Scienza&Cultura | gennaio-aprile 2014

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numero numero I I - - gennaio gennaio - - aprile 2014 aprile 2014 Iniziativa realizzata con il contributo dell’a.di.s.u. Puglia e cofinanziato dal CISMUS, nell’ambito del bando unico per la r Iniziativa realizzata con il contributo dell’a.di.s.u. Puglia e cofinanziato dal CISMUS, nell’ambito del bando unico per la r eal eal izzazione di izzazione di iniziative a carattere formativo, culturale e sociale promosse dagli studenti degli Atenei e delle istituzioni AFAM pugliesi. iniziative a carattere formativo, culturale e sociale promosse dagli studenti degli Atenei e delle istituzioni AFAM pugliesi. B ARI ARI SMART SMART CITY CITY : : HOT HOT SPOT SPOT GRATUITI GRATUITI E APP APP PER PER LA LA MOBILITÀ MOBILITÀ Primi passi verso una “città Primi passi verso una “città intelligente” e sostenibile intelligente” e sostenibile pag pag. 31 . 31 “M “M ATERA ATERA PULITA PULITA ”: ”: UNA UNA APP APP AL AL SERVIZIO SERVIZIO DELL DELLAMBIENTE AMBIENTE Quando scienza e tecnologia Quando scienza e tecnologia si sposano con la democrazia si sposano con la democrazia (partecipata) (partecipata) pag pag. 34 . 34 A A SPASSO SPASSO TRA TRA I MUSEI USEI DELLA DELLA P UGLIA UGLIA Il Museo Orto Botanico Il Museo Orto Botanico barese barese pag pag . 48 . 48 “T “T ESTA ESTA A A TESTA TESTA : : CONSERVAZIONE CONSERVAZIONE E E RICOSTRUZIONE RICOSTRUZIONE AL AL SERVIZIO SERVIZIO DEI DEI B B ENI ENI C C ULTURALI ULTURALI Diario di una giornata Diario di una giornata pag pag . 14 . 14 R ICOSTRUZIONE ICOSTRUZIONE 3D 3D DI DI VOLTI VOLTI DI DI ANTICHI ANTICHI PUGLIESI PUGLIESI pag pag . 24 . 24

Transcript of Scienza&Cultura | gennaio-aprile 2014

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Primi passi verso una “città Primi passi verso una “città

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I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi,

hanno diritto di raggiungere

i gradi più alti degli studi.

Costituzione Italiana ART. 34

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C onoscere ciò che accade pare essere diventato un imperativo assoluto in un

mondo frenetico, veloce, in cui tutto cambia nell’arco di pochissimo tempo. Per questa

ragione siamo nuovamente qui, per la seconda edizione del progetto Scienza&Cultura. Un

progetto che abbiamo pensato, fatto crescere, coltivato come un sogno e che quest’anno

si pone un obiettivo molto ambizioso: allargare gli orizzonti. Innanzitutto gli orizzonti

territoriali, cercando pian piano di andare oltre il contesto barese - da cui siamo partiti -

per abbracciare con lo sguardo l’intero territorio regionale pugliese,

sempre ricco di novità e di nuovi spunti. Ma questo non è sufficiente.

Abbiamo voluto immaginare di allargare gli “orizzonti del pensiero” -

lasciateci passare questo presuntuoso obiettivo - offrendo nuove

occasioni di conoscenza, confronto, approfondimento attraverso le

nostre giornate-evento. Lo abbiamo già sperimentato con il primo

appuntamento organizzato da Scienza&Cultura, nato per offrire, a chi ha

completato il proprio percorso di studi, un’occasione in più per

raccontare il proprio lavoro di tesi (vedi sezione dedicata

all’evento Testa a testa). Un’occasione per chi si racconta,

un’occasione per chi ascolta. Un modo come un altro per

tornare ad incontrarsi e per riconoscere l’importanza che il

lavoro di ognuno ricopre per ciascuno di noi.

Concetta Lapomarda

Maria Carmela Miccardi

Angelo Colelli

Matteo Granatiero

Ilaria Martiradonna

Ruggiero Tupputi

Iolanda Dicosola

Gianluca Capuano Antonia Tigrano

Maria Carmela Miccardi

Concetta Lapomarda

Cosimo Damiano Papa

Arturo Del Muscio

Doriana Debellis

Florinda Scarpelli

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SSSTORYTORYTORY MMMATTERATTERATTER: : : QUANDOQUANDOQUANDO LALALA DIVULGAZIONEDIVULGAZIONEDIVULGAZIONE SCIENTIFICASCIENTIFICASCIENTIFICA

PASSAPASSAPASSA ATTRAVERSOATTRAVERSOATTRAVERSO LLL’’’ARTEARTEARTE di Elisa Storace

L ’ultimo grande scienziato-artista fu Leonardo Da Vinci. L’infinita curiosità e l’instancabile sperimentare dell’autore della Gioconda ebbero, nel suo lontano millequattrocento, il merito di operare una sintesi, che oggi ap-parirebbe impossibile, fra arte e scienza: l’una esaltando l’altra, ciascuna “trovando le ragioni” dell’altra, entrambe arricchendosi reciprocamente. Purtroppo, quando scrisse il Codice Atlantico Leonardo aprì una strada che, per secoli, nessuno si è più arrischiato a percorrere: lunghi secoli durante i quali arte e scienza non si più sono incontrate se non sporadicamente, i lin-guaggi divenendo sempre più specialistici, le modalità di pensiero sempre più divergenti. Ma da qualche tempo qualcosa sta cambiando. Complice il desiderio sempre più sentito da parte del mondo scientifico di divulgare la bellezza delle proprie scoperte, le iniziative di dialogo sembrano moltiplicar-si. Ultima, ma solo in ordine di tempo, “Story Matter”, originale maratona creativa multimediale ideata dal CERN. Un evento, che si svolgerà dal 15 al 19 marzo prossimi a Ginevra presso la sede dell’Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare, che ha l’obiettivo ambizioso di “fondere insieme” le menti di artisti e scienziati, per creare contenuti audio-visuali che raccontino al pubblico il lato nascosto della scienza. Si tratta della prima edizione di un contest artistico-scientifico internazionale, organizzato dall’ente di ricerca insieme con il prestigioso Tribeca Film Institute di New York. Otto squadre di cineasti e artisti dei nuovi media, accuratamente selezionati per le loro ca-pacità narrative, affiancheranno per cinque giorni tecnologi e scienziati, per concepire, progettare e realizzare storie che svelino il fascino della fisica del-le alte energie. Porgere concetti complessi in modo fruibile a tutti e farlo senza avere timore di oltrepassare i confini tra le discipline. Forse non ve-dremo più altri Leonardo, ma, se iniziative come questa saranno accolte con favore dalla comunità scientifica e da chi per mestiere utilizza il linguaggio per raccontare storie, ne vedremo certamente delle belle. Storie che in futu-ro, in questa rivista, speriamo di potervi raccontare.

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Direttore Elisa Storace

Referee board Prof. Francesco Adduci

Prof. Marcello Ciminale Prof.ssa Olinda Ferrieri Caputi

Prof.ssa Caterina Laganara Prof.ssa Annalisa Marra

Prof. Alessandro Monno Prof. Achille Pellerano

Prof. Nicola Pugliese Prof.ssa Luigia Sabbatini

Prof. Paolo Spinelli Prof. Angelo Tursi

Segreteria di Redazione Concetta Lapomarda

Maria Carmela Miccardi

Redazione Gianluca Capuano

Angelo Colelli Doriana Debellis

Arturo Del Muscio Iolanda Di Cosola Matteo Granatiero

Concetta Lapomarda Ilaria Martiradonna

Maria Carmela Miccardi Cosimo Damiano Papa

Florinda Scarpelli Antonia Tigrano

Ruggiero Tupputi

Impaginazione e grafica Concetta Lapomarda

Maria Carmela Miccardi

Foto

Angelo Colelli (pagg.21 - 23) Maria Carmela Miccardi (pagg.48 - 49)

Si ringrazia l’Archeoclub di Barletta per le foto relative alle pagine di archeologia (pagg.36 - 40)

Ringraziamenti Prof. Pierfrancesco Dellino

Prof. Luigi Forte Prof. Sandro Sublimi Saponetti

Dott. Ruggero Francescangeli Dott.ssa Maria Rosa Borraccino Dott.ssa Mariateresa Cappiello

Dott.ssa Marisa Corrente Dott. Marco Petruzzelli Dott. Giorgio Postrioti

Contatti [email protected]

L’uso delle immagini, laddove possibile, è stato concordato con gli autori.

In caso contrario la redazione è pronta ad ovviare ad eventuale uso illegittimo

&&& ScienzaScienzaScienza

CulturaCulturaCultura

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14 “ TESTA A TESTA: CONSERVAZIONE E RICO-

STRUZIONE AL SERVIZIO DEI BENI CULTURALI ”

Diario di una giornata

19 GEOITALIA: GLI “STATI GENERALI ”

DELLE GEOSCIENZE

UniBa e geoarcheologia: stimolante contributo

dell ’ Ateneo alla IX edizione del simposio

21 DIPARTIMENTO INTERATENEO:

MEZZO SECOLO DI FISICA

Campus in festa per i primi 50 anni del

«Michelangelo Merlin»

Eventi & Conferenze

La Scienza al servizio della Società

24 RICOSTRUZIONE 3D DI VOLTI DI ANTICHI PU-

GLIESI

30 SPECIALE SMART CITY

31 BARI SMART CITY: HOT SPOT GRATUITI

E APP PER LA MOBILITÀ

Primi passi verso una “ città intelligente ”

e sostenibile

34 “ M ATERA PULITA ” : UNA APP AL SERVIZIO

DELL ’ AMBIENTE Quando scienza e tecnologia si sposano con la

democrazia ( partecipata )

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36 IL MINISTRO BRAY A CANNE DELLA BATTAGLIA

Passeggiata archeologica del ministro dei Beni

Culturali all ’ interno del sito

39 SAN MERCURIO: SCOPERTE IN DIVENIRE

Intervista al dott. Giorgio Postrioti

Pagine di Archeologia: Il sito di Canne della Battaglia

10 NOTIZIE IN UN FLASH

42 ARTE E SCIENZA - PICASSO INEDITO: LA TECNO-

LOGIA AL SERVIZIO DELL’ A RTE

Donna velata dietro a Le Gourmet in un video

realizzato grazie alla riflettografia infrarossa

46 LA SCIENZA NEL QUOTIDIANO

I polimeri

48 A SPASSO TRA I MUSEI DELLA PUGLIA

Il Museo Orto Botanico dell'Università degli

Studi di Bari Aldo Moro

50 LA SCIENZA È SERVITA!

52 LIBERAMENTE

Recensione di "Specie Rare"

Recensione de “ Il coraggio della paura ”

56 CURIOSITÀ

58 PILLOLE DI TECNONOVITÀ

59 IN AGENDA

60 A PENNELLO

Conoscendo Corrado Giaquinto

Rubriche

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I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi,

hanno diritto di raggiungere

i gradi più alti degli studi.

Costituzione Italiana ART. 34

Sede di Bari Via G. Fortunato n. 4/g

Orario di apertura al pubblico:

dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00 martedì e giovedì anche dalle ore 15.00 alle ore 16.30

Contatti Telefonici Tel. 080.5438111 - 080.5438065 NUMERO VERDE 800.63.79.79

Fax 080.5576028

Indirizzi e-mail Generale: [email protected] PEC: [email protected]

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Luisa Torsi migliore inventrice italiana 2013 Vogliamo porgere come redazione le nostre personali congratulazioni alla pro-fessoressa Luisa Torsi, vincitrice del titolo di 'migliore inventrice italiana del 2013, vincendo così la possibilità di essere candidata all’ EUWIN 2013, premio omologo su scala europea. Il riconoscimento è stato dato alla docente di Scien-ze dei Materiali dell’Università degli Studi di Bari dall’associazione italiana don-ne inventrici e innovatrici ITWIIN (Italian Women Inventors & Innovators Network) per le ricerche sui Dispositivi Bio-elettronici di Nuova Generazione e delle integrazioni dei relativi recettori biologici in medicina. Potete leggere l’intervista alla professoressa Torsi, presente nel nostro preceden-te numero, al seguente link: http://www.diagnosticabeniculturali.uniba.it/vecchio-sito/scienza-cultura.htm. Prof. ssa Luisa Torsi

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È stato consegnato a Roma presso il CNR il primo Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica, indetto dall'Associazio-ne Italiana del Libro. Nato con l’obiettivo di contribuire a

divulgare la ricerca oltre i confini della cultura accademica e scientifica, il Premio ha vi-sto la partecipazione di 378 opere in gara, tra libri e pubblicazioni, per un totale di 739 autori coinvolti divisi in quattro sezioni: Scienze matematiche, fisiche e naturali, Scienze del territorio e dell’ambiente,Scienze della salute, Scienze umanistiche, sociali e della formazione. Un premio speciale è stato assegnato alle case editrici che si occupano di divulgazione scientifica.

Primo Premio Nazionale di Divulgazione Scientifica

Si è svolta lo scorso 30 gennaio, presso l’aula magna del Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, la 5a Edizione del Career Day di BRAIN AT WORK.

Il workshop day è stato organizzato in collaborazione con l’Università degli Studi di Bari Aldo Moro, con Confesercenti “Terra

di Bari” e con i patrocini della Provincia di Bari, del Comune di Bari e di ASFOR (Associazione Italiana per la Formazione Manageriale).

Un’occasione fornita ai ragazzi in cerca di occupazione (studenti, laureati e neolaureati) per rapportarsi con aziende di dimensioni e

tipologie differenti.

Workshop Day BRAIN AT WORK 2014 – BARI EDITION

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Come reagireste se, durante una passeggiata, vi dove-ste imbattere in impronte di dinosauri? "Sono rima-sto senza parole!” questa è stata la schietta confessio-ne di Marco Petruzzelli, paleontologo trentaquattrenne, autore di una importantissima scoperta. Nel parco naturale di Lama Balice, durante un sopralluogo alla ricerca di ipogei e grotte naturali in una cava dismessa, Marco Petruzzelli ha ricono-sciuto diverse impronte fossili di dinosauro. Lo stu-dioso, pur non essendo nuovo a questo genere di scoperte, ci ha tenuto a sottolineare la straordinarie-tà dell’accaduto: “Sotto i miei piedi, al centro della cava, c'erano i resti di una spianata di marea fossiliz-zata nel periodo Cretaceo. E, nel mezzo, centinaia e centinaia di impronte: diverse sono organizzate in piste che ricalcano proprio una serie di camminate di dinosauri sia di specie erbivora che carnivora". Marco Petruzzelli è collaboratore esterno del Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali dell’Università degli Studi di Bari e del Museo di Scienze della Terra. Collabora inoltre con la Soprinten-denza per i Beni Archeologici della Puglia in progetti di protezione e digitalizzazione di reperti paleontologi-ci ed archeologici. Dopo quest’ultima scoperta il paleontologo vede rafforzarsi l’idea che questi rettili, estin-ti 65 milioni di anni fa, abbiano passeggiato anche sul suolo barese, avendoci il tempo conservato le loro impronte.

A Bari, a spasso con i dinosauri

NNNOTIZIEOTIZIEOTIZIE INININ UNUNUN FLASHFLASHFLASH

Dall'inizio del mese di febbraio, il Dipartimento di Scienze Agrarie dell'Università degli Studi di Foggia è sotto i riflet-tori per una nuova e rivoluzionaria scoperta: una pellicola commestibile, incolore ad insapore, a base di carboidrati e proteine in cui “tuffare” gli alimenti e in grado di sostituire i classici conservanti alimentari. “La nostra ricerca - spiega la professoressa Carla Severini - rende possibile la realizzazione di merendine senza grassi animali o grassi vegetali idrogenati e senza sostanze quali etanolo, sorbati o derivati dell’anidride solforosa, normal-

mente utilizzati per evitare lo sviluppo di muffe. Inoltre si può fare a meno dell’uso di polifosfati, che ven-gono spesso aggiunti per trattenere acqua e mantenere la morbidezza del prodotto finito.”

Da Foggia la pellicola che rivoluziona il mondo alimentare

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Giovedi 6 febbraio, presso il Centro Servizi Culturali di Canosa di Puglia, è stato presentato “Il volto di un canosino antico”, progetto di ricostruzione 3D di un cranio rinvenuto a Canosa, più precisamente nell’area archeologica del Battistero di San Giovanni. Il lavoro è stato realizzato grazie alla collaborazione

tra il Laboratorio di Antropologia (dipartimento di Biologia) dell’Università degli Studi di Bari e il CISMUS (Centro di Servizi per la Museologia Scientifica) del medesimo ateneo. Tra gli intervenuti all’evento diversi rappresentanti dell’ateneo barese: la prof.ssa Raffaella Cassano, docente di Archeologia e Storia dell’Arte Gre-ca e romana e Archeologia delle Province romane, il prof. Sandro Subli-mi Saponetti del Dipartimento di Biologia, il dott. Ruggero Francescan-geli, responsabile del CISMUS, il dott. Marco Petruzzelli, collaboratore dell’Università di Bari, la dott.ssa Mariateresa Cappiello e il dott. France-sco Stallone. A conclusione degli interventi, il pubblico ha potuto vedere dal vero i tre prototipi riconducibili alle tre fasi di ricostruzione del cano-sino tra le quali l’opera completa ha suscitato notevole interesse per la sua estrema realisticità. Per approfondimenti potete leggere l’articolo a pag. 24.

IL VOLTO DI UN CANOSINO ANTICO

Il ruolo che assume la ricerca scientifica per le Università è a dir poco determinante in un am-biente sempre più globalizzato e in costante evoluzione. Partendo da questi presupposti i Rettori dell’Università e del Politecnico di Bari hanno promos-so le “Giornate della Ricerca”, tenutesi a Bari e Taranto nei giorni 3, 4 e 5 febbraio scorsi. Una “tre giorni” nata come momento di riflessione sulle opportunità offerte alla ricerca pubblica, sul-le politiche a sostegno di quest’ultima - promosse da enti pubblici e privati - e sulla valutazione dei prodotti di ricerca. Hanno partecipato rappresentanti di istituzioni pubbliche e private non-ché esperti nella gestione dei finanziamenti alla ricerca.

Lo scorso venerdì 7 Febbraio, presso l’Aula Magna “Aldo Cossu” dell’Università degli Studi di Bari, si è svolto il convegno di studi in onore di Arcangelo Scacchi dal

titolo “Arcangelo Scacchi: un poliedrico naturalista”. In quest’occasione l’Accademia Pugliese delle Scienze ha potuto rendere omaggio ad Arcangelo Scacchi, cristallogra-

fo, vulcanologo e mineralogista gravinese.

ARCANGELO SCACCHI: UN POLIEDRICO NATURALISTA

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L unedì, 21 ottobre 2013. Ore 7.50. Il “mio” treno parte dalla stazione di Barletta. Destinazione: Bari Cen-

trale. 50 minuti di corsa sulle rotaie mi separano dagli

ultimi preparativi per “Testa a testa: conservazione e ri-

costruzione al servizio dei Beni Culturali”, il primo even-

to organizzato da Scienza&Cultura.

Una volta in treno non posso evitare di recuperare la mia

agenda e far scorrere il dito indice sull’elenco delle cose

da fare:

locandine: fatto

comunicazioni: fatte

telefonate: fatte

Tutti i tasselli devono essere al posto giusto per la buona

riuscita di questa iniziativa. E i miei pensieri fanno un

di Maria Carmela Miccardi Diario di

una giorna

ta

Diario di

una giorna

ta

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piccolo salto nel passa-

to, a come è nato tutto:

i seminari seguiti in U-

niversità, il primo pro-

getto realizzato, le pri-

me soddisfazioni. Ed oggi

si apre ufficialmente la

seconda fase di questa

esperienza.

Quest’anno, quando abbia-

mo scelto di buttarci in

questa avventura ci siamo dette:”Bisogna portare una novi-

tà”. E così è nata l’idea di affiancare al nostro giornale

un’occasione di incontro e di dibattito culturale in cui i

nostri colleghi avranno l’opportunità di “fare il bis”, re-

plicare le esposizioni dei loro lavori di tesi, ma questa

volta in chiave divulgativa, per un pubblico d’eccezione:

studenti di scuole superiori, ma anche universitari curiosi

di familiarizzare con i progetti di tesi e di capire il lo-

ro percorso di studi, nel concreto, a cosa potrà condurli.

Ma ecco che i 50 minuti sono volati via. Sono già nel Museo

Maria Rosa Borraccino Tesi in fisica applicata ai beni culturali dal titolo

“Sperimentazioni di pulitura con gel di agar e laser

su superfici in gesso”

Corso di Laurea Triennale in Scienza e Tecnologia per la diagno-

stica e conservazione dei beni culturali

Relatori: Prof. P. F. Biagi, Prof.ssa I.M. Catalano, Dott. E.S.Andriani

Mariateresa Cappiello Tesi in Antropologia

“Il volto di una giovane donna - ricostruzione facciale manuale e

modellazione 3d di una ragazza del XII secolo A.D.”

Corso di Laurea in Scienze della Natura

Relatori: Prof. Sandro Sublimi Saponetti, Dott. Ruggero France-

scangeli, Dott. Marco Petruzzelli

A. Rizzo e F.Granito

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di Scienze della Terra ed è

giunto il momento delle presen-

tazioni. Incontro qui Rossella

Borraccino e Mariateresa Cap-

piello, le vere protagoniste di

questa giornata. Rossella e Ma-

riateresa sono due giovani dot-

toresse a cui oggi daremo del

tu. Rossella si è laureata in

Scienza e Tecnologia per la Dia-

gnostica e Conservazione dei Be-

ni Culturali e sta attualmente

completando il percorso che la

condurrà alla laurea speciali-

stica. La sua tesi le ha permes-

so di familiarizzare con una te-

sta in gesso conservata nei de-

positi della Soprintendenza di Bari. Una testa problematica

Da sinistra: Maria Carmela Miccardi, Maria Rosa Borraccino, Mariateresa Cappiello e Concetta Lapomarda

Le due teste oggetto delle tesi nell’ordine di Maria Rosa Borraccino e di Mariateresa Cappiello

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per il materiale di cui è costituita - il gesso - e che,

oltre ad un’approfondita fase di studio del materiale, è

stata oggetto di “esperimenti” per stabilire, tra la tecno-

logia laser ed il gel di agar, quale potesse essere la tec-

nica migliore per effettuare la pulitura. Anche Mariateresa

ha avuto a che fare con una testa nel suo lavoro di tesi

per la laurea specialistica in Scienze Naturali. Il suo la-

voro è stato ricostruire la testa di una donna del XII se-

colo basandosi su un cranio rinvenuto a Bari... Per far

questo si è rapportata con gli studenti di una scuola supe-

riore di Bari, il liceo artistico De Nittis-Pascali. Ma ec-

co che tra una chiacchiera e l’altra è quasi giunta l’ora

X. Temo sia il momento di lasciarvi: si va in scena.

MMAA… … COSCOS’’ÈÈ ““TESTATESTA AA TESTATESTA”?”?

Testa a testa: conservazione e ricostruzione al servi-

zio dei Beni Culturali è un’iniziativa a cura della se-

greteria di redazione Scienza&Cultura. L’evento si è

tenuto presso il Museo di Scienze della Terra lo scor-

so 21 ottobre 2013 in occasione dell’apertura della

XXIII Edizione della Settimana della Cultura Scientifi-

ca e Tecnologica indetta dal MIUR (Ministero

dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca).

Scienza&Cultura, promotore dell’evento, è un pro-

getto di comunicazione scientifica giunto

quest’anno alla sua seconda edizione grazie ai fi-

nanziamenti dall'A.di.su. Puglia (Agenzia regionale

per il Diritto allo Studio Universitario) in collaborazio-

ne con il CISMUS (Centro Interdipartimentale di Ser-

vizi per la Museologia Scientifica). Un progetto il cui

obiettivo è aprire l’Università alla società, alzando

quel velo che spesso nasconde alla gente le pur

interessanti iniziative che maturano in ambito acca-

demico.

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EVENTI EVENTI EVENTI &&& CONFERENZECONFERENZECONFERENZE

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Geoitalia: gli “stati generali” delle geoscienze UniBa e la geoarcheologia: stimolante contributo dell’Ateneo

alla IX edizione del simposio di Iolanda Dicosola

D al 15 al 18 settembre scorso, oltre 1500

scienziati si sono dati appunta-mento a Pisa, in occasione del IX forum di Geoitalia, per di-scutere di importanti problemi riguardanti il nostro presente: dai rischi naturali all’uso soste-nibile delle risorse, alla tutela dell’ambiente. Oltre 40 workshop e 5 tavole rotonde cui hanno partecipato studiosi provenienti da India, Pakistan, Afghanistan, Albania, Egitto, Iraq, Moldova, Iran, Filippine e, naturalmente, da diversi paesi europei con una folta rappresentanza di nostri connazionali. Organizzata dalla Federazione Italiana di Scienze della Terra, l’edizione 2013 ha avuto come traccia principale “Le Geoscienze per la Società”, ovvero: come applicare le geo-scienze ai bisogni della società civile. L’Università degli studi di Bari

Aldo Moro ha dato il suo contri-buto attraverso il gruppo di ricerca costituito dal Dott. Gio-acchino Francesco Andriani, il Dott. Giuseppe Diprizio, il Prof. Giuseppe Baldassarre e la Dott.ssa Giovanna Fioretti pre-sentando “Geoarcheologia per il Paesaggio”, una dettagliata relazione sulle applicazioni del-la geologia all’archeologia par-tendo dallo studio di cavità an-tropiche nella calcarenite di Canosa di Puglia. Grazie al lavoro di ricerca è sta-to possibile ricostruire l’intera storia del sito, dove tombe sca-vate tra il X e il III secolo a. C. sono state successivamente ado-perate come depositi e cantine dalle popolazioni locali fino al loro intensivo utilizzo nel XVIII secolo come cave di estrazione, provocando una situazione di degrado e dissesto geologico che rischia di compromettere l’integrità stessa del sito.

EVENTI EVENTI EVENTI &&& CONFERENZECONFERENZECONFERENZE

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O l t r e a l p r o g e t t o “Geoarcheologia per il Paesag-gio”, l’UniBa, rappresentata dalla Dott.ssa Emanuela Dellu-niversità e dalla Dott.ssa Angela D’Elia, ha portato a conoscenza degli illustri colleghi italiani e stranieri un percorso espositivo multidisciplinare mirato alla valorizzazione della Collezione “Francesco Belli”, una delle più importanti raccolte di marmi antichi, oggi esposta presso il Museo di Scienze della Terra dall’ateneo barese. Un progetto che coinvolge professori e ricer-catori provenienti da varie uni-versità italiane nonché la Dire-

zione Regionale per i Beni Cul-turali e Paesaggistici della Pu-glia, la Sovrintendenza per i Beni Storici Artistici ed Etnoan-tropologici della Regione Pu-glia, la Sovrintendenza Speciale per il Patrimonio Storico Arti-stico ed Etnoantropologico e il Polo Museale della Città di Na-poli. La comunicazione e la collabo-razione tra le diverse discipline è la migliore strategia di studio e ricerca emersa dal Forum, al fine di concorrere insieme alla soluzione di problemi pratici comuni all’intera società.

La calcarenite è una

roccia sedimentaria

formata da frammenti

molto piccoli - delle

dimensioni di un gra-

nello di sabbia - di

calcare (carbonato

di calcio) derivanti da

rocce frantumate da-

gli agenti meteorolo-

gici. Il cemento che

unisce le particelle è

anch’esso calcareo.

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Dipartimento Interateneo: mezzo secolo di Fisica

Campus in festa per i primi 50 anni del «Michelangelo Merlin»

di Angelo Colelli e Concetta Lapomarda

D ai seminterrati della Facoltà di Economia

e Commercio ai laboratori del CERN di Ginevra: nei suoi primi cinquant’anni di storia, il Diparti-mento Interateneo di Fisica «Michelangelo Merlin» di strada ne ha fatta molta. Il 9 ottobre 2013 le lezioni del Dipartimento Interateneo di

F i s i c a “ M i c h e l a n g e l o Merlin” si fermano lasciando posto alla celebrazione del 50° anniversa-rio dalla sua fonda-zione. Si respira un’aria di convivialità. Tut-ti i convenuti han-no in comune la

gioia nel rendere omaggio a un Dipartimento che festeggia il suo compleanno e la stima ver-so il Prof. Merlin. Sembra un ritrovo di famiglia, la Famiglia di Fisica. Ad aprire la giornata è il saluto dei Magnifici Rettori: il prof. C o r r a d o P e t r o c e l l i dell’Università degli Studi di Bari e il Prof. Eugenio di Scia-scio del Politecnico di Bari. A ventiquattr’ore dall’assegnazione, da parte dell’Accademia Norvegese delle Scienze, del Premio Nobel per la Fisica a Higgs ed Englert per la scoperta del bosone, Salvato-re Nuzzo, Direttore del Diparti-mento, prende la parola dicen-do “Siamo grati a Peter Higgs perché ci ha fatto lavorare per 20 anni” sintetizzando il cam-

Il Prof. Merlin, la sensibilità di un uomo del Nord per lo sviluppo

del Sud.

Le parole del Prof. Aldo Romano in occasione della ricorrenza.

Locandina dell’evento

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mino che ha condotto alla sco-perta del Bosone di Higgs con un’importante contributo del ”Merlin”. Allo stesso tempo, il Prof. Fernando Ferroni, Presi-dente dell’ INFN (Istituto Na-zionale di Fisica Nucleare), sot-tolinea come i tracciatori al sili-cio, cuore del grande apparato strumentale che ha permesso di rilevare la “particella di Dio”, siano “made in Bari”. Prendono parte alla celebrazio-ne anche la Prof.ssa Luisa Cifa-relli, Presidente della SIF (Società Italiana di Fisica), che ha ricordato il 49esimo congres-so della Società che si tenne a Bari proprio nel 1963, in con-comitanza con l’inaugurazione del “M. Merlin” e il Prof. Massi-mo Inguscio, direttore del Di-partimento di Scienze Fisiche e

Tecnologie della Mate-ria del CNR, che ha sottolineato come Uni-versità e Politecnico abbiano saputo, nel tempo, coniugare ricer-ca pura e applicata, con rilevanti ricadute tecno-logiche, nel territorio pugliese e non solo. Nella seconda parte del-la giornata la fanno da padrona episodi e aned-doti raccontati dai do-centi che hanno vissuto in prima persona le dif-ficoltà iniziali e i primi e soddisfacenti risultati. Tra loro è vivo il ricor-do del Prof. Michelange-lo Merlin, il carismatico uomo che ha fortemente voluto e costruito il Dipartimento.

Da sinistra il Prof. Guido Tonelli, il Prof. Fernando Ferroni, il Prof. Massimo Inguscio

Chi è il Prof. Michelangelo Merlin?

Classe 1910. Si laurea in Fisica presso

l’Università degli Studi di Padova e si

occupa principalmente dello studio

dei raggi cosmici per mezzo delle e-

mulsioni nucleari -si tratta di lastre foto-

grafiche speciali che vengono impres-

sionate al passaggio di raggi cosmici-.

Nel 1957 è professore di Fisica Speri-

mentale presso l’Università degli Studi

di Bari. Le cattive condizioni della se-

de e l’assenza di studenti lo inducono,

in un primo momento, a chiedere il

trasferimento.

Tuttavia non lo fa anzi, compie la stra-

ordinaria impresa di metter su un Istitu-

to composto non solo da stanze e au-

le ma, soprattutto, da studenti, profes-

sori, ricercatori e tecnici.

È il 9 novembre 1963, giorno in cui vie-

ne inaugurata la nuova sede del Di-

partimento di Fisica che, dal 2002, gli

è stata intitolata.

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Ma se il passato è stato ricco di soddisfazioni, il presente lo è altrettanto: dopo gli interventi degli illustri docenti si è infatti vissuto un momento molto ori-ginale. Nell’aula in cui si stava svolgendo la cerimonia sono giunte le videochiamate, trami-te Skype, di una ventina di gio-vani fisici baresi che oggi lavora-no all’estero. Un auspicio per il futuro, perché ai successi di questi primi 50 anni ne segua-no altri, sempre maggiori. “A domani”. È questo il sem-plice saluto scambiato dalla Famiglia di Fisica. E si, domani è un altro giorno e le lezioni ri-prenderanno così come il desi-derio di scoprire e conoscere: linfa vitale del progredire uma-no.

Il Prof. Salvatore Nuzzo al "taglio della torta"

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La Scienza al servizio della Società

Ricostruzione 3D di volti di antichi pugliesi di Florinda Scarpelli e Maria Carmela Miccardi

C om’erano i volti dei nostri antenati? Da chi

discendiamo? È possibile trova-re caratteri distintivi e tratti somatici comuni ai nostri? Una possibile risposta a questi inter-r o g a t i v i e s i s t e g r a z i e all’evoluzione dell’iconografia, della statuaria e della ritrattisti-ca: grazie al concorso di queste disci-pline, oggi è infatti possi-bile la rico-struzione del volto - virtua-le e manuale - g r a z i e all’utilizzo di tecnologie di avanguardia che consento-no di lavora-re non solo sul cranio, ma anche su ossa di altre

parti del corpo. Proprio a queste tecnologie in-novative deve il suo funziona-mento la strumentazione del CISMUS (Centro Interdiparti-mentale di Servizi per la Museo-logia Scientifica dell’Università degli Studi di Bari Aldo Moro), costituita da un LASER SCAN-

individuo BSP-1b. Confronto tra cranio e prototipo ottenuto

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NER e da una STAMPANTE 3D. Il primo strumento ha per-messo la riproduzione virtuale dei crani mentre il secondo ne ha prodotto la stampa tridimen-sionale. Insomma, un po’ come lo scanner e la stampante che ritroviamo sulle nostre scriva-nie, solo che, dopo aver acquisi-to l’immagine, al posto dei fogli di carta e dell’inchiostro viene prodotto qualcosa di tridimen-sionale usando gesso e colla! “L’Uomo di Canosa” (BSG 1041) e “Teresina” (BSP 1b) sono i primi prototipi cranici realizzati nell’ambito del proget-to “Ricostruzione di volti anti-chi”. Il progetto nasce dalla collaborazione tra il team del Prof. Sandro Sublimi Saponet-ti, del Laboratorio di Antropo-logia del Dipartimento di Biolo-gia dell’Università di Bari, la dott.ssa Mariateresa Cappiello, allora laureanda magistrale in Scienze della Natura, il CI-SMUS, nella persona del Diret-tore, il dott. Ruggero France-scangeli, il dott. Marco Petruz-zelli, esperto della strumentazio-ne utilizzata, e un gruppo di studenti e insegnanti del liceo artistico “De Nittis - Pascali” di Bari. Il prof. Sandro Sublimi Sapo-netti ha accettato gentilmente di incontrarci e raccontare co-me è nato questo progetto. “L’idea di questo progetto è nata dall’incontro e dalla colla-borazione tra me e il Dott. Rug-gero Francescangeli - la cui col-laborazione è stata a dir poco

fondamentale per realizzare tutto questo -. Abbiamo pensa-to che la strumentazione del CISMUS potesse essere utilizza-ta per effettuare la ricostruzione di reperti cranici. Così abbiamo dato inizio a questa collabora-zione, avvalendoci delle compe-tenze tecniche e didattiche di un professionista come il dott. Marco Petruzzelli. Il primo ri-sultato è stato una tesi di lau-rea, quella di Mariateresa Cap-piello, che credo sia l’unica tesi di ricostruzione facciale in am-bito archeologico su territorio nazionale. Il perché della colla-borazione con il liceo artistico di Bari è dovuto invece ad un motivo banale: semplicemente la voglia di un padre, che sareb-be il sottoscritto, di creare occa-sioni per trascorrere più tempo e condividere esperienze con la propria figlia - continua schiet-tamente il prof. Sublimi -. Per la possibilità di realizzare questo progetto in collaborazione con il liceo artistico di Bari dobbia-mo ringraziare la preside dell’istituto, la professoressa Dambrosio, oltre ai professori Francesco Granito e Antonio Rizzo.” Proseguendo la nostra chiac-chierata l’attenzione cade più volte sulla valenza didattica del progetto. “La nostra esperienza è coincisa curiosamente con l’eliminazione dell'Anatomia artistica dai licei artistici - ci racconta -. Siamo andati così in un certo senso a colmare una lacuna che si è creata nel per-corso formativo di questi ragaz-

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zi. La cosa importante è prose-guire su questa via. Se poi que-sto potrà portare più occupazio-ne...” Ci ricorda infatti il prof. Sublimi due figure professionali specifiche: l'artista forense - con una preparazione presso l’accademia delle belle arti, che consente di esprimere attraver-so il disegno delle conoscenze anatomiche approfondite - e l’antropologo forense – con una laurea magistrale in Scienze della natura- . Ma i ragazzi che h a n n o p a r t e c i p a t o a quest’esperienza non erano tut-ti prossimi alla scelta del loro futuro lavoro. “Sì, infatti il pro-getto ha coinvolto ragazzi tra i 14 e i 17 anni che se ne sono talmente appassionati da ipotiz-zare una loro futura formazione nell’ambito della medicina lega-le o delle scienze naturali. Quindi in realtà noi siamo an-dati all’interno di una scuola superiore non solo a realizzare un progetto ma a svolgere una

vera e propria attività di orien-tamento. Questo, insieme ad altre attività divulgative svolte in luoghi ben diversi dalle aule universitarie, fa ben compren-dere la nostra volontà di com-piere uno sforzo di apertura al territorio, che è quello di cui l’Università e la società necessi-tano, oggi più che mai”. Conoscendo le precarie condi-zioni in cui ormai versa il mon-do accademico abbiamo voluto “fare i conti in tasca” al prof. Sublimi e gli abbiamo chiesto, da un punto di vista economi-co, come sia stata possibile la realizzazione di un programma come questo, decisamente mol-to bello e valido ma sicuramen-te non economico. “Tengo a sottolineare una cosa importan-te: il progetto è stato realizzato in maniera totalmente gratuita per l’Università, ricorrendo all'autofinanziamento da parte nostra, anche di chi ha parteci-pato da studente a questa espe-

CANOSINO

Nome: BSG 1041

Individuo: maschio

Età di morte: 40-44 anni

Statura: 1,72 cm

Peso: 82 Kg

Tipologia: Berberi del Nord Africa

Datazione: III secolo a.C.

Provenienza: Canosa, Battistero di San Giovanni

Causa di morte: Fendente mortale alla testa

Individuo BSP-1b. Realizzazione della muscolatura molle

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rienza, come la dott.ssa Cap-piello. A proposito di questo, un enorme ringraziamento lo dobbiamo al nostro sponsor, l’Ottica Ranieri, uno dei negozi di ottica più antichi di Bari, che ha fornito una coppia di protesi oculari. Un’azione che denota sicuramente una forte sensibili-tà culturale. Ecco, il problema è proprio quello della sensibilità. È fondamentale che la gente venga sensibilizzata alla cultura. Bisogna sensibilizzare e pubbli-cizzare.” Ci confida il prof. Sublimi che esiste la possibilità che questo progetto possa proseguire, que-sta volta magari in forme finan-ziate. È stato infatti presentato al liceo artistico un nuovo pia-no di lavoro per far si che quel-la ormai conclusa non rimanga un’esperienza isolata. “Non solo. È stato anche chiesto alla Provincia di Bari di poter espor-re "Teresina" presso il nascente

museo provinciale di Santa Sco-lastica. Sarebbe molto interes-sante, anche per la provenienza del cranio dal quale è “nata” Teresina, vale a dire l’area ar-cheologica di San Pietro. E tut-to questo accade perché l'Uni-versità si avvale di giovani laure-ati che sulla scorta dei rapporti consolidati sul territorio (Soprintendenza, scuole, enti come l’Amministrazione di Ca-nosa) vogliono portare l'antro-pologia nei percorsi museali”. Crede fermamente nella stretta necessità di divulgare i risultati di questi studi il prof. Sublimi, nella necessità di portarli fuori dal mondo accademico. Ci anti-cipa a tal proposito che si svol-geranno prossimamente delle iniziative strettamente collegate al progetto “Ricostruzione di volti antichi”, per essere aggior-nati sulle quali potete seguirci sulla nostra pagina facebook “Scienza&Cultura”.

TERESINA

Nome: BSP 1b

Individuo: Femmina

Età di morte: 19 anni

Statura: 1.63 cm

Peso: 75 Kg

Tipologia: Europoide

Datazione: XII secolo d.C.

Provenienza: Bari S. Pietro

Causa di morte: Sconosciuta

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Laser scanner Konica Minolta VIVID 910

e stampante 3D Z Printer

Strumentazione del CISMUS utilizzata per

la ricostruzione 3D di volti di antichi pugliesi.

UTILIZZIAMO IL LASER SCANNER E LA STAMPANTE 3D

Caratteristiche dello strumento e del manufatto considerato

luce artificiale diffusa e intorno ai 700 lumen (una lampadina da 40W emette circa

400 lumen),

assenza di umidità sulle superfici,

minima quantità di polveri in sospensione,

superfici del manufatto preferibilmente opache al fine di ottenere una buona riflessione

della luce.

Il manufatto è posto sulla base dove, all’accensione dello scanner e grazie ad un sistema

interno di lenti e specchi, un fascio laser lo raggiunge e ne scansiona l’intera superficie.

La luce riflessa è poi raccolta da una lente, che funge da ricevente, e raggiunge il sensore

digitale dello strumento. Qui è trasformata in una serie di dati che indicano la posizione dei

singoli punti scansionati nello spazio e restituiscono, quindi, l’impronta digitale e tridimensio-

nale del manufatto.

A questo punto riveste particolare importanza

l’uso di un software specifico per

l’acquisizione e l’interpretazione del modello

virtuale. Infatti è necessario “pulire” le imma-

gini acquisite da imperfezioni e difetti e inte-

grare le parti mancanti duplicandole per sim-

metria -nel caso specifico è stato utilizzato

Rapidiform 2006-.

Dopo aver realizzato il modello virtuale, la

stampante 3D ci permette di creare l’oggetto

reale mediante deposizione, strato per strato,

di polvere silicea e colla vinilica.

Particolare del

Laser scanner Konica Minolta VIVID 910

pronto per l’acquisizione.

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Le città del futuro Le città del futuro

saranno…saranno…

SMARTSMART

Le città del futuro Le città del futuro

saranno…saranno…

SMARTSMART

Mezzi di trasporto a basso impatto am-

bientale, utilizzo di bus elettrici nel cen-

tro storico della città, applicazioni che

facilitano la comunicazione tra cittadi-

no e pubblica amministrazione o azien-

de private.

Questi sono solo alcuni esempi di TIC

(Tecnologie dell'Informazione e della

Comunicazione) grazie alle quali le no-

stre città stanno diventando sempre più

smart.

Del progetto Smart City (Città Intelligen-

te) si è cominciato a parlare in Europa

dal 2010 e l'Italia sta dando il suo contri-

buto con iniziative, tavole rotonde e

conferenze che coinvolgono i cittadini

lungo tutto lo stivale.

Ecosostenibilità dello sviluppo urbano

grazie ad una migliore pianificazione

urbanistica e dei trasporti, illuminazione

pubblica più efficiente, riduzione dell'in-

quinamento, sono alcuni degli obiettivi

da raggiungere nei prossimi anni.

Obiettivi che avvicinano sempre più

l’uomo all’intelligenza della natura, da

sempre maestra della “filosofia smart”.

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Bari smart city: hot spot gratuiti e app per la mobilità Primi passi verso una “città intelligente” e sostenibile

di Arturo Del Muscio

B ari è una città antica, ma allo stesso tempo contemporanea e sem-

pre più “smart”. Infatti è già possibile da qualche tempo pas-seggiare lungo corso Vittorio Emanuele leggendo le ultime notizie della Gazzetta del Mezzo-giorno dal tablet, controllare gli orari del cinema sullo smar-tphone da Piazza del Ferrarese, prenotare on line dal proprio notebook i biglietti del Petruz-zelli seduti al Parco 2 Giugno. Tutto questo in maniera total-mente gratuita, grazie alla rete di hot spot installata dal Comu-ne di Bari in varie zone del cen-tro. Offrire ai cittadini un servi-zio gratuito di connessione wi-fi è stato, infatti, il primo passo compiuto lo scorso anno dall’amministrazione comunale per trasformare la città in una smart city e per farlo “in ottica mediterranea”. Un passo poco più che simbolico, segno però della volontà di iniziare un per-corso per la digitalizzazione cit-tadina che consenta di adeguare Bari all’Agenda digitale del Go-verno, anche attingendo ai fon-di europei per l’Innovazione Urbana. Il secondo passo nella direzione

della sostenibilità e dell’integrazione è venuto nel luglio scor-so con il rilascio di una applica-zione per la mobilità urbana chiamata “Bari Città Digitale”. Un sistema, fornito dal Comu-ne e realizzato dall’azienda mol-fettese Exprivia, che permette l’acquisto titoli di viaggio sulle linee di trasporto cittadino e credito virtuale per la sosta nel-le zone a traffico regolamentato e nelle aree “a strisce blu”. Il servizio è pensato sia per il citta-dino che per il turista, e può essere utilizzato previa registra-zione dell’utente. Per il cittadi-no, che userà l’applicazione in maniera continuativa, è prevista una registrazione un po’ labo-riosa a fronte però di numerosi servizi; invece per il turista - utente occasionale – sarà suffi-ciente inserire soltanto e-mail e codice fiscale per usufruire solo dei servizi base. La vera rivoluzione legata all’introduzione di questa app è nelle mani del cittadino, è la modalità “start and stop” in cui l’utente paga l’effettivo tempo di sosta della propria auto. A ciò si aggiunga la comodità dell’invio, direttamente al pro-

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prio indirizzo e-mail, delle rice-vute di pagamento del titolo di servizio acquistato. Chi invece vorrà approfittare occasional-mente dell’app, come i turisti, dovrà fare i conti con alcune piccole lacune di sistema. Infat-ti la registrazione come anoni-mo non permette di accedere a nu-merosi servizi. Inoltre l’utilizzo del codice fiscale come titolo di riconoscimento potrebbe risultare limitante poiché non si tratta di un documento uni-formato in tutta Europa e nei pae-si extracomunitari e, di fatto, ne e-sclude essendo obbligatorio, la registrazione al servizio. Le criticità di que-ste innovazioni tecnologiche, come di tutte quelle pensate anche altrove per le smart cities, risiedono principalmente nei sistemi di fruizione. Lo sviluppo delle smart city è incentivato dalla Comunità Europea e a livello Italiano dal governo con incentivi economi-ci in quanto sarà il cittadino e lo stesso funzionamento dello stato a subire un netto benefi-cio. In generale, in questo pro-

cesso di smaterializzazione dei servizi, bisogna però riflettere su due fattori: l’educazione in-formatica dei cittadini e la pos-sibilità utopica di poter ricarica-re in ogni luogo della città il proprio apparecchio. Alla base di tutti i servizi informatizzati e,

s o p r a t t u t t o quelli dinami-ci su supporti mobile, c’è il presupposto che l’utente sia in possesso di uno stru-m e n t o “acceso”. Oc-corre quindi che vengano previste delle “postazioni di ricarica” o quantomeno delle prese p u b b l i c h e a l l ’ i n t e r n o delle linee di

trasporto urbano per ricaricarli. Inoltre non tutti sono esperti d’informatica, abili utenti di apps. Da questa constatazione, solo apparentemente banale, nasce la necessità e l’urgenza di diffondere le conoscenze infor-matiche di base a tutta la popo-lazione. L’evoluzione della città sarebbe inutile senza un adegua-to processo di educazione dei cittadini-utenti.

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Le Strade del Vino Le Strade del Vino Le Strade del Vino ––– PugliaPugliaPuglia

Una serie di percorsi e mappe per scoprire le migliori realtà vinicole della Regione Pu-

glia. Consultando l’applicazione si compie un percorso tra vitigni (autoctoni e non) e

vini premiati con importanti riconoscimenti quali i marchi DOC, IGT e DOCG, oltre che

le cantine in cui poter degustare e, durante il periodo della raccolta e spremitura, assi-

stere alla produzione del vino.

Guida Extravergine di PugliaGuida Extravergine di PugliaGuida Extravergine di Puglia

Una guida per scoprire uno dei prodotti più apprezzati della Puglia. L’applicazione

consente di contattare e scoprire ben sessanta aziende olearie recensite in cinque

territori regionali, scoprire curiosità sull’olio grazie a delle vere e proprie carte d'iden-

tità e una serie di ricette offerte dall’Associazione Buona Puglia.

Scelgo SalentoScelgo SalentoScelgo Salento

Una guida completa alla scoperta del Salento e dei suoi 110 centri, ognuno scri-

gno di storia e bellezze storico-artistiche e naturalistiche, con schede di approfon-

dimento e mappe georeferenziate per scoprire tutti gli angoli della penisola.

Bari tanto tempo faBari tanto tempo faBari tanto tempo fa

Un museo fotografico, realizzato dagli stessi utenti, che raccoglie le foto stori-

che del capoluogo pugliese. Uno strumento unico per imparare a riconoscere

l’evoluzione urbana e a scoprire la Bari che fu.

Spiagge Italia Puglia FreeSpiagge Italia Puglia FreeSpiagge Italia Puglia Free

Mappa delle spiagge pubbliche pugliesi con mappa e percorsi,

recensioni e foto. Per vivere al meglio le vacanze in Puglia.

Puglia reality +Puglia reality +Puglia reality +

Una serie di schede storiche e percorsi per invogliare il turista a

scoprire la Puglia. Arricchita dalla realtà virtuale, si possono osser-

vare ricostruzioni 3d dei principali monumenti.

PERCORSI ENOGASTRONOMICI

APP... IN PUGLIA

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La piattaforma, composta da un sito internet (www.materapulita.it) e da una app per dispositivi mobili di ultima generazione, permette di segnalare in tempo reale la presenza di rifiuti fuori casso-netto agli uffici preposti per lo smaltimento. Il cittadino scat-tando una semplice foto del disservizio rilevato e caricando-la sulla app, invierà una segna-lazione, permettendo a chi di dovere di intervenire tempesti-vamente per risolvere il proble-ma. Alla base dell’iniziativa c’è la sensibilizzazione della cittadi-nanza, che avendo questo stru-mento a sua disposizione può attivarsi nella segnalazione di eventuali disservizi, ed anche l’impegno degli amministratori

vedere sporcizia e lordume...

Immagina un giorno di uscire di

casa...

N asce dall’idea di Nico Colucci, architetto e art director, il progetto Matera Pulita, una piattaforma tecno-logica che ha lo scopo di creare una comunicazione bidirezio-nale tra la Pubblica Ammini-strazione e i cittadini. Matera Pulita è un esempio di come la tecnologia può essere messa a disposizione del citta-dino, un mezzo di comunica-zione utile a mantenere il cen-tro urbano nello stato più de-coroso possibile.

“Matera pulita”: una app al servizio dell’ambiente

Quando scienza e tecnologia si sposano con la democrazia (partecipata)

di Antonia Tigrano

MATERA PULITA

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pubblici a garantire il funziona-mento di questo servizio. Matera Pulita è un progetto voluto fortemente dall’assessore all’Igiene e Am-biente del Comune di Matera, Rocco Rivelli, grazie all’ispirazione e al dibattito avvenuto all’interno del Forum sui Sassi, strumento di demo-crazia partecipata messo in pie-di dai due assessori Alberto Giordano ed Ina Macaione, assessori a Turismo e Cultura e ai Sassi, Centro Storico e Ope-re Pubbliche. Grazie all’impulso decisivo dato dall’assessore all’Innovazione Tecnologica Giuseppe Tragni, che ha soste-nuto il progetto e candidato al Premio Egov 2013, Matera Pulita ha ottenuto la menzione

e come d’incanto risolvere tutto!

fare una foto...

speciale nella sezione 1 - SMART CITIES E SMART TERRITORIES. La crescita sociale e civica di una città oggi deve essere por-tata avanti dalle azioni colletti-ve dei cittadini, che devono essere informati e incentivati ad attivarsi per il bene comu-ne. Ci auguriamo che partendo dalla città di Matera, ormai proiettata verso ambiziosi pro-getti (Candidata a Città Euro-pea della Cultura 2019), l’utilizzo di questa piattaforma possa estendersi a tutte le città.

Alcune schermate dell’applicazione. A sinistra: Home. Al centro: Ricicla. A destra: Elenco segnalazioni.

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Q uando è stata l'ultima volta che si è sentito

parlare del sito di Canne? Quanta curiosità può ancora suscitare il luogo passato alla storia per la famosa battaglia di Annibale? Quanto ancora ha da offrire quest’area archeolo-gica? Visitando il sito di Canne della Battaglia lo scorso 16 no-vembre il ministro ai Beni e alle Attività Culturali Massimo Bray potrebbe, come noi, esser-si posto queste domande. Ad ogni modo noi, approfittando della presenza del ministro, abbiamo deciso di visitare i luoghi più importanti di que-sto scrigno di bellezze a cielo aperto. Il percorso del Ministro Bray ha avuto inizio dall'Antiqua-rium, costruito con i fondi della Cassa del Mezzogiorno nel 1958, voluto dall'allora

Soprintendenza delle Antichità della Puglia: un piccolo scrigno di bellezze e testimonianze di civiltà antiche, dove il ministro ha potuto apprezzare reperti pregevoli quali un elmo corin-zio (VI sec. a.C.) e la copia in resina di una statuetta fittile raffigurante la dea madre ascri-vibile al Neolitico Medio (seconda metà del VII millen-nio a.C.). Ma Canne è anche - o soprat-tutto - la cittadella medievale su una collina del basso Ofan-to, le cui rovine testimoniano una storia vissuta nel periodo che va dal dall'VIII-IX al XIII sec d.C. Giungendo sulla som-mità orientale dell'altura ci accolgono le rovine del castello di Canne. Dal suo perimetro si sviluppano i resti della cinta muraria della cittadella, lunga circa 1 km. Il Ministro Bray ha

Il ministro Bray a Canne della Battaglia Passeggiata archeologica del ministro dei beni culturali all’interno del sito

di Gianluca Capuano e Cosimo Damiano Papa

PAGINE DI ARCHEOLOGIA: IL SITO DI CANNE DELLA BATTAGLIA

Copia della statuetta fittile raf-figurante la dea madre - Neoli-tico Medio

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proseguito la sua passeggiata cannense lungo il Decumano, dove sono visibili gli isolati abitativi, costituiti prevalente-mente da una serie di ambien-ti, comunicanti unicamente con la strada. È curioso poter passeggiare per queste stradine - a cui sono state simbolicamente attribuite denominazioni riferibili a og-getti ritrovati in situ - e poter ammirare gli ambienti che un tempo erano case o luoghi di lavoro, così come altrettanto interessanti sono le numerose iscrizioni e cippi miliari: testi-monianze del periodo romano riutilizzate in epoca medievale che rimandano ad una pratica largamente usata nell'antichità, quella del reimpiego.

Alla fine del Decumano, giun-giamo con il ministro Bray nell'area delle Basiliche cristia-ne, così chiamata perché vi si trovano due basiliche, la Basili-ca Minore e la Basilica Maggio-re, la prima circondata da una vasta area cimiteriale, la secon-da, ricordata dalle fonti medie-vali come “Major Cannensis Ecclesia”. In pochi km quadra-ti Canne offre al visitatore la possibilità di ripercorrere oltre dieci secoli di storia. Per pro-muoverla - e magari anche sfruttarne la ricchezza archeolo-gica come motore di crescita economica per il territorio - occorre solo riscoprirla.

Il ministro Bray a Canne della Battaglia Passeggiata archeologica del ministro dei beni culturali all’interno del sito

di Gianluca Capuano e Cosimo Damiano Papa

Veduta della cittadella di Canne della battaglia

PAGINE DI ARCHEOLOGIA: IL SITO DI CANNE DELLA BATTAGLIA

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CANNE: TRA BATTAGLIE E RICORDI

Cannae fu teatro della battaglia del 2 Agosto 216 a.C. tra l'esercito romano e quello

cartaginese, durante la seconda Guerra Punica (218-202 a.C.).

I FATTI. Lo scontro tra Roma e Cartagine avvenne per il controllo dei territori dell'Italia pe-

ninsulare e delle rotte commerciali del Mediterraneo.

La seconda Guerra Punica vide un drastico rovesciamento della situazione rispetto alla

prima, con l'ingresso e la discesa inarrestabile nella penisola della compagine cartagine-

se guidata dalla celebre figura del generale Annibale Barça. Dopo una serie di episodi

bellici (Ticino e Trebbia 218 a.C., Trasimeno 217 a.C.) il generale condusse le sue truppe

nel territorio apulo dove si ebbe lo scontro sanguinoso tra le due forze militari con la cla-

morosa sconfitta dell'esercito romano, che causò forte sgomento in tutti gli strati della

società.

I LUOGHI E I PERSONAGGI. L'episodio bellico si svolse lungo il corso del fiume Aufidus

(Ofanto), poco distante dal sito di Canne. Qui si fronteggiaro-

no le truppe romane, guidate dai consoli L. Emilio Paolo e C.

Terenzio Varrone, contavano un totale di circa 86.000 unità,

a fronte delle 50.000 unità dello schieramento cartaginese,

guidato da Annibale e Asdrubale,.

LA TATTICA MILITARE. Dovendo affrontare un esercito molto

più numeroso, Annibale decise di sfruttare la prima linea di

fanteria leggera come esca per attirare il centro della fante-

ria pesante romana, provocandone il conseguente avanza-

mento all'interno delle proprie linee, in modo da spingere e

far convergere lateralmente le sue truppe di fanteria pesan-

te; simultaneamente la cavalleria cartaginese, dopo aver

messo in fuga quella romana, conclude la manovra portan-

do a compimento la tattica di accerchiamento e prenden-

do alle spalle il nemico. Lo storico Tito Livio nel libro “Ab urbe

condita” ci descrive la strage dell'esercito romano come

«uno spettacolo sconvolgente persino agli occhi del nemi-

co» (XXII, 51,5).

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San Mercurio: scoperte in divenire Intervista al dott. Giorgio Postrioti

di Gianluca Capuano e Cosimo Damiano Papa

L’archeologo Giorgio Postrioti con il Prof. Andreassi

I n tanti anni di indagini sul sito di Canne - iniziate nel

lontano 1938 ad opera del com-pianto professor Michele Gervasio -, non si è mai riusciti a ritrovare le testimonianze dell'antico vicus ro-mano. Proprio per questo, negli anni 2000, si è pensato di ripren-dere le ricerche attraverso delle importanti campagne di scavo che hanno interessato una zona in precedenza poco studiata, ovvero quella della collina di San Mercu-rio, situata alle spalle della stazione ferroviaria di Canne, a Sud-Ovest rispetto alla cittadella medievale. Le indagini sono state condotte ad opera degli archeologi Giorgio Postrioti e Paola Farinelli (Themis Archeo-logica S.r.l. - Perugia) sot-to la direzione della So-printendenza. I dati emer-si nel corso di queste in-dagini hanno offerto nuo-vi spunti interpretativi. Iniziati nei pressi di una

struttura già identificata dal prof. Gervasio come una cisterna roma-na collocabile nel corso del II seco-lo d.C., gli scavi hanno fatto emer-gere diversi ambienti di notevoli dimensioni, ascrivibili a fasi co-struttive differenti, che compren-dono un arco cronologico che va dal I sec. a.C. al II d.C. Di questi ambienti fa parte il ritrovamento più interessante: un’ampia sala absidata identificata come calida-rium di un complesso termale, ca-ratterizzata da un reticolo di suspen-surae in mattoni quadrati. «L'importanza (della scoperta) sta nel fatto che non c'erano altre attestazioni

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dell'abitato nella zona - spie-ga Postrioti - e che il com-plesso termale, anche se non sappiamo se sia relativo al vicus o ad una grande villa della zona, registra una note-vole estensione ed un'intensa frequentazione». L’area in-dagata fa parte di una zona circoscritta la cui perime-trazione verrà forse am-pliata in seguito alla recen-te espropriazione - attualmente la zona è di proprietà comunale -. Si può infatti ragionevolmente sup-porre che estendendo il raggio d’azione dell’attività di scavo ci si potrebbe trovare difronte a nuovi elementi. Lo stesso archeologo riferisce della presenza di resti alle spalle della stazione ferroviaria e nel tratturo che porta alla fonte di San Ruggero, dove si vedono affio-rare delle creste di muro. Purtrop-po la mancanza di fondi non ha finora permesso di approfondire le indagini. «Varrebbe la pena di inserire il sito in un contesto più ampio, dato che ci sono una serie di resti archeologici importanti - che vanno da quelli prei-storici, come ad esempio il Dolmen nelle vicinanze, passando per la fase daunia-romana e poi quella medievale della cittadella -, e data anche la zona nel suo complesso, di grande interesse

proprio per la presenza di emergenze visibili». Le motivazioni per proseguire l'atti-vità di scavo quindi non manche-rebbero, mentre mancano, pur-troppo, i fondi necessari: in questo contesto, come già avvenuto anche nel recente passato sia nella Citta-della che a San Mercurio, interes-santi appaiono le possibilità di interventi sinergici tra la Soprin-tendenza per i Beni Archeologici della Puglia ed Enti Territoriali o, su un piano istituzionale diverso, l’Unione Europea, oppure ancora sarebbe possibile pensare ad even-tuali collaborazioni con Istituti universitari, per proseguire, su un terreno di reciproco rispetto, lungo una strada che permetta di amplia-re l’orizzonte della ricerca permet-tendo al contempo agli studenti di approfondire sul campo i propri studi teorici.

Calidarium nell’area di San Mercurio

41

19

I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi,

hanno diritto di raggiungere

i gradi più alti degli studi.

Costituzione Italiana ART. 34

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dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.30 martedì e giovedì anche dalle ore 15.00 alle ore 17.00

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Tel. uffici 0881.568103 Fax 0881.708028

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42

C elestina. La stiratrice. La visita delle due so-

relle. La minestra. Vecchio chi-tarrista. Sono i titoli di alcuni quadri di Pablo Picasso apparte-nenti al cosiddetto “periodo blu”, durante il quale l’artista - approssimativamente dal 1901 al 1904 - realizzò esclusivamente dipinti in tutte le sfumature possibili di questo solo colore. Un monocromatismo scelto da

Picasso in virtù della sua forza e-spressiva, che oggi restituisce agli a-manti dell’arte che hanno la fortuna di poterle ammira-re dal vivo immagi-ni cariche di tri-stezza, patetiche e struggenti. Ed è proprio una delle opere di que-sto periodo, Le Gourmet - quadro che ritrae una bim-ba intenta a racco-gliere gli ultimi bocconi di ci-bo dal fondo di una ciotola - che, grazie a una recen-te indagine scienti-

fica, è sotto i riflettori di studio-si e critici d’arte. Il quadro - realizzato nel 1901 - è stato os-servato per oltre un secolo, ma l’arte non smette mai di stupire soprattutto quando la sua anali-si si sposa con la tecnologia. L’opera, attualmente conservata alla National Gallery of Art’s di Washington, è stata infatti ana-lizzata con la tecnica della riflet-tografia infrarossa rivelando, sotto gli azzurri e i cobalti stesi sulla tela, il disegno nitido di una donna velata che guarda serenamente in lontananza ca-ratterizzato da vivaci tocchi di vernice bianca. Una scoperta fatta già negli anni Novanta ma che oggi, grazie all’introduzione di una nuova tecnica ci consen-te di apprezzare come Picasso modificò il proprio stile. John Delaney, esperto di ima-ging della National Gallery of Art’s di Washington, ha infatti fotografato il dipinto con diver-se esposizioni dell’infrarosso realizzando un video dove le immagini sottostanti emergono dalla tela con grande efficacia sia visiva, sia didattica per chi-unque voglia avvicinarsi alla comprensione dell’arte.

Picasso inedito: la tecnologia al servizio dell’arte Donna velata dietro a Le Gourmet

in un video realizzato grazie alla riflettografia infrarossa di Ilaria Martiradonna

In alto: Vecchio chitarrista Nella pagina a fianco: Le Gourmet

43

La “riflettografia infrarossa” (riflettografia IR) consiste nell’illuminare

l’opera da esaminare con una sorgente infrarossa e nel registrare la

radiazione riflessa, portando così alla luce quello che si trova dietro il

primo strato di pittura. Un metodo per indagare in maniera non invasi-

va, ovvero senza prelievo di materiale pittorico, i contenuti nascosti nel-

le opere, senza causarne deterioramento fisico, aspetto fondamentale

per la salvaguardia di Beni di grande valore storico, artistico e culturale.

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La luce visibile incidente non interagisce con la vernice e raggiunge la superficie pittorica. I pigmenti riflettono i colori corrispondenti.

La radiazione infrarossa incidente penetra sia la vernice sia la superficie pittorica, mentre viene assorbita dal carboncino e riflessa dallo strato preparatorio.

Luce infrarossa incidente

Tela

Strato preparatorio

Disegno preparatorio in

carboncino

Pigmenti

Vernice

Vernice

Luce visibile incidente

Tela

Strato preparatorio

Disegno preparatorio in

carboncino

Pigmenti

Immagine che si forma sulla speciale pellicola fotografica

Quadro visto in sezione

Immagine che si forma sulla retina

Luce riflessa dalla superficie pittorica

che raggiunge i nostri occhi

Quadro visto in sezione Luce riflessa dallo strato preparatorio

che raggiunge la pellicola fotografica

Approfondiamo la tecnica usata per svelare ciò che si nasconde sotto la superficie pittorica.

45

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Il “mondo maschile” non

sarebbe lo stesso senza le

materie plastiche. Lo sport più

amato dagli uomini, ovvero il

calcio, dovrebbe per esempio

rinunciare al soffice manto erboso

della maggior parte degli stadi,

oggi composto da fibre di

polietilene estremamente resistenti

all'usura e di un misto polipropilene-

poliestere per aumentare la forza di

strappo del ciuffo d’erba.

Ma i polimeri, oltre ad essere presenti nella

maggioranza delle componenti architettoni-

che di uno stadio, sono anche grandi alleati de-

gli sportivi anche in molti altri modi. Nylon, polie-

stere e poliammide sono materiali resistenti e legge-

ri che, nel cosiddetto “abbigliamento tecnico”, hanno

migliorato di molto, rispetto al classico cotone, la

traspirazione del sudore, aiutando gli atleti a sentirsi più a loro

agio in campo. Questi materiali giocano un ruolo importante anche

nelle calzature sportive. Che si tratti di calcio, corsa o altri sport, il

poliestere è presente sia nella fodera sia nelle solette interne. Nel primo caso

sono sfruttate le sue proprietà idrorepellenti, utilizzandolo affinché i piedi siano

asciutti in condizioni umide e freschi quando fa caldo, mentre, nel secondo caso, sottoforma di

schiuma, offre il massimo confort alla pianta del piede attenuandone eventuali urti contro il terreno.

I polimeri che emozionano gli uomini

La Scienza nel quotidiano di Doriana Debellis

Cos’hanno in comune uno spazzolino da denti, una carta di credito, un telefonino e una muta?

Apparentemente nulla.

In realtà, tutti questi oggetti - come quasi tutto ciò che usiamo quotidianamente - è legato alla plastica .

Come sarebbe la nostra vita senza questo comune e banale materiale? Basti pensare agli abiti che indos-

siamo, alle nostre case e a come viaggiamo. Per non parlare di giocattoli, televisori, computer e CD. Che si

tratti di fare la spesa in un supermercato, di sottoporsi a un’operazione chirurgica o semplicemente di

lavarsi i denti, la plastica -che poi così comune e banale non è- fa ormai parte della nostra vita e sarebbe

difficile farne a meno. Un’infinita varietà di prodotti è composta o contiene materiali plastici, costituiti in

gran parte da polimeri.

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Le calze in nylon, croce e delizia

del mondo femminile, sono uno

degli esempi più classici

dell’utilizzo dei polimeri nel campo

dell’abbigliamento. La scoperta del

nylon, avvenuta verso la fine degli

anni ‘30 grazie a Wallace Carothers,

fu un successo clamoroso perché

permetteva di realizzare calze belle e

resistenti a un costo notevolmente

inferiore di quelle in seta.

Successivamente, grazie agli investimenti e

al lavoro degli studiosi della multinazionale

DuPont, nel 1962 fu resa commercialmente

disponibile la fibra elastica a base poliuretanica

con il nome di Lycra®. Nascono così i collant

moderni. Il nuovo filo elastomerico viene aggiunto in

percentuali non elevate ad altre fibre come nylon, cotone

o seta, rendendo calze e collant elastici, confortevoli e

resistenti, risultando più morbidi e aderenti e con una migliore

vestibilità. Come le calze, molti altri settori dell'industria tessile sono

stati letteralmente rivoluzionati dalla massiccia introduzione di queste

fibre sintetiche: oggi tutto il mondo della moda si affida a materiali polimerici in

combinazione a cotone o lana per rendere i capi sempre più confortevoli e resistenti per

la produzione di slip, reggiseni, calze e pantaloni poiché, oltre ad essere più elastici, risultano

leggeri, robusti e caratterizzati da tempi di asciugatura brevissimi.

La Scienza nel quotidiano di Doriana Debellis

I polimeri, grandi alleati delle donne

Ma, cosa sono i polimeri e, da dove derivano?

I polimeri sono macromolecole formate da monomeri, ossia molecole semplici costituite per lo più da

carbonio, idrogeno, silicio e ossigeno. Essi si ottengono dalla lavorazione del petrolio greggio o, di

recente, da materiali biologici: i cosiddetti biopolimeri. Possono essere sintetici o naturali e trovarsi in

forma filamentosa, di fibre sintetiche, come polvere granulare o resina.

Le materie plastiche hanno avuto un incredibile successo nei più svariati campi di applicazione perché

dotate di innumerevoli proprietà, spesso uniche, rispetto ad altri materiali.

Vediamone alcune applicazioni…

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Una passeggiata che aiuti a concentrarsi prima dell’esame, una pausa pranzo tranquilla immersa nel verde, un’esplorazione della flora pugliese: il Museo Orto Botanico dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro” rappresenta un luogo di svago, di attività didattica e di ricerca scientifica.

G li esemplari di Ginkgo biloba e le alte palme, già dall’ingresso attenuano i rumo-ri provenienti dall’esterno e aprono le porte ad un piccolo angolo di paradiso che assu-me colori diversi seguendo il ritmo delle stagioni. Dopo aver percorso alcuni metri all’ombra di abeti, cedri, pini e cipressi, ci avviciniamo al settore riservato alle piante officinali, un’area di particolare interesse per studenti e visitatori. Approfittando del sentiero in lastre di pietra di Carigliano e attratti da odori e colori vivaci, ci accostiamo ad alcuni esemplari: Grindelia robusta con i suoi grandi fiori gialli, Delphinium staphysagria con proprietà parassicida, usata in passato per curare la scabbia, Symphytum officinale utile per curare le infiammazioni e dalle cui foglie si ricava un buon tè.

Un suono metallico e familiare richiama la nostra attenzione così, ritornando sul terreno s o f f i c e e d um i d o , c i avviciniamo al piccolo stagno. “Gra gra!” Una rana, inconsapevole della nostra presenza, gracida indisturbata su una ninfea dal caratteristico grande fiore bianco. Facendo attenzione a non spaventarla, ci spostiamo nella zona dedicata alla flora tipica dei rilievi delle Murge, del Gargano o della Puglia meridionale: fiori dalle forme e dai colori caratteristici della famiglia delle Orchidaceae si avvicendano a pale di fichi d’India o ad altre Cactaceae o, ancora, ad euforbie succulente che spuntano da rocce calcaree, posizionate appositamente per ricreare l’habitat favorevole al loro sviluppo. Ma il Museo Orto Botanico -con le sue importanti collezioni

Settore del Museo Orto Botanico riservato alle piante officinali

Museo Orto Botanico

A spasso tra i musei della Puglia… di Concetta Lapomardadi Concetta Lapomarda

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di piante viventi ed essiccate- non è solo un luogo espositivo, svolgendo anche attività di ricerca scientifica e divulgativa. Infatti, numerose pubblicazioni nei settori della botanica sistematica ed ambientale testimoniano il lavoro, in questo settore, di numerosi professori, r icercatori e dottorandi che danno lustro all’Università degli Studi di Bari in ambito a c c a d e m i c o . Non di minore i m p o r t a n z a , per quanto riguarda la divulgazione, sono poi le centinaia di visite guidate annuali che animano l’Orto Botanico uni-versitario cui partecipano dai 2000 ai 3000 studenti di ogni ordine e grado provenienti da tutto il territorio regionale. Oltre 37.000 sono gli exsiccata conservati nell’Herbarium Horti Botanici Barensis (Erbario del Museo Orto Botanico Barese) provenienti, oltre che dalla Puglia, anche dall’intero t e r r i t o r i o n a z i on a l e e dall’estero. Il campione più antico risale al 1809 mentre, r i fer ib i l i a i pr imi de l Novecento, sono gli erbari Chiovenda e Palanza. Emilio Chiovenda, in particolare, realizzò un erbario di circa 20.000 esemplar i de l la

Val d’Ossola e, grazie ai suoi viaggi, divenne il m a s s i m o e sp onen te della flora dell’Africa Orientale. Dal 2005 è attiva la Banca del Germoplasma (BG-MOBB), istituita con l’obiettivo di preservare ex situ le specie autoctone della flora spontanea

pugliese dotate d i s e m i ortodossi (semi che rimangono vivi quando d i s i d r a t a t i , riducendo al massimo le p r o p r i e funzioni vitali). Sono oltre 230

le acquisizioni, di circa 150 tra

specie e sottospecie, ad oggi conservate che vanno da quelle a rischio di estinzione a quelle tipiche delle zone del nostro territorio le quali, seppur comuni, rappresentano la diversità degli ambienti naturali pugliesi. La BG-MOBB, in sinergia con l’Orto Botanico e l’Erbario, permette di perse-guire le finalità per cui il Museo Orto Botanico, nell’anno 2000, è stato istituito.

QUANDO?

Dal lunedì al venerdì, dalle ore 8:30 alle ore 13:30 - previa prenotazione per visite guidate

COME?

DOVE?

Tel: 080 5442152 Fax: 080 5442148

via Orabona, 4 Bari Campus universitario - Museo Orto Botanico

Lo scorso 28 maggio è stato emesso un francobollo ordinario dedicato al Museo Orto Botanico

presentato nell’evento Un francobollo per il Museo Orto Botanico … et UNIBA affranca la post@ Un fiore all’occhiello per la Città di Bari.

A spasso tra i musei della Puglia… di Concetta Lapomardadi Concetta Lapomarda

Senecio cineraria DC. famiglia Compositae

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Pietanza apprezzata lungo tutto lo Stivale - buona appena sfornata ma anche riscaldata e persino fredda - la parmigiana è un vero “must” della cucina italiana. Ingrediente fondamentale è la me-

lanzana. Originaria dell’India, la Solanum Melongena è una bacca che comunemente consumia-mo come ortaggio. Gli Arabi ed i Persiani la portarono in Africa e da qui, intorno al XIV secolo, è arrivata in Italia. Inizialmente venne usata come pianta ornamentale poiché la prima varietà aveva un sapore molto amaro: venne chiamata, infatti, mela insana perché si credeva che consumarla rendesse folli. Fortunatamente, la coltivazione e il lavoro degli agronomi ha reso la nostra mela insana una componente della “sana” dieta mediterranea.

Sapevi che...

Nero, verde, bianco, rosa… I semi del pepe verde, bianco e nero appartengono però tutti alla stessa pianta, origi-

naria dell’India, la Piper Nigrum; quello che cambia è la maturazione al momento della raccolta. Il pepe rosa, invece, è una bacca che si ottiene dal Schinus Molle, una pianta sudamericana.

MELE INSANE A TAVOLA

Luigi XIV era molto ghiotto di cetrioli tant’è che La Quintinie, agronomo francese al suo

servizio, li coltivava in luoghi riparati per poterglieli servire prima del tempo.

…vizi da re!

Il baccello della vaniglia, la seconda spezia più costosa al mondo dopo lo zafferano, è il frutto di un’orchidea rampicante:

la Vanilla Planifolia.

di Matteo Granatiero

Mal di gola, raffreddore…che seccatura! Per fortuna c’è un “rimedio della nonna” che non tradisce mai: latte caldo con miele . Il miele, di colore variabile dal giallo all’ambrato, il miele è una sostanza zuccherina prodotta dalle api che volano di fiore in fiore alla ricerca di nutrimen-to e favoriscono l’impollinazione. Come producono il miele le api? Sono le bottinatrici le api che raccolgono il nettare e lo immagazzinano nella cosiddetta borsa melaria. Tornate all’alveare, il dolce carico viene rigurgitato, passa di ape in ape e viene trasformato, durante una digestione di circa trenta minuti, dall’azione enzimatica della saliva e del succo gastrico: il sacca-rosio viene scisso in glucosio e fruttosio. Dopo mol-ti passaggi fra le api operaie, il nettare viene depo-sitato nelle celle del favo e, poiché ha un contenuto d’acqua elevato -circa il 70%-, viene ventilato sbat-tendo le ali fino a ridurne il tasso di umidità al 14-20%. Il miele è ora pronto e viene tappato con un velo di cera per essere conservato come riserva di cibo.

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AAA MenteMenteMente

LLLiberiberiber

Andrea Barrett

“Specie rare Racconti”

di Concetta Lapomarda

immaginiamo sicuri, forti, senza paura. Invece no. Dubbi, ripen-samenti, debolezze: anche loro ne soffrono. Andrea Barrett, scrittrice statu-nitense laureata in biologia, ci racconta i retroscena della vita

di personaggi noti, come Linneaus e Mendel, e sconosciuti, come Sarah Anne e il dottor Lau-chlin. Cosa hanno in comune? S c e n a r i o de l l ’ in t e r a

narrazione è la Scienza, nelle sue diverse sfumature. Sfoglian-do questo giornale, infatti, ci rendiamo conto di quanto essa sia parte integrante della nostra vita, in modi che, fino a poco fa, non avremmo minimamente immaginato.

“ A volte dimenticava persino il suo nome. La

mente che una volta pareva capace di contenere il mondo intero era stata invasa da un immenso lago nero. […] Nella sua vita aveva dato un nome a migliaia di piante.” Carl Linna-eus, padre della no-menclatura binomia, è ormai anzia-no. Il suo corpo affati-cato non è più quello di una volta così come la sua mente. Ormai stanco, rassegnato e ram-maricato, ripensa a tutti i suoi allievi che, da lui spinti a viag-giare, hanno trovato la morte. E chi se lo sarebbe aspettato? Quando pensiamo ai Grandi personaggi dell’intero panora-ma culturale, sicuramente li

"Dovevo tener bene a

mente gli ieraci,

disse. Erano importanti.

Li aveva visti con i propri

occhi

rovinare la vita di Gregor

Mendel.”

Specie rare

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Titolo: Specie rare

Autore: Andrea Barrett

Casa editrice: Edizioni Dedalo

Numero pagine: 288

Prezzo di copertina: 16 €

Pubblicazione: novembre 2013

Andrea Barrett

“Specie rare Racconti”

di Concetta Lapomarda

Il matematico curioso. Dalla geometria del

calcio all’algoritmo dei tacchi a spillo.

Giovanni Filocamo - Feltrinelli Editore.

Prezzo di copertina 7 €

raccontandoci del l’amicizia tra Tati e un Mendel ango-sciato dalle piante di iera-cio, dell’amore avventato tra Ruby e Jona-than, del pri-mo incontro tra Sarah An-ne e Catherine Pearce acco-munate dalla voglia di cono-scere e speri-mentare. Tutti abbiamo le classiche “giornate no” o ci lasciamo sopraffare dal-le nostre debo-

lezze ma, nel nostro piccolo, tutti siamo chiamati a contribu-ire alla storia del mondo; ogni gesto, ogni parola, ogni intuizio-ne può portare a grandi risulta-ti: alla nascita di una nuova Specie rara.

Lo stile è semplice e fresco e, la lettura fluida procede rapida-mente stuzzicata, passo dopo passo, dalla curiosità di sapere cosa accadrà in seguito. Otto storie, in cui narrazione e s c i e n z a s i i n t r e c c i a n o

L’uomo che sapeva contare.

Malba Tahan - Salani Editore.

Prezzo di copertina 13 €

Breve storia di (quasi) tutto.

Bill Bryson - TEA Editore.

Prezzo di copertina 9 €

Scienza&Cultura consiglia

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riesce a percorrere efficacemen-te il crinale sottile tra lievità dello stile e profondità dei con-tenuti, senza scadere nella ba-nalità della rima scontata o della vacuità del testo. Abilità che gli permette abbastanza agevolmente di svariare dagli Assiro-Babilonesi al Medioevo fino a raccontare “le grandi ope-re immortali / riportate sui ma-nuali, / in quel tragico momen-to / dello splendido Rinascimento” fino a narrare le due guerre mondiali ed esprimendo il suo estro anche in vernacolo locale (prontamente accompagnato dalla traduzione italiana) senza perdere nulla delle sue specifi-cità. Un’opera educativa ma semplice e divertente tanto più che i suoi principali destinatari sono i bambini, a cui l’autore è particolarmente affezionato. Un lavoro, quello di Enrico Bufalo, generoso nel suo essere mezzo di comunicazione e nel fine, dato che parte del ricava-

“ Può sembrarti un po’ bislac-ca / la scelta di una fila-

strocca / come metodo per spiega-re / l’argomento da trattare.” Ef-fettivamente può sembrare “un po’ bislacca” la scelta di Enrico Bufalo di raccontare il suo co-raggio della paura interamente in versi. Ora giustamente vi chiederete: ma cos’è “Il coraggio della paura”? Si tratta di una raccolta di filastrocche semplici ma dense di contenuti che at-traversa i periodi storici più entusiasmanti e i più bui dell’umanità soffermandosi anche su altri temi quali l’attualità, le ricorrenze e le festività. Il tutto sempre con una leggerezza d’animo e una decisa ironia che sottendono volutamente tutto il libro. Già dalle prime battute si intuisce lo spirito umoristico e “giocoso” con cui l’autore struttura il testo, aiutato in questo dalla struttura tipica della filastrocca. Però l’autore

AAA MenteMenteMente

LLLiberiberiber

Il libro “Il coraggio della paura”

Enrico Bufalo

“Il coraggio della paura” di Ruggiero Tupputi

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e una piena integrazione e in-clusione sociale”. Un obiettivo concretizzato dall’associazione essendo “l’unica organizzazione in Italia che interviene a 360 gradi sulla sclerosi multipla attraverso la promozione, l’indirizzo e il finanziamento della ricerca scientifica, la pro-mozione e l’erogazione dei ser-vizi nazionali e locali, la rappre-sentanza e l’affermazione dei

diritti delle p e r s o n e con SM, a f f i n c h é siano piena-mente par-tecipi e autonome”. Una missio-ne difficile resa possibi-le grazie ai

contributi materiali e intellet-tuali di chi come il nostro au-tore testimonia la propria espe-rienza di vita anche attraverso le parole del suo lavoro edito-riale: “Il mio libro è terminato, / ma non so chi è che mi ha dato / il coraggio di finire, / e comunque stammi a sentire: / una cosa è certa e sicura / sarà il coraggio della paura.”

to della vendita del libro è de-voluto all’AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla). U-na malattia, la sclerosi multi-pla, che colpisce le cellule ner-vose rendendo difficile la co-municazione tra cervello e mi-dollo spinale come un ponte via via sempre più difficile da attraversare. La patologia può assumere varie forme e progre-dire fino alla disabilità fisica. Ad oggi, non esiste purtroppo una cura, nonostante i continui p r og r e s s i della ricer-ca verso cure più efficaci e meglio tol-lerabili). Intanto la vita dei pazienti rischia di diventare sempre più dura e impossibili-tante in mancanza di assistenza e strutture adeguate. Anche e soprattutto a questo aspetto vuole sensibilizzare il lavoro editoriale di Enrico Bufalo nella convinzione ben espressa dalla mission dell’AISM che “le persone con SM e le loro famiglie abbiano il diritto ad avere una buona qualità di vita

leggerezza d’animo

e

decisa ironia

sottendono volutamente

tutto il libro

Titolo: Il coraggio della paura

Autore: Enrico Bufalo

Casa editrice: Editrice Rotas

Numero pagine: 127

Prezzo di copertina: 10,00 €

Pubblicazione: novembre 2011

In foto: Enrico Bufalo (al centro) circondato da amici e parenti

in occasione della presentazione del libro “Il coraggio della paura”

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“...e gli sferrò il colpo di grazia”.

Chi l’avrebbe mai detto che, in passato,

questa frase era associata ad un atto di pietà verso un combattente ferito in battaglia! Il colpo di grazia, infatti, evitava le sofferenze e la lenta agonia dovute alle scarse conoscenze mediche del tempo. Oggi, purtroppo, ha assunto tutt’altro significato...

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27.000 e più: voti sul web. 10.000$: il premio in denaro. 6: gli artisti in gara.

Sono questi i numeri del concorso di pittura organizzato da The Humane Society, importante associazione di tutela degli animali statunitense.

No, non è uno scherzo, gli artisti sono proprio scimpanzé! Alcuni di loro hanno dipinto il proprio quadro usando la lingua come pennello e, ovviamente, una vernice atossica.

Il ricavato sarà interamente devoluto ai rifugi che ospitano i primati, i nostri progenitori.

Il falco pellegrino, in picchiata sulla sua preda, può raggiungere i

360 km/h. Il tachimetro di una comune auto raggiunge i 220 km/h!

A dispetto delle sue dimensioni, circa 45 mm, la rana dorata è in

grado di uccidere dieci persone adulte. La sua pelle è ricoperta di un velenoso alcaloide i cui effetti sono molto simili a quelli provocati

dalla tossina del tetano.

Il piccolissimo Micronecta Scholtzi produce un rumore di ben 99 decibel, pari ad un’orchestra di fiati, suonando il proprio pene sfregandolo contro l’addome. Cosa non si farebbe per attirare le femmine!

VELENOSO

I pipistrelli dormono circa l’85% della giornata! Questi mammiferi escono dalle loro tane di notte quando, per

individuare le loro prede e orientarsi, utilizzano gli ultrasuoni.

DORMIGLIONE

VELOCE

il +

RUM

ORO

SO

il +

il +

il + ANIMALI il +

il +

il + il +

il +

il +

9 99 Il più grande numero esprimibile

con tre cifre è il formato da ben

369.693.100 cifre. Queste, scritte

su di una sola riga, occuperebbero

una lunghezza di 924 chilometri: un

viaggio in automobile da Bari a

Gorizia!

MAT MAT1C4

grandiosa

3

?

? Curiosità di Concetta Lapomarda

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I capaci e i meritevoli, anche se privi di mezzi,

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pillole di

TECNONOVITÀ

TECNO NOVITÀ

TECNO NOVITÀ TECNO NOVITÀ

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NOVITÀ TECNO

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O NOVITÀ

NOVITÀ

“Per proteggere un dipinto prezioso, non basta sigillarlo in una cornice o teca microclimatica, ma bisogna monitorare la qualità dell’aria al loro interno per assicurare le migliori condizioni di conservazione possibile”.

Queste le parole di Maria Perla Colombini , professoressa dell’Università di Pisa che, con il suo team, ha collaborato al progetto europeo MEMORI (Measurement, Effect Assessment

and Mitigation of Pollutant Impact

on Movable Cultural Assets) coordinato dall’Istituto Norvege-se per la Ricerca sull’Aria.

Dopo tre anni di ricerche,

Il gruppo di ricerca pisano che ha lavorato al progetto

MEMORI

Invenzioni dal passato È una tecnologia quasi superata che, fino a poco tempo fa, ci ha permesso di sfruttare al massimo le ore notturne della giornata. Possiamo acquistarla per pochi euro, ma la sua invenzione ha avuto bisogno della scoperta dell’elettricità e di conoscenze tecniche complesse. Sto parlando della lampadina!

Com’è fatta e come funziona la lampadina?

È costituita da un piccolo bulbo di vetro pieno di gas argon, grazie al quale i singoli componenti non si rovinano. Quando premiamo l’interruttore, la corrente raggiunge il sottile filo metallico di tungsteno portandolo all’incandescenza. Esso comincia a irraggiare luce, ma non solo. Infatti, il 5% dell’energia è convertita in luce mentre il restante 95% si trasforma in calore. Questo il motivo per sostituirla con lampade più efficienti e durature come, ad esempio, quelle a LED.

MEMORI è finalmente pronto per la commercializzazione dopo essere stato testato in più di 16 musei europei come il Tate di Londra, lo Stibbert di Firenze e il Musée National Picasso a Parigi.

MEMORI: L’ALLEATO DELLE OPERE D’ARTE

L’Italia collabora con 13 paesi per salvaguardare il patrimonio artistico-culturale

Ma cos’è Memori?

È uno strumento molto semplice da utilizzare. Basta posizionarlo in prossimità delle opere d’arte e il gioco è fatto! Analizza in tempo reale la quantità di luce che raggiunge il manufatto, l’eventuale presenza di gas inquinanti foto-ossidanti e di acidi. Successivamente, trasmet-te tutti i dati a una piattaforma web e garantisce l’intervento preventivo dei tecnici prima che i danni siano visibili.

Prima di “mettere sotto chiave” un bene prezioso, assicuriamoci che il nemico sia davvero all’esterno!

Micro pale eoliche, dello spessore di 1,8 millimetri, p o t r a n n o e s s e r e applicate sulla cover del cellulare e utilizzate per ricaricarne la batteria. Questa è la nuova applicazione dell’energia eolica che giunge dall’Università del Texax. L ’ a z i e n d a t a i w a n e s e W i n M E M S Technologies Co. è già al lavoro per realizzare questi gioiellini tecnologici che potrebbero determinare una svolta nel mondo del rinnovabile. Il rilancio dell’eolico su scala globale è alle porte, mentre il problema dell’impatto ambientale legato alle pale ha le ore contate!

di Concetta Lapomarda

L’ENERGIA RINNOVABILE

CONQUISTA IL MONDO DEGLI

SMARTPHONE

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L’ORDINE L’ORDINE L’ORDINE NELL’INVISIBILENELL’INVISIBILENELL’INVISIBILE --- UN UN UN SECOLOSECOLOSECOLO DIDIDI CRISTALLOGRAFIACRISTALLOGRAFIACRISTALLOGRAFIA

14 marzo 2014, ore 9:00-13:00 Per celebrare l'anno internazionale della cristallografia, una giornata divulgativa rivolta agli studenti delle scuole secondarie superiori con brevi interventi sulla mineralogia e, a seguire, visita guidata al Museo di Scienze della Terra.

Le scuole e/o i docenti interessati sono pregati di prenotarsi entro il 5 marzo 2014 pv. ([email protected])

Dipartimento di Scienze della Terra e Geoambientali Presso il Campus Universitario - Bari

LA VIE EN ROSE LA VIE EN ROSE LA VIE EN ROSE “DALLA “DALLA “DALLA PARTEPARTEPARTE DELLEDELLEDELLE DONNEDONNEDONNE EEE DEIDEIDEI GIOVANIGIOVANIGIOVANI PERPERPER ILILIL LAVORO”LAVORO”LAVORO”

5 marzo 2014 Evento nazionale, formativo e informativo, che si svolgerà contemporaneamente in tre città italiane: Modena, Roma e Bari. L’evento è promosso dalla Consigliera Nazionale di Parità, prof Alessandra Ser-vidori, dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali Direzione Generale Attività Ispettive, dall’Ordine Nazionale dei Consulenti del lavoro, da quest’Ufficio, Consigliera Regionale di Parità, con la collaborazione della Regione Puglia e dell’Università degli Studi Aldo Moro.

Università degli Studi di Bari

Sala Congressi Aldo Moro - Piazza Cesare Battisti, 1

BIF&ST BIF&ST BIF&ST --- BARI INTERNATIONAL BARI INTERNATIONAL BARI INTERNATIONAL FILMFILMFILM FESTIVALFESTIVALFESTIVAL

5 - 12 aprile 2014 Rassegna competitiva riservata a circa dieci film prodotti in tutto il mondo nell’annualità 2013-2014 e completamente inediti in Italia.

Teatro Petruzzelli e altre 10 sale cinematografiche di Bari

www.bifest.it [email protected]

0637716303

ANTICHI ANTICHI ANTICHI MESTIERIMESTIERIMESTIERI --- CONCORSOCONCORSOCONCORSO LETTERARIOLETTERARIOLETTERARIO

12 aprile 2014 Premiazione del vincitore del concorso letterario che mira al recupero e alla valorizzazione dei me-stieri di un tempo che hanno dato, inevitabilmente, alla nostra città il volto che ritroviamo ancora oggi.

Monopoli - Castello Carlo V ecomuseo [email protected]

Ecomuseovalleditria.it Comune.monopoli.ba.it

CORTEO STORICO AD ALTAMURA CORTEO STORICO AD ALTAMURA CORTEO STORICO AD ALTAMURA FEDERICUS FEDERICUS FEDERICUS --- FESTA FESTA FESTA MEDIEVALEMEDIEVALEMEDIEVALE 25 aprile 2014 - 27 aprile 2014 Manifestazione di rievocazione storica in omaggio a Federico II di Svevia, fondatore della città. I tipici claustri e le piazze del centro antico rivivranno l'atmosfera medioevale con cortei, giochi, spettacoli di strada, accampamenti militari e ricostruzione di un cantiere edile.

Centro storico di Altamura - Bari www.federicus.it [email protected]

In agenda… In agenda… In agenda… appuntamenti ed eventi a Bari e dintorni

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Era abitudine del Giaquinto utilizzare un repertorio di

figure inserite, con leggere modifiche, in contesti diversi.

Non solo. I singoli elementi di grandi composizioni erano

spesso riproposti dopo un considerevole lasso di tempo

acquisendo la dignità di opera autonoma. Si tratta di una

pratica dipendente dalla crescente richiesta di bozzetti e di

opere di dimensioni ridotte da parte di collezionisti e

committenti. Un esempio è la pala raffigurante L'Immaco-

lata Concezione con il profeta Elia, dipinta per la chiesa

del Carmine di Torino. La figura dell'angelo dipinto a

sinistra dell'Immacolata si ritrova in una tela dipinta per la

chiesa di Rocca di Papa. Questo genere di produzione

non sempre è autografo il che comporta una certa difficol-

tà di attribuzione, dovuta anche alle scarse notizie acquisi-

te sull'organizzazione dello studio dell'artista.

...A pennello ...A pennello

QQQUALCHEUALCHEUALCHE CCCURIOSITÀURIOSITÀURIOSITÀ......... Uno dei dipinti conservati nella Pinacoteca Provinciale

“C.Giaquinto”, Ulisse e Diomede nella tenda di Reso, plausibilmente realizzato durante il periodo madrileno

(Belli D'Elia), con la sua spiccata caratterizzazione teatrale

rimanda agli interessi musicali dell'artista. Il Giaquinto era

infatti amico del sopranista di origine andriese Farinello, il

cui soggiorno alla corte di Spagna coincise in parte con

quello (1753-1762) dello stesso Giaquinto. Il pittore mol-

fettese avrebbe ritratto il Farinello, in veste di cavaliere di

Calatrava in un dipinto conservato nel Museo Musicale di

Bologna. In quel dipinto, alle spalle del soprano l’artista

avrebbe ritratto il suo volto.

Conoscendo Conoscendo Conoscendo CCCORRADOORRADOORRADO GGGIAQUINTOIAQUINTOIAQUINTO di Maria Carmela Miccardi

L’L’L’ARTISTAARTISTAARTISTA. . . Corrado Giaquinto nasce a Molfetta l’8 febbraio 1703. Dopo un periodo di apprendi-

stato presso la bottega del pittore locale Saverio Porta lascia la città natale per raggiungere Napoli,

dove può guardare gli esempi del Solimena e di Luca Giordano. Si trasferisce dunque a Roma "per

apprender perfettamente il disegno" (De Dominici) e qui apre una bottega propria. Viene chiamato a

Torino dove si avvicina alla pittura neoclassica, anche grazie all’esempio di Carlo Maratta. Ma il pere-

grinare di Giaquinto non ha ancora fine: si trasferisce infatti a Madrid, dove si afferma come uno dei

migliori interpreti dello sfarzo monarchico europeo. Nel 1762 rientra a Napoli dove trova la morte

poco dopo, nell’aprile del 1766. Oggi la Pinacoteca Provinciale di Bari riporta il suo nome.

Natività di San Giovanni Battista, 1750-1752 Bari, Pinacoteca Provinciale“C.Giaquinto”

Ulisse e Diomede nella tenda di Reso, 1753-1762 Bari, Pinacoteca Provinciale“C.Giaquinto”

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Conoscendo Conoscendo Conoscendo CCCORRADOORRADOORRADO GGGIAQUINTOIAQUINTOIAQUINTO di Maria Carmela Miccardi

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SCIENZA&CULTURA

È UN PROGETTO DI COMUNICAZIONE SCIENTIFICA

FINANZIATO DALL'ADISU PUGLIA

NELL'AMBITO DEL BANDO UNICO PER LA REALIZZAZIONE DI INIZIATIVE

A CARATTERE FORMATIVO, CULTURALE E SOCIALE

PROMOSSE DAGLI STUDENTI DEGLI ATENEI E DELLE ISTITUZIONI AFAM PUGLIESI

PER L'ANNO ACCADEMICO 2013-2014

E COFINANZIATO DAL CISMUS

(CENTRO INTERDIPARTIMENTALE DI SERVIZI PER LA MUSEOLOGIA SCIENTIFICA)

PER INFO E CONTATTI: [email protected]