COLLECTIONS - DURINI_"Omaggio al cardinale Angelo Maria Durini, mecenate di lettere ed arti", atti...

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Omaggio al cardinale Angelo Maria Durini mecenate di lettere ed arti Atti dell’incontro alla Biblioteca Nazionale Braidense Milano, 26 gennaio 2012 Omaggio al cardinale Angelo Maria Durini

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Omaggio al cardinaleAngelo Maria Durini

mecenate di lettere ed artiAtti dell’incontro alla Biblioteca Nazionale Braidense

Milano, 26 gennaio 2012Om

aggioalcardinaleA

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urini

Mauro NataleRiesamina il percorso del cardinale Angelo Maria Durini nel contesto della storiaculturale europea del secondo Settecento in una densa presentazione, che ne restituiscela complessità di aspetti e implicazioni, cogliendo la rete di relazioni umane, politichee letterarie di cui si fa portavoce il suo mecenatismo artistico. “Le ville di Mirabelloe di Mirabellino nei pressi di Monza, e quelle di Balbiano e di Balbianello sul lagodi Como sono state concepite nel quadro di un progetto globale, in cui natura e culturaappaiono come elementi complementari di un’utopia neoumanistica”.

Sante GraciottiReinterpreta l’attività politica e culturale del nunzio Durini a Varsavia negli anni crucialiche preparano la prima spartizione della Polonia in un saggio di grande intelligenzae vigore, che è anche una sintesi dei suoi decennali e fondamentali studi sul Durini polaccoe sulla Polonia di Stanislao Augusto, aperta agli sviluppi futuri della ricerca.“[Il] carattere combattivo del Durini lo ha portato a ingaggiare una guerra con potentati(la Russia, ma anche la politica romana) più grandi di lui, nella quale ha fatto anchedegli errori, ha dato e incassato anche colpi mancini, ma rimanendo fermo nella difesadi una causa che egli riteneva, e in gran parte era, giusta, pronto a pagare di persona”.

William SpaggiariSondata la fortuna critica ottocentesca del Durini poeta, esplora temi, modie interlocutori della sua prolifica produzione latina, fedele alla poetica dell’Arcadia,in un contributo criticamente molto sorvegliato, che si addentra anche nelle pieghedel rapporto privilegiato col Parini, aggiungendo nuove postille all’ode La gratitudine.“…Ne risulta un canzoniere affollato di nomi e di vicende della storia e della cronaca,intriso di dottrina e di raffinatezze stilistiche, sostenuto da riflessioni di poeticanel segno del buon gusto arcadico”.

Felice MilaniRiflettendo sul legame nodale fra il Durini e il Balestrieri attraverso la lettura incrociatadei testi dei due poeti, individua un nuovo punto di convergenza tra il mecenate e ilsuo protetto nell’acuto interesse per la tecnica versificatoria, che li induce a un confrontostimolante sulla metrica del verso latino e milanese. Sarà dunque il Durini teoricoe poeta a ispirare la metrica sperimentale di un componimento del Balestrieri dedicatoA Soa Eminenza, in endecasillabi faleci e alcaici, ricchi di vocaboli sdruccioli.

Carlo CapraRipercorre incisivamente le tappe della carriera del Durini nella cornice del secolodei Lumi fra Lombardia ed Europa, indugiando sugli snodi più significativi e sulrapporto singolare con Pietro Verri. “Angelo Maria sarà sempre un deciso avversariodell’Illuminismo anticlericale e materialista, e al tempo stesso un uomo profondamentepartecipe della civiltà dei Lumi, nei suoi aspetti di gusto e di costume, e anche dianticonformismo e spregiudicatezza nei comportamenti”.

Cristina GeddoPubblica l’inventario originale della biblioteca di Angelo Maria Durini donata allaBraidense, affiorato dal fondo Durini dell’Archivio Storico della Diocesi di Como,compilato sotto dettatura del cardinale stesso nel luglio 1795, ricco di opere letterariegreche, latine, italiane e francesi, in pregiate edizioni delle più celebri tipografieeuropee dal Cinquecento all’età contemporanea.

Il diplomatico milanese Angelo Maria Durini (1725-1796), cardinale dal 1776,attraversa l’Europa e il secolo dei Lumi con l’imponenza della sua corporaturae un passo da minuetto, senza lasciarsi imbrigliare nelle facili categoriedi “conservatore” o “progressista”. Poeta, erudito e bibliofilo, collezionistadi busti e ritratti, creatore di ville e giardini, il Durini è mecenate per vocazione,e mecenate militante, pronto a patrocinare visceralmente la causa e gli uominiin cui crede. Offrirà il suo generoso sostegno ai patrioti cattolici polacchischiacciati dalla Russia di Caterina II, ai letterati in cerca di un riconoscimentoistituzionale nella Lombardia di Giuseppe II, ai classicisti della soppressaCompagnia di Gesù, agli uomini e alle donne di merito. Non a caso sarà Parini,nell’ode La gratitudine, a celebrarlo come l’incarnazione del più puro idealedi mecenatismo che l’età nuova potesse immaginare.Raffinato e sanguigno, difensore del latino e cultore del dialetto, è il più ardentesostenitore di Giuseppe Parini, Domenico Balestrieri e Guido Ferrari, le trepunte di diamante di un mecenatismo creativo e interattivo, di orientamentoclassicista, dispiegato nei suoi ultimi vent’anni lombardi a sostegno della culturamilanese uscita dalle esperienze dei Trasformati e dei Pugni. L’ultimo attodel suo mecenatismo illuminato sarà la donazione della più preziosa fra le sueraccolte, la biblioteca formata amorevolmente nel corso di una vita, alla neonataRegia Biblioteca di Brera, “per vero sentimento del più puro patriotismo”.

Proprio la Biblioteca Nazionale Braidense, gelosa custode del fondo Durini,il 26 gennaio 2012, in occasione della presentazione della monografia dedicataal cardinale da Cristina Geddo (Silvana Editoriale, 2010), ha ospitato l’incontrodi studio da cui ha origine questa pubblicazione.Corollario della monografia e paradigma per le ricerche future, l’Omaggio alcardinale Angelo Maria Durini, corredato da un’introduzione del direttore dellaBraidense Andrea De Pasquale e da un’appendice della curatrice sulladonazione duriniana, raccoglie i saggi di cinque insigni studiosi di disciplinediverse, che analizzano secondo le rispettive competenze il poliedrico operatoe la discussa figura del protagonista:

Carlo Capra, già ordinario di Storia moderna e di Storia dell’età dell’Illuminismoall’Università degli Studi di Milano, socio dell’Istituto Lombardo Accademiadi Scienze e LettereSante Graciotti, emerito di Filologia slava all’Università di Roma “La Sapienza”,socio dell’Accademia Nazionale dei LinceiFelice Milani, già direttore della Biblioteca Civica “Carlo Bonetta” di Paviae socio dell’Accademia Ambrosiana, classe di ItalianisticaMauro Natale, emerito di Storia dell’arte moderna all’Università di GinevraWilliam Spaggiari, ordinario di Letteratura italiana all’Università degli Studidi Milano e socio dell’Accademia Ambrosiana, classe di Italianistica.

Omaggio al cardinaleAngelo Maria Durini

mecenate di lettere ed artiAtti dell’incontro alla Biblioteca Nazionale Braidense

Milano, 26 gennaio 2012Om

aggioalcardinaleA

ngeloM

ariaD

urini

Mauro NataleRiesamina il percorso del cardinale Angelo Maria Durini nel contesto della storiaculturale europea del secondo Settecento in una densa presentazione, che ne restituiscela complessità di aspetti e implicazioni, cogliendo la rete di relazioni umane, politichee letterarie di cui si fa portavoce il suo mecenatismo artistico. “Le ville di Mirabelloe di Mirabellino nei pressi di Monza, e quelle di Balbiano e di Balbianello sul lagodi Como sono state concepite nel quadro di un progetto globale, in cui natura e culturaappaiono come elementi complementari di un’utopia neoumanistica”.

Sante GraciottiReinterpreta l’attività politica e culturale del nunzio Durini a Varsavia negli anni crucialiche preparano la prima spartizione della Polonia in un saggio di grande intelligenzae vigore, che è anche una sintesi dei suoi decennali e fondamentali studi sul Durini polaccoe sulla Polonia di Stanislao Augusto, aperta agli sviluppi futuri della ricerca.“[Il] carattere combattivo del Durini lo ha portato a ingaggiare una guerra con potentati(la Russia, ma anche la politica romana) più grandi di lui, nella quale ha fatto anchedegli errori, ha dato e incassato anche colpi mancini, ma rimanendo fermo nella difesadi una causa che egli riteneva, e in gran parte era, giusta, pronto a pagare di persona”.

William SpaggiariSondata la fortuna critica ottocentesca del Durini poeta, esplora temi, modie interlocutori della sua prolifica produzione latina, fedele alla poetica dell’Arcadia,in un contributo criticamente molto sorvegliato, che si addentra anche nelle pieghedel rapporto privilegiato col Parini, aggiungendo nuove postille all’ode La gratitudine.“…Ne risulta un canzoniere affollato di nomi e di vicende della storia e della cronaca,intriso di dottrina e di raffinatezze stilistiche, sostenuto da riflessioni di poeticanel segno del buon gusto arcadico”.

Felice MilaniRiflettendo sul legame nodale fra il Durini e il Balestrieri attraverso la lettura incrociatadei testi dei due poeti, individua un nuovo punto di convergenza tra il mecenate e ilsuo protetto nell’acuto interesse per la tecnica versificatoria, che li induce a un confrontostimolante sulla metrica del verso latino e milanese. Sarà dunque il Durini teoricoe poeta a ispirare la metrica sperimentale di un componimento del Balestrieri dedicatoA Soa Eminenza, in endecasillabi faleci e alcaici, ricchi di vocaboli sdruccioli.

Carlo CapraRipercorre incisivamente le tappe della carriera del Durini nella cornice del secolodei Lumi fra Lombardia ed Europa, indugiando sugli snodi più significativi e sulrapporto singolare con Pietro Verri. “Angelo Maria sarà sempre un deciso avversariodell’Illuminismo anticlericale e materialista, e al tempo stesso un uomo profondamentepartecipe della civiltà dei Lumi, nei suoi aspetti di gusto e di costume, e anche dianticonformismo e spregiudicatezza nei comportamenti”.

Cristina GeddoPubblica l’inventario originale della biblioteca di Angelo Maria Durini donata allaBraidense, affiorato dal fondo Durini dell’Archivio Storico della Diocesi di Como,compilato sotto dettatura del cardinale stesso nel luglio 1795, ricco di opere letterariegreche, latine, italiane e francesi, in pregiate edizioni delle più celebri tipografieeuropee dal Cinquecento all’età contemporanea.

Il diplomatico milanese Angelo Maria Durini (1725-1796), cardinale dal 1776,attraversa l’Europa e il secolo dei Lumi con l’imponenza della sua corporaturae un passo da minuetto, senza lasciarsi imbrigliare nelle facili categoriedi “conservatore” o “progressista”. Poeta, erudito e bibliofilo, collezionistadi busti e ritratti, creatore di ville e giardini, il Durini è mecenate per vocazione,e mecenate militante, pronto a patrocinare visceralmente la causa e gli uominiin cui crede. Offrirà il suo generoso sostegno ai patrioti cattolici polacchischiacciati dalla Russia di Caterina II, ai letterati in cerca di un riconoscimentoistituzionale nella Lombardia di Giuseppe II, ai classicisti della soppressaCompagnia di Gesù, agli uomini e alle donne di merito. Non a caso sarà Parini,nell’ode La gratitudine, a celebrarlo come l’incarnazione del più puro idealedi mecenatismo che l’età nuova potesse immaginare.Raffinato e sanguigno, difensore del latino e cultore del dialetto, è il più ardentesostenitore di Giuseppe Parini, Domenico Balestrieri e Guido Ferrari, le trepunte di diamante di un mecenatismo creativo e interattivo, di orientamentoclassicista, dispiegato nei suoi ultimi vent’anni lombardi a sostegno della culturamilanese uscita dalle esperienze dei Trasformati e dei Pugni. L’ultimo attodel suo mecenatismo illuminato sarà la donazione della più preziosa fra le sueraccolte, la biblioteca formata amorevolmente nel corso di una vita, alla neonataRegia Biblioteca di Brera, “per vero sentimento del più puro patriotismo”.

Proprio la Biblioteca Nazionale Braidense, gelosa custode del fondo Durini,il 26 gennaio 2012, in occasione della presentazione della monografia dedicataal cardinale da Cristina Geddo (Silvana Editoriale, 2010), ha ospitato l’incontrodi studio da cui ha origine questa pubblicazione.Corollario della monografia e paradigma per le ricerche future, l’Omaggio alcardinale Angelo Maria Durini, corredato da un’introduzione del direttore dellaBraidense Andrea De Pasquale e da un’appendice della curatrice sulladonazione duriniana, raccoglie i saggi di cinque insigni studiosi di disciplinediverse, che analizzano secondo le rispettive competenze il poliedrico operatoe la discussa figura del protagonista:

Carlo Capra, già ordinario di Storia moderna e di Storia dell’età dell’Illuminismoall’Università degli Studi di Milano, socio dell’Istituto Lombardo Accademiadi Scienze e LettereSante Graciotti, emerito di Filologia slava all’Università di Roma “La Sapienza”,socio dell’Accademia Nazionale dei LinceiFelice Milani, già direttore della Biblioteca Civica “Carlo Bonetta” di Paviae socio dell’Accademia Ambrosiana, classe di ItalianisticaMauro Natale, emerito di Storia dell’arte moderna all’Università di GinevraWilliam Spaggiari, ordinario di Letteratura italiana all’Università degli Studidi Milano e socio dell’Accademia Ambrosiana, classe di Italianistica.

Omaggio al cardinaleAngelo Maria Durini

Omaggio al cardinaleAngelo Maria Durini

mecenate di lettere ed arti

Atti dell’incontro alla Biblioteca Nazionale BraidenseMilano, 26 gennaio 2012

a cura diCRISTINA GEDDO

Pubblicato grazie al sostegno diRita Ajmone Cat

in copertinaGiosuè Sala detto il Saletta, Ritrattodel cardinale Angelo Maria Durini,1778 circa, olio su tela, Monza,Civiche Raccolte d’Arte, Pinacoteca

sull’aletta interna della copertinaSebastiano Pantanelli (calco da), Bustodel cardinale Angelo Maria Durini,1782 circa, terracotta, Gorla Minore(Varese), Municipio

in controfrontespizioPittore lombardo del XVIII secolo(Paolo Borroni?), Apoteosi del cardinalDurini in Parnaso, 1778 circa, olio sutela, collezione privata

sull’ultima paginaBiglietto da visita del cardinaleAngelo Maria Durini, post 1776,acquaforte, Milano, Civica Raccoltadelle Stampe Achille Bertarelli

Realizzazione e stampaPoligrafica Moderna srl - NovaraOttobre 2013

ISBN 978-88-95659-01-5

Introduzione diANDREA DE PASQUALE

Contributi diMAURO NATALE

SANTE GRACIOTTIWILLIAM SPAGGIARI

FELICE MILANICARLO CAPRA

CRISTINA GEDDO

Questa pubblicazione raccoglie gli atti dell’incontro organizzato alla BibliotecaNazionale Braidense di Milano il 26 gennaio 2012, in occasione dellapresentazione del volume di Cristina Geddo, Il cardinale Angelo Maria Durini(1725-1796). Un mecenate lombardo nell’Europa dei Lumi fra arte, letteree diplomazia, presentazione di Mauro Natale, traduzioni dal latino e dalmilanese di Felice Milani, Cinisello Balsamo (Milano), Silvana Editoriale, 2010(Biblioteca d’arte, 30). I testi degli interventi braidensi sono stati integrati dallapresentazione della monografia tenuta da Carlo Capra all’Istituto LombardoAccademia di Scienze e Lettere nell’adunata del 4 novembre 2012, e daun’appendice documentaria a cura dell’autrice con l’inventario della bibliotecadel cardinal Durini donata a Brera.

Desidero ringraziare innanzitutto il direttore della Biblioteca Nazionale Braidense,dottor Andrea De Pasquale, per aver accolto e valorizzato l’incontro di studio sulcardinal Durini anche con una mostra di opere provenienti dalla biblioteca del mecenate,allestita dalla dottoressa Laura Zumkeller, e per aver steso le pagine introduttive.

Ho stretto un grande debito di riconoscenza con gli autori dei saggi, i professori MauroNatale, Sante Graciotti, William Spaggiari, Felice Milani e Carlo Capra, che hannoonorato l’incontro con la loro partecipazione e collaborato generosamente a questapubblicazione, mettendo a disposizione le loro competenze specialistiche per analizzarela poliedrica attività del Durini. Felice Milani mi è stato anche costante punto diriferimento in entrambe le iniziative.

Ringrazio inoltre don Massimo Rossi, direttore dell’Archivio Storico della Diocesidi Como presso il Centro studi “Nicolò Rusca”, con la dottoressa Anna Rossi, perl’autorizzazione a pubblicare l’inventario della donazione braidense e altri documenticonnessi.Grazie anche a tutti gli enti che hanno concesso di riprodurre senza oneri le opere in loropossesso: la Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli, il Gabinetto dei Disegni ele Raccolte d’Arte Applicata del Castello Sforzesco di Milano, la Biblioteca Ambrosianae la Società Storica Lombarda, le Civiche Raccolte d’Arte di Monza, il Comune diGorla Minore (Varese), il Gabinetto delle Stampe dell’Università di Varsaviae il Museo Nazionale di Cracovia.

Non potrei chiudere questa rassegna sottacendo, come vorrebbero gli interessati,il supporto critico e tecnico dato a tanti miei lavori, con un prezioso contributo dicreatività, rispettivamente da mia madre e da mio padre, che ha curato la veste graficadi questo libro. A loro, e a Pino Morra, per la sua paziente assistenza informatica,rivolgo dunque il mio animo grato.

Il maggior tributo di gratitudine lo devo però alla signora Rita Ajmone Cat, figlia didonna Carlangela Durini di Monza e pronipote di sesta generazione del cardinaleAngelo Maria, che ha voluto sensibilmente sponsorizzare questa pubblicazione,dando ulteriore seguito alla nobile tradizione di mecenatismo della famiglia Durinie dell’illustre antenato in particolare.

Sommario

__________________________________________________________9 ANDREA DE PASQUALE

Introduzione__________________________________________________________11 Angelo Maria Durini

Braydensi Academiæ Hendecasyllabon__________________________________________________________13 MAURO NATALE

Il cardinal Durini mecenate di arti e lettere, dall’Europa dei Lumialla Lombardia

__________________________________________________________21 SANTE GRACIOTTI

Angelo Maria Durini e la Polonia__________________________________________________________33 WILLIAM SPAGGIARI

“Il Genio dell’arti”: Durini poeta e mecenate delle lettere__________________________________________________________43 FELICE MILANI

Durini e Balestrieri__________________________________________________________53 CARLO CAPRA

Presentazione del volume “Il cardinale Angelo Maria Durini(1725-1796)”

__________________________________________________________59 Appendice documentaria

CRISTINA GEDDOL’inventario della biblioteca di Angelo Maria Durinidonata a Brera

__________________________________________________________119 Angelo Maria Durini

Valedicit Chrysaurus P. A. Reliquis suis libellis. Hendecasyllabus

1. Pittore lombardo del XVIII secolo,Ritratto del cardinale Angelo MariaDurini, 1795 circa, olio su tela, Milano,Biblioteca Nazionale Braidense. Il ritratto,donato alla Braidense dal Durini stesso,

con la sua raccolta libraria, è da ritenersicopia dell’esemplare conservato allaPinacoteca di Monza, attribuibile aGiosuè Sala detto il Saletta (riprodottoin copertina).

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Introduzione

Il volume Il cardinale Angelo Maria Durini (1725-1796) di CristinaGeddo, presentato presso la Biblioteca Braidense il 26 gennaio delloscorso anno da Mauro Natale, Sante Graciotti, William Spaggiari e

Felice Milani, rappresenta il frutto di anni di ricerche da parte dell’autrice,che a testimonianza della sua serietà di studiosa ha riportato nelle appendicidocumenti e testi letterari (tra i quali diversi inediti) in italiano, latino,francese e milanese.

Precedentemente il Durini era stato ricordato in pubblicazioni divaria entità ed era stato oggetto di studi da parte di Giovan BattistaMarchesi in “Archivio Storico Lombardo”, di Laura Zumkeller per il fondopervenuto alla Braidense, di Nicola Raponi, al quale si deve la ricchissimavoce per il Dizionario Biografico degli italiani. Rispetto agli studi prece-denti sul Durini Cristina Geddo, grazie alle sue competenze di storica del-l’arte, ha anche dedicato ampio spazio alla descrizione approfondita dellevarie residenze del cardinale.

Per la Braidense la presentazione è stata provvida occasione per rie-vocare (anche con una piccola esposizione dei suoi libri) l’illustre figura delcardinale bibliofilo e mecenate, che inaugurò la serie dei donatori dellaBraidense, all’epoca da poco istituita. Nell’estate del 1795 pervennero in-fatti all’Imperial-regia Biblioteca di Brera i volumi donati dal cardinale.

Angelo Maria aveva studiato retorica, grammatica ed eloquenzapresso il Collegio dei Barnabiti della città natale e successivamente dirittoe teologia a Roma, dove era entrato nella Curia; fin da giovane aveva colti-vato con grande passione gli studi di letteratura classica, soprattutto del-l’elegia latina.

Nel corso della sua rapida carriera ecclesiastica gli furono conferitidiversi incarichi diplomatici. Al termine dell’ultimo suo mandato, che lovide molto attivo in qualità di governatore ad Avignone, e dopo aver rice-vuto la nomina cardinalizia, rientrò in Italia e trascorse i suoi anni tra Mi-lano e le sue numerose e splendide dimore in campagna o sul lago, dove era solito

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riunire poeti, artisti ed intellettuali. Giuseppe Parini (che gli dedicò l’ode Lagratitudine), Domenico Balestrieri, Francesco Pertusati e Carlo Firmian fu-rono i suoi ospiti più illustri; fra tutti gli fu particolarmente caro DomenicoBalestrieri, che aiutò sempre. Il noto autore della Gerusalemme Liberatatravestita in lingua milanese manifestò la sua gratitudine al cardinale com-ponendo versi in suo onore e dedicandogli i primi due tomi delle sue Rimetoscane e milanesi; inoltre il Balestrieri, che aveva accolto la proposta delParini di riprendere l’uso degli endecasillabi catulliani nel sonetto, volleoffrire il suo primo saggio in tal senso al mecenate.

Come scrive Cristina Geddo, l’ultimo atto di mecenatismo delDurini fu proprio la donazione alla Braidense della sua biblioteca, ricca diquasi 3.000 opere a stampa, più pochi manoscritti. All’interno della rac-colta spicca la collezione di classici latini e greci in importanti e prezioseedizioni, ma di molto valore ed interesse per la Braidense è anche il consi-stente nucleo di opere del Settecento lombardo, tra cui le prime edizionidegli scritti del Parini, di Pietro Verri e di tanti altri contemporanei, con iquali il cardinale ebbe rapporti di amicizia.

Angelo Maria Durini ebbe fiducia nella Braidense, biblioteca alloradi recente istituita a Milano e ancora tutta da organizzare, fiducia che volle– come era suo costume – estrinsecare in versi, riportati da tutti i suoi stu-diosi: “A te, Brera, ho donato i miei libri… a te li ho dati senza rammarico,perché io muoio e passo, e tu invece sei ricca e grande e gloriosa e resteraieterna…”.

Inizialmente il fondo venne collocato nella attuale Sala liturgica deiduchi di Parma, che venne poi adibita per lungo tempo alla conservazionedella raccolta manzoniana. I volumi furono trasportati in altra parte dellaBiblioteca, ma contrariamente a quanto scritto da più parti, il fondo nonfu smembrato, tranne che per pochissimi pezzi che confluirono in altri fondisecondo i criteri di omogeneità tematica cari ai bibliotecari dell’Ottocento.Il fondo è tuttora ben conservato e si vorrebbe creare un’occasione esposi-tiva per valorizzare il lascito, rendendolo ancora più noto al pubblico.

ANDREA DE PASQUALE

Direttore della Biblioteca Nazionale Braidense

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Quoi dono potius meum Platona,Æschinemque meum, Demosthenemque,Plutarchum, Lysiam, atque Xenophonta,Thêophrastumque meum, Thucididemque,Meumque Hesiodum, meumque Homerum,Sophoclem, Euripidem, Æschilon, Philetam,Meum Pindaron, atque Anacreonta,Meum Callimachum, atque Lycophrona,Meum Aristophanem, Theocritumque,Formis Typographum superbientesPulchris Jupiter! & laboriosis,Brayda, quam tibi; Brayda, quæ superbisSupellectile tot librorum adaucta,Totque illustribus Artium Magistris,Professoribus & Scientiarum,Professoribus atque Litterarum,Inter quos sedet Arbiter ParinusPrinceps Italicæ locutionis,Princeps Italicæ Lyræ Parinus,Omnem qui obtinuit Poetices vim;Loqui magnûm habilis, sonare magna,Indicta ore alio, profanda nulli:Pindari studiosus æmulator,Æmulator Horatii: ParinusEt sensu gravis, & profundus ore;Immensus, numerosus, acer, altûm

Spirans: pectora concitatus œstro,Et qualem nequeo indicare, tantumSentiô: non imitabilis Parinus;Parino siquidem tenes in unoSophiam, Historiam, Politicenque,Quidquid Græcia & intulit Leporum,Et quidquid Latium elegantiarum.Quare habe tibi quidquid hoc librorum est,Ad te mittere, Brayda, quos putavi,Ne post funera nostra delitescantSepulti tenebris, situque turpiAut rodentibus esca amica blattis,Viscosæ aut maneant rapina dextræ.Boni consule, Brayda, quæso, mentem,(Olim discipuli tui) Durini,Durinum, & rogo, scribe CardinalemTui, Brayda, Gregis, Tuique amantem.Sic Te nec Jovis ira fulminantis,Sic Te nec fuga temporum insequentum,Gothorum neque secla barbarorumAusint diruere: At perennis æviPerstes innumerabiles per annos,Doctorumque vola ora per virorum,Semper honos, semperque tui stet fama Lycei.(Archivio Storico della Diocesi di Como,Famiglia Durini, tit. II, gr. 7°, cart. 14, fasc. 6).

Braydensi AcademiæAngeli Cardinalis Durini

Hendecasyllabon

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2-3. Peter Birmann, Vedute del Balbianoe del Balbianello sul lago di Como, dataterispettivamente 1806 e 1807, pennelloe inchiostro seppia acquerellato su carta,Como, Camera di Commercio, Industria,

Artigianato e Agricoltura. I due limpididisegni del Birmann documentano lo statopressoché originario dei siti larianirinnovati dal cardinal Durini negli anni1787-91 e 1790-96.

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MAURO NATALE

Il cardinal Durini mecenate di arti e letteredall’Europa dei Lumi alla Lombardia

Come scrive l’autrice stessa nella premessa, le sue ricerche avreb-bero dovuto confluire in una storia generale del collezionismo mi-lanese del Settecento. A fronte di un materiale documentario inedito,

eterogeneo e di una ricchezza esorbitante, Cristina Geddo si è però resaconto che questo primo progetto non avrebbe mai potuto compattarsi inuno studio coerente e ben strutturato. Il lavoro si è perciò focalizzato suuno dei protagonisti culturali e politici dell’epoca, il cardinale Angelo MariaDurini (1725-1796), di cui l’autrice ha ricostruito il profilo basandosi suun numero impressionante di documenti inediti e poco accessibili, e su raritesti a stampa. Così tracciata, la figura del nobile prelato milanese apparecome un esempio emblematico delle tendenze conservatrici dell’aristocra-zia lombarda del secolo dei Lumi, caparbiamente attaccata ai valori piùconsolidati (al punto da adottare il latino come lingua dello svago lettera-rio e poetico) e aperta allo stesso tempo agli scambi intellettuali europei. Lascelta di indirizzare la ricerca su un solo personaggio si è dunque rivelatafelice e feconda, come potrà rendersi conto il lettore percorrendo le paginedi questo libro, che restituisce un capitolo importante della storia culturaleeuropea del secolo XVIII.

Il lavoro è organizzato in tre parti principali: il testo storico propria-mente detto, le appendici documentarie e le duecento illustrazioni, ciascunadelle quali è accompagnata da una didascalia di qualche riga in funzione dicommento. Le tre parti sono quindi complementari tra loro e possono es-sere, in una certa misura, consultate separatamente. La densità delle informazioni

* L’intervento di Mauro Natale alla Braidense si è in parte rifatto alla Presentazionegià redatta dall’autore per il volume di Cristina Geddo, Il cardinale Angelo MariaDurini (1725-1796). Un mecenate lombardo nell’Europa dei Lumi fra arte, letteree diplomazia, Cinisello Balsamo (Milano), Silvana Editoriale, 2010. Si è perciòconcordato di rieditarne il testo.

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Mauro Natale

e l’efficace sobrietà della scrittura, elegante e di grande chiarezza, suggeri-scono tuttavia di procedere ad una lettura gerarchizzata, tanto più che l’at-tenzione del lettore è rapidamente catturata dalla progressione dellanarrazione, serrata e totalmente priva di retorica.

Il soggetto dell’opera è dunque il cardinale Angelo Maria Durini, dicui l’autrice ha scelto di ricostruire il percorso tappa per tappa, secondo unmodello storiografico che si potrebbe definire della “biografia integrata”; lefasi della carriera del prelato sono chiaramente ripartite nella sequenza deicapitoli in cui si annodano i dati personali, la restituzione dell’ambiente e iproblemi religiosi e politici con i quali il Durini si confronta. Era tuttaviaindispensabile restituire il tessuto sociale e familiare dal quale il prelato pro-veniva. È quanto ha fatto la Geddo nei due primi capitoli dello studio dove,molto opportunamente, ha ridisegnato l’albero genealogico della famiglia eha evocato l’ascesa sociale a Milano di questo gruppo familiare uscito dallaprovincia lombarda (regione di Como), la cui fortuna è fondata sul com-mercio e l’attività bancaria. I Durini accederanno al patriziato milanese solonel 1741, ma la famiglia si conformerà al codice di comportamento socialedell’oligarchia molto tempo prima, con le sue scelte politiche antispagnolee favorevoli all’Impero (sull’esempio della famiglia Borromeo) e con le sueopzioni culturali.

All’interno del palazzo di Milano, di cui la Geddo esamina per laprima volta in modo esaustivo la decorazione, operano gli stessi rappresen-tanti della “seconda Accademia Ambrosiana” (riaperta nel 1669 dopo unachiusura quarantennale) ingaggiati dalla maggior parte degli aristocraticicontemporanei. Ercole Procaccini il Giovane, Giovan Cristoforo Storer,Stefano Danedi detto il Montalto decorano infatti anche il gigantesco pa-lazzo di Bartolomeo Arese a Cesano Maderno (che passerà per via eredita-ria ai Borromeo) e collaborano all’abbellimento del palazzo Borromeosull’Isola omonima (Lago Maggiore). I Durini li ingaggeranno anche perdipingere le loro dimore di campagna, in primo luogo quella di Mirabellopresso Monza (fig. 6) destinata a divenire una delle “delizie” del cardinale.Focalizzando la sua attenzione su questa generazione di artisti, pittori,scultori e architetti ancora vincolati al lessico severo e ingombrante dellaControriforma cattolica, Cristina Geddo porta un contributo nuovo e im-portante alla storia del gusto e del collezionismo della seconda metà delSeicento, e nello stesso tempo introduce il contesto culturale in cui siandrà formando ed evolvendo il protagonista della sua inchiesta. Gli apportinuovi sono numerosi tanto dal punto di vista documentario, quanto da quello

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Il cardinal Durini mecenate di arti e lettere, dall’Europa dei Lumi alla Lombardia

della storia delle arti: il mecenatismo dei Durini coinvolge l’abbellimentodi edifici religiosi (commissione a Sebastiano Ricci di un “quadrone” per lacattedrale di Monza, 1697), la decorazione del loro palazzo di città (la seriedelle “Belle” di Jacob-Ferdinand Voet, oggi alla Pinacoteca del CastelloSforzesco di Milano), l’erezione di una cappella gentilizia nella chiesa del-l’Osservanza francescana milanese di Sant’Angelo, dove si annuncia il lin-guaggio del barocchetto (tele di Stefano Maria Legnani detto il Legnanino).

Rispetto al fasto e all’influenza delle grandi dinastie lombarde, leiniziative dei Durini restano tuttavia un passo indietro; è solamente con ilcardinale Angelo Maria che la famiglia si avvia a giocare un ruolo culturaledi primo piano. Nel suo studio su questo prelato la Geddo respinge ognidettaglio aneddotico a vantaggio di una restituzione degli intrecci politici edelle opzioni culturali, di cui segue l’evoluzione nei quattro capitoli suc-cessivi. Il primo è dedicato al lungo soggiorno parigino (1744-54) e allamissione maltese (1760-66), il secondo alla nunziatura in Polonia (1767-72), il terzo alla presidenza di Avignone (1774-76), l’ultimo al periodo fi-nale della sua vita trascorso in Lombardia (1776-96), il più inoperoso dalpunto di vista delle cariche istituzionali ma il più fecondo sul piano dellerealizzazioni architettoniche e delle attività culturali.

Sarebbe tedioso ripercorrere nel dettaglio in questa presentazionetutti i capitoli della carriera del prelato. La Geddo sottolinea la precocità ela coerenza della vocazione letteraria di Angelo Maria Durini, che si mani-festa fin da suoi primi passi diplomatici con l’intreccio di una rete di rela-zioni culturali alle quali resterà fedele per tutta la vita. Così, a Parigi entrain contatto con i potenti cardinali de Bernis e de Luynes, e si guadagna lafiducia della Corona che gli varrà una protezione duratura. Ma è durante lanunziatura a Varsavia che il Durini rivelerà la sua autentica vena politica ela sua passione ideologica. Egli sposerà senza mezzi termini la causa delpartito dei “patrioti cattolici” contro quella dei “dissidenti russi”, che fini-ranno per imporsi e la cui vittoria segnerà la brusca fine della sua missionepolacca. Il ruolo delicato e semiclandestino sul piano politico che egli rivestìsi intreccia con un’attività letteraria ed editoriale di grande rilievo, di cui siindovinano le mire apologetiche e propagandistiche. Cristina Geddo ha rie-sumato un numero considerevole di documenti inediti di un’importanzacapitale tanto sul piano della storia politica (la Cifra di Lipski) quanto suquello della storia culturale (un giusto rilievo è attribuito all’apparato fu-nebre per la morte della regina di Francia Maria Leszczyńska nel 1768, in-teramente finanziato dal nunzio). Nel suo Otium autumnale seu de Pictura

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Mauro Natale

Poesis varia (1771) il Durini compone in versi l’apologia poetica del me-cenatismo del re di Polonia (figg. 8, 10), stabilendo dei paralleli azzardati trail fasto del Rinascimento e il lusso contemporaneo. In questa economia delleimmagini, dove ogni riferimento troppo connotato è abbandonato a favoredella bella forma espressiva, pittori e scultori della corte di Varsavia sono pa-ragonati ai maestri del Rinascimento. Sebbene largamente diffusa, questadotta retorica conosce sotto la penna del cardinale una formulazione parti-colarmente sofisticata che gli vale l’ammirazione dei contemporanei; egli laapplica non solo a elogiare i meriti del mecenatismo reale, ma anche a can-tare le qualità delle realizzazioni architettoniche e soprattutto pittoriche, edei loro autori.

L’ispezione minuziosa della corrispondenza personale, delle note dispese e di altri documenti scoperti a Varsavia consente alla Geddo di resti-tuire la dimensione cosmopolita e conservatrice dell’aristocrazia milanese,ma anche il clima intrigante e conflittuale della corte di Polonia, ostaggiodelle ambizioni espansionistiche delle grandi potenze europee. In que-st’epoca il ruolo delle relazioni epistolari è essenziale; del ricco materialedocumentario riscoperto e pubblicato in appendice basti menzionare unalettera inedita di Voltaire al primate di Polonia Podoski (12 maggio 1768),“conciliateur de la liberté avec la religion”.

L’intransigenza dogmatica del Durini lo destinava all’insuccesso di-plomatico e all’isolamento. La sua nomina a cardinale sembra essere stata,come scrive la Geddo, una sorta di gratificazione di fine carriera. La porporagli garantisce un ritorno trionfale in Lombardia (1776), il prestigio e la pro-sperità del titolo, e gli permette di trasformare una pensione agiata in un pe-riodo di fasto letterario e artistico. Negli ultimi vent’anni di vita (1776-96),attorno al nuovo cardinale, celebrato come il restauratore degli studi clas-sici, si riunirà una cerchia curiale e conservatrice di cui fanno parte prelatie intellettuali di primo piano. I luoghi adeguati per coltivare le passioni poe-tiche e per accogliere gli amici saranno le due dimore patrizie che il Durinitrasformerà in autentiche accademie arcadiche, l’una sulle proprietà fami-liari di Monza e l’altra sulle rive del lago di Como. Con un lavoro di cesel-latura storiografica, Cristina Geddo riconduce allo stato d’origine duecomplessi che oggi risultano irrimediabilmente alterati per le distruzioni,gli ampliamenti, il frazionamento dei parchi e dei giardini. Le due residenzeappaiono così come i veri capolavori estremi di quest’uomo colto: le villedi Mirabello e di Mirabellino nei pressi di Monza (figg. 6-7), e quelle diBalbiano e di Balbianello sulla costa occidentale del lagodiComo (figg. 2-5)

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Il cardinal Durini mecenate di arti e lettere, dall’Europa dei Lumi alla Lombardia

sono state concepite nel quadro di un progetto globale, in cui natura e cul-tura appaiono come elementi complementari di un’utopia neoumanistica.Le costruzioni principali erano destinate alla vita quotidiana, allo studio ealle attività sociali; quelle secondarie (Mirabellino e Balbianello), pur dif-ferenti tra loro, adempivano alla funzione di eremi letterari e di nuovi par-nasi, dove le effigi degli illustri contemporanei esaltavano i valori e lerelazioni del proprietario. Una folla di iscrizioni latine spiegava il senso diogni presenza; la Geddo ne ha ritrovato la versione letteraria nell’opera delDurini e dei suoi amici (tutti latinisti, come Guido Ferrari, o poeti dialettalimilanesi come Domenico Balestrieri, fig. 16).

Una prossimità ideale si è quindi sviluppata tra l’opera dei pittori edegli scultori ingaggiati dal cardinale e la produzione di poesie in latino de-dicate agli artisti, alle loro opere, alle dimore dell’anfitrione e all’anfitrionestesso. Questa retorica della parola, posta a confronto con l’eleganza corsivae, nella maggior parte dei casi, convenzionale delle opere dipinte e scolpite,costituisce una delle caratteristiche dell’ambiente aristocratico lombardodella seconda metà del Settecento. Il lavoro di Cristina Geddo lo restituiscein maniera esemplare e con una ricchezza di riferimenti e di materiali de-stinati a nutrire innumerevoli ricerche ulteriori.

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4-5. La villa di Balbiano(Isola di Ossuccio) e lapunta del Balbianello(Lenno), sulla spondaoccidentale del lago diComo, oggi.

6. Villa Mirabello, Parco di Monza.La residenza di famiglia, costruita perGiuseppe Durini da Gerolamo Quadrio inepoca barocca, verso il 1776-80 fu in parteammodernata dal cardinal Durini, che nefece il punto di incontro della societàletteraria milanese nella matura stagioneilluminista.

7. Francesco Bellemo su disegno diGaspare Galliari e Jean-Baptiste Bosio,Veduta del Mirabellino nel Parco Realedi Monza, 1808, acquaforte acquerellata.Edificata dall’architetto Giulio Galliorinel 1777-78, su un’altura di fronte alMirabello, la villa del cardinal Durini,oggi alterata e degradata, accoglievanell’ala sinistra la celebre galleria dibusti di illustri contemporanei.

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8. Louis Marteau, Ritratto di StanislaoAugusto Poniatowski in armatura, 1770circa, pastello su carta, collezione privata.Il ritratto del re di Polonia, provenientedalla collezione del cardinal Durini, va

attribuito al pastellista parigino LouisMarteau, attivo a Varsavia come ritrattistadi corte e celebrato dal nunzio nell’Otiumautumnale del 1771 e in varie poesievarsaviane.

SANTE GRACIOTTI

Angelo Maria Durinie la Polonia

Èstato per me motivo di stupefatta ammirazione (o forse meglio, diammirato stupore) l’incontro con questo libro di Cristina Geddo1,che ho visto per la prima volta non ancora redatto nella sua versione

definitiva. Alcuni caratteri del suo valore sono macrostrutturali: la com-plessa vastità della materia trattata, la cura contemporanea di più settori di-sciplinari (storia politica, dell’arte, della letteratura, della cultura in genere,del costume etc.) e la puntualità con cui li ha seguiti con il ricorso ad unabibliografia specializzata, attenta anche ai dettagli documentari non sem-pre di facile accesso, e aggiornata dall’autrice fino alla vigilia dell’appari-zione del libro alle stampe. Ma mi sono programmaticamente rifiutato diaddentrarmi in un esame che comprendesse tutto il libro, che pure ho lettocon attenzione, ammirandone nel suo complesso la vastità delle competenzeimplicate, la mole del terreno esplorato, la straripante ricchezza della do-cumentazione a cui il suo discorso si appoggia. Ma proprio per questo – enon nonostante questo – il mio giudizio doveva essere strettamente setto-riale, limitato a un campo di mia relativa competenza, vale a dire limitatoai fatti e ai problemi del rapporto del Durini con la Polonia, dove fu nunziodal 1767 al 1772.

Fu un periodo fatale per la Polonia e cruciale per l’Europa. Il Duriniarriva in Polonia mentre si preparavano le sue spartizioni ad opera delle po-tenti monarchie confinanti (Russia, Prussia, Austria), che hanno inizio pro-prio nel 1772, l’anno della partenza del nunzio da Varsavia a fine missione,e si concludono con la scomparsa della Polonia dalle mappe politiche del-l’Europa nel 1795, un anno prima della morte del nunzio già da tempo lon-tano dalla Polonia ma non di essa immemore.

1 Il cardinale Angelo Maria Durini (1725-1796). Un mecenate lombardo nell’Europadei Lumi fra arte, lettere e diplomazia, Cinisello Balsamo (Milano), Silvana Editoriale, 2010.

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Sante Graciotti

Quale è il senso della presenza del Durini in Polonia come eccle-siastico e insieme politico, e poi come letterato e uomo di cultura? Si trattadi due aspetti della personalità del Durini abbastanza ben distinti, anche setalvolta variamente interferenti, che poi si esplicitano in due campi di azionenettamente distinti e perfino contrastanti: penso alla personale ammirazioneper la cultura del re Stanislao Augusto (figg. 8, 10) e alla violenta avver-sione a tutto campo suscitata in lui dal preteso filorussismo del re; pensoagli omaggi poetici resi da lui antirusso alla principessa Czartoryska, ap-partenente alla fazione dei sostenitori filorussi del re; penso al giro di boadel suo rapporto con lo scolopio Stanislao Konarski, già allievo e poi inse-gnante al Collegio Nazareno di Roma, dapprima amato dal Durini per lemolteplici affinità culturali e poi odiato per le diverse scelte politiche.

L’azione del Durini politico in Polonia fu fallimentare: non era ingrado di capire la complessità della situazione politico-culturale del paese,che invece l’autrice del libro illustra molto bene, e prese partito unilateraleper i polacchi “fedeli alla fede e alla libertà” contro quelli del compromessocon il semioccupante russo, che però erano aperti ai nuovi movimenti ri-formistici monarchico-costituzionali. Molto acutamente l’autrice schema-tizza lo scontro tra le due fazioni come lo scontro tra un partito “espressionedella più autentica identità nazionale sarmatica, repubblicana e cattolica”,che nel 1768 avrebbe dato origine alla Confederazione di Bar antirussa e an-timonarchica, e il “partito monarchico, riformatore e russofilo dei fautori diStanislao Augusto” (p. 102).

Chiunque legga criticamente i termini che caratterizzano i due schie-ramenti opposti non può non notare gli stridenti contrasti che ci sono al lorointerno. Da una parte, i sostenitori della identità nazionale repubblicana ecattolica sono anche i sostenitori del tradizionale anarchismo nobiliare po-lacco, che l’autrice ben dice “sarmatico”, cioè provinciale, conservatore eignorante. Dall’altra parte c’è il partito monarchico che viene detto, perchétale intendeva essere e tale fu, finché ebbe vita, “russofilo e riformatore”.Stanislao giocò con i russi una rischiosa partita a scacchi, riuscendo in partea vincerla: quella di garantirsi, a prezzo della lealtà con i russi, la possibi-lità di rinnovare la struttura politica, e insieme socio-economica, dello statopolacco, trasformandolo in uno stato monarchico costituzionale fondato,come tutti i grandi stati d’Europa del tempo, su una monarchia ereditaria, ma– e qui era la novità – in accordo con gli stati generali paese. La costituzionedel Tre Maggio del 1791 è la seconda al mondo in ordine di tempo, dopoquella americana, ed è la prima in Europa. E resta merito non secondario per

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Angelo Maria Durini e la Polonia

l’Italia che alla sua formulazione e alla sua realizzazione, con il quasi mi-racoloso coinvolgimento di tutte le forze intellettuali e politiche polacche,abbia presieduto l’italiano Scipione Piattoli. Quando questo avvenne ap-parve chiaro il disegno del re, salvatore e non traditore del paese, e si chiarìla posizione della Russia che, spalleggiata da Prussia e Austria, prima mi-nacciò di inviare e poi inviò l’esercito (già nel 1792 e poi definitivamentenel 1793) per impedire la nascita della nuova Polonia. A seguito di quegliavvenimenti, nel 1795 la Polonia veniva cancellata dalla carta politica del-l’Europa e il re Stanislao Augusto, detronizzato, veniva inviato in esilio do-rato come ospite della zarina, poi dello zar Paolo, a Pietroburgo.

Non ho notizia di come il nunzio Durini, ormai a distanza di oltreventi anni dalla missione varsaviana, abbia accolto queste vicende. Il Durinisi era sbagliato sul re, che peraltro era un signore illuminato protettore di ar-tisti e letterati, personalmente legato da molti vincoli all’Italia e agli italiani.Negli anni quaranta aveva studiato al Collegium nobilium dei Teatini italiania Varsavia, nel cui teatro aveva recitato alcune parti del Demofoonte e del-l’Alessandro nelle Indie del Metastasio, opportunamente arrangiate per lascena scolastica. Il fondatore del Collegium nobilium, Padre Portaluppi, fuintimo del vecchio allievo diventato re, che lo ebbe abituale commensale deipranzi del giovedì organizzati dal re e lo fece suo confessore, lo aiutò in dif-ficoltà economiche, gli pagò i funerali. Ma un analogo rapporto legò il realla cosiddetta “cricca italiana” del suo entourage, dal pittore di corte Mar-cello Bacciarelli – il “caro Marcello” delle sue lettere, che gli avrebbe la-sciato in eredità anche il figlio Federico – al segretario canonico Ghigiotti,il “caro Gaetano” delle lettere del re o il “don Gaetanino” come era confi-denzialmente chiamato a corte, un uomo non privo di debolezze – tavola,gioco, donne – per le quali il re lo soccorse fino alla morte, ma che fu cosìattivo nel disbrigo dei suoi compiti da svolgere da solo, come diceva lo sto-rico Jean Fabre, il lavoro di dieci segretari, come del resto è dimostrato dalle10.000 copie di lettere lasciate nel suo archivio. E anche per lui, morto nel1796, il re già dimesso pagava da Grodno le spese del funerale (ma si vedaanche il residuo stipendio per Lipski). E proprio tra Grodno e Pietroburgo ilre coltiva il sogno, inizialmente incoraggiato anche dalla zarina Caterina II,di passare gli ultimi anni della vita, come già Cristina di Svezia, a Roma2.

2 S. Graciotti, Per non morire: Stanislao Augusto e l’Italia, in Polonia 1795 - Venezia 1797. Morteed eredità di due repubbliche, atti del X Convegno di studi a cura di H. Osiecka-Samsonowicz(Venezia, 1996), Warszawa, Accademia Polacca delle Scienze (IS PAN), 2002, pp. 7-29.

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Sante Graciotti

Il rapporto del Durini con il re Stanislao Augusto fu per il nunzioletterato una grande occasione mancata. E tuttavia il Durini, proprio men-tre si preparava a lasciare Varsavia nell’autunno del 1771, pubblica un vo-lumetto di poesie, Otium autumnale, che è una celebrazione di StanislaoAugusto e della Varsavia di Stanislao, al punto che in un bel carme del vo-lume in distici elegiaci egli immagina un Ovidio esiliato da Roma che

[...] tam cultos si cerneret ille PolonosStanislaeum et cerneret Imperium,Diceret Augusto ne se revocaret in Urbem,Roma sit exilium, Patria Varsavia est3.

L’autrice mette bene in evidenza questo atteggiamento del Durini,esponendo nel dettaglio gli aspetti e gli emblemi figurativi di cui egli siserve per questa sua esaltazione del re (vedi la descrizione della Sala diMarmo del Castello Reale con la serie dei re polacchi in essa effigiati, fig.10). In un piano diverso da quello politico, dunque, il Durini poeta e uomodi cultura ritornava al clima positivo che aveva caratterizzato il primo in-contro con il re, purtroppo subito dopo guastato, ancora nel 1767, dalla vio-lenza del ministro plenipotenziario russo, principe Repnin, contro tresenatori del regno catturati a Varsavia in piena seduta del parlamento e de-portati a Kaluga. Quel fatto toccò personalmente il nunzio, anche perchédue di quei deportati (Załuski e Sołtyk) erano vescovi. Appena dopo il ri-torno del nunzio in Italia, il 27 febbraio 1773, il vescovo deportato di Cra-covia Kajetan Sołtyk gli scrive in italiano per dargli la notizia che, “dopocinque anni, tre mesi e sei giorni di detenzione”, era stato rimesso in libertàe per rassicurarlo della sua fedeltà alla Chiesa e alla Patria, oltre che dellasua amicizia personale.

L’attività letteraria del Durini in Polonia costituisce un capitolo aparte rispetto a quella politica. Ne ho parlato a più riprese, prendendo inconsiderazione non solo le opere stampate, ma anche quelle manoscritteconservate con il resto dell’imponente lascito manoscritto dell’ArchivioDurini nella villa Brambilla-Durini (ed ora passate all’Archivio StoricoDiocesano di Como)4. I materiali là conservati aspettano ancora lo studioso

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3 A.M. Durini, Otium autumnale seu de Pictura Poesis varia, auctore Crisauro PhilomusoArcadiæ pastore stylo Catulliano, Varsaviæ, in Collegio Societatis Jesu, 1771, p. 14.4 S. Graciotti, Il nunzio Durini e la Polonia letteraria del tempo di Stanislao Augusto, inItalia, Venezia e Polonia tra Illuminismo e Romanticismo, a cura di V. Branca, atti del

Angelo Maria Durini e la Polonia

che ne esaurisca la recensione e l’esame, collaborando a mettere ulterior-mente in luce l’immagine del Durini polacco, a cui anche l’autrice del no-stro volume ha dato un contributo interessante – perché suscettibile di futuriutilizzi – con la pubblicazione della cifra Lipski da lei trovata alla Biblio-teca Jagellonica di Cracovia.

Il Durini fu un instancabile operatore in campo letterario: poeta (la-tino), studioso di poeti e di poesia, editore di opere letterarie polacche di-ventate attraverso lui classiche in Polonia, propagatore nella Poloniasettecentesca dei gusti e delle movenze dell’Arcadia italiana, anche attra-verso la promozione in terra polacca del suo più illustre rappresentante, ilMetastasio. ll Durini collaborò a Varsavia con il circolo del vescovoZałuski (anche lui un deportato di Kaluga), impegnatissimo nella tradu-zione delle opere teatrali del Metastasio, e da parte sua dedicò al Metasta-sio numerosi epigrammi latini. Ma soprattutto poetò come uomodell’Arcadia romana, di cui era socio con il nome di Chrisaurus Philomu-sus. Fu singolare il caso di un suo carme latino dedicato alla bellissima car-rozza della principessa Elisa Czartoryska, pubblicato anonimo intraduzione polacca in una rivista letteraria del 1771 dal contemporaneopoeta Naruszewicz, che fece sensazione perché incarnava agli occhi deicontemporanei e anche degli studiosi posteriori lo spirito della poesia ro-cocò. Fu il sottoscritto a scoprire il nome dell’arcade romano a cui l’origi-nario carme latino era dovuto5.

Il Durini fu, fin dagli anni giovanili, posseduto dal bisogno di scri-vere versi (che egli descriveva più tardi come una malattia inguaribile). AVarsavia egli cominciò a pubblicare già nel 1768, l’anno seguente al suo ar-rivo, con una raccolta di Carmina seguita l’anno successivo (1769) da unaseconda. Una terza, intitolata Otium autumnale, seu de Pictura Poesisvaria, auctore Crisauro Philomuso Arcadiæ pastore stylo Catulliano (Var-saviæ, typis Soc. Jesu, 1771), comparve appunto nel 1771; ma nel 1775 adopera dei suoi amici del circolo di Załuski fu curata una raccolta di suoi

III Convegno di studi (Venezia, 1970), Firenze, Leo S. Olschki, 1973, pp. 69-105; Idem,Konfederaci barscy i nieznane wiersze łacińskie Angelo Maria Duriniego, in For WiktorWeintraub. Essays on Polish Literature and Culture, The Hague-Paris, Mouton, 1975,pp. 189-207; Idem, Naruszewicz i Durini, in “Slavia”, vol. XLVI, 1977, fasc. 2, pp. 171-177; Idem, Lirica e ‘Arcadia’ polacca nella cornice del Settecento letterario europeo, inMiscellanea di studi in onore di Vittore Branca, vol. IV: Tra Illuminismo e Romanticismo,Firenze, Leo S. Olschki, 1983, pp. 245-259.5 Graciotti, 1977, pp. 171-172.

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Carmina selecta, con traduzione polacca di Józef Epifaniusz Minasowicz;e lungo tutto il periodo varsaviano molti versi furono da lui pubblicati percelebrare, o piangere scomparsi, personaggi del suo tempo, in gran partepolacchi. Tra loro un posto particolare spetta al Metastasio, che egli co-nobbe a Vienna e al quale dedicò una quarantina di epigrammi raccolti inSelectorum epigrammatum liber ad divinum Metastasium Poetam Cæsa-reum (Varsaviæ, Mitzler, 1770). Dico “un posto particolare” anche per ilvalore specifico che il Metastasio ebbe per la diffusione in Europa di quelmelodramma che doveva molto all’Arcadia italiana e che contagiò non solola letteratura, in particolare la lirica, ma anche il costume del tempo6.

La poesia lirica stampata del Durini è tutta poesia d’occasione, manon è priva di significato, soprattutto se ad essa si congiunge quella che èrestata manoscritta nel lascito del nunzio conservato ora a Como, dove tracarmi già preparati in bella copia per la stampa e altri in brutta copia ab-biamo, per esempio, una quarantina di carmi latini dedicati alla principessaElisabetta Czartoryska (fig. 9), difficile dire se sua musa ispiratrice o pre-testo occasionale di esercizi poetici. Essa è cantata in varie movenze: men-tre va a cavallo o corre sulla slitta, o passeggia nel Giardino Sassone, o unazanzara quanto mai fortunata la punge sulle labbra, o danza, o si pettina escioglie i capelli e il pettine cade a terra, o suona l’arpa o posa per il pittoreo riempie di sé il suo giardino di Powązki. Non c’è dubbio sul fascino cheha esercitato sul Durini la principessa, da lui conosciuta giovane sposa e dalui cantata già per la nascita del suo primogenito in Carmina genethliaca(1770). Ora è dato per certo che quel figlio suo e del principeAdam KazimierzCzartoryski era in realtà nato dalla relazione della principessa con il prin-cipe russo Repnin, ministro plenipotenziario di Caterina II in Polonia.Quella relazione non fu l’unica che ebbe la vivace principessa, non bella maintraprendente, prima che la caduta della Polonia la trasformasse nella “Si-billa” della nazione e il figlio primogenito diventasse dopo il 1830 il capodella emigrazione polacca in esilio, operante come il vero capo della na-zione in funzione antirussa dall’Hôtel Lambert di Parigi. D’altra parte,subito dopo la nascita del bimbo la principessa partì per più anni per l’Eu-ropa occidentale tagliando ogni possibile incontro con il nunzio, che per il

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6 Vedi S. Graciotti, Il linguaggio melodrammatico metastasiano nella Polonia del secoloXVIII. Saggio di ricerca, in Vita teatrale in Italia e Polonia, atti del Congresso a cura diM. Bristiger et alii (Varsavia, 1980), Warszawa, Państwowe Wydawnictwo Naukowe,1984, pp. 1-19.

Angelo Maria Durini e la Polonia

resto non poteva avere grande simpatia con i Czartoryski, sostenitori del ree della sua politica filorussa. Sarebbe interessante cercare di interpretarequesta attenzione per la bellezza, o la grazia, femminile, che del resto ilDurini manifestò anche in altre poesie, come quella per la danzatrice fran-cese Elisa Doré da lui conosciuta a Malta (ma egli era ancora un giovanein attesa di destinazione), o quella per la contessa Amelia Mniszech cantatain vita (nel 1768) e pianta morta (nel 1770). È questo un argomento chevarrebbe approfondire per ricostruire a tutto tondo la personalità del Durini.Oltre tutto, come figlio primogenito del ramo cadetto della famiglia,avrebbe potuto farsi carico del suo prolungamento prendendo moglie e in-vece scelse lo stato ecclesiastico, e in esso dimostrò serietà di comporta-mento, pur non essendo vescovo residenziale con impegni pastorali.

La serietà dell’impegno personale era già in una parte della sua at-tività letteraria latina: quella filologica ed editoriale. È merito del Durinipolacco di aver riscoperto e rieditato nel 1772 l’opera omnia latina di unpoeta del Cinque-Seicento polacco, Szymon Szymonowicz (latinizzato inSimonides, 1558-1629), accompagnando la riedizione con una introduzionecritica nella quale riprendeva un precedente studio intitolato DissertatioCrisauri Philomusi de vera carminis elegiaci natura et optima constitu-tione (1771). In questo studio non solo esaltava l’opera latina del Simoni-des, ma ne inquadrava la poetica nella cornice delle idee antibarocchedell’Arcadia italiana, di cui il Durini si professava seguace: ecco la suaesaltazione della “sobrietà” del Simonides da lui contrapposta al “fervorinsanus” di un altro poeta latino polacco, Maciej Sarbiewski, salutato asuo tempo anche in Europa come un novello (o cristiano) Orazio. Il chenon gli impediva di sostenere che il poeta dovesse seguire più la propriaispirazione che i modelli classici, evitando in ogni caso l’accumulo delle fi-gure esornative e delle acutezze concettuali ma d’altra parte non temendodi portare anche il deforme nell’arte, quando la poesia lo chiedesse (e citavaMarziale: “Femina non bene olet quæ bene semper olet”). Anche per que-sto il Durini è restato nella memoria del Settecento polacco, tanto che al-cune delle sue cose latine sono state incluse in antologie collettive. Ma ilsuccesso letterario più considerevole è da considerare il fatto che la suapoesia latina ha influito su quella volgare polacca del secolo: ricordo an-cora la traduzione rimaneggiata del carme sul traino della Czartoryska fattada uno dei principi della poesia polacca del secolo, Adam Naruszewicz,ma soprattutto il fatto che tra lepoesie che il Durini dedicò alla Czartoryskaun gruppo di versi cantava la residenza magnatesca della Czartoryska a

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Powąz ki: erano i primi componimenti dedicati a Pową zki ein genere ai par-chi magnateschi del tempo in Polonia. Alla fine del 1772 canterà Powązkiil Naruszewicz, poi il principe dei poeti polacchi del tempo Ignacy Krasickie altri. Dopo di che, altri ancora canteranno le lodi di molte altre residenzemagnatesche (a Łazienki, Solec, Mokótow,Arkadia, Puławy, Zofijówka) incomponimenti poi diventati celebri. Non c’è dubbio che tutto era statomesso in moto dai componimenti latini del Durini.

Ma nel lascito del nunzio, poi cardinale, è conservata anche una serie(circa 40 pezzi) abbastanza significativa di carmi latini scritti dal Durini inlode dei confederati di Bar, in primo luogo il vescovoAdamS. Krasiń ski (21carmi) e il generale Kazimierz Pułaski (12 carmi più 2 per la morte delpadre), e contro i Moskali (spregiativo per Russi, 8 carmi), compreso il prin-cipe Repnin, che però presto lasciò la Polonia per tornare in Russia nel 1779,e insieme contro il re Stanislao Augusto, attaccato e dileggiato in 10 epi-grammi come usurpatore del trono e traditore della patria. Evidentementequeste poesie non potevano essere rese pubbliche dal nunzio e forse nem-meno, più tardi, dal cardinale Durini. Ma esse restano testimonianza del ca-rattere combattivo del Durini che lo ha portato a ingaggiare una guerra conpotentati (la Russia, ma anche la politica romana) più grandi di lui, nellaquale ha fatto anche degli errori, ha dato e incassato anche colpi mancini,ma rimanendo fermo nella difesa di una causa che egli riteneva, e in granparte era, giusta, pronto a pagare di persona e, visto che si parla di pagare,sovvenzionando anche, dopo il suo ritorno in Italia, i confederati in esilio peril mondo (tra questi Pułaski, per il quale la principessa Sapieha nel novem-bre 1775 chiede forte sovvenzione in denaro).

Ma questo è un capitolo di storia che aspetta ancora di essere illu-strato con ricerche appropriate, che poi riguardano non solo la Polonia, mal’Europa in genere e in certo senso anche l’America, se si pensa che essa èstata l’ultimo approdo di Pułaski (1777-79), diventato e celebrato fino adoggi eroe nazionale degli Stati Uniti. Invece, un compito che mi sembra piùa portata di mano e che include anche l’episodio Pułaski, realizzabile intempi brevi e restando a casa nostra, è quello di editare tutti i suddetti ma-teriali manoscritti, integrandoli con i dati contenuti nella corrispondenza delDurini anche essa inedita7. L’autrice della monografia sul Durini avrà altroda fare nel suo futuro di storica dell’arte e della cultura artistica lombarda;

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7 Leggibile e fruibile anche da studiosi non esperti di lingua polacca, dato che la corrispondenzadel settore è tutta in lingua italiana o francese.

Sante Graciotti

Angelo Maria Durini e la Polonia

9. Aleksander Roslin, Ritratto dellaprincipessa Elisabetta Czartoryska,musa del Durini negli anni dellanunziatura polacca, 1774, olio su tela,Cracovia, Museo Nazionale.

ma, data la conoscenza straordinaria e anzi io direi unica da lei acquisita ditutti gli aspetti del rapporto Durini-Europa – in particolare Durini ePolonia-Russia-Austria-Prussia-Francia-Santa Sede –, ha in mano tutti glistrumenti per proporre e guidare una impresa del genere, da affidare a gio-vani valenti ricercatori, con il supporto finanziario di qualche intelligentee non avaro sponsor.

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Sante Graciotti

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10. Jan Chrystian Kamsetzer, La Saladi Marmo del Castello Reale di Varsavia(parete nord), con i ritratti di StanislaoAugusto e dei precedenti re polacchidipinti da Marcello Bacciarelli nel1770-71, 1784, china e acquerello sucarta, Biblioteca dell’Universitàdi Varsavia, Gabinetto delle Stampe.La Sala di Marmo, emblema delmecenatismo illuminato di StanislaoAugusto, è celebrata dal Durininell’Otium autumnale del 1771.

Angelo Maria Durini e la Polonia

12. Gruppo di sette vasi pot-pourridecorati con medaglioni di “Uominiillustri”, 1770-74 circa, porcellanadipinta e dorata, Meissen, Milano,Castello Sforzesco, Civiche Raccolted’Arte Applicata (dalla collezione Durini).Una nota di pagamento attesta che questamagnifica garniture neoclassica fuacquistata proprio dal Durini nel 1775,quando era governatore di Avignone,da un mercante residente a Varsavia.11. Ritratto di Angelo Maria Durini cardinale,

1776, particolare, olio su tela, Gorla Minore(Varese), Municipio. Il Durini indossa qui lacroce pettorale di crisoliti e brillanti donataglida Stanislao Augusto nel 1772, dopo che ilnunzio aveva dichiarato in una pubblica letterache si sarebbe rifiutato di ricevere come dono dicommiato il ritratto del re polacco, da luipoliticamente avversato.

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13. Giacomo Frey da Giuseppe Franchi (1791), Busto del poeta Giuseppe Parinidedicato al cardinal Durini, suo mecenate, 1791 circa, bulino, Milano, CivicaRaccolta delle Stampe Achille Bertarelli (dalla collezione del cardinale AngeloMaria Durini).

WILLIAM SPAGGIARI

“Il Genio dell’arti”: Durini poetae mecenate delle lettere

La fama letteraria di Angelo Maria Durini è in buona parte affidata alricordo che ne ha tramandato Giuseppe Parini nella sua più lunga eimpegnativa ode, La gratitudine, scritta alla fine del 1790, pubbli-

cata in edizione a sé stante nell’aprile 1791, e subito ristampata, come ul-tima, nell’edizione delle Odi procurata da Agostino Gambarelli. Anche se icommentatori del corpus lirico pariniano gli dedicano note sommarie e nonsempre precise, spesso anticipandone erroneamente la data di nascita al1716, il cardinale milanese fu un attivo protagonista della vita politica, re-ligiosa e culturale in Europa nella seconda metà del Settecento, come be-nefattore delle arti e delle lettere, collezionista, diplomatico, scrittore inprosa e in verso, editore di testi.

L’incisiva periodizzazione che scandisce i capitoli della monografiadi Cristina Geddo ne stabilisce compiutamente i parametri della presenza in-tellettuale: la formazione lombarda, le istituzioni culturali con le quali ebberapporti (dall’Accademia dei Trasformati all’Arcadia romana), l’attività e lepreferenze letterarie, le scelte di poetica, l’esercizio della diplomazia e dellepratiche di governo. Si fa così giustizia della valutazione piuttosto superfi-ciale che aveva caratterizzato l’indagine, già di per sé sporadica, nell’Otto-cento, prima del solido contributo di Giovanni Battista Marchesi del 1904.Si può prendere come esempio di interprete non sempre equanime il pur in-formatissimo Carducci, che nel saggio del 1891 su Parini e i Trasformati lodefiniva “cardinale, dei conti di Monza, nunzio apostolico a più potenze,gran ricco, gran buontempone, gran – dicevano allora – mecenate, e ver-seggiator latino mediocre, la cui memoria vive in un’ode troppo lunga delParini”. Un giudizio non privo, come talvolta accadeva al maestro del-l’Ateneo bolognese, di un residuo di ironica insofferenza; sempre meglio,comunque, di quel che aveva scritto qualche anno prima, nella monografiadel 1854 sul Parini, Cesare Cantù, secondo il quale Durini fu “l’ultimo

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esempio di que’ prelati fastosi che ogni famiglia patrizia si gloriava dipossedere”, compiaciuto di adulare e essere adulato, desideroso di elar-gire “tutte le squisitezze” delle sue signorili dimore, avvezzo a condurreamici e postulanti “a passeggio in gondola, poi nel mezzo del lago”, facendoloro servire “una varietà di sorbetti e gelati”. Vero è che delle “ambizïosecene” offerte dal cardinale alla “frequente schiera” dei convitati parla ancheParini nell’ode (vv. 21-22); ma per contrasto, avendo cioè cura di rimarcareuna presa di distanza dalla turba dei clientes, poiché ben altri erano i motividi una riconoscenza sincera e profonda che il poeta intendeva pubblica-mente manifestare.

Indagatore acuto del Settecento anche meno conosciuto, Carducci (adifferenza del moralista Cantù) provvide però a modificare il tiro nella mi-rabile Storia del “Giorno” (1892) e negli studi pariniani dell’ultimo pe-riodo (Primi crepuscoli della lirica moderna in Italia, 1903; La laurea,1905), nei quali giudicò dotati di buon gusto i distici del Durini in morte diDomenico Balestrieri. Lo gratificò anche dell’appellativo di “magnifico”quale traduttore dei due sonetti composti dal Parini per il busto di MariaBeatrice d’Este scolpito da Giuseppe Franchi; vide in lui un “fecondo e fa-condo” collaboratore della miscellanea di versi edita nel 1777 a Pavia perla laurea di Maria Pellegrini Amoretti; lo definì “laudatore esimio del Pariniin verso latino”, alludendo a quanto Durini aveva scritto nel 1791, dopoaver ricevuto l’ode a lui dedicata.

Durini fu anche poeta in proprio, soprattutto nel periodo della nun-ziatura in Polonia; lo dimostra l’imponente raccolta di versi data alle stampea Varsavia nel 1768-69, frutto degli ozi fecondi che contrassegnavano i suoisoggiorni diplomatici nelle capitali europee. La scelta della lingua latina eracertamente un lascito dell’educazione ricevuta e dei rapporti con il Colle-gio gesuitico di Lione, nei dieci anni in cui egli fu al seguito dello zio CarloFrancesco, nunzio a Parigi dal 1744; ma insieme costituiva una forma di re-sistenza classicista e di adesione alla linea dell’Arcadia romana, promotricegià ai tempi del custodiato di Giovan Mario Crescimbeni, vale a dire nelprimo trentennio del secolo, di una restaurazione degli istituti formali di unapoesia che mai volle rinunciare alla lingua dei classici (il terzo e ultimo vo-lume della serie ufficiale degli Arcadum Carmina usciva proprio nel 1768).È poi indubbio che l’opzione del Durini si rafforzò con la partecipazionealla rinascita letteraria della Polonia promossa da Stanislao Poniatowski,salito al trono nel 1764; a recare un buon numero di componimenti delDurini in lingua italiana provvide comunque, in parallelo, l’abate

“Il Genio dell’arti”: Durini poeta e mecenate delle lettere

Alessandro De Sanctis, suo segretario, ricorrendo il più delle volte al metrofacile dell’ottava, coadiuvato in seguito da un folto gruppo di ammiratori de-voti (Francesco Mainoni, Gaspare Cassola, Giuseppe De Necchi Aquila,Antonio Nodari, il francescano Lorenzo Rondinetti).

Non si tratta, o si tratta solo in parte, di una produzione occasionaleo celebrativa; non particolarmente numerosi, infatti, sono i suoi titoli ri-conducibili alla pratica diffusa di una poesia intesa come consuetudine so-ciale, elemento esornativo, divertimento mondano. I componimentiaffrontano temi che spesso intersecano la contemporaneità, con implica-zioni di varia natura, non escluse le questioni scientifiche: i distici di omag-gio a Copernico, effigiato poi nella galleria degli “Uomini illustri” delsalone di Mirabello, o i più tardi versi per l’ascensione del pallone aerosta-tico dei fratelli Montgolfier (in lieve anticipo, pare, sullo stesso Parini e suVincenzo Monti), o anche, in riferimento alla riforma teresiana dell’Uni-versità di Pavia, l’ode alcaica in lode di Giambattista Borsieri di Kanilfeld(archiatra e medico personale di Ferdinando d’Asburgo-Este governatoredi Milano), che l’imperatrice aveva chiamato a dirigere l’ateneo nel 1769.Rientrano poi nel canone della poesia le vicende che precedono la primaspartizione della Polonia nel 1772, con gli echi della riforma istituzionale,la disputa sulla libertà di culto, la questione dei diritti civili dei dissidenti lu-terani e ortodossi. La stessa causa dei patrioti cattolici venne difesa dalDurini con fermezza tale da inimicargli, di volta in volta, le parti in causa,fra le mire espansionistiche russe, le pressanti direttive romane, le difficoltàdi rapporti con un sovrano voltairiano come Stanislao, l’occhio di riguardoper la Francia, favorevole ai cattolici polacchi. Non mancano, quindi, com-ponimenti che hanno a che fare con la storia politico-religiosa del periodo,come un’epistola di oltre settecento versi, scritta quando il Durini era in-quisitore a Malta, dedicata alla nomina a cardinale di François de Roche-chouart, pari di Francia e gran cappellano di Maria Leszczyńska; dellesolenni e spettacolari onoranze funebri tributate a Varsavia nell’agosto 1768alla regina, consorte di Luigi XV, il Durini fu poi il massimo artefice.

Con maggiore frequenza, comunque, il Durini guarda agli esponentidella recente storia della nazione, da Stanislao Kotska (gesuita e santo) aGiovanni Sobieski, trionfatore sui Turchi all’assedio di Vienna del 1683.Più tardi, ai profili di sovrani, principi, alti prelati, ed ai componimenti re-ligiosi e di edificazione morale, si aggiungono, in un singolare contrasto traforma poetica sostenuta e opzioni tematiche meno ufficiali, alcuni sermoniin chiave oraziano-pariniana sulla moda del grand tour, la stravaganza degli

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ornamenti femminili (“nimium fœminarum cultum”), l’avidità dei tempimoderni, i libri lascivi, cui si alternano elaborate finzioni dialogiche e in-terventi su novità letterarie, come la traduzione dell’Iliade in ottava rima adopera del gesuita Giuseppe Maria Bozzoli. Si tratta, il più delle volte, diuna lingua poetica latina non priva di qualche approssimazione metrica madi limpida immediatezza, come nel dialogo in versi fra Maria Teresa e il fi-glio Leopoldo, al momento in cui questi assumeva la reggenza del Gran-ducato di Toscana: “Fili, alibi te Fata vocant, vocat altera Tellus, / Thuscianunc sceptris est moderanda tuis. / Matris in amplexu tenerum cape Matrisamorem […]”. Forse alla scioltezza a tratti debordante della vena poetica al-luderà Parini nell’ode, qualificando sé stesso come “parco […] tessitor” diversi (v. 1), e accennando, per contro, al “facil estro” col quale il Durini erasolito tentare “il plettro a lui concesso” (vv. 227-228); la Geddo parla giu-stamente, per il cardinale, di una “vena prolifica e cumulativa”, assai lon-tana dalla “rigorosa autoselezione” caratteristica di Parini (p. 205).

Ne risulta un canzoniere affollato di nomi e di vicende della storiae della cronaca, intriso di dottrina e di raffinatezze stilistiche, sostenuto dariflessioni di poetica nel segno del buon gusto arcadico, come testimoniauna dissertazione sulla natura della poesia elegiaca del 1771; una raccoltaper forza di cose riversata principalmente nelle forme di una conversazionecon gli amici, primo fra tutti l’amatissimo Metastasio che “longe supere-minet omnes”, e poi il conte Antonio Origo accademico Trasformato, il se-gretario Alessandro De Sanctis destinatario di riflessioni poetiche su quantofosse divenuta misera la “conditio poetarum ac litteratorum”, il cardinalePozzobonelli arcivescovo di Milano, il gesuita Raimondo Cunich (traduttoredell’Iliade in latino), il poeta maltese Giovanni Antonio Ciantar, gli artistidi corte (come Marcello Bacciarelli, ritrattista del re Stanislao), lo stessosovrano di Polonia con un epigramma “de istius temporis calamitatibus”(se ne sarà ricordato Parini nell’ode La gratitudine, dove scrive dei mo-derni “rudi / tempi a cui tutto è vile”?, vv. 141-142). Soprattutto, il Durinisi rivolgeva all’entourage dell’Arcadia, e segnatamente ai custodi MicheleGiuseppe Morei, Giuseppe Brogi, Gioacchino Pizzi. Nel variare deitempi e dei luoghi, agli ideali propugnati dall’accademia romana il Durinirimase sempre fedele; già Pizzi gli aveva indirizzato un sonetto a nomedell’Arcadia, “mesta” per la partenza da Roma di così “saggio Signor”,mentre col Morei, che lo aveva accolto fra i pastori nel 1756, il Duriniinstaurò una fitta corrispondenza in versi latini, piangendone poi la mortenel 1766.

“Il Genio dell’arti”: Durini poeta e mecenate delle lettere

Esauriti gli impegni diplomatici, dal 1776 il novello cardinaleavrebbe messo in pratica gli ideali oraziani di decoro etico che aveva cele-brato nella poesia, pur nel quadro di quel fasto aristocratico dal quale deri-vava la sua maggiore notorietà. L’assunzione della dignità cardinalizia,esaltata dalla comunità di Monza in una raccolta di rime, avvenne nellostesso concistoro del maggio 1776 che promuoveva un altro mecenate dellearti e delle lettere, il veronese Luigi Valenti Gonzaga, suo coetaneo, comelui nunzio apostolico e con un percorso non molto diverso, iniziato aMalta; in entrambi i casi ad agevolare la carriera provvide uno zio cardi-nale (Silvio Valenti Gonzaga segretario di stato, e Carlo Francesco Durinivescovo di Pavia).

È in quella fase che Parini irrompe nella vita di Angelo Maria Durini.Nonostante la diversità di temperamento, censo, consuetudini, i due furonoaccomunati da ragioni ideali: la poesia, gli interessi artistici, il culto deiclassici. I punti certi di quel rapporto, a parte l’ode La gratitudine, non sonoperaltro numerosi: la partecipazione alle miscellanee di rime per la laureadella Pellegrini Amoretti (1777) e per la morte del Balestrieri (1780); unabbozzo di ode del Parini, certamente degli anni Ottanta, peraltro semplicevariatio di analogo frammento per la marchesa Paola Castiglioni; l’elogiotributato dal Durini alla versione in esametri latini del Mezzogiorno com-piuta da Carlo Antonio Morondi nel 1792. Ma preziose giunte vengono oradal volume di Cristina Geddo, ad esempio sulla selva di frammenti e di cen-toni che il Durini produsse in onore del “divo Parinio”; fra questi, una pic-cola raccolta manoscritta di versi latini messa insieme fra il 1786 e il 1793durante le villeggiature di Balbiano e di Mirabello (il titolo è infatti OtiumLarianum et Mirabellanum). Non meno utili sono le acquisizioni sulle raf-figurazioni scultoree del poeta: un busto in cotto, di autore ignoto (fig. 14),che probabilmente faceva parte della serie di sette busti di “uomini illustri”riunita dal Durini nella galleria del Mirabellino; quello marmoreo, pure diignoto, del 1783, già nella stessa sede e in seguito disperso (fig. 15); quellodi Giuseppe Franchi del 1791, ora nel portico di Brera, che nella didascaliaposta alla base dell’incisione di Giacomo Frey nobilita il rapporto fra il car-dinale e il poeta, equiparato a quello fra Mecenate e Orazio (fig. 13).

Pur con i limiti di attendibilità che l’esercizioencomiastico comporta,qualche altro spunto si ricava dal testo maggiore. La gratitudine è certa-mente, fra le odi pariniane, quella di più ardua elaborazione, forse la più pros-sima ai vertici della moralità poetica toccata dal Parini nell’ultima fase dellavita. Un notevole commentatore delle odi, il carducciano Alfonso Bertoldi,

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al momento di cimentarsi nel 1890 con l’annotazione delle trentadue stanzedi dieci versi ciascuna, rilevò che c’era “molto di buono” in quella lirica diintonazione pindarica; tuttavia, non poté trattenere un moto di impazienza(“ma, Dio mio!, è così sproporzionatamente lunga”), poiché forse Parininon era riuscito o non aveva voluto sottrarsi all’accumulazione degli esempidi nobiltà e all’enfasi del panegirico chiesastico, lui semplice abate intentoa celebrare un cardinale. In questo, il Bertoldi aveva ben valutato; al v. 267il poeta chiama in causa addirittura la “più glorïosa stola”, quella delladignità pontificia, che avrebbe potuto coronare degnamente la grandezzadel Durini.

L’ode è organizzata in sequenze, non prive (è ancora il Bertoldi) di“certe stucchevoli riprese concionatrici”. D’altra parte, il poeta era di fronteal difficile compito di dare ordine e dignità poetica alla gratitudine nei con-fronti del suo benefattore, con quel tumulto del cuore di cui è testimonianzanell’unica lettera da lui inviata nel 1791 al cardinale, dove si parla della viva“agitazione del sentimento” suscitata dall’attenzione “impetuosamente be-nefica” del Durini. Al tema della predilezione manifestata dal cardinalesegue l’elenco delle occasioni in cui l’illustre prelato gli aveva reso omag-gio (da leggersi in parallelo ai versi del Balestrieri sullo stesso tema), scan-dite da due momenti memorabili: la visita avvenuta in un giorno d’estate,mentre il poeta stava facendo il bagno (“fra l’acque in rustic’urna immerso”,v. 56) e l’inaspettato comparire, al Liceo di Brera, del cardinale, che nel suosontuoso abbigliamento purpureo si sedette ad ascoltare in rispettoso silen-zio una lezione del poeta sull’Edipo re. L’elogio del Durini muove daglianni giovanili, trascorsi a Roma ad ammirare le testimonianze dell’antico,per arrivare ai tempi più recenti, che avevano visto il dedicatario sottrarreall’oblio e all’ingratitudine la memoria dei personaggi eminenti, non esclusoil Parini stesso, effigiato in marmo già nel 1783. Il libro delle odi (essendoil poeta colui che, col canto, innalza se stesso e il personaggio celebrato) siimpianta così su una struttura circolare; La gratitudine, collocata all’ultimoposto nell’edizione del 1791, si connette infatti alle prime due, L’innestodel vaiuolo e La salubrità dell’aria, concluse rispettivamente dall’esalta-zione del “nobile plettro” che celebra il vero con “lusinghevol suono” (vv.181 e 186) e dall’utile unito al “lusinghevol canto” (v. 132). La poesia elo-quente per stile e per argomenti, lontana dall’encomio servile, è in grado difare risplendere la verità attraverso la bellezza e l’armonia del verso; non acaso La gratitudine sichiudecon una ripresa di quei moduli giovanili (“Né mestesso né altrui allor lusingo / che poetica luce al vero io cingo”,vv.319-320).

“Il Genio dell’arti”: Durini poeta e mecenate delle lettere

Sarà infine da rilevare, negli elaboratissimi versi del 1791, l’effica-cia dell’intarsio biografico, che illustra momenti e caratteri della fisionomiapubblica e privata del Durini: i “dispettosi orgogli” della fortuna con i qualiquesti dovette confrontarsi (v. 7), il ruolo di delegato apostolico a Varsavia(il triplice riferimento alla sua presenza “a lato a i troni”, “al fianco de’ regi”e presso “i re scettrati”, vv. 35, 101 e 228, allude agli uffici di governatoree di nunzio), il premio della sacra porpora (“l’ostro romano”, v. 42, che giàapriva qualche anno prima il frammento di ode, v. 2), lo sfolgorare dellegemme incastonate nell’anello cardinalizio (il dettaglio illumina di sacralitàil tratto di pietas del cardinale, premuroso nel porgere aiuto al poeta in dif-ficoltà nel salire in carrozza), la cecità della madre amorosamente soccorsadal figlio, la sua produzione letteraria (i “festevoli applausi” in prosa e inverso, v.239) e l’attività di curatore e editore di testi (gli scritti di SigismondoBoldoni, i versi di Szymon Szymonowicz), le missioni e gli incarichi aMalta e in Francia, il felice ritorno in patria, la sua biblioteca privata (le pa-reti “altere” dei libri poi donati alla Biblioteca di Brera, v. 283), la praticadel mecenatismo, la dotta conversazione con gli amici. Sono elementi diun mosaico capace di restituire, con l’altezza dei versi, la complessità di unpersonaggio che, scrive Cristina Geddo (p. 150), fu polo di attrazione dellacultura lombarda del secondo Settecento, “secondo una linea di sviluppotrasversale fra l’Arcadia latina, i Trasformati e il Neoclassicismo”.

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Nota bibliograficaI contributi e i testi ai quali si è fatto riferimento (oltre alla monografia diCristina Geddo, Il cardinale Angelo Maria Durini [1725-1796]. Un mecenatelombardo nell’Europa dei Lumi fra arte, lettere e diplomazia, Cinisello Balsamo[Milano], Silvana Editoriale, 2010, pp. 95-231; sui rapporti col Parini, inparticolare, le pp. 201-205 e 229-230) sono i seguenti: A. Durini, Carmina,Varsaviæ, s. e., 1768-1769, 2 voll.; G. Parini, Le Odi, a cura di N. Ebani,Milano-Parma, Fondazione P. Bembo-Guanda, 2010 (pp. 225-249 perLa gratitudine). Inoltre: C. Cantù, L’abate Parini e la Lombardia nel secolopassato. Studj, Milano, Gnocchi, 1854, e G.B. Marchesi, Un mecenate delSettecento (il cardinale Angelo Maria Durini), in “Archivio Storico Lombardo”,serie IV, vol. XXXI, 1904, fasc. 3, pp. 51-142. Degli studi di G. Carduccisi citano: L’accademia dei Trasformati e Giuseppe Parini (1891), Varietà(1902), La storia del “Giorno” (1892), Primi crepuscoli della lirica moderna inItalia (1903) e La laurea (1905), in Opere, Bologna, Zanichelli, vol. XIII (Studisu Giuseppe Parini. Il Parini minore, 1903), pp. 53-126 e 312-347, e vol. XIV(Studi su Giuseppe Parini. Il Parini maggiore, 1907), pp. 1-294, 295-321 e 407-421. Per il frammento (30 versi) dell’ode in onore del Durini (“Oh gl’Insubri el’Italia”) vedi G. Parini, Tutte le opere edite e inedite, raccolte da G. Mazzoni,Firenze, Barbèra, 1925, pp. 503-504. L’edizione delle Odi pariniane commentateda A. Bertoldi (Firenze, Sansoni, 1890) è stata riproposta nel 1957 presso lostesso editore, con una nuova presentazione di R. Spongano (rist. 1964, 1970,1978). Per la lettera del poeta al Durini, senza data (ma del 1791), vedi G. Parini,Lettere, a cura di C. Viola, con la collaborazione di P. Bartesaghi e G. Catalani,Pisa-Roma, Serra, 2013, pp. 211-212; per i rapporti fra i due si vedano ancheG. Riva, Le visite del cardinal Durini alle case del Parini e del Balestrieri, in“Rendiconti del R. Istituto Lombardo di Scienze e Lettere”, serie II, vol. XXXIV,1901, fasc. 14-15, pp. 773-792, e G. Benvenuti, Precettor d’amabil rito. Studi suGiuseppe Parini, Milano, Franco Angeli, 2009, pp. 35-52.

14. Sebastiano Pantanelli (?), Busto di GiuseppeParini, 1783-91 circa, terracotta, collezioneprivata. Questo busto faceva probabilmente partedi una serie di sette busti in creta dei Lumilombardi contemporanei, originariamente riunitinella protomoteca del Mirabellino e attualmentedispersi.

15. Testo dell’epigrafe che accompagnavaun disperso busto in marmo del Parini,collocato nel 1783 sulla pregiata mensa delcardinale Pozzobonelli al centro della galleriadel Mirabellino (Archivio Storico della Diocesidi Como, Famiglia Durini, tit. II, gr. 7°,cart. 14, fasc. 3).

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16. Antonio Perego, Ritratto del poetaDomenico Balestrieri, 1777 circa, olio sutela, Pavia, collezione privata. Il ritratto,già collocato nella villa Mirabello,raffigura il poeta nell’atto di comporre

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il sonetto Trovandem al Mirabell (Rimetoscane e milanesi, vol. IV, 1778), ed èricordato dal Balestrieri in El Mirabell (ivi)e dal Durini nella raccolta In obitumDominici Balestrerii (1780).

FELICE MILANI

Durini e Balestrieri

Nel capitolo sul periodo lombardo di Angelo Maria Durini, CristinaGeddo dedica alcune pagine al suo legame col poeta dialettale mi-lanese Domenico Balestrieri, soffermandosi in particolare sul ri-

tratto di quest’ultimo (fig. 16), che il cardinale commissionò nel 1777 alpittore Antonio Perego (pittore generalmente noto per il dipinto del 1766che raffigura l’Accademia dei Pugni), e facendo una digressione sugli arti-sti che il Balestrieri convocò a illustrare l’edizione delle sue Rimm milanesdel 1744, fra i quali spiccava Ferdinando Porta.

Con il Balestrieri il Durini entra in rapporto nel 1773, dopo il ri-torno dalla Polonia; c’è poi l’intervallo dei due anni in cui il Durini è go-vernatore di Avignone. Col definitivo rientro in Lombardia nell’estate del1776, si consolida l’amicizia col Balestrieri, che sarà spesso ospite, con lamoglie e la figlia, al Mirabello di Monza, fino alla morte nel giugno 1780.Tra il ’73 e l’ ’80 il Balestrieri è, senza confronti, il più importante autoredialettale milanese in servizio attivo; nato nel 1714, già negli anni Trenta siera affermato come poeta bernesco, in lingua e in dialetto, tanto che fu ingrado di ottenere la collaborazione di circa ottanta poeti, di tutta l’Italia set-tentrionale, alla raccolta di versi burleschi, Lagrime in morte di un gatto,uscita nel 1741 (figg. 17-18). Nel 1743 è tra i principali rifondatori del-l’Accademia dei Trasformati, per le cui adunanze Giuseppe Maria Imbonatimette a disposizione la Galleria del suo palazzo in contrada del Marino;l’anno dopo lo stesso Imbonati patrocinerà la splendida edizione delle Rimmmilanes, suddivise in tre sezioni: varie, amorose e morali. Nel 1748 con ilFigliuol prodigo, parafrasi dialettale in sestine della parabola evangelica, af-fronta con successo la poesia di tema religioso. Ma il suo impegno maggioreè il travestimento in ottave milanesi della Gerusalemme liberata, a cui la-vora per quindici anni dal 1743 al 1758. Già nel corso del Seicento il poemadel Tasso era stato tradotto in diversi dialetti (bolognese, bergamasco,

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napoletano, veneziano), dove traduzione significava in realtà trasferimentosu un livello comico-realistico (lo stesso che caratterizza poemi in lingua,quali ad esempio l’Orlando innamorato rifatto dal Berni e la Secchia ra-pita del Tassoni). Anche il Balestrieri si pone in questa tradizione, ma nelsuo Tasso persegue anche altri toni espressivi, compreso il patetico. La Ge-rusalemme milanese vedrà la luce solo nel 1772, essendo stata l’edizioneprogettata in vista delle nozze, avvenute nel 1771, tra Ferdinando d’Au-stria e Maria Beatrice d’Este; occasione per la quale ottenne il patrociniodel Firmian, ministro plenipotenziario per la Lombardia austriaca. Nel 1760il Balestrieri aveva partecipato da protagonista alla polemica, o meglio allaguerra, scoppiata quando il barnabita Onofrio Branda pubblicò due dialo-ghi, in cui mostrava di disprezzare Milano e il suo dialetto. Il Balestrieri,precedendo di poco il Parini, fu il primo a scendere in campo a difesa deldialetto, e stampò in poco tempo quattro operette in versi; fu l’avversariopiù duro del Branda, dovendo difendere il lavoro di una vita, i cui risultati,a quella data, erano stati pubblicati solo in piccola parte.

Se il favore del Firmian fu decisivo per la stampa della Gerusa-lemme milanese, l’incontro nel 1773 col Durini consentirà al Balestrieri diavviare l’edizione in sei volumi, usciti tra il 1774 e il 1779 con il titolo diRime toscane e milanesi, di gran parte della sua restante produzione poe-tica (i testi già recitati nell’Accademia dei Trasformati, la parte più consi-stente del giovanile canzoniere amoroso, due intermezzi teatrali, molticomponimenti d’occasione). I primi due volumi e l’ultimo sono dedicati alDurini. Numerosi sono i testi diretti a quest’ultimo, distribuiti in tutti e seii volumi, e spesso legati a occasioni, come la promozione al cardinalato ole ospitalità al Mirabello. La Geddo ci fa conoscere ora una poesia inedita,da lei rinvenuta nell’Archivio Durini del ramo secondogenito, che è forsel’ultima composizione del Balestrieri: è datata 1 aprile 1780 ed è sui broc-coli del Mirabello donati dal cardinale all’autore.

In appendice la Geddo presenta le ottave El Mirabell, composte erecitate sul luogo dal Balestrieri nel 1777 e già comprese nel quarto vo-lume delle Rime toscane e milanesi (pp. 141-150). In esse l’autore dichiaradi rinunciare a offrire un disegno della villa, in quanto esiste già, opera diun altro cardinale, che in versi latini ha miniato tutto (allusione questa ai di-stici elegiaci del Pozzobonelli, che pure sono qui pubblicati); il Balestrierivuole dunque limitarsi a dipingere qualche cosa con pennellate grossolane,che possano supplire alla vista scarsa della madre del Durini. Sottolineal’inadeguatezza della pittura di fronte all’incanto degli scenari naturali, specie

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Felice Milani

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intorno al Lambro, anche quando essa si avvale della camera ottica; insistepoi sul rispecchiarsi in prospettiva reciproca del Mirabello e del Mirabellinononché sugli arredi e sulle opere d’arte raccolte dal Durini, in particolare suiritratti degli uomini famosi.

Il motivo degli scenari naturali ritorna in un altro componimento, lequartine recitate sempre al Mirabello il 24 giugno 17781. Dopo un’introdu-zione sugli ultimi interventi architettonici realizzati negli interni della villa,l’autore constata che non può tener dietro a tutte le novità e allora preferi-sce descrivere i fenomeni della natura che si possono ammirare nell’oriz-zonte grandioso del Mirabello, dalle varie gradazioni di verde nella pianuraalle tinte del cielo. Si sofferma sulle nuvole, i cui scherzi stravaganti sonoconfrontabili con le lanterne magiche e con le invenzioni dei pittori, e sullequali soprattutto si esercita la forza contemplativa di un osservatore assorto,che nelle nuvole vede le figure più diverse, a seconda di come gioca in luila fantasia; e il loro movimento crea giochi di luce e di ombra sul terreno.Dopo un temporale i raggi di sole, che filtrano dalle nuvole,possono serviredi modello ai pittori “per depensg ona gloria”. Descrive poi gli effetti dellapioggia, e il colore del Lambro “tra el ross e ’l giald”.

Questa descrizione degli spettacoli della natura è svolta in manierainconsueta rispetto ai più tradizionali esercizi offerti in passato dal Bale-strieri a proposito dei paesaggi che aveva contemplato dalla villa Imbonatidi Cavallasca, presso Como, o dalla villa Marliani, cioè dall’attuale Castellodi Masnago, presso Varese. Così come inconsueto, nella sua produzionepoetica, è il tema delle ottave, che qualche anno prima aveva indirizzato alDurini, quando si trovava ad Avignone, intitolate Sora i penser2. È vero chediversi soggetti proposti nelle adunanze dei Trasformati erano di naturagenericamente astratta (l’Anima, le Passioni, l’Amor proprio, la Fisica,etc.), ma per lo più nei suoi testi il Balestrieri aveva saputo ricondurre talitemi su binari realistici. In questo caso invece, rivolgendosi al Durini, gliviene l’appetito “propriament de componn sora el pensà; / e vuj se poss stivers in milanes / vestij sull’aria di brosciur franzes”; e infatti, mantenen-dosi quasi, si potrebbe dire, su un piano filosofico, concatena considerazioni

1 Nel volume quinto delle Rime toscane e milanesi, pp. 21-30; ripubblicate nel nostrocontributo (Il Mirabello e il Mirabellino nelle poesie di Domenico Balestrieri e diGiuseppe Pozzobonelli) al volume Le ville Mirabello e Mirabellino nel parco reale diMonza, Cinisello Balsamo (Milano), Silvana Editoriale, 2006, pp. 194-208.2 Nel secondo volume delle Rime toscane e milanesi, pp. 172-181.

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su origine, velocità, ubiquità e altre caratteristiche dei pensieri. Sembrerebbeinsomma che il rapporto col Durini invogli il Balestrieri a sperimentazionitematiche; ma forse potrebbe non essere azzardato, da parte nostra, supporreche tale sollecitazione sia operante anche a un livello più tecnico, di speri-mentazione metrica.

Il Durini fu poeta in latino. Cristina Geddo, trattando del suo sog-giorno giovanile, dal 1744 al 1754, a Parigi, dove aveva seguito lo zio CarloFrancesco nominato nunzio in Francia, rileva come egli sia entrato in rap-porti col Collegio gesuitico di Lione, dove si coltivava la poesia latina. Que-sta era stata da lui amata fin da piccolo, come ricorda nella dissertazione Devera carminis elegiaci natura et optima constitutione: “a prima pueritia poe-sis latinæ studio mirifice sum delectatus […] Habui Mediolani apud Barna-bitas, Lugduni apud Jesuitas præceptores non incommodos” (p. 6). La suaproduzione fu abbondante fino all’eccesso, e lo stesso Durini ne era consa-pevole. La Geddo sottolinea la sua autoironia in proposito con una citazionedalla lettera premessa alla raccolta di poesie latine in morte del Balestrieri3,dove il Durini paragona la poesia alla scabbia che dà un continuo prurito(“Vocavi aliquando poesim scabiem cum perpetuo pruritu conjunctam”): no-nostante si proponga di tacere, tuttavia quando la mente gli prude in rela-zione a qualsivoglia argomento, si mette a saltare come le scimmie alla vistadelle noci (“ad quodvis argumentum prurit mihi mens, et exilio, non aliterac ad nucum conspectum loco stare nesciunt cercopitheci”)4. Nella stessalettera dichiara di amare la produzione poetica facile e immediata (“Amoprolem facili partu editam”), perché la prole che è stata a lungo in sospesotra la madre e l’ostetrica, e che è stata portata alla luce con uncini, spessoesce “obtorto vel capite vel pede aut elumbis” (cioè slombata).

A parte l’ovvio carattere scherzoso di questa autoironia, in realtà ilDurini fu un attento indagatore di questioni di tecnica metrica, come risultaad esempio dalla dissertazione sopra citata, che premette all’antologia di

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3 In obitum Dominici Balestrerii civis optimi poesi, præcipue insubrica celeberrimiAngeli Cardinalis Durini Lyra Funebris, Ticini Regii, Ex Typographia R. & I. MonasteriiS. Salvatoris per Iosephum Bianchi, [1780], pp. 3-8.4 Lo stesso paragone era stato impiegato dal Durini nell’antologia del 1771 (di cui infra),specificamente nella prefazione alle elegie del Cunich (Elegiæ XIV stylo Catullianohactenus ineditæ), dove racconta come a Roma aveva fatto visita al Cunich nella suastanza, scoprendovi quelle poesie: “Incidi quippe in foliorum struem quam Elegiæinscripserat; lascivire porro cœpi inter schedas hasce, veluti inter nucum cumuloscercopithecus, aut in farris acervo curculio” (p. 97).

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poesie elegiache di due autori, il polacco Szymon Szymonowicz e il ra-guseo Raimondo Cunich; l’antologia, curata dal Durini nel suo soggiornopolacco, uscì a Varsavia nel 17715. Nella dissertazione, trattando di variequestioni intorno al distico elegiaco, motiva a un certo punto il suo disac-cordo con quei maestri specie polacchi, i quali, basandosi sull’autorità diOvidio, sostengono che il pentametro deve sempre terminare con una pa-rola bisillaba. Sottolinea l’eleganza e la soavità di distici in cui il pentame-tro non termina con bisillabi, citando ad esempio questo dello Scaligero,con un quadrisillabo finale: “Candida luteolis arrident lilia calthis / luteolaat violis calthula pallidulis”. Osserva come i trisillabi alla fine del penta-metro hanno una “peculiarem energiam” nelle interrogative; e per dimo-strarlo fa in un pentametro del Sannazaro, “Christe vides cælo, (proh dolor)et pateris?”, la prova di sostituire il trisillabo finale pateris con il bisillabosinis, riscrivendo dunque il pentametro in questo modo: “Christe videscælo, (proh dolor) atque sinis?”. Ne risulta subito un verso “languidum etinvenustum”.

Si noti che il trisillabo e il quadrisillabo alla fine del pentametro(come nei due casi citati pallidulis e pateris) sono necessariamente voca-boli con l’accento sulla terzultima, cioè vocaboli che in italiano diremmosdruccioli, dato che la penultima sillaba del pentametro deve sempre es-sere breve, indipendentemente dalla questione della scansione dattilica oanapestica del secondo emistichio. In altri esempi, su cui non è il caso disoffermarsi, in polemica con quei poeti che si fondavano sulle voci bisil-labe, il Durini fa vedere invece la resa stilistica e l’efficacia espressiva, con-seguite nel distico mediante l’impiego di quadrisillabi, trisillabi emonosillabi.

Anche il Balestrieri è un poeta che conosce bene la tecnica delverso; e nelle sue poesie milanesi sa ben padroneggiare i mezzi per rag-giungere effetti di espressività fonica; espressività alla quale può concorrereanche il fatto che il dialetto milanese possiede, al pari del latino, la distin-zione tra vocali brevi e vocali lunghe. Facciamo un solo esempio, tratto dalsonetto caudato, di 131 versi, recitato ai Trasformati per l’accademia Soprala bruttezza e che consiste in istruzioni date a un ipotetico pittore per ritrarre

5 Poetarum elegiographorum par nobile Simon Simonides Leopoliensis […] RaymundusCunich Ragusinus […] nobili iuventuti Polonæ propositi in exemplum. Quibus præfixaest Dissertatio Crisauri Philomusi de vera carminis elegiaci natura et optimaconstitutione, Varsaviæ, in Typographia Mizleriana, 1771.

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una donna bruttissima. Basta leggere i versi 30-35, dove si ha dapprima unritmo lento per la successione di trisillabi e quadrisillabi ai versi 31-33, poiun ritmo accelerato per i sostantivi monosillabi e bisillabi del verso 34, fre-nato poi dai participi passati con vocale finale lunga del verso 35: “Dovetrovà chi possa / esprimm on morbo, on galbee, ona sciscioeura, / regnec-cada, strimbiada e tisegoeura, // come sta carcassoeura? / L’è on nerc, oncrott, on naricc, on raspusc, / strasii, opilaa, impastaa de butterusc”6.

Quanto ad alcuni aspetti di sperimentazione metrica, Giuseppe Rivain un articolo del 1901 aveva già richiamato l’attenzione sugli endecasil-labi catulliani del Balestrieri e del Parini7. L’endecasillabo catulliano, o fa-lecio, che è in realtà un doppio quinario in cui il primo quinario è sdrucciolo,era stato sperimentato dal Rolli, e impiegato anche dal Parini in Alcune poe-sie di Ripano Eupilino. Il Balestrieri l’aveva impiegato nelle terzine italianeLamento d’una moderna Olimpia abbandonata da un nuovo Bireno, pub-blicate nel 1778 nel volume quarto delle Rime toscane e milanesi (pp. 54-60), ma da considerarsi probabilmente un componimento giovanile; lo usaanche negli endecasillabi italiani, diretti al Durini, che chiudono il volumesecondo delle Rime toscane e milanesi (pp. 191-192). E fin qui non c’è nulladi strano.

Singolare e senza precedenti è invece la scelta di sperimentare in untesto dialettale non solo l’endecasillabo falecio col primo emistichio sdruc-ciolo, ma anche il cosiddetto endecasillabo alcaico (già messo in opera dalChiabrera). Si tratta del componimento in ventuno terzine A Soa Eminenzael Scior Cardinal Angiol Maria Durin, che ’l s’è degnaa da replicamm i sòviset. Endecassileb (nel terzo volume delle Rime toscane e milanesi, pp. 82-85). In ciascuna terzina il primo e il terzo verso rimano fra loro e sono fa-leci, cioè, come si è detto, doppi quinari, dove il primo quinario è sdruccioloe il secondo quinario tronco o piano. Il secondo verso di ciascuna terzina,sciolto darima,è uncosiddetto endecasillabo alcaico,cioèundoppioquinario,

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6 [Dove trovare chi possa rappresentare una carogna, un rigogolo, una sconciaturaraggricchiata, gracile e tisicuccia come questa piccola carcassa? È un essere cresciutoa stento, malazzato, un moccio, un rimasuglio insecchito, oppilato, impastato di burrorancido]. D. Balestrieri, Rime milanesi per l’Accademia dei Trasformati, a cura diF. Milani, Milano-Parma, Fondazione Pietro Bembo/Ugo Guanda editore, 2001,pp. 113-123.7 G. Riva, Le visite del cardinal Durini alle case del Parini e del Balestrieri, in“Rendiconti del R. Istituto Lombardo di Scienze e Lettere”, serie II, vol. XXXIV, 1901,fasc. 14-15, pp. 773-792.

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dove il primo quinario è piano e il secondo sdrucciolo, per cui il verso è sìdi undici sillabe, ma viene ad avere l’ultimo accento in nona anziché in de-cima sede (per cui non potrebbe considerarsi un vero e proprio endecasil-labo). Il Balestrieri è consapevole di aver tentato un esperimento contronatura, se così si può dire, essendo il milanese ricchissimo soprattutto diparole tronche (tanto che lo definisce “parlà mocch”); e lo dichiara in aper-tura (vv. 1-12):

L’è moda incogneta sul Milanesst’endecassileb, che metti in opera,l’è ’l primm in patria, primm in paes.

Zert l’è diffizela olter che pocch,e fors sta moda nessun la seguitad’unì fras sdrucciola col parlà mocch.

Ma se considera la causa e ’l fin.Se sta fattura per mì l’è insoleta,l’è adattatissema al gran Durin.

L’è a Lù che dedichi sta fruta noeuva,che a dill a letter ciar e de scatolapersonna simela no la se troeuva.

Del Durini sono ricordate le replicate visite alla modesta abitazionedel Balestrieri (vv. 31-33):

Su d’ona strimeda e streccia scalavegnì a sorprenden, dove se capitasenz’anticamera subet in sala.

Come si vede, il metro pone in evidenza i vocaboli sdruccioli, di treo più sillabe. Si direbbe quasi che il Balestrieri, conoscendo le teorie delDurini sull’efficacia espressiva, nel distico elegiaco, dei trisillabi e quadri-sillabi con accento sulla terzultima, abbia voluto provarsi a valorizzare la“fras sdrucciola” all’interno di un “parlà mocch” come il milanese.

Il dialogo fra i due poteva ben riguardare non solo la “pittura anticae contemporanea”, che, come scrive Cristina Geddo, “doveva essere unodegli argomenti di conversazione prediletti” tra il Balestrieri e il cardinale(e in proposito la Geddo cita “la spiccata sensibilità artistica” che affiora invari luoghi dell’opera del Balestrieri, sia indirettamente che direttamente, e

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che si manifesta soprattutto nelle sestine in cui descrive la pala di GiovanBattista Ronchelli con il Martirio di santa Caterina nella Basilica di SanVittore a Varese8); ma anche poteva riguardare, il loro dialogo, problemitecnici di versificazione. Non a caso in una delle elegie (la quinta) in mortedell’amico, il Durini scriverà che solo al fine orecchio del Balestrieri solevasottoporre per l’approvazione i propri versi (“cujus limatas semper modu-labar ad aures, / affectans uni nostra probare tibi”)9.

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8 Nel volume primo delle Rime toscane e milanesi, pp. 89-95; ripubblicate inD. Balestrieri, E no diroo nagotta de Masnagh. Dodici poesie “varesine”, Varese,Libreria Pontiggia, 1993, pp. 39-46.9 In obitum Dominici Balestrerii, [1780], p. 24.

17. Ferdinando Porta, Ritratto diDomenico Balestrieri con il gatto morto,1741 circa, matita nera su carta, Milano,Biblioteca Ambrosiana. Il disegno,preparatorio per l’incisione delle Lagrimein morte di un gatto, fu donato dalBalestrieri al Durini, come riferisce ilpoeta stesso nelle Rime toscane emilanesi (vol. I, 1774).

18. Gaetano Bianchi su disegno diFerdinando Porta, Ritratto di DomenicoBalestrieri con il gatto morto, 1741 circa,acquaforte, in Lagrime in morte di ungatto, Milano, Giuseppe Marelli, 1741.

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19. Giuseppe Franchi, Busto di PietroVerri, 1783, gesso, già Ornago (Monza eBrianza), Villa Verri (fotografia del 1913,Società Storica Lombarda, Milano, fondoNovati). Il calco documenta il disperso

originale marmoreo del Franchi, donato dalVerri al Durini per la galleria del Mirabellino,come risulta dalla corrispondenza tra i duee dalle poesie composte dal cardinale inringraziamento del dono.

CARLO CAPRA

Presentazione del volume“Il cardinale Angelo Maria Durini”

(1725-1796)

Cristina Geddo si era fatta già apprezzare fin dagli anni Novanta peri suoi studi sul collezionismo milanese tra Sei e Settecento e su pit-tori lombardi quali Francesco Cairo, Francesco Londonio e altri. Ora

ha offerto agli studiosi questo bel volume, riccamente e splendidamente il-lustrato, su una figura importante della cultura lombarda nel secolo deiLumi, il cardinale Angelo Maria Durini. Si tratta del frutto, rielaborato, diuna tesi di dottorato discussa dall’autrice presso l’Università di Ginevra,condotta sotto la direzione del professor Mauro Natale, che ha voluto mu-nirla di una sintetica ma densa presentazione. Il mecenatismo e l’interesseper le arti e le lettere figurano in modo prominente nel sottotitolo dell’opera,e a questi temi sono dedicate la maggior parte delle pagine, che contengonofini analisi, numerose scoperte di versi latini del cardinale finora scono-sciuti, e nuove attribuzioni di opere architettoniche, di sculture e di quadri.Tuttavia ha ragione l’autrice a sottolineare che il suo lavoro non si è limi-tato a questi argomenti più congeniali alla sua formazione: “Ho quindi per-seguito l’obiettivo di costruire una biografia trasversale, con un tagliocombinato diacronico-tematico e un approccio interdisciplinare, dove iltema artistico centrale scaturisse e prendesse luce da una realtà più com-plessa e sfaccettata, lasciando campo al contesto storico e culturale”.

Angelo Maria Durini nacque nel 1725 nel ramo cadetto della fami-glia, che aveva avuto origine dal matrimonio di Giuseppe II, secondo figliodi Giacomo II, con Costanza Barbavara. I Durini erano una casata di originecomasca che si era trasferita a Milano e aveva raggiunto grande ricchezzatra Cinque e Seicento con Gian Giacomo I, mercante in seta e oro e ban-chiere, tanto da potersi impegnare in un ingente prestito (mai restituito) al

* Testo della presentazione del volume di Cristina Geddo, Il cardinale Angelo MariaDurini (1725-1796). Un mecenate lombardo nell’Europa dei Lumi fra arte, letteree diplomazia, Cinisello Balsamo (Milano), Silvana Editoriale, 2010, tenuta all’IstitutoLombardo Accademia di Scienze e Lettere nell’adunata del 4 ottobre 2012.

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viceré di Napoli. Le tappe principali dell’ascesa sociale di questa famigliafurono l’acquisto del feudo di Monza, con l’annesso titolo comitale, nel1648, e negli stessi anni il definitivo ritiro dall’attività mercantile e la co-struzione e decorazione di un sontuoso palazzo nel centro della capitale,che ancor oggi reca il suo nome; poi, con Giacomo III del ramo primoge-nito, l’aggregazione al patriziato ambrosiano nel 1741 e il conferimento diun seggio decurionale nel 1766. Come è noto, il patriziato milanese eramolto più aperto dei patriziati provinciali (per esempio di Lodi o Pavia) al-l’accesso di famiglie arricchite con i traffici e le attività finanziarie, purchéqueste risultassero da tempo abbandonate al momento della domanda diammissione e i patrimoni, i matrimoni e lo stile di vita fossero all’altezzadell’élite nobiliare. Su una media di circa 250 famiglie, furono ben 129 lenuove famiglie aggregate tra il 1702 e il 1796. In questo modo si mantenevala consistenza numerica e l’egemonia economica del ceto e si disinnesca-vano all’origine i possibili conflitti sociali.

Non mi soffermo sui Durini “mecenati e collezionisti dal Baroccoall’età dei Lumi”, oggetto di un’attenta ricostruzione da parte di CristinaGeddo nel II capitolo della I parte, e vengo alla seconda parte, dedicata adAngelo Maria.

Non molto apprendiamo dei suoi studi, che dovettero comprenderela frequentazione delle Scuole di Sant’Alessandro tenute dai Barnabiti; dob-biamo porci però il problema della sua scelta di una carriera ecclesiastica,insolita per un primogenito. L’autrice ipotizza un rapporto conflittuale conil genitore, del quale assai poco sappiamo; ma sembra più probabile che aindirizzarlo per questa via fossero le limitate risorse del ramo cadetto dellacasata, da un lato, e dall’altro la brillante riuscita dello zio Carlo FrancescoII, nunzio a Lucerna e poi a Parigi, nominato nel 1753 cardinale e vescovodi Pavia. Angelo Maria accompagnò questo suo zio a Parigi e vi soggiornòdieci anni, dal 1744al1754, proprio nel periodo dello sboccio della primaveradei Lumi, contrassegnato dalle opere maggiori di Montesquieu e Voltaire edall’avvio della pubblicazione dell’Encyclopédie diretta da Diderot ed’Alembert. Angelo Maria sarà sempre un deciso avversario dell’Illumini-smo anticlericale e materialista e al tempo stesso un uomo profondamentepartecipe della civiltà dei Lumi, nei suoi aspetti di gusto e di costume, eanche di anticonformismo e spregiudicatezza nei comportamenti. “Durini– scrive Cristina Geddo – è l’uomo dei paradossi, capace di comporre lasintesi tra antico e nuovo, conservazione e progressismo. In lui convivonotanto il cardinale fastoso e gaudente, l’avversario accanito di Voltaire, il

Carlo Capra

Presentazione del volume “Il cardinale Angelo Maria Durini (1725-1796)”

diplomatico cosmopolita, l’arcade impenitente, l’umanista, il latinista irri-ducibile; quanto il cultore del dialetto e della patria lombarda, il nunzio ri-belle paladino della libertà polacca, il democratico e il femminista antelitteram, e infine il mecenate dei Lumi lombardi e il primo a celebrarli conun moderno pantheon degli Uomini illustri contemporanei”.

Dopo sei anni trascorsi come Inquisitore a Malta, il Durini fu nomi-nato nunzio apostolico in Polonia, dove rimase dal 1767 al 1772: erano glianni cruciali che portarono allo scontro armato tra la Confederazione di Bar(la lega dei magnati e dei vescovi fedeli alla Chiesa cattolica e ostili al-l’egemonia russa), e il partito legato al nuovo re Stanislao Poniatowski (fig.8), ex amante di Caterina II e ostaggio della politica di Mosca, ma sovranoilluminato e riformatore. Il cardinale Durini si schierò decisamente dallaparte dei patrioti filocattolici, con un impeto apparso eccessivo alla stessaSanta Sede, che finì col richiamare il suo nunzio nel 1772, l’anno stessodella sconfitta dei ribelli e della prima spartizione della Polonia. La Geddoparla di un “orientamento repubblicano del Durini”, un’espressione cheandrà intesa cum grano salis, come adesione cioè a un modello politico chedietro la facciata monarchica celava la realtà di una repubblica aristocra-tica. Seguì un interludio avignonese (1774-76) che permise al nostro prelatodi mettere in luce insospettate doti di statista e amministratore nella suaveste di governatore della città pontificia. Inutile dire che sia in Polonia, siain Francia il Durini continuò ad incrementare le sue collezioni di libri,stampe, oggetti d’arte di varia natura.

La porpora cardinalizia, concessagli nel 1776, fu piuttosto un cedi-mento della Santa Sede alle pressioni delle corte francese, che teneva ingran conto il Durini, che un premio per la sua carriera diplomatica. Egli nonsi recò a Roma, dove a giudizio di Pietro Verri avrebbe avuto poche possi-bilità di carriera, e preferì fare ritorno alla sua Lombardia, dove negli ultimiventi anni di vita poté dedicarsi alle attività preferite di poeta latino, di me-cenate e collezionista, di costruttore e decoratore di ville: nacquero cosi ilMirabellino (fig. 7), di fronte alla residenza di Mirabello (oggi compresanel parco di Monza, fig. 6) ceduta a suo padre dal ramo primogenito, e il rin-novamento delle ville di Balbiano e Balbianello sul lago di Como (figg. 2-5). Ivi il Durini riceveva i suoi protetti ed amici, tra i quali si annoveranotanto il poeta dialettale Balestrieri (fig. 16) quanto il latinista Guido Ferrari,per non parlare dei maggiori rappresentanti dell’Illuminismo lombardo, Pie-tro Verri (fig. 19) e Giuseppe Parini (figg. 13-14). Il primo definiva il car-dinale “uomo singolare, ma buono”, e in una lettera al fratello Alessandro

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del 18 settembre 1776 descriveva la sua comparsa alla corte arciducale inquesti termini:

È curioso il signor Cardinale Durini. Il giorno 15 v’era appartamento aCorte per il Nome di Maria; egli era nella folla, abbracciando, baciandotutti come un abatino; nemmeno era nell’anticamera de’ Ciambellani;il Suo vestito era calze, calzoni, sottoveste rossi con bottoni d’oro,giustacuore nero foderato di rosso; era un Pantalone. Egli è uomoamabile, buono e di spirito e mi fa perciò meraviglia come non abbiainteso che le dignità disarmate non si sostengono se loro si tolgal’incanto della illusione.

In un’altra lettera Pietro racconta di avere “sudato grosse gocce”per comporre una risposta in latino a una lettera in questa lingua scrittaglidal Durini, per accompagnare un’elegia latina in occasione della morte delsuo primo figlio maschio. È merito di Cristina Geddo, tra l’altro, l’aver rin-tracciato due ritratti finora sconosciuti del maggiore dei Verri, l’uno delCorneliani (fig. 21), l’altro attribuito a Martin Knoller (fig. 20).

Il Parini, nell’ode La gratitudine, scritta fra 1790 e ’91 e dedicata alDurini, ricordava come il cardinale gli fosse comparso dinanzi all’improv-viso mentre il povero poeta faceva tranquillamente il bagno nella sua ti-nozza, e come poi avesse preso posto nel “giovane drappel” degli ascoltatoridelle sue lezioni.

L’ultimo atto del mecenatismo del Durini fu la donazione della suaricca libreria (oltre 2800 volumi) alla Biblioteca di Brera, aperta al pub-blico pochi anni prima: un gesto simbolico, osserva la Geddo, per la sceltadella nuova istituzione laica e civile a preferenza della Biblioteca Ambro-siana. Terminerò anch’io con la citazione di Marziale che conclude il bel vo-lume di Cristina Geddo, in cui secondo l’autrice può riassumersil’esperienza di vita del cardinale: “Lasciva est nobis pagina, vita proba est”.

Carlo Capra

Presentazione del volume “Il cardinale Angelo Maria Durini (1725-1796)”

21. Francesco Corneliani, Ritrattodi Pietro Verri con la “Storia di Milano”edita nel 1783, 1783 circa, olio su tela,già collezione Sormani Andreani(riprodotto in E. Verga, Storia della vitamilanese, Milano, N. Moneta, 1931).Il ritratto, attribuibile al Corneliani, èchiaramente ispirato all’elegantedisegno di Knoller.

20. Martin Knoller, Ritratto di Pietro Verri,1783, penna, pennello e inchiostroacquerellato su carta, 1783 circa, Milano,Castello Sforzesco, Civico Gabinettodei Disegni, fondo Durini.

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Appendice documentaria

22-23. La lettera al ministro plenipotenziario austriacoJohann Joseph von Wilczeck con cui il cardinal Duriniannuncia l’intenzione di donare i suoi libri alla Bibliotecadi Brera, 8 luglio 1795 (Archivio Storico della Diocesidi Como, Famiglia Durini, tit. II, gr. 7°, cart. 14, fasc. 6,versione a stampa).

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24. L’inventario della donazione duriniana allaBraidense (1795), testata della sezione “LibriItaliani” (Archivio Storico della Diocesi di Como,Famiglia Durini, tit. II, gr. 7°, cart. 17, fasc. 19).

CRISTINA GEDDO

L’inventario della bibliotecadi Angelo Maria Durini donata a Brera

(1795)

Nota introduttiva

La biblioteca del cardinale Angelo Maria Durini, collezionista di quadri, stampe e busti, èsenza dubbio la più preziosa fra le sue raccolte, ed è anche l’unica che si sia integralmenteconservata grazie a un illuminato atto di mecenatismo: la donazione alla Regia Bibliotecadi Brera, aperta al pubblico da appena un decennio, da lui compiuta nel 1795, nel corsodel-l’ultimo anno di vita.Sulla traccia fondamentale di Giovan Battista Marchesi (Un mecenate del Settecento [ilcardinale Angelo Maria Durini], in “Archivio Storico Lombardo”, serie IV, vol. XXXI,1904, fasc. 3, pp. 105-107), le vicende della donazione duriniana sono state esplorate e ri-costruite alla luce delle fonti d’archivio in un importante e ampio studio di Laura Zumkeller(Un mecenate del ’700 e la Biblioteca Nazionale Braidense: il cardinale Angelo MariaDurini e la donazione della sua biblioteca all’istituzione culturale milanese, in “Il Bi-bliotecario”, n. 26, 1990, dicembre, pp. 105-114) e nel capitolo conclusivo della mia mo-nografia, Il cardinale Angelo Maria Durini (1725-1796). Un mecenate lombardonell’Europa dei Lumi, fra arte, lettere e diplomazia, Cinisello Balsamo (Milano), SilvanaEditoriale, 2010, pp. 205-208, 231. In quel contesto ho segnalato l’inventario originaledella donazione libraria alla Braidense e la Nota dei libri del 31 luglio 1795, con cui si con-cluse lo spoglio della biblioteca del Mirabello (ivi, pp. 206, 231 note 469-470), da me rin-venuti nell’Archivio Durini donato dagli eredi Durini Ajmone Cat all’Archivio Storicodella Diocesi di Como (d’ora innanzi ASDCo). Gli atti dell’incontro braidense, organiz-zato in occasione della presentazione del volume, sono sembrati la sede più consona perpubblicare integralmente questi materiali inediti. La trascrizione diplomatica qui presen-tata intende offrire un primo, basilare strumento di lavoro, che potrà essere auspicabil-mente utilizzato per completare la catalogazione e approfondire ulteriormente l’analisi delfondo Durini alla Braidense in tutte le sue implicazioni culturali.L’inventario della donazione (fig. 24) fornisce una documentazione dettagliata, anche seincompleta, della biblioteca del cardinal Durini, tanto più preziosa in quanto unica, e con-sente di ricostruire con maggior precisione le modalità e i tempi della donazione.A quell’epoca, nel 1795, la biblioteca di Angelo Maria Durini era distribuita fra la residenzamonzese di Mirabello e quella di Balbiano sul lago di Como (acquistata nel 1787). Il tra-sloco dei suoi libri alla Braidense non si svolse in un’unica tranche, ma gradualmente, co-minciando dallo spoglio progressivo della biblioteca del Mirabello per finire con quella diBalbiano. Dalla composizione dell’inventario risulta infatti evidente che, per ogni lotto di

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libri imballato e spedito a Milano, il donatore fece stilare un elenco dettagliato, che, al-l’arrivo delle casse a Brera, veniva contrassegnato da un’accusa di ricevuta datata e fir-mata, e quindi rispedito al mittente.Il processo della donazione si era aperto con la lettera al plenipotenziario Wilczeck, inviatadal Mirabello l’8 luglio 1795 (figg. 22-23), in cui il cardinale annunciava l’intenzione didonare alla Biblioteca di Brera “quei pochi Autori Greci, e Latini di bellissime Edizioni,che mi sono stati fidi compagni ed utili amici nel lungo giro delle mie Nunziature, e fi-nalmente nella mia per ben vent’anni dolce solitudine di Mirabello, e Balbiano” (ASDCo,Famiglia Durini, tit. II, gr. 7°, cart. 14, fasc. 6). Da qui apprendiamo che il primo lotto dilibri passato a Brera comprendeva “il Platone di Serrano dell’edizione del celebre EnricoStefano” in tre volumi in folio, riconoscibile nel n. 122 dell’inventario, “il mio bell’Omero”e “tutta la serie degli Oratori, Storici e Poeti greci, e latini”, citati singolarmente nell’ine-dito componimento in endecasillabi faleci o catulliani che in origine accompagnava la let-tera, Braydensi Academiæ Hendecasyllabon (qui trascritto a p. 11). Questi riscontriconfermano che la donazione fu inaugurata con la pregiata sezione di classici greci e la-tini registrata nell’inventario (fasc. I) e giunta a Brera il 16 luglio 1795, come attesta l’ac-cusa di ricevuta firmata dal vice bibliotecario Angelo de Vecchi, proprio a ridossodell’accettazione formale del dono del 14 luglio precedente. Le sezioni successive per-vennero a intervalli ravvicinati, al punto che nell’arco di un paio di settimane fu comple-tato lo spoglio della biblioteca di Mirabello: gli epistolari latini e italiani e i libri dierudizione (fasc. II e III) arrivarono il 23 luglio, gli “italiani” (fasc. IV) forse poco dopo,i “preziosi” (fasc. V) il 27 luglio, e il 1° agosto gli ultimi sette libri, spediti il giorno primadal Mirabello.Il 4 agosto il marchese Alfonso Longo, bibliotecario e prefetto della Braidense, informavala Regia Conferenza Governativa che il cardinale aveva fatto trasportare a Brera “10 beiScaffali e m[olte] Casse di preziosi libri d’ogni sorte”, collocati in un’apposita stanza,“Donativo [partico]larmente preggevole per la qualità e rarità de[lle edizioni,] per la loroutilità, e per la legatura” (Archivio di Stato di Milano [ASMi], Studi p.a., cart. 27, fasc. 1).Precisava inoltre che, mentre l’abate Diego Minola preparava l’“Iscrizione”, il bibliote-cario coadiutore Tommaso del Poggio era stato incaricato di compilare, con la collabora-zione del de Vecchi, un “Catalogo ragionato […] proporzionato al pregio del dono”, cheil donatore intendeva stampare a sue spese. I volumi non erano ancora stati numerati poi-ché “alcuni sono arrivati recentemente, ed altri forse saranno mandati dalla Villa di Bal-biano ove è andato il Sig.r Cardinale”. Dal rapporto aggiornato del 26 settembre (ivi) risultache il catalogo dei libri donati, “in gran parte Classici Greci, Latini, Italiani”, era in corsod’opera, e che si attendevano altri libri.Proprio il giorno successivo, 27 settembre 1795, il Durini scriveva al Longo dalla villa la-riana: “Anche il Balbiano non vuol’essere da meno del Mirabello nel fare omaggio allaRegia Biblioteca di Brera di alcuni suoi poligrafi greci, latini, italiani, e francesi che hannoillustrato la Repubblica delle Lettere dopo il loro avventurato rinascimento in Italia”(ASDCo, Famiglia Durini, tit. II, gr. 7°, cart. 14, fasc. 2). La lettera era accompagnata daun secondo, inedito “Endecasillabo”, in cui il vecchio cardinale, quasi cieco, dava lorol’ultimo, struggente addio: Valedicit Chrysaurus P[astor] A[rcadiæ] reliquis suis libellis(qui trascritto a p. 119).Alla luce della corrispondenza Durini-Longo, dobbiamo dunque concludere che l’inven-tario originale della donazione braidense qui pubblicato – comprensivo di 1963 voci, ov-vero 1959 opere a stampa (di cui 13 incunaboli) e 4 manoscritti – registra solo una parte,sebbene la più cospicua, della raccolta libraria duriniana, quella conservata nella biblio-teca del Mirabello, trasferita alla Braidense in cinque scaglioni consecutivi nella secondametà del luglio 1795.

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Dell’elenco dei libri traslocati a Brera dalla biblioteca di Balbiano il 27 settembre 1795,che dovrebbe contenere i prediletti poeti latini Virgilio, Orazio, Catullo, Tibullo, Properzioe altri autori citati nel componimento, non c’è traccia nell’Archivio Durini per la sempliceragione che non fu mai rispedito al mittente. Si trova infatti nell’Archivio della Bibliotecadi Brera, ed è stato rintracciato e segnalato dalla Zumkeller (1990, pp. 109-110 e nota 25:Nota di vari Poligrafi, Prosatori e Poeti Latini e Italiani, che si trasmettono da S. Emi-nenza il Sig.r Cardinal Durini alla Reg.a Biblioteca di Brera a publico comodo, e che do-vranno unirsi a quelli già spediti nel mese di luglio 1795).La raccolta libraria del cardinale fu conservata per quasi un secolo nel “Gabinetto Durini”(attuale saletta Gerli), con l’epigrafe oggi scomparsa e il ritratto del donatore (fig. 1) of-ferto dal Durini stesso, come la libreria, e oggi collocato nella sala della Direzione. Nel1886 il fondo Durini fu rimosso dalla sua sede originaria, destinata ad ospitare la raccoltamanzoniana, e parzialmente ridistribuito in varie collocazioni, non senza un danno allasua integrità, aggravato dalla scomparsa del catalogo ragionato citato nella corrispondenzae dall’assenza di un inventario originale, come riferisce sempre la Zumkeller (La biblio-teca Durini, in La Braidense. La cultura del libro e delle biblioteche nella società del-l’immagine, catalogo della mostra [Milano], Firenze, Artificio, 1991, p. 101; Zumkeller,1990, pp. 110-112). Fortunatamente, il donatore aveva contrassegnato ogni singolo vo-lume con l’ex libris “BIBLIOTHECÆ / BRAYDENSI / Ang. M. Card. Durini / D.D.”,che ha costituito la traccia indispensabile per una meritoria ricostruzione del fondo rea-lizzata da Anna Rita Zanobi e Giovanna Valenti (con il contributo di Giuseppe Baretta) econfluita nel volume Il Fondo Cardinal Durini della Biblioteca Nazionale Braidense.Catalogo dei libri a stampa, Milano, Regione Lombardia - Biblioteca Nazionale Brai-dense, 2003, strumento fondamentale per indagare tutti gli aspetti della cultura del mece-nate. Il Fondo Cardinal Durini annovera complessivamente 2800 opere a stampa (esclusigli incunaboli), ma, secondo le due curatrici (ivi, pp. V-VI), avrebbe dovuto compren-derne “circa 3500”. Il trasloco e il parziale smembramento del 1886, la perdita di nume-rosi ex libris causata da vecchi restauri inadeguati e la “mancanza di un inventariooriginale”, che avrebbe guidato la ricostruzione del fondo, hanno infatti impedito l’iden-tificazione di alcune centinaia di libri, rimasti fuori dal catalogo.Il ritrovamento dell’inventario originale della biblioteca del Mirabello si rivela dunqueparticolarmente proficuo, poiché consentirà di recuperare buona parte e, se unito a quellodi Balbiano, tutte le opere disperse del fondo Durini alla Braidense, integrandole al Cata-logo del 2003 e ricostituendo così l’intera biblioteca duriniana nella sua consistenza e fi-sionomia originarie. Il Catalogo potrebbe anche subire un incremento considerevole se sitiene conto che, su un campione di 530 titoli da me riscontrati, ne mancano 186, vale a direil 35 %. Questo spiega alcune clamorose assenze che faticavo a giustificare, come la Di-vina Commedia di Dante e il Decameron di Boccaccio (Geddo, 2010, p. 164); in realtà, ilDurini possedeva il Decameron emendato dell’edizione giuntina del 1573 (n. 1222) e di-verse edizioni della Commedia dantesca, inclusa quella del Giolito curata da LudovicoDolce del 1555 (n. 1708).Le annotazioni di carattere personale e le concise note critiche che accompagnano alcunevoci dell’inventario non possono essere attribuite ad altri che al Durini stesso, mentre lastesura degli elenchi di libri è riferibile a mani diverse. Se ne desume che il cardinale curòpersonalmente la compilazione dell’inventario e probabilmente dettò le voci ai suoi col-laboratori, passando in rassegna uno a uno tutti i libri della sua biblioteca prima di riporlinelle casse destinate alla Braidense.Le postille di carattere personale accrescono il valore di tre opere del fondo, che si rive-lano omaggi diplomatici all’influente prelato. Il Recueil de divers traités sur l’histoire na-turelle de la terre di Élie Bertrand del 1766 (n. 240, cat. 259), composto durante il

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soggiorno in Polonia del geologo svizzero collaboratore di Stanislao Augusto, era stato do-nato al Durini dal sovrano polacco, a riprova che lo scambio culturale col nunzio si esten-deva anche all’ambito, prettamente illuminista, delle scienze. Da Luigi XV provenivainvece l’imponente Plan du Paris di Turgot inciso nel 1739 (n. 274), “solito regalarsi agliAmbasciatori”, donato allo zio nunzio di Francia o al Durini stesso, internunzio a Pariginel 1753-54. Infine, la versione italiana di Cristoforo Boccella del romanzo Numa Pompiliusdel de Florian (n. 1801, cat. 1037), edita a Firenze nel 1792 con la dedica a Maria BeatriceRicciarda d’Este, era un dono dell’arciduchessa, che aveva già fatto omaggio al cardinaledell’Eneide tradotta da Clemente Bondi nel 1790 (Geddo, 2010, p. 152 e nota 52; cat.2697). Note critiche come “strararo e prezioso” (n. 408), “preziosissimo” (n. 554), “raris-simo, e senza prezzo per la minutezza della stampa” (n. 767), “Bellissima Edizione” (n.813), “gioja” (nn. 1695, 1730) e, più frequentemente, “raro” e “bellissimo” denotano laperizia del conoscitore e la passione bibliofila con cui il cardinale formò la sua collezionelibraria.A proposito della formazione della biblioteca duriniana, va rilevata la presenza dei volu-minosi cataloghi di due fra le più importanti biblioteche dell’epoca, quella del plenipo-tenziario Firmian, messa all’asta post mortem nel 1783 (n. 1915, in unione al Gabinettofirmiano [Pitture]), e quella, dispersa nel 1790 e ’93, del mercante milanese residente adAmsterdam Pietro Antonio Crevenna (n. 1926), ex discepolo di Guido Ferrari a Brera,singolarmente affine alla biblioteca del Durini, ricca di classici greco-latini e italiani dellepiù prestigiose tipografie europee del Cinquecento (Manuzio, Giunti, Estienne, Elzevir,Plantin, Vascosan, Giolito de Ferrari etc., per finire col contemporaneo Bodoni). Ma sul-l’analisi del fondo Durini si vedano Zumkeller, 1990, pp. 112-114, e 1991, pp. 101, 281-283 nn. 1.111-1.138.Curiosamente, la lunga lista di libri scelti dal Durini presso il libraio Jourdanpona diCarpentras nel settembre 1775 (Geddo, 2010, p. 137 e nota 28) non trova riscontri nep-pure nell’inventario della donazione, ma rimane a testimonianza delle peregrinazioni delgovernatore di Avignone fra le librerie antiquarie della Provenza, che arricchirono la suaraccolta. L’inventario ci consente ancora di verificare che la quarantina di libri reclamatidall’abate Laforet nel 1792 (ivi, p. 207 e nota 480) furono quasi tutti restituiti dal Durinial legittimo proprietario. La tragedia del Cordara, acquistata dal cardinale ad Acqui Termeo a Vercelli nel giugno 1785, al ritorno da un viaggio a Genova (ivi, p.171 e nota 196), do-vrebbe invece trovarsi nell’inventario della biblioteca di Balbiano.Degna di nota per la sua singolarità risulta, infine, la cospicua rappresentanza letterariafemminile nella biblioteca del cardinal Durini, da Saffo a Madame Dacier, da VittoriaColonna a Tullia d’Aragona.

Descrizione del manoscrittoL’inventario della biblioteca duriniana donata alla Braidense e la Nota dei libri, che si tra-smettono sono entrambi inclusi nella cartella 17 del fondo Famiglia Durini dell’ASDCo.Il primo è contenuto nel fascicolo 19, intitolato: (Senza data). Elenco di opere a stampadonate dal Card. Angelo M. Durini alla Biblioteca di Brera; la seconda nel fascicolo 3, in-titolato: 1755-1795. Carte varie di pertinenza del Card. A.M. Durini.L’inventario della donazione è costituito complessivamente da 46 carte rv, suddivise incinque fascicoli e due bifogli extravaganti, reintegrati al fascicolo [V] nella ricostruzionequi proposta. I fascicoli, disposti casualmente all’interno del primo bifoglio, che fungevada camicia di tutto l’incartamento, sono stati ordinati in una sequenza plausibile e nume-rati sulla base delle date e di altri elementi. I libri elencati sono raggruppati in sei sezioni,una per fascicolo, salvo il [III] che ne contiene due: [Libri Græci et Latini] (fasc. I), Epi-stolæ Latinæ (fasc. II), Libri eruditi ed Epistolari italiani (fasc. III), Libri Italiani (fasc.

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IV), Libri più preziosi (fasc. V).Ogni carta è suddivisa da rigature in cinque colonne, dove sono riportati in forma suc-cinta i dati essenziali dell’opera descritta: l’autore e il titolo; il luogo di stampa ed even-tualmente l’editore; l’anno di stampa; il formato; il numero dei volumi. Il campo “autoree titolo” è compilato in forma abbreviata e approssimativa. Il dato mancante è segnalatoda una lineetta.I fascicoli non sono uniformi: possono variare il formato (compreso fra cm 36,7 x 25 e cm33 x 22 circa), la legatura (a cordicella o a filo), la rigatura (a matita o a secco), il tipo diinchiostro (bruno o marrone) e infine la grafia e le modalità di compilazione, che segna-lano la presenza di mani diverse (probabilmente tre). Un compilatore preferisce anteporreil formato all’anno di stampa, un altro sostituire l’“In” del formato con le virgolette, an-teporre “Tom.” al numero dei volumi o variare la punteggiatura.Il fascicolo [I], privo di intestazione, è composto da 6 carte non numerate, di cm 36,7 x 25circa. Le cc. 1r-6r contengono un elenco di 374 opere di autori greci e latini (circa il 19 %sul totale), in calce al quale c’è un’accusa di ricevuta firmata dal vice bibliotecario di BreraAngelo de Vecchi e datata 16 luglio 1795. Sia il contenuto sia la data precoce accertanoche si tratta del primo contingente di libri ceduto dal Durini alla Braidense. La mano delcompilatore non si riscontra negli elenchi successivi.Il fascicolo [II] è intitolato Epistolæ Latinæ e consta di 4 carte di cm 36,7 x 24,5 circa. Lecarte sono numerate per pagina al recto e al verso; in calce a ogni pagina è indicato incifra romana il numero (spesso impreciso) dei volumi inventariati. Le cc. 1r-4v ospitanouna lista di 216 epistolari latini (circa l’11 %), al termine della quale c’è un’accusa di ri-cevuta del de Vecchi, datata 23 luglio 1795.Il fascicolo [III] è costituito da 12 carte di cm 33 x 22 circa, numerate per pagina al rectoe al verso da 1 a 8. Contiene le sezioni Libri eruditi (cc. 1r-6v) ed Epistolari Italiani (cc.8r-9v), separate da una carta bianca, la prima di 281 titoli (circa il 14 %), la seconda di 109(circa il 5 %). In calce al secondo elenco c’è l’accusa di ricevuta del de Vecchi, datata,come la precedente, 23 luglio 1795 e seguita da 3 carte bianche. Le cc. 2v e 3rv, e più an-cora la c. 4rv sono parzialmente danneggiate da macchie di umidità e lacerazioni, chehanno reso difficoltosa la lettura.Il fascicolo [IV] è intitolato Libri Italiani (fig. 24) e consta di 12 carte, non numerate, didue formati differenti: le prime 8 misurano cm 36,7 x 24,5 circa; le rimanenti cm 34 x 22circa. La lista, di 697 libri (circa il 35 %), termina in fondo alla c. 12v senza una nota diricevuta, e questo lascia presumere che si tratti di un elenco mutilo.Il fascicolo [V] è intitolato Libri più preziosi. Allo stato attuale è composto da 8 carte nonnumerate, di cm 33 x 22 circa. È mutilo poiché l’elenco di 188 voci (cc. 1r-4v) termina afondo pagina senza un’accusa di ricevuta ed è seguito da 4 carte bianche. A differenzadegli altri fascicoli, la rigatura è a secco, e non a matita, e la filigrana è formata da un tri-foglio unito a un cerchio con la sigla AS. La sezione comprende libri quasi esclusivamenteitaliani e latini, inclusi quelli di autori contemporanei protetti dal Durini, come l’operaomnia in 6 tomi del latinista gesuita Guido Ferrari pubblicata dal mecenate nel 1791(n. 1889, cat. 1008).Il bifoglio extravagante [I], non numerato, misura cm 33 x 22 circa. La c. 1rv contiene unelenco mutilo di 40 libri, prevalentemente, ma non esclusivamente, italiani, tra cui figu-rano opere di protetti o amici del cardinale a lui dedicate, come la Scelta di rime toscanee milanesi [parte VI] del Balestrieri (n. 1869, cat. 168), le Odi del Cassola (n. 1882, cat.534), Delle antichità italiche del Carli (n. 1898, cat. 505) e la Storia di Milano di PietroVerri, non dedicata ma donata al Durini dall’autore (n. 1888, cat. 2710). Tanto il contenuto,quanto le caratteristiche fisiche del bifoglio – filigrana, misure, distanza tra i fori di lega-tura, rigatura a secco e modalità di compilazione – risultano compatibili con il fascicolo

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[V] contenente la sezione Libri più preziosi. Va tuttavia segnalata un’incoerenza internaal bifoglio, dove il medesimo compilatore, passando dal recto al verso della stessa carta,ha usato la rigatura a matita e introdotto le virgolette nella colonna del formato.Anche il bifoglio extravagante [II] misura cm 33 x 22 circa. L’elenco di 51 titoli, ad evi-denza mutilo, si conclude alla c. 2r con un’accusa di ricevuta firmata dal bibliotecarioLongo e datata 27 luglio 1795, seguita da una pagina bianca. Fra i titoli inventariati, quasiesclusivamente italiani e contemporanei, si segnalano le Opere dell’Algarotti in 10 tomidel 1778-84 (n. 1911), l’Elogio del Mengs del Bianconi del 1780 (n. 1943, cat. 269) e i trevolumi manoscritti della Nunziatura di Polonia del Durini oggi nel fondo Durini del-l’ASDCo, ben degni di figurare nella sezione dei “Preziosi” a cui dovevano appartenere.Anche in questo caso, infatti, la tipologia delle opere, le misure, la filigrana e la grafiacollimano con quelle del fascicolo [V], mentre la rigatura a matita e le virgolette si alli-neano alla c. 1v del primo bifoglio. Dobbiamo dedurne che entrambi i bifogli erano ori-ginariamente legati a quest’ultimo fascicolo.Nella trascrizione abbiamo quindi ricostruito in maniera coerente il fascicolo [V], inse-rendo il secondo bifoglio all’interno del primo, e ricollocando il quaderno ottenuto dallasomma dei due bifogli all’interno del fascicolo aperto a metà. In questo modo l’elenco deilibri, precedentemente interrotto alla c. 4v, prosegue sulle cc. 5rv (ex c. 1rv del bifoglioI), 6rv e 7r (ex 1r-2r del bifoglio II), dove si conclude con l’accusa di ricevuta del 27 lu-glio 1795. Le cc. 7v (ex 2v del bifoglio II), 8rv (ex 2rv del bifoglio I) e 9r-12v sono bian-che. Il fascicolo [V], integrato con i due bifogli extravaganti, risulta costituito da 12 cartee l’elenco dei Libri più preziosi composto da 279 titoli (circa il 14 %).I libri inventariati nei cinque fascicoli descritti ammontano a 1956.La Nota dei libri, che si trasmettono, posta in chiusura dell’inventario, contiene una listadi 7 opere a stampa spedite dal cardinal Durini da villa Mirabello il 31 luglio 1795, conaccusa di ricevuta del 1° agosto firmata dal bibliotecario coadiutore Tommaso del Poggio,che si augura “la continuazione de suoi preziosi doni”.Con quest’ultima aggiunta l’inventario annovera complessivamente 1963 titoli, che do-vevano comporre la biblioteca del Mirabello.

Criteri di trascrizioneLa trascrizione rispetta l’ortografia dei testi originali e ne conserva le abbreviazioni, lemaiuscole e le minuscole, l’interpunzione, gli accenti e gli apostrofi, le sottolineature. Siè rispettata anche la grafia del manoscritto, mantenendo l’oscillazione fra æ e ę, con cui èindicato il dittongo ae, e riproducendo i caratteri apicali delle parole abbreviate per con-trazione.Gli interventi sono stati limitati ai seguenti casi: abbiamo introdotto la numerazione pro-gressiva e consecutiva dei libri inventariati; rettificato fra parentesi quadre l’anno distampa, il nome dell’autore e il titolo del libro solo quando strettamente necessario (adesempio L’ollio [ma Lollio]); integrato fra parentesi quadre le parole lacunose; segnalatocon [sic] gli errori più vistosi e i refusi; evidenziato col corsivo il campo “autore e titolo”.Il testo è stato emendato dalle correzioni e cancellature presenti, che non si è ritenuto diriportare.

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Archivio Storico della Diocesi di Como (ASDCo), Famiglia Durini, tit. II, gr. 7°,cart. 17, fasc. 19.

Fascicolo [I]

[c. 1r]1. Pindarus Salmurii. In 4. pic. 1620.2. Anacreontis Odaria Parmæ.3. Stobæi Dicta poetarum Paris.4. Anacreontis Odaria Parmæ ad Card. Durin. 4. pic. 1784.5. Aristæneti Epistolæ Antoerpiæ Plantini. 8. 1566.6. Nonni Dionysiaca Antoerpiæ Plantini. 4. 1569.7. Æschinis, et Demosthenis Orat. Vascosanus. 4. 1554.8. Apollonii Rhodii Argonaut. Henric. Steph. 4. 1574.9. Challimacus Henric. Steph. 4. 1577.10. Robertson Thesaurus Ling. Græc. Cantabrigiæ. 4. p. 1676.11. Herodiani Hist. interp. Politiano Henric. Steph. 4. p. 1581.12. Æschili Tragæd. Henric. Steph. 4. p. 1557.13. Sophoclis Traged. 7. Henric. Steph. 4. p. 1568.14. I Nemei di Pindaro Roma Giunchi. 4. p. 1768.15. Ismj di Pindaro Roma Giunchi. 4. p. 1768.16. Musæi. opusc. de Herone, et Leand. Aldus. 12. —17. Dionysii Afri de situ Orbis Basileæ. 4. p. 1522.18. Vigerus de Idiotismis Ling. Græc. Lundini. 12. 1678.19. Juris Orientalis Henric. Steph. 12. 1573.20. Heliodori Æthiopica Feburier Parisiis. 8. 1619.21. Psalterium Davidis Græc. Basileæ Oporinus. — 1555.22. Le Jardin des Racines Græc. Paris. 8. 1740.23. Sophoclis Trag. Glasguæ. — 1745. Tom. 2.24. Nuum [ma Nouum] Test. Græc. Lat. Beza interp. Genevæ. 12. 1628.25. Æschyli Traged. Glasguæ. 12. 1746. Tom. 2.26. Homeri Ilias Glasguæ. 12. 1747. T. 2.27. Carmina Novem Poetarum Græc. Henric. Steph. 16. 1560.28. Dictys Cretensis Amstelodami. 24. 1631.29. Lamberti Bossi [ma Bosii] Antiquit. Atticæ. Bernæ. 24. 1716.30. De Idiotismis Græc. dic. Cramoisii Parisiis. 12. 1627.31. Anacreontis Ode Josuæ Barnes Cantabrigiæ. 12. 1705.32. Comic. Græc Senten. Henric. Steph. 24.1569.33. Epictet. et Cebet. Tab. Lugd. Bat. 24. 1634.

[c. 1v]34. Hist. Rom. Scriptores Græc., et Lat. Henric. Steph. In 8. 1568.35. Homeri, et Hesiodi Certam. Henric. Steph. 12. 1573.36. Polemonis Sophist. Orat. Tolosæ. 12. 1637.37. Orphæi Opera Traiec. ad Ren. 12. 1637.

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38. Magni Basilii Gramat. Græc. Lutetiæ. 12. 1585.39. Sophoclis Traged. Plantini. 18. 1579.40. La Togonia [ma Teogonia] d’Esiodo del Conte Carli Venetia. 8. 1744.41. Eschinis Dialogi Amstelodami. 8. 1711.42. Apophthegmata Græc. Lat. Plantini. 8. 1609.43. Epiphanii Epis. Comment. Basileæ. 4. 1529.44. Coluthi de raptu Helenæ Matriti. 4. pic. 1770.45. Anacreontis Odae Henric. Steph. 4. p. 1554.46. Florilegium Epigramatum Græc. Paris. Badius. 8. 1531.47. Parod. Moral. Henric. Steph. 12. 1575.48. Incerti scriptoris Fabule. Lugd. Batav. 12. 1745.49. Homerici Centones Græc. Lat. Henric. Steph. 24. 1578.50. Theophrastus Glasguæ. 12. 1743.51. Homerus Wetsteniana Amstel. 12. 1707. T. 2.52. Ulyssea Aldus. 12. 1521.53. Homeri vita Ricard. Steph. Angl. — 12. 1587.54. David Reg. Psal. Lib. Plantin. 24. 1584.55. Dionysii Petavii Paraph. Psal. Parisiis. 12. 1637.56. Empedoclis Poesis philosophica Henr. Steph. 12. 1573.57. Procli Diadochi paraf. in Ptol. Lib. Lugd. Batav. 12. 1635.58. Calligraphia Græc. Parisiis. 8. 1619.59. Novum Test. Græc. Lat. Parisiis. 24. 1549.60. Apophthegmata Græc. Henric. Steph. 24. 1568.61. Hesiodi Æscrei Lugd. Bat. 12. 1658.62. Meursii ad Theocrit. Lugd. Batav. 12. 1597.63. Eustathii de Ism. amoribus Parisiis. 12. 1618.64. Janua Linguarum vers. Græc. Amstelodami. 12.1665.65. Demosthenis Orat. de Corona Parisiis. 12. 1735.66. Antiquitatum Homericarum Lugd. Batav. 12. p. 1677.67. L’Edip. de Sophocl. Trag. Græc. Parisiis. 12. 1692.68. Collecta Divi Gregorii Naz. Paris. 12.1718.69. Palæphati de incredibilibus Amstelodami. 24. 1649.

[c. 2r]70. Achillis Tatii de Clitophontis amoribus Lugd. Bat. In 24. 1640.71. Caninii Grammat. Paris. 12. 1578.72. Novum Testam. Græc. Curcællei Amstel. Elzevir. 12. 1658. Tom. 2.73. Grammatica di Porto Reale Parisiis Vitré. 8. 1655.74. Homeri Ilias Lat. vers. ab Eobano Hesso Parisiis. 18. 1545.75. Luciani Colloquia Amstellodami. 24. 1708.76. Supplement. Homeri Francofurti. 8. 1614.77. Clavis Homerica Roterodami. 12. 1655.78. Aristidis Orationes Pauli Stephani. 12. 1604. T. 3. Vol. 2.79. Homeri, et Hesiodi Certam. Henric. Steph. 12. 1573.80. Antonini Liberalis Congeries Transfor. Amstelodami. 12. 1676.81. Pachymeri Paraf. Paris. 8. 1561.

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L’inventario della biblioteca di Angelo Maria Durini donata a Brera

82. Lysiæ. Orat. Græc., et Lat. Cantabrigiæ. 8. 1740.83. Theocriti aliorumque Idyllia Henric. Steph. 18. 1579.84. I medesimi Idilii in Francese Paris. 12. 1686.85. Brucherii. Comment. In Apophthegmata Paris. 12. 1528.86. Locutiones Græc. Duaci. 12. 1598.87. Ori Apollinis Niliaci de sacris Paris. 12. 1551.88. Hesiodi Ascræi Opuscula Basileæ. 12. 1539.89. Aristologia Pindarica Græc. Lat. Basileæ. 12. 1556.90. Carmina novem Illustr. fæm. Antuerpiæ Plantin. 12. 1568.91. D. Basilii Orationes Paris. 12. 1556.92. Eunapius Sardianus ex Commelino Interp. — 12. 1596.93. Synesii Ep., et aliorum Paris. 12. 1570.94. Pindaro dell’Adimari In Pisa. 4. 1731.95. Aristæneti Epist. Græc. Trajecti ad Rhenum. 12. 1737.96. Schediasmatum Henric. Steph. 12. 1578.97. Sententiæ Nazian. Plantin Anthuerpiæ. 12. 1568.98. Isocratis Orationes Flexiæ. 8. 1608.99. Dionysii Areopagitæ Opera Parisiis. 12. 1562.100. Demetrii Phallerei de Elocutione Parisiis Morelli. 12.1555.101. Tyrocinium Ling. Græc. Paris. 12. 1701.102. Menandri reliquæ Amstelodami. 8. 1709.103. Sibillina Oracula Paris. 8. 1607.104. Dictionarium Lat. Gal. Græc. Rothomagi. 4.1665.105. Conciones ex Græc. Lat. excerpt. Henric. Steph. in fogl. 1570.

[c. 2v]106. Aristophanis Comędiæ Kusterus Amstelod. in fogl. 1710.107. Vita S. Justini Lutetiæ Rob. Steph. in fogl. 1551.108. Xenophontis opera omnia Henric. Steph. in fogl. grand. 1581.109. Vetus Testam. Gręc. Franequeræ. 4. 1709. Tom. 2.110. Egesippi Historia Coloniæ. in fogl. 1544.111. Miscellanea Car. Gręc. cum vers. Lat. Lundini. in fogl. 1722.112. Homeri opera e Gręc. trad. Venetiis. in fogl. 1516.113. Lycophronis opera Oxonii Scheld. in fogl. 1697.114. Jamblichi de Mysteriis Oxonii Scheld. in fogl. 1678.115. Thophrastii [ma Theophrasti] opera Gręc. Lat. Lugd. Bat. in fogl. 1613.116. Epigram. Gręc. Brodæi Froncofurti Wechel. in fogl. 1600.117. Divi Chrysostomi orat. Lutetię. in fogl. 1604.118. Appiani Alex. Rom. Hist. Lutetię. Cav. Steph. in fogl. 1551.119. Joan. Stobæi Eglog. Antwerp. Plant. in fogl. 1575.120. Philonis Judęi opera Paris. in fogl. 1552.121. Platonis opera Ficini interp. Basileę. in fogl. 1532.122. Platonis opera omnia Henric. Stephani. in fogl. 1578. Tom. 3.123. Poetę Gręci. Principes Henric. Steph. in fogl. 1566.124. Lexicon Gręc. Lat. Scapulæ Lugd. Bat. in fogl. 1652.125. Plutarcus Lutet. Vascosani. in fogl. 1558.

Cristina Geddo

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126. Lexicon Francisci Porti Gręc. Lat. Genevę. in fogl. 1592. Tom. 2.127. Hieroglyphica Joannis Pierii Basileę. in fogl. 1567.128. Florilegium veterum epigrammatum Commeliniano. in 4. 1604.129. Morini opera de Sac. Eccl. Ordinationibus Parisiis. in fogl. 1655.130. Tesoro della Ling. Gręc. Vol. Parigi. in fogl. pic. 1709.131. Plinius Harduini Parisiis. in fogl. gr. 1723. T. 3.132. Ditionario del Bayle Amsterdam. in fogl. 1740. Vol. 4.133. Plotinus Ficini interp. Salingiaci. in fogl. 1540.134. Herodiani Gordianus — — —135. Casauboni Epistolę Roterodami. in fogl. 1709.136. Launoi Epistolę Cantabrigię. in fogl. gr. 1689.137. Thucydidis opera Henric. Steph. in fogl. 1564.138. Demosthenis opera Lutetię. in fogl. 1570.139. Claudianus variorum Amstel. Elzevir. 4. 1665.140. Terentii comędię Lugd. Bat. 8. 1657.141. Terentius Aldus Venetiis. 12. 1517.

[c. 3r]142. Sulpicii Severi Hist. Lugd. Batav. In 8. 1647.143. Epistolę Gręchanicę — In fogl. 1606.144. Virgilius Rouęi Paris. in 4to 1722.145. Phedri Fabulę Amstel. 4. gr. 1701.146. Lucretius Londini Tonson. In fogl. 1712.147. Virgilius. Cantabrigiæ. 4. gr. 1701.148. Terentius Cantabrigię. 4. gr. 1701.149. Horatii opera Cantabrigię. 4. gr. 1699.150. Cat. Tib. Prop. opera Cantabrigię. 4. gr. 1702.151. Historię Aug. Scrip. VI Lugd. Bat. 8. 1661.152. Plautus variorum Lugd. Bat. 8. 1645.153. Valerii Setini Argonauticon Plantin. 12. 1565.154. Salustius Venet. Aldus. 12. 1521.155. Martialis Aldi. 12. 1517.156. Senecę. Tragedia Amstelodami. 12. 1645.157. Lactantius variorum Lugd. Bat. 12. 1652.158. Statii op. om. Apud Colin. Paris. 12. 1530.159. Justinus Boxhornii Amstel. ap. Janson. 12. 1653.160. Gręcorum Respub. ab Emmio descrip. Lugd. Bat. Elzevir. 16. 1632.161. Q. Curtii Hist. Amstel. Elzevir. 8. 1664.162. Jul. Cęs. Scaligeri Lute. Vascosani. 8. 1557.163. Calphurnii Eglogę Tiguri. 12. 1537.164. Querolus Ant. Com. Paris Rob. Steph. 12. 1564.165. Joviani Pontani opera Lugduni. 8. 1514.166. Quintiliani institutiones Paris Colineę. 4 pic. 1541.167. Horatius variorum Lugduni. 4. 1561.168. Svetonius Plantini. 4. — [1574.]169. Appianus Alex. Venetiis. 8. 1526.

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L’inventario della biblioteca di Angelo Maria Durini donata a Brera

170. Florus variorum Amstelodami. 8. 1702. To. 2.171. Manilius Scaligeri Lutetię Rob. Steph. 8 1579.172. Pauli Jovii Elogia Florentię. In fogl. 1551.173. Opera Poetarum Latinorum Londini. in fogl. 1713. Vol. 2.174. Horatius ad usum Delfini Paris. in fogl. pic. 1691.175. Barberini Urb. PP. VIII. Poemata Parisiis. in fogl. 1642.176. Censurinus de die natali Lugd. Bat. 8. 1767.177. Catullus perantiquus — In fogl. pic. —

[c. 3v]178. Salustius variorum Venetiis. In fogl. 1737.179. M. Jul. Cic. Dialogus Apud Vascosanu. In fogl. 1539.180. Josephi Scaligeri Opuscula Paris. In fogl. 1610.181. Lucretius Lambini Parisiis apud Rovilium. In fogl. —182. Rei accipritarię [ma accipitrariæ] Scriptores Lutetię. 4. 1612.183. Damasus Bayerii Romę. In fogl. 1756.184. Theophyladi Institut. Paris. 4. 1651.185. Cumberland de legib. naturę Lundini. 4. pic. 1672.186. Seneca Lipsii Antuerp. Plantin. In fogl. gr. 1632.187. Antiquis. Virgiliani Codicis frag. et pict. ex Bib. Vatic. Romę. In fogl. 1741.188. Ciceronis opera omnia Paris Cav. Steph. In fogl. 1555. Tom. 3189. Papinii Statii opera Parisiis. In fogl. 1618.190. Petronii Arbitri Satyricon Lutetię. In 12. 1587.191. Apulei Metamorphoses Goude. In 8. 1650.192. Tychonis Brahe Epist. astr. Uraniburgi. In 4. gr. 1596.193. Element. geometr. In Frances. Lamy Paris. In 12. 1740.194. Tusc. Quęst. Cic. ad Brut. Venet. Aldo. 12. 1546.195. Il Cardinalismo senza il luogo di stampa. 18. 1668. T. 3.196. Æliani Hist var. Salmurii. 12. 1668. T. 2.197. Florus variorum Amstel. Elzevir. 8. 1660.198. De vita Alexandri VI. PP. Annover. 4. pic. 1696.199. Angeli Politiani op. om. Lugd. Grif. 12. 1546. T. 2.200. Apulejus Aldi. 12. 1521.201. Giraldi dialogi Florentie. 12. 1551.202. Hist. Card. Mazarini Venetia. 16. 1683.203. L’Adone del Marino Amsterdam. 12. 1679. Vol. 2.204. Heinsii Aristarchus Elzevir Lugd. Bat. 8. 1627.205. Petronii Satyricon variorum Amstelodami. 8. 1669. To. 2.206. Tursellini Hist. Ultrajecti. 12 1703.207. Vellejus Paterculus variorium Lugd. Bat. 12. 1653.208. Cic. de Offic. Aldo. 12. 1519.209. Scoperta delle longitudini in francese Avignone. 12. 1755.210. Robortelli op. var. Florentię. 8. 1548.211. Terentii Comiędię Florent. ap. Junc. 8. 1565.212. Svetonius variorum Lugd. Bat. 8. 1662.

Cristina Geddo

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[c. 4r]213. Scanderberg. Hist. Paris. In 12. 1709.214. Sectani Satyre Amstel. Elzev. 8. 1700. Tom. 2.215. De agrorum conditionib. variorum Parisiis. 4. 1554.216. Simbola Caussini Paris. 4. 1618.217. Elena rapita Tradut. Venetia. 12. 1741.218. De poetis Parthenii Venetis. 4. 1563.219. Petrarchę op. omnia Henric. Basileę. In fogl. 1554.220. Concor. Bibl. Hug. Cardi. Lugduni. 4. 1649.221. Gravinna [sic] della ragion poetica Venet. 4. 1731.222. Cornelius Nepos Paris. 4. 1675.223. Vitruvius Venetiis. In fogl. 1567.224. Camdemni annales Rer. Angl. Lundini. In fogl. 1615.225. Ædes Barberinę Romę Mascardus. In fogl. 1642.226. Borgia Vatic. Confes. Romę. In fogl. 1776.227. Ditionario matematico in francese Paris. In fogl. 1691.228. Ferrari de florum cultura Romę. In 4. 1633.229. Thomę Mori de Rei statu Basileę. In 4. 1518.230. Lettere Pastorali del Arcives. di Sens in franc. Paris. In 4. 1750.231. Boschornii monumenta Amstel. In fogl. pic. 1638.232. Iscritione albane del Marini Roma. 4. 1785.233. Istoria de Pontefici d’Avignone Avignone. 4. 1774.234. Gaguini Hist. Gal. Rarissimo — 4. 1500.235. Vollaterani Comentaria Basileę. In fogl. 1544.236. Pontificalis Eccl. Gręc. Alberti Paris. in fogl. 1643.237. Vindicia Hispanica Anterp. Plantin. in fogl. 1647.238. Baccetii Septim. Hist. Romę. In fogl. 1724.239. Peyssonnel Obser. Hist. Geograf. Paris. 4. 1765.240. Racolta di diversi trattati sopra l’istoria naturale in francese

donatomi dal Ré di Polonia Avignone. 4. 1766.241. Obsidio Cremonensis Mediolani Malatesta. In fogl. —242. Opere di Pio VI Roma. in 4. T. 4.243. Negoziazioni diverse in francese Paris. — 1544.244. Reboulet. Hist. de Clement XI Avignon. 4. 12. 1752.245. Historia di Luigi XIV in franc. — 4. 1742. Vol. 3

[c. 4v]246. Premotione Fisica in Franc. Paris. 4. 1713.247. Furietti de Musivis Romę. Salvioni. 4. 1752.248. Fanniani de Bello Arriano Mediolani. 4. 1604.249. L’uomo di Lettere in franc. Geneve. 4. 1777.250. Zanotti Coment. de vit. Romę. 4. 1785.251. Justi Lipsii op. om. Antuerpię Plantin. 4. 1628. T. 9.252. Scioppi opera Moguntię. 4. pic. 1607.253. Scaligeri poeticę Paris. 4. pic. 1607.254. Bentivoglio guerra di Fiandra — 8. 1634.

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L’inventario della biblioteca di Angelo Maria Durini donata a Brera

255. Erithręi Pinacotheca Colon Agrip. 12. 1645.256. Resp. Olandię, et urbes Lugd. Bat. 24. 1630.257. Merulę Geograph. Amstel. 24. 1636. T. 5.258. Sciopii Infamia Famiani Stradę Soc. Jesu. [sic] Amstelodami. 24. 1663.259. Pauli Jovii Illustr. Viro. Vitę Florentie. In fogl. 1549.260. Pontani Amstelodamensium Histor. Amstelo. 4. 1611.261. Pauli Emilii de rebus gentis Francorum Paris ap. Vascos. in fogl. 1539.262. Camdeni de nobilitate Anglicana Lundini. In fogl. 1607.263. Ambasciata del Card. du Perron in franc. Paris. in fogl. 1623.264. Scritture diverse relative alla Santa Sede e la Francia — 12. 1688.265. De re vestiaria Bayfii Lutez. ap. Cav. Steph. 8. 1553.266. Dionis Nicęi Rerum Romanarum Lutez. Rob. Stef. 4. 1551.267. Vetus Latium profanum Corradini Romę. 4. gr. 1704.268. Graziani de vir. Illustr. Lutetię Paris. 4. 1680.269. Ducatiana in franc. Amstel. 12. 1738.270. L’inoculation poema Amsterdam. 8. 1773.271. Æineę Silvii Picc. Hist. Bohem. Helmestadii. 4. 1699.272. Thuani index in opera sua Geneve. 4. 1634.273. Racolta di molte parti d’Archittetura di diversi maestri tanto d’Italia,

che di Francia, del Dumon Paris. In fogl. 1765. T. 2.274. Plan du Parì solito regalarsi agli Ambasciatori, dono di Luigi XV

Paris. in fogl. stra. gr. 1739.275. Epitalamia Parme. 1775.276. Raccolta de marmi antichi che si trovano nella galleria di Dresda —

T. II in Vol. I. in fogl. stra. 1733.

[c. 5r]277. Saggio de’ Caratteri Russi Bodun. In fogl. —278. Le Forche Caudine In Caserta. In fogl. 1778.279. Budęi Coment. Paris Rob. Steph. — 1548.280. Diodori Siculi Bibl. Hist. Henric. Steph. In fogl. 1559.281. Uomini Illustri — In fogl. gr. —282. Petri Victorii variarum Florent. 4. 1569.283. Platina de Vitis Pontif. — In fogl. pic. 1529.284. Bulengeri de Circo Romano Lut. Paris. 12. 1598.285. De scriptorib. Frisię Colon. Agrip. — 12. 1591.286. Barlęi Orationes Amstel. Blaeu. 12. 1661.287. Bernardi Sacci Patr. Papiensis opera Papię. 4. pic. 1565.288. Pignorii Miscellanea Patavii. 4. —289. Euphormii Barclai Satyricon Lugd. Bat. 12. 1637.290. Firmiani Petri Somnia Paris. 12. 1659.291. Accademię Loaniensis orationes Colonię. 12. 1645.292. Grotius de veritate Relig. Xtianę Hagęcomitum. 12. 1724.293. Pascalii Legatus Amstelodami. 12. 1645.294. Note in Grotium de jure belli et pacis Amstel. 12. 1653.295. Mureti orationes Lugduni. 12. 1586.

Cristina Geddo

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296. Famiani stradę prolusiones Amstel. 12. 1658.297. Hieroclis com.ent. in Carmina Pitagorę Paris. 12. 1583.298. Albertus Magnus de secretis mulierum Amstel. 12. 1669.299. Heinsii de Tragędia Lugd. Bat. Elze. 12. 1643.300. De generib. ebriosorum Germanię impes. 12. 1565.301. Thomassini de tesseris Amstel. 12. 1670.302. Vinnii institutiones Imperiales Amstel. Elzevir. 12. 1665.303. Pignorii Coment. de servis Patavii. 4. 1656.304. Heineccii antiq. Rom. Syntagma Hale Magd.bur. 8. 1719.305. Grotii Annales Amstel. Bl.u. 12. 1658.306. Sigonius de antiquo jure Civium Paris. 12. 1573.307. Ragazonii in Epist. Cic. Venez. Aldo. 12. 1555.308. Cottę memorialia Lugduni. 8. 1556.309. Burchardi Bibliotech. Lypsie. 12. 1734.310. Pasoris manuale Amstel. 12. 1683.311. De Marca dissertationes Paris. 12. 1669.312. Colomesii Opuscula Paris. 16. 1668.

[c. 5v]313. Baconi de sapientia veterum Lugd. Bat. In 16. 1633.314. Schombornerii Politicorum Amstel. Elzevir. 12. 1642.315. Barclaii cum clave Lugd. Bat. Elze. 12. 1630.316. Vossius de studiis Traiecti ad Rer. 16. 1658.317. Machiavelli Hist. Florent. Lugd. Bat. 12. 1643.318. Baconis sylva sylvar. Amstel. Elzevir. 12. 1661.319. Puteani Orationes Loanii. 8. 1615.320. Neuhusii Theatrum Ingen. hum. Amstel. 12. 1664.321. Petrarca de remediis Roterodami. 12. 1649.322. Hentznerii itinerarium Norimberge. 12. 1629.323. Heinsii orat. Lugd. Bat. Elze. 12. 1640.324. Frossardus, et Cominęus Amstel. — 1656.325. Pręstantium virorum Satirę Lugd. Bat. 16. 1655. T. 2.326. Historia Belgicorum tumultuum Amstel. 16. 1641.327. Erasmi Roterod. Colloquia Amstel. Elze. 12. 1679.328. Idem de conscribendis Epist. Lugd. Bat. 12. 1645.329. Facetię facetiarum Pathopoli. 16. 1657.330. Iuvenci sacra poesis Lugduni. 16. 1566.331. Quęrela pacis Erasmi Lugd. Bat. 16. 1651.332. Erasmi eiusdem epitome Amstel. 12. 1649.333. Thomę Mori disert. Epist. Lugd. Bat. Elze. 16. 1625.334. Epist. Hypocratis et aliorum Commelin. 8. 1601.335. Erasmi vita Lugd. Bat. 16. 1642.336. Ovidi Metamorphoses Paris Bucard. In fogl. 1496.337. Contareri [ma Contareni] Card. Op. Paris. In fogl. 1571.338. Choppini de S. Politia forensi Paris. in fogl. 1589.339. Machiavelli discorsi — 4. gr. 1550.

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L’inventario della biblioteca di Angelo Maria Durini donata a Brera

340. La giusta statera de Porporati Genevra. 16. 1650.341. Minucii de Idolorum vanitate Lutetię. 4. pic. 1643.342. Guicciardini Sacco di Roma Parigi. 12. 1664.343. Pii PP. VI Responsio Romę. in fogl. 1790.344. Ælius Spartianus, et alii Lugd. Bat. 16. 1632.345. Statii Papini opera Antuerp. Plantin. 8. 1595.346. Annei Lucani de Bel. Civil. Lutet. Rob. Steph. 8. 1545.347. Salustii Hist. Antuerp. Plantin. 12. 1579.348. Martini Storia della musica Bologna. in fogl. pic. 1757. T. 3

[c. 6r]349. Nozze di Filippo V Parma. in fogl. 1717.350. Annotazioni critiche d’Orazio Avignon. 12. 1697. Tom. 2.351. M.o T. Cic. Consolatio Lugd. Griph. 12. 1584.352. Gellii. Noctes Attice Lugd. Bat. 12. 1644.353. Quinti Curtii. Lugd. apud Grif. 12. 1545.354. Valerius Max. Salmasii Lugd. Bat. 12. 1640.355. Martialis Epigram. Paris ap. Colineu. 12. 1539.356. Verrii Flacci opera. Ve.tiis. 12. 1559.357. Silii Italici de Bello punico Paris Colineo. 12. 1531.358. Boetii Consol. philosoph. Lugd. Bat. 12. 1656.359. Persii Flacci Sattirę. Paris. 8. 1615.360. Frontini stratagemmata Lutetię. 12. 1763.361. Pędiani expositio Aldo. 8. 1522.362. Alciati emblemata Patavii. 4. 1621.363. Philippicę Ciceronis Paris Vascosan. 4. 1537.364. Lucretius Lambini. Paris. 4. 1563.365. Juvenalis, et Persii Satir. varior. Lugd. Bat. 4. 1671.366. Justinus variorum Lugd. Bat. 8. 1650.367. Sallustius variorum Lugd. Bat. 8. 1649.368. Valerius Max. variorum Lugd. Bat. 8. 1655.369. Juvenalis satirę. Cantabrigię. 4. pic. 1763.370. T. Lucretii Cari de rerum natura Amstelodami. 8. 1754. Tom. 2.371. Bucol. Geor. Virgilii (bellissimo) — 4. —372. Ausonius Aldi Venetiis. 16. 1517.373. Ovidii Nasonis in Ibin. Lugduni. 4. pic. 1663.374. Horatius Bentlei Cantabrigię. 4. gr. 1711.

Milano. 16. Luglio. 1795Confesso io infra.tto che vi si sono ricevute le sopradescritte opere quali da Sua Eminenzail Sig.r Cardinale Durini vengono generosamente donate a questa R.a Biblioteca di Breraper conservarsi a comodo pubblico, ed in fede

Angelo de Vecchi R.o V. Bibliot.

[c. 6v bianca]

Cristina Geddo

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Fascicolo [II]

1 [c. 1r]Epistolæ Latinæ

375. Tancii Epistolæ Marburgii In 8 1752 Tomi376. Cornelii Agrippæ Epistolæ Lugduni “ 8 —377. Lauri Perusini Epist. Perusiæ “ 8 1618378. Ricci Orat. et Epist. Pat. Manfré “ 8 1748 4379. Commercii Leibnitiani Epist. Annover “ 8 1745 2380. Theod. Bezę Epist. Genevæ Vignon “ 8 1575381. Mich. Bruti Epistolæ (Rarissimo) Cracoviæ “ 4 1683382. Puteani Eryc. Epist. Coloniæ Elzevir “ 12 1617383. Aoni Palearii Verul. Epist. (raro) Basileæ “ 12 —384. Zuichemi Epistolæ Leoardiæ “ 12 1661385. Morini Epist. et Opus. Parisiis “ 12 1675386. Joseph. Laurentii Epist. Venetiis “ 12 1622387. Pauli Manutii Epist. Venetiis apud Aldum “ 18 1580388. Epistolæ Car. Vir. (raro) Venetiis “ 12 —389. P. Benbi [ma Bembi] Card. Epist. Coloniæ “ 12 1582390. Mauroceni Epist. Venetiis “ 8 1625391. Grævii Epist. Hamburgi “ 8 1713392. Dionysii Pet. Epist. (raro) Parisiis Cramoisy “ 8 1642393. Petri de Vineij Epist. (rarissimo) Ambergæ “ 12 1609394. Neuhusii Epist. Amstelodami Janson “ 16 1647395. Vitruvii de Confic. Epist. Venetiis “ 12 1538396. Bonomii Epist. Bononiæ “ 16 1663397. Jacobi Sadoleti Epist. (raro) Lugduni Gryphi “ 8 1560398. Franc. Modii Epist. Francoforti Wechel “ 8 1584

XXVIII2 [c. 1v]399. Hadr. Junii Epist. (raro) Dordrechti In 16 1652 Tomi400. Cassandrę Fideli Venetę Epist. Patav. “ 12 1636401. Joann Lud. Vivis Epist. (raro) Antuerp. “ 12 1556402. Magistri Stephani Abb. S. Genovef[ae] Epist. Lutet. Paris “ 8 1679403. Corradi Epist. Venetiis Valvas. “ 12 1565 2404. Petr. Rami, et aliorum Epist. (raro) Parisiis “ 8 1577405. Pierii Salutati Epist. Florentiæ “ 8 1741406. Cl. Salmasii Epist. (raro) Lugd. Bat. “ 4 1656407. Epist. Jacobi IV Jacobi V, et Marię Regum Scotorum ab anno 1505

ad annum 1545 (prezioso) Edinburgi “ 8 1722 “ 2408. Hier Nigri Epist. (raro) Patav. “ 8 1579409. Illustrium Virorum Epist. Redactore Politiano (strararo e prezioso)

Parisiis “ 8 1415410. Epistolæ Reformatorum Tiguri “ 8 1742

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411. B. Servati Lupi Epist. Parisiis “ 8 1664412. Rictheri Epist. selectiores. Norimbergę “ 4 1662413. Barziziorum Epist. Romæ “ 4 1723414. Huberti Langueti Epist. Secr. Ad Augustum Saxoniæ Ducem (rariss.o,

e preziosiss.o) Halæ “ 4 1599415. Franc Zavæ Cremon. Epist. Cremonæ “ 4 1569416. Isidori Clarii. Epist. Mutinæ “ 4 1705417. Ital. et German. Epist. ad P. Victorium Florentiæ “ 4 1758418. Cartesii Epist. (raro) Amstel. Elzevir “ 4 1668 3419. Justi Lipsii Epist. Select. Parisiis “ 8 1602420. Marsilii Ficini Epist. (rarissimo) Florentiæ “ 4 1494421. P. Victorii Epist. (raro) Florentiæ ap. Junct. In fogl. 1586422. Epist. Melancthonis Thomę Mori, et Vivis (raro) Londini “ fogl. 1642423. P. Martiris Anglerii Mediol. Epist. (rariss.o) Amstel. Elzevir “ fogl. 1670424. Vossii Epist. Londini “ fogl. 1693

XXVIIII3 [c. 2r]425. Cæli Calcagnini Basileę In foglio 1544 Tomi426. Papiensis Epist. (rarissimo) Francofurti “ fogl. 1614427. Budæi Epist. (raro) Basileę “ fogl. 1556428. Augustini Dathi Senensis Epist. (rariss.o) Venetiis “ fogl. 1516429. Pii Secundi Epist. (Raro) Nurembergæ “ 4 1486430. Erudit. Bat. Reformat. Eccles. et Theol. Epist. (raro) Wetsten Amstelod.

“ fogl. 1684431. Campani Epist. et Opera (rarissimo) Romæ “ fogl. 1495432. Stobæ Epist. Venetiis “ 4 1749433. Erasmi Epist. Londini “ fogl. 1642434. Ugonis Grotii Epist. (Bellissimo) Amstel. Blaeu “ fogl. 1687435. Manardi Epistolę Medicę Venetiis “ 8 1557436. Epist. Erud. Bat. Amstel. “ 8 1715437. Franc. Philelphii Epist. (rarissimo) Paris “ 8 1517438. Insign. Vir. Epist. select. ex Bibl. Meelii Amstel. “ 8 1701439. Dolæi Epist. Medicæ Francofurti “ 4 1689440. Ferrari Epist., et Op. Patavii “ 4 1668441. Symmachi Epist. Paris “ 4 1604442. Camdeni Epist. (rarissimo) Londini “ 4 1691443. Francisci Ciceręi Epist. Mediolani “ 4 1782 2444. Scaligeri Epist. (raro) Tolosę “ 4 1620445. Scaligeri Josephi Epist. omnes (raro) Lugd. Bat. Elzevir “ 8 1627446. Epist. D. Thomę Mart. et Arch. Cant., nec non epist. Alex. tertii Pont. Gallię

Reg. Lud. VII Angl. R. Henric II concernentes Sacerd. et Imper. concordiamop. et studio Xt.i Lupi (rarissimo) Bruxell. “ 4 1682 2

XXIII4 [c. 2v]447. Thesauri Epist. Lacrotiani Editore Ludov. Vhulio Lipsię In 4 1742 Tomi448. Emmanuelis Martini Hisp. Amstel. Vetsten “ 4 1738

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449. Goffridi Abbatis. Epist. Parisiis “ 8 1610450. Georgii Righterii Epist. select. Norimbergę “ 4 1692451. Antonii Panhormitæ Epist. (rarissimo) Venetiis “ 4 1553452. Mosanti Briosii Epist. Cadomi “ 12 1670453. Joannis Clerici Epist. Amstel. “ 12 1711454. Frontonis Epist. Hamburgi “ 8 1720455. Hinchmari Epist. Moguntię “ 4 1602456. Thesaurus Epist. Starchii Hamburgi “ 4 1621457. Laurę Ceretę Epist. Patavii “ 8 1640458. Pariseti Epist. Bononię “ 12 1566459. Cor. Martirani Epist. (Raro) Neapoli “ 12 1556460. Crucii Epist. Amstel. Jamson “ 16 1660461. Pauli tertii ad Carl V Imp. in epist. hort. ad pac. Paris. Rob. Steph. “ 16 1543462. Clarorum Virorum Epist. Venetiis Ald. “ 12 1556463. Principum et Illust. Vir. Epist. (Prezioso) Amstel. Elzevir “ 12 1664464. Lauri Perusini Epist. Colon. Agripp. “ 12 1624465. Rog. Aschami Epist. (rariss.o) Oxoniæ “ 8 1703466. Epistolarum Thesaurus Ęditore Strobl. Norimbergę “ 12 1701467. Bruni Arretini Epist. Florentię “ 12 1741 2468. Majoragi Præfationes Lipsię “ 12 1593569. Plinii Cecilii II epist. (raro) Lugd. Bat. Elzevir “ 16 1640470. Jul. Cesaris Scaligeri epist. Lugd. Bat. Plantin “ 12 1600471. Annę Mariæ a Schurman opusc. Lugd. Bat. Elzevir “ 12 1648472. Casellii Epistolæ Hanover “ 8 1718473. Rob. Huntingtoni Epist. Londini “ 8 1740474. Antonii Flaminii Epist. Bononię “ 8 1744475. Clarorum Viror. Epist. Ex Bibl. Rom. Colleg. Romę “ 4 1764 3476. Germ. Et Ital. Epist. ad Petrum Victorium Florentię “ 4 1758 2477. Epist. Card. Bona Lucę “ 4 1759

XXXII5 [c. 3r]478. Vitulii fam. Epist. Parisiis In 12 1511 Tomi479. Æneę Silvii epist. — — —480. Martini Ruarj Epist. Lipsię “ 4 1744481. Niger de modo epistolandi Venetiis “ 4 1506482. Majansii Epist. Lipsię “ 4 1737483. Cabeliavi Epist. Holmiæ “ 12 1626484. Budæi Epist. Gręc. cum vers. Lat. Paris “ 4 1574485. Bembi, et Sadoleti Epist. Loamii “ 4 1541486. Gabrielii Epist. Venetiis “ 4 1569487. Gerberti Epist. Paris “ 4 1611488. Dathi et Chyriaci Epist. Florentiæ “ 8 1748489. Textoris Epist. Lugd. Gryph. “ 8 1559490. Clarorum Belgarum Epist. Florentiæ “ 12 1745 2491. Epist. Bossii Ticinensis Mediolani “ 8 1623492. Ragusæi Epist. Mathemat. Paris “ 8 1623

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493. Olympiæ Fulvię Moratę Epist. (rarissimo) Basileę “ 8 1570494. Philelphi Epist. (raro) Florentię “ 8 1743495. Pici Mirandulani Epist. (raro) Venetiis “ 12 1529496. Doctorum Vir. Epist. Med., et Phil. Roterodami “ 8 1663497. Majroagi [ma Maioragi] Epist. quęst. (raro) Mediolani “ 8 1563498. Cic. Epist. select. Amstel. Elzevir “ 12 1657499. Symmachi Epist. Basileę “ 12 1549500. Passeratii Præfationes Parisiis “ 8 1637501. Henrici Navar. Regis Epist. (raro) Ultrajecti “ 16 1679502. Busbecqui Epist. (prezioso) Paris Plantin “ 8 1595503. Coppini Epist. Mediolani “ 12 1613504. Mureti Epist. Paris “ 12 1580505. Abęlardi et Heloissę Epist. Londini “ 8 1718506. S. Francisci Xaverii Epist. Paris Cramocji “ 24 1631507. Sidonii Apollinaris Epist. Paris Plantin “ 8 1598508. Joachimi Camerarii Epist. Francofurti Vechel “ 8 1583

[XXXI]6 [c. 3v]509. Epistolę ad Lossium Hamburgi In 8 1728 Volumi510. Gabbema Epist. Harlingæ Frisiorum “ 8 1664511. Erasmi Epist. select. Wratislaviæ “ 8 1752512. Aldi Manutii de quęsit. epist. Venetiis “ 12 1576513. Bonciarii Epist. select. Perusię “ 12 1607514. Dominici Baudii Epist. Lugd. Batav. “ 8 1650515. Cassandrę Fidelis Epist. Patavii “ 12 1636516. S. Isidori Pelusiotę Epist. Romę “ 8 1629517. Hotomanorum Fratrum Epist. Amstelædami “ 4 1700518. Burbanni Illustr. Viror. Epist. Leidæ “ 4 1727 5519. Bonciarii Epist. Perusiæ “ 8 1613520. Longolii Epist. Paris Badius “ 8 1526521. Puteani ad Constant. et Eins. et Eugen. Epist. Lugd. Bat. “ 16 1647 2522. Frontonis Epist. ad Card. Bulionium Leodii Eburonum “ 16 1674523. Nic. Erithręi Epist. Colonię Ubiorium “ 8 1645524. Sturmii Epist. Jenæ “ 8 1712525. Naudæi Epist. Genevę “ 8 1667526. Com. Uffembachii Epist. select. Ulmę “ 8 1753527. Rajnerii Nehuusii Epist. Amstell. Janson “ 16 1651528. Ejusdem Centurię Amstel. Janson “ 16 1678529. Puteani Epist. Apparatus Amstel. Janson “ 12 1646530. Ravisii Textoris Epist. Lugd. Gryph. “ 8 1544531. Epist. Clar. Vir. Æditore Bruto Lugd. Gryph. “ 8 1561532. S. Hieronymi Epist. Paris “ 12 1649533. Epist. Episcopi Ivonis Parisiis Cramoisi “ 8 1610534. Hieronymi Savonarolę Epist. Parisiis “ 12 1674535. Bungarsii Epist. (raro) Lugd. Batav. Elzevir “ 16 1647536. Rog. Aschami Epist. Hanovię “ 16 1602

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537. Buchleri Thesaurus Epist. Coloniæ “ 16 1607538. Grotii Epist. ad Jaschi (raro) Dantisci “ 16 1670539. Mureti Lamb. et Regii Epist. Parisiis “ 16 1579540. Pauli Sacrati Epist. Ferrarię “ 16 1580541. Cardin. Belarmini Epist. Romę “ 16 1650542. Busbequii Leg. Cesaris Sigismondi Epist. Polit. (raris.o) Lugd. Bat.

Elzevir “ 24 1633[XXXIX]

7 [c. 4r]543. Lamentationes obscur. vir. Epist. Erasmi Coloniæ In 24 1649 Tomi544. Obscurorum Virorum Epist. Londini “ 12 1742545. Illust. Vir. Epist. ad Belgas. Lugd. Bat. Elzev. “ 8 1617 2546. Jani Parrhasii Epist. Henric. Steph. “ 12 1567547. Bonciarii Epist. Perusiæ “ 8 1603548. Bunelli, et Pauli Manutii Epist. Henric. Steph. “ 8 1581549. Bonciarii Pars secunda Epist. Perusię “ 8 1613550. Losii Epist. Hamburgi “ 8 1728551. Epistolia varia Henric. Steph. — 1577552. Sigismondi Boldoni Epist. de Lacu Lario, et alia inędita ędente Angelo

Maria Durini Legato Avenion.i Avenione “ 8 1776553. Clarorum Germanorum Epist. Florentię “ 8 1746554. Ciceronis Epistolę Famil. (preziosissimo) Si osservi la nota in

Pergamena manuscritta al bel principio Venetiis apud Aldum “ 4 1471555. Sinesii Cyrenæi Epist. gręc et Lat. Parisiis “ 8 1605556. Nicolai Nancelii Epist. Paris “ 8 1603557. Cęsarii Epist. Bononiæ “ 8 1623558. Epistolæ Japonicæ Loanii “ 8 1569559. Epistol. Laconicę Basileæ “ 16 1554560. Lauri Perosini Epist. Romæ “ 8 1621561. Stanislai Rescii Epist. Neapoli “ 8 1594562. Nicolai Clenardi Epistolarum Hanoviæ Wechel “ 8 1606563. Grotii Epist. ad Gallos Lipsię “ 12 1674564. Pignorii Symbolicarum Epistolarum Patavi “ 12 1629565. Ennodii Epistolæ. Paris Cramoisi “ 8 1611566. Adriani Junii Epist. Dordrecti “ 16 1652567. Langueti Epist. ad Iovach. Camerarium Lipsię “ 16 1685568. Ejudem Epist. Polit. Hist. ad Sydnæum Lugd. Bat. Elzev. “ 16 1646569. Latini Latinii Epist. Romæ “ 4 1659570. Eryci Puteani Epist. Lovanii “ 4 1612571. Burmanni Epist. Leidæ “ 4 pic. 1626572. Mattęi Egipt. Epist. atque opera Neapol. “ 4 1751

[XXX]8 [c. 4v]573. Euripidis Hecuba, et Iphi. Lugd. Bat. 1701 In 12 Tomi574. Boerneri de Doct. homn. Gręc. Epist. Lipsiæ — “ 8575. Symmachi Epist. Lugd. Batav. 1653 In 16

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576. Hieronimi Bossii Ticin. Epist. Ticini 1613 “ 12577. Cellarii Epist. Lipsiæ 1715 “ 8578. Joan. Boteri Epist. Parisiis Petier. 1586 “ 16579. Torriani Epist. Mediolani 1579 “ 12580. Epist. et Dialogi Testoris Roterodami 1632 “ 16581. Epistol. Famil. Ęditore Lucilio Terzago (rarissimo) Mediolani 1634 “ fogl.582. De Vineis Epist. Basileę 1740 “ 8 2583. Flores Epist. S. Francisci Xaverii Paris 1687 “ 24584. Ranzovii Epist. ad Georgium Calistum Romę 1662 “ 16585. P. Gravinæ Siculi Epist. Neapoli 1748 in fogl.586. Ferratii Epist. Venetiis 1738 “ 4587. Flavii Iosephi Opera Gelenio Interprete Lugd. ap. Gryph. 1555 “ 16588. Vaticinia virorum illustrium cum adnot. Iannini Venetiis 1600 “ 8589. Ępistolę Clarorum Venetorum ad Ant.m Maliabechium Florentię 1746 “ 12 2590. Langueti Epistolę Secretę Halę Hermondurorum 1699 “ 4 2

Milano 23. Luglio. 1795Si sono ricevute tutte le sopradescritte Opere da S. E. il Sig.r Cardinale Angelo M. Durinida Esso generosamente regalate per uso pubblico a questa R.a Biblioteca di Brera.

A. de Vecchi R.o V. Bibliotecario

Fascicolo [III]

1 [c. 1r]Libri eruditi

591. Caussini de Eloquent. Sacr. et Prof. Paris 1623 In 4592. Reginę Eloquentię Palatium Paris 1663 In 4593. Mediol. Antiquit. Castellionęi Mediolani 1625 In 4594. Beroaldi Orationes etc. Bononiæ 1500 In 4595. Cortesii de Itinere D. Petri Romæ 1770 In 4596. Vita Zanotti Parmæ 1785 In 4597. Philippi Camerarii Opera horę subcisive [ma subsicivæ] Francofurti 1624 In 4598. Barclai Satyricon Lugd. Bat. Elzevir 1637 In 8599. De Vita, et Moribus Hęreticorum Laingæi Paris 1581 In 12600. Phaschalii [sic] de Coronis (raro) Lugd. Batav. 1681 In 8601. Facciolati Orationes Lipsiæ 1751 In 8602. Sigonii Disputationes Patavi 1562 In 4 pic.603. Iunius de Pictura Amstelæd. Blaeu 1637 In 4604. Pici Mirandolani Opera omnia Basileæ 1601 In fogl.605. Perchynsi Opera Theol. Genevæ 1611 In fogl.606. Ambrosii Calepini Dictionarium Lutetiæ 1578 In fogl.607. Pancirolli Rerum memorabil. Francofurti 1660 In 4608. De Vita Epicuri, Auct. Gassendo Lugduni 1647 In 4

609. Adagia optimorum Scriptorum Ursellis 1603 In 4610. Gravina Opera omnia Venetiis 1750 In 4611. Rossini Antiquitates Rom. Lugduni 1606 In 4612. Funcii de vir. ætate Lat. Ling. Marburgii 1727 In 4613. Henric. Steph. Schediasmata — 1589 In 8614. Rosinus Roman.m Antiquitatum Coloniæ 1620 In 4

2 [c. 1v]615. Erasmi Flores Amstel. Janson 1640 In 16616. Naudęi Bibliograph. Politica Lugd. Bat. 1642 In 24617. Vulpii Satyrę Latin. Patavii 1744 In 8618. Thomasini Elogia Patavii 1630 In 4619. Avenion. Statuta Lugduni 1612 In 4620. Anonymi Dialogi tres Mutinę 1692 In 24621. Ferrarii Orationes Coloniæ — In 24622. Ioannis Sartorii Adagiorum Lugd. Batav. 1656 In 8623. Junii Animadversa (raro) Roterodami 1708 In 8624. Grasvinchelii Disert. de jure pręced. Lugd. Bat. Elzev. 1644 In 8625. Merulę de Cisalpinarum Antiquitate Lugd. Gryph. 1538 In 8626. Naudæi Sintagma Arimini 1633 In 8627. Puteani Orationes Amstel. Elzevir 1644 In 8628. Phascasii de Alea Amstel. Elzevir 1642 In 24629. Lipsii Justi Politica Lugd. Bat. 1630 In 24630. Sigonii de Vita Aurię Principis Genuę 1586 In 8631. Vossii de Historicis Latinis Lugd. Bat. 1651 In 4632. Arnoldi Ferroni de Rebus gestis Gallorum Lutetię Vascosan 1555 In 8633. Jacobetti opuscula varia Venetiis 1738 In 8634. Petri Pithæi Adversaria Parisiis 1565 In 8635. Erasmi Varia Parisiis Colin. 1526 In 8636. Mureti Orationes Lugduni 1606 In 12637. Platinę Cremonensis de Vitis Pontif. — 1645 In 8638. Camerarii Simbola etc. Moguntię 1677 In 12639. Firmiani Sęculi Genius. L’autore di questo libro era Cappuccino dotto

della Provincia di Parigi Paris Cromoisi 1653 —640. Polydori Vergilii de rerum Inventoribus Basileę 1554 In 8

3 [c. 2r]641. Hornii Hist. Eccles. Et Polit. Lugd. Bat. 1660 In 16642. Illustrium Imagines (raro) Romæ 1517 In 8643. Gravinæ Orat., et Opusc. Trajecti ad Rhen. 1713 In 12644. Petri Paschali adversus Parricidas Lugd. ap. Gryph. 1548 In 12645. Marliani Topographia (raro) Romæ 1534 In 12646. Puteani Statera Brucselles 1684 In 12647. Petri Bellonii Observationes Antuerp. Plantin 1589 In 8648. Blondi de Roma triumphant. (raro) Parisiis ap. Colinęum 1533 In 8649. Beniaminis Itinerarium Lugd. Bat. Elzevir 1633 In 24

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650. Erasmi de verbonum et rerum copia Amstel. Janson 1632 In 24651. Marliani Theatrum politicum (raro) Dantisci 1655 In 8652. Du Hamel de Corporum affectionibus etc. Parisiis 1670 In 8653. Cornelii Agrippę de vanitate Scientiar. (raro) — — In 8654. Aphthonii Progymnasmata Amstel. Elzev. 1622 In 8655. De la Baune Panęgiric. Ludov. M. dict. Paris 1684 In 8656. De Latinitate falso suspecta Vorstio auct. (libro bellissimo) Lipsiæ 1703 In 12657. Cammerarii simbolorum Centuria tertia — — In 8658. Airitręi Exempla virtutum Colonię 1645 In 8659. Menagii Hist. Mulier. Philosoph. (libro curioso) Lugduni 1690 In 12660. Scottennii Colloquia Lugduni 1621 In 12661. Nonni De re Cibaria Antuerpię 1627 In 12662. Gassendi Exercit. contra Aristotelicos Amstel. Elzevir 1649 In 12

4 [c. 2v]663. Puterbęi de tollendis malis libris Parisiis 1549 In 12664. Heinsii Orationes Lugd. Bat. Elzevir 1642 In 12665. Giraldis Hist. Poet. Basileę 1545 In 12666. Justiniani Institutiones — 1572 In 12667. Perionii de Ling. Gallicę Origine Paris 1555 In 8668. Gro[ti]o de Jure Belli, et Pacis (raro) Amstelædami 1680 In 8669. Airitrhęi Documenta sacra Coloniæ 1645 In 8670. Enarratio [concernen]s Thomam Wentwort capite plexum Pro Rege[m] — 1641 In 12671. Vita Cardinalis de Berulle Fondatore della Congregazione de Preti del

Francese Oratorio Paris 1649 In 12672. Itinerarium per Galliam Colonię 1609 In 12673. Perioni Oratio contra Ramum Lutet. Paris 1547 In 8674. Tollii Fortuita Amstelædami 1687 In 12675. Erasmi Opuscula varia Lugd. Batav. 1641 In 12676. Malagonnellii Orationes Romę 1695 In 12677. Opera Varia a Thoma Crenio Collecta Lugd. Batav. 1696 In 4678. Petiti Observationes Parisiis 1642 In 4679. Luchesinii Oratio Rhomę 1707 In 12680. Jul. Cæs. Scalig. Electa Hanovię 1634 In 8681. Vita Mabillonis Ruinardi Patavii 1714 In 8682. Scyoppii Consultationes Anstęledami 1665 In 8683. Cammerarii Vita Melancthonis Hage Comitum 1655 In 12684. Erasmi Dialogi Basil. 1528 In 8685. Vossi Rhetoricę Partitiones Amstel. Janson 1655 In 12686. Alexand. Armacani Mars Gallicus — 1639 In 12687. Ribotii Florus Xtianus Paris 1674 In 8688. Pithoei Comes Juridicus Paris 1711 In 12

5 [c. 3r]689. Cacocephalus de Plagiis Matyconę 1694 In 16 Tomi690. Erytręi Eudemia — 1637 In 16

L’inventario della biblioteca di Angelo Maria Durini donata a Brera

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691. Goedartii Metamorphoses Medioburgi — In 12692. Folietæ Ligurum Elogia Romæ 1577 In 12693. Deliciæ Germanicæ Colonię 1609 In 12694. Majoragii Orationes Lipsię 1600 In 12695. Cardani Arcana Politic. Lugd. Bat. Elzev. 1635 In 16696. Contareni Cardin. de Elementis Lutet. Paris. 1548 In 12697. Selectę Orationes Societatis Jesu Lugduni 1667 In 12 2698. Hippolytus Redivivus — 1644 In 16699. Chiffletii Canones Canones Conc. Trident. Coloniæ Agripp. 1688 In 16700. Aurel. Prudentii Opera Basileę 1527 In 8701. Antiquitates Mediol. Castilionęi Mediolani 1625 In 4702. Andreę Leburensis Lusitani Sententię memor. Moguntię 1602 In 8703. Cantellius de Romana Repub. Parisiis 1684 In 8704. Hęinecii Antiquitates Romanę Juris Prud. Illustrantes — — In 8705. Ciceronis Orationes Parisiis ap. Colin. 1525 In 8 2706. M. Tul. Cic. de Orat. ad usum Delfini Patavii 1722 In 8707. Phædri Fabulę Salmurii 1657 In 8708. Quintiliani Institutiones Patavii ap. Com. 1736 In 8 2709. Statii Silvarum Aldo — In 8710. Horatius Lugd. Gryphius 1531 In 8

6 [c. 3v]711. Homerica versio Laurentii Valli Lugd. ap. Gryph. 1541 In 8712. Peregrinę Amoretti de Jure Dotium Mediolani 1788 “ 8713. Passeri de Pueri etrusci Aheneo simulacro Romæ 1771 “ 4714. Comment. Castruccii Bonamici de rebus ad Veltras Gestis

Lugd. Batav. 1746 “ 4 pic.715. [Silve]stri Petrasancta de Symbolis Heroicis Antuerpię 1634 “ 4716. Philippi Beraldi opera omnia Bononię 1482 “ 4717. Edoardus de Religione Gentilium. Amstelęd. 1663 “ 4718. N.T. Cum Concordantiis Erasmi (raro) Francofurti 1555 “ 8719. Hesychii Milesii de his qui eruditionis fama claruerunt Antuerpię 1572 —720. cum Cronico Marcellini Comitis Paris 1546 “ 12721. Imperat. Justiniani Institut. Amstelę. Blaeu 1642 “ 16722. Philippi Labbe Gręca Prosodia Parisiis Cramoisi 1663 “ 8723. Æsopi Fabulæ Parisiis Rob. Step. 1529 “ 8724. Homeri Ilias Glasgue 1747 “ 12 2725. Maximi Tyrii Sermones Parisiis Henr. Step. 1557 “ 12726. Joan. Bap. Portæ de ocultis litter.m notis (raro) Montisbeligardi 1593 “ 12727. Æsopi Fabulę cum Iconibus Parisiis 1585 “ 16728. Theocryti Idylia Parisiis 1553 “ 12729. Batalleri Sophocles Antuerpiæ 1570 “ 12730. Sophocles Lutetię ap. Vasc. 1558 “ 8731. Juliani Imperat. Opera Paris 1583 “ 8732. Nov. Test. Gręcum et Bibl. Ręg. Lutet. Rob. Steph. 1569 “ 16733. Hippocratis Aphorismata Gręc. et Lat. Lugd. Batav. 1627 “ 16

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Cristina Geddo

734. Le Poesie d’Anacreonte, e di Saffo in franc. di Madam. d’Acier [ma Dacier]Amsterdam 1699 “ 12

735. Theocriti versio per Eobanum Hessum Basileę 1531 “ 12736. Erasmi Versio Tragæd. Ecubę et Iphigeniæ Venetiis Aldo 1507 “ 12737. Polybius Perotti Lugduni ap. Gryph. 1542 “ 8738. Diogenis Laertii Lugd. ap. Gryph. 1546 “ 8739. Luciani Dialogi Erasmo Interp. Parisiis Rob. Step. 1536 “ 12740. Ciceron. Lexycon Gręc Latin. Parisiis Henr. Step. 1557 “ 8

[7] [c. 4r]741. Gemistii Plethonis de Gestis Græc. Antimacho Interp. Basileæ 1540 In 8742. Le Opere di Pindaro translate dal Greco in Franc. Parigi 1617 [“ 8?]743. Dionissii Alexand. de Situ Orbis Papis Interpr. Antuerp. Plant. 1575

[“ 8?]744. Naudæi Syntagma de studio Militari Romæ 1637745. Poggii Bracciolini Historiæ Parisiis 1723 [“ 4]746. Excerptum Polonicę Litteraturæ Janozchi Vratislaviæ 17[64] [“ 8?] 4747. Joannis Lami de Eruditione Apostolorum Florentiæ 1738 “ 8748. Claudii Salmasii Notæ Parisiis 1622 “ 8749. Andreæ Maximiliani Fredro Monita Varsavię 1765 “ 8750. Joannis Joviani Pontani de Prudentia etc. Florentię 1520 “ 8751. Chatechismus Colonie ap. Chol. 1560 “ 16752. Proverbia Gallicana Paris 1558 [“ 8]753. Vincentii Lirinensis pro cath. fidei veritate Loanii 1675 “ [1]6754. Pauli Manutii Antiq. Rom. Venetiis 1569 “ 16755. Bisselii de Rep. Romana Dilingæ 1664 “ 12756. Dionysii Petavii Rationarium temporum Paris 1703 “ 12 3757. Sammarthani Gallorum Elogia Augustoriti Picthonum 1602 “ 12758. Terentii Varronis Opera — 1581 “ 8759. Vossii Grammat. Latina Amstel. Janson 1660 “ 12760. Du Hamel de Mente hum.a Paris 1677 “ 12761. Celsi Opera etc. Patavii 1563 “ 12762. Adriani Junii Emblemmata Antuerp. Plantin 1565 “ 12763. Eusebii Emisseni Homeliæ Antuerpiæ 1568 “ 12764. Homeri Ilias Eubano Hesso Interpr. Basileę 1540 “ 4765. Apulęi Metamorphoseon (rarissimo) Florentię ap. Iunc. 1522 “ 8766. Annęi Lucani Venetiis Aldus 1515 “ 8767. Tit. Livii Istoriarum (rarissimo, e senza prezzo per la minutezza della stampa)

Amstel. Elzev. 1668 “ 8768. Supplementum ad Æneidos Paris 1698 “ 12769. Petri Criniti Opera omn. Basileæ 1532 “ 4770. Decisiones Rotę Sacri Palatii Apost. Lugd. Juncti 1600 “ In fog.

8 [c. 4v]771. [Bu]rserius Institutiones Medicę Mediolani 1789 In 4 gr. Tomi [4]772. [De] Ecclesiis et Episcop. Papiensibus Comment. Romę 1757 “ 4

L’inventario della biblioteca di Angelo Maria Durini donata a Brera

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773. Lexicon Gręc Lat. Gall. Lugd. 1736 “ 8774. […]rlii Hist. Amstelędami — “ 16775. [Scri]verii Collectanea Lugd. Batav. 1620 “ 8776. [De Vita] Zanotti Comment. Romæ 1780 “ 4777. Co[rrectissimus] Claudianus Venetiis 1642 “ 16778. [Go]lnitzii, Ulysses Belgico Gallicus Lugd. Batav. 1655 “ 16779. Horatii Flacci Lutetię Rob. Step. 1613 “ 16780. Herici Puteani Historia Medicæa Antuerpię 1634 “ 24781. S. Basilii de Virginitate Milano ap. P.m 1573 “ 4782. Tragædię tres Euripidis Interpr. Ratallero Antuerp. Plantin 1681 “ 16783. Arcana Societatis Jesu (raro) senza luogo di stampa 1635 “ 12784. Aristothelis Stagiritę Lib. Phisic. cura apostillis Antonii Zimari (rarissimo)

Papię 1520 “ 4785. D. P. Chrysologi Homiliæ Antuerpiæ 1577 “ 12786. Tęses Benedicto XIV dicatę Romę 1755 “ in fog.787. Orationes Panegiricę varię Venetiis 1646 “ 8788. Laus Asini Lugd. Bat. Elz.r 1629 “ 18789. Dissertatio Nazariana ad Card. Trivulzium Mediolani 1656 “ in fogl.790. P. Marsii Interpr. in Offic. Ciceronis ad Cardin. Gunzagam Venetiis

de Tortis 1486 “ in fogl.791. Vellæi Paterculi Hist. Rom. Florenct. Junct. 1525 “ 12792. Biblia Sac. etc. (rarissimo) Colonię Agripp. 1659 “ 8793. Evangelia, Actuum Apost. Cum adnotat. (raro) Paris Rob. Steph. 1543 “ 12794. Ovidii Nasonis op. omnia Amstel. Blaeu 1649 “ 24 3795. De Vita Eustatii Zanotti Comm. Parmę 1785 “ 8796. Apparatus Hębreo Biblicas de Rossi Parmę 1782 “ 8797. Istoria del Popolo di Dio del Padre Berruyer della Conquiescente Compagnia

di Gesù, primissima edizione (rarissimo) Parigi 1728 “ 4 8

[9] [c. 5r]798. De Rossi Della Vana aspettazione degli Ebrei Parma 1783 “ 4799. Collectanea Petri Lombardi in epist. D. Pauli Paris 1537 “ 8800. Trutina Statuum Europę Lugd. Batav. 1649 “ 18801. Ioci Du Vair Paris 1601 “ 24802. Pii VI Oratio Paneg. Avenione 1775 “ 4803. Michaelis Amati Dissertat. Hist. dogm. Neapoli 1728 “ 4804. Ducatiana Amsterdam 1738 “ 12805. Psalmorum Versio vulg. Paris 1646 “ 18806. Locatelli Orationes Milano 1768 “ 8807. Alberici Gentilis de Armis Romanis Hanovię 1612 “ 12808. Italiæ Specialis, Merula Amstelæd. Blaeu 1636 “ 16809. Thuana Senza il Luogo di Stampa 1669 “ 8810. Theophilacti Institutio Reg. Possino interpr. Paris 1651 “ 4811. Opera del Sig.r de Toureil dell’Accademia Reale dell’Inscrizioni, e belle Lettere

in fran.e Paris Brunet 1721 “ 4 4812. De Rossi de Typographia Hębręo Ferrariensi Comment. hist. Parmæ 1780 “ 4

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Cristina Geddo

813. Le Quattro Poetiche d’Aristotile, d’Orazio del Vida, e del Boileau in Franc.(Bellissima Edizione) Parigi 1771 “ 4

814. Opere del Sig.r Piet. De Ronsard (raro) Paris 1623 “ 2 in fogl. 2815. Istoria delle guerre Civili di Franc. del Dalila in Lingua Italiana Roano 1646 “fogl.816. Muturini Corderii Commentaria Lutetię Rob. Steph. 1580 “ 8817. Henrici Schęidemantel legum Ægyptiorum Comment. Jenæ 1766 “ 12818. Raccolta delle Orazioni del Presidente del Parlamento Du Vair Paris 1606 “ 8819. Minasovicii Carmin. var. manip. Augustæ 1771 “ 12820. Mescolanze d’Egidio Menagio Venezia 1736 “ 8

[10] [c. 5v]821. Meditazione sulla Economia Politica Livorno 1772 “ 8822. Orazion Funebre del Card. Fleury del Celeb.e Padre de Neuville etc. Paris 1743

“ in fogl.823. Pauli Jovii Descript. Larii Lacus (rarissimo) Venetiis Ziletti 1559 “ 8824. Elogio Storico dell’Ab.e Genovesi Napoli 1772 “ 8825. Allegranze sopra alcuni Monumenti antichi di Milano Milano 1757 “ 4826. Schrevelii Lexicon Manuale Gręc Lat. Lutetię Parisiorum 1734 “ 4 pic.827. Branca de Lat. Vulg. editionis auctor.e Mediolani 1781 “ fogl.828. Bardett. Raccolta degli Arresti del Parlamento di Parigi Avignone 1773 in fog.829. Regulę Ordinis Melitensis cum Iconibus (rariss.o) Melitę 1584 in fogl.830. Guidonis Ferrarii Inscriptiones Mediolani 1772 “ 12831. Meursii Gręcia Ludibunda Lugd. Bat. Elzevir 1625 “ 12832. Georgii D’Arnaud de Dis. Comm. Age Comitum 1732 “ 8833. Petiti Miscellanea Eruditissima Trajecti ad Rhen. 1682 “ 8834. S. Athanasii Syntagma Gręc. Lat. Lutet. Parisior. 1685 “ 12835. Thuana in Franc.e Senza luogo di Stam.a 1670 “ 12836. Guyeti in Terentium Comment. Argentorati 1657 “ 12837. Paraphrasis in Justinianum Lat. et Gal. Parigi 1564 “ 12838. Serra Synonymorum apparatus (raro) Venetiis 1654 “ 4839. Ferrari Hesperides (rarissimo) Romæ 1646 “ in fogl.840. Nov. Test. Joannis Benedicti Theolog. Parisiens. Parisiis 1554 “ 24 2841. Trattato del Officio del Ricevitore, e del Procurat. della Sacra Relig.ne

Jerosolimitana Malta 1763 “ 4842. Balestrieri Gerusalemme liberata travestita in lingua Milanese Milano 1772 “infogl.843. Zanchi Tractatus inter militem sacrum et militem sęcularem de Duello,

ad Sixtum V Verona 1588 “ 4

[11] [c. 6r]844. Orazione di Monsigr. Ang.o Maria Durini volgarizzata da Gottardo Ma.a

Zenoni Cremona 1777 In 8845. La verità vendicata dai Sofismi di Francia publicata in Madrid 1508

stampata 1667 — — “ 4846. Passioni, e Vizj dell’Intelletto Firenze 1690 “ 4847. Pastorale dell’Arcivescovo di Parigi sopra la Bolla Unigenitus in Franc.e

Paris 1756 “ 12

L’inventario della biblioteca di Angelo Maria Durini donata a Brera

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848. Rifless.i Filosof.e sull’antica Teocrazia Romana di S. A. il Princ. Luigi Gonzagadi Castiglione Venezia 1780 “ 8

849. Cavatio Alleggiamento dello Stato di Milano Milano 1653 “ in fogl.850. Guidonis Ferrarii Opusc. Collectio editio Prima Ital. Lugano 1777 in 4851. Statuti della Relig.e dei Cavaglieri Gerosolimitani Firenze Giunti 1560 “ 8852. Puteani Historię Insubricę Loanii 1614 “ 12853. Merlini Cocalii Macaronicor. Poemata omn. (rarissimo) Venetiis 1554 “ 12854. Longueruana in Francese Berlin 1754 “ 12855. Ovidii Nasonis Vita Venetiis ap. Aldum 1615 “ 12856. Salmasius de Fænore Trapezitico (raro) Lugd. Batav. 1640 “ 8857. N. Heinsii Notę in VI Lib. Fastorum Ovidii Nasonis — — “ 24858. Histor. Rom. Script. Cum notis Ægnatii Paris Rob. Steph. 1544 “ 12859. Iodoci Comment. in Virgilium de re Hortensi Basil. Opporinus — “ 12860. Institut. Flav. Justiniani Cæsaris Paris Rob. Steph. 1534 “ 12861. Diario del Card. Bentivoglio Amsterdam Janson 1648 “ 12862. Notizie Storic. degli antichi Vicedomini — 1784 “ in fogl.863. Merula de Gallorum Cisalp. antiqu. et orig. Bergomi Comini 1592 “ 8864. Opera delli SS.ri Voitur, e Costar in franc.e Paris 1654 “ 4865. Trattato dei Diritti della Regina in Franc. Paris 1667 “4

[12] [c. 6v]866. Orleans Rivoluzioni d’Inghilterra Venezia 1724 “ 4 Tomi867. Chechermanni Disputationes Politic. Hanovię 1610 “ 8868. Sadoleti de Liberis recte instituendis Lugd. apud Gryph. 1533 “ 12869. Panvinii Opera Venetiis Valgris. 1558 “ 8 3870. Burius Notitia de Rom. Pontif. Patavii 1730 “ 12871. Miræus origines equestrium ordinum Colonię Agrippinę 1638 “ 12

Libri Italiani rarissimi*

—. Ariosto tradotto dal Barbolani In Arezzo 1756 “ 4 “ 2—. Filiucci sopra i libri dell’Etica d’Aristotile Roma 1551 “ 8—. Posselino [ma Possevini] Dialoghi dell’onore Venezia Giolito 1553 “ 4—. La Secchia rapita del Tassone Modena 1744 “ 4—. Alamanni il Girone Parigi 1548 “ 8—. Centorio Discorsi di guerra Venezia Giolito 1546 “ 8—. Poggio Trionfo della fama In Firenze 1485 “ 8—. Petrarca del Gesualdo Venezia Giolito 1553 “ 4—. Rime d’Angiolo di Costanzo Padova Comino 1738 “ 8—. Dialoghi del Matrim.o di Bernardo Trotti Torino 1578 “ 8—. Mattei Giudizio di Luigi XI Rè di Fran.a Venezia 1628 “ 4—. Commentarj di Giulio Cesare — — —

[c. 7rv bianca]

* Nota marginale seguita da un elenco di 12 libri, spuntati dalla numerazione in quanto riconoscibilinella sezione “Libri Italiani” ai numeri 981, 982, 983, 984, 985, 986, 987, 988, 989, 990, 991 e 993.

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[c. 8r]Epistolari Italiani

872. Magalotti Lettere Venezia 1734 In 4 Tomi873. Magalotti Lettere Familiari Venezia 1741 “ 4874. Lettere del Celebre Padre Oliva Generale della conquiescente

Compagnia di Gesù Roma 1681 “ 4875. Lettere del Cardinale de Medici Roma 1752 “ 4876. Lett. Volgari d’Aldo Manucio Roma 1592 “ 4877. Lettere di Franc.o Visdomini Roma 1623 “ 4878. Lett. di Vincenzo Martelli Firenze Giunti 1606 “ 4879. Lettere D’Uomini Scienziati ed Illustri Venezia 1735 “ 4880. Lett.e di Vincenzo Armanni Roma 1663 “ 4 “ 3881. Segretario di Panfilo Persico Venezia 1620 “ 4882. Lett.e di Claudio Tolomei Venezia Giolito 1647 “ 4883. Lett.e di Cesare Rinaldi Venezia 1617 “ 4884. Lett.e Fam.i di Luigi Groto Venezia 1606 “ 4885. Chiari Studio di Lett.e Venezia 1744 “ 4886. Lett.e dell’Lancetti al Card. Gaetano Cesena 1617 “ 4887. Lett.e di Diomede Borghesi Roma 1701 “ 4888. Lett.e Catol. del Mutio Venezia Valvassor 1571 “ 4889. Lett.e, e Prove d’Allessandro Guarini Ferrara 1611 “ 4890. Lett.e di Domenico Cesarj Bologna 1652 “ 4891. Lett.e del Manzini al Card. D’Este Bologna 1646 “ 4892. Lett.e di Nicolò Martelli Firenze 1546 “ 4893. Lett.e del Mutio a Lodov. Capponi Firenze 1590 “ 4894. Lett.e del Cardin. Bentivoglio Roma 1654 “ 8895. Lett.e d’Ansaldo Ceba Genova 1623 “ 4896. Lett.e di Benedetto Pucci al Card. Aless.o d’Este Venezia 1621 “ 4897. Lett.e di Bartolomeo Zucchi Segretario etc. Milano 1602 “ 4 “ 2898. Lett.e di Paolo Sarpi Verona 1673 “ 8899. Lett.e del Cavagl. Stigliani Roma 1651 “ 16900. Lett.e a Monsig. Pietro Bembo Venezia 1560 “ 12901. Lett.e del Quirini ded. Al Card. Millini Venezia 1613 “ 4

[c. 8v]902. Lett.e d’Annibal Caro Venezia Giunti 1592 “ 4 Tomi 2903. Lett.e di Principi a Principi (rariss.o) Venezia Ziletti 1581 “ 4 “ 3904. Lett.e del Card. D’Ossat a Principi Venezia 1629 “ 4905. Lett.e Raccolte del Pini Venezia 1582 “ 8 “ 4906. Lett.e del Vannozzi Venezia 1606 “ 4 “ 3907. Lett.e del Tolomei Perugia 1617 “ 4908. Lett.e di molte valorose Donne (raro) Venezia Giolito 1548 “ 8909. Lett.e del Noncio Visconti I[tal.] e Fran.e (raro) Amsterdam 1719 “ 8910. Lett.e di Cicerone da Matteo Senarega volgariz. Venezia Aldo — “ 12

L’inventario della biblioteca di Angelo Maria Durini donata a Brera

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911. Lett.e del Gran Mahumeto (raro) Venezia Giolito 1563 “ 12912. Epistole di Falaride Tiranno Venezia Giolito 1545 “ 12913. Lett.e amorose di Madonna Celia Trivigi 1600 “ 12914. Lett.e di Paolo Manutio Venezia Aldo 1560 “ 12915. Le Lett.e Vergeriane del Mutio (raro) Venezia Giolito 1551 “ 12916. Lett.e del Catena dedic. al Card. di Cossenza Roma 1589 “ 12917. Lett.e di Mutio Manfredi Venezia 1606 “ 12918. Lett.e dell’Abbate Grillo Venezia 1616 “ 4 2919. Lett.e del Tomasi Venezia 1624 “ 12920. Lett.e del Peranda (raro) Venezia 1629 “ 12921. Lett.e di Luca Contile Pavia Bartoli 1564 “ 8922. Diverse Lettere del Bembo Cardinale Verona 1743 “ 4 pic. 3923. Lett.e Facete dell’Atanagi Venezia 1601 “ 12 2924. Lett.e Facete di diversi grand’ingegni raccol.e dall’Atanagi Venezia 1582 “ 12925. Altre Lettere del Peranda Vicenza 1615 “ 8926. Lett.e del Doni Vinegia — “ 12927. Lett.e Famigliari del De Marini Napoli 1698 “ 16 “ 2928. Lett.e del Giustiniani Roma 1667 “ 16 “ 2929. Epistole d’Ovidio di Remigio Fiorentino Venezia Giolito 1560 “ 12830. Lettere raccolte dal Dolce Venezia Giolito 1559 “ 12931. Lett.e Di Nicolò Franchi Venezia 1615 “ 12

[c. 9r]932. Lettere Italiane del Sig.r Balzac Venezia 1658 In 12 Tomi933. Lett.e del Gabrieli Venezia 1715 “ 16934. Lett.e del Belmonti Rimini 1650 “ 12935. Lett.e di Antonio Miturno (raro) Venezia 1549 “ 8936. Lett.e dell’Hondedei [ma Ondedei] Bologna 1639 “ 8937. Lett.e della Duchessa Valliere tradotte dal degnis.o Sig.r Conte Pertusati

Torino 1785 “ 12938. Ghilini Teatro di Lettere dedic. a Urbano ottavo Milano 1535 “ 12939. Epistole di Seneca per il Doni trad. Venezia 1549 “ 12940. Lettere del Mutio Venezia Giolito 1551 “ 12941. Lett.e del Costo Venezia 1602 “ 12942. Lett.e di Paolo Sarpio Verona 1673 “ 12943. Lett.e del Sig.r Batista Venezia 1678 “ 16944. Lett.e del Parabosco Venezia 1561 “ 16945. Lett.e del Barbato Padova 1625 “ 12946. Lett.e di Papa Pio V, e d’altri Roma 1587 “ 8947. Lett.e di Pietro Arretino Parigi 1609 “ 8 pic. [6]948. Lett.e di Pietro Arretino Venezia Marcolini 1551 “ 8 pic. [2] 8949. Lettere, ed Opere di Giulio Camillo del Nilo Venezia 1584 “ 16950. Lett.e del Calmo Venezia 1563 “ 12951. Lett.e, ed Opere di Remigio Fiorentino Venezia 1582 “ 4 pic.952. Lett.e ed altri opuscoli d’uomini Illustri Venezia 1563 “ 8953. Lett.e del Guevara Venezia 1585 “ 4

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Cristina Geddo

954. Lett.e di Messer Brunetto Venezia 1548 “ 8955. Lett.e del Card. Pallavicini Roma 1668 “ 8956. Lett.e di Bernardo Tasso Padova Com.o 1733 “ 8 2957. Lett.e dell’Oredano [ma del Loredano] trad. dal Veneroni Amsterdam 1695 “ 8958. Lett.e del Capaccio Venezia 1607 “ 8959. Lett.e del Lauro Mod.e Venezia 1553 “ 12960. Lettere del Guazzo Venezia 1614 “ 8961. Lett.e del Sig.r Gia.o Pergamino Venezia 1618 “ 8962. Lett.e del Monsig.r Panigarola Milano 1629 “ 8

[c. 9v]963. Lett.e del Tommasi Venezia 1624 In 12 Tomi964. Lett.e del De Legistis Roma 1626 “ 4965. Lett.e di Sperone Speroni Venezia 1606 “ 12966. Lett.e del Baraboschi [ma Paraboschi] (raro) Venezia Giolito 1547 “ 12967. Lett.e di Seneca dal Nicolosi tradotte Venezia 1708 “ 16 2968. Lett.e del Ficino trad. dal Figliucci Venezia Giolito 1546 “ 8 2969. Lett.e di Torquato Tasso Bergamo 1588 “ 4970. Lett.e del Magalotti Venezia 1719 “ 4971. Lett.e dell’Achillini, e sue rime Venezia 1662 “ 24972. Lett.e del Colluraffi Venezia 1626 “ 8973. Lett.e dell’Honesti [ma Onesti] Venezia Giunti 1652 “ 4974. Lett.e Fam. d’alcuni dotti Bolognesi Bologna 1744 “ 8 2975. Lett.e del Sig.r Ascanio de Mori Mantova 1590 “ 8976. Lett.e Pastorali di Mons. Adeodati Turchi Vescovo di Parma Parma 1789

“ in fogl.977. Lett.e Div.e di Teodoro Palleoni Roma 1625 “ 16978. L’Epistole di Phalaride Tiranno In Vinegia Giolito 1545 “ 16979. Lettere del Conte d’Arlinton in franc.e Autrect 1701 “ 12980. Cicerone Epistole Famigliari Venezia Aldo 1545 “ 12

Milano. 23. luglio. 1795Si sono ricevute tutte le sopradescritte opere da S. E. il Sig.r Cardinale Angelo M.Durini, quali si è degnato di regalare generosamente per il pubblico comodo a questaR.a Biblioteca di Brera

A. de Vecchi R.V. Bibliotecario

[cc. 10r-12v bianche]

L’inventario della biblioteca di Angelo Maria Durini donata a Brera

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Fascicolo [IV]

[c. 1r]Libri Italiani

981. Ariosto tradotto dal Barbolani Arezzo 1756 4 2982. Filiucci sopra i libri dell’Etica d’Aristotile Roma 1551 8983. Posselini [ma Possevini] Dialoghi dell’onore Venezia Giol. 1553 4984. La Secchia rapita del Tassone Modena 1744 4985. Alamanni il Girone Parigi 1548 8986. Centorio Discorsi di Guerra Venez. Giolito 1546 8987. Poggio [ma Bracciolini Jacopo di] trionfo della fama Firenze 1485 8988. Petrarca del Gesualdo Venez. Giol. 1553 4989. Rime d’Angiolo di Costanza [ma Di Costanzo] Padova Com.no 1738 8990. Dialoghi del Matrim.o di Bernardo Trotti Torino 1578 8991. Mattei Giudizio di Luigi XI Rè di Francia Venezia 1628 4992. Rime delli Accademici affidati di Pavia Pavia 1565 “ 4993. Commentarj di Giulio Cesare del Palladio Venezia 1575 “ 4994. Tacito del Canini Venezia Gionti 1617 [ma 1618] “ 4995. L’ollio [ma Lollio] Orazione Consolatoria Venezia Giolito 1545 “ 8996. Ghilini Teatro d’Uomini Letterati Milano 1535 “ 8997. Pomponio Leto Compendio dell’Istoria Rom.a Venez.a Giolito 1549 “ 12998. Giustiniani Istoria di Venezia Venezia 1545 “ 12999. Domenichi Istoria varia Venezia Giolito 1564 “ 81000. Stanze del Bucchineri Firenze 1600 “ 81001. Segni Politica d’Aristotele Firenze Torrentino 1549 “ 81002. Domenichi Nobiltà delle Donne Venezia Giolito 1551 “ 81003. Niceta Historia degli Imperat. Greci Venezia Valgrisi 1562 “ 41004. Capriatta Historia — 1650 “ 81005. Boezio della Consolazione di Filosofia Venezia 1527 “ 81006. Apulejo L’asino d’oro Firenze Gionti 1603 “ 121007. Moschetti Commed.a del Ruzzante Venezia 1551 “ 121008. Gli Amori d’Ismenio di Eustathio Filosofo Venezia 1566 “ 12

[c. 1v]1009. Volgarizzamento di Coluto Milano 1733 “ 81010. Alamanni La Varchide [ma l’Avarchide] Firenze Gionti 1570 “ 81011. Avvertimenti sopra il Decamerone di Leonardo Salviati Venezia 1584 “ 41012. Il Morgante di Luigi Pulci Firenze 1574 “ 41013. Trattato sopra il peccato della lingua di Frà Cavalca Florenza — “ 41014. Busca delle Fortezze Torino 1585 “ 41015. L’Amadigi di Bernardo Tasso Venezia Giolito 1560 “ 41016. La Tebaide di Stazio del Card. Bentivoglio Roma Salvioni 1729 in fogl.1017. Barberino documenti d’Amore Roma Mascardi 1640 “ 41018. Prose di Pietro Bembo Venezia 1525 “ fogl.

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Cristina Geddo

1019. I Pifferi di montagna Leida — 41020. Boccaccio delle Donne illustri Venezia 1558 “ 121021. La Circe del Gelli Firenze 1549 “ 121022. Tragedia del Veniero Venezia 1610 “ 161023. Ligurino Com.edie varie Venezia 1594 “ 161024. Grazzini detto il Lasca Comedie diverse (rariss.o) Venezia 1561 “ 161025. Mellini Descrizione dell’Entrata di Gioanna d’Austria Firenze

Gionti 1566 “ 121026. Vita del Padre Paolo Teologo di Venezia Leida 1646 “ 161027. Viaggio di Persia di Catterino Zeno Venezia 1558 “ 121028. Ficino Convito di Platone Firenze 1544 “ 121029. Comedie del Guarini, ed Annibal Caro — — “ 121030. Francesco Cei Sonetti etc. Firenze 1514 “ 121031. L’Eneide del Caro Venezia 1741 “ 121032. Rime del Borghesi Padova 1566 “ 121033. Duello del Fausto Venezia 1559 “ 121034. Palmieri Vita Civile Firenze Gionti 1529 “ 121035. Dolce Tragedia di Seneca Venezia 1560 “ 12

[c. 2r]1036. Giambullari della Lingua Fiorentina Firenze — In 12 Tomi1037. Tesoro di Ser Brunetto Venezia 1533 “ 121038. Vita di Cleopatra del Conte Landi Venezia 1551 “ 121039. Ceriol Consigliere del Principe Venezia 1560 “ 121040. Opere Toscane di Luigi Alamanni Venezia Joncti 1542 “ 121041. Accolti Istoria della Guerra fatta da Cristiani trad.a dal Baldelli Venezia

Giolito 1569 [ma 1549] “ 121042. Raguagli di Parnaso del Boccalini Amsterdam Blaeu 1669 “ 16 21043. Giovio Vite de Dodeci Visconti Venezia Giolito 1549 “ 121044. Sonetti del Varchi Firenze Torentino 1555 “ 12 21045. Istoria Pontificale di Milano del Besozzo Milano 1596 “ 121046. Opere Toscane di Luigi Alamanni Venezia Gionti 1542 “ 121047. Comedie varie di Lodov. Ariosto Venezia 1602 “ 121048. I Comentarj del Cantacuscino dell’Origine de’ Principi Turchi

Firenze 1551 “ 121049. Novo Prato di Prologhi di Giovan Donato Lombardi detto il Bitutino

Venezia 1612 “ 121050. La Ciceide Legitima Parigi 1692 “ 121051. Le Fiamme del Giraldi Venezia Giolito 1548 “ 121052. Torciliani Poesie Luca 1680 “ 161053. Rime, e Prosa di Gioanni della Casa Firenze Gionti 1561 “ 121054. Allacci Poeti Antichi Napoli 1661 “ 121055. Boccaccio Vita di Dante Firenze 1576 “ 121056. Anacreontiche del Frugoni Milano 1757 “ 121057. Castiglioni il Cortegiano Venezia Giolito 1549 “ 121058. Rime e Prose di G. della Casa Fiorenza Gionti 1564 “ 12

L’inventario della biblioteca di Angelo Maria Durini donata a Brera

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1059. La Taliclea di Ferrante Pallavicino Amsterdam 1653 “ 241060. Calandra Comedia del Bibiena Venezia 1530 “ 121061. Le fiamme del Giraldi Venezia Giolito 1548 “ 121062. La Coffanaria d’Ambra Firenze 1566 “ 12

[c. 2v]1063. Calisto da Piacenza cento Soliloquj Firenze Tolent.o 1550 In 81064. Comedie del Guarini Venezia 1613 “ 121065. Giovenale Tradotto dal Sommariva — — “ 121066. I Pastori d’Arcadia — — “ 81067. Istoria d’Eutropio di tutti gl’Imperadori Rom. Venezia 1544 “ 121068. Diodoro Sicolo Venezia Giolito 1542 “ 121069. Ortica Volgarizzamento del Discialustio Venezia 1518 “ 12 21070. Istoria di Paolo Diacono Venezia 1548 “ 121071. Ammiano Marcellino Guerre de Romani Venezia Giolito 1550 “ 121072. Virgilio volgare del Domenico Fiorenza 1556 “ 121073. Liburnio Sentenze, e Detti de Filosofi antichi Venezia Giolito 1545 “ 121074. Paolo Orosio tradotto dal Gherini — — “ 121075. Polibio Tradotto dallo Strozzi Firenze 1552 “ 121076. Strattagemmi dell’arte della Guerra del Macedonico Venezia 1551 “ 121077. Duello del Mutio Venezia Giolito 1554 “ 121078. Mutio tre Testimonj fedeli Pesaro 1555 “ 121079. Paragone della Poesia tragica d’Italia con quella di Francia

Zurigo 1732 “ 121080. Rime di Ludovico Martelli Firenze 1548 “ 121081. Alamanni Opera Tomo secondo Venezia Gionti 1542 “ 121082. Opere del Varchi Firenze Gionti 1560 “ 121083. Mutio Malizie Bettine Pesaro 1565 “ 121084. Varchi Traduzione di Seneca de Benefizj Fiorenza Gionti 1574 “ 121085. Comedie varie del Sinibaldi Venezia 1588 “ 121086. Guicciardini Epitome dell’Istoria d’Italia Venezia Sansoini 1580 “ 121087. La Guerra de Ghoti di Leonardo Arretino volgarizzata dal Petroni Venezia

Giolito 1548 “ 121088. Origine de Turchi etc. di Vasco Diastanco [ma Diaz Tanco] Venezia

Giolito 1558 “ 12

[c. 3r]1089. Discorso del Attendoli intorno all’onore Venezia Giolito 1564 In 121090. Poesie di Lorenzo Medici Venezia 1554 “ 121091. La Guerra di Attila Venezia 1569 “ 121092. Tassoni Considerazioni al Petrarca Modena 1609 “ 121093. Domenichi Vite de’ Principi di Venezia Venezia 1558 “ 121094. Celestina Tragicomedia etc. Venezia 1519 “ 121095. Marsiglio Ficino sopra l’Amore Firenze 1544 “ 121096. Rime del Petrarca Padova Comino 1732 “ 81097. Istoria del Guazzo Venezia Giolito 1549 “ 8

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Cristina Geddo

1098. La Strega del Pico Conte della Mirandola trad.a dal Turini Pescia 1555 “ 81099. Spedizione degli Argonauti in Colco Venezia 1745 “ 41100. Comedie d’Alessandro Picolomie [ma Piccolomini] Venezia 1546

[ma 1596] “ 121101. Del antica Musica de Greci del Padre Sacchi Milano 1778 “ 121102. L’Eneide di Virgilio del Caro Venezia Gionti 1592 “ 4 pic.1103. Il Cavallerizzo Comedia di Luigi Tansillo Vicenza 1608 “ 161104. Del Mare Genovese Poeta Tragedia Genova 1785 “ 81105. Aura Pastorale del Sicilio [ma Sicinio] Venezia 1606 “ 161106. Egloghe del Mutio Venezia Giolito 1550 “ 121107. Massolo Sonetti Morali Bologna 1557 “ 121108. Mezzabarba Legazione della China Parigi — “ 81109. Graziano L’Uomo di Corte Napoli 1740 “ 121110. Romei Discorsi etc. Pavia 1591 “ 121111. Tullia d’Aragona Dialog. dell’Infinità d’Amore Venezia Giolito 1547 “ 121112. Salviati Dialoghi d’Amicizia Firenze Gionti 1564 “ 121113. Prose di Agnolo Firenzuola Firenze 1548 “ 121114. Gelosia del Sole del Britonio Venezia 1531 “ 121115. Bracciolini Croce racquistata Firenze Gionti 1618 “ 121116. Eusebio Pamfio della preparaz.e Evangelica Venezia 1550 “ 12

[c. 3v]1117. Duello dell’Attendolo Venezia 1560 “ 121118. Duello di tutti li Armigeri Venezia 1540 “ 121119. Rime in vita e morte di Livia Colonna Roma 1545 [ma 1555] “ 121120. Ucelliera con le figure del Tempesta e del Villamena Roma 1684 “ 41121. Guidi Traduzione in versi delle Omelie di Clemente XI Roma 1712 in fogl.1122. Imprese del Ruscelli Venezia 1566 in fogl.1123. Lucrezio del Marchetti Londra 1717 “ 121124. Riscontri Grammaticali del Lombardelli Siena 1608 “ 161125. Relazioni del Cardinal Bentivoglio Publicate dal Puteano Colonia 1629 “ 41126. Vita del Cavaglier Bernino Firenze 1682 “ 41127. Metamorfosi d’Ovidio dell’Anguillara Venezia Gionti 1584 “ 41128. Parto della Verg.e del Sanazzari Tradotto dal Giolito de Ferrari Venezia

Giolito 1588 “ 41129. La Comedia di Dante del Vellutello Venezia 1544 “ 41130. Poesie Toscane del Cardinal Maffeo Barberini poi Papa Urbano ottavo

Roma 1637 “ 81131. Delfino Sommario di tutte le scienze Venezia Giolito 1556 “ 81132. Specchio di Esopo Roma 1526 “ 81133. Giuseppe Flavio della Guerra de’ Giudei del Baldelli Tomi due Venezia

Giolito 1581 4 “ 21134. Lezioni di Benedetto Varchi Firenze Torrent.o 1549 “ 81135. Pollidoro Virgilio del Bardelli [ma Baldelli] Fiorenza Gionti 1542

[ma 1592] “ 41136. Cicogna Trattato Militare Venezia 1567 “ 8

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1137. Rime di Bernardo Cappello Venezia 1560 “ 121138. Cavriana sopra Tacito Firenze Gionti 1597 “ 41139. Dolce Imprese di Primaleone Venezia 1597 “ 4 pic.1140. Tentorio [ma Centorio] Commenti della Guerra di Transilvania Venezia

Giolito 1566 “ 41141. Apologia degli Accademici di Banchi di Roma contra il Castelvetro. Opera

d’Annibal Caro Parma 1558 “ 4

[c. 4r]1142. Orlando dell’Oldoino Venezia 1598 “ 4 pic.1143. Istoria di Gioan Villani Firenze Gionti 1587 “ 4 pic.1144. Lettura di GirolamoRuscelli Venezia Griffio 1552 “ 4 pic.1145. Panegirico di Plinio Roma 1628 “ 4 pic.1146. Bartoli Modo di misura Venezia 1564 “ 4 pic.1147. Il Morgante del Pulci Firenze 1574 “ 4 pic.1148. Dialogo della Tranquillità dell’anima trad. dal Lombardelli dal Voluseno

Siena 1574 “ 4 pic.1149. Considerazioni del Leoni sopra l’Istoria d’Italia del Viciardini Venezia

Giolito 1583 “ 4 pic.1150. Discorso del Gallileo Gallilei attinente alla mecanica e movimenti locali

Leida Elzevir 1638 “ 4 pic.1151. I Commentarj di Giulio Cesare colle figure del Palladio Venezia 1618 “ 4 pic.1152. Cartarj delle Imagini degli Dei Padova 1615 “ 4 pic.1153. Orleans Rivoluzioni di Spagna Venezia 1737 “ 41154. Rime di Pietro Bembo Card. Verona 1750 “ 81155. Villani Istoria Venezia Gionti 1559 “ 4 pic.1156. Giustiniani delle Guerre di Fiandra Anversa 1609 “ 4 pic.1157. Bonacorsi delle Guerre d’Italia Fiorenza Gionti 1568 “ 4 pic.1158. Brusantino Angelica Innamorata Venezia Manolini 1553 “ 4 pic.1159. Diodoro Siciliano Seconda Parte Venezia Giolito 1575 “ 4 pic.1160. Lorimonte [ma Florimonte] Sopra l’Etica d’Aristotile Venezia Nicolin 1567 “ 81161. La Milizia Romana del Patrizzi Ferrara 1583 “ 4 pic.1162. Lezioni del Varchi Fiorenza Giunti 1590 “ 4 pic.1163. Rime dell’Annibalcaro [sic] Venezia Aldo 1569 “ 4 pic.1164. Rime di varj Autori raccolte dal Lupi Milano Ponzio 1587 “ 4 pic.1165. Le Prose di Messer Pietro Bembo Verona 1743 “ 81166. La Dialettica del Schandianese Venezia Giolito 1563 “ 81167. Tassoni Pensieri diversi Venezia 1676 “ 4 pic.1168. Dione Cassio dal Xilando trad.o dal Baldelli Venezia Giolito 1567 “ 4 pic.1169. Ragionamenti del Bartoli Venezia 1567 “ 4 pic.

[c. 4v]1170. Racconti di Caritone etc. tradotti Roma 1652 [ma 1752] “ 4 pic.1171. Cicerone dell’Amicizia etc. trad. da un nobile Veneziano Venezia 1528 “ 4 pic.1172. Speron Speroni Dialoghi Venezia 1596 “ 4 pic.1173. Trattenimenti Civili cavati da Tucidide Roma 1652 “ 4 pic.

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1174. Trionfi Carnascialeschi Cosmopoli 1650 “ 4 pic.1175. Panegirici d’Alfonso Nicolai Roma 1653 “ 4 pic.1176. Cartari Imagini degli Dei Padova 1603 “ 121177. Salviati Lezioni Firenze Gionti 1575 “ 81178. Bojardo Orlando inamorato Venezia 1602 “ 4 pic.1179. Dialettica del Scandianesi Venezia Giol. 1563 “ 4 pic.1180. Opere Toscane di Mad.a Laura Batiferra Firenze Gionti 1560 “ 4 pic.1181. Plinio Secondo Istoria naturale tradotta dal Domenichi Venezia Griffi 1580 “ 4 pic.1182. Dolce Dignità de’ Consoli Venezia Giolito 1561 “ 4 pic.1183. Muzi della cognizion di se stesso Firenze Gionti 1595 “ 4 pic.1184. Compendio del Vicciardino del Plantenio [ma Plantedio] Roma 1560

[ma 1572] “ 8 pic.1185. Vita di Michel Angelo Buonarota Roma 1583 “ 8 pic.1186. Il Sole del Righieri [ma Ringhieri] Roma 1550 “ 4 pic.1187. Narrazioni dell’Esequie di Francesco Picolomi [ma Piccolomini] Siena 1607 “ 41188. Novelle 28 di Messer Boccaccio Padova Com.o 1739 “ 81189. Remigio Considerazioni sopra l’istoria del Guicciardini Venezia 1582 “ 41190. Pulci Giostra di Lorenzo de Medici, ed epistule Fiorenza Giunti 1572 “ 4 pic.1191. Instruzione Pastorale del Vescovo di Marsiglia su la libertà della Chiesa Gallic.a

Marsiglia 1733 “ 41192. Georgica di Virgilio tradotta dal Daniello Venezia 1545 “ 4 pic.1193. Il Brandigi del Pucciarini Venezia 1602 “ 4 pic.1194. Discorso del Bonanni sopra la prima cantica di Dante Fiorenza 1572 “ 41195. Dante Tradotto dal Padre d’Acquino Napoli 1728 “ 4 pic. 2

[c. 5r]1196. Frachetti Esposizione sopra la canzone di Guido Cavalcanti Venezia

Giolito 1585 In 41197. Vita del Cardinal Contarini scritta dal Beccatello Brescia 1746 “ 41198. Le azioni morali del Conte Giulio Landi Venezia Giolito 1564 “ 41199. Dei Governi d’Aristotele tradotti dal Segni Firenze Torrent. 1549 “ 4 pic.1200. Versi e Prose di Monsignor Bernardino Baldi Venezia 1590 “ 41201. Pagliari sopra Tacito Milano 1612 “ 4 pic.1202. Avvedimenti politici del Guicciardini Lottini Sansovini Venezia 1608 “ 41203. Il Petrarca di nuovo ristampato del Vellutelli con figure Venezia

Giolito 1552 “ 4 pic.1204. Vita di Fortebraccio, e di Picinini Venezia 1572 “ 4 pic.1205. L’Assofonisba [sic] del Trisbo [ma Trissino] Tragedia Venezia 1529 “ 81206. Teatro di Giulio Camillo Fiorenza 1550 “ 81207. Discorsi del Ferentillo sopra l’Istoria Venezia Giolito 1577 “ 4 pic.1208. Il Cesano Dialogo di Claudio Tolomei Venezia Giolito 1555 “ 4 pic.1209. Zuccolo Discorsi Venezia 1623 “ 41210. Orazioni di Cicerone tradotte dal Dolce Venezia Giolito 1562 “ 4 pic.1211. La Beata Vergine incoronata del Mutio Milano 1585 “ 4 pic.1212. L’Eptáplo di Plico [sic] Mirandolano tradotto da Pompeo della Barba

Pescia 1555 “ 4

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1213. Trè discorsi del Ruscelli al Dolce Venezia 1553 “ 41214. Collegio Petroniano del Gigli Siena 1719 “ 41215. Discorso del Caposachi sopra la canzone del Petrarca Vergine Bella

Fiorenza 1589 “ 4 pic.1216. Teatro del Garzoni Venezia 1598 “ 4 pic.1217. Dialogo del Duello d’incerto Autore Padova 1561 “ 4 pic.1218. Il Teatro d’Imeneo Roma 1758 “ 81219. Muzio Selva odorifera Venezia 1572 “ 4 pic.1220. Torelli debito del Cavagliere Parma 1596 “ 4 pic.1221. Porcacchi. Delle cagioni delle guerre antiche Venezia Giolito 1565

“ 4 pic.1222. Il Decamerone del Boccaccio Fiorenza Giunti 1573 “ 41223. Ragion di Stato del Botero Venezia Giolito 1589 “ 41224. Horologi Istoria di Gerusalemme Venezia Valgrisi 1562 “ 4

[c. 5v]1225. L’arte vetraria di Antonio Neri Firenze Gionti 1612 “ 4 pic.1226. Aretefila Dialoghi Lione Roviglio 1562 “ 41227. Patrizi della Milizia Romana Ferrara 1583 “ 41228. La Tebaide di Stazio del Valvasone Venezia — “ 41229. Il Cesano di Claudio Tolomei Venezia 1555 “ 41230. Satire di Settano Zurigo 1767 “ 81231. Dolce Il Palmerino Venezia 1561 “ 41232. Giustino Istoria di Trogo Pompeo tradotta dal Zucchi di Monza Venezia 1590 “ 41233. Cerrio risposta per la verità al trattato dell’usurpazioni etc. Mirandola 1626 “ 41234. Castelvetro Poetica d’Aristotile Basilea 1576 “ 41235. Annali di Tacito trad.o dall’Avanzati [ma dal Davanzati] Firenze

Giunti 1600 “ 4 pic.1236. Novelle di Ascanio de Mori Mantova 1585 “ 4 pic.1237. Vita di Pio quinto del Catena Roma 1647 “ 41238. Orazione del Varchi nelle Esequie del Buonaroti Firenze Gionti 1564 “ 81239. Andrucci della Poesia Italiana Venezia 1734 “ 41240. Polibio trad.o dal Domenichi Venezia Giol. 1563 “ 4 pic.1241. Cavalca Frutti della lingua Roma 1754 “ 41242. Istoria del Villani Venezia Giunti 1562 “ 4 pic.1243. Istoria di Matteo Villani Firenze 1581 “ 41244. Dialoghi del Bruccioli Venezia 1538 “ 4 pic.1245. Il Bulingero riprovato dal Muzio Venezia Valvasor 1562 “ 41246. Giunta fatta dal Castelvetro al Bembo Modena 1563 “ 41247. Giustino istorico trad.o dal Porcacchi Venezia Giol. 1561 “ 41248. Bracciolini - Elezione di Urbano ottavo Roma 1638 “ 41249. Annali di Cornelio Tacito trad. dal Politi Roma 1611 “ 41250. Laugadro [ma L’Avogadro] Tragedia Milano 1777 “ 81251. Poesie Toscane e Latine in morte del Zanotti Bologna 1768 “ 41252. Istoria del Capriatta Genova [ma Geneva] 1644 “ 81253. Imitazion Poetica del Parthenio Venezia Giolito 1560 “ 4 pic.

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Cristina Geddo

[c. 6r]1254. Giraldi delli Hecatommithi Monte Regale 1565 In 8 Tomi1255. L’Iffigenia Tragedia Venezia 1639 “ 41256. Della Vita sobria di Luigi Cornaro Roma 1616 “ 4 pic.1257. Bosco Annotazioni sopra la Spera Firenze 1550 “ 81258. Gentili sopra il Tasso nella Gerusalemme Leida 1586 “ 81260. Gelli Volume Secondo Firenze 1548 “ 81261. Rime del Domenichi Venezia Giolito 1544 “ 121261. Dottrina Cristiana del Card.e Giardil Torino 1757 “ 121262. Il Libro di Giobbe tradotto in versi dal Cerutti Roma 1773 “ 81263. Gualteruzzi Del parlar gentile Fiorenza Giunti 1572 “ 81264. Le Vergini Prudenti di D. Benedetto dell’uva Firenze 1587 “ 41265. Instituzioni di Quintiliano trad.e dal Toscanelli Venezia Giolito 1566 “ 41266. Vita di Cosimo De Medici del Cini Firenze Gionti 1611 “ 41267. Gerusalemme liberata del Tasso Parigi 1771 “ 8 21268. Opere di Monsignor Gioan della Casa Firenze 1707 “ 8 grande1269. Il Novellista Fanatico Comedia del Marcucci Milano 1765 “ 81270. Ariosto colle figure del Porro Venezia 1584 “ 41271. Memorie degli Accademici gelati Bologna 1672 “ 41272. L’uomo Libero Lione 1778 “ 121273. Istoria del Guazzo Giolito Venezia 1586 “ 81274. Orazione di M. T. Cicerone del Dolce Venezia Giolito 1562 “ 81275. Ficino Lettere Venezia Giolito 1563 “ 8 21276. Mascherata rappresentata da Rozzi Siena 1615 “ 161277. Di Gallileo Gallilei Dialoghi Firenze 1632 “ 4 pic.1278. Orlando Innamorato del Bojardo Milano 1542 “ 41279. Considerazioni sopra i 7 Salmi di David di Donna Chiara Matraini

Luca 1586 “ 4 pic.1280. Ariosto Orlando Furioso Ferrara 1516 “ 41281. L’Arcitragichissima Tragedia Venezia 1737 “ 81282. Le Vergeriane del Mutio Venezia Giolito 1550 “ 8 pic.1283. Povesie liriche di Fulvio Testi Venezia 1672 “ 8

[c. 6v]1284. Procopio della Guerra de’ Goti Venezia 1544 “ 81285. Commentarj di Galeazzo Cappelli Venezia 1539 “ 81286. Persio tradotto dal Stelluti Roma 1630 “ 4 pic.1287. Pausania Trad.o dal Bonacciuoli Mantova 1593 “ 41288. Pietro Crescenzio dell’Agricoltura volgare Venezia 1511 “ 41289. Seneca de’ Benefizj trad.o dal Varchi Firenze 1554 “ 4 pic.1290. Bartoli Discorsi Istorici Venezia 1569 “ 41291. Giochi delle veglie Sanesi. Dialogo Siena 1572 “ 4 pic.1292. Mascherata della Genealogia delli Dei Firenze Gionti 1565 “ 4 pic.1293. Chiabrera Poema Firenze 1615 “ 4 pic.1294. Discorsi del Borghini Fiorenza Gionti 1585 “ 4 pic.1295. Rime degli Accademici Occulti Brescia 1568 “ 4

L’inventario della biblioteca di Angelo Maria Durini donata a Brera

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1296. I quattro ultimi libri dell’Istoria d’Italia del Guicciardini Venezia Giolito 1567 “ 41297. Orlando Furioso del Valgrisi con nuove figure Venezia 1570 “ 41298. Vita del Principe Ferrando Gonzaga del Gosellini Milano Ponzio 1574 “ 41299. Remigio Fiorentino Orazioni militari Venezia Giolito 1560 “ 41300. Sfera del Mauro Fiorentino Venezia 1537 “ 41301. Petri aureoli ord.ne Minorum Compendium litteralis sensus totius Bibl.

Senza Luogo di Stam.a ed anno in fogl.1302. Horatii Flacci Opera apud Todocum Badolium ascensium Parigi 1511 in 41303. Henrici Octavi Angl. Regis contra Luterum assertio septem Sacramentorum

Lugduni 1561 “ 4 pic.1304. Vita di Plutarco Tomo primo del Domenighi Venezia 1566 in fogl.1305. Opuscoli Morali del Gandini Venezia 1614 “ 41306. Diodoro Siciliano Istoria del Baldelli Venezia Giolito 1575 “ 4 pic.1307. Porcacchi Parallellli Venezia Giolito 1567 “ 4 pic.1308. Tragicomedia di Calisto e Melibea Senza luogo di Stampa 1505 “ 4 pic.1309. Rime del Priori [ma Priuli] Venezia 1533 “ 4 pic.1310. Possevino Dialogo dell’onore Venezia Giolito 1553 “ 41311. Arcadia del Sanazzaro Padova Comino 1723 “ 4

[c. 7r]1312. Bembo Istoria di Venezia Venezia 1552 “ 4 pic. Tomi1313. La Pellegrina Comedia del Bargagli Venezia 1589 “ 41314. Vita di Carlo V Imperatore Venezia 1557 “ 41315. La Ghirlanda del[la] Becaria Genova 1595 “ 4 pic.1316. Remigio Orazioni Civ. e Criminali Venezia Giolito 1561 “ 41317. Dionisio Alicornaseo tradotto dal Venturi Venezia 1545 “ 41318. Il Pastor Fido del Guarini Venezia 1602 “ 41319. Prose di Monsignor Bembo Venezia Marcolini 1538 41320. Ribadeneira Vita del P. Ignazio della dormiente Compagnia Venezia

Giolito 1586 “ 41321. Gonzaga il Fido Amante Mantova 1582 “ 41322. L’Hercolano dialogo del Varchi Fiorenza Gionti 1570 “ 41323. Cartari Le Imagini degli Dei Venezia Ziletti 1571 “ 4 pic.1324. Rime di Monsig.r Pietro Bembo Venezia 1530 “ 41325. Dolce Imprese del Conte Orlando Senza luogo di Stampa — “ 41326. Gioje Istoriche del Toscanella aggiunte alle vite di Plutarco Venezia

Giolito 1568 “ 41327. Zenofonte Guerre de Greci tradotte dallo Strozzi Venezia Giolito 1562 “ 41328. Flavio Giuseppe dell’antichità de Giudei trad.e dal Bardelli Venezia Giolito 1581 “ 41329. Castelvetro, ragione di alcune Cose sopra la canzone di Annibal Caro

Senza luogo di Stampa — “ 41330. Discorsi del Ruscelli al Dolce Venezia 1553 “ 4 pic.1331. La Prospettiva d’Eliodoro l’Erisseo [ma Larisseo] tradotta dal Grec.

Fiorenza Giunti 1573 “ 81332. Bellezze dell’Ariosto scelte dal Toscanella Venezia 1574 “ 4 pic.1333. Vita di Ferdinando I° Imper. del Dolce Venezia Giolito 1576 “ 4

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Cristina Geddo

1334. Dialoghi di Ludovico Zuccoli Venezia 1625 “ 41335. Chiabrera Roma Salvioni 1718 “ 8 31336. Il Gentiluomo del Mutio Venezia Valvasori 1575 “ 81337. Bembo degli Asolani Verona 1743 “ 81338. Vicissitudine delle Cose dell’universo trad. dal Franc.e da Ercole Cato

Venezia 1592 “ 41339. Tucidide trad.o dal Strozzi Venezia Giolito 1564 “ 4

[c. 7v]1340. Il Soldato del Mora Venezia Griffio 1569 “ 4 pic.1341. D’Acquino Comedia di Dante — — “ 4 pic.1342. Eneide di Virgilio d’Annibal Caro Treviso 1603 “ 41343. Dell’Amor di Marfisa del Cattaneo Venezia 1562 “ 81344. Terenzio del Fabrini Venezia 1556 “ 41345. Tacito del Canini Venezia Giunti 1617 41346. Biblia Italiana del Bruccioli (rarissimo) Venezia 1538 “ 41347. Opere di Xenofonte trad.e dal Gandini Venezia Dusinelli 1588 “ 41348. Le Metamorfosi d’Ovido in Prosa Italiana Milano 1520 “ 41349. Lucano delle Guerre Civili di Giulio Moriggi Ravenna 1587 “ 41350. Quinto Curzio del Porcacchi Venezia Giolito 1559 “ 41351. Persio del Stelluti Roma 1630 “ 41352. Sonetti, e Canzoniere di Messer Panfilo Sassi (rarissimo) Brescia 1400 “ 41353. Cornelio Tacito del Valgrisi Venezia 1544 “ 81354. I Commentarj di Giulio Cesare trad.i dal Baldelli Venezia Giolito 1572 “ 121355. Il Secreto di Messer Franc.o Petrarca Siena 1417 “ 41356. Apoftemmi di Plutarco del Gualandi Venezia Giolito 1566 “ 41357. Dione Epitome dell’Istoria Romana del Baldelli Venezia Giolito 1562 “ 41358. Istoria di Giuseppe Ebreo Firenze 1493 in fogl.1359. Boccaccio Genealogia delli Dei Venezia 1553 “ 41360. Cornelio Tacito del Davvanzati Venezia 1677 “ 41361. Dante del Landino, e Velutelli Venezia 1578 in fogl.1362. Altro Dante simile — — —1363. Dite Candioto, ed Arete [ma e Darete] Frigio tradotto dal Porcacchi Venezia

Giolito 1570 “ 121364. Opuscoli Morali di Plutarco del Gandino Venezia 1614 “41365. Erodoto Alicarnaseo tradotto dal Bojardo Venezia 1565 “ 41366. Sforziade tradotta da Nicolò Picinino Venezia 1543 “ 81367. L’Odissea d’Omero trad.a dal Baccelli Firenze 1582 “ 81368. Gli Epitalamj del Cavaglier Marini Venezia 1664 “ 161369. L’Etica d’Aristotele di Ser Brunetto Latini Lione 1568 “ 41370. Istoria di Ricordano Malespini Firenze Giunti 1598 “ 4 pic.1371. Orazioni del Giacomini Firenze 1597 “ 4

[c. 8r]1372. La Gerusalemme del Tasso colle figure del Castello Genova 1590 In 4 Tomi1373. Guicciardini Istoria d’Italia Venezia Giolito 1567 In fogl.

L’inventario della biblioteca di Angelo Maria Durini donata a Brera

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1374. Dante della Volgare Eloquenza Vicenza 1529 “ fogl.1375. Rime di diversi Autori Venezia Giolito 1548 “ 81376. Prose del Firenzuola Firenze 1543 “ 121377. Tomba dell’Abb.e Pellegrini — — “ 4 pic.1378. Specchio dell’opere di Dio di Partenio Etiro Venezia 1635 “ 121379. Spalanzani Opuscoli Modena 1776 “ 8 21380. Saggio della Traduz.e sù l’ottava Satira di Giovenale, e Persio Parma 1784 “ 81381. Orazioni di diversi Uomini Illustri Venezia 1584 “ 41382. Tarcagnota Istoria del Mondo Venezia 1598 “ 4 51383. L’Aurea [sic] della Sig.ra Amoretti Pavia — “ 41384. Dante Comedìa Venezia 1485 “ 41385. Mutio Istoria del Duca d’Urbino Venezia 1605 “ 41386. Ulloa Vita di Carlo Quinto Venezia Valgrisi 1573 “ 41387. Geografia di Tolomeo del Ruscelli Venezia 1598 “ 41388. Vita di Sisto V del Leti Losanna 1669 “ 16 21389. Discorsi del Borghini Firenze Gionti 1584 “ 41390. Rime di Bernardo Tasso Venezia Giolito 1560 “ 161391. Guicciardini Istoria d’Italia Venezia 1616 “ 41392. Rocca Governo Militare Venezia Giolito 1570 “ 41393. P. Emilio Istoria di Francia Venezia 1549 “ 41394. Narrazione de’ Paesi Bassi Milano Pontio 1578 “ 4 pic.1395. Demonomania del Bodino trad.a dal Cato Venezia Aldo 1592 “ 41396. Guicciardini Istoria d’Italia Fiorenza Torrentino 1562 “ 8 21397. Comedìe del Lasca Venezia Giunti 1582 “ 8 21398. Botero della Ragion di Stato Venezia 1619 “ 81399. Dialoghi di Luciano Venezia 1525 “ 81400. Dialogo dell’Oratore di Cicer. trad. dal Dolce Venezia Giolito 1547 “ 81401. Cronica del Villani Fiorenza Torrentino 1554 “ 81402. L’Inganno Dialogo dell’Horologgi Venezia Giolito 1562 “ 8

[c. 8v]1403. Benivieni Con Pico Mirandolano Firenze Giunti 1519 In 121404. Luigini la Beltà della Donna Venezia 1554 “ 121405. Opere burlesche del Berni Firenze 1723 “ 121406. Polibio Istorico tradotto dal Domenichi Venezia Giolito 1545 “ 81407. Dialoghi di Luciano trad.i Lonigo Venezia 1529 “ 121408. Mutio Battaglie Venezia 1582 121409. Nobiltà delle Donne del Domenichi Venezia Giolito 1552 “ 81410. La Tipocosmìa di Alessandro Citolini Venezia Valgrisi 1561 “ 121411. Sonetti del Piccolomini Roma Valgrisi 1549 “ 121412. Novellino di Massuccio Salernitano (raro) — — “ 121413. Correzioni etc. del Castelvetro Basilea 1572 “ 41414. Zanchi modo di fortificare le Città Venezia 1554 “ 41415. La Buccolica di Virgilio del Marchese Manara Parma 1780 “ 121416. Favole di Fedro trad.e dal Trombelli Venezia 1762 “ 81417. La Fantesca di Gian Batta della Porta Venezia 1610 “ 16

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Cristina Geddo

1418. Vite di Diogene Laerzio Venezia Valgrisi 1545 “ 121419. Ragionamenti di Angelo Segni Fiorenza 1581 “ 121420. Gli Asolani del Bembo Venezia Comin 1544 “ 121421. Rime di Laura Terracina Venezia Giolito 1557 “ 121422. Egesippo Istoria de Giudei trad.a dal Lauro Venezia 1544 “ 121423. Giovio Vita di Leone X di Adriano etc. trad.a dal Domenichi Firenze

Torrent. 1551 “ 121424. Memorie del Comines Milano 1610 “ 81425. Ruscelli Rime di Vittoria Colonna Venezia 1558 “ 121426. Giambullani [ma Giambullari] Lezioni Accademiche (raro) Firenze 1551 “ 81427. Tasso Mondo creato Viterbo 1607 “ 121428. Fiammetta del Boccaccio Firenze Giunti 1517 “ 121429. Poesie Liriche del Romagnesi Paris 1673 “ 121430. Conclavi de Pontefici Colonia Martini 1691 “ 16 31431. Il Sindicato di Alessandro Settimo — 1668 “ 161432. Il Nipotismo di Roma da Sisto 4 sino al presente — 1667 “ 161433. Conclave di Alessandro Settimo — 1664 “ 161434. Conclavi de’ Pontefici Romani — 1668 “ 16

[c. 9r]1435. Baccelli Odissea d’Omero Firenze Ser Martelli [ma Sermartelli] 1582

In 12 Tomi1436. Lucrezio dell’Abb.e Pastore Londra 1776 “ 8 21437. Mutio il Duello Venezia Giolito 1558 “ 121438. Vite de’ quattro Vuomini Illustri del Razzi Firenze Giunti 1580 “ 121439. La Fiammetta del Boccaccio Venezia Giolito 1542 “ 121440. Arriano di Nicomedia trad.o dal Lauro Venezia 1544 “ 121441. Fisionomia del Pinzio Lione 1550 “ 121442. Lezioni di Lucio Oradini Fiorenza Torrentino 1550 “ 121443. Fedra Trag.a del Bozza Venezia Giolito 1578 “ 121444. Gli errori Comed.a del Cenci Venezia — “ 161445. Ficino. Religion Cristiana Fiorenza Giunti 1568 “ 121446. Rime della Sig.ra Tullia d’Arragona del Bulifon Napoli 1693 “ 161447. Rime del Rainerio Venezia Giolito 1564 “ 161448. Comedie varie del Trissino Venezia Giolito 1562 “ 161449. Filocopo del Boccaccio Venezia 1575 “ 121450. Gli Amori Innocenti del Manzini Bologna 1643 “ 81451. La Georgica di Virgilio trad.o dal Daniello Venezia Griffi 1549 “ 81452. Tazio Città bene ordinata Venezia Giolito 1573 “ 81453. Garimberto. Il Capitan Generale Venezia 1557 “ 121454. Vita di Torquato Tasso del Manso Roma 1634 “ 161455. Cornazzano de re militari Venezia 1518 “ 121456. Comedie di Terenzio Venezia 1533 “ 121457. Costumi di tutte le genti del Fauno Venezia 1560 “ 121458. Republica di Platone trad.a da Fiorinbene Venezia Giolito 1554 “ 121459. Paolo Diacono trad.o dal Domenichi Venezia Giolito 1548 “ 12

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1460. Aristofane Comedie (raro) dal Rossitini trad.e Venezia Valgrisi 1545 “ 121461. Discorsi di Messer Fran.co de Vieri Firenze 1586 “ 121462. Profezie di Nostradamus in Fran.e Avignone 1772 “ 121463. La Calisto del Groto Venezia 1586 “ 161464. Commedia del Marchese del Carretto Venezia 1524 “ 12

[c. 9v]1465. Il Principe del Pigna Venezia Sansoino 1561 In 121466. I Tré libri d’amore di Fran.co Cattaneo del Varchi Venezia Giolito 1561 “ 121467. I Lucidi Com.a del Firenzola, e la sporta del Gelli Fiorenza

Giunti 1593 “ 121468. I Contenti Com.e del Parabosco Venezia Giolito 1560 “ 161469. Poesie del Bruni Venezia 1506 “ 121470. L’Ecuba del Dolce etc. Venezia Giolito 1543 “ 161471. Il Negromante etc. dell’Ariosto Venezia 1526 “ 121472. Il Vindemmiatore del Tansillo — — “ 161473. Rime del Tommasio Venezia 1552 161474. Giovio Vita di Ferrando d’Avalo tra.a dal Domenichi Fiorenza

Torrentin 1556 “ 121475. Ficino. Convito di Platone tra.o dal Barbarasa Venezia 1544 121476. L’Evandro Traged.a del Bracciolini — — “ 161477. Gli Ingiusti sdegni del Pino Comedia Venezia 1560 “ 161478. Ameto Comment. del Boccaccio Venezia Giolito 1545 “ 121479. Amaranta ed altre Comedie di diversi Autori — — 1548 “ 121480. Facezie del Piovano Arlotto Verona 1586 “ 121481. Battaglie del Mutio Venezia 1582 “ 121482. Cartari Fasti di Ovidio Venezia Marcolini 1551 “ 121483. Dialoghi d’Amore di Leone Ebreo Venezia Aldo 1541 “ 121484. Valerio Massimo dei Detti e fatti memorab.i trad.i dal Dati Venezia 1547 “ 121485. La Fedeltà posta a cimento com.a del Ranci Milano 1779 “ 81486. Rime del Nardi Amyens 1616 “ 121487. La divina Comedia del Dante Firenze 1595 “ 121488. Trattato della Guerra del Filiarchi Venezia 1572 “ 81489. Opere Burlesche del Berni Tomo primo Londra 1723 “ 81490. Stanze di diversi del Dolce Venezia Giolito 1556 “ 161491. L’Astrologo Comed.a del Dellaporta Venezia 1606 “ 161492. Giovio Dialogo dell’Imprese militari Lione Roviglio 1574 “ 12

[c. 10r]1493. Il Commodo Comed.a del Landi Firenze Giunti 1566 In 16 Tomi1494. Cornazzano dell’Arte Militare Firenze Giunti 1520 “ 121495. Poesie del Pozzi Bologna 1764 “ 81496. Lucio Floro trad.o dal Benedetti Roma 1672 “ 161497. Giraldi degli Hechatomithi Monte Regale 1565 “ 121498. Giraldi Tragedie Venezia 1582 “ 12 21499. Boccaccio Laberinto d’Amore Venezia Giolito 1563 “ 16

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Cristina Geddo

1500. Il Pimandro del Benci Firenze 1548 “ 121501. Alunno Osservazioni sopra il Petrarca Venezia 1550 “ 121502. Svetonio tradotto dal Bosso Venezia 1550 “ 121503. Rime di Vittoria Colonna Venezia Giolito 1560 “ 161504. Varie Comedie del Politi Siena 1623 “ 161505. Evangelistario del Marulo Firenze 1571 “ 121506. Comedie dell’animoso Selvaggio Venezia 1615 “ 161507. Prattica dell’esperienza del Vittori Vicenza 1624 “ 121508. Dialogi del Betussi Firenze 1556 “ 121509. Vita di Ferrando d’Avalo Firenze Torrent.o 1551 “ 121510. Eliano del Carrani Firenze 1552 “ 121511. Operette Morali del Mutio Venezia Giolito 1553 “ 121512. Il Pecorone di Ser Giovanni Firentino Venezia 1565 “ 121513. Rime del Caporali Venezia Giunti 1608 121514. Attila Flagellum Dei Venezia 1521 161515. Rime, e Prose di Torquato Tasso Venezia Aldo 1583 121516. Istoria dell’Inghilterra Venezia 1558 161517. Comedie Varie del Firenzuola Venezia Giolito 1552 161518. L’arte del puntar gli scritti del Lombardelli Siena 1585 121519. Comedie di Ludovico Ariosto Venezia Giolito 1562 161520. Iride postuma del Torcigliani Luca 1683 161521. Marino Galleria Venezia 1620 161522. Vita del Padre Paolo Segneri Parma 1701 161523. Elegantissime Sentenze Italiane, e franc.i Paris 1546 161524. Ulloa. Dignità del Uomo Venezia 1563 121525. I due Petrarchisti Venezia 1623 12

[c. 10v]1526. La Tancia Comed.a Firenze Giunti 1612 In 81527. Discorso sopra il gioco del Calcio Firenze Giunti 1580 121528. La Pace conclusa del Gualdo In Bremen 1663 121529. La divina Settimana del Salusto Venezia 1593 161530. Il Fenestella del Motta Venezia Giolito 1544 121531. Amorosa visione del Boccaccio Venezia Giolito 1549 121532. Giovio delle Cose de’ Turchi Venezia Aldo 1539 121533. Osservazioni del Bembo, ed Altri Venezia 1562 121534. Dialoghi del Franco Venezia Giolito 1542 121535. Rime della Sig.ra Laura Terracina Venezia Valvasor 1560 161536. Paterno Rime Venezia Valvasor 1560 121537. Marino Sampogna Venezia Giunti 1621 161538. Dialoghi del Patrizio sopra l’Istoria Venezia 1560 81539. Canti del Bandello (raro) — — 121540. Il Turamino del Bargagli Siena 1602 81541. Spandugini Commentarj Fiorenza Torrentino 1551 121542. Tragedie del Dolce Venezia 1566 121543. Duello del Paris Venezia 1525 12

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1544. Rime della Bufalini Città di Castello 1628 121545. Il Pellegrino del Comparini Venezia Giolito 1554 161546. La Lena dell’Ariosto Venezia 1535 121547. Sagrificio dell’Intronati Venezia Bindoni 1550 121548. Porretane di Sabadino — — 121549. Fornari sopra L’Ariosto Fiorenza Torrentino 1550 121550. Erizzo sopra le Medaglie Venezia Valgrisi 1559 121551. Lezioni del Gelli Firenze 1555 121552. Istituzione d’Alessandro Picolomini — 1543 121553. Ariosto Satire Venezia Bindon 1535 121554. Dialogo dell’Oratore di Cic. trad.o dal Dolce Venezia Giolito 1547 121555. Omero vendicato, in Francese Parigi 1715 121556. Commentarj di Cesare del Baldelli Venezia Giolito 1558 121557. Satire di Diversi Venezia 1560 12

[c. 11r]1558. Disciplina Militare del Mambrino Venezia 1571 In 121559. Vita di Alfonso d’Este del Giovio Venezia — 121560. Virtutum encomia Henr. Steph. 1573 161561. Orphei Opera Basileæ 1555 121562. Sonetti del Cornazzano Venezia 1502 121563. Sannazaro Arcadia Venezia Aldo 1534 121564. Diodoro Siculo dell’antica Istoria Venezia Giolito 1547 121565. Dialoghi di Polidoro Vergiglio tradotti dal Baldelli Venezia Giolito 1550 121566. Colloquj di Erasmo Venezia Valgrisi 1549 121567. Boccaccii Genealogia Deorum — — In fogl.1568. Marsilii Patavini de utraque potestate (raris.o) — 1522 fogl.1569. Il Prencipe del Frachetta Venezia 1599 121570. Paolo Orosio trad.o dal Guerini — — 81571. Eusebio Pamfilo della preparaz.e Evangelica Venezia 1550 121572. Procopio trad.o dall’Egio Venezia 1547 121573. Sesto Vittore etc. Vite degli Imper.i Romani Venezia Comin 1544 121574. La Guerra fatta da Cristiani trad.a dal Baldelli Venezia Giolito 1549 121575. Vite de 12 Visconti del Giovio trad.e dal Domenichi Venezia

Giolito 1568 121576. Storia delle Guerre di Appiano Alassa.o trad.a dal Braccio Venezia

Aldo 1551 121577. Relazioni del Card. Bentivoglio Colonia 1646 121578. Eusebio Istoria Ecclesias.a trad.a Venezia 1547 121579. Plinio delli Uomini Illustri Venezia 1562 121580. Vita di Apollonio Tianéo trad.a dal Dolce Venezia Giolito 1549 121581. Giulio, Polidoro etc. trad.i dal Marassi Lione 1554 121582. Leonico Istorie varie tradotte etc. Venezia 1544 121583. Dialoghi di Polidoro Vergiglio trad.i dal Baldelli Venezia Giolito 1550 121584. Istorie d’Eutropio trad.e Venezia 1544 121585. Appiano Alessand.o delle Guerre Civili de’ Romani Venezia Aldo 1551 12

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Cristina Geddo

[c. 11v]1586. Dialoghi di Pompeo della Barba Venezia Giolito 1558 In 12 Tomi1587. L’Italia liberata da Goti del Trissino Venezia 1548 12 21588. Istoria di Fernando Colombo fig.o di Cristoforo Milano Bordoni 1614 121589. Il modo di pervenire, ossia d’avvanzarsi in fran.e Nulle Part 1738 16 21590. Memorie di Filippo di Comines in francese (raris.o) Leida Elzevir 1648 161591. Commentarj di Cajo Cesare trad.i dall’Ortica — — 121592. Commentario del Filelfo sopra il Petrarca Venezia 1522 81593. Quinto Curzio trad.o Giunti Venezia 1530 121594. Pomponio Leto trad.o dal Baldelli Venezia Giolito 1549 121595. Tesoro di Messer Brunetto Venezia 1533 121596. Tragedie varie del Decio, e d’altri Venezia 1592 121597. Uomini illustri di Gajo Plinio Cecilio dell’Attanagi Venezia 1562 121598. Frontino Astuzie Militari Venezia 1536 121599. Ascanio L’Aura soave Giolito Venezia 1556 121600. Ariosto Satire Londra 1716 121601. Comedie varie del Maleguzzi etc. Venezia 1572 121602. Boezio della Consolazione della Filosofia trad.a dal Varchi Fiorenza 1572 161603. Epistole d’Ovidio di Remigio Fiorentino Venezia Giolito 1555 121604. Lezioni del Gelli Firenze 1551 121605. Panthera Monarchia di Nos.o Sig.r G. Cristo Venezia Giolito 1558 121606. Novelle del Lasca Londra 1756 121607. Metamorfosi d’Ovidio del Simeoni coi rami (raro) Lione des Tornes 1559 121608. Dolce Tragedie Venezia Giolito 1565 121609. Marsiglio Ficino sopra l’Amore Firenze Giunti 1594 121610. Agrippa Vanità delle Scienze trad.e dal Domenichi (rariss.o) Venezia 1549 121611. Borghesi Rime Padova 1567 121612. La Morte di Ruggiero Venezia 1549 121613. Sannazzaro Rime Venezia Giolito 1553 161614. Metauora d’Aristotele chiosata da S. Tomaso d’Acquino Venezia Comin 1554 121615. Quinto Curzio del Candido Venezia 1531 12

[c. 12r]1616. Vita del Padre Paolo Sarpi Leida 1646 16 Tomi1617. Dialoghi della virtù del Marcellino Fiorenza 1581 121618. Rime della Sig.ra Laura Terracina del Bullison Napoli 1692 161619. Vita di Castruccio Luca 1556 121620. Teocrito volgarizzato dal Salvini Arezzo 1754 121621. La Pace Comedia del Negro Venezia 1587 121622. Betussi il Raverta Dialog. Venezia Giolito 1562 121623. Mutio Egloghe Venezia Giolito 1550 121624. Facezie del Poncino Venezia 1609 161625. Appiano Alessandrino trad. dal Braccio Venezia Giolito 1554 16 31626. Giustino Istoria trad. Venezia Bindoni 1542 121627. Bruni Difesa delle Donne Firenze 1552 121628. Selva Metamorfosi del Virtuoso Firenze Giunti 1583 12

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1629. Crittica al Tasso Mantova 1585 161630. Comed. varie del Picolomini etc. Venezia 1554 121631. Cervoni sopra un Sonetto del Petrarca Firenze 1554 161632. Pitura dell’Alberti Venezia Giolito 1547 161633. Arcadia del Sannazari Venezia Aldo 1534 121634. La Zucca del Doni Venezia 1552 121635. Dialogo dei trè Ciechi Venezia 1528 161636. Del Rosso sopra la Canzone del Cavalcanti Fiorenza 1568 121637. La Carlotta dell’Amenta Venezia 1708 121638. La Fortuna di Cesare Venezia Giolito 1550 121639. Speron Speroni Dialoghi Venezia Aldo 1552 121640. Tragedie del Dolce Venezia Giolito 1567 121641. Ascanio Rime amorose Venezia 1531 121642. Mutio Mentite Occhiniane Venezia Giolito 1551 121643. Citolini la Tipocosmia Venezia Valgrisi 1561 81644. Vita di Cesare Borgia del Tomasi Monte Chiaro 1671 81645. Iustiniani Institutiones cum Rubricis Amstellędami apud 1710 161646. Rime di Vittoria Colonna Venezia 1558 121647. Fornari Esposizione sopra l’Ariosto Fiorenza 1549 121648. Avvenimenti di Psiche Venezia 1617 16

[c. 12v]1649. Illiade di Omero del Tebaldi Roncigliore 1620 161650. Valvasone la Caccia Venezia 1602 161651. Rime degli Accademici Firentini Venezia Bindoni 1547 161652. Poesie Toscane del Colonna, ed Angelio Firenze 1589 121653. Rime diverse del Mutio Venezia Giolito 1551 121654. Istoria di Eliodoro trad.a dal Ghini Venezia Giolito 1560 121655. Rime di Bernardo Tasso Venezia Giolito 1560 161656. Capitoli del Fregoso Venezia 1521 161657. Borro flusso, e riflusso Fiorenza 1582 121658. Vittoria Colonna Rime corr.e dal Dolce Venezia Giolito 1552 161659. Bembo Rime Venezia Giolito 1562 161660. Salustius Amstelędami Jamson 1641 161661. La Farsaglia di Lucano del Breboeuf Leida Elzevir 1658 161662. Quintus Curtius Lugd. Bat. Elzevir 1633 161663. Riccio Istoria trad.a dal Tatti Venezia Valgrisi 1543 161664. Morale, Filosophia di Epiteto da Giulio Ballino trad.o Venezia

Valvasor 1564 161665. Ornamenti della Gentil Donna Vedova del Cabei Venezia 1574 161666. Boccaccio Laberinto d’amore Venezia 1525 161667. Boccaccio i Casi degli Uomini Illustri Fiorenza Giunti 1598 161668. Rocchi il Gentiluomo Lucca 1568 121669. Filostrato Lemmio trad.o dal Baldelli Fiorenza Torentino 1549 121670. Tansillo Lagrime di S. Pietro Venezia 1592 121671. Cantici del Britonio Venezia 1550 12

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Cristina Geddo

1672. Petrarca trad.o dal Remigio dell’una, e dell’altra fortuna etc. VeneziaGiolito 1549 8

1673. Biondo Roma ristaurata, ed illustrata Venezia 1558 121674. Massolo Sonetti Morali Fiorenza Torrentin 1558 121675. Comedie varie Venezia 1606 121676. La Gioja Comedia di Gioan da Pistoja Venezia 1586 161677. La Cassaria dell’Ariosto Venezia Giolito 1560 16

Fascicolo [V]

[c. 1r]Libri più preziosi

1678. Trissino L’Italia liberata da Goti I° volume Roma Dorici. 1547 12.1679. Il Peccatore Contrito del Lorenzini da monte Pulciano Fiorenza Giunti 1591 8.1680. L’interpretazione del Libro di Giobbe di Fabiano de Sanctis Roma

1774 4. pic.1681. Guicciardini Istoria d’Italia Venezia Giolito 1564 4. pic.1682. Mutio Il Choro Pontificale Venezia Valvasor 1570 4.1683. Rime di D. Virginio Cesarini Roma 1658 4.1684. Mutio Istoria Sacra Venezia Valvasor 1570 4.1685. Idem Avvertimenti Morali Venezia Valvasor 1571 4.1686. Aphophtecmata Stobæi Varino Interp.e ad Leonem X — — —1687. Boezio della Consolazione della Filosofia trad.a dal Varchi Firenze 1551 4.1688. Del Groto Comedie Venezia 1586 12.1689. Rime di diversi antichi auto.i Toscani Venezia 1537 12.1690. Sansovino Governo dei Regni Venezia Sans.in 1561 4.1691. Formicone Comedie di P.o Filippo Mantovano — 1537 12.1692. Di Marco Aurelio Antonino Imperatore Roma 1675 12.1693. Liburnio le tre Fontane Venezia 1534 12.1694. Sonetti di diversi autori antichi Venezia Giunti 1527 12.1695. Trattati Militari del Vegezio trad.i dal Ferrosi (gioja) Venezia Giolito 1551 12.1696. Petrarca del Dolce Venezia Giolito 1559 12.1697. Cortegiano del Castiglione Venezia Giolito 1552 12.1698. La Coltivazione dell’Alamanni Fiorenza Giunti 1549 12.

[c. 1v]1699. La Teodora comedia del Maleguzzi Venezia 1572 16.1700. Aminta del Tasso Venezia Aldo 1590 12.1701. Valerio Massimo trad.o dal Dati Venezia 1564 12.1702. Rime del Monte Magno da Pistoja coetaneo del Petrarca Roma 1559 12.1703. Giovio Dialogo dell’Imprese Militari Venezia Giolito 1557 12.1704. Mutio Operette Morali Venezia Giolito 1550 12.

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1705. Il Soldato del Mora Venezia Giolito 1570 4. pic.1706. Poesie del Preti Venezia 1556 16.1707. Imprese del Giovio Venezia Ziletti 1556 12.1708. La Divina Comedia di Dante Venezia Giolito 1555 12.1709. Pietra del paragone del Boccalini Cosmopoli 1653 24.1710. Esequie del Duca Cosimo Firenze Giunti 1574 12.1711. La Gerusalemme del Tasso figur.a dal Castello Genova Pavoni 1604 12.1712. Le due Cortiggiane Com.e del Domenichi Venezia 1565 16.1713. Mutio Mentite Occhiniane Venezia Giolito 1551 12.1714. Palmieri della Vita civile — — 12.1715. Rime di Gandolfo Porrino Venezia 1551 12.1716. Nigresoli La Georgica di Virgilio Venezia 1543 12.1717. Davide Tragedia del Brunetto Frate di S. Francesco Fiorenza 1586 12.1718. Satire di cinque Poeti illustri Venezia Valvasor 1565 12.1719. Rime del Contile Venezia Sansovin 1560 12.1720. Il Pimandro di Trimegisto Firenze 1547 12.1721. Giacomini Esortazione alla Vita Cristiana Firenze Giunti 1571 12.1722. Dialoghi del Domenichi Venezia Giolito 1562 12.1723. La Bella Mano di Giusto De Conti Firenze 1715 12.1724. La Circe del Gelli Venezia 1595 12.1725. La Progne Trag.a del Parabosco Venezia 1548 16.1726. Giambollari sopra Dante Firenze 1544 12.1727. Selve de Filoxeno (rarissimo) Venezia 1516 16.

[c. 2r]1728. Rime di diversi Autori Eccellentiss.i Venezia Giolito 1549 12.1729. L’Esamerone del Cattani Fiorenza Torrentin 1563 4. pic.1730. Ammiano Marcellino delle guerre de Rom.i trad.e dal Remiggi (gioja)

Venezia Giolito 1550 12.1731. Vita di Tianeo trad.a dal Dolce Venezia Giolito 1549 12.1732. Mutio Cat.a Discip.a de’ Principi Roma 1561 12.1733. Mutio Rime diverse Venezia Giolito 1551 12.1734. Binaschi Rime (l’altro si ritrova coj libri mandati prima) Pavia 1589 12.1735. Petrarca esposizione del Gesualdo Venezia 1574 8.1736. Clesebia Comed.a Spirit. del Cappelletti Siena 1616 12.1737. Lo Infarinato (secondo) Firenze 1588 12.1738. Aretino Guerra de’ Cartaginesi etc. Venezia Giolito 1545 12.1739. La Faustina del Mutio Venezia Valgris. 1560 12.1740. La Franceide del Lalli Foligno 1629 16.1741. Osservazioni dell’Alunno sopra il Petrarca Venezia 1539 12.1742. Susio del Duello Venezia Giolito 1558 4. pic.1743. Campiglia Torbolenze della Francia Venezia 1617 4.1744. Varie Tragedie Pastorali del Sampognano Venezia 1605 8.1745. Gloria del Cavallo op.a del Caracciolo Venezia Giolito 1567 8.1746. Il Gentil Uomo del Mutio Venezia Valvasor 1575 4. pic.1747. Rezzano Trionfo della Chiesa Venezia 1767 in fogl. pic.

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Cristina Geddo

1748. Alberti Architettura Venezia Valgrisi 1546 8.1749. Tragedie varie Macerata 1579 4. pic.1750. D’Acquino Comed.a di Dante Tomo 2. (gli altri sono stati mandati) Napoli 1727 4. pic.1751. Giambullari Istoria d’Europa Venezia 1566 4. pic.1752. La Celebre Ecloga Primera de Gargilaso [ma Garcilaso] Madrid 1776 8.1753. Ovidii Nasonis Metamor.n cum notis Farnabii Amstell.i Blaeu 1650 16.1754. Martialis Epigrammata Londini 1615 12.1755. Ovidii Nasonis Tristium cum notis Min-Ellii [ma Minelli] Hagę Comit. 1684 16.

[c. 2v]1756. Ciceronis Epist.m Lambini Lutetię 1572 12.1757. Senecę Opera omnia, curante Lipsio Amstel. Janson 1633 16.1758. Plinii 2. Panegiricus Salmurii 1671 16.1759. Auctores rei venaticę antiqui Lugd. Bat. Elzevir 1653 16.1760. Virgilii Maronis Opera (rariss.o) Lugd. Bat. Elzevir 1636 12.1761. Barclaii Argenis Cum clave Amstelod. Elzevir 1659 16.1762. Novum Testam.m (l’altro si ritrova coj libri mandati prima) Paris 1649 12. Tomi 21763. Quinto Curzio Lugd. Batav. Elzevir 1633 16.1764. Persii Satirę Sex comment. Bond. Amstel. Janson 1659 16.1765. Plautii Comœdię Paris 1759 12. Tomi 31766. Biblia Sacra Sixti V, et Clementis VIII Paris 1541 4. pic.1767. Martialis Epigrammata Farnabii Amstel. Blaeu 1644 16.1768. Iuvenalis et Persii Satirę cum notis Farnabii Amstel. Blaeu 1650 16.1769. Iustini Historia cum notis Vossii Lugd. Bat. Elzevir 1640 16.1770. Horatii Opera Birminghamię 1762 12.1771. Annęi Lucani Pharsalia cum notis Grotii et Farnabii Amsterdam Blaeu 1500 12.1772. Terentii Comedię cum notis Pharnabii Amstel. Blaeu 1651 16.1773. Senecę Tragediæ cum notis Pharnabii Amstel. Blaeu 1656 16.1774. Horatii Poemata comment. Bondi Amstel. Blaeu 1670 16.1775. Anacreontis et Sapphonis carmina cum notis Fabri Tanaquilli Salmurii 1660 16.1776. L’Asino d’oro del Firenzuola Venezia Giolito 1550 16.1777. Iuvenalis Satirę Paris Colineo 1542 18.1778. Novum Test.m Gręc. Tomo 2. (gli altri sono stati mandati) Lugd.Bat.Elzevir 1633 12.1779. Catullus, Tibullus, et Propertius cum Fragmentis Galli Lugd. Bat. 1743 12.1780. Lucretii de Rerum natura Paris Coustelier. 1744 12.1781. Esiodi opera cum adjectis Apyla de [ma a Pylade] Brixiano Basileæ 1544 8.1782. (rarissimo) Taciti Opera omnia cum notis Grhotii [sic] Lugd. Bat. Elzevir 1640

16. Tomi 21783. Martialis Farnabii Amstel. Janson 1654 12.

[c. 3r]1784. Terentii Comediæ Amstel. Elzevir 1661. 16.1785. Iul. Cesaris Comment. curante Scaligero Lugd. Bat. Elzevir 1635. 12.1786. Florus Salmasii Lugd. Bat. Elzevir 1638. 16.1787. Horę in Laudem Beatę Virg. Marię Gręc. idiomate. Item Cirilli Alex. de exitu

animę sermo. Item de Resurrectione. Item de Paradiso Paris Vechel 1538. 16.

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1788. Salustius Crispus Lugd. Bat. Elzevir 1634. 16.1789. Tibullus Catull. et Prop. Scaligeri Antuerpiæ ap. Radęum. 1582. 8.1790. Novum Testamentum Gręc Amstell. Elzevir 1678. 24. Tomi 21791. Horatii Poemata cum comment. Bond. Aureliæ 1767. 12.1792. Vita di M. Aurelio Imperatore Venezia Giolito 1553. 12.1793. Satire di Salvatore Rosa Amsterdam — 12.1794. Demostenis Oratio de Corona Gręc. Lat. Lutetię Paris.m 1735. 12.1795. La Secchia rapita del Tassone Venezia 1630. 16.1796. Ciceronis opera omnia Lugd. Bat. Elzevir 1642. 16. Tomi 10.1797. Titi Livi Historia cum supplem.o Lugd. Batav. Elzevir 1654. 16. 41798. Ciceronis Oration. Lugd. Bat. Elzevir 1642. 16.1799. Plinii Secundi Historia Naturalis Lugd. Bat. Elzevir 1635. 16. 31800. Senecæ opera omnia cum Lipsię emend.e Lugd. Batav. Elzevir 1640. 16. 31801. Numa Pompilio del Cavagliere Florian ridotto in versi Italiani da Cristoforo

Buccella Firenze Cambiagi 1792. In foglio. Donato da S. A. R. MariaRicciarda d’Este al Cardinale, per conseguenza degno della Bibliot.a di Brera

1802. Langueti Epistolę ad Aug.m Saxonie Electorem Lipsie 1685. 16.1803. Dorelli Gentil Uomo instruito Padova Manfrè 1746. 4.1804. Lettere d’Annibal Caro Padova Comino 1734. 12. 31805. Vallisnieri de Corpi Marini Venezia 1728. 4.1806. Sagristia Vaticana del Papa Pio VI Roma 1784. 8.1807. Baudi Epistolę et Orationes Amstel. Ianson 1639. 16.

[c. 3v]1808. Filicaja Poesie Toscane Venezia 1608. 12.1809. Rezzano Cantici Luca 1776. 12.1810. Idee sull’Indole del Piacere Livorno 1773. 8.1811. Lettere di Franc.o Redi Venezia 1728. 4. pic.1812. Opere di Saverio Mattei Napoli 1773. 4. Tomi 51813. La Filotea del Palafox trad.a dal Padre Fusconi Modena 1779. 4. pic.1814. Campana Istorie del Mondo Venezia Giunti 1607. 4. 21815. Galeacii Cappelle de rebus gestis pro restitutione Francisci II Mediolanens.m

Ducis Mediolani 1531. 12.1816. Muti La penna politica Venezia 1707. 16.1817. Barelli de Xtiana Religione Bergomi 1790. 4. pic.1818. Boccalini Lettere Castellana 1678. 4.1819. Coriollano Traged.a in Francese Avignone 1776. 4.1820. Della Famosissima Compagnia della Lesina Vicenza 1601. 8.1821. La Gara delle Nazioni di Gius.e Carta Napoli — 8.1822. Rimm Milanes dal Balestrer ded.e al Conte Imbonati Milano 1744. in fogl.1823. Blondelli [ma Blondel] Schiarimento della questione, se una Donna abbia

seduto sopra la Sedia di Pietro fra Leone IV, e Benedetto 3 in Franc.e

Amsterdam Blaeu 1649. 12.1824. Sonetti del Varchi (l’altro volume fu già mandato) Firenza Torentin 1557. 12.1825. Golt Poesie varie Roma Giunchi 1771. 12.1826. L’Illiade d’Omero del P. Bozoli Roma 1769. 8. Tom. 5

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Cristina Geddo

1827. Ferrari Orationes Colonie 1627. 16.1828. Relazione della Corte di Roma in franc.e Leida 1663. 16.1829. Dictys Cretensis Historia Lugdun. apud Gryph. 1552. 16.1830. Il Bene e il male del Secolo corrente Bengodi 1788. 8.

[c. 4r]1831. Istruzione de Pittori Milano Marelli 1777. In 4.1832. Le Rivoluzione di Napoli del Giraffi Venezia 1648. 16.1833. Metamorfosi d’Ovidio, ossia Rondeau arrichiti di figure e imprese per ord.e

di S. M. ded.e al Delfini Parigi Stamp.a Reale 1697. 4. pic. Tom. 21834. Ragguaglio dell’Antichità della Galleria di Firenze del Bianchi Firenze 1759. 8.1835. Virgilius Erithręi Francofurti Vechelli 1583. 8.1836. L’Edippo Trag.a di Soffocle e gli Ucelli comed.a d’Aristofane trad.e in fr.e del

Celebre M. Boivin dell’Accad.a Fran.e Paris 1729. 12.1837. Rime del Cappello Venezia 1560. 8.1838. Istoria d’Herodiano trad.a in ling.a Tosc.a Firenze Giunti 1522. 12.1839. Somma della natural Filosofia di Alfonse di fonte trad.a da Alfonso di Ulloa

Venezia 1557. 4. pic.1840. Icones Regum Iudę, et Israelis carm.e express. Per Ionxtonum Lugd. Bat.

1612. 12.1841. Memorie di Gabriele Tadino Bergamo Locatelli 1783. 4 pic.1842. Ovidio in bell’umore in Francese Paris 1553. 4.1843. Il Don Pilone Comed.a trad.a dal Gigli Luca 1711. 12.1844. Philippi Tomasini T. Livius Amstel.i 1670. 12.1845. Poema Alexandri Poppe de Homine translat. a Costa Patavii 1775. 4.1846. L’Escho [ma Lesko] Tragedia Modena 1789. 4.

[c. 4v]1847. Sigonii Orationes septem Venetiis Zilett 1560. 8.1848. Giornale d’un Viaggio del Celebre Ab.te Boscovic Bassano 1784. 8.1849. Epistolę Politiani Antuerpię 1565. 12.1850. Simon Simonides, Conichius [ma Cunich] Poetarum par nobile Varsavię 1761. 4.1851. Orazione del Giulini in morte del Conte Imbonati Milano 1768. 4.1852. Socrates Fabula ex Aristophanis nubibus ad usum Collegii Nobilium Parmę

versio Latina Coriolani Martirani Copestini Episcopi, ejusdem Lat.ae versionisparaphrasis Italica Parmę — 4.

1853. Considerazioni del Ab.e Ferdinando Conte D’Ada sopra lo scritto che ha per titoloi pregiudizj del Celibato, ovvero riforma del Clero Rom.o Lugano 1767. 12.

1854. Bacco in Toscana del Redi Napoli 1774. 12.1855. Osservazioni Mineralogiche del Pad.e Pini Milano 1777. 12.1856. Versi sciolti di 3 Eccellenti mod.i Autori con lett.e dell’Arcadia di Roma

Milano 1758. 12.1857. Ciceronis Epistolę ad Atticum cum notis variorum (Bellissimo, e raro)

Amstelled.i Vetsten 1684. 2. [sic] Tom. 21858. Ciceronis Epist.ae ad Familiares cum notis Variorum Amstel. Blaeu 1693. 8.1859. Scaligeri novorum epigrammatum Paris Vascosan 1533. 16.

L’inventario della biblioteca di Angelo Maria Durini donata a Brera

113

1860. Vita di Cicerone del Midleton Venezia 1748. 12. Tom. 41861. Ciceronis Philosophia Lambini Lutetię 1573. 8.1862. L’Anima del Uomo Milano 1780. 8.1863. Gianorini Laudatio Funebris Leopoldi II Ticini in fog.o.1864. Henrici Barelli Carmen Paneg.m de Alberico VII Mediolani 1782. in fogl.1865. Lagrime in morte d’un Gatto Milano 1741. 12.

Bifoglio extravagante [I]

[c. 5r] [c. 1r]1866. Passeroni Poemi di Cicerone Milano 1774. 8.1867. Il figliuol Prodigo del Balestrieri Milano 1748. 8.1868. Della Lingua Toscana Dialogo Milano 1740. 12.1869. Scelta di Rime Toscane Milanesi del Balestrieri dedicate a Sua Emin.a

Milano 1779. 8.1870. L’Origine di Milano Milano 1587. 8.1871. Morondi Vita de Pontef.i dell’Ecclesia Milanese Milano 1793. 8. Tomi 21872. Istoria dei 12 Cesari Imperat.i Rom.i fr.e Lione 1685. 12.1873. Memorie degli Architetti antic.i e mod.i del Milizia Parma 1781. 8.1874. Vitarum Italorum doctr.na Excellentium sęculi X8 Fabronius Roma Giunchi 1786. 8.1875. Elogio del Newton Milano 1778. 8.1876. Codice di Federico Rè di Prussia — 1751. 8. Tomi 31877. Lucretius de rerum natura Lugd. ap. Gryph. 1546. 16.1878. Vita del Delfino Padre di Luigi XVI trad.a dal Silveti Milano 1786. 12.1879. Formula delle Cerim.ie per la Consecratione di Sua M. Luigi XVI Paris 1775. 4.1880. Elogi di Giacomo Cujas Paris 1775. 12.1881. Martignoni operette varie Milano 1783. 8.1882. Odi dell’Abbate Cassola all’Emin.o Card.e Durini Milano 1792. 12.

[c. 5v] [c. 1v]1883. Scipionis Gonzagę Card.is Commentaria Romę 1791 In foglio.1884. Serto Poetico per l’incoronazione del Doge di Genova Gio. Batt.a Cambiaso

Genova 1772 “ fogl.1885. De Origine, et statu Bibliothęcę Ambros.ę Milano 1612 “ 4 gr.1886. Valsei Traged.a del Perabò Parma 1771 “4 gr.1887. Rime Milanesi di Dom.o Balestrieri ded.e all’Emin.o Card.e Durini

Milano 1795 “ 4 gr.1888. Pietro Verri Istoria di Milano Milano 1783 “ in foglio.1889. Guidonis Ferraris Opera Mediolani 1791 “ in 4. Tomi 61890. Villa Lezioni d’Eloquenza Pavia 1772 “ 8.1891. Poesie del Conte Gian Battista Giovio Bergamo 1774 “ 8.1892. Il Sacro Monte d’Orta del Patriofolo [ma Patriofilo] Milano 1777 “ 12.1893. Lett.e a Monsignor Gaumond [ma Beaumont] dal Rossò [ma Rousseau]

Amsterdam 1763 “ 12.

114

Cristina Geddo

1894. Alessandro Timoteo Dramma Parma 1782 “ 8.1895. Opere del Sig.r Commendatore D. Gian Rinaldo Conte Carli Milano 1784

“ 8. Tomi 191896. Della Disuguaglianza fisica morale civile fra gli Uomini Padova 1792 “ 8.1897. Iosephi Secundi Laudatio Funebris Papię 1790 “ in foglio.1898. Delle Antichità Italiche del Conte Carli ded.e a Sua Emin.a il Card. Durino

Milano 1788 “ in 4. Tomi 51899. Rifiorimento della Sardegna sopra l’Agricoltura del Gemelli Torino 1776

“ in 4. 21900. Il Mercurio del Siri Casale 1644 in 4. gr. 71901. La Balia di Luigi Tansillo Vercelli 1767 “ 4.1902. Le tré Arcadie del Sannazzaro Venezia 1784 “ 12.1903. L’Agricoltura Poema Franc.e Parigi 1774 “ in foglio.1904. De Rossi della lingua propria di Cristo etc. Parma 1772 “ in 4.1905. La Coltivazione del Riso del Marchese Spolverini Verona 1758 “ 4.

Bifoglio extravagante [II]

[c. 6r] [c. 1r]1906. Hermenegildi Pini de venarum metallicarum excoctione Mediolani 1780

In 4. Tom. 21907. Nonziatura di Venezia di Monsign.r Card. Graziani manus.a — 1590 In fogl. Tomi 31908. Nonziatura di Polonia del Card.e Durini — — In fogl. 31909. Internonciatura di Francia del Medesimo — — In foglio1910. Nunciatura di Francia di Monsignor Carlo Fran.o Durino Cardinale, e Vescovo

di Pavia — — in fogl. 31911. Opere del Conte Algarotti Cremona 1778 in 8. 101912. Storia di S. Luigi IX Rè di Francia del Signo.r Pietro Mattei Venezia 1628 “ 4.1913. Gualæ Bicherii Card.is Vita et gesta Mediolani 1767 “ 4.1914. Istoria di Maurizio Conte di Sassonia in fra.se Paris 1775 in fogl. 31915. Gabinetto, e Biblioteca Firmiana Milano 1783 in fogl. 4.1916. De Rossi Var. Lect. Veteris Test. Volume 4.to Parmę 1788 in fogl.1917. Memorie de Gran Maestri dell’ordine Gerosolimitano Parma 1780 in foglio.1918. Fungorum agri Ariminensis Historia auct.e Battarra Faventię 1755 in fogl.1919. Le Opere del Sig.r Sarasino in Francese Paris 1656 “ 8.1920. Casoni Storia di Lodovico il Grande Milano 1722 “ 4. grande.1921. Cantici di Fidenzio — — “ 12.1922. Poesie del Castaldi Finale 1779 “ 8. 21923. Laurentii Medicis vita auct.e Fabronio Pisis 1784 in fogl.1924. Frisi Memorie Storiche di Monza Milano 1794 in 4. 3

[c. 6v] [c. 1v]1925. Palestina del Padre Leandro Carm. Scalzo Roma 1753 In fogl. Tomi 21926. Catalogo de’ Libri del Sig.r Crevenna Amstellędami 1775 “ 4. grande 6

L’inventario della biblioteca di Angelo Maria Durini donata a Brera

115

1927. Scelte Opere del Sig.r Bernardo della Monnoye Alla Haye 1770 “ in fogl. 2.1928. Eloggi storici di Cristoforo Colombo, e di Andrea d’Oria Parma 1781 “ in fogl.1929. Modelli dei Caratteri della Stamperia nuovamente incisi da Claudio Lamesle

Avignon 1769 “ 12.1930. Zenoni Elogio di M.a Teresa Aug.a Cremona 1781 “ 12.1931. Elegia di Tomaso Gray Verona 1776 “ 12.1932. Essai sur L’Omme A Utrecht 1736 [ma 1737] “ 16.1933. Miscellanea Paris 1756 “ 4.1934. Esposizione della Fede Cattolica toccante la Grazia, e la Predest.e Mons 1699 “ 8.1935. Novo Teatro Francese — 1747 “ 8.1936. Istoria della Vita di Filippo de Mornay Leida 1647 “ 4.1937. Poesie Oneste del Padre Pier Luigi etc. Padova 1666 “ 4.1938. Lettere del Celeb.e Card. D’Ossat al Ré Enrico il Grande Parigi 1627 “ 4.1939. Vita di S. Carlo Borromeo del Giussani Milano 1723 “ 4.1940. Opere di Antonio Raffaello Mensgh [sic] Parma 1780 “ in fogl. 21941. Catalogo dei Libri di Pietro Ant.o Bolongaro Crevenna Amsterdam 1789 “ 8. 41942. De Rossi de Hebraicę Typhographię origine Disquisitio e Annali Hebręo

Typographico Parma 1780 “ In fogl. 31943. Elogio storico del sud.o Mengs Milano 1780 “ 8.1944. Pini Dialoghi del Architettura Milano 1770 “ 4.1945. Anacreontiche di Giusep.e Cerini Milano 1776 “ 4.1946. La Caduta del Velino nella Nera presentata a Nostro SS. Pio VI Roma 1779 “ 4.

[c. 7r] [c. 2r]1947. Disquisitiones Plinianæ Ant.o Ioseph a Turre Rezzonici Parmę 1763 In fogl. 21948. I Coralli del Pongelli Napoli 1779 “ 4.1949. Biblia Santa in Lat.o ed in Francese con delle Note Letterali, Crittiche,

ed Istor. detta di Monsieur de Sacy Paris 1767 “ 4. Tomi 171950. Memorie per la Vita di Franc.o Petrarca Amsterdam 1764 “ 4. 31951. Malta Illustrata dal Commendatore Abela Malta 1647 “ in fogl.1952. Le Metamorfosi d’Ovidio Nova Traduz.e del Sig.r Abb.e di Bellegarde

A Paris 1712 “ 12.1953. Horatii Emblemata Othonis Vænii Antuerpiæ 1607 “ 4.1954. Anacreontis, et Sapphonis Carmina Glasguę 1744 “ 8.1955. Pindari Opera omnia quę extant Glasguę 1744 “ 1[2.] 21956. Code Durini Avignon 1776 “ 4.

Milano. 27. Luglio 1795.Si sono ricevuti i descritti libri da S. E. il Sig.r Cardinale

Longo

[cc. 7v-12v bianche]

116

Cristina Geddo

ASDCo, Famiglia Durini, tit. II, gr. 7°, cart. 17, fasc. 3.

[c. 1r]Mirabello a. 31. Lug.o 1795.

Il Cardinale Durini fà divotariverenza all’Ill.mo Sig.r DonTommaso del Poggio nell’atto,che si dà l’onore di trasmetterglialcuni libri, affinché si compiacciatrovar loro nicchia nel consaputoGabinetto.

Nota dei Libri, che si trasmettono.

1957. Due galanterie greche, cioè l’Anacreonte, e Saffo della stampa di Glascuain Scozia.

1958. Un Severino Boezio de Consolatione Philosophię Amstelod. Blaeu.1959-1960. Due miscellanee in Francese.1961. Columella de Re Rustica “ Paris 1593 [ma 1543]1962. L’Amico degli Ammalati “ Parigi 1774. in Marrocch. Rosso.1963. Istoria del Pelagianismo in due volumi in 12. Leg. in Marocch. rosso.

Si fanno i dovuti ringraziamenti a S. E. il S. Cardinale per la continuazione de suoipreziosi doni a nome anche del S.r M.se e del S.r Don Angiolo de Vecchi coi qualisi riserva di rinnovar dopo in voce i dovuti atti di sincera riconoscenza. Si domandascusa dell’economia di carta, con cui si scrive a motivo, che serve questa stessadi ricevuta. Si rassegna in tanto col più umile rispettoDa Brera. Io Agosto 1795.

L’Umil.mo, ed Osseq. Serv.e

Tommaso del Poggio.

[c. 1v]Detti Libri son destinati da S. E.Il Sig.r Cardinale Durini perla Reg.a Biblioteca di Brera.

All’Ill.mo Sig.re Sig.r P.ron Col.moIl Sig.r D. Tommaso del PoggioCoadiutore della Reg.a Biblioteca

di Con PacchettoBrera di Libri segnatiMilano nel viglietto

L’inventario della biblioteca di Angelo Maria Durini donata a Brera

117

Nella pagina a fronte: “ValedicitChrysaurus P. A. reliquis suis libellis.Hendecasyllabus”, il componimentodel 30 settembre 1795 con cui il Durinichiude la donazione alla Braidense,dando l’ultimo saluto ai suoi libri(ivi, cart. 14, fasc. 2, versione astampa).

25. “Braydensi Academiæ AngeliCardinalis Durini Hendecasyllabon”,il componimento unito alla letteradell’8 luglio 1795 che apre la donazionealla Braidense (Archivio Storico dellaDiocesi di Como, Famiglia Durini, tit. II,gr. 7°, cart. 14, fasc. 7, versione a stampatrascritta a p. 11).

118

Valedicit Chrysaurus.P. A.

Reliquis suis libellis.Hendecasyllabus.

Valete aureoli mei Libelli,Valete aureoli mei PoetæMeæ deliciæ, mei lepores;Oculis magis ipse quos amabam,Oculis etiam ante quos ferebam.Vale tu Maro, tuque Flacce Horati,Tu Catulle, Tibulle, tu Properti,Vale Plaute etiam, atque tu Terenti,Et quantum est Hominum politiorum,Quos est fas similes putare Grajis,Majores etiam putare Grajis:Nec vos, o reliqui mei Libelli,Nec vos, o reliqui mei Poetæ,Latîi Vatibus additi vetustis:Nec Te transierim venuste Cotta,Acti, Te Casa, Te Politiane:Vale Flaminii decens Camœna,Vale Castallio, vale atque Strozza,Amœnisque jocans, Rapine, in hortis,Vanierî & bona vena rusticantis:Omnes denique Vos, quibus negatum estIncludi rigido nimis Phaleuco:Omnes denique, quotquot estis omnesValete aureoli mei Libelli,Valete aureoli mei Poetæ,Meæ deliciæ, mei lepores;Oculis magis ipse quos amabam,Oculis etiam ante quos ferebam.Non, heu? postea vos videbitis me,Nocturnaque manu, & manu diurnaVestras volvere paginas: ValeteMeæ deliciæ, mei lepores:Gazis lumina cariora Regum,Atque ipsa magis æstimanda vita,Dilecti nimium, utilesque ocelliHeu? me deseruere, me misellum?Consuetamque negant opem immerenti.En cœculto miser, nigræque lucemQuærenti placitam invident tenebræ,Cum mane excutior thoro, diemqueTitan purpureis vehit quadrigis.Heu? turgiduli dolent ocelli,Lucem admittere respuuntque Phœbi;Cum sero famuli excitant lucernas,Præclusæque abigunt diem fenestræNon possum ignivomas pati lucernasRecto lumine, & irretorto ocello:Noctis in mediis vagor tenebris,Per Conclavia longa Balbiani

Pertentans iter indico bacillo:Nec datur legere, aut manu eruditaVersus scribere delicatiores:Nil crystalla juvant & Anglicana,Queîs grandescere litteræ jubentur,Nervuli usque adeo Optici jacet vis,Oculorum acies retunditurque,Et caligine deside obstupescensLanguet torpida, & in dies hebescit:Valete ergo mei, precor, Libelli,Valete ergo mei, precor, Poetæ,Oculis magis ipse quos amavi,Semper quos & amo, atque amabo semper.At vos Hendecasyllabi minuti,Vos vos versiculi Catulliani,Gens cursoria, Nunciique nostriAd LONGHUM properate MARCHIONEM,Cui, si non gravioris eruditumPectus mole laboris occupetur,Quem dat publica cura litterarum,Dum centum studet auribus virorum,A me dicite plurimam salutem,Ipsum perque novem rogate Dîvas,Velit aureolis & his Libellis,Velit aureolis & his PoetisBraydæ Bibliotheca mox patescat,Et Sacrariolum imperet recludiNostrorum effugium Libellulorum:Id si muneris impetrarim ab Illo;Faxo Olli Charitum Cohors Sororum,Velit pro inlepido rudi DurinoTot persolvere, tot referre grates,Quot blanditiolas suo CatulloFecit Lesbia, Lesbiæ Catullus.Parce, MARCHIO, si hoc meum PhaleucumClaudo versiculis parum severis:Sed castum esse equidem pium poetamIpsum, versiculos nihil necesseLex verîssima maximì Catulli est:Nam tunc denìque habent salem, & leporem,Si sint molliculi, & parum pudici:Quin Valerius ille MartialisDe suis ita judicat libellis:Lasciva est nobis pagina, vita proba est.

Ex Balbiano ad Larium postrema Septemb.an. MDCCXCV.

raptim dictabat cœcutiens A.C.D.

119

Indice delle illustrazioni

[copertina] Giosuè Sala detto il SalettaRitratto del cardinale Angelo Maria Durini, 1778 circa, olio su telaMonza, Civiche Raccolte d’Arte, Pinacoteca (inv. DEF 218)

[aletta della copertina] Sebastiano Pantanelli (calco da)Busto del cardinale Angelo Maria Durini, 1782 circa, terracottaGorla Minore (Varese), Municipio

[controfrontespizio] Pittore lombardo del XVIII secolo (Paolo Borroni?)Apoteosi del cardinal Durini in Parnaso con il Mirabellino sullo sfondo,1778 circa, olio su telaCollezione privata

1. Pittore lombardo del XVIII secolo (da Giosuè Sala detto il Saletta)Ritratto del cardinale Angelo Maria Durini, 1795 circa, olio su telaMilano, Biblioteca Nazionale Braidense

2. Peter BirmannVeduta del Balbiano dalla Comasina, 1806, penna, pennello e inchiostroseppia acquerellato su cartaComo, Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura

3. Peter BirmannVeduta del Balbianello dalla Comasina, 1807, penna, pennello e inchiostroseppia acquerellato su cartaComo, Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura

4. Villa Balbiano (facciata verso monte), 1636-40 circaIsola di Ossuccio (Como)

5. Punta del Balbianello vista dalla Tremezzina, 1790-96 circa,con interventi del XIX e XX secoloLenno (Como)

6. Villa Mirabello edificata da Gerolamo Quadrio, 1666-75,con interventi del 1776-80 circa e dei primi decenni del XIX secoloParco di Monza

7. Francesco Bellemo su disegno di Gaspare Galliari e Jean-Baptiste BosioVeduta del Mirabellino nel Parco Reale di Monza, 1808, acquaforte acquerellata

8. Louis MarteauRitratto del re di Polonia Stanislao Augusto Poniatowski, 1770 circa, pastello su carta

121

9. Aleksander RoslinRitratto della principessa Elisabetta Czartoryska, 1774, olio su telaCracovia, Museo Nazionale (inv. MNK II a 616)

10. Jan Chrystian KamsetzerLa Sala di Marmo del Castello Reale di Varsavia (parete nord), 1784,china e acquerello su cartaVarsavia, Biblioteca dell’Università di Varsavia, Gabinetto delle Stampe(inv. Zb. Krόl. T. 189 m 16)

11. Pittore lombardo del XVIII secoloRitratto di Angelo Maria Durini cardinale (particolare), 1776, olio su telaGorla Minore (Varese), Municipio

12. Gruppo di sette vasi decorati con medaglioni di “Uomini illustri”, 1770-74 circa,porcellana dipinta e dorata, MeissenMilano, Castello Sforzesco, Civiche Raccolte d’Arte Applicata (inv. 1258-1264)

13. Giacomo Frey da Giuseppe Franchi (1791)Busto del poeta Giuseppe Parini dedicato al Durini mecenate, 1791 circa, bulinoMilano, Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli (inv. RI. P. 232-79)

14. Sebastiano Pantanelli (?)Busto di Giuseppe Parini, 1783-91 circa, terracottaCollezione privata

15. Testo dell’epigrafe che illustrava un disperso busto in marmo del Parini collocatonella galleria del Mirabellino nel 1783Como, Archivio Storico della Diocesi di Como, Famiglia Durini (tit. II, gr. 7°,cart. 14, fasc. 3)

16. Antonio PeregoRitratto del poeta Domenico Balestrieri, 1777 circa, olio su telaPavia, Collezione privata

17. Ferdinando PortaRitratto di Domenico Balestrieri con il gatto morto, 1741 circa,matita nera su cartaMilano, Biblioteca Ambrosiana (inv. F 255 inf. n. 2290)

18. Gaetano Bianchi su disegno di Ferdinando PortaRitratto di Domenico Balestrieri con il gatto morto, acquaforte, 1741 circaLagrime in morte di un gatto, Milano, Giuseppe Marelli, 1741, p. XXIII

122

19. Giuseppe FranchiBusto di Pietro Verri, 1783, gessogià Ornago (Monza e Brianza), Villa Verri (fotografia del 1913,Milano, Società Storica Lombarda, fondo Novati, cart. 49, fasc. 197)

20. Martin KnollerRitratto di Pietro Verri, 1783 circa, penna, pennello e inchiostroacquerellato su cartaMilano, Castello Sforzesco, Civico Gabinetto dei Disegni, fondo Durini(inv. 2340 C 39)

21. Francesco CornelianiRitratto di Pietro Verri con la “Storia di Milano” (1783), 1783 circa, olio su telagià Milano, Collezione Sormani Andreani

22-23. Lettera al ministro plenipotenziario Johann Joseph von Wilczeck in cuiil cardinale Angelo Maria Durini annuncia la volontà di donare i suoi librialla Biblioteca di Brera, 8 luglio 1795 (versione a stampa)Como, Archivio Storico della Diocesi di Como, Famiglia Durini (tit. II, gr. 7°,cart. 14, fasc. 6)

24. Inventario della donazione duriniana alla Braidense, testata della sezione “LibriItaliani”, luglio 1795Como, Archivio Storico della Diocesi di Como, Famiglia Durini (tit. II, gr. 7°,cart. 17, fasc. 19)

25. “Braydensi Academiæ Angeli Cardinalis Durini Hendecasyllabon”, componimentoche accompagnava la lettera dell’8 luglio 1795 (versione a stampa)Como, Archivio Storico della Diocesi di Como, Famiglia Durini (tit. II, gr. 7°,cart. 14, fasc. 7)

[ultima pagina] Biglietto da visita del cardinale Angelo Maria Durini, post 1776,acquaforteMilano, Civica Raccolta delle Stampe Achille Bertarelli (inv. AM. 2-99)

123

Referenze fotografiche

Archivio Geddo (fig. in controfrontespizio,figg. 4, 5, 8, 11, 16)

Archivio Storico della Diocesi di Como,presso il Centro studi “Nicolò Rusca”(figg. 15, 22-23, 24, 25)

Biblioteca Nazionale Braidense, Milano,su concessione del Ministero per i Beni e leAttività Culturali (fig. 1)

Civiche Raccolte d’Arte, Monza (fig. incopertina)

Civiche Raccolte d’Arte Applicata del CastelloSforzesco di Milano, Pinacoteca, © Comunedi Milano, tutti i diritti di legge riservati(fig. 12)

Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche delCastello Sforzesco di Milano, Gabinetto deiDisegni, © Comune di Milano, tutti i dirittidi legge riservati / foto Saporetti Immaginid’Arte (fig. 20)

Civiche Raccolte Grafiche e Fotografiche delCastello Sforzesco di Milano, Raccolta delleStampe Achille Bertarelli, © Comune diMilano, tutti i diritti di legge riservati / fotoSaporetti Immagini d’Arte (fig. 13, fig. inultima pagina)

Società Storica Lombarda, Milano (fig. 19)

Vittorio Pigazzini, Monza (fig. 6)

Riprodotte da:

Bibliografia delle opere a stampa dellaletteratura in lingua milanese, a curadi D. Isella, Milano, Biblioteca NazionaleBraidense, 1999 (fig. 18)

C. Geddo, Il cardinale Angelo Maria Durini(1725-1796). Un mecenate lombardonell’Europa dei Lumi fra arte, lettere ediplomazia, Cinisello Balsamo (Milano),Silvana Editoriale, 2010 (fig. in aletta dicopertina, figg. 7, 9, 10, 17)

La Milano del Giovin Signore. Le arti nelSettecento di Parini, catalogo della mostra acura di F. Mazzocca e A. Morandotti, Milano,Skira, 1999 (fig. 14)

Peter Birmann. Vedute del Lago di Como,Introduzione di C. Bertelli, Milano, Il Polifilo,1985 (figg. 2, 3)

E. Verga, Storia della vita milanese, Milano,N. Moneta, 1931 (fig. 21)

125

Desidero esprimere il mio fervido grazie alla dottoressa Cristina Geddoper lo studio serio e appassionato attraverso il quale ha ‘riportato in vita’il Cardinale Angelo Maria Durini, rendendo giustizia a un personaggiodell’aristocrazia del Settecento milanese, scarsamente conosciuto e, a volte,un po’ frainteso.In lunghi anni di attenta e approfondita ricerca, perseguita con determinazionee costanza indefettibili, l’Autrice è riuscita a far emergere la complessa figura delnostro amato prozio Cardinale in tutta la sua poliedrica personalità, con un rispettooggettivo ed equilibrato della verità storica, qualità invero non comune e cheavvalora tutta l’opera.Ora sono assai lieta dell’uscita di questo “Omaggio”, degno corollario alle fatiche diCristina Geddo, confluite nello splendito volume: “Il cardinale Angelo Maria Durini(1725-1796). Un mecenate lombardo nell’Europa dei Lumi fra arte, letteree diplomazia”.

Como, 7 ottobre 2013

Rita Ajmone Cat

127

Omaggio al cardinaleAngelo Maria Durini

mecenate di lettere ed artiAtti dell’incontro alla Biblioteca Nazionale Braidense

Milano, 26 gennaio 2012Om

aggioalcardinaleA

ngeloM

ariaD

urini

Mauro NataleRiesamina il percorso del cardinale Angelo Maria Durini nel contesto della storiaculturale europea del secondo Settecento in una densa presentazione, che ne restituiscela complessità di aspetti e implicazioni, cogliendo la rete di relazioni umane, politichee letterarie di cui si fa portavoce il suo mecenatismo artistico. “Le ville di Mirabelloe di Mirabellino nei pressi di Monza, e quelle di Balbiano e di Balbianello sul lagodi Como sono state concepite nel quadro di un progetto globale, in cui natura e culturaappaiono come elementi complementari di un’utopia neoumanistica”.

Sante GraciottiReinterpreta l’attività politica e culturale del nunzio Durini a Varsavia negli anni crucialiche preparano la prima spartizione della Polonia in un saggio di grande intelligenzae vigore, che è anche una sintesi dei suoi decennali e fondamentali studi sul Durini polaccoe sulla Polonia di Stanislao Augusto, aperta agli sviluppi futuri della ricerca.“[Il] carattere combattivo del Durini lo ha portato a ingaggiare una guerra con potentati(la Russia, ma anche la politica romana) più grandi di lui, nella quale ha fatto anchedegli errori, ha dato e incassato anche colpi mancini, ma rimanendo fermo nella difesadi una causa che egli riteneva, e in gran parte era, giusta, pronto a pagare di persona”.

William SpaggiariSondata la fortuna critica ottocentesca del Durini poeta, esplora temi, modie interlocutori della sua prolifica produzione latina, fedele alla poetica dell’Arcadia,in un contributo criticamente molto sorvegliato, che si addentra anche nelle pieghedel rapporto privilegiato col Parini, aggiungendo nuove postille all’ode La gratitudine.“…Ne risulta un canzoniere affollato di nomi e di vicende della storia e della cronaca,intriso di dottrina e di raffinatezze stilistiche, sostenuto da riflessioni di poeticanel segno del buon gusto arcadico”.

Felice MilaniRiflettendo sul legame nodale fra il Durini e il Balestrieri attraverso la lettura incrociatadei testi dei due poeti, individua un nuovo punto di convergenza tra il mecenate e ilsuo protetto nell’acuto interesse per la tecnica versificatoria, che li induce a un confrontostimolante sulla metrica del verso latino e milanese. Sarà dunque il Durini teoricoe poeta a ispirare la metrica sperimentale di un componimento del Balestrieri dedicatoA Soa Eminenza, in endecasillabi faleci e alcaici, ricchi di vocaboli sdruccioli.

Carlo CapraRipercorre incisivamente le tappe della carriera del Durini nella cornice del secolodei Lumi fra Lombardia ed Europa, indugiando sugli snodi più significativi e sulrapporto singolare con Pietro Verri. “Angelo Maria sarà sempre un deciso avversariodell’Illuminismo anticlericale e materialista, e al tempo stesso un uomo profondamentepartecipe della civiltà dei Lumi, nei suoi aspetti di gusto e di costume, e anche dianticonformismo e spregiudicatezza nei comportamenti”.

Cristina GeddoPubblica l’inventario originale della biblioteca di Angelo Maria Durini donata allaBraidense, affiorato dal fondo Durini dell’Archivio Storico della Diocesi di Como,compilato sotto dettatura del cardinale stesso nel luglio 1795, ricco di opere letterariegreche, latine, italiane e francesi, in pregiate edizioni delle più celebri tipografieeuropee dal Cinquecento all’età contemporanea.

Il diplomatico milanese Angelo Maria Durini (1725-1796), cardinale dal 1776,attraversa l’Europa e il secolo dei Lumi con l’imponenza della sua corporaturae un passo da minuetto, senza lasciarsi imbrigliare nelle facili categoriedi “conservatore” o “progressista”. Poeta, erudito e bibliofilo, collezionistadi busti e ritratti, creatore di ville e giardini, il Durini è mecenate per vocazione,e mecenate militante, pronto a patrocinare visceralmente la causa e gli uominiin cui crede. Offrirà il suo generoso sostegno ai patrioti cattolici polacchischiacciati dalla Russia di Caterina II, ai letterati in cerca di un riconoscimentoistituzionale nella Lombardia di Giuseppe II, ai classicisti della soppressaCompagnia di Gesù, agli uomini e alle donne di merito. Non a caso sarà Parini,nell’ode La gratitudine, a celebrarlo come l’incarnazione del più puro idealedi mecenatismo che l’età nuova potesse immaginare.Raffinato e sanguigno, difensore del latino e cultore del dialetto, è il più ardentesostenitore di Giuseppe Parini, Domenico Balestrieri e Guido Ferrari, le trepunte di diamante di un mecenatismo creativo e interattivo, di orientamentoclassicista, dispiegato nei suoi ultimi vent’anni lombardi a sostegno della culturamilanese uscita dalle esperienze dei Trasformati e dei Pugni. L’ultimo attodel suo mecenatismo illuminato sarà la donazione della più preziosa fra le sueraccolte, la biblioteca formata amorevolmente nel corso di una vita, alla neonataRegia Biblioteca di Brera, “per vero sentimento del più puro patriotismo”.

Proprio la Biblioteca Nazionale Braidense, gelosa custode del fondo Durini,il 26 gennaio 2012, in occasione della presentazione della monografia dedicataal cardinale da Cristina Geddo (Silvana Editoriale, 2010), ha ospitato l’incontrodi studio da cui ha origine questa pubblicazione.Corollario della monografia e paradigma per le ricerche future, l’Omaggio alcardinale Angelo Maria Durini, corredato da un’introduzione del direttore dellaBraidense Andrea De Pasquale e da un’appendice della curatrice sulladonazione duriniana, raccoglie i saggi di cinque insigni studiosi di disciplinediverse, che analizzano secondo le rispettive competenze il poliedrico operatoe la discussa figura del protagonista:

Carlo Capra, già ordinario di Storia moderna e di Storia dell’età dell’Illuminismoall’Università degli Studi di Milano, socio dell’Istituto Lombardo Accademiadi Scienze e LettereSante Graciotti, emerito di Filologia slava all’Università di Roma “La Sapienza”,socio dell’Accademia Nazionale dei LinceiFelice Milani, già direttore della Biblioteca Civica “Carlo Bonetta” di Paviae socio dell’Accademia Ambrosiana, classe di ItalianisticaMauro Natale, emerito di Storia dell’arte moderna all’Università di GinevraWilliam Spaggiari, ordinario di Letteratura italiana all’Università degli Studidi Milano e socio dell’Accademia Ambrosiana, classe di Italianistica.

Omaggio al cardinaleAngelo Maria Durini

mecenate di lettere ed artiAtti dell’incontro alla Biblioteca Nazionale Braidense

Milano, 26 gennaio 2012Om

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Mauro NataleRiesamina il percorso del cardinale Angelo Maria Durini nel contesto della storiaculturale europea del secondo Settecento in una densa presentazione, che ne restituiscela complessità di aspetti e implicazioni, cogliendo la rete di relazioni umane, politichee letterarie di cui si fa portavoce il suo mecenatismo artistico. “Le ville di Mirabelloe di Mirabellino nei pressi di Monza, e quelle di Balbiano e di Balbianello sul lagodi Como sono state concepite nel quadro di un progetto globale, in cui natura e culturaappaiono come elementi complementari di un’utopia neoumanistica”.

Sante GraciottiReinterpreta l’attività politica e culturale del nunzio Durini a Varsavia negli anni crucialiche preparano la prima spartizione della Polonia in un saggio di grande intelligenzae vigore, che è anche una sintesi dei suoi decennali e fondamentali studi sul Durini polaccoe sulla Polonia di Stanislao Augusto, aperta agli sviluppi futuri della ricerca.“[Il] carattere combattivo del Durini lo ha portato a ingaggiare una guerra con potentati(la Russia, ma anche la politica romana) più grandi di lui, nella quale ha fatto anchedegli errori, ha dato e incassato anche colpi mancini, ma rimanendo fermo nella difesadi una causa che egli riteneva, e in gran parte era, giusta, pronto a pagare di persona”.

William SpaggiariSondata la fortuna critica ottocentesca del Durini poeta, esplora temi, modie interlocutori della sua prolifica produzione latina, fedele alla poetica dell’Arcadia,in un contributo criticamente molto sorvegliato, che si addentra anche nelle pieghedel rapporto privilegiato col Parini, aggiungendo nuove postille all’ode La gratitudine.“…Ne risulta un canzoniere affollato di nomi e di vicende della storia e della cronaca,intriso di dottrina e di raffinatezze stilistiche, sostenuto da riflessioni di poeticanel segno del buon gusto arcadico”.

Felice MilaniRiflettendo sul legame nodale fra il Durini e il Balestrieri attraverso la lettura incrociatadei testi dei due poeti, individua un nuovo punto di convergenza tra il mecenate e ilsuo protetto nell’acuto interesse per la tecnica versificatoria, che li induce a un confrontostimolante sulla metrica del verso latino e milanese. Sarà dunque il Durini teoricoe poeta a ispirare la metrica sperimentale di un componimento del Balestrieri dedicatoA Soa Eminenza, in endecasillabi faleci e alcaici, ricchi di vocaboli sdruccioli.

Carlo CapraRipercorre incisivamente le tappe della carriera del Durini nella cornice del secolodei Lumi fra Lombardia ed Europa, indugiando sugli snodi più significativi e sulrapporto singolare con Pietro Verri. “Angelo Maria sarà sempre un deciso avversariodell’Illuminismo anticlericale e materialista, e al tempo stesso un uomo profondamentepartecipe della civiltà dei Lumi, nei suoi aspetti di gusto e di costume, e anche dianticonformismo e spregiudicatezza nei comportamenti”.

Cristina GeddoPubblica l’inventario originale della biblioteca di Angelo Maria Durini donata allaBraidense, affiorato dal fondo Durini dell’Archivio Storico della Diocesi di Como,compilato sotto dettatura del cardinale stesso nel luglio 1795, ricco di opere letterariegreche, latine, italiane e francesi, in pregiate edizioni delle più celebri tipografieeuropee dal Cinquecento all’età contemporanea.

Il diplomatico milanese Angelo Maria Durini (1725-1796), cardinale dal 1776,attraversa l’Europa e il secolo dei Lumi con l’imponenza della sua corporaturae un passo da minuetto, senza lasciarsi imbrigliare nelle facili categoriedi “conservatore” o “progressista”. Poeta, erudito e bibliofilo, collezionistadi busti e ritratti, creatore di ville e giardini, il Durini è mecenate per vocazione,e mecenate militante, pronto a patrocinare visceralmente la causa e gli uominiin cui crede. Offrirà il suo generoso sostegno ai patrioti cattolici polacchischiacciati dalla Russia di Caterina II, ai letterati in cerca di un riconoscimentoistituzionale nella Lombardia di Giuseppe II, ai classicisti della soppressaCompagnia di Gesù, agli uomini e alle donne di merito. Non a caso sarà Parini,nell’ode La gratitudine, a celebrarlo come l’incarnazione del più puro idealedi mecenatismo che l’età nuova potesse immaginare.Raffinato e sanguigno, difensore del latino e cultore del dialetto, è il più ardentesostenitore di Giuseppe Parini, Domenico Balestrieri e Guido Ferrari, le trepunte di diamante di un mecenatismo creativo e interattivo, di orientamentoclassicista, dispiegato nei suoi ultimi vent’anni lombardi a sostegno della culturamilanese uscita dalle esperienze dei Trasformati e dei Pugni. L’ultimo attodel suo mecenatismo illuminato sarà la donazione della più preziosa fra le sueraccolte, la biblioteca formata amorevolmente nel corso di una vita, alla neonataRegia Biblioteca di Brera, “per vero sentimento del più puro patriotismo”.

Proprio la Biblioteca Nazionale Braidense, gelosa custode del fondo Durini,il 26 gennaio 2012, in occasione della presentazione della monografia dedicataal cardinale da Cristina Geddo (Silvana Editoriale, 2010), ha ospitato l’incontrodi studio da cui ha origine questa pubblicazione.Corollario della monografia e paradigma per le ricerche future, l’Omaggio alcardinale Angelo Maria Durini, corredato da un’introduzione del direttore dellaBraidense Andrea De Pasquale e da un’appendice della curatrice sulladonazione duriniana, raccoglie i saggi di cinque insigni studiosi di disciplinediverse, che analizzano secondo le rispettive competenze il poliedrico operatoe la discussa figura del protagonista:

Carlo Capra, già ordinario di Storia moderna e di Storia dell’età dell’Illuminismoall’Università degli Studi di Milano, socio dell’Istituto Lombardo Accademiadi Scienze e LettereSante Graciotti, emerito di Filologia slava all’Università di Roma “La Sapienza”,socio dell’Accademia Nazionale dei LinceiFelice Milani, già direttore della Biblioteca Civica “Carlo Bonetta” di Paviae socio dell’Accademia Ambrosiana, classe di ItalianisticaMauro Natale, emerito di Storia dell’arte moderna all’Università di GinevraWilliam Spaggiari, ordinario di Letteratura italiana all’Università degli Studidi Milano e socio dell’Accademia Ambrosiana, classe di Italianistica.