Plants and animals in the Alps III°part Lariceto, Praterie alpine

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Flora e fauna delle Alpi a cura di Giacomo Olivero Lariceto Questo bosco eliofilo, tipico delle Alpi, costituisce sovente il limite superiore della vegetazione arborea. Alle quote più basse il larice si associa qualche volta al faggio, agli abeti ed al pino silvestre e più in alto al pino cembro. Grazie alla capacità di sviluppare germogli dalla base del tronco, il larice resiste al pascolamento molto di più delle altre conifere. Origina pertanto bellissimi boschi puri, caratterizzati da alberi sparsi, tra cui penetra abbondantemente la luce solare, con un sottobosco a vegetazione erbacea analoga ai pascoli alpini. Dove il lariceto non è pascolato si sviluppano sottoboschi più ricchi con rododendro, ginepro, mirtilli, uva ursina. Zone Limite inferiore degli esemplari isolati (m s.l.m.) Limite inferiore del lariceto (m s.l.m.) Limite superiore del lariceto (m s.l.m.) Limite superiore degli esemplari isolati (m s.l.m.) Alpi Marittime 1.000 2.000 2.200 Alpi Graie 1.400 2.200 2.550 AlpiTicinesi 350 1.500 1.900 2.250 Alpi Lombarde 250 1.600 2.100 2.450 Alpi Trentine 100 900 1.700 2.400 Alpi Carniche 1.000 1.900 2.000 Limiti altitudinali del lariceto nelle Alpi Cembreta Il pino cembro (Pinus cembra) è una specie alpina per eccellenza, tipica dei climi continentali con precipitazioni poco abbondanti (800-1200 mm d’acqua all’anno) e temperature rigide. Le cembrete si trovano dunque nella parte più alta di vallate alpine interne. Magnifico è ad esempio il grande (800 ha) bosco dell’Alevè sulle pendici occidentali del gruppo del Monviso nell’alta Val Varaita in cui il cembro è presente in purezza, in molti altri luoghi delle alpi lo troviamo invece misto al larice. Zone Limite inferiore Limite inferiore del cembreto Limite superiore del cembreto Limite superiore degli esemplari isolati 20

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Flora e fauna delle Alpi a cura di Giacomo Olivero

Lariceto

Questo bosco eliofilo, tipico delle Alpi, costituisce sovente il limitesuperiore della vegetazione arborea.Alle quote più basse il larice si associa qualche volta al faggio, agliabeti ed al pino silvestre e più in alto al pino cembro.Grazie alla capacità di sviluppare germogli dalla base del tronco, illarice resiste al pascolamento molto di più delle altre conifere. Originapertanto bellissimi boschi puri, caratterizzati da alberi sparsi, tra cuipenetra abbondantemente la luce solare, con un sottobosco a vegetazioneerbacea analoga ai pascoli alpini.Dove il lariceto non è pascolato si sviluppano sottoboschi più ricchi conrododendro, ginepro, mirtilli, uva ursina.

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degliesemplariisolati

(m s.l.m.)AlpiMarittime

1.000 2.000 2.200

Alpi Graie 1.400 2.200 2.550AlpiTicinesi 350 1.500 1.900 2.250AlpiLombarde

250 1.600 2.100 2.450

AlpiTrentine

100 900 1.700 2.400

AlpiCarniche

1.000 1.900 2.000

Limiti altitudinali del lariceto nelle Alpi

Cembreta

Il pino cembro (Pinus cembra) è una specie alpina per eccellenza, tipicadei climi continentali con precipitazioni poco abbondanti (800-1200 mmd’acqua all’anno) e temperature rigide. Le cembrete si trovano dunquenella parte più alta di vallate alpine interne. Magnifico è ad esempio ilgrande (800 ha) bosco dell’Alevè sulle pendici occidentali del gruppo delMonviso nell’alta Val Varaita in cui il cembro è presente in purezza, inmolti altri luoghi delle alpi lo troviamo invece misto al larice. Zone

Limiteinferiore

Limiteinferiore del

cembreto

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Limite superioredegli esemplari

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degliesemplariisolati

(m s.l.m.)

(m s.l.m.) (m s.l.m.) (m s.l.m.)

Alpi Cozie 1.200 1.500 2.300 2.780AlpiLepontine

1.650 2.500

Alpi Ticinesi 1.250 2.000 2.180Alpi Retiche 1.650 2.050 2.580Alpi Trentine 900 1.700 2.150 2.560Molto interessante è il rapporto che si instaura tra cembri e nocciolaie(Nucifraga caryocatactes). Questi uccelli si cibano dei pinoli che estraggonodalle pigne con il robusto becco. Le nocciolaie solitamente immagazzinanoquesti semi in piccole buche scavate nel suolo in maniera da poterseneservire in tempi successivi. Qualche seme viene però sempre dimenticato etrovandosi nel posto giusto germina e cresce una giovane pianta. Lanocciolaia è in effetti il più importante agente di rinnovazione delcembro e diversi studiosi avanzano l’ipotesi di una coevoluzione delledue specie.

Vegetazione ad arbusti contorti ed alte erbe

Si sviluppa negli ambienti dove le condizioni climatiche impedisconoagli alberi di crescere in altezza e formare foreste.

Comunità dei Pini montani prostratiSi sviluppa in ambienti asciutti e soleggiati. E’ caratterizzata dalpino mugo (Pinus mugo) e dal pino uncinato nella forma prostrata (Pinusuncinata grex prostrata). Entrambe le specie sono eliofile e sclerofile. Ilpino mugo, maggiormente diffuso sull’arco alpino centro-orientale, ama isubstrati basici e colonizza le rupi ed i detriti mobili, come ad esempiole conoidi calcaree e dolomitiche. Nel mugheto troviamo l’erica carnea,il rododendro irsuto, il ginepro, il mirtillo, il mirtillo rosso, ilcamedrio alpino, la Daphne striata ed in giugno luglio possiamo trovarefiorita la nostra orchidea più nota e di maggiori dimensioni: la pianelladella madonna (Cypripedium calceolus). Il pino uncinato, diffuso sulle alpi centro-occidentali, vive anche susuoli acidi purché di un certo spessore; nelle stazioni più favorevoli,può svilupparsi anche in forma arborea.

Comunità ad ontano verde (Alnus viridis)Occupa i pendii silicei, umidi dei versanti nord. Il disfacimento deitubercoli radicali, prodotti da batteri azotofissatori simbiontidell’ontano verde, e le foglie cadute a terra, generano un suolo fertile

21Limiti altitudinali del cembreto

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ricco di nitrati. All’Alnus viridis perciò si associano “alte erbe” nitrofiletra le quali particolarmente caratteristiche sono:

Cicerbita alpina cicerbita violettaRumex alpinus rabarbaro alpinoAconitum sp. aconitoRanunculus platanifolius ranuncolo a foglie di platano Epilobium alpestre epilobio trifogliatoVeratrum album veratro comuneAdenostiles alliariae cavolaccio alpino

Brughiera a rododendro o rodoretoQuesta comunità vegetale si sviluppa sulle Alpi prediligendo i versantinord o i canaloni ove la neve tarda a sciogliersi in primavera.La specie tipica è Rhododendron ferrugineum che a fine giugno-luglio dàluogo ad una incantevole fioritura. Questa specie è tipica di suoli acididerivati dal disfacimento di rocce silicee. Generalmente al rododendro si associano:

Juniperus communis ssp. nana ginepro nanoVaccinium myrtillus mirtillouliginosum mirtillo delle paludiV.vitis-idaea mirtillo rossoSolidago virgaurea verga d’oroLuzula sieberi, Deschampsia flexuosa, Calamagrostis villosa.

Brughiere ad empetro e mirtilliCon Empetrum nigrum e mirtilli troviamo licheni (Cetraria islandica eCladonia rangiferina), licopodi (Huperzia selago , Diphasium alpinum),uva ursina.

Brughiera ad azalea nanaE’tipica dei dossi battuti dal vento ad altitudine dai 1750 ai 2600 m. Lepiante tipiche sono: l’azalea nana (Loiseleuria procumbens), mirtilli elicheni.

Brughiere a ginepro nanoSono tipiche della zona altimetrica del rododendro, ma su versanti sud susuoli aridi. Il ginepro nano grazie alle sue particolari forme (radiciaderenti al suolo in modo da captarne il calore) raggiunge i 3570 m sulLyskam nel gruppo del Rosa.

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Arbusteti

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Arbusteti

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Vegetazione delle vallette nivaliE’ caratteristica di quei siti in cui le chiazze di neve persistono moltoa lungo.Su suoli acidi domina il salice erbaceo (Salix herbacea)sovente insiemeall’arenaria biflora (Arenaria biflora), sibbaldia (Sibbaldia procumbens), Soldanellanana (Soldanella pusilla), veronica alpina, fienarola alpina (poa alpina), ed ilmuschio Polytricum sexangulare.Su suoli calcarei dominano il salice reticolato (Salix reticulata), salicesermollino (Salix retusa) associati a camedrio alpino (Dryas octopetala), poligonoviviparo (Poligonum viviparum), ranucolo alpestre (Ranunculus alpestris).

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Zone umide

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Le praterie alpineSono presenti su tutte le più alte montagne europee, sia come vegetazioneclimax al di sopra del limite della vegetazione arborea, sia comevegetazione determinata volutamente dall’uomo attraverso ladeforestazione , alla distruzione degli arbusteti ed al prolungatopascolo estivo.

Dai 1000 ai 1900 metri, dove l’agricoltura e l’allevamento del bestiamesono attivi, e le praterie sono concimate costantemente con produzione difieno si sviluppa il Triseteto, comunità dominata dall’avena d’oro(Trsetum flavescens). In primavera, allo scioglimento delle nevi, questepraterie si ricoprono di crochi (Crocus albiflorus) e dove la neve haristagnato di più spuntano le soldanelle (Soldanella alpina).Più tardi, in giugno, fino ai 1600 m si manifesta la candida fiorituradei narcisi (Narcissus poeticus). Praterie dei suoli acidiA quote comprese tra i 1400 ed i 2400 metri domina l’erba cervina(Nardus stricta), specie poco gradita agli animali domestici è favoritadall’intenso pascolamento . Ad essa si associano:

Geum montanum cariofillata montanaPotentilla aurea cinquefoglie fior d’oroGentiana acaulis genzianaCampanula barbata Arnica montanaPulsatilla vernalis anemone primaverileLuzula capestris erba lucciola dei campiCarex pallescens carice pallida

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Le praterie più elevate, tra 1900 e 3000 metri circa, su suoli acidipianeggianti o poco inclinati sono dominate dalla carice ricurva (Carexcurvula).Da giugno ad agosto, a seconda dell’altitudine (fino a 2800 m), possiamotrovare una piccola orchidea dal delicato profumo: la vaniglia d’alpe(Nigritella nigra e N.rubra). Piuttosto comune è pure la bella e profumata manina rosea (Gynadeniaconopsea) orchidea che fiorisce in giugno-luglio fino ai 2450 m.

Praterie dei suoli calcareiA quote tra 1600 e 2400 m circa, su versanti ad esposizione meridionalele praterie sono dominate dalla graminacea Sesleria albicans e da Carexsempervirens. Ad esse si associano : il camedrio alpino, l’astragalomontano (Oxytropis jaquini) e la stella alpina (Leontopodium alpinum).

Tra i 2000 ed i 2800 metri, in siti freddi e ventosi si formano prateriea Kobresia(=Elyna) myusuroides, una graminacea che forma pure estese praterienella regione artica : gli elineti. Ad essa si associano il garofaninodei ghiacciai (Dianthus glacialis), la cinquefoglie nivea (Potentilla nivea).

Nei siti più ripidi e pietrosi, tra i 1700 ed i 2000 m, troviamo ilfirmeto dominato da Carex firma, pianta erbacea che forma robusti cespisempreverdi capaci di resistere al vento ed al gelo.Si associano: il poligono viviparo, muschio fiorito (Sileneacaulis),sassifraga verdazzurra (Saxifraga caesia), camedrio alpino (Dryasoctopetala), genziana di clusio (Gentiana clusii).

Dove il suolo è relativamente profondo ed umido domina Carex ferruginea cuisi associano : pulsatilla alpina, anemone a fiore di narciso, pedicolarefronzuta (Pedicularis foliosa), cardo alpino (Cardus defloratus), festucaviolacea, codolina irsuta (Phleum hirsutum).

Fino ai 2100 metri in maggio e giugno possiamo trovare popolazioni anchemolto cospicue di orchidea sambucina (Dactylorhiza sambucina) nelle duecolorazioni gialla o purpurea; fino ai 2600 m vive l’orchidea deipascoli (Traunsteinera globosa) dal bel colore rosato.

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Praterie

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