2. La storia di internet
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Transcript of 2. La storia di internet
Le origini di Internet risalgono agli anni '60, in piena Guerra Fredda, quando il mondo è diviso in due grandi sfere d'influenza (USA-URSS). Incombe il terrore di una guerra nucleare ancor più paventato in seguito a due avvenimenti: l'incidente della Baia dei Porci a Cuba e la sperimentazione, nel '64, della bomba atomica in Cina
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Il Ministero della Difesa americano, in continuo allarme per la minaccia sovietica, incarica l'ARPA (Advanced Research Projects Agency) di studiare un sistema di rete, in grado di preservare il collegamento via computer tra le varie basi militari in caso di guerra nucleare. Gli studiosi partono dalla convinzione che l'unico modo per assicurare la continuità nella comunicazioni sia quello di prescindere da un nodo centrale la cui distruzione avrebbe compromesso il funzionamento dell'intera rete. Nasce, così, una rete decentralizzata, denominata Arpanet, studiata in modo che ogni nodo potesse continuare ad elaborare e trasmettere dati qualora i nodi vicini fossero stati danneggiati.
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La rete Arpanet cresce a vista d'occhio basandosi su un sistema di protocolli, TCP/IP (Transmission Control Protocol/Internet Protocol), ancora oggi utilizzati, per rendere possibile lo scambio dei dati tra sistemi collegati. Inizialmente si connettono in rete solo alcune basi di missili intercontinentali (già denominate "Siti");
in seguito vengono coinvolte le principali Università Americane, aderenti all'Arpa; infine anche enti governativi come la NASA (National Aeronautics and Space Administration), l'NFS (National Science Foundation) e il DOE (Department of Energy).
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Lo scopo iniziale diviene latente grazie a periodi di maggiore distensione tra le due super potenze, così la rete viene utilizzato prevalentemente dalle Università. Queste ultime, capita l'importanza del mezzo messo a loro disposizione, lo sfruttano a pieno ritmo con l'ausilio del protocollo FTP (File Transfer Protocol) per il trasferimento di file tra computers e del sistema di posta elettronica (e-mail) per comunicare in tempi stringatissimi tra utenti. Nascono inoltre le News che attraverso l'invio di messaggi aprono alla discussione e al confronto tra gruppi aventi interessi omogenei.
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ll cresente utilizzo porta, nel 1983, alla creazione di due reti, la prima, prettamente militare, prende il nome di Milnet. La seconda denominata Internet, dal nome del protocollo principale, viene regalata dall'ARPA alle Università e inizia a diffondersi nelle altre sedi americane ed europee oltre che nei più vari Centri di Ricerca, che ne fanno proficuo uso.
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Ulteriore svolta si registra nel 1992 quando un esponente del CERN (Centro Europeo di Ricerca Nucleare), Tim Berners-Lee, lancia la proposta di un sistema che consenta la pubblicazione e la gestione di Ipertesti sulla Rete denominato World Wide Web cioè Ragnatela intorno al Mondo.
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Questa iniziativa ed in seguito l 'autorizzazione data, nel 1994, alle società commerciali di connettersi alla rete e renderla fruibile a chiunque, consacra definitivamente il boom di Internet, facendone lo straordinario mezzo di comunicazione che oggi è. Guerre atomiche, per fortuna, non ne sono scoppiate e finalmente abbiamo assistito all'epilogo della Guerra Fredda. La storia, si sa, è ricca di paradossi e di uno di essi è frutto la "Rete delle Reti", la quale, nata dall'esigenza di sopperire ai rischi di una guerra nucleare dovuta alle tensioni di un mondo spartito in due tronconi dalle barriere altissime, oggi è un mezzo che permette la comunicazione con ogni luogo e con ogni gente sconfiggendo qualsivoglia barriera, spaziale temporale e, perchè no, politica.
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Gli acquisti on line nel nostro Paese sono in costante progressione e e aumenta
la fiducia nell’utilizzo dei nuovi strumenti informatici associati a siti ben
strutturati. Questo lo scenario dell’e-commerce in Italia disegnato sia da
Netcomm – in occasione di Netcomm e-Payment 2013 del 27 marzo scorso, in
cui sono stati diffusi i dati dell’indagine condotta in collaborazione con Human
Highway – sia dall’Osservatorio Acquisti Cartasì.
Grafico 1 – Trend acquirenti online attivi nei tre mesi precedenti il mese di rilevazione. Sono 13,8 milioni gli italiani ad aver effettuato un acquisto on line, quindi il 47,7% dell’utenza Internet (rispetto al 35,8% del febbraio 2012). Di questi, il 24% dichiara di aver comprato più di 5 volte nel trimestre, al punto da poter essere definito un heavy e-shopper e, complessivamente, negli ultimi tre mesi si sono avuti 47,6 milioni di atti d’acquisto sulla rete.
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E’ da segnalare che aumenta e a tripla cifra (+165%) l’incidenza degli acquisti
da smartphone e tablet, che nel 2012 superano quota 10% del totale degli
acquisti on line.
La maggioranza (poco meno del 90%) degli acquisti on line è fatta da PC. Solo
un anno fa, febbraio 2012, il 4% degli acquisti on line era generato attraverso
un dispositivo mobile: in due casi su tre era un tablet (solo nell’1,3% dei casi è
stato utilizzato uno smartphone).
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La stragrande maggioranza (96% degli acquisti on line) era, quindi, gestita con un
PC tradizionale.
In sintesi vuol dire che in un anno il numero di transazioni negli acquisti on line da
dispositivi mobile, smartphone e tablet, è cresciuta a tripla cifra, mettendo a segno
un +165%.
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Va poi rilevato che l’utilizzo dei sistemi di pagamento basati su carte
(Bancomat, Carte di credito e prepagate) è molto diffuso anche nel segmento
che non acquista on line (62,8% del campione), ma la penetrazione è
pressoché totale tra gli acquirenti da dispositivo mobile (98,5%) e i pagamenti
bancari (RID, bonifici) nel segmento evoluto si fermano al 72%.
Secondo Cartasì, il giro d’affari del 2013 è stato pari a 76,3 miliardi di euro
(+3,1%) e il modo più comune per lo shopping digitale è stato quello della carta
di credito. Tuttavia rispetto allo scorso anno è stata notato un aumento, seppur
minimo, dell’impiego di prepagate e carte di debito.