bibliografia tarcagnota

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BIBLIOLOGIA an international journal of bibliography, library science, history of typography and the book 6 · 2011 pisa · roma fabrizio serra editore mmxii estratto

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BIBLIOLOGIAan international journal of

bibliography, library science,history of typography

and the book

6 · 2011

pisa · romafabrizio serra editore

mmxii

estratto

Direttore scientifico · Editor

Giorgio [email protected]

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Comitato scientifico · Scientific Board

James Clough · Politecnico di MilanoFrançois Dupuigrenet Desroussilles · Florida State University

Giovanni Lussu · Politecnico di MilanoGiorgio Montecchi · Università degli Studi di Milano

James Mosley · University of ReadingAngela Nuovo · Università degli Studi di Udine

Fabrizio Serra · Fabrizio Serra editore, Pisa · RomaAdriaan van der Weel · Universiteit Leiden

Germán Vega García-Luengos · Universidad de Valladolid

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Redazione · Assistant to the Editor

Roberta Cesana · Università degli Studi di MilanoDipartimento di Scienze della Storia e della Documentazione storica,

Cattedra di Bibliografia e Biblioteconomia,Università degli Studi di Milano, Via Festa del Perdono 7, i 20122 Milano,

[email protected]

Per la migliore riuscita delle pubblicazioni, si invitano gli autori ad attenersi,nel predisporre i materiali da consegnare alla Redazione ed alla Casa editri-ce, alle norme specificate nel volume Fabrizio Serra, Regole editoriali, tipo-grafiche & redazionali, Pisa-Roma, Serra, 20092 (ordini a: [email protected]).Il capitolo Norme redazionali, estratto dalle Regole, cit., è consultabile Online

alla pagina «Pubblicare con noi» di www.libraweb.net.

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«Bibliologia» is an International Peer-Reviewed Journal.The eContent is archived with Clockss and Portico.

TRA STUDIO E BOTTEGA.COORDINATE BIO-BIBLIOGRAFICHE

PER GIOVANNI TARCAGNOTA DA GAETA(1499-1566)

Gennaro Tallini*

1. Coordinate biografiche

iversi commentatori, antichi e moderni, convergono sul 1490 come probabile data di nascita di Giovanni Tarcagnota, consue-

tudine mai avvalorata con documenti reali ed inconfutabili. Diciamosubito che Joanni, oltre qualche notizia inserita nelle Historie, altro nondice (notizie che, peraltro, interessano più lo zio Michele Marullo chese stesso, quasi una specie di autopromozione a garanzia ulteriore della validità estrinseca del proprio lavoro di ricostruzione storica),per cui, allo stato delle cose non resta che ragionare seriamente sol-tanto su alcuni dati di fatto e poi trarne alcune conclusioni.

Il primo dei dubbi che noi avanziamo per contestare la collocazio-ne cronologica arbitrariamente imposta riguarda l’età e la formazio-ne. Ponendo la data di nascita al 1490, infatti, non si giustificano né ilperiodo di formazione – che noi pensiamo sia stato assolto su affidodello zio Michele Marullo – né la durata stessa della sua vita.

L’altro dubbio che solleviamo interessa invece le date di pubblica-zione delle opere. Le prime documentate sono tutte per i tipi di

* Dipartimento di Studi italianistici, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università degliStudi di Pisa, [email protected].

Giorgio Montecchi e François Dupuygrenet Desroussiles hanno consigliato modi-fiche che hanno alleggerito la mole del saggio e reso più chiare le sue basi fondanti, aentrambi va il mio più vivo ringraziamento.

Ulteriori riferimenti in Gennaro Tallini, «Maestrevole essempio de la vita commune».Storia, antiquaria, tradizione e imitazione dell’antico nella produzione a stampa di GiovanniTarcagnota da Gaeta (1518-1566), tesi di Dottorato di Ricerca, rel. prof. Giorgio Masi, correl. prof. Sergio Zatti, Dipartimento di Studi Italianistici, Università degli Studi diPisa, in corso di elaborazione; sulla sola biografia dell’autore Idem, «Per dovere anco italiani suoi figliuoli lasciarne». Coordinate biobibliografiche per Giovanni Tarchagnota(1508-1566), Seminario (Pisa, 22 novembre 2011), Facoltà di Lettere e Filosofia, Scuola diDottorato di Ricerca -Scienze umanistiche, aula «Malagoli».

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«bibliologia» · 6 · 2011

Tramezino (ca. il 15% della produzione tipografica della bottega), per-ciò, delle due l’una: o Tarcagnota ha davvero pubblicato la prima ope-ra soltanto nel marzo del 1542 (datando ancora al 1490, a cinquantadueanni), oppure, insistendo con il 1490, dobbiamo pensare che esistanoaltre opere, precedenti il ’42 e inedite o pubblicate altrove e di cui nonabbiano notizia. Ciò, però, si scontra con quanto Tarcagnota stesso af-ferma sulle proprie prime opere e questo, dunque, mantiene intatta lanostra convinzione al riguardo della data di nascita.

Fiorì in questo tempo Plutarcho Cheroneo Philosopho et Historico diligen-tissimo, e che fu a un certo modo maestro della vita di Traiano. Inde, che be-ne le cose morali di questo Philosopho considera, vedrà, che alla gran bon-tà di Traiano non poco Plutarcho giovò. Egli mi piacquero in modo infinoda li miei primi anni gli scritti di questo divino philosopho, che desideroso,che tutti li altri agevolmente il gustassero, una buona parte de’ suoi morali,non avendo venticinque anni ancora, recai nella lingua nostraTarcagnota.

(Giovanni Tarcagnota, Historie del mondo, iii,l. xliii, Venezia, Tramezino, 1562, c. 221v)

La copia a stampa del volgarizzamento dei Moralia plutarchei per Tramezino è del 1543 e perciò, o Joanni, partendo sempre dal 1490 e fi-nita la traduzione nel 1515, avrebbe aspettato la bellezza trentaquattroanni per vederla stampata (il che potrebbe essere anche vero, ma datal’inesistenza di altre traduzioni precedenti figuriamoci se la notizianon avesse fatto immediatamente il giro del mondo portando il suonome nell’empireo della cultura rinascimentale) oppure dal 1543 dobbiamo tornare indietro di venticinque anni e precisamente al 1518.Riteniamo, dunque, che la data di nascita vada fissata al 1518 e che laformazione del giovane si sia tutta svolta all’ombra del ramo cadettodei Salviati, protettori già di Marullo e ora educatori del giovanissimonipote.1 Portando al 1518 la data di nascita, infatti, si ottiene la dimi-nuzione del blocco biografico da settantasei anni a quarantotto anni el’abbassamento a venticinque anni della prima pubblicazione.

Tarcagnota, dunque, grazie alle disavventure familiari e personalidel padre e alle amicizie e contatti culturali e sociali che lo zio aveva

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1 «[…] Visse nel medesimo tempo Michele Marullo che di Euphrosina Trachagno-ta zia di mio padre nacque; onde egli del cognome di sua madre che era più chiaro, siornò; benché per raddolcirne presso Latini la voce, di Trachagnota Tarchagnota faces -se: il che seguendolo anche io fatto ho» (Historie, cit., parte ii, l. xxii, c. 549r e parte iv,l. lx, cc. 285r-v e 286r).

contratto con la cerchia dei Salviati e che la famiglia aveva mantenu-to anche dopo la morte di Marullo, entra a far parte del clima intel-lettuale della Firenze e della Toscana del tempo. La conoscenza delgreco, unita allo spagnolo e al latino – appresi e rafforzati a Napoli(probabilmente lingue appartenenti al bagaglio culturale famigliare,basti pensare a Corfù ed a diverse isole dell’Egeo, oltre la stessa Tur-chia, dove dal 1492 si erano stabiliti molti transfughi dalla Spagna, maaggiornate letterariamente grazie ai contatti con l’Accademia napo-letana, altro luogo frequentato a lungo da Marullo) – permette a Joanni di avviare un lavoro di traduzione dei classici decisamente diverso da quello compiuto dai suoi contemporanei. La simultaneitàlinguistica gli permette di agire indifferentemente sul piano latino- volgare e greco-volgare, ma con una particolarità che altri non possiedono: la capacità di individuare il vero senso etimologico dellaparola senza fraintendimenti, potendo così esprimere davvero il concetto anche nel volgarizzarlo.

Finito l’apprendistato letterario presso ambienti vicini all’Accade-mia napoletana e fermatosi per un breve periodo a Gaeta, dove è en-trato in contatto con Nifo e Minturno, Giovanni è assunto a Firenzecome scrivano grazie alle pressioni di Juan Soto, segretario particola-re di Cosimo I il Giovane, figlio di Giovanni delle Bande Nere e oraGranduca. Il rapporto con Firenze non deve essere sottovalutato, pri-ma di tutto perché ci chiarisce il vuoto che intercorre tra la prima at-tività di Joanni e la prima pubblicazione conosciuta e poi perché sta-bilisce le connessioni e i rapporti che portano Joanni a non rimanerea Firenze, Napoli o Gaeta e a trasferirsi a Venezia, fermo restando chei rapporti con la città lagunare passano lo stesso per Roma (l’altra bot-tega dei Tramezino) e Napoli (i contatti con altri editori ed in partico-lare con Scotto lo confermerebbero). Il rapporto con la città toscanagiustifica anche la sua prima attività di traduzione: Ficino e Plutarcosono, infatti, autori molto più legati agli interessi della corte mediceae sono poi, soprattutto il primo, fondamento etico-morale su cui si ba-sa anche la produzione poetica di Tarcagnota, quella Favola d’Adone(Venezia, Tramezino, 1550) la quale, unitamente alle omonime versio-ni scritte da Ludovico Dolce e Girolamo Parabosco, larga parte avran-no nella genesi dell’omonimo poema di Giovan Battista Marino.1

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1 Ludovico Dolce, Giovanni Tarcagnota, Girolamo Parabosco, Stanze nellefavole d’Adone, a cura di Gennaro Tallini, Pisa, Edizioni Plus-Pisa University Press, incorso di preparazione.

Trasferitosi da Firenze a Venezia, le cose migliorano. Nella città la-gunare il mercato editoriale è ricco e ossessionato dalla ricerca di no-vità, di qualunque tipo. Di fianco ad opere della classicità greco-lati-na, si stampano anche romanzi di cavalleria di provenienza spagnola,le opere degli eretici luterani, inglesi, italiani e calvinisti, le opere diAretino, senza dimenticare o sottovalutare gli scritti di una quantitàtale di autori a lui contemporanei che traducono, volgarizzano, rein-ventano, riscrivono commedie, trattati, tragedie, poemi e tutto quan-to può essere letto da un pubblico che ormai non è più dotto, ma so-lo assetato di novità. La stessa bottega veneziana dei Tramezino(probabilmente sita in contrada S. Gregorio) – di cui Tarcagnota ècardine – è un circolo culturale importantissimo, addirittura sin daitempi dell’impresa romana, allora posta nel quartiere Parione. In essa, infatti – dati i collegamenti con stampatori come Blado e Paolo Manuzio, e non sottovalutando la partecipazione ai circoli culturaliveneziani – si riunivano diversi intellettuali, pittori, scultori e musici-sti garantendo lo scambio e la circolazione delle conoscenze in am-biti diversi.1

Fino al 1555 ca. Joanni stampa, costruisce la sua bottega all’internodella fabrica trameziniana circondato da letterati come Mambrino Ro-seo, Antonio Massa, Bartolomeo Dionigi da Fano e partecipando allavita culturale di Venezia, comprese le polemiche e le diatribe tra igrandi autori del tempo sulla lingua, la condizione letteraria, la storiae la antiquaria. Di colpo però, il rapporto saldo con la città e la sua pro-duzione culturale, s’interrompe senza un perché. Le sue opere, a par-te le Historie, non escono più da Tramezino, ma presso altri editori,non solo veneziani. Qualcosa nella perfetta organizzazione del lavoroin bottega e nei rapporti con la famiglia di editori si è rotto e non puòessere ricostruito. Personalmente riteniamo che Joanni non abbia ac-cettato il ruolo sempre più ampio che Roseo ha acquisito nel campodelle traduzioni dei romanzi di cavalleria spagnoli, autentici best-sellersdel tempo e fonte sicura di guadagno. Probabilmente mal sopporterà

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1 Sui rapporti tra Tarcagnota, Dolce, Parabosco, Aretino e Domenico Venier, cfr.Gennaro Tallini, Antecedenti cinquecenteschi dell’Adone di Giovan Battista Marino, «Ri-vista di Studi Italiani», xxvi, 1, pp. 31-51, e Ludovico Dolce, Giovanni Tarcagnota,Girolamo Parabosco, Stanze nella favola d’Adone, cit., in corso di preparazione. Sul-la bottega dei Tramezino e sul clima culturale intorno ad essa cfr. invece GennaroTallini, Tradizione familiare e politiche editoriali nella produzione a stampa dei Tramezinoeditori a Venezia (1536-1592), «Studi Veneziani», lx, 2010, pp. 53-78.

anche le Aggiunte che lo stesso Roseo scriverà, proprio per i Tramezi-no, alle Historie, al punto da passare ora molto più tempo tra Gaeta eNapoli dove assiste sconcertato alla trasformazione urbanistica ordi-nata da Pedro de Toledo.

Per undici anni Tarcagnota vive nella sua città natale ricoprendo in-carichi per conto della Universitas Civitatis Cajetae e godendo della fa-ma ricavata dalla continua pubblicazione delle Historie. Poi, anche qui,qualcosa accade per cui Tarcagnota tenta di ritornare da Napoli diret-tamente a Venezia. A più o meno quarant’anni riprende la strada perAncona e di lì è pronto per riprendersi Venezia. La morte lo coglie pro-prio ad Ancona, mentre sta ultimando il De situ et lodi, atto di accusacontro la rivoluzione urbanistica di Pedro de Toledo.

2. La produzione a stampa

Innanzi tutto, solo alcune opere risultano ristampate (Tab. 1), eviden-temente quelle che garantivano, all’editore, un ritorno economicocerto ed un successo editoriale sicuro; non solo, ma le stesse opere, so-no nel tempo ripubblicate da altri stampatori, questo conferma il suc-cesso dell’autore e ci informa sul valore effettivo della fama raggiunta.

Tab. 1. Opere a stampa di Tarcagnota ripubblicate fino al 1566.

Traduzioni Compendi Originali

Gli costumi, le leggi, La ii parte delle Delle Antichitàet l’usanze Historie del Biondo della città di Roma

Le Historie del BiondoAlcuni opuscoletti de lecose morali del divinoPlutarco

Roma trionfante di Biondoii parte de le cose moralidi Plutarco

AvisiIl Platina…

Si possono distinguere così gruppi editoriali distinti di cui sei tradu-zioni (quattro dal latino e una dallo spagnolo: Boemo, Biondo, Plu-tarco e Dias de Lugo), due compendi (da Biondo) e due opere auto-grafe (Delle antichità di Roma e De situ et lodi).

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Tab. 2. Opere non ripubblicate dopo la prima edizione di Tarcagnota.

Data Titolo

1542, 2 Roma Ristaurata et Italia illustrata di Biondo da Forlì1543, 1 Le vite di Plutarco1543, 4 Il Platina delle vite et fatti di tutti i sommi pontefici romani1544, 1 Alcuni opuscoletti de le cose morali del divino Plutarco1548, 5 Marsilio Ficino Fiorentino filosofo eccellentissimo de le tre Vite1549 Di Galeno Delli mezzi, che si possono tenere per conservarci la sanità1550, 2 L’Adone1552, 2 Compendio di Roma antica raccolto e scritto da M. Lucio1552, 3 Statuta, privilegia et consuetudines civitati Cajetae1562, 1 Delle istorie del mondo1562, 2 Delle Historie del mondo1566, 1 Del sito, et lodi della città di Napoli

Ai nove gruppi argomentativi in cui possono essere divise le pubbli-cazioni a stampa, vanno aggiunte, tra le opere non ripubblicate, altresei traduzioni (da Ficino, Plutarco e Biondo), un altro compendio, laredazione degli Statuta, Privilegia & Consuetudines Civitatis Cajetae(spccc) commissionatagli dalla città di Gaeta e altre tre opere originali(Adone, Historie e Del sito et lodi).

Tab. 3. Opere non ripubblicate finché vivo Giovanni Tarcagnota.

Traduzioni Compendi Varie

Roma Ristaurata et Italia Compendio di Roma L’Adoneillustrata di Biondo antica raccoltoda Forlì.

Le vite di Plutarco […] Delle Historie del mondoAlcuni opuscoletti de le cose Del sito, et lodi della

morali del divino Plutarco. città di NapoliLa ii parte de gli opuscoli Statuta, privilegia

morali di Plutarco et consuetudinescivitatis Cajetae

Marsilio Ficino Fiorentinofilosofo eccellentissimode le tre Vite […]

Di Galeno Delli mezzi

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Traduzioni Compendi Varie

Di Galeno […] conosceree curare le infermitàdell’animo

Il lavoro di comparazione dei titoli riconosciuti di Tarcagnota, datatia partire dal 1542 (anno della prima pubblicazione per Tramezino) fi-no al 1566, evidenzia non solo le differenze tra una edizione e l’altra,ma permette anche di identificare la storia tipografica di ogni edizio-ne ed ogni minima variante. Già a livello di semplice comparazionedelle diverse cinquecentine possiamo rilevare una serie di varianti chevanno dalle semplici annotazioni e correzioni alle variabili linguisti-che e stilistiche inserite dai diversi editori già nel titolo o nel colophon.Per questo, abbiamo ritenuto necessario evidenziare le varianti piùimportanti, individuando già la genealogia editoriale delle singole edi-zioni prescindendo dalla data stessa di pubblicazione.

Dal quadro emerso risultano, come mai ripubblicate – almeno allostato attuale delle ricerche e sulla base dello spoglio di molteplici ca-taloghi, raccolte e indici, anche telematici – le opere indicate in Tabella2. Così, messe da parte le opere non ripubblicate (e nel caso delle Hi-storie non più ripubblicate finché vivo l’autore), possiamo disegnaredei diagrammi che evidenziano alcune novità.

A proposito delle due edizioni delle Historie (1562 - 1; 1562 -2) non siregistrano, ancora in vita lo stesso Tarcagnota, altre ristampe. Tutte leedizioni successive, registrate nel catalogo, dal 1567 in poi sono a curadi Mambrino Roseo, di Bartolomeo Dionigi o di altri fra editori, cu-ratori e stampatori. Contrariamente alle indicazioni, che le voglionorigorosamente separate, le due edizioni, anche se indicate come tali,sono invece da considerarsi come un’unica edizione, poiché, non solocoincidono le aggiunte di Mambrino Roseo, ma anche perché, in particolare in 1562 - 1, si specifica in titulo che l’umanista anconitano haprogettato e composto una sua personale terza parte aggiunta a quelladi Tarcagnota (Supplemento e quinto volume). C’è anche da aggiun-gere, sempre in relazione alle Historie, non solo il semplice catalogodelle fonti che hanno permesso a Tarcagnota di scrivere la propriaopera storiografica, ma anche l’analisi comparata di esse, a fini stilisti-ci e critici.

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Prima tra tutte va citata la storia dei papi di Platina (da lui tradotta:1543 - 4 e successive edizioni), Le Historie del Biondo […] e tradotte per Lu-cio Fauno in buona lingua volgare, la Roma trionfante di Biondo da Forlìtradotta pur hora per Lucio Fauno di latino in buona lingua volgare, la Se-conda parte delle Historie del Biondo, ridotte in compendio per Lucio Fauno,il Delle Antichità della città di Roma, raccolte e scritte da M. Lucio Faunocon somma brevità & ordine, gli Avisi di Bernardo Dias di Lugo – Operautilissima tratta dalla lingua spagnola in questa nostra da M. Giouan Tar-cagnota – e poi le storie vere e proprie, o meglio, i modelli storiografi-ci a carattere più universalistico quali le Historie di Eutropio de le vite etfatti de tutti gl’imperatori romani, Venezia, Tramezino, 1544 (attribuzio-ne ora certa della traduzione proprio a Tarcagnota), le Guerre di Na-poli di Pontano, Venezia, Tramezino, 1544, le Historie di Paolo Diaco-no «seguenti à quelle d’Eutropio» e tradotte da Benedetto Egiosempre per conto di Tramezino (Venezia, 1548), il Compendio delle Hi-storie del regno di Napoli di Pandolfo Collenuccio, sempre stampate daTramezino (Venezia, 1539 sgg. – quest’ultima con le aggiunte del soli-to Mambrino Roseo –), i Tre libri di Nicolo Leonico de varie historie conla traduzione del canonico bellunese Giovanni Battista Castrodardo(Venezia, Tramezino, 1544), la Aspra guerra de Gothi libri tre di Proco-pio Cesariense tradotta ancora da Benedetto Egio (Venezia, Tramezi-no 1544), Le vite dei diece imperatori incominciando dal fine di Svetonio,volgarizzamento dal latino di Mambrino Roseo (unico nel caso del-l’anconetano), la Chronica di Giovanni Carione (Carion Johann, 1548)tradotta da Pietro Lauro e soprattutto il Catalogo de gli anni et Principide la creatione de l’huomo, sin’à 1540 dal nascere di Christo, scritta da Vale-rio Anselmo Ryd e tradotta ancora da Pietro Lauro sempre per i tipidi Tramezino nel 1544. Ne consegue un 1544 piuttosto ricco d’opere atrattazione storica (ben cinque) che comprende sia ambiti universali-stici che propriamente storici. In essi, s’incominciano a leggere carat-teri tipici della riflessione operata sulla storia come funzione e pen-siero operata da Machiavelli e si cominciano anche a percepiremodelli di pensiero provenienti da altri paesi europei (in particolare laFrancia), pur non perdendo di vista quelli che sono i bisogni dell’edi-tore, del committente e/o del dedicatario e del pubblico cui le opereerano rivolte.

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Tab. 4. La produzione di Tarcagnota rispetto alle edizioni Tramezino.

Disciplina Tramezino Tarcagnota %

Religione 126 11 113.84Diritto 129 10 110.00Storia 148 21 143.71Geografia 128 12 117.14Letteratura 164 11 111.56Trattatistica 119 13 115.71Scienze naturali 113 10 110.00Filosofia 14 14 100.00

Totali 221 32 114.47

Il processo di ricerca sul fronte storiografico ha fatto sì che le Historiedivenissero un testo voluminoso e prezioso nel panorama del tempo,lo dimostra la presenza dello scritto in diversi atti notarili stipulati daiTramezino durante la loro avventura editoriale e soprattutto in un at-to di separazione dei beni librari stipulato il 10 gennaio 1562.

[…] Che similmente li resti ad esto mio fratello, et veramente habbi, finitiche serrano da stampare, la metà delli libri del Historia del Mondo et così an-cho delli Platina De Vitis Pontificum latini con l’additione di frate Honofrioil numero di quello sonno mille per sorte, de quali ne haverà 500 per sorteper sua mità, pagando però tutte le spese che si farranno, sì nel stamparle co-me in carta et altro per la sua parte.

(asrm, not. cap. Tarquinius de Nuntijs,prot. 1166, cc. 91-92)

In esso, non solo registriamo la presenza delle Historie, ma anche d’altre opere e in particolare delle Vite di Platina (sempre tradotte daJoanni). Dalla Tabella 5, che riporta i dati librari previsti nell’atto stesso, non solo si evince che il catalogo dei due Tramezino era benvariegato e nello stesso tempo complesso, ma anche che, soprattuttole opere di maggior successo, dovevano garantire un ritorno econo-mico non indifferente. Pertanto, non deve stupire la quantità di copieesistenti di opere religiose, a carattere edificante, moralistico o ro-manzesco.

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Tab. 5. Catalogo delle opere presenti nell’atto del 10 gennaio 1562.

Copie Titolo Curatore

900 Don Florabel Mambrino Roseo882 Cavalier della Croce, i [?]864 Don Florisello di Nichea [?]849 Amadigi di Gaula Mambrino Roseo822 Platir, ii parte Mambrino Roseo820 Cavalier della Croce, ii [?]816 Don Silves de la Selva [?]800 Flortir, ii parte Mambrino Roseo [?]796 Vite de 12 Confessori [?]745 Palmerino, ii parte Mambrino Roseo741 Primaleone, ii parte Mambrino Roseo [?]720 Turre Cremata De ecclesia Juan de Torquemada715 Parsa Foresto [?]711 Don Christeliano Mambrino Roseo [?]693 Platir, i parte Mambrino Roseo679 Sphera Mundi, ii parte Mambrino Roseo [?]611 Panonto Idem [Romoli Domenico]583 Lanzillotto Mambrino Roseo [?]545 Hist.a delle cose di Francia Paolo Emilio da Verona520 Rime di Gandolfo Porino Idem518 Medicina dei cavalli Giovanni Tarcagnota [?]506 Vita di santo Francesco S. Bonaventura (Giov. Fidenza)490 Exercitio Spiritual [?]486 Oration de Isocrate Pietro Carrario469 Procopio Da Persi Benedetto Egio452 Selva di varia Lettione Mambrino Roseo430 Avisi del Indie, i Mambrino Roseo404 Lisuarte M. Roseo (Amadis de Gaula vii)404 Verine de Tullio (Cicerone) Gioseffo Tramezino400 Opuscula Plutarchi, i Giovanni Tarcagnota388 Agricola, De re metallica Giovanni Tarcagnota [?]382 Fauno, De antichità di Roma Giovanni Tarcagnota365 Avisi del Indie, ii Mambrino Roseo359 Don Tristano [?]350 Sphera Mundi, i parte Mambrino Roseo [?]340 Pellegrinaggio Cristofaro Armeno330 Eusebio, De Preparatione Michiel Tramezino [ ?]321 Paolo diacono Giovanni Tarcagnota [?]

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Copie Titolo Curatore

313 Quintiliano Mandosio Idem309 Op. A. Masse Gallesij Idem300 Paulo Emilio [Idem di hist. d. cose fr.?]289 Palmerino, i parte Mambrino Roseo272 Horarum canonicarum Garcia de Cisneros266 Primaleone, i parte Mambrino Roseo [?]250 Leonico, Di varie Hist. G. B. Castrodardo248 Trattato della tribulatione monsignore Cacciaguerra230 Egisipo Pietro Lauro221 Amadis de Gretia Mambrino Roseo [?]218 Dionigi Alicarnasseo F. Venturi fiorentino198 Biondo Historia, ii parte Giovanni Tarcagnota194 Dottrina Christiana [?]185 Procopio Dal edificij Benedetto Egio171 Descriptio Angliae Giovio Paulo (descr. britanniae?)154 Pirro Ligorio Idem150 Eutropio Giovanni Tarcagnota148 Biondo di Roma Trionf. Giovanni Tarcagnota137 Decisiones Cassadori, ii Idem133 Hist. de Napoli (Pontano) [?]130 Massa, Contra el duello Idem130 Procopio da Gotti Benedetto Egio129 Agricoltori Mambrino Roseo128 Decisiones Cassadori, i Idem110 Onofrij Panvinii Idem100 Galeni, Di morbi de l’animo Giovanni Tarcagnota99 Flortir, prima parte Mambrino Roseo [?]97 Ariani Pietro Lauro96 Galeni, della Sanità Giovanni Tarcagnota95 Trattato della communione [?]89 Favole d’Esopo Giovanni tarcagnota [?]71 Historia Ecclesiastica [?]61 Formulario advocatorum [?]60 Opuescula Plutarchi ii Giovanni Tarcagnota60 Santissima Dottrina Christiana Pietro Canisio (Peter de Hondt)54 Valerio Massimo Giorgio Dati fiorentino51 Decisione de Rota B. de Bisgneto, Th. Fastoli46 Lutio [sic] Fauno Giovanni Tarcagnota31 Costumi delle genti Giovanni Tarcagnota

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Copie Titolo Curatore

21 Formulario terminorum Antonio Sacramoro [?]18 Pratica del Vestri Idem13 Stafilio Idem13 Pratica Rebuffi B. Buffi heremita [?]

Non deve altrettanto stupire la presenza di gran parte delle opere diTarcagnota tra le personali preferenze dei due editori e stampatori,qualcosa in più di una vera e propria garanzia editoriale. Dei titoli delGaetano, infatti, esclusi quelli attribuibili, su complessivi ventinovepubblicati presso Tramezino fino al 1562, ben nove sono inseriti in que-sto particolare catalogo editoriale. Anzi, proprio le Historie e il De vitisPontificum, completa anche delle Additioni di Onofrio Panvinio, sonooggetto nello stesso atto notarile di trattative per la definizione dellaproprietà editoriale.

Un caso a parte è Il Platina delle vite et fatti di tutti i sommi pontefici ro-mani, cominciando da Cristo infino a Sisto Quarto. Con la giunta di tutti glialtri Pontifici infino a Paulo terzo Pontefice massimo (1543, 4). Esistono, in-fatti, ben dieci edizioni (di cui tre solo per Tramezino: 1543, 4; 1562, 3,con le aggiunte di Panvinio; 1563) distribuite presso altri editori tra il1543 ed il 1578 e tutte impostate sulla comune lezione del Platinae Hi-storiae de vitiis pontificum periucunda diligenter recognita, stampata a Ve-nezia per Philippo Pincio nel 1505. Da questa edizione, discende la 1543,4 di Tarcagnota edita per Tramezino e tutte le altre fino al 1583, poi-ché, pur cambiando il traduttore o l’editore, la matrice da cui la strut-tura del lavoro è ricavata, rimonta sempre all’edizione del Gaetanoche così, è da considerarsi autentico innovatore, per stili e per com-posizione del modello editoriale. Dopo il 1543, assistiamo alla stessa ri-stampa e sempre in quel di Venezia, nel 1552 per Giovanni Maria Bo-nelli, nel 1560 per Lorenzini da Torino, nel 1562 e 1563 nuovamenteTramezino, nel 1565 per Comin de Trino, nel 1572 per Iacomo Leonci-no, nel 1578 appresso Giovanni de Picchi & fratelli, nel 1583 appressoDomenico Farri.

3. Dello scrivere e della storia

Indagando le opere a stampa di Tarcagnota, comprese tra il 1542 e il1566, riscontriamo anche diverse novità sia sulla dispositio retorica edespositiva che sulla struttura argomentativa che caratterizza le diverse

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opere. Se si prendono ad es. le Historie di Flavio Biondo, notiamo cheTarcagnota prima compila una curatissima traduzione in volgare epoi, sulla sua seconda parte, organizza un compendio (un riassunto am-pio e circostanziato che mantiene intatta la struttura della opera, manon la traduce integralmente, una sorta di reductio dotata di indici e ri-ferimenti) che deve servire da primo approccio preparatorio che pre-lude alla traduzione completa ed efficace della stessa seconda parte.

Di fianco a queste due opere, Tarcagnota traduce, dello stesso au-tore forlivese, anche la Roma trionfante e, nella stessa maniera delle dueprecedenti opere, vi affianca un compendio, questa volta spacciato co-me opera originale, che è il Delle Antichità di Roma. L’opera, propriooriginale non è, con ciò intendendo una scrittura contenutistica esclu-siva da parte di Joanni. Anzi, in molte parti, le notizie apprese dalla tra-duzione di Biondo da Forlì, compaiono in forma di plagio evidente, sipensi alla polemica che Pirro Ligorio, cartografo ufficiale dei Trame-zino nello stesso periodo e non certo un purista o uno che si facevascrupoli (editoriali naturalmente), condurrà contro di lui, proprio peri moltissimi errori contenuti nel testo (peraltro, non linguistici, ma dilocalizzazione dei luoghi più importanti), delle loro presunte originimitiche e delle presunte toponimie derivanti.

Nel primo gruppo notiamo che Lucio Fauno (alias Tarchagnota) hacurato la traduzione della prima parte delle Historie di Biondo da Forlìe poi ha ridotto in compendio la seconda parte. Tutto ciò, evidente-mente, allo scopo di studiarne le fasi narrative, ricostruirne il model-lo e la sistemizzazione del discorso critico, metodologico e storiogra-fico, e predisporre una personale concezione della scrittura edell’analisi da applicare alle proprie Historie. Non a caso, confrontan-do le date di edizione e cura delle singole opere, possiamo notare unasorta di progressivo interesse per l’indagine storica (sempre ricondot-ta però a canoni non storiografici di indagine, ma semplicemente nar-rativi e letterari in genere) e per la trattazione di argomenti a caratte-re politico. Naturalmente non troveremo l’acutezza analitica deigrandi filosofi della politica rinascimentali (necessità che non interes-sa il poeta), ma sicurezza argomentativa e capacità narrative quantene vogliamo (Tab. 1).

L’interesse per la narrazione storica – e quindi, da letterato, per laprosa più che per la trattatistica vera e propria – si manifesta, nel 1543,con la cura delle Historie del riminese Flavio Biondo, ma avevano giàavuto un precedente con la pubblicazione della traduzione de Gli co-

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stumi, le leggi, et l’usanze di tutte le genti di Boemo e continueranno –sempre oscillando tra geografia, topografia e storiografia – con La seconda parte delle Historie e Roma Trionfante sempre di Flavio Biondo(entrambe pubblicate nel 1544) e con un proprio testo dal titolo Delleantichità della città di Roma (1548 e l’anno dopo tradotta e ripubblicatain latino).

Nell’ambito della cronologia storica rientra, sempre con la stessa ot-tica delle Historie, anche la fortunata traduzione delle storie dei papicompilata dal Platina – gestore della biblioteca vaticana e fortunatocompilatore dell’unica e più attendibile (ancora oggi a mezzo millen-nio di distanza) storia dei vescovi di Roma – e tradotta già nel 1543 daTarcagnota, un’opera questa che ha determinato una fortuna imme-diata e duratura anche per il nostro traduttore, visto che questo è ilvolume più pubblicato in assoluto tra le opere del Gaetano e quellocon il numero di editori (oltre Tramezino) ben più elevato di ogni al-tra edizione.

Dal 1548, probabilmente perché il nostro ha ormai acquistato unacerta fama, non solo presso gli addetti ai lavori, ma anche presso unpubblico assai più vasto, l’interesse storiografico e la documentazionesui modelli da adottare in funzione della scrittura è completa e sicurae così, oltre alla ristampa delle opere già pubblicate, Tarcagnota puòdedicarsi alla ricerca di uno stile e di una lingua personali. In questo fi-lone vanno inserite l’Adone e gli Statuta, Privilegia & Consuetudines Ci-vitatis Caietae, la familiarità con mappe e disegni di Roma e Napoli chelo stesso Tramezino pubblica a più riprese dopo il 1552. Così, nel 1562,dopo un decennio di autoformazione sui modelli a lui cari, il proces-so di formazione stilistica è compiuto e la pubblicazione delle Historiegli concede ulteriore fama, tanto che, ormai lontano da Venezia da cir-ca un decennio gli editori ancora gli affidano opere di carattere stori-co e topografico come Del sito, et lodi della città di Napoli con una breveistoria de gli re suoi (1566).

Andando invece a guardare i gruppi tematici in cui abbiamo rac-colto l’opus (più o meno completa) di Tarchagnota, possiamo eviden-ziare come, la sua produzione si sia progressivamente avvicinata al li-vello più alto della trattazione storica, poetica e geografica affinandovolta per volta gli argomenti, i contenuti e lo stile. Infatti, raccoglien-do tutte le edizioni delle traduzioni di Giovanni Boemo, si evidenziacome l’interesse di Tarchagnota non stia solo nel narrare usi e costu-mi (morali e quotidiani) di popolazioni lontane (o presunte tali, per

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l’ancora medievale concezione dell’altro in vigore nel rinascimento),quanto nel confronto tra le stesse forme.

Il secondo passo, la descrizione geografica (apparentemente lonta-na dai contenuti precedenti), in effetti, è naturale prosecuzione del-l’analisi socio-antropologica condotta in precedenza. La traduzionedelle Historie di Biondo infatti, rientra in una canone non solo storio-grafico e geografico, bensì anche in una condizione moraleggianteche traspare dal senso di grandezza e di alta civiltà dell’Impero roma-no. Dalla Roma imperiale alla cultura classica ed alla medicina comeprocesso esclusivamente scientifico il passaggio è più breve di quantonon sembri. La traduzione di Galeno rientra in questo filone analiti-co. La narrazione comincia a prendere maggior corpo rispetto allasemplice traduzione e il modello stesso di riferimento cambia, assu-mendo i contorni misti della trattatistica rinascimentale e del raccon-to moraleggiante. Docere e delectare si fondono, o meglio, comincianoa fondersi in un principio ibrido che è già novità. Tarchagnota torna aperfezionare il lavoro di ricerca su entrambi i campi per giungere, fi-nalmente, e fanno fede le date di pubblicazione, a prove davvero let-terarie. Solo dopo aver esaurito questo filone il Gaetano tornerà allastoriografia pura e poi alla topografia narrata con il bellissimo ma no-stalgico De situ et lodi, rimasto manoscritto e pubblicato postumo daScotto nel 1566 pochissimi mesi dopo la sua scomparsa.

L’amicizia tra Michele Tramezino il Vecchio e Giovanni Tarcagno-ta è, dunque, quanto di più interessante si possa rintracciare nel pa-norama editoriale della Venezia del Cinquecento. Anzi, la colleganzad’interessi e amicizia è interessante in misura direttamente propor-zionale all’interesse che suscita scorrere il catalogo a stampa dei Tra-mezino, il quale, in un lasso di tempo che va dal 1536 al 1592 (com-prendendo anche le stampe edite dagli eredi), ha pubblicato opere chesono di una importanza capitale, non solo per studiare i rapporti trale letterature europee del tempo, ma soprattutto per avere un quadroampio ed esauriente della diffusione di determinate opere a stampapiuttosto che di altre, mi riferisco in particolare alla pubblicazione del-l’Amadis di Gaula, delle stesse Historie del mondo, delle Historie e dellaRoma Triumphans del Biondo e delle Antichità di Roma – tutte opere cu-rate dallo stesso Joanni o che sono nate, comunque, nella stessa stam-peria trameziniana – e di tante altre opere che tuttora rivestono unaposizione centrale nel quadro della produzione bibliografica rinasci-mentale.

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Nella bottega di Michele Tramezino i compiti erano divisi rigida-mente in base alla conoscenza delle lingue da usare per le traduzionied in base anche alla capacità di tradurre il più velocemente possibileun testo piuttosto che un altro. Così, Tarcagnota pur conoscendo an-che lo spagnolo, si occupava invece di tradurre prevalentemente dalgreco (sua lingua madre) e dal latino. Pietro Lauro invece traducevain gran parte dal latino e solitamente temi canonici o religiosi. Una so-la volta, in tutto il catalogo dei Tramezino, compare invece una tra-duzione dal greco e cioè quella di Arriano di Nicomedia (Chiamatonuovo Xenofonte de i fatti del magno Alessandro re di Macedonia, Venezia,1544). A Mambrino Roseo toccava invece la traduzione dallo spagno-lo, a Pirro Ligorio la topografia e la cartografia, a Benedetto Egio (eanche per lui, altra sola eccezione, compaiono le due traduzioni diProcopio di Cesarea, la Guerra di Giustiniano imperatore contra i persia-ni e De gli edificij di Giustiniano imperatore entrambe del 1547) e più tar-di a Dionigi da Fano le argomentazioni storiche.

Guardando il catalogo a stampa della produzione di Tramezino sipuò notare questa divisione del lavoro, comoda ai fini sia della velo-cizzazione della produzione stessa, sia della circolazione e diffusionedell’opera in sé. Certamente possiamo accreditare a Tarcagnota unatraduzione, conservata presso la Biblioteca Comunale di Empoli epresente nel catalogo del suo editore e cioè L’Historie di Eutropio de levite et fatti de tutti gl’imperatori romani nuovamente tradotte di latino in len-gua italiana (Venezia, Tramezino, 1544). Al riguardo del testo in que-stione, possiamo dare per certa l’attribuzione a Tarcagnota poiché es-sa risulta citata nell’atto notarile con cui Michele Tramezino ilGiovane, il 21 luglio 1582, si accorda con i parenti romani per stampa-re alcuni volumi e realizzare diverse incisioni.

[…] De qui è che, costituto alla presentia di me nodaro et delli testimonij in-frascritti, il sodetto messer Michel Tramezino, per tutti li nomi sopradetti etcontenuti in detto istrumento, spontaneamente per sì, suoi eredi et succes-sori, ha datto, cesso, et liberamente renontiato, si come da, ciede et libera-mente renontia alla sopranominata madonna Cecilia Tramezina, benché ab-sente ma per suo nome presente, stipulante et accettante l’egregio messerZuanne Varisco, libraro al segno della Serena nella città di Venetia, et persuoi eredi et successori, tutte et cadaune raggion et attion di qualonque sor-te che detto messer Michel ha, et li aspettano et competiscono in tutte le fi-gure che si trovano in essere per conto delle predette stampe dei Tramezzi-ni, cioè d’arme, sigilli et mitre de Pontifici et Cardinali, figure et copie delle

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Vite d’Imperatori tradote dal Tracagnota et altri, et parimente d’altre figuredi cadauna sorte che detto messer Michel pretendeva haver ragione nella città di Roma, et Venetia, così per vigore de’ prviilegij fin’hora ottenuti percausa di queste stampe come per qual si voglia altra causa et occasione a luispettante et pertinente come di sopra per la sua portione […].1

Sull’attribuzione delle Historie di Eutropio del resto, ancora Tinto (Annali, cit., p. xxi, n. 1) aveva sollevato dei dubbi, affermando chel’Historia Ecclesiastica, la Preparazione Evangelica di Eusebio di Cesarea(edite rispettivamente nel 1547 e nel 1550) e le Historie di Eutropio (1544)fossero dello stesso Michele Tramezino. Dalla citazione, non solo ab-biamo certezza della paternità della traduzione del testo di Eutropioda parte di Tarcagnota, ma abbiamo anche altre notizie, certo secon-darie, ma sempre importanti. La prima è che Cecilia Tramezina, mo-glie di Venturino Tramezino (attivo a Roma come editore e stampa-tore) è rappresentata legalmente da Giovanni Varisco, editore delleHistorie, garante economico di una parte dell’accordo e la seconda èche il nostro Joanni è ancora riconosciuto come Trachagnoto e nonTarcagnota, segno che la versione marulliana del nome è ancora indi-ce di importanza della discendenza, filiale e culturale. Per di più, il no-me Trachagnoto (o Tracagnotto) compare anche in un altro docu-mento notarile, riguardante la stampa – per Giunta e Varisco – propriodelle Historie del mondo.

[…] Essendo che messer Michel Tarmezin fo de messer Iseppo, come erededel quondam messer Michiel Tramezino fo de messer Paulo, suo barba, etmesser Venturin Tramezin fo de messer Iseppo Venturini uxorio nomine demadonna Cecilia sua consorte, fu figliuola del quondam messer FrancescoTramezino per quale promette de … in proprij beni et che ratificherà il pre-sente istrumento in valida forma si ritrovano patroni della metà per uno delprivilegio dell’Historia del Tracagnoto con la nova aggionta del quinto vo-lume in penna composto da Mambrino Roseo, qual aggiunta ancora non èstata stampata. Et volendo messer Michel che il signor Luca Antonio Gion-ti aggiati la stampa de questo libro, e similmente messer Venturin per la suaparte che messer Giovanni Varisco faci il medesimo, sono convenuti con lidetti messer Leca Antonio Gionti et messer Zanne Varisco nel modo che sidirà qui appresso […].

(A. Tinto, Annali, cit., p. 117)

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1 Alberto Tinto, Annali tipografici dei Tramezino, Roma-Venezia, Istituto per laCollaborazione Editoriale, 1968, p. 119.

Nello stesso atto, poco più avanti, si legge anche che le stesse «Histo-rie del Tarcagnoto» (sic) con le sue aggiunte (quindi tutte le Historie,sia quella di Eutropio che quella di sua mano e comprese le aggiuntedi Mambrino Roseo e Dionigi da Fano), e con il Compendio del Regnode Napoli di Pandolfo Collenuccio «scritto a penna»), non sono com-prese nella rinuncia che Michele fa a favore di Cecilia. Ciò indica chele opere in questione sono da considerarsi patrimonio esclusivo di Mi-chele Tramezino il giovane, e non di altri, in quanto facenti parte delpatrimonio librario da lui stesso ereditato alla morte di Michele Tra-mezino il Vecchio. Ancora, si precisa anche che le 1.125 copie («o quelnumero che veranno buone alla stampa») delle Historie, non solo do-vranno essere raccolte in balle e portate in un magazzino, ma che suogni libro andrà apposta la Sibilla, marca tipografica indicante le stam-pe dei Tramezino e che in calce alla prima di copertina si dichiari «InVenezia, appresso li eredi di Francesco et Michel tramezzini, et cosìs’habbia a osservare inviolabilmente». Ciò ci permette di affermareche ogni curatore avesse a disposizione un certo numero di marche ti-pografiche da utilizzare come forma di riconoscimento del proprio la-voro rispetto ad altri, soprattutto in situazioni di mancata indicazionedel traduttore in frontespizio.

Finite de cinque volumi, cioè le quattro prime parte de già stampate et del-la gionta del quinto, con questa condition però, che dell’altro quarto che re-stano padroni detti Tramezini, siano obligati detti Gionti et Varisco far tuttala spesa che occorrerà di carta, stampatura et altro per la metà de detto suoquarto, cioè per un ottavo per uno, et per l’altro ottavo che resta, habbinoessi Tramezzini giornalmente a sborsare a portione quanto serà di bisognodi quanto sarà sborsato da detti Gionti et Varisco.

(A. Tinto, Annali, cit., p. 117)

Al riguardo invece delle opere attribuibili, dobbiamo dire che il loronumero è forse più nutrito di quello che effettivamente qui indichia-mo poiché altre produzioni sembrano corrispondere ai canoni opera-tivi del Gaetano. È certo che le opere citate sono molto importanti nelpatrimonio culturale e editoriale del tempo e, qualora la paternità fos-se accertata indiscutibilmente, il loro valore letterario, culturale e sto-rico diverrebbe incalcolabile ed anzi sarebbe necessario ridisegnare an-che le trame delle derivazioni e conoscenze, nel Cinquecento, dialcuni testi antichi, soprattutto in merito alle scienze mediche, campo

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di indagine questo, di gran lunga preferito dallo stesso Tarcagnota.Anche soltanto sulla base delle attribuzioni, possiamo lo stesso deli-neare un quadro abbastanza chiaro degli interessi principali di Tarca-gnota; anzi, tenendo d’occhio proprio le opere attribuibili e quelle cer-te si delineano tre campi ben precisi: il primo medico-scientifico, ilsecondo tipicamente storico ed il terzo, invece, poetico-letterario.

Al riguardo delle opere citate, infatti, dobbiamo sottolineare primadi tutto il diretto contatto tra alcune di esse ed altre pubblicazioni, conlo stesso titolo, curate da altri. Tre di queste (Opera della medicina deicavalli, 1543; Opera dell’arte del maniscalco di Lorenzo Rusio, 1543, rist.1548; I quattro libri di Vegetio Renato della medicina de cavalli & altri giu-menti overo dell’arte di Maniscalchi, tradotti della latina nella lingua volga-re, 1544, rist. 1563), tutte edite dallo stesso Tramezino, mostrano un interesse scientifico accentuato dalla continuità tematica che unisce leopere di mascalcia e sanità dei cavalli alla sanità dell’uomo, fisica e morale. Così si spiega la necessità di tradurre Ficino, Plutarco, Gale-no ed Agricola. Mentre i primi due risvegliano l’interesse per la virtùe la sanità mentale attraverso le lettere (Ficino) e/o la rettitudine morale (Plutarco), Galeno e Agricola s’interessano di medicina e del-l’origine chimico-biologica delle cose naturali. Lo stesso schema è ap-plicato ai volgarizzamenti storici. Attraverso Platina, egli ricostruisceil procedere storico in funzione progressiva e inversa; Eutropio serveper costruire la parte storica delle Historie studiandone la fabula e il si-stema narratologico, mentre Platina e Biondo sono utilizzati per rico-struire la discussione a proposito delle città e del loro destino nella mo-dernità e per idealizzare e trasmettere la traditio ideologizzata in mito.

4. Opere a stampa di Giovanni Tarcaniota (1542-1625)1542 - 1 Gli costumi, le leggi, et l’usanze di tutte le genti: divisi in tre libri: rac-

colte, qui insieme da molti illustri scrittori, per Giovanni Boemo e tradotti per il Fauno, in Venetia, per Michele Tramezino.

1542 - 2 Roma Ristaurata et Italia illustrata di Biondo da Forlì. Tradotte in buo-na lingua volgare per Lucio Fauno, in Venezia, Michele Tramezino

1543 - 1 Le vite di Plutarco, ridotte in compendio per m. Dario Tiberto da Cese-na, e tradotte alla comune utilità di ciascuno per L[ucio] Fauno in buo-na lingua volgare, in Venezia, per Michele Tramezino.

1543 - 2 Le Historie del Biondo da la declinatione de l’impero di Roma, insino altempo suo (che vi corsero circa mille anni). Ridotte in compendio daPapa Pio; e tradotte per Lucio Fauno in buona lingua volgare, in Ve-nezia, Michele Tramezino.

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1543 - 3 Alcuni opuscoletti de le cose morali del divino Plutarco in questa nostralingua nuovamente tradotti, in Venezia, per Michele Tramezino.

1543 - 4 Il Platina delle vite et fatti di tutti i sommi pontefici romani, comincian-do da Cristo infino a Sisto Quarto. Con la giunta di tutti gli altri Pon-tifici infino a Paulo terzo Pontefice massimo, in Venezia, per Miche-le Tramezino.

1544 - 1 Alcuni opuscoletti de le cose morali del divino Plutarco. In questa nostralingua tradotti; La seconda parte de gli opuscoli morali di Plutarco /recati in questa nostra lingua da M. Giovanni Tarchagnota, in Vene-zia, per Michele Tramezino: per Comin da Trino di Monferrato.In A. Tinto, Annali, cit., 1968 compare probabilmente indicatacome 1543, cfr. n. 25, p. 13.

1544 - 2 La seconda parte delle Historie del Biondo, ridotte in compendio per Lu-cio Fauno. Commentari di Rafael Volaterrano delle cose d’Italia. Mar-cantonio Sabellico delle antichità d’Aquileia, & del sito de Vinegia, inVenezia, Michele Tramezino. In colophon l’editore avverte diaver compiuto la traduzione della seconda parte dell’opera diFlavio Biondo. È dunque da ritenersi che la prima parte sia sta-ta curata da Tarcagnota.

1544 - 3 Roma trionfante di Biondo da Forlì tradotta pur hora per Lucio Faunodi latino in buona lingua volgare, in Venezia, per Michele Trame-zino.

1544 - 4 L’Historie d’Eutropio de le vite et fatti de tutti gli imperatori romani nuo-vamente tradotte di latino in lengua italiana, Venezia, Tramezino.

1547 Le Historie del Biondo da la declinatione de l’impero di Roma, insino altempo suo (che vi corsero circa mille anni). Ridotte in compendio daPapa Pio; e tradotte per Lucio Fauno in buona lingua volgare, in Ve-nezia, Michele Tramezino.

1548 - 1 (?) Delle antichità della città di Roma, Venezia, Michele Tramezino.1548 - 2 Seconda parte de le cose morali di Plutarco, recate pur hora nella nostra

lingua da m. G. Tarcaniota. Con la tavola di tutto quello che si contie-ne nell’opera, in Venezia, Michele Tramezino.

1548 - 3 Roma Ristaurata et Italia illustrata di Biondo da Forlì. Tradotte in buo-na lingua volgare per Lucio Fauno, in Venezia, Michele Tramezino.

1548 - 4 Roma trionfante di Biondo da Forlì tradotta pur hora per Lucio Faunodi latino in buona lingua volgare, in Venezia, per Michele Trame-zino.

1548 - 5 Marsilio Ficino Fiorentino filosofo eccellentissimo de le tre Vite, cioè aqual guisa si possano le persone letterate mantenere la sanità. Per qualguisa si possa l’huomo prolungare la vita. Con che arte, e mezzi ci pos-siamo questa sana e lunga vita prolungare per via del cielo. Recato tut-to di latino in buona lingua volgare, in Venezia, per Michele Tra-

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mezino. Il nome del traduttore, Giovanni Tarcagnota, si leggenella dedica ai lettori e nella tavola.

1548 - 6 Seconda parte de le cose morali di Plutarco, recate pur hora nella nostralingua da m. G. Tarcaniota. Con la tavola di tutto quello che si contie-ne nell’opera, in Venezia, Michele Tramezino. Alla c. 6 è presen-te la dedicatoria a Galeazzo Florimonte vescovo di Aquino e trai massimi intellettuali del tempo, dedicatario anche di opere diAgostino Nifo. Il testo, oltre che testimoniare la circolarità delleconoscenze e dei rapporti tra gli umanisti meridionali, riscon-trabili in contesti geografici anche diversi dal luogo comuned’origine, reca anche informazioni sul modo di condurre la tra-duzione da parte di Tarcagnota: «[…] non si meravigli V. S. quan-do vedrà, che io in alcuni luoghi mi scosti alquanto dal testo la-tino, per che in quello, che mi è paruto, che Plutarcho ne la sualingua dica altamente, e meglio, mi sono col testo greco acco-stato più volentieri».

1548 - 7 Lucio Fauno. Delle Antichità della città di Roma. Raccolte e scritte da M.Lucio Fauno con somma brevità & ordine, con quanto gli antichi ò mo-derni scritto ne hanno, Libri v, in Venezia, per Michele Tramezino.

1549 - 1 Di Galeno Delli mezzi, che si possono tenere per conservarci la sanità.Recato in questa lingua nostra da M. Giovanni Tarcaniota, in Vene-tia, per Michele Tramezino. In coda all’opera è collocata la tra-duzione, sempre ad opera di Tarcaniota, di Cornelio Celso, Co-me si debba governare chi è sano. La traduzione di Galeno è statasollecitata al Tarcagnota da Francesco Gattola, tra il 1551 ed 1552uno dei quattro giudici annuali della Universitas Civitatis Caietaee amico dell’autore.

1549 - 2 Di Galeno a che guisa si possano e conoscere e curare le infermità del-l’animo. Recato in questa lingua nostra da M. Giovanni Tarchagnota,in Venezia, per Michele Tramezino.

1549 - 3 De antiquitatibus vrbis Romae ab antiquis novis novisque auctoribus ex-caeptis, & summa brevitate ordineque dispositis pe Lucium Faunum,Venetiis, apud Michelem Tramezinum.

1549 - 4 Le Historie del Biondo da la declinatione de l’impero di Roma, insino altempo suo (che vi corsero circa mille anni). Ridotte in compendio daPapa Pio; e tradotte per Lucio Fauno in buona lingua volgare, in Ve-nezia, Michele Tramezino.

1549 - 5 Gli costumi, le leggi, et l’usanze di tutte le genti: divisi in tre libri: rac-colte, qui insieme da molti illustri scrittori, per Giovanni Boemo Au-bano Alamanno [Johann Boehme, 1485-1535]; e tradotti per LucioFauno in questa nostra lingua volgare, in Venezia, Michele Trame-zino.

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1549 - 6 Alcuni opuscoletti de le cose morali del divino Plutarco in questa nostralingua nuovamente tradotti, in Venezia, per Michele Tramezino.

1550 - 1 La seconda parte delle Historie del Biondo, ridotte in compendio per Lu-cio Fauno. Commentari di Rafael Volaterrano delle cose d’Italia. Mar-cantonio Sabellico delle antichità d’Aquileia, & del sito de Vinegia, inVenezia, Michele Tramezino.

1550 - 2 L’Adone di M. G. Tarcaniota, Venezia, Tramezino.1551 Avisi di coloro che hanno cura d’anime, del reverendiss. s. don Gio. Ber-

nardo Dias di Lugo, Vescovo di Calahorra, et della Calzada. Opera uti-lissima tratta dalla lingua spagnola in questa nostra da M. GiouanTarcaniota, in Venezia, appresso Michele Tramezino.

1552 - 1 Lucio Fauno. Delle Antichità della città di Roma. Raccolte e scritte daM. Lucio Fauno con somma brevità & ordine, con quanto gli antichi òmoderni scritto ne hanno, Libri v. revisti hora e corretti da medesimoAutore in molti luoghi, con aggiungervi per tutto infinite cose degne: Econ un compendio di Roma antica nel fine, dove con somma brevità sivede quanto in tutti questi libri si dice, in Venezia, per Michele Tra-mezino.

1552-2 Compendio di Roma antica raccolto e scritto da M. Lucio Fauno consomma brevità & ordine, con quanto gli antichi ò moderni scritto nehanno, in Venezia, Michele Tramezino.

1552 - 3 Statuta, privilegia et consuetudines civitati Cajetae, in libro dei Ratio-nali Tommaso d’Albito e Angelo della Opinione fatto nell’anno ix, in-dizione 1/9/1552 - 31/8/1553, n. 19, 1552.

1552 - 4 Il Platina delle vite et fatti di tutti i sommi pontefici romani, comincian-do da Cristo infino a Sisto Quarto. Con la giunta di tutti gli altri Pon-tifici infino a Paulo terzo Pontefice massimo, in Venezia, GiovanniMaria Bonelli.

1553 Delle antichità della città di Roma, Raccolte e scritte da M. Lucio Faunocon somma brevità & ordine, con quanto gli antichi ò moderni scrittone hanno, Libri v. revisti hora e corretti da medesimo Autore in moltiluoghi, con aggiungervi per tutto infinite cose degne: E con un compen-dio di Roma antica nel fine, dove con somma brevità si vede quanto intutti questi libri si dice, in Venezia, per Michele Tramezino.

1559 Alcuni opuscoletti de le cose morali del divino Plutarco. In questa nostralingua tradotti. Nuovamente ristampati, & corretti: con la giunta diuna tavola delle sentenze più notabili, che in quelli si contengono, inVenetia, per Girolamo Giglio. In colophon Antonio Massa è indi-cato come traduttore del solo vol. i, per questo è probabile chela traduzione del resto dell’opera sia stato equamente diviso conlo stesso Tarcagnota, il che avvalora l’idea da noi proposta delladivisione del lavoro editoriale nelle botteghe veneziane.

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1560 - 1 Gli costumi, le leggi, et l’usanze di tutte le genti: divisi in tre libri: rac-colte, qui insieme da molti illustri scrittori, per Giovanni Boemo Au-bano Alamanno [Johann Boehme, 1485-1535]; e tradotti per LucioFauno in questa nostra lingua volgare. Agiuntovi di nuovo gli costumi,& l’usanze dell’Indie Occidentali, overo mondo nuovo, da P. Gieroni-mo Giglio, Venetia appresso Francesco Lorenzini.

1560 - 2 Seconda parte de le cose morali di Plutarco. In questa nostra lingua tra-dotti, da M. Giouanni Tarcaniota, appresso P. Girolamo Giglio.

1560 - 3 Alcuni opuscoletti de le cose morali del divino Plutarco. In questa nostralingua tradotti. Nuovamente ristampati, in Venezia, appresso P. Ge-rolamo Giglio e compagni. In colophon sono indicati sia i nomidei traduttori (Antonio Massa e Joanni Tarchagniota), sia la da-ta della precedente edizione, il 1559. questa edizione, potrebbedunque essere considerata come una sorta di ristampa della pre-cedente.

1560 - 4 Il Platina delle vite et fatti di tutti i sommi pontefici romani, comincian-do da Cristo infino a Sisto Quarto. Con la giunta di tutti gli altri Pon-tifici infino a Paulo terzo Pontefice massimo, in Venezia, Lorenzinida Turino.

1562 - 1 Delle istorie del mondo di M. G. Tarc. Parte prima [delle historie del mon-do di M. Mambrino Roseo parte terza aggiunta alla … istoria di M. Gio-vanni Tarcaniota. Supplemento e quinto volume delle historie del mon-do di Mambrino Roseo], voll. i-v, Venezia, appresso Tramezino.

1562 - 2 Delle Historie del mondo di m. Gio. Tarcaniota, lequali con tutta quellaparticolarità, che bisogna, contengono quanto del principio del mondofino a tempi nostri è successo. Cauate de’ più degni, e più graui autori,che habbiano, o nella lingua greca, o nella latina, scritta [la terza par-te è di Mambrino Roseo], in Venetia, per Michele Tramezino.

1562 - 3 Il Platina delle vite et fatti di tutti i sommi pontefici romani, comincian-do da Cristo infino a Sisto Quarto. Con la giunta di tutti gli altri Pon-tifici infino a Paulo terzo Pontefice massimo, in Venezia, per Miche-le Tramezino [ma per cura di Onofrio Panvinio].

1563 Il Platina delle vite et fatti di tutti i sommi pontefici romani, comincian-do da Cristo infino a Sisto Quarto. Con la giunta di tutti gli altri Pon-tifici infino a Paulo terzo Pontefice massimo, in Venezia, MicheleTramezino. In questa edizione Giovanni Tarcagnota comparecon lo pseudonimo arcadico di Lucio Fauno.

1564 - 1 I costumi e le leggi, et l’usanze di tutte le genti: divisi in tre libri: raccol-te qui insieme da molti illustri scrittori, per Giovanni Boemo AubanoAlamanno [Johann Boehme, 1485-1535]; e tradotti per Lucio Faunoin questa nostra lingua volgare. Et agiuntovi di nuovo il quarto libro,nel qual si narra i costumi, et l’usanze dell’Indie Occidentali, overo

coordinate bio-bibliografiche per g. tarcagnota 37

Mondo Nuovo, da M. pre Gieronimo Giglio, in Venetia, per Giouan-ni Bonadio.

1564 - 2 Avisi di coloro che hanno cura d’anime, del reverendiss. s. don Gio. Ber-nardo Dias di Lugo, Vescovo di Calahorra, et della Calzada. Opera uti-lissima tratta dalla lingua spagnola in questa nostra da M. GiouanTarcaniota, in Venezia, appresso Gerolamo Cavalcalupo.

1565 - 1 Avisi di coloro che hanno cura d’anime, del reverendiss. S. Don GiouanBernardo Dias di Lugo. Opera utilissima e pure hora recata de la lin-gua spagnola in questa nostra da M. Giouan Tarcaniota, in Venezia,appresso Gerolamo Cavalcalovo.

1565 - 2 Il Platina delle vite et fatti di tutti i sommi pontefici romani, comincian-do da Cristo infino a Sisto Quarto. Con la giunta di tutti gli altri Pon-tifici infino a Paulo terzo Pontefice massimo, in Venezia per Comindi Trino.

1566 - 1 Del sito, et lodi della città di Napoli con una breve istoria de gli re suoi,Napoli, appresso Giovanni Maria Scotto.

1566 - 2 Avisi di coloro che hanno cura d’anime, del reverendiss. s. don Gio. Ber-nardo Dias di Lugo, Vescovo di Calahorra, et della Calzada. Opera uti-lissima tratta dalla lingua spagnola in questa nostra da M. GiouanTarcaniota, in Venezia, appresso Girolamo Scotto.

1566 - 3 Avisi di coloro che hanno cura d’anime, del reverendiss. s. don Gio. Ber-nardo Dias di Lugo, Vescovo di Calahorra, et della Calzada. Opera uti-lissima tratta dalla lingua spagnola in questa nostra da M. GiouanTarcaniota, in Venezia, appresso Francesco Franceschini & IsepoMantelli compagni.

1567 - 1 Alcuni opuscoletti de le cose morali del divino Plutarco. In questa nostralingua tradotti; La seconda parte de gli opuscoli morali di Plutarco /recati in questa nostra lingua da M. Giovanni Tarchagnota, in Vene-zia, per Comin da Trino di Monferrato.

1567 - 2 Avisi di coloro che hanno cura d’anime, del reverendiss. s. don Gio. Ber-nardo Dias di Lugo, Vescovo di Calahorra, et della Calzada. Opera uti-lissima tratta dalla lingua spagnola in questa nostra da M. GiouanTarcaniota, in Brescia, Tomaso Bozzola: per Vincenzo di Sabbio:a istanza di Tomaso Bozzola.

1572 Il Platina delle vite et fatti di tutti i sommi pontefici romani, comincian-do da Cristo infino a Sisto Quarto. Con la giunta di tutti gli altri Pon-tifici infino a Paulo terzo Pontefice massimo, in Venezia, per IacomoLeoncino.

1573 Delle Historie del mondo di m. Gio. Tarcaniota, lequali con tutta quellaparticolarità che bisogna contengono quanto del principio del mondofino a tempi nostri è successo, cauate de’ più degni e più graui autoriche habbiano o nella lingua greca o nella latina scritta, in Venetia, per

38 gennaro tallini

Michele Tramezino. La parte iii e Supplemento, a cura entram-bi di Mambrino Roseo, portano la data del 1581.

1578 Il Platina delle vite et fatti di tutti i sommi pontefici romani, comincian-do da Cristo infino a Sisto Quarto. Con la giunta di tutti gli altri Pon-tifici infino a Paulo terzo Pontefice massimo, in Venezia, per Gio-vanni da Picchi & fratelli.

1580 Delle Historie del mondo di m. Gio. Tarcaniota, lequali con tutta quellaparticolarità, che bisogna, contengono quanto del principio del mondofino a tempi nostri è successo. Cauate de’ più degni, e più graui autori,che habbiano, o nella lingua greca, o nella latina, scritta. Con la giun-ta del quinto volume, nuovamente posto in luce, in Venezia, per glieredi di Francesco, & Michiel Tramezini. Il solo Supplemento diMambrino Roseo porta un 1583 seguito da un punto interrogati-vo. È probabile invece che la data corretta sia invece il 1580, altri-menti non avrebbe senso pubblicare un Supplemento, per altrogià circolante, a distanza di tre anni dal suo nucleo originale.

1582 Delle Historie del mondo di m. Gio. Tarcaniota, lequali con tutta quellaparticolarità, che bisogna, contengono quanto del principio del mondofino a tempi nostri è successo. Cauate de’ più degni, e più graui auto-ri, che habbiano, o nella lingua greca, o nella latina, scritta. Con lagiunta del quinto volume, nuovamente posto in luce, in Venezia, pergli eredi di Francesco, & Michiel Tramezini.

1583 - 1 Avisi di coloro che hanno cura d’anime, del reverendiss. s. don Gio. Ber-nardo Dias di Lugo, Vescovo di Calahorra, et della Calzada. Opera uti-lissima tratta dalla lingua spagnola in questa nostra da M. GiouanTarcaniota, in Novara, appresso F[rancisco?] Sesalli.

1583 - 2 Il Platina delle vite et fatti di tutti i sommi pontefici romani, comincian-do da Cristo infino a Sisto Quarto. Con la giunta di tutti gli altri Pon-tifici infino a Paulo terzo Pontefice massimo, in Venezia, appressoDomenico Farri.

1585 Delle istorie del mondo di M. Giovanni Tarcaniota le quali contengonoquanto dal principio del mondo è successo, fino all’anno 1513 […] conla aggiunta di M. Mambrino Roseo et dal Reverendo M. BartolomeoDionigi da Fano, fino all’anno 1582, voll. i, iii, iv, Venezia, appres-so i Giunti. Anche questo volume è presente nella Libraria diVincenzo Giustiniani (1566-1637), almeno stando sia all’Inventa-rio del 1638 dei libri del palazzo di Bassano Romano che in quel-lo, dello stesso anno, relativo al palazzo Giustiniani di Roma, inproposito cfr. G2003-I, 369-370 e 518. In colophon è segnalata, inlatino, forse per una questione di dispense del Senato Veneto«l’aggiunta del rev. M. Bartolomeo Dionigi da Fano sino all’an-no mdlxxxiii».

coordinate bio-bibliografiche per g. tarcagnota 39

1592 - 1 Delle istorie del mondo di M. Giovanni Tarcaniota le quali conten-gono quanto dal principio del mondo è successo, fino all’anno 1513con la aggiunta di M. Mambrino Roseo et dal Reverendo M. Bar-tolomeo Dionigi da Fano, fino all’anno 1582, vol. v, Venezia, ap-presso i Giunti.

1592 - 2 Delle istorie del Mondo. Con le aggiunte di M. Mandrino Roseo daFabriano e l’agiunta del rev. M. Bartol. Dionigi da Fano sino al-l’anno 1583, in Vinegia, appresso Francescho de Franceschi se-nese.

1596 [1586?] Delle istorie del mondo di M. Giovanni Tarcaniota le quali conten-gono quanto dal principio del mondo è successo, fino all’anno 1513… con la aggiunta di M. Mambrino Roseo et dal Reverendo M.Bartolomeo Dionigi da Fano, fino all’anno 1582, vol. ii, Venezia,appresso i Giunti. Riguardo la data di pubblicazione, ci sem-bra alquanto strano che editori tanto precisi e puntigliosi co-me i Giunti, a meno che non ci fossero specifici motivi chemai potremo sapere o indagare, avesse dato alle stampe pri-ma determinati volumi e poi, per ultimo, il secondo, spez-zando così la continuità stessa dell’opera. Per questo, siamoconvinti che, magari per mero errore di stampa, quel 1596 siada collocare ad un decennio precedente, prova ne sia la con-tinuità cronologica con gli altri volumi.

1598 - 1 Delle Historie del mondo di m. Giouanni Tarcaniota, lequali con-tengono quanto dal principio del mondo è successo, fino all’anno1513, cauate de’ più degni & più graui autori & che habbino nellalingua greca o nella latina scritta. Con l’aggiunta di M. Mambri-no Roseo, & del reuerendo m. Bartolomeo Dionigi da Fano, finoall’anno 1582, seguitata ultimamente fino a tempi nostri dal SignorCesare Campana, in Venezia, appresso i Giunti.

1598 - 2 Alcuni opuscoletti de le cose morali del divino Plutarco. Tradotti involgare dal sig. Marc’Antonio Gandino, & altri letterati [MariaGrazi Grazio, Antonio Massa, Giovanni Tarcaniota] et in que-sta ultima impressione da in finitissimi errori espurgati, & dili-gentemente corretti, in Venetia, appresso Fioravante Prati.

1603 Delle Historie del mondo di m. Gio. Tarcaniota. Lequali contengo-no, quanto dal principio del mondo e successo sino all’anno dellanostra salute 1513… Divise in quattro parti. Aggiuntovi la quintaparte di Bartolomeo Dionigi da Fano; la quale ripigliando dal-l’anno suddetto 1513 contiene quanto e successo insino all’anno1606, Venezia, appresso Gio. Varisco.

1610 Delle Historie del mondo di m. Giouanni Tarcaniota, lequali con-tengono quanto dal principio del mondo è successo, fino all’anno

40 gennaro tallini

1513, cauate de’ più degni & più graui autori & che habbino nella lingua greca o nella latina scritta. Con l’aggiunta di M. Mambrino Roseo, & del reuerendo m. Bartolomeo Dionigi da Fano, fino all’anno1582, seguitata ultimamente fino a tempi nostri dal Signor Cesare Cam-pana, in Venezia, appresso i Giunti [?].

1617 Delle Historie del mondo di m. Gio. Tarcaniota. Lequali contengono,quanto dal principio del mondo e successo sino all’anno della nostra salute 1513… Divise in quattro parti. Aggiuntovi la quinta parte di Bartolomeo Dionigi da fano; laquale ripigliando dall’anno suddetto1513 contiene quanto e successo insino all’anno 1606, Venezia, ap-presso Gio. & Varisco Varischi e fratelli.

1625 Alcuni opuscoletti de le cose morali del divino Plutarco. Tradotti in volgare dal sig. Marc’Antonio Gandino, & altri letterati [Grazio Ma-ria Grazi; Massa Antonio; Tarcaniota Giovanni] et in questa ulti-ma impressione da in finitissimi errori espurgati, & diligentementecorretti, appresso Gio. Battista Combi.

5. Indice degli editori di Giovanni Tarcaniota

Bonadio Giovanni, 1564, 1.Bonelli Giovanni Maria, 1552.Bozzola Tomaso (per Vincenzo di Sabbio), 1567, 2.Cavalcalupo (o Cavalcaluovo [?]) Gerolamo, 1564, 2; 1565.Combi Giovan Battista, 1625.Comin da Trino di Monferrato, 1565; 1567, 1.De Picchi, Giovanni & fratelli, 1578.Farri Domenico, 1583.Franceschi F. (de), 1592, 2.Franceschini Francesco & Isepo Mantelli compagni, 1566, 3.Giglio Girolamo e compagni, 1560, 3.Giglio Girolamo, 1559; 1560, 1; 1560, 2.Giunti, 1585; 1592, 1; 1596; 1598, 1; 1610.Heredi di Francesco & Michiel Tramezino, 1580.Leoncino Iacomo, 1572.Lorenzini da Turino, 1560.Prati Fioravante, 1582; 1598, 2.Scotto Giovanni Maria, 1566, 1; 1566, 2.Sesalli F., 1583.Tramezino Michele, 1542, 1; 1542, 2; 1543, 1; 1543, 2; 1543, 3; 1543, 4; 1544, 1; 1544,

2; 1544, 3; 1544, 4; 1547; 1548, 1; 1548, 2; 1548, 3, 1548, 4; 1548, 5; 1548, 6; 1548,7; 1549, 1; 1549, 2; 1549, 3; 1549, 4; 1549, 5; 1549, 6; 1550, 1; 1550, 2; 1551; 1552, 1;1552, 2; 1553; 1562, 1; 1562, 2; 1562, 3; 1563,1; 1573.

coordinate bio-bibliografiche per g. tarcagnota 41

Varisco Giovanni, 1603.Varisco Varischi & Giovanni fratelli, 1617.Zilletti, 1556; 1558.

42 gennaro tallini

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SOMMARIO

Giorgio Montecchi, Presentazione · Foreword 9

saggi

Gennaro Tallini, Tra studio e bottega. Coordinate bio-bibliogra-fiche per Giovanni Tarcagnota da Gaeta (1499-1566) 15

Luca Tosin, Tipografi nizzardi del xvii secolo 43Rossella Bonfatti, «The Italian Columnist»: I periodici mazzi-

niani a Londra (1837-1860) 65Stephen Alcorn, Evolution by design. Reflections on the life and

art of my father, John Alcorn (1935-1992) 99Marta Sironi, L’Archivio di John Alcorn ad apice 123

rassegna

Loretta De Franceschi, The Book in Art and Science. Il Con-vegno annuale della Society for the History of Authorship, Readingand Publishing 135

Abstracts 167