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Riprendiamoci la Vita Per i Capelli

Avvertenze ....................................................................................................................... 4

Introduzione .................................................................................................................... 6

Cos'è il Programma "Forza Capelli" ................................................................................. 11

Il Mondo dei Capelli ...................................................................................................... 13

Il Cibo come Medicina ................................................................................................... 18

Un Parametro Vitale: il Metabolismo ............................................................................... 19

Mi è Sfuggito il Tipo Nutrizionale .................................................................................... 31

Mi Brucia l'Acido Butirrico ............................................................................................... 33

Danni reversibili o irreversibili della Finasteride? ............................................................. 36

L'Ormone diabolico: il DHT ............................................................................................ 40

Gli Ormoni legati alla Caduta di Capelli ........................................................................ 47

Come Eliminare l'Infiammazione Killer ............................................................................ 70

I Veri Colpevoli della Putrefazione nell'Intestino ............................................................... 80

Gli Alimenti Anti Capelli ................................................................................................. 83

Gli Alimenti Pro Capelli ................................................................................................ 102

Lo Stress e lo Stress Cronico ......................................................................................... 157

La Seria Minaccia degli Xenoestrogeni .......................................................................... 176

Detergenti e Prodotti Naturali per il Corpo e la Casa ..................................................... 1 81

Il Potere del Sonno ....................................................................................................... 18 8

Un Aiuto Naturale per L'Equilibrio Ormonale ................................................................ 191

I Due Cervelli ............................................................................................................... 207

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Il Probiotico che Supera lo Standard dei Probiotici ......................................................... 215

Pulizia degli Organi Interni ........................................................................................... 233

Allenamento Fisico Anti DHT ....................................................................................... 26 3

Il Fitness Capelli ........................................................................................................... 267

Esiste una Vertebra Pro Capelli? ................................................................................... 276

Prodotti e Rimedi Naturali per lo Scalpo ........................................................................ 280

La Simbologia dei Capelli ............................................................................................ 284

Come Guarire il Conflitto Materno/Paterno ................................................................... 288

La Guarigione dell'Albero Genealogico ........................................................................ 296

Come Recuperare i Tre Tesori con le Erbe Superiori ....................................................... 306

Una Molecola Ionica Naturale che fa la Differenza ....................................................... 329

Le Cause Ereditarie e Come Invertirle ........................................................................... 337

L'Attivazione Naturale delle Cellule Staminali ................................................................ 342

Il Metodo NatAliash .................................................................................................... 350

La mia Storia Personale ................................................................................................ 400

Il Programma Forza Capelli .......................................................................................... 407

BONUS: il Programma Forza Sessuale .......................................................................... 415

Supporto ed Aspettative ................................................................................................ 426

Riflessioni Finali ........................................................................................................... 428

Bibliografia .................................................................................................................. 444

Ringraziamenti ....................................................................................................... 446

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Avvertenze

Leggere attentamente il messaggio informativo prima di immergersi nella lettura di questo libro.

utto ciò che entra in un una persona, attraverso la bocca, la pelle, o la mente può

avere effetti collaterali. Un farmaco, un alimento, un pensiero o un sentimento

possono dare reazioni differenti e a volte non propriamente piacevoli. Talvolta

l'effetto è immediato, ma più spesso i sintomi più importanti si avvertono dopo un certo

periodo di tempo.

TQuesto libro non fa eccezione, poichè è strutturato in modo tale da essere un alimento per

l'intelligenza, un balsamo per la speranza, ma soprattutto uno spietato disinfettante e

disintossicante ideologico per tutte quelle ingenuità mentali che hanno inquinato, illuso e

svuotato per anni la buona fede e il portafoglio della gente.

Affrontare certe convinzioni potrebbe risultare all'inizio assai fastidioso, ma col passare del

tempo si potrebbe star molto meglio.

La prima parte, molto particolareggiata contiene una seria ed approfondita

documentazione sul complesso meccanismo che tiene in mano la presenza o meno della

chioma sulla nostra testa.

Ovviamente, essendo l'essere umano molto complesso, questa parte non poteva trattare

l'argomento come fosse la descrizione di un folpo o di un calamaro. Chi vuole prendersi a

cuore con serietà e responsabilità il proprio problema, ha diritto di ricevere informazioni

serie, aggiornate, complete ed approfondite, non riassuntini da Corriere dei Piccoli.

Tuttavia, se non si è fra gli addetti ai lavori, oppure non si è particolarmente attratti dal

fascino di ormoni, enzimi e ghiandole varie, si può evitare un'indigestione in tal senso

prendendo la prima parte del testo a piccole dosi, come si fa con i cibi complessi: al giorno

d'oggi quasi tutti sono in grado di assumere e di comprendere qualsiasi cosa, basta solo

procedere per gradi ed un po' alla volta. In altre parole, due o tre pagine al giorno saranno

sufficienti a non creare uno stato da overdose.

Qualora nonostante gli sforzi, la prima parte dovesse fare a voi lo stesso effetto dell'olio di

ricino, allora è consentito passare direttamente alla seconda, dove gli aspetti tecnici

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avranno lasciato il posto ad una considerazione più morbidamente psicologica ed olistica.

Ma non illudetevi, prima o poi dovrete prendere il toro per le corna e se vorrete mantenere

saldi i vostri pochi o tanti capelli o rassegnarvi serenamente a lasciarli andare, dovrete

conoscere chi, cosa, dove, come e perchè vi crea certi risultati. Se non vi documenterete

bene voi stessi in prima persona dovrete sempre affidarvi al sapere di qualcun altro e

questo difficilmente avrà una fine. Oggi si trova in giro tutto e il contrario di tutto su

qualsiasi argomento e l'unico modo intelligente e sensato per uscirne fuori sta nel farsi

un'idea propria in base alla personale ricerca, documentazione, confronto ed esperienza.

Questo libro non contiene nè illusioni, nè pozioni magiche. Harry Potter o Mago Merlino

non abitano qui, ma vi darà quanto di meglio è stato scoperto e sperimentato ai giorni

nostri, fuori dagli interessi commerciali dell'Elite farmaceutica ed alimentare. Vi offrirà

spunti incredibili per intraprendere nuovi percorsi e vi offrirà nuovi punti di vista per andare

nella direzione che vorrete non solo riguardo ai capelli.

Un uomo non è fatto solo di pelle, organi, ossa o peli. Il problema di un settore riguarda

inevitabilmente tutto l'essere, quello che si vede e soprattutto quello che non si vede. Come

l'aspirina non serve solo per il mal di testa, così questo libro non porterà giovamento solo

alle chiome.

Abbiate soltanto la mente aperta e non lasciatevi confondere da ciò che al primo momento

potrebbe sembrarvi strano. Se avete dei dubbi, non esitate a consultare il vostro medico e

ad approfondire gli argomenti usando gli innumerevoli link a disposizione, e comunque,

dopo aver sentito tutte le campane possibili, traetene le conclusioni solo ed esclusivamente

con la vostra testa: in fin dei conti è l'unica che porta a spasso i vostri capelli....e, grazie al

cielo, si spera non solo quelli.

Buona Lettura

IMPORTANTE: in caso il libro risultasse per qualcuno veramente impegnativo e difficile da assorbire,

poiché troppo ricco di informazioni a volte rivoluzionarie o nuove, offro una consulenza

gratuita via email per chiarire eventuali dubbi e per proporre prodotti adatti e

personalizzati secondo il vostro stato fisico e psicoemotivo attuale.

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Introduzione

„Ho letto con piacere questo interessante contributo all'“umana conoscenza“ che procede in

modo originale, partendo da un problema apparentemente circoscritto per ampliare la visione a volo d'uccello sulla struttura in toto dell'organismo; il linguaggio è semplice ed

accessibile a tutti senza per questo perdere nulla della professionalità dell'autore, che con certosina pazienza ha esplorato territori apparentamente non correlati con l'argomento

trattato, indicando nessi spesso celati ma reali. Lodevole la nutrita ricerca bibliografica, compresa di siti dove ognuno può poi approfondire, ove ne sentisse la necessità, tutti gli

argomenti trattati.In conclusione un testo utile, affidabile nelle informazioni che trasmette e mai noioso per

chiunque intenda esplorare il multiverso umano partendo da un punto inaspettato.“

Dott. Euro Piuca, Specialista in Nefrologia, Omeopata Unicista, Naturopata

nnanzitutto grazie per l'acquisto. Sono consapevole di quanto ci si può sentire

vulnerabili quando si iniziano a perdere i capelli, e quanto sia facile comprare cose più

per disperazione o per “l'ansia di perderli tutti“, che per scelta razionale, per poi

rimanere quasi sempre delusi dal prodotto. C'è un grosso business attorno alla perdita e

alla ricrescita di capelli, che a mio avviso non risponde adeguatamente al problema, e che

anzi, spesso lo sfrutta poiché solo dove c'è l'ignoranza può annidarsi la manipolazione e la

sofferenza; perciò lo scopo di questo libro è di offrire una risposta onesta e soprattutto

olistica e più completa possibile alle cause ed alle soluzioni per la caduta di capelli.

I

Qui da noi sono circa 19 milioni gli italiani colpiti da alopecia androgenetica: undici

milioni di uomini e 7 di donne circa che intorno ai 20 anni iniziano a notare i primi segnali

del problema.

L’alopecia androgenetica è la forma di calvizie più comune ed è legata all’azione degli

ormoni maschili i quali, agendo sul follicolo pilifero, causano una crescita di capelli sempre

più radi e sottili, fino alla loro caduta.

Inoltre sembra che si tratti anche di una forma ereditaria: se il padre ne soffre, i figli hanno

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il 50% di possibilità di ereditarla. Un rischio che aumenta ancora se a soffrirne è la madre.

Ogni anno quasi il 70% degli italiani spende oltre 300 euro per la cura dei propri capelli, e

una persona su dieci arriva persino a spenderne tra i 600 e 1200.

Da migliaia di anni gli esseri umani stanno studiando le cause delle calvizie, della perdita

di capelli e di varie forme di alopecia. Molti di noi si ricordano i “rimedi della nonna“ che

consistevano nel mettere in testa uova, olio di oliva e succo di limone, e poi si avvolgevano

in un asciugamano umido per circa un'ora.

Nell'ultimo decennio la scienza moderna ha fatto enormi progressi fino ad arrivare alle

cellule staminali che sembrerebbero la promessa del futuro. Qualunque sia la tecnica o la

terapia, dobbiamo sempre tenere a mente che ogni individuo è unico e irripetibile e avrà

diversi motivi per i quali perde capelli, perciò non può esistere un'unica procedura o

sostanza universale che beneficia tutti allo stesso modo.

Questo libro vuole trattare il tema dei capelli in modo olistico, prendendo in considerazione

corpo, mente e spirito. Nella mia pratica da naturopata e counselor olistico ho ricevuto nel

tempo diverse richieste di aiuto, ma non mi sentivo di poter offrire una soluzione seria,

completa e duratura. Poi, mi sono ritrovato in circostanze tali nella mia vita in cui ho

iniziato a perderli anch'io, e a periodi in modo drammatico, e qui ho dovuto e voluto

lavorarci su tantissimo; quindi vi passerò le informazioni ivi trasmesse che derivano non

solo da uno studio sull'argomento, ma dalla pratica sperimentata direttamente su di me

con risultati più che incoraggianti. Per arrivare a questa conoscenza sono ovviamente

dovuto passare attraverso molte delusioni, sperimentando prodotti e tecniche bizarre, ma

oggi posso finalmente ricordarmi del passato con una buona dose di sana ironia.

Ricordo ad esempio che la più ridicola terapia che ho provato si basava sull'uso dell'aglio:

ogni sera, prima di andare a letto, ne schiacciavo alcuni spicchi e poi me li massaggiavo

sul cuoio capelluto. Immaginate la somma goduria di mia moglie, che per fortuna non mi

ha chiesto il divorzio...non ancora!

Non contento di ciò, avevo comprato degli apparecchi strani fra cui uno pieno di spessi

aghi che trasmettevano delle piccole e innocue scosse elettriche al cuoio capelluto con la

promessa di fare miracoli. Un'altro emanava luce rossa con dei led. Mi ricordo di questi led

rossi, inseriti in una morbida gomma di forma quadrata, che dovevo tenere sulla testa per

15 di minuti al giorno.... non mi sentivo mai così vicino ad essere come un prete greco

ortodosso con un filo elettrico che mi correva giù per il collo come un codino!

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Per fortuna questo periodo di follie disperate è passato, ma come scopriremo in seguito,

non senza lasciare traccia.

Tutti quei disperati tentativi di ottenere quanto desideravo, in realtà hanno prodotto il solo

risultato di prosciugarmi il portafoglio ed anzichè aumentarmi il numero di capelli, mi

hanno alzato solo il livello di rabbia e di frustrazione; in compenso mi hanno costretto ad

una ricerca molto più completa e seria. Oggi, dopo aver fatto da cavia in ogni campo,

giusto per non lasciare nulla di inesplorato, mi sento di poter tranquillamente affermare,

che col mio approccio olistico si ottiene il massimo dei risultati possibili in modo naturale,

tenendo ben presente che l'intelligenza del corpo dentro di noi ha delle capacità di

regenerazione incredibili e che possiamo attingere ad esso, se solo gli permettiamo di farlo.

Ma attenzione, dobbiamo considerare il fatto che il mondo dei capelli è interconnesso con

innumerevoli fattori (molti dei quali ancora scarsamente conosciuti) e per tale motivo non

potrà esserci ancora nessun libro che detiene la soluzione totale e completa per ogni

individuo. Non dobbiamo lasciarci confondere da facili promesse o peggio ancora, da

conclamati seducenti risultati che vanno bene per tutti. Ognuno di noi potrà trovare uno o

più pezzi di un puzzle che andrà piano piano a completare il proprio personale quadro del

problema (e quindi la sua soluzione).

Questo libro non fa eccezione, ma quello che posso promettere e garantire, è che questo

libro è uno dei più completi in materia in Italia (se non addirittura a livello mondiale), e se

non avremo notevoli miglioramenti nella ricrescita di capelli, avremo sicuramente un

miglioramento significativo nella qualità della vita, anzi, sono convinto che se metteremo

tutto in pratica, fra un massimo di 6 mesi ci sentiremo una persona diversa, rigenerata, più

felice e piena di energia.

Un'avvertimento è d'obbligo: la conoscenza qui inclusa potrà mettere in discussione molte

credenze, forse alcune dichiarazioni verranno inizialmente percepite come impossibili, e

magari verranno rifiutate categoricamente, e va benissimo: ognuno deve pensare con la

propria testa, verificare su di sè, documentarsi, ecc., ma allo stesso tempo deve anche

essere pronto ad abbandonare vecchie convinzioni e rischiare intelligentemente, valutando

la propria situazione e l'ambiente in cui vive. Nonostante i contenuti trattano il complesso e

contraddittorio mondo dell'alimentazione, non troverete una dieta specifica e rigida salva

capelli (solo una linea guida generale), bensì riceverete molta più chiarezza su quale cibo

mangiare nel vostro caso personale. Scoprirete quante sono le variabili da tenere in

considerazione, e capirete che seguire la stessa dieta per sempre diventa addirittura

pericoloso, perchè dobbiamo tenere presente che il cibo di oggi potrebbe non andare più

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bene domani, e viceversa. L'ambiente, i pensieri, l'avanzare dell'età, cambiamenti ormonali,

lavorativi e spirituali incidono fortemente sulla nostra fisiologia, perciò dobbiamo

costantemente variare il nostro piatto, al fine di sintonizzarci al nostro “sentire“ del corpo;

ed il sentire cambia con gli anni, e questo deve rispecchiarsi il più possibile nella nostra

dieta senza irrigidirci in alimentazioni specifiche come p.es. quella vegeteriana, vegana,

ecc. Noi tutti siamo in costante cambiamento, ed il segreto è nel saperci adattare senza

attaccarci a dogmi o a condizionamenti vari.

Ovviamente in presenza di malattie, consiglio sempre di consultare prima il proprio medico

di fiducia. In linea di principio non è consigliabile credere ciecamente a nessuno. Ognuno

di noi ha il dovere di non mortificare la propria intelligenza bevendo o rifiutando a priori

qualsiasi cosa. Occorre sempre verificare, riflettere con razionalità ed ascoltare sia con la

mente che con il cuore; solo in seguito si potrà ragionevolmente trarre le conclusioni più

specifiche e giuste per sè.

A priori non credete nè a me nè agli altri, ma fate come San Tommaso ficcanaso: leggete

fino all'ultima riga del libro e poi verificate. Non potrete sbagliare: troverete quello che è

giusto per voi!

Per fortuna non sarà necessario diventare dei professori ad Harvard, ma se vogliamo

risolvere un nostro problema, dobbiamo necessariamente diventarne i più esperti

conoscitori dell'argomento di noi stessi. Un aiuto è fondamentale quanto insostituibile, ma

non ci sono scorciatoie perchè nessuno al mondo può fare neanche un solo passo per un

altro. Quindi camminiamo assieme, piano piano conosceremo tutto sui capelli, sull'uso dei

mezzi migliori per il loro naturale recupero, e soprattutto per mantenerli così nel tempo il

più a lungo possibile. I contenuti inseriti nei successivi capitoli seguono un certo crescendo,

nel senso che più avanzeremo, più ci avvicineremo alla radice del vero problema, sia a

livello fisico che psicologico. All'inizio butteremo parecchia carne al fuoco con conoscenze

forse a momenti noiose, ma nella secondo metà del libro, i vari pezzi del vasto puzzle

combaceranno come per magia, e la chiarezza e la voglia di recuperare il proprio

benessere e i propri capelli sarà più molto elevata rispetto alla fase iniziale.

Che questo libro possa stimolare i capelli, la mente e la curiosità per conoscerci meglio, e

raggiungere nuovi livelli di salute e di benessere mai sperimentati finora.

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Alla nostra chioma di capelli,

Aljaž Vavpetič

Fitoplus d.o.o.

www.fitoplus.it e www.fitopets.it

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Cos'è il Programma "Forza Capelli"

e un po' alla volta diventano più radi, non è detto che dobbiamo per forza perdere

tutti i nostri capelli. La maggior parte delle persone pensa sia una questione

genetica e che non ci sia molto da fare, tranne che tentare la fortuna con un

intervento chirurgico, ma ora voglio dare un taglio netto a questa credenza e scegliere di

credere nella possibilità di riavere e di mantenere i propri capelli fino a tarda età. E se forse

noi non riusciremo totalmente nel nostro intento, credo che lo stesso abbiamo un ruolo

importante nella storia dell'alimentazione e della conoscenza di noi stessi, poiché siamo i

ponti, i tramiti di una nuova consapevolezza, di una sana ed equilibrata alimentazione,

quella che non depaupererà i nostri corpi dalle sostanze vitali, che potrà correggere e

rigenerare l'eredità genetica donataci da madre natura, affinché i nostri figli e le

generazioni future possano beneficiare a pieno della nostra esperienza con capelli più folti

e con una salute al massimo della sua potenza.

S

Il programma "Forza Capelli" va a modificare e ad arricchire la nostra predisposizione

genetica proprio grazie ad un approccio olistico, dove stimoleremo ogni cellula del corpo

attraverso l'alimentazione, la disintossicazione, l'integrazione alimentare, il movimento, la

tecnologia e la guarigione della mente e dell'anima. Credo che una predisposizione

genetica determini la tendenza alla calvizie, ma aspetti come la guarigione dell'intestino,

l'eliminazione delle tossine, la psicosomatica e la psicogenealogia, l'alimentazione,

l'esercizio fisico giusto, la pratica del "Fitness Capelli", integratori naturali di elevata qualità,

e la gestione efficace dello stress determinano sicuramente l'esito finale.

Il programma "Forza Capelli" offre conoscenze, prodotti e tecniche di facile uso, che in

modo naturale:

• bloccano l'ormone DHT (il motivo più comune per la perdita di capelli) senza effetti

collaterali;

• ripristinano il fluire energetico e fisico degli organi interni secondo l'antica medicina

cinese;

• riequilibrano la flora batterica nell'intestino (responsabile del corretto assorbimento

della produzione di tantissime sostanze vitali);

• espellono dal corpo tutti i veleni legati alla perdita di capelli e a molti malanni;

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• riducono la causa ereditaria (spesso presente) a livello del DNA;

• equilibrano il sistema metabolico ed ormonale attraverso un'alimentazione che

sostiene, nutre e rafforza la moltiplicazione dei capelli;

• aumentano il flusso del sangue (nutriente) ai follicoli piliferi grazie alla “Capelli

Fitness“ che in totale richiede come mantenimento solo 5 minuti al giorno;

• gestiscono lo stress quotidiano con l'applicazione/uso di integratori, tecniche o di

strumenti che calmano la mente;

• altri suggerimenti fondamentali che non solo rinvigoreranno e infoltiranno la nostra

testa, ma che ci permetteranno di perdere peso in eccesso, di dormire meglio la

notte, di avere più energia durante il giorno e a migliorare il rapporto con gli altri e

con noi stessi.

All'inizio si dovranno investire due risorse: volontà (parecchia) e denaro (quantità variabile)

per far partire il programma “Forza Capelli”, ma a lungo termine risulterà un programma

comodo e adatto per convivere perfettamente con i ritmi della vita moderna. Niente aglio

sulla testa, per intenderci, nè stress, ma un minimo di disponibilità finanziaria, sì.

È arrivato il momento di dimenticare le parrucche e i parrucchini, gli interventi chirurgici, le

lozioni e pillole chimiche costose (e pericolose), e lasciar andare la paura di diventare o di

rimanere calvi. Se seguiremo attentamente i suggerimenti di questo libro, probabilmente

noteremo in poco tempo uno netto arresto nella caduta di capelli e una ricrescita entro i

primi tre/sei mesi.

Consiglio di fotografare lo stato dei capelli di oggi da varie angolazioni, e poi ogni mese

allo stesso giorno, scattare altre fotografie dalle stesse angolazioni; così si potranno vedere

i nostri progressi e rimanere motivati a continuare con il programma. Detto ciò, andiamo a

conoscere molto da vicino tutto ciò che sta dentro e fuori la nostra testa. Cominciamo

dall'esterno: la foresta incantata più o meno spelacchiata.

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Il Mondo dei Capelli

In ogni capello è possibile riconoscere tre parti differenti:

→ il fusto, ovvero la parte visibile del pelo, esterna alla cute.

→ la radice, immersa nella cute collegata al muscolo erettore del pelo.

→ il bulbo, è la parte più profonda, in cui è presente la matrice generatrice del pelo.

Il capello non è sempre uguale durante la sua vita, ma vi son periodi (detti “fase“) in cui

cresce (fase anagen); altri in cui riposa (fase telogen) e quello in cui il follicolo si ritira ed il

capello cade (fase catagen).

Ogni capello sulla nostra testa cresce all'incirca dal 1 cm ai 2 cm al mese. Se siamo in uno

stato di salute, senza grossi stress e se il cuoio capelluto è sano, un capello continuerà a

crescere dai due agli otto anni prima di passare alla fase di riposo (fase telogen) che dura

circa tre mesi. Circa il 15% dei capelli è in fase di riposo, mentre circa l'85% dei capelli

sono in fase di crescita (fase anagen). Perdiamo circa cento capelli al giorno nella fase

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telogen. Alla fine dei tre mesi di riposo, i capelli in fase telogen cadono e normalmente

dovrebbero essere pronti a spuntare nuovi capelli in fase anagen. In qualsiasi ciclo di

crescita siano i nostri capelli, un terzo dei capelli è in uno dei tre cicli: la fase anagen (di

crescita), la fase catagen (di involuzione) e la fase telogen ( di riposo). Grazie a questa

organizzazione evitiamo di perdere tutti i capelli contemporaneamente, per poi attendere

una loro ricrescita. Quindi per riassumere, il ciclo di un capello cresce per circa otto anni, si

riposa per tre mesi e poi cade.

Nella fase anagen le cellule staminali raggiungono la matrice dei follicoli e raccolgono

vecchie cellule proteiche per iniziare il processo della formazione e della crescita dei capelli.

Nella fase catagen inizia la fase involutiva che dura circa 15 giorni, dove il follicolo

comincia a ritirarsi. Questo ritiro allontana la radice del capello dai capillari (fonte di

nutrienti) e lo separa dalle pareti del follicolo. Il bulbo risale leggermente attraverso la pelle

fino in superficie, si accorcia ed infine cade quando entra nell'ultimo ciclo.

Nella fase telogen il capello riposa per circa 3 mesi in attesa di un nuovo ciclo. Appena il

follicolo finisce la fase di regenerazione, si riattiva ed entra nella fase anagen, che a volte si

sovrappone con la fase telogen, spingendo fuori il vecchio capello dal poro.

Mediamente la testa produce circa 120mila capelli, i biondi hanno una media di 150mila, i

bruni di circa 100mila e i rossi circa 90mila. I capelli biondi sono meno spessi rispetto agli

altri tipi e cadono più facilmente.

Per essere in salute i capelli devono essere bilanciati nelle loro quattro componenti

essenziali: le proteine, il manto acido, il sebo e l'idratazione. Troppo o troppo poco di uno

di questi componenti determina sofferenza e caduta. Immagino che tutti sappiamo come

stanno i capelli quando sono in perfetta salute: sono luminosi e facili da gestire. In altre

parole significa che il cuoio capelluto è liscio e non poroso, che è propriamente protetto dal

suo manto acido, che i capelli sono giustamente lubrificati con sebo e che hanno una

buona idratazione.

Approfondiamo brevemente questi aspetti.

Le proteine: i capelli sani consistono di circa il 97% di cheratina, la stessa proteina di cui

sono fatte le nostre unghie. Ci sono diversi fattori che danneggiano la struttura dei capelli,

causando una perdita di cheratina. Quando ciò succede i capelli diventano deboli e fragili.

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La quantità di idratazione: l'idratazione del capello può essere bassa quanto il 3% se

viviamo in luoghi molto secchi e con poca pioggia, e può essere alta fino al 14% se viviamo

in zone tropicali. Molto dipende dall'umidità nell'aria, ma quando la quantità di idratazione è

corretta, i capelli sono elastici e facili da gestire. Poca idratazione e la struttura fibrosa è

compromessa, diventando fragile, aggrovigliata e si spezza facilmente. Bere acqua filtrata

e/o mangiare frutta fresca biologica (ricca di acqua) in quantità sufficiente sicuramente aiuta.

Il sebo: è indispensabile per conferire ai capelli caratteristiche di impermeabilità, elasticità,

lucentezza ma se prodotto in eccesso può causare molti problemi, noti con il nome di

"seborrea". I capelli diventano grassi, lisci, pesanti ed esteticamente sgradevoli. Troppo sebo

causa prurito, forfora, odore di rancido e perdita di capelli. D'altro canto una minima

quantità di sebo ci serve per proteggere i nostri capelli dal sole, dalla pioggia e dal vento,

mantiene i capelli idratati e li lubrifica esternamente.

Il manto acido: l'ultimo componente rappresenta l'ambiente sullo scalpo (cuoio capelluto) e

sulla superficie di ogni capello. Quando mescolate il sudore e il sebo come risultato abbiamo

un equilibrio acido/basico (pH) che tende verso l'acido. Un pH leggermente acido è

l'ambiente ideale per la crescita di capelli sani e forti. Per la massima protezione e forza, i

capelli e la pelle dovrebbero mantenere costantemente un manto acido del valore pH tra il

4.5 e il 5.5, mentre chi perde capelli ha spesso un pH troppo acido.

Tutti gli aspetti dei capelli sopramenzionati verranno trattati ed equilibrati seguendo il

programma “Forza Capelli”.

La pelleLa pelle è un insieme di tessuti che ricopre il corpo, suddivisi in epidermide, derma ed

ipoderma; protegge gli organi ed i tessuti da variazioni di temperatura, traumi, eccessiva

disidratazione, lesioni e invasioni di microrganismi. Lo strato basale o germinativo è quello

più basso dove le cellule di dividono e si muovono verso la superficie. In una pelle sana le

cellule necessitano di circa quattro settimane per spingersi attraverso i vari livelli fino alla

superficie della pelle. Mentre le cellule si muovono verso la supeficie, diventano più piatte

per formare l'ultimo strato chiamato lo strato corneo. In questa fase le cellule sono

praticamente morte. La pelle si rinnova continuamente e le cellule morte in superficie si

staccano costantemente e quasi invisibilmente.

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Quando abbiamo un problema col cuoio capelluto come con la forfora o la psoriasi, le

cellule dell'epidermide si spostano verso la superficie più rapidamente del normale. Questo

processo viene accompagnato da un incremento di microbi sullo scalpo e contribuisce

all'irritazione e al prurito. In altre parole, questo è il risultato di un'infiammazione, un

problema centrale nella perdita dei capelli.

ForforaLa forfora è un problema molto comune e non è una malattia. Può verificarsi con un cuoio

capelluto secco o grasso e può colpire uomini e donne di quasiasi età. Quando è presente

la forfora c'è un'accelerazione nel movimento cellulare verso la superficie causata da

un'accelerazione della mitosi (divisione cellulare) nello strato germinativo. Nel normale

metabolismo epidermico le cellule necessitano di un mese per arrivare allo strato corneo,

ma con la forfora questo processo è molto più veloce: basta circa una settimana.

Generalmente i problemi allo scalpo sono connessi allo stress e all'alimentazione che

produce infiammazione. Massaggiare il cuoio capelluto, ridurre lo stress ed alimentarsi

correttamente rimuovono completamente questo problema, e tutto ciò verrà spiegato nel

libro in modo concreto.

La scala Hamilton–Norwood e la scala LudwigEsistono delle scale che definiscono l'avanzamento della calvizie sia negli uomini che nelle

donne. Per gli uomini c'è la scala Hamilton–Norwood che è stata realizzata dal dott. James

Hamilton negli anni 50 e venti anni più tardi è stata aggiornata dal dott. O’Tar Norwood.

Ci sono sette livelli di calvizie nella scala Hamilton–Norwood e tre livelli nella scala Ludwig

per le donne.

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In letteratura si trovano molte più informazioni dettagliate sui capelli, ma queste conoscenze

base sono quelle che ci servono per comprendere meglio l'importanza e l'efficacia dei

contenuti, degli esercizi e dei prodotti presentati nel programma “Forza Capelli”.

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Il Cibo come Medicina

no degli aspetti più importanti del mio programma è l'alimentazione che deve

essere ricca di sostanze con cui i capelli possono nutrirsi e crescere

abbondantemente. Spesso sento le persone chiedersi perchè hanno un'accentuata

caduta di capelli negli ultimi due o tre mesi e rimangono sorpresi quando scoprono che un

motivo ricorrente è perchè hanno cambiato abitudini alimentari. Spesso queste persone

traslocano, cambiano lavoro oppure dieta, e si ritrovano a mangiare cibi nutrizionalmente

sbilanciati, cibi a cui il corpo non è stato abituato che quindi vive uno stato di shock, e in certi

casi si inizia a mangiare a orari irregolari e ancora più in fretta. In alcuni casi questi

cambiamenti possono creare scombussolamenti pazzeschi nel corpo, perchè dobbiamo

considerare che il cibo è simile al farmaco.

U

Ogni alimento, esattamente come un farmaco, crea delle reazioni chimiche, che a loro

volta creano altre e così via, scatenando una miriade di complessi processi metabolici, che

influenzano la nostra salute, e ovviamente lo stato dei nostri capelli. Quindi ricordiamoci

che il cibo è medicina; mangiare alimenti inadeguati causa problemi come prendere

farmaci sbagliati o a dosi troppo elevate.

Probabilmente tutti abbiamo sentito almeno una volta la frase:“Siamo ciò che mangiamo“,

ma spesso non lo abbiniamo allo stato dei nostri capelli. I capelli sono esattamente come

tutte le altre parti del corpo, e la qualità e la salute del capello dipende dalla qualità del

sangue che lo raggiunge. Come dice il famoso nutrizionista Earl Mindell “Come sembri

all'esterno, dipende molto da quello che fai per te dall'interno“. Realizza che ogni qualvolta

stai mettendo qualcosa in bocca stai per creare milioni di reazioni nel corpo che

sosterranno e rafforzeranno la tua salute, oppure la indeboliranno – la stessa cosa vale per

i capelli. Perciò ti invito a portare grande attenzione a ciò che mangi e a come mangi,

perchè grazie al cibo giusto attiverai in te il medico più potente, naturale e saggio al

mondo: non sprecare questa risorsa.

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Un Parametro Vitale: il Metabolismo

l nostro metabolismo corre come una Ferrari oppure lo sentiamo ingolfato e lento?

Forse non abbiamo mai posto troppa attenzione al metabolismo, e non sappiamo

quanto sia connesso con tutti i problemi della salute e con i nostri livelli di energia e di

benessere (anche emotiva), ed è proprio questo il punto di osservazione importante per

qualsiasi tipo di cambiamento fisico, di guarigione e potrebbe anche essere uno dei

parametri principali da verificare quando seguiamo una qualsiasi nuova dieta.

IIl dott. Henry Bieler, attraverso un'analisi psicosomatica degli individui ne ha diviso le

caratteristiche in vari sottotipi. Qui a solo scopo esemplificativo riporteremo una parte del

suo libro “Food is Your Best Medicine“ (Il Cibo è la Tua Migliore Medicina), ciò che lui

riferisce al riguardo del tipo definito “surrenalico“, ma sarà sufficiente a farci capire quante

interazioni avvengono dentro di noi:

“L'energia fisica del tipo surrenale (si riferisce all'analisi psicosomatica di un individuo – nda)

sembra inesauribile, esattamente come la risposta nervosa del sistema simpatico, un

risultato di perfetta ossidazione del fosforo nel tessuto nervoso. L'ossidazione del carbonio

nel sistema muscolare dona al tipo surrenale il grande calore fisico. Infatti, la temperatura

del suo corpo è raramente sotto i 37,1 °C , con le mani e i piedi sempre piacevolmente caldi.

Visto che la digestione e la disintossicazione dei veleni alimentari dipendono grandemente

dall'ossidazione nel fegato e nell'intestino, ne consegue che il tipo surrenale, grazie alla sua

perfetta ossidazione, ha una completa digestione. Di fatto potrebbe e spesso dimostra che

può mangiare qualsiasi tipo di cibo senza disagi. Sia gli acidi urici di derivazione endogena,

sia i composti di indossile vengono completamente disintossicati dal fegato, non accumulano

nel sangue, e non se ne trovano tracce nelle urine.

I muscoli scheletrici sono ben sviluppati e hanno un tono magnifico. La fatica è praticamente

sconosciuta al tipo surrenale. E il perfetto tono dei muscoli involontari è evidenziato dalla

completa e rapida peristalsi, risultando in diverse evacuazioni quotidiane. Può cenare con gli

abbinamenti alimentari più impossibili ed immaginabili con alcun risultato diabolico...

La qualità del sangue è una sua caratteristica. Un leggero cenno alla policitemia (più globuli

rossi del solito), la leucopenia , oppure un'anormale numero di globuli bianchi verso il basso,

non si notano mai. Il sangue, che è ricco, di colore rosso, si coagula velocemente. Emorragie

fatali accadano raramente. L'immunità contro invasioni batteriche è spettacolare. Il tipo

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surrenale si infetta molto difficilmente, anche con le malattie veneree...

Un individuo del tipo surrenale ha una disposizione flemmatica – non si fa problemi, allegro,

si arrabbia con moderazione, non è mai disturbato dall'insonnia, dalla paura o – da piedi

freddi. Spesso uscirà da una situazione per evitare un conflitto. Normalmente ha una grande

cerchia di amici perché ha un cuore caloroso ed è circondato da un'aura di simpatia.

La circolazione splendida gli dona mani calde e magnetiche...

Non si preoccupa mai…Ha una buona digestione ed è raramente costipato. Può sopportare

più trattamenti, operazioni e ancora più emorragie polmonari di qualsiasi altro tipo di

paziente. É il paziente che viene più spesso dimesso come risolto o guarito. Tutta la terapia

necessaria per il suo recupero è fornito dal riposo a letto e da una boccata d'aria fresca.“

Se per caso eravamo così molti anni fa, oppure almeno in parte, o forse non lo siamo mai

stati nemmeno quand'eravamo adolescenti, il programma “Forza Capelli” ci potrà portare

lentamente il più vicino possibile ai quei livelli, qualunque sia la nostra età e la nostra storia

personale. Insieme andremo a trasformare il metabolismo di ogni singola cellula del nostro

corpo e la libereremo da tutte le tossine, alimentandola allo stesso tempo della migliore

benzina nutrizionale al mondo.

Il metabolismo deve riprendersi il posto che si merita, ovvero il centro, la piattaforma di

qualsiasi risultato in termini di salute e benessere, dimenticandoci per sempre di

contare ossessivamente le calorie. Il metabolismo si occupa dell'ossigenazione delle

nostre cellule, della produzione di energia nei mitocondri, gli organi addetti alla respirazione

cellulare, del funzionamento del nostro sistema immunitario, del mantenimento della nostra

giovinezza al più lungo a possibile e di molto altro ancora.

Tutti abbiamo notato che con la progressione degli anni tendiamo a prendere peso, a perdere

massa muscolare, forza fisica e agilità, e allo stesso tempo siamo più a rischio di un infinità di malattie. Se possiamo riassumere il motivo in otto parole, forse potremmo dire che “abbiamo

perso la forza metabolica avuta nella giovinezza“. Anche se è vero che ci sono sempre più bambini che fin dalla più tenera età hanno già tendenze verso l'obesità, scopriremo che uno

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dei principali è legato a scelte alimentari sbagliate ed al rapporto cattivo e conflittuale col cibo dettato sia da un intestino infiammato, sia da traumi repressi nel subconscio.

Un esempio ci aiuterà a capire meglio. Avete presente quella sensazione godereccia che si

prova quando si mangia qualcosa di “sbagliato“ seguita immediatamente da un complesso

di colpa, a volte persino travolgente? Ebbene, in questo caso ciò che maggiormente

danneggia il metabolismo non è tanto la “schifezza“ ingerita, quanto la frustrazione, la

severa critica ed il malessere che noi stessi ci auto–infliggiamo per punizione. Ciò non

significa che possiamo intossicarci di tutte le porcherie possibili, ma che non possiamo

pensare di star bene con la severità e la rigidità di un generale in guerra.

Il nostro rapporto con noi stessi influenza enormemente il nostro metabolismo e quindi la

nostra salute. Io avevo sempre l'ossessione di non ingrassare, soprattutto non attorno alla

vita. Ero così fuso, che dopo ogni pasto che reputavo sbagliato o ipercalorico, percepivo

una sensazione come se il grasso venisse depositato sui fianchi e sulla pancia. Appena

inghiottito, era assurdo, ma vi giuro che lo sentivo e me ne vantavo pure con gli altri!

Ovviamente, col passare degli anni, lentamente ma inesorabilmente, la ciccia pian piano si

accumulava, nonostante il fatto che da giovanissimo potessi mangiare due pizze per cena

senza andare su di un grammo. Non era possibile avessi cambiato la situazione finché non

cambiavo il rapporto col mio corpo, con la mia mente e col cibo. Così ho iniziato a nutrire

e a stimolare il mio corpo affinché potesse ritornare alla gestione ottimale di tutto quello

che ingeriva, sia a livello alimentare che a livello psicoemotivo. La ciccia si è ridotta e

l'umore era migliorato. Lo stesso potrete fare voi: questo programma potenzierà il nostro

processo digestivo, immunitario e metabolico, e ci permetterà di riprendere in mano tutto il

nostro sistema ormonale affinché funzioni come una Rolls–Royce.

Quando il metabolismo cala, cala anche la produzione dell'ormone sessuale con tutte le

conseguenze come l'infertilità, l'abbassamento della libido, la perdita del periodo

mestruale, e con Arturo che trova difficoltà a tirarsi su. Purtroppo le conseguenze non

finiscono qui: il metabolismo influisce anche sull'ormone della crescita (l'ormone della

giovinezza). Perdiamo la capacità di costruire tessuto muscolare, la forza fisica cala, e

perdiamo pure peso, ma in termini di muscoli. Quando il metabolismo perde il suo slancio,

non riusciamo più a bruciare i grassi ed iniziamo ad ingrassare; i trigliceridi aumentano e

dietro l'angolo incontriamo la resistenza insulinica, il precursore della sindrome metabolica

e del diabete. Gli alimenti non vengono propriamente assorbiti dal corpo, le cellule non

respirano a pieno regime, e quindi aumenta l'appetito e anche la voglia e l'abitudine

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psicoemotiva di mangiare di tutto e a tutte le ore.

Un aspetto molto importante è la correlazione fra metabolismo e produzione ormonale.

Nei successivi capitoli incontreremo degli ormoni precursori, il pregnenolone ed il

progesterone, da cui viene prodotta tutta una serie di altri ormoni. La qualità del

metabolismo sarà determinante nel trasformare i precursori in ormoni “pro capelli“ o “anti

capelli“. Ora possiamo già un po' immaginare come il metabolismo influisce enormemente

sulla nostra salute, sul nostro umore e sulla qualità generale nella nostra vita.

Come possiamo capire se abbiamo un metabolismo lento?

Innanzitutto dobbiamo considerare che la centrale operativa del metabolismo è nella tiroide,

quindi se abbiamo un metabolismo basso, significa automaticamente che anche le funzioni

tiroidee sono basse, che in altre termini significa che la nostra temperatura corporea è troppa

bassa. Il nostro intento è di verificare la nostra temperatura corporea e di portarla nella zona

dove il metabolismo opera a livelli ottimali; infatti non è un caso che il corpo aumenti la

temperatura corporea e la frequenza cardiaca con la febbre per combattere microbi, per

accelerare l'eliminazione delle tossine, e per rallentare la moltiplicazione dei microorganismi.

Se il corpo usa la febbre per guarire, non potrebbe essere logico mantenere una temperatura

corporea più alta per garantirci una buona salute?

Per misurare la temperatura del corpo useremo il cosìddetto “Test della Temperatura

Basale“ del dott. Broda Barnes. Questo test, misurando la nostra temperatura corporea a

riposo, cioè in condizioni “basali”, ci consente di capire se ci troviamo in uno stato

ipometabolico, normale o ipermetabolico. Poiché è la ghiandola della tiroide che, come il

termostato di una caldaia, regola quanto il nostro organismo consumi (cioè bruci calorie),

ad una temperatura corporea bassa corrisponderà una ridotta attività metabolica e quindi

uno stato di probabile ipotiroidismo. Questo test fu messo a punto dall'endocrinologo

americano dott. Broda Barnes che dedicò cinquant'anni della sua vita allo studio della

tiroide e alla cura dei pazienti ipotiroidei. Egli dopo averlo confrontato con il test del

metabolismo basale ed averne riscontrato la validità, lo pubblicò negli anni quaranta su

due importanti riviste mediche (JAMA e Lancet). Esso si basa sul fatto che una diminuzione

della temperatura corporea è un sintomo assai frequente in caso di ipotiroidismo.

Purtroppo il test di Barnes, pur avendo dimostrato la sua superiorità su altri test, non è mai

stato accettato dalla medicina convenzionale ed oggi è utilizzato soltanto dai medici che

praticano medicina naturale. Prima di pubblicarlo Barnes testò la temperatura corporea di

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oltre 2000 persone, sia a livello orale, che rettale ed ascellare, e concluse che quell'ascellare

era la più affidabile e pratica per questo scopo in quanto era meno influenzata da eventuali

processi infiammatori delle alte vie respiratorie o in caso sinusiti croniche (per via rettale la

temperatura è ancora più precisa, ma è sicuramente meno comodo).

Il test dovrebbe essere effettuato dopo una notte di sonno regolare senza cibo, agitazione o

esercizio fisico per le 12 ore. Inoltre non dovremmo essere eccessivamente coperti a letto

perché il calore delle coperte potrebbe falsare il risultato. Il termometro da usare,

preferibilmente quello classico a mercurio (oggi vietato dalla legge in Italia, quindi va bene

anche quello digitale), dovrebbe essere scaricato la sera e appoggiato sul comodino (al

mattino non va fatto nessun movimento brusco prima della misurazione, quindi nemmeno

scaricare il termometro). Al risveglio, prima di fare qualsiasi cosa, senza alzarsi o muoversi

troppo si prende il termometro dal comodino e lo si posiziona nel cavo ascellare. Dopo

almeno cinque minuti si legge la temperatura.

Nel caso si usi un termometro digitale, dobbiamo assicurarci di scaldare per 30 secondi la

punta del termometro con le nostre mani; possiamo anche tenerlo altri 30 secondi sotto le

ascelle prima di accendere il termometro. Consiglio di fare più misurazioni sotto entrambi i

cavi ascellari e scegliere la temperatura più alta come risultato finale.

Gli uomini, i bambini e le donne in menopausa possono eseguire il test in qualsiasi giorno,

mentre le donne in età fertile (poiché la loro temperatura varia durante il ciclo mestruale

mensile) dovrebbero eseguire il test il secondo, il terzo e il quarto giorno dopo l'inizio delle

mestruazioni, oppure devono tenere conto che durante il periodo fra l'ovulazione e la

mestruazione avranno una temperatura fra lo 0.1 e lo 0.5°C più alta del normale, mentre

durante la mestruazione l'avranno dal 0.1 e fino al 0.5°C più bassa del normale.

I valori normali della temperatura così misurata dovrebbero essere fra i 36,5°C e i 36,8°C.

Valori inferiori sono suggestivi di un ipotiroidismo, e quindi di un metabolismo lento.

Non è raro vedere persone con temperature basali addirittura di 35,5°C – 35,8°C, cioè ben

un grado centigrado in meno del normale.

Per monitorare i miglioramenti basterà fare alcune verifiche durante il mese (p.es. i primi

giorni di ogni mese) ed interpretare un aumento della temperatura come un segno di

miglioramento. Sconsiglio di alimentare una nuova ossessione, ossia quella di misurarsela

ogni giorno, anche perché ci saranno comunque delle naturali variazioni.

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Da notare che chi ha problemi di insonnia o di ansia, può avere nelle ore mattutine una

scarica di adrenalina che aumenta la temperatura corporea e la pulsazione, quindi

assicuriamoci di non prendere la temperatura in quel momento. Un modo per capire se le

ghiandole surrenali sono iperattive è misurare la temperatura prima e dopo i pasti. Se dopo

il pasto la pulsazione e la temperatura calano, significa che le ghiandole sono state prima

del pasto troppo attive. Questa situazione ormonale è molto più comune di quello che si

pensa, e per creare questo particolare scompenso basta evitare di mangiare la colazione,

saltare un pasto oppure fare troppo esercizio fisico aerobico.

Esistono chiari segnali di ghiandole surrenali iperattive e quindi anche di ipotiroidismo e di

ipometabolismo: ad esempio se dopo un pasto ci sentiamo stanchi, assonnati con la mente

obnubilata, oppure in generale abbiamo piedi, mani fredde, una contrazione nella pancia,

costipazione, problemi col ciclo, stanchezza cronica, perdita di capelli, poca energia,

ipoglicemia, desiderio sessuale intorpidito.

Cosa porta ad avere una temperatua corporea bassa?

Ci sono moltissime variabili da considerare per ogni singoli individuo, anche se secondo

me esistono delle cause generali per tutti come uno squilibrio fra lo Yin e lo Yang e dei “tre

tesori“ (Jing, Qi e Shen) seconda la medicina tradizionale cinese (d'ora in poi: MTC) ,

ipotiroidismo, un intestino infiammato, surrenali affaticate, l'uso e il consumo di grassi

sbagliati, la mancanza di alimenti biologici, il consumo di troppi prodotti raffinati, la

presenza di parassiti e di batteri patogeni, l'intossicazione di metalli pesanti e soprattutto un

carattere ansioso, pauroso o represso/introverso. Non preoccupiamoci ancora di come

risolvere tutti questi aspetti (e molto altro ancora) poiché questi punti verranno trattati

ampiamente nei successivi capitoli – quello che conta è sapere che si può modificare la

temperatura corporea, portandola nella zona tra i 36,5 e i 36,8°C. Se riusciamo a mettere

da parte i condizionamenti che abbiamo ricevuto sull'uso dei grassi e sulle calorie,

raggiungere questo risultato sarà tutto sommato semplice.

Come possiamo elevare il nostro potenziale metabolico?

Eccoci ai primi passi da fare e alle prime credenze da sfatare. Da questo momento in poi

molte cose ci potrebbero suonare “strane“ o quantomeno nuove. Non soffermiamoci

sull'apparente contrarietà dei nostri “credo“, ma andiamo avanti con sana curiosità a

scoprire qualcosa che forse un giorno potrebbe cambiarci la vita.

Ricordiamoci che tutto ciò che oggi è scienza, fino al secolo scorso era considerato

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blasfemo. Il nostro metabolismo è elastico, adattabile, non può lavorare con una mente

rigida; sarebbe come sprecare energia per andare in direzioni opposte. Detto ciò, andiamo

a vedere cosa c'è di nuovo.

Le regole base sono molto semplici:

1. dobbiamo riequilibrare le nostre energie interne e rigenerare tiroide o/e le surrenali con

l'aiuto di particolari integratori***;

2. dobbiamo ripristinare la nostra flora batterica nell'intestino;***

3. dobbiamo mangiare il più possibile cibi nutrienti, integrali e biologici;***

4. dobbiamo limitare al minimo lo zucchero (i dolci, farina bianca), i grassi raffinati (troppi

omega 6), caffè, alcol e droghe, ed aggiustare la quantità di carboidrati complessi

(pasta integrale, riso integrale, pane a lievitazione naturale, patate) oppure sostituirli

con quelli senza glutine;***

5. dobbiamo mangiare senza preoccuparci di andare su di peso e senza giudicarci

negativamente. In altre parole, dobbiamo provare solo piacere mentre mangiamo;

6. dobbiamo bere acqua/liquidi solo quando sentiamo veramente sete;

7. dobbiamo riposare e dormire il più possibile (almeno per i primi 30 giorni);

8. dobbiamo praticare il Metodo NatAliash per l'eliminare emozioni represse.

***esattamente cosa mangiare, come riequilibrare la flora batterica, ecc. verrà spiegato

nella seconda metà del libro.

E se ci viene voglia di trasgredire e di mangiare un pasticcio al ragù oppure un tiramisù

preparato dalla mamma?

Uno degli obiettivi è superare la classificazione di cibi in quelli buoni e cattivi, e per farlo dobbiamo debellare il gendarme dietitico dentro di noi che sancisce sentenze di morte a certi

alimenti come veleni o traditori della salute. Nonostante questo possa essere vero, se rimaniamo bloccati nel giudizio, rimaniamo nella rigidità, nella paura, e questo non faciliterà

l'aumento del metabolismo.

La dieta o il tipo di alimentazione deve essere al nostro servizio e non viceversa dove siamo

schiavi di regole e di idee di vari guru dietetici. L'alimentazione deve rispecchiare i reali bisogni

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del corpo e deve avere delle fondamenta scientifiche più veritiere possibile. Lasciate perdere la colpa di aver mangiato un panino con la Nutella, poiché sono convinto che la colpa di averla

mangiata crei più danni della Nutella in sè, ovviamente se mangiata con gioia e non tre volte al giorno con rabbia!

Immagine di www.mandymortimer.com

Reprimere e controllare i propri desideri è un ottimo modo per scatenare infrenabili voglie

dove finiremo di ingozzarci di cibo fino a star male. Sono d'accordo che anche perdere

totalmente il controllo e mangiare tutto quello che vogliamo, soprattutto se il cibo è di

qualità scadente, non va bene, ma lo scopo qui non è tanto il controllare o il non

controllare, ma liberarsi dalla mente che giudica, controlla e che è piena di idee vere o

false su cosa sia giusto mangiare e cosa no; lo scopo vero è imparare ad ascoltare il corpo,

momento dopo momento, e solo lì scopriremo in verità che a lungo termine, non può

esistere alcuna dieta specifica, rigida o uguale ogni giorno. Il cibo è sempre legato ai

pensieri, alle emozioni , all'ambiente ed alle circostanze che sono in costante cambiamento:

come possiamo credere di poterci fissare con una dieta se ogni cellula è in continuo

cambiamento? Oggi avremo bisogno di un cibo, domani di un altro, ma è anche vero che

da un punto bisogna pur partire, e nel libro troveremo una dieta pro capelli e pro salute da

cui possiamo iniziare.

L'importante è mangiare cibi nutrienti, biologici (per quanto possibile) ed integrali.

Focalizziamoci quanto possibile sui cibi sani che ci fanno voglia, ascoltiamo il nostro corpo,

esattamente come un piccolo bambino che probabilmente non dice “dammi un piatto di

verdure crude senza condimento“! Cerchiamo di aggiungere un po' di proteine in ogni

pasto, e che la colazione e il pranzo siano quelli più abbondanti. Inizialmente potremmo

sentire anche la necessità di mangiare più di tre volte al giorno – facciamolo pure – non

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limitiamoci per paura di ingrassare, ma ascoltiamo e rafforziamo la fiducia nel nostro

corpo. Uno dei motivi principali per cui ci siamo trovati in questo casino metabolico è

proprio perché abbiamo ascoltato troppo la mente, e soprattutto la mente di altre persone

con una visione limitata (non olistica) dell'alimentazione, quindi, in alcuni casi, per un

periodo limitato andrebbe bene addirittura mangiare un po' oltre la sensazione di sazietà,

proprio per attivare il metabolismo e per affrontare i condizionamenti legati al cibo.

Ma non lasciamoci ingannare dall'apparente facilità del “mangiare quanto vuoi“, perché

saziarci ad ogni pasto un po' oltre la sensazione normale di sazietà, non è proprio semplice

per alcune persone. È molto più semplice mangiare a normale sazietà oppure un po' meno,

anche perché siamo stati talmente condizionati a mangiare controllati, siamo così

giudicanti su cosa e su quanto mangiamo, soprattutto dopo aver letto blog e libri

sull'alimentazione vegana, cruda, ecc., che ad ogni pasto ci colpevolizziamo per i nuovi

strati di muco che abbiamo aggiunto al colon, oppure per i danni che abbiamo creato al

fegato. Che stress che è diventato mangiare!

Questo approccio all'alimentazione in cui mangiamo un po' di più di quello che sentiamo

sufficiente non dovrà mica continuare per sempre: per alcuni basterà leggere queste righe

per liberarsi dai freni inibitori, per altri occorrerà una settimana e per altri ancora

serviranno alcuni mesi; ma tutto ciò servirà sia per riaccendere il metabolismo, che per

reimpostare un rapporto col cibo libero dall'ipercontrollo e dall'ossessione; col tempo

impareremo ad ascoltare il corpo liberi da condizionamenti fuorvianti e spesso pericolosi, e

mangeremo quello che sentiremo meglio per noi. Non diamo spazio a giudizi su chi

mangia giusto o sbagliato, ma piuttosto focalizziamoci su come ci sentiamo noi, su cosa

desideriamo e sull'interazione col cibo, il resto poi lo farà il corpo, ma solo se glielo

permetteremo.

Come dice Matt Stone, l'esperto nutrizionista, nel suo libro “Diet Recovery“:

“...la magia inizia quando ti rimpinzi quasi come uno scemo con cibo vero, superi le tue

paure legate all'alimentazione e all'orrenda fobia di arrenderti alla fame del corpo, e poi

mettiti da parte e lascia al corpo di fare il conteggio delle calorie. È molto più bravo di te. Te

lo assicuro.“

Ovviamente un rinato metabolismo non risolverà tutti i problemi, ma alcuni addirittura

perderanno peso dopo i primi trenta giorni – alla faccia delle calorie! Altri perderanno o

aumenteranno di peso entro un anno e avranno diversi benefici fisici, emotivi e psichici – e

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questo te lo posso assicurare per esperienza personale.

Suggerisco anche di non mangiare per almeno dodici ore di fila, quindi se alla sera

mangiamo alle sette, non mangiare prima delle sette di mattina. Dormire bene è

fondamentale perché aumenta pure il metabolismo. Cerchiamo di goderci il più possibile

questo periodo di transazione, riduciamo lo stress con passeggiate, musica, un film comico,

e intrattieniamoci con persone che ci fanno sentire bene.

Regolare la temperatura corporea dovrebbe essere uno dei primi tasselli da inserire

quando vogliamo risolvere un qualsiasi problema fisico. Avere un metabolismo ruggente

significa avere una forte protezione da qualsiasi malattia ed è la porta verso il benessere

emotivo e psichico. Tutto dipende dall'alimentazione, dal nostro approccio al cibo, poi dallo

scorrere energetico negli organi interni secondo la MTC, poi dall'intestino con la sua flora

batterica, poi dalla tiroide e dagli ormoni che produce. Qualcuno avvertirà miglioramenti

immediati, altri più lenti, ma se la temperatura corporea progredirà verso l'alto, magari

anche leggermente dopo uno o due mesi, significa che stiamo migliorando.

E l'acqua?

Possiamo berne quanta vogliamo?

Purtroppo ci sono milioni di persone in Italia che secondo me fanno l'errore di bere troppi

liquidi, soprattutto troppa acqua perché seguono il suggerimento dei 2–3 litri al giorno al

fine di depurare il corpo, il che può essere una pericolosa abitudine per molte persone (non

tutte), soprattutto se l'acqua non è stata correttamente purificata e ionizzata. I troppi liquidi

diminuiscono i livelli di sale e di zuccheri a livello cellulare e come conseguenza aumenta

l'ipometabolismo ed in molti individui può promuovere la sensazione di freddo, di

stanchezza, di depressione, di ansia, di irritabilità e di mani e piedi freddi.

Per la maggior parte delle persone i livelli di sale e di zucchero precipitano durante le ore

prima di pranzo, e spesso capita anche perchè si mangiano alimenti ricchi di acqua. Se la

mattina beviamo caffè latte e poi alle undici mangiamo uno o più frutti, è molto probabile

avere un crollo metabolico. Proviamo ad inserire piuttosto dello joghurt senza zucchero,

uova strapazzate, due banane la mattina con una sola tazza di caffè latte, e probabilmente

vedremo dopo due giorni una differenza nella temperatura corporea! I cibi densi con poco

contenuto di acqua ci tengono caldo e evitano la caduta degli zuccheri. Anche consumare

più sale integrale previene i cali di zucchero perchè ha l'effetto opposto di bere, ovvero

dell'idratazione. Un ottima bevanda mattutina, in tal senso, potrebbe essere una tazza di

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latte crudo con un pizzico di sale integrale: in un colpo solo prendi grassi, antiossidanti,

sale e un bel po' di vitamine, minerali ed elettroliti.

Spesso, quando gli zuccheri sono bassi, ci consigliano di mangiare frutta, ma avendo un

alto contenuto di acqua, a volte trovo molto più efficace un po' di frutta secca come i datteri

oppure uva secca. Ricordo che molte volte quando mangiavo una mela a metà mattina ed

iniziavo a sentire più freddo con una fame nera; alla luce della conoscenza che ho oggi,

posso interpretare che il corpo ha subìto un abbassamento dei zuccheri ed iniziava a

reclamarli a gran voce.

Ovviamente non dobbiamo diventare cronicamente disidratati e rendere l'urina troppo

concentrata e scura di colore, rischiando disturbi di vario genere. La chiave è nel fidarsi ad

ascoltare il corpo e per questo abbiamo due semplici e logici parametri:

1. quando sentiamo il metabolismo lento con un abbassamento di zuccheri, sensazione di

freddo o di debolezza, riduciamo i liquidi (diventare ipermetabolici è molto difficile);

2. quando il colore dell'urina è troppo chiaro, riduciamo i liquidi. Urinare troppe volte al

giorno gioca a sfavore sul metabolismo. Quando il colore dell'urine è troppo scuro

dobbiamo aumentare i liquidi (acqua, spremute, frutta, verdura)

Ognuno troverà il proprio equilibrio: per qualcuno l'ideale sarà bere di più la mattina e

poco la sera, per la maggior parte sarà l'opposto, qualcuno si sentirà meglio bevendo

piccoli sorsi ogni ora, e poi col tempo, a secondo dell'ambiente e dello stress, forse la

quantità di acqua varierà, un giorno berremo 2–3 litri, il giorno dopo un litro,... ecco

perchè è importante ascoltare il corpo. Dare fiducia al corpo è molto più semplice e

rilassante, che seguire diete masochiste e sociostressanti.

Un'ultima nota è tenere presente che all'inizio di questa alimentazione “pro metabolica“

potremmo sentirci stanchi, gonfi, pesanti, ma queste solitamente sono solo crisi di

guarigione. Se ci terremo alle linee guida descritte nel libro, la nostra transizione avverrà

senza grossi problemi e il corpo inizierà a rilassarsi e a riattivarsi; è chiaro che se non

riusciamo a mangiare tre pasti abbondanti al giorno, iniziamo magari solo con un pasto

abbondante al giorno (quello al mattino) e gli altri due rimangono normali per i nostri

standard, e poi avanziamo fino ai 3 pasti abbondanti.

Se già mangiamo pasti abbondanti, allora basta mangiare più integrale e biologico oppure

ridurre un po' la quantità di cibo, e se nonostante questa alimentazione abbiamo ancora

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problemi di temperatura corporea, allora è quasi certo che abbiamo un problema

energetico interno con forse un intestino infiammato con un forte squilibrio della flora

batterica, probabilmente accompagnato da stati d'ansia e di paura; avere mani e piedi

sempre freddi e il centro del corpo caldo, è un tipico problema dei soggetti ansiosi. In

questo caso il freddo si trova alle estremità non perché non vi è sufficiente calore interno

perché non vi è sufficiente circolazione, e il calore interno resta bloccato al centro senza

arrivare in periferia.

Ecco perchè in tutti i casi di ripristino delle funzioni metaboliche del corpo consiglio sempre

di lavorare sulle emozioni represse ed usare integratori particolari che stimolano il

metabolismo.

Chi invece soffre di obesità probabilmente avrà troppe difficoltà a ripristinarlo a cusa

soprattutto di significativi problemi tiroidei e forse alla stanchezza surrenale, ed in questi

casi consiglio un lavoro più specifico e mirato trattando innanzitutto la tiroide, che secondo

me sono la causa centrale, a livello fisico, dell'obesità. (al momento la Fitoplus non offre un

specifico programma di dimagrimento, ma verrà aggiunto appena possibile).

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Mi è Sfuggito il Tipo Nutrizionale

er migliorare il nostro metabolismo ho scoperto anche molto utile identificare a

quale tipo nutrizionale si appartiene, poiché a volte la nostra sensazione di freddo

o di stanchezza può essere direttamente correlata all'abbinamento fra proteine,

carboidrati e grassi nell'ultimo pasto consumato. Molte persone mangiano cibi nutrienti,

biologici e nelle giuste quantità, ma nonostante ciò sentono di non vivere nel loro

massimo potenziale. Magari hanno evitato McDonalds, Coca Cola e altri cibi spazzatura

da anni, e prendono pure ottimi integratori, ma alcuni problemi di salute o di psiche

rimangono duri a morire. Sicuramente possono esserci vari motivi per questi disagi, ma

sicuramente ognuno di noi avrà notato che certe volte dopo un pasto ci sentiamo dei

leoni, in altri invece ci sentiamo stanchi, obnubilati o semplicemente affamati poco tempo

dopo; questo secondo il dott. Mercola può essere legato all'inappropriata alimentazione

rispetto al proprio Tipo Nutrizionale.

P

La Nutritional Typing (NT) (Tipologia Nutrizionale) deriva da un metodo scientifico di

alimentazione personalizzata che si è sviluppata dopo l'osservazione ed il feedback di oltre

60.000 persone in venti anni. In questo periodo di tempo il dott. Mercola ha scoperto quali

sono i cibi che attivano e massimizzano l'efficienza metabolica e nutrizionale del corpo.

Se per un attimo immaginiamo il cibo essere come il carburante delle auto, e volendo

offrire il miglior “cibo“ possibile al nostro corpo, ci fermiamo ad una pompa di benzina e

riempiamo il nostro serbatoio della migliore e più costosa qualità di benzina. Quella

benzina dovrebbe in teoria abbassare leggermente i nostri consumi e mantenere in ottima

salute il nostro motore, ma cosa succede nel caso il nostro motore sia un diesel? Dopo

pochi chilometri la macchina dovrebbe accostarsi e sottomettersi ad un costisissimo

intervento di salvataggio.

Il nostro corpo funziona allo stesso modo e necessita del giusto tipo di carburante; ecco

perché a volte succede che vogliamo essere p.es. vegetariani, però il corpo non ce lo

permette (o almeno, non ancora) perché è un tipo nutrizionale proteico che ha grosse

difficoltà nel vivere senza proteine animali.

Esistono tre tipi nutrizionali: il proteico, il carbo e l'ibrido. I tipi proteici funzionano meglio

con minore carboidrati e con più proteine e grassi. Un rapporto fra questi tre carburanti

potrebbe essere 40% di proteine, 30% di carboidrati e 30% di grassi, ma ci sono casi o

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periodi in cui il corpo proteico necessita di 50% di grassi e di 10% di carboidrati – dipende

da fattori genetici, livello di stress e da cambiamenti psicoemotivi molto profondi.

I tipi carbo probabilmente avranno bisogno del 60% di carboidrati, il 25% di proteine ed il

15% di grassi, ma può anche arrivare a consumare l'80% di carboidrati ed il 10% di grassi.

La percentuale di carboidrati varia anche in funzione del tipo di carboidrato perché il grano

è molto più carico di zuccheri e di calorie rispetto alle verdure.

Gli ibridi invece devono sempre cercare un equilibrio fra proteine, carboidrati e grassi, ed è

per questo che ho tanto insistito nel capitolo sul metabolismo, dove ho sottolineato

l'importanza nel sbarazzarsi di rigide regole alimentari ed imparare ad ascoltare il proprio

corpo. Il tipo nutrizionale viene gestito alla fine soprattutto grazie al proprio sentire, che con

gli anni si affina a tal punto che non si ha più bisogno di misurare o pesare alcun alimento,

ma ci si fida totalmente del proprio intuito.

Il dott. Mercola ha anche scoperto che non solo è incisivo il rapporto fra i cibi, ma anche la

giusta sequenza nel mangiare; molti tipi proteici si sentono meglio se prima iniziano il

pasto con la carne, mentre i carbo si sentono meglio se iniziano con le verdure, ed infine

gli ibridi dovrebbero in generale iniziare con la carne e verdura insieme. Quando il cibo

viene consumato in questa maniera i risultati hanno dimostrato che la sensazione di sazietà

migliora, non c'è più bisogno di merende fra i pasti e si riducono le voglie di determinati

cibi. Anche qui regnerà padrona l'esperienza e l'ascolto del proprio corpo per guidarci

verso il nostro benessere.

Chi ha già intuito a quale tipo nutrizionale appartiene, non può che rafforzare e continuare

a credere nelle proprie intuizioni, chi invece sente il bisogno di scoprire il suo tipo

nutrizionale, oppure non ne è sicuro al 100%, può effettuare gratuitamente il Test del Tipo

Nutrizionale del dott. Mercola da questa pagina:

http://nutritionaltyping.mercola.com/login.aspx

(inserire email e confermare – usare il traduttore Google perché è in inglese)

Migliorare il proprio metabolismo abbandonando regole alimentari rigide in abbinamento

con il tipo nutrizionale ci porterà più veloci al nostro obiettivo di temperatura corporea ideale.

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Mi Brucia l'Acido Butirrico

L'acido butirrico è un acido grasso saturo, non essenziale, che viene prodotto dalla

fermentazione degli carboidrati fibrosi, ed è un potentissimo antinfiammatorio del colon,

nonchè attivatore del metabolismo. Negli animali la più alta concentrazione di acido

butirrico si trova nell'intestino perchè viene prodotto p.es. dal mangiare la cellulosa. In

effetti l'acido butirrico si è probabilmente evoluto nei milleni nell'intestino dei mammiferi

fino a conquistare un posto di grande rilievo nella salute umana. Oggi per noi rappresenta

una primaria fonte di energia (metabolismo), ha potenti effetti antinfiammatori ed

anticancerogeni.

Il biochimico e neurobiologo, Stephan Guyenet, descrive sul suo blog

wholehealthsource.blogspot.com una scoperta del 2009 sull'acido butirrico:

“Il gruppo del dott. Jianping Ye ha recentemente pubblicato uno studio che mostra i dannosi

effetti metabolici di una dieta ad alto contenuto di grassi (lardo e olio di soia) su topi che

possono essere evitati, e addirittura riversibili, usando un acido grasso saturo a catena corta

chiamato acido butirrico. I topi nutriti con l'acido butirrico sono rimasti magri e hanno evitato

qualsiasi problema metabolico.

L'acido butirrico ha incrementato il loro consumo energetico aumentando la produzione di

calore corporeo e aumentando modestamente l'attività fisica. Ha anche incrementato in

modo massiccio la funzione dei loro mitocondri, le piccole centrali energetiche delle cellule.

L'acido butirrico ha abbassato il loro livello di colesterolo del 25 percento, e i loro trigliceridi

di circa il 50 percento. Ha abbassato l'insulina a digiuno di quasi 50 percento, e ha

incrementato la loro sensibilità insulinica di quasi il 300 percento.

La conclusione degli investigatori: l'acido butirrico e i suoi derivati potrebbero avere una

potenziale applicazione nella prevenzione e nella cura della sindrome metabolica negli

umani.”

L'acido butirrico facilita l'entrata dell'ormone T3 (l'ormone più attivo della tiroide che

approfondiremo in seguito) nei mitocondri, attivando le funzioni cellulari al massimo.

L'effetto di questa attivazione ci spiega come mai nello studio sopramenzionato i topi hanno

una riduzione del colesterolo, dei zuccheri nel sangue, dell'appetito, del tissuto adiposo, e

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l'aumento della sensibilità insulinica1 [1] e dell'attività fisica. L'acido butirrico anche migliora

la permeabilità e l'integrità intestinale che, come vedremo in seguito quando parleremo del

colon dettagliatamente, è connesso con molte malattie epatiche, cardiache ed autoimmuni.

Spesso si cerca di perdere peso riducendo l'apporto di grassi e come conseguenza si

peggiora o addirittura rovina il potenziale metabolico, rischiando poi il classico effetto yo–

yo e l'aumento ulteriore di peso: proprio per questo dobbiamo prima sistemare il fuoco

metabolico all'interno dell'intestino, e grazie anche alla produzione dell'acido butirrico, lo

faremo risorgere più facilmente.

Questo affascinante acido viene normalmente prodotto dai batteri benefici che si

dovrebbero trovare in abbondanza in un intestino sano, oppure dalla fermentazione delle

fibre nell'intestino, ma solamente se il tratto digestivo è in buone condizioni. Alimenti

integrali come il grano, faglioli, verdure, frutta e noci sono buone fonti di fibra, mentre i

cibi raffinati come la farina bianca, lo zucchero bianco ed il riso bianco sono bassi di fibra.

Studi scientifici dimostrano che l'incremento dei carboidrati fibrosi aumenta la produzione di

acido butirrico, mentre riducendo le fibre anche diminuisce l'acido butirrico.

Altre fonti alimentari sono il cocco e il grasso butirrico, che rappresenta la parte grassa del

latte. Il grasso del latte crudo e del burro biologico contiene la più grande quantità di acido

butirrico, e nonostante la percentuale sia bassa, bere p.es. latte crudo biologico è uno dei

migliori cibi per attivare il metabolismo ed alzare la temperatura corporea. Ovviamente

bisogna avere una garanzia di provenienza di mucche allevate al pascolo, che oggi stanno

sempre più ricomparendo.

Purtroppo gran parte di noi non c'è la fa più a riaccendere i “motori butirrici“ con il solo

aiuto di Madre Natura, perchè a causa di stress e del consumo esagerato di alimenti

raffinati, i nostri batteri benefici intestinali sono fortemente compromessi, ma per fortuna

esiste un eccezionale integratore naturale di acido butirrico chiamato Butyrex di T.E. Neesby .

Esso riesce a lenire efficacemente l'infiammazione del sistema gastrointestinale, promuove

la ricostruzione naturale dei cicli di guarigione nel tratto intestinale, ed infine sostiene la

rigenerazione delle cellule del colon. In effetti molti medici oggi usano l'acido butirrico per

guarire tutta una serie di infiammazioni e malattie intestinali.

1 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2699871/

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Il prodotto è adatto per tutti, ma soprattutto per chi ha problemi di infiammazione del colon

(p.es. colon irritabile, morbo di crohn, retticolite ulcerosa), di metabolismo o di sovrappeso.

Questo prodotto andrebbe consumato assieme ad un particolare probiotico ricco di batteri

benefici, che approfondiremo in un capitolo successivo.

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Danni reversibili o irreversibili della Finasteride?

a scienza ufficiale dice che la causa principale della calvizie maschile risiede nella

quantità eccessiva di un ormone (il diidrotestosterone o DHT), che provoca la

distruzione dei follicoli piliferi e la conseguente perdita dei capelli, ma trovo

superficiale e persino pericoloso credere di trattare un solo ormone senza incorrere in

qualche grave conseguenza sulla salute in quanto tutte le sostanze ormonali sono

interdipendenti e si influenzano vicendevolmente senza interruzione.

LIl corpo umano possiede un vasto esercito di ormoni che regolano ogni funzione del corpo

(crescita, riproduzione, attività cardiovascolare, attività enzimatiche, l'espressione genica e

la sintesi delle proteine), quindi se vogliamo creare un cambiamento a questo livello,

dobbiamo prendere in considerazione sempre l'insieme, ovvero l'opposto di quello che fa la

medicina convenzionale, che è soprattutto specializzata ad analizzarci e a tagliarci in

pezzettini come se fossimo una macchina, raramente guardando corpo, mente e genetica

insieme. Il livello di ormoni nel nostro organismo è come un orologio perfettamente

sincronizzato, perciò se si va ad agire su questo equilibrio perfetto in modo settoriale, si

rischia di aprire la porta a molti disagi fisici e psichici.

Ovviamente come possiamo noi operare delle modifiche ormonali senza avere delle

conoscenze mediche ed olistiche molto approfondite, e senza danneggiare la nostra salute?

Probabilmente uno dei primi passi è con l'alimentazione, e poi lasciamo alla saggezza

infinita del corpo riequilibrarsi e purificarsi con i suoi tempi e modi. All'inizio del capitolo

abbiamo detto che il cibo è come un farmaco, e adesso aggiungerei, un farmaco che

influisce grandemente sulla produzione ormonale nel corpo. La mia teoria si fonda sulla

credenza che se riusciamo ad influenzare la nostra omeostasi ormonale tramite la

guarigione degli organi interni (soprattutto intestino, fegato, reni) grazie all'alimentazione

ed all'integrazione naturale, possiamo incidere non solo sul diidrotestosterone, ma su tutti

gli altri processi metabolici, compresi quelli ancora sconosciuti dall'uomo.

Vediamo innanzitutto cos'è un ormone e come agisce nel corpo: gli ormoni sono sostanze

che, secrete da particolari cellule (che insieme costituiscono la cosiddetta ghiandola

endocrina), vengono immesse nella circolazione sanguigna attraverso la quale viaggiano

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nell’organismo raggiungendo altre cellule, altri tessuti e altri organi, lontani da quelli di

origine. Mentre viaggiano attraverso il corpo, gli ormoni vengono riconosciuti e catturati da

molecole situate nei vari organi e tessuti, esattamente come una chiave che trova la sua

giusta serratura. Queste molecole vengono chiamate recettori. Una volta che il recettore ha

legato l’ormone, il messaggio che l’ormone trasportava viene consegnato alla cellula

bersaglio che dà inizio ad una particolare attività funzionale, tra cui sicuramente anche

quelli necessari alla ricrescita dei nostri capelli.

Prima di passare alla parte più centrale dell'ebook dove elenco gli alimenti che attivano gli

ormoni in modo naturale e sicuro per la ricrescita dei capelli, è necessario soffermarsi sui

danni gravissimi che alcuni farmaci (come ad esempio il famoso Propecia) possono creare.

Il principio attivo chiamato finasteride inibisce l’enzima 5 alfa reduttasi, responsabile della

trasformazione del testosterone in diidrotestosterone (DHT).

Da moltissime testimonianze riscontrate su siti web, forum online e da articoli di varie

riviste2 si evince che molti consumatori della Propecia soffrono di un “crollo del sistema

endocrino“. In molti casi riappaiono sintomi di vecchi disturbi, ma purtroppo in forma

aggravata, e come se non bastasse se ne aggiungono di nuovi sintomi come:

• vampate di calore,

• fatica estrema o cronica,

• cambiamenti fisiologici visibili sulla struttura del pene e dello scroto, entrambi

letteralmente iniziano a rimpicciolirsi,

• la libido diminuisce o sparisce del tutto, anche in presenza di una partner

estremamente appetibile o sexy; il cervello non reagisce nè allo stimolo visivo nè a

quello tattile,

• la mente è costantemente offuscata o annebbiata, e si ha difficoltà di

concentrazione,

• depressione,

• ingrossamento della ghiandola mammaria (anche per i maschi), poca energia nelle

braccia e nelle gambe e grasso distribuito nei fianchi come nelle femmine.

2 www.propeciasideeffects.com

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Il dott. Michael Irwig, ricercatore ed endocrinologo della George Washington University,

ricorda come prima del suo studio sugli effetti collaterali della finasteride eseguita su 71

uomini dall'eta fra 21 e 46 anni, la ricerca ufficiale indicava che gli effetti negativi erano in

gran parte reversibili. Oggi il dott. Irwig ha scoperto che oltre il 90% dei consumatori

stavano soffrendo di basso desiderio sessuale, di disfunzione erettile e di minore

eccitazione, e purtroppo questi effetti collaterali si presentavano in pazienti che di media

avevano smesso di prendere il farmaco da 40 mesi. Un uomo addirittura non ha avuto

miglioramento delle proprie condizioni per ben 11 anni dopo aver preso l'ultima pillola. Il

dott Irwig commenta “E' veramente un'ironia – gli uomini hanno preso finasteride per

bloccare la caduta dei capelli ed in certi casi per migliorare le loro performance di

seduzione, e alla fine si sono ritrovati con autostima e sessualità completamente distrutta.“

In uno studio del 2011 pubblicata sul Journal of Sexual Medicine , il capo ricercatore il dott.

Abdulmaged Traish con i suoi colleghi ha delineato estensivamente il rischio dell'assunzione

della finasteride. La ricerca fatta sugli umani e sugli animali ha permesso di scoprire che gli

effetti della finasteride non sono solamente limitati ai tessuti target, ma possono anche

ridurre la DHT (diidrotestosterone) in molti tessuti, dove potrebbero non solo influenzare i

percorsi delle segnalazioni nervose del pene, bensì influenzare anche il rapporto

maschile/femminile dei livelli ormonali circolanti nel nostro corpo.

Uno studio del dott. Traish, ricercatore nel Dipartimento di Biochimica e Urologia

all'Università di Boston, ha scoperto negli uomini che prendevano 1 milligrammo di

finasteride al giorno avevano un livello significativamente più alto di estradiolo – ormone

predominante nelle donne – rispetto agli uomini che prendevano il placebo. Nell'uomo la

quantità di estrogeni è secreta dai testicoli, ma è particolarmente modesta, anche se

biologicamente importante. Tuttavia con l'avanzare dell'età, soprattutto in caso di ridotta

attività fisica ed obesità, un naturale declino nella produzione di testosterone si associa ad

un aumento della sua conversione in estrogeni. Tale fenomeno è legato ad effetti collaterali

spiacevoli come ginecomastia, diminuzione del desiderio sessuale, problemi di erezione e

diminuzione della fertilità.

Ma non è finita: un'altra preoccupante evidenza dimostra che la finasteride può entrare nel

cervello umano ed interrompere importanti reazioni chimiche al suo interno; una volta

raggiunto il cervello, la finasteride agisce sulla produzione di vari ormoni e non solo sulla

DHT. Il dott. Traish crede che in particolare pericolo siano i neurosteroidi, sostanze

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chimiche del cervello che giocano un ruolo nella riduzione dell'ansia, nel miglioramento

della memoria, nella ricrescita delle cellule cerebrali e nel sonno.

Sempre nella pubblicazione del Journal of Sexual Medicine, il dott. Traish menziona due

studi che dimostrano dei probabili legami fra la finasteride e la depressione. Nel 2010 dei

ricercatori tedeschi hanno trovato che il farmaco inibiva la crescita di nuovi neuroni

nell'ippocampo del cervello; questo tipo di problema neurologico è stato anche

diagnosticato nelle persone affette da depressione clinica. Alla fine il dott. Traish conclude

che questi danni potrebbero essere irreversibili, anche dopo aver terminato l'assunzione

della finasteride, ma qui intervengo e aggiungo che questa ipotesi è secondo me errata.

Se il nostro sistema ormonale risulta squilibrato a causa di farmaci, tossine o di

alimentazione errata, basta modificare l'alimentazione, togliendo le sostanze che attivano

lo squilibrio ormonale e permettere al corpo di disintossicarsi, per poi ripristinare un

corretto rapporto tra ormoni maschili/femminili con due tipi di attività fisica che vedremo

successivamente.

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L'Ormone diabolico: il DHT

ell'apertura di questo libro abbiamo visto che ci sono circa 19 milioni gli italiani

colpiti da alopecia androgenetica, ma non abbiamo approfondito cosa sia

questa cosa. Vediamola ora. “Andro ” sta per “maschile”, in quanto gli ormoni

predominantemente maschili (o, appunto, androgeni) sono fortemente implicati in questo

fenomeno. Infine “genetica” sta ad indicare una predisposizione familiare ereditaria, che è

un fattore decisivo nell’insorgenza della calvizie precoce.

NGli androgeni sono ormoni steroidei, che includono anche il fatidico diidrotestosterone

(DHT). Gli androgeni vengono prodotti dalle gonadi, in particolare dal testicolo nell’uomo e

solo in piccola parte dall’ovaio nella donna e dalla ghiandola surrenale, sia nell’uomo che

nella donna. Visto che il testosterone verrà trattato successivamente, aggiungo solo che

anche nella donna è presente il testosterone, ma in quantità più ridotte.

Il problema della caduta dei capelli nasce quando gli androgeni perdono l'equilibrio e

creano una reazione a catena di effetti collaterali nel corpo. I nostri follicoli piliferi nel cuoio

capelluto sono estremamente sensibili a qualsiasi scombussolamento ormonale grazie a dei

recettori ormonali inseriti nel tessuto attorno al follicolo. Gli squilibri ormonali incidono

sulla naturale maturazione dei tre cicli di crescita dei capelli e provocano una prematura

perdita; possiamo paragonarla all'inquinamento prodotto dall'uomo a danno della natura,

che col progredire degli anni perde sempre più la propria purezza, varietà ed equilibrio.

Per comprendere a fondo le cause fisiche più incisive della caduta dei nostri capelli,

dobbiamo scoprire il ruolo degli enzimi. Un enzima è una proteina formata da una catena

di aminoacidi, che termina con una vitamina o con un oligoelemento, ed è specializzato

nella catalisi ovvero nel favorire una particolare reazione chimica del metabolismo.

Quando gli enzimi interagiscono con gli ormoni si attiva una serie di reazioni chimiche, e

fra tutti gli enzimi, quello con l'effetto più importante per la nostra comprensione è il 5 alfa

reduttasi.

Questo enzima è particolarmente attivo nel metabolismo degli androgeni nella fase anagen

(1°ciclo = crescita di nuovi capelli) ed assieme ad altri enzimi partecipanti al metabolismo

degli androgeni e degli estrogeni, viene riprodotto negli organi sessuali e nella pelle. La

brutta notizia per noi è che la 5 alfa reduttasi è soprattutto prodotta nelle ghiandole

sebacee della nostra pelle, ma ancora di più nel nostro cuoio capelluto.

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Tutti questi enzimi lavorano assieme con lo scopo comune di mantenere un equilibrio

ormonale nel corpo, nonostante ogni enzima abbia un compito diverso. Il ruolo primario

dell'enzima 5 alfa reduttasi è di convertire il testosterone in una versione fino a dieci volte

più potente, che si chiama diidrotestosterone (DHT). Esistono anche enzimi con funzioni

opposte come l'aromatase che converte il testosterone in estradiolo (estrogeno essenziale

sia per l'uomo che per la donna) e altri enzimi che metabolizzano l'eccesso del DHT, affinché

il fegato possa poi eliminarlo dal corpo.

Nei casi di alopecia androgenetica, sia negli uomini che nelle donne, c'è un eccesso

dell'enzima 5 alfa reduttasi che converte troppo testosterone in DHT. Uno dei più caratteristici

e frustranti effetti collaterali è quando iniziano a crescere peli dappertutto sul corpo, tranne

che sulla testa. Se notate attentamente, gli uomini con una folta chioma sopra i 50 anni

portano spesso un petto quasi senza peli, mentre i calvi hanno spesso il corpo peloso come

uno scimpanzè. Per fortuna non si tratta di un'involuzione e non stiamo regredendo verso la

scimmia, ma è solo colpa del troppo DHT! Tuttavia, la buona notizia è che la predisposizione

genetica/famigliare alla calvizie è dovuta soprattutto ad una sovraproduzione della DHT e

non ad una carenza di crescita di nuovi capelli: se riusciamo ad intervenire il più presto

possibile a ridurre la conversione del testosterone in DHT, avremo sicuramente una concreta

possibilità di evitare un “dramma“ che sembrava finora inevitabile.

Ovviamente la DHT non è un amico da eliminare o uccidere, perché apporta anche

importanti benefici come lo sviluppo dei muscoli, stimola un corportamento aggressivo

(quando serve) e negli uomini produce peli sul corpo e una voce dai toni più bassi e

mascolini. Essendo la DHT una versione ottimizzata e potenziata del testosterone, ne

occorre veramente poco per svolgere le sue funzioni benefiche, ed un eventuale disavanzo

dovrebbe essere velocemente metabolizzato ed eliminato dal corpo, cosa che regolarmente

succede in caso di un normale equilibrio ormonale ed enzimatico. La parte più complessa

del problema è che quando c'è una troppa elevata conversione in DHT, il corpo crede che

non ci sia sufficiente quantità di testosterone e quindi ne produce ancora di più, ma

purtroppo questo surplus di testosterone viene nuovamente convertito dalla 5 alfa reduttasi

in DHT in quantità sempre più grandi.

E se ci chiediamo come mai fino ai 20 anni circa non si perdono i capelli, e poi per molti

inizia il calvario? Perché finché il corpo è in fase di sviluppo esso consuma tutta la

produzione ormonale: il metabolismo tende ad essere accelerato, l'intestino riesce ancora a

svolgere le sue funzioni, il fegato non è ancora troppo intossicato e riempito di calcoli,

quindi siamo capaci di metabolizzare l'eccesso del DHT, l'equilibrio ormonale ancora resiste

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allo stress, all'inquinamento ambientale e spesso all'alimentazione poco adatta.

Dopo i 20 anni il corpo sempre necessita di testosterone, ma visto che la fase di sviluppo e

di crescita è finita, inizia ad attivare il programma genetico dell'invecchiamento ed aumenta

la produzione di DHT. Lo stress aumenta con l'entrata nel mondo del lavoro, con l'aumento

di responsabilità, con la diminuzione dell'attività fisica, e via dicendo il metabolismo inizia a

rallentare, il corpo non riesce più ad eliminare le tossine come una volta, l'accumulo di

emozioni represse si fa sentire ed inevitabilmente, piano piano, se non si fa nulla, si va

verso il declino.

Col passare degli anni la produzione della DHT aumenta ed il corpo, non riuscendo ad

eliminarla, deve metterla da qualche parte. Gli uomini possono stoccare una certa quantità

di DHT sulla ghiandola prostatica, uno dei motivi principali per cui si manifesta un

ingrossamento della prostata e, in casi gravi, anche il cancro alla prostata. La maggior

parte di quantità di DHT viene immagazzinata, sia negli uomini che nelle donne, lì dove è

stata prodotta all'inizio e dove crea meno danni al corpo: nella pelle. Il cuoio capelluto è

purtroppo il target preferenziale per lo stoccaggio della DHT.

Precedentemente abbiamo detto che il cuoio capelluto è ricco di recettori di ormoni

androgeni e che gran parte della 5 alfa reduttasi viene prodotta nelle ghiandole sebacee,

che si trovano proprio accanto ai recetteri ormonali. Appena il testosterone arriva nelle

vicinanze del follicolo attraverso il sangue e si mescola con l'enzima nella ghiandola

sebacea, il DHT viene formato. L'aspetto forse più curioso è stato nello scoprire che chi

perde capelli per un'abbondanza di DHT è perché i follicoli piliferi ne sono allergici e

cominciano lentamente a gonfiarsi (come se fossero punti da una zanzara), portando la

pelle ad uno stato di infiammazione, la condizione più anti capelli che ci sia. Un follicolo

gonfio ed infiammato preme e limita lo spazio per la crescita del nuovo capello in fase

anagen, che viene pure soffocato dall'eccessivo sebo e da batteri.

Il continuo gonfiore inizia anche ad ostacolare il flusso sanguigno verso il follicolo, che così

non può nè nutrirsi, nè ricevere aiuto ad esempio dall'enzima aromatase o da altre

sostanze anti DHT che potrebbero eliminare o guarire la situazione. L'incessante attacco del

DHT e la drastica riduzione di afflusso sanguigno indeboliscono sempre di più il follicolo

pilifero, che col tempo inizia a produrre capelli sempre più sottili, deboli e di breve vita. La

fase anagen diventerà sempre più corta, mentre la fase di riposo (telogen) rimarrà più

lunga, manifestando così i primi segni di calvizie. Infine i capelli diventeranno sempre più

simili ai peli di una pesca, e se non interveniamo in tempo, rischiamo di far morire il

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follicolo e di dare spazio ad un cuoio capelluto lucido e levigato come una palla da

biliardo. A questo punto diventa molto difficile, se non addirittura impossibile, resuscitare

un follicolo morto, e al momento la tecnologia tricologica può solo sperare di risolvere il

problema con le cellule staminali. Alla fine del libro condivido un ipotesi azzardata in via

del tutto sperimentale con l'attivazione naturale delle cellule staminali, per provare un

ultimo tentativo di ricrescita anche in questi casi.

Immagine di www.hairlossfromsteroids.com

Come si può abbassare la produzione di DHT, eliminare i suoi effetti devastanti sul follicolo e

stimolare una graduale e costante ricrescita dei capelli?

Il primo e sicuramente il più importante passo è assumere un inibitore naturale della DHT

che si chiama HLCC Scripts Complete. Questo integratore contiene solo ingredienti naturali

di cui ben otto sono inibitori naturali della DHT; l'inibitore primario è il Saw Palmetto

standardizzato con 500mg + altri 190mg di altri inibitori naturali. Questo è l'unico inibitore

naturale del DHT al mondo che contiene il 5% di steroli attivi fra cui il beta sitosterolo,

campesterolo ed il sitostanolo.

Il Saw Palmetto è il miglior sostituto della Finasteride, ma come mai la Finasteride crea

effetti collaterali in alcuni individui ed in altri no?

Forse la risposta non è nella Finasteride, altrimenti come possiamo spiegarci il fatto che a

molte persone non crea effetti collaterali, ed a diverse altre sì? Secondo me si trova nello

squilibrio più o meno grave dei neurotrasmettitori e/o delle surrenali (stanchezza surrenale).

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Nonostante la stanchezza surrenale verrà maggiormente discussa nel capitolo „Lo Stress e

lo Stress Cronico“, intanto possiamo dire che si tratta della „malattia“ più sotto diagnostica

al mondo, e che colpisce circa l'80% della popolazione, proprio perché è legata allo stress.

Credo che la risposta più tipica di un medico, di un naturopata o di un qualsiasi terapeuta,

sia „la causa è troppo stress“, ma raramente spiegano esattamente cosa succede nel corpo

e come trattarla efficacemente. Se il riposo, l'esercizio fisico e l'alimentazione sana fossero

la risposta definitiva, allora come mai ci sono talmente tanti casi irrisolti e spesso nemmeno

riconosciuti?

Le ghiandole surrenali si trovano sopra i reni, e se vengono iperstimolate da troppo tempo

dallo stress (incluso lo stress psicologico, fattore decisivo), vanno in burn-out, ovvero si

„bruciano“, e non producono più le sostanze necessarie per l'equilibrio omeostatico

ormonale generale, perché troppo occupate dallo stress che viene purtroppo percepito

come un nemico da combattere. Essendo così obbligate a produrre continuamente

cortisolo, che soprime o altera le funzioni tiroidee, e se lo stress viene cronico, dopo un

certo periodo di tempo, le ghiandole surrenali non riescono a produrre sufficienti quantità

di cortisolo, creando nuovamente un'altra alterazione ormonale nel corpo. Questo

squilibrio contribuisce alla nascita dell'ipotiroidismo e all'ipertiroidismo, entrambi stati che

incoraggiano il processo di conversione dal testosterone al DHT, e così accelera la calvizie

sia negli uomini che nelle donne.

Questo squilibrio fa sì, che quando assumiamo un prodotto come la Finasteride le

ghiandole surrenali perdono la capacità di collocare o di elaborare correttamente le

sostanze ingerite (per motivi ancora non del tutto conosciuti dalla scienza), ed abbiamo un

peggioramento del problema, invece di un miglioramento. Come possiamo leggere da un

articolo in inglese del dott. Lam, uno dei massimi esperti sulla stanchezza surrenale (SS),

queste reazioni paradossali possono avvenire anche con molte altre sostanze, anche con

una semplice valeriana, che invece di rilassarci, ci crea ansia!

In breve, se soffriamo di una stanchezza surrenale grave (esistono anche quelle lievi e

moderate), c'è il rischio di subire una reazione paradossale con la Finasteride, ma appena

si guarisce, forse si potrebbe assumerla, anche se personalmente opterei sempre per il Saw

Palmetto. È anche possibile avere reazioni paradossali con una SS moderata, che ha un

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minor numero di sintomi complessivi rispetto a quella grave, ma che potrebbero essere

molto pronunciati. La Fitoplus ha già dei prodotti molto efficaci per trattare la stanchezza

surrenale, ma andrebbero presi solo per i casi accertati di questo sintomo. Un'altra malattia

che potrebbe causare reazioni paradossali non solo con il Saw Palmetto, ma con altre erbe

(soprattutto quelle che contengono iodio o che modificano lo stato ormonale), è la Tiroidite

di Hashimoto, che viene a volte accompagnata proprio dalla stanchezza surrenale.

Per concludere e definire la differenza fra la Finasteride ed il Saw Palmetto: la Finasteride

inibisce l'enzima che converte il testosterone al DHT e agirà in ogni parte del corpo con la

stessa efficacia, rischiando così di creare effetti collaterali.

Il Saw Palmetto normalmente previene solo l'eccessiva conversione del DHT oabbasserà i

livelli di DHT solo se devono essere allineati con il resto degli ormoni androgeni. Come

ogni sostanza in generale che si assume, seppur naturale, è sempre prudente prenderlo

assieme ad un integratore di tipo multi (di questo parleremo in seguito).

Un altro fatto che dovrebbe farci riflettere è come mai gli adolescenti hanno quasi sempre

alti, se non altissimi, livelli di DHT nel sangue, e non perdono capelli o non li si ingrandisce

la prostata? Secondo me perché molto dipende dal corretto rapporti fra neurotrasmettitori

ed ormoni, ma di questo parlo in maniera più approfondita nell'ebook „Il Programma

Forza Sessuale“ perché la condizione neuro-ormonale influisce profondamente le nostre

prestazioni sessuali e la nostra psiche - ansia, panico, fobie sociali, insonnia, tutte a livello

cronico. (Nell'ebook che state leggendo offro soluzioni per problemi lievi di erezione,

eiaculazione precoce, ansia e insonnia)

Il nostro programma “Forza Capelli”, che verrà spiegato in modo dettagliato nel libro,

prevede:

• un pacchetto di prodotti naturali e mirati per bloccare la DHT.

• un'alimentazione ed un integrazione alimentare specifica per guarire ed

rienergetizzare il sistema immunitario, l'intestino, fegato e reni;

• un'alimentazione che sostiene la produzione di ormoni pro capelli;

• una pratica quotidiana del Fitness Capelli;

• un sistema per migliorare il sonno grazie al trattamento della stanchezza surrenale;

• un lavoro interiore (mente/emozioni) per ridurre lo stress e per eliminare la causa

psichica ed animica;

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• una pulizia degli organi interni con metodi naturali;

• una disintossicazione dai metalli pesanti;

• attività fisica/esercizi mirati per una salute radiante;

• rimedi naturali anti DHT da applicare sul cuoio capelluto;

• integratori particolari che promuovono la salute secondo la Medicina Tradizionale

Cinese.

Il motivo per cui il nostro programma “Forza Capelli” è così completo risiede proprio nel cercare di rispondere alle molteplici cause dell'alopecia androgenetica, e soprattutto ridurre la produzione e l'effetto negativo dell'ormone DHT in modo equilibrato e naturale. Molti programmi di anticaduta capelli si focalizzano primariamente sul bloccare la 5 alfa reduttasi, che a mio avviso può essere addirittura pericoloso per la nostra salute in quanto non prendono in considerazione altri fattori come la stanchezza surrenale.

Come scopriremo successivamente nel capitolo sugli ormoni anti e pro capelli, tutto il nostro benessere a livello fisico si basa su un delicato equilibrio ormonale, che dipende soprattutto dallo stato dell'intestino e dal sistema immunitario, ed attaccare un solo ormone senza prendere in considerazione la sua interazione con tutto il sistema ormonale, può produrre grossi scompensi e problemi alla salute, come abbiamo già visto insieme nel capitolo sulla finasteride. La medicina moderna non è ancora in grado di trattare solamente un enzima o un ormone senza avere un effetto su tutti gli altri (e dubito che mai ci riuscirà perché è contro natura).

Se invece ci focalizziamo sul ripristino del normale flusso sanguigno nel cuoio capelluto, sul naturale equilibrio batterico intestinale, ormonale ed enzimatico partendo da una visione olistica, dove teniamo in considerazione il corpo, la mente, le emozioni, lo spirito e l'ambiente circostante, potremo aiutare il corpo a guarirsi da solo con i passi e modalità che solamente lui conosce specificamente per ognuno di noi. Man mano che il corpo riuscirà a nutrire il follicolo con maggiore sangue ricco di nutrienti, e a ridurre l'afflusso di DHT e l'infiammazione, il follicolo diventerà più forte e più spesso con ogni nuovo ciclo di crescita anagen. Grazie poi alla corretta alimentazione ed integrazione, all'opporto di strategici nutrienti, ad un programma di massaggi del cuoio capelluto e di esercizio fisico mirato, ecc., il tutto volto anche a mantenere risultati nel tempo, non potremo che avere capelli sempre più folti, robusti e forti.

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Gli Ormoni legati alla Caduta di Capelli

uando il sistema ormonale viene squilibrato, oltre all'ormone DHT, nemico n°1

nella caduta dei capelli, ho scoperto che in generale gli ormoni si possono

dividere in quelli “anti capelli“ (il diidrotestosterone – già trattato – il cortisolo, l'estrogeno, la serotonina, la prolattina, l'adrenalina e l'aldosterone),

fondamentali promotori della calvizie, e quelli “pro capelli“ (la triiodotironina, il pregnenolone, il progesterone, il testosterone e la DHEA), promotori della ricrescita

dei capelli. Introdurrò brevemente ogni ormone spiegando come agiscono, e poi quali

sono gli alimenti che l'attivano esageratamente quelli “anti capelli“ nel corpo, e quali sono

gli alimenti che promuovono invece gli ormoni “pro capelli“.

Oltre agli ormoni, un ruolo centrale è occupato anche dalla tiroide, che non solo agisce

direttamente sui follicoli dei capelli, ma anche su tutti gli ormoni “anti capelli“. Il buon

funzionamento della tiroide è uno dei fattori più importanti per una buona salute, fisica e

mentale anche perché è strettamente legata al funzionamento del metabolismo.

Q

Numerosi malanni sono causati in buona parte dalla tiroide: depressione, infertilità,

problemi della menopausa, difficoltà di concentrazione, aumento o perdita di peso,

emicrania, colesterolo e pressione elevata, estremità fredde, senso di debolezza e

spossatezza, perdita di capelli, gonfiori nella faccia, pallore, costipazione, difficoltà nel

respiro, anemia, dolori muscolari e nelle articolazioni. Chi soffre di ipotiroidismo in genere

presenta una buona parte dei sintomi sopra–indicati.

Il medico americano, il dott. Broda Otto Barnes, che ha dedicato oltre 50 anni del suo

lavoro allo studio della tiroide e all‘approfondimento dei problemi a questa connessi, era

arrivato alla conclusione, esposta nel suo libro “Hypo–Thyroidism. The Unsuspected Illness“

(L‘ipotiroidismo, La Malattia Non Sospettata) che si tratta di uno dei problemi più

sottovalutati ed ignorati nella medicina attuale. Rispetto all‘ipotiroidismo egli parla di una

epidemia sottodiagnosticata di cui, in base alle sue stime soffrirebbe, senza saperlo, il 40%

della popolazione americana. (che secondo me oggi la percentuale è ancora più elevata

visto che il dott. Barnes si è spento nel 1988)

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Un altro effetto disastroso di una tiroide scompensata è la Sindrome Metabolica, che per

riassumere possiamo dire che si tratta di resistenza insulinica, della presenza di trigliceridi

elevati e di alti marcatori infiammatori, che rendono la sindrome una forte promotrice di

perdita di capelli, nonché aumento di peso.3

Al momento della stesura di questo testo (anno 2013), purtroppo in Italia i medici non

sottolineano sufficientemente il legame fra tiroide e sindrome metabolica4, e definiscono

piuttosto la causa della sindrome come sconosciuta, quando p.es. alcuni ricercatori

dell'Olanda hanno scoperto che addirittura piccolissime modifiche della funzione tiroidea

aumentano il rischio della sindrome metabolica. Uno studio pubblicato nel febbraio del 2007

sul Journal of Clinical Endocrinology and Metabolism ha trovato una connessione tra la

funzione tiroidea e la sindrome metabolica anche in persone che avevano livelli normali di

tireotropina (TSH), un ormone secreto nell'ipofisi che controlla l'attività secretiva degli ormoni

della ghiandola tiroidea. In verità, la causa fisica predominante della sindrome metabolica

non è nemmeno nella disfunzione tiroidea, ma in un intestino cronicamente infiammato.

In Italia, la sindrome metabolica interessa circa il 25% degli uomini e addirittura il 27%

delle donne. Sono dei numeri altissimi, che equivalgono a circa 14 milioni di individui, e

che oggi sono sicuramente superiori essendo questo un dato del 2002, ma torniamo ora ai

nostri capelli.

La capacità della tiroide di opporsi agli ormoni anti capelli e di sintetizzare ormoni pro

capelli rende questa piccola ghiandola un centro importante per la cura della caduta dei

capelli. La tiroide rilascia nel sangue prevalentemente due potenti ormoni tiroidei: la

tiroxina (T4) e la metabolicamente più attiva tri–iodotironina (T3). La lettera T rappresenta

l'ormone Tiroideo, mentre il numero rappresenta il numero di molecole di iodio legate

all'ormone. La ghiandola tiroidea usa lo iodio che prende dai cibi che mangiamo per

creare questi ormoni, e ne assorbe circa il 30% attraverso la circolazione sanguigna.

Secondo il nutrizionista dott. Raymond Peat la maggior parte della T3 viene prodotta al di

fuori della tiroide (primariamente nel fegato e un po' meno nell'intestino) grazie ad una

conversione enzimatica del T4. Se la T3 è convertita con successo dalla T4, viene

combinata con il colesterolo e con la vitamina A per formare il pregnenolone, che è un

precursore di molti ormoni, i più importanti sono il progesterone, il cortisone, il cortisolo,

l'aldosterone, il testosterone e il DHEA.

3 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21224180

4 http://jcem.endojournals.org/content/92/2/491.abstract

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Chi era attento, forse avrà notato che il pregnenolone può formare sia ormoni anti capelli

sia quelli pro capelli. Il problema nasce quando la conversione dalla T4 in T3 inizia a

scricchiolare. Il pregnenolone non riesce a produrre ormoni protettivi pro capelli, e anzi,

inizia ad aumentare la quantità di serotonina, cortisolo, prolattina e aldosterone. Non è

difficile immaginare come questa cascata di ormoni anti capelli riesca ad influenzare ogni

sistema corporeo; il fegato ha meno energia per disintossicare l'estrogeno e l'endotossina

(una composizione lipidica tossica), la digestione è compromessa creando infiammazione e

crescita smisurata di batteri patogeni, ed il corpo deve sprecare sostanze benefiche che

devono compensare la ridotta capacità di produrre energia. Tutti questi eventi, e altri

ancora che andremo piano piano a sviscerare insieme, offrono al corpo una serie

incalcolabile di motivi per perdere capelli.

Anche i livelli della tiroxina (T4) sono importanti perché controllano come il nostro corpo

usa il cibo che mangiamo, e se la quantità di T4 è troppo elevata, il risultato può essere

una perdita di capelli; mentre se la tiroide ne produce troppo poco, i nostri capelli non

riescono a ricevere sufficiente nutrimento dal cibo. A livello nutrizionale, lo iodio è

essenziale per la produzione di ormoni tiroidali, e quindi chi ha problemi tiroidei dovrebbe

integrarlo nell'alimentazione, ma prima occorre capire come la tiroide influenza la vita dei

nostri follicoli e poi come assumere correttamente lo iodio senza avere effetti collaterali

tipici in chi già soffre di un disturbo tiroideo (spesso senza esserne cosciente).

Gli ormoni tiroidei hanno il ruolo fondamentale di mantenere inalterate le funzioni cutanee

del cuoio capelluto come p.es. il consumo di ossigeno, la sintesi proteica, la crescita dei

capelli e la secrezione sebacea, tutti fattori importanti per il ciclo vitale del capello.

Le disfunzioni della tiroide sono di due tipi: l’ipotiroidismo, cioè quando la tiroide rilascia

poca T4 (tiroxina) e T3 (triiodotironina) nel sangue, rallentando il tasso metabolico sotto la

norma. Di conseguenza avviene una vasocostrizione e una riduzione della secrezione

sudoripara e sebacea creano una cute fredda, secca e pallida con lieve disquamazione. I

capelli diventano opachi, secchi, fragili e purtroppo rivelano una massiccia diminuzione del

volume. Nell'ipotiroidismo la caduta dei capelli è dovuta a un precoce arresto di crescita

del pelo nella fase anagen, alla quale si può porre rimedio con un'alimentazione libera di

glutine, soia, e a volte anche da latticini e zucchero, ma soprattutto da un'integrazione di

selenio (quasi obbligatorio – parleremo a breve del selenio) e da caso a caso, anche di

magnesio, zinco e rame.

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Nell’ipertiroidismo invece vi è una produzione eccessiva di T4 e T3, stimolando parecchio il

metabolismo, e il cuoio capelluto diventa umido, caldo e arrossato, dovuto alla

vasodilatazione periferica e all’aumento del flusso sanguigno. Anche in questo caso il

selenio potrebbe essere di aiuto – vediamo come e perché.

Il selenio è un elemento fondmentale per la nostra tiroide e purtroppo è difficile da

assumere in quantità sufficienti tramite l'alimentazione. Nel corpo viene sintetizzata in

selenoenzimi (o selenoproteine) e uno di queste selenoproteine, la iodotironina deiodinasi,

è responsabile per le funzioni metaboliche e per la conversione dal T4 in T3. Al momento

la scienza conosce addirittura 11 tipi di seleno proteine coinvolte con la tiroide e con la

produzione ormonale tiroidea, ed è per questo motivo che nella tiroide si trova la più alta

concentrazione di selenio nel corpo.

Il selenio è talmente importante per la tiroide, che in caso di una carenza, il corpo utilizzerà

qualsiasi riserva a disposizione, causando noti disturbi come la difficoltà a concentrarsi, la

senilità, problemi di memoria ed un generale affaticamento dei neurotrasmettitori, che

come avevo menzionato poco prima, possono poi condizionare pesantamente anche la

nostra sessualità, l'autostima e lo stato psicoemotivo.

Quando abbiamo invece una carenza di iodio, nel corpo avviene lo stesso tentativo di

compensazione, „rubando“ iodio dappertutto nei tessuti, peggiorando ovviamente il

problema.

Recenti studi hanno dimostrato che l'integrazione con il selenio può ridurre i livelli sierici del

T4, del T4 libero, e della T3 inversa. L'aspetto importante da capire, è che la tiroide

produce perossido di idrogeno durante la produzione del T4. Se la tiroide produce una

quantità giusta di perossido di idrogeno, le funzioni non subiranno conseguenze negative,

mentre se ne produce troppa, la quantità di T4 sarà troppa elevata e la disponibilità del T3

sarà troppa bassa. Il selenio ha il compito di regolare l'eccesso di perossido di idrogeno.

Per i motivi appena discussi sarebbe importante in tutti i casi di perdita di capelli, di obesità

e di tiroidite, soprattutto nel nostro caso che siamo i figli del disastro nucleare Chernobyl e

ora anche di Fukushima (le radiazioni incidono molto negativamente proprio sulla tiroide),

fare un controllo dei livelli di selenio, iodio, zinco, magnesio e rame, tutte sostanze connesso

con le funzioni ottimali della tiroide.

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Ottime fonti alimentari di selenio sono le noci brasiliane (bastano 2 al giorno), funchi di

crimini, merluzzo, gamberi, tonno, salmone, capesante, pollo, uova, funghi shiitake,

agnello e tacchino, ma spesso a causa degli allevamenti intensivi, sia la terra che gli

animali possono rivelare uno stato di salute precario, e quindi in alcuni casi sarebbe meglio

assumere un integratore di selenio.

La maggioranza degli esperti suggerisce di assumere 200 mcg di selenio al giorno e di non

superare i 400 mcg al giorno. Un marchio che suggerisco è quello di Pure Encapsulations

perché non contiene additivi, nè riempitivi sintetici.

Per l'integrazione dello iodio consiglio invece lo Iodio Nascente, un termine scientifico dove

la molcola di iodio ha un legame diatomico „spaccato“ con una grande quantità di energia

elettromagnetica. Questo stato atomico, assieme alla carica elettromagnetica, viene

trattenuta dall'atomo finché non viene diliuta nell'acqua e consumata. Una volta diliuto e

dentro il nostro corpo, questo atomo viene immediatamente assorbito ed utilizzato dal

corpo. La carica dell'atomo perde la sua energia nell'arco di 2 o 3 ore, e durante questo

periodo il corpo riconosce questo atomo come lo stesso iodio nascente che esso produce

nella tiroide per produrre gli ormoni T3 e T4. Questo iodio è in assoluto il più efficace sul

mercato, e sembra anche avere la capacità di bloccare l'accumulo del fluoro e del cluoro

nel corpo. Consiglio questa marca di Iodio Nascente.

Prima di passare alla descrizione di ogni principale ormone potenzialmente connesso alla

perdita di capelli, vorrei ancora approfondire la resistenza insulinica e menzionare le

ghiandole paratiroidee, che sono piccole ghiandole del nostro sistema endocrino

localizzate nel collo dietro la tiroide, ma che a parte la vicinanza fisica, non hanno nulla in

comune con la tiroide. Queste ghiandole controllano il calcio nel nostro corpo, ovvero

controllano quanto calcio abbiamo nelle ossa e quanto ne abbiamo nel sangue.

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Immagina presa dal sito www.my–personaltrainer.it

In totale abbiamo quattro ghiandole paratiroidee (in casi rari fino a sei) e normalmente

sono grandi quanto un chicco di riso o al massimo come un pisello. L'unico scopo delle

ghiandole è di regolare i livelli di calcio nel nostro sangue affinché il sistema nervoso e

muscolare funzionino correttamente. Esse misurano la quantità di calcio nel sangue ogni

minuto del giorno, e se i livelli di calcio si abbassano, le ghiandole paratiroidee secernono

l'ormone paratiroideo o paratormone (PTH), che si dirige verso le ossa e preleva del calcio

e lo trasferisce nel sangue. Quando il livello di calcio si ripristina, le ghiandole non

formano più l'ormone PTH.

Un importante squilibrio delle ghiandole paratiroidee, che possono influire indirettamente

sulla perdita di capelli, è nel caso di una loro iperattività cronica in cui producono troppo

paratormone, che di conseguenza causa una troppo alta presenza di calcio nel sangue.

Questa malattia si chiama iperparatiroidismo in cui uno o due ghiandole paratiroidee

diventano dei tumori solitamente benigni, che possono ingrandirsi fino alla misura di una

noce. Questo squilibrio può comportare conseguenze non solo alle nostre ossa

(osteoporosi) e al nostro sistema circolatorio (calcificazione arteriosa), ma soprattutto uno

squilibrio con altri minerali e vitamine nel corpo che sono legati al nostro metabolismo e

alla nostra sana crescita di capelli.

Nonostante l'iperparatiroidismo sia più presente nelle donne rispetto agli uomini, e che

statisticamente si manifesta soprattutto dopo i 50/60 anni di età, esistono casi di

adolescenti con ghiandole paratiroidale ingrossate. Per aiutarci a capire se soffriamo di

questa malattia, ecco una lista dei sintomi tradotta dal sito specializzato Parathyroid.com:

• perdita di energia, pigrizia, stanchezza fino a stanchezza cronica;

• non sentirsi mai veramente bene;

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• perdere interesse in ciò che una volta piaceva fare, depressione, sensazione di

invecchiamento;

• difficoltà di concentrazione;

• osteoporosi e osteopenia;

• dolore nelle ossa;

• soffrire d'insonnia, risvegliarsi nel mezzo della notte, voglia di dormire di giorno;

• irritabilità e nervosismo;

• peggioramento della memoria;

• reflusso gastrico, bruciore di stomaco;

• ridotta libido sessuale;

• diradamento dei capelli (soprattutte le donne mature sulla parte frontale)

• calcoli renali;

• pressione alta altalenante;

• malditesta ricorrenti (solitamente i pazienti sotto i 40 anni);

• aritmie, tipicamente aritmie atriali e fibrillazione atriale.

Il 95% delle persone con iperparatiroidismo avrà tre o più di questi sintomi ed avrà

sicuramente alti livelli di calcio. Ovviamente il miglior metodo per togliere qualsiasi dubbio

è fare i seguenti esami: PTH, calcio ionizzato, calcio urinario e 25–OH Vitamina D. Nel

caso di iperparatiroidismo primario, cioè quando le ghiandole paratiroidi nel collo

producono troppo ormone paratiroideo (PTH), sembra che il miglior modo per curarlo al

momento sia con un piccolo intervento chirurgico, mentre l'iperparatiroidismo secondario,

cioè quando le ghiandole paratiroidi nel collo producono un eccesso di ormone

paratiroideo (PTH) perché i livelli di calcio sono troppo bassi, sembra essere guaribile con

metodi naturali. (usare traduttore Google).

Per quanto riguarda invece la resistenza insulinica, già brevemente menzionata con la

Sindrome Metabolica, è importante sapere che l'ormone insulina viene prodotto da cellule

specializzate del pancreas, una voluminosa ghiandola che svolge una duplice funzione:

produrre enzimi digestivi ed ormoni tra cui l'insulina. Il ruolo dell'insulina è quello di

favorire la penetrazione di glucosio (lo zucchero) nelle cellule del muscolo scheletrico,del

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cuore, del tessuto adiposo e delle ghiandole mammarie in allattamento, regola la crescita

cellulare, favorisce la sintesi dei carboidrati, dei grassi, delle proteine e regola infine

l'espressione di numerosi geni.

L'insulino resistenza è l'incapacità dell'insulina di produrre i suoi effetti biologici a livello

cellulare, di tessuto e di organo, e quando il pancreas non produce l'insulina o la produce

in scarse quantità si ha troppo zucchero nel sangue; come conseguenza si può soffrire di

diabete, di sovrappeso, di disturbi al cuore, di invecchiamento delle arterie, di ipertensione

e di sindrome metabolica.

In altre parole, quando mangiamo cibi ad alto indice glicemico (zucchero bianco, farina

bianca, graminacee raffinate) il pancreas rilascia alte quantità di insulina per abbassare i

zuccheri nel sangue (glucosio), causando allo stesso tempo l'aumento dei trigliceridi. Le

riserve adipose nel fegato incrementano, di conseguenza aumentano la richiesta di

insulina, che poi condizionano le cellule adipose e il cervello in tal modo da creare un ciclo

vizioso dove abbiamo una forte voglia di alimenti con forte carica glicemica. (Voglia

incontrollabile di Nutella)

Col passare del tempo, elevati livelli di glucosio provocano alti livelli di cortisolo,

infiammazione e radicali liberi, che sono stati riscontrati in alti livelli nei capelli delle

persone con alopecia androgenetica.

Le persone con resistenza insulinica tendono ad ingrassare e ad essere vittime da voglie di

carboidrati, a volte in modo molto intenso; potrebbero non sentirsi soddisfatte quando

mangiano un pasto senza o con pochi carboidrati, e trovano a volte difficile fermarsi a

mangiarli fino a sentirsi troppo pieni a fine pasto. Spesso avranno alti livelli di colesterolo e

di trigliceridi, e bassi livelli di colesterolo buono (HDL).

Una regola generale è che se il nostro rapporto fra trigliceridi e colesterolo HDL è

maggiore di tre, probabilmente abbiamo una resistenza insulinica. P.es. se i nostri

trigliceridi sono 158 e il nostro HDL è 35, il nostro rapporto trigliceridi/HDL è 158 diviso 35

che equivale a 4.5 e quindi è maggiore di tre.

Nel libro troverete tutta una serie di strategie e di integratori naturali per gestire con

efficacia, assieme al vostro medico o terapeuta di fiducia, tutti gli squilibri descritti finora e

quelli successivi; ovviamente i trattamenti sono generalmente mirati alla cura dei capelli e

non su eventuali malattie, ma troverete utili indicazioni verso la guarigione di molti disturbi,

poichè nel corpo tutto è connesso.

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Il PregnenolonePregnenolone è prodotto nel corpo dal colesterolo e sintetizza tutta una serie di ormoni –

l'estrogeno, il progesterone, il testosterone, la DHEA, l'aldosterone, il cortisolo, ecc. Il

pregnenolone può essere chiamato il padre di tutti gli ormoni.

Ma come mai finora le persone hanno sentito così poco parlare dell'ormone pregnenolone

e dei suoi magnifici e importantissimi benefici? Un motivo che tutti ormai conosciamo è a

causa delle aziende farmaceutiche e dei loro profitti. La ricerca sul pregnenolone negli anni

40 era molto promettente e dimostrava di essere efficace nella riduzione del dolore

artritico, della sindrome premenstruale e dei sintomi menstruali, combatteva lo stress e la

fatica, migliorava la memoria e l'umore. Purtroppo, proprio quando stavano pubblicando le

ricerche nelle riviste mediche, viene annunciata la scoperta del cortisone sintetico.

Il cortisone ha mostrato potenti ed immediati effetti contro l'artrite. Le aziende

farmaceutiche potevano patentare le versione da laboratorio di cortisone e poi guadagnare

un bel profitto. Ovviamente il pregnenolone è una sostanza naturale che non si poteva

patentare, quindi sostanzialmente la ricerca sul pregnenolone è stata abbandonata, e il

lancio del cortisone sintetico raggiunse velocemente le stelle in termine di profitti.

Purtroppo solo in seguito al vasto uso sugli esseri umani, si è riscontrato che il cortisone ha

terribili effetti collaterali come la soppressione del sistema immunitario e l'osteoporosi,

mentre pregnenolone si è sempre dimostrato essere praticamente senza effetti indesiderati

(tranne dei blandi disturbi gastrointestinali).

Questo ormone è molto importante per il benessere del cervello, del sistema nervoso e un

potente stimolatore delle capacità mnemoniche e di apprendimento; è stato utilizzato nella

cura della depressione, stress, per migliorare l’umore e il senso di benessere generale.

Dalle ricerche del Dr. R. Sih della St. Louis School of Medicine si evince che il pregnenolone

viene usato in modo diverso nell'uomo e nella donna; sembra che nell'uomo abbia un

effetto testosteronico, e nelle donne un effetto estrogeno, così come vuole madre natura. Il

pregnenolone riesce a bilanciare tutti gli ormoni nel corpo e ha potenti effetti

antinfiammatori – direi proprio quelli che cerchiamo per ridurre il DHT e per la crescita e la

ricrescita di capelli sani, forti e folti.

Per produrre il pregnenolone abbiamo bisogno di quantità sufficienti di, udite, udite,

colesterolo LDL (il cosìdetto colesterolo cattivo) e di altre sostanze come la vitamina A, gli

enzimi e l'ormone tiroideo. Basta che uno di questi sia in quantità inadeguate, avremo una

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mancanza di pregnenolone, che come conseguenza attiva la produzione delle endozepine,

sostanze ansiogene che stimolano gli attacchi ansia e di panico (emozioni molto anti

capelli). Esistono medici che addirittura somministrano ai pazienti dosi di pregnenolone in

sostituzione di farmaci come lo Xanax o il Valium.

Nonostante verrebbe voglia di assumere un integratore di pregnenolone, lo sconsiglio

perché non è ancora chiaro come gestire la conversione dal pregnenolone in altri ormoni.

È molto più sicuro e conveniente consumare carne, uova, burro e latte crudo tutto

biologico, perchè sono ricchi di colesterolo, e di concentrarsi piuttosto sulla guarigione

dell'intestino e lasciare all'infinita intelligenza del corpo il compito di guarire il resto. Anche

il fegato svolge un ruolo nella produzione del pregnenolone perchè produce colesterolo.

Il TestosteroneIl testosterone è un ormone steroideo appartenente al gruppo degli androgeni (ormoni

prodotti dalle ghiandole surrenali e da quelle sessuali). Sia nei maschi che nelle femmine, il

testosterone è prodotto nelle gonadi e derivano dal colesterolo. In entrambi i sessi il picco

di produzione di testosterone durante l'età adolescenziale aiuta il corpo a maturare,

stimolando la crescita di peli, lo scatto di crescita, e crea una pelle e un cuoio capelluto più

grasso. Nei ragazzi il testosterone abbassa il tono della voce, causa la discesa dei testicoli e

contribuisce allo sviluppo di altre caratteristiche sessuali. Durante l'arco della vita l'uomo

continuerà a produrre testosterone, anche se con il passare degli anni ci sarà un declino

nella produzione, soprattutto dopo i 30 anni del circa 1–2% all'anno.

Il sito My–PersonalTrainer.it aggiunge: “Di tutto il testosterone prodotto dal corpo umano

soltanto una piccola quota circola nel sangue in una forma libera. All'interno del torrente

circolatorio, così come succede per molti altri ormoni, il testosterone si trova legato in gran

parte (c.a. 98% negli uomini, 99% nelle donne) a specifiche proteine plasmatiche (Sex

Hormon Binding Protein 45% e Albumina 53%) che lo inattivano temporaneamente. In base

alle richieste metaboliche una piccola quota di questi legami può rompersi, lasciando il

testosterone libero di migrare nelle cellule e regolare la trascrizione genica.

Nel caso vi sia un eccesso di testosterone libero il corpo ha la capacità di neutralizzarlo

trasformandolo in estradiolo (ormone tipicamente femminile) tramite una reazione di

aromatizzazione che avviene soprattutto a livello del tessuto adiposo e del sistema nervoso

centrale.“

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La carenza del testosterone porta a:

• pallore del viso,

• perdita del tono muscolare,

• rughe precoci attorno agli occhi,

• aumento di peso,

• accumulo di grasso sui fianchi, addome, braccia,

• perdita dei peli delle gambe,

• calo della libido e dell’erezione,

• depressione, incertezza, mancanza di interessi,

• stanchezza durante tutta la giornata,

• sonno agitato,

• riduzione del volume dei testicoli e delle dimensioni del pene (muscolo).

Un calo di testosterone comporta una riduzione di HDL e aumento di LDL, aumento di

estrogeni e malattie cardiovascolari, cancro alla prostata e aumento del peso.

Nel capitolo sulla DHT abbiamo detto che il diidrotestosterone viene prodotto dal

testosterone, quindi si presume che chi ha un'elevata quantità di testosterone perda più

capelli, ma le ricerche dimostrano a sorpresa che chi soffre di alopecia androgenetica ha

livelli di testosterone più basso rispetto a chi ha la chioma. L'aspetto più curioso è che

nonostante i livelli più bassi di testosterone, i soggetti affetti di calvizie non hanno livelli più

bassi di testosterone libero, che è la parte di testosterone che viene trasformato in DHT. Dagli

studi emerge solo un'eccezione alla regola nei casi di maschi molto giovani con i primi

segnali di alopecia grazie all'abbinamento di testosterone alto e bassi livelli del Sex Hormone

Binding Globulin (SHBG – una glicoproteina in grado di legare estradiolo, testosterone e

diidrotestosterone), facilitati dalla resistenza insulinica associata a scatti di crescita.

Se abbiamo livelli bassi di testosterone significa avere uno stato di insulino resistenza e alti

livelli dell'enzima aromatase, e quindi convertiremo gran parte del testosterone in estrogeno

e in DHT, che ci predispongono all'accumulo adiposo, a malattie cardiovascolari, problemi

prostatici e perdita di capelli.

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Un modo naturale per inibire l'aromatase, facilitare la gestione insulinica e ridurre la

produzione di DHT è consumare regolarmente il tè verde, il tè nero, il tè alle ortiche o

l'estratto/succo di melograno.

Uno studio sul consumo esclusivo del tè nero nei topi di laboratorio ha aumentato il

testosterone del 34.4% e ha ridotto la DHT del 72% senza gli effetti collaterali della finasteride.

Come paragone, la finasteride riduce la DHT del 71% e aumenta il testosterone del 10%.

Il DHEAIl DHEA, o deidroepiandrosterone è un ormone prodotto dalla zona corticale del surrene e

molti ricercatori ancora pensano che sia una sostanza prodotta esclusivamente dalle

ghiandole surrenali, quando diversi sperimenti hanno mostrato animali senza ghiandole

surrenali produrlo in quantità normali. Molto DHEA viene formato nel cervello grazie al

pregnenolone, ma è probabilmente prodotto anche in altri organi come nella pelle. Il

cervello contiene una concentrazione molto più alta di DHEA rispetto al sangue. Nella

vecchiaia produciamo il 5% di questo ormone rispetto ai tempi di gioventù. È curioso notare

che quasi la stessa riduzione avviene anche col progesterone e col pregnenolone. Gli altri

ormoni come p.es. il cortisone non diminuiscono così tanto; col passare degli anni ci

troviamo con uno sbilanciamento ormonale notevole, avendo una sempre più grande

dominanza di ormoni dannosi, nel nostro caso si tratta di ormoni”anti capelli“, che

impoveriscono il nostro corpo sempre di più da sostanze vitali importanti per la nostra salute.

Da notare che il DHEA ha dimostrato di sopprimere la interleuchina–6, una citochina

infiammatoria, che spesso aumenta col l'invecchiamento.

Ray Peat spiega:"I giovani producono circa dai 12 ai 15 miligrammi di DHEA al giorno, e

questa somma decresce di circa 2mg ogni decade dopo l'età dei 30 anni. Questo è uno dei

motivi per cui i giovani mangiano di più senza ingrassare, e perché riescono a tollerare

meglio il freddo: il DHEA, come l'ormone tiroideo, incrementa la nostra produzione di calore

e l'abilità a bruciare calorie. All'età di 50 anni, prendere circa 4mg di DHEA al giorno

ripristinerà i livelli di DHEA nel sangue a livelli giovanili. È importante evitare di prendere più

del necessario, perché alcune persone (specialmente se hanno una mancanza di

progesterone, pregnenolone o di ormoni tiroidei) possono convertire l'eccesso in estrogeno o

in testosterone, e grosse quantità di questi ormoni sessuali possono disturbare le funzioni

della ghiandola del timo e il fegato.", quindi forse è più saggio evitare di assumerlo tramite

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integratori e focalizziamoci piuttosto sulla produzione di pregnenolone (attraverso il

consumo di colesterolo), il precursore del DHEA.

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Il Progesterone e l'EstrogenoIl progesterone e l'estrogeno hanno una relazione antagonista: il primo è pro capelli,

mentre il secondo ha tutti gli effetti opposti (negli uomini). Il progesterone è l'ormone più

protettivo che il corpo produce. Normalmente il cervello contiene un'alta concentrazione di

esso, dimostrando la sua funzione di protezione per questo importante organo. Le

ghiandole surrenali usano il progesterone per produrre altri ormoni anti stress, e quando

c'è abbastanza progesterone le ghiandole surrenali non hanno la potenzialità per produrre

il dannoso cortisolo. In una situazione di mancanza di progesterone, il nostro corpo

produce troppo cortisolo, ed eccessivo cortisone causa danni alle cellule cerebrali. In dosi

molto elevate (con lo stile di vita di oggi, è raro avere un progesterone alto) può essere un

antagonista del testosterone.

Il progesterone provoca effetti su ogni tessuto nel corpo incluso l'utero, la cervice e la

vagina nelle donne, il sistema endocrino, le cellule cerebrali, il metabolismo del grasso, le

funzioni degli ormoni tiroidei, l'equilibrio idrico nel corpo, le cellule ossee, la produzione di

energia e la termogenesi, il sistema immunitario, lo sviluppo dell'embrione e del feto. È

talmente importante (soprattutto per le donne) che gli dedicheremo ulteriore attenzione in

un capitolo successivo, dove impararemo come eventualmente bilanciare il proprio sistema

endocrino tramite l'assunzione di un ormone naturale.

Una maggiore quantità di progesterone è necessaria per bilanciare gli xenormoni o gli

xenoestrogeni, prodotti chimici dell'attività degli estrogeni, con i quali siamo giornalmente

esposti tramite cibo, aria ed acqua. Tutti gli xenoestrogeni possono essere considerati

tossici; la maggior parte hanno effetti sugli estrogeni sia nei corpi dei maschi che delle

femmine. Essi sembrano essere estremamente potenti ed attivi; molti non sono

biodegradabili, così si accumulano continuamente nell'ambiente. Lo studio degli estrogeni

facilmente rivela che il fumo, contenente idrocarburi aromatici, è cancerogeno. I prodotti

fenolici e gli idrocarburi di cloro sono significativamente estrogeni, e numerosi erbicidi

estrogeni, pesticidi, e prodotti industriali, persistono nell'ambiente. Gli estrogeni, sia naturali

che xenobiotici, possono avere effetti devastanti nel corpo umano, se non bilanciati dal

progesterone e/o detossificati dal fegato.

Dovremmo vivere virtualmente in una bolla per rifugiarci dall'eccesso di estrogeni a cui

siamo esposti tramite pesticidi, plastica, scarti industriali, fumi combusti delle auto, carne,

saponi, e molte rifiniture che abbiamo all'interno della nostra casa. Gli xenoestrogeni sono

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particolarmente dannosi per le ovaie ed i testicoli durante la fase embrionale. L'esposizione

cronica può essere evidenziata dalla perdita di funzionalità dei follicoli nelle ovaie (ridotta

produzione di progesterone) e dalla ridotta produzione di liquido seminale. Sicuramente

dobbiamo ridurre il contatto con gli xenoestrogeni, perché disturba profondamente

l'equilibrio ormonale ed è molto connesso con la perdita di capelli.

Gli estrogeni possono essere prodotti praticamente in ogni parte del corpo, mentre la

produzione di progesterone è limitata e può essere bloccata da eccessivi estrogeni, ormoni

dello stress, prolattina, carenza di ormoni della tiroide o della vitamina A5. Il progesterone è

principalmente prodotto nelle ovaie e nei testicoli, ma piccole parti sono anche prodotte dal

cervello e dalle ghiandole surrenali. Le ovaie producono progesterone solamente dopo

l'ovulazione. Molte giovani ragazze e donne non hanno ovulazioni, sebbene spesso hanno

mestrui normali, e come risultato il loro corpo non produce abbastanza progesterone.

Per gli estrogeni la storia è differente. Spesso quando p.es. le ovaie vengono asportate, gli

ormoni delle ghiandole surrenali possono essere convertiti in estrogeni dalle cellule grasse. In

generale, più una persona è grassa, più i suoi livelli di estrogeni sono alti. L'eccessiva

produzione di estrogeni può anche risultare da un fegato malato o danneggiato. La

deficienza di vitamine del gruppo B, contribuisce ad una bassa attività del fegato e può anche

causare la dominanza estrogenica (significa avere troppi estrogeni nel corpo). Una semplice

carenza di vitamina A, in se stessa può produrre effetti simili agli effetti degli estrogeni.

Il dott. Raymond Peat , biologo specializzato in fisiologia, spiega:“L'estrogeno blocca il

rilascio dell'ormone dalla ghiandola tiroidea, e il progesterone facilita il suo rilascio. Nel

caso di ipotiroideismo, l'eccesso di estrogeno o la mancanza di progesterone tende a

causare l'ingrossarsi della tiroide. L'estrogeno può attivare le ghiandole surrenali per

produrre cortisolo, portando a vari effetti negativi come l'invecchiamento precoce del

cervello e perdita di tessuto osseo. Il progesterone stimola le ghiandole surrenali e le ovaie a

produrre più progesterone, e visto che il progesterone ci protegge dagli effetti catabolici del

cortisolo, i suoi effetti sono opposti a quelli dell'estrogeno. Il progesterone ha effetti

antinfiammatori e protettivi, similare al cortisolo, solo che non ha effetti negativi.“

La detossicazione del cortisolo si verifica nel fegato attraverso i processi di glucuronazione e

di sulfazione. L’eccessiva produzione dei suddetti ormoni o una loro scarsa detossicazione,

sono tutti fattori in grado di alterare il rapporto fra estrogeno e progesterone. Uno dei passi

necessari per avere o riavere capelli folti e forti è il lavaggio del fegato.

5 http://www.thyroid-info.com/articles/ray-peat.htm

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Elevato estrogeno, in entrambi i sessi, spreca nutrienti, abbassa il livello di zucchero nel

sangue, aumenta gli acidi grassi liberi, deprime la tiroide, aumenta la serotonina, aumenta

la prolattina e deprime il testosterone – tutti fattori che portano ad un alto rischio di perdita

di capelli, di impotenza e depressione. Se poi mangiamo molto muscolo (carne), ricco

dell'amminoacido triptofano, che quando entra nel sangue con la presenza di acidi grassi,

di poca anidride carbonica e con un alto tasso di acido lattico, rischiamo che il triptofano si

trasformi in serotonina. Quando il corpo produce elevati livelli di estrogeno e di serotonina,

come risultato abbiamo anche un'eccessivo rilascio di cortisolo, che è fortemente incisivo

sulla perdita prematura dei capelli.

L'aspetto più importante da tenere a mente è che il progesterone è l'ormone più protettivo e

sicuro fra tutti gli ormoni prodotti dal nostro corpo, che agisce come un naturale inibitore

dell’enzima 5 alfa reduttasi (finasteride naturale senza effetti collaterali!), ma quando siamo

senza di esso, l'attività della 5 alfa reduttasi aumenta, inondandoci di eccessive quantità di

DHT (diidrotestosterone).

La SerotoninaSpesso la serotonina è presentata solo come l'ormone contro la depressione perchè

influenza l'umore, che è vero per chi ne è carente, mentre troppa serotonina crea danni ai

capelli, alla libido e promuove ormoni dello stress e dell'infiammazione.

Sempre il dott. Raymond Peat spiega: “Visto che l'aminoacido triptofano è il precursore della

serotonina, la quantità di triptofano nell'alimentazione può avere effetti importanti sul modo

in cui l'organismo risponde allo stress, su come si sviluppa, adatta e invecchia.

Nel 1965, l'endocrinologo Hans Selye ha dimostrato come un'iniezione di serotonina ha

causato distrofia muscolare nei topi. Successivi studi suggeriscono che la serotonina in

eccesso è coinvolta sia nella distrofia muscolare sia nella degenerazione nervosa. (O'Steen,

1967; Narukami, et al., 1991; Hanna and Peat, 1989.)“

E Peat continua:“La fatica prodotta dal sovrallenamento è probabilmente prodotta dal

triptofano e da un sovraccarico di serotonina, che è stata causata dal catabolismo proteico

e dallo stress. Il catabolismo proteico (quando il corpo riduce le proteine – muscoli – in

zuccheri a scopo energetico, nda) rilascia anche una notevole quantità dell'aminoacido

cisteina, e la cistiena, la metionina e il triptofano sopprimono le funzioni della tiroide

(Carvalho, et al., 2000). Lo stress libera pure gli acidi grassi liberi dallo stoccaggio, e questi

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aumentano l'assorbimento del triptofano nel cervello, aumentando successivamente la

formazione di serotonina.

Il contributo della serotonina alla pressione alta è ben stabilita. Attiva la corteccia surrenale

sia direttamente che attraverso l'attivazione della ghiandola pituitaria. Stimola la produzione

sia di cortisolo che di aldosterone. Attiva anche la secrezione di aldosterone attraverso il

sistema renina angiotensina. L'angiotensina è un importante promotore dell'infiammazione, e

contribuisce alla degenerazione dei vasi sanguigni con l'avanzare dell'età e con lo stress.

Può anche promuovere la produzione di estrogeno.

La serotonina (in eccesso, nda) produce una vasta serie di effetti dannosi: cancro,

infiammazione, fibrosi, danni neurologici, shock, broncocostrizione, e ipertensione, per

esempio.“

La serotonina viene prodotta primariamente dai batteri nella parte bassa dell'intestino.

Quando siamo di fronte ad un intestino infiammato con una digestione debole, ad irritanti

per la parete intestinale, stress eccessivo o ad una ridotta attività tiroidea, i batteri migrano

dall'intestino crasso all'intestino tenue generando maggiori quantità di serotonina del

normale. L'estrogeno e la serotonina inducono sinergicamente il corpo a produrre cortisolo,

aumentando la prolattina (ormone prodotto dall'ipofisi), l'ormone paratiroideo, le

interleuchine (proteine secrete da cellule del sistema immunitario) e l'aldosterone, che sono

tutti elementi distruttivi per i nostri capelli. Inoltre l'estrogeno potenzia la sintesi della

serotonina grazie alla conversione del triptofano in serotonina, invece di trasformare il

triptofano attraverso il fegato nella benefica vitamina B3.

Il modo più sicuro e naturale per regolare gli effetti della serotonina è il riequilibrio della

flora batterica intestinale ed il consumo dell'aminoacido non essenziale chiamato glicina (si

trova nella gelatina), che con la vitamina C rafforza le sue funzioni protettive contro il

cancro, l'infiammazione, la fibrosi, danni neurologici, shock, asma e ipertensione. Come la

serotonina in eccesso riduce le capacità di apprendimento, la glicina l'aumenta, e possiede

anche ottime azioni antitossiche e citoprotettive (sostanza che agisce contro il danno

chimico o biologico alle membrane cellulari).

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L'AdrenalinaL'adrenalina, o epinefrina, è un ormone sintetizzato nella porzione interna (midollare) del

surrene. La sua produzione stimola la frequenza cardiaca, la contrazione dei vasi

sanguigni, la dilatazione delle vie aeree bronchiali, e l'esaltazione della prestazione fisica.

L'adrenalina viene prodotta naturalmente in situazioni di stress elevato o in caso di sforzi

fisici notevoli.

Il dott. Ray Peat spiega la connessione con la tiroide:“Quando le funzioni tiroidee sono

basse, il corpo spesso compensa producendo troppa adrenalina. La produzione giornaliera

dell'adrenalina può essere a volte di 30 o 40 volte più alta nell'ipotiroidismo rispetto alla

normalità. L'adrenalina tende a sostenere lo zucchero nel sangue nonostante l'inefficacia

metabolica dell'ipotiroidismo, e può aiutare a mantenere stabile la temperatura corporea

causando vasocostrizione nella pelle, ma disturba il sonno ed accellera i battiti cardiaci.

Durante la notte i cicli di un'adrenalina crescente possono provocare incubi, veglia,

preoccupazioni e un cardiopalmo.“

Attacchi di ansia attivano la risposta “lotta o fuggi“ causano ondate di adrenalina nel

corpo che successivamente aumentano il battito cardiaco. A lungo termine questo crea

gravi scompensi ormonali, prosciuga vitamine essenziali per la pelle e per i capelli, e

causa insonnia, ostacolando così tutta una serie di processi disintossicanti e rigeneranti,

che avvengono solitamente durante la notte. L'ansia e lo stress causano anche tensione

muscolare cronica, soprattutto nelle spalle, che può ridurre il flusso sanguigno al cuoio

cappelluto.

Possiamo usare tutti i trattamenti possibili contro la caduta dei capelli, anche quelli elencati

in questo stesso libro, ma se soffriamo di ansia, finché non la risolviamo, i nostri capelli

continuano a soffrire e ad essere minacciati.

Una delle funzioni principali dell'adrenalina è di scindere il glicogeno (la riserva di glucosio,

il più semplice dei zuccheri) nel fegato per incrementare i livelli di zucchero nel sangue

affinché possano venir utilizzati come energia. Se manca il glicogeno (come nel caso di

ipotiroidismo), l'adrenalina mobiliterà acidi grassi liberi prelevandoli dagli adipociti (grasso)

nel sangue per scopi energetici. Visto che il glucosio è risparmiato per il cervello e per altri

organi importanti, quando avviene la mobilitazione degli acidi grassi liberi nel sangue,

questa spegne l'utilizzo del glucosio e porta ad una diminuzione dei livelli di ossido di

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carbonio (CO2), ad un'insufficiente dose di energia per il corretto funzionamento della

tiroide, del fegato e di altri organi glucosio dipendenti.

I sintomi legati alla carenza di glucosio sono tremori, palpitazioni, ansietà, sudorazione,

fame e formicolii o intorpidimento della cute (parestesie), confusione, calore, debolezza,

decadimento mentale. I sintomi sono peggiori al mattino, dopo il digiuno notturno, e

migliorano dopo un pasto.

Il CortisoloIl cortisolo è un ormone prodotto dalla ghiandola surrenale. Piccole ondate di cortisolo

svolgono effetti benefici sul sistema immunitario stimolandone le funzioni antiinfettive e

favorendone le azioni antinfiammatorie; migliorano altresì l’umore ed i processi cognitivi

come la capacità di concentrazione e di memorizzare i vissuti specie in situazioni stressanti,

favorendo l’ideazione, la fluidità e la chiarezza di pensiero. Inoltre il cortisolo è un ormone

antinfiammatorio di emergenza per ridurre l'infiammazione e per sopprimere il sistema

immunitario di fronte a reazioni esagerate.

Purtroppo lo stress cronico porta ad alti livelli di cortisolo, che attiva il catabolismo dei muscoli

per creare glucosio dagli aminoacidi nel fegato attraverso un processo chiamato

gluconeogenesi. La gluconeogenesi è fondamentale per garantire un adeguato apporto di

glucosio al cervello, ai globuli rossi e ai muscoli durante l'esercizio fisico intenso, quindi a tutti

gli organi o sistemi fortemente glucosio dipendenti, quali ad esempio il cuore o il cervello.

Come avevamo già detto, elevati livelli di serotonina e di estrogeno portano ad una

produzione incontrollata di cortisolo. Un aumento del cortisolo in circolo si manifesta anche

in caso di digiuno prolungato o abitudini alimentari scorrette. Saltare la prima colazione

e/o mangiare molto in un unico pasto giornaliero, favorisce infatti l'ipercortisolemia.

Il cortisolo è fortemente associato alla prematura perdita di capelli. L'adrenalina e il

cortisolo sono i due ormoni dello "stress" capaci di risolverci un sacco di problemi se secreti

nelle giuste quantità, ma nemici della salute se prodotti in eccesso. In definitiva tutto quello

che provoca stress potrebbe provocare anche la perdita dei capelli, perché l'organismo

reagisce ad uno stimolo esterno in maniera aspecifica. Qualunque sia il fattore stressante i

meccanismi fisiologici di risposta dell'organismo vengono controllati dal sistema nervoso

autonomo e dalle ghiandole surrenali con produzione di adrenalina e cortisolo.

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Per ridurre le quantità eccessive di colesterolo, dobbiamo imparare a gestire lo stress e

disinfiammare l'intestino, ma soprattutto aumentare la vitamina C e tutte le sostanze

(vitamine, minerali, enzimi, amminoacidi, oligoelementi) connesse all'utilizzo corretto e

completo della vitamina C.

La ProlattinaLa prolattina è un ormone prodotto dall'ipofisi (piccola ghiandola situata nella testa),

promosso dall'estrogeno e dalla serotonina ed inibito dal progesterone, che aumenta con il

progredire dello stress e degli anni. Influenza i follicoli dei capelli6 7, quindi la crescita dei

capelli, la libido e l'umore. I livelli di prolattina aumentano negli uomini dopo i 40 anni, e

questo purtroppo stimola la produzione dell'enzima 5 alfa riduttasi, che ovviamente

incrementa conversione di testosterone in DHT. Quando si fanno degli esami come p.es. il

mineralogramma, state attenti ai valori della prolattina! (nel capitolo „Un Aiuto Naturale

per l'Equilibrio Ormonale“ spiego come abbassare i livelli della prolattina)

Un'ipersecrezione di prolattina nell'uomo si correla alla mancanza di desiderio sessuale,

alla ginecomastia (mammelle maschili) e l'impotenza. Una funzione della prolattina è infatti

quella di inibire il testosterone: dopo l'orgasmo salgono i livelli di prolattina in entrambi i

sessi, affinchè si possa ricevere il segnale di stop. Infatti l'ondata di prolattina assicura sia la

sensazione immediata di riduzione del desiderio sessuale, sia un adeguato rilassamento del

pene. Alti livelli di prolattina sono una causa comune di impotenza e di perdita di desiderio

sessuale sia nei maschi che nelle femmine.

La prolattina è anche legata alla manifestazione dell'osteoporosi e causa al corpo la perdita

di calcio, che è strettamente regolamentata dalle ghiandole paratiroidee. Queste

ghiandole, assieme alla tiroide e alla vitamina D, modulano il livello di calcio e di fosforo

nel sangue, incrementando l'ormone paratiroideo (PTH) quando il calcio risulta basso. In

presenza di una riduzione della concentrazione di calcio nel sangue l’ormone aumenta la

mobilizzazione del calcio dall’osso intervenendo sugli osteoblasti (direttamente) e sugli

osteoclasti (indirettamente) per ricevere quantità sufficienti di calcio. L'ormone paratiroideo

degenera il tessuto osseo, aumenta il messaggero anti capelli cioè l'interleuchina–68,

6 https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC1606541/

7 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16507890

8 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17979974

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potenziando di conseguenza il rilascio di altra prolattina.

L'interleuchina–6 regola la fisiologia dell'infiammazione, ed ha un ruolo primario nella

febbre e nelle fase acuta della risposta infiammatoria. Interleuchina–6 (IL–6) è anche di

importanza cruciale nel processo di perdita di densità ossea9. In altre parole, quando siamo

affetti da osteoporosi, rischiamo anche di perdere molti capelli.

A titolo di curiosità vi passo anche una curiosa ricerca pubblicata su corriere.it che rivela

come il carattere estroverso o introverso influisca sulla quantità di interleuchine–6, che

quindi conferma l'enorme importanza e il lavoro necessario sulle emozioni e sullo stress.

L'AldosteroneL'aldosterone è un ormone prodotto dalle ghiandole surrenali con lo scopo di regolarizzare i livelli di sodio, di potassio ed il volume dei liquidi extracellulari, nonché quello di ridurre la perdita del magnesio. Il magnesio aiuta le cellule del corpo ad essere più ricettive agli ormoni prodotti dalla tiroide.

L'aldosterone regola la ritenzione di acqua in tutto il corpo. Quando bassi livelli di aldosterone obbligano i reni ad espellere sale, questo causa un aumento della minzione, eccessiva sudorazione e sete. Quando i reni non riescono a trattenere i livelli necessari di sodio, come conseguenza si presenta la pressione bassa, causando vertigini e capogiri. Il corpo lotterà per mantenere i livelli necessari di sodio e quando non ci riuscirà, potrebbe manifestarsi un forte senso di stanchezza.Come effetto opposto, quando il cortisolo e la serotonina aumentano i livelli di aldosterone provocano edemi, pressione alta, e la perdita di sodio, di calcio, di magnesio e di potassio.

L'aldosterone è associato alla perdita di capelli e promuove l'angiotensina II, una potente sostanza anti capelli legata alle infiammazioni e all'estrogeno. Per fortuna i probiotici sono sempre più riconosciuti come un trattamento efficace anti–aldosterone per l'ipertensione, per la ritenzione idrica, per l'insufficienza cardiaca, l'aritmia, il diabete, insufficienza renale e una grande varietà di problemi infiammatori.

L'aldosterone regola gli elettroliti nel corpo, e sopratutto durante lo stress regola la ritenzione idrica, la pressione sanguigna e le riserve di sodio, magnesio e potassio. Eccessivi livelli di aldosterone sono stati rilevati in casi di calvizie precoce10. Anche l'ipertensione e problemi renali sono due condizioni che rilevano livelli di aldosterone

9 http://www.hairloss-research.org/february1.html

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aumentati , soprattutto gli effetti infiammatori dell'angiotensina II.

Ray Peat definisce sommariamente la relazione tra l'aldosterone e il sodio:

"Una delle cose che capita quando non c'è abbastanza sodio nella dieta è che l'aldosterone viene sintetizzato. L'aldosterone causa una minore perdita di sodio nelle urine e nel sudore, ma ci riesce a scapito di una aumentata perdita di potassio, di magnesio e probabilmente di calcio. La perdita di potassio porta a vasocostrizione, che contribuisce a problemi cardiaci e renali ed alla pressione alta. La perdita di magnesio contribuisce alla vasocostrizione, all'infiammazione e alla perdita di tessuto osseo. La carenza di magnesio è estremamente comune, ma con una piccola aggiunta di sale nella dieta si può conservare il magnesio consumato con il cibo."

Quindi, per fortuna, modulare questo ormone, almeno a livello alimentare, sembra sia abbastanza facile: oltre ai probiotici, basta assumere più sale integrale. Uno studio nel Journal of the American Medical Association del 2011, eseguito su 29.000 individui per la durata di quattro anni, ha pure dimostrato che con 4000–6000 mg di sodio al giorno, poco più di un cucchiaino (quindi ben oltre la raccomandazione giornaliera che si aggira sui 1200–2400 mg), si abbassano i livelli di aldosterone e di angiotensina II. Questo dato può creare confusione, perché ci è sempre stato detto che il troppo sale crea ipertensione, e potrebbe essere anche vero, se consumiamo p.es. 8000 mg di sale raffinato al giorno, ma secondo il responsabile dello studio sopramenzionato, il dott. O'Donnell, bassi consumi di sale (sotto i 3000 mg al giorno) attivano il sistema renina–angiotensiona, che risulta in un restringimento dei vasi sanguigni, ostacolando così il flusso normale del sangue al cuore e dal cuore. In verità, grazie alle ricerche del dott. Matthias Rath, il motivo centrale dell'ipertensione è la mancanza di vitamina C e di altre vitamine e minerali (ne parleremo brevemente più avanti).

Oltre a ridurre l'aldosterone e l'angiotensina II, è stato dimonstrato che il sodio ha effetti

positivi sull'insulina e sul cortisolo, poiché la restrizione del sale aumenta la resistenza

insulinica, mentre l'incremento del sale aumenta l'eliminazione del cortisolo nel sangue.

L'EndotossinaL'endotossina è un composizione tossica, di natura lipidica, che si sviluppa all'interno di

agenti patogeni, soprattutto nei batteri, quindi nell'essere umano soprattutto nell'intestino.

Dopo la morte dei batteri, l'endotossina produce una serie di sintomi negativi, mediati dal

10 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19519833

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rilascio di sostanze con potente azione infiammatoria. Ormai abbiamo appurato che

qualsiasi tipo di infiammazione rappresenta una minaccia per i nostri capelli.

Uno dei casi in cui le endotossine batteriche possono moltiplicarsi è nel caso di costipazione cronica e di ansia, che riducono la circolazione del sangue nell'intestino, aumentando l'esposizione del fegato alle endotossine. Il fegato, avendo la capacità di eliminare il 100% degli estrogeni in eccesso attraverso la sulforazione (azione chimica specifica), non può disintossicare il sangue adeguatamente, lasciando che gli effetti negativi dell'estrogeno diventino dannosi per i capelli, quindi possiamo dire che l'endotossina causa l'aumento della concentrazione dell'estrogeno nel sangue; l'estrogeno poi si accumula ed assieme alla serotonina promuove anche la produzione di prolattina e la caduta dei capelli. Inoltre ricordiamoci che quando si limita il lavoro al fegato, lo si fa anche alla tiroide, che produce oltre due terzi di ormone tiroideo T3.

La digestione corretta nell'intestino è in gran parte dovuta alla corretta e sufficiente

secrezione di succo gastrico ricco di acido cloridrico. Se c'è poco acido cloridrico, il cibo

tenderà a fermentare o a putrefarsi, il che può portare a malnutrizione e all'infiammazione.

La gastrina, un ormone secreto nello stomaco, è importante per la corretta funzionalità

gastrica e per la produzione di acido cloridrico. In stati di ipotiroidismo i livelli di gastrina

solitamente si riducono e quindi anche quelli dell'acido cloridrico. Una funzionalità tiroidea

compromessa può quindi avere avverse reazioni ad una digestione sana; soprattutto in

questi casi, grandi quantità di fibra possono aumentare la presenza di endotossine.

Un modo efficace per ridurre l'assorbimento delle endotossine batteriche è di mangiare

ogni giorno carote crude con olio di cocco secondo il dott. Ray Peat. Le carote hanno un

forte effetto fungicida, che è il motivo per cui durano così a lungo nei frigoriferi, mentre

l'olio di cocco sembra rafforzare l'effetto antisettico del tubero. L'olio di cocco, essendo ricco

di grassi saturi, è un ottimo promotore del buon funzionamento della tiroide e della

produzione del prezioso acido butirrico.

Infine è ancora da tenere presente che le endotossine, sebbene potenzialmente dannose,

non vanno completamente eliminate poiché stimolano positivamente la funzionalità del

sistema immunitario.

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Come Eliminare l'Infiammazione Killer'infiammazione è una risposta di difesa immunitaria all’interno del nostro organismo

di fronte ad un danno nel tessuto. Si caratterizza per un incremento del flusso

sanguigno e dei leucociti (i globuli bianchi) verso il danno e si manifesta con dolore,

febbre e arrossamento. Senza di esso la guarigione non potrebbe avvenire nel corpo, ma

se si accumula in modo cronico, rischiamo di creare il terreno ideale per una moltitudine di

malattie. In effetti l'infiammazione potrebbe rappresentare le fondamenta per quasi

qualunque tipo di disturbo: sicuramente anche dell'infiammazione del cuoio capelluto

(prurito, produzione eccessiva di forfora, brufoli, arrossamenti, dermatiti).

L

È solo dalla medicina più recente che è stato scoperto e definito il

concetto di infiammazione silente, o quella che il New York Times

definì nel 2004 come l'infiammazione killer. Ma cos'è

l'infiammazione silente, e soprattutto, perché viene chiamata anche

killer?

La nascita e il disturbo dell'infiammazione non può essere

spiegata meglio che dal dott. Giovanni Turchetti del sito

www.osteopata.it:

“Il processo infiammatorio è il primo dei meccanismi naturali del nostro organismo a far

fronte ad un evento infettivo, virale o batterico, traumatico, intossicazione da farmaci,

metalli pesanti etc. Esso è di vitale importanza, ed i suoi sintomi principali li conosciamo

tutti, come il rossore, il gonfiore delle zone affette etc.

Indipendentemente dal tipo di causa scatenante, l’infiammazione è il primo mezzo di allerta

che richiama in azione le cellule preposte alla sorveglianza e protezione, messe in moto per

limitare il danno tissutale.

Queste cellule attaccano e distruggono gli agenti invasori, ripuliscono dalle cellule

danneggiate, riparano i tessuti fino a che non viene ripristinato lo stato di salute. Questo

appena descritto è lo stato infiammatorio acuto, comunque positivo per il nostro organismo.

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L’Infiammazione Killer, invece, richiede al sistema di difesa dell’organismo un cronico e

continuo intervento di basso livello infiammatorio, che, nel tempo, porta ad un vero e

proprio esaurimento del sistema immunitario.

Nell’Infiammazione Killer non vi è la corretta progressione biochimica a cascata come

avviene nell’infiammazione fisiologica, bensì ci sono reazioni caotiche che si ostacolano

vicendevolmente.

Perfino i tessuti stessi perdono la loro capacità di riconoscere le loro stesse cellule da quelle

che non lo sono, identificandole come invasori e attaccandole. Se questo processo perdura

nel tempo, può causare grandi danni ad organi, vasi sanguigni e tessuti. Questo non fa altro

che innescare in continuazione la risposta immunitaria, predisponendo così, nel tempo,

anche il terreno per malattie autoimmuni.

Infiammazione Killer e Stress OssidativoUn fattore importante nella formazione dell’Infiammazione Silente Sistemica nei tessuti è

un’alta presenza di Radicali Liberi. Questa condizione di squilibrio è chiamata Stress

Ossidativo. La presenza di Stress Ossidativo nei tessuti miofasciali può facilmente generare

una risposta infiammatoria, ad es. nei muscoli e nelle articolazioni.

La risposta infiammatoria, a sua volta, farà rilasciare nuovi Radicali Liberi nei tessuti coinvolti,

innescando nuovamente il processo infiammatorio, e creando così un circolo vizioso.

Si è riscontrato che una dieta povera di nutrienti, l’inquinamento dell’aria, acqua dal ph

acido, pesticidi, erbicidi etc. sono pieni di Radicali Liberi.

Stress Ossidativo e Infiammazione vanno di pari passo. Questa coppia è implicata in vari

disturbi: cardiaci (aterosclerosi, ipertensione, scompenso cardiaco), polmonari (asma,

malattia ostruttiva cronica polmonare, trauma polmonare acuto), sanguigni, del sonno

(insonnia, apnea notturna, etc.).

Quello che è importante capire sul dolore cronico, come quello muscolare ed articolare, è

che si sviluppa principalmente da un’infiammazione gestita impropriamente e dallo stress

ossidativo nei tessuti, entrambi causati da una dieta errata e da uno stile di vita scorretto.

Probabilmente, il più grande errore che può portare ad una cattiva gestione

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dell’infiammazione è l’assunzione – anch’essa cronica – di FANs, cioè gli antinfiammatori

non steroidei, che, dopo gli psicofarmaci, sono i farmaci più consumati dalle persone.

Nei disturbi cronici – muscolari ed articolari ma non solo – la presenza dell’Infiammazione

Cronica e dello Stress Ossidativo c’è sempre ed avviene sempre insieme, non si può avere

uno senza l’altro.

Perciò, per curare correttamente questi disturbi, si deve saper gestire i fattori metabolici che

rientrano nell’Infiammazione Cronica e nello Stress Ossidativo.

Nonostante l’Infiammazione Cronica possa causare una moltitudine di disturbi, difficilmente

ci si rende conto dei segni di avvertimento, o di quale sia il miglior modo per trattarla.

Di seguito, riportiamo una serie di fattori predisponenti, se avete almeno tre di questi fattori,

avete una buona possibilità di essere nello stato d'Infiammazione Cronica:

1. Sovrappeso.

2. Uso di medicinali tipo statine e/o farmaci antipertensivi.

3. Senso di intontimento al risveglio.

4. Desiderio di carboidrati.

5. Senso di affaticamento costante.

6. Unghie fragili.

Ecco le principali conseguenze croniche dell’Infiammazione Killer, a livello dei vari sistemi:

Cervello e Sistema Nervoso Centrale: morbo di Alzheimer, Depressione etc.

Sistema Immunitario: Cancro, Fibromialgia, Sindrome da Stanchezza Cronica etc.

Organismo in generale: Diabete, Sindrome Metabolica, Dismetabolismo etc.

Pelle: Rughe, Cellulite etc.

Apparato genitale: Impotenza, Disfunzioni Organiche etc.

Sistema osseo: Osteoartrite, Osteopenia, Osteoporosi etc.

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Apparato Cardio–Circolatorio: Infarto del miocardio, Aterosclerosi, Arteriosclerosi etc.

Vari esami, tra cui quello della Lipoproteina A, Omocisteina, Proteina C Reattiva (PCR) etc.,

possono indicarci lo stato dell’Infiammazione Cronica. Tra l’altro, alcuni di questi esami sono

gli stessi che si utilizzano per diagnosticare malattie croniche come: artrite, malattia cronica

delle arterie coronariche, morbo di Alzheimer, morbo di Parkinson e perfino il cancro. Anche

da ciò si è dedotto il legame tra malattie croniche e Infiammazione Silente.

L’Infiammazione Silente è associata con una costante ed elevata quantità di ormoni pro–

infiammatori: Cortisolo, Insulina, Eicosanoidi.

(Il cortisolo è già stato descritto, quindi lo saltiamo – nda)

EICOSANOIDI, definiti anche “super ormoni”, sono i primi ormoni che l’organismo produce.

Gli Eicosanoidi sono agenti biologici che governano la sintesi di tutti gli altri ormoni nel

corpo, controllano il sistema immunitario, il cervello, il cuore.

Gli Eicosanoidi sono controllati dal regime alimentare dei grassi e dell’insulina, ergo

possono essere controllati tramite l’alimentazione (omega 3, omega 6), regolando il

rapporto tra insulina e glucagone.

Vi sono due tipi di Eicosanoidi: i pro–infiammatori e gli anti–infiammatori, che devono essere

tenuti in equilibrio se si vuole vivere in salute ed evitare malattie croniche. Uno squilibrio

degli Eicosanoidi, ossia una maggiore produzione di pro–infiammatori, è responsabile

dell’Infiammazione Cronica che è la causa di molti disturbi: allergie, asma, artrite, attacco

cardiaco, ictus, ipertensione arteriosa, cancro, depressione, infezioni croniche, morbo di

Alzheimer etc.

INSULINA è l’ormone che guida i nutrienti nelle cellule. Esso è vitale per la sopravvivenza, in

quanto permette alle cellule di immagazzinare i nutrienti o di utilizzarli per ottenere energia.

Senza un adeguato livello di insulina, le cellule morirebbero.

In realtà, questo problema è molto raro, è molto più facile incontrare persone con il

problema opposto, ossia, che producono troppa insulina, e questo non fa altro che creare

sovrappeso od obesità e la quasi impossibilità di perdere peso in eccesso.

Man mano che invecchiamo, le nostre cellule diventano meno reattive all’insulina, e così il

pancreas si trova a dover produrre sempre più insulina; l’aumento di insulina, a sua volta,

stimola il trasporto e l’utilizzazione del glucosio e degli aminoacidi da parte dei tessuti

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periferici (in particolar modo il fegato ed i muscoli scheletrici).

Questa è l’insulino–resistenza, cioè una condizione caratterizzata da una diminuzione degli

effetti biologici dell’insulina; in altri termini, è una condizione nella quale le quantità

fisiologiche di insulina producono una risposta biologica ridotta, specie a livello

dell’omeostasi glicemica.

L’iperglicemia persistente stimola il pancreas a secernere quantità maggiori di insulina,

determinando così iperinsulinemia, che aumenta a sua volta l’Infiammazione Cronica.

Più massa grassa vi è nel nostro organismo, più insulino–resistenza è presente, e di

conseguenza più Infiammazione Killer è in atto con tutta l’ampia gamma di rischi di malattie

croniche. E se questo non fosse abbastanza, le ultime ricerche hanno portato alla luce che

l’insulina induce l’infiammazione aumentando la produzione di Interleuchina–6, una

citochina pro–infiammatoria, che causa la formazione della Proteina C Reattiva, uno dei

marker dell’Infiammazione Killer.“

L'infiammazione killer si manifesta soprattutto grazie a tre fattori, che possono essere

contemporaneante presenti nel corpo: lo stress psicoemotivo che produce il Nerve Growth

Factor (NGF), l'alimentazione scorretta e la presenza di metalli pesanti.

Il Nerve Growth Factor, scoperto dalla Rita Levi Montalcini per cui ha ottenuto il premio

Nobel per la Medicina, emette nell'organismo un enorme quantità di cellule “infiammanti”

(ovvero i mastociti), proprio quando ci sentiamo minacciati in qualche punto di riferimento

stabile della nostra vita (lutti, bocciature, incidenti, traslochi, depressioni, insoddisfazioni,

inquinamento), sia che esso sia reale, oppure solo percepito come reale dalla nostra

psiche. Ecco che si deduce la fondamentale importanza di prendere in seria considerazione

un lavoro psicoterapico per ridurre o eliminare i meccanismi interiori che ci mantengono in

uno stato di stress cronico (stress cronico = infiammazione silente permanente). Il semplice

fatto di sentire ogni giorno nella nostra testa pensieri giudicanti, negativi, pieni di paure, e

di aggressività verso noi stessi, alimentano lo stato infiammatorio, poiché il corpo sente di

essere costantemente sotto attacco, e la parte più paradossale è, che siamo noi gli autori

del “killer“, ma per fortuna siamo anche la via verso la guarigione definitiva.

Non ci soffermiamo adesso sui metalli pesanti poiché verranno trattati in un capitolo a

parte; basta sapere che possono essere rimossi grazie al consumo di spremute fresche di

verdura/frutta, alla terapia chelante e con specifici prodotti naturali. L'aspetto su cui

possiamo intervenire immediatamente per ridurre l'infiammazione è con il consumo della

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corretta quantità di acidi grassi.

Purtroppo vige profusamente una notevole confusione su quali siano i grassi da mangiare e

quelli da evitare: una risposta molto semplificata potrebbe essere consumare solo grassi di

provenienza biologica, quindi non adulterata, e che abbiano un corretto equilibrio fra

grassi saturi e polinsaturi, e fra i due grassi essenziali, gli omega 3 e 6.

Sicuramente fra i grassi, le famiglie dell'omega 6 e dell'omega 3 sono le più importanti

perchè i nostri corpi non possono produrli da soli, sono quindi essenziali e le dobbiamo

integrare con l'alimentazione. Gli omega rivestono un ruolo centrale nella regolazione

dell'infiammazione nel corpo. Come abbiamo già accennato, l'infiammazione promuove la

ripartizione dei tessuti in artrite, gastrite, dermatite ed in tante altre malattie, alopecia

androgenetica compresa.

Nella medicina moderna è stato scoperto un basso grado di infiammazione cronica

sistemica, un tipo non percepito dalle persone, che incrementa il rischio di malattia come

nel caso di complicazioni cardiovascolari, diabete di tipo 2, obesità e in molte altre

condizioni normalmente non trattate come un problema infiammatorio. Fortunatamente

possiamo controllare il nostro livello di infiammazione con la gestione bilanciata degli

omega 6 ed omega 3.

Nell'infiammazione gli omega 6 e 3 sono trattati come grassi polinsaturi che il corpo usa

per creare composti anti e pro infiammatori, nonostante tecnicamente si chiamano acidi

grassi. Generalmente la famiglia degli omega 6 promuove l'infiammazione, mentre la

famiglia degli omega 3 riduce l'infiammazione. Ovviamente esistono delle eccezioni alla

regola grazie ad alcuni omega 6 con proprietà notevolmente antinfiammatorie.

Prima dell'era industriale consumavano una quantità quasi equa di omega 6 e omega 3,

ma con l'introduzione dei processi di raffinazione il rapporto nel consumo degli omega si

era drammaticamente sbilanciato con un rapporto approssimativo di 20:1 in favore degli

omega 6. Questa svolta alimentare ci ha definitivamente spinto verso lo sviluppo di

moltissime malattie a base di un'infiammazione cronica sistemica.

Purtroppo il mondo dei grassi polinsaturi è complesso e spesso ci si perde nel cercare di

capire quali grassi mangiare o evitare, cadendo nuovamente nella rigida trappola mentale

del “cattivo da evitare sempre“ ed “il buono da mangiare a quintali“. Vediamo di togliere

un po' di nebbia in questo campo.

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Gli omega 6 iniziano con l'acido linoleico che si trova nelle noci e nei semi, nonchè negli oli

di semi biologici spremuti a freddo, ma purtroppo oggi le fonti primarie dell'acido linoleico

sono oli di semi comuni come quello di mais, di soia, di girasole e di arachidi. L'acido

linoleico non ha una grande attività biologica, ma è come se fosse il genitore dell'intera

famiglia di omega 6.

Molti enzimi, come il più importante delta 6 saturasi, convertono l'acido linoleico in

composti più utili e potenti. Questo processo inizia con la trasformazione in acido gamma

linolenico (GLA) e poi successivamente viene converito in acido diomogamma–linolenico

(DGLA). A questo punto la DGLA arriva ad un bivio biochimico in cui una parte viene

convertita in composti antinfiammatori, inclusa una sostanza ormono–simile chiamata

prostaglandina E1. La restante parte di DGLA viene invece convertita in acido arachidonico,

che è il fulcro della promozione infiammatoria nel corpo; qui l'acido arachidonico viene

convertito in enzimi infiammatori estremamente potenti come la prostaglandina E2.

Gli omega 3 formano una linea biochimica parallela con l'acido alfa linolenico trovato

nelle verdure a foglie verdi, nei semi di lino ed in alcuni pesci selvatici come il salmone e

l'aringa. L'acido alfa linolenico di per sè non è molto attivo, ma possiamo considerarlo

come la molecola genitore della famiglia omega 3.

Ed ecco dove diventa più complesso, ma allo stesso tempo molto più chiaro: lo stesso

enzima delta 6 saturasi che converte gli omega 6, converte anche l'acido alfa linolenico in

acido eicosapentaenoico (EPA) e conseguentemente in acido docosaesaenoico (DHA). L'EPA

è il precursore della prostaglandins E3, che è antinfiammatoria e che controbilancia la

nociva prostaglandina E2.

I noti oli di pesce, comunemente oggi consumati in forma di integratori, contengono EPA e

DHA già convertiti, ovvero significa che il pesce si è già occupato della conversione

dell'acido alfa linolenico in EPA e DHA. L'EPA ed il DHA trovato nei oli di pesci saltano vari

passaggi di conversione dell'acido alfa linolenico, rendendo così il prodotto ricco di

sostanze biologicamente attive. Ecco perchè gli oli di pesce vengono pubblicizzati per le

loro grandi proprietà antinfiammatorie, ma come vedremo sucessivamente, c'è un abisso

fra i benefici degli oli di pesce comunemente noti e tra quello prodotto correttamente (esiste

solamente una piccolissima azienda al mondo che lo produce con le giuste procedure).

Chiariti gli omega 6 e 3, dovrebbe essere più facile equilibrarli nel corpo, ma ecco dove e

perchè nasce il problema con i grassi. Purtroppo molti fattori disturbano il loro normale

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metabolismo ed incrementano l'infiammazione, perciò se non li conosciamo almeno

superficialmente, avremo difficoltà a spegnere l'interruttorio infiammatorio.

Il primo fattore è prettamente biologico perchè i nostri corpi prediligono le proprietà

antinfiammatorie degli omega 6, che servono come stimolatori per mantenere il sistema

immunitario robusto ed efficace.

Il secondo fattore è dovuto a massicce quantità di omega 6 consumati nella nostra dieta

pesantemente industrializzata.

Come terzo fattore abbiamo detto di avere bisogno dell'enzima delta 6 saturasi per

convertire sia l'acido linoleico che l'acido alfa linolenico in sostanze più attive, ma bassi

livelli di vitamina B6, magnesio e zinco riducono la produzione del delta 6 saturasi.

Quarto fattore: l'attività del delta 6 saturasi è anche ostacolato dai grassi transgenici che si

trovano negli oli idrogenati, nei fast food ed in molti alimenti conservati. Essi inibiscono la

conversione dell'acido linoleico in GLA (antinfiammatorio).

Come ultimo fattore a nostro svantaggio, alcuni alimenti contengono grandi quantità di

acido arachidonico come il manzo ed il maiale provenienti da produzioni intensive, pesci

da allevamento, e uova non biologiche.

Una curiosità legata ai capelli e agli omega 3 che sono fondamentali per inibire

naturalmente una proteina che i ricercatori della Perelman School of Medicine alla

University of Pennsylvania hanno identificato in grande quantità nelle aree del cuoio

capelluto dove non ci sono capelli: la Prostaglandina D2 (PGD2)11.

È stato scoperto che i livelli di PGD2 erano tre volte più elevati in chi era già calvo rispetto a

chi soffriva di alopecia androgenetica, ma che aveva ancora capelli in testa. Quando la

11 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10457118

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PGD2 è stata aggiunta a follicoli piliferi coltivati, il ciclo riproduttivo è stato accorciato, mentre

il derivato della PGD2, la 15–dPGJ2, aveva completamente inibito la crescita dei capelli.

Altre sostanze con benefici anti–infiammatori includono la curcuma, che si può

regolarmente aggiungere al cibo (è anche un bene per il fegato e la pelle) e lo zenzero. Le

verdure crude hanno elevate quantità di clorofilla che è anti–infiammatoria per il corpo: le

radici, le erbe selvatiche, i cavoli, broccoli, le insalate a foglia spessa come la cicoria, le

foglie del ravanello, le rape e la zucca.

Quasi tutta la frutta matura e di stagione è antinfiammatoria, e in particolar modo il succo

di ananas, di prugne e di ribes nero, che aiutano ad abbassare il livello di chitochine,

responsabili dell’infiammazione, almeno del 45%.

Ecco la lista degli alimenti con effetti antinfiammatori così elevati da funzionare come vere e

proprie medicine:

• Cipolle e affini: cipollotti, porri, scalogni

• Cavoli e affini: cavolfiori, verze, broccoli, cavolini di Bruxelles ecc.

• Frutti di bosco, soprattutto mirtilli, poi lamponi, fragole, more, ribes e tutti gli altri

• Frutta secca, soprattutto noci

• Semi di zucca, di lino, di sesamo, di curcuma

• Aromi: aglio, basilico, prezzemolo, erba cipollina, coriandolo, cannella ecc.

• Verdura gialla, arancione e rossa: carote, peperoni, pomodori ecc.

• Rucola e lattuga romana

• Tè verde

• Pesci grassi: salmone selvaggio, sgombro, sardine

• Tuorli crudi o cotti all'occhio

• Vari oli biologici, spremuti a freddo

• Aceto di mele biologico non pastorizzato.

Una centrifuga di frutta e verdura al giorno potrebbe essere un'ottima abitudine

antinfiammatoria e disintossicante.

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L'infiammazione verrà nominata più volte corso del libro, poichè non è infrequente notare

che lo scalpo dei calvi è arrossato. Ma bisogna distinguere questo arrossamento dalla

dermatite prodotta dalla seborrea, che non causa l'alopecia androgenetica, ma ne

costituisce una patologia accidentale e secondaria dovuta alla colonizzazione di un fungo

lipofago opportunista che prolifica a causa della aumentata produzione di sebo. Anche il

sebo in eccesso, i funghi e i batteri che soffocano e danneggiano i follicoli verranno trattati

ed eliminati efficacemente con l'alimentazione corretta e con ottimi prodotti naturali.

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I Veri Colpevoli della Putrefazione nell'Intestino

ual'è o quali sono gli alimenti che producono più danni all'intestino è una tema

che sta molto a cuore ai vegetariani, ai vegani e a praticamente tutti i seguaci

delle diete anti–onnivore. Sarà la carne o i latticini i più deleteri per il nostro colon,

oppure il grano o i dolci?

QLa credenza più comune è che il nostro intestino non riesca a digerire la carne in quanto è

facilmente putriscibile e perchè sosta troppo tempo nell'intestino prima di essere digerita,

ma come scopriremo, questa versione dei fatti è l'opposto della verità. Basta andarsi a

studiare come funziona il tratto digestivo.

La funzione della digestione è di rompere il cibo al massimo possibile, nella speranza che si

trasformi fino a diventare acidi grassi, aminoacidi e zuccheri, che possono essere facilmente

assorbiti nel sangue attraverso la parete intestinale. Appena mastichiamo il cibo in bocca gli

enzimi ptialina e amilase iniziano a rompere gli amidi e gli zuccheri. Arrivati nello stomaco

altri enzimi, le pepsine, rompono le proteine, e poi grazie all'acido cloridrico con un pH

medio di 2 (ecco perché ci brucia la gola se abbiamo un rigurgito) dissolve tutto il resto.

L'acido cloridrico neutralizza l'alcalinità della saliva e trasforma il bolo in chimo a pH acido.

Inoltre l'ambiente acido favorisce l'attivazione degli enzimi digestivi contenuti nei succhi

gastrici e secreti da altre cellule della parete dello stomaco come appunto la pepsina.

Il chimo è quella sostanza liquida presente nello stomaco con un pH acido (sempre con pH

attorno al 2), prima di passare attraverso la valvola pilorica ed entrare nel duodeno.

Appena la valvola pilorica si apre, il chimo viene lentamente rilasciato a pezzettini

nell'intestino tenue dove vari sali ed enzimi si mettono al lavoro. Il chimo viene subito

sottoposto all'azione del succo pancreatico, del succo intestinale e della bile; questi succhi

neutralizzano il chimo acido, trasformandolo in chilo basico.

La bile emulsiona il grasso, l'enzima lipase rompe i grassi, la tripsina e la chimotripsina

rompono le proteine, ed ancora altri enzimi come l'amilase, la maltase, la sucrase e la

lattase rompono gli amidi ed alcuni zuccheri. Quello che è stato sufficiente elaborato viene

assorbito nell'intestino tenue, ma tutto il resto passa all'intestino crasso, che è una colonia

gigante di miliardi di batteri. Il motivo per cui abbiamo una colonia di batteri così

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massiccia, è perché i nostri enzimi non riescono a rompere tutto quello che mangiamo. I

batteri cercano di digerire tutto il possibile, e quello che rimane viene espulso come feci.

Quale cibo rompono i nostri enzimi, ovvero quelli che noi stessi produciamo?

La pepsina, la tripsina, la chimotripsina ed altre protesasi (enzimi) rompono senza difficoltà

la carne, mentre i sali biliari e la lipase fanno un ottimo lavoro con i grassi. Il motivo

primario per cui abbiamo bisogno di batteri è per digerire gli zuccheri, gli amidi e la fibra,

che si trovano nei cibi che non riusciamo da soli a digerire, ovvero le graminacee, i legumi,

i latticini e le verdure.

La putrefazione avviene quando i nostri batteri non riescono a digerire degli alimenti, allora

com'è possibile che sia la carne la causa della putrefazione, se essa viene digerita dagli

enzimi prodotti dal nostro corpo ancora prima di arrivare nell'intestino crasso?

Non è la carne la causa della putrefazione, bensì una troppo grande quantità di grano ed i

suoi derivati (pasta, pane, ecc.), i legumi, i latticini (soprattutto quelli industrializzati) ed in

maniera minore le verdure. In altre parole sono i cibi ricchi di carboidrati complessi, ma

che comprendono anche fagioli, ceci, latte pastorizzato, cipolle, patate dolci, scorze di

agrumi, formaggio, castagne, anacardi, broccoli, cavoli, carciofi, avena, lievito presente nel

pane, ecc.

C'è un suono e/o un odore molto famoso nel mondo per identificare chi sta digerendo il

cibo nel nostro corpo: le flatulenze. Più flatuliamo, più stiamo mangiando alimenti inadatti

alla nostra digestione, e più stiamo uccidendo i batteri benefici nell'intestino. Ecco perché i

fagioli e gli amidi sono noti produttori di aria; la loro putrefazione produce metano e

ossido di carbonio, un eau de parfum con il quale veniamo amorevolmente scaraventati

fuori dal letto matrimoniale. Ovviamente produrre un po' di aria inodore non significa che

abbiamo necessariamente un problema intestinale, ma quando l'aria è onnipresente e

spesso puzzolente, significa che la nostra alimentazione andrebbe modificata. Insomma,

basta sentire il suono e soprattutto l'odore della verità: le puzzette!

Forse le verdure sono gli alimenti che più ci sconcertano in questo contesto, ma non

significa che sia vietato mangiarle (ricordiamocelo, nulla è vietato mangiare con

moderazione e se il gustarli ci crea un piacere immenso!). La maggior parte della piante

commestibili è formata da cellulosa, un polisaccaride (una catena molto lunga di zuccheri)

difficile da rompere. Nessun animale, nemmeno gli erbivori, possono rompere la cellulosa

senza l'intervento di particolari batteri. Solamente con l'aiuto dei batteri intestinali si

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possono digerire le verdure. I ruminanti masticano ed ingoiano l'erba e le foglie che

arrivano nel rumine (uno dei vari stomaci dei ruminanti) dove fermenta con batteri specifici,

poi lo riportano in bocca e lo masticano avanti per poi deglutirlo nuovamente.

Gli esseri umani non hanno i batteri per digerire la cellulosa, ed è forse per questo che le

verdure hanno generalmente così poche calorie, ed è per questo che chiamiamo la fibra

insolubile, perché esce fuori dal corpo sempre come cellulosa.

In definitiva siamo onnivori con una predominante necessità di proteine e di grassi, ed in

misura molto minore di carboidrati complessi. Da questa analisi scientifica sembra che il

nostro corpo sia nato per elaborare frutta, noci, tuberi, carne, pesce, uova e semi (se

dovutamente preparati, altrimenti velenosi nello stato naturale).

Un elemento curioso che conferma questo dato è che negli USA esistono circa 90 mila

persone oltre i 100 anni di vita, ma nessuno di loro è vegetariano.

Questo forse significa che siamo obbligati dal funzionamento naturale e genetico del corpo

di mangiare per sempre la carne? No. Significa solamente che per scoprire qual'è la

migliore dieta per ciascuno di noi, dobbiamo partire da fondamenta solide, e solo la verità

può offre la forza e la continuità per evolvere verso tipi di alimentazione più “spirituali“, che

possono realizzarsi come abitudine nell'individuo solo dopo aver digerito,metabolizzato ed

appreso tutto quello che serviva per la sua crescita personale nella fase onnivora/carnivora.

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Gli Alimenti Anti Capelli

n questo capitolo cercheremo di dimostrare come la caduta di capelli sia in parte

causata da un'alimentazione sbagliata, che non tiene conto delle vere esigenze del

proprio corpo. È vero che esistono tantissime diete, e molte dicono tutto e il contrario di

tutto; da una parte dicono che la carne fa bene, l'altra dieta dice che fa malissimo, poi la

terza dice che bisogna mangiare un po' di tutto, la quarta solo alimenti crudi, e così via,

rendendo apparentemente difficile, se non quasi impossibile, fare una scelta alimentare

equilibrata per il nostro benessere. A parole tutto dipende da chi riesce a convincere meglio,

ma nei fatti tutto dipende da come ci sentiamo noi dopo averlo sperimentato fino in fondo.

I

Nel corso del libro abbiamo già iniziato a chiarire questa confusione dettata non solo dalla

disinformazione o dagli interessi commerciali, perchè ogni dieta porta in sè una faccia della

verità, ma quanto dalla mancanza di un punto di vista olistico e scientifico.

Per intanto, vi chiedo di rimanere aperti alle mie ricerche, alle conclusioni arriverete voi

stessi sperimentando di persona questa dieta per capelli; scoprirete che non è salutare solo

per i capelli.

Nel caso questa alimentazione dovesse essere abbastanza diversa da quella che seguite

attualmente, applicarla non vi creerà alcuna perdita di capelli (nemmeno temporanea),

cosa che spesso capita a chi passa ad esempio repentinamente da una dieta onnivora ad

una dieta vegetariana, vegana o fruttariana.

Prima di iniziare la sfilata degli alimenti anti capelli, ricordiamoci di non considerarli come

un nemico da eliminare e di non giudicarci o incolparci se ci capita di mangiarlo in un

ristorante, durante le vacanze, a cena da un amico o dalla mamma che inconsapevole dei

nostri sforzi alimentari, ci prepara con amore quella torta che ci faceva impazzire sin da

piccoli. Elasticità e buon senso sono gli ingredienti principali per noi.

Questa lista ha lo scopo di renderci più consapevoli di cosa mangiamo e di ridurre

l'assunzione di questi alimenti senza atteggiamenti mentali rigidi, mettendo sempre al primo

posto il piacere di mangiare, di condividere un pasto col prossimo, e di essere grati per ciò

che abbiamo nel piatto. Certo, nulla ci vieta di comunicare a qualcuno il cammino che

stiamo percorrendo, ma diamo sempre attenzione a ciò che sente il nostro corpo a livello

intuitivo e fare in modo di non cadere nella rigida trappola del giusto e del sbagliato,

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perché questo ci incastrerà nelle regole di una noiosa e frustrante dieta (che questa non è)

e ci rallenterà lo sviluppo del rapporto sano e naturale con il “sentire“ del nostro corpo.

Il glutineGlutine è il termine generale che indica le proteine dei cereali ed è presente in avena,

frumento, farro, kamut, orzo, segale, spelta (chiamato anche farro grande o farro spelta) e

triticale (ibrido artificiale tra la segale e il frumento). Esso è anche utilizzato, nell’industria

farmaceutica, come addensante per la produzione di tavolette e pastiglie.

Quando giunge nell'intestino tenue, il glutine penetra oltre l'epitelio di rivestimento e

scatena una reazione impropria dei linfociti T. Queste cellule del sistema immunitario, per

far fronte a un'aggressione inesistente, liberano una serie di sostanze infiammatorie

(citochine e altre), che alla lunga danneggiano la mucosa intestinale, fino a far atrofizzare i

villi, cioè quelle piccole strutture interne all'intestino che servono ad assorbire i nutrienti, ed

in particolare vitamine A, B12, D, E, K e acido folico.

Da questo fenomeno origina la celiachia con tutta una serie di disturbi anche molto diversi

fra loro: dolori addominali ricorrenti, diarrea cronica, perdita di peso, anemia, dolori alle

ossa, stanchezza, crescita ritardata, irritabilità (nei bambini), ulcere dolorose nella bocca,

irregolarità del ciclo mestruale, infertilità, aborti ripetuti, col tempo anche osteoporosi.

La celiachia è un'intolleranza permanente al glutine e in Italia la Fondazione Celiachia

ONLUS stima l’incidenza della celiachia in un soggetto ogni 100 persone. I potenziali

celiaci sarebbero dunque circa 600.000.

Coloro che soffrono degli stessi sintomi della celiachia, ovvero dolore e gonfiore

addominale, calo di peso, colon irritabile, emicrania, stanchezza cronica e anemia, ma con

alcune differenze, soffrono di gluten sensivity (GS). Si tratta di una ipersensibilità al glutine,

ma con marcate differenze biologiche rispetto alla celiachia, ed è un disturbo che colpisce

sei volte di più della celiachia e che finora non era conosciuto dalla comunità scientifica. In

Italia ne soffrono oltre 3 milioni di persone, ovvero una stima pari al 5,5% della

popolazione italiana. Negli Stati Uniti, secondo le ricerche del dottor Kenneth Fine , le

persone predisposte all'intolleranza al glutine sono l'83%, quindi sono convinto che da noi,

essendo il popolo della pasta, la stima sia ben più alta del 5%.

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Purtroppo il glutene non rovina sistematicamente solo l'intestino, ma ostacola anche la

tiroide facendo insorgere la tiroidite di Hashimoto. Il dott. Datis Kharrazian, nel suo libro

“Why Do I Still Have Thyroid Symptoms? When My Lab Tests Are Normal: A Revolutionary

Breakthrough In Understanding Hashimoto’s Disease and Hypothyroidism” spiega:

“Rimuovere il glutene è il primo passo vitale se hai la tiroidite di Hashimoto. Anche se non

hai la Hashimoto, sarà molto probabile che avrai notevoli benefici rimuovendo questa

onnipresente tossina dalla dieta. Numerosi studi da molte nazioni mostrano un forte legame

fra intolleranza al glutine e la tiroidite di Hashimoto. Quando gli anticorpi autoimmuni

puntano sull'eliminazione del glutene dal sangue, dov'è finito proprio grazie all'intestino

permeabile, questo determina anche lo stimolo per la produzione di anticorpi contro la

ghiandola tiroidea. In altre parole, ogni volta che mangi glutene il tuo sistema immunitario

lancia un attacco non solo contro il glutene, ma anche contro la ghiandola tiroidea. Questa

risposta immunitaria al glutene può durare fino a sei mesi dall'ultimo pasto ingerito.

Semplicemente non merita mangiarla. Inoltre nel proseguire della mia ricerca e nella mia

pratica neurologica, non smetto mai di stupirmi quanto profondamente il funzionamento del

cervello, un disagio di tutti coloro che lottano con l'ipotiroidismo (problemi di memoria e di

concentrazione, nda), può essere positivamente influenzato dalla rimozione del glutene

dalla dieta.”

Per eliminare e prevenire complicazioni potrebbe essere cruciale evitare ogni cibo

contenente glutine. I molti alimenti naturali privi di glutine come riso, mais, miglio, grano

saraceno, quinoa, amaranto, patate, verdura, frutta e frutta secca, latte crudo e prodotti

caseari biologici, carne biologica, pesce selvaggio, uova bio, oli e grassi consentono

un'alimentazione equilibrata e varia, contenente gli elementi essenziali, le vitamine e i sali

minerali. Dato che i generi alimentari lavorati industrialmente possono contenere glutine,

si consiglia sempre di leggere attentamente l'elenco degli ingredienti e quindi evitarli il più

possibile.

La maggior parte dei cibi a base di cereali contengono glutine. Evitare: pane, cereali,

crackers, pasta, biscotti, torte, sughi e salse, a meno che siano fatti di mais o riso o

etichettati come senza glutine.

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Esistono molti casi di miglioramento dopo che le persone hanno smesso di mangiare il

frumento dalle 2 alle 4 settimane, ecco alcuni risultati riscontrati:

• riduzione o eliminazione di 30–50 unità insuliniche giornaliere;

• riduzione del dolore da artrite e dolori cronici vari;

• migliore vitalità, energia e ringiovanimento;

• riduzione dell'acne oppure guarigione completa;

• la pelle sembra più liscia e luminosa, senza eczemi;

• perdita di peso per entrambi i sessi;

• miglioramento dell'ipertensione o la sua normalizzazione.

Visto che il frumento è un carboidrato, non dobbiamo ovviamente eliminare tutti gli

zuccheri. Livelli troppo bassi di zucchero segnalano alla ghiandola surrenale di secernere

l'ormone anti capelli, l'adrenalina, che mette il corpo in uno stato di “lotta o fuggi“ ed inizia

a mobilitare il glicogeno dal fegato. Se il fegato è basso in glicogeno, l'adrenalina rilascia

acidi grassi liberi iniziando il ciclo di Randle (il ciclo del glucosio/acidi grassi). Quando si

mobilitano acidi grassi liberi dalle riserve di grasso, l'ossidazione del glucosio si ferma,

ovvero non si usa più il glucosio come benzina, lasciando così gli ormoni dello stress a

convertire tessuti in zucchero. Una situazione inerente che sicuramente tutti noi abbiamo

notato è che molti quando vivono periodi di forte stress e perdono peso, nonostante

mangino moltissimo cibo.

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Per concludere, cerchiamo di evitare quanto possibile il glutine (ormai esistono molti

prodotti tipo pasta e biscotti senza glutine) ed alimentiamoci con il riso integrale, gli amidi,

e lo zucchero della frutta matura di stagione e/o il miele integrale.

Il veleno dello zucchero biancoQuanti dei consumatori di zucchero bianco sono a conoscenza che stanno mangiando

una miscela contenente calce, resine, ammoniaca, acidi vari e "tracce" di barbabietola da

zucchero?

Così prodotto, lo zucchero industriale è praticamente un prodotto "morto", nocivo al nostro

organismo; durante la digestione esso distrugge tutte le diverse vitamine del gruppo B, la

vitamina E e molti sali minerali (in particolare il calcio, distruggendo l'importante rapporto

calcio fosforo per i capelli). Le conseguenze di tale processo digestivo sono la perdita di

calcio, nei denti e nelle ossa, ed un lungo elenco di disturbi e di malattie.

A livello intestinale esso provoca processi fermentativi ed infiammatori con produzione di

gas e tensione addominale, più l'alterazione della flora batterica con tutte le conseguenze

che ciò comporta (perdita di capelli, coliti, stipsi, diarree, formazione e assorbimento di

sostanze tossiche, malattie autoimmuni, ecc.).

Nel 1998 la Prof. Kathleen DesMaisons ha dimostrato che la tossicodipendenza dallo

zucchero è inoltre collegabile a recettori cerebrali specifici, ha anche osservato che la

tossicodipendenza da zucchero segue lo stesso percorso delle altre tossico dipendenze. Da

allora numerose ricerche hanno confermato gli effetti neurochimici dello zucchero, notando

che lo zucchero può servire da apriporta per altre droghe. (Avena NM, Bart Hoebel della

Princeton University)

In ratti resi tossicodipendenti da cocaina ed altri resi tossicodipenenti anche da zucchero, la

tossicodipendenza da zucchero si è dimostrata più potente della stessa tossicodipendenza

da cocaina.

Lo zucchero raffinato di solito consiste del 50% di fruttosio (che non ha nulla a che vedere con

la quantità di fruttosio nella frutta matura che invece è molto benefico). Il fruttosio prodotto

chimicamente (quello cristallino) si metabolizza in modo diverso rispetto a qualsiasi altro

carboidrato; passa attraverso il fegato dove si converte in grasso ed incrementa il colesterolo

VLDL, ovvero lipoproteine a densità molto bassa, che sono soprattutto associate alle malattie

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cardiache, all'ipertensione, all'obesità e al diabete. Il fruttosio produce anche difficoltà nella

digestione, quindi eliminiamolo il più possibile dalla dieta.

Come avevo suggerito poc'anzi, consumiamo piuttosto il miele integrale (non

industrializzato). Esistono però dei casi in cui lo zucchero raffinato risulta “utile“ poiché

essendo ricco di glucosio, riduce la produzione di adrenalina nel corpo di chi è molto

ansioso, rigido e che reprime molte emozioni giudicate negative o dolorose (un

approfondimento seguirà nei capitoli “Come Guarire il Conflitto Materno/Paterno“ e “La

Guarigione dell'Albero Genealogico“). In conclusione, nel caso sentiate un beneficio

metabolico col consumo dello zucchero, va bene anche consumarlo in dosi moderate se

inserito in un programma alimentare sano, vario e biologico, assumendo validi integratori.

La carne da produzione intensiva La salute dei capelli, la loro ricrescita e l’alimentazione quotidiana, sono indissolubilmente

legati fra loro. È sufficiente vedere la composizione chimica dei capelli per rendersi conto

che essi sono costituiti in maggior parte da proteine solide quali la cheratina, nota come

sostanza capace di rinforzare i capelli, e per il resto da acqua, grassi, pigmenti e

oligoelementi. Se poi si pensa al fatto che la cheratina del capello è composta da due

amminoacidi essenziali, la cistina e la lisina, chiamati “essenziali” proprio perché

l’organismo non è in grado di produrli da solo, allora diventa evidente che questi elementi

probabilmente vanno assunti attraverso l’alimentazione.

La taurina e l'arginina sono altri due tipi di aminoacidi basici che contribuiscono

all’alimentazione dei bulbi piliferi e quindi al nutrimento dei capelli e che ritroviamo

soprattutto in carni rosse, uova e pesce.

Nonostante ciò, le proteine possono essere un'arma a doppio taglio. Esattamente come

una dieta vegetariana non è adatta per tutti, anche mangiare la carne può risultare non

ottimale per tutti. Esistono diversi fattori che influenzano la qualità e quindi i benefici della

carne o delle proteine animali in generale:

• se è biologica o meno: la carne nei centri commerciali può essere piena di pesticidi,

ormoni, antibiotici e di altre sostanze chimiche;

• se gli animali sono stati allevati a libero pascolo o meno;

• se contengono nitrati o conservanti legati alla formazione del cancro;

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• come viene preparato il prodotto per il consumo.

Ogni volta che cuciniamo p.es. la carne a temperature elevate per troppo tempo, diverse

sostanze tossiche vengono prodotte dalla cottura, fra cui le ammine eterocicliche (HCA), gli

idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e i prodotti finali di glicazione avanzata (AGE).

Le ammine eterocicliche (HCA) sono sostanze che si formano quando il cibo è cotto ad alte

temperature e sono alla loro massima espressione quando carbonizziamo la carne e ne

mangiamo la parte bruciacchiata scura o nera (da evitare sempre). Queste sostanze, che si

formano appunto durante il rosolarsi della carne, possono aumentare il rischio di cancro di

colon, mammella, prostata e pancreas.

Gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA): sono generati dalla combustione incompleta di

carbone, olio da riscaldamento, carburanti, legno o tabacco e si diffondono nell'aria legati

alle particelle di fuliggine. Nel nostro caso, succede quando il grasso della carne cade sul

grill e crea quel tipico fumo, che poi può lasciare residui di questi idrocarburi sul cibo.

Alcuni idrocarburi possono danneggiare il patrimonio genetico, provocare il cancro oppure

compromettere la capacità riproduttiva o lo sviluppo del feto.

I prodotti finali di glicazione avanzata (AGE – un termine tecnico che ne indica la

trasformazione): si producono sempre quando il cibo viene cotto a temperature alte. Gli

AGE sono un gruppo complesso di composti che si formano quando lo zucchero reagisce

con gli aminoacidi. Questo può verificarsi sia nel cibo che ingeriamo che dentro il nostro

corpo, e nel tempo possono portare a stress ossidativo, infiammazione, all'Alzeihmer, al

diabete, a malattie cardiocircolatorie ed all'invecchiamento precoce.

Il miglior e più pratico modo per consumare la carne è di cuocerla il meno possibile,

affinché sia all'interno ancora cruda, simile al classico filetto al sangue. Ovviamente per

mangiarla così cruda dobbiamo assicurarci che la provenienza della carne sia davvero

biologica e fresca, altrimenti rischiamo di mangiare parassiti, ecc. (suggerisco di cercare in

Google “carne biologica“ e troverete molte aziende agricole che la spediscono a casa).

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I grassi derivati ed adulteratiI grassi possono essere suddivisi in tre categorie: i grassi saturi, i grassi insaturi e quelli

polinsaturi. I grassi saturi erano sempre considerati una parte salutare dell'alimentazione

umana fino alla metà del 1900. Gli esperti dichiaravano che i grassi sono sani e le

raccomandavano per curare malattie gravi come la tubercolosi e l'epilessia. Poi

improvvisamente dopo la Seconda Guerra Mondiale, ci è stato detto l'opposto: dobbiamo

ridurre i grassi, soprattutto quelli saturi se vogliamo mantenere un peso forma e prevenire

malattie cardiache. D'allora l'obesità è salita alle stelle assieme alle malattie cardiache, al

cancro, al diabete e all'ictus.

Avete realizzato che nonostante la maggior parte di medici, nutrizionisti, coach personali e i

media ci hanno detto che per dato di fatto i grassi saturi sono nocivi per noi, ma questo

“fatto“ non è mai stato provato?

In verità è anni luce da un fatto – è solo stata fatta un'ipotesi. Questa ipotesi ci riporta alla

difettosa ricerca di Ancel Keys negli anni 50 che ha pubblicato un documento che dava la

colpa ai grassi per l'aumento delle malattie cardiovascolari. Questa bugia è durata per

circa 50 anni....

… e ancora oggi molte persone hanno paura di mangiare grassi, perchè pensano di

ingrassare e che aumenterà il colesterolo. Credono che una dieta a basso contenuto di

grassi li aiuterà a perdere peso e a prevenire le malattie cardiache, e la cosa più

preoccupante è che in Italia gli esperti del settore, e su internet la maggior parte di siti

ancora promuove come sani solo i grassi polinsaturi invece dei grassi saturi. Come

abbiamo già visto, nè gli uni nè gli altri hanno ragione.

Pochi grassi e diete con poco colesterolo possono essere molto dannose12, perchè la

maggior parte degli ormoni è prodotta dal colesterolo: l'estrogeno, il progesterone,

il cortisolo, il DHEA e il testosterone. Se non ne produciamo (il 75% del colesterolo viene

prodotto dal fegato – quando funziona al 100%) o ne mangiamo a sufficienza, il nostro

corpo devia il colesterolo dal sistema endocrino per usarlo per le funzioni cerebrali e per

processi di rigenerazione. Quando questo succede, è quasi impossibile per i nostri corpi

mantenere un equilibrio ormonale, che è l'obiettivo principale della nostra alimentazione.

Tutti i tipi di grassi e di oli hanno un'origine vegetale o animale e sono nelle combinazioni

12 http://raypeat.com/articles/articles/cholesterol-longevity.shtml

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di acidi grassi saturi, di acidi grassi monoinsaturi e dei tanto sviolinati acidi grassi

polinsaturi, che come abbiamo descritto precedentemente (pag. 55), il loro

beneficio/danno dipende da molti fattori.

Il problema principale è il consumo alto di omega 6 che portano ad infiammazioni

sistemiche (ricordiamoci dell'infiammazione killer). Gli omega 3 abbassano i trigliceridi e

calmano le infiammazioni, aiutando il fegato a convertire la omocisteina in sostanze

antinfiammatorie (l'omocisteina è un aminoacido infiammatorio, considerato un importante

fattore di rischio per lo sviluppo di malattie cardiovascolari, cerebrovascolari e vascolari

periferiche). Mentre troppi omega 6 possono danneggiare i vasi sanguigni e i mitocondri

(considerati le centrali energetiche degli organismi), sopprimere la tiroide e causare la

glicazione proteica. Tra l'altro potrebbe contribuire alla rovina del pancreas e della

secrezione di insulina.

I grassi saturi di qualità sono importanti per la salute. Li troviamo in cibi che contengono

colesterolo come il burro biologico, vari oli biologici spremuti a freddo, la carne biologica,

il latte crudo e i latticini, i frutti di mare e le uova bio – tutti ottimi alimenti per far crescere

capelli sani.

Ecco alcuni effetti riscontrati sui grassi saturi:

• producono almeno il 50% delle nostre membrane cellulari, e contribuiscono alla loro

rigidità e forza;

• migliorano il sistema immunitario;

• agevolano l'assorbimento del calcio nelle ossa;

• alcuni hanno proprietà antimicrobiche che ci proteggono da microorganismi dannosi

nel nostro tratto intestinale.

Ecco effetti riscontrati a proposito del colesterolo:

• contribuisce alla rigidità e alla forza della membrana cellulare esattamente come con

i grassi saturi;

• è usato per produrre ormoni che ci aiutano a gestire lo stress, e per produrre ormoni

sessuali;

• è convertito in vitamina D, che è essenziale per la crescita, per avere ossa sane, per

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un sano sistema nervoso, per avere tono muscolare, e per una buona funzionalità del

sistema immunitario;

• è usato per produrre bile, sostanza importante per la digestione dei grassi

• agisce come antiossidante proteggendoci contri danni cellulari, che aumentano il

rischio di malattie cardiache e di cancro;

• aiuta a mantenere un sano rivestimento intestinale che ci protegge da malattie

autoimmuni.

I grassi adulterati (raffinati) invece interferiscono direttamente con la ghiandola tiroidea, e

influenzano negativamente l'utilizzo degli ormoni tiroidei nei mitocondri nelle cellule.

Interferenze del genere possono portare qualsiasi tipo di persona ad un metabolismo lento,

e da questo punto di vista, i grassi adulterati (transgenici inclusi) sono tra i più grandi

soppressori della tiroide e del metabolismo.

Allo stesso tempo questi acidi grassi adulterati si sono accumulati nelle nostre cellule e nei

nostri tessuti da un secolo ormai, condizionando probabilmente, di generazione in

generazione, ogni cellula e ogni risposta del sistema immunitario. Purtroppo ci vuole

qualche anno per eliminare dal sistema gran parte di essi, quindi non aspettiamoci grossi

miracoli nel momento in cui le eliminiamo o riduciamo dall'alimentazione, ma sbrighiamoci

a farlo il prima possibile.

Un'ottima abitudine sarebbe sostituire l'olio di oliva per la cottura con il burro biologico

oppure con l'olio di cocco raffinato, ma purtroppo in Italia non ho ancora trovato un

prodotto del genere. L'olio di cocco raffinato ha il vantaggio di non lasciare nel cibo il tipico

gusto del cocco, e sembra sia più facilmente digeribile.

La margarina vegetale, un famigerato grasso transgenico, sarebbe da evitare. Viene

prodotta aggiungendo idrogeno all'olio vegetale attraverso un processo chiamato

idrogenazione, rendendo così un'olio più durevole. I grassi transgenici vengono usati nei

cibi per prolungare la loro freschezza, la loro durata sugli scaffali e per dare una

sensazione di maggior leggerezza. Moltissimi carboidrati come i crackers, i biscotti, le torte,

i gelati industriali, e i cibi fritti come le ciambelle e le patatine fritte, possono contenere

grassi transgenici. Anche le margarine possono essere piene di transgenici, come pure

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quelli parzialmente idrogenati negli oli vegetali. I parzialmente idrogenati sono sempre

grassi transgenici e molto poco salutari.

Ma come siamo arrivati a questa grande confusione fra i grassi?

Purtroppo interessi di mercato, scopi di lucro assieme ai canali d'informazione corrotti e

strapagati hanno dominato l'economia mondiale, quindi ci vorrà ancora tempo prima di

sentir parlare male dei grassi raffinati (soprattutto omega 6 e transgenici) e di come

possono essere una con–causa per il cancro, il diabete, l'obesità, l'invecchiamento precoce,

la trombosi, l'artrite e l'immunodeficenza. L'avidità, la voglia di potere, l'ignoranza e la

disconnessione con la Natura e con il Cuore sono i motivi della grande confusione e della

disinformazione riguardo le diete e l'alimentazione giusta da seguire.

Il saleLa nostra alimentazione attuale è caratterizzata da un sovraccarico di sale raffinato che si

nasconde nei prodotti e nei cibi dell’industria conserviera, sia come ingrediente che come

mezzo di conservazione dei cibi e delle preparazioni alimentari. Questo consumo eccessivo

alza la pressione sanguigna (assieme ad una mancanza di vitamina C ed altri minerali),

aumenta la ritenzione idrica e la disidratazione, induce ad un invecchiamento precoce e, a

volte, anche ad una maggiore perdita di capelli.

Ma non tutto il sale è uguale, alcuni sono considerati particolarmente dannosi. Il nostro

corpo ha effettivamente necessità di assumere ed assorbire il sale per equilibrare nel modo

migliore gli elettroliti.

Il sale da tavola ormai non ha più nulla in comune con i cristalli di sale originali perché è

un composto chimico di cloruro di sodio, che in contrasto con il cristallo naturale viene

lavorato, “pulito” e ridotto solo alle componenti di sodio e cloruro, attraverso un processo

di essiccazione che ne determina una modifica della struttura chimica che non può che

influire negativamente sul corpo umano.

Che dire poi del sale iodato? Viene generalmente consigliato a chi ha problemi di tiroide,

ma personalmente ritengo che il suo consumo non sia una buona scelta. Il sale iodato è un

sale ottenuto artificialmente aggiungendo iodio chimico al sale raffinato. Si finisce così per

introdurre nell´organismo qualcosa che è stato dapprima privato di tutti i suoi componenti

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vitali (minerali, elettroliti, ecc.) e poi reintegrato (si tratta di integratori chimici e non

naturali) di uno solo dei suoi componenti: lo iodio.

Il cloruro di sodio ha solo 2 o 3 elementi chimici, mentre l’acqua di mare ha ben 84

elementi; per il benessere del nostro corpo sono ovviamente necessari tutti questi elementi,

utilizzando il sale “comune” si rischia di privare il nostro organismo di importanti minerali

che contribuiscono alla salute prevenendo squilibri e indebolendo le nostre difese,

esattamente come succede con lo zucchero bianco.

Il sale integrale prodotto nel territorio italiano è probabilmente la scelta migliore.

Prodotti di soia I prodotti di soia hanno dei potenti fitoestrogeni: gli isoflavoni. Gli isoflavoni, che sono

spesso promossi come antiossidanti, antitumorali o come rimedio contro le vampate di

calore, in grandi quantità potrebbe essere tossici per molti organi e hanno effetti

tipicamente estrogenici13; possono causare alterazione dei genitali maschili e del

comportamento, nonchè una precoce maturazione femminile nelle ragazze. Queste

modifiche del tessuto sono notoriamente associate con i casi di cancro.

Tutti i fitoestrogeni (naturali, sintetici,...), se consumati in grandi quantità, inibiscono le

funzioni tiroidee, e nei maschi possono sballare il quadro ormonale degli androgeni. La

soia contiene un'enzima proteolitico che inibisce l'assorbimento di importanti minerali come

il calcio, il magnesio e lo zinco. La soia è talmente estrogenica che risulta un potente

promotore dell'ipotiroidismo, del cancro e problemi ormonali nei bambini. La soia inibisce

l'assimiliazione della vitamina B12, la digestione delle proteine ed aumenta le necessità di

vitamina D per il corpo. Il latte di soia contiene 100 volte più alluminio rispetto al latte

materno o quello da mucca, e dare ai bambini latte di soia è come fargli ingoiare cinque

pillole anticoncenzionali al giorno.14

Sbilanciare l'equilibrio ormonale è controproducente per i nostri capelli, inoltre la soia

dovrebbe essere sempre fermentata prima del suo utilizzo. Tuttavia esiste anche una grande

fetta di persone fan della soia per molti benefici alla salute, ma questo sembra vero solo

per la soia non proveniente da OGM, e visto che da noi la soia è soprattutto frutto di una

13 http://raypeat.com/articles/articles/natural-estrogens.shtml

14 http://www.litalee.com/shopexd.asp?id=188

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produzione fortemente alterata (OGM) ed industrializzata, nonché finanziata, essendo un

prodotto economico, con grande interesse dall'industria alimentare, per sicurezza ne starei

alla larga. Se invece abbiamo la certezza di comprare una soia naturale fermentata, libera

da OGM, allora la soia potrebbe diventare un buon alleato alimentare, sempre se

mangiato con moderazione.

Il mercurioMolti amalgami dentali o pesci grossi come il tonno o il pesce spada, sono ricchi di

mercurio, un metallo pesante che inibisce la conversione della T4 in T3 nel fegato.

Ricordiamoci, che se la T3 è convertita con successo dalla T4, questa viene combinata con

il colesterolo e con la vitamina A per formare il pregnenolone, che è un precursore di molti

altri ormoni ed ha importanti benefici antinfiammatori.

Gli effetti negativi principali del mercurio sono:

• lento e progressivo danneggiamento del sistema nervoso;

• danneggiamento delle funzioni cerebrali (ridotta capacità di apprendimento, tremore,

sordità, scoordinamento muscolare, perdita di memoria, disturbi dell'umore);

• danni al DNA e danni cromosomici;

• reazioni allergiche, in forma di chiazze cutanee, stanchezza ed emicranie;

• danni al sistema riproduttivo maschile, i difetti di nascita (autismo e mongolismo) ed

aborti.

La maggior parte dei metalli pesanti è tossica per la tiroide. Oltre nei pesci, importanti

quantità di mercurio si trovano anche negli amalgami dentali: l'ingrediente principale degli

amalgami usati per le otturazioni dentarie non è il piombo, ma il mercurio (52%)

combinato con rame, stagno, zinco o argento.

Dopo 10 anni, da un’otturazione di amalgama, rimane nel suo dente solo il 50% del

mercurio iniziale, dopo 20 anni ne rimane solo il 20%. In pratica, milionesimi di grammi di

mercurio lasciano ogni giorno l’otturazione nella nostra bocca, accumulandosi nei tessuti e

negli organi.

Nel caso degli amalgami dentali suggerisco una rimozione protetta da un dentista di

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fiducia, ma prima esorto l'approfondimento del discorso leggendo quanto riportato su

questo forum italiano .

Il ferroL'argomento sul ferro ci porta in generale su due argomenti: il sovraccarico di ferro e

l'anemia. Sia l'eccesso di ferro, sia la mancanza sembrano essere connessi con la perdita di

capelli.

I capelli sono situati in un tessuto metabolicamente sempre attivo, quindi necessitano di alte

quantità di nutrienti per la sintesi e lo sviluppo del DNA nei capelli. Purtroppo per il corpo i

capelli sono trattati come l'ultima ruota del carro perché ricevono la propria dose di

nutrienti solo dopo che tutti i tessuti vitali sono stati “saziati“. Nelle donne fino all'età della

menopausa il ferro è spesso carente a causa della periodica perdita di sangue e può essere

una delle cause di perdita di capelli. Durante ogni mestruazione la donna perderà

approssimitivamente 50–150ml di sangue con una perdita media di 15mg di ferro. Se non

compensa la perdita con alimenti ricchi di ferro, oppure se è vegeteriana o vegana, oppure

ha problemi di assorbimento intestinale, rischia di soffrire di anemia.

Ovviamente la mancanza di ferro non è una condizione legata solo alle donne. Negli

uomini che preferiscono mangiare vegetariano o vegano è molto comune trovare bassi

livelli di ferro, ma la ragione più diffusa dell'anemia è una flora batterica fortemente

squilibrata oppure un sovraccarico di rame. Senza una flora batterica efficiente non

possiamo assorbire le vitamine e i minerali dal cibo, e nemmeno produrli. Spesso chi soffre

di anemia ha una serie di batteri patogeni nell'intestino ghiotti di ferro che ne lasciano la

persona sprovvista. Assumere integratori di ferro in questo caso non fa che aumentare

questi batteri opportunisti.

Nel caso di avvelenamento da rame, che è soppressivo rispetto al ferro, un'integrazione del

ferro sarà inutile in quanto il ferro non ha alcun effetto antagonista nei confronti del rame.

Qui dobbiamo incrementare le dosi di zinco in quanto antagonista al rame, che così

porterà all'assorbimento del ferro e lo attiverà nelle varie reazioni metaboliche.

Coloro che perdono i capelli per una mancanza di ferro solitamente perdono i capelli

lentamente nel tempo, spesso su tutto il cuoio capelluto (soprattutto le donne)15. Quando i

livelli di ferro sono troppo bassi per produrre molecole di ATP (adenosina trifosfato), si

15 http://www.nature.com/jid/journal/v121/n5/full/5601999a.htm

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attiva una risposta compensatoria che incrementa il testosterone prodotto dalle surrenali

che viene utilizzato come una risorsa di energia alternativa. Il testosterone libero viene poi

convertito in DHT (diidrotestosterone) che dapprima accorcia la fase di crescita del capello,

poi provoca una progressiva miniaturizzazione del follicolo (che produrrà quindi sempre più

a stento un capello), fino ad arrivare all'atrofia completa e quindi alla cessazione di ogni

attività produttiva.

Le alterazioni dell'umore sono abbastanza comuni con la presenza di aggressività,

intolleranza, impazienza e una leggera ansia. Come effetti fisici invece la mancanza di

ferro può portare ad un'energia bassa, alla pelle secca, a capelli spenti, all'ipersensibilità al

freddo, alla difficoltà nell'inghiottire, al pallore, al sentire la mancanza del respiro e alle

palpitazioni cardiache. La tiroide, la paratiroide e i surreni sono tutti influenzati da un ferro

sbilanciato.

Per diagnosticare correttamente la quantità di ferro nel nostro corpo è importante misurare

la ferritina tramite un'esame del sangue. La ferritina è una proteina che si lega al ferro e ci

mostra quanto ferro è immaganizzato nel corpo. Con la ricerca in San Diego negli USA del

dott. Hugh Rushton è stato scoperto che se i livelli di ferritina sono mantenuti dai 70ug/l in

su per almeno tre mesi, si riscontrano i seguenti risultati:

• una decisiva riduzione della perdita di capelli in fase telogen;

• i capelli nella fase di crescita anagen vengono ripristinati a livelli normali.

Alla “International Hormone Conference“ del 2006, il dott. John Lee, uno dei ricercatori più

importanti sulla tiroide e promotore dell'uso terapeutico del progesterone naturale,

condivide le sue scoperte sulla ferritina dichiarando che per generare una sufficiente

quantità di ATP (adenosina trifosfato) i livelli di ferritina devono essere tra i 125–150 ug/l.

La forma più assimilabile del ferro si trova nelle proteine animali, soprattutto nella carne

rossa. Il ferro si trova anche nelle verdure e nei graminacei, ma il loro assorbimento è

molto più povero rispetto a quando accompagnati dalla carne. L'assorbimento intestinale

del ferro varia a seconda di diversi fattori. In condizioni normali l'intestino assorbe tra il 2

ed 10% del ferro dai vegetali e tra il 10 e il 35% da sorgenti animali.

Un'eccessiva o prolungata assunzione delle vitamine B12, D o E e/o dei minerali zinco,

calcio, rame o cromo hanno un'azione antagonista all'assorbimento del ferro. È vero che

con 50mg al giorno di zinco si inibisce la 5–alfa reduttasi (l'enzima deputato alla

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conversione del testosterone in diidrotestosterone), ma visto che svolge anche il ruolo da

antagonista all'assorbimento del ferro e del rame lo si potrebbe assumere non più di 3 mesi

e senza integratori a base di rame o ferro. Anche una mancanza di rame ostacola la

distribuzione del ferro attraverso i globuli rossi, e come risultato il ferro si accumula negli

organi del corpo senza però essere disponibile all'uso. In questo caso risulta pericoloso

prendere un integratore a base di ferro ed appesantire gli organi con ulteriori riserve di

ferro, quando il problema da risolvere prima è la mancanza di rame.

I metalli pesanti in quantità tossiche (piombo, mercurio, cadmio) possono anche ridurre

l'assorbimento del ferro. Latticini, formaggi e latte pastorizzato possono ridurre

l'assorbimento fino al 60%. Stessa cosa vale con i tè con l'acido tannico e con il caffè,

quindi non berli troppo spesso vicino ai pasti.

Chi vorrà aumentare i propri livelli di ferro dovrà rivolgersi ad un medico ed effettuare

esami adeguati. Solitamente si consiglia anche un integratore multivitaminico/minerale

oppure bere ogni giorno un bicchiere di spremuta o succo di verdura, poiché la mancanza

di ferro è quasi sempre accompagnata da una mancanza di vitamine e minerali, e la

sinergia di tutti questi elementi insieme facilita il riequilibrio del ferro. In questo caso

potrebbe essere utile anche assumere un integratore di aminoacidi perché promuovono il

trasporto e l'utilizzo del ferro nel corpo e perché i capelli sono fatti al 97% di proteine. Un

integratore adatto potrebbe essere il Pure Klamath Crystals consumato assieme al

multivitaminico e multiminerale Organic Vita–Min ed il Tonic Alchemy.

In quanto i capelli sono un elemento non essenziale del corpo, purtroppo sono gli ultimi a

mostrare segnali di recupero. Se abbiamo ripristinato i livelli di ferro, se abbiamo

riequilibrato i nostri ormoni, se abbiamo migliorato la nostra alimentazione e il nostro

metabolismo, e se non viviamo in costanti stati di ansia, depressione o stress, la fase di

ricrescita dei capelli dovrebbe stabilizzarsi entro i successivi sei mesi.

Anche la psicosomatica può darci una mano per darci la corretta direzione verso una

soluzione; essere anemico significa avere una minore concentrazione di emoglobina

(trasportatori di ossigeno = carburante) nel sangue. La molecola di emoglobina ha al suo

centro un atomo di ferro che rappresenta il maschile, la virilità, la vitalità, quindi è come se

avessimo poca forza del padre dentro di noi. Agli anemici infatti spesso manca la voglia di

lottare con determinazione e costanza nella vita, e tendono ad essere apatici. La debolezza

nella reazione agli stimoli della vita maschera in verità un insidioso e profondo odio verso

sè stessi e verso la propria energia maschile repressa.

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Liberarsene potrebbe essere la chiave per la risoluzione definitiva del problema.

Nel caso invece di un lieve aumento di ferro nel sangue, si rischia stress ossidativo, la

perdita di vitamina E, un abbassamento del progesterone, del testosterone e della tiroide,

quindi può portare a stanchezza generale e ad altre circostanze deleterie per i nostri

capelli.

Oggi è molto difficile evitare il ferro poichè è presente in quasi tutti gli alimenti, ma quello

più dannoso è il ferro inorganico o sintetico, come il fumarato ferroso, il ferro succinato e il

solfato ferroso. Il ferro inorganico è tossico, perché toglie le vitamine dal cibo (disattiva la

vitamina E) e può causare seri danni collaterali. La farina bianca, la pasta bianca, ecc.

quasi sempre contengono ferro aggiunto artificialmente come il solfato ferroso. Sarebbe

bene verificare sulle etichette se c'è scritto ferro, ferroso o ferro ridotto, che significa ferro

aggiunto in modo artificiale.

Le donne assorbono il ferro molto più efficacemente rispetto agli uomini, fino a tre volte di

più, ma quando sono incinte possono assorbirne circa nove volte di più. Per fortuna, ogni

volta che la donna mestrua, perde un po' di ferro, ma dopo la menopausa recupera

velocemente tutta la strada guadagnata.

Ma di quanto ferro abbiamo veramente bisogno? Il corpo ha una relazione speciale con il

ferro perchè non lo espelle come accade con molte altre sostanze, ma lo assorbe e lo

accumula come riserva. L'uomo mediamente consuma 1 miligrammo di ferro al giorno per

i capelli, le unghie, le cellule della pelle,ecc.

I danni di un sovraccarico di ferro possono essere rilevanti. Ecco una veloce carrellata dei

disagi: disfunzione del fegato (elevate quantità di enzimi epatici), rischio cancro del colon,

cancro esofageo e alla vescica, infezioni, diabete e problemi pancreatici, Alzeihmer,

Parkinson, sclerosi multipla e fibrosi cistica, ansia, attacchi di panico e disturbi mentali e

peggioramento dell'artrite. Altri effetti negativi: stanchezza cronica (connessa con

ipotiroidismo), dolori addominali, ulcere, gastriti, costipazione e nausea, feci nere (da

perdita di sangue) perdita capelli, malditesta, perdita della memoria, perdita progressiva

dell'udito, edemi, ipotiroidismo, malattie cardiache.

L'unico modo per ridurre il contenuto di ferro nel corpo consiste nel limitare l'assorbimento.

Il caffè con caffeina è un ottimo inibitore dell'assorbimento del ferro. Anche la riduzione di

grassi adulterati e derivati aiuta a ridurre gli effetti dannosi del ferro. Bisogna stare attenti a

non assumere la vitamina C durante un pasto ricco di ferro, perché ne aumenta

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l'assorbimento.

Ecco una lista di alimenti ricchi di ferro:

• Fegato

• Carne di cavallo

• Carni rosse: manzo, maiale e agnello

• Pesce: pesce azzurro, trota, salmone

• Frutti di mare e molluschi; sono molto ricchi di ferro però possono scatenare allergie

alimentari

• Legumi: fagioli, lenticchie

• Cereali, pane, pasta e riso

• Ortaggi e verdura: Cavoli, spinaci, cime di rapa, carciofi, broccoli, bietole, asparagi,

cavoletti di Bruxelles; il ferro contenuto nei vegetali viene assorbito dall’intestino in

percentuali inferiori a quello di origine animale, difatti il ferro dei vegetali viene

assorbito per un massimo del 10%–13%

• Le spezie e le erbe aromatiche

• Pollo, tacchino

• Uova

• Frutta secca; uva, albicocche, mele ecc

• Frutta in guscio come le noci; anche in questo caso occhio alle allergie alimentari

• Cioccolato fondente amaro e cacao amaro

• Melassa nel zucchero integrale

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Lista Alimenti Anti Capelli:

1. grassi adulterati (raffinati e idrogenati)

2. soia

3. glutine

4. zucchero bianco

5. sale raffinato

6. carne non biologica

7. pesci grossi (probabili alti livelli di mercurio) e da allevamento

8. alimenti ricchi di ferro (per chi ha i livelli di ferritina troppo elevate), alimenti poveri di

ferro (per chi a livelli di ferritina bassa oppure ha un intossicazione da rame)

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Gli Alimenti Pro Capelli

I carboidrati (frutta, verdura, riso integrale, patate, pane a lievitazione naturale)

importante sapere che si ingrassa solamente quando si mangiano troppi carboidrati

in combinazione con uno squilibrio ormonale e/o con la sensibilità zuccherina. I

principi della biochimica medica dicono che gli acidi grassi consumati dal cibo non

possono essere convertiti in carboidrati (è biochimicamente impossibile), mentre i

carboidrati possono essere convertiti in trigliceridi (adipe in eccesso).

ÈCos'è la sensibilità zuccherina?

Se ci sentiamo spesso stanchi, confusi, agitati, ansiosi o depressi...

Se non riusciamo a dire di no alle persone e siamo carenti di disciplina....

Se il nostro umore cambia a seconda di quello che mangiamo...

Se abbiamo incontrollabili voglie di zucchero soprattutto quando non ci sentiamo bene con

noi stessi...

Se i nostri genitori hanno simili problemi...

è probabile che siamo sensibili allo zucchero.

La teoria della sensività zuccherina è stata sviluppata dalla dott.ssa Kathleen DesMaisons

durante il il suo lavoro con il recupero degli alcolisti. In questa ricerca aveva identificato

specifiche caratteristiche emotive che sono il “dente dolce“, cambiamenti di umore,

autostima variabile, mancanza di forza di volontà ed una tendenza verso la depressione ed

un comportamento ossessivo compulsivo.

Questi potrebbero sembrare come problemi psicologici o emotivi, ma le persone che sono

sensibili allo zucchero sono fisiologicamente diverse da chi non lo sono e queste differenze

sembrano essere frequentemente ereditate. Le persone zucchero sensibili hanno tre

problemi principali: volatili livelli di zucchero nel sangue, bassi livelli di serotonina e bassi

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livelli di beta–endorfine.

Normalmente, quando qualcuno consuma un cibo ad alto indice glicemico gli zuccheri nel

sangue incrementano, causando al corpo di rilasciare insulina che riporta nuovamente giù i

livelli dello zucchero. Le persone con sensibilità zuccherina hanno la stessa reazione, ma

hanno un maggiore rilascio di insulina, e quindi di conseguenza hanno una caduta più

veloce degli zuccheri. I cambiamenti di umore sono l'effetto principale di livelli di zucchero

volatili. Quando gli zuccheri sono alti la persona si sente magnificamente bene, ma

quando sono bassi si sentono irritati, tesi o anche confusi.

La serotonina è un neurotrasmettitore che influisce sia lo stato emotivo che la forza di

volontà. Una persona con una bassa serotonina può sentirsi depressa, disorganizzata e

pessimistica; potrebbe anche avere difficoltà a rifiutare proposte, iniziative o alimenti in

generale, ed allo stesso tempo non riescono a lasciar andare cose o persone, una

caratteristica che può portare ad un comportamento ossessivo compulsivo.

Mentre le beta–endorfine, che possono anche essere classificate come neurotrasmettitori,

sono responsabili dell'impeto di euforia che i corridori (e molti altri atleti) provano durante o

dopo un vigoroso esercizio fisico. In altre parole è un antidolorifico che ci aiuta a sentirci

bene. Le persone con bassi livelli di betaendorfine hanno una minore tolleranza del dolore

fisico ed emotivo. Credono di essere troppo sensibili e cercano di evitare situazioni dove si

potrebbe rischiare di sentire dolore. Spesso hanno una bassa autostima, non credono in sè

stesse, e possono sentirsi sole e spacciate.

Ma non finisce qui: il corpo cerca sempre di mantenere una situazione di omeostasi. Se i

livelli di beta–endorfina sono troppo bassi, il corpo aumenterà il numero di siti ricettori sui

nervi affinché la presenza di beta–endorfina possa essere meglio utilizzata. Questo

meccanismo omeostatico potrebbe essere funzionale finché la persona consuma qualcosa

che produce beta–endorfine. In questo caso i livelli di beta–endofrine si innalzano a livelli

considerati normali, ma che in questo corpo viene considerato troppo visto il numero di

ricettori in più. Come risultato il corpo reagirà con una sensazione di euforia, che è molto

più estrema rispetto a qualsiasi altra persona non sensibile allo zucchero.

Una volta che i livelli di beta–endorfina ritornano ai livelli usuali, la persona zucchero

sensibile sentirà molti sintomi di astinenza esattamente come un drogato che rimane senza

la dose quotidiana. Lo svantaggio nel caso di chi è in pericolo di sviluppare o di perpetuare

una sensibilità zuccherina è che la “droga“ appare come un alimento apparentemente

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***Per trattare efficacemente la

sensibilità di zucchero secondo le

direttive della dott.ssa DesMaisons

consiglio i seguenti integratori:

• per la vitamina C: Pure

Radiance C della Synergy

Company

• per il complesso di vitamina B:

Super B–Complex della

Synergy Company

• per lo zinco: He Shou Wu della

Dragon Herbs

Personalmente aggiungerei una

pulizia dai parassiti perchè spesso

questi invasori sono connessi con

le voglie di zuccheri; il prodotto

per la pulizia che consiglio è

Purify.

Da tenere presente anche l'ottimo

integratori “super verde“: il Tonic

Alchemy o il Pure Synergy che

hanno la caratteristica di

disintossicare e di nutrire

profondamente le cellule,

riducendo così nel tempo la

sensazione di fame zuccherina.

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innocuo. Le sostanze che incrementano le beta–endorfine sono quelle classiche: lo

zucchero, i carboidrati raffinati, gli amidi, l'alcol e molte sostanze illegali.

La dott.ssa DesMaisons da molti anni propone con successo un programma dove

cambiando il tipo e l'ora dell'alimentazione puoi controllare i sintomi e riportare la vita sui

binari giusti. Il suo programma è diviso in sette passi, descritti in maniera molto più

dettagliata nel suo libro “Potatoes not Prozac“ (Patate e non il Prozac), ed essendo al

momento solo in inglese, riporto brevemente i sette passi:

1. mangiare colazione con proteine

2. scrivere uno diario su quello che si mangia e

su come ci si sente

3. mangiare tre pasti al giorno con proteine

4. prendere le vitamine consigliate ed una

patata prima di andare a dormire

5. consumare cibi integrali invece di quelli

raffinati

6. ridurre o eliminare i zuccheri

7. crearsi una nuova vita

Per motivi di spazio riassumo brevemente solo il

quarto passaggio: prendere le vitamine

consigliate ed una patata prima di andare a

dormire.

Le tre vitamine per trattare la sensibilità

zuccherina sono: la vitamina C, il complesso

delle vitamine B e lo zinco***.

La patata con la buccia andrebbe presa ogni

sera tre ore dopo cena perchè aiuta ad alzare i

livelli di serotonina e col tempo ci fa sentire più

fiduciosi, creativi e ottimistici secondo la dott.ssa

DesMaisons. La patata (basta anche una più

piccola) crea una risposta insulinica che

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“spinge“ l'aminoacido triptofano dal sangue nel cervello dove viene trasformato in

serotonina, la sostanza chimica della felicità. La serotonina ci aiuta anche nel saper

resistere alle tentazioni del dolce o ad altre cose, frenando la nostra impulsività. Per ulteriori

approndimento vi invito a visitare il suo sito ed usare il traduttore Google.

Chi non soffre di sensibilità zuccherina suggerisco di trovare i carboidrati che stimolano di

più la produzione di calore nel corpo, facendo particolare attenzione alle estremità fisiche

(mani e piedi) e allo stesso tempo scegliendo alimenti che sono più facilmente digeribili,

soprattutto per chi ha un intestino delicato. I carboidrati che ritengo più indicati sono la

frutta matura (frullati e spremute di frutta inclusi), le verdure, il miele biologico, il riso

integrale, le patate ed il pane a lievitazione naturale. Tutti questi alimenti sono liberi dal

glutine (tranne il pane), stimolano la produzione di acido butirrico e sono molto nutrienti.

Attenzione allo zucchero: quello integrale biologico è più ricco di sali minerali (calcio,

fosforo, potassio, zinco, fluoro, magnesio) e di vitamine (A, B1, B2, B6, C) e non va confuso

con lo zucchero grezzo di canna. Quest'ultimo ha subito il processo di raffinazione

esattamento come quello bianco, poi colorato di melassa o di caramello.

Con lo zucchero dobbiamo ancora considerare una fondamentale caratteristica metabolica

di quello bianco e la sua connessione con i zuccheri ritenuti più sani. Il saccarosio è l'unica

sostanza che viene metabolizzata nel corpo sia come grasso sia come carboidrato, poiché

contiene sia glucosio che fruttosio, entrambi al 50%. Questi due zuccheri non sono

intercambiabili ed il corpo li deve metabolizzare separatamente.

Il glucosio è la fonte energetica delle migliaia di miliardi di cellule del corpo e circa il 20%

del glucosio viene metabolizzato dal fegato, mentre il fruttosio può essere metabolizzato

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solamente dal fegato. Visto che tutto il fruttosio viene veicolato attraverso il fegato, seguire

una dieta ad alto indice glicemico (carboidrati, farina e zuccheri raffinati), può affaticare e

danneggiare seriamente il fegato addirittura allo stesso modo dell'alcol (etanolo). Nel

fegato il fruttosio viene convertito in fruttosio 1 fosfato, esaurendo così il fosfato dalle cellule

epatiche. Questo processo produce acido urico che blocca l'enzima responsabile dell'ossido

nitrico, che è il regolatore naturale della pressione sanguigna; ecco come possono aprirsi le

porte all'ipertensione.

Esattamente come l'alcol, il fruttosio viene metabolizzato in grasso e non in energia come

p.es. nel caso del glucosio. Quindi in caso di resistenza insulinica e/o di un fegato

intossicato, il fruttosio in eccesso viene immagazzinato nelle cellule adipose, inducendo

anche un malfunzionamento mitocondriale.

Quando invece il corpo ha un eccesso di glucosio, lo converte in glicogeno e lo

immagazzina nel fegato senza alcuna conseguenza negativa, senza limiti e con la

possibilità di essere sempre riconvertito in glucosio all'occorrenza.

Chi ha problemi con la resistenza insulinica, con l'obesità o col peso eccessivo, con la

pressione e con altre malattie debilitanti dovrebbe porre attenzione al consumo del fruttosio

e ridurre il consumo a non oltre 25 grammi al giorno (se meno, ancora meglio). Questo

non significa che sia vietato mangiare frutta fresca, bensì evitare di mangiare un pasto

intero di sola frutta. La moderazione è, come sempre, la chiave.

Chi sospetta di avere un'intossicazione da fruttosio potrebbe farsi un esame di acidi urici;

negli uomini non dovrebbe superare i 4 mg/dl e i 3.5 mg/dl nelle donne.

In questi casi passare dal consumo dello zucchero bianco a quello integrale o al miele o a

qualsiasi altro zucchero naturale NON risolve il problema di fondo perché tutti contengono

alte quantità di fruttosio. Le uniche alternative sicure sono la stevia e il destrosio.

Attenzione anche alla quantità di frutta ingerita perché molto ricca di acqua, che come

abbiamo visto in un capitolo precedente, può abbassare il tasso di zuccheri nel sangue,

dandoci una sensazione di freddo – la sperimentazione personale ci porterà chiarezza su

quanto e quando mangiare la frutta.

Per gli amanti del pane: esistono approssimativamente 60 additivi chimici approvati per la

produzione del pane. Ovviamente non tutti vengono usati in una sola panetteria, ma in media

ne utilizzano circa otto, il che è già troppo. Per fare il pane bianco usano il disossido di cloro

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per sbiancare la farina; essa distrugge la vitamina E e reagisce con certe proteine per formare

la metionina solfossido, noto per causare danni al sistema nervoso centrale. Se il diossido di

cloro non viene usato, allora sbiancanti come il perossido di benzoile e il perossido di azoto

possono venire aggiunti assieme con agenti maturanti come il bromato di potassio, il iodato di

potassio e l'azocarbonamide. Il bromato di potassio, usato come reagente di laboratorio, come

agente antiossidante e come additivo nei cibi , provoca nausea e diarrea e, secondo alcuni

esperimenti sarebbe cancerogeno. Il iodato di potassio è un noto produttore di stress

gastrointestinale ed un distruttore di globuli rossi. Altre sostanze cancerogene vengono

aggiunte per mantenere il pane morbido e fresco il più a lungo possibile.

La fermentazione o lievitazione naturale che dovrebbe durare minimo 18 ore, è troppo

lunga per scopi commerciali, quindi viene aggiunto un acceleratore di fermentazione

chiamato cloruro di ammonio, una sostanza chimica usata anche per la produzione del

liquido antigelo per le auto e per alcuni detergenti. Così si risparmia sul tempo di

lievitazione e si danneggiano le persone.

E forse ancora peggio, oggi vengono aggiunti degli enzimi spesso geneticamente modificati

alla farina e all'impasto per rendere il pane più grande e per mantenerlo morbido per

giorni, ed in alcuni casi per settimane. Anche il pane integrale o biologico prodotto da

queste industrie può contenere queste sostanze.

Ecco che possiamo logicamente concludere che il pane commerciale ha perso tutte le sue

vitamine e minerali; questo è il motivo per cui ne aggiungono di sintetici. Se poi l'impasto

non è fermentato per molte ore, i batteri naturali non hanno la possibilità di distruggere gli

elementi nocivi nell'impasto e di produrre importanti nutrienti per il nostro corpo, così il

danno è doppio.

Nel frattempo c'è un sempre più crescente sospetto fra i ricercatori medici che dietro

l'inarrestabile crescita di problemi digestivi come l'intolleranza al glutine e alla malattia

celiaca ci siano i metodi dannosi della

produzione del pane commerciale.

“Le persone che soffrono per la celiachia o di

dolori articolari trovano che i sintomi svaniscono

se mangiano pane tradizionale fatto con la pasta

madre“, dice l'autore e fornaio Andrew Whitley. ‘Il

pane offerto nei negozi sembra ammalare le

persone!“, scrive nel suo libro Bread Matters.

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La pasta madre è un impasto di farina e acqua acidificato da un complesso di lieviti e

batteri lattici che sono in grado di avviare la fermentazione. A differenza del cosiddetto

lievito di birra, il lievito naturale comprende, tra i lieviti, diverse specie di batteri lattici

eterofermentanti ed omofermentanti del genere Lactobacillus. La fermentazione dei batteri

lattici produce acidi organici e consente inoltre una maggiore crescita del prodotto e una

maggiore digeribilità e conservabilità. (fonte Wikipedia)

Whitley vende un pane di segale che fermenta con lieviti naturali nella farina per oltre 24

ore. Tutti i suoi clienti che mangiano quel pane scoprono di aver risolto i propri problemi

digestivi. Quando poi il pane è cotto con un fuoco moderato e per un lungo periodo di

tempo, rimane più facile da digerire per lo stomaco e fornisce una maggior dose di energia

all'organismo.

Consiglio a chi non è celiaco la produzione del pane in casa con farina integrale biologica,

possibilmente con la pasta madre (su internet si trovano molte ricette e suggerimenti utili) e

di evitare il più possibile il pane venduto nei negozi, tranne quelli che usano il metodo della

lievitazione naturale (un numero di panifici sempre più crescente in Italia, per fortuna). Un

libro in italiano che potrebbe essere d'aiuto è “La Pasta Madre“ di Antonella Scialdone. In

alternativa si cerca un panificio che rispetti le procedure di lievitazione naturale.

E i celiaci possono mangiare pane fermentato fatto in casa?

''Una biotecnologia tradizionale che prevede l'uso di lievito naturale selezionato e lunghi

tempi di fermentazione potrebbe rappresentare una strategia utile per la riduzione

dell'intolleranza umana al glutine'' affermano il dott. Marco Gobbetti, dell'Università di Bari,

il dott. Massimo De Vincenzi, dell'ISS e il dott. Salvatore Auricchio, dell'Università di Napoli.

In uno studio clinico del 2011, da essi condotto, fu utilizzata la tecnica della fermentazione

della farina di grano impiegando batteri capaci di digerire i peptidi della gliadina tossici

per il celiaco. Dopo 24 ore di fermentazione si aveva una digestione pressoché completa

della gliadina.

La farina così trattata, somministrata in dose unica, di 2 g di glutine (circa 20 g di farina)

perdeva la capacità di aumentare la permeabilità intestinale agli zuccheri in 13 pazienti

celiaci in remissione, a dieta senza glutine. In questi stessi soggetti la farina di controllo,

non fermentata con questa tecnica, alla stessa dose induceva invece aumento della

permeabilità intestinale agli zuccheri. Questi studi dimostrano che la tecnica di

fermentazione usata riduce l'effetto lesivo del glutine sull'intestino del celiaco.

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Si tratta ancora di studi preliminari, come sottolineano i ricercatori, i quali hanno avviato

ulteriori esperimenti di lunga durata su pazienti celiaci che prevedono oltre al test di

permeabilità intestinale agli zuccheri, anche verifiche attraverso biopsie intestinali.

Date le incoraggianti premesse, quella dell'integrazione probiotica ed enzimatica è

certamente una strada da seguire e approfondire per il trattamento della celiachia.

(Fonte dello studio: http://www.panetoscano.net)

I grassi pro capelli

(cocco extravergine, olio di pesce, burro biologico, olio d'oliva)

Prima di addentrarci ulteriormente nei benefici dei grassi , desidero dedicare ancora un po' di

spazio al tanto demonizzato colesterolo. Le lipoproteine a bassa densità, note anche come

LDL (acronimo di Low Density Lipoprotein) sono lipoproteine comunemente conosciute come

il colesterolo cattivo. Precedentemente abbiamo detto che il colesterolo è il precursore di

ormoni importanti come il DHEA, il progesterone, il testosterone, il pregnenolone e così via,

mentre chi lo converte in ormoni (pregnenolone e progesterone) è la ghiandola tiroidea

(assieme alla vitamina A)16. Quando la tiroide funziona normalmente, essa riesce a convertire

il colesterolo cattivo in ormoni ed evita l'accumulo della LDL nel sangue, mentre

contrariamente succede quando abbiamo un metabolismo basso, la tiroide è sorniona, ed il

colesterolo cattivo supera i livelli massimi. Perciò il problema non è tanto il burro, il

formaggio, uova o carne rossa, ma lo stato metabolico della persona.

Il problema sono gli oli adulterati, soprattutto se abbinati allo stress ed ad un elevato

consumo di carboidrati, perché accelerano la formazione di colesterolo nella arterie. Negli

ultimi decenni ci sono stati diversi studi che hanno dimostrato un aumento della mortalità

(soprattutto del cancro e del suicidio) con più bassi livelli di colesterolo rispetto a chi ha

livelli normali o alti di colesterolo. Infatti dopo più di 40 anni il direttore della nota ricerca

Framingham, il dott. William Castilli, nel luglio del 1992 scrisse:

“Nel Framingham a Massachusetts (Stati Uniti, nda), più grasso saturo uno mangiava, più

colesterolo uno mangiava, e più calorie uno mangiava, più basso era il livello di colesterolo

16 http://raypeat.com/articles/articles/cholesterol-longevity.shtml

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sierico. Abbiamo scoperto che chi mangiava più colesterolo, più grassi saturi, e più calorie,

questi pesavano di meno ed erano i più fisicamente attivi.“

Non c'è veramente da temere il colesterolo quando riduciamo il consumo di carboidrati e

quando abbiamo un buon regime metabolico. In questi casi il colesterolo viene convertito

in pregnenolone e in progesterone dalle ovaie, dalle ghiandole surrenali e dal cervello, se

abbiamo, secondo il dott. Ray Peat, una sufficiente quantità di ormone tiroideo e di

vitamina A, e se non ci sono fattori inibitori come troppo carotene o acidi grassi adulterati. I

grassi adulterati abbassano il metabolismo, soprattutto interferendo nella conversione

dell'ormone tiroideo più attivo (T3) e nella entrata della T3 nei mitocondri dove possono

stimolare l'attività metabolica a livello cellulare.

Non c'è nemmeno da avere paura di quel lardo bianco, cioè dei grassi saturi che a

temperatura ambientali sono solidi, perché pensiamoci solo per un attimo: quel grasso a

temperatura corporea si scioglie e quindi, dopo averlo messo in bocca, diventa oleoso

quanto gli altri oli (da evitare), quindi perché lo temiamo così tanto?

Sperando di aver tolto di mezzo il condizionamento sul colesterolo cattivo, passiamo ai

gustosi grassi saturi. Per la nostra tradizione culturale è corretto iniziare con i grassi della

famiglia del latte, ovvero col burro assieme al latte, allo yogurt, al latticello e ai formaggi.

Immagine di www.occelli.it

Secondo la Fondazione Weston A. Price, il burro, soprattutto se prodotto da panna

freschissima, apporta tutta una serie di benefici:

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• il burro è ricco di vitamina A che viene assorbita dal corpo molto facilmente, e come

sappiamo, è utile per la tiroide e per la conversione del colesterolo in pregnenolone;

• contiene lecitina, essenziale per il metabolismo del colesterolo;

• contiene antiossidanti che proteggono contro i radicali liberi;

• contiene antiossidanti che proteggono i vasi sanguigni;

• è un ottima fonte di vitamin E e K;

• è molto ricco del minerale selenio, una sostanza prottetiva contro l'arteriosclerosi

(come la vitamina E);

• i grassi nel burro hanno propietà fortemente antitumorali e anticancerogene;

• il burro contiene acido linoleico coniugato, che ci protegge contro il cancro,

l'arterosclerosi, l'infiammazione, e da altri effetti dei grassi adulterati. Stimola pure il

sistema immunitario;

• la vitamina D nel burro è essenziale per l'assorbimento del calcio;

• ci protegge dalle carie;

• è uno delle rare fonti che ci protegge contro la calcificazione delle giunture. Questo

fattore antirigidità nel burro previene ancora l'indurimento delle arterie, le cataratte e

la calcificazione della ghiandola pineale;

• è una fonte di vitamina K2 che aiuta il corpo ad assorbire i minerali. Il burro può

essere particolarmente ricco di vitamina K2, se origina da mucche che mangiano

erba che cresce rapidamente in primavera e in autunno;

• è una risorsa di iodio in forma altamente assimilabile;

• secondo il dott. Weston Price, potrebbe anche promuovere la fertilità nelle donne;

• è una sorgente di energia che non viene immaganizzata nel corpo come tissuto

adiposo;

• il colesterolo trovato nel grasso butirrico è essenziale per lo sviluppo del cervello e per

il sistema nervoso nei bambini;

• protegge contro le infezioni gastrointestinali a tutte le età.

L'Italia non ha una grande tradizione nella produzione del burro di qualità. Il burro è

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spesso un residuo di lavorazione del formaggio prodotto da latte scremato, la panna che si

ricava da queste lavorazioni è sempre in parte acidificata dal processo di caseificazione e

quindi è inadatta a produrre un burro di qualità che al contrario andrebbe prodotto a

partire da panna freschissima.

Alcuni produttori producono un burro con il latte che arriva fresco dalle zone di produzione,

viene immediatamente estratta la panna, pastorizzata, acidificata con batteri selezionati e

quindi burrificata. Ecco alcune aziende italiane:

• www.occelli.it/burro.html

• www.hombre.it/it/burro –bio–hombre.htm

• www.lattebusche.it/lattebusche/burro.htm#Biologico

• www.montanari –gruzza.it/prodotti/burro/SchedaBurroBIO.pdf

Per chi abita a Trieste o in Slovenia, posso suggerire il burro della azienda agricola

biologica Žgajnar venduto ad esempio al supermercato Tuš di Sesana oppure il burro della

Krepko, venduto esclusivamente tramite rappresentante a domicilio.

Ottimi sono pure gli yogurt naturali o di frutta (preferibilmente biologici e con probiotici) e i

formaggi locali (non quelli industrializzati). I formaggi migliori sono quelli nostrani ovvero

quelli che provengono da mucche allevate al pascolo libero delle zone dove abitiamo. Da

sapere che la biodiversità della microflora presente nel latte crudo trasferisce gli effetti

benefici anche nei formaggi prodotti dal latte crudo, i quali contengono un quantitativo di

batteri probiotici (Lactobacillus rhamnosus, Lactobacillus casei, Lactobacillus plantarum,

Lactobacillus paracasei) nettamente superiore a quello dei formaggi a latte pastorizzato.

Purtroppo formaggi del genere sono difficili da reperire, ma per fortuna stanno sorgendo

sempre più spesso produttori locali.

L'olio extravergine di oliva, biologico, spremuto a freddo è anche un olio molto benefico

per la nostra salute, come anche altri oli se sono rigorosamente biologici e spremuti a

freddo (non adulterati) come l'olio di semi di girasole, olio di cartamo, olio di sesamo, olio

di enotera, olio di lino, olio di zucca, olio di borragine, olio di comino nero e soprattutto

l'olio di cocco extravergine.

Un'attenzione particolare lo dedicherei all'olio di cocco extravergine, che è la più ricca

fonte naturale di trigliceridi a catena media (MCT), e la maggior parte dei benefici per la

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salute dell'olio di cocco proviene proprio dai acidi grassi a catena media. Questi grassi

sono costituiti dall'acido caprilico, dall'acido caprico e dall'acido laurico. L'olio di cocco è

formato da circa il 50% di acido laurico, e l'unica altra fonte abbondante presente in natura

si trova nel latte materno umano. Il valore di acido laurico è stato ampiamente studiato e

ha mostrato molteplici benefici per la salute.

L'olio di cocco può anche promuovere la perdita di peso aumentando il metabolismo in

modo naturale. Questi trigliceridi a catena media possono accelerare il metabolismo

perché sono facilmente digeriti e convertiti in energia e non in tessuto adiposo. La maggior

parte degli oli vegetali sono composti di acidi grassi a catena lunga (LCT). LCT sono

immagazzinati nel corpo come grasso, mentre gli MCT vengono bruciati per produrre

energia, ovvero calore nel corpo, importante fattore di riconoscimento per un metabolismo

in forma.

Uno studio pubblicato sull'American Journal of Clinical Nutrition ha

riferito che gli acidi grassi a catena media erano tre volte più

efficaci nell'innalzamento del metabolismo rispetto agli acidi grassi

a catena lunga. I ricercatori, tra l'altro, hanno concluso che la

sostituzione di acidi grassi a lunga catena con acidi grassi a catena

media era un metodo efficace per la perdita di peso. Un altro

studio della stessa rivista ha dimostrato che mangiare acidi grassi a

catena media aumenta il metabolismo e aiuta anche a bruciare il

grasso accumulato. Il metabolismo basale è stato valutato prima e

dopo un pasto ricco di questi acidi grassi a catena media. Risultato: l'aumento medio del

metabolismo del 48%. Negli individui obesi l'aumento metabolico è stato altissimo,

addirittura del 65%.

Come già accennato, l'olio di cocco aumenta il metabolismo del corpo tramite la

termogenesi (combustione delle calorie convertite in produzione di calore), e l'effetto

termogenico può durare per ben 24 ore.

L'olio di cocco rallenta la digestione del cibo, aiutandoci a sentirci più pieni dopo un pasto,

e a prevenire le fluttuazioni di zuccheri nel sangue durante il giorno. Gli acidi grassi a

catena media nell'olio di cocco distruggono la candida, una condizione di crescita eccessiva

di un lievito nel corpo che scatena i sintomi di aumento di peso, di voglie di carboidrati, di

stanchezza e di molti altri sintomi. La candida inizia a svilupparsi nell'intestino, soprattutto

nel colon ascendente, come un fungo e si moltiplica idealmente in un ambiente col ph

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acido. L'acidità inibisce l'abilità del corpo di assorbire vitamine e minerali, e limita la

produzione enzimatica di proteine digestive.

Alcuni effetti collaterali della mancanza di enzimi portano a sintomi di indigestione, a

flatulenza, alla sensazione di avere l'intestino gonfio, a maggiori livelli di acidità e

all'intollerabilità verso certi alimenti. L'eliminazione della candida è una parte importante

non solo per ottenere una permanente perdita di peso, ma soprattutto per rimettere sui

binari giusti la tiroide, fondamentale per i nostri capelli, poiché dalle ricerche del dott. L.

Sheridan pubblicate sul International Journal of Alternative & Complementary Medicine nel

1993, il 90% di persone con la candida hanno sofferto anche di ipotiroidismo.

Un'altra osservazione curiosa paragonando l'olio di cocco con gli oli adulterati, è che alcuni

cibi cotti diventano rancidi in poche ore, anche a temperature di frigorifero, e sono proprio

gli oli adulterati i responsabili del sapore stantio dei rimasugli del giorno prima. L'olio di

cocco è stato tenuto a temperatura ambiente per più di un anno ed è stato poi testato per

irrancidimento senza trovarne traccie, dimostrando di avere anche potenti effetti

antiossidanti. È ben noto che nella dieta l'olio di cocco riduce il nostro fabbisogno di

vitamina E, e come antiossidante, è 50 volte più potente della vitamina E, 15 volte più

potente delle carote, e 300 volte più potente dei pomodori.

Se non si ha mai preso l'olio di cocco fino ad ora, per i sportivi consiglio di iniziare con un

cucchiaino al giorno e lentamente aumentare la dose fino a 3 cucchiai al giorno per un

periodo determinato – il corpo deve aggiustarsi al nuovo alimento per tollerarlo bene – e poi

consumarlo quotidianamente ascoltando il corpo. Chi invece non pratica attività sportiva

dovrebbe consumarlo solo come sostituto agli altri oli poiché è calorico come qualsiasi

grasso. Il tipo di olio di cocco che si sceglie è molto importante. L'olio extra vergine di cocco

biologico è da un punto di vista nutrizionale forse la scelta migliore, poiché conserva tutta la

naturale bontà dell'olio, ma alcune persone non riescono a tollerarlo bene e possono avere

nausea e diarrea. In questo caso starei molto attento al vasetto di conservazione, ovvero se è

fatto di plastica oppure di vetro. La maggior parte dei prodotti in plastica assorbono alcuni

sostanze chimiche dalla plastica che si infiltrano nel corpo, e che potrebbero poi creare delle

intolleranze; consiglio quindi, dove possibile, di comprare sempre l'olio di cocco in barattoli

di vetro (regola che vale per la maggior parte degli alimenti).

Un'altra possibilità per chi non riesce a tollerare l'olio di cocco extra vergine è di comprare

quello raffinato (spesso difficile da reperire), che oltre a costare la metà, non lascia il tipico

gusto di cocco nel cibo dopo la cottura. In questo caso consiglio di consumare non più di

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un cucchiaio al giorno.

Personalmente ho sostituito l'olio di cocco con l'olio di oliva quasi dappertutto, mentre prendo

l'olio di cocco extra vergine col cucchiaio, oppure lo mescolo in qualche frullato. Ho la grande

fortuna di trovare l'olio di cocco raffinato e quello extra vergine in vetro proprio nel paese dove

abito vicino a Trieste, perciò vi passo almeno la marca di quello raffinato, essendo al momento

difficile da trovare in Italia, così forse vi facilita la ricerca dalle vostre parti:

www.labioidea.com(da me lo trovate sempre da Tuš a Sesana)

E ovviamente, parlando di grassi, non possiamo esimerci di discutere ulteriormente degli oli

di pesce...

L'olio di fegato di merluzzo oppure l'olio di fegato di chimera?

Tutti conosciamo la popolarità del fegato di merluzzo, ed ancora di più di noi i nostri

antenati che ne facevano uso quotidiano come medicina. Questo meraviglioso olio

contiene grandi quantità di omega 3, vitamina A, vitamina D ed in alcuni (rari) casi anche

piccole quantità di vitamina K. Gli acidi grassi nell'olio di fegato di merluzzo sono anche

molto importanti per lo sviluppo del cervello e per il sistema nervoso, ma senza elencare

tutti i benefici che potete anche trovare facilmente su Google, cerchiamo di conoscere le

differenze nei metodi di produzioni che influenzano enormemente la qualità e la sicurezza

del prodotto.

In generale i produttori di oli di fegato di merluzzo (ma anche di altri oli di pesce) usano

procedure di purificazione come la demucillaginazione, la neutralizzazione con alcali, la

decolorazione, la deodorazione e la demargarinazione. Ciascuno di questi passi,

soprattutto la deodorazione, rimuove un po' delle preziose vitamine liposolubili,

specialmente la vitamina D. Grazie a questi svariati processi sul mercato appaiono oli di

pesce che possono essere divisi in quattro categorie.

La prima categoria sono i prodotti completamente purificati e deodorizzati con alcuna

reintegrazione vitaminica. Prodotti con livelli molto bassi di vitamina A e con quasi niente

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vitamina D appartengono a questa tipologia. Per ottenere significativi livelli di vitamina A e

D da questi prodotti bisognerebbe consumarne parecchi cucchiai al giorno (per non parlare

della totale assenza della vitamina K), una pratica pericolosa in quanto si rischia di

integrare troppi acidi grassi polinsaturi.

Nella seconda categoria troviamo prodotti non deodorizzati con un'onesta quantità di

vitamina A e D.

Nella terza categoria gli oli di fegato di merluzzo sono completamente purificati e

deodorizzati con una reintegrazione sintetica di vitamine. La maggior parte dei oli di fegato

di merluzzo rientrano in questa categoria e contengono dalle 1000 alle 5000 IU di

vitamina A per cucchiaino e dai 200 ai 500 IU di vitamina D per cucchiaino.

L'ultima categoria contiene prodotti che sono completamente purificati e deodorizzati con

una reintegrazione naturale di vitamine. Questi oli di fegato di merluzzo ad alto contenuto

vitaminico hanno circa 11.000 IU di vitamina A per cucchiaino e 1200 IU di vitamina D per

cucchiaino.

Se non siete interessati a procedure di preparazione completamente naturali, la migliore

opzione è l'ultima categoria sopra menzionata, ma credo sia importante sapere che

tradizionalmente esistevano diversi metodi per produrre l'olio di fegato di merluzzo. Un

antico metodo evitava l'uso del calore, di sostanze chimiche, di pressurazioni per estrarre

l'olio, risultando in un prodotto finale quasi senza gusto ed odore. Un altro metodo

tradizionale era usato dai pescatori nord europei dove i fegati venivano cotti al vapore, che

produceva un olio di colore pallido con minimo odore. Un ultimo metodo era legato alla

fermentazione del fegato in dei barili, risultando così in un olio marrone scuro con un

odore molto pronunciato. Questo colore scuro dell'olio di fegato di merluzzo probabilmente

era dovuto a piccole quantità di fegato rancido ed in putrefazione, che contribuiva al forte

odore e gusto.

Quando nel XIX secolo l'olio di fegato di merluzzo diventò più popolare per uso medico,

c'erano terapeuti che usavano l'olio di colore chiaro ed altri che usavano quello marrone

scuro. Entrambi gli oli offrivano grandi benefici, ma alcune persone ebbero problemi

digestivi con l'uso dell'olio scuro, come tra l'altro succede ancora oggi .

Tornando nell'era moderna, purtroppo incontriamo una serie di problemi poco contemplati

dai produttori di olio di pesce. Nel 2010 un gruppo ambientalista guidato dai gestori del

sito Fishsafetyoil.com ha querelato diversi produttori di olio di pesce per aver venduto olio

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contaminato. Tutti i canali televisivi americani hanno praticamente ignorato la faccenda,

ma ecco qui i nomi dei prodotti messi a giudizio:

• GNC Liquid Norwegian Cod Liver Oil

• Nature Made Cod Liver Oil

• Nature Made Odorless Fish Oil

• Now Foods Double Strength Cod Liver Oil

• Now Foods Salmon Oil

• Now Foods Shark Liver Oil

• Solgar 100% Pure Norwegian Shark Liver Oil Complex

• Solgar Norwegian Cod Liver Oil

• Twinlab Emulsified Norwegian Cod Liver Oil

• Twinlab Norwegian Cod Liver Oil

• 6 prodotti su 10 sono oli di fegato di merluzzo.

• Gli altri 4 oli sono oli di pescecane e olio di salmone.

• 8 su 10 sono oli derivati dal fegato.

I merluzzi hanno una lunga aspettativa di vita e perciò nell'arco del tempo purtroppo

possono accumulare molte tossine ambientali, che per motivi fisiologici si concentrano nel

fegato (l'organo preposto alla disintossicazione). Suggerisco di chiedere al produttore

un'analisi delle contaminanti dell'olio, che dev'essere eseguita da un laboratorio

riconosciuto ed indipendente.

Un'altro problema spesso discusso con gli oli di fegato di merluzzo è l'alto contenuto di

vitamina A, che essendo immagazzinata nel corpo come una vitamina liposolubile, lo

smaltimento di eventuali eccessi è molto più difficile che con vitamine idrosolubili come

la B e C. Inoltre alcuni hanno paura, come il Vitamin D Council, che la vitamina A

nell'olio di fegato di merluzzo possa interferire con l'assorbimento della vitamina D.

Personalmente credo che questa presa di posizione ignori le interazioni fra le vitamine

liposolubili, dove la vitamina D protegge fortemente contro la tossicità della vitamina A

e viceversa. Solitamente una tossicità da vitamina A è dovuta ad una mancanza di

vitamina D. Da tenere presente che un'alta dose di vitamina A e D aumenta la necessità

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della vitamina K (perchè lavorano sempre insieme), e che normalmente non è presente

in grandi quantità nell'olio di fegato di merluzzo.

Come terzo ed ultimo problema è la pesca eccessiva. Esistono dozzine di nazioni che

pescano il merluzzo e solamente la Norvegia è riuscita a gestire la pesca in modo

sostenibile e rispettoso verso i ritmi naturali di riproduzione. Le altre nazioni stanno

minacciando l'estinzione del merluzzo e già oggi in molte parti del mondo la ripopolazione

del merluzzo risulta difficilissima.

Ormai avrete capito che non sono contrario all'alimentazione onnivora, ma purchè si faccia

tutto il possibile per trattare l'animale con rispetto e gratitudine, senza rovinare o

distruggere l'ecosistema in cui tutti viviamo!

Avendo letteralmente sviscerato l'argomento sul merluzzo, cosa possiamo dire del pesce

chimera?

Il pesce Chimera

L'olio di fegato di chimera è ottenuto dal fegato del pesce nell'immagine qui sopra. Il nome

latino è Chimaera monstrosa Linnaeus, un pesce straordinario che vive e si ciba sul fondale

oceanico. La pesca di questo pesce è molto limitata. Il fegato della chimera è molto grosso

e rappresenta circa il 60% del totale peso corporeo, e di conseguenza contiene un'altissima

proporzione di olio.

I benefici chiave dell'olio di chimera:

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• è molto ricco di alchilgliceroli, attive sostanze lipidiche molto rare che sono efficaci

nel trattamento di allergie cutanee, malattie autoimmuni, infiammazioni ed infezioni

croniche, nonchè supportano il sistema immunitario;

• contiene fitosteroli (steroli delle piante) che riducono i livelli di colesterolo LDL e

favoriscono il corretto mantenimento dei livelli di colesterolo nel sangue;

• ha antiossidanti naturali che ci proteggono dai danni dei radicali liberi;

• sembra sostenere i vasi sanguigni e sostenere la salute della ghiandola pineale;

• contiene svariati nutrienti esattamente come disposto naturalmente. Non viene

aggiunto nulla;

• è ricco di vitamine liposolubili e di chinoni (molecole molto reattive che si legano con

un alto numero di composti agendo come battericidi e antifunghini dalle spiccate

proprietà antinfiammatorie e citotossiche);

• ha un rapporto naturale tra la vitamina A e D più basso con la presenza anche di

vitamina E e K, tutte proporzionate in modo sicuro per la salute;

• contiene un largo spettro di acidi grassi fra cui gli omega 3, omega 4, omega 6,

omega 7, omega 9 e omega 11 nella loro forma naturale;

• è ottimo anche per gli animali domestici (sia per la salute che per un pelo lucido).

Gli alchilgliceroli sono lipidi–etere presenti negli organi che producono sangue come il

midollo osseo, milza e fegato, ma possono anche essere trovati nel latte umano e nel

colostro. Le fonti marine di alchilgliceroli si trovano nell'olio di fegato di certi squali e

nella chimera.

Molte sperimentazioni cliniche hanno dimostrato l'abilità degli alchilgliceroli di aiutare nel

sostenere il sistema immunitario in vari modi: essi potrebbero supportare la risposta

naturale del corpo verso batteri e funghi, incrementare lo stato antiossidante totale del

sangue, ed aiutare nella produzione di citochine come l'interleuchina 12 (antinfiammatoria)

e l'interferone gamma.

Gli alchilgliceroli hanno anche dimostrato altri benefici come il sostegno nella produzione di

tutti i tipi di cellule ematiche, nel miglioramento della qualità spermale, nella riduzione delle

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lesioni indotte dalla radioterapia, e promuove attività antitumorali e anti–metastasi17,18.

Il Nutrition Group all'Institute of Aquaculture dell'University of Stirling (Regno Unito), un

laboratorio riconosciuto a livello internazionale, che controlla se gli oli rientrano nei severi

regolamenti EU per quanto riguarda i contaminanti come metalli pesanti, pesticidi e

contaminazioni microbiologiche, erano sorpresi nel constatare gli alti livelli di alchilgliceroli

presenti nell'olio di fegato della chimera. Ovviamente l'olio ha superato anche il test sulle

contaminanti.

E quali benefici ha questo olio sulla ricrescita dei capelli?

Gli omega 3, gli omega 6 e la vitamina E contenuti nell'olio di fegato di chimera agiscono

diminuendo la produzione del DHT (diidrotestosterone), ormone responsabile della

sofferenza del bulbo del capello, fino a provocarne l'atrofia e quindi la caduta dei capelli e

la calvizia. Gli omega 3, gli omega 6, la vitamina E, bilanciate tra di loro, hanno anche

un'azione antinfiammatoria agendo sulle prostaglandine della serie 3 e della serie 1

(prostaglandine buone).

Inoltre la risposta alterata del sistema immunitario comporta un aumento dell'azione dell'enzima 5–alfa–reduttasi, responsabile della trasformazione del testosterone in DHT, e l'olio di fegato di chimera è l'unico a contenere una grande quantità di alchilgliceroli, che come abbiamo appena visto, offre ottimi benefici

sul sistema immunitario.

Questo speciale olio viene prodotto solamente da un'azienda nel mondo, la Rosita

Ratfishoil (a conduzione famigliare), che non viene processato nei modi convenzionali ed è

estratto con un metodo ancora dell'era dei Vichinghi: nè calore, vapore, sostanze chimiche,

solventi, neutralizzazioni con alcali, decolorazioni, deodorazioni e demargarinazioni sono

necessarie. Il metodo della Rosita Ratfishoil semplicemente permette alla natura tutto il

lavoro in cui gli oli si separano naturalmente dai fegati senza procedure industrializzate.

L'olio contiene olio di chimera “vivo“ ed è di colore chiaro con un leggero gusto di pesce.

La Rosita Ratfishoil si trova in Norvegia, quindi pesca la chimera in modo sostenibile e

rispettoso dei cicli della natura, e non compra o importa fegati di pesce, bensì ha il

controllo totale su tutta la procedura. Loro pescano, trattano, preparano, imbottigliano ed

17 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2920550/

18 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/9553838

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immagazzinano il prodotto da soli.

Al prodotto non vengono aggiunte vitamine, nè naturali e nemmeno quelle sintetiche, e

perciò i livelli dei nutrienti fluttua durante l'anno a secondo delle stagioni. L'olio può essere

tenuto a temperatura ambiente lontano da fonti di calore o di luce diretta e non occorre

tenerlo in frigorifero.

Secondo il dott. Pete Peterson in un'intervista rilasciata con Project Camelot il 29.giugno

2009 – Parte 3 – questo olio ha le seguenti specifiche proprietà:

1. una goccia di olio di fegato di chimera al giorno su un pezzo di pane è sufficiente per

prevenire le carie dentali.

2. previene l'indurimento delle arterie.

3. rimuove dal corpo gli effetti devastanti del cloro, fluoro e bromo.

4. decalcifica. (in particolare riferito alla ghiandola pineale)

5. la sua ricerca lo indica come un potentissimo antiossidante, ricco anche di Attivatore X

(che sembrerebbe sia la vitamina K2).

6. non diventa rancido in centinaia di anni proprio grazie al contenuto antiossidante, e

nemmeno sotto il sole per lungo tempo.

7. non ha odore.

8. ha proprietà lubrificanti (viene usato come lubrificante).

9. è un trattamento per la pelle secca o infiammata.

10.è antisettico (applicato alla gestione delle ferite).

11.è superiore rispetto all'olio di fegato di merluzzo.

La parte che trovo più interessante ed importante riguarda la ghiandola pineale, ma visto

che questo argomento necessiterebbe di un altro libro, vi lascio approfondire da soli con un

articolo sulla DMT, una molecola straordinaria prodotta dalla ghiandola pineale, connessa

con le nostre esperienze mistiche, con le uscite astrali, col processo di risveglio spirituale e

con molto altro. Generalmente le sostanze che calcificano (quindi bloccano) la ghiandola

pineale sono: fluoro, cloro, bromo, integratori scadenti con calcio fosfato, calcio carbonato

e fosfato bicalcico, acqua di rubinetto non filtrata, zucchero, caffeina, alcol, tabacco,

pesticidi, metalli pesanti e gran parte delle tossine menzionate in questo libro. Consumare

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l'olio di fegato di chimera sembrerebbe uno dei modi più efficaci per liberare la ghiandola

pineale dalla calcificazione.

Inoltre da sapere che la Rosita Ratfishoil inizierà a breve a produrre con la stessa

metodologia anche l'olio di fegato di merluzzo....

...quindi alla fine cosa conviene consumare: l'olio di fegato di merluzzo o l'olio di fegato di

chimera?

Per rispondere dobbiamo prima vedere alcuni valori nutrizionali dell'olio di fegato di

chimera della Rosita, seppur approssimativi, perché l'olio, essendo naturale, cambia i valori

a secondo delle stagioni.

Il prodotto viene consumato in gocce, ma il volume di una goccia non è ben definita. Se

diciamo che una goccia di olio è 0,05ml, allora 10 gocce (la dose di mantenimento

quotidiana) sono 0.5ml. La quantità approssimativa di vitamina D3 per 0.5ml è di 475 IU.

Invece risulta molto difficile misurare con accuratezza la quantità di vitamina A, che

secondo l'Istituto Aquaculture dell'University of Stirling, è dovuto probabilmente perché

molto ricco di alchilgliceroli.

Il totale di n–3 PUFA è molto variabile e dipende dalle stagioni, dalla grandezza e

dall'apparenza del fegato, ecc., comunque il valore minimo è di circa 27mg.

Il valore minimo di EPA in 10 gocce è 12.2 mg

Il valore minimo di DHA in 10 gocce è 8 mg

L'olio di fegato di merluzzo è molto più ricco di EPA e DHA, di vitamina A e D.

Ecco quindi un riassunto finale:

Olio di Fegato Di Chimera

• grande quantità di alchilgliceroli (proprietà immunitarie eccezionali);

• bilanciamento più equilibrato tra le vitamine A,D,E,K;

• ha molta più vit K rispetto al merluzzo;

• può essere conservato fuori dal frigo e portato con sè dovunque;

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• decalcifica la pineale.

Olio di Fegato Di Merluzzo

• più alta dose di vit A + D e di EPA + DHA;

• più adatto per atleti di un certo livello, per chi lavora molto sotto il sole, chi ha una

grave mancanza di EPA + DHA o di vitamina D e ha bisogno quindi di un recupero

veloce, e per un pelo eccezionale per animali (anche se l'olio di chimera si è

dimostrato efficace in questo campo);

• ottimo per la pelle, capelli e problemi ad esso connessi;

• troppo poca vit K + E e deve essere refrigerato;

• costa meno dell'olio di fegato di chimera;

• può essere assunto insieme all'olio di fegato di chimera per massimizzare i benefici.

Alla fine secondo me è più completo e superiore la chimera, ma il merluzzo può essere

vantaggioso per alcuni casi o per alcuni periodi dell'anno.

Latte CrudoPoche persone sanno che fino alla Seconda Guerra Mondiale il latte crudo prodotto da

mucche allevate a libero pascolo era usato come medicina per curare malattie croniche. Il

latte crudo biologico potrebbe essere denominato il “sangue bianco“ poiché è un alimento

completo e bilanciato; addirittura è stato documentato che alcune persone hanno vissuto

solo di questo latte.

Il latte crudo è un alimento integro che non è stato sottoposto ad alcun trattamento di scrematura, omogeneizzazione, pastorizzazione o di ultrafiltrazione; contiene tutti gli otto aminoacidi essenziali, l'80% delle proteine sono caseine, e le restanti 20% sono le proteine del siero, che essendo bioattive (solo nel latte crudo), offrono una serie di importanti effetti fisiologici, e rappresentano un'eccezionale fonte di amminoacidi ramificati. Rispetto alle caseine hanno un profilo aminoacidico più completo, che conferisce loro un valore biologico addirittura superiore a quello delle proteine dell'uovo.

Nel siero sono presenti anche immunoglobuline, che derivano direttamente dal plasma sanguigno dell'animale e svolgono un'importante funzione immunitaria. Le proteine del

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siero del latte sono facili da digerire, ma molto termosensibili, ed includono enzimi chiave (proteine specializzate) ed enzimi inibitori, proteine metallo leganti, proteine vitamino leganti e vari fattori di crescita.

Il lattosio, ovvero lo zucchero del latte, è il carboidrato primario del latte di mucca, e lo menziono soprattutto perché molte persone sono intolleranti ad esso. Con gli anni l'uomo tende a non produrre più l'enzima lattasi, l'adetto alla digestione dello zucchero del latte, ma soprattutto è deficiente del batterio Escherichia coli. Questo batterio è un abitante essenziale in un intestino sano, che produce la vitamina K2, B1, B2, B6, B12 ed antibiotici naturali, e dovrebbe rimanere presente per tutta la vita. Se siamo allergici o intolleranti al latte è perchè abbiamo distrutto questo vitale battere tramite antibiotici, tossine ambientali, alimentazione inadatta o traumi nell'infanzia. Esiste anche la possibilità d'infezione da Escherichia coli dovuto a volte anche dal consumo del latte crudo e della presenza di endotossine19, perciò diventa molto importante la provenienza del latte, poichè i batteri patogeni prolificano nelle mucche allevate in modo intensivo o con alimenti inadeguati.

Il latte crudo, assieme all'integrazione di probiotici e prodotti fermentati, possono riaprire le porte al consumo di questo alimento a chi è intollerante in quanto il latte crudo contiene intatti i batteri lattobaccili con proprietà digerenti del lattosio. Alla fine della digestione del lattosio rimane l'acido lattico che aumenta l'assorbimento del calcio, del fosforo e del ferro e rende più digeribili le proteine del latte.

Uno studio europeo (PARSIFAL) condotto nel 2007 da un team dell'Istituto di Medicina

Preventiva e Sociale di Basilea, che ha riguardato 14.893 bambini di età compresa tra 5 e

13 anni che vivono in aree rurali in Austria, Germania, Olanda, Svezia e Svizzera, ha

analizzato gli effetti del consumo di latte acquistato in fattoria (crudo o trattato

19 http://textbookofbacteriology.net/endotoxin.html

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termicamente) contro quello pastorizzato acquistato nei negozi. Lo studio ha dimostrato che

il consumo di latte di fattoria è associato a una riduzione dell'asma (–26%), della febbre da

fieno (–33%) e delle allergie alimentari (–58%).

Un più recente studio del governo americano del 2011 ha dimostrato che il rischio di

contrarre malattie dal latte crudo è molto più basso rispetto ad altri alimenti. Dai circa 9.4

milioni di bevitori americani di latte crudo (il numero sembra sia probabilmente più elevato)

si è riscontrato che di media solo 42 malattie sono legate al consumo di latte crudo. In altre

parole, questa ricerca ci mostra che si hanno 35,000 volte più possibilità di ammalarsi con

qualche altro cibo che non col latte crudo. 20

Il condizionamento che ci hanno inculcato mi risuona di nuovo come una manipolazione di

chi aveva l'interesse di vendere il latte pastorizzato per motivi economici (dura di più e

quindi può essere trasportato e venduto in mercati più grandi), ma i benefici del latte crudo

non finiscono qui, anzi abbiamo appena sfiorato la punta dell'iceberg.

Forse non tutti abbiamo sentito parlare del glutatione, che secondo le ricerche più moderne

sembra sia l'antiossidante più potente del corpo e viene chiamato addirittura l'antiossidante

Maestro. Il glutatione è diverso dagli altri antiossidanti perché è intracellulare, cioè ha

l'abilità di massimizzare l'attività di tutti gli altri antiossidanti, incluse le vitamine C e la E, il

coenzima Q10, l'acido alfa lipoico, il selenio ed il beta carotene. Rimuove le tossine dalle

cellule e ci protegge dagli effetti dannosi della radiazione, di sostanze chimiche e dalle

contaminazioni ambientali.

Il latte crudo è uno delle migliori fonti di amminoacidi necessari per la produzione di

glutatione, che sfortunatamente a causa della pastorizzazione, non può essere usata nel

nostro corpo. Gli amminoacidi necessari per la produzione di glutatione sono una

combinazione dei tre aminoacidi cisteina, acido glutammico e glicina. Il glutatione si trova

in quantità più importanti nel latte crudo e in tutti i prodotti creati dal latte crudo, nelle uova

crude, nella carne cruda, nelle noci, nella frutta e verdura cruda (specialmente l'anguria!),

ma si perde quasi ogni sua traccia nei prodotti pastorizzati e con la cottura.

Il latte crudo offre un piccolo esercito di enzimi molto benefici: l'amilasi (che rompe amidi,

glicogeno ed altri carboidrati), la catalasi (coinvolto nella gestione dei rifiuti dalle cellule), la

lattasi (deputato alla digestione dello zucchero caratteristico del latte), la lattoperossidasi

(possiede attività antimicrobiche ed antiossidanti) e la lipasi (trasforma i trigliceridi in

20 http://www.westonaprice.org/press/government-data-proves-raw-milk-safe

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glicerolo e in acidi grassi).

Un altro componente fondamentale del latte crudo è l'enzima fosfatasi che fissa il calcio

alle ossa, ma che si perde con il trattamento di riscaldamento (come quasi tutti gli altri

enzimi), vanificando di fatto tutto il luogo comune sull’assunzione di latte per prevenire

l’osteoporosi (che tra l’altro funziona solo in presenza di un buon livello di magnesio e di

vitamina D nell’organismo). L’effetto benefico del latte crudo sullo sviluppo delle allergie è

da ascriversi anche al contenuto di microrganismi, che hanno la funzione, soprattutto nei

bambini, di modulare l’immunità intestinale e prevenire reazioni allergiche.

Senza scrivere un libro sui benefici del latte crudo biologico21, menziono ancora i seguenti

vantaggi:

• è basso di ferro, che come abbiamo visto in precedenza, il ferro abbondante può

creare problemi in chi ha la ferritina troppo alta. A scuola ci è stato sempre insegnato

che il latte di mucca è carente di ferro, ma questo risulta vero solo quando le mucche

si nutrono di grano invece di erba o di fieno, entrambi ricchi di ferro. Il latte

pastorizzato addirittura aiuta a rimuovere il ferro dal sangue attraverso perdite di

sangue nel tratto intestinale, soprattutto nei neonati22. La procedura di

pastorizzazione distrugge l'attività enzimatica nel latte e quindi rende al corpo molto

più difficile l'assorbimento del ferro da altri alimenti. Nel latte crudo c'è quasi il 200%

di ferro in più rispetto al latte pastorizzato;

• contiene più iodio del 99% dei cibi nel mondo. A chi serve lo iodio? Alla tiroide!

• è alcalizzante;

• è ricco di acido butirrico;

• ed infine ha un eccezionale rapporto bilanciato fra gli omega 6 e gli omega 3, con

una maggioranza di omega 3.

La Weston Price Foundation spiega:"La pastorizzazione distrugge gli enzimi, riduce i

contenuti delle vitamine, denatura le fragili proteine del latte, distrugge la vitamina C, la

B12 e la B6, uccide i batteri benefici, promuove gli agenti patogeni ed è associata con le

21 http://rawmilkireland.com/media/First%20Raw%20Mik%20Conference%20Report.pdf

22 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/7193717

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allergie, con l'aumento delle carie, con le coliche nei bambini, con i problemi di crescita nei

bambini, con l'osteoporosi, l'artrite, le malattie cardiache e il cancro. I vitelli nutriti con latte

pastorizzato crescono male e molti muoiono prima dell'età adulta. Il latte crudo diventa

acido naturalmente, ma il latte pastorizzato diventa putrido; i produttori devono rimuovere

muco e pus dal latte pastorizzato con una procedimento di centrifuga chiarificante."

E cosa dire adesso di tutte le diete contrarie al latte a causa della produzione di muco, di

putrefazione, perché promuove l'osteoporosi e per l'impossibilità di digerire il lattosio?

A questo punto credo proprio che si riferiscono al latte pastorizzato, che come abbiamo

visto, è ben diverso dal latte crudo proveniente da mucche al pascolo.

Se siamo intolleranti al latte è più probabile che ciò sia causato dal latte pastorizzato,

quindi essendo questo un eccezionale alimento pro capelli, consiglio di provare ad

integrarlo lentamente. Innanzitutto dobbiamo verificare la provenienza del latte crudo, cioè

dove pascolano le mucche e cosa mangiano d'inverno (NO graminacee, soia, mais,

antibiotici, ormoni, OK fieno). Poi iniziamo a berne ogni giorno una piccola quantità p.es.

al mattino tenendo presente che se lo scaldiamo oltre i 50°C cominciamo ad uccidere i

benefici batteri ed enzimi. Più a lungo lo scaldiamo, meno vitale diventerà il nostro latte,

ma mai quanto il latte pastorizzato che deve essere cotto per almeno 30 minuti a

temperature più elevate. Altri suggerimenti per superare l'intolleranza è mangiare una

carota cruda al giorno per ridurre le endotossine, pulire il colon, integrare con l'acido

butirrico, con l'acido fulvico (conosceremo in seguito), e soprattutto consumare vari alimenti

probiotici ricchi di batteri benefici all'intestino.

Tutta la descrizione della composizione del latte crudo ci suggerisce che ha una forte e

positiva influenza ormonale e che è quindi un cibo definitivamente pro capelli: contiene

piccole quantità di testosterone e di progesterone, ma anche piccolissime quantità di

estrogeno, che però viene espulso dopo l'ingestione grazie alla presenza dell'acido

glucuronico o solfato nel latte.

Esistono effetti collaterali?

Forse uno, che mi è pure capitato, ma che ho risolto facilmente. Dopo aver iniziato a bere

latte crudo tre volte al giorno assieme a spremute fresche di arancia (oggi bevo latte crudo

mediamente 1 volta al giorno) il cuoio capelluto mi faceva prurito, avevo più forfora e

soprattutto mi si screpolava la pelle sulle labbra. Prima di spiegare il motivo di questo

disturbo fisico, tengo a precisare anche il mio errore psicologico: ho iniziato a bere troppo

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latte perché ero ansioso di avere subito gli effetti benefici per i miei capelli. Questo errore è

dettato dalla mente e NON dall'ascoltare il proprio corpo, e prima o poi questo

atteggiamento porta a serie complicazioni – ricordiamoci di quello che abbiamo detto

inizialmente sul metabolismo e su come mangiare!

Vediamo ora quale è stata la causa fisica del mio problema, spiegata dal dott. Ray Peat in

un'intervista riguardo l'acne:“La vitamina A e l'estrogeno sono antagonisti, e mentre

l'estrogeno promuove la cheratinizzazione, la vitamina A si oppone ad essa. Visto che la

vitamina A è altamente insatura, in eccesso sopprime la tiroide, quindi deve essere

bilanciata con l'ormone tiroideo; la combinazione è efficace per l'incremento del

progesterone e per la diminuizione dell'estrogeno, per rallentare il rinnovo delle cellule della

pelle e per far durare di più le cellule della pelle prima di concludere il loro ciclo ed

esfoliarsi. Pori tappati combinati con un cambiamento locale verso la sintesi di sostanze

infiammatorie, favoriscono l'infezione batterica. La luce molto chiara stimola la produzione

di steroidi e consuma la vitamina A molto velocemente, ma quando il bilanciamento è

corretto, l'acne sparisce in uno o due giorni. La panna, il burro, le uova e il fegato sono

buone fonti di vitamina A. Quando le persone supplementano la tiroide e mangiano fegato

una o due volte alla settimana, la loro acne e forfora, e molti altri problemi, solitamente

spariscono velocemente."

Quindi il mio problema era legato ad un'improvvisa mancanza di vitamina A rlevato grazie

ad un improvviso incremento metabolico. Per risolvere definitivamente il problema in 48

ore ho aggiunto due tuorli d'uovo crudi ogni mattina, e in seguito ho ridotto il consumo del

latte ascoltando il mio corpo.

Per chi abita a Trieste suggerisco di comprare latte crudo presso l'azienda agricola Radetič

Sidonja a Medeazza, oppure di fronte al supermercato Tuš a Sesana dal distributore di latte

crudo biologico.

Il latticelloIl latticello è il sottoprodotto della trasformazione del latte in burro, e pur essendo povero di

proteine, è ricco di amminoacidi essenziali. Alcuni di questi contribuiscono a stimolare

l'immunità, mentre altri intervengono nella sintesi del glutatione.

Tra le numerose virtù nutrizionali del latticello, c'è una forte presenza di sali minerali basici,

in particolare il potassio, diuretico, il calcio, il magnesio e il fosforo, necessari al

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mantenimento del capitale osseo. Questi sali minerali basici fanno del latticello un alimento

alcalinizzante, che contribuisce alla prevenzione o alla correzione dell'acidosi. Contiene

varie vitamine, ma la più importante sotto il profilo quantitativo è la vitamina B2.

Infine, il latticello contiene dell'acido lattico, che favorisce l'assimilazione di tutti i minerali

presenti in quest'alimento, in particolare il calcio. Abbiamo quindi proprietà depurative,

disintossicanti, regolatrici del transito intestinale, diuretiche, energetiche, remineralizzanti,

alcalinizzanti. L'elenco dei benefici del latticello è lungo.

Allo stato naturale, il latticello è solitamente un liquido biancastro, anche questo difficile da

trovare. Io lo compro spesso al supermercato Tuš a Sesana (Pronuit delle Pomurske

Mlekarne).

A volte lo bevo assieme all'uovo crudo, oppure lo inserisco in un frullato di frutta.

Il caffèIl caffè e la caffeina, ecco altri elementi fortemente demonizzati nella dieta occidentale, ma

sempre molto radicati nel rito mattutino italiano. Cosa potrei dire: che anche il caffè in

verità è un supercibo? La reazione al caffè sarà molto personale, ma vediamo intanto quali

sembrano essere i benefici del caffè, quali i danni, e alla fine proporrò una regola per

sperimentare il suo utilizzo con maggiore sicurezza.

Nonostante la bevanda nera sia così diffusa, sono poche le persone che conoscono

effettivamente le proprietà nutrizionali del caffè. Nella maggior parte dei casi, quando

parliamo del caffè pensiamo unicamente alla caffeina e agli effetti stimolanti, tralasciando

quindi una serie di elementi nutrizionali contenuti nella bevanda.

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Nel 2002 sull’autorevole “Lancet“ fu pubblicato uno studio condotto su vasta scala dal

quale emerse che la probabilità di sviluppare diabete di tipo 2 si riducesse del 50% nei

soggetti che consumavano quotidianamente una quantità ingente di caffè rispetto ai 2 caffè

al giorno. Tali risultati hanno trovato conferma in successivi studi clinici su vasta scala e su

soggetti monitorati per 12 anni: più aumentava il consumo di caffè giornaliero e minore

era il rischio di sviluppare diabete di tipo 2.

Il caffè possiede numerose proprietà benefiche per il nostro organismo, un effetto dato

soprattutto dalla presenza di un antiossidante: l'acido clorogenico. Sebbene i vari processi

di lavorazione diminuiscano notevolmente la presenza di antiossidanti naturali, in alcuni

casi si arriva addirittura al 90%, le quantità residue sono comunque di tutto rispetto: 100 ml

di caffè possono contenere fino a 250 mg di acidi clorogenici.

Un’altro studio pubblicato sull’”American Journal of Cardiology” sostiene che bere caffè

riduce chiaramente i rischi di mortalità per malattia cardiaca coronarica (CHD) tra gli

anziani che soffrono di ipertensione. I ricercatori di Harvard hanno svelato nuovi dati che

indicano come bere caffè possa diminuire le possibilità di sviluppare aggressivi cancri alla

prostata fino al 60 per cento, con i maggiori benefici per coloro che ne bevono di più. Altri

studi hanno dimostrato come il consumo di caffè riduca i rischi di insorgenza di una lunga

lista di malanni: infarti, Alzheimer, demenza, Parkinson, cancro endometriale, cancro al

colon e calcoli, tra gli altri.

È necessario innanzitutto distinguere tra caffè e caffeina, che sono due cose molto diverse,

sottolineando che nel caffè la percentuale di caffeina è intorno al 2%, e che nel restante

98% ci sono centinaia, se non migliaia di sostanze che invece possono essere buone per il

nostro organismo. In altre parole, bevendo un caffè biologico sembrerebbe avere effetti

terapeutici, mentre assumere la caffeina a sè stante è tossico. La naturale composizione di

polifenoli ovvero antiossidanti, fra cui anche gli acidi clorogenici, i bioflavonoidi, le

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vitamine ed i minerali lavorano in sinergia per neutralizzare gli effetti della caffeina23.

E adesso senza elencare un'altra lista di possibili danni della caffeina, invito a leggere

questo articolo del sito My–PersonalTrainer.it e anche questo, ancora più negativo, del sito

Vegan Italia.

La caffeina di per se rende nervosi ed ansiosi, sia che venga assunta con il caffè che

attraverso bevande, pillole, o tè, ed in alcuni casi provoca l’insonnia. Ed un abuso di caffeina

nelle donne in gravidanza aumenta il rischio di aborti. Anche le persone che hanno problemi

di pressione alta se assumono forti dosi di caffeina possono avere un innalzamento rapido

della pressione perchè la caffeina rimane comunque un vasocostrittore.

Ma se abbiamo delle reazioni negative al caffè, la caffeina non è sempre il colpevole: in

alcuni casi potremmo essere sensibili agli zuccheri o agli oli bruciati durante la tostatura dei

chicchi. Per evitare reazioni allergiche, palpitazioni ed altri sintomi, a volte basta bere un

caffè di verificata qualità e purezza, poichè purtroppo i campi di coltivazione delle piante di

caffè sono tra i più trattati chimicamente al mondo.

Prima di dare il mio punto di vista, desidero esplorare un vantaggio del caffè che potrebbe

essere utile nella cura dei nostri capelli: la sua capacità di inibire l'assorbimento del ferro in

chi ce l'ha alto. Il ferro in eccesso crea danni ossidativi, aumenta il rischio delle infezioni

croniche, supporta l'ipotiroidismo, e consuma la vitamina E (che è un antiestrogeno e

sinergizza col progesterone). Il ferro è molto ricco in molti alimenti, sopratutto nel muscolo e

nel fegato della carne, quindi potrebbe essere una buona idea consumare una tazza di

caffè latte, se si mangia la carne.

Detto questo, un altro vantaggio del caffè è che accelera il metabolismo e può alzare la

temperatura corporea, ma solo se lo si beve assieme al latte (possibilmente crudo) o senza

lo zucchero.

Quindi il caffè è da bere o no? Dipende, come sempre, dal buon senso e varia da persona

a persona. Sicuramente una persona che segue una dieta fruttariana, un programma di

disintossicazione da anni e spiritualmente evoluta, probabilmente avvertirà il caffè come se

fosse un veleno, mentre chi è onnivoro e sommerso di stress, probabilmente proverà dei

benefici come p.es. il clistere con il caffè (eccezionale, ve ne parlerò dopo).

Una risposta esauriente verrà condivisa alla fine del libro su come affrontare queste scelte

così contraddittorie e senza una precisa regola alimentare.

23 http://www.rsc.org/chemistryworld/Issues/2011/May/ChemistryInEveryCup.asp

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Proteine (uova, carne, pesce, gelatina)Avevo già menzionato l'uso dei tuorli d'uovo crudi, vediamo ora cos'hanno di tanto

speciale.

Tutte le vitamine liposolubili sono presenti nei tuorli, ma anche molte vitamine B (come p.es.

le importanti B6 e la B12) e minerali come il calcio, fosforo e lo zinco.

I tuorli sono ricchi di colesterolo, che come abbiamo visto, è fondamentale per la

produzione di ormoni, sono anche basilari per la produzione della vitamina D, contengono

acidi grassi essenziali, ed infine sono un'eccezionale fonte di lecitina, utile per il fegato, per

il cervello e per la pelle.

Ma è consigliabile mangiarli crudi?

Il calore purtroppo altera i nutrienti e le vitamine, mentre crudi rendono più difficili la

digestione delle proteine e più facile l'assimilazione delle vitamine, ma forse l'aspetto più

curioso è che alcuni ricercatori hanno scoperto che le proteine dell'uovo sono più

biodisponibili quando sono cotti24. Lo studio dimostra che le proteine dell'uovo cotto sono

digeribili al 94%, mentre quello crudo tra il 55–64%. Un altro aspetto da valutare è il

rischio, seppur minimo, di contrarre la salmonella, che secondo il dott. Mercola ed il U.S.

Department of Agriculture, Food Safety and Inspection Service, Washington, USA il rischio è

1 su 30.00025, e vale soprattutto per le galline da allevamento intensivo. La salmonella può

essere presente nel tuorlo a causa di un'infezione dell'organo produttivo della gallina: per

ridurre al minimo questa possibilità consiglio di lavare il guscio e di consumare solo uova

biologiche e fresche. Uova biologiche da galline a libero pascolo contengono 20 volte la

quantità di omega 3 ed omega 6 rispetto alle uova delle galline alleviate in gabbia, che

possono avere anche alti livelli di diossina, e sicuramente sono pieni di ormoni dannosi per

noi ed i nostri capelli.

C'è un ulteriore rischio nel mangiare uova crude ed è una probabile carenza della biotina

(vitamina H). In verità il tuorlo è ricco di vitamina H, l'albume contiene l'avidina, una

glicoproteina che previene l'assorbimento della biotina.

In questo caso vi sono tre soluzioni: mangiare solo il tuorlo (consigliato) oppure friggere

24 http://jn.nutrition.org/content/128/10/1716.full

25 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12022671?dopt=Abstract

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nell'olio di cocco raffinato uova all'occhio, così il tuorlo rimane crudo, mentre con la cottura

l'avidina viene denaturata (l'albume per alcuni può essere più difficile da digerire), e la terza

soluzione è mangiare tutto l'uovo crudo perchè Madre Natura ha messo tonnellate di

biotina nel tuorlo e con l'avidina lo si riduce semplicemente in equilibrio, quindi se l'uovo è

veramente fresco e biologico, credo che anche questa sia la buona soluzione nel caso non

abbiate problemi di digestione, ma avendo un buon metabolismo, non ci dovrebbero

essere problemi.

L'unico apparente aspetto negativo dell'uovo verso cui quasi tutti gli esperti puntano il dito

contro è l'alto contenuto di acido arachidonico, ma in verità studi enfatizzano gli effetti

distruttivi dell'acido quando lo si integra in maniera isolata, e non quando è bilanciato con

un alto consumo di omega 3 (antinfiammatori). La ricerca dimostra che l'impatto dell'acido

arachidonico è insignificante quando c'è una buona presenza di omega 326.

Nel British Journal of Nutrition sono stati pubblicati diversi studi che dimostrano effetti

trascurabili dell'acido arachidonico (AA)sulla salute cardiovascolare e su marcatori di

funzioni immunitarie, concludendo 27 che “aumenti moderati dell'AA [previsti fino a 1.5

grammi o 1500 milligrammi] sono probabilmente innocui negli adulti in salute.” Per avere

un'idea sulla quantità, teniamo presente che nella dieta moderna occidentale si consuma

dai 50 ai 300 milligrammi al giorno.

Va anche aggiunto che quando seguiamo un'alimentazione ricca di omega 3 e di alimenti

biologici integrali, il corpo ha una più elevata capacità di influire positivamente sulla

conversione dell'acido linolenico (il capostipite degli acidi grassi della serie omega 6)

nell'acido gamma linolenico (GLA). Da qui la conversione conduce verso l'acido

arachidonico oppure all'acido diomo–gamma–linoleico (DGLA), che è antinfiammatorio. I

minerali come il magnesio e lo zinco, e le vitamine come la C, la B3 e la B6 sembrano

incoraggiare il corpo a favorire la conversione del GLA verso il DGLA28, ecco che in caso di

carenza, è utile usare un multivitaminico/multiminerale.

Ovviamente non bisogna vivere l'acido arachidonico come un nemico da distruggere poiché

nelle giuste quantità è un necessario componente della struttura della membrana cellulare e

supporta tutto, dall'integrità del derma fino alla crescita muscolare e allo sviluppo del

26 http://www.jacn.org/content/21/6/495.full

27 http://journals.cambridge.org/action/displayAbstract?fromPage=online&aid=1304684

28 http://www.umm.edu/altmed/articles/omega-6-000317.htm

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cervello: non è un caso che l'acido arachidonico sia anche presente nel latte materno.

Passiamo ora ai pesci: sono da menzionare soprattutto le sardine e tutto il pesce azzurro di

piccola taglia, che il medico, nutrizionista e psicologo Jonny Bowden le classifica come

alimenti altamente salutari. Sono alti in omega 3, non contengono virtualmente mercurio e

sono arricchiti di calcio. Inoltre contengono il ferro, il magnesio, il fosforo, il potassio, lo

zinco, il rame ed il manganese, ed è pure presente il complesso delle vitamine B.

La carne: il consumo della carne accende molti dibattiti soprattutto fra i vegetariani, vegani,

crudisti, fruttariani e il resto del mondo. Il tema che li divide è sicuramente l'aspetto etico

che personalmento condivido: credo che prima o poi l'uomo dovrebbe smetterla di uccidere

gli animali e trattarli con molto più rispetto ed umanità, ma non credo che siamo arrivati a

questo punto nell'evoluzione umana. Anche questo argomento verrà approfondito

ulteriormente nell'ultimo capitolo del libro, per ora vediamo di differenziare due tipi

generali di carne: quella biologica in cui gli animali vengono nutriti soprattutto dall'erba

fresca del libero pascolo e dal fieno, e quella commerciale dove gli animali vivono in stati

pietosi, imbottiti di antibiotici, di ormoni e di cibo inadatto.

La differenza fra i prodotti animali che si cibano di erba e fra quelli che si cibano di grano è

drammatica. La carne biologica:

• ha meno calorie;

• ha molti più grassi omega 3; il motivo sta nel consumo di erba/piante con foglie

verdi: il 60% del contenuto di grassi nelle piante è un tipo di acido grasso omega 3

chiamato alfa–linoleico o LNA.

• sia il latte che la carne da animali al pascolo hanno la più ricca fonte di acido

linoleico coniugato o la CLA. La ricerca scientifica ha procurato interessanti dati sulle

possibili benefiche proprietà del CLA riguardanti soprattutto la funzione immunitaria,

la lotta contro il cancro, il sistema cardiovascolare, la salute della ossa, il tasso

glicemico e la ripartizione dei principi nutritivi nel nostro organismo. Il latte crudo e la

carne biologica posso avere fino a cinque volte la quantità di CLA rispetto ad altre

procedure industriali.

Negli animali da laboratorio una molto modesta quantità di CLA (meno del 0,1 % delle calorie

totali) ha grandemente ridotto la crescita tumorale. Il ricercatore Tilak Dhiman dalla Utah State

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University stima che si potrebbe abbassare il rischio di cancro semplicemente mangiando

prodotti biologici ogni giorno: un bicchiere di latte crudo, una fetta di formaggio nostrano e

una porzione di carne biologica. Si dovrebbe mangiare cinque volte quelle quantità di carne e

latticini prodotti da animali cresciuti col grano per avere la stessa protezione.

Inoltre la carne biologica contiene una quantità di quattro volte superiore di vitamina E e il

doppio rispetto agli animali a cui vengono somministrati gli stessi supplementi artificialmente.

Quando la carne biologica viene poi bilanciata con un'adeguata quantità di gelatina e di

calcio, i muscoli della carne, essendo ricchi di triptofano, diventano alimenti pro capelli. Altri

aspetti interessanti nella carne sono lo zinco che normalizza l'attività del 5–alfa–riduttasi

(responsabile della trasformazione del testosterone in diidrotestosterone), l'incremento

delll'ormone tiroideo T3, tutte le vitamine B, fondamentali per le ghiandole surrenali e per il

fegato, nonchè la carnitina che serve per promuovere la crescita dei capelli.

Una delle resistenze tipiche di chi è contrario al consumo della carne è perché l'essere

umano non produce l'uricase, che è un'enzima necessario per metabolizzare l'acido urico

nella carne. Ebbene, nelle più recenti ricerche sembra che in piccole quantità l'acido urico

lavori come un antiossidante29. Fornisce al corpo protezione contro danni ossidativi,

prolungando la vita e diminuendo la manifestazione del cancro in certe fasce d'età.

Ovviamente eccessive quantità di acido urico accumulato nel sangue possono creare molti

disturbi, fra cui la gotta.

Credo che il problema principale nel consumo della carne sia nella qualità e nella quantità:

ai tempi dei nostri nonni e bisnonni, la carne veniva mangiata forse una volta alla

settimana, mentre oggi la si mangia una o due volte al giorno e soprattutto scadente come

qualità. Essendo la carne da supermercato ricca di ormoni, i danni al nostro equilibrio

ormonale sono evidenti, come sono evidenti i danni poi, ai nostri capelli. Anche se

consumiamo carne biologica, credo che un buon compromesso per migliorare la nostra

salute sarebbe mangiarla di meno. Teniamo anche presente che è fondamentale mangiare

proteine in ogni pasto poiché se i carboidrati come riso integrale, patate, pane fermentato

naturalmente, non vengono compensati da proteine di origine animale (il principio di base

della Dieta Zona di Barry Sears), si rischia di incorrerere ad una resistenza insulinica o ad

una sensibilità zuccherina.

Ricapitolando, carne ok, ma che sia quella biologica, che sia compensata possibilmente

29 http://www.pnas.org/content/78/11/6858.abstract

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con la gelatina e con adeguate quantità di calcio. Lo scopo a lungo termine potrebbe

essere eliminare del tutto la carne, quindi imparando ad ascoltare il proprio corpo,

eliminando prima tutte le tossine e sciogliendo emozioni represse del passato (passo

fondamentale altrimenti si rischia di rimanere bloccati nell'alimentazione), l'obiettivo può

essere raggiunto senza creare danni alla nostra salute, ai nostri capelli, agli animali ed

anche alla nostra Terra.

La gelatina: è una proteina antinfiammatoria estratta dalle ossa, dalle zampe di gallina,

dalle orecchie del suino e dalla coda di bue. I nostri antenati si gustavano ogni parte

dell'animale, sia gli organi che tutte le parti gelatinose e piene di cartilagine. Oggi si

mangia soprattutto solo il muscolo spogliato quasi completamente di tutta la gelatina, ma i

nostri corpi ancora la reclamano. Non molte persone sanno che la gelatina apporta grandi

benefici alla nostra salute:

• migliora lo stato dei capelli, della pelle, delle giunture e dei tendini;

• calma il tratto digestivo (adatto per chi soffre d'ulcera);

• contiene molti aminoacidi essenziali e non essenziali inclusi l'arginina e la glicina;

• è un antinfiammatorio naturale (infiammazione = anti capelli);

• stimola il sistema immunitario;

• regola gli ormoni.

La gelatina non contiene triptofano e solo piccole quantità di cisteina, metionina e istidina,

invece è molto ricca di glicina (circa il 35%) che promuove le guarigioni e inibisce i tumori.

L'istidina è un altro aminoacido precursore ad un mediatore dell'infiammazione, l'istamina.

La glicina ha un ampio spettro di azioni antitumorali, includendo l'inibizione della

formazione di nuovi vasi sanguigni (angiogenesi), e dimostra attività protettive nel cancro

epatico e nel melanoma.

L'arginina può dare una spinta al metabolismo ed è il precursore dell'ossido nitrico,

sostanza che induce vasodilatazione diminuendo, di conseguenza, la pressione arteriosa

ed aumentando l'afflusso di sangue a tessuti ed organi, genitali compresi. I benefici invece

della glicina includono anche una crescita di muscoli e converte i carboidrati in energia

piuttosto che in grasso. Aiuta anche ad assorbire il calcio ed induce un effetto calmante

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nell'organismo dopo l'ingestione, perché promuove il sistema gabanergico

(neurotrasmettitore calmante); questa sistema sembra anche avere un attività antiestrogena.

Dopo alcune settimane di consumo si potranno notare benefici sulla pelle, sui capelli, meno

dolori articolari, migliore sonno notturno, più energia e buon umore, anche se bisogna

abituarsi o imparare a preparare la gelatina.

Sale integraleIl sale, è un altro alimento spesso demonizzato nella nostra dieta. Il miglior sale è quello

marino integrale che si ottiene semplicemente lasciando evaporare l’acqua marina

all’interno di grandi vasche sistemate sulla costa: le saline.

Il sale marino integrale sala di più, e rispetto agli altri sali da cucina, contiene più potassio,

più magnesio e una quantità minore di cloruro di sodio. Il sale in commercio è costituito

per circa il 98% da cloruro di sodio (vale a dire sali di sodio e cloro), ma il delicato

equilibrio chimico–fisico–energetico delle nostre cellule è regolato dalla concentrazione

rispettivamente del sodio e del potassio, minerali entrambi contenuti nel sale marino

integrale, che solitamente ha meno dell'80% di cloruro di sodio.

Nel sale marino integrale si trovano i minerali indispensabili al buon funzionamento

dell'organismo: cloro, sodio, magnesio, zolfo, calcio, potassio, bromo, carbonio, stronzio,

boro, silicio, fluoro, litio, zinco, rame, fosforo, iodio.... ecc. Il sale marino integrale è di

facile reperibilità e si trova, come quello raffinato, in formato sia grosso che fino.

Il dott. Peat fa notare che da anni è risaputo che quando il sodio è ridotto, il sistema renina

angiotensina aldosterone (è un meccanismo ormonale che regola la pressione sanguigna,

il volume plasmatico circolante ed il tono della muscolatura arteriosa) aumenta. I risultati in

questo caso sono: un aumento in ipertensione, fibrosi cardiaca, infarto, malattie renali e

resistenza insulinica30.

Il principale contributo del sale verso la protezione dei nostri capelli è la sua abilità di

diminuire la serotonina, l'adrenalina e l'aldosterone. Ansia, insonnia e gonfiori possono

essere trattati con un incremento di assunzione di sale integrale; insomma, in altre parole il

sale integrale è un alimento antistress e può essere aggiunto al latte, al caffè latte, alla

spremuta di arance, al frullato, alla carne, ecc. A volte la sera d'inverno mi piace bere una

30 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/10371376?dopt=Abstract

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tazza di latte crudo leggermente scaldato con un cucchiaio di miele bio e con un pizzico di

sale integrale, perché può conciliare il sonno.

Anche la temperatura corporea e le pulsazioni cardiache possono essere incrementate con

il corretto utilizzo del sodio. Esistono pure dei segni che potrebbero indicare una mancanza

di sale: se ad esempio la mattina abbiamo una faccia troppo gonfia, oppure la sera non

riusciamo ad addormentarci perché la mente corre all'impazzata, potrebbe trattarsi di una

carenza di sali minerali.

Il gelato casalingoQuesta parte del libro potrebbe essere quella più golosa perché il gelato fatto in casa

sembra sia definitivamente un alimento pro capelli, e molto di più. Il gelato è un potente

stimolatore del metabolismo e sembra essere nutriente quasi come il latte materno

(osservare il paragone tra la tabella nutrizionale numero 1 e numero 2, tenendo presente

che il gelato in questione non è uno bio fatto in casa). Ha una buona concentrazione di

grassi, di proteine, calcio, fosforo, magnesio, riboflavina, vitamina B12 e la B6, acido

pantotenico, tiamina, e la vitamina E.

La maggiore differenza è che il latte materno ha meno colesterolo, meno grassi saturi, più

grassi monoinsaturi, polinsaturi, più vitamina C ed è sicuramente più biodisponibile del

gelato. Quando facciamo questi paragoni dobbiamo essere attenti anche a valutare lo

stato psicofisico della mamma, perché ci sono differenze marcate tra latte materno normale

e quello da una mamma diabetica.

Il gelato biologico fatto in casa, cioè quello senza grassi vegetali, lecitine di soia, latte

scremato disidratato o pastorizzato, zucchero, conservanti vari, sembrerebbe quasi tanto

sano quanto il latte materno (se si esclude l'aspetto del contatto con la madre quindi con la

psiche e con l'amore, fattori importantissimi).

NOTA: non sto dicendo in alcun modo che il gelato dovrebbe sostituire il latte materno, per

carità! Ma solo se è fatto bene, può essere molto salutare.

La cosa migliore sarebbe preparare il gelato a casa usando ingredienti genuini e zuccheri

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adatti, quindi ecco la nostra ricetta.

Ingredienti:

• 250 ml di panna da montare non zuccherata

(oppure 125 ml di latte crudo e 125 ml di panna

da montare)

• 4 tuorli bio freschissimi

• 1 cucchiaino di vaniglia in polvere (oppure il

contenuto di un bacello)

• 2 cucchiai abbondanti di miele biologico, meglio se grezzo, oppure 6–8 cucchiai di

destrosio

In una terrina sbattere i tuorli con il miele e la vaniglia fino ad ottenere una crema

omogenea; separatamente sbattere la panna fino ad ottenere una consistenza media, non

troppo densa. Unire tutti gli ingredienti assieme, mescolando per un minuto e mettere il tutto

in una gelatiera per 15–20 minuti. Se non si possiede la gelatiera si mette la crema così

come sta in surgelatore e sarà buona ugualmente, solo risulterà un po' meno omogenea.

Fine. Il gelato è pronto sia per essere mangiato, che per essere conservato in frizer in

porzioni più piccole (è più buono e nutriente se mangiato subito).

Alla ricetta base si può aggiungere a piacere quello che si vuole, sempre come ultimo

ingrediente, dopo avere mescolato tutti gli altri (cioccolato fondente, oppure frutta a

pezzettini, oppure mandore, noci, caffè, ecc....) In questo caso bisogna regolarsi con la

densità. Se ad esempio si prevede di aggiungere frutta acquosa come ciliege o melone,

allora bisogna che la montatura della panna sia più consistente perchè poi i vari liquidi la

diluiscono. Con l'esperienza tutto diviene facilissimo.

Se al contrario ci si accorge che il composto è troppo denso, basterà diluirlo con qualche

cucchiaio di latte crudo mescolando ancora per un po'.

Questo è tutto. Facilissimo. Semplicissimo. Salutare e buono, ma ahimè, mai così buono

come p.es. il gelato della Haagen Dazs, che ogni tanto mangio volentieri!

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Aceto di mele crudoL'aceto di mele crudo (non pastorizzato) è un alimento fermentato naturalmente, quindi

ricco di enzimi, che in questo caso, creano un'azione catalitica sul grasso corporeo, agendo

come un solvente, quindi sciogliendolo.

Contiene le vitamine C, E, A, B1, B2, B6, il betacarotene e

bioflavanoidi (sostanze con funzioni antiossidanti, antinfiammatorie,

antivirali, antinfettive, antiallergiche, antiemorragiche e antiaggreganti).

Oltre ad avere eccellenti quantità di potassio, l'aceto di mele contiene

oligoelementi di calcio, magnesio, fosforo e boro, tutti importanti nella

formazione e nel mantenimento di strutture ossee forti e dense.

La tannina, un efficace antiossidante presente anche nel caffè, nel tè e

nel vino rosso, è anche presente in generose quantità nell'aceto di mele.

Come abbiamo detto prima, l'aceto è anche ricco di potassio che nel corpo agisce come

un'elettrolita; quando è in contatto con sodio e cloruro permette la conduzione delle

correnti elettriche nei fluidi del corpo. Gli elettroliti sono essenziali per le cellule affinché

possano far entrare fluidi ricchi di sostanze nutrienti e soprattutto per eliminare tossine e

scarti.

L'aceto di mele crudo aiuta anche nel ridurre la pressione alta, probabilmente dovuto al

potassio, che si rivela utile anche contro le carie, la rottura delle unghie e perdita di

capelli. Infine l'aceto diventa alcalino nel nostro corpo e contrasta l'iperproduzione di

acidità dovuto ad alimenti raffinati ed industrializzati. Aggiungere un cucchiaio di aceto di

mele crudo e biologico ad un bicchiere d'acqua come prima cosa la mattina potrebbe

essere una buona abitudine.

Le vitamine e i mineraliLe vitamine e i minerali sono stati spesso menzionati duranti i capitoli precedenti quindi

faremo un breve riassunto di quelli forse più importanti per i nostri capelli:

vitamina A: importante per la produzione del pregnenolone assiema alla T3 e al

colesterolo.

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vitamina K: ha un effetto anti estrogeno, facilita l'assorbimento del calcio ed attiva la

vitamina D e A.

La maggior parte di noi la prende in sufficiente quantità per permettere la coagulazione del

sangue, ma spesso non abbastanza per proteggerci da alcuni malanni come la

calcificazione arteriosa, malattie cardiovascolari, leucemia, vene varicose, osteoporosi,

carie dentali, cancro alla prostata, ai polmoni e al fegato.

Esistono due forme basilari di vitamina K: la vitamina K1 e la K2. La K1 si trova nelle

verdure a foglia verde e viene usata dal fegato e ci aiuta a mantenere una costante ed

equilibrata coagulazione sanguigna. La K2 è prodotta nell'intestino dalla flora batterica, ma

spesso non viene sufficiente assorbita dai villi intestinali.

L'aspetto più importante della vitamina K2 è che attiva un ormone proteico chiamato

osteocalcina che serve per legare il calcio nel sangue nelle ossa e per prevenire il deposito

del calcio nelle arterie (calcificazione).

La vitamina D lavora in stretta collaborazione con la vitamina K, poichè la D aumenta il

calcio nel sangue, che se non viene immaganizzato nelle ossa grazie alla vitamina K,

rischia di accumularsi con effetti deleteri per la salute. È possibile integrare la vitamina K

assieme alla vitamin D con l'integratore biologico al 100%, il Bone Renewal della Synergy

Company (contiene anche magnesio, calcio ed altre sostanze benefiche per fortificare le

ossa) oppure attraverso l'olio di fegato di chimera (vitamine A,D,E,K).

vitamina E: si oppone all'estrogeno, ci protegge contro gli eccessi di ferro, riduce la

prolattina e promuove il progesterone. La vitamina E previene l'infiammazione in generale

e varie forme di ossidazione.

vitamina D: purtroppo è molto rara negli alimenti, ed è disponibile in piccole quantità nelle

uova, nel fegato e nei pesci grassi. Se è in sufficiente quantità assieme al calcio, sopprime

l'ormone paratiroideo, portando alla produzione di troppa prolattina ed avvia o rafforza

l'infiammazione. Assieme allo zinco sembra regolare l'attività della 5 alfa riduttasi (DHT).

Il cancro è fortemente connesso con bassi livelli di vitamina D31, soprattutto quello al seno,

al colon, ai polmoni e alla prostata.

31 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21378345

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La vitamina D è legata ad un'infinità di processi importanti nel corpo, ma quello più

interessante per il nostro obiettivo è il suo legame col l'intero sistema metabolico e con le

sue forti proprietà antinfiammatorie. Essendo una vitamina particolarmente legata ai

capelli, potrebbe essere utile un'esame del calcidiolo (in inglese è il 25–Hydroxy Vitamin D),

che rappresenta la principale scorta di vitamina D dell’organismo e il test che lo misura

serve ad assicurare che il corpo ne abbia una riserva adeguata.

Se dopo un esame scopriamo di avere una bassa quantità di vitamina D (a livello

sanguigno dovremmo avere i valori 70–100ng/ml e non i 30ng/ml che gran parte dei

laboratori e medici professano), dovremmo esporci molto di più al sole (10–15 min al

giorno tutto l'anno con almeno il 40% del corpo esposto al sole senza vestiti) e/o aggiungere

un supplemento di vitamina D3 alla nostra dieta.

Chi scopre di esserne carente, consiglio l'olio di fegato di chimera.

Nel caso vogliamo assumerla tramite un integratore specifico con sola vitamina D (in

generale lo sconsiglio, amenochè si è seguiti da un medico e monitorati periodicamente i

risultati tramite esami specifici), è importante consumare sufficienti quantità di magnesio

(p.es. verdure a foglia verde), poiché la vitamina D usa il magnesio nel corpo. In caso di

deficienza di magnesio possono insorgere disagi come rigidità o crampi muscolari,

stanchezza, tremolio delle mani, insonnia, aumento del battito cardiaco.

Una mancanza di vitamina D riduce anche i benefici del progesterone naturale32.

IMPORTANTE:

Chiunque soffra di iperparatiroidismo o avesse anche solo il sospetto di avere

l'iperparatiroidismo NON dovrebbe assumere supplementi di sola vitamina D prima di

consultare il proprio medico o prima di aver risolto il problema. Il compito delle

ghiandole paratiroidee è di controllare la quantità di calcio nel sangue e nelle ossa, ma

quando una o due delle quattro ghiandole si trasforma in un tumore benigno, esso inizia

a secernere una grande quantità di ormone paratiroideo che porta ad avere livelli alti di

calcio nel sangue. Se in questo caso assumiamo vitamina D provocheremo un repentino

innalzamento pericoloso dei livelli di calcio, poiché la vitamina D incrementa

l'assorbimento del calcio negli intestini.

32 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/19482377

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vitamina C: collabora nella sintesi del progesterone, riduce lo stress, protegge da quantità

eccessive di ferro, guarisce più velocemente le ferite, riduce il colesterolo, stimola il sistema

immunitario, ma chi ha la ferritina alta dovrebbe far attenzione a non assumerla con cibi

ricchi di ferro perché ne favorisce l'assorbimento. La vitamina C è il nutriente chiave per la

stabilità dei nostri vasi sanguigni, del nostro cuore, e di tutti gli altri organi del nostro corpo.

Senza vitamina C il nostro corpo collasserebbe e si dissolverebbe letteralmente, come nello

scorbuto. La vitamina C è responsabile di una ottimale produzione e funzione di collagene,

di elastina e di altre molecole del tessuto connettivo che danno stabilità ai vasi sanguigni e

al nostro corpo.

La vitamina C è importante per la rapida guarigione delle ferite su tutto il nostro corpo,

inclusa la guarigione di milioni di minuscole ferite e lesioni all’interno dei vasi sanguigni, e

ricordiamoci, che la qualità del sangue è fondamentale per un costante nutrimento

adeguato dei nostri follicoli piliferi.

L'aspetto più importante delle ricerche sulla vitamina C del dott. Matthias Rath è l'aver

scoperto un'importante causa dell'ipertensione e dei problemi di colesterolo, e di tante altre

problematiche, che ora, giusto per incuriosirvi, vi riassumo in due parole. Il motivo per cui

si alza il colesterolo e la pressione sanguigna è principalmente dovuto alla mancanza di

nutrienti e soprattutto di vitamina C nel corpo. Il dott. Rath ha scoperto che se non c'è una

sufficiente quantità di vitamina C, i vasi sanguigni perdono di elasticità, e per non spaccarsi

(e quindi morire di emorragia) raccolgono colesterolo per mantenere in qualche modo

funzionali i vasi. Ovviamente col tempo il colesterolo si accumula sempre di più perchè

siamo sempre più impoveriti di sostanze vitali per i nostri vasi sanguigni (rischi ictus,

infarto). Purtroppo la medicina convenzionale punta il dito contro il colesterolo, vietando di

mangiare i fondamentali grassi saturi, invece di consigliare un forte aumento di vitamina C

e di altri nutrienti (la vitamina C è efficace quando abbinata ad altre sostanze). Dal

momento in cui iniziamo ad integrare l'alimentazione con la vitamina C, i vasi sanguigni

iniziano ad eliminare il colesterolo ed a ricostruire i vasi grazie ai giusti nutrienti.

Mediamente la dose media di vitamina C secondo il dott. Matthias Rath giornaliera si

aggira dai 300 mg ai 2000 mg, ma teniamo presente che queste quantità si riferiscono

all'acido ascorbico che NON è vitamina C. Esattamente come l'alfa tocoferolo non è la

vitamina E e l'acido retinoico non è la vitamina A. E la stessa cosa vale per altre vitamine e

minerali come il calcio, che non è calcio fosfato, calcio carbonato e fosfato bicalcico.

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Le vitamine non sono composti molecolari individuali, bensì complessi biologici ovvero

sono interazioni biochimiche eseguite in vari passaggi la cui azione dipende da un numero

di variabili all'interno del terreno biologico. L'attività vitaminica avviene quando tutte le

condizioni sono soddisfatte nell'ambiente biologico, e quando tutti i co–fattori ed i

componenti dell'intero complesso vitaminico sono presenti e lavorano insieme.

Le vitamine non possono essere isolate dai loro complessi ed allo stesso tempo performare

le loro specifiche funzioni all'interno delle cellule. Quando vengono isolate nelle forme

sintetiche, come l'acido ascorbico, essere agiscono come i farmaci nel corpo; non sono più

vitamine e chiamarle così è sbagliato.

L'acido ascorbico è solo una frazione della naturale vitamina C, che deve includere anche

la rutina, bioflavonoidi, il Fattore K, il Fattore J, il Fattore P, la tirosinasi, l'ascorbinogene ed

altri componenti.

Se manca una di queste sostanze non abbiamo vitamina C e nemmeno la sua naturale

attività. Nel caso che solo poche sostanze sono presenti, il corpo prenderà dalle sue riserve quello che manca, affinchè la vitamina c complessa (intera) possa essere presente. Solo a questo punto la vitamina C può espletare le sue funzioni.

La vera vitamina C è parte di qualcosa di vivo, e che quindi può trasmettere la Vita. L'acido

ascorbico non è mai cresciuto nella terra, non ha mai visto la luce del sole e non era mai

vivo o parte di qualcosa di vivo. È una sostanza chimica, un derivato dall'amido di mais, un

sottoprodotto dell'acido solforico. Nel nostro corpo è solo un'altro farmaco. Le vitamine

sintetiche hanno effetti tossici a dosi elevate, mentre le vere vitamine vanno integrate

quotidianamente a piccole dosi. Le vitamine integrali/complesse non sono tossiche perchè

lavorano in sinergia grazie al complesso, e non richiedono nulla al corpo, e non stimolano

pericolose risposte immunitarie, che può succedere con gli integratori sintetici.

Il dott. Royal Lee, considerato l'Einstein della nutrizione, purtroppo tutt'oggi poco conosciuto,

ed il dott. Szent–Georgi, hanno entrambi dimostrato (in sedi e tempi storici diversi) che altri

fattori devono essere al lavoro affinché la vitamina possa essere attiva. Ogni elemento

sinergico nel complesso della vitamina C ha una separata funzione:

• i fattori P per la forza dei vasi sanguigni,

• i fattori J per la capacità dei globuli rossi di trasportare ossigeno,

• la tirosinasi come un'essenziale enzima per migliorare l'efficacia dei globuli bianchi.

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L'acido ascorbico è solamente è una sorta di antiossidante esterno, un protettore di tutti

questi elementi sinergici, affinché possano espletare il loro compito.

Il dott. Royal Lee era un pioniere nella ricerca delle vitamine integrali e per decenni aveva

documentato i fatti sommariamenti descritti in questo capitolo. Il suo lavoro non è mai stato

scientificamente messo in discussione, ma è stato pesantemente perseguitato dalle grosse

case farmaceutiche, produttori delle vitamine sintetiche, fino al punto che gli fu ordinato da

un tribunale di bruciare tutta la sua ricerca degli ultimi 20 anni.

Oltre il 90% dell'acido ascorbico negli USA è prodotto dalla Hoffman–LaRoche ed in

Europa viene prodotto in gran parte dalla DSM in Olanda, oppure importato dalla Cina. Il

problema diventa ancora più importante quando si scopre che i margini di profitto delle

vitamine sintetiche possono arrivare al 3500%, quando gli integratori biologici possono

offrire dal 20 al 50%. La maggior parte delle aziende vitaminiche comprano all'ingrosso

l'acido ascorbico da questi mega produttori, creano poi le loro formulazioni, le loro

etichette, e dichiarano che le loro vitamine sono le migliori sul mercato, quando tutte

derivano dallo stesso posto, e che in verità non potrebbero nemmeno essere chiamate

vitamine. Oltre il 95% delle vitamine, minerali, antiossidanti che compri nei negozi (anche

online) sono sempre riconducibili ai stessi fornitori farmaceutici.

Tutti conosciamo l'integratore MultiCentrum (della Pfizer), il multivitaminico più venduto in

Italia, ma pochi conosciamo alcuni dei suoi ingredienti:

BHT (butilidrossitoluene) – un composto liposolubile che previene l'ossidazione dei grassi

negli alimenti e nei cosmetici, ma viene pure usato come combustibile per i jet, olio per

trasformatori elettrici, liquido per l'imbalsamazione, e anche per produrre gomma e

prodotti petroliferi.

• Acido borico – sostanza chimica spesso usata come antisettico, insetticida o come

ritardante di fiamma.

• Vitamin A Acetato – un sottoprodotto petrolchimico

• Solfato di rame – viene usato come erbicida, funghicida e pesticida

Già nel 1941 una ricerca fatta dalla dott.ssa Agnes Faye Morgan (University of California)

ha rivelato che assumere vitamine sintetiche è peggio che soffrire la fame. Gli animali a cui

sono state somministrate vitamine sintetiche avevano reazioni tossiche, oppure sono morte

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velocemente per malattie degenerative rispetto agli animali alimentati con cibo integrale.

Consiglio di approfondire il discorso delle vitamine e dei vari micronutrienti scaricando

gratuitamente il corso base del dr. Rath sulla Medicina Cellulare e di acquistare la Pure

Radiance C, la vitamina C integrale prodotta biologicamente al 100%.

Le Vitamine Del Tipo B:

La tiamina (B1): contiene lo zolfo che dona ai capelli luminosità e setosità.

La riboflavina (B2): essenziale per la respirazione cellulare per un efficiente utilizzo

dell'ossigeno per produzione e riparazione cellulare.

La niacina (B3): ha un effetto dilatatorio dei vasi sanguigni e dei capillari, e quindi

incrementa la circolazione al cuoio capelluto e stimola la ricrescita. La niacina ha anche

proprietà antinfiammatorie.

L'acido pantotenico (B5): rigenera e vivifica il colore dei capelli ed assieme all'acido

folico, al PABA*, al rame e all'aminoacido tirosina previene la formazione di capelli bianchi

e grigi.

*PABA sta per acido para–amino benzoico, ed è generalmente classificato nella famiglia

delle vitamine B anche se non è di per sé una vitamina. Il PABA è collegato alla formazione

dei globuli rossi e aiuta la produzione di acido folico nell’intestino.

La pirodoxina (B6): aiuta a trasportare gli aminoacidi ai tessuti, influisce sul metabolismo

degli acidi grassi essenziali, e regola il flusso degli oli alla pelle e al cuoio capelluto.

La biotina (B7): promuove la crescita di capelli, (e forse ne previene la perdita), ed è la

vitamina maggiormente supportata dall'evidenza scientifica. Questa vitamina conferisce al

fusto del capello un maggiore diametro.

La cobalamina (B12): crea un sangue ricco di globuli rossi, che sono vitali per avere

capelli sani. Inoltre aiuta a regolare il sistema nervoso e ci protegge dal cancro.

Chi è carente del complesso di vitamine B può integrarli efficacemente con la Organic

Super B–Complex della Synergy Company, un complesso ovviamente integrale e biologico.

Selenio: minerale importantissimo per la tiroide, per la produzione del glutatione, per la

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salute del fegato e per il funzionamento immunitario.

Magnesio: essenziale per la normale funzione delle ghiandole paratiroidali, cofattore

vitale per l'assorbimento del calcio, promuove la sensibilità insulinica, allevia l'ansia,

diminuisce le interleuchine e i fattori di necrosi tumorale (entrambi infiammatori33 e la

prolattina.

Come minerale è comunemente appaiato con il calcio a causa dei loro effetti contrari. Il

calcio serve per contrarre i muscoli, mentre il magnesio li rilassa. L'eccesso di calcio può

causare costipazione e crampi muscolari, mentre l'eccesso di magnesio può causare

diarrea.

Ha molteplici altri benefici, ma menzioniamo solo quelle più interessanti al nostro

argomento:

regola oltre 350 enzimi nel nostro corpo, la produzione di energia e del metabolismo in

ogni cellula, ci aiuta ad eliminare l’ossidazione, l’acidificazione ed alcuni metalli pesanti

come il mercurio e il piombo, e calma l'attività elettrica del cervello conciliandoci più

facilmente col sonno.

In molti necessitano di un'integrazione più incisiva di magnesio ed in questo caso

suggerisco la Ancient Minerals Magnesium Oil, un integratore con una risorsa

eccezionalmente pura di magnesio cloruro (MgCl2), un sale composto da 1 atomo di

magnesio e da una molecola di cloro. Il Magnesium oil è una soluzione acquosa

concentrata che contiene alti livelli di magnesio e molti oligoelementi. Quando viene

applicata sulla pelle tramite lo spray, l'olio viene rapidamente assorbito e così ripristina

velocemente i livelli salutari di magnesio fino alle cellule. Il magnesio cloruro attraverso la

pelle riesce ad incrementare i livelli di magnesio dodici volte più velocemente rispetto agli

integratori presi per bocca, poiché evitano completamente il passaggio digestivo.

Zinco: stimola la conversione enzimatica dalla T4 alla T3, facilitando il trasporto, lo

stoccaggio e la conversione della vitamina A, e regola con la vitamina D la 5 alfa riduttasi

Rame: necessario per la produzione dell'emoglobina che è vitale per trasportare l'ossigeno

al follicolo. Aiuta ad inibire la 5 alfa reduttasi e quindi riduce la formazione della DHT.

Come integrare tutte le sostanze sopramenzionate al fine di garantire una

33 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16712775?dopt=AbstractPlus

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piattaforma di salute ai nostri capelli?

Il modo più semplice e completo per assicurare la giusta quantità di vitamine e di minerale

al nostro corpo è tramite l'integratore biologico e integrale, l'Organic Vita–Min–Herb (esiste

specifico sia per donna che per uomo): ogni sostanza è integrale, certificata bio ed è

sinergicamente legata ad erbe biologiche che incrementano l'assorbimento e la

biodisponibilità delle vitamine e dei minerali. La qualità degli ingredienti è talmente elevata,

che dopo qualche mese si sentono gli effetti benefici nel corpo, che poi si ripercuotono

positivamente anche sulla psiche e sulle emozioni.

Anche se non centrano con le vitamine e i minerali, vorrei solo menzionare gli aminoacidi

ed il loro noto legame con i capelli. Gli aminoacidi sono spesso usati in terapia contro la

caduta e possono in certi casi anche promuovere la ricrescita. Possono essere usati assieme

a minerali, alle vitamine ed ad altre sostanze essenziali, come p.es. gli integratori

menzionati finora nel libro.

Esiste un semplice legame fra capelli ed aminoacidi. Tutti sappiamo che il capello è

fondamentalmente composto da cheratina, una proteina essenziale, che dona forza al

capello. Gli aminoacidi sono quindi le basi per le produzioni delle proteine usate per la

costruzione dei capelli. Quando il corpo non ha una sufficiente quantità di aminoacidi, la

produzione di cheratina cala e questa causa ai capelli una perdita di forza. Inoltre causa

anche una perdita di colore, un aumento di perdita di capelli ed una lenta ricrescita.

Il corpo usa circa 22 aminoacidi per formare le proteine nel corpo, di cui nove sono

considerate essenziali. I nostri capelli sono un ottimo esempio di come gli aminoacidi sono

legati insieme per formare le proteine in quanto ogni capello è creato da una precisa

sequenza di aminoacidi che sviluppano una superstruttura (il capello).

L'aminoacido L–arginina è noto per stimolare la circolazione sanguigna attraverso la

dilatazione dei vasi sanguigni, e si crede che l'integrazione di questo aminoacido migliora il

rifornimento nutrizionale dei follicoli dei capelli, accelerandone la ricrescita. Esistono molti

integratori di arginina che eviterei, amenochè non siano naturali ed inseriti in un complesso

sinergico (evitare integratori con quantità eccessive di aminoacidi perchè essi sono anche

dei precursori di ormoni).

Nel cibo troviamo buone quantità di arginina nei semi (sesamo, zucca, girasole), nelle

alghe (spirulina e l'alga klamath sono una fonte eccellente), noci (noci, mandorle, arachidi),

cocco, uova, carne e pesce.

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Personalmente consiglio una fonte naturale di aminoacidi, come l'alga Spirulina, che ha

un'eccezionale biodisponibilità. Le alghe sono inoltre ricche di vitamine biologicamente

attive come il beta–carotene ed il complesso delle vitamine B, di enzimi, clorofilla, acidi

grassi, precursori neuro–peptidi (peptidi sono uniti agli aminoacidi), lipidi, carboidrati,

minerali, oligoelementi, pigmenti e altri fattori di crescita essenziale. Per di più contengono

tutti gli otto aminoacidi essenziali, gli aminoacidi semi–essenziali, ed assicurano una fonte

sicura di arginina per i nostri capelli. Come integratore di alghe suggerisco il BioSuperfood

F2, uno degli integratori più completi al mondo – infatti questo prodotto fa parte del nostro

programma „Forza Capelli“.

Nota Importante Sugli Integratori:

Raramente suggerisco l'uso di integratori in maniera „isolata“ per risolvere una specifica

mancanza minerale o vitaminica, e se li usate, è importante essere seguiti da un medico e

fare regolari esami per verificare la correttezza della dose. Questo perchè il nostro

organismo è connesso in maniera molto complessa ed equilibrata, e tutt'oggi l'uomo non

conosce tutte le molteplici interazioni cellulari. Se assumiamo improvvisamente una grande

quantità di vitamina D, e non aggiungiamo il magnesio e la vitamina K, come

dicevo prima, rischiamo di creare scompensi, anche gravi, nel corpo. Ecco perchè

suggerisco sempre di iniziare a prenderci cura delle nostre radici della salute, che sarebbe

la guarigione dell'intestino con probiotici e con l'acido butirrico, e di consumare integratori

multivitaminici e multiminerali, perchè sostegnono sinergicamente tutta l'omeostasi cellulare

del corpo (non creiamo scompensi). Solo dopo aggiungerei un integratore specifico (se

necessario), poichè quando si disinfiamma l'intestino, molte problematiche vengono guarite

naturalmente dal corpo, soprattutto se lo disintossichiamo anche da parassiti, calcoli, virus,

metalli pesanti e tossine varie.

Con questo ovviamente non sto suggerendo di smettere di usare integratori specifici o

farmaci se il vostro medico ve li ha prescritti! Ritengo solo importante sottolineare che si

ottengono risultati più completi e con meno rischi per la nostra salute, quando si guarisce la

radice di un albero, invece di cercare di salvarlo annaffiando le foglie.

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La curcumaFra le spezie esistono sicuramente diverse con proprietà benefiche per i capelli, ma la

curcuma è stata scientificamente la più riconosciuta nel dare una serie di benefici a chi la

consumava con regolarità. L’estratto di curcuma viene conosciuto per avere proprietà

antinfiammatorie, antiossidanti e antisettiche, soprattutto presenti nella curcumina – uno dei

suoi principi attivi.

Ma quali sono precisamente questi vantaggi?

1. incrementa il metabolismo;

2. contiene altissime quantità di antiossidanti e sembrerebbe dalle 5 alle 8 volte più forte

della vitamina E, e anche più forte della vitamina C, e tre volte più forte dei semi d'uva;

3. sostiene la memoria, il ritmo cardiaco ed il sistema immunitario;

4. Aiuta la mobilità delle articolazioni e supporta ossa, giunture e tutto il sistema

scheletrico;

5. Aiuta la salute della pelle;

6. Migliora la digestione;

7. Permette di contrastare meglio lo stress, potenziando il sistema immunitario.

In particolare l'antica medicina ayurvedica ci dice che la curcuma:

• promuove la salute del sistema nervoso

• aiuta l'assorbimento di vitamine e minerali

• aiuta ad eliminare le tossine del corpo purificando il sangue

• promuove il benessere del sistema circolatorio.

NOTA: devo aggiungere anche che ha un effetto anticoagulante e può dare

problemi a chi già è in terapia anticoagulante, rafforzando l'effetto dei farmaci

con rischio di emorraggia.

Per un uso salutistico è sufficiente riuscire ad integrarla nella nostra dieta quotidiana. Un

paio di cucchiaini da caffè al giorno sarebbero la dose ideale; si può aggiungere a fine

cottura in molti alimenti ma si può anche aggiungere a vari tipi di yogurt o farne una salsa.

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E' importante ricordare che la curcuma andrebbe assunta insieme al pepe nero o al tè

verde per facilitarne l'assorbimento. Anche l'abbinamento a qualche grasso, tipo olio

d'oliva, burro, o olio di cocco, facilita l'assorbimento della curcuma.

Una dieta con supplemento di curcuma può ridurre del 75% la formazione di calcoli di

colesterolo nel fegato, che come vedremo in seguito, può avere un ruolo decisivo nel

recupero e nella difesa dei nostri capelli.

Raccomando di comprarla organica e di qualità erboristica, perchè se lo prendiamo in un

negozio di spezie o al supermercato è molto probabile che sia stata trattata con solfiti

(conservanti antimicrobici, che lasciano poco della validità della pianta). La si può comprare

sia sfusa che in capsule (questione di gusti e di costi – in capsule è un po' più cara).

L'acqua Stiamo forse bevendo ogni giorno circa 2–3 litri di acqua come consigliano gran parte dei

medici e nutrizionisti? Amenoché non ci sentiamo veramente bene così, invito a rivalutare

seriamente questi suggerimenti, che secondo me, anche in questo caso, sono promossi in

parte da interessi finanziari ed in parte dall'ignoranza.

Se iniziamo a bere 3 litri di acqua al giorno, poi mangiamo frutta e un po' di verdura, la

nostra tazza di latte crudo, diventiamo letteralmente schiavi del gabinetto. È normale

andare 8–10 volte al giorno a fare pipì? Se abbiamo la vescica molto piccola, o schiacciata

dal sovrappeso, posso capirlo, ma se siamo sinceri con noi stessi, non è scocciante correre

al gabinetto ogni ora?

Il problema è sempre nello stesso punto: crediamo ciecamente alle teorie di medici e di

giornali vari, e tendiamo a non usare la nostra testa, e soprattutto non ascoltiamo il nostro

corpo. In tanti addirittura dicono che “Bisogna bere anche se non si sente il bisogno.“ È

come dire al corpo:“Scemo, vedo che sei nuovamente pigro e squilibrato; ti dico io quanto

bere, che so più di chi ti ha creato.“ E con questo non voglio dire che 2–3 litri sono

categoricamente eccessivi (perchè poi vederemo che dipende tutto dalla qualità dell'acqua),

dico solo che non dobbiamo fissarci a delle regole fisse, poiché ogni persona rappresenta

un mondo diverso.

Tuttavia va detto che col passare dell'età (dopo i 60 anni circa) i centri della sete, a livello

cerebrale tendono a non essere più attivi e per questo agli anziani è raccomandato di bere

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anche se non hanno sete, proprio per evitare di disidratarsi.

In tutti gli altri casi credo che sia più saggio imparare ad ascoltare il corpo e bere quando si

ha sete. È logico che un tennista di professione dopo tre ore di partita berrà più liquidi di

chi lo guardava in TV per tre ore. Molte persone si giudicano se bevono poco, oppure

troppo ingenuamente credono ai test kinesiologici che ci fanno sapere dal corpo quanto

acqua dobbiamo bere, ma queste sono purtroppo molto soggette alle credenze personali

sia dell'operatore, sia di chi viene analizzato.

Con questo non voglio dire che il test kinesiologico non abbia alcuna validità: il problema

secondo me è che nonostante alcuni operatori siano veramente bravi ad eseguire

correttamente il test, il cliente che deve bere più acqua non riesce mai a dissetare

sufficientemente le cellule del corpo (perchè l'acqua non è sufficientemente “adeguata“,

perciò non idrata bene le cellule), e quindi uno è costretto a bere sempre tanto sentendosi

spesso gonfio. Come avevamo già detto, troppi liquidi rischiano di sballare i livelli dei

zuccheri nel sangue, abbassando la temperatura corporea e rallentando il metabolismo.

Ovviamente più cibo cotto mangiamo, più sentiremo il bisogno di bere (infatti in quel caso

bere acqua comporta un aumento del metabolismo e del calore corporeo), e viceversa

quando appunto mangiamo maggiormente frutta, verdura o altri alimenti crudi ricchi di

acqua.

Un'altro aspetto sull'idratazione da rivalutare è quale acqua bere: l'acqua del rubinetto,

l'acqua filtrata/ionizzata, l'acqua di bottiglia (di vetro o di plastica), ma forse la miglior

acqua è quella strutturata da Madre Natura, che non si trova nei rubinetti, nei filtri o nelle

bottiglie – bensì nella frutta fresca. I filtri migliori al mondo sono gli alberi e la capacità

dell'assorbimento del nostro corpo di quell'acqua è massimale. Potremmo bere dieci

bicchieri di acqua filtrata e ionizzata, ma non ci soddisferà mai come una bella fetta di

anguria d'estate. Mi ricordo un'estate d'aver mangiato molta anguria invece di acqua

filtrata, e ad un certo punto sentivo come vibrare tutte le cellule – era quasi come un inno

alla gioia ed alla voglia di vivere! (un'esperienza che oggi anche interpreterei, secondo la

Medicina Tradizionale Cinese, come un raffreddamento del mio troppo “fuoco“, poiché

l'anguria è un frutto yin che raffredda – ne parleremo in seguito.)

Nonostante sia più naturale cercare di compensare i nostri bisogni di acqua dalla frutta

fresca, dal latte crudo, dalla verdure e dalle spremute/frullati freschi, è anche purtroppo

difficile consumarli sempre freschi e (realmente) biologici.

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Da evitare il più possibile acqua in bottiglie di plastica (preferire quelle in vetro), che

contengono il bisfenolo A, un “distruttore endocrino”, ovvero un estrogeno che mima gli

effetti degli ormoni interferendo con il funzionamento del sistema ormonale. Abbiamo visto

che aumentare i livelli di estrogeno, soprattutto negli uomini, è altamente dannoso per i

capelli. L'unica bottiglia di plastica che conosco senza il bisfenolo A è venduta con l'acqua

Sant'Anna Biobottle, costituita da acido polilattico anzichè dal petrolio, un derivato della

fermentazione degli zuccheri delle piante; è biodegradabile in 80 giorni e riduce i gas serra

e abbatte l’emissione di CO2 nell’ambiente – una valida alternativa per chi non può

permettersi dei filtri d'acqua di qualità.

Parte della mia acqua consumata ogni giorno proviene da una spremuta fresca di arance,

da un frullato di frutta, dal latte crudo, da un tè, dal succo di cocco, da una bella minestra

o da frutta in generale. Bevo anche acqua filtrata ad osmosi inversa, ricca di minerali e pure ionizzata naturalmente. Prima di dirvi quale ionizzatore uso

dobbiamo chiarire la differenza fra un ionizzatore elettrico e quello naturale.

Esistono due tipi di ionizzatori d'acqua: quello appunto elettrico e quello naturale. Entrambi

i sistemi arricchiscono l'acqua con energia producendo idrogeno libero. L'acqua ci aiuterà a

diventare più alcalini nel tempo ed agirà come un potente antiossidante, che neutralizzerà i

radicali liberi.

Gli ionizzatori elettrici usano un processo chiamato elettrolisi che temporaneamente ed

artificialmente aumentano il pH e riducono l'ORP (Potenziale di Riduzione dell'Ossidazione),

offrendo una ionizzazione “instabile“, ovvero non duratura nel tempo. L'acqua ionizzata

elettricamente va bevuta entro un massimo di un minuto, altrimenti perde gran parte dei

propri benefici. Se provate a mettere una mano sopra un bicchiere di acqua ionizzata

elettricamente, lo scuotete vigorosamente per dieci secondi e poi misurate la ORP, avrete un

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valore molto più basso perchè l'acqua tornerà al suo “stabile“ o naturale livello di energia

basandosi sul contenuto minerale dell'acqua.

Gli ionizzatori naturali producono una ionizzazione stabile, che deriva dall'interazione

molecolare dell'acqua con elementi alcalini come il magnesio ed il calcio. L'effetto ionizzante

dura finché ci sono minerali nella quantità giusta nell'acqua, quindi per molto tempo,

rendendola più versatile perchè la possiamo anche portare con sè in palestra, al lavoro o al

mare, senza perdere i benefici. Studi scientifici reperibili sul sito della World Health

Organization (WHO) mostrano come l'acqua ideale per la salute sia quella che contiene

valori ottimali di calcio e magnesio. Inoltre gli ionizzatori naturali offrono gli stessi benefici di

uno elettrico, ma ad un prezzo più basso, ed hanno minori costi di manutenzione.

Un semplice test per verificare se l'acqua è veramente ionizzata è di berne circa 1 litro e

mezzo in pochi minuti e notare come ci sentiamo subito dopo. Se abbiamo bevuto acqua di

rubinetto o di bottiglia ci sentiremo gonfi e a disagio, mentre con l'acqua ionizzata, dopo

pochi minuti non sentiremo più nulla, e forse avremo anche più energia.

Contrariamente a quello che si legge normalmente su internet, i benefici segreti degli

ionizzatori elettrici non sono il pH o l'ORP. La vera risposta su dove derivano i vantaggi per

la salute si trova nella creazione di idrogeno libero. L'idrogeno libero elimina l'ossigeno

libero (radicali liberi) ed aiuta nella formazione di energia nei mitocondri delle cellule.

L'idrogeno libero è creato quando una base di metallo alcalino come il sodio, magnesio, calcio

o potassio interagisce con l'acqua. L'ossigeno nella molecola d'idrogeno ha un'attrazione più

forte verso i metalli alcalini e forma un legame con il metallo. Durante il processo il legame

d'idrogeno tra l'ossigeno e l'idrogeno si rompe, creando quindi idrogeno libero.

Un'altro aspetto chiave spesso trascurato dagli ionizzatori è la capacità di adattarsi alle

condizioni locali dell'acqua. Esistono solo due modi per adattarsi alle diverse fonti di acqua

(acqua dolce, di media durezza, dura, molto dura): il primo e di gran lunga il più

importante modo è con l'uso di appropriati filtri; il secondo modo è di applicare più

potenza per compensare la mancanza di cationi e anioni nell'acqua (il rapporto in

equivalenti tra le concentrazioni di anioni e cationi principali determina il tipo di acqua

minerale). Con la tecnologia di oggi, aggiungere potenza non è un problema, quindi il vero

fattore decisivo è nella scelta dei filtri.

Infine, forse l'aspetto più decisivo sia bere un'acqua sana e veramente pulita. L'aspetto

dell'acqua sana, alcalina, antiossidante negli ionizzatori è quello più promosso, ma

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purtroppo poco spazio viene dedicato alla rimozione dei contaminanti. L'acqua più pura è

quella distillata, seguita subito dopo dall'acqua prodotta dai sistemi ad osmosi inversa, ma

sfortunatamente entrambe le acque risultano acide e demineralizzate.

Le aziende che vendono sistemi ad osmosi inversa propongono filtri di remineralizzazione a

calcite o a dolomite per risolvere il problema della demineralizzazione. Purtroppo

l'aggressiva natura dell'acqua acida prodotta dal sistema lavora troppo bene con i filtri a

calcite e a dolomite. L'acqua acida “mastica“ troppo velocemente, attraverso i filtri, il calcio

o il magnesio, e provoca il rilascio di quantità eccessive di sostanze “benefiche“. Come

risultato i filtri si consumano molto rapidamente, aumentando i costi, ma questo è il male

minore. Il vero problema è l'abbondanza di calcio o di magnesio che i nostri reni non riescono

a metabolizzare, creando diversi problemi, fra cui la formazione di calcoli renali.

La soluzione più ovvia per avere i massimi benefici sarebbe combinare un sistema ad

osmosi inversa ed un ionizzatore, ma finchè sul mercato c'era solamente la presenza di

ionizzatori elettrici, questa opzione era impossibile da attuare. Gli ionizzatori elettrici

richiedono la presenza di metalli alcalici per la ionizzazione e per produrre acqua alcalina,

ma visto che i sistemi ad osmosi inversa rimuovono tutti le contaminanti dall'acqua, inclusi i

metalli alcalini, è facile capire dove stava il nocciolo del problema.

Da poco tempo una soluzione è apparsa proprio grazie ai ionizzatori naturali che riescono

a creare energia stabile (ionizzazione) introducendo l'acqua in filtri ricchi di metalli alcalini.

Di conseguenza, i ionizzatori naturali possono lavorare in perfetta armonia con i sistemi ad

osmosi inversa, perchè l'acqua pulita del sistema ad osmosi inversa poteva essere

successivamente ionizzata.

Il miglior ionizzatore naturale abbinato all'osmosi inversa è prodotto dalla Vitev e si chiama

MAXX. Produce un'acqua alcalina che va dal 9.0 al 10.5 pH ed ha un ORP da –250 fino a

–600. Sul sito noterete anche un altro ionizzatore, il FLO, con un prezzo ridotto; questo

perchè non purifica l'acqua con l'osmosi inversa, producendo quindi un'acqua meno libera

da contaminanti (metalli pesanti, pesticidi, ecc.).

Personalmente consiglio Iil MAXX perchè non ha senso comprare un filtro d'acqua che non

riesce a rimuovere tutti o quasi tutti i contaminanti, altrimenti siamo di nuovo da punto a

capo: da una parte costruiamo/proteggiamo la nostra salute con l'acqua ionizzata ed

alcalina, dall'altra continuiamo a rovinarla con acqua contaminata!

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(al momento il sistema MAXX della Vitev è acquistabile solo negli USA – se volete

comprarlo senza problemi di tasse d'importazione, ritardi doganali ed alte spese postali,

noi della Fitoplus lo inizieremo a vendere a breve. Se interessati, fateci sapere via email ,

grazie!)

L'unico problema che ci rimane ancora da affrontare con l'acqua è quando ci facciamo la

doccia o la vasca. Con una doccia di 10 minuti il nostro corpo assorbe una quantità di

cloro equivalente a bere otto bicchieri da 250 ml della stessa acqua. L'acqua calda della

doccia trasforma il cloro in vapore che viene inalato e allo stesso tempo, i pori della pelle

che si aprono con l'acqua calda, assorbono ulteriormente il cloro. Esso si lega

chimicamente con le proteine nei capelli, nella pelle e nello scalpo e fa diventare i capelli

ruvidi, fragili, scolorati e può essere la causa di eczemi, pruriti e di altre irritazioni cutanee.

Il cloro è irritante per la pelle, gli occhi, il sistema respiratorio, distrugge la vitamina E, e

come abbiamo vedremo in seguito, contribuisce a creare calcoli nel fegato.

Nel libro “Be Perfectly Healthy” del dott. Leigh Erin Connealy viene spiegata la correlazione

del cloro al cancro, alle malattie cardiache e al sistema riproduttivo e come i sottoprodotti

del cloro siano in grado di generare radicali liberi, che poi distruggono anche i batteri utili

al nostro corpo, soprattutto a livello intestinale.

La soluzione sta nell'acquistare un filtro per la doccia che solitamente riduce il cloro del

minimo 95%. Il PureSpa Shower Filter è secondo me il migliore sul mercato per purificare

l'acqua della doccia in quanto è l'unico che contiene ben 8 passaggi di filtrazione (2 x 4),

che si basano sul lavoro combinato di un filtro KDF55 e di un filtro GAC.

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Il filtro KDF55 rimuove piombo, mercurio, ferro e altri metalli pesanti, cloro, idrogeno

solforato, tricolorometano, ruggine, funghi e batteri, così come ogni gusto e odore di zolfo.

Il Carbone Attivo Granulare (GAC) rimuove composti organici volatili, prodotti chimici,

pesticidi ed erbicidi, composti trialometani, radon, solventi industriali, il benzene, e

centinaia di altre sostanze chimiche prodotte dall'uomo. I benefici sui capelli, sulla pelle e

sulla salute si sentono rapidamente. È facilissimo da montare, economico, il filtro andrebbe

cambiato ogni sei–dodici mesi oppure ogni 40.000 litri di acqua (dipende dalla qualità

dell'acqua).

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Lo Stress e lo Stress Cronico

o stress è la risposta più comune che sentiamo quando chiediamo ad un medico sul

perchè stiamo male. Ormai ogni aspetto della vita procura stress. Tutti sappiamo

cos'è e tutti abbiamo vissuto periodi di stress nella vita. Una definizione personale

che si potrebbe anche dare allo stress è “iperstimolazione delle nostre paure o dei nostri

traumi a cui resistiamo inconsapevolmente“. Secondo me la vita frenetica moderna, prima

o poi, ci obbliga a confrontarsi con noi stessi, perchè arriva il momento in cui non se ne

può più e c'è la necessità di trovare un equilibrio.

L

Chi regge abbastanza bene lo stress oppure vive stress leggeri, trova beneficio con un

massaggio settimanale, con il praticare uno sport, con delle passeggiate in mezzo alla

natura, con la meditazione e/o con la coltivazione di un hobby. Chi invece subisce un forte

stimolo quotidiano di stress oppure chi lo vive molto male con ansia e fobie varie, avrà

sicuramente bisogno di qualche aiuto in più perchè quasi sicuramente soffre di un

problema che afflige circa l'80% delle persone, e che si chiama stanchezza surrenale; alla

fine di questo capitolo troverete il miglior prodotto per affrontare lo stress normale e una

linea guida per guarire dalla stanchezza surrenale, anche grazie alle erbe adattogene della

Medicina Tradizionale Cinese, mentre nel capitolo “Metodo NatAliash“ (inserito verso la fine

del libro) discuteremo del ruolo dell'amigdala, del nervo vago e di come bilanciare il

sistema nervoso simpatico e quello parasimpatico con dei semplici esercizi per dare la

possibilità alle surrenali di calmarsi e rigenerarsi.

Il corpo è programmato per reggere una certa quantità di stress, basta che abbia

l'opportunità di scaricarlo durante il giorno prima di andare a dormire. Il problema avviene

quando c'è un accumulo continuo di stress senza gli stacchi quotidiani di scarico. Lo stress

produce una cascata di citochine infiammatorie, aumentando lo stress ossidativo, che come

conseguenza abbassa il livello di antiossidanti nel corpo e porta all'insorgere

dell'infiammazione.

Ad un certo punto si vive in una situazione cronica, a volte senza nemmeno accorgersene,

ma notiamo che i pensieri volano a mille (anche la notte), ci riempiamo di troppi impegni,

subentra l'insonnia, perdiamo motivazione, il cuoio capelluto diventa teso ed riceve meno

sangue, cadiamo in depressione o viviamo attacchi di panico, e i capelli sembrano fare a

gara di chi cade per primo. Questa situazione si chiama appunto stanchezza surrenale.

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Uno stress forte ed improvviso spesso è dovuto ad un evento emotivo molto importante e

può far cadere centinaia di capelli in fase di riposo (telogen effluvium acuto). I capelli si

rifugiano nella fase di telogen e bloccano ogni attività, dopo tre mesi saranno perduti, ma

non sarà danneggiata la struttura del follicolo che finito il momento di stress, sarà pronto

per un nuovo ciclo.

Se lo stress è meno intenso e più costante nel tempo avremo invece un telogen effluvium

cronico, la perdita sarà meno importante, ma sarà anche più difficile risolvere il problema.

Anche questo stato viene definito come stanchezza surrenale. Questi due tipi di telogen

effluvium contribuiscono non poco a velocizzare l'evoluzione della calvizie comune. Il

follicolo tende ad accelerare ulteriormente il suo ciclo e i capelli nella fase di telogen

aumentano notevolmente. Spesso non riescono neanche a passare alla fase di riposo e

cadono nella fase di crescita diventando sempre più piccoli e sottili.

Il problema della caduta dei capelli inizia o si aggrava poi con lo stress cronico, quindi

andiamo a conoscere più da vicino la stanchezza surrenale, ovvero la causa fisica

principale per sintomi molto diffusi come stanchezza cronica, ansia, insonnia, problemi di

erezione, frigidità, problemi tiroidei e metabolici, invecchiamento precoce, ed ovviamente di

alopecia.

Non si Scherza con la Stanchezza Surrenale

Le ghiandole surrenali sono situate sopra i reni e svolgono un importante ruolo di

secrezione ormonale nel corpo di oltre 50 ormoni

fra cui la epinefrina (l'adrenalina), il cortisolo, il

DHEA, il progesterone ed il testosterone. Avendo

un ruolo così importante, esse sono responsabili

per la produzione energetica, per l'equilibrio dei

fluidi e degli elettroliti e per l'immagazzinamento

dei grassi.

Se le ghiandole surrenali sono in salute, riescono a

convertire l'inattivo T4 nell'attivo T3 della tiroide. È

fondamentale trattare le surrenali prima di iniziare a curare la tiroide, poiché se cerchiamo

di stimolare la produzione ormonale della tiroide mentre le surrenali sono ancora

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affaticate, si rischia di peggiorare la situazione. Secondo il dott. Nikolas R. Hedberg, una

volta recuperate le funzioni vitali delle surrenali non occorre più trattare direttamente la

tiroide, che si ottimizza ed equilibra da sola grazie alla ristabilita omeostasi ormonale. Altri

medici invece suggeriscono di trattare anche la tiroide, ma tutti sono d'accordo nel trattare

al stanchezza surrenale.

La perdita della libido sessuale è comunemente associata alla stanchezza surrenale

probabilmente a causa di una produzione ridotta di testosterone nelle surrenali, e dal punto

di vista del corpo è logico capire perché: quando siamo sotto molto stress (reale o

immaginario che sia), non è un buon momento per investire in attività sessuali, perché la

nostra energia deve essere usata per la sopravvivenza.

Purtroppo la salute delle ghiandole surrenali rappresenta un paradosso in quanto

produttori dell'adrenalina, esse sono i gestori dello stress, ma sono anche le prime

ghiandole che crollano dopo un periodo lungo ed intenso di stress. Inoltre gli eventi o i

pensieri ansiosi sono pure cumulativi nel tempo, e se non si interviene seriamente, si rischia

di arrivare all'esaurimento surrenale (chiamato erroneamente esaurimento nervoso) in cui

non si riesce a stare in piedi più di qualche ora al giorno.

Il dramma è che i medici raramente riescono a diagnosticare la stanchezza surrenale,

perché all'università purtroppo imparano solo a cercare estremi casi di malfunzionamento

surrenale come il Morbo di Addison o la Sindrome di Cushing. Anche in questi casi

solitamente la cura è un farmaco, che purtroppo per il corpo potrebbe essere una tossina,

ed uno dei compiti per guarire dalla stanchezza surrenale è disintossicarsi da tutti i tipi di

veleni accumulati nell'arco della vita.

Per fortuna esistono modi abbastanza semplici per verificare se stiamo soffrendo di

stanchezza surrenale, quindi iniziamo con elencare alcuni tipici sintomi:

stanchezza al risveglio e non riusciamo ad ingranare fino alle 10 anche se ci siamo

alzati alle 7 o alle 8;

sonno o stanchezza mentale pomeridiana dalle 14 alle 16;

energeticamente carichi verso le 18 dopo la pesantezza del primo pomeriggio;

sonno fra le 21 e le 22, ma resistiamo dall'andare a dormire;

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altra carica „energetica“ che parte dalle 23 alle 1 di notte, quando poi finalmente

riusciamo ad addormentarci;

voglia di cibi salati e grassi;

incremento o peggioramento dei sintomi mestruali;

costante lieve depressione;

stanchezza cronica generale;

ridotta capacità di reggere lo stress;

debolezza muscolare e fisica;

più soggetti alle allergie;

giramenti di testa dopo esserci alzati da una posizione seduta o distesa;

ridotta libido sessuale/frigidità;

sbadigli ricorrenti;

difficoltà a gestire alimenti ricchi di potassio o di carboidrati amenoché non siano

accompagnati da grassi e da proteine;

dipende da occhiali da sole: la sensibilità alla luce solare indica un problema

surrenale causato da uno sbilanciamento cronico nel rapporto sodio/potassio, che

inibiscono le pupille di rispondere correttamente alla luce più chiara. Sforzarsi di

uscire sotto il sole senza gli occhiali oscuranti ci rafforza le surrenali;

parte bassa delle gambe perde peli a zone;

inspiegabile dolore al fondo schiena o alle ginocchia;

difficoltà a reggere il freddo;

circolazione sanguigna rallentata o sotto tono;

bassi livelli di zuccheri (ipoglicemia)

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pressione bassa;

bassa autostima legata al sentire poca energia;

livelli bassi di acido cloridrico;

tendenza alla costipazione;

bisogno di più ore di sonno, ma che sembrano non bastare mai;

paure legate all'energia bassa, secondariamente ad una tossicità da rame;

ridotta resistenza alle infezioni;

dermatite seborroica;

aumento di peso;

mente molto attiva;

problemi intestinali.

Altri due sintomi molti comuni con la stancezza surrenale sono la ipoglicemia e

l'ipotiroidismo.

Inoltre possiamo verificare se soffriamo di stanchezza surrenale seguendo i seguenti test:

1. il segnale di Ragland (test per la pressione sanguigna – occorre avere un misuratore

della pressione): misurare la pressione mentre si è seduti, poi alzarsi e misurarsi

immediatamente la pressione una seconda volta. Il prima pressione sistolica dovrebbe

aumentare di 8-10mm, altrimenti probabilmente soffriamo di stanchezza surrenale (SS).

2. l'esame della dilatazione delle pupille: guardarsi nello specchio e puntare una torcia

accesa verso una pupilla dell'occhio, che dovrebbe contrarsi. Se dopo 30 secondi rimane la

stessa, o peggio, si dilata, è molto probabile che soffriamo della SS.

3. premere sulle ghiandole surrenali, che si trovano sopra i reni, e se fanno male può

essere un'altra conferma che soffriamo di SS;

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4. eseguire un semplice test online del dott. James L. Wilson: qui è in inglese e qui in

italiano grazie al traduttore Google, anche se certe traduzioni sono purtroppo

incomprensibili.

Secondo il dott. Lawrence Wilson si può diagnosticare la stanchezza surrenale attraverso un

mineralogramma (esame dei capelli), che probabilmente è l'esame più preciso di tutti.

Questi sono le indicazioni da controllare:

1. Ossidazione molto lenta a causa del rapporto calcio/potassio superiore di 200

(l'ideale è 4, ma se superiore non va cmq bene).

2. Rapporto sodio/potassio sotto il 2. Se il rapporto è molto basso, la gravità della

stanchezza surrenale si moltiplica.

3. Livelli di sodio minori del 11 mg%.

4. Livelli di potassio minori del 5 mg%.

5. I tre bassi macronutrienti, ovvero quando tre dei quattro macrominerali (calcio,

magnesio, sodio and potassio) sono più bassi rispetto

ai loro valori ideali che sono rispettivamente di 40 mg%, 6 mg%, 25 mg% e 10 mg%)

6. I quattro bassi macronutrienti, ovvero quando tutti i quattro macrominerali sono bassi. In

questo caso la gravità della stanchezza surrenale raddoppia.

7. Livelli di fosforo minori del 12 mg%. Fosforo meno di 10 potrebbe essere un indicatore

di stanchezza surrenale raddoppiata.

8. Lo schema della "povera eliminazione", con almeno tre valori bassi di metalli

rappresentano la stanchezza surrenale. In caso di sei valori bassi

rappresentano una stanchezza surrenale raddoppiata. I minerali da verificare sono rame,

ferro, manganese, piombo, mercurio, cadmio, arsenico e nichel.

Un altro esame valido sembra essere l'esame salivare del cortisolo fatto in 4 diversi

momenti della giornata, praticato anche dal dott. Raul Vergini, che al momento l'unico che

ho trovato esperto in questa materia in Italia.

Ma quali sono le cause della stanchezza surrenale?

Secondo i più noti medici specializzati nella cura della SS come il dott. Lam, dott. James L.

Wilson, ed il dott. Lawrence Wilson, le cause più importanti sono connesse con stress

eccessivo al lavoro o in famiglia, alimentazione sbagliata, intossicazione dal troppo

inquinamento ambientale, l'uso di stimolanti, masturbazioni eccessive, ricerca costante di

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eventi/sport adrenalici, infezioni croniche, mancanza di contatto con la natura e troppa

presenza di campi elettromagnetici dovuto ai cellulari, computer e Wifi, ed infine la

debolezza surrenale congenita, ovvero ereditata dai genitori. Io aggiungerei pure dannoso

giocare per ore al giorno i videogiochi violenti ed il guardare troppi film horror, di violenza,

di guerra e di azione sanguinolenta. Il problema vizioso in questi casi è che la stanchezza

surrenale impoverisce la varietà e la positività del nostro vissuto emozionale, stimolandoci

alla ricerca di emozioni sempre più forti per sopperire questa mancanza, ovviamente

peggiorando così ulteriormente la situazione.

Guarire la SS tramite un programma nutrizionale personalizzato, l'uso di integratori di tipo

multi, con erbe adattogene (ashwagandha, rhodiola, radice di liquirizia, ginseng siberiano

ed altri – erbe che si trovano nel negozio Fitoplus) e di supplementi a supporto surrenale, è

possibile, ma sicuramente è un processo di recupero abbastanza lungo e a volte

complesso.

Tale complessità secondo me deriva anche dalla cosìdetta „reazione paradossale“, che

avviene quando una sostanza ha l'effetto opposto di quello atteso. Un esempio può essere

quando un antidolorifico causa un aumento del dolore oppure con un erba adattogena,

che dovrebbe ridurre lo stress, invece l'aumenta. I medici con molti anni di esperienza

clinica alle spalle sono coscienti di queste particolari alterazioni. In generale è stato notato

che più avanzata è la stanchezza surrenale, più frequentemente si manifesta la reazione

paradossale.

La stessa reazione può succedere con alcuni nutrienti che possono essere adatti per un

corpo, ma non necessariamente per un altro a cui può perfino risultare tossico. A volte

queste reazioni paradossali possono avvenire subito, ma a volte anche dopo settimane o

mesi. Può succedere che assumendo anche integratori naturali uno abbia un

peggioramento dei sintomi per alcuni giorni o settimane, seguito poi da un immediato

miglioramento, per poi ricadere nello stato di stanchezza cronica. In questi casi il corpo

attraversa fasi di instabilità omeostatica caratterizzata da intensi saliscendi fisici ed emotivi,

che possono portare a malattie e sintomi molto più gravi. Ricordiamoci che stiamo

parlando soprattutto di casi con uno stato grave di stanchezza surrenale, mentre chi soffre

di una leggera stanchezza surrenale, troverà già benefici con erbe adattogene, riposo

adeguato, con la disintossicazione (soprattutto colon e fegato) ed un'alimentazione più

sana.

Come trattare la stanchezza surrenale?

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Se non trattiamo con successo la SS non potremo mai gioire pienamente nel e del nostro

corpo, perché soffriremo sempre delle conseguenze costanti di uno squilibrio ormonale.

Ecco dei suggerimenti per trattare la SS secondo il dott. James L. Wilson:

− alimentarsi con cibi integrali e mangiare proteine ad ogni pasto;

− evitare i fast food;

− bere acqua di alta qualità;

− mangiare cinque o sei porzioni di verdure ogni giorno, anche come spremute;

− evitare la farina bianca e il grano raffinato in generale;

− aggiungere sale integrale ed eliminare quello raffinato;

− prendere dai 2,000 fino ai 5,000 mg di vitamin C al giorno (attenzione, si riferisce a

quella sintetica che viene assorbita male – se consumate quella biologica ed integrale

nè occorre meno, nda);

− assumere un valido integratore del complesso delle vitamine B;

− prendere un olio di pesce di alto livello;

− aggiungere l'estratto della radice di liquirizia e alghe alla vostra dieta;

− disintossicare il corpo ed andare in sauna ad infrarossi;

− sostituire i prodotti chimici per la casa con quelli naturali;

− stare un po' sotto il sole ogni giorno;

− fare qualcosa di divertente ogni giorno;

− riposare un sacco ed andare a dormire entro le 22.30; quando possibile, dormire

fino alle 9.00 di mattina;

− ridere;

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− attività fisica (non estenuante o estrema, nda)

− minimizzare lo stress;

− eliminare o evitare le persone negative nella nostra vita;

− riprendersi la propria vita in mano.

Alla lista sopra aggiungerei anche un incremento di assunzione di sale integrale, in quanto

mangiare poco sale e bere elevate quantità di acqua crea stress alle surrenali, perché in

questo caso devono trattenere più sale possibile a causa del sangue che diventa troppo

diliuto. Uno dei modi più semplici per mantenere sane le surrenali è di consumare mezzo

cucchiaino di sale rigorosamente integrale (quindi ricco di minerali e di elettroliti) con un

grande bicchiere d'acqua ogni mattina. Il sale rimuove lo stress dalle surrenali.

Nonostante questi siano i consigli del dott. Wilson, sia lui che diversi altri medici

specializzati nel trattamento della stanchezza surrenale fanno uso di particolari integratori

per il supporto surrenale preparati insieme ad altre vitamine e sostanze naturali. Questi

integratori solitamente rappresentano la base della terapia surrenale e offrono i primi

risultati in poco tempo.

La guarigione della SS non avviene in maniera improvvisa e nemmeno in modo graduale e

lineare, ma con miglioramenti e poi peggioramenti continui (sembra di essere su

un'altalena), ma col tempo la qualità di vità aumenta ed il „sali scendi“ è sempre meno

percettibile, finché non si guarisce totalmente.

Sempre secondo il dott. James L. Wilson, se il programma „anti SS“ viene preso

seriamente, si può guarire dai 6 ai 9 mesi da una SS lieve, dai 12 ai 18 mesi da una SS

moderata, e fino ai 24 mesi per una SS grave.

Nonostante questi siano i consigli del dott. Wilson, sia lui che diversi altri medici

specializzati nel trattamento della stanchezza surrenale fanno uso di particolari integratori

per il supporto surrenale insieme ad altre vitamine e sostanze naturali. Questi integratori

solitamente rappresentano la base della terapia surrenale e offrono i primi risultati in poco

tempo. Si tratta dei purtroppo poco conosciuti estratti ghiandolari.

Gli estratti ghiandolari sono stati usati da oltre 100 anni con successo per una varietà di

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condizioni come la stanchezza surrenale, astenia, asma, raffreddori, scottature, tosse,

dispepsia, Morbo di Addison (in fase iniziale), ipotensione, infezioni, malattie contagiose,

neurastenia, tubercolosi, vertigini e vomito durante la gravidanza. (Harrower, 1939, pag.

19-22)

Storicamente ed in molte cliniche moderne, le preparazioni con estratti di cellule surrenali

sono state usate in maniera profusa e sono considerate il più importante aspetto del

trattamento. Il primo utilizzo degli estratti surrenali risalgono al 1898 quando Sir William

Osler somministrò una preparazione cruda di cellule surrenali ad una persona col Morbo

di Addison. In commercio dal 1918, gli estratti ghiandolari del surrene sono stati una valida

e potenta forma di cura per migliaia di medici per il trattamento della stanchezza surrenale.

Attorno al 1950 è stato scoperto il cortisolo sintetico, che inizialmente sembrava produrre

risultati molto più veloci ed efficaci rispetto agli estratti surrenali. Molti medici sono passati

all'uso del cortisolo sintetico e dei suoi derivati per trattare gli stessi sintomi, che

precedentemente trattavano con gli estratti ghiandolari. Sforunatamente per i pazienti,

anche i margini di profitto erano molto più alti con i corticosteroidi sintetici, e conquistarono

subito il mercato farmaceutico con successo. Dopo pochi anni si resero conto dei notevoli

danni collaterali dei sintetici, ma ormai l'industria farmaceutica non voleva più tornare

indietro: i profitti erano alle stelle. Per assicurare la loro posizione sul mercato, hanno

cercato di discreditare gli estratti ghiandolari e di rimuoverli dal commercio. Per fortuna

questi preziosissimi estratti, che non provocano alcun effetto collaterale negativo, sono

tutt'oggi disponibile presso rare aziende.

Gli estratti surrenali sostengono, fortificano e ripristinano le normali funzioni surrenaliche;

l'attività surrenale migliora e riescono a guarire. Gli estratti di cellule surrenali non sono

ormoni sostitutivi, perché contengono le sostanze essenziali per la riparazione delle

ghiandole surrenali, come gli acidi nucleici (RNA e DNA delle cellule surrenali) e tutte le

sostanze vitali per il normale funzionamento delle surrenali, ma contengono solo minuscole

quantità di ormoni surrenalici.

Il negozio Fitoplus ha a dispozione prodotti con estratti ghiandolari di altissima qualità, che

ho inserito nel protocollo per trattare la SS qui sotto.

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Il Protocollo per Trattare la Stanchezza Surrenale

Il protocollo per trattare la SS si basa sull'esperienza clinica di vari medici e sulla storia clinica

di oltre 100 anni con gli estratti ghiandolari, nonché sulla mia esperienza personale. Per

scoprire qual'è il nostro ottimale dosaggio degli estratti surrenalici, dobbiamo misurare la

temperatura del corpo tramite il cosìddetto “Test della Temperatura Basale“ del dott. Broda

Barnes (già descritto nel capitolo „Un Parametro Vitale: il Metabolismo“) e tramite l'ascoltare il

proprio corpo.

La misurazione mattutina è quella più precisa per la tiroide, ma per verificare lo stato delle

surrenali, dobbiamo misurarci la temperatura 4 volte al giorno:

1. prima cosa il mattino

2. prima del pranzo

3. prima della cena

4. prima di andare a dormire

Notatevi i risultati in un quaderno. Misuratevi quanto possibile in uno stato di calma.

Non è raro vedere persone con temperature basali addirittura di 35,5°C – 35,8°C, cioè ben

un grado centigrado in meno del normale, o con sbalzi di temperatura di 1°C durante la

giornata.

Ecco il protocollo SS:

Iniziare con il Adrenavive III Bovine Adrenal prendendo una capsula 3 volte al giorno (al

risveglio, a pranzo e a cena), mentre a chi crea eventuali disturbi al sonno si suggerisce di

prendere la terza capsula non oltre le 16.00. Alcune persone dormiranno meglio prendendo

una capusla prima di andare a dormire, altri dovranno prenderla nel pomeriggio perché

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altrimenti si sentono troppo carichi di energia. Continuare con questo dosaggio per un

minimo di 3-5 giorni. Se sentite troppa energai, nervosismo, agitazione, allora significa che

dovete ridurre la dose e consiglio di prendere metà capsula 3 volte al giorno (potete anche

inziare con questo dosaggio e poi passare a 3 capsule intere al giorno).

Se non vi sentite ai vostri livelli ottimali, allora occorre aggiungere il Adrenavive II Bovine

Adrenal, che contiene anche estratti ghiandolari della pituitaria e della pineale. Aggiungere il

dosaggio di una capsula tre volte al giorno, quindi 6 capsule in totale: 3 capsule di

Adrenavive III Bovine Adrenal e 3 capsule di Adrenavive II Bovine Adrenal. Mantenete questa

dose per altri 3-5 giorni e poi aumentare di una capsula del Adrenavive II Bovine Adrenal se

necessario. Non occorre superare le 3 capsule al giorno del Adrenavive III Bovine Adrenal.

Se sentite di aver superato il vostro limite, ridurre la dose fino a quando vi sentite nuovamente

bene. Continuate ad annotare i cambiamenti e la temperatura corporea. Se avete raggiunto

quattro capsule 3 volte al giorno, per un totale di 12 capsule Adrenavive II Bovine Adrenal

avete raggiunto il limite massimo dei dosaggi.***

Comunque è raro arrivare a dosaggi così alti – nella maggioranza dei casi si consumano

fino a 5 capsule al giorno.

L'importante è mantenere il vostro dosaggio per almeno 3-5 giorni prima di incrementare di

una capsula. Dopo un eventuale incremento, mantenere quel dosaggio sempre per altri 3-5

giorni per verificare gli effetti. Se avete preso un dosaggio troppo alto potreste sentirvi agitati,

tesi o nervosi, come se aveste bevuto troppo caffè – basta tornare alla dose precedenti e tutto

tornerà come prima.

Questa cura è completa in sè perché contiene anche vitamine e minerali (non occorre

prendere altri integratori) e non è eterna, quindi è possibile liberarsi dall'uso dagli estratti

ghiandolari. La quantità delle capsule da assumere quotidianamente e la lunghezza del

trattamento dipende da quanto grave era la nostra stanchezza surrenale. Se abbiamo ridotto

la quantità di stress nella nostra vita, migliorato l'alimentazione e ci prendiamo i giusti periodi

di riposo, possiamo provare a ridurre di poco il dosaggio e notare come ci sentiamo. Se ci

sentiamo bene, allora possiamo passare alla fase di mantenimento con integratori naturali

senza estratti ghiandolari.

***chi soffre di sovrappeso o di obesità dovrebbe anche assumere contemporaneamente

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estratti ghiandolari tiroidei, ovvero il Metavive II Porcine Thyroid, altrimenti si rischia di non

trovare mai il dosaggio giusto, perché la tiroide è troppo compromessa per „allinearsi“ al

nuovo livello di funzionalità ed energia delle surrenali e quindi può ridurre gli effetti benefici

del trattamento.

NOTA IMPORTANTE: non assumere estratti ghiandolari se non avete una conferma

diagnostica del problema da un medico.

La Tecnologia dei Battiti Binaurali

A parte cercare aiuto in un terapeuta e sforzarsi nel prendersi degli stacchi quotidiani

(facendo cose dove si prova piacere e non stressarsi con p.es. 1 ora di cyclette – amenochè

non siete appassionatissimi di cyclette, altrimenti questo è di nuovo stress), anche uno

strumento speciale potrebbe venirci in aiuto. Anni fa ho scoperto una tecnologia particolare

che si basa sui battiti binaurali. Si tratta di frequenze acustiche percepite sotto la soglia

della percezione umana, che riescono a ridurre notevolmente lo stress, agendo sulle onde

cerebrali ed allineandole con uno stato meditativo profondo.

La meditazione come la preghiera fa parte ormai di argomenti studiati anche presso la

Harvard Medical School, e grazie allo sviluppo di tecnologie avanzate come la PET

(positron emission tomography), gli scienziati hanno iniziato ad osservare i processi

neuronali degli yogi durante meditazioni profonde. Questi studi hanno rivelato che quando

si è in profonda meditazione, e si è intenti a fare solo una cosa alla volta, nel qui e ora con

tutto il proprio essere, i due emisferi del cervello si sincronizzano, ed ecco che come

esperienza si vive uno stato di pace, di gioia senza motivo, di beatitudine e ci si sente

connessi con l'universo.

Esistono molti cd in commercio contenenti battiti binaurali e con frequenze simili: io ne ho

provati parecchi, ciascun tipo per alcuni mesi (Holosync, Perfect Meditation, LifeFlow e altri).

Questa tecnologia offre un metodo preciso di duplicazione dello stato vibrazionale della

mente dei meditatori esperti. I benefici di questi programmi includono una profonda e

duratura pace interiore, una maggiore chiarezza mentale, più consapevolezza di sè, a volte

arrivano a galla vecchi traumi, una maggiore connessione con la vita, e soprattutto più

gioia e felicità nell'essere semplicemente vivi.

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In altre parole, questa tecnologia permette di accedere a stati interiori senza la fatica di

dover meditare per anni e anni. Di per sè lo trovo un concetto poco favorevole a lungo

termine perché può alimentare la pigrizia, la passività e può creare una certa dipendenza

in quanto crea sensazioni molto piacevoli, ma dall'altra parte potrebbe favorire il

ritrovamento di una strada per la soluzione di un problema, o un trampolino di lancio verso

nuove esperienze e consapevolezze. Alla fine, tutte le strade portano a Roma.

Ma come funziona esattamente?

Prima di capire il funzionamento dobbiamo prendere in considerazione le cellule nervose

nel nostro cervello, generatori instancabili di impulsi elettrici che fluttuano ritmicamente

creando onde cerebrali, i quali sono strettamente correlati con il nostro stato mentale,

emotivo e fisico. Per misurare queste onde si utilizza l’elettroencefalogramma, che ci indica

un tracciato delle frequenze, che solitamente sono al di sotto dei 30Hz.

Le frequenze chiamate onde si possono classificare in 4 stati:

onde Delta da 0,5 a 4Hz —> corrispondono al sonno profondo

ondeTheta da 4 a 8 Hz —> corrispondono o sonnolenza o primo stadio del sonno

onde Alpha da 8 a 12 Hz —> corrispondono ad uno stato di rilassamento vigile

onde Beta da 13 a 30 Hz —> corrispondono ad uno stato di allerta e di concentrazione

La frequenza dominante nell’elettroencefalogramma determina in quale stato il cervello si

trova. Se l’ampiezza delle onde alpha è più alta

delle altre, si dice che il cervello si trova nello

stato Alpha. Se soffriamo d’insonnia significa che

il nostro cervello non riesce a scendere di

rilassamento e a rimanere nello stato Theta o

Delta. Lo stress, la paura, la rabbia repressa,

l’elettrosmog, ecc. rafforzano sempre di più lo

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stato Beta nel cervello così finiamo per stare “cronicamente“ sintonizzati sulle frequenze di

allerta e di non riposo. Sicuramente è fondamentale ridurre lo stress e lasciar andare le

emozioni represse, ma non sempre è facile ed immediato; ecco allora che la tecnologia

può venirci incontro, inducendo il cervello a sintonizzarsi nuovamente sulle onde Theta e

Delta semplicemente ascoltando della musica piacevole una volta al giorno. Il cervello così

verrà allenato a rimanere nelle onde da sonno e il riposo diventerà più profondo.

I suoni contenuti nel cd che abbiamo menzionato rallentano le onde cerebrali dallo stato

beta a quello alfa fino a quelli theta e delta, stimolando un migliore equilibrio e sincronia

tra i due emisferi. In pratica il programma gradualmente dà degli stimoli specifici al

cervello, che per adattarsi si ristruttura esattamente come quando si va in palestra e lo

sforzo spinge il corpo a diventare più forte. Il cervello come risposta allo stimolo si

riorganizza ad un livello più “alto“ e crea nuovi passaggi neuronali che connettono e

migliorano la comunicazione fra i due emisferi cerebrali: questo nuovo stato viene

chiamato dagli scienziati “whole–brain functioning“ (funzionamento dell'intero cervello

simultaneamente).

Per chi fosse interessato ad approfondire questo argomento, consiglio di visitare di

guardare l'affascinante video della scienziata Jill Taylor.

Di tutti i prodotti che ho provato con questa tecnologia, il migliore con effetto antistress,

quindi utile per la cura dei nostri capelli, era quello di Holosync. Ecco alcuni benefici tratti

dal sito che si possono avere con un uso quotidiano:

• provare un profondo e duraturo stato di rilassamento;

• migliorare le nostre performance mentali, la memoria, le capacità di apprendimento;

• risolve i problemi di insonnia;

• vincere lo stress, l'ansia, la depressione e provare una piacevolissima sensazione di

calma ed autodeterminazione;

• rispondere alle nuove sfide con maggiore entusiasmo e grinta;

• raggiungere i propri obiettivi più facilmente e senza le solite sensazioni di ansia e

stress. Correre i rischi necessari al raggiungimento del successo non sarà più fonte di

paura; i buoni risultati cominceranno a premiarti senza sforzi;

• aumentare naturalmente la produzione di DHEA, l'ormone della longevità e

permettere quindi un rallentamento del processo di invecchiamento cellulare;

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• usufruire dell'affiancamento e della formazione dei nostri tecnici durante l'intero

corso...

• stimolare efficacemente lo stato di "whole brain functioning", così definita dagli

scienziati, come la sincronizzazione dei due emisferi cerebrali, conducendoti ad uno

stato di massima performance mentale.

Recenti ricerche riportano come la tecnologia di Holosync sia in grado di regolare

consistentemente la produzione di altri tre importanti ormoni, sempre legati all'aumento

della longevità della vita e del benessere, ed alla diminuzione dello stress: il cortisolo, il

DHEA e la melatonina.

Il cortisolo è l'ormone dello stress (quando un soggetto è stressato ne produce grandi

quantitativi): più un individuo ne produce, più si sentirà stanco e debilitato fisicamente e

mentalmente, quindi potrà essere più facilmente vulnerabile alle malattie e alla perdita di

capelli. Il DHEA agisce da scudo contro gli altri ormoni nocivi legati allo stress (come ad

esempio il cortisolo); ecco un altro perchè, avanzando con l'età e producendo meno DHEA,

il nostro organismo diventa più vulnerabile allo stress e alla perdita di capelli.

Uno studio pubblicato sul giornale scientifico New England Journal of Medicine (December

11, 1986) indicava che un aumento di 100 microgrammi per decilitro di sangue di DHEA,

consente di ridurre del 48% la mortalità per malattie cardiovascolari, e consequentemente,

una riduzione del 36% della mortalità in generale.

L'ormone melatonina diminuisce avanzando con l'età e, dal momento che durante il sonno

avviene la produzione di molti ormoni importanti per la nostra salute, i problemi di

insonnia possono diminuire sensibilmente il livello di qualità della nostra vita, ed

aumentare velocemente il processo di invecchiamento, ma soprattutto non permettono un

fondamentale processo di disintossicazione e di rigenerazione.

Come influisce la Holosync sulla produzione di questi tre ormoni? Secondo il sito ufficiale,

in soli 3 giorni più del 68% delle persone aumentano i livelli di DHEA, con un aumento

medio del 43%. Alcune persone addirittura del 90%. Il cortisolo è diminuito mediamente del

48%, con dei positivi e considerevoli cambiamenti per il 68% delle persone in esame, fino

ad arrivare a dei picchi di successo dell'87%. I livelli di melatonina sono aumentati

mediamente del 97%, con rilevanti cambiamenti nel 73% delle persone.

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Questo significa che utilizzare Holosync, non soltanto dovrebbe diminuire notevolmente lo

stress, regolando le sorgenti biochimiche dello stesso, ma dovrebbe anche rallentare il

processo di invecchiamento ed aumentare il benessere e la longevità. Il programma

Holosync viene venduto su cd suddivisi in varie parti per un totale di 13 livelli. Ogni livello

allena la mente a sincronizzarsi ad una frequenza sempre più bassa, cioè mantiene il

soggetto più vicino alle onde delta. Nonostante tutto suoni molto bello, a mio parere basta

comprare il primo cd ed usarlo finché si sente di averne bisogno. I livelli successivi offrono

la possibilità di avere maggiori benefici, e in certi casi di vere trasformazioni o di guarigioni

(fare una ricerca su google su Holosync e leggere i vari forum sull'argomento), ma come

avevo già accennato prima, l'uso quotidiano dell'apparecchio potrebbe sviluppare una

certa passività e pigrizia, quindi valutiamo l'acquisto anche a secondo del nostro carattere:

se siamo iperattivi o irascibili, probabilmente ne traeremo più beneficio rispetto a chi ha già

un carattere più morbido.

La mia esperienza con Holosync riguarda l'ascolto: mi è stato difficile fare altro con la

mente se non lasciarmi attraversare da un rilassamento e un piacere molto intenso. I

benefici promessi dalla Holosync si sentono già durante il primo mese d'uso, soprattutto per

quanto riguarda il sonno. Raggiunto questo punto ognuno deve ascoltarsi dentro e

chiedersi se questo strumento è qualcosa che farà o non farà parte del suo cammino. Se

per caso sentiamo di sì, e vogliamo fare tutti i livelli, in questo caso suggerisco di valutare

un altro programma.

Per la mia esperienza il cd migliore e più completo era quello di Perfect Meditation, che

viene offerto in due versioni: uno con i canti tibetani e uno con i suoni della natura. L'autore

sostiene che quelli tibetani sono leggermente più efficaci grazie ai mantra eseguiti da veri

maestri tibetani. Personalmente credo che la scelta dovrebbe essere piuttosto basata sui

gusti personali e sul proprio sentire, poiché dobbiamo tenere presente che questo cd

andrebbe poi ascoltato ogni giorno e nella nostra cultura abbiamo abitudini diverse.

Fra tutti i programmi provati, il Perfect Meditation era l'unico che già dai primi livelli mi

portava in superficie emozioni represse, infatti la mia esperienza con questo cd era

parecchio intensa: all'inizio ho creduto che fosse addirittura negativo, perché era l'unico cd

che mi metteva in contatto con una forte contrazione viscerale mixata con ansia,

aggressività e paura, che non mi faceva dormire la notte. Quando sono arrivato al 4°livello

(i cd sono suddivisi in livelli come in Holosync) ho smesso perché non riuscivo più a gestire

me stesso. Oggi invece, nonostante non usi più questa tecnologia, riconosco che in verità il

cd mi costringeva ad affrontare profondi ed antichi blocchi interiori connessi con l'amigdala

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e con il sistema nervoso simpatico, ma allora non ero ancora pronto per riconoscerli e

guarirli (impareremo come nel capitolo “Metodo NatAliash“). L'aspetto più curioso è che

alcuni anni dopo ho affrontato e risolto proprio quei blocchi che il cd mi aveva fatto

percepire molto tempo prima.

Ho raccontato questa breve esperienza per avvertirvi che questi cd sono molto efficaci e

possono portare a galla vissuti rimossi dalla coscienza, cosa che può diventare un disagio

nel caso non sappiamo come risolverlo. Per fortuna basta smettere di ascoltarlo e dopo

max 48 ore tutto torna alla normalità. Ovviamente la Perfect Meditation è solo uno

strumento di supporto e non sostituisce il lavoro su noi stessi, però potrebbe essere una

piccola parte del nostro viaggio verso l'obiettivo benessere. L'unico svantaggio è che il cd

dura 60 min (anche Holosync), e non è sempre facile trovare quel tempo ogni giorno.

Questa tecnologia è stata ideata per sostenere il benessere dell'uomo, ma ne esistono

alcune come i videogiochi violenti che provocano effetti tutt'altro che benefici. Il

Dipartimento di Psicologia dell'Università dello Stato di Iowa ha pubblicato uno studio sui

danni psicologici negli adulti mentre giocano in ruoli aggressivi. La ricerca ha rivelato negli

uomini in forte aumento di adrenalina dopo pochi minuti di gioco, e sono stati anche

riscontrati aumenti di ostilità e di libido sessuale. Questa reazione può essere tradotta in

una maggiore produzione di testosterone e di DHT, poichè una forte presenza di adrenalina

con atteggiamenti aggressivi sono riconducibili a chi ha alti livelli di DHT. La stessa cosa

vale quando guardiamo film d'azione, di guerra, per non parlare dei film d'orrore.

Sicuramente il corpo userà un po' di DHT, ma se noi la produciamo come se fossimo sotto

attacco e se la mente è iperstimolata nella reazione naturale al pericolo “combatti o fuggi“,

non riusciremo a smaltire la quantità eccessiva di ormoni negativi e produrremo altro DHT,

oltre a quello che già produciamo a causa dello stress quotidiano. Ciò non significa che sia

vietato guardare la partita di calcio la domenica, ma urlare come un aquila se l'arbitro non

vede un fallo può essere più deleterio che liberatorio.

In verità uno dei motivi per cui l'umanità è così attratta dai film, notizie e videogiochi violenti

è perché ha una grande quantità di odio e di aggressività repressa, e quindi per affinità di

vibrazione guarda o gioca con cose che alimentano questa negatività interiore, nel vano

tentativo di scaricarle immedesimandosi nei protagonisti. Come abbiamo già visto, sono

proprio l'odio e l'aggressività repressa tra i grandi stimolatori della DHT a livello

psicoemotivo, perchè sovraccaricano di lavoro le surrenali. Cerchiamo di ridurre l'interesse

e il tempo che dedichiamo a questa violenza, e cerchiamo piuttosto di intraprendere un

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cammino di accettazione e perdono, che producono sicuramente più ormoni pro capelli.

Per quanto riguarda le tecniche antistress, ho creato il Metodo NatAliash che si basa sulla

guarigione dell'amigdala, il centro della sopravivenza nel nostro cervello, quello che attiva il

meccanismo „combatti o fuggi“, ed è quello che, se cronicamente attivo, porta alla

stanchezza surrenale. Guarita l'amigdala, si elimina la radice del problema.

Prima di finire il capitolo, all'inizio avevo accennato le erbe adattogene e nel caso di stress,

il loro profondo effetto rilassante naturale sulla mente, sulla psiche e sul corpo, senza

indurre uno stato di sonno o di troppa passività (si rimane in uno stato di allerta pacifica).

Cosa sono le erbe adattogene? Questo lo scopriremo nel capitolo dedicato ad esse; qui

vorrei solo presentarvi uno dei tanti prodotti ricchi di erbe adattogene, che ci permettono di

raggiungere velocemente uno stato di maggiore calma.

Il prodotto si chiama Tao in a Bottle, e non a caso è il prodotto più venduto di Dragon

Herbs (l'azienda produttrice) ed è anche uno dei miei prodotti preferiti. È un'eccezionale

formulazione adattogena realizzata con gli estratti concentrati di sei erbe toniche fra le

migliori al mondo: ginostemma, duanwood reishi, ginseng, ginseng siberiano

(eleuterococco), schisandra, rhodiola tibetana, astragalo e ginkgo biloba. In esso è

presente anche l'aminoacido L–teanina, naturalmente presente nel tè verde. La L–teanina è

un ingrediente unico che, se assunto nelle giuste dosi, ha una potente azione antistress.

Tao in a Bottle sviluppa un profondo rilassamento senza però provocare sonnolenza: può

essere utilizzato da tutti i soggetti attivi nello svolgimento delle normali attività quotidiane (o

notturne). Ma oltre la conquista dello stress, Tao in a Bottle ci permette di:

• migliorare le capacità di studio perchè promuove la concentrazione e la resistenza

mentale;

• migliora le performance atletiche e velocizza i tempi di recupero;

• diventare più aperto alle socializzazioni negli eventi o feste;

• riduce i sintomi della sindrome premestruale, i cambi d'umore, il dolore;

• migliora le prestazioni sessuali e la capacità di provarne piacere;

• incrementa la nostra adattabilità alla vita;

• aiuta a far funzionare meglio altre erbe (che vedremo in seguito);

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• sostiene la crescita spirituale ed il cammino verso l'illuminazione.

La Seria Minaccia degli Xenoestrogeniella “evoluta“ società moderna

siamo quotidianamente esposti ad

un'infinità di inquinanti e di additivi

chimici contenuti in spray, prodotti per la

casa, per la persona, per la pulizia, ecc., ed

un gruppo altamente dannoso e subdolo fra

questi sono gli xenoestrogeni (xeno significa

estraneo). Questi vengono anche chiamati

estrogeni mimici perché assomigliano

chimicamente al naturale estrogeno e si

attaccano a ricettori estrogeni sia nelle donne

che negli uomini. Di conseguenza queste

sostanze tossiche interferiscono nella

segnalazione ormonale, creando nel tempo forti scompensi ormonali, favorendo un rischio

elevato di malattie di ogni tipo.

N

Il problema maggiore è che i nostri corpi sono bombardati da queste sostanze per la

maggior parte del giorno. Se queste tossine non vengono prese in seria considerazione,

rischiamo di portarceli dentro per tutta la vita. Poiché la chimica sintetica non esisteva 75

anni fa, si potrebbe addirittura definire gli xenoestrogeni come la moderna epidemia, ed

infatti il pioniere dello studio sugli ormoni, il dott. John Lee, ha soprannominato il suo

effetto sul corpo umano come la “dominanza estrogenica“ 34 (troppi estrogeni nel corpo).

Ovviamente avere una dominanza estrogenica significa subire delle conseguenze: vediamo

cosa dice l'autore del libro “Passage to Power“, Leslie Kenton:

34 http://www.alternativementalhealth.com/articles/estogen.htm

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• “– Quando gli estrogeni non sono bilanciati dal progesterone, possono produrre un

aumento di peso, mal di testa, malumore, stanchezza cronica e perdita di interesse

per il sesso – che fanno parte della clinicamente riconosciuta sindrome premestruale.

• Non solo è stato ben stabilito che la posizione dominante degli estrogeni favorisce lo

sviluppo del cancro al seno grazie alla loro azione di proliferativi, ma stimolano

anche il tessuto della mammella e possono innescare la malattia fibrocistica del seno

– una condizione che svanisce quando il progesterone naturale è stato introdotto per

equilibrare gli estrogeni.

• L’eccesso di estrogeni implica un deficit di progesterone. Questo, a sua volta, porta

ad una diminuzione del tasso di formazione di nuova struttura ossea nel corpo della

donna ad opera degli osteoblasti – le cellule responsabili di questo lavoro. Sebbene

la maggior parte medici non ne sia ancora consapevole, questa è la causa primaria

dell’osteoporosi.

• La dominanza estrogenica aumenta il rischio di fibromi. Una curiosità sui fibromi è

che, indipendentemente dalle dimensioni, i fibromi comunemente si atrofizzano una

volta che la donna entra in menopausa e le ovaie non secernono più estrogeni. I

medici che utilizzano comunemente progesterone con i loro pazienti hanno scoperto

ad esempio che somministrare ad una donna progesterone naturale può portare i

fibromi ad atrofizzarsi.

• Nelle donne con la dominanza estrogenica durante le mestruazioni, se il

progesterone non segue il suo naturale andamento a picco e successiva diminuzione

ogni mese, lo sfaldamento ordinato della mucosa dell’utero non avviene e le

mestruazioni diventano irregolari. Questa condizione di solito può essere corretta

apportando modifiche allo stile di vita e con un prodotto a base di progesterone

naturale. Il medico può diagnosticare facilmente avendo una misurazione del livello di

progesterone nel sangue in certi periodi del mese.

• Il cancro dell’endometrio (tumore della mucosa uterina) si sviluppa solo in presenza di

dominanza degli estrogeni o estrogeni non bilanciati. L’uso dei progestinici di sintesi

può anche aiutare a prevenire, il che è motivo per cui un numero crescente di medici

non danno più estrogeni non–umani, senza la combinazione con farmaci progestinici

durante terapia ormonale sostitutiva. Tuttavia, tutti i progestinici sintetici hanno effetti

collaterali (e sono ASSOLUTAMENTE da evitare nda).

• L’accumulo di acqua e l’aumento intracellulare di sodio, che predispone una donna a

pressione alta o ipertensione, spesso si verificano in situazioni di dominanza di

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estrogeni. Questi, però, possono anche essere gli effetti collaterali dell’uso dei

progestinici. Una crema di progesterone naturale spesso risolve questo problema.

• Il rischio di ictus e malattie cardiache è aumentato drammaticamente quando una

donna è in una situazione di dominanza estrogenica.“

Nonostante ci siano opinioni contrastanti sugli effettivi danni degli xenoestrogeni, credo che dobbiamo semplicemente realizzare che oggi la concentrazione di queste tossine chimiche è dalle 100 alle 1000 volte superiore rispetto agli ormoni naturali del corpo. Anche se alcuni esperti dicono che i xenoestrogeni sono deboli, dobbiamo logicamente riconoscere che anche se fosse vero, averne in corpo una concentrazione almeno 100 volte superiore rispetto agli estrogeni normali, non può lasciarci indifferenti.

Sul sito Our Stolen Future possiamo leggere una lista aggiornata di sostanze tossiche (in inglese oppure in italiano tradotta da Google) che provocano effetti molto dannosi al nostro sistema endocrino.

Ecco cosa evitare nella nostra dieta e nel nostro ambiente per ridurre la dominanza estrogenica e per ridurre in generale le sostanze chimiche tossiche:

1. gli insetticidi, pesticidi e prodotti chimici per la cura del prato e dei fiori. Cerchiamo in google p.es. con “insetticida naturale“ per trovare alternative più sane. Stessa cosa vale per i prodotti di pulizia per la casa e per l'auto;

2. i prodotti con additivi chimici e conservanti;

3. prodotti in scatola, (meglio quelli in vetro);

4. animali allevati con l'uso di ormoni ad effetto estrogeno usati per aiutare tacchini, maiali, polli e mucche ad ingrassare prima e più velocemente. Se mangiamo questo cibo, è come se stessimo dando il comando al corpo di ingrassare. Stessa cosa vale per frutta e verdure – limitare alimenti trattati chimicamente e scegliere ove possibile cibo biologico;

5. non riscaldare gli alimenti nel forno a microonde in una ciotola di plastica o con l'involucro di plastica. Utilizzare piuttosto una ciotola di vetro o di porcellana;

6. prodotti venduti in contenitori di plastica come gelati, joghurt, acqua, ecc.

7. vernici e oli amenoché non siano ecologici e biologici;

8. protezione solare tranne quelli che dichiarano essere senza parabene ed additivi chimici;

9. creme viso, corpo, shampoo, doccia schiuma, sapone, profumi, lacche e solventi per

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unghie, tinture per capelli, deodoranti, deodoranti per l'ambiente, detergente per lavastoviglie e per lavatrice che non siano veramente bio e naturali (cercate valide alternative – esistono in Italia). Per motivarci in questa scelta, teniamo in mente che quello che viene assorbito dalla pelle è 10 volte più potente rispetto a quanto fosse se lo avessimo preso per bocca;

10.evitare contraccettivi ed usare preservativi senza spermicida all'interno (è uno

xenoestrogeno);

11.evitare l'acqua da rubinetto, bere acqua filtrata oppure in bottiglia di vetro;

12.evitare tessuti ed accessori derivati dal petrolio; meglio tessuti e materie prime naturali

come p.es. il cotone.

Ricordiamoci che gli xenoestrogeni possono portare ad un forte squilibrio ormonale

minando il terreno per una crescita folta di capelli. Usare prodotti naturali per lavarsi e per

pulire i vestiti e i piatti, può già fare una differenza.

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Detergenti e Prodotti Naturali per il Corpo e la Casa

ggi la maggioranza di noi vive in luoghi chiusi per l'80–90% del proprio tempo

per lavorare, studiare, mangiare, dormire, ballare, fare palestra, cucinare,

pulire, ecc. Può sembrare innocuo e piacevole annusare quegli odori di pulito

dei vari detergenti e profumi, ma non ci rendiamo conto che quelle sostanze chimiche

gradualmente si accumulano e intossicano il nostro corpo attraverso la pelle e l'aria,

creando tutti i presupposti per la sorgenza di malattie e disturbi vari.

ORicordiamoci che la nostra pelle è come una spugna. P.es. il detergente della lavatrice

rimane sempre nei vestiti e non viene mai completamente riasciacquato – stessa cosa vale

per la lavastoviglie. Mentre indossiamo quei vestiti o usiamo quelle posate e piatti, le

tossine entrano nel corpo attraverso la pelle o le mucose.

Non voglio tediarvi con gli effetti negativi di ogni sostanza chimica, ma desidero passarvi la

lista di tossine affinché possiate p.es. stamparle e portarle con voi a fare la spesa e

divertirvi a leggere le etichette di quello che vorreste acquistare.

Ecco le tossine più tipiche e pericolose da evitare nei vari detergenti ed ammorbidenti:

2–Butanone

A–Terpineol

A13–00356

Acido solforico

Akyposal SDS

Alcoli Grassi Etossilati

Ammonium lauryl sulfate (ALS)

Aquarex ME

Aquarex methyl

Benzyl Acetate

Benzyl Alcohol

Camphor

Chloroform

Chloromethane

Dioxane (1,4–dioxane)

Distillati del petrolio (i napthas)

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Ethyl Acetate

Ethylene diamine tetraacetic acid (EDTA)

Fenoli

Fosfati

Fragranze artificiali

Limonene*

Linalool*

Linear Alky Benzene Sulfonates (LAS)

Monododecyl ester

Nonylphenol ethoxylate (NPE)

O, m, or p–cymene

Oxynol

PEG

Pentane

Polyethylene

Polyethylene glycol

Polyoxyethylene

Sale di sodio

Sbiancanti ottici

Sodium Hypochlorite (varechina)

Sodium Lauryl Sulfate (SLS)

Sodium dodecyl sulfate

Tutti i suffissi con Myreth, oleth, laureth,

ceteareth, e qualsiasi "eth"

I fogli antistatici usati con l'asciugatrice possono risultare dannosi per la salute:

(Z)–2–(3,3–dimethylcyclohexylidene)

ethanol

2,7–dimethyl–2,7–octanediol

Acetaldehyde

Beta–pinene

Acetone

Butane

Carbonyl sulfide

Ethanol

Isopropyl alcohol

Limonene*

Methanol

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Ed ecco una lista di sostanze chimche da evitare nei prodotti cosmetici e di cura personale

(alcuni sono già stati inseriti sopra):

Acetamide MEA

Alkyl–phenol–ethoxylades

Alpha Hydroxy Acid (AHA)

Aluminum

Ammonium Laureth

Sulphate

Ammonium Lauryl Sulfate

Amodimethicone

Behentrimonium

Methosulfate

Benzene

Butylene glycol

Carbomer

Ceteareth–20

Cetrimonium Chloride

Coal Tar

Coco DEA

Cocamide DEA

Cocoamidopropyl Betaine

Cocomide DEA

Cyclopentasiloxane

Dioform

Diazolidinyl Urea

Diethanolamine (DEA)

Dimethicone

Dioform

Disodium

Cocoamphodiacetate

EDTA

EthylHexylGlycerin

FDC–n

Fluoride

Formaldeheide

(imidazolidinyl urea,

diazolidinyl urea)

Glycereth–7 Cocoate

Glycols

Hydantoin DMDM

Imidazolidinyl Urea

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Isoceteth 20

Isopropyl Palmitate

Lauramide MEA

Lauryl DEA

Methyl Chloroisothiazolinine

Methoxycinnamate

Morpholine

Naphthalene

Nonoxynol

Olefin Sulfonate

Oleyl Betaine

Parabeni (methyl, propyl,

butyl, ethyl, etc.)

PEG

PEG–150 Distearate

PEG–7 Glyceryl Cocoate

Phenoxyethanol

Poloxamer

Polyquaternium

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Polysorbate–n

Propylene Glycol

Sodium Cocoyl Sarcosinate

Sodium Cyanide

Sodium

Hydroxymethylglycinate

Sodium Laureth Sulfate

Sodium Lauroyl Sarcosinate

Sodium Lauryl Carboxylate

Sodium Lauryl Sulfate

Sodium Lauryl Sulfoacetate

Sodium Myreth Sulfate

Sodium Oleth Sulfate

Sodium PCA (NAPCA)

Soyamidopropalkonium

Chloride

Stearamidopropyl Dimethyl

Amine

Stearamidopropyl

Tetrasodium EDTA

Styrene Monomer

Toluene

Triethanolamine (TEA)

* Limonene e Linealool sono sostanze che si trovano negli oli di lavanda e di limone, quindi

sono considerate nocive solo per chi soffre di asma o di sensibilità chimica multipla;

altrimenti vanno bene se menzionate nella lista di ingredienti.

Il punto è trovare un detergente che sia al 100% naturale, con ingredienti ad uso

alimentare, non tossici, derivanti da piante vegetali. Non lasciamoci imbrogliare da

dichiarazioni tipo “biologiche“, “naturali“, “ecobiologiche“ e verifichiamo SEMPRE la lista di

ingredienti: scopriremo purtroppo che il prodotto spesso non è così come sembra.

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Turpentine

Tutte le sigle con DEA, MEA,

TEA, MIPA e con prefisso

PEG

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Oltre alle erboristerie, ecco alcuni siti da consultare che faciliteranno un po' la nostra

ricerca (non tutti i prodotti offerti sono esenti da sostanze nocive – verificare sempre gli

ingredienti!):

• www.officinanaturae.com

• www.arganiascorbile.it

• www.ecco –verde.it

• www.naturabiobenessere.it

• www.verdealternativa.it

• biodetersivi.altervista.org

(informazioni utili per produrre detersivi ecologici a casa)

Tra le creme solari le sostanze potenzialmente pericolose possiamo citare i parabeni,

utilizzati come conservanti, che sono presenti come metyl–, ethyl–, butyl–, propyl– paraben

e sono seriamente sospettati di essere cancerogeni.

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4–Methylbenzyliden Camphor (4–MBC)

Avobenzone

Benzophenone–3(Bp–3)

Butyl Methoxydibenzoylmethane

Cinoxate

Diethylhexyl Butamido Triazone

Dioxybenzone

Esulizole (Phenilbenzimidazole Sulfonic

Acid)

Ethylhexyl Salycilate

Ethylhexyl Triazon

Homosalate

Menthyl anthranilate

Octinoxate (Octyl Methoxycinnamate)

Octisalate

Octocrylene

Octocrylene

Octyldimethyl–PABA (OD–PABA)

Octyl salicyclate

Oxybenzone

Padimate–O (Octyl–Dymethyl PABA/PABA

ester)

Padimate O

Para amino benzoic acid

Phenylbenzimidazole

Sulisobenzone (Benzophenone–4)

Trolamine salicyclate

Le creme che vengono vendute come resistenti all’acqua, sono generalmente prodotti

composti con oli minerali e petrolati. I più comuni e rintracciabili negli ingredienti dei

prodotti sono:

Paraffinum liquidum

Petrolatum

Vaselina

Mineral oil

Cera microcristallina

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Altri ingredienti da evitare nei prodotti solari sono i Siliconi nei seguenti ingredienti:

Dimethicone

Ciclomethicone

Dimethiconolo

Poliquaternium80

e molti altri ingredienti che finiscono con –

one, –thicone, –siloxane

A mio avviso sono soprattutto le creme solari quelle che causano il cancro sulla pelle e non

l'esposizione al sole, tranne ovviamente i casi in cui ci si lascia abbrustolire per ore in

spiaggia. Una conferma della tossicità delle creme solari arriva anche dalla National

Geographic, che ha scoperto come alcune sostanze chimiche di queste creme stanno

uccidendo le barriere coralline.

Ricordiamoci che non tutte le sostanze dannose sono state inserite in questo capitolo, ma

stiamo anche attenti a non diventare ossessionati dagli ingredienti nei prodotti. Sicuramente

possiamo evitare la maggior parte delle tossine, ma vivere senza ansia e panico è forse

ancora più importante; tanto più che rimane comunque quasi impossibile evitare lo smog,

l'elettrosmog, i piatti e i bicchieri lavati con detersivi aggressivi in alberghi e in ristoranti, i

profumi commerciali e gli effluvi tossici del settore detergenti nei centri commerciali.

Inoltre tutti questi prodotti super naturali al 100% hanno uno svantaggio: spesso non

lavano abbastanza bene le pentole molto grasse o i bicchieri nelle lavastoviglie, quindi

bisogna sciacquarli molto bene prima di inserirli nella lavastoviglie, oppure semplicemente

lavarli a mano. Lo stesso problema l'ho riscontrato con la lavatrice. Un buon compresso

potrebbe essere usare prodotti semi naturali come p.es. la Frosch.

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Il Potere del Sonno

ricercatori dell'università di Chicago hanno paragonato un gruppo di uomini e di

donne che abitualmente dormivano 6.5 ore per notte con un gruppo che dormiva 8

ore, ed hanno scoperto che il primo gruppo aveva il 50% di resistenza insulinica

rispetto al secondo gruppo. Come abbiamo già visto, la resistenza insulinica porta al

diabete, alle malattie cardiache ed allo sbilanciamento ormonale.

IIn un altro esperimento con uomini privati del sonno è stata riscontrata una notevole

riduzione dell'ormone leptina, che regola nel cervello la sensazione di sazietà e il

bilanciamento energetico. Come vedremo anche in seguito, bassi livelli di leptina possono

stimolare un appetito fuori controllo e possono rallentare il metabolismo, predisponendoci

anche all'obesità. Altre ricerche hanno dimostrato un incremento di sostanze che

aumentano l'infiammazione e i livelli degli ormoni da stress.

Il sonno è necessario per la disintossicazione, per la riduzione

della resistenza insulinica, per la rigenerazione, per il sistema

immunitario, per la riparazione dei tessuti, per l'equilibrio

emotivo, psichico ed ormonale.

Spesso proprio un forte disequilibrio ormonale è una delle

cause dell'insonnia:

• perchè si verifica un abbassamento del progesterone, spesso anche come

conseguenza di una paura ed ansia cronica. Una dose di progesterone al giorno,

magari presa prima di andare a letto, può generare un senso di calma e di sonno

naturale35;

• la mancanza di estrogeno nelle donne può causare disturbi al sonno, soprattutto

sudori notturni e calore improvviso (sbalzi di temperatura), mentre negli uomini un

eccesso di estrogeno causa una mancanza di testosterone;

• poco testosterone negli uomini disturba la qualità del sonno profondo, e meno un

uomo dorme, meno testosterone produce. Un abbassamento del testosterone può

essere anche legato ad episodi di apnea notturna;

35 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/21289261

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• l'ormone tiroideo migliora la qualità del sonno, permette di rimanere più a lungo

nelle fasi profonde del sonno, aiuta nei casi di apnea (o in chi russa).

Purtroppo, nel caso di insonnia cronica avviene un dannoso disequilibrio ormonale dove

aumenta l'ormone grelina, diminuisce l'ormone leptina, aumenta il cortisolo e diminuisce

l'ormone della crescita. La grelina e la leptina sono importanti fattori per la perdita di peso.

La grelina è prodotta da speciali cellule situate sul fondo dello stomaco ed è responsabile

della sensazione di fame, mentre la leptina viene prodotta dai tessuti adiposi e comunica al

cervello quando dobbiamo smettere di mangiare. Quando si dorme male e poco come

risultato abbiamo maggior voglia incontrollata di cibo, non ci sentiamo mai sazi e la

grelina cessa di stimolare la produzione dell'ormone della crescita attraverso l'ipofisi (o

ghiandola pituitaria).

Livelli costantemente alti dell'ormone dello stress, il cortisolo, fa credere al corpo di dover

accantonare riserve energetiche, poiché vive costantemente in un ambiente stressante. In

altre parole questo significa che mangiando allo stesso modo o mangiando meno,

tenderemo ad ingrassare. Ora risulta chiaro quanto sia ingiusto e superficiale giudicare e

giudicarci se non abbiamo la forza di volontà per dimagrire, poichè il problema è piuttosto

legato ad uno squilibrio ormonale dovuto soprattutto a profonde e ripetute sofferenze del

passato e ad una probabile grande quantità di xenoestrogeni e di tossine nel corpo.

L'ormone della crescita aiuta il nostro corpo a riparare i tessuti e a crescere, ma la sua

mancanza porta ad una riduzione della massa muscolare e ad un contemporaneo

aumento di quella adiposa, alla comparsa di alterazioni metaboliche, ad una aumentata

fragilità ossea e ad una ridotta tolleranza dell'esercizio fisico.

Ma non finisce qui: ad un certo punto, se la fatica e l'ansia perdurano per periodi

sufficientemente lunghi (i tempi variano da persona a persona), arriva l'esaurimento

surrenale che provoca un abbassamento vertiginoso del cortisolo. In questo caso il corpo

usa il sistema di emergenza, cioè l'adrenalina, per compensare tutto il lavoro regolato dal

cortisolo. L'adrenalina è stata progettata dalla natura per casi di pericolo di vita, per le

emergenze, quindi è inadatta per questo compito: ma riesce lo stesso a compiere la sua

missione, ma ad un costo elevatissimo. L'energia dell'adrenalina è tesa, nervosa, rigida, e

poi quando lascia la sua presa abbiamo un crollo improvviso di zuccheri, quindi un crollo

metabolico che poi incide negativamente su tutto il sistema ormonale: gli ormoni dello

stress abbassano l'ormone tiroideo e abbassano il progesterone, il testosterone e la DHEA.

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Trovandoci così con dosi sbilanciate di estrogeno, abbiamo poco progesterone e di

conseguenza ci possiamo ritrovare con una massiccia perdita di capelli, poichè siamo in

uno stato cronico di infiammazione generale. In altre parole, se si soffre di insonnia e/o di ansia continua, è impossibile recuperare o salvare i propri capelli.

Un modo pratico ed efficace per ridurre l'adrenalina è fare jogging o andare in bici più

volte alla settimana (meglio se in spazi aperti e senza veicoli in giro), con un andamento

abbastanza lento e rilassante, cercando di sentire il corpo e il contatto con la natura. Il

prodotto Tao in a Bottle aiuterebbe sicuramente, ma soprattutto un lavoro profondo

sull'aggressività, sulla paura e sul dolore represso.

Ripristinare i giusti ritmi del sonno è importante perché si riducono le quantità eccessive di

cortisolo ed aumenta la melatonina, che sembra promuovere la fase anagen della crescita

follicolare36. L'autore del libro “Lights Out: Sleep, Sugar & Survival“, T.S. Wiley con il

contributo di Bent Formby, offre semplici suggerimenti troppo spesso ignorati, ma che in

verità sostengono anche la crescita dei nostri capelli:

“Tenete le luci basse in casa la sera. Prendetela come se fosse romantico. Non c'è alcun motivo

di avere la cucina o il soggiorno tutto acceso come allo stadio degli Yankee la notte...”

“Appendete tende pesanti. Ricordatevi che uno studio dell'Università di Chicago ha provato

che illuminando la luce di un tubo a fibra ottica dietro al ginocchio di un soggetto che era

completamente coperto aveva comunque bloccato la produzione di melatonina. Questo

significa che tutte le cellule della pelle inviano il segnale di luce alla ghiandola pineale.

Qualsiasi parte del vostro corpo registrerà intrusioni di luce nella camera da letto...”

“Per amor del cielo, metteteci sopra nastro adesivo a qualsiasi cosa digitale o lampeggiante.”

Riassumendo, per ridurre o eliminare il problema dell'insonnia possiamo: pulire e

disinfiammare l'intestino, eliminare i calcoli dal fegato, ripristinare l'equilibrio ormonale,

utilizzare Tao in a Bottle, praticare attività fisica, dormire al buio, e sciogliere emozioni

represse (spesso la causa più incisiva). E se non si riesce a fare tutto, qualsiasi contributo in

tal senso, anche minimo, darà il via ad un nuovo stile di vita, invogliando progressivamente

a fare il resto (se necessario).

36 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18078443

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Un Aiuto Naturale per L'Equilibrio Ormonale(soprattutto per le donne)

er ribaltare la situazione ormonale a nostro favore può venirci in aiuto anche il

progesterone naturale o i cosìdetti ormoni bioidentici, estratti da fonti naturali che

sono uguali a quelli prodotti dal corpo, mentre gli ormoni creati in laboratorio

solitamente non esistono in natura (vengono modificati per poter essere brevettati dalla

case farmaceutiche) e possono comportare notevoli problemi di tollerabilità, come p.es. la

tanto discussa terapia sostituzionale a base di progestina.

PMa come può succedere di rimanere con bassi livelli di progesterone?

Il colpevole è sempre lo stress prolungato che crea la cosìdetta stanchezza surrenalica, ed il

suo legame con il progesterone viene spiegato molto chiaramente dal dott. Raul Vergini nel

suo sito www.drvergini.it:

“Per capire cosa succede nella sindrome da stanchezza surrenale, ricordiamo brevemente la

descrizione delle 3 fasi di adattamento allo stress codificate da Hans Selye nel 1936.

La prima fase di risposta allo stress è quella di allarme in cui l’organismo sottoposto ad uno

stimolo (stressor) si attiva in uno stato di allerta (con un aumento del battito cardiaco, della

circolazione sanguigna, del respiro, della produzione ormonale) per fronteggiare lo stimolo

stesso. Quindi abbiamo un’aumentata produzione e liberazione di catecolamine (adrenalina

e noradrenalina) e in seguito di cortisolo.

Se gli stressor permangono si passa alla seconda fase che è quella di resistenza, in cui il

nostro organismo funziona ad un ritmo più elevato cercando di mantenere un equilibrio. Se

lo stress dura molto a lungo gli ormoni restano sopra i livelli normali ed è soprattutto il

cortisolo ad essere prodotto in maggiori quantità. Questo alla lunga porta anche ad una

diminuzione dell’attività immunitaria.

Infine, se lo stressor dura abbastanza a lungo si passa alla terza fase, detta di esaurimento,

in cui l’organismo non riesce più a difendersi e la naturale capacità di

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adattarsi viene a mancare; si ha il cedimento delle difese immunitarie e l’organismo,

incapace di reagire, si indebolisce favorendo la comparsa della malattia.

A livello delle ghiandole surrenali, se lo stress dura molto a lungo, avremo prima una

ipertrofia per compensare l’aumentata richiesta di produzione di steroidi, ma alla fine

possiamo avere addirittura una atrofia delle ghiandole stesse quando, non riuscendo più a

soddisfare le aumentate richieste, queste avranno perso o notevolmente ridotto la loro

capacità di produzione degli ormoni stessi.

Dal punto di vista biochimico tutti gli ormoni steroidi prodotti dalle surrenali (cortisolo,

androgeni ed estrogeni) derivano dal colesterolo, passando attraverso dei composti

intermedi (che hanno comunque anche una loro attività specifica) come il pregnenolone e il

DHEA (deidroepiandrosterone).

Durante la stanchezza surrenale, almeno nella fase di resistenza se questa è prolungata,

l’eccessiva richiesta di cortisolo sottrae buona parte del pregnenolone dalle sue normali vie

metaboliche per dirottarla verso la sintesi del cortisolo. Questo può creare una diminuzione

dei livelli degli altri steroidi, soprattutto progesterone e testosterone. Questa particolare

alterazione delle vie metaboliche della sintesi degli steroidi viene definita “furto del

pregnenolone”.

Nelle prime fasi della stanchezza surrenale la secrezione di cortisolo è alta perché il corpo

cerca di neutralizzare lo stress producendo una maggiore quantità di questo ormone. Un

eccesso di cortisolo avrà comunque molti effetti indesiderati, soprattutto nelle donne. Ad

esempio il cortisolo tende a bloccare i recettori del progesterone rendendoli meno sensibili al

progesterone stesso. Inoltre, per il fenomeno del “furto del pregnenolone”, meno

progesterone verrà prodotto per produrre più cortisolo. Ma una insufficienza di progesterone

provoca anche uno squilibrio nel rapporto fra progesterone ed estrogeni con un eccesso

relativo di questi ultimi, creando quella situazione che viene definita come “dominanza

estrogenica”. “

Se il nostro corpo non produce abbastanza progesterone (i motivi sono legati alla

psiche/emozioni represse, all'alimentazione e agli xenoestrogeni), credo che finché non

abbassiamo i livelli di stress prodotto soprattutto dai nostri blocchi psicoemotivi (in seguito

scopriremo come farlo in diversi modi), l'assumere il progesterone bioidentico come

rimedio sia una buona spinta iniziale utile per dare al corpo la possibilità di riequilibrarsi a

livello ormonale.

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ll neuroscienziato dott. Donald G. Stein assieme ai suoi colleghi, dopo 25 anni di ricerche

ha scoperto che il progesterone offre profondi effetti neuroprotettivi importanti per chi soffre

di danni cerebrali o del sistema nervoso centrale, di ictus, di danni alla spina dorsale e di

sclerosi multipla. Le verifiche fatte negli anni sugli effetti della terapia con ormoni bioidentici

hanno dimostrato un aumento del livello di progesterone e un riequilibrio di altri ormoni,

ma sopratutto una diminuzione dei sintomi della comune “dominanza estrogenica“ dovuta

alla presenza di oltre 100 sostanze altamente tossiche che mimicano l'estrogeno nel nostro

corpo: i famigerati xenoestrogeni.

Durante il convegno scientifico organizzato nel 1996 dall'American Heart Institution, il dott.

Giuseppe Rosano dell'Istituto Scientifico di Milano, ha presentato i risultati delle sue ricerche

sul progesterone naturale. Un gruppo di diciotto donne affette da disturbi delle arterie

coronariche fu trattato con progesterone naturale, mentre ad un altro gruppo fu

somministrato progesterone di origine sintetica (medrossiprogesterone). Entrambi i gruppi

seguivano già una terapia sostitutiva degli estrogeni. Le donne trattate con progesterone

naturale reagirono meglio; gli elettrocardiogrammi sotto sforzo rivelarono che in queste

pazienti l'apporto di ossigeno al muscolo cardiaco era migliore.

Nel 2004 un'importante ricerca francese, la E3N – French Cohort, effettuata su un vasto

numero di pazienti e replicata in altri paesi europei, ha confermato i risultati dei lunghi

studi del ginecologo americano John Lee, pioniere mondiale sui benefici e sull'uso del

progesterone naturale.

Ecco una serie di benefici che si possono ottenere grazie all'uso del progesterone naturale:

• migliora l'umore e combatte la depressione, poiché alza i livelli di una serotonina e

dopamina troppo bassa;

• diminuendo l'estrogeno, il testosterone rientra nei suoi livelli normali e ritroviamo la

nostra libido. Il progesterone stimola la produzione di ossido nitrico in maniera simile

come il Viagra, ma senza effetti collaterali. L'ossido nitrico (NO) agisce come un

importante messaggero intra ed intercellulare regolando numerosissime funzioni

vitali;

• si riducono tutti i sintomi premenstruali inclusi p.es. l'aumento di peso, la fatica

cronica, malditesta, il malumore. Avviene una riduzione dei crampi mestruali e vari

sintomi della menopausa come le vampate di calore, sudori notturni, insonnia,

irrequietezza, secchezza vaginale e cambi improvvisi di umore svaniscono. I livelli di

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estrogeno

crollano del 40–60% durante la menopausa, ma i livelli di progesterone arrivano a

zero o vicini allo zero (per questo è importante integrarlo);

• si perde peso perché vengono normalizzati i livelli di zucchero. Quando gli zuccheri

sono bassi si ha sempre voglia di mangiare, soprattutto dolci e cibi ipercalorici.

Essendo il corpo povero di progesterone, sia nel caso della menopausa, sia per chi è

distrutto dall'adrenalina, questi alimenti ricchi di zucchero raffinato fanno schizzare su

l'insulina nel nostro sangue per eliminare il troppo zucchero e quindi lo converte in

adipe. La sindrome metabolica è proprio questo: l'incapacità del corpo a convertire

zuccheri in energia. Il progesterone è un diuretico naturale e ci aiuta ad eliminare

l'acqua in eccesso nel corpo;

• ci protegge dal cancro, soprattutto in caso di cancro al seno, alle ovaie e

all'endometrio.

• ci protegge contro malattie cardiache poiché il troppo estrogeno trattiene acqua e

sale, e perde preziose quantità di potassio e magnesio, che sembra portare come

conseguenza la pressione alta. L'estrogeno accellera l'invecchiamento del collagene

ed indebolisce le pareti arteriose a tal punto che promuove la formazione delle vene

varicose;

• essendo il progesterone un precursore del cortisone, ha un eccezionale effetto

antinfiammatorio (importante anche per i capelli!) e perciò riduce i dolori artritici e

può aiutarci a superare l'intolleranza al lattosio, poichè gli enzimi tendono a perdere

le proprie funzioni in un ambiente costantemente infiammato, quindi ricco di ormoni

promotori dello stress;

• il progesterone stimola la formazione ossea agendo sugli osteoblasti (cellule

specializzate nella produzione di tessuto osseo) ed è quindi fondamentale nella cura e

nella prevenzione dell'osteoporosi ;

• livelli adeguati di progesterone sono vitali durante la gravidanza ed aiutano a

prevenire aborti spontanei nei primi tre mesi. In caso di aborti spontanei, nella

psicosomatica si reputa che vi sia anche un rifiuto inconscio della madre verso il feto;

• grazie al progesterone naturale migliorano le azioni tiroidee (ricordiamoci il nesso

con il metabolismo!). Bassi livelli di ormoni tiroidei comportano poca energia,

intolleranza al freddo e aumento di peso, mentre alti livelli degli stessi ormoni

inducono ad avere troppa energia, si sente troppo caldo e si tende a perdere peso.

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L'estrogeno dice al corpo di convertire il cibo in grasso mentre la tiroide e il

progesterone dicono al corpo di trasformarlo in energia;

• normalizza i livelli di zinco e di rame, importanti neurotrasmettitori che si trovano in

alta concentrazione nel cervello. Troppo rame e poco zinco sono associati alla

iperattività, ai disturbi all'attenzione, a problemi comportamentali ed alla

depressione. Molte persone autistiche e con schizofrenia paranoica hanno livelli

elevati di rame assieme ad altri sbilanciamenti biochimici. Il progesterone incrementa

le riserve di zinco, magnesio e della vitamina B6, e allo stesso tempo riduce il rame.

Se c'è una mancanza di progesterone abbiamo un effetto opposto: il magnesio, lo

zinco e la B6 tendono ad essere basse, mentre aumenta il rame. La quantità giusta di

zinco e di rame possono influire sulla caduta di capelli;

• come avevamo già detto in un capitolo precedente, il progesterone agisce come un

naturale inibitore dell’enzima 5–alfa reduttasi (finasteride naturale senza effetti

collaterali), quindi supporta la ricrescita dei capelli e riduce anche la crescita dei peli

sul viso (per le donne). Con l'avanzare dell'età i livelli di progesterone nell'uomo e

nella donna calano e la quantità di conversione dal testosterone al DHT aumenta.

Quando il livello di testosterone decresce, l'estrogeno automaticamente aumenta

producendo, assieme ad alti livelli di cortisolo e adrenalina, le ideali condizioni per

perdere capelli;

• se il SHBG (sex hormone binding globulin) è troppo basso, il testosterone libero

aumenta, è questo permette una maggiore conversione in DHT. Il progesterone

aumenta il SHBG, e perciò lega il testosterone libero. Il consumo del fruttosio (non

quello nella frutta) riduce i livelli di SHBG del 80%, il saccarosio (zucchero bianco) del

50% e il glucosio del 40%;

• riduce l'insonnia ed allunga la permanenza del cervello nelle onde cerebrali più

profonde fino al 40% e modula la secrezione della melatonina;

• può eliminare o ridurre i seguenti disagi causati da un eccesso di estrogeno negli

uomini: infiammazione e ingrossamento della prostata, uretre rimpicciolite,

disfunzione erettile e minzioni frequenti.

Vogliamo intanto verificare se soffriamo di una mancanza

di progesterone tramite un veloce questionario diagnostico?

Basta provare a rispondere al questionario sul sito Virginia Hopkins Test Kits:

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uomini cliccano qui, donne cliccano qui, e poi tradurre con Google a sinistra della pagina.

Per correttezza dobbiamo parlare anche dei possibili effetti di reazione che potrebbero

verificarsi all'inizio. Inizialmente con l'assunzione del progesterone naturale abbiamo un

effetto stimolante spesso chiamato come “il risveglio dell'estrogeno dominante“, che può

creare una serie di disagi fisici, elencati verso la fine del capitolo, oppure può creare una

reazione di dolce o totale euforia. Questa reazione avviene probabilmente perché il

progesterone attiva la sensibilità degli ricettori estrogeni, aggravando i sintomi della

cosìdetta dominanza estrogena. Questa crisi di guarigione può avvenire sia nei maschi che

nelle femmine, ed alcuni ne potrebbe fare esperienza dopo qualche mese.

Quando l'estrogeno è dominante, col tempo i siti dei ricettori d'estrogeno si tareranno verso

il basso a causa dell'assenza del progesterone. L'introduzione del progesterone ecciterà

temporaneamente questi ricettori, e quindi i sintomi della dominanza estrogenica potranno

al momento apparire peggiorati. Negli uomini l'estrogeno in eccesso satura i ricettori del

testosterone, e se questa reazione libera molto testosterone, questo può dare una

temporanea perdita di capelli.

Esistono appunto alcuni casi in cui dopo l'inizio della cura si possono perdere

temporaneamente capelli e questo è dovuto all'attivazione dell'eccesso estrogeno e del

troppo testosterone in circolo. Sfortunatamente l'estrogeno deve essere prima convertito dal

testosterone e poi eliminato dal corpo, ed è per questo passaggio che si possono perdere

temporaneamente più capelli. In tal caso il progesterone aumenta prima il testosterone, dal

quale l'estrogeno è convertito dall'enzima aromatase. Questo passaggio vale sia per i

maschi che per le femmine. Se questo ci capiterà significa che avevamo piuttosto una

predominanza di testosterone, poiché l'estrogeno in sè non causa perdita di capelli, ma il

colpevole è l'improvviso troppo testosterone libero in circolazione. Per risolvere questa

caduta possiamo smettere di assumere il progesterone, ed appena si ferma la caduta,

ripartire con una dose più piccola ed aumentare molto lentamente fino alla dose ottimale.

Mentre il corpo continua ad assestarsi con la terapia, il progesterone inizia ad opporsi alle

azioni dell'estrogeno nel corpo ed inizieremo a sentirci meglio, soprattutto se eravamo

molto carenti di progesterone. Quindi, alla fine, gli eventuali effetti collaterali sono un buon

segno poiché significa che il progesterone sta rimettendo il nostro corpo in riequilibrio

ormonale, che è fondamentale se vogliamo non solo avere capelli sulla nostra capoccia,

ma anche per godere di ottima salute.

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In caso di una crisi di guarigione più marcata è consigliato prima eliminare al massimo il

contatto con gli xenoestrogeni per circa tre mesi, e poi riprendere con la cura.

In generale, è consigliato assicurarsi che il corpo abbia sufficienti dosi di vitamina D3. Il

calcidriolo (o vitamina D3) è particolare perché si comporta come un ormone: viene

prodotto dal colesterolo ed appartiene alla stessa famiglia dell'estrogeno, del progesterone

e del testosterone. Il dott. C.W. Randolph, co–fondatore del Natural Hormone Institute

spiega che la vitamina D3 influenza la produzione di questi ormoni e sviluppa una

collaborazione con loro. Se siamo carenti di vitamina D3, la produzione dell'estrogeno, del

progesterone e del testosterone scemerà e questi ormoni non potranno esplicare i loro

compiti correttamente.

Nelle donne questo scatena sintomi come bassa libido, dolore al seno, peli facciali,

secchezza vaginale, aumento di adipe zona pancia/fianchi, grave sindrome premenstuale o

gravi vampate di calore per chi è in premenopausa o in menopausa. Negli uomini questo

corto circuito ormonale può provocare bassa libido, cambi di umore, aumento di adipe,

ginecomastia e perdita di massa muscolare.

Tornando al progesterone, esso gradualmente diventa l'ormone predominante e i sintomi

negativi dell'eccesso estrogeno iniziano a scemare. Solitamente ci vogliono almeno tre mesi

per sentirsi veramente bene. Alcuni non sentiranno la reazione della predominanza

estrogena, altri per diversi giorni o settimane.

E come viene eliminato l'estrogeno in eccesso dal corpo?

L'unico modo per eliminare gli estrogeni ed estrogeno–simili (xenoestrogeni) in eccesso è

attraverso un fegato in salute. Esso trasforma gli estrogeni in due forme predominanti:

una forma “buona“ chiamata estrogeni 2–idrossi, e una forma “cattiva““ chiamata

estrogeni 16–idrossi.

Le ricerche suggeriscono di mangiare molte verdure crucifere (cavoli, broccoli, cavolini di

Bruxelles, cavolfiori, cavolo riccio, cavolo rapa, senape, rapa) per assicurare un

metabolismo e una pulizia più sicura, che aiuterà a prevenire i sintomi. In alternativa si può

assumere DIM. Queste piante sono state coltivate per secoli e inizialmente erano usate

come medicine. L'uso regolare degli intregratori sopranominati può allontanare la

produzione dei metaboliti estrogeni dai pericolosi 16–idrossi in favore dei benefici 2–

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idrossi, eliminando da corpo l'eccesso di estrogeno tramite l'urina.

Per il nostro caso potrebbe essere utile usarlo assieme al progesterone per i primi 3–6 mesi,

ma soprattutto chi soffre di crisi di guarigione.

Anche il melograno può aiutare a bloccare l'attività estrogenica fino al 80% ed è ancora più

efficace se lo si consuma assieme al tè verde.

Il progesterone NON dovrebbe essere usato dalle donne con le seguenti condizioni

(amenochè non venga espressamente permesso dal proprio medico):

• grave malattia del fegato;

• inspiegabile o anormale perdita di sangue a livello vaginale;

• un passato di herpes gestationis, ittero in gravidanza;

• chi soffre della tiroidite di Hashimoto;

• con l'uso di pillole anticoncezionali e cortisone.

In caso di un sovradosaggio prolungato si possono avere i seguenti effetti collaterali:

sonnolenza, ritenzione idrica, leggera depressione, calo della libido e problemi digestivi,

oppure ritornano i vecchi sintomi. Gli uomini entro i 30 anni potrebbero avere un'inibizione

nella maturazione dello sperma (quindi è simile ad un contracettivo naturale), ma che

passa appena smettiamo di consumare il progesterone. Come curiosità aggiungo, che

nelle donne è tipico invece un aumento del desiderio sessuale.

Quindi nel caso di un sovradosaggio dobbiamo smettere di usare il progesterone naturale,

verificare il rapporto fra progesterone ed estradiolo tramite un'esame salivare poi

eventualmente riprendere a dosi più basse.

A che età possiamo iniziare a prenderlo?

Secondo Jon Barron, ricercatore nutrizionale noto a livello mondiale, autore del libro

"Lessons From The Miracle Doctors" e fondatore del Baseline of Health Foundation,

suggerisce che ogni donna dai 13 anni in su dovrebbe prendere in seria considerazione

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l'integrazione col progesterone naturale. Per gli uomini dopo i 20 anni perché è l'età in cui

possono verificarsi improvvisi o repentini crolli di testosterone (però verificare sempre prima

con degli esami), mentre in generale gli uomini traggono maggior beneficio dopo i 40

anni. E perché così presto?

Perchè quasi ogni essere umano che vive in uno stato industrializzato rischia di avere una

dominanza estrogenica a causa di elevati livelli di xenoestrogeni provenienti dai vari

prodotti che sono di uso quotidiano.

E quali sono i giusti dosaggi?

Durante la gestazione il livello di progesterone prodotto dalla placenta arriva fino a

400mg. Visto che la natura considera sicuro per la madre e per i suoi figli così alte quantità

di progesterone, questo può essere preso come un'indicatore del grande livello di sicurezza

nell'assumere progesterone naturale.

A causa di molto stress e di una notevole presenza di xenoestrogeni, è molto probabile che

il rapporto fra progesterone ed estradiolo (un estrogeno) sia parecchio sbilanciato. Secondo

il più grande esperto mondiale sugli ormoni, il dott. John Lee*, un rapporto sano fra

progesterone/estradiolo dovrebbe essere 300 a 1.

*curiosità di cronaca: negli anni settanta il dott. John Lee scoprì l'importanza del

progesterone partecipando ad una conferenza del dott. Ray Peat, che già allora avvisava

dell'errore riguardo alla somministrazione dell'estrogeno alle donne in menopausa,

ribadendo il concetto che in verità era necessario il progesterone e non gli estrogeni per

favorire un buon stato di benessere.

Per superare la dominanza estrogena, oltre a ridurre l'esposizione agli xenoestrogeni,

all'inizio bisogna avere un po' di pazienza finché non portiamo in equilibrio il progesterone

e l'estrogeno. Per le donne, il dott. Lee indica un consumo di 20/40mg al giorno, mentre gli

uomini possono beneficiare del progesterone già con 5–10 mg al giorno. Nonostante sia

altamente sconsigliato assumere dosi più elevate, ho letto molte esperienze online di

persone che hanno usato con notevoli benefici per un breve periodo dosi giornaliere anche

oltre i 100mg. Personalmente credo che dobbiamo usare sempre il buon senso, farci

periodicamente esami di controllo ed imparare ad ascoltare il proprio corpo per sentire

quale sia la dose giusta, poichè non esiste una dose fissa o calcolata per età, per tipo di

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disturbo o per il periodo di stress o meno in cui viviamo. Sicuramente chi desidera

sperimentare anche solo temporaneamente dosi più o meno grandi, deve consultare il

proprio medico.

Appena i sintomi di un eccessivo estrogeno nel corpo spariscono, possiamo lentamente

diminuire la dose giornaliera fino a percepire qual'è la dose per noi ottimale; questa dose

può variare periodicamente a secondo dell'intensità dello stress e della stagione. Ad

esempio d'inverno, per la scarsa luce solare, abbiamo una riduzione di vitamina D, che

abbassa i livelli di progesterone.

Ovviamente come qualsiasi farmaco (dall'aspirina in su) vi possono essere dei disturbi

momentanei o prolungati. La dominanza estrogena può essere caratterizzata da uno

qualsiasi dei seguenti sintomi o da nessuno, che possono anche manifestarsi in entrambi i

sessi (eccetto i sintomi tipicamente femminili) con i primi giorni d'uso del progesterone*:

dolori

rabbia

sanguinamento mestruale anticipato o

ritardato

gonfiore / aumento di peso dovuto alla

ritenzione idrica

dolore al seno

costipazione

vertigini

mal di testa

palpitazioni cardiache

vampate di calore

ipoglicemia

aumento dell'appetito / voglie

irritazione

emicrania

depressione lieve

cambiamenti di umore

debolezza muscolare

nausea

i problemi della pelle / acne / melasma

stanchezza / affaticamento cronico

aumento di peso

*un modo per evitare queste reazioni è di eliminare più possibile il contatto con gli

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xenoestrogeni per almeno tre mesi prima dell'applicazione del prodotto.

Nel caso facciamo esperienza di uno di questi sintomi abbiamo tre opzioni:

1. aumentare la dose di progesterone ed attendere che i sintomi passino (sempre previa

consulto medico);

2. ridurre la dose iniziale e poi, se necessario, gradualmente aumentare nell'arco di uno o

due mesi;

3. pazientare finché spariscono.

Il progesterone va usato due volte al giorno (dividere a metà la dose giornaliera) per

mantenere costanti i livelli dell'ormone nel sangue, perchè calano dopo circa 12 ore.

Istruzioni per le donne: se siamo nel ciclo dobbiamo usare il progesterone

due volte al giorno dall'ovulazione e per i prossimi 14 giorni; la mestruazione

dovrebbe arrivare entro uno o due giorni. La fase luteinica dura sempre dai 12 ai 14 giorni

in tutte le donne, mentre i cicli variano dai 21 giorni a 36 giorni. P.es. in un ciclo di 21

giorni il progesterone dovrebbe essere usato dal giorno 8 al giorno 14, se il ciclo è di 28

giorni lo usiamo dal 15°giorno per 14 giorni, e su 36 giorni invece lo usiamo dal 22°giorno

per 14 giorni.

In tutti gli altri casi (peri o post menopausa, pubertà) se non ci sono cicli, oppure c'è ne uno

sballato troppo difficile da seguire, si prende il progesterone due volte al giorno. Non occorre

fare delle pause, anche se alcune donne lo preferiscono. In entrambi i casi va bene.

E possiamo smettere di usarlo?

Dopo che abbiamo eliminato i sintomi e abbiamo verificato i valori ormonali, possiamo

anche smettere di usare il progesterone e vedere come ci sentiamo. L'importante è prima

ridurre lentamente la dose e poi discontinuare l'uso. Se i sintomi riappaiono, vista anche la

grande quantità di xenoestrogeni e all'eventuale stress a cui siamo costantemente esposti, si

può riprenderne l'uso.

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Il dott. Lee non ha suggerito agli uomini ed alle donne in menopausa di interrompere la

cura del progesterone naturale, però dobbiamo attenerci alla seguente regola che mi è

stata comunicata direttamente dal team del dott. Lee: in caso di dosaggi giornalieri inferiori

ai 10 mg al giorno non si rischia di saturare i ricettori del progesterone come può capitare

a dosaggi prolungati più alti. Se intendiamo usarlo sistematicamente a dosi superiori di 10

mg, è bene consultarsi col proprio medico, fare regolari controlli ormonali e fare una

pausa almeno 5 giorni al mese per non saturare i recettori del progesterone. È chiaro che

se ridurremo lo stress, elimineremo il più possibile l'esposizione agli xenostrogeni,

mangeremo ed integreremo secondo le indicazioni del libro imparando ad ascoltare il

corpo, praticheremo del movimento fisico regolare, ed avremo una buona dose di nutrienti

nel sangue, la quantità di progesterone assunta come integratore dovrebbe ridursi e col

tempo rendersi anche non più necessario. Ogni persona troverà la sua dose e i tempi giusti

per la terapia personale (esistono persone che assumono il progesterone da 15 anni senza

alcun problema e con dosi superiori ai 10mg al giorno). Ovviamente queste indicazioni sono

da prendere in senso generale come informazione e riflessione, e valutate poi col proprio

medico di fiducia.

Esistono diversi modi di assunzione di questo ormone e noi discuteremo brevemente delle

seguenti possibilità: pillole, creme e oli. Se prendiamo l'ormone steroideo tramite la pillola,

distorceremo seriamente il suo metabolismo naturale a causa degli acidi nello stomaco. La

quantità di ormone che riuscirà a superare questo problema, passerà per il fegato dove

verrà ulteriormente elaborato e modificato, rendendo l'assorbimento del progesterone poco

efficace, se non pericoloso per due motivi:

1. assumendo una pillola non abbiamo facilmente controllo su quanto viene assorbito dal

corpo poiché solo il 10–15% viene assorbito, e ci obbliga a prendere molte pillole per

trovare la dose giusta;

2. il progesterone crea oltre 30 diversi metaboliti (un metabolita è il prodotto del processo

del metabolismo) nel fegato che possono creare effetti indesiderati.

Una migliore soluzione è la crema di progesterone applicata sulle mucose (sulla vagina nel

caso della donna, sul retto nel caso dell'uomo) poichè così viene direttamente e più facilmente

assorbito nel sangue. Spesso i produttori di creme suggeriscono di massaggiare la crema

sulla pelle, modificando ogni giorno la zona di applicazione, che va anche bene come

soluzione purché le dosi rientrino in quelle consigliate dal dott. John Lee, altrimenti si rischia

che dopo alcuni mesi l'effetto progesterone svanisce (i ricettori si saturano), e in alcuni casi le

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nostre condizioni peggiorano. Il progesterone è altamente liposolubile e una volta applicato

sulla pelle, verrà immagazzinata in parte nel tessuto adiposo. A dosi elevate all'inizio questo

non comporterà problemi, ma col tempo il progesterone potrebbe accumularsi e potrebbe

interferire con altri ormoni come il DHEA, il testosterone e il cortisolo.

Bisogna anche tener conto che i conservanti e i contenuti in generale della crema siano

biologici senza parabeni, oli minerali, altri ormoni, sostanze sintetiche varie e che contenga

solo ingredienti vegetali. Una valida crema potrebbe essere la Progesta Care.

Un altro modo efficace per assumere progesterone naturale è tramite l'olio che viene

applicato sulle gengive, dentro la bocca o sulle labbra (mucose), e quindi non si accumula

nel corpo come può succedere con le creme a dosi elevate. L'olio ha il vantaggio di non

avere conservanti. Se il progesterone è anche disciolto nella vitamina E, esso viene

assorbito molto efficacemente, e viene distribuito velocemente a tutti i tessuti. Nel mezzo di

un attacco di panico o di altri distrubi acuti, dove la velocità d'azione è importante, l'olio di

progesterone sublinguale ha un effetto calmante immediato (probabilmente perchè rallenta

l'attività dei recettori GABA, un aminoacido che inibisce i neurotrasmettitori), ma può essere

necessario ripetere la dose più volte al giorno. Lo svantaggio dell'olio è che entrando subito

nel sangue, il progesterone non viene rilasciato dal tessuto adiposo lentamente nel corpo, e

crea un veloce picco nel sangue, e poi ovviamente un crollo. Per evitare questo problema

dobbiamo semplicemente mettere l'olio in bocca assieme a del cibo, possibilmente con

delle fibre come p.es. delle carote crude o con carboidrati a digestione lenta.

Il prodotto che consiglio in questo caso è la Progest–E Complex della Kenagen – si basa

sulla formula del dott. Ray Peat. In una soluzione del 10% di progesterone nella vitamina E,

una goccia contiene circa 3 milligrammi di progesterone e dai 4 ai 22 mg di vitamina E,

mentre la confezione ha circa 750-800 gocce (dipende dalla temperatura dell'ambiente e

dalla pressione efettuata sulla boccettina). Un altro vantaggio rispetto alla crema è il

dosaggio facilmente calcolabile grazie alla formulazione in gocce.

In alternativa al progesterone si può assumure l'Agnocasto, un erba nota soprattutto come

rimedio dalle donne per riequilibrare gli ormoni. L'Agnocasto influenza la ghiandola

pituitaria (la ghiandola „master“ del sistema endocrino) ed aiuta a regolare la produzione

di certi ormoni, e la sua caratteristica principale è che riesce a migliorare il rapporto fra

estrogeno e progesterone. E ricordiamoci, che nello scalpo il progesterone si lega ai follicoli

capiliferi, e così previene alla DHT di legarsi ad essi.

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L'Agnocasto ha anche la capacità di abbassare i livelli di prolattina, o forse sarebbe più

corretto dire, riduce la secreazione della prolattina nella ghiandola pituitaria. Come

abbiamo già detto, una prolattina alta può stimolare la produzione dell'enimza 5 alfa

riduttasi e creare molti altri problemi di salute. Se scoprite di avere elevati livelli di

prolattina, assumere l'Agnocasto potrebbe essere valido rimedio. In alcuni casi anche se i

livelli di prolattina sembrano normali o leggermente alti, dovete sempre osservare anche il

rapporto fra estrogeno e progesterone; se il rapporto ideale è alterato, anche se avete una

normale dose di prolattina, quella „normale“ dose potrà comunque stimolare la 5 alfa

riduttasi a causa della mancanza di progesterone.

Su questo sito avete delle indicazioni sui dosaggi e qui potete comprarlo online in Italia. In

generale 4 capsule al giorno di 400mg ciascuna dovrebbero produrre dei risultati, ma

verificate il dosaggio sempre col vostro medico. Gli uomini devono stare particolarmente

attenti, perché un uso prolungato può causare atrofia testicolare. In generale consiglio

prima di verificare se soffrite di stanchezza surrenale, e in caso positivo, focalizzarsi su

quello che rappresenta il problema a monte.

Come avevamo già accennato prima, è consigliato farsi un'esame prima di iniziare la cura.

Se vogliamo controllare e seguire correttamente il nostro stato di salute e il benessere dei

nostri capelli, nonchè seguire nel tempo l'andamento della nostra cura (non solo legata al

progesterone), ecco i test da fare tramite il test salivare e/o sanguigno:

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glicemia a digiuno (resistenza insulinica)

profilo lipidico (trigliceridi, HDL, LDL e

colesterolo totale – resistenza insulinica)

uricemia (resistenza insulinica)

TSH (tireotropina)

TSH anticorpi, TPO e TBG (anticorpi

tiroide)

PTH (paratormone)

T3 libero

T4 libero

T3 inverso

T4 totale

T3 totale

progesterone

estradiolo

DHEA-S

testosterone

testosterone libero

diidrotestosterone

sex hormone binding globulin (SHBG)

cortisolo x4 (6.00 – 8.00, 11.00–12.00,

16.00–17.00, 23.00–mezzanotte)

prolattina

serotonina

calcio ionizzato (forma di calcio

fisiologicamente attiva)

ferritina (stoccaggio del ferro)

ceruplasmina (stoccaggio del rame)

25–OH Vitamina D (stoccaggio della

vitamina D)

proteina legante il retinolo (vitamina A )

vitamina K (soprattutto la K2)

vitamina H (biotina)

gli aminoacidi

Nota: dopo l'esame chiedete qual'è il rapporto fra progesterone ed estradiolo,

che dovrebbe essere attorni ai 300 : 1. Se il rapporto è più basso, potrebbe essere

utile l'integrazione con il progesterone naturale, amenoché non si soffra di

Hashimoto e/o di stanchezza surrenale grave.

In Italia ho scoperto i seguenti centri per gli esami specifici al nostro scopo: il Laboratorio

Cavarelli a Bologna, la Functional Point a Bergamo e la dott.sa Fiamma Ferraro.

La Functional Point offre anche test salivari, ma operano solo tramite una rete di medici

italiani specializzati nell'interpretazione ormonale e soprattutto nel suggerire la cura

adeguata. Consiglio di chiamarli e di chiedere indicazioni sul medico più vicino a voi.

Se non trovate gli esame adeguati potete comprarli online qui (scegliere „Female/Male

Saliva Profile III (8 Tests)“ e poi rispedirli negli Stati Uniti – vi manderanno i risultati via

email.

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Chi invece ha un budget limitato e vuole esaminare la maggior parte dei fattori connessi

con la perdita dei capelli consiglio il mineralogramma NaturalCheckup. Il

mineralogramma è uno “Screening test” come lo sono molti altri esami che usiamo con

fiducia come l’esame del sangue e delle urine. Questi esami non forniscono direttamente

una diagnosi, ma forniscono i livelli di vari elementi presenti nell’organismo fornendo

diversi indizi clinici.

Affinchè un mineralogramma sia accurato deve soddisfare due parametri:

• una procedura di esecuzione del test in armonia con le linee guida scientifiche

internazionali;

• valori “uguali” (statisticamente sovrapponibili) se confrontati con i risultati di

macchinari di precisione superiore. Altrimenti detto “Golden standard”.

Ovviamente il mineralogramma NaturalCheckup non solo soddisfa i parametri, ma è il più

avanzato mineralogramma in Europa perchè esegue il test direttamente col bulbo del

capello, perchè si ritiene che fornisca risultati ancora più precisi essendo il bulbo un “essere

vivente“ e non contaminato dall’inquinamento esterno come lo sarebbe nel caso dello stelo

del capello.

Il NaturalCheckup esamina 32 minerali e metalli tossici, 13 vitamine, 19 aminoacidi e 7

ormoni.

Cliccando qui potete vedere un'esempio di esame NaturalCheckup in inglese, ma tramite la

Fitoplus è possibile ricevere la risposta dell'esame in italiano.

Come ultimo suggerimento: non ignorate gli esami perchè grazie ad esse potrete non solo

personalizzare al meglio la vostra cura per capelli, ma potrete anche evitare un integratore

di cui eravate convinti di aver bisogno. Oppure, com'è successo nel mio caso, scoprirete

che non nonostante il consumo di un integratore specifico, avrete ancora livelli bassi di

quella sostanza.

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I Due Cervelli

C ome mai sentiamo uno sfarfallio nello stomaco quando siamo innamorati?

Perché l'indigestione può produrre incubi?

Chi dirige la nostra crescita fino all'età adulta?

Come mai sentiamo ansia e tensione nello stomaco prima di un evento importante?

Fin dall'antichità si affermava che la pancia (ovvero intestino) è la sede secondaria delle

emozioni e principale dell'inconscio; ma per poter avere queste funzioni, occorre che la

pancia abbia una sorta di "cervello" che possa elaborare i dati autonomamente rispetto a

quello superiore nella testa. Le recenti scoperte nel ramo della neurogastroenterologia,

grazie soprattutto al lavoro del dott. Michael Gershon, hanno confermato che un cervello

cosìdetto enterico esiste e che funziona autonomamente da quello superiore.

Il dott. Gershon, professore di anatomia e biologia cellulare alla Columbia–Presbyterian

Medical Center di New York, sostiene che l'intero sistema gastrointestinale è un enorme

sistema nervoso “secondario“. L'autore ha dedicato trent'anni allo studio di questo "cervello

enterico" e dei suoi rapporti con quello pensante, e nel suo libro “Il Secondo Cervello“

spiega che sia l'intestino che il cervello originano dallo stesso foglio embrionale, che si

divide durante lo sviluppo fetale: una sezione si trasforma nel sistema nervoso centrale

(SNC), l'altro diventa il sistema nervoso enterico. Il sistema nervoso enterico (SNE) è

costituito da circa 100 milioni di neuroni ed è indipendente dal SN simpatico e

parasimpatico, quindi gode di una vera e propria autonomia. I due sistemi nervosi (SNC e

SNE) rimangono connessi attraverso il nervo vago, il più lungo nervo fra tutti i nervi cranici.

Il nervo vago si snoda dal tronco cerebrale attraverso il collo e finisce in addome,

mantenendo la connessione fra cervello ed intestino37.

Questi due cervelli sono interconnessi come dei gemelli siamesi: quando uno si agita,

anche l'altro si innervosisce. Com'è stato anche riportato sul New York Times, il rapporto tra

i due cervelli sta alla base di molti problemi fisici e psichici. Disturbi come l'ansia, la

depressione, la sindrome dell'intestino irritabile, le ulcere e il morbo di Parkinson danno

sintomi sia a livello cerebrale che intestinale.

37 http://onlinelibrary.wiley.com/doi/10.1111/j.1600-0625.2009.01060.x/full

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"La maggioranza dei pazienti che soffrono d'ansia e di depressione presenteranno anche

alterazioni del sistema gastrointestinale", dice Emeran Mayer, docente di medicina,

fisiologia e psichiatria all'Università di California a Los Angeles.

I sintomi e le cure che riguardano un sistema possono interessare anche l'altro. Gli

antidepressivi, ad esempio, provocano disturbi gastrici in buona parte dei pazienti che li

assumono. In una situazione di pericolo la nausea è provocata da un'impennata degli

ormoni dello stress prodotti dal corpo. Lo stress può anche sovrastimolare le terminazioni

nervose nell'esofago provocando il riflesso della tosse.

Le nuove conoscenze sull'attività del secondo cervello e le interazioni tra i due cervelli

servono a curare un certo numero di disturbi, come la stipsi, le ulcere e il . Il compito del

sistema nervoso enterico è di gestire ogni aspetto del processo digestivo, dal morbo di

Hirschprung, l'esofago allo stomaco, intestino tenue e colon. Il secondo cervello vi

sovrintende usando gli stessi strumenti del grande cervello, cioè una rete di circuiti

neuronali, neurotrasmettitori e proteine quasi completamente autocontrollate. "L'intestino

controlla la pressione", dice Gershon. "Controlla il processo digestivo. Individua le sostanze

nutrienti, misura gli acidi e i sali. È un piccolo laboratorio chimico".

Il sistema enterico fa tutto da solo, con un minimo aiuto da parte del sistema nervoso

centrale. Non sorprende che esista un rapporto diretto tra stress emotivo e malessere fisico.

"I clinici ammettono che numerose disfunzioni del sistema gastrointestinale comportano

alterazioni del sistema nervoso centrale", dice Gary M. Mawe, professore di anatomia e

neurobiologia all'Università del Vermont.

Il grande interrogativo è se venga prima la fisiologia o la psicologia. I sistemi nervosi

enterico e centrale utilizzano lo stesso hardware per lanciare due programmi molto diversi.

La serotonina, ad esempio, ha un ruolo fondamentale nella sensazione di benessere. Ma il

95% della serotonina prodotta dal corpo ha sede nell'intestino, dove agisce come

neurotrasmettitore e meccanismo di segnalazione.

Studi recenti indicano che lo stress, soprattutto nelle prime fasi della vita, può causare

patologie croniche del sistema gastrointestinale, quanto meno negli animali. "Se si mette un

ratto su una piccola piattaforma circondata dall'acqua, una situazione per l'animale molto

stressante, sviluppa un disturbo equivalente alla diarrea", prosegue il dott. Mayer. Aggiunge

poi che il 70% dei pazienti in cura per patologie croniche dell'intestino hanno subito nella

prima infanzia traumi come il divorzio dei genitori, malattie croniche o la morte dei genitori

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e crede che le esperienze dell'infanzia, accanto al patrimonio genetico individuale

determinino il modo in cui una persona reagirà allo stress per il resto della vita.

“La teoria dei due cervelli poggia su solide basi scientifiche; basti pensare che l'intestino, pur

avendo solo un decimo dei neuroni del cervello, lavora in modo autonomo, aiuta a fissare i

ricordi legati alle emozioni e ha un ruolo fondamentale nel segnalare gioia e dolore.

Insomma, l'intestino è la sede di un secondo cervello vero e proprio. E non a caso le cellule

dell'intestino producono il 95% della serotonina, il neurotrasmettitore del benessere“ spiega

il dott. Gershon.

"Il cervello non è l'unico luogo nel corpo che è pieno di neurotrasmettitori“, dice sempre il

dott. Gershon. "Cento milioni di neurotrasmettitori delineano la lunghezza dell'intestino,

approssimativamente lo stesso numero che si trova nel cervello..." Se poi aggiungiamo le

cellule nervose dell'esofago, dello stomaco e dell'intestino crasso, ci sono più cellule nervose

nell'intestino rispetto a tutto la restante parte del sistema nervoso periferico. Quasi ogni

prodotto chimico che controlla il cervello è stato identificato nell'intestino, inclusi gli ormoni

e i neurotrasmettitori.

Come accennato prima, questa complessità di circuito nervoso permette al cervello enterico

di operare indipendentemente; infatti quando il cibo è nello stomaco, la digestione e

l'assorbimento può avvenire anche se il cervello nella testa è morto. Il SNC è necessario per

masticare, deglutire e per andare di corpo, ma dal momento che il cibo è deglutito fino al

raggiungimento dell'ano, il capo è il SNE.

Ma come mai stiamo ponendo così tanta attenzione a questo cervello situato in basso e

cosa c'entra con i nostri capelli?

In verità questo pezzo di noi è un peso massimo come importanza per i nostri capelli. Intanto

proviamo a vedere con le seguenti immagini la curiosa similitudine fra cervello ed intestino:

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Non sarebbe logico dedurre che se l'intestino è infiammato, costipato, intossicato o in

generale malfunzionante, anche il nostro cervello ne possa soffrire e quindi i nostri capelli,

che crescono proprio sopra il cervello, possano avere problemi di caduta e di ricrescita?

Non sarebbe utile per il nostro scopo riuscire a disintossicare e guarire questa zona del

corpo? Come crescerebbero i nostri capelli se eliminassimo gran parte delle tossine, delle

emozioni, dei pensieri distruttivi e stressanti localizzati proprio in questa zona, e se

migliorassimo la qualità del nostro sonno? Tutti questi aspetti sono strettamente connessi

con il cervello enterico!

Il cervello e l'intestino si assomigliano così tanto che durante le ore notturne entrambi

hanno naturali cicli di sonno di 90 minuti. Le onde lente del sonno nel cervello vengono

interrotte per brevi periodi dal REM (movimento rapido degli occhi) quando si sogna; nei

cicli del sonno dell'intestino esistono similarmente delle lente onde di contrazioni muscolari

proprio in concomitanza delle fasi REM. Non trovate incredibile questa similitudine e

influenza reciproca?

È anche risaputo che chi ha problemi intestinali ha un sonno REM anormale, problemi di

insonnia e si sente stanco nonostante possa aver dormito apparentemente bene. Un'alta

percentuale di persone che assume antidepressivi, soffre di problemi gastrointestinali come

nausea, diarrea e costipazione. Il problemi con questi farmaci è che rubano serotonina alle

cellule responsabili per la peristalsi intestinale; quindi da una parte permettono alla

persona di avere più serotonina nel cervello, ma a scapito delle cellule adibite al tratto

gastrointestinale. "La serotonina è calmante per il sistema digestivo, e stimola la peristalsi e i

riflessi secretori" nota il nutrizionista dott. June Butlin.

“In verità l'intestino dovrebbe aiutarci a rimanere calmi grazie alla produzione di

benzodiazepine. Queste sono le stesse sostanze chimiche che si trovano negli ansiolitici

come il Valium, e sono gli stessi prodotti chimici che alleviano il dolore. In casi di dolore

estremo l'intestino manda le benzodiazepine al cervello per ridurre il dolore o per rendere la

persona inconscia“, spiega il dott. Anthony Basile, neurochimico del Neuroscience

Laboratory al National Institutes of Health in Bethesda, Maryland (USA).

Tutto ciò spiega lo stretto legame tra mente e l'intestino e quanto possa alterare

profondamente il comportamento psichico e comportamentale delle persone. Il cervello

enterico produce quindi sostanze psico–attive che influenzano direttamente gli stati

d’animo, come la serotonina, la dopamina, sostanze oppiacee e antidolorifiche.

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Al cervello enterico sono affidate le decisioni viscerali, cioè spontanee e intuitive, infatti

psicologi e psicoterapeuti sostengono che è proprio qui che risiede il tanto discusso

inconscio. Il cervello assorbe le emozioni provenienti dall’esterno come, irritazione, stress e

rabbia, tramite gli organi di senso, trasmettendole successivamente al secondo “cervello”, e

viceversa, che sviluppa sensazioni e che contemporaneamente può creare, se necessario

all'evoluzione della persona, le patologie psicosomatiche che colpiscono lo stomaco e

l’intestino. Chiunque ha già potuto constatare che quando si è arrabbiati, nervosi, ansiosi,

impauriti o impanicati, il disagio si sente soprattutto nello stomaco e nell’intestino. Perfino

l'utilizzo dell'ipnosi avviene in gran parte con il cervello di sotto. In altre parole, il cervello

enterico è il mezzo principale con cui il nostro vero Sè gestisce il nostro corpo e attraverso

cui ci manda dei messaggi fisici (psicosomatici). Quando non riusciamo ad ascoltare con il

cervello della testa, perché siamo troppo pieni di pensieri, di paure o semplicemente di noi

stessi (ego personale), allora interviene l'altro cervello, quello intestinale, ovvero quello di

cui fino a pochi anni fa non si sospettava neppure l'esistenza. Questo dovrebbe farci molto

riflettere sugli ostinati attaccamenti alle nostre credenze. Meglio veramente essere aperti,

fiduciosi e molto elastici perchè conosciamo troppo poco rispetto al tutto.

Immagine di www.marcomalaca.com

Vediamo ora più nello specifico come funziona il cervello enterico nel nostro intestino per

poi comprendere meglio come poterlo guarire con successo – traggo le successive

informazioni da un articolo del sito MedNat.org:

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“Quando il cibo, ormai divenuto bolo intestinale, passa nel tubo digerente a contatto con la

mucosa intestinale, i neuroni situati nella sede interessata al passaggio del bolo, si stirano e

stimolano di conseguenza delle cellule (enterocromaffini) a liberare la serotonina che a sua

volta agisce su altri neuroni che sono situati sotto la mucosa stessa, che comandano a loro

volta le cellule muscolari, all'interno dell'epitelio della mucosa del tubo o apparato digerente,

di dilatarsi e/o di contrarsi creando un flusso di "contrazione" a monte e "dilatazione" a valle

(come i movimenti di un bruco) per far avanzare in una unica direzione (verso l'ano) il chimo

– così è chiamato il cibo ingerito dalla bocca e predigerito dallo stomaco, quando transita

nella parte all'uscita dello stomaco verso e nel duodeno, poi esso è chiamato chilo – dal

duodeno, digiuno e nell'ileo, zone nelle quali convive la nostra flora autoctona biovitale –

batteri, funghi, enzimi – flora deputata a demoleculizzare (ridurre in molecole), il chilo (che

è il bolo – cibo – pronto ad essere assorbito, in sostanze vitali e/o non, (a seconda del tipo

di digestione – flora batterica – pH – temperatura – stress o meno stimoli di peristalsi, di

intensità più o meno adatte, che si producono nella parete del tubo digerente) e che, una

volta assorbite dalla mucosa intestinale per mezzo dei villi, vengono in seguito trasportate

dal sangue alle cellule per il loro nutrimento e per la loro "specializzazione" per altre cellule

del corpo ed infine questi residui del cibo/sostanze, ormai per noi "devitalizzate" trasportate

nel colon (ascendente, traverso, discendente, sigmoideo, pelvico), dove vengono ivi

disidratate e trasformate in scorie, chiamate ormai feci, che una volta raggiunta l'ampolla

rettale, debbono essere eliminate dall'ano.

Se per caso la serotonina viene ad essere troppa, lo stato di eccitazione prevale e si

producono scariche di feci acquose (diarrea), perché la peristalsi troppo veloce impedisce la

disidratazione delle feci.

Se per caso al contrario, vi è una scarsa produzione di serotonina, la stitichezza compare, le

feci divengono dure perché stazionano troppo nell'intestino crasso (colon) e si disidratano

per l'assorbimento dei liquidi ivi contenuti.

...nella mucosa intestinale della parte anaerobica (senza aria), vivono circa 400 specie di

questi batteri indispensabili alla vita dell'intero sistema, in un "appartamento" di circa 400m2

– lungo circa 8 m. Nell'uomo adulto, la stragrande maggioranza di questi batteri è

probiotica/eubiotica ed essi sono anche deputati a mutarsi, quando le condizioni di salute

intestinale (pH) variano per l'introduzione di cibi inadatti intossicati, farmaci, vaccini e/o di

situazioni vissute di stress che lo impongono, per regolare e mantenere se possibile lo stato

di Salute Perfetta, aggredendo e "mangiando" ed eliminando le proteine tossiche contenenti

virus, vaccini, le sostanze tossiche dei farmaci, le sostanze tossiche dei cibi inadatti alla

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alimentazione salubre, i microbi inadatti ingeriti con i cibi e/o acque malsane, batteri non

residenti e non attinenti alla ns. specie umana.

Non a caso circa il 65–70% delle funzioni del nostro sistema immunitario risiede nell'intestino

nella mucosa e/o sotto di essa. Quasi la metà delle feci sono composte da batteri; ciò

significa che circa 100 mila miliardi di microrganismi della colonia intestinale è in continuo

e costante rinnovamento (sempre che l'alimentazione sia salubre ed adatta al singolo essere

e questi NON utilizzi vaccini, farmaci – specie antibiotici) che inevitabilmente distruggono

questa sacra flora batterica fondamentalmente indispensabile alla vita sana.

La presenza di una flora autoctona ben ordinata rappresenta il benEssere, la perdita di certe

parti di essa e/o la mutazione di parti di essa, fa la differenza fra salute e malattia.

Quando viene impedito il normale sviluppo della flora batterica, con azioni contro di essa

(vedi sopra), la mucosa intestinale diviene infiammata e tumefatta, generando qualsiasi tipo

di malattie….., per la produzione di tossine e parassiti, funghi patogeni, che circolando

attraverso il sangue nell'organismo intero alterano le funzioni cellulari, tissutali, organiche e

sistemiche fino a produrre dolore, sofferenza e morte se non si interviene velocemente e

bene, per riordinare il tutto INIZIANDO proprio dall'intestino,...“

Per intenderci concretamente, essendo quindi intestino e cervello così strettamente connessi,

possiamo dire che se abbiamo un cuoio capelluto arrossato è perché abbiamo l'intestino

infiammato; se abbiamo la dermatite seborroica, abbiamo una infiammazione cronica

nell'intestino; se abbiamo la forfora, se abbiamo spesso il prurito in testa, se perdiamo

capelli in generale, è quasi sempre connesso ad un problema intestinale intossicato ed

invaso da agenti patogeni dannosi, che permette l'entrata di queste sostanze velenose nel

sangue e che minacciano seriamente e quotidianamente la nostra salute e i nostri capelli.

Possiamo fare attività fisica quotidiana, possiamo mangiare bio e “sano“ per anni,

possiamo lasciar andare emozioni negative a quintali, ma se l'intestino non viene

rigenerato completamente, le nostre possibilità di un recupero di capelli rimarrà sempre

minimo. Perché?

Perché un intestino infiammato si riflette in una mente “infiammata“ che produce pensieri di

ansia, di critica, di paura, di attacchi di panico, che stimolano ulteriormente la produzione

di ormoni da stress, e che intossicano ancora di più il nostro corpo, portandoci sempre più

vicini ad una depressione cronica (spesso non riconosciuta), a disturbi del sonno, alla

stanchezza cronica, e ci incastriamo in un ciclo senza fine, che si morde la coda, e che

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molto spesso finisce con la triste accettazione che “la realtà purtroppo è così e non posso

farci più niente“ oppure “è l'effetto dell'età“, quando in verità abbiamo solo ignorato e

sabotato involontariamente il più grande centro per il mantenimento di una salute perfetta

nel nostro corpo, ed è arrivata quindi l'ora di rimediare definitivamente questo problema.

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Il Probiotico che Supera lo Standard dei Probiotici

probiotici sono diventati un argomento di salute popolare, e anche se molti di noi

stanno consumando integratori probiotici o stanno bevendo i prodotti Danone, Yakult o

simili, molto spesso in realtà non sanno nè cosa sono i probiotici, nè perché sono utili,

e quali siano le fonti migliori. Ecco dunque arrivato il momento di conoscere per bene la

preziosissima fermentazione naturale dei cibi.

IGli antichi facevano fermentare di tutto, anche la carne e il pesce. Nella tradizione

alimentare di quasi tutti i popoli del mondo sono compresi cibi fermentati. Il processo di

fermentazione non solo è un ottimo mezzo per conservare i cibi, ma ha la capacità di

trasformare qualsiasi alimento in un prodotto decisamente nuovo, biodisponibile, ricco di

vitamine, enzimi, fattori immunomodulanti, antiossidanti e sostanze benefiche ancora

scarsamente sconosciute.

I cibi fermentati sono caratteristici di molte cucine del mondo: in Giappone si fa fermentare

la soia, in Africa il miglio, e nell’Europa del Nord alcune verdure (barbabietole e cavoli,

appunto). Ma anche il pane e il vino sono cibi fermentati, ottenuti trasformando il frumento

e l’uva.

Un aspetto tipico della dieta moderna è la quasi completa scomparsa di cibi fermentati.

Anzi, prevalgono gli alimenti sterilizzati e pastorizzati, ovvero cibi praticamente morti che

portano ad una serie di problemi per la salute, tra cui malattie degenerative ed allergie.

Essendo noi i figli dell'era della pastorizzazione, è di recente che i cibi fermentati sono

spariti dai nostri piatti. I sottaceti e i crauti sono fatti con l'aceto invece che con il

tradizionale metodo della lattofermentazione usando il sale. Il pane e la pasta sono

prodotti con lievito commerciale o chimico invece di essere naturalmente lievitati. Vino,

birra e formaggi sono tutti ormai pastorizzati e così uccidiamo tutti i batteri benefici.

Sempre più spesso, dati scientifici dimostrano che nutrendo la flora intestinale con i batteri

benefici presenti negli alimenti fermentati tradizionalmente (o un valido integratore

probiotico) è estremamente importante per la funzione cerebrale adeguata, che comprende

il benessere psicologico ed il controllo dell'umore. Se riflettiamo un attimo sul perché il

colon viene così chiamato, scopriamo che deriva dalle “colonie di batteri“ che aiutano

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appunto il colon a rimanere in salute, e sono necessari soprattutto a causa di una certa

mancanza di nutrienti apportati normalmente dal sangue negli altri organi del corpo.

Il motivo per cui è meglio utilizzare alimenti fermentati come fonte di batteri benefici rispetto

ai comuni probiotici è speculativo. È possibile in genere ottenere più di 100 volte la quantità che si otterrebbe con una dose normale di probiotici orali, fino ad ottenere molte migliaia di miliardi di batteri, invece di miliardi.

La dott.ssa Natasha Campbell–McBride ha dimostrato con successo la correttezza della sua

teoria tramite lo sviluppo di un programma nutrizionale chiamato GAPS (Gut and

Psychology Syndrome – Sindrome della Psiche e dell'Intestino). Nella sua clinica a

Cambridge, in Inghilterra, tratta con successo bambini ed adulti con patologie diverse che

vanno dall'autismo, ai disordini neurologici e psichiatrici, patologie immunitarie e problemi

digestivi. La sua ricerca era partita dal curare il proprio bambino dall'autismo ed essere

riuscita a guarirlo curando l'intestino.

La sua teoria GAPS è un chiara e logica descrizione di come tali patologie possano derivare

direttamente dalla tossicità gastrointestinale, dovuti ai seguenti elementi:

• antibiotici: sia come farmaci, sia quelli derivanti dai cibi industrializzati che li

contengono come carne, pollo e latte di mucche cresciute in ambienti a dir poco

crudeli.

• ansiolitici, antidepressivi e contracettivi;

• cibi raffinati e OGM: oltre ad essere privi di batteri benefici vivi, lo zucchero ed il

frumento in essi contenuti agiscono da carburante per la crescita di batteri anaerobi

patogeni, funghi e lieviti che competitivamente inibiscono i batteri utili;

• dolcificanti vari, cloro e fluoro nell'acqua, sostanze chimiche usate nell'agricoltura ed

inquinamento in generale (metalli pesanti);

• stress quotidiano ed emozioni negative o represse nel subconscio sin dall'infanzia;

• flora batterica squilibrata trasmessa della madre durante il parto (peggiora col

passare delle generazioni) e tutta una serie di tossine assorbite dal feto.

I microbi patogeni danneggiano l’integrità delle pareti intestinali ed una volta che questo è

accaduto, tossine e microbi raggiungono indisturbati il torrente circolatorio. Da qui, col

sangue raggiungere l’encefalo dove può provocare tutti i disturbi prima menzionati. Il

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protocollo GAPS della dott.ssa Campbell–McBride promuove fortemente il consumo di cibi

tradizionali fermentati, ma prima di addentrarci nel loro uso, è utile soffermarci

sull'alimentazione in generale, dove è molto comune una visione confusa o incompleta che

a volte limita il raggiungimento del nostro benessere ottimale. Parliamo dunque brevemente

del consumo e della qualità dei cibi crudi o cotti.

Normalmente si crede che gli alimenti crudi siano i migliori per noi, ma quando p.es.

parliamo di verdure, scopriamo con grande sorpresa attraverso molti studi scientifici, che il

nostro corpo non ha la struttura metabolica adatta per digerire molti dei cibi crudi. Il

problema è che non riusciamo ad utilizzare pienamente ed efficacemente le calorie fornite

(importanti per la termogenesi, per il metabolismo e per un mucchio di altri fattori correlati)

amenoché non vengono pre–digeriti grazie ad un processo di fermentazione. Esistono

molte persone che dopo aver mangiato un'enorme porzione di verdura cruda, magari con

del pane, si sentono ancora affamate e insoddisfatte, e senza energia.

Secondo il dott. Arnold Ehret, autore del libro “Il Sistema di Guarigione della Dieta Senza

Muco“ le verdure e ancora di più la frutta sono dei purificatori che disintossicano il corpo

esattamente come i probiotici. Inoltre queste sostanze sono ricche di enzimi, importantissimi

attivatori di tanti processi metabolici. Tutto ciò è verissimo, ma non possiamo mangiare solo

cibi crudi (o in gran parte cibi crudi), perché rischiamo di rimanere costantemente in uno

stato di purificazione e di disintossicazione, e se si raggiunge questo stato, si rischia di

iniziare ad eliminare sostanze utili alla nostra salute, anche perché gli alimenti crudi

difficilmente ci nutrono a sufficienza. Ovviamente ne abbiamo bisogno, ma solo in una

quantità ragionevole. Oltre a ciò potremmo anche soffermarci sul fatto che l'inserimento del

fuoco nell'evoluzione alimentare non deve esser stato un grave errore della storia

dell'umanità, perchè se così fosse si rischierebbe di cadere in un estremismo mentale (molto

stressogeno per il nostro corpo e per la mente).

Invece quando uniamo i due estremi, i cibi crudi e quelli cotti, creiamo le basi per una

salute perfetta, perché come spiega la dott.ssa Natasha Campbell–McBride, abbiamo a

disposizione gli enzimi, i probiotici (se si fermenta il cibo) e abbiamo i nutrienti che

diventano disponibili con una lenta cottura.

Sappiamo di avere da uno a dieci trilioni di cellule nel corpo, ma forse non tutti noi sanno

di avere dieci volte tanto di batteri! Un adulto sano mediamente porta dal 1,5 kg fino

a 2 kg di batteri nell'intestino. Ora proviamo ad immaginare la seguente situazione:

immaginiamo di avere p.es. 50 triliardi di batteri, di cui 40 triliardi sono nocivi.

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Come possiamo sperare di sentirci bene?

Come possiamo pensare di sentirci gioiosi ed in pace?

Come possiamo continuare di illuderci che solo con il pensiero positivo, con integratori

scadenti/sintetici e con un alimentazione “equilibrata“ e bio potremo uscire da questo

tunnel?

Per forza che ci sentiamo spesso impotenti, depressi ed arrabbiati.... Pensiamo un attimo a

tutti quelli che cercano disperatamente di guarire da una malattia. Troppe volte nè i medici,

nè i pazienti stessi sono a conoscenza di questo fatto cruciale. Alla luce di quanto sopra, il

nostro compito quindi è quello di bilanciare la quantità di batteri fino ad avere circa l'85%

di batteri benefici ed il 15% di batteri nocivi.

Nel periodo del dopoguerra gli scienziati pensavano che le proteine, i carboidrati e i grassi

erano le tre sostanze principali per vivere. Più tardi scoprirono che i carboidrati non

bastavano per un corretto metabolismo ed aggiunsero alla lista le vitamine e i minerali.

Tuttavia non si sapeva come i minerali fossero digeriti. Tutte queste sostanze sono risultate

molto importanti, ma la chiave che le unisce tutte fu la cosa scoperta per ultima, ovvero gli

enzimi, a cui oggi va aggiunto anche il ruolo della flora batterica.

Gli enzimi vengono prodotti dai batteri, dalle cellule e dai funghi, sono essenziali per

sostenere la vita e lavorano insieme alle vitamine e ai minerali come catalizzatori per

accelerare reazioni chimiche nel corpo (altrimenti queste si farebbero troppo lentamente).

Quando un corpo è ricco di enzimi può proteggersi e riparare i danni di quasi tutte le

malattie degenerative. Senza di essi si invecchia precocemente e ci si ammala prima.

Esistono più di 150.000 tipi diversi di enzimi nel corpo umano e tutte le funzioni corporee li

richiedono. Ad esempio per digerire le proteine ci vogliono le proteasi, per i carboidrati le

amilasi e per i grassi le lipasi.

Gli alimenti fermentati contribuiscono ad avere un efficace digestione in tre modi diversi:

• predigeriscono il cibo e rendono più facile l'assimilazione;

• ci riforniscono di moltissimi enzimi faciltatori della digestione;

• nutrono e rafforzano i batteri intestinali benefici.

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Tutti i cibi fermenti hanno in comune l'abbondanza del battere dell'acido lattico, lieviti e

muffe che producono enzimi. Il ricercatore dott. Edward Howell, esperto in studi enzimatici,

dice: “Senza enzimi, nessuna attività potrebbe manifestarsi. Sia le vitamine che i minerali o

gli ormoni non possono lavorare senza gli enzimi.”

In effetti questi organismi predigeriscono il cibo, rompendo le catene di complesse proteine,

carboidrati e grassi in forme più assimilabili di amminoacidi, zuccheri semplici e acidi

grassi. Questo comporta un più efficace utilizzo ed assorbimento di questi nutrienti e una

riduzione del carico di lavoro del tratto digestivo. L'azione delle colture batteriche rende

altresì i minerali nei cibi più biodisponibili. I batteri producono anche le vitamine del

gruppo B, e grazie alla fermentazione, le vitamine e i minerali in generale vengono

assorbiti dal 300% al 500% in più.

I cibi fermentati sono molto abbondanti di enzimi e fanno parte del processo di

fermentazione. Questo significa che grazie al consumo di questi cibi fermentati

aumentiamo la nostra riserva di enzimi, e più in salute è il nostro intestino, più facilmente il

corpo può produrne altri. I nostri “moderni“ metodi di pastorizzazione e l'aggiunta di

sostanze chimiche per velocizzare la velocità di fermentazione di prodotti come lo joghurt o

il formaggio hanno ucciso questi alimenti, una volta sani e ricchi di enzimi, trasformandoli

in alimenti di scarso valore, che spesso compromettono la digestione, la riserva enzimatica

e la salute.

Per semplificare il discorso, la mancanza di enzimi rende il sangue “sporco“, non vitale e

nutriente come dovrebbe essere, e quindi non può sostenere i nostri capelli, anzi,

predispone alla caduta, perché induce infiammazione e squilibrio. Facciamo un esempio: i

carboidrati di per sè non possono essere assorbiti così come stanno e devono essere

frammentati dagli enzimi (in questo caso dall'amilasi). Se c'è un insufficienza di amilasi, il

glucosio che non è stato correttamente spezzettato ed assorbito, fluisce nel sangue, ma

questo zucchero ancora così ingombrante rende il sangue denso e “appiccicoso“ (significa

infiammazione ed è il tipico segno di rischio diabete o di malattie cardiache), e i globuli

rossi in questo liquido viscoso tendono a formare agglomerati, il che ovviamente non giova

alla circolazione. Una circolazione lenta e difficile può portare con sè difficoltà di

movimento, stanchezza, irritabilità, sonnolenza, al di testa, stitichezza, e chi più ne ha più

ne metta.

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Globuli rossi appicicosi Sangue con enzimi

(ben ossigenato)

Tutto questo succede soprattutto perché mangiamo troppi cibi “morti“ ovvero senza batteri

benefici ed enzimi. All'ospedale Michael Reese di Chicago sono stati fatti esperimenti su due

gruppi di persone: il primo gruppo era formato da individui da 21 ai 31 anni di età,

mentre il secondo gruppo avevano dai 69 a 100 anni. I ricercatori scoprirono che le

persone più giovani avevano 30 volte più amilasi rispetto ai più anziani. Questo è il motivo

principale perché da giovani spesso si può mangiare di tutto senza grossi problemi, ma col

passare degli anni tutto cambia. Nel colon le proteine non digerite putrefano, i carboidrati

non digeriti fermentano ed i grassi non digeriti diventano rancidi. Questa causa tossicità e

appesantisce il sangue. Quando mangiamo cibo raffinato o cotto senza aver aggiunto un

contorno fermentato, la ghiandola pituitaria, la tiroide ed il pancreas sono costrette a

donare enzimi per digerire il cibo, ma questo rallenta il metabolismo e si rischia, prima o

poi, di prendere peso.

Seguire una dieta esclusivamente basata su cibi cotti non fermentati crea un grande

sovraccarico di lavoro al pancreas, massacrandolo letteralmente. Il risultato a lungo

termine secondo il dott. Edward Howell è un'aspettativa di vita ridotta, malattie varie e

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minore resistenza a qualsiasi tipo di stress. Howell sottolinea come gli umani e gli animali

che si basavano su una dieta povera di enzimi avevano un ingrossamento del pancreas

(infiammazione) mentre altri organi erano ridotti di volume, soprattutto il cervello.

Se cerchiamo una delle cause più comunì ed importanti a livello fisico per la perdita di

capelli, questa si trova nel cibo mal digerito per mancanza di batteri benefici e di enzimi. Le

pareti intestinali sono ricoperte dai villi che a Ioro volta sono coperti di cellule chiamate

enterociti. Il compito degli enterociti è molto delicato e complesso: devono completare il

processo digestivo ed assorbire i nutrienti dal cibo. Vicino alla radice dei villi nascono

costantemente nuovi enterociti che rimpiazzano le cellule “vecchie“ ed affaticate, che hanno

già svolto il proprio compito, ed è così che il corpo rinnova e rigenera senza sosta il proprio

sistema digestivo e di assorbimento.

Quando i batteri patogeni o opportunistici producono troppe tossine e acidità, il ciclo di

rinnovamento degli enterociti viene gravemente compromesso e rallentato, e di

conseguenza viene causato un malassorbimento del cibo. Il cibo che rimane indigerito nel

colon comincia a putrefarsi e causa infiammazione. Questa infiammazione produce

radicali liberi che iniziano a danneggiare le cellule delle pareti intestinali, che permettono al

sangue “sporco“ di entrare in circolazione e di infettare altri organi interni. Queste cellule e

i ricettori ormonali vengono quindi danneggiati e diventano resistenti agli ormoni. Ad

esempio le cellule che producono il 95% della serotonina e di neurotrasmettitori

responsabili per il nostro umore (effetto antistress) vengono alterate e producono

depressione, irrascibilità, stanchezza, ecc.

Quando è presente cibo non digerito nel colon, i batteri opportunistici si moltiplicano sempre

di più, e il nostro sistema immunitario viene impegnato per attaccare sostanze non digerite

nel colon e nel sangue, invece di occuparsi di normali attività di protezione (ecco compresa

p.es. la più comune causa delle allergie). La maggior parte degli ormoni viene eliminata nel

colon perché il fegato le “impacchetta“ e le scarica nell'intestino, ma l'infiammazione riapre,

per così dire, i pacchetti e gli ormoni vengono riassorbiti nel corpo, causando seri squilibri.

Questo potrebbe essere davvero il punto di partenza cruciale (a livello fisico) per la perdita di

capelli che porta infine ad elevate quantità di DHT. L'abbinamento tra infiammazione,

intossicazione epatica, elevati livelli di androgeni e alimentazione errata, può portare infine

all'insulino resistenza, il che significa diabete nei paraggi.

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L'introduzione di batteri benefici abbinata ad un alimentazione corretta, ovvera quelle che

guarisce le nostri pareti intestinali, può riportare la sensazione di buona salute, che per

molti potrà sembrare qualcosa di mai sperimentato prima.

Riporto il pezzo di un ottimo articolo del dott. Gianguglielmo Bergamaschi sui probiotici dal

sito miglioriamo.it:

“I probiotici migliori sono sicuramente i simbiotici, cioè quella componente di batteri che

normalmente abita il nostro apparato digerente (per una percentuale di circa il 15% sulla

flora batterica totale) con numerosissime azioni utili al mantenimento dello stato di salute.

Nell’ambito degli integratori a base di simbiotici esistono poi dei probiotici che io definisco

di “serie A”, e che vado a descrivere brevemente.

LattobacilliCe ne sono di moltissimi generi e sottospecie: producono sostanze (ad esempio l’acido

lattico) che contribuisce a mantenere l’ambiente intestinale “sano”, e sono importanti

competitori per numerosi agenti patogeni (impediscono l’adesione fra questi patogeni e la

parete degli organi interni).

Tra le numerosissime specie di lattobacilli i migliori come probiotici, nella mia personale

classifica, sono i seguenti:

• Lactobacillus Acidophilus (è il più importante simbiotico della prima parte

dell’intestino: impedisce ai batteri produttori di gas di risalire dal colon);

• Lactobacillus Rhamnosus (grande simbiotico del colon; se presente in quantità

sufficiente, inibisce la maggior parte dei patogeni, ed è fantastico come

antidiarroico);

• Lactobacillus Casei (vale quanto detto per il precedente, ed in più ha una funzione

immunostimolante);

• Lactobacillus Paracasei (il più accreditato come “immunostimolante);

• Lactobacillus Reuteri (importante probiotico per i bambini, soprattutto in caso di

enterocoliti; inoltre ha una dimostrata azione di contrasto nei confronti dei batteri

della placca della bocca che provoca la carie);

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• Lactobacillus Plantarum (altro stimolante immunitario; è , assieme al rhamnosus, un

elemento fondamentale della flora batterica vaginale);

• Lactobacillus Fermentum (con caratteristiche sovrapponibili al precedente);

• Lactobacillus Salivarius (è un eccellente modulatore dell’infiammazione intestinale,

molto utile come probiotico in tutte le malattie gastro–enteriche caratterizzate da una

notevole componente infiammatoria).

BifidobatteriSono i simbiotici più numerosi nell’intestino umano (circa l’8–10% della flora totale).

Sono una fonte inesauribile di sostanze che producono direttamente (vitamine, enzimi,

ecc…) e che noi non riusciremmo a produrre senza di loro: queste sostanze sono

responsabili di una serie di azioni positive sulla salute così lunga che preferisco non

riportarla qui (ti rimando al post precedente sui probiotici per ricordarne le principali).

I migliori bifidobatteri reperibili nei probiotici sono (sempre secondo la mia personale

classifica):

• Bifidus Infantis (elemento caratteristico del lattante; tende ad essere carente

nell’intestino dei lattanti allattati artificialmente);

• Bifidus Adolescentis (caratteristico dell’età evolutiva);

• Bifidus Brevis, Bifidus Longum, Bifidus Bifidum (caratteristici dell’età adulta, tendono a

diminuire nella vecchiaia).

EnterococchiSono un po’ meno importanti, sia come numero che come funzioni, rispetto ai precedenti,

ma in qualche caso si possono rivelare estremamente utili.

I migliori, sempre secondo me, sono i seguenti:

• Lactococcus Lactis (ottima azione probiotica soprattutto in caso di stitichezza);

• Enterococcus Faecium (interessante il suo utilizzo in corso di terapie antibiotiche,

soprattutto in associazione al saccaromyces boulardi che vedremo tra poco).

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LievitiIn realtà i lieviti costituiscono una minima parte della flora batterica umana, ed anzi di solito

non sono indicati come probiotici (meno che mai il classico “lievito di birra”, verso il quale

sembra che tutti possano sviluppare un’intolleranza di grado più o meno elevato).

L’unico lievito che risulta molto importante come probiotico è il Saccaromyces Boulardi (Sacc.

Cerevisiae subsp. Boulardi), che in assoluto risulta essere il miglior probiotico da utilizzare

contemporaneamente agli antibiotici (i probiotici indicati sopra sono invece utili dopo gli

antibiotici, per ricolonizzare l’intestino con la flora simbiotica).

Questi che ho elencato sono, a mio avviso, i probiotici di “serie A”. Oltre a questi, nei vari

prodotti a base di probiotici, si possono trovare altri quali:

• Lactobacillus Bulgaricus;

• Lactobacillus Sporogenes;

• Lactobacillus Curvatus;

• Lactobacillus Gasseri;

• Bifidus Animalis;

• Streptococcus Termophilus;

• Bacillus Clausii;

• ecc…“

I batteri benefici hanno anche un ruolo molto importante nel sistema immunitario in quanto

producono un sacco di linfociti e di immunoglobuline. I linfociti vengono prodotti attraverso

i Bifidobatteri e danno come risultato una buona protezione della parete intestinale.

Nell'intestino i linfociti producono le immunoglobuline fra cui la più importante è

l'immunoglobulina secretoria A (IgA), presente in qualsiasi membrana mucosa nel corpo.

Quindi senza questi batteri saremmo vulnerabili ai funghi, ai virus, ai parassiti e alle tossine

ambientali, e tutto il sistema immunitario perderebbe il proprio equilibrio.

Più specificatamente i batteri benefici...

• Proteggono l'integrità della parete intestinale.

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• Mantengono l'immunità, visto che circa la metà delle cellule immunitarie si trovano nell'intestino.

• Producono vitamine B.

• Producono acidi grassi essenziali.

• Favoriscono l'estrazione del calcio dai prodotti caseari.

• Migliorano l'assorbimento delle vitamine e dei minerali

• Producono enzimi per rompere gli alimenti.

• Producono acido butirrico, richiesto per costruire cellule del colon.

• Producono sostanze antitumorali.

• Producono sostanze antivirali.

• Producono sostanze antifunghine.

• Prevengono l'espansione della candida.

• Distruggono la escherichia coli, la shigella e la salmonella mantenendo il tratto intestinale a ph acido e rilasciando sostanze come acido lattico, perossido di idrogeno e vari antibiotici.

• Neutralizzano le endotossine prodotte nel corpo.

• Neutralizzano i nitriti contenuti nelle carni lavorate, conservate e potenzialmente carcinogene.

• Migliorano la peristalsi per prevenire la costipazione.

• Eliminano l'eccesso di colesterolo favorendo il flusso della bile.

• Regolano le citochine riducendo l'infiammazione.

• Producono gli isotiocianati (sostanze anticancro), come il sulforafano e l'indol–3–carbinolo se presenti nel cibo.

Le verdure fermentate sono rafforzate da enzimi essenziali e da batteri benefici necessari

per la sana digestione, e sono più digeribili rispetto alle verdure crude o cotte. Tutti gli

enzimi vengono disattivati a 48°C in umido ed a 65°C a secco. Non sarà un caso che la

natura ha pianificato la sensibilità del corpo umano, che fino a 48°C l'acqua non scotta,

ma appena supera questo limite ci bruciamo la pelle. La natura ci ha letteralmente fornito

di uno strumento per capire se il cibo che stiamo per consumare presenta ancora enzimi

attivi o meno: se è vivo non scotta.

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Per avere una buona fonte di batteri possiamo produrre verdure fermentate da soli usando

ad esempio il cavolo affettato da solo o il cavolo assieme ad altre verdure, chiuso in un

barattolo di vetro col suo liquido, ed infine si lascia fermentare a temperatura ambiente per

circa cinque giorni. Durante la fermentazione i batteri benefici iniziano a riprodursi

velocemente (direi esponenzialmente) e convertono gli zuccheri e gli amidi presenti nelle

verdure in acido lattico.

Una volta che abbiamo completato la procedura iniziale, per rallentare l'attività batterica,

basta mettere il barattolo in frigo. Il freddo riduce la fermentazione, ma non la ferma

completamente. Anche se le verdure vengono tenute per mesi in frigo, non si rovineranno,

bensì diventeranno più saporite nel tempo esattamente come un buon vino.

Per quanto riguarda le graminacee, le noci, i legumi e i semi occorre sapere che sono ricchi

di enzimi e di altri nutrienti, ma contengono anche inibitori enzimatici. Se non vengono

disattivati, questi inibitori affaticano il tratto digestivo peggio del cibo cotto. Tutti i semi e le

noci contengono sempre questi inibitori enzimatici che neutralizzano alcuni degli enzimi che

il corpo produce e causano un rigonfiamento del pancreas. Le arachidi ne contengono

veramente tanti e questi vengono purtroppo sempre offerti gratuitamente nei bar. Nelle

uova gli inibitori si trovano soprattutto nel bianco.

Per fortuna esistono due modi per distruggere questi enzimi inibitori:

• con la cottura, ma questo distrugge anche gli enzimi;

• con la germinazione o la fermentazione.

Mangiare semi, noci e frutta secca porta molti benefici tuttavia sarebbe preferibile metterli a

bagno in acqua pulita per almeno un paio d'ore prima di consumarli perché questo stimola

la germinazione che aumenta la disponibilità della vitamina C, B e caroteni rendendoli

ancora più sani e nutrienti. L'ammollo può anche neutralizzare l'acido fitico, sostanza che si

trova nella parte esterna (crusca, buccia) e che può inibire l'assorbimento di calcio,

magnesio, ferro, rame e zinco. Consiglio di lasciare in ammollo la quantità di noci e semi

che abbiamo intenzione di mangiare nei successivi 2–3 giorni. Dopo alcune ore sciacquare

ed asciugare sotto il sole oppure in forno con la temperatura più bassa possibile altrimenti

si formerà la muffa.

Una dieta ricca di grano integrale non fermentato può portare ad un impoverimento di

minerali e all'osteoporosi. La fermentazione, oltre a rendere innocuo l'acido fitico,

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neutralizza gli enzimi inibitori e rompe il glutene, gli zuccheri e altri elementi difficile da

digerire nel grano e nei legumi.

L'articolo precedente tratto dal sito MedNat.org diceva che tutto ha inizio dall'intestino ed è

proprio questo bilanciamento dove trova i suoi punti di partenza. Natasha Campbell–

McBride afferma che addirittura oltre l'80% del nostro sistema immunitario si trova qui e i

microbi sono i nostri alleati. L'inizio è l'introduzione quotidiana nel corpo di cibi fermentati

ricchi di cultura batterica benefica (o di un probiotico), anche perché sono degli eccezionali

purgatori e chelanti di sostanze velenose come i metalli pesanti, il bisfenolo A, gli

xenoestrogeni in generale, e tutte le tossine a cui siamo esposti quotidianamente.

Ma la dott.ssa McBride avvisa:“Se non abbiamo mai mangiato cibi fermentati nella nostra

vita, dobbiamo iniziare con molta cautela e gradualmente”. Il motivo è a noi ormai chiaro: i

probiotici, essendo ora un esercito enorme e potente, uccide i patogeni e quando ciò si

verifica, questi microbi patogeni rilasciano tossine, che possono causare una crisi di

guarigione. Le tossine così finalmente eliminate ci riduranno, piano piano, la depressione,

l'ansia, il nervosismo, l'insonnia, gli attacchi di panico, fobie varie, la sclerosi multipla,

allergie, la stanchezza cronica e un sacco di altri problemi.

Dalle esperienze di Caroline Barringer, esperta in nutrizione e nota formatrice

dell'alimentazione fermentata negli Stati Uniti, nonché stretta collaboratrice della dott.ssa

Campbell, si è notato che le persone riescono in generale a guarire e riequilibrare il

proprio intestino dopo 2–3 anni dall'inizio di queste abitudini, ma tutti ne avvertono dei

benefici quasi immediatamente.

La dott.ssa Natasha Campbell–McBride suggerisce di iniziare con un cucchiano di verdure

fermentate con un pasto al giorno ed attendere qualche giorno per verificare eventuali

effetti disintossicanti; se la reazione è gestibile, possiamo gradualmente incrementare la

dose, ma se la reazione è troppo forte dobbiamo smettere, e poi ricominciare magari solo

bevendo il succo della verdura fermentata per riprendere poi i pasti combinati.

Il trucco è variare il più possibile gli organismi benefici che introduciamo (verdure,

graminacee, joghurt, kefir, latticello, formaggi bio, carne, pesce, kombucha, tempeh, aceto

di mele crudo, latte crudo, ecc.) e di non fissarci solo su un tipo di batterio. I vari trucchi del

mestiere sono contenuti anche in alcuni libri in merito. Da vedere anche questo pratico

video di Caroline Barringer su YouTube. (anche se nel video aggiungono acqua filtrata,

Caroline preferisce mettere il succo fresco di sedano, perché è ricco di sodio organico ed

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offre la flessibilità di aggiungere meno sale alle verdure)

Purtroppo non è possibile comprare in Europa gli stessi probiotici fermentati usati nel video,

ma ho trovato una valida alternativa grazie alla Body Ecology, che vende una serie di

culture probiotiche (Veggie Culture Starter), fermenti probiotici liquidi (tre tipi diversi

esattamente come dimostrate nel video di Caroline Barringer), verdure fermentate già

pronte all'uso ed altri prodotti interessanti, tramite un distributore in Inghilterra, la Red23 –

clicca qui per comprare.

Anche se non è obbligatorio iniziare con delle culture batteriche già preparate, consiglio di

usare il Veggie Culture Starter, un prodotto per garantire una fermentazione di ceppi forti di

batteri benefici. Un altro vantaggio dell'uso di culture batteriche è la velocità di fermentazione

grazie a cui possiamo usare il prodotto finale già dopo alcuni giorni, invece di attendere

settimane. Il Veggie Culture Starter contiene un batterio molto robusto chiamato L. Plantarum

a cui si attribuisce la capacità di preservare nutrienti, vitamine ed antiossidanti chiave, nonchè

la forza di eliminare componenti tossici dal cibo e di distruggere vari patogeni pericolosi

nell'intestino. Inoltre il Plantarum è anche antivirale, perciò una volta colonizzato nell'intestino,

non dovrebbe essere distrutto nemmeno dagli antibiotici.

Ecco come usare il Veggie Culture Starter:

• sciogliere uno o due pacchetti di questo prodotto in 350–400ml di acqua filtrata o

acqua minerale non gassata tiepida;

• aggiungere una forma di zucchero qualsiasi (oppure la EcoBloom che si trova sul sito

della Red23). Non preoccupiamoci dello zucchero perché alla fine non ne rimarrà

nulla perché i batteri l'avranno consumato per la moltiplicazione;

• lasciare agire la cultura per circa 20 minuti e poi aggiungerlo alla composizione di

verdure preparata esattamente come nel video di Caroline.

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Per chi non vuole occuparsi della fermentazione e desidera evitare odori spiacevoli tipici da

fermentazione in casa propria, da oltre 30 anni esiste il probiotico SBO chiamato Body

Biotics.

Cosa sono i probiotici SBO?I probiotici SBO (Soil Based Organisms = Organismi Basati sulla Terra) sono ceppi benefici

di batteri coltivati sulla terra. Tutti i probiotici originariamente derivano dalla terra e sono

presenti in gruppi di molteplici ceppi, noti anche come Consortia. Molti produttori di

probiotici separano ogni singolo ceppo e li rimuovono dal loro ambiente naturale, poi li

coltivano individualmente su qualche altro substrato per farli crescere in grandi numeri

chiamati CFU (Unità Formanti Colonia). Questi sono poi estratti e liofilizzati per uso futuro.

La procedura in sè funziona e moltiplica gli organismi nei miliardi, ma non

necessariamente produce ceppi forti, salutari e resistenti perchè sono stati rimossi dalla loro

relazione simbiotica con la natura.

Il Body Biotics preserva l'integrità della natura coltivando un selezionato, verificato e sicuro

gruppo di organismi (un consortia) nella loro naturale fonte di alimenti tramite un ambiente

ospite o un substrato di acidi umici e fulvici, vitamine e minerali traccia. Col passare del

tempo questi organismi vengono nutriti ed allenati a lavorare in armonia (in una relazione

simbiotica) fra di loro a beneficio finale del corpo umano. Una volta maturati questa

procedura crea una razza superiore di organismi, che sono naturalmente seccati (non

liofilizzati) ed incapsulati nella stessa fonte di cibo. Non essendo mai rimossi dalla fonte

originale di cibo, sono sempre vivi e fiorenti.

Le cinque maggiori funzioni dei probiotici SBO sono i seguenti:

• “rompono“ gli idrocarburi – hanno un'abilità unica, cioè di dividere il cibo nei suoi

elementi più basilari, permettendo di migliorare l'assorbimento attraverso il tratto

digerente. Questo aiuta a migliorare la crescita cellulare ed il suo sviluppo;

• producono proteine specifiche che agiscono come antigeni. Queste molecole aiutano

a stimolare ed a rafforzare il sistema immunitario producendo una riserva di anticorpi

naturali, pronti per difendere il corpo contro invasori nemici;

• lavorano in simbiosi con cellule somatiche per metabolizzare le proteine e per aiutare

ad eliminare tossine;

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• producono un potente antiossidante enzimatico chiamato superossido dismutasi

(SOD) che ci difende dai radicali liberi;

• sono estremamente efficaci nel sostenere la battaglia del corpo verso muffe, candida,

funghi e virus patologici.

L'altro importante vantaggio dei Body Biotics è di contenere anche i prebiotici, che sono

sostanzialmente fibre alimentari che stimolano la crescita e l'attività di certi batteri

nell'intestino. Per compiere questo scopo il prebiotico deve evitare la digestione nella parte

alta dell'intestino, affinché possa essere rilasciato nel tratto più basso ed usato per i benefici

microorganismi nel colon. I prebiotici consistono in maggior parte di oligosaccaridi che

rivestono la membrana mucosa, e sono presenti nelle piante, nella saliva e nel latte

materno. Questo potrebbe essere uno dei motivi per cui i neonati allattati al seno sono più

in salute – proprio perchè la natura provvede gli ingredienti necessari per combattere gli

organismi dannosi ed aiuta a proliferare quelli benefici. Contrariamente ai probiotici, i

prebiotici non vengono distrutti con la cottura.

La funzione più importante dei prebiotici è che rendono più efficaci i probiotici, perchè

facilitano la loro sopravvivenza e fioritura nel colon. Senza i prebiotici, i probiotici hanno

difficoltà ad attecchire sulla parete intestinale col rischio di ridurre i benefici.

Per ripopolare e guarire l'intestino più velocemente dall'infiammazione consiglio di abbinare

i Body Biotics con l'acido butirrico, il Butyrex, che viene normalmente prodotto dai batteri

benefici, ma essendo compromessi da un ambiente intestinale molto sfavorevole, il Butyrex dovrebbe sostenere ed accelerare il lavoro dei nuovi aiutanti presi col Body Biotics. Si potrebbe

dire che i probiotici sono come il fuoco nell'intestino e l'acido butirrico è la benzina (a piccole dosi).

Il libro della dott.ssa Campbell–McBride purtroppo non è ancora stato tradotto, ma un

riassunto gratuito in italiano è disponibile da questo sito. Consiglio anche l'acquisto del suo

dvd “Cooking with GAPS“ (in inglese) dove viene mostrato come fermentare diversi cibi, e

che ho trovato molto utile e pratico.

Nel riassunto in italiano mancano alcuni dettagli della dieta GAPS come pure le cinque fasi

introduttive, quindi suggerisco a chi capisce l'inglese di comprare il libro in lingua originale.

Per comodità posso solo passarvi le linee guida generali dell'alimentazione GAPS.

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La Dieta Gaps:

• ogni giorno consumare soprattutto le parti gelatinose della carne e gli organi interni (ossa, midollo, fegato, ecc.);

• ogni giorno mangiare tuorli crudi da uove biologiche, iniziare con uno al giorno ed entro una settimana arrivare ad almeno 4 tuorli/giorno fino a 8 tuorli/giorno;

• eliminare tutti i carboidrati complessi e prodotti industrializzati (zucchero, frumento, farina, pane, pasta, riso, patate, latte e derivati pastorizzati, soia, ecc) – solo alcuni amidi come p.es. le lenticchie sono permesse;

• consumare una spremuta di verdure verdi e di frutta al giorno;

• integrare con verdure fermentate, yoghurt e kefir fermentato, kombucha, probiotici, enzimi, sambuco nero, olio di fegato di merluzzo (preferibile l'olio di chimera nda);

• consumare olio di cocco extravergine biologico crudo oppure olio di oliva biologico spremuto a freddo, e per la cottura l'olio di cocco raffinato non idrogenato o il ghee;

• bere acqua filtrata ionizzata (non di rubinetto) oppure in bottiglia, ad esempio la Sant'Anna (nda);

• cercare di iniziare a mangiare dopo le 10.00 di mattina per prolungare il processo di disintossicazione naturale del corpo;

• evitare detersivi e prodotti chimici in generale ed evitare il bagno e l'attività sportiva in piscine con il cloro.

Infine, un regolare consumo di probiotici sostiene sicuramente la crescita dei nostri capelli, perché attorno ad ogni follicolo ci sono capillari; i probiotici attaccano i patogeni e mantengono il sangue pulito e ricco di sostanze fortificanti e antinfiammatorie. Addirittura un team di ricercatori ha scoperto che alcuni probiotici non solo riducono grandemente l'infiammazione del cuoio capelluto, ma stimolano i follicoli a crescere capelli38. Inoltre come abbiamo detto la 5 alfa reduttasi è un enzima e non sarà che quell'enzima prospera in terreni e sangue intossicati, ma viene naturalmente limitato con una giusta dose di enzimi e batteri benefici? Questa scoperta la lasciamo alla scienza.

Personalmente sono convinto che il riequilibrio della flora intestinale assieme al consumo di acidi grassi nelle corrette proporzioni, vitamine e minerali integrali siano il primo passo a livello alimentare che dobbiamo fare verso l'arresto della caduta dei capelli. Per una naturale ricrescita più folta e rigogliosa occorre un intestino sano. Se abbiamo mangiato in

38 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/2011334

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passato, oppure siamo cresciuti con pane, pasta, dolci raffinati e magari Coca Cola e Nutella, è matematico che abbiamo compromesso almeno in parte il nostro intestino, ed il suo riequilibrio non potrà che apportare grandi benefici e preservare la nostra salute per il resto della nostra vita.

A questo punto possiamo formulare una “DIETA FORZA CAPELLI“, quindi ecco ciò di cui abbiamo bisogno:

• proteine: consumare carne possibilmente biologica, ma anche le parti gelatinose e gli organi interni (ossa, midollo, fegato, ecc.). Mangiare soprattutto pesci più piccoli, meglio se non di allevamento. Ogni giorno mangiare almeno uno/due tuorli crudi da uove rigorosamente biologiche;

• carboidrati: ridurre (anche secondo del proprio tipo nutrizionale) tutti i carboidrati raffinati (zucchero, frumento, farina, pane, pasta, riso, dolci, biscotti, ecc) – come zuccheri preferire frutta matura, frutta secca, patate, riso integrale, gelato biologico, ed il pane fatto in casa e lievitato naturalmente;

• grassi: consumare i grassi in maniera equilibrata (rivedere il capitolo apposito) e per cuocere usare l'olio di cocco raffinato non idrogenato o il ghee . Ogni giorno mangiare noci e semi dopo averli lasciati in ammollo;

• un bicchiere di succhi centrifugati di verdure verdi e di frutta al giorno (possibilmente preparati con estrattori di succhi vivi) oppure usare gli integratori sostitutivi;

• ntegrare con verdure fermentate, yoghurt e kefir fermentato, kombucha, probiotici, enzimi, ecc oppure usare i due integratori prima menzionati;

• bere acqua filtrata ionizzata (non di rubinetto) oppure in bottiglia tipo la Sant'Anna.

Ovviamente dobbiamo tenere sempre presente il nostro tipo nutrizionale (proteico, carbo o ibrido) ed il nostro sentire del corpo, che rispecchia senza margine di errore il nostro bisogno alimentare a secondo della nostra fase evolutiva ed il nostro grado di intossicazione e di squilibrio fisico.

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Pulizia degli Organi Interni

’e' un nesso fra la composizione della nostra alimentazione quotidiana e la salute

dei capelli: essi sono costituiti infatti da proteine solide, come la cheratina, in una

percentuale compresa fra il 65 e il 95%, e per il resto da acqua, lipidi, pigmenti

ed oligoelementi. É perciò strettamente necessario fornire col cibo il giusto “nutrimento”

necessario alla loro formazione e al mantenimento della loro salute, assumendo con

raziocinio tutti i nutrienti: glucidi, proteine, vitamine, grassi, minerali.

CMa oggi come facciamo a parlare di nutrimento giusto quando viviamo in un ambiente così

pesantemente industrializzato dove è praticamente inevitabile intossicarsi? La nostra

alimentazione è caratterizzata da troppi zuccheri, da troppi alimenti raffinati, da troppa

carne imbottita di antibiotici e da pesce intossicato, da pesticidi, da conservanti e da

medicinali. Inoltre siamo letteralmente immersi, spesso anche 24 ore su 24 ore, nella

presenza di troppi metalli pesanti che sono estremamente tossici per la nostra salute e per

quella dei capelli. I canali principali con cui arrivano al nostro corpo sono ancora una volta

l'alimentazione e le vie respiratorie. Dagli scarichi delle macchine esce il piombo, e poi c'è

l'amianto presente praticamente dappertutto; questo metallo pesante dannosissimo, si trova

ancora nelle vecchie case, adoperato come isolante. I metalli pesanti si respirano anche

ogni volta che si usano vernici o che si tolgono vernici, o si lavora con collanti e diluenti. Le

vecchie stoviglie di alluminio rilasciano alluminio, pentole antiaderenti con il fondo rovinato

permettono la fuoriuscita di ulteriori metalli tossici. Non parliamo poi delle pioggie acide e

sul loro effetto sulla nostra alimentazione.

Tutto questo “nutrimento tossico“ può creare danni allucinanti alla nostra salute e ai nostri

capelli, soprattutto in presenza di un basso metabolismo e con un intestino compromesso.

Tutta una serie di tossine possono contribuire alla caduta dei nostri capelli , perchè invece

di ricevere sangue e linfa vitale, ricca di sostanze rigeneranti e fortificanti, si trovano con un

mucchio di spazzatura da cui i bulbi, attraverso le papille dermiche (una struttura altamente

vascolarizzata che fornisce gli elementi indispensabili all'attività dei capelli), non possono

prelevare sufficienti sostanze necessarie per un adeguato supporto vitale.

Possiamo semplicemente immaginare che ogni capello è come un pianta con le proprie

radici. Tutti sappiamo che se la pianta riceverà sufficiente acqua, luce solare, terra

adeguata e qualche buon fertilizzante, produrrà più foglie e fiori. A casa nostra abbiamo

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molte piante di Potos e abbiamo notato che se diamo loro acqua di rubinetto non filtrata,

dopo qualche giorno ciascuna pianta produce circa 3–5 foglie gialle, che poi noi

stacchiamo, altrimenti sarebbero cadute da sole (come i capelli!), mentre se le diamo

acqua filtrata ed energizzata, crescono rigogliose senza alcun segno di intossicazione.

Nel nostro corpo ci sono parti vitali che sono particolarmente colpite dalle tossine e che

possono compromettere non solo lo stato dei nostri capelli, ma anche la nostra salute fisica

e psichica. Le parti vitali del corpo maggiormente colpite sono:

• il colon;

• il fegato (e la cistifellia);

• i reni;

• e tutto l'apparato circolatorio.

In questa sezione del libro approfondiremo le cause per cui questi organi a volte sono

fortemente ostruiti e appesantiti, e in casi gravi praticamente bloccati, e come depurarsi da

tutte le tossine del corpo in modo più naturale e sicuro possibile.

Vediamo se questo genere di pulizie sono necessarie per la ricrescita dei capelli.

Anche qui non c'è una risposta uguale per tutti: per qualcuno sarà necessario, per altri forse

no, per altri ancora sarà sufficiente il riequilibrio della flora batterica intestinale. Dipende

da molti fattori fra cui l'età, il metabolismo, la quantità di stress e il tipo di alimentazione.

Credo che pulire il fegato e il colon sia importante, perché evita agli scarti ed alle tossine di

entrare nei follicoli capilliferi, e così migliorano anche la qualità della circolazione

sanguigna al cuoio capelluto e il drenaggio della linfa dalla testa; tutti fattori importanti per

una sana ricrescita dei capelli. La salute dei nostri capelli viene riflessa nel nostro intestino,

che simbolicamente rappresenta la connessione con il pensiero (cervello – ricordiamoci

quanto l'intestino assomigli al cervello), e dal sistema ormonale che rispecchia le nostre

emozioni. Quando la digestione del nostro cibo e la corretta eliminazione migliorano,

anche i nostri capelli migliorano, ma da cosa dipende il miglioramento della digestione e

dell'eliminazione?

A livello fisico soprattutto dall'equilibrio della flora batterica, dal metabolismo e da

un'alimentazione più adeguata al nostro sentire, ma a livello psicosomatico la digestione

rappresenta la forza maschile, la spada che taglia i nutrienti, mentre l'eliminazione

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rappresenta l'energia femminile e la sua capacità di accettare e lasciar andare. Anche nella

storia dell'uomo il maschio, dopo lotte e fatica, portava a casa il cibo, il sostentamento,

mentre la donna si occupava delle pulizie della casa e della crescita della prole.

Se aiutiamo il corpo ad eliminare le tossine tramite un'accurata pulizia, proprio perché da

solo ha difficoltà, lo facciamo respirare un pochino, esattamente come l'esempio

dell'assunzione iniziale di progesterone naturale spiegato precedentemente. Un corpo

disintossicato ci permette anche di scoprire quali alimenti ci riportano alle condizioni di

prima, e magari in futuro decideremo di evitarli cambiando alimentazione, oppure

decideremo di ripetere la pulizia una volta all'anno. In sostanza, avremo più

consapevolezza del nostro corpo e avremo almeno delle scelte, mentre se ci ostiniamo a

rifiutare senza sperimentare, rischiamo di rimanere incastrati in un orgoglio che rallenta il

nostro cammino, o forse potremmo dire, la nostra maturità psichica e spirituale.

Nel caso della pulizia del colon, tutto il discorso verte sul muco e sugli alimenti che

facilitano la sua manifestazione in senso negativo. Il muco è una normale e naturale

secrezione corporea che ha il compito di tenere le pareti intestinali idratate e lubrificate. Il

suo colore è chiaro ed è scivoloso, mentre esiste anche un muco appiccicaticcio, denso e

tendenzialmente scuro, spesso indicato con il termine “placche di muco“ quando diventa

più secco e compatto. Queste placche si formano come reazione ad alimenti considerati

tossici che ne stimolano la produzione.

Gli intestini possono accumulare per anni rilevanti quantità di cibo putrefatto o

parzialmente digerito o addirittura medicinali e tossine varie; in vari riscontri di autopsia è

stato osservato che alcuni intestini pesavano fino a 18 kg. È abbastanza comune avere fino

a 12 metri di placche di muco nell'intestino e sembrerebbe che il motivo per cui si forma

questa barriera è per crearsi una difesa da tossine innaturali. Quando il corpo è

cronicamente soggetto all'uso di medicine, metalli pesanti, alimenti acidificanti e raffinati,

sale raffinato, tossine chimiche, parassiti, microbi dannosi ed altri veleni, produce la placca

di muco per proteggersi.

Il vero problema è che l'intestino non lo espelle con l'evacuazione ordinaria; le vecchie feci

rimangono attaccate alla placca, e col tempo questa placca di muco può diventare sempre

più consistente, dura e estesa, favorendo la proliferazione di parassiti e di batteri patogeni

vari. Inoltre la placca rallenta le funzioni dell'intestino sia nell'eliminazione delle scorie, sia

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nell'assorbimento di nutrienti, produce un buon terreno per il cancro del colon e di

carcinomi gastrici, e permette alle tossine di essere lentamente riassorbite dal corpo.

Rimuovere le placche di muco migliora il sistema digerente, il corpo si affaticherà meno per

eliminare un sovraccarico di tossine e i parassiti avranno più difficoltà ad attecchire e a

moltiplicarsi.

Avviso già da adesso che molti alimenti, promotori delle placche da muco, sono in antitesi

con il capitolo sull'alimentazione del libro dove abbiamo quasi decantato latte crudo,

formaggi nostrani, carne biologica (se bilanciata da gelatina), grano fermentato, ecc., che

sembrerebbo per diversi autori, studiosi e anche alcuni medici, gli alimenti principali che

causano la manifestazione di pareti intestinali pieni di placche (a mio avviso questi risultati

sono legati soprattutto al consumo di latte pastorizzato, formaggi industrializzati, farina

bianca, carne ricca di antibiotici, ecc).

Anche qui possiamo chiederci: dove sta la verità?

Credo che la verità sia sempre soggettiva e personale, perché rispecchia moltissime

influenze interne ed esterne che condizionano la salute di ciascun individuo. Prima di

qualsiasi cambio nutrizionale dobbiamo sempre prendere in considerazione gli aspetti fisici,

emotivi, mentali e spirituali, e l'unico modo per soddisfarli tutti in maniera più equilibrata

possibile, è l'ascolto del proprio corpo e del proprio sentire interiore. Se avvertiamo il

desiderio di mangiare la carne, nonostante vari tentativi di eliminazione dalla dieta con

tutte le nostre forze senza successo, è meglio evitare di giudicarsi. È sano, etico, civile e

doveroso provare dispiacere verso gli animali, ma non lo è per niente violentare sè stessi

quando non si è ancora pronti ad abbandonare la carne.

È più che logico che il benessere di un uomo, inteso in termine di salute fisica, emozionale

e spirituale non può andare d'accordo con la morte o la sofferenza di altri esseri viventi,

soprattutto quando questo rientra assolutamente in questioni di sopravvivenza. Un leone se

vuole vivere non può (ancora) rifiutare una gazzella perchè il suo sistema digerente è

programmato per quel tipo di pasto. Ma il leone non si ciba di gazzelle di allevamento

cresciute con procedimenti intensivi, spesso crudeli e piene di ormoni, antibiotici o

compagnia bella. Nè mangia per sport.

Inoltre in natura non esiste l'immagazzinamento, la conservazione e lo stoccaggio dei cibi

(nè refrigerati, nè cotti, nè insaccati). Qualora non si potesse fare a meno di proteine

animali, sarebbe buona cosa che queste avessero almeno le medesime caratteristiche,

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ossia la provenienza da animali liberi, sani, vitali, cresciuti all'aria aperta su pascoli

incontaminati, privi di insetticidi, diserbanti o altre sostanze tossiche.

Ovviamente spesso ci sono parti emozionali che per compensare traumi irrisolti richiedono

alimenti ipercalorici e raffinati, che sicuramente non giovano al benessere, ma che in quel

momento o periodo sono necessari per tenere in equilibrio il corpo, le emozioni, la mente e

lo spirito. Se invece ci obblighiamo tramite la volontà di mangiare “sano“ senza aver risolto

i blocchi psicoemotivi o senza aver guarito l'intestino, prima o poi, col primo o secondo

evento stressante torneremo a mangiare come prima, o peggio. Chi ha un carattere molto

disciplinato rischia pure di creare un disagio fisico o in casi gravi una malattia, proprio per

dare ascolto rigidamente solo alla mente.

Se p.es. abbiamo appunto una forte voglia di carne, è probabile che abbiamo ancora molto

odio rimosso dentro di noi, e visto che la carne rappresenta l'aggressività (l'animale viene

ucciso) e la paura (l'animale prova paura prima di morire), il corpo forse ci sta indicando che

abbiamo bisogno della carne (per legge di affinità) visto che non siamo ancora in grado di

guarire dalla nostra aggressività e dalla paura rimossa tenuta nascosta dall'odio. Ecco che in

questi casi è “sano“ mangiare la carne invece di porsi delle rigide regole alimentari con

sfondi etici o ideologici, che possono portare a squilibri più gravi in futuro.

E come possiamo ascoltare tutti i quattro corpi, cioè lo spirito, la mente, le emozioni e il

corpo?

Si inizia sempre a dare precedenza al corpo perché è il veicolo che ci permette di vivere

l'esperienza umana sulla terra. Possiamo chiederci durante il giorno, magari prima di

mangiare: “cosa sento di voler mangiare o bere?“ A volte la risposta potrebbe essere:“Due

panini da McDonalds!“ (ok, mi raccomando, solo raramente la risposta arriva così!!)

Se questa risposta tipicamente americana ci ha un po' sorpreso, teniamo presente che se

sentiamo la voglia di un cibo considerato “cattivo“ e lo evitiamo, abbiamo probabilmente

tratto il beneficio di non mangiare grassi adulterati, farina bianca, ecc., ma dall'altra parte

abbiamo giudicato il bisogno della nostra parte emotiva, del cosìdetto bambino interiore, e

forse abbiamo reagito con rigidità e severità come qualcuno dei nostri genitori avevano

fatto con noi nell'infanzia. Questa reazione sicuramente crea anche dei danni, e a mio

avviso sono più grandi e incisivi rispetto a concedersi con amore un pasto “cattivo“ in

maniera saltuaria.

Gli altri tre corpi si gestiscono con l'osservarzione e la gestione corretta dei propri pensieri e

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delle proprie emozioni (senza identificarsi in esse), ma questo capitolo fa parte del

cammino della guarigione di emozioni represse, che va intrapreso parallelamente se e

quando ci sentiamo di farlo.

Tornando agli alimenti mucosi (intesi come quelli che sembrano produrre muco cattivo

nell'intestino) dobbiamo anche tenere in considerazione le condizioni del nostro

metabolismo e come gestiamo lo stress quotidiano. Se abbiamo un metabolismo

bruciatutto e ci sentiamo forti, energici, la notte dormiamo come sassi e siamo spesso di

buon umore, l'importanza di cosa mangiamo perde parecchia influenza rispetto a chi si

sente ansioso, debole, depresso, frustrato, stanco, e con un probabile metabolismo lento.

Adesso che abbiamo chiarito un po' meglio questi concetti, addentriamoci con curiosità

negli alimenti mucosi, con lo scopo di sperimentare le varie tecniche di pulizia degli

organi interni.

La lista di alimenti in questa tabella (la traduzione dall'inglese è fatta da Google quindi non

è perfetta, però è la tabella più completa che abbia trovato su internet) suddivide i cibi in

alcalini o acidi a secondo dell'effetto che produce sul pH dell'urina.

Per pH si intende il valore acido o basico di una qualsiasi sostanza, ed è misurato da una

scala che parte da 0 ed arriva a 14. Tanto più ci si avvicina allo 0, tanto più la sostanza in

questione è definita acida; andando verso il 14 ci si muove in ambiente basico o alcalino.

La condizione di neutralità prevede valori di pH a 7. Nel nostro esempio, se dopo aver

ingerito un alimento, l'acidicità dell'urina tende ad aumentare, allora lo classificheremo

come alimento acido o “mucoso“. In caso di aumento dell'alcalinità classificheremo

l'alimento come alcalino. L'effetto che il cibo ha sul pH dell'urina può variare parecchio

rispetto al pH del cibo. P.es. la spremuta di arance è altamente acida a causa di un alto

contenuto di acido citrico, ma dopo la metabolizzazione l'urina si dimostrerà più alcalina (la

stessa cosa vale per il limone e per l'aceto di mele biologico).

Ricordo che scoprire l'esistenza di una lista di alimenti acidi, che potrebbero formare una

placca tossica di muco nel corpo, non significa evitare di mangiare questi cibi (noterete che

alcuni sono in antitesi con quello che abbiamo finora scritto). La risposta è sempre

nell'equilibrio: mangiare circa il 70% di alimenti alcalini e il 30% di alimenti acidi potrebbe

essere un buon compromesso per molte persone, ma ricordiamoci sempre di ascoltare il

nostro corpo, perché potrebbe essere che per un periodo o per un giorno p.es. avremo più

bisogno di cibi acidi rispetto a quelli alcalini e viceversa.

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Gli autori del libro “La Salute attraverso l’eliminazione delle scorie“ Peter Jentschura e Josef

Lohkamper aggiungono ancora altre sostanze acidificanti da tenere in considerazione e

spiegano i possibili danni legati alla perdita di capelli:

“...ma ce ne sono molte altre non immediatamente riconoscibili: residui di insetticidi,

pesticidi, conservanti, coloranti, aromi artificiali, cloro nell’acqua potabile, veleni delle

amalgame nei denti, medicinali.

Tutte queste sostanze acidificano il nostro corpo, nel quale salirà la concentrazione di:

• acido urico, dal consumo di carne e dalla disgregazione delle cellule;

• acido lattico, da un eccessivo sforzo fisico;

• acido tannico, dal consumo di caffè e tè nero;

• nicotina, dal fumo;

• acido solforico, dal meteorismo trattenuto e dalla carne di maiale;

• acido acetilsalicilico, dagli analgesici;

• acido acetico, da dolci e grassi;

• acido ossalico, proveniente da rabarbaro, spinaci e cacao;

• acido nitrico, da carne salmistrata e formaggi con aggiunta di calcio e sodio;

• acido muriatico, effetto dello stress, della paura e della rabbia;

• acido carbonico, contenuto nelle bibite gassate.

L’organismo cerca di neutralizzare gli acidi il più velocemente possibile.

Per far ciò ha bisogno di sostanze minerali, che si uniscono agli acidi, formando le

cosiddette SCORIE, che sono acidi neutralizzati.

Le sostanze minerali neutralizzano gli acidi.

Le sostanze minerali sono i garanti della nostra salute e della nostra bellezza.

Salute e bellezza fioriscono e durano fintanto che i depositi di minerali della pelle, dei

capelli, delle unghie e delle ossa, dei tendini, delle capsule e del sangue sono pieni.

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Molti acidi e veleni inorganici e organici costringono continuamente il nostro metabolismo a

sacrificare sostanze minerali per neutralizzarli.

Uno dei compiti più importanti della nostra vita, per quanto riguarda la chimica, è

procurarci una riserva di minerali, in modo che il nostro deposito rimanga sempre intatto, e

insieme a lui la nostra bellezza e la nostra salute.“

Non solo potrebbe essere importante ridurre o eliminare le sostanze tossiche dal corpo

come le placche di muco, i calcoli biliari e i metalli pesanti, ma risulta fondamentale anche

garantire al nostro corpo una adeguata quantità di minerali al fine di non sacrificare capelli

e altre parti del corpo ricchi di tali riserve di minerali (come soluzione consiglio l'integratore

BioSuperfood F2, Pure Synergy oppure Tonic Alchemy).

Posso confermare dalla mia esperienza personale che una volta avevo disintossicato troppo

velocemente il mio corpo con delle erbe indicate proprio dagli autori del libro

sopraindicato, ma senza una sufficiente remineralizzazione, dopo pochi giorni avevo

iniziato a perdere molti capelli.

Anche la disintossicazione deve essere perciò eseguita gradualmente e senza l'ansia di dover

fare tutto e subito, che tra l'altro alimenta anche lo stress con tutti i suoi effetti negativi.

Ecco sotto un elenco di minerali importanti per il corpo e gli alimenti in cui si trovano in

abbondanza (a chi volesse conoscere un elenco più dettagliato consiglio una ricerca su

internet).

Calcio (Ca): latte crudo e derivati, basilico, santoreggia, maggoriana, timo, salvia,

rosmarino, ortaggi a foglia verde, noci, legumi, pesci.

Fosforo (P): crusca e germe di frumento, latte crudo, formaggi, gelato, caffè, tuorlo

d'uovo, carne, pesci, legumi, pistacchi, farro.

Ferro (Fe): tuorlo d'uovo, cioccolato fondente amaro, molluschi, frattaglie, ortaggi a

foglia verde, lievito di birra, muesli, coscia di pollo, patate.

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Sodio (Na): sale da cucina, sugo di soia, prosciutto crudo, pesci di acqua salata, alimenti

conservati in salamoia, insaccati, pane.

Potassio (K): ketchup di pomodori, tè, caffè, pepe nero, uva secca, prezzemolo, cereali,

ortaggi, legumi, frutta secca, carne.

Iodio (I): pesci, molluschi, crostacei, alghe marine essiccate, sale marino, latte crudo,

uova, frumento e cereali, verdure.

Magnesio (Mg): cioccolato amaro e dolce, riso integrale, noci, nocciole, mandorle,

cereali, legumi, carne, latte crudo, carciofi, pane integrale naturalmente fermentato.

Cloro (Cl): sale da cucina, pesci di acqua salata, formaggi, salumi.

Rame (Cu): gamberetti, fegato bovino, funghi secchi, ostriche, cioccolato e cacao amaro,

aragosta, milza, frutta secca, cereali, legumi.

Zolfo (S): Fegato, carne, pesce, latte crudo, formaggio uovo, ortaggi vari, legumi,

verdura, frutta, noci, birra, vino.

Cromo (Cr): lievito di birra, fegato, carne di manzo, pane integrale, barbabietole,

melassa di zucchero di barbabietola, carne, formaggio, spezie come il pepe nero, timo,

cereali integrali.

Zinco (Zn): pesce, carne rossa, cereali, legumi e frutta secca.

Selenio (Se): alimenti marini, carni, fegato, rene, cereali.

Per quanto riguarda il processo di depurazione, sotto troverete le procedure e i prodotti che

uso personalmente per la pulizia degli organi interni. L'esatta sequenza della pulizia

andrebbe seguita per evitare eventuali problemi durante la disintossicazione, ma a secondo

dei casi, può essere variata: suggerisco di iniziare con il riequilibrio della flora batterica

nell'intestino con un probiotico ed allo stesso tempo eseguire la pulizia del colon e dei

parassiti, poi segue la pulizia dei reni e del fegato (insieme all'intestino è l'organo più

importante da ripulire), e come ultimo si eliminano i metalli pesanti. Il motivo principale di

questa sequenza è perché il fegato è in generale sempre pieno di calcoli e di tossine, e se il

colon e i reni non sono stati sufficientemente disintossicati, le tossine rilasciate dal fegato

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potrebbero rimanere nell'intestino (p.es. a causa di costipazione), oppure potrebbero essere

riassorbite dal fegato. Alla fine rischiamo di tornare al punto di partenza, ma con due

giorni di disagi inutili sulle spalle.

Personalmente ho avuto la fortuna di essere seguito da un esperto medico di Trieste che

lavora in questo campo. Se siete interessati sarò ben lieto di spedirvi il suo numero di

telefono via email.

Il vantaggio di essere seguiti da un medico è che la nostra depurazione verrà

personalizzata secondo il nostro caso e potremo verificare con i nostri occhi sia lo stato

attuale dei nostri organi interni, sia i risultati della pulizia grazie ad una ecografia (metodo

non invasivo che utilizza gli ultrasuoni), che viene fatta direttamente in studio ad ogni

seduta. Gli svantaggi invece, sono rappresentati dai costi, soprattutto per quanto riguarda

la terapia chelante, o la lontananza per chi abita fuori regione. Questo medico usa alcuni

prodotti e procedure leggermente diverse da quelli sottoindicati, ma i cui risultati sono

ampiamente documentati da migliaia di casi.

1. Pulizia Colon e ParassitiIl colon può essere ripulito in 3 modi:

Modo n°1:

con l'idrocolonterapia (circa 3 sedute). Personalmente credo sia il modo più serio,

soprattutto se lo si fa per la prima volta. Poi si può continuare il mantenimento con i clisteri

o con Oxypowder. L'idrocolonterapia si esegue in un centro specializzato (spesso medico) e

consiste in una specie di clistere continuo dove, tramite un sistema di tubi l'acqua entra da

una parte ed esce da un'altra, portando con sè ogni sorta di schifezze che possono essere

viste molto bene attraverso uno dei tubi trasparenti di collegamento.

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Immagine di www.curezone.com

Questa immagine mostra il distacco del muco dalle pareti intestinali avvenuto in maniera

indolore con la defecazione. Per avere maggiori visioni di questo tipo, potete consultare le

immagini su vari siti internet alla voce “mucoid plaque“.

Modo n°2:

il clistere con il caffè biologico. La mia prima reazione al clistere di caffè era del tipo:“Ma

cosa sono impazziti?! Mai più, piuttosto lo bevo al bar la domenica con mia moglie.“

I clisteri al caffè sono diventati popolari grazie al dott. Max Gerson, autore di A Cancer

Therapy – Results of 50 Cases (in Italia esiste il dvd Guarire con il Metodo Gerson). La sua

terapia per la guarigione del cancro era una combinazione fra clisteri al caffè e dieta,

succhi di verdure e di altri integratori.

Il clistere al caffè ha il particolare vantaggio di migliorare le funzioni della cistifellia, di

sostenere il flusso della bile nel fegato disintossicandolo, e di chelare metalli pesanti, oltre

che pulire il colon, caratteristica base di qualsiasi tipo di clistere.

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La bile porta fuori le tossine del fegato passando per la cistifellia, ma visto che la bile viene

riusata più volte, una grossa porzione di tossine tende ad essere riassorbita dalla stessa

bile. Il clistere al caffè attiva ed intensifica certi sistemi enzimatici che assicurano che circa il

98% delle tossine vengano rilasciate attraverso la bile in modo sicuro dal corpo, non

permettendo al fegato di riassorbire la bile tossica tramite le pareti intestinali.

La ricerca scientifica dimostra come due tipi di acido palmitico contenute nel caffè (caveol e

cafestol) attivino il glutatione s–transferasi (GST)3940. Alla stessa conclusione sono arrivati il

dott.Wattenberg, il dott.Sparnins, e il dott.Lam all'University of Minnesota, Department of

Pathology, a Minneapolis (USA). Questo enzima è uno dei più potenti disintossicanti del

corpo. La GST cattura elettrofili (composti reattivi cancerogeni – radicali liberi), metabolizza

i xenobiotici (chiamati anche xenoestrogeni di cui abbiamo già discusso!) e rimuove molti

tipi di radicali tossici dalla circolazione sanguigna, e pure metalli tossici come il mercurio.

Durante il clistere al caffè la GST si lega con i veleni e li accompagna fuori in sicurezza.

Il dott. Nicholas Gonzalez, un noto medico di New York nonchè ricercatore del cancro, ha

trattato con successo molti casi terminali di tumore. Lui stesso dice che l'uso regolare di

clisteri al caffè eliminano tossine accumulate da una vita in uno o due anni. Forse sembra

tanto tempo, ma tenendo presente che l'intossicazione continua o si aggrava

quotidianamente, direi che un trattamento così semplice e poco costoso sia un dono del

cielo.

Il dott. Gonzalez addirittura considera il clistere al caffè una parte essenziale della cura del

cancro e lo consiglia come prevenzione a tutti.

E come se non bastasse, questo speciale clistere migliora il flusso della bile che trasporta le

tossine liposolubili ed i calcoli fuori dal corpo. Avere un buon flusso biliare permette un

miglior assorbimento degli alimenti, una più efficiente pulizia interna, un miglioramento

della circolazione e del sistema immunitario, ma previene anche la formazione di nuovi

calcoli, constipazione, diarrea, sindrome del colon irritabile, problemi di colesterolo,

problemi con l'insulina e diabetici, candida e parassiti.

In poco tempo ci sentiamo meglio, abbiamo più energia, pensieri meno obnubilati, siamo

più felici e con più voglia di vivere.

39 http://cancerres.aacrjournals.org/content/42/4/1193.full.pdf

40 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/15468054

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E cosa succede con la caffeina? Fa bene o fa male?

Praticamente non entra nel circolo sanguigno. Tutta la caffeina inserita nel colon viene

assorbita dalla vena emorroidale in circa 15–20 minuti. Il sistema portale epatico trasporta

la caffeina del caffè assieme agli antiossidanti e l'acido palmitico direttamente nel fegato. Il

fegato poi processa la caffeina (non entra nel sangue come il caffè bevuto per bocca),

prende l'acido palmitico grazie a cui il glutatione s–transferasi incrementa. Se invece

abbiamo un corpo sensibile, viene suggerito di farsi il clistere al caffè la mattina ed usare

meno caffè. La possibilità di essere stimolati dalla caffeina esiste se non rilasciamo tutto il

liquido del clistere, il che è normale, ma avviene in piccole quantità.

Allora quale tipo di caffè scegliere?

La scelta della qualità di caffè è determinante per TUTTI gli effetti sopramenzionati. La

marca che si sceglie deve stimolare al massimo la produzione del glutatione s–transferasi;

ovviamente più alto è il contenuto di acido palmitico, più grande sarà la produzione del

glutatione s–transferasi. Se il caffè è molto tostato, perde tante sostanze terapeutiche e se il

caffè è nero, praticamente non ha alcun valore per il nostro scopo.

Per nostra fortuna esiste un caffè biologico della s.a.Wilsons , creato specificatamente per i

clisteri, che contiene fino al 87% in più di acido palmitico rispetto al migliore caffè biologico

per consumo normale, ed aumenta la quantità di glutatione s–transferasi del 700%.

ISTRUZIONI per il clistere al caffè:

iniziare con un cucchiaio di caffè s.a. Wilsons o meno per 1 litro di acqua (si può arrivare

fino a 3 cucchiai per litro di acqua, ma lo sconsiglio in chi soffre di insonnia o se è troppo

sensibili a sostanze stimolanti). Bollire il caffè in pentola per 1 minuto, poi cuocere a fuoco

lento per 15 minuti e poi attendere finché la temperatura dell'acqua non arriva tra i fra i

36° e i 37,5°. Opzionalmente si può aggiungere 1 cucchiaino/cucchiaio di bicarbonato di

sodio (alcalino) ed un cucchiaino di sale integrale (minerali).

Se intendiamo di farci un clistere al giorno, consiglio di aggiungere il sale per mantenere

l'equilibrio minerale nel colon e nei tessuti che rilasciano le tossine, e assumere due volte al

giorno un cucchiaio pieno di aceto di mele biologico con acqua o con succo di mela

(possibilmente biologico) per sciogliere i calcoli affinché possano uscire più facilmente. Per

sicurezza consiglio di avere a casa la tintura di lobelia (un antispasmodico naturale) in casi

di emergenza, se un calcolo rimane bloccato nei dotti biliari.

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Generalmente viene suggerito il clistere dopo aver evacuato, ma fatelo quando vi è più

pratico o comodo. Fissare il clistere su un punto alto rispetto alla vostra posizione altrimenti

il liquido non avrà la forza per riversarsi nel retto. Usare 1 litro per clistere, oppure se non

riuscite a trattenere tanto, fatelo in due volte di seguito. Col clistere al caffè si deve

rimanere fermi su un lato del corpo per 12-15 min (non fare altri movimenti per far entrare

il caffè più in profondità) e poi evacuare. Questa operazione andrebbe eseguita sul

pavimento e non su una base troppo morbida come p.es. il letto.

Quanto spesso occorre farsi il clistere al caffè?

Per scopi terapeutici questa procedura vandrebbe ripetuta una volta ogni giorno per

almeno uno o due anni, finché non viene ripulito il colon, disintossicato il fegato e guarito il

corpo, ma secondo me sono troppi per il nostro scopo – 2 o 3 clisteri a settimana son più

che sufficienti. Il dott. Max Gerson, l'inventore della Terapia Gerson, era il primo medico ha

curare il cancro con i clisteri al caffè biologico, ed insisteva ai suoi pazienti di farsi 6 clisteri

al giorno, uno ogni 4 ore, per due anni. I risultati erano eccezionali, e tutt'oggi il Gerson

Institute consiglia l'uso del caffè biologico per clisteri sa Wilsons.

Per chi se lo può permettere, consiglio di abbinare il clistere al caffè con l'uso delle

Glitamine (pulizia del fegato), poichè la pulizia sarà più veloce.

Modo n°3: Oxypowder è un composto di magnesio e di ossigeno in cui gli atomi di magnesio formano

un reticolo sciolto su cui è legato l'ossigeno grazie ad un processo catalitico. Quando

l'ossigeno viene rilasciato all'interno del tubo digerente, esso scioglie il muco sulle pareti

intestinali, producendo potenti effetti detossicanti.

I vantaggi principali dell'Oxypowder sono:

• non si perde tempo come con i clisteri;

• è molto comodo e pratico da usare: si ingoiano delle capsule la sera prima di andare

a dormire;

• non è un lassativo, quindi protegge e sostiene la flora batterica intestinale;

• può esser usato assieme al Purify per la pulizia dei parassiti.

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Con l'Oxypowder non si vedono le placche di muco come nelle foto perchè le scioglie.

Pulizia dei parassitiDopo questo primo passo di pulizia, dobbiamo debellare eventuali parassiti e vermi

intestinali che possono avere effetti devastanti sui nostri capelli. Teniamo presente che

chiunque può portare a spasso un bel condominio di parassiti; esistono per strada, nei

prati, nello sporco, nel cane o nel gatto* e addirittura nell'aria. Se tocchiamo vari animali

spesso, lavarsi le mani è buona abitudine, ma parassiti ed altri soggetti di questo

tipo li troviamo comunque un po' dappertutto.

*il rischio è minore se il gatto vive sempre in appartamento e se il cane/gatto è mantenuto libero

da parassiti, vermi, ecc. – consiglio di visitare il sito www.fitopets.it per acquistare integratori

naturali e biologici per i vostri amici pelosetti.

Anche la carne e i molluschi poco cotti o crudi (anche gli insaccati, prosciutto crudo incluso)

possono essere infestati da parassiti. Anche gli insetti possono trasmettere le uova di queste

bestioline nel nostro corpo. I sintomi più tipici sono bruciori o pizzicori all'ano, pelle

screpolata attorno all'ano, continui problemi digestivi, voglia di zuccheri/carboidrati,

difficoltà di concentazione e fatica cronica e debilitante. La lista dei disagi è ancora lunga,

ma noi siamo interessati a bloccare eventuali danni legati ai nostri capelli.

Ecco cosa occorre per iniziare una cura antiparassitaria da protrarsi per almeno 3 mesi –

l'occorrente che si compra nelle migliori farmacie:

• artemisia absinthium in capsule da 500mg, 2 capsule a pranzo

• chiodi di garofano capsule da 500mg, 3 capsule a pranzo e cena

• mallo di noce nera, 50 gocce la sera

Dalla mia esperienza personale ho avuto risultati migliori e più veloci con il Purify, perchè

contiene ben 12 ingredienti antiparassitari e perchè sono di origine biologica, quindi più

attivi ed efficaci. Alla fine, credo che sia anche più economico perchè basta una confezione

per completare una cura che dura solo un mese.

La pulizia dei parassiti si dovrebbe essere fatta dopo la pulizia del colon oppure

contemporaneamente, e può essere ripetuta una volta all'anno (dipende anche dal tipo di

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alimentazione).

2. Pulizia ReniChi non ha problemi con i reni, oppure intende fare una pulizia del fegato con le

Glitamine, può saltare questa pulizia e farla (se sente necessario) successivamente, poiché

nella pulizia del fegato sono inclusi anche i reni. Chi dovesse avere alti livelli di calcio nel

sangue dovrebbe farla prima del fegato.

Se abbiamo calcoli, oppure per sicurezza vogliamo eliminare qualsiasi dubbio, possiamo

scioglierli nei reni con l'uso del succo di limone fresco. Basta bere 240 ml di succo di

limone appena spremuto seguito da 30 ml di succo di limone mescolato con 200 ml di

acqua filtrata o distillata. Ripetere ogni ora per 12 ore.

Il succo di limone contiene un sacco di acido citrico che

dissolve i calcoli renali che sono soprattutto fatti di calcio.

L'acido citrico si lega fortemente col calcio e lo porta via dal

rene (ovviamente nel caso dei nostri denti questo non

significa che i denti vengono decalcificati dal limone, perché

la saliva velocemente ripristina i livelli di pH).

In alternativa, chi ha lo stomaco che non tollera il limone,

sono disponibili l'Amazing Liver Cleanse Kidney tea di

Andreas Moritz: http://herbathek.com.

3. Pulizia dall'Amalgama (se presente, nel caso aveste delle piombature ai denti )

Info: www.disinformazione.it/rimozione_amalgame.htm.

Per trovare dentisti competenti: www.associazioneperla.it/index.html .

4. Pulizia Fegato e CistifelliaOltre al clistere al caffè, esistono altri due modi per eseguire la pulizia del fegato: il primo è

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quello più famoso ed è il metodo Clark con i sali di Epsom, che è pressochè identico a

quello proposto da Andreas Moritz. Questa procedura ha il vantaggio di essere molto

economico e molto efficace, ma ad alcune persone (io incluso) risulta troppo aggressivo e

stancante per il corpo, nonchè col tempo, visto che bisogna comunque poi fare almeno una

pulizia annuale di mantenimento, può diventare impossibile bere i sali (sono amarissimi).

Un altro svantaggio con i sali di Epsom è che svuota la bile, affaticando nuovamente il

corpo per riprodurla grazie ad alcune preziose sostanze che trattaremo in questo capitolo.

Il secondo metodo è stato inventato solo recentemente: sono delle semplici supposte

naturali che agiscono dopo 15 minuti, e come vedremo, ha molti vantaggi: purifica il

fegato e la cistifellia molto efficacemente senza alcuna sofferenza o disagio, e non occorre

seguire alcuna dieta di preparazione. Il suo svantaggio è purtroppo il prezzo.

1° MetodoServono i Sali di Epsom (magnesio sulfato) che si acquistano in qualsiasi farmacia.

IMPORTANTE:

In questo metodo bisogna fluidificare la bile nel fegato il più possibile PRIMA della pulizia

affinchè i calcoli possano uscire senza intasamenti o complicazioni. Solitamente, più

avanti si è nell'età, più tempo bisogna preparare il fegato alla pulizia. (p.es. chi ha 50

anni e tutta la vita ha mangiato carne, pasta, dolci, ecc. dovrebbe prepararsi almeno 2

mesi prima della pulizia).

Per la preparazione alla pulizia del fegato prendere:

• olio di fegato di merluzzo e olio di lino (entrambi di alta qualità), alternare 1

cucchiaio la mattina a digiuno (bere prima un bicchiere di acqua tiepida o calda e

attendere circa 15 min);

• Baobab in polvere, prendere la mattina dopo l'olio un cucchiaino in un liquido tiepido

come latte di riso o acqua;

• curcuma (in capsule o in polvere), 4–5 capsule a pranzo ed altrettante a cena,

oppure 1 cucchiaio in polvere al giorno (prenderlo p.es. con lo joghurt bianco);

• Chanca Piedra, che scioglie i calcoli più grandi e permette una pulizia più profonda

(finire una boccettina prima di prendere i sali di epsom). La possiamo comprare qui:

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http://herbathek.com;

• Gold Coin Grass (GCG), che ha la stessa funzione della Chanca Piedra e può essere

usato come sostituto, oppure consumare tutta la bottiglia e poi usare Chanca Piedra

per una settimana prima dei sali. Possiamo comprarlo qui: http://herbathek.com.

Per la procedura della pulizia del fegato con i sali di epsom consiglio leggere le istruzioni

nel libro di Andreas Moritz, Guarire il fegato con il lavaggio epatico, ma intanto ecco un

estratto del libro:

“Ripulire il fegato dai calcoli biliari migliora enormemente la digestione che è alla base

dell’intera salute. Potete aspettarvi di veder sparire le vostre allergie, e la situazione

migliorerà sempre di più ad ogni ripulizia che farete. Incredibilmente elimina anche il dolore

alle spalle, alla parte superiore del braccio e alla parte superiore della schiena. Avrete più

energia e un senso di benessere generale.

Al centro di ogni calcolo si trova un ammasso di batteri, secondo gli scienziati, suggerendo

che un pezzo morto di parassita sia il responsabile della formazione iniziale del calcolo.

Man mano che i calcoli crescono e divengono più numerosi, la pressione posteriore sul

fegato fa sì che esso produca meno bile. Si suppone anche che rallenti il flusso linfatico.

Immaginate la situazione se la vostra canna da giardino contenesse delle biglie.

Sicuramente fluirà una quantità minore di acqua che a sua volta renderà difficile mandar

fuori le biglie stesse. Nel caso dei calcoli, molto meno colesterolo lascia il corpo e a quel

punto sale il suo livello. I calcoli biliari, essendo porosi, possono incamerare tutti i batteri, le

cisti, i virus, i parassiti che passano attraverso il fegato. In questo modo si formano dei

nuclei di infezioni che forniscono continuamente al corpo nuovi batteri.

La depurazione dei dotti biliari è il procedimento più potente cui possiate sottoporvi per

migliorare la salute del vostro corpo.“

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Il fegato è l'organo più importante da disintossicare perché produce molti degli enzimi che bloccano i danni dell'enzima 5 alfa riduttasi e metabolizza il suo eccesso nel corpo. Una minore funzionalità epatica equivale ad una maggiore presenza di DHT (diidrotestosterone).

Vediamo ora assieme la procedura di pulizia del fegato e cistifellia proposto da Andreas

Moritz.

Gli ingredienti:

• Succo di mela senza zucchero (possibilmente biologica): almeno 6 litri.

• Olio d'oliva extra vergine spremuto a freddo: 125 ml.

• Sali di Epsom: 4 grandi cucchiai (oppure usare le compresse)

• Succo di pompelmo appena spremuto (poco più di mezzo bicchiere)

• Optional: fare due clisteri alla fine, possibilmente al caffè.

Per sei giorni prima del lavaggio si consiglia di seguire una dieta vegetariana: senza latte e

latticini, carne e senza mangiare cibo fritto (ok tuorli crudi bio). Bere ogni giorno almeno un

litro di succo di mela.

L'acido malico nelle mele ammorbidisce i calcoli biliari permettendo così la loro rimozione

indolore. Le pietre diventano malleabili e possono essere adattate alle vie biliari,

agevolando così la loro espulsione.

Il sesto giorno

Dopo aver seguito tutte le raccomandazioni sopraindicate, avviamo la pulizia del fegato.

Ore 14:00. Non mangiamo e non beviamo più. Se infrangiamo questa regola, più tardi ci

potremmo sentire piuttosto male. Cominciamo a preparare i nostri sali di Epsom:

mescoliamo 4 cucchiai grandi (40 g in tutto) di sali con 3 tazze (800 ml) d’acqua, e

versiamo questo miscuglio in un vasetto di vetro. Questo liquido servirà per quattro dosi,

ciascuna da ¾ di tazza (200 ml). In alternativa prendere le compresse di sali di espom.

Ore 18:00. Beviamo una dose (200 ml) dei sali di Epsom oppure assumere 15 compresse.

Dopo aver bevuto la dose possiamo bere qualche sorso d’acqua o sciacquarci la bocca.

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Ore 20:00. Prendiamo un’altra dose da 200 ml di acqua con sali di Epsom oppure le 15

compresse. Sbrighiamo tutte le nostre faccende serali in modo da non fare tardi. Il rispetto

della tempistica è fondamentale per riuscire nell’impresa.

Ore 21:00. Versiamo nel barattolo da mezzo litro 125 ml di olio d’oliva. Spremere il

pompelmo in questo stesso vasetto: dovremmo averne almeno 120 ml. Togliamo i pezzetti

di polpa. Se preferiamo, possiamo sostituire i pompelmi con dei limoni. Aggiungiamo

questo succo all’olio d’oliva. Avvitiamo strettamente il coperchio sul barattolo e scuotiamolo

fortemente fino a che il contenuto diviene omogeneo.

Se sentiamo lo stimolo, andiamo pure al bagno, anche se ciò ci farà tardare un po’

nell’assumere la bibita delle dieci – cerchiamo di non tardare più di 15 minuti, o

espelleremo meno calcoli.

Ore 22:00. Beviamo la pozione che ci siamo preparati. Con l’aiuto di una cannuccia di

plastica ci sarà più facile mandar giù la pozione. Se vogliamo, portiamoci tutto l’occorrente

vicino al letto, ma beviamo la pozione stando in piedi. Finiamola entro cinque minuti

(quindici minuti per le persone molto anziane o deboli). Berlo tappando il naso aiuta – vale

anche per i sali.

Sdraiamoci immediatamente. Se non lo facciamo potremmo non espellere calcoli. Prima ci

sdraiamo, più calcoli espelleremo. Prepariamoci con buon anticipo per andare a letto: non

pulire la cucina; appena abbiamo bevuto tutta la pozione, andiamo al letto e sdraiamoci

sulla schiena, con la testa alta sul cuscino. Cerchiamo di pensare a cosa sta succedendo nel

fegato. Cerchiamo di stare perfettamente immobili per almeno 20 minuti. Potremmo sentire

una fila di calcoli che viaggiano come biglie di vetro nei dotti biliari. Non c’è alcun dolore

perché le valvole del dotto biliare sono aperte (grazie ai sali di Epsom!). Dormiamo,

altrimenti potremmo non riuscire a espellere i calcoli.

La mattina dopo. Quando ci svegliamo prendiamo la terza dose di sali di Epsom o 15

compresse. Se abbiamo un senso di indigestione o nausea aspettare che siano passate

prima di prendere i sali. Possiamo tornare a letto. Non prendere questa dose prima delle

6:00.

2 ore più tardi: prendiamo la quarta ed ultima dose di sali di Epsom (o 15 compresse). E

poi possiamo tornare a letto.

Dopo altre 2 ore possiamo mangiare. Iniziamo con del succo di frutta. Mezz'ora dopo

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mangiamo frutta. Un'ora dopo possiamo mangiare del cibo normale, ma facciamo un

pasto leggero. Per cena dovremmo sentirci completamente bene.

Questa pulizia sarebbe da ripetere una volta la mese fino a quando non vi è l'eliminazione

totale dei calcoli (secondo Moritz occorrono in totale dalle 8 alle 12 pulizie).

Entrambe immagini di calcoli del fegato prese da se.funziona.blospot.com

2° Metodo

Oltre al metodo proposto da Andreas Moritz, che per alcuni può risultare difficile da

praticare per i motivi prima menzionati, esiste il prodotto Glytamins (Glitamine), e prima di

spiegare il suo straordinario funzionamento, dobbiamo comprendere meglio alcune

caratteristiche e funzioni fondamentali del fegato. Iniziamo dai calcoli e dalla bile.

I calcoli sono nient'altro che bile coagulata. La bile è un verde liquido alcalino prodotto dal

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fegato che tra le molte funzioni, ci aiuta a digerire il cibo. Il fegato produce circa un litro di

bile al giorno e lo accumula in una sorta di sacco muscolare chiamato cistifellia, che poi

spreme la bile giù per un tubo, il cosìdetto dotto biliare, nell'intestino tenue per mescolarla

con il cibo che arriva dallo stomaco.

Almeno questo è quello che dovrebbe succedere...ma sfortunatamente, a causa di deficit

nutrizionali e della continua esposizione a certe tossine, la bile può inspessirsi e formare il

cosìdetto fango biliare. Quando si crea il fango biliare, la cistifellia fa molta fatica a

mandare la bile fino all'intestino tenue; è un po' come cercare di spremere la colla

attraversa una cannuccia. Da questo fango si creano i famosi e pericolosi calcoli.

I calcoli ed il fango biliare compromettono il normale flusso della bile causando tre diversi problemi.

La prima serie di problemi è connessa con la insufficiente quantità di bile che entra

nell'intestino.

La seconda serie di problemi si manifesta quando le tossine, incapaci di uscire dal corpo

attraverso la bile, si ritirano ed accumulano nel fegato e nel circolazione sanguigna.

La terza serie di problemi appaiono quando la bile, incapace di entrare nell'intestino, risale

nel fegato e nel pancreas.

Iniziamo con la prima serie di problemi, cioè cosa succede quando la bile diventa troppo

densa e/o piena di calcoli per arrivare fino all'intestino nelle quantità richieste.

Normalmente la prima cosa che la bile fa è neutralizzare l'acidità del cibo che esce dallo

stomaco. Per disinfettare e digerire il cibo che mangiamo, lo stomaco secerna l'acido

cloridrico. Se vi siete mai chiesti come fa lo stomaco a non autodigerirsi, ebbene questo è

dovuto allo speciale strato di mucosa che lo protegge dall'acido cloridrico, ma l'intestino

tenue e quello crasso non dispongono di tale protezione. Gli intestini contano sul lavoro

della bile, che essendo una sostanza molto alcalina, neutralizza gli acidi del cibo.

Se la bile non arriva in quantità abbondanti nell'intestino tenue a causa del fango biliare e

dei calcoli, gli acidi del cibo non vengono mai neutralizzati e causano acidità intestinale

lungo tutto il tratto dell'intestino – parliamo di nove metri! In altre parole, stiamo digerendo

il nostro stesso intestino. Le conseguenze sono indigestione, bruciori di stomaco, ulcere e

tutta una serie di disagi digestivi.

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Il successivo compito della bile nell'intestino è di emulsionare i grassi e gli oli dei cibi

mangiati. L'emulsificazione è il processo dove i grassi e gli oli diventano idrosolubili. Per

capire meglio l'emulsificazione dobbiamo pensare al sapone. Tutti sappiamo che è quasi

impossibile togliere il grasso dai piatti col solo uso dell'acqua, ma se aggiungiamo una

goccia di sapone, il grasso viene lavato via. Questo perchè il sapone è un emulsionante, ed

è quello che permette ai grassi e ai oli di mescolarsi con l'acqua.

La bile è l'emulsionante naturale del corpo e ci permette di digerire i grassi e gli oli che

mangiamo. Senza il processo di emulsificazione i grassi essenziali, gli oli e e vitamine

liposolubili diventano molto difficili da assorbire. Senza un'adeguata quantità di bile negli

intestini possiamo soffrire di malnutrizione, anche nel caso di un'alimentazione super sana e

biologica. Se il consumo di grassi o di oli ci crea indigestione o se abbiamo problemi con

l'assorbimento del cibo, potrebbe essere causato dal fango biliare e dai calcoli.

Un altro lavoro della bile nell'intestino è la stimolazione della peristalsi. La peristalsi

intestinale è un'onda ritmica dei muscoli intestinali che muovono il cibo attraverso il tubo

digerente. Se non abbiamo abbastanza bile nell'intestino, siamo destinati ad essere

costipati, e nessuna quantità di fibra ci potrà salvare. Alcune persone hanno la sfortuna di

avere esperienze alternanti fra costipazione e diarrea che creano confusione nella ricerca

della causa, ma che in verità è piuttosto semplice. Con poca bile a disposizione il cibo

parzialmente digerito, ricco di acido cloridrico, rimane come seduto nell'intestino senza

peristalsi. La persona perciò diventa costipata, ma allo stesso tempo gli intestini vengono un

po' bruciati dagli acidi. Quando si accumula una sufficiente quantità di acidi,e gli intestini

non ce la fanno più, purgano le sostanze tramite la diarrea. Ovviamente, dopo la purga

naturale, la procedura inizia da capo.

La bile fa un'altra mossa importante: mentre si muove nell'intestino bilancia il sistema

immunitario. Spesso quando pensiamo al sistema immunitario pensiamo ai globuli bianchi

che fluttuano nel circolo sanguigno, quando oltre la metà del sistema immunitario staziona

negli intestini. Ora, il lavoro del sistema immunitario negli intestini è molto più complesso

di quello nella circolazione sangiugna. Le infezioni raramente arrivano nel sangue, ma ogni

giorno il nostro intestino è esposto a milioni di parassiti, batteri e funghi. In quanto il

sistema immunitario intestinale è costantemente in guerra con i microbi, è molto più facile

diventare troppo aggressivi ed iniziare ad attaccare i propri tessuti.

Per fortuna la bile regola il sistema immunitario dell'intestino, cercando di evitare dal

diventare troppo aggressivo e dal creare disordini autoimmunitari. Se soffriamo di una

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mallattia autoimmune legata all'intestino, potrebbe essere legata sia alla mancanza di bile,

che alla mancanza di batteri benefici (probiotici).

L'ultima cosa che la nostra cara bile fa, è uccidere parassiti e la candida. Vari test

dimostrano che anche le persone più in salute hanno un certo livello di infezione

parassitaria e funghina. Se invece abbiamo un sano flusso di bile, siamo armati con una

naturale difesa contro i parassiti e la candida.

Ora che abbiamo finito di parlare di cosa fa la bile per mantenere la nostra salute,

poniamo la nostra attenzione su cosa accade quando la presenza di fango biliare e di

calcoli causano le tossine a ritirarsi nella circolazione sanguigna.

Esattamente come i reni rimuovono le tossine idrosolubili dal nostro corpo, il fegato

rimuove tossine liposolubili trasferendole nella bile. Se la bile viene intasata dal fango

biliare o dai calcoli, le tossine liposolubili non possono più uscire ed iniziano ad

accumularsi nel corpo. Uno dei primi segni che la bile è compromessa è un incremento del

colesterolo. Questo succede perchè l'unico modo che ha il colestrolo per abbondonare il corpo è attraverso la bile. L'escrezione alterata della bile causa

l'incremento dei valori di colestrolo, e qui aggiungo, secondo le ricerche del dott. Rath,

l'aumento del colesterolo è anche dovuto alla mancanza di vitamine e minerali (soprattutto

la vitamina C) nelle pareti arteriose.

Oltre ai livelli di colesterolo in crescita, i livelli di bilirubina potrebbero anche iniziare a

salire. Se la situazione peggiora possiamo vedere il bianco degli occhi o qualche volta la

pelle della persona acquisire un colore giallastro: si tratta dell'itterizia.

Mentre un incremento del colesterolo e della bilirubina nel corpo sono facile da

riconoscere, l'accumulo di tossine non lo è. Letteralmente migliaia di tossine e di sostanze

chimiche sono processate dal fegato per la loro rimozione tramite la bile ogni giorno.

Quando i calcoli ed il fango biliare impediscono alle tossine di abbandonare il corpo,

iniziano ad accumularsi nel circolo sanguigno e nei tessuti causando una marea di

problemi. Sciogliere i calcoli e il fango biliare è spesso ignorato, ma di importanza vitale

per un qualsiasi programma di disintossicazione.

Oltre a tutti i problemi finora discussi, la bile può anche tornare nel pancreas e nel fegato

dove può creare bruciori. Questo succede perchè sia il fegato, il pancreas che la cistifellia

condividono lo stesso tubo, il dotto biliare. Anche se ci sono delle valvole che impediscono

alla bile di risalire nel fegato e nel pancreas, se un piccolo calcolo trova il modo di entrare

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in uno di queste valvole, la valvola rimane bloccata nella posizione di apertura. Se questo

succede, ogni volta che la cistifellia si contrae per spremere la bile nell'intestino tenue, può

anche spremerla nel pancreas e nel fegato causando caustici alcalini ed irritazione.

Come possiamo notare, anche le sostanze molto alcaline posso bruciarci facilmente come

quelli molto acidi, e con un pH di 9.5, la bile è molto alcalina.

Caustici alcalini minori per un breve periodo di tempo possono solamente risultare come

delle irritazioni, ma nel tempo questi bruciori possono trasformarsi in diabete, epatite ed in

cancro.

Bene, ora cosa possiamo farci?

A parte la rimozione chirurgica della cistifellia in caso di calcoli grandi, che sicuramente

non è la soluzione definitiva, anzi peggiora il problema perché senza di essa la bile

continuamente gocciola nell'intestino tenue, invece di fluire in quantità abbondanti

quando serve.

L'altra opzione è con i sali di Epsom che elimina centinaia di calcoli in circa 12 pulizie in

totale. Nonostante questo sia un ottimo metodo di pulizia, purtroppo poche settimane dopo

l'ultima pulizia, i calcoli si rimanifestano ed il problema di fondo rimane ignorato.

Perché?

Ci sono tre ingredienti che il corpo usa per sciogliere il fango biliare, i calcoli e per

mantenere la bile in forma liquida: gli aminoacidi glicina e taurina, e la fosfatidilcolina.

Finché questi ingredienti sono disponibili, la bile rimarrà liquida, ma dal momento che

siamo in carenza, il fango biliare ed i calcoli ricominceranno a formarsi. Questi ingredienti,

oltre a mantenere la bile in salute, vengono usati anche per la disintossicazione. La glicina

e la taurina sono coinvolti nel processo di disintossicazione chiamato peptide di

coniugazione, mentre la fosfatidilcolina viene usata nel processo di disintossicazione

chiamato metilazione.

Se fossimo esposti alle tossine solamente ogni tanto, allora non sarebbe un problema, ma

nel mondo d'oggi siamo cronicamente esposti ad esse. Come risultato finiamo per essere

carenti di questi tre ingredienti.

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Prendiamo come esempio il cloro. Il cloro, nonostante abbia utili capacità disinfettanti, è

molto irritante per il corpo e deve essere detossificato, e l'unico modo per farlo è con la

glicina e la taurina. Visto che siamo esposti al cloro con ogni bicchiere di acqua di rubinetto

che beviamo, e con ogni doccia, è facile comprendere come i nostri livelli di glicina e di

taurina vengono abbassati ogni giorno.

L'adrenalina e la noradrenalina sono altri due esempi. Questi due ormoni vengono creati

ogni volta che proviamo paura o rabbia, e come ormai sappiamo, in sè sono molto

importanti, ma quando permangono troppo tempo nel corpo, creano danni terribili. La

metilazione è il percorso del corpo per eliminare l'eccesso di entrambi gli ormoni, ed uno

dei principali donatori per la metilazione è la fosfatidilcolina. Per concludere, più siamo

stressati, più bassi diventeranno i livelli di fosfatidilcolina.

Allora perché non li integriamo tramite l'assunzione di integratori?

Perchè funzionerebbe solo parzialmente in quanto il corpo userebbe i tre ingredienti anche

per altri scopi, quindi verrebbero condivisi da tutti i sistemi del corpo. Ecco dove risultano

efficaci e pratiche le Glitamine (Glytamins), che sono supposte ricche di glicina, taurina e

fosfatidilcolina. Come spiegavo nella sezione del clistere al caffè, tutte le sostanze inserite

nel colon vengono assorbite dalla vena emorroidale in circa 15–20 minuti. Il sistema

portale epatico trasporta i tre ingredienti direttamente dov'è necessario per produrre la bile.

Inoltre le Glitamine contengono anche le erbe bupleurum, menta peperita e chanca piedra.

Queste erbe aiutano il fegato a disintossicarsi ed aiutano la cistifellia a rilassarsi, affinchè la

bile possa tornare a fluire, e i calcoli possano uscire più facilmente. Studi scientifici hanno

dimostrato che la chanca piedra può sciogliere e prevenire le cristalizzazioni dell'acido urico

e degli ossalati, e visto che questi sono gli ingredienti principali trovati nei calcoli renali, le

Glitamine potrebbero anche aiutare nello scioglimento dei calcoli renali.

Preciso che spesso quando i calcoli vengono espulsi dal corpo con l'uso delle Glitamine,

non vedrete i classici puntini verdi che escono con i sali di Epsom, bensì dei fili di muco, che

non sono altro che calcoli sciolti dalle Glitamine.

Oltre ai tantissimi vantaggi per la salute che possiamo avere con l'uso delle Glitamine,

aggiungerei ancora queste:

• non si corre in gabinetto;

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• è indolore;

• si perde un minuto per l'applicazione;

• non svuota l'intestino dalla bile e non attacca la flora batterica intestinale come

succede con i lassativi;

• non occorre ingurgitare sostanze spiacevoli per bocca;

• non è necessario rimanere sdraiati sul letto, oppure chiusi in casa – la vita continua

come prima, anzi meglio di prima!

Chi non si è mai inserito da solo una supposta, consiglio di mettere un po' di vaselina sulla

supposta, e poi la si inserisce semplicemente stando in piedi. Non occorre chiedere l'aiuto

alla mamma!

Chi ha già concluso una serie completa di lavaggi del fegato con i sali di epsom e vorrebbe

mantenere i propri risultati, allora basterà una confezione al mese (2–3 supposte a

settimana), mentre chi vuole farsi una bella pulizia consiglio inizialmente l'acquisto di tre

scatole al mese e di abbinarlo ai clisteri al caffè.

5. Pulizia Dei Metalli Pesanti (Terapia Chelante)L'esposizione ai metalli pesanti a livelli tossici può causare o essere la con–causa di

moltissime importanti malattie come i disordini neuromuscolari, l'Alzheimer e il Parkinson,

l'osteoporosi, la schizofenia, gli ictus ed anche la perdita di capelli.

I seguenti metalli pesanti possono essere connessi con la perdita dei capelli e/o col blocco

della riscrescita: litio, selenio, piombo cadmio, mercurio, ferro, rame, alluminio e tallio.

Queste tossine creano una negativa interferenza con gli ormoni, possono impoverire il

corpo da nutrienti vitali e possono letteralmente danneggiare il follicolo pilifero. I metalli

pesanti si accumulano nelle giunture, nelle ossa, nel fegato e in altri organi e ghiandole,

ma non appaiono negli esami del sangue finché non c'è un'intossicazione grave in atto.

Il poco conosciuto tallio è molto usato nell'industria elettronica, farmaceutica e nella

produzione di vetro, di veleni per topi e di insetticidi. Chi lavora in questi ambienti ha

un'alta possibilità di perdere capelli a causa di livelli tossici di tallio.

In generale i metalli pesanti disturbano le funzioni metaboliche in due modi:

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• si accumulano fino a disturbare il lavoro dei nostri organi e ghiandole vitali (cuore,

fegato, reni cervello, ecc);

• si sostituiscono con il ruolo di importanti minerali nel corpo come nel caso degli

enzimi, che sono i catalizzatori del nostro metabolismo. Se p.es in una reazione

enzimatica invece della presenza del calcio, c'è il piombo, esso crea tutta una serie di

disturbi all'attività enzimatica. I metalli pesanti interferiscono anche nell'equilibrio dei

minerali, poiché bloccano l'assorbimento di alcuni e permettono ad altri minerali di

superare di molto i livelli normali.

Inoltre viene spesso ignorato l'effetto potenziante, che avviene quando piccole dosi di due

diversi metalli interagiscono nel corpo producendo assieme un effetto molto più devastante

rispetto alla somma di un solo metallo pesante. P.es. la presenza di piombo, che è

praticamente dovunque, rende il mercurio cento volte più tossico.

Purtroppo oggi è praticamente impossibile evitare una contaminazione da metalli pesanti,

ma possiamo sicuramente intervenire per la loro rimozione grazie ad una procedura che si

chiama chelazione. La terapia chelante utilizza delle sostanze chimiche o naturali per

"chelare", cioè nascondere all’interno dell’organismo per mezzo del sangue, le tossine

accumulate nel corpo.

Solitamente l'eliminazione dei metalli pesanti avviene con l'alimentazione adeguata (come

nel nostro caso, ma la disintossicazione è troppo lenta per reputarla come efficace perché

ogni giorno assorbiamo nuovi veleni) oppure con sostanze preparate da un medico ed

iniettate nel corpo tramite una flebo. Una seduta dura fino a 3 ore e possono essere

necessarie fino a 30 sedute. Ogni seduta normalmente costa 150 euro.

Purtroppo la maggior parte dei medici usano poche sostanze chelanti (6–10 sostanze) e a

volte non si riescono ad eliminare tutti i metalli pesanti. Il medico di Trieste di cui vi parlavo

precedentemente usa 40 sostanze chelanti diverse.

Esiste una valida alternativa senza effetti collaterali, scientificamente documentata, che può

essere eseguita da casa perchè basta spruzzarsi un liquido in bocca: è la ACZ nano a base

di zeolite.

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Il meccanismo di pulizia della ACZ nano è semplice: con ogni dose un numero quasi

indefinito di cristalli di zeolite a grandezza submicronica, entra nel corpo come gabiette

energizzate con carica negativa. Mentre queste gabbie di cristallo viaggiono per il sistema

circolatorio, i metalli pesanti ed i radicali liberi si attaccano alle gabiette di zeolite un po'

come il metallo con un magnete. Queste gabbiette riempite di tossine poi fuoriescono

naturalmente dal corpo dopo circa 5–7 ore.

Da prendere nota che l'ACZ nano risulta molto efficace grazie all'uso della nanotecnologia,

che è una tecnologia spesso vista solamente sotto una luce negativa. Sono d'accordo con le

affermazioni negative in generale in quanto purtroppo spesso vengono applicate in campi

pericolosi per la nostra salute, ma sono perfettamente sicure ed utili se usate al servizio

dell'essere umano. L'ACZ nano offre una notevole quantità di verifiche scientifiche ed

un'applicazione positiva da professionisti del settore.

Inoltre dobbiamo confrontarci con una triste, ma dura realtà: le tossine che oggi stiamo

ingerendo sono qualcosa di talmente tanto lontano dalla natura, che il corpo da solo non

ce la fa più ad eliminarle, nemmeno con tutti i rimedi naturali a disposizione, quindi

dev'essere aiutato con strumenti di pari forza. La nanotecnologia è figlia di uno sviluppo

recente della scienza, la stessa scienza che non siamo ancora pronti ad usare con saggezza

e che ci ha portato al limite del baratro nel senso di inquinamento ambientale e fisico, ma

la sua applicazione nel campo della disintossicazione è talmente potente, che supera

qualsiasi altro prodotto sul mercato, offrendo concrete speranze per liberarsi di

insidiosissimi veleni in tempi rapidi. Direi che il suo uso è obbligatorio se vogliamo

seriamente liberarci da metalli pesantemente tossici, e spesso piccoli come delle

nanoparticelle, che possono solo essere espulsi da “nanorimedi“.

E come possiamo sapere se la ACZ nano è realmente efficace?

Un esame del capello (mineralogramma) andrebbe eseguito prima, durante e dopo il

trattamento. Il primo esame si fa prima dell'inizio, il secondo esame un paio di settimane

dopo l'inizio del trattamento ed il terzo esame finale dopo 4 mesi.

Nota: bassi livelli di metalli pesanti nel primo mineralogramma NON significa

che siamo liberi dalle tossine! Quasi sempre significa che i metalli sono

immagazzinati nei tessuti e negli organi e quindi non compaiono nei capelli. Nel

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secondo test solitamente si vede un aumento di concentrazione delle tossine e ciò significa

che l'ACZ nano sta funzionando e che il corpo sta finalmente iniziando ad eliminarli.

Nell'ultimo esame i livelli dello tossine dovrebbe essere quasi azzerate ed il corpo è ora

libero questo peso. Se il terzo test rivela ancora un alto livello di tossine, significa che

eravamo veramente intossicati e che sono stati compromessi anche il fegato e i reni.

Il più completo ed avanzato mineralogramma in Europa si può comprare qui.

(include 5 test in 1: metalli tossici + minerali + amminoacidi + vitamine + ormoni)

Consiglio sempre di abbinare al ACZ nano il ACS 200, un prodotto che assomiglia

all'argento colloidale, ma è enormemente più efficace.

La ACS 200 rapidamente uccide un'elevata quantità di microorganismi patogeni, virus,

funghi, senza danneggiare il tessuto umano e senza danneggiare la flora batterica

intestinale. La formula è così potente che uccide tutti i microorganismi patogeni in soli 15

secondi, ed è per questo che in generale consiglio di iniziare con un solo spruzzo in bocca

al giorno. La seconda settimana si sale a 2 spruzzi, la terza settimana a 3 e così via.

In questo modo si dovrebbe mitigare o evitare crisi di guarigione, poichè alcune persone si

sentono assalire da una febbricola, che ovviamente rappresenta un buon segno. Quando e

se arriva un'improvvisa febbre, ecco che i batteri stanno morendo, esattamente come

quando abbiamo la febbre in condizioni normali. La differenza sta nella durata: il corpo

normalmente ci mette giorni per eliminare dei batteri nocivi, con la ACS 200 ci mette

secondi ed uccide una quantità di patogeni molto più elevata.

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Allenamento Fisico Anti DHT

n questo capitolo dopo il lungo viaggio nella disintossicazione, torniamo a parlare

della DHT (diidrotestosterone) e come possiamo limitare i suoi danni attraverso

l'esercizio fisico. Quando si discute su come combattere la DHT, l'attività fisica gioca

sempre un ruolo incisivo (ma non quanto l'alimentazione, la flora batterica e le

emozioni/pensieri negativi) perché è il modo più veloce per aumentare i nostri enzimi anti 5

alfa reduttasi. Il fitness è il modo più semplice per convertire ed usare il testosterone

correttamente. (invece di mandarlo al cuoio capelluto e trasformarlo in DHT.)

I

Per comprendere meglio l'effetto anti DHT della ginnastica, dobbiamo tenere presente che

le fibre muscolari vengono create quando le proteine interagiscono con il testosterone.

Nell'infanzia il nostro corpo produceva in abbondanza testosterone perché eravamo ancora

nella fase di crescita. Oggi, essendo già adulti, il testosterone ci serve soprattutto quando

qualcosa nel corpo deve essere riparato oppure quando abbiamo necessità di maggiore

forza fisica, ma sappiamo che se i muscoli non vengono allenati o usati, deteriorano.

Ovviamente il corpo non necessita più di tutto il testosterone che avevamo così andiamo in

eccesso. In caso di sedentarietà significa che questo ormone rimane in attesa di essere

convertito in DHT. È anche vero che con l'invecchiamento si produce sempre meno

testosterone ed è anche questo uno dei motivi per cui si perde massa muscolare, ma non

possiamo contare sull'invecchiamento per avere minori quantità di testosterone nel corpo,

perché nel frattempo rischiamo di rimanere senza capelli.

Quando inseriamo la giusta dose di attività fisica settimanale, il corpo naturalmente userà il

testosterone a disposizione per costruire e riparare i muscoli invece di danneggiare i capelli.

È evidente che la Vita ci ha programmati per essere attivi e

non per poltrire.

Per gestire con successo le quantità di DHT circolante nel

nostro sangue, dobbiamo mettere in programma due tipi di

esercizio fisico: quello aerobico e quello anaerobico.

Un basso livello di insulina e uno stress ridotto

contribuiscono a innalzare i livelli di SHBG (Sex Hormone

Binding Globulin: globulina vettrice degli steroidi sessuali nel

plasma). L'SHBG si lega al testosterone ed evita che questo

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circoli libero nel sangue. Solo il testosterone libero può essere convertito in DHT dalla 5 alfa

reduttasi. È il livello degli androgeni liberi e non il livello degli androgeni totali che è

rilevante nella stima del didrotestosterone prodotto nello scalpo e nella progressione della

calvizie. In breve, l'esercizio aerobico è in grado di ridurre significativamente il DHT

circolante.

Un elevato livello di insulina e un'infiammazione cronica sembrano essere il probabile

collegamento tra la dimostrata correlazione tra sindrome metabolica e alopecia

androgenetica. Ciò rinforza la nozione che gli stili di vita salutari, che aiutano a mantenere

i livelli di insulina bassa e un basso indice di infiammazione, possono parimenti aiutare a

preservare la nostra chioma.

Nel caso non siamo stati attivi per lungo tempo, il miglior modo per riattivare il corpo è

iniziare a fare passeggiate, possibilmente ogni giorno (soprattutto se pratichiamo

l'allenamento metabolico), oppure ascoltando semplicemente le esigenze del nostro

corpo. Iniziamo p.es con 30 minuti di camminata (chi ha gravi problemi di peso anche

meno) possibilmente nella natura. Lo scopo è mantenere un ritmo cardiaco sostenuto e i

polmoni leggermente in affanno senza distruggerci dalla fatica. L'importante è la distanza

e non la velocità, quindi col tempo proviamo ad allungare la distanza fino al

raggiungimento di un nostro obiettivo. Col tempo possiamo variare l'attività aerobica con

la biciletta, la corsa o il nuoto.

All'inizio del libro ho promesso di parlare di un allenamento per chi è stato vittima della

finasteride, e l'allenamento anaerobico, quindi molto breve ed intenso, è quello che ci

aiuterà in questo senso (oltre alla disintossicazione generale del corpo). Esercizi brevi ed

intensi, praticati nell'allenamento cosìdetto metabolico, sono strettamente collegati alla

stimolazione del testosterone, ed allenarsi in palestra richiede forza, aggressività e

resistenza al dolore, tutte caratteristiche legate all'incremento di questo ormone sessuale. In

sostanza più il corpo viene sollecitato, più cresce la necessità di incrementare le capacità

fisiche di recupero ed il testosterone aumenta di livello per soddisfare questa esigenza. Ma

non si trasforma in DHT solo se abbiniamo il nostro programma di fitness con esercizi aerobici (passeggiate, bici, jogging, ecc.), altrimenti, per quanto riguarda i

capelli, forse è meglio astenersi da esercizi metabolici.

L'allenamento metabolico sfrutta grandi gruppi muscolari: gli esercizi richiedono il massimo

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dell'energia, perchè coinvolgono grandi gruppi muscolari. L'allenamento metabolico è

quello ad alta intensità: un allenamento anaerobico che lascia senza respiro. Massima

intensità, massima fatica, minimo riposo, con esercizi ripetuti in un circuito senza

interruzioni o quasi, per spingere l'organismo al suo limite.

Un aumento del consumo dei muscoli si trasforma in una risposta ormonale (soprattutto

l'ormone della crescita), che aiuta il corpo a bruciare grassi e a modellare i muscoli,

attivando il metabolismo, soprattutto in chi si sente danneggiato dalla finasteride. A quelli

che troveranno molto faticosi questi esercizi, suggerisco di iniziare molto lentamente, senza

esagerare, con tempi più lunghi di recupero e cercando possibilmente un istruttore fitness

esperto in questo tipo di allenamenti.

Il trucco che crea tutta una serie di benefici sta negli sforzi brevi seguiti da periodi di riposo

e di recupero. Questo ritmo naturale produce:

• espansione del volume polmonare;

• aumento dell'ormone della crescita fino al 771%***

• veloce perdita di grasso;

• rafforzamento del muscolo cardiaco;

• metabolismo accelerato con un incremento di sensibilità insulinica;

• rafforzamento delle ossa e crescita muscolare;

• migliormento delle prestazioni sessuali.

***secondo lo studio di Phil Campbell, esperto istruttore fitness da 35 anni, svolto in 8

settimane sui dei volontari.

Ecco il riassunto di un ciclo di esercizi metabolici:

• riscaldamento per tre minuti;

• esercitarsi il più duramente possibile per 30 secondi fino a sentire di essere

impossibilitati a proseguire per qualche altro secondo;

• recupero per 90 secondi;

• ripetere l'esericizio e poi recuperare, per sette volte.

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Con un calcolo veloce ci si rende conto che l'allenamento dura solo 20 minuti di cui tre

quarti di tempo è occupato dalla fase di riscaldamento e dai recuperi, quindi alla fine il

vero allenamento intenso dura circa 4 minuti. Personalmente adoro questo tipo di

allenamento perché non si perdono ore e ore in palestra e possiamo farlo anche all'aperto

in spazi naturali, soprattutto nei mesi caldi.

L'allenamento metabolico, per il nostro scopo, dovrebbe essere praticato due/tre volte alla

settimana almeno 20 min alla volta, e anche con il nuoto, con i scatti, con una bici in salita.

Basta ascoltare sempre il proprio corpo e non esagerare: le prime volte magari per solo

due o tre cicli invece di sette. Sconsiglio, soprattutto all'inizio, la pratica fitness aerobico ed

anaerobico nello stesso giorno.

NOTA: Ovviamente questo tipo di allenamento NON è adatto a chi ha problemi cardiaci, chi

soffre di stanchezza surrenale e in qualsiasi caso sarebbe opportuno essere seguiti da un

esperto in materia.

In Italia l'allenamento metabolico attualmente (2013) non è ancora molto conosciuto, nè

praticato, quindi ho creato un documento con esercizi appositi presi da YouTube – cliccare

qui per scaricare il file.

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Il Fitness Capelli

nostri capelli poggiano sul cuoio cappelluto o scalpo che sul cranio è costituito da

cinque strati distinti:I1. la cute;

2. il tessuto connettivo sottocutaneo, che accoglie gli annessi, tra cui i follicoli i vasi e i

nervi;

3. la galea aponeurotica, un robusto tendine membranoso che connette i muscoli frontali

in avanti, e i muscoli occipitali all'indietro (il tessuto aponeurotico è quel tessuto che

tiene i muscoli attaccati allo scheletro ricoprendoli);

4. lo strato sub–galeale, uno strato occupato da un tenue tessuto connettivo fibrillare lasso

praticamente senza vasi sanguinei;

5. il periostio cranico che ricopre il tavolato esterno della diploe cranica.

A noi interessano soprattutto i primi tre, sia per l'afflusso del sangue ai follicoli attraverso i

capillari, sia per comprendere come ridurre ulteriormente i danni della DHT ai nostri

capelli. L'aspetto curioso della perdita di capelli, che forse tutti abbiamo notato almeno

una volta nella vita, consiste nel vedere che si perdono i capelli soprattutto sulla parte

superiore della testa, mentre rimane sempre come un cerchio sulla parte temporale ed

occipitale del cranio.

Tutto lo scalpo è esposto alla DHT, eppure solo la parte superiore ne può soffrire. Una delle

cause potrebbe essere attribuita all'irrigidimento dal terzo strato, ovvero della galea

aponeurotica, che è presente solamente sulla parte superiore della testa e che permette il

movimento del cuoio capelluto avanti e indietro.

Se proviamo a toccare e smuovere la parte dello scalpo dove stiamo perdendo capelli,

noteremo che è più rigido e freddo rispetto alla parte sopra le orecchie o nella zona

occipitale. Come mai? Il motivo è in una galea troppo contratta che non permette il fluire

del sangue e quindi riduce, e col tempo elimina del tutto, il nutrimento vitale ai follicoli. Se

osserviamo coloro che sono calvi, notiamo in effetti uno scalpo tirato, duro e addirittura

lucido e levigato. Secondo me questo effetto di contrazione cronica deriva da due fattori:

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per carattere non usiamo molto i muscoli facciali in quanto poco espressivi o troppi rigidi a

livello emozionale, e l'altro fattore è per la crescente contrazione di alcuni muscoli dovuti

allo stress eccessivo.

Illustrazioni di Nate Pitkins

Lo scalpo e tutta la sua rete di capillari sono legati alla galea che è attaccata al cranio

tramite i muscoli frontali, occipitali (posteriori), temporali (laterali)e auricolari (attorno le

orecchie). Per i due fattori prima menzionati, questi muscoli sono in uno stato di contrazione

cronica e letteralmente tirano verso il basso la galea. Proviamo ad immaginare di metterci

un berretto in testa ed iniziamo a tirarlo verso il collo da tutti i lati – dove avvertiremmo la

tensione maggiore?

Nella parte sopra, esattamente dove si trova la galea, ed è proprio grazie a questa

contrazione che il sangue non riesce più a scorrere e nutrire i capelli causandone la caduta.

La parte dell'occipitale destro tira verso il basso e tira il frontale sinistro e viceversa con

l'occipitale sinistro. Questo movimento crea una X sopra la testa (vedere immagine) e

mostra quali sono i passaggi con maggiore tensione: il centro della X rappresenterebbe la

chierica, mentre gli spazi attorno alla X potrebbero spiegare come mai nei maschi il ciuffo

davanti e le zone temporali al centro sono le ultime a diventare calve – proprio perché c'è

una pressione leggermente inferiore rispetto al passaggio della X. Nelle donne questa

teoria non regge, ma forse ciò è dovuto al fatto che negli uomini il cranio tende ad espandersi di più negli anni rispetto alle donne a causa di troppa DHT, che ha un effetto

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anabolico sulla formazione ossea41.

Nel 1942 il dott. Frederick Hoelzel pubblicò una teoria della calvizie sul prestigioso Journal of the American Medical Association42

, che si basava sulle osservazioni da tecnico in anatomia macroscopica presso il College of Medicine all'University of Illinois. Durante un periodo di un anno aveva rimossi circa ottanta cervelli da cadaveri e notò una chiara relazione tra l'approviggionamento del sangue allo scalpo e tra la quantità di capelli. Il dott. Hoelzel era convinto che la calvizie si manifestava in chi avesse subito una calcificazione del cranio, che aveva irrigidito le suture del cranio bloccando parzialmente o totalmente i vari piccoli forami attraverso cui i capillari potevano fornire di sangue i follicoli nelle persone con copiose quantità di capelli.

Fortunatamente la calcificazione può essere prevenuta o curata con l'assunzione della vitamina K2, che stimola la produzione della “proteina GLA della matrice“, evitando così il deposito di calcio nelle pareti arteriose. La proteina GLA della matrice è il più potente antagonista alla calcificazione tissutale finora conosciuta.

La presenza invece della “proteina morfogenetica dell'osso“ indica un'inibizione della fase anagen, ovvero della crescita, del follicolo capilifero, ed è qui che interviene la proteina GLA della matrice che a sua volta inibisce la proteina morfogenetica dell'osso. Esistono studi che evidenziano le capacità di calcificazione della proteina morfogenetica dell'osso (di tipo 2) in cui avviene una perdita della proteina GLA della matrice, ma qui la vitamina K2 inverte il processo ed elimina il problema di calcificazione.

Per prevenire o invertire un problema di calcificazione del cranio consiglio di integrare la propria alimentazione con tuorli crudi biologici, latte crudo, burro biologico, formaggio bio, natto, ma soprattutto con l'olio di fegato di chimera o con il Organic Multi Vita–Min,

41 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/18789604

42 http://jama.jamanetwork.com/article.aspx?articleid=256511

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entrambi con dosi equilibrate di vitamina K2.

Visto che parlare dell'espansione e della calcificazione cranica è un fatto curioso, vorrei

condividere ancora un'osservazione personale, non scientifica, sullo sviluppo della calvizie

nell'uomo e nella donna. Nell'uomo l'avanzare della calvizie rappresenta, nella

maggioranza dei casi, il simbolo del pene, mentre nelle donne rappresenta la vagina

(vedere immagini sotto), infatti entrambi i danni derivano dalla troppa produzione di DHT,

che deriva da un ormone sessuale, il testosterone.

Nella prima immagine del maschio nel quarto fotogramma, oltre al piccolo pene appare

anche lo scroto (la chierica). Nella seconda immagine della femmina possiamo osservare

dal secondo al terzo fotogramma l'apparizione di una vagina.

Spesso abbiamo sotto il naso molti messaggi in codice, ma che senza una sufficiente

conoscenza ed occhio attento, purtroppo non ci aiutano a trovare una possibile soluzione

ad un problema. Sicuramente quando lo si osserva e comprende, rendono poi la scoperta

molto più interessante!

Tornando alle contrazioni dello scalpo, dobbiamo aggiungere che le tensioni dei muscoli

temporali tirano anche la galea, e se abbiamo anche i muscoli auricolari contratti, la forza

totale che tira verso il basso diventa deleteria per i nostri capelli. Quando la contrazione è

superiore alla pressione normale del sangue nello scalpo, come risultato inevitabile

abbiamo zero nutrienti e zero scarico di tossine, e i follicoli muoiono per mancanza di

nutrimento, per mancanza di ossigeno e per intossicazione.

La mancanza di sangue al cuoio capelluto non solo limita l'afflusso dei nutrienti, ma fa anche accumulo di DHT nei follicoli a causa della bassa presenza di ossigeno nei tessuti. Nel 2010 in uno studio del dott. Brian J.Freund al Crown Institute in Pickering, Ontario

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(USA), che tra l'altro sembra sia la ricerca più completa finora fatta sulla perdita di capelli, pubblicata nel "Journal of Plastic and Reconstructive Surgery", hanno usato il botulino per rilassare la galea e così facendo hanno avuto una ricrescita di capelli, concludendo che la contrazione della galea è connessa alla alopecia androgenetica.

Nello studio hanno anche concluso che la mancanza di flusso sanguigno interferisce con la produzione di ossigeno, e questa riduzione di ossigeno (ipossia) causa una iperproduzione di DHT43. Grazie a questo studio le teorie sulla contrazione dello scalpo trovano fondamento scientifico.

Allora che cos'è il Fitness Capelli?

Il nostro scopo è liberare ed allargare i capillari che portano nutrimento ai follicoli in modo naturale attraverso un massaggio dei muscoli dello scalpo. Se il nostro sangue sarà sufficientemente pulito (risultato che otterremo sicuramente con la guarigione dell'intestino), la perdita di capelli si rallenterà o si fermerà, e creeremo follicoli forti ed immuni alla DHT. Nei muscoli in generale, ma anche in quelli dello scalpo, è presente un enzima chiamato 3–alfa–idrossisteroide deidrogenasi (3AHSD), che deattiva la DHT44

,45. Grazie ad un sangue ricco di vita e ad un appropriato automassaggio quotidiano, riusciremo ad usufruire di questi enzimi per la lotta contro la DHT.

Quello che dobbiamo fare è liberare la fascia di capillari nello scalpo dalla costante contrazione verso il basso generato dai muscoli attaccati alla galea, affinchè il sangue possa ristabilirsi in tutto il cuoio capelluto. Abbiamo detto che il muscolo frontale, occipitale, temporale ed auricolare sono connessi con la galea, che nel nostro caso, tirano verso giù in modo cronico.

L'automassaggio deve cercare di sciogliere il più possibile queste tensioni muscolari e come

obiettivo dovremmo riuscire a muovere senza l'aiuto delle mani tutta la galea avanti ed

indietro, un po' come facevano alcuni grandi comici tipo Jim Carrey o Franco Franchi.

Quindi l'obiettivo sarebbe far scivolare lo scalpo in avanti ed indietro di 2–3 cm. Non

preoccupiamoci se adesso non ne siamo capaci, oppure se sentiamo di avere tutto lo

43 http://journals.lww.com/plasreconsurg/Fulltext/2010/11000/Treatment_of_Male_Pattern_Baldness_with_B

otulinum.79.aspx#

44 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed?term=3-alpha%20hydroxysteroid%20dehydrogenase%20skeletal

%20muscle

45 http://www.jbc.org/content/276/45/42091.full

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scalpo contratto: questa è una condizione del tutto normale in chi perde capelli ed è del

tutto reversibile.

L'aspetto importante da comprendere è che non dobbiamo solo massaggiare la parte

superiore della testa, dove risiede la galea, e dove perdiamo più capelli, ma anche e

soprattutto la zona delle attaccature della galea in corrispondenza dei muscoli prima

menzionati. Se non massaggeremo queste zone, il massaggio sulla galea avrà minori

benefici, perché gli effetti delle contrazioni più importanti sarebbero ignorate.

Esercizio N°1:

Prima di tutto dobbiamo sbloccare i muscoli frontali, occipitali, temporali ed auricolari.

Dall'immagine sopra possiamo notare che il frontale corrisponde praticamente alla nostra

fronte, fra le sopracciglia e l'attaccatura dei capelli. Per massaggiarlo volgiamo il palmo delle

mani verso il viso, curviamo leggermente le dita, e premiamo con i polpastrelli (non con le

ughie) sulla pelle appena sopra le sopracciglia. La pressione deve essere abbastanza intensa,

ma non da far male ed infiammarci la pelle. Iniziamo questo massaggio con movimenti

circolatori proseguendo verso l'attaccatura dei capelli, poi ritorniamo verso il basso, e così via.

Passiamo poi al muscolo occipitale situato dietro la testa, proprio sopra la base della nuca.

Cerchiamo l'ultimo pezzo di muscolo relativamente morbido in cima al collo e da lì andiamo

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su per circa 2–3 cm. Il massaggio viene eseguito come spiegato per il muscolo frontale.

Il muscolo temporale e quelli auricolari vengono massaggiati insieme allo stesso modo. Sempre con il palmo della mano rivolto verso le orecchie con le dita leggermente flesse, avvolgiamo le orecchie come se creassimo delle cuffie stereo umane. Poi le dita iniziano a massaggiare con movimenti rotatori (usando sempre i polpastrelli, non le unghie!) 2–3 cm in su verso la galea. Per coprire tutti questi muscoli, dovremo iniziare almeno da due posizioni diverse attorno all'orecchio.

Tempi di esecuzione: finché non sentiamo il sangue circolazione e una piacevole sensazione di rilassamento, ma comunque per un minimo di 5 min in totale.

Esercizio N°2:Se il primo esercizio era una sorta di stretching di riscaldamento, ora dobbiamo veramente attivare i nostri muscoli semiatrofizzati dello scalpo. Cerchiamo di muovere la galea senza l'aiuto delle mani in avanti e all'indietro. Probabilmente all'inizio ci saranno parecchie difficoltà quindi in questo caso incominciare con l'aiuto delle mani per prendere domestichezza con la galea: mettere un palmo della mano sopra la fronte e l'altra palma sull'occipitale e muovere le mani verso il centro per qualche centimentro, cercando di scollare la galea dal cranio. Poi, sempre nella stessa posizione, oltre a muoverci verso il centro, ruotiamo anche un po' le mani creando un effetto circolatorio.

Dopo aver preso un po' di confidenza, cerchiamo di muovere la galea solo con i muscoli – anche se si muove di pochi millimetri va benissimo! Con alcuni mesi di pratica si diventa esperti.

Questo esercizio (senza l'uso delle mani) può essere praticato anche più volte durante il giorno, soprattutto se si ha la privacy di poterlo fare. Momenti opportuni potrebbero essere mentre si è in macchina, quando si guarda la TV o quando si legge un libro. In ufficio, se siamo così fortunati da essere soli possiamo praticarlo. In mezzo alla gente, se non vogliamo essere presi per pazzi, meglio di no. Minimo 5 min al giorno fino a diverse ore.

Esercizio N°3:Come il secondo esercizio, anche questo è l'evoluzione del primo. Qui useremo quasi tutti i

muscoli facciali e faremo finta di essere degli attori comici un mix tra Jim Carrey, Franco

Franchi e Roberto Benigni, perché le facce che dovremo fare sono a dir poco ridicole! Ho

dato dei nomi a queste due facce principali che andremo ad eseguire, un po' per ridere, un

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po' per rendere l'idea di come farle. L'obiettivo di questi esercizi è di pompare sangue alle

tempie ed alla attaccatura dei capelli, il punto forse più difficile da recuperare.

La prima faccia si chiama “la spinta costipata“ e la seconda “il grido da pazzo spaventato“.

Nella prima faccia dobbiamo contrarre tutti i muscoli, strizzando anche gli occhi, come se

fossimo seduti e concentrati al massimo sul water. Teniamo questa contrazione per circa sei

secondi, poi passiamo alla seconda faccia. Nella seconda faccia dobbiamo spalancare

bocca e occhi, ma soprattutto dobbiamo alzare al massimo le sopracciglia, corrugando la

fronte (così spingiamo il sangue nelle tempie). Cinque secondi, poi ripetere dall'inizio. Con

la pratica possiamo modificare le facce perché inizieremo a sentire quali movimenti

pompano più sangue alle tempie.

Durata: minimo 5 minuti.

NOTA: alcune persone sono preoccupate che questo esercizio provochi delle rughe sul

viso, ma in verità succede il contrario, perché il movimento e la circolazione di sangue

mantengono la pelle giovane ed elastica più a lungo. Una prova vivente degli effetti

benefici di questo tipo di massaggi/esercizi è Tom Hagerty. Da uno dei suoi siti sono visibili i

suoi capelli e la sua fronte senza rughe all'età di 74 anni. Lui pratica questi esercizi da

quando aveva iniziato a perdere i capelli a 19 anni e non ha mai smesso.

Esercizio N°4:Questo esercizio è molto semplice: dobbiamo sdraiarci su un letto o su un divano con la

pancia in giù e penzolare giù con la testa dal bordo del letto (oppure da un divano, che

forse è più alto) per portare più sangue possibile alla testa. Questo esercizio andrebbe

eseguito per primo al mattino.

Durata: minimo 1 minuto.

Questi esercizi danno risultati a lungo termine, quindi possiamo aspettarci dei risultati

concreti di norma non prima dei sei mesi di applicazione. Inizialmente sarebbe bene

praticare tutto ciò due volte al giorno, e poi come mantenimento, una volta al giorno o tre

volte alla settimana.

RICORDIAMOCI: se non sbloccheremo la galea dalle grinfie dei muscoli contratti,

limiteremo grandemente l'effetto degli altri suggerimenti nel libro. È anche vero che se non

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guariremo i nostri traumi più importanti, l'intestino e se non purificheremo il sangue, una

galea alla Franco Franchi non ci garantirà la restituzione dei nostri preziosi averi. Tenete

presente che io avevo da sempre questa mobilità della galea fin da piccolo, e nonostante

questo grande vantaggio, ho perso un sacco di capelli dovuti soprattutto a traumi non

risolti. Nemmeno il più grande atleta del mondo potrebbe vincere una gara importante

oppure giocare a livelli massimali, con un'infiammazione cronica in atto nell'intestino

oppure con una bassa autostima (trauma).

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Esiste una Vertebra Pro Capelli?

egli anni novanta il professore svizzero René–Claudius Schümperli ha scoperto

che oltre il 95% dell’umanità ha la prima vertebra cervicale – l’atlante – ruotata o

lussata. Le conseguenze per la salute possono essere nel tempo molto negative e

purtroppo non possono che peggiorare, soprattutto nei casi in cui abbiamo avuto magari

qualche incidente tipo colpo di frusta o sportivo, ecc.

NQuando l’atlante è lussato, il corpo deve recuperare il disequilibrio che questa lussazione

comporta, ma così facendo scompensa tutta la colonna vertebrale e può provocare

tendiniti, mialgie, blocchi emotivi, dolori fisici come dolore alla schiena, dolore cervicale e

potrebbe contribuire anche alla perdita di capelli.

La spina dorsale e le terminazioni nervose si ritrovano sotto costante pressione. Allo stesso

tempo – e questo sempre a causa dell’atlante lussato – anche le arterie vertebrali, la

carotide, le vene giugulari e i canali linfatici vengono compromessi. Come possiamo

immaginare sono fondamentali per apportare sangue alla testa, e ai nostri follicoli.

L’atlante lussato è anche causa del bacino non simmetrico che porta conseguenze agli arti

inferiori (tipo una gamba leggermente piu corta dell’altra).

Un validissimo aiuto ci viene dato da un apparecchio in grado di produrre delle vibrazioni

meccaniche molto penetranti a frequenze continuamente variabili che intersecandosi tra di

loro, portano in risonanza le varie strutture muscolari fino al punto di permettere al

muscolo di rilasciarsi. L'accumulo di tossine all'interno del muscolo viene così mobilizzato

per poi essere espulso, grazie anche al miglioramento del flusso sanguigno.

L’apparecchio per massaggio si chiama ATLANTOtec®e riesce a sciogliere i muscoli in

profondità creando i presupposti per permettere alla cervicale, così come anche al resto

della colonna vertebrale, di tornare in condizioni ottimali. Una volta che la muscolatura è

tornata ad essere sciolta, il corpo riprende a funzionare molto meglio provocando la

remissione di un eventuale dolore.

Il disallineamento dell’Atlante che provoca una compressione di svariati nervi (soprattutto

del nervo vago, che ricordiamoci, rappresenta la connessione fra i due cervelli) e vasi

sanguigni che attraversano e circondano la prima vertebra cervicale. L’estrema contrattura

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dei muscoli del collo e della spalla, limita la circolazione del sangue alla testa, che come

abbiamo visto, è importante per il nutrimento dei follicoli sullo scalpo.

A causa della nostra struttura anatomica, c'è una certa insufficienza microvascolare nella

regione dello scalpo dove si perdono i capelli nell'alopecia androgenetica, che è associata

alla già discussa ipossia locale cutanea in quelle regioni. Il rifornimento vascolare dello

scalpo deriva sia dalle ramificazioni dell'arteria carotide interna, sia da quella esterna.

(Dingman RO, The surgical repair of traumatic defects of the scalp, 1982). La zona frontale

dello scalpo, che perde capelli nell'alopecia androgenetica, è primariamente fornita di

sangue dalle arterie sopraorbitali e sopratrocleari. Queste sono delle piccole ramificazioni

della carotide arteriosa interna.

Le regioni temporali e occipitali del cuoio capelluto, dove solitamente i capelli non

cadono, sono forniti da grandi ramificazioni della carotide esterna. Nello specifico, queste

arterie si chiamano temporali superficiali, auricolari posteriori e le occipitali. Le zone

frontali e della corona (chierica) sullo scalpo che stanno sopra la galea aponeurotica,

sono relativamente avascolarizzate. Queste differenze anatomiche contribuiscono

all'anomalo rifornimento sanguigno nelle regioni frontali e della corona, ma se abbiamo

un atlante lussato, questo potrebbe ulteriormente compromettere l'afflusso di sangue alle

delicate aree sofferenti di calvizie.

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Tornando un passo indietro, abbiamo detto che il nervo

vago è la connessione fra cervello ed intestino, quindi è

la nostra autostrada interna di comunicazione di

eccellenza. Il nervo vago partecipa alla regolazione

delle funzioni di quasi tutti gli organi interni; controlla

alcuni muscoli, nonché la laringe, la faringe, una parte

dell'apparato esterno dell'udito, il cuore, i polmoni, lo

stomaco e l'intestino. Una delle funzioni del nervo vago è

quella di stimolare la produzione dell'acido gastrico,

nonché regolare le fasi della digestione, determinando i

movimenti dell'intestino (peristalsi), aspetto importante nel nostro lavoro di riequilibiro

intestinale. Il nervo vago ha un diametro all'altezza del collo di 2–3 mm e transita, insieme

all'arteria carotide e alla vena giugulare interna, proprio davanti all'atlante.

Quando la sua funzionalità è compromessa (può venire compromessa anche da un'artrosi

cervicale), si verificano tutta una serie di sintomi fra cui anche l'irritazione del colon, che

può compromettere l'equilibrio della flora batterica intestinale e come danno può ricadere

sui nostri capelli.

Uno studio di 130 pagine del Marzo 2010 eseguito su 504 candidati di 3 nazioni differenti

dal Prof. Dr. Hans–Joachim Theis dell'istituto Inkam in Germania, dimostra che il metodo

ATLANTOtec® di riallineamento della prima vertebra cervicale dà giovamento a tutta una

serie di disturbi al 95% delle persone trattate. ATLANTOtec® porta giovamento all'82%

delle persone sofferenti di emicrania, mentre nel 39% dei casi, l'emicrania scompare

completamente! Per quanto invece riguarda il mal di testa, un giovamento viene raggiunto

dall'87% delle persone trattate, con una percentuale di scomparsa totale del mal di testa

pari al 21%. Questi risultati evidentemente indicano che un minor flusso di sangue

contribuisce o causa questi disagi, e perciò possiamo anche supporre che i danni possono

anche essere estesi a follicoli insufficientemente nutriti.

La correzione del disallineamento della vertebra atlante, dopo aver sciolto accuratamente

la muscolatura della colonna vertebrale, può risolvere disturbi fino ad ora ritenuti cronici e

incurabili. Questo avviene in usa sola seduta + una seduta di controllo che mette in moto

una fase di rigenerazione e di autoguarigione.

Qualche esempio di disturbi correlati a un'Atlante disallineato:

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• emicrania

• mal di testa (cefalea)

• vertigini, giramenti di testa o perdita di equilibrio

• dolori alla cervicale (cervicalgia)

• orcicollo (dolori al collo)

• otazione non simmetrica o limitata della testa

• contratture muscolari o dolori muscolari persistenti

• dolori alle spalle

• mal di schiena o dorsalgia (dolore localizzato al dorso)

• dolore nella regione lombare (lombalgia) o colpo della strega

• ernie dei dischi intervertebrali (protrusioni)

• nervi spinali compressi

• asimmetria del bacino

• differente lunghezza delle gambe (apparente)

• dolori alle articolazioni dell’anca

• dolori alle gambe, alle ginocchia o ai piedi

• mani e piedi freddi

• disturbi del ritmo cardiaco – pressione sanguigna alterata

• problemi digestivi, iperacidità

• costipazione o diarrea frequenti

• nsonnia, stanchezza cronica

• depressione (se legata a dolori costanti post colpo di frusta)

Ulteriori informazioni come anche uno studio completo possono essere trovati qui:

http://www.atlantotec.com/it .

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Prodotti e Rimedi Naturali per lo Scalpo

el libro abbiamo visto quanto il follicolo può soffrire per tutta una serie di

attacchi: dalla DHT, all'infiammazione, dal sangue intossicato, da muscoli

contratti, da sostanze chimiche, fino allo stress e ai metalli pesanti. Ma non

finisce qui, purtroppo. I nostri follicoli danneggiati vengono spesso ingolfati dal sebo. A

causa dell'attacco della DHT il follicolo si rimpicciolisce sempre di più, producendo un

capello sempre più piccolo, ma nel frattempo la ghiandola sebacea continua a lubrificare il

capello senza sosta, anzi, più di prima perché è costantemente sotto pressione a causa del

follicolo infiammato, che schiaccia la ghiandola. L'olio in eccesso crea un terreno fertile per

i germi, che assieme alla sporcizia prolificano e rientrano nei pori fino a soffocare tutto. Il

risultato è maggiore infiammazione e perdita di capelli.

N

La 5 alfa reduttasi viene prodotta nelle ghiandole sebacee e quindi il nostro sebo ne è

stracarico. Rimuovere questo sebo con uno shampoo adatto ridurrà la quantità di DHT

sullo scalpo, e nutrirà il follicolo di sostanze antinfiammatorie e rafforzanti.

Lo shampoo deve essere più naturale possibile, senza quelle tossine già menzionate in un

precedente capitolo, e dovrebbe essere antisettico, antinfiammatorio, astringente e

stimolatore della circolazione cutanea. Gli ingredienti che possono offrire questi effetti sono

molteplici come p.es. la Tea Tree Oil, il tè verde, saw palmetto, la caffeina, l'ortica, la

menta, il limone, la lavanda e varie erbe cinesi. Esistono molti ottimi prodotti sul mercato,

ma dalle mie ricerche ho scoperto che esiste un'azienda americana che li supera tutti,

perché offre uno shampoo naturale con ben 11 inibitori della DHT: la HLCC Scripts DHT

Inhibiting-Bio-Therapy Shampoo. Abbinato con gli altri prodotti della linea HLCC Scripts, si

ottiene la più efficace e potente formula anti DHT naturale sul mercato.

In alternativa possiamo consigliare un'azienda tedesca, che produce uno shampoo con la caffeina. Nel 2007 un gruppo di ricercatori tedeschi hanno pubblicato sul “International Journal of Dermatology” la scoperta sugli effetti riduttivi della DHT sui follicoli capiliferi e sugli effetti stimolanti della ricrescita di nuovi capelli.46

Ovviamente bere litri di caffè al giorno non creerebbe lo stesso effetto benefico (direi il contrario!), ecco perchè lo shampoo della Alva, ricchi di caffeina, possono aiutarci contro gli effetti devastanti della DHT. In ogni

46 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/17214716

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shampoo c'è l'equivalente di una tazza di caffè: sufficiente per stimolare i follicoli, ma non troppo per chi è sensibile alla caffeina. Gli effetti della caffeina durano 24 ore, ecco quindi un buon motivo per lavarsi i capelli ogni giorno. Per vedere dei risultati occorre usare lo shampoo ogni giorno per almeno 3 mesi. La Alva produce questo shampoo specifico per l'uomo, e quest'altro per uomo e donna. Esiste pure il balsamo alla caffeina.Un'ottima alternativa all'Alva è un'altra azienda tedesca Logona, che produce uno shampoo unisex con caffeina e con bacche di goji biologici.

Consiglio di lavarsi i capelli ogni giorno (soprattutto chi abita nelle città e chi usa un filtro per la doccia) perchè oggi viviamo in un ambiente altamente inquinato e la nostra alimentazione è seriamente compromessa. Il cuoio capelluto deve gestire l'inquinamento ogni giorno e se non glielo togliamo noi, lo assorbirà. Se non mi credete, fate questo semplice test: la sera, prima di andare a dormire, prendete un dischetto di cotone (quello che le donne usano per struccarsi il viso), bagnatelo con un mix di acqua e aceto di mele oppure uno struccante liquido, e poi pulitevi il visto. Noterete una bella chiazza marrone/nera sul dischetto. Volete che quello resti sul vostro scalpo ogni giorno? Non è vero che lavarsi i capelli stimola le ghiandola sebacee a produrre ancora più sebo: quello è connesso con l'infiammazione, con l'alimentazione e deriva tutto da un'intestino sofferente.

Subito dopo l'applicazione dello shampoo, quindi ancora con la schiuma in testa, consiglio di spremerci direttamente sopra mezzo limone (o metà del mezzo limone così dura per due applicazioni) per avere un effetto astringente, antiossidante, e per tenere meglio sotto controllo la produzione di sebo.

Dopo il risciacquo tamponiamo i capelli con l'asciugamano, e poi spruzziamoci sopra una miscela di acqua filtrata ed aceto di mele fermentato (bio) sullo scalpo. Nello spruzzino mettere un quarto di aceto ed il resto acqua filtrata. L'aceto di mele è antinfiammatorio, antibatterico e ricco di vitamine, aminoacidi e minerali, tutte sostanze importanti per capelli sani.

Un'alternativa meno economica all'aceto di mele, ma sicuramente molto più efficace e pratica è il Crown, uno spray che contiene un complesso patentato di minerali ad alto assorbimento. I minerali sono prodotti con un'innovativa tecnologia chiamata "Laser Engineered" (Ingegneria Laser) . Si tratta di un aspetto tecnico ed unico di questo prodotto, che nessun altra formula per la ricrescita di capelli può offrire ed ha il vantaggio di rendere i minerali più potenti e più biodisponibili per l'assorbimento nella cute, e quindi dai bulbi dei capelli, che possono utilizzare il 100% dei minerali immediatamente.

Come già sappiamo, i capelli sono fatti di proteine e di minerali, e qualsiasi mancanza

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proteica (cheratine) o minerale (co–fattori) posso dare inizio ad un ciclo di perdita di capelli. Una delle chiavi importanti per avere capelli sempre folti è un'abbondante rifornimento di minerali essenziali, ma prendere solamente un integratore minerale per via orale, anche se naturale, sarà troppo lento e limitato nell'azione sui follicoli, perchè il corpo consuma i minerali per altre funzioni fisiologiche più importanti, e solo dopo che esse sono pienamente soddisfatte, passa gli “avanzi“ ai capelli.

Lo zinco favorisce la nutrizione e la moltiplicazione del bulbo del capello, ed il ferro migliora l'apporto di ossigeno al bulbo del capello: questo sono solo due esempi dei benefici ottenuti con il Crown. Tutti i minerali hanno di per se una o più azioni fondamentali nella cura della calvizie, ma la caratteristica unica ma la caratteristica particolare del prodotto Crown è l'insieme dei minerali calibrati in maniera sinergica (olistica) che permettono il potenziamento degli effetti positivi e favoriscono l'attivazione delle cellule staminali dormienti (argomenti che approfondiremo in altro capitolo dedicato alle staminali).

Nelle zone dove non ci sono più capelli, esistono oltre ai bulbi atrofizzati vecchi, anche dei bulbi nel cui interno vi sono queste cellule staminali dormienti, che inizieranno ad essere cellule staminali attive e a differenziarsi (maturare) sino a far crescere dei capelli nuovi nelle aree diradate.

Come forse sapete, il business dietro alle lozioni anticaduta è enorme, e molto spesso non producono i risultati desiderati.

Ho scelto Crown dopo molte sperimentazioni e valutazioni perchè:

• non unge i capelli con troppi oli che a lungo andare appesantiscono i capelli e soffocani i pori;

• grazie al formato spray, il 100% delle sostanze nutrienti vengono assorbiti dai bulbi;

• perché è al 100% naturale e senza alcuna tossina, nè conservante;

• è supportato da test clinici con notevoli risultati;

• è l'unico prodotto del suo genere in cui non si perdono i capelli durante l'applicazione e dopo aver finito il ciclo di cura di 3 mesi e non si è obbligati ad usarlo per tutta la vita (la scelta è libera e non vincolante al risultato finale, anche se è consigliato un minimo di mantenimento ad un costo irrisorio).

Un altro vantaggio, direi anche unico del Crown, è che è nato per essere usato assieme

con altre lozioni anti caduta capelli. Immaginatelo come se fosse un ottimo multivitaminico

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e multiminerale biologico ad alto assorbimento, che ottimizza il funzionamento del vostro

corpo e quindi di qualsiasi altro integrtaore che assumete. Infatti la potete anche usare in

abbinamento con la HLCC Scalp Therapy ed il HLCC Maximum Growth Therapy. Scalp

Therapy è una lozione per lo scalpo che „rompe“ e scioglie il sebo, che solitamente soffoca

i follicoli fino ad ucciderli, e blocca le sostanze attive delle lozioni che applichiamo sullo

scalpo. Dopo che la Scalp Therapy ha idratato lo scalpo e tolto lo sebo, possiamo applicare

il Maximum Growth Therapy (o il Crown) che penetrerà in profondità fino alla papilla

dermica. Ricordiamoci che tutte le lozioni per capelli come p.es. il Maximum Growth

Therapy solo con efficacia al livello della papilla dermica, e non se rimangono sullo scalpo,

poiché se non riescono a penetrare, non funziona ed i nostri capelli non potranno

ricrescere.

Il Maximum Growth Therapy (MGT) invece è l'unica lozione formulata con ben 11 inibitori

della DHT e con vari nutrienti. La MGT contiene sostanze che stimolano la costruzione

proteica e le vitamine B, che aiutano nella crescita dei capelli. Avendo pure la biotina, che

è un vasodilatatore, riesce a migliorare la microcircolazione per assistere l'assorbimento

delle vitamine e per vitalizzare lo stato dei capelli e dello scalpo.

Come forse avete già intuito, il pacchetto HLCC che contiene il HLCC Scripts Complete

(integratore ad uso orale), la Scalp Therapy, il Maximum Growth Therapy e lo DHT

Inhibiting-Bio-Therapy Shampoo fanno parte della Programma Forza Capelli Base, e sono

disponibili in un pacchetto convenienza su Fitoplus.

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La Simbologia dei Capelli

l simbolismo del capelli è multisfaccettato, e vi possono essere numerose

interpretazioni, ma l'aspetto che più ci interessa è la rappresentazione della forza e

della sicurezza radicati in uno spazio sereno e caloroso. La sicurezza e la forza sono

entrambi aspetti maschili, che hanno uno sviluppo legato sia alla figura paterna che

materna. Personalmente credo che uno dei motivi più incisivi nella caduta di capelli sia un

rapporto conflittuale con una madre troppo rigida, emotivamente sconnessa e che porta

dentro di sè una marea di negatività repressa, spesso in modo completamente inconscio,

alimentando molta paura nel bambino; questo carattere spesso attira nella coppia un

padre assente e/o debole di carattere, se non a volte sottomesso, che invece non permette

lo sviluppo della forza e della stabilità.

I

Se osserviamo il capello nell'immagine sotto, possiamo notare come il fusto del capello

deve spingersi attraverso la guaina interna per poi uscire dal poro pilifero. Notate in questa

descrizione un movimento di tipo sessuale con l'unica differenza che la direzione è inversa?

Il capello deve spingere con forza per poter uscire (non per entrare). Per farlo ha bisogno

della forza (energia maschile – padre), ma non può spingere se è tutto contratto dalla

paura e non ha la libertà necessaria per agire (energia femminile – madre).

Se poi osserviamo ancora l'immagine sopra, notate come lo stesso follicolo pilifero

assomigli ad un pene “interno“ con dei testicoli. C'è addirittura un muscolo erettore!

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(vedere lato destro dell'immagine) La stessa cosa si potrebbe dire paragonando la parte che

circonda il follicolo alla vagina, ovvero la guaina interna e il poro che risulta più rigido e

chiuso, rendendo più impegnativa la spinta del capello per fuoriuscire.

In altre parole, la situazione psicosomatica della caduta dei capelli può essere spiegata

anche immaginando di chinarsi su un prato di erba, e stringere fortemente in mano un

lungo filo di erba (comprese le sue radici sotto terra), di cui la punta fuoriesce dal nostro

pugno. Ovviamente se teniamo così stretto il filo d'erba con le sue radici senza interruzioni,

dopo qualche giorno, morirà e non potrà più ricrescere; non gli arriva più nutrimento, tutto

è contratto, non può svilupparsi liberamente e quindi la radice muore.

Se nell'infanzia abbiamo avuto una madre oppressiva o rigida e un padre assente o

debole, ed entrati nella fase adulta della vita non abbiamo guarito i vissuti traumatici

dell'infanzia, vivremo un costante ed enorme conflitto interno che sarà distruttivo per la

salute dei nostri capelli. La madre repressiva/rigida indurirà la guaina interna e il padre

assente o debole renderà sempre più impotente ed inefficace la produzione di nuovi

capelli. Da questa analisi psicosomatica possiamo dedurre quali saranno le nostre più

dominanti emozioni; in questi casi il vissuto interno spesso è legato all'odio rimosso,

all'aggressività repressa, all'ansia, agli attacchi di panico, all'impotenza, all'incostanza, alla

paura del contatto emotivo, all'agorafobia, alla paura di morire, alla paura di essere

giudicati (in verità siamo noi che ci giudichiamo in continuazione creandoci uno stress

altamente dannoso), ed ossessioni varie, e più forte sarà stato il condizionamento e

l'influsso madre/padre, più forti e costanti saranno i nostri disagi emotivi e psichici.

Possiamo immaginare ora gli effetti devastanti di questo stato interiore sui nostri capelli?

Tutti i disagi sopraindicati contribuiscono alla manifestazione dell'infiammazione cronica e

producono abbondantemente ed in continuazione tutta la serie di ormoni ad effetto anti

capelli. Questi conflitti si trovano sopratutto nella zona 1°,2°, 3° chakra (ma sono anche

connessi con quelli superiori), quindi soprattutto nella zona sotto l'ombelico fino al perineo.

I blocchi si manifestano come contrazioni più o meno forti, che spesso non si sentono

nemmeno in quanto siamo talmente abituati alla tensione e non abbiamo sperimentato da

anni un libero flusso energetico in quella zona, che ci sembra tutto normale. Chi soffre

cronicamente d'ansia sà benissimo di cosa parlo.

Più è bloccata quella zona, meno sangue affluisce alla testa e quindi ai follicoli piliferi. Infatti,

le persone con scarsa capacità di concentrazione e di memoria, sono spesso riconducibili alla

mancanza di afflusso di sangue, proprio a causa dei blocchi sopramenzionati. Più blocchi

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percepiamo a livello viscerale/addominale più alta è la probabilità che il corpo secerne

costantemente e a volte cronicamente tutta la serie di ormoni anti capelli, soprattutto

l'adrenalina, il cortisolo e la DHT. Il dolore o la paura incrementano il bisogno di glucosio e

ne abbassano i valori nel sangue, causando la secrezione di adrenalina, che mobilizza il

glucosio dalle riserve di glicogeno nel fegato. Se poi queste riserve vengono consumate, il

corpo inizia a secernere cortisolo per produrre il glucosio attaccando i muscoli. Da questo si

può dedurre che chi ha sempre bisogno di una ricca dose di zuccheri è probabile che sia

cronicamente ansioso / aggressivo represso / stressato.

Ecco una parziale lista di problemi psicoemotivi e/o fisici che spesso sono legati sia al

conflitto materno che a quello paterno (ma come scopriremo in seguito, anche con l'albero

genealogico):

• ansia / attacchi di panico / insonnia

• ipercontrollo e perfezionismo

• comportamento da eterno adolescente / scappare dalle responsabilità

• comportamenti ossessivi compulsivi

• insicurezza / timidezza

• fobia sociale / difficoltà a relazionarsi

• impotenza / eiaculazione precoce / frigidità

• voce poco virile / spenta / debole

• difficoltà a concretizzare, a trovarsi un lavoro soddisfacente e di successo

• poca energia / pigrizia

• facile preda alle dipendenze (sigaretta, alcol, droghe, sesso, lavoro)

• stitichezza /dolori al fondo schiena

• molte malattie come Morbo di Crohn, cancro, ulcere, ecc.

In molti casi non siamo nemmeno consapevoli di avere un conflitto col padre e crediamo di

averlo di più con la madre, che forse ci sarà anche, ma in verità proiettiamo sulla madre per

non affrontare quello del padre che a volte è più doloroso. La stessa dinamica succede anche

nel senso opposto.

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E come si potrebbe interpretare a livello psicosomatico l'iperproduzione della DHT?

Visto che la DHT è convertita dal testosterone, che rappresenta il maschile, la virilità, la forza, si

potrebbe interpretare l'iperproduzione della DHT come una reazione ad una parziale o totale

rifiuto o ipercontrollo della propria aggressività ed assertività. Questo blocco potrebbe essere

dovuto ad un insieme di atteggiamenti mentali (giudizio verso di sè, paure varie) che creano il

famoso e sempre presente stress. Lo stress non è altro che un insieme di conflitti interiori non

gestiti che subiamo come sofferenza, prima in forma emotiva, e poi a livello fisico.

L'assertività, la forza (non intesa come muscoli o rabbia, ma l'essere stabile e solidi come la

colonna di un tempio), la capacià di reggere il dolore e la paura senza perdere contatto col

proprio mondo emotivo, sono tutte caratteristiche ancora rare – soprattutto nell'uomo

moderno. Con questo non voglio insinuare che chi ha molti capelli in testa a 50/60 anni sia

automaticamente un uomo come descritto sopra, poiché esistono diversi metodi di

compensazione inconsci che sembra non attivino l'iperproduzione della DHT.

Un'esempio di compensazione è una personalità molto superficiale che non entra in contatto

con i conflitti interiori, producendo quindi poco stress al corpo, oppure p.es. chi è molto

espressivo nel viso durante la comunicazione, poiché favorisce un buon apporto di sangue

attraverso i capillari ai follicoli grazie al costante movimento dei muscoli facciali, limitando i

danni della DHT. Da non confondere poi con coloro che hanno una grande forza ed

assertività (legato spesso ad un successo economico) e che sono calvi, poiché quello

sembrerebbe connesso con un'eccessiva quantità di testosterone, soprattutto di testosterone

libero che poi viene convertito in DHT; comunque anche in questo caso si tratta di uno

squilibrio psicoemotivo, solamente che è opposto a quello descritto prima: qui potrebbe

esserci un rifiuto parziale o totale verso la propria femminilità, verso l'essere vulnerabili e

dolci. Come possiamo notare, il segreto sta sempre nell'equilibrio delle due energie: il

maschile e il femminile.

Ci sono ancora rarissimi studi scientifici indirizzati verso una comprensione psicosomatica del

funzionamento dei nostri ormoni, ma p.es. questa ricerca sembra indicare che la rabbia e la

dominanza abbia una connessione con uno squilibrio ormonale. Negli anni '90 si è sviluppata

una nuova branca della medicina, la Psiconeuroendocrinoimmunologia, che grazie agli studi

del dott. Walter Cannon e del dott.Hans Seyle, oggi si può spiegare sempre più

scientificamente la connessione fra mente, emozioni, corpo e salute. Speriamo che in futuro la

scienza dedichi maggiore attenzione e risorse in questa direzione, che per la prima volta nella

storia considera la mente, corpo e spirito come unità interdipendenti e NON divisibili.

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Come Guarire il Conflitto Materno/Paterno

nnanzitutto dobbiamo considerare che per risolvere questi conflitti ci vuole tempo e non

esistono bacchette magiche o tecniche quantiche che dissolvono i traumi multistratificati

ed antichi in un attimo e per sempre. Il motivo è molto semplice e logico: proviamo ad

immaginare il nostro subconscio come un grande, immenso magazzino, dove non solo

registriamo tutti i nostri ricordi in maniera automatica, ma dove possiamo anche

nascondere e seppellire i nostri vissuti negativi e traumatici. La vita per fortuna ci ha dato la

possibilità di reprimere e di seppellire le emozioni e brutti ricordi, permettendoci di

sopravvivere a momenti o periodi altrimenti insuperabili.

I

Appena diventiamo adulti, abbiamo probabilmente già seppellito una montagna di roba

(molto di cui non ci ricordiamo nemmeno oppure di cui non siamo più consapevoli), e a volte

anche nell'età adulta si aggiungono nuovi eventi stressanti, che mettono a dura prova le

capacità ricettive del nostro magazzino interno. In altre parole, ogni giorno stiamo

portando a spasso una bomba “emotomica“, che nei casi più estremi, quando esplode, si

rischia di ritrovarsi a meditare in un Centro di Salute Mentale (quando ci va bene), ma nella

stramaggioranza dei casi i problemi si manifestano come fobie, ansie, attacchi di panico,

irrascibilità, ipercontrollo, stanchezza, depressione e dolori fisici o malattie, tutti disagi che

si possono risolvere.

Poi arriva la speranza o la credenza che con qualche tecnica speciale, tutto questo possa

essere risolto in un batter d'occhio. Il problema di questa credenza è nel dimenticare che

abitiamo in un corpo, che in un certo senso, è il contenitore del subconscio. Nel caso di un

rilascio improvviso di tutta, o della metà, o di solo un decimo della nostra bomba

emotomica personale, nè il corpo nè ancora meno la mente, sarebbero in grado di

sopportare tale sconvolgimento. Nella migliore delle ipotesi si impazzirebbe.

Nel 2010, per alcuni giorni, ho avuto un assaggio di cosa significa rilasciare un enorme

quantitativo di negatività repressa senza sosta e vivere l'incessante susseguirsi di emozioni

dolorose e di paura di morire, di impazzire, per la quantità eccessiva di pensieri fuori

controllo. Se allora non mi fosse stata accanto mia moglie, non so se adesso sarei qui a

scrivere queste righe. Credetemi, occore procedere per piccoli passi.

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Se riusciamo ad accettare che la guarigione dei conflitti va di pari passo col grado di

consapevolezza e di maturità interiore acquisita, ci risparmieremo anni di dolore e di

frustrazione causata da ingenue ed irreali aspettative, e andremo subito a lavorare sul

nocciolo del problema, che già di per sè è un lungo e notevole impegno.

Ma cos'è la consapevolezza?

Senza affrontare il problema della distinzione tra consapevolezza e coscienza, la

consapevolezza è la capacità di avvertire se stessi, i propri contenuti, i processi mentali e le

proprie percezioni. La consapevolezza presume un'attiva partecipazione di noi stessi, una

vigilanza interna, per far sì che questa condizione si realizzi in modo adeguato. Essere vigili

in questo caso non significa controllarsi e quindi irrigidirsi ancora di più, bensì osservare,

essere testimone di ogni azione, di ogni pensiero, di ogni emozione e di tutto quello che

succede anche attorno a noi.

La prima volta che ho sentito della necessità di essere costantemente vigile dentro di me, ho

subito pensato:“Che fatica, non ce la farò mai.“ E poi con invidia ed immaturità

aggiungevo spesso:“Eh, facile per chi vive isolato sull' Himalaya o in un ashram a meditare

tutto il giorno o comunque in una situazione di vita con molto meno stress rispetto a qui da

noi in Occidente.“

All'epoca non ero consapevole che questi pensieri erano figli della paura, del dolore, della

bassa autostima, della tanta aggressività ed odio represso, che alimentavo in

continuazione.

Ecco che possiamo immaginare i miei risultati: mi osservavo tre secondi, poi cadevo nel

sonno dell'inconsapevolezza per qualche ora o per un giorno intero, poi mi ricordavo di

essere vigile, durava nuovamente per 10 secondi, e poi continuavo nel sonno ad occhi

aperti per altre ore e ore.

La settimana dopo forse riuscivo ad essere vigile e consapevole 1 minuto di fila?

Figuriamoci... anzi, col tempo diventavo sempre più arrabbiato con Chi gestiva la Vita (un

incompetente di prima categoria, altrochè il governo italiano!!) e se allora avessi avuto la

possibilità di poter vedere su uno schermo digitale Dio per tutto quello che gli mandavo dalla

Terra con le mie imprecazioni, credo che sarebbe stato un disegno di un Signore anziano con

un water attaccato al sedere 24 ore su 24 e con la testa inserita nel di dietro di un asino.

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Anche a quell'epoca non ero consapevole di un'altra serie di pensieri pesanti ed arroganti,

sempre figli della rabbia, dell'ingiustizia, del dolore, della paura, ecc., e nutrivo l'aspettativa

di diventare illuminato senza lo sviluppo della consapevolezza dei pensieri distruttivi ed

ingannevoli. E se ora colleghiamo questo alla caduta dei capelli, come possiamo

pretendere di ridurre o di eliminare l'ansia, la paura e lo stress negativo, che producono in

continuazione tutta una serie di ormoni e sostanze tossiche anti capelli, senza essere

consapevoli dei pensieri e delle emozioni che stiamo vivendo momento dopo momento?

L'esercitarsi quotidianamente ad essere vigili, anche se

per pochi secondi, è già un buon inizio, e ci attiva a

scoprire tutta una serie di complesse dinamiche interiori,

ma se non abbiamo la chiave giusta, ovvero, se non

abbiamo qualcuno che ci decodifica il mondo interno, e

ci spiega dove siamo bloccati e come uscirne, è molto

dura, se non impossibile uscirne. Il mio compito in

questo libro è offrire solo delle chiavi di base, il cui uso

non possiamo ignorare se ci siamo identificati nei

problemi finora menzionati nel libro, altrimenti ci

condanniamo alla sofferenza per tutto l'arco della vita (la

caduta dei capelli diventa veramente insignificante

rispetto alla guarigione di questi conflitti).

Per comprendere le chiavi di base dobbiamo innanzitutto

conoscere il mezzo che ci porterà all'obiettivo finale, ovvero alla guarigione del rapporto

madre/padre e dell'albero genealogico dei nostri antenati (trattati nel successivo capitolo), e

qui pongo una domanda: cosa servirebbe ai nostri capelli per uscire dalla presa della

madre, ovvero quale energia principale manca ai nostri poveri capelli in caduta libera

senza paracadute?

Hanno bisogno della FORZA. La forza del padre per liberarsi dalle eventuali grinfie della

madre o dalla debolezza o lontananza del padre.

E come possiamo accedere a questa forza se ci sentiamo deboli ed impotenti di fronte alle

nostre paure ed incertezze?

Prima dobbiamo liberare l'aggressività e la paura maturata con il rapporto con la madre

e/o con il padre; questa energia è stata repressa milioni di volte per motivi di

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sopravvivenza, ma il nostro vero Sè vuole liberarsene e realizzare il proprio destino. La

nostra vera Essenza, o Essere, che ci sta chiamando, sta spingendo fuori quello che non gli

serve, quello che non è in armonia con ciò che siamo, quindi finché non poniamo

l'attenzione sul punto giusto, il problema potrà al massimo scemare o essere posticipato,

ma non risolto definitivamente. Visto sotto questa luce, l'aggressività o fuoco interiore, in

verità è un segnale di collaborazione, è una parte che sta dalla parte della Vita, è un

richiamo alla Verità, e noi, e solo noi, possiamo scegliere se rispondere o no a questa

chiamata. Questa aggressività repressa non è da giudicare. Non è colpa nostra e

nemmeno dei nostri genitori. Siamo tutti vittime della stessa trappola: l'inconsapevolezza o

l'ignoranza, ed ogni antenato prima di noi ha fatto il meglio che credeva di fare, sia nel

bene e che nel male.

L'aggressività NON è da scaricare solo fisicamente con violenza, poiché se ciò succede,

significa sempre che lo subiamo perché parzialmente siamo ancora totalmente

inconsapevoli, letteralmente ciechi, di quello che veramente accade nel nostro mondo

interno. Il motivo per cui abbiamo odio e rabbia repressa è perché non siamo consapevoli

dei pensieri che la alimentano costantemente da anni e anni. Possiamo anche scaricare

una rabbia, anche dieci volte, e ogni volta ci sentiremo meglio, ma se non

consapevolizziamo i fatti del passato e i pensieri che la creano, la rabbia si rigenererà ogni

volta, e prima o poi qualcosa succederà e la situazione peggiorerà. Quando si vuole

gestire con successo questa aggressività, che ripeto spesso non ha nulla a che fare con

tirare pugni a cuscini o roba simile (di solito c'è solo una forte e prolungata contrazione

fisica), mentre la si scarica bisogna essere vigili e bloccare/perdonare i pensieri negativi

responsabili per la rigenerazione continua di quell'odio. Facendo questo, prima o poi,

scopriremo che dietro alla rabbia c'è una grande paura, e dietro la paura c'è un dolore

ancora più grande. Entrati finalmente nel dolore, avendolo rivissuto con accettazione, esso

piano piano si scioglierà, portandosi via tutto quello che era sopra (rabbia, odio, paura,

condizionamenti mentali, ecc.) sparisce.

Suona forse come una battaglia fra il bene e il male? In effetti film come Guerre Stellari,

Matrix, alcuni film Disney e molti testi sulla mitologia, insegnano che per liberarsi dalla

radice della nostra sofferenza, bisogna lottare. L'ego non cede il suo trono facilmente, e

questo è un bene, perché ci obbliga a rafforzarci come persone, anche se ammetto che

nonostante questa consapevolezza, ho porconato il porconabile per anni.

Chi crede che per risvegliarsi bisogna solo amare, essere generosi, meditare, leggere libri

di crescita personale/spirituale e fare corsi, farebbe bene a mettere in discussione una

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credenza del genere. La stessa cosa vale per chi crede che un semplice integratore, uno

shampoo biologico ed una visualizzazione positiva ci farà ricrescere i nostri capelli. Forse

funzionerà per un po', soprattutto per effetto placebo, ma al minimo stress, l'effetto sparirà

e la situazione potrebbe anche diventare peggiore di prima.

Quando iniziamo a riconoscere il nostro odio, accettandolo vedendolo per quello che è, la

presa p.es. della madre interiore si ridurrà fino a sparire grazie al contatto col dolore

nascosto, e sarà in quel momento che potremo usare più liberamente la forza (padre) per

sviluppare altre risorse necessarie per la nostra vita o per cambiare/guarire certe situazioni.

Ecco che, grazie alla forza del maschile, il follicolo avrà l'opportunità di riattivarsi, produrre

un nuovo capello (se la matrice del follicolo è rimasta ancora viva e se ha un sufficiente

apporto di sangue) ed uscire dal cuoio capelluto.

Per anni ho cercato di sviluppare la forza (che non ha nulla a che vedere con l'essere macho

o con l'essere fisicamente forte o con avere un carattere forte) attraverso la visualizzazione,

con l'esercizio fisico, con il fare finta di già essere così come volevo essere, ma non avevo

mai la spinta necessaria per farlo. Mi arrendevo con un senso di rinnovata impotenza,

rabbia e delusione, ma continuavo a cercare risposte, continuavo ad osservarmi e ad

arrendermi sempre di più. Oggi posso comprendere perché ho perso così tanti anni per

guarire più profondamente: dovevo sviluppare un livello sufficiente di consapevolezza dei

miei pensieri attraverso la vigilanza, altrimenti il solo sapere o capire non basta, dovevo

imparare a riconoscere i quintali di odio che nutrivo verso di me e verso il mondo, ed infine

sviluppare la capacità di arrendermi al dolore, alla paura dentro di me, e piangere. Per

guarire a livelli così profondi ci vuole tempo, soprattutto per maturare come essere umano

e come essere spirituale, consapevole di chi è, senza confondersi con le voci nella testa che

rappresentano chi non si è, cioè l'ego. Nel capitolo “Il Metodo NatAliash“ impareremo

come usare una semplice e profonda tecnica per faciltare e velocizzare quanto possibile il

proprio conflitto paterno/materno.

E ora dedichiamoci per un momento al più ignorato, subdolo, malcompreso e forte stato

interiore, che per molti rappresenta il più grande autosabotaggio o ostacolo verso la

felicità, la guarigione o il successo: l'odio. Mi rivolgo all'odio non come ad un'emozione,

che a livello etimologico significa smuovere, agitare, trasportare fuori, bensì lo definisco

come stato interiore, proprio perchè non si muove e non crea energia. Per riconoscere

l'odio non dobbiamo confonderlo con la rabbia (che è un'emozione calda) e dobbiamo

rimanere “fermi“, immobili a livello interiore per beccarlo. Paradossalmente ha una

similitudine con il nostro Sè Superiore: anche in questo caso dobbiamo essere immobili e

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vigili interiormente per conoscerlo. Infatti è curioso notare come in italiano se togliamo la

lettera “o“ da odio ci rimane la parola “dio“.

Se l'odio esiste nella nostra vita, significa che deve avere uno scopo: quando siamo piccoli

siamo completamente dipendenti dai nostri genitori e questo ci crea sicurezza, ci fa sentire

amati ed accettati, ma col passare degli anni nasce in noi la voglia di indipendenza, e

rendendoci conto che siamo ancora dipendenti dai genitori, ci crea un grosso conflitto

interno. Da una parte amiamo i nostri genitori, dall'altra proviamo odio (spesso non

riconosciuto) nei loro confronti perchè siamo obbligati a sottostare alle loro regole. Nella

fase adolescenziale questo odio diventa più forte ed ecco che iniziano le prime importanti

liti fra genitori e figli.

In questa delicata fase di crescita generalmente accadono tre cose: i genitori permettono ai

figli di esprimersi, li sostengono nelle loro scelte, ma li redarguiscono o li scuotono con

forza quando serve (ma sempre con uno sfondo di amore), oppure continuano a essere

molto rigidi e severi obbligando i figli a reprimere l'odio per paura, ed il terzo caso in cui i

genitori sono troppo permissivi o indifferenti e l'odio dei figli diventa autodistruttivo, perchè

non riescono a scaricarlo su nessuno, tranne che su sè stessi.

Nel primo caso i figli usano l'odio in modo sano per staccarsi dai genitori e per creare una

vita indipendente fuori casa con un lavoro ed un partner. Dopo essersi realizzati nella vita

con una famiglia e/o con il lavoro, l'odio si riduce ed emerge di più l'amore, più maturo e

profondo verso i genitori. Nel secondo caso i figli sono pieni di conflitti interiori, insicurezze,

paure e rabbie, soprattutto verso se stessi ed hanno una grande difficoltà a realizzarsi nella

famiglia e/o nel lavoro; spesso nascono così i mammoni. Nel terzo caso i figli non sentono

i propri limiti e spesso sono persone con atteggiamenti distruttivi, si sentono disorientati,

senza alcuna disciplina e regola, e purtroppo riescono a costruire poco o nulla nella vita.

(ovviamente in questi tre casi ci sono delle vie di mezzo.)

Purtroppo nessuno nasce col libretto delle istruzioni, quindi la colpa non è da dare a

nessuno (nemmeno a noi stessi se siamo genitori del caso due o tre) perchè sicuramente

tutti i nostri atteggiamenti sono stati imparati o copiati da chi ci precedeva e ognuno di noi

ha fatto il meglio che poteva fare con il suo grado di consapevolezza e con la situazione

economico–sociale del passato. Quello che conta adesso è capire che dobbiamo guarire

l'odio e che è possibile farlo col Metodo NatAliash.

L'odio è la fonte di tutti i nostri giudizi, della nostra infelicità, dell'ansia, ecc. perchè è l'odio

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che alimenta i pensieri negativi dentro di noi. Possiamo anche definirlo il maestro di chiavi

perchè dirige e controlla tutto il nostro stato interiore finchè non integriamo l'odio e lo

trasformiamo in amore.

La “brutta“ notizia è che queste informazioni appena lette non saranno applicabili da tutti

subito, poiché ogni lettore ha un grado di consapevolezza diverso e una storia diversa alle

spalle. Qualcuno reagirà con “fantastico, era il pezzo che mi mancava!“, qualcun'altro con

“interessante, ci provo, tanto al limite non funziona come tutto il resto che ho provato“,

qualcun altro dirà “figoooo, mi accendo una sigaretta e chiamo Piero per la partita di

calcio“ e si dimenticherà di questa parte del libro – e va bene così!

A chi non è capitato di leggere qualcosa che lo ha colpito al centro del problema, magari

l'ha anche riconosciuto come vero, si è promesso che ci lavorerà su, e poi molla oppure

scopre dopo anni che è sempre allo stesso punto di partenza con lo stesso problema?

Questo è normale e non c'è da biasimarsi finché uno continua a lavorare su di sè, poiché in

tutto questo periodo di apparente non miglioramento, in verità si sviluppava la maturità

spirituale, che ad un certo punto ci permetterà di reggere e superare il problema di fondo.

Ma ora vorrei spiegare il motivo centrale ed importantissimo per cui dobbiamo fare questo

passaggio madre/padre sopra descritto: perchè permette la nascita ed il fiorire della nostra

individualità. Finché non abbiamo guarito i traumi vissuti con i nostri genitori, siamo

incastrati in un rapporto di sofferenza Genitore/Figlio, che nel nostro mondo interno si

traduce nell'eterno conflitto fra Mente/Emozioni, ovvero fra Carnefice/Vittima.

Quante volte ci è capitato di giudicarci pesantemente su qualcosa che abbiamo fatto?

Chiediamoci chi ci giudicava così da bambini e forse scopriremo che era uno dei genitori o

chi faceva le loro veci. Quindi siamo noi che perpetuiamo questo atteggiamento interno,

abbiamo assorbito il loro comportamento nel bene e nel male, creando profondi legami,

che spesso non ci permettono di diventare un individuo, o forse solo a metà. Il mondo, ma

soprattutto l'Italia è un paese di mammoni, di figli che rimangono a casa dei genitori fino ai

40 anni (e non solo per effetto della crisi economica), proprio perché c'è questo cordone

ombelicale fortissimo spesso tra mamma e figlio/figlia oppure perchè manca un padre

forte e presente, che di conseguenza trattiene parte dell'individuo in una zona di bambino o

di adolescente eterno, che non vuole e che non riesce a crescere mai fino in fondo (un

problema di odio represso).

Personalmente credo che dobbiamo trasformare la dipendenza affettiva genitoriale in un

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legame d'amore individualizzato, dove comprendo, rispetto ed accetto il ruolo, le azioni, i doni e gli errori dei miei genitori, e dove riconosco il mio ruolo di figlio adulto “libero“ (e anche di genitore appena abbiamo figli), ma allo stesso tempo strettamente connesso con la famiglia di origine in maniera costruttiva e nutriente per il cuore. Questi passaggi non sono facili, nè automatici, nè veloci: ci vuole lavoro, pazienza, tolleranza, forza, conoscenza, coraggio e spesso un aiuto esterno.

L'aiuto esterno è importante perché solamente una persona che ha già attraversato questa fase di crescita interiore, e che ha consapevolizzato una gran parte degli schemi mentali che intrappolano il nostro mondo emotivo in una continua sofferenza, può indicarci le direzioni più consone al momento e alla fase di vita che si sta attraversando. Un terapeuta esperto può farci vedere gli schemi del meccanismo in questione e quindi accelera il nostro cammino, anche se comunque rimane complessivamente lento, poiché una ghianda non diventa una quercia in un mese. Il problema è se questa ghianda è piena di fili di ferro e da grande diventa solo un bonsai; il terapeuta è quello che ci aiuta a trovare le risorse per farci diventare una quercia.

Chi è interessato a lavorare sulla consapevolizzazione di questi conflitti e vorrebbe un aiuto in questa direzione, posso suggerire dei validi terapeuti con una approfondita formazione ed esperienze decennali, ma che ricevono clienti solo nel proprio studio in sede. (vi prego già adesso di non contattarli perché state perdendo capelli, ma SOLO se siete interessati a lavorare seriamente sui vostri punti cruciali di crescita):

• dott. Paolo Baiocchi, Trieste (direttore dell'Istituto Gestalt Trieste)

• dott.ssa Carla Sancin, Trieste (Società Italiana di Psicosintesi Terapeutica)

• dott. Gianni Dattoli, Roma (Società Italiana di Psicosintesi Terapeutica)

• dott. Enrico Cheli, Siena

• dott. Nitamo Federico Montecucco, Milano

• Filippo Carbonera, Trieste (Istituto Gestalt Trieste)

Non avendo il permesso di fornire il numero di telefono, consiglio di chiamare la Società Italiana di Psicosintesi Terapeutica e/o l'Istituto Gestalt di Trieste, e di chiedere informazioni.

Chi invece desidera integrare il proprio cammino di guarigione con tecniche psicoenergetiche alternative consiglio oltre il Metodo NatAliash, anche il Codice di Guarigione , il Metodo Sedona e la EFT.

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La Guarigione dell'Albero Genealogico

a psiche dell'individuo non comprende solo i processi psichici ed emotivi irrisolti

dell'infanzia, ma da quanto emerge da molti esperti psicoterapeuti di fama

internazionale (vedi libro “La Sindrome degli Antenati“ di Anne Ancelin

Schützenberger), anche i conti relazionali non saldati della propria famiglia d'origine, cioè

dall'albero genealogico (genitori, nonni, bisnonni e generazioni ancora più vecchie),

possono influenzare pesantemente la nostra vita, sia in modo positivo che negativo.

LBasti pensare ad alcuni incredibili talenti della musica, ovvero bambini che all'età di 7–8

anni suonano o cantano come se avessero almeno dieci anni di pratica alle spalle (oppure

ricordiamoci del compositore Richard Bach). In tutti questi casi scopriremo che anche i

genitori si occupavano passionalmente di musica, e anche qualche nonno, ed è questo

talento generazionale che viene trasmesso e donato all'ultimo nato della famiglia.

La stessa cosa vale per le malattie; com'è possibile che un neonato abbia già un tumore

oppure una qualsiasi malattia incurabile? È vero che anche sostanze chimiche, forte stress e

squilibri ormonali possono incidere sulla salute del bambino, ma quando si va a verificare

l'albero genealogico, si scoprono delle coincidenze a volte troppo importanti da ignorare.

Come viene trasmessa questa informazione alle generazioni future? In verità non lo

sappiamo ancora per certo, ma oggi possiamo già trovare qualche indizio.

Nella ricerca del professore Ian Stevenson dell'University of Virginia son stati trovati casi in cui

la persona aveva segni fisici particolari o difetti fisici sin dalla nascita, che risultavano

sovrapporsi perfettamente a degli incidenti fatali vissuti nell'ultima vita precedente. L'accesso a

queste memorie è stato ampiamente documentato da molti esperti, fra cui il più importante è

sicuramente lo psichiatra Brian Weiss, autore di innumerevoli libri di successo , e direttore per

anni della Facoltà di Psichiatria del Mount Sinai Medical Center di Miami in Florida.

Grazie all'ipnosi regressiva, il dott. Brian Weiss faceva rivivere al paziente episodi della vita

passata per curare il presente, permettendo all’inconscio di far emergere quelle esperienze

che, una volta comprese, consentirà alla persona di guarire. Le testimonianze a suo favore

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sono ormai nell'ordine delle migliaia e sembra che ogni vita passata, sia propria che dei

propri antenati, lasci un segno indelebile.

Negli studi citati da Boris Cyrulnik nel libro “Il Dolore Meraviglioso“ il trauma trasmesso

dagli antenati presenta influenze più forti sul discendente rispetto al trauma vissuto dagli

stessi antenati: è stato scoperto che il tasso di cortisolo nel sangue dei discendenti di

antenati gravemente traumatizzati è di quattro volte superiore di quello presente in coloro

che hanno subìto il trauma. Questo dato potrebbe rispondere al perchè nelle generazioni

una malattia o un problema psichico si ripresenta in forma sempre più grave e in età più

giovane rispetto alle generazioni precedenti (ovviamente solo nel caso in cui non si

interviene in tempo con un lavoro di guarigione o di crescita personale).

Ancora più sorpendenti ed affascinanti sono le scoperte di Roberto Zamperini, scienziato

italiano, che ha individuato la cosìdetta Cellula Madre, ovvero un centro energetico dentro

di noi che ci connette con i nostri antenati e con i nostri discendenti. La Cellula Madre è la

memoria energetica di ogni cellula del nostro corpo, che si trova nel nodo splenico centrale

dove è connesso con tutti i chakra (centri energetici del corpo). Possiamo immaginarla

come una matrice energetica che contiene le istruzioni sulla nostra salute, sul nostro

carattere, sugli antenati ed incide fortemente sulla nostra vita. Non mi sorprenderei se un

giorno Zamperini scoprisse nella Cellula Madre i dati o la connessione al karma personale

dell'individuo!

Che l'informazione nel corpo viaggi primariamente via etere ovvero attraverso un'energia

sottile (non fisica) è stato scoperto anni fa da diversi scienziati. I fisici russi Grischenko e

Inyushin giunsero alla conclusione che il corpo umano è compenetrato da un altro corpo

fatto di bioplasma, ovvero una sostanza intermedia fra materia e energia (etere).

Carlo Rubbia, Premio Nobel per la Fisica, affermava già anni or sono:

“Il nostro corpo è composto principalmente di luce (bio–fotoni) e solo di una piccola parte di

particelle di materia (nucleoni). Il rapporto tra materia e fotoni è di 1: 1 miliardo. Le cellule

del corpo scambiano le informazioni tra di loro tramite la luce (bio–fotoni) e poichè il livello

del campo dei bio–fotoni (campo quantistico) sia superiore alla materia è in grado di

controllare tutti i processi vitali.“

Appare evidente che già prima di nascere siamo profondamente influenzati da molte forze

a noi sconosciute, ma a queste bisogna ancora aggiungere quelle dei genitori e

dell'ambiente che li circondava durante il periodo della gestazione. Citando un pezzo della

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pagina 160 del libro “La Sindrome degli Antenati“, la dott.ssa Schützenberger spiega con

maggiori dettagli quanto il nascituro venga influenzato e programmato prima del parto:

“Diciamo, per semplificare, che alla sua nascita – ma anche già nell'utero – il bambino

riceve un certo numero di messaggi: gli si trasmette un nome di famiglia (cognome) e un

nome di battesimo, un'attesa secondo ruolo, che dovrà assumersi o evitare. Può trattarsi di

un'aspettativa negativa e/o positiva. Si proietta su di lui, per esempio, il fatto che è tale e

quale al “prozio Jules“; si pensa già che sarà esploratore, avventuriero e un “cattivo

soggetto“ come lui; lo si trasforma in un capro espiatorio o gli si fa indossare l'abito di uno

morto, che la sua nascita va a rimpiazzare. Come le fate, intorno alla culla della Bella

Addormentata nel Bosco, si dicono e predicono cose, ingiunzioni, scenari, un avvenire – si

dicono le cose o le tacciono, in un non–detto segreto e pesante – così tutto ciò contribuisce a

“programmare“ il nascituro.

In seguito la famiglia e i vicini contribuiscono a istillare questo programma nella psiche del

bambino, la cui vita e la cui morte, il cui matrimonio o celibato, professione o vocazione, il

cui avvenire saranno decisi in funzione del contesto famigliare, detto o non–detto.“

...e poi aggiunge a pagina 164:

“....nel 1991–92, sulla rivista Somatothérapie, alcuni ricercatori specializzati in “Rebirth“,

hanno osservato come, già nell'utero, dal settimo mese di gravidanza, il bambino cominci a

sognare, e sarebbe la madre a trasmettergli i suoi sogni: il bambino, dunque, attraverso la

madre, fa gli stessi suoi sogni, ha accesso (o avrò accesso) al suo inconscio.

Questa intuizione si aggiunge alle altre di Francoise Dolto, secondo cui l'inconscio della

madre e del bambino sono collegati, e il bambino indovina e sente gli eventi famigliari di

due o tre generazioni.“

Se per un attimo riflettiamo sugli avvenimenti storici solo degli ultimi duecento anni in

Europa, portiamo sulle spalle due guerre mondiali con tutti i suoi catastrofici annessi,

periodi di estrema povertà, epidemie, e una mentalità rigida e bigotta ancora ereditata da

un continente vecchio come l'Europa.

Questo pesante bagaglio famigliare era già noto da secoli da molte culture indigene e

aborigene; essi tutt'oggi credono che gli antenati rappresentano la fonte della loro forza

vitale. Per esempio i Navajo (popolo nativo americano) onoravano la prospettiva di sette

generazioni ancestrali quando dovevano prendere importanti decisioni per la famiglia o

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per la comunità. Anche se il corpo dell'antenato non è più vivo, la sua anima viene

percepita e trattata come se fosse ancora molto presente.

I nostri antenati sono i nostri predecessori, i nostri progenitori, e tutta la loro eredità

comportamentale ed esperienziale è tracciata in una matrice (o nella Cellula Madre)

connessa alla memoria cellulare. Ogni cellula del nostro corpo probabilmente viene

influenzata dalla memoria ancestrale, sia nel bene che nel male. Riconnettersi con il nostro

albero genealogico, conoscerlo, onorarlo, rispettarlo e guarirlo ci aiuta a capire chi siamo,

da dove proveniamo e in quale direzione proseguire per concludere il nostro viaggio

terreno con successo.

Una delle tipiche reazioni iniziali a questo argomento sugli antenati è di stizza o di

ingiustizia con commenti del tipo: “Ma perchè devo sobbarcarmi i problemi di altre persone

che non sono riuscite a risolverli da sole nella loro vita?! Ho già il mio bagaglio personale di

cose da risolvere, che basta ed avanza, e non trovo giusto farlo anche per loro... inoltre, a

parte i genitori e i nonni, non li ho nemmeno conosciuti questi antenati!!“

Se anche voi avete avuto questa reazione, vi capisco: anch'io l'ho avuta. Ho superato

velocemente questa fase comprendendo che oggi io non sarei qui a fare questa esperienza

terrena se non ci fossero gli antenati. Non avrei i talenti, i doni, i possedimenti, le qualità

che ho ricevuto e potuto ulteriormente sviluppare ed approfondire in questa vita. Per tutta

questa parte dell'eredità ancestrale ciascuno di noi ha un debito, che bisogna saldare nella

vita. Personalmente credo che esistano solo due modi per saldarlo: avere dei figli, sostenerli

e farli crescere bene, e soprattutto passare a loro i tesori che consapevolmente o

inconsapevolmente portiamo dentro di noi.

Un esempio di tesoro potrebbe essere la capacità di ascoltare il prossimo, oppure essere

bravi a cantare, a scrivere o a fare lavori manuali, ecc (queste qualità spesso si passano in

maniera inconscia ed automatica). Il secondo modo, soprattutto per chi non ha figli, è che

desidera guarire il suo albero genealogico è pregare, e se richiesto, aiutare il prossimo a

guarire il suo. Se questo non viene fatto al meglio delle proprie capacità, e se non abbiamo

figli, questo debito o karma potrebbe essere aggiunto come compito nella successiva

reincarnazione. Fino a 50 anni fa argomenti come la reincarnazione erano nell'Occidente

pura fantascienza, ma attualmente gli scienziati, ricercatori e premi Nobel ci hanno fornito

così tanti elementi di comprovata serietà, che non era possibile ignorarne le scoperte.

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Per non inoltrarci in troppa filosofia e spiritualità, vediamo quale legame ha l'albero

genealogico con i nostri capelli. Nel corso del libro abbiamo visto quanto le emozioni e le

credenze negative attivano molte sostanze anticapelli (ormoni, infiammazione), allora di

conseguenza, quante simili sostanze sono create grazie al nostro debito ancestrale? Quanti

suicidi, dipendenze croniche, atteggiamenti aggressivi, tradimenti, malattie, paure,

ingiustizie, esperienze di povertà, fallimenti, omicidi, o morti tragiche, ecc. stiamo portando

dentro di noi, dentro la nostra Cellula Madre che quindi invia costantemente queste

informazioni ad alto livello di stress alle cellule?

Credo che la nostra predisposizione genetica alla calvizie derivi proprio dall'albero

genealogico e dalla mancanza di guarigione di eventi traumatici intergenerazionali del

passato. Qualcuno dei nostri antenati ha somatizzato uno o più dolorosi episodi della vita

non elaborati in perdita di capelli, e non essendo riuscito a guarire, probabilmente questa

informazione di somatizzazione viene trasmessa di generazione in generazione, e nel caso

non venga guarita, la calvizie rischia di peggiorare in ogni successiva discendenza. Dalla

mia esperienza, chi soffre di alopecia androgenetica per motivi genealogici (quasi tutti),

dovrebbe assoutamente lavorare su questo aspetto (Metodo NatAliash), altrimenti nessuna

alimentazione, prodotto, o qualsiasi altra bacchetta magica potrà risolvere definitivamente

il problema. Aggiungo qui, che il lavoro e l'integrazione/trasformazione dell'odio in amore

risolve gran parte dei problemi, quindi non vivere questo albero genealogico come un peso

o un problema: quando e se sentirete il bisogno di affrontarlo, sarete guidati a farlo.

La seguente curiosa interpretazione illustrativa dell'albero genealogico potrebbe confermare

la mia teoria sulla connessione fra albero genealogico e capelli:

Notate come l'albero ci ricorda una folta chioma di capelli? Ogni ramo traumatizzato

produce a stento le foglie (capelli) e finché non viene guarito, la Cellula Madre ordinerà in

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automatico l'inizio della calvizie ad una certa età; forse più antica e profonda è la

somatizzazione, più prematura e veloce si manifesterà la calvizie nella persona.

Anche le successive immagini rendono abbastanza bene come antenati traumatizzati

influenzino la nostra psiche e quindi il nostro corpo, la nostra salute, le nostre emozioni ed

il nostro destino:

Albero genealogico guarito ed in armonia Albero genealogico traumatizzato e disarmonioso

E come possiamo sapere se i nostri disagi psichici, fisici e la perdita di capelli siano legati

all'albero genealogico o meno?

Innanzitutto se abbiamo il padre o il nonno materno senza capelli, la possibilità di aver

ricevuto le stesse informazioni genetiche è altissima, quindi in questo caso direi che avete

sicuramente da lavorare sugli antenati. Se invece credete di aver ereditato dei buoni geni,

ma lo stesso state perdendo capelli, allora verificate se esistono degli atteggiamenti,

problemi psichici o emotivi ricorrenti nella vostra famiglia (p.es. vostro nonno aggressivo

con la nonna, e vostro padre aggressivo con la mamma, oppure scoprite di avere una

ricorrenza famigliare di depressione o di abusi vari), aiutandovi con questi indicatori per la

guarigione ancestrale:

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• difficoltà relazionali, come matrimoni falliti, tradimenti, maltrattamenti;

• fobie inspiegabili;

• disagi emotivi o psicologici come la depressione, insonnia, ansia, rabbia;

• dipendenze di alcol, droghe, sesso, lavoro;

• bassa autostima, sentirsi rifiutati nella famiglia e socialmente non accettati;

• malattie ereditarie (ricorrenti) o inspiegabili;

• attività lavorative che finiscono sempre male;

• odio inspiegabile già dall'infanzia;

• mancanza di motivazione, stanchezza cronica;

• difficoltà a perdonare;

• forte patriottismo e seguire con lealtà regole/tradizione famigliari e sociali anche se

non lo vogliamo;

• sacrificarsi per la famiglia e per gli altri a livello cronico.

Ovviamente ciascuno degli indicatori sopramenzionati può anche essere legato a traumi

vissuti in questa vita, ma ciò potrebbe essere dovuto ad un ripetersi di esperienze già vissute

dai propri antenati e che quindi andrebbero guarite. Tutti abbiamo qualcosa da risolvere

nell'albero genealogico, ma non tutti i blocchi si somatizzano nella perdita di capelli.

Nel mio caso, credo di aver ereditato i capelli di mio padre e del nonno paterno, che

nonostante la fronte alta, hanno (il nonno è deceduto molti anni fa) ancora capelli oltre i

settanta anni, ma avendo vissuto dei traumi personali diversi dal padre e dal nonno, legati

anche all'albero genealogico, ho attivato uno stress pauroso e senza fine.

Quindi attenzione: i blocchi degli antenati possono anche influenzare chi ha ereditato dei

buoni geni follicolari.

Per fortuna esistono dei modi per guarire l'albero genealogico e personalmente trovo la

guarigione ancestrale una parte molto affascinante del cammino verso l'integrazione, la

risoluzione e la maturazione come individuo. Se osserviamo l'albero genealogico sopra la

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nostra testa, come se fosse una piramide inversa, possiamo immaginarci come un ricevitore

radio che raccoglie segnali da livelli fuori o sopra di noi, e li diffondiamo come

informazione nel corpo, probabilmente attraverso la Cellula Madre. La guarigione sta nel

guarire il problema alla radice dell'albero genealogico, affinché possano fluire nuove

informazioni che sostengono la nostra vita, la nostra salute, il nostro lavoro, le nostre

relazioni, ed infine i nostri capelli.

Chi si occupa di guarigione ancestrale ha rilevato che la maggior parte dei blocchi

proviene dalle prime quattro generazioni, quindi fino al nostro trisnonno/a, detto anche

trisavoli, ovvero i genitori dei nostri bisnonni. A volte i blocchi derivano da molte

generazioni prima, soprattutto se sono state molto traumatiche.

Secondo quanto riscontrato dai veri studiosi e dai popoli antichi, gli antenati richiedono da

noi soprattutto tre azioni per essere guariti:

1. essere riconosciuti e onorati;

2. essere capiti ed accettati;

3. essere perdonati e che noi perdoniamo noi stessi.

Appena abbiamo impostato il nostro rapporto con loro con questo atteggiamento, la

guarigione potrà avvenire. Il perdono e l'accettazione totale di ciò che è stato sono le chiavi

per accedere a all'energia dell'Amore, che assieme a delle tecniche permetteranno togliere

l'edera dal tronco degli alberi e dai rami genealogici.

Ovviamente per iniziare il processo di guarigione è consigliato avere una minima

conoscenza della vita dei nostri antenati (almeno fino ai nonni e bisnonni), ma anche se

non sappiamo quasi nulla e non abbiamo la possibilità di trovare informazioni, esistono

modi per guarire lo stesso. Ecco cosa si può fare per sanare il nostro albero genealogico:

• chiedere ai famigliari più anziani in vita i dettagli dei loro antenati ed annotarsi tutte

le ricorrenze, i traumi, i problemi ed il contesto storico in cui vivevano, per poi cercare

connessioni con la vita attuale. Un libro che aiuta in questo è “Esercizi Pratici di

Genealogia“ di Anne Ancelin Schützenberger;

partecipare alle costellazioni famigliar i dove grazie alla presenza di altre persone e

ad un bravo terapeuta, si può scoprire cos'è successo nel passato e/o in quello degli

antenati. Durante questi eventi a volte avvengono anche guarigioni;

• praticare giornalmente preghiere ed invocazioni specifiche per la guarigione

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dell'albero genealogico. Consiglio il libro di Padre Robert De Grandis “La Guarigione

dell'Albero Genealogico “ ;

• fissare qualche seduta con uno psicologo o terapeuta che abbia la capacità di intuire

o di vedere quali siano i blocchi degli antenati, per poi guarirli insieme. Al momento

conosco solo una terapeuta americana del genere che lavora via skype;

• praticare il Metodo NatAliash, che è forse la tecnica più efficace e “veloce“ di tutte.

Intanto vi passo una bellissima preghiera di Aladokun olo Obatala per la guarigione degli

antenati. Tenete solo presente che le parole come Dio possono essere modificate a secondo

del proprio credo religioso:

Offro luce e verso libagione con rispetto e onore a tutti i miei antenati di cui conosco i nomi

(dire tutti i nomi che conoscete) e di tutti quelli cui non conosco per sollevare e liberare le

loro anime nel nome e nella luce del Onnipotente Dio. Poichè è attraverso l'amore, la

volontà, e il potere di Dio che tutte le anime vengono salvate.

Offro una preghiera e protezione grazie al Creatore Divino per quelle anime ancestrali nelle

tenebre, dimenticate o perdute. Che la luce da me offerta possa dissolvere l'ombra della

paura e le guidi tra le braccia di Dio.

Offro guida ai miei antenati grazie agli Angeli Custodi e agli Spiriti Protettivi, che attraverso

il potere e comando di Dio, li assisteranno nel grande atto di evoluzione. Che la luce offerta

da me possa essere un Faro di Speranza e che serva come fuga e come scudo protettivo

dalle ombre di disperazione.

Offro amore, compassione e conforto a quelle anime ancestrali che soffrono e che sono

depresse. Che la mia luce li guidi lontano dalla discordia e le miserie delle loro anime al

santuario di Dio e alle gioie della beatitudine divina.

Offro guarigione grazie all'Essere Supremo su tutti i livelli spirituali per quelli antenati che

sono stati abusati, afflitti, ingannati, schiavizzati, odiati, soli, fuorviati, trascurati, oppressi,

addolorati, rattristati, traumatizzati e morti tragicamente. Che la mia luce offerta alle loro

anime ispiri clemenza, liberazione, fede, amore e armonia da oggi in poi.

Offro perdono alle anime ancestrali che vogliono pentirsi, sinceramente, per gli errori

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commessi in entrambi i mondi di vita e di morte. Che questa luce li guidi alla verità,

all'illuminazione e alla giustizia di Dio.

Inoltre perdono gli antenati che hanno commesso danni alla linea generazionale a "noi che

viviamo" in aridità. E perdono quegli antenati i cui peccati del passato ho dovuto soffrire

come conseguenza della loro ingenuità, ignoranza, e tratti e abitudini inferiori. Che la luce

da me offerta serva a ricordare noi che viviamo di riconoscere ed imparare affinché non

ripetiamo gli stessi errori come quelli vissuti prima di noi.

In ogni modo perdono quegli antenati che ne hanno più bisogno affinchè le loro anime

possano abbracciare con una gratificazione positiva un nuovo e migliorato modo di vivere

nel regno dello spirito e che quelle anime si elevino in pace e che si risveglino alla vita

eterna come Dio aveva promesso.

In nome di Dio e attraverso la sua misericordia e le sue benedizioni, che oggi sia l'inizio di

un continuo processo di guarigione per tutte le mie guide ancestrali ed il rilascio di tutti gli

schemi energetici negativi e bloccati all'interno della linea generazionale, costantemente

guarendo ogni membro famigliare incluso me, giorno dopo giorno. Come voi, gli Antenati

guariscono dalla loro parte, noi vi chiediamo di perdonare noi esattamente come voi siete

stati perdonati ed aiutarci a guarire con un'energia positiva e che scorre liberamente in

progressione a beneficio di tutti gli interessati.

In nome di Dio preghiamo e che la Luce, il Potere e la Pace di Dio siano con noi per sempre.

Così sia!

Guarire il proprio albero genealogico non è solamente un grande dono che facciamo a noi

stessi, ma anche ai nostri antenati, e soprattutto ai nostri figli e alle future generazioni che

potranno finalmente nascere liberi dal pesante bagaglio dell'ignoranza e dolore dell'essere

umano. Grazie a questo lavoro porremo le basi per una vita ed un mondo molto più felice,

e perchè no, probabilmente per tutti con una bella chioma di capelli sulla testa.

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Come Recuperare i Tre Tesori con le Erbe Superiori

e non avete ancora sentito parlare delle “erbe superiori“, chiamate anche “erbe

toniche“, state per imbarcarvi in un viaggio senza precedenti nel mondo dei prodotti

erboristici. Purtroppo in italiano non esiste una traduzione ufficiale per le parole

“Superior Herbalism“ o “Tonic Herbalism“, perciò quando ci riferiremo all'uso o al metodo

tradizionale delle erbe superiori o toniche per il miglioramento della salute, lo chiameremo

“erborismo superiore“ o “erborismo tonico“.

SL'erborismo tonico, ancora poco conosciuto in Italia (ora che abbiamo praticamente coniato

un nuovo nome, direi che è completamente sconosciuto!), è un antico sistema di

mantenimento della salute, che attraverso i secoli ha raggiunto livelli impensabili di

sofisticazione. Al giorno d'oggi centinaia di milioni di individui consumano le erbe superiori

per promuovere la propria salute: esse danno benefici eccezionali per il corpo e per la

mente, aiutando ad ottimizzare le funzioni e le strutture naturali del corpo.

Molto tempo fa i maestri asiatici hanno sviluppato una serie di erbe toniche combinate fra

loro in maniera saggia e profondamente efficace. Fino a poco tempo fa l'uso combinato di

queste erbe (dove l'efficacia è di gran lunga maggiore) era percepito quasi come un segreto

dell'Oriente, o comunque qualcosa di accessibile solo agli imperatori della Cina.

Fortunatamente oggi i tempi sono cambiati e tutti possono accedere a tantissime erbe da

molte parti del mondo grazie soprattutto a internet, ma purtroppo l'uso di queste erbe

senza un sistema, senza una serie di principi, rischia di diventare una perdita di tempo,

denaro e molti benefici. Se sappiamo come combinare correttamente le erbe a seconda dei

nostri squilibri o disagi, allora potremo raccogliere i frutti di una tradizione millenaria per

recuperare la massima funzionalità dei nostri tre tesori (jing, qi e shen, spiegati

dettagliatamente nel capitolo più avanti) e del nostro insieme di corpo/mente/emozioni.

L'erborismo cinese superiore è indubbiamente il più sofisticato ed efficace trattamento alle

erbe nel mondo. Si differenzia da altri sistemi erboristici come la fitoterapia perchè

enfatizza la promozione della salute radiante invece dell'eliminazione di una malattia.

Tra le diverse migliaia di erbe usate nel sistema erboristico cinese, esiste un gruppo

elitario di circa sessanta erbe, appunto noto come erbe toniche o erbe superiori. Questa

conoscenza deriva dalla grande tradizione taoista della Cina che nei secoli ha scoperto

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come le erbe toniche sono in molti modi superiori agli alimenti comunemente ingeriti.

Le erbe toniche sono definite come erbe che promuovono una vita lunga, salutare, vibrante

e felice senza effetti collaterali, anche quando prese a lungo termine. Essenzialmente le

erbe toniche sono meravigliosi e salutari “supercibi“ che beneficiano il nostro benessere in

modi che il cibo comune non può fare: esse hanno una qualità protettiva, equilibrante e

vitalizzante che supera qualsiasi altra singola erba. Queste super qualità derivano da tre

primarie funzioni.

Le erbe superiori sono fitonutrienti

Queste erbe sono probabilmente la più ricca fonte di fitonutrienti al mondo. Inizialmente si

riteneva che l'azione preventiva nei confronti di diverse malattie fosse legata all'elevato

contenuto in vitamine, minerali e fibra caratteristico degli alimenti di origine vegetale.

Tuttavia, in anni recenti, è stato dimostrato che i veri elementi ad azione protettiva sono

altri, i cosiddetti fitonutrienti, composti privi di valore nutrizionale, ma dotati di potente

attività di protezione nei confronti dei processi ossidativi, dell'irradiazione solare, di tossine

ed altre sostanze dannose, nonché di agenti biologici vari, come virus, batteri, parassiti,

funghi ed insetti.

In altre parole, i fitonutrienti sono un gruppo di micronutrienti che migliorano l'azione delle

vitamine, dei minerali, degli oligoelementi e di aminoacidi essenziali nel mantenimento di

un metabolismo sano e di una circolazione sanguigna fluente e ricca.

Le erbe superiori sono degli antiossidanti

Le erbe toniche sono una delle fonti più ricche di antiossidanti (come p.es. del resveratrolo)

e senza ombra di dubbio promuovono la salute e prevengono dalle malattie degenerative.

Come antiossidanti spesso sono molto più efficaci della vitamina C o E. Il vantaggio delle

erbe superiori è che quando vengono inserite in una formula, offrono dozzine di diversi

antiossidanti, diventando così un “superantiossidante“.

Le erbe superiori sono “bidirezionali“

Le erbe superiori hanno anche il vantaggio di essere intelligenti ed alcune offrono una sorta

di “bidirezionalità“, come p.es. il Ginseng Americano, che ci dona energia quando ne

abbiamo più bisogno, ma aiuta a rilassarci quando la sera vogliamo andare a dormire.

Questa incredibile capacità di adattamento ai nostri bisogni fisiologici e psichici è improntata sul regolare le funzioni del corpo invece di obbligare l'attività fisologica in una sola direzione, come succede con i farmaci o con erbe di tipo

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inferiore. In definitiva queste erbe bidirezionali stabiliscono e mantengono l'omeostasi, che

possiamo definire come un normale equilibrio di tutto il corpo, ed è uno dei motivi centrali

per cui non creano effetti collaterali.

Detto tutto ciò, le erbe toniche non hanno super poteri come Spider–Man a prescindere

dalla nostra alimentazione, e parte delle loro efficacia è dettata dalla qualità dei nostri

alimenti. P.es. esistono delle erbe che supportano l'abilità del corpo di produrre la

superossido dismutasi (SOD), un enzima che svolge una profonda azione antiossidante di

contrasto ai radicali liberi, sopratutto per le cellule esposte all'ossigeno, e quindi ritarda

l'invecchiamento e l'insorgenza delle malattie connesse. Una forma primaria di SOD

contiene il rame, ma se non lo assumiamo con la dieta o con un valido integratore non

sintetico, riduciamo pure l'effetto SOD dell'erba superiore.

Queste erbe superiori non sono da considerare come medicinali perchè non sono usate

per trattare o per prevenire specifiche malattie o disturbi vari. I tonici sono usati per

promuovere una sensazione di benessere olistico, per migliorare l'energia del corpo, per

regolare le funzionalità fisiche e psichiche, per proteggere il corpo e la mente per creare

quello che i cinesi chiamano una “salute radiante“.

La salute radiante è definita in Cina come la “salute oltre il pericolo della malattia“ e

dipende dalla capacità individuale di adattamento efficace in tutte le forme di stress che

uno incontra nell'arco della vita. Le erbe superiori donano “energia adattogena“ che ci

aiuta a gestire lo stress con molta più facilità. È possibile sviluppare un grado molto alto di

adattabilità alle tante sfide e ai cambiamenti cui dobbiamo far fronte continuamente. In

altre parole, consumando nel tempo le erbe toniche costruiamo delle riserve energetiche

che ci permettono p.es. di lavorare dodici ore di fila senza sentirci stanchi, senza stress,

mantenendo una maggiore sensazione di pace e di gioia interiore. Ridurre lo stress (infiammazione) è un punto chiave per fermare la caduta di capelli e le erbe superiori sono la fonte primaria per equilibrare tutto il nostro insieme di corpo/mente/emozioni.

Lo scopo finale delle erbe toniche è nel raggungere la salute radiante che significa vivere

una vita di successo, felice ed in salute. Se ci sentiamo in salute, ma abbiamo problemi

nelle relazioni, oppure nel lavoro, oppure soffriamo di qualche paura, questo indica un

problema, che prima o poi si manifesterà anche nel fisico. La salute radiante pressuppone

che tutti i segmenti della propria vita siano in equilibrio e soddisfacenti, e l'erborismo

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superiore è specializzato a sostenere il nostro sviluppo interiore verso questo fantastico

obiettivo. Queste sostanze molto particolari sono state associate con la più alta qualità di

vita, quindi con la longevità, con un lento invecchiamento, una salute radiante, felicità,

saggezza, vitalità fisica, vigore e libido sessuale, chiarezza mentale ed intuizione, amore e

compassione, e relazioni armoniose con la natura e con tutti gli essere umani.

Solamente le erbe che soddisfano certe specifiche caratteristiche possono essere classificate

come erbe toniche. Affinché un'erba venga riconosciuta come superiore deve avere le

seguenti sei caratteristiche dimostrate valide nei secoli passati:

1. deve avere effetti antietà e deve aiutare a prolungare la vita;

2. deve avere diverse e profonde azioni promotrici della salute che risultano in una vita

radiante;

3. deve aiutare a bilanciare la nostra energia emotiva e psichica affinchè si possa

migliorare di conseguenza lo stato spirituale e quello di felicità generale;

4. l'uso sensato non deve avere effetti collaterali negativi, quindi può essere preso in modo

continuativo per un lungo tempo, soprattutto se si desiderano accumulare i benefici.

Questa enfasi alla sicurezza è in linea con la prima legge dell'erboristeria cinese:“Non

fare danni“, esattamente come Socrate, padre della medicina occidentale che

disse:“Primum non nocere!“;

5. deve avere un gusto sufficientemente buono per essere consumato facilmente, e deve

essere facilmente digeribile ed assimilabile. La maggior parte delle erbe nella categoria

superiore ha un buon gusto, e in effetti ciascuna di queste erbe può essere usato in cucina;

6. deve contenere almeno uno dei tre tesori (jing, qi, shen) in tale abbondanza che può

contribuire alla costruzione ed al mantenimento di quel tesoro nel corpo. Alcune erbe

toniche contengono solo uno dei tre tesori, altri ne contengono due, ed alcune tutti e tre

in quantità e potenza variabili.

Queste erbe toniche cinesi possono dare un incisivo contributo verso il nostro massimo

livello di benessere possibile. Consumarle ogni giorno porta veramente a dire “La vita è

bella“, ma non perchè lo diciamo per essere ottimisti o perchè crediamo che sia così anche

nei momenti tristi della vita, bensì perchè lo sentiamo profusamente nel corpo, e

solitamente questa è una sensazione che poche persone conoscono o vivono in maneria

continuativa (dovuto a stress, alimentazione, paure, tossine, ecc.).

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Quasi tutte le persone che usano le erbe superiori per un qualsiasi periodo di tempo

riceveranno benefici; alcuni in modo instantaneo come nel mio caso, per altri il

cambiamento sarà all'inizio sottile, ma essendo l'effetto cumulativo, lo percepiranno

senz'ombra di dubbio più tardi. Forse la caratteristica più unica di questi sostanze è che

sono trasformative, ovvero hanno la capacità di tirarci fuori dai cicli viziosi della vita, o dal

sentirsi incastrati sempre con le stesse esperienze che si ripetono ciclicamente. I tonici invertono il noto processo dal passare ad un problema all'altro, che secondo me è

il più grande ostacolo da superare quando le persone cercano di mettere in pratica la

legge di attrazione oppue quando cercando di guarire da una malattia cronica.

Qualcosa di buono accade quando si inizia a prendere queste erbe. Improvvisamente ci si

sente più bilanciati, più forti e più fiduciosi in sè stessi. Si ha energia quando serve e ci si

può rilassare quando occorre staccare. Man mano che passa il tempo sentiamo di riuscire

ad adattarci meglio allo stress e alle sfide della vita, concludendo molte più cose rispetto a

prima. Ci si ritrova ad affrontare sfide che prima evitavamo perchè in fondo ci credevamo

incapaci. La gente inizia a commentare il nostro aspetto e notano quanto brillano i nostri

occhi, quanto siamo più entusiasti e vibranti, quanto siamo più centrati e saggi, e sono

queste le vere testimonianze che si ricevono dagli altri, evitando così la paura che si tratti di

un altra sostanza pseudo–magica in cui crediamo solo noi. Con le erbe toniche si sentono e

si vedono gli effetti nel corpo senza alcun bisogno dell'effetto placebo.

Il principio di inversione può essere applicato anche ad una malattia: le erbe superiori

non la guariscono, ma allontanano la persona dagli schemi/pensieri che le hanno creato

la malattia, fissando l'attenzione sempre di più sulla salute. Questo viene ottenuto grazie

al riequilibrio delle energie, che fanno sentire meglio la persona, è più leggera, più

positiva e fiduciosa, ed ecco che si ritrova con tutti i presupposti psicologici e fisici

necessari per guarire.

Il dott. Euro Piuca, medico olistico ed omeopata, dice che l'essere umano potrebbe essere

comparato come il mare: l'acqua rappresenta la vitalità del corpo, la nostra capacità di

sopportare lo stress e la quantità di pensieri fiduciosi, carichi di autostima e di emozioni

positive. Quando il livello del mare si abbassa troppo per motivi di stress, dall'acqua

iniziano a spuntare scogli che rappresentano malattie, traumi dell'infanzia, paure, ecc.

Le erbe adattogene, così come l'omeopatia, hanno il compito di rialzare i livelli dell'acqua,

affinchè possiamo riprendere in mano la nostra vita ed affrontare le sfide del presente, ed i

fantasmi del passato.

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Non è necessario diventare un erborista esperto per consumarle o per crearsi un proprio

programma personalizzato – basta imparare le basi e poi sperimentare, poichè le erbe sono

di un'eccezionale sicurezza per il consumo a lungo periodo. Se si manifestano degli effetti

collaterali, essi sono sempre di piccola entità e spariscono appena finiamo di assumere l'erba

in questione. In caso che l'erba non sia quella indicata, rischiamo di soffrire di un po' di

aerofagia, oppure ci ritroviamo con un collo duro per qualche ora, ma finisce qua. Vediamo

quindi di proseguire serenamente con le altre caratteristiche delle erbe superiori.

In Oriente tutta la filosofia, l'arte e la scienza tradizionalmente si basano sulla realizzazione

fondamentale che tutte le cose e i processi della vita sono connessi, soprattutto per quanto

riguarda il corpo, la mente e lo spirito. Solamente quando questi tre corpi (che sarebbero i

tre tesori) sono in armonia tra loro, con l'ambiente circostante e con l'universo, possiamo

parlare di vero benessere, e sono proprio le erbe superiori quelle che hanno la rara capacità

di spingerci verso questo stato di unità interiore. Ormai è sempre più comunemente accettato

anche a livello scientifico, che un cambiamento a livello fisico condiziona i processi mentali

ed emotivi (e viceversa), perciò possiamo sicuramente dedurre che quasi ogni aspetto della

salute è radicato nell'armoniosa integrazione fra corpo e psiche.

L'erborismo tonico prende in totale considerazione l'importanza dell'unità fra corpo e psiche

per aiutare ciascuna persona a raggiungere pienamente uno stato di salute, di benessere e

di consapevolezza spirituale (ovviamente anche nei limiti di quanto uno è disposto a

lavorare su di sè). Le erbe superiori vengono usate per portare cambiamenti nelle

condizioni fisiche e simultaneamente per influenzare la mente conscia e subconscia, le

emozioni e lo spirito. Nessuna forma di trattamento per la salute può essere considerata

completa, se non riconosce e se non utilizza i principi di unità fra energia fisica e psichica.

Un erborista cinese serio non cercherà mai di influenzare solamente l'aspetto fisico o

psichico di un individuo, poichè il risultato sarebbe inutile, se non nel breve, sicuramente a

lungo termine. L'obiettivo dell'erborismo superiore è di aiutarci a porre le basi per

un'armonia fra corpo, mente e spirito, che può risultare in un nuovo livello di benessere, un

nuovo livello di salute e di felicità, ovvero un spinta verso una vita più creativa, di successo

e verso nuove scoperte spirituali fino all'illuminazione.

Le erbe adattogeneCome dicevamo, le erbe toniche incrementano la nostra abilità di gestire lo stress, ed è

proprio questa adattabilità che determina la felicità ed il livello di benessere della persona.

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Purtroppo l'adattabilità richiede energia, poichè più grandi sono gli eventi stressanti della

vita, più energia di adattamento è richiesta. Quante volte ci succede di essere stanchi o

distrutti dopo una giornata di stress?

Non parliamo poi di eventi molto impegnativi come lutti, cambiamenti di lavoro, traslochi,

divorzi, mobbing o litigi con i famigliari. Nella società moderna si impara subito quindi a

resistere, a consumare bevande eccitanti, a non riflettere con ponderatezza e a correre

ansiosamente a destra e a sinistra, e quindi a perdere il contatto con sè stessi e con la

natura. Ormai il contatto primario nella vita è con internet, che purtroppo non è naturale,

nè reale, e i casi di internet–dipendenza danneggiano l'equilibrio fra corpo e psiche. Da qui

il passo verso lo sviluppo di varie dipendenze, verso il desiderio continuo di cibo–

spazzatura e verso la depressione, l'ansia e l'insonnia, è breve. Il vera dramma diventa

quando cerchiamo di tornare allo stato iniziale di salute o di benessere psicoemotivo,

quando stavamo bene ed eravamo pieni di energia e di buon umore, come p.es. durante

l'infanzia, ma purtroppo il ritorno a questo stato “naturale“, quando non eravamo così

intossicati dal cibo, dai ritmi accelerati del lavoro e da responsabilità stressanti, risulta

molto difficile, se non impossibile per la maggior parte delle persone: i blocchi, le paure o

le intossicazioni sembrano troppo radicati nel corpo, e tutto quello che si sperimenta

sembra funzionare solo per un breve periodo di tempo o comunque in maniera limitata.

Lo scopo delle erbe toniche è proprio quello di allontanarci dallo stato negativo appena

descritto tramite una ricarica delle nostre batterie adattogene (antistress) per creare quel

cambiamento, quel salto di qualità che tanto desideriamo ottenere. Quando rigeneriamo

l'energia delle cellule, dei tessuti e dei sistemi che regolano la nostra adattabilità allo stress,

ci ritroviamo capaci di vivere la nostra vita nella sua massima espressione grazie

all'aumento della nostra resistenza fisica, mentale ed emotiva. Scopriamo di riuscire a

gestire lo stress facilmente quando gli altri sono già sfiniti.

La caratteristica adattogena dell'erba tonica in uso diventa molto importante ad un certo

punto della storia occidentale. Il termine adattogeno è stato coniato dallo scienziato russo

N.V. Lazarev nel 1947. Lazarev conduceva studi sull'adattabilità di una sostanza chimica,

ma pochi anni dopo il suo noto studente russo I.I. Brekhman aveva orientato il focus della

ricerca adattogena verso sostanze naturali.

Gli adattogeni sono stati descritti dal dott. Brekhman come elementi aventi

obbligatoriamente le seguenti tre caratteristiche:

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• deve mostrare una non–specifica attività adattogena, p.es. un incremento di potenza

sulla resistenza contro agenti pericolosi di natura fisica, chimica o biologica;

• deve avere un'influenza normalizzante indipendentemente dallo stato patologico;

• deve essere innocuo e non deve influenzare le funzioni del corpo più del dovuto.

All'inizio Brekhman aveva studiato il Panax ginseng, la classica erba cinese per la longevità.

Da allora il dott. Brekhman e tanti altri ricercatori hanno condotti migliaia di test scientifici

(soprattutto sul ginseng siberiano). Centinaia di migliaia di persone hanno usato questi

naturali adattogeni con risultati straordinariamente positivi: hanno dimostrato di essere

incredibilmente efficaci nella prevenzione di una varietà di disagi, nell'aumento della forza

e della resistenza fisica nello sport, e nell'aiutare il corpo ad adattarsi ad estremi

cambiamenti ambientali.

In generale gli adattogeni:

1. supportano la funzione surrenalica, perciò controbilanciano gli effetti avversi dello

stress;

2. permettono alle cellule del corpo di avere a disposizione più energia;

3. aiutano le cellule ad eliminare gli scarti tossici dei processi metabolici;

4. danno un effetto anabolizzante (di costruzione), quindi l'uso ideale per i bodybuilders;

5. aiutano il corpo ad utilizzare più efficacemente l'ossigeno;

6. migliorano e velocizzano il corretto regolamento dei bioritmi.

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Le più importanti erbe adattogene sono:

American Ginseng Root (Panax quinquefolium L.)

Polyrhachis Ant (Polyrhachis vicina)

Ashwagandha Root (Withania somnifera – radice)

Asian Ginseng Root (Panax ginseng – radice)

Astragalus Root (Astragalus membranaceus Bge – radice)

Codonopsis Root (Codonopsis pilosula – radice)

Cordyceps Mushroom (Cordyceps sinensis – varie speci)

Eleuthero (Siberian Ginseng) Root (Eleutherococcus senticosus – radice)

Goji Berry (northern Asian Lycium frutto goji – Asian Lycium barbarum del

barbarum) nord)

Gynostemma Leaf (Gynostemma pentaphyllum – foglia)

Notoginseng (Himalayan Ginseng) Root (Panax notoginseng – radice)

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Reishi Mushroom (Ganoderma lucidum – fungo)

Rhodiola Root varie speci incluse sacra, rosea, crenulata,

Himalensis – radice)

Schizandra Fruit (Schizandra Chinensis – frutto)

Il principio dello Yin e YangL'antico principio dello Yin e Yang pone le fondamenta nel concetto di salute in Cina, che

dipende dal mantenimento del corretto equilibrio tra le forze Yin e Yang, sia nel corpo che

nella psiche. Yin e Yang sono due parti opposte di un tutt'uno integrato. Queste due forze

contrarie sono totalmente interdipendenti ed interagiscono costantemente per mantenere

l'equilibrio e l'unione del tutto. Ciascuno a turno domina sull'altro, ma la dominanza

assoluta non è mai permanente. Nonostante una forza possa avere un'enorme supremazia

sull'altra, prima o poi la situazione verrà ribaltata. Questo gioco di forze contrarie stabilisce

la base di tutta l'esistenza e di tutto il cambiamento nella vita.

La Legge dello Yin e Yang descrive l'innata natura dinamica, ciclica, bipolare, pulsante, ritmica

di tutta l'esistenza nell'universo. L'universo si espande e contrae, la luce ed il suono si muovono

a onde pulsanti, la terra gira sul proprio asse creando una moltitudine di manifestazioni

ritmiche sulla terra. I cicli del sonno, il cambiamento delle stagioni e i milioni microscopici cicli

che supportano questi cambiamenti giornalieri e stagionali sono il risultato di cicli più grandi,

macroscopici, del nostro sistema solare, della galassia e di interi sistemi galattici.

Nei nostri corpi il cuore batte, i polmoni inspirano ed espirano, le ghiandole secernono

ormoni, l'intestino e la vescica ritmicamente rilasciano scarti. Ciasuno dei nostri occhi domina

per diversi minuti alla volta, ritmicamente. Tutti questi ritmi sono descritti e spiegati dalla

Legge dello Yin e Yang.

Cosa sono queste forze chiamate Yin e Yang?

Lo Yin è definito come parte del ciclo o del processo in cui l'energia viene accumulata,

assimilata ed immagazzinata per usi futuri. Lo Yang è definito come parte del ciclo o del

processo in cui l'energia si espande per manifestare un'azione. Per questo motivo lo Yin

viene spesso associato con il riposo, la ricettività, il femminile, la quiete, mentre lo Yang è

associato con l'azione, la creatività, il maschile ed il movimento; ma attenzione perchè lo

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Yin non deve essere pensato come un'assenza di Yang, e nemmeno con la debolezza. Lo

Yin è di fatto la sostanza della vita ed è assolutamente essenziale, mentre la parte Yang è la

parte attiva del processo vitale. Lo Yin e Yang sono due facce della stessa medaglia, l’uno

non può esistere senza l’altro: p.es. il giorno non può esistere senza la notte, le maree

salgono e scendono, le stelle nascono e tramontano, l'aria entra ed esce, ecc.

La relazione fra Yin e Yang non è mai statico. Nonostante queste due forze stiano operando

in armonia, sono anche sempre in competizione per la dominanza, ma nessuna delle due

arriverà ad un tale estremo che la sua parte contraria non possa recuperare. Purtroppo, se

per un qualsiasi motivo lo Yin o lo Yang supera i propri limiti nel nostro corpo, i meccanismi

autoregolatori si intasano ed a livello fisico può sorgere la malattia o un disagio psichico, o

addirittura la morte.

Ricordiamoci quindi, che la salute dipende dal mantenimento dell'equilibrio delle due forze

nel corpo e nella mente, ed il consumo regolare delle erbe toniche può aiutare il corpo–

mente ad autoregolarsi fino al raggiungimento della salute radiante.

Anche le nostre personalità riflettono lo Yin e Yang. Una persona timida e introversa

solitamente ha una personalità yin, mentre una persona assertiva o aggressiva viene

ritenuto più yang. Ovviamente le nostre personalità cambiano durante il giorno e nella vita.

Tutti attraversiamo fasi di yin e fasi di yang. Le nostre relazioni personali manifestano anche

gli stessi principi: a volte dominiamo l'altro individuo e a volte siamo dominati, a volte si da,

a volte si riceve.

Lo Yin e Yang è un concetto relativo e perciò ogni caratteristica di una persona deve essere

interpretata relativamente: p.es. una persona aggressiva con un carattere irascibile è

considerato di natura Yang a prescindere dal suo sesso. Una persona fredda, introversa,

passiva sarebbe considerata Yin, sempre indipendentemente dal sesso.

Costituzione Yang Costituzione Yin

Ossa grosse e corporatura robusta Ossa fini e corporatura fragile

Natura aggressiva Natura passiva

Carnagione rossastra Carnagione pallida

Facilmente irritabile, focosoSi arrabbia difficilmente, tendenza verso la paura, l'ansia e la melanconia

Testosterone dominante Basso di testosterone o estrogeno dominante

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Sessualmente aggressivo Sessualmente passivo

Le malattie tendono ad essere acute Le malattie tendono ad essere croniche

Nell'erborismo tonico si utilizza costantemente la Legge dello Yin e Yang e tutte le erbe

superiori sono categorizzate secondo lo Yin e Yang proprio per tentare di bilanciare le due

energie nell'individuo. Una persona che mostra una mancanza di Yin avrà maggiori

benefici con erbe ricche di Yin e viceversa per chi è povero di Yang. Alcune erbe sono

attivanti, seccano, riscaldano o anche bruciano di calore: queste sono di tipo yang. Le erbe

che nutrono, umidificano, raffredano o sono antinfiammatorie sono di tipo yin. Per stabilire

un fisiologia sana e bilanciata, una persona che è troppo yang dovrà incrementare i suoi

fluidi ed il sangue (yin), mentre la persona con le estremità fredde dovrà invigorire la

circolazione sanguigna (yang).

L’agitazione, l’ansia, l’insonnia indicano un eccesso di Yang. L'astenia, il desiderio di

dormire, la sonnolenza sono sintomi di eccesso di Yin. La secchezza a carico delle mucose,

come le congiuntive secche, la bocca secca, le feci secche e l’urina scarsa e densa indicano

l’eccesso di Yang. Ogni sintomo indicante un eccesso di umidità come in particolare

l’edema, i gonfiori, la lingua gonfia, le urine abbondanti e le feci di consistenza molle

indicano un eccesso di Yin. Se siamo nervosi, abbiamo movimenti veloci e parliamo

rapidamente abbiamo un eccesso di Yang. Se siamo tranquilli, con riflessi lenti, potremmo

avere un eccesso di Yin.

I sintomi delle malattie yang tendono ad essere acute, drammatiche e possono portare ad

una morte veloce, ma generalmente possono essere anche superate più facilmente. I

sintomi delle malattie yin sono quelle croniche, misteriose e difficili da guarire. Se abbiamo

una costituzione yang tendiamo a rischiare di più nella vita ed siamo più aggressivi ed

assertivi. Le persone yang vivono con ritmi incalzanti la vita, rischiando di bruciare le loro

riserve energetiche con un crollo psicofisico, oppure con una malattia acuta. Queste

persone dovrebbe consumare tonici yin, ma anche quelli yang vanno bene se consumati

con moderazione assieme a quelle yin. Visto che sono sempre necessarie entrambe le

energie (essendo connesse), le erbe yin e yang devono essere consumate da tutti.

Una persona più yin avrà una tendenza verso la passività e la cautela. È conscio della sua

fragilità ed evita i pericoli che instintivamente sa che possono nuocerli. Le persone yin

sembrano avere malattie meno gravi, ma essendo croniche, col tempo diventano

estremamente drenanti e debilitanti. Queste persone devono prendere entrambe le erbe,

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sia yin che yang. Le erbe yin riforniscono lo yin perduto, mentre vanno “inserite“ quelle

yang – “inserite“ perché assenti nella costituzione.

La maggioranza delle persone si trova bene consumando un miscuglio bilanciato di erbe

yin e yang, con una certa tendenza verso una direzione o l'altra, a secondo della

costituzione. Solo così potremo un giorno approdare alla salute radiante.

Il sistema dei Tre TesoriNella tradizione orientale esistono tre energie primarie nell'uomo, nella natura e nell'universo

che vengono chiamate i tre tesori, che sono lo Jing, il Qi (pronunciato “ci“) e lo Shen.

Immagine di www.longevitystrategist.com

Queste energie vengono chiamate tesori perchè rappresentano la base della nostra vita.

JingIl Jing è generalmente tradotto come Essenza ed è fondamentale per la vita. È la fonte più

profonda di energia nel corpo ed è associata alla nostra genetica. Nell'Oriente il Jing è

associato alla rigenerazione, alla longevità, alla giovinezza, alla vitalità a lungo termine,

all'energia mentale, ma anche come fonte di potere per il sistema riproduttivo e per

funzioni ottimali del sistema immunitario. L'energia Jing supporta anche il sistema

scheletrico, le funzioni renali e quelle sensoriali, soprattutto l'abilità di sentire (inteso con

l'orecchio). Il Jing è anche connesso al nostro coraggio ed alla potenza dietro la nostra

volontà personale.

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Il primo tesoro è praticamente l'energia che determina sia la lunghezza della nostra vita che

il livello di forza che avremo per realizzarci nel lavoro, a scuola, nello sport, ecc. Più Jing

avremo, più cose potremo realizzare nella vita. Durante la gestazione il Jing del feto

dipende dal Jing della madre (ed in parte del padre, confermato anche dalle ricerche di

Roberto Zamperini), ma dopo la nascita diventa il Jing originale (o prenatale) che

determina la potenza e lunghezza della vita del bimbo. Se vi ricordate, nella prefazione di

questo libro avevo scritto, che se per caso non riusciremo nel nostro intento (di recuperare i

capelli), almeno saremo i ponti verso un genere umano nuovi, con più conoscenze, con

maggiori possibilità di riuscita, grazie anche alla nostra eredità, al nostro impegno, ed ecco

quindi che rifornire il Jing, sia dalla parte del padre che dalla madre, prima che la donna

resti incinta, potrebbe essere di enorme importanza per l'evoluzione umana, poichè il Jing

originale influisce la vita del bambino finchè vive (aumentare le riserve originali purtroppo

al momento non è ancora possibile).

Il Jing viene immaganizzato nei Reni, che secondo la MTC, includono gli organi reproduttivi, il

cervello, lo scheletro e la corteccia surrenale. Il Jing è concentrato nello sperma e negli ovuli.

Quando il Jing viene completamente bruciato nei Reni dalle condizioni stressogene della vita,

l'unica salvezza è attingere al Jing originale, che se viene consumato pure quello, la vita si

accorcia tremendamente e la morte fisica bussa alla porta. Riempire e mantenere i Reni pieni di Jing è il primo obiettivo da raggiungere con le erbe toniche.

L'infiammazione e l'infiammazione cronica silente (killer), che abbiamo ampiamente trattato

nel libro, è una perdita costante di Jing, e forse è per questo che la medicina occidentale

collega l'infiammazione con la perdita di capelli (e con tante altre malattie), e che guarda

caso si sposa perfettamente anche con l'approccio della medicina orientale.

Normalmente coloro che hanno successo e che agiscono in maniera costante hanno una

buona quantità di Jing (secondo me è l'energia principale che manca a chi fa fatica ad

utilizzare con successo la tanto discussa “legge di attrazione“). L'energia Jing è consumata

dalla vita stessa, ma soprattutto dallo stress, dalla paura, dai comportamenti eccessivi,

dall'uso di droghe e alcol, e dal troppo lavoro. Fortunatamente questa energia può essere

rigenerata e riequilibrata con il consumo di alcune rare erbe toniche che contengono

questo tesoro.

Le erbe Jing sono divise in due categorie: i tonici Yin ed i tonici Yang. Alcune erbe Yin e

Yang possono essere usate singolarmente perchè sono bilanciate molto bene. Formulazioni

sofisticate sono state sviluppate nei secoli che riescono a costruire contemporaneamente sia

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l'energia Yin che quella Yang. Il segreto del ringiovanimento giace nella ricostruzione del

giusto equilibrio fra Yin e Yang.

Queste erbe toniche Yin e Yang tendono ad essere leggere e sono molto ben tollerate dalla

maggioranza di persone. Tutti abbiamo bisogno di una tonificazione Ying e Yang, quindi è

importante trovare un'appropriata combinazione. Alcuni tonici Yin e Yang sono quasi

universalmente tollerati ed usati da tutti.

Le erbe Yin sono profondamente nutrienti: ricostruiscono lo Yin spento e forniscono riserve

per usi futuri. Nutrono le ghiandole endocrine che diventano notevolmente consumate con

l'avanzare dell'età. Coloro a cui manca lo Yin tendono a sentirsi cronicamente stanchi,

tendono ad avere le occhiaie, dolori al fondo schiena, un rene debole e a mostrare segni di

invecchiamento precoce, inclusi la secchezza della pelle e rughe. Le erbe Yin Jing hanno

capacità rigenerative quindi sono considerate fondamentali per il ringiovanimento e per

porre le basi per una lunga vita.

Le erbe Yang Jing sono profondamente potenzianti e riescono a riaccendere il fuoco della

vita dov'è stato spento ed a rinvigorire l'energia a livelli molto profondi. Queste erbe sono

famose per le loro qualità ringiovanente e vengono usate per costruire l'energia sessuale, il

potere creativo, la volontà e la resistenza fisica. Da tenere presente che l'energia Yang

tende ad essere calda ed invigorente, quindi richiede lo Yin per mantenerla sotto controllo

ed in equilibrio; per questo motivo le erbe Yang devono essere sempre accompagnate dalle

erbe Yin, soprattutto per chi soffre di una mancanza di Yin. Quando si desidera utilizzare le

erbe Yang bisogna prima costruire lo Yin, finché i segni della sua mancanza non sono

svaniti: questo può richiedere del tempo.

Alcune persone potrebbero avere dei sintomi di calore o di secchezza e comunque essere

mancanti di Yang. È possibile essere mancanti sia di Yin che di Yang, ma di essere più

bisognosi di Yin. Questo caso viene chiamato come il “fuoco falso“, dove la persona fa

esperienza di calore, infiammazione, febbri leggere, vampate di calore, ecc. Queste

persone avranno certamente bisogno di consumare molte erbe Yin Jing, ma potrebbero

anche avere necessità di una piccola dose di erbe Yang Jing se manca loro la forza.

QI (o Chi)Questa è l'energia che si riceve dal respirare e dal mangiare. Viene consumata nell'arco

della giornata ed è quella che ci fare sentire stanchi, ma che è possibile rigenerare

abbastanza facilmente attraverso la respirazione profonda e un'adeguata nutrizione (cibo

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“vivo“). Quando inspiriamo riforniamo il corpo di Qi ed è il motivo per cui molti maestri

cinesi ed indiani meditano e praticano molti esercizi di respirazione.

Quando c'è sufficiente Qi il nostro cervello, l'intestino, il cuore e praticamente tutto il corpo

viene nutrito ed energizzato. Grazie al Qi possiamo vivere in uno stato di vitalità. Il Qi è

l'aspetto della vita che coinvolge l'azione, la funzione ed il pensiero; ci nutre e ci protegge.

Le erbe toniche Qi incrementano la nostra abilità di funzionare pienamente e di adattarci

come esseri umani. Anche il Qi è diviso in due categorie: i cosìdetti tonici Energia ed i tonici

Sangue. Entrambi sono importanti nel mantenimento della salute e della vitalità,

sostengono la nostra resistenza alla malattia e la nostra capacità di gestire lo stress.

I tonici Energia fortificano le funzioni digestive, respiratorie, immunitarie e sono

necessarie per la salute radiante. Queste erbe contribuiscono allo sviluppo dei muscoli e

rafforzano il sistema scheletrico. I tonici Sangue aiutano a costruire il sangue ed a nutrire

tutti i tessuti del corpo.

Solitamente nella MTC viene detto che gli uomini sono governati dal Qi (energia), mentre le

donne dal sangue. Questo significa che generalmente gli uomini beneficiano di più dal

consumo di tonici per l'energia, mentre le donna da quelli per il sangue, ma ciò non toglie

la necessità di entrambi i tonici per entrambi i sessi, perchè è sempre questione di trovare il

giusto equilibrio. Tutti dovrebbero consumare regolarmente una certa quantità di tonici

Energia e Sangue. La maggior parte di tonici per l'energia sono anche potenti erbe

adattogene, perciò hanno un duplice beneficio.

ShenQuesta energia ha a che fare con le nostre funzioni emotive e spirituali. Il nostro pensare,

la nostra percezione del mondo e le nostre abilità mentali sono direttamente connesse con

lo Shen. Ovviamente se ci sentiamo emotivamente ingolfati o squilibrati il nostro Shen

diminuirà. Se perdiamo il nostro equilibrio emotivo, l'ego e varie emozioni competono per

la dominanza e lo shen si ritira e diventa nascosto. La rabbia, l'egoismo, l'avidità, la

preoccupazione, il dolore, la frustrazione, la ricerca spasmodica del piacere nella vita, sono

tutti esempi di stati mentali che obbligano lo shen al ritiro. Quando lo shen è debole la

persona è comandata da emozioni e da passioni incontrollate, ed è schiava dei desideri del

corpo e dell'ego. Queste persone sono sempre alla ricerca di novità, di cambiamento e di

riempitivi, che non soddisfano il Cuore.

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Una persona con uno Shen pieno è calma e in pace, mentalmente forte e centrata,

consapevole, profondamente intelligente e felice. Chi è generoso, con un grande cuore e

gentile solitamente ha molta energia Shen.

Col passare dei secoli sono state scoperte alcune erbe che migliorano l'energia Shen.

Questi tonici generalmente creano una soffusa sensazione di calma e quando sono

combinati in un programma di consumo quotidiano di erbe, i tonici Shen donano profondi

effetti benefici al nostro stato mentale e fisico. Anche qui si trovano due sottocategorie di

tonici: quelli di apertura e quelli di stabilizzazione.

Dei tre tesori abbiamo imparato che quello più importante da salvaguardare è il Jing, ma

la seconda priorità in ordine di importanza è costruire la protezione. Lo scopo della

protezione è di raggiungere il livello della “salute oltre il pericolo“, dove si può ottenere la

salute radiante. Molte erbe toniche rafforzano, regolano o modulano il nostro sistema

immunitario, che rappresenta la nostra resistenza alle malattie, ai veleni ed allo stress della

vita. Un prodotto specifico per la protezione è il Supreme Protector, consigliato anche

durante i cambi di stagione oppure per chi è spesso soggetto a influenze, raffreddori,

malattie.

Riassumendo, queste erbe superiori possono essere catalogate come Jing (con le

sottocategorie Yin o Yang), Qi (con le sottocategorie Energia o Sangue) e Shen (con le

sottocategorie di apertura o di stabilizzazione). Non preoccupiamoci se ci sembra tutto

complesso, perchè le formulazioni di erbe toniche in vendita sono formulate tenendo già

conto di tutte queste sfumature/caratteristiche.

Quando sviluppiamo il Jing, riceviamo automaticamente una grande quantità di Qi.

Quando abbiamo una grande quantità di Qi, avremo anche un forte Shen, e così potremo

brillare sempre di più similmente ad un santo. Applicare il principio dei tre tesori è la più

alta forma di erborismo e in Oriente viene appunto chiamata “Erborismo Superiore“.

Una semplice e tradizionale analogia che aiuta a capire il concetto dei

Tre Tesori è quella di pensare alla vita a come una candela. La

sostanza della candela stessa è l'essenza fisica e a secondo della

qualità e della grandezza della candela possiamo aspettarci una

certa lunghezza di vita, perciò la candela simbolicamente

rappresenta il Jing. La fiamma è l'attività della candela, ovvero la

manifestazione dell'energia, che prima o poi consuma la candela. La

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fiamma rappresenta il Qi. La luce che emana dalla fiamma è lo scopo finale della candela.

Più grande è la candela, più grande è la luce. La luce è il simbolo dello Shen che è lo

spirito della candela.

La nostra vita è simile a quella di una candela. Geneticamente riceviamo in dono una certa

quantità di energia, ma quando si consuma il Jing, si muore. Lo scopo della erbe superiori

e di rigenerare il Jing ed il Qi e per stabilizzare il nostro corpo emotivo affinchè lo Shen

possa svilupparsi pienamente.

Se cerchiamo di tradurre questa analogia in un modo più psicologico–occidentale si

potrebbe dire che il Jing rappresenta l'energia delle nostre radici famigliari e terrene. Tutti i

traumi legati alla famiglia, agli antenati ed alla storia della nostra terra natia sono connessi

con il Jing. La radice di ogni cosa vivente rappresenta la fonte primaria di energia per

vivere nella dimensione fisica, quindi più è limitata, bloccata o inquinata, meno energia

Jing scorre, e quindi la nostra candela (corpo) è più debole, la resistenza fisica è più bassa,

ci sentiamo disorientati nella vita (senza una guida), l'energia sessuale è compromessa,

insicurezza, ansia e attacchi di panico incombono (perchè senza radicamento sufficiente

manca la sensazione di sicurezza e di protezione da “casa“), manca la forza per reggere lo

stress della vita e per realizzare i propri obiettivi, ecc.

Il Qi potrebbe invece essere la capacità di dare/ricevere, di prendere/lasciar andare e di

attraversare, reggere e stare nel qui e ora con tutta la gamma di emozioni che la vita ci

presenta ogni giorno. In un certo senso il Qi potrebbe essere il ponte fra Jing e Shen, quello

che tramite un respiro cronicamente contratto (per paura) spesso tiene sotto controllo il

Jing, che non può fluire liberamente verso l'alto, e quindi limita l'espansione della luce

dello Shen.

Lo Shen potrebbe essere la consapevolezza, l'amore, la saggezza che aumenta con la

conoscenza, con la meditazione e con la preghiera. Quando troviamo il coraggio, la

maturità ed il momento giusto per permettere al Jing di salire attraverso il Qi, accettando

ed attraversando le emozioni represse, perdonando con il cuore, e facendo salire questa

energia vitale, dalle nostre radici su fino al cuore, alla mente, al mondo dello Shen, e

finalmente qui si può trasformare in luce, in pace, in consapevolezza aumentata, in

saggezza e fino all'illuminazione. Una volta purificati, rafforzati e riempiti i canali energetici

fra Jing, Qi e Shen, l'energia della Vita può scorrere attraverso di noi con molte meno

resistenze, consumando meno il corpo (la candela) con stress e con l'insorgere di malattie.

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Nei secoli diverse erbe toniche hanno supportato la crescita di capelli e forse una delle erbe

superiori più riconosciute da sempre è la He Shou Wu. Le erbe aiutano nella produzione di

Sangue ricco di sostanze nutritive, bilanciano gli ormoni, ripristinano l'energia del Rene e

del Fegato, ed alimentano direttamente i follicoli capilliferi.

Nella MTC i capelli sono il riflesso dell'energia dei Reni, del Fegato e del Sangue, oltre che

di uno scompenso dei Tre Tesori e dello Yin e Yang. I sistemi energetici del Rene e del

Fegato influenzano fortemente gli ormoni, e come abbiamo già visto, gli squilibri ormonali

sono un problema centrale nella caduta dei capelli. Le condizioni dei follicoli possono

anche essere influenzate dalla tossicità del sangue (problema intestino e metalli pesanti): il

Fegato ed il Rene sono importanti organi di eliminazione di tossine. Oltre ad avere un

abbondante flusso di Qi e di Sangue allo scalpo, è vitale mantenere pieno di energia il

Rene, che è centrale per mantenere una testa piena di capelli. Un Rene svuotato porta a

molti sintomi fra cui alcuni come la perdita di capelli e la calvizia precoce, l'anemia, il calo

della libido, gambe deboli e dolenti, eiaculazioni notturne, lombalgie, infertilità e aborti

ripetuti, invecchiamento precoce e difficoltà di concentrazione. Come curiosità aggiungo

che l'apparizione precoce di capelli bianchi è anche connessa con una mancanza di

energia nel Rene.

Stanchezza surrenale e erbe adattogeneIn un capitolo precedente abbiamo parlato della stanchezza surrenale (SS) e dei suoi effetti

devastanti sull'equilibrio ormonale, e quindi sulla produzione della DHT e su tantissimi altri

aspetti della salute. In questa sede daremo un'interpretazione alla SS secondo la Medicina

Tradizionale Cinese (MTC) e vedremo come trattarla con le erbe medicinali.

Il principio su cui si basa la MTC è l'equilibrio tra Yin e Yang, ed il problema nasce propio

quando l'energia Qi e quella Yin o Yang Jing perdono le proporzioni giuste. Le surrenali

rappresentano l'elemento acqua e sono connesso con l'energia dei Reni (acqua =

emozioni). Come scopriremo successivamente nel capitolo „Programma Forza Sessuale“ i

Reni sono l'organo che più incide sulla lunghezza e sulla qualità della nostra vita. Essi

controllano l'energia Qi, il bilanciamento fra Yin e Yang, e proteggono le riserve di Jing.

In generale la SS è coniderata una carenza di Yang Jing, e nei casi più severi anche di una

mancanza di Yin Jing. Il Yang nei Reni è correlato al sistema nervoso simpatico ed alla

secrezione alla epinefrina ed alla norepinefrina (ormoni legati allo stress), quindi alle

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ghiandole surrenali, menre il Yin nei Reni appartiene al sistema nervoso parasimpatico ed

al rilascio del cortisolo, che in caso di SS avanzato è sempre basso. Lo Yang nei Reni

produce motivazione, energia per agire e necessita in continuazione dello Yin renale per

dosare gli effetti dello stress che l'azione produce. Quando lo stress è sotto controllo, o

quando soffriamo di una SS iniziale, la produzione di cortisolo è alta, e con le dovute cure

e precauzioni, si può tornare all'omeostasi ormonale con relativita facilità, mentre quando

siamo esausti, il cortisolo non „regge“ l'input continuo dello stress cronico, ed abbiamo

anche la carenza di Yin nei Reni.

I sintomi della carenza di Yang nei Reni sono: dolori e/o freddo alla schiena, ginocchia

fredde o deboli, intolleranza del freddo, viso pallido, impotenza o problemi di erezione,

eiaculazione precoce, stanchezza, edema nelle gambe, infertilità nelle donne, poco

appetito, leggera depressione, svogliatezza, feci molle, urinazione abbondante e chiara

oppure scarsa e chiara, bassa autostima, lingua pallida, pulsazioni deboli e profonde.

Per trattare la carenza di Yang nei Remi occorre scaldare, ovvero ridurre il consumo di

alimenti freddi come il gelato, bibite fredde, ed alimenti crudi comunque cibi che non

danno calore al corpo, e anzi possono inibire la capacità del corpo di riscaldarsi,

conumando semrpe più le riserve Yang. Anche i stimolanti come la caffeina, lo zucchero

bianco ed alimenti come la farina raffinata possono consumare uno Yang già debole nei

Reni.

I sintomi di carenza di Yin nei Reni è dolore nella parte lombare della schiena, debolezza

nelle gambe e nelle ginocchia, vertigine, giramenti di testa subito dopo essersi alzati dal

letto, costipazione, sudori notturni, insonnia, amenorrea e altri problemi mestruali, calore

eccessivo, incapacità di reggere il caldo, secchezza, segni cronici di infiammazione, gola

secca, viso rossiccio, ansia, intolleranza, acufeni, emissione notturna, pipì notturna nei

bambini, insicurezza.

Nel 2013 ho conosciuto i prodotti della Dragon Herbs di Ron Teeguarden, probabilmente

l'erborista della medicina cinese più rispettato e conosciuto degli Stati Uniti. La Dragon

Herbs offre una linea completa di formulazioni con erbe superiori che rigenerano i Tre

Tesori e mettono in equilibrio lo Yin e Yang. Le erbe di Ron Teeguarden non sono tutte

biologiche poichè gran parte di esse sono “oltre il biologico“, perchè vengono raccolte da

contadini o da persone locali di tutto il mondo che le vanno a raccogliere in mezzo al

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bosco, nei prati, nelle montagne quindi molte erbe non sono coltivate, bensì selvagge e per

fortuna lontane da zone inquinate, con un valore biologico ovviamente superiore al

biologico certificato.

In 40 anni di lavoro e di produzione di prodotti tonici, Ron ha conosciuto ed instaurato

rapporti di fiducia con persone e contadini di tutto il mondo grazie ai suoi innumerevoli

viaggi, quindi lui acquista sempre le erbe direttamente alla fonte senza alcuni intermediari

o grossisti. Le erbe toniche della Dragon Herbs provengono dai segunti paesi: Cina, Nord e

Sud America, Europa, Indonesia, Tibet, Bhutan, Africa, Nuova Zelanda, Corea, Giappone,

Mongolia, Russia e da quasi ogni regione del mondo (perfino da sotto gli oceani).

Nonostante abbia ordinato i prodotti per categorie con ampie descrizioni al fine di facilitare l'acquisto di prodotti della Dragon Herbs, offro a tutti i miei clienti una “Consulenza di Salute Radiante“ gratuita per email. Vi aiuterò nella scelta di un programma personalizzato di erbe superiori a seconda dei vostri sintomi/disagi per ripristinare l'equilibrio nel vostro corpo/mente/spirito.

Tenete presente che mediamente vengono suggeriti circa tre prodotti per coprire tutte le aree bisognose di aiuto (i tre tesori), ma si può tranquillamente usare solo un prodotto ed avere risultati. Tre prodotti che vengono quasi sempre proposti per la caduta di capelli sono il “He Shou Wu“, “Hair and Nails“ e “Shou Wu Formulation“.

Lo He Shou Wu rafforza e stabilizza il fondo schiena e le ginocchia. È usato per migliorare la libido, per aumentare il numero di spermatozoi e per rafforzare lo sperma e gli ovuli. È riconosciuto come antietà e per mantenere il colore originale dei capelli, spesso riducendo il numero di capelli grigi. Avendo potenti antiossidanti con una dolce azione antinfiammatoria nel fegato, può rischiarire gli occhi. La sua forza deriva dalla sua notevole capacità di purificare il fegato e reni, che di conseguenza purificano il sangue. He Shou Wu è molto ricco di zinco ed è specializzato nel rifornire i nostri Reni e corpo di Jing.

Nel He Shou Wu troviamo solamente il Polygonum multiflorum (chiamato anche Fo–Ti o appunto He Shou Wu o Ho Shou Wu) come ingrediente, ma questa sostanza è inserita anche nel Hair and Nails e nel Shou Wu Formulation, ma in dose più basse. Un buon abbinamento potrebbe essere il He Shou Wu con Hair and Nails, oppure con Shou Wu Formulation.

Il Hair and Nails è composto da erbe usate da migliaia di anni dalle famiglie reali per crescere capelli e unghie forti e luminose. Le erbe nutrono il sangue, perciò anche i follicoli dei capelli. Migliorano la circolazione sanguigna, particolarmente la microcircolazione fino

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ai capelli ed alle unghie. La formula rimuove tossine e stagnazione, ed aiuta a regolare le funzioni ormonali. È un ottimo antiossidante ed è considerato un eccellente tonico Yin Jing.

Lo Shou Wu Formulation è un tonico Jing per nutrire lo Yin nei Reni e per arricchire il sangue. Migliora l'adattabilità, l'energia sessuale e mentale, rafforza la schiena e le ginocchia, rafforza i capelli, costruisce sangue e sperma negli uomini ed aumenta la fertilità nelle donne. Tonifica lo Yin Jing ed il Qi. Ha eccezionali proprietà antietà ed è il prodotto più comune per trattare l'eiaculazione precoce.

Un suggerimento specifico per il nostro recupero dei capelli: chi tende ad essere ansioso, pauroso, insicuro, tende a sudare esageratamente ed è molto attivo mentalmente, significa che non ha le proprie radici piantate per terra e

probabilmente soffre di stanchezza surrenale, quindi prima deve intensamente rifornirsi di Yin, perchè essa radica la nostra energia ed aiuta a crea calma, stabilità interiore e centratura.

I due migliori prodotti in assoluto per rifornirci di energia Yin è il Primal Yin Replenisher e il Rehmannia Six, mentre i due migliori per recuperare l'energia Yang sono Buddha's Yang e Super Yang Jing Drops. Se scopriamo di essere carenti in entrambe le energie, si possono assumere contemporaneamente un prodotto specifico per ogni energia.

Altre erbe adattogene altamente consigliate in caso di stanchezza surrenale e per lo stress in generale sono la Ashwagandha, Ginseng Siberiano , Radice di Liquirizia e la Rhodiola, che aiutano le surrenali a reggere lo stress. Anche i prodotti inseriti nella sezione „Stanchezza Surrenale“ nel negozio Fitoplus potrebbero essere indicati.

IMPORTANTE: chi soffre di stanchezza surrenale grave dovrebbe farsi una cura assieme ad un integratore per il supporto surrenale (Adrenavive), altrimenti rischia di avere delle reazioni paradossali in cui l'erba, invece di rilassare e sostenere, crea l'effetto opposto. Da notare che chi soffre di stanchezza surrenale, di problemi tiroidei o di una seria intossicazione generale (fegato, colon, ecc), potrebbe aver bisogno di più tempo per sentire gli effetti delle erbe adattogene, o addirittura dovrà risolvere il suo problema a monte, poiché i prodotti della Dragon Herbs lavorano sullo stato di salute attuale e lo armonizza e/o lo porta ad un nuovo, più „alto“, livello di energia e di funzionamento, ma non curano le malattie, e non possono fare miracoli. Chi pratica lo sport o chi gode di un buon stato di salute sentirà i maggiori benefici, ed avranno bisogno di meno tempo per raggiungere la

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salute radiante.

Dosaggi:

In generale vanno seguiti i dosaggi suggeriti dalla Dragon Herbs, ma si possono assumere dosi minori o più grandi, esattamente come aveva fatto Ron Teeguarden, fondatore della Dragon Herbs, che dopo aver bruciato le sue riserve energetiche all'università, aveva consumato 3 bottigliette (tinture) di erbe adattogene in una sola settimana! Alla fine dei sette giorni era completamente rigenerato e da quel momento in poi decise di studiare e di dedicarsi al mondo delle erbe toniche.

Chi pesa di più e pratica molto sport spesso usa dosi più elevate di erbe adattogene, mentre le persone più minute e fragili a volte consumano meno della dose raccomandata. Nella maggioranza delle formule Dragon Herbs si possono prendere fino a 15 capsule al giorno (5 capsule x 3 volte al giorno).

Alla fine ricordiamoci che ci sono cinque cose da tenere in considerazione nella scelta dei prodotti Dragon Herbs:

• prendere prodotti a secondo della nostra costituzione (più Yin o più Yang) e dei nostri disagi fisici e psicologici**;

• dare priorità n°1 al rifornimento dello Jing***;

• dare priorità n°2 alla protezione (sistema immunitario);

• sviluppare/sostenere anche lo Qi e lo Shen;

• ricordarsi dell'importanza dell'alimentazione ricca e varia di nutrienti e/o dell'uso di integratori biologici, altrimenti rischiamo di limitare i benefici delle erbe superiori.

** esistono casi di perdita di capelli quando una persona ha livelli bassissimi di energia Yin (stanchezza surrenale), quindi dedicarsi al suo rifornimento sarà un passo essenziale.

***in tutti i casi di alopecia siamo carenti di Yin Jing, Yang Jing o di entrambi, ma nel caso della calvizie esistono alcuni individui con un buon livello di Jing e perdono lo stesso capelli. Questo perchè probabilmente hanno troppo Yang Jing. In questo caso è importante prendere molto più Yin Jing rispetto al Yang Jing.

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Una Molecola Ionica Naturale che fa la Differenza….ovvero l'acido fulvico, l'ultimo super ingrediente trattato in questo libro per supportare una

maggiore ricrescita di capelli, e molto altro.

li acidi fulvici sono un sottoprodotto di microorganismi trovati nell'humus, un

componente organico di qualsiasi terreno fertile, che ha la potente abilità di

trasferire i nutrienti essenziali dalla terra alle piante tramite le radici. Questi acidi

sono costituiti da un metabolita giallo prodotto da certi funghi. Dopo la morte di certe

piante e di animali, alcuni funghi aiutano nella decomposizione, e i composti biologici

diventano parte della stessa terra. Questo processo vitale è uno dei modi efficaci e geniali

che la Natura usa per far girare il cerchio della vita.

G

Quando le piante assorbono alti livelli di acido fulvico, le loro

normali reazioni biochimiche a livello cellulare si velocizzano e

diventano più veloci ed efficaci; pure gli enzimi nella pianta

dimostrano di avere un incremento di attività. Le cellule della

pianta diventano più permeabili e permettono ad una più

grande quantità di nutrienti di entrare nelle cellule.

Quando l'acido fulvico viene dissolto nell'acqua, anche l'acqua riesce ad essere meglio

assorbita dalla cellula. Questo è benefico sia per le piante che per gli animali perchè

promuovono un'idratazione bilanciata e permettono al corpo di espellere sostanze tossiche.

Negli umani l'acido fulvico incrementa la capacità cellulare di espellere metalli tossici ed il

ferro in eccesso; si aggrega e si lega a ioni metallici positivi (dannosi) nel corpo e vengono

poi eliminati tramite le feci e l'urina.

Prima di passarvi i numerosi benefici dell'acido fulvico dobbiamo capire bene la sua

importanza: se vogliamo utilizzare efficacemente i minerali nel nostro corpo dobbiamo

prima convertirli dal loro stato colloidale o metallico ad uno microscopico subcolloidale o

ionizzato. Grazie a questa conversione realizzata dall'acido fulvico il corpo può assorbire

un'elevata quantità di nutrienti che normalmenti perdiamo durante i normali processi

digestivi e metabolici. (l'acido fulvico ha uno scopo simile alla procedura di fermentazione

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di cui abbiamo già parlato.)

Ecco perché è estremamente importante consumare un acido fulvico biologico insieme al

proprio integratore multivitaminico o multiminerale.

Riporto tutti i benefici dell'acido fulvico che ho preso dal seguente sito:

L'acido fulvico, una molecola ionica naturale, si sta rapidamente riconoscendo come uno

degli elementi chiave in molte scoperte scientifiche del 21 ° secolo.

Si tratta di uno dei più importanti fattori per l'inversione e la prevenzione delle malattie,

nonché per il mantenimento della buona salute. La natura ha reso l'acido fulvico

abbondantemente ottenibile, ma come molte cose, l'uomo ha interferito con il processo

vitale e non è più disponibile in quantità sufficienti negli alimenti che mangiamo.

È necessario fornire il vostro corpo con questo elemento essenziale attraverso la

supplementazione.

Che cosa fa l'acido fulvico nel corpo?La molecola dell'acido fulvico prepara i nutrienti ad interagire tra di loro. Quando l'acido

fulvico è presente nel corpo, i nutrienti vengono disciolti nella forma ionica più semplice e

scompaiono nella struttura dell'acido fulvico.

La maggior parte dei benefici che riceviamo dai nutrienti sono dovuti a causa della loro

reazione co–fattore gli uni con gli altri.

L'acido fulvico rende tutte le sostanze nutritive più assorbibili.Rende le vitamine e i minerali elementari (metallici e minerali a base di argilla) attraverso il

trattamento (raffinazione, purificazione, combinazione e ri–raffinazione) più assorbibili in

forme organiche e ioniche che sono facilmente trasportate dentro e attraverso le membrane

cellulari.

Una volta che i nutrienti sono sciolti e complessati dall'elettrolita acido fulvico, diventano

bio–chimicamente reattivi, bio–disponibili, mobili e facilmente assorbibili.

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In breve, questo significa avere un beneficio più grande da tutte le sostanze nutritive,

qualunque sia la fonte, quando l'acido fulvico è presente.

L'acido fulvico trasporta le sostanze nutritive proprio dentro le cellule.

Può trasportare molte volte il suo peso in sostanze nutritive e di elementi disciolti. E' così

potente che un' unica molecola è in grado di trasportare 60 o più minerali e oligoelementi

nelle cellule.

L'acido fulvico rende più permeabili le membrane cellulari,così che i nutrienti possono entrare più facilmente nella cellula, così come permette alle

sostanze di scarto di lasciare la cellula più prontamente.

Uno dei più grandi vantaggi dell' acido fulvico è che l'assorbimento è notevolmente alta

rispetto alla sola tradizionale tavoletta di integratori.

Come con qualsiasi sostanza nutritiva o integrale, l'unico modo in cui il tuo corpo può

beneficiarne, consiste nel suo buon grado di assorbimento. L' a.fulvico rafforza questo

processo.

L' a.fulvico aumenta l'assorbimento di ossigeno e riduce l'acidità

Distrugge rapidamente l' acido nei fluidi corporei, il che aiuta ad aumentare la quantità di

ossigeno nel sangue. La mancanza di ossigeno nel sangue è un importante fattore di

acidità.

L'eccesso di acidità del corpo è associato praticamente con tutte le malattie degenerative,

tra cui il cancro, malattie cardiovascolari, l'osteoporosi, l'artrite, i calcoli renali, carie,

disturbi del sonno, disturbi depressivi, e molto altro ancora.

L' a.fulvico cambia il modello di metabolismo dei carboidrati.Intensifica anche il metabolismo delle proteine, e ha dimostrato di stimolare il sistema

immunitario.

L' a.fulvico migliora la produzione di enzimi.La ricerca ha dimostrato che migliora le reazioni enzimatiche nelle cellule e produce la

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massima stimolazione nella produzione di enzimi. Gli enzimi sono responsabili di oltre 300

complesse reazioni nel corpo. Essi sono la forza vitale dietro le vitamine e minerali. Una

carenza di enzimi digestivi può overstressare il sistema digerente, portando al

malassorbimento di sostanze nutritive.

L' a.f. è il più potente raccoglitore naturale di radicali liberi ed antiossidante noti alla scienza ad oggi.

I radicali liberi circolano in tutto il corpo, danneggiando tessuti e rendendo le cellule

sensibili alle infezioni, le malattie, o, peggio, alle mutazioni che causano il cancro.

L'a.f. si lega a questi radicali liberi, trasformandoli in sostanze organiche, utilizzabili, o se la

cellula è troppo danneggiata, viene lavata fuori dal corpo.

E' un potente detossinatore.Ha la capacità di complessare e rimuovere metalli pesanti tossici e altre sostanze inquinanti

dal corpo. Può o modificarli in composti utilizzabili o eliminarli come rifiuti. Disintossica da

inquinanti, compresi i diserbanti, elementi radioattivi, e metalli tossici, legandosi a tali

sostanze e spingendole fuori dal corpo, se non è possibile convertirli.

Ha proprietà antibioticheAnche se non è un antibiotico in senso tecnico della parola, come lo sono i farmaci per questo

scopo, il suo effetto antibiotico è comparabile alla potenza della penicillina in pari piccole

quantità. A differenza di antibiotici, l'a.f. può essere utilizzato indefinitamente senza creare

ceppi resistenti come succede con gli antibiotici, che sono un problemi comune con i farmaci.

Le persone con stili di vita e abitudini alimentari sani, che prendono l'a.f. su una base

consistente, riferiscono che essi raramente hanno un raffreddore o l'influenza, e che

soffrono molto poco di allergie.

Un ampio numero di studi dimostra che gli estratti umici, in particolare l'a.f., sono efficaci e

sicuri nell' uccidere il virus HIV. In realtà, una società farmaceutica ha brevettato un farmaco

a base di estratti umici che purifica il sangue per le trasfusioni, uccidendo il virus HIV, senza

danneggiare le cellule del sangue.

Particolarmente piacevole per i genitori di bambini asmatici è il potente e di effetto

immediato che la terapia con l'a.f. produce.

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Una nuova ricerca del Dott. David L. Hahn di Dean Medical Center, Madison, Wisconsin,

mostra che in pazienti asmatici sono stati trovati elevati livelli di anticorpi anti–Chlamydia

per polmonite, che sembra essere un denominatore comune tra le persone affette da asma.

Studi di istituto ospedaliero dimostrano che gli estratti umici (a.f. e minerali derivati da

vegetali) sono più efficaci rispetto a quelli convenzionali di terapia per l'asma, i virus del

tratto respiratorio, retrovirus, virus influenzali e anche il comune raffreddore.

L'a.f. ha la funzione di equilibrare e stimolare tutte le cellule vitali e attivare le proprietà biologiche con cui entra in contatto.

Poiché l'acido fulvico porta sia una carica negativa che una carica positiva, energizza le

cellule, e può comportarsi come un elettrone donatore o accettore, a seconda delle

necessità.

Se la singola cellule è riportata al suo normale equilibrio chimico e potenziale elettrico,

abbiamo dato vita alla cellula, dove normalmente sarebbero morte e disgregate.

Che cosa succede se le cellule energizzate appartengono ad un fegato, un cuore o una

tiroide?

Tali organi potrebbero avere il potenziale di funzionare al massimo delle prestazioni. Gli

scienziati credono che la malattia è accresciuta, oggi, perché le persone sono carenti di

acido fulvico e dei minerali, oligoelementi e delle sostanze nutritive che esso contiene.

Non bisogna confondere i minerali dell'a.f. con i minerali colloidali...

Si può avere familiarità con il termine "minerali colloidali". In realtà, le molecole minerali

colloidali sono troppo grandi per passare facilmente attraverso le membrane delle cellule e,

quindi, offrono prestazioni limitate. E 'importante fare questa distinzione quando si acquista

un prodotto o un minerale, o potreste perdere l'enorme beneficio dell'acido fulvico.

Gli scienziati hanno scoperto che l'a.fulvico è l'elemento che rende i minerali riassorbibili,

che dà la possibilità di avere un drammatico impatto su tutti i tipi di malattie e problemi di

salute che ci affliggono oggi.

Anche se non è pubblicizzato come un prodotto per la perdita di peso, un grande vantaggio collaterale è che molte persone riportano

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di perdere l'eccesso di peso dopo aver iniziato a prendere l'acido fulvico.

Il peso corporeo si bilancia naturalmente perché l'a.f. aiuta a correggere squilibri chimici e

ormonali, assiste il corretto metabolismo del cibo e diminuisce le voglie in seguito a

deficienza di minerali. Quando si verificano questi cambiamenti, molte persone non hanno

il desiderio di mangiare tanto e non hanno bisogno di pane, pasta, dolci.

Maggiori informazioni sull'accumulo di metalli pesanti...

Perché i minerali dell'a.fulvico sono organici, non si depositano nei tessuti del corpo, come

fanno i minerali metallici e a base di argilla.

Quando vengono presentati come complessi biologici, le cellule hanno la capacità di

accettare o rifiutare i minerali, tra cui l'alluminio, piombo, arsenico, mercurio, ecc, a loro

discrezione.

Quando l'acido fulvico non è presente ci si dovrebbe seriamente preoccupare per accumuli

di sostanze tossiche provenienti da qualsiasi fonte.

Da dove proviene l'acido fulvico?L'acido fulvico è stato creato da attività microbica alle radici delle piante. La sua funzione è

quella di sciogliere e convertire le molecole di minerali metallici e a base di argilla che sono

nel suolo, in una forma che sia utilizzabile da piante, animali e persone.

Una volta che i minerali sono sciolti, le piante assumono attraverso le loro radici, la potente

sostanza fulvica che è carica di minerali disciolti e oligoelementi.

Supplementi ricchi in acido fulvico provengono da antichi depositi di lussureggianti foreste

di piante che sono stati sepolti milioni di anni fa dagli agenti chimici prima, pesticidi e altre

sostanze nocive esistite successivamente.

La forza dell'ac.fulvico dei prodotti minerali derivati da piante dipende dalla concentrazione di acido fulvico alla sua fonte. Il contenuto di a.f. varia da deposito a deposito simile al modo in cui i variano i minerali nelle riserve di tutto il mondo.

L'acido fulvico non è più facilmente disponibile nelle piante di oggi.

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A causa delle attuali pratiche agricole l'uso di prodotti chimici e pesticidi uccide i microrganismi che creano l'acido fulvico, l'essenziale naturale processo di conversione di minerali metallici e argillosi a una forma che è utilizzabile da parte delle piante è in maniera sostanziale interrotto.

Quando i microrganismi per l'acido fulvico nel suolo sono distrutti, le piante non sono in grado di prendere i metalli traccia e minerali argillosi dalle loro radici.

I minerali rimangono nella loro forma originale –inorganica– presente nel suolo, e le nostre piante diventano carenti di minerali.

Per complicare le cose, il contenuto minerale del nostro suolo di oggi è estremamente basso. Le terre di colvitazione sono state soprasfruttate e i minerali non sono stati

sostituiti nel modo in cui la natura prevede. Anche gli alimenti biologici possono essere carenti a causa dei nostri suoli depauperati. Gli scienziati temono che questo potrebbe essere la premessa drammatica per l'aumento dei problemi di salute che affligge la nostra società "deprivata e affamata di acido fulvico".

Gli alimenti con alto contenuto di a.f. sono molto difficili da ottenere, il che rende essenziale che si integri con la nostra dieta questa molecola.

Personalmente uso come integratore di acido fulvico il Shilajit, un raro tonico della Dragon Herbs raccolto da abitanti locali della parte sud–ovest del monte Himalaya fino alle Heaven Mountains (Monti del Paradiso, luogo totalmente incontaminato). Il Shilajit è reputato da molti noti erboristi come il più importante tonico naturale dell'Ayurveda (il sistema tradizionale indiano per la salute). In sanscrito Shilajit significa "conquistatore delle montagne e distruttore di debolezza." È composto da una forma di humus che è stato compresso dalle rocce per migliaia di anni, quindi è estremamente ricco di minerali derivati dalle piante (fra 70 e 85 minerali complessi ed oligoelementi). Il Shilajit è anche incredibilmente ricco di nutrienti, antiossidanti, aminoacidi e di proprietà antibatteriche, antivirali e antifungine.

Il maggior componente del Shilajit è l'acido fulvico dell'Himalaya e contiene almeno il 50%

di acidi fulvici, ma offre anche molti altri benefici:

• Tonico Jing – tonifica gli organi sessuali, migliora l'energia ed il vigore sessuale

(tradizionalmente era considerato un afrodisiaco), tonifica la prostata e previene la

“perdita” del jing (eiaculazione precoce)***

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• Tonico Qi – migliora l'energia ed elimina la fatica

• Tonico Shen – migliora la potenza spirituale

• Ha ottime proprietà antinfiammatorie

• Tonifica e protegge il tratto urinario (è un leggero diuretico)

• È un leggero vasodilatatore

• Aiuta a regolare le funzioni mestruali

• Rafforza il sistema immunitario

• Purifica e tonifica i polmoni

• Aiuta nel recupero dalla malattia o in caso di lesioni/ferite

*** la Dragon Herbs offre anche altri prodotti più specifici per problemi di erezione o

sessuali in generale.

Viste le eccezionali proprietà dello Shilajit, l'abbiamo incluso nel nostro programma “Forza

Capelli”.

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Le Cause Ereditarie e Come Invertirlea calvizie è in molti casi una condizione genetica che si tramanda di generazione in

generazione e che tendenzialmente colpisce un numero maggiore di uomini rispetto

alle donne. Ma cos'è successo nel passato, ovvero, cos'è successo ai nostri antenati

che hanno rovinato o peggiorato la nostra genetica? LLa genetica implica qualcosa di fisso e predeterminato, ma questo probabilmente vale solo

per le caratteristiche generali che ereditiamo dai nostri genitori come un paio di occhi, due

mani, un cuore e così via. Nove volte su dieci ereditiamo però anche gli stessi schemi

mentali e le stesse malattie. Anche questo è un caso di genetica e di blocchi

intergenerazionali, o forse sarebbe adatto anche dire di epigenetica?

Il noto biologo Bruce Lipton descrive questa nuova scienza, chiamata epigenetica, nel suo

libro "La Biologia delle Credenze“. L'epigenetica è la scienza che mostra che i geni non si

auto–controllano, ma sono controllati dall'ambiente. Fino alla scoperta dell'epigenetica, si

credeva che il nucleo di una cellula, contenente il DNA, fosse il "cervello" della cellula

stessa, del tutto necessario per il suo funzionamento. Di fatto, come hanno scoperto Lipton

ed altri, le cellule possono vivere e funzionare molto bene anche dopo che i loro nuclei

sono stati asportati. Il vero "cervello" della cellula è la sua membrana, che reagisce e

risponde alle influenze esterne, adattandosi dinamicamente ad un ambiente in perpetuo

cambiamento. Che cosa significa questo per noi, un insieme di cellule chiamati esseri

umani? Man mano che incrociamo le diverse influenze ambientali, siamo noi a suggerire ai

nostri geni cosa fare, di solito inconsciamente.

Bruce Lipton spiega:“Il controllo epigenetico è come un lettore che può leggere l’impronta

originaria e ristrutturarla per produrne qualcosa di diverso. Ed ecco come un singolo gene può

essere usato per creare molti prodotti proteici differenti. Non è stato il gene che ha prodotto

ciascuna proteina, è stato il controllo epigenetico che l’ha fatto, e questo è il feedback diretto

dall’ambiente. Ci allontana da quel meccanismo che dice che siamo solo macchine.“

Cosa significa questo nel nostro caso? Che crediamo di perdere capelli? Non

esattamente. Personalmente credo che arriviamo successivamente a questa credenza

dopo che abbiamo appurato di perderli, e quindi la paura costante di diventare calvi ci

ha costruito la credenza di perderli (che in verità è una resistenza, ovvero non vogliamo

accettare di perderli).

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Purtroppo al momento non possiamo dire che se risolviamo la paura, ci ricresceranno tutti i

capelli: la faccenda sembra più complessa. L'aspetto più importante dell'epigenetica nel

caso dei capelli, è che se riusciamo a fare del nostro meglio per cambiare le nostre

credenze, possiamo migliorare il nostro retaggio genetico (anche per avere capelli più

abbondanti), e offrire ai nostri figli una migliore “partenza“, e quindi garantire un futuro

migliore per tutti sulla terra (non solo in tema di apparenze ed estetica).

Infatti, quando iniziamo a mangiare cibi che vanno contro le nostre credenze (no troppe

uova, no troppi grassi, no tante calorie, no carne, no latte crudo, ecc.), non stiamo solo

modificando il nostro metabolismo, ma ci stiamo confrontando con i nostri condizionamenti

e li modifichiamo col passare di ogni goloso boccone. Il ritrovato o rinnovato benessere

percepito con un metabolismo accelerato ci donerà pensieri ed emozioni positive che

rafforzeranno nuove credenze che supporteranno ed arricchiranno il nostro bagaglio

genetico. E se per caso, con questo piccolo esempio, passiamo questo modo di vivere

l'alimentazione anche ai nostri figli, con le generazioni future si potranno migliorare molti

aspetti, creando così un genero umano più sano, bello, entusiasta, saggio e pieno di capelli.

Oggi l'epigenetica ci fa riflettere su molte cose, come p.es. la grande responsabilità che

abbiamo quando scegliamo di volere un bambino. Spesso il bambino viene voluto per

conformarsi alla società, per riempire un vuoto emotivo, per salvare un matrimonio, o

semplicemente lo vogliamo perché siamo innamorati, ma ancora troppo immaturi a livello

interiore per poterlo crescere bene. Se poi pensiamo ai casi dove magari la sera o la

settimana prima del concepimento la coppia si è ubriacata, oppure se in famiglia si fuma,

per non parlare dei pensieri e delle emozioni negative alimentati dai genitori durante la

gestazione, la situazione è tutt'altro che rosea. Tutto questo purtroppo trasmette al feto tutta

una serie di predisposizioni e di schemi non sempre positivi, ma sicuramente in parte

evitabili. Uno dei modi più semplici ed immediati per modificare questa situazione consiste

nel liberarsi almeno in parte di tutte queste idee contradittorie sull'alimentazione, guarire le

nostri parti più traumatizzate, ed iniziare ad ascoltare seriamente il corpo.

Riprendere in mano la propria vita, la salute (e quella dei nostri capelli), significa anche

cambiare interiormente, e credo che seguire i segnali del corpo sia più indicato o saggio

rispetto ad ascoltare teorie alimentari, che col tempo rischiano di diventare più delle

convinzioni sconnesse con quello che il corpo comunica, e soprattutto con il subconscio

assieme a tutti i suoi pensieri limitanti non ancora riconosciuti. Approfondiremo ancora

questi aspetti con un capitolo alla fine del libro dedicato al mondo interno ed alla visione

olistica sull'alimentazione e sulla perdita di capelli, ma ora vediamo cosa ha scoperto finora

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la scienza ufficiale riguardo alla genetica ed al famoso DNA.

Lo scienziato Gregg Braden, nel suo libro “Matrix Divina“, descrive tre affascinanti

esperimenti su come viene influenzato il DNA e come trasmette le sue informazioni alle

cellule. I biologi quantistici russi, Vladimir Poponin e Peter Garaiev, hanno svuotato un

cilindro di vetro eliminando tutta l'aria e al suo posto hanno inserito un piccolo numero di

fotoni (particelle di luce) sparse casualmente. Dopodiché hanno introdotto alcuni campioni

di DNA ed hanno osservato che i fotoni hanno assunto la conformazione identica alla

spirale del DNA (si sono specchiati). La vera sorpresa è arrivata quando hanno rimosso il

DNA dal cilindro, perchè imprevedibilmente i fotoni hanno mantenuto la loro

conformazione a spirale. Questo fenomeno è stato denominato "effetto fantasma del DNA"

come dimostrazione che il collegamento (e l'influenza) fra la vita e la materia continua a

sussistere anche dopo la separazione, esattamente come potrebbe esistere dopo la

separazione da un genitore, nonno o qualsiasi antenato deceduto.

In un altro esperimento è stato dimostrato che le emozioni esercitano un'influenza diretta

sul funzionamento delle cellule del DNA. L'Esercito Americano ha prelevato un campione

di DNA da un volontario. Il volontario venne poi messo in una stanza e sottoposto ad una

stimolazione emozionale mostrandogli una serie di filmati. Sia il donatore che il suo DNA

sono stati monitorati ed il risultato ha rivelato che ai " picchi emotivi " dell'uno

corrispondevano identiche risposte dell'altro nello stesso esatto momento. L'esperimento è

stato ripetuto portando la distanza fra donatore e DNA fino a 50 km ed il risultato è rimasto

identico. Anche questo esperimento sembrerebbe confermare la possibilità che gli antenati,

anche se vissuti centinaia di anni prima di noi, potrebbero ancora influenzare il nostro DNA

con il loro bagaglio emotivo non risolto.

Nel terzo esperimento, condotto dall'Institute of HeartMath, un gruppo di persone

addestrate a generare emozioni intenzionalmente, hanno mandato sentimenti come amore,

compassione, apprezzamento, ecc. ad alcuni campioni di DNA in vitro, che in risposta sono

diventati più rilassati e lunghi. Quando le emozioni provate sono state rabbia, paura,

frustrazione e stress, il DNA si è invece contratto.

Questo esperimento con i sentimenti positivi è stato poi testato su pazienti HIV–positivi dove

hanno generato una risposta immunitaria 300.000 più forte che senza quei sentimenti. I

ricercatori dell'HeartMath ci hanno quindi mostrato che le emozioni umane hanno un

influsso diretto su DNA e potrebbero nel nostro caso darci un'ulteriore conferma, che se

riusciamo a modificare le emozioni negative bloccate dei nostri antenati, riusciamo a

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modificare il nostro DNA, e con un po' di fortuna, forse anche la predisposizione genetica

dei nostri capelli.

Il vincitore del premio Nobel per la medicina nel 2008, il dott. Luc Montagnier, dichiara che

il DNA può inviare “matrici elettromagnetiche“ di sè stesso verso cellule e fluidi, che poi

possono essere utilizzate dagli enzimi per creare copie del DNA originale. Questo, secondo

il medico, equivale al teletrasporto quantico .

La succursale russa del Progetto Genoma Umano, supervisionato dal dott. Pjotr Garjajev,

ha scoperto le capacità linguistiche e psichiche del cosìdetto DNA spazzatura, inaugurando

una rivalutazione del genoma umano in termini di parole, di onde genetiche e di

grammatica spirituale.

Secondo le ricerche degli scienziati russi, il codice genetico segue le stesse regole del

linguaggio umano; modulando certi schemi di frequenze sonore su un raggio laser,

riescono a influenzare la frequenza del DNA e la sua informazione genetica. La parte più

interessante della loro ricerca è la scoperta che l'uso delle parole funziona con la stessa

efficacia del raggio laser. L'uomo può letteralmente riprogrammare la sua matrice genetica

attraverso le parole, ed ecco perchè nel capitolo sull'albero genealogico abbiamo suggerito

l'uso di preghiere e di invocazioni per la guarigione.

Quindi chi comanda la cellula? La membrana cellulare con l'epigenetica, il DNA cellulare

oppure la Cellula Madre? Ovviamente nella mia posizione non posso dare una risposta

scientifica, ma posso solo dedurre o proporre delle teorie basandomi sulle scoperte

scientifiche finora menzionate. Credo che la cellula venga influenzata sia dal mondo

esterno (epigenetica), sia dal mondo interno (Cellula Madre). Lavorando sul nostro albero

genealogico dovrebbe produrre effetti e cambiamenti nella Cellula Madre, e lavorando sul

nostro rapporto col mondo esterno tramite la guarigione delle nostre paure, delle credenze

limitanti e di blocchi vari causati in questa vita produciamo degli effetti nel campo della

epigenetica.

Per riassumere tutto in maniera molto più semplice ed essenziale, alla fine dobbiamo

lavorare su di noi, dobbiamo ridurre il nostro ego, il nostro dolore ed affrontare le nostre

paure ed il nostro odio, e molto spesso per farlo dobbiamo chiedere un aiuto professionale.

La guarigione dell'albero genealogico e dei traumi vissuti in questa vita (soprattutto

nell'infanzia) per invertire le cause ereditarie della calvizie rappresentano una parte incisiva

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e profonda della nostra sofferenza psichica, emotiva e fisica. Prima si inizia a lavorare su

questi aspetti ancestrali e personali, più possibilità abbiamo di mantenerci la chioma e di

riattivare una ricrescita.

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L'Attivazione Naturale delle Cellule Staminali

ella prima parte del libro avevo promesso di inserire un capitolo con

un'azzardato ed innovativo modo per tentare la ricrescita dei follicoli in stato

dormiente (significa quasi morto, ma ancora recuperabile), che è lo stato più

comune dei follicoli anche in chi è già predominantemente calvo.

NLa ricerca sulle cellule staminali per la cura dell'alopecia androgenetica è stata al centro

dell'attenzione del mondo scientifico da alcuni decenni. Le cellule staminali sono capaci di

riprodursi e di trasformarsi in molteplici tipi di cellule diverse. Oggi è ormai noto che le

cellule staminali sono presenti in molti più tessuti ed organi rispetto a come si pensava una

volta, e queste cellule possono sviluppare ancora una maggiore varietà di altre cellule

rispetto a quanto ipotizzato prima. Lo studio fatto nella University of Pennsylvania School of

Medicine nel 2004, ha dimostrato di poter isolare cellule staminali responsabili per la

ricrescita follicolare. Tutto sembrava molto promettente ed è stato pubblicato su tutte le

riviste scientifiche, ma a tutt'oggi questa scoperta non si è trasformata in una cura.

La parte che ci interessa di più per il nostro esperimento riguarda le cellule staminali come

generatori di una cellula “intermedia“ prima che si trasformi e differenzi in un altro stato

cellulare; questa cellula intermedia si chiama cellula precursore o progenitrice. Uno studio

più recente pubblicato nel Journal of Clinical Investigation, da un gruppo di ricercatori

guidato dal dott. George Cotsarelis, direttore del Department of Dermatology at the

University of Pennsylvania School of Medicine, ha scoperto che le cellule staminali giocano

un ruolo importante nel processo della alopecia androgenetica. Il dott. Cotsarelis scopre

che sia le aree calve che quelle con capelli hanno lo stesso numero di cellule staminali,

però le aree con capelli avevano più cellule progenitrici47. Questo implica che c'è un

problema nella conversione delle cellule staminali in cellule progenitrici in chi soffre di

calvizie. In sostanza, lo studio conclude che se ci fosse la possibilità di stimolare queste

cellule staminali per trasformarle in cellule progenitrici, forse si potrebbe riattivare la

crescita dei capelli anche nelle aree calve. Questo capitolo si azzarderà di offrire un mezzo

47 http://www.uphs.upenn.edu/news/News_Releases/2011/01/male-pattern-balding-stem-cell-inactivation/

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per tentare di sollecitare o facilitare la trasformazione in cellule progenitrici.

Immagine di www.innovitaresearch.org

Un modo per tentare di sollecitare o facilitare la trasformazione in cellule progenitrici ci

viene in aiuto dal passato, precisamente dal più grande scienziato della storia: Nikola

Tesla. Tesla è il padre di una quantità impressionante di invenzioni fondamentali della

modernità – dalla radio al transistor, dal radar ai raggi X, dall'altoparlante all'energia

idroelettrica, dalla corrente alternata alla radioastronomia.

Egli fu finanziato da JP Morgan per fornire energia elettrica, ma quando Morgan scoprì che

Tesla aveva scoperto un modo di fornire energia elettrica in forma illimitata e gratuita a

tutto il mondo, il finanziamento fu immediatamente bloccato e la fama dell'inventore

distrutta a livello sociale.

L'invenzione di Tesla che ci interessa particolarmente è la sua bobina o il Tesla Coil. Questa

bobina è il cuore di uno speciale strumento chiamato il “Dispositivo del Raggio Viola“ che

quasi ogni dottore negli Stati Uniti usava per curare i propri pazienti fino agli anni 50,

quindi per oltre 30 anni. La notizia più incredibile è che in quegli anni il dispositivo veniva

pubblicizzato anche per la ricrescita dei capelli ed era pure approvato dalla FDA (Food and

Drug Administration, un ente di vigilanza sui prodotti di carattere medico e sanitario che

vengono approvati ed commercializzati negli Stati Uniti)!

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Il dispositivo è un generatore di particelle ad alta frequenza, alto voltaggio ed a basso

amperaggio che si basa sulla famosa bobina di Tesla. Tutt'oggi viene usata nel mondo in

alcuni centri cosmetici per curare problemi di pelle, ma il vero ritorno sui mercati del

dispositivo era negli anni 80 quando la si iniziava ad usare per giochi erotici, ed è tutt'oggi

il motivo principale per cui lo si vende, ma della cura dei capelli non si parla quasi più.

Il Dispositivo del Raggio Viola emette alte frequenze (10.000 – 50.000 Hz) con un

amperaggio basso (0.035 amp), ed è proprio l'amperaggio basso che lo rende

estremamente sicuro. L'apparecchio ha dimostrato di migliorare sensibilmente la

circolazione sanguigna, incrementare la produzione di collagene e di elastina, eliminare

tossine e batteri nocivi, incoraggiare il drenaggio linfatico, esfoliare le cellule morte e

assistere nell'assorbimento dei prodotti applicati sulla pelle.

Il dispositivo lavora in congiunzione di un elettrodo di vetro che può essere di varie misure e

forme. Questi elettrodi servono per trattare diverse parti del corpo. Appena sfioriamo la

pelle, una leggera corrente ad alta frequenza passa attraversa l'elettrodo pieno del gas al

neon o all'argon, che successivamente causa l'emissione di un'energia calmante

dall'elettrodo di vetro in forma di una radiazione di colore arancio o viola. Gli elettrodi del

dispositivo possono irradiare un colore rosso–arancione (gas al neon) o viola (gas

all'argon) ed entrambi funzionano bene. Quando Nikola Tesla si inventò il dispositivo ad

alta frequenza usava il gas all'argon, ma oggi sembra che il gas al neon non solo duri di

più, ma che sia migliore per attivare la microcircolazione e per combattere le rughe.

Quando viene applicato sulla pelle si percepisce una sensazione di “zapping“ elettrico.

La stimolazione ad alta frequenza carica un'infusione di molecole ricche di ossigeno

(ozono) nella pelle che puliscono, massaggiano, stimolano la circolazione sanguigna,

dilatano i capillari in superficie, aiutano il drenaggio linfatico e promuovono un generale

senso di benessere e di calma. Non suona come l'apparecchio perfetto per il nostro cuoio

capelluto? L'ossigeno ci serve per trattare l'ipossia cutanea, il sangue ci serve per il

nutrimento dei follicoli ed il drenaggio per l'eliminazione delle tossine, tutte condizioni ideali

per un'eventuale attivazione di un follicolo dormiente.

La corrente ad alta frequenza lavora sulla tonificazione della pelle, causando l'arrivo di un'onda di sangue fresca ed un parziale riscaldamento del tessuto. Questa funzione causa una naturale contrazione dei capillari sotto la cute e di piccoli gruppi di muscoli. La dilatazione dei capillari allontana le tossine, mentre le cellule epiteliali si godono il banchetto di nutrienti e di ossigeno. La stimolazione a livello cellulare della corrente ad alta

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frequenza e l'emissione di ozono sono il motivo per cui il raggio viola genera tali miglioramenti. (Non confondiamo il raggio viola con le radiazioni ultraviolette UV.)

L’ozonoterapia viene oggi frequentemente usata per diverse patologie ed in diversi modi perché ha un’azione antibatterica, antifunghicida, antivirale ed antinfiammatoria. Infatti il Dispositivo del Raggio Viola aiuta nella disinfiammazione dello scalpo e nella riduzione del sebo, dei brufoli e di disturbi vari della pelle. Chi desidera approfondire l'argomento può leggere un ebook gratuito in inglese (inizia a pagina 200).

Il raggio viola diffonde la capacità di guarigione dell'elettricità nel corpo senza produrre dolore. Basta inserirlo nella presa di corrente ed usarlo su qualsiasi parte del corpo (non interno) tranne che sugli occhi. Non c'è posto sul corpo che non avrebbe bisogno di sangue ossigenato fresco, soprattutto i nostri capelli. Qui si può vedere un brevissimo video dimostrativo.

Istruzioni per l'uso: usare il dispositivo almeno 5 minuti due volte al giorno e non superare mai i 10 minuti. Muovere gli elettrodi in movimenti circolari sullo

scalpo, sia sulle zona diradate che sulla zona dove massaggiamo i muscoli contratti sullo scalpo. Ovviamente daremo leggermente più attenzione alle parti diradate o calve, ma NON rimanere fissi su un punto perché potrebbe bruciare.

Iniziare sempre con il settaggio più basso, e col tempo aumentare la frequenza ascoltando il proprio corpo. Alla fine della sessione, togliere gli elettrodi dall'apparecchio – è veramente semplice.

Sicurezza durante l'uso:

1. non usare in presenza di malattie cardiache o di pacemaker;

2. non usare nella vicinanza di apparecchi elettronici, cellulare compresi;

3. non usare sugli occhi o vicino agli occhi;

4. non usare in gravidanza;

5. evitare l'uso dopo l'applicazione di prodotti con AHA o acido glicolico;

6. evitare contatto con capillari scoppiati, vene varicose e aree con la rosacea;

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7. togliersi la gioielleria prima dell'uso;

8. non usare vicino a fonti di acqua o all'esterno.

Al dispositivo bisogna aggiungere alla spesa l'elettrodo adatto per i capelli, che è quello

simile ad un pettine (in inglese “the bent rake“). Il costo è impegnativo (attorno ai 400€), ma il rendimento è eccezionale e chi vuole seriamente recuperare i propri capelli, deve

prima o poi mettere in conto questo acquisto. Esistono anche altri dispositivi simili che

costano meno di 100 dollari su eBay, ma non sono neanche lontanamente così efficaci.

Ovviamente si possono acquistare anche altri elettrodi per trattare altre parti del corpo; è

molto usato per prevenire l'invecchiamento della pelle e per molti altri trattamenti, ma

soprattutto per ravvivare i rapporti sessuali.

(al momento acquistabile solo negli USA – se volete comprarlo senza problemi di tasse

d'importazione, ritardi doganali ed alte spese postali, noi della Fitoplus lo inizieremo a

vendere a breve. Se interessati, fateci sapere via email, grazie!)

Invece chi ha un budget ridotto oppure desidera ancora incrementare l'effetto del raggio viola, esistono due strumenti: il più conosciuto dermaroller ed il Micro Ringiovanitore. Entrambi sono dispositivi studiati per massimizzare la penetrazione e l'efficacia dei vari prodotti ad uso topico esterno contro l'alopecia androgenetica ed usano microaghi per stimolare la circolazione sanguigna per incoraggiare la produzione di collagene, la proteina naturale della pelle. Questi prodotti fino a poco tempo fa erano a disposizione soltanto dei dermatologi e/o dei tricologi.

I rulli a microaghi vengono usati per un'esteso numero di problemi di pelle: riduce le rughe, l'acne e le cicatrici chirurgiche, aiuta con le smagliature, riduce la cellulite, combatte la calvizie e migliora l'aspetto generale della pelle.

Come dicevamo, i dermaroller ed il Micro Ringiovanitore incoraggiano la produzione di collagene e stimolano la riparazione della pelle creando microscopici traumi sui strati superficiali della pelle. L'estremamente leggero “danno“ obbliga i capillari sanguigni ed alla pelle di ringiovanire a causa della produzione forzata di collagene e di elastina per la riparazione.

Il risultato sorprendente è correlato al recente lavoro pionieristico pubblicato dal Dr. George

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Cotsarelis of Pennsylvania University, che aveva scoperto che quando la pelle è ferita, le cellule dell'epidermide acquisiscono le proprietà delle cellule staminali e generano nuovi follicoli capaci di produrre capelli.

Il Micro Ringiovanitore

Personalmente consiglio l'uso del Micro Ringiovanitore perchè non perfora la pelle come

succede con il dermaroller. A causa di questa leggera perforazione della pelle con il

dermaroller siamo obbligati a fare una manutenzione quotidiana con alcol o con altre

sostanze simili per non incorrere ad eventuali infezioni batteriche.

Il Micro Ringiovanitore è completamente non invasivo e non perfora la pelle. Non serve

disinfettare la pelle prima dell'uso oppure applicare lozioni lenitive per aiutare la pelle a

guarire.

Il dermaroller ha mediamente 192 microaghi in acciaio chirurgico, mentre il Micro

Ringiovanitore ha 490 micropuntine per un'azione più dolce e non invasiva. Il rullo ha due

tipi di aghi: uno di rame l'altro di ferro. Alcune puntine di ferro sono placcate di zinco,

mentre alcune puntine di rame sono placcate di argento. Come risultato ben quattro metalli

diversi entrano in contatto con la pelle e permettono la manifestazione di un processo

benefico chiamato elettroforesi, un beneficio unico che il dermaroller non offre.

Le puntine, avendo una carica diversa fra di loro, producono corrente galvanica (flusso

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unidirezionale di carica elettrica) nei punti di contatto con la pelle, che stimola le cellule ed

il sangue alla riparazione. I metalli presenti, invece, grazie all'elettroforesi sopperiscono le

eventuali mancanze metalliche nel follicolo. L'elettroforesi è una procedura in cui le

molecole sono “mosse“ attraverso la pelle dalla corrente elettrica. Le punte degli aghetti

agiscono come elettrodi e quando entrano in contatto con la pelle, la corrente galvanica

attraversa i strati più profondi della pelle dove avvengono le reazioni biochimiche. Il sangue

si avvicina alla superficie della pelle, ma non entra mai in contatto con le puntine. Il Micro

Ringiovanitore non contiene nickel ed incrementa l'assorbimento dei topici di circa 5 volte.

Allora in che modo il raggio viola ed il Micro Ringiovanitore possono attivare la

trasformazione delle cellule staminali in cellule progenitrici? Sinceramente, non lo

sappiamo per certo, e non sappiamo nemmeno se effettivamente lo fa, ma sicuramente il

suo uso produce le condizioni migliori per permettere ad un follicolo dormiente di riattivarsi

e di ritornare un capello normale, almeno come dimostrano le ricerche del dott. Cotsarelis

e come abbiamo scoperto sull'uso del raggio viola in passato. Ovviamente, se abbiniamo

l'uso di questi due strumenti con tutti i suggerimenti del nostro libro, soprattutto in

abbinamento con la lozione capelli Crown, le possibilità di successo aumentano nel nostro

esperimento, ma solo gli anni a venire potranno dimostrare se questa intuizione un po'

azzardata abbia qualche validità o meno.

Restando sempre in tema di cellule staminali, desidero chiudere il capitolo solamente con la

segnalazione di un trattamento di medicina rigenerativa chiamato bSBS, che sembra

l'evoluzione della più conosciuta terapia PRP (Plasma Ricco di Piastrine).

Non avendo sperimentato personalmente il trattamento, posso solo suggerire di leggere tutti i

commenti sul bSBS nel forum Ieson, e nel caso decidiate di sperimentare questa cura, fatelo

solo dopo aver applicato per almeno 4 mesi il nostro Programma Forza Capelli (possibilmente

quello Avanzato) e dopo aver risolto eventuali problemi di ansia o insonnia (stress cronico) con

il Metodo NatAliash. Questo perché il trattamento bSBS non funziona con tutti nella stessa

maniera (diversi clienti sono rimasti molto delusi dai risultati), indicando quindi dei fattori

sabotatori individuali, probabilmente discussi in questo libro, e che forse potrebbero essere

risolti o diminuiti con il nostro programma prima della sessione di bSBS.

Se vi chiedo: “Investireste i vostri soldi in un seme impiantato su un terreno asciutto, duro e

intossicato oppure in un prato rigoglioso, verde e pieno di vita?“

In altre parole, se disintossichiamo e riattiviamo al massimo lo scalpo, i follicoli, se

nutriamo il corpo con sostanze pro–capelli riducendo l'infiammazione (sistema

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immunitario), se rigeneriamo il nostro Jing con erbe adattogene ed esercizi idonei, e

guariamo la radice dell'ansia, ecc., rendendo il nostro cuoio capelluto come appunto un

prato pieno di vita, la nostra probabilità di successo con il bSBS dovrebbe essere migliore.

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Il Metodo NatAliash

e siete arrivati fino a questo capitolo senza saltare alcuna sezione del libro,

innanzitutto vi faccio i complimenti, perché sono consapevole della vastità e della

complessità dei contenuti, che per una persona media, non specializzata in questo

settore, può essere a momenti veramente impegnativo e confusionale.

SCredo che grazie allo sforzo che avete fatto, potrete meglio comprendere il Metodo

NatAliash che rappresenta forse l'apice di tutto il libro, dove tutte le conoscenze (o quasi)

finora apprese convergono in tre semplici esercizi che si possono praticare da soli a casa.

Sicuramente c'è bisogno di motivazione, sia per trovare il tempo per praticarli, sia per

ricordarsi di praticarli, ma se avete letto e compreso i punti essenziali del libro come la

guarigione dell'intestino, la rigenerazione dell'energia Jing, la disintossicazione degli organi

interni, la guarigione dei traumi dell'infanzia e la riduzione dello stress cronico che causa la

stanchezza surrenale, sono certo che non esiterete ad intuire la fondamentale importanza

dell'applicazione del Metodo NatAliash.

Come funziona il Metodo NatAliash?Prima di rispondere, vi voglio spiegare un po' le mie esperienze professionali da counselor.

Per chi non lo sapesse, il counselor è una sorta di psicologo che facilita la comunicazione

fra le nostre parti del mondo interno, ovvero mette p.es. in comunicazione la parte emotiva

con la parte mentale, oppure si potrebbe anche dire, che il counselor facilita la

decodificazione di quello che sta realmente succedendo nella psiche.

Dal 1999 ho iniziato a dedicarmi con passione e sacrificio al mondo della psicologia e della spiritualità. Nel primo periodo (anni) non avevo altro per la testa e persi addirittura interesse nell'uscire con amici, praticare lo sport e tante altre attività che reputavo tempo perso. Come succede a tutti in questi cammini interiori, avevo attraversato un lungo periodo “new age“ o da spiritualoide, in cui giudicavo le cose materiali come un ostacolo o un nemico per la mia evoluzione spirituale.

Per anni ero poco radicato per terra, ma per fortuna i voli pindarici verso l'alto finivano sempre con dei dolorosi tonfi in cui soffrivo, soffrivo moltissimo, soprattutto emotivamente. Grazie a queste cadute, sono riuscito a maturare nel tempo e a radicarmi sempre di più nel

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corpo, nel mondo e con la vita mondana, stando sempre attento a non perdere troppo la connessione con il mio profondo richiamo spirituale. E forse è proprio grazie a questo nuovo equilibrio che ho potuto far nascere questo libro.

Fino alla fine del 2012 facevo il counselor nel mio studio privato ed ho aiutato forse centinaia di persone a consapevolezzare i propri lati nascosti, le parti dolorose e gli autosabotaggi, e per poterlo fare ho dovuto ovviamente studiare. Ho finito la scuola quadriennale di Gestalt Counselling a Trieste e durante quei anni ho approfondito ed applicato anche un sacco di altre tecniche, al di fuori della scuola, le cosìdette “tecniche psicoenergetiche“, dai nomi più svariati come la EFT, il Metodo Sedona, la BSFF, la TAT, il Theta Healing, il Dialogo delle Voci, Shen Qi, Ho'oponopono ed altre tecniche di cui purtroppo non ricordo più i nomi.

Ad un certo punto della mia vita, intorno al 2010, ho smesso di ingurgitare tecniche su tecniche, ed ho anche smesso di studiare e cercare con ansia la soluzione definitiva, o la radice della radice di tutta la sofferenza umana. Mi sono sentito ingolfato e insoddisfatto delle risposte che scoprivo, fino al punto di sospendere e poi chiudere tutti i miei siti web (ne avevo cinque) e di ritirarmi dall'internet per quasi un anno....e credo che questa fosse una delle migliori scelte che abbia mai fatto in vita mia.

Ho deciso di ritirarmi soprattutto perché avevo io stesso delle cose irrisolte; c'erano degli ostacoli che nonostante una vastità di tecniche a disposizione non riuscivo a risolvere. Questo disagio mi limitava nel lavoro con le persone e ancora di più fisicamente ed emotivamente nella vita privata.

Durante il periodo di ritiro ho potuto dedicarmi totalmente a me stesso e ho iniziato ad ascoltare il mio intuito, il mio Sè (la nostra essenza spirituale o la nostra vera identità individuale), che attraverso molti lavori interiori, spesso notturni, camminando su e giù per il soggiorno, mi ha guidato piano piano verso una maggiore chiarezza e verso la soluzione dei miei problemi, che erano soprattutto di natura stressogena.

La domanda più frequente che mi ponevo ripetutamente era:

“Perché dopo ogni lavoro interiore apparentamente efficace al momento, poi risultavo essere sempre al punto di partenza?“

A dire il vero non ero sempre al punto di partenza, perchè dopo ogni esperienza ero più

arricchito di conoscenza e di consapevolezza, ma in sostanza il risultato finale non si

modificava granché.

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Dopo un infinito numero di notti rimasto sveglio (nel mio caso ho notato che nel buio della

notte ho più facile accesso alle intuizioni) e dopo aver sperimentato molte tecniche inventate

di sana pianta, sono arrivato ad un punto di svolta. Per farla breve, ho iniziato a lavorare

sull'amigdala.

Solitamente, nel campo della psicoterapia e nel campo della psicoenergetica, si tende a

lavorare su diversi punti che si potrebbero riassumere in generale forse così:

• rivivere il dolore del trauma, attraversarlo, perdonare e lasciarlo andare;

• modificare le credenze limitanti negative;

• comprendere una situazione a livello mentale (consapevolizzare) e poi elaborarlo

lentamente nel tempo (maturazione).

Personalmente ho provato tutte e tre le strade sopramenzionate (ed anche altre legate a vite

passate, ecc.), ma non sono mai riuscito a ridurre o eliminare l'ansia o l'inquitudine che

sfociava spesso in insonnia. Nonostante avessi sviluppato un considerevole livello di

consapevolezza ed accumulato molte esperienze considerate come mistiche o di

“presenza“, sistematicamente tornavo a scivolare in periodi di ansia acuta e di insonnia

(ansia e insonnia insieme sono secondo me i peggiori nemici dei capelli e anche della salute

in generale). Credo di aver pianto quasi un centinaio di volte per scopi terapeutici, ho

riattraversato i dolori più grandi della mia vita passata e ho perdonato con tutto il cuore

aperto chi reputavo mi avesse fatto del male (me incluso). Ho anche sciolto un nodo con un

antenato di cinque generazioni fa (almeno secondo la terapeuta americana linkata nel

capitolo “La Guarigione dell'Albero Genealogico“), che ebbe un blocco ed una vita simile

alla mia, ma niente.

Una notte mi arriva l'intuizione di parlare con la mia amigdala come se fosse una parte di

me, un essere cosciente, e avevo deciso di farle una sorta di sessione di counseling con

quello che è poi diventato un metodo estremamente efficace, ovvero una tecnica che ora è

parte integrante del Metodo NatAliash.

Inoltre, il dott. David Barlow del Boston Center for Anxiety and Related Disorders aveva

dichiarato nella rivista Newsweek del 24. febbraio 2003, che è possibile parlare con

l'amigdala, quindi evidentemente questa mia intuizione aveva già girato il mondo parecchie

volte prima di giungere a me.

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Perché proprio l'amigdala?

Per capire il perché dobbiamo prima conoscerla meglio dal punto di vista medico.

L'amigdala è un nucleo di sostanza grigia alla base del cervello, appartenente al sistema

limbico: sono due, uno per emisfero, in tutto grande come una noce. Essa è cruciale per

certe emozioni negative, soprattutto la paura e per la nota reazione istintiva del “combatti

o fuggi“, ma può anche contribuire ad una maggiore creatività ed intelligenza. Il dott.

Richard J. Davidson, direttore del Laboratory for Affective Neuroscience e del W. M. Keck

Laboratory for Functional Brain Imaging and Behavior all'University of Wisconsin nel

Madison, Stati Uniti, ha studiato questa zona cerebrale e le sue interazioni fisiche dal 1999.

Nella sua ricerca scopre che l'amigdala gioca un ruolo chiave nell'attivazione emotiva, mentre la parte della corteccia prefrontale gestisce la sua regolazione. In questo

articolo potete anche leggere di una donna con l'amigdala danneggiata senza alcuna

reazione fisiologica alle paure di qualsiasi natura, denotando quindi l'importante ruolo

dell'amigdala nell'attivazione emozionale negativa.

L'amigdala, l'ippocampo (una lunga struttura proprio dietro l'amigdala che sembra

responsabile della memoria) e i lobi frontali sono tutti estesamente connessi con il corpo, in

maniera particolare con il sistema immunitario, col sistema endocrino che regola gli ormoni e con il sistema nervoso autonomo che regola il battito cardiaco, la pressione

sanguigna e molte altre funzioni. Vi ricordo l'importanza degli ormoni legato ai nostri

capelli e alla nostra salute in generale.

Il cervello gestice un complesso sistema di circuiti di feedback coinvolti nella reazione allo

stress e al trauma. Secondo gli scienziati questo processo inizia con la reale o percepita

minaccia di vita che attiva i centri superiori di ragionamento nel cervello. La corteccia

reagisce mandando un messaggio all'amigdala, che è il principale mediatore delle risposte

di tipo stressogeno. Successivamente (ovviamente il tutto il millesimi di secondi) l'amigdala

libera l'ormone di rilascio della corticotropina (CRH) per stimolare il tronco cerebrale che

attiva il sistema nervoso simpatico attraverso il midollo dorsale. Questo innesca il rilascio

dell'epinefrina e dei glucocorticoidi dalle ghiandole surrenali locate sopra i reni. Questi due

ormoni agiscono sui muscoli, sul cuore e sui polmoni per preparare il corpo alla reazione

“combatti o fuggi“.

Quando lo stress diventa cronico si soffre della cosìdetta stanchezza surrenale (come nel

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mio caso e nel caso di tutti quelli che vivono costantemente con una leggera o pesante

ansia, con attacchi di panico, con l'insonnia, con una libido indebolita o con molti altri

disagi), ed i glucocorticoidi inducono il punto blu (un nucleo situato nel tronco encefalico) a

rilasciare altra epinefrina che spinge l'amigdala a produrre altro CRH e altri ormoni dello

stress creando un'escalation senza fine.

Nella mia ricerca ho scoperto che il motivo per cui non c'era mai una fine alla mia ansia

era proprio perché non avevo mai direttamente affrontato l'amigdala. Per forza, quasi

nessuno lo praticava finora.

Secondo le mie osservazioni ed esperienze personali, l'amigdala è un centro che partecipa

a tutte le nostre difese dell'ego o del nostro carattere. Visto che tutti i caratteri sono costruiti

con la funzione di proteggerci da una situazione di pericolo o di dolore, credo che quasi

tutti abbiano in parte un'amigdala cronicamente attivata.

Qualcuno ha come reazione ansia o attacchi di panico, ma un altro potrebbe essere troppo

geloso, irascibile, violento o fobico. Probabilmente anche i caratteri molto forti hanno

un'amigdala che teme p.es. la debolezza, perchè la vive come un pericolo di vita. I caratteri

perfezionisti idem: l'amigdala teme di essere giudicata, e così via all'infinito.

Sostanzialmente la differenza di approccio con l'amigdala ed il Metodo NatAliash è che qui

non andiamo a curare o eliminare la causa del trauma o della paura nel modo classico

con dei tuffi emotivi nel passato o con delle profonde analisi mentali, bensì andiamo a

spegnere o calmare direttamente colei che attiva i nostri traumi in maniera istintiva e

protettiva: l'amigdala. Quindi con il Metodo NatAliash il trauma non sparisce, bensì non viene più attivato, perché l'amigdala si sente rassicurata e calmata, e non percepisce più

il mondo esterno come un pericolo (tranne ovviamente le situazioni di pericolo reale!). Il

risultato finale è che ci si sente più in pace con sè stessi e con il mondo, e lo stress viene

ridotto al minimo, cosa fondamentale per i nostri capelli e per la nostra salute.

Vediamo ora meglio come viene ridotto questo stress soprattutto attraverso il sistema

nervoso autonomo, e cos'altro dobbiamo conoscere e fare per migliorare ancora di più i

nostri risultati.

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Il sistema nervoso si divide in:

1. sistema nervoso centrale (encefalo + midollo spinale)

2. sistema nervoso periferico (nervi cranici + nervi spinali)

Il sistema nervoso periferico si divide a sua volta in somatico e vegetativo (o autonomo).

Il sistema nervoso autonomo quindi si divide in simpatico e parasimpatico. Entrambi sono

responsabili di una vasta gamma di reazioni non volantarie che si muovono in due

direzioni complementari: inibitorio l'uno ed eccitatorio l'altro.

Immagine di http://mente–attiva.blogspot.com

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In altre parole il sistema nervoso simpatico (SNS) ha la funzione di mobilitare le risorse

energetiche nel caso di situazioni di pericolo o emergenza, esso induce per esempio una

serie di risposte fisiche tra cui:

• aumento delle contrazioni cardiache;

• aumento della pressione;

• dilatazione delle pupille;

• inibizione della produzione di saliva;

• secrezione eccessiva delle ghiandole lacrimali;

• inibisce la digestione;

• induce la ghiandola surrenale a produrre adrenalina.

Il ruolo del SNS è quindi di stimolare funzioni corporee che causano un incremento sia

della frequenza cardiaca e della gittata cardiaca (il volume di sangue che i due ventricoli

riescono ad espellere in un minuto) del cuore, sia della costrizione dei vasi sanguigni.

Questo è quello che succede quando l'amigdala suona l'allarme “combatti o fuggi“ (nella

reazione dell'amigdala è anche compresa l'immobilità, ovvero il stare contratti e fermi, tipica

situazione in chi ha difficoltà a sentire le proprie emozioni perchè ormai troppo raffreddate,

ghiacciate o contratte) e siamo poi pronti per affrontare di petto il pericolo o scappare per

salvarci la pelle. Questo riflesso potrebbe essere raffigurato come il pedale

dell'acceleratore.

In contrasto c'è il SNP (sistema nervoso parasimpatico) che serve a calmare il sistema e per

“lasciar andare“. Quando il pericolo è passato (reale o falso che sia), il SNP riduce la

frequenza cardiaca, la gittata cardiaca e dilata i vasi sanguigni. Questo a livello

raffigurativo assomiglia di più ai freni dell'auto. Sfortunatamente il SNP è spesso

compromesso nelle persone ansiose ed il SNS solitamente diventa predominante, creando

uno grave squilibrio nervoso, e quindi tonnellate di stress.

Il nervo vago o il X paio di nervi cranici, costituisce l'asse portante del SNP ed è quello che

ci interessa di più.

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La ricerca scientifica ha scoperto che il neurotrasmettitore acetilcolina agisce come un freno

sull'infiammazione nel corpo48. Stimolando il nervo vago manda l'acetilcolina attraverso

tutto il corpo producendo non solo rilassamento, ma anche spegne l'infiammazione, nemico

acerriamo dei nostri capelli. Inoltre l'acetilcolina è anche responsabile per le nostre capacità

mnemoniche e di apprendimento, quindi di conseguenza è difficile studiare o guarire se

siamo cronicamente stressati, ovvero se abbiamo l'amigdala sempre attivata (stanchezza

surrenale).

Il nervo vago è il decimo nervo craniale nel nostro corpo ed è un nervo molto lungo che

corre dall'ipotalamo nel cervello, al petto, nel diaframma e dentro i nostri intestini. Si

avvolge attorno al nostro cuore e al centro Hara (sotto l'ombelico) e il plesso solare

(3°chakra) – aree tradizionalmente considerate come centro di forza e di intuizione. Nel mio

caso, avendo l'amigdala sempre attiva, nel centro Hara sentivo spesso come un pugno

molto duro, soprattutto nelle fasi acute di ansia o quando ero a digiuno per più di 24 ore.

In condizioni normali il nervo vago attiva il

sistema nervoso parasimpatico, che gestisce la

nostra risposta di rilassamento e di

conseguenza ci aiuta a controllare la salute

delle nostre cellule immunitarie, dei nostri

organi e tessuti e addirittura delle cellule

staminali (questa potrebbe essere un motivo

per cui delle persone rimangono deluse

quando cercano di attivare le cellule staminali

con terapie costose).

Il 20% delle fibre del nervo vago controllano

gli organi che mantengono funzionante il

nostro corpo in maniera autonoma (cuore,

digestione, respiro, ghiandole). Il restante 80%

delle fibre mandano informazioni dall'intestino

al cervello attraverso il cervello enterico di cui abbiamo ampiamento discusso. In definitiva i

due cervelli, il cranico e l'enterico, sono connessi dal nervo vago, e se il nervo vago è

“stressato“ dall'amigdala, si potrebbe intuire la connessione emozionale per cui si infiamma

l'intestino. Del resto, come si vede dall'immagine sopra, il nervo vago è connesso con tutti

48 Pavlov, V.A., and K.J. Tracey. 2005. The cholinergic anti-inflammatory pathway. Brain Behav Immun 19

(6):493-99.

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gli organi vitali, quindo è logico capire l'importanza di un suo equilibrio.

Uno dei compiti chiave del nervo vago è di “resettarci“ dopo che il segnale d'allarme

dell'amigdala è stato spento. Il nervo poi comunica al resto del corpo che il pericolo è

passato, e che tutti gli organi interni possono tornare al normale lavoro di routine o di

guarigione/disintossicazione. Qui diventa anche evidente quanto sia importante disintossicare i nostri organi interni a livello fisico, ma anche di ridurre la stimolazione dell'amigdala, altrimenti saremo costretti a disintossicarci senza fine e senza mai un risultato soddisfacente.

La ricerca scientifica ha connesso il nervo vago al miglioramento della neurogenesi (la

creazione di nuove cellule neuronali) e ad un incrementato fattore neurotrofico derivato dal

cervello (BDNF). Il BDNF è simile ad un fantastico “supercibo“ per le cellule del nostro

cervello; aiutano a riparare il tessuto cerebrale e nella rigenerazione di tutto il corpo49.

Diversi ricercatori hanno scoperto che la crescita delle cellule staminali è direttamente

connessa all'attività del nervo vago. Attivando il nervo vago possiamo stimolare le cellule

staminali a produrre nuove cellule e addirittura per riparare e ricostruire i nostri organi.

Potrebbe valere anche per i nostri capelli?

Per noi quello che conta ricordare è che se viviamo in uno stato di stress continuo, il nostro

corpo non può disintossicarsi fino in fondo e non può guarire dall'infiammazione, dalla

calvizie, dall'eiaculazione precoce, dalla depressione, dall'insonnia, dall'essere qui e ora e

da tanti altri malanni. Gli ormoni che vengono innescati dallo stress, ovvero da

un'amigdala iperattivata, bloccano la risposta di guarigione e di riposo nel corpo.

Fortunatamente esistono diversi modi per attivare il nervo vago per rafforzare la risposta di

rilassamento, e quando si stimola correttamente il nervo vago possiamo:

• attivare la neurogenesi, aiutando il nostro cervello a produrre nuove cellule neuronali;

• ridurre rapidamente lo stress, l'ipereccitazione e la risposta “combatti o fuggi“ grazie

alla risposta di rilassamento (NOTA: chi ha un'amigdala fortemente reattiva dovrà

prima eliminare i strati di stress dall'amigdala, altrimenti i benefici del nervo vago

rilassato dureranno molto poco);

• migliorare la nostra memoria e la capacità di apprendimento;

49 Theise, N.D., and R. Harris. 2006. Postmodern biology: (adult) (stem) cells are plastic, stochastic, complex,

and uncertain. Handb Exp Pharmacol (174):389-408.

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• combattere l'infiammazione killer in tutto il corpo;

• ridurre l'ipertensione;

• incrementare o equilibrare il nostro metabolismo;

• bloccare la produzione dell'ormone cortisolo e di altri ossidanti che deteriorano il

cervello ed il corpo;

• superare più facilmente la depressione, l'ansia e l'insonnia;

• aumentare i livelli dell'ormone della crescita;

• ridurre la resistenza insulinica;

• facilitare il controllo sull'eiaculazione precoce;

• controllare le reazioni allergiche;

• risparmiare e far crescere i nostri mitocondri, che sono la chiave per mantenere livelli

energetici ottimali evitando di danneggiare il nostro DNA e RNA;

• incrementare la nostra possibilità di vivere più a lungo, più in salute e più felici.

Come possiamo stimolare il nervo vago?La stimolazione può avvenire con le seguenti tecniche:

1. una lenta respirazione addominale;

2. il canto del mantra “OM“;

3. la tecnica Dive Reflex.

Forse la più pratica tecnica è quella della lenta respirazione addominale, che come

unico difetto ha che spesso ci si dimentica di farla durante la giornata, ma con la

perseveranza, con la rassicurazione dell'amigdala e con un prodotto antistress già

menzionato prima, come p.es. Tao in a Bottle, è sicuramente fattibile.

Per praticare la lenta respirazione addominale bisogna inspirare attraverso il naso ed

espirare lentamente dal naso. Quelle che conta è che inspiriamo espandendo e portando

l'aria nell'addome, trattenere il respiro per qualche secondo e poi espirare più a lungo

rispetto all'inspirazione.

Durante l'inspirazione il diaframma si rilassa e si espande attivando il nervo vago, che di

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conseguenza riduce i livelli di cortisolo nel sangue. Dopo un paio di inspirazioni i nostri

muscoli inizieranno a rilassarsi e l'ansia potrebbe adirittura scomparire.

Contemporaneamente il rifornimento di ossigeno alle cellule migliorerà e questo aiuta a

produrre endorfine, gli ormoni della felicità.

Possiamo praticare questo respiro solo pochi minuti al giorno, oppure all'occorrenza. La

pratica migliore sarebbe cercare di renderlo consapevole il più spesso possibile durante la

giornata.

I benefici del canto dell'OM sono stati studiati e pubblicati nella rivista International

Journal of Yoga del 2011, dove il canto dell'OM è stato paragonato con il canto della

lettera “S“ ed è emerso che l'OM è più efficace nella stimolazione del nervo vago. Questo

canto viene associato con l'esperienza di una sensazione vibrazionale attorno alle orecchie

e nel corpo; sembrerebbe che questa sensazione viene trasmessa al ramo auricolare del

nervo vago.[51]

Per cantare l'OM consiglio di cercare un video su youtube e di farlo finché non si sentono

dei benefici (solitamente bisogna cantare almeno 10 minuti).

La tecnica Dive Reflex è stato sviluppato da Steve Mensing e consiste nel raffreddare

velocemente il viso con acqua molto fredda o con ghiaccio. L'esercizio fisico, se fatto con

troppa enfasi e spirito di competizione, può causare un'attività simpatica (stress, combatti e

fuggi) ed una riduzione dell'attività parasimpatica (riposo, digestione, guarigione,

rilassamento). Studi scientifici hanno scoperto che immergere la faccia nell'acqua fredda

risulta un modo semplice ed efficace per accelerare la riattivazione parasimpatica dopo

l'attività fisica attraverso il nervo vago50. Ovviamente funziona anche quando non abbiamo

svolto esercizi fisici.

La tecnica Dive Reflex è un metodo di stimolazione del vago capace di abbassare

rapidamente ansia, panico, stress ed infiammazione diffusa nel corpo, ma di anche

migliorare l'umore. Sostanzialmente esistono due modi per praticarlo: uno consiste nel

mettere la faccia, dalle labbra fino all'attaccatura dei capelli sopra la fronte, in acqua molto

fredda dai 30 secondi ad 1 minuto. Con l'altro modo si usa un grande sacco di plastica

riempito di ghiaccio ed applicato sulla faccia come descritto precedentemente. In entrambi i

modi, mentre si applica l'acqua fredda o ghiacciata bisogna prima riempire la bocca di

saliva, perchè anche questo stimola il nervo vago. L'effetto antiansia dovrebbe durare per

50 http://link.springer.com/article/10.1007%2Fs00421-009-1253-9

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40 min fino ad 1 ora e mezza circa. Si può ripetere più volte al giorno.

La pratica del Metodo NatAliashQuesto metodo ha generalmente tre obiettivi:

1. tranquilizzare l'amigdala attraverso la comprensione e la verità;

2. successivamente aiutarla a lasciar andare la paura accumulata negli anni.

3. guarire dall'odio

Per poter tranquilizzare l'amigdala dobbiamo innanzitutto rapportarci con essa come se

fosse un essere vivente e cosciente. Se la trattiamo solo come un pezzo di carne nel nostro

cervello, la nostra comunicazione non sarà efficace. L'amigdala ha una propria intelligenza

e non cederà le sue difese se sentirà giudizi, insicurezze o mezze verità da parte nostra,

poiché il suo compito è sempre stato e sempre sarà di proteggere la nostra vita dal dolore,

dagli incidenti e dalla morte.

Quindi dobbiamo avere rispetto per questa preziosa ghiandola e non trattarla come se

fosse la causa di tutti i nostri problemi e delle nostre sofferenze – la vera causa è solamente

la nostra ignoranza, e se per caso finora ci siamo colpevolizzati o giudicati come degli

incapaci, proprio perché impossibilitati a guarire o risolvere un nostro problema, tenete

presente che l'autore ha sudato per faticosi 14 anni per sviluppare un metodo così

semplice, banale ed efficace.

E se parlate con un qualsiasi serio psicoterapueta, vi confermerà che interpretare e sopratutto

gestire il mondo interno è la cosa più difficile e complessa al mondo. Reputiamoci quindi

fortunati di essere arrivati fino a dove siete approdati nella vita e proseguiamo con un

atteggiamento di profonda gratitudine e di fiducia verso la nostra guarigione sempre più

profonda.

Dopo aver instaurato un corretto approccio relazionale con l'amigdala, il primo passo da

fare è capire da cosa ci sta proteggendo ovvero di cosa ha paura. La paura viene definita

come una emozione spiacevole causata dal credere che qualcosa o qualcuno sia

pericoloso, che possa causare dolore o minaccia alla vita, ed è uno stato d’animo di

agitazione ed ansia causato dalla presenza di pericolo imminente.

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Ma perché l'amigdala percepisce un pericolo imminente?

Perché rappresenta la nostra paura atavica del predatore presente nel nostro cervello

limbico, una parte che abbiamo in comune con tutti i mammiferi. Quando i cuccioli sono

nel nido e la mamma si allontana per andare a caccia, in caso di un avvicinamento di un

predatore, i piccoli non avendo più la protezione della mamma, percepiscono la situazione

come una minaccia di morte (reale). Solitamente in questi casi i cuccioli rimangono

immobili, impietriti di paura, in attesa che la mamma ritorni dalla caccia.

Noi umani abbiamo lo stesso meccanismo di paura nell'amigdala, solo che il predatore è

solitamente il mondo esterno, ovvero il territorio del nostro lavoro dove siamo “a caccia“ di

risultati, carriera e clienti. Oppure il predatore può anche essere un nostro superiore che

disprezza, umilia o giudica pesantemente il nostro impegno.

Il problema più grande è che quando i nostri genitori hanno con i propri figli atteggiamenti

aggressivi o minacciosi, non adeguati alle circostanze, specialmente quando sono piccoli, e

purtroppo l'amigdala non riesce a fare distinzione fra predatore e genitore (protezione), e

vive pure un grosso conflitto interno (stress), perché da una parte il papà o la mamma o chi

si prende cura di loro, è un protettore, ma dall'altra è anche un predatore. Da piccoli, non

avendo ancora sviluppato la capacità di comprensione e di elaborazione razionale, ed

essendo completamente dipendenti da loro fino all'età maggiore, l'amigdala può sviluppare

una cronica attivazione, che poi produce lo stanchezza surrenale.

Questa attivazione cronica potrebbe essere paragonata al pensiero “meglio essere sempre vigili, non si sa mai quando il genitore si trasformerà nuovamente in predatore“. Secondo me, da questa paura si origina almeno in parte la struttura del

nostro carattere (ego) per compensare tutta una serie di mancanze affettive e psicologiche:

qualcuno diventerà il figlio che dice sempre di sì a tutto e a tutti, l'altro sarà un perfezionista

e bravo (obbediente), il terzo iperprudente e paranoico, il quarto che si sacrifica per tutti, e

così via.

Una delle prime domande da porci per scoprire da cosa sia stata causata l'iperattivazione

dell'amigdala potrebbe essere:

Quali sono state le condizioni della nostra infanzia che hanno attivato la paura

nell'amigdala?

Non avendo trovato alcun materiale specifico che elenca le situazioni in cui l'amigdala si

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iperattiva, possiamo dedurre che siano coinvolti tutti i traumi più importanti, ma anche

quelli più piccoli, quelli ripetuti molte volte durante l'infanzia (p.es. un genitore che spesso

alza la voce). Per facilitarvi nell'individuazione della vostra paura, vi descriverò brevemente

alcune tipiche situazioni famigliari che attivano il pericolo di morte dell'amigdala, quando

in verità la famiglia e la casa dovrebbero essere il luogo e l'ambiente più sicuro e protetto

del mondo:

• un genitore ubriaco e violento;

• un genitore che abusa del figlio/a;

• un figlio mandato via di casa per motivi di salute o di finanze;

• un genitore irascibile, con improvvisi scatti d'ira;

• un genitore molto severo, rigido e punitivo (emozionalmente freddo);

• situazione di precarietà e di povertà dove il bambino si sente un peso oppure

umiliato;

• genitori che non difendono i propri figli dal giudizio altrui;

• genitori che non sanno ascoltare;

• bambini che soffrono per la debolezza/insicurezza di uno o di entrambi i genitori;

• genitore che instaura un rapporto competitivo con i figli;

• genitore superficiale dove conta di più l'immagine e cosa dicono gli altri e le tendenze

sociali;

• genitori che rifiutano o si vergognano consciamente o inconsciamente della propria

sessualità o del sesso del bambino;

• genitore che non si occupa dei figli ed è indifferente o occupato sempre in cose più

importanti;

• genitori che soffocano, si attaccano (dipendono emotivamente) o iperproteggono i

propri figli;

• genitori ipocondriaci, paranoici o con disturbi psichiche più o meni gravi.

Questa lista di situazioni famigliari sicuramente non è esaustiva e spero che con la

collaborazione e con la condivisione di chi praticherà questo metodo, potremo completarla

affinché tutti ne possano trarre beneficio.

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A tutte le situazioni sopraelencate si ha una reazione negativa, di paura, ma anche di

rabbia, di ingiustizia, di shock, di tristezza, di panico, di impotenza, ma alla fine, quello che

accomuna tutte queste reazioni negative è la paura di morire. Quando siamo piccoli

dipendiamo dal nucleo famigliare, lo adoriamo, siamo innamorati dei nostri genitori o di

chi si prendeva cura di noi, ma allo stesso tempo percepivamo la famiglia o alcuni

momenti famigliari come un pericolo per la nostra vita. Le reazioni negative, essendo molto

svariate, sono delle reazioni alla paura primaria e non sono il nocciolo del problema, bensì

piuttosto una conseguenza.

Esiste un'altra paura molto comune alla maggior parte di noi, sempre connessa alla paura di

morire, ed è la paura di non appartenere. Quando stiamo bene in famiglia, ci sentiamo

protetti, amati, accettati e al sicuro, sentiamo di appartenere ad un nucleo famigliare, ed è

proprio quel senso di appartenenza che rilassa l'amigdala ed attiva il nervo vago.

L'appartenenza significa che abbiamo una base, una roccaforte dove ci possiamo sempre

rifugiare, chiedere aiuto e ricevere sostegno e comprensione. Dal punto di vista del

mammifero, è la mamma che torna dalla caccia con un gustoso bottino. Dalla famiglia si

riceve la forza ed il sostegno per combattere sul territorio (mondo esterno, il mondo del lavoro,

la scuola, ecc.), ma rappresenta anche un rifugio tranquillo dopo una lunga e dura battaglia.

Quando una persona ha l'amigdala troppo attivata dove predomina la sensazione che la

vita famigliare non è tanto sicura, si rimane senza rifugio, senza una base, che rappresenta

la radice della nostra forza e della nostra tranquillità emotiva. In questi casi la persona ha

una difficoltà enorme di realizzarsi una certa indipendenza economica, p.es. mettendosi in

proprio, oppure nel farsi una importante carriera lavorativa, perché nel territorio sente di

essere solo, senza la protezione della famiglia. L'ansia, l'insicurezza predominano e fanno

fare scelte o passi sempre sbagliati che portano normalmente al fallimento o al massimo

ad un semi–successo insoddisfacente. Lo stesso problema è attivo nei figli che rimangono a

casa in età avanzata e non riescono a staccarsi dai genitori per crearsi una famiglia:

perdere la protezione dei genitori e difendersi da soli nel mondo degli adulti sembra troppo

pericoloso per l'amigdala.

La stessa cosa capita in chi ha difficoltà a relazionarsi con le persone o a tirare su famiglia,

perchè troppo impegnato dalle paure dell'amigdala e non riesce ad essere sè stesso con gli

altri, non riesce ad esprimere il suo vero potenziale, la sua passione o il suo modo di

essere. Queste persone non hanno sentito sufficiente sicurezza a casa ed hanno difficoltà a

sentire sicurezza fuori casa, quindi bloccano da soli le possibilità di costruirsi una famiglia,

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poiché senza stabilità emotiva è difficile creare legami stabili e duraturi.

Con il Metodo NatAliash il nostro compito è di cercare l'anello di congiunzione fra il vissuto

emotivo dell'amigdala, che è un estremo della nostra esperienza, ovvero l'esperenza di cui

siamo completamente consci (paura, panico, ansia,...), e fra la paura della morte, l'altro

estremo di cui normalmente non siamo consci (adesso sappiamo che esiste, ma non lo

stiamo vivendo con piena consapevolezza – sarebbe un'esperienza troppo forte da reggere).

Solitamente un'anello importante che lega i due opposti è proprio il senso di appartenenza

bloccato da colpe, rabbie, dolori, credenze errate, ecc.

Ve lo spiego meglio con la mia esperienza personale.

Una mattina mi sono svegliato prima del solito con un pugno nello stomaco (un'esperienza

che ho vissuto molto spesso). Sapevo già che era connesso con l'amigdala perché stavo

preparando il lancio del mio nuovo negozio online Fitoplus, quindi mi stavo preparando

per conquistare un nuovo territorio con un investimento di denaro importante, in cui dovrò

combattere con i competitori e dimostrare ai nuovi clienti di essere uno dei migliori,

affidabile, serio, con prodotti veramente innovativi, efficaci e naturali. Avendo l'amigdala

iperattivata ed estremamente insicura, potete forse immaginare l'intensità della mia paura.

Non mi ricordo esattamente cosa avevo detto di preciso all'amigdala (non esiste un

protocollo per il dialogo uguale per tutti), però iniziavo a tranquillizzarlo sul territorio, che

andrà tutto bene, ma notavo solo un minimo beneficio passeggero. La mia paura atavica

di un predatore più grande e più forte di me era veramente tosta. Anche frasi connesse alla

“paura del fallimento“ o alla “paura dei giudizi altrui“ non avevano pressoché alcun effetto.

A quel punto avevo capito che se l'amigdala non risponde con un profondo senso di

rilassamento o con una reazione emotiva di apertura, stavo girando attorno alla verità. La

mia comunicazione a livello mentale non toccava le sue corde, perché parlavo delle

conseguenze, ma non del nocciolo del problema. Improvvisamente mi arriva come

l'intuizione (può succedere dopo che rimani in contatto per qualche minuto con l'amigdala)

la parola “appartenenza“, e subito dopo avevo percepito come da una parte avevo un

grande desiderio di appartenere alla mia famiglia, dall'altra mi creava una paura

fortissima. Questo conflitto derivava dal vivere i genitori da una parte come protettori e da

una parte come predatori.

Grazie all'intuizione inizio a spiegare all'amigdala quanto in verità i miei genitori mi

vogliono come figlio e come membro della famiglia, ed una frase in particolare che avevo

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detto mentalmente era “fai conto che ogni volta che ti chiamano o che ti invitano a casa a

mangiare è perché ti vogliono come figlio“. Questa frase aveva colpito nel segno, perché l'amigdala si è innanzitutto sentita capita, e quindi riconosciuta, e poi iniziava a comprendere che in verità i miei genitori mi hanno sempre voluto, e che era la sua (mia) percezione di paura a portarmi a credere di non poter appartenere alla famiglia (per motivi di “pericolo di vita“) . Continuavo così a ricordare e a

spiegare altre situazioni all'amigdala in cui era palese che ero sempre stato parte della

famiglia fino al punto in cui dicevo, che se i genitori si erano comportati in modo “brusco“

in passato, era perché probabilmente loro avevano dei problemi simili non risolti, ma che

non avevano mai l'intenzione di cacciarmi fuori di casa in preda ai predatori.

Quindi una delle tecniche principali (esistono due tecniche in tutto) che si dovrebbe usare è

alterare la percezione dell'amigdala della realtà passata e presente.

Come si fa?

Anche qui vi rispondo con un altro esempio, una sessione fatta su mia moglie, che aveva

per un certo periodo delle paure esagerate rispetto allo stress e agli impegni effettivi da

affrontare. Durante la sessione, che è durata forse 20 minuti, abbiamo trattato due o tre

diverse leve che iperattivavano l'amidgala, ma quella più interessante era l'ultima quando

mia moglie aveva detto a sè stessa riferendosi alla sua passata e presente situazione

famiglia: “Vergognati! Dopo tutto quello che sta gente ha fatto per te tu ancora ti lamenti,

non riconosci il loro impegno, sei così ingrata!“

A quel punto rispondo:“Se ogni reazione esagerata o negativa ha come scopo difendere la

paura dell'amigdala, e mettiamo che questa teoria fosse vera, secondo te, da quale pericolo

di vita ti sta difendendo in questo momento il giudizio nei tuoi confronti?“

Quando abbiamo capito che in verità la reazione di mia moglie era solo un meccanismo di

difesa che copriva la paura dell'amigdala, ed abbiamo poi scoperto la paura sottostante

(sempre dell'amigdala) di essere di peso, di essere inadeguata e di essere sempre in

qualche modo sbagliata, abbiamo centrato il problema. L'amigdala si è sentita riconosciuta

e compresa, e poi abbiamo iniziato a mostrare all'amigdala quanto era voluta ed accettata

dalla sua famiglia in passato. Al primo momento forse non sembrava facile calmare

l'amigdala, perché la famiglia ha vissuto nella povertà e le difficoltà erano reali, in quanto

un solo membro di una famiglia numerosa portava a casa un reddito. Mia moglie si sentiva

quindi un peso, soprattutto perché aveva vissuto con gli zii e con i nonni, e non con i

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genitori, e chiedere qualcosa per lei era pressoché proibito o impossibile.

Nonostante l'apparente situazione complicata, abbiamo risolto quasi subito il problema,

mostrando all'amigdala i fatti, ovvero che se non fosse stata veramente voluta sarebbe

finita forse in un collegio o cacciata fuori da casa. Abbiamo detto all'amigdala che ogni

volta che lo zio (quello col reddito) usciva e tornava a casa dopo un lungo giorno di lavoro,

era anche per lei che lavorava e non solo per lui e per gli altri membri della famiglia. Dopo

qualche minuto, l'amigdala iniziava a tranquilizzarsi perché le abbiamo mostrato la realtà

con i fatti, perché di fatto l'hanno nutrita, l'hanno voluta, l'hanno accettata e l'hanno

mantenuta per anni. È vero che la sua situazione non era nemmeno lontanamente

paragonabile alla tipica famiglia americana felice ed in armonia, che si vede in televisione,

ma quello che conta a livello terapeutico non era lo standard della vita, bensì l'assenza di

pericoli di vita reali, ma solo interpretati istintivamente dall'amigdala.

La tecnica quindi si basa nello spiegare all'amigdala i fatti del passato, e quando si accorge

che in verità era solo una sua percezione e non una realtà, inizia a calmarsi. Il vantaggio di

questo lavoro è che i risultati sono quasi immediati e noto che non devono essere ripetuti

molte volte per la specifica paura trattata. L'amigdala non è scema, quando ha capito e

visto giusto, si sente sicura e molla la presa. Se questo approccio non bastasse, si può

procedere con la seconda tecnica, che discuteremo a breve.

Se sentiamo ancora altre paure, significa semplicemente che ci sono altre situazioni diverse

che la attivano oppure che occorre passare alla secondo tecnica.

Tornando alla mia esperienza personale, non vi dico che liberazione profonda che provavo

dopo la liberazione dell'amigdala....lavoravo su questo punto per anni e anni, con molti

terapeuti diversi, passando notti insonni nel soggiorno a camminare su e giù, poi alla fine,

due chiacchiere con l'amigdala e tutto passa in poche ore!

Qual'era quindi il mio punto di svolta con l'amigdala?

L'aver compreso il suo bisogno di appartenenza e l'averle mostrato o spiegato la verità, cioè

quello che realmente succedeva con i miei genitori e non quello che io credevo che

succedesse. Non sono mai stato rifiutato nella mia persona e quindi “respinto“ da casa.

Passiamo ora alla tecnica n.2 per trattare l'amigdala – IMPORTANTE: questa tecnica è

molto diretta e può causare reazioni di paura o di panico imprevedibili (da parte

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dell'amigdala), quindi consiglio di praticarla assieme ad uno psicologo o terapeuta di

fiducia, se possibile non via telefono, perché la presenza fisica offre una sensazione di

maggiore sicurezza.

Se con la prima tecnica abbiamo usato al comprensione, quindi una modalità più morbida

e femminile, qui confronteremo l'amigdala con la verità senza alcuna attenuante. Questo

perché a volte l'amigdala rimane agganciata ad una illusoria speranza in cui crede che se

continua a cercare la sicurezza a modo suo, che per noi risulta così devastante, limitante o

ansioso, potrà prima o poi farcela, ovvero raggiungere quello stato di sicurezza, di

protezione, di considerezione o di amore verso cui anela.

Lo scopo di questa secondo tecnica è di distruggere la speranza, che è poi quella che

alimenta un desiderio, che non potrà mai avverarsi in quel modo. Vi passo un mio esempio

con la seconda tecnica, così sarà molto più chiaro.

Mio padre è una persona molto competitiva ed emotivamente inaccessibile. Da piccolo

probabilmente avrò cercato in tutti i modi di cercare un contatto viscerale/emotivo con lui,

ma non mi era possibile, perché il rapporto con lui potevo avvenire solo in due modi: in

modo competitivo o in modo distaccato in cui il rapporto padre/figlio assomigliava di più

ad un rapporto fra capo/dipendente. Quindi gli unici due modi che avevo per cercare un

contatto con lui era di essere bravo e/o obbediente, oppure competitivo, ma la

competizione con lui era una via che non potevo permettermi ed ecco perché: per la mia

amigdala entrare in competizione con mio padre significava rischiare anche di vincere (o di

perdere), ma se per caso lo batto, chi mi proteggerà dai predatori?

Quando ho deciso di costruirmi una mia attività indipendente nel 2004, la mia amigdala si

è iperattivata in maniera terrificante e costante, obbligandomi a procedere a piccolissimi

passi, perché la costruzione della mia attività professionale significava per la mia amigdala

andare contro l'attività di mio padre, che è un imprenditore. Ovviamente per la mia mente

razionale era falso e addirittura assurdo, ma dal punto di vista dell'amigdala aveva senso.

Quando ho iniziato a fondare l'azienda Fitoplus, con tutti i rischi del mestiere, ho fatto il

primo passo da imprenditore nel verso senso della parola, poiché fare solo il naturopata o

il counselor nel proprio studio, non rappresentava per l'amigdala una diretta sfida contro

mio padre, quindi la situazione era sì pericolosa, ma con sempre un certo margine di

sicurezza. Forse se anche mio padre fosse stato un naturopata, la situazione sarebbe stata

diversa.

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Ecco quindi cosa mi creava un angoscia intensa mentre lavoravo ogni giorno per la lancio

del negozio Fitoplus: il desiderio di vivere quello che sentivo nell'anima di voler realizzare, e

dall'altra parte il terrore di battere mio padre in una competizione imprenditoriale in caso

riuscissi ad avere successo. Un paradosso, una trappola in cui l'unica via d'uscita sembrava

mollare il progetto Fitoplus, cosa che per me non era un'opzione.

Allora con la seconda tecnica ecco cosa ho detto all'amigdala:

“Non ce la farai mai a battere il padre. E lui non ti darà mai quel contatto che così

disperatamente cerchi. Rassegnati, è inutile.“

Con questa frase ho tolto la speranza dell'amigdala di raggiungere la sicurezza tramite il

contatto col padre, che tramite la competitività era impossibile da raggiungere, anzi

avrebbe solo, prima o poi, distrutto la mia salute fisica, emotiva e psichica. Una frase così

diretta mi aveva creato una intensa paura, seguita da un lieve difficolta nel respirare (una

forma di attacco di panico).

E poi ho aggiunto:

„Se vuoi la sicurezza, io so come averla e come dartela, ma devi prima lasciar andare

questa follia in cui credi che con tutto questo pensare e fare, il cercar di esser bravo e

brillante, riuscirai ad avere sicurezza o l'approvazione di papà. Non funziona così.

Dimenticalo. Solo io posso dartela, proprio perché sono sempre presente, sono sempre qui.

Lascia andare sto meccanismo. Fermati. Fermati. Lascia stare.“

Ebbene, quella notte avrò dormito forse 1 ora, ma il giorno dopo ho dormito dalle 22.30

alle 9.00 di mattina, cosa che non mi succedeva da anni. Ho dovuto ripetere più volte

quelle frasi durante tutto il giorno, in maniera abbreviata, e forse con qualche parola

diversa, ma di fondo ho dovuto ricordare molte volte all'amigdala di smetterla, che è

inutile, di arrendersi e di calmarsi.

Qualche giorno dopo ho detto un'altra breve serie di frasi all'amigdala per me benefica:

„Ti meriti ora di riposare. Te lo meriti. Abbandonati pure, lascia andare la paura. Sei al

sicuro.“ (queste frasi fanno già parte della seconda fase del metodo descritto in seguito)

Quindi con la seconda tecnica occorre dire all'amigdala che il suo atteggiamento è un

fallimento e che non avrà mai quello che cerca in quel modo. Questo approccio

rappresenta come uno shock per l'amigdala, che poi inizia a scaricare le paure che

difendeva col suo meccanismo ansioso. Ecco perché ripeto che è meglio praticare questa

tecnica con un psicologo o terapeuta di fiducia. Qualsiasi terapeuta con sufficiente

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conosconza del mondo interno e con anni di esperienza alle spalle saprà come gestire la

situazione e dovrebbe facilmente capire il funzionamento del Metodo NatAliash. Potreste

eventualmente mandargli questo metodo che è gratuitamente disponibile su questo sito.

Nel Metodo NatAliash la prima parte consiste quindi nel comunicare con l'amigdala,

cercando di comprendere il suo bisogno e poi spiegare la corretta versione della realtà

successa in passato, oppure nell'affrontarla in maniera più diretta togliendole la illusoria

speranza. In questa fase dobbiamo continuare a parlare (sempre mentalmente) finché non

sentiamo un cambiamento interiore, come se dovesse cedere le difese ed aprirsi. Se non

arriviamo a questo punto e saltiamo troppo velocemente alla seconda parte del metodo,

non funzionerà.

Nella seconda fase aiuteremo ed inviteremo l'amigdala a lasciare andare tutti i strati di

paura accumulate negli anni. Gli strati sono spesso a cipolla, e di norma più siamo avanti

con l'età, più grande e stratificata è la cipolla. Per lasciar andare bene queste paure

dobbiamo prima assicurarci che siamo in sintonia con il vissuto dell'amigdala nella fase

uno, e che essa sia d'accordo nel lasciar andare. Se il lasciar andare non funziona, significa

che l'amigdala non si sente ancora sicura e non si fida (il famoso autosabotaggio), ma

ovviamente non di noi, ma perché qualcosa ancora manca alla spiegazione nella fase uno.

In verità, quando la fase uno viene fatta bene, il lasciar andare avviene automaticamente,

ma se ciò non succedesse, possiamo semplicemente porci delle domande, a cui non

dobbiamo rispondere, bensì da accogliere solo come un invito a lasciar andare.

Ecco le domande:

• Posso accogliere questa paura?“ oppure “Posso dare il benvenuto a questo/a

__________ ?

• Posso lasciarla andare ora?“

• Dopo che abbiamo lasciato andare la paura possiamo eventualmente aggiungere:

“Posso accogliere il senso di appartenenza?“

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Bambino interiore o amigdala?La figura del bambino interiore è molto usato nella sfera della psicologia e rappresenta le nostre emozioni, la nostra parte infantile, magica, quella spesso troppo ferita dal passato. Solitamente “abita“ nello stomaco o nel 3°chakra. Molte scuole di pensiero usano diverse tecniche per raggiungere un obiettivo principale: integrare l'adulto, ovvero l'io genitore, con il nostro bambino interiore, perchè è proprio il conflitto fra i due a creare sofferenza. Non so voi, ma oggi quando dico affermazioni del genere sento dentro di me nascere non una, ma più livelli di separazione. Invece di essere focalizzato su un solo “io“ mi tocca osservare, studiare e curare molte parti di me, che secondo me rischia di ingrandire e complicare il problema.

Anch'io ero in accordo con questa linea di pensiero, ma oggi sono fermamente convinto che sì, quelle parti esistono, possono dare una certa spiegazione del mondo interno e aiutano a livello terapeutico, ma non sono funzionali per guarire in maniera profonda il mondo interno. Probabilmente avrete sentito che a quello cui più diamo attenzione, quindi più energia, più quella cosa cresce e si rafforza?

Non sarebbe logico supporre che la stessa regola vale quando diamo troppa attenzione alle varie parti di noi? L'ego, l'adulto, il bambino interiore, il genitore, la vittima, la carnefice, l'adolescente, ecc.

Secondo le mie osservazioni è l'amigdala ad avere un ruolo dominante nelle emozioni e quando si lavora sul mondo interno si hanno molti più risultati quando ci si orienta su di essa invece che sul bambino interiore, anche perché alla fine, l'amigdala ed il 3°chakra sono strettamente connessi.

La domanda che vi pongo quindi è: se dovreste scoprire la causa di un problema fisico, parlereste con il vostro terapeuta/medico oppure con la sua segretaria?

Questa teoria è anche supportata dal fatto che l'amigdala è già pienamente matura alla nascita, quindi i neonati sono già in grado di sentire una serie di emozioni intense, anche se ancora non riescono a capire il loro contenuto. L'amigdala permette anche di immagazzinare e di memorizzare qualsiasi evento emotivo, condizionando fortemente la nostra vita da adulti. Essa funziona come un archivio della memoria emozionale. Il bambino interiore lo si potrebbe identificare come tale solo dal 3°anno di età in poi, quando sviluppa la capacità di comprendere razionalmente un evento emotivo.

L'amigdala è una sentinella psicologica che scandaglia ogni situazione e ogni percezione,

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sempre guidata da un unico interrogativo, il più primitivo:

• è qualcosa che odio?

• qualcosa che mi ferisce?

• qualcosa che temo?

e in caso di risposta affermativa, l’amigdala scatta immediatamente, come un sorta di

grilletto neurale e reagisce telegrafando un messaggio di crisi a tutte le parti del cervello.

L’estesa rete di connessioni neurali dell’amigdala, le consente, durante un’emergenza

emozionale, di “sequestrare” gran parte del resto del cervello, compresa la mente razionale

e di imporle i propri comandi.

Quando questo succede dove sentiamo l'effetto principale di questo allarme?

Nella pancia, ma questo non significa automaticamente che quello è sempre il nostro

bambino interiore. Non potrebbe semplicemente essere un tornasole di quello che succede

nella nostra mente, nell'amigdala (e forse in altre ghiandole cerebrali)?

Allora perché focalizzarci sempre sull'identità “bambino interiore” quando siamo già

straincasinati con l'identità di un ego? Perché aggiungere nella nostra consapevolezza altre

identità quando il nostro compito dovrebbe essere chiarire la nostra mente, renderla più

limpida, più presente a ciò che siamo? Se continuiamo ad alimentare troppo tutte queste

identitè, rischiamo di rafforzare la debolezza, una sensazione di impotenza e di

frustrazione, nonché la confusione interiore, perpetuando il gioco dell'autosabotaggio e del

tenere addormentata la nostra coscienza, ma qui sto divagando troppo presto fuori tema.

Personalmente credo che nonostante ci voglia un'enorme conoscenza ed un notevole

bagaglio di esperienze a livello psicologico, emotivo e spirituale prima di arrivare al lusso

di poter scoprire risposte efficaci ai nostri ed altrui problemi, alla fine la guarigione o la

soluzione di un problema dovrebbe essere abbastanza semplice e chiara per tutti, anche

per chi non è del settore. Complicarlo con migliaia di teorie è sicuramente utile ed

affascinante (soprattutto per chi ne è appassionato), ma credo che l'umanità abbia bisogno

di un paio di indicazioni abbastanza comprensibili e tecniche velocemente apprendibili.

Visto che il parlare con l'amigdala non ha nulla di diverso rispetto al comunicare con una

persona, cosa che tutti sappiamo fare, nel mio cuore spero che questo metodo possa

essere abbastanza facile ed efficace nell'applicazione. Nel caso uno non dovesse sapere

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cosa comunicare all'amigdala perché non ha una sufficiente consapevolezza del suo vissuto

interiore, consiglio di fissare qualche appuntamento con un bravo psicoterapeuta,

counselor o operatore del settore, che sappia decodificare il vostro mondo interno,

spiegandovi quali sono i vostri traumi, i vostri bisogni e gli schemi di sabotaggio. Nel

capitolo “Come Guarire il Conflitto Materno/Paterno“ ho indicato degli esperti in questo

campo che potrebbero aiutarvi.

Invito anche i terapeuti a sperimentare con altre tecniche a calmare l'amigdala e sarei grato

di sentire delle esperienze in merito.

Ecco quindi un riassunto e delle istruzioni più specifiche per praticare il Metodo NatAliash:

1. mettiamoci seduti in una posizione comoda (sconsiglio inizialmente a farlo sdraiati).

Chiudiamo gli occhi e diamo l'intenzione di comunicare con l'amigdala;

2. abbiamo un problema da trattare e dobbiamo riflettere su quale situazione famigliare

potrebbe essere connessa;

3. una volta individuata, chiedersi cosa avrebbe bisogno l'amigdala per sentirsi sicura. Le

manca forse il senso di protezione o di appartenenza nella famiglia o di un membro

della famiglia? Cerchiamo sempre la paura che sta dietro a qualsiasi emozione o

pensiero che possa venire a galla, perchè quella è la paura dell'amigdala con cui

dialogare, e che rappresenta la fonte di altre emozioni/credenze;

4. chiedersi da 0 a 10 quant'è l'intensità del problema (questo serve alla fine per attestare i

miglioramenti). Il 10 significa il massimo dell'intensità, 0 invece si è totalmente liberi dal

problema;

5. decidere quale tecnica usare (la prima o la seconda) e comunicare all'amigdala

spiegandole la verità. Questa è la fase uno del metodo e se il blocco è molto forte, a

volte dobbiamo parlare anche per 20 min o più di fila prima di arrivare alla resa o alla

rassicurazione dell'amigdala.

Se non riusciamo subito a scoprire il punto che tocca il centro del problema

dell'amigdala, non disperiamoci – adesso bisogna insistere con pazienza ed amore,

poiché spesso arrivano delle intuizioni. Se le intuizioni non arrivano, proviamo a

proporre delle spiegazioni teoriche del perchè è successo, e magari dopo si apriranno

delle porte con soluzioni inaspettate.

L'importante è non disperarsi, ma anche se così fosse, non potrebbe essere l'amigdala

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così disperata? Se è disperata, allora non sente di essere capace perchè forse troppo

sola, senza sostegno, quindi è il sostegno famigliare che le manca? Quel senso di

protezione? Ed ecco che ci avviciniamo piano piano al nocciolo.

6. nella fase due, se necessaria, quando abbiamo ottenuto la collaborazione

dell'amigdala, poniamoci le domande per lasciar andare il resto della paura: posso

accogliere questa paura? Posso accogliere questo bisogno di ________ ? Posso lasciarlo

andare ora?

Qui possiamo anche aggiungere una frase del tipo: “È sicuro per me lasciarla andare,

siamo completamente protetti.“

7. rivalutare l'intensità da 0 a 10 e notare i progressi.

È importante non avere fretta, non dettare i tempi, e anzi, è fondamentale permettere dei

tempi fisiologici di guarigione, non solo per lasciar andare strati e strati di antiche paure,

ma anche il corpo deve riassestarsi sia a livello fisiologico che energetico. A volte il

riassestamento può durare per giorni.

Ma non era finita...Dopo aver trattato con successo la mia amigdala, la sera dopo uno dei miei mega

rilassamenti emotivi e fisici, mi addormento senza difficoltà nonostante percepissi qualcosa

come in fermento nel mio inconscio. Sperando che fosse solo un assestamento, mi sono

addormentato dopo pochi minuti....ma verso le 3 di notte ero improvvisamente sveglio

come un grillo e con un nodo in pancia – ancora?!!

Ma stavolta era diverso. Il nodo in pancia era un po' più esteso e non più fisso su un unico

punto sotto l'ombelico. Sentivo che la “nota“ dell'ansia era diversa, anche l'intensità era

diversa, quindi un cambiamento probabilmente è avvenuto, ma cos'era questa nuova

sensazione di sicuro non piacevole?

Ho verificato se l'amigdala era nuovamente agitata , ma tutto sembrava tranquillo ed

anche fisicamente e mentalmente mi sentivo tuttosommato, sereno. Ad un certo punto mi

appariva tutto chiaro: l'amigdala, essendo ormai molto più serena, aveva calmato le acque

del mondo interiore e questo mi aveva, piano piano, permesso di entrare in contatto diretto

con un antico, enorme e freddo serbatoio interno: l'odio.

Quel nodo disteso era odio puro.

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Non essendo questo il mio primo incontro ravvicinato con il mio odio, quest'ultima

esperienza mi aveva spinto a decodificare ancora più profondamente e con maggiore

precisione il funzionamento del mondo interno, e anche se quello che sto per spiegare è

solo una teoria, dentro di me suonava, e tutt'oggi suona, molto vicino alla verità.

L'odio dentro di me, e credo dentro ciascuno di noi, in generale deriva da tre fonti primarie:

1. dall'odio alimentato da noi stessi;

2. dai genitori e dai nostri antenati;

3. dalla nostra anima.

1. l'odio alimentato da noi stessiE' l'odio che noi rigeneriamo e nutriamo ogni giorno dentro di noi, soprattutto a livello

inconsapevole. Ogni volta che ci arrabbiamo quando rimaniamo bloccati nel traffico,

oppure quando l'amico viene in ritardo all'appuntamento, oppure quando siamo gelosi del

nostro partner, oppure quando la mamma ci chiede sempre dove vai, cosa fai e non si fa

mai gli affari suoi, ecc. siamo vittime dell'odio. Questo non significa che dobbiamo subire

delle ingiustizie, farci calpestare i piedi ed offrire il finto sorrisino della serie “non fa nulla“,

ingoiare e proseguire col muso lungo fin per terra. In seguito spiegherò con maggiori

dettagli alcuni meccanismi interni che conosco legati all'odio.

2. dai genitori e dai nostri antenatiOgni antenato (genitore, nonno, bisnonno, ecc.) che non ha avuto la possibilità o la

conoscenza per poter guarire sè stesso dall'odio, inevitabilmente lo passa ai propri posteri a

livello inconscio. Tutti noi portiamo un serbatoio di odio di cui la maggior parte consiste del

nostro retaggio famigliare. Proviamo a pensare alle guerre passate, alla povertà, alle

ingiustizie, alla severità ed ai rigidi comportamenti di una volta, al razzismo, ecc., tutti

motivi che generano odio.

3. dalla nostra animaPer tutta una serie di esperienze personali e grazie all'enorme documentazione in merito

all'esistenza di qualcosa che trascende la morte fisica, credo che anche l'anima giochi un

ruolo con la quantitià di odio di cui siamo portatori. L'odio in questo caso forse non

dipende tanto dalla quantità di odio che travasiamo dalle nostre vite precedenti in questa

vita, bensì dalla qualità del nostro comportamento, che attira verso di noi genitori e

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famiglie con simili vissuti da risolvere, quindi una famiglia che alimenta molto odio e con

cui avevamo già dei problemi/conflitti di odio non risolti in vite precedenti. Ovviamente

come in tutte le regole esistono anche delle eccezioni.

Come nasce l'odio?Sin da piccoli proviamo un grande amore ed un attaccamento affettivo profondo con i

nostri genitori o con chi ci aveva accuditi e fatti crescere. Questo amore è inevitabile, è la

nostra essenza, non possiamo da piccolo scegliere se amare o meno. Anche se siamo

stati trattati malissimo e magari oggi proviamo un odio senza fine per i nostri genitori,

prima di aver provato odio provavamo amore. Magari fosse solo per un giorno, tutto

ebbe inizio con l'amore.

Ad un certo punto dell'infanzia viviamo la nostra prima ferita d'amore: un genitore non

corrisponde il nostro affetto, ci picchia senza alcun motivo, è indifferente alle nostre

richieste di attenzione, e così via. Quella ferita è per noi qualcosa di insopportabile e

mantenerla aperta per lottare con rabbia contro i genitori per avere quello che vogliamo

comporterebbe il rischio di perdere tutto: la sicurezza, l'affetto, la casa, la protezione, il

cibo, l'amore (ecco che si attiva l'amigdala con il pericolo di vita o di morte).

L'unico modo per sopravvivere e per convivere con queste ferite, che con gli anni si

accumulano sempre di più, è nel raffreddarle. L'odio nasce quando si comprime e si

reprime la rabbia, il dolore e la paura tutta insieme in un grande e buio magazzino interno

che soventemente viene chiamato l'inconscio. Grazie al raffreddamento ed alla

compressione possiamo togliere dalla nostra consapevolezza e dal nostro sentire il dolore o

almeno gran parte del dolore, della paura o della rabbia. In definitiva, l'odio è un

eccezionale strumento di sopravvivenza in un mondo come il nostro, che purtroppo è

ancora pieno di ignoranza, di difficoltà e di dolore.

Questo odio poi diventa la fonte primaria di energia per la costruzione e per lo sviluppo del

nostro carattere (ego). Nonostante il carattere abbia moltissime manifestazioni diverse, tutti

hanno la stessa fonte di “forza“ e finché non viene trattata questa parte, avremo sempre

pochi e piccoli benefici a lungo termine da qualsiasi lavoro interiore a cui ci sottoponiamo.

Infatti nel lavoro della psicoterapia generalmente si tende a dare più importanza alle

emozioni, alle credenze e alle loro interazioni fra di esse. Questo tipo di lavoro è

sicuramente efficace e necessario, ma quello che secondo me manca è la consapevolezza o

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la conoscenza, che quando e se sciogliamo o risolviamo o gestiamo con successo un

evento traumatico, e magari l'emozione di base è stata ridotta, accettata ed elaborata,

quello che succede è che l'odio non si scioglie assieme all'emozione che viene a galla.

Personalmente credo di aver lavorato molto e con successo sui miei vissuti interiori, e credo

di aver sviluppato una buona capacità di sentire, attraversare o stare nell'emozione,

elaborarla e lasciarla andare. Questi passaggi appena menzionati li avevo compiuti negli

anni attorno alle 50 volte se non più, con lacrime, paure, dolori, ricordi rimossi che

tornavano a galla, ecc. Ogni volta sentivo come una liberazione, un alleggerimento, un

piccolo cambiamento, ma mai qualcosa di più profondo o di più “pieno“ a lungo termine.

Credo che possiamo guarire o trattare tutte le nostre emozioni traumatiche, ma l'odio,

avendo probabilmente ormai una sua autonomia energetica, persiste e resiste con una

forza ed intensità straordinaria, anche senza le emozioni che sono state la causa o la

concausa iniziale per la nascita dell'odio in noi. Non sarei sorpreso se un giorno gli

psicologi e la medicina scoprissero che uno dei motivi principali che sabotano, rallentano o

limitano la guarigione emotiva, psichica o fisica è propria la presenza dell'odio. Credo che

anche l'odio sia legato alla nostra genetica e alle informazioni genetiche ed energetiche che

ci vengono passate avanti tramite gli antenati alla nascita, quindi secondo me guarire

dall'odio è un punto fondamentale per recuperare i propri capelli e per cercare di offrire ai

nostri futuri figli una testa più folta e sana. Ovviamente la stessa cosa vale per tutte le altre

malattie fisiche e psichiche.

Come funziona l'odio?L'odio è lo stimolatore della nostra sofferenza e noi tutti siamo molto più in contatto con

essa quotidianamente, più di quanto ne siamo consapevoli. Purtroppo tutt'oggi è l'energia

che domina la nostra economia, la politica, la sessualità, le case farmaceutiche ed

alimentari, le guerre e purtroppo anche gli esseri umani in generale.

Quante volte ci capita di guardare un programma televisivo e giudichiamo l'attore, il

presentatore o il partecipante come uno stupido?

Quante volte ci arrabbiamo col computer o col cellulare?

Da dove pensate che derivi la pubblicità ingannevole? Chi è che ispira dentro di noi la

manipolazione?

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Chi dentro di noi ispira la violenza nei film Hollywoodiani o nei videogiochi che stimolano ed

alimentano la stupidità, sangue e irrealtà?

Cosa spinge l'uomo ad uccidere? La gelosia, la disperazione? Sì, anche, ma chi c'è dietro la

gelosia e la disperazione?

Cosa spinge l'uomo a dire bugie sapendo di mentire?

Cosa dentro di noi vuole vendetta?

Chi è arrabbiato quando la propria squadra perde e distrugge la città o picchia i tifosi

avversari?

L'odio è il re degli autosabotaggi, è quello che sta dietro a tutti i meccanismi di superficie

del nostro ego, spesso confusi con l'autosabotaggio principale. Questa confusione nasce

proprio dall'abilità dell'odio di manipolarci in maniera subdola, veloce ed efficace.

L'odio ha una caratteristica unica in cui è imbattibile: è bravo a nascondersi, a mascherarsi

dietro delle facciate, spesso anche in quelle più angeliche. Per forza, DEVE essere bravo,

perchè l'abbiamo creato noi per sopravvivere durante l'infanzia – se non avesse funzionato,

forse oggi non saremmo vivi o saremmo messi molto peggio!

Come posso riconoscere l'odio dentro di me?Se l'odio è bravo a nascondersi e noi non riusciamo a vederlo è perché siamo identificati

con una parte del nostro ego. Quando siamo identificati con l'ego siamo convinti che l'odio

non c'è, perché il carattere è solo una manifestazione dell'ego che offusca la nostra

consapevolezza, ovvero la nostra capacità di vedere la verità in noi.

Quindi l'antidoto migliore in assoluto è essere sinceri con sè stessi. Il nostro compito

principale dovrebbe essere diventare spietatamente sinceri con sè stessi, cercando di

mettere sotto una lente d'ingrandimento i nostri atteggiamenti e le nostre credenze,

mettendoli in discussione. La sincerità è l'anticamera della verità, è l'interruttore che

permettere di accendere la luce sul buio, sul nascosto dentro di noi.

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Il modo più veloce per diventare sinceri con sè stessi, e attenzione, non sto dicendo l'essere

sinceri con tutti e dire sempre la verità. Per carità! Intendo la sincerità dei propri intenti,

pensieri, emozioni, azioni, desideri e scelta di vita – tutto quello che ci definisce come

persona. Bene, quindi il modo più veloce per diventare sinceri è ammettere ed accettare

che abbiamo dell'odio dentro di noi. Se non partiamo da qui e diciamo tipo “mah, forse ce

l'ho, vedremo, ho dei dubbi“ iniziamo già a fare il gioco del nascondino dell'odio.

E' anche vero che esistono alcuni caratteri che hanno una maggiore difficoltà a riconoscere

e a consapevolizzare l'odio rispetto ad altri; questi caratteri di solito sono persone con una

forte tendenza al sacrificio, all'essere molto buoni e servizievoli e mettono spesso da parte i

propri bisogni. Questa forte repressione di sè stessi ha in qualche modo anche represso la

consapevolezza del proprio odio.

Il secondo passo è scegliere di voler vedere la verità in noi. Questo deve essere un passo

cosciente e non una cosa scontata solo perché abbiamo letto queste righe. L'odio farà di

tutto per non farsi scoprire – potrebbe p.es. mettersi a ridere mentre legge queste parole,

oppure ci farà sentire improvvisamente sonno, oppure ci farà venire una voglia di

mangiare o di uscire. Sarete sorpresi nel scoprire quanto l'odio condiziona la nostra mente,

le nostre scelte ed infine la nostra vita.

ATTENZIONE:

Scoprire di essere più o meni pieni di odio NON significa essere delle persone spregevoli,

ingrate e non meritevoli di vivere. Significa che c'è stato molto, ma molto dolore

nell'infanzia, nella vostra famiglia d'origine e soprattutto nella storia dei vostri antenati.

Per questo è da portare rispetto a sè stessi per esser stati finora capaci di reggerlo al

meglio delle proprie forze, poichè l'odio veramente ci succhia via la vita, la gioia, la

passione, l'energia e crea danni innenarrabili – basta accendere la TV o leggere i

quotidiani.

Adesso che abbiamo le conoscenze di base sull'odio, vediamo come possiamo trasformarlo

ed annullare i suoi effetti nocivi.

La trasformazione dell'odioPremetto che il lavoro sull'odio è più lungo rispetto al lavoro sull'amigdala, ma non tanto

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per la sua complessità, bensì perché è un'energia molto, molto densa, antica ed

abbondante in molti di noi. Quando la si inizia a sciogliere o trasformare, è utile farlo a

piccoli pezzi alla volta, altrimenti il corpo non riesce a integrare il grande e profondo

cambiamento energetico.

Ricordiamoci che siamo in un corpo che necessita di tempi fisiologici per qualsiasi tipo di

cambiamento. Nel mio caso, mi è successo più volte di aver scaricato troppo odio in una

volta e dopo non dormivo per quasi tutta la notte (di nuovo!), proprio perché avevo rilasciato

troppa energia densa che rimaneva come bloccata dentro di me – praticamente avevo

ingolfato la mia capacità di eliminazione/trasformazione dell'energia negativa (i chakra).

Dopo bisogna attendere dalle 24 alle 48 ore per smaltire il tutto; in questi casi è utile fare

una camminata in bosco in una giornata di sole e così scaricare l'energia ingolfata.

La trasformazione dell'odio avviene con una tecnica simile a quello per l'amigdala, ovvero

bisogna riconoscere la verità. L'odio è infine un'amore deluso, un tradimento d'amore,

un'ingiustizia d'amore, ecc., insomma nasce sempre da qualcosa legato all'amore, quindi

possiamo sintetizzare che l'odio è amore raffreddato. L'odio è sempre amore, solo

trasformato, polarizzato, gelato, ma resta sempre amore – questo è il punto cruciale da

comprendere. Finché siamo convinti che l'odio è un nemico da combattere o da trattare

perché lavora contro di noi, non potremo mai guarire, anzi rafforzeremo l'odio, che poi è il

problema dell'umanità sintetizzato in poche parole.

Per chi ha visto la trilogia dei film Matrix, si ricorderà nel terzo episodio la scena finale

quando Neo intraprende la battaglia finale con l'agente

Smith di fronte ad un esercito di altri agenti uguali. Quando

l'agente Smith affonda la mano nel cuore di Neo per

trasformarlo in un altro agente Smith (l'agente nella trilogia

Matrix rappresenta sempre l'odio) e si rende conto che è

finita, è perché Neo (rappresenta l'Iniziato) realizza che

l'agente Smith e lui sono la stessa cosa. Neo capisce che

l'odio è amore e quindi si lascia trasformare dall'agente con

serenità, non combatte, non resiste più, perchè conosce e

vede la verità. Per chi non ha visto il film, non rovino il

finale, e mi fermo qui.

Gli antichi saggi simboleggiavano questa realizzazione di Neo con Uroboro, il serpente che

si morde la coda. Esso è presente nella tradizione gnostica, ermetica ed alchemica e le sue

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origini sembrano essere ancora più lontane. Il serpente in generale è il simbolo dell'odio e

finché non riusciamo a far sì che si morda la coda, significa che siamo ancora vittime del

suo morso velenoso.

Quando invece si morde la propria coda, attraverso un nostro lavoro di unione degli

opposti come appena descritto nella scena di Neo, esso rappresenta la natura ciclica delle

cose, la teoria dell'eterno ritorno, e tutto quello che è rappresentabile attraverso un ciclo

che ricomincia dall'inizio una volta che ha raggiunto la propria fine. In alcune

rappresentazioni il serpente è rappresentato mezzo bianco e mezzo nero e richiama il

simbolo dello Yin–Yang, che illustra la natura dualistica di tutte le cose ed il concetto che gli

opposti non sono in conflitto tra loro.

Riconoscere che l'odio è amore rappresenta l'atto del serpente che si morde la coda e ci permette di sciogliere il nostro antico serbatoio di odio.

Inoltre in italiano suona veramente bene, perché quando togliamo la lettera “o“ di fronte

alla parola “odio“ ci ritroviamo con la frase “dio è amore“, e guarda caso la lettera “o“ è

un cerchio, quindi proprio il simbolo di Uroboro.

Vediamo ora un esempio per capire come mettere in pratica la verità della frase “l'odio è

amore“. Prima dobbiamo individuare qualcosa verso cui proviamo odio, ed in questo caso

mettiamo che sia verso il sentirsi obbligati. Una volta individuato dobbiamo trovare chi dei

nostri genitori o chi ci ha tirato su nell'infanzia, porta in sè lo stesso odio. Se non abbiamo

conosciuto i nostri genitori, dovremo immaginare che uno dei due, o entrambi, avevano lo

stesso problema e fare finta durante l'esercizio che sia veramente così.

Nel nostro caso diciamo che è la mamma che ha o che ha avuto questo stesso odio verso il

sentirsi obbligati. Mentalmente dobbiamo poi riconoscere che noi stiamo perpetuando lo stesso schema per amore e per fedeltà verso il genitore, perché il legame dell'odio con la madre è pur sempre un legame di famiglia – è meglio un legame di odio che niente, e visto che l'odio è amore, questo legame è in verità amore. Appena riconosciamo questo, riusciremo a riconoscere e a vedere che il nostro

odio in verità è amore. Subito dopo dovremmo sentire che qualcosa inizia a muoversi o a

sciogliersi nel corpo. La più tipica reazione di inizio guarigione è lo sbadiglio, ed in alcuni

casi brividi freddi (l'odio che sta attraversando il corpo per poi uscire), tensione nelle

mascelle oppure emozioni connesse e represse insieme all'odio.

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Questa procedura va ripetuta tante volte, anche con parole diverse, finché non siamo soddisfatti del risultato o finché sentiamo che sia necessario, ma quello che non deve mai cambiare è la verità che unisce gli opposti “l'odio è amore“. In sostanza dobbiamo collegare il nostro legame d'odio con uno o con entrambi i genitori avendo lo stesso tipo di odio, e poi riconoscere e vedere la verità.

Per agganciarci al nostro serbatoio di odio per poi trasformarlo in amore, basta pensare a delle scene del passato in cui c'era odio presente: di solito c'è quando tiriamo fuori il peggio del nostro carattere, ma spesso può assumere atteggiamenti molti subdoli, quindi può essere più difficile cogliere il meccanismo dell'odio. Una semplice tecnica è chiedersi cosa ci infastidisce dei nostri genitori/partner/figli/amici/colleghi di lavoro o di chi ci sta intorno. Da quel fastidio potrete poi arrivare dritti all'odio.

La stessa procedura viene eseguita quando scopriamo o intuiamo che l'odio è connesso anche con gli antenati (direi che sarebbe una rarissima eccezione se così non fosse), tranne che per due passaggi:

1. se stiamo lavorando sempre p.es. sull'odio verso l'obbligo, dobbiamo collegarci con gli antenati (nonni, bisnonni, ecc.) e non più con i genitori, anche se consiglio sempre di includerli. In questo caso riconosciamo che il legame dell'odio verso l'obbligo, che è stato tramandato di generazione in generazione, esiste proprio perchè è comunque un legame famigliare, un legame di appartenenza. Infine, lo trasformiamo in quello che è: un legame d'amore;

2. evitare di lavorare con tutti i livelli generazionali di antenati insieme in un colpo solo. Questo è stato il mio più comune errore all'inizio e consiglio di lavorare su una generazione per volta. Dopo aver concluso con i genitori, passare ai nonni, poi ai bisnonni, fino alla settima o decima generazione. Dopodiché possiamo provare a trattare tutto il resto delle generazioni insieme.

In questo modo evitiamo di essere investiti da un treno di odio, anche perché gli antenati, consciamente o inconsciamente, non aspettano altro, e vi saranno, prima o poi, infinitamente grati per questo vostro importante lavoro.

E come usare il Metodo NatAliash se scopriamo di avere odio verso noi stessi?

L'obiettivo è sempre creare “l'effetto Uroboro“, ovvero l'unione degli opposti – l'odio con l'amore. Uno dei miei blocchi di odio più profondi e intensi era l'intolleranza che scaturiva quando la vita, nelle sue piccole cose, non andava per il verso giusto.

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Ecco un esempio di lavoro praticato su di me: pochi giorni dopo aver iniziato a praticare il Metodo NatAliash (applicato sull'odio), “casualmente“ inizio ad imbattermi in un susseguirsi di piccoli e fastidiosi ostacoli, soprattutto legati al mio lavoro, i quali mi facevano perdere un mucchio di tempo prezioso. L'apice dell'odio che provavo verso queste incombenze l'ho vissuto verso la fine di questi giorni “bui“, quando mi rendo conto di aver lasciato un importante pezzo del libro “Riprendiamoci la Vita per i Capelli“ a casa, e visto che dovevo consegnarlo ad una persona, non potevo aspettare fino al giorno dopo. Esco e mi avvio verso casa, che per mia fortuna, dista solo pochi minuti a piedi. Ritiro i fogli mancanti del libro e appena mi riaffaccio davanti al mio ufficio, mi rendo conto di aver lasciato le chiavi nella serratura della porta di casa.

Per una disattenzione del genere una volta sarei andato fuori di testa per la rabbia, tirando giù almeno tre porchi in 20 secondi, ma questa volta, reduce già di precedenti lavori sull'odio, la rabbia era diminuita, ma l'odio era ancora fermamente presente!

(la riduzione dell'odio grazie al lavoro su di me fatto in precedenza, mi ha permesso di consapevolizzare questo livello di odio ancora più profondo).

Approfittando del tempo per fare il secondo giro ufficio–casa e casa–ufficio, mentre camminavo mi sono detto mentalmente qualcosa del genere:

“Questo odio verso la mia disattenzione, verso i miei errori, deriva dall'aver subito atteggiamenti di intolleranza e di irascibilità, che hanno bloccato e represso il mio desiderio di essere amato e di esprimere e contraccambiare amore, quindi questo odio altro non è che amore non espresso, raffreddato, un amore ferito, quindi in definitiva questo odio è amore, è un amore che non ho potuto esprimere verso di me e verso chi era intollerante con me. Questo odio è solo amore che desidera fluire liberamente dentro di me.“

Il flusso dell'amore in me era bloccato dall'odio che proiettavo, in questo caso, soprattutto su di me.

Spesso l'odio si proietta verso una persona e verso noi stessi, quindi da tenere sempre

presente entrambe le possibilità.

Arriva la sera dopo aver formulato la frase sopra (e dopo averla ripetuta in varie forme nel

tardo pomeriggio), e finalmente l'odio inizia a scemare, lasciandomi fisicamente un po'

stanco. Nuovamente speranzoso che sia finita – almeno per quel giorno – mi preparo per

andare a dormire quando sento qualcosa di diverso emergere proprio dal mio punto

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debole: la zona attorno all'ombelico.

La mia sensazione era come se una parte dell'odio si fosse scaricato dal mio essere ed ora

era come se avessi l'accesso ad un angolo di me finora completamente messa da parte e

difesa appunto dall'odio. Era una parte che definirei ferita, vulnerabile, ma ancora irrigidita

e bloccata a causa degli anni in “esilio“, ovvero lontana dalla mia consapevolezza e

presenza. Lavorare sull'unione degli opposti non funzionava più e non aveva senso

praticarlo in quel momento, perché l'odio era appena appena percettibile. Forse per la

prima volta ero in diretto contatto con il mio sentire profondo, che non è da scambiare col

bambino interiore, perché sembra qualcosa legato all'essere un essere umano ed al suo

lungo percorso evolutivo come specie.

Dopo un po' di indagine interiore, scopro che l'unica cosa che funzionava per proseguire col

processo di guarigione era lo stare in contatto con quella parte.

Il semplice stare in contatto, senza applicare alcuna tecnica, produceva un effetto balsamo

naturale, come se dicesse alla parte ferita “ora ti vedo, ti riconosco, hai il tuo spazio dentro

di me e te lo meriti, ti amo, fai parte della famiglia, sono con te“. È stato qui che avevo

compreso che il mio odio derivava da un mancato desiderio di contatto, quel contatto

viscerale, forse un po' animalesco, ma quel contatto che da ad un cucciolo sicurezza,

comprensione, accettazione, radicamento, appartenenza, calore e protezione.

Nonostante l'aver centrato nel segno, l'aver sbadigliato decine di volte e l'aver sentito un

netto miglioramento, non ero ancora arrivato alla fine. Quel punto sotto l'ombelico

rimaneva sempre un po' duro...finché la mattina seguente mi sveglio verso le cinque di

mattina, anzi, quel punto mi sveglia! Per l'ennesima volta mi metto seduto sul letto, chiedo

all'Universo di essere ispirato e guidato in questa sessione di guarigione, e dopo pochi

minuti mi arriva un altro, più profondo collegamento fra odio e amore.

Credo che questo tipo di ferite siano le più profonde che possiamo incontrare dentro di noi,

e secondo me, non essendo ancora guarite, permettono all'odio di autorigenerarsi. La ferita

non guarita produce dolore, e noi per non sentirlo e per sopravvivere (l'antico schema di

sopravvivenza creato sin da piccoli spiegato prima) usiamo inconsciamente l'odio per

difenderci e per allontanarci dall'enorme sofferenza interiore.

Ecco quindi come avevo connesso l'odio con l'amore: ho capito che l'odio mi difendeva e

mi teneva lontano dal risentire la mia sofferenza, quella vissuta nell'infanzia, quindi se

l'odio mi protegge per non soffrire significa che è un mio alleato, è al servizio dell'amore

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perchè sta proteggendo la Vita!

Allora anche questo odio è amore, perché proteggermi dal dolore è un atto di amore.

E poi avevo scoperto un altro passaggio interessante: se l'odio mi protegge così tanto, è perché ho un grande, immenso valore. Quello che io sento di essere dentro, quello

che io sono ha un valore inestimabile e ora posso sentirlo senza giudizi e paura, ma con

accettazione e amore. In questo passaggio secondo me si trova la radice del problema più

diffuso nell'umanità: la bassa autostima. Come possiamo sentirci di valore se ci odiamo

costantemente, spesso a livello inconscio?

Dopo queste ultime rivelazioni sull'odio sono entrato nella fase definitiva della guarigione

dove iniziano lentamente ad arrivare a galla diversi antichi dolori “primari“, ovvero i dolori

più profondi che abbiamo vissuto nell'infanzia. Ad un certo punto sentivo salire

dall'ombelico un “dolore iper contratto“, che subito non ho percepito come un'emozione,

ma solo come una parte contratta. Dopo alcune ore in cui ero in contatto con questa parte

capisco che non c'era più alcun lavoro da fare sull'amigdala o sull'odio, ma dovevo gestire

un dolore emotivo (una serie di dolori).

Era sera, mi metto in una posizione fetale o a metà fetale sul letto ed inizio a comprendere

quanto questa parte è stata esiliata, rifiutata, giudicata ed odiata ferocemente per oltre 30

anni nel mio subconscio, e ora finalmente sta tornando a “casa“, nel mio cuore – si stava

integrando nel mio essere.

Avendolo definito come una parte di me profondamente ferita, inizio a dirle mentalmente e

col cuore le seguenti parole:

• “Mi dispiace“

• “Perdonami“

Queste parole hanno creato un contatto diretto con il dolore, e ovviamente sono scese

lacrime, e poi iniziavano i sbadigli a ripetizione. Nonostante abbia usato queste parole

molte volte in passato, solamente questa volta hanno funzionato in maniera veramente

efficace – credo perché ero consapevole dell'intero processo psicoemotivo, e soprattutto

perché avevo sciolto l'odio che creava una sorta di barriera interiore fra il mio “voler

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amare, accettare, contattare“ questa parte ed appunto il dolore. Finché abbiamo odio, la

comunicazione col nostro dolore più profondo risulta limitato, se non a volte impossibile.

Dopo ho continuato con:

• “Ti amo“

• “Grazie“ e poi “Grazie, perché non era scontato che tu ci fossi ancora per me.“

Forse avrai riconosciuto questa tecnica come Ho'oponopono, anche se in verità queste

parole vengono usate anche in altri approcci terapeutici. Il Metodo NatAliash non è

appunto una vera tecnica psicoenergetica, bensì offre una comprensione ed un approccio al mondo interiore in cui qualsiasi tecnica risulta efficace. Una volta

che individui l'odio, lo sciogli (eliminando così il re degli autosabotaggi e delle resistenze) e

riesci ad entrare in contatto col dolore, qualsiasi tecnica funziona, anche semplicemente

respirare profondamente con accettazione e amore verso di sè.

L'integrazione del cervello rettilianoDopo aver ridotto i meccanismi di sabotaggio cronico del mio odio represso e dopo aver

gestito i miei dolori primari, arriva finalmente il turno della mia parte rettiliana. Secondo il

neurologo, il dott. Paul MacLean, il nostro cervello è costituito da tre componenti distinte,

ognuna delle quali rappresenta un momento evolutivo ben preciso della specie umana:

• il cervello rettiliano, costituito dal cervelletto e dal bulbo spinale (istinti);

• il sistema limbico (del mammifero, emozioni);

• la neocorteccia, costituito dagli emisferi cerebrali (pensieri complessi).

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Secondo MacLean (1973a, trad. it. 1984, p.7) “il cervello di tipo rettiliano che si trova nei

mammiferi è fondamentale per le forme di comportamento stabilite geneticamente, quali

scegliere il luogo dove abitare, prendere possesso del territorio, impegnarsi in vari tipi di

parata [comportamenti dimostrativi], cacciare, ritornare alla propria dimora, accoppiarsi,

[procreare], subire l’imprinting, formare gerarchie sociali e scegliere i capi”.

In definitiva il cervello rettiliano è quello più egoista, freddo, che non tiene in minima

considerazione la sofferenza degli altri. È istintivo, è interessato solo alla sopravvivenza, alla

riproduzione ed alla sicurezza, che potremmo anche tradurre in potere e territorio.

La nostra parte rettiliana non è da confondere con l'odio, poiché il rettile non ha opposti – è

semplicemente freddo, di natura spietato, e non conosce il calore, l'affetto del mammifero.

Non è programmato per amare. Il problema nasce quando unisce le forze con il nostro

odio e produce incontrollabili desideri di potere, di controllo e di egoismo distruttivo.

Questa sfortunata unione è secondo me l'energia che ancora oggi guida l'economia, la

politica e tutte quelle forze che stanno portando distruzione sociale ed ambientale.

L'aspetto positivo del cervello rettiliano è che non ha paura dei giudizi, delle critiche, delle

sfide e nemmeno dei confronti. Quando usato nella maniera giusta, il rettile in noi ci aiuta

(anzi, è fondamentale) a conquistare i nostri successi nel lavoro, nella conquista del partner

e nella protezione della propria famiglia e dei propri beni. Il rettile è una grande risorsa di

forza ed è strettamente connessa con la nostra energia sessuale (se fortemente repressa,

può causare eiaculazione precoce, impotenza, problemi di erezione, frigidità, anorgasmia).

Un rettile interiore represso porta un sacco di guai psichici, emotivi e fisici. Il modo più

efficace usato nella storia per reprimere e manipolare questa immensa forza interiore è

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stata la religione, o almeno quella religione che ha condannato la sessualità come peccato,

come qualcosa di sporco e vergognoso. Oggi invece vediamo una proliferazione di

pornografia, di continui stimoli sessuali pubblicitari, di canzoni volgari e di film violenti

poco educativi, che stimolano l'aggressività di un rettile represso da molte, troppe

generazioni, pronto ad esplodere, e che oggi si manifesta sempre più spesso in abusi

sessuali, omicidi e suicidi, grazie anche ad un odio e un grandissimo dolore represso.

Un altro comportamento che massacra il rettile interiore è imporre o imporsi regole troppe

rigide e severe di comportamento. Soprattutto quando siamo bambini e stiamo esplorando

e sviluppando tramite l'espressione il nostro mondo interiore, i seguenti atteggiamenti

possono bloccare l'energia rettiliana in noi:

• regole rigide, punitive, di natura cattiveriosa;

• vergognarsi della sessualità, deriderla o giudicare negativamente la masturbazione;

• sgridare in maniera non proporzionale all'evento e senza una spiegazione

comprensibile, violenza psicologica;

• violenza fisica o atteggiamenti aggressivi corporei con o senza contatto fisico (p.es

genitori con dipendenza da alcol);

• altri comportamenti che in cui il bambino è obbligato a reprimere il rettile per

mantenere la protezione e la sicurezza della famiglia (motivi di sopravvivenza – qui

interviene l'amigdala e l'odio per reprimere il rettile per tenerlo represso).

Tornando alla mia situazione personale e al Metodo NatAliash, improvvisamente sento che

stavo per affrontare la mia parte istintiva. Noto la totale assenza di amigdala attivata, di

odio, e di pensieri o di emozioni negative, ma la presenza di una contrazione forte nella

zona ombelicale. L'accettare, perdonare e tutti metodi finora discussi con il rettile non

funzionavano – per forza, a un rettile cosa interessa essere accettato, perdonato o amato?

E non ha nemmeno degli opposti perché non è odio...quindi come liberarlo, come farlo

fluire dentro di me (e dentro di tutti noi)?

Ad un certo punto intuisco che l'unico modo per iniziare ad integrarlo è di identificarmi in

lui, e dico la seguente semplice frase a livello mentale:

“Io sono rettile“

Dopo questa frase inizio a sentire un dolore parecchio intenso e duraturo, sempre sotto

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l'ombelico, come delle profonde fitte che iniziano a muoversi, e dopo a sciogliersi (avevo

già vissuto parecchie esperienze simili con lo scioglimento dell'odio, ma mai così forti come

col rettile interiore). Mi sono ripetuto la frase “io sono rettile“ decine e decine di volte per

alcune ore per sciogliere la prima serie di contrazioni. Durante questi lavori è sempre importante respirare profondamente e con l'addome per facilitare lo scorrimento dei blocchi energetici.

Dopo il lavoro iniziale con la parte rettiliana, il giorno dopo emergono altre contrazioni,

che continuo a risolvere con l'identificazione. Intuisco di avere represso un dolore del rifiuto

e mi dico “Io sono rifiuto“, sento di avere violenza repressa e mi dico “Io sono violenza“ e

così via tutto quello che avevo nascosto e represso dentro di me.

Il lavoro di identificazione permette, anche in questo caso, di unire gli opposti, perché

quando dico p.es. “Io sono rifiuto“ ho accettato l'opposto dell'accettazione in me. Dire “io

sono“ toglie immediatamente qualcosa altra “parte di noi“ che solitamente interferisce nel

processo di guarigione. Spesso pensiamo di essere colui che guarisce, che gestisce, che

controlla la guarigione, che è anche corretta come considerazione, ma non più in queste

profonde fasi di lavoro interiore. In queste profondità ho notato che dire “io sono _____“ mi

crea un contatto diretto con il vissuto rimosso, ma ovviamente dirlo p.es. adesso

probabilmente non funzionerà, perchè bisogna prima arrivare a quello stato interiore

(tramite la pratica del metodo finora descritto) affinché avvenga poi il contatto profondo.

Credo che il Metodo NatAliash sia anche uno strumento o un modo per ridurre il senso di separazione in noi, perché tende costantemente verso l'unione degli opposti. Ad un

certo punto del lavoro ti ritrovi a dire “Io sono morte“, “Io sono dolore“, “Io sono

abbandono“, ecc. proprio perché inizi a renderti conto di essere dentro il “Tutto“, integro, e

che non c'è nulla da separare o rifiutare dentro di noi.

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Spesso nella psicoterapia o con le tecniche psicoenergetiche si rafforza l'identità di un

adulto o di un “io“ che gestisce, che sceglie, che risolve, e qui ripeto, va bene, ed è un

passo fondamentale durante il cammino verso la nostra essenza, ma prima o poi credo sia

necessario abbandonare tutte queste parti interiori (adulto, genitore, bambino interiore, il

controllore, il manipolatore, ecc.), altrimenti rischiano di ostacolare il cammino.

Come?

Quando c'è una parte dentro di noi che crede che deve guarire un'altra parte, dentro c'è la

credenza “io sono giusto, quello è sbagliato“ oppure “Io sono la soluzione a quella parte“

ed in entrambe le considerazioni sussiste e si alimenta un senso di separazione. La

situazione peggiora se poi veniamo spinti ad usare tutta la nostra volontà per andare

contro il nostro “male“ per trasformarlo, guarirlo, risolverlo, ecc., creando in verità altro

male, altra sofferenza, o nel migliore dei casi uno stato di stallo evolutivo. La stessa cosa

vale quando usiamo la nostra volontà per andare contro il male del mondo, ed è anche

per questo motivo per cui stiamo assistendo a così tanta sofferenza, violenza, ingiustizia nel

mondo – perché in verità la stiamo creando e resistendo dentro di noi involontariamente

perché inconsapevoli, e ancora più o meno addormentati nella coscienza.

In definitiva, col Metodo NatAliash, dobbiamo diventare dei bravi alchimisti, capaci di

interpretare correttamente il mondo interiore a nostro vantaggio tramite l'uso della verità e

dell'intuizione. Spero che le chiavi di lettura o la mappa del mondo interno offerti ed usati

nel Metodo NatAliash possano accorciare un po' i tempi per arrivare al “nocciolo del

problema“, che è secondo me sempre connesso con un'odio, che a sua volta si alimenta e

rafforza grazie ad una o più ferite aperte.

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Credo che il lavoro interiore sull'amigdala e sull'odio siano di gran lunga il più importante

compito di ogni essere umano sulla terra, e non credo che arriveremo a nessun “risveglio di

massa“ se non ci assumeremo la responsabilità del nostro bagaglio di odio e se non ci

metteremo seriamente d'impegno per guarirlo. Sono anche convinto che tutte le previsioni

dell'anno 2012, sul risveglio delle coscienze, sia in teoria corretto, ma l'averci creduto

significa probabilmente aver peccato di ingenuità, soprattutto se prendiamo in

considerazione come vere le nozioni finora discusse.

Come possiamo pensare di risvegliarci se siamo noi stessi i portatori del male del mondo e

se creiamo costantamente separazione in noi?

Quante persone conosciamo che sono veramente risvegliate, illuminate libere dall'odio?

Spesso nel campo del risveglio al proprio Sè si parla dell'esperienza dell'Uno, ovvero del

vivere e percepire un mondo, dentro e fuori di noi, come se „tutto fosse una cosa sola“. Se

questa descrizione dell'Uno è strettamente legata al risveglio al Sè, come possiamo pensare

di risvegliarci se ci stiamo ancora separando dentro di noi?

Purtroppo il perdono, il pensiero positivo, la visualizzazione e la meditazione spesso non

bastano, anzi, spesso sono presentati in maniera sbagliata o incompleta per mantenerci

involontariamente nell'illusione, nell'ignoranza e sotto controllo. Non si può eliminare il

negativo solo pensando o agendo in positivo, bisogna unire gli opposti dentro di sè e

guarire dalla follia dell'odio e dell'amigdala, e solo dopo inizieremo forse a vedere e a

vivere la verità sia dentro che fuori di noi. Se non prendiamo in considerazione questo

punto, purtroppo stiamo ancora girando attorno al nocciolo del problema, e continueremo

ad essere vittime dell'odio con il suo multisfaccettato inganno.

Solo quando uniamo gli opposti, la falsità con la verità, e guariamo il nostro dolore,

possiamo spontaneamente produrre la Presenza in noi, ovvero lo “spazio“ necessario

affinché possa un giorno manifestarsi in noi, con tutto il suo splendore e pienezza, il nostro

vero Sè.

Per concludere questa parte essenziale del Metodo NatAliash, desidero sottolineare che è

nuovissimo e al momento non ho ancora testimonianze ed esempi di altre persone trattate

col Metodo NatAliash come succede di leggere con tutte gli altri approcci psicologici o con

le tecniche psicoenergetiche, ma spero che con il contributo di tutti, ognuno con le proprie

esperienze e tecniche, potremo un giorno aprire un sito dedicato a questo metodo, ricco di

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testimonianze, di suggerimenti e di conoscenze utili, ed offrirlo gratuitamente a tutti.

Fortunatamente posso almeno aggiungere di non essere l'unico svitato a lavorare

sull'amigdala: successivamente ho scoperto questo metodo che probabilmente sarà simile

al mio – evidentemente la conoscenza viene „pescata dallo stesso contenitore cosmico!

Questo metodo è ancora in fase di sviluppo. Chi desidera diffondere questo approccio, chi

vuole approfondire, commentare o condividere esperienze personali sul Metodo NatAliash,

può visitare il blog dov'è pubblicato gratuitamente il metodo: www.nataliash.com!

L'esercizio fisico Uddiyana Bandha Oltre al Metodo NatAliash, ho inserito anche un esercizio fisico di estrema efficacia ed

importanza, che anche in questo caso, riassume, rafforza e sostiene quasi tutti gli

argomenti trattati in questo libro.

L'esercizio fa parte dell'antica tradizione dello yoga e si chiama Uddiyana Bandha o

semplicemente Uddiyana.

In sanscrito “bandha“ significa bloccare, tenere o stringere. Si riferisce anche al serrare

dentro qualcosa. La parola “uddiyana“ significa volare verso l'alto o sollevarsi. Le due

parole insieme si potrebbero tradurre con “stringere l'ascesa verso l'alto“ quindi coinvolge il

nostro interno che vola verso l'alto, ovvero la nostra energia Jing, la nostra energia

sessuale, e a livello fisico il nostro diaframma, lo stomaco e tutti gli organi attorno agli

addominali e l'intestino. L'Uddiyana Bandha è il più importante dei tre bandha conosciuti

come il Tribandha; uno degli altri due è molto simile alla pratica degli esercizi Kegel

menzionati nel capitolo sull'eiaculazione precoce.

Nell'Uddiyana Bandha lo scopo è di espirare completamente l'aria dal corpo e

contemporaneamente stringere la pancia dentro ed in su come se dovessimo risucchiarla al

massimo possibile verso l'alto, e poi rilassare il tutto inspirando e rilassando la pancia.

L'Uddiyana Bandha può essere uno degli esercizi fisici più trasformativi della nostra vita,

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soprattutto quando lo praticiamo per un certo periodo di tempo. Essa muove l'energia verso

l'alto purificando molti blocchi energetici nel primo, secondo e terzo chakra. Durante

l'esercizio la parete addominale viene premuta contro gli organi interni che così ricevono un

dolce massaggio disintossicante ed i profondi muscoli lombari si distendono, riducendo così

il dolore che appare dopo esser stati un po' di tempo fermi in piedi. È molto benefica per

tutto il sistema respiratorio: rafforza il diaframma, i polmoni e aiuta a respirare più

facilmente dopo ogni sessione.

L'Uddiyana è il rimedio definitivo per problemi addominali e di stomaco, dalla costipazione

all'indigestione. Stimola i nostri succhi digestivi, il fuoco gastrico, quindi disintossica il tratto

digestivo, migliora la digestione ed il metabolismo. Bilancia pure il sistema surrenale,

riduce lo stress, la letargia e la tensione in generale. Per molti il vantaggio più soddisfacente

è crearsi bei muscoli addominali senza il rischio di averli in fuori come succede a volte in

chi pratica il bodybuilding, aiutando anche a bruciare i grassi attorno alla vita. Aiuta anche

contro la colite.

La contrazione della pancia è benevola anche per il plesso solare, il già menzionato

3°chakra, e incrementa l'autostima ed il potere decisionale. L'Uddiyana Bandha è anche

usato per aumentare e rafforzare il flusso sanguigno al cervello e per regolare la

circolazione sanguigna nell'addome. È salutare per l'attività cardiaca e per la salute del

nostro cuore. Una pratica regolare può alleviare problemi di pressione alta e di cuore in

generale. A volte i suoi benefici si espandono anche in chi soffre di glaucoma.

Un'altra area che trae molti benefici da questa pratica sono gli organi sessuali in entrambi i

sessi. Gli uomini riescono a prevenire l'eiaculazione precoce e l'idrocele. L'Uddiyana è un

ottimo esercizio per ridurre il bisogno di masturbarsi eccessivamente, perché porta

l'accumulo dell'energia sessuale verso l'alto.

Le donne riescono a ridurre i dolori dei sintomi premenstruali ed è benefico per le ovaie,

per i tubi di Falloppio e per prevenire crolli dell'utero. L'Uddiyana, se praticata

regolarmente, potrebbe anche aiutare chi soffre di cicli menstrauli irregolari o di altri

problemi ginecologici.

È anche utile per la vescica, il tratto urinario e la cistifellia. Visto che l'Uddiyana massaggia

gli organi interni, ovvero fegato, milza, pancreas e colon migliorano le loro prestazioni ed

hanno più facilita a disintossicarsi.

Tutti questi benefici non derivano da un esercizio “magico“, ma semplicemente perché

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tocca, massaggia e tratta tutta la zona ombelicale, che come abbiamo visto finora, è connessa con tutti i problemi di salute, compresa la caduta di capelli.

Vediamo di riassumere per chiarezza gli effetti benefici dell'Uddiyana, aggiungendone altri

finora non menzionati:

1. rafforza e ringiovanisce i nervi del tratto gastrointestinale;

2. incrementa la peristalsi;

3. aiuta a rilasciare le tossine dal tratto digestivo e dal colon;

4. è il miglior massaggio per gli organi interni. Il massaggio rimuove i vecchi liquidi e rigenera tessuti con nuova linfa/sangue vitale;

5. rafforza e ringiovanisce tutte le ghiandole endocrine dell'addome;

6. rafforza la profonda muscolatura della schiena;

7. allunga la spina dorsale, soprattutto la parte bassa (aiuta nella lordosi);

8. energizza il centro hara sotto l'ombelico, il nostro centro di forza e di stabilità;

9. promuove il trasferimento dell'energia, inclusa quella sessuale, dai chakra più bassi a quelli più alti;

10.dona vivacità, elasticità e leggerezza a tutto il corpo;

11.elimina e previene la manifestazione di ernie;

12.purifica i blocchi energetici più bassi e prepara le basi per un lavoro spirituale più avanzato;

13.raffforza i muscoli addominali riducendo il grasso addominale;

14.potenzia il fuoco digestico e attiva il metabolismo;

15.se si evita si eiaculare, si possono avere notevoli effetti di ringiovanimento.

Come nella maggior parte di esercizi, anche in questo caso esistono delle contraindicazioni.

Alcuni dicono che l'Uddiyana Bandha dovrebbe essere sempre insegnato da un maestro

(consigliato, se possibile). Ognuno dovrà scegliere responsabilmente come procedere con la

pratica di questo esercizio, e se occorre, consultarsi prima col proprio medico.

NON praticarlo:

• con un'acuta ulcera gastrica o ulcera duodenale;

• durante la mestruazione;

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• durante la gestazione.

Praticare con cautela nei seguenti casi:

• patologie polmonari;

• malattie cardiovascolari;

• malattie degli organi interni adiacenti al diaframma;

• ernie nella cavità addominale;

• muscoli addominali molto deboli o se abbiamo una pancia molto pronunciata

(obesità).

La pratica dell'UddiyanaL’esecuzione in piedi si effettua piegandosi leggermente in avanti, flettendo un poco le

gambe e appoggiando le mani sui ginocchi o sulle cosce. Le gambe devono essere tenute

divaricate circa la larghezza delle spalle. La posizione deve essere comoda, il peso

dev'essere sulle mani, altrimenti gli addominali non potranno rilassarsi.

La posizione delle mani è importante non solo in quanto esse fungono da sostegno, ma

anche perché facilitano l’azione della gabbia toracica e immobilizzano correttamente il

collo e i muscoli delle spalle.

Dopo aver assunto la giusta posizione per la

pratica di uddiyana bandha, si effettua

un’espirazione profonda, contraendo anche i

muscoli addominali tirando in dentro e verso sù le

viscere il massimo possibile fino ad ottenere un

aspetto concavo in cui dovrebbero stare due pugni.

Il diaframma deve sollevarsi, tutta l'aria deve uscire,

e tutto l’addome viene come risucchiato contro la

spina dorsale. La posizione flessa del corpo rende

più accentuata questa cavità.

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Poi immediatamente rilassare tutto l'addome.

Ripetere questo alternarsi di contrazione e rilassamento circa 10 volte prima di prendere un'altro respiro. Questo viene chiamato un ciclo. Se non si riesce a fare 10 contrazioni con un respiro, anche 3 contrazioni inizialmente vanno bene. Prima del prossimo ciclo rimettersi dritti in piedi e riposare per un po' finchè non ritorna un respiro normale.

Mai forzare l'esercizio o affaticarsi troppo. Se l'esercizio crea fatica, ridurre la metà il tempo della pratica. Gli esercizi dello Yoga sono creati per renderci più forti, ma per questo occorre tempo.

Dopo il breve riposo, svuotare i polmoni e ripetere il ciclo. Una persona normale dovrebbe riuscire a fare 5 cicli, ma se si sente dolore oppure se fa troppa fatica, iniziare con 3 cicli. Dopo una settimana aggiungere altri 5 cicli. Ovviamente questo varierà da persona a persona e dipenderà dall'età, dalla struttura fisica e dalle sue condizioni di salute all'inizio della pratica. Una volta che abbiamo preso domestichezza con l'esercizio, è possibile incrementare il numero di contrazioni per ogni ciclo.

IMPORTANTE:

Non sacrificare la forza della contrazione con la velocità di esecuzione, che comunque

arriverà col passare del tempo. Meglio 3 contrazioni fatte bene che non 10 fatte male.

Quanti cicli bisogna fare per ottenere dei risultati o per mantenerli tali?

Questo dipende da persona a persona. Per chi pratica lo Yoga oppure lavora intensamente sulla propria spiritualità dove la purificazione è fondamentale, il minimo di contrazioni totali sono 750 al giorno e possono arrivare anche a 1500 al giorno. Dopo aver raggiunto questo obiettivo minimo di 750 contrazioni al giorno, è possibile passare all'esercizio chiamato Nauli. Chi invece è interessato al benessere in generale e ad una pratica quotidiana costante nel tempo, 100 o 200 contrazioni al giorno di Uddiyana sono sufficienti. Chi desidera avere risultati più veloci può praticare Uddiyana due volte al giorno.

Ecco due video dimostrativi dell'Uddiyana:

• 1° video esempio Uddiyana

• 2° video esempio di Uddiyana

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e uno del Nauli:

• video esempio Nauli

Suggerimenti:

• praticare sempre a stomaco vuoto;

• espirare sempre dalla bocca per far uscire tutta l'aria dal corpo;

• non cercare di insprirare durante la pratica. Quando abbiamo bisogno di inspirare,

alziamoci e lasciamo che la pancia si riempia di aria da sola;

• fare sempre attenzione a non esagerare. Ascoltare sempre i limiti del nostro corpo.

I 5 TibetaniLungo la nostra colonna vertebrale e nella nostra testa sono dislocati 7 centri energetici,

chiamati chakra. I chakra sono dei vortici di energia che hanno la funzione di assorbire

l’energia universale per alimentare i vari livelli del nostro campo energetico, collegarli con il

corpo fisico, e rilasciare energia all'esterno. Essi sono collegati fra di loro attraverso tre

canali energetici che partono dalla base della colonna fino a giungere nella testa.

Ebbene, questi canali energetici e questi chakra hanno una precisa corrispondenza fisica

con il nostro sistema nervoso autonomo. In particolare i chakra, che sono localizzati lungo

la spina dorsale, corrispondono a determinati plessi nervosi e si occupano di regolare il

corretto funzionamento di tutti gli organi e le strutture corporee innervate da quel

particolare plesso. Come già sappiamo, il sistema nervoso autonomo, agisce

indipendentemente dalla nostra volontà e dalla nostra consapevolezza.

Invece il nervo vago è l'unico nervo nel corpo che è presente in ciascuno dei sette chakra.

Questo significa che se riusciamo a calmare il nervo vago, riusciamo ad equilibrare tutti i

sette chakra.

I 5 tibetani sono una serie di cinque esercizi che si possono praticare a casa e che

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riequilibrano, rafforzano e purificano tutti i chakra, che di conseguenza calmano anche il

nervo vago. Peter Kelder, autore anglossane che portò in Occidente questa antica pratica,

narra che quando egli era giovane conobbe il colonnello Bradford, un’ufficiale inglese

anziano in pensione. Quest’ultimo gli narra che durante le sue missioni in India, aveva

sentito parlare di un monastero del Tibet, dove avevano il dono della eterna giovinezza. E

lui voleva trovarla.

Quando ripartì per la sua ricerca, chiese a Peter se voleva accompagnarlo nel suo viaggio

alla ricerca di quel mitico monastero dove tutti erano giovani. Kelder non accettò di

accompagnarlo nel viaggio, così passarono degli anni, e quasi non si ricordava più del

colonnello. Sino quando un giorno, il colonnello lo chiamò dicendo che era tornato in

Inghilterra, e chiese di incontrarlo.

Così i due si incontrarono nuovamente, e quando questo avvenne Kelder non riuscì a

riconoscere il colonnello. Il colonnello Bradford mostrava le sembianze che doveva aver

avuto quando egli era nel pieno della propria giovinezza. Al posto di una persona anziana,

egli ora vedeva, un uomo dritto giovane coi capelli folti e neri, al posto di un’uomo anziano

e curvo dal peso degli anni e coi capelli bianchi. Davanti a lui vedeva una figura alta ed

eretta in piena forma! Così tutto emozionato Kelder chiese a Bradford di raccontargli tutto.

Il colonnello inizia il suo racconto, dicendo che dopo molte difficoltà era riuscito a trovare

finalmente quel famoso monastero tibetano, dove si trovava la fonte della giovinezza, tanto

è vero che quando egli arrivò tutte le persone che si trovavano lì erano tutte giovani e in

perfetta salute. Mentre a lui lo chiamavano il “vecchio” prendendolo in giro bonariamente.

Si trasferì a vivere lì con loro, e man mano che passava il tempo egli si accorse che non

aveva più bisogno del bastone per camminare, poi dopo qualche mese si specchiò in un

riflesso d’acqua e vide che effettivamente era ringiovanito e fece fatica a riconoscersi allo

specchio.

Da notare la somiglianza della storia con la leggenda sull'erba He Shou Wu, usata spesso

nella cura dei capelli per rifornirci di energia Jing, come antiossidante e per altri benefici.

Personalmente credo che i risultati di ringiovanimento sono possibili, ma solo se se evita di

disperdere liquido seminale (Jing) durante i rapporti sessuali, e se si vive una vita

disciplinata con un'alimentazione sana ed equilibrata.

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La pratica dei 5 tibetani è un consigliato optional, ma che non ho incluso nel Metodo

NatAliash, perché lo ritengo sufficientemente completo per il nostro obiettivo “salvataggio

capelli“ senza dover aggiungere per forza anche i tibetani. Qui potete vedere un video

dimostrativo, ma consiglio di cercare un' insegnante dei 5 tibetani per una pratica corretta

(si inizia sempre con tre ripetizioni e settimana dopo settimana si aggiungono altre 3

ripetizioni fino ad arrivare a 21 ripetizioni).

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La mia Storia Personale

ffettivamente avevo già raccontato parecchio su di me, soprattutto nel precedente

capitolo, quindi qui condividerò solo qualche dettaglio in più, i miei risultati ed

alcune esperienze con i prodotti finora usati.EImmagino che una domanda sia più che lecita:“Hai risolto il problema con i capelli?

Stanno ricrescendo?“ Al momento posso rispondere solo con un forse, semplicemente

perché ho appena scoperto il mio problema centrale a livello fisico appena nel mese di

giugno 2013, ovvero di soffrire di stanchezza surrenale moderata (legata ad un'amigdala

iperattivata), avevo troppi estrogeni (xenoestrogeni) nel corpo, e troppa paura mescolata

con l'odio che influenzava soprattutto i miei reni, quindi ora il mio corpo ed i miei follicoli

necessitano di tempo per rigenerarsi completamente, essendo state sotto stress per

moltissimi anni. Prima devo finire di guarire da quello appena descritto sopra, e poi mi

posso realisticamente aspettare dei risultati nella ricrescita dei miei capelli.

Inoltre non ho avuto il vantaggio di ricevere un programma per il recupero dei capelli con

prodotti, tecniche e conoscenze tali da poter avere da subito l'opportunità di applicare

tutto il programma insieme. Ho dovuto sperimentare e cercare parecchio prima di

formulare un programma, e ho conosciuto i prodotti/integratori giusti un pezzo alla volta

lentamente nel tempo.

Il Programma “Forza Capelli“ è maturato ed è stato modificato/aggiornato nel tempo con

l'approfondimento delle mie conoscenze ed esperienze. Questo significa che uso alcuni

prodotti da più tempo, ma alcuni solo da qualche settimana rispetto alla pubblicazione di

questo libro (giugno 2013). Vi sto spiegando questo perché è vero che ho un cambiamento

nei miei capelli, ma da troppo poco tempo per dire che sto recuperando tutti i miei capelli

o almeno la maggior parte. Inoltre la mia ricrescita è stata fortemente bloccata o limitata

finora...

...anche perché il Metodo NatAliash era l'ultimo, e più importante capitolo, che avevo aggiunto

solo nel mese di maggio 2013! Questo significa che fino all'altro ieri stavo ancora soffrendo di

insonnia, di agitazione/contrazione nella zona ombelica che a volte sfociava in vera e propria

ansia. Come già dicevo nel libro, secondo me l'abbinamento insonnia e ansia è uno dei più

terribili cocktail anticapelli, quindi a mio avviso, l'essere riuscito a fermare la caduta dei capelli

molti mesi prima è già un ottimo risultato.

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Oggi ho un'amigdala molto più tranquilla e un serbatoio di odio sensibilmente ridotto che

mi permette di dormire meglio e di sentirmi più sereno durante il giorno, e questo è anche

un risultato eccezionale considerando che in questo momento di battitura sto scrivendo

queste righe poco prima del lancio del mio nuovo negozio Fitoplus, che è la mia più

grande fonte di stress.

Quindi per poter serenamente e fermamente affermare che ho una stabile ricrescita di

capelli devo ancora attendere altri mesi per attendere i risultati di alcuni prodotti, e

soprattutto, devo attendere la conclusione del mio processo di guarigione. Credo che il

destino mi abbia messo come carota il mio problema di caduta capelli (a cui ho

ovviamente abboccato!), per poi “obbligarmi“ a studiare, approfondire e guarire

completamente, finché non avrò risultati eclatanti con i capelli. A dire il vero, è da anni che

studio questi argomenti, però mi era particolarmente ostica la parte sugli ormoni, sulle erbe

medicinali e su tutto ciò che era legato di più con la medicina, e quindi grazie alla spinta

della perdita di capelli, ho potuto trovare la forza per superare le mie resistenze.

Attenzione però, questa è la mia storia, e non significa che tutti devono guarire i propri

traumi per avere una ricrescita. Questo è stato ed è il mio percorso, che per fortuna è molto

vasto e profondo, e quindi permette agli altri a prendere solo quello che serve per avere dei

benefici. A qualcuno basterà p.es assumere solo i prodotti anti DHT della HLCC ed avrà

risultati eccezionali. Altri dovranno prima guarire uno squilibrio neuro-ormonale, la

stanchezza surrenale, disintossicare il colon ed il fegato, farsi il mineralogramma ed

integrare tutto quello che il mineralogramma rivela come carenza. Ovviamente ci saranno

anche persone come me, che dovranno fare un percorso più interiore per avere risultati.

Nel mio caso ho valutato di aver perso almeno il 60% di densità di capelli dal 2004 al

2013 soprattutto a causa di stress cronico (ansia, insonnia), che ha scatenato tutta una

serie di altri squilibri ormonali, infiammatori e tossici nel corpo per anni, e sono diventato

un Norwood tipo 3, e sono sulla buona strada per diventare un Norwood 3 vertex.

Il mio obiettivo è tornare ad essere un Norwood 2, perchè Norwood 1 è impossibile in

quanto ho una predisposizione genetica con una attaccatura alta dei capelli sulla fronte.

Speriamo bene, perché purtroppo le garanzie non esistono in questo campo. Aggiornerò

questa sezione del libro con foto prima e dopo, e vi informerò delle novità attraverso la

Fitoplus/Fitopets Newsletter. Intanto chi vuole almeno vedere una foto generale di me, puoi

leggere la pagina Chi Siamo.

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Ma non potevo attendere qualche mese prima di lanciare l'ebook ed il negozio Fitoplus così

potevo dare una testimonianza ancora più incisiva con foto prima e dopo?

In teoria avrei potuto aspettare ancora qualche mese, ma questo ebook tratta argomenti e

prodotti che vanno molto oltre la questione dei capelli. Disintossicare il corpo, riequilibrare

la propria produzione ormonale, eliminare l'infiammazione, calmare l'amigdala e guarire

dall'odio rappresentano le colonne della salute e sono la base per la prevenzione e la cura di qualsiasi malattia. A parte questo, quando riduci l'ansia, la paura e l'odio,

la percezione della propria vita si letteralmente trasforma, ma prima di aggiungere altri

particolari in merito alla mia trasformazione personale, vi descrivo qualche beneficio ed

esperienza ottenuti con dei prodotti.

Il mio vantaggio di non aver comprato e sperimentato tutto in una volta il Programma

Forza Capelli è che ho potuto discernere e sentire gli effetti (quanto possibile) di ciascun

prodotto separatamente nel mio corpo.

Dragon Herbs: questi sono indubbiamente i miei integratori preferiti e sono quelli con cui senti veramente

gli effetti nel corpo, nelle emozioni, nella psiche e nello spirito. Consumo circa 3 diversi

prodotti della Dragon Herbs e dopo pochi giorni avevo percepito una pelle più liscia e

capelli decisamente più morbidi. Dopo una o due settimane mi ricordo di essere andato a

lavorare in ufficio per oltre 12 ore davanti al computer con meno di un'ora di pausa

pranzo, e la sera sono tornato a casa come se non avessi lavorato tutto il giorno!

Nonostante abbia inizialmente scelto una combinazione di prodotti Dragon Herbs non

ottimale, la mia capacità di reggere lo stress è aumentato in maniera impensabile, e sta

ancora incrementando di mese in mese, e non oso pensare come sarà quando inizierò a

consumare i prodotti più costosi della Dragon Herbs, essendo ancora più efficaci, abbinati

all'aver ridotto drasticamente la mia ansia e l'odio....

In generale credo che i prodotti della Dragon Herbs erano e sono il principale motivo del

mio migliorato umore; sento di avere più energia, più voglia di vivere e la passione per la

vita si accende ed incrementa piano piano sempre di più.

Olio di Fegato di Chimera:anche con questo prodotto ho avuto un ulteriore miglioramento della salute generale dei

capelli, una pelle più luminosa e una riduzione dell'infiammazione grazie agli alchilgliceroli

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– questo l'ho potuto notare sullo scalpo dove ho avuto una riduzione del rossore ed una

diminuzione dei fastidiosi brufoli (tipici da stress cronico).

Body Biotics:nella vita ho provato diversi probiotici, uno di questi anche uno rinomato in Italia come il

più forte ed efficace di tutti, perché ha almeno 10 volte il numero di CFU rispetto agli altri

probiotici standard. Ebbene, invece con i Body Biotics ero l'unico probiotico con cui

producevo feci di colore quasi nero per settimane, se non per mesi! Nemmeno una volta

erano di colore marrone. La casa produttrice mi aveva spiegato che questa è una tipica

reazione da disintossicazione quando strati di batteri nocivi morti attaccati a tossine, pus e

chissà cos'altro, si sciolgono e si staccano lentamente dalle pareti intestinali, liberando così i

villi intestinali a riprendere pienamente la propria attività.

A proposito di intestino, ho avuto una riduzione del circa 50% di appettito, ma senza una

riduzione di peso e senza perdita di energia, anzi, caso mai il contrario. Avendo preso i

probiotici assieme all'acido butirrico (Butyrex), non saprei quali dei due abbia creato

questo effetto. L'acido butirrico partecipa energeticamente al continuo rinnovo della

mucosa intestinale.

Un'altro “colpevole“ potrebbe essere l'acido fulvico, lo Shilajit, perché aumenta

l'assorbimento di tutti gli altri integratori. Non so se mai troverò una risposta a questo

effetto, anche perché sto rifornendo il corpo di Jing, quindi sia i reni che il fegato, essendo

connessi con la potenza di assimilazione dei nutrienti, stanno probabilmente lavorando

meglio. Inoltre anche la pratica dell'Uddiyana e dei 5 Tibetani potrebbero incidere sulla

riduzione dell'appetito. Nonostante abbia avuto qualche difficoltà ad adeguarmi ad un così

repentino cambiamento (inizialmente la mente mi continuava a dire di mangiare di più),

sicuramente spendo circa 200€ in meno al mese per il cibo, che compensa parecchio i costi

mensili per gli integratori.

Oxypowder + s.a.Wilsons:Oxypowder è sicuramente il modo più comodo e pratico per lavare il colon che abbia mai

provato. La sera prima di coricarsi si assumono le capsule, che nel mio caso erano 6 o 7

capsule, ed il giorno facevo 3 o 4 evacuazioni. L'andare di corpo non mi svuotava

energeticamente come spesso succede con i lassativi e mi permetteva di lavorare e di svolgere i

vari impegni quotidiani, anche se consiglio comunque di avere un gabinetto nelle vicinanze.

Mentre il clistere con il caffè biologico s.a. Wilsons è stata una piacevole sorpresa per me:

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dopo ogni pulizia mi sentivo più leggero, più di buon umore e con la mente più vigile e

presente. Con i clisteri normali con acqua oppure con acqua e bicarbonato non ho mai avuto

un effetto del genere.

PureSpa:questo filtro doccia era un'altra sorpresa perché ho sentito nettamente la differenza

nell'acqua già con la prima doccia. L'efficacia del prodotto si può notare anche dalla

riduzione di macchie sporche che rimangono dopo l'evaporazione dell'acqua sulle piastrelle

e sulla cabina della doccia. Probabilmente questo filtro ha anche contribuito alla riduzione

dell'infiammazione cutanea sul mio cuoio capelluto.

HLCC (Trattamento Anti DHT Naturale Completo)

questo trattamento, che contiene 4 prodotti sinergici per ridurre/eliminare i danni della

DHT, è sicuramente la mia cura centrale a livello fisico, ed è la più efficace e di alta qualità

finora sperimentata. I capelli diventano subito più morbidi e luminosi, le lozioni non

appesantiscono i follicoli, sono facili ed economici da usare (rispetto alla qualità che

offrono), l'odore è piacevole. È l'unico al mondo con il 5% di Saw Palmetto standardizzato,

la formula è patentata, ed siste sul mercato da oltre 25 anni.

Mi piace l'integratore Scripts Complete perché contiene altre sostanze sinergiche diventando

quasi un multiintegratore, ma allo stesso tempo la quantità delle vitamine aggiunte

permette di prendere anche altri integratori di tipo multi (è stato studiato appositamente). Lo

shampoo è favoloso, fa una bella schiuma anche se ne applichi poco, ed è l'unico con ben

11 inibitori del DHT. Infine, non fatevi ingannare dal piccolo MGT-Maximum Growth

Therapy, perché è così piccola la confezione che sembra impossibile che duri 3 mesi. Se hai

i capelli corti e non esageri con il dosaggio, ve lo assicuro che dura. Io lo finisco in 2 mesi,

ma perché ho i capelli mediamente lunghi e mi piace mettere piuttosto un po' di più che

troppo poco!

MAXX della Vitev:quest'acqua ionizzata non era tanto una sorpresa per me, ma per i miei gatti! Tutti sanno

quanto gli animali percepiscono a livello vibrazionale le cose attorno a loro, e dal primo

momento in cui abbiamo riempito la loro brocca di vetro di quest'acqua naturalmente

ionizzata, tutti i nostri gatti hanno iniziato ad osservarla, annusarla ed a camminarci intorno

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come se ci fosse qualcosa di diverso, di vivo. Soprattutto uno dei nostri gatti, tutt'oggi ogni

volta che apriamo il filtro e lui è nelle vicinanze, si mette lì e cerca come di capire da dove

proviene quella strana acqua misteriosa. Anche un dipendente della Vitev ha avuto una

storia simile con otto dei suoi gatti: metteva due ciotole di acqua, una dal rubinetto o di un

altro filtro d'acqua/ionizzatore e nella seconda metteva l'acqua della Vitev. Hanno sempre

scelto la Vitev.

Personalmente invece ho notato che i primi giorni ho avuto come reazione una flatulenza

puzzolente che non avevo da mesi (mia moglie invece è andata di corpo diverse volte

durante la prima notte). Infatti alcuni studi giapponesi hanno dimostrato la capacità

dell'acqua ionizzata di ridurre la fermentazione nell'intestino e quindi di eliminare un

mucchio di sostanze tossiche dal corpo.

L'acqua sembra anche più "bagnata" in bocca ed è un piacere berla - lo sentono anche i

nostri amici quando vengono a farci visita.

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Quindi non bastano questi risultati per pubblicare un ebook e per lanciare un negozio

online?

Oltre ai benefici ed alle esperienze appena menzionate posso ancora aggiungere che:

• dormo molto meglio ogni notte e la mattina mi sento più riposato ed energico;

• l'ansia e il pugno nello stomaco si sono ridotti anche se a volte lavoro 12 ore al

giorno davanti al computer;

• mi sento più leggero nel corpo nonostante abbia lo stesso peso;

• sono più flessibile a livello fisico e meno rigido o teso;

• ora quando inspiro aria soprattutto con l'addome non mi trema più alcun muscolo,

mentre prima nella zona sotto e dentro l'ombelico tremavo come una farfalla;

• l'umore è molto più stabile e positivo rispetto a prima – non è che prima ero un

pessimista o un negativista, ma il peso dello stress e delle tossine tenevano basso il

mio entusiasmo;

• essendo invecchiato un po' precocemente negli ultimi nove anni di stress più o meno

cronico, ora mi sembra di vedere ringiovanire la pelle;

• sento più stima e sicurezza dentro di me.

E sono certo che questo è solo l'inizio.

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Il Programma Forza Capelli

el caso vi foste sentiti sopraffatti dalla quantità di informazioni e di integrazioni da

fare, non preoccupatevi per due motivi:N• le informazioni vanno messe in pratica con i propri tempi e mezzi. Consiglio di

rileggere il libro e di assorbire con calma le nozioni – non è necessario rivoluzionarsi

la vita subito e completamente, e non occorre svuotarsi il conto in banca (evitiamo

l'ansia). Applicate piano piano i suggerimenti del libro, innanzitutto quelli che sentite

più validi ed utili per i vostri capelli;

• il Programma “Forza Capelli“ è strutturato in tal modo da cercare di accomodare la

disponibilità finanziaria diversa di ciascun lettore, ma non può creare miracoli se non

si ha una minima disponibilità finanziaria. Nonostante il Programma abbia un elenco

di prodotti, ciascuno è libero di crearsi il proprio programma, poiché l'elenco ha

anche lo scopo per dare una linea guida a chi vuole riprendersi la propria vita

attraverso il recupero dei propri capelli.

Vediamo innanzitutto quali sono le colonne portanti per ottenere successo col nostro

programma, ovvero quali sono i suggerimenti, che non possiamo ignorare se vogliamo far

ricrescere i nostri capelli:

• dobbiamo bloccare a tutti i costi la DHT che è presente per motivi genetici oppure per

la presenza della stanchezza surrenale – è fondamentale capire se soffriamo di

stanchezza surrenale grave, ed in tal caso, andrebbe trattata PRIMA di assumere il

Saw Palmetto per via orale contro la DHT;

• seguire l'alimentazione Forza Capelli (inclusi gli alimenti pro capelli): se non

guariamo l'intestino ed aggiungiamo i grassi nelle proporzioni giuste, tutto il resto

servirà a poco. Finché abbiamo un intestino che non riesce a digerire ed assimilare

correttamente il cibo, ed anzi, produce costanti veleni che vengono immessi nel

sangue, avremo il corpo in costante infiammazione e sarà sempre occupato a gestire

i veleni, e “ignorerà“ i capelli perché in effetti non sono vitali per la sopravvivenza;

• riequilibrare energeticamente e fisicamente gli organi interni secondo la Medicina

Tradizionale Cinese (MTC). Le erbe adattogene incrementano la nostra resistenza allo

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stress, e meno stress per noi significa meno infiammazione e quindi meno perdita di

capelli. Rinnovare il Jing è importante;

• il Fitness Capelli: se abbiamo la galea aponeurotica bloccata da muscoli contratti

sullo scalpo, non possiamo nutrire i follicolo con il sangue ricco di sostanze

rivitalizzanti, grazie alla cura dell'alimentazione Forza Capelli;

• ridurre il più possibile l'esposizione a prodotti e sostanze chimiche, e fare una

profonda pulizia del corpo (colon, fegato, reni);

• dobbiamo assolutamente dormire bene la notte, perché ci permette una profonda

rigenerazione, disintossicazione ed una produzione di ormoni pro capelli. Non

dormire indica stress emotivo, ed una possibile presenza della stanchezza surrenale;

• dobbiamo imparare ad ascoltare il corpo con le sue vere esigenze e lasciar andare la

mente con i suoi condizionamenti. I danni alla salute e ai nostri capelli prodotta

dall'incapacità di pensare con la propria testa e soprattutto di sentire intuitivamente il

corpo, possono essere catastrofici e senza fine;

• usare un'integratore di base come il Tonic Alchemy o il Body Biotics: l'intestino

ricoperto di muco non riesce ad assimilare i nutrienti ed il corpo in generale ha

bisogno di aiuto per disintossicarsi e rigenerarsi il prima possibile;

• guarire il più possibile l'amigdala, i propri traumi ed anche il proprio albero

genealogico, soprattutto attraverso il Metodo NatAliash, che significa risolvere alla

radice la nostra continua perdita di capelli e forse la trasmissione della calvizie alle

future generazioni.

Secondo le mie osservazioni possiamo dividere in tre categorie generali le persone che

soffrono di alopecia:

- quelli con una predisposizione genetica di DHT: di solito sono quelli che iniziano a soffrire

di calvizie prima dei 30 anni, a volte prima dei 20 anni;

- quelli con la predisposizione genetica di DHT e con uno squilibrio ormonale (tiroide e

neurotrasmettitori inclusi): il gruppo di persone più sofferente e complesso da trattare, ma

grazie al nostro programma possiamo ottenere ottimi risultati;

- quelli solamente con uno squilibrio ormonale (tiroide e neurotrasmettitori inclusi), che poi

porta all'insorgere della DHT;

La quarta categoria importante potrebbe essere l'intossicazione del colon e fegato, ma

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essendo presente in tutte le altre tre categorie, teniamolo sempre in considerazione.

Ovviamente potrebbero esistere altre cause o con-cause (come p.es un eccesso di Yang

Jing assieme ad un'alta presenza di testosterone), ma tendenzialmente tutto sembra vergere

sullo squilibrio ormonale e tiroide, sull'intossicazione e sul trattamento dell'amigdala.

Detto questo, possiamo definire i nostri due programmi: il Forza Capelli Base ed il Forza

Capelli Superiore.

Forza Capelli Base:1. imparare ad ascoltare il proprio corpo e liberarsi da condizionamenti vari come il

pericolo dei grassi saturi, del latte crudo, ecc. Misurare i propri avanzamenti secondo il

miglioramento del proprio metabolismo, della propria temperatura corporea, della

quantità di energia e di emozioni positive;

2. farsi degli esami secondo i vostri sintomi: saggio sarebbe verificare i livelli di selenio,

iodio, magnesio, rame, zinco e mercurio, poi la tiroide (TSH, fT4, fT3, TT4, TT3, rT3,

anti-TPO), il DHT, e chi soffre di stanchezza cronica dovrebbe verificare i 4 cortisoli

tramite un esame salivare (contattatemi via email per indicazioni di laboratori perché in

Italia alcuni esami sono completamente innattendibili, come quello del mercurio e dello

iodio);

3. seguire l'alimentazione Forza Capelli fino alla guarigione completa dell'intestino e poi,

tramite l'ascolto del proprio corpo, definire la propria alimentazione ideale;

4. praticare ogni giorno il Fitness Capelli;

5. fare di tutto per dormire bene la notte (leggere il capitolo sul sonno). I prodotti della

Dragon Herbs aiuteranno moltissimo in caso di lieve stanchezza surrenale, ma valutare

un lavoro con uno psicologo o counselor per identificare e sciogliere emozioni represse,

che sono grandi co–cause di infiammazione intestinale e di squilibri ormonali;

6. comprare il pacchetto convenienza anti DHT naturale della HLCC;

7. usare il Micro Ringiovanitore (rullo con micropuntine);

8. ridurre quanto possibile l'uso di prodotti chimici (vedere capitolo sui detergenti naturali)

ed installare il filtro per la doccia, il PureSpa Shower Filter;

9. Iniziare a guarire paure/traumi personali e l'albero genealogico con i suggerimenti

proposti nell'apposito capitolo e con il Metodo NatAliash.

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Elenco Alimenti Importanti da Consumare:

• Tuorlo crudo bio

• Latte crudo bio

• Burro bio

• Aceto di mele bio

• Olio di cocco crudo

• Noci e semi bio

• Sale Integrale

• Frutta e verdura (se bio, meglio)

• Proteine ad ogni pasto

Elenco Prodotti a Consumo Mensile:

• HLCC Trattamento Naturale Completo oppure uno o più prodotti a scelta della HLCC

• clisteri settimanali al caffè della s.a. Wilsons

Elenco Prodotti Acquisto Unico:

• Micro Ringiovanitore

• PureSpa Shower Filter (filtro per doccia)

Elenco Esercizi da Praticare:

• Capelli Fitness

• Metodo NatAliash

• Uddiyana

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Forza Capelli Superiore:Oltre ai punti e ai prodotti descritti nel Programma Base, aggiungere a propria discrezione:

• esami salivari, sanguigni o mineralogramma, soprattutto per verificare la necessità di

aggiungere altri integratori più specifici. Chi soffre seriamente di ansia, insonnia,

eiaculazione precoce, problemi di erezione, consiglio di leggere il mio ebook

„Programma Forza Sessuale“;

• seguire un programma personalizzato di MTC (Dragon Herbs) per equilibrare lo Ying

e lo Yang ed i Tre Tesori (Jing, Qi e Shen);

• prendere lo Shilajit (acido fulvico);

• prendere i probiotici della Body Biotics;

• prendere l'olio di fegato di chimera;

• valutare un multi integratore come p.es. il Organic Vita–Min–Herb, che contiene sia le

vitamine, i minerali e una serie di erbe verdi (ha anche il vantaggio di essere specifico

uomo o donna);

• attività fisica aerobica ed anerobica;

• usare il Dispositivo del Raggio Viola di Nikola Tesla ed il Micro Ringiovanitore;

• valutare una seduta di ATLANTOtec;

• disintossicazione dai metalli pesanti/batteri patogeni;

• bere acqua ionizzata naturalmente MAXX della Vitev;

Elenco Alimenti Importanti da Consumare:

• Tuorlo crudo bio

• Latte crudo bio

• Burro bio

• Aceto di mele bio

• Olio di cocco crudo

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• Noci e semi bio

• Sale Integrale

• Frutta e verdura (se bio, meglio)

• Proteine ad ogni pasto

Elenco Prodotti a Consumo Mensile:

• HLCC Trattamento Naturale Complet o

• clisteri settimanali al caffè della s.a. Wilsons

• Body Biotics

• Programma personalizzato Dragon Herbs (1-4 prodotti)

• Olio di fegato di chimera

• Crown (lozione spray) da usare insieme alla lozione della HLCC

Elenco Prodotti Pulizia Organi Interni:

• Purify per eliminare parassiti/vermi

• Oxypowder oppure il caffè specifico per clistere della s.a. Wilsons per la pulizia del

colon

• Glytamins (Glitamine) per la pulizia del fegato, cistifellia e reni

• ACZ Nano + ACS 200 per eliminare metalli pesanti e batteri patogeni

Elenco Prodotti Acquisto Una Tantum:

• Dispositivo del Raggio Viola di Nikola Tesla ed il Micro Ringiovanitore

• Sistema MAXX della Vitev per bere acqua ionizzata naturale

• PureSpa Shower Filter (filtro per doccia)

Elenco Esercizi da Praticare:

• Capelli Fitness

• Metodo NatAliash

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• Uddiyana

• I 5 Tibetani

Programma Di Mantenimento:• continuare con l'alimentazione sana con aggiunta di probiotici/verdure

fermentate/grassi adatti;

• pulizia continua degli organi interni con il clistere al caffè (2x alla settimana);

• continuare con uno il trattamento della HLCC;

• dormire più possibile bene la notte;

• praticare Fitness Capelli 5 min al giorno poche volte alla settimana + Dispositivo

Raggio Viola (per chi segue il programma superiore) oppure l'Amazing Skin

Rejuvenator;

• bere acqua ionizzata naturalmente della Vitev e continuare ad usare il filtro doccia;

• raccomandata attività fisica/Uddiyana.

Come possiamo notare, le spese del programma di mantenimento mensile “obbligatorio“

possono anche essere abbastanza sostenute, ma purtroppo questo è l'unico modo per

riprendere non solo i capelli, ma per vivere una salute radiante, una vita felice e di

successo, poichè tutto è connesso dentro e fuori di noi.

Ovviamente ognuno è libero di crearsi il suo programma Forza Capelli personalizzato, ma

teniamo presente che non si possono ottenere importanti risultati se non si prendono alcuni

integratori di base come p.es. il HLCC Scripts Complete (anti DHT), se non si mantiene un

Rene pieno di Jing, se si vive nell'ansia, se non applichiamo qualcosa anche direttamente

sullo scalpo, se non eliminiamo insidiose tossine e non liberiamo il fegato dai calcoli e dal

fango biliare, e soprattutto se non si guarisce l'intestino e non si riduce la quantità di odio

nel corpo. Se non si lavora su tutti questi aspetti, magari solo con uno alla volta, secondo le

proprie possibilità, tutto il resto rimane o diventa un terreno fertile di delusione, frustrazione

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e rabbia repressa.

Se abbiamo veramente i soldi contati, e vogliamo comunque fare qualcosa di importante

per noi stessi, allora consiglio di mettere in pratica il Metodo NatAliash e tutto il possibile

riguardo all'aspetto alimentare descritto nel libro, che incide poco sulle finanze, come p.es.

il latte crudo, tuorli crudi bio, aceto di mele bio, verdure fermentate preparate in casa, ecc.,

e prendere almeno il HLCC Scripts Complete (una confezione dura 3 mesi).

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BONUS: il Programma Forza SessualePrima di tutto desidero chiarire che questo è un programma sopratutto per uomini con

problemi di erezione, libido e di eiaculazione precoce di lieve entità, anche se le donne

potranno beneficiare da un programma simile, poiché il blocco fisico/energetico è molto

simile. Chi desidera seriamente migliorare le proprie performance sessuali dovrebbe

leggersi l'ebook „Programma Forza Sessuale“.

I tonici sessuali cinesi sono noti per migliorare in modo eccezionale le funzioni sessuali a

medio lungo termine. Da tenere presente che le formulazioni NON sono degli stimolanti

sessuali, ma hanno come priorità migliorare la salute dell'individuo nel suo insieme (visione

olistica). I cinesi non sono interessati ad una soluzione veloce che mira a risolvere solo un

problema, quando ce ne sono tanti e tutti sono interconnessi in maniera complessa. Con il

programma Forza Sessuale vogliamo costruire quella vera vitalità sessuale, rafforzare il

genitale maschile, intensificare il piacere sessuale ed aiutare ad eliminare la radice della

disfunzione, frustrazione o ansia. Se invece optiamo di usare altri prodotti per migliorare

l'erezione che si trovano su internet, seppure sono naturali ed alcuni producono ottimi

effetti, non vi risolveranno mai il problema di fondo (discusso sotto) perchè trattano la

questione soprattutto con la visione del “pene a cui manca circolazione sanguigna“, ma

come abbiamo imparato finora, il problema è ben più impegnativo.

Tornando alla medicina tradizionale cinese, i tonici sessuali sono radicati nel Jing che deve

essere rigenerato, preservato ed aumentato, perchè è direttamente connesso con la

riproduzione e con la forza sessuale. Un forte Jing genererà una funzione sessuale forte,

mentre un Jing debole ci indebolirà non solo la sessualità, ma anche la mente ed il corpo,

creando quindi invecchiamento precoce, malattia e perfino morte. La longevità e la

sessualità nella MTC sono strettamente collegate.

Per risolvere il nostro problema di erezione o la nostra mancanza di energia sessuale

dobbiamo lavorare sia sul Yin Jing che sul Yang Jing, ovvero sulla stanchezza surrenale.

Tutti i problemi di natura sessuale derivano dalla stanchezza surrenale. Ovviamente, come

avevo già detto in precedenza, se la SS è in fase avanzata, consiglio piuttosto di fare una

cura con un integratore ad estratti di corteccia surrenale, ma se soffriamo di uno stress

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abbastanza gestibile oppure siamo afflitti da una lieve SS, potremo ottenere ottimi benefici

iniziando direttamente con le erbe adattogene.

L'erba superiore yang jing aiuterà l'uomo o la donna a diventare più attivi, più assertivi o

addirittura aggressivi, più calorosi ed espressivi, mentre a livello sessuale saranno entrambi,

uomo o donna, più facilmente stimolabili e attivi. Un'erba superiore yin jing costruirà

ormoni, aumenterà i fluidi della donna e la produzione di sperma nell'uomo. La

combinazione di entrambe le erbe yin e yang incrementeranno la longevità e un'energia

sessuale molto potente. Da evitare di prendere erbe solamente yang, perchè potrebbero

bruciare tutte le riserve yin, che rappresentano le basi della forza maschile.

Oltre alla tonificazione dello yin jing e yang jing, dobbiamo assicurarci che il qi ed il shen si

sviluppino assieme alla crescita del jing, altrimenti col tempo rischiamo di creare dei

scompensi. Come sempre, l'equilibrio è la parola chiave, ed è per questo che dobbiamo

aggiungere al nostro programma almeno un prodotto che alimenti tutti i tre tesori.

Ricordiamoci che i benefici dell'erborismo superiore sono cumulativi, quindi alcuni

benefici saranno immediati, ma quelli veramente trasformativi si manifestano quando

abbiamo riempito i tre tesori, ovvero il Jing, Qi e Shen. Per questo effetto trasformativo ci

vogliono almeno 100 giorni (dipende da quanto gravemente siamo carenti di Jing, che è il

più lungo da rigenerare, e dall'intensità della nostra attività sessuale).

Ecco due suggerimenti di programmi per eliminare problemi di erezione, ma vi chiedo di

non fissarvi su di esse come “l'unico vero o corretto programma“ e di valutare sempre la

propria situazione personale. Siete anche liberi di creare il vostro programma, ma non

possiamo evitare di trattare la stanchezza surrenale. Con i prodotti della Dragon Herbs c'è

sempre un enorme varietà di prodotti da abbinare.

Programma Base:

• trattare la stanchezza surrenale con il nostro programma specifico;

• Tomkat (tonifica le funzioni sessuali, rafforza sistema immunitario, tonifica Shen)

• Ant Essence (Yin Jing) o Buddha's Yang (Yang Jing)* o entrambi;

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Programma Superiore:

• trattare la stanchezza surrenale con il nostro programma specifico;

• Ant Essence (Yin Jing) o Super Yang Jing Drops (Yang Jing)* o entrambi;

• Ashwagandha in polvere (antistress, incrementa la libido, proprietà adattogene)

• Tomkat (tonifica le funzioni sessuali, rafforza sistema immunitario, tonifica Shen)

• + un prodotto a scelta che alimenta i tre tesori (Jing, Qi, Shen). Il migliore in assoluto

è 8 Immortals

*questo prodotto va consumato solo se abbiamo sufficienti livelli di energia Yin nel corpo, altrimenti rischia di

scaldarci troppo e di creare agitazione.

Trattare invece l'eiaculazione precoce con la MTC è più complesso rispetto al problema di

erezione, anche se spesso entrambi i disagi appaiono insieme. Vediamo intanto di capire

perchè si arriva al problema dell'eiaculazione precoce.

Molti uomini usano l'eiaculazione per controllare la loro iperattività sessuale oppure per

gestire lo stress. Quando lo stress è troppo elevato l'energia tende a stagnare nel corpo, le

spalle tendono a contrarsi ed il respiro si accorcia. Con la masturbazione si riesce a

riattivare l'energia ed a staccare dai pensieri ansiosi. La strategia funziona, anche se ad

ogni eiaculazione si perde una certa quantità di Jing. Se si eiacula ripetutamente senza

rispettare i tempi fisiologici di recupero, col tempo si possono creare seri danni alla salute.

Alcuni uomini hanno brevissimi tempi di recupero, altri più lunghi, ma alla fine se viviamo

la sessualità solo come uno sport o come un divertimento, senza inserire una giusta dose di

intelligenza e di responsabilità, prima o poi tutti pagano il prezzo.

Un tipico esempio sono gli uomini di tipo Yang con un forte Yang nel Rene e con alti livelli

di Jing associato ad una tipica libido apparentamente insaziabile. Questo tipo di uomini

hanno tempi di recupero brevissimi, producono molto sperma e lo schizzo è vigoroso, ma

spesso sono anche quelli più soggetti alla dipendenza da masturbazione compulsiva. Se lo

Yang non viene bilanciato con una sufficente dose di Yin, negli anni (i tempi dipendono

dalla costituzione individuale) si possono manifestare sintomi come acufeni o fischi

nell'orecchio, fatica, vertigini, vista offuscata, ginocchia deboli, frequente urinazione, dolori

al fondo schiena fino ad arrivare all'impotenza (disfunzione erettile).

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In definitiva la disfunzione erettile è una strategia salvavita eseguita dal corpo per

proteggere altri organi più vitali, come potrebbe essere il Cuore. Se poi ci facciamo

prescrivere un farmaco contro l'impotenza, forziamo il corpo a prelevare altra energia Yang

per l'erezione, e visto che è stata esaurita da troppa attività sessuale o da troppe

masturbazioni, il corpo è obbligato ad usare le ultime preziose riserve Yin, che rappresenta

la base della forza maschile. Questa richiesta forzata indebolisce ancora di più il corpo,

peggiora lo sbilanciamento energetico e forza il cuore a battere più forte a causa delle

richiesta innaturali di maggiore energia Yang. I muscoli del cuore devono contrarsi di più,

ma per farlo necessitano di lubrificazione, che è una qualità Yin. Ecco che, se forziamo

troppo il cuore con sostanze inadeguate, si rischia di arrivare al punto che i muscoli non

reggono più la stimolazione ed un'infarto potrebbe essere il risultato.

Nella MTC viene raccomandato di controllare la frequenza di eiaculazione settimanale a

secondo dell'età e dello stato di salute. Esistono diversi suggerimenti, ma il calcolo più

corretto sembra sia la molteplicazione della propria età con lo 0.2 (zero punto due).

Quindi un uomo di 30 anni non dovrebbe eiaculare più una volta ogni sei giorni, un uomo

di 40 anni non più di una volta ogni otto giorni, un uomo di 50 anni una volta ogni dieci

giorni e così via. Questo non significa evitare di fare sesso, bensì di trovare modi per non

eiaculare sempre durante il rapporto sessuale oppure sviluppare capacità diverse per fare

l'amore.

Il vantaggio di trascendere il desiderio di eiaculare sembra non essere solo la

conservazione del Jing, ma anche di poter accedere ad esperienze sessuali più profonde.

Ovviamente in teoria è facile predicarlo, ma nella realtà quando l'uomo è eccitato, deve

fare i conti con un'energia doppia di Yang , perchè l'energia sessuale è sempre di natura

Yang, e l'uomo essendo un rappresentante dello Yang si trova con molta energia da gestire.

Da questa abbondante (doppia) energia Yang deriva la presa in giro riguardo agli uomini

quando dicono che “ce l'hanno stampata sulla fronte“ oppure “non pensano mai ad altro“.

Questo doppio Yang è anche la causa del forte desiderio di completare l'opera con

l'eiaculazione. Per trascendere questo desiderio, secondo la MTC, si dovrebbe sentire lo

Yang salire nei Reni e focalizzarsi sui “qui e ora“, sul sentire/guardare/percepire il partner

con amore. All'inizio potrebbe essere una vera tortura, ma col tempo si sviluppa e nutre lo

Yin nei Reni, che porta ad una sessualità più bilanciata ed a orgasmi più potenti, lunghi e

soddisfacenti. Se si costruisce lo Yin (cosa che possiamo più facilmente ottenere con i

prodotti della Dragon Herbs), saremo fisicamente meno spinti dal voler eiaculare, e saremo

capaci di entrare in uno stato più sensuale e spirituale dell'interazione sessuale. Saremo più

capaci di arrenderci e di lasciarci guidare dalle energie Ying e Yang, aumentando così il

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piacere e creando un legame sessuale più profondo col partner.

Finora abbiamo visto come può presentarsi l'impotenza nell'uomo, ma perchè si manifesta

l'eiaculazione precoce? Anche in questo caso il problema giace soprattutto nei Reni con le

possibili mancanze: dello Yin, dello Yang o del Qi. Nella maggioranza dei casi

l'eiaculazione precoce è un mix fra due o tre mancanze. Per capire quale sia il nostro caso,

sotto elenchiamo i sintomi per ogni specifica mancanza.

I sintomi della mancanza di Yin nei Reni sono: indolenzimento e debolezza nella

regione lombare e delle ginocchia, vertigini, tinnito (fischio nelle orecchie), problemi di

udito, bocca e gola secca, sensazione di caldo nel palmo delle mani, nelle piante dei piedi

e nel petto, sudore spontaneo, costipazione ed emissione seminale. La pulsazione è debole

o fine e rapida; la lingua è rossa ed è coperta con una leggera patina.

I sintomi della mancanza di Yang nei Reni sono: indolenzimento o sensazione di

freddo nelle ginocchia e nella regione lombare, avversione al freddo, arti freddi, fatica

spirituale, difficoltà nell'urinazione, enuresi, incontinenza, libido in calo ed impotenza in

casi gravi; sterilità femminile, edema generico. La pulsazione è fine o fine e profonda; la

lingua è voluminosa, umida e coperta di patina bianca.

Sia lo Yin che lo Yang dei Reni sono interdipendenti e si influenzano a vicenda, quindi se

soffriamo per molto tempo di una mancanza di Yin, prima o poi anche lo Yang verrà

ridotto e finiremo con una doppia mancanza. Quando una persone è mancante di Yang

nei Reni, ha quasi sicuramente anche un Yin ridotto, ma meno rispetto allo Yang. Stessa

cosa vale per chi è mancante di Yin nei Reni. A volte la mancanza di Yang nei Reni può

essere così estrema da mascherare quasi totalmente la mancanza di Yin nei Reni, e

viceversa nel caso si un'estrema mancanza di Yin. Questo è il motivo per cui nelle formule

delle erbe toniche sono quasi sempre presenti erbe utili per lo Yin e per lo Yang dei Reni.

I sintomi della mancanza di Qi nei Reni sono: dolore al fondo schiena ed alle

ginocchia (non dovuto ad incidenti), incontinenza, fatica, bassa libido, tendenza ad avere

paure e fobie, tensione cronica nei muscoli dietro le gambe, insomnia, nero sotto gli occhi

(occhiaie), prostatite, infertilità, stanchezza dopo rapporto sessuale, nervosismo/agitazione,

uso di stimolanti, sensazione di freddo (specialmente i piedi), disidratazione, eccessivo

consumo di sale, urinazione frequente e gocciolamento di urina.

Il Qi per i Reni deriva soprattutto dal Jing, quindi la miglior soluzione è dedicarsi al

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rifornimento ed al riequilibrio dello Yin Jing e Yang Jing.

Altre cause di Reni deboli: ereditarie, emotive (paura, ansia, shock), eccessiva attività

sessuale, malattie croniche (sciupano Yin e Yang), l'avanzare dell'età, troppo lavoro fisico

(consuma lo Yang nei Reni) o troppo lavoro mentale (consuma lo Yin nei Reni).

Le persone con poca energia Yang nei reni non riescono a scaldarsi bene il corpo e spesso

sentono freddo. Uno dei sintomi che si manifesta assieme alla bassa temperatura corporea

è l'avere spesso sonno. Di conseguenza, quando questa persona va a letto, solitamente si

copre con molte coperte oppure va a dormire con il maglione. Mentre la persona dorme la

notte (o fa il pisolino pomeridiano) la temperatura corporea aumenta ed a volte succede di

sudare. Il sudore notturno potrebbe anche essere causato da una mancanza di Yin, ma in

questo caso è più probabile che sia dovuto alle troppe coperte. Questo eccessivo calore

può ulteriormente danneggiare lo Yin. Normalmente, quando questo avviene, la persona si

scopre nel mezzo della notte, spesso nemmeno cosciente di farlo. A questo punto la

persona inizia a sentire troppo freddo e può così danneggiare lo Yang, entrando in un

circolo vizioso.

Le donne invece, secondo la MTC, non possono perdere preziosa energia con l'orgasmo e

devono essere presenti altre condizioni per creare uno sperpero di forze. Negli uomini

l'energia sessuale è di tipo Yang e quindi necessita di azione e di rilascio. Dopo il rilascio

avviene il “crollo“ e l'uomo entra nella fase Yin dove deve recuperare le forze. Le energie

sessuali femminili sono di tipo Yin, quindi le donne non possono “crollare“ dopo aver

fatto sesso, perchè lo Yin è già di per sè uno stato di “crollo“. Al contrario, succede che la

donna dallo Yin si muove verso lo Yang, ma se le manca lo Yin possono manifestarsi due

condizioni:

1. c'è una mancanza di Yin e quindi domina lo Yang. In questa condizione la donna ha un

bisogno più intenso del normale per soddisfarsi sessualmente. Vuole un'esperienza forte

senza mezzi termini, senza parole dolci o coccole. In quanto lo Yang eccessivo consuma

lo Yin, le donne, similarmente come gli uomini, si deprivano delle riserve Yin. Il fatto che

la donna non riesca a frenarsi, a non avere pazienza, non prendersi del tempo per

parlare e deve avere tutto e subito (come normalmente succede all'uomo), indica un'alta

presenza di Yang.

2. sia lo Yin che lo Yang sono deboli. In questa condizione energetica non c'è il pericolo di

depauperarsi, perchè non ha lo stimolo per lasciarsi coinvolgere. Anche se avesse un

orgasmo in questo caso, che sarebbe piatto e vuoto, non potrebbe perdere forza vitale.

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Arrivati quasi alla conclusione, ecco qualche abbinamento di prodotti della Dragon Herbs

per eliminare problemi di eiaculazione precoce, ma vi chiedo di non fissarvi su di essi e di

valutare sempre la propria situazione personale. Con i prodotti della Dragon Herbs c'è

sempre un enorme varietà di prodotti da abbinare***:

• Ginseng Nutritive Combination (tre tesori, qi e sangue)

• Eternal Jing (yin jing, yang jing, qi e sangue)

• Bupleurum and Dragon Bone (calma la mente ansiosa)

• Goji and Schizandra Drops (tre tesori, blocca le perdite come l'eiaculazione precoce)

• Ant Essence (yin jing, contro fatica e fatica cronica)

• Eternal Jing (yin jing, yang jing, qi e sangue)

• Tao In a Bottle (calma la mente, aumenta il piacere, aiuta ad altri prodotti a riempire

jing)

• Goji and Schizandra Drops (tre tesori, blocca le perdite come l'eiaculazione precoce)

• Rehmannia Six (qi, yin jing, previene le perdite)

• Ant Essence (yin jing, stanchezza)

• Ginseng Nutritive Combination (i tre tesori, qi e sangue)

• Shou Wu Formulation (yin jing, nutre lo sperma, migliora energia mentale e sessuale)

• Ginseng and Longan Combination (qi, ansia, insonnia, memoria, stanchezza)

• Shou Wu Formulation (yin jing, nutre lo sperma, migliora energia mentale e sessuale)

• Goji and Schizandra Drops (tre tesori, blocca le perdite come l'eiaculazione precoce)

• Tao In a Bottle (calma la mente, aumenta il piacere, aiuta ad altri prodotti a riempire

jing)

• Shou Wu Formulation (yin jing, nutre lo sperma, migliora energia mentale e sessuale)

• Goji and Schizandra Drops (tre tesori, blocca le perdite come l'eiaculazione precoce)

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• Rehmannia Six (qi, yin jing, previene le perdite)

• Ant Essence (yin jing, stanchezza)

• Goji and Schizandra Drops (tre tesori, blocca le perdite come l'eiaculazione precoce)

***essendo finanziariamente impegnativo comprare ogni mese 3-4 prodotti della Dragon

Herbs per la maggior parte delle persone, consiglio in questi casi di sceglierne solo due.

È meglio prendere uno o due prodotti con il dosaggio suggerito, che non 3-4 prodotti a

metà dosaggio.

Cerchiamo di tenere presenti le cinque regole per gli abbinamenti:

• prendere prodotti a seconda della nostra costituzione (più Yin o più Yang) e dei

nostri disagi fisici e psicologici**;

• dare priorità n°1 al rifornimento dello Jing***;

• dare priorità n°2 alla protezione (sistema immunitario);

• sviluppare/sostenere anche lo Qi e lo Shen;

• ricordarsi dell'importanza dell'alimentazione ricca di nutrienti e/o dell'uso di

integratori biologici, altrimenti rischiamo di limitare i benefici delle erbe superiori.

** l'eiaculazione precoce può manifestarsi in chi è fortemente carente di Yin. Se dopo una

sola eiaculazione vi tremano le gambe e scendete già per le scale, allora è probabile che si

tratti di una stanchezza surrenale avanzata.

***in tutti i casi di disfunzione erettile e di eiaculazione precoce siamo carenti di Jing, ma

nel caso della calvizie esistono individui con un buon livello di Jing e perdono lo stesso

capelli. Questo perchè hanno troppo Yang Jing. In questo caso è importante prendere

molto più Yin Jing rispetto al Yang Jing. Solitamente questi individui non hanno problemi di

erezione, nè di eiaculazione precoce (può avvenire negli anni se consumano le riserve di Yin

Jing a causa del troppo Yang Jing)

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Per quanto riguarda invece la medicina occidentale, il problema dell'eiaculazione precoce è

sicuramente un problema legato sia allo stress che all'aspetto psicologico, mentre a livello

fisico, oltre alla stanchezza surrenale (SS) si riscontrano principalmente altri due problemi:

il primo legato al rapporto fra la serotonina e la dopamina ed il secondo fra l'istamina e

l'arginina.

La serotonina e la dopamina sono due ormoni direttamente responsabili di quanto duriamo

a letto. Valori troppo alti di dopamina producono un'eiaculazione più veloce, mentre una

serotonina più bassa allunga i tempi del rapporto sessuale. Una maggiore quantità di

serotonina automaticamente abbassa il livello di dopamina e viceversa. Se invece la

serotnina diventa troppo alta, la nostra libido sessuale perde di forza.

L'istamina, un composto azotato, è un'altra sostanza direttamente connessa alla sensibilità

del nostro pene51. Maggiore è la presenza dell'istamina nel nostro sangue durante il

rapporto sessuale, più sensibile diventa il pene, e quindi più facile diventa eiaculare

precocemente. Da questa scoperta sono nate alcune creme da applicare sul glande che

bloccano l'istamina, ma che spesso causano effetti collaterali con la disfunzione erettile.52,53

In verità si può ridurre la presenza dell'istamina con l'aumento dell'arginina, uno degli

aminoacidi già menzionati precedentemente. Anche qui la relazione fra istamina e arginina

è molto simile a quella fra la dopamina e la serotonina.

Tendenzialmente si suggeriscono degli integratori di arginina, 5 HTP (un precursore della

serotonina) e il Mucuna Pruriens (contiene L-DOPA, un precursore della dopamina) per

bilanciare i rapporti delle sostanze. All'inizio non credevo che questi integratori fossero una

soluzione a lungo termine, perché ribilanciare gli ormoni e la produzione di sostanze

chimiche in generale nel corpo è molto connesso con l'alimentazione, la disintossicazione

del corpo, la guarigione dalla SS e la riduzione dello stress/guarigione dei traumi, ma poi

scoprendo la complessità ed il tempo che ci vuole per arrivare a questo risultato, oggi

credo che assumere il 5 HTP e/o la Mucuna Pruriens siano un buon modo per avere

risultati più rapidi. Prima di assumere questi integratori consiglio di verificare i livelli di

serotonina e di dopamina.

51 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/16290091

52 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/12934056

53 http://www.medicinenet.com/lidocaine-topical/page2.htm

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Un'altra causa molto incisiva, se non la più incisiva a livello fisico, è il rapporto sbilanciato

fra il sistema nervoso simpatico e fra quello parasimpatico. Entrambi i sistemi fanno parte

del sistema nervoso autonomo, che agisce indipendentemente dalla nostra volontà e dalla

nostra consapevolezza. Il sistema nervoso autonomo è suddiviso quindi in sistema

parasimpatico e sistema simpatico, i quali hanno funzioni pressochè complementari:

inibitorio l'uno ed eccitatorio l'altro.

Il parasimpatico ha molte funzioni, ma quelle connesse alla erezione, mentre il simpatico

ha la capacità di “lasciar andare“, quindi di eiaculare.54 Se il simpatico è dominante

soffriamo di eiaculazione precoce, mentre se il parasimpatico è troppo debole avremo la

disfunzione erettile. In entrambi casi si tratti comunque di stanchezza surrenale. Anche qui

l'equilibrio tra i due sistemi è la chiave, e credo che con l'aiuto degli esercizi del Metodo

NatAliash assieme ad alcuni prodotti sopramenzionati della Dragon Herbs, si potrà

migliorare se non risolvere definitivamente il problema.

Gli unici due esercizi molti specifici per trattare l'eiaculazione precoce, che non sono inclusi

nel Metodo NatAliash, sono gli esercizi Kegel. Si tratta di contrarre e di allungare (rilassare)

il muscolo pubococcigeo (PC) che ha l’effetto sia di far affluire il sangue verso la punta del

pene, sia di distendere un PC troppo contratto, aumentando così l’energia sessuale

dell’individuo, eliminando l’eiaculazione precoce eabbreviando contemporaneamente i

tempi di recupero tra un orgasmo e l’altro.

Troppo spesso viene proposta la pratica di un solo esercizio, quello della contrazione, che

però è incompleto per due motivi:

1. chi soffre di eiaculazione precoce ha non solo un PC debole, ma è anche cronicamente

contratto. Se si pratica solo la contrazione, si riesce a rafforzarlo, ma non a distenderlo,

rischiando di peggiorare la contrazione cronica del PC a lungo termine;

2. l'eiaculazione dipende sciuramente dallo scorrimento del flusso energetico, ma anche

dal sistema nervoso simpatico, che in chi soffre di eiaculazione precoce, è sempre iper–

eccitato (ansia), causando appunto la contrazione cronica e lindebolimento del muscolo

PC. Se non distendiamo il muscolo attraverso cui passo l'energia sessuale, il corto

circuito energetico (contrazione muscolare) non permetterà di raggiungere importanti

risultati*.

(*il Metodo NatAliash indirettamente può rilassare completamente il muscolo PC)

54 http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/7356224

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Riprendiamoci la Vita Per i Capelli

Per imparare a fare gli esercizi Kegel consiglio di scaricare l'ebook gratuito qui, mentre per

praticare i Kegel invertiti (quelli che distendono il muscolo PC) dovete fare il movimento

inverso, ovvero invece di contrarre i muscoli dovete spingere come se doveste espellere gas,

feci o urina.

Personalmente in entrambi gli esercizi Kegel consiglio di particare due volte al giorno

facendo 25 ripetizioni veloci e 2 lente, in cui la contrazione o spinta dura circa 30 secondi.

Consiglio di usare il respiro addominale durante la pratica.

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Riprendiamoci la Vita Per i Capelli

Supporto ed Aspettativeredo che la vera sfida nella ricrescita dei capelli è essere costanti ogni giorno

nella pratica del programma Forza Capelli. All'inizio siamo carichi di entusiasmo

e di speranze, ma col tempo, soprattutto se non arrivano risultati rapidi (o se

siamo impazienti), la motivazione scema fino a sparire nel nulla. Per risolvere questo

problema dobbiamo partire dal presupposto che la fretta del risultato danneggia invece di

aiutarci. Non cambia nulla se iniziamo con la cura oggi o domani, o se mettiamo in pratica

tutto quello che c'è scritto nel libro solo dopo sei mesi, perché i capelli che abbiamo perso

oggi sono recuperabili nei prossimi anni – quindi stiamo tranquilli. L'ansia è grande nemica

dei capelli, quindi cerchiamo di tenerla fuori dalla porta almeno in questa circostanza.

C

Ovviamente è naturale essere desiderosi di iniziare al più presto, ma prima di farlo

dobbiamo ancora discutere delle aspettative. Il primo elemento fondamentale è avere

pazienza e fiducia nel proprio corpo. Anche se il Programma Forza Capelli ci ridurrà quasi

immediatamente i livelli di DHT e ci migliorerà l'umore (soprattutto chi si farà i clisteri al

caffè ogni giorno e/o seguirà un programma personalizzato con MTC), questo non significa

che i capelli inizieranno a crescere dopodomani. Quando il corpo inizia a disintossicarsi,

per priorità va prima a guarire i danni più vitali alla nostra salute, e man mano che

l'infiammazione e le tossine spariscono dal corpo, per ultimo deciderà di rigenerare i

follicoli, proprio perché i capelli non hanno la stessa importanza di un cuore o di un fegato.

Essendo una persona di quaranta anni probabilmente più intossicata di una di venti, può

essere che la ricrescita avvenga prima nei più giovani.

Il cambiamento chiave che ci darà fiducia nel risultato finale sarà il cuoio cappelluto: se lo

noteremo migliorato, quindi senza brufoli, pruriti, infiammazioni, troppo sebo, ecc. (tutti

sintomi che potrebbero essere legati alla stanchezza surrenale) e se sarà bello elastico, allora

significa che l'intestino è sulla buona strada della completa guarigione, e che a breve nuovi

capelli inizieranno a spuntare dalla scalpo. Alcune persone potrebbero veder crescere dei

capelli vellus (piccolini) dopo un mese, ma potrebbero essere necessari fino a sei mesi

affinché un capello diventi adulto e robusto come quello di una volta.

Nel libro abbiamo imparato che il follicolo pilifero diventa gradualmente più piccolo e più

debole col passare di ogni ciclo a causa della DHT. La stessa cosa succederà nella fase di

guarigione e di ricrescita: sarà graduale, e i capelli dovranno cadere e ricrescere più volte

fino a diventare sempre più grossi e resistenti, e per questo risultato ci vorranno anche due

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anni. Ricordiamoci che a causa della DHT abbiamo vissuto in un corpo ormonalmente

sbilanciato per anni e ci vogliono mesi prima di ripristinare il suo equilibrio originale.

Quindi vuol forse dire che se seguo scrupolosamente il programma dopo circa due anni

avrò indietro tutti i miei capelli?

Dipende da quanti follicoli dei capelli persi sono ancora vivi. Un follicolo è ancora vivo

anche se produce un solo capello vellus all'anno, e addirittura se non lo produce più. C'è

un periodo in cui è ancora recuperabile. Se invece abbiamo uno scalpo lucido e levigato,

significa che i follicoli sono morti, e in questo caso il recupero si avvicina di più ad un

miracolo che ad un risultato possibile su basi scientifiche. Se siamo molto convinti e

vogliamo sperimentare anche con i consigli sull'attivazione naturale delle cellule staminali,

possiamo anche fare un ultimo tentativo, ma che ovviamente deve durare almeno sei mesi

con costanza infallibile. In questo caso aggiungerei tassativamente una visualizzazione

quotidiana di 5 minuti (la sera prima di coricarsi) di un “impianto“ di decine di migliaia di

nuovi follicoli, che radicano profondamente nello scalpo e che crescono con forza e gioia

sulla testa – dobbiamo arrivare al punto di sentire che sullo scalpo sta “succedendo

qualcosa“; la tecnica del Theta Healing potrebbe essere d'aiuto in questo caso.

Come ultimo suggerimento, sconsiglio di parlare del programma Forza Capelli con gli

amici, parenti o colleghi di lavoro, amenoché anche loro soffrano di calvizie. Questo

perché le persone che non hanno il problema della perdita di capelli non possono entrare

in empatia con noi, e anzi, rischiamo di essere derisi e giudicati. La derisione ed il giudizio

possono diventare dei potenti distruttori della motivazione, quindi per evitare danni simili,

trovo più saggio partecipare a vari forum online o a siti che permettono dei commenti, e

che trattano la calvizie. In luoghi simili troveremo ispirazione, amicizie virtuali e sostegno in

momenti di eventuale demotivazione.

E se proprio volete pubblicizzare questo libro con i vostri amici o parenti, perchè trovate utili

ed importanti i contenuti, proponetelo piuttosto come un libro per la salute olistica, per la

disintossicazione o qualcosa di simile. C'è anche a disposizione un programma di

affiliazione in cui offro il 75% per ogni ebook venduto grazie al vostro passaparola.

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Riflessioni Finali

ome si dovrebbe interpretare correttamente un problema fisico: come un blocco

psicosomatico oppure è causato da uno squilibrio/intossicazione fisica?CCon tutti gli argomenti affrontati nel corso del libro, quale potrebbe essere la cura definitiva

per eliminare la calvizie nel genere umano?

Come possiamo inserire la cura dei capelli in un'alimentazione che si basa su principi etici

e spirituali?

Quanto può influire la mente sulla ricrescita dei capelli e quale potrebbe essere la

connessione tra capelli e crescita personale e spirituale?

A queste domande cercheremo di dare delle risposte sicuramente non conclusive, ma forse

stimoleranno la nostra mente per trarre conclusioni personalizzate o per rilanciare i

contenuti di questo libro in aree ancora poco conosciute o inesplorate.

La prima domanda tratta un dibattito che spesso nel campo della psicosomatica e della

medicina convenzionale difficilmente trova una risposta soddisfacente, ovvero che rispetti

entrambi i punti di vista, nel caso di una malattia. La psicosomatica tende ad interpretare

qualsiasi malattia con una radice di tipo psicologico/emotivo/spirituale.

Ecco alcuni esempi sintetizzati:

lombosciatalgia – difficoltà a sostenere il peso della vita;

morbo di parkinson – conflitti senza soluzioni;

tendinite – difficoltà di modulare le proprie forze;

vene varicose – tentativo di recuperare alcune componenti femminili della propria

femminilità;

artrosi – riduzione del raggio d'azione esistenziale;

morbo di crohn – tentativo di eliminare la parte più oscura di sè stessi;

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Riprendiamoci la Vita Per i Capelli

Ma queste interpretazioni hanno qualche validità scientifica?

Il credito per capire come funziona il nostro stomaco è dovuto al canadese Alexis St.Martin,

che ha subito una ferita da arma da fuoco allo stomaco il 6.giugno del 1822, lasciandoli

un buco che non è mai guarito. Ogni volta che mangiava, i contenuti dello stomaco

uscivano amenochè non indossasse uno speciale bendaggio. Un chirurgo militare

americano, William Beaumont, aveva riconosciuto l'opportunità che lo sfortunato incidente

di St.Martin presentava e così ideò una serie di esperimenti, che avrebbero fatto chiarezza

sul funzionamento intestinale umano. Il dottore pesava bocconcini di cibo, li legava con la

seta ed osservava cosa succedeva dopo il passaggio nello stomaco; aveva preso campioni

di secrezioni gastriche ed aveva identificato come maggior componente l'acido cloridrico.

Tra le sue osservazioni aveva notato che durante il digiuno lo stomaco era vuoto e

contratto, ma l'aspetto più importante era che lo stomaco diventava tutto rosso di sangue

quando il signor St.Martin era arrabbiato.

Anni più tardi, in una donna del St.Louis (USA) che aveva anche lei uno stomaco facilmente

ispezionabile, e quando era arrabbiata questo diventava pallido ed immobile.

Questi due esempi chiaramente mostrano come le emozioni influenzano la nostra

digestione, forse in modi diversi, ma gli effetti sono definitivamente fisiologici ed incisivi.

La medicina ufficiale invece dice che p.es. il morbo di parkinson è legato ad una mancanza

di dopamina e p.es. le vene varicose ad un eccesso di estrogeno. Chi ha ragione? Secondo

me entrambi detengono una parte della verità ed è la sinergia dei due approcci che

portano i migliori risultati. Se p.es. scopro che sono anemico, che a livello psicosomatico

potrebbe indicare una forte vitalità repressa (odio?), forse sarebbe utile sia prendere un

integratore multi vitaminico e multiminerale, sia iniziare a fare un cammino interiore verso

la guarigione delle emozioni represse.

La soluzione del conflitto tra l'interpretazione psicosomatologica e quella medica sta nell'unire i

due poli e cooperare per il massimo beneficio di chi soffre. Spesso invece stiamo male e p.es

soffriamo di insonnia e non vogliamo prendere un farmaco per dormire perché è “chimico“ o

non naturale, e si continua a soffrire cercando con grosse difficoltà dei rimedi naturali efficaci;

oppure accade l'inverso, dormiamo male, prendiamo la pillolina e non ci soffermiamo ad

ascoltarci dentro e a chiedere aiuto ad un terapeuta (in entrambi i casi è l'orgoglio, la

presunzione o la sfiducia, ovvero una delle manifestazioni superficiali dell'odio, a bloccarci).

Ricordo quanto mi scocciava prendere un ansiolitico, oppure uno Stilnox o Tavor, per

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dormire durante i miei periodi di insonnia, e cercavo di usare sostanze più naturali possibili

con scarsi risultati (ovviamente dipende anche dall'intensità del problema che crea insonnia).

Mi sono sentito come sconfitto nel caso avessi preso un farmaco, come se fossi caduto da

un piedistallo sul quale mi sentivo figo e coerente con i principi della vita o del naturopata,

che deve essere in linea con la natura.

In verità erano solo idee del mio orgoglio che mi sono fatto su cos'è buono e cos'è cattivo, e

tramite questo dividere tutto in bene o in male, continuando a separare e a giudicare le

cose fuori e dentro di me. Non c'è nulla di male a prendere per un certo periodo un

farmaco in cambio di un attimo di respiro per continuare a vivere e per poter lavorare

avanti su di sè con più energia. Non siamo dei deboli, sbagliati o degli sfigati se prendiamo

un farmaco, usato con lo scopo di guarire col tempo in maniera olistica.

Proseguiamo con la seconda domanda su quale potrebbe essere la cura definitiva per eliminare la calvizie nel genere umano. Innanzitutto, se vogliamo spingere la nostra mente a

cercare delle nuove risposte, dobbiamo partire dal pressupposto che noi non siamo solo un corpo. Non siamo nemmeno le nostre emozioni e neppure i nostri pensieri.

Se così fosse, da dove arriverebbe la saggezza del corpo dell'autoregolarsi, di autoguarirsi, di crescere e di tanti altre stupefacenti cose che riusciamo a fare?

Se fossimo i pensieri, allora da dove derivano le famose intuizioni o idee che a volte rivoluzionano il nostro modo di pensare?

Basta osservare i grandi filosofi, scienziati, leader, matematici, e le altre menti geniali del passato e noteremo che tutti, senza esclusione, avevano una sorta di connessione con

un'intelligenza superiore o cosmica.

Solamente se prendiamo in considerazione l'eventualità che apparteniamo a qualcosa di più

grande ed intelligente di noi, possiamo sperare di poter attingere con umiltà e riconoscenza a nuovi livelli di conoscenza, che ci permetteranno di vivere con maggiore agiatezza, serenità e

sintonia con la natura circostante.

Personalmente credo che il motivo principale per cui l'umanità non ha ancora accesso oppure

non ha una divulgazione ufficiale a livello mondiale, di conoscenze che potrebbero non solo salvare il pianeta dalla morsa inarrestabile dell'inquinamento e della distruzione umana, ma

potrebbero anche sollevare l'umanità dalle malattie, dalla schiavità del petrolio, dal sistema finanziario elitario e dall'ignoranza in generale, è perché non siamo ancora pronti e

sufficientemente maturi per riceverla.

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Se prendiamo l'esempio attinente ai nostri capelli: i nostri scienziati stanno ancora cercando

una sostanza miracolosa per la ricrescita dei capelli da poter brevettare per sfruttare

economicamente. Oppure abbiamo ancora quelli che magari fanno ricerca per pura

passione e non per scopi di lucro, ma sono sempre convinti di poter scoprire il vero motivo

per la perdita dei capelli.

Finché l'umanità userà questo atteggiamento mentale verso la ricerca sia esterna (nella

materia), sia interna (nella psiche/spirito), non arriverà da nessuna parte, oppure farà dei

progressi per poi ritrovarsi ad un altro punto cieco nella ricerca. Quello che più spesso

accade con le nuove scoperte è che contraddicono quelle precedenti, creando una

confusione sempre più grande, e la gente diventa quasi esausta e frustrata per la mole di

conoscenze, che spesso sono pure in controsenso.

Credo che questo meccanismo di non riuscire mai ad arrivare al nocciolo, sia un

meccanismo della Natura o del Cosmo o del Creatore inserito appositamente. Ovviamente

non è così per tenerci ingabbiati nell'ignoranza, ma per “obbligarci“ a riconoscere che non

ce la faremo mai ad arrivare fino in fondo o ad una risposta definitiva. Forse suona un po'

ironico, ma non lo è. Per capirne il motivo dobbiamo fare un breve salto nel mondo della

psiche e della spiritualità.

Il nostro mondo interno è grosso modo diviso in due parti: l'ego e il vero Sè. L'ego è

intimamente legato al corpo e quindi alla materia, grazie alla quale possiamo definire cosa

sono io e cosa sei tu. Io ho questo corpo, io porto questo abito, io abito in questa casa, io

lavoro presso pinco pallino, quindi la materia permette lo sviluppo di questo “io“ (ego) che

ci separa dagli altri e dal mondo.

Dal momento in cui abbiamo un corpo vulnerabile, cioè a rischio di malattie e di

sofferenze, e crediamo di essere separati dagli altri, ma allo stesso tempo sappiamo di

avere bisogno degli altri per sopravvivere (soprattutto nell'età infantile), le possibilità di

provare paura, dolore, rabbia e tutta una serie di emozioni ed esperienze negative

diventano quasi illimitate.

L'ego di fatto ha le sue radici proprio nella paura, nel dolore del sentirsi separato, e noi per

non soccombere ad una sofferenza continua, sin da piccoli costruiamo dei caratteri, cioè

delle compensazioni, delle maschere per nascondere le sofferenze e le paure e per poter

raggiungere nella vita gli scopi prefissati.

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Il vero Sè invece è connesso con quella intelligenza cosmica menzionata prima, cioè quella

che permette l'autoguarigione nel corpo, è quello che porta le intuizioni geniali, è quello

che fa sì che il cuore batta minuto dopo minuto. È qualcosa completamente fuori dal

controllo dell'ego, anche a livello di comprensione. Dal momento che cerchiamo di capire o

di definire chi in verità siamo (il Sè), lo perdiamo perché di natura è qualcosa di indefinibile

con il pensiero. Il Sè si può solo conoscere per esperienza diretta, esattamente come

l'innamoramento. Possiamo spiegare ad un amico come ci si sente ad essere innamorati,

ma finché non la vivrà, non capirà il nostro linguaggio.

Realizzare, vivere, esprimere questo Sè è il vero ed unico scopo della nostra vita.

Adesso chiediamoci per un attimo chi dentro di noi cerca una risposta per non perdere i

capelli?

Il Sè o l'ego?

Per poter rispondere, ci dobbiamo chiedere, a quale emozione stiamo reagendo?

Alla paura o alla passione della verità?

Nel 99% dei casi siamo spinti dalla paura di perdere i capelli, quindi dall'ego, perché è lui

ad avere paura. Paura di essere giudicato, paura di non essere attraente e così via. Il Sè è

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libero da qualsiasi reazione negativa perché in primo luogo non ha un aspetto fisico da

difendere, non ha corpo, nè pregiudizi, ha tutte le risposte e sa chi è e sa che è eterno.

L'ego non sa chi è, ovvero sà che è nato da qualcosa che prima o poi morirà: il corpo.

Secondo me, la spinta primaria dell'ego nella ricerca per trovare una soluzione alla caduta

dei capelli, è data dalla paura di morire. Perdere qualcosa lo collega con la sua fine, e

questo lo possiamo sentire consapevolmente oppure esserne completamente ignari. La

ricerca quindi di una risposta obbliga il nostro ego a studiare la Vita, ed è proprio qui che il

serpente si morde la coda, e sentenzia l'inizio della propria fine.

Vi passo l'esempio della mia esperienza con la scrittura di questo libro. All'inizio degli studi

ero irritato e sconsolato dall'idea di dover approfondire argomenti come ormoni, vitamine,

muscoli del cranio, interazioni di varie sostanze nel corpo, ecc. Più approfondivo

l'argomento, più dovevo imparare ed il tunnel della conoscenza sembrava senza fine (per

non parlare delle contraddizioni continue: latte sì, latte no, carne fa bene, carne fa male,

ecc.). Il tempo per studiare e scrivere questo libro erano sempre più lunghi, la fatica era per

me notevole, ed intanto perdevo sempre più capelli.

Ad un certo punto mi sono trovato in un momento di disperazione e di depressione,

emozioni di cui non ero sufficientemente consapevole prima. E lì ho deciso di arrendermi.

Cercare di capire con la mente (l'ego) il funzionamento del corpo umano e cercare poi di

unirlo con aspetti psicologici, ambientali e spirituali, era un compito troppo grande e vasto

per me, e che ho fallito. Ed ecco che mi sono lasciato travolgere da questa rivelazione.... e

non avrei potuto fare una scelta migliore.

Arrendersi non significa lasciar perdere e mandare al diavolo tutto (questa è una reazione

dell'ego), bensì significa arrendersi alla realtà dei fatti: non è possibile capire tutto con la

nostra mente limitata. La resa in questo senso porta un grande beneficio, perché

rappresenta l'inizio della guarigione della paura di morire. Quando iniziamo ad accettare il

nostro limite, smettiamo di alimentare l'ego con la paura e quindi si riduce l'affanno, l'ansia

del risultato, l'impazienza, e piano piano si incomincia a realizzare un piacevole silenzio fra

i pensieri, un silenzio che forse prima non avevamo notato. Questo silenzio, e solo in

questo stato di calma interiore, il Sè può manifestarsi e passarci le sue intuizioni, le sue

conoscenze.

Ecco, secondo me, perché non si riesce ad arrivare ad una risposta definitiva nella ricerca

dei capelli, ma anche in qualsiasi altro campo di studio: perché lo scopo di questo cercare,

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studiare, è per portarci alla conoscenza di Chi Siamo. Chiunque abbia studiato

sufficientemente a lungo e in profondità una qualsiasi materia o che abbia praticato

addirittura uno sport o un lavoro con estrema dedizione e passione, arriva prima o poi alla

realizzazione che deve abbandonare qualcosa per poter proseguire nel suo cammino.

Questo qualcosa è il voler capire, il voler controllare tutto del nostro ego.

Quando gli scienziati e le aziende arriveranno a comprendere questo, abbandonando il

rincorrere della fama, del potere, dei soldi, del voler controllare, e metterranno al primo

posto la conoscenza del proprio Sè, la resa al proprio Sè, allora potremo accedere a

conoscenze e risposte che porteranno l'umanità al prossimo scalino evolutivo.

Sicuramente esistono già individui sulla terra che hanno superato l'ostacolo dell'ego, ma

la maggioranza è purtroppo ancora incastrata in una lotta senza fine con un ego (odio)

non riconosciuto, che inquina, affatica ed ammala colui che ne è vittima, e purtroppo

anche la Terra.

Per un ricercatore di qualsiasi genere, che sia dello spirito, della psicologia, della fisica,

dello sport agonistico, della storia e così via, che desideri spingersi in mondi di conoscenza

nuovi ed inesplorati, deve instaurare un atteggiamento di umiltà, di apertura, di ascolto, di

cooperazione, di passione, di verità, e di visione olistica. Oltre a questo deve sviluppare la

Forza per combattere contro il falso dentro di sè e fuori di sè, e solo allora si potrà arrivare

a conclusioni diverse, nuove, più profonde ed intuitive.

Quindi alla prima domanda, qual'è la cura definitiva per curare i nostri capelli, la risposta è

la stessa per qualsiasi problema del mondo: conosci te stesso.

Attraverso la conoscenza di sè stessi, si scoprirà la propria natura, capiremo e sentiremo

cos'è buono mangiare per noi e cosa non lo è per la nostra salute (e per i capelli),

elimineremo tutto quello che ostacola la nostra intima Realizzazione, e su questa base tutti i

nostri traumi emotivi guariranno, tutti i veleni verranno espulsi, la Terra guarirà e i nostri

discendenti forse potranno riavere una folta chioma di capelli.

Allora finora cosa abbiamo “conosciuto“ di noi stessi che potrebbe fortemente incidere sulla

cura definitiva per i capelli?

Come avevamo già ampiamente discusso nel libro, credo che incidano molti fattori, di cui il

principale a lungo termine sia la guarigione dall'odio e dell'amigdala, ma forse un altro

degli elementi più determinanti sia la pienezza e l'equilibrio dello Yin Jing e dello Yang Jing,

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l'energia connessa con la nostra genetica e con la produzione di sostanze fisiche nel corpo,

e quindi con la guarigione dalla stanchezza surrenale. Se ogni coppia avesse una ricchezza

di energia Jing, Qi e Shen prima della fecondazione di un futuro bambino, lo donerebbe

come eredità ai propri figli, che invece di partire con uno Jing squilibrato o carente oppure

con uno scompenso dei Tre Tesori, dovuto soprattutto a questioni ereditarie legate all'albero

genealogico, avrebbero una migliore base di partenza per realizzarsi nella vita, per

instaurare un rapporto di rispetto e di amore verso la natura e verso sè stessi, e forse anche

per mantenere la chioma in testa. Forse lo scioglimento dell'odio darebbe come eredità ai

nostri figli un Jing, Qi e Shen in perfetto equilibrio ed armonia.

Passiamo ora alla terza domanda sull'alimentazione e su come integrare in armonia una

dieta Forza Capelli, che si basa parecchio su proteine e grassi animali con principi etici e

spirituali che sconsigliano fortemente il loro consumo.

Innanzitutto dobbiamo comprendere il perché la dott.ssa Natasha Campbell–McBride

insiste tanto sulle proteine animali, e poi il perché la carne viene pressoché vietata nello

sviluppo spirituale.

Nel suo libro la McBride rivela alcune interessanti statistiche (immagino americane) sui

vegeteriani:

• i bambini vegeteriani sono più soggetti alle malattie rispetto ai bambini onnivori,

particolarmente nel caso delle disabilità psicomotorie e nelle malattie del sangue;

• i vegetariani tendono a perdere massa muscolare ed a danneggiare la struttura

ossea, inoltre mediamente hanno meno forza fisica;

• secondo i dati del censimento (immagino sempre americano) i vegetariani muoiono

prima degli onnivori.

Poi la dott.ssa aggiunge che nelle sue osservazioni cliniche non ha ancora incontrato un

vegetariano sano (credo che sottointenda anche il fatto di non aver scoperto intestini sani).

Si potrebbe obiettare con il fatto che le verdure sono ricche di vitamine B, di proteine e di

carotenoidi che compensano ampiamente i nutrienti della carne. Ed è vero, in laboratorio

le verdure rivelano sempre una alta quantità di molteplici sostanze vitali per la nostra

salute, ma la McBride avvisa che questi dati sono stati rilevati grazie a particolari procedure

tecnologiche di estrazione che il tratto digestivo non possiede.

L'intestino umano ha un'abilità molto limitata nel digerire le verdure, ed è proprio per

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questo motivo che fin dall'antichità la verdura veniva spesso fermentata e così arricchita di

batteri ed enzimi per facilitare la digestione e l'assimilazione dei nutrienti. Gli intestini degli

erbivori contengono speciali batteri specifici per consumare le erbe, mentre noi umani

abbiamo l'interno dell'intestino più simile ai predatori, perché il nostro sistema digerente

produce solo l'acido cloridrico e la pepsina, che sono capaci solo di rompere la carne, il

pesce e le uova.

E cosa dire dei fruttariani (persone che mangiano solo noci, semi, frutta e verdura cruda)

che invece dichiarano che le caratteristiche interne del nostro organismo differiscono

profondamente dagli animali onnivori. Gli occhi che guardano avanti e non ai lati, le mani

prensili e delicate, non aggressive, il pollice della mano opponibile e concepito per

raccogliere e trattenere nocciole e pomi; la dentatura adatta a masticare vegetali, semi e

frutta; conformazione intestinale oblunga (12 volte la lunghezza del tronco).

Inoltre:

• il sangue e la saliva umana sono alcaline e non acide (come nei carnivori–onnivori);

• totale assenza nell'uomo dell'enzima uricasi, che serve a disintegrare il micidiale

acido urico delle carni, mentre detto enzima è abbondante negli animali carnivori–

onnivori;

• scarsa presenza di acido cloridrico nello stomaco umano, e quindi difficoltà di

disgregare le proteine animali, mentre tale presenza acida nei carnivori–onnivori è 10

volte più intensa (aggiungo che la scarsa presenza di acido cloridrico potrebbe anche

essere dovuto da un intestino compromesso, situazione molto comune in chiunque

mangi la dieta mediterranea, oppure ad uno squilibrio dei Tre Tesori);

• forma del cranio arrotondata con i muscoli della faccia adatti a triturare; canini poco

sviluppati, grandi molari adatti ai cibi duri, forma dei denti con incisivi, smalto molto

spesso dei denti (l'uomo è l'animale con lo smalto più spesso adatto a mangiare cibi

duri);

• pollice opponibile adatto a raccogliere frutti e semi, sedere grosso, intestino

saccoluto, cioè a zone, a sacchetti adatto alla fermentazione di cibi vegetali;

• le mandibole dell'uomo possono effettuare movimenti laterali e antero–posteriori;

formula dentale diversa; debole muscolatura dello stomaco.

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Quindi, secondo queste osservazioni, l'uomo è biologicamente costruito e nato per

alimentarsi di frutta, e non di carne! (ecco una delle tante contraddizioni di cui ho parlato

pochi paragrafi fa con le quali si diventa a volte matti per uscirne fuori, soprattutto se si usa

solo la razionalità della limitata mente–ego)

Credo che entrambi i punti di vista contengono una parte della verità, quindi oserei

concludere che l'anatomia digestiva permette all'essere umano il libero arbitrio nella sua

scelta alimentare, perché può vivere sia come un vegano, crudista o vegetariano e sia

come un onnivoro. Con quale tipo di dieta ogni singola persona vivrà al top delle sue

prestazioni fisiche rimane ancora avvolto un po' nel mistero, ma sicuramente l'aggiunta di

batteri benefici (probiotici) e di enzimi inizia ad unire i due estremi alimentari.

In effetti la fermentazione controllata dei cibi potrebbe essere paragonata ad un processo

alchemico, ad una vera trasformazione in cui l'alimento migliora la sua digeribilità, la sua

assimilazione e soprattutto la sua carica nutritiva. In altre parole, la fermentazione eleva il

cibo, lo porta ad un livello di organizzazione più evoluta, più perfetta, e non potrebbe forse

essere questo il vero scopo che unisce qualsiasi tipo di alimentazione?

Tutto il nostro sistema digerente è come un laboratorio alchemico al nostro servizio, ma sta

a noi cercare di scoprire quali elementi elevano la nostra coscienza verso il Sè o verso la

malattia. Se questa teoria fosse vera, per realizzare questo scopo abbiamo bisogno di

conoscenza, di esperienza e di sviluppare il famoso “sentire il corpo“ (di cui abbiamo

ampiamente discusso nel libro). Oltre a questo, credo sia anche necessario eliminare il

giudizio di cosa sia giusto e sbagliato, e credere di sapere quale sia la formula migliore per

il benessere altrui, o peggio, per tutta l'umanità. Questo lo sa, forse, solo il Creatore.

Spesso ci si sofferma molto sul consumo esagerato e sbagliato della carne e del latte, e su

tutti i danni inflitti alla natura. Nutrire gli animali in modo intensivo per nutrire gli uomini è

un modo costoso per produrre cibo.

Nel mondo circa un quarto delle terre coltivabili è utilizzata per produrre foraggio, soia e

cereali e un quarto di questi cereali è utilizzato negli allevamenti industriali per nutrire il

bestiame: si tratta di un elevato costo energetico oltre che economico. Per ottenere 1 kg di

carne di manzo sono necessari circa 7 kg di cereali e circa 15 mila litri di acqua, anche se

questi dati sono contestati da diverse fonti come esagerate.

Oltre alle conseguenze legate all’eccessivo utilizzo di risorse, gli allevamenti intensivi

hanno un notevole impatto sull’ambiente anche per quel che riguarda le sostanze di

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scarto che immettono nel suolo, nell’acqua e nell'atmosfera. Tutto probabilmente vero nel

caso degli allevamenti intensivi, ma falso se seguiamo una “permacultura di allevamento“

dove l'equilibrio ed il ciclo naturale della vita permettono un consumo di carne a basso

impatto ambientale, spiegato molto bene nel libro “Meat: A Benign Extravagance“ di

Simon Fairlie. Comunque trovo che sia un segnale molto positivo riconoscere e rendere

pubblici questi sistemi di coltivazione distruttivi a lunga distanza, che devono diventare

sicuramente più ecosostenibili...

...però secondo me, finché l'essere umano rimarrà incastrato nel giudicare cosa sia giusto e

cosa sia sbagliato senza porre attenzione al vero scopo dell'alimentazione umana, la lotta

tra il bene e il male continuerà in eterno, e chi ne farà le spese saremo tutti gli abitanti della

Terra e la Terra stessa.

Se lo scopo dell'alimentazione è evoluzione, la trasmutazione, dobbiamo smettere di

giudicare e di prendere parte a linee di pensiero “anti latte“, “anti carne“, “anti vegan“,

ecc., che alla fine ci mantengono nella separazione dell'ego, e piuttosto focalizzarci su cosa

sente di aver bisogno il mio corpo per evolvere in questo momento?

E se in questo momento si rivela essere un filetto al sangue, che il filetto sia. Magari il

giorno dopo o il mese o l'anno dopo, il filetto non lo desidereremo più, poichè tutto nella

vita è trasformazione, è evoluzione, e irrigidersi seguendo per anni la stessa dieta significa

bloccarsi nell'evoluzione. Nella carne c'è soprattutto una grande biodisponibilità di ferro, ed

è proprio il ferro (di cui simbolo è Marte che rappresenta proprio la guerra, ovvero l'odio)

uno dei cinque metalli che gli alchimisti trasmutano in oro. L'oro è considerato da sempre il

simbolo del nostro vero Sè, della nostra dimora divina, ma come possiamo credere di

trasformare la propria coscienza da uno stato più materiale ad uno più spirituale, se nel

corpo non abbiamo sufficiente quantità di ferro, ma soprattutto, se non abbiamo ancora

imparato a forgiarlo tramite la nostra esperienza, conoscenza, consapevolezza e saggezza,

fino a trasformarlo in oro, ovvero in un risveglio nel proprio Sè?

Il problema dell'uomo è che ascolta troppo la mente, anche quella altrui, e si identifica in

essa proteggendo delle idee che prende per sue, senza rendersi conto di essere stato

nuovamente vittima dell'illusione dell'ego. L'uomo non sa arrendersi al sentire del corpo e

tende piuttosto a legarsi ad ideelogie, diete e a condizionamenti (ego), che gli rallentano

il cammino del sentire sè stesso e il proprio corpo. E se non sappiamo arrenderci al

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corpo, sarà difficile arrenderci alla guida del nostro vero Sè, ma questo ci porta troppo

fuori discorso.

Credo che la migliore cosa sia imparare ad ascoltarsi, imparare poi a fidarsi di questo

sentire, non giudicare quello che mangiamo, nè sentirci in colpa (ringraziare per il sacrificio

di un'animale va sempre bene), accettarci incondizionatamente per quello che mangiamo, e

ricordarci che lo scopo del cibo, del nutrimento, è evolvere. Per molti l'evoluzione passa per

la carne, ovvero dalla vibrazione più bassa (l'odio, la rabbia, la paura, il dolore) per poi

passare ad una alimentazione libera da queste emozioni (frutta, verdura, semi, latte, uova)

e finché non integriamo tutte le energie del livello più basso, non possiamo saltare a quello

successivo. Anzi, se facciamo un salto prematuro, col passare degli anni rischiamo di

incorrere in malattie, e di tornare dall'inizio, consumando nuovamente carne. Per evitare

questi, a volte rovinosi, capitomboli il più possibile, dobbiamo lavorare seriamente su di noi

e studiare, sperimentare, sbagliare, cadere, rialzarci e con costanza e fede sviluppare un

nuovo rapporto con noi stessi e con l'ambiente circostante.

Allo stesso tempo esistono diverse persone al mondo che da molti anni si alimentano da

fruttariani, e pare godano di ottima salute. A questo obiettivo non possiamo sapere quando

ci arriveremo e se ci arriveremo in questa vita: l'importante è accettare ciò che è, e fare del

proprio meglio. Se poi uno mangia carne, l'altro pesce, il terzo semi e frutta, quello che

conta è il cammino, da una parte diverso di ciascuno di noi, ma uguale nei termini

dell'obiettivo finale – vivere nel Sè.

L'aspetto a cui vorrei dare rilievo in questo contesto è la nostra capacità di assorbimento

energetico del cibo: secondo la Medicina Tradizionale Cinese i Reni non digeriscono

direttamente il cibo, ma lo yang jing dei Reni influisce sulla nostra capacità digestiva. Se

abbiamo un forte yang jing (surrenali che lavorano a pieno ritmo) possiamo digerire

completamente il cibo, e anche con piccole quantitè riusciamo a generare molta energia.

Se il fuoco nei Reni è basso, anche la digestione diventa debole, e non si riesce a creare

energia, nè sangue sufficiente.

Anche la Milza è fortemente connessa con la trasformazione energetica del cibo, sia a

livello chimico che a livello energetico. La Milza è responsabile per le varie fasi di digestione

e di assimiliazione, specialmente nell'estrazione del Qi dal cibo nello stomaco e per poi

trasmetterlo ai Polmoni, dove viene mescolato con il Qi estratto dall'aria inspirata. Quando

la Milza è debole non riusciamo ad estrarre energia dagli alimenti e probabilmente avremo

dei sintomi come debolezza fisica, congestione nello stomaco e nell'intestino, mancanza di

appetito, gonfiori e gorgoglii, anemia a causa di poca produzione di sangue ed una ridotta

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funzione immunitaria. Infine la Milza è responsabile per la distribuzione delle sostanze

chimiche ed energetiche del cibo a tutte le parti appropriate del corpo (sia la Milza che il

Cuore sono importanti contenitori di Qi nel nostro corpo).

Questa capacità dei Reni e della Milza potrebbe essere una delle risposte al perchè p.es.

alcuni fruttariani godono di ottima salute, perchè alcuni noti Maestri spirituali del passato

hanno vissuto tutta la vita con poco cibo senza incorrere in malattie, ma forse ancora più

importante da considerare è la pericolosità di promuovere a tutti diete come la vegana, la crudista, ecc. come la dieta “giusta“ o etica“, senza prendere in considerazione questi fondamentali aspetti energetici. Una persona che si

impegna per anni a mangiare p.es. vegano ed ha Reni e Milza deboli, probabilmente non

riuscirà ad avere una sufficiente quantità di ferro o non potrà produrre un certo tipo di

aminoacidi nel corpo, e col tempo si ammalerà, oppure cederà alla carne, che è ricca di

ferro di facile assorbimento e dei necessari aminoacidi.

Non sto in alcun modo insinuando, che se tutti noi avessimo i Reni e Milza perfettamente in

equilibrio potremmo essere fruttariani (anche se lo valuterei come possibilità), poichè credo

ci siano anche altre fattori in gioco come la quantità di odio presente nel corpo oppure la

maturità spirituale, che potremmo anche definire come la quantità di Shen integrata nella

nostra psiche. Mangiare solo cibo crudo e vivo come fanno i fruttariani deve andare di pari

passo con una grande evoluzione personale, ed ecco che torniamo al concetto di base:

conoscere sè stessi.

Siamo arrivati dunque all'ultima riflessione sulla domanda, cioè quanto può influire la

mente sulla ricrescita dei capelli e quale potrebbe essere la connessione tra capelli e

crescita personale e spirituale?

Una delle risposte potrebbe arrivare da Bruce Lipton, l'autore del libro “La Biologia delle

Credenze“ attraverso lo studio dell'epigenetica. Credo che la sua intervista pubblicata sul

sito di macrolibrarsi sia molto esplicativa:

“L’epigenetica sostanzialmente dice che i segnali ambientali influenzano l’espressione

genetica, e questi segnali ambientali talvolta sono diretti, e in altre occasioni sono

interpretazioni personali, quando per esempio le percezioni diventano credenze. In questo

caso ho una credenza su qualcosa, che è una percezione, e aggiusto la mia biologia a

quella particolare credenza. Come col cancro terminale, se credo a quello che i medici mi

dicono, lo loro diventa una vera e propria predizione. Se dicono che ho il cancro terminale e

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sono d’accordo, allora essenzialmente morirò quando, a detta loro, accadrà. Quali sono le

persone che non lo fanno? I casi di “remissione spontanea.” Almeno una persona,

scommetto, non ha “comprato” quella diagnosi. E la sola ragione per la quale ne sono usciti

è che avevano un altro sistema di credenze completamente diverso, e quindi sono stati

capaci di cambiarlo.

Come possiamo cambiare le nostre percezioni o credenze fino a quel punto?

La prima cosa è acquisire le nuove percezioni di come funziona la vita. Lasciare andare o

riconsiderare le percezioni con le quali ci siamo formati, che, inevitabilmente, sono

vittimizzanti: sono fragile, l’ambiente mi può attaccare, lo zucchero fa male. Queste sono

credenze acquisite. Ma la questione è, sono veramente vere? Sono vere se questo è ciò che

credi, dal momento che la percezione governa la biologia. Se sono programmato dalla

percezione che lo zucchero è dannoso alla mia biologia e lo mangio, allora essendone a

conoscenza intossico il mio sistema con la credenza, non con lo zucchero. La maggior parte

di queste percezioni si manifestano come credenze limitanti o auto–sabotanti su quello che

possiamo o non possiamo fare. Come l’auto–guarigione.

La tendenza è, no, non ti puoi guarire da solo, devi andare da qualcun altro che ti guarirà.

Santo cielo! Dopo parecchi miliardi di anni di evoluzione, il sistema fu progettato per auto–

guarirsi. Per quanti milioni di anni gli esseri umani hanno fatto senza medici?

Perché abbiamo bisogno di così tanti medici ora? Perché la percezione è che siamo deboli e

fragili, ed abbiamo bisogno del loro aiuto. Bene, questa è una percezione.

Quando eliminiamo questa percezione ed iniziamo ad immettere nuove percezioni, allora

cambiamo la risposta della nostra biologia al mondo che ci circonda. Man mano che

cambiamo le nostre percezioni, cambiamo le nostre risposte. Le percezioni con le quali operi

– ti danno sostegno o te lo tolgono? Ti rendono più forte o più debole? Queste percezioni

sono nel subconscio, che controlla il 95 per cento della nostra vita. E, quando lo fa, lo fa

senza che noi ce ne accorgiamo. Non vediamo di fatto i programmi che sono automatici.

Funzionano perché il conscio è occupato, ed i programmi automatici ne prendono il posto.“

Ovviamente la domanda da un miliardo di euro è “come posso cambiare le mie percezioni nel subconscio fino al punto di cambiare la mia biologia, dove di conseguenza potrei anche influire

sulle cellule delle matrici follicolari sullo scalpo?“

Credo che riuscire in questo intento sottointende una grandissima preparazione ed

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evoluzione personale, che al momento non possiedo. L'aspetto che trovo molto interessante

è che modificare il subconscio prevede necessariamente una grande e lunga pratica di

auto–osservazione e di auto–accettazione, che è una degli esercizi centrali di crescita

personale e spirituale.

Finché siamo inconsapevoli dei pensieri subconsci, significa che siamo ancora vittime

dell'ego (l'odio) e dei suoi pensieri, che ci condizionano fortemente la direzione della nostra

vita, la nostra felicità, la salute e la qualità di vita in generale. In questo senso siamo

ancora addormentati nella coscienza e non abbiamo ancora sviluppato a sufficienza la

disciplina, la forza e la pazienza per liberarci da questo potente automatismo psichico

(amigdala iperattiva) di cui quasi tutta l'umanità è vittima.

Ecco che lo studio dei capelli ci porta direttamente in contatto col mondo della spiritualità,

dove una risposta più profonda ci connette sempre con il lavorare sulla realizzazione del

proprio Sè, perché Essere ciò che si è significa aver eliminato tutto ciò che non si è, tutto il

falso, tutto il fiume di pensieri interrotti del subconscio, inclusi quelli dei nostri antenati.

E se e quando arriviamo a questo punto di evoluzione personale, anche se ci arriviamo con

una bella chioma di capelli o se siamo pelati come un pomodoro, credo che non abbia più

importanza, perché il mondo fisico viene trasceso. Non essendo più identificati nell'ego,

non siamo più turbati dall'avere o no capelli in testa, esattamente come nella narrazione di

Wayne Dyer che avevo ascoltato molti anni fa, e che rende un po' l'idea dello stato interiore

di un persona libera dall'ego con le sue paure e convinzioni limitate:

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Un Maestro viene inviato ad una cena di gala organizzato in un bellissimo e sontuoso

palazzo. Tutti gli invitati sono vestiti elegantemente, gli uomini sono rigorosamente in giacca

e cravatta. Il Maestro entra nel palazzo vestito con pantaloni corti e maglietta e molte

persone si girano a guardarlo con stupore.

A questo punto Dyer chiede ai suoi ascoltatori secondo loro cosa ha pensato o fatto il

Maestro?

E gli studenti rispondo in modi diversi, uno dice:

“Ha fatto finta di niente e coraggiosamente si inserisce fra la folle a conversare.“

Un altro afferma:

“Decide di focalizzarsi sull'amore e non dà alcuna importanza alla cosa.“

Un terzo dice:

“Per rispetto verso gli altri, chiede al maitre se hanno da prestargli un abito da sera per

l'occasione.“

Ma Dyer dice che nessuno ha azzeccato la reazione del Maestro, perchè lui:

“Non ha nemmeno notato la differenza.“

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Bibliografia

Aggressive Health, Mike Nash

Food is Your Best Medicine, Henry Bieler

Diet Recovery, Matt Stone

Adrenal Fatigue: The 21st Century Stress Syndrome, Dr. James L. Wilson

La Biologia delle Credenze, Bruce Lipton

La Vita Oltre la Vita, Raymond A. Moody

La Salute attraverso l’Eliminazione delle Scorie, Peter Jentschura e Josef Lohkamper

Trattato di diagnostica funzionale endocrinologica, D. Andreani, G. Menzinger, D.

Almanacco della Nutrizione, G.J. Kirschmann

Il Miracolo del PH Alcalino, Robert O. Young, Shelley Redford Young

P.A.C.E., the 12 minute fitness revolution, Al Sears, MD

Lights Out: Sleep, Sugar & Survival, T.S. Wiley

Hormone Balance For Men, John R. Lee, MD

Health Benefits of Natural Progesterone, Beryne Daniel

John Lee's Hormones Made Simple, John R. Lee and Virginia Hopkins

Ascolta il tuo Corpo, Lise Bourbeau

Bread Matters, Andrew Whitley

Meat: A Benign Extravagance, Simon Fairlie

La Fisiologia Sottile, Roberto Zamperini

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Riprendiamoci la Vita Per i Capelli

La Guarigione dell'Albero Genealogico, Padre Robert De Grandis

La Sindrome degli Antenati, Anne Ancelin Schützenberger

La Cellula Madre e l'Energa del Tempo, Roberto Zamperini

Il Sistema di Guarigione della Dieta senza Muco, Arnold Ehret

Be Perfectly Healthy, Leigh Erin Connealy

The Ancient Wisdom of the Chinese Tonic Herbs, Ron Teeguarden

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Ringraziamenti

razie a mia moglie Natalia per la lunga e paziente revisione di un argomento

così complesso e multisfaccettato, che aveva messo a dura prova le mie limitate

capacità linguistiche.GGrazie alla Scuola Counseling Gestalt di Trieste del dott. Paolo Baiocchi per aver ampliato

le mie capacità di analisi e di comprensione del funzionamento del mondo interno;

Grazie ad ogni mio capello perduto per cause traumatiche, genealogiche ed alimentari –

diradandovi avete fatto impazzire il mio ego con la spasmodica ricerca della “causa delle

cause“ della calvizie, e mi avete permesso di conoscermi meglio e di accettarmi per come

sono, limiti ed ignoranza compresa.

Grazie al Mondo Invisibile per tutte le intuizioni, le coincidenze ed i messaggi di sostegno

senza cui non sarei riuscito a finire il libro.

Grazie alla presenza inestimabile della mia famiglia.

Grazie a tutti coloro che hanno studiato duramente, sperimentato e pubblicato le loro

conoscenze ed esperienze in libri e sull'internet.

Grazie a Davide Dal Molin per avermi sostenuto, promosso e per avermi spronato ad

approfondire alcuni argomenti del libro.

Grazie ancora alla mia cara moglie per avermi aiutato a sciogliere diversi blocchi in

apparenza così duri a morire.

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