Exibart.onpaper 23

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Exibart.onpaper arte.architettura.design.musica.moda.filosofia.hitech.teatro.videoclip.editoria.cinema.gallerie.danza.trend.mercato.politica.vip.musei .gossip 23 Sped. in A.P. 45% art. 2. c. 20 let. B - l. 662/96 - Firenze Copia euro 0,0001 Exibart.onpaper free | anno quarto | giugno - luglio 2005 La prima novità - e la più significativa - la sentite al tatto, dallo spessore, dal peso. Già, il giornale è cresciuto ancora. Siamo partiti convinti di star dentro le settantadue pagine, dopo un anno non si poteva fare a meno di ottanta e ora - dopo soli tre mesi dall'ultimo 'aumento' - approdiamo ad ottantotto. Aumenta la voglia di fare un'informazione sempre più com- pleta, e con essa aumentano le inserzioni pubblicitarie. Dunque la scelta era tra diminuire i contenuti o aumentare gli investimenti. E sono arrivate otto pagine in più!. È un numero dedi- cato a dei personaggi del mondo dell'arte, da Londra a Napoli. Angelo Capasso - tra l'altro premuratevi di leggere in ogni onpaper il suo oroscopo, che altrimenti… - è andato a Londra a trovare Marc Quinn nel suo studio. Leggetevi l'intervista. A Napoli invece succedono ormai più cose che in ogni città italiana, abbiamo incontrato Eduardo Cicelyn, direttore del nuovo Museo di Donnaregina, e il gallerista Umberto di Marino, che ha appena aperto il suo spazio in centro. La novità che potrebbe scuotere Torino è invece la nomina di Guido Curto alla dire- zione dell'Accademia di Belle Arti: ad Exibart il critico piemontese ha raccontato tutti i suoi progetti. Due pagine fitte fitte, per capire cosa sta succedendo a Venezia durante la Biennale. E poi la consueta panoramica sulle nuove gallerie aperte in Italia nell'ultimo mese, le sfiziosissime rubriche su tutto quanto è al confine dell'arte (musica elettronica, teatro, fumetto, architettura, design…). Due chicche da non perdere? Il nuovo video di Chris Cunningham e l'intervista ad Antonio Marras, uno degli stilisti-artisti più formidabili del nostro paese. info - distribuzione - abbonamento http://onpaper.exibart.com www.exibart.com

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Exibart.onpaperarte.architettura.design.musica.moda.filosofia.hitech.teatro.videoclip.editoria.cinema.gallerie.danza.trend.mercato.politica.vip.musei.gossip

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Exibart.onpaper

free | anno quarto | giugno - luglio 2005

La prima novità - e la più significativa - la sentite al tatto, dallo spessore, dal peso. Già, il giornale è cresciuto ancora. Siamo partiti convinti di star dentro le settantadue pagine, dopoun anno non si poteva fare a meno di ottanta e ora - dopo soli tre mesi dall'ultimo 'aumento' - approdiamo ad ottantotto. Aumenta la voglia di fare un'informazione sempre più com-pleta, e con essa aumentano le inserzioni pubblicitarie. Dunque la scelta era tra diminuire i contenuti o aumentare gli investimenti. E sono arrivate otto pagine in più!. È un numero dedi-cato a dei personaggi del mondo dell'arte, da Londra a Napoli. Angelo Capasso - tra l'altro premuratevi di leggere in ogni onpaper il suo oroscopo, che altrimenti… - è andato a Londraa trovare Marc Quinn nel suo studio. Leggetevi l'intervista. A Napoli invece succedono ormai più cose che in ogni città italiana, abbiamo incontrato Eduardo Cicelyn, direttore del nuovoMuseo di Donnaregina, e il gallerista Umberto di Marino, che ha appena aperto il suo spazio in centro. La novità che potrebbe scuotere Torino è invece la nomina di Guido Curto alla dire-zione dell'Accademia di Belle Arti: ad Exibart il critico piemontese ha raccontato tutti i suoi progetti. Due pagine fitte fitte, per capire cosa sta succedendo a Venezia durante la Biennale.E poi la consueta panoramica sulle nuove gallerie aperte in Italia nell'ultimo mese, le sfiziosissime rubriche su tutto quanto è al confine dell'arte (musica elettronica, teatro, fumetto,architettura, design…). Due chicche da non perdere? Il nuovo video di Chris Cunningham e l'intervista ad Antonio Marras, uno degli stilisti-artisti più formidabili del nostro paese.

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FUKSAS DEL NORDNon si ferma mai Massimiliano Fuksas.E di questi tempi l'architetto romanoconquista il nord Italia. Con le bolle inset-toidi della distilleria Nardini di Bassanodel Grappa, coi semiconi metafisici dellanuova fiera menghina di Rho-Pero e conil futuro centro ricerche della exInnocenti-Maserati di Lambrate.

BIENNALE PERPETUACome le aziende quelle vere, o come leistituzioni quelle serie. Ecco che final-mente anche La Biennale si rivolge aduna affermata agenzia pubblicitaria -laMcCann Erickson- per una campagnapubblicitaria a lunga gittata che prendeavvio giusto in tempo per l'inizio dellaBiennale d'Arte. Il claim-tormentone?Genio Perpetuo…

LAGUNA ESTERAIn barba al neoprovincialismo strisciantele benemerite fondazioni lagunari se neson bellamente fregate. Altro che buoni-smo italiota. Avrebbero potuto ovviareloro alla cronica mancanza del PadiglioneItalia in Biennale, e invece nada: Lucy eJorge Orta oltre che Karen Kilimnik per laBevilacqua; Kiki Smith per la QueriniStampalia. Italiani? Manco l'ombra…

LINK AI GIOVANIIn una galleria severa e autorevole comequella di Valentina Bonomo non te lo aspet-ti. Eppure tra un Paladino e un Franz West,tra un Sol LeWitt ed un Julian Opie (a pro-posito, non ve la perdete la sua mostra, finoal 15 luglio) capita, una volta l'anno, di trova-re dei bravi giovani. E' capitato l'anno scorsocon Matteo Montani e nel 2005 conIsola&Norzi. In un progetto della galleria chesi chiama Link.

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SVEGLIA, MILANO!Da 33 a 9,2. No, non stiamo dando inumeri. Si tratta di milioni di euro. Per laprecisione di quattrini di un bilancio pub-blico -quello del comune di Milano- desti-nati alla cultura. La prima cifra è lo stan-ziamento per il 2004, la seconda per il2005. C'è altro da dire?

AFFONDAZIONE LA BIENNALELa buona volontà, il Ministero dellaCultura e tutte le altri parti istituzionali incausa, ce l'avevano messa tutta.Trasformando la Biennale in fondazionecredevano di coinvolgere privati e azien-de, per ovviare alla cronica mancanza difondi per una istituzione che è internazio-nalmente sotto gli occhi di tutti. Ma nien-te da fare, nessun socio ha bussato a CàGiustinian. Sarà mica il caso di abbassa-re il fee d'entrata?

UFFICIALI... ELETTORALIL'accordo era del 1997. Firmato dall'al-lora Ministro della Cultura Veltroni e dal-l'allora ministro della difesa Andreatta. Ilsucco? Trasloco entro pochi anni delCircolo Ufficiali che occupa ben ventisale della Galleria Nazionale d'ArteAntica di Roma. In due parole PalazzoBarberini. Ebbene ora -che la nuova sedeper gli ufficiali è pronta- Antonio Martinovuole rinegoziare tutto. E intanto leopere del Baciccio e degli altri restanonei magazzini.

MAXXI MUSEO MINI FONDIIl viceministro della cultura Martuscielloera tutto contento, il 31 maggio scorso,quando annunciava che "il Senato hadeliberato l'assegnazione di altri 5 milio-ni per i lavori al Maxxi". Già, peccato cheper completare il grande museo roma-no ne servano altri 45!

MADRE VS PAN? SPERIAMO DI NOA Napoli aprono musei come niente fosse. Ma l'apertura -a giugno epoi, definitivamente, a settembre- del nuovo Madre (Museo d'ArteDonnaregina) per iniziativa della Regione Campania, pare modificarealcuni equilibri. Secondo alcuni infatti -non ultimo Antonio Bassolino-con l'apertura del nuovo museo, il Pan -centro d'arte del comune-dovrebbe orientare le sue attenzioni sugli artisti locali. Ma qualcunoci spieghi perché e per quale motivo Napoli non può permettersi duemusei di rilevanza internazionale come hanno Roma e Torino…

PADELLONE ITALIAUn ridicolo e piuttosto patetico pandemonio percorre lo Stivale. Sitratta della recriminazione trasversale per la mancanza delPadiglione Italia alla Biennale di Venezia. Tra chi promuove raccolte difirme e chi cerca di raffazzonarne uno alternativo in qualche sotto-scala. Non che la battaglia sia sbagliata a prescindere, ma noi ci chie-diamo perché se ne sono accorti solo ora? L'ultimo Padiglione Italiarealmente italiano risale a otto anni fa...

FRANCIA E ITALIA PARI SONOMa continuiamo a parlare di Biennale, che è di stagione. E ci viene subi-to spontaneo un altro perché. Quale? Eccolo: perché tutti i piagnucolonidifensori dell'arte italica sottorappresentata non si vanno a guardarequanti artisti francesi -giusto per dire una nazione pari alla nostra e coneguali tradizioni artistiche- sono stati invitati alla kermesse lagunare?

mandateci le vostre vignette sull'arte a: [email protected]

OP

PIO

RIT

RAT

TO

DO

PP

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GU

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DO

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sondaggi

sopra: Simona Venturasotto: Letizia Ragaglia

sopra: una fotografia di Jesus Abad Coloradosotto: una scena del film Old Boy trionfatore a Cannes 2004

la vignetta."Michelangelo Pistoletto"

di Danilo Paparelli

Diana Coca - Mujer Ladron

4.retrocover Exibart.onpaper

Sul corpo, specie se muliebre, si esercitanodue fondamentali tipi di sguardi, a seconda delsesso di chi guarda. Due sguardi molto diversitra loro. E ora le donne criticano lo sguardomaschile, e ora gli uomini sono intrigati dallosguardo femminile. Per esempio Diana Coca,giovane artista spagnola dal curriculum interna-zionale, che sta completando a Roma il suoprogetto fotografico Arquitectura corporal: Elsubcosciente fisico, si schiera decisamente:"Le mie fotografie sono raffigurazioni alternati-ve del corpo femminile, lontane dalla visionetradizionalmente maschile in cui la donnaappare come immagine statica fortementeoggettivizzata e sessualizzata. Io gioco, con iro-nia, con quegli oggetti che culturalmente esocialmente definiscono la donna: tacchi,mutande, reggiseni, calze, feticci fascinosa-mente inutili ma carichi di significati e di conno-tazioni che sono serviti a dare un'interpretazio-ne dell'identità femminile spesso artificiosa.Cerco la ricostruzione postmoderna del corpo,per secoli frammentato e ammutolito, estraen-dolo dal buio secolare in cui era rimasto, permostrarne non solo il profilo più evidente maanche i misteri più nascosti. A questo scopo -continua la giovane fotografa iberica-, uso tec-

niche di catturadel movimentobasate sulla suc-cessione di poseinstabili, sottopo-ste a continuiaggiustamenti,che nell'immagineframmentata delcorpo produconouna sensazione direaltà insolita.Smonto il corpo

per studiare i suoi meccanismi di costruzione epoter così raggiungere una nuova versionedella sua composizione nello spazio".Per meglio affrontare l'appropriazione del corporaffigurato, evidenziando in ciò un pathos tipica-mente femminile e ancor di più mediterraneo,l'artista stessa appare nelle immagini anchecome modella. Sostiene di ispirarsi, parados-salmente, alle pin-up americane anni '50, allepiccole foto pornografiche tra Ottocento eNovecento, ai corpi spezzati tipici delSurrealismo e ai corpi mutilati della sculturaclassica greco-romana com'è arrivata a noi, einfine ai feticismi rock e punk degli anni '80 e'90. Ma in realtà fonde e stravolge tutto ciò inun'espressività personale molto emozionale ecoinvolgente, che non cattura ma evocamomenti spasmodici di desiderio, d'una lussu-ria eccentrica, con intelligenza edonista mapure divertita. Ospite per alcuni mesi della RealAcademia de España a Roma, vi ha esposto inmaggio; dall'11 al 26 giugno esporrà inToscana, al Festival Internazionale diFotografia di Foiano della Chiana.

sexybart.diana cocadi ferruccio giromini

i perché del mese

vedodoppio

Diana Coca - Fuera de Orden

milano

torino

venezia

bologna

roma

napoli

Dove vivono gli artisti più bravi?

23,40%

18,02%

6,07%

13,17%

16,98%

22,36%

sono troppe

bene, sono utili

poca qualità

non so

In Italia si moltiplicano le fiere d'arte

24,32%

34,93%

36,99%

3,77%

Gabriele Mazzotta, premiati trent'anni d'amore per l'arte austriaca

Renzo Piano? Un' archistar. Richard Meier? Impone la sua cifra.L'architettura oggi? Schiava dei mass media. L'architetto migliore italiano?Franco Purini. Ecco alcune delle sconcertanti dichiarazioni di PeterEisenman in un'intervista apparsa sul Corriere della Sera. Nulla da obietta-re, ognuno è libero di pensare quello che vuole. E può anche supporre cheil progetto ideato dal gruppo Eisenman per Ground Zero a New York, unamonumentale gabbia acchiappa aerei, sia migliore di quello vincitore diDaniel Libeskind. Ma come tacere davanti al recente Monumento alle vitti-me dell'olocausto, da poco inaugurato dallo stesso Eisenman a Berlino? Sitratta di diciannove mila metri quadrati occupati da 2711 blocchi in pietracon base 95x258 cm. e altezza variabile da alcune decine di centimetri aquattro metri per un costo di 27,6 milioni di euro. Opera di architettura? Selo è, è ben sciocca: pare che a controllare un così tozzo labirinto occorranoquasi venti addetti. Opera di scultura? Un gigantesco Cretto alla Burri? Nonconfondiamo, per cortesia, l'arte con la sua caricatura. E allora? Allora dob-biamo concludere che questo campo di sarcofagi ad altezza variabile, messiin fila in modo da formare una onda, è una brillante trovata pubblicitaria peri mass media. Un compitino di retorica che può fare notizia. Si ritorce con-tro Eisenman l'accusa di soggiacere alle strategie della comunicazionemossa, e neanche troppo larvatamente, al suo rivale Libeskind il quale, inve-ce, sempre a Berlino, nel museo ebraico, con la retorica è riuscito a costrui-re reale poesia. Giova ricordare che Libeskind, a seguito della vittoria aGround Zero, è stato oggetto di dure critiche da parte dell'establishment dicui Eisenman fa parte. Per vendicarsi si è tolto, con l'assistenza della moglieNina che è una consumata politica, qualche sassolino ed ha pubblicato illibro Breaking Ground, un'autobiografia pungente, non priva di accuse e lacui lettura consigliamo. Certo non è bene scrivere di se stessi prima di avercompiuto i novantotto anni. A Libeskind - attaccato dagli intellettuali radicalchic e dalle grosse corporation che, con pretesti moralistici, cercano distrappargli il progetto del secolo- però glielo perdoniamo.

luigi prestinenza puglisi

8.speednews Exibart.onpaper

L'editore e collezionista Gabriele Mazzotta haricevuto a Milano, il 2 maggio scorso, una decora-zione dall'Ambasciatore della Repubblica d'AustriaAlfons Kloss, per l'attività culturale svolta in oltretrent'anni e per aver promosso l'arte austriaca inItalia e nel mondo. L'interesse di Mazzotta per la cultura austriaca ini-zia nel 1962 con l'acquisto del suo primo disegnodi Gustav Klimt. La collezione si arricchisce poi dinumerosi disegni e cartoni klimtiani e di opere diSchiele, Kokoschka, Loetz, Kubin, Rainer e altriancora.Nel 1979 la prima grande operazione editoriale,con la pubblicazione del libro su Klimt di OttoBreicha, e nel 1980, del prestigioso volume sui

disegni erotici dell'artista, in co-edizione con Dumont.È dello stesso anno l'incontro con Serge Sabarsky che presto gli affida la cura delle mostre da lui orga-nizzate in Europa, a Vienna, a Tel Aviv, ad Amburgo, a Salisburgo, a Norimberga, a Milano, e dellegrandi retrospettive su Schiele ai Musei Capitolini di Roma e al Museo di Ca' Pesaro a Venezia.Anche l'arte contemporanea è presente nell'attività della Casa Editrice e della Fondazione AntonioMazzotta con una mostra al PAC di Milano, nel 1986, su Brus, Nitsch, Rainer.Numerose le mostre ed i cataloghi dedicati ad Arnulf Rainer, l'ultima delle quali Canova e Rainer, nel2003, al Museo Correr di Venezia. Recentissimo, infine, il volume Wiener Aktionismus, in edizione ingle-se e tedesca.

Il Walter d'America, Veltroni a New York conquista il MoMANon si è limitato, come sarebbe nella sua indole, al cinema. Nella recente visita ufficiale a Nuova York, ilsindaco della capitale Walter Veltroni l'ha buttata anche sull'arte. E tra una chiacchierata con Robert DeNiro ed una aggiustata al programma del futuro Festival di Roma, quarta grande kermesse cinematogra-fica europea dopo Cannes, Venezia e Berlino, ha portato a casa alcuni risultati che si potranno vederein città nel medio periodo. Innanzitutto il Palazzo delle Esposizioni, che riaprirà tra un anno e che già del2008 ospiterà un grande evento pieno di opere del MoMA, e poi i prestiti. Infatti il sindaco vuole ripeterel'esperienza delle mostre di una sola opera (durante i successi della "Dama con l'Ermellino" era lui il mini-stro della Cultura), importando capolavori da New York City. Qualche esempio? Le demoiselles d'Avignondi Pablo Picasso…

WWW.PRESTINENZA. IT

Beck's Futures art prize, nuovi trend da Londra. Ha vinto Christina MackieÈ Christina Mackie, quarantanovenne di Oxford, la vincitrice del Beck'sFutures, l'art prize britannico nato cinque anni fa dalla collaborazione tral'ICA di Londra e il noto brand tedesco di birra.Beck's Futures è il secondo premio per l'arte contemporanea della Gran Bretagna,la risposta giovane e sperimentale al più vecchio e ormai mitico Turner Prize. Si porta a casa 20,000 sterline la Mackie, grazie ai suoi lavori - sculture, installazio-ni, proiezioni - definiti da lei stessa degli "emotional landscape". In commissionec'era anche il trendy fotografo anglo-tedesco Wolfgang Tillmans, vincitore delTurner nel 2000. Ecco cosa ha detto a proposito dell'artista: "Il suo lavoro si oppo-ne a quella concezione diffusa secondo cui l'arte deve parlare di qualcosa o riferir-si a un'idea": una deviazione evidente rispetto al concettualismo provocatore di certiesponenti della Young British Artists. "Opere con una natura sottile, discreta, perso-nale, forte ma con sobrietà", aggiunge il direttore dell'ICA, Jens Hoffman.Le restanti 20,000 sterline del monte premi sono state distribuite tra gli altri finalisti: Lali Chetwynd, Luke Fowler, RyanGander, Donal Urquhart e Daria Martin. (helga marsala)

Premio Biennale Crysalis, nominati i vincitori.Artist in residence tra Puglia e Amsterdam

Nominati i vincitori del Premio Fly per la Biennale d'arte contempora-nea Crysalis. La giuria locale e internazionale, dopo avere valutato leopere degli artisti olandesi e pugliesi esposte al Castello Svevo di Bari eal Castello Svevo di Trani, ha segnalato una rosa di tre finalisti ed unsolo vincitore per ognuna delle due categorie. Per la Puglia si aggiudicala vittoria Pierluigi Calignano con l'opera pittorica Di bianco sullo spes-sore; al secondo e terzo posto arrivano Giovanni Albanese e DanielaCurbascio; per la sezione Olandavince Martijn Veldhoen con lavideo installazione Momentum,seguito da Ellen Kooi (nella foto) eWillem Sanders.I premi? Il vincitore olandese tra-scorrerà una settimana di vacan-za in un prestigioso resort puglie-se nel Salento; mentre l'artistapugliese si guadagna una setti-mana di artist in residence adAmsterdam, presso l'IstitutoItaliano di cultura. Le residenzeoffriranno la possibilità di nuoviscambi con galleristi, istituti e fon-dazioni dei due paesi.

Crysalis - Biennale d'ArteContemporaneaBari, Castello Svevo Trani, Castello Svevo Metamorfosi Staff Mob 347 5317695 Monica Filograno - PrincigalliProduzioni Bari Tel 080 5559987 [email protected] Paolo Erbetta Arte ContemporaneaPress Office Foggia Tel 0881 723493 [email protected]

È arrivato anche in Sicilia - oalmeno, sta per arrivare - il primoMuseo Regionale d'Arte Modernae Contemporanea. Qui, finalmen-te, troveranno posto una collezio-ne permanente e una programma-zione culturale di mostre ed even-ti dedicati principalmente alla con-temporaneità. Sarà così annun-ciata, durante la 51 Biennale di Venezia, la nascita dellastruttura, ospitata negli splendidi spazi di PalazzoBelmonte Riso, a Palermo. Molte le promesse e ottime le intenzioni: non solo finaliz-zato alla conservazione e all'esposizione, il nuovo Museosi pone come un vero e proprio centro sperimentale per laproduzione e la promozione culturale, aperto a dibattiti,incontri, conferenze, proiezioni, performance, collegamen-ti multimediali con artisti, critici e scrittori, offrendo possibi-lità di ricerca e di approfondimento al pubblico. E non man-cheranno, come dichiarato, politiche di scambio e co-pro-duzioni con altri centri internazionali. L'opening ufficiale? È previsto per dicembre 2005. Nel frat-tempo continuano i lavori di adeguamento di alcune partidel palazzo, secondo il progetto studiato in occasione di"Sensi Contemporanei" dalla Soprintendenza ai BeniCulturali e Ambientali di Palermo. Lavori che proseguiran-no anche dopo l'apertura, proponendo una sorta di museo-cantiere in continua evoluzione.E veniamo ai nomi: al vertice c'è l'appena eletto direttoreGiovanna Cassata, mentre la consulenza esterna, per laprogrammazione espositiva, è stata affidata a PaoloFalcone e Valentina Bruschi. L'Assessorato ai Beni Culturali ha già iniziato nel 2004 unapolitica di acquisizioni per le collezioni permanenti. Si è inizia-to con Carla Accardi, Sanfilippo e Consagra. Partendodagli anni '50 e '60, la collezione intende attraversare la sto-ria dell'arte contemporanea fino ad arrivare ai giorni nostri,tracciando un filo rosso che lega gli esponenti delle principa-li tendenze artistiche alla Sicilia. Da Kounellis a Uklanski,passando per Marina Abramovic, Richard Long, DanielBuren, Christian Boltansk, Thomas Struth, Grazia Toderie Paola Pivi, tantissimi sono infatti gli artisti che hanno rea-lizzato opere per la Sicilia, ispirandosi alla sua storia e al suopaesaggio. Parallelamente, la collezione prenderà in consi-derazione le figure di riferimento dell'avanguardia siciliana, daEmilio Isgrò fino al giovane Domenico Mangano, per sotto-lineare, ancora una volta, il forte legame/identità del museocon il suo territorio.

(helga marsala)

Palermo, sarà a Palazzo Belmonte Riso il primo MuseoRegionale d'Arte Moderna e Contemporanea

Palermo, ipotesi "Fiumarad'Arte" lungo il corso del fiume Oreto Giovedì 12 maggio ad Altofonte(Palermo) è stato firmato il protocollo diintesa per il progetto del museo a cieloaperto del Fiume Oreto, tra il Comune diAltofonte, la Facoltà di Architetturadell'Università di Palermo e l'associazio-ne Fiumara d'Arte di Antonio Presti.Monreale, Altofonte e Palermo sono i trecomuni coinvolti nel progetto di recuperodell'intero corso del fiume e della creazio-ne di un parco di sculture all'aria aperta.Monreale e Altofonte hanno già firmato ilprotocollo di collaborazione, l'ultima paro-la spetta ora a Palermo."Cultura dell'ambiente e della legalità"sono gli aspetti che più stanno a cuore aNicola Giuliano Leone, preside dellaFacoltà di Architettura, che sottolinea ilvalore altamente simbolico di un'iniziativache coinvolge centinaia di studenti di ogniordine e grado. Presti dal canto suo dichia-ra: "Continuiamo il nostro lavoro: qui sor-geranno quattro dolmen in materiale orga-nico, che seguiranno un percorso magicodi bellezza all'interno della valle".

(davide lacagnina)Fiumara d'ArteMob 349 22 31 802 Tel/Fax 095 71 51 [email protected] www.librino.org www.500bandiere.org

Presentazione Museo d'Arte Moderna eContemporanea della Regione Siciliana 51. Esposizione d'Arte - Biennale di VeneziaArsenale, Tese delle Vergini9 giugno 2005

Cézanne e Renoir? Dall'Accademia di Carrara agli ipermercati lombardiLa grande arte promossa dai centri commerciali: la mostra Cézanne/Renoir.30 Capolavori dal Musée del'Orangerie, allestita all'Accademia Carrara diBergamo, è oggetto di una cam-pagna organizzata dall'agenzia ArtValley nei punti vendita Iper di Orioal Serio, Seriate, Brembate eBusnago.È possibile usufruire, all'internodei quattro ipermercati, di alcunepromozioni legate alle immaginiemblematiche della mostra. Aipossessori della "Carta Vantaggi"riservata ai clienti Iper, spetta uncoupon da consegnare alla bigliet-teria della mostra per ottenere unosconto di due euro all'ingresso(valido il martedì, il mercoledì e ilvenerdì). Un ulteriore coupon, daritirare presso l'esposizione, con-sente ai clienti l'ingresso gratuitoalla Pinacoteca dell'AccademiaCarrara e all'esposizioneL'Ottocento sconosciutodell'Accademia Carrara.E per finire, sempre nei quattroIper lombardi, uno sconto del 50%sull'acquisto del poster e dellalocandina della mostra, uno scon-to del 25% sull'acquisto della car-tella didattica della mostra e unosconto sul catalogo della mostra,edito da Skira.

Campagna promozionale: Art Valley,in collaborazione con CobeDirezionale di Bergamo, Iper Orio eIper Montebello Art Valley Association Tel 02 45498757www.artvalley.org [email protected]ézanne/Renoir. 30 Capolavori dalMusée del'Orangerie fino al 3 luglio 2005Bergamo, Accademia di Carrara -Piazza Giacomo Carrara 82 Tel 035 399640 Fax 035 224510 segr@accademiacarrara.bergamo.itwww.accademiacarrara.bergamo.itwww.cezannerenoir.it

Arte pubblica a Udine. Una scultura a forma di colonna, per contemplare il cielo

10.speednews Exibart.onpaper

Inaugura a Udine una scultura pubblica, di fronte al Teatro Nuovo "Giovanni da Udine".Cerchia il cielo - un'opera di Viviana Biasizzo, Franca Morandi, Leda Nassimbeni, LauraPiovesan e Fulvia Spizzo - affronta il tema del rapporto tra perfezione e imperfezione. Unacolonna di metallo specchiante si erge evocando una forma arcaica, perfetta, assoluta,dominata dalla verticalità e dalla purezza del cerchio. Alla compiutezza formale si contrap-pone il continuo mutamento del cielo e del paesaggio che si specchiano sulla superficie.

Nella struttura si apre una cavità ovale, richia-mo ad una simbologia femminile, al cui inter-no è incastonato un sedile: un rifugio per ilpassante, un'occasione di sosta e di contem-plazione. Raccogliendosi per un istante den-tro al tunnel, lo sguardo percorre la colonnafino alla sua sommità: una finestra circolareche ritaglia una porzione di cielo, aperta sullapropria testa.

"Cerchia il cielo"Udine, Teatro Nuovo "Giovanni da Udine"Via Trento, 4

MARTA ZENnata a milano nel 1976; vive a torinoPulcino A (2004)video installazione - tecnica: video loop colore suono + sale grosso mari-no dimensioni ambiente

NUOVI, NUOVI, NUOVIdall'archivio di careof & viafarini a cura di milovan farronato

Il MiArt del 2006? Arriverà un po' primaSarà che il calendario delle fiere d'arte è ormai più complesso diquello del campionato di calcio, sarà che la Milano d'inizio mag-gio rischia di essere davvero caldissima. Fatto sta che nella suaprossima edizione (l'undicesima) l'appena conclusa fiera MiArtesordirà in una fascia inedita: dal 30 marzo al 2 aprile 2006.Dunque dall'essere l'ultimo appuntamento del circuito prima deifasti di ArtBasel, MiArt si ricolloca a fine inverno, giusto pochigiorni dopo la newyorkese Armory Show. E magari non saràripetuto l'errore di quest'anno, ovvero la malaugurata sovrappo-sizione al Salone del Libro di Torino.

Indian Rose apre a Londra.Il jeans italiano gioca con arte, moda e comunicazioneIndian Rose, brand italiano specializzato nel jeanswear, ha aperto un monomarca a Londra, al 36 di NealStreet. È il primo dei quattordici store che la Quartermaster, azienda proprietaria del marchio, prevede diaprire entro i prossimi tre anni. Ed è stato un opening tutto all'insegna dell'arte contemporanea: il layoutdel negozio è stato affidato a sette artisti internazionali, mentre live set di musicisti e dj ed una performan-ce di Slam Poetry - competizione poetica di artisti di strada - hanno animato la serata dell'inaugurazione.

Gianluca Marziani vince ilMagna Grecia Awards 2005Cultura, cinema, comuni-cazione. Ecco gli elementiche al meglio sintetizzanolo spirito della VIII edizionedel Magna Grecia Awardsche si svolgerà in terraJonica sotto l'alto patroci-nio del Ministero dei BeniCulturali e del Ministerodelle Comunicazioni, dellaRegione Puglia e delComune di Castellaneta.Sentiti i pareri di uominidella cultura e della comu-nicazione, si è scelta lapersona di GianlucaMarziani per il lavoro fino-ra realizzato nell'arte con-temporanea, in particolareper l'attenzione riservata aigiovani artisti italiani edalle innovazioni che carat-terizzano l'attualità creati-va. Il critico ha ritirato ilriconoscimento nel corsodella serata di Gala tenutail 6 maggio scorso pressoil Teatro Valentino diCastellaneta.

A Milano nasce un'area urbananuova di zecca, un quartiere in cuila riqualificazione è concepita nelsegno dell'arte, della cultura, dellosviluppo economico. Il fascinodell'archeologia industriale - quel-la dell'ex fabbrica Caproni - acco-glie progetti e interventi contem-poranei, per dare vita a Mecenate79: tra i capannoni storici, gli han-gar di mattoni e i nuovi edifici tra-sparenti prenderanno vita labora-tori, un albergo, uffici e spazi dedicati ad eventi culturali, con tanto di zoneverdi e aree pedonali, per una superficie complessiva di trentamila mq.È qui, in via Mecenate, che nel 1908 Giovanni Caproni impiantò la sua gran-de fabbrica di aeroplani, ed è qui che adesso, rispondendo alle esigenzesempre crescenti di una importante metropoli, prende il via il progetto archi-tettonico curato da +Arch Fresa Fuenmayor Garbellini Tricario. Un concorso d'idee è stato concepito per costruire un'identità a questoluogo e per aprirlo alle idee di giovani creativi, artisti, curatori che vorrannoproporre un evento artistico, musicale, teatrale o sportivo. Ai vincitori saran-no messi a disposizione gli spazi di Mecenate 79 per la realizzazione deiloro progetti.

Milano - Via Mecenate, [email protected] www.mecenate79.it

Nasce a Milano Mecenate 79. Ex aerea industriale si trasforma in unpolo per la cultura, con un concorso d'idee

Una pizza fatta a regola d'arte. E il doppio senso è letterale. La pazza idea è dei tipidell'Estrobar, nuovo trendy locale romano, in zona ostiense. Un gioco, una provocazione diver-tente, un diversivo gastronomico che strizza l'occhio alla cultura alta. "Classici da pomodoro/mozzarella/basilico, Impressionisti vegetariani, Astratti o forse solo

attratti dai quattro formaggi, Neo Razionalisti della bianca conrosmarino, Vetero e Post Avanguardisti al mango e caviale":è una porzione del bizzarro menu, in cui ad ogni pizza, appo-sitamente ribattezzata, è stata associata un'opera d'arte. Mail gioco dei rimandi non finisce qui. Un gruppo di grafici e desi-gner è stato invitato a interpretare con nuove creazioni leimmagini che hanno dato il nome alle pizze. In un'ironicacatena del gusto, visivo e culinario.

Arte in pizzeria. Nel piatto una Van Gogh ai funghi o una Matisse pomodoro e basilico...

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EstrobarVia Pellegrino Matteucci20 - RomaTel 06 [email protected]

ELENA LAZZARInata a torino nel 1971; vive a torino Aut Aut (2004)diapositive trattate in digitale - stampa lucida su alluminio(cm 150x150)

GAZE ABOUTwalter visentin (torino, 1969); matteo patrucco (casale monferrato 1976)GAZEaBOut#01 (2004)tecnica mista - base m.7x5 circa, altezza m. 6 circa

L'artista nell'ascensore.Lift Gallery ha una nuova sede a RomaSono note le mostre dentro l'ascensore organizzate dall'associa-zione culturale romana Lift Gallery. Uno spazio minuscolo perun'installazione, ed un tempo brevissimo per osservarla, giustoquello della corsa in su o in giù, dopo avere pigiato il bottone.Una nuova sede Lift Gallery ha inaugurato lo scorso 7 maggio,sempre a Roma e sempre in via Tola, qualche civico dopo lo sta-bile che ospita l'associazione. L'occasione, perfettamente in tema, è stata l'evento cittadino "ViciniVicini", prima festa tra vicini di casa promossa dal Comune di Roma.L'artista che occupa il nuovo ascensore-galleria? È il pittoreGiuseppe Tabacco, già ospite di un ciclo di micro-mostre Lift nel2001, insieme a Michele Marinaccio, Enrico Pulsoni e Vettor Pisani.

12.speednews Exibart.onpaper

numero 23anno quarto

giugno 2005luglio 2005

direttoreMassimiliano Tonelli

staff di direzioneValentina Tanni (vicedirettore)

Marco Enrico GiacomelliHelga Marsala

assistente di redazioneValentina Bartarelli

redazionewww.exibart.com

Via Calimaruzza 150123 - Firenze

impaginazioneAthos de Martino

Edito da Emmi s.r.l.Via Calimaruzza, 1

50123 Firenze

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registrazioneTribunale di Firenze n. 5069 del

11/06/2001stampa

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Antoine CarlierTel. +39 0552399766

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direttore responsabile Claudio Arissone

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In copertina: Robert Gligorov

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Arte a Sud.Tre anni di mostre nel Mediterraneo,si comincia sullo stretto di Messina

SUD EST - IncontriMediterranei è il primoappuntamento di unprogetto che, nell'arcodi tre anni, si articoleràin tre rassegne d'artecontemporanea piùuna serie di eventi col-laterali dedicati a cine-ma, musica, letteratu-ra.Ogni "tappa" si rivolgealle ricerche artistichecontemporanee svilup-pate in tre aree distintedel Mediterraneo.Questo primo evento

espositivo coinvolge artisti dell'area araba delMediterraneo - Egitto, Palestina, Algeria, Marocco,Libano - ed alcuni italiani. Le locations: il Castello diScilla a Reggio Calabria ed il Parco Horcynus Orca diTorre Faro (Messina), sedi della Fondazione ParcoHorcynus Orca, organizzatrice dell'evento. Per spostar-si da una riva all'altra? Un servizio di barche di pesca-tori trasporterà i visitatori lungo lo stretto di Messina,per tutta la durata della mostra.La Fondazione Horcynus accoglie in questa occasione"Cittadellarte" di Michelangelo Pistoletto, presentan-do in catalogo un testo sul progetto Love Difference.Dalla Fondazione Pistoletto arriva anche Walid

Maw'ed, arti-sta palestine-se che ripro-pone qui unanuova versio-ne del suol a v o r oWaiting forWater.

SUD EST - Incontri Mediterranei a cura di Martina Corgnatifino al 15 novembre 2005Messina, Parco Horcynus Orca -Torre FaroReggio Calabria, Castello di Scilla biglietto 7,00 euro per ognuna delledue sedi, il martedì 4,00 euro 10,00 euro per entrambe le sedicon traversata in barca A/Rsu prenotazioneTel 090 325236 [email protected]

Seconda tappa per il progetto 4 Roomsdel Museo d'Arte Contemporanea VillaCroce di Genova. Ad allestire una stan-za appositamente concepita per ilmuseo, dopo Plamen Dejanoff, è statoil fiorentino Flavio Favelli con la suaPrima sala d'aspetto.In una stanza di fine '800, decorata instile neo-pompeiano, Favelli ha costrui-to uno dei suoi ambienti "privati", unanuova casa temporanea allestita conoggetti e materiali carichi di rimandipersonali: inedite combinazioni di ele-menti d'arredo domestico, per un'alte-razione intima dello spazio preesisten-te. Con l'occasione una Specchiera del-l'artista viene acquisita nella collezionepermanente del Museo. Toccherà poi a Maurizio Bologniniprogettare la sua personal Room per ilcentro d'arte ligure.

Una stanza per Flavio Favelli al Museo VillaCroce di Genova

Un altro trasloco per l'ormai storicagalleria Il Ponte Contemporanea diRoma. Nata nel '93, a Via dellaLungara, dopo due anni si sposta inVia di Montoro per sdoppiarsi prestoin una project room contigua. E ora,la nuova sede (la vecchia sarà rileva-ta dalla galleria giuliana Lipanjepuntina partire dal 23 giugno), a PalazzoCorsetti - nel tratto più ampio e lumi-noso di Via Monserrato - un ambienteampio ed arieggiato,una volta usato daipatrizi romani comezona scuderie e depo-sito carrozze.Pochissime le manipo-lazioni dal '600 ad oggi:il restauro mantienel'articolazione originaledella struttura.Non solo una galleria,stavolta. Il Ponte, nellasua nuova veste, vuoleessere un "luogo del-l'arte" a tutto tondo. Lospazio si compone di

cinque diversi luoghi che dialoganotra loro: la Galleria Uno - con accessodalla strada - è un grande ambienteregolare, con pavimenti in travertinobianco, dedicato ai new trend nazio-nali ed internazionali della video artee della fotografia; la Galleria Due, incui un artista interviene con progettiistallativi site specific e wall drawing;l'Ufficio, dove sarà sempre riservatoun posto d'onore ad almeno un'opera

significativa di un arti-sta della galleria; ilMagazzino, store-room e archivio, luogodi ricerca privata checonserva le opere rac-colte dal 1970 al 2000,ma anche ulteriorespazio espositivo; infi-ne un piccolo Atrium,foderato con pannellidi policarbonato trans-lucido, usato comezona caffè e lunch peril relax.

Nuova sede per la galleria romana Il Ponte. Uno spazio multiplo a Palazzo Corsetti

Roma, Galleria Il Ponte ContemporaneaVia Monserrato, 23 - Tel 06 68801351fino al 20 giugno - dal lunedì al sabato dalle 15,00 alle 19,00

Milano, attenti al ciclone ZecchiL'ultima edizione della paciosa fiera MiArt ha avuto tuttavia un ciclone,e questo ciclone ha un preciso nome e cognome: Stefano Zecchi. Giàperché il neoassessore alla cultura del Comune di Milano ha deciso diutilizzare il palcoscenico della fiera meneghina per palesare tutto il suopensiero in fatto di arte contemporanea. Le pillole di saggezza del filo-sofo più telegenico d'Italia? "Il Museo del Castello di Rivoli lavora male"e noi ingenui che eravamo convinti che fosse il primo e l'unico d'Italiacon un respiro realmente mondiale. Ma non finisce qui, poiché l'asses-sore veneto ha chiosato con un perentorio "il museo del presente diMilano non si farà, anche perché non serve…" e noi ingenui che sotto-lineiamo da anni la necessità di uno spazio istituzionale per il capoluo-go Lombardo…Qualcuno dica a Zecchi che non fa più il telepolemista, ma l'amministra-tore della cultura in una delle grandi capitali d'Europa...

Giuseppe Tabacco Roma, Lift Gallery(nuova sede)Via Tola 1Lift Gallery associa-zione culturale, viaPasquale Tola 4200179 - Roma Tel 06 7820576www.liftgallery.it

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4 Rooms - Flavio Favelli,"Prima sala d'aspetto"Genova, Museo d'Arte Contemporaneadi Villa Croce Via Jacopo Ruffini 3 Tel 010 585772/580069 Fax 010 [email protected]

A Pistoia nasce SpazioA. Uno spazio A-perto per l'arte contemporanea

Spazio A, nato a Pistoia dall'esperienza positiva diUscita Pistoia - il prossimo ottobre alla terza edi-zione - è un luogo di progetti per l'arte contempo-ranea dedicato ad artisti nazionali ed internaziona-li, con programmazione annuale. Un ambiente inti-mo e riservato, ma nello stesso tempo neutrale etrasparente: Spazio A innanzitutto come spazio A-perto, fisicamente e simbolicamente, un luogo diconnessioni, incroci, nuove possibilità espressivee di comunicazione. La mostra inaugurale è nelsegno del numero tre: TrestanzeSpazioA - trestanze, tre artisti, tre medium espressivi - presen-ta la pittura di Joachim Grommek, la fotografia diAlessandro Mencarelli ed i video di RobertaPiccioni

TreStanzeSpazioAa cura di Uscita PistoiaPistoia, Spazio A - via Modenese 165 fino al 10 Luglio 2005 tutti i giorni dalle16.00 alle 20.00 solo su appuntamento Mob 347 7936933 Tel 0573 903756 www.spazioa.it - [email protected]

Gibellina, restaurate le 'macchine spettacolari' di Arnaldo PomodoroSono state restaurate le macchine sceniche realizzate da Arnaldo Pomodoro per le atti-vità teatrali delle Orestiadi di Gibellina. Si tratta delle quattro sculture in vetroresina rive-stite a foglia d'oro utilizzate per introdurre in scena i personaggi di Clitennestra,Agamennone, Egisto e Cassandra nell'Agamènnuni del 1983 di Emilio Isgrò: prima tra-gedia della trilogia de L'Orestea di Eschilo. "La mia idea è l'invenzione di alcuni grandisimboli. Essi sono come aloni - scriveva Pomodoro delle sue opere -, casse di risonanzadella tradizione, monumenti nella piazza stessa dove si recita nuovamente la tragedia".Le sculture sono conservate nel Granaio del Baglio Di Stefano.A questo primo lotto di interventi si è aggiunto anche l'Aratro in rame, ferro e intonaco rea-lizzato da Pomodoro per La Tragedia di Didone, regina di Cartagine di Cherif (1986), oggiinstallato come scultura ambientale in città, vicino alla chiesa di Quaroni. I restauri sonostati diretti e curati da Nino Soldano, con la supervisione dello studio Pomodoro e l'impie-go di maestranze locali. Fra i prossimi interventi in programma, il recupero del coloratis-simo carro allegorico realizzato da Consagra nel 1983 per la festa di San Rocco.

(davide lacagnina)

Fondazione Orestiadi di GibellinaTel 0924 67844 - Fax 0924 67855 - www.fondazione.orestiadi.it

14.speednews Exibart.onpaper

"Maraniello alla Gam è statal'ultima scelta", l'assessoreAngelo Guglielmi gela BolognaTra le insulse accuse che stannocrivellando in queste settimane ilsindaco di Bologna SergioCofferati, si è voluto inserire conun tocco d'eleganza anche AngeloGugliemi. L'ex direttore di Rai Tresi è infatti lasciato andare, sullastampa locale, a dichiarazionisecondo le quali a GianfrancoMaraniello sarebbe stata conse-gnata la direzione della Gam soloa causa del rifiuto di altri candidaticome Ester Coen, HaraldSzeemann (per i motivi di saluteche l'hanno poi portato alla morte)e Lea Vergine.Insomma secondo Guglielmi, cheattualmente ricopre l'incarico diassessore alla cultura di Bologna,la nomina di Maraniello sarebbe aseconda delle versioni o "l'ultimascelta" oppure l'ennesimo dispettodi Sergio Cofferati.Assieme alle insinuazioni de IlGiornale (che qualche giorno faaveva descritto la nomina comedono di Cofferati al veltronianoDanilo Eccher, secondo questatesi protettore di un Maraniellodefinito "Veltroni boy senza curri-culum"), le sparate di AngeloGuglielmi hanno naturalmentecontribuito ad accrescere il climadi stabilità e serenità che necessi-ta al rilancio di istituzioni in crisinera come la Gam e il MuseoMorandi. Complimenti...

E' morto Piero DorazioÈ stato uno dei fondatori del gruppo'Forma1' e uno dei più grandi astrattisti ita-liani del dopoguer-ra. È morto nelpomeriggio di mar-tedì 17 maggioPiero Dorazio(Roma, 1927).

Un intero palinsesto d'arte sul canale Cultnetwork. E per la prima volta una tv produce il lavoro degli artistiSuperarte è lo straordinario progetto per l'arte di Cult,canale tematico satellitare dedicato al Cinema, alla Culturaed alla Comunicazione visibile nel bouquet PrimoSky (can142): due mesi, dieci programmi, sessanta ore di TV inviaggio fra arte classica e contemporanea le grandimostre, beni culturali, musei ed eventi.Tra Maggio e Giugno viene offerto, da mercoledì a dome-nica (21.30/23), un palinsesto che include programmi dicritica, sperimentazione, nuove tecnologie, design, mostre,video-arte, performing arts, grandi capolavori della storiadell'arte, in una prospettiva di contaminazione tra i linguag-gi che si avvantaggia della collaborazione tra Cult e le isti-tuzioni culturali pubbliche e private del nostro paese.Tra i vari appuntamenti da non perdere: A.B.O.rdo delle arti:il sistema delle arti secondo Achille Bonito Oliva, program-ma dedicato all'arte contemporanea, in collaborazione con

Cecilia Casorati; Conversazioni d'arte: dieci documentarimonografici sull'arte contemporanea, a cura di AlessandraPopulin (tra i protagonisti Gilberto Zorio, Giulio Paolini,Fabio Mauri, Vedova Mazzei, Stefano Arienti, GraziaToderi); Atelier, i grandi studi d'artista: aprono i loro studialcuni maestri del contemporaneo, tra cui Nunzio, LuigiOntani, Daniel Spoerri, Mimmo Paladino, MichelangeloPistoletto, Enzo Cucchi; Factory: format TV prodotto daCult, ideato da Luigi Maria Perotti con la consulenza arti-stica di Bartolomeo Pietromarchi: per la prima volta unatelevisione produce il lavoro di cinque artisti contemporanei(Enzo Umbaca, Elisabetta Benassi, Norma Jeane,Dragana Parlac, Jorge Peris) riuniti in una factory aSenigallia, trasformando la TV nello spazio espositivo prima-rio; Medi@rt, l'arte nell'era di Internet; Performer: ciclo sulvariegato mondo di mimi, attori, danzatori, artisti di strada.

www.cultnetworkitalia.com

Cagliari, figurazione e metropoli per la Fondazione Bartoli-FelterLa Fondazione per l'arte Bartoli-Felter di Cagliari raddoppia. Dopo Insulae Creative Turbolences, la mostra che ha inaugu-rato le attività, è ora la volta del secondo atto con il sottotitolo "Contemporaneità della pittura", rigorosamente incentratosulla figurazione pittorica, dal 19 maggio al castello di San Michele. Adalberto Abbate, Silvia Argiolas, LeonardoBoscani, Giulia Casula, Loredana Catania, Mauro Ceolin, Manuele Cerutti, Globalgroove, Gianfranco Milanesi,Daniele Papaia, Pastorello, Pepper, Giuliano Sale, Fabio Torre, Sandra Virlinzi gli artisti invitati a partecipare alla col-lettiva che non si prefigge l'ambizioso obiettivo di riunire in una sola volta quanti operano nell'ambito della figurazione con-temporanea, bensì vorrebbe divenire un appuntamento di più ampio respiro da ripetersi in futuro tra gli artisti figurativi pre-senti nelle diverse aree geografiche nazionali. Quasi tutte isolane invece le presenze della seconda iniziativa proposta dalla Fondazione che indaga il paesaggio urbanoattraverso l'interpretazione di dodici artisti: Alessandro Biggio, Corrado Bonomi, Davide Bramante, Erik Chevalier,Simone Dulcis, Gavino Ganau, Angelo Liberati, Manuel Mura, Marco Pili, Andrea Portas, Rosanna Rossi, MauraSaddi si confronteranno ricostruendo luoghi e spazi metropolitani. "UURBS" il titolo della mostra inaugurata al Lazzarettoil 28 maggio scorso. (roberta vanali)

Settimana della Cultura, Ciampi ha medagliato i benemeritiNell'ambito della Settimana della Cultura, il Presidente dellaRepubblica ha nominato i Benemeriti dell'Arte cui è stata con-segnata la tradizionale medaglia d'oro. Scottante la decora-zione per l'ex soprintendente romano Adriano La Regina, alcentro di una polemica con il Ministero della Cultura - duran-te il regno Urbani - che ne ha di fatto interrotto la reggenzanella Capitale. Le altre medaglie all'arte? Tra gli altri EttoreSottsass, Sandro Chia e Arnaldo Pomodoro.

San Francisco, 2005

GEAGRAFIE diario per immagini di gea casolaro

Un'idea per creare interazione tra i linguaggi del contemporaneo- arti visive, video, grafica digitale, teatro - e la scuola. Grazie alprogetto promosso da Aporema O.N.L.U.S. alcune scuole napo-letane sono diventate dei laboratori per la creazione di"Artoteche", luoghi in cui le opere d'arte vengono acquisite e con-servate come fossero i libri nelle biblioteche; le opere possononon solo essere "consultate" ma anche prese in prestito, per pro-muovere una praticabilità diversa da quella tipica de museo. Glialunni diventano così proprietari di opere affidategli dai compa-gni che le hanno realizzate insieme ad importanti artisti. L'esperimento, partito in Campania, è il primo passo per la crea-zione di artoteche diffuse sul territorio nazionale. Il 26 maggio 2005scorso, nell'ambito del Maggio dei Monumenti, Aporema ha aper-to ufficialmente le artoteche di quattro scuole napoletane, dovevisionare le opere realizzate da studenti e artisti quali: Perino eVele, Paola Margherita, Maddalena Ambrosio, PennacchioArgentato, Peppe Perone, Lucio Perone, Gerardo Di Fiore.E per effettuare il tour completo, un bus che percorre un itinerarioattraverso tutte le sedi. Una proposta per far sì che le scuole rien-trino nel panorama turistico culturale del territorio.

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Biennale di Venezia. Barbara Krugervince il Leone d'oro alla carriera

Assegnato a BarbaraKruger, americana,classe 1945, il Leoned'oro alla Carriera della51° Biennale d'Arte diVenezia che aprirà inLaguna tra venti giorni.Così ha deciso, su pro-posta delle due direttri-ci María de Corral eRosa Martínez, ilC o n s i g l i od'Amministrazionedella Fondazione laBiennale di Venezia,presieduto da DavideCroff.

Il lavoro presentato dalla Kruger, incluso nella mostraL'esperienza dell'arte, a cura di María de Corral, è unagrande installazione inedita dal titolo Untitled(Façade): un "tatuaggio murale" realizzato sulla fac-ciata del Padiglione Italia ai Giardini. Il premio, insieme agli altri leoni d'oro - ancora non resinoti - sarà consegnato il 10 giugno presso il Teatro alleTese dell'Arsenale di Venezia, durante la cerimonia uffi-ciale. Sarà assegnato inoltre il Premio per la giovanearte italiana 2005, promosso dalla DARC - Direzionegenerale per l'architettura e l'arte contemporanee e dalMAXXI - Museo nazionale delle arti del XX secolo.

Premio Acqui VII edizione dellaBiennale Internazionale perl'Incisione 2005. I nomi dei vincitoriAssegnati a Giovanni Turria (Italia), per l'opera Spetter Sorra, i cin-quemila euro messi in palio dal Premio Acqui VII, edizione dellaBiennale Internazionale per l'Incisione 2005. Il Premio Specialedella Giuria va inoltre a Susana Venegas Gandolfo (Perù), il PremioAcquisto ad Alicia Diaz Rinaldi (Argentina) ed il Premio ConsorzioBrachetto d'Acqui aJulianna Joos(Canada).Il concorso di ExLibris, dedicato que-st'anno al Centenariodel RotaryInternational, è statoinvece vinto daNatalija Cernetsova(Lettonia) con l'operaBon Voyage. Inmostra presso laSala Kaimano diAcqui Terme, oltrealla centosettantano-ve incisioni segnalatee alle venticinqueselezionate, ancheuna retrospettiva diGeorges Rouault. Altermine della manife-stazione le opere per-venute sarannoacquisite dallaBiennale e depositatepresso il Museodell'Incisione-Castellodei Paleologi di AcquiTerme.

VII edizione Biennale Internazionaleper l'Incisione 2005fino al 19 giugno 2005Sala Kaimano, Acqui Terme - Piazza Italia 9da martedì a domenica, dalle 9.30 alle12.30 e dalle 15.00 alle 19.00ingresso gratuitocatalogo MazzottaSponsor: Rotary Club Acqui Terme-Ovada,Regione Piemonte, Comune di AcquiTel 0144 57937Fax 0144 [email protected]

Non solo biblioteche. Nascono le "artoteche", nelle scuole di Napoli

Biennale? No, Piennale. E ci mancavano pure i cloni...L'autore della burla, è l'unica cosa di cui possiamo essere ragione-volmente certi, si chiama Francesco Merra. La provenienza, si dice,dovrebbe essere pugliese, zona Andria, provincia di Bari. In cosaconsiste lo scherzo? Lo possono verificare tutti cliccando sul sito,realizzare una pagina web clonando il portale della Biennale diVenezia. Ed ecco fatta, in un istante, la Piennale di Venezia.Provocazione? Mossa pubblicitaria della Biennale vera per autopro-muoversi? Reale evento espositivo che si svolgerà a Venezia "alatere" della Biennale? Chi ci capisce qualcosa faccia sapere.

www.lapiennale.org

Artoteca - tour nelle scuole Bus: partenza alle 10.00 dal DecimoCircolo Didattico "Ilaria Alpi", viale dellaResistenza 19/o, Napoli-Scampia

Sedi:Decimo Circolo Didattico, viale dellaResistenza 19/o, Napoli - Scampia, h.10-11; Scuola Media Statale Di Giacomo, via s.Eframo, Napoli - Orto botanico, h.11-12 Liceo Artistico, via ss. Apostoli, Napoli -Centro storico, h. 12-13 Scuola Media Statale Falcone, viaPallucci 100, Napoli - Pianura, h. 13.00-14.00Tutte le scuole resteranno aperte dalleore 10.00 alle 14.00AporemaMob 338 3281296/347 [email protected]

Seggiano, cittadinanza onorariaa Daniel Spoerri Sabato 21 maggio scorso, in occasione dei festeggia-menti per il patrono San Bernardino da Siena, nella saladel Centro di Documentazione del palazzo comunale diSeggiano, è avvenuta la cerimonia di conferimento dellacittadinanza onoraria a Daniel Spoerri, artista di famainternazionale che ha scelto la località "Il giardino", nelcomune toscano, per la sua fondazione d'arte contempo-ranea "Hic Terminus Haeret".Sono intervenutiil professorEnrico Crispoltidell'Università diSiena e AnnaMazzanti, presi-dente dellaFondazione. Inpiazza LaFonte, inoltre, èstata inauguratauna nuovainsta l laz ionedell'artista.(jade vlietstra)

Fondazione "Il Giardino di DanielSpoerri. Hic Terminus Haeret" 58038 Seggiano (GR) Italia Tel 0564 950457http://www.danielspoerri.org/

Arte e disagio psichico.Il MAPP di Milano festeggia dieci anni di attivitàNato da un progetto di recupero dello storico ex ospedale psichiatricoPaolo Pini di Milano, Il MAPP è un museo in progress, impegnatosoprattutto nella ricerca di nuove forme espressive mediante il dialogo-scambio tra artisti professionisti e persone affette da disagio psichico.Attualmente la struttura accoglie le opere permanenti di più di cento-trenta importanti artisti italiani e stranieri (tra questi Enrico Baj, EmilioTadini, Günter Brüs, Martin Disler). Sono passati dieci anni da quan-do il progetto ha preso il via. E adesso, per festeggiare questa primadecade di attività, costellata di successi in ambito artistico e terapeuti-co, il MAPP ha organizzato, dal 24 al 28 maggio scorsi, una manifesta-zione ricca di eventi -convegni, dibattiti, mostre, performance, spettaco-li, concerti... - che serva come memoria e comunicazione del lavorofinora realizzato, e insie-me come punto di parten-za per i programmi futuri.

"Psicol'Abile"MAPP - Museo d'Arte Paolo Pini,Padiglione 7 Ex Ospedale PsichiatricoPaolo Pini, Via Ippocrate 45Tel/Fax 02 [email protected] - www.mapp-arca.it

Otto creativi su due ruote.A Firenze la bici diventa d'artistaÈ la bicicletta la protagonista di questa divertenterassegna, giunta alla sua terza edizione. Bici d'ar-tista, s'intende. Un oggetto popolare, un ever-green, un'alternativa ecologica, un esercizio perrestare in forma, un feticcio romantico, sportivo,demodè o ipertecnologico, che rivive nelle operedi otto artisti e nelle loro variazioni su tema. Labicicletta diventa così, nello spazio di una galleria,un ready made da trasfigurare e reinventare, rac-contando nuove forme, nuovi usi, nuove maniereper giocare con uno strumento semplice e con lasua storia passata, futura e immaginaria.

III Rassegna della bici d'artistaFirenze, art nest - Via delle Ruote, 23 Rosso prossimi appuntamenti 3 - 15 giugno 2005: Ira Becocci, Gianantonio Ossani; 20 - 30 giugno 2005: Roxi McCloskey, Dino Castelvecchi Mob 328 3760574 - www.artnest.it

Bergonzoni critico d'arte. Per raccontare MattiaMoreni. Succede a BolognaUn maestro del Novecento, Mattia Moreni, viene cele-brato da una grande personale inaugurata alla Galleriad'Arte Maggiore di Bologna. A fare da padrino all'evento -un affascinante viaggio alla scoperta delle ultime operedell'artista - è un personaggio d'eccezione: AlessandroBergonzoni che, tolti per l'occasione i panni dell'attore,si cala nel ruolo di critico d'arte e scrive, nella sua esube-rante prosa, un intrigante testo inedito dedicato allaromantica, esplosiva pittura di Moreni. Il saggio diBergonzoni è pubblicato nel catalogo edito per la mostra.

Mattia Moreni - "L'ultimoGrido. Perché? Opere dal1987 - 1998" fino al 15 luglio 2005Bologna, Galleria d'ArteMaggiore - Via D'Azeglio 15Tel 051 235843Fax 051 [email protected]

Pino Boresta, se le cose si mettono male…

"...Torno a fare il lavavetri ai semafori, comemi consigliava mio padre."

Alex Pinna ci rivelerà il suo pianob sul prossimo numero

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à la unela copertina d'artista raccontata dall'artista

È forse, più di qualsiasi altro essere, discreto, inge-nuo, spaventato... ed il suo mondo m'interessa. Miinteressano i suoi sguardi, le sue paure, la frustra-zione di una realtà deformata dalle pareti concavedi cui è prigioniero. Mi interessava vivere per pochiistanti sostituendomi a lui, alla quiete cui ècostretto fino alla morte. Io non potevo prolungarequella prigionia oltre certi limiti. Non m'interessavasuperare me stesso, volevo soltanto avvicinarmialla semplice esistenza di un pesce rosso.M'interessava coglierne la sofferenza… Perchéall'interno di queste tanto comuni e diffuse ampol-le, il pesce rosso soffre. Il mio sguardo ha indaga-to all'interno di quel mondo e i miei occhi severicondannano l'abitudine a decorare le nostre esi-stenze dell'esistenza altrui. Fish-eye è un grandan-golo, ma il punto di vista del pesce non è verificabi-le. Io mi sono immerso nell'acqua di un piccoloacquario come in passato ho coperto di pelle dipollo il mio corpo. Perché volevo in qualche modovivere come lui. Come il pesce, come il pollo.Perché noi abbiamo sfere mentali e immaginarieche ci consentono di difenderci e isolarci. La sferadel pesce rosso è invece reale.

Robert Gligorov lavora con la Galleria Pack,Foro Buonaparte 60, Tel 02 86996395,www.galleriapack.com

la prossima copertina d'artista sarà di Andrea Chiesi

Pratico, gradevole ed intelligente il 'pro-getto editoriale' degli inviti della galleriamilanese Suzy Shammah. Un cartonci-no diviso in due: nella parte alta unafoto dell'artista in mostra, e una lin-guetta in basso staccabile, con lineatratteggiata, dove sono riuniti i dati tec-nici dell'evento. Per metterli nel porta-foglio, o spillarli all'agenda. Buona idea.

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invito the best

prendi l’arte e mettila da parte

18.popcorn Exibart.onpaper

ANDREA PERUGIdirettore di Perugiartecontemporanea (Padova)

Brodetto alla Gilberti (o in bianco e nero)Mettete a bagno i fagioli neri in acqua tiepida per almeno sei ore. Pulite e tagliate a toc-chetti la carota, la patata, il sedano e la cipolla. Riempite d'acqua una pentola capiente emettete a cuocere assieme ai fagioli neri e alla foglia d'alloro. Portate a bollire e cucina-te finché i fagioli saranno croccanti, quindi aggiustate di sale. Nel frattempo pulite concura le cozze e fatele schiudere mettendole in un tegame con un filo d'olio e uno spicchiod'aglio. Una volta aperte eliminate i gusci (a parte sei) e, dopo aver scolato le cozze, tene-tele al caldo. Filtrate quindi il liquido di cottura.Ponete una fetta di pane casereccio, prima passata al forno, nel fondo di ciascuna cioto-la in cui servirete il brodetto. Aggiungete quindi il brodo tiepido di fagioli con un po' di ver-dure, e il liquido di cottura delle cozze, nonché le cozze stesse. Completate con un filo d'o-lio extra vergine e una copiosa macinata di pepe fresco. Decorate con i gusci delle cozzetenute da parte posandole con il dorso nero in bella vista e servite con un ciuffo di pannaacida evidenziando il contrasto tra gli ingredienti.

per quattro persone200 gr. fagioli neri secchi300 gr. cozze frescheuna costa di sedanouna foglia d'allorouna patatauno spicchio d'agliouna carotinamezza cipollapane caserecciopanna acida per decorare

Il prossimo piattoforte? Di Valentina Bonomo

Exibart.onpaper oroscopo.19

capasso e le stelle.esercizi di astrocritica sul futuro incerto dell'arte

Il segno del mese. Cancro IleanaL'acqua in molte cosmogonie antiche dà origine al mondo, spesso con la prevalenza del fattore femminile a sottolineare la fecondità dell'acqua stessa. L'acquaè anche simbolo di purezza e rinascita spirituale; liberando l'anima dalle macchie terrene, questa purifica il corpo sanandolo da infezioni e malattie. Nel bat-tesimo cristiano è l'emblema della purificazione dell'anima. L'acqua è infine simbolo di fertilità, elemento indispensabile al sostentamento ed al nutrimento.Sono nate così le divinità del mare, di fonti, laghi e fiumi che gli uomini hanno pregato e pregano, e a cui fanno sacrifici per propiziarsi prosperità e nutrimen-to. Il Cancro è un simbolo profondamente acquatico. Governato dalla Luna, questo settore zodiacale è strettamente legato alla fecondità, alla famiglia d'ori-gine e ai rapporti vissuti con questa, e all'infanzia. È un segno quindi mutevole, che si muove con l'ascendere e il calare della Luna (astro del Cancro), chemuta aspetto ad ogni "fase" ed influenza in modo determinante il carattere dei propri protetti e li fa vivere in un alternarsi continuo di malinconia e allegria.Il Cancro è decisamente il segno enigmatico per eccellenza ed è impossibile poter decifrare le innumerevoli sfumature che convivono nel suo intimo. È il segnodella bella Elena di Troia e di tutte le deità materne notturne e lunari: Asterte, Artemide ed Ecate. Ed è anche il segno di personaggi che hanno vissuto unavita piena di conflitti interiori e destini tormentati: Ernest Hemingway, Lady Diana, Marilyn Monroe. La congiunzione astrale tra il Cancro, l'acqua e la curiosità per la rielaborazione delle immagini marine, compone un retroterra culturale interessante attor-no alla cancerina Ileana Florescu ed al suo immaginario fatto di immagini di mare, di stagni, laghi ed altri specchi d'acqua che spesso si trasformano nel lororeciproco inverso: gli scogli, i sassi, gli arbusti rovesciati in direzione dell'aere alto e infinito diventano comete, meteoriti, astri sconosciuti. "Acqua di cometa"è il titolo di una sua serie di opere che trae ispirazione da una teoria scientifica per la quale l'acqua della nostra terra deriverebbe in parte dall'evaporazionedei cristalli ghiacciati delle comete. In questo paesaggio umido, ad un tempo terrestre e cosmico, si distendono spesso delle figure femminili, che, come nelleopere di Kokoschka rincorrono il loro destino di madri, figlie, sirene fatali ed esseri acquatici che ricercano, come Virginia Woolf nel suo atto estremo, di riper-correre l'onda che le ha generate.

Ariete. Audacia. Il vero gesto estremo è nel pensiero liberoche s'incarna in un gesto che lo sia altrettanto. Ogni immagi-ne trasparente contiene questa verità

Toro. Nevrosi. Dice la moderna psicoanalisi che la scis-sione dell'essere è una condizione naturale. L'arte, nellasua espressione migliore, non tenta di sanare quella frat-

tura, ma di esasperarla.

Gemelli. Pentimento. Ogni ripensamento ti cancella dallastoria.

Cancro. Indifferenza. L'artista, come l'animale, per suanatura non può essere snob.

Leone. Aggressività. Obiettivo dell'arte è chiarire:aggredire un'idea visiva con lucidità fino a trasfor-marla in immagine.

Vergine. Ingenuità. "Io sono infantile" (MarioSchifano) è la più sincera dichiarazione di saggezza.

Bilancia. Genialità. "Soltanto un'artista sfigato prendel'autobus" (Salvator Dalì)

Scorpione. Diffidenza. Le mostre collettive a voltegenerano strani intrecci. Meglio chiedersi sempre"Lui chi è?" (Renato Zero)

Sagittario. Astuzia. L'arte è un furto nel presenteche la Storia avvalora come nuovo.

Capricorno. Tenacia. Le morti non sono soltanto biologiche.Ci sono folti schiere di nomi che esistono solo nell'Art Diary

Acquario. Ignoranza. Secondo Jacques Lacan, si puòfare cultura di tutto. Non esiste una cultura buona né una

cultura cattiva. È la parola in sé che a molti è sconosciuta.

Pesci. Prepotenza. Gli artisti, i critici, i galleristi che silanciano in politica dimostrano la trasfigurazione che siha nel passaggio da un potere debole, ma di lungo corso

(l'arte), in un potere temporaneo che sopravvive nell'imbroglio.

LETTEREConsiderato il grande numero di email ricevute dobbiamo scusarci con coloro cui non abbiamo potuto rispondere. Lo faremo nei prossimi numeri. Continuate a inviarci lettere ironiche e divertenti

Scrivi a Capasso, invia la tua lettera: [email protected]

Ileana Florescu - Acqua di cometa, 2004courtesy Valentina Moncada

Ciao caro Angelo,sono dei pesci ma mi sento più pollo. "Ci trattanocome polli in batteria!?" Questo gridava oggi unvecchietto del paese parlando di politica. Questa lafrase ascoltata casualmente da me oggi e cheriflette perfettamente lo stato d'animo provatoquando ho ricevuto l'e-mail "Raccolta firme per ilPadiglione Italia - Biennale Venezia 2005". Conquale coraggio questo manipolo di critici, galleristi,direttori di associazioni che non mi ha mai cagato(e mi conoscono bene loro come anche molti altriin Italia che sostengono pure di apprezzare il miooperato) vengono a chiedermi di aiutarli? Saròpure un artista di merda, ma non sono ancoracerebroleso. Per questo ho deciso d'intraprende-re un'azione e diffusione parallela di raccolta firmecon una petizione a mio favore dove chiedo piùopportunità per presentare il mio lavoro (di cui tiho inviato una copia). Ebbene vorrei sapere cosadicono le tue stelle riguardo questa mia nuova ini-ziativa più drammatica che provocatoria.Pino Boresta

Ciao caro Pino,L'arte è democratica, ma si muove su un campodi battaglia. Ognuno ha le proprie armi e ogni vit-toria si ottiene "per forza o con frode" diceMachiavelli. O meglio "Ciascuno a suo modo"direbbe il buon Sciascia. Non credo nella disponi-bilità democratica degli spazi e degli incensamen-ti gratuiti. La tua iniziativa rientra in uno stile per-sonale che per opportuna delicatezza non inten-do mettere in discussione, anche se il "consigliodelle stelle" è ovviamente di lasciare i polli e lelamentele tra le dentiere dei vecchietti. La que-stione del Padiglione Italia è una questione seriaed ha a che fare proprio col problema che sollevitu: quello di dilatare gli spazi. Ma tu non te ne seiaccorto, mi pare. In questo momento storico, danoi "sprovincializzare" significa riuscire a guarda-re con un orizzonte più concentrato e ristretto

per non perdere quanto di utile esiste sul territo-rio. L'Italia non tanto come stivalotto della razzaitalica, ma in quanto zona geografica dove vivonoe operano artisti di origini diverse. L'Italia come"luogo d'affezione" (autocito un mio saggio diqualche anno fa). Sarei anzi dell'idea che la stes-sa politica "provincialista" (ahimé) ma sprovincia-lizzante riguardasse non solo la questioneBiennale, ma anche altri anelli del sistema dell'ar-te: penso ad esempio al modo con cui si supera-no gli imbarazzi nella scelta dei curatori affrettan-dosi a tirar fuori nomi esotici; alla questione gra-vissima degli spazi sulle riviste d'arte, dove gli arti-sti che operano da noi esistono con un rapporto1 a 5; o a quei comportamenti assoggettati defi-nitivamente allo strapotere americano del tipo "tiracconto ogni giorno che succede a New York" instile emigrato-valigia-di-cartone anni '50 cheancora fa effetto su una classe di operatori rima-sti a Woody Allen (tra l'altro, lo stesso Allen haabbandonato New York per ambientare il suo ulti-mo film in Europa). Il Padiglione Italia sicuramen-te favorirebbe il collezionismo. Così come unamaggiore attenzione nei confronti delle risorseesistenti sul territorio. Non è un discorso di parteil mio. Ti assicuro che gioisco per una bellamostra, chiunque sia a parteciparvi o a curarla.Sono critico non per invidia, ma per amore. Èbene essere incazzati, ma attenzione alla bile.

Oh Romeo Romeo, perché sei gay, io ti stuprerei! No, non credo diessere una moderna Giulietta, né un paleoliticoesempio di Alfa (ari)Romeo. Sono una comica, opoeta, beota forse? Talmente annoiata... ma tal-mente annoiata che l'averti conosciuto (se nonerro qualcuno ci ha presentati in occasione di unospettacolo teatrale) ed averti reincontrato solomezz'ora dopo nel bugigattolo antistante i rispetti-vi Ladies e Gents con una sigaretta tra le dita diuna mano e nell'altra il cellulare nel quale sussur-

ravi con voce (appunto) da stupro quanto avevivoglia di mangiarti un po' di sushi beh, mi ha per unattimo dato l'illusione che nel mondo dell'arte sifosse chissà come insinuato un barlume di vitalità.Più ti sentivo (dal bagno potevo origliare indistur-bata) esprimere un appetitoso appetito e più michiedevo con accanimento cosa cazzo fosse suc-cesso nei miei dieci anni di assenza. E il punto èproprio questo: per quale strana congiunzioneastrale in un mondo così ricco di cariatidi e cata-combe (tanto per usare qualche aggettivo inizian-te per "ca") ad un certo punto esce fuori un perso-naggio altrettanto annoiato come te?Non mi dai l'idea di un gay, ma ci stava bene comeapertura, del resto credo anche che non ti stupre-rei, non fosse altro che per evitare che tu ti sentatroppo gratificato (grati fica to) per intenderci.Insomma qualcosa è cambiato e quindi c'è il casoche io mi stia perdendo qualcosa o è sempre lastessa noiosissima broda? A te l'ardua sentenza. A proposito, sono la passera solitaria, nel casonon ti ricordassi di me.La passera solitaria

Cara amica,non sono gay purtroppo (son sempre stato con-trotendenza, non contronatura), però amo moltola tua ironia o(h) Passera. L'altra sera al tuo spet-tacolo mi sono sbellicato dalle risate. Mai vista unapassera che fa ridere così: ma di che segno sei?Non ti interessa il futuro? Magari anche il futuroprossimo? Che fai nel week-end? Basterebberoun paio di passere così a cambiare i destini delmondo (dell'arte?). L'ironia ti si addice. Passa piùspesso. Anzi passera più spesso.

Caro Angelo Capasso,ho bisogno della tua preziosa consulenza perdue motivi: essendo da tempo invaghito dellaaffascinante e brava Helga Marsala ti chiedo discrutare gli astri per vedere se riuscirò a con-

quistare il cuore della giovane critica o se alme-no lo zodiaco è a mio favore.Inoltre, poiché sono invaghito anche di alcuneopere d'arte, vorrei sapere se riuscirò entrol'anno a guadagnare abbastanza soldi per assi-curarmi l'acquisto di un quadro di Corneille e diun bel disegno di Michaux.Che tu sia il mio, nostro, "angelo" della storia, chetu riesca a ricomporre l'infranto e diversamentedall'angelo di Klee riesca per un attimo a voltare latesta per guardare dritto nel futuro!Bartolomeo Loscrivano (18/05/1975)

Caro Bartolomeo, vai con la bella Marsala, che ci sta. Lo dicono lestelle. Buttati subito però che le congiunzioniastrali cambiano rapidamente (la Marsala puòinspessirsi e diventare un Vermuth).Chiaramente non fare il romanticone, perché lecritiche fanno le dure (anche se non si sa quan-to durano). Per quanto riguarda la tua collezione,considerate le necessità, credo che una collezio-ne di farfalle ti basti. E per quel che riguarda me:ti ringrazio per il paragone a Klee, mi piace il suoAngelus Novus perché non è immortale, né spi-rituale, né divino, ha un sesso maschile ed hadue ali molto piccole, tanto che preferisce pren-dere l'aereo ma vola veramente con la veramente confondendosi nell'essenza delle cose.

Caro Capasso,che ne pensi dell'iniziativa dell'AssociazioneItaliana Astrofili di imporre a tutte le rubriche dioroscopi che appaiono su quotidiani e rivisteun'indicazione che chiarisca la scarsa attendi-bilità e scientificità di ogni previsione astrale?Marco da Messina

Caro Marco,Ah sì? Beh, finalmente i miei oroscopi li leggo-no anche loro.

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Affittare uno studio in città è diventata una cosa da milio-nari? I giovani artisti - che milionari di solito non sono -non riescono a trovarsi un atelier e neppure un mezzogarage? Ci pensa l'assessore! Gianni Borgna, assesso-re capitolino alle questioni culturali, ha promesso duran-te l'inaugurazione della mostra "Primaverile Argam"organizzata dalle gallerie storiche della capitale: "dalprossimo anno Macro e Palazzo delle Esposizioni (ovve-ro i due spazi dedicati all'arte contemporanea di dominiocomunale. Ndr) forniranno spazi e strutture dedicateesclusivamente ai giovani artisti". Promessa politica oeffettivo cambio di strategia dei due centri d'arte romani?

I giovani artisti romani? Avranno studi nei musei.Parola dell'assessore

20.speednews Exibart.onpaper

Ta Matete, spazio espositivo romano, è il luogo incui prende corpo la proposta artistica ed editoria-le del Gruppo FMR-ART'E'. Dopo il successoriscontrato a Roma, Ta Matete apre una secondasede, a Bologna. Inaugura le attività nel capoluo-go emiliano l'esposizione recentemente ospitatanella Capitale, dedicata alla figura di JeanCocteau ed in particolare alla sua raffinata produ-zione grafica. Sono presentate qui oltre quarantaopere, tra disegni, grafiche, e alcuni libri illustrati.Soggetti ricorrenti in mostra sono la testa e ilcorpo, incarnazioni del pensiero e dell'azione.

Tra gli esemplari più significativi, in gran parte degli anni Cinquanta, alcuni voltidi Orfeo, animali immaginari, angeli danzanti e nudi.Alla selezione precedentemente esposta a Roma si aggiungono sette litogra-fie di ambientazione veneziana, tra cui spiccano tre opere del 1956 con sog-getto Georges Braque Gondoliere.

"Il mistero di Jean Cocteau"a cura di Walter Guadagnini Bologna, Ta Matete - Via Santo Stefano 17 a fino al 30 luglio 2005 dal lunedì al sabato dalle 16.00 alle 23.00 ingresso libero Tel 0516488920 - www.tamatete.it - [email protected]

Ta Matete, spazio espositivo di Art'è, si sdoppia.A Bologna la nuova sede

Pescara disegna. Si parte con Laib, Cucchi, Bartolini e SpallettiUn progetto espositivo tutto dedicato al disegno prende il viaa Pescara, nelle gallerie Vistamare e Rizziero Arte. Nelle due sedi si susseguiranno, durante l'anno, una serie diappuntamenti con importanti artisti internazionali che modifi-cheranno gradatamente lo spazio con i loro interventi grafici.Protagonisti della prima inaugurazione di Rizziero Arte sono idisegni a matita e carboncino di Wolfgang Laib ed EnzoCucchi che, dialogando tra loro, danno vita a un percorsocompiuto ma aperto ad accogliere le energie degli artisti chesi aggiungeranno in seguito. Stesso concept da Vistamare, dove Massimo Bartolini edEttore Spalletti più che inserire i loro lavori nello spazio "dise-gneranno" l'ambiente, ricostruendolo grazie a un segno effi-mero eppure incisivo.

"Da un lato all'altro del disegno"Pescara, Galleria Rizziero Arte -Viale Regina Margherita 44, Tel 085 4219731 - Fax 085 4294762 www.rizzieroarte.comDalle 10.30 alle 12.30 e dalle 16.00alle 19.30giov. pomeriggio e domenica chiusoPescara, Vistamare -Largo dei Frentani 13 Tel/Fax 085 694570.www.vistamare.com mercoledì, venerdì e sabato dalle16.30 alle 19.30 e su appuntamento Catalogo sul progetto generale, contesto di Giacinto Di Pietrantonio

Fondazione Ratti, ecco i 25 studenti. Il visiting professor? È Alfredo JaarComunicati i nomi dei venticinque giovani artisti internazionali, futuri protagonisti dell'undicesima edizione del corsoSuperiore di Arte Visiva della Fondazione Antonio Ratti: Francesco Arena (I), Adam Avikainen (SF), Alina Bliumis(USA), Jeremy Boyle (USA), Gayle Chong Wan (GB), Wendy Down (USA), Gionata Ozmo Gesi (I), AndreasGolinski (CH), Francesca Grilli (I), Juan Pablo Macias Monterrosas (MEX), Stefano Mandracchia (I), AndreaNacciarriti (I), Alessandro Nassiri TabibzadehI (I), Christian Piccoli (D), Caterina Notte (I), June Pak (CDN),Anna Paolo Passarini (I), Karen Miranda Rivadeneira (USA), Marinella Senatore (I), Studio Trickster (I),Stefano Tolio (I), Luca Trevisani (I), James Pei Mun Tsang(USA), Juliane Wedell (D), Thomas Wilkinson (GB).Scelto anche il nuovo Visiting Professor: toccherà ad AlfredoJaar - architetto e film-maker, nato a Santiago del Cile nel 1956e residente a New York - guidare gli studenti durante un works-hop di tre settimane dal titolo Estetica della resistenza.La selezione dei partecipanti è stata effettuata da una commis-sione composta dai responsabili del corso (Annie Ratti - presi-dente FAR e direttrice CSAV; Roberto Pinto - curatore; AnnaDaneri - assistente curatore) insieme a Sonia Campagnola (cri-tica d'arte) e Amedeo Martegani (artista).Previsti anche tre incontri, aperti al pubblico, con GianniVattimo, Alfredo Jaar e Sarat Maharaj. Il Corso si concluderà con due mostre (opening 21 luglio), unprogetto inedito di Alfredo Jaar per la città di Como, e una col-lettiva degli allievi con i lavori realizzati durante il workshop.

Corso superiore di arte visiva, XI edizione:Estetica della resistenza. Visiting professorAlfredo Jaar. 30 giugno - 21 luglio 2005, Como, spazio ex-Ticosa - Viale Roosevelt Mostre di fine corso: 21 luglio - 4 settembre 2005ConferenzeComo, spazio ex-Ticosa, Viale Roosevelt2 luglio 2005, ore 11.00Gianni Vattimo (filosofo), "L'arte oltre l'estetica.Jaar o l'impegno ritrovato" 9 Luglio 2005, ore 11.00Alfredo Jaar (artista), "It is difficult"14 luglio 2005, ore 19.00Sarat Maharaj (curatore indipendente e critico d'arte)

Asia Argento come Cindy Sherman. Fuori con-corso a Cannes, in un corto d'autoreÈ il volto intenso ed inquieto di Asia Argento ainterpretare l'artista-icona Cindy Sherman.L'occasione è un corto dal titolo The doll is mine,diretto dal giovane regista francese BertrandBonello. Il film è stato proiettato in anteprima asso-luta al Festival di Cannes, lo scorso 19 maggio, perla sezione fuori concorso. Un episodio breve in cuila bellissima artista bionda si muove davanti all'ob-biettivo di una donna bruna insolitamente simile alei - il suo specchio o alter ego - stabilendo un rap-porto intimo mediato dallo sguardo.

The doll is mine,Francia, 2005 regia: Bertrand Bonellointerprete: Asia Argentodurata: 15 min.

art(verona, tra Novecento e arte tribale.Presentata la nuova fiera prevista per ottobre"Art(Verona: una fiera nuova, diversa. Che mancava". Questo lo slogancon cui Danilo Vignati, del comitato direttivo (con Massimo Simonetti eTiziano Meglioranzi), ha presentato la nuova fiera d'arte di Verona. La fiera, realizzata con il patrocinio dell'Assessorato alla Cultura diVerona, si svolgerà dal 13 al 16 Ottobre su una superficie espositiva disedicimila metri quadri, su un unico piano, con l'impegno di circa cento-cinquanta gallerie. Gli elementi d'originalità? Innanzitutto la scelta di avva-lersi di un comitato scientifico formato da critici d'arte, Luca Beatrice eMaurizio Sciaccaluga, nella fattispecie, con l'ausilio di Giorgio Cortenova,direttore di Palazzo Forti. Di organizzare lo spazio in aree cronologiche,dedicate rispettivamente al Novecento, dandogli un'attenzione particola-re, al moderno ed alle avanguardie storiche, al contemporaneo (cheoccupa il 60% della fiera). Più una sezione insolita - che Vignati ha defi-nito una provocazione - rivolta all'arte tribale. Con un percorso obbligatoche permetterà ai visitatori, omaggiati di catalogo compreso nel biglietto,di vedere tutte le gallerie, rigorosamente italiane, senza tema di smarrirsi.Art(Verona, infine, ospiterà il Premio Aletti per l'arte Contemporanea, indet-to da Banca Aletti, istituto di credito veronese main sponsor della fiera, chedestinerà diecimila euro all'acquisto di due opere prodotte da giovani arti-sti, selezionate, da un comitato di esperti, tra le altre esposte in fiera.

(sa.na.)art(verona 2005fiera d'arte moderna e contemporaneaverona italiada giovedì 13 a domenica 16 ottobre 2005www.artverona.it - [email protected]

Genetica e clonazione. Stefano Cerio a NapoliCade proprio afagiolo, giusto dopo ireferendum, lamostra CodiceMultiplo di StefanoCerio, nuovoa p p u n t a m e n t oespositivo alla Cittàdella Scienza diNapoli. Otto fotogra-fie e un video rap-presentano coppiegemellari, di nazio-nalità ed età diverse,

in laboratori di ricerca. Il progetto, successivo allaserie Machine Man, continua ad approfondire la que-stione del rapporto tra uomo e scienza: non tanto,quindi, una riflessione sul concetto di doppio, quantosulla genetica e le creazioni di esseri umani identici.Una sezione separata della mostra è allestita pressola Galleria Franco Riccardo, a complemento del per-corso iniziato alla Città della Scienza. L'intento non èmarcatamente critico o polemico, come sottolinea lostesso artista: "Il mio lavoro non va contro la geneti-ca, piuttosto mette in guardia su un suo possibile usodistorto"; Codice Multiplo traccia quindi una via perimmagini che serva ad innescare un'analisi di unaproblematica controversa ed attualissima.

Stefano Cerio - "Codice Multiplo"dal 18 giugno alle 19.00 fino al 30 luglio 2005 Napoli, Città della Scienzavia Coroglio 104 (Bagnoli)mar., mer. e gio. dalle 9.00 alle 15.00ven., sab. e dom. dalle 18.00 alle 23.00 Lunedì chiusoingresso: intero 4,00 euro; 3,00 ridottoCittà della Scienza Tel 081 7352202www.cittadellascienza.itNapoli, Galleria Franco Riccardo Arti Visive Via Santa Teresa Degli Scalzi 8dal lun. al ven. dalle 15.30 alle 20.00 ingresso liberoTel 0815444300 - Fax 081 [email protected]

Seconda tappa per Artour-O. Dopo Firenze Santa Margherita Ligure

Artour-O è una manifestazione vagabonda, unMuseo-shop Temporaneo di Arte Contemporanea,un'occasione di incontro e scambio per gli operato-ri del settore - gallerie ed editoria specializzata -organizzata negli hotel di alcune città italiane. Loscopo? Valorizzare le realtà più vivaci del territorio,attraverso un evento che dia voce sia alle galleriestoriche che a quelle di ricerca, coinvolgendo le isti-tuzioni locali. Dopo il successo della prima tappafiorentina, il tour di Artour-O prosegue a SantaMargherita Ligure, negli spazi dell'Imperiale PalaceHotel, inserendosi nel calendario ufficiale dellemanifestazioni fieristiche della Regione Liguria. Trale gallerie partecipanti: Artesì (Firenze), Art's Events(Benevento), Galleria 196 (Roma), 911 (LaSpezia), le genovesi Biale Cerruti Art Gallery,Marco Canepa, La Bertesca Masnata, Guidi,Rinaldo Rotta. Presenti inoltre, tra le Istituzioni,l'Accademia Lingustica di Belle Arti di Genova e ilMuseo del Parco-Centro Internazionale di Sculturaall'Aperto di Portofino.

Artour-O1, 2, e 3 Luglio 2005 Santa Margherita Ligure Imperiale Palace Hotel Via Pagana 19Tel 0185 288991 Ellequadro documenti arte contemporanea archivio internazionale vico Falamonica 3/1, Genova Tel 010 2474544Mob 348 3358530Fax 010 [email protected]

22.speednews Exibart.onpaper

Fondazione Sandretto eRegione Piemonte, unaccordo per l'arte contemporanea nelle scuoleLo scorso 2 maggio è statopresentato e firmato il proto-collo d'intesa istituito tra laFondazione Sandretto ReRebaudengo di Torino e ilMIUR (Ministero per laPubblica Istruzione, Universitàe Ricerca - Ufficio ScolasticoRegionale per il Piemonte), incollaborazione con LaStampa. Scopo dell'accordo èla realizzazione di progettispecifici sull'arte contempora-nea all'interno dei programmiscolastici e l'attribuzione dicrediti formativi alle attivitàproposte.Illustrate anche le attività edu-cative della Fondazione, alfine di coinvolgere le strutturescolastiche nei programmi diformazione e sviluppo riguar-danti l'arte contemporanea ela sua diffusione.

Frangibile 02, l'arte del vetro in mostra a BolzanoFrangibile 02, alla sua seconda edizione, è un progetto diarte contemporanea ideato da Vetroricerca, scuola di ricer-ca e sperimentazione per le lavorazioni del vetro, finanziatadalla provincia di Bolzano e dal Fondo Sociale Europeo. Strutturato in un workshop di una settimana e un progettoespositivo - a cura di Alessandro Cuccato e Paola Tognon -Frangibile intende sviluppare la relazione tra ideazione erealizzazione, progetto e materia, concetto e funzione, nellospirito della contemporaneità. Materia prima dell'intero pro-getto è naturalmente il vetro. In mostra i lavori in vetro realizzati durante il workshop, che,nell'agosto 2004, ha ospitato presso i laboratori della scuolaaltoatesina cinque creativi, tra artisti e designer internazio-nali, impegnati nella creazione di prototipi, opere e oggettipensati per questa esperienza. Maestri, esperti e tecnici,officine e materiali messi a disposizione da Vetroricercahanno permesso di sperimentare molteplici forme di lavora-zioni, dalle tradizionali lavorazioni del Mediterraneo a quelledei paesi nordici per arrivare a quelle industriali. Visite guidate alla mostra, con personale specializzato dellascuola, svelano i segreti che stanno dietro ai capolavoriesposti. Organizzati inoltre una serie di incontri dedicati allescuole, con dimostrazioni pratiche della lavorazione delvetro. Al workshop sono stati invitati anche un numero sele-zionato di studenti universitari e post universitari. La mostra è accompagnata da un catalogo e da un video.

100 Artists for a Museum. Inaugura la collezione delMuseo d'Arte Contemporanea di Casoria

Inaugurato il primo nucleo di opere della collezione permanentedel costituendo Museo Internazionale di Arte Contemporaneadella Città di Casoria, in provincia di Napoli. L'occasione è unagrande mostra, 100 Artists for a Museum, inserita nell'ambito delprogetto pluriennale Una Città per l'Arte.La mostra fa parte di un programma pluriennale di workshop ed espo-sizioni d'arte contemporanea: le opere via via donate dagli artisti invi-tati andranno a costituire il patrimonio del Museo e l'arredo urbano diCasoria.Saranno coinvolti nel progetto circa trecento artisti, attraverso una seriedi eventi a cadenza annuale.I cento artisti internazionali presenti all'appuntamento di maggioscorso hanno donato cento opere di pittura, scultura, fotografia,video e installazioni, una decina di documentari di performance dibody art, sound art, poesia visiva, painting, video e danza, dieciopere di graffitisti e fumettisti e dodici sculture monumentali instal-late nel Parco delle Sculture della città.

"100 Artists for a Museum"a cura di Antonio Manfredi Casoria (NA), Salone delle Esposizioni - Via Duca d'Aostawww.casoriacontemporaryartmuseum.comcatalogo Paparo Edizioni

Music, pittore d'EuropaSi è spento a Venezia il pittore Zoran Music. All'età di novantaseianni, dopo una lunga carriera e una vita intensa. Segnata dai moltiviaggi, da mostre e riconoscimenti. Ma anche da esperienze tragi-che, come la prigionia a Dachau. Ripercorriamo la sua storia e quel-la delle sue opere…

L'eclettico Ando Gilardi, critico d'arte e saggista acuto, provocatorio, divertente, si propone nella veste di artista, con un'o-perazione singolare. Gilardi Digitale (http://stores.ebay.it/Gilardi-Digitale ) è il nome del negozio aperto su eBay, una ori-

ginale vetrina dove sono esposte le sue ultime opere d'arte digitale, ma non solo.Nello shop on-line si trovano le sue riflessioni più recenti, le pubblicazioni rare efuori commercio, oltre a biografia e bibliografia aggiornate. L'ampia scelta di opereproposta sul web consente di conoscere l'aspetto creativo dell'attività di Gilardilegato alla produzione di immagini, che concretizza le teorie sulla produzione e iconsumi visivi portate avanti nei suoi scritti da oltre mezzo secolo.

Patrizia Piccini - FototecaStorica Nazionale Ando GilardiTel 02 39312652Fax 02 [email protected]

Ando Gilardi su eBay. Il critico-artista apre uno shop on line

Frangibile 02fino al 12 giugno 2005 Bolzano, Centro Culturale Trevivia Cappuccini 28 dal lunedì alla domenica dalle 10.00 alle 18.00io giovedì dalle 10.00 alle 20.00ingresso gratuitoTel 0471 919981 [email protected]

I protagonisti di Frangibile02:Alba D'Urbano (D); Daniele Lupo (I); Maria GraziaRosin (I); Studio Olgoj Chorchoj: Jan Nemecek, MichalFronek (CZ); Pino Signoretto (I); Alberto Gambale (I);Massimo Lunardon (I); Alessandro Cuccato (I)Studenti e collaboratori workshop:Martina Dandolo, Barbara Fraccaroli, SandraMussner, Kathrin Partelli, Federica Richiardone,Carmelo Scala

Da anni Zoran Music interpretava Venezia esattamente comefaceva con Parigi. Stessa modalità di costruire le forme attraversola vibrazione della luce, stesso lirismo per queste due città dove,alternativamente, risiedeva dal 1952. Ma è a Venezia che il pittoresi è spento il 25 maggio scorso, nella sua casa di San Vio. Era natoa Gorizia il 12 febbraio 1909. Una lunga avventura artistica la sua -ripercorsa recentemente dall'antologica che proprio la sua cittànatale gli aveva dedicato nelle sale di Palazzo Attems-Petzenstein(2003-2004) - pervasa da un forte senso di nostalgia, dall'esigenzadi solitudine e silenzio. Gli anni in cui frequentò l'Accademia di Belle Arti di Zagabria (1930-35), sotto l'insegnamento del celebre pittore croato Babic, sonocaratterizzati da l'interesse per la pittura di Klimt e Schiele, cheMusic ebbe modo di conoscere durante brevi soggiorni viennesi.Successivamente l'attenzione si spostò su El Greco e Goya, di cuifece copie su copie in Spagna, dove visse nel 1935-36, spostando-si tra Madrid e Toledo. Ma fu certamente la tragica esperienza diDachau, dove venne deportato nel 1944 con l'accusa di collabora-zionismo con gruppi anti-tedeschi, che segnò profondamente l'uo-mo e l'artista. "Vivevo in un quotidiano paesaggio di morti, di mori-bondi, in un'apatica attesa" ricordava lo stesso Music. "Stecchiti ecome congelati, i morti mi fanno compagnia. A strati, una fila di testein avanti, e sopra una fila con le gambe sporgenti." Quello del lagerè, certamente, un tema ricorrente della sua opera, sia pittorica chegrafica. Music, infatti, è stato anche un pregevole interprete dell'in-cisione all'acquaforte, della puntasecca e della tecnica litografica,riconosciuto ufficialmente con vari premi internazionali, fra cui ilGran Premio per l'Arte Grafica alla Biennale di Venezia del 1956-57. Ma non c'è solo dolore e riflessione sull'esistenza e sul senso dellamorte nei suoi lavori. Ci sono anche gli spazi astratti, i tentativi disconfinamento nell'informale, i paesaggi rocciosi e lo sguardo che sisofferma - curioso - nel mondo vegetale e animale. Nella serie deicavallini dalmati, che risale al 1948 e ai primi anni '50, si respira inparticolare il fluire della vita. Attraverso le sfumature dei colori, qual-che volta leggeri e trasparenti, altre densi di materia - la tavolozzaabbraccia le tonalità dell'azzurro, del blu, del rosa, dell'arancio, del-l'ocra - si diffonde quelsenso di assoluta paca-tezza e liquida sospen-sione che fa tanto beneall'anima. È in questicavalli, tracciati con lastessa essenzialità einnocenza dei graffiti del-l'era preistorica, che tra-pela l'entusiasmo piùautentico di Zoran Music,quello libero da ogni con-dizionamento.(manuela de leonardis)

L'uomo più potente del mercato dell'arte internazionale ha aperto un ufficioa Roma da meno di un anno. Se è vero che la capitale vive un periodo digloria, tra progetti architettonici d'avanguardia, nuovi musei e nuove gallerie,è anche vero che per il momento il mercato non è così attraente da scomo-dare un magnate dell'art system come Larry Gagosian.Il Gagosian office di Largo Fontanella Borghese, che si trova a cavallotra il fashiondiscrict di Via Condotti e il leadershipdistrict di Montecitorioe Palazzo Chigi, è infatti un satellite delle prestigiose sedi di Londra e diNew York, ufficialmente destinato ad attività di ricerca oltre che a vizia-re e coccolare, con il principio della montagna di Maometto, collezioni-sti, mercanti e artisti che si aggirano nella Capitale. Ad oggi le attività dell'ufficio Gagosian a Roma sembravano comunquelimitarsi alla sponsorizzazione di party piuttosto trasgressivi per festeg-

giare mostre italiane dei suoi pupilli. Sono stati i pr di Larry gli artefici della festa postcena orga-nizzata a Napoli per l'inaugurazione della retrospettiva di Damien Hirst. Alcune male lingue hannoperfino attribuito il successo della festa a drink corretti con fantomatiche anfetamine. Anche la cenaorganizzata all'ex Mattatoio di Roma per la personale di Jenny Saville ha suscitato un certo scan-dalo. Tra le performance organizzate da Riccardo Schicchi, nani nudi e porno star. E Danilo Eccherha dovuto gestire rimbrotti provenienti da ogni dove.Adesso le cose sembrano cambiare, l'appartamento di Palazzo Borghese diventa, dal 4 giugno e fino al6 agosto, un vero e proprio spazio espositivo con "Ed Ruscha: New Drawings" una private viewing deilavori dell'artista che rappresenta gli Stati Uniti alla Biennale di Venezia. I responsabili dell'ufficio di Roma dichiarano che la mostra di Ed Ruscha è un evento molto esclusivo eche per il momento non ne sono previsti altri. Ma i beninformati giurano che il carismatico gallerista faràtremare i colleghi italiani già a partire dalla prossima stagione espositiva. Sulla quale ci sarebbe peròancora uno strettissimo riserbo... (lavinia filippi)

Apre Larry Gagosian. E Roma trema

24.speednews Exibart.onpaper

Arte contemporanea in ospedale.A Pistoia sette artisti lavorano al Padiglionedi Emodialisi

S'inaugura a Pistoia il nuovo Padiglione diEmodialisi dell'Ospedale, finanziato dallaFondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia.L'arte è parte del progetto fin dall'inizio. Sette artisti difama internazionale sono stati chiamati ad affrontare iltema. Il padiglione non è un semplice contenitore d'arte:opere inedite e site-specific, all'interno ed all'esternodella struttura, funzionano come elemento di raccordotra l'ospedale e la città. Nell'originale progetto architettonico - realizzatodallo Studio Vannetti di Firenze - la natura gioca unruolo fondamentale. Il padiglione è circondato dalgiardino e le pareti di vetro trasparente, permettonoai pazienti di vedere la vegetazione; i fabbricatisono inoltre costruiti con materiali naturali, di tona-lità chiare e calde.Al centro del padiglione si trova uno spazio verde sim-bolico - lo spazio del sé - attorno a cui si articola la strut-tura. Qui Hidetoshi Nagasawa ha inserito sette picco-li ponti di marmo colorato che collegano idealmente lesponde di un fiume; Gate, di Robert Morris, s'inarcasopra la strada d'ingresso principale, per essere attra-versata dai visitatori; la grande pittura murale di SolLeWitt, visibile anche dall'esterno, ricopre la pareted'ingresso; Claudio Parmiggiani disegna il pavimentodell'ingresso e del corridoio centrale riproducendo letredici tavole di un antico atlante tedesco; DanielBuren interviene sulle quattro porte della sala dialisi esui cinque divisori dei letti, trasformandoli in cassoniluminosi; Gianni Ruffi ha progettato una gigantescapanchina, costituita da due spicchi di luna sfalsati esovrapposti; Dani Karavan, infine, dialoga con lacuspide del campanile della chiesa del Carmine.

Nuovo Padiglione di Emodialisi dell'Ospedaledi Pistoia inaugurazione: 18 giugno 2005 Ambra Nepi Comunicazione Tel 055 244217/242705 [email protected] ediz Gli Ori, Pratoimmagini e saggi di Renato Barilli, Gillo Dorfles eRita Levi Montalcini

Una nuova opera site specific, La Cabaneéclatée aux 4 salles di Daniel Buren, va adarricchire la grande collezione d'arteambientale della Fattoria di Celle, costruitada Giuliano Gori a partire dai primi anniOttanta. Salgono così a sessantasei leopere ospitate nella tenuta toscana, situatasu una collina che domina la pianura traFirenze e Pistoia. Qui alcuni artisti interna-zionali hanno realizzato, su commissione,delle installazioni per gli spazi all'aperto, ilparco, la zona agricola e gli edifici storici divarie strutture rurali. La Fattoria è diventatacosì un laboratorio creativo per la speri-mentazione di nuovi linguaggi, visitato ognianno da migliaia di persone.L'installazione di Buren è una grande struttu-

ra a cielo aperto, completamente rivestita all'esterno di specchi che ne annulla-no il volume, riflettendo la natura circostante. All'interno l'opera si divide in quat-tro stanze cubiche comunicanti, ricoperte di pareti per metà specchianti e permetà colorate. Si accede alla "cabina" attraverso dei passaggi aperti su ogni lato.

Daniel Buren - " La Cabane éclatée aux 4 salles "11 giugno 2005 Realizzato per l'occasione un volume con testi di Bruno Corà, edizione Gli Ori.Santomato di Pistoia, Fattoria Di Celle - Collezione Gori di Arte Ambientale Via Montalese 7Miranda MacPhail Tel 0573 479907 - Fax 0573 479486 - [email protected]

La cabina specchiante di Buren. Nuova installazione perla Fattoria di Celle a Pistoia

Arcos, e anche Benevento ha il suo centro d'arte contemporaneaCampania sempre più contempora-nea. A breve distanza dall'inaugura-zione dei napoletani Pan e Madre aNapoli, nasce il Museo d'ArteContemporanea di Benevento.Arcos - questo il nome democratica-mente scelto dagli internet-elettoriinterpellati - sarà diretto per i primidue anni da Danilo Eccher, già direttore del MACRO di Roma. Una location storica - ISotterranei del Palazzo di Prefettura - per molti anni abbandonata a sé stessa o usataimpropriamente come deposito materiali. Il progetto si inquadra dunque in una strate-gia di tutela e riqualificazione delle strutture immobiliari pubbliche, oltre che in un pianodi promozione culturale del territorio.L'opening? Una mostra importante, a cura di Eccher, dal taglio fortemente storico, dis-locata all'interno di un circuito prestigioso nel cuore storico della città. L'esposizioneoffre una panoramica approfondita e variegata della più recente produzione artisticaitaliana, focalizzando l'attenzione soprattutto sugli ultimi quarant'anni della ricercacreativa: dall'Arte Povera e Concettuale all'esperienza dei tableaux vivants, dallaTransavanguardia alla Nuova Scuola Romana, fino alle ultime sperimentazioni.

opening: 25 giugno 2005 Benevento, Arcos - Sotterranei del Palazzo di Prefettura Corso GaribaldiPercorso mostra:Arcos, Museo del Sannio, Hortus Conclusus, Biblioteca provinciale Antonio Mellusi alPalazzo Terragnoli, Arco di Traiano e il Museo I Racconti dell'Arco presso la Chiesadi S. Ilario a Port Aurea, Duomo, Teatro Romano, Ponte Leproso, ex Convento SanFelice.Provincia di Benevento Ufficio Stampa Tel 082 4774502/421390 - Mob 348 8723812 - Fax 082 4319510www.provincia.benevento.it - [email protected]

Al Lago Maggiore dopo Elkann arrivaJannis. Un progetto di Kounellis alleIsole BorromeeSi chiama Santa Fe la nuova serie di operecreate da Jannis Kounellis per l'IsolaMadre, la maggiore delle Isole Borromeo(dove lo scorso anno convolarono a giustenozze i bellissimi John Elkann e LavBorromeo). Il Parco Botanico dell'isola è riccodi specie rare, provenienti dai più lontanipaesi, mentre famiglie di fagiani e pavoni siaggirano indi-sturbate tra iviali. La grandemostra diKounellis, ispira-ta a questa sug-gestiva ambien-tazione naturale,è proposta eorganizzata daArt for the world,una ONG affilia-ta alD i p a r t i m e n t od'InformazionePubblica delleNazioni Unite.

Il museo crolla a pochi minuti dall'inaugu-razione. Strage sfiorata a ViterboSi aspettava a minuti l'inaugurazione diCaccialtesoro nel Museo Civico di Viterbo. Edinvece la collettiva d'arte contemporanea acura di Marcello Carriero si è scontrata controun muro... di polvere. Infatti alle 18.10 di mer-coledi 25 maggio la parete est del museo èmiseramente crollata sotto il suo stesso peso. I danni? Tre quadri di Mazzantini ed una tribunadel Seicento sono sotto le macerie, al piano infe-riore una vetrina della parte archeologica e deisarcofagi di terracotta sono andati persi. Ma, perfortuna, la strage dei visitatori del vernissage èstata evitata per qualche minuto.

Jannis Kounellis - Santa Fe a cura di Adelina von Furstenberg.fino al 28 agosto 2005 tutti i giorni dalle 9.00 alle 17.30 (ultimoingresso)Si accede all'Isola Madre con i battelli dellaNavigazione Lago Maggiore da tutti gli imbarcaderi del lago catalogo De Agostini Pinuccia Brunella, Mirella Motta -Giroscopio, cultura e impresaTel 02 48022501 Fax 02 [email protected]

Gli olandesi invadono Prato e la Val di Bisenzio.Arte contemporanea tra fabbriche dimesse e natura Prende il via in Toscana un progetto espositivo legato al recuperodelle antiche fabbriche che hanno fatto la storia economica diPrato e della Val di Bisenzio. Protagonisti alcuni artisti dei PaesiBassi invitati da Thom Puckey, anche lui artista, qui nel ruolo dicuratore, e da Valdemaro Baccaglia, collezionista pratese. L'idea? Far interagire le opere con il territorio, in particolare conalcuni tra i più affascinanti siti di archeologia industriale dellaprovincia.Questi edifici, oggi in parte distrutti ed a rischio di demolizione,sono diventati potenziali aree di ristrutturazione e riqualificazio-ne urbana. E non è certo casuale il parallelo con L'Olanda, chegià da anni ha sviluppato una politica di diffusione e valorizzazio-ne dell'arte pubblica. Il percorso si snoda a partire dalCentro per l'ArteContemporanea Luigi Pecci diPrato, dove sono presentate dueinstallazioni: un montaggio disequenze tratte dal filmTime/Work di Johan van derKeuken e il cinema di JobKoelewijn, allestito nel giardino.Sempre a Prato, sulla pista ciclo-pedonale nei pressi del ponteDatini, è posta la grande sculturain bronzo di Gijs Assmann, pro-getto site-specific permanente. Da qui comincia un dialogo traarte, natura ed industria, lungotutta la Val di Bisenzio. A partiredal complesso industriale delGruppo Tintoriale S.p.A., dovesono collocate in permanenzasculture di Elisabet Stienstra eThom Puckey, passando per laCartaia di Vaiano, con i lavori diKarin Arink, Gijs Assmann,Martha Colburn, Armen Eloyan, Gijs Frieling, RoseminHendriks, Natasja Kensmil, Mariette Linders, Rik Meijers,Thom Puckey, Dieuwke Spaans, Elisabet Stienstra.I due artisti più noti a livello internazionale, JCJ Vanderheyden eGer Van Elk, espongono invece presso la villa padronale IlMulinaccio. Il complesso industriale dismesso Giachini (ex Romei),a Cantagallo, è la penultima tappa, che ospita i film di animazionedi Martha Colburn, una minuzioso wall painting floreale di GijsFrieling e una serie di monumentali sculture in poliestere bianco diTom Claasen (presente anche nella Riserva naturaledell'Acquerino Cantagallo con delle fantomatiche figure antropo-morfe fatte di tronchi).Infine, nello storico Lanificio Val Bisenzio (ex Peyron), in localitàMolin Novo, a Vernio, le grandi opere in bronzo di Henk Visch e leinstallazioni ambientali di Karin Arink, Job Koelewijn, e JohnKörmeling si appropriano del primo piano della fabbrica, instau-rando un dialogo con le attività produttive ancora in corso.

(helga marsala)

Napoli, riapre la Galleria dell'Accademia. Dai dipinti antichi al contemporaneoCinquant'anni di buio, e ora la luce. Siriaccendono i riflettori sulla Galleriadell'Accademia di Belle Arti di Napoli, cheil 7 giugno riapre i battenti dopo i lavori diristrutturazione dei vecchi spazi espositi-vi. Il criterio di allestimento, adottato diconcerto con la Soprintendenza Specialeper il Polo Museale Napoletano, èimprontato ad un accorpamento su basecronologica e tecnica. Preti Ribera, eFrancois de Nomé le star della sezionededicata ai dipinti antichi; scontata, tra le tele dell'Ottocento,la familiare presenza di Mancini, Morelli e Cammarano,mentre nella rassegna del Novecento spiccano Viti, Ciardo,Brancaccio, Notte e Giarrizzo. Alfiere della collezione disculture è Vincenzo Gemito, mentre i disegni abbraccianoun arco di tempo più vasto, da Pitloo a Gigante, da Michettia Casciaro passando per il solito Morelli. A completare il per-corso, la Sala Palizzi.La novità è rappresentata dalla nuova sezione di arte con-temporanea che, grazie anche alle donazioni Lippi eWaschimps, e alla panoramica su movimenti storici come ilGruppo Sud, l Mac e il Gruppo '58, va ad infoltire ed amplia-

re la proposta dell'istituto, che in talmodo firma un rinnovato "contratto" conla città, dichiarando l'ambizione a recu-perare un ruolo determinante non solonel sistema formativo, ma anche in quel-lo più schiettamente divulgativoe museale. Insomma... un Pan-palazzodell'arte (pardon, delle arti) già aperto,una Madre Regina in dirittura d'arrivo eora una "vecchia signora" ringiovanita:chi offre di più? (a. p.)

Ritorno in Accademia: la galleria ritrovata. Capolavori dell'arte a Napoli tra '800 e '900.

Inaugurazione: martedì 7 giugno ore 18,30.Accademia di Belle Arti di Napoli

via Bellini 36Ufficio Stampa Civita Barbara Izzo

Tel 06 692050220 Fax 06 69942202

[email protected]

Exibart.onpaper speednews.25

"Territoria. Arte dall'Olanda a Pratoe Val di Bisenzio"Dal 12 giugno al 18 settembre 2005Sedi espositive: Prato, Centro per l'arte contempora-nea Luigi Pecci - Viale DellaRepubblica 277Prato, Gruppo Tintoriale Vaiano, La Cartaia, Vaiano, Villa Il Mulinaccio Cantagallo, Ex stabilimento Giachini Vernio, Ex stabilimento Peyron orari:Centro per l'Arte ContemporaneaLuigi Pecci da lunedì a venerdì dalle 11.00 alle18.00chiuso sabato domenica e festivialtre sedi espositive giovedì, venerdì, domenica dalle 16.00 alle 20.00, il sabato dalle16.00 alle 22.00Ingresso gratuito in tutte le sedi

Ora è ufficiale, Gucci si compra Palazzo Grassiche con Pinault sarà più contemporaneo

La Palazzo Grassi spa, già principale istituzione culturaledel Gruppo Fiat, affacciata su Canal Grande, è stataacquistata dal Gruppo Ppr (Pinault - Printemps - LaRedoute), conglomerata francese della grande distribu-zione che vanta marchi come Gucci, Fnac, BottegaVeneta e Yves Saint Laurent, per non dire della casa d'a-sta Christie's...François-Henri Pinault ha acquistato attraverso la holdingArtemis SA l'80% della società a poco meno di trenta milio-ni di euro. Il restante 20% rimane al Casinò Municipale diVenezia che parteciperà in tale misura agli utili, ma solo inmisura del 5% alle eventuali perdite.Dopo aver sognato per anni di costituire un museo dellasua collezione - il concorso era stato vinto dal giappone-se Tadao Ando - sull'isola di Seguin, al posto delledismesse fabbriche della Renault alle porte di Parigi, il "jerenonce" ufficiale di Pinault uscito su Le Monde: "troppaburocrazia, la Francia è troppo statalista non aiuta imecenati privati". Amarezza lenita dal recentissimo acqui-sto del palazzo veneziano che, da adesso, sarà più vota-to all'arte contemporanea. Il direttore artistico, l'ex mini-stro della cultura francese ed ex capo del BeaubourgJean-Jacques Aillagon, ha infatti rilasciato delle dichiara-zioni inequivocabili al Corriere del Veneto. Le prime espo-sizioni in riva al Canal Grande già a partire dal prossimoautunno? "Unamostra dedicata almovimento dell'ArtePovera e poi aseguire monografiesu Damien Hirst,Jeff Koons eMaurizio Cattelan".Naturalmente tuttomade in Pinault'sCollection. Parola di Aillagon.

Acacia, l'associazione dei grandi collezionisti milanesi, quest'anno faràvolare in america Paolo Chiasera. Il giovane artista bolognese si èinfatti aggiudicato il premio 'Acacia ti fa volare!' che ogni anno in occa-sione della fiera MiArt offre un biglietto di andata e ritorno per New York.Il Premio MiArt 2005, reso possibile grazie alla collaborazione conMarco Cornali Editore, è stato assegnato a Carla Tettamanti, in ricordodel recentemente scomparso marito Riccardo, grande collezionistad'arte contemporanea.

MiArt, assegnato a Paolo Chiasera il premio Acacia

Design in lutto, è morto Franco CassinaSi sono svolti martedì 17 maggio, presso la parrocchia diSanta Maria Nascente di Meda (Milano), i funerali diFranco Cassina, uno dei signori del design italiano.L'omonima azienda da lui condotta per alcuni decenni èstata protagonista assoluta del mobile e dell'architetturamade in Italy. Stringendo di volta in volta collaborazionicon i grandi progettisti del mondo. Da Le Corbusier a GioPonti, da Gaetano Pesce a Vico Magistretti.

Risponde al nome di Giacomo Costa(Firenze, 1970) il giovane artista fiorentinoche, con la sua opera "Agglomerato n. 16",ha vinto l'edizione Toscana della selezionePagineBianche® D'Autore. Con lui SeatPagine Gialle festeggia un altro importantesuccesso della sua prima iniziativa cultura-

le e per lui sono pron-te le copertine diquasi due milioni dielenchi telefonicidella regione. Sono stati selezionatitra i migliori anche ilavori di altri quattrogiovani artisti: NicolaCarignani, ValentinaFavi, Matteo Nuti eMichael Rotondi.

www.paginebianchedautore.it

A Giacomo Costa le Pagine Bianched'Autore in Toscana

[28-29] Napoli Regina Madre[30-31] Fiori per tutte le stagioni[32] Vendendo quadri nell’hinterland[34] Guido Curto in vetta all’Albertina

[36] La Biennale Gemellare[37] Le interviste impossibili

[46] Pop Art Italia [48] Paul Horn - TV / Luisa Rabbia[50] Filippo De Pisis[52] Orlan / Sol LeWitt

[56] Renato Mambor - Progetto per un’Antologica III / Quattroventi[58] Antoni Tàpies - Passione per la materia[59] Volti nella folla

[62-63] Marras doppia anima

[66] Condom Cunnigham

[67] Suoni d’Apparat

[68] Nuovi media da oscar

[69] Raggruppamento chincaglieria...

[70] Tanti auguri Linus

[71] Abscondita à la française

[73] Se la luce è tangibile

[74] Round Blur. E la rotonda vive

[75] Nunzio - Alex Pinna

[86] Dishonoris causa

hostravistoxte

fotofinish [84 - 85]

exibart.agenda [77 - 83]

ou? [76]

versus

architettura

design

pre[ss]view [72]

libri

in fumo

arteatro

tech

decibel

visualia

handbag [64]

fashion

around [60 - 61]

recensioni

intervallo [54]

recensioni

déjà vu [40 - 43]

nuovi spazi [38 - 39]

biennale

approfondimenti

oroscopo [19]

popcorn [18]

speednews [8]

retrocover [4]

som

mar

io 23

GRACIAS.questo numero è stato realizzato grazie a…

Angelo di MartinAss. Cult. MarcovaldoPan - Palazzo RoccellaProvincia BolzanoComune di TrivignanoBoxArtStudio PesciComune di MonfalconeVelanComune di QuarrataLuigi Ballarin

Palazzodelle PapesseStudio SeiMuseionMusei Comunali ImolaSilvanaEditorialeSergio TossiGiuseppe DiecidueConservatoio di M.TurchettiVilla ManinCaesar Onlus

Gosh ArteContemporaneaAntonio ColomboGalleria OredariaArtisimago di S.ChiericiAtelier51Le Case d'ArteStudio SoligoFondaz. Mario MerzGalleria Campo

Federico Luger GalleryAltriLavoriInCorsoSusanna OrlandoProvincia di CatanzaroArmando PorcariMassimo CarasiSC02Archivio SimonaWellerNot GalleryPeroni Nastro Azzurro

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Exibart.onpaper index.27

affollamento pubblicitario 39,77%

 Il mitologico centro d'artecontemporanea di PalazzoDonnaregina si avvia all'iniziodelle attività. Cosa l'ha soddi-sfatta e di cosa è rimastodeluso durante questi mesi diprogetti e di lavori?Ho seguito il progetto di AlvaroSiza fin dall'inizio. È stata un'e-sperienza che non si dimentica.Siza ragiona disegnando amano, senza computer. Vededisegnando. Interloquisce dise-gnando. Polemizza disegnando.Ha dato anima e corpo ad unpalazzo storico, tormentato daldegrado e dagli abusi perpetra-ti negli anni e nei decenni scor-si. Tutto finora è andato nelladirezione giusta.. Sono soddi-sfatto in pieno.

La Regione ha affermato diaver trovato buona la soluzio-ne di Via Settembrini perchéoffre la possibilità di riadatta-re una zona estremamentepopolare. È proprio così o ci siè trovati di fronte ad unanecessità dovuta alla mancan-za di altre location?Cercavamo un palazzo nel cen-tro della città. Non volevamoun museo bello e impossibile inperiferia. Donnaregina è fonda-to sulle mura greche. E le sipotrà vedere da una botolaprogettata da Siza nel salonedella biglietteria. È a cinquantametri dalla stazione della

metropolitana di piazza Cavour.A cento metri dal Duomo. Aduecento dal Museo Nazionale.È nell'itinerario del turismointernazionale. E intorno c'è lavita vera della città. Ci poteva-no essere location migliori?

Quali sono le prospettive d'in-tervento sul resto del quartie-re e in particolare della stra-da stessa che si presenta condei palazzi pericolanti?Entro un anno, con interventigià progettati dal Comune efinanziamenti regionali giàdisponibili, via Settembrini tor-nerà ad essere una strada digrande valore storico, arricchi-ta dalla presenza del Museoche certamente diventerà polod'attrazione e volano per lo svi-luppo di attività qualificate.

Questioni di denominazione.Avete deciso di dare al nuovomuseo un nome-sigla come èaccaduto per altri grandi museiitaliani, nonché per il PAN,oppure opterete per una solu-zione più convenzionale? Il Museo avrà l'acronimoMADRE. Il logo è un quadratocon le cinque lettere. Madre èmuseo d'Arte Donnaregina. Siè voluto sottolineare il caratte-re femminile della città, dell'ar-te e del nome stesso del palaz-zo. Poi, nel tempo, il pubblicodeciderà se privilegiare il nomeDonnaregina o Madre. Il logo èquadrato, perché quattro sonole dimensioni dello spazio espo-

sitivo, considerando il tempo edunque sia l'istante sia la dura-ta essenziali per la conoscenzaestetica.

Ci accompagni per un percor-so tra gli spazi del museo.Il museo si struttura in quattrolivelli. Al primo ci sono la bigliet-teria, il guardaroba, tre saleespositive per piccole mostre(disegni e fotografie) ed unasala polivalente (grandi scultu-re, cinema, auditorium…) dota-ta di imponenti sistemi tecnolo-gici e di oltre trecento metriquadrati. Al secondo livello, labiblioteca, due sale per la didat-

Napoli Regina MadreA chi troppo e a chi niente. Sta di fatto che mentre Milano rinuncia e Roma ancora costruisce, Napoli inaugu-ra. Cosa? Musei su musei. E se a Pasqua è stata la volta del Pan (centro d'arte contemporanea del comune), agiugno tocca al Madre (centro d'arte contemporanea della regione, acronimo di Museo d'arte Donnaregina, dalnome del palazzo in cui ha sede). Ce ne racconta nascita e primi vagiti il direttore, Eduardo Cicelyn...

Eduardo Cicelyn

28.approfondimenti Exibart.onpaper

MADREMUSEO D'ARTE DONNAREGINA

Via Luigi Settembrini, 79Tel 0815624561Inaugurazione sabato 11 giugnoore 12.30Mostra inaugurale: "Atto PrimoNapoli" con Domenico Bianchi,Francesco Clemente, LucianoFabro, Rebecca Horn, AnishKapoor, Jeff Koons, JannisKounellis, Sol LeWitt, RichardLong, Giulio Paolini, MimmoPaladino, Richard SerraA cura di Eduardo Cicelyn eMario Codognato

tica rivolta ai bambini in cuisono state installate opere diRichard Long e Sol LeWitt edaltre nove sale espositive conopere permanenti (Clemente,Fabro, Koons, Kapoor,Paladino, Kounellis, Horn,Paolini, Serra). Infine, il risto-rante, il selfservice ed un bar.Al terzo livello, bookshop, un'al-tra sala affrescata daFrancesco Clemente che fun-gerà da passaggio per le saledella collezione permanenteche si articolano in millecinque-centocinquanta metri quadrati.Al quarto livello, gli uffici diretti-vi e millecinquecento metriquadrati di sale dedicate allemostre temporanee. Poi, anco-ra più su c'è un grande terraz-zo panoramico, da cui si ammi-ra Napoli a trecentosessantagradi, che sarà utilizzato perfeste e inaugurazioni. Il palazzoha anche una corte interna dicirca trecentocinquanta metriquadrati, dove organizzeremoinstallazioni artistiche. E poi c'èun cortile retrostante, su cuiaffaccia la chiesa diDonnaregina, che sarà attrez-zato con bar e tavolini.

Tra questi ambienti qualisono quelli che già aprono agiugno?A giungo apriamo il primo e ilsecondo livello per mostrare leopere permanenti già installa-te.

Pare che il nucleo centraledelle collezioni del Museosarà costituito dalla collezio-ne Leo Castelli - IleanaSonnabend. Da cosa derivaquesta scelta? Sarà affianca-ta da altre raccolte?La collezione Sonnabend saràuna delle risorse importanti diDonnaregina. Ma avremo pre-stiti importantissimi dalla colle-zione Stein, da Claudia GianFerrari, da Artiaco, daScognamiglio, dalla FondazioneBurri e da grandi collezionistiitaliani e stranieri. L'idea è dicostruire un percorso dialetti-co tra l'arte europea e ameri-cana con occhi particolarmen-te amorosi nei confronti dellacultura italiana

A proposito di mostre tempo-ranee. Tenti di anticiparciqualcosa a partire da questoautunno.In autunno completeremo ilterzo livello del Museo, collo-cando la collezione delle operein prestito. Poi, ci dedicheremoalla programmazione delle atti-vità temporanee. Stiamo svilup-pando progetti e stipulandoaccordi con grandi istituzioniinternazionali, ma terremosempre viva la nostra attitudi-ne a dialogare direttamentecon gli artisti.

E per il 2006-2007? La ten-denza replicherà l'impostazio-ne spettacolare delle mostreal Museo Archeologico congrandi nomi e mostre perso-nali?Ritengo che la programmazio-ne del 2006-2007 sarà in con-tinuità con quanto è stato fattoin piazza Plebiscito eall'Archeologico. Osando maga-ri qualcosa di più.

Può già accennarci la forma-zione dello staff del Museo?Ho già assunto da alcuni mesi

la carica di direttore generaledella Fondazione Donnareginache guiderà il MADRE. MarioCodognato sarà il capocurato-re del Museo. Nei miei progettic'è l'assunzione di altri duecuratori, si occuperanno diprogetti specifici.

Quali politiche col territorioha intenzione di adottare ilnuovo museo, in relazione aduna eventuale apertura alrione ed alla città? Abbiamo previsto un'attività dididattica per i bambini delquartiere. L'auditorium e labiblioteca saranno sicuramen-te luoghi d'attrazione. Poi, veri-ficheremo nel tempo, nel lavo-ro quotidiano, come interagirein modo sempre più strettocon il quartiere e con la città.

In città si maligna: una voltaaperto Donnaregina si tente-rà di spingere il Pan versoargomenti di carattere piùlocale…Il Pan sorge nel cuore dellacittà borghese. E intendecaratterizzarsi come centromultimediale e multidisciplina-re. Lasciamogli prendere laforma che vuole. Ha un comita-to scientifico di primo livelloche può far sentire la sua vocee le sue capacità. LorandHegyi, persona di solida espe-rienza internazionale, ha biso-gno di essere aiutato per inter-pretare Napoli e per centraremeglio la sua idea curatoriale.Ma credo che, alla fine, potràessere un interlocutore impor-tante anche per noi del Madre.Se il Pan guardasse di più aNapoli e alla sua cultura inter-nazionale, che ha radici stori-che significative, non sarebbemica un male.

Restando a Napoli. La cittàvanta una rete di gallerie d'ar-te contemporanea agguerri-te, talvolta potenti ed interna-zionali, talaltra giovani e ditendenza. In ogni caso da nonignorare. Che tipo di rapportisussisteranno tra

Donnaregina e gallerie d'artenapoletane? Avete già imba-stito un discorso in questadirezione?Il tessuto delle gallerie napole-tane è ciò che di più vivo esistein Italia. Credo che noi rafforze-remo la loro credibilità e che illoro lavoro sarà di stimolo peril nostro. Ma i rapporti sono giàora intensi. Faccio qualcheesempio: Artiaco ha collabora-to con noi all'allestimento di SolLewitt, Laura e Lucia Trisorioall'installazione di RebeccaHorn e Scognamiglio si è già

impegnato per il prestito alMuseo di un'importantissimaopera di Joseph Beuys

Capitolo finanziamenti. Sieteaccreditati di cifre mirabolan-ti. I milioni di cui si parla sonostanziati solo per la primastagione espositiva o esisteun progetto lungimirante?Di bilanci parleremo nel prossi-mo autunno. Abbiamo un lavo-ro imponente da portare a ter-mine. Di sicuro posso dire chela Regione continuerà nel suoimpegno di finanziamento per

l'arte contemporanea, comeha fatto negli ultimi tre anniper gli "Annali delle Arti", pri-meggiando in Italia.Soprattutto in qualità. Â

[a cura di massimiliano di levae massimiliano tonelli]

Exibart.onpaper approfondimenti.29

 Quali sono i tuoi interessiattualmente?La mostra da White Cube che siè chiusa da poco si chiamaChemical Life Support. Si trattadi una serie di sculture cheritraggono persone esistenti,apparentemente normali, affetteperò da malattie croniche che licostringono all'uso di farmaci

particolari senza i quali possonomorire.

Stai parlando di qualsiasimalattia cronica?Sono casi presi dalla realtà. HIV,diabete ed altre patologie. Ogniscultura porta il nome della per-sona ritratta, il farmaco che deveprendere è la malattia da cui è

affetta. Carl è un ragazzo che haavuto un trapianto di cuore e senon prende i farmaci il suo corpopotrebbe rigettare il cuore… Laprima scultura della serie è quel-la di un bambino… è il ritratto dimio figlio. Lui ha un'allergia allatte: quando, per la prima volta,ha preso il latte dalla bottiglia harischiato di morire.

E com' è stato nutrito?Con una soluzione chimica che ilsuo corpo non riconosce comelatte. La scultura che ritrae que-sto bambino quindi è fatta dicera mescolata a quel medicina-le. Tutte le sculture di ChemicalLife Support sono di cera mesco-lata con i medicinali indispensabi-li alla sopravvivenza per le perso-ne rappresentate. Sono queimedicinali che trovi nelle dida-scalie delle opere.

Sul piano visivo, la cera rende lesculture particolarmente mor-bide allo sguardo…Si tratta di una cera molto parti-colare che fonde a temperaturemolto alte, per questo motivopuò durare in eterno, propriocome una scultura in marmo,con la differenza però che restaperfettamente reversibile: inqualsiasi momento, ad unadeterminata temperatura, puòtornare liquida. Ciò è impossibileper le normali sculture dimarmo, questi non possono tor-nare blocchi di marmo… In qual-che modo queste sculture sonodelle creature viventi.

Questa mobilità della Forma ècertamente un principio ricor-rente del tuo lavoro, si ritrovapure nei disegni e nella pittura.Anche l'opera d'arte quindi haun suo percorso biologico: è

quanto succede nella serie deiFiori surgelati, che sono statiesposti di recente alla galleriadi Alessandra Bonomo…Infatti, sia le sculture di ChemicalLife Support che le opere diFrozen Garden, cui stai accen-nando, sono cose che esistono esopravvivono solo in determinatecondizioni. Una cosa moltoimportante è il fatto che il mate-riale delle opere esprime qualco-sa di per sé, al pari del soggettoraffigurato… La cera, nella suapotenzialità di essere reversibile,non è un materiale asetticocome il marmo. È un modo nuovoper portare la vita nell'arte, e nonfare l'arte per l'arte stessa. In talsenso la Forma, come nella vita,dipende sempre da qualcos'al-tro, da una condizione particola-re… Ogni cosa dipende da qualco-s'altro.

Fiori per tutte le stagioniLe nuove sculture? Uomini e donne malati, ritratti con un materiale che è un misto di cera e della medicinache loro stessi usano per sopravvivere. E poi i fiori congelati, i rapporti con gli 'stili', e con le 'forme'. E molto,molto altro. Angelo Capasso ci accompagna a fare due passi nello studio londinese di Marc Quinn…

30.approfondimenti Exibart.onpaper

Marc Quinn (Londra, 1964) impara a scolpire il bronzo, all'Università di Cambridge, mentre lavoracome assistente di Barry Flanagan prima di laurearsi nel 1986. Del 1991 è Self, opera shock doveQuinn impiega più di quattro litri del proprio sangue, prelevato e congelato nel giro di quattro mesi.Altrettanto scalpore per il marmo della modella Allison Lapper, nuda, incinta e focomelica espo-sta a Trafalgar Square a Londra. Fra i temi maggiormente sviluppati dall'artista, quello florealeche viene affrontato soprattutto in chiave di eternità/conservazione (Eternal Spring); ricorrentela componente ematica, anche in Reincarnate (1999) l'artista aveva posto un'orchidea vera inun vaso contenente sangue animale. Il fiore è ancora una volta un'orchidea, questa volta inacciaio inossidabile, alta dodici metri, quando nel 2003 Marc Quinn è invitato ad esporre un'o-pera - il titolo é L'insostenibile mondo del desiderio (Phragmipedium Sedenii) - in occasione della50° Biennale di Venezia. I suoi giardini fotografici, infine, frutto del perfetto equilibrio tra realtàe immaginazione, sono stati esposti fra l'altro alla Fondazione Prada (Milano, 2000), alla TateLiverpool (Liverpool, 2002), alla Tate Britain (Londra, 2004) e alla Fondation Beyeler di Basilea.

Dal bronzo al sangue

Angelo Capasso e Marc Quinn

Questa mobilità e persistenzadella figura nell'arte è un ele-mento proprio dell'arte inglese.Ma la mobilità e la mutevolezzadella carne mi sembrano temiche riportano principalmente aFrancis Bacon…Bacon è un grande artista. Il suointeresse però è rivolto sostan-zialmente verso la condizioneumana. Il suo è un lavoro basatosull'esistenzialismo, il mio è rivol-to verso il presente, verso quan-to succede nel mondo, quellocontemporaneo…Mi sembra un'idea moltomoderna, quella di coniugarel'attualità con la tradizione: lascultura e le problematiche delpresente. Questa congiunzioneè sottolineata anche dal tuointeresse verso l'iconografiaantica …Trovo molto interessante riela-borare le cose del passato: èun modo per ridare loro unanuova vita. Ad esempio, la miaprecedente serie di figure muti-late proviene proprio dall'osser-vazione delle sculture antiche.Esistono persone che sono con-siderate complete, nel sensoche vivono una normale vita bio-logica, pur essendo mutilate inparti del corpo… Quindi, comela scultura classica celebravafigure di personaggi eccellenti,io ho deciso di fare scultura diqueste figure eccezionali.Attraverso quelle sculture hointeso porre in atto una rifles-sione su cosa possiamo consi-derare "il frammento" e cosa"l'intero"…

Queste le hai realizzate inmarmo. Una tecnica tradizionaleper una nuova idea di bellezza… Sono sculture perfette di perso-ne imperfette.

Esiste però un'aura minacciosache pervade tutte le imperfezio-ni che celebri…Un progetto che sto per realizza-re è Natural causes: si tratta diun bambino disteso, grandequasi dodici metri, realizzato inbronzo, che si regge su un equili-

brio precario, poggiando solo suun punto di contatto: quindi sem-bra quasi fluttuare nell'aria.Questo ingigantimento l'ho speri-mentato in passato anche suifiori. Qui vicino, all'interno di unedificio privato, esiste una miainstallazione di un fiore enormeche giace in una sorta di serradella follia. È una scultura cheprosegue il ciclo dei Frozen flo-wer sculptures (apre un surgela-tore ed indica dei fiori surgelati):questi fiori così luminosi sembra-no vivi. Alla Fondazione Prada neho realizzato uno veramentegrande.

A partire dai fiori esiste nellatua ricerca una forte valenzaerotica, carnale…Prima di queste opere, ho fattosculture figurative fatte dicarne… Questo coniglio ad esem-pio fa parte della serieCybernetically Engineered,Cloned and Grown LoungingRabbit. In questo caso ho lavora-to direttamente sulla carne. Inaltre parole, il coniglio fresco dimacelleria è stato posizionatodirettamente così, poi messo nelfreezer, e successivamente fusonel bronzo. Potrei dire che que-ste sono sculture molto vicinealle opere di Francis Bacon.

È certamente un riferimentoartistico che si incontra con unaiconografia molto estesa nellastoria: da Chaim Soutine, alromanticismo francese, e nellascultura penserei a Rodin…Sì, infatti, Rodin… Oltre alla Storiaperò, queste sculture parlano dialtri temi molto attuali: il modocon cui trattiamo gli animali, lasoggezione del corpo umano allaNatura, la somiglianza tra gli ani-mali e l'uomo… Il bronzo conferi-sce un carattere elevato a que-ste cose… Di nuovo, a differenzadella scultura tradizionale, nonsto cercando di trasformare lacreta in carne, ma di usare lacarne direttamente, di lavoraresu di essa, come se fosse unready made.

È una sorta gioco perverso?Ho realizzato queste sculture altempo della guerra in Iraq. In uncerto senso si tratta di sculturecontro la guerra, che denuncia-no la violenza e la perversione delPotere che si esercita sullacarne, così come lo vediamonelle immagini di persone smem-brate dai bombardamenti.

In definitiva, però, non riesco atrarre un messaggio pessimi-sta da queste opere. Credo chela bellezza, rinnovata porti con

sé un ideale ottimista invece,non trovi?È un miscuglio tra ottimismo epessimismo… Questa sculturadietro di me, ad esempio, si chia-ma The Beauty and the Beast: èuna figura femminile realizzatacon sangue animale. Il sangue èessiccato e trasformato in polve-re, e la polvere, successivamen-te, viene messa nella cera emescolata. Considerato che lacera fonde a 120 gradi, il sangueall'interno della scultura è prati-camente cotto. In altre parole,

questa scultura è fatta con unsalsicciotto, un pezzo di carnecotta completamente incapsula-to nella cera.

Beauty è la forma, beast è ilmateriale, il sangue.L'innocenza umana camminasulle spalle della corruzione. Â

[a cura di angelo capasso]

Exibart.onpaper

Marc Quinn - Kate Hodgkison - Adcal-D 3, Folic Acid, Ferrous Sulphate, Methotrexate Plaquenil, Prednisolone (Lupus), 2005 - Polymer wax and drugs - 36 x 156 x 57 cm - © the artist - Courtesy JayJopling/White Cube (London) - Photo: Stephen White

approfondimenti.31

Â È stata lunga la gavetta.Scelte incerte e ricche soddi-sfazioni. Nel 1994, la galleriasi sposta, rimanendo però inpiena periferia: da Villaricca aGiugliano. Per una scelta "for-temente voluta, anche control'opinione di tutti". PerUmberto l'arte deve impastar-si con la realtà, nascere dallesue viscere e nelle sue visceresprofondare. Negli anni dellasua attività giuglianese, hasempre cercato contatto conciò che lo circondava: "era unascelta legata all'identità". Illavoro degli artisti era incen-trato sul locale: "la bruttezzaqui andava confrontata" senzamai lasciare che l'opera si giu-stapponesse al contesto risul-tando banale o, peggio, volga-re. Il focus? "Riflessione suicontenuti sociali - afferma DiMarino - ma senza mai dimen-ticare la bellezza dell'opera avantaggio dell'intera comuni-tà". Si pensi ai 'bucolici' acque-relli di Eugenio Tibaldi per nar-rare il paesaggio disastratodella periferia o ai cibacromedi Dafni&Papadatos che,sovrapponendo un dato nume-rico all'immagine fotografica,rilevano la spaccatura esisten-te tra natura ed uomo nellacontemporaneità.Il modello concepito insieme aVettor Pisani, tra i primi arti-sti a collaborare, "era quello

newyorkese delle gallerienascenti in quartieri ai marginidella città consolidata", al finedi cercare sempre la contami-nazione, l'incontro e la cresci-ta. Il tema dell'educazionecostituisce, infatti, un interes-se primario. "Costruire unsistema dell'arte che abbiacome motore la capacità di farcrescere gusto e competenzedi fasce sempre più estese",magari sfruttando la possibili-tà, intrinseca ed inespressa,dell'arte contemporanea diessere vicina alla gente."L'arte contemporanea mi faimpazzire - confessa ad Exibartil gallerista - perché è demo-cratica. Pisciare nella spiraledi Richard Serra a Piazza delPlebiscito non è profanazione,è un atto di piacere. L'operad'arte serve anche a questo.Non siamo dinanzi al rigoredella Gioconda o degli affre-schi di Michelangelo; daDuchamp in poi l'arte diventaun processo democratico".Colpisce, parlando conUmberto, notare come egliriesca a tenere sempre insie-me l'anima estetica e quellacommerciale del mercato del-l'arte, senza mai, tuttavia,ricorrere ad ipocrisie pseudo-mecenatistiche. "È bello com-mercializzare la ricerca.Quando vendo i giovani è ilmomento più eccitante. Non èche mi diverta molto a vendereautori più affermati". Il lavorodella galleria con i giovani ènotevole. Dopo anni legati anomi noti - Galliani, Ceccobelli,Montesano - sono stati gli arti-sti emergenti al centro delleattenzioni. Da Cristina Rausoa Federico Del Vecchio, daZak Manzi ad Eugenio Tibaldi,le nuove proposte s'alternanoanche con il coraggio di espor-re lavori a volte poco commer-cializzabili. E proprio l'aperturadella sede di Napoli 'libererà'gli spazi di Giugliano per "lacreazione di uno spazio esclu-sivamente dedicato ai ragazzi".E dal 31 maggio è iniziataappunto questa nuova avventu-ra. Umberto Di Marino ci tienea precisare che lo spostamen-to lo entusiasma, "ma non èstato dettato da un insuccessoin quel di Giugliano". In diecianni di attività la galleria Di

Marino è cresciuta. L'attivitàha generato un collezionismolocale di grandi capacità valu-tative ed appassionato la citta-dinanza, che ha vissuto conentusiasmo gli happening pub-blici che la galleria ha organiz-zato negli anni (per l'istallazio-ne di una palma nel terrenocittadino da parte di BrunaEsposito partì una vera festapopolare, ed è solo un esem-pio). La nuova galleria in Piazzadei Martiri, insomma, poggiasu solide basi e vuole essereuna spinta ulteriore, non uncessate il fuoco. "Ora mi spo-sto in città, ma il mio sognoper il futuro è portare le galle-rie in periferia", provocaUmberto. Il tono di questi nuovispazi sarà ironico e polemicoallo stesso tempo; il rigore deitemi sociali affrontati sinora sitrasforma in un commentosarcastico sul panorama citta-dino. Non casuale la scelta diVedovamazzei per l'inaugura-zione. Il duo napoletanocostretto per ragioni di merca-to a "riparare" al nord ritornain città dopo quindici anni. Iltitolo della mostra è la cilieginasulla torta: "Ma c'è propriobisogno dell'aldilà?".E tra periferia e pieno centro,tra artisti emigrati che ora tor-nano, tra aldiquà e aldilà, ilgioco dei rimandi si completa.In un nuovo spazio d'arte aNapoli, nell'ombelico di Piazzadei Martiri. Â

[massimiliano di leva]

Vendendo quadri nell'hinterlandUmberto Di Marino, gallerista, è nato a Villaricca nel 1960. In quel piccolo paese della periferia napoleta-na ha cominciato a fare il venditore di quadri, come ama ironicamente dichiarare. Poi ha fatto strada, hacreato una galleria di buon livello e, soprattutto, s'è costruito una propria visione dell'arte. Che ora avràun nuovo importante spazio nel pieno centro di Napoli…

32.approfondimenti Exibart.onpaper

Tre stanze nel cuore della Napoli dell'arte. Ha inaugurato loscorso 31 maggio la nuova galleria Umberto Di Marino diNapoli con tre installazioni inedite di Vedovamazzei: l'anomalalibreria di Don't Let me be Misunderstood II, titolo che rimandaad una canzone degli Animals single del 1965; Invest in fuckingnot killing, serie di disegni su vetro più una composizione di lam-pade sulle quali sono dipinte delle "micro storie" tratte dall'im-maginario degli artisti; infine L'armadio di Sylvie, mobile-conteni-tore pieno d'acqua su cui galleggia un cassetto colmo di pianti-ne di fragole.

Via Alabardieri 1 (angolo Piazza dei Martiri)Tel 081 8951818 Fax 081 8197798 [email protected]

Si parte con Vedovamazzei

 Nel "sistema dell'arte" qualè il ruolo dell'Accademia? Unafucina d'artisti?È qualcosa di più. Non credo chel'Accademia debba solo sfornareartisti. Non possiamo vendereillusioni e creare delusioni. "Unosu mille ce la fa…", cantavaMorandi. Come all'Accademiadel Gusto creata a Pollenzo daCarlin Petrini, il geniale ideatoredi Slow Food, nelle Accademie diBelle Arti bisogna insegnare aglistudenti tecniche espressiveantiche, quali la pittura, la scultu-ra, l'incisione, la scenografia tea-trale, la decorazione, abbinandoa questo sapere pragmatico unariflessione teoretica alta, questasì innovativa. Meglio formare deibravi operatori artistici che pos-sono poi lavorare nei Comuni, neimusei, piuttosto che artisti falliti.

Il tuo ruolo si è caratterizzatoper il confronto fra studenti eartisti più o meno affermati daun lato, e l'aperturadell'Accademia ad eventi espo-sitivi di alto livello dall'altro. Dadirettore?Proseguirò sulla strada intrapre-sa, con l'aiuto e i consigli preziosidi tanti docenti che, prima anco-ra che colleghi, sono degli amici.Il Corso biennale di ArteContemporanea, avviato cinque

anni fa, grazie alla disponibilitàdel Castello di Rivoli, vorrei prose-guisse e si rafforzasse, anzispero che già dal prossimo annoaccademico possa diventare unMaster per la formazione di chiall'interno dei musei opera in set-tori come l'allestimento dellemostre, la didattica, il prestito

delle opere, la promozione dellemostre. Non voglio l'ennesimocorso per curatori. Meglio unregistrar di successo che uncurator fallito. Per quanto con-cerne le mostre dentrol'Accademia Albertina, abbiamogià in calendario la rassegna"Nuovi Arrivi" per novembre, pro-

mossa per i giovani artisti dall'as-sessorato alla Cultura del Comunedi Torino, ma nel mio programmaelettorale ho promesso che fare-mo anche mostre personali e col-lettive degli studenti migliori e deidocenti. Non vorrei che i nostrispazi espositivi fossero usati soloda enti esterni. Non siamo affitta-camere.

È evidente che nel panorama ita-liano l'Accademia di Torino hasubìto in questi anni un declinopalese. Il sito per esempio ne èl'emblema. Pensi di integrare l'of-ferta formativa con iniziative rivol-te alle nuove espressioni artisti-che?Il sito è molto datato e va rifatto alpiù presto. Un corso di videoartegià esiste e la sua esatta denomi-nazione è "Teoria e Tecnica deiMass Media". Fino allo scorsoanno avevamo come docente l'atti-vissimo Lorenzo Taiuti, il quale, pur-troppo per noi, da quest'anno haottenuto il trasferimento a Milano,all'Accademia di Brera. Al suoposto adesso c'è, come supplente,un giovane professore di Napoli,Venceslao Cembalo. Un'altra gros-sa novità è che da un mese abbia-mo un nuovo laboratorio per faremontaggio video, nato grazie all'im-pegno di due bravissimi docenti discenografia: Elisabetta Ajani eGianfranco Costagliola. Mi piace-rebbe molto aprire anche altricorsi, ma per ora non abbiamo lerisorse finanziarie.

Torino è in una fase di transizione,ha smesso di 'sfornare' artisti airitmi dei Meravigliosi AnniNovanta e si sta vedendo affianca-ta da Napoli nel ruolo di capitaledell'arte contemporanea italiana...Torino è una città autolesionista,che non è grado di mantenere i pri-mati raggiunti… Penso all'altamoda, all'editoria, all'auto. Tra glianni Sessanta e Novanta si era

imposta come la capitale d'Italiadell'arte contemporanea, oggi quelprimato è messo in discussionenon solo dall'attività espositiva diNapoli, ma anche da quella delTrentino e della Toscana, e noicome risposta facciamo mostreinutili e costose sugli"Impressionisti e la Neve" e sul"Male"!

Tu hai insegnato anche in altreAccademie. Hai elaborato unmodello di direzione che s'ispiraa qualche realtà esistente, inItalia o all'estero?Ho un bellissimo ricordodell'Accademia di Palermo, è lìche sono entrato in ruolo nel1997. Era un'Accademia dinami-ca ed effervescente, ben più diquella che ho poi trovato aTorino. Il mio modello sono leaccademie spagnole, francesi,tedesche ed olandesi, dove gliallievi hanno a disposizioneattrezzati laboratori e dove i pro-fessori hanno un inquadramentouniversitario e uno stipendiodecoroso, non come in Italia.Anche questo va detto!

Come concilierai la tua attivitàdi direttore con quella di criticoe curatore? In questi anni seistato un talent scout impre-scindibile in città.Credo di essermi battuto persostenere tanti artisti di valoreche vivono e lavorano a Torino, enon solo giovani, anche l'ottuage-naria Carol Rama. Ho cercato dioffrire loro delle occasioni peravere un riconoscimento di livellonazionale e internazionale. Manon è facile. Continuerò a faremostre ed a scrivere, perché unlavoro implementa l'altro. Nonvoglio diventare un grigio buro-crate. Il mio incarico per statutodura solo tre anni… Per fortuna!

Ritieni che il passaggio genera-zionale all'interno dell'Accademiafunga da stimolo anche per lapratica curatoriale e l'impegnocritico? Si apriranno nuovi spazidi espressione anche in città?Spero proprio di sì, e lotterò per-ché questo accada. Il mio vuolessere anzitutto un impegno civilea favore dei trentasei colleghi chemi hanno votato e degli ottocentostudenti iscritti all'Albertina.

In tre righe e con qualche agget-tivo: come sarà l'Accademia diTorino tra tre anni?Vorrei un'Accademia antica emodernissima, conservatrice erivoluzionaria, tradizionale e spe-rimentale. Paradossi, ma tu chesei un filosofo li puoi capire! Â

[a cura di marco enricogiacomelli]

Guido Curto in vetta all'AlbertinaDopo anni di promozione e sostegno degli artisti che operano a Torino - dalla veneranda Carol Rama ai giova-nissimi provenienti dall'Accademia - e una strenua battaglia in seno all'istituzione più sclerotizzata del Piemonte,Guido Curto ha assunto l'incarico di direttore. Tre anni di tempo per sorprenderci al comando dell'AccademiaAlbertina. Come? Ecco il suo programma in un'intervista esclusiva e senza esclusione di colpi…

Festa per i cinquant'anni del neodirettore: il taglio della torta, sullo sfondo un lavoro di Valerio Berruti - courtesy Maura Banfo

34.approfondimenti Exibart.onpaper

 I TEMI

Secondo viaggio nell'era Croff.Direttore finanziario della Fiat, examministratore delegato dellaBNL, Davide Croff è il presidentedella Biennale di Venezia subentra-to a Ettore Bernabei due anni fa.Intanto l'istituzione si è trasformatada Società di cultura in Fondazionecon l'onere di attirare capitali priva-ti. Veneziano, laureato alla CàFoscari, il manager cinquanta-seienne è una vittoria di PaoloCosta, all'epoca sindaco, che richie-se per quella poltrona un figlio dellalaguna. Croff come prima cosadesigna Marco Muller alla direzio-ne della Biennale Cinema. Poi sosti-tuisce a Francesco Bonami le due"direttore" spagnole. Per le arti visi-ve il suo programma guarda fino al2009, con le prossime due edizio-ni dirette da Robert Storr.

Le direttore. Dopo la Biennale diArchitettura, Croff fa le scelte perla sua prima edizione di Arti Visive.È la prima volta che accade: duedirettori si spartiscono la mostrainternazionale: María de Corral eda Rosa Martínez. La de Corral ènata a Madrid nel 1942, dal1981 al 1991 dirige il settoreArti Visive della Fondazione LaCaixa, poi passa alla guida delmuseo Reina Sofia di Madrid, dal1991 al 1994. In Italia si è vista indiverse occasioni alla Gam diBologna di Peter Weiermair.Rosa Martinez, invece, vanta uncurriculum da curatore indipen-dente. Nasce a Barcellona nel1955 e ne guida la BarcelonaBiennial, dal 1988 al 1992. Co-cura la prima edizione diManifesta (Rotterdam, 1996),dirige nel 1997 la quinta Biennaledi Istanbul, nel 1999 cura laBiennale di Santa Fe e nel 2003 èresponsabile della spiazzanteinstallazione di Santiago Sierra peril Padiglione Spagnolo dellaBiennale di Venezia curata daFrancesco Bonami. Ghada Amer,Shirin Neshat, Oleg Kulik, NedkoSolakov, Sam Taylor-Wood sonoalcuni degli artisti a lei più vicini.María de Corral cura L'esperienzadell'arte, tesa al passato recente,fino agli anni Settanta; RosaMartínez va Sempre un po' più lon-tano insieme a Corto Maltese dacui prende spunto per una ricogni-zione sull'esistente proiettatoverso il prossimo futuro. "Due spa-gnole per due mostre comple-mentari che propongono una let-tura dell'arte contemporaneavissuta attraverso un approccioistintivo, intenso, frammentario,che pone in questione il punto divista storico-critico, il problemadella categorizzazione dell'esi-stente oramai impossibile dadeterminare nei suoi flussi enelle sue frantumazioni globali".

L'ombra di Storr. Poco tempo perla gloria: le "direttore" sono incalza-te da Robert Storr, il curatore deldipartimento di pittura MoMA diNew York, dal 1990 al 2003.Coordinerà in un simposio le mag-giori personalità del mondo dell'ar-te riunite attorno ad un progetto dianalisi dello stato dell'arte contem-poranea, dei suoi statuti, linguaggie paradigmi. Una introduzione "allaOkwui Enwezor" per la Biennale del2007, diretta dallo stesso Storr.

Leone Kruger. "Compro dunquesono". "Il tuo corpo è un campo dibattaglia". Parola di BarbaraKruger, l'artista femminista statu-nitense che si aggiudica il Leoned'oro alla Carriera della 51esimaBiennale. María de Corral e RosaMartínez l'hanno proposta, laFondazione La Biennale diVenezia, presieduta da DavideCroff, l'ha confermata. A Veneziapresenta Untitled (Façade,2005), "tatuaggio murale" ideatoper la facciata del Padiglione Italia.

Gli italiani? Ci sono, ma sivedranno?Ci sono tutti, i quattro italiani desi-gnati in passato come possibilicuratori della 51esma Biennale:Ida Giannelli ne coordina le due giu-rie internazionali; Bonito Oliva curaun grande evento speciale cheospita un progetto di Pistoletto;Paolo Colombo e Angela Vettesecompaiono nella giuria che asse-gna il premio per la giovane arteitaliana 2004-2005, promossodal ministero. E fino al 2011 non siprevedono italiani in lizza.Quindi va meglio agli artisti nostra-ni. La de Corral sceglie BonviciniVezzoli, mentre Martinez punta suMotti, Esposito e Assaël (l'artistache fa solo Biennali di Venezia).Non sono in tanti e quindi largoall'eterna domanda: visto che gio-chiamo in casa, e che la Biennaleè ancora capace di trasformaredei buoni artisti in guru internazio-nali dell'arte contemporanea, per-ché non lasciarsi andare a qual-che promozione in più, senza scon-finare nel provincialismo? C'èanche il padiglione Venezia, dovesono accolti i lavori di CarolinaAntich, Manfredi Beninati, LorisCecchini e Lara Favaretto: finalistidel premio Darc le cui opereentreranno nelle collezioni delnuovo Maxxi di Roma.

Padiglioni da tenere d'occhioCina. Giunge trionfante nei Giardinidelle Vergini dell'Arsenale, conVirgin Garden: Emersion, la collet-tiva curata dall'artista pirotecnicoCai Guo-Qiang con lavori di Yungho Chang, LIU WEI, PENG YU &SUN YUAN, Wang Qiheng e XuZhen, artisti che esplorano lenozioni di spiritualità e di essenza,toccando i temi delle intangibiliforze della vita attraverso la lentedella filosofia e della cultura cinese.Fatti di bambù lavorato da artigia-ni cinesi e pensati per diventare ilrifugio dei visitatori alla fine dellalunga visita lungo gli spazi dell'arse-nale, gli spazi del padiglione si sno-dano tra video installationi, scultu-re ed un progetto fengshui.Il ministro della cultura cinese nonlo nasconde: sarà un padiglioneutile a stabilire una presenza per-manente, segno di un'aggressivapolitica culturale sull'arte cinesecontemporanea, indirizzata all'in-cremento dell'influenza dellacomunità artistica ed architettoni-ca cinese nel mondo. Saprà, laCina, spostare nel tempo l'asse diequilibrio di una manifestazione,come la Biennale, segnata storica-mente da una ispirazione occiden-talecentrica?Afghanistan. Può diventare prota-gonista. Il suo inedito padiglioneospita Lida Abdul, giovane nata aKabul pochi anni prima dell'invasio-ne sovietica. Rifugiatasi negli Stati

Uniti, Lida lavora con media diffe-renti, intrecciando la storia dell'ar-te occidentale con le sconosciutestorie delle culture indigene afga-ne. Dal suo lavoro si evince la ritua-lità delle forme meditative di un'ar-tista che riflette su di un passatonegato e, per questo, mai davveropassato. La sua presenza dentrola vetrina veneziana potrebbeavviare una ricognizione approfon-dita sugli artisti afgani come attorinon secondari del dibattito globalesull'arte? "Oggi gli artisti nomadi -dice Lida Abdul - non si limitano acreare, ma lavorano anche comeantropologi, critici della cultura,filosofi morali e fotoreporter.Stanno restituendo un'immaginedel mondo difficile da trovare suimass media. Ci rendono l'animadi un mondo che si muove edanno voce al silenzio".

 EVENTI COLLATERALI

Francesco Vezzoli bis. In BiennaleFrancesco Vezzoli fa l'assopiglia-tutto. Dopo l'invito di HaraldSzeeman quattro anni fa e quellodi Marìa de Corral ora, il brescianos'impone con "Trilogia della Morte"alla prestigiosa FondazioneGiorgio Cini, nell'Isola di SanGiorgio Maggiore (con date datenere a mente: dal 9 al 24 giugnoe dal 31 agosto all' 8 settembre).Il progetto s'ispira al cinema diPier Paolo Pasolini ed è compo-sto da due installazioni: il realitys-how "Comizi di Non Amore" e "Le120 sedute di Sodoma", le cento-venti Argyle con sedute ricamate.Insomma la mostra già vista qual-che anno fa alla Fondazione Prada.

Emendatio. Il progetto dellaSmithsonian's National Museumof the American Indian è ospitatoalla Fondazione QueriniStampalia, (Castello, 5252.Santa Maria Formosa, fino al 6novembre). James Luna esplorale relazioni tra Roma, Venezia ela California con un'opera inedita.La performance incontra l'instal-lazione, oggetti trovati ed ele-menti multimediali per porci difronte alla "comune percezionedei nativi americani".

Italiano fuori porta.Chromosoma è l'installazionecon cui Enrico Tommaso DeParis visualizza uno degli elemen-ti biologici più importanti delnostro corpo, dove fra geni attivie passivi la vita degli esseriumani si sviluppa sia a livello tem-porale che strutturale. Un omag-gio al dna e ai fattori contingentiche costruiranno l'uomo del futu-ro, nello Spazio Thetis, Arsenalenovissimo, fino al 23 luglio.

Le Costruzioni della Terra.Visione onirica e apocalittica dellarealtà terrestre, che accomunametropoli, deserti e giungle. Unconfronto tra città e natura da cuisorge una medesima identità,nutrita dalla forza pittorica diCroce Taravella. A Spiazzi,Castello, 3865 (Campo SanMartino) fino al 20 settembre.

Arte nelle chiese del XX secolo.L'arte sacra contemporanea indodici interventi che adeguanouna chiesa storica alla liturgia con-

temporanea. "Già e non ancora -Artisti per la Liturgia" si tiene nellaChiesa di San Lio, Castello, 661fino all'8 ottobre. Il 6 e 7 ottobre laConferenza Episcopale Italianaorganizza il terzo convegno inter-nazionale "Arte e Liturgia nelNovecento. Esperienze europee aconfronto", presso la ScuolaGrande di San Teodoro (SanMarco, 4811).

God is Great. Lo dicono DouglasGordon, Anish Kapoor e JohnLatham tre moschettieri dell'ar-te britannica chiamati da DavidThorp nell'Istituto TecnicoNautico "Venier", (Castello, 787fino al 9 settembre) per affronta-re il rapporto tra l'uomo, l'arte ela dimensione metafisica.

AFAA a Venezia. Non si tratta dimeteorologia, ma di luce.L'Association Française d'ActionArtistique organizza Satori, lamostra che tratta l'effetto dellaluce nelle sue varie manifestazio-ni: una serie di domande sul rap-porto tra fotogrammi, scultura evideo installazioni. A PalazzoFortuny (San Marco, 3780 finoal 6 novembre).

Casa dolce casa. Kiki Smith allaQuerini, per rileggere la collezio-ne tessendo frammenti di unastruggente storia domestica inHomespun Tales. A cura diChiara Bertola. (Castello, 5252Santa Maria Formosa, fino all'11settembre).

iCon: India Contemporary.Opere di grande formato realiz-zate per Venezia da artisti chelavorano con nuovi media e gran-di dipinti e sculture. Non avendoun padiglione proprio, l'India fini-sce in Convento, quello dei SS.Cosma e Damiano, (Giudeccafino al 30 luglio).

Hong Kong vs Venezia.Riflessioni sulle somiglianze esulle differenze tra Hong Kong eVenezia per Investigation of ajourney to the west by micro +polo, mostra di due artisti affer-mati di Hong Kong come ano-thermountainman e Chan Yuk-keung. Una visione microcosmi-ca che indaga l'interpenetrazionee la divergenza delle culture nellenostre società. Presso chinaFondaco Marcello, San Marco,3415 fino al 6 novembre.

ABO. Achille Bonito Oliva esiliatosull'Isola di San Secondo? No, laprende con poesia, questaBiennale. All'entrata di Venezia(fino al 25 luglio) cura la sua "Isoladella poesia": un'installazione lumi-nosa di Marco Nereo Rotelli cheproietta versi dedicati al tema del-l'identità di massimi poeti d'Orientee Occidente, da Sanguineti aTakano ad Adonis. La "notte deipoeti" è il 21 luglio: reading neipalazzi veneziani fino all'alba.

ABO bis. Sull'Isola di San Servolo,ABO cura "L'Isola Interiore" (allaVenice International University,fino al 30 settembre) per laquale Michelangelo Pistolettoprogetta la prima delle sei"tappe": "L'arte della sopravviven-za", una elaborazione corale dellaCittadellarte.

Modigliani a Venezia. Per la primavolta, accanto ad un'elegante scel-ta di dipinti e disegni, tutte le testi-monianze e le tracce letterarie del-l'esperienza artistica di mODì. AllaBiblioteca Nazionale Marciana,San Marco 7 fino al 5 luglio.

Mona Lisa Goes Space. Il dipintoclassico del Rinascimento è oratestimone del progresso scientifi-co contemporaneo. È da pocorientrata sulla Terra la "SingleMona Lisa 1:1" del pittore GeorgePusenkoff, l'opera che l'astronautaitaliano Roberto Vittori ha portatocon sé nella Stazione SpazialeInternazionale. La saga è docu-mentata in un'installazione.Piazzale della Stazione Santa Luciae altri spazi fino al 6 novembre.

n kiloton. È un motore artisticofatto di resistenti ingranaggi e deli-cate bolle. All'interno è contenutamateria d'arte paradossale: pig-mento tossico. Il rimescolamentodel colore genera insieme creazio-ne e distruzione. Creazione dellaromana Silvia Iorio. Allo SpazioThetis, Arsenale novissimo,Castello, 2737/ffino al 6 novembre.

Arte al palo?. Centouno artisti ditutto il mondo ed una sola realizza-zione. I pali di ormeggio dei canalidi Venezia diventano particolarissi-me opere d'arte. È "Poles Apart/PolesTogether", su CanalGrande fino al 6 novembre.

Reaction. Dieci tra i più noti per-former europei, raccolti in singoliinterventi. Un work in progress lacui dimensione e dialettica silascia aperta ad ogni risultato.Campo Santo Stefano il 10 giugnodalle ore 15.00 alle 23.00 ePiazzale Candiani, Mestre l'11 giu-gno dalle 15.00 alle 23.00.

Il Fantasma della Libertà. Palazzodelle Prigioni ospita una mostraispirata al film di Luis Buñuel, sulconcetto di libertà inteso comefantasma ingannevole, per rivelarel'attuale condizione umana nell'eradella globalizzazione. Quattro arti-sti taiwanesi a San Marco,Castello, 4209 fino al 6 novembre

Un mare verticale. È il progettospeciale di Fabrizio Plessi. Untotem tecnologico di acciaio ealluminio alto quarantaquattrometri, intitolato "Mare verticale".Lo vedranno tutti.

 GLI SPONSOR

I "main partner" della 51.Esposizione Internazionale d'Arte:il Gestore della Rete diTrasmissione Nazionale-GRTN, laB&B Italia S.p.A. e Illycaffè si pre-sentano con inediti progetti speci-fici nei propri settori: GRTN sostie-ne la realizzazione delle mappeinterattive, progettatedall'Interaction Design Institute diIvrea, che sono collocate all'ingres-so di Giardini e Arsenale. B&BItalia segue le relazioni tra proget-tazione artistica e il design d'avan-guardia, compreso l'allestimentodei punti ristoro. Illycaffè offre aivisitatori "illymind", soste e percor-si di approfondimento.

La Biennale Gemellare36.biennale Exibart.onpaper

a cura di nicola davide angerame

Exibart.onpaper biennale.37

 DAVIDE CROFF

Le novità sono diverse e deci-sive: due direttori, due donne,due spagnole. Qual è stato ilpercorso che ha portato atale scelta?Due donne e un'impostazionenuova. María de Corral e RosaMartínez hanno accettato lasfida della 51esimaEsposizione con competenzaed entusiasmo ed hanno colla-borato affinché questa edizio-ne non sia solo una vasta ras-segna informativa, ma un'oc-casione per riflettere sullostato dell'arte a metà di undecennio che ha nell'incertez-za la sua caratteristica, mache proprio per questo ci spin-ge a cercare un orientamento.

Arriva la Cina, è un segno deitempi. Non teme che laBiennale possa perdere unpo' del proprio appeal rispet-to alle manifestazioni orga-nizzate altrove?La Biennale di Venezia compiecentodieci anni. Già nel 1895 ilpubblico accorse numerosoalla prima EsposizioneInternazionale d'Arte. La nuovaFondazione oggi ne raccogliel'eredità e deve rileggerne ilruolo storico. Essa ha più volteprecorso i tempi, favorito l'in-contro e lo scontro fra le ten-denze, la sperimentazione e laricerca. Nei suoi momentimigliori è stata espressioneviva del suo tempo. Per tenerfede al senso di questa tradi-zione, ripartiamo con un pro-getto teso a ribadire il ruolocentrale della Biennale neldibattito culturale internazio-nale. Un progetto triennaleche avvia una riflessione percapire dove e come è arrivatal'Arte Contemporanea oggi,ma pensando soprattutto aquale sarà il suo futuro.

Sta pensando alla mostraoppure al simposio di RobertStorr che inizia a dicembre? Il progetto prosegue con il sim-posio di Storr, già nominatodirettore per l'Esposizione del2007. Sarà l'occasione perriunire molti esperti intorno aldibattito sul sistema dell'arte, isuoi nuovi valori e le influenzedel mercato. Vogliamo analiz-zare le ragioni, le identità e glisviluppi delle molte Biennalisorte sul modello veneziano.

Un modello che va ripensato?La Biennale vuole recuperare ilsuo antico ruolo di committen-te, un ruolo attivo, in grado difornire indicazioni. Essa devenuovamente essere capace discegliere e di provocare. È unsegnale che vogliamo dare conforza: si tratta di ricostruireun'identità delle arti visive, con-siderando che questa discipli-na è in una fase di ripensa-mento a causa della globalizza-zione, dell'esportazione simul-tanea di esperienze, con effettidi spaesamento.

Spaesamento e globalizzazio-ne. Ci concentriamo sullemostre internazionali, maforse la vera identità dellaBiennale risiede negli appa-rentemente obsoleti padiglio-ni nazionali?Indica l'apertura e la capacitàdi dialogo internazionale dellaBiennale, che entusiasma iPaesi stranieri, ancora unavolta grandi estimatori dell'e-sposizione, con il record di par-tecipazioni: ben settantatrePaesi e diversi esordi.

Come si risponde alla concor-renza straniera ed alla pro-mozione della cultura italia-na?La Biennale di Venezia è patri-monio del mondo. Per questo ilMinistero per i Beni e leAttività Culturali e il Ministerodegli Affari Esteri stanno pro-gettando insieme alla Biennaleattività in ambito nazionale einternazionale, per diffondereovunque la voce della nostracultura. Andremo in Cina nel2006, per l'anno dell'Italia inquel Paese.

E gli artisti italiani a Venezia? Grazie ad un'iniziativa dellaDarc, anche quest'anno l'arteitaliana avrà una partecipazio-ne speciale alla Biennale con lamostra al Padiglione Veneziadei vincitori del concorso riser-vato ai giovani del nostroPaese.

Cosa si augura per il futuro?Che si possa arrivare alla finedi questo ciclo liberi da ognitradizione frenante.

 MARIA DE CORRAL

È ancora possibile dire qual-cosa sull'arte contempora-nea con i lavori di quarantaartisti oppure si è inevitabil-mente costretti ad un discor-so "per frammenti"? La mia mostra non vuol essereletta come un discorso sull'ar-te dei nostri giorni, bensì comeun campo aperto a pratichedistinte, entro cui si possa rea-lizzare il desiderio di scambia-re esperienze, idee, riflessioni,e anche di provocarle. Mi pia-cerebbe che il labirintico per-corso dell'arte fosse vissutonon come una storia compiutama come un processo definitoin termini di relazione tra sog-getti, forme, idee, spazi diversi,assomigliando esso più a uncentro di sperimentazione chea un cumulo di certezze.

La sua è una mostra impres-sionista, che tende a puntaresull'impatto della singolaopera più che sul rigore delpercorso?Vorrei che l'esposizione par-lasse di intensità, non di cate-gorie. Mi piacerebbe che nonfosse storicistica né lineare,

ma che mostrasse la relazioneesistente fra artisti di genera-zioni distinte che discutono elavorano a idee specifiche del-l'arte e della vita attuale, strin-gendo così un legame fraatteggiamenti simili per inten-sità e qualità ossessiva.

Cosa ricerca in alternativa adun approccio storico-evoluti-vo lineare dell'arte contempo-ranea?Mi interessano le idee cheappaiono come un ammassodi resti, frammenti, sbozzi etentativi; le opere che permet-tono allo spettatore di ricrearela propria esperienza estetica;gli artisti capaci di rinnovare lanostra facoltà d'immaginarediversi modi di abitare ilmondo e di creare emozioni.

Cosa si propone?Un'esposizione che non mirisolo al concetto o ad unavisualizzazione gratificante, mache sia ricca di riflessione epiacere. Cerco di esporre queitemi che inquietano e preoccu-pano la società attuale e chegli artisti esprimono in modocosì reale, poetico e, in molticasi, visionario.

Quale direzione prende l'arteattuale?Gli artisti di oggi non condivido-no uno stile, bensì un tentativodi costruire mondi estetici per-sonali, di stabilire necessitàformali proprie, di fabbricarsiuna nuova realtà, accettandocosì la sfida di produrre un'ar-te che abbia senso nel nuovocontesto che si è delineato aseguito degli avvenimenti degliultimi quattro anni.

La critica d'arte ha ancorasenso?Nell'arte degli ultimi dieci anniè estremamente difficile rin-tracciare una dottrina artisti-ca o uno stile formale domi-nante, in palese contrasto conl'apprensione costante per glieffetti della globalizzazione odel multiculturalismo. Gli arti-sti stabiliscono il senso e l'utili-tà della propria ragion d'esse-re e la sopravvivenza del gestoartistico in un mondo domina-to dai media, nel quale la real-tà pare non manifestarsi fuoridalla rappresentazione.

Con chi a deciso di lavorare eper quale motivo? Ho scelto autori che nella miatraiettoria artistica sono staticompagni di viaggio. Poi hosommato altri nomi di giovaniche mi accompagneranno inuna simile esperienza.

Come è giunta al titolo"L'Esperienza dell'Arte"? Volevo rendere partecipi i visi-tatori di alcune tematicheimplicate nel gesto creativoodierno, che fuoriescono dal-l'ambito strettamente artisticoe che gli artisti affrontano ognigiorno nelle proprie opere.

Di quali temi stiamo parlan-do?Della nostalgia, in quanto sen-timento di perdita di un passa-to irrecuperabile, espressatramite un linguaggio metafori-co; del corpo, ridefinito tramitela frammentazione e la dissolu-zione; del potere, della domina-zione e della violenza nella quo-tidianità di ciascun individuo;della critica sociopolitica d'at-tualità attraversata dall'ironia;dell'utilizzo delle immagini, deifilm e delle narrazioni passatecome un archivio immensograzie a cui realizzare opera-zioni multiple di ridefinizione eappropriazione.

Dove vuole portarci il suoapproccio?Intendo indurre lo spettatoread ammettere le qualità di ciòche è inaspettato, insolito. Cheabbandoni la propria riluttanzaall'idea di "piacere" nell'artecontemporanea.

 ROSA MARTINEZ

Lei ha curato molte grandimanifestazioni, comeManifesta e le Biennali diBarcellona, Istanbul e SantaFe. Cosa si propone aVenezia?Di disegnare, in un viaggioframmentario come una dram-maturgia soggettiva e appas-sionata, le linee più significati-ve della produzione artisticacontemporanea, dimostrandoche l'arte può essere ancorauna promessa per coloro chevogliono imbarcarsi in queltipo di viaggio per il qualeDeleuze adottò il lemma prou-stiano: "il vero sognatore èquello che esce con l'intenzio-ne di verificare qualcosa".

Perché ha scelto un fumettoe Corto Maltese come fonteispiratrice della sua esposi-zione?Perché impersona il mito delviaggiatore romantico, indipen-dente, sempre propenso alcaso e al rischio, che attraver-sa ogni sorta di frontiera percostruire il proprio destino.Considerare un personaggio difinzione come fonte d'ispirazio-ne, è un modo per affermareche l'arte è una costruzionedell'immaginario e che le fanta-sie ci aiutano a capire megliola realtà.

A quale tipo di realtà si riferi-sce?Nella barocca condizioneodierna, viviamo un dramma eun paradosso: crediamo anco-ra nella necessità della ragio-ne, dell'illustrazione e dell'uto-pia, ma siamo stati trasforma-ti nei suoi più feroci critici dallenuove posizioni post-coloniali dirazza e di genere. Passione emalinconia, fiducia e dispera-zione, piacere e colpa procedo-

no mano nella mano nell'avvici-namento critico al mondo incui viviamo.

Che ruolo assume l'arte, inquesto contesto? L'arte è una lotta nell'ordinesimbolico e i creatori più consi-derevoli sono coloro che apro-no nuove prospettive per latrasformazione linguistica,sociale e ideologica. Oggi,interrogarsi sull'autonomiadell'arte e portare l'esteticanella vita quotidiana fannoparte di un'ininterrotta dilata-zione di confini, di un amplia-mento di orizzonti che condu-ce oltre i modelli stabiliti.

E il curatore indipendente?Come il protagonista di avven-ture, il filosofo, lo scienziato ol'artista, anche lui è allacostante ricerca di nuovi terri-tori, tentando si aprire nuovepossibilità di pensiero.

E cosa deve fare in concreto?In un mondo dove le idee, lepersone e i prodotti circolanocon grande velocità, gli artistisi mimetizzano senza fermar-si, le istituzioni lavorano la cul-tura come un'industria di fran-chising e il marketing è la prin-cipale metodologia di azione.Allora, una delle azioni fonda-mentali del curatore diventaquella di diminuire il frastuono,assegnare valore, organizzaresintassi e discorsi che delinei-no percorsi di significato den-tro il traffico incessante dimessaggi.

Un traffico che diventa meta-fora della nostra esistenza…Il concetto di traffico è essen-ziale per lo sviluppo sociale:significa movimento e scambionell'economia sociale, politica,libidinale o espositiva. È la tra-duzione e l'interpretazione,essenziali nei passaggi inter-culturali e nelle esposizioni glo-bali come le biennali.

Cosa rappresenta per lei laBiennale di Venezia? Con la sua storia, essa è l'epi-centro della confluenza di arti-sti provenienti da diversi con-testi geopolitici e culturali. Èun'occasione unica di analisidel concetto d'internazionalità,un luogo dove si disegnando letopografie contemporanee del-l'alterità, per inventare nuoveforme di vicinanza tra artisti,discipline e pubblico.

Le interviste impossibiliIl tempo tiranneggia, si sa. In assenza della viva voce, ecco allora tre "interviste impossibili", ovverocome far parlare lo scritto. Ricostruzione dialogica di proponimenti e idee stese di proprio pugno dalPresidente della Biennale, Davide Croff, e delle due "direttore", Marìa de Corral e Rosa Martìnez…

a cura di nicola davide angerame

L'Union è la quarta galleria d'arte ad aprirea Via Reggio Emilia, la strada del Macro. Sista creando un nuovo polo a Roma?Per quanto ci riguarda è solo un caso che lagalleria si trovi nelle vicinanze del MACRO,ma la tendenza sembra essere questa. E l'a-pertura del nuovo Macro nel 2006 o nel2007 potrebbe portare grandi novità.

Come si caratterizzerà L'Union rispettoalle gallerie adiacenti? Quale sarà la suacaratteristica specifica?La nostra struttura ospiterà per lo più artisti"inediti" selezionati dal nostro staff nel pano-

rama italiano ed internazionale, come si con-viene ad un mondo senza confini com'è quel-lo dell'arte.

Lo staff?La nostra equipe si compone di persone gio-vani provenienti da esperienze in gallerieimportanti di Roma: Sabrina Nucci e LorenzoBenedetti (dalla galleria Volume!), GiulianaLamanda (dalla galleria Sperone) edEmanuela Nobile Mino. Galleria nuovissimama staff già piuttosto navigato.

Parlateci dei vostri spazi?Lo spazio espositivo è concepito come undoppio ambiente sostanzialmente neutro.Saranno gli artisti, di volta in volta, a dareuna connotazione particolare. Per la prima

mostra (Stanislao di Giugno) abbiamo adesempio tirato su un piccolo muro in mezzoalla sala più grande.

Qualche anticipazione sugli eventi cheseguiranno la mostra inaugurale con il gio-vane Stanislao di Giugno?Il prossimo ad esporre sarà Corrado Sassi,un altro giovane romano. E dopo l'estate sicomincia con gli stranieri.

L'UNION romaDicono che sia un caso. Ma intanto anche loro, i ragazzi de L'Union, aprono a Via Reggio Emilia, la Chelsea romana al quartiere Nomentano. Sabrina Nucci, LorenzoBenedetti, Giuliana Lamanda ed Emanuela Nobile Mino ci raccontano come è nata questa nuova galleria…

L'UNIONVia Reggio Emilia 32-aTel 06 99706573www.lunion.it [email protected]

Arte, fotografia, moda… Ma checosa è FL::AT[LOFT]?È uno spazio accogliente, attuale,libero da contaminazioni politichee predisposto per essere utilizzatocome contenitore artistico.Predilige l'immagine fotografica econtemporanea senza distoglierelo sguardo a video installazioni eavanguardie multimediali. Eventiimperniati sul design e sulla modatroveranno la giusta collocazione.

Chi sono i promotori del proget-to?Giuliano Radici, fotografo per pro-fessione e autore di libri fotografi-ci come "Remya, mia figlia indiana

dell'India", "Cambodia" e "Il passolento dell'elefante ti porti lontano".Giuliano Radici ha anche pubblica-to dei portfolio su ZoomInternational, Gente di Fotografia,News Polaroid e Private.

Di che tipo di spazio disponete?Lo rimarca il suo logoFL::AT[LOFT]; ex spazio industrialedi cinquecento metri quadri recu-perato e ristrutturato, rispettandoal meglio il suo vissuto industriale.Vetrate e grandi lucernari dannoluce, respiro ed una sensazione dipacato coinvolgimento. Il look èminimale per non interferire con ilsuo fruitore. Lo spazio dedicatoalle esposizioni è di circa centocin-quanta metri quadri con altezze disei metri. Un vecchio carro pontecon argano per dare vita ad instal-lazioni aeree.

FL::AT[LOFT] bresciaEventi in un loft. A Brescia. Con un occhio di riguardo alla fotografia, ma senza disdegnare - ad esempio - il design. Cinquecento metri quadri per l'iniziativa del fotogra-fo Giuliano Radici. Che ci racconta fl::at[loft]…

FL::AT[LOFT] Via Dei Bagni 7bisTel 030 [email protected]

Il nuovo museo, le iniziative aMonte Marcello, la galleriaCardelli e Fontana a Sarzana ed ilnuovo spazio centrale della galle-ria PerForm. La Spezia dimostraun po' di vivacità?Ci sembra che, ultimamente, unpo' di cose si stiano muovendo;anche il pubblico sembra più inte-ressato a nuove proposte e amigliorare la sua comprensionedell'arte contemporanea. È

comunque una situazione ancorain piena crescita e bisogneràattendere per poter svilupparetutte le potenzialità latenti sul ter-ritorio. Sicuramente per poterraggiungere dei risultati saràimportante la sinergia tra tutte lerealtà cittadine.

Da quali situazioni e circostanzenasce l'idea di 911?Dopo anni di interesse e passioneper l'arte, da fruitori e collezionisti,abbiamo deciso di impegnarci inprima persona.

Come sono gli spazi espositivi?Uno spazio non molto grande, maestremamente luminoso, domina-to da colore e luce bianca.

Dichiarate di orientarvi sulla gio-vane arte. Quali saranno le pros-sime iniziative?Dopo l'opening abbiamo in pro-gramma una tripersonale di giova-nissimi artisti.In autunno, dopo una mostra inau-gurale dedicata alla pop art, persottolineare il sottile filo condutto-re che lega tanta arte giovane aradici storiche, proporremo unapersonale dei giovani PhilipDelenseigne, Eleonora Rossi edaltri che stiamo contattando.

GALLERIA 911 la speziaZitta zitta, La Spezia si muove. Nasce un museo, poi si consolidano degli appuntamenti importanti come la locale Biennale, e - di conseguenza - nascono nuove gallerie.Gisella Celsi e Luca Cavana ci raccontano l'appena nata 911…

GALLERIA 911 Via del Torretto, 48Tel 018 [email protected]

Artisti emergenti nella strada degli artigiani e degli anti-quari. Non vi sentite fuori posto?Una galleria d'arte non è mai fuori posto. Certo la strada hauna forte connotazione, ma è pur vero che negli ultimi annici sono sempre più attività di carattere culturale provenien-ti da settori diversi. L'arte contemporanea è poi già moltopresente nelle vie collaterali, in Via della Vetrina con le duegallerie V.M.21 e 9Contemporanea, in Via Tor di Nona conla galleria Luxardo, ed altri ancora.

La vostra sfida?Coprire il ruolo di talent scout, scoprire quindi artisti emer-genti, dare loro visibilità, puntare su nomi sconosciuti, cosache a Roma è tutt'altro che semplice. È una città che amamolto il name dropping e privilegia artisti già affermati.

Chi è Federica Di Stefano Zichichi?È la direttrice e proprietaria della galleria. Da quindici annilavoro nel campo dell'arte. Sempre dietro le quinte, preva-lentemente nella organizzazione di eventi culturali e dimostre, quindi in redazioni, in comitati, curando allestimenti,pubblicazioni, cataloghi. Sentivo la voglia di mettersi "in vetri-na", uscire allo scoperto, proporre in prima persona leopere di giovani artisti, lavorare insieme agli artisti eratanta. Soprattutto lo stretto contatto con gli artisti - anchea livello umano - mi entusiasma.

Gli spazi?La galleria è composta di due sale, una anteriore più grandedi circa trentacinque metri quadri e l'altra posteriore chesembra una bella ed accogliente nicchia di circa venti metriquadri.

Avete anche una sorta di collezione?Oltre a svolgere il lavoro di talent scout, la galleria proponeanche lavori dalla propria collezione di arte grafica del '900- incisioni, disegni, stampe - tra gli artisti Marini, Greco,Messina, Guccione, Mastroianni, Matta.

GALLERIA196 romaE chi l'ha detto che in Via dei Coronari ci puoi trovare solo antiquariato? Federica Di Stefano Zichichi ci racconta la sua 196, galleria che vuole "coprire il ruolo di talentscout". Senza disdegnare, però, i grandi maestri del Novecento…

GALLERIA196Via dei Coronari 194Tel 06 6892472Mob 338 5953004 [email protected]

38.nuovi spazi Exibart.onpaper

Una galleria d'arte contemporanea di frontead una delle maggiori pinacoteche d'Italia.Che coraggio. Il coraggio fa parte del nostro ambiente. Sonocoraggiosi gli artisti che lavorano una vita intor-no ad un tema, sono coraggiosi i giornalisti e icritici che propongono l'avanguardia, così comelo siamo noi galleristi quando crediamo nellacapacità di dialogo tra pubblico e opera d'arte.Il confronto con la Pinacoteca Nazionale è unabella sfida. Gestire una galleria di fronte allacassaforte dei capolavori di Lorenzetti e diDuccio è molto stimolante.

Da che istanze nasce la galleria?La galleria nasce dalla mia viva passione e dal-l'unione di più volontà, dal sostegno di colleghiche mi conoscono da tempo e da quello di

appassionati collezionisti, amici che credono inquello che proponiamo.

La programmazione sarà del tutto particola-re. Alternare giovani pittori affermati conmaestri storici…Ho sempre pensato che il confronto generazio-nale, muovesse interessi e conoscenza.

L'unione di due esperienze differenti facilita lacrescita di entrambi. Sulla base di questo,abbiamo creato una programmazione che pre-vede solo mostre personali di artisti emergentie di artisti affermati, con un susseguirsi di circaquattro-cinque esposizioni l'anno. La mostrainaugurale è di Gianfranco Asveri (l'energia pit-torica), a settembre esporrà Giosetta Fioroni(con poesia visiva), a dicembre la giovanissimaRoberta Savelli (più tenue e silenziosa) e comeinizio del 2006 Paolo Maggis (esplorazione didiversi linguaggi).

I vostri spazi?Si tratta di un "mini white cube" composto di ununico volume diviso da un piccolo soppalco. Uncontenitore nudo e crudo pronto ad interagirecon l'opera d'arte. È una galleria tradizionale,

che ritiene che gli spazi per esporre siano quel-li puliti, rigorosi e neutrali, tali da potersi trasfor-mare a seconda dell'ospite. Una sorta diambiente malleabile.

Che tipo di collezionismo credete di intercet-tare dalla vostra posizione?La Toscana è una terra generosa, dalla qualepassano molte persone. Siena è una città d'ar-te e, nonostante si respiri medioevo ovunque,sa essere anche luogo di miscela di arti. Ilnostro collezionista ha quindi due volti: è italia-no, preparato e colto, amante delle fiere e dellemostre, ed è anche estero con la passione perla pittura italiana.

FRANCESCA SENSI sienaCi vuole un bel coraggio. Già, ci vuole proprio coraggio ad aprire un 'mini white cube' d'arte contemporanea proprio davanti allo scrigno d'arte medievale della PinacotecaNazionale di Siena. Eppure Francesca Sensi ci prova. Ecco come…

FRANCESCA SENSI fino al 10 luglio Gianfranco AsveriVia di San Pietro 46Tel 0577 [email protected]

Siete l'unica galleria d'arte in unavasta area della Sardegna…L'iniziativa è figlia di dieci anni di espe-rienza nel mondo della diffusione del-l'opera d'arte. Inizialmente abbiamooperato con un contatto a domicilio.Nel tempo abbiamo organizzato inspazi pubblici alcune mostre abbina-te anche a dibattiti e convegni suvarie tematiche legate all'arte; daquesta esperienza e sorta in noi l'esi-genza di sviluppare più ampiamentequesto tipo di attività. Abbiamo avvia-to la prima home gallery dellaSardegna a Cagliari, ed ora ci accin-giamo ad inaugurare la prima picco-la galleria della nostra zona, il MedioCampidano.

Chi è Walter Marchionni, il fon-datore della galleria?Figlio di Dino Marchionni, acque-rellista ed incisore di spessore,Walter Marchionni non potevache respirare quell'aria particola-re che si respira in una casa di unartista, divenendo, a differenza delpadre, un mercante. Dopo lascomparsa di Dino, Walter haavuto alcune esperienze nella ven-dita di opere d'arte in seno asocietà specializzate nella distribu-zione door to door. Dopo questaessenziale esperienza decide dimettersi in proprio puntando sem-pre nel settore door to door, maoccupandosi di distribuzioni di

pezzi unici, ed inserendo autorisardi, avendo notato, nella propriaregione, una particolare predile-zione per questi. Il resto è storiarecente: la Home Gallery ed ora laPiccola Galleria.

Quali saranno le prossimemostre in galleria?Abbiamo in programma una seriedi mostre che si alterneranno adistanza di tre settimane l'una dal-l'altra. Esporranno, non in ordinecronologico, Dolores Puthod,Giuseppe Carta, Giantore, LinoPes, Meloniski, Pirellas ed altri.

PICCOLA GALLERIA MARCHIONNI villacidro (ca)La partenza è stata la vendita di quadri porta a porta. Nel forse troppo trascurato mercato della Sardegna. Poi una homegallery e, adesso, l'unica, piccola galleria d'ar-te del Medio Campidano Sardo. Walter Marchionni ci racconta tutto quanto…

PICCOLA GALLERIAMARCHIONNI Via Cagliari 83Tel 070 [email protected]

Anche voi attratte dal fenomeno capi-tolino. Brancolinigrimaldi da Firenze aRoma? Quali le motivazioni?Come potevamo tirarci indietro? Adogni modo non si tratta di un traslo-co, a Firenze rimaniamo, anzi anche lisiamo in una sede nuova e strategicain vicolo dell'Oro. Proprio di fronte aldesign hotel di Ferragamo.

Aprite in una zona inconsueta perle gallerie d'arte di tendenza.Si, siamo l'unica galleria in una zonad'arte per eccellenza, ad un passodai grandi musei (Galleria Borghesee Gnam) e dalle accademie interna-zionali.

A che tipo di pubblico saranno rivol-te le vostre proposte?Ad un pubblico locale che ci seguecostantemente e poi ad un pubblicointernazionale, mobile e cosmopolitache frequenta la città ed è attentoalle nuove tendenze. Vogliamo esse-re uno spazio classico con una pro-grammazione internazionale di foto-grafia e video contemporanei chepresenta progetti esclusivamenterealizzati dalla galleria o comunquemai esposti in Italia.

La galleria ha la sua sede in una dellestrade più affascinanti dei Parioli…Si accede alla galleria dalla stradaattraverso un bellissimo giardino eduna corte interna. Lo spazio, di cen-toventi metri quadri circa, si sviluppain due grandi stanze espositive piùuna stanza per i video. Intendiamoanche utilizzare gli spazi esterni perproiezioni di video particolari.

Quali saranno le prossime iniziativedopo l'estate?Inaugureremo a settembre un'impor-tante video artist americana, AndreaFraser, che non ha mai esposto inItalia. La scelta di Andrea Fraser con-ferma la filosofia della galleria. Il suolavoro è intelligente e definisce, conironia, il rapporto tra uomo e istituzio-ni culturali, politiche e sociali.

BRANCOLINIGRIMALDI romaIsabella Brancolini e Camilla Grimaldi. Già presidiano uno degli anfratti più affascinanti di Firenze, e ora sbarcano nella via più affascinante dei Parioli romani. Tra fotografia e video. All'insegna dell'internazionalità…

BRANCOLINIGRIMALDI fino al 31 luglio 2005 Olivo Barbieri - Las Vegas 05Via dei Tre Orologi 6Tel 06 [email protected]

A Roma anche voi. Ma che sta succedendo?Roma è una città bellissima ed internazionale e, soprattutto,è una realtà stimolante e culturalmente vitale. E poi abbiamogià molti amici e si mangia molto bene.

Che tipo di rapporto ci sarà tra questo spazio e la tradi-zionale sede triestina?LipanjePuntin a Roma è la logica e naturale espansione/emana-zione dello spazio triestino.

Inaugurate di fatto sulla stessa strada della sede romanadella galleria Pack…Pack aprirà a settembre a pochi metri da noi, così continue-remo ancor meglio a lavorare insieme su alcuni progetti.

L'inaugurazione di Lipanjepuntin è prevista per il 23 giugno.

Quali saranno le prime mosse nella LipanjePuntin romana?Incominciamo intanto a parlare del nostro esordio a Roma,crediamo che Roma sia il luogo ideale per sperimentarenuovi linguaggi. La scelta della prima mostra è lontana daatteggiamenti glamour e mondani. La mostra di aperturasarà Undertones: paesaggio sonoro di Andrea Cera, a curadi Cristiano Seganfreddo.Una notte, in un palazzo d'epoca o in un giardino storico,camminando allo scoccar della mezzanotte, con una pila inmano… tra rumori e suoni, tra frammenti di dialoghi e deliriamorosi…È il paesaggio sonoro di Andrea Cera, noto artista-composi-

tore, spesso presente con le sue opere al Pompidou diParigi, che indaga i temi del fantastico dalla letteratura goti-ca ad Edgar Allan Poe, in un percorso fatto di suoni e sugge-stioni.

LIPANJEPUNTIN romaIl diluvio di aperture non risparmia neppure i mesi estivi. Ed ecco che a fine giugno le nuove gallerie non smettono di inaugurare i loro nuovi spazi a Roma. L'opening piùatteso dell'estate capitolina? Ma quello della triestina Lipanjepunti senza dubbio…

LIPANJEPUNTIN Via di Montoro [email protected]

Exibart.onpaper nuovi spazi.39

Carla Mattii - Type / No Type

Chi l'ha detto che le tecnologie di pro-totipazione rapida (il 3d, il cad…) deb-bano essere esclusivo appannaggiodi grafici, architetti e designer?Varcano questo confine le sculture diCarla Mattii. Una natura ibrida ericombinante. Che di naturale man-tiene la fragile bellezza e l'immediatopotere di fascinazione. Fiori e piante.Scansionati. Rigorosamente in 3D…

"La gente èinsieme affasci-nata e inorridi-ta dall'influenzadel computersul design", hadichiarato direcente RonArad, il primoindustrial desi-gner ad appli-

care, in una splendida serie di gioielli,le tecnologie di prototipazione rapida.Sembra quasi che le tecniche dimodellazione in 3D ispirino una sortadi sacro terrore in artisti e creativi,come se questi mezzi potessero sot-trargli i ferri del mestiere e soppianta-re la loro capacità di rielaborazioneartistica. Così, se la necessità ha fattopenetrare questi software negli studidi architetti e designer, gli artisti, piùliberi di scegliere, se ne sono tenutiperlopiù a debita distanza.Esperimenti come quelli degli ameri-cani Michael Rees e Robert Lazzarinirestano ad oggi più unici che rari. Lesculture del primo, bizzarri assem-blaggi di arti umani e forme organi-che, nascono dalle "permutazioni"messe in atto da un programma diprototipazione; mentre le anamorfosiin CAD del secondo, applicate adoggetti come teschi o sedie, vengonopoi tradotte in oggetti reali che, unavolta esibiti nello spazio reale, tra-smettono un senso di vertigine einstabilità spaziale. Indubbiamente coraggiosa, e presso-ché isolata in Italia, appare dunque lapresa di posizione di Carla Mattii, cherealizza le sue algide e affascinantisculture attraverso un complicatoprocesso di elaborazione che prevedela scansione in 3D di parti di piante efiori e la loro rielaborazione attraversoun programma di modellazione tridi-mensionale. Vengono così trasforma-te nelle componenti di un kit di assem-blaggio, e quindi "scolpite" da unamacchina che esegue le istruzioni del-l'elaboratore utilizzando polvere dinylon sinterizzato. A questo punto,siamo solo a metà del processo: l'arti-sta può infatti scegliere di montare ivari elementi del kit (a loro volta fram-menti di fiori diversi) in una delle mol-teplici possibilità di assemblaggio adisposizione, per realizzare una sortadi surreale fiore alieno che presentacome scultura. Oppure montare i variframmenti su uno di quei telai che nor-malmente dispiegano le componentidi un modellino industriale quando loacquistiamo, lasciando che sia ilnuovo proprietario a dare forma,smontando e rimontando, alle più libe-re fantasie della nostra era biotech.Così ha scelto di fare per la sua perso-nale bresciana, affiancando alla scul-tura alcune stampe plotter degliscreenshot del programma di prototi-pazione utilizzato. Insieme ad alcuni olisu tela che riproducono, mimando lostile di un rendering 3D, alcune possi-bili configurazioni del prodotto finito.Ostentando senza pudori la naturatecnologica del processo di produzio-ne, Mattii dimostra una straordinariasicurezza, che nasce dalla libertà concui la sua poetica si relaziona con latecnica, resistendo a seduzioni e con-dizionamenti. Una poetica basata suuna natura amata senza nostalgia, esu una suggestiva traduzione dellepossibilità di ricombinazione offertedalla manipolazione e dall'intreccio deicodici: le stringhe numeriche ed i lin-guaggi dell'arte, il codice genetico e lagrammatica della fantasia.

[domenico quaranta]

Liz Neal - The rose garden

Il futuro è porno, ed è già presente.Ipse dixit Warhol, idem facit Liz,the 'rose of Wales'. Amplessisenza complessi vietati ai minori,minima immoralia con antica stra-tegia pubblicitaria. Non per niente,è made in Saatchi…

Niente sesso siamo inglesi?Macché! Forse ai tempi della regi-na Vittoria era così, ma da unpezzo la britannica pruderie èdecisamente andata a farsi bene-dire, messa in soffitta insieme apizzi, cuffiette e crinoline. Una rivo-luzione a corpo libero che, daiprati di Ascot all'erba degli stadi,dove sovente si esercita l'albionicapropensione all'esibizionismo, rag-giunge adesso l'acme della riconci-liazione con le forze della naturanel "Giardino delle rose" di LizNeal (Galles, 1973). E qui ne suc-cedono davvero di tutti i colori.Anche dal punto di vista più pro-priamente cromatico. Perché perquesto sgargiante porno panicol'artista, fedele alla consegna delrappel à l'ordre suonato dal suogrand Mogol Charles Saatchi - ilquale, dopo averla lanciata in "Newblood", ad ottobre la riaccoglierànella terza puntata della megacol-lettiva "The triumph of painting" -non ha certo lesinato su tele etubetti, immortalando una sequen-za di accoppiamenti consumati inuna tripudiante cornice di lussu-reggianti verzure. Amplessi senza complessi traumani o creature mitologichedipinti con mano larga e veloce,congiungimenti tra figure dai voltiilleggibili (ma chissà perché quellacoppia che se la sbriga more fera-rum s'associa liberamente aCarlo&Camilla) e secondari rispet-to ai corpi nudi e crudi, immersi inun contesto volutamente e pro-grammaticamente esorbitante,connesso per certi versi alla scon-tata equazione barocco-kitsch.L'intenzione è quella di riprodurregli horti all'italiana e così, tra unarco ed una voluta di marmo, toc-cando e ritoccando fiorellini efoglioline, la Neal da illustratrice diun disinvolto Kamasutra silvestresi trasforma in miniatrice dal polli-ce verde, con un occhio di riguar-do verso una classicità citata dirapina nelle architetture e nelleiconografie (vedi il dittico coi duerudi giovanotti modello StanleyKowalsky del terzo millennio).Una pittura, questa, che vive tuttain superficie, compiaciuta e pagasoprattutto nella propensioneesornativa, il cui contenuto sca-broso finisce col diventare ammic-cante pretesto e cassa di risonan-za per una serie di esercizi di stiletortuosi e carichi nel segno, malineari e leggeri nella finalità, che èprimamente quella di riempire lospazio. Sicché, tra ghirigori dama-scati e folti cespugli, contaminatadai feticci di una quotidianità con-sumistica molto più triviale delsesso sfacciatamente ritratto, lafesta dei sensi en plein air diventasbracato e ridondante baccanaledel trash che avanza.

[anita pepe]

Simon Morley - Rossa

Rosso come il sangue, rosso come ilfuoco. Rosso come la passione per lapolitica di una città: Bologna. Ladotta, la grassa, la rossa per l'appun-to. Città che si rivede com'era. Allurevintage. In una mostra dalla forteconnotazione concettuale…

Chissà quale sarebbe la reazione diRoderigo di Castiglia, alias PalmiroTogliatti, di fronte ad una mostracosì spiccatamente politica dal puntodi vista iconografico, quanto palese-mente anti-militante negli intenti.Era il 1948 quando, proprio a Bologna,a proposito della Prima mostra nazio-nale d'arte contemporanea al palazzoRe Enzo, 'il migliore' del PartitoComunista aveva stigmatizzato comescarabocchi le opere astratte dei futu-ri informali italiani, riattualizzando lapolemica sulla degenerazione dell'arte,sorta entro scenari politici antitetici. Forse Roderigo si concederebbe unpaternalistico sorriso di fronte allacopia del Programma di combatti-mento di Stalin, sul quale una "compa-gna" ha stampato una bella improntadelle sue labbra. O magari annuirebbecompiaciuto davanti al collage di venti-cinque cartoline illustrate delle piùfamose città italiane, sulle quali com-pare una sua stessa citazione trattadalla copertina dello Statuto del Piccì.Certo, sicuramente non capirebbe, odeciderebbe di soprassedere sulcarattere minimal delle opere, e nonapprofondirebbe la natura ready-made non solo degli oggetti, ma dellastessa idea generatrice della mostra,ossia l'attenzione suscitata in SimonMorley (Eastburn, UK, 1958) da unaserie di opuscoli comunisti datati anniQuaranta e Cinquanta, in un negoziodi libri usati di Bologna.Probabilmente trascurerebbe il fattoche i dieci dipinti, grandi e piccole rap-presentazioni di libri-opuscoli delPartito Comunista Italiano, in cui iltesto appare di una tonalità legger-mente più scura della superficie,sono in realtà dei monocromi, figli diquell'eredità concettuale tanto invisaa chi pretende di mettere a tacere lacapacità di pensare dell'uomo. E sono monocromi in tutta la loropregnanza cromatica, vivi della son-tuosa varietà del vermiglio, del cad-mio, del carminio. Ma è proprio laloro molteplice difformità che inducea riflettere su Rossa e sul significatosimbolico del colore in questione, chenel suo proporsi in varie sfumaturemette in dubbio l'ortodossia di quel-l'unico rosso, quello della bandieradella sinistra italiana, che oggi appa-re pallido, slavato, quantomeno diuna tonalità vagamente indistinta. La mostra si rivela dunque come unasorta di souvenir di una temperie cul-turale passata, un ricordo di quelloche è stato lo strettissimo legameintercorso tra una città e la sua politi-ca, un evento - verrebbe da dire city-specific - nella Bologna dove il rosso èanche quello dei palazzi e dei tetti,"dell'inverno col sole e la neve, l'ariabarbaricamente azzurra sul cotto",come decantava Pier Paolo Pasolini.Rosso e azzurro che si incontrano,come nell'ultimo frame del video diMorley, in cui un palloncino scarlatto,portato in giro da un bambino per lestrade e le piazze della città, sullenote dell'aria Amami Alfredo dellaTraviata, prende il volo al di sopradelle due torri. Forse un triste com-miato, forse un ultimo afflato di spe-ranza.

[thelma gramolelli]

Otto Dix16 acquerelli per Ursus

Un esponente della NuovaOggettività tedesca, tra le correntidefinite dal Reich "arte degenerata".Tra feroce denuncia socio-politica esuggestioni infantili. Illustrazioni perbambini che si accompagnano afigure allegoriche inquietanti...

I sedici acquerellidi Otto Dix( U n t e r m h a u s1891, Singen1969), espostialla Galleria Blu,sono una raccol-ta di illustrazionifiabesche, lette-rarie ed allegori-che dipinte per ilfiglio Ursus intor-

no al 1930. Opere da cui trapela lavisione di un mondo minacciato daldelirio nazista. Dix infatti, traspone laviolenza del mondo reale in una dimen-sione di avventure fantastiche e diinnocenti immagini tratte da raccontiper ragazzi. La primordiale ed archeti-pica lotta tra bene e male, tra uomo enatura, è ambientata in mondi lontanie primitivi abitati da cacciatori e india-ni; in foreste artiche e tropicali, in mon-tagne popolate da lupi. Le tigri, avvilup-pate nella lotta a serpenti, sembranouscire dai racconti di Emilio Salgari odai quadri di Henri Rousseau, ed ilpalombaro di Unter wasser ricorda leVentimila Leghe Sotto i Mari di JulesVerne, mentre gli eroi buoni sconfiggo-no mostri più forti di loro, come SanGiorgio contro il drago. L'elementoesotico contrasta con una società indecadenza, così come l'atmosferamagicamente surreale del volo delBarone di Munchausen e le sue mira-bolanti imprese evocano un senso dievasione dalla realtà e di un'imparilotta contro il male. Il tratto semplice espontaneo, quasi naif, lontano in partedal realismo della Neue Sachlichkeitmantiene quella "foga espressiva",intrisa di una vena espressionista. Lefigure sono come fumetti in movimen-to rispetto allo stile asciutto ed alla sta-tica postura di ritratti come in DieFamilie des Kunstlers, del 1927,influenzato dai maestri del '500 tede-sco, come Albrecht Dürer.Tra le lettere di legno dipinte, che com-pongono il nome Ursus, giocano puttidispettosi dai tratti non infantili, accen-tuati ed enfatizzati. Anche nell'acquerel-lo Karneval, l'artista tedesco tende adeformare in modo grottesco i trattisomatici di figure apparentemente gio-cose, facendo così riferimento alladrammatica realtà politica degli anniTrenta in Germania. Come GeorgeGrosz e Max Beckmman, che dipinge-vano con lo stile delle illustrazioni satiri-che, così anche Dix affianca personag-gi immaginari ed innocenti a figureinquietanti. L'ambivalenza del carneva-le, allo stresso tempo allegro e malinco-nico, trasmette la desolazione ed ilsenso di smarrimento, presente anchenel trittico Metropolis, del 1928. L'eccesso sfrenato di divertimentoaltro non è che un velo che nasconde ilprofondo disfacimento politico e mora-le di un Paese alla deriva; come la navedi Schiffbruch, che naufraga nell'ocea-no in tempesta. Tra la folla in festa unafigura mascherata da scheletro, conuna falce che ricorda la morte, simbo-leggia l'accidia. Mentre danza tra cori-andoli e stelle filanti, le forme dei suoiarti ricordano una svastica. Come loscheletro danzante, altri personaggiche popolano Karneval precorrono lefigure allegoriche di Die siebenTodsünden, dipinto da Dix nel 1933:un burattino con i baffi, evidente riferi-mento a Hitler, una figura di animaledemoniaca con le corna simbolo dellarabbia, e la testa sproporzionata diuna figura dal volto caricaturale. PerDix rappresenta la superbia, uno deisette peccati capitali, metafora dellacoscienza civile del popolo tedesco,oramai sopita.

[francesca ricci]

Yayoi Kusama

Un luogo irreale, altro, frammistoall'intimità del quotidiano.Un'atmosfera liquida, surreale, cheannulla perimetri e superfici in unospazio immaginativo, smaterializza-to. Non c'è nulla da abitare, solo dasognare…

Si scosta un telo bianco per entra-re in un mondo fiabesco. Privato.Un salotto, un tavolino, un televi-sore, uno scaffale traboccante dilibri, l'appendiabiti coperto da cap-pello e paltò. Tutto lascia indovina-re presenze misteriose, perso-naggi appena delineati, schizzaticome ghirigori durante una telefo-nata. Ci si sente fuori luogo, comequando si entra per la prima voltanella casa di un estraneo, con l'im-barazzo - ma anche con un'indi-screzione un po' voyeuristica - dichi è stato abbandonato in antica-mera ad attendere un qualcunoche, forse, non arriverà mai. Ci sisiede. Si guarda intorno.Ciondolando un po' in giro, dise-gnando, con passo annoiato, uncerchio sul pavimento della stan-za. Ci si sofferma, curiosando tra ivolumi disposti nella scansia, spe-rando di delineare un ritratto piùpreciso del padrone di casa. Unpersonaggio di certo un po' bizzar-ro. Ha infatti ricoperto, ad inter-valli regolari, l'intero ambiente -pareti, pavimenti, oggetti - di dots(forme circolari in carta) variopin-ti, di cui ha esaltato la fluorescen-za, malgrado l'agghiacciantepenombra, con una luce di Wood,creando una sensazione disospensione spazio-temporale.Poi ha lasciato la sua firma nelleimmagini di un video mandato inloop - un autoritratto in kimonorosso a pois bianchi - e nei variindizi del suo passaggio, compo-sto e ordinato, privo di detriti. I'm here, but nothing, il messaggiodi Yayoi Kusama (Matsumoto,1929). Eclettica e surreale, madotata di una cifra inequivocabile.L'artista giapponese segna, mal-grado l'assenza, il territorio, occu-pando virtualmente uno spazioaltro.Abitandolo con le tinte accese deipropri abiti. Recitando litanie som-messe e disperate, che vanno acreare, tramite il video, un sotto-fondo sonoro drammatico nellastanza. Ma il gioco dura troppopoco. L'aspettativa di essere nuo-vamente stregati, proseguendo lavisita nella sala attigua, è prestodelusa. Una serie di tele policro-me di piccole dimensioni, alcunedotate di un certo spessore mate-rico, riprendenti il motivo del poisin trame policrome, frigide e stati-che, ammiccano nell'ostentatodecorativismo privo del pathos,del fascino trascinante della pre-cedente installazione. E, nell'ineffi-cace tentativo di creare una solu-zione di continuità tra due aspettidifferenti della produzione dell'ar-tista, le vibrazioni cessano.

[santa nastro]

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fino al 15 luglio 2005Via Senato 18

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sabato 15.30 -19:00 ingresso libero

Galleria Blu

Animotion

L'animazione digitale nell'arte. Un bel-l'argomento di cassetta. Ed un criticod'assalto, Luca Beatrice. La ricetta per-fetta per una ventata di giovanilismo neltempio veneto del minimalismo.Nonostante l'appeal, qualcosa sembraperò non funzionare come dovrebbe…

Cinque gli artisti scel-ti per questo proget-to: l'olandese EelcoBrand, che usa il 3Dper costruire labirin-

ti naturali nei quali perdersi, la svedeseCecilia Lundqvist, che anima i suoi disegnicon microstorie quotidiane e la "star"Magnus Wallin (già Biennale 2001, ArtBasel 33 Unlimited, ma qualcuno lo ricor-derà anche alle Papesse di Siena), cherende impossibile la conclusione di unagara di centometristi da autopsia ricac-ciandoli alla partenza. Non manca la rap-presentanza italica: Sarah Ciracì, con ilsuo Marcel Duchamp che si destreggiatra le astronavi e Mario Consiglio che,grazie alla musica del dj Coccoluto, animale tradizionali pitto-sculture.Sulle opere nulla da dire, specie quella diWallin, al solito carica di fascino; semmaiè la tesi della mostra ad essere tirataper i capelli. Potremmo ridurla alla con-statazione che anche nell'arte, guardaun po', la tecnologia applicata è tenuta indebito conto. Di più. Beatrice parla di unprofondo cambiamento nella fiction cine-matografica conseguente all'11 settem-bre. Una sorta di cesura che chiude daun lato l'epoca del cinema d'azione, delkolossal catastrofico, e dall'altro aprel'era di Shrek 2 e Shark Tale, un cinemadi animazione in cui l'immaginario fanta-stico, avulso dalla realtà, assolve al ruolodi rifugio tranquillizzante, di distacco dalladrammaticità quotidiana, diventando illuogo del disimpegno. A corroborare la teoria, la citazionedella mostra Animations, tenutasi alPS1 e alla Kunstwerke di Berlino, in cuiil curatore Klaus Biesenbach indagò l'u-niverso dell'animazione nell'arte. Eppureproprio quella mostra, inaugurata aNew York a neppure un mese dal famo-so disastro (e non nel 2002 come scrit-to), certamente programmata e studia-ta in tempi precedenti, dimostrava sem-mai come l'animazione digitale fosse invoga ben prima dell'11 settembre.Senza andare tanto distanti, l'italicoFuture Film Festival, tradizionale rasse-gna cinematografica bolognese dedica-ta alle nuove tecnologie e al cinema d'a-nimazione, nel 2001 era già alla terzaedizione. D'altro canto è dalla metàdegli anni '90 che la Dreamworks diSteven Spielberg e la Disney/Pixar sibattono a colpi di pupazzotti digitali, piùo meno da quando si è imposto il feno-meno Tim Burton.Dopo Chi ha incastrato Roger Rabbit? diZemeckis (1988) l'invasione di cartooniaè stata inarrestabile con NightmareBefore Christmas (1994), Toy Story(1995), Mulan (1998), AntZ e A Bug'sLife (lo scontro del '98 tra la formica diSpielberg e quella di Disney, da cui nac-que ufficialmente la guerra del digitale),Toy Story 2 (1999), Monster & Co. eShrek stesso (2001). E anche le traspo-sizioni filmiche delle saghe degli eroi deifumetti Marvel erano cominciate prima.Per non dire di videoclip e videogames.C'è anche un errore di fondo nel proget-to, cioè la riduzione dell'animazione digita-le in arte ad una questione di mera tecni-ca e tecnologia. È probabile che un qual-siasi adolescente cresciuto a pane ePlaystation si scompiscerebbe dalle risa-te di fronte agli ordinari effetti speciali diqueste opere il cui valore, evidentemente,va cercato altrove: nell'estetica del labirin-to, nella trasfigurazione della banalitàquotidiana, nella declinazione eroica delcorpo umano e via dicendo. Messa giùcosì, ai disegnetti animati della Lunqvistfarebbe le scarpe persino Dolce Remi.E allora spiace di vedere l'algido spazioveronese, che festeggia quest'anno il 35°anno di attività coerente nonostantetutto, profanato e svenduto alla logicasuperficiale del polpettone demagogicopreconfezionato, con quelle biografiedegli artisti, sul foglio di presentazione,limitate agli anni dopo l'attentato, quasi asuggerire una sorta di vocazione insortadal nulla. Mentre sappiamo bene che,all'epoca, questi ultratrentenni lavorava-no da mò. Dunque, cui prodest?

[alfredo sigolo]

Jason Middlebrook /Matteo Basilé

Primordialità alchemica come forzadi trasformazione per superare unpresente inadeguato. Le infinite pos-sibilità di un futuro migliore perMiddlebrook. La nobiltà umana fravisioni ed estasi per Basilé…

The Season di Gianluca Marzianinasconde un progetto ambizioso chela Galleria Pack propone al suo pubbli-co: sei mostre articolate nell'arco diun anno propongono undici artistipresenti con opere create apposita-mente per la galleria, seguiti da altret-tanti curatori. Con Matteo Basilé eJason Middlebrook si è giunti allaquarta tappa intitolata volume quat-tro: primordialità alchemica.Per Jason Middlebrook (1966, vive aNew York) la primordialità alchemica èla forza di trasformazione insita nellanatura stessa, una forza vissuta spon-taneamente dai bambini. Nel video lafiglioletta dell'artista piega i cucchiainicon la forza dello sguardo laddove ilpadre, pur concentrandosi affannosa-mente, fallisce. Metafora di un'energiaprimordiale che non passa per i circui-ti mentali della razionalità. Alla sua pic-cola musa ispiratrice è dedicata anchela grande scultura Violett's infinite pos-sibilities, assemblaggio di tanti cuc-chiaini piegati. In A memorabile day lostesso motivo è innalzato a monumen-to, trasformandosi in una visione utopi-ca di un futuro migliore. Middlebrook siconfronta con l'inadeguatezza e le con-traddizioni presenti nella condizioneumana (come ad esempio con la cittàin fiamme in It's gonna take a lot oflove) trasformando però col suo ottimi-smo concetti normalmente connotatinegativamente - come entropia oppu-re caducità - puntando sul loro enormepotenziale creativo. Cosicché "la categoria dell'effimeronon prefigura più una dimensionenichilista ma sottolinea, piuttosto, unasorta di piattaforma evolutiva capacedi generare nuovi e sempre diversipaesaggi tanto esistenziali quantomentali." (Sabrina Zannier)Filosoficamente accomunati da unprofondo umanesimo, i due artisti diVolume quattro si contraddistinguononettamente a livello formale. Dopo l'al-legro colorismo delle tele diMiddlebrook, l'ascetismo cromaticodei ritratti digitali di Matteo Basilé(1974, vive a Roma) risalta ancora dipiù. Isolando i suoi soggetti in un limbodiafano fatto di luce lattiginosa, il colo-re - dove è presente - assume valenzasimbolica: rosso il make-up del clownin Circus, nero gli occhi inCromosoma Calcutta, rossi i guanti diseta del ragazzo sperduto nel grovi-glio di oscure radici in Mi hai ritrovato.L'artista fotografa donne e uomini,giovani e vecchi, spesso suoi amici.Immergendoli in uno spazio assenteconcentra tutta l'attenzione su questipersonaggi che ci rivelano la loro pro-fonda nobiltà umana nonostante lacaducità fisica. Questa essenzialeverità dei soggetti di Basilé subisceperò una mutazione, realizzata inter-ponendo tra l'immagine e lo spettato-re l'intervento dell'artista consistentein graffi, macchie e -citazione ambi-gua - (in)verosimili mosche. Elementi che fanno nuovamente preci-pitare l'opera nel mondo dell'immagi-nario, con personaggi che incarnano"visioni ed estasi, inquietudini e sconvol-gimenti, incubi e visioni. Bloccate inpose ieratiche, raccontano di unasacralità tutta contemporanea, che siriallaccia ad un'iconografia misticaantica di secoli, attualizzata per il tra-mite di un'estetica elettronica ed ibri-da." (Massimiliano Tonelli)

[sylvia schiechtl]

Gabriele Basilico

Un silenzio di attesa avvolge i palazzifantasma del centro di Beirut. Le foto-grafie di Basilico, fortemente riconosci-bili, raccontano le ferite di guerra. Lamemoria di un passato doloroso è lìdove il presente urla alla vita attraversoun'opinabile patina di nuovo. A Roma,nella Galleria VM21 ed a Villa Medici…

"Mi chiedonoqueste fotogra-fie sia per lemostre di arteche per docu-mentare levicende dell'ar-chitettura. Anzi

sono più richieste in questi ultimi anniche quando sono state realizzate", affer-ma Gabriele Basilico (Milano 1944)davanti alle grandi stampe di Beirut1991. Appuntamento alla Galleria VM21 per la presentazione romana delleimmagini di una Beirut ferita ed offesadalla lunga guerra civile (1975-1990).Un racconto, attraverso nove foto inbianco e nero e otto a colori, che colpi-sce profondamente l'osservatore. Omeglio "una specie di missione nel leg-gere il tessuto urbano" ci dice Basilico"e riordinarlo attraverso la fotografia".All'evento, che fa parte della IV edizionedel Festival di Fotografia, è collegata lamostra di Villa Medici ("LaboratorioBeirut 1991") dedicata ai provini a con-tatto dei 578 scatti - "una specie di fiumedi immagini" - realizzati durante tre setti-mane di lavoro, nel 1991. L'esperimentoha il suo fascino perché è sempre inte-ressante entrare, anche solo per un atti-mo, nella "testa" di un fotografo, quandonella fase successiva allo scatto si scegliel'immagine da stampare. La foto è buonaquando la crocetta è lì, apposta sopra oal lato del riquadro del provino. "Adesso illavoro si è un po' storicizzato, diventandoun simbolo", continua Basilico. Si coglie il silenzio dopo gli spari, inalcuni scatti. L'atmosfera sospesa diquando, dopo il dolore, subentra lamalinconica e, nello stesso tempo, lanecessità di credere in qualcosa dinuovo, la speranza del futuro."Da queste finestre si sparava" - diceavvicinandosi ad una fotografia - "trinceee bossoli ovunque. Sembra una guerrada rodeo. Era pericoloso muoversi per-ché l'area non era stata ancora comple-tamente bonificata dalle mine."Paura ed eccitazione, quindi, questo èl'impatto emotivo di Basilico con la capi-tale libanese. Dell'antico splendore dellacittà cosmopolita - intellettualmentedisinvolta - che era la Beirut di untempo, poche lievi tracce nei palazzifantasma. Il centro era abbandonato asé stesso, movimentato solo dalla pre-senza di qualche carretto, rari taxi e dalronzio dei generatori di corrente.L'intervento, su invito della scrittricelibanese Dominique Eddé, aveva perobiettivo proprio questa area urbana.Insieme a Basilico furono coinvolti altricinque fotografi internazionali: RobertFrank, René Burri, Josef Koudelka,Raymond Depardon, Fouad Elkoury.E proprio a Beirut il fotografo-architetto ètornato - per conto della rivista Domus -nel 2003, trovando una realtà moltodiversa dal suo ricordo. Molti edificiabbattuti e costruiti ex novo, altri restau-rati. La città torna a vivere. Ha un nuovopiano regolatore con molti alberghi eduna Dowtown piena di negozi e uffici. Ègiusto ed auspicabile che sia così, ma labanalità tende a soppiantare il fascino diun tempo. "Con che coscienza posso direche la mia Beirut è quella del 1991, lega-ta alla morte e allo stesso tempo ad unpassato che non c'è più?". Per GabrieleBasilico è, semmai, "un dispiacere moltosoggettivo che si nasconde in quella zonatumultuosa in cui i sentimenti devonorimanere inespressi. Sentimenti legatinon tanto alla nostalgia, quanto ad un'e-sperienza che, essendo stata forte halasciato una traccia altrettanto forte."

[manuela de leonardis]

Christiane Löhr

Impalpabili, femminili, lievi. Eppurdepositarie dei misteri della vita.Delle meccaniche di riproduzione.Del fatale ciclo di produzione e distru-zione. Cosa sono? Le creazionimicroemotive di Christiane Lohr…

La primavera ha preso Milano conuna nube aliena d'infiorescenze.Batuffoli ovunque. Nell'aere, neicapelli, persino nella galleria diSalvatore e Caroline Ala, che saluta-no la bella stagione con una mostradi Christiane Löhr (Colonia,1965). Lieve, come le evoluzioni chela natura compie per garantirsi lariproduzione, l'universo friabile del-l'artista dà sfoggio di sé in realizzazio-ni microemotive - e microscopiche -in cui la vita è il motore da cui scatu-risce l'idea. I movimenti che sotten-dono alla crescita ed alle trasforma-zioni dell'esistenza si rivelano nellapropria quintessenza tramite le pre-ziose, infinitesimali, frattali specula-zioni generate dallo sviluppo di un'i-dea primogenia, riproponibile inscala, con la medesima coerenza,quasi a significare un percorso a sca-tole cinesi, in cui ogni dimensione è ingrado di proporre con eguale ener-gia l'identico tema. Nascono così leragnatele, micro-installazioni pugna-late eppur sostenute da minacciosispilli da balia, su cui sviluppa trame dicrini di cavallo, schemi archetipi dellacreazione del mondo. Cui fanno dacontrasto le vaporose installazioni disemi. Semi di cardo, edera, agrimo-nia, dente di leone: monumenti all'in-coscienza e alla leggiadria, uniti, nelgrande tappeto steso all'ingresso, onelle costruzioni semisferiche allesti-te alle pareti dello spazio milanese,realizzati accostando, senza l'ausiliodi un collante, quantità industriali disemenza. Un'esaltazione dell'effime-ro, nell'accezione più delicata del ter-mine. In cui lo spettatore, chiamatoad abbandonarsi al lirismo puro,dimenticando le allergie, è costrettoad avvicinarsi. Per realizzare, scruta-re, comprendere la compagineorchestrata dalla Löhr. Le sue arnie, gli edifici in cui catalogale istanze immateriali della propriaarte. L'aborto involontario che appli-ca alla natura, strappandola al ciclovitale, concedendola al piacere bef-fardo della contemplazione, all'arte,alla morte, implicita nel principioprimo, il germe, l'archè. Emblemadell'inevitabile processo di deteriora-mento cui l'artista sottopone lasostanza dell'opera, nonché l'operastessa.Così l'arte, chiamata ad aderire allarealtà, con un atteggiamento esteti-co-filosofico, si fa compartecipe, infi-ne testimone, della condizione terre-na, fino ad assimilarne i cicli. Non acaso, infatti, gli appassionati disegnidell'artista, esposti al piano seminter-rato della galleria, giocano, nel con-servare un grado altissimo di astra-zione, sull'ambiguità possibile tra leramificazioni arboree e le diramazio-ni del sistema circolatorio umano.Tra sangue e linfa. Tra congegniidraulici simili, pur con velleità discor-danti. Sfortunati pezzi dello stesso,fatale, irrefrenabile ingranaggio.

[santa nastro]

Sara Rossi - Carosello

Un carosello di vecchie cartoline.Paesaggi che scorrono veloci, lungo ilperimetro della stanza. Poi esplode unoswing leggero, con rumori di giostre ecinguettii. E la tavola dei quadrati magicicompone le sue formule misteriose...

Pochi elementi le occorrono per mette-re in scena le sue favole. Storie brevi, incui il silenzio si addensa tra intercapedi-ni di tessuti sonori, superfici d'immaginifluide, incursioni di rumori intimi, alieni.Sospese in una bolla di cristallo, que-ste storie girano in loop su sé stesse,all'infinito, continuando a raccontarsi,a tessere l'incantesimo, a condurti làdove qualcosa - di fragile e imprecisa-to - sta accadendo. Come tra le pagi-ne di un libro, nei fotogrammi sfuma-ti dei sogni, o in certe memorie epi-dermiche, infantili, metereologiche. Questo fa Sara Rossi (Milano, 1970),con la sua attitudine poetica all'evane-scenza, sempre sulla soglia della con-cettualità, dell'idea un poco astratta.Lei racconta fiabe, costruisce piccoliteatri onirici dove non ci sono per forzasegni da decifrare. È sufficiente abban-donarsi alla seduzione - occhi sgranati,orecchie puntate - seguendo traccecome su una distesa di neve. Prima personale per la galleria, rigo-rosissima: due segni decisi per inci-dere lo spazio. Le pareti del grandespazio centrale sono solcate - all'in-circa ad altezza occhi - da un orizzon-te continuo, costruito con un collagedi vecchie cartoline di paesaggi. Una striscia "cinematografica" dicarta, piccoli frame montati unoaccanto all'altro con un gesto essen-ziale che taglia in due l'ambiente. Si fail giro della grande stanza, percor-rendo la pianta irregolare: un giro-tondo panoramico che è come unacantilena bucolica. Scorrono tipiciquadretti-ricordo con scenari ver-deggianti, cime innevate, scorci dimare, colline. Ma dietro ognuna diqueste vetrinette vintage - stereotipituristici da collezione - si immagina lapresenza di un segno privato, un pas-saggio, una memoria. E una miriadedi microstorie nascoste comincianoa intrecciarsi nell'immaginazione,tutte in fila, nelle frasi-ricordo scrittea penna, nei vecchi francobolli, inquella parte posteriore della strisciache non puoi vedere ma che conser-va le vibrazioni di chi - in qualcheluogo e in qualche tempo - ha speditole sue immagini-souvenir. Ed è la musica a rendere vivi questiracconti, a ricostruire frammenti diatmosfere ormai archiviate, in unpercorso sonoro che scandisce lapasseggiata lungo il sentiero di post-card: si susseguono e accavallanorumori campionati di fiere, giostre,carrozze, suoni rubati alla natura; epoi, con uno stacco netto, arriva l'e-splosione festosa, un rag time perarchi e clarinetto composto insiemeal musicista Umberto Pedraglio.Nella project room l'atmosfera è rac-colta, ancora più minimale. Un video, XXX, è proiettato su unavecchia lavagna quadrata. Suggestivoil supporto - finestra cieca, specchioscuro o pozzo magico - su cui prendevita un'animazione di cifre e formegeometriche, "tracciate" con un ges-setto bianco. È un gioco velocissimodi scrittura e (s)composizione, tramatematica e incantesimo: attraver-so le infinite combinazioni possibili lasomma dei quadrati magici, dispostiper file orizzontali, verticali e diagona-li, secondo uno schema di 4x4, gene-ra sempre il numero 34. Simmetrieed equivalenze costanti, per un rac-conto astratto che traccia le coordi-nate della natura pescandole da unaformula segreta, scovata nel gabinet-to dell'alchimista, tra le carte delloscienziato, sulla tavola numerica diPitagora o nel castello di MagoMerlino.

[helga marsala]

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Via Monte di Pietà, 1 - 20121 Tel 02 8900901

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Galleria Nicola Fornello

Cosimo Epicoco - Cloni

Dodici volti, undici dei quali sono direplicanti. Tutti in primissimo piano,tutti senza aprire gli occhi. Una viacosmetica alla perfezione.Radiografata mentre si incrina, oliosu tela, per variazioni minime…

Non basta chiudere gli occhi,quando scendono le lacrime. Cosìcome non basta, per scongiurareil demone della deformazione fisi-ca, approssimarsi ad un canoneestetico a priori seduttivo. Quelloproposto da Cosimo Epicoco(Brindisi 1967; vive a Roma), inuna personale dall'impianto solidoe stringente, è il primissimo pianodi una sequenza - attualissima - divolti che ostentano un'idea cosme-tica della perfezione. Undici repli-canti ed un solo originale - maforse importa poco capire qual è -che prendono tutti a liquefarsimentre, piangendo, nascondono losguardo.La perizia pittorica è smaglianteeppure affatto compiaciuta - ecco-ci al nuovo che avanza, l'olio sutela - e i lineamenti campeggianoravvicinati, ora solenni ora mobilis-simi, come indagati attraversouno spioncino. Se l'iperrealismo èalle spalle, non lo è di certo l'in-quietudine del dato oggettivoacciuffato senza fare sconti; sor-prende, qui, che quel dato sia pro-prio una tipologia dell'avvenenzaumana, riconoscibilissima eppuredelineata con pochi, semplici colpi.E infatti non c'è poi molto, di ciòche si possa soltanto elencare. C'èil rosso incandescente del lucida-labbra, e c'è il nero del rimmel. Cisono, ovviamente, il silenzio e lamagia di un viso prominente eppu-re distante, che vorrebbe negarsi.E c'è, infine, uno strano incarnato,freddo e insieme arroventato, diquel colore livido e indecifrabileche potrebbe essere un viola puro.Ciò che conta, allora, è la tensioneofferta dal punto di vista chedistorce, il fatto che qualcosadebba andare irrimediabilmenteperduto, progressivamente, tra unquadro e l'altro, in quella frazionedi secondo che non si sa se appar-tenga a chi osserva o a chi hadeciso, dalla tela, di non guardarepiù. Così, in un incedere necessa-riamente circolare, impaginato adanello, a sfigurare questi voltiasettici interviene l'aritmia, conge-gnata come un'estenuata ripresavideo, di una ricognizione vera epropria.Insomma, qui si ragiona del tempoe dello statuto necessariamentepulsante dell'immagine, ma senzaproporre la riflessione concettualecome un esercizio sterile e osten-tato. E il clone del titolo, dalmomento che il tempo che passaè sempre tempo che si vede,diventa propriamente colui che hadeciso di perderla, la faccia: l'uo-mo che, pur di farsi bello, nonesita a chiudere gli occhi.

[pericle guaglianone]

Dimitrios AntonitsisTotal Recall

"Mi preoccupo del fatto che i ricor-di tendono ad usurpare, nel cuoredella gente, il luogo originale deglieventi, come qualche parassita inun film dell'orrore". È il racconto diDimitrios Antonitsis…

Ci sono diversi buoni motivi per visi-tare la galleria The Flat. Tra gli altri,la bellezza del grande spazio e l'ac-coglienza che Massimo Carasiriserva ai propri ospiti. Ci si senteimmediatamente accolti, in unluogo dove l'arte si fa, si espone,ma soprattutto, si discute con pas-sione. Con un piglio giovane, propo-sitivo, talvolta spregiudicato, sem-pre raffinato.Lo dimostra la personale diDimitrios Antonitsis (Atene,1966), artista e curatore, pendola-re tra Hydra e New York. Un perso-naggio singolare, che espone diecistampe industriali bubble-jet - pezziirriproducibili - realizzate su mate-riale anti-radiazione, in genere aduso dell'aeronautica militare ameri-cana. Come pittura su trasparenzemetalliche, le rielaborazioni digitalidell'artista greco riaffiorano allamente come ricordi inquietanti,macchie evanescenti, contorni chesi delineano, fluttuano al di là dellacoscienza, senza mai prendere unaforma precisa. Reminescenze lon-tane, sogni mattutini dimenticati,déjà vu tormentano l'interlocutore,preso dal tentativo vano di rico-struire tra le sagome slabbrate, lefusioni di colore, un referente. Chein alcuni casi riappare, latente,nelle ombre di personaggi privi d'i-dentità, di fisionomia, fino a sconfi-nare nell'astrazione pittorica pura,informe, di vie lattee, cieli al nuclea-re, viaggi endoscopici alla boccadello stomaco. Dove si annidano le emozioni più vivi-de, le pene indecifrabili e profondissi-me. E si opera la rimozione.L'illusione, per ricominciare a vivere. Isoggetti? Volti di donna cancellati,paesaggi onirici, mortificazione e tra-scendenza di San Sebastiano. Ovveroincontri, luoghi e turbamenti (religio-si, ideali o semplici rimorsi). Antonitsis è spietato. Sezionascientificamente il dolore umano,stemperandolo nel colore, "dipin-gendolo" su cruenti fondi argentini,dando loro un contrasto raggelan-te. È l'individuo, in senso ontologico,il problema, il gioco sporco dell'am-nesia. In cui il significato slitta e sitrasforma. Dal reale all'irreale, dalmondo tangibile al sogno. Da quelche siamo, e siamo stati, a comevorremmo essere. I luoghi oscuritornano alla luce, il meccanismo sirompe, si è sottoposti ad un esperi-mento d'ipnosi, in cui non c'è scam-po dalla verità. Seguire il pendolo. Ericordare. Per poi meravigliarsi nelvedere quei flashback maledettimessi alla berlina, registrati, adimperitura memoria, chissà come,chissà perché, in dieci stampeappese in una galleria di Milano.

[santa nastro]

Federico Solmi - The Giant

Cosa avranno in comune FedericoSolmi, Rocco Siffredi e James Dean?Dopo il successo di “Rocco neverdies”, una nuova animazione carica dihumour. Alla scoperta della più notastar del cinema hard...

Esiste un sogno, il sogno americano,che fa sì che ogni uomo possa diven-tare un gigante. Il bambino allevato inuna fattoria dell'Indiana come il ragaz-zetto nato a Ortona degli Abruzzi.Federico Solmi (Bologna, 1973; vivea New York) ce lo racconta con unaserie di disegni che, con l'abile inter-vento del suo 3D designer di fiducia,Russel Lowe, prendono vita in unanuova sorprendente animazione. The Giant (2005) - titolo ispirato all'ulti-mo film interpretato da James Dean,rimasto incompleto a causa della suaprematura scomparsa - racconta conamara ironia due storie: quella dell'atto-re porno più celebre al mondo, figlio glo-rioso del Bel Paese e quella del protago-nista bello e maledetto di Gioventù bru-ciata. Emigrati entrambi, l'uno dall'Italia,l'altro dalla campagna, Rocco Siffredi eJames Dean trovano nella grande egenerosa America i presupposti perrealizzare il sogno di un fulmineo suc-cesso. Ma la velocità con la quale rag-giungono la vetta è tale che il sognostesso li fagocita. Risucchiati nei mecca-nismi della loro stessa popolarità, le duestar rimangono imprigionate in uningranaggio di cui perdono il controlloed a cui non sopravvivono a lungo.Mentre un'automobile si lancia in unacorsa sfrenata verso un incidente mor-tale, un uomo trasformato in macchinaper amplessi si avvia verso una finealtrettanto inaspettata, che giungeràsotto forma di infarto fulminante. E lamorte è subito pronta a trasformare lastoria in leggenda e l'uomo in gigante! In Rocco never dies (2004), proiettatadi seguito, si racconta invece la vanalotta contro la morte della celebre por-nostar. In uno scenario costellato daincidenti stradali senza senso, un'am-bulanza si lancia a tutta velocità, comein un videogioco, attraverso le strade diuna città sull'orlo del collasso, in cuiogni cosa, i grattacieli come la Statuadella Libertà, crolla su sé stessa. A concludere la saga, i funerali distato con tutte le onoranze del caso,per proclamare ufficialmente in eter-no il ricordo delle gesta eroiche di unuomo "morto mentre compiva one-stamente il proprio dovere".Bolognese di nascita, Solmi vive a NewYork. Ne conosce da dentro la realtàfrenetica e l'ambizione che consuma.Ne sembra attratto e allo stessotempo respinto. La tentazione è certomolto forte, ma il successo è unameteora. Come fare allora a sopravvi-vere senza bruciarsi troppo in fretta?Con un linguaggio che attinge al cine-ma ed ai videogiochi, Solmi offre unalettura beffarda e grottesca della con-temporaneità, tutta proiettata all'inse-guimento della grande America, con lasua svendita di sogni e la forsennatacorsa verso il successo. L'America èsempre l'America. E New York è anco-ra oggi New York, la città cui bisognamirare. Concentrazione sconfinata didenaro, energie e creatività che viag-giano a ritmi estenuanti. Ma qual è ilprezzo del successo? Senza cadere inmoralismi inutili l'artista interpreta conspirito critico e forte ironia ciò che glista attorno. E questo mondo in cui eglistesso ha deciso di immergersi diven-ta scenario di un'epopea comica esfrontata. Un filo sottile intreccia ledomande di Solmi con le storie di Deane Siffredi. E la pornografia è veramen-te soltanto un pretesto…

[francesca boenzi]

Paula Metallo - Cover

Michael Jackson, Aldo Moro,Braccio di Ferro. Immagini accosta-te a creare dissonanze e forti con-trasti. Sedici personaggi da coperti-na uniti sotto il segno di una stella.Un modo di operare che attraversola tradizione ironizza sulla più stret-ta attualità...

Nelle opere realizzate per questapersonale Paula Metallo (Syracuse,New York, 1954) affronta un'unicatematica, sviluppandola secondomolteplici livelli di comprensione. Iltermine Cover, che intitola lamostra, è stato scelto proprio per-ché riunisce diversi significati:coprire, unire, dissimulare.Osservando Stars, l'opera checostituisce il fulcro espositivo, sinota come questa sia stata dispo-sta a mò di tappeto. Le sedici tavo-le che la compongono, formando ungrande quadrato, sono stateappoggiate direttamente sul pavi-mento, simulando, nella concezio-ne, una coperta patchwork.Questa tecnica - di origine inglese,ma diffusamente praticata dalledonne americane - si basa sulcucire, accostandoli insieme, qua-drati di stoffa diversi, ispirandosiai canoni della simmetria e delladecorazione. Allo stesso modoMetallo affianca immagini che pro-vengono da contesti differenti -spettacolo, cronaca, fumetti - maaccomunati dalla presenza di unastella. Accostamenti spesso diso-rientanti, che creano rimandi stri-denti: l'unire si completa dunquenel dissimulare. E così il titoloStars, che banalmente suggeriscela presenza del disegno della stel-la all'interno di ogni singola imma-gine, rimanda anche ai volti notiritratti: Michael Jackson, AldoMoro, Braccio di Ferro. L'atto del coprire, oltre che nellatecnica utilizzata, da lungo tempopresente nella poetica dell'artistaamericana, viene operata anchefisicamente, rivestendo, con dellapittura nera, alcune zone dell'imma-gine. Queste parti coperte, comeuna stoffa velata, hanno le bordureorlate, come a simulare del pizzo.Come fosse una sensuale calza dadonna, oppure un centrino appog-giato sopra. Questi interventi sug-geriscono quel gusto, tipicamentefemminile, di porre attenzione aiparticolari, qui inteso come fosseun rimedio, un modo elegante di"aggiustare" le cose. Presenti in mostra altre due opere:Cover/Uncover, costituita da duelavori su carta, sequenze di un'unicascena nella quale un bimbo indossa epoi si toglie una maschera; e Nightsoldiers, dei cuscini di peluchesverde sopra i quali l'artista ha dipinto,come fossero silhouette, delle imma-gini di guerra. Il soggetto, la formacircolare della composizione ed ilfondo verde rapidamente rimandanoall'effetto dei visori notturni utilizzatidurante le azioni militari, creandocosì un forte contrasto con il mate-riale soffice e piacevole del cuscino.

[stefano verri]

Michelangelo Pistoletto -Azione Comunic-azione

Un Pistoletto molto sixties. Chetorna a proporre superfici spec-chianti. Protagonista il linguaggio,che si esprime in icastici gesti. Sulsemplicismo della comunicazione...

La personale di MichelangeloPistoletto (Biella, 1933) alla GalleriaOredaria è la spia di un trend piùampio, che vede Roma divisa tra ilbrand new e l'indagine retrospettiva,mettendo a segno una serie diappuntamenti dedicati a storici pro-tagonisti del contemporaneo. Traquesti, un Pistoletto, per quantoattuale, in versione sixties: AzioneComunic-azione - questo il titolo dellamostra - che evoca la regina incon-trastata delle cronache moderne,quasi che la realtà mediatica fossedefinitivamente subentrata all'imma-ginario simulacrale dell'arte. Non acaso, l'autore propone trenta quadrispecchianti con serigrafie di "mani inazione", recuperando modi tipici degliesordi, con una differenza: non più sil-houette antropomorfe, ma gestididascalici, che alludono alle dinami-che simbolico-allusive sottese al lin-guaggio pubblicitario. Eloquente, intal senso, Chiavi in mano che associail codice verbale a quello visivo, sve-lando l'appeal irresistibile del cocktailsinestetico. OK esprime, a sua volta,l'icasticità di una segnaletica gestua-le democratizzata nella cifra univer-sale del passe-partout linguistico.Ipso facto: azione-comunicazione,medium-messaggio.L'apparente banalità, il look fotografi-co, l'immagine reificata celano, inrealtà, una critica sottile all'orizzonteestetico contemporaneo, vincolatoad un sistema di segni tanto elemen-tare, quanto ineffabile. Lo specchiomostra, perciò, la trappola omolo-gante, che tenta di ridurre ad unumla complessità del reale. La teoria digesti scanditi sui pilastri della galleriaveicola messaggi standardizzati, prividi autentico spessore comunicativo.In antitesi alla globalizzazione,Pistoletto difende la differenza, dalGreco dià-phero: "porto attraverso",che rende l'idea d'impollinazione reci-proca insita nell'etimologia. In taleambito s'inscrive il progettoIntermediterranea Love Difference(2002), promosso dall'Ufficio Politicadi Cittadellarte - FondazionePistoletto, "con lo scopo di raccoglie-re attorno alle regioni che si affaccia-no sul Mar Mediterraneo persone eistituzioni interessate a creare nuoveprospettive che portino oltre e al di làdel tragico conflitto tra le diversitàculturali". Crocevia di popoli, lingue,culture, il Mediterraneo sembrariflettersi in Dita Intrecciate, a ribadi-re l'importanza dello scambio e del-l'interazione. Lo specchio, dunque,come metafora di una pluralità disguardi, deflagrazione del pensierounico e apertura ai molteplici punti divista: un'utopia concreta, per dirlacon Hans Ulrich Obrist alla scorsaBiennale di Venezia, intesa, non tantonell'accezione di non-luogo stranian-te e metafisico, quanto come alter-nativa storica e finestra sul futuro.

[maria egizia fiaschetti]

a cura di Ivana d'Agostino via Ercole Bombelli [email protected]

Studio Arte Fuori Centro Fino al 1 luglio 2005Piazza Trieste e Trento 48

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Galleria The Flat - Massimo Carasi

Via Padre Matteo Ricci,74 / 76 Tel 0733 230818

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Fuorizona artecontemporaneaassociazione culturale

Costa Vece

Un muro che divide. E nello stessotempo che unisce due sedi di unamedesima galleria. Per disegnare iconfini dell'esclusione e percorrernele barriere, fino alla rivendicazione diciascuna specificità nazionale…

Ribaltare il consueto punto divista. Far provare il sentimento diesclusione percepito da chi sitrova nella posizione di ospite,spesso indesiderato, in un paeseforestiero. Condizione tipica del-l'immigrato, dello straniero. Comedel resto è lo stesso Costa Vece(Herisau, Svizzera, 1969), artistadi origini italiane residente inSvizzera, che persegue da diversianni il tentativo di dare concretez-za visiva al concetto di identità. Equesta volta lo fa attraverso dueinstallazioni che invadono letteral-mente la Galleria Franco Noero,raddoppiatasi a partire dal 2003.Dopo i locali di via Mazzini lamostra prosegue infatti nel nuovospazio di via Giolitti. Un luogo pro-fondamente suggestivo, che sipresta molto bene ad accogliereprogetti di carattere ambientale,ideato in collaborazione con Civico13, uno studio di giovani architet-ti di Torino. Con Revolucion-Patriotismo (2005) Vece offreuna particolare chiave di letturaper interpretare l'idea di separa-zione/esclusione e quasi imme-diatamente anche del suo oppo-sto, rappresentato dall'accoglien-za/integrazione. Mentre il primoconcetto trova la sua piena realiz-zazione nella costruzione di unmuro, il secondo si articola diver-samente.Interpretato con una serie di vec-chi indumenti cuciti tra loro asimulare bandiere di varia nazio-nalità, appese mestamente a deifili per stendere. Per comprendere il vero valore diquesta installazione, è necessariauna premessa sulla ricerca del-l'artista. La sua indagine infattiverte da diverso tempo sulle pro-blematiche relative alle popolazio-ni straniere che vivono in Svizzera.Abbozzando, così, un tentativo dirisposta alle recenti restrizionipolitiche emesse nei loro confron-ti da alcuni circoli politici estremi-sti. Stavolta attraverso la formadella doppia installazione ambien-tale. Che, se da una parte circo-scrive l'intero spazio architettoni-co, precludendone l'ingresso aicittadini italiani, dall'altra lo aprealle comunità di ogni nazionalità.Ma in due luoghi ben distinti cheprovano a ricreare, anche se intempi diversi, i sentimenti di alie-nazione e di successiva ricerca diun'identità in cui riconoscersi.

[claudia giraud]

David Simpson

Spariscono i punti fermi. I parame-tri percettivi non aiutano nellacomprensione. L'artista si annien-ta nella sua opera, e l'opera stes-sa si crea solo attraverso l'occhiodi chi la vede…

Ecco cosa accade di fronte ad unquadro di David Simpson: l'unicacosa che riusciamo a vederesiamo noi stessi. È infatti il nostropunto di vista a modulare ciò cuisiamo di fronte. Se cambiamoposizione, avvicinandoci o allonta-nandoci dal dipinto, il colore mutae non riusciamo a cogliere la veramisura o la profondità delle tele,né si può più localizzare o definireesattamente quale colore si siaformato. È un farsi continuo dell'o-pera, in un aspetto durativo chericorda più le installazioni che lapittura. Un farsi sempre diverso esempre imprevedibile, interattivocome solo le performance riesco-no ad essere; la completa vittoriadel processo di percezione suquello di creazione. L'opera si fada sé nel momento in cui l'occhiola coglie, non prima. Tali effettipolarizzanti sulla luce sono ottenu-ti tramite l'applicazione di coloriinterferenziali composti di titaniobiossido su una precedente stesu-ra di sei strati di pittura. Ciò che apochi metri di distanza si fa coglie-re come viola, da vicino diviene unblu intenso, elettrico. Le tonalitàrosee che bordeggiano un grigioscuro, metallizzato, si spostanocon noi fino a divenire centrali nelquadro, per poi inondarlo comple-tamente di tenui tonalità. Puntochiave delle iridescenze, sempre laluce: la luce dell'inconoscibilità, odella conoscenza parziale, che cipermette di cogliere le cose solonel loro aspetto fenomenico.Una luce che quindi non scopre enon rivela se non per occultare;che anzi, in un gioco di parole,impedisce di vedere cosa vi sia aldi là della nostra vista. O mostrache al di là di essa, al di là dellapercezione, non vi è proprio nulla.Non vi è quindi opera senza unocchio che la guardi, e mai un'ope-ra resta la stessa per più persone,ma addirittura essa si centuplicaper un solo visitatore, si fa con luie solo in lui sopravvive. L'essenzasi riduce a sperimentazione visiva,a superficie materica. La postmo-dernità riesce finalmente a realiz-zarsi pienamente nell'arte astrat-ta pur non divenendo contradditto-ria affermazione di alcuna formaartistica. La stanza completamen-te vuota che accoglie i quadri,anche se di dimensioni un po'ridotte, permette di girare e speri-mentare a pieno le possibilità dellapercezione.

[greta travagliati]

Stanislao Di GiugnoReverse Angle

L'Italia vista da fuori. Come mirag-gio da raggiungere. Ma quasi maila realtà coincide con l'immagina-to. Ed un tappeto volante fatto disoldi luccica, ma non vola. Unosguardo al rovescio per capire l'al-terità…

C'era una volta il MACRO. Da solo.Poi la zona intorno a Porta Pia hacominciato a popolarsi di spaziespositivi, fino a trasformarsi nelnuovo polo artistico della città.L'ultimo nato si chiama L'Union eprende il nome da una vecchiaiscrizione trovata sul muro ester-no del palazzo che lo ospita.Obiettivo dichiarato della galleria?Promuovere i giovani artisti. E d'al-tronde lo stesso staff è giovane, apartire dalle direttrici DanielaNucci e Giuliana Lamanda, che sipropongono una gestione snellaed un'ospitalità vivace per artisti evisitatori.A dare il via al programma esposi-tivo è una personale di StanislaoDi Giugno, che Lorenzo Benedetti -curatore della mostra insieme adEmanuela Nobile Mino - aveva giàscelto come primo artista dellarassegna Blueroom nello spaziodel Rialto Sant'Ambrogio, semprea Roma.Con Reverse Angle, Di Giugno con-centra la sua attenzione su quelloche una volta si sarebbe detto ilMito Americano, oggi trasformatonel Mito Italiano: la speranza diuna vita migliore per alcuni immi-grati che guardano al nostroPaese come alla possibilità di rea-lizzazione di sogni e desideri.Esplicitati in mostra da una lucen-te lampada di Aladino e da un par-ticolarissimo tappeto volante. È proprio quest'ultimo, ad acco-gliere il visitatore, un piccolo maricco tappeto che sembra appenauscito da Le mille e una notte.Tutto fatto di monetine del conioeuropeo, che rimandano inevitabil-mente alla grande scritta Futuroanch'essa fatta di euro. Ma la"golosa" visione nasconde una piùamara realtà: la pesantezza di untappeto di tale fattura rende diffici-le il volo e la caduta può esseredeludente e rovinosa. Così accadeal venditore nordafricano, la cuivicenda, conclusasi in una solitariacamminata carico di merce nellaprofetica Via del Commercio aRoma, è narrata nel video nasco-sto dietro una parete, alle spalledel "tappeto d'oro".Centro e anima del progetto,appositamente realizzato perL'Union, è quindi il difficile rappor-to tra aspirazione e concretezza,tra le proiezioni di un immaginariofalsamente condizionato e la real-tà, ben distante dal miraggio.

[federica la paglia]

Pietro Roccasalva - Ø

Dopo aver vinto l'ambito Premio Furla,Pietro Roccasalva torna a Milano conuna personale. Per lo spazio di viaVentura compone una parabola discen-dente, tra immagini ironiche e inafferrabi-li. Cronaca e ricostruzione di un evento...

Andiamo perordine. Il giornodell'inaugura-zione chi pas-sava da viaVentura nonpoteva non

notare il braccio meccanico che solle-vava i visitatori più audaci fino alla ter-razza della galleria. Una volta raggiun-ta la prima "stazione" di questamostra, negli spazi ufficiali della galleriaZero, sulla parete accanto all'ingresso,un'illustrazione rimandava alla prece-dente personale di Pietro Roccasalvain Via Farini. Sempre nel giorno dellavernice, sul pianerottolo della scalache conduce allo spazio, una ragazza,in abiti da cerimoniera, se ne stava coni piedi infilati in un catino rovesciato esenza fondo. In quella bizzarra colloca-zione, la performer distribuiva fogli A4con un testo "Stampa DellaScomunica" di sapore carmelobeniano.Dopo la lettura del testo si prende fiatoe si continua il percorso che riporta inbasso, compiendo così una paraboladiscendente che si conclude con l'ulti-mo incontro nello scantinato del palaz-zo che ospita la galleria. In una piccola stanza debolmente illumi-nata si trova una piattaforma rettango-lare, alta pochi centimetri, sulla cuisuperficie neutra sono disposti come inuna composizione minimale due ogget-ti. Un dipinto femminile, protetto da unvetro e incorniciato dalla pedana stes-sa, e una forma circolare che è eviden-temente il fondo del catino "precipitato"dal punto più alto della mostra. Fin dall'inizio l'opera di Roccasalvadichiara di essere contraria alla chiu-sura, ad una lettura preferenziale,unificante, prodigandosi nell'intrecciodi più stimoli visivi che mirano ad unapoetica dell'addensare piuttosto chedel sottrarre. Orchestrando diversilinguaggi, l'artista procede autono-mamente per scarti talvolta sorpren-denti che passano attraverso attoriveri, oggetti, dipinti, disegni, appari-zioni e sparizioni.Eppure visitando la mostra i giorni suc-cessivi all'inaugurazione, molto è perdu-to. Come se quel percorso si fossespezzato (niente più braccio meccanico,niente più performer), lasciando il visita-tore alle prese con il non facile compitodi rimetterne insieme i frammenti.Si prova così a seguire alcune piste.Una cromatica ad esempio, il rossovivo è un colore che sembra ritmarela mostra: il cesto di vimini dell'elevato-re, la civetta nel disegno in galleria, ele due parti del catino. Oppure il ritro-vare topoi lessicali di Roccasalvacome i termini "giocondità".Ed ancora: la figurazione dettagliatae la pittura attenta che descrive nelpiano ipogeo un volto consumato.Oltre ovviamente ai rimandi tempora-li, che stabiliscono ossessivamentedei richiami tra le varie opere e tra lemostre di Roccasalva. La fisima diZervan, citata nel testo, è appuntoun'ossessione verso il tempo.L'insieme di questi elementi e la lorointermittenza compositiva, fanno diRoccasalva un autore certamenteinsolito nel panorama contempora-neo, che ha guardato certamente aGino De Dominicis più che ad artistidella sua generazione, applicandoun'impronta personalissima a tuttociò che mette in mostra.Vale la pena quindi di abbandonarsi alfascino del singolo momento, nell'atte-sa di trovare una breccia nell'apparen-te astrazione delle cose, aspettandoche il meccanismo s'inneschi per par-tecipare ad un mondo parallelodescritto dall'artista e che vanta lepretese di invertire le coordinate spa-ziali e temporali. Di contro, esisteanche la possibilità di non penetrarel'apparente ermetismo del discorso,con la sensazione di assistere inpunta di piedi ad una riflessione allaquale non si è stati invitati.

[riccardo conti]

U_Move

Il filo rosso dell'utopia come cartina tor-nasole di una selezione di video. Un pro-getto che spazia dal digitale alla pellicolasenza ansie di anacronismo. Un ampioventaglio di proposte: da Fluxus fino adalcune proiezioni in prima visione inItalia. Sogni inediti. A La Comunale diMonfalcone è di scena U_Move…

Si parte dalle registrazioni più stori-che di un panorama prettamentedocumentaristico anni '70, per arri-vare agli ultimi spasmi dinamici diun'utopia in crisi. È forte la pressio-ne sullo schermo del dito di VitoAcconci (Centers, 1971), che cipercuote in tono d'accusa, con latensione di chi tenta di comunicaread un "mondo sordo". Altrettantopregnante il monologo pindarico diJordan Wolfson (The Crisis, 2004)che, fuori di metafora, s'interroga,con il piglio di un'intervista, sul ruolodell'arte e dell'artista.L'allestimento - molto curato perl'occasione - sembra non farci per-cepire lo scarto tra produzione eriproduzione, facendosi guidare dalrigore filologico della presentazionedelle opere e dall'oculato sfrutta-mento degli spazi. Il tentativo dioffrire uno spaccato dell'esperien-za della videoarte (se così è lecitodenominarla), si impone su quello dicreare un percorso, lasciando leopere libere da interpretazioni eprive di confronti prestabiliti.Allontanate da un divario più chetrentennale, si legano, in uno stra-no paradosso, il Tentativo di volo(1970) di Gino De Dominicis e ilvolo (con truculento epilogo) delprotagonista nel video di OliverPietch Maybe not (2005).Si rincorrono il capovolgimentodella visione prospettica, attuato inmaniera dinamica da BruceNauman già nel 1968, in RevolvingUpside Down e l'elogio di una bidi-mensionalità cartacea, compostoin una struttura installativa daJonathan Monk, in Searching forthe Center of a Sheet of A4 Paper(2002).Il nesso tematico è riproposto trala costruzione video documentatadella Spiral Jetty di RobertSmithson (1970) e la contemplati-va passeggiata su ciò che restadell'intervento Land-Art nel video diDeborah Logorio (Donut to Spiral,2004).Diverso è il clima sperimentale ecollaborativo della Anna SandersFilm. You Should Be The NextAstronaut è il titolo profetico concui Charles De Meaux conclude ilsuo breve, ma intenso lavoro(2004, trailer). La flebile e compas-sata intermittenza di bagliori in Boyfrom Mars (2003, filmato) diPhilippe Parreno, che pulsa comeun rilassato e costante battito car-diaco, carica la location di un attri-buto cosmico, extraterrestre. Il coronamento dell'utopia si pre-senta come l'ultimo atto di unosfogo visionario: è lo scrosciante ecommosso applauso in Bliss andHeaven (2003) di Jesper Just.

[claudio musso]

via Mazzini 39a e via Giolitti 52aTel 011 882208

Fax 011 [email protected]

Galleria Franco Noero

TORINO BOLOGNA ROMA MILANO MONFALCONE

Exibart.onpaper déjà vu.43

Fino al 30 giugno 2005via Val D'Aposa 4/a

tutti i giorni dalle 15.30 alle 19.30domenica e festivi su appuntamento

Tel/Fax 051 266497 [email protected]

Galleria Studio G7Spazio Ex Falegnameria

a cura di Lorenzo Benedetti eEmanuela Nobile Mino

Via Reggio Emilia, 32-A Tel 06 99706573

[email protected]

L'Union

Via Giovanni Ventura 5Tel 02 [email protected]

Zero... a cura di Andrea Bruciati Piazza C. B. conte di Cavour

Tel 0481 494369Fax 0481 494352

[email protected]

LACOMUNALEGalleria d'Arte Contemporanea

 Altro che Andy Wahrol,Roy Lichtenstein e pochi altrimiti a stelle & strisce. La PopArt è stato un fenomeno inter-nazionale che ha coinvoltodecine e decine di artisti, alcu-ni in modo totalizzante, altri,come guizzi di comete, perbrevi quanto intensi periodi. LaGalleria Civica di Modena,dopo aver sondato il fenomenopop inglese, propone oggiun'imperdibile mostra dedica-ta alla pop art italiana. Unastagione vasta e complessa,fatta di scuole e gruppi, cor-renti ed arcipelaghi, riportatiqui - finalmente! - alla lorounità culturale. Nomi talvoltaignoti al grande pubblico, delquale, si sa, è bene spesso dif-fidare, tanto più che nel per-corso sono spesso proprio ilavori dei meno conosciuti asorprendere maggiormente.E, a proposito di sorprese, chedire di Tre! (1949) di GianniBertini, lavoro che apre crono-logicamente la mostra?Realizzata tre lustri primadella sua adesione al NouveauRéalisme, l'opera sembradesunta dal playfield di un flip-per del tempo, di quelli oratanto ricercati da stravaganticollezionisti. Di un decenniosuccessivo è un'altra operastrabiliante, questa volta diFabio Mauri. Si tratta di unodei suoi objets achetés, scato-le aperte ove sono collocatioggetti di consumo quotidiano,come le confezioni delle pasteBarilla e Buitoni. Il tutto in anti-cipo su pratiche neo-dadacome le certo meno invitantiPoubelle di Arman, ove adessere messi in vista sono irifiuti dello stesso artista.L'apertura a materiali extrapit-torici è del resto fattore comu-ne a molti artisti, sia in manie-ra soft - come gli olii su collagedi Baj (assai numerose le sueopere esposte) - sia in modopiù sensibile, come negliassemblaggi di Baruchello,nelle persiane di Tano Festa,nei neon di Marotta, nellesagome lignee di Ceroli o neinumerosi décollages di

Mimmo Rotella, qui presentifinalmente in esemplari freschidel tempo, e non nell'ennesima- decotta - versione manierata.Anche Mario Schifano è testi-moniato da energici lavorisgocciolanti, pur se l'unicaCoca-Cola esposta non haquella cromia abbagliante chetutti conosciamo. Al contrario

Franco Angeli (con le lupe),Festa (con i d'aprèsMichelangelo), Pino Pascali(con i soggetti militari) eDomenico Gnoli (con le macro-scopie) rispecchiano maggior-mente le aspettative. Delrecentemente scomparsoAldo Mondino sono espostidue stupefacenti quadri-provo-cazione: l'uno riprende quelgioco da SettimanaEnigmistica consistente nel-l'annerire taluni spazi bianchi;l'altro riprende la pratica infan-tile delle cornicette, e lo spet-tatore sembra invitato, in unospazio quadrettato, a copiarel'infantile modello sottostante…Come detto, anche i nomimeno noti hanno molto dadire, e da stupire. Gianni Ruffi,uno dei tre esponenti dellaScuola di Pistoia, propone adesempio delle sculture in legnotamburato dipinto ad acrilicoche stilisticamente sembranoanticipare di decenni i leggeriintagli in polistirolo di Cuoghi eCorsello, mentre in un'altraopera propone un televisoresul quale è dipinto un intervalloRai dalle cromie assolutamen-te pop. Â

[duccio dogheria]

Pop Art ItaliaDai primi lavori di Bertini e Mauri alle rivisitazioni di Festa. Dagli ultracorpi di Baj ai décollages di Rotella. Epoi Schifano, Ceroli, Ruffi, Baruchello. Finalmente è Pop Art Italia...

fino al 3 luglio 2005Palazzo SantaMargherita e Palazzinadei Giardini a cura di Walter GuadagniniCorso Canalgrande - Modena dal martedì al venerdì dalle11.00 alle 13.00 e dalle16.00 alle 19.00sabato e domenica dalle10.00 alle 19.00ingresso intero euro 5.00,ridotto euro 2.50Tel 059 2032911www.comune.modena.it/galleria/popartitalia [email protected] Silvana editoriale

[info]

Claudio Cintoli - Grande Aperitivo, 1964 - Olio su tela - Collezione privata

46.recensioni Exibart.onpaper

Valerio Adami, Franco Angeli, Enrico Baj, Roberto Barni, Gianfranco Baruchello,Gianni Bertini, Umberto Bignardi, Umberto Buscioni, Mario Ceroli, Claudio Cintoli,Lucio Del Pezzo, Bruno Di Bello, Tano Festa, Giosetta Fioroni, Piero Gilardi,Domenico Gnoli, Ettore Innocente, Jannis Kounellis, Sergio Lombardo, RenatoMambor, Gino Marotta, Fabio Mauri, Aldo Mondino, Alberto Moretti, AdofoNatalini, Pino Pascali, Silvio Pasotti, Michelangelo Pistoletto, Concetto Pozzati,Mimmo Rotella, Gianni Ruffi, Mario Schifano, Cesare Tacchi, Emilio Tadini.

Gli artisti in mostra

 Entrando negli spazi dellagalleria si passa attraversol'installazione sonora A rainingday (2005), pioggia che scen-de su cose assenti. Una came-ra di decompressione, un invi-to nel mood di neutra malinco-nia che predispone all'ascoltodi emozioni sottili, liquide ebattenti. Come gli umori vaghie fuggevoli di Passing moodsdi Luisa Rabbia, video in cui lameteorologia assume l'aspet-to di un respiro interiore,attraverso la vita di un alberosottoposto a cicli di autunnalivariazioni.È come se l'artista di Torinotrasferitasi a New York tra-sformasse le proprie sensa-zioni nei confronti dell'esisten-

za in un motivo strutturale perla costruzione delle proprieopere. Il suo sentire si trasfor-ma in pratica artistica, comein Anywhere out of the world,che dà il titolo alla mostra:una parete di ceramica incisae disegnata, un grande mosai-co di tessere blu che offre ilpanorama dell'interiorità edaccoglie un volto dormiente.Rabbia utilizza ogni mezzo:"Lavoro con molti materiali,ma prediligo quelli chemeglio raccontano il passa-re del tempo, la fragilità, losgretolarsi delle cose". Lasua sperimentazione si legaad un'inquietudine control-lata dalla passione ipnoticaper il disegno, in una ricer-ca inesausta circa l'essereindividui.E cita Baudelaire: "Il mesemble que je serai tou-jours bien là où je ne suispas". Qualcosa dell'esisten-za ci sfugge, forse l'essen-ziale, come se fosse unadimensione insondabileinvece che questa oppri-mente evidenza.Il suo mistero, Rabbia lodelega ad alcune figurefemminili, celate sotto accu-

muli di tessuti, comprese den-tro uno spazio segreto, infor-me. Oppure, come in Sittingweightless, con la sagomaindefinita di un giovane sedutosu una lunga mensola a mez-z'aria.Sculture di carta e disegno,queste presenze/assenzericonducono ad un sentire

profondo che parla per mezzodi una mano meticolosa, capa-ce di restare perfettamenteastratta, come sui motivi geo-metrici delle coperte, o diesprimere sensualità evane-scente come nel ritratto delledonne dormienti esposte indue "carte", Silent landscape eWinter landscape, che dimo-

strano la grazia della giovaneartista.Forza e precisione, per defini-re il confine impalpabile madecisivo tra interiorità edesteriorità, tra esposizione emistero, tra evidenza ed enig-ma, restando al di fuori della"questione" sociale, tra le radi-ci della propria individualità.

Un homeless su una stradadi Manhattan potrebbe rac-contare questa precarietàe quest'isolamento. MaLuisa Rabbia sceglie perso-naggi che vivono nelle atmo-sfere di un romanzo, fieri edimpalpabili come i tessutiche li occultano e che sonoprotagonisti: "sembranosintetizzare l'universo, pos-sono assumere mille forme:diventano montagne, laghi,ruscelli, sembrano respira-re - dichiara -, sotto c'è unmondo nascosto e cosasuccede lì è un enigma." Â

[nicola davide angerame]

Luisa RabbiaDa Torino a New York. Riflessioni d'artista sulla condizione dell'individuo gettato nel mondo, celato a sé e aglialtri. Con sculture di carta e disegno. E una parete di ceramica incisa…

fino al 20 giugno 2005Galleria PersanoPiazza Vittorio Veneto, 9 -Torino Tel 011 835 527 www.giorgiopersano.itdal martedì al sabato dalle10.00 alle12.30 e dalle16.00 alle 19.30 lun. mattina e festivi chiuso

[info]

 Dagli anni Sessanta adoggi, il rapporto tra arte emedia è molto cambiato.L'influenza di un pensiero ideo-logicamente schierato ha fattosì che gli intellettuali del secoloscorso salutassero l'avventodel piccolo schermo coneccessiva diffidenza, indivi-duando in quel mezzo uno stru-mento politico, monopolizzato-re dell'opinione pubblica. Dasimili speculazioni è nato unabbondante filone di soluzioniartistiche: le esperienze dellaPop europea, alcuni esperi-menti Fluxus, addirittura unaserie di elaborati telefilm, perlo più inglesi, basati su temati-che orwelliane. Poi sono tra-scorsi quarant'anni ed ilGrande Fratello ha visto la lucesul serio. In maniera dichiara-tamente kitsch. E non solocome format. Permeando ognimanifestazione umana con unlinguaggio patinato, nazional-popolare, che non risparmianulla: la guerra, la morte, i sen-timenti, di qualunque naturaessi siano. Tutto è rimescolatoall'interno del grande showdella vita, di cui il media si fa

interprete, depositario eSolone.A questo stato delle cose sioppone Paul Horn (Amstetten,1966). Con un passato daregista cinematografico l'arti-sta sa bene quali siano i truc-chi del mestiere e decide dimetterli a nudo. Grazie ad unapittura spietata, evanescente,in cui, adottando la tatticadello still frame e bombando icontorni delle sue grandi tele -

quasi a dare l'illusione otticadello schermo televisivo - sot-tolinea il distacco esistente tral'immagine virtuale e la consi-stenza reale delle cose. Con unlinguaggio irriverente, cui nullasfugge. I lineamenti delicatidelle vallette, i sorrisi sma-glianti dei presentatori, lamimica e la gestualità perfet-tamente controllate dei politi-ci, sono nel mirino di Horn.Troppo nauseato dalla propria

esperienza, dalla perfettaconoscenza del mezzo, per esi-mersi dal condividerla con lospettatore.Usando colori violenti, tinteangoscianti - pur nella loro levi-tà - Horn toglie il velo di Maya,svela l'inganno. Le cose riac-quistano il loro vero spessore,si fanno nitide. Il make up siscioglie. I volti divengono grot-teschi. Stanchi. Cedono allaviolenza della vita. Ridicolidinanzi agli occhi stupefatti dichi osserva. E, a guardar bene,ci si accorge che ci sono vera-mente tutti: dai più invisi ai piùamati. Tutti congelati, inmaniera quasi winckelmannia-na, nell'attimo immediato cheprecede l'urlo di dolore - unarivelazione sconcertante - o tri-stemente successivo all'irre-parabile, come in Poliziottomorto. Così i titoli si fannoemblema di un messaggio noncodificato - alluso, spifferato insegreto, ad un orecchio - limi-tandosi a descrivere fredda-mente, senza alcuna parteci-pazione emotiva, ciò che rap-presentano. Creando un con-trasto con l'immagine ragge-

lante, ma mai sovversivo.L'operazione di Horn è, infatti,puramente intellettuale. Dà imezzi, ma non le soluzioni. Ed èin questo, tornando a monte,che la relazione arte e media èmutata. Oggi non si tratta piùdi denunciare, bensì di consta-tare. Con lucidità, rassegnazio-ne. Persino, volendo, con unpo' di sano disincanto. Â

[santa nastro]

Paul Horn - TVIncubi, parodie, scene di vite mai vissute. Morti compiante, emozioni distorte, amori inventati. È il mondo irrea-le della televisione. Non da denunciare, ma del quale prendere atto. E il mondo in cui si muove Paul Horn…

fino al 21 giugno 2005Studio d'arte Cannaviellovia Via A. Stoppani 17 (MMDateo) - Milano (Mi)Tel 02 20240428Fax 02 [email protected]

[info]

Paul Horn - No longer, 2005 - 134X190 cm - acrilico, lacca acrilica, inchiostro su tela

Luisa Rabbia - Sitting weightless, 2005 - matita blu su materiali vari - dimensioni varia-bili - Galleria Giorgio Persano, Torino

48.recensioni Exibart.onpaper

 I grumi, gli scatti, lemeraviglianti, erratiche, velo-cissime concrezioni di colore.Petali e foglie, nubi e nudi, ilbeccaccino colto nella suadiscesa precipite, la poveralepre, la granseola, la tinca,gli occhi seducenti e perdutidei suoi ragazzi.Ci sono proprio tutti , al lamostra di Torino, gli elementiche hanno reso Filippo dePisis (Ferrara 1896 - Milano1956) uno dei più grandi pit-tori (e poeti) del nostroNovecento.Ci sono tutti e viene da rac-contarli così, con quell'impos-sibilità di soffermarsi che è lastessa impossibilità di fissarele opere di De Pisis. Si vienetrascinati, infatti, dalla veloci-tà e dalla matericità del suosegno, da un'opera all'altra,quasi fossero un'unica opera;un'unica, interminabile ricer-ca del tempo perduto. I ltempo, sembra essere cosìuna componente essenzialedi queste opere: un ritmoansioso, quasi una corsa, unfolle tragitto su ogni tela e suogni foglio (sono presentiaccanto ai dipinti anche qua-ranta disegni). Non è mai,però, leggerezza, pura gioiadel rappresentare l'impalpa-bilità dell'attimo e la bellezzadelle cose. Questa pitturadella felicità, in cui ogni atti-mo sembra vissuto per esse-re goduto e spremuto come

l'unico bene possibile, finiscecol parlarci, molto più chedella felicità, del suo prezzo.

Gli spazi in cui De Pisis aggru-ma le sue nature morte, lecase e i paesaggi, i fiori e i

nudi, finisce col sembrarciuna sorta di luogo consacra-to più al "memento" che nonal sapore ed alla gioia dell'ab-braccio e del bacio. Qui fuifelice; qui amai; qui golosoaddentai mele e pere; ma,ora, guardate cosa rimanedella mie golosità e dei mieiprofumi: un ammasso dilacerti, delicati sì, ma spet-trali. La struggente bellezzadelle cose, dei corpi, vieneavvertita solo quasi dall'epi-dermide e dalla scorza, comefosse il loro solo colore, laloro sola luce, il loro solo pro-fumo. Questo perché il "vede-re" di De Pisis coincide coltoccare; e perché, in quel toc-care, la creta di cui tuttosembra fatto risulta esserela fragilità; e, nella fragilità, ilnulla. La mostra riassume,attraverso un it inerariodisposto cronologicamenteall ' interno di otto sezionitematiche, quasi tutto il per-corso creativo del pittore fer-rarese. Si apre con la Naturamorta occidentale del 1919,e quei veri e propri "collage"con cui il giovane De Pisis falo sgambetto alla pitturametafisica, presentando poiopere del periodo parigino,come la bellissima Rue devolontaires (1925) e deglianni successivi al 1939, incui si stabilisce a Milano. Fino all 'ult ima, lacrimanteNatura morta con la penna:dipinta a Villa Fiorita e datata1953. Si giunge, con operecome questa, al l 'estremasimultaneità tra bellezza ecenere, tra vita e morte. In

quelle ombre, che sono quan-to di più lontano possa esser-ci dalle ombre-colore dellalezione impressionista, è lostampo del tempo, sia purquello riducibile allo spalan-carsi di un gladiolo o all'incre-sparsi di un'onda, ad impri-mersi come un marchio sullacrosta delle cose. Â

[stefano bruzzese]

Filippo De PisisUn segno vibrante e frenetico. E la pittura si fa carne, profumo, sentimento. Centoquaranta opere perlasciarsi avvolgere dalla forza espressiva di uno dei più grandi pittori del Novecento, capace di rappresen-tare, in poche pennellate, tutta la gioia e il dolore dell'umana esistenza…

fino al 31 luglio 2005 Gam - Galleria d'ArteModerna eContemporanea di Torinovia Magenta 31 Curatori: Pier GiovanniCastagnoli, Corrado Levi,Elena Pontiggia;tutti i giorni dalle 9.00 alle 19.00giov. dalle 9.00 alle 23.00chiuso lunedìingresso: 7,50 euro; 4,00 rid.Tel 011 4429518 www.gamtorino.itCatalogo a cura di PierGiovanni Castagnoli,Corrado Levi, ElenaPontiggia, contributi diCristina Mundici, MariaMimita Lamberti e MarcoVallora

[info]

Filippo De Pisis - Natura morta con pomidori e limoni, 1931

50.recensioni Exibart.onpaper

 Suonala ancora, Sol. Larichiesta arriva da Napoli eall'amico, si sa, non si può diredi no. E allora ci si siede al pia-noforte, pardon, al tavolo dadisegno, e si spedisconooltreoceano istruzioni che unesuberante plotoncino di assi-stenti, tutti under-thirthycome il "capitano" AngeloVolpe (esecutore materialedel maestro nello Stivale), nonaspetta altro che di materializ-zare. Ai ragazzi tocca il lavorosporco, che però risciacqua lepupille e mette l'adrenalina neipennelli. A tutto il resto ci hagià pensato lui. Pensato,

appunto.As time goes by, il tempopassa, ma Sol LeWitt(Hartford, 1928) no. E così,dopo il rarefatto teatro delsoave Giulio Paolini, le paretidel primo piano di PalazzoPartanna prendono a danzaregrazie alla coreografia di unodei padri pellegrini del XXsecolo, approdato indenneoltre la frontiera del terzo mil-lennio. Ritmo ed armonia neisei wall paintings regalati adAlfonso Artiaco, arcobaleni insbarra e in banda, in fascia ein palo, rigorosamente riqua-drati di nero, a segnare il limi-te di una vibrazione che a trat-ti si chiude e si espande nel-l'onda concentrica. Si dirà: niente di nuovo sotto ilSol. Innegabile, ma un po' dibuona musica si ascolta sem-pre con piacere. Paragone,questo, inevitabile e insistito,quando si ha a che fare con lostatunitense, le cui nozze colmondo delle sette note datanoal lontano "matrimonio misti-co" con Philip Glass (per ilquale disegnò la copertina diun album) e proseguono tutto-

ra, senza tradimenti né cedi-menti. Perché LeWitt è così:duro e puro. E allora bisognastare attenti a non caderenella trappola delle facili con-clusioni.Infatti, se è ammissibile che ilsuo variopinto linguaggio

sconfessi una certa banaliz-zante equazione minimalismo-pauperismo, è anche vero chela libera associazione tra tech-nicolor e fantasia in questocaso è assolutamente fuoriluogo, spazzata via dalla com-binazione ragionata degli ele-

menti in una partitura ricca ditoni e semitoni, ma vigile sulledissonanze.Ed è proprio in questa impagi-nazione sofisticata ma nonastrusa, in questa logicaermetica ma non incompren-sibile dell'orchestrazione cro-matica che s'instaura unapossibile comunicazioneanche con lo spettatore menoeducato. Senza colpevolizzareil piacere di una fruizionepuramente estetica con l'of-ferta di una pittura sensibile,nel senso fisico della parola, eperciò profondamente psichi-ca. Ricordate cosa diceva l'al-tro ieri un certo Kandinsky? "Ilcolore è il tasto. L'occhio ilmartelletto. L'anima è un pia-noforte con molte corde".Altro che new age. Â

[anita pepe]

Sol LeWittMusica per i vostri occhi e colore sempre vivo. In una parola: cromoterapia d'autore. Gioco di squadra per Sol LeWittche, seppur in (giustificata) contumacia, torna a Napoli col titolo iridato. D'altra parte, è il 'pensiero' che conta…

Fino al 20 giugno 2005Galleria Alfonso ArtiacoPiazza Dei Martiri 58 Tel 081 4976072 Fax 081 19360164Il lun. dalle 16.00 alle 20.00dal mar. al sab. dalle 10.00 alle13.30 e dalle 16.00 alle 20.00 [email protected]://www.alfonsoartiaco.com

[info]

 Orlan, ovvero il miracolodell'apparizione. L'artista fran-cese, dopo un periodo di par-ziale oblìo, è riapparsa aMilano con una mostra contur-bante, sempre fedele alla suapoetica. La grande dame(Saint-Etienne, 1947; vive traParigi e New York) della provo-cazione usa infatti ancora unavolta il proprio corpo. Come hasempre fatto, fin dagli esordi,nei tardi anni Sessanta, quan-do proponeva una nudità tra-sgressiva; passando poi attra-verso un'invasione corporeavera e propria, fino alleimpressionanti performance dichirurgia plastica degli anniNovanta. Dai ritratti eseguiticol suo sangue fino al propriosudario. Oggi però gli interven-ti eseguiti sul corpo, e sul visoin particolare, non sono piùfisici, ma digitali. Ciò nonostan-te, Orlan rimane ossessiva,onnipresente. Precolumbianselfhybridation n. 12 è un'enor-me proiezione sul soffitto cheopprime lo spettatore, perse-guitato dallo sguardo ipnoticodegli enormi occhi verdi.Altrettanto ossessiva la molti-plicazione dei ritratti dell'arti-sta sulle pareti della galleria,

dove campeggiano semprenuove "defigurazioni e prefigu-razioni". Il visitatore viene tra-scinato da Orlan, spinto a pas-sare attraverso il suo corpo(una tenda con la proiezionedella sua immagine), invitato aspecchiarsi in lei (nel libro-opera a cura di FrancescaAlfano Miglietti).Una serie di interventi stravol-gono la sua immagine. Tradeformazione cubista(Precolombian selfhybridationn. 4) e pietrificazione parziale(Precolumbian selfhybridationn. 2): il viso si fa intarsiato digrafemi, di protuberanze, dialoni. Miracolo - dal latino'mirari', guardare con stupore- inquietante, sciamana terrifi-cante, apparizione dominante.L'immaginario dell'artista fran-cese è riconducibile anche allasua passione per la storia del-l'arte delle culture extraeuro-pee, ai suoi viaggi in Messicoed in Africa (riferimenti pre-senti anche nei titoli, comeAfrican selfhybridation: half-white half-back mbangu maskwith face of euro-Saint Etiennewoman in rollers). Una profon-da rielaborazione di cultureremote, di miti ancestrali,

un'immedesimazione totale,una multiculturalità vissutasulla propria pelle. Nel verosenso della parola. Â

[sylvia schiechtl]

OrlanOrlan e il miracolo dell'apparizione. Ossessive defigurazioni che rimandano a culture remote e miti ancestrali.Una multiculturalità intensamente vissuta. Un corpo inteso dall'artista come "dibattito pubblico"…

Fino al 20 giugno 2005B&D Studio ContemporaneoVia Pietro Calvi 18/1 (portavenezia) - 20129 Milano Da martedì a sabato dalle10.30 alle 13.00 e dalle14.00 alle 19.30Catalogo: libro-opera acura di FAM Tel 02 54122563 www.bnd.it

[info]

Orlan - Precolombian selfhybridation n.12, 1998 - Cibachrome print -cm. 90x60 ed.7 - cm. 150x100 ed.3 - Courtesy B&D Studio, Milano

Sol LeWitt - Veduta parziale della mostra New Wall Drawings - GalleriaAlfonso Artiaco, Napoli - Maggio-Luglio 2005 - © Luciano Romano

52.recensioni Exibart.onpaper

le preferenze di Angela Vettese Presidente della Fondazione Bevilacqua La Masa e direttore della Galleria Civica di Modena

Giuseppe Liverani, editore di Charta, tenterà il tredici sul prossimo numero

01. La città Parigi

02. Il libro Cime Tempestose

03. Il film Stalker (Tarkoski)

04. Il cantante Blasco

05. Il ristorante Vietnamita

06. Il cocktail Pomodoro condito

07. L'uomo politico Carlo V

08. Il quotidiano La radio

09. L'automobile Twingo o Jaguar. Senza alternative

10. Lo stilista Yoshi

11. L'attore Ingrid Bergman da vecchia

12. Il programma tv Che tempo che fa

13. La canzone Malafemmina

ahbbellooo!!!s t r a f a l c i o n i d i g e s t

E il consiglio del VII Municipio, la scorsa settimana, ha deciso di scrivere al Comune per favorire l'arrivo alQuarticciolo dei giovani promesse dell'arte italiana.[un articolo di carlo alberto bucci ripercorre su la repubblica l'agonia dell'accademia di belle arti diroma e i suoi trasferimenti]Lasciamo da parte il refuso finale, ma, ci chiediamo, da quando le promesse dell'arte italiana fre-quentano l'Accademia di Roma?

Dojo. Mostra di sei giovani artisti dell'Accademia di Brera. Se non amate il genere, rischiosa.[maxim di maggio]A proposito di target, la rivista Maxim rammenti che si rivolge ad un pubblico ad alto reddito, altascolarità, adulto e vaccinato. Ha senso proteggerlo segnalando mostre d'arte giovane nella rubrica"avvicinarsi con cautela"?

Se i grandi collezionisti (in genere industriali e magnati della finanza) si permettono di pagare (o almeno fannocredere) cifre astronomiche per la "non-arte" di un Cattelan o di un Hirst, come mai licenziano gli operai? Forsequalcosa non è molto chiaro nel sistema della governance dell'arte contemporanea.[dario evola su giudizio universale di maggio]Aho, il discorso poteva anche filare. Già, se non ci fosse stata allegata la tirata sui poveri operai licenziati. E ibambini in Africa che muoiono di fame, nooo? Il giudizio universale è inequivocabile: qualunquista!

Articolo sulla carica dei ventenni. Nell'arte si citano Micol Assael e Nicolò Cardi. Lui dichiara: "La vita è una scala-ta. il mio sogno è un network di gallerie nelle città più importanti e una diversificazione del business. Così da due anniho una linea di abbigliamento che commercializzo solo a New York. Il mese prossimo apro una galleria a Miami e unaa Londra, e inauguro una mostra sul Made in Italy per lanciare giovani da esportare."[sul corriere della sera magazine]bleah

…Ma il cinema costa, il cinema non è fare arte, non è fare un quadro... che è una cosa povera[rita rusic ospite a le invasioni barbariche su la7]Prendiamo, chessò, un quadro di Richter. quanto vale? molto di più di tre o quattro produzioni dellaex signora cecchi gori messe insieme…

Questo è un museo privato, nel senso che funziona come una pizzeria, con un bilancio[il curatore della galleria pamphilj di roma andrea de marchi sul mensile ventiquattro]Vabbene il piglio manageriale, ma cosa penserebbe Innocenzo X di questi paragoni alla capricciosa…

"Quale è la cosa più di 'sinistra' che hai fatto?" "Frequentare artisti"[su parioli pocket pierluigi diaco intervista l'autrice tv irene ghergo]Avete capito, si, perché la sinistra è messa come è messa?

premio spam per l’arte.abbiate pietà di noi (e della nostra e-mail)

facciamo 13 con

D'accordo, d'accordo, ormai quello delle fiere d'arte è diventato un merca-to competitivo. E le varie manifestazioni si fanno la concorrenza manco fos-sero l'Esselunga o la Coop. Per cui è necessario farsi vedere, farsi sentire,farsi ricordare. Se possibile con il mezzo più economico: la posta elettroni-ca. Deve essere stato questo il ragionamento degli organizzatori di

ART(VERONA 2005la prima fiera d'arte contemporanea nella città scaligera che punta asparigliare il vivace panorama italiano del settore. Per il momento hasparigliato la nostra pazienza con un fuoco di fila di e-mail mai speri-mentato sin'ora. E se pensiamo che la fiera si svolgerà solo il prossimoottobre tremiamo per i nostri server!

54.intervallo Exibart.onpaper

 Da quanto sei a Nyc? Sono arrivato a febbraio '99; a settem-bre ho fatto le valigie. Abitare a NewYork era l'unica soluzione possibile.

Prima dove vivevi?Bologna.

Perché Ny? Era una scorciatoia. All'epoca m'inte-ressava ricercare nuove formeespressive, sapevo che Nyc sarebbestato come un corso accelerato.

In che quartiere vivi? Ho abitato per più di quattro anni aBrooklyn, da un paio di mesi vivo aManhattan. Upper East Side.

Il tuo studio?Si trova a D.u.m.b.o., una bellissimaex area industriale di Brooklyn; nel-l'edificio ci sono almeno duecentostudi d'artista. Lo spazio è grande,ma niente di sofisticato, un sempli-ce rettangolo con muri di gesso euna colata di cemento per pavi-mento. Sono molto legato a questoposto, qui conservo tutti gli oggettie i libri che mi hanno accompagna-to in questi anni da emigrato.

La prima e l'ultima mostra a Nyc?Inizialmente tante mostre collettivenei vari no profit space. La mia primapersonale è stata a Febbraio 2005,alla Gallerie Boreas di Williamasburg,una delle gallerie più seguite da giova-ni artisti e curatori. La prossima per-sonale sarà sempre lì, a Novembre.

E i progetti italiani?Si è conclusa la mia prima mostra daFabio Paris, a Brescia, ed è in corsouna personale a Napoli, da NotGallery, dove presento la mia ultimavideoanimazione, The Giant, dedicataa Rocco Siffredi; poi ad Ottobre farò ilmio debutto in un museo italiano dicui non posso ancora rivelare il nome.

I luoghi di Nyc che frequenti di più? Sono curioso per natura.Recentemente ho battuto a tappe-to una catena di negozi di giocatto-li, ma non chiedermi il perché. Nonfrequento club o discoteche, Nyc èuna città che lavora, chi si ferma èperduto. Naturalmente mi piaceessere sempre informato, quindigiro per gallerie, a Chelsea eWilliamsburg, ma non solo....

Gellerie preferite?Mike Weiss e Team Gallery, peresempio. In generale mi piaccionogli spazi che promuovono giovani.Un consiglio? Bisogna tenere d'oc-chio anche quello che accade al difuori di musei e gallerie. È una cittàin continua evoluzione, ci sono sor-prese ovunque...

Questo spostamento ha influitosul tuo lavoro?Tantissimo. Quando sono arrivatosentivo la necessità di vivere un'e-sperienza sregolata, volevo immer-germi nel caos, assorbire i tempi diquesta cultura. Volevo esserneprotagonista. Ora le mie ultimevideoanimazioni sono tutteambientate in una Ny in versionepost apocalittica...

Come vedi la situazione italianadell'arte contemporanea?La qualità in Italia e in Europa nonmanca, è l'entusiasmo che scarseg-gia. Non si fa che parlare di crisi, per-ché non provare a uscirne?

Sei in contatto con artisti e cura-tori italiani che vivono a Nyc?Più o meno con tutti quelli della miagenerazione. C'è chi amo frequen-tare e chi no...

I nomi.Beh, vedo spesso Andrea Bellini,Nicola Verlato, Piero Golia. Quelli chenon vedo volentieri non te li dico...

E con il circuito artistico locale?Mi sono formato a Ny, i miei com-pagni di strada si trovano qui. Sedevo fare un nome dico JeanMicheal Arnoult, francese, giova-nissimo; è stato il curatore unico diDiva Art Fair e sta curando unanuova Fiera per Miami 2005 chesi affiancherà all'Art Basel Miami.

Un bilancio provvisorio.Nessun ripensamento, dopo quat-tro anni di gavetta sono riuscito acrearmi una situazione favorevoleper lavorare in serenità.

Un posto speciale di Nyc.Non ho dubbi, Grand Central Station,uno dei luoghi più trafficati al mondo.È un posto suggestivo, pieno di risto-ranti chic dove ci si rilassa prima diprendere il treno. Mi ricorda l'Italia.Fu salvato dalla demolizione daJacqueline Kennedy, al suo postodoveva sorgere un edificio moderno.In questo luogo magico, casualmen-te, in diversi periodi, ho toccato l'api-ce ed il fondo...

Il futuro? Resto a Ny. Ora che tutto funzionanon ho certo voglia di altri traslo-chi. Guardo sempre avanti, ho tantiprogetti eccitanti sia per l'Americache per l'Europa. Non vedo l'ora dimetterli in cantiere... Â

[helga marsala]

il prossimo cervello in fuga sarà diRiccardo Previdi

fuga di cervelli.artisti italiani in trasferta

Federico Solmi > New York

Federico Solmi - The Return Of King Kong

 Una terra dura, da conqui-stare. Sono queste le paroledella curatrice Letizia Ragagliasu Manciano, comune racchiusonel cuore della Maremma tosca-na. E le usa con consapevolezza,dopo aver curato qui tre edizionidi Quattroventi, per le quali hachiamato a lavorare artisti dilivello nazionale ed internaziona-le. Spazio di colline vuote di indu-strie e ricche di gente schietta.Ma ospitale, sotto la corazza dif-fidente. La terza edizione nonpoteva dunque che essere dedi-cata all'accoglienza. Generosa ecuriosa, come quella che si dà achi si conosce e si rispetta. La sedia, come metafora dell'o-spitalità, è stato il punto di par-tenza per le elaborazioni diSimone Barresi, Julia Bornefeld,Letizia Cariello, Jota Castro,Flavio Favelli, Goldiechiari, PieroGolia, Jeroen Jacobs, SabrinaMezzaqui, Riccardo Previdi eLuca Vitone. Gli artisti hannoideato variazioni sul tema dellaseggiola, interpretata comemetonimia della sosta, invito allaconoscenza del diverso omomento di riposo difficile da

raggiungere. Lo straniamentodegli oggetti quotidiani e la spintaall'apertura verso l'altro sono ele-menti che accomunano la ricer-ca degli autori selezionati. Inoccasione di Quattroventi lasedia si è fatta portatrice di mes-saggi e riflessioni, dopo esserestata per decenni oggetto delleinterpretazioni formali di archi-tetti e designer. Le Tired flags di Jota Castrouniscono in una seduta metallicale bandiere israeliana e palesti-nese. I sedili del treno con laruota simbolo dei Rom di LucaVitone invitano al viaggio ed allascoperta. Il trono intessuto diSabrina Mezzaqui richiama i

colori verdi della Maremma eparla di pazienti lavorazioni arti-gianali. Riccardo Previdi eJeroen Jacobs hanno creatouno stampo per panchine, dainserire nel contesto diManciano come comodi punti disosta. Goldiechiari - è forse laloro l'installazione più riuscita -usano la sedia per chiudere unaporta assediata dall'esternocome in un film dell'orrore. Lasedia-gabbia di Letizia Cariellooscilla dalla torre del Comune e

richiama le esposizioni al pubbli-co ludibrio. Simone Barresi faemergere la sua sedia dall'erbadi un giardino, colorandola coitoni artificiali di un verde da car-rozzeria. Rosso rubino è l'inarri-vabile seduta di JuliaBornefeld , composta da venti-quattro petali d'acciaio (nellapiazzetta di Montemerano).Flavio Favelli rende Tribunauna sedia da esterno, compostada tante barrette di ferro e dota-ta di un solo bracciolo.

Inequivocabile spartitraffico nellarotonda stradale al principio delpaese. Piero Golia infine (esiamo nella celebre frazione ter-male di Saturnia) seppellisce inun cubo di cemento una sedia diplastica, come quelle che pullula-no negli agriturismi della zona, incontrasto con l'aspetto inconta-minato della campagna. Il lavoro degli artisti a Mancianoe nelle sue frazioni ha un caratte-re eminentemente progettuale.L'aspetto manuale della creazio-ne invece è stato portato avantiin collaborazione con gli artigianilocali, che durante i lavori si sonfatti prendere dall'entusiasmo edhanno ideato e realizzato ancheopere personali, esposte a fiancodi quelle degli artisti. In occasio-ne della mostra si svolge unricco calendario di eventi cheattrae la popolazione, i turisti eche mira a coinvolgere le aziendelocali. L'interazione tra la gentedel posto e gli autori chiamati adoperare qui è segno di un'ospita-lità effettiva. Non solo auspicatacon le metafore dell'arte. Â

[silvia bottinelli]

QuattroventiL'ospitalità è di casa a Manciano. Dieci sedie d'artista tra le vie del paese sono simboli di riposo anelato e difficile daraggiungere. Le variazioni sul tema della seggiola punteggiano il territorio della Maremma meridionale...

Fino al 2 luglio 2005 Comune di Manciano -Grosseto a cura di Letizia Ragaglia,da un'idea di Maurizio ContTel 0564 620532 [email protected] www.comune.manciano.gr.it

[info]

 Spettatore - Osservatore è iltitolo della mostra. In occasionedell'inaugurazione, RenatoMambor (Roma, 1936) ha inter-pretato tutti e due i ruoli nel qua-dro scenico Cucire il Vuoto.Seduto in fondo alla galleriadavanti ad un suo ricalco - una sil-houette grigia che lo ritrae nellamedesima posizione, creandocon la luce un gioco di ombre -osserva in silenzio ed immobile ivisitatori. Come sottofondo ilrumore monotono e ritmato diuna macchina da cucire checrea una sorta di "OM". Un lavo-ro sulla riflessione, sulla memo-ria, ma anche sul gioco, questo diMambor, il quale ammette che,come sua madre, anche lui amacucire a macchina. Dopo essersi lasciato osservareda spettatori incuriositi, l'artistasi alza e chiede ad uno dei visita-tori di sedersi al suo posto, difare la sua stessa esperienzadiventando adesso lui osservato-re. Il coinvolgimento del pubblicoè la parte "calda" dell'opera del-l'artista, convinto che l'arte noncambia il mondo, ma può cam-biare l'esperienza di ognuno: l'ar-te come sistema di conoscenza

che va attivato attraverso l'espe-rienza diretta.Questa mostra è la terza che lagalleria romana - grazie all'impe-gno della curatrice BarbaraMartuscello - dedica a RenatoMambor con l'intento di realizza-re una rilettura critica della suaattività artistica forse mai abba-stanza approfondita e tropposemplicisticamente assimilataalla così detta Pop Art romana. È in questa occasione - compattae ben allestita - che viene analiz-

zato il ritorno alla pittura diMambor. Il quadro che segnaquesto passaggio, esposto perl'occasione, è Osservando lo stu-dio del 1983. Un uomo di spalle,una sagoma grigia poco definita,osserva dei parallelepipedi di varicolori.Da questo quadro è nato unospettacolo teatrale, un'occasio-ne per sviluppare una serie diconcetti a lui cari come quello diosservatore, di spettatore, diriflettore. In un'altra opera,

l'Osservatore (vento leggero) del1999, la figura di spalle osservadelle fasce orizzontali, come colti-vazioni di varia natura dipintevolutamente in forma non accat-tivante ma molto materica. Lestratificazioni sono l'ingredientedella pittura nelle sue forme piùvarie: dal puntinato all'acquarello,dal timbro al rullo. Tra gli anni'60 e '70 artisti come Schifano,Pascali, Tacchi, Lombardo eFesta avevano postulato un azze-ramento linguistico totale,togliendo l'io dal quadro,Mambor lo recupera e di fatto loriporta al centro dell'opera d'ar-te.In mostra anche due immaginitratte da un film di animazione, dicui si è persa traccia, che l'arti-sta realizzò con la regia di FeliceFarina sul tema dell'osservatore.Autodidatta di formazione,Mambor è un artista che provie-ne dalla periferia romana ed ètra i primi ad aver concepito unaforma di pittura concettualeaccompagnata, già nei primi anni'60, da testi scritti e pubblicati sucataloghi e riviste, parte inte-grante della sua attività creativa.Mambor spazia dalla pittura al

teatro, dal cinema alla fotografia,un artista poliedrico, spesso dinon facile comprensione ed il suolavoro, grazie anche a questiapprofondimenti risulta oggi digrande attualità. La mostra ècorredata da un catalogo (ottimol'intento, un poco penalizzante lagrafica) che riassume la ricercadi Mambor così come è stataaffrontata ed approfondita nellediverse tappe di Progetto perun'Antologica, che ne prevedeuna quarta e ultima nel 2006. Â

[pierluigi sacconi]

Renato Mambor - Progettoper un'Antologica IIIL'artista seduto davanti ad un suo "ricalco" osserva il pubblico. Il pubblico diventa spettatore del quadro sceni-co. Le opere alle pareti testimoniano il ritorno alla pittura di Mambor.Terza tappa della rilettura del suo lavoro…

Fino al 25 giugno 2005 Galleria MascherinoVia del Mascherino, 24 -00193 - Roma Tel/Fax 06 68803820 dalle 16.30 alle 19.30escluso lunedì e [email protected]

[info]

Julia Bornefeld - Montemerano - Fotografo Fausto Cabria

56.recensioni Exibart.onpaper

 Mai come in questo caso nomi-na sunt consequentia rerum, vistoche il termine spagnolo "tàpia" signi-fica muro d'argilla. Quasi una prede-stinazione nel nome di AntoniTàpies (Barcellona, 1923) che nellesue tele sembra ricostruire propriodei muri, incisi e scavati da segnievocativi che talvolta ricordano ibasic scribles, ma che più spessorappresentano simboli di chiarasignificanza, vaghe figure d'uomo oaddirittura brevi parole.L'arte di Tàpies parla dell'uomo e lofa attraverso materiali come terra,sabbia, resina e spesso oggetti.Questi però non vengono utilizzati,come nei ready mades, in funzioneautoreferenziale, ma per evocareuna situazione, un contesto in cuil'uomo si è mosso e dove è resoriconoscibile dallo spettatore. Ne èun esempio Matalàs del 1987, unmaterasso arrotolato su cui com-paiono delle cifre ed un cuore, oppu-re Grand blanc amb llauna blava del1972, un assemblage in cui cam-peggia un bidone di metallo, con eti-chetta azzurra, che squarcia la telaper emergere nel centro dell'opera. Nei primi anni della sua formazione,affascinato dal pensiero orientale esuggestionato dall'arte magica di

Mirò e dalle opere di Picasso eKlee, Tàpies si accostò alle temati-che surrealiste, legandosi al gruppospagnolo Dau al Set: nascono neglianni Quaranta i simboli delle croci edelle lettere "T" ed "M", chiaramen-te riferite alla morte ed evocativedella follia e della violenza della guer-ra. Fu dalla fine degli anni Cinquantache avvenne la svolta in sensomaterico: nelle opere appaionocorde, capi di vestiario, oggettid'uso comune; le tele cominciano adiventare quasi dei rilievi, stratificatidi sabbia, gesso e sassi, tinte dicolori sempre più smorti ed aridi,che tendono al monocromo, come

i bianchi, i grigi e le ocre. Si tratta di dipinti sensuali, di unamateria duttile che si presta docileai segni che la feriscono e chehanno il compito di evocare il rap-porto stretto che esiste tra uomo emateria (talvolta lo stesso autorecammina sulle opere ancora fre-sche e vi lascia l'impronta del pro-prio piede). Ed ecco allora Homeanatomic del 2002, in cui campeg-gia la figura di un uomo scavata inuna massa sabbiosa che vienespazzata via per dare vita alla suasagoma. Sagoma accompagnatada lettere e numeri sullo sfondo:l'uomo è materia, la vita è materia

che nasce, diviene e si decompone.Tàpies usa la tecnica pittorica del"matter", stende cioè uno strato divernice sulla tela che polverizza,prima che si sia asciugata, di varimateriali come sabbia o polvere dimarmo a cui aggiunge infine il colo-re che applica in varie fasi, per losfondo ed in seguito per la realizza-zione della figura. La materia dun-que, che si fa corposa, tende a cret-tare come un muro, e l'artista con-tribuisce all'effetto svellendo alcunibrani di materiale. Sono esposti anche i quadri in cuiTàpies utilizzò come medium unavernice a base di resina sintetica,fluida, trasparente e di colore giallo-gnolo, che dona alle opere deglianni Ottanta una delicatezza pittori-ca ben diversa dalla struttura durae corposa delle opere precedenti:ne è un esempio Cap i vernis del1990, che evoca il profilo esterre-fatto di un uomo. Di particolare rilievo inoltre è il vastoassortimento di libri d'artista espo-sto nella sala sotterranea, tra cui Elpa a la barca, che realizzò nel 1963sui versi di Joan Brossa. La produ-zione di questi libri è estremamenteprolifica e Tàpies riuscì a rendereanch'essi fortemente materici, non-

ostante la bidimensionalità dellapagina, avvalendosi di semplici tec-niche come la piega molteplice delfoglio, lo scontornamento o il colla-ge di carte diverse e sovrapposte ela bruciatura dei margini. Â

[irene giannini]

Antoni TàpiesPassione per la materiaIl passaggio dell'uomo lascia sempre una traccia. Un'impronta sulla nuda terra.Tàpies testimonia questa fug-gevole presenza nei suoi lavori. Fatti di sabbia e carta, di terra e graffiti...

fino al 26 giugno 2005 Museo d'ArteContemporaneaViale Padania 6 (20035),Lissone (Mi) Tel 039 2145174/7397227Fax 039 461523 [email protected] da martedì a venerdì dalle15.00 alle 19.00sabato e domenica dalle10.00 alle 12.00 e dalle15.00 alle 19.00biglietti: intero 6,00 euro;ridotto 3,00

[info]Antoni Tàpies - Triptic blau, 1983 - cm. 120x240 - Pittura su carta - CollezioneFundaciò Antoni Tàpies, Barcellona

58.recensioni Exibart.onpaper

 Dopo aver transitato nellametropolitana parigina, nel1926 Ezra Pound scrisse unacomposizione haiku intitolataIn a Station of the Metro:"L'apparizione di questi voltinella folla; Petali sopra unumido ramo nero". In questacriptica dichiarazione risiedel'ambivalenza della mostracurata da Iwona Blazwick eCarolyn Christov-Bakargiev. Seintendiamo i petali poundianicome i volti che emergonodalla folla-ramo nero, l'attitudi-ne che emerge è pessimistica.È l'adagio sposato da certa psi-cologia di massa, per cui laconcentrazione tende ad azze-rare l'individualità, cosicché ilvolto di levinasiana memoriaviene cancellato dal magmadella folla. È quindi la peculiaresensibilità dell'artista a s-velarela verità dell'essere umanonella sua ineliminabile singola-rità. Un processo veritativo edumanistico sotteso al pessimi-smo, che investe l'artista di unruolo salvifico. V'è poi unaseconda interpretazione delcomponimento, più improbabi-le se guardiamo alla biografiadi Pound, ma che non va esclu-sa. Il ramo nero e umido

potrebbe rappresentare lametropolitana e per metoni-mia la rivoluzione industrialecon tutte le sue conseguenze,per esempio demografiche edurbanistiche. Una rivoluzionedalle caratteristiche spessodrammatiche, ma sulla qualesi staglia "naturalmente" ilcarattere umano. Altrimentidetto, non si tratta di un pro-cesso meccanicistico che cisovrasta senza possibilità dicontestazione.La folla, espressione sovrade-terminata di un processo capi-talistico, è in realtà costituitada volti, cioè da individui dotatidi una propria razionalità indi-viduale e collettiva. E collettivonon è sinonimo di massa.L'ambiguità strutturale dellohaiku non fu probabilmenteuna caratteristica casualenella scelta di Pound. Poiché inquella permanenza parigina sipoté rendere conto di come lereazioni degli artisti agli scon-volgimenti che si palesavanodalla seconda metàdell'Ottocento erano spessopiù sfumate, ondeggianti dallaprima posizione alla seconda espesso sostando nelle infinitesfumature intermedie.Su questa base sdrucciolevolele due curatrici hanno rico-struito una storia dell'avan-guardia artistica figurativa chesi estende fino ai giorni nostri,a partire da Le Bal masqué àl'Opéra (1873) di ÉdouardManet (un prestito dellaNational Gallery diWashington, ulteriore confer-ma dello statuto del Castello diRivoli). Una storia che non pro-cede per movimenti e cronolo-gie, che dunque non seguel'andamento della Storiadell'Arte considerata in manie-ra avulsa dal contesto sociale. Bensì assume il punto di vistadel soggetto calato brutalmen-te nella metropoli ottocente-sca e poi contemporanea.Frustrato o lieto di confondersinella folla. E spesso il giocodelle parti si complica, in unwho is who che coinvolge lo"spettatore". Proprio la donnain maschera al centro dellatela di Manet si distacca daifestanti e invita l'Altro aldilà delquadro, come ci ha insegnatoFoucault. Juan Muñoz ripren-

de la tematica della mascherae pone le sue sculture su sedieinstallate in alto nella ManicaLunga del Castello, mentreguardano i visitatori transita-re. Quadro come porzione delreale nel quale il volto si dupli-ca e pur essendo unico non èsé medesimo, come nellostraordinario lavoro diDuchamp e nel lightbox di JeffWall.Una rassegna, dunque, con-traddistinta da alcune caratte-ristiche fondamentali: alcunebuone domande che si sonoposte le curatrici; un parco diopere scelte con accuratezza,senza accontentarsi del nomedell'artista; un allestimentonon criptico ma nemmenodidascalico. In altre parole,quel che dovrebbe essere ognicollettiva degna di questonome. Â

[marco enrico giacomelli]

Volti nella follaDalla Whitechapel di Londra arriva una ricchissima rassegna coprodotta dal Castello di Rivoli. Con prestiti di opereche non giungevano da decenni in Europa. A conferma che per essere un buon Museo non è sufficiente il denaro...

fino al 10 luglio 2005Castello di Rivoli -Museo d'arte contem-poraneaa cura di Iwona Blazwick,Carolyn Christov-BakargievPiazza Mafalda di Savoia -10098 Rivoli (Torino)da mar. a gio. dalle 10.00alle 17.00da ven. a dom. dalle 10.00alle 21.00Ingresso: intero 6,50 euro;ridotto 4,50Tel 011 9565222 Fax 011 9565230 [email protected] navette: sab., dom.e festivi da piazza CastelloTel 011 9565280Catalogo Skira, Milano, 43,00 euroTesti dei curatori, di EsterCoen, Charles Harrison,Jill Lloyd, oltre a una sele-zione di citazioni e scritti

[info]

Exibart.onpaper

Marcel Broodthaers - La Tour visuelle, 1966 - barattoli di vetro, legno e illustrazioni digiornali - 88,7 x 49,7 Ø cm - Scottish National Gallery of Modern Art, Edinburgh

recensioni.59

Vito Acconci, Francis Alÿs, Eugène Atget, Francis Bacon, Max Beckmann,George Wesley Bellows, Joseph Beuys, Christian Boltanski, David Bomberg,Brassaï, Marcel Broodthaers, Matthew Buckingham, Alberto Burri, ClaudeCahun, Sophie Calle, Robert Capa, Cardiff & Bures-Miller, Carlo Carrà, HenriCartier-Bresson, Jeremy Deller, Philip-Lorca DiCorcia, Eugenio Dittborn, OttoDix, Willie Doherty, Song Dong, Jean Dubuffet, Marcel Duchamp, India Evans,Mario Giacomelli, Alberto Giacometti, Gilbert & George, Nan Goldin, DouglasGordon, George Grosz, Sunil Gupta, Andreas Gursky, Philip Guston, DanielGuzmán, Richard Hamilton, John Heartfield, Edward Hopper, Pierre Huyghe,Alex Katz, Seydou Keita, William Kentridge, Gustav Gustavovich Klucis, KatheKollwitz, Mark Leckey, Fernand Léger, Sol Levitt, Ernst Ludwig Kirchner, RenéMagritte, Edouard Manet, Paul McCarthy, Steve McQueen, Tina Modotti,Edward Munch, Juan Muñoz, Bruce Nauman, Christian Ofili, Eduardo Paolozzi,Paul Pfeiffer, Pablo Picasso, Adrian Piper, Michelangelo Pistoletto, RichardPrince, Man Ray, Gerhard Richter, Alexandr Rodchenko, Anri Sala, AugustSander, Christian Schad, Carolee Schneeman, Thomas Schütte, George Segal,Charles Sheeler, Cindy Sherman, Walter Richard Sickert, Malick Sidibé,Raghubir Singh, Paul Strand, Dziga Vertov, Jeff Wall, Andy Warhol

Gli artisti in mostra

60.around Exibart.onpapera cura di helga marsala

Il curatore Simon Djami è stato chiaro: "non esiste un'arteafricana, ma solo degli artisti africani. Voglio costringere ilvisitatore a osservare le opere e a dimenticare l'Africa". Così,nonostante due artisti su tre lavorino in Africa, non bisognastupirsi della presenza, fra le altre, dei due parigini d'adozio-ne Zoulikha Bouabdellah e Barthelemy Toguo. E non manca-no certo i giochi istrionici sull'identità: se da una parteSamuel Fosso si ritrae, da più di trent'anni, nelle vesti sontuo-se dei capo-villaggi e re camerunesi, denunciando le lororesponsabilità politiche, dall'altra Aimé Ntakiyica assume lefattezze di uno scozzese, di un torero e persino di un tirolese.Il visitatore è insomma autorizzato a circolare fra le sale -ottantaquattro artisti, più di duecento opere- senza prestaretroppa attenzione alle ripartizioni geografiche, le cui rappre-sentazioni sono presa di mira, per esempio, dal lavoro diJulie Mehretu. Lo stesso vale per i tre grandi temi che scan-discono discretamente il percorso: Identità e storia, Corpo espirito, Città e terra.Il principio che ha guidato la scelta degli artisti è insommaopposto a quello dell'influente CAAC (Contemporary AfricanArt Collection) di Ginevra, in cui il discrimine è costituito dalpassaporto, ovvero dall'appartenenza nazionale. AfricaRemix è, al contrario, una delle mostre più importanti che siastata concepita sulla diaspora africana. Inutile voler rintrac-ciare un'identità panafricana. Né etnocentrismo né multicul-turalismo. Come ricorda il sudanese Hassan Musa, "tra gliartisti di Africa Remix, le differenze sono profonde quantoquelle tra Svedesi e Cinesi".Se Cyprien Tokoudagba espone due tele ispirate alla sua ini-ziazione ai rituali voodoo, Romuald Hazoumé ricicla contai-

ner di plastica, trasformandoli in maschere da vendere aglioccidentali. Altri artisti giocano invece con gli stereotipieuropei: i musei coloniali, addobbati come intérieur borghe-si e foderati con tessuti africani da Yinka Shonibare; l'effi-cace installazione di Jane Alexander, popolata di ibridiuomo-animale; la serie di baguette, dorate o argentate, diMeschac Gaba, corrispettivo esotico, in Africa, della civili-sation francese.Numerose le opere di denuncia, come le sedie di GonçaloMabunda, costruite con le armi, protagoniste per sedicianni della guerra civile in Mozambico. Senza dimenticareBerry Bickle, che espone un ciclo fotografico di feti di ele-fanti, sterminati a migliaia durante l'occupazione coloniale.La tragedia del Ruanda non trova stranamente voce, men-tre temi dell'Apartheid sono ben rappresentati grazie allacompagine dell'Africa del Sud: non solo Marlene Dumas eWilliam Kentridge, ma anche le intense foto di ZwelethuMthethwa e soprattutto di Afrapix, collettivo di fotorepor-ter che ha documentato la segregazione razziale. Di unrigore che risale senza dubbio a David Goldblatt, sono i lavo-ri di Guy Tillim e Santu Mofokeng: quest'ultimo, conRethinking landscapes, ha accostato il paesaggio brullo checirconda Johannesburg ai campi di concentramento. Un dialogo senza sincretismi sulla stessa condizione esi-stenziale, o forse un remix dei destini di Africa ed Europa.

(riccardo venturi)

Parigi, Centre Georges Pompidou - 25.V.05/8.VIII.05www.cnac-gp.fr

Africa Remix

Yinka Shonibare - Victorian Philantropist's Parlour, 1996-1997 - Collection Eileen & Peter Norton, Santa Monica

Jeppe Hein - Minimal OverloadContraddistinguono il lavoro del giovane danese Jeppe Hein un rigore formale di stampo minimalista e una forte interazio-ne con pubblico e spazio espositivo. Caratteristiche riscontrabili anche in questa nuova personale berlinese. Stravolte, però. La perfezione estetica dei pezzi viene immediatamente distrutta, una volta raggiunta. L'oggetto rovinato sembra essere ilrisultato di un gesto liberatorio, quasi adolescenziale, nei confronti di canoni estetici scelti con fermezza ma vissuti come unvincolo, un limite da forzare. È il caso del cubo bianco annerito da una fiamma che non divampa, sempre sul punto di esse-re incendiato; o dei quattro cubi all'ingresso della galleria, rivestiti di specchi scheggiati.Ma è sicuramente il modo in cui Hein decide di relazionarsi con l'ambiente, - trascurando intenzionalmente quellagiocosità interattiva che da sempre lo identifica - l'aspetto più interessante della mostra. Hein dichiarava poco meno di un anno fa che lo humour è un'ottima strategia comunicativa, ma che bisogna saper-lo dosare per evitare di cadere nel ridicolo. Per questo motivo, aggiungeva, i suoi lavori corrono il rischio di trasfor-marsi in una sorta di parco giochi, se non esposti in maniera sobria. Ma il "sovraccarico minimalista" a cui affida l'esposizione, pare contraddire questo assunto. Nella piccola sala non c'èombra di sobrietà, se non nella scelta di un bianco assoluto. Le opere non hanno nemmeno lo spazio sufficiente peressere isolate, apprezzate alla giusta distanza. Rigore si, quindi, ma non una vera essenzialità. Poco spazio, moltipezzi, vetri rotti, fiamme, un proliferare di oggetti regolari ma invadenti. Ciò nonostante la mostra è ben lontana dal somigliare a un luna park. Le opere non sono più macchine inte-rattive, ma delle presenze -forti- da guardare.E' chiaro che Hein ha cercato qui un nuovo equilibrio che favorisse l'interazione con il non facilissimo spazio, piuttosto che conla gente. Un atteggiamento meno ludico, non più volto al coinvolgimento diretto, ma capace di scansare l'asetticità. Svolge una funzione di trait d'union tra queste due anime - forse con un po' di ambiguità - il pesante cubo di metallo messo inmoto, improvvisamente, dal passaggio dello spettatore attraverso una fotocellula. Il soprassalto è studiato a tavolino, quindiinevitabile. Un elemento medio, che torna a cercare un contatto -inatteso e non eclatante- con il pubblico.Dalla paradossale orgia minimalista emergono Social Bench #1 (2005) e Billboard (2004). La prima è una panchina curva-ta che, se utilizzata, finirebbe per annientare la distanza fisica convenzionale fra due sconosciuti. La seconda è un tabelloneper affissioni pubblicitarie che rimane caparbiamente bianco ed a-comunicativo. Qui Hein si libera delle forme canoniche delminimalismo (trattenendone la purezza) e sviluppa un discorso del tutto personale sulla potenzialità di quei sinistri oggetti delquotidiano che spesso si danno per scontati.

[micaela cecchinato]

Berlino, Johann König - 6.V.05-18.VI.2005 - www.johannkoenig.deJeppe Hein - Broken Mirror Cubes, 2005 - courtesy Johann König, Berlin

Gregor SchneiderNel labirinto che Gregor Schneider ha costruito per il Serralves siaccede in dieci per volta. Ventidue cubi bianchi in successione, dueporte per ognuno. Le porte si aprono ed ecco altre due stanze iden-tiche con due porte; e poi ancora altre stanze ed altre porte, meto-dicamente, all'infinito. La cosa migliore è lasciarsi andare, perdereil conto, disorientarsi, ritornare allo stesso punto e non essere ingrado di riconoscerlo. Ogni cosa si moltiplica per due: i garage, le stanze specchianti, gliorinatoi, le finestre nere. Il déjà-vu è efficace, ma non tutto è esat-tamente simmetrico, regolare. Lungo il cammino cominciano a deli-nearsi tracce di esistenza: un sacco della spazzatura, un termosifo-ne, una tenda logora, fotografie attaccate ai muri... Si ha l'impres-sione di infilarsi nella vita di qualcun'altro, anonima come il biancofreddo delle pareti. L' ostentato rigore geometrico, nelle misureminime della presenza fisica umana (3x3x3 metri), ricrea unadimensione claustrofobica. La tensione emotiva cresce man manoche si incontrano tracce sempre più eloquenti. Qualcosa deve esse-re accaduto. Finché si trova un "segno" definitivo: Black GarbageBags è un corpo esanime, un fantoccio iperrealistico adagiato sulpavimento, coperto per metà da un sacchetto di plastica. Da sempre affascinato da luoghi abbandonati e squallidi, Schneidercominciò a sedici anni a costruire muri nella sua casa a Rhydt; laprima opera fu la Totally Insulated Boxe (1989), un cubo biancosigillato, in cui immaginava si nascondesse una persona; poi, lenta-mente, con un rivestimento insonorizzato e assolutamente identicoall'originale, costruì una casa dentro la casa: era u r Toten hause,opera interpretata come il riflesso di angosce infantili, che gli valseil Leone d'Oro a Venezia per il Padiglione Germania del 2001. Ora le sue case viaggiano da Los Angeles a Londra. Smontate e

rimontate in musei e gallerie, accompagnano l'artista nella sua vitada nomade, come un circo delle illusioni, intimamente legato all'ideadell'abitare.Un'esasperazione del binomio arte/vita? Piuttosto un gioco al diso-rientamento, un tentativo raffinato di confondere i piani di verità efinzione. Rigoroso, maniacale nell'attenzione ai particolari, il lavorodi Schneider ricrea una quotidianità opprimente, disseminata dioggetti-simulacri, familiari e insieme così minacciosi . Lo spazio del Museo è stato completamente stravolto per ricostrui-re i cubi, "le performances room" di Hannelore Rouen (fantomaticoalter ego femminile dell'artista), Hardcore (2000) e DoubleMirrored Room. In mostra anche due video della sua spettacolare,inquietante wunderkammern.Labirintico, apparentemente organizzato, lo spazio della quotidiani-tà continua a catturare l'attenzione di Schneider, in un progressivoallontanamento dalla dimensione autobiografica. L'odore di vernice,il senso di chiuso, il rumore delle porte che si aprono e chiudono,raccontano da vicino storie di ordinaria inquietudine che il biancototale avvolge e riscatta dall'oblio. Dopo le due case gemelle nellaperiferia di Londra, Dado Familie (2004), abitate da famiglie iden-tiche, Schneider stupisce con una ritrovata sobrietà. Nessunamessa in scena stavolta. Unico interprete, il pubblico. Costretto adattraversare il proprio labirinto segreto, fino all'ultima soglia.

[francesca cavallo]

Porto, Fundacao Serralves - 7.V.2005-10.VII.2005 www.serralves.pt

Gregor Schnaider - View from Cube nr. 17 to cubenr. 16, 15, 14, 13, Porto 2005

In mostra a Francoforte lo shopping del MMKAlla domanda "Cosa c'è di nuovo, micina?" (titolo del celebre pezzo di Tom Jones) il Museum für Moderne Kunst di Francoforte risponde conun'ampia mostra sulle nuove acquisizioni. Non era facile sorprendere il pubblico visto il livello dei lavori della permanente, ma ci si è riusciti. Purvantando in precedenza opere di autentiche icone dell'arte contemporanea, come Warhol, Lichtenstein, Nam June Paik e Bruce Nauman.Si attraversano le sale facendosi avvolgere, in un tuffo nel passato, dal calore del neon nelle Primary Series di Dan Flavin, sentendo risuonare inlontananza lo "Ya, ya - Ne, ne" di Joseph Beuys. Continuando il percorso si incrocia una band diGeorge Segal che intrattiene una jam-session con le luci sospese di Tobias Rehberger. Non èpossibile ipotizzare un vero e proprio leit motiv, ma una cosa è certa: l'uomo medio è messo anudo. Se nel video di Aernout Mik (2001) il middleman è nevrotico e stressato da una vita che,come la borsa valori, è piena di alti e bassi, nella galleria d'arte ricostruita da Gregor Shneiderl'uomo giace per terra disteso. Si fronteggiano a suon di pennellate i due performer di NedkoSolakov (A life, 2003) che, in una estenuante alternanza di bianco e nero, ricoprono continuamen-te l'uno il lavoro dell'altro, di fatto annullandolo. Poi si avvicina un uomo mostrando una perla: è l'a-zione di Massimo Bartolini ispirata a Belle de Jour di Luis Buñuel. L'arte occupa ogni spazio delmuseo, arrivando fin nello "sgabuzzino" con Fischli & Weiss che, giocando con materiali di ognisorta, rendono un atmosfera di work in progress. Ultima tappa nelle toilette. E' qui che si restaincollati davanti a un emozionante video di Pipilotti Rist che, dimenandosi e salutando dal pavi-mento, chiude il percorso con un'accattivante performance.

[claudio musso]

Innegabile la formazione professionale nell'ambito della fotografia di moda, ma con un'attenzione par-ticolare per la mise en scène dei thriller e dei film dell'orrore più stilizzati.Colte in abiti impeccabili, al centro di attente composizioni cromatiche, inserite in scenari cheoscillano tra il cemento urbano e la natura incontaminata, con dettagli talvolta prettamente occi-dentali, altrove tipicamente orientali, le donne di Izima Kaoru sembrano accogliere l'ultimo attodella loro esistenza a braccia spalancate, con gli occhi talvolta sbarrati. Alla rigidezza e al disfa-cimento del post-mortem si sostituiscono un lieve pallore, un abbandono quasi algido e unacomposta aureola formata dai capelli sciolti a terra. Superficialmente, le fotografie e i video di Kaoru potrebbero essere interpretati come un freddo e ripe-tuto commento alle vanità del fashion world ed alle sue allucinate, pericolose avventure globali.Eppure sono lavori nati da una stretta collaborazione dell'artista giapponese con modelle e attrici invi-tate a rivelare la loro visione di una morte perfetta.All'artista spetta allora il compito di dare corpo a tali fanta-sie -in alcuni casi sorprendentemente violente- con imma-gini che aspirano a una sublime fusione tra bellezza e orro-re, garanzia di immortalità.

[irene amore]

28.IV.05-25.VI.2005Izima Kaoru: Koike Eiko wearsGianni VersaceLondra, fa projectswww.faprojects.com

More concept, less object

2005, anno del design. Stoccolma cele-bra la sua gloria nazionale in fatto dicreatività niente meno che nell'istituzionemuseale più autorevole del Paese.Programma decisamente ricco. Ma se simettono in una teca insalatiere e poltron-cine forse la magagna c'è e va cercata. Ildubbio pare se lo sia posto anche ungruppo di disegnatori svedesi.Così, nell'arco di 10 anni (1995-2005) ildesign si mette a riflettere sul design e lasmette di limitarsi banalmente a crearegradevoli oggetti d'uso.Conceptual Design vuole essere unamostra seria, di denuncia, per fare ilpunto sulla situazione. Fatto sta, però,che il seriume da impegno socialeespressamente dichiarato si stempera.Ecco perché, passando penitenti e ras-segnati tra il cappottone-guscio per sen-zatetto (Jan Borchies, 2005), la portaplurispioncino anti-prossimotuo (MathiasPäres, 1998), la sedia bozzolo che esclu-de magicamente dallo stress (JenniePineus, 2000) e la collana d'uovo fattaper non essere indossata, si tira unsospiro di sollievo solo quando si appro-da a una serie di geniali invenzioni chenon dicono più di quello che sono.Infischiandosene della sobria linearità dibuon gusto che continua a farla dapadrone tra chi di finezza se n'intende.Qui il meglio viene a galla: una carrellatadi arredi che in quanto a perfidia nonsbagliano un colpo, perché per essereveramente cattivi (o "contro") a voltebasta saper fare bene il proprio lavoro.In ordine di squisitezza: container/entra-teiner, tu decidi che forma dargli e cosafarne (Anders Ljumgberg, 2005); tavolodelle meraviglie, la decorazione c'è mavalla a trovare (Rose Marie Anderson,Kristina Jonasson 2004) e tenda centri-no, perché non si dica che i lavori femmi-nili non sono più apprezzati come unavolta (Kristina Jonasson 2002).

[silvia colaiacomo]

28.IV.05-2.X.05 Conceptual DesignStoccolma, Museo Nazionalewww.nationalmuseum.se

La tradizione? Ha il fascino di unospaventapasseri...

Di Jeremy Deller, vincitore del Turner Prize2005, si conosce bene l'approccio "collettivo"e ad alta componente antropologica: i suoisono progetti multiformi, difficili da definire,in cui la voce dell'artista scompare dietro lemille voci dei partecipanti. Di cultura popola-re si interessa Deller, e di quelle forme artisti-che spontanee dislocate nei luoghi più incon-sueti, soprattutto strade e piazze di provincia,abitazioni di gente comune, pub e feste locali.Folk Archive è una collezione unica ed in-pro-gress, composta di oggetti di varia natura e forma,disegni, dipinti, video, fotografie, concerti e quan-t'altro rappresenti e documenti un fenomeno com-plesso come quello della folk art. Alcuni tra gliesempi più famosi e chiacchierati? La documen-tazione di un coloratissimo festival di spaventa-passeri nel Lancashire e quella del Mari Lywd,antichissimo rito gallese con danze, poesia emaschere, sviluppatosi attorno alla figura delcavallo -rappresentato con stracci e un teschioequino- simbolo delle buie giornate d'inverno. Presentato già in parte nel 2000 alla TateBritain, nel contesto della mostraIntelligence. New British Art, questo archiviodi proporzioni ormai colossali torna a invade-re l'atmosfera composta e rarefatta di una gal-leria -il lungo corridoio del Barbican- per poipassare ad altri spazi espositivi del RegnoUnito e infine (curiosamente) in Svizzera. Folk Archive mira alla riscoperta di espressioniartistiche in via di estinzione, dotate di grandevalore antropologico e sociale. Messo completa-mente a tacere il commento dell'artista, si rimaneconfusi tra un prepotente senso di kitsch, unosguardo ironico sulle eccentricità popolari e unasorta di nostalgia per l'irresistibile innocenza dicerti caratteri locali.

[irene amore]

12.V.2005-24.VII.2005Jeremy Deller - Folk Archive.Contemporary Popular Art from the UKLondra, Barbican ArtGallerywww.barbican.org.uk

Snowdrop the Mechanical Elephant TheClare Family Egremont Cumbria 2004

Benvenuti a Londra, quartiere KübaLondra, New Oxford Street. Un ex-ufficio postale ora in disuso. Ci siavventura in un labirinto di vecchie scale, tra graffiti e corridoi abbando-nati. E infine, all'ultimo piano, spinta l'ennesima porta, si rivela l'epifaniainattesa. Quaranta televisori, quaranta bocche che parlano contempora-neamente, ognuna a raccontare una storia, la propria. Quaranta perso-naggi in cerca di un interlocutore. Kultug Ataman costruisce degli spaziprivati di narrazione, così come aveva già fatto nell'installazione presen-tata qualche mese prima al Turner Prize. In questo caso però gli spazidiventano più intimi, come piccoli salotti. La storia di Küba riaffiora sullasuperficie delle micro-storie dei suoi abitanti. Racconti di dolore e dipaura, intrisi di una saggezza lucida e amara. Ne emerge una Küba-patria-rifugio ma anche una Küba-alcova-di-violenza. Nata verso la fine degli anni '60 come raggruppamento di poche case dis-locate in una zona sicura di Istanbul, poi diventata patria di emarginati neglianni seguenti, Küba oggi sembra aver perso la sua identità. I suoi confini siindividuano a fatica, disegnando una mappa psicologica che soltanto glistessi abitanti possono ripercorrere. I residenti di Küba sanciscono la pro-pria appartenenza a una città-fantasma che risiede nelle loro coscienze. Ma

del resto cos'è Küba, se non la concretizzazione del bisogno triviale e umano di appartenenza? Cosa, se non il prodotto di una costante impellenzadi identità? Küba è anche ciò che rimane saldo e fermo nella diaspora. Ataman ricrea la comunità e poila infrange: alcuni televisori sono già stati spostati in altri siti (gallerie, negozi…), altri lo saranno a breve.Per due mesi la mappa territoriale di Küba si mescolerà a quella di Londra. I suoi abitanti verranno espa-triati dal Sorting Office di New Oxford Street per disperdersi nella città. La comunità si ricomporrà soltan-to nelle prossime tappe: Stoccarda, Vienna e Sydney, per tornare infine a casa, a Istanbul, nel 2006.

[ottavia castellina]

dal 22.III.05 Kultug Ataman - KübaLondra, The Sorting Office Stuttgart, Vienna, Sydney, Istanbulwww.kuba.org.uk

La morte ti fa fashion

Izima Kaoru, Koike Eiko wears Gianni Versace

Massimo Bartolini - Double Shell, 2001

Exibart.onpaper around.61

Anders Ljungberg - Objekt Container-Entertainer - photo by Erik Cornelius

19.III.05- 31.VII.05 - What's new, pussycat? - Francoforte, MMK - www.mmk-frankfurt.de

Kultug Ataman - Kuba, 2005

a cura di helga marsala

 Chi è il padrone dell'aziendache ha il suo nome?Antonio Marras è "padrone" delmarchio Antonio Marras. La col-lezione che porta il mio nomeviene prodotta da un'azienda diBologna di cui, ovviamente, nonsono proprietario.

Sono conciliabili i ruoli diimprenditore-amministratore-progettista?Credo di sì, per quanto io misenta un creativo e tale vogliorimanere! Il segreto, nel miocaso, è circondarsi di collabora-tori esperti e fidati. A ciascuno ilsuo mestiere.

Dove produce i suoi vestiti?Dove disegna?Abito su una bellissima collinaalle porte di Alghero, in una casatra gli ulivi da cui posso vedere ilmare. Una zona della mia casa,molto ampia e sempre in aumen-to, è stata allestita a studio, e lìdisegno le mie collezioni.Le collezioni che portano il mionome si dividono in due: i capicon etichetta Laboratorio - SerieLimitata, che vengono prodotti inSardegna, e quelli con etichettaAntonio Marras, prodotti "indu-strialmente" da un'azienda diBologna.

Cosa sono i capi di Laboratorio?Sono pezzi unici, ma comunqueriproducibili. Certo, di questi capinon siamo in grado di produrreenormi quantità, ma per ognistagione riusciamo a realizzarein Sardegna, grazie ad una seriedi artigiani e laboratori che lavo-rano con noi, anche diecimilapezzi di una stessa camicia rica-mata. Alcuni di questi capi, poi,nascono da capi vintage che ven-gono ricamati, smontati, dipinti,

sezionati e riassemblati: anchequi, è facile comprendere il con-tenuto di unicità di questi capi.

E la linea Antonio Marras?La parte prodotta a Bologna,invece, segue i criteri produttividi una normale collezione di pret-à-porter, ma condivide lo stile el'ispirazione dei capi diLaboratorio; infatti, le due parti simischiano e si completano nelmomento della sfilata.

Quale estrazione ha lo staff?Le più diverse. Lavoro con lostesso staff da sempre, un grup-po ristretto e molto affiatato.Siamo tutti coinvolti su tutto,senza rigidi schemi e senza trop-pe definizioni di ruoli. Del resto, ilnostro è un lavoro d'equipe, tota-le, ritmato e senza pause. Il miogruppo di lavoro è composto dapoche persone, ma sono più chesemplici assistenti: sono parte diuna famiglia allargata, quello chenoi abbiamo ribattezzato il"Circolo Marras". In quanto alleprovenienze, non potremmoessere più eterogenei: il mio assi-stente storico, il primo, arriva daun piccolo paesino all'internodella Sardegna che conta circacinquecento anime: di fianco a luilavora una ragazza che arrivadalla Corea.

L'ispirazione delle sue collezioninon è figlia di marketing cultu-

rale, da dove nasce?Da qualsiasi cosa: un oggettotrovato per caso, una musica, unincontro, un libro, una foto, il dise-gno di un bambino, una lettera,un film, un paesaggio, un ricordo,una parola detta da un amico altelefono… Una volta ho detto aMaria Lai che avevo copiato unsuo disegno. E lei?Mi ha risposto: "L'arte è un conti-nuo rubare, non ti preoccupare,io rubo dappertutto. Nel momen-to in cui la rubi, l'opera diventatua." Ci sono cose che mi influen-zano, cose che mi colpiscono,altre che mi toccano. Prendo efaccio mio quello che mi serve.

Quali sono i suoi riferimentiquando progetta?Amo molto Anselm Kiefer eChristian Boltanski, i l lorolavoro sulla memoria storicaed individuale. Dieci anni fa hovisto, a New York, una mostradi Boltanski e sono rimastosconvolto. Credo che ci sianodelle cose che segnano eaprono la mente. Prima di luic'è stata Pina Bausch. L'avevosentita nominare e sonoandata a vederla a Sassari:quel modo di danzare mi hafolgorato, così pieno e diretto.Ancora oggi vado da qualsiasiparte pur di vederla. E poi, sututto, l'incontro con Maria Lai,un incontro che ha segnato

indelebilmente la mia vita.Maria è un'artista ecceziona-le, una donna di ottanta annipiccolissima e bellissima chemi ha aperto un universo alquale non sapevo di apparte-nere.

Mai pensato ad esperienzecome l'installazione, la sce-nografia, i costumi per il tea-tro?Ho fatto e faccio installazioni.Ho avuto la fortuna di lavora-re ad un progetto con MariaLai, intitolato Llencols deaigua e ad uno con ClaudiaLosi, ma come dice Maria"l'arte non si spiega" ed iopreferisco farle piuttosto che

Marras doppia animaOutsider per definizione. E per passione. Con uno stile unico che mischia tradizioni e suggestioni, ricami,capi vintage, terre lontane. Lo stilista Antonio Marras si racconta. Dalla casa studio alle porte di Alghero, allacollaborazione con la maison Kenzo. Dalla passione per l'arte all'incontro con Maria Lai. Da Parigi allaSardegna. Dal centro alla periferia. Dal mercato alla ricerca…

62.fashion Exibart.onpapera cura di maria cristina bastante

Antonio Marras - estate 2005

antonio marrasvia cola di rienzo 820144 milanotel. +39 02 89075001/2fax +39 02 [email protected]@antoniomarras.it

raccontarle! Di recente holavorato, con entusiasmo egrande soddisfazione, ancheper uno spettacolo teatraledella mia carissima amicaLella Costa, per il quale hosupervisionato le scene edisegnato i costumi. Si intito-lava Alice. Una meraviglia dipaese.Bonito Oliva dice che gli stilistiche si cimentano nella sceno-grafia, o nell'arte, soffrono dideliri…Forse è vero che hanno dei deliri,ma non so se ne soffrono!

Come è nata l'avventura Kenzoe come sta andando? È geneti-camente possibile sdoppiarsi?Gli agguerriti head hunters diLVMH (la grande conglomeratadella moda francese che con-trolla tra le altre Vuitton e Dior,ndr) sono sempre in agguato, eConcetta Lanciaux (bracciodestro del Presidente BernardArnault) assisteva, in incognito,alle mie sfilate ormai da tempo.Una, in particolare, l'ha colpita,proprio quella dedicata al popoloRom nella quale, fatalità, eropartito da alcuni disegni dellaceleberrima collezione Kenzoispirata alla Russia. La realtà diParigi e la possibilità di lavorarein un grande gruppo è sicura-mente allettante. Esiste il rischiodi venire stritolato da grossiingranaggi ma, di sicuro, inFrancia esiste un grande rispet-to per la creatività. Tutte le colle-zioni di cui mi occupo nasconoad Alghero, nel mio studio crea-

tivo, ma tento il più possibile difarle "viaggiare" su due binariparalleli ma profondamente dif-ferenziati. Ho riservato alla mialinea il mio lato più malinconico enostalgico, mentre nella collezio-

ne Kenzo sviluppo la mia partepiù gioiosa e colorata. Del resto,chi di noi può dire di non averepiù di un'anima?Esiste una teoria dei colori,un pantone-Marras? C'è un

colore che non utilizza mai?Non credo esista un colore almondo che io non abbia utiliz-zato, o che non possa utilizza-re in futuro, anche se sono dasempre affascinato dalla net-

tezza del bianco e del nero.Una certa tonalità di rossosangue, colore che abbiamoimmodestamente ribattezzatorosso Marras, è da semprepresente nella nostra storia, èil nostro fil rouge e rappresen-ta il filo della memoria, dell'ap-partenenza.

Quando Antonio Marras saràaltro oltre i vestiti? È solo que-stione di tempo e fatturati, oprofumi, occhiali, telerie per lacasa, complementi d'arredopossono fare anticamera?Più che di fatturati, è questionedi tempo e partner, che devonoessere del tutto in sintonia con ilmio mondo e con la mia visione.Sono stato contattato da più diun'azienda che era interessata acommercializzare profumi ooggetti con il mio nome: ma nonsono interessato a fare tantoper fare, le condizioni devonoessere quelle giuste ed i tempimaturi. L'ho detto, sono perfezio-nista, non mi posso e non mivoglio accontentare. Â

[a cura di M2]

Exibart.onpaper fashion.63a cura di maria cristina bastante

Hot in RomeMentre a Firenze Pitti Uomo scalda i motori, aRoma nasce C.O.R.E (l'acronimo strizza l'occhioal vernacolo capitolino e al gergo underground)prima fiera italiana dedicata allo streetstyle.L'idea è di replicare il successo di eventi comeil londinese To be Confirmed o l'altrettanto notaBread & Butter di stanza a Berlino.L'appuntamento da non perdere è all'AcquarioRomano, dal 30 giugno al 2 luglio: all'internomarchi selezionati come Combo, Red Dot,Levi's, Adidas, Burro, alcune new entries verycool (Call of The Wild, Odd Molly, Yes) e keep itreal: diciotto outfit originali dell'epoca d'oro dell'-hip hop newyorchese che provengono dalla col-lezione della stylist Wendy Schetcher. E ancoranella capitale due negozi da tenere d'occhio inzona Monti: Super a via Leonina dedicato al vin-tage anni '70 e Contesta Rock Hair store in viadegli Zingari, con una selezione che va dalle limi-ted edition Adidas e Nike a Paul Frank.www.coreofrome.comwww.super_space.comwww.contestarockhair.com

Crisi made in italy? Ma va...Gli oscar del lusso se li aggiudica lamoda italiana, con una tripletta degna dinota. Dove succede? Ma naturalmente aShangai, in occasione del Business ofLuxury summit, promosso dal prestigio-so Financial Times. A parlare questavolta non è lo stile, ma i numeri. Ovveroprofitti, fatturati, bilanci. Ex aequo perDolce & Gabbana e Roberto Cavalli per ilpiù alto tasso di crescita raggiunto tra il1999 e il 2003 e premio a Gucci per ilBest Operation, ovvero migliori strategiedistributive. E c'è qualcuno che continuaancora a piangersi addosso per la crisi…

Belli e dannatiMentre Gus van Sant dedica un film ele-gia a Kurt Cobain, un libro celebra tutti iprotagonisti della scena undergroundnewyorchese. Da Mark Gonzales ad EdTempleton, da Sofia Coppola a BarrymcGee, da Harmony Korine a SpikeJonze a Terry Richardson, a CourtneyLove. Tutti quelli che dal 1992 trovaronoun posto nella Alleged Gallery di LudlowStreet, nel Lower East Side. Young,Sleek and Full of Hell , edito daDragobooks, racconta i primi dieci annicontro della galleria di Aaron Rose,prima che skater, streetwear etc diven-tassero moda. Attraverso un esplosivomontaggio di immagini, interviste dietrole quinte, testimonianze di artisti, cura-tori e collezionisti.www.dragobooks.com

j'adore.

Antonio Marras - Maria Lai - Llencols de aigua, installazione

GIALLONERO PER 727

Versace mette il suo estro alservizio di una causa bene-fica. In occasione di LifeBall 2005, uno dei maggio-ri eventi europei per lalotta contro l'AIDS,

Donatella ha disegnato

una nuova limited edition del Nokia 7270. Il cellu-lare fashion diventa un gioiello, vestito con l'incon-fondibile stravaganza della Medusa. Design a con-chiglia e una cover con ornamenti Art Déco; palet-te di colori rigorosa, solo giallo e nero. Recentefamily feeling della maison milanese. E non potevamancare il dettaglio extra-lusso: la piccola cinghiaè ricoperta di cristalli Swarovski, come un elegan-te braccialetto. Il prezioso mobile-phone è custodi-to dentro un cofanetto decorato con gli stessisinuosi motivi 20's. Il prezzo? 799 euro, per cia-scuno dei 727 pezzi disponibili.

Info & shop: www.nokia.at/fashionpartner;www.nokia.at/versace; +43 (0) 664/618 33 67

PARIGI VAL BENE UNO SCIALLE. ANZI CENTO

Più che un foulard, un dipinto da mettersi addos-so. L'accessorio sofisticato che fa la differenza. E'così che ha concepito le sue creazioni FoscaBertran, designer e architetto francese di originiitalo-spagnole che, agli inizi degli anni '90, lanciaa Ibiza la sua collezione di art-scarves. Nel 2003l'inizio di una collaborazione con Karl Lagerfeld,quindi la nascita del marchio FOSCA. Lo scorsoDicembre, Fosca apre il suo primo showroomnel cuore di Parigi, uno spazio progettato dall'ita-liano Giacomo Macchi, tutto dedicato ai suoicarré colorati. Cento per cento seta georgette, dipinti a mano,edizioni imitate da 100 pezzi e alcuni esemplariunici, dipinti a mano, disponibili solo su ordinazio-ne: due le linee ideate per la prima collezioneF/W 2005, "Neo" e "Mugen". Uno stile contem-poraneo che mixa colori della natura, linee grafiche dell'industrial design e suggestioni pittoriche astratte.L'idea che rende così speciali questi foulard? L'unicità e l'imprinting artistico: Fosca dichiara di non seguire ifashion trend quando disegna i suoi pezzi, ma di scegliere forme e colori come fa un artista con le sue tele.

info: www.foscabertran.comshop: Boutique Fosca - 6, Passage du Grand Cerf, Paris ; tél 01 40 39 98 18

ARMANI E' MOBILE

La collezione Armani Casa05/06 nasce nel segnodel rigore e del geometri-smo puro. Suggestionieterogenee s'intreccianocon sapienza: motivi ArtDéco, ispirazioni raziona-liste, divagazioni surreali-ste e un'accennata ecodella Cina anni Venti. Ilrisultato? Oggetti unici,mobili-gioiello in cui lestrutture decise e lasobrietà delle linee sonoimpreziosite da finiture,tessuti, dettagli evocativi.Dominano superfici lac-cate total black, scacchie pattern quadrati, righeverticali e orizzontali a

contrasto, colori neutri come bianco, nero, bronzo,argento. Ampissima la gamma di componenti d'arre-do: poltrone, sedie, paraventi, tavolini, tappeti, lam-pade, cachepot, cuscini, candele e stoviglie.In contrasto con tanto rigore, s'insinuano alcuniaccenti onirici di stampo surrealista, come i decorifloreali e le texture animalier. L'icona del ventaglio,discreta e sensuale, riporta invece a raffinate chinoi-serie. Vibrazioni poetiche su un'anima forte, minima-le, austera.

www.armanicasa.com

LAPTOP TON SUR TON

Dopo il cellulare, anche il notebook si adegua alle esigenze dell'utenza più glamour. Il mar-chio olandese Tulip propone un prodotto originale, tecnicamente di alto livello, destinato acreare un nuovo trend. Tulip-Ego è il portatile lifistyle di nuova generazione, ideato secondol'imperativo categorico del design contemporaneo: customizzare, personalizzare, accorda-re l'oggetto al proprio... ego. Il design è di Marcel van Galen: forma e impugnatura a mò di borsetta, ultra-light, linee

morbide e un piccolo schermo 12". Ma il punto forte sono le coverintercambiabili, decorate con fantasie coloratissime e alla

moda, da abbinare al vestito. Fondo con tulipani rossi,zebrato, cuoio, optical-geometrico, fucsia fiorito,

dark con motivi effetto pizzo... E per chi nonrinuncia allo sfarzo c'è Tulip E-Go Diamond, incollaborazione con Master JewellerLaurent de Beer. Superfici in oro bianco ecentinaia di piccoli, luminosissimi diamanti.

Il laptop delle meraviglie, con un costo danababbi: 283mila euro. Tenerlo in cassaforte

o sfoggiarlo con l'abito da sera?

Tulip-Ego, 2.500 euro; www.tulip-ego.com

QUANDO L'ARTISTA DIVENTA COOL HUNTER

Gioca con la cultura pop, lo street-style, i codici mediatici e lapassione per la musica, l'artista Nicola Di Caprio. Questionidi look, di rock e di feticci contemporanei. Tra analisi antropo-logica, fenomeni di costume e contaminazioni linguistiche,Second Skin, nuovo, divertente step di questa ricerca, è unreportage fotografico in forma di artist-book. 300 immagini a colori documentano l'universo underground acavallo tra musica, graphic design e moda: quello delle youngfan generation, dei giovani che comprano i dischi, scaricano ipezzi in rete, vanno ai concerti e... indossano le t-shirt delle loroband preferite. Su quest'ultimo dettaglio si è fermato l'occhioattento di Di Caprio: è come una seconda pelle la maglietta-icona, segno distintivo di un'identità culturale, dell'appartenen-

za al gruppo, di un amoreesposto con fierezza.Rock, metal, indy, rag-gae, pop, singer ever-green e band sperimen-tali. L'idolo musicale rivi-ve nell'oggetto fashion dimassa, per raccontarestile e personalità delperfetto fan.

Second Skin, Nicola DiCaprio – ediz. artshow,2005 – pag. 325, ill.col, 18 euroTesti it/eng: LucaBeatrice, MauroErmanno Giovanardi,Edina Sultanik Silverwww.nicoladicaprio.com

DOLCE COME SARA

Una raccolta di frammenti emozionali, una scatola d'immagini della memoria, un contenitore di visioni poetichesciolte. Miele è il libro d'artista di Sara Rossi, prodotto dalla galleria nicolafornello (sedi a Prato e Torino) ed editoda Gli Ori. Un box di cartone grezzo racchiude stampe e testi. Le pagine non sono rilegate, ma libere come piccoliframe in sequenza. Stralci di fiaba, still cinematografici sul filo della Malinconia - Stroheim, Cornell, Murnau, Welles,Cohen, Baron... - brani di lettere, la storia di un viaggio aNew York, il tempo dilatato di una clessidra, la valigiascomparsa di Walter Benjamin, paesaggi algidi, unafoglia d'acero sulla neve, Don Chisciotte, lunghe sequenzedi carta come collage sentimentali... Quella di Miele èun'avventura intellettuale ed emotiva affascinante, checonduce fino al cuore del lavoro dell'artista milanese. Ilvolume, accompagnato da un dvd, The Hourglass, è statotirato in 500 esemplari firmati e numerati; i primi 21,inseriti in una custodia in cuoio, contengono 18 incisionioriginali.

Miele, Sara Rossi - ediz. Gli Ori, Prato, 2005, pag. 152, ill col

Testi it/eng: Deborah Lutz, Sara Rossi, Han MagnusEnzensberger, Elisabetta Pozzetti, Sergio Risaliti, Jonathan

Dronsfield, Barry Neuman100 euro; copie da 1-21/500: 1500 euro

info: galleria Nicola Fornello,tel +39 0574462719;

[email protected] - www.gliori.it

per segnalazioni: [email protected]

64.handbag Exibart.onpapera cura di helga marsala

 Che Chris Cunninghamavesse una passione per icorpi, era assodato: nei suoivideo, il corpo è il protagonistaassoluto, sempre manipolato,mutato, deviato. Dalla modelladello spot Mental Wealth perSony ai candidi robot antropo-morfi del video realizzato perla canzone di Bjork All is Full ofLove, passando per le collabo-razioni con Aphex Twin, daipiccoli mutanti in adorazionesimil-Videodrome di Come toDaddy alle supermaggiorate diWindowlicker, da MonkeyDrummer a flex, videoinstalla-zione definita fra le altre cose"anatomica" dallo stesso auto-re… Che la musica fosse unelemento essenziale nella suaproduzione, era un fatto altret-tanto evidente: in particolarequella elettronica, per cuiaveva firmato, oltre ai lavorigià citati, piccoli gioielli perAutreche o Squarepusher.L'ultima "creatura" del vulcani-co artista (il suo curriculumcomprende non solo la regia,ma anche la scultura, il dise-gno e gli effetti speciali) è unesserino deforme di nomeRubber Johnny (in inglese bri-tannico termine gergale per ilpreservativo), protagonista diun video di sei minuti e di unlibro che raccoglie disegni efotografie, prodotti dalla WarpFilms e finiti al centro di un pic-colo caso internazionale: lostampatore italiano, infatti, siè rifiutato di produrre il mate-riale, considerato "osceno", ela Warp ha dovuto di conse-guenza farne slittare l'uscita.

Polemiche a parte,Cunningham porta avanti inquesto lavoro la propria fasci-nazione per l'elemento fisico eper il movimento del video inassoluta sincronizzazione conla musica, che ha richiesto unlavoro più vicino all'animazioneche al montaggio classico.Inizialmente destinato ad esse-re un trailer pubblicitario datrenta secondi per Druqks, ilnuovo album di Aphex Twin, il"piccolo" Johnny si è ritagliatouno spazio privilegiato ed èdiventato un progetto autono-mo che, nelle intenzioni diCunningham, doveva diventareun multimedia comprensivoanche di sculture, ma che si èdovuto "limitare" in ultima bat-tuta al video ed all'artbook con-nesso, fatto di schizzi, disegni,still da video e foto. "Non esat-tamente il tipo di scatti chemia madre metterebbe nell'a-bum di famiglia", come haaffermato lui stesso. In effetti, Johnny è il portatoredi tutte le manie del suo crea-tore: idrocefalo e deforme,inchiodato su una sedia arotelle, è tenuto segregato inun seminterrato e si trastullain una serie di viaggi mentalisegnati dal ritmo freneticodella musica di Aphex. Il suocorpo, già segnato dalla muta-zione, si muove di scatto nellasemioscurità, si alza dallasedia a rotelle, si torce ulte-riormente come un elastico esembra diventare tutt'uno conla base musicale, per poispiaccicarsi contro la teleca-mera, ricomporsi e disgregar-si ancora in una serie di smor-fie mostruose. Compagno non-ché spettatore dei suoi deliri èun cagnolino dalle sembianzenon esattamente terrestri.Nessun altra presenza nellavita di Johnny, se non delle vocifuoricampo… Â

Condom CunninghamÈ un bambino deforme su una sedia a rotelle. È un incubo che prende forma e che si dibatte in una stanzabuia, in preda ad un rush allucinatorio. Il suo nome è Rubber Johnny, che in gergo brit significa preservati-vo. Unica compagnia reale? Un cagnolino. È l'ultimo video di Chris Cunningham, definito addirittura "inde-cente" dallo stampatore italiano. Vediamo perché...

Rubber Johnnyuscita il 6 giugno inInghilterra e il 12 giugno2005 nel resto d'EuropaDvd contenente lo short film+ un booklet di 40 pagine didisegni e fotografieWarp Filmswww.warpfilms.comwww.rubberjohnny.tv

[info]

Scioperate telespettatori, scioperateOrmai diventato un appuntamento fisso,ritorna lo sciopero degli spettatori indettodal "Syndacato" di Esterni, associazione mila-nese attiva da anni nell'organizzazione dieventi di "socializzazione" e apertura deglispazi urbani. A Milano il punto di raccoltadegli scioperanti sarà il Parco Forlanini, confeste, musica e pic-nic. Come si fa a sciope-rare? Spegnendo il televisore, ovviamente, epresentandosi con il proprio telecomando.24-25-26 giugno 2005EsterniTel 02 [email protected]

Genova, il festival è servitoUna delle vetrine a carattere competiti-vo più interessanti per corti e documen-tari di produzione "nostrana", il GenovaFilm Festival è quest'anno alla sua ottavaedizione. In programma anche Oltre ilconfine, rassegna di cinematografiainternazionale, un omaggio a VittorioGasman, incontri, approfondimenti e lasezione Imprevisti, dedicata alla produ-zione nazionale di film realizzati con tec-nologie digitali.27 giugno-3 luglio 2005Associazione Culturale DaunbailòTel 010 [email protected]

La Storia ri-vistaAl Museo di Storia Moderna di Stoccolma, laStoria non è mai stata così attuale: conDeliverance, una monumentale video installa-zione di venti metri per trentacinque minuti didurata, l'artista Mats Hjelm attraversa la sto-ria recente. Voci del passato (da John LeeHooker che canta Tupelo Blues a BertoldBrecht di fronte alla Commissione per gli AffariAnti-Americani) e lembi urbani vengono trasfi-gurati fino a diventare spazi illusori, simboli disolitudine e insieme di speranza.Fino al 19 settembre 2005Staten Historiska MuseetNarvavägen 13-17, Stoccolma, SveziaTel +46-(0)8-519 556 00

blob.

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66.visualia Exibart.onpapera cura di monica ponzini

Chris Cunningham è nato inInghilterra nel 1970. Come regi-sta ha collaborato con artisti delcalibro di Aphex Twin, Bjork,Portishead e Madonna per i rispet-tivi videoclip e ha realizzato videoin-stallazioni; come special effectsdesigner ha collaborato con DavidFincher, Clive Barker e StanleyKubrick (per il progetto AI). Di gran-de interesse anche la produzionedi spot pubblicitari, indimenticabileil video realizzato negli anniNovanta per Sony. Ha preso partea numerosissime mostre interna-zionali, tra cui la Biennale diVenezia del 2001.

Da Aphex Twin a Bjork

 A gennaio è uscito Silizium,EP nato dalle registrazioni ese-guite durante il programma diJohn Peel negli studi della BBCnel maggio 2004. Elettronicache si fonde con strumenti veri(violino, violoncello, sax) e splen-dide parti vocali affidate a RazOhara. Da dove nasce questadirezione di ricerca?Non è una ricerca nuova. Sonosempre stato interessato aglistrumenti per così dire "ortodos-si". Solo che prima non conosce-vo le persone giuste con cui lavo-rare. È una ricerca che ho appro-fondito già a patire da Duplex - ilmio ultimo album - in cui ho col-laborato con molti musicisti coin-volgendone ben otto…

Cosa ti ha spinto?Ad un certo punto i sintetizzatorisono diventati noiosi. Avere unvioloncello vero in studio è deci-samente un'altra cosa rispettoalle campionature. Poi anche ilfatto di lavorare con persone dif-ferenti aggiunge sicuramentemolto al mio suono…

Tra i lavori realizzati fino ad oradove ti riconosci al meglio?Sicuramente Duplex. Silizium ètroppo pop. E mi sembra anche unpo' troppo "normale". Forse perchého dovuto registrarlo come unalbum normale. Era una PeelSession che vuol dire che hai adisposizione un solo giorno in studiosuonando tutti gli strumenti ontape. Senza fare alcun lavoro di edi-ting dopo. Ecco perché il lavorosembra così diverso. Non è unnuovo Apparat, niente del genere...Silizium è semplicemente nato in uncontesto molto diverso.

Tornando alla session della BBC…John Peel in quell'occasione haparlato della tua musica come"equilibrio tra ciò che pensi piac-cia alla gente e ciò che sai che pia-cerà alla gente". Quello era più che altro il motto delsuo programma. Ma sono feliceche abbia pensato che io avessi ache fare con questa definizione.

Sei d'accordo? E cosa pensi osai che piace alla gente?Penso che la maggior parte dellepersone cerchino nella musicadelle emozioni. È questo chepiace della musica. Forse però

sto andando un po' troppo lonta-no... ma sicuramente sì, pensoche la musica debba suonarecome qualcosa di "vivo"...

Parlaci del rapporto tra ilmomento progettuale e di regi-strazione in studio e quello più"vivo" dei live sets?Mi piacciono entrambi. Ma datoche i miei dischi sono più d'ascol-to ed i sets non lo sono, devo farele cose due volte. Non riesco più a suonare rilassatoperché amo l'energia e mi piaceche la gente possa muoversi.Penso che farò un album dance.Non mi piace molto stare sedutoin studio tutto il tempo a program-mare i beats, le basi ma allo stes-so tempo ho in mente delle tracce,come dire, cool dei miei set liveche un giorno vorrei registrare...

Che software usi?Di solito programmavo moltocon max/msp un ambiente inte-grato per il processing audio-video. Ma non ho più il tempo.

Oggi uso un normale software disequencing - cubase - e pochi plu-gins. Mi piace registrare e lavo-rare con gli strumenti "reali", nonvedo l'ora di entrare nel mionuovo studio con una batteria edegli amplificatori… Ecco unospazio per divertirsi!

E quali sono gli artisti che ami eche ti hanno influenzato di più? Sicuramente The Cure e iRadiohead ma poi anche AphexTwin, Fennesz e My BloodyValentine…

Tra le altre cose collabori conModeselektor, artista moltoamato proprio dai Radiohead, alprogetto Moderat. Nel 2003avete realizzato auf kosten dergesundheit. Avete in program-ma un nuovo lavoro? È un peccato perché stiamo per-dendo molto tempo. Sono dueanni che ci proponiamo di fareuna nuova registrazione. Ci pia-cerebbe anche suonare di nuovoinsieme, i live di Moderat sonosempre stati molto belli.Qualcuno ci ha definito la "boy-band del laptop"!

Vivi a Berlino è ancora il puntodi riferimento per l'elettronica?A Berlino stanno succedendomolte cose, forse troppe e le per-sone sembrano super sature.Questo significa che trovi moltiparty ma non è facile trovare deiparty di livello. Quando suono inqualche altro posto, in un'altracittà o in un altro paese, il più dellevolte capita che le serate riesca-no meglio. Comunque ci sonoancora tanti artisti qui e ce nesono ancora molti che si trasferi-scono. Non penso che il cambia-mento sia così imminente…

Che pubblico preferisci?Quello italiano! Sicuramentequello italiano è un bel tipo di pub-blico! In generale, visto che i mieidance set sono così "poco tradi-zionali" penso che la gente debbaessere di mente aperta perdivertirsi, non è sempre facile sedevo suonare in locali normalialle due di notte. Le cose miglioriaccadono a metà tra una festaed un concerto, qui incontri ilpubblico migliore... Â

[francesca boenzi]

Suoni d'ApparatDalla gabber alla techno più hard degli inizi fino al sound più immersivo e fluttuante degli ultimi lavori.IntelligentDanceMusic a tratti triste e malinconica.Tra i nuovi talenti della musica elettronica tedesca, ecco Apparat…

Populos, Queue for love,(CD/LP, Morr Music/Promorama, 2005)Alla sua seconda prova musicale per latedesca Morr Music Populos (AndreaMangia), si toccano gli aspetti più intrigan-ti delle attuali esplorazioni hip-hop ed elet-troniche. Niente di nuovo se non fosse chead emergere in maniera così evidente è labrillantezza del giovane musicista salenti-no. Queue for love si snoda attraverso unpercorso stilistico che conduce daiBoards of Canada, ad Isan, da Prefuse 73ai Clouddead e si distingue dal precedenteQuipo per una maggiore presenza dellavoce (Matilde Davoli e Doseone) e di sua-denti apporti acustici (c'è anche lo zampi-no dei Giardini di Mirò).

Sanso-xtro, Sentimentalist,(CD, Type/Promorama, 2005)Un piccolo gioiello ricco di suoni, rumorie riverberi che si schiudono all'ascolto inmaniera imprevedibile. Dalle mani dellapromettente Melissa Agate, già batteri-sta della band avant rock Sindog, giungeil nuovo cd Sentimentalist frutto di unafelice simbiosi tra strumenti acustici(piccole campane, ukulele, kalimba…) eprocessing digitali. Il carattere epifanicodel suono, della sua rivelazione ed intru-sione nello spazio acustico diviene per lagiovane musicista australiana motivo dicostruzione di esili architetture sonorecurate con certosina mania.

Ryuchi Sakamoto, Chasm,(CD, KA' + B/Promorama, 2005)Dopo sette anni, Sakamoto si cimenta nuovamen-te con una produzione pop. Chasm evidenzia anco-ra una volta l'eclettismo del compositore giappone-se, la sua curiosità a spaziare dall'elettronica allamusica etnica, dall'Hip Hop alla Techno, dal cantau-torato all'Ambient al Minimalismo. Il tutto condottocon una tale disinvoltura, indubbiamente indice del-l'esperienza professionale di un musicista che, apiù di cinquant'anni, dimostra un'incontenibile vervecreativa. Il nuovo album si concentra non su unostilema, ma ad una sua accezione molto più ampiache riflette il proliferare postmoderno di generi etendenze. Da sottolineare i contributi di ArtoLindsay (War & Peace) e soprattutto di DavidSylvian che mette a disposizione di Sakamoto lasua profonda e malinconica voce.

ascoltàti.

2001 Algorythm (ep) - jetlag;Multifunktionsebene (cd/lp) -shitkatapult2002 Tttrial and error (ep) -shitkatapult2003 Moderat - auf kosten dergesundheit (ep) - bpitchcon-trol; koax rmxs - bpitchcontrol;duplex (cd/lp) - shitkatapult;duplex remixes ep - shitkata-pult2004 shapemodes (ep) - newouija; cant computerize it (ep)- shitkatapult; silizium (ep) -shitkatapult

[discografia]

Exibart.onpaper decibel.67a cura di marco altavilla

Sascha Ring aka Apparat è dj dal 1994. Dal 1997 vive a Berlino. Ilsuo primo lavoro Prüfsumme 8 esce con una piccola etichetta ber-linese, Mumu. Nel 2000 realizza per la Jetlag, Algorythm EP eintanto si lega come artista e socio, insieme all'amico Marco Haasaka T.Raumschmmiere, alla Shitkatapult, etichetta di riferimentonel panorama della musica elettronica. Nel 2001 produce il suoprimo album Multifunktionsebene, cui segue un tour europeo.Comincia a lavorare con Marit Posh per Shapemodes EP. Lo stes-so anno comincia a collaborare con Modeselektor al progettoModerat con cui realizza l'ep auf kosten der gesundheit. Nel 2003esce Duplex il suo secondo album. Diventa producer per Ellen Aliendella Bpitchcontrol. Nel 2004 lavora al remix di un brano di GiannaNannini, Contaminata. Nel gennaio 2005 esce Silizium ep.

bio.

 Non dev'essere stato facile sce-gliere fra quasi tremila lavori prove-nienti da settantuno paesi. Ma allafine la giuria internazionale di ArsElectronica, che comprende artisticome Golan Levin, attivisti comeCornelia Sollfrank, curatori comeBenjamin Weil e designer comeFiona Raby, ha emesso il suo ver-detto. I vincitori delle sei luccicantiGolden Nicas si spartiranno il pre-mio di centodiecimila euro, che saràconsegnato loro alla vernice delfestival, il prossimo 2 settembre2005; ed i loro lavori saranno espo-sti nella mostra Cyberarts 2005,una delle sue sezioni più imponenti.Interrogato sulle tendenze emersefra i progetti in concorso, il direttoredel centro Gerfried Stocker non hadubbi: i nuovi media hanno abbando-nato l'atteggiamento autoreferen-ziale che li ha caratterizzati fino adora, dando per scontata la tecnolo-gia per esprimere un ampio spettrodi idee e contenuti. Parallelamente,musei e festival sostengono consempre maggior impegno la new

media art, da cui consegue un'eco-nomia più solida e la crescente qua-lità dei progetti considerati.Entrambe le affermazioni prendonoatto di due processi in corso dalungo tempo, ma se la prima risultaincontestabile, l'ottimismo dellaseconda lascia ancora un po' per-plessi; e se è vero che le istituzionitradizionali sono sempre più attenteai nuovi media, il trend risulta benlontano dallo sviluppo di una situazio-ne di stabilità e sicurezza, e le inizia-tive in questo senso richiedonoancora tutto il coraggio di unascommessa a lungo termine.Ma torniamo ai riconoscimenti, con-sistenti in sei Golden Nica, dodiciAward of Distinction e settantatremenzioni onorarie. Nella sezioneComputer Animation / VisualEffects è il polacco Tomek Baginski,con il sarcastico Fallen Art, ad aggiu-dicarsi il premio più ambito, lascian-do agli Incredibili, l'ultimo capolavorodi casa Pixar, la consolazione di unAward of Distinction. Il film racconta,con humor nero ed effetti di un'ani-

mazione che ha del miracoloso, levicende deliranti di una base militarein preda alla follia: i soldati finisconoper massacrarsi a vicenda, ed ilGenerale si scopre fotografo di fron-te ai loro corpi dilaniati. È invece ilprogetto Akshaya, che ha installatoin India una infrastruttura di oltreseimila internet point, a guadagnar-si la stima della giuria della sezioneDigital Communities, lasciandosi allespalle la Free Software Foundatione i nostrani Telestreet e New GlobalVision, un eccezionale archivio onli-ne di materiale video indipendente.Interactive Art premia il progetto lat-viano */MILKproject, che si servedelle tecnologie GPS per tracciare la"via del latte" tra Riga e l'Olanda,documentando il colorito networkumano che si costruisce attorno aquesto commercio. Se il premio inDigital Musics alla matura soundartist americana MaryanneAmacher suona quasi come unriconoscimento dovuto, una graditasorpresa è la vittoria di Ben Fry eCasey Reas nella sezione Net Vision

con Processing. Il linguaggio di pro-grammazione creato dai due artistiamericani, malleabile e intuitivo, haincontrato negli anni l'interesse diuna vasta schiera di artisti, chefanno della sezione "Exhibition" delsuo sito una delle più interessanti

gallerie di software art esistenti inrete. Processing la spunta su dueavversari altrettanto agguerriti, edentrambi di altissima qualità: da unlato abbiamo yugop.com, il sito inter-net dello straordinario designergiapponese Yugo Nakamura; dall'al-tro Vote-Auction.net, il progetto concui il collettivo austriacoUbermorgen ha raccolto il testi-mone degli Yes Men mettendoall'asta i voti delle presidenzialiamericane, progettando un sitoche consentiva all'elettore di rien-trare in possesso del valore econo-mico del proprio voto.Impossibile passare in rassegnatutti gli altri progetti: da RennacsStudies, il lavoro del diciannovenneMarkus Sucker che ha vinto nellasezione u19 - freestyle computing,alle settantatre menzioni. Non restache chiudere su un invito - quello avisitare il sito ed i link ai lavori - e unrammarico: che l'Italia, ancora unavolta, sia così poco rappresentata.Anche nella vicina Austria. Â

[d. q.]

LINKSwww.aec.at

www.fallen-art.comwww.akshaya.net

www.processing.orgwww.telestreet.itwww.ngvision.org

www.yugop.comwww.vote-auction.net

Nuovi media da oscarPuntuale come un orologio svizzero, il festival austriaco Ars Electronica ha annunciato i vincitori del suopremio annuale. Tra conferme e sorprese, ne esce ribadita una tendenza di fondo: la tecnologia non stapiù al centro delle ricerche nei nuovi media.

68.tech Exibart.onpapera cura di domenico quaranta

Bloggando Andy Warhol I Diari del genio della Pop Art sono una delle let-ture più stimolanti per chiunque aspiri a com-prendere la natura e i meccanismi dell'arte con-temporanea nell'era della tv, del cinema e dellereti. Questi testi, dettati al telefono alla segreta-ria Pat Hackett negli anni Settanta, narrano lavita quotidiana di Warhol. Il materiale è la basedi partenza per il nuovo progetto di EduardoNavas Diary of a Star, un doppio blog in cui ven-gono inseriti stralci dei diari di Warhol accantoai relativi commenti dell'autore. Il tutto arricchi-to da numerosi link, che trasformano i Diari inun ipertesto personale ricco di diramazioni.www.navasse.net/star

Embrioni referendari Il referendum è tra noi. I preti consiglianol'astensione e molti continuano a pensareche un bel weekend al mare risolverebbemolti problemi. Il collettivo Molleindustriaaffronta la questione con un gioco in flash:Embrioni in fuga. Il giocatore veste i pannidella Dottoressa Betty, la cui missione ècondurre gli embrioni scongelati in labora-torio per estrarvi le cellule staminali. Perriuscire nella sua impresa, Betty deve sal-vare gli embrioni da crepacci e burroni, maanche da un politico che li schiaccia senzapietà. Ma il suo peggior nemico è sicura-mente il prete, innocuo per gli embrioni mafatale per la dedizione di Betty alla scienza.www.molleindustria.it/embrioni

Auto-documentariDoc-u è un'installazione interattiva progettatadall'artista inglese Jess Loseby. L'opera si com-pone di materiale audiovisivo realizzato con l'au-silio di tecnologie user friendly: le macchine foto-grafiche dei telefoni cellulari e il softwareMacromedia Flash. Il progetto vuole metterel'accento sulla bellezza del quotidiano, attingendoall'estetica del filmino amatoriale. Tutti i parteci-panti hanno documentato casualmentemomenti della propria vita quotidiana con il cellu-lare e le hanno inviate per email. Il progetto èaperto a nuovi inserimenti. Una versione installa-tiva verrà esposta presso la Babylon Gallery diWaterside dall'11 giugno al 24 luglio.www.doc-u.co.uk

random. in collaborazione con www.random-magazine.net

Daniel Lee - Manifesto di Ars Electronica, 2005

 Vi siete "raggruppati" nel1995 e sono partite da subi-to le prime produzioni. Dadove provenivate, qual èstata l'occasione e quale ilmotore centripeto che vi haspinto ad 'essere Kinkaleri'?Ci siamo direttamente "rag-gruppati" per delle produzioni.Questa differenza è sostanzia-le, non siamo partiti comedegli amici che decidono in unoslancio di condividere delledimensioni creative, ma diret-tamente su degli oggetti datrattare. Le nostre relazionierano di conoscenza, non divicinanza sentimentale.Questa conoscenza poi si èapprofondita ed è diventataparte della vita di ciascuno inrelazione ai progetti da produr-re. L'intercapedine intellettua-le tra di noi è rimasta intatta,ed è in questo luogo che avven-gono gli scambi: è una cameraottica, un canale di scolo dovesi mischiano liquami. Ognunodi noi ha una storia personalemolto distinta, ognuno ha vis-suto nel tempo accumulandoprofessioni e interessi, sedi-mentando cose di questomondo. Quello che portiamoall'interno del gruppo non è laprofessionalità raggiunta incampi diversi, ma linguaggio evisione. Questo tipo di collabo-razione si nutre di scontri ine-vitabili e necessari. Il motorecentripeto è il risultato ottenu-to che lascia a tutti un senso diappartenenza ad un progettoche vive di pratica e forma.

Alcuni episodi vi hanno porta-to alla ribalta (Ecc.cetera) ealtri vi hanno definitivamenteconsacrato (<OTTO>).Tuttavia sono altri i momentiche definiscono la sostanza diun team di artisti. Qual è

stato il progetto che vi hafatto sentire in porto?Non esiste un porto, non esi-stono uscite, solo entrate.Nessuno ci ha consacrato,patiamo ancora la fame. Lanostra sostanza è quello chesiamo, legata a quello che fac-ciamo e possiamo. Non abbia-mo progetti di partenza o cor-renti da seguire, reagiamo acommissioni o desideri chesaltano fuori inaspettatamen-te, e di volta in volta proviamoa vedere dove ci conducono,che cosa ci fanno scoprire.L'unica costante in questo pro-cesso è proprio la nostra for-mazione, il nostro mettere adisposizione le idee alla reazio-

ne schizofrenica di sei personeche hanno accettato di farlo.Quando Kinkaleri non accette-rà più questa condizione diconflitto, Kinkaleri sarà solo unnome e non Chincaglieriacome raggruppamento di for-mati e mezzi in bilico nel tenta-tivo.

Il peso della tecnologia neivostri lavori? E quello dellatecnica (coreografica)?La tecnica, qualunque tecnica,è direttamente linguaggio. Latecnologia è una parte delmondo che viviamo. A noi inte-ressa ciò che la tecnologiadinamizza nel mondo, a ciò checambia alla percezione delle

cose, a come costruisce unhabitat contemporaneo, a ciòche crea e ciò che distrugge.

I Cenci è l'ultimo lavoro arri-vato sulle scene. Cosa rap-presenta nella continuitàdelle vostre produzioni? Èanche un cambiamento dirotta?I Cenci/Spettacolo è la conclu-sione di un discorso sulla rap-presentazione cominciato nel2001 con My love for you willnever die, proseguito con<OTTO> e appunto conclusocon I Cenci/Spettacolo.Stiamo dedicando una pubbli-cazione a questa trilogia, cheuscirà a settembre 2005 per

Sossella. Dopo questo spetta-colo, che è un'ulteriore distru-zione ma anche una riapertu-ra, Kinkaleri ha già ripreso ilsuo percorso con un nuovostudio presentato a dicembreai Cantieri Goldonetta: pool(vedi box). Un cambiamento dirotta. Anche se ogni spettaco-lo lo è.

Al momento state girandoper le capitali della culturaoccidentale in cerca di statid'inerzia indotti. È West, unprogetto che potrebbe dura-re all'infinito…West è un progetto che preve-de di percorrere le città piùemblematiche dell'occidentecoinvolgendo delle personeincontrate per strada in unaperformance: mettersi davantialla videocamera (la macchinaè a vista onde evitare effetticandid camera), guardando inmacchina, immobili per circadieci quindici secondi per poicadere a terra come morti.Intanto la città prosegue il suocorso. Potrebbe durare all'infi-nito perché oggi è molto diffici-le trovare produzioni, altrimen-ti West avrebbe un percorsodefinito che comprende dodicicittà. Per ora ne abbiamo fil-mate cinque: Parigi,Amsterdam, Roma, Vienna,Atene.

Finiamo in tristezza. Qualeruolo ha la critica teatrale?Da sempre alla critica è statoriservato un ruolo fondamen-tale per lo sviluppo di un auto-re, mercato compreso, ma almomento potremmo dire chemanca una critica attenta allascena teatrale di ricerca. Lasensazione è che ci sia ungrosso divario tra chi producee chi analizza. Â

[p. g.]

Raggruppamento chincaglieria...Sul loro biglietto da visita c'è scritto raggruppamento di formati e mezzi in bilico nel tentativo. Loro sono insei, si sono costituiti dieci anni fa, nel 2002 hanno vinto il Premio Ubu. La sede operativa? A Prato. Parliamocon i Kinkaleri, uno dei più affermati gruppi di teatro sperimentale d'Italia…

Exibart.onpaper arteatro.69

FESTIVAL/IIntercity Edimburgo Sesto Fiorentino (fi)

La Scozia in scena. Quella dei linguaggi forti, dellerivisitazioni più disinvolte, della tradizione e dellaricerca. Il Teatro della Limonaia di SestoFiorentino si concentra quest'anno su una dellepiù importanti capitali teatrali d'Europa:Edimburgo. Inaugurazione, il 2 giugno, con laprima assoluta di 'The Found Man' di RiccardoGalgani, un'opera commissionata dal TraverseTheatre. Tra gli altri appuntamenti 'Pulendo il culodi mia madre' di Iain Heggie, 'La nuova tonaca diDio' di John Clifford, e 'Volo verso San Diego' diDavid Greig, sempre in prima nazionale.dal 2 al 29 giugno Intercity EdimburgoTeatro della Limonaia, Sesto Fiorentino (fi)Tel 055 440 [email protected]

FESTIVAL/IIIncontrosensi Pescara

Per il secondo anno a Pescara si incontranoartisti, registi, attori e teorici. E per un mesesi parleranno, produrranno e manifesteran-no scene e sensi intorno al teatro. Gli appun-tamenti si dividono su tutto il territorio regio-nale dall'Ex Mattatoio, a Pescara, al MuseoBarbella, a Chieti, passando per il MuseoLaboratorio di Città Sant'Angelo e la Casadel Teatro a L'Aquila. I lavori si concluderan-no in luglio con un "Laboratorio sulla perfor-mance, il rapporto tra teatro, e arti visive"diretto da Valentina Valentini. Si segnala, inol-tre, il laboratorio teatrale sulle iconografieEgon Schiele, con la Scuola Sperimentale del-l'attore.9 giugno - 14 luglioIncontrosensiPescara

FESTIVAL/IIIDeficit! Bologna

Imperdibile il giugno di Xing. Dodici giornidi appuntamenti con artisti provenienti datutto il mondo e prime nazionali. La quintaedizione del festival Internazionale sulloSpettacolo Contemporaneo si profila dialto livello: con i Kinkaleri, Loic Touzè,Alexander Petlura insieme al gruppoOpen, tutti all'Ex Bologna Motori. Ci saràanche Aernout Mik, alla GalleriaAccursio, con una grande video installa-zione Middlemen. E un artista ospite:Nico Vascellari, che presenterà un greatcircle al Raum.11 - 12 giugnoDeficit!Bolognawww.xing.it/fisco.html

sipario.

Dove trovarli

pool (prima nazionale)11 giugno all'Ex-Bologna-Motori, Bologna

I Cenci/Spettacolo14, 15, 16 giugno al TeatroVascello, Roma

KINKALERITel 0574448212 [email protected]

a cura di pietro gaglianò

Kinkaleri - I Cenci/Spettacolo foto Monia Montali

 All'inizio si chiamava "rivi-sta dei fumetti e dell'illustrazio-ne". È l'aprile 1965 e il primonumero di Linus, il nome "faci-le da dire e da ricordare" delpiù intellettuale dei Peanuts,esce sotto il segno di un incro-cio magico tra passione ama-toriale e lucidità programmati-ca. Dietro la copertina, doveun bambino un po' allucinato sisucchia il pollice, UmbertoEco, Elio Vittorini e Oreste delBuono si confrontano, seri ecompetenti, sui fumetti diSchultz. La percezione delfumetto, il suo ruolo culturale,la sua posizione nel sistemadelle arti stanno cambiando eLinus, la prima delle rivisteadulte, contribuirà in manieradeterminante.Ma ben presto inizia a spirareil vento della contestazione.Linus diventa un fenomeno dicostume, le copie si consuma-no passando di mano in mano,di studente in studente in unaspecie di rituale di appartenen-za. I fumetti sono (nella) cultu-ra, non più il prodotto degrada-to dell'industria, neanche unpassatempo infantile: citati, avolte ostentati, parlano al pre-sente e del presente.Molti giovani italiani scopronoche i comics possono essereinteressanti, l'esercizio di unafantasia raffinata, e che posso-no, con ironia e impegno, rac-contare la realtà. È la satirasociale, l'efficacia critica insie-me penetrante e leggera dellestrips, dal grottesco di Al Cappall'impegno di Feiffer, a costi-tuire la via italiana al riscattodel fumetto dal ghetto della

sottocultura. Nel frattempo,oltralpe, la strada della rivinci-ta assume un carattere mar-catamente estetico e, forseper questo, porterà più lonta-no.Nel 1972 Oreste del Buonodiventa direttore e Linus è la"rivista dei fumetti e dell'infor-mazione". Si consolida ladimensione politica, arrivanofirme importanti (Arbasino,Balestrini e Ravera fra glialtri) ed il mensile si offrecome arena di confronto, terri-torio di ricerca e di elaborazio-ne culturale, mentre si apre lagrande stagione della satiraitaliana (Altan, Pericoli,Staino…).Linus si prepara a tuffarsi riso-luto nelle acque agitate delSettantasette e la prevalenzadella striscia (e della vignetta)si fa sempre più evidente; ilfumetto d'avanguardia e d'av-ventura (ad esempio gliUmanoidi e il gruppoValvoline) emigra per lo piùsugli speciali e sulla costolaAlterlinus (poi Alteralter).Calano gli anni Ottanta, laStoria sembra ferma ma stasolo prendendo la ricorsa eLinus, "rivista di fumetti e d'al-tro", è sempre in edicola. Nelprimo editoriale si dichiaravarivista "aperta al pubblico", losarà davvero. Mese dopomese, tra nuove onde e riflus-si, nell'avvicendarsi di editori edirettori Linus è sopravvissutain virtù di un patto mai traditocon i suoi lettori, di una simbio-si unica nell'editoria italiana.Così, poco alla volta, il fumettoche era nato come fine èdiventato un rispettato erispettabile mezzo.Quando Linus supera la sogliadel millennio è una "rivista difumetti e diversità" che guardaai movimenti mostrando poca,pochissima nostalgia. Il quartodecennio è stato celebrato conuna copertina in bianco e nerodi grande impatto graficocurata da Glauco DellaSciucca. Poi i ricordi sfumano.Non c'è bisogno di parole.L'editoriale di Michele Dalai èuna riga scritta in stampatello:"COSA FARE QUANDO PIOVE ...CONTARE FINO A 40". Duetavole, una di Danilo Marmottie l'altra di Davide Calì, accen-nano a ricordi personali. Poipiù nulla. Solo un accennodurante l'ultima edizione diRoma Cartoon. È già tempo diguardare avanti.Ma teniamoci stretta la vertigi-ne che si prova a sfogliare inumeri usciti in questi quaran-t'anni e auguriamo a Linus dicontinuare ad essere una leg-genda vivente, mai un'istituzio-ne. Â

[alessio trabacchini]

Tanti auguri LinusNel corso della sua storia vertiginosa è stato punto di riferimento culturale, lettura divertente, laboratorio poli-tico e status symbol. Ha pubblicato Charley Brown, Valentina, Maus. Ha cambiato e segnato per sempre l'ideadi fumetto nel nostro Paese. Linus compie quarant'anni ...

Bozzetto. Cinquant'anni di cartoniIl Museo dell'Automobile di Torino rendeomaggio al maestro dell'animazioneBruno Bozzetto con "Cinquant'anni di car-toni animati", ampia esposizione curatada Dino Aloi e promossa dalla RegionePiemonte (fino al 26 giugno 2005). Inmostra bozzetti, studi dei personaggi,storyboard, schizzi, pubblicazioni e anima-zione. Saranno inoltre proiettati i tre lun-gometraggi recentemente restaurati ed icorti del Signor Rossi. www.romacartoon.it

Brad Barron. Festa in casa BonelliLe piccole case editrici faticano a decollare. Lepiù grandi sono invece costrette a ridimensio-narsi. Il fumetto è in crisi? Chissà. La carta costasempre di più, ma neppure questo spaventa laSergio Bonelli editore, che si propone sul merca-to in controtendenza lanciando un nuovo perso-naggio. E dunque non possiamo che dare il ben-venuto a Brad Barron, frutto dell'eccellentesodalizio tra il disegnatore Bruno Brindisi e losceneggiatore Tito Faraci. "Non umani" è il titolodel numero uno, primo albo di una miniserie didiciotto numeri.www.sergiobonellieditore.it

PP8 alla riscossa! Nonostante le vendite poco confortanti diKylion, in casa Disney si rilancia la posta. Ilgiovane e squinternato PaperinoPaperotto, sempre più amato dal pubblico,si è conquistato di fatto uno spazio autono-mo. Infatti in edicola compare il mensile"PP8", sceneggiato da Stefano Ambrosio edestinato ai lettori più piccoli. Il formato ela qualità della carta sono accattivanti. Lastoria a volte barcolla. Giudicarlo orasarebbe affrettato. Buon lavoro.www.disney.it

bolle.

70.in fumo Exibart.onpapera cura di gianluca testa

 La Peinture de Manet. Chi nonricorda le mirabili pagine che MichelFoucault (1926-1984) dedicò a LasMeninas di Velázquez? Aprivano unvolume arcinoto, Le parole e le cose.Oppure le considerazioni su ed oltreMagritte, Klee e Kandinskij in Questanon è una pipa? Questo per dire che l'in-teresse per la pittura non è affattoestraneo al suo lavoro, un discorso chedel resto vale per tutta la "costellazio-ne" post-strutturalista, dalla Logicadella sensazione di Deleuze a Discorso,figura di Lyotard. La conferenza inoggetto risale al 1971 e la storia dellasua pubblicazione è un'autentica avven-tura editoriale, giunta a compimentol'anno scorso grazie alle cure diMaryvonne Saison. Foucault vi sposauna lettura mediale, che accomuna percerti versi il suo scritto alle considera-zioni che Bataille e Fried dedicano pro-prio a Manet. Ma nel suo caso perma-ne anche (e soprattutto) un approccioformalista, proprio quello più aspramen-te criticato da Greenberg, sebbene siacontaminato da un'attenzione rivolta alruolo dello spettatore. Attraverso l'ana-lisi di una "dozzina di tele" del Maestrofrancese, Foucault individua nella suapittura il punto di rottura di una tradizio-ne che si perpetuava sin dalRinascimento. Rottura che consiste nel

mettere a nudo le condizioni della rap-presentazione, nell'esibire la materialitàdel dipinto e quindi della tela, la sua flat-ness, il suo essere una porzione limitatadello spazio. E quale maniera migliore dievidenziare questi aspetti, se non solle-citando la posizione fisica dello spettato-re? Non assegnandogli più una posizio-ne definita, confondendolo affinché sipalesi l'artificio e si scopra il truccodella mimesis. Manet inventa dunque "lapittura-oggetto […] condizione fonda-mentale affinché finalmente un giorno cisi liberi dalla rappresentazione e si lascigiocare lo spazio con le sue proprietàpure e semplici, le sue stesse proprietàmateriali". Â

 Forcener le subjectile. Quanto dettosul legame fra arti visive e post-struttura-lismo vale, ovviamente, anche nel caso diJacques Derrida (1930-2004), curatoredi una mostra al Louvre (Mémoires d'a-veugles), autore di qualche saggio dedica-to a Valerio Adami e di testi capitali comeLa verità in pittura. Ma qui il "soggetto" èArtaud, il "pazzo" Artaud, col qualeDerrida ha intessuto un dialogo comples-so sin dai primi anni della sua attività, consaggi come Il teatro della crudeltà e lachiusura della rappresentazione, Artaud:la parole soufflée e Artaud le Moma. Perdirla in poche e insufficienti parole,Derrida non condivideva il "vitalismo"artaudiano, il discorso sul "corpo proprio".

E forse indagare la sua produzione poeti-co-visiva, letteralmente pittografica, è unmodo per scavare più a fondo in quel con-fronto, per battere sentieri meno battuti,per lasciarsi alle spalle tante presunte"riscoperte" che negli anni '60 e '70appiattivano la parabola esistenziale diArtaud in una sacrosanta ma castrantebattaglia antipsichiatrica. Il concetto delquale si serve Derrida per la sua lettura èsfuggente, liminare, utilizzato in pocheoccasioni da Artaud ma in qualche modorivelatore della sua opera-vita: il soggetti-le. Ovvero ciò che sta sotto, che è subjec-tum, supporto a prima vista, nel caso deldisegno per esempio, ma che in realtà èl'Altro, una "indecisa alterità" che non èmai (sé stessa). Sfugge, si sottrae, anchese la si fora, la si percuote, la si trasformain orifizio sanguinante. Sempre elusiva,proprio per ciò articola l'espressione - ter-mine che a Derrida non sarebbe piaciuto- al pari di una cornice, di un parergonche, nella sua presunta accessorialità, èuna condizione dal sapore trascendenta-le, proprio e soprattutto in virtù della suaparadossale materialità. Una piccolanotazione editoriale al riguardo delleriproduzioni, purtroppo in un bianco enero, che invita anche all'acquisto del belvolume di Derrida e Thévenin, Artaud.Dessins et portraits (Gallimard, Paris1986). Â

Abscondita à la françaiseFoucault da un lato, Derrida dall'altro. Manet da una parte, Artaud dall'altra. Un poligono a quattro latiche crea cortocircuiti interpretativi stimolanti, per due testi appena pubblicati dall'editore milaneseAbscondita. Lo scandalo di un déjeuner sur l'herbe e di una vita scossa dalle "cure" a base di elettro-shock. E due saggi audaci, arricchenti, provocatori…

Michel Foucault - La pittura di ManetA cura di Maryvonne Saison, conuno scritto di Carole Talon-Hugon trad. it. di Simona PaoliniAbscondita (Miniature, 36), Milano, 2005ISBN 88-8416-105-3Pagg. 95, , ill. b/n, 11,00 euro

[info]

Lucrezia De Domizio Durini - HaraldSzeeman. Il Pensatore SelvaggioA prescindere da alcune pagineintroduttive dell'autrice, che ci infor-ma doverosamente della propriavilla alle Seychelles e del loft milane-se, il libro è notevole. Concepito astretto contatto col CuratoreIndipendente recentemente scom-parso, ripercorre con dovizia di par-ticolari la parabola di Szeeman. Dasegnalare la breve autobiografiadel critico e i suoi numerosi testi,per esempio l'incredibile diario di"viaggio" della mostra "Quando leattitudini diventano forma".Silvana Editoriale - 303 pp.ll. b/n - 32 eurowww.silvanaeditoriale.it

Roberta ValtortaVolti della fotografiaVent'anni di studio e passione dedi-cati a quell'arte contemporaneache è la fotografia. Saggi anchemolto differenti l'uno dall'altro, madove si scorgono senza troppa diffi-coltà una serie di fili conduttori indi-viduati dalla stessa autrice, cioè laquestione del racconto, il rapportoarte-esperienza e io-mondo. Dalle"trasformazioni storiche e teori-che" alle "Questioni italiane", pas-sando per la "Complessità del pae-saggio". Dopo l'ubriacatura deglianni '90, uno sguardo lucido perinterpretare il futuro.Skira - 283 pp. + ill. a col. -24,00 euro - www.skira.net

Rosalind KraussL'arte nell'era postmediale"A Voyage on the North Sea" è iltesto di un intervento pubblicato nel1999 dal Mit Press. Il sottotitoloitaliano, "Marcel Broodthaers, adesempio", evidenzia qual è il grimal-dello di cui Krauss si serve per ela-borare il concetto di "era postme-diale" e sviluppare l'ennesima criti-ca del modernismo di Greenberg eFried. Per giungere non tanto alsuperamento del medium, ma adindividuare "una specificità che pro-duce differenze". A quando saggi diquesto spessore intellettuale daparte di critici italiani?Postmedia - 62 pp. - 14,50 euro -ill. b/n - ww.postmediabooks.it

Fabrica 10"From Chaos to Order and back"recita il sottotitolo di questo volu-me letteralmente corposo.Perché le immagini statiche e inmovimento proposte dalla scuolaBenetton, finanche le dieci sovrac-coperte che si possono sceglieree cambiare a piacimento, sonoconcentrate proprio sul corpo.Umano, non-umano, post-umano.Un'attitudine épatante da sorbirea piccole dosi, pena l'indigestione.Brevi ma densi anche i contributialla fine del volume, da ManlioSgalambro a David Moss.Fabrica/Electa - bilingue ita-ing- pp. 797+dvd - 99,00 euro -www.electaweb.it

no dust.

Jacques Derrida - AntoninArtaud. Forsennare il soggettileA cura di Alfonso CariolatoAbscondita (Carte d'artisti, 62),Milano, 2005ISBN 88-8416-082-0Pagg. 114+ill. b/n, 17,00 euroInfo: via Manin, 13 - 20121 Milano

[info]

no italian.

Gilbert & George:Intimate ConversationsAl Maxxi romano sono tran-sitate le loro "sculture acarboncino su carta", allaBiennale rappresentano laGran Bretagna. La coppiapiù english dell'arte con-temporanea fotografata dadieci anni di interviste rea-lizzate da François Jonquet.Un testo al contempo spas-soso e di approfondimento,con un notevole numero diimmagini dei lavori di G&G.Da non perdere la parteiconografica delle biografie,con curiose fotografie "rive-latrici".

Phaidon - lingua ing. - 360pp. - 49,95 euro - ill. b/necol. - www.phaidon.com

Exibart.onpaper libri.71a cura di marco enrico giacomelli

Cristina Gori - Unreadable - 2004Cristina Gori per pre[ss]view

Casa Editrice Pulcinoelefantedi Alberto Casiraghy, Osnago (Lecco)

Qualcuno dice che Exibart è una "bibbia"dell'arte. Forse Glamour di maggio? Aproposito di formato-bibbia, segnaliamo il#2 di No Magazine, curato da Bonelli diMantova e Contemporanea-mente diMilano. Per i talent scout a corto di idee èinaggirabile. In edicola è uscito il trash-pop News Settimanale, in stile anglosas-sone almeno negli intenti, ma di scandaline abbiam letti pochi e di arte manco aparlarne. Intanto oltralpe prosegue lapolemica biennalesca: quanti sono gli arti-sti francesi a Venezia? Se ho sanguemisto e vivo a Parigi valgo? Altro cheappelli per il padiglione italiano! Ci prova afare il punto Art Press, con uno dei dos-sier più interessanti - fors'anche più diquello elaborato da Artforum - ed un'inter-vista a Slavoj Zizek, che fa capolino anchesul #17 di Cabinet, direct from Brooklyn.Pensi Zizek e ti viene in mente Senaldi,che ha da poco dato alle stampe il nuovonumero di Impackt, riservando al lettoreun paio di gustose sorprese. Sul frontefreepress, Nero sembra si sia catapulta-to di trent'anni addietro: Lo Pinto - mirabi-le recensore di testi sull'arte in giro per ilmondo - ha intervistato via mail JonathanMonk. Una debâcle retrò. E poi ci manca-

va anche la citazione di nientepòpòdime-noche gimmorrison. Beh, in fondo capitaa tutti di inciampare, speriamo che non cisiano danni irreversibili. Come quelli chepuò causare una frattura scomposta,neomagazine online formato pdf, opera diSergio Curtacci e di uno stuolo di giovaniartisti, fra i quali spicca StefanoMomentè. Vivacissimo l'ambiente fashione dintorni. Una nota di merito per >bmm:formato non esattamente tascabile, mache permette di far rendere al megliografica e fotografie. Sul #12 ci trovateanche Massimo De Carlo e "trenta talen-ti su cui scommettere", fra i quali Casini,Costantini, Barresi, Trevisani e la criticaElena Volpato. Sguardo ad est per nota-re, da quel di Zagabria, radionica, che - inoccasione della personale allo StudioTommaseo di Trieste - si concentra sulgiovane Nika Radic. Aguzziamo lo sguar-do da quelle parti, con l'aiuto diWayleave.net, e scopriamo prodotti dialta qualità. In Croazia, emanazionedell'Istituto di storia dell'arte, il semestra-le Zivot umjetnosti, che sul #73 indagafra l'altro il fenomeno dei graffiti. InRepubblica Ceca, Umelec vanta addirittu-ra edizioni in francese, tedesco e spagno-

lo. Ormai solo online il polacco Sekcja,anche se di tanto in tanto esce ancoraqualche speciale cartaceo. La Romaniasvetta con due pubblicazioni: l'annualeArtelier dal Mnac di Bucarest, il quadri-mestrale Idea da quel di Cluj-Napoca. Perconcludere, si torna al nordest nostranoper segnalare una novità editoriale nelcampo dei fumetti: l'esordio di Canicola,che promette più che bene.

In ordine di apparizione:

Glamour - www.glamouronline.itNo Magazine - www.nomagazine.it

News - www.newsettimanale.itArt Press - www.artpress.fr

Artforum - www.artforum.comCabinet - www.cabinetmagazine.org

Impackt - www.impackt.itNero - www.neromagazine.it

Frattura Scomposta -www.curtacci.net/frattura.htm

>bmm - www.bmm.ccWayleave - www.wayleave.net

Sekcja - www.sekcja.orgIdea - www.idea.ro/cluj/vechi/

Canicola - www.canicola.net

rotocalco.

Se non fosse stato per MiArt- affluenza imbarazzante, aldi-là della magra qualità di moltedelle opere in fiera -, l'esordiodi Goya nel panorama edito-riale sarebbe stato ancor piùeclatante. Comunque ne sonostate diffuse diverse migliaia,con una copertina accattivan-te - l'insopportabile Sgarbifotografato da Bob Kriger -,una controcopertina che ori-ginariamente doveva essereà la une, firmata da DavideMonteleone, ed una figliolaparadisiaca allo stand. Cosavolete di più? Già si annuncia-va il numero successivo, conlo juventino logomaniaco Mughini a ferir di stilet-to. Una chiacchierata informale con l'editore,Marco Rostagno, ha permesso di individuareimmediatamente il core business dell'operazio-ne. Ma andiamo con ordine. Goya, o meglio Go-ya (da non confondere con l'omonima rivistamadrilena) unisce l'ovvio riferimento al noto

Francisco a go+ya, ossia l'an-gloispanico "andiamo ades-so". Insomma, un invito adarsi un mossa, per dirla pro-saicamente. Troviamo quindinon soltanto articoli dedicatiall'arte (fra i quali ovviamenteSgarbi inserisce, come il prez-zemolo, anche la sua mostrasul Male), ma collezioni diauto storiche da capogiro, unerudito minisaggio di ItaloZannier sul contrasto foto-grafico, il buon Pizzul che - inqualità di proverbiale amantedel vino - discetta di etichetted'arte. A dire il vero latitano ilcontemporaneo, i giovani arti-

sti, e qualche firma frizzante che si inserisca inquella nicchia giornalistica. Ma un primo nume-ro perfetto non si chiede a nessuno. Il punto èperò un altro. Goya è in realtà un volano dirazza, poiché ci pare che l'autentico obiettivo diRostagno sia portare finalmente in Italia un po'di cultura dell'investimento in campo artistico.

Lo spiega lui stesso in un'intervista redazionale,parla di "clienti private banking", di "art advisory",del progetto in pieno sviluppo di una "Bancadell'Arte". E non è tutto: c'è il premio "GOYoung"per elaborati che concernano l'Economiadell'Arte e le pagine finali di Goya, un vero e pro-prio inserto chiamato "The Artimes. Periodicodi Art Advisory". Dove incupirsi a studiare igrafici poco allettanti che illustrano la situazio-ne italiana e augurarsi che l'impresaRostagno decolli presto.

GoyaSi presenta sfoggiando il controverso Vittorio Sgarbi e annunciando il logorroico Mughini. All'interno, recensioni ed approfondimenticon firme talora inaspettate, da Zannier a Pizzul. E cela al suo interno un progetto ambizioso: portare in Italia l'art advisory...

GoyaVivere l'arte - L'arte del vivereAnno I, n. 1, maggio 2005Mensile, pp. 190 a colori, 5,00 euro Colophon: Alberto Ballarin (direttoreresponsabile), Alberto Gerosa, CaterinaGrimaldi e Marianno Nobile (redazione)Redazione: via Lorenzo Valla, 16 - Milano Tel 02 36517615 [email protected]: Rostagno, via Siccardi, 34 - 12030Cavallermaggiore (CN)Distribuzione: So.Di.P, Cinisello Balsamo (MI)

Per un piccolo editore, festeggiare il decennale non ècosa da poco. Anche perché, nella fattispecie, la situazio-ne concentrazionaria francese non è poi così dissimiledallo stato di cose italiane. Le conseguenze sono note,con pile di libracci nelle vetrine della grande distribuzio-ne e gioielli editoriali messi di costa in angoli bui o suivalorosi tavoli di librerie specializzate. La storia diJeanne-Marie Sens e Hubert Tonka è in questo sensoesemplare. Hanno dato vita negli anni '90 ad un atelierche, secondo le loro stesse parole, lavora come un pic-colo studio cinematografico. Producendo film-libri indi-pendenti, che in qualche modo non siano slegati dallapervasiva logica di mercato, ma che almeno non nesiano vittime predestinate. Per celebrare il decennale, lacoppia parigina ha ideato un cofanetto immancabile perogni bibliofilo di gusto. Consta di ben cento volumi, conottantacinque autori già collaboratori dell'editore e quin-dici guests. Per capire la portata dell'iniziativa, basti pen-sare che sino ad ora il catalogo di S&T constava di appe-na duecento titoli. Ovviamente il cofanetto non è distri-buito in libreria e altrettanto naturalmente ha alcuneparticolarità. Esiste una versione in un tomo unico, macosì si perde il fascino di quel centinaio di libelli di dodicipagine. Chiaro, l'edizione è limitata, ma si può pretende-re di più: per esempio le prime venti copie autografateda ogni autore, oppure le successive duecentocinquan-ta su carta pregiata. Spulciando fra i nomi, spiccanonomi altisonanti e talora inaspettati. C'è Baudrillardcon Le chat de faïence au lieu d'être en chair, DanielBuren con De l'azur au temple du ciel, Jean Nouvelcon Le Sens du lieu.Quanto a Baudrillard, gli è addirittura dedicata una col-lana. Per S&T sono infatti andati in stampa alcuni volumiinteressanti dell'intellettuale francese, almeno quelli nonpassati sotto le cure di Galilée. Così si trova una raccol-ta degli scritti apparsi fra il 1967 e il 1981 sulla rivistaconsiliarista "Utopie" (Le ludique et le policier) e un'inter-vista sullo stesso argomento (À propos d'Utopie). Ma iltesto più importante per la storia della ricezione dell'ar-te contemporanea è Le complot de l'art. Il volume com-prende il celebre articolo pubblicato su "Libération" nel1996, il precedente Illusion et désillusion esthétiques,uscito su "TransEurope" e "Krisis", nonché cinque inter-viste, dove l'autore riprende con ulteriori polemiche la

sua invettiva contro ilsistema dell'arte con-temporanea. E fra lechicche meno cupe,un testo scritto a ven-t’anni, Pataphysique,per abbandonare ilCollège del quale face-va parte dalla maggio-retà.

Sens & TonkaDal 1995 al 2005 hanno mandato in stampa un paiodi centinaia di libri. E per festeggiare il decennale,tutto a un tratto, ne pubblicano cento in cofanetto.Jeanne-Marie Sens e Hubert Tonka lavorano come inuno studio che produce film indipendenti. Estremacura nello scegliere i titoli, aspetto grafico d'avan-guardia, carta pregiata e prezzi accessibili...

Sens & Tonka 99 rue du Faubourg-du-Temple - 75010 Paris Tel +33 0140409080 [email protected]

Se ancoraesiste unluogo a-tem-porale, chevive solo del-l'amore perciò che rac-chiude, que-sta è la casadi AlbertoCasiraghy :uno spazioin cui la real-tà è fantasia, in cui niente è forzato, e dove "la vita èscandita dalla musica" (classica, n.d.r.). È un editore diopere d'arte, ma a sentire lui "ogni libro è un dono: iosono il panettiere degli editori". Alberto Casiraghy vive aOsnago in una casa fiabesca, dove l'arte non è maimalinconia: si vede già dalle sculture in giardino, ricava-te da oggetti d'uso comune e che convivono con capre,polli e conigli. Da ragazzo faceva il tipografo in piazzaCavour a Milano, ma un bel giorno s'imbatté in una mac-china per stampare degli anni '50: "L'avrebbero buttatavia perché non rendeva più economicamente. Il tempocosta, è vero, ma io l'ho presa per caso, e così nel 1982è nata la Casa Editrice Pulcinoelefante". Tra le chiac-chiere ed il rumore della macchina al lavoro si vedono iprimi volumi che oggi sono stati stampati: le edizioni diAlberto Casiraghy sono due fogli in "Carta a Mano" (pre-giata per la sua consistenza e morbidezza) piegati ametà e rilegati con un filo di cotone. Sulla copertina e laquinta facciata si trova un disegno originale (ogni copiaè unica), mentre sulla terza sono stampati aforismi obrevi componimenti. Gli autori di poesie e disegni sonodi ogni genere: da artisti riconosciuti il cui elenco sareb-be interminabile (prima fra tutti Alda Merini, cheCasiraghy ha iniziato a pubblicare già molti anni fa), finoa gente della cui arte si sa ben poco, ma non per que-sto meno validi: "Per la scelta non ci sono altre qualitàda considerare che il talento". Questa concezione liberadell'arte si riflette anche nel modo di "vendita" dei volu-mi: "È una scelta di poesia, io vendo a prezzo basso oregalo. Molti artisti inorridiscono per questo, ma sicco-me per me chi viene qua è un amico, non consideroneanche questi libri una merce di scambio. So che chine prende uno lo amerà e lo tratterà con ogni riguardo".Da due anni, inoltre, Alberto Casiraghy lavora ad un pro-getto appena concluso, il volume "EdizioniPulcinoelefante, Catalogo Generale, 1982-2004"(Scheiwiller): "È un piccolo monumento, sono cinquemi-lacinquecento titoli e innumerevoli illustrazioni, scelte suseimila, c'è un testo scritto da me d'introduzione ed èstampato da Giorgio Lucini (uno dei maggiori tipografiitaliani): il catalogo stesso, che sarà presentato a breveal Castello Sforzesco, incarna lo spirito delPulcinoelefante: una gara di disponibilità reciproca, percercare di far nascere i sogni". Per averlo bisogneràscovare Alberto, o chiedere alla casa editriceScheiwiller.

PulcinoelefanteAtmosfera fiabesca, musica classica, una macchinaper la stampa della metà del secolo scorso. E carte pre-giate, aforismi e poesie ad hoc, opere uniche, rilegatu-re a mano. È il mondo editoriale di Alberto Casiraghy:"Sogno tutto ciò che posso"…

72.pre[ss]view Exibart.onpapera cura di marco enrico giacomelli

 "Luce da toccare" dice lui"da portare con sé e con laquale giocare. Luce che siabbraccia, con la quale dormi-re. Luce Tangibile... che apreun nuovo capitolo nell'intermi-nabile flusso della comunica-zione fra l'uomo e la luminosi-tà..."Proprio queste le parole diAtsushi Oya per introdurreBomboli, Soshi e Origami II, lesue innovative sperimentazio-ni nell 'universo della luce,pronte a sconvolgere e rivolu-zionare ogni ben radicata sen-sibilità percettiva nei confron-ti della tradizionalissima lam-pada da camera, da studio, dasalotto... Lampade pensate ecreate non più come semplicecomplemento d'arredo, macome vere protagoniste diuno scambio interattivo nonsolo tra sorgente luminosa edambiente il luminato, maanche e soprattutto tra uomoe luce.Dopo una laurea in IndustrialDesign alla Chiba University inGiappone, un Master of Artsalla Wales University in GranBretagna, e l'esperienza pres-so Domus Academy a Milano,nel settembre 2004 AtsushiOya apre il suo studio a pochipassi dal cuore della pulsante"city" milanese, deciso a misu-rarsi con gli stimoli e le rego-le del made in Italy.Alle spalle circa dodici anni diesperienza, maturata a caval-lo tra Giappone ed Europa, innumerosi allestimenti permostre, show rooms, musei,locali, eventi, sempre guidatida un unico filo conduttore: lenuove potenzialità espressivedella luce.Nel novembre 2004 nasconocosì Bomboli e Soshi, duevere e proprie sfide lanciateal mondo dell'illuminotecnica."Bomboli in giapponese signi-fica sognante, impalpabile..."spiega il designer "La luceriesce ad espandersi attra-verso la struttura a rete poli-mera di nuova tecnologia;

struttura spugnosa, molle,con un'alta permeabilità all'a-ria. Una possibile alternativaalla Washi, la tradizionalissi-ma carta giapponese, che sicontraddistingue proprio perdelicatezza ed impalpabilità...La sorgente luminosa è unasemplice lampadina rotondafluorescente, avvitata ad unsostegno in acciaio vernicia-to... Bomboli è quasi un cusci-no luminoso - diametro360x180mm - da abbraccia-re, da vivere...""Soshi" continua "vuol direLibro di fiabe. Ed è propriouna lampada a forma di libroda disporre sui vari scaffali diuna libreria, su una menso-la...Un libro di luce, pensatoper illuminare e rischiarare ilibri di carta... Il materiale è lostesso usato per Bomboli, macambia la sorgente luminosa:non più luce fluorescente, maLED, e le dimensioni sono quel-le piuttosto realistiche di un volu-me: 182x257x75mm..."Ultimo nato della serie è inve-ce Origami II, già concepitomesi fa, ma realizzato con gliattuali materiali solo nelmarzo 2005."Origami II è semplicementeun quadrato di tessuto, lumi-noso, capace di cambiare lasua forma in un gioco di infi-nite metamorfosi di angoli epieghe…" dice Oya "Una inte-razione continua di manualitàe fantasia, proprio come in unorigami di carta, dove però èil tessuto ad intrecciarsi ed adiventare tutt'uno con la luceemessa. La sottile struttura ètenuta insieme da un gel soffi-ce - NewSoftGel SPPLAST-che ha sostituito il siliconedella prima versione ed offrecosì un'esperienza tattiletutta nuova... Anche in questocaso la sorgente luminosa èun LED e le dimensioni non sidiscostano tanto dagli altri dueprodotti: 280x280x5mm."Una storia di creatività, disperimentazioni, di ricerca,ma soprattutto una storiainteramente fatta di luce. Undelicato sentire tutto orienta-le, che sfida ogni tradizionecon il fascino, la funzionalità el'utilizzo di materiali innovati.In attesa della prova del nove:l'impatto col grande pubblico, colmercato e con i canali della pro-duzione industriale. Â

[anna russo]

Se la luce è tangibileUn materiale ineffabile. Come è la luce. Per un gioco leggero, dal sapore orientale. Nascono così le lam-pade di Atsushi Oya, giovanissimo designer giapponese trapiantato a Milano. Che ci racconta la suaidea di illuminotecnica. Da toccare…

Navigli in luceLa zona è suggestiva, soprattutto la sera, quan-do l'acqua dei canali rifrange le luci delle stradee degli edifici. Normale quindi che i Navigli - stori-co luogo della movida a Milano - meritassero unadeguato restyling dell'illuminazione. Così vienelanciato un bando di concorso internazionale,che interessa anche la riqualificazione dellaCasa del Guardiano delle Acque destinata a poloscientifico per la facoltà di Scienze e Agrariadell'Università di Milano. Alla fine ad avere lameglio è stata la vena poetica. E il vincitore è ilprogetto I Racconti dell'Acqua proposto dalgruppo (che raccoglie gli studi GMS, MaurizioDe Caro, Maurizio Sacco Architetti AssociatiDsaa e Studio di architettura, urbanistica e lightdesign - Alberto Zipoli, Mauro Galli, DanielaCrivelli) di Margherita Süss. I lavori inizierannoalla fine del 2005.

Design blogMark Frauenfelder è una firma storicadell'illustrazione made in Usa, california-no doc dal tratto ironico, surreale, graf-fiante, coloratissimo. Forse non tuttisanno che oltre che essere autore dicentinaia di libri, cover (un esempio? Lacollaborazione con Billy Idol) ed editor inchief della rivista Make è anche autore diuno spassosissimo blog. Il diario on linesi chiama Boing Boing, raccoglie inter-venti, notizie, gallerie d'immagini e moltoaltro. Con un sottotitolo che è tutt'unprogramma: a directory of wonderfulthings. Se lo dice lui…www.boingboing.net

Camera con vistaPiù che una vetrina, una vera e propriapiccola galleria affacciata sul Tamigi,che accoglie progetti speciali per unosguardo inedito lungo le vie del nuovodesign. Questa volta di scena nella tankDesign Museum di Londra è uno dei pro-tagonisti della new wave del design spa-gnolo, quella - per intenderci - da cui pro-vengono pure Martì Guixé ed i caustici ElUltimo Grito. Così Jaime Hayon ha instal-lato nel ridotto del museo la suaBarcelona bathroom, stanza da bagnodalle forme sinuose e seducenti. Inbarba alla proverbiale riservatezzaanglosassone.www.designmuseum.org

compassi.

Atsushi Oya - Origami II, 2005

Exibart.onpaper design.73a cura di maria cristina bastante

 In principio era semplice-mente una rotatoria, alla peri-feria di Torino tra CorsoUnione Sovietica e Strada delDrosso. Adesso - per la preci-sione dal prossimo 5 luglio,quando sarà inaugurata -diventerà Round Blur, isolaluminosa in cui naturale edartificiale convivono in un'inedi-ta lettura. A metà tra installa-zione artistica ed attenta riela-borazione urbanistica, badan-do tanto all'impatto estetico,quanto all'effettiva funzionalità.Autore del progetto, il grupponicole_fvr / 2A+P (TommasoArcangioli, GianfrancoBombaci, Lorenzo Castagnoli,Domenico Cannistraci, PietroChiodi, Matteo Costanzo,Angelo Grasso, ValerioFranzone), vincitore della sestaedizione del premio Torinoincontra… l'Arte: Una Porta perTorino, promosso dal'Associazione Artegiovane,Torino Incontra, FondazioneCRT, Fondazione per l'Arte SanPaolo e GTT.Parlare di riqualificazione,forse, suona in qualche modoriduttivo: sarà perché il termi-ne è abbastanza abusato, saràpure perché - in più di un caso- appare ammantato di uncerto fastidioso snobismo.

Fatto sta che, a ben guardare,questo di nicole_fvr / 2A+P èprima di tutto, e soprattutto,un intervento. Nato da una pre-cisa posizione, disegnato connitida coerenza, con stupefa-cente, preziosa semplicità.L'idea è quella di sovvertire itermini del discorso: l'abitudineprevede che la rotonda di smi-stamento del traffico sia -come di frequente accade -un'aiuola ed in effetti l'aiuolac'è, ma risolta con un coup dethéâtre intelligente ed affattoscontato. Blur significa sfoca-re: "La sfocatura di due colori,o due elementi" spiegano nico-le_fvr / 2A+P "porta alla lucetutte le possibili gradazioni nelpassare da uno all'altro". È que-sto spazio esile, dai contorniincerti ma affascinanti, il moti-vo ispiratore del progetto: quila zona di confine, dove simischiano differenze e similitu-dini, è collocata tra naturale edartificiale. Cemento e terrenofertile dialogano e convivono:accanto ai fiori ne nasconoaltri costruiti utilizzando cata-diottri e steli metallici. "Elementi artificiali abitano ilsuolo inerte, elementi naturalisbocciano dal terreno. Il blurtra i due suoli produce unafusione tra catarifrangenti efiori" dicono nicole fvr / 2A+P.Così saranno proprio le corolleartificiali, quando si fa buio, adilluminare la piazza, rifrangen-do la luce dei fari delle automo-bili, segnando come una scia ilpercorso del tram. O ancora, ininverno, quando il cielo è plum-beo, restituiranno colore dovela natura è sfiorita. Sul filo diun'intuizione facile, ma nonovvia, dove s'annida - ed è cosarara - un'intima, delicata sugge-stione. Â

[m.c.b.]

Round Blur. E la rotonda viveAll'inizio era semplicemente una rotatoria. Con la classica aiuola a fare da spartitraffico. Poi - compliceun concorso ed un gruppo di architetti - diventa un'isola luminosa, in cui naturale e artificiale trovanoun'inedita fusione. Succede a Torino, protagonisti nicole_fvr / 2A+P…

Architettura da favolaNell'anno dedicato allo scrittore HansChristian Andersen non potevano man-care i progetti site specific. Come TheButterfly, teatro e spazio polifunzionale,progettato dallo studio newyorcheseAsymptote che ospiterà le manifestazio-ni in programma nella città di Odense, inDanimarca, per l'estate 2005. La strut-tura avrà le forme fluide tipiche del duoRashid-Couture, con una copertura acalotta che evoca la curva delle ali delflessuoso insetto.www.asymptote.net

A lezione da MoneoPeter Eisenmann, Frank Gehry, Herzog & deMeuron, Rem Koolhaas, Aldo Rossi, AlvaroSiza, James Stirling, Robert Venturi e ScottBrown, raccontati da una penna d'eccezione.Quella di Rafael Moneo. Il libro, viaggio attra-verso alcuni tra i protagonisti più significatividell'architettura contemporanea, è la raccol-ta di una serie di lezioni tenute da Moneo all'i-nizio degli anni Novanta presso la HarvardGraduate School of Design. A metà traexcursus e riflessione che tocca problemiteorici ed istanze estetiche. Inquietudine teo-rica e strategia progettuale nell'opera di ottoarchitetti contemporanei è edito da Electa.www.electaweb.com

In volo Andy Warhol diceva di trovare a bordo di unaereo il cibo migliore, il panorama migliore edil migliore ottimismo. Aforisma caustico, que-sto, che perfettamente tratteggia il mondodegli aeroporti e delle compagnie aeree. Unmondo in cui l'immagine coordinata è tutto. Edeve essere smagliante. Così una mostra iti-nerante prodotta dal Vitra Museum (che saràa Gent, Zurigo, Barcellona e Vienna) raccontacome designer e architetti hanno progettatospazi ed oggetti per i viaggi in volo. Dal vassoioalla pista d'atterraggio, dall'uniforme dellehostess alla distribuzione degli ambienti degliaeroporti, nuove cattedrali contemporanee.www.design-museum.de

metricubi.

nicole_fvr / 2A+P - Round Blur, 2002

74.architettura Exibart.onpapera cura di maria cristina bastante

Exibart.onpaper versus.75

Alex Pinna

a cura di massimo mattioli

il prossimo scontro? Aron Demetz versus Stefano Arienti

Qual è la prima virtù di un artista?

Il vizio Se non vuoi essere un artista usa e getta, penso la pazienza e la non competitività

Che cosa è kitch?

In generale il cattivo gusto Le mostre sulle artiste donne, che per fortuna stanno passando di moda.Un giorno capiremo quanto siano state assurde, pensa ad una mostrasugli artisti uomini...sigh

In poche parole la tua idea di estetica…

E.S.T.E.T.I.C.A Un gioco senza regole

Quanto tempo passi, al giorno, a fare il manager di te stesso?

Venticinque ore Quindici minuti in auto tra casa e studio, al telefono

Nell'arte che ruolo ha la casualità?

Totale All'inizio è molto importante, poi non basta purtroppo...

Le regole sono gabbie?

Dipende dalle scelte Se sai giocare bene, no

Qual è il momento migliore della tua giornata?

La notte La tarda mattinata, quando mi si sveglia il cuore, che è parecchio pigro

C'è una capitale dell'arte, oggi, nel mondo?

Se stessi Penso sia formata da una ragnatela di studi di artisti, che riveste il pianeta

Qual è una considerazione che ti infastidisce, sul tuo lavoro?

Nessuna Mah il non capire che la mia vicinanza al lavoro di altri artisti è una scel-ta mia molto cosciente e politica

Da una torre chi butteresti, Ernst Beyeler o Charles Saatchi?

Chi mi fa questo genere di domande Tutti e due perché si ostinano a non chiamarmi…

La tecnologia è uno strumento o un elemento?

Un Movimento Oggi forse se ne vorrebbe fare una regola?

Quale opera compreresti domani da un tuo collega?

Quella che avrei voluto fare io Una tavola originale di Magnus, o un racconto inedito di Hellroy

Qual è la tua idea di identità?

Quella dell'Arte Purtroppo in questo momento e in questa società non possiamo che cer-care di essere altro che la nostra cultura, finché dura

Nelle tue scelte, che ruolo ha il denaro?

Dipende dal tipo di valuta È la benzina, io ho il motore ma senza quella non và

Pensi che la bellezza sia un valore?

Non ci penso mai Solo se legata a eleganza e leggerezza

Nunzio

vers

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Milano - CAFFETTERIA DEGLI ATELLANI - Via Della Moscova 25 Milano - DERBYLIUS - Via Pietro Custodi 16 Milano - DOMUS ACADEMY - Via Giacomo Watt 27 Milano - ECKORED LABORATORY - Via C. De Cristoforis 5Milano - FASHION LIBRARY WORK - Via Vigevano 35Milano - IED - Via Pompeo Leoni 3 Milano - IN&OUT - Via Francesco Olgiati 12 Milano - IS TINTO - Viale Romagna 43 Milano - JULIEN - Via Carlo Maria Maggi 6 Milano - LE BICICLETTE - Via Giovanni Battista Torti Milano - LIBRERIA CLUP - Via Andrea Maria Ampère 20Milano - LIBRERIA L'ARCHIVOLTO - Via Marsala 2 Milano - LIBRERIA UTOPIA - Via Giovanni Ventura 5 Milano - LIBRI E CAFE - Via Pietro Maestri 1 Milano - LIFEGATE CAFE - Via Della Commenda 43 Milano - MAMA CAFE - Via Caminadella 7 Milano - MI CAMERA BOOKSTORE - Via Cola MontanoMilano - MILANOLIBRI - Via Giuseppe Verdi 2 Milano - NABA - Via Carlo Darwin 20 Milano - PAPER & PEOPLE - Via Friuli 32 Milano - S'AGAPO' - Via Lodovico Il Moro 171 Milano - SPACCIO DI CHARTA - Via Della Moscova 27Milano - THEBAG - Via Diego Guicciardi Milano - TRACE [TRAS] - Via Savona 19 Milano - VIAFARINI - Via Carlo Farini 35 Monfalcone (GO) - LACOMUNALE - P.zza Camillo Benso Conte Di Cavour

Monza - ARTE FATTO - Via Carlo Prina 18 Napoli - FONOTECA- Via Raffaele Morghen 31 Napoli - GALLERIA CHANGINGROLE - Via Chiatamone 26Napoli - IL POZZO E IL PENDOLO - P.zza S. Domenico Magg. 3Napoli - INTRA MOENIA - Piazza Bellini 70 Napoli - LA FELTRINELLI CAFE - Via S. Caterina A Chiaia 23Napoli - MADRE BOOKSHOP - Via Luigi Settembrini 79Napoli - MULTICINEMA MODERNISSIMO - Via Cisterna Dell'OlioNapoli - NOT GALLERY - Piazza Trieste E Trento 48Napoli - PAN BOOKSHOP - Via Dei Mille 60Napoli - UN SORRISO INTEGRALE - Vic. S. Pietro A Maiella 6Padova - BARLUME - Via Antonio Francesco Bonporti 26Palermo - KURSAAL KAHLESA - Foro Umberto I 21 Palermo - LIBRERIA BROADWAY - Via Rosolino Pilo 18Palermo - LIBRERIA MODUSVIVENDI - Via Quintino Sella 79Parma - FIACCADORI - Strada Al Duomo 8Pescara - ECOTECA - Via Caboto 19Prato - CENTRO PECCI - Viale Della Repubblica 277 Reggio Emilia - LIBRERIA LA COMPAGNIA - Via Migliorati 1aRoma - AKA - Via Del Pellegrino 128 Roma - ALTROQUANDO - Via Del Governo Vecchio 80Roma - AMORE E PSICHE - Via Di S. Caterina Da Siena 61Roma - BAR A BOOK - Via Dei Piceni 23 Roma - BIBLI - Via dei Fienaroli, 28 Roma - BOOK'S BAR - Via Eleonora Duse, 1Roma - CONTESTA HAIR ROCK - Via Degli Zingari 9 Roma - DEGLI EFFETTI - Piazza Capranica 79 Roma - ES.LIBRIS - Via Filippo Turati 171 Roma - ESTROBAR - Via Pellegrino Matteucci 20Roma - FAHRENHEIT451 - Campo De’fiori 44 Roma - FERRO DI CAVALLO - Via Di Ripetta 67 Roma - FOND. OLIVETTI - Via Giuseppe Zanardelli, 34Roma - FUZZYBARBOTTIGLIERIA - Via Degli Aurunci 6Roma - IED - Via Alcamo 11 Roma - IRRADIAZIONI - Via Di Tor Millina 10 Roma - LETTERE CAFE - Via Di San Francesco A Ripa 100Roma - LIBRERIA ARION VIAVENETO - Via V. Veneto 42

Roma - LIBRERIA BORGHESE - Via Della Font. Di Borghese 64Roma - LIBRERIA DEL CINEMA - Via Dei Fienaroli 31dRoma - LIBRERIA IL SEME - Via Monte Zebio 3 Roma - LIBRERIA L'AVENTURE - Via Del Vantaggio 21Roma - LIBRERIA LUNGARETTA - Via Della Lungaretta 90eRoma - LIBRERIA MANZONI - Viale Parioli 16/l Roma - LIBRERIA NOTEBOOK - Via Pietro De Coubertin 30Roma - LITHOS LIBRERIA - Via Vigevano 15 Roma - LO YETI - Via Perugia 4 Roma - MACRO - Via Reggio Emilia 54 Roma - MAXXI - Via Guido Reni 6 Roma - MEL BOOKSTORE CAFFE’ - Via Nazionale 252 Roma - MOTAMOT - Via Giulio Rocco 37/39 Roma - ODRADEK LA LIBRERIA - Via Dei Banchi Vecchi 57Roma - PALAPHERNALIA - Via Leonina 6 Roma - PARRUCCHIERI M&G - Via Archimede 67 Roma - PUNTO EINAUDI - Via Giulia 81a Roma - ROBERTO D'ANTONIO - Piazza Di Pietra 96Roma - RUFA - Via Benaco 2 Roma - SALOTTO42 - Piazza Di Pietra 42 Roma - SCUDERIE DEL QUIRINALE - Via XXIV Maggio 16Roma - SCUOLA ROM.DI FOTOGRAFIA - Via Degli Ausoni 7/a Roma - SOCIETE LUTECE - Piazza Di Montevecchio 16Roma - TAD - Via Del Babuino 155a Roma - TEATRO VASCELLO - Via Giacinto Carini 78 Rosignano M.mo (LI) - LACASADELL'ARTE - P.zzo Marini, Via D. Torrione 7

Salerno - ZEN - Via Roma 260 San Candido - KUNSTRAUM - Via Peter Paul Rainer 4 Siena - ALOE&WOLF.GALLERY - Via Del Porrione 23 Siena - PALAZZO DELLE PAPESSE - Via Di Città 126 Siena - PUNTO EINAUDI - Via Di Pantaneto 66 Teramo - PIZIARTE - Viale Crucioli 75/a Terni - PLACEBO - Via Cavour 45 Torino - AB+CLUB - Via Della Basilica 13 Torino - CASTELLO DI RIVOLI - Piazza Mafalda Di SavoiaTorino - COMUNARDI - Via Conte Giambattista Bogino 2Torino - FITZCARRALDO - Corso Mediterraneo 94 Torino - FONDAZIONE SANDRETTO - Via Modane 16 Torino - GAM BOOKSHOP - Via Magenta 31 Torino - HERE WE GO - Via Saluzzo 88f Torino - IED - Via San Quintino 39 Torino - ILTASTEBOOK - Corso Vittorio Emanuele II 58Torino - J&S VINTAGE - Via Matteo Pescatore 11b Torino - LIBRERIA AGORA' - Via Santa Croce O/e Torino - LOV DURDEN - Via Franco Bonelli 3 Torino - MOOD LIBRI&CAFFE - Via Cesare Battisti 3e Torino - OOLP - Via Principe Amedeo 29 Torino - PUNTO G - Largo Montebello 31bis Torino - SCUOLA HOLDEN - Corso Dante 118 Torino - THE BEACH - Arcate 18, 20, 22 Murazzi Treviso - ARCI TREVISO - Via Bolzano 3 Treviso - FABRICA - Via Ferrarezza Fraz. Catena Trieste - IN DER TAT - Via Diaz 22 Udine - DELFABRO - Via Poscolle 7 Venezia - CENTRO CULT. CANDIANI - Piazzale LuigiVenezia - IUAV Biblioteca Centrale, Tolentini - San Marco 1345Venezia - IUAV FACOLTA' DI DESIGN E ARTI - Dorsoduro 2206 Venezia - LIBRERIA MONDADORI - San Marco 1345Venezia - NARANZARIA OSTERIA - Campo San Polo 130Venezia - TOLETTA - Calle Della Toletta 1213 Verona - GHEDUZZI - Corso Sant Anastasia 7 Vicenza - LIBRARSI - Contrà Delle Morette 4

76.ou? Exibart.onpaper

AbruzzoChieti

dal 21/05/2005 al 21/06/2005

Claudio Di Carlo - Hors du tempsuna personale significativa della sua produ-zione ultimaper appuntamentoronnie arte contemporaneavia colonnetta, 170+39 [email protected]

Ortona

dal 21/05/2005 al 30/06/2005

Franco SciuscoLa mostra sarà l’espressione dell’ultima produ-zione di tele, sculture e “foto intrecciate”museo civico d’arte contempo-ranea - pinacoteca cascellapasseggiata orientale, 3+39 0859066202

Teramo

dal 21/05/2005 al 30/06/2005

SuperficieSergio Cascavilla, DomenicoD’Alessandro, Daniele Giuliani, MarioLoprete, Vania Elettra Tammart. - sab. 10.30 - 13.00 ; 16.30 -19.30 lun. su appuntamentopiziarteviale francesco crucioli, 75/a+39 0861252795www.piziarte.net - [email protected]

BasilicataMatera

dal 4/06/2005 al 29/07/2005

Michelangelo PistolettoLove DifferenceDopo la mostra dedicata a Joseph Beuysche ha inaugurato la piattaforma dedica-ta ai maestri del contemporaneo, laFondazione SoutHeritage rende omaggioa Michelangelo Pistolettodal martedì al sabato 17.00 – 20.00fondazione southeritagevia francesco paolo volpe, 6+39 [email protected]

Potenza

dal 14/05/2005 al 25/06/2005

Marcello SamelaLeçon de chosesI suoi lavori sono realizzati con l’uso didiversi media quali disegno, pittura, foto-

grafia, immagine digitale e oggetti tridi-mensionalimar., gio. e sab. ore 19,30 – 21,30amnesiac arts - home gallerycorso xviii agosto 1860, 36+39 [email protected]

CampaniaNapoli

dal 6/05/2005 al 3/07/2005

Alain Volut - Terra natalel’esposizione è dedicata ai Dogon, etniaafricana del Mali la cui cultura è profonda-mente legata alle energie della natura, dallequali scaturisce una ricca cosmogoniatutti i giorni ore 10-19; mer. chiusocastel sant’elmovia tito angelini, 20

Napoli

dal 7/06/2005 al 7/07/2005

Betty Bee - BlasfemoCon questa mostra l’artista traccia una“summa” del suo percorso artistico-esisten-ziale, un bilancio della sua attività passata eallo stesso tempo un ponte verso la suaricerca futuradal martedì al venerdì 10-13,30 e 17-20changing role - move over galleryvia chiatamone, 26+39 [email protected]

Napoli

dal 6/06/2005 al 2/07/2005

brigataes - I have a dreamIl progetto “I HAVE A DREAM” è la vir-tualizzazione di un momento di vita comu-ne ad ognuno di noi. Come in un sogno, unsogno che spunta dal nulla e si rende visibi-le per un attimo, il visitatore si troveràimmerso nell’opera d’artetutti i giorni 9–19. domenica 9-14castel nuovo - maschio angioinopiazza municipio, +39 0817955877www.cib.na.cnr.it/remuna/musciv/indice.html

Napoli

dal 16/05/2005 al 30/06/2005

Cathy Wilkes Hervé Ingrandmart-ven 11-13.3014.30-18.30 sabato10.3013.30galleria raucci/santamariacorso amedeo di savoia duca d’aosta, 190+39 [email protected]

Napoli

dal 12/05/2005 all’ 1/07/2005

Federico Solmi - The GiantLa nuova videoanimazione di Federico Solmi,“The Giant”, celebra il ritorno dell’eroe allasua patria natia. Il meridione d’Italiadal lunedì al venerdì dalle 15 alle 19sabato dalle 10,30 alle 13,30. altriorari e festivi su appuntamentonotgallery contemporary art factorypiazza trieste e trento, 48+39 [email protected]

Napoli

dal 7/06/2005 all’ 8/07/2005

Neapolitan Box - Fausto Falchiun cubo di 3 m x 2.50 x 2.20 di altezza, inter-pretato dai migliori allievi del corso di CiriacoCampus con installazioni di vario tipoaccademia di belle artivia santa maria di costantinopoli, 107+39 081 [email protected]

Napoli

dal 20/05/2005 al 24/07/2005

Nell’occhio di Escher100 opere del grande maestro olandese, prove-nienti dalla Fondazione Escher, da alcuniMusei olandesi tra cui il Rijksmuseum diAmsterdam e da collezioni privatetutti i giorni ore 10-19; mercoledì chiusocastel sant’elmovia tito angelini, 20

Napoli

dal 31/05/2005 al 10/09/2005

Sergio Fermariellola ricerca di sergio fermariello improntata

sin dagli esordi della sua carriera artisticasul segno e sugli ideogrammi archetipiciprosegue nella recente produzione di lavorirealizzati in acciaio e alluminiodal lun. al ven. 10.30-13.30/15.30-19.00mimmo scognamiglio arte contemporaneavia mariano d’ayala, 6+39 [email protected]

Napoli

dal 26/03/2005 al 28/08/2005

The Giving Person. Il dono del-l’artista

Una parte consistente di The Giving Person.Il dono dell’artista è costituita da installa-zioni specificamente pensate in accordo conl’architettura e gli spazi di Palazzo Roccellaferiali 9.30-19.30; festivi 9.30-14;chiuso il martedìpan - palazzo delle arti napoli -palazzo roccellavia dei mille, 60+39 [email protected]

Napoli

dall’ 1/06/2005 all’ 1/07/2005

Vanessa Beecroft - VB 52La Galleria Lia Rumma presenta nella suasede napoletana l’installazione completa diVB52, uno degli ultimi progetti realizzati daVanessa Beecroftdal mer. al ven. dalle ore 16.30 alle ore19.30, gli altri giorni su appuntamentogalleria lia rummavia vannella gaetani, 12+39 [email protected]

Salerno

dal 12/06/2005 al 19/06/2005

Fair PlayNon cè più limite all’esibizionismo... Cosanon sarebbero disposti a fare... Si vendonolanima pur di apparire in video... E’ inde-cente esporre tanto del proprio privato...tutti i giorni, escluso il lunedì mattina:10.00/13.00 e 17.00/21.00complesso di santa sofialargo abate conforti

Exibart.agenda

Exibart.onpaper per la tua pubblicità in questo spazio [email protected] | 055 2399766

Exibart.onpaper calendario.77

u Anversa, Fifty One - Luca Francesconi, Fifty One Celebrates Five Years with Analix Forever(group show) - 10.VI.05/29.VII.05u Birmingham, One Severn Street - Sabrina Mezzaqui - 20.V.05/11.VI.05 u Bratislava, Slovak Gallery - Marcello Maloberti, No Code (group show) - 2.VI.05/28.VIII.05u Frankfurt den Oder (Germania) e Slubice (Polonia) - Sandrine Nicoletta, Ritratto abitanti diSlubfurt - 8.V.05/15.VI.05u Gijon (Spagna) - Fausto Gilberti, Optica 2005 (festival internazionale di videoarte e fotografia) - 1/3.VII.05u Ginevra, Analix Forever - Stefano Arienti, Alice Cattaneo, Maurizio Cattelan, UgoRondinone, Fragile (group show) -19.V.05/16.VII.05u Liverpool, FACT - Marzia Migliora & Elisa Sighicelli, The Agony & the Ecstasy (group show)-23.VI.05/14.VIII.05u Londra, Prince Charles Cinema - Sara Rossi, Old and New Dreams (group show - video scree-ning) - 22.VI.05u Madrid, Luis Burgos - Bruno Ceccobelli - 26.V05/26.VI.05u Malmo (Svezia), Signal - Deborah Ligorio, Strange. Familiar. Places. (con Mats Adelman) -23.IV.05/5.VI.05u Parigi, Galleria Parisud - ELASTIC Group of Artistic Research, Nicola Evangelisti,Federico Solmi, International Video Group Show - 14.V.05/25.VI.05u Philadelphia, ICA - Francesco Simeti, Framing Exposure: Process and Politics (group show) -30.IV.05/31.VII.05 u Potsdam/Groß Glienicke (Germania), Atelierhaus Panzerhalle - Annalisa Furnari, LoredanaLongo, Daniele Pario Perra, Sector Panzerhalle - 10 Years Atelierhaus (group show) - 11/26.VI.05u Seoul, Ewha Art Center - ELASTIC Group of Artistic Research, 5th Ewha Media ArtExhibition (group show) - 21/30.VI.05

mostre fattefuori? scriveteci: [email protected]

u Berlino, Hamburger-Bahnhof - Urs Fischer - 1.VI.05/7.VIII.05u Berlino, Kunst-Werke - Edgar Arceneaux, Trisha Donnelly, Jimmie Durham, OmerFast, Rodney Graham, David Maljkovic, Simon Dybbroe Møller, Klaus Weber, ValérieMréjen, The Imaginary Number - 5.VI.05/31.VIII.05u Londra, Corvi-Mora - Liam Gillick, Presentism - 24.V.05/25.VI.05u Londra, Haunch of Venison - Jorge Pardo - 3.VI.05/2.VII.05u Londra, South London Gallery - Saskia Olde Wolbers - 18.V.05/17.VII.05u Londra, Victoria & Albert Museum - Touch me: Design and Sensation -16.VI.05/29.VIII.05u Londra, Whitechapel - Back to Black - Art, Cinema and the Racial Imaginary - 7.VI.05/4.IX.05u Londra, White Cube - Tracey Emin, When I Think about Sex... - 27.05.05 - 25.06.05u Monaco, Schaulager - Jeff Wall, Photographs 1978 - 2004 - 30.IV05/25.IX.05u New York, Andrea Rosen - Andrea Zittel, A-Z Advanced Technologies - 6.V.05/18.VI.05u New York, Gagosian Gallery - Gregory Crewdson, Beneath the Roses - 21.V.05/1.VII.05u New York, Marian Goodman - Thomas Schütte, 12.V.05/2.VII.05 u New York, Paula Cooper Gallery - Sophie Calle, Exquisite Pain - 7.V.05/30.VI.05 u Parigi, Almine Rech - Philip-Lorca diCorcia - 28.V.05/23.VII.05u Parigi, Anne de Villepoix - Franck Scurti, Who? What? Why? How? When? Where? - 02.VI.05/ 30.VII.05u Parigi, Centre d'art et d'essais Mercedes - Sylvie Fleury, six nouvelles vidéos - 02/28.VI.05 u Parigi, Emamnuel Perrotin - Piotr Uklanski, Polonia - 4.VI.05/30.VII.05

[dates] da non perdere oltreconfine[fattofuori] artisti italiani in trasferta

NAPOLIfino al 30 giugno 2005

DOMENICO ANTONIO MANCINICellule Dormienti

404 arte contemporaneaVia S.Brigida 76Tel./fax. [email protected]

NAPOLIfino al 20 giugno 2005

SOL LEWITTNew Wall Drawings

orario: dal martedì al sabato10-13.30 e 16-20Galleria Alfonso ArtiacoPiazza Dei Martiri 58+39 0814976072 (info)+39 08119360164 (fax)[email protected]

fino al 9 settembre 2005

PIERO GOLIAorario: dal martedì al venerdì

16.30-19.30Galleria FontiVia Chiaia 229+39 081411409 (tel)+39 081411409 (fax)[email protected]

NAPOLIfino al 15 luglio 2005

PENNACCHIO ARGENTATOReflected Reflection

Reflected Reflection è il titolodel nuovo progetto diPennacchio Argentato (MarisaArgentato, 1977 e PasqualePennacchio, 1979) che esploral'elasticità e la capacità d'esten-sione concettuale della realtà.

orario: da martedì a sabato 16-20T293 PIAZZA AMENDOLAPiazza Giovanni Amendola 4+39 3398034680 (info)[email protected]

Emilia Romagna

Bologna

dal 19/05/2005 al 26/09/2005

Bologna contemporaneaUn’ampia antologia, composta da oltre 100opere realizzate da protagonisti particolar-mente rappresentativi dell’arte visiva dellacittà le cui ricerche più significative si situa-no nell’arco di tempo considerato.mar. -dom. 10-18; chiuso il lunedìgam - galleria d’arte modernapiazza della costituzione, 3+39 [email protected]

Bologna

dal 15/05/2005 al 30/06/2005

David SimpsonDavid Simpson ha esplorato le varie possibi-lità dell’astrazione sin dai primi anni ’50 e haavuto grande successo nel mondo dell’artelunedì-sabato 15.30/19.30, mattino e festi-vi per appuntamento; nel mese di giugnola galleria resterà chiusa il sabatospazio ex falegnameriavia val d’aposa, 4/a+39 [email protected]

Bologna

dal 7/06/2005 al 26/06/2005

Davide Coltro - Foto digitaliDavide Coltro, definito da MaurizioSciaccaluga come uno dei nuovi protagoni-sti nella scena dell’arte contemporaneo, èun artista tra i più originalidal martedì al venerdì dalle 17 alle 20.altri giorni o orari su appuntamentogalleria catusvia antonio zanolini, 7b+39 051398164www.catus.it - [email protected]

Bologna

dal 9/06/2005 al 30/07/2005

Estate. Racconti pittoriciLa Galleria presenta al pubblico, per il perio-do estivo, una selezione di opere di alcuni deisuoi artisti più amati ed affermati10/13 – 16/19,30. chiuso lunedì matti-na e festivigalleria fornivia farini, 26+39 051231589www.galleriaforni.it - [email protected]

Bologna

dall’ 8/06/2005 al 31/10/2005

Gabriele LambertiOrdinarie catastrofiIn questa mostra si affronta il tema dell’uni-tà e della molteplicità, dell’ordine e delcaos, della quiete e del moto.solo su appuntamentostudio ercolaniviale giambattista ercolani, 5/2

+39 [email protected]

Bologna

dal 31/05/2005 al 17/07/2005

Mimesi.01(II)Il nesso che unisce i tre artisti pugliesi, cosìdiversi fra loro per tecniche e tematiche, è ilcomune legame con la terra d’origine: la Pugliadal martedì alla domenica 10–18gam - galleria d’arte modernapiazza della costituzione, 3+39 [email protected]

Bologna

dal 7/06/2005 al 17/09/2005

Per Barclayun lavoro fotografico intorno alla figuraumana con un’istallazione sonora che per-corre le tre stanze della gallerialun. – ven. 10.30/13 – 16/20, sab. e dom.su appuntamento. la galleria rimarràchiusa dal 29 luglio al 5 settembre 2005.otto galleryvia d’azeglio, 55+39 0516449845www.otto-gallery.it - [email protected]

Faenza

dal 20/05/2005 al 19/06/2005

Heriz Bhody Anam - Pop Up!In questa mostra il pittore faentino continuala sua esperienza attraverso il libro d’arte9–12.30 e 15–19. chiusa sabato pom.e domenicaspazionove arte contemporaneavia giuseppe ugonia, 9+39 0546660033

Ferrara

dal 4/06/2005 al 7/08/2005

Lionel Feininger / EduardThöny - Caricaturisti europeiCon la sola arma della loro pungente mati-ta, due grandi personalità dominano laGermania guglielminatutti i giorni escluso il lunedì: ore10/13 e 15/18mil - museo dell’illustrazionevia frescobaldi, 40 - +39 0532211339www.vaca.it

Pieve Di Cento

dal 16/04/2005 al 19/06/2005

Kiki Fleming / Angela PellicanòL’originale formula del “confronto”, adottatacon successo in diverse precedenti esposizioni,è una delle linee-guida che connotano la pro-grammazione del Museo d’Arte delleGenerazioni italiane del ’900 “G. Bargellini”dal martedì alla domenica 10-18 fino al31 maggio 2005; dalle 10,00 alle 13,30 -

dalle 14,30 alle 19,00, fino al 19 giugnomuseo bargellinivia rusticana, 1+39 [email protected]

Ravenna

dal 29/05/2005 al 31/07/2005

Antonio Rovaldi / Robert VincentDoppia personalemuseo dell’arredo contemporaneovia san vitale, 253+39 [email protected]

Reggio Nell’Emilia

dal 27/05/2005 al 18/09/2005

Antonio Ligabuela più vasta e importante mostra antologica,mai realizzata, dedicata ad AntonioLigabue, nel quarantesimo anniversariodella sua scomparsa10.00 - 13.00 / 15.00 - 19.00; chiuso il lun.palazzo magnanicorso giuseppe garibaldi, 29+39 [email protected]

Rimini

dal 4/06/2005 al 30/09/2005

Seeing Things: Appunti sullanuova pittura britannicaMichael Ashcroft, Andrew Grassie, MerlinJames, Roger Kelly, Elizabeth Magill,Carol Rhodes9.30 – 12.30 e 16 – 19.30 - chiusurafestivi e martedì pomeriggiogalleria fabjbasagliavia soardi, 19+39 [email protected]

Sassuolo

dal 21/05/2005 al 20/06/2005

Emiliano Di MauroTempo di sintesiEmiliano Di Mauro, classe 1978, utilizza lapittura come la fotografia, per elaborare unlinguaggio formale sobrio ed estremamentesintetico. Punto centrale della sua ricerca èil rapporto dialettico tra luce e soggettotutti i giorni 16-20 escluso la dom.annovi arte contemporaneavia radici in piano, 121+39 [email protected]

Friuli Venezia GiuliaCodroipo

dall’ 8/06/2005 al 6/11/2005

Il teatro dell’arte \ Luna Park.Arte fantasticada martedì a domenica dal 9.06 al18.09.2005 dalle 10:00 alle 19:30 dal20.09 al 6.11.2005 dalle 10 alle 18villa manin di passarianopiazzale manin, 10+39 0432906509www.villamanincontemporanea.itinfo@villamanincontemporanea.it

Gorizia

dal 24/06/2005 al 30/09/2005

La Belle Epoque nell’ImperoA questo momento di passaggio, che pre-ludeva ai drammatici cambiamenti chesarebbero intervenuti nella storia dell’u-manità, i Musei Provinciali di Goriziadedicano una grande rassegna9-19; lunedì chiusopalazzo attems-petzensteinpiazza de amicis, +39 [email protected]

Lignano Sabbiadoro

dal 4/06/2005 al 6/09/2005

Mimmo RotellaDécollage collectionUn grande maestro dell’arte contempora-nea, un curioso progetto nato a cavallo fraarte visiva, design e tecnologiasbaiz spazio arteviale venezia, 20 - +39 043171597www.sbaiz.it - [email protected]

Trieste

dal 4/06/2005 al 31/07/2005

Sergio Scabar - Silenzio di lucenelle mie fotografie voglio che i riferimentinon siano mai scontati o che siano facilmentericonoscibili, così come non dev’essere maichiaro ciò che è successo prima dello scatto oquello che potrà accadere dopomar_sab 11-19.30 o su appuntamento.lunedì e festivi chiusolipanjepuntin arte contemporaneavia armando diaz, [email protected]

LazioLatina

dal 4/06/2005 al 30/07/2005

Compagni di Strada \ SantoTomaino - Chiamatemi Ismaele10-13 e 16-20romberg arte contemporaneavia san carlo da sezze, 18+39 [email protected]

Nepi

dal 26/05/2005 al 26/06/2005

Enrico Guarino - Gruppi dioggetti in un internoPersonale curata da Gianluca Marzianida lunedì a venerdì 9-18. sabato edomenica su appuntamentoarturartesettevene, 1a

+39 [email protected]

Roma

dal 7/06/2005 al 18/09/2005

Alfredo JaarChe cento fiori sboccinoAlfredo Jaar presenta l’istallazione “Checento fiori sboccino” appositamente conce-pita per il MACRO, che prende spunto dalMovimento dei Cento Fiori promosso daMao Tse-Tung negli anni ’50 in Cinada martedì a domenica 9–19. festività9-14. lunedì chiusomacro - museo d’arte contemporanea di romavia reggio emilia, 54+39 [email protected]

Roma

dall’ 11/06/2005 al 28/07/2005

Apocalypse PaintingsMondo Bizzarro Gallery presenta, in un’u-nica mostra collettiva, sei giovani pittori ita-liani della nuova figurazionedal lunedì al venerdì 11.30-19.30 mondo bizzarro galleryvia reggio emilia, 32 c+39 0644247451www.mondobizzarro.net/[email protected]

Roma

dal 25/05/2005 al 15/10/2005

Arnaldo PomodoroFrammenti 2005La 2RC Edizioni d’Arte dopo una lungacollaborazione con l’artista ArnaldoPomodoro, che risale sin dal 1968, è lietadi presentare il libro Frammenti, prodot-to in occasione del 65° anniversario del-l’associazione “Cento Amici del Libro”dal lun. al ven. 15-19, il sab. perappuntamentogalleria 2rcvia delle mantellate, 15a+39 066868878www.2rcgallery.it - [email protected]

Roma

dal 15/06/2005 al 15/07/2005

Bernardo Siciliano - Jet LagCirca trenta tele di grandi dimensioni e uncatalogo monografico, edito da Electa, sonoprotagonisti del nuovo progettotutti i giorni dalle 10.00 alle 20.00 –giovedì e venerdì dalle 10.00 alle24.00 - chiuso il lunedìchiostro del bramantearco della pace, +39 0668809035www.chiostrodelbramante.itdirezione@chiostrodelbramante.it

Roma

dal 22/06/2005 al 25/09/2005

BoldiniRispetto alla presentazione padovana, a Romail visitatore potrà ammirare la collezione didisegni di Boldini di proprietà della GalleriaNazionale d’Arte Moderna, circa venti, poconoti e di grande maestria oltre al dipinto giova-nile Ritratto dell’avvocato Comotto (1865), dauna collezione privata fiorentinamartedì – domenica: 8.30 – 19.30;chiuso lunedìgnam - galleria nazionale d’artemodernaviale delle belle arti, 131+39 [email protected]

Roma

dal 6/06/2005 al 30/09/2005

Corrado Sassi - Summertimesprogetto che analizza l’uomo, e i suoi bisognidi protezione e di ordine, e la famiglia qualeelemento in cui riconoscersi e all’interno delquale creare un proprio microcosmoda martedi a sabato 11-13 e 16:30-20l’union arte contemporaneavia reggio emilia, 32a+39 0699706573www.lunion.it - [email protected]

78.calendario Exibart.onpaper

REGGIO EMILIAdall'8 al 12 dicembre 2005

IMMAGINAARTE IN FIERA

Inaugurazione:8 dicembre ore 11.00orario: l' 8, 9,10 e 11 dalle 10alle 20, il 12 ore 10-15Segreteria - Prenotazioni -InformazioniCentro Arti VisiveVia L. da Vinci 757025 Piombino (Li)tel.fax. [email protected]

PAVULLO NEL FRIGNANO (MO)fino al 10 luglio 2005

ASPETTI DI CONFINEinstallazione di Ruggero Maggi -

performance di Kappa

inserite all'interno della mostra"Il Bosco Sillabico".a cura di Paolo Donini e SandroGros -Pietro

orario: mart. Giov. Ven.ì17.00/19.00. sab. dom. e festivi10.00/13.00 - 17.00/19.00Palazzo DucaleVia Giardini 3

BOLOGNAfino al 28 giugno 2005

ANDREA RONZINIKIT

orari: dal martedì al sabato10,00/13,00 - 16,00/20,00dom. e lun. su appuntamentoNT Art Galleryvia dal Luzzo 6/ctel +39 051237722 [email protected]

RAVENNADal 10 giugno al 31 luglio 2005

UDO DZIERSKvernissage:

10 giugno 2005. ore 18,30orario: dal mar. al ven. 16,30 -17,30, sab. 10,30 - 12,30 e16,30 - 19,30, dom. 17 - 19,30

GALLERIA PATRIZIA POGGIVia Argentario 21 (48100)+39 0544219898 (info), +390544219898 (fax)[email protected]

Roma

dal 23/05/2005 al 23/06/2005

DueOpere sul numero 2mart.-ven. 11-13 e 16.30-19, sab. 11-13cafe’ europevia dei prefetti, 46+39 [email protected]

Roma

dal 31/05/2005 al 19/06/2005

Elisabetta Tommasoni -Disordinata-menteElisabetta propone il suo percorso artisticoesplorando stili, materiali e temi secondouna logica apparentemente irrazionale ementitamente disordinatada mar. a dom. 11-24. lun.17.30-24libreria biblivia dei fienaroli, 28+39 065884097www.bibli.it - [email protected]

Roma

dal 21/05/2005 al 30/06/2005

Enrico Pulsoni - Bianco e l’ottoneL’artista propone alcune opere, appositamenterealizzate per questo evento culturale, checoniugano la sua ricerca poetico-visiva con lastruttura architettonica dello spazio espositivotutti i giorni dalle ore 17 alle 20 (chiu-so sabato e festivi)tralevoltepiazza di porta san giovanni, 10+39 0670491663www.tralevolte.org - [email protected]

Roma

dal 24/05/2005 al 29/07/2005

Eva Marisaldi - IperfluoTraendo ispirazione dagli scritti del filosofosurrealista Roger Callois (1913 1978), -chedagli anni Sessanta comincia a pubblicaretesti sulle pietre- l’artista ha realizzato unaserie di disegni ed installazioni giocandosulla simbologia delle pietredal lunedì al venerdì dalle ore 15,30alle ore 19,30 o su appuntamentogalleria salesvia dei querceti, 4+39 0677591122www.galleriasales.it - [email protected]

Roma

dal 16/06/2005 al 25/09/2005

Fernando BoteroGli ultimi 15 anniBotero ha selezionato 170 opere mai espo-ste in precedenza10 – 19, lunedì chiusopalazzo veneziavia del plebiscito, 118+39 [email protected]

Roma

dal 26/05/2005 al 20/07/2005

Filippo Chia / Lola MontesSchnabel - A Traveling Showuna personale di Filippo Chia e di LolaMontes Schnabel, entrambi figli d’arte perla prima volta presenti in mostra in Italialunedì-venerdì 14-19south park studiolargo cristina di svezia, 17+39 [email protected]

Roma

dal 19/04/2005 al 9/07/2005

Gabriele Basilico - Beirut 1991La mostra raccoglie nove foto in B/N e ottoa colori, scelte dalla serie “Beirut 1991”.da lun. a ven. 11-19,30; sab. 16,30-19,30v.m.21 artecontemporaneavia della vetrina, 21+39 [email protected]

Roma

dal 26/05/2005 al 6/07/2005

Giosetta Fioroni - Tracce d’argentoLa Galleria dell’Oca, dopo più di quindici annidall’ultima personale di Giosetta Fioroni, pre-senta una mostra che comprende una selezio-ne di lavori che vanno dalle tele d’argento dei

primi anni Sessanta, alle coeve opere su carta,fino ai film realizzati nel 1967lunedì – venerdì 10–13 e16:30–19:30. sabato su appuntamentogalleria dell’oca studiovia della mercede, 12/a+39 [email protected]

Roma

dal 27/05/2005 al 27/06/2005

Interni moderniLa mostra “Interni moderni” ideata da AngeloCapasso si pone come una riflessione come unrecupero appieno dei paradigmi propri delmoderno nel presente, in un’epoca che tenta disuperare faticosamente il postmodernoore 18-20volume!via san francesco di sales, 86/88+39 [email protected]

Roma

dal 22/04/2005 al 17/07/2005

Kazimir Malevic - Oltre la figu-razione, oltre l’astrazioneL’attuale Mostra romana è in grado così dipresentare una retrospettiva completa del-l’opera di Malevictutti i giorni 10 – 20 (lunedì chiuso)museo del corsovia del corso, 320+39 [email protected]

Roma

dal 24/05/2005 al 24/06/2005

Luca Padroni - Tran-TramPersonalelun_ven 10-13 e 17-19.30. sabato suappuntamentogalleria oddi baglionivia gregoriana, 34+39 [email protected]

Roma

dal 30/05/2005 al 30/06/2005

Manfredi Beninati - New pain-tings and sculpturesPersonale dell’artista presente anche allaBiennale di Veneziadal mar. al ven. 12-20. sab. 14-20lorcan o’neillvia degli orti d’alibert, 1e+39 [email protected]

Roma

dal 26/05/2005 al 25/06/2005

Marco Biondi - Florilegioselezione di immagini a colori tratte damomenti diversi della produzione fotograficadi un artista, ancora prima che fotografogalleria santa ceciliapiazza di santa cecilia, 16+39 0658334365www.galleriasantacecilia.cominfo@galleriasantacecilia.com

Roma

dal 14/06/2005 al 15/09/2005

Marilù Eustachio - Immaginisorpresela prima grande mostra di fotografie dellanota pittricema-sa 16-19,30, esclusa pausa estivagalleria luxardovia di tor di nona, 39+39 [email protected]

Roma

dal 7/06/2005 al 15/07/2005

Maurizio Savini - Der namenloseL’istallazione, pensata appositamente pergli spazi della Galleria, si riallaccia ad unaspecifica tematica del lavoro di MaurizioSavini svolta negli ultimi due anni. Oggettodi riflessione é l’uomo d’affari, colto peròin pose o atteggiamenti che ne evidenzianoinsospettabili aspetti di vulnerabilità

dal lunedì al venerdì 17-20studio d’arte contemporaneapino casagrandevia degli ausoni, 7/a+39 [email protected]

Roma

dal 23/05/2005 al 22/07/2005

Pat Steir - Blue MoonNuovi dipinti, disegni e stampedal lunedì al sabato 15-19galleria alessandra bonomovia del gesu’, 62+39 [email protected]

Roma

dal 30/05/2005 al 15/09/2005

Quasi nienteLa poetica degli 8 artisti in mostra scaturi-sce dalla loro capacità di creare contenuto apartire da q u a s i n i e n t edal lunedì al venerdì dalle 15.30 alle19.30. la galleria resterà chiusa perferie dal 30 luglio al 4 settembreextraspaziovia di san francesco di sales, 16a+39 0668210655www.extraspazio.it - [email protected]

Roma

dall’ 8/06/2005 al 25/07/2005

Robert Guinanuna importante esposizione dell’opera diRobert Guinan, artista figurativo contem-poraneo americano, di origini europee, chevive e lavora a Chicago11-19; chiuso il martedivilla medici - accademia di franciaviale trinità dei monti, 1+39 066761291www.villamedici.it - [email protected]

Roma

dal 20/04/2005 al 30/06/2005

Roberto Barni - ScherzoAl Teatro India, esposte sette grandi scultu-re in bronzoda martedì a domenica 16–23teatro indialungotevere dei papareschi, +39 0655300961www.teatrodiroma.net/[email protected]

Roma

dal 7/06/2005 al 18/09/2005

Stefania GalegatiNella sala Panorama del Museo, StefaniaGalegati porta l’ “Amazzone Ferita”, unafamosa scultura antica presa in prestitodalle collezioni archeologiche romanedei Musei Capitolinida martedì a domenica 9–19. festività9-14. lunedì chiusomacro - museo d’arte contem-poranea di romavia reggio emilia, 54 - +39 [email protected]

Roma

dal 16/06/2005 al 26/09/2005

Stefano Cagol - Babylon Zoo.Evolution RevolutionStefano Cagol ricrea i mutamenti e le con-traddizioni di un mondo attuale in evoluzio-ne/rivoluzione tra guerre e incomprensionilun-ven 10-13 e 16-19.30 (pausa esti-va 16 luglio – 31 agosto)oredaria arti contemporaneevia reggio emilia, 22-24+39 0697601689www.oredaria.it - [email protected]

Roma

dal 4/05/2005 al 18/06/2005

Uwe HennekenThe still small voicemart-sab 12_19.30roma roma romavia dell’arco de’ tolomei, 2+39 [email protected]

Roma

dal 20/06/2005 al 31/07/2005

Vot’arte. Il Primo Torneo d’Arteper Artisti EmergentiVot’arte è un vero e proprio torneo ad elimina-zione: attraverso una votazione è il pubblicostesso a decidere le opere che passano il turnoda martedì a domenica 11-24. lunedì17.30-24libreria biblivia dei fienaroli, 28+39 065884097www.bibli.it - [email protected]

Roma

dal 6/06/2005 al 23/07/2005

Wolfgang Plöger - Prototypesfrom CaliforniaDa Berlino a Roma, alla sua prima persona-

le in Italia, ha progettato una mostra intera-mente inedita e concepita per lo spazio diPalazzo Tavernadal martedì al venerdì dalle 15.00 alle19.30, sabato 11.00 – 15.00; mattina,lunedì e festivi su appuntamento mat-tina, sabato e festivi su appuntamentopaolo bonzano artecontemporaneavia di monte giordano, 36+39 [email protected]

Liguria

Chiavari

dal 28/05/2005 al 31/07/2005

Supports/SurfacesDezeuse - Dolla - Saytour - Viallattutti i giorni 15,30-19, lunedì chiusofondazione zappettinicorso buenos aires, 22+39 0185324524www.fondazionezappettini.orginfo@fondazionezappettini.org

Genova

dal 5/07/2005 al 31/07/2005

Andrea CrosaTsunami StudebakerPersonaleda mar. a ven. 9-19; sab. e dom. 10-19museo d’arte contemporaneavilla crocevia jacopo ruffini, 3+39 [email protected]

Genova

dall’ 11/06/2005 al 29/06/2005

GenovARTE 2005La Giuria della Biennale composta daAdelinda Allegretti, storico dell’arte e gior-nalista, Luisa Castellini, critico d’arte egiornalista, Miriam Cristaldi, critico d’artee giornalista, Mario Pepe, critico d’arte eMario Napoli, presidente dell’AssociazioneCulturale Saturadal martedì al sabato 16.30-19. chiusolunedì e festivisaturapiazza stella, 5/1+39 0102468284web.quipo.it/satura - [email protected]

Genova

dal 21/04/2005 al 3/07/2005

La Santa Caterina di Barnabada ModenaIn seguito all’acquisto da parte delMinistero per i Beni e le Attività Culturalidel dipinto raffigurante Santa Caterina in

Exibart.onpaper calendario.79

s e v u o i d a r e m a g g i o r e v i s i b i l i t à a l l a t u a m o s t r a i n q u e s t o c a l e n d a r i o > > a d v @ e x i b a r t . c o m | 0 5 5 2 3 9 9 7 6 6

ROMAfino al 30 luglio 2005

RAFFAELLA MARINIELLOFotografie

orario: martedi-sabato ore:16.00 - 20.00Studio Trisorio Vicolo delle Vacche 12Tel./ fax: 06 68136189 [email protected]

TIVOLI (ROMA)fino al 30 ottobre 2005

PERICLE FAZZINIcuratori: Giuseppe Appella

Villa D'EstePiazza Trento 1 (00019)(info) +39 199766166 [email protected]

ROMAdal 18 giugno al 12 luglio 2005

UPSTARTSSurf Art Tour

Unica tappa italiana

Vernissage: 18 giugno 2005 ore 18,30 Sczerodue ArteContemporaneaPiazza Dé Ricci 127Tel. [email protected]

CALICE LIGURE (SV)dal 2 luglio al 18 settembre 2005

SIMONA WELLER Verba Picta

a cura di Sandro Barbagallo

Inaugurazione: 2 luglio 2005orario: tutti i giorni 10-19anche presso il ComplessoMuseale di Santa Caterina -Finale Ligure. Vernice a Calice,sabato 9 luglio ore 18Museo d'Arte ContemporaneaRemo Pastori - Casa delConsoleVia Roma 61 (17020)+39 019 65656 (info)[email protected]

trono con devoti realizzato dal pittoreBarnaba da Modenada martedì a sabato 8.30-19.30.domenica e festivi 13,30-19,30galleria nazionale di palazzo spinolapiazza di pellicceria, 1+39 [email protected]

Genova

dal 20/05/2005 al 18/06/2005

Luisa Mazza - Architetture lunariAttenta sudiosa dei Grandi della Storiadell’Arte, svulippa un discorso tutto suoassolutamente personale, racchiudendo inspazi fisici il respiro della Land Artellequadro documentivico falamonica, 3/1+39 0102474544www.ellequadrodocumenti.cominfo@ellequadrodocumenti.com

Genova

dal 4/06/2005 al 4/07/2005

Manuela Viera-GalloSobre mi cadaverL’ingresso della galleria è segnato come lascena di un delitto: la prima cosa visibiledallo spettatore è la sagoma di un cadaveresproporzionato a terragiovedì - venerdì - sabato dalle 16 alle19 o su appuntamentorebecca container gallerypiazza grillo cattaneo, 2r+39 [email protected]

Genova

dal 14/07/2005 al 18/09/2005

Tre dipinti di Orazio Gentileschia confrontoIl Sacrificio di Isacco di Orazio Gentileschiverrà presentato assieme ad altri due dipin-ti dell’artista pisano, raffiguranti SanGerolamo in meditazioneda martedì a sabato 8.30-19.30.domenica e festivi 13,30-19,30galleria nazionale di palazzo spinolapiazza di pellicceria, 1+39 [email protected]

Imperia

dal 21/05/2005 al 10/09/2005

Georg Baselitz / Benjamin Katz- Attori a rovescioL’opera di un Maestro, esposta e documentatafotograficamente: un interessante binomio diarti nella splendida cornice di Villa Faravellida mercoledì a domenica 17-19 – gio-vedì, venerdì, sabato anche 21-23villa faravelliviale giacomo matteotti, [email protected]

La Spezia

dal 28/05/2005 al 30/06/2005

PersonalidadeDall’anonimo al grottesco. E’questo il percor-so che la mostra Personalidade, concentrando-si sui concetti di personalità ed individualità,snoda all’interno della galleria PerFormdal martedì al sabato 16,30-19.30.lunedì e festivi su appuntamentoperform arte contemporaneavia xxiv maggio, 57+39 [email protected]

LombardiaBergamo

dal 14/05/2005 al 3/07/2005

No manifestoIl progetto di mostra vincitore della II edizio-ne del Premio Lorenzo Bonaldi per l’Arte –EnterPrize. Il premio, nato nel 2003 e uniconel suo genere, è volto a sostenere la ricercadi un giovane curatore under 30da martedì a domenica 10–21; giovedì10–22; lunedì chiusogamec - galleria d’arte moderna

e contemporaneavia san tomaso, 52+39 [email protected]

Bergamo

dal 7/06/2005 al 3/07/2005

Simone BertiPersonalegamec - galleria d’arte modernae contemporaneavia san tomaso, 52+39 [email protected]

Brescia

dal 27/05/2005 al 16/09/2005

Alessandro Busciuna ventina di nuovi lavori, realizzati tra il2004 e il 2005, molti dei quali dedicati allacittà di Bresciadal lunedi al sabato 16-19.30, mattinasu appuntamentohera arte contemporaneavicolo san clemente, 21a+39 0303750628www.heraartecontemporanea.cominfo@heraartecontemporanea.com

Brescia

dal 14/05/2005 al 30/06/2005

Yumi Karasumaru - T/okyo Agers8 opere recenti dedicate al tema delle teen-agers di Tokyo di oggidal lunedi al sabato 15-19. festivi suappuntamentofabio paris art galleryvia alessandro monti, 13+39 0303756139www.fabioparisartgallery.comfabio@fabioparisartgallery.com

Milano

dal 28/04/2005 al 9/07/2005

Alejandro Quincoces -Metropoli in controluce. Il sublime nella cittàLa metropoli si impone o ripresa dall’alto,in ampie panoramiche o dal basso cosìcome la vive il pedone, che si immerge nellabirinto delle sue vie, attratto dalle innu-merevoli luci che la popolanomartedì-sabato 10-13 e 16-19,30studio fornivia fatebenefratelli, 13+39 [email protected]

Milano

dal 7/04/2005 al 24/07/2005

Alessandro Mendini - Pulviscoliuna selezione di circa 200 disegni dei 2500dati da Alessandro Mendini alla CollezionePermanente del Design10.30–20.30, chiuso il lunedìtriennale - palazzo dell’arteviale emilio alemagna, 6+39 [email protected]

Milano

dal 25/05/2005 al 24/09/2005

Andrea Sala - MaireaSala crea oggetti e installazioni scompo-nendo e reinterpretando progetti di architet-tura o design, depurandoli da tutto ciò checonduce alla loro funzioneda martedì a sabato 15-19monica de cardenasvia francesco viganò, 4+39 0229010068www.artnet.com/[email protected]

Milano

dal 14/06/2005 al 25/06/2005

Annalisa MaitilassoExotic Emotions“Outsider” di alto livello realizza“Composizioni” etniche”, immediata-mente premiate dal mercato per sceltetecniche ed espressivedal martedì al venerdì 8-02; sabato10-02; domenica 10-24noyvia giovanni battista soresina, 4+39 0248110375www.noyweb.com - [email protected]

Milano

dal 5/05/2005 al 23/07/2005

Annalisa Sonzogni - Teorema,Praha Torino LyonLa mostra presenta una selezione di foto-grafie dal lavoro Teorema, Praha TorinoLyon che l’artista ha realizzato nell’ultimotriennio, ora raccolto nel volume omonimopubblicato da Nepente Editoredal martedì al sabato 15-19,30nepente art galleryvia alessandro volta, 15+39 [email protected]

Milano

dal 7/07/2005 al 18/09/2005

Arte, religione e politicaLe tre principali espressioni delle culture edelle civiltà umane saranno per la primavolta rappresentate in un’unica esposizione,che vedrà la partecipazione di numerosi arti-sti provenienti da tutti e cinque i continenti9.30–17.30 da martedì a sabato. gio-vedì fino alle 21. domenica fino alle19.30. chiuso il lunedìpac - padiglione d’arte contem-poraneavia palestro, 14+39 [email protected]

Milano

dal 15/06/2005 al 23/07/2005

Beauty so difficult #2Alla Fondazione Stelline, nuove generazionidi artisti a confronto in due momenti distintilunedì 14–19; da martedì a sabato10–19fondazione stelline - palazzodelle stellinecorso magenta 61, +390245462111www.stelline.it - [email protected]

Milano

dal 12/05/2005 al 30/06/2005

Christopher Woolsette nuove serigrafie su tela di grandeformatochristian steincorso monforte, 23+39 [email protected]

Milano

dal 6/06/2005 al 17/06/2005

Coralla Maiuri / Nicola TroiloInstallazioni: Coralla Maiuri Il fucile è nel-l’aria / Nicola Troilo Aprile-Maggio 2005martedì, mercoledì, giovedì dalle15.30 alle 19.30assab one - ex geavia assab, 1+39 [email protected]

Milano

dal 12/05/2005 al 7/07/2005

Diego ZuelliEsposizioni ultrarapideNell’ambito del progetto di giovani propo-ste italiane e straniere, la galleria Artopiapresenta la prima personale italiana dell’ar-tista Diego Zuellida martedì a venerdì 15,30-19,30artopiavia lazzaro papi, 2+39 [email protected]

Milano

dal 7/05/2005 al 17/06/2005

DueValerio Berruti, May Cornet, Isola&Norzi(h) filmsvia varese, 12+39 [email protected]

Milano

dall’ 1/06/2005 al 22/07/2005

Ettore Favini - Rough endLe opere sono realizzate con carta da spol-vero forata; le forature evidenziano ladimensione temporale attraverso la qualel’operazione è stata ripetuta e la non formaè andata crescendomartedi’ – sabato 15.30/19.00galleria alessandro de marchvia rigola, 1+39 [email protected]

Milano

dal 19/05/2005 al 30/06/2005

Fujio NishidaPersonalemartedi-sabato 16-19.30pitturaitaliana.comvia palermo, [email protected]

Milano

dal 7/06/2005 al 30/07/2005

Günther Förguna serie di lavori inediti, realizzati in que-sti ultimi anni. Verranno esposti 5 grandilavori acrilico su tela (195 x 320 cm), 30acquarelli e 20 lavori acrilico su pannello dilegno (50 x 60 cm)dal martedì al sabato 10-19galleria salvatore + caroline alavia monte di pietà, [email protected]

Milano

dal 19/05/2005 al 2/07/2005

James BrooksSaranno esposti quattordici acrilici su teladatati tra il 1969 e il 1972, nei quali è pos-sibile rintracciare un eco di quell’”astratti-smo romantico”, così definito dai criticid’oltre oceano, al quale i lavori di Brookssembrano con sicurezza ispirarsimartedì-sabato 10-13 e 16-19.30.lunedì su appuntamentolorenzelli artecorso buenos aires, 2+39 [email protected]

Milano

dal 3/05/2005 al 30/07/2005

Jennifer & Kevin McCoy -Image is a projectionLa coppia di artisti statunitensi, che lavorain collaborazione dal 1996, presenta perl’occasione sei opere tra le piu’ recenti erappresentative della loro ricerca artisticasul video e l’installazionedal martedì al sabato 14-19galleria 1000eventivia luigi porro lambertenghi, [email protected]

Milano

dal 31/05/2005 al 23/07/2005

Li DafangMarella Gallery è orgogliosa di presentarela prima personale italiana del giovane pit-tore cinese Li Dafangda mar. a ven.11-19.30. sab. 12-19marella arte contemporaneavia lepontina, 8+39 0269311460www.marellart.com - [email protected]

Milano

dal 6/06/2005 al 29/07/2005

Margherita ManzelliLa singola entità – la figura – e il Tutto chela circonda, i due elementi chiave dei dipin-ti di Margherita Manzelli, vivono nelleopere in mostra un rapporto di dialettica chesi distacca dai lavori precedentidal mer. al sab. 15-19. nel mese diluglio la galleria rimane chiusa il sab.guenzani viamelzo5via melzo, 5+39 [email protected]

Milano

dal 19/05/2005 al 30/07/2005

Maria Marshallla prima mostra personale in Italia di MariaMarshall, esponente tra i più interessantidella video-arte inglesedal martedì al sabato 15-19,30 e suappuntamentogalleria raffaella cortesevia alessandro stradella, 7+39 022043555www.gospark.com/[email protected]

80.calendario Exibart.onpaper

MILANOfino al 18 settembre 2005

ALICE NEL CASTELLODELLE MERAVIGLIEA cura di Marina Pugliese

Tutti i giorni, dalle 9.00 alle 17.30Chiuso il lunedìSale Viscontee del CastelloSforzescoPiazza CastelloTel. 02-88463731www.milanocastello.it

MILANOdal 17 giugno al 30 luglio 2005

DALLA PITTURAALLA PITTURA

Verna, Garouste, Germanà,Knap, Arcangelo, Mc Dermott &Mc Gough, Schuyff,Cannavacciuolo, Kirchhoff,Montesano, Van't Slot,Paschke, Galliano, Salvino,Laurina Paperina.

fino al 15 giugno personale dijohn Van't Slotorario 10 -19 da mar. a sab.StudioSei Artecontemporaneaviale Regina Giovanna 6tel. 0289058427www.geart.com

MILANOfino al 18 giugno 2005

GERDI GUTPERLEAbstract Paintings

a cura di Valerio Dehò

orario: dal martedì al sabato 14-19Open SpaceVia Cosimo Del Fante 6 +39 0258431481 (info)+39 028449343 (fax)www.laviniaturra.it

Milano

dal 19/05/2005 al 20/07/2005

Mario Giacomelli / AntonioBiasiucci - Due fotografi di terraLa galleria Fotografia Italiana continua conquesta mostra l’esperienza di mettere a con-fronto due fotografi di generazioni diversedalle 15 alle 19. chiuso dom. e lun. –sab. su appuntamento dalle 15 alle 19fotografia italianacorso venezia, 22+39 [email protected]

Milano

dal 7/06/2005 al 31/07/2005

Markus Schinwald - 1st partconditionalprima personale italiana dell’artista austriacoda martedi a sabato 10,30-12,30 e15,30-19galleria gio’ marconivia alessandro tadino, 15+39 [email protected]

Milano

dal 6/05/2005 al 30/06/2005

Mika Rottenberg - Tropical BreezeLe Case d’arte presenta in anteprima euro-pea la videoinstallazione Tropical Breeze,in questo momento in mostra al P.S.1 diNew York, e una serie di disegni a matita digrandi dimensionida martedì a sabato 15-19le case d’artevia circo, 1+39 [email protected]

Milano

dal 24/05/2005 al 2/07/2005

New Thingcinque pittori italiani emergenti che stan-no suscitando grande interesse di criticae pubblico: Gabriele Arruzzo, ValerioBerruti, Flavio De Marco, LeonardoGreco, Paolo Maggisda lunedì a venerdì 11.00 - 19.30;sabato 10.00 - 19.30spiraleartecorso venezia, 29+39 02795483www.spiraleartecontemporanea.itartecontemporanea@spiralearte.com

Milano

dal 7/06/2005 al 15/07/2005

Pie fightCollettivaar contemporary galleryvia amerigo vespucci, 5+39 [email protected]

Milano

dal 6/06/2005 al 31/07/2005

Pierpaolo CampaniniI quadri di Pierpaolo Campanini si presen-tano come scene indeterminate in cui siannidano corpi estranei

galleria francesca kaufmannvia dell’orso, 16+39 0272094331www.galleriafrancescakaufmann.cominfo@galleriafrancescakaufmann.com

Milano

dal 4/06/2005 al 29/07/2005

Renée GreenIndex (from Oblivion)Al centro di questo nuovo progetto è il con-cetto di indice. Inteso come una traccia, unaregistrazione di eventi del passato, riletti nelpresente, in cui il tempo e la sua alterazionesono protagonistida martedì a sabato 11-19,30; a luglioda lunedì a venerdì 11-19,30galleria emi fontanavia bligny, 42+39 0258322237 - [email protected]

Milano

dal 5/05/2005 al 31/07/2005

Supports/SurfacesDezeuse - Dolla - Saytour - Viallattutti i giorni 15-19, sabato e festivi chiusofondazione zappettinivia nerino, [email protected]

Milano

dal 7/06/2005 al 24/09/2005

The Season Volume 5Robert GligorovTorna a Milano Robert Gligorov (KrivaPalanka, Macedonia, 1960, vive e lavoraa Milano). Per lui una nuova personale aquattro anni dalla precedente uscita pres-so la Galleria Packdal martedì al sabato 13-19,30galleria packforo buonaparte, 60 - +39 [email protected]

Milano

dal 28/04/2005 al 30/06/2005

Thomas Flechtner - Silent WalkIn mostra verranno presentate alcune operedel lavoro che lo ha consacrato a livellointernazionale, raccolto nel libro SNOW,pubblicato da Lars Müller nel 2001.dal martedì al sabato 16-19.30antonio colombo arte contemporaneavia solferino, 44 - +39 [email protected]

Milano

dal 24/05/2005 al 21/07/2005

Walter NiedermayrLa Galleria Suzy Shammah presenta, dopoun’assenza di sette anni, una selezione dilavori recenti ed inediti del fotografo altoa-tesino Walter Niedermayrgalleria suzy shammahvia san fermo, +39 [email protected]

Palazzolo Sull’Oglio

dal 28/05/2005 al 24/06/2005

In viaggio con Enrico Baj eFortunato DeperoLa rassegna comprende circa sessanta“creazioni” che hanno visto la luce a con-clusione di due diversi laboratori didatticidal lun. al ven. 9-13 e 14,30-18,30fondazione ambrosettipalazzo panellavia matteotti, 53+39 0307403169www.fondazioneambrosetti.cominfo@fondazioneambrosetti.it

Varese

dal 28/05/2005 al 24/06/2005

Numero ZeroCon il primo gruppo di 6 artisti si presenta-no situazioni significative nella ricerca con-temporaneatutti i giorni 9.30-12.30 / 15.30 –19.30. chiuso lunedì mattina e festivi.venerdì orario continuatocreo 2corso giacomo matteotti, 53+39 0332737117

MarcheAncona

dal 23/04/2005 al 26/06/2005

Loreno SguanciTrama di legnisi potranno ammirare e toccare circa 40sculture del noto artista (più 6 disegni),disposte nelle sale vanvitelliane secondoun percorso espositivo di Massimo DiMatteotutti i giorni 15.30-19.30; domenicaanche 9.30-12.30; chiuso il lunedì.chiusura: 1 maggio.mole vanvitellianamole vanvitelliana, +390712225019

Fano

dal 28/05/2005 all’ 8/07/2005

Luca ZampettiMiami Crimela mostra personale di Luca Zampetti,artista marchigiano affermato in tuttaItalia e quest’anno presente alla Biennaledi Venezia, singolarmente intitolata“MIAMI CRIME”da martedì pomeriggio a sabato10.30-13 e 16.30-20novato arte moderna e contemporaneavia san francesco d’assisi, 9+39 [email protected]

Macerata

dal 21/05/2005 al 16/07/2005

Meris Angioletti / AnnalisaSonzogni - OnceOnce presenta percorsi di ricerca fotografi-ca, diari di viaggio, archivi di luoghi, map-pature urbaneda martedi a sabato 16-20fuorizona artecontemporaneavia padre matteo ricci, 74+39 [email protected]

PiemonteCaraglio

dal 28/05/2005 al 9/10/2005

Chronos. Il tempo nell’arte dal-l’epoca barocca all’età contem-poraneaLa mostra è suddivisa in sette sezioni(diciannove stanze) che intendono indagarecome gli artisti, dal passato a oggi, abbianointerpretato la nozione di tempovenerdì e sabato 15–19,30; domenica10–19,30il filatoiovia matteotti,

Torino

dal 30/05/2005 al 30/07/2005

Arturo HerreraArturo Herrera si interroga sulla capaci-tà della fotografia di registrare l’idea diastratto attraverso la scomposizionedelle immaginida martedì a sabato 15-19.30galleria franco noerovia giovanni giolitti, 52a+39 [email protected]

Torino

dal 31/05/2005 al 2/10/2005

BidibidobidibooLa Collezione Sandretto Re Rebaudengoper i dieci anni della Fondazioneda martedì a domenica 12-20. giovedì12-23. lunedì chiuso. aperto alle scuo-le dalle 9 alle 19fondazione sandretto re rebaudengovia modane, 16+39 [email protected]

Torino

dal 31/05/2005 al 23/07/2005

Carlo GloriaIl tempo delle promesseGloria prosegue lo studio sui caratteriumani e sulla struttura grafica del testodal martedì al sabato 15-20gas art gallerycorso vittorio emanuele ii, [email protected]

Torino

dal 22/06/2005 al 28/08/2005

Cina. Pittura contemporaneada martedì a domenica 15.30 – 22.30;giovedì: 10.30 – 22.30palazzo bricherasiovia giuseppe luigi lagrange, 20+39 [email protected]

Torino

dal 19/05/2005 al 20/06/2005

CinevintageLocandine cinematografiche degli anni‘40, ‘50 e ‘60 in “dialogante” esposizio-ne con abiti e accessori di quegli stessiannidal lunedì al sabato 16-20.30j&s vintage fashionvia matteo pescatore, 11b+39 [email protected]

Torino

dal 19/05/2005 al 30/07/2005

Gea Casolaro - Sopra il nostrofuturomescola i due poli del mondo, Cina eArgentina, in un video che racconta la schi-zofrenica identità locale della nostra con-temporaneitàgalleria dieffevia porta palatina, [email protected]

Torino

dal 29/04/2005 al 31/12/2005

Inaugurazione / Mario MerzLa mostra inaugurale raccoglie lavori sele-zionati per la loro eccezionalità senzaseguire un criterio cronologico, al fine diavvalorare uno dei tratti peculiari dell’arti-sta, l’assenza del tempomartedì-domenica 11-19 - giovedì 11-22fondazione merzvia limone, 24+39 [email protected]

Torino

dal 17/05/2005 al 3/07/2005

Jessica StockholderJessica Stockholder, con i suoi celebri“accumuli,” creati dall’assemblaggio dioggetti di uso domestico: mobili, sedie, tap-peti, - ma anche attrezzi da cucina comecolapasta e contenitori di plastica - rivolgeun impietoso sguardo sull’effimero che cir-conda la vita quotidiana9-19 tutti i giorni, giovedì 9-23, chiuso lun.gam - galleria d’arte moderna econtemporaneavia magenta, 31+39 [email protected]

Torino

dal 7/06/2005 al 16/07/2005

Marco Campanini“PRIME VISIONI“ ciclo di ricerca e pro-posta di nuovi artistimar.-ven. 16– 19. sab. 10-13 e 15.30-19.30vitamin arte contemporaneacorso san maurizio, 73b+39 [email protected]

Torino

dal 19/05/2005 al 16/07/2005

Massimiliano Buvoli It’s about timeLa mostra sarà articolata in una serie diinstallazioni, per lo più cicli di collages,concentrate soprattutto sul rapporto spessocoesistente tra tematiche politico- sociali edimensione spazialedal mar. al sab. 15-19 o su appuntamentogalleria sonia rossovia giulia di barolo, 11h+39 [email protected]

Exibart.onpaper calendario.81

MILANOfino il 16 luglio 2005

MICHAEL SAILSTORFER Zeit ist keine Autobahn

orario: da mar. a sab. 12 - 19.30 Zero...Via Ventura 5 (20134)T. +39 02 36514283 F. +39 02 99982731 [email protected]

GATTINARA (VC)fino al 18 Giugno 2005

ALBERTO MARTINISincroniCity

a cura di Alessandro Trabuccoe Cecilia Antolini

orari da mar. a ven. 16:00 - 19:00sab. 10:00 - 12:30 / 16:00 -19:00. chiuso dom. e lun.Galleria Arte ed Altro diAlberto CreolaPiazza Italia 24Tel. 0163.827091 Fax. 0163.820024

PALLANZA - VERBANIAfino al 26 giugno 2005

VITTORE GRUBICY DEDRAGON

Poeta del Divisionismo 1851 - 1920orari: 10-12.30 / 15.30-19

chiuso lunedìcatalogo edito da Silvana EditorialePalazzo Biumi Innocentisede del Museo del PaesaggioSalita Biumi 6info: tel. 0323.556621fax 0323.508167 [email protected]

TORINOfino al 15 luglio 2005

GIUSEPPE PIETRONIRO I know him inside out

a cura di Marianna Vecellio

orario: mar.-sab. 15.30-19.30Galleria MazeVia Giuseppe Mazzini 40 Info +39 0118154145Fax +39 [email protected]

Torino

dal 30/05/2005 al 29/07/2005

Nan Goldin - Polvere di Stelleun omaggio alle origini dell’arte di NanGoldin e ai temi che più di altri l’hanno resapopolare tra il grande pubblicodal lunedi al sabato 11-13 e 15-19guido costa projectvia giuseppe mazzini, 24+39 [email protected]

Torino

dal 16/05/2005 al 20/06/2005

Pedro Cabrita ReisA propos des lieux d’originePersonalemart-sab 15.30-19.30giorgio persano principessaclotilde 45via principessa clotilde, 45+39 [email protected]

Torino

dal 27/05/2005 al 27/06/2005

Surface to Airla prima mostra in Italia di Surface to Air ,l’epico gruppo creativo di New York eParigi (già nominati gli anti-Colette), chetrasformeranno di nuovo l’arena dell’arteLov Durden in un pezzo si strada da inse-guimento di polizia, nella migliore tradizio-ne B-movielovdurdenvia franco bonelli, 3+39 [email protected]

Torre Pellice

dal 7/05/2005 al 25/09/2005

Francesco Gennari - Torneròdove non sono mai statoPersonale in concominza con la mostra diTony Craggdal giovedì alla domenica -10,30/12,30 - 16/19tucci russovia stamperia, +39 [email protected]

SardegnaCagliari

dal 26/05/2005 al 27/06/2005

Alessandro Carboniesposizione costituita da 15 opere di varioformatomay maskvia vincenzo sulis, 63+39 [email protected]

Cagliari

dal 27/05/2005 al 19/06/2005

Antonello Ruscazio - Historiaepersonale di pittura9–13 e 16–20. chiuso lunedìexma’via san lucifero, 71+39 [email protected]

SiciliaCatania

dal 6/05/2005 al 30/06/2005

Enzo Rovella - Black ScreenL’artista prepara scrupolosamente da ottomesi un progetto inedito per lo spazio geo-metrico e neutro della galleriamart_sab 17,30-20,30 e per appunta-mentogalleria artecontemporaneavia firenze, 184+39 [email protected]

Catania

dal 27/05/2005 al 3/07/2005

Mario Vespasiani - Fuori campoun nuovo ciclo pittorico del giovanissimoartista Mario Vespasiani realizzato nelcorso del 2005tutti i giorni 16-20istituto europeo promozionearte contemporaneavia oliveto scammacca, 21c

Palermo

dall’ 11/06/2005 al 26/06/2005

Urban Future Organization10-13 e 16-20, lunedì chiusoexpavia alloro, 97+39 [email protected]

ToscanaFirenze

dal 20/05/2005 al 31/07/2005

Andrea MastrovitoWild beast cagedvarcare la soglia della galleria significheràentrare in un mondo altro, dove personaggifantastici e una natura selvaggia offrirannoallo spettatore l’illusione della libertà attra-verso una fuga dalla realtà quotidianagiugno: martedì-sabato 14-19; luglio:lunedì-venerdì 14-19galleria biagiotti progetto artevia delle belle donne, 39r+39 [email protected]

Firenze

dal 19/05/2005 al 30/07/2005

CollettivaDonald Baechler, Peter Halley, JonathanLasker, Tom Sachs, David Salle, JulianSchnabelda lunedì a sabato 10:30-13:30 /15:30-19:30galleria alessandro bagnaivia maggio, 58r+39 [email protected]

Firenze

dal 24/05/2005 al 30/06/2005

Elisabetta Benassi -Abandoned in placeun progetto appositamente concepito daElisabetta Benassi, che si realizza,costruisce e decostruisce nell’arco ditrentasei giornidal martedì al venerdì dalle 18.00 alle20.00, con un’opera in meno ogni giornobase - progetti per l’artevia di san niccolò, [email protected]

Firenze

dal 14/05/2005 al 17/07/2005

Enzo Cucchibe.. be.. be… (all’ombra)Tutto il progetto concepito per Quarter sca-turisce da quel patrimonio di rimandi iconi-ci che include le tradizioni popolari e i gran-di apparati simbolici della storia dell’uomotutti i giorni, escluso il lunedì, 15-20quarter - centro produzione arteviale donato giannotti, [email protected]

Firenze

dal 14/05/2005 al 30/07/2005

Giovanni Rizzoli - Pleasurepainesposte 20 opere (sculture, disegni, dipinti)dell’artista veneziano da martedi a sabato dalle 9.30alle13.30 e dalle 15.30 alle19.30(domenica su appuntamento)galleria poggiali e forconivia della scala, 35a+39 [email protected]

Firenze

dal 25/05/2005 al 22/06/2005

Giuliano FazzariIl viaggiouna particolarissima visione dell’uomocome di un essere soggetto-al-tempo,un ioche danza lievemente al vento della vitatutti i giorni dalle ore 10:00 alle ore23:00net galleryvia guelfa, [email protected]

Firenze

dal 12/05/2005 al 18/09/2005

Jean Michel FolonOltre alle opere esposte nella Sala d’Armedi Palazzo Vecchio e nella palazzina delForte del Belvedere, negli ampi spazi ester-ni del Forte Folon presenterà infatti venti-cinque suoi lavori di grandi dimensionisecondo una regia di ambiente che valoriz-zi insieme le opere e i luoghilunedì, giovedì, sabato e domenica 10-19; mercoledì e venerdì 10-22forte belvederevia di san leonardo, +39 0552001486

Firenze

dal 22/06/2005 al 10/07/2005

Marithé & François Girbaudin occasione della 68esima edizione di PittiImmagine Uomostazione leopoldaviale fratelli rosselli, 5+39 055212622www.stazione-leopolda.com

Livorno

dal 29/05/2005 al 28/08/2005

Afro - Metamorfosi della figura1935-1955Personaledal mar. alla dom. 10-13 e 16-19museo civico giovanni fattori -villa mimbellipiazza sant’jacopo in acquaviva, 65+39 0586808001www.comune.livorno.it/fattori/[email protected]

Pietrasanta

dal 14/05/2005 al 26/06/2005

Ozmo / AbbominevoleIn breve tempo Ozmo & Abbominevolehanno colpito l’attenzione dei media, delleriviste di moda, di tramissioni TV, che lihanno presto inseriti in quel fenomeno dicostume giovanile etichettato “street-art”galleria astunipiazza duomo, 37 - +39 [email protected]

Prato

dal 22/06/2005 al 30/11/2005

Jeans! Le origini, il mito ameri-cano ed il Made in ItalyUna grande mostra a Prato ripercorre letappe del jeans dalle origini ai nostri giorni,dall’America all’Italia, alla Toscana10-18; 10-14 (sab.); 16-19 (dom.) -chiuso mar.museo del tessuto - ex fabbricacampolmivia santa chiara, 24+39 0574611503 - [email protected]

San Gimignano

dal 4/06/2005 al 14/07/2005

Clima apertoLa galleria L’Albero Celeste di SanGimignano (Siena) continua la sua ricercanella pittura figurativa Italiana proponendole ultimissime opere di quattro giovani pitto-ri: due paesaggiste e due pittori della figuratutti i giorni 10-13 e 15-19galleria l’albero celestevia marconi, +39 [email protected]

Siena

dal 23/03/2005 al 28/08/2005

Hugo Pratt - Periplo ImmaginarioL’evento espositivo, promosso dallaFondazione Monte dei Paschi di Siena, riper-corre l’opera del grande fumettista e creatoredi Corto Maltese, nel decennale della suascomparsa.santa maria della scalapiazza duomo, 2 - +39 [email protected]

Siena

dal 27/05/2005 al 25/09/2005

Identità&NomadismoLa mostra Identità&Nomadismo è un’inda-gine sulla posizione occupata dall’artistaall’interno della società contemporaneamar.-dom. (chiuso il lunedì), dalle 12alle 19 (chiusura biglietteria ore 18:30)palazzo delle papesse - centroarte contemporaneavia di città, 126 - [email protected]

E x i b a r t . o n p a p e r i n f o - d i s t r i b u z i o n e - a b b o n a m e n t o h t t p : / / o n p a p e r . e x i b a r t . c o m

82.calendario Exibart.onpaper

TORINOfino al 15 luglio 2005

PINK LOVE, BLACK LOVE a cura di Karin Gavassa e

Lorena Tadorni

orario: da mar. a ven. 16-19.lun. e sab. su appuntamentoVelanVia Modena 52 (10153)Info +39 011280406fax +39 [email protected]

FIRENZEfino al 4 settembre 2005

MARIA DE' MEDICIUna principessa fiorentina sul

trono di Franciaorario: 8.15-18.30 nei mesi di

maggio, settembre, 8.15-19.30 neimesi di giugno,luglio,agostoLa biglietteria chiude un'ora primadella chiusura del Museo. Chiusura:primo e ultimo lun. del mesetelefono evento: +39 0552654321Palazzo Pitti - Museo degliArgentiPiazza Pitti +39 055290383 (info)+39 0552388710 (fax)+39 055294883 (tel)[email protected]/argenti/www.mariademedici.it

FORTE DEI MARMIdal 23 luglio al 10 agosto 2005

DALLA A ALLA M …a cura di Chiara Guidi

orario: 10-13 / 17-24Sarà editato il catalogo dellacollana opere preziose n° 13Galleria Susanna OrlandoTel fax 0039 058483163Via Carducci I0www.galleriasusannaorlando.it

FIRENZEgiugno 2005

MAX ROHRSergio Tossi

arte contemporaneaVia Pindemonte 63Tel. 0552286163Fax [email protected]

ROSIGNANO MARITTIMO (LI)dal 4 al 18 giugno 2005

GIOVANNA MARINO EFIORELLA SIENA

Finestra n. 20. Pittura e Bambole

Visita su appuntamentoTel: Fiorella Siena 0586 762255Giovanna Marino 347 5258752Bruno Sullo 349 4321966La Casa dell'ArtePalazzo Marini

SAN GIMIGNANOfino al 2 luglio 2005

KENDELL GEERsatyr:ikon

NEDKO SOLAKOVDead-lock stories

HANS OP DE BEECK Blender

orario : dal martedì al sabato14.00/19.00Galleria Continuavia del Castello, 11 tel. 0577 943134 fax 0577 940484 [email protected]

Trentino-Alto AdigeBolzano

dal 27/05/2005 al 28/08/2005

Light Lab.Cortocircuiti quotidianiLa luce non viene pertanto intesa come fat-tore smaterializzante dell’opera quantopiuttosto come versatile elemento dellaquotidianità che offre una concreta oppor-tunità di mutare le abitudini percettivema-do ore 10 alle 18, gio ore 10 alle 20museionvia raffaello sernesi, 1+39 [email protected]

Merano

dall’ 8/07/2005 al 18/09/2005

Man Ray - MagieAncora un importante ospite per la mostraestiva di fotografia in programma allaKunstMeran/oArte di Merano e dopo ilgrande successo de “Il mondo di RobertMapplethorpe”da martedì a domenica dalle ore 11alle ore 19 - chiuso il lunedìkunst meran/o artevia portici, 163+ 39 [email protected]

Mezzolombardo

dal 21/05/2005 al 30/06/2005

Gianni Pellegrini - Al limite del-l’ombraPellegrini crea delle superfici monocromee, su di esse interviene con un pazientelavoro di “scrittura” segnicada lunedì a venerdì 17.30–19.30patrizia buonanno arte contem-poraneavia giuseppe garibaldi, 16+39 [email protected]

Rovereto

dal 12/06/2005 all’ 11/09/2005

Thayaht futurista irregolareDoppia esposizione, al Mart di Roveretoe agli Uffizi di Firenze, e una pubblica-zione per valorizzare l’opera del futuri-sta fiorentinomartedì, mercoledì, giovedì, sabato edomenica 10-18; venerdì 10-21. chiu-so il lunedìmartcorso angelo bettini, [email protected]

Trento

dall’ 11/06/2005 all’ 11/09/2005

La galleria dell’amoreE’possibile immaginare un luogo dove si pos-sano ammirare delle opere d’arte, dove sipossa assistere a performance e allo stessotempo intrecciare relazioni umane, godendodell’ascolto di momenti musicali … conce-dendosi magari l’assaggio di curiosi cibi edrink che rievocano atmosfere dionisiache?10-18, chiuso lunedìgalleria civica d’arte contemporaneavia rodolfo belenzani, 46+39 [email protected]

Trento

dal 26/05/2005 al 30/07/2005

Nicola SamorìSamorì affronta, da un punto di vista assoluta-mente originale, sensualità e fisicità per soddi-sfare e riportare in auge quel bisogno inaliena-bile di partecipazione emotiva che in passatoha spesso legato artefice e modello10-12:30 17-19:30 escluso lunedì edomenicastudio d’arte raffaellivia del travai, 22+39 [email protected]

UmbriaPerugia

dall’ 1/07/2005 al 31/07/2005

Alessandro Bazan - Jazz PaintingPersonale11-13 e 16-19 aperto tutti i giornimuseo della citta’ - palazzodella pennavia podiani, 11+39 [email protected]

Terni

dal 13/05/2005 al 30/06/2005

Lucio PeroneL’artista, attraverso i suoi lavori, cerca dilegare la progettualità scultorea a modelliquotidianitutti i pomeriggi dalle 17 alle 20 e ladomenica mattinaronchini arte contemporaneapiazza duomo, 3+39 [email protected]

VenetoPadova

dal 18/06/2005 al 16/07/2005

Fabio Bonetti / MarcoCampaniniL’occasione di questa bi-personale, oltre adoffrire una conoscenza approfondita deidue giovani autori in mostra, è anche moti-vo di riflessione sul medium fotografico,mezzo il cui utilizzo è diventato ormaiimprescindibile per molta rappresentazioneartisticada martedì al sabato dalle ore 16.00alle 19.30galleria estrovia san prosdocimo, 30+39 [email protected]

Padova

dal 7/05/2005 al 24/07/2005

Tiepolo, Piazzetta, Canaletto,Piranesi, Guardi…Una preziosa mostra interamente dedica-ta alla raccolta di disegni del grande sto-rico dell’arte Giuseppe Fiocco, ora allaFondazione Giorgio Cini9–19, lunedì chiusomusei civici agli eremitanipiazza eremitani, 8 - +39 0498204551

Venezia

dal 3/06/2005 al 18/09/2005

Jackson PollockSenza confini, solo bordiDipinti su carta10-18. chiuso il martedìcollezione peggy guggenheimdorsoduro, 701 - +39 [email protected]

Venezia

dall’ 8/06/2005 all’ 11/09/2005

Kiki SmithHomespun Talesuna personale riflessione sulla casaveneziana10-18, venerdì e sabato fino alle 22.chiuso il lunedìfondazione querini stampaliacampo santa maria formosa, +39 [email protected]

Venezia

dal 7/06/2005 al 20/07/2005

Lawrence CarrollLawrence Carroll in questa piccola maraffinatissima mostra personale aVenezia presenta sia lavori classici, chesono protagonisti dell’allestimento nellaCasa, sia lavori nuovi, che nello spaziodella Galleria sono rappresentati daun’unica opera dell’ultima serieFreezing Paintingsmartedì 10-12.30, da martedì a sabato16.30-19.30, e su appuntamentogalleria michela rizzocalle degli albanesi, 4254+39 0415223186www.galleriamichelarizzo.netinfo@galleriamichelarizzo.net

Venezia

dal 10/06/2005 al 30/10/2005

Lucian Freudla mostra del Correr presenta una serie diopere finora mai esposte al pubblico, oltreai capolavori che furono il punto di forzadella grande retrospettiva del 2002 alla Tatetutti i giorni 10-19 (biglietteria 10-18)museo correrpiazza san marco, +39 0415224951www.museiciviciveneziani.itpressmusei@comune.venezia.it

Venezia

dall’ 8/06/2005 al 3/10/2005

Lucy e Jorge Orta - Drink WaterSarà affrontato il tema della generale carenzadell’acqua come risorsa naturale e delle que-stioni concernenti gli effetti che la privatizza-zione e il controllo aziendale hanno sulla pos-sibilità per Tutti di accedere all’acqua pulitatutti i giorni, chiuso il martedì, 12-18fondazione bevilacqua la masa- galleria di piazza san marcopiazza san marco, 71c+39 [email protected]

Venezia

dal 5/06/2005 al 5/07/2005

Paolo Tait - Paura e zuccheroLe opere di Paolo Tait sono grandiose,inquietanti e bellissime. Sono il frutto di unpensiero libero e potente che non scende acompromessi con ciò che già esiste o è esi-stito come formula accettata dal tempolun.-dom. dalle 16 ale 20, chiuso di sab.,visite in altri orari previo appuntamento3d & perela’salizzada dei greci, [email protected]

Venezia

dal 17/06/2005 al 23/07/2005

The Aesthetics of TubesWorks in and with plastic tubes, by inter-national designers and fashion designers

lun.- sab.: 10 - 12.30 / 16 - 19.30 rossella junckcalle larga san marco, [email protected]

Venezia (Giudecca)

dal 4/06/2005 al 24/07/2005

Désirée PalmenLa serie di lavori esposti in Galleria prendespunto da un’ordinanza già in vigore inOlanda e presto in attuazione anche in Italiache lede la libertà dell’individuo. Tale prov-vedimento si serve di migliaia di telecame-re distribuite e nascoste nel territorio permonitorare di continuo gli spazi pubblicida martedì a domenica 11-19galleria nuova iconacalle dell’olio, 454 - +39 0415210101www.nuovaicona.org - [email protected]

Exibart.onpaper calendario.83

PADOVAfino al 30 giugno 2005

SCUOLA DI VITA MADRASAdi Luigi Ballarin

Gapgart Communicationinaugura presso lo spazio di Donna Irene Vicolo Pontecorvo 1Info: [email protected]

VENEZIAfino all'8 luglio 2005

GRAYSON PERRYMolte opere inedite e fantasti-

che dell'artista londineseGALLERIA IL CAPRICORNOSan Marco 1994Info +39 0415206920Fax +39 [email protected]

VENEZIAda mercoledì 8 giugno 2005

ANILA RUBIKU Yellow stickers

intervento urbano tra i giardinie la stazionea cura di Elisa Marras

in collaborazione con:The Flat -Massimo Carasivia Vaina 2, Milanotel [email protected]

VENEZIAfino al al 23 luglio 2005

ENRICO TOMMASO DE PARISChromosoma

orario: 10-18, chiuso il lunedìGalleria TraghettoPiazza San Marco 2543 Info +39 0415221188Fax +39 [email protected] presso lo Spazio Thetis(raggiungibile da San Zaccaria,motoscafo ACTV, fermata Bacini)

VENEZIAdall' 11 giugno all' 11 luglio 2005

TIZIANA PRIORIRiflessi

orari: tutti i giorni negli orari diapertura dell'hotelIngresso liberoHotel Londra Palace Riva degli Schiavoni 4171Tel.+39 041.5200533www.hotelondra.it

VERONAfino al 30 luglio 2005

DANIELE GIRARDI Chromocosmo

A cura di Maurizio Sciaccaluga

orario: dal mar. al sab. 15.30-19.30, mattino, lun. e festivi suappuntamentocatalogo in galleriaLa Giarina Arte ContemporaneaVia Interrato dell'Acqua morta 82phone/fax + 39 045 [email protected]

VERONAfino al 30 giugno 2005

GIUSEPPE GALLOmito-rito-sito

a cura di Mirta d'Argenzio eRolf Lauter

orario: 10.00 - 13.00 / 15.30 -19.30, domenica chiusoGalleria dello ScudoVicolo Scudo Di Francia 2 Info +39 04559144Fax +39 [email protected]

VERONAfino al 20 luglio 2005

SENZA TRUCCOorari: dal martedì al sabato:

10.00 - 12.30 e 15.30 - 19.30 chiuso domenica e lunedì.Galleria d'arte BoxartVia Dei Mutilati, 7° (37122)Tel. 045/8000176Fax 045/[email protected]

VERONAfino al 21 giugno 2005

JE NE REGRETTE RIEN #2autori: Alberto Garutti, Giorgio

Griffa, Herbert Hamak, SteveRoden

Studio La CittàVia Dietro Filippini 2Info +39 045597549+390458003708Fax +39 [email protected]

Cosa credete, che le belle mostre alla British School di Roma vengan fuori da sole? Nient'affatto, sono frutto - come vedete - del duro lavoro financo della capa Cristiana Perrella (1)! Edecco l'artista Jota Castro con Antonella Casadio che di Alfredo Sigolo è compagna nella vita e assistente durante le fiere (notare il taccuino che tutti temono, 2). L'artista Nico Vascellariapre il suo spazio a Vittorio Veneto con una festa piena di amici e di palloncini (ma che ci faceva Sissi vestita da talebana? 3). Federico Solmi, felice dei successi della sua mostra a Napoli,si aggira per l'Italia (4) con un obbiettivo: conoscere il suo attore-feticcio Rocco Siffredi. Bhe c'è voluto, come si vede, l'aiuto di Luca Beatrice (5), ma pare ce l'abbia proprio fatta! Mentrelasciamo lavorare in santa pace H. H. Lim e Thorsten Kirchoff alla loro mostra nella romana Volume! (6) veniamo a scoprire chi sono e che fanno tutte queste coppiette in posa cheseguono. Segnali di fumo, anzi di fumetto a Torino. Dove il vignettista di Exibart.onpaper, Danilo Paparelli, ha ceduto ai paparazzi a fianco nientepopodimenoché di Bruno Bozzetto (7). Infiera a Milano il collezionista Jacomo Giacomini se la spassa con Paolo Schmidlin e relative sculture (8). Altra fotofinish, altra coppietta in posa: le dinamiche gallerista - artista sono fedel-mente rappresentate da questo quadretto. Guardate con che atteggiamento il gallerista Andrea Perugi si scruta il "suo" Fausto Gilberti (10). E concludiamo con la coppietta di rossovestita. Cristiana Pariset, ufficio stampa di MiArt, con Emilia Giorgi, direttamente dalla Darc di Roma (11). Intanto Pasquale Leccese ci vuol dimostrare che lui è un gallerista che guardalontano (9). Salutiamo Milano con questo calembour urbano, basta un '2' davanti all'insegna e il Padiglione d'Arte Contemporanea (Pac) si trasforma nel nome di un famoso rapper… (12).Passiamo a Firenze dove durante l'inaugurazione di Giovanni Rizzoli da Poggiali&Forconi, il gallerista non faceva altro che complottare con mercanti e collezionisti (14) e infatti Rizzoli nonaveva un tavolo libero per firmare autografi (15). Come finire questa prima pagina di fotofinish, ma ovvio, come al solito. Con il caro buon Rafael Pareja che… che… esattooo, che mangia(13). Fateci caso: i piatti di tutti i commensali sono già belli e ripuliti, mentre lui continua a inforchettare chissaccosa. Quasi quasi dal prossimo numero una rubrica apposita…

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Rita Vitali Rosati invia a fotofinish questo scatto memorabile. Il mitico Dago e il mitico Mimmo (Rotella) insieme ad una conferenza (16). Marco Prestia e Adalberto Abbate piz-zicati in un ristorante di Cefalù (17); e ancora Maurizio Nannucci e Lorand Hegyi in un'osteria di Firenze (18). Alessandro Gianvenuti in versione clochard che dà da bere ad unrandagio in zona Parioli, 19). Sappiatelo e premunitevi, se del caso, sì perché andando a qualche vernissage a Roma (qui siamo al Mascherino, 20) vi capiterà senz'altro diincontrare Er Piotta! Certo sempre meglio di Milano, dove può succedere di imbattersi in siparietti tipo Santa Nastro e Massimo Carasi che flirtano tra smorfie inconsulte (21).Smorfiosetto anche Vittorio Sgarbi durante un'inaugurazione in quel di Aosta con la giornalista Nadia Presotto Luparia (22). L'artista Yumi Karasumaru per la sua mostra aBrescia ha fatto le cose in grande stile, con tanto di vestito orientale per non far dimenticare le sue origini (23). A proposito di costumi, ma avete visto come hanno ridotto l'ar-tista Simone Lucietti per le riprese del film "Il Santo" sulle vicende di Ezzelino da Romano (25). Qualcuno ci dica quale fantomatica decisione stava prendendo il prestigioso con-sesso riunito nelle sale della galleria Oredaria (24). Di chi si tratta? Da sinistra La gallerista Marina Covi (di spalle), Gino Sabatini Odoardi, Michelangelo Pistoletto e MarcoTirelli. Torniamocene a Milano perché una delle attrattive di MiArt, qualcuno si azzardi a negarlo, è stato lo stand dei cocktail. Guardate il signore dalla bianca barba prima (26)e dopo averne bevuti un po' (27). Certo che anche gli addetti ai lavori non hanno scherzato, già perché secondo voi non è causa dell'happy hour questa faccetta del galleristaFabio Paris (28)? Con tanto di Marinella Paderni e Simona Vendrame che, sullo sfondo, si sforzano a parlare seriamente di lavoro.

INVIATECI LE VOSTRE FOTO. LE PIU' BELLE VERRANNO PUBBLICATE SUI PROSSIMI FOTOFINISH > [email protected]

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 Ah, finalmente. No, perfavore, non se ne poteva più. Ilsilenzio era, come si usa dire,assordante. Intendo dire, perun po' abbiamo sopportato cheVasco Rossi non ricevessenemmeno uno straccio di lau-rea, ma ormai la misura eracolma. Per fortuna, anche secon il solito immenso ritardoitaliota, l'Istituto Universitariodi Lingue Moderne di Milanoha posto fine allo scandalo,(non inferiore a quello dellamancata laurea a MaurizioCattelan, assegnatagli poi afuror di popolo dal prestigiosoateneo trentino) laureando ilBlasco nazionale honoriscausa. Pare che, rosi dall'invi-dia, gli esimi componenti delsupremo comitato della regiauniversità Complutense diMadrid stiano meditando dilaureare ad honorem Cristinad'Avena, mentre la californianaUCLA - ma la notizia è riserva-tissima - è già sulle tracce diTopo Gigio. Sì perché, nonappena metto piede all'estero,e si viene a sapere che sonoitaliano, la domanda è semprela stessa: "Ma allora, avetedato questa laurea ad hono-rem a Filadelfo Anzalone? Ed aPiero Focaccia? Ed aRingo?...". Per un po' possotergiversare, ma ormai l'imba-razzo è evidente. Come faccioa spiegare che siamo unPaese dove un Nobel comeMontale non era laureato e sene vantava pure? O dove l'expremier D'Alema ha compiuto

l'intero iter universitario, tesicompresa, evitando di proposi-to di farsi assegnare il titolofinale, il suggello formale (maormai sostanziale) del famige-rato "diploma di laurea"?Inutile, non capirebbero.E l'imbarazzo cresce ogni gior-no di più, come testimonia lavicenda di Franco Battiato.L'illustre compositore - artista- regista - cantore vaticanoavrebbe dovuto essere insigni-to della laurea ad honoremdall'Università di Catania, natu-ralmente in Lettere (e in cosase no? Musicologia? Storiadell'Arte? Semiotica del cine-ma?...). Ora, come si sa, que-sto genere di proposte devonoessere sottoscritte dal SenatoAccademico all'unanimità, mail ventiduenne rappresentantedegli studenti GiacomoBellavia (Alleanza universita-ria), che fa parte di quell'augu-sto consesso, ha votato con-tro, impedendo di fatto il confe-rimento della laurea al cantau-tore - proposta del preside diLettere, Nicolò Mineo."Battiato promise di andar viadalla città in caso di vittoria delcandidato sindaco di centrode-stra Scapagnini - ha motivatoBellavia - offendendo Catania ei catanesi". L'episodio ha fattodavvero capire che la misuraera colma.Secondo quanto riportato daimedia, il presidente dellaProvincia e del Consorzio uni-versitario di Enna, CataldoSalerno ha affermato che "È

una vergogna che uno studen-tello di destra possa averebloccato il conferimento dellalaurea honoris causa aBattiato da parte della più anti-ca Università siciliana". Daimicrofoni dei tg, ancor piùesplicito il preside Mineo: "È unsegno d'intolleranza. Quelloche è importante è che sitenga assolutamente distinto ilcampo culturale da quello poli-tico, perché altrimenti farem-mo davvero un'operazione chenon è nella culturadell'Università". Ma da Romaarrivano i "complimenti" aBellavia. Firmati da Ignazio LaRussa, vicepresidente diAlleanza nazionale: "La minac-cia di abbandonare la città incaso di vittoria della Cdl, seprima dell'esito del voto potevaforse essere utile a una deci-sione a lui favorevole, è giusta-mente risultata un boomerangper Battiato". Subito ripresodal segretario regionale diItalia dei Valori, Salvo Raiti:"Del resto non ci si può aspet-tare di più da chi vede la cultu-ra, specialmente se di fruizio-ne popolare, come il fumo negliocchi". Per il deputato dellaMargherita, Giovanni Burtone,il gesto è stato "offensivo elesivo dell'immagine stessadell'Ateneo". Poi ancora il pre-sidente del Consiglio nazionaledegli studenti universitari,Uccio Muratore: "L'universitàed il sapere non possono esse-re imbrigliati in logiche diappartenenza faziose". A con-

clusione della vicenda arrivapoi la notizia che laConfederazione degli studentidell'Università Federico II diNapoli annuncia la decisione dichiedere al rettore il conferi-mento della laurea honoriscausa a Franco Battiato. Ah, che dibattito fantastico!Ragazzi, erano decenni chenon si vedeva niente di similein Italia, stiamo parlando di cul-tura vera, sembra di stare aParigi negli anni '80…Insomma, che cavolo, il puntovero è che un conto è ascolta-re un cantante laureato, unconto mettere su un cd di unoche ha a malapena un diplomi-no da istituto tecnico, o maga-ri (orrore) la licenza media. Madài, non vale neanche la faticadi scaricarlo da internet.Ricordo benissimo le nottatecon gli amici, dopo aver ascol-tato Fetus, Pollution, M.lle LeGladiator e cantato in coro"mare mare voglio annegare",trascorse ad almanaccaresulla preparazione universita-ria di Battiato, "ma avrà datoSociologia dei Media? Losaprà come si pronunciaBenjamin? E quel riferimentoai Minima Moralia, gli derivada un corso specialistico diJameson o dalla SettimanaEnigmistica?". E adesso, sape-re che non è laureato, insom-ma, ci ha rovinato tutto. Per evitare scottanti delusionifuture dobbiamo tutti insiemestilare una compilation deinominativi a cui necessaria-

mente le patrie universitàdovranno elargire la laureahonoris causa. Facciamo que-sto sforzo, diamo il nostro con-tributo ai senati accademici!Se l'ha presa Vasco, direi chenon la si può rifiutare a TotoCutugno (antropologia deipopoli primitivi, direi). Se l'han-no data a Cattelan, allora per-ché negarla a Franco Piruca?E a Pino Pinelli? E a SergioSarra? E a Pippo Ciorra? Se ladaranno a Battiato, perchénon a Michele? E a MarisaSannia? E a Sandy Marton? Ea Jonshon Righera? E a FreakAntoni? E a Minnie Minoprio?Si potrebbero pensare anchelauree da elargire a coppie,per aumentare la risonanzadell'evento. Che so: Ale eFranz, Lillo e Greg, Ric e Gian,Spic e Span. Oppure a triadi:Pupo, Mal, Bifo; oppure, laStefanenko, Schevcenko,Panamarenko (e magariMarius Marenco); o ancoraPirro Cuniberti, FaustoCeliberti, Barbara Alberti. E achiudere Lupo Alberto…E se avete altre idee scrivete-mi. Â

(scrivimi:[email protected];illustrazione di Bianco-Valente)

Dishonoris causadi Marco Senaldi

86.hostravistoxte Exibart.onpaper