David Lazzaretti, il tempio giurisdavidico

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assù sul Monte Amiata, èmorto Gesù Cristo, da vero

J j \ . socialisto, ucciso dai"),....J carabinìer». Così recitava uncanto mandato a memoria dai popolanifino a tutti gli anni Sessanta delNovecento, in quella grande zona dellaToscana meridionale che va dallaMaremma all'Amiata, fino alla Chiana.In quel canto e ancor più nellatradizione orale, i popolaniparagonavano, anzi assimilavano, DavidLazzaretti, il profeta carrettieredell'Amiata, al Cristo socialista, caro adalcuni settori massimalisti delmovimento contadino ed operaio.Perché dal tardo Ottocento al tardoNovecento e ben oltre dai ceti popolariquel profeta è stato così cantato, cosìstudiato e, da noi giovani amiatini, cosìidolatrato? Di lui si sono occupati inmolti, moltissimi: Gaetano Trezza,Saverio Nitti, Emilio Treves, Guy deMoupassant, Benedetto Croce,Giovanni Pascoli, Antonio Gramsci,Ugo -v-Ojetti, Carlo Cassola, EdwardHutton, Tommaso Detti, LucianoBianciardi e tanti altri. Anche T olstojsi interessò al profeta toscano, nel corsodei suoi incontri con il Lombroso.Gli studiosi l'hanno approcciato datanti diversi punti di vista. Il positivistaLombroso intese risolvere la questionecimentandosi con la misurazione delcranio del reo David. Il marxistaGramsci, nei Quaderni dal carcere,avvicinandosi molto di più alle cause diquel fenomeno, assimilò David e il suomovimento ad alcune forme dibrigantaggio meridionale. Lo storicoHobsbawn, iscrivendo lo tra i ribelli, lodescrisse come il cantore del riscatto diun' Amiata affamata e analfabeta, terradi desolazione.Ma chi era questo David, amiatino,barrocciaio figlio di barrocciaio? Fu ungran bestemmiatore, da giovane, cosìcome fu giovane sposo e giovane padre:a 18 anni si unì a Carola che misesubito al mondo due figli. Fu,naturalmente, garibaldino, seguendocon la camicia rossa il generaleGiuseppe negli scontri con le truppe

DAVID LAZZARETTIIl Tempio Giurisdavidico

Maurizio Boldrini

David Lazzaretti.A sinistra: David Lazzaretti con i paramenti

della processione del 1878.

pontificie. Proprio nell'alto Lazio, nelcorso di quell'impresa, l'inquietobarrocciaio ebbe le prime visioni.Frutto, di sicuro, di una gran febbre. Lecronache d'epoca, i molti libri scrittinel Novecento ma, ancor meglio, latradizione popolare offrono dettagli nonirrilevanti sulla iniziazione mistica.Nella Grotta di Montorio RomanoDavid avrebbe rintracciato lo scheletrodi un lontano antenato, tal AntonioPallavicino, figlio naturale del re diFrancia. Da che mondo è mondo èdifficile trovare un figlio di barrocciaioo di minatore, che voglia far fortuna,che affermi d'essere nato da unbarrocciaio o da un minatore: convienepescare nel mare magnum della nostrastoria nazionale avi di alto lignaggio.David li rintraccia, con la trovata delloscheletro, in Francia: evidentementeaveva già in testa il disegno della suavita. Dopo la visione, si recò su un'isolaper prepararsi alla missione. Se Cristo siera ritirato nel deserto, lui, David,sceglie un'isola, Montec;isto, chequalche anno prima aveva ispiratol'opera di un grande narratore francese,

Alexandre Dumas padre: anche luifiglio di militare e uomo di scarsacultura ma ricco d'inventiva. Avevascritto Il Conte di Montecristo nel1844-45.La Francia, la sua cultura, i suoifermenti sociali e religiosi inciseromolto profondamente neicomportamenti e nelle stesse eresie delprofeta amiatino. La cronaca della suavita ci descrive ripetuti soggiorni aParigi, contatti con i certosini,conferenze nei circoli intellettuali eritiri penitenziali a Grenoble, dove neiprimi anni del '70 dà prova di asceticomasochismo, dormendo per terra,digiunando per giorni e proclamando aifrati della Gran Certosa di »volerpurificare la Chiesa, cacciare i mercantidal tempio, bandire cupidigia emenzogna» .Il mito stava per nascere. Alto,vigoroso, capelli al vento, barba folta,David appariva ai suoi conterraneicome un brigante della Maremma o unromantico rivoluzionario delRisorgimento. Sapeva inoltre farsicapire da quel rozzo popolo fatto dimontanari, pastori e boscaioli. La vocecorse di bocca in bocca e ad appena 36anni David si presentò agli amiatinicome il nuovo messia, facendo subitotanti discepoli e nominando gli apostoli.La chiesa ufficiale, quella del Papa vero,all'inizio non avversò quel visionario.Anzi: il Vescovo di Montalcino permisela benedizione di una cappella da luicostruita; Don Bosco lo ricevette etestimoniò poi a suo favore nel corsodei numerosi processi; lo stesso Pio IXlo ricevette dopo che David, "comeFrancesco", aveva più volte bussato alleporte del Vaticano. La chiesa cattolicaha potuto resistere così a lungo ediventare l'istituzione più anticadell'Occidente proprio perché è stataduttile con le eresie veniali madurissima con quelle mortali. Così sicomportò anche con David. Ilradicalismo, frutto del contesto socialema anche di una rapida alfabetizzazionefatta di letture di testi biblici confusicon la pubblicistica sociale e politica

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DA VIO LAZZARETTI. IL TEMPIO GIURISDA VlDICO

Morte di David Lazzaretti uccisoil 18 agosto 1878.

Il processo di Siena dell'ottobre 1879.Tutti assolti.

francese, lo portò ad elaborare, e apraticare, una dottrina sempre più incontrasto con le regole fondamentalidella teologia cattolica. Predicava, adesempio, l'abolizione del celibato deipreti. Oppure sosteneva che l'infernoera da ritenersi solo come una penatemporanea per il peccatore e che laconfessione doveva essere consideratacome un atto di pentimento pubblico.La scomunica arrivò puntuale, permano dello stesso Pio IX.Non tanto diversi, anzi peggiori, furonoi rapporti di David Lazzaretti con loStato. I notabili della zona ebberosubito paura di quel programma socialeche preannunciava l'era del diritto eche affascinava così fortemente idiseredati da trascinarli alladisobbedienza civile e politica. Non acaso il movimento creato da DavidLazzaretti si chiamerà Gìurisdavidico.In quell'Italia che imponeva la tassa sulmacinato, l'ex barrocciaio di Arcidossopredicava l'uguaglianza, l'istruzioneobbligatoria e gratuita e finanche ilvoto alle donne. Non poteva di certofinire bene: fu sbattuto per due volte incarcere, accusato di truffa, con i"pentiti" d'epoca che testimoniaronocontro di lui; fu perseguitato connumerosi processi e fu, infine, ucciso,dai carabinieri mentre alla testa di unaprocessione di popolo composta damigliaia di seguaci, il 18 agosto 1878, sidirigeva da Monte Labro ad Arcidosso.Al di là delle riforme sociali e politicheche predicava era molto forte, in David,un'autoesaltazione mistica e un'indoleprofetica. Memorabili sono certe sueespressioni tanto che noi giovaniamiatini di sinistra, in quegli anniSessanta densi di ribellione, leandavamo citando nel corso delleripetute e salvifiche salite notturne almonte scarno e sassoso del Profeta: «everrà il tempo, che il vizio saràacclamato come virtù e la virtù odiatacome vizio» oppure «io vi dico che nonridiate di me, se fra non molto nonvolete piangere e or non attendere ifatti per credere ai detti, ma ravvedetevifino a che siete in tempo». Il lato

MAURIZIO BOLDRINI

L'avvocatoOnolsidoro Maggi di Arcidosso,difensoredi David Lazzaretti.

DavidLazzarettiin una cartolina d'epocacon timbro postale 1904.

oscuro è un tratto fondamentale di ognibuon profeta: David ne fece buon uso e,nei suoi numerosi discorsi, a chi glichiedeva chi fosse, immancabilmenterispondeva «io per mio conto, saròoscuro al mondo e sarò un mistero,finché non verrà qualcuno che vi dirà achiare note chi sono io».Nel pieno della vigoria fisica e dellapresa sulle popolazioni dell'Amiata,costruì in cima al cucuzzolo del monteamiatino che faceva da sentinella allesconfinate e insalubri terre diMaremma, una torre a pietra a secco, la"Torre davidica", che definì come ilSantuario della Celeste Gerusalemme.L'autoesaltazione profetica rimasesempre intrecciata alla dimensionesociale e politica. Quella torre fu illuogo dove si praticò la nuova fede, mafu anche il luogo dove fu portato acompimento un esperimento di vitacomunitaria sul quale ancora si è pocodiscusso e riflettuto. David fondò infattiuna comune agricola chiamata "Lasocietà delle famiglie agricole", dovepiù di ottanta famiglie misero insiemelavoro, attrezzi e guadagni. Così, mentreil movimento socialista era appena aglialbori, quel fanatico di un exbarrocciaio impiantava una "comune"nel cuore dell'Italia. Merita ricordareche quel grande avvenimentorivoluzionario che è stato la Comune diParigi, che vide i proletari parigini

David Lazzaretti ricevuto dal cardinalePanebianco a Roma.

David Lazzaretti nella grotta di Santangeloin Sabina, riceve da S. Pietro il segno

Giurisdavidico sulla fronte.

"dare l'assalto al cielo" e istituire per laprima volta nella storia la loro seppurbreve dittatura di classe, è del 1871.Contemporaneamente David accusò lachiesa di Roma di "falso cristianesimo"e di idolatria papale. Rivolgendosi alleroccaforti del potere economico ereligioso tuonava: «le mie armi nonhanno né taglio, né punta, ma solo lavindice mano di Dio, che vi richiama.Altro fragor non porto tra i popoli, chequello della pace e della concordia».Anche dopo morto, i processi control'eretico furono celebrati in pompamagna nel tentativo di ridicolizzareDavid e di sradicare il seme della rivoltada lui gettato. Furono messi all'indice isuoi libri (Il libro dei sette sigilli, I celestifiori, il Risveglio dei popoli) e furonoperseguitati i suoi seguaci. Un manipolodi loro riuscì a sopravvivere allepersecuzioni e si ritirò nelle isolatefrazioni attorno ad Arcidosso: lì havissuto una piccola comunitàgiurisdavidica fino ai primi anniSessanta. Lì è vissuto l'ultimo vero"antipapa", Nazzareno Bargagli.La tradizione giurisdavidica è rimastacosì in mano ai seguaci locali fino alloscisma che ha portato una donna,Elvira Giro, romana, ad autoproclamarsinegli anni Sessanta sacerdotessagiurisdavidica e alla conseguentenascita di una religione ufficialmentericonosciuta e finanziata dallo Statoitaliano, il cui attuale leader è un altroromano, Leone Graziani.C'è ancora da studiare e da riflettere sullavita di David Lazzaretti. Più di una voltami sono ritrovato a scambiare opinioni suquel "mattacchione" di David con PadreErnestoBalducci, un conterraneoamiatino, di Santa Fiora per la precisione,che, al pari mio e dei miei amici, èsemprestato curioso della sua figura edelle sue pratiche religiose e sociali.Di una di quelle chiacchierate, fattadurante una passeggiata al Prato delleMacinaie, conservo degli appunti.Ovvio che il "Prete del dissenso"prendesse le distanze dal Lombroso, daipositivisti ma anche dai conservatori diallora e di oggi. Meno ovvio che Padre

Balducci mettesse in un angolo anchemolte delle sistemazioni storiografichetradizionali, sia quelle di naturaapologetica che quelle legate apregiudiziali dogmatico-religiose. Quelche colpiva in modo particolare ErnestoBalducci era la capacità dimostrata daDavid nell'intercettare i bisogni delpopolo diseredato dell'Amiata.Rileggo quegli appunti, mai finorarisistemati: «Nell'esigenza religiosapopolare non c'è soltanto il riflesso diuna miseria che si ribalta nel sogno diuna realtà utopica, in una realtàimpossibile da raggiungere e, quindi,avente una funzione consolatoria. C'èanche una protesta contro la miseriaesistente e lo sgorgare di un'utopiaumana che, in forme mitiche, ha già insé un progetto politico. David Lazzaretticomprese questo e tentò risposte socialie religiose con quel suo "comunismo"ispirato, con evidenza, alla modalità divita delle prime comunità cristiane, con

il tentativo di affidare non solo allapredica ma anche alla pratica (lacooperativa con fini comunistici) ilcompito di agitare le coscienze. Avevail solo difetto di essere fuori contesto, divoler fare cioè una "rivoluzione senzarivoluzione» .Eppure quella "rivoluzione senzarivoluzione" ha segnato per oltre unsecolo le vicende sociali e politichedella nostra montagna determinandouna modalità folclorica di religiositàlaica nei confronti di questo anomalosanto. Non a caso, quando Togliattidopo la rivolta del '48 andò ad AbbadiaSan Salvatore per inaugurare la Casadel Popolo, rivolgendosi ai minatori e aidisoccupati della montagna,rappresentò l'indole ribelle del popoloamiatino proprio evocando la figura diDavid Lazzaretti.Ora poco è rimasto di quell'idea diDavid: la globalizzazione è arrivata finquassù e l'Amiata è diventata semprepiù simile ad un angolo della Svizzeracon tanti vacanzieri della "prima e terzaetà", è diventata una sorta di rifugioecologico ma anche una "riservaantropologica" dove si studiano i voltidei minatori sopravvissuti alla fine delleminiere e i suoni dei dialetti che, perfortuna, resistono all'invadenzadell'italiano televisivo. Ora le mucchepascolano sul Monte Labro, sempre piùgabro di memorie e di attenzioni.Eppure, se in un giorno di agosto vicapiterà di salire su quel secco monte edi volgere le spalle all'Amiata e di farvolare gli occhi sulla Maremma fino aScansano e al Tirreno, sentirete nelsilenzio un coro di voci intonare«Andiarn per la fede / la patria a salvare/ Evviva la Repubblica / Iddio e lalibertà». Sono le vere schiere di Davidche scendono ancora una volta,adornate di colorati mantelli, al paese.Allora basta che socchiudiate gli occhie rivivrete quella scena che a me fin dapiccolo è stata raccontata in tantidiversi modi e che a mia volta continuoa raccontare a modo mio: il carabinierein cilindro, con la bandoliera e lasciarpa tricolore intima al Santo di

MAURIZIO BOLDRINI

fermarsi ma senza successo. «Io vadoavanti nel nome della legge e deldiritto» replica, David, alto e magro,stretto nel nero mantello, con i capelliall'indietro, alla nazarena. Laconfusione è tanta, tante le voci, tantal'agitazione: vola qualche improperio,vola qualche sasso, sale la tensione.Di nuovo il delegato dello Stato intimaa Davìd di fermarsi ma lui, che sentevibrare nel proprio corpo la volontà delsuo popolo disposto a seguirlo ovunque,anziché fermarsi, accelera ed esclama:«Ecco ilmio petto, tirate a me. Salvateilmio popolo». Il delegato punta ilmoschetto e spara: non succede nulla.Ci prova allora un brigadiere sparandocon la pistola: non succede nulla. È unsegno del destino per tutti. Per tuttitranne che per il Pellegrini, unbersagliere che bestemmiandos'avvicina a pochi metri dal santo espara colpendolo alla fronte. Era il 18agosto 1878. David muore, colpito allafronte, ucciso da un bersaglierebestemmiatore e figlio del popolo.Se salirete sul Monte Labro, la sera del18 agosto, sentirete lo stesso Davidraccontare la sua versione dei fatti esentirete le maledizioni e le bestemmiedi quel bersagliere, che da allora, tuttele sere, si ubriaca da far spavento. C'èperò una condizione perché possiatesentire e vedere tutto ciò: non doveteandarci con una gita organizzata edovete salire fino in cima al monte,proprio all'ultimo sasso. Con un invito:ci vuole pazienza per sentire la voce diDavid. State dunque attenti a nonperdere la pazienza né l'equilibrio.

Faustina Biagioli, madre di David Lazzaretti.Bozzettoacquarellato per la processionedell'agosto 1878. Bandierea della Nazione

Latina di Spagna(Archivio di Stato di Grosseto).

David Lazzaretti all'isola di Montecristo.Vi si ritirò nel gennaio del 1870 per

digiunare, pregare, scrivere e riflettere sullefuture iniziative.

Amiata, Tempio Gìurisdavidico sul Monte Labro.

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