Post on 04-Feb-2023
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Il nome della città Il senso dell’abitare in un luogo è registrato nel nome che gli abitanti hanno dato a quel luogo, ed hanno tramandato nel tempo. Il nome di una città ci parla dunque della sua identità, e della sua storia, passata, presente, futura. Il nome “Cairano” porta in sé un significato duplice. Da una parte: il significato di “testa” “cima” “vetta” “torre” (dalla radice indoeuropea kéres, e dal greco kàrena), di “corno” (dalla radice indoeuropea krres, e dal greco kéras), di “forza” (dalla radice indoeuropea qar “essere duro”, e dal greco kràtos) Dall’altra: il significato di “luogo in cui le cose si possono trasformare” (dal greco kratèr “vaso”, e kerào, kerànnumi, “mischio”). Il nome “Cairano” ci parla dunque: di una città che è come un corno, una torre, sulla vetta di una montagna, e di un luogo che è come un crogiuolo in cui le cose possono essere trasformate.
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Progettare il futuro di Cairano. Le caratteristiche paesaggistiche, urbane e architettoniche, di Cairano, sono ambivalenti. Collocazione geografica e morfologia urbana, isolamento e relativa inaccessibilità, da un lato, hanno reso Cairano fortemente riconoscibile, “unica” – dall’altro, la hanno sempre più separata dal mondo. Se negli ultimi venti anni Cairano è rimasta pressoché immobile, è invece il mondo ad essere molto cambiato: Internet ha avvolto il pianeta Terra con una rete di scambi d’informazioni che ha reso possibile la connessione mentale istantanea fra gli abitanti di tutti i luoghi del mondo. La separatezza fisica, non più ostacolo alla vita sociale, si può capovolgere allora, potenzialmente, in un grande privilegio. I luoghi isolati acquistano infatti il valore di apparire come le parti del mondo in cui si può conservare e coltivare l’antidoto alle sofferenze che l’umanità paga al suo vertiginoso sviluppo (sovraffollamenti, “disumanizzazioni”, squilibri). Oggi, nel contesto generale di un mondo “globalizzato”, e nello specifico contesto della regione Campania, Cairano può dunque essere sviluppata come un “luogo” avente un fortissimo potenziale di qualità “curative” del malessere diffuso nelle società in troppo rapida trasformazione. La particolare posizione del sito, sul crinale spartiacque tra i sistemi idrografici del Tirreno e dell’Adriatico; l’affaccio sull’Ofanto e la posizione a specchio rispetto all’insediamento di Conza; la forma dell’altura naturale su cui Cairano sorge; lo sviluppo ad andirivieni delle strade e la morfologia dell’aggregato abitativo: tutte queste caratteristiche creano una combinazione ricca di elementi preziosi che possono essere utilizzati per un’opera di ri-‐disegno dell’intera città e del suo contesto, che ne recuperi e ne rafforzi la straordinaria identità e la specifica bellezza, proiettandola con uno specifico ruolo culturale e produttivo nel futuro del mondo globalizzato.
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L’idea di progetto: Cairano, Città di Guarigione. L’idea del progetto è quella di evidenziare, con alcune semplici sottolineature, la potenza simbolica intrinseca di Cairano, luogo di forza e di trasformazione. La proposta è quella di attuare una serie di piccoli interventi -‐ paesaggistici, urbani, e architettonici -‐ nel territorio comunale di Cairano, tesi a ricucire e rafforzare una immagine urbana e paesistica d’insieme, semplificandone e rafforzandone le componenti e rendendone quindi più evidente la riconoscibilità e la potenza attrattiva. Gli interventi proposti sono: • la costruzione di una porta di accesso alla città, alla base della montagna, che segni l’ “ingresso” nel territorio comunale; • la riqualificazione della strada di accesso che sale alla città, che diventi l’inizio del “percorso di guarigione”; • la riqualificazione del corpo della città, che ne evidenzi il carattere di “Labirinto”, contenente orti e giardini tematici, come pieno
sviluppo del “percorso di guarigione”; • la riqualificazione del percorso delle grotte, come “terminale terrestre” del ramo orientale del Labirinto; • la riqualificazione del belvedere sulla sommità della collina, come “terminale celeste” del ramo occidentale del Labirinto, culminante
nel “Nido dell’aquila”.
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Gli elementi del progetto. Cuore del progetto è il “Labirinto”, ovvero l’intervento di riqualificazione del centro storico della città, in cui si vive l’esperienza dell’abitare a Cairano, luogo di guarigione. Il “Labirinto”. Nel Labirinto (il cuore storico della città) si svilupperanno due serie di percorsi tematici. La prima serie comprende: • un percorso tattile (con laboratori per esperienze estetiche e didattiche; laboratori di tessitura, ricamo e manifattura merletti;
laboratori di lavorazione del legno e della pietra; piccoli punti vendita di questi prodotti) • un percorso olfattivo-gustativo (con laboratori per esperienze estetiche e didattiche; laboratori di cucina e conservazione dei prodotti
locali; punti di degustazione; attività di ristorazione specializzata).
Questi due percorsi scendono verso Est e si concludono nel terminale terrestre delle grotte. La seconda serie comprende: • un percorso sonoro (con laboratori per esperienze estetiche e didattiche; laboratori di musica e musicoterapia, attività musicali) • un percorso visivo (con laboratori per esperienze estetiche e didattiche; laboratori di fotografia, disegno e pittura)
Questi due percorsi salgono verso Ovest e si concludono nel terminale celeste del belvedere, con l’ascesa al Nido dell’aquila. Tecnicamente, all’interno del “Labirinto” gli interventi consisteranno in:
-‐ riqualificazione architettonica degli spazi esterni (strade, slarghi, facciate degli edifici) -‐ restauri architettonici specifici -‐ attrezzature di ambienti per la creazione di laboratori artigianali e l’esercizio di attività didattiche o commerciali -‐ creazione di giardini tematici per la coltivazione di piante medicinali (sviluppo di attività di cura e benessere) e di orti urbani per
la coltivazione di ortaggi e frutta (sviluppo di attività di sana alimentazione).
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Prima e dopo la visita alla città-‐labirinto sono necessari spazi di accoglienza e di permanenza. L’ingresso alla città-‐labirinto è realizzato con due interventi che creano spazi di preparazione. La porta di accesso alla città. Sarà costruita a cavallo della strada di accesso alla città, al confine del territorio comunale, come segnale di limite (inizio e fine) dell’esperienza eccezionale del “vivere a Cairano”. La strada di accesso alla città. Il tratto di strada compreso tra la porta di accesso ed il punto di accoglienza sarà riqualificato con piccoli interventi architettonici e di sistemazione degli spazi aperti. L’uscita dalla città-‐labirinto è realizzata con due interventi che creano spazi di contemplazione. Il percorso delle grotte. Il percorso delle grotte partirà da un ramo orientale del “Labirinto”, di cui costituirà il terminale terrestre. Sarà riqualificato con piccoli interventi architettonici di ricucitura del percorso, interventi di restauro delle antiche cantine, e sistemazione degli spazi aperti come vigne urbane. Il belvedere. Il percorso di ascesa al belvedere partirà da un ramo occidentale del “Labirinto”, di cui costituirà il terminale celeste. Sarà riqualificato con un intervento di ridisegno del percorso, e di rimodellazione dell’area panoramica terminale, che ingloberà le infrastrutture esistenti (serbatoio idrico) in una sistemazione a terrazza panoramica a 360°. Questa terrazza, per la sua posizione elevata e la sua caratteristica di “panoptikon” (“luogo da cui si vede tutto”), prenderà il nome di Nido dell’aquila.
giugno-‐luglio 2011