Nello splendore mediceo. Papa Leone X a Firenze [catalogue entries/schede di catalogo]

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MINISTEMO PER I B~I EU ATTfvrr). CUl,TURAU

SOI'RJNTF;NDENZA SPI!CIALE PER IL PA1·RIMONIO S'roRICO AsrflSTICO

EO ETNOANTROI'Ol.Q(;ICO E I'ER IL 1'0\.0 MUSEAI.E DI>J. I.A CITIA DI F IREN7..E

MUSEO DELLE <:APPELLE MED1CEE

Nello spJendore mediceo

PAPA LEONEX e Firenze

a cura di Nicoletta Baldini

e M onica Bietti

si11abe

468 DAU .... MORTE DEI MAGNlflCO AL RITQRNQ DEI MEDICI

58. a.

G iovanni ßau is[a da SangaUo (art r.) (Fircn1.c. 1496 - Rom:l. 1548)

Planimetria e praspeua della villa di Poggio a (oiono

1520 CI

nlm420 ,,777 Stilo. compasso. pictra nera.!x:nna e indliostro. inchiostro diluiw $U ean :!.. Foglio i/\ duc p3rti: lacul1oso e laeerato in pio. pumi lungo i margini: comrofondato; cinque picghc in scnso vertiCllc per 13 pliCltura: lrace!,' dd sigmo in ccrabCCi. Filigrana: mandlo. Timhro a inchiosrro di col1nione: Lugt 929. Unila di Illisura: braccio norcntino. Stab: 6 br.u:eb " mlll S4 Iscd1.ioni: ~Oikgni dd poggio a cajano" 3 pelll13 e inehiOSIrO d i Antonio da Sanga.llo iI Giov:lnc (?), "br. 17 - A - AvcrtiSC;l V[ostra} S[anti]til ehe La Brancha della $CIla ehe vha raSCllte c Corridoi de !TC.' armi a riSto[n) rro e dua servono per scesa de dina sella CI il "l"crl.O .serve per piallo corne si vede sopra:1 m: Archi apparirc ncl Oisegnio dclh bee[i]ara. Avertischa V[osrraJ S[anrir]a qual piacc pitt a quclh. 0 sC3glioni in tondo. 0 a F.J.ree eome si vcde qui in disegnio. si:1 per aviso I':r qllesta i-La IlUOV:! saHta. er queste seile saghano COIllI': le vccchie. 0

piu prcsw [01 piu piano - br[accia] 23" a pcnlla e irl<;hiomo di Giovan Banista da Sanga110 (?), "401r a matil3 blu di P. N. Ferd (r.); " Disegni de! poggio a Cajano" a penna c inehioslro cli Giov:ln BanisI3 da SangaHo (?), "40 12 - 40 12 Buontalemi Ikrnardino" a mallta blu di I~ N. Ferri, sul oontrofondo, "GDSUOOOS054" a lapis di 3utO~ eontempol'am .. 'O, sul controfondo (v.). Firenze. Gabinctlo Dis .. gni e SI3mpe degli Uffiri, n. 4012 A

b. mm 384 x 779 Compasso, piclra uera, penua e inchiosuo, inehiostro diluito $U carra. Foglio in Ire parti: bcunoso c imegrato in piu punti [ungo i margini; eontrofondato: quattro pieghe in Stnso verticale; tracce dd sigi110 in ecrabCCl. Filigrana: eavallo impennato. TIrnbrO:1 inehiostro di coJle-l.ionl':: Lugt 929. Unitlr. di misura: braccio fioremino.

SClla: 9 braeda '" mm 73 lscril.ioni: Me _ Ha inlendere V!osrra] S[anri!tll. ehe se bene questi ßal~ustri Qui p~iano pii! strcr!i c per amore dd Risalti. .:;:he tuni rieorrano a uno modo, CioC lantO i1 vano quanto d pieno lra I'uno Babuslro ct I'alno. er vegha V(osrraJ Ikatlhudi)ne ehe e risalti ehe sono rasentc le sealc non vi sono al preStnr!,' ma meltbrnolj !loi adcsso per bre ehe lra agni risalto sb In:: V".l.Ili .:;:Gmc si vedc Qui in disegnio s[egnalo) eH a pcnna c inchioslro di

Giov:lll Banisra da SangaJlo (?), "4014" a m3dt:! bill di I~ N. Ferri (r.); M4014 Buontalcnti B. _4014" a Ilmita bill di r. N. Ferr;, Sill corurofondo (v.). Firenzc, Gabineno Oisegni e Stampe degli Uffizi. n. 4014 A

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I;ra Ie: atehil<:lturc dd la Firen7,C di Lorcnzo iI M:agnifico, la villa di Poggio Caiano C: forse: rescmpio piu rar ­ptc$(:lltltivo, il pi" denso di inle:nzioni c implicaziolli ellltllrali, S[r.Hi~cuc nclte forme d i Ull cdificio privato. SC' non auwbiografie:o. Progcnarn da Giul iallo da Sal1 g:a llo - ma (Oll il contributo riconosciwo c: dercrll1 ;nalHe dcl suo com mhrcnlc - e la prim:!. :mtcmica villa al1':uuica de! Rinascimemo: un modello distillalO di crudi. zione alHiquaria, a.mazione prog1'3mmalica e scnsibilid per ;1 paesaggio; infonnat:l a I1 l1a cutrum cosrrutliv:! a1bcniana, cssa rimane fino aU'ultimo Cinquc<:tmo un protolipo lipologico indudibilc, c allo Sfesso tempo, un u"irum di invcm:ioni arehitcuonk he isolare e preziosi inSCrt; :tnt1(luari. I duc '" Discgni dd poggio a cajano" fa nno patte di 1111 gruppo omogellco oonscrvalo al Gabillclfo Discgni e: Srampe dcgli Uffizi. ehe include anchc i fogli eon scgll:Ullra 401 2 bis A (fig. !) , 40 13 A (6g. 2) c 4016 A (fig. 3) cd c: rra le fonti decisive l)Cr ricoSl'tuire l':tSpeuo origi nale delJ'cdificio (fOSTER 1978. pp. 120. 121 ). La .serie comprcndc uml pbnimetria generale dd COnlplesso ("DiS<.-gnio dcl modo dcl tulto f.ItIO brcvemcmc", 40 16 A), COrl IIn3 prcrocc propost:J di fÖ rl ifica­',.ione al traverso 10 scavo cl i Ull foss,1to, 110 prospeno delb villa, quanro d"'ersc: v:a riami per la doppia scala cli accesso sill frome principa.lc, da.ll:a quom clcl {erreno al1:"1loggia COIl frolllont de! piano t1obile: rutli red:mi in ulla scrupolosa versione di pracßlnione. Ulla delle varianli - quclb con rampe rct til incecolllprcse elllro la luce ddla logsi:"l, ehe pieg:"lJ\o ad lUlgolo reilO sostCIIUtC da tre archi per coprire I'uhimo tralto cl i dislivello (40 13 A) - corrisponde sosr:anzialmcllt l.' alb forma testimoniala da nUlIlcrosc (ollti iconografiche fino "I rcsrauro otlQCenrcsco di Pasqualc J'ocdanti, eOIl 101 sol:, aggiuIIl;1 di una rampa a sc:dici gradi per I'accesso dei cavalli 3gli :1Illbicl1 li dd piamerrcno. E la sressa scal:t de· SC'riua nelb planimetrh dclJ 'edHicio alJ 'imcTIlo dd Taccuino Sellesc (Siena , ßibliolCCl degli Intronali, S.lV,8, ( 19v) e rioonoscima ga da Vasa rl cOOle IIna delle in"enzioni plil originali de] progelll.) di Giul iano d:1 5:lIIg:l. l-10 per 1:1 villa di Lon::nw de' Mcdid, dircttalllcnre ispirata da IIn affresco oggi peroulO cl; Siefa no Fion!llIino ncl chiostm cl i Sal1lO Spirilo. "Questo e il modo comc fa nno le scale vcchic" rccita pet I'appullto la dicl:tSC:llia Sll U fI;;.j 40 13 A, eollocmdo la r« !3zionc: dd gruppe cli disc:gni in un mOlllento in cui 11 piano terreno dcgli ambicllli cl i servizio, b le/T3723 corrente: allivdlo dcl piano nobilc e il bloceo eorri ~ I>ondellt e :1 113 f.'1cCiata, gi~ regiSU",lti in un ill\'ClII'ario dcl 1495 (ASF, D« imll Rlpubbliranll, 28, c. 457v), do\'cvano esser<: agibili orlllai da qualche Icml>O. CioC (!u:lndo, insicme: :lIla mCSS3 in SicUI'C123 ddla villa COII la rcali lJ'.3.Zionc di un rOSS:HO. si I>cnsava a una divcrsa e pHI monumentale solm.ione per iI suo aCCCSSQ princip:llc. for mul:ando quanro dh'cr­sc ipo[csi: I'imcgra7.iQnc - dcscrin:1 prima - ddl~ srrunur.a csisu:l1Ic; 11 11 SiStCI1I3 a tcnagl ia, eoniluito <1:\ (ille

rampe rcuilincc a gr:tdini. con pian t:! aL (scmpreslil foglio 4013 A); \lila versione simile, ma con 1'31ll1)C 3d

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4 70 O' .... LUI MORTE DEL 1vLo.GN l fl ICO AL RJTQRNO D EI MeDIO

GDSV, 401 2 bis A

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GDSU. 4016 A

o GDSU, 4013 A

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andamcmo curvilineo e scala ;J baslOni. allarg:uc in pianm a una lucc di sc:ne camparc COntra le cinque della sah originale (40 12 bis A); una soluziom: con doppia rampa parallc.la. anch'essa esles3 alle duc campatt' con+ riguc e imrodoua da un podio convcsso a fIT gradini , ehe continuano quclli de! piano cli impostn dd pon-icmo cli SoslTU1.ione dcscrivcndo un semicerchio 0, in alrcrnariva, la IllC!3 cli un csagono (401 2 A). Lulrima di queste propOSlc e riconoscibilc :luche nel largo disegno ddla r,.,cci3.t:l (4014 A), ehe corrispondc :lIla planimctria per dimensioni e scab cli rapprCSetll'a1.ione. JI nuovo al7.:l(o dello sel lone, risoh o si nlCricamc!l rc con incassatun: e risalti a fuscc, ha conseguenU' sull 'organizzazione di IUIIO iI tegistfo inferiore: duc Ilnesnc in corrispondcn7.3 ddle 505rc sostiruiscono te prcsc cli luce delle arart,' lamponate, memre le lesene dorichc dell'ordine maggiare sono riposi7jonat'e - assicmc ai pilaslrini corrispondemi neUa balaUSlrara - IXr conferire un rilmo piu rcgolare aIla disposiz.ione degli elememi verticali, cioe "pcr fare ehe [ra ogni ris.11lO sia Ire: vani" eome reeir:! la verbos.1 poSlilla. LI discgno e redatto in proiezione onogonale. ma eon inseni prospenici ehe eonsentono di apprc:z.zarc I'articolato meccan ismo sp:ttiale della salit3. indulgendo persino sullo sfuman: delle ombre dei pilastri sono il portico, con poehi traui di ineruostro diluilO. 1I dado inronacato dd eorpo principalc della villa c de.~erirto iuvece con un ecrro minimalismo, ma rcnde eOl1lo di un cdificio :meora molto prossi­mo al progeno laurcnz.iano: le finest're: sono a croce gucJF.!. - 0 , meglio, lIna particolare versione della finest'r3 erociam. con iI pied rin o imerrouo ndla meta infe riore - e serr:uc ncl prima regisrro (Ta due coppie non eor­rispondcnri cli mcnsole, menrrc una fila di buc\turc eorre lungo iI piano auieo rimosso ncl 1575 da Alfonso Parigi (D. Lambcrini , in Andrtll Pal"ldio ~ '" "iflll "um1l2005, p. 226) . u denagliale didascalie ehe eompletaJlo questi due fogli sono lUlle incliriuale a un destinatario d 'eceeuone, Lrone X 0 a e lemente VU, eOllle si c:tpisce clagli appcllativi cli "Vostra Santit3" 0 ;< Vostra Beatillldine" ehe vi si leggono a piu riprc:se. 11 primo pontefice di casa Med.iei fu in rea.ld quella ehe mosrro piu intcresse per que­StO Clm ieK, eosl fonemente volu lO da! padre Lorenw. secondo iI eui Mc:apricdo" era nato ini7.ialo: nel 15 18, quando b villa era aneora di propr1er2 di Alfonsina Orsini. vedova clel fratelto Piero, Leone finanzio pc.rsonal­mcnte i lavori di complclamemo (ReISS 1993, pp. 465-468) e alb scom parsa d i lci. nel febbraio de! 1520. ne entro fi nalmellle in possesso. Ne! biennio in eui l'edi6cio eTa pane de! parrimonio personale dd papa , vcnne eomplerara - (orse realiT.l:lta per in tero - anehe b grande volra gert.1 ta dd salone. rra i eui laeunari si identifi­C IIlO appunlo le insegne Iconine c: non quelle degli Orsini 0 di Lorcn1,O duc.! cli Urbino, ehe 3vcva oceup:no I'edificio fino alla morre improvvis.'1 ne! 1519. ~ a quesro momento di rinnov;ua vira li t:\ dcl canrierc ehe verosimilmellle si pub rar risalirc il progclto d i fOrli ­ficazione e souolineatura aulica della (aedara, proposro nci einque discgni oonservati agli Uffiri. Liporesi appa­re anehe piu SQsrenibile proccdendo con i confromi calligrafid e raeeogliendo il suggerimento cli una scrittura paragonabile a quella di alui fogli sang311eschi (FOSTl!R 1992, n. 35 pp. 1 14- 11 5). Piit prccisal11cntc 1a calligra­fia delle diclasca1ie scmbra comparibile eon quella di alomi disegni degli an ni venti attribuiti a Giovanni ßani­sm da Sangallo, Ufflzi 1653 A e 296 A, cd e prcssoche sovrapponibile al manoscriuo della sua prima traduzione di Vilruvio. dalabilc all'erro decennio dcl C inqucccmo, Corsin i 1846 (PAC,UARA 1982, pp. 27-28. n. 25 p. 37; Id. 1983, pp. 24-25). Inoltrc sul foglio 40 12 A si legge un'indica:done eon iI soggeno elc:i disegni , proprio neUa calligrafia cli AlHonio iI Giovane. ehe a quelle d:lte iniziava ad 3vvale.rsi della eoUaborazione del frat elto minore e ehe in maniera simile segna il vasv cli alrri d isegni degli Uffi zi - presumibilmelHc dopo averli ripicgar-i - pe r f.'1cilitare la loro eonservazionc e. eonsulta7.ione. Pucio potrcbbcro essere cli Amonjo anehe i numerosi sch i7.Zi dal caranerisrico segno morbido ddla pieua nera a punta larga, mollo prossimi ad 31rri estempor.!llci appunli grafici di sua mann: Ildla planimelria genernIe una freccia attravcrsa da una f.leciarn all'alt . .ra iI eorpo della villa, per indicar(' il prineipale asse eli diSlribu:done; una pianta disinvolrn e un pilastro accennal'O iIIustrano Ia 1['3-

sl:ttione dell ':uraeco nell'ampliamemo della scala; due semplici rcrtangoli indicano la posi7.ione dTelliva delle porte all 'interno delle campiture seure:; alrre linee sbrigauve com plcrano il numero dei gradini dove la qUOla di SC7.ione non consentirebbc di rappresenrarl i, 0 ancora ipotizz.ano Ja loro prosecuzionc in sosdUlzione dci pianerottoli e un'unica rampa rcnilinca al poSta de! podio eonvesso a gmdon i. Insomma si dircbbe ehe questi ~egni velod siano stad rcdal'ti dopo l'eseeuzione in !'UUID dei disegni a pcnna e ehe ~iano servi ti :1 spi cga re i pass,1ggi pitl oseuri 0 le possibili variazioni dd progcn o, forsc quando i fogl i - ehe aJlCorn ponano i segni della plicacura edella cera.lacca - erano gia arrivali da Firenze aRoma; e qui , si pub addirillura immaginare. vcni­vano iIIuslrad , discussi, valurad aHa prescnza del loro eommincme, eon ogni probabilil3. Leone X in persona.

Dario DoI1tt1;

Bibliogr.tfi:t: FERJU 1885, pp. XXI, 73; St.1IT1l 1958, pp. 131- 134; FOSrI:'R 1978, pp. 120-J 21 , nn. 378·380: BARDA7.ZI . CAsTI'.UANI 1981 , p. 651 : MWRI, MAZl.ON1, De VICO FAU .... r-:1 1986, p. 29: FOS'I'ER 1992. pp. 110-111 . nn. 35-36

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67. da Raffuello Samjo

Vedute dei vestibolo e dell'interno dei Pantheon

Ilrimo qu:lrto dd XVI secolo

•• Comp;wo. pktra nera. pcTln;! e inchioslfo SI! Clffa ; Olm 402 ,,287 Timbro a illchk»uo di colktione: Lug' 929 Iscridoni: Mddb rilOnda . molon~ a ch.:moli dda rilomb- a pc-nna c inchkHuu cli autOR; Igoolo dd XV! .5«010• - 1948- a m:l.lil2 blu di I~ N. Ft,,;. "$3nSO\'ino Jac: a bpis d! aUlOR; ignolo de! XIX 5«010 I-1R;llu, Gabinttto Disegni c St:llllpt" dq;li Uffizi, n. 19-i8 A (1'I'71CI')

h. l'ic(n 11m, pc'lIna c lnchioslro su (:1H'l ; 01 111 288 It 412 l.act:r.lfo in Nsso:tl (cmn); comrorondato In corrhpondcnza. FiIiSr.lna: chbvi pcu!nc. Timbro a inchiosuu di collMnt: Ulgl 930 l5Cfitioni: "pa - ~naon- a pc:nna c inchiontO di amol't' ignolo dd XVI sccolo, " 1950~ a malita bill di I~ N. Fern Rrcnu. Gahincllo Discgnl c Su.l1lpc dtgli Uffi7j, n. 1950 A (t_)

Le duc \'cdutc Je! l7.nthoon sul ~ det fogBo 1948 A c sul mlO dc:l 1950 A - rispclth':lmcllle Je! vestibolo c dell'interno ddl'aul::. - $Ono nole anehc in arlTt' \'e~ioni CO!I~Iv:ue agli Vffiri (G DSU. 164 A ,"1('

c t'mr. 1949 A lJm(I c 4333 A). ollrt' ehe a Lond~ (Sir John Sm.lleS MU~lIm. Album Chinllery. r. 6). a SaJisburgo (Universicltsbibliothek. m:lII. H 193. ff. 1-2) c :lila Bibl iolt'Cl di San l.ort'nl,Q a1l" Escori::.1 (Cod. EKuri:dcnsis 28-11- 12. ff. 29-30). Lc und ici copie 50110 pressoche so· vr.tpponihil i. pt:rsino neUe dimellsioni , c dh'ergono 5010 in poch i del-13g.B, im pmabili pcrlopiil :li divcni frai ntel1dimenti dei rd:uivi copisti. lnoh re. ron I'cccaione di Uffizi 164 A rmo e verso. f.1.nno 0 r.,\CCVIUl O

nllle parte di taccuini dcl primo (IU!HlO dd Cinquccc.lHo e della medc­sima lipologia. owero raceoltc di moddli e vedule con soggeuo arehi­tcltonko 0 allliquario. Proprio iI roglio 164 A e ImdiziOIl:umellte ami­ImilO öl JUffadlo. cli cui si riconosce 13 (all ig~fia IIclle brevi annotationi (GßYMOUZR. 1870. pp. 79-81); c:iOllonoslanle I:. preccdcnu cli qucSla vcrsionc riSPCl10 alle ahrt' ~ ,"21'2 aml)iamenu: dihatluI'2, e eosl la palcrni· t-a ddl'invcnzionc. ehe si ~ voluta amibuirt' persino a Donalo ßr.unanle (SCAGUA 1995: FROMMEL 2010b. pp. 48-49). Vn pcllel~nle studio cli John Shearm:m. che ($;lminaV3 (1lIestO gruppo di discgni in rapporlO alle version i del Codice Escurialc:nsc e alla loro efOllologia, osscrvaV:J pcro cOllie i numerusi ripens:uncnri ncll' illlcrno dc:l P3nt hoon cli mano di RafTacllo vi rnccsscro riconoscere un' invcn%iollc originale, mellt~ le anolll:llie dcll:l ve!lur.1 - ehe :lbbro:.'Vi:l il prospcu o interno, climinanclo 1111 tabern2colo e \ln'illlera niechia trabc2f2 - di­pcndcsscro da un'illlcgrazionc Slicces:siva dcl clisegno (StlEAR.MJ\N 19m. 'lcrcio, per iI ragtio dcgli U(6%i. dh'eniV3 nccessario fissarc una dala ass:ai precoce. pr«edente al Imrcrimento in Sp-J.gmL dd Codice Escurialensc nel 1509. e piu eAII3mCnte rioonoscen'i una r~ le diverse Icstimonianzt: lid viaggio illllölprt'SO cl:l Sanzio a ROllla U'2 iI 1 SOG e il 1507. qWlIldo II $UI) imcrcssc pc'r 1':lIllieo avTt'bhe Oflllai r:l.ggiUlltO I'erudiljone :Ultiquaria degli ;l.InbicllIi S2 I1 g.11lescll i da ILi i frtcluentati :l FirC;nl.c (A. Ncssclrnlh, in RnJfo~lIo nrrhilmo 1984. p. 397). Anehe le copie di Uf!i7j 1948 A limo e

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1950 A ,triO - gi1t :ltIribuitc a J:lcopo Sansovino (FI!RRI 1885, pp. XLI 11 , 187) - al)partengono a \In gruppo di rogti di \In lIlIico autorc. simil i per dimcn~ion i c cal':lI tcrisl iche granche: proh:\bilmenlc un intero mccuino oggi sm('llIbr:lIo, ehe includl-v:t materiale bralllalllcsco e alm' copie dal IJbro (M Diug1/i cli Ciulia no d:l Sangallo (ß ibliotcca Apostolia V:lt ia­na. Cod. B~b. Lat. 4424). nelb clli cerchb rll vcrosimjl mcllIe rt:3lizz:uo (RaJforllo arrhiutto 19M. p. 133. n. 20). 'rUtlO questO materiale - i pro­IOlipi di lUfF..dlo. le clivcrtt' copie dcgli Uffizi. i m21loscritli ddl 'Escorial. <li Salisburgo c: Londra. e ;lIßche iI Codiee narberini, (on le Siesse vedUte di rovint' 0 i medesimi rilkvi dl Illonumcllli 21l1ichi oopi:lIi t' mom.:ui piilo Illeno (tc:uiv:unellle nci divc:rsi taccuini - c dunque il prodono di un unieo. vivissimo cen3colo di appassionalOl cullU~ ant iquaria. anh'O 11':1 Fircnzc e Roma agli inizi del Cinquccclllo. ehe ruo[ava anorno alte figurc di Baecio d'Agnolo. CronaC:l. Filippino. dello S[CSso Giuliano cl:1 S:mg:ll io (A. Ncssclr.tth . in Doml'lliro GMrumdaio 1996. pp. 193-196). L:iOlcresst' per 1'3n1ieo c: n crescendo di erudi1.ionc 2rchcologica dei pas· saggio cli sccolo uovano il 10m apicc negl i anni del pri mo polllifialo mwicco: qudli dclb Ulum a LN", X di Raff2dlo (si vcda cal. n. 64), de! moltiplic:afSi dcgli 5wcli vitruviani, clel progrcuivo e sislcm:ltico ar· finamelllo dei metodi di rilcvamcnlO c clocuffit'nwjollc delle antkhitii spane nella pcnisola. e SOpr:utUIIO ;I Roma. Fm di esse il 1'::'lIlhoon si eOl1saera rapiclamenlc COllle 1'~lllpio quinlcsscnzialc delr:lrchitetlU~ :lnlia. anchc:, t' non da ultimo. per I'im mediar.1 :1ssocia:r.iollC: I~ I'am­biuone dell'edincin, la sacralicl deHo spa1.io e iI nome del suo primo COffilll illente, Maroo Vipsanio Agrip!,!!. nssato neUe leHcre bron7.e<: 5ul

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fregio del vestibolo e nOlo fin dall 'alto Medioevo a! suoi eommenratori. Anehe alb luee di qucsl'a suggestio­ne si spiegano le panieolari auc:n7.ioni dcdicue d:l akun; papi :11 u:mpio adrianeo. ehe COllle ehics:a. d; Sam;! Maria ad M:myra gigamcggiaVli in uno dei rioni pii. papolosi di Roma. A panirc dal primo Quallroc:cmo furano infatri ripristinalc le mUr.lmrt' e iI riveslimemo della eupola, il portico venne sgombc:rnto c la pia7.z:1 monumenralizz:H:I eon i Ia)ni egiri e le due taue di porfido, dur:mte i ponlificali Manino V. Eugenio IV e finalmeme Lcone X. ehe pii! d; altri si dimosuu SC' lIsibilc all 'erwila dell 'anlieo. L'aaibico sforln di ricogni1jollc dell 'archilenuf:I dassia di quegli ann; ~ tt'Stimoni:uo da IIna mohiludine di di-

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segni, schi1..zi. rioordi: Fra di cssi (Iuelli de! Pamhoon occupa!lO un posto di primissimo pi ~ lIo. Le \'ootlte rnffildle­sehe non sono ehe un cscmpio dei rumi studi d; I:rnneesco di Giorgio, GiuHano da $:lI1g:l.llo. Baldass.1m: Penm i, Arnonio da Sangallo i! Giovanc. ~olo per eitare: gli :llLIori maggior; e piu copi:1I], e si sommano agli inllumcrcvoli fagli di artisti. visitatori 0 eruditi ehe in manier.! d ivers:! hanno !'(.'gisu"'.lIo le forme di questo monumento IrJ 1:1 nne dcJ XIV e i primi deccnni dcJ XVI secolo (VAL:rtERI 1980). Parnllelameme 111 eresccre de/Ia rortull:l letl'crnria inauguram da Petrnrca, e proseguirn ndJ':tmbito d(:gli studi aJui<lu:ui. I' interesse degli architcui nei eonfromi dcl Panthcon eresce senZ2 SOSl:l, ritrovando nelle sue proportioni e assolutc:zze gcometriehe, nella VlISlicl delta aula CUpolal:J, COOle nelle :&mbiriose soluzioni costrutl ive e ndla I'lIRln:uezza dci del.tagli, un modello di t'CCC'I.ione. Tr.ascrizioni lellerali cli pani della rownda 0 dclla 11Ia apparc:cchialUr.l archircllonica si ritrov-.UlO neUe par,l.\lC della Sagrestia Vccchia di ßrunellcschi. ncl corinLio Je! Corti!<: de! Bdvedere: e dell:& S:r.n Pietro d; IJf;lßlante. JX"rsino ndla profusione cli 1113rmo gbJ!o della rnffildlesct <:appella Chigi: Vasari addirinur.l, ndle suc Vilt'. f.aril dire: ad Andrc;a Sansovino ehe le Ita nZ/! impul!uegli nd \,c:stibolo della sagrcstia di Samo Spirito uovavano una giustincarioneautOrcvolc proprio nd ~modo dd p:mimento ddla Ritonda di Roma~ (NESSELRATI I 2008, pp. 63-69). TlI.lvoha le wscominuüa composilive sono risohe in rirostrurioni personali deg!i :&ul.ori di quci disegni: t iI caso per ese:mpio di IIn P:mthcon usai piu ~nica.le ndle proponioni, I'l':Icciato da Franccsco di Giorgio (fOrino. Uibliotoc:a Rl::ile. Cod. SalJuwno 148. r. 79v). 0 di quello n."golarin:lIo e rullO eintO da colonne di Amonio il Giovane (Uffi7j 84 1 e 3990 A). Piu spcsso, pero. le resti l.uzioni grafiehC' dd J'roificio telHano di rirostrui~ I'as­solu[C'1..Z:I ~p3riale ddJ':upcuo amlco. obliterando le Ir:l.Sfomla>'joni e gli arredi Iiltugici mt'tIic:vaJi. proprio come ranno i disegni di Raffaello. ehe qui infine - in quclla S[ess:t cappclla della Madonna dd Sas.so da eui scnlbra prc::sa una delle due vedute - otl~rr:ä di ran;i seppcllin: (BUDDENS" :C 197 1).

DariD 1),111#',,1

Uib!iogrofi:.: FI!RIU 1885. pp. XLI II. 187: H. Egger, in CtNia Fxurlll/~n!is 1902, pp. 92. 94: Br.IITOU 1914-22. IV. (;IV. C CLi X. fig. 629 • V. p. 112: Lori. 1956. n. 63: 11. CascagnoB. in SALMI 1968. pp. 581 -582. n. 7 1; Sm"ARM"N 19n. pp. 117. 123-124. 1111. 16. 20: J. Shearm:ln, in Rlifforllq IfrrhitrUD 1984, p. 402: A. Ncssdr.llh. in SI!TT1S 1986, p. 133. n. 20: ScA­(: 1..1" 1995, pp. 9-12. 12-26. n. 5

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492 G IOVANNI 01 LoRENW OE' M :ßDIC1: I!AP"'- W!ONE X ( E I MARZO E 5 E3)

68. Amonio da Sangallo il G iovane (Firenze, 1484 -Temi, 1546)

Studi per 10 foccioto e J'emicic/o meridionale della Basilica di San Pietro 1519- 1520

,. SEilo, COnll'asso, penna e ;nehioslro 511 ClrIa: mm 191 x 31 0 U!ccr;l1o c oommfondato: una piep in !iCJl50 veniai.: limuro a inchiosuo dl collaJonc! Lugl 929 lscri1.ioni: M 1260 _ AIU.o da Sang:tllo _ XLVll l,6" ~ bpjs, stil fog1!o di oonuofondo, di aUlore igno\o) dc1 XIX 5«010 (lI'eio): "16 - 73 A" a lapis. Iml fogl io d; oomrofondo, di amore oon(Cll1pOrn ll~'() (wno)

Firtn-a-. Gabin(:tto Disegni c.$campc' degli U(li~i, n. 73 A

,. Still), compOL\.5Q, penna c inchiosuo, inchiosuo diluilo SI! c:arta: Olm 408 " ;56 u cunoso 0 ba r;no in piu pllmi lungo i m"rgini: oontrofondato, in oorrisponden1.:1 delle pitghe c deJ1e bellne: seile I'icghe in sc:n50 vcrticale. per Ja plicamm. Filigrane: ancora. 'nmbro a inchlosrro di coIJez]onc: .lugt 929 Unili dl misul':!' palmo rol1l3nO Sci13: 5 palml .. mm 20 l.scri1.ioni: - 163 - LW rAr",- x t'ONT M,u - 41 Y.I: - 44 - ;l4 -M - 15 Y.I:" a (kllna e inch ionro di Anion io d~ Sangallo iI GioV'Jl\c, - 12r a madl:! bl u di Pasqualc: Nerino I'e.rri , ~ 1291'8 - 1298 - Per SJn I'iclro Anton io d:l San GaIlQ" a lapis di au!ore igno!o dd XIX seculo (rrclO): A l00~ a ~nn3 c: inchioSlro di Amonio da Sang;l llo iI GiQY;lnc:, &122 A ~ J lapis di l'asqualc: Ncrino Fern. ~Sangallo An!. i1 glov: a bpis di :IUlore 19noro lid XIX S(C()!o, · 122 A ~ J lapis dl aurore Ct)mcmpor.1l1CO (m'IO) Fi~nzc, Gabinetto Oisegnl e St:ullpe dcglJ Uffi t.i, 11, 122 A

1.0 sludio Ji Elcciata c il progcuo di all.aro dd l'emicido meridionale per Ja ßas il ica cl i San PierTo, rispcniva­menec: i numeri di inventario 73 A C 122 A, sono solo due cscmpi lraefi (lai consisrcme gruppe di rogli coo­servalO agl i Uffi1.i che: doclllllental'c>:volvcrsi dd pli! importanu~ canriere romano de! Cinquecento, su cui una vasla leuer:lIl1r.1 - da Heinrich \'on Geymüllcr in pOl - si e ~rcit3ta ncl derf3glio dcll'idt'mifiClzione. della cronologia e delJ'analisi formale dei singoli disegni. Quelli prodold da Antonio da Sangallo iI Giovane ne rappresent:lno appumo la parre plu considerevole: essi sono in larga pane ri feribili aUa &sc condusiva dd pon­tific:llo cli LcoIlC X e agli ul[im i duc :tnni delI:. dire'l. ione di Raffacl lo CA. ßruscbi , in FROMMEL, An.o.Ms 2000. p. 23), piu CS:l rmmeme a quei dicio[to mesi cruciali in cui la diffidle COllvivcnz.1 tra i due architcui scmbrd arriv:u C' finalmente a una Silllesi, (IUal1do molle incert;:~ del progeno si risolvono progrc:ssiV'dI1lCnte in un cre­sccndo di invemJonl archhenoniche e nuove rorm ule composidve, lrovando un pumo di arrivo nclla propost:.l deUa pri mavcra dcl1 519 (eh, L Frommet, in RIljforllo IlrrJJitmo 1984, pp. 305-306). A qucslO momento si dara appunto il discgno di prescma'l.ione Umzi 122 A, ehe descrive in duc alternati\'e i1 pr05p('(10 esterno ddl':unbul:tcro meridionale. Lcstcnsione de! de-dmhul:ttorio aJl 'intern 7.on3 presbi[criale fu una delle pii! viswsc modifiche introdone da] st.'Condo progeno rJ.fF.a.d lc::sco e venne (CSl'3ra aJ]'cstcrno di ({ud sc((ore delI:. basiliea - il brnceio sud - in cui per circa lrent'anni si concemraTOno i lavori c le sperimemaz.ioni, dopo iI compicralllcmo dd grandl pilauri nd capocroce. Nd prospeno si riconoscono anchc le semicolonne di 9 palmi cl i diamt'tro, il11'rodoue in queua faseddl:t progcua'l.ionc per risolvere drnstiCllllemc i problem! di :micolazione dell 'ordine ooloss:lle prcvislo da Brnm:lllre. Linte,.d composizione adot\"a poi un mocivo di ampia fortuna nc1l'ar­chiteltura leonina, dal Tc:atro CapilOli llo a palai'J'.o ßrnnconio dcll 'Aquila, impiegaro anche nd la versione defini ti­va de! conile dl Villa Madama: ovvcro iI cos((uno di !Ln ordine Illaggiore ehe ineornicia quello delle c:dicole, tTllno predsameme da \lna monem alltica eon l'immagine dcl foro di Traiano e ripreso pcrsino nel dcu:agl io dc:gli oculi a.l disopTll delle nicchic (H. Bums, in RaJfo~/1o (frchit~tto 1984, p. 387). La p:ncrc, insornma, si artieob in ulla romplcssitil sintaftica, in tm moddlalO rieco e chiaroscuralO d lC carancrizza gli e$i ti riu re\id della colhborazionc di AlHonio iI Giov:rne ron IUffudlo. La mtbea'lionc dorit~, illvete - dove campeggiano neltt: metOpe gli emble­mi mediai, disegnati nel suo (rauo a penl1a nitido e a(fiJato - e gill uura sangaJ[CSQ t: fiS$3. l;l nell~ I'roporLioni Vi lfUViane ehe manterrl (H qui in poi, per gli oltre vemicimlue anni durnnlc i quall egli dircssc J1 canliere, dopo la mon e dei Sanzio e !lno 31 pomiflc:uo di Paolo 111 (FROMMRL 2003a, p. 2Sn. 11 disinvoho slUdio a pcnna c ind lioslro di Uffi1J 73 A, sebbcne di poco SUCC'C5Sivo, I'C$titliisa: invecc \In passag­gio dell'daoorazione progcuuale ehe semb ra ormai prcscindcrc dalle id ~'C di R...ffiJd lo (M. Tarur1. in FROMMIn., AO",-MS 2000. p. 53). 1I COnll>05itO e visionario prospc:tto di una San Pierro ;lntiquaria. resrindlo dal1a copla de! Codice Mdlon (NI.'W York, Pierpem Morga.n Ubrary, ff. 7 1 v-nr). vi c rnclicalmel1 lc ripens:tto, rldmto cioe a U/I:I

SCClucnza piu lineare e unirorme, earl gli ango[i piegati diagonalmcmc che pTOSt.'ßuono ndle r::tcciate laterali , 501-tintendcndo \lna oontinuitta cstTllnea all'affitstel1arsi dl in~n1.ion i dh'Cl'S(' de! progelto rnffaeUesco. l imo I'alzaro e

SClndito da una serie cli par.l.s-t'c liscc. larghe 14 palmi ma cl i spessorc c plaslicirj :tSS.1i ridoni; se poi il goc· ciolatoio nclJ 'angolo in aho sinistra - uno dci 1:l.Ini, vcniginosi ingrnndimenti Iricli rncnsionalj ehe [>oper

lano i di.regni cli archiIeuura di Alltonio - si riferisce a qucslo SlCSSO progt'tto, la nuova ipotcsi semplifi· ca :lnehe il eoronamcllto piil intagliato e mosso cli una rrnbcazione dorica CUlonica (eh. L Fromme!. in Rilffiullo arrlJiutto 1984, p. 284). 11 prospt1 to non si risolve soto in qucsrn asdllU~/.z:I sinrnrtiCl, aozi i p=gg.i piu belli, discgnati con vigore e vcloce si· eu rezz:J. SOIlO duc cammei cli preziositll areh ilcuoni­ehe. AI ccnrro, in un ltt'eSSO ombroso. emerge la log­gia delle benedizioni con addirinura la figurina det papa in una rorc:sra di cappclli cardinalizi, SOtto un baldacchino sospc'$l e incornidalO da una ghiera cli oculi in secondo piano: un gioco rnfiinato cli trarori ehe <:ita Oramamc nd ninfro cli Genan.1no. Sulre­srrelllil~ dclb faedala, invecc, si sovrappon~,'ono due schi1.z.i per un breve Clmpanilc. in sostituzione ddlc verciginosc piku a11 'aruica de! progcno prccedellte: nd disegno pii! calClto si riconoscc gia una fo rma -3. gradoni squadt:l.li popolati cli figure - ehe sam mol· 10 indagam da Antonio ncgti annl suCCt'SSivi, qudla doe dcl MausoJco di Alicarnasso, forse <Icri\'3ta da un'invenzionc di Ciu!iallo c AnrOllio ü Veccllio in uno dei prageu! per Ja fucdata di 5.11\ Lorerl1.o (Uf­fizi 280 A). Ncll'arco di poehi anni dunquc, nt:l caso dei duc fagll addiriuu t:l cl i pochi mesi, a Sa n PielTo si mi­SUt:lIlO 0 eonA iggono idee dclla classieicl motlO di­vers<: tm toro, innescanclo una scqucnza cl i i0l10\'3-7.io l1 i linguisticlle e soluzioni compositive forsc sen­za precedemi ndla storia dell'archirefwra moder­na c di eui rim:lne lf':lccia proprio ndl'csubernnre produzione cli schizzi, clisegni cli pre~nrazionc cd dabomti di C',llltiere. Qucsd fögl i rc:s tinris<:ollo un imprcssionantc sfon.o di romrollo cld linguaggio arehhcuoll ioo all'anric:a, una_ volta misut:uo 5U un org.1nismo delle dimensioni e della complessit3 del­le basi/jea vaticana. Un procc.sso ehe si innesca ceno per il visionarismo de! primo progeno bramall[csco c rrovera soluz.ionc solo eon la capacid cli simcsi di Michclallgclo, ma raggiunge le dimensioni c I'am­bizione tcstimoniate ne! rorptlsdd disegni sang.a llc­schi propdo negti anlli cl; ~nc X, amplificato dal­la meg:r.lomani:l c dal gib'3ntismo di un'archhcnura mai tcnnua fino a que!la stagione.

Darill J)rmrtti

Bibliogra6a: lIrrAROVIUY 1882, tay. 16: MtmTrl mrdiua 1939. p. 73: Fe.RRI 1885, pp. XL 150-151: GrOYAN-1'101'11 1959. pp. 141 , 143: MJrrrEII.:·nc u 1972. pp. 50, 54, fisg. 62,78: Ch. L Frornmd, irr Ra./fiulbJ architttto 1984. pp, 284, 286; BRU$CIII 1992, pp, 76-n. Ch. 1_ Fromme!, in Rillasrimt1ll0 fM Bru}I~IIt.Jt'hi a MirhtlallglW 1994, 11. 621; Icl., in SJudi /" IIrlOn di !knat(J Cn.nr 2000, p.267: FROMMf.l., AOAMS 2000. I'p. 10.28-29.53,94, 108. I:RoMMEl. 200}a, pp. 286-289

GDSU. 73A, pardw larc

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496 G IOVAN f'J1 D1 LoRENZO OE.' MI'..OI CI: I'Ar'A LEON8 X ( I 1 MARZO 1 513)

69. Giovan Francesco da SangaHo ( Fi~nu, 1482-1 530)

Pianta di villa Medici aMante Maria (pai villa Madama) lSIR Srilo, compasso, penna e ;nc:hiostTo, inchiosul) diluito $U (arta; 111m 765 " 1569 Foglio in sei pan i: una piegOi alla mazaia in sen50 oriz1.o!lTale, sei pieghe disposle simmerric::llncnle in senso vertiClIc:; due tagll in eorrispondenu deli; SC'conda e dcllil (Iuarm piega vcnicale; 13Cl: ral0 e c(mtrofondato in phi pund. Filigr.llla: h~ksTr.I COII gigl io (simile a ßriqu eT 760) Ullica dl llli$ ura.; canllc e palml romani Sc:I la: 3 c.:mm: '" mm 45 IscriziOll i: "dispens:! - chantio~ - [lodo - Vestibulo - Auio _ Cl.vtdio - cortile- Junga chanlle I ] - )[;SIO locho d:tlhori - dielll - Iunga ehanne 14 - I~npio channe 27 dal monle :alk stalle - lunl? tut t:t IJ via chane 9') ­hypodromo - w anne 28 d~ ro rione a loriolle - cavagli 78 _ 5rolle" a penna e Inchiosuo cli GioY;l.n Pran(csco da Sang:ll lo, "Progel1o per la Villa Madama - Pianta" a lapis di r. N. Fmi (rt"i"tnl Fi~nze, Gabinetto Di.~egn i e Slampe dcgli Uffi."i , 11. 273 A

l:! larga piama di progcno pcr la villa Medici a Mo nte Mario - poi villa Madama - l:: Ira i piu monllmcnrali disegni di architenura conserv:ui agli Uffizi. col suo metro c 111 1.""1..7.0 d i lunghezza per sei fogli di C!Tt:\ incollati assieme. L.:original~ amibm:ione a Ciovanni Sauista da Sa.ngallo, registr:lra anche dalla schcd a SforiCJ cli col­Iczionc e dal primo inventario a SIam pa de! rondo (FERRI 1885, pp. XLI , 208), cadt..'V3 fin dalle prime propo­$I.e cli ulla piu 3nalirica serie cli slUdi comparsi su qUl:'.SlO cruciale episoclio dell'architerrura dcl Cinquecemo (FROM/'.lEL 1.969, pp. 50-5 1) e contemporancaml,me alL, generale revisionc dd corpus dei disegnl del l'anisra (BURNS 1966, n. 28 pp. 254-255; BUDDf.NS1E.G 1975) . La n\lOva asscgnazione .. l cugino Giovan Franccsco­slltfragata anche daUe coincidcnzc calligra6d le ~ serviva a circoscrivere la genesi dei <lisegno tuna ncll'ambim de! progetro di Raffae!lo, di cui egli era col1aboratore. e piu precisamente permwev;l di riconosetrvi qud pri­mo programma organkamclllc sviluppalo, sulla ( ui base furono avviati i lavod inizial i nd la (:ml.a es!ate dcl 15 1H (FROMMl!l I97S, pp. 64-68). J1 disegno va collocalO dunque nel mornenlO in cui In proprict3., gia de! Capitolo cli San Pictro e acquisita nel 1516 da Lcone X, era stMa fo rmalrnentc ceduta al cardinal nepote e vicecancellario Ciulio de' Med ici: vale a d ire quando i1 sontuoso progeno all'amica di u nll residem..3 extraurbana, ehe avrebbe doyuto servire anche ad ospitare le delegazion i d iplomarichc prima de! loro ingre.sso a Roma, era orm:!i sufficicnremenl e de[[agli aw da conSClllire 1'c!eva;;io lJe dello 7.occolo basamentale, a.ll 'angolo nord -est, e ja reali z1.<Izione delle fondaz.io ni per Ia loggia nel1 'appanamento d'estate (Ch. L. Fromme!. in Rnffo~"o arrhimto 1984 , p. 311 ). Percio il disegno C: StalO JXlSto in re1azione ~tret{i ssima 0011 duc t·csU lettcrari trd. di loro cOllnessi: un c:mne di Giovann i Sperulo dc:l 1 marzo 1519 e la dcsctizionC' che 10 ste.sso RafFJello fa deUa vi lla in u na lertera d i csibita ispirazionc amiquaria, variamente imerpret"at:l comc pOlt qll~1Il 0 derivaz.ione Jet primo componi­mcmo (si veda ca t. n. 70; DI TRODORO [994, pp. 221 -227; SH.l!ARM .... N 2003, p. 410). Dc:ll'cdificio, (ome descritto nella pianra , la lenera ripeec non solo I:! sequenza e 1a dcstinazione degli ambienti , ma pcrsino il Icssico, con lemmi derivati da Plinio il Giovane 0 Vitruvio che rjrroviamo anche (ra le postille dcl d iscgno: "Ves[ibuJo". ~Arrio~ , "~isro ~ , "d icta", "hypodromo". La discrepalll.ll pill vistosa c invcce nclla descrizione de! c::onile. ehe Raffaello prefigura giil come un "horacuJo~ circolare, cioe nelle stesse forme in c\li san edificato, q uelle fi ssate in una 5uccessiva vcrsionc~ della pianta (Uffi"l.i 314 Al di Anronio da Sangallo il G iovane. Se Umz.i 273 A sembra ContenerC' a1cune indica"l.ioni scri n e fun "l.ionali alle modifiche inrrodon c con il nuovo progetto ( EICH E. 1992, pp, 275~276) , il disegno no n affrorHa invece ahri nodi eo mpositivi 0 di distribtl7. ionc, po l risol ti COIl impressionante tcnuta sin taltica nella versioll e di AnlOn io (V. Zaneher­!in, in Pi~/ro Bembo 2013, pp. 271 -272) . Ma persina in simili noncuranze. fone non imputabi!i solo a u.na qualche fTena nella redazionc, la v:tS ta planim euia c iI documen t.o grafico ehe mcglio n:stiluisc:c il grado cli liberd. Tl ui raggiu ll to dall 'archi teHll rJ di Raffae!lo: ne! giganeismo de! grande corrile ioni ­co , ndl 'onn ipresenza sell5uale dell'ac'lua, ne! succeders i paratattieo di episodi crudlri 0 di ispira1.io ne len etari a, co me il ves tibolo Vifcuvi:l.tlo 0 I':ario alb grcca, c poi 1(' dietc, il n infeo , le I(' rme, iI glatd in o (li ar:tnci ehe imprcziosiscono di asimm etrie e varial.lo ni 11 grandioso im pia lllO bi assiale (F. E. Keller, in FROMMEL, ADAM S 2000 , pp. 13 1-132). Soprattuno, sin da qu esta $ua prima formu lazionc, la villa rieset' a "recupcrare. (uttO un modo di pell sare e un intero metodo progetUlale anlico" ( ]-I . Bums, in Rnffiullo archiutto 1984 , p. 3 89) , eon i suol vo lumi orizz.o ntali ehe si allungano sui (crra7.7..1men li rel­tilinei , na on] segrcti , pisci ll e e un leatro al l' andea appoggia to sul fi anco del la collin a, ci!nioni preci se da gr . .mdi compl essi imperia1i spani ndla campagna la"l.iale, in uno dci p iu am biziosi dispi eghi cli mczzi form.ali dcll 'architeltu ra leonina.

Darin DDnf/li

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x

528 LEONE X '6 F I.RENZf.:

87. ßaldassarre .Pcrutti (Siena, 1481 - ROlllll, IS,37)

Scena teatrale J SJ5 f'c:nnll t inc:hiostro su ClIrr~, Illlcchiato c: abr.uo in piu pumi: mm 380 • 24G rilig.rnnll: Ire: pUllle cnrm uno scudo a quauro Joui.l1muro 3

inchio$uo cl; colle-.Lionc

l ugt 2724 [scri110Ili: MBa[d:wr da SimaM

di 3U10re: dd XVIII 0 XIX s«;o[o (w(o): ~ß31d:wrt da S itl13

M (wno) Torino, BiblioltCa Rtalc. In". 15728 it 45

Qucsto progcrro cl i scenogralia provicne daJla eQllezione d; grafie eedura nell845 da G iQvann; Volpato a Car-10 Alberto di Savoia e pOi eonfluira interameme neHe co1JC'~oni ddb Biblimeca Reale cli Torino (LoESIlR 1899, p. 13). La tradizionalc auribuzionc a ßald~lrre Peruzzi, segnabra anchc dallc duc iscriz;oni tardc sul rte(o

c sul I:mO del foglio, e corremementc: aeccmra ed lI, n1j iI di.seg,no e tra i punti (eml; nella prima produzione grafica dell 'artiua sellCSC. Con pitt cs:ute7.z:t Christoph Luhpold Frommd ha proposw di d:u:uc ~ fogl io all'in­"emo deI 1515, sos{enendo ehe quesro allcstimento potesse essen: staro pred;sposto in occasione dell'ineontro rra Leone X e Francesco I d; Francia, avvenuw :l Bologna t ra 1' 1 I e iJ 15 d;cembre di quell'anno - a breve disranz:l dalh sconfina subira dalla Leg:1 Santa ndJa battaglia di Marign::mo - e preliminare al concord:uo de! 1516 (I'ASroR 1%0, pp. 85-93). Per l'appunlo, in bella I'ista:ll cennQ ddla mec:J superiore (le! disegno, SO H O

10 sportO delJ'cdificio ad angolo, si riconoscc l'insegna del papa Mcclici insicme a quella dci Valois (FROMMI!.L 1968, p. 76); a nallco si VedOllO :litT; [re Siemmi, di cu; solo due leggibili per in tcro; il pri mo eoronalo, COII tre ralle neU' ult imo quarto, che potrcbbero lilluderc: a un':lffiJiazione medicca, iI seoondo quadripanilo, con fi gure $tj[inate di animali araIdici e ümbraw d.1 un cappelJo c.1rdi naJi';:io. t:embJema ponlifido con le sei sfere e quello d i Francesco I compaiono andle in alte; duc disegni. un auto­grafo conservato agli Uffizi (72 Gm.) e una copia da Penm;i a lla ßi bliOleca d~g1i Illlronati (Taccuino $enC$C S.rV.7. f, 72), ehe dunquc si poSS01l0 riferirc a progcrri di appa rati effimtri re;tlb.2.1ti neHa medcsima occasione. 11 primo di essi, in cu; s; v<.'<iono le in.segne dcl papa pendere Tm quanro eolonne doriche frabeate, al cl; sopra di un lcanc ed altre figure allegoriche, e srato invcce assodato da alcuni autori alla eeri monia de! ~ rQsses.so" Leone X de! 13 aprile 1513 (EcGER 1902, p. 20; WURM 1984 , p. 2; M. Fagiolo, M.L Madonna, in FAG IOLO 1997, pp. 42-49), indudendolo nello StCS~O gruppo dell'edieola eomposira dcl ßrirish Museum con gli srem mi Orsin.i e Sa.uli (1946-4- 13-21 1) c dell 'areo trionfale aHa W ill Collc<:tion (2849). U foglio torinese fa dunque parte d i UM breve serie. in cui e documentata la paHecipazione d i Baldass~HTe I'eruzzi alla stagione d i sonfUosi a1lestimelll.i ehe eontraddi$linsero - piu di altTi - il polllificaro di Lcone X: fr:l di cssi la ccrimonia d i eonftri­memo deI paniziato al fratcllo Giuliano e alnipole Lorenzo, con la conruzione dcl Teatro CapilOli no per cui Peruzzi a\'rebbe forse dipiolO 10 sfo ndo illusorio della Rap 7ilrpea, 1'1 la messa in seena SI! SUQ prog,~no deUa Qdllndrid d] ßcrnardo Bibbiena, a Urbinl'l e Rom:!. in tre diverse occasioni, rra iI 1513 c j] 1;14 (FROMMEt. 1974, p, 173), E neU!) Stes50 sF.lno d limero I'cnnc J 'altronde celebrato J'ingrcsso Jel pontefice a Firenze, pro­prio pochi giorn i prima dd suo inconrro a Bologna (Qn Frnnccsco I. Nd raccontarc comc " lhldassarre ftcc al tempo di l..conc X duc scene ehe furono menvigliose el apcrsono la via a coloro che ne hanno f.ttto a' tempi Ilostri", Vas.1ri (1568, cd. 1878- 188;, cd. 1966-, [V, 1976, p. 323) si riferisce appunto ai suoi primi alk'Sumenti, ci~ aHa Cnlnlldrill c forse al dipimo per i1 tcatro Capilolino; oppure, fiteendo confusione con 1e date, alla macdlina prospcruca cre:ua ud [531 per le Bncrhidi di PI:lUto, nota anche nei den'3ßli grazie a duc fogli degli Uffizi (268 A e 269 A). Ma, SOpt:ltrutro, cvidcnzia la porrara di novita e il s lleces.so delle invenzioni scenografiche reali7.l:ltc da Pcru7.z1, dl eui proprio il foglio torinese scmhrerebbe: es.sere i! primo esempio. Quesra veduta cli eirm C: inF.m i j\ caso pitt precoce d i un upo di seena ool1lica impicgalO anehe da Raffacl lo (Ch. L Fromnld, in Raffillo arr:hiulto 1984, pp. 226-228) e suceessivamcnte canonizz~uo da Sebastiano Serlio (KAAm·HEIMER 1948, pp, 330-332): una Tipid:l prospett:iva, in cui si insegllono edifici moderni di foggia e dimensioni d iverse, con gusro realistioo per il quotidiano c il pilWresco (A Bruschi, in &tldltJJart pauzzj 1987, p. 329). Nd dcuaglio del foglio, ehe rnffigur.l solo la metll sinistn dclla seena, un palaT.l.o di duc piani mostra in lI.ngolo le pone e una cornice moddlale all'anda. ma ~ concluso da uno sporta ciglioso e da duc grossi camini, d i eui iI primo sormontato da una. guglia n piramide. DiClro si susscguono i letri a. spioycntc di alter/.e e (omle diverse, mentre da una fin<."Stt:l odalla bottega dei piano tcrl1'no sbucano [e figure d i un gattO affamato, osservaw da un ragazzo, 0 di una donna che legge: g.li stl."SSi ~uomini fimt" descrini da M:lTco da Lodi nd ~1I0 resoconto delle & cc};idi (CRUClANl 1974, pp. 16 I - 162) e ehe popolano, per fare un alno escmpio, illargo disegno prospet­tico de! progeno per San Perronio (Museo di San Pctronio, n. 50). 11 solo episodio aulico e ['3reo in seoreio sulla sinisrra de! proseenio - secondo uno schema cornpositil'o ricorrcntc in I'cruzzi - iI probabile ingrcsso a1la seena, in forma rrionfale. incornidalO da duc colonne corir17je ehe hanno in ci ma i lcan t de! papa.

Dario Val/mi

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5)8 LEONE X B. FIRRNZE

93. Giuliano da San~lo (attr.), Giuliano Giamberti. dctto (Rreozc. 1445 ca · 1516)

Tabernacolo 1515- 1516

Jlietr.l I'cm. p(~flna oe:

illchioSlro. iochi<»tro diluifO 51J cana; 111m 388 ~ 194 CommfonJ31O [ungo iI rnargine J cnl"O. 3gli 3ngoll c 31 ttmro dd marg1ne ~uperiorc; lrt pieg},c in SCIl$O

orizzonf"Jle: sul verso mu:a:

de:!la prttedeme monratura. limbro a im:hionro cll c.ollcz.ionc Lugt 930. Iscritioni: ·CAOLIA tIN] Nf.cE.I..SfS OI!O trr" a pcnna c inchiomo Ji Giuliano da SallvtJo m. MI:r:mc.o d~ S. G3IJO · 5" a lapb J! aUl()rc Ig11010 de:! XIX ~colo

(1'((10). ~ 1669"'~ a m :1.f.i lll

blu di 1'as<lu3le NcrillO r'1:.u i. - Fr.lllc.o da SaIlg;JUO"

a bpis cli auton: ignoto dd XIX secolo (1ItIlO) Fircnzc. Cabincuo D iKgni

e StaJ1lpc degli Uffizi. n. 1669 A

JI fogHo Uffi zi 1669 A e i1 primo di un gruppo di did~tlc discgni con numcru.ione conlinua - 600 al 1685 A - sioriamenic attribuili in coUC7.ionC-:I Fr:allcesco da Sangallo e come laU riproposli quasi inregr:al­mellle da Pasq uale Nerino Fcrri nd suo Jndia de!1885 (FI!RRI 1885, p. XLII). Gi~ Uda Collobi Ragghiand riconoscev:l c ra di essi 1a maggior parte dei quindici dcscri ni da Luigi Scotti ncl 5UO Gunlogo dtri distglli origi­nali dti !'illori, SClIlsori el Archirttri dd 1832, aU'interno delta carrell3 in cui eca connuiw un rondo composiw di arelütctmr.I. in origine r.J.ccolw in un voi llflle de! "Libro dci disc:gni" di Ciorgio Vasari. poi ceduw in rogli seiol ti agli Uffi:ti ncl 1798 da Jeall Baptistc Stroux d'AgincouJI (CoLLOIH H.ACGll IANTI I 973a); per l'appulIlo, udla l1lemoria cl i acquislo clel 1 agoslO cl i quesro StCSSö OI nno, rrn i disc.'gni elcncali ve: nc sono "17 di Franccsco da San Ga.llo areh iccuo" ( FlI~ITI MAZZA 2009 , p. 388). Con questa attribut.iont' ru inoltre espOSIO ill Gallcrhl, all' intcrno di una piil ampia sclC2.ione di rogli cl i archilenur:a c ornalO. a parlire d:lll'agosro de! 1895 (Gunlego dti ,liJtgll; "post; 01 pllbblico. GOSU ms., vet. 525. n. 93). lt: aratteristielle grafiche di queslo alipico disegno di dimostrazione f.tnno tltuavia pc.nsare a una diversa idcmicl per ü suo amorc. Sc i pmgeui di Fr:mcesco si risolvono in UI10 stile pHI tr:men uto. qU!iSi did:UCllico. c sono rigorosamcmc tracci:l!i in proiezione orlogonalc. la man iera disim'ol ra e il tt;n to libero di Uffizi 1669 A - dove Ia penna illsegue con sieurezz::t le poche fighe di eosl.tuzione tirale a pieua utra. eon ombreggiarure ge­neros<: a 5Cgn:tfC detmgli in scmi-prospeuiv:l - ricorrono piuttoslO nel corpus di Giuliano da ~ngallo, padre di Fr:a.nccsco, a cui si puo a55egnarc con piu ragione queslO progetto di t:tbernaeolo. 1.:OOi1.ione del rregio con le eapitali all'antica ~ per escmpio avvieinabilc alle molte ricoslruziolli t pigrafichc del suo laccuillO amiqu:.rio, il Codice ßarocri ni 4424 dell:l ßiblioreca Aposrolic:a Vaticana. persino nella fo mla "NF.CEL.S1S~ c nd roscanismo dd "G ROL.lA~; ma il paragone piu stringente e queJlo COIl Uffizi 28 1 A. I'ultimo della serie di progcuj per b f.tcciam di San Lorcl17.o, qudlo olll"elu[(O di piu sicura auribul.ionc c idcnti!icazionc (BORSt 1985, pp. 486· 491; fROMMEL 20 10a. p. 23). [n emrambi i rogli sono ripetuti akun ; detragli sim ilari di lessico architeuonico - Ia sequenza di mocl3natUre ndla «>mice dd timpa.no, il dorico con coll::trino c rosclre dcl tipo deUa Basilica Emilia - Il1cnt!C «"ne ahbrcvi:lzioni dcl discgno sono addiriuura sovr:apponihili. come Ja rnanicra sintcrica di dcscrivcr.:! le scmalalure, ehe sful11ano dopo pochi millimctri dallc e.srremira. Sul rronrone dcl rabcmacolo. poi, si appoggiano ne calldclabri acce.si con Je fia mme ehe guil.7.ano, proprio COIllC i vasi a sfera lungo nllm 1:1 ter­razz,1 balausl"r.J.t.1 dc.l la f.tcciala di San Loren7.o. [] roglio Uffi7.i 28 1 A. SII cu; si Icggono l'iscriuonc dcdicacoria a Lcone X COIl I'anno ..... IDXVI", fu \'crosimilmelUe compleram dumnre n soggiorno fio rClltino dcl polJlcficc, cioe tr:l il 30 novcmbrc dc.l 1515 c il 19 rcbhrnio scgucntc (SAT'l.INGEII. 201 1, pp. 19-22): ndle stesse date si potrebbc collocarc anche iI progwo di mlx:rnacolo. CO II i modi grafiei libe.ri e disinvolli che sembr.J.no arar­teriZ1..11'(.' I'ultima prodmjone di Giuliano, e comunque ben ohre g[i inizi de! Cinquecenro, ein(: aktin i anni dopo iI San Pieno in MOntorio di Br:amanre cilato neUe metope, dov(' i hucr.llli sembrano alternacl a si l1100li eucarislid 0 petri ll i. QUCSI"O SICSSO fregio rivda poi un';1nolllala liberm composiliva. con i triglifi che - per f.tr posto aU'iseril.ione ­a lano nd la seconda f.1SCia ddl'architrave e ne fanno una spede di crabeaz.ionc COIHr:tua. eonclusa da UI1 goc· ciolacoio a gob rovescia: laie sol uziolle. insiemc ad ahr; IßOIivi come iI Clllcorrellle 0 I'alta SCO"I.ia a bacedli al di sono delle duc eolonne. furebbe pe.nsare a un apparalO effimero e a material i corne iJ legno e 10 srucco. in gr:ado di sopportare- :lnche 3 $Clla ridotta una simile profusionc di ornato, dall'esubcranl.a quasi donalclIcsca. Percio iI rogllo pmrebbe essc:re servilo a una delle eOlllinue, frenetiehe opera1.ioni di aUcslimelllo (Ici diversi spa1..i della du·!J. depurad alla cclebral.ione fiore mina dl Leonc X - con la eoUahorazionc, ohrcwtlo. di altr; mcmbri della ramiglia 5angallo: il rratello d; Giuliano, Alllonio iI Vecchio. c i nipoti Amonio iI Giovanc cd ArislOtdc - 1113

anche al suo prolung.1ro soggiomo e aUe con~ucnt i nccc:ssita liltlrgiche e di ccrimoniale (CISf.R I 1990). In particolare Wl libro dci collli, in cui sono reginrare le spcsc per l'adaIlalllcnw dcl coro Ji S:ln Loren7.0 a C1p· pelb papale, dettag.l ia a1la data Je! 14 dicembrc le spese Mpcr f.1rc la gillnra allo Altare de! Corpo di Cristo, CI

qUe5ro si ra. perdl~ non e capace deeto Almre a tellere il fOI7.ieretl"O der 5.1cramclllo der Papa- (MORENI 18 I G-1817. JI , 1817, p. 446). Si puo immagi n:.re (lueslO arredo come un oggellO simile a qudlo r:tppresentato ne! <Iisegno, COIi il c:lmpo rcttal1b'013re ri maslo bianco per lasdar spazio, magari, a Ullo sportel1o iSlorialO. Anel1c la lipologia di un'edicola pcnsilc conrcrl11ercbbc quesm fu n-z.ione. di Illonument:llc cornice l>Cf una eUS l"odia det Sanrissimo. c cosl akuni demenri iconografid ricorrenti nd fabem3coli euaristid tosca.ni e lazi:lli per lutro iI QU3UrocentO (CAsI'ARY 1964): i candcJabri acresi, la colomba ad ali spicgate nel timpano e ü cheruhino ehe chiude b composizionc, SQuo le due mensolc roglialc e Ia rascla con aJ centro Ul10 stemma nudo, su eui mrsc campeggiava I'arme dd pOlHcfi ce.

Dario Donttlj

Bibliogl"3fia: FERR11885, PI), XLII . 215; CoU.ollf RAGGHIAN'rI 1973:1.. pp. 73, 8 1: COUOIIIJ'twGIIIA.. ... 'T1 1973b. p. 44

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