DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 DICEMBRE 198 5 ...

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Atti Parlamentari — 34901 — Camera dei Deputati IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 DICEMBRE 198 5 RESOCONTO STENOGRAFIC O 402 . SEDUTA DI GIOVEDÌ 12 DICEMBRE 198 5 PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE VITO LATTANZIO IND I DEL PRESIDENTE LEONILDE IOTT I INDICE PAG . PAG . Missione Disegno di legge finanziaria e bilanci o di previsione dello Stato per il 1986 : (Assegnazione a Commissione in sed e referente) 3490 3 34961 luppo economico e sociale del Mez - zogiorno (1500) ; GORLA ed altri : Interventi straordinar i nel Mezzogiorno (1842) . 34910 , 34922 , 3492 5 PRESIDENTE 34904, 34907, 34908 , 34912, 34914, 34916, 34918, 34920 , 34923 , Disegno e proposte di legge (Seguito AMBROGIO FRANCO POMPEO (PCI) . . . . 34918 alla discussione) : Bosco MANFREDI (DC) . . . . 34923 S . 969 . — Disciplina organica dell'in - tervento straordinario nel Mezzo - CALAMIDA FRANCO (DP) . . . . 3491 4 CONTE CARMELO (PSI), Relatore per l a giorno (approvato dal Senato) 34907 maggioranza . . . . (2857); DE LUCA STEFANO (PLI) 34920, 34922, 3492 3 CIRINO POMICINO ed altri : Intervent i straordinari nel Mezzogiorno (741 - bis) ; LAMORTE PASQUALE, Sottosegretario d i Stato alla Presidenza del Consigli o dei ministri 3490 7 ALMIRANTE ed altri : Nuovo intervento MINERVINI GUSTAVO (Sin . Ind.) 34907, 3491 6 straordinario nel Mezzogiorno NUCARA FRANCESCO (PRI) 34907, 34908, 3491 0 (784) ; RUFFOLO GIORGIO (PSI) 3491 0 NAPOLITANO ed altri : Misure per lo svi - VALENSISE RAFFAELE (MSI-DN) . . . . 34907

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Atti Parlamentari

— 34901 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 DICEMBRE 198 5

RESOCONTO STENOGRAFICO

402.

SEDUTA DI GIOVEDÌ 12 DICEMBRE 1985

PRESIDENZA DEL VICEPRESIDENTE VITO LATTANZIO

IND I

DEL PRESIDENTE LEONILDE IOTTI

INDICE

PAG . PAG .Missione

Disegno di legge finanziaria e bilanci odi previsione dello Stato per il1986 :

(Assegnazione a Commissione in sed ereferente)

34903

34961

luppo economico e sociale del Mez -zogiorno (1500) ;

GORLA ed altri: Interventi straordinar inel Mezzogiorno (1842) .

34910 ,34922 ,34925

PRESIDENTE 34904,

34907,

34908 ,34912, 34914, 34916, 34918, 34920 ,

34923 ,Disegno e proposte di legge (Seguito AMBROGIO FRANCO POMPEO (PCI) .

.

.

. 34918alla discussione) : Bosco MANFREDI (DC) .

.

.

. 34923S . 969. — Disciplina organica dell'in -tervento straordinario nel Mezzo -

CALAMIDA FRANCO (DP) .

.

.

. 3491 4CONTE CARMELO (PSI), Relatore per l a

giorno (approvato dal Senato) 34907maggioranza .

.

.

.(2857); DE LUCA STEFANO (PLI)

34920, 34922, 3492 3CIRINO POMICINO ed altri :

Intervent istraordinari nel Mezzogiorno (741 -bis) ;

LAMORTE PASQUALE, Sottosegretario d iStato alla Presidenza del Consigli odei ministri 34907

ALMIRANTE ed altri : Nuovo intervento MINERVINI GUSTAVO (Sin . Ind.)

34907, 3491 6straordinario

nel

Mezzogiorno NUCARA FRANCESCO (PRI) 34907, 34908, 34910(784) ; RUFFOLO GIORGIO (PSI) 3491 0

NAPOLITANO ed altri: Misure per lo svi - VALENSISE RAFFAELE (MSI-DN)

. . . . 34907

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Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 DICEMBRE 198 5

PAG .

Disegno di legge (Seguito della discus-sione e approvazione) :

S. 1559. — Conversione in legge, co nmodificazioni, del decreto-legge 6novembre 1985, n. 597, recante di-sposizioni urgenti per assicurare lacontinuità della riscossione delleimposte dirette e per il differimentodi taluni termini in materia tribu-taria e di interventi straordinari nelMezzogiorno. Disposizioni in tem adi monopoli di Stato e di imposta diregistro (approvato dal Senato )(3303) .

PRESIDENTE 34930, 34934, 34935, 34936 ,34937, 34938

ALPINI RENATO (MSI-DN) 34934BELLOCCHIO ANTONIO (PCI) 34933D'AIMMO FLORINDO (DC), Relatore 34935 ,

34936GITTI TARCISIO (DC) 34935LOMBARDI DOMENICO RAFFAELLO, Sotto -segretario di Stato per le finanze 34937 ,

34938POCHETTI MARIOXPCI) 34935, 3493 6TRIVA RUBES (PCI) 34937SENALDI CARLO (DC) 34938

Disegno di legge (Seguito della discus-sione e approvazione) :

S. 1553. — Conversione in legge deldecreto-legge 2 novembre 1985, n .593, recante norme per la prorogadel termine massimo di continua-zione dell'esercizio di impresa perle società sottoposte ad amministra-zione straordinaria (approvato da lSenato) (3302) .

PRESIDENTE 34944, 3494 5PROVANTINI ALBERTO (PCI) 34944

Disegno di legge (Discussione e appro-vazione) : ,

Conversione in legge, con modifica-zioni, del decreto-legge 15 no-vembre 1985, n . 627, concernentedisposizioni in materia di compe-tenze professionali dei laureati i nmedicina e chirurgia nel settoredelle analisi cliniche (3287)

PRESIDENTE . . 34952, 34953, 34954, 34955 ,34956

DE LORENZO FRANCESCO, Sottosegretariodi Stato per la sanità 34953, 34954, 34956

PAG .

GARAVAGLIA MARIAPIA (DC), Relatore .34952 ,34954, 34955, 34956

Proposte di legge :(Annunzio) 34903(Approvazione in Commissione) 34925(Proroga del termine ad una Commis -

sione per la presentazione di un arelazione):

PRESIDENTE 34949, 34950, 3495 1ALPINI RENATO (MSI-DN) 34950DA MOMMIO GIORGIO (PRI) 3495 1PIRO FRANCO (PSI) 34951ROSSI DI MONTELERA LUIGI (DC) 34950SERRENTINO PIETRO (PRI) 34951TRIVA RUBES (PCI) 34950

Interrogazioni e interpellanze :(Annunzio) 34967

Calendario del lavori dell'Assemble aper il periodo 16-20 dicembre 198 5(Approvazione) :

PRESIDENTE . . 34961, 34962, 34964, 34965 ,34966

BATTAGLIA ADOLFO (PRI) 34964FORMICA RINO (PSI) 34962Orni TARCISIO (DC) 34966NAPOLITANO GIORGIO (PCI) 34964PAllAGLIA ALFREDO (MSI-DN) 34965REGGIANI ALESSANDRO (PSDI) 34965RUTELLI FRANCESCO (PR) . . . . 34962, 3496 4

Corte dei conti :(Trasmissione di documento)

. 34903

Per l'assegnazione di un progetto d ilegge a Commissione in sede legi-slativa :

PRESIDENTE 3496 1COSTA SILVIA (DC) 34961

Proclamazione di un deputato suben -trante . .

. .

. . . .

. .

. . 34925

Votazioni segrete . . . . .

. .

. . . . . 34937

Votazione segreta di disegni di legge 34925 ,34939, 34945, 3495 6

Ordine del giorno della seduta di do -mani 34967

Ritiro di un documento del sindacatoispettivo 34967

SEDUTA PRECEDENTE N . 401 — DI MERCOLEDÌ 11 DICEMBRE 198 5

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La seduta comincia alle 10,30 .

DINO MADAUDO, Segretario, legge i lprocesso verbale della seduta del 6 di-cembre 1985 .

(È approvato) .

Missione.

PRESIDENTE. Comunico che, a norm adell'articolo 46, secondo comma, del re-golamento, il deputato Galasso è in mis-sione per incarico del suo ufficio .

Annunzio di proposte di legge .

PRESIDENTE. In data 11 dicembre1985 sono state presentate alla Presidenz ale seguenti proposte di legge dai depu-tati:

Riz ed altri: «Integrazione alla legge 8agosto 1985, n. 413, sull'aumento del con -tributo dello Stato a titolo di concorsonelle spese elettorali sostenute dai partitipolitici» (3337) ;

ROCELLI e PIERMARTINI: «Norme sull'in-quadramento nelle ex carriere esecutiveed ausiliarie del personale di eserciziodell'Azienda nazionale autonoma dellestrade adibito a mansioni di ufficio »(3338);

PIRO: «Facoltà peri dipendenti della

pubblica amministrazione di convertire latredicesima mensilità in un periodo di fe-rie» (3339) ;

PIRO: «Abrogazione dell'obbligo per l adonna coniugata di indicare nei propr idocumenti di riconoscimento il cognomedel marito» (3340) ;

MEMMI: «Esposizione della bandiera na-zionale sugli uffici pubblici» (3341) ;

Riz ed altri : «Norme per dare effettivaequiparazione ai titoli accademici au -striaci riconosciuti equivalenti ai titoli ac-cademici italiani» (3342) ;

CASINI CARLO ed altri : «Nuove norme inmateria di impugnazioni nel processo pe-nale» (3343) ;

BOETTI VILLANIS AUDIFREDI ed altri :«Norme per la salvaguardia e l'uso de isuoli agricoli e per la determinazion edell'indennità di espropriazione e dell'in-dennizzo del danno per cessazione o ridu-zione dell'attività imprenditoriale agri -cola» (3344) .

Saranno stampate e distribuite.

Trasmissione dallaCorte dei conti.

PRESIDENTE. Il presidente della Cortedei conti, con lettera in data 3 dicembr e1985, ha trasmesso, ai sensi dell'articolo 7della legge 21 marzo 1958, n. 259, la de-

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terminazione e relativa relazione sulla ge-stione finanziaria dell'Ente autonomo de lParco nazionale d'Abruzzo, per gli eser-cizi dal 1978 al 1983 (doc . XV, n . 90/1978 -1979-1980-1981-1982-1983) .

Questo documento sarà stampato e di-stribuito .

Seguito della discussione del disegno dilegge: S. 969. — Disciplina organic adell'intervento straordinario nel Mez-zogiorno (approvato dal Senato)(2857); e delle concorrenti proposte dilegge: Cirino Pomicino ed altri : Inter -venti straordinari nel Mezzogiorno(741-bis); Almirante ed altri : Nuovo in-tervento straordinario nel Mezzo -giorno (784); Napolitano ed altri: Mi-sure per lo sviluppo economico e so-ciale del Mezzogiorno (1500) ; Gorla edaltri: Interventi straordinari nel Mez-zogiorno (1842) .

PRESIDENTE. L'ordine del giornoreca il seguito della discussione del di -segno di legge, già approvato dal Senato :Disciplina organica dell'intervento straor-dinario nel Mezzogiorno e delle concor-renti proposte di legge : Cirino Pomicin oed altri ; Almirante ed altri ; Napolitano edaltri e Gorla ed altri .

Ricordo che nella seduta di ieri si èesaurito l'esame degli articoli. Avvertoche sono stati presentati i seguenti ordin idel giorno :

«La Camera ,

considerata l'alta professionalitàespressa, in oltre trent'anni di attività, da lpersonale della cessata Cassa per il mez-zogiorno ;

rilevati i riconoscimenti avuti anche i ncampo internazionale, in modo partico-lare nel settore dell'uso intersettorial edelle acque ;

considerata altresì l'alta produttivit àespressa dal personale medesimo la cu iincidenza nel bilancio complessivo della

cessata Cassa per il mezzogiorno è quas iirrilevante e comunque garante di un tass odi produttività di lavoro che è il più alt onell'amministrazione pubblica italiana .

impegna il Governo

ad utilizzare prioritariamente, nel costi-tuendo dipartimento per il Mezzogiorno ,presso la Presidenza del Consiglio dei mi-nistri, il personale della cessata Cassa peril mezzogiorno concertando il trasferi-mento con le organizzazioni sindacalimaggiormente rappresentative .

(9/2857/1)«NUCARA, CIFARELLI, GUNNELLA ,

GERMANÀ»;

«La Camera ,

constatato che i consigli di ammini-strazione degli organismi dell'intervent ostraordinario sono scaduti ;

rilevato che questo stato di precarietànon giova certamente ad una concreta e defficace promozione dello sviluppo eco-nomico del Mezzogiorno ;

considerato che detti consigli di ammi-nistrazione si riferiscono di fatto a societ àper azioni e che quindi avrebbero potutoe dovuto essere rinnovati indipendente -mente dall'approvazione del provvedi-mento legislativo n . 2857 ;

impegna il Governo

ad impartire con immediatezza le oppor-tune direttive per il rinnovo dei consigli diamministrazione di tutti gli organism idell'intervento straordinario di compe-tenza del ministro per gli interventi

straordinari nel Mezzogiorno e degli ent isottoposti alla sua vigilanza .

(9/2857/2)«CIFARELLI, NUCARA, GUNNELLA ,

GERMANA»;

«La Camera ,

a conclusione della discussione sull'ar-

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ticolo 14 del disegno di legge n . 2857 eproposte abbinate;

considerata la difficoltà che il costodei trasporti rappresenta per l'economiadella Sicilia e della Calabria ;

impegna il Governo

a formulare proposte organiche per l aconcessione di particolari agevolazion iper il trasporto dalla Sicilia verso il re -stante territorio nazionale dei beni e pro -dotti finiti delle imprese ubicate in Sicili ae in Calabria fino all'apertura al traffic odel ponte di Messina .

(9/2857/3)«BOSCO MANFREDI, NUCARA, GI-

RINO POMICINO, CONTE CAR-MELO, SCOTTI, VIGNOLA, MAC-CIOTTA, CARRUS» ;

«La Camera

impegna il Governo

a costituire, in seno al dipartimento per i lMezzogiorno, un nucleo, composto da di -pendenti pubblici e da esperti forniti d ispecifica professionalità ed esperienza ,per la valutazione economico-finanziariadelle proposte di piano 'annuale di attua-zione e dei progetti da inserire nei pian iannuali di attuazione deliberati .

nazione, in particolare del comparto agri -colo, sino al conseguimento degli obiettiv iproduttivi e di quote di mercato che ga-rantiscano l'autonoma prosecuzione dell eattività dell'impresa . Congiuntamente altrasferimento di risorse e di esperienze ,l'IRI dovrà garantire ogni collaborazion ealla organizzazione ed alla conduzion edell'impresa .

(9/2857/5)«VALENSISE, PARLATO, MENNITTI» ;

«La Camera

impegna il Governo

ad operare perché il CIPI, nel quadrodella attuazione del piano decennale perle telecomunicazioni, assuma iniziativ evolte all'obiettivo che le produzioni di for-niture di servizi, macchine, apparecchia-ture e reti destinate a pubbliche ammini-strazioni e privati aventi sede nei territor idi cui all'articolo 1 del testo unico appro-vato con decreto del Presidente della Re -pubblica 6 marzo 1978, n. 218, siano rea-lizzate esclusivamente da aziende indu-striali iscritte alle Camere di commercio,industria, agricoltura e artigianato de imedesimi territori .

(9/2857/6)«PARLATO, VALENSISE, MENNITTI» ;

(9/2857/4)

«MINERVINI, BASSANINI»;

«La Camera,

«La Camera

impegna il Governo,

allo scopo di diffondere la cultura im-prenditoriale e di estendere la base pro-duttiva in settori innovativi, a impartiredirettive affinché l'IRI assuma partecipa-zioni di minoranza e comunque non d icontrollo nei capitali di rischio di nuoveiniziative aventi per oggetto sociale inno-vazioni di processo in qualunque attivit àindustriale ed innovazioni di prodottovolte alla tipicizzazione ed alla specializ -

evincendo dal prospetto riassuntivodelle opere pubbliche realizzate in Italianel triennio 1978-1980 (l'ultimo, in ordinedi tempo, pubblicato dall'ISTAT) ch enelle regioni settentrionali e centrali —64,59 per cento della popolazione nazio-nale — la spesa affontata dai competent idicasteri è stata pari al 67,57 per cento del

totale (poco più di 1818 miliardi di lire) ,mentre nelle regioni meridionali — 35,4 1per cento della popolazione nazionale —gli interventi ordinari più quelli straordi-nari (Casmez) non sono andati oltre i lrestante 32,43 per cento della spesa com-plessiva ;

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deducendo che, nonostante la strom-bazzata "aggiuntività dell'interventostraordinario mirante a ridurre" (altri,più ridicoli, dicono "ad annullare") "ildivario nord-sud", esso diminuendo o ad -dirittura annullando divario è vieppiù au-mentato essendo stato negato al sud —finanche nella quasi trascurabile fatti -specie in oggetto — un 2,98 per cent o

della spesa pubblica nazionale che gl i

avrebbe consentito, una volta tanto, d i

pareggiare almeno uno dei tantissim i

"conti nazionali" nei quali il suo ruolo èquello di perdente storico;

considerato che dal prospetto in que-stione il carattere di superprefettura della

Casmez (i suoi poteri espropriativi dell e

autonomie locali del Mezzogiorno, o sosti-tutivi delle locali potestà decisionali e ge-stionali) viene nettamente rimarcato, cos ìcome il suo intervento straordinario, chealtro che aggiuntivo, appare ed è squalli-damente sostitutivo oltre che inconsi-stente: la Casmez ha speso in opere pub-bliche 283 miliardi di lire, lo Stato attra-verso i suoi dicasteri ha consentito a tuttele regioni italiane di progettare e realiz-zare autonomamente opere pubbliche pe rcomplessivi 618 miliardi di lire: sta difatto, però, che le regioni settentrionali equelle centrali hanno beneficiato di oltreil 95 per cento dell'erogato totale, quelledel sud si sono dovute accontentare degl i

spiccioletti ;

considerato altresì che il citato pro -spetto è stato ricavato a stento, attravers oun improbo lavoro di ricerca, preferendol'addomesticatissimo ISTAT mantenersiligio alla padronale consegna della gra nconfusione finalizzata alla inintellegibi-lità di quei certi dati (quelli del sud!) che ,se espressi e riferiti correttamente, fini-rebbero per diventare fin troppo scot-tanti ;

preso atto che, se mal curato o noncurato affatto, il vizietto della omessaspecificazione della spesa pubblica re-gione per regione finirebbe per legitti-mare il sospetto (che è certezza) della

artata omissione : finirebbe, cioè, per au-torizzare i malpensanti del sud (che ma itanto bene hanno pensato e pensano) apensare ad esso vizietto come all'abiett omarchingegno che, nascosto tra i pann ineppure tanto puliti di una sempre piùproterva ed arrogante generalizzazione ,uno sfrontato regime escogita ed utilizz aal fine di occultare la prova matematicadella politica coloniale praticata e d apraticarsi fin quando si possa nei con -fronti delle assoggettate regioni meridio-nali ;

constatato che alcuni mesi fa i ministr idella Repubblica si sono detti, tutti e cia-scuno, impossibilitati a rendere notol'ammontare dell'intervento ordinario re-alizzato o da realizzarsi regione per re-gione non disponendo dei conti detta-gliati; considerato altresì che la stessaidentica agghiacciante vergognosa impos-sibilità è stata confermata dal cervelloneelettronico della Ragioneria generaledello Stato che è il riassunto freddo ecompassato del cinismo dei suoi mano-vratori ;

ritenendo che l'effettiva gravità dell aquestione meridionale vada diagnosticat asoprattutto sulla base di una corretta in-formazione della localizzazione dell'inter-vento pubblico e della sua specifica desti -nazione, essendo stanche le popolazion idel Mezzogiorno di essere calunniate e dinfamate come sanguisughe del pubblicoerario e come palle al piede di un nor dche è costretto a pagare più tasse pe rmantenere i parassiti della terroneria ;

ritenendo infine che in un sistema ch eama spacciarsi per democratico non èconcepibile rifiutarsi di far sapere agl iamministrati dove finiranno o dove sian oandati a finire i loro soldi ;

impegna il Governo

a disporre che ciascuno dei propri dica-steri specifichi dal prossimo anno finan-ziario:

in sede di bilancio di previsione, su

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quali territori e con quale spesa preved aintervenire ;

in sede di bilancio consuntivo, su qual iterritori sia intervenuto e quanto abbiaspeso;

in sede di assestamento del bilancio ,su quali territori e in quale misura in -tenda "aggiustare" i propri interventi .

(9/2857/7)«MANNA» .

Qual è il parere del Governo sugli or-dini del giorno presentati?

PASQUALE LAMORTE, Sottosegretario d iStato alla Presidenza del Consiglio dei mi-nistri. Il Governo accetta l'ordine delgiorno Nucara n . 9/2857/1 ; accetta comeraccomandazione l'ordine del giorno Ci-farelli n. 9/2857/2 ; accetta, come prean-nunciato in sede di esame degli articoli ,l'ordine del giorno Bosco Manfredi n .9/2857/3, nonché l'ordine del giorno Mi -nervini n. 9/2857/4; accetta come racco-mandazione l'ordine del giorno Valensis en. 9/2857/5 .

Per quanto riguarda l'ordine del giornoParlato n. 9/2857/6, il Governo sarebb edisposto ad accettarlo qualora i presenta -tori aderissero alle seguenti proposte d imodifica concernenti il dispositivo : sop-primere la parola «il CIPI», e sostituire, alquartultimo rigo, la parola «esclusiva -mente» con la parola «prioritariamente» .

Il Governo accetta come raccomanda-zione l'ordine del giorno Manna n .9/2857/7, in quanto il tenore del disposi-tivo riflette le norme contenute nel prov-vedimento in esame, mentre la premessainduce a qualche riserva .

PRESIDENTE. Dopo le dichiarazion idel Governo, i presentatori insistono pe rla votazione dei loro ordini del giorno ?

FRANCESCO NUCARA. Anche a nomedegli altri firmatari, non insisto per l avotazione del mio ordine del giorno n .9/2857/1, e degli ordini del giorno Cifa-relli n. 9/2857/2 e Bosco Manfredi n .9/2857/3 .

GUSTAVO MINERVINI. Non insisto perla votazione del mio ordine del giorno n .9/2857/4, signor Presidente .

RAFFAELE VALENSISE . Signor Presi-dente, non insisto per la votazione del mioordine del giorno n . 9/2857/5, sottoline-ando l'importanza del fatto che il Go-verno abbia inteso accettarlo, in quantomi auguro che il principio in esso conte-nuto possa dar luogo ad una nuova ma-niera delle partecipazioni statali di esser epresenti nel Mezzogiorno .Circa l'ordine del giorno Parlato n .

9/2857/6, di cui sono cofirmatario, ac-cetto le modifiche proposte dal Governo enon insisto per la votazione soprattuttoperché intendo sottolineare che l'accetta-zione da parte del Governo del present eordine del giorno costituisce un segnaledi svolta del quale terremo conto nellasuccessiva fase di applicazione della legg esull'intervento straordinario . In questoordine del giorno è sancito il principioche le grandi commesse pubbliche, cioè igrandi apparati industriali dello Stato ,possano essere installati nel Mezzogiorno ,e ciò costituisce un fatto di enorme im-portanza che adegua lo sviluppo sociale ,economico e produttivo del Mezzogiorn oalle esigenze delle moderne tecnologie ,uscendo così dall'industrializzazione ripe-titiva che ha caratterizzato la precedent efase dell'intervento . Queste sono le ra-gioni per le quali non insistiamo per lavotazione dell'ordine del giorno e regi-striamo con soddisfazione il suo accogli -mento da parte del Governo .

ANGELO MANNA. Signor Presidente ,non insisto per la votazione del mio or-dine del giorno 9/2857/7, e ringrazio i lGoverno di aver dimostrato particolar esensibilità in questa occasione . Mi auguroperò che a tale sensibilità faccia seguitoqualcosa di più fattivo .

CONTE CARMELO, Relatore per la mag-gioranza. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

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CONTE CARMELO, Relatore per la mag-gioranza. Signor Presidente, ai sensi delprimo comma dell'articolo 90 del regola -mento, propongo alla Camera le seguenticorrezioni di forma del testo approvato:

l'emendamento 3 .8, interamente sosti-tutivo dell'articolo 3, va collocato nell'ar-ticolo 1 come comma aggiuntivo dopo i lcomma 5, in quanto concernente la ma-teria dei piani annuali di attuazione trat-tata, appunto, nei commi 5 e 6 di tal earticolo; di conseguenza la rubric adell'articolo 1 deve intendersi così modi-ficata: (Intervento straordinario, pro-gramma triennale per lo sviluppo de lMezzogiorno e piani annuali di attua-zione);

i commi 8, 8-bis e 9 dell'articolo 1 con-cernenti il coordinamento degli intervent ivanno collocati, per ragioni sistematiche ,dopo il comma 1 dell'emendamento 4 .2 ,interamente sostitutivo dell'articolo 4 ;

all'articolo aggiuntivo 6 .04 va premessala seguente rubrica: (Uniformità del trat-tamento praticato da aziende ed istituti d icredito) ;

all'articolo aggiuntivo 10.02 va pre-messa la seguente rubrica : (Contribut ispeciali per gli interventi ammessi all eagevolazioni comunitarie) .

PRESIDENTE . Onorevoli colleghi, sitratta di correzioni formali di alcuni arti -coli approvati nella seduta di ieri .

Pongo pertanto in votazione le propostedi rettifica al testo approvato testé illu-strate dal relatore .

(Sono approvate) .

Ai sensi del secondo comma dell'arti-colo 90 del regolamento, chiedo che l aPresidenza sia autorizzata a procedere a lcoordinamento formale del testo appro-vato .Se non vi sono obiezioni, rimane cos ì

stabilito .

(Così rimane stabilito) .

Passiamo ora alle dichiarazioni di votofinali .

Ha chiesto di parlare per dichiarazione

di voto l'onorevole Nucara . Ne ha facol-tà .

FRANCESCO NUCARA. Signor Presidente ,onorevoli colleghi, il tormentato iter d iquesto nuovo provvedimento legislativo c iinduce a più di una riflessione, soprat-tutto per il ritardo con il quale essogiunge in porto. È un ritardo che, dopol'interruzione dell'intervento straordi-nario e ben otto decreti di proroga, avevaaperto nel Mezzogiorno una crisi gravis-sima e tensioni sociali che, ancorché pilo -tate, erano effettivamente plausibili .

Non vi è dubbio che responsabilità poli-tiche hanno impedito una tempestiva or-ganizzazione legislativa, facendo piom-bare nell'incertezza tutta l'imprenditoriameridionale dopo la scadenza della legg en. 183 del 1976. Il modo, non certo lim-pido e trasparente, con il quale quest oprovvedimento è arrivato all'approva-zione della Camera, dopo la bocciaturadell'articolo 2 del luglio di quest'anno, haprodotto una serie di compromessi chehanno generato, a nostro avviso, un test omacchinoso e farraginoso . Non moltoconvincenti, le grandi forze politichehanno assunto atteggiamenti di sempremaggiore diffidenza l'una nei confront idell'altra, e viceversa. Ne è nato un test onormativo un po' presuntuoso, di compo-sizione tra punti di vista distanti se nonaddirittura contrapposti .

Tuttavia il meridione può trovare attra-verso questa legge una via per il suo svi-luppo, anche se alcune eccessive precisa-zioni e puntualizzazioni ne diminuiscon ola flessibilità e l'efficacia di azione . L'uti-lità di questo provvedimento è conness aalla effettiva possibilità di far scaturire

da esso le direttrici progettuali del nuovointervento nel Mezzogiorno. E un Mezzo-giorno che non rappresenta più una unit àomogenea: vi sono diversi Mezzogiornicon profonde differenze tra di loro eriesce assai difficoltoso interpretare la si-tuazione economica italiana, come quelladi una società semplicemente dualistica .Piuttosto la nuova legge dovrà affrontar edifferenze gravi nelle diverse regioni e din parecchie aree .

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I repubblicani pongono tre quesiti . Ilprimo riguarda la situazione attuale dell eregioni meridionali, che si presentanocon forte differenziazione tra loro e alloro interno (aree urbane degradate, tes-suto industriale caratterizzato da piccol ee medie imprese, zone fortemente arre-trate, specie lungo la dorsale appenni-nica). Lo sviluppo della piccola e medi aimpresa non è tale da garantire uno svi-luppo autonomo di queste regioni, anzi ,esse hanno bisogno di notevole aiuto pe rl'introduzione di nuove tecnologie, il po-tenziamento dei servizi, la difesa e l'ac-crescimento della produttività .

Bisogna sottolineare inoltre che la ne-cessità di nuovi posti di lavoro è tutta con-centrata nelle regioni meridionali . C'è inatto nel paese un processo demograficoevolutivo con forte differenziazione terri-toriale, con un sud dove l'incremento pro -segue e un nord che si spopola . Se tuttoquesto è vero, onorevoli colleghi, allora c iaspetta un futuro tutt'altro che facile . I lflusso migratorio da sud verso nord ri-partirà impetuoso, forse più che in pas-sato, e per contrastarlo non c'è che unapolitica dell'occupazione territoriale mi -rata nelle diverse esigenze regionali .Il secondo problema molto grave i n

questo quadro è la disoccupazione giova-nile, che richiede uno sforzo di solidarietànazionale. L'idea che esistono masse digiovani nel Mezzogiorno che non hannola possibilità di una esperienza di lavoro ,che non sono in grado di sviluppare l esingole personalità, è preoccupante. Sirende necessario trovare soluzioni capac idi valorizzare le energie locali, non co naiuti assistenziali e clientelari, ma co nl'utilizzo concreto delle energie e dell erisorse locali .

L'insieme di queste valutazioni fa sì ch eil problema del Mezzogiorno debba esser eal centro della politica industriale ed eco-nomica del Governo, così come ha affer-mato il Presidente del Consiglio nelle di-chiarazioni programmatiche del 1983 . Edin relazione a tale politica devono esser ecommisurati gli sforzi e le direttivedell'azione complessiva di politica econo-mica. L'obiettivo dell'intervento straordi -

nario deve essere quello di facilitare constrategie e misure adeguate l'integrazionedel Mezzogiorno e delle politiche relativ eal suo sviluppo con il resto del paese .

Non vi dovrà essere una politica per leinfrastrutture, una per i servizi di com-mercializzazione o una politica indu-striale, ma una strategia e misure concen-trate per meglio integrare il Mezzogiorn oin una politica nazionale. Dette politichedovranno essere definite nell'ambito dellalegge, con la partecipazione del Mezzo -giorno, tenuto conto delle esigenze de lMezzogiorno stesso .

L'intervento straordinario dovrà esal-tare il ruolo degli enti autonomi, soprat-tutto delle regioni, a livello tanto dellaelaborazione e della formazione delle po-litiche di settore e di assetto territoriale ,quanto delle strategie per la loro attua-zione e dei progetti specifici per dar lorocorpo .

Ma tutto ciò sarà vanificato dalla debo-lezza strutturale e politica di alcuni enti ,se gli strumenti dell'intervento straordi-nario non attueranno misure specifich eper ridurre il divario, in materia di pro-grammazione e progettazione tecnica, siatra il Mezzogiorno ed il resto del paese ,sia fra le stesse regioni meridionali .

Se da una parte la corresponsabilizza-zione degli enti locali, che devono diven-tare gli artefici del loro destino, non può ,in linea teorica, che lasciarci soddisfatti ,dall'altra dobbiamo pur dire che la debo-lezza delle strutture, cui spesso si ag-giunge l'incertezza politica, non può ch edestare in noi repubblicani preoccupa-zione per l'efficacia pratica del disegn ocomplessivo che si propone la nuova legi-slazione. Speriamo che funzionino i cri-teri sostitutivi, altrimenti le regioni debol idiventeranno sempre più tali .

Il Mezzogiorno non ha più bisogno d ifabbriche e di impianti (alcune regioni n ehanno sin troppe che non funzionano) ,ma ha bisogno di nuova imprenditoriali-tà, che si può estrinsecare attraverso l afornitura di servizi di alto livello, l'assi-stenza alle imprese, l'incentivazione adesportare fuori dalle regioni meridionali ibeni prodotti. Se pensiamo che nel 1983

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su 138 consorzi per l'esportazione ch ehanno ricevuto contributi dallo Stato sol -tanto 8 erano nel Mezzogiorno, possiam ovedere come il Mezzogiorno, in effetti, siaun grande mercato di consumo .

Si cerchi, dunque, di evitare aggrega-zioni di forze con rilevante autonomia fi-nanziaria a livello nazionale, che penaliz-zano e rendono subordinata l'imprendi-toria meridionale. È necessario, perquello che ho detto prima, incentivare d ipiù l'esportazione fuori dal nostro paese ,rendendo competitive le imprese meridio-nali .

Da questa legge che stiamo per appro-vare, e che ci appare appena sufficiente asuperare lo stato di confusione determi-natosi negli ultimi tempi, per quanto ri-guarda non solo l'intervento straordina-rio, ma anche il rapporto di esso con leamministrazioni locali e nazionali, nasc eun nuovo ministro per il Mezzogiorno ,con compiti tali da garantire il coordina -mento e l'attuazione del complesso dell apolitica del Mezzogiorno: un ministro d iprogramma .

La creazione del dipartimento nell'am-bito della Presidenza del Consiglio ci f aben sperare in una politica di coordina -mento, che sia finalmente tesa a rendereveramente l'Italia unita, non solo politica -mente, ma anche economicamente, civil-mente e culturalmente. Tale coordina -mento, onorevoli colleghi, deve mirare so-prattutto ad una drastica semplificazion ee riduzione dell'ordinarietà procedurale enormativa di tutte le provvidenze dispostein materia di intervento straordinario ead una chiara delineazione di iniziativeintegrate, intersettoriali e territoriali, ch eriescano a coinvolgere, nella maniera pi ùfunzionale possibile, operatori pubblici eprivati ed amministrazioni locali e cen-trali, a privilegiare soprattutto il discorsodi un incremento produttivo della strut-tura meridionale, rispetto al quale, ac-canto ad una sottolineatura del ruolodell'industria, bisogna riorganizzare tem-pestivamente quello dell'agricoltura ed èda avviare una chiarificazione nella ma-teria del tanto ventilato sviluppo del ter-ziario .

Vorrei dire un'ultima cosa sul perso-nale della cessata Cassa per il Mezzo -giorno, onorevoli colleghi . . .

PRESIDENTE. Onorevole Nucara, i ltempo a sua disposizione è trascorso .

FRANCESCO NUCARA. Sto concludendo ,signor Presidente. Non disperdiamoquesto patrimonio di alta professionalit àtecnica ed amministrativa, che a nostr oavviso non ha uguali nella pubblica am-ministrazione italiana. Si concretizzi e s iutilizzi al meglio il grande patrimoni oprofessionale, culturale e di esperienza d itutto il personale della cessata Cassa pe ril Mezzogiorno, smettendola di conside-rare quest'ultimo come il soggetto di tutt ii mali del Mezzogiorno . Questi lavorator ihanno grandi meriti ed anche qualch ecredito nei confronti dello Stato, avendovissuto nell'incertezza per quasi sett eanni. Hanno il più alto tasso di produtti-vità di tutta la pubblica amministrazione .L'incidenza del costo del personale èdell'1,2 per cento sull'intero bilancio dellacessata Cassa per il Mezzogiorno e lespese di funzionamento, comprensiv eanche del personale, raggiungono appen a1'1,8 per cento .Non smarriamo il senso delle distin-

zioni ed evitiamo di fare di ogni erba u nfascio !Concludo dicendo che, pur con le per-

plessità che ho manifestate, il gruppo re -pubblicano annuncia il proprio voto favo-revole sul progetto di legge sull'inter-vento straordinario nel Mezzogiorno .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l'onorevole Ruf-folo. Ne ha facoltà .

GIORGIO RUFFOLO. Onorevole Presi-dente, onorevoli colleghi, questa leggegiunge alla fine di una lunga e tormentatafase, punteggiata da impasses e da inci-denti di percorso alla fine di una vicendatormentata ma non sterile, che consente anoi socialisti di formulare un convint ogiudizio positivo sul suo esito .

Non abbiamo nascosto in altre occasioni

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riserve e preoccupazioni sulle version iprecedenti. Vorrei riassumere in poch eparole quei rilievi, che si articolavano at-torno a due punti fondamentali dell'inter-vento straordinario : la strategia program-matica e le strutture istituzionali .Quanto al primo aspetto, si rilevava

l'assenza di una vera strategia program-matica nazionale per il Mezzogiorno o ,ciò che è lo stesso, di una strategia meri-dionalistica per l'economia italiana, cheevitasse di costringere l'intervento nelMezzogiorno nell'ambito di una manovraassistenzialistica e regionale, rivolta a so-stenere e a rattoppare i danni più evident idella sua emarginazione . Si constatava,inoltre, un'accentuata genericità del pro-gramma triennale, più un discorso su lpiano che un piano vero e proprio, ch edefinisse le azioni programmatiche nelloambito di una intelaiatura di obiettivi pre-cisi e quantificabili in termini di reddito edi occupazione .

Quanto al secondo aspetto, si rilevava ,in primo luogo, la debolezza dell'organopolitico preposto all'intervento straordi-nario, in particolare in ordine alla suacapacità di coordinare quest'ultimo congli interventi delle amministrazioni ordi-narie; in secondo luogo, l'inadeguata defi-nizione dei compiti del nuovo organo tec-nico, il Fondo, e in particolare il pericol oche esso potesse, in assenza di strategieprecise e di strutture adeguate, ridursialla funzione di ente di erogazione anzi-ché di agenzia di promozione e progetta-zione .Il nuovo testo risponde positivamente

alle esigenze di una valida struttura isti-tuzionale, tale cioè da costituire il quadr opiù adatto allo svolgimento di una effi-cace strategia programmatica per il Mez-zogiorno .Sono convinto che lo sforzo impiegat o

in questi mesi in un confronto politico etecnico fecondo e serrato tra le forze de-mocratiche, che ha interessato oltre all amaggioranza anche la più grande forz adella opposizione, abbia dato risultati po-sitivi ed abbia permesso di varare un di -segno di legge che consente una ripres aefficace dell'azione meridionalistica.

In primo luogo, infatti, la legge af-fronta il problema cruciale del coordina -mento tra intervento ordinario e inter -vento straordinario, attraverso una solu-zione istituzionale che ne colloca la re-sponsabilità nella Presidenza del Consi-glio, prevedendo a tal fine che il ministroper gli interventi straordinari nel Mezzo -giorno, per delega del Presidente del Con-siglio, provvederà a coordinare il com-plesso della azione pubblica del Mezzo -

giorno .È disposta, inoltre, la costituzione ,

sempre nell'ambito della Presidenza de lConsiglio dei ministri, di un nuovo organo

operativo, il dipartimento per il Mezzo-giorno, dotato di personale tecnico quali-ficato e incaricato di espletare tutte l efunzioni previste dalla legislazione vi -

gente, ivi comprese quelle relative all avalutazione economica dei progetti da in-serire nei piani annuali di attuazione . Intal modo, il coordinamento potrà essereesercitato nella sede ed al livello appro-priati, sulla base di una delega specificadel Presidente del Consiglio, evitand ol'emarginazione settoriale e periferica de lministro del Mezzogiorno e potrà contaresu un organo amministrative e tecnicodotato di capacità e competenze ade-guate.

In secondo luogo, l'altro grande nodopolitico del problema, quello della Cassa ,è stato risolto con la costituzione da unaparte di una nuova agenzia di natura pre-valentemente manageriale e progettuale ,dall'altra di una gestione separata per l eattività di completamento, trasferimentoe liquidazione, regolata nel tempo e nell eresponsabilità da una procedura rigo-rosa .

In terzo luogo, è stato meglio precisat oil contenuto dei piani annuali di attua-zione, articolazioni operative essenzial idel programma triennale, nonché gl iobiettivi, primo fra tutti quello dell'occu-pazione, cui essi dovranno riferirsi . Conciò, dunque, sono poste basi solide pe rriprendere il processo dell'intervent ostraordinario nella fase ardua e perico-losa che l'economia e la società meridio-

nale attraversano. Certo, ci si può legitti-

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mamente chiedere se non sarebbe statoopportuno, per quanto riguarda la collo-cazione dell'organo politico di coordina -mento dell'azione meridionalistica, ope-rare una fusione, ad esempio, tra Mini-stero per gli interventi straordinari ne lMezzogiorno e Ministero del bilancio edella programmazione, opportunament erinnovati e riorganizzati in una nuovastruttura nel cui ambito anche la fun-zione dell'incentivazione finanziariaavrebbe potuto trovare una opportunacollocazione. Tuttavia, la creazione del di-partimento per il Mezzogiorno, incardi-nato nella Presidenza del Consiglio de iministri, può essere considerata soluzioneaccettabile quanto alla garanzia del coor-dinamento nazionale .Naturalmente, una legge è soltanto

una legge. Essa è il quadro di una stra-tegia: da un lato la presuppone, dall'altr oconsente di realizzarla. Il successo diquesta legge è legato alla esistenza e allaefficacia di una strategia di politica eco-nomica nazionale che consenta final-mente di affrontare i grandi problemidel Mezzogiorno, non per tamponarefalle ma per promuovere sviluppo . E quisi ripropongono, in forma attiva ed esor-tativa, le osservazioni già ricordate su icontenuti del programma triennale . Lesue limitazioni derivano in massim aparte dal fatto che esso è stato concepito ,e non poteva essere altrimenti, in mod oavulso da una strategia economica di svi-luppo nazionale di medio e lungo pe-riodo. Abbiamo più volte sottolineato l anecessità che, nell'ambito di uno strett ocollegamento con la politica dell'occupa-zione, la quale ha oggi un termine di rife-rimento strategico nel documento pro-grammatico del ministro del lavoro, l'in-tervento straordinario sia riorientatoverso tre grandi obiettivi : la promozionedi un tessuto di piccole e medie attivitàimprenditoriali endogene, attraverso l afornitura di servizi reali, non in form edisperse e frammentarie, ma nell'ambit odi aree attrezzate provviste di infrastrut-ture e di centri di servizio; il riassetto de icentri urbani gonfiati e devastati da unprocesso di urbanizzazione selvaggia che

è la fonte di una proliferazione parassi-taria e malavitosa (altro che «economi adel cespuglio», qui si tratta di vere e pro-prie giungle!); e la difesa e valorizzazion edel territorio, dell'ambiente naturale fe-rito da una speculazione barbarica ,dell'ambiente storico e archeologico la -sciato troppo spesso ad un abbandon oche è colpevole da un punto di vista cul-turale e stupido da un punto di vista eco-nomico. In direzione di questi obiettivi ,può essere resa compatibile l'esigenzadello sviluppo produttivo e sociale conquella dell'occupazione .

È d'uso, ad ogni pie' sospinto, parlaredi svolta e di catarsi, oppure di sfida e d iscommessa storica. Non voglio indulgerea questa moda. E tuttavia, oggi, non piùsolo i meridionalisti, un genus che ha ri-schiato per qualche tempo di essere con-finato nelle riserve folcloristiche della po-litica nazionale, ma un crescente numerodi demografi, economisti e sociologi, dellepiù diverse scuole, ci ammoniscono sull asoglia drammatica di un decennio ch evedrà ampliarsi la forbice demograficatra il nord ed il sud, tanto da far coinci-dere la nuova offerta di lavoro meridio-nale con quella nazionale .

Quali possono essere le implicazioni diun fenomeno così macroscopico e cosìpeculiare dell'esperienza italiana? Non ècerto il caso di ricordare, se non per rap-presentarlo in tutta la sua forza, l'im-pegno ad utilizzare lo strumento ch equesta legge offre . Già i piani annuali d iattuazione, nella prospettiva più ravvici-nata, offriranno l'occasione per ridefinireuna strategia di rinnovamento e di svi-luppo del Mezzogiorno, adeguata ai suo iproblemi, ai suoi bisogni e alle sue spe-ranze .Queste sono, onorevole Presidente, le

considerazioni e le raccomandazioni co n

le quali il gruppo parlamentare socialistaaccompagna il suo voto favorevole sulprovvedimento (Applausi dei deputati de lgruppo del PSI) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l'onorevole Va-lensise. Ne ha facoltà .

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RAFFAELE VALENSISE. La nostra posi-zione nei confronti del drammatico pro-blema del Mezzogiorno d'Italia ha conno-tazioni tradizionali, per non usare l'agget-tivo «storiche» : nel senso che il Movi-mento sociale italiano, nella sua ormaiquarantennale battaglia, ha sempre soste-nuto, come partito nazionale, la necessitàdi guardare al Mezzogiorno ed ai suoiproblemi come ad un aspetto particolaree specifico dei grandi problemi nazionali ,di ordine sociale ed economico .

La nostra polemica nei riguardi dell'in-tervento straordinario nel Mezzogiornoche le maggioranze ed i governi che s isono succeduti hanno promosso ed at-tuato tra il 1950 ed il 1985 si è semprefondata su due pilastri . Innanzitutto, in-fatti, noi individuavamo nell'interventostraordinario una sorta di alibi cui ricor-revano i partiti della maggioranza pe rsfuggire alle esigenze di programmazion enazionale o per coprire quelle distorsioninello sviluppo cui la politica economic aattuata a livello nazionale dava luogo. Ri-cordiamo il cosiddetto miracolo econo-mico come qualcosa che si produsse i nconcomitanza con il difficile avvio nell'in-tervento straordinario nel Mezzogiornosenza tenere conto delle esigenze del Mez-zogiorno stesso .Per questo, quando si è aperta la di-

scussione sul -testo al nostro esame, c isiamo posti con forza l'esigenza, nell alunga battaglia che ha preceduto il vot oche stiamo per esprimere, riaffermare l anecessità di ricondurre ad unità la poli-tica economica nazionale e di considerar el'intervento nel Mezzogiorno come u naspetto da inserire in un quadro armo-nioso rappresentato dalle scelte definit eappunto in sede di elaborazione della po-litica economica nazionale. Nell'autore-vole intervento del collega Ruffolo son ostate svolte considerazioni che suonan ograditissime alle nostre orecchie . Egli in-fatti ha voluto affermare, anche in questasede politica, come aveva fatto preceden-temente in sede scientifica, la necessità d iuna unità programmatica, che ricom-prenda anche i problemi del Mezzo -giorno . Ora, lo strumento legislativo al

nostro esame non è uno strumento per-fetto, ma reca indubbiamente alcuni se-gnali proprio nella direzione da noi auspi-cata: e dicendo «da noi», non intendo rife-rirmi ad una posizione gestita in esclusivadal Movimento sociale italiano, bensì ad

una esigenza condivisa da un mondoscientifico, che di tali problemi si è fattocarico, e da autorevoli esponenti dell astessa maggioranza .

I segnali positivi, nella direzione da no iindicata, li rinveniamo nell'affermazion edell'esigenza di un programma triennale ,nel nuovo istituto del piano di attuazione ,nelle attribuzioni del ministro, che non èpiù un semplice ministro senza portafo-glio, ma comincia ad avvicinarsi alla fi-gura, già delineata dal nostro gruppo, ne ldisegno di legge presentato al Senato, d iministro con portafoglio, giacché dispon edi un dipartimento, istituito nell'ambit odella Presidenza del Consiglio, e di unostrumento quale l'agenzia : un ministro ,dunque, con pienezza di poteri nella pro -pulsione, nell'indirizzo e nella promo-zione dello sviluppo del Mezzogiorno .

Che cosa manca, allora, in questa nor-mativa? Manca, a nostro giudizio, u n

coordinamento più incisivo tra il ministroper il Mezzogiorno ed il ministro del bi-lancio. Infatti un momento fa abbiam osentito accennare, ed anche questo ci in-teressa moltissimo, alla necessità di inse-rire l'operatività del ministro per gli in-terventi straordinari nel Mezzogiorno ne lquadro generale di un Ministero del bi-lancio e della programmazione econo-mica ristrutturato, perché non è possibil eprovvedere al Mezzogiorno prescindend oda un quadro generale di impiego dell eintere risorse nazionali .

Il secondo problema che il provvedi -mento lascia aperto attiene alla coesi-stenza tra intervento ordinario e straordi-nario. Certo in tema di coordinamento trai due tipi di intervento c'è già il richia-mato nono comma, che ora, su richiesta

del relatore Carmelo Conte, è stato inse-rito opportunamente in altra parte de lprovvedimento, ma il coordinamento do-vrebbe essere più incisivo, appunto, a li -vello programmatico .

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Le grandi opzioni dello Stato non pos-sono prescindere dalla distinzione tra in-tervento ordinario e straordinario e s eesse debbono essere inserite nel secondotipo di intervento, debbono costituir equello zoccolo duro su cui l'intervent ostraordinario stesso può fondarsi . Se, vi-ceversa, questo zoccolo duro, questa piat-taforma generalizzata a tutto il paes eviene a mancare o non si configura in un astrategia e sulla base di scelte economich edi carattere nazionale, quello straordi-nario fatalmente viene degradato ad in-tervento sostitutivo e non aggiuntivo ,come purtroppo è avvenuto nei decenn ipassati .

Inoltre, signor Presidente, registriamocon soddisfazione il recepimento di unaltro punto della nostra battaglia. Non miriferisco tanto alle norme contenute ne lprovvedimento che la Camera si accing ead approvare, quanto agli ordini delgiorno da noi presentati .Nella battaglia condotta dai deputati

del Movimento sociale italiano destra na-zionale sul provvedimento in esame, perla quale debbo ringraziare in particolar eil relatore di minoranza, onorevole Par -lato, ed il collega Mennitti, che è interve-nuto nella discussione sulle linee generali ,abbiamo individuato due principi, il cu iaccoglimento da parte del Governo, rap-presenta a nostro avviso un altro segnale ,che desideriamo sottolineare .

Mi riferisco, in particolare, all'ordin edel giorno con cui impegniamo il Govern o«ad impartire direttive affinché l'IRI as-suma partecipazioni di minoranza e co-munque non di controllo nei capitali dirischio di nuove iniziative aventi per og-getto sociale innovazioni di processo inqualunque attività industriale ed innova-zioni di prodotto volte alla tipicizzazioneed alla specializzazione, in particolare de lcomparto agricolo» .

Con tale ordine del giorno, che è stat oaccettato, lo sottolineiamo, dal Governoabbiamo inteso ribadire la centralitàdell'agricoltura, come campo naturale incui stimolare il Mezzogiorno, e quellodelle novità tecnologiche come il settor everso cui indirizzare il Mezzogiorno

stesso. Fino a quando, infatti, il Mezzo-giorno continuerà ad essere indirizzat overso industrie ripetitive, mancher àquella modernità di intenti e di ruoli ne-cessaria al suo riscatto, innanzitutto i ntermini occupazionali.

L'altro ordine del giorno da noi presen-tato attiene al piano decennale per le tele-comunicazioni. Anche in questo caso sitratta di una grande opzione pubblica ch eda sola, con interventi di tipo ordinario i ntermini di localizzazione nel Mezzogiorn odelle aziende che producono le nuove tec-nologie può consentire la creazione d iquello zoccolo duro e forte che è essenzial eper raggiungere poi, con l'intervent ostraordinario, il riscatto del Mezzogiorno .La nostra battaglia, dunque, non c i

pone in contrasto con il provvedimentoche la Camera si accinge ad approvare ,ma non possiamo non evidenziare le im-precisioni che sussistono nella coniuga-zione tra l'intervento straordinario ed or-dinario e talune ricadute, sui fondi perl'intervento straordinario, di spese e ri-sorse che dovrebbero essere tratte dall'in-tervento ordinario; tutti elementi conte-nuti nella disposizione di finanziamento ,per cui la cifra globale di 120 mila mi-liardi risulta notevolmente ridotta inquanto si tratta di uno stanziamento ch enon è dedicato interamente all'intervent ostraordinario (risparmio alla Camera l alettura della disposizione finanziaria checorona il testo normativo) ; ebbene, questeconsiderazioni non ci mettono nella con -dizione di votare a favore, anche se conl'annuncio della nostra astensione vo-gliamo dare un segnale di attenzione allecose nuove che la normativa contieneanche e soprattutto per la lunga e tenac ebattaglia che a favore delle popolazion idel Mezzogiorno, inquadrate in un lor oruolo nazionale, il Movimento sociale ita-liano ha svolto e certamente continuerà asvolgere (Applausi a destra) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l'onorevole Ca-lamida. Ne ha facoltà .

FRANCO CALAMIDA. Signor Presidente,

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a nome del gruppo di democrazia prole-taria esprimo un giudizio assai critico s uquesto provvedimento che valutiamocome non buono e per molti aspetti pes-simo. Il suo unico pregio è che rispettoalla gestione commissariale, con lo stra-potere del ministro De Vito, non ci potevaessere di peggio. Dicevo, una legge nonpositiva sulla quale siamo assai critic iperché non è inteso con essa portare d ifatto nessuna reale e radicale innovazionenel modo di attuare l'intervento straordi-nario pur di non alterare gli equilibriambigui e precari che intercorrono tra ivari gruppi di potere economici e politici ,che prosperano sul sottosviluppo dell epopolazioni meridionali e aprono varch iad attività di criminalità economica e a dillegalità .

In realtà, non si è fatto altro che ripro-porre il solito modo di elargire incentiva-zioni in forme improduttive non genera-trici di sviluppo reale e duraturo ma a lmassimo di una economia debole e dro-gata e nella quasi totalità dei casi produt-trice di clientelismo e corruzione a so-stegno di omertà politico-elettorali . In ef-fetti, si propongono soluzioni che non ap-paiono affatto convincenti e per molt iaspetti negative; si prorogano, sempre inmodo acritico, le norme del testo unic oanche se dopo 25 anni di loro vigenza i ldifferenziale di sviluppo non è affatto di-minuito, anzi, va sempre più velocement eaumentando .

Si è riproposto il modo di essere e lasostanza della vecchia e deprecata Cassaper il Mezzogiorno, certo con un muta -mento di nome e dell'apparenza dell eprocedure ma con un sostanziale mante-nimento di funzioni, competenze, poter ied effetti .

Una nota positiva presente in quest oprogetto di legge, concernente il diparti -mento del Mezzogiorno alle dirette dipen-denze della Presidenza del Consiglio, èstata imposta dal Parlamento stesso conl'approvazione di un emendamento pro-posto da noi e dalla sinistra indipen-dente .

Il nostro giudizio è che il preordinat oaccordo tra la maggioranza e il partito

comunista ha portato a questo non posi-tivo risultato e su punti non secondari h aimpedito che altri emendamenti, presen-tati dai deputati demoproletari e tes iall'effettiva liquidazione delle funzioni edelle distorsioni della vecchia Cassa, ve-nissero approvati, come del resto è acca-duto anche per proposte della sinistra in -dipendente .

Democrazia proletaria non può votarea favore su un provvedimento che con-tinua a concepire l'intervento straordi-nario in modo tale da non affrontare iproblemi delle popolazioni del Mezzo -giorno e dei lavoratori di quelle zone, m ache è ad esclusivo vantaggio dei potentat ie dei centri di potere del sud .Come democrazia proletaria espri-

miamo un giudizio assai critico sul fatt oche la maggiore forza della sinistra possacontinuare ad avallare metodi e criter ipiù che ventennali, complici di molteforme di affarismo, con la fideistica con-vinzione che esistono poi ricadute favore -voli sui lavoratori e su quanti chiedonolavoro. Continuare a pensare ancora que-sto, nonostante la bruciante dimostra-zione dei fatti, a nostro giudizio è grav eerrore politico .

A questo punto, a quanti si apprestan oa votare a favore di questa confusa e con -torta riedizione del sostegno ad antich igruppi di potere, vorrei porre due do-mande. Pensate davvero che la catena d iomertà, ad esempio quella propria degl iappalti, con quanto ha prodotto di crimi-nalità economica ed organizzata, saràspezzata da questa legge? Questa legg econtiene davvero strumenti efficaci i nquesta direzione? Vorrei inoltre sapere s etutti si siano chiesti perché mai dove piùintenso è un certo tipo di interventostraordinario, proprio lì c'è più povert àcomplessiva, e la corruzione, oltre ad es-sere maggiore, è meglio organizzata. Sipensa davvero che questa legge contengasufficienti strutture di controllo su com ele cose hanno funzionato e su come do-vrebbero e potrebbero funzionare ?Noi di democrazia proletaria ci siamo

sforzati di proporre un meridionalism o

dalla parte delle popolazioni meridionali,

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dei lavoratori, e non delle vecchie e nuov ecentrali di potere di tutti i tipi . Ci siamosforzati di dimostrare che non si rendev aun buon servizio al Mezzogiorno, cioè allametà del popolo italiano, e che questoaccadeva per vostra volontà politica, enon per mancanza di alternative possibil ie credibili .

Chi vota a favore, a nostro giudizio, i nrealtà chiede che nulla cambi nei fatti ,ma qualcosa cambi solo nelle operazion idi facciata. Vota sapendo che il divarionord-sud continuerà a crescere . In realtà ,nulla di efficace è stato proposto per mo-dificare la situazione, nulla di efficac eviene messo in campo .Come democrazia proletaria, abbiam o

proposto di creare le condizioni per un osviluppo duraturo, portando al sud com-messe, e non speculatori. Abbiamo pro-posto di dotare il sud di strutture di ser-vizio alla produzione, al marketing, finan-ziarie, eccetera, e non già di dotarlo d inuovi potentati, spesso con complicit àoscure. Abbiamo proposto di dotare i lMezzogiorno di opere e infrastrutture ne-cessarie per far crescere il livello e lo svi-luppo sociale, indispensabile per qua-lunque decollo economico, e non de lclientelismo più sfrenato . Abbiamo pro -posto, e ci batteremo per questo, uno svi-luppo equilibrato, che valorizzi le risorsereali, offra garanzie di occupazione, ogg iinesistenti, tuteli l'ambiente e il territorio,sappia esprimere e sperimentare un avera e propria nuova concezione ecolo-gica dell'economia . Non penso che la qua-lità dello sviluppo sia oggi soltanto un apur legittima ed importante aspirazion eculturale: è oggi necessità di politiche ur-genti e concrete .

Abbiamo proposto, in sostanza, solo d icollocare questa nuova legge più vicino a iproblemi reali delle popolazioni del Mez-zogiorno. Nella legge che vi accingete adapprovare sono al contrario present imolte delle politiche contro le quali noi c ibattiamo. Come democrazia proletaria ecome gruppo non possiamo quindi cheessere contrari a questa legge e a tutte leoperazioni trasformistiche .

Per queste ragioni, il gruppo di demo -

crazia proletaria, esprime voto contrari o(Applausi dei deputati dei gruppi di demo-crazia proletaria e della sinistra indipen-dente) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlareper dichiarazione di voto l'onorevole Mi -nervini. Ne ha facoltà .

GUSTAVO MINERVINI . Onorevole Presi -dente, colleghi deputati, quando il 31 lu-glio abbiamo contribuito alla bocciaturadell'articolo 2 di questo disegno di legge ,siamo stati violentemente attaccati sull astampa; sono stati attaccati soprattutt oquelli tra noi che, avendo votato control'articolo 2, sono meridionali . La sceltache ci è stata data è di riconoscerci ocome traditori del Mezzogiorno o comesciocchi: sciocchi vittime o traditori com-plici dei nordisti (così si diceva) .

Abbiamo però avuto la soddisfazione d iqualche solidarietà autorevole . Giovann iRusso, per esempio, meridionale, anzi na-poletano, e meridionalista, ha scritto sulCorriere della sera denunciando il «coro diquerimonie» levatosi subito dopo il votodel 31 luglio «da quelle due categorie —egli ha detto — che già hanno fatto tantodanno al sud : quella dei costruttori inte-ressati ai lavori interminabili di completa -mento» (parola che ricorre, lo vedremo, equanto!, anche nella presente legge )«delle opere pubbliche e quella dei fals imeridionalisti, i cosiddetti sudisti checonsiderano la questione meridionale u nespediente per lucrare moneta pubblic aed alimentare la domanda di assistenza» .Rilevava poi sempre Russo come «il con-trasto che ha fatto affondare l'articolo 2riguarda una scelta importantissima : tra

chi vuole la via di un progresso del sudfuori dalla logica dell'assistenzialismo echi, invece, vuole continuare la vecchi apolitica assistenzialistica e degli incentivia fondo perduto» .Un altro studioso ed uomo politico

molto noto, qui presente, l'onorevol eGiorgio Ruffolo, scriveva con grande effi-cacia che «si può cogliere l'occasion edella 'disfatta' legislativa di una legge de-bole — così testualmente egli ha scritto

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— per costruire un sistema forte, capac edi affrontare in un solo contesto i du eproblemi strutturali nazionali : del Mezzo -giorno e della disoccupazione» .

Devo dire che, nell'arco di tempo d iquesti mesi che ha seguito la disfattadell'articolo 2, si è aperto un ampio dibat-tito politico, e di politica economica, che ,una volta tanto, ha rivelato larghe conver-genze. Si possono individuare tre tipi d iscelte su cui tale convergenza si è mani-festata. Scelte di struttura : è essenzialeuna nuova struttura di coordinamento ef-ficiente dei soggetti dell'intervento straor-dinario, e di questo con l'ordinario, «cos ìda realizzare quella rigorosa programma-zione economica e pianificazione territo-riale che finalmente ci ridia la dignità d iStato unitario». Scelte di metodo: unaprogrammazione che non sia discors o«letterario, filosofico, sociologico» ; chenon sia una divagazione. Ha scritto Ruf-folo: «devono essere fissati all'intervent ostraordinario obiettivi definiti quantitati-vamente ed operativamente, indicatori d itraguardo e di successo» .

Infine, scelte di merito. E singolare ven-tura che anche su questo larga conver-genza si sia data. In sostanza, sono stat iriconosciuti fondamentali tre obiettivi : innanzitutto il miglioramento degli attual iassetti urbanistici. Si è raccomandato,però, che sia «concentrato», e sono stat eindicate le città, particolarmente degra-date e fatiscenti, di Napoli e di Palermo;in secondo luogo, la difesa del suolo .Anche questa, si aggiunge, deve esser eperseguita in maniera concentrata «conprecise scelte territoriali», in terzo luogo ,la fornitura di servizi reali alle impres eminori, e ciò, come dianzi sottolineaval'onorevole Ruffolo, nell'ambito di appo-site aree attrezzate . Tutto il resto, tuttal'armatura, l'ingessatura assistenzialisticadel Mezzogiorno, secondo questo movi-mento di pensiero, doveva essere spazzat ovia .

Quanto di ciò si è realizzato con la pre-sente legge? Qualche cosa, ma ben poco esempre sotto il segno dell'ambiguità, èstato fatto sotto il primo profilo, cioèquello delle scelte di struttura . E stato

costituito il dipartimento per il Mezzo -giorno in seno alla Presidenza del Consi-glio e sono stati precisati i contenuti ne-cessari del piano annuale di attuazione .

Questi dati positivi vengono introdottiperò, lo dicevo, sotto il segno dell'ambi-guità. Viene conservata nella sua pie-nezza la figura del ministro per l'attua-zione degli interventi nel Mezzogirono .L'inciso, secondo il quale il coordina-mento spetta al Presidente del Consigli o«o, per sua delega» al ministro per gliinterventi straordinari, è rimasto : la no-stra battaglia al riguardo è stata sfortu-nata. Ù. rimasta una delega istituzionale alministro; ne è conferma che, passatoquesto articolo, nel resto dell'articolato siparla solo di ministro per gli intervent istraordinari: il Presidente del Consigli oscompare dalla scena .

Anche per quel che riguarda il diparti-mento, solo con una battaglia condotta d anoi, con tutta la sinistra, si è riusciti aeliminare l'altro inciso che prevedeva cheil dipartimento per il Mezzogiorno, costi-tuito nell'ambito della Presidenza de lConsiglio, fosse «alle dirette dipendenz edel ministro per gli interventi straordi-nari»; per il resto, nella legge si parla solodi ministro per gli interventi straordinari ,mai del Presidente del Consiglio . D'al-tronde, visto che il resto della normativa ,tranne varianti marginali, è rimasto im-mutato, sarebbe strano il contrario .Nella sostanza, l'agenzia e la Cassa

hanno identità di funzioni e anche di per-sone, posto che il personale della Cassa, si apure dopo un formale corso di qualifica-zione, sarà travasato nell'agenzia e, inparte, nel dipartimento. Tanto più fort isono gli elementi di identità dell'agenziacon la vecchia Cassa, in quanto largospazio è stato dato, con la creazione di unaapposita sezione autonoma in seno al -l'agenzia, ai famigerati «completamenti», equindi alla non-liquidazione (benché for-malmente si continui a parlare di liquida-zione) della Cassa. È facilmente prevedibileche, sul piano della disponibilità dei fondi ,l'attività di completamento delle realizza-zioni della Cassa in realtà monopolizzer àtutta la dotazione dell'agenzia.

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Nessuna disposizione innovativa è stat aintrodotta nel provvedimento in materi adi scelte di merito, e della loro «concen-trazione». Tutto è rinviato ai piani trien-nali, come ha ricordato il collega Ruffolo :cioè in realtà è futuribile .

Tra i pochi aspetti positivi di questalegge mi permetto di ricordare l'emenda -mento, di nostra iniziativa, che statuiscel'unificazione dei trattamenti bancari, i nseno a ciascuna banca, su tutto il terri-torio nazionale : che significa la demoli-zione di quelle gabbie bancarie che costi-tuiscono il pendant, sul piano finanziario ,delle gabbie salariali di infelice memo-ria .Concludo dichiarando la nostra com-

pleta insoddisfazione. Varianti modesteed ambigue sono state portate al tessutolegislativo precedente, dosi crescenti d iassistenzialismo vengono somministrat eal Mezzogiorno: ma si sa che di dosi cre-scenti di droga il malato muore . Prean-nuncio il nostro voto contrario (Applaus idei deputati dei gruppi della sinistra indi-pendente e di democrazia proletaria) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlarel'onorevole Ambrogio . Ne ha facoltà .

FRANCO POMPEO AMBROGIO . SignorPresidente, onorevoli colleghi, apprestan-doci ad esprimere il nostro voto finale s uquesto provvedimento, non possiamo nonricordare, come hanno fatto anche altricolleghi, i cinque anni trascorsi dalla sca-denza della vecchia legge sull'interventostraordinario nel Mezzogiorno . Anni diffi-cili, densi di incertezze, di confusioni, d iun grave scadimento di tensione meridio-nalista .Conosciamo tutti quanti il perché d i

questo enorme ritardo: la volontà d iquelle forze e settori governativi chehanno cercato in tutti i modi di difenderei vecchi indirizzi e i logori strument idell'intervento straordinario ; di imporreun continuismo che quanto più era fun-zionale alla difesa di posizioni di potere dicontrollo clientelare della spesa, tanto pi ùera lontano dalle esigenze, dai nuovi bi-sogni di un Mezzogiorno che avvertiva

l'apertura di una fase nuova nella vit aeconomica del paese, sentiva i rischi d iuna accentuazione del dualismo, com epuntualmente è avvenuto, e voleva, com evuole, affontare questa fase con idee, in-dirizzi, metodi diversi, tali da sostenere l eforze produttive del lavoro, della scienzadella ricerca esistenti nelle regioni meri-dionali .Le conseguenze del ritardo di quest i

anni stanno sotto gli occhi di tutti : unsempre maggiore ruolo residuale asse-gnato alla politica per il Mezzogiorno, u nprogressivo scadimento della attenzion enazionale verso il Mezzogiorno, nel frat-tempo divenuto sede della più lacerant econtraddizione oggi esistente nel paese, ladisoccupazione giovanile, nelle dimen-sioni esplosive che conosciamo. E ancheuna vera e propria degenerazione nellagestione dell'intervento straordinario ,trascinato di proroga in proroga e orma ilontano anche dalla stessa ispirazione chelo aveva sostenuto al suo sorgere .

Il Parlamento in questi anni ha dato pi ùvolte segnali di insofferenza verso questasituazione, fino alla bocciatura ,nell'agosto del 1984, del decreto-legge d iproroga della Cassa per il mezzogiorno .Bocciatura che aprì la strada, non dob-biamo dimenticarlo, alla possibilità d imettere da parte il vecchio che si andavaconsumando e di impiantare su bas inuove la politica meridionalista.

In verità, una riflessione si aprì nel Par -lamento e nelle forze politiche, idee e pro-poste vennero avanzate ma esse non eb-bero la forza di emergere, di contrastar e

efficacemente quelle volontà continuistee «cassiste» cui facevo prima riferimento ,aiutate da una politica economica gene-rale del Governo che nient'altro faceva senon assecondare la forbice che si allar-gava fra nord e sud in termini di investi -menti industriali, di innovazioni tecnolo-giche, di condizioni generali di vita civilee culturale, di modernità, in una parola .

Il 31 luglio di quest'anno un voto dell aCamera dei deputati dette un altro dur ocolpo a chi voleva, magari sotto mutatespoglie, continuare con i vecchi indirizzi .Dopo quel voto, noi ci siamo posti il pro-

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blema di come portare a risultati positiv il'insoddisfazione mostrata dal Parla-mento, dando alle forze sane del Mezzo -giorno un terreno su cui impegnarsi ,uscendo dallo stato di impotenza e di an-goscia .

Per questo i presidenti dei gruppi par-lamentari comunisti della Camera o delSenato hanno preso l'iniziativa dell'invit oad un confronto aperto con le altre forzedemocratiche; conseguenzialmente cisiamo impegnati quando questo con-fronto si è aperto.Il testo che la Camera si appresta a

votare risente indubbiamente e positiva-mente di questo sforzo, anche se èl'espressione di un confronto non ancoradefinitivamente risolto (e risolto lo sar àcompiutamente quando arriverà un mu-tamento delle forze che guidano il Go-verno del paese) tra le forze e le volontàcontinuiste e le forze e le volontà ch einvece vogliono ancorare l'interventostraordinario da una parte ad una politicagenerale, industriale, del lavoro, finanzia-ria, dell'ambiente che inserisca il Mezzo -giorno come fattore positivo in un pro -cesso di ammodernamento e di irrobusti-mento delle basi produttive del paese ; edall'altra ad una funzione non di soggio-gamento ma di sostegno, di impulso, d icrescita di autonomia delle forze e deicentri produttivi per la crescita qualita-tiva dei servizi e la diffusione delle inno-vazioni, per la eliminazione delle vecchi estrozzature esistenti nel Mezzogiorno .

Le tracce positive dello sforzo com-piuto che questo provvedimento port asono, accanto ad alcune minori, fonda -mentalmente due. La prima è nella do -manda di un reale accrescimento de lcoordinamento fra la spesa ordinaria equella straordinaria. Sappiamo tutti chequesta è stata la vera grande debolezz adella politica fin qui seguita verso il Mez-zogiorno; un intervento straordinario ch eha via via perduto la sua specialità, la su astraordinarietà, la sua aggiuntività, pe rdivenire la spesa pubblica nel Mezzo-giorno, sostitutiva di quella ordinaria . Ilprovvedimento che ci accingiamo a va-rare irrobustisce la distinzione, attraverso

la possibilità di chiamare l'amministra-zione dello Stato e gli enti economici pub-blici ad impostare in maniera nuova l apropria spesa nel Mezzogiorno, coordi-nandola con le scelte dell'interventostraordinario .

Il provvedimento, direi, reclama tuttociò con i meccanismi che prevede e co ngli strumenti che crea, cioè i poteri d icoordinamento della Presidenza del Con-siglio e del ministro per gli intervent istraordinari nel Mezzogiorno, nonché i ldipartimento per il Mezzogiorno istituit onell'ambito della Presidenza del Consigliodei ministri .Il secondo elemento positivo risiede

nella riconduzione dei poteri di program-mazione, di valutazione, di scelta e d ispesa ai centri di responsabilità politica, i lCIPE, la Presidenza del Consiglio, il mini-stro, il Parlamento, le regioni . Certo, inqualche misura, più poteri al Governo emeno alla struttura di servizio, che oggi s ichiama agenzia; ma penso che si sia fattoin tal modo un passo avanti nello sforz oper ricondurre il governo del Mezzo -giorno nell'ambito dei poteri istituzio-nali .L'impostazione programmatica viene

resa più efficace ed incisiva con l'ado-zione dei piani annuali, che possono es-sere strumenti atti a superare la fumositàdel piano triennale, per ricondurre l'in-tervento straordinario a scelte qualifi-canti, mettendo da parte le dispersività (v iha fatto riferimento il collega Ruffolo), alsostegno, in termini rinnovati, alla diffu-sione della piccola e media imprendito-rialità meridionale, alla difesa ed alla va-lorizzazione del territorio e dell'ambiente ,al risanamento ed alla ristrutturazionedei centri urbani; scelte che, per quanto ciriguarda, indichiamo da anni e che ab-biamo anche riaffermato nella nostraproposta di legge .

La creazione dell'agenzia è certament ela parte più discutibile del provvedi -mento. Deve essere chiaro però che l'or-ganismo in questione non potrà essereuna nuova Cassa per il mezzogiorno, s enon a costo di un grave, illecito stravolgi -mento della legge. In questa direzione si

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sarebbe andati se si fosse creato que lfondo che, invece, la Camera ha bocciato .Diversi e più limitati sono i poteri ed icompiti assegnati all'agenzia rispetto allavecchia Cassa ed una netta distinzion eviene operata dalla norma tra la gestion edella liquidazione e la nuova agenzia .

Certo, determinati settori di maggio-ranza hanno voluto la permanenza di am-biguità, di confusioni di potere, dell'ac-centramento di compiti, che risulteràfonte di inefficienza, dispersione di ener-gie, appesantimento. In sostanza, tuttavia ,penso che con questo provvedimento siapra una concreta possibilità di invertirela tendenza al degrado della politicadell'intervento straordinario e di con-durre con più armi la battaglia per un anuova e più organica politica verso i lMezzogiorno .

Tuttavia, non siamo così ingenui da no nsapere che fortissime saranno le resi-stenze che si frapporranno al nascere diqueste novità, che le forze del conti-nuismo tenteranno di svuotare in tutti imodi rendendo permanenti ed inamovi-bili le preesistenze pesanti della vecchiagestione .

Ciò che ci rende ancor più scettici è l aconvinzione che le forze di Governo ch esaranno chiamate ad applicare quest enorme non vorranno o non saranno ingrado di esaltare quelle potenzialità inno-vative in esse esistenti e preferiranno con-tinuare a seguire i vecchi tracciati . Fon-damentalmente, questa convinzione c iavrebbe portato a negare il nostro con -senso e ad esprimere un voto di opposi-zione su questo provvedimento e ciò no nper spirito di pregiudiziale sfiducia versochi ha la responsabilità del Governo de lpaese, ma per un'obiettiva valutazion edell'esperienza fin qui compiuta. Non vo-glio riandare alle vicende della legge peril Mezzogiorno del 1976, puntualmentedisattesa, perché diverso è il provvedi -mento che oggi ci apprestiamo a votare ;eppure anche da quella vicenda emergeun problema di volontà politica del tutt oinsufficiente ad abbandonare il passato .Voglio rammentare l'esperienza più vi-cina a noi, quella cioè del primo timido

avvio di riforma dell'intervento straordi-nario attuato tramite la legge n . 651, pun-tualmente disattesa dal Governo nel su ocomplesso. D'altra parte perché far fint adi non vedere quante timidezze vi sono i nquesti giorni, quante pressioni si stann oesercitando per non cambiare, quanti ve-dovi della Cassa per il Mezzogiorno si agi-tano scompostamente o tacciono in attesadi un'imboscata parlamentare o sicuri de ltrasformismo come inevitabile legge dell avita meridionale? Ed è qui che giungiamoal punto: in questo provvedimento non c iriconosciamo, eppure un passo in avant inella giusta direzione si è compiuto . L'at-teggiamento di astensione che ci appre-stiamo ad assumere si riconduce al me-todo che si è seguito, al confronto apert oche si è determinato tra maggioranza e dopposizione, ed in particolar modo all avalutazione che facciamo, e cioè che i nquesta fase della vita politica e parlamen-tare possa esserci, nel voto segreto, un acongiunzione tra forze ostili pregiudizial-mente al Mezzogiorno e forze abbarbicat ealla Cassa ed al vecchio intervento straor-dinario, che determini l'affossamentodella legge .Noi vogliamo che si compia, invece ,

questo passo avanti e che si creino le con -dizioni per una nuova e più avanzata bat-taglia affinché si realizzi una nuova poli-tica nei confronti del Mezzogiorno (Ap-plausi all'estrema sinistra) .

PRESIDENTE. È iscritto a parlare pe r

dichiarazione di voto l'onorevole D eLuca. Ne ha facoltà.

STEFANO DE LUCA . Signor Presidente ,

onorevoli colleghi, il gruppo liberale no nignora lo sforzo che si è compiuto inquesti giorni, al quale hanno partecipat ocon lealtà tutte le forze presenti in Parla-mento, impegnate a ricercare punti diconvergenza al fine di compiere un pass oavanti verso quella che abbiamo indicatoessere la nuova «cultura del Mezzo-giorno». Questo sforzo vi è stato, e tut-tavia dobbiamo purtroppo rilevare che irisultati conseguiti sono stati scarsi. Eccoperché la valutazione complessiva data

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dal gruppo liberale nei confronti dell alegge che ci apprestiamo a votare nonpuò essere positiva .Ancora una volta abbiamo mancato

un'importante occasione per avviare fi-nalmente un processo unitario volto aribadire l'inversione di tendenza e il su-peramento delle due Italie, sostituito d auna effettiva integrazione del Mezzo-giorno. Nella legge al nostro esametroppo poco è il nuovo, quel nuovo d apiù parti enfatizzato, e troppo è il vec-chio che permane e che pesa. In più si ècreata la difficoltà di una convivenza tr anuovo e vecchio che, a nostro avviso,crea, con gli strumenti previsti in quest alegge, una eccessiva pluralità di organi edi poteri, e quindi di fatto un appesanti-mento ed un rallentamento dell'inter-vento straordinario che dovrebbe invec eessere il più celere ed efficace possibile .Nella battaglia tra continuismo, com equalcuno lo ha definito, e cambiamentoio credo che non abbia vinto nessuno: havinto forse il compromesso e da qui sor-gono le nostre perplessità nei confront idel provvedimento. Pur tuttavia non na-scondiamo l'esistenza di alcuni significa-tivi miglioramenti realizzati. Abbiamonotato anche nell'atteggiamento di molteforze politiche un profondo cambia -mento nei riguardi della politica meri-dionale. Se questa non è la nuova cultur averso il Mezzogiorno, certamente è unapproccio culturale diverso nei riguardidella questione meridionale .

Nel dibattito di questi giorni abbiamosentito che il clima negativo registrato i l10 agosto del 1984 ed il 10 agosto d iquest'anno sta cambiando, sia pure lenta -mente.Questo è un fatto positivo. Il Parla -

mento è consapevole che il Mezzogiorno èun problema nazionale, e ciò si traduce i nalcune indicazioni significative ed impor -tanti del progetto di legge, che noi nonsottovalutiamo. La prima è quella delcoordinamento tra l'intervento straordi-nario e l'intervento ordinario, proprio persuperare quella sorta di degrado ch eaveva trasformato l'intervento straordi-nario aggiuntivo in sostitutivo. Al fine di

porre rimedio a tale grave carenza, si èconcepito un meccanismo volto a consen-tire il recupero delle risorse non spese .Questa è una battaglia liberale, questa èuna vittoria liberale, e siamo lieti cheanche taluni gruppi, contrari a tale impo-stazione, l'abbiano poi accettata .

Riteniamo inoltre importante la scelt a

della istituzione del dipartimento pressola Presidenza del Consiglio dei ministr iperché esso indica la volontà di definire ilproblema meridionale come questione d icarattere centrale, appunto mediante u ncoordinamento centralizzato dell'inter-vento straordinariò . Si è arrivati a quest onel tentativo di raggiungere una visioneunitaria .

Attraverso la scelta degli automatism ivi è lo sforzo, lo sottolineiamo, di supe-rare la vecchia logica clientelare e assi-stenziale, la vecchia logica dei lavori pub-blici che non finiscono mai e che servon oa sostenere le grandi imprese del nord ,che devono utilizzare le loro attrezzaturee svolgere le loro attività nel Mezzo -giorno .

Vi è tuttavia una mancanza di strategiacomplessiva, e questo probabilmente è d aattribuire al fatto che il dibattito è statoaffrettato e che in pochi giorni non s ipoteva pensare di cambiare una imposta-zione, dopo anni di disattenzione al pro-blema, dopo anni in cui, anche nella defi-nizione dei vari calendari dei lavor idell'Assemblea, i progetti che trattavan odel problema del Mezzogiorno venivanoaffrontati nei periodi marginali dei lavor iparlamentari. Non è ancora emersa lanuova cultura del Mezzogiorno, ma certa -mente vi è una nuova tensione che è unsegno positivo ; vi è la scelta orientataverso la promozione e non verso l'assi-stenza; vi è la sensazione che finalmente i lParlamento si pone dalla parte del Mez-zogiorno .Notiamo, comunque, la mancanza d i

un momento di unità programmatica . Miriferisco al fallimento dell'attuazionedella legge n. 651, così come era stataconcepita, alle difficoltà incontrate da lpiano triennale e alle probabili difficoltàdel piano annuale. Di fronte all'allarga-

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mento del divario, di fronte alla gravitàdel problema della disoccupazione giova-nile, crediamo che si sarebbe dovuto tro-vare un momento di più forte unità pro -grammatica, proprio per rendere più in-cisivi e più immediati gli effetti degli in-terventi .La scommessa del Mezzogiorno non

può essere vinta se non si riequilibra ilsistema. L'Italia rischia di perdere la su aposizione di grande paese industriale nelmondo, proprio perché non ha capito ch eil punto di passaggio necessario sta nelriequilibrio delle diseconomie e delle dif-ferenze al suo interno. Credo che la lineadirettrice di puntare agli investimenti, a llavoro e alle infrastrutture come condi-zione per lo sviluppo degli investimenti edel lavoro sia stata parzialmente intra -presa. Occorreva percorrerla con mag-giore decisione e con maggiore convin-zione; occorreva prendere atto che nonesiste più un Mezzogiorno, ma che i nquesti anni la situazione è cambiata e desistono diverse realtà meridionali . Visono regioni che, sia pure con sviluppo amacchia, con difficoltà, con incertezze ,sono andate avanti, mentre altre, come laSicilia, la Calabria e la Sardegna, sonoancora molto più indietro e su di essebisognava, e bisogna, fermare maggior -mente l'attenzione .Il più grande problema del Mezzo -

giorno, poi, non è stato assolutament esfiorato con questo progetto di legge . Miriferisco al problema delle grandi areemetropolitane, di Napoli e di Palermo ,che andava affrontato con maggiore deci-sione. Sul risanamento e sulle condizionidi sviluppo di queste due aree metropoli -tane doveva essere compiuta una sceltapiù precisa : queste due grandi città dove-vano essere considerate centri di propul-sione allo sviluppo e non le palle al piededel Mezzogiorno, come oggi sono, per l acomplessità e l'enormità dei problemi ch esi trascinano dietro .

Ma la nostra preoccupazione riguardaanche la complessità delle procedure . Ri-teniamo che l'esistenza di una pluralitàdi organismi e di poteri probabilmentecreerà conflitti e difficoltà nell'attuazione

di questa legge e ci imporrà di tornare alegiferare sul Mezzogiorno.Avremmo dovuto, forse, varare u n

provvedimento più semplice, con artico-lazioni più snelle, avremmo dovuto dare i lsegno di credere nelle forze umane e cul-turali del Mezzogiorno ; avremmo dovut ooffrire certezze ai giovani, sostegno allaclasse imprenditoriale meridionale pe raiutarla ad uscire dal sommerso, per aiu-tare i piccoli artigiani e trasformarsi i n

industriali, per aiutare l'agricoltura meri-dionale, che sta compiendo un grand e

sforzo di modernizzazione e di trasforma-zione, per puntare sulla scommess adell'innovazione tecnologica del Mezzo -giorno. Paradossalmente il Mezzogiorno ,in condizioni di maggiore arretratezza ,forse può essere avvantaggiato nel pro -

cesso di innovazione tecnologica, perché

in grado . . .

PRESIDENTE. Onorevole De Luca, l aprego di concludere .

STEFANO DE LUCA . . .. non avendo, e miavvio alla conclusione, signor Presidente ,un'industria vecchia da difendere, dicompiere il salto di qualità . Ma su questo,forse, avremmo dovuto discutere più ap-profonditamente in quest'aula .

Tuttavia vi sono segni positivi anche i nquesta direzione. È positiva, per esempio ,la norma che impone agli istituti di cre-dito condizioni uguali in tutto il paese ,perché i maggiori costi del denaro ne l

Mezzogiorno sono un fattore di appesan-timento dell'economia di quelle regioni .Forse, però, abbiamo mancato l'occa-sione di introdurre altri automatismi, a d

esempio nei trasporti. La battaglia per-duta ieri sera sulle incentivazioni ai tra -sporti in Sicilia è il segno di un'occasioneperduta.L'ultima considerazione negativa ch e

devo fare è relativa alla scarsità delle ri-sorse. In questa legge vi è una norma chenon esitiamo a definire una truffa per i lMezzogiorno, perché i 120 mila miliardi ,di cui domani parleranno tutti i giornali ,non sono tali, giacché all'interno di talecifra vi è quanto deve essere previsto per

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la fiscalizzazione degli oneri sociali chenon riguarda soltanto il Mezzogiorno ; tral'altro, all'interno della cifra . . .

PRESIDENTE. Onorevole De Luca !

MARIO POCHETTI. Signor Presidente,abbiamo dei tempi!

ALFREDO BIONDI . Ma che fai, il Presi -dente aggiunto?

STEFANO DE LUCA. All'interno dellacifra relativa agli oneri sociali, inoltre ,dobbiamo considerare che la fiscalizza-zione giova principalmente alle grandi in-dustrie del nord, perché è limitata alleimprese industriali, la maggior part edelle quali non sono certo siciliane .Tuttavia questo provvedimento rimette

in moto i meccanismi, pone fine alla ge-stione commissariale. E un tentativo diprogrammazione, offre una occasione e dun minimo di speranza, assicura poch ema nuove risorse, avvia, sia pure con in-certezza, una nuova fase .

MARIO POCHETTI. Signor Presidente,questa è mancanza di solidarietà verso icolleghi, abbia pazienza !

PRESIDENTE. La prego, onorevole Po-chetti! Onorevole De Luca, concluda !

STEFANO DE LUCA. Solo per questo ilgruppo liberale vota a favore: solo perdare al Mezzogiorno un segno ed un aparola di speranza (Applausi dei deputat idel gruppo liberale — Congratulazioni) .

PRESIDENTE. Avverto che, dovendosiprocedere nel prosieguo della seduta avotazioni segrete mediante procediment oelettronico, decorre da questo momento iltermine di preavviso previsto dal quintocomma dell'articolo 49 del regolamento .

Ha chiesto di parlare per dichiarazionedi voto l'onorevole Manfredi Bosco . Ne hafacoltà .

MANFREDI BOSCO. Signor Presidente,

onorevoli colleghi, il provvedimento ch estiamo per approvare, con il voto con -vinto della democrazia cristiana, avviauna nuova fase della politica meridionali-stica: quella del completamento, dellamodernizzazione e del rilancio dell'intero

apparato produttivo delle regioni meri-dionali, per realizzare nell'interesse d itutto il paese gli auspicati obiettivi di rie-quilibrio territoriale e della piena wcupa-zione .

La prima fase, sollecitata dalla demo-crazia cristiana di De Gasperi, fu affidatada una legge voluta dal nostro Parla-mento, per supplire alle carenze inizial idelle istituzioni pubbliche, alla iniziativaed alla gestione di un'agile struttura uni-taria e centralizzata, che assommava in sépoteri di programmazione di finanzia-mento, di esecuzione e di controllo. Oggipossiamo dire con sereno giudizio chel'intervento straordinario avviato negl i

anni '50 ha certamente operato una pro-fonda trasformazione strutturale del-l'economia meridionale . E di tale trasfor-mazione dobbiamo rendere merito a tutt oil paese, ma anche alla Cassa per il Mez-zogiorno, ai suoi dirigenti e collaboratori ,che in situazioni non facili hanno saput ooperare con competenza, impegno e pro-fessionalità.

Da alcuni anni, nel Mezzogiorno, tutt iabbiamo avvertito la creazione di un fortecapitale fisso sociale, con la diffusion edegli investimenti economici e delle infra-strutture, con la nascita di una nuova sog-gettualità e con profonde trasformazion iistituzionali. Abbiamo avvertito che s isono create le condizioni per un comples-sivo cambiamento delle strategie di inter -vento e dei relativi strumenti di attua-zione. La democrazia cristiana non hacertamente sottovalutato queste esigenzedi cambiamento, e sin dagli anni '80 èvenuta elaborando una serie di compiute

e precise proposte per attuare l'ammo-dernamento delle politiche di svilupp omeridionali .L'azione da svolgere, fu affermato i n

un documento approvato in un convegnonazionale a Fasano nel 1981, non è più n éinfrastrutturale, come negli anni '50, né

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solo di nuova industrializzazione, com enegli anni '60 e '70, ma di risanamento ,conversione e sviluppo, in senso economi-camente efficiente e socialmente evoluto ,delle strutture produttive e di ogni altrastruttura pubblica o privata. Per realiz-zare questi obiettivi avanzammo per laprima volta la richiesta di distinguere l'in-tervento straordinario tra strutture d iprogrammazione, strutture di finanzia-mento e strutture di esecuzione .Da allora ad oggi è trascorso molto

tempo. Ci sono state difficoltà obiettivederivanti dalla situazione economica de lpaese, condizionamenti congiunturalidello sviluppo, inflazione e deficit pub-blico, deindustrializzazione, innovazion etecnologica, tutti fenomeni che hanno ag-gravato la situazione di un'area dove i lprocesso di industrializzazione era av-viato ma non consolidato, e che hann ofinito per porre il meridionalismo alcentro di una contraddizione difficil-mente conciliabile tra risanamento del si-stema economico e piena occupazione ,tra tutela e rigenerazione delle struttureportanti dell'apparato economico nazio-nale e creazione di nuove disponibilità dirisorse da destinare ad ulteriore sviluppodel sistema.

Tra queste contraddizioni la nuova que-stione meridionale ha corso il rischio d iessere sostanzialmente emarginata e d inon suscitare l'attenzione che meritava ,anche per effetto di una polemica politicaspesso artificiosa e strumentale, che hafinito per essere polarizzata da due posi-zioni estreme, quella di coloro che nonvolevano cambiare nulla e quella di altr iche, viceversa, proponevano drastiche in -novazioni di strategie di intervento .

Il tempo, la più serena ed attenta valu-tazione delle esperienze condotte e de icambiamenti prodotti nella realtà meri-dionale, la ripresa della situazione econo-mica del paese e l'aggravarsi dei problemioccupazionali nel sud hanno, da un lato ,creato nuovi margini di possibilità di in-tervento e, dall'altro, suscitato una nuovaattenzione ed una diversa sensibilità delleforze politiche ; forze politiche che son oriuscite in questi giorni, con un impegno

di non trascurabile importanza politica, aridurre le posizioni divaricanti ed a com-piere un saggio sforzo di sintesi, che ci st aconsentendo di avviare con il voto di ogg ila seconda fase dello sviluppo del Mezzo -giorno tra minori divisioni e, quindi, conmaggiore unità, essendo riusciti respon-sabilmente ad accantonare inutili e sterilicontrasti di posizioni .Onorevoli colleghi, far politica sui

grandi problemi, come quello, fondamen-tale per il nostro paese, del riequilibriotra nord e sud, significa innanzitutto riu-scire a convogliare ed a canalizzare s uquesto obiettivo grandi energie collettivedi comprensione, di volontà, di condivi-sione e di impegno operativo . Chi si illud eche i problemi della sicurezza collettiva edella lotta alla criminalità organizzatapossano essere risolti nel Mezzogiornosolo attraverso i blitz compie un grav eerrore di valutazione, essendo chiaro, enoi ne siamo convinti, che occorre unvasto e moderno impegno economico epolitico per ridurre i danni della disoccu-pazione giovanile e accelerare i temp idello sviluppo.Il più largo consenso che assieme

siamo riusciti a determinare su quest alegge è, quindi, un fatto molto positivo ecostituisce per il paese il più serio puntodi partenza del nuovo impegno meridio-nalistico. Il Mezzogiorno non può piùaffidarsi, come di fatto si è verificato i nquesti ultimi anni, essenzialmente all ospontaneismo dei processi reali, ma dev epoter puntare ai grandi disegni di riorga-nizzazione e di riforma . Questa legge s imuove proprio per favorire tale inver-sione di tendenza. Gli elementi fonda -mentali e più incisivi della legge hanno ,infatti, un profondo carattere innovativ oin quanto vogliono diffondere la pro-grammazione come elemento politicoimprescindibile per ottenere la reale tra-sformazione imposta dalla complessitàdel cambio d'epoca che stiamo vivendo ;impostare su basi di assoluta coordina-zione, anche attraverso l'azione dell'isti-tuendo dipartimento del Mezzogiorn opresso la Presidenza del Consiglio, si al'intervento straordinario che quello or-

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dinario ed i programmi di sviluppo regio-

nale; rendere di rapida attuazione i pro -getti di investimento, attraverso gli ac-cordi di programma fra enti ed organismi

pubblici e privati; consentire l'estension e

dei servizi reali a tutte le attività produt-tive avviate nel Mezzogiorno, compresenaturalmente quelle agricole; utilizzare inmodo compiuto le opere realizzate e lerisorse rese disponibili ; estendere le strut-ture bancarie ed avviare strutture para-bancarie, al fine di ridurre il costo delcredito, antica palla al piede di frenodello slancio della piccola e media im-prenditoria meridionale, e rendere lostesso credito il più rapidamente disponi -bile attraverso moderni strumenti finan-ziari; portare le produzioni meridionaliall'esterno non solo dei confini tradizio-nali, a respiro locale, ma fuori anche diquelli nazionali; riordinare gli enti colle-gati affinché sappiano rispondere conconcreta immediatezza alle innumerevol irichieste di reale collaborazione prove-nienti dagli enti locali e dalla pluralit àdegli imprenditori ; professionalizzare lestrutture degli enti locali, dotandoli anchedegli ausilii tecnologici affinché possan omeglio fornire al cittadino i servizi che h adiritto di ricevere; sviluppare la ricercaapplicata in tutte le sue accezioni, e dif-fondere le fonti alternative di energia rin-novabile che nel Mezzogiorno trovano unhumus naturale di applicazione .Si tratta di un complesso di norme

molto avanzate, come si può constatare ,che mirano al rilancio e riordino dell avitalità meridionale, di quella vitalitàreale che si è manifestata e si manifest ain ogni momento e in ogni luogo, appen ase ne presenti l'opportunità, e che merit aquindi di essere supportata da legg ichiare e facilmente applicabili e da unapparato pubblico professionale motivatoe convinto .

Per tali motivi, onorevoli colleghi, ilgruppo della democrazia cristiana voteràa favore di questo provvedimento nellaprecisa convinzione, oggi come nel 1950 ,che la questione meridionale costituisce i lpiù rilevante problema nazionale da risol-vere (Applausi al centro) .

PRESIDENTE. Sono così esaurite le di-chiarazioni di voto .

Sospendo la seduta, in attesa che de -corra il termine di preavviso previsto dalquinto comma dell'articolo 49 del regola -mento.

La seduta, sospesa alle 12,10 ,è ripresa alle 12,20.

Proclamazionedi un deputato subentrante.

PRESIDENTE. Dovendosi procederealla sostituzione dell'onorevole Loris For-tuna, la Giunta delle elezioni, nella sedutadel 12 dicembre 1985 — ai termini degliarticoli 81 e 86 del testo unico 30 marzo1957, n. 361, delle leggi per l'elezionedella Camera dei deputati — ha accertatoche il candidato Bortolo Mainardi segueimmediatamente l'ultimo degli eletti nellalista n. 9 (partito socialista italiano) per i lcollegio XI (Udine) .

Do atto alla Giunta di questa comunica-zione e proclamo quindi l'onorevole Bor-tolo Mainardi deputato per il collegio XI(Udine).

Si intende che da oggi decorre il ter-mine di 20 giorni per la presentazione d ieventuali reclami.

Approvazione in Commissione .

PRESIDENTE. Comunico che nella se-duta di ieri, mercoledì 11 dicembre 1985 ,della I Commissione (Affari costituzio-nali), in sede legislativa, è stata approvatala seguente proposta di legge :

Vlsco ed altri: «Norme relative al colle-gamento tra i sistemi informativ idell'anagrafe tributaria del Ministerodelle finanze e del Parlamento della Re -pubblica» (2465).

Votazione segretadi un disegno di legge .

PRESIDENTE. Indico la votazione se-greta finale, mediante procedimento elet-

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tronico, sul disegno di legge n. 2857, dicui si è testé concluso l'esame .

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione .

Comunico il risultato della votazione :

S. 969 — Disciplina organica dell'inter-vento straordinario nel Mezzogiorno (ap-provato dal Senato) (2857) :

Presenti 414Votanti 241Astenuti 173Maggioranza 12 1

Voti favorevoli 180Voti contrari 6 1

(La Camera approva) .

Dichiaro pertanto assorbite le propost edi legge Cirino Pomicino n . 741-bis; Almi-rante n. 784 ; Napolitano n. 1500; Gorla n .1842 .

Hanno preso parte alla votazione :

Abete GiancarloAlberini GuidoAmato GiulianoAndreoni Giovann iAngelini PieroAnselmi Tin aArbasino AlbertoArisio Luig iArmato Baldassar eArmellin LinoArtese VitaleArtioli RossellaAstone GiuseppeAstori GianfrancoAzzolini Luciano

Balestracci NelloBalzardi Piero AngeloBambi MorenoBarbalace FrancescoBarbato Andre aBarontini RobertoBaslini AntonioBassanini Franco

Battistuzzi PaoloBenedikter Johan nBernardi GuidoBianchi Fortunat oBianchi di Lavagna VincenzoBianchini Giovanni

Biondi Alfredo PaoloBonalumi GilbertoBonetti AndreaBorsi AndreaBortolani FrancoBosco BrunoBosco ManfrediBotta Giusepp eBriccola ItaloBrocca BeniaminoBruni FrancescoBubbico Mauro

Caccia PaoloCafarelli Francesc oCalamida Franc oCampagnoli MarioCarelli RodolfoCarlotto NataleCaroli GiuseppeCarpino AntonioCarrus NinoCasalinuovo MarioCasati FrancescoCasini Pier FerdinandoCastagnetti GuglielmoCattanei FrancescoCavigliasso PaolaCiampaglia AlbertoCifarelli MicheleCitaristi SeverinoCobellis Giovann iCodrignani GiancarlaColombo EmilioColoni SergioColucci FrancescoColumba MarioColumbu Giovanni BattistaComis AlfredoConte CarmeloContu FeliceCorsi UmbertoCosta SilviaCresco AngeloCristofori AdolfoCuojati Giovanni

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Curci Francesco

D'Acquisto MarioD'Aimmo FlorindoDal Castello MarioDal Maso GiuseppeDa Mommio GiorgioDe Carli FrancescoDel Mese PaoloDe Lorenzo FrancescoDe Luca StefanoDe Mita Luigi Ciriac oDiglio PasqualeDi Re CarloDrago AntoninoDutto Mauro

Ebner MichaelErmelli Cupelli Enrico

Facchetti GiuseppeFalcier LucianoFaraguti LucianoFerrara Giovann iFerrari GiorgioFerrari MarteFioret MarioFiorino FilippoFontana GiovanniFornasari GiuseppeFoti Luig i

Galloni Giovann iGaravaglia Maria Pi aGargani GiuseppeGava AntonioGhinami AlessandroGioia Luig iGiovannini ElioGitti TarcisioGrippo UgoGuerzoni LucianoGunnella Aristide

Ianniello Mauro

Lagorio LelioLamorte PasqualeLa Penna GirolamoLa Russa Vincenz oLobianco ArcangeloLodigiani Oreste

Lombardo AntoninoLucchesi GiuseppeLussignoli Francesco Pietro

Madaudo DinoMalvestio PiergiovanniManchinu AlbertoMancini VincenzoManna AngeloMannuzzu Salvator eMartino GuidoMarzo BiagioMasina EttoreMatarrese AntonioMattarella SergioMazzotta RobertoMelillo SavinoMerolli CarloMinervini Gustav oMora GiampaoloMoro Paolo EnricoMundo Antonio

Napoli VitoNebbia GiorgioNenna D'Antonio Ann aNicotra BenedettoNonne GiovanniNucara Francesc oNucci Mauro Anna Maria

Onorato PierluigiOrsenigo Dante OresteOrsini Gianfranco

Paganelli EttorePasqualin ValentinoPatria RenzoPellicanò GerolamoPellizzari GianmarioPerrone Antonino

Perugini Pasqual e

Picano AngeloPiermatini Gabriel ePiredda MatteoPiro FrancescoPisani LucioPisanu GiuseppePisicchio Natal ePoggiolini DaniloPollice GuidoPontello Claudio

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Portatadino CostantePujia CarmeloPumilia Calogero

Quarta NicolaQuattrone Francesco

Rabino Giovann iRavasio RenatoRebulla LucianoReina GiuseppeRicciuti RomeoRighi LucianoRinaldi LuigiRiz RolandRocchi RolandoRocelli GianfrancescoRomano DomenicoRossattini StefanoRossi AlbertoRossi di Montelera Luig iRubino RaffaelloRuffini AttilioRuffolo GiorgioRusso Ferdinand oRusso GiuseppeRusso Raffael eRusso Vincenzo

Sanese NicolaSangalli CarloSantarelli GiulioSantuz GiorgioSanza Angelo MariaSaretta GiuseppeSavio GastoneScaiola AlessandroScarlato GuglielmoScotti VincenzoScovacricchi Martin oSegni MariottoSenaldi CarloSeppia MauroSerrentino PietroSilvestri GiulianoSimesio GiuseppeSoddu PietroSorice VincenzoStegagnini BrunoSterpa EgidioSullo Fiorentino

Susi Domenico

Tancredi AntonioTassone MarioTedeschi NadirTesini GiancarloTrappoli Franco

Urso SalvatoreUsellini Mario

Vecchiarelli BrunoVentre AntonioVernola NicolaVincenzi BrunoViscardi MicheleVisco Vincenzo AlfonsoViti Vincenzo

Zambon BrunoZampieri AmedeoZaniboni Antonin oZanone ValerioZarro Giovann iZolla MicheleZoppi PietroZoso GiulianoZuech GiuseppeZurlo Giuseppe

Si sono astenuti:

Agostinacchio PaoloAlasia Giovann iAlborghetti GuidoAloi FortunatoAlpini RenatoAmadei Ferretti Malgar iAmbrogio FrancoAngelini VitoAntonellis SilvioAntoni VareseAuleta Francesco

Badesi Polverini LiciaBaracetti Arnald oBarbera AugustoBarca LucianoBarzanti NedoBelardi Merlo Erias eBellini Giulio

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Bellocchio AntonioBenevelli Luig iBernardi AntonioBianchi Beretta RomanaBinelli Gian CarloBochicchio Schelotto GiovannaBoetti Villanis Audifred iBoncompagni LivioBonetti Mattinzoli Pier aBorghini GianfrancoBoselli Anna detta Milvi aBosi Maramotti Giovann aBottari Angela MariaBrina AlfioBruzzani Riccard oBulleri Luig i

Calonaci VascoCalvanese Flor aCannelonga SeverinoCanullo LeoCapecchi Pallini Maria TeresaCaprili Milziade SilvioCaradonna GiulioCardinale Emanuel eCastagnola LuigiCavagna MarioCeci Bonifazi Adrian aCerquetti EneaCerrina Feroni Gian LucaChella MarioCherchi Salvator eCiafardini MicheleCiancio AntonioCiocci LorenzoCocco MariaColombini LedaCominato LuciaConte AntonioConti PietroCrippa GiuseppeCrucianelli FamianoCuffaro Antonino

D'ambrosio MicheleDanini FerruccioDardini SergioDe Gregorio AntonioDel Donno Olind oDi Giovanni ArnaldoDignani Grimaldi VandaDonazzon Renato

Fabbri OrlandoFagni EddaFantò VincenzoFilippini GiovannaFini Gianfranc oFittante Costantin oFracchia BrunoFrancese Angela

Gabbuggiani ElioGasparotto IsaiaGatti GiuseppeGelli Bianc aGeremicca AndreaGiadresco GiovanniGianni AlfonsoGiovagnoli Sposetti Angel aGradi GiulianoGraduata Michel eGranati Caruso Maria TeresaGrassucci LelioGrottola GiovanniGualandi EnricoGuarra AntonioGuerrini Paolo

Ianni Guido

Jovannitti Alvaro

Lanfranchi Cordioli ValentinaLoda FrancescoLodi Faustini Fustini AdrianaLops Pasquale

Macciotta GiorgioMaceratini GiulioManca Nicola

Mannino AntoninoMartellotti LambertoMartinat UgoMazzone AntonioMennitti DomenicoMiceli VitoMigliasso TeresaMinozzi RosannaMontanari Fornari NandaMontessoro AntonioMoschini RenzoMotetta Giovann iMuscardini Palli Cristiana

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Occhetto Achill eOlivi Mauro

Pallanti NovelloPalmieri ErmenegildoPalmini Lattanzi Rosell aPalopoli FulvioParlato AntonioPastore AldoPedrazzi Cipolla Anna MariaPeggio EugenioPellegatta Giovann iPetruccioli ClaudioPicchetti SantinoPierino GiuseppePinna MarioPochetti MarioPoli Bortone AdrianaProietti FrancoProvantini Alberto

Rauti GiuseppeReichlin AlfredoRiccardi AdelmoRicotti FedericoRidi SilvanoRonzani Gianni Vilme rRosini GiacomoRossini GiovanniRubbi Antonio

Samà FrancescoSandirocco Luig iSanfilippo SalvatoreSanlorenzo BernardoSannella BenedettoSapio FrancescoSastro EdmondoScaramucci Guaitini AlbaSerafini MassimoSerri RinoSoave SergioSpataro AgostinoStaiti di Cuddia delle ChiuseStrumendo Lucio

Tagliabue Gianfranc oTassi CarloTatarella GiuseppeToma MarioTorelli GiuseppeTrabacchi Felice

Trantino VincenzoTrebbi IvanneTremaglia Pierantonio Mirk oTringali Paolo

Umidi Sala Neide Mari a

Vacca GiuseppeValensise RaffaeleVignola GiuseppeVirgili Biagio

Zanini PaoloZoppetti Francesco

Sono in missione :

Amadei GiuseppeAndreotti GiulioCapria NicolaFracanzani CarloGalasso GiuseppeMassari Renato

(Presiedeva il Vice Presidente Vito Lat-tanzio) .

Seguito della discussione del disegno d ilegge: S. 1559. — Conversione in legge ,con modificazioni, del decreto-legge 6novembre 1985, n. 597, recante dispo-sizioni urgenti per assicurare la conti-nuità della riscossione delle impostedirette e per il differimento di talunitermini in materia tributaria e di in-terventi straordinari nel Mezzogiorno .Disposizioni in tema di monopoli d iStato e di imposta di registro (appro-vato dal Senato) (3303) .

PRESIDENTE. L'ordine del giornoreca il seguito della discussione del di -segno di legge, già approvato dal Senato :Conversione in legge, con modificazioni ,del decreto-legge 6 novembre 1985, n .597, recante disposizioni urgenti per assi -curare la continuità della riscossion edelle imposte dirette e per il differimentodi taluni termini in materia tributaria e diinterventi straordinari nel Mezzogiorno .

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Disposizioni in tema di monopoli di Stat oe di imposta di registro .Ricordo ché nella seduta del 6 di-

cembre scorso si è conclusa la discus-sione sulle linee generali e hanno repli-cato il relatore ed il rappresentante de lGoverno .

Passiamo pertanto all'esame degli arti -coli .

Do lettura dell'articolo i del disegno d ilegge di conversione, nel testo della Com-missione, identico a quello del Senato :

«Il decreto-legge 6 novembre 1985, n .597, recante disposizioni urgenti per assi -curare la continuità della riscossionedelle imposte dirette e per il differiment odi taluni termini in materia tributaria e d iinterventi straordinari nel Mezzogiorno, èconvertito in legge con le seguenti modi-ficazioni :

All'articolo 1 :

al comma 1, le parole: «20 novembre1985» sono sostituite dalle seguenti : «30novembre 1985» ;

il comma 3 è sostituito dal seguente:

«3. In nessun caso l'ammontare com-plessivo per ciascuna esattoria degli agg i

percepiti nell'anno 1986 sui ruoli posti i n

riscossione nello stesso anno 1986 e su iversamenti diretti riscossi sempre nellostesso anno nonché dell'integrazione odell'indennità annuale spettante per

l'anno 1986 ai sensi del decreto del Presi -dente della Repubblica 23 dicembre 1977 ,

n. 954, può eccedere l'ammontare com-plessivo maggiorato del 6 per cento, degl iaggi percepiti sui ruoli posti in riscos-sione nell'anno 1985 e degli aggi sui ver-samenti diretti percepiti nello stesso annononché dell'integrazione o dell'indennitàannuale spettante per l'anno 1985 . Condecreto del Ministro delle finanze son ostabilite le modalità per il computo dellesomme dovute dall'esattoria e per il lor o

riversamento» .

All'articolo 3 :

al primo e secondo capoverso, le parole :

«comma 51» e «comma 54» sono sostituite ,rispettivamente, dalle seguenti: «commacinquantunesimo» e «comma cinquanta-quattresimo». Conseguentemente, al primoe secondo capoverso, sono soppresse, ri-spettivamente, le cifre: «51» e «54» chefigurano all'inizio dei commi sostituiti;

all'ultimo capoverso, le parole: «comma56», «comma 52» e «comma 54» sono sosti-tuite, rispettivamente, dalle seguenti :«comma cinquantaseiesimo», «commacinquantaduesimo» e «comma cinquanta-quattresimo». Conseguentemente, la cifra :«56», che figura all'inizio dell'ultim ocomma sostituito, è soppressa .

All'articolo 5, al comma 1, in fine, le

parole: «e comunque non oltre il 31 di-cembre 1986» sono sostituite dalle se-guenti: «e comunque non oltre il 30giugno 1986» .

Prima di passare all'esame degli arti -coli aggiuntivi all'articolo 1 del decreto-legge, comunico che la Presidenza ritien einammissibile, ai sensi dell'ottavo comm adell'articolo 96-bis del regolamento, l'arti-colo aggiuntivo Senaldi 1 .02, che prorog aal 31 dicembre 1986 il termine di cui a lcomma 21 dell'articolo 3 del decreto -legge 19 dicembre 1984, n . 853, relativ oalle agevolazioni fiscali per lo sciogli -mento anticipato di società, trattandosi d imateria estranea a quella disciplinata da ldecreto-legge. E viceversa ammissibilel'articolo aggiuntivo Bellocchio 1 .01 .

Ricordo pure che ai rimanenti articol i

del decreto-legge non sono riferiti emen-damenti .Ricordo che l'articolo 1 del decreto -

legge è del seguente tenore :

«1 . Le gestioni delle esattorie comunali

e consorziali e delle ricevitorie provinciali

delle imposte dirette nonché delle teso-rerie comunali e provinciali i cui titolari

non notificano entro il 20 novembre 198 5atto di rinuncia, continuano ad effettuarefino al 31 dicembre 1986 il servizio dellariscossione alle medesime condizioni pre-viste dal decreto-legge 18 ottobre 1983, n .

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568, convertito in legge, con modifica-zioni, dalla legge 9 dicembre 1983, n . 681 .La rinuncia ha effetto per tutte le gestion idi esattorie conferite all'esattore rinun-ciante .

2. Fino alla stessa data del 31 dicembre1986 continuano ad avere efficacia le pa-tenti di nomina degli esattori, collettori,ufficiali esattoriali e messi notificatori esi applicano, salvo quanto stabilito ne lcomma successivo, le disposizioni del pre-detto decreto-legge 18 ottobre 1983, n .568, convertito in legge, con modifica-zioni, dalla legge 9 dicembre 1983, n . 681 ,ivi comprese quelle relative alla conven-zione concernente la concessione del Ser-vizio della meccanizzazione dei ruoli ri-chiamata nell'articolo 3 dello stesso de-creto, intendendosi il riferimento aglianni 1983 e 1984 posticipato rispettiva -mente agli anni 1985 e 1986 .

3. In nessun caso l'ammontare com-plessivo degli aggi per ciascuna esattoriaper l'anno 1986 può eccedere l'ammon-tare degli aggi percepiti sui ruoli posti i nriscossione nell'anno 1985 e degli aggi su iversamenti diretti percepiti nello stess oanno, maggiorato del 6 per cento; lostesso limite si applica all'ammontar edell'integrazione o dell'indennità annualespettante per l'anno 1986 ai sensi del de-creto del Presidente della Repubblica 2 3dicembre 1977, n . 954. Con decreto delministro delle finanze sono stabilite l emodalità per il computo delle somme do-vute dall'esattoria e per il loro riversa-mento .

4. La disposizione di cui al precedentecomma non trova applicazione nei con-fronti delle esattorie site nei comuni ne iquali opera la sospensione dei pagament idelle imposte dirette di cui agli articol i13-quater e 13-quinquies del decreto-legge26 maggio 1984, n . 159, convertito inlegge, con modificazioni, dalla legge 24luglio 1984, n . 363, nonché all'articolo 4del decreto-legge 3 aprile 1985, n. 114 ,convertito in legge, con modificazioni ,dalla legge 30 maggio 1985, n . 211 .

5. Fino al 31 dicembre 1986 le disposi-zioni dell'articolo 3 del decreto del Presi -dente della Repubblica 23 dicembre 1977 ,n. 954, continuano ad applicarsi, anche i nderoga al disposto dell'ultimo comma, let-tera c), dello stesso articolo, alle gestioniesattoriali che già ne avevano diritto, con -ferite a società con capitale interamentepubblico la cui costituzione è prevista perlegge. Ai fini del calcolo dell'indennit àannuale alternativa all'integrazion ed'aggio la maggiore somma di cui alla let-tera a) del primo comma dell'articolo 3del decreto del Presidente della Repub-blica 23 dicembre 1977, n . 954, deve in-tendersi riferita al costo del personale ef-fettivamente in servizio al 30 settembre1983 .

6. Alla Società esattorie vacanti sonoconferite le esattorie comunque vacant idal 31 dicembre 1985 e per le quali non èeffettuato il collocamento nei modi pre-visti dal decreto del Presidente della Re -pubblica 15 maggio 1963, n . 858 .

7. Fino al 31 dicembre 1986 restan osalve le disposizioni emanate dalla Re-gione siciliana con la legge regionale 2 1agosto 1984, n. 55, avente ad oggetto :«Nuove norme per la gestione del servizi odi riscossione delle imposte dirette in Sici-lia»; tuttavia la disposizione recata da lcomma 3 si applica anche alla gestion edel servizio di riscossione delle impost edirette in Sicilia .

8. Le disposizioni del comma 1 non siapplicano qualora risulti che a caricodell'esattore o del ricevitore provinciale odegli amministratori delle società che ge-stiscono esattorie o ricevitorie sussiston oprocedimenti o provvedimenti di cui allalegge 31 maggio 1965, n . 575, e successiv emodificazioni, o procedimenti penali peri delitti previsti dagli articoli 416 e 416-bisdel codice penale contestati con ordine omandato di comparizione o di cattura. Lecompetenti prefetture devono comuni -care al Ministero delle finanze entro il 20dicembre 1985 la sussistenza o meno deisuddetti procedimenti o provvedimenti ;

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l'autorità giudiziaria che ha emesso or-dine o mandato di comparizione o di cat-tura per i predetti delitti è tenuta a dar eanaloga comunicazione alla prefettura eal Ministero delle finanze. Alle gestion iesattoriali cessate dal servizio si appli-cano le disposizioni di cui al comma 6 ; intal caso l'aggio non può essere superior ea quello spettante al precedente titolare .

9. Le disposizioni del presente articol onon si applicano alle gestioni delle teso-rerie comunali della regione Trentino -Alto Adige» .

Avverto che in riferimento a questo ar-ticolo sono stati presentati i due seguent iarticoli aggiuntivi :

Dopo l'articolo 1, aggiungere il se-guente :

ART. 1-bis .

1. A decorrere dal 10 gennaio 1986 l eamministrazioni e gli enti tenuti al versa -mento in Tesoreria dei fondi loro spet-tanti a norma della legge 29 ottobre 1984 ,n. 720, prelevano dalla Tesoreria mede-sima i fondi per la corresponsione deglistipendi e dei salari al personale dipen-dente al netto delle ritenute fiscali e con-tributive da essi operate a qualsiasi titol onella qualità di sostituti d'imposta . Con-temporaneamente gli enti interessati in-viano al proprio tesoriere i mandati per i lversamento delle quote corrispondentialle trattenute fiscali con apposite distinteindicanti il complessivo ammontare dellaretribuzione soggetta a trattenuta ed ilnumero di dipendenti cui si riferisce ilversamento .

2. Le ritenute fiscali operate sugli sti-pendi e i salari, di cui al comma 1, son oversate direttamente in Tesoreria . Alle re-lative somme non si applica la proceduradi trasferimento tramite esattorie e sull esomme stesse non competono aggi esatto-riali. Il tesoriere provvede entro i prim idieci giorni del mese successivo a quell ocui si riferisce la corresponsione della re-

tribuzione a versare l'importo diretta -mente all'amministrazione finanziaria .

1 . 01 .BELLOCCHIO, BRINA, MACCIOTTA ,

TRIVA, ANTONI.

Dopo l'articolo 1, aggiungere il se-guente:

ART. 1-bis.

Il termine di cui al comma 21 dell'arti-colo 3 del decreto-legge 19 dicembre1984, n. 853, convertito in legge, con mo-dificazioni, dalla legge 17 febbraio 1985 ,n. 17, è prorogato al 31 dicembre 1986 .

1 . 02 .SENALDI .

L'articolo aggiuntivo Senaldi 1 .02 ,come già annunciato, è stato dichiarat oinammissibile .

Ha chiesto di parlare sull'articolo ag-giuntivo Bellocchio 1 .01 all'articolo 1 de ldecreto-legge l'onorevole Bellocchio. Neha facoltà .

ANTONIO BELLOCCHIO . Desidero illu-strare brevemente, signor Presidente, l aportata del nostro articolo aggiuntiv o1 .01 .

In un periodo in cui si parla di ridurr ele spese sociali e colpire determinate cate-gorie, intendiamo denunziare il giro vi-zioso che interessa alcune ritenute fiscalied i corrispondenti aggi esattoriali .

Il provvedimento sulla tesoreria unicafa risparmiare, com'è noto, alcuni mi-liardi di interessi allo Stato, tuttavia haimposto agli enti locali (comuni, USL ec-cetera) e centrali (ad esempio l'ENPAS) dilasciare la stragrande maggioranza de ifondi nelle casse della sezione di tesoreriaprovinciale dello Stato .

Secondo i dati contenuti nella relazion edella Corte dei conti, lo Stato per riscuo-tere le imposte dirette ha speso nel solo1984 l'astronomica cifra di 1988 miliard iper aggi esattoriali .

Atti Parlamentari

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IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 DICEMBRE 198 5

Denunziando questo dato, intendiamosoprattutto porre in evidenza il collega -mento ben visibile tra la tesoreria unica egli aggi esattoriali. La tesoreria unica, in -fatti, come i colleghi ricordano, fu isti-tuita soprattutto per risparmiare ed evi -tare inutili e dispendiosi movimenti di ca-pitali. Accade, invece, che i comuni e l eUSL, per pagare ogni mese centinaia d imiliardi a titolo di stipendi e salari, riti-rano i relativi fondi dalla tesoreria. Tal ifondi, non appena ritirati, si trasforman oin salari e stipendi su cui vengono po ioperate le relative ritenute fiscali; rite-nute che non sono un patrimonio deglienti locali, bensì, com'è noto, una compo-nente essenziale del gettito tributari odello Stato e come tale debbono affluirealle casse di quest'ultimo .

Non esiste, cioè, lo vogliamo rimarcare ,una procedura di riscossione semplice ediretta.I comuni e le USL debbono versare l e

ritenute fiscali nelle casse delle esattorie ,che le trattengono per un periodo cheoscilla tra i 5 e i 14 giorni e le depuran odell'aggio esattoriale che mediamente s iaggira intorno al 2,5 per cento, per po iversarle nuovamente .Se questo avviene con i comuni e le

USL, con l'ENPAS si supera ogni limite .Quando il dipendente statale va in pen-sione gli viene pagata la relativa inden-nità e sia la quiescenza che la buonuscitasono soggette a ritenute fiscali. La teso-reria provinciale di Roma dà, cioè, adun'altra amministrazione dello Stato ifondi per erogare tali indennità . le rite-nute operate sulle stesse vengono versat ealla esattoria di Roma che, dopo aver trat-tenuto l'aggio esattoriale, le versa a suavolta alla tesoreria provinciale .Si tratta di una procedura semplice -

mente assurda e con la nostra propostaintendiamo sottolineare che sarebbe suf-ficiente una contabilità per le indennitàpresso l'ENPAS e la spedizione di un va -glia della Banca d'Italia agli aventi diritto ,senza alcun movimento di denaro. Lesomme trattenute a titolo di ritenute ri-marrebbero ferme nelle casse della teso-reria provinciale .

Con la nostra proposta chiediamo chesi abbandoni una condotta che riteniam opoco seria, eliminando procedure che co-stano allo Stato e quindi ai cittadini al -cune centinaia di miliardi (Applaus iall'estrema sinistra) .

PRESIDENTE. Ha chiesto di parlarel'onorevole Alpini .

RENATO ALPINI. Signor Presidente ,onorevoli colleghi, concordiamo con i lcontenuto dell'articolo aggiuntivo 1 .0 1presentato dal gruppo comunista, su lquale voteremo a favore. Le ragioniesposte un momento fa dal collega onore-vole Bellocchio sono state lamentat eanche da noi più volte ; si tratta di miliard ispesi inutilmente per favorire alcuneesattorie e alcuni monopoli.

Purtroppo voteremo contro il provvedi -mento di proroga nel suo complesso per leragioni che ho già esposto in Commissionee che brevemente ripeterò. Sono troppevolte che il Governo presenta provvedi -menti di proroga, dopo che per anni non s i

è affrontato il problema del rinnovament o

nella gestione delle esattorie .Il provvedimento legislativo che

avrebbe dovuto regolare le normative vi-genti per seguire l'evoluzione dei tempianche in questo settore, è insabbiato al

Senato non si sa per quali ragioni, anchese noi le immaginiamo . Ci sono troppiinteressi, per cui questa legge tarderà a dessere approvata dall'altro ramo del Par -lamento e certamente tornerà a noi pe run ulteriore esame .Come abbiamo lamentato ripetuta-

mente, vogliamo che una volta per tutte siapprovi una normativa molto chiara etrasparente; non siamo noi che vogliamo

l'affossamento di determinate piccoleesattorie, in piccoli centri. È giunto i lmomento di approvare un provvedimentolegislativo serio affinché i contribuent isiano in grado di orientarsi in questocampo.Per queste ragioni voteremo a favor e

sull'articolo aggiuntivo Bellocchio 1 .01 econtro il provvedimento nel suo insiem e(Applausi a destra) .

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IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 DICEMBRE 198 5

PRESIDENTE. Nessun altro chiedendodi parlare sull'articolo aggiuntivo Belloc-chio 1 .01 ricordo nuovamente che ai ri-manenti articoli del decreto-legge stess onon sono riferiti emendamenti .Qual è il parere della Commissione

sull'articolo aggiuntivo Bellocchio 1 .01 ?

FLORINDO D'AIMMO, Relatore . SignorPresidente, onorevoli colleghi, l'articol oaggiuntivo è stato presentato in Assem-blea e il Comitato dei nove non ha avutoancora la possibilità di riunirsi per espri-mere un parere collegiale .

Chiedo quindi una sospensione della se-duta per un quarto d'ora, per consentireal Comitato dei nove di confrontarsi suquesto argomento. Si tratta di un pro-blema non solo formale ma sostanziale .

MARIO POCHETTI. No, no !

FLORINDO D'AIMMO, Relatore . Si trattadel rispetto del Comitato dei nove, ch edeve poter esprimere un parere concor-dato verificando le posizioni dei singolicomponenti all'interno del Comitatostesso .

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, cer-chiamo di trovare un'intesa .

Mi rendo conto delle necessità che de -pongono in senso contrario, però credoche l'onorevole D'Aimmo abbia ragion equando dice che formalmente il Comitat odei nove deve esprimere un suo parere eche egli, in qualità di relatore, non sisente di poter interpretare il pensiero d itutti. Ritengo quindi che potremmo so -spendere brevemente l'esame del disegn odi legge per consentire al Comitato de inove di riunirsi per concordare un pa-rere, e passare nel frattempo all'esam edel terzo punto all'ordine del giorno, re-cante la discussione del disegno di legg edi conversione n . 3302 .

MARIO POCHETTI . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

MARIO POCHETTI. Signor Presidente,

l'articolo aggiuntivo Bellocchio 1 .01 èstato ampiamente discusso in Commis-sione. Una sospensione dei lavori i nquesto momento non avrebbe altro scop oche quello di consentire di guadagnare u npo' di tempo, forse per far affluirequalche altro deputato in aula. Siamogiunti al momento conclusivo, e quind iritengo che si debba procedere alla vota-zione del provvedimento (Applausi allaestrema sinistra) .

FLORINDO D'AIMMO, Relatore . Chiedo diparlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

FLORINDO D'AIMMO, Relatore. Volevoprecisare, signor Presidente, che l'arti-colo aggiuntivo cui si è riferito l'onore-vole Pochetti e annunciato in Commis-sione in determinati termini è stato riti-rato, modificato, e ripresentato nel nuovotesto in Assemblea. Il Comitato dei novenon ha avuto la possibilità di esaminarl oe di esprimere un parere, che appartienealla sua collegialità . Si può fare a men odel parere del Comitato, se l'Assemble acosì vuole; ma questa mi sembrerebbeun'operazione all'arrembaggio, più ch euna dimostrazione di rispetto delle proce-dure e del regolamento .

TARCISiO GITTI. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

TARCISIO GITTI. Signor Presidente ,credo che non ci siano molti margini didiscussione: qui c'è una regola da appli-care. Il relatore D'Aimmo, in questo mo-mento, può solo esprimere un parere per -sonale, mentre deve esprimere, come re -latore, il parere del Comitato dei nove . I lregolamento va applicato. Al di là dellebattute amene del collega Pochetti, il Co-mitato dei nove va riunito, e deve espri-mere il proprio parere per poterlo po iesternare all'Assemblea. Credo che non cisia materia di discussione: si applica laregola e basta .

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IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 DICEMBRE 198 5

PRESIDENTE. Onorevole Gitti, iocredo che lei abbia mille volte ragione achiedere l'applicazione del regolament o(Proteste del deputato Pochetti) . Devo peròfar notare al relatore D'Aimmo che inrealtà il Comitato dei nove avrebbe potut oriunirsi questa mattina, per esprimere u nparere su questo articolo aggiuntivo (Ap-plausi). Non si può arrivare in Assemble aall'ultimo momento e chiedere una so-spensione. La richiesta dell'onorevoleGitti è quindi giusta ma contrasta con l apossibilità che il Comitato dei nove avevadi riunirsi questa mattina .

MARIO POCHETTI. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

MARIO POCHETTI. Vorrei ricordare alpresidente della Commissione che quest oarticolo aggiuntivo è stato presentato 4 8ore fa e, a differenza di tante altre centi-naia di emendamenti che abbiamo in fo-tocopia, il Comitato aveva a sua disposi-zione l'articolo aggiuntivo, stampato, gi àda 24 ore .

PRESIDENTE. Onorevole Pochetti, le iha ragione anche quando sottolineaquesto aspetto; c'è però un richiamo pre-ciso ad una norma del regolamento : è evi-dente che il relatore deve poter esprimereun giudizio a nome del Comitato dei nove ,e non a titolo personale. Su questo piano ,lei non può non consentire .Potremmo semmai passare al succes-

sivo punto all'ordine del giorno, pre-gando l'onorevole D'Aimmo di voler ri-durre . . .

MARIO POCHETTI. Siamo contro! Chie-diamo la votazione !

PRESIDENTE. Onorevole Pochetti ,questa è una decisione che prende il Pre-sidente; non può farlo lei, a nome dell aPresidenza !

Dicevo che potremmo pregare il rela-tore di contenere il periodo di sospen-sione richiesto in dieci minuti, o possibil-mente ancora di meno (Proteste) .

MARIO POCHETTI . Signor Presidente, èuna prepotenza !

PRESIDENTE. No, scusi, onorevole Po-chetti, questo naturalmente non lo possoaccettare .

Chiedo se l'Assemblea sia d'accordo d ipassare al successivo punto all'ordine de lgiorno .

MARIO POCHETTI. Gli schieramentisono evidenti! Andranno al Comitato de inove, quando già alcuni hanno dichiaratoil proprio voto !

PRESIDENTE. Onorevole Pochetti, midispiace: un'illustrazione del propriopunto di vista non equivale a una dichia-razione nell'ambito dei compiti propri de lComitato dei nove.

La Camera è d'accordo a che si passi alpunto successivo? (Voci all'estrema sini-stra: No! No! — Proteste) .

MARIO POCHETTI. No, sospendiamo!Sospendiamo per cinque minuti !

PRESIDENTE. Sospendo la seduta .

La seduta, sospesa alle 12,40 ,è ripresa alle 13 .

PRESIDENTE. Onorevole D'Aimmo ,qual è il parere del Comitato dei nov esull'articolo aggiuntivo Bellocchio 1 .01?

FLORINDO D'AIMMO, Relatore. Il Comi-tato dei nove, anche se a stretta maggio-ranza, ha espresso parere contrario .Per meglio rappresentare l'orienta -

mento del Comitato, desidero precisar eche hanno espresso parere favorevole s uquesto articolo aggiuntivo i rappresen-tanti dei gruppi comunista, socialista, de lMovimento sociale italiano-destra nazio-nale e della sinistra indipendente, e pa-rere contrario quelli dei gruppi democri-stiano, repubblicano e liberale .

PRESIDENTE. Qual è il parere del Go-verno?

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IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 DICEMBRE 198 5

DOMENICO RAFFAELLO LOMBARDI, Sot-tosegretario di Stato per le finanze . SignorPresidente, onorevoli deputati, il Govern oaveva espresso in Commissione, e lo riba-disce qui in Assemblea, il proprio apprez-zamento per le finalità che l'articolo ag-giuntivo Bellocchio 1 .01 si propone d iraggiungere. Aveva altresì chiesto al pre-sentatore di ritirarlo, perché l'incidenz adei provvedimenti che si richiedono su lcosto del servizio è tale da renderlo inso-stenibile per le aziende esattoriali, il 9 0per cento delle quali è costituito d aaziende bancarie che si troverebbero,quindi, in difficoltà nel rispettare le diret-tive impartite dall'organo di vigilanza ,cioè dalla Banca d'Italia.Dato che sono ormai scaduti i termin i

per rinunciare alla gestione di esattorieanti-economiche, la disposizione di cu iall'articolo aggiuntivo determinerebbepraticamente l'inesigibilità dei tribut inell'anno 1986 .Il Governo, pertanto, rivolge nuova -

mente all'onorevole Bellocchio l'invito aritirare l'articolo aggiuntivo ed a trasfor-marlo eventualmente in un ordine de lgiorno che potrebbe essere valutato insede di riforma del servizio tributario cu i

attiene; riforma il cui esame martedì ri-prenderà al Senato con la discussione e lavotazione degli emendamenti . In tale sedela posizione del Governo sarà di massimadisponibilità verso le ragioni portate asostegno dell'articolo aggiuntivo mede-simo.

Ove tale proposta non venga accolta, ilGoverno esprime parere contrario .

PRESIDENTE. Onorevole Triva, man-

tiene l'articolo aggiuntivo Bellocchio 1 .01 ,

di cui è cofirmatario ?

RuBES TRIVA. Sì, signor Presidente .

PRESIDENTE. Passiamo ai voti .

Votazione segreta.

PRESIDENTE. Indìco la votazione se-

greta mediante procedimento elettronico ,sull'articolo aggiuntivo Bellocchio 1 .01 ,non accettato dalla Commissione né da lGoverno .

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione .

Comunico il risultato della votazione :

Presenti e votanti 422Maggioranza 212

Voti favorevoli 219Voti contrari 203

(La Camera approva) .

Si riprende la discussione.

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'ar-ticolo 1 del disegno di legge di conver-sione nel testo modificato .

(È approvato).

Passiamo agli articoli 2 e 3 del disegn odi legge nel testo della Commissione,identico a quello approvato dal Senato,che, nessuno chiedendo di parlare e non

essendo stati presentati emendamenti,

porrò direttamente in votazione dop oaverne dato lettura :

ART. 2 .

:.. «L'Amministrazione autonoma dei mo-nopoli di Stato è autorizzata a corrispon-dere fino al 30 giugno 1986 l'indennità d icui all'articolo 7-ter del decreto-legge 2ottobre 1981, n. 546, convertito, con modi-ficazioni, nella legge 10 dicembre 1981, n .

692 .All'onere derivante dall'applicazione

del precedente comma, valutato in lir e

7.500 milioni, si provvede mediante corri-spondente riduzione dello stanziamentoiscritto al capitolo 194 dello stato di pre-visione della spesa dell'Amministrazion eautonoma dei monopoli di Stato per

l'anno finanziario 1986. Il Ministro de l

tesoro è autorizzato ad apportare, con

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IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 DICEMBRE 198 5

propri decreti, le occorrenti variazioni d ibilancio» .

(È approvato).

ART. 3 .

«L'imposta di registro ed accessori, re-lativa alla riunione dell'usufrutto all anuda proprietà trasferita a titolo onerosocon atti posti in essere quando era invigore il regio decreto 30 dicembre 1923 ,n . 3269, si applica solo se la consolida-zione dell'usufrutto si è verificata ante-riormente alla data di entrata in vigor edel decreto del Presidente della Repub-blia 26 ottobre 1972, n . 634. Non si faluogo a rimborso delle imposte già pa-gate» .

(È approvato) .

Passiamo all'unico ordine del giornopresentato, che è del seguente tenore :

«La Camera ,

premesso:

che il termine di cui all'articolo 3 ,comma 21, del decreto legge 19 dicembre1984 n. 853, convertito con modificazion idalla legge 17 febbraio 1985 n. 17, riguar-dante le assegnazioni a singoli soci per-sone fisiche ed enti non commercial ianche per singoli beni anche se di diversanatura, conseguenti a scioglimenti di so-cietà deliberati tra il 10 gennaio e il 3 0giugno 1985, soggette in misura fissa alleimposte di registro, ipotecarie e catastali ,scade il 31 dicembre 1985 ;

che a seguito del decreto-legge 20 no-vembre 1985, n. 656, il termine per la pre-sentazione delle domande di concession eo autorizzazione in sanatoria è stato pro -rogato sino al 31 marzo 1986;

che si rende quindi quanto mai oppor-tuno prorogare la scadenza del 31 di-cembre 1985 almeno sino al 30 giugn o1986 al fine di consentire alle societàposte in liquidazione di presentare le do-mande di condono ;

che tra l'altro il termine del 31 di -

cembre 1985 risulta troppo limitativo pe rtutte le formalità fiscali, contabili, giuri-diche pubbliche e amministrative che de-vono essere assolte dalle società in liqui-dazione nel breve periodo di sei mesi ;

che altresì la circolare del Ministerodelle finanze sul problema delle assegna-zioni e delle conseguenti formalità riguar-danti la procedura di liquidazione e d icancellazione delle società dal registrodelle imprese appare di difficile interpre-tazione e non dà indicazioni sugli atti esulle procedure da seguire nella fase d iliquidazione della società ;

impegna,,il Govenr o

ad assumere le opportune iniziative le-gislative affinché la scadenza del 31 di-cembre 1985 sia prorogata almeno sino a l30 giugno 1986 .

(9/3303/1)«SENALDI, SAVIO, BIANCHINI, SA -

RETTA, STEGAGNINI, SCAIOLA» .

Qual è il parere del Governo ?

DOMENICO RAFFAELLO LOMBARDI, Sot-tosegretario di Stato per le finanze. Il pa-rere del Governo è contrario, anche per -ché non vi sarebbe spazio per iniziativelegislative di rivalutazione della disposi-zione vigente .

PRESIDENTE. Dopo le dichiarazionidel Governo i presentatori insistono per lavotazione del loro ordine del giorno ?

CARLO SENALDI. Signor Presidente,onorevoli colleghi, comprendo le diffi-coltà del Governo, ma devo insistere per

la votazione del mio ordine del giorno n .9/3303/1, che è stato presentato a seguitodell'approvazione, avvenuta ieri, del di -segno di legge di conversione del decreto -legge che fissa la proroga per il condon oedilizio al 31 marzo 1986 .

Abbiamo il problema delle società postein liquidazione prima del 30 giugno, ch edovrebbero assegnare i beni ai singoli

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IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 DICEMBRE 198 5

soci, che potrebbero non essere in condi-zione di beneficiare della proroga delcondono edilizio . In effetti, ipotizzandoche le assegnazioni siano effettuate entr oil 31 dicembre 1985, dopo quella dat aspetterebbe al socio, che non ha posto i nessere alcun abusivismo, presentare l adomanda di condono, perché la societànon è più in grado di farlo .

Chiedo su questo una votazione dell'As-semblea, perché mi pare pregnante la ri-chiesta di proroga almeno fino al 3 0giugno 1986 (Applausi al centro) .

PRESIDENTE. Pongo in votazione l'or-dine del giorno Senaldi n . 9/3303/1, nonaccettato dal Governo .

(È approvato — Vivi applausi al cen-tro) .

Il disegno di legge sarà subito votato ascutinio segreto .

Votazione segretadi un disegno di legge.

PRESIDENTE. Indico la votazione se-greta finale, mediante procedimento elet-tronico, sul disegno di legge n . 3303, dicui si è testè concluso l'esame .

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione .

Comunico il risultato della votazione :

S . 1559. — «Conversione in legge, co nmodificazioni, del decreto-legge 6 no-vembre 1985, n. 597, recante disposizioniurgenti per assicurare la continuità dellariscossione delle imposte dirette e per i ldifferimento di taluni termini in materiatributaria e di interventi straordinari ne lMezzogiorno. Disposizioni in tema di mo-nopoli di Stato e di imposta di registro »(approvato dal Senato) (3303) .

Presenti e votanti 43 1Maggioranza 216

Voti favorevoli 38 1Voti contrari 50

(La Camera approva) .

(Presiedeva il Vicepresidente Vito Lat-tanzio) .

Hanno preso parte alle votazioni:

Abbatangelo Massim oAbete GiancarloAlasia Giovann iAlberini GuidoAlborghetti GuidoAlinovi AbdonAloi FortunatoAlpini RenatoAmadei Ferretti MalgariAmalfitano DomenicoAmbrogio FrancoAmodeo NataleAndreoni Giovann iAngelini PieroAngelini VitoAniasi AldoAnselmi TinaAntonellis SilvioAntoni VareseArbasino AlbertoArisio Luig iArmato Baldassar eArmellin LinoArtese VitaleArtioli RossellaAstone GiuseppeAstori GianfrancoAuleta FrancescoAzzaro Giuseppe

Badesi Polverini LiciaBaghino Francesc oBalestracci NelloBalzardi Piero AngeloBambi MorenoBaracetti Arnald oBarbalace FrancescoBarbato AndreaBarbera AugustoBarca LucianoBarontini RobertoBarzanti Nedo

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Baslinl AntonioBassanini FrancoBattistuzzi PaoloBecchetti ItaloBelardi Merlo EriaseBellini GiulioBellocchio AntonioBelluscio CostantinoBenedikter Johan nBenevelli Luig iBernardi AntonioBernardi GuidoBianchi FortunatoBianchi Beretta RomanaBianchi di Lavagna VincenzoBianchini GiovanniBianco GerardoBinelli Gian CarloBiondi Alfredo PaoloBochicchio Schelotto GiovannaBoetti Villanis AudifrediBoncompagni LivioBonetti AndreaBonetti Mattinzoli PieraBonferroni Franc oBorghini GianfrancoBorgoglio Felic eBorri Andre aBortolani FrancoBosco BrunoBosco Manfred iBoselli Anna detta Milvi aBosi Maramotti Giovann aBotta Giusepp eBottari Angela Mari aBriccola ItaloBrina AlfioBrocca BeniaminoBruni FrancescoBruzzani Riccard o

Caccia PaoloCafarelli Francesc oCalamida FrancoCalonaci Vasc oCalvanese Flor aCampagnoli MarioCannelonga SeverinoCanullo Le oCapecchi Pallini Maria TeresaCaprili Milziade Silvi oCaradonna Giulio

Cardinale EmanueleCarelli RodolfoCarlotto NataleCaroli GiuseppeCarpino AntonioCarrus NinoCasalinuovo Mari oCasati FrancescoCasini CarloCasini Pier Ferdinand oCastagnetti Guglielm oCastagnola Luig iCattanei FrancescoCavagna MarioCavigliasso PaolaCeci Bonifazi Adrian aCerquetti EneaCerrina Feroni Gian Luc aChella Mari oCherchi Salvator eCiafardini MicheleCiampaglia AlbertoCiccardini BartoloCiocci LorenzoCitaristi SeverinoCocco MariaCodrignani GiancarlaColombini LedaColombo EmilioColoni SergicyColucci FrancescoColumba MarioColumbu Giovanni BattistaColzi OttavianoCominato LuciaComis AlfredoConte AntonioConte CarmeloConti PietroCorsi UmbertoCresco AngeloCrippa GiuseppeCristofori AdolfoCrucianelli FamianoCuffaro AntoninoCuojati Giovann iCurci Francesco

D'Acquisto MarioD'Aimmo FlorindoDal Castello MarioDal Maso Giuseppe

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D'Ambrosio Michel eDa Mommio GiorgioDanini FerruccioDardini SergioDe Carli FrancescoDe Gregorio AntonioDel Donno OlindoDel Mese PaoloDe Lorenzo FrancescoDe Luca StefanoDe Martino GuidoDemitry GiuseppeDi Donato GiulioDi Giovanni ArnaldoDiglio PasqualeDignani Grimaldi VandaDi Re CarloDonazzon RenatoDrado AntoninoDujany Cesare Amat o

Ebner Michael

Fabbri OrlandoFacchetti GiuseppeFagni EddaFalcier LucianoFantò VincenzoFaraguti LucianoFelisetti Luigi DinoFerrara GiovanniFerrari BrunoFerrari MarteFerrarini GiulioFerri FrancoFiandrotti FilippoFilippini GiovannaFini Gianfranc oFioret MarioFiorino FilippoFittante CostantinoFontana GiovanniFornasari GiuseppeForte FrancescoFoschi FrancoFracchia Bruno

Francese AngelaFranchi Roberto

Gabbuggiani ElioGargani GiuseppeGasparotto Isaia

Gatti GiuseppeGava AntonioGelli Bianc aGeremicca AndreaGianni AlfonsoGioia LuigiGiovagnoli Sposetti AngelaGiovannini ElioGitti TarcisioGorgoni GaetanoGradi GiulianoGraduata Michel eGranati Caruso Maria TeresaGrassucci LelioGrottola Giovann iGualandi EnricoGuarra AntonioGuerrini PaoloGuerzoni LucianoGunnella Aristid e

Ianni GuidoIanniello Mauro

Jovannitti Alvaro

La Ganga GiuseppeLanfranchi Cordioli ValentinaLa Russa Vincenz oLenoci ClaudioLeone GiuseppeLobianco ArcangeloLoda FrancescoLodi Faustini Fustini AdrianaLombardo AntoninoLops PasqualeLucchesi GiuseppeLussignoli Francesco Pietro

Macciotta GiorgioMaceratini GiulioMacis FrancescoMadaudo DinoMalfatti Franco Maria

Malvestio Piergiovanni

Manca NicolaManchinu AlbertoMancini VincenzoMannino AntoninoMannino CalogeroMannuzzu Salvator eMarianetti Agostino

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Martellotti LambertoMartinat UgoMartinazzoli MinoMartino GuidoMarzo BiagioMasina EttoreMattarella Sergi oMazzone AntonioMazzotta RobertoMeleleo SalvatoreMelillo SavinoMemmi LuigiMennitti Domenic oMerolli CarloMiceli VitoMicheli FilippoMigliasso TeresaMinervini GustavoMinozzi RosannaMongiello GiovanniMontanari Fornari Nand aMontessoro AntonioMora GiampaoloMoro Paolo Enric oMoschini RenzoMotetta Giovann iMundo AntonioMuscardini Palli Cristiana

Napoli VitoNebbia GiorgioNenna D'Antonio Ann aNicotra BenedettoNonne GiovanniNucara FrancescoNucci Mauro Anna Maria

Olivi Maur oOnorato Pierluig iOrsenigo Dante Orest e

Paganelli EttorePallanti Novell oPalmieri ErmenegildoPalmini Lattanzi RosellaPalopoli FulvioParlato AntonioPasqualin ValentinoPastore AldoPatria RenzoPatuelli Antoni oPedrazzi Cipolla Anna Maria

Peggio EugenioPellegatta GiovanniPellicanò GerolamoPellizzari GianmarioPerrone AntoninoPerugini Pasqual ePetrocelli EdilioPetruccioli ClaudioPicano AngeloPicchetti SantinoPierino GiuseppePiermartini GabrielePinna MarioPiredda MatteoPiro FrancescoPisani LucioPisanu GiuseppePisicchio Natal ePochetti MarioPoggiolini DaniloPoli Bortone Adrian aPontello ClaudioPortatadino CostanteProietti Franc oProvantini AlbertoPujia CarmeloPumilia Calogero

Quarta NicolaQuattrone FrancescoQuieti Giuseppe

Rabino GiovanniRauti GiuseppeRavaglia GianniRavasio RenatoRebulla LucianoReina GiuseppeRiccardi AdelmoRicciuti RomeoRicotti FedericoRidi SilvanoRighi LucianoRinaldi LuigiRiz RolandRizzo AldoRocchi RolandoRocelli GianfrancoRonzani Gianni VilmerRosini GiacomoRossattini StefanoRossi Alberto

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IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 DICEMBRE 198 5

Rossi di Montelera LuigiRossino Giovann iRubbi AntonioRubino RaffaelloRuffini Attili oRuffolo GiorgioRusso Ferdinand oRusso Giusepp eRusso Raffaele

Samà FrancescoSandirocco Luig iSanese NicolaSanfilippo SalvatoreSangalli CarloSanguineti Mauro Angel oSanlorenzo BernardoSannella BenedettoSantarelli GiulioSantini RenzoSantuz GiorgioSanza Angelo MariaSapio FrancescoSaretta GiuseppeSarti ArmandoSastro EdmondoSatanassi AngeloSavio GastoneScaiola AlessandroScaramucci Guaitini AlbaScarlato GuglielmoScotti VincenzoScovacricchi Martin oSegni MariottoSenaldi CarloSeppia MauroSerafini MassimoSerrentino PietroSerri RinoSilvestri GiulianoSoave SergioSoddu Pietro

Spagnoli UgoSpataro AgostinoStaiti di Cuddia delle ChiuseStegagnini BrunoSterpa EgidioStrumendo LucioSusi Domenico

Tagliabue Gianfranc oTancredi Antonio

Tassi CarloTassone MarioTatarella GiuseppeTedeschi NadirTempestini FrancescoTesini GiancarloTorna MarioTorelli GiuseppeTrabacchi FeliceTramarin AchilleTrantino VincenzoTrebbi IvanneTremaglia Pierantonio Mirk o

Tringali PaoloTriva Rubes

Umidi Sala Neide Maria

Urso Salvatore

Valensise RaffaeleVecchiarelli BrunoVentre AntonioVernola NicolaVignola GiuseppeVincenzi BrunoViolante LucianoVirgili BiagioVisco Vincenzo AlfonsoViti Vincenzo

Zambon Bruno

Zampieri AmedeoZaniboni AntoninoZanini PaoloZanone ValerioZarro GiovanniZavettieri SaverioZolla MicheleZoppetti FrancescoZoppi PietroZoso GiulianoZuech Giusepp eZurlo Giuseppe

Sono in missione:

Amadei GiuseppeAndreotti GiulioCapria NicolaFracanzani CarloGalasso GiuseppeMassari Renato

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IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 DICEMBRE 198 5

Seguito della discussione del disegno dilegge: S. 1553. — Conversione in leggedel decreto-legge 2 novembre 1985, n .593, recante norme per la proroga de ltermine massimo di continuazionedell'esercizio di impresa per le societ àsottoposte ad amministrazione straor-dinaria (approvato dal Senato)(3302).

PRESIDENTE. L'ordine del giornoreca il seguito della discussione del di-segno di legge, già approvato dal Senato :Conversione in legge del decreto-legge 2novembre 1985, n. 593, recante normeper la proroga del termine massimo dicontinuazione dell'esercizio di impres aper le società sottoposte ad amministra-zione straordinaria .Ricordo che nella seduta del 9 di-

cembre scorso si è conclusa la discus-sione sulle linee generali ed hanno repli-cato il relatore e il rappresentante de lGoverno.

Passiamo alle dichiarazioni di voto suldisegno di legge nel suo complesso checonsta di un articolo unico, nel testo dellaCommissione identico a quello approvatodal Senato, cui non sono stati presentat iemendamenti.

Ha chiesto di parlare per dichiarazion edi voto l'onorevole Provantini . Ne ha fa-coltà.

ALBERTO PROVANTINI . Signor Presi -dente, ella ha ricordato la discussion esvoltasi il 9 dicembre scorso ; in quellasede il relatore non ha svolto la relazione ,ma si è rimesso a quella scritta, ed i lGoverno ha dichiarato che occorreva un adiscussione accelerata. Tuttavia, pur nellaristrettezza dei tempi, ci si dovrà spiegareperché il 2 novembre scorso il Governo h aemanato un decreto per tenere in vita lalegge Prodi, dopo che il 17 giugno co nun'altra proposta ne aveva decretato lamorte, cioè l'abrogazione .

Era davvero impossibile che il Govern opotesse offrire una qualche spiegazion elogica e coerente; quindi eccoci di fronteall'ennesimo decreto di proroga dei ter-mini massimi di continuazione dell'eser-

cizio d'impresa per le società sottopost eall'amministrazione straordinaria .

Di fronte alla clamorosa contraddi-zione tra le due proposte del Governo, a lSenato il relatore ha affermato che ci tro-viamo dinanzi ad un mostro giuridico ,sempre più difficile da gestire e da appli-care, frutto di uno stravolgimento com-pleto delle finalità originarie di una leggepensata come strumento transitorio e deccezionale e che invece ha ormai già se ianni di vita .Come già abbiamo fatto al Senato, si-

gnor Presidente, noi ci asterremo, perch éda un lato non prorogare i termini per lacontinuazione dell'esercizio d'impresadelle società sottoposte all'amministra-zione straordinaria significherebbe vani-ficare tutti gli oneri finanziari fino a doggi sopportati dallo Stato, vanificare letrattative già avviate per salvare e risa-nare le aziende in crisi (sono otto, con pi ùdi 2.700 lavoratori); ma, dall'altro, nonpossiamo non rimarcare la gravità dell acontraddizione insita nell'atteggiament odel Governo. E soprattutto vogliamo ri-marcare una cosa: noi comunisti abbiamopresentato fin dall'inizio della legislaturatre proposte di legge per dare risposta aiproblemi determinati dalle crisi d'im-presa: quella sulla cooperazione, quell asulla GEPI e quella sulla legge Prodi.Per quanto riguarda quest'ultima, noi

non vogliamo né abrogarla né seppellirla .Vogliamo però cambiarla, riformarla ed èsu questo terreno che noi chiamiamo adiscutere Governo e maggioranza .

Il Parlamento ha poi approvato la leggesulla cooperazione ; ma, nonostantequesto atto positivo, il Governo impedisce

nei fatti l'applicazione del provvedi -mento, non emanando i relativi decret iattuativi .

Infine, per quanto riguarda la riformadella GEPI, la nostra proposta di legge èstata stravolta e comunque non ancoraapprovata dall'altro ramo del Parla -

mento.Sul fronte della legislazione tesa ad ot-

tenere strumenti idonei per dare rispost aai punti di crisi, lo stato della situazione èquello che ho illustrato; mentre sul fronte

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dell'innovazione e dello sviluppo non ab-biamo praticamente niente. Quando noidiciamo che occorre un cambiament oprofondo, pertanto, intendiamo non sol oriferirci a ciò che è scritto, o meglio no n

scritto, nella legge finanziaria, ma anchefar presente che questi problemi non pos-sono essere considerati di parte, cio èdella sola opposizione comunista, ma de-vono esser considerati di tutto il Parla -mento (Applausi all'estrema sinistra) .

PRESIDENTE. Nessun altro chiedendodi parlare per dichiarazione di voto, pas-siamo alla votazione .

Votazione segretadi un disegno di legge .

PRESIDENTE. Indìco la votazione se-greta finale, mediante procedimento elet-tronico, sul disegno di legge n . 3302, dicui si è testè concluso l'esame .

(Segue la votazione) .

Dichiaro chiusa la votazione.

Comunico il risultato della votazione :

«S. 1553 — Conversione in legge deldecreto-legge 2 novembre 1985, n . 593 ,recante norme per la proroga del terminemassimo di continuazione dell'esercizi o

di impresa per le società sottoposte a damministrazione straordinaria (approvatodal Senato) (3302) .

Presenti 407Votanti 236Astenuti 171Maggioranza 11 9

Voti favorevoli 212Voti contrari 24

(La Camera approva) .

Hanno preso parte alla votazione:

Abete GiancarloAlberini GuidoAmalfitano Domenic oAmodeo Natale

Andreoni GiovanniAngelini PieroAniasi AldoAnselmi TinaArbasino AlbertoArisio Luig iArmato BaldassareArmellin LinoArtese VitaleArtioli RossellaAstone GiuseppeAstori GianfrancoAzzaro Giuseppe

Balestracci NelloBalzardi Piero Angel oBambi MorenoBarbalace FrancescoBarbato AndreaBarontini Robert oBaslini AntonioBassanini FrancoBattistuzzi PaoloBecchetti ItaloBenedikter Johan nBernardi GuidoBianchi Fortunat oBianchi di Lavagna Vincenz oBianchini GiovanniBiondi Alfredo PaoloBonetti Andre aBonferroni FrancoBorgoglio Felic eBosco BrunoBosco Manfred iBotta GiuseppeBriccola ItaloBrocca BeniaminoBruni Francesco

Cafarelli FrancescoCampagnoli MarioCarelli RodolfoCarlotto NataleCaroli GiuseppeCarpino AntonioCarrus NinoCasalinuovo Mari oCasati FrancescoCasini CarloCasini Pier FerdinandoCastagnetti Guglielmo

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Cattanei FrancescoCavigliasso PaolaCiampaglia AlbertoCiccardini BartoloCitaristi SeverinoColoni SergioColucci FrancescoColumba MarioColumbu Giovanni BattistaColzi OttavianoComis AlfredoConte CarmeloCorsi UmbertoCristofori AdolfoCurci Francesco

D'Acquisto MarioD'Aimmo FlorindoDal Castello MarioDal Maso GiuseppeDa Mommio GiorgioDe Carli FrancescoDel Mese PaoloDe Lorenzo FrancescoDe Luca Stefan oDe Martino Guid oDemitry GiuseppeDi Donato GiulioDi Re CarloDrago AntoninoDujany Cesare Amato

Ebner Michael

Pacchetti GiuseppeFalcier Lucian oFaraguti LucianoFelisetti Luigi DinoFerrara Giovann iFerrari BrunoFerrari MarteFerrarini GiulioFiandrotti FilippoFiorino FilippoFontana GiovanniFornasari GiuseppeFoschi FrancoFranchi Roberto

Gargani GiuseppeGarocchio AlbertoGava Antonio

Gioia Luig iGiovannini ElioGitti TarcisioGorgoni GaetanoGrippo UgoGuerzoni LucianoGunnella Aristide

Ianniello Mauro

La Ganga GiuseppeLamorte Pasqual eLa Penna GirolamoLenoci ClaudioLeone GiuseppeLobianco ArcangeloLombardo AntoninoLucchesi GiuseppeLussignoli Francesco Pietro

Malfatti Franco MariaMalvestio Piergiovann iManchinu Albert oMancini VincenzoManna AngeloMannino CalogeroMannuzzu Salvator eMarianetti AgostinoMartinazzoli MinoMartino GuidoMarzo BiagioMasina EttoreMattarella SergioMazzotta RobertoMeleleo SalvatoreMemmi LuigiMerolli CarloMicheli FilippoMinervini GustavoMongiello GiovanniMora GiampaoloMoro Paolo Enric oMundo Antonio

Nebbia GiorgioNenna D'Antonio Ann aNicotra BenedettoNucara FrancescoNucci Mauro Anna Maria

Onorato PierluigiOrsenigo Dante Oreste

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Paganelli EttorePasqualin ValentinoPatria RenzoPellicanò GerolamoPellizzari GianmarioPerugini PasqualePicano AngeloPiermartini GabrielePiredda MatteoPiro FrancescoPisani LucioPisanu GiuseppePisicchio Natal ePoggiolini DaniloPortatadino CostantePujia Carmelo

Quarta NicolaQuattrone FrancescoQuieti Giusepp e

Rabino GiovanniRavaglia Giann iRavasio RenatoRebulla LucianoReina GiuseppeRicciuti RomeoRighi LucianoRinaldi LuigiRiz RolandRizzo AldoRocchi RolandoRocelli GianfrancoRosini GiacomoRossattini StefanoRossi di Montelera LuigiRubino Raffaello

Ruffini AttilioRuffolo GiorgioRusso Ferdinand oRusso Raffael e

Sanese NicolaSangalli CarloSanguineti Mauro Angel oSantarelli GiulioSantini RenzoSantuz GiorgioSanza Angelo MariaSaretta GiuseppeSavio GastoneScaiola Alessandro

Scarlato GuglielmoScotti VincenzoScovacricchi Martin oSenaldi CarloSeppia MauroSerrentino PietroSilvestri GiulianoSoddu PietroSorice VincenzoStegagnini BrunoSterpa EgidioSusi Domenico

Tancredi AntonioTassone MarioTedeschi NadirTempestini FrancescoTesini Giancarl oTesta AntonioTramarin Achille

Urso SalvatoreUsellini Mario

Vecchiarelli BrunoVentre AntonioVernola NicolaVincenzi BrunoVisco Vincenzo AlfonsoViti Vincenzo

Zambon BrunoZampieri AmedeoZaniboni AntoninoZanone ValerioZarro GiovanniZavettieri SaverioZolla MicheleZoppi Pietro

Zoso GiulianoZuech GiuseppeZurlo Giuseppe

Si sono astenuti:

Abbatangelo Massimo

Alasia GiovanniAlborghetti GuidoAlinovi AbdonAloi FortunatoAlpini Renato

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Amadei Ferretti MalgariAntonellis SilvioAntoni VareseAuleta Francesco

Badesi Polverini Licia

Baghino Francesc oBaracetti ArnaldoBarbera AugustoBarzanti NedoBelardi Merlo EriaseBellini Giuli oBellocchio AntonioBenevelli LuigiBernardi AntonioBianchi Beretta RomanaBinelli Gian CarloBochicchio Schelotto Giovann aBoetti Villanis AudifrediBoncompagni LivioBonetti Mattinzoli PieraBorghini GianfrancoBoselli Anna detta MilviaBosi Maramotti Giovann aBottari Angela MariaBrina AlfioBruzzani RiccardoBulleri Luigi

Calonaci VascoCalvanese FloraCannelonga SeverinoCanullo LeoCapecchi Pallini Maria TeresaCaprili Milziade SilvioCaradonna GiulioCardinale Emanuel eCastagnola LuigiCavagna MarioCeci Bonifazi Adrian aCerquetti EneaCerrina Feroni Gian LucaChella MarioCherchi Salvator eCiafardini MicheleCiancio AntonioCiocci LorenzoCocco MariaCodrignani Giancarl aColombini LedaCominato LuciaConte Antonio

Conti PietroCrippa GiuseppeCrucianelli FamianoCuffaro Antonino

D'Ambrosio MicheleDanini FerruccioDardini SergioDe Gregorio AntonioDel Donno Olind oDi Giovanni Arnaldo

Dignani Grimaldi VandaDonazzon Renato

Fabbri OrlandoFagni EddaFantò VincenzoFerri FrancoFilippini GiovannaFini GianfrancoFittante CostantinoFracchia BrunoFrancese Angela

Gabbuggiani ElioGasparotto IsaiaGatti GiuseppeGelli BiancaGeremicca Andre aGianni AlfonsoGiovagnoli Sposetti AngelaGradi GiulianoGraduata MicheleGranati Caruso Maria TeresaGrassucci LelioGrottola Giovann iGualandi EnricoGuarra AntonioGuerrini Paolo

Ianni Guido

Jovannitti Alvaro

Lanfranchi Cordioli ValentinaLoda FrancescoLodi Faustini Fustini AdrianaLops Pasquale

Macciotta GiorgioMacis FrancescoManca Nicola

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Mannino AntoninoMartellotti LambertoMartinat UgoMazzone AntonioMennitti Domenic oMiceli VitoMigliasso TeresaMinozzi Rosann aMontanari Fornari Nand aMontessoro AntonioMoschini RenzoMotetta Giovann iMuscardini Palli Cristian a

Olivi Mauro

Pallanti NovelloPalmieri ErmenegildoPalmini Lattanzi RosellaPalopoli FulvioParlato AntonioPastore AldoPedrazzi Cipolla Anna MariaPeggio EugenioPellegatta Giovann iPetrocelli EdilioPetruccioli ClaudioPicchetti SantinoPinna MarioPochetti MarioPollice GuidoProietti FrancoProvantini Alberto

Rauti GiuseppeRiccardi AdelmoRicotti FedericoRidi SilvanoRonzani Gianni VilmerRossino GiovanniRubbi Antonio

Samà FrancescoSandirocco LuigiSanfilippo SalvatoreSanlorenzo BernardoSannella BenedettoSapio FrancescoSarti ArmandoSastro EdmondoSatanassi AngeloScaramucci Guaitini Alba

Serafini MassimoSerri RinoSoave Sergi oSpataro AgostinoStrumendo Lucio

Tagliabue Gianfranc oTassi CarloTatarella GiuseppeTorna MarioTorelli GiuseppeTrabacchi FeliceTrantino VincenzoTrebbi IvanneTremaglia Pierantonio Mirk oTringali PaoloTriva Rubes

Umidi Sala Neide Maria

Valensise RaffaeleVignola GiuseppeVirgili Biagio

Zanini PaoloZoppetti Francesco

Sono in missione :

Amadei GiuseppeAndreotti GiulioCapria NicolaFracanzani CarloGalasso GiuseppeMassari Renato

Proroga del termine a una Commissioneper la presentazione di una rela-zione.

PRESIDENTE. Comunico che da partedel presidente del gruppo comunista èstato richiesto che la seguente proposta d i

legge sia iscritta all'ordine del giornodell'Assemblea, a' termini dell'articolo 81 ,quarto comma del regolamento :

(Presiedeva il Vicepresidente Vito Lat-tanzio) .

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IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 DICEMBRE 198 5

Visco ed altri: «Norme volte a pere-quare la struttura dell'imposta sul reddit odelle persone fisiche, a ridurre l'inci-denza delle aliquote, semplificare la ge-stione amministrativa dell'imposta e ra-zionalizzare l'imposizione sui redditi d acapitale» (urgenza) (3059) .

La VI Commissione (Finanze e tesoro )cui la proposta di legge è assegnata i nsede referente, propone che l'Assemble afissi, sempre ai sensi del quarto comm adell'articolo 81 del regolamento, un ulte-riore termine di due mesi per la presen-tazione della relazione .Ai sensi del combinato disposto degli

articoli 41 e 45 del regolamento sulla pro-posta della Commissione darò la parol aad un oratore per ciascuno dei gruppi ch ene faccia richiesta .

RUBES TRIVA. Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

RUBES TRIVA. Su questa proposta, ch ela Commissione ha presentato a maggio-ranza, il gruppo comunista si asterrà,perché essa deriva da una richiesta nostradi iscrizione all'ordine del giorno dell'As-semblea del provvedimento ai sensi de lquarto comma dell'articolo 81 del regola -mento. Tale iniziativa è stata assunta da lnostro gruppo, di fronte agli atteggia -menti dilatori che il Governo e la maggio-ranza hanno assunto nei confronti d iquesto fondamentale atto di giustizia fi-scale, sempre promesso e mai praticato .Avevamo anche proposto che la Com-

missione desse un segnale politico chie-dendo una proroga limitata a soli 4 5giorni, anzichè 60, che è il massimo con -sentito dal regolamento. Anche questaproposta è stata respinta, a conferma de lfatto che non vi è intenzione di procedereverso una spedita approvazione di questoprovvedimento .Comunque ci asteniamo, augurandoc i

che a questo impegno ed a questa pro-roga si trovi un termine e che infine i lprovvedimento giunga all'esame dell'As-semblea .

RENATO ALPINI . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

RENATO ALPINI. Aggiungerò poche pa-role per quanto riguarda questa iniziativadel gruppo comunista. Anche ai collegh icomunisti vorrei dire che stamane, aquanto mi risulta, il ministro ha chiesto u ndifferimento di 12 giorni, sul quale i lgruppo del MSI-destra nazionale non èstato d'accordo : infatti, non si può porre i nrelazione questo provvedimento con letrattative sul costo del lavoro poiché gliargomenti sono ben distinti e separati .

Noi del Movimento sociale italiano-de-stra nazionale siamo coerenti con l estesse proposte che abbiamo formulate ;intendiamo procedere con il nostro pro -getto di legge ma, indubbiamente, peruna questione di etica e di correttezz aabbiamo accettato, sia pure con le riservecui ho accennato, la richiesta del mini-stro, per cui andremo ovviamente a ridi-scutere in Commissione (ed anche in Co-mitato ristretto, chiediamo noi) quest oprovvedimento di capitale importanz ache dovrebbe, almeno così si spera, por -tare giustizia al contribuente italiano .Concludo annunziando il nostro voto con-trario alla proposta della Commissione ,secondo le ragioni che abbiamo gi àesposte (Applausi a destra) .

LUIGI ROSSI DI MONTELERA . Chiedodi parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

LUIGI ROSSI DI MONTELERA. SignorPresidente, il gruppo della democrazi acristiana voterà a favore della propost adella Commissione per la fissazione di u nulteriore termine di due mesi per la pre-sentazione della relazione . Ciò è una lo-gica conseguenza anche delle decision iassunte questa mattina dalla Commis-sione finanze e tesoro, ed è anche in fun-zione della particolare complessità d iquesta materia, che a nostro giudizio no npotrebbe essere sottoposta ex abrupt oall'esame dell'Assemblea, senza una defi-

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nizione in sede di Commissione, anche i nseguito alle notizie, alle opinioni espress edal ministro delle finanze questa mattina ,ed alla disponibilità del Governo a presen-tare emendamenti che riassumano le po-sizioni delineate da vari gruppi sul testodella proposta di legge .Per questo, voteremo a favore della

proposta della Commissione .

PIETRO SERRENTINO. Chiedo di par -lare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

PIETRO SERRENTINO. Stamane il no-stro gruppo ha ascoltato con interesse l eproposte del ministro Visentini sulle mo-difiche sostanziali che si vogliono recar ealle aliquote ed alle curve dell'IRPEF: i ldiscorso sull'IRPEF non è il solo che c iinteressa, perché ve n'è un altro, coerentealle nostre richieste di minore tassazion eper le imprese più piccole; ci interessaanche l'articolo 8 di questo provvedi -mento, che riguarda la detassazione degl iutili di impresa .

Discutere in Assemblea di così delicat iargomenti, che richiedono uno studi oparticolare da parte dei tecnici ministe-riali, e valutazioni politiche e tecniche d aparte dei vari gruppi, non è possibilesenza i necessari, preventivi approfondi-menti: la Commissione a maggioranza hadimostrato disponibilità a lavorare ne iprossimi due mesi e se la Camera conced equesta proroga indubbiamente il provve-dimento sarà migliorato e, soprattutto,sarà data certamente soddisfazione alcontribuente minore, perché così si de -linea l'intenzione del Governo e quella de igruppi di maggioranza .

FRANCO PIRO. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

FRANCO PIRO. Il gruppo socialista vo-terà a favore della proposta della Com-missione, anche perché questa mattina i lministro delle finanze ha espresso alcuneconsiderazioni di grande rilevanza circa

le modifiche proposte alla curva dell'IR-PEF.Riteniamo che sia necessario il tempo

chiesto dalla Commissione per poter valu-tare il complesso degli emendamenti pre-sentati, ed iniziare l'esame in Assemble asolo quando la discussione tecnica siacompletamente esaurita .

Ciò non vuoi dire che l'iter non debbaavere un termine, anzi un termine esisteed è quello deciso dalla Commission enella giornata di ieri . Entro 1'11 di feb-braio, anniversario di un famoso patto ,saremo in condizioni di esprimere in As-semblea compiuti pareri sul lavoro chesarà stato effettuato in sede di Comitat oristretto e di Commissione .

Questa mattina, inoltre, mi è parso dicapire che il gruppo comunista intendaaccettare la richiesta da me avanzata d iriprendere i lavori del Comitato ri-stretto .

GIORGIO DA MOMMIO. Chiedo di par-lare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

GIORGIO DA MOMMIO. Signor Presi-dente, onorevoli colleghi, il gruppo re-pubblicano voterà a favore della propost aavanzata a maggioranza dalla Commis-sione .

Riteniamo che, dal momento in cui si èaperto il discorso sul problema della revi-sione della curva delle aliquote IRPEF, i nCommissione non vi sia stata alcuna per -dita di tempo, ma semplicemente si siatentato di arrivare in Assemblea avend odiscusso il provvedimento e con propostechiare e precise.

Riteniamo che i due mesi richiesti pe rcompletare l'esame in sede referent esiano indispensabili e, pertanto, pre-ghiamo i colleghi di accogliere la pro -posta della Commissione .

PRESIDENTE. Nessun altro chiedend odi parlare, pongo dunque in votazione laproposta della VI Commissione (Finanzee tesoro) che l'Assemblea fissi, ai sensi del

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IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 DICEMBRE 198 5

quarto comma dell'articolo 81 del regola -mento, un ulteriore termine di due mes iper la presentazione della relazione sull aproposta di legge Visco ed altri n. 3059 .

(È approvata) .

Discussione del disegno di legge: Conver-sione in legge del decreto-legge 15 no-vembre 1985, n. 627, concernente di-sposizioni in materia di competenzeprofessionali dei laureati in medicinae chirurgia nel settore delle analisi cli-niche (3287).

PRESIDENTE. L'ordine del giornoreca la discussione del disegno di legge:Conversione in legge del decreto-legge 1 5novembre 1985, n. 627, concernente di-sposizioni in materia di competenze pro-fessionali dei laureati in medicina e chi-rurgia nel settore delle analisi cliniche.Ricordo che nella seduta del 9 di-

cembre scorso il disegno di legge è stat orinviato alla Commissione, che ne ha ulti-mato l'esame nelle seduta di ieri, e chenella stessa seduta di ieri la Commissioneè stata autorizzata a riferire oralmente .Dichiaro aperta la discussione sulle

linee generali .Il relatore, onorevole Garavaglia, ha fa-

coltà di svolgere la sua relazione .

MARIAPIA GARAVAGLIA, Relatore. Si-gnor Presidente, onorevoli colleghi, il de-creto-legge varato dal Governo e che c iaccingiamo a convertire aveva ottenutoda quest'Assemblea il 'riconoscimento d iconformità ai presupposti di cui all'arti-colo 77 della Costituzione, stanti la neces-sità e l'urgenza determinatesi a seguito d iuna sentenza del pretore di Taranto . Talepretore, stante che la professione di bio -logo e di medico è ben definita nelle com-petenze, ma non sussistendo con altret-tanta chiarezza la definizione della com-petenza dei laureati in medicina e chi-rurgia relativamente all'esecuzione dianalisi cliniche e di laboratorio ed all adirezione dei medesimi, in pratica ha con-cluso, come esplicitamente riferisce la

Corte di cassazione, che, in ragione dell aconfusa normativa e dell'assenza d inorme, la professione di laboratorista d aparte del laureato in medicina e chirurgiasi configura, pur senza dolo, e pertantopriva dell'ubi consistam, come reato, ve-nendo tuttavia i medici assolti perché ilfatto non costituisce reato . Per quantoriguarda, invece, i biologi e i chimici, dat ala competenza loro riconosciuta dall'ordi-namento professionale, si è riconosciutoche il fatto non sussiste .

Il decreto-legge al nostro esame regolaquindi la posizione di quei laureati i nmedicina e chirurgia che, fino al mo-mento della sentenza della Cassazione ,hanno potuto eseguire analisi di labora-torio e dirigere gabinetti di analisi, e che ,dopo la sentenza, si sono trovati in unasituazione d'illegittimità . Vorrei dire cheil decreto-legge, così come redatto dal Go-verno, ci è sembrato che estendesse inmaniera sperequata il valore di alcunelauree. Per questo motivo la Commission esanità ha modificato il testo del Governo ,richiedendo nel contempo il parere delleCommissioni I e IV. A tale propositovorrei ringraziare i componenti di quest edue Commissioni per la tempestività co nla quale hanno esaminato il provvedi-mento al nostro esame .

Poiché l'Assemblea è in grado di rece-pire in pieno i rilievi mossi dalle duecitate Commissioni, il relatore ritiene ,data la delicatezza della materia, di dovertener conto delle osservazioni mosse i nquei pareri al decreto-legge. Pertanto re-cepiamo il parere favorevole della I Com-missione e quello della IV, la quale h asubordinato il suo assenso a due condi-zioni che illustrerò brevemente all'Assem-blea e che eliminano ogni preoccupazionein merito ad eventuali ingiustizie che po-tremmo provocare.La Commissione giustizia ha rilevato

che la norma contenuta nel secondocomma del testo dell'articolo 1 del de-creto predisposto dalla Commissione con -figurerebbe una discriminazione, costitu-zionalmente rilevante, tra tutti coloro chepossono dirigere i laboratori ed i medici, iquali in pratica godrebbero di un privi-

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legio in quanto, dal momento in cui en-trerà in vigore la legge, potrebbero benis-simo dirigere un gabinetto di analisi pur -ché in possesso dei requisiti previsti da lprovvedimento. Osserviamo che da lmaggio del 1984 è vigente un decreto de lPresidente del Consiglio dei ministri co nil quale si danno indirizzi per la costitu-zione dell'organico degli analisti, si stabi-liscono le competenze e le modalità d iesecuzione ai vari livelli delle analisi d ilaboratorio. Si prevedono perciò le analis ichimiche, quelle biologiche e quelle di pi ùrilevante significato. Il decreto del Presi -dente della Repubblica n . 761, che ha con -figurato i profili professionali e le fun-zioni che questi operatori possono assu-mere all'interno del servizio sanitario na-zionale, definisce per la materia relativaal settore pubblico quali sono i livelli fun-zionali che si possono raggiungere, com-presi, per biologi e chimici, i livelli diri-genziali. Il secondo comma ricordato,pertanto, è relativo al settore «privato»,perché il settore pubblico è già tutto rego-lamentato .

Il decreto-legge del Governo si giustifi-cava solo per il fatto di sanare una posi-zione di illegittimità in cui si troverebber oin questo momento i medici; ai quali ora.non viene chiesto un qualcosa di ultro-neo, appunto perché nel decreto determi-nate caratteristiche sono richieste pertutti .

Il terzo comma del testo della Commis-sione mantiene inalterata una situazioneprevista; il quarto comma fa salvi gli stat igiuridici acquisiti . Tuttavia, in riferi-mento a tale comma, la Commissione giu-stizia ritiene che, affinché si configuricome risposta alla sentenza della Corte d icassazione, questa sanatoria dovrebbe fa rtempo dall'entrata in vigore del decreto ,non dalla vigenza della legge di conver-sione, altrimenti si frapporrebbe un pe-riodo nel quale il prestanomismo o l'ille-gittimità della condizione può di nuovoverificarsi .

La Commissione ha presentato quindiun emendamento che recepisce la condi-zione posta nel parere della IV Commis-sione, con un invito pressante, rivolto al

Governo, affinché alcune professioni tro-vino una disciplina più organica che defi-nisca puntualmente le competenze . Chie-diamo, infine, all'Assemblea una pront aconversione del decreto-legge in esam e(Applausi al centro) .

PRESIDENTE. Ha facoltà di parlar el'onorevole rappresentante del Governo .

FRANCESCO DE LORENZO, Sottosegre-tario di Stato per la sanità . Signor Presi -dente, onorevoli colleghi, il Governoaveva adottato un decreto-legge per sa-nare la situazione determinatasi a seguit odella nota sentenza della Corte di cassa-zione, che poteva creare una destabilizza-zione nelle strutture sanitarie pubbliche ,e che in realtà finiva per stravolgere ilfunzionamento dei laboratori privati con-venzionati .

Il Governo, a questo punto, riterrebbeopportuno approvare il testo del decreto-legge nella sua formulazione originaria .Comunque, abbiamo seguito con partico-lare attenzione la discussione avvenuta i nCommissione sanità, ed abbiamo ritenut odi dar seguito alla richiesta di modificareil testo del decreto-legge. Devo dire peròche, rispetto alle proposte avanzate dall aCommissione, il Governo mantiene un ariserva sul terzo comma dell'articol ounico. Infatti, anche secondo una valuta-zione dell'ufficio legislativo del Minister odella sanità, in tale comma sono presenticontraddizioni di termini e riferimenti d itipo giuridico-legislativo che, anche senella sostanza non sembrano modificarela realtà e le responsabilità dei direttor idei laboratori di analisi cliniche negl iospedali, che sono primari medici, la -sciano aperta la possibilità che si crein oulteriori dissensi in futuro . Potrebbero ve-nire da parte della magistratura nuovesentenze, che finirebbero per produrrealtre conseguenze negative nel settore

della sanità .Il Governo intende ribadire questa ri-

serva, già espressa in Commissione, pro-prio ai fini di una maggiore chiarezza, e

per riaffermare con certezza il diritto de i

medici di svolgere analisi chimico-clini-

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che, contestato esclusivamente per l amancanza di questo esame specifico nellaprova di abilitazione ; tuttavia ricordo ch eè prassi riconosciuta che i medici, più d iogni altra professione, hanno risposto ne lpassato, per esperienza e per capacitàprofessionali, al ruolo delicato esperit onei servizi di analisi chimico-clinich edelle strutture pubbliche e private .Voglio far presente all'Assemblea

questa perplessità che il Governo avverte ,perché, come ho ribadito prima, si po-trebbe riaprire nel futuro una divergenzadi interpretazione su questa normatroppo generica, che potrebbe suscitar edi nuovo preoccupazioni e dubbi nel set-tore della sanità .

PRESIDENTE. Dichiaro chiusa la di-scussione sulle linee generali .

Passiamo all'esame dell'articolo unicodel disegno di legge di conversione, ne ltesto della Commissione, che è del se-guente tenore :

«Il decreto-legge 15 novembre 1985, n .627, concernente disposizioni in materiadi competenze professionali dei laureat iin medicina e chirurgia nel settore delleanalisi cliniche, è convertito in legge co nle seguenti modificazioni :

L'articolo 1 è sostituito dal seguente:

1.L'esecuzione di qualsiasi tipo di ana-lisi che viene effettuata nei laboratori d ianalisi cliniche, di natura pubblica o pri-vata, rientra anche nell'ambito delle com-petenze professionali dei laureati in medi-cina e chirurgia in possesso dell'abilita-zione all'esercizio professionale ed iscritti

all'ordine .

2.Per la direzione dei laboratori privat idi analisi cliniche aperti al pubblico daparte di laureati in medicina e chirurgia ènecessario il possesso del diploma di spe-cializzazione o della libera docenza in unadelle branche attinenti al laboratorio d i

analisi cliniche o l'aver svolto un period odi servizio in ruolo o con incarico pe ralmeno cinque anni presso laboratori d ianalisi di strutture pubbliche .

3. I laureati in scienze biologiche e i nchimica possono accedere alla direzion edei laboratori pubblici di analisi clinichesecondo le competenze previste ed all econdizioni, con le procedure e le modalitàdi cui al decreto del Presidente della Re -pubblica 20 dicembre 1979, n . 761, e a ldecreto del Presidente della Repubblica 7settembre 1984, n. 821 .

4. Sono fatte salve le posizioni giuri-diche di coloro che dirigono laboratori d ianalisi cliniche, di natura pubblica o pri-vata, alla data di entrata in vigore dellalegge di conversione del presente de-creto» .

All'articolo 1 del decreto-legge, ne ltesto interamente riformulato dalla Com-missione, come risulta dall'articolo unic odel disegno di legge di conversione, è rife-rito il seguente emendamento:

Al comma 4, sopprimere le parole :della legge di conversione .

LA COMMISSIONE .

Nessuno chiedendo di parlare, qual è ilparere del Governo sull'emendament o1 .1 . della Commissione ?

FRANCESCO DE LORENZO, Sottosegre-tario di Stato per la sanità . Il Governo l oaccetta .

PRESIDENTE. Pongo in votazion el'emendamento 1 .1 . della Commissione ,accettato dal Governo.

(È approvato) .

Il disegno di legge, che consta di u narticolo unico, sarà subito votato a scru-tinio segreto .

MARIAPIA GARAVAGLIA, Relatore. Si-gnor Presidente !

PRESIDENTE. Onorevole Garavaglia?

MARIAPIA GARAVAGLIA, Relatore. Si-gnor Presidente, lei ha posto in votazione

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IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 DICEMBRE 198 5

l'emendamento 1 .1 della Commissione ,relativo all'ultimo comma dell'articolounico del disegno di legge di conversione .Vi erano però altri due emendamenti pre-sentati dalla Commissione che recepi-scono il parere espresso dalla Commis-sione giustizia e che noi non abbiamo ,materialmente, avuto il tempo di deposi-tare al banco della Presidenza .

Poiché ritengo che sia difficile ancheper la Presidenza, così come per la Com-missione, lavorare in queste condizioni d i

concitazione, le chiediamo cinque minutidi sospensione (Proteste) .

PRESIDENTE. Onorevole Garavaglia ,ho già fatto votare l'emendamento 1 .1 alquarto comma, accettato dal Governo . Aquesto punto devo soltanto esaminare inuovi emendamenti per appurare se essinon siano preclusi. Se non lo sono, liporrò in votazione, altrimenti non potròfarlo .

MARIAPIA GARAVAGLIA, Relatore.Chiedo allora di parlare per illustrare idue emendamenti che ci accingiamo a

presentare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

MARIAPIA GARAVAGLIA, Relatore . Desi-dero illustrarli, perché così i colleghi ,tanto intemperanti, comprenderanno chestiamo cercando di dare una risposta alleloro preoccupazioni, che invece la Com-missione sanità, forse inconsciamente ,aveva superato.

La Commissione giustizia ci ha chiest odi essere precisi nei termini, in modo d aevitare (noi della Commissione sanità no nsiamo smaliziati giuristi) che la disciplin aprevista da questo decreto possa esser econsiderata già costitutiva della materiaordinatoria delle professioni . La Commis-sione giustizia ha perciò raccomandato d iribadire il carattere provvisorio della nor-mativa . Pertanto la Commissione intendepremettere al primo comma, le parole:«Fino alla emanazione di una regolamen-tazione organica delle competenze pro-fessionali richiede ai laureati delle di -

verse discipline (medici, biologici e chi -mici) per l'esercizio dell'attività di labora-torio». Il secondo emendamento raccogli eil suggerimento della Commissione giu-stizia e ripete le stesse parole che appa-iono nel parere. Tale emendamento pro-pone che sia sostituito il quarto comm acon il seguente : «sono fatte salve le posi-zioni giuridiche di coloro che legittima -mente sono preposti, con atti di datacerta, alla direzione di laboratori di ana-lisi cliniche di natura pubblica o privataalla data di entrata in vigore della legge diconversione del presente decreto» (il su-bemendamento già votato avrebbe valor eanche a questo proposito : «dall'entrata in

vigore del decreto») . «In ogni caso, è fattodivieto a chi ha un rapporto di pubblicoimpiego di prestare la propria attivit àprofessionale nella struttura privata» .

PRESIDENTE. Avverto pertanto che gliemendamenti presentati dalla Commis-sione sono i seguenti :

Al comma 1, premettere le parole: finoalla emanazione di una regolamentazioneorganica delle competenze professional irichieste ai laureati delle diverse disci-pline (medici, biologi e chimici) per l'eser-cizio dell'attività di laboratorio .

1 . 2 .LA COMMISSIONE ;

Sostituire il comma 4 con il seguente :Sono fatte salve le posizioni giuridiche d icoloro che legittimamente sono prepost icon atti di data certa alla direzione d i

laboratori di analisi cliniche, di natura

pubblica o privata, alla data di entrata i n

vigore del presente decreto. In ogni caso èfatto divieto a chi ha un rapporto di pub-blico impiego di prestare la propria atti-vità professionale nella struttura pri-vata .

1 . 3 .LA COMMISSIONE ;

Onorevole Garavaglia, io credo che i l

primo emendamento sia senz'altro am-missibile. Pertanto, potrò porlo in vota-

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IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 DICEMBRE 198 5

zione dopo aver ascoltato il parere de lrappresentante del Governo .Per quanto riguarda il secondo emen-

damento, interamente sostitutivo delcomma quarto, devo ricordare che è giàstato posto in votazione un altro emenda -mento della Commissione al predett ocomma. Non avrei comunque difficoltà aseguire il suo consiglio, a condizione chetutta l'Assemblea fosse d'accordo . Sequalche collega non fosse d'accordo, ov-viamente non potrei farlo .

Comunque, ascoltiamo qual è il parer edel Governo sugli emendamenti presen-tati dalla Commissione .

FRANCESCO DE LORENZO, Sottosegre-tario di Stato per la sanità . Signor Presi -dente, voglio parlare della proposta dellaCommissione giustizia .Pur rendendomi conto dell'esigenza

della Commissione giustizia, come rap-presentante del Governo non posso accet-tare il relativo emendamento, perché conesso si intende intervenire specificamentein un settore creando incompatibilità ,quando per altri settori di specialità me-diche tali incompatibilità non si creano .Con l'emendamento in questione, inseri-remmo in un decreto-legge una norm ache creerebbe sperequazioni all'intern odella categoria dei medici, al di là e al difuori della contraddizione, che si terrà i naltra sede .

Quindi, se si vuole insistere su questoemendamento, io chiedo che si riunisca i lComitato dei nove e che si intervenga ne lmerito per raggiungere un accordo, i nquanto ritengo l'emendamento in que-stione stravolgente rispetto agli obiettiviche il decreto-legge voleva perseguire .

PRESIDENTE. Onorevoli colleghi, mi

pare che il rappresentante del Governoabbia difficoltà relativamente all'emenda-mento 1 .3 presentato dalla Commission ee chiede che il Comitato dei nove poss a

riunirsi .

MARIAPIA GARAVAGLIA, Relatore. Si-gnor Presidente, chiedo scusa alla suapazienza e a quella dei colleghi, ma vorrei

dire, poiché l'emendamento 1 .3 dellaCommissione sanità raccoglieva lo spiritodel suggerimento della Commissione giu-stizia, che rinunciamo a tale emenda-mento e manteniamo invece l'emenda-mento 1 .2 della Commissione .

PRESIDENTE. Il Governo?

FRANCESCO DE LORENZO, Sottosegre-tario di Stato per la sanità. Il Governo nonha difficoltà ad accettare l'emendamento1 .2 della Commissione.

PRESIDENTE. Pongo in votazionel'emendamento 1 .2 della Commissione ,accettato dal Governo .

(È approvato) .

L'articolo unico del disegno di leggesarà votato immediatamente a scrutiniosegreto .

Votazione segretadi un disegno di legge.

PRESIDENTE . Indìco la votazione se-greta finale, mediante procediment oelettronico, sul disegno di legge n. 3287,di cui si è testé concluso l'esame .

(Segue la votazione).

Dichiaro chiusa la votazione .

Comunico il risultato della votazione :

«Conversione in legge, con modifica-zioni, del decreto-legge 15 novembre1985, n. 627, concernente disposizioni i nmateria di competenze professionali deilaureati in medicina e chirurgia nel set-tore delle analisi cliniche» (3287) .

Presenti . . . . . . . . . . . . . . . . 38 1Votanti . . . . . . . . . . . . . . . . . 368Astenuti . . . . . . . . . . . . . . . . 1 3Maggioranza 185

Voti favorevoli 303Voti contrari 65

(La Camera approva) .

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(Presiedeva il Vicepresidente Vito Lat-tanzio) .

Hanno preso parte alla votazione :

Abbatangelo Massim oAbete Giancarl oAlasia GiovanniAlborghetti GuidoAlpini RenatoAmadei Ferretti MalgariAmalfitano DomenicoAmbrogio FrancoAndreoli Giusepp eAndreoni Giovann iAngelini PieroAniasi AldoAnselmi Tin aAntonellis SilvioArisio LuigiArmellin LinoArtioli RossellaAstone GiuseppeAstori GianfrancoAuleta FrancescoAzzolini Luciano

Badesi Polverini LiciaBaghino FrancescoBalestracci NelloBalzardi Piero Angelo

Bambi MorenoBarbalace FrancescoBarbera AugustoBarontini RobertoBattistuzzi PaoloBecchetti ItaloBelardi Merlo EriaseBellini GiulioBellocchio AntonioBenedikter JohannBenevelli LuigiBernardi GuidoBianchi FortunatoBianchi Beretta RomanaBianchi di Lavagna VincenzoBianchini GiovanniBianco GerardoBiondi Alfredo PaoloBochicchio Schelotto Giovann aBodrato Guido

Boetti Villanis Audifred iBoncompagni LivioBonetti AndreaBonetti Mattinzoli Pier aBorgoglio FeliceBorri AndreaBortolani FrancoBosco BrunoBosco ManfrediBoselli Anna detta MilviaBosi Maramotti GiovannaBotta GiuseppeBottari Angela Mari aBozzi AldoBriccola ItaloBrina AlfioBrocca BeniaminoBruni FrancescoBruzzani Riccard oBulleri Luig i

Caccia PaoloCafarelli Francesc oCalamida FrancoCalonaci VascoCalvanese FloraCannelonga SeverinoCanullo LeoCapecchi Pallini Maria TeresaCaprili Milziade SilvioCaradonna GiulioCardinale Emanuel eCarelli RodolfoCarlotto NataleCaroli GiuseppeCarpino AntonioCasalinuovo MarioCasati FrancescoCasini CarloCasini Pier FerdinandoCastagnetti Guglielm oCastagnola Luig i

Cavagna MarioCavigliasso PaolaCeci Bonifazi AdrianaCerquetti EneaCerrina Feroni Gian Luc aChella MarioCherchi Salvator eCiafardini MicheleCiancio AntonioCiocci Lorenzo

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Cirino Pomicino PaoloCitaristi SeverinoCocco MariaCodrignani Giancarl aColombini LedaColoni SergioColucci Francesc oColumbu Giovanni BattistaColzi OttavianoCominato LuciaComis AlfredoConte CarmeloConti PietroCorsi UmbertoCosta SilviaCrippa GiuseppeCrucianelli FamianoCuffaro AntoninoCurci Francesco

D'Acquisto MarioD'Aimmo FlorindoDal Castello MarioDal Maso GiuseppeD'Ambrosio MicheleDa Mommio GiorgioDanini FerruccioDardini SergioDarida ClelioDe Carli FrancescoDegennaro GiuseppeDe Gregorio AntonioDel Donno Olind oDel Mese PaoloDe Lorenzo FrancescoDe Luca StefanoDe Martino GuidoDemitry Giusepp eDiglio PasqualeDignani Grimaldi VandaDonazzon RenatoDujany Cesare Amat o

Ebner Michae l

Fabbri OrlandoFacchetti GiuseppeFagni EddaFalcier LucianoFantò VincenzoFaraguti LucianoFelisetti Luigi Dino

Ferrari BrunoFerrari MarteFerrarini GiulioFerri FrancoFiandrotti FilippoFilippini GiovannaFiorino FilippoFittante CostantinoFontana Giovann iFormica RinoFoschi FrancoFracchia BrunoFrancese AngelaFranchi Roberto

Gabbuggiani ElioGalloni Giovann iGaravaglia Maria Pi aGasparotto Isai aGatti GiuseppeGelli BiancaGeremicca AndreaGianni AlfonsoGiovagnoli Sposetti Angel aGiovannini ElioGitti TarcisioGorla MassimoGradi GiulianoGraduata MicheleGranati Caruso Maria Teres aGrassucci LelioGrottola Giovann iGualandi EnricoGuarra Antonio

Ianni GuidoIanniello Mauro

La Malfa GiorgioLanfranchi Cordioli ValentinaLa Penna GirolamoLega SilvioLenoci ClaudioLeone Giusepp eLobianco ArcangeloLoda FrancescoLodi Faustini Fustini Adrian aLombardo AntoninoLops PasqualeLucchesi Giusepp eLussignoli Francesco Pietro

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Macciotta GiorgioMacis FrancescoMalfatti Franco MariaMalvestio PiergiovanniMammì OscarManca NicolaManchinu Albert oMancini VincenzoManna AngeloMarianetti AgostinoMartellotti LambertoMartinat UgoMartinazzoli Min oMartino GuidoMarzo BiagioMasina EttoreMattarella SergioMazzone AntonioMazzotta Robert oMeleleo Salvator eMelillo SavinoMemmi LuigiMensorio CarmineMerolli CarloMicheli FilippoMigliasso TeresaMinozzi RosannaMontanari Fornari NandaMontessoro AntonioMora GiampaoloMoro Paolo EnricoMoschini RenzoMotetta Giovann iMundo AntonioMuscardini Palli Cristiana

Napoli VitoNapolitano GiorgioNebbia GiorgioNicotra BenedettoNonne GiovanniNucci Mauro Anna Mari a

Olivi MauroOrsenigo Dante Orest e

Paganelli Ettor ePallanti NovelloPalmieri ErmenegildoPalmini Lattanzi RosellaPalopoli FulvioParlato Antonio

Pasqualin Valentin oPastore AldoPatria RenzoPatuelli AntonioPazzaglia AlfredoPedrazzi Cipolla Anna Mari aPellegatta Giovann iPellicanò GerolamoPellizzari GianmarioPerrone AntoninoPerugini PasqualePetrocelli EdilioPetruccioli ClaudioPiermartini GabrielePillitteri GiampaoloPinna MarioPiredda MatteoPiro FrancescoPisani LucioPisanu GiuseppePisicchio NatalePochetti MarioPoggiolini DaniloPoli Bortone AdrianaPollice Guid oPontello Claudi oPortatadino CostanteProietti FrancoProvantini AlbertoPujia CarmeloPumilia Calogero

Quieti Giusepp e

Rabino GiovanniRavaglia Giann iRavasio RenatoReggiani AlessandroRiccardi AdelmoRicciuti RomeoRicotti Federic o

Ridi SilvanoRighi LucianoRinaldi Luig iRiz RolandRizzo AldoRocchi RolandoRocelli GianfrancoRognoni VirginioRosini GiacomoRossattini StefanoRossi Alberto

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Rossi di Montelera LuigiRossino Giovann iRubbi AntonioRubino RaffaelloRuffini Attili oRusso FerdinandoRusso GiuseppeRusso Raffael e

Samà FrancescoSanese NicolaSanguineti Mauro Angel oSanlorenzo BernardoSannella BenedettoSantarelli GiulioSantini RenzoSanza Angelo MariaSapio FrancescoSaretta GiuseppeSastro EdmondoSatanassi AngeloSavio GastoneScaiola AlessandroScaramucci Guaitini AlbaScarlato GuglielmoScovacricchi Martin oSenaldi CarloSerafini MassimoSerrentino PietroSilvestri GiulianoSoave Sergi oSodano GiampaoloSorice VincenzoSpagnoli UgoSpataro AgostinoSterpa EgidioStrumendo LucioSusi Domenico

Tagliabue Gianfranc oTassone MarioTatarella GiuseppeTedeschi NadirTempestini FrancescoTesini Giancarl oTesta AntonioTorna MarioTorelli GiuseppeTrabacchi FeliceTramarin AchilleTrantino VincenzoTrebbi Ivanne

Tringali PaoloTriva Rubes

Umidi Sala Neide MariaUsellini Mario

Valensise RaffaeleVecchiarelli BrunoVentre Antoni oVernola NicolaVignola GiuseppeVincenzi BrunoViolante LucianoVirgili BiagioViscardi Michele

Zambon BrunoZampieri AmedeoZaniboni AntoninoZanini Paol oZanone ValerioZarro Giovann iZavettieri SaverioZolla MicheleZoppetti FrancescoZoppi Pietro 'Zoso GiulianoZuech Giusepp eZurlo Giuseppe

Si sono astenuti :

Agostinacchio Paolo

Barbato AndreaBassanini FrancoColumba MarioFerrara Giovann iFranchi FrancoGuerzoni LucianoMannuzzu Salvator eOnorato PierluigiRauti GiuseppeTassi CarloTremaglia Pierantonio Mirk oVisco Vincenzo Alfonso

Sono in missione:

Amadei GiuseppeAndreotti GiulioCapria Nicola

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IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 DICEMBRE 198 5

Fracanzani CarloGalasso GiuseppeMassari Renato

Per l'assegnazione di un progetto d ilegge a Commissione in sede legisla-tiva.

SILVIA COSTA . Chiedo di parlare.

PRESIDENTE. Ne ha facoltà.

SILVIA COSTA. Desidero solo informar eil Presidente dei nostri lavori ed i colleghiche, a nome delle colleghe del grupp odella democrazia cristiana, abbiamo ef-fettuato un passo ufficiale presso il Presi -

dente Iotti per chiedere che sia assegnat oalla Commissione trasporti in sede legi-slativa il progetto di legge approvato da lSenato sulla obbligatorietà del casco per iconduttori di ciclomotori e motocicli (Ap-plausi) .

PRESIDENTE. Desidero comunque co-municare all'Assemblea che la Confe-renza dei presidenti di gruppo, testé con-clusasi, ha discusso di questa materia enon si oppone a che il progetto di leggesia assegnato alla Commissione compe-tente, in sede legislativa, per essere esami-nato nel corso della prossima settimana.

Onorevoli colleghi, a questo punto devosospendere i lavori dell'Assemblea per u nquarto d'ora in attesa delle determina-zioni della Conferenza dei presidenti digruppo in merito al calendario dei lavoridell'Assemblea per il periodo 16-20 di-cembre 1985 .Sospendo la seduta .

La seduta, sospesa alle 13,45 ,è ripresa alle 13,55.

PRESIDENZA DEL PRESIDENT ELEONILDE LOTTI

Assegnazione a Commissione in sede re -ferente del disegno di legge finanziariae del bilancio di previsione dello Statoper il 1986.

PRESIDENTE. A norma del prim ocomma dell'articolo 72 del regolamento ,comunico che i seguenti disegni di leggesono deferiti alla V Commissione perma-nente (Bilancio), in sede referente con i lparere della I, della II, della III, della IV ,della VI, della VII, della VIII, della IX ,della X, della XI, della XII, della XIII e

della XIV Commissione :

S. 1504. — «Disposizioni per la forma-zione del bilancio annuale e pluriennaledello Stato (legge finanziaria 1986)» (ap-provato dal Senato) (3335) ;

S. 1505. — «Bilancio di previsione delloStato per l'anno finanziario 1986 e bi-lancio pluriennale per il triennio 1986-1988» (approvato dal Senato) (3336) .

Da questo momento decorrono i ter-mini previsti dal regolamento per la ses-sione di bilancio, che avrà pertanto inizi odomani, venerdì 13 dicembre, e dovr àconcludersi con la votazione finale su idisegni di legge entro giovedì 30 gennai o1986 .

Approvazione del calendario dei lavor idell'Assemblea per il periodo 16-20 di-cembre 1986.

PRESIDENTE. Comunico che la Confe-renza dei presidenti di gruppo, riunitasiin data odierna con l'intervento del rap-presentante del Governo, non ha rag-giunto un accordo unanime sul calen-dario dei lavori dell'Assemblea ; pertanto ,

sulla base degli orientamenti emersi, pro -

pongo, ai sensi del terzo comma dell'arti-colo 24 del regolamento, il seguente ca-lendario per il periodo 16-20 dicembre1985 :Lunedì 16 dicembre (seduta pomeri-

diana) :

Discussione sulle linee generali del di -

segno di legge di conversione del decreto-

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IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 DICEMBRE 198 5

legge n. 667 del 1985, sulla eutrofizza-zione (3306) (da inviare al Senato — sca-denza 24 gennaio) .

Martedì 17 dicembre (seduta antimeri-diana e pomeridiana) :

Interpellanze e interrogazioni .

Mercoledì 18 dicembre (seduta antimeri-diana, pomeridiana e notturna) :

Discussione sulle linee generali dellemozioni concernenti le risultanze dellainchiesta parlamentare sulla loggia P2 .

Mercoledì 18 dicembre (seduta pomeri-diana) :

Interrogazioni ex articolo 135-bis de lregolamento .

Giovedì 19 dicembre (seduta antimeri-diana e pomeridiana) :

Seguito dell'esame e votazione finaledelle mozioni sulla loggia P2 ;

Esame e votazione finale del disegno d ilegge di autorizzazione all'esercizio prov-visorio del bilancio dello Stato .

Venerdì 20 dicembre :

Seguito dell'esame e votazione final edel disegno di legge di conversione de ldecreto-legge n. 667 del 1985, sulla eutro-fizzazione (3306) (da inviare al Senato -scadenza 24 gennaio);

Esame e votazione finale del disegno dilegge di conversione del decreto-legge n .594 del 1985, sui docenti universitari (s etrasmesso in tempo utile dal Senato e li-cenziato dalla Commissione - scadenza 3gennaio) .

Su questa proposta, ai sensi del terz ocomma dell'articolo 24 del regolamento,potranno parlare un oratore per gruppoper non più di cinque minuti ciascuno.

RINO FORMICA. Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

RINO FORMICA. Signor Presidente, hovotato contro, e noi socialisti voteremocontro il calendario proposto, perché si èdeciso di includere in esso lo svolgimentodi interrogazioni relative al diritto del se-gretario del partito socialista e Presidentedel Consiglio di esprimere un giudiziosulla sentenza del processo Tobagi. Si èvoluto così affrontare, con gli strument iriduttivi della interrogazione e surretti-ziamente, la grande questione della cris idei poteri in Italia, mentre non è stataaccolta la nostra proposta di affrontarecon mezzi parlamentari idonei un ampiodibattito sui rapporti tra il potere giudi-ziario e gli altri poteri .

Consideriamo la decisione adottata daipresidenti di gruppo come tendente adimmiserire una questione di grande rile-vanza democratica, ponendo l'enfasi s uun episodio che è l'effetto e non la caus adei mali (Applausi dei deputati del grupp odel PSI) .

PRESIDENTE. Onorevole Formica, leisa bene quale sia il mio rammarico pe rnon poter avere il suo consenso al calen-dario .

FRANCESCO RUTELLI. Chiedo di par -lare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

FRANCESCO RUTELLI. Signor Presi -dente, lei è stata testimone per un anno emezzo della battaglia intransigente con -dotta dal gruppo radicale per ottenere, e danzi esigere che l'Assemblea discutesse leconclusioni della Commissione d'in-chiesta sulla loggia P2 . Ad un anno emezzo di dilazioni e rinvii vergognosi cor-risponde ora, nella decisione della Confe-renza dei presidenti di gruppo, un dibat-tito di soltanto un giorno e mezzo sullavicenda più inquietante e più oscura cheabbia attraverso la vita della Repubblic anegli ultimi anni .

Presidente e colleghi, un giorno emezzo di dibattito sulle risultanze dei la-vori della Commissione parlamentar ed'inchiesta sulla loggia P2 rappresenta il

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IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 DICEMBRE 198 5

maggior regalo che il Parlamento potessefare alla loggia medesima ed alle forze e dai poteri, palesi ed occulti, che esistono e doperano ancora nel nostro paese . Ungiorno e mezzo di dibattito, in concomi-tanza con la discussione del disegno d ilegge finanziaria e di approvazione de lbilancio dello Stato per il 1986 nelle Com-missioni (personalmente, come relatoredi minoranza, non potrò esprimerminella Commissione difesa, avendo inten-zione di partecipare al dibattito in Assem-blea nella loggia P2) ed alla vigilia dellevacanze natalizie, con il grado di atten-zione che necessariamente vi sarà, rap-presenta una chiara decisione politica .

Un giorno e mezzo di dibattito, con un aseduta notturna e compreso addirittura ilquestion time sui problemi dell'Europa ,rappresenta uno schiaffo ad una esigenzache pure il Parlamento ha posto, e cheogni deputato di volontà ed in buona fededeve porre rispetto al problema della P2 .Dopo un anno e mezzo di insabbiamentoil Parlamento decide così il peggiore in-sabbiamento. Avevamo già deliberato (po ici fu la crisi di governo) un dibattito di tregiorni. Esso non sarebbe stato comunqueadeguato, perché vi sono decine di volumiche nessun deputato ha letto . Gli atti con-tano migliaia di pagine, frutto di anni d ilavoro. Vi sono denunzie parlamentari ,istituzionali, extraistituzionali e politicheche pendono su di noi . Vi sono le notizie ele inadempienze dei servizi segreti ch esono state oggetto (anche qui escludendol'Assemblea) di discussione solo in que lComitato parlamentare di vigilanza su iServizi di sicurezza che priva i singol ideputati della possibilità di occuparsi d iquestioni così scottanti, quali il comporta -mento dei Servizi di sicurezza medesimi ,in questi anni, nei confronti di LicioGelli .

Oggi veniamo a conoscenza, discutibil io accettabili che esse siano, delle inizia-tive della magistratura nei confronti degl iesponenti della loggia P2 a proposit odella strage di Bologna, e la discussion esu tutti questi fatti vuole oggi, alla vigiliadi Natale, essere ristretta in un giorno emezzo: così si è deciso, a schiacciante

maggioranza, nella Conferenza dei presi -denti di gruppo! Dopo un anno e mezzo incui ci si è rifiutati di discutere della loggi aP2, si vuole oggi restringere la discus-sione stessa ad una sola giornata emezza.

Tutti i deputati dovrebbero esprimersi ,e non solo i parlamentari che hann oqualche cosa da dire perché coinvolti ( equesti hanno ragione, hanno diritto e do -vere di esprimersi) in quelle liste. Cosìpure dovrebbero esprimersi non soltant oi presidenti dei gruppi e quanti voglionosfuggire alla verità di comodo espress acon la relazione della maggioranza. Cisono corpose relazioni di minoranza eargomenti di grande rilievo .Sorda è stata in un anno e mezzo la

Conferenza dei capigruppo, così com esorda essa è stata ancora oggi di front ealla richiesta ragionevolissima di fissare ,come era nei suoi poteri (la Conferenz adelibera calendari bisettimanali), un di -battito di almeno tre giorni non alla vi-gilia di Natale, ma nella prima settiman adi gennaio .

È una vergogna! Noi ci sottrarremo ecercheremo in tutti i modi di impedir eche si realizzi la volontà di cloroformizza-zione e di insabbiamento che sovrintendea questa decisione .

Per concludere aggiungo un'ultima no-tazione, Presidente, sull'altra questione ,relativa al dibattito sul Consiglio supe-riore della magistratura. Anche noi depu-tati radicali riteniamo inaccettabile che ilsegretario del partito socialista, pe rquanto Presidente del Consiglio, possa ve-dere limitata la sua facoltà di espressionesui rapporti tra politica e magistratura . Einaccettabile una concezione restrittiva d i

questo genere, fondata sulla surrettizi a

adesione e accettazione di una indica-zione del Presidente della Repubblica, i l

quale sosteneva la possibilità per il Parla -

mento, nel caso lo avesse ritenuto oppor-tuno, di discutere del problema . Noi rite-niamo che il Parlamento, non altri organi ,non il Consiglio superiore della magistra -tura, signora Presidente, abbia il diritto e

il dovere di discutere sullo stato della giu-stizia in modo ampio, e non partendo da

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IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 DICEMBRE 198 5

un episodio rilevante, di cui si può discu-tere l'opportunità, ma sicuramente mar-ginale.

ADOLFO BATTAGLIA. Chiedo di par-lare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

ADOLFO BATTAGLIA. Signor Presidente ,desidero dichiarare che il nostro gruppovoterà conseguentemente alla presa diposizione espressa nella Conferenza deipresidenti di gruppo in favore del calen-dario dei lavori della Camera, così comeda lei proposto .

Se le cose si fossero poste nel modo incui l'autorevole presidente del gruppo so-cialista è sembrato averle poste nel suointervento, avremmo avuto certament eanche noi problemi; ma nella Conferenzadei presidenti di gruppo, sembra di pote rrilevare, le cose non si sono poste in que lmodo, e nessuno ha intenzione di porle i nquella maniera . Ci sono due problemi bendistinti: da una parte c'è un problem agenerale di sofferenza nei rapporti tr avari poteri dello Stato (non soltanto tr apotere esecutivo e potere giudiziario, m aanche tra altri poteri dello Stato «acoppia binaria»); dall'altra parte c'è unproblema specifico relativo ad un epi-sodio che certamente ha turbato il rap-porto tra potere esecutivo e potere giudi-ziario, e che ha turbato a torto o a ra-gione, non desidero anticipare nessungiudizio, l'opinione pubblica .

Credo che tutta la Camera sia apertis-sima alla discussione della questione d iordine generale dei rapporti tra poter idello Stato, che rappresenta una parte de lproblema più vasto del nostro disordin eistituzionale e della riforma istituzionale ,che bisognerà decidersi a discutere e rea-lizzare in tempi possibilmente brevi . Ac-canto al tema della riforma istituzionale edei rapporti tra i poteri dello Stato, c'èl'episodio specifico del quale è opportunoche la Camera discuta anche in relazion ea quanto è avvenuto in sede di Consigliosuperiore della magistratura, così come è

opportuno che la Camera affronti intempi rapidi il problema generale .In questo senso non pare a me che l e

cose stiano nel modo in cui l'onorevol eFormica ha desiderato porle, e per quest ovoteremo a favore del calendario dei la-vori testé letto dal Presidente .

GIORGIO NAPOLITANO. Chiedo di par-lare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

GIORGIO NAPOLITANO. Signor Presi-dente, 'per quello che riguarda la que-stione relativa alle mozioni sulle conclu-sioni della Commissione di inchiesta sullaloggia P2, il gruppo comunista si è aste-nuto in Conferenza dei presidenti d igruppo, pur convenendo sul calendarionel suo complesso . Ci siamo astenuti,francamente, nella malinconica convin-zione che se si fosse deciso invece di spo-stare il dibattito a gennaio ci sarebb estata in quest'aula, o fuori di quest'aula ,la polemica per il rinvio a gennaio, pe rl'ennesimo rinvio del dibattito su quellemozioni.

FRANCESCO RUTELLI . No, se lo fissi, selo stabilisci !

GIORGIO NAPOLITANO. Essendosi in -vece deciso di fare ora questo dibattito, siapre la polemica perché lo si fa ora . Dalungo tempo, tra l'altro, tutti i president idi gruppo, compreso, per quel che m irisulta, quello del gruppo radicale, ave -vano già concordato che il dibattito s isvolgesse nell'ultima settimana prim adella chiusura natalizia .

FRANCESCO RUTELLI. Sì, ma per tregiorni, non per uno e mezzo !

GIORGIO NAPOLITANO. Quindi, almenol'argomento del tenere il dibattito alla vi-gilia delle vacanze natalizie non può es-sere usato, perché non era stato usato i nprecedenza, quando già si era previstoche ciò accadesse. Si restringe troppo ladurata del dibattito? Ma io dico, molto

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IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 DICEMBRE 1985

francamente, onorevole Rutelli : vediamo ,perché nessuno ce lo impedisce, se suquesto punto si arrivasse ad un comuneconvincimento, anche di non concludereil dibattito sulle mozioni sulla loggia P2, edi aggiornarlo ad una fase successiva .Esso, però, deve certamente cominciareadesso, e si deve verificare la possibilit àdi concluderlo.Quanto all'altra questione, franca-

mente non so a chi si riferissero gli argo -menti dell'onorevole Formica, all'atteg-giamento o alle motivazioni di qual egruppo. Certamente non del nostro, per-ché noi non diamo alcun carattere surret-tizio alla richiesta di discussione su un'in-terpellanza, che abbiamo limitato alle di-chiarazioni del Presidente del Consiglio i nmerito al processo Tobagi e alla sentenz adi condanna dell'onorevole Intini e dialtri esponenti socialisti .Chiediamo chiarimenti e solleviamo

questioni in rapporto a quel comporta-mento, senza intendere certamente d imettere in discussione il diritto di qual-siasi uomo politico o parlamentare diesprimersi nei confronti di sentenze dell amagistratura; solleviamo problemi speci-fici, che riguardano giudizi espressi dauna personalità politica che riassume i nsé la doppia veste di segretario di un par-tito e di Presidente del Consiglio. E cisembra che, con tutte le opportune cau-tele, perché non vogliamo interferire neipoteri di altre autorità dello Stato, o d ialtri organi costituzionali, questo chiari -mento debba esser dato in questo luogo ,in sede parlamentare . In un certo senso s iè auspicato, abbastanza esplicitamente di -rei, anche da parte della più alta autorit àdello Stato che ciò avvenisse. Siamo con-vinti che questo dibattito sia utile, ancheperché si possano in seguito svolgere pi ùserenamente altri dibattiti, in altre sed icostituzionali.

ALESSANDRO REGGIANI. Chiedo di par-lare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

ALESSANDRO REGGIANI. Onorevole Pre-

sidente, per quanto riguarda l'iscrizion eall'ordine del giorno delle interrogazion ie delle interpellanze, pur avendo apprez-zato le motivazioni addotte da coloro ch esono di diverso avviso, quanto ha detto i lcollega Formica è sicuramente attendi -bile, nel senso che il gruppo socialdemo-cratico non vede quale apporto positivopossa derivare da una discussione ri-stretta, parziale, particolarmente sogget-tivizzata. Per quanto riguarda lo svolgi -mento di interpellanze ed interrogazioni,

ci riesce difficile comprendere quanto d ipositivo si possa riflettere in ordine a ilavori che possono avvenire in altra sed esulla stessa questione .Quanto alla fissazione del dibattit o

sulla loggia P2, era tempo che si discu-tesse delle conclusioni della Commission edi inchiesta, la quale ha terminato i suo ilavori da più di un anno ; ed è soltanto sutale documento che si deve discutere, enon sul complesso degli argomenti ch esono stati trattati e discussi dalla Com-missione stessa .La data fissata per la discussione d i

questo argomento e il periodo di temp oper essa previsto ci appaiono assoluta -mente adeguati .

ALFREDO PAllAGLIA. Chiedo di par -lare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

ALFREDO PAllAGLIA. Il gruppo de lMSI-destra nazionale ha presentato lascorsa settimana una interpellanza atti-nente alle responsabilità che il President edel Consiglio, in tale veste, si è assunt oaprendo una polemica con la magistra -tura a proposito di due sentenze. È diquesto che vogliamo discutere : ci sembrache lo strumento adatto per farlo sia pro-prio l'interpellanza, che tende a far sì ch eil Presidente del Consiglio si pronunzi i n

Parlamento.Certamente, nel corso degli intervent i

non sarà dimenticato che, se questa èl'origine di quanto è avvenuto successiva -mente, si è verificato qualcosa di molto

grave in conseguenza dell'assunzione di

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IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 DICEMBRE 1985

queste posizioni. Di tale argomento, però,discuteremo in altro momento .

Perché abbiamo insistito a che la que-stione venisse subito dibattuta, senza ac-cogliere la proposta di rinvio della discus-sione all'anno prossimo (certamente vi-cino, ma si tratta sempre di un notevolelasso di tempo) con strumenti diversi?Perché la crisi è tuttora aperta e, se nonsiamo male informati, altri organi do-vranno riunirsi alla fine della prossimasettimana per discutere dell'argomento .Sarebbe assurdo che il Parlamento rima-nesse silenzioso quando esistono pro-blemi di questo livello che sono di suaesclusiva competenza. Quella seguita,quindi, è la strada giusta ed un rinvioavrebbe significato una rinunzia del Par -lamento a discutere tempestivamente d iproblemi che, lo ripeto, sono di sua com-petenza.

A proposito del dibattito sulle conclu-sioni della Commissione di inchiesta sull aLoggia P2, certamente si può sostenereche il giorno e mezzo di tempo ad essodestinato non sia sufficiente . Chi lo pu ònegare? Comunque, lo verificheremo .Nessuno intende mettere freni ad un ar-gomento di questa importanza. E bene ,però, ricordare, anche da parte mia, cheda molte conferenze dei presidenti digruppo, mi si consenta di usare questaespressione un po' anomala, si promette oci si impegna a trattare dell'argomentosenza riuscire a farlo, per ragioni ch epossono anche da me non esser condivis ema che hanno un certo fondamento. I lrischio era che una situazione analoga s iverificasse anche questa volta . Infatti, lanecessità di discutere dell'argomento chechiamerò «dichiarazioni del Presidentedel Consiglio sulle sentenze» avrebbe po-tuto annullare l'impegno, già assunto daicapigruppo ma non formalizzato per ra-gioni regolamentari, di porre all'ordinedel giorno in questa settimana la discus-sione delle mozioni .Un rinvio avrebbe potuto anche esser e

opportuno, ma ha prevalso in larga partedella Conferenza dei presidenti di grupp ola considerazione della opportunità d inon differire ulteriormente, quanto

meno, l'inizio della discussione e di man -tenere fede agli impegni assunti .

Per queste ragioni ci siamo pronunciatia favore del calendario proposto dallaPresidenza che a nostro avviso non rap-presenta il meglio, tantè che alcuni colle-ghi, quando hanno sentito parlare, dellunedì hanno manifestato preoccupa-zione certamente, signor Presidente, fon-data in quanto la Commissione non h aancora esaurito quell'ster. Questo, però èil calendario che poteva uscire da questaConferenza dei capigruppo . Siamo statifavorevoli ad esso in Conferenza e lo sa -remo anche nell'espressione del voto i nAssemblea .

TARCISIO GITTI . Chiedo di parlare .

PRESIDENTE. Ne ha facoltà .

TARCISIO GITTI . Signor Presidente, no ivoteremo a favore della proposta di ca-lendario da lei poc'anzi letta .Per quanto attiene al dibattito sulle

conclusioni della Commissione di in-chiesta sulla loggia P2, si tratta, come èstato già ricordato, di un impegno riba-dito ormai in almeno una decina di riu-nioni della Conferenza dei presidenti d igruppo. Iniziamo, dunque, questo dibat-tito. Se il tempo previsto sarà sufficiente,meglio così; se emergeranno necessità d iulteriori approfondimenti, credo ch enessun gruppo politico si sottrarr àall'ipotesi di esaminare l'eventualità di te -nere altre sedute .

Siamo favorevoli al calendario anche inquella parte che ha suscitato il voto con-trario del gruppo socialista. Vorrei dire alcollega Formica che egli ha espress opreoccupazioni legittime. Non è la prim avolta, né qui né fuori di qui, che si fa u nuso improprio di strumenti istituzionali ,ma credo che non sia demonizzando glistrumenti istituzionali, compresi i dibat-titi parlamentari, che si possono evitare irischi distorcenti . In sostanza, non è dagl istrumenti parlamentari di per sé che puòderivare un uso strumentale di question idelicatissime .

È vero, la vicenda che trae origine dalle

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dichiarazioni del Presidente del Consigli osi riconnette a problematiche assai deli-cate, che riguardano rapporti tra i poteri ,ivi compreso quello legislativo . Sono tem iche richiedono grande serietà, impegnoed approfondimento serio, nonché la vo-lontà di rifuggire tutti da obiettivi stru-mentali; però, mi pare che quello checonta sono i contenuti degli strumenti d isindacato ispettivo che sono stati presen-tati, i contenuti del dibattito .Poiché, per quanto ci riguarda, non

siamo animati da intenti strumentali, maabbiamo visto, su sollecitazione di altr igruppi, anche questo come un moment oche può contribuire a ristabilire serenit àmaggiore fra i diversi poteri, è con quest ospirito che ci accingiamo a partecipare aquesto dibattito e che, anzitutto, comin-ciamo a votare a favore del calendarioche lo prevede .

PRESIDENTE. Nessun altro chiedendodi parlare, pongo in votazione il calen-dario dei lavori dell'Assemblea predi -sposto dal Presidente .

(È approvato).

Annunzio di interrogazion ie di interpellanze .

PRESIDENTE. Sono state presentate

alla Presidenza interrogazioni e interpel -

lanze. Sono pubblicate in allegato ai reso -conti della seduta odierna .

Ordine del giornodella seduta di domani .

PRESIDENTE. Comunico l'ordine de lgiorno della seduta di domani :

Venerdì 13 dicembre 1985, alle 10,30 :

Interrogazioni .

La seduta termina alle 14,20 .

Ritiro di un document odel sindacato ispettivo.

Il seguente documento è stato ritirato da lpresentatore: interrogazione con rispostascritta Pollice n. 4-12599 del 10 dicembre1985.

IL CONSIGLIERE CAPO SERVIZIODEI RESOCONTIDOTT. MARIO CORSO

L'ESTENSORE DEL PROCESSO VERBAL EAvv. GIAN FRANCO CIAURR O

Licenziato per la composizione e la stampadal Servizio Resoconti alle 17,15.

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INTERROGAZIONI E INTERPELLANZEANNUNZIATE

INTERROGAZION EA RISPOSTA IN COMMISSION E

ZARRO. — Ai Ministri delle parteci-pazioni statali e della sanità . — Per sa-pere - premesso che

il settimanale Panorama, a conclu-sione di una propria inchiesta pubblicatasul numero del 17 novembre 1985, ha in-cluso la ditta Karl Hertel S .p.A., a parte.cipazione pubblica, corrente in Siano (Sa-lerno) ed ufficialmente impegnata nellaproduzione e nella commercializzazione d iutensili in metallo, tra quelle industrie daconsiderarsi ad alto rischio di inquina-mento e pericolose per la salute pubblica ;

come risulta all'interrogante, ne lprocesso produttivo della ditta Karl Her-tel viene trattato anche il cobalto, ancor-ché non nella sua forma radioattiva, al-meno stando alle assicurazioni dei diri-genti della prefata ditta ; una legittima egiustificata apprensione si è diffusa allalettura dell'inchiesta del settimanale Pa-norama tra la popolazione e la stessaamministrazione attiva di Siano ;

è opportuno che, con ogni possibilesollecitudine e nel modo più autorevole ,venga diradato ogni dubbio in una ma-teria tanto delicata - ;

se sono a conoscenza dell'inchiestapubblicata sul settimanale Panorama de l17 novembre 1985 relativa alle industri einquinanti ;

se, in particolare, ritengono che l aindicazione fatta dallo stesso settimanal edella pericolosità della Ditta Karl Herte ls.p.a. corrente in Siano, sia fondata omeno;

che cosa effettivamente produce, emediante quale processo, la citata ditta ;

se è vero che la ditta impiega il co-balto e, in caso affermativo, se tale im-piego provoca rischio di contaminazion iradioattive ;

se gli impianti di produzione delladitta de quo siano in condizioni di effi-cienza e funzionalità tale da garantire laassenza di qualsivoglia rischio per la po-polazione di Siano ;

quali tipi di controlli vengono effet-tuati per la verifica della sicurezza degl iimpianti della Karl Hertel e quando son ostati effettuati l'ultima volta .

(5-02187)

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INTERROGAZION IA RISPOSTA SCRITT A

PERUGINI. — Al Ministro dei tra-sporti. — Per conoscere modalità e loca-lità dove si svolge, se in Italia o al -l'estero, l'addestramento degli equipagg iAlitalia .

(4-12665)

TOMA. — Al Ministro del tesoro . —Per sapere :

i motivi della mancata definizionedella pratica di pensione di guerra de lsignor Macrì Luigi Leonardo di Taviano(Lecce). La pratica ha posizione numero44458/RI-GE e il relativo fascicolo è sta-to trasmesso, con elenco n. 230414 de l31 marzo 1981, al comitato di liquida-zione per le pensioni di guerra e a tut-t'oggi nessuna risposta è pervenuta .

(4-12666)

FERRARI BRUNO. — Al Ministro de ilavori pubblici. — Per sapere - premes-so che

frequenti e particolarmente gravi

sono gli incidenti della strada nel tratto

della statale n. 236 Goitese in prossimitàdi Castiglione delle Stiviere, in provinci adi Mantova ;

il continuo verificarsi di tali situa-zioni è da addebitarsi alla grave inade-guatezza della sede stradale, specie in ri-ferimento ai livelli di traffico commercia -le e pesante, ormai incompatibile con ledimensioni delle carreggiate - :

quali siano gli interventi previsti suquesta importante arteria padana per ren-derla immediatamente agibile e sicuraspecialmente nel tratto compreso tra i lchilometro 24,100 (incrocio con la strad aprovinciale Medole-Solferino-Cavriana) e i lchilometro 34,100 (circonvallazione di Ca-stiglione delle Stiviere) .

(4-12667)

AGOSTINACCHIO. — Ai Ministri del-l'interno, della sanità, di grazia e giusti -zia. — Per sapere - premesso ch e

l'autorità giudiziaria sta \indagandosulle gravi disfunzioni dell'ospedale pneu-motisiologico « D. Cotugno » di Bari (ilsostituto procuratore della Repubblica ,dottor Leonardo Rinella, accompagnatodal professor Ermanno Pirè e da duevigili sanitari, ha effettuato un sopralluo-go per rendersi conto della situazione) ;

le condizioni igienico-sanitarie e lafunzionalità degli impianti e delle strut-ture sono tali da ingenerare preoccupa-zioni sulle possibilità di cura per gli am-malati (la centrale termica, l'inceneritore ,gli impianti di sterilizzazione presentanoguasti tali da comprometterne il funzio-namento) ;

alla grave situazione rappresentata s iaggiungono inammissibili disfunzioni orga-nizzative dalle quali dipenderebbe la pos-sibilità di vendita nell'ospedale di prodot-ti - come le sigarette - dannosi per pa-zienti affetti da patologie broncopolmo-nari

quali provvedimenti sono stati adot-tati per il regolare funzionamento dellestrutture sanitarie del Cotugno; se vi sia-no inchieste in corso; se risulti ai mini-stri che sia stata promossa azione penal enei confronti dei responsabili delle grav idisfunzioni del Cotugno .

(4-12668)

AGOSTINACCHIO . — Ai Ministri dellavoro e previdenza sociale e dell'indu-stria, commercio e artigianato. — Per sa-pere - premesso che alla FIAT-Carrell ielevatori, una delle più grandi fabbrichedella zona industriale b ese, oltre 400operai rischiano il licenzia ento - ;

quali iniziative sono tate promos-se per scongiurare il licenziamento de -gli operai e per la proroga della cassaintegrazione in attesa di una soluzion eche tranquillizzi i dipendenti .

(4-12669)

ALOI E VALENSISE. — Al Ministro deilavori pubblici. — Per conoscere - anchein relazione a precedente interrogazione ri-

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masta senza alcuna risposta - i motivi pe rcui la strada statale 18 continua, nel trat-to Paola-Fuscaldo (provincia di Cosenza) ,ad essere interrotta da oltre cinque anni ,malgrado le varie sollecitazioni avanzat eanche da vari ambienti e dai cittadini del -la zona - .

Si chiede di sapere :

se la suddetta interruzione sia d aascrivere ad un conflitto di competenzatra ANAS e regione Calabria in ordine a dun piano di risanamento della parte amonte della zona in cui viene a trovars ila strada in questione;

se non ritenga di dover tempestiva -mente intervenire per eliminare gli intral-ci di ordine burocratico o di altro tipoche non hanno consentito fino ad oggi ch evenisse eliminato l'inconveniente dell'inter -ruzione del tratto Paola-Fuscaldo dell astrada statale 18, la cui importanza sott oil profilo economico-turistico è ben nota .

(4-12670 )

ALOI E VALENSISE. — Al Ministro d igrazia e giustizia. — Per sapere anche inrelazione al recente dibattito parlamen-tare in ordine all'ordine pubblico in Ca-labria - se è al corrente della situazioneprecaria esistente presso la Procura dellaRepubblica di Locri, in provincia di Reg-gio Calabria, dove a causa di organic idecimati, di strutture insufficienti, i ma-gistrati sono costretti ad un ritmo di la-voro veramente notevole con difficoltà d ipotere svolgere la loro attività nella ma-niera più agevole ed adeguata alle esi-genze dell'amministrazione della giustizianella zona .

Si chiede di sapere se, in particolare ,è a conoscenza che

dei tre sostituti procuratori dell aRepubblica, uno è stato dirottato, per uncerto periodo, a Palmi, mentre dei quat-tro segretari uno non è mai esistito « s enon nelle previsioni della pianta organi-ca » e due sono da tempo in aspettativa ;

un solo direttore di sezione è inatto presente e rimane impegnato intera-

mente dalle sole esigenze del casellariogiudiziale (centinaia di certificati penali edi carichi pendenti) .

Si chiede di sapere infine - senza pre-scindere dal menzionare l'apporto rilevan-te dato dagli agenti della polizia giudizia-ria che cercano di supplire alle carenzedi personale nell'ambito degli uffici giu-diziari in questione - se non ritenga didovere prendere delle tempestive inizia-tive volte ad integrare gli organici e po-tenziare le strutture della Procura dell aRepubblica di Locri, consentendo così chel'attività dei vari uffici della Procura stes-sa non debba essere solo affidata al lo-devole - ma ovviamente insufficiente -« volontariato » dei pochi funzionari e ma-gistrati « sfuggiti ai trasferimenti e all eassegnazioni provvisorie » .

(4-12671 )

COLOMBINI E GIOVAGNOLI SPO-SETTI. — Al Ministro della sanità. — Persapere :

se è a conoscenza del fatto che i lsignor Ennio Pompei, vice presidente delconsiglio di amministrazione degli IFO, èstato condannato per truffa aggravata econtinuata ai danni dell'Amministrazion edello Stato ;

se ritenga compatibile, con la sud-detta condanna, la permanenza del signo rPompei nell'incarico di amministrator epubblico di un istituto di ricerca sotto-posto alla vigilanza del Ministero dellasanità ;

se non ritenga necessario ed urgen-te intervenire, con atti di propria compe-tenza, al fine di rimuovere una situazio-ne di grave illegittimità

(4-12672)

BIONDI. — Al Ministro delle finanze .— Per sapere se risponde al vero che iritardi di anni nei rimborsi tributari a icontribuenti siano dovuti alla scarsità d ifondi stanziati per le intendenze di finan-za e in caso affermativo quali misure siintendano adottare per accelerare l'iter de irimborsi che pare essere particolarment elento nel distretto di Firenze .

(4-12673)

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POLLICE. — Al Ministro per i ben i

culturali e ambientali . — Per sapere -

premesso che

da decenni in località Pian dei Pu-ledri comune di Lucera sono stati rin-venuti reperti di un certo valore e con-sistenza (sarcofagi, vasi, colonne, acque -dotti, ecc .) ;

una lettera del sovraintendente aibeni culturali di Foggia alla pretura diLucera attesta il rinvenimento di ulte-riori reperti in questo autunno e chelo stesso costruttore Bruno Pitta ha am-messo, come risulta dai verbali dei cara-binieri, il rinvenimento di almeno unvaso - :

perché la immobiliare Valeria con-tinui a sbancare e costruire in localitàPian dei Puledri e non si sia provve-duto da parte della sovraintendenza atutelare il patrimonio artistico che pu òrappresentare una risorsa di sviluppo .

(4-12674)

PINNA, CHERCHI, MACCIOTTA, COC-CO, MACIS E MANNUZZU . — Al Ministrodel lavoro e previdenza sociale . — Per sa-pere - in relazione alla domanda di am-missione alla cassa integrazione guadagn istraordinaria ex lege 675/70, presentatadalla società Ortogela spa in provincia diNuora, per il periodo 15 ottobre 1981 - 9aprile 1983 - :

se non ritenga urgente un suo in-tervento al fine di definire una situazioneparticolarmente gravosa per i lavorator iinteressati, anche tenuto conto che la Or-togela è situata in una zona afflitta dagravissimi problemi economico-sociali .

(4-12675)

TRANTINO. — Al Ministro di grazi ae giustizia. — Per conoscere in forza d iquale legge o disposizione giudiziaria a lcarcere Ucciardone di Palermo viene ri-gorosamente praticata la censura nell acorrispondenza di detenuti in attesa d igiudizio (e nel caso del « max-giudizio » ,che non dovrebbe essere quello univer-sale) .

(4-12676)

MEMMI E MELELEO . — AI Ministrodelle finanze. — Per sapere - premessoche

la legge 28 febbraio 1983, n . 53, sta-bilisce che la tassa annuale sul possess odegli autoveicoli va corrisposta indipen-dentemente dalla effettiva circolazione de lmezzo ;

in questi giorni a cura degli uffic idel registro vengono notificati avvisi d ipagamento, per mancata corresponsionedella tassa di proprietà, di notevoli im-porti derivanti dalla sommatoria dell apresunta tassa evasa e delle varie penali ;

a distanza di anni si pretende chel'utente debba conservare la prova del -l'avvenuto pagamento, con la esibizionedelle ricevute dell'avvenuto pagamento ;

tra gli evasori della tassa sul pos-sesso dell'auto sono inclusi non solo gl iautomobilisti che hanno demolito il vei-colo, ma anche coloro che hanno subìt ola perdita della propria auto per un fur-to o per incendio e che, pur avendo de-nunciato il fatto alla polizia o all'assicu-razione, non hanno chiesto la cancellazio-ne al PRA - ;

quali iniziative si intendono adotta -re per evitare la incresciosa situazioneche si sta verificando, dato che, per col-pire gli evasori, si sta realizzando unavera e propria persecuzione dell'automo-bilista .

(4-12677)

POLLICE E CALAMIDA. — Al Ministrodell'industria, commercio e artigianato . —Per sapere - premesso che

l'intenzione manifestata dall'Italsta tdi cedere ad un privato lo stabilimentodi Nerviano (Milano) di proprietà del-l'Ilpisystem ha incontrato immediatamenteil totale dissenso dei lavoratori e delleloro organizzazioni sindacali . Tale dissen-

so non si fondava su posizioni di prin-cipio ma di merito, riscontrando nella pro-

posta aziendale una debolezza sostanzialedella politica industriale su cui si fon-dava e la totale mancanza di credibilità

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del partner privato con il quale intendevaeffettuare l'operazione di scorporo efusione ;

alla proposta dell'Italstat il sinda-cato oppose una propria proposta di ri-sanamento aziendale che fondava le pro-prie ragioni sulle capacità produttive del -lo stabilimento di Nerviano e le opportu-nità di mercato esistenti ;

in data 4 aprile 1984, all'insaputa dei

lavoratori, fu siglato un accordo tra Ital-stat-Ipisystem, organizzazioni sindacal i(FLM nazionale), FEAL e ICA . In questodocumento veniva definita nei particolar ila fusione tra Ipisystem e ICA ;

successivamente, nel maggio 1984 ,venne chiesto il consenso alle maestranze ,tacendo però dell'accordo già raggiunto ;

giocando pesantemente sulla condi-zione dei lavoratori della Feal - per iquali si minacciava il licenziamento - l efinanziarie pubblica e privata effettuaronola fusione delle due aziende controllate ,ICA e Ipisystem, con decisione unilateral eil 3 luglio 1984 ;

solo successivamente, il 27 luglio1984, in sede sindacale si raggiunse unaccordo - sulla base del lodo ministe-riale - sull'utilizzo della CIGS per ri-strutturazione, il cui piano fu oggett odello stesso ;

a partire da quella data; a confer-ma delle perplessità manifestate dal sin-dacato sull'operazione si evidenziaron onella diatriba tra i soci sul piano finan-ziario i profondi e instabili contrasti or aaffidati alla magistratura ordinaria. Tal icontrasti, per stessa ammissione ministe-riale - promotore e garante dell'accordodi fusione - fondavano la loro origine ne -gli intenti dei due partner che da un la-to (ITALSTAT) intendeva risolvere con loscorporo un problema di ordine occupa-zionale, dall'altro (FEAL) intendeva ap-profittare della situazione per specularesui finanziamenti pubblici ;

dal 3 luglio 1984 successivi interven-ti ministeriali sollecitati dal sindacato ,potevano risolvere soltanto i problemi

connessi al pagamento delle retribuzion ima hanno lasciato aperti a tutt'oggi i no -di veri che impediscono l'applicazione de -gli accordi sottoscritti nonostante l'utiliz-zo massiccio di finanziamenti pubblici dicui ha goduto l'ARCOM ;

dal 3 giugno 1985 la società, che h aregistrato nei 6 mesi di vita dell'84 undeficit di circa nove miliardi di lire, h aposto in cassa integrazione guadagni spe-ciale 472 dipendenti di Nerviano (su 526 )avendo deciso di annullare tutti gli ordi-ni già acquisiti. Tale decisione si collocaa giudizio delle organizzazioni sindacalinella volontà delle finanziarie di chiudereun capitolo ormai diventato imbarazzante :

se sia ammissibile che la Ipisystemdi Milano esegua l'operazione Arcom giu-stificandola con l'esigenza di ridurre i lpersonale per la mancanza di commesse ,quando, a quanto risulta, viene fatto d itutto per non prenderne (esempio il ri-fiuto del secondo lotto per la costruzionedella base aerea di Comiso, pur essend oestremamente favoriti dopo aver fatto i lprimo, e nonostante le ripetute insistenzedel committente; offerte fatte volutamen-te sbagliate in modo da essere sicuramen-te buttati fuori gara; strani furti di do-cumenti di gara in aeroporto - forse èopportuno accertarsi che sia stata fatt averamente denuncia alla polizia -, diri-genti che si eclissano quando vi sonocommittenti pronti con lettera d'intent iper la costruzione di case per 200 mi-liardi) ;

se sia ammissibile che ad operazio-ne Arcom avvenuta dirigenti Ipisystem s ilascino andare ad ammettere che dop oaver eliminato la metà del personale conrelativo stabilimento si possano tirarefuori le commesse dal cassetto (questo s iè puntualmente verificato) ;

se sia ammissibile da parte Ipisy-stem conferire il personale impiegatizioalla Arcom con la scusa che questo è ne-cessario ed adatto alla gestione dello sta-bilimento, quando la Arcom sostiene d iaverne in enorme esubero e con mansion iincompatibili con l'attività aziendale :

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IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 DICEMBRE 198 5

se sia ammissibile in Ipisystem darea professionisti esterni progetti da firma -

re che erano stati eseguiti da altri all'in-terno ed eliminare il personale tecnic oper giustificare il lavoro dato a stud iesterni di amici del gruppo dirigente ;

se sia ammissibile e morale per unaazienda a partecipazione statale e quind idel contribuente, quale è l'Ipisystem as-sumere nuovo personale per eseguire i llavoro compiuto un tempo dagli ex di -pendenti che la Arcom tiene in cassa in-tegrazione perché inutili ;

si chiede se tutto ciò si giustifichiper ragioni di equità o rappresenti in -vece una discriminazione di tipo mafioso .

(4-12678)

PASQUALIN . — Al Ministro del teso-ro. — Per sapere

se sia a conoscenza dei motivi ch eritardano la corresponsione al signor An-tonio Corbella, ex dipendente comunal enato a Dolcè (Varese) il 27 agosto 192 0e residente a Laives (Bolzano) in viaNegrelli 12, degli arretrati relativi al pe-riodo intercorrente tra la sua colloca-zione a riposo (1° gennaio 1978) ed i lmomento in cui ha iniziato a percepir ela pensione (1° gennaio 1980) . Durante ta-le periodo il Corbella ricevette degli ac-conti dal suo ultimo datore di lavoro, ilcomune di Vadena (Bolzano) . I dati d iriferimento sono: numero di iscrizione al-

la C.P.D .E.L. il 6812035, la relativa po-sizione n. 2634457 .

(4-12679)

GAROCCHIO . — Al Ministro del la-voro e della previdenza sociale . — Perconoscere le ragioni per le quali una ri -

cerca sulle origini del Ministero del la -voro sia stata affidata come sembra ad

organismo diverso dallo stesso Ministero .

In particolare l'interrogante intende co -noscere le ragioni che hanno consigliatodi affidare tale ricerca alla Fondazione

Brodolini il cui segretario generale dotto rRenato Brunetta sembra rivestire attual-mente il ruolo di Consigliere del Mini-stro del lavoro .

se ritenga di vigilare affinché la ri-cerca affidata alla sede milanese dell asuddetta Fondazione non si svolga conmezzi e risorse umane del Ministero; tutto

questo nel quadro di un intenso affida -mento di ricerche - risultano essere 8

nel solo 1985 - alla Fondazione summen-zionata ;

se il ministro conosce e condivide l'at-teggiamento decentratore dell'ISFOL che ,

nella sua attività di supporto al Ministerodel lavoro, ha ritenuto di impiegare unaparte dei suoi mezzi affidando alla fon-dazione Brodolini una ricerca in materiadi « formazione professionale in agri-

coltura » .

(4-12680)

GAROCCHIO. — Al Ministro del lavo-ro e della previdenza sociale . — Per

sapere:

i motivi per i quali di fronte all adrammaticità delle condizioni del merca-to del lavoro, in special modo sul ver-sante della disoccupazione giovanile, le

leggi dello Stato subiscono ritardi appli-cativi. Infatti, sono state ritardate di cir-ca due mesi le autorizzazioni del Mini-stero del lavoro all'avviamento mediant econtratto di formazione e lavoro di mol-te decine di lavoratori nel settore banca-rio. Nel settore della ricerca scientific a

per la chimica sono alla firma del mini-stro del lavoro, dal 9 settembre, i decre-ti di autorizzazioni proposti e approvat idal Ministro per la ricerca scientifica .

Questo nonostante i progetti formativ i

siano stati concordati con le organizza-zioni sindacali nazionali e costituisca

danno per i giovani, per le aziende, pe r

la ricerca .

Si considera la risposta urgente, an-che alla luce dell'indagine che la Com-missione Lavoro conduce sull'applicazio-ne della legge 863 del 1984 .

(4-12681)

Atti Parlamentari

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IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 DICEMBRE 198 5

POLLICE E TAMINO. — Ai Ministridella sanità, per la funzione pubblica, del-l'interno, di grazia e giustizia. — Per sa-pere – premesso che

l'ospedale di Caserta, prima, e l aUSL n. 15, poi, sono stati oggetto dinumerose inchieste giudiziarie, per le gra-vi irregolarità caratterizzanti la gestione ,fra cui sono state archiviate quelle che

coinvolgevano l'avvocato Rocco Ventre,

fratello dell'onorevole Antonio Ventre eche erano state condotte dal capitano

McIillo ;

il noto camorrista Pasquale Scott iriuscì ad evadere dal VI piano dell'ospe-dale di Caserta senza colpo ferire e quin-di con la copertura della direzione am-ministrativa e del servizio di sicurezza ;

gli autisti, la squadra di manuten-zione, i necrofori, i centralinisti, i ma-gazzinieri svolgono mansioni di operaispecializzati pur essendo assunti ed in -quadrati solo come ausiliari socio-sani-tari ;

nonostante la mancanza di persona-

le tecnico, fra cui i tecnici di radiolo-gia, si verificano spostamenti di tecnicinegli uffici amministrativi pur non aven-done i requisiti ;

la cucina funziona con solo due cuo-chi, il magazzino con un solo responsa-bile amministrativo, fra l'altro inquisit oper illeciti, mentre l'altro personale ècomposto solo di ausiliari socio-sanitari ;

la USL ha attribuito il 7° livello re-tributivo al signor Calvani Giancarlo, fi-glio del componente del comitato di ge-stione Antonio Calvani, nonché parent edel sottosegretario ai trasporti Giusepp e

Santonastasio, pur non avendone i re-quisiti dei cinque anni di anzianità d iservizio e della laurea, come previsto dal

decreto del Presidente della Repubblic a

n. 761 del 1979, mentre non è stato ri-conosciuto ad altri lavoratori in possessodei titoli ;

il Calvani Giancarlo, nonostante laopposizione del coordinatore sanitario, èstato nominato ufficiale di polizia giudi-

ziaria, su proposta della giunta regiona-le, da parte del prefetto, pur non aven-done i titoli

se non ritenga opportuno, accerta-

te le gravi inadempienze e violazioni del-le leggi vigenti, attivare le procedure ne-cessarie per lo scioglimento del comita-to di gestione della USL n. 15 di. Ca-serta;

quali provvedimenti intende adotta-re per far sanare la violazione del de-creto del Presidente della Repubblic a

n. 761 ;

quali provvedimenti intende adotta-

re per accertare le eventuali responsa-bilità dei -componenti il comitato di g~stione e del capitano Melillo ;

se corrisponde al vero che il capi-tano Melillo è stato allontanato dal ser-vizio attivo a causa della sua condu-zione delle inchieste .

(4-12682)

AGOSTINACCHIO. — Ai Ministri del

lavoro e previdenza sociale e dell'indu-stria, commercio e artigianato . -- Per sa-

pere – premesso che

gli stabilimenti di Barletta Cartiera

e Cartotecnica sono attualmente gestite ,ai sensi della « legge Prodi », da un com-missario straordinario ;

a fine anno, con la scadenza di con -tratto di produzione con la « Tetra Pack » ,si ripropone il problema della garanzia i n

relazione ai livelli produttivi ed occupa-zionali – :

quali interventi sono stati program-mati; quali iniziative sono state attuat e

o sono in via di attuazione per il man-tenimento dei livelli occupazionali a Bar -

letta .

(4-12683)

TRANTINO. — Ai Ministri per la fun-zione pubblica e di grazia e giustizia . —

Per sapere – premesso che al decreto-legge

15 novembre 1985, n . 628, si muovono giu-

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IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 DICEMBRE 198 5

ste, legittime censure da snodare almen oin tre direzioni: 1) amministrativa : facen-do difetto nel decreto-legge n . 628 il carat-tere dell'urgenza (palese l'eccesso di pote-re legislativo) che muove dalla volontà dineutralizzare un parere espresso dal Con-siglio di Stato, una pronuncia della sezio-ne controllo della Corte dei conti (decisio-ne adottata il 20 ottobre 1985), un com-portamento concludente di un organo (i lSottosegretario) della Presidenza del Con-siglio sulla portata dell'articolo 4 comm aquarto della legge n . 312 del 1980 ; 2) giu-ridico-giurisdizionale (con implicanze costi-tuzionali) : sovrapponendosi il decreto-leg-ge a decisioni della Corte dei conti, gi àapplicative della disposizione « autentica-mente interpretata », e creando una cate-goria di direttori aggiunti di divisione(n. 4 articolo 1 del decreto-legge) tali sol -tanto per nome o, meglio, per « ingiuria » ,con qualche beneficio economico per ch iun giudicato ha conseguito . La violazionedell'articolo 3 della .Costituzione è eviden-te in due prospettive : nei confronti d iquanti, fiduciosi nell'operato della pubbli-ca amministrazione attendevano il provve-

dimento di inquadramento e vedono ades-so disattesi i loro diritti ; nei confronti dicoloro che un giudicato avevano ottenutoe si vedono, in offesa ad ogni principiosullo stato di diritto, narcotizzati gli effett idi « carriera » ; 3) politica: essendo inop-portuno il decreto-legge, per le disparitàin materia economica tra quanti hannoconseguito la qualifica di direttore aggiun-

to di divisione, anche per giudicato, e ch i

tale qualifica non ha avuto riconosciuta ;illegittimo per la mortificazione di una di-

sposizione votata dal Parlamento (anche

se invisa al potere esecutivo) che potevaessere interpretata con autenticità soltant o

da detto organo espressione di sovranitàpopolare –; quali urgentissimi riparatoriprovvedimenti si intendono assumere per

riportare serenità in una categoria di la-voratori, collaboratori di giustizia, e ri-

mediare alla situazione venutasi a crear e

con il denunciato decreto-legge, inoppor-tuno per la genesi, nocivo (ancor prim a

che illegittimo) per gli effetti .

(4-12684)

GRIPPO. — Al Presidente del Consi-glio dei ministri. — Per sapere se sia aconoscenza di quanto denunciato da RonyBrauman, presidente dell'organizzazion eMedicina senza frontiere », un'associa-

zione di volontari che si prodiga gene-rosamente ovunque, nel mondo, che siain atto ùna situazione di emergenza sa-nitaria. Secondo il signor Brauman coni fondi degli aiuti internazionali le auto-rità etiopiche stanno imponendo con l aforza un esodo dal nord al sud del 'pae-se, che ha già fatto centomila vittime .In particolare, le autorità etiopiche avreb-bero deciso, nel mese di ottobre scorso ,di dare il via ad un'operazione definita« ricollocamento demografico » della po-polazione; in base a detta operazione ,quella parte di popolazione più colpit adalla carestia dovrebbe essere trasferitadalle terre povere ad altre, più ricche.« In realtà », ha denunciato Medicina sen-za frontiere, « si tratta di una sorta d i" soluzione finale ", escogitata dal governofilo-sovietico di Menghistu per svuotare fi-sicamente il serbatoio della guerriglia eri-trea, riprendere il controllo sul nord de lpaese, e far passare una radicale colletti-vizzazione agraria osteggiata dalla maggio rparte degli stessi contadini . Già 525 milapersone sono state deportate in massa a icentri di ricollocamento intorno ad Addi sAbeba, oltre 500 mila lo saranno nei pros-simi mesi. A smentire le ragioni ufficiali ,sta la brutalità di un'operazione condottasotto la minaccia delle armi, in condizion italmente disumane da aver provocato gi à100 mila vittime, il 20 per cento del con-tingente trasportato. L'operazione vienecompiuta stornando mezzi e fondi degl iaiuti internazionali e carpendo la stessabuona fede degli enti interessati alla lorogestione .

Il signor Brauman, che è appena rien-trato dall'Etiopia, si è appellato all'Onue al Parlamento Europeo : perché inter-vengano a far cessare questa tragediache ricorda, dice, i metodi nazisti o de lregime di Pol Pot in Cambogia, e cheviene nascosta al resto del mondo . « Ba-sta un episodio per tutti », dice il signor

Brauman : « Nel campo di Korem, a fine

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IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 DICEMBRE 198 5

ottobre i militari sono arrivati all'alba ,armati di Kalachnikov, e hanno comin-ciato a radunare i profughi attorno a icamion. Terrorizzate, migliaia di person esono fuggite sulla montagna . Perfino unterzo dei malati ricoverati nel nostr oospedale ha tentato di fuggire. Alla fine

della giornata i soldati hanno circondat o6 mila persone e 600 sono state depor-tate il giorno stesso al campo di smista -mento di Dessiè, dopo essere state cari-cate sui camion e bastonate . Di frontealle nostre proteste il responsabile local edel Derg, il partito che controlla l'Etiopia ,ci ha risposto che si trattava di un'ope-razione del tutto normale, della qual e

non dovevamo occuparci. Ma è invece

una operazione vergognosa: famigliesmembrate, solidarietà di clan o di tri-bù cancellate, gruppi etnici e religios i

completamente sradicati dal proprio am-biente. Alcuni hanno preferito suicidars ipiuttosto che imbarcarsi in questo viag-

gio senza ritorno » .

Secondo le informazioni fornite daMedicina senza frontiere il Governo « sa-rebbe intenzionato a spostare tre milio-lioni di persone dalle province del Tigrè ,

del Wollo, Gondar, Shoa . Un pugno dimais, una tazza d'acqua sono le razioniper quattro o cinque giorni di massa-crante viaggio. Le organizzazioni umani-tarie che lavorano da mesi in Etiopianon hanno la possibilità di intervenire ei nuovi campi profughi sono off limitsper gli stranieri. Dalle informazioni rac-colte, sappiamo però che solo nel centr odi transito di Dessiè i morti sono un atrentina al giorno : molti affrontano ilviaggio malati, già sfiniti da mesi di ca-restia, e non sopravvivono al nuovo trau-

ma della deportazione. Su mezzo milionedi persone i morti sono già da 50 a 100mila, e a questo ritmo potrebbero arri-vare a 3-400 mila nei prossimi mesi » .

Medicina senza frontiera denuncia che« non esiste alcuna infrastruttura in gra-do di accogliere i profughi, e offrire lo-ro una condizione di vita accettabile . Idue centri di raccolta a ovest e a sud di

Addis Abeba sono delle pianure incolte, le

regioni di Illubabor e Kefa non sarann o

in grado di nutrire questa ondata di im-migrazione prima di due o tre anni. Se-

condo Hans Hurni, un agronomo svizzer o

che ha lavorato 15 anni all'istituto per laconservazione del suolo di Addis Abeba,

è probabile che, sottoposto a questa enor-me pressione demografica, il terreno ven-ga reso completamente sterile nel gir o

di una generazione. In ogni caso, che co-

sa stia realmente accadendo nel sud de l

paese non possiamo saperlo : le poche vi-site compiute laggiù sono pilotate e di-

rette dai militari » .

Medicina senza frontiera denuncia inol-tre che « il costo stimato per spostare un

milione e mezzo di persone è di un mi-liardo di dollari circa. Ebbene, il bilan-cio totale dello stato etiopico è di un mi-liardo e 200 milioni, appdna superiore .Sono proprio gli aiuti internazionali ch estanno finanziando in questo momentol'esodo di massa. I camion utilizzati sonoquelli inviati per la distribuzione dei vi-veri, mentre i sovietici offrono la coper-tura logistica dell'operazione » .

Medicina senza frontiere sostiene chele popolazioni del nord non sono più con -dannate alla carestia : « La cosa parados-sale è che l'esodo avviene in un momento

di globale miglioramento della situazione.La mobilitazione internazionale è statafortissima, ha consentito di limitare ilbilancio della tremenda siccità che avevacolpito le ragioni settentrionali dell'Etio-pia a circa 7-800 mila morti. Nella scor-sa estate le piogge sono scese abbon-danti e il terreno è tornato ad essereproduttivo . Gli interventi oggi necessarisono proprio quelli sul terreno : irriga-zione, fertilizzanti, pesticidi contro i pa-rassiti dei raccolti . In questo senso do-vrebbero essere indirizzati i fondi degl iaiuti. Ed ecco che il -Governo ordina unadeportazione in massa che rischia d i

creare problemi ancora più gravi e d i

vanificare l'intero progxmma di soccor-so internazionale. A dicembre arriveran-no in Etiopia altri 250 camion del Uve

Atti Parlamentari

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IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 DICEMBRE 198 5

Aid americano : potrebbero servire ad ac-celerare i tempi del brutale esodoforzato » .

Medicina senza frontiere, infine de-nuncia che « da qualche mese il comitatomilitare del Derg e il partito dei lavo-ratori hanno progressivamente preso inmano la gestione dei soccorsi, e che irapporti con la Commissione di soccor-so etiopica per coordinare e gestire gl iaiuti raccolti (viveri, camion, denaro) ,sono molto deteriorati .

Si chiede di sapere :

a) se non ritenga attivarsi per ac-certare la fondatezza delle denunce delpresidente di Medicina senza frontiera ,signor Rony Brauman, che già si è ri-volto alla Croce Rossa, all'Onu e all aCee, chiedendo una moratoria del « ri-collocamento demografico » in atto e l aistituzione di una commissione interna-zionale d'inchiesta ;

b) nel caso in cui le denunce de lsignor Rony Brauman risultino fondat etutte o in parte, quali urgenti provvedi -menti ed iniziative si intendono adottar eper evitare di diventare, consapevolmenteo meno, complici di questa barbarie .

(4-12685)

RUSSO FRANCO. — Ai Ministri del-l'interno e per i beni culturali e am-bientali. — Per sapere - premesso che

il Consiglio comunale di Roma, aseguito di numerose pressioni provenien-ti dalle associazioni ambientaliste e dal -la stampa, ha deciso di escludere perl'area denominata Parco Piccolomin iqualsiasi destinazione edilizia, dando cor-so ad una trattativa con la società pro-prietaria che consenta l'acquisizione pub-blica del comprensorio ;

il consiglio regionale del Lazio, ri-conoscendo l'eccezionale valore dell'are ain questione, ha approvato una mozion ein data 30 ottobre 1985, nella quale s i

impegna ad apporre il vincolo di inedifi-

cabilità su Parco Piccolomini in base al -l'articolo l-ter della cosiddetta « legge Ga-lasso » ;

risulta che il Ministero dell'internoabbia offerto ben 30 miliardi per l'are ae l'edificio allo scopo di insediarvi l aScuola superiore dell'amministrazione, of-ferta pari alla richiesta a suo tempoformulata dalla società CONSEA, in spre-gio totale della volontà espressa dagl i

enti locali e dai cittadini che essi rap-presentano e interferendo in tal modo pe-santemente nella trattativa in corso per

la cessione dell'area, col rischio di un

grave danno, anche economico, per l'am-ministrazione pubblica - :

se il ministro dell'interno non ri-tenga opportuno ritirare immediatamen-te il progetto relativo a Parco Piccolomi-ni ed ogni offerta ad esso collegata, pre-vedendo una localizzazione più idoneaalle caratteristiche stesse dell'insediamen-to, ad esempio nelle aree direzionali pre-viste ad est della città, come da mozion esu Roma Capitale approvata dalla Ca-

mera;

se il ministro per i beni cultural i

e ambientali, non reputi necessario e d

urgente esplicitare al più presto la pro-pria posizione e volontà di vietare co-munque ogni modificazione di destinazion e

d'uso dell'area in virtù dei poteri con -

feritigli dalla legge n . 431 del 1985 .(4-12686)

STRUMENDO E FERRARA. — Al Mi-

nistro del turismo e spettacolo . — Per

sapere - premesso che

in provincia di Caserta lungo l a

strada statale Domiziana si estende pe r

circa 10 chilometri un litorale di grandepregio sotto il profilo naturalistico e tu-ristico, i cui fenomeni caratterizzanti son o

dati dalla riconosciuta salubrità del clima ;dalla tipologia elevata della estesa pine-

ta; da una dotazione di strutture urbani-stico-residenziali a fine turistico di prima -

rio livello quali: un camping internazio-nale fra i più moderni e attrezzati d'Eu-

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IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 DICEMBRE 198 5

ropa, capace di ospitare fino a 5 .000 per-sone, un villaggio svedese (autogestito) ,alberghi di buono ed ottimo livello ; dauna diffusione consistente, ma rispettos adell'habitat naturale, di ville, villette ,boungalov e strutture condominiali, capa-ce di ospitare nel corso della stagion eturistica quasi 200 .000 persone; da unaposizione geografica felicemente central ee finitima rispetto alle più rinomate sta-zioni di turismo archeologico ed artistico

(Roma, Napoli, Pompei, Capri, Paestum ,Ischia), attorniata da stazioni climatico -termali di alto valore terapeutico e per -corsa dal fiume Garigliano, la cui utiliz-zazione a fini di portualità fluviale è con-seguibile facilmente ;

il litorale domiziano, e la localitàturistica di Baia Domizia (comune di Ses-sa Aurunca e Cellole) in particolare, puòrappresentare, se opportunamente conser-vato, utilizzato, valorizzato e promosso ,un comprensorio di rilevante interesse pe ri profili economici, finanziari e valutari ,e che inversamente, se abbandonato e tra-scurato, degrada nell'incuria e impoveri-sce trascinandovi il depauperamento d ipotenzialità economiche, produttive e fi-nanziarie ;

a fronte della citata potenza virtua-le delle risorse ambientali, naturalisticheed antropiche, faccia palese contrast ouna visibile noncuranza nella predisposi-zione e conduzione delle indispensabili in-frastrutture e servizi di spettanza pubbli-ca (viabilità, nettezza urbana, illuminazio-ne pubblica, fognature, credito, formazio-ne professionale, promozione turistica, or-ganizzazione associativa, marketing inter -no e internazionale, consorziamento e pro -mozione di forme aziendali societarie mi-ste), la cui più rilevante espressione puòessere emblematicamente rappresentat adal fatto che ancora, dopo tanti anni, i llitorale di Baia Domizia con la sua ca-pacità di accogliere tanti turisti nel cor-so della stagione estiva, è urbanistica -mente qualificato come « area agricola » ;

si è in presenza, a fronte delle esi-genze del rilancio e della promozione del -

l'economia del Mezzogiorno d'Italia, diuna inadeguata attenzione delle istituzio-ni pubbliche preposte per la valorizzazio-ne delle risorse locali (umane e naturali)

ai fini della crescita e dello sviluppo de l

Sud :

se corrispondono a fondate e docu-mentate cognizioni amministrative le im-pressioni sopra elencate ;

quali interventi diretti o di promo-zione e sollecitazione, rivolti alle istitu-zioni periferiche, regionali, provinciali ecomunali, il Governo e il ministro com-petente possano ed intendano promuove -re per superare limiti, inerzie e difficolt àtanto impedienti per una adeguata pro -mozione turistica del litorale domiziano ,che sia in sintonia con gli obiettivi diuna nuova politica per il Mezzogiorno e daltresì con le esigenze di un qualificat osviluppo della industria turistica nazio-nale .

(4-12687)

POLLICE . — Al Ministro del tesoro .Per conoscere - premesso che

la Cassa di Risparmio di Jesi, dopoavere deliberato l'assorbimento della Cas-sa di Risparmio di Ancona, ridotta allostremo a seguito di una disastrosa ge-stione clientelare, ha deciso di sopprime -re il modernissimo Centro elaborazionedati di Ancona per mantenere in vit aquello obsoleto di Jesi e di costituire undistinto fondo di previdenza per il per -sonale proveniente dalla Cassa di An-cona - ;

quale sia l'opinione della Banc ad'Italia, notoriamente sponsor e registadella cosiddetta fusione, della razionalità -anche in termini di dispendio - dell aprima decisione e della legittimità dell aseconda;

quali motivi abbiano indotto laBanca d'Italia, non ostante ne sia statasollecitata anche a mezzo di pendenti in-terrogazioni, a non disporre ispezionepresso la Cassa di Risparmio di Jesi, an-che se sono abbondantemente trascors igli abituali termini di intervallo tra un aispezione ed un'altra ;

Atti Parlamentari

— 34979 —

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IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 DICEMBRE 198 5

se non sia possible alla Banca d'Ita-lia suggerire alla Cassa di Risparmio d iJesi organigrammi diversi da quelli an-nunciati, onde evitare che più di duecen-to dipendenti della Cassa di Ancona deb-bano essere trasferiti in quel di Jesi, te-nuto anche conto che il personale dellaCassa di Ancona è già abbondantementepunito per le colpe dei suoi amministra-tori (DC, PRI, PSI, PCI) dal fatto di es-sere destinato ad essere subalterno inogni ufficio a quello di Jesi .

(4-12688 )

MELEGA. — Al Ministro per i ben iculturali e ambientali . — Per sapere -premesso: alcuni giornali pubblicano i ndata odierna la fotografia di una lapidemarmorea con scritta in latino, murat ada qualche giorno nell'ufficio centrale de ibeni culturali nell'istituto di San Miche -le in Roma per celebrare una recente vi -sita del ministro e del Presidente dell aRepubblica - :

1) chi è e quale incarico ricopra ilquidam Franciscus Sisinni che pose la la-pide; 2) se dell'iniziativa fosse stato al -meno informato il Presidente della Re-pubblica, per evitare di esporlo al ridi -colo; 3) con quali fondi è stata finanzia-ta l'iniziativa ; 4) se il ministro non riten-ga opportuno dissociarsi da tanta mar-morea balordaggine .

(4-12689 )

SOAVE. — Al Ministro dell'interno . —Per sapere - premesso che

tra le critiche rivolte alla sua per-sona, non c'è quella di ricalcare i meto-di di Giovanni Giolitti il quale, second oalcune autorevoli interpretazioni storio-grafiche, si sarebbe disinvoltamente ser-vito di prefetti, di sindaci amici e di rap-presentanti dell'arma, per intimidire l eopposizioni e perseguire fini di dominiopolitico ;

ciononostante, nella seduta del 7 no-vembre 1985, al consiglio comunale diBrossasco (Cuneo), il maresciallo dell acompetente stazione dei carabinieri, an-

ziché assistere allo svolgimento dei lavorinella parte riservata al pubblico ha chie-sto di prendere posto in un seggio riser-vato ad un consigliere comunale ;

il sindaco ha permesso di buon gra-do che si verificasse la situazione anoma-la di cui sopra, tra lo stupore e il disagiodell'opposizione - ;

quali valutazioni ritenga di dare al-l'episodio ;

se non ritenga opportuno intervenireperché in futuro non abbia a ripeters iquanto avvenuto e sia ristabilito un cor-retto rapporto tra differenti poteri istitu-zionali, la cui commistione, agli occhi del -l'opinione pubblica di una piccola comu-nità è motivo di sfiducia nelle istituzionise non di paura per gli esiti che fatal-mente comporta .

(4-12690)

FABBRI E MINOZZI. — Al Ministr odelle finanze. — Per conoscere - premes-so che

l'ufficio imposte dirette di Prato ha

attualmente una dotazione del personaleesecutivo e di concetto al di sotto del 50per cento di quanto previsto in organico ;

lo stesso organico previsto e cos ìmassicciamente incompleto rappresentereb-be tuttavia il minimo indispensabile pergarantire il funzionamento di un ufficioimportante quale quello di Prato cui fan -no capo decine e decine di migliaia d i

pratiche fiscali ;

questa situazione, resa più precari a

(come purtroppo succede in generale pe r

tutti gli uffici decentrati) da carenza di di-rettive chiare e da trattamenti economic iinadeguati rapportati alla delicatezza dei

compiti affidati, finisce col soddisfare amalapena solo gli aspetti formali delle pre-stazioni richieste a totale discapito di ogni

possibilità di esercitare ogni effettivo ac-

certamento - :

quali provvedimenti intende urgente -

mente adottare per completare l'organico

previsto per l'ufficio imposte dirette d i

Prato ;

Atti Parlamentari

— 34980 —

Camera dei Deputati

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 DICEMBRE 198 5

se ritenga opportuno potenziarne gl i

effettivi, oltre l'attuale insufficiente organi-co previsto ;

se ritiene adeguato e chiaro il tipo d i

indirizzo impartito dalla direzione central e

del Ministero delle finanze, al fine di dareefficienza e certezze al funzionamento de -gli uffici periferici di un settore così deli-cato e decisivo della pubblica ammini-

strazione .

(4-12691 )

POLLICE E GORLA. — Ai Ministr i

dei trasporti e delle finanze. — Per sa-

pere

se sono a conoscenza che sono sta-

ti inviati numerosi avvisi di pagament o

per omesso pagamento della tassa di cir-colazione per l'anno 1983 . Il provvedimen-to appare quanto meno vessatorio nei con -

fronti degli interessati, molti dei qual i

pur avendo regolarmente pagata la tassa

di circolazione, si trovano nella impos-sibilità di dimostrarlo a meno che no n

siano ancora in possesso della ricevuta

di pagamento; lo stesso metodo usat o

-per imporre il pagamento (5 giorni pri-ma anziché 10) fa apparire questo prov-vedimento ancor più inaccettabile ; dato

che non si tratta di sporadici casi (nella

sola Ravenna sono stati inviati 2 .500 av-

visi di pagamento) si chiede quali ini-ziative intendano prendere per render e

chiara tale situazione .

(4-12692)

FERRARI BRUNO. — AI Ministro del-

la sanità. — Per sapere - premesso ch e

la leucosi bovina enzootica in pro-vincia di Brescia, dopo un triennio ca-ratterizzato da comportamenti, del tuttonormali in termini di incidenza diffusiva,

nel corso del 1985 ha registrato un'im-prevedibile ed, allo stato delle cose, de ltutto inspiegabile impennata del tasso di

positività, in occasione delle profilassi d i

stato a cadenza annuale per il controllodella TBC e della brucellosi, al punto d icreare grosse perplessità in tutti sul dafarsi nell'immediato certamente, ma, an-cor più, nel breve-medio periodo ;

il recente decreto 21 settembre 1985del ministro della sanità definisce conestrema precisione le procedure per la si-cura individuazione di « capo infetto daLEB » e di allevamento da ritenersi tal enonché i passaggi e i controlli successi-vi per riacquisire il riconoscimento di« indennità » ;

detto decreto stabilisce espressa -mente che per dichiarare infetto un bo-vino da LEB è necessario sottoporrel'animale ad una riprova di « appello » adistanza non inferiore di 40 giorni dalla

prima, risultata positiva; dispone anche

che, in caso di una prima prova positi-va e una seconda negativa, il soggettodebba subìre una terza prova, l'esito del-la quale è inappellabile, sia che risultifavorevole e quindi tale da eliminare dub-bi e sospetti di presenza di infezione, si ache risulti sfavorevole (positiva) e quind itale da confermare presenza di infezionenel singolo animale e, dunque, nell'alle-vamento di provenienza ;

in questo momento si registra unpreoccupante stallo di iniziative e si ve-rifica, soprattutto tra gli allevatori inte-ressati, un crescente stato di disagio do-vuto soprattutto alla confusione che re-gna e serpeggia per contraddittorietà d i

direttive che emanano dai diversi livell i

di competenza -:

quale iniziativa intenda assumer eper ristabilire corretti livelli di certezz a

operativa, anzitutto diagnostica, nonch éprecisi codici procedurali e comporta-mentali che superino gli angusti livell i

territoriali .

(4-12693)

*

Atti Parlamentari

— 34981 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 DICEMBRE 198 5

INTERROGAZION EA RISPOSTA ORAL E

CAPRILI, FILIPPINI, TORELLI, GUA-LANDI E FITTANTE. — Al Ministro delturismo. — Per sapere :

se risulta vero che nel procedimen-to intentato contro l'Ente nazionale ita-liano per il turismo dalla società immo-biliare Janred di Londra (procedimento

per il mancato adempimento degli obbli-ghi contrattuali e il conseguente manca-to acquisto di una palazzina in Prince sstreet che doveva essere adibita a sed edella delegazione ENIT di Londra), l'ENI T

sia stato condannato al pagamento de idanni e delle spese processuali per u nammontare di 1 miliardo e 250 milioni ;

a quanto ammontino le spese legal i

sostenute dall'ENIT per stare in giudizio ;

quali responsabilità si evidenzino equali provvedimenti il ministro del turi-smo intenda assumere .

(3-02347)

*

Atti Parlamentari

— 34982 —

Camera dei Deputat i

IX LEGISLATURA - DISCUSSIONI - SEDUTA DEL 12 DICEMBRE 198 5

INTERPELLANZ E

I sottoscritti chiedono di interpellareil Presidente del Consiglio dei ministri pe rsapere ,

in relazione alle dichiarazioni da lu ifatte in ordine alla sentenza relativa al -l'omicidio di Walter Tobagi e alla sen-tenza di condanna in primo grado di al-cuni esponenti socialisti ;

a) se abbia valutato che le dichia-razioni comunque rese - anche in vest enon ufficiale e in una sede di partito - dachi è titolare di alti incarichi istituzional isono in ogni caso messe in relazione conl'esercizio di quegli incarichi ;

b) se non ritenga che dichiarazion ifortemente polemiche di chi è collocatoal vertice dell'esecutivo nei confronti d ialtro potere dello Stato possono fare in -sorgere delicati problemi di equilibrio isti-tuzionale e in concreto forme di indebit ainterferenza nell'indipendenza della magi-stratura ;

c) se convenga sul fatto che gli av-venimenti successivi ai giudizi da lui pro-nunciati abbiano confermato la preoccu-pazione sopraespressa e contribuito a dacuire tensioni già esistenti in campi esu materie di estrema complessità e rile-vanza .

(2-00777) « NAPOLITANO, ZANGHERI, SPA-GNOLI, VIOLANTE, LODA, MACIS » .

I sottoscritti chiedono di interpellar eil Governo, per sapere -

in relazione alla richiesta da partedella magistratura di Napoli di nuove pe-rizie volte ad accertare le cause che han -no portato alla caduta del DC 9 Itavi aprecipitato il 27 giugno 1980 a Ustica, do-po essere decollato dall'aeroporto di Bolo-gna con destinazione Palermo, causando l amorte di 81 persone ;

tenuto conto della lunga serie d imancate collisioni con razzi o caccia mi-litari (52 accertate nel solo 1982) che met-tono in questione la pericolosità delle eser-citazioni militari secondo quanto riferisco -no sia la relazione sulla sicurezza del tra -sporto aereo europeo della Commission etrasporti del Parlamento europeo del 1983 ,sia le dichiarazioni del relatore onorevoleRipa di Meana in occasione della presen-tazione del rapporto in materia ;

considerando che l'intervento dell amagistratura conferma indirettamente l edichiarazioni degli ex dirigenti dell'Itavi asull'inconsistenza delle perizie fatte soprat-tutto per l'inefficenza nella collaborazion edel ministro dei trasporti ;

atteso che all'espletamento dell'azionegiudiziaria osta l'opposizione del segreto - :

se il governo non ritenga doveros orimuovere il segreto sull'accertamento del -la qualità e nazionalità dell'ordigno ch eha provocato il disastro .

(2-00778) « CODRIGNANI, RODOTÀ, BASSANINI ,MANNUZZU, FERRARA » .

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