fondamenti di batteria interpretazioni - matteo cammisa
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MATTEO CAMMISA
FONDAMENTI DI BATTERIA (APPENDICE)
COME INTERPRETARE E VARIARE GLI
ESERCIZI DEL METODO
Fondamenti di Batteria di M. Cammisa -‐ Appendice 2
CONTENUTO
INTRODUZIONE ___________________________________________________________ pag. 3
SOLFEGGIO: Lettura con ostinato _____________________________________ pag. 5
1. Ostinato
2. Leggere con gli arti inferiori
WARM UP: Al di là dell’esercizio _______________________________________ pag. 6
TECNICA: Contestualizzazione, interpretazione e groove __________ pag. 8
1. Reinterpretare gli accenti
2. Cambiare la diteggiatura
3. Orchestrare
4. Creare groove
RITMI: Ripetizione e reinterpretazione _____________________________ pag. 10
FILL: Cantare e variare ___________________________________________________ pag. 13
INDIPENDENZA: L’incastro ritmico _____________________________________ pag. 15
COORDINAZIONE: Duetti _________________________________________________ pag. 16
VARIAZIONI: Libera la fantasia __________________________________________ pag. 16
GLOSSARIO: L’obiettivo finale ___________________________________________ pag. 17
CONCLUSIONI _______________________________________________________________ pag. 17
Fondamenti di Batteria di M. Cammisa -‐ Appendice 3
INTRODUZIONE
Il metodo Fondamenti di Batteria può essere utilizzato secondo il criterio dei sei livelli (vedi: guida completa per i docenti) oppure può essere interpretato a piacere dall’insegnante in funzione delle necessità dell’allievo. Oltre però a spaziare tra i nove capitoli e scegliere la tematica più appropriata alla lezione è possibile anche reinterpretare gli stessi esercizi utilizzando alcune modalità qui di seguito riportate. Alcune soluzioni possono essere messe in pratica su più argomenti. L’insegnante deve tenere a mente ogni tematica presente nel libro quale fondamento degli obiettivi e degli argomenti da trattare ogni volta durante una o più lezioni.
1 SOLFEGGIO RITMICO
2 WARM UP
3 TECNICA
4 FILL
5 RITMI
6 INDIPENDENZA
7 COORDINAZIONE
8 VARIAZIONI
9 GLOSSARIO
Fondamenti di Batteria di M. Cammisa -‐ Appendice 4
SOLFEGGIO Lettura con ostinato
Una delle interpretazioni più interessanti del solfeggio è quello di considerare l’esercizio una melodia da incastrare all’interno di un ostinato ritmico fatto da uno, due o tre arti, questo tipo di esercizio è chiaramente ispirato al metodo New Breed di Gary Chester. Un esempio di ostinato di livello avanzato (tutti gli arti) è il seguente:
mano destra -‐ ride, mano sinistra -‐ rullante, piede sinistro -‐ charleston
In questo caso il piede destro esegue il solfeggio con la cassa. Oppure mano destra -‐ ride, piede destro -‐ cassa, piede sinistro -‐ charleston.
La mano sinistra esegue il solfeggio sul rullante
Mano destra/mano sinistra charleston, piede destro cassa
La mano sinistra/mano destra esegue il solfeggio
Fondamenti di Batteria di M. Cammisa -‐ Appendice 5
Utilizzando il secondo ostinato il solfeggio n. 4 risulterebbe così: 2. I primi solfeggi possono essere utilizzati anche per allenare il piede destro o il piede sinistro. Si possono semplicemente eseguire con un piede alla volta oppure utilizzare il piede che non esegue il solfeggio come riferimento metronomico ovvero suonando tutti i quarti.
Fondamenti di Batteria di M. Cammisa -‐ Appendice 6
WARM UP Al di là dell’esercizio
I warm up sono gli esercizi che servono prima di tutto a preparare le articolazioni e i muscoli allo stress fisico generato dal suonare ma possono essere anche un modo per ripassare lentamente argomenti nuovi introdotti nella lezione precedente. Non è detto quindi che si debba eseguire l’esercizio esattamente com’è scritto, l’importante è ottenere quanto detto sopra. Se ad esempio nella lezione precedente è stata affrontata la tecnica del pedale della cassa potrebbe essere utile eseguire il seguente esercizio solo con il piede:
Oppure, sempre lo stesso esercizio, può essere suonato su timpano e rullante in unisono:
Fondamenti di Batteria di M. Cammisa -‐ Appendice 7
Elenco qui di seguito altre possibili interpretazioni che utilizzo normalmente durante le lezioni (non sono applicabili a tutti i warm up): 1. Leggere come scritto sul rullante invertendo le mani
2. Suonare la frase in unisono (es. rullante timpano oppure alternando tra
primo tom-‐timpano e rullante-‐secondo tom)
3. Suonare in unisono mantenendo la destra sul timpano e muovendo la
sinistra nella sequenza: rullante, primo tom, secondo tom, primo tom.
4. Suonare in unisono mantenendo la sinistra sul rullante e muovendo la
destra nella sequenza: timpano, sedondo tom, primo tom, secondo tom.
5. Interpretare e orchestrare le frasi del warm up a piacere su tutto il
drumset, alternando esecuzioni in unisono e non.
N.B. ad ogni interpretazione è possibile, anzi consigliato, inserire la coordinazione di cassa (in battere) e charleston (in levare).
Fondamenti di Batteria di M. Cammisa -‐ Appendice 8
TECNICA Contestualizzazione, interpretazione e groove
1. Crome/semicrome/terzine e accenti: Una delle applicazioni più semplici è quella di spostare gli accenti sui tom e creare dei fill da inserire in una struttura che alterna ritmi e fill (vedi ritmi). 2. La seguente è invece un’interpretazione più tecnica ma molto utile per variare il fraseggio.
L’esercizio richiede di essere eseguito a mani alternate
Ma può essere eseguito anche seguendo un altro tipo di fraseggio
* In questo caso è stata usata la regola per cui gli accenti devono essere seguiti dal doppio
colpo della mano opposta e il doppio colpo di una mano è seguito da un doppio dell’altra fino al prossimo accento. (Le ultime note sono alternate per comodità)
E ovviamente può essere orchestrato sul drumset a piacere
(per avere un bel fraseggio è importante mantenere le ghost a un volume basso) 3. Ecco invece due esempi di orchestrazione di un rudimento, il Flamacue:
Fondamenti di Batteria di M. Cammisa -‐ Appendice 9
Nel secondo esempio il flam è “esploso” tra timpano e tom.
4. La sezione dei paradiddle può essere interpretata ritmicamente come nell’esempio riportato di seguito.
Prima si esegue il paradiddle sul rullante (con e senza accenti sul battere)
Poi si sposta la mano destra sul charleston e la sinistra si mantiene sul rullante.
Aggiungendo anche la cassa si ha come risultato un groove (ovviamente cambiando paradiddle sarà possibile trovare soluzioni differenti).
Anche lo stesso paradiddle può essere interpretato diversamente:
Fondamenti di Batteria di M. Cammisa -‐ Appendice 10
RITMI Ripetizione e reinterpretazione
I ritmi, già dai primi livelli, dovrebbero essere eseguiti ripetutamente e in una struttura di questo tipo (notare il piatto crash sul primo movimento):
Ovviamente l’ultima battuta può essere sostituita da un fill qualsiasi:
Una variante utile è quella di mettere più ritmi in una sola struttura: L’esercizio migliore per allenare i ritmi è comunque quello di suonare su un brano o insieme ad un accompagnamento di pianoforte, chitarra o basso.
Fondamenti di Batteria di M. Cammisa -‐ Appendice 11
Un altro metodo di studio dei ritmi, di livello più avanzato, è quello di reinterpretare il groove con un accompagnamento differente. Di seguito alcuni esempi applicabili alla maggior parte degli esercizi: Prendiamo come esempio il ritmo N. 2 del Funk/Rock – Pop… I°
Variazione A) Accento del charleston in levare:
Variazione B) Campana del ride in battere e bordo del ride sul levare (e
viceversa):
Variazione C) Campana del ride in levare, ride sul battere (o viceversa) e
rullante di destra alternato al charleston con la sinistra:
Fondamenti di Batteria di M. Cammisa -‐ Appendice 12
Variazione D) Accompagnamento a sedicesimi iniziando con la sinistra:
Variazione E) come D ma la mano destra suona sul ride alternando bordo e
campana: Variazione F) Accompagnamento a sedicesimi, destra sul ride e sinistra sul charleston, rullante sul secondo sedicesimo della quartina (di sinistra):
Le variazioni possono prevedere anche l’utilizzo dei tom o spostamenti specifici di accento aprendo le porte ad una varietà infinita di esempi, quelli esposti sono i più comuni e più utilizzati.
Fondamenti di Batteria di M. Cammisa -‐ Appendice 13
FILL Cantare e variare
I fill che sono scritti dovrebbero essere solo un punto di partenza per poter poi sviluppare le proprie idee. Si parte da una frase come la seguente, es. 30 cap. I°:
E s’interpreta spostando ad esempio la frase sui tom andando in ordine di grandezza:
Oppure utilizzando anche la cassa:
In questo caso invece il fill si concentra sull’alternanza tra tom e timpano
In realtà non ci sono regole o schemi interpretativi ben precisi e la frase può anche essere completamente stravolta. Il metodo migliore per creare delle frasi interessanti è quello di cantarle e provarle ripetutamente e se possibile registrarsi e riascoltarle.
Fondamenti di Batteria di M. Cammisa -‐ Appendice 14
INDIPENDENZA L’incastro ritmico
Il prossimo suggerimento non si riferisce ad una interpretazione di un esercizio
ma ad una tecnica di allenamento da applicare durante la lezione.
Prendiamo in esame l’esercizio d’indipendenza N. 1 del cap VI
Inizialmente è buona norma suonare insieme all’allievo la stessa figurazione oppure lasciarlo suonare con il metronomo per assicurarsi che non ci siano problemi di equilibrio sul tempo e l’andamento sia fluido. Una volta che l’allievo si sente sicuro, mentre esegue l’esercizio, l’insegnante può incastrare una frase a piacere sopra di essa come nell’esempio seguente:
Oppure con un andamento del charleston in levare:
Le soluzioni sono infinite. Lo stesso tipo di approccio può essere fatto con gli esercizi di rullante spostato o altri ritmi del metodo, ovviamente se l’allievo ha già piena padronanza del groove.
Fondamenti di Batteria di M. Cammisa -‐ Appendice 15
Esempio Rullante Spostato I° es. 3:
A cui si potrebbe incastrare un ritmo di questo tipo:
Oppure:
Fondamenti di Batteria di M. Cammisa -‐ Appendice 16
COORDINAZIONE I duetti
Gli esercizi di coordinazione hanno già diverse indicazioni d’interpretazione, un’ulteriore alternativa è quella di utilizzarli come duetti durante la lezione. L’allievo suona la linea ritmica superiore e l’insegnante quella inferiore o viceversa.
VARIAZIONI
Libera la fantasia
Le variazioni sono già di per sé un metodo d’interpretazione degli esercizi presenti nei capitoli precedenti, in ogni caso anche in questo capitolo è possibile utilizzare alcuni esempi secondo modalità differenti da quelle esposte. Ad esempio le illusioni ritmiche possono essere applicate non solo ai ritmi ma anche al solfeggio oppure mani-‐piedi può essere utilizzato insieme ai rudimenti:
Fondamenti di Batteria di M. Cammisa -‐ Appendice 17
GLOSSARIO L’obiettivo finale
Il glossario contiene l’obiettivo più importante del libro ovvero saper eseguire i ritmi di batteria più utilizzati nei vari generi. È compito dell’insegnante trovare i brani appropriati su cui suonare ogni stile proposto ed è invece compito dell’allievo saper inserire all’interno dei brani quanto appreso nei capitoli precedenti ovvero saper dimostrare di avere padronanza dei rudimenti, una buona coordinazione, fantasia nei fill e saper leggere eventuali obbligati o frasi ritmiche presenti nel brano.
CONCLUSIONI
Queste sono ovviamente solo alcune delle interpretazioni applicabili al metodo, sarà l’insegnante che dovrà rielaborare gli esercizi secondo il suo stile e le sue necessità. Ho sempre creduto in un tipo d’insegnamento libero che ha l’obiettivo di ampliare la fantasia dell’allievo e dell’insegnante in un lavoro a volte anche cooperativo che libera entrambi dalle briglie spesso troppo corte della carta. È bene tenere a mente che il batterista esprime il meglio quando non deve leggere ed è libero di concentrarsi sulla musica e l’emozione che da essa ne deriva, e così come un attore non porta il copione in scena anche il batterista, quando possibile, deve fare lo stesso. Buon insegnamento e buon divertimento!
L’autore Matteo Cammisa
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