ritorno, grazie alla ricerca La storia di Silvia Graziani dicembre 2018 117 Immunoterapia: un’opportunità da Premio Nobel Nuove speranze per tutti i pazienti oncologici Dir. resp. Roberto Gabellini Red. via A. Costa 28 - FORLÌ tel. 0543 35929

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Dalle sedi IOR

Cesena: La Fiera di San CrispinoFaenza: Memorial Francesca CacciariForlì: Notte Verde dei BambiniImola: Prevenzione nelle scuoleLugo: Sagra del CappellettoMeldola: Appuntamenti nataliziRavenna: Il ricordo di GianfrancoRiccione: Il lutto per BarbaraRimini: Corsi di MindfulnessSantarcangelo: Serata di Gala

in questo numero

Tumore al polmone: una rivoluzione in attoL’intervento del dott. Lucio Crinò

Multidisciplinarietà: dalla teoria alla praticaL’opinione del dott. Stefano Tamberi

La mia mamma è bellissimaIl crowdfunding per le donne della Romagna

Il sogno di DanoDa una diagnosi di cancro a Tokyo 2020

All’inferno e ritorno, grazie alla ricercaLa storia di Silvia Graziani

dicembre 2018

117

Immunoterapia: un’opportunità da Premio NobelNuove speranze per tutti i pazienti oncologici

Dir. resp. Roberto GabelliniRed. via A. Costa 28 - FORLÌtel. 0543 35929

Editoriale

Le vostre lettere 4 La testimonianza di Irene

Eventi 5 La mia mamma è bellissima

12 Vicino ai bambini che soffrono

13 Dallo IOR un aiuto ad ospedali e pazienti di Cesena e Rimini

20 A Ravenna i km di corsa diventano km di vita

21 Un approccio globale all’oncologia

Ricerca e innovazione6 L’immunoterapia: una opportunità da Premio Nobel per i pazienti della Romagna

8 Tumore al polmone: rivoluzione in atto

10 Multidisciplinarietà: dalla teoria alla pratica

Le nostre storie14 All’inferno e ritorno, grazie alla ricerca (e a un sorriso)

18 Il sogno di Dano

Trasparenza 16 Commemorazione dei defunti

Alimentazione 17 Polpette di quinoa e zucchine

Dalle sedi IOR22 Cesena 23 Faenza24 Forlì25 Imola26 Lugo27 Meldola28 Ravenna29 Riccione30 Rimini31 Santarcangelo

INDICE SEDI IOR-----------------------------------------------------------------Forlì via A. Costa 28telefono 0543 [email protected]

Meldola c/o IRSTvia P. Maroncelli 40telefono 0543 [email protected]

Cesenavia Montalti 48telefono 0547 24616 [email protected]

Ravenna via Salara 36/38telefono 0544 34299 [email protected]

Faenzavia Agostino Tolosano 6/b telefono 0546 [email protected]

Imolavia Emilia 34telefono 0542 [email protected]

Lugo via Tellarini 96telefono 0545 [email protected]

Rimini viale Matteotti 43/A telefono 0541 [email protected]

Riccione c.so f.lli Cervi 172telefono 0541 [email protected]

Santarcangelop.zza Gramsci 7 telefono 0541 [email protected]

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Organo Ufficiale dell’Istituto Oncologico Romagnolo

Lo scopo di questo magazine è quello di tenervi aggiornati sullo stato dell’arte della lotta contro il cancro, specialmente in Romagna. Una lotta portata avanti da medici, ricercatori, volontari ma anche semplici persone: persone come voi, con una storia che vale la pena di raccontare e condividere

Direttore responsabileRoberto Gabellini

Ufficio centraleIstituto Oncologico Romagnolo ONLUSForlì - corso Mazzini 65tel. 0543 35929 mobile 349 8638886fax 0543 [email protected]

RedazionePaolo GrillandiComunicazione - Ufficio Stampa [email protected]

Marketing e pubblicitàLuca NadianiResponsabile [email protected]@pec.ior-forli.it

GraficaLisa Camporesi

www.ior-romagna.it

Editoriale

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Lotta contro il cancro:un periodo di grandi cambiamenti

Fabrizio Miserocchi Direttore Generale IOR

Care Amiche, cari Amici,

Negli ultimi 39 anni gran parte dell’attività dell’Istituto Oncologico Romagnolo e dei suoi tanti volontari è stata dedicata alla raccolta fondi a sostegno della ricerca scientifica. L’amorevole assistenza gratuita al malato è importantissima e rappresenta la radice su cui la nostra organizzazione si è sviluppata, tuttavia tali attività entrano in campo quando la patologia ha già colpito, per aiutare i pazienti in difficoltà e sostenerli nel loro percorso di cura. Ecco, se ci fossimo dedicati solo a questo aspetto della nostra

mission, avrebbe significato arrendersi al cancro quale dato di fatto immutabile senza possibilità di una ragionevole speranza. Invece da qualche tempo stiamo assistendo ad un grande fermento nel mondo della ricerca scientifica oncologica, e questo ci fa comprendere come i nostri sforzi in termini di tempo, di energie, di investimenti, siano stati lungimiranti e cominciamo ad intravedere i frutti tanto attesi. I dati che troverete all’interno del nostro Informatore riguardanti gli studi dedicati all’immunoterapia sono estremamente significativi. Per la prima volta nella storia vediamo pazienti con carcinoma al polmone avanzato liberi da malattia prima di sottoporsi ad intervento chirurgico, dopo un trattamento che prevedeva la combinazione dei nuovi farmaci con le terapie standard. Tumori rari, per cui negli ultimi anni non si erano registrati sostanziali sviluppi, cominciano a rispondere alle cure. Persino nel carcinoma alla mammella triplo negativo metastatico, la forma più aggressiva di cancro al seno, l’impiego dell’immunoterapia ha portato ad un aumento della sopravvivenza considerevole. Non vogliamo fare del facile trionfalismo, la battaglia è ancora aspra e tutt’altro che vinta ma ci conforta veder confermata la strada della ricerca come quella principale per dar più vita a tutte le persone colpite da malattia.Il prof. Amadori l’ha sempre ripetuto con convinzione: questo è il secolo in cui gran parte dei tumori verrà sconfitto. Potrebbero sussistere forme ancora complicate da trattare: ma anche per quelle la strada della cronicizzazione di malattia è un’opzione che regalerà tanti anni di vita degni di essere vissuta. Non c’è dubbio che sia un periodo rivoluzionario per la lotta contro il cancro, quella che si combatte nei laboratori. Noi abbiamo la fortuna di viverlo, di esserne testimoni. Di più: di esserne grandi protagonisti, di esserne parte attiva. Per questo motivo abbiamo deciso che i nostri eventi di raccolta fondi del periodo natalizio andranno a sostenere i progetti sull’immunoterapia sviluppati presso l’IRST IRCCS di Meldola: il cambiamento è in atto, dobbiamo fare tutto il possibile per accelerarlo. Siamo sicuri che vi avremo al nostro fianco in questa battaglia, il Natale è un momento di speranza, e una speranza più è condivisa, più è forte. Vi auguro di tutto cuore delle splendide festività.

Un abbraccio, Fabrizio Miserocchi

4Le vostre lettere

Da quando ho iniziato il percorso, non solo lavorativo, presso Lilly Cappelli, parrucchiera volontaria dello IOR, e il suo Salone “Event Color” ho imparato tantissime cose sulla sua persona. Ho imparato a conoscerla nelle sue debo-lezze, a scoprirla nei suoi pregi e difetti, a viverla per le sue qualità. La cosa che mi ha colpito di lei è il suo grande cuore, l’attenzione e la dedizione che mette in tutto quello che fa: anche e soprattutto nella sua attività di volontaria. Quando mi parlò per la prima volta del Progetto Margherita rimasi basita, non riuscivo a comprendere come una picco-la donna riuscisse a regalare così tanti sorrisi alle persone che avevano bisogno di un sostegno. Dentro di me pensai: «Io non avrei il coraggio di portare avanti un’attività tanto impegnativa». Tuttavia il destino ha deciso di sorprendermi e dimostrarmi, nella maniera più cruda, quanto avevo torto, per ben due volte.Un giorno entrò in negozio una cliente che porterò sempre nel cuore. Si sedette e davanti allo specchio che ne riflette-va l’immagine, senza dire una parola, si sfilò la parrucca, cercandomi in silen-zio con lo sguardo. Io non dissi una parola: non riuscii proprio a ricambia-re quella sua occhiata. Dentro di me provai un dolore immenso, di fronte al quale l’unica cosa che mi sentii in grado di fare fu quella di scappare in bagno e piangere. Piansi perché in quel momen-to sono stata una codarda, e soprattutto non sono riuscita a dirle che la trovavo bellissima, nonostante tutto, nonostan-te la stanchezza, nonostante la malat-

tia che l’affliggeva. Tuttora, quando la guardo e le accarezzo i capelli, mi torna in mente quel giorno, quando probabil-mente sarebbe bastato un mio sorriso per renderla più felice, per restituirle quella sicurezza che aveva perduto e che, forse, cercava al di fuori di sé, nel mio sguardo. Ma quel brutto ricordo mi ha dato una nuova consapevolezza. Ora, ogni volta che entra in negozio e mi rac-conta le avventure che vive, la guardo con profonda ammirazione e non riesco a non sorriderle. Ma come avevo detto in precedenza, il destino ha bussato due volte alla mia porta: la seconda in maniera molto più violenta, perché molto più personale. Il cancro, stavolta, ha deciso di colpire un mio affetto, una persona a me mol-to cara. Da quel giorno, dentro di me, si è scatenata una rivoluzione. Vedere negli occhi di mio marito la serenità nell’affrontare la sua malattia ha tirato fuori in me quel coraggio, quella forza che mi mancavano e che nemmeno io sapevo di avere. Adesso non abbasso

più lo sguardo: adesso riesco a rega-largli sorrisi ogni giorno, e guardan-dolo negli occhi posso dirgli che per me è sempre bellissimo. E vedo che da questo lui trae l’energia necessaria a combattere questo male orrendo, con la consapevolezza che questa battaglia sarà difficile, come mai nella vita, ma che si può vincere. Con impegno. Con costanza. Con amore.Questa mia testimonianza è frutto di emozioni che messe insieme creano un unico messaggio nei confronti di chi lot-ta, di chi sostiene e di chi crede in quello che fa. Ed è anche grazie a Lilly, ai volon-tari del Progetto Margherita, a voi dell’I-stituto Oncologico Romagnolo che avete creato questo servizio e a chi tutt’oggi lo supporta tramite offerte che ho capito che basta veramente poco per rendere felici e donare speranza alle persone: anche quelle che, in questo momento, si trovano nella situazione più difficile.

Grazie di cuore,Irene

La testimonianza di IreneUna lettera di coraggio e speranza

Eventi

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Nessuno deve affrontare il cancro da solo, tanto meno una mamma. È per tutte le donne che lottano che l’Istitu-to Oncologico Romagnolo ripropone anche per il 2018, a partire dal 5 no-vembre, in collaborazione con la piat-taforma Idea Ginger, l’iniziativa di crowdfunding “La mia mamma è bel-lissima”: campagna di raccolta fondi a sostegno del Progetto Margherita e della fornitura di parrucche gratuite per quelle pazienti che affrontano l’effetto collaterale più temuto delle terapie, la caduta dei capelli. La calvizie rappresenta una questione molto più che estetica. Sono tante le donne che temono più le terapie che potrebbero salvar loro la vita della malattia stessa, cosa che le rende meno collaborative nei confronti del percorso di cura, con effetti negativi su prognosi e qualità di vita. La caduta dei capelli rappresenta un momento difficile da accettare, che possiede ri-percussioni sul benessere psico-emo-tivo: riflettersi allo specchio e vedersi calve significa guardare sé stesse e scorgere solo la malattia; identifica-re la propria persona con il cancro; perdere femminilità e identità.Per questo è tanto importante, e tan-to apprezzato, il Progetto Margherita. Fornire gratuitamente alle pazienti una parrucca e la consulenza di un parruc-chiere volontario significa comprende-re le loro paure ed essere al loro fian-co. Il Progetto Margherita è uno dei servizi più richiesti: solo nella prima parte del 2018 ne hanno usufruito ben 239 donne, più di una al gior-no. «Secondo un articolo comparso

di recente su L’Espresso – spiega il Direttore Generale IOR, Fabrizio Miserocchi – il costo di una parrucca oncologica varia dai 500 euro per un modello sintetico a ben 1.500 euro per un toupet organico con capelli veri: un vero e proprio lusso, in un momento in cui la famiglia è gravata dal costo di terapie salvavita costose. Per questo il Progetto Margherita è tan-to importante e per questo dobbiamo cercare di espandere la sua portata il più possibile: una donna non può ve-dersi costretta a scegliere tra la pro-pria bellezza e una cena, una gita, tut-te quelle piccole cose che dovrebbero rappresentare la normalità». Il lancio della campagna di crowdfunding “La mia mamma è bellissima”, avvenuto lo scorso anno, era pensato proprio per far fronte alla crescente richiesta: l’obiettivo fissato, di 10.000 euro, ser-viva a fronteggiare i costi dell’apertura dell’iniziativa anche presso le sedi di Cesena e Imola, oltre a quelle di Forlì, Ravenna e Rimini. Il successo è stato tale che la somma ricevuta ha supera-to di gran lunga le attese: grazie alla generosità di ben 692 donatori, al termine della campagna sono stati quasi 27.000 gli euro ricevuti. Un risultato ottenuto anche grazie all’impulso dei parrucchieri del territo-rio, veri promotori dell’iniziativa. «Sono stati proprio loro i primi a chiederci di riproporre “La mia mamma è bellissima” anche nel 2018 – continua Miserocchi – d’altronde, i parrucchieri sono i primi ad avvertire l’esigenza di un servizio come il Progetto Margheri-ta. Molti ci hanno raccontato di come

le pazienti si rivolgano ai loro saloni non solo per tagliare in maniera ra-dicale una chioma già minata dalle terapie, ma anche per dare una si-stemata alle parrucche, quando non riescono a vedersele indosso. Si tratta di momenti delicati, che necessitano di spazi adeguati a proteggere il bisogno di privacy: un bisogno che un eserci-zio commerciale non può logicamente garantire. Il rilancio della campagna di crowdfunding anche per il 2018 sarà utile non solo a mettere a disposizio-ne il Progetto Margherita a quante più donne che lottano contro il can-cro, ma anche a rendere ancora più accoglienti e ospitali gli ambienti in cui avvengono gli incontri».Chiunque potrà contribuire facendo un’offerta all’indirizzo https://www.ideaginger.it/progetti/la-mia-mam-ma-e-bellissima-2018.html. Anche quest’anno sono previsti dei premi per i donatori: le cosiddette “ricompense”, che spettano a chi aiuterà lo IOR a por-tare a termine con successo l’obietti-vo. Tra esse, è confermata anche per il 2018 quella del messaggio lasciato alle pazienti che affrontano la loro battaglia, da inserire all’interno del-le parrucche donate: una possibilità messa a disposizione per donazioni dai 75 euro in su, che ha dimostrato di es-sere molto apprezzata. Perché nessuno deve affrontare il cancro da solo: tanto meno una mamma.

La mia mamma è bellissimaRiparte il crowdfunding a favore delle donne

Ricerca e innovazione

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Intervista al dott. Massimo Guidoboni

Il dott. Massimo Guidoboni, dal 2013, è Responsabile della Struttura Semplice Dipartimentale di Immunoterapia e Terapia Cellulare Somatica dell’IRST IRCCS; coordina inoltre il Centro di Risorse Biologiche dello stesso Istituto. Laureato e specializzato presso l’Università di Ferrara, prima di sbarcare in Romagna ha lavorato per dieci anni presso il Centro di Riferimento Oncologico di Aviano. Dal 2009 in forza all’Istituto Tumori di Meldola, nel 2012 ha ricoperto il ruolo di visiting scientist della Sezione di Malattie Infettive e Immunogenetica del Dipartimento di Medicina Tra-sfusionale del National Institute of Health di Bethesda, negli Stati Uniti.

Dottor Guidoboni, lei è riconosciuto come uno dei massimi esperti naziona-li ed internazionali di immunoterapia. Ma di cosa si tratta, nello specifico? Nel suo senso più ampio, sotto la de-finizione di immunoterapia ricadono una serie di modalità terapeutiche che vanno a colpire meccanismi diversi a seconda dei farmaci utilizzati; ciò che hanno in comune è la caratteristica di voler utilizzare il sistema immunitario per sconfiggere e uccidere le cellule tumorali. Occorre infatti ricordare che uno studio scientifico recente ha sta-bilito come ogni giorno, nel corpo di ciascuno di noi, si formano circa cento cellule potenzialmente in grado di dar luogo a una neoplasia: ma il nostro si-stema immunitario risulta solitamente molto efficiente nel riconoscerle e uc-ciderle prima che possano svilupparsi.

Tuttavia, di tanto in tanto, qualcosa può eluderne la sorveglianza, a causa delle controffensive che la malattia mette in atto. A quel punto possiamo interveni-re con varie strategie. Siamo in grado, ad esempio, di insegnare al sistema immunitario a riconoscere le cellule tu-morali con farmaci specifici, che sono anche in commercio, o grazie ai vac-cini a cellule dendritiche, che vengono prodotti direttamente all’interno della nostra struttura. Ciò nonostante, i mec-canismi con cui il tumore si difende da questi attacchi sono molteplici, tanto

da essere persino in grado di “tirare il freno” anche al sistema immunita-rio capace di riconoscerlo. Per questo motivo esiste un’altra classe di farmaci immunoterapici che vanno ad interve-nire su tale aspetto.

L’immunoterapia ultimamente è balza-ta agli onori delle cronache grazie al conferimento del Premio Nobel per la Medicina a due ricercatori che hanno contribuito in maniera determinante al suo sviluppo: James Allison e Tasuku Honjo. Si tratta forse dell’endorsement più prestigioso per questa nuova branca. Nuova fino ad un certo punto: sebbe-ne venute alla ribalta solo negli ultimi anni, le prime sperimentazioni con anticorpi immunomodulanti in Roma-gna, nello specifico presso l’Oncolo-gia Medica di Forlì prima e l’IRST di Meldola poi, risalgono agli anni ’90, e continuano tutt’oggi. Sicuramente, comunque, il lavoro dei due ricercatori è stato molto prezioso, avendo indivi-duato due meccanismi fondamentali che, come spiegavo in precedenza, “frenano” la risposta immunitaria con-

L’immunoterapia: una opportunità da Premio Nobel per i pazienti della Romagna

Ricerca e innovazione

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tro i tumori. Tale scoperta ha infatti por-tato alla creazione di farmaci appositi che hanno permesso di sviluppare in maniera eclatante l’immunoterapia in ambito oncologico. Gli studi svolti suc-cessivamente dai tanti ricercatori che in tutto il mondo si interessano di que-sto aspetto non solo hanno mostrato risultati sorprendenti, ma che tali risul-tati si applicano ad un ampio spettro di neoplasie.

Finora i tumori liquidi sembrano quelli che rispondono meglio: un’altra notizia di questi mesi è l’approvazione, da par-te della European Medicines Agency, di due terapie cellulari per il trattamento di linfomi e leucemie di tipo B.In questo caso parliamo di immuno-terapia cellulare con tecnica Car-T. La strategia alla base è la seguente: si prelevano direttamente dal paziente i linfociti T; grazie all’ingegneria genetica insegniamo loro a riconoscere determi-nate strutture che altrimenti non ver-rebbero identificate e, di conseguenza, ad uccidere in modo selettivo le cellule tumorali che presentano tali struttu-re; infine questi linfociti T “potenziati” vengono re-iniettati all’interno dell’or-ganismo del malato. Tale tecnica, che rappresenta forse la terapia più per-sonalizzata che attualmente possiamo offrire - in quanto, in un certo senso, è come se fosse il paziente a curare sé stesso -, si è dimostrata particolar-mente efficace sui tumori liquidi per-ché hanno una struttura molto omoge-nea: una volta che addestriamo i nostri linfociti a riconoscerla, siamo sicuri che essi saranno in grado di colpire la stragrande maggioranza delle cellule di cui è composta la patologia. Discorso diverso per i tumori solidi, la cui strut-tura al contrario è molto eterogenea: un solo bersaglio non è sufficiente a risolvere il problema.

In che modo pensate di superare il problema dell’applicazione dell’immu-

noterapia cellulare sui tumori solidi? In IRST abbiamo attualmente quattro protocolli attivi di vaccinazioni con cel-lule dendritiche in diverse patologie, quali melanoma e neoplasie a carico di colon-retto e rene. Tuttavia, queste terapie vanno ad agire solo su uno dei meccanismi con cui il tumore di-sinnesca la risposta immunitaria: alla lunga, la malattia mette in campo delle contromisure che ne diminuiscono l’ef-ficacia. Proprio per questo, nell’ambito delle nostre ricerche, abbiamo in corso di programmazione alcuni studi che prevedono la combinazione tra vaccino personalizzato del paziente e le terapie immunologiche che tolgono il freno alla nostra risposta immunitaria. In questo modo, noi pensiamo di poter aumen-tare in maniera drastica l’efficacia dei nostri trattamenti, grazie anche all’in-terazione tra i due farmaci. Il primo ambito in cui andremo a testare tale teoria è quello del mesotelioma pleuri-co, patologia rara ma molto invalidante legata all’esposizione da amianto, la cui prognosi è decisamente infausta: speriamo di dare così nuove speranze a pazienti attualmente orfani di terapie.

Quali sono i risultati degli studi svolti in IRST a riguardo? Abbiamo recentemente pubblicato su una rivista scientifica internazionale i dati sull’attività dei vaccini con cellule dendritiche condotti su circa ottanta

soggetti. Tale ricerca retrospettiva ha dimostrato come anche a distanza di oltre quattordici anni abbiamo nume-rosi pazienti vivi e liberi da malattia. Uno di questi, per esempio, ha meno di 40 anni: trattato oltre sei anni fa col nostro vaccino, si è recentemente spo-sato e ho avuto il piacere e l’onore di essere presente al suo matrimonio.

Alla luce di questi dati l’Istituto Oncologico Romagnolo ha deciso di sostenere in maniera decisa la ricerca portata avanti dalla sua equipe nell’am-bito dell’immunoterapia, rendendola il focus di tutte le attività di raccolta fondi natalizie che porta avanti. Si tratta di una notizia molto importan-te: se la ricerca in Romagna ha raggiun-to le vette eccezionali che ci riconosco-no a livello nazionale e internazionale molto si deve al sostegno dello IOR, che ha fatto nascere e crescere l’IRST elevandolo a Istituto Scientifico d’ec-cellenza. Le terapie cellulari in onco-logia rappresentano sicuramente uno dei fiori all’occhiello di questa attività. Grazie al sostegno di tutti quanti riusci-remo a sviluppare nuove opportunità terapeutiche sempre più efficaci che, speriamo, troveranno applicazione in ancora più pazienti. Questo è sicura-mente il mio auspicio: conoscendo la generosità dei romagnoli, non posso che prevedere un futuro di speranza per la lotta contro il cancro.

Ricerca e innovazione

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L’opinione del Prof. Lucio Crinò

Il prof. Lucio Crinò è stato Direttore del Dipartimento di Oncologia dell’Ospe-dale di Perugia e Professore Straordinario dell’Università della città umbra. Autore di oltre 200 pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali, da due anni ricopre il ruolo di Consulente Scientifico del Gruppo di Patologia Toracica dell’IRST IRCCS di Meldola.

Si è tenuto a Toronto il Congresso Mon-diale della Lung Cancer Association (IASLC) durante il quale sono stati presentati vari studi che hanno ribadi-to l’importanza dell’immunoterapia nel trattamento del tumore al polmone. In particolare, due ricerche hanno docu-mentato un vantaggio in sopravvivenza libera da progressione di malattia nel carcinoma non microcitoma localmen-te esteso non operabile. La sommini-strazione di un farmaco denominato durvalumab in aggiunta al trattamento classico ha portato a un aumento sta-tisticamente rilevante di persone poten-zialmente guarite. Inoltre, ben due ricer-che hanno dimostrato come la risposta alla combinazione di immunoterapia e chemioterapia nella fase avanzata del carcinoma squamoso del polmone e in neo-adiuvante, fase in cui si cerca di ridurre la dimensione della neoplasia per renderla operabile, sia superiore alla sola chemioterapia. Uno studio in par-ticolare si è rivelato promettente, mo-strando come l’impiego di nivolumab in aggiunta alle cure standard per il trattamento pre-chirurgico abbia por-tato al 60% di risposte complete. Un risultato mai ottenuto prima che dimo-stra quanto la sinergia di immunotera-pia e chemioterapia possa risultare utile per un numero enorme di pazienti: il tumore al polmone rimane infatti la prima causa di morte per cancro nel

mondo occidentale. Sempre durante il Congresso sono stati presentati due ul-teriori studi che segnalano la possibilità di un miglioramento dei risultati clinici derivanti dalla combinazione di immu-noterapia e chemioterapia. Il primo ri-guarda il microcitoma polmonare, per cui la somministrazione di un farmaco denominato atezolizumab ha portato a significativi miglioramenti: cosa impor-tante tenendo in considerazione che si tratta di una patologia per la quale, negli ultimi 30 anni, non erano stati registrati progressi. Per quel che riguar-da la medicina personalizzata è stato documentato il vantaggio dell’utilizzo di brigatinib in neoplasie che prevedono alterazioni molecolari specifiche, come ad esempio quella caratterizzata dal riarrangiamento del gene ALK. Tale malattia rappresenta solo il 7% della casistica polmonare, tuttavia colpisce anche persone giovani e non fumatori. In conclusione, il tumore al polmone si riconferma una delle patologie più rispondenti all’immunoterapia: proba-bilmente perché, come il melanoma, la differenza delle cellule della neoplasia rispetto a quelle che compongono il tessuto sano è rilevante, a causa dell’e-sposizione a carcinogeni riconosciuti come fumo o radiazioni. L’evidenza che si riconferma è che maggiore il nume-ro delle mutazioni che si registrano all’interno della cellula, maggiore la

probabilità che queste terapie abbia-no risultati: più sono estranee all’orga-nismo, più tali molecole rappresentano un bersaglio facile da colpire. Questo è solo l’inizio: abbiamo scoperto solo po-chi meccanismi con cui il tumore è in grado di bloccare la risposta dei linfociti. La strada da percorrere è quella della combinazione di diversi tipi di immu-noterapia, opzione che probabilmente in alcuni casi potrà arrivare addirittu-ra a sostituire la chemioterapia: per il momento possiamo dire che dalla loro combinazione otteniamo risultati sor-prendenti.Vorrei infine citare un progetto presenta-to durante il Congresso di cui la ricerca-trice dell’IRST di Meldola Paola Ulivi è l’investigatore principale. Lo studio vedrà il coinvolgimento delle Università di Barcellona e di Strasburgo, e ha come obiettivo quello di identificare all’interno del sangue periferico tracce anomale di micro-RNA: tale ritrovamento potreb-be rappresentare un fattore preditti-vo della probabilità di una persona di subire una ricaduta di malattia dopo l’intervento chirurgico. In questo modo potremmo identificare le persone mag-giormente a rischio e sottoporle a test più approfonditi. Si tratta di un bel ri-conoscimento per il lavoro che viene svolto presso le strutture di Meldola, e che l’Istituto Oncologico Romagnolo supporta con determinazione.

Tumore al polmone: rivoluzione in atto

Alimentazione

9Ricerca e innovazione

Dalla parte della ricerca

Per informazioni e materiale informativo: Manuela Palareti, [email protected] Istituto Oncologico Romagnolo Onlus • Sede Centrale: via Andrea Costa 28 Forlì (FC) • tel. 0543 35929 • www.ior-romagna.it

Molto è già stato fatto, ma molto possiamo ancora fare. Grazie anche al tuo lascito a favore del nostro territorio e dei suoi abitanti potremo avvicinarci alla scoperta di una cura de�nitiva per il cancro, una corsa contro il tempo che non può e non deve rallentare.

La domanda per ognuno di noi è: cosa vorrei lasciare?Puoi decidere di lasciare ai tuoi cari non solo il frutto del tuo lavoro e della tua vita, ma anche un’impronta indelebile per l’avvenire, quella dei valori nei quali hai creduto. Ad oggi, oltre settanta persone hanno dimostrato in questo modo di credere che un futuro libero da tumori sia possibile. Scegliendo di fare testamento solidale a favore dello IOR, l’Istituto Oncologico Romagnolo, ci aiuterai anche tu a renderlo più vicino.

‘Questo sarà il secolo in cui oltre l’80% delle forme tumorali verranno scon�tte’ prof. Dino Amadori

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Ricerca e innovazione

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Multidisciplinarietà: dalla teoria alla pratica

Il dott. Stefano Tamberi è, dal 2010, Direttore della U.O. di Oncologia dell’Ospedale Infermi di Faenza. Laureato in Medicina e Chirurgia a pieni voti presso l’Università di Bologna, ha ottenuto la specializzazione in Oncologia presso il medesimo ateneo prima, per poi conseguire il Dotto-rato di Ricerca in Oncologia Gastrointestinale all’Università di Modena. I suoi campi di interesse specifici sono i tumori del tratto gastroenterico ed epatobiliopancreatico: per questo tipo di neoplasie ricopre il ruolo di Responsabile di ricerca in Romagna, con mansioni di coordinamento.

Intervista al dott. Stefano Tamberi

Dott. Tamberi, oggi in oncologia la parola d’ordine sembra essere: mul-tidisciplinarietà. La comunità scientifica è concorde sulla necessità dell’integrazione tra diverse figure professionali, per fornire al paziente la miglior presa in carico possibile, che tenga conto non solo di una valutazione a 360° del malato, ma anche della sua funzionalità e qualità di vita. L’integrazione tra i professioni-sti fondamentali è indispensabile per una corretta e personalizzata terapia: l’oncologo, il chirurgo, il radioterapista radiologo, l’anatomo-patologo. Questo è soprattutto vero in virtù del fatto che l’età media della popolazione si è al-lungata: anche l’aspettativa di vita del soggetto oncologico, grazie ai progressi delle terapie e della ricerca scientifica, è incrementata. Ne consegue che il cancro è sempre più una malattia che attiene alla terza età: più del 50% dei pazienti che entrano presso la nostra struttura ha più di 70 anni, dunque presentano delle comorbilità impor-tanti come diabete e patologie cardio-vascolari. Per questo motivo, l’oncologo da solo non è più sufficiente a garan-tire il miglior percorso di cura: occorre

una grande collaborazione tra figure professionali diverse, che possano va-lutare la situazione del malato da un punto di vista globale. Quanto meno, questa è la teoria: la pratica spesso però è diversa.

In che senso?Sebbene ci sia un generale consenso su quello che dovrebbe essere l’ap-proccio di cura più corretto, le strutture che mettono in pratica la multidiscipli-narietà non sono poi così numerose. La nostra realtà ha cercato al contrario di realizzare concretamente tale aspet-to, anche grazie al prezioso sostegno dell’Istituto Oncologico Romagnolo. Da anni a Faenza la patologia mamma-ria, gastroenterica e urologica vengono strutturalmente affrontate in modo mul-tidiscplinare: rimaneva aperta la sfida di curare al meglio i pazienti anziani.

In che modo avete trasformato la te-oria in pratica?Abbiamo condiviso con lo IOR un pro-getto pilota che prevede la presenza di una geriatra, la dott.ssa Anna Garut-ti, con elevate competenze in ambito oncologico, di modo da valutare in maniera costante e appropriata quale sia l’approccio terapeutico migliore,

tenendo in considerazione non solo la neoplasia che presenta la persona che si rivolge a noi, ma anche la sua funzio-nalità, le altre patologie di cui soffre, le sue passioni, la situazione famigliare e molti altri aspetti. Questa figura profes-sionale permetterà di avere per ciascun paziente una valutazione di secondo li-vello, attraverso screening e test appro-priati, che misurino con criteri oggettivi i suoi bisogni e le sue caratteristiche, di modo da preservarne il più possibile la qualità di vita. Una delle domande più frequenti che ci vengono rivolte dai famigliari della persona anziana è se valga la pena tentare terapie che pre-sentano effetti collaterali di un certo tipo: ebbene, per dare una risposta a questi dubbi dobbiamo disporre di test che certifichino il rapporto tra costi e benefici di un determinato trattamento. Una cosa è comunque certa: l’anzia-no non dev’essere considerato un pa-ziente “di serie B” solo a causa dell’età anagrafica.

Pensa che sia un atteggiamento molto comune, quello di evitare determinate terapie al paziente della terza età?È un pregiudizio che ritengo ancora dif-fuso. Tuttavia la Romagna è una delle

Ricerca e innovazione

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Multidisciplinarietà: dalla teoria alla pratica

aree in cui risulta maggiormente lam-pante l’esigenza di saper distinguere tra età anagrafica e età biologica: i no-stri anziani vanno ancora in bicicletta, hanno passioni, conducono una vita in totale autonomia. Per questo motivo hanno diritto non solo alle migliori cure: questo è addirittura scontato. Il pazien-te anziano ha diritto ad un percorso terapeutico che tenga conto e preservi la qualità di vita che è in grado di con-durre. Grazie alle nuove scoperte scien-tifiche molte neoplasie sono oramai guaribili: e quelle non guaribili sono co-munque cronicizzabili. Ciò significa che le terapie garantiscono molti di anni di vita anche in presenza di malattia: anni di vita degni di essere vissuti.

La cronicizzazione della malattia non presuppone una criticità per le strut-ture oncologiche di ricovero e cura? Maggiori anni di vita, d’altronde, si traduce anche in un tempo prolunga-to di presa in carico del paziente.È vero: con l’aumento dei pazienti, di pari passo all’incremento dell’aspetta-tiva di vita, e l’aumento degli anni di sopravvivenza anche per quelle malat-tie non guaribili, il carico di lavoro si è sicuramente intensificato. All’Ospedale di Faenza abbiamo cercato di porre ri-medio a questo aspetto adottando tre criteri fondamentali. Il primo presuppo-

ne la figura del medico di riferimento: sballottare il paziente da un professio-nista all’altro non fa che aumentare la sfiducia della persona nelle nostre ca-pacità. Occorre un interlocutore unico che possa non solo stringere un’allean-za terapeutica col malato, ma che co-noscendone le caratteristiche velocizzi i tempi di risposta a determinate critici-tà. Il secondo criterio è appunto quello della multidisciplinarietà: il medico di riferimento dev’essere supportato nel suo lavoro da percorsi assistenziali e figure professionali come quella del chirurgo, del geriatra, del nutrizionista, del case manager. Questo permette che l’aumento del numero di pazienti da prendere in carico non pregiudi-chi la qualità delle cure. Efficienza: di fronte a una diagnosi di malattia on-cologica “non si può perdere tempo”. Di qui l’assoluta necessità di percorsi preferenziali che rendano coordinato ed efficace l’iter diagnostico-terapeu-tico. Per finire la ricerca, che significa anche spinta al miglioramento tramite idee innovative. Anche in questo senso la figura della geriatra ci darà una gran-de spinta, per portare avanti degli studi prospettici che coinvolgano non solo IOR e IRST, ma anche vari altri centri nazionali ed internazionali.

Non solo nuove idee ma anche

nuove tecnologie: l’Ospedale Infermi di Faenza si sta dotando di un macchinario innovativo, la colonna laparoscopica 4k, donata grazie all’impegno dello IOR assieme ai partner del territorio. L’arrivo del dott. Giampaolo Ugolini, cui mi lega una lunga conoscenza perso-nale e professionale, come Primario del Reparto di Chirurgia, ha accelerato il processo di concretizzazione di quel-la multidisciplinarietà di cui parlavamo in precedenza. I progetti che propo-niamo sono sempre condivisi e volti a migliorare gli standard di cura della nostra struttura. In particolare, quel-lo che porterà all’acquisizione di una strumentazione all’avanguardia come la colonna laparoscopica 4k sarà fon-damentale per tutti i pazienti colpiti da neoplasia del tratto gastroenterico, una delle più frequenti nell’anziano. Ho avuto modo di vedere in azione questa strumentazione: la qualità dell’immagi-ne è impressionante, quasi meglio che a occhio nudo. Nelle mani giuste, quel-le del dott. Ugolini, permette un’incre-dibile precisione, individuando aspetti chirurgici e di vascolarizzazione che al-trimenti potrebbero passare inosserva-ti. La comunità sta facendo davvero un grande regalo a noi e a tutti quelli che saranno costretti ad usufruirne.

Eventi

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Vicino ai bambini che soffrono

L’Istituto Oncologico Romagnolo ha rin-novato l’impegno nei confronti dell’On-coematologia Pediatrica dell’Ospe-dale Infermi di Rimini. Nel mese di novembre si sono tenute due cerimo-nie importanti: la consegna dell’eco-grafo per venipuntura VIVO 500S; e l’inizio ufficiale del percorso di pet the-rapy che, dopo l’esperienza positiva del 2017, si ripete grazie anche al contri-buto di Nove Colli.Venerdì 9 una delegazione dell’Istituto Oncologico Romagnolo ha consegnato all’equipe della dott.ssa Roberta Peri-coli una nuova strumentazione che fa-ciliterà il percorso di cura dei ragazzi. L’ecografo per venipuntura è stato acquistato grazie al progetto di crow-dfunding “Schiacciamo il Cancro!”. L’iniziativa promossa dalla trasmissio-ne “Panorama Basket” ha coinvolto la maggior parte delle squadre di palla-canestro del territorio in una gara di solidarietà: partita con l’obiettivo di raggiungere 5.000 euro, la generosi-tà di chi ha sposato la causa è stata tale che la campagna ha chiuso con un incasso maggiore agli 8.000 euro, cifra che ha permesso di acquistare un top di gamma.L’ecografo VIVO 500S si basa sul princi-pio che l’emoglobina umana possiede una maggiore capacità di assorbimen-to dei raggi infrarossi rispetto ad altri tessuti: la tecnologia che utilizza que-sta strumentazione permette quindi di evidenziare i vasi dei piccoli pazienti, rendendo così più semplice il compi-

to del personale sanitario che deve effettuare i prelievi o somministra-re le terapie necessarie. Le vene dei bimbi risultano spesso stressate e dif-ficili da reperire: questo comporta che anche l’infermiera più esperta possa sbagliare. «Il momento della puntura è sempre un trauma, come tutti noi ricor-diamo benissimo dalla nostra infanzia – ha spiegato il Direttore Generale IOR, Fabrizio Miserocchi – e sottoporre que-sti ragazzi, già stressati da una diagnosi inattesa, a un dolore fisico inutile, non aiuta ad instaurare quella fiducia che deve nascere tra medico e paziente, necessaria alla buona riuscita delle terapie. L’ecografo che abbiamo dona-to aiuterà non solo a ovviare a questo problema, ma in certi casi può permet-tere al bimbo di evitare un intervento chirurgico in anestesia generale per il posizionamento di un catetere ve-noso centrale. Un grande successo, ottenuto grazie ad una squadra che si è dimostrata imbattibile: quella del basket romagnolo.» La settimana dopo, mercoledì 14, si è tenuto un appuntamento sicuramente apprezzato da pazienti e staff: Giotto ed Eddie, i cuccioli della Dog Gala-xy, sono tornati in corsia per giocare

coi loro piccoli amici, aiutandoli ad affrontare le terapie con meno stress. Il percorso di pet therapy proseguirà a cadenza settimanale grazie al succes-so dell’iniziativa #NoveColli4Children, che ha visto il comitato organizza-tore della Granfondo più antica del mondo donare 10.000 euro allo IOR, poi raddoppiati grazie al contributo di Sportful. In questo modo i ragazzi dell’Oncoematologia Pediatrica hanno potuto riabbracciare i loro “medici” pre-feriti: quelli a quattro zampe. «Attraver-so il contatto con il cucciolo il paziente può rilassarsi e distogliere l’attenzione dalle terapie, affrontando meglio i suoi aspetti più dolorosi – afferma la dott.ssa Samanta Nucci, psiconcologa IOR –. Inoltre la pet therapy aiuta a svilup-pare un approccio più partecipativo e collaborativo nei confronti dei tratta-menti, che così risultano più efficaci. La risposta è stata tale che uno dei nostri pazienti ha addirittura prote-stato quando l’abbiamo dimesso per tornare a casa: sapendo che i suoi amici a quattro zampe torneranno pre-sto in reparto non voleva assolutamen-te mancare.»

Eventi

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Dallo IOR un aiuto ad ospedali e pazienti di Cesena e Rimini

Sin dalla sua nascita l’Istituto Oncolo-gico Romagnolo cita come parte fon-damentale della sua mission quella di affiancare le strutture pubbliche a sostegno delle varie Oncologie del territorio, per garantire a tutti i nostri cittadini opportunità terapeutiche di livello il più possibile in prossimità del-la loro abitazione. Tale impegno è sta-to reso ancora più esplicito dal motto adottato: vicino a chi soffre, insieme a chi cura. Parole che non rappresen-tano soltanto uno slogan ma che si tra-ducono in gesti concreti, in modo che le donazioni dei generosi cittadini ro-magnoli vengano restituite sotto forma di servizi di qualità nel momento in cui loro stessi, o i loro cari, presentino la necessità di usufruirne.Il mese di ottobre si è dimostrato quan-to mai esemplificativo, con due conse-gne destinate a marcare una differenza effettiva per quel che riguarda la presa in carico dei pazienti. Andando in rigo-roso ordine cronologico, venerdì 12 ot-tobre si è tenuto l’evento celebrativo della donazione dell’ecografo Edge II alla Unità Operativa di Anestesia e Ri-animazione dell’Ospedale Bufalini di Cesena. La cerimonia si è svolta a San Carlo presso il factory store di Campo-maggi & Caterina Lucchi Spa. La serata è servita per mostrare le specificità del macchinario.«Queste nuove tecnologie risultano utilissime per la cura del malato», ha spiegato il dott. Vanni Agnoletti, respon-sabile del Reparto. «Lo strumento che

abbiamo ricevuto sarà utilizzato per ese-guire tecniche antalgiche che consenti-ranno ai pazienti di non sentire dolore dopo l’intervento o addirittura prima dell’intervento. Un ambito di ricerca per cui la nuova apparecchiatura risulterà molto utile è infatti quello della terapia antalgica: l’età media della popola-zione sta aumentando, e con essa gli accessi legati a sofferenze croniche e difficilmente controllabili. L’ecografo permette di far sparire questo dolore o, nei casi più gravi, di tenerlo sotto con-trollo». «L’apparecchiatura è facilmente trasportabile, di dimensioni contenute e di rapida accensione, caratteristiche che la rendono particolarmente utile nell’ambito delle emergenze», gli ha fatto eco il dott. Emanuele Gamberini, della medesima Unità Operativa. «L’Ed-ge II si distingue per la qualità dell’im-magine, pari se non superiore a quella degli ecografi con cui noi specialisti abbiamo iniziato la nostra attività, di dimensioni notevolmente più grandi.»A pochi giorni di distanza, martedì 16 ottobre, all’Ospedale Infermi di Rimini, presso l’Unità Operativa di Otorino-laringoiatria guidata dal dott. Valerio Fornasari, si è tenuta la cerimonia uf-ficiale di taglio del nastro per la conse-

gna di un altro strumento fondamenta-le: il video endoscopio con tecnologia NBI, utile per identificare i tumori delle vie aero-digestive superiori in una fase iniziale o addirittura di lesioni in fase pre-neoplastica. «Le neoplasie di testa e collo rappresentano un’importan-te fetta dell’oncologia – ha spiegato il dott. Nello Montalbano nel corso della cerimonia – e a causa dell’incidenza del papillomavirus si tratta di un tipo di patologia in forte aumento anche tra i giovani. Questi tumori, se diagnostica-ti in fase avanzata, risultano estrema-mente invalidanti, poiché costringono ad interventi demolitivi che vanno ad intaccare in maniera pesante le funzio-nalità deglutitoria, fonatoria e respira-toria». La donazione ha rappresentato un meraviglioso gioco di squadra tra lo IOR e altre realtà del terzo settore del territorio, come LILT Rimini, Mutilati del-la Voce UIMdV Rimini, AOVAM di Nova-feltria, Associazione Crisalide e AROP. «Questo è quello che significa esse-re vicino a chi soffre e insieme a chi cura – conclude il Direttore Generale IOR, Fabrizio Miserocchi – vicino a chi soffre: perché queste nuove tecnolo-gie rappresentano un’opportunità in più di preservare la qualità di vita dei pazienti che si rivolgono alle varie realtà sanitarie della nostra Romagna. Insieme a chi cura: perché macchinari di questo tipo permettono ai profes-sionisti del territorio di svolgere al meglio il loro delicato lavoro.»

Vicino ai bambini che soffrono

Le nostre storie

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All’inferno e ritorno, grazie alla ricerca (e a un sorriso)La storia di Silvia, affetta da melanoma metastatico

A dicembre 2015 la piccola Emma, 7 anni, sta affrontando il saggio di gin-nastica ritmica. È nervosa, ma si è pre-parata duramente ed è determinata a non deludere la mamma Silvia, che ne segue ogni passo dalla platea. Appe-na terminata l’esibizione la bimba non aspetta nemmeno che si chiuda il si-pario, ma corre a cercare la sua prima ammiratrice tra il pubblico. L’applauso degli altri genitori le interessa il giusto: quello che vuole è leggere l’orgoglio profondo negli occhi della persona che più conta per lei. Solo in questo modo potrà capire d’essere stata bra-va. Emma corre tra le braccia della ma-dre ma quello che scorge non è solo fierezza: c’è qualcos’altro negli occhi di Silvia. Sono lacrime: per quanto lei si sforzi di nasconderle ed asciugarle, non smettono di scendere. La bimba è stupita e preoccupata: le è stato rac-contato che la mamma ha una malat-tia un po’ complicata, ma ha promes-so che farà di tutto per venirne fuori. «Perché piangi?», domanda Emma. «Sono fiera di te», risponde la mamma, carezzandosi la strana cicatrice che ha sull’avambraccio, simile ad una brutta scottatura, quasi come se volesse na-sconderla. Il pianto di Silvia non è solo commo-zione e orgoglio. In quel momento ha 37 anni, un lavoro da psicoterapeuta avviato, un marito, due figlie e una convinzione: quella a cui ha appena assistito sarà l’ultima esibizione che vedrà della sua Emma. Poche settima-ne prima ha scoperto che lo strano

neo comparso sul suo avambraccio sinistro non è un semplice ineste-tismo, ma un melanoma di quattro millimetri. Qualche giorno addietro si era sottoposta a svuotamento ascella-re e 18 linfonodi su 21 erano risultati positivi alle metastasi. «A quanto sa-pevo io – spiega Silvia – nel momento in cui il melanoma si diffonde, non c’è più nulla da fare». Silvia è frastorna-ta, affranta, spaventata. Istintivamente pensa a Paco, il dalmata che ha sal-vato da morte certa: le sue crisi epi-lettiche, cui era soggetto anche dieci volte al giorno, erano talmente gravi che l’unica soluzione sembrava essere l’eutanasia, a soli tre mesi di vita. Lei si è opposta a quel destino e l’ha preso con sé: «Inizialmente lo facevo persino dormire nel mio letto, in modo da in-tervenire tempestivamente col valium per placare le violente convulsioni». Dopo il primo anno le crisi epilettiche diminuiscono fino a diventare sempre

più saltuarie: Paco si spegnerà placi-damente, a 15 anni, dopo aver vissuto una lunga e serena esistenza.Anche Silvia necessita di qualcuno che si opponga al suo destino: ha bi-sogno, se proprio non di speranza, di capire quali sarebbero stati i passi suc-cessivi. «Il 30 dicembre 2015 avviene quella che io definisco “la visita del sorriso”: ho incontrato all’IRST di Mel-dola il dottor Massimo Guidoboni, che guida l’equipe di medici che si sareb-be presa carico del mio caso. Da su-bito mi ha colpito il suo modo di fare: conoscendone il curriculum, temevo di trovarmi di fronte il classico professo-re tanto preparato alle terapie quanto approssimativo a livello umano. Invece mi colpì da subito: mi ha spiegato le possibilità terapeutiche; mi ha fornito percentuali e informazioni con chiarez-za e tranquillità; mi ha reso partecipe del processo decisionale riguardante le cure che avrei dovuto affrontare. Terminava ogni frase con un sorriso, come se non fossi semplicemente una cartella clinica: ho sentito la sua vici-nanza e quanto gli importasse che io vivessi non come paziente, ma come persona e come madre».«La speranza è quella cosa con le ali che dimora nell’anima: canta melodie senza parole, e non si ferma mai», scriveva la poetessa statunitense Emily Dickinson. Già, ma a volte può anche travestirsi nella peggiore delle beffe. «Al termine della prima parte delle terapie a base di interferone, un medicinale che mi ha procurato effetti collaterali

Le nostre storie

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consistenti portandomi a perdere 8 chili in 3 settimane, la tac di controllo mostrò delle metastasi cerebrali». Silvia sale le scale che portano al primo piano dell’Istituto di Meldola col referto in mano: non si aspetta più sorrisi, solo sentenze. In quel momento incrocia la dottoressa Laura Ridolfi dell’equipe di Immunoterapia, ed è come se le leggesse nella mente. Non guarda nemmeno il referto: ne ha letto il contenuto sullo sguardo impietrito della paziente. «Non è finita, Silvia – le dice – abbiamo ancora tante armi, e le utilizzeremo tutte». La prima di queste armi ha un nome strano: si chiama Gamma Knife. Utiliz-za radiazioni che servono a distruggere le cellule tumorali senza compromette-re il tessuto cerebrale sano. «La prima volta che mi sono sottoposta a Gamma Knife avevo quattro metastasi: lo stru-mento impiega circa 20’ per ciascuna di esse. Questo significa che, essendo un’apparecchiatura ad alta precisio-ne, ho dovuto rimanere immobile per quasi un’ora e mezza. In quel lasso di tempo non ho potuto fare a meno di pensare a tutto ciò che avevo letto in precedenza, quando ho firmato il modulo di consenso informato. Rimu-ginavo su quello che poteva andare storto: mentre sentivo manovrare sul mio cranio, pensavo che ogni momen-to potesse essere quello fatidico in cui sarebbe insorta un’emorragia cerebra-le». Silvia dall’inizio del suo percorso di cura si è sottoposta tre volte al Gamma Knife: ma nonostante gli umani timori, non ha sofferto di alcuna complicazio-ne. «L’ultima risonanza cerebrale era perfettamente pulita. Si vedono solo alcune piccole zone d’ombra a forma di moneta, corrispondenti al tessuto necrotizzato laddove erano presenti le metastasi: le chiamo “le mie meda-glie”. A volte le utilizzo come scusa: se faccio qualcosa di pazzo, posso dire che la colpa è loro». Silvia, effettivamente, ha fatto qualcosa

di pazzo: quanto meno, per i suoi canoni. Ha voluto sfidare la sua fobia delle altezze, provando il parapendio. «Ho pensato: se non mi ha ucciso il melanoma, non mi ucciderà neanche questo». La malattia non l’ha uccisa, ma non l’ha nemmeno abbandonata: grazie alle terapie sperimentali cui l’ha sottoposta il dottor Guidoboni il suo tumore si è cronicizzato.Questo significa che deve imparare a conviverci, e a convivere con gli effetti collaterali dei medicinali che assume ogni giorno. Gonfiore, pressione bassa, astenia: tutte complicazioni fastidiose, ma che passano in secondo piano di fronte alla bellezza di essere vivi. E se è comunque difficile sentirsi una persona normale, a causa della imposta routine di terapie ed esami di controllo, c’è sempre l’aperitivo con le amiche per sentirsi un po’ più simile agli altri. Inoltre ci sono nuovi progetti lavorativi da affrontare con l’entusiasmo che prima le mancava, perché «quando ero sana pretendevo solo la perfezione da me stessa, finendo col darla per scontata: ora terminare un turno di sei o sette ore anche quando sono stanca mi dà quella carica che solo essere sorpresi positivamente da quello che

sei in grado di fare, nonostante tutto, può darti». Giugno 2018, quasi tre anni dopo il saggio di Emma. Stavolta sul palco c’è Silvia: è stata scelta come pro-tagonista della recita dei genitori, in occasione del termine della scuola materna della figlia più piccola, Arian-na. Nello spettacolo interpreta la par-te di una ballerina che si prepara per una recita assieme al suo inseparabile cagnolino. A un certo punto della tra-ma Silvia si infortuna ed è costretta a rinunciare al saggio. La sostituirà proprio il suo fedele cucciolo, che nel frattempo ha studiato i passi della pa-droncina e ha imparato a ballare come lei. Alla fine la protagonista si rivolge alla platea e dice: «Avete visto? Non bisogna mai smettere di credere ai propri sogni, perché tutto è possibile». Cala il sipario: gli applausi scrosciano. A Silvia interessa il giusto: vuole solo correre ad abbracciare le sue prime ammiratrici tra il pubblico. Ha le lacri-me agli occhi: ma questa volta non si sforza di nasconderle ed asciugarle. In quel momento ha 40 anni, un lavoro da psicoterapeuta avviato, due figlie e una convinzione: che ha ancora una vita da vivere.

16Trasparenza

SEDE DI IMOLA 2018 2017Imola 1.904,19 2.963,94Ufficio 110,00 40,00Totale Imola 2.014,19 3.003,94

SEDE DI LUGO 2018 2017Lugo (ufficio) 2.350,10 1.983,50Conselice 2.124,50 1.983,10Massalombarda 6.336,02 7.907,69S.Patrizio 2.252,90 2.826,50Giovecca 386,00 335,00Totale Lugo 13.449,52 15.035,79

SEDE DI RIMINI 2018 2017Rimini 6.526,46 6.323,34Casalecchio 99,93 842,31Bellaria 658,68 1.084,10Bordonchio 207,92 685,79San Lorenzo in Correggiano 322,54 215,80San Lorenzo Monte 405,86 513,61Santa Maria in Cerreto - 26,41Sede 130,00 263,20Totale Rimini 8.351,39 9.954,56

SEDE DI SANTARCANGELO 2018 2017Santarcangelo 984,29 2.530,72Verucchio 2.281,28 3.158,45Santa Giustina 63,70 -Sant'Ermete 59,40 142,56Poggio Berni 12,90 -San Martino 233,12 267,31Pietracuta 124,50 -Montecopiolo 412,50 -San Leo 29,50 414,50Ufficio 195,00 -Totale Santarcangelo 4.396,19 6.513,54

SEDE DI RICCIONE 2018 2017Riccione - Cimitero Nuovo 1.232,10 2.423,81Riccione - Cimitero Vecchio 1.678,67 2.251,26Cattolica 1.114,07 1.277,60San Giovanni in Marignano 86,20 301,48Misano, Morciano 758,00 1.038,70Coriano 1.436,69 1.485,35Ufficio 206,00 258,00Totale Riccione 6.511,73 9.036,20

TOTALE GENERALE 113.466,43 136.667,93

Commemorazione dei defuntiSEDI DI FORLÌ E MELDOLA 2018 2017Forlì - Monumentale 4.085,62 4.975,95Forlì - Monumentale (via Tripoli) 527,94 478,63Forlì - Bussecchio 1.461,98 1.896,74Forlì - Ronco 273,58 697,09Forlì - San Varano 1.360,91 1.248,73Forlì - Coriano 710,83 1.073,77Forlì - Vecchiazzano 686,70 556,51Forlì - Villanova 493,15 676,38Forlì - Fioristi (Copif, Il Mughetto) 175,71 181,67San Martino in Strada 2.185,72 2.425,67Forlimpopoli 50,00 511,00Castrocaro/Terra del Sole 999,79 1.334,55Rocca San Casciano 181,00 185,87Meldola 819,10 902,00Bertinoro/S.Maria Nuova/Fratta - 1.613,10Santa Sofia/Galeata 99,63 143,60Dovadola 536,59 642,78Predappio e Fiumana 1.608,81 1.560,30Oggettistica 205,00 -Ufficio 431,00 370,00Totale Forlì 16.893,06 21.474,34

SEDE DI CESENA 2018 2017Cesena 12.426,67 12.190,30San Vittore 1.688,30 1.931,60Borello 1.901,60 1.904,00Gambettola/Longiano/Gatteo 11.700,30 13.395,32San Mauro Pascoli 2.850,00 3.334,00Cesenatico/Ruffio/Sala 4.820,13 5.786,40Cervia 1.675,30 2.934,80Savignano/Sogliano 5.050,00 5.542,39Ufficio 90,00 32,00Totale Cesena 42.202,30 47.050,81

SEDE DI RAVENNA 2018 2017Ravenna 2.292,45 3.972,87Marina di Ravenna 238,33 949,40Duecenta 500,25 598,04Mezzano 1.733,58 2.168,43Ufficio 738,90 824,00Cervia (vedi sede di Cesena) - -Totale Ravenna 5.503,51 8.512,74

SEDE DI FAENZA 2018 2017Faenza 6.209,57 6.808,44Brisighella 1.610,36 2.057,27Casola Valsenio 1.985,00 2.300,00Castel Bolognese 2.415,24 2.749,26Modigliana - 291,65Reda 534,25 549,22Riolo Terme 579,31 566,37Solarolo 230,00 261,30Tredozio 290,81 287,04Ufficio 290,00 215,46Totale Faenza 14.144,54 16.086,01

Alimentazione

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Polpette di quinoa e zucchine

ProcedimentoCuocere in abbondante acqua la quinoa. Grattugiare le carote e le zucchine, queste ultime dopo averle lavate accuratamente. Mettere le patate a lessare nell’acqua. Cuocere in padella le zucchine e le carote insieme, con una piccola aggiunta di acqua: una volta ammorbidite, tagliuzzare con le forbici. Scolare la quinoa e schiacciarla con i lembi della forchetta: una volta cotte, fare la stessa cosa con le patate. Riporre il tutto in un recipiente capiente. Amalgamare il più possibile, aggiun-gendo sale, curcuma, due cucchiai di pan grattato e due di olio. Lasciar riposare un’oretta in frigorifero: dopodiché, formare con le mani delle polpette che saranno ripassate nel pangrattato e poste in forno per 15’ a 180°.

Le ricette di #IORmangiosanoconpiùgusto

Ingredienti per 4 persone

2 zucchine grandi

2 patate

2 carote

1 tazza da tè di quinoa

Pangrattato q.b.

Curcuma

Sale

Questa ottima ricetta della salute è stata proposta per il concorso #IORmangiosanoconpiùgusto da mamma Gloria e dai figli Irene e Nicola!

18Le nostre storie

Il sogno di DanoLa storia di Daniele Nasole, atleta paralimpico ed ex paziente oncologico

Estate 1996. Ligabue emoziona le piazze di mezza Italia dando appunta-mento da Mario, prima o poi; il mondo è sotto shock per la nascita della pe-cora Dolly, primo mammifero frutto di clonazione; i sogni di gloria della Na-zionale Azzurra ai Campionati Europei si sciolgono nell’afa d’una notte tutt’al-tro che magica con un rigore sbagliato da Gianfranco Zola. Dalle ceneri di quella cocente delusio-ne nascono invece i sogni di gloria di un ragazzo di 13 anni: si chiama Da-niele, e all’ombra del Castello Arago-nese di Taranto scopre il suo amore verso la canoa, grazie ad un pomerig-gio di svago coi cugini.Passano quasi 20 anni. Daniele, per tutti Dano, oramai si è fatto uomo: ha 32 anni, è fidanzato con Ilenia ed è sottufficiale sommergibilista della Marina Militare di stanza a Chiavari. Va tutto a gonfie vele, non fosse per un fastidio alla schiena che, ben presto, si trasforma in male insopportabile. «Soffrivo di una lombosciatalgia persi-stente – spiega – che non guariva con le classiche cure antinfiammatorie. Una notte in particolare ho cominciato ad avvertire delle forti scosse alla gam-ba destra, tipiche dell’ernia discale: così sono andato al Pronto Soccorso».

Ed è lì che Daniele, a 32 anni, scopre che quello che lo affligge non è il clas-sico, banale mal di schiena. «Quando hanno deciso di sottopormi ad agoa-spirato, ho capito: ho studiato Scienze Infermieristiche, ero consapevole di quello che stavano cercando i medici con quell’esame». La tac evidenzia delle metastasi che gli hanno fratturato due vertebre e compromesso la parte destra del mi-dollo: test più approfonditi scoprono che la malattia primitiva da cui deri-vano è un raro tumore di 4 centimetri per 2 che colpisce il mediastino, e che si era oramai diffuso in tutte le ossa del corpo.«Ovviamente la notizia ti sconvolge, fa-cendo crollare in un secondo la tua so-lidità e i tuoi progetti per il futuro: ma lo smarrimento è durato lo spazio di pochi minuti. Ho sempre affrontato le avversità con un sorriso e tanta forza: e così ho deciso di fare anche stavolta».

I momenti difficili non mancano: l’in-tervento è particolarmente demoliti-vo, la chemioterapia successiva for-temente debilitante. Dano, giovane sportivo con mille inte-ressi, è costretto a imparare la sacra virtù della pazienza. «Sono rimasto immobile per un mese a letto, dopo-diché mi sono sottoposto a cicli di chemioterapia che duravano anche 4 o 5 ore. Ciò nonostante non ho mai smesso di sorridere: in quei pochi mo-menti di nervosismo vedevo le persone intorno a me in difficoltà, non sapeva-no come approcciarsi a me. Si creava un silenzio insopportabile, così ho ca-pito che dovevo essere io in primis a dare forza a chi mi stava accanto». Daniele stringe i denti, lotta e alla fine ha la meglio. «Mi mancano due verte-bre lombari, caratteristica che mi ha reso rigido in qualsiasi movimento. Non ho torsione, e la gamba destra è molto più debole della sinistra. La

19Le nostre storie

chemioterapia ha dato origine a un di-sturbo conosciuto come Fenomeno di Raynaud, che mi fa perdere sensibi-lità e dà luogo a spasmi nelle mani, specie d’inverno. Ma mi ritengo co-munque una persona fortunata: è stata una partita difficilissima, come mai nella vita, ma ce l’ho fatta». Dano esce da questa esperienza con una determinazione che prima non co-nosceva: si trasferisce a Forlì per lavo-rare presso il Comando dei Carabinieri in qualità di assistente amministrativo, e decide di riprendere in mano i sogni di quel ragazzo di 13 anni che, al cal-do del sole tarantino, giocava con una spilla immaginando fosse la medaglia d’oro delle Olimpiadi di Atlanta, che proprio in quei giorni lontani vedevano la propria fiaccola accendersi grazie alla mano granitica ma oramai tremo-lante di un anziano Muhammad Alì. «Quando sono tornato in canoa partivo da una condizione fisica molto debili-

tata, a causa dei due anni di stop e dell’intervento. Tuttavia il mio prepara-tore, Andrea Dante, sin dalle prime uscite ha intravisto la possibilità di fare qualcosa di importante nella di-sciplina paralimpica». Qualcuno ha scritto che un buon al-lenatore mostra ai suoi giocatori quel-lo che possono essere, piuttosto che quello che sono, e Daniele può essere un campione paralimpico: anzi, Danie-le diventa un campione paralimpico. In un anno di allenamenti abbassa i suoi tempi sui 200 metri di qua-si 10’’: e ai campionati italiani del 2018 vince sei medaglie. Medaglie vere, mica spille: tre d’oro, una d’ar-gento e due di bronzo. «Non lo riten-go un punto d’arrivo – spiega – ma di partenza: dopo aver sconfitto il cancro, penso di essere pronto per un’altra missione impossibile: quella di ga-reggiare a Tokyo 2020». Un grande obiettivo, che l’Istituto On-

cologico Romagnolo ha deciso di so-stenere tramite un progetto di crow-dfunding sulla piattaforma Eticarim: perché per essere competitivo a Dano servono strumentazioni per allenarsi anche d’inverno, quando il Fenome-no di Raynaud e il freddo gli impedi-scono di scendere in acqua; servono fondi, per poter affrontare trasferte lunghe; servono attrezzature, per po-ter gareggiare alla pari con i grandi campioni della canoa paralimpica. Ma il suo esempio, laddove il suo sogno riuscisse ad avverarsi, sarebbe troppo importante, troppo significativo per tutti quelli che stanno affrontando la sua stessa sfida: soprattutto per quei giovani costretti a mettere in pausa ogni progetto per concentrarsi esclu-sivamente sulla propria sopravviven-za. Non sarà semplice, ma Dano non sarà solo: ogni persona che dona aiu-terà a spingere la sua canoa un po’ più in là.

20Eventi

A Ravenna i km di corsa diventano km di vita

Si rinnova per il terzo anno consecutivo la partnership tra Maratona di Ravenna e Istituto Oncologico Romagnolo, col-laborazione che vede unite due eccel-lenze del territorio in nome della lotta contro il cancro. Anche quest’anno, per ogni iscrizione alla corsa, Ravenna Run-ners Club riserverà una quota da dedi-care ai servizi gratuiti che lo IOR offre ai pazienti bisognosi: un contributo che, negli ultimi due anni, ha portato ad una cifra superiore ai 10.000 euro. Se nelle prime due edizioni a beneficiarne erano soprattutto le donne che lottano contro il tumore, visto che le donazio-ni andavano al Progetto Margherita, quest’anno Maratona di Ravenna so-sterrà il servizio d’accompagnamento dello IOR, iniziativa di cui hanno usu-fruito nel solo 2017 654 pazienti soli o che non hanno la possibilità di recarsi presso i luoghi di cura in autonomia per sottoporsi alle terapie che potrebbero salvare loro la vita. L’anno passato i 64 volontari autisti hanno percorso qua-si 180.000 km, restando al fianco dei malati in più di 4.500 visite. Al fine di aumentare il più possibile il contributo che Maratona di Ravenna elargirà nel 2018, lo IOR ha istituito

una vera e propria gara di beneficenza tra quattro realtà del running: Passo Capponi, 9.92, Corri Forrest e Io non ho paura del buio APS. La squadra che avrebbe percorso più chilometri l’11 novembre avrebbe vinto il premio più importante: quello di team più solidale. Qualunque runner poteva contribuire a questa speciale graduatoria, anche chi non è iscritto a nessuna delle quattro compagini selezionate: per farlo basta-va dichiarare, al momento della regi-strazione, la squadra a cui “devolvere” i propri km, contribuendo così ai vari avvicendamenti della classifica. L’ini-ziativa si è dimostrata un successo, an-che per la competizione bonaria tra gli atleti, fatta a colpi di sfottò sui social: la ventesima edizione di Maratona di Ravenna ha battuto così ogni record di partecipazione, facendo registrare il tutto esaurito. Alla fine ad aggiudicar-si il premio messo a disposizione da Annafietta.it sono stati i 9,92, ma tutti i gruppi si sono distinti per l’impegno: i km totali portati alla Maratona sono stati più di 21.000.Per rendere la manifestazione ancor più significativa, lo IOR ha ospitato anche una ventina di sportivi “speciali”: gli

atleti italiani degli Oncology Games, iniziativa internazionale riconosciuta dal CONI e ispirata all’esperienza e al vis-suto del grande Leonardo Cenci, il pa-ziente di Perugia a cui cinque anni fa fu diagnosticato un tumore ai polmoni al quarto stadio. Teoricamente una sen-tenza da pochi mesi di vita: in pratica una grande sfida combattuta a suon di traguardi raggiunti, come le due edi-zioni della Maratona di New York portate a termine. «Lo sport aiuta a non sentirsi isolati e malati – spiega la dott.ssa Chiara Bennati, Responsabile Degenza Oncologia Medica dell’Ospedale Santa Maria delle Croci di Ravenna – di fatto un paziente con una malattia metastati-ca, come sono la maggior parte dei pa-zienti degli Oncology Games, si sente spesso un paziente ‘a scadenza’. In realtà anche con una diagnosi simile si può avere una qualità di vita asso-lutamente sovrapponibile a quella delle persone sane. Non solo: l’esercizio fisi-co aiuta chi ha avuto una compromis-sione importante della propria capacità funzionale a recuperare molto più rapi-damente e a prefiggersi un obiettivo, in maniera tale che il cancro diventi non più una sentenza ma una sfida da af-frontare in maniera più coraggiosa.»

21Eventi

Un approccio globale all’oncologiaL’intervento della dott.ssa Patrizia Serra

L’Associazione Vittorio Tison Cultura e Solidarietà, impegnata da quasi venti anni nel promuovere in Africa iniziati-ve culturali e scientifiche nel settore dell’assistenza sanitaria e sociale in campo oncologico, ha organizzato a Mwanza (Tanzania) lo scorso ottobre un convegno internazionale dal titolo: “Glo-bal Cancer Control in the 21st Century: a Multidisciplinary Approach”.L’evento realizzato in collaborazione con l’Istituto Oncologico Romagnolo (IOR) e l’Istituto Tumori della Romagna (IRST), ha affrontato il tema dell’approccio glo-bale al malato di cancro avvalendosi del contributo scientifico di importanti relatori africani e italiani. Particolar-mente apprezzati sono stati i contributi di Lucio Crinò, Laura Forni, Alessan-dra Gennari, Oriana Nanni e Antonino Romeo. Il convegno si è svolto nell’am-bito territoriale di competenza dell’U.O. di Oncologia del Bugando Medical Cen-ter, diretta dal dott. Nestory Masalu. Il Centro oncologico tanzanese sta assu-mendo un’importanza sempre maggio-re nel territorio per l’impatto altamente significativo sulle condizioni socio-sa-nitarie di quelle popolazioni. Quattro le sessioni di lavoro che hanno occupato la tre giorni del convegno, affrontan-do temi quali prevenzione, diagnosi e patologia dei tumori, i trattamenti locoregionali e sistemici del cancro, l’approccio alla malattia avanzata, la

ricerca traslazionale e le cure palliative in oncologia. L’evento, rivolto a medi-ci africani impegnati nella cura dei pazienti oncologici, ha richiamato più di cento professionisti da tutta l’Africa sub-sahariana.Nella sessione sulla prevenzione si è discusso del ruolo delle malattie in-fettive come fattore di rischio per il cancro. In particolare è stato presen-tato il recente programma nazionale di vaccinazione contro l’HPV iniziato ad aprile 2018 diretto ad abbattere l’incidenza e la mortalità del carci-noma della cervice che attualmente in Tanzania, con il 53% di mortalità, è la prima causa di morte per tumore nella donna. Un altro importante aspetto ha riguar-dato l’approccio terapeutico chirur-gico e radiante dei tumori solidi. Am-pio spazio è stato dato al ruolo delle terapie mediche di tutte le neoplasie auspicando che possano essere di-sponibili al più presto anche in queste popolazioni i farmaci più innovativi. È stata inoltre riconosciuta e riconfer-mata l’opportunità di sviluppare con-testualmente all’attività assistenziale anche un’attività di ricerca traslazio-nale volta a comprendere meglio le caratteristiche dei tumori di un’area così diversa da quella dei paesi occi-dentali, perché queste neoplasie pos-sano essere meglio prevenute e curate.A questa missione, oltre al prof. Dino Amadori, Patrizia Serra e Carla Masi-ni, hanno partecipato anche il dott.

Giorgio Martelli e Fabrizio Miserocchi, rispettivamente Direttore Generale IRST e IOR, e il prof. Giovanni Martinel-li, nuovo Direttore Scientifico dell’IRST, che hanno potuto anche apprezzare i progressi logistici e organizzativi della nuova struttura dedicata all’oncologia e alla radioterapia, di recente realizzata presso il Bugando Medical Center. Di particolare importanza assistenziale e terapeutica è l’attivazione e la messa in piena attività di due settori radio-terapici come la cobalto e la brachi-terapia. Tutto ciò è propedeutico alla messa in funzione dei due acceleratori lineari già disponibili, uno dei qua-li donati dall’IRST e dall’Associazione Vittorio Tison. La piena attivazione della radioterapia in questo territo-rio può essere considerato un evento epocale in quanto fino ad ora vi era-no milioni di persone prive di questo presidio terapeutico.L’Associazione Vittorio Tison sta già programmando ulteriori eventi educa-zionali nell’intento di favorire la cresci-ta culturale e scientifica degli operatori della sanità della Tanzania per i quali fino a pochi anni fa si può dire che il cancro fosse quasi completamente sconosciuto.

Dalle sedi

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CESENA

Gran Gala IORGiovedì 6 dicembre, presso il Teatro Verdi di Cesena, si è svolto il Gran Gala IOR, giunto quest’anno alla decima edizione. Un grande traguardo che si è riflettuto nel sostegno di un’eccezio-nale buona causa, ovvero uno dei più avanzati progetti di ricerca realizzati presso l’IRST di Meldola nell’ambito dell’Immunoterapia Cellulare Avanza-ta. Il successo è stato il consueto, con tante aziende del territorio che hanno deciso di sposare la causa della lotta contro il cancro in Romagna.

Festa del LatteDomenica 23 settembre si è svolta la tradizionale Festa promossa dalla Centrale del Latte, presso la rinnovata Fiera di Cesena. Come da tradizione, i

nostri volontari erano presenti per dif-fondere materiale istituzionale e sup-portare lo staff organizzatore. L’incasso della giornata ha così reso possibile una donazione di 900 euro. Grazie di cuore al Presidente Ginaldo Tontini ed al Direttore Daniele Bazzocchi.

Prevenzione nelle scuoleL’11 e 12 ottobre scorso i nostri vo-lontari sono stati ospitati dalle Scuole Primarie Gianni Rodari di Gattolino e Sacro Cuore di Cesena, per insegna-

re come la prevenzione passi da stili di vita corretti e da un’alimentazione sana. I bimbi si sono dimostrati come sempre interlocutori attenti, interessa-ti e sensibili, apprezzando particolar-mente la macedonia a base di frutta messa a disposizione dagli amici del Mercato Ortofrutticolo di Cesena.

RingraziamentiL’Istituto Oncologico Romagnolo de-sidera ringraziare sentitamente Paolo Manuzzi e Loretta Righi che, in occa-sione dei festeggiamenti del 50° anni-versario di matrimonio, hanno chiesto a parenti e amici un gesto di solida-rietà in luogo dei tradizionali regali. Ne è scaturita una generosa donazione di 1.500 euro, che verrà utilizzata a so-stegno dei progetti di ricerca e per lo sviluppo dell’Istituto Scientifico Roma-gnolo per lo Studio e la Cura dei Tumori di Meldola.

Fiera di San CrispinoDal 21 al 25 Ottobre, a San Mauro Pascoli, si è svolta la consueta Fiera di San Crispino. La manifestazione è stato come di consueto un successo di solidarietà e beneficenza: la tradi-zionale pesca organizzata dalle nostre instancabili volontarie ha permesso un incasso di 4.450 euro.

Dalle sedi

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FAENZAPensione solidaleRingraziamo Massimo Venturini, Mauro Faggioli e Riccardo Ricci, ex dipendenti del Gruppo Unicredit, che in occasione del loro pensionamento hanno scelto, in luogo dei tradizionali omaggi, di indirizzare al nostro Istituto le donazioni dei colleghi, permettendo di raggiungere la cifra di 1.115 euro a sostegno del nostro servizio gratuito di assistenza domiciliare dedicato ai pazienti oncologici e alle loro famiglie.

Pizzata di beneficenzaVenerdì 14 settembre è stata orga-nizzata da C.I.L.A. Consorzio Idrau-lici Lattonieri e Affini una pizzata di beneficenza. La serata, allietata dal gruppo “ALIS” di Imola, ha visto la

partecipazione di numerose persone e ha permesso di devolvere a favore dei nostri progetti l’importante somma di 2.200 euro. In rappresentanza dello IOR è intervenuto il consigliere Mauri-zio Pelliconi che ha ringraziato di cuore il Presidente di C.I.L.A., Stefano Bassi, e i due Vice Presidenti, Nicola Spada e Stefano Gordini.

Anima e CoraggioLa tappa di Faenza di presentazione dell’autobiografia professionale del prof. Dino Amadori, dal titolo “Anima e Coraggio. La mia vita contro il can-cro”, ha avuto come cornice la splen-dida sala d’ingresso della Pinacoteca Comunale. Mercoledì 17 ottobre era-no tutti in fila per una dedica firmata

dall’autore, ad iniziare dai nostri storici amici Isabella Bonini Tison ed Alber-to Vigna. Un sentito ringraziamento al giornalista Maurizio Marchesi di DI.TV che ha moderato in maniera impecca-bile e volontaria questo incontro. Ricor-diamo a chiunque non abbia ancora acquistato il libro che può trovarlo re-candosi direttamente presso le 11 sedi presenti sul territorio romagnolo.

1° Memorial Francesca CacciariDomenica 28 ottobre alla Piscina Co-munale di Faenza si è tenuto il Primo Memorial Francesca Cacciari, gara di nuoto dedicata all’allenatrice faentina scomparsa nell’agosto 2017. I protago-nisti sono stati gli Esordienti A e B (ra-gazzi dai 10 ai 13 anni) di tante società sportive della regione, categoria che Francesca allenava con grande passio-ne e dedizione. È stato un pomeriggio di festa e un’occasione per sensibilizzare i giovani sull’importanza della prevenzio-ne e della ricerca scientifica.

Dalle sedi

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FORLÌCittadinanza OnorariaSabato 15 settembre, alle 10, il Consi-glio Comunale di Predappio si è riunito in seduta solenne nel Teatro Comunale per conferire la Cittadinanza Onoraria al prof. Dino Amadori, Presidente IOR.Il Comune di Predappio – nelle moti-vazioni del conferimento, votato all’u-nanimità – sottolinea la gratitudine al professore «per l’attività profusa nell’arco di una vita per lo studio e la ricerca in ambito sanitario ed on-cologico, che tanto ha contribuito al bene comune e dato lustro alla nostra Romagna.» Anima e CoraggioVenerdì 21 settembre, presso il Teatro Garibaldi di San Piero in Bagno, orga-nizzato dal locale punto IOR il cui refe-rente è Fosco Barchi e dal gruppo dei Guerrieri della Ricerca capitanati da Massimo Bardi e Lorella Rossi, si è tenuta la presentazione dell’autobio-grafia del prof. Amadori dal titolo “Ani-ma e Coraggio”. Ha condotto la serata il giornalista Mario Russomanno. Tanti i cittadini, gli amici e i volontari dello IOR che hanno ascoltato con grande attenzione l’appassionante vita perso-nale e professionale dell’autore, facen-do poi la fila per una dedica.

Forlì International Horse FairGli Organizzatori della Forlì Interna-tional Horse Fair, Giampaolo Gubiotti e Omar Selvi della ditta CLS di Forlì, hanno devoluto una generosa offerta a favore dei progetti di ricerca sull’im-munoterapia condotti dal dott. Mas-simo Guidoboni presso l’IRST IRCCS di Meldola. All’evento era presente anche la famosa attrice inglese Susan George in rappresentanza dell’Asso-ciazione Lasting Life.

Notte Verde dei Bambini Sabato 22 settembre, all’interno della Settimana del Buon Vivere, i nostri volontari sono tornati in Piazza Saffi insieme ai bambini e alle loro famiglie. Quest’anno il tema della giornata era la Terra e lo IOR ha scelto di legarsi alla proposta attraverso il progetto “Semi-niamo la prevenzione e raccogliamo salute” creando un orto molto specia-le, coinvolgendo oltre 250 bimbi dai 4 ai 10 anni all’interno di un preciso per-corso educativo per comprendere gio-cando l’importanza del prenderci cura

della nostra salute con alimenti sani e di stagione. Grande l’entusiasmo dei partecipanti, grazie anche all’allesti-mento realizzato col contributo di Assicoop Unipol SAI. Al termine del percorso educativo tutti i bambini han-no ricevuto un segnalibro contenente i semi da piantare a casa insieme ai genitori e ai nonni, per coltivare così il loro personale orto della salute.

RingraziamentiRingraziamo il Gruppo Cinofilo Forli-vese e la Federazione Italiana della Caccia per avere scelto di devolvere anche quest’anno l’incasso della ma-nifestazione organizzata a Fratta Terme lo scorso 15 luglio a sostegno delle nostre attività istituzionali. Un ringra-ziamento particolare a Giuliano Billi e a tutti i partecipanti per il contributo di 2.700 euro.

Dai Punti IORCome da tradizione Donatella Grazia-ni è stata presente sabato 14 ottobre alla Sagra dei Frutti del Sottobosco a Portico con un punto informativo in cui si distribuivano anche palloncini.Ringraziamo Donatella per la sua de-dizione e il signor Gianni Cameli del Ristorante Vecchio Convento per la generosa ospitalità.

Dalle sedi

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IMOLA Aperitivo Solidale di NataleTorna anche per il 2018 l’Aperitivo Solidale della Sede di Imola, evento il cui ricavato va a sostenere i proget-ti di raccolta fondi natalizi dello IOR. Posto e data sono gli stessi: la serata è infatti in programma per giovedì 13 dicembre, dalle ore 19, presso la Pa-sticceria La Rocca di via Togliatti 21.

Il format è quindi rimasto il medesimo, apprezzato, che ha portato nel 2017 ad un ricavato di circa 1.500 euro gra-zie alla folta partecipazione di un pub-blico giovane ma sensibile alle temati-che della lotta contro il cancro. L’anno scorso la causa a cui era stato dedicato l’evento era quella di sostenere le don-ne del territorio costrette a confrontarsi con gli effetti collaterali più riconosci-bili delle terapie tramite l’apertura del Progetto Margherita anche per la sede di Imola: un servizio di fornitura di parrucche per preservare bellezza, identità e femminilità delle pazienti. L’edizione 2018 sposterà invece il fo-cus sulla ricerca scientifica, in parti-

colare sull’immunoterapia: l’incasso risulterà determinante per supporta-re gli importanti studi portati avanti presso l’IRST IRCCS di Meldola dal dott. Massimo Guidoboni e dalla sua equipe. Tali sperimentazioni possono marcare infatti una differenza netta, in termini di sopravvivenza e di qualità di vita, per moltissimi pazienti.

Prevenzione nelle scuoleNell’ambito della convenzione che l’I-stituto Oncologico Romagnolo ha con l’Azienda USL di Imola per la diffusio-ne nelle scuole dei progetti regionali di promozione ed educazione alla salute anche in questo anno è iniziata l’atti-vità di programmazione con le scuole del territorio per implementare in col-laborazione con i ragazzi, gli insegnanti e le famiglie percorsi che promuovano sani stili di vita nelle giovani gene-razioni. Dalle scuole dell’infanzia e primarie che lavorano nell’ambito del programma “Infanzia a colori” e che più numerose hanno aderito, ad alcune secondarie di primo grado che nell’am-bito dell’Istituto comprensivo assi-curano una continuità al programma approcciando i primi comportamenti a rischio dell’adolescenza, soprattutto prevenzione del fumo e abuso di alcol, per arrivare alle scuole secondarie di

secondo grado in cui la presa in carico dei comportamenti a rischio si fa più stringente e utilizza con successo la metodologia della peer education, che vede il coinvolgimento attivo di giovani opportunamente formati, nella sensibi-lizzazione dei loro coetanei a stili di vita salutari. Un Istituto ormai veterano in questa programmazione è l’Istituto Al-berghiero “Scappi” di Castel S. Pietro Terme che ormai da anni collabora con gli operatori dell’Ausl e dello IOR per la promozione della salute e del benesse-re tra i giovani studenti, in tutto il conte-sto della scuola e con iniziative rivolte anche alle famiglie e a tutto il territorio.

La mia mamma è bellissimaAnche quest’anno i parrucchieri di Imola sosterranno attivamente la campagna di crowdfunding dello IOR dal titolo “La mia mamma è bellissima”. L’obiettivo per il 2018 non sarà solo quello di aumenta-re il più possibile l’offerta di parrucche per le donne in chemioterapia, ma an-che provvedere all’adeguamento degli spazi in cui avvengono gli incontri, affin-ché possano essere il più accoglienti e riservati possibile. Grazie quindi ai saloni Nuova Immagine Parrucchieri di Cri-stiano Suzzi; Contrasti di Valeria Bam-bina; Essere Bella di Emanuela Senti-menti; e al Salone di Mara Samaritani.

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LUGOPedalata RosaIl Pedale Bianconero e gli “Amici del-la bicicletta” hanno organizzato il 27 maggio la Pedalata Rosa ed hanno devoluto allo IOR più di 300 euro. Lo IOR ringrazia sentitamente i ragazzi del Pedale Bianconero per la vicinanza e l’amicizia, dimostrata più volte e rinno-vata ad ogni manifestazione.

Donazione del RotaractLa sezione giovani del Rotary di Lugo ha versato 1.995 euro al reparto di Oncologia di Lugo per l’acquisto di due poltroncine, due televisori e un casco refrigerante piccolo in dotazione al Pa-xman Scalp Cooler, un nuovo dispo-sitivo per evitare la caduta dei capelli alle donne in chemioterapia donato dallo IOR in occasione della scorsa campagna natalizia. Il dott. Claudio Dazzi ha sottolineato come, «sebbene sia ancora presto per tracciare un bi-lancio sulla sua efficacia, già 35 donne hanno utilizzato il dispositivo, con un bassissimo tasso di effetti collaterali.»

Sindaci e Forze dell’Ordineper lo IORIl 16 giugno al campo sportivo di Fru-ges a Massa Lombarda la Nazionale italiana dei Sindaci ha svolto una partita di calcio di beneficenza contro

la rappresentanza delle Forze dell’Or-dine. Il ricavato dell’iniziativa, di oltre 700 euro, è stato devoluto alle nostre attività per sostenere i servizi gratuiti a favore dei pazienti oncologici.

Mercatino della SolidarietàL’associazione “Mercatino della Soli-darietà – Riciclare si può” di Villano-va di Bagnacavallo, dal 2007 al 2018, con le sue attività ha donato allo IOR un totale di 59.000 euro. Ogni anno l’associazione dedica il mese di giugno al nostro Istituto. Il ricavato di 5.000 euro di questa edizione hanno voluto destinarlo all’Hospice “Benedetta Corelli Grappadelli” di Lugo.

Sagra del Cappelletto Invernale Sull’onda degli eccellenti risultati del-

la Sagra svoltasi nello scorso mese di luglio, i volontari di Massa Lombarda sono già all’opera per organizzare la 5a Sagra invernale del Cappelletto per lo IOR che si svolgerà nelle gior-nate del 26 e 27 gennaio 2019 nel-le sale dell’Associazione polisportiva massese. Durante la cena di sabato 26 e pranzo e cena di domenica 27 si potranno gustare ottimi cappelletti, ma anche altre specialità della cucina romagnola. La manifestazione rappresenta la ver-sione invernale della tradizionale sa-gra che si tiene a luglio, e che anche quest’anno ha fatto registrare il tutto esaurito: circa 4.000 persone hanno gustato il ricco menu proposto dal ri-storante, per un ricavato netto pari a 19.000 euro.

Dalle sedi

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Casa Accoglienza San Giuseppe: un’eccellenza del territorioSono sempre più frequenti le espres-sioni di sentita gratitudine che gli uten-ti della Casa Accoglienza San Giusep-pe, struttura dedicata alla memoria di Antonio Branca, ci manifestano: grazie anche all’efficenza e alla pro-fessionalità degli operatori la struttu-ra, inaugurata oltre due anni fa, offre ai pazienti, ai loro famigliari e a coloro che per professione si recano presso l’Istituto Tumori della Romagna un am-biente confortevole e famigliare.

Citando le parole di uno degli addetti alla gestione della struttura, «per noi che lavoriamo qui il coinvolgimento emotivo è sempre molto forte, perché ci si immedesima inevitabilmente nelle storie delle persone che frequentano la casa di accoglienza. Siamo come

una valvola di sfogo per i pazienti ma soprattutto per i loro famigliari, desi-derosi, molto spesso, di trovare una persona amica disposta ad ascol-tarli. Condividiamo con loro le buo-ne notizie e, purtroppo, anche quelle tristi. Si creano, pertanto, rapporti di amicizia vera basata sulla fiducia reci-proca, che sono sicuramente un forte arricchimento interiore per tutti, utenti e operatori.»La Casa Accoglienza San Giuseppe rappresenta, quindi, un luogo dove po-tersi sentire a proprio agio e protetti. A testimonianza di ciò, le parole scritte sui questionari di gradimento compi-lati al termine del soggiorno a Meldola sono chiare: «è rassicurante sapere di avere un posto in cui alloggiare mentre ci si sottopone a terapie e visite in IRST. La vostra accoglienza rende più facile l’esperienza dell’ospe-dale. Per chi ha necessità di usufruire dei servizi dell’IRST è il non plus ultra.»

Grazie a Nancy e a tutti i no-stri amiciRapporti di amicizia nascono anche all’interno dell’IRST fra i pazienti tra-sportati in auto o accompagnati lungo il loro percorso terapeutico e i nostri volontari.Sono tante le persone che sentono il

bisogno di manifestare la loro ricono-scenza e lo fanno in vari modi: alcuni, come Guerrino, Livia, Eloise, Nancy e molti altri, ci fanno spesso dono di loro creazioni per il banco IOR della no-stra sede.Ringraziamo di cuore tutti e rivolgiamo un pensiero particolare a Nancy, una paziente romana che frequenta perio-dicamente l’Istituto, per la sua recente simpatica iniziativa a sostegno delle iniziative IOR che sta riscuotendo gran-de successo. Si tratta di teli da bagno col nome della persona che li richie-de ricamato a mano.

Appuntamenti NataliziA partire dai primi giorni di dicembre sarà allestito il nostro tradizionale ban-co natalizio presso la sede IOR all’in-terno dell’IRST e saremo in Piazza Orsini nelle seguenti date: 11-15-16-18-22-23 dicembre.

MELDOLA

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ciale Porta Nova di Russi. Il contributo finale è stato di 610 euro. Il 6, 7 e 8 ottobre è stato il turno della Sagra di Paese di Godo: i nostri vo-lontari, ospiti dell’evento, hanno distri-buito materiale per un totale di 1.200 euro di donazioni. Sabato 27 ottobre, infine, presso il Cir-colo ANSPI di Pezzolo di Russi, siamo stati ospiti e beneficiari della “Festa de Mutor”: quasi 3.000 euro la som-ma raccolta.

Il Mercatino di NataleDal 15 al 22 dicembre, nella Piaz-zetta tra il vecchio e il nuovo ESP di Ravenna, le volontarie del “gruppo Mercatini” di Ravenna e Piangipane vi aspettano per proporvi idee regalo per le festività. Sarà l’occasione per scegliere il dono solidale più prezioso per i propri cari, tra una ricca esposi-zione di articoli Natalizi ma non solo. Il Mercatino aprirà nei seguenti orari: sabato e domenica dalle 10 alle 19, e nei giorni feriali dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 19.

Un sorriso per GianfrancoIl 9 maggio Vania e Mascia, moglie e figlia di Gianfranco Frisoni, hanno voluto onorare la sua memoria orga-nizzando una piacevole serata al Ri-storante Pizzeria da Silvio a Marina di Ravenna. Chi ha conosciuto Gian-franco sa quanto sapesse trasmettere gioia anche nei momenti più delicati e difficili. La serata ha permesso di rac-cogliere 600 euro, di cui 200 a favore dell’Hospice Villa Adalgisa.

Eventi per lo IORDomenica 8 luglio, a Porto Corsini, si è tenuta la Paella Solidale, organizzata dai volontari in collaborazione con la Proloco, la Società Sportiva e la Mer-ceria Gloria: l’incasso è stato di 2.600 euro a sostegno di Villa Adalgisa.Il 28 luglio, invece, è stato il turno della Salsicciata di Casal Borsetti, organizza-ta da Cooperativa Capannisti Tempo Libero: circa 200 le persone parteci-panti, 1.530 euro il ricavo. In più di un’occasione, per tutto il pe-

riodo estivo, i nostri volontari di Pian-gipane hanno proposto il loro mercati-no a sostegno del Progetto Margherita: 400 euro l’incasso. L’attività non si ferma qui: si realizzano anche lavori su richiesta, contattando Domenica al 331.9732258. A settembre a Cervia si è tenuta l’ini-ziativa Rimessa del Sale, che ha visto la presenza dei volontari della cittadina adriatica. Un rinnovato e sentito ringra-ziamento al Gruppo Culturale Civiltà Salinara di Cervia per aver offerto la preziosa somma di 1.500 euro.Sempre a settembre si è svolto presso il Bagno Kontiki di Marina di Ravenna il Torneo di Beccaccino, il cui ricavato di 300 euro ci è stato donato in beneficenza. Venerdì 7 settembre, presso il Chiostro Antico del Convento di Bagnacavallo, oltre 100 persone hanno partecipato alla serata organizzata da Lilly, parruc-chiera volontaria. Un sentito ringra-ziamento va a lei per l’impegno, e ai gestori del Chiostro per l’ospitalità e la preziosa collaborazione. Per merito an-che dell’aiuto dei volontari che hanno partecipato e dato una mano nel corso della serata, il ricavato dell’evento è stato di oltre 1.200 euro per il Pro-getto Margherita.Mercoledì 3 ottobre si è tenuta la Tom-bola per lo IOR, presso il Centro So-

RAVENNA

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VI Memorial GiancarloBarnabè Anche quest’anno la Famiglia Barnabè ha deciso di donare l’incasso del Me-morial Giancarlo Barnabè, giunto alla sesta edizione, a sostegno dei nostri progetti, per un incasso di 786 euro.

CioccopaeseI volontari riccionesi non potevano mancare, nel secondo weekend di ot-tobre, alla Festa più dolce di Riccione. La distribuzione dei tradizionali pallon-cini colorati ha permesso di incassare quasi 400 euro.

Ciao BarbaraI volontari della Sede IOR di Riccione e dei vari Punti del territorio desiderano ricordare con affetto Barbara Bonfi-glioli, ex membro del CDA e Vicepre-sidente IOR, scomparsa prematura-mente all’età di 58 anni.

Una Giornata per la RicercaIn tanti hanno deciso di fare festa in uno dei tre Parchi Costa in occasione di domenica 16 settembre, sostenen-do la ricerca oncologica. Le presenze che si sono registrate col coupon dell’iniziativa sono state 745 così suddivise: 80 ad Italia in Miniatura, 199 all’Acquario Le Navi di Cattolica e 466 al Parco Oltremare di Riccione, per un incasso totale di 5.700 euro a favore della lotta contro il cancro in Romagna.Il momento istituzionale si è svolto presso la Laguna dei Delfini. A dare il benvenuto ai presenti Paola Risso, Re-sponsabile Eventi del Parco Oltremare, che ha accolto il Sindaco di Riccione Renata Tosi, il Presidente IOR prof. Dino Amadori, il Direttore dell’U.O. di Oncologia di Rimini dott. Davide Tassi-nari, il Direttore Generale IOR Fabrizio Miserocchi e la Responsabile Eventi di

Riccione Ilva Melotti. Presente anche il campione di nuoto Simone Sabbioni, da sempre vicino alla causa della lotta contro il cancro. Grazie di cuore alle Famiglie Costa che hanno rinnovato per il quinto anno consecutivo que-sta importante collaborazione.

Pranzo della SolidarietàTanti i volontari, amici e sostenitori che si sono ritrovati domenica 21 ottobre al Ristorante Il Mulino per il Pranzo della Solidarietà organizzato dal Punto IOR di Misano Adriatico. Molto apprezzato l’intervento del dott. Lorenzo Menghi-ni, Responsabile della Breast Unit di Rimini, che ha ringraziato il nostro Isti-tuto per la recente donazione del nuovo ecotomografo che permette una dia-gnosi sempre più precisa e tempestiva del carcinoma mammario. Presenti an-che il Direttore IOR Fabrizio Miserocchi, il Sindaco di Misano Avv. Stefano Gian-nini e l’Assessore Maria Elena Malpas-si, che hanno sottolineato l’importanza del ruolo dei Volontari IOR nel tessuto sociale del territorio. Durante il pran-zo è stato presentato anche il libro del prof. Amadori, “Anima e Coraggio”. Ad allietare i presenti il poeta comico dia-lettale Emilio Melchiorri ed una ricca lotteria, che ha permesso di realizzare un importo pari a 6.275 euro.

RICCIONE

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RIMINIlotteria rappresentano sempre un graditissimo regalo per clienti e di-pendenti: un dono il cui valore va ben oltre al mero dato economico. Vi aspet-tiamo presso le nostre sedi di territorio, per acquistarne il più possibile e avere maggiori chance di vincere.

EventiIl 28 settembre si è tenuta la seconda edizione dello spettacolo teatrale della Compagnia “Cambiamenti” al Cine-ma Tiberio. Il ricavato della serata è stato di 780 euro a favore del Progetto Margherita.

Per tutto il mese di ottobre i nostri vo-lontari sono stati presenti col banchet-to e i palloncini alla Sagra del Tartufo di Sant’Agata Feltria. Il contributo è stato pari a 1.025 euro. Domenica 11 novembre è stato invece il turno del Burraco Solidale IOR: tan-ti i partecipanti, tantissima la voglia di giocare e di fare del bene. Ringraziamo il “Circolo Sempre Giovani” di via Pin-tor per l’ospitalità.

Race for the CureIl 23 settembre Bologna ha ospitato la dodicesima edizione della “Race for the Cure”, manifestazione contro il tu-more al seno. Quest’anno anche lo IOR ha partecipato con un pullman partito proprio da Rimini, che ha raccolto tutti i volontari del territorio romagnolo per poi nella mattinata di domenica giun-gere ai Giardini Margherita, per prende-re parte alla corsa assieme alle “Don-ne in Rosa”.

Mindfulness L’Istituto Oncologico Romagnolo pro-muove un corso di Mindfulness rivolto a donne in trattamento oncologico. Si tratta di una pratica volta a combattere lo stress durante le cure. Il corso è inizia-to il 23 ottobre e si terrà tutti i martedì dalle 9,30 alle 11,30 presso il semina-rio vescovile di Rimini, in via Covignano, 259. Per informazioni e colloquio infor-mativo, contattare la sede IOR.

Lotteria Solidale Anche quest’anno lo IOR dà a tutti la possibilità di vincere ricchi premi so-stenendo al contempo un progetto di ricerca che farà la differenza per tutti i pazienti: quello dell’immunoterapia cellulare avanzata, studiata presso l’IRST IRCCS dall’equipe del dott. Mas-simo Guidoboni.La distribuzione dei biglietti è iniziata a metà novembre grazie al supporto dei nostri partner Le Befane Shop-ping Center, Concessionaria auto Pi-raccini, Società Gas Rimini e Banca Malatestiana, che come di consueto copriranno tutte le spese dell’iniziativa. Ciò significa che nemmeno un centesi-mo del valore di ciascun biglietto, pari a 2,50 euro, sarà sottratto al sostegno della ricerca.Agli inizi di dicembre i volontari IOR inaugureranno lo stand, situato presso la Piazza Unieuro del Centro Commer-ciale, che rimarrà aperto tutti i giorni fino all’Epifania, 25 dicembre escluso.Chiunque parteciperà alla nostra lotte-ria avrà quindi non solo la possibilità di vincere la Renault New Twingo messa a disposizione con la collaborazione di Ren-Auto Piraccini Rimini, ma anche di contribuire alla lotta contro il cancro. Ricordiamo anche alle aziende del territorio che i biglietti della nostra

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SANTARCANGELOlidale di Natale, sostenendo il progetto di immunoterapia cellulare avanzata finanziato dallo IOR presso i labora-tori dell’IRST IRCCS di Meldola. Nella nuova ed incantevole cornice della Lo-canda Antiche Macine vi accoglieran-no, domenica 16 dicembre alle ore 20, i medici dell’IRST e del nostro territorio, gli amici, le aziende, i sostenitori ed i volontari della Sede IOR di Santarcan-gelo, per passare una piacevole serata ma soprattutto per fare, anche in que-sto Natale, la differenza nella lotta con-tro il cancro in Romagna.

Natale in ValmarecchiaIl Natale a Santarcangelo, Verucchio e San Leo rappresenta da anni l’occasione per sensibilizzare la popolazione sulla causa della lotta contro il cancro in Romagna, grazie al mercatino natalizio realizzato dalle volontarie del laboratorio creativo e alla distribuzione delle Stelle di Natale IOR in piazza. Un dono solidale rappresenta il miglior regalo per tutti coloro che, in alta Valmarecchia, vogliono unire al tradizionale cadeau natalizio un profondo senso solidaristico.I nostri volontari sono presenti anche quest’anno con il mercatino perma-nente presso la Sede in piazza Gram-sci 7 e sulle piazze di Santarcangelo, Verucchio e San Leo.

Fira di BechDopo il consueto impegno per la com-memorazione dei defunti, che ha visto i nostri volontari presenti negli abituali cimiteri di Santarcangelo, Villa Veruc-chio, San Leo, Pietracuta e quest’anno per la prima volta all’ingresso di quel-lo di Montecopiolo, la nostra Sede ha partecipato ad un altro appuntamento tradizionale del territorio: la Fiera di San Martino. La famosa “Fira di Bech”, appunta-mento irrinunciabile per santarcangio-

lesi e non solo, ha ancora una volta visto i Volontari IOR presentare in an-teprima i lavori natalizi del laboratorio creativo.

Cena solidaleNovità assoluta di questo Natale 2018 sarà l’appuntamento con la cena di raccolta fondi della nostra Sede IOR. Diventato un evento di richiamo per privati ed aziende e un’iniziativa attesa da molti per la sua vena informale ma curata nei dettagli, quest’anno la Cena di Primavera si trasformerà in Cena so-

Dalle sedi

32lotteria ior 2018

6 Gennaio 2019Centro Commerciale Le BefaneOre 15.00 Festa della Befana IOROre 17.00 Estrazione Premi

25 GRANDI PREMI IN PALIO

PREMI1° Automobile RENAULT New Twingo 2° Bicicletta elettrica Old Town3° Ombrellone e due lettini Bagno 26 Rimini per stagione 20194° TV LED HITACHI 43’’ 5° Cellulare SAMSUNG S7

La lotteria sostiene il progetto di immunoterapia cellulare avanzata, uno tra i percorsi della ricerca oncologica più promettenti, che permette di addestrare le cellule del sistema immunitario del paziente a riconoscere

ed eliminare le cellule tumorali, garantendo un basso tasso di tossicità e una totale personalizzazione della cura.

Biglietti disponibili presso le SEDI IOR di Rimini, Riccione e Santarcangelo e nel POINT IOR all’internodel Centro Commerciale Le Befane.

Per informazioni:Sede IOR Rimini, Viale Matteotti 43/A - Tel. 0541 29822 - Sede IOR Riccione, C.so F.lli Cervi 172 - Tel. 0541 606060

Sede IOR Santarcangelo, Piazza Gramsci 7 - Tel. 0541 623946www.ior-romagna.it