Stradelliana. Addenda et corrigenda

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studi musicali nuova serie . anno 05 . 2014 . numero 01 Accademia Nazionale di Santa Cecilia . Fondazione . . . . . .

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studi musicali .

nuova serie .05 .

2014 .n. 01

studi musicalinuova serie . anno 05 . 2014 . numero 01nuova serie . anno 05 . 2014 . numero 01

Accademia Nazionale di Santa Cecilia . Fondazione

studi musicaliAccademia Nazionale di Santa Cecilia . www.santacecilia.it

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ISSN 0391-7789

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ISBN 978-88-95341-81-1

Copertina verde17mm_Layout 1 24/07/14 20:05 Pagina 1

Studi musicali. Nuova serieRivista semestrale di studi musicologici

DirettoreAgostino Ziino

RedazioneTeresa M. Gialdroni

Studi musicaliNuova serie, v, 2014, n. 1

Questo volume è stato pubblicato in collaborazione con ARCUS SpA

Art DirectorSilvana Amato

ImpaginazioneRaffaella Barbetti

Composizione tipografica in Cycles di Summer Stone

«Studi musicali» pubblica articoli riguardanti tutti i campi della ricerca musicologica in italia-no, inglese, francese, tedesco e spagnolo. Gli articoli proposti per una eventuale pubblicazionepossono essere inviati in copia cartacea al seguente indirizzo: Agostino Ziino, Via GiovanniAntonelli, 21, 00197 Roma, e, in allegato a una e-mail, all’indirizzo [email protected] pubblicazione è subordinata al parere di due studiosi specializzati cui l’articolo sarà sot-toposto in forma anonima. Una volta accettato, l’articolo dovrà essere redatto secondo lenorme editoriali della rivista disponibili in italiano e in inglese al seguente indirizzo:http://studimusicali.santacecilia.it.

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07 Joachim SchulzeCausae cantandi. Wie man in der frühen italienischen Lyrik das Singenbegründet hat

41 David CatalunyaMedieval Polyphony in the Cathedral of Sigüenza: New Identification of aMusical Example quoted in the Anonymous Treatise of St Emmeram (1279)

83 Santiago Ruiz TorresReconstructing the Past: the Documentary Contextof the Sigüenza Ars Antiqua Fragment

91 Agostino ZiinoTre laudi musicali in un frammento fiorentino del Trecento

111 Paolo Emilio Carapezza1492. The Renaissance of Music

137 Marco Bizzarini-James ChaterFlori, Olympia and the Temple of Venus: Luca Marenzio’s «tour» of the Veneto in 1588

175 Giulia GiovaniStradelliana: Addenda et Corrigenda

179 Cesare FertonaniSulle cantate a voce sola di Giuseppe Sammartini

211 Elisabetta FavaDall’arabesco al geroglifico: le forme musicali incontrano una imago retorica

Sommario

1 Giulia Giovani, Un manoscritto sconosciuto di cantate e arie di Alessandro Stradella conservato aVenezia, «Studi Musicali», iv n.s., 2013, n. 2, pp. 283-323.

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In un articolo dal titolo Un manoscritto sconosciuto di cantate e arie di Ales-sandro Stradella conservato a Venezia pubblicato nel 2013 in «Studi Musicali»avevo comunicato l’individuazione di un testimone, fino ad allora passatoinosservato, di cantate e arie di Alessandro Stradella alla Fondazione ‘GiorgioCini’ di Venezia (I-Vgc, Mal.T.272).1 La prosecuzione delle ricerche su questomanoscritto ha permesso di individuare attribuzioni poetiche e concordanzemusicali e di emendare alcune sviste. È questa la ragione per cui si è resa neces-saria la pubblicazione di questi brevi Addenda et Corrigenda, il cui contenuto vaa integrare quanto reso noto in precedenza.

In primo luogo mi preme comunicare l’avvenuta attribuzione del testo poeti-co della cantata Come in ciel dell’aureo crine al toscano Francesco Baldovini (1634-1716). Il testo della cantata, infatti, si trova in un manoscritto della Biblioteca Ric-cardiana di Firenze che contiene numerosi sonetti, cantate e serenate del poeta,riconducibili sia alla committenza fiorentina (significative le serenate per la villamedicea di Castello Già più dell’usato e Ch’i possa arrapinare) sia a quella romana.Negli anni 1663-1673, infatti, Baldovini si trovava a Roma come segretario del car-

Stradelliana: Addenda et CorrigendaGiulia Giovani

dinale senese Iacopo Filippo Nini2 e in questo decennio è certamente da colloca-re la stesura del testo della cantata Come in ciel dell’aureo crine intitolata «Serenitàinstabile»3 e, probabilmente, del ciclo di cantate dedicate a personaggi storicidell’antica Roma (Augusto, Catone, Coriolano, Agrippina, Lucrezia, Sofonisba,Demetrio) e a figure mitologiche (Icaro, Ercole, Prometeo, Eteocle e Polinice,Dafne, Didone, Andromeda, Medea, Ecuba, Ero), presenti nello stesso mano-scritto della Riccardiana. Il rapporto di amicizia di Francesco Baldovini con Sal-vator Rosa, attestato nelle cronache, avrebbe potuto agevolare la diffusione deitesti poetici suddetti in ambito napoletano, come testimonia l’intonazione diAntonio Solino della cantata Come in ciel dell’aureo crine (I-Nc, 33.4.13[b]).4

La versione di Alessandro Stradella di Come in ciel dell’aureo crine, oltre chenel manoscritto della Fondazione ‘Giorgio Cini’, è riportata in una fonte londi-nese (GB-Lbl, Add.MS.24311) nella quale il brano è privo di attribuzione.5 Ilmanoscritto della British Library reca l’ex libris del collezionista inglese JohnSymmons (1745-1831), comprende cantate di Alessandro Stradella, AlessandroScarlatti, Giovanni Lorenzo Lulier e Francesco Bagaglia ed è certamente di pro-venienza romana. La cantata in oggetto, alle carte 45r-52v (antica paginazione 87-102), presenta notevoli discrepanze rispetto alla fonte veneziana. Rimandandoall’edizione critica in preparazione per i dettagli sulla cantata, sia qui sufficientenotare come l’organico dei due testimoni differisca (Soprano e basso continuoper la fonte veneziana, Contralto e basso continuo per quella londinese) e comevi siano differenze nell’aria di apertura della cantata («Come in ciel dell’aureocrine») e nel suo recitativo di chiusura («E dove, oh Dio, spariro»). In «Come in

2 Su Baldovini cfr. Raffaele Amaturo, Baldovini, Francesco, in Dizionario Biografico degli Italiani,Roma, Istituto dell’Enciclopedia Italiana, 1963, vol. v, pp. 519-521.3 Il manoscritto della Biblioteca Riccardiana è il numero 2474; la cantata si trova alla carta 58 (cartu-lazione moderna); una copia ottocentesca della stessa è nel codice manoscritto Moreni 216 dellaBiblioteca Moreniana di Firenze, cc. 109v-110 (cartulazione moderna).4 Per la descrizione del manoscritto cfr. la scheda approntata da Giacomo Sances e pubblicata nel data-base Clori. Archivio della cantata italiana (<http://www.cantataitaliana.it/query_bid.php?id=2502>)[link attivo al 4.iv.2014].5 Una breve descrizione del manoscritto è fornita da Chiara Pelliccia, Le cantate da camera diGiovanni Lorenzo Lulier: studio e catalogo tematico, in Studi sulla musica dell’età barocca, a c. di GiorgioMonari, Lucca, LIM, 2012 (“Miscellanea Ruspoli”, 2), pp. 21-144: 42-44. Sullo stesso cfr. anche le notedi Berthold Over alla scheda del manoscritto pubblicata nel database Clori. Archivio della cantata italia-na (<http://www.cantataitaliana.it/query_bid.php?id=4128>) [link attivo al 4.iv.2014].

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ciel dell’aureo crine» la fonte londinese presenta due battute in più nella cadenzaconclusiva rispetto al testimone veneziano; nel recitativo «E dove, oh Dio, spari-ro» il manoscritto di Londra ha otto battute in meno, dovute al minor numero diripetizioni del verso finale «Cangia in pena ogni gioia un sol momento».

La cantata Bella rosa nel cui stelo, che nel manoscritto della Fondazione ‘Gior-gio Cini’ si trova alle carte 54v-57r, è citata in un manoscritto perduto della Staats-und Universitätsbibliothek Hamburg Carl von Ossietzky, come segnala RichardCharteris nel saggio relativo alla parziale distruzione del patrimonio librariodella biblioteca monacense durante la Seconda Guerra Mondiale.6 Uno dei cata-loghi dei manoscritti della biblioteca compilato da Arrey von Dommer negli anni’70 dell’Ottocento, infatti, riferisce della presenza di tre volumi di cantate dacamera nei quali il nome di Alessandro Stradella ricorre massicciamente.7 Segna-lati da von Dommer nel quarto volume del suo catalogo (con la segnatura ND VI2263), i tre manoscritti appartennero a Friedrich Chrysander e soltanto due diquesti sono oggi noti e custoditi alla segnatura originaria.8 Perduto è il mano-scritto contrassegnato dal numero ii che comprendeva, alle pagine 145-156, la

6 Richard Charteris, Music manuscripts missing from the Staats- und Universitätsbibliothek, Ham-burg, «Royal Musical Association Research Chronicle», xxxv, 2002, pp. 1-40: 19-20. Dello stessoautore cfr. anche The music collection of the Staats- und Universitätsbibliothek, Hamburg: a survey of itsBritish holdings prior to the Second World War, «Royal Musical Association Research Chronicle», xxx,1997, pp. 1-138; Further British materials in the pre-war music collection of the Staats- und Universitätsbi-bliothek, Hamburg, «Royal Musical Association Research Chronicle», xxxi, 1998, pp. 91-122 (con unaprima trascrizione della descrizione dei manoscritti stradelliani alle pp. 106-108).7 La descrizione dei tre volumi data da von Dommer, particolarmente esaustiva, è la seguente: «Can-tate da Camera à voce sola col BC. Vol. I.II.III | (Sammelbände) | Alte italienische Handschrift, von mehre-ren Schreibern, in den Hauptbe- | standtheilen wohl noch im 17. oder früh im 18. Jh. (Einzelnes später)angefer- | tigt. Verschiedene Cantaten haben grosse Schmuckinitialen, bei andern sind | sie theilsnoch nicht ausgeführt, theils herausgeschnitten, die Lücken zuge- | klebt und die weggefallenenNoten ergänzt. Auf der Innenseite des De- | ckels tragen alle drei Bände Bibliothekzeichen und Nameneines ehemal- | igen englischen Besitzers: John Symmons Esqr; sonst fehlen alle Daten. | Unter den 41Cantaten, welche die 3 Bände zusammen enthalten, tra- | gen (von der Hand des Schreibers) 19 denNamen des Alessandro Stra- | della, 10 gehören verschiedenen andern italienischen Componisten, die übri- |gen 12 sind unbenannt».8 Parte della collezione privata di Chrysander venne acquistata dalla biblioteca di Amburgo nel 1875(cfr. Charteris, Music manuscripts missing cit., p. 20). Come i manoscritti primo e terzo della biblio-teca di Amburgo riportano l’ex libris di John Symmons è molto probabile che anche il secondo fosseappartenuto al collezionista.

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9 Il manoscritto, di 275 pagine, comprendeva tredici cantate tenute assieme da un’antica legatura dipelle in verde e fregi d’oro. Secondo il catalogo von Dommer, dodici cantate erano attribuite ad Ales-sandro Stradella (Ch’io nasconda il mio foco; Già languiva la notte; Aure voi che spirate; Adorata libertà;Bella rosa nel cui stelo; Udite amanti un prodigio novello; Deggio penar così; Solcava in curvo [incauto] legno;Con [non] fia mai ah no’ ch’io speri; Addio cieli addio stelle; Quando sembra che nuoti quest’alma; Doppo benmille prove date) e una ad autore ignoto («L’Arianna»: Ferma il corso, torna al Lido), comunque attribui-ta al maestro di Nepi nel manoscritto D-MÜs, Sant Hs 17.10 Alessandro Stradella (1639-1682). A thematic catalogue of his compositions, ed. by Carolyn Gianturcoand Eleanor McCrickard, Stuyvesant, Pendragon press, 1991 (“Thematic catalogue series”, 16). Il mioerrore nel segnalare il manoscritto veneziano come testimone unico della cantata era dovuto alla con-sultazione dell’indice del repertorio e non dalla ricognizione dello stesso pagina per pagina.

cantata Bella rosa nel cui stelo, con attribuzione ad «Aless. Stradella».9 Sebbene lacantata non sia più consultabile nella sua fonte monacense, tale occorrenza nelcatalogo ottocentesco consente di confermarne l’attribuzione ad AlessandroStradella, già ipotizzata nel mio precedente saggio.

È necessario, in questa sede, segnalare come la cantata Su quel candido foglio,alle carte 34r-38r del manoscritto della Fondazione ‘Giorgio Cini’, sia la variantetestuale di A quel candido foglio, segnalata da Carolyn Gianturco ed EleanorMcCrickard al numero 1.1-7 del loro repertorio e testimoniata dal manoscritto delFitzwilliam Museum di Cambridge Mu.Ms.131, cc. 162r-175v.10 Il mio errore haportato alla pubblicazione dell’erronea notizia della presenza di sette cantate stra-delliane fino ad allora sconosciute nel manoscritto veneziano, invece che di sei.

Finito di stampare da Print Company, luglio 2014