Lettere inedite di Enrico Mauceri ad Adolfo Venturi e a Corrado Ricci, in "Annali di Critica...

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ANNALIDI CRITICA D’ARTE

n. 4, 2008

Nino Aragno Editore

Direttore: Gianni Carlo Sciolla.

Comitato di redazione: Franco Bernabei, Silvia Bordini,Rosanna Cio!, Donata Levi, Giovanna Perini, EdouardPommier, Massimiliano Rossi.

Segreteria di redazione: Roberta D’Adda, AnnamariaDucci.

© 2008 G. C. Sciolla

Nino Aragno Editoresede legale: corso Vittorio Emanuele II , 68 - 10121 Torinosede operativa: strada Santa Rosalia, 9 - 12038 Saviglianou!cio stampa: tel. 02.34592395 - fax 02.34591756e-mail: [email protected] internet.www.ninoaragnoeditore.it

SOMMARIO

RiproposteEdgar Wind, Per una sistematica dei problemi artistici,con una nota di Franco Bernabei

Ricerche sulle fonti Ra!aele De Giorgi, Molière e la pittura nella ‘nuova Roma’del XVII secoloElena Granuzzo, Ri!essioni sulla teoria architettonica diTommaso Temanza, a partire da un nucleo di lettere ineditePaolo Pastres, Accademie, accademici, incisori e didatticanella Storia Pittorica enei carteggi di Luigi LanziMargherita Melani, Roma: 1775-1783. Due testamenti

Argomenti di critica d’arte dell’Ottocento e del NovecentoMichela Passini, L’Italia come problema. La storia dell’artefrancese e la questione del RinascimentoDaria Jorioz, Primatice Retrouvé. Louis Dimier e la riscopertadel Manierismo in Francia Giuseppe Cipolla, Lettereinedite di Enrico Mauceri adAdolfo Venturi e Corrado RicciLaura Gallo, « Vita Ar tistica» e «Pinacotheca» e la riscopertadell’Ottocento italiano

Dossier delle riviste d’arteMarianna Negrini, Il progetto di «seleArte» nella corrispondenza ra Carlo Ludovico Ragghianti, Adriano Olivetti e Ignazio WeissSilvia Bottinelli, L’Italia a confronto con il mondo. Modelliinternazionali di gestione della cultura sulle pagine di «seleArte» Arianna Maraone, «Spazioarte» (1974-77): una rivistaindipendente a Roma negli anni Settanta per superarel’analfabetismo visivo

4 SOMMARIO

Storia del gusto, del museo, del collezionismo, delle tecnichee delle istituzioniBarbara Agosti, Sulla fortuna critica della Tras!gurazionedi Ra!aelloTommaso Casini, «L’aurora e la solitudine»: la fortuna di Annibal Caro iconografo nel quinto centenariodalla nascita Cecilia Mazzetti di Pietralata, Fortuna e sfortunadella Teutsche Academie in Italia: dalla memoria obliteratanel 1675 alle recensioni del 1688Andrea Leonardi, Collezionare libri: la raccolta delbanchiere-mecenate Ottavio Costa

Extra moenia. Problemi di metodo, discussioni e confronti Rosaria De Rosa, Julius Meyer nelle riletture di Fiedler

Hanno collaborato a questo numero: Barbara Agosti, professore associato di storia della critica d’arte, Universitàdi Roma Tor Vergata Franco Bernabei, professore ordinario di storia della critica d’arte, Univer-sità di Padova Silvia Bottinelli, dottore di ricerca , Università di Pisa Tommaso Casini, Roma Giuseppe Cipolla, dottorando, Università di Palermo Ra"aele De Giorgi, dottore di ricerca, Università di Lecce Rosaria De Rosa, professore associato di storia della critica d’arte, Universitàdi Salerno Laura Gallo, dottoranda, Università di T orino Elena Granuzzo, dottore di ricerca , Università di Padova Daria Jorioz, Aosta Andrea Leonardi, dottore di ricerca, Università di GenovaAriamma Maraone, Roma Cecilia Mazzetti di Pietralata, Roma Margherita Melani, Siena Marianna Negrini, dottoranda Università di V erona Michela Passini, dottore di ricerca, Scuola Normale Superiore di Pisa Paolo Pastres, Deputazione di Storia Patria per il Friuli, Udine

LETTERE INEDITE DI ENRICO MAUCERI

AD ADOLFO VENTURI E CORRADO RICCI

Enrico Mauceri 1 nacque a Siracusa il 15 agosto 1869 ed eb-be una formazione classica, seguita da un’educazione artisticafondata sulla conoscenza dei monumenti locali. Nei primi an -ni Novanta si trasferì a Palermo per frequentare la facoltà di

L’autore desidera ringraziare vivamente la Direzione della Biblioteca della Scuo-la Normale di Pisa e quella della Biblioteca Classense di Ravenna per avergli con-cesso di consultare e di studiare i carteggi di Adolfo Venturi e Corrado Ricci.1 Su Enrico Mauceri si veda: Enrico Mauceri (ad vocem), in S. Samek Ludovici,Storici, teorici e critici delle arti !gurative d’Italia dal 1800 al 1940, Enciclopedia biogra!-ca e bibliogra!ca «italiana», diretta da A. Ribera, serie 4, Roma 1942, pp. 229-231;G. Di Stefano, Momenti e aspetti della tutela monumentale in Sicilia, in «Archivio stori-co siciliano», serie terza, VIII, 1955, pp. 343-370; S. Bottari, Ricordo di EnricoMauceri, in «Il resto del Carlino», 7 luglio 1966; G. Molonia, L’Annunciazione diPalazzolo Acreide: cronaca di una scoperta, in Da Antonello a Paladino.Pittori messinesinel siracusano dal XV al XVIII secolo, catalogo della mostra a cura di G. Barbera, Sir -acusa 1996, pp. 99-105; F. Gallo, Temi e !gure della tutela delle opere d’arte in Sicilia: lacarriera contrastata di Enrico Mauceri, in Professionisti, città e territorio. Percorsi di ricer-ca tra storia dell’urbanistica e storia della città, a cura di S. Adorno, Roma 2002, pp.179-188; Ead., Enrico Mauceri e il posto della storia dell’arte, in Corrado Ricci storico del-l’arte tra esperienza e progetto,Atti del convegno (Ravenna 27-28 settembre 2001) acura di A. Emiliani e D. Domini, Ravenna 2004, pp. 192-194; Antonello da Messina.L’opera completa, catalogo della mostra a cura di M. Lucco, Roma 2006, pp. 198-207; G. Cipolla, Enrico Mauceri storico dell’arte tra connoisseurship e conservazione, tesidi laurea specialistica, Università degli Studi di Torino, Facoltà di Scienze dellaFormazione, A.A. 2005-2006, relatore prof. Gianni Carlo Sciolla. Sugli scritti di E.Mauceri si veda, invece, la Bibliogra!a di Enrico Mauceri: in memoria nel III anniver-sario della morte a cura dei !gli, con presentazione di S. Bottari, Bologna 1969.Mauceri scrisse anche un’autobiogra!a, alla quale si rimanda per un’idea gen-erale sul suo percorso critico: E. Mauceri, Riassumendo una vita. Note autobiogra-!che, Bologna 1960.

Giurisprudenza, ma l’interesse per le arti !gurative lo portò aseguire contemporaneamente, come libero uditore, le lezionidi archeologia di Antonino Salinas 2. Nel 1893 si laureò in Leg-ge e intraprese la carriera giuridica, ricoprendo l’incarico di vi-cepretore, attività che terminerà dopo soli due anni 3.

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2 Cfr. Mauceri, Riassumendo una vita... cit., p. 5: «In quel tempo, frequentai lelezioni di Archeologia del Salinas, che era direttore del Museo Nazionale. […]Studente in Giurisprudenza, non dimenticai le mie Lettere e maturai, !n da queltempo, l’idea di coltivare l’Archeologia, verso la quale inclinavo, cresciuto framonumenti insigni dell’antichità nella mia Siracusa». Antonino Salinas (Paler-mo, 1841-1914), dal 1865 professore straordinario di Archeologia nell’ateneopalermitano, dal 1873 al 1913 direttore del Reale Museo della medesima città(poi Museo Nazionale), membro della Regia Commissione di Antichità e BelleArti della Sicilia, e a partire dal 1894 anche membro del Consiglio Superiore An -tichità e Belle Arti, fu una !gura cruciale nel sistema di tutela della Sicilia a caval-lo tra Otto e Novecento; inoltre fu uno dei primi archeologi a occuparsi delle ar-ti !gurative della Sicilia medievale e moderna. Mauceri sarà alle sue dipendenzecome ispettore, tra il 1901 e il 1903, al Museo Nazionale di Palermo. Sulla !guradi Antonino Salinas cfr . Samek Ludovici, Storici, teorici e critici delle arti... cit., pp.316-317; S. De Vido, Antonino Salinas: il museo come «scuola» e il «genio proprio» dellearti di Sicilia , in «Ricerche di Storia dell’Arte», 50, 1993, pp. 17-26; M. Barbanera,L’archeologia degli italiani. Storia, metodi e orientamenti dell’archeologia classica in Italia,Roma 1998, pp. 16-19. Mentre sull’attività museale di Salinas tra la !ne del XIXsecolo e primi anni del XX secolo, in relazione anche alla formazione di Mauceriin Sicilia, cfr. A. Salinas, Del Museo Nazionale di Palermo e del suo avvenire (1873), inA. Salinas, Scritti scelti, introduzione di V. Tusa, 2 voll., Palermo 1976-1977, vol. I,pp. 46-65. 3 Mauceri svolse anche attività giuridica nelle preture di Rosolini e Floridia, dovericoprì l’incarico come vicepretore dal 26 luglio 1894 al 7 aprile 1896; cfr.Mauceri, Riassumendo una vita... cit., p. 6. Si noti che molti storici della gener-azione di Mauceri ebbero una formazione in ambito giuridico. Si pensi, per faresoltanto alcuni nomi, al tedesco Wilhelm Bode, che aveva intrapreso gli studigiuridici a Göttingen per seguire la carriera del padre; o, per quanto riguarda l’I-talia, a Corrado Ricci e Francesco Malaguzzi V aleri, entrambi provenienti da unaformazione giuridica. Su Bode cfr . P. Betthausen, P.H. Feist, C. Fork, Metzler Kun-sthistoriker Lexikon, Stuttgart 1999, pp. 31-33; A. Wilhelm von Bode(ad vocem), inL’«Ar chivio Storico dell’Arte» e le origini della «Kunswissenschaft» in Italia, a cura diG.C. Sciolla e F. Varallo, Alessandria 1999, pp. 176-180. Su Ricci cfr. V. Mariani, Ri-cordo di Corrado Ricci, in «Emporium», XII, 6, 1934, pp. 411-415; In memoria di Cor-rado Ricci, Roma 1935; S. Muratori, Corrado Ricci: la vita e le opere, Torino 1936; D.Domini, Corrado Ricci nella cultura italiana tra Otto e Novecento, Ravenna 1989; G.Bosi Maramotti, I rapporti di Adolfo Venturi e Corrado Ricci, in Archivio di Adolfo Ven-turi, 4, Incontri venturiani , a cura di G. Agosti, Pisa 1995, pp. 9-38; Corrado Riccistorico dell’arte tra esperienza e progetto, a cura di A. Emiliani e D. Domini, Atti delconvegno (Ravenna 27-28 settembre 2001), Ravenna 2004; Corrado Ricci (ad vo-cem), in L’ «Archivio Storico dell’Arte»... cit., pp. 249-251; L. Balestri, Il colore di Mi-lano: Corrado Ricci alla Pinacoteca di Brera, presentazione di A. Bellini, Bologna2006. Su Malaguzzi Valeri, cfr. A. Venturi, Malaguzzi Valeri F. , in «L’Arte», 1-2,1929, p. 48; Samek Ludovici, Storici, teorici e critici... cit., pp. 214-216; M. Ferretti,Un’idea di storia, la realtà del museo, il suo demiurgo, in Il Museo Davia Bargellini, a cu-

A partire dal 1896 la vocazione storico-artistica prevarrà suquella giuridica e Mauceri si avvierà alla carriera museale, ini-ziando come conservatore al Museo Archeologico di Siracusa,allora diretto da Paolo Orsi 4. Nonostante la caratterizzazionesull’evo antico delle collezioni del museo siracusano, Maucerisi specializzerà subito nello studio dell’arte moderna 5; risulta

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ra di R. Grandi, Bologna 1987, pp. 9-25; G.C. Sciolla, La critica d’arte del Novecento,Torino 1995, p. 54; Francesco Malaguzzi Valeri(ad vocem), in L’«Archivio Storico del-l’Arte»... cit., pp. 228-229; S. Coppa, Schede valtellinesi di Francesco Malaguzzi Valeri ePietro Toesca, in Magister et Magistri. Studi storico artistici in memoria di Battista Leoni,Sondrio 2002, pp. 139-167; M. Faietti, Francesco Malaguzzi Valeri per Luigi Serra. Lafelice risoluzione di una tormentata acquisizione, in Il segno e il colore: nell’atelier di LuigiSerra, a cura di C. Poppi, Cinisello Balsamo 2003, pp. 43-51, con bibliogra!a allanota 3; A. Rovetta, Gli esordi della «Rassegna d’arte», Milano 1901-1907, in Rivisted’arte fra Ottocento ed età contemporanea. Forme, modelli e funzioni, a cura di G.C. Sci-olla, Milano 2003, pp. 101-122. 4 Dopo la !ne della carriera giuridica, Mauceri fece domanda per entrare nel per-sonale del Museo Archeologico siracusano, e il 31 gennaio del 1896 ricevette unalettera dal Ministero con la quale veniva assegnato, a titolo onorario e con diritto direvoca, all’organico del museo: «Sebbene questo Ministero abbia seguito !nora lamassima di non ammettere tra i funzionari addetti ai Musei, alle Gallerie ed agliScavi d’antichità persone non retribuite sul bilancio dello Stato, pur tuttavia ac -consento che la S.V. venga applicata, a solo titolo onorario, alla Direzione delMuseo Archeologico di codesta città. Devo però dichiararle !n d’ora che tale con-cessione può essere revocata da questo Ministero quante volte lo creda opportuno»(lettera del Ministero della Pubblica Istruzione - Direzione Generale per le Anti-chità e le Belle Arti datata 31.1.1896, Archivio Gemma Mauceri, Ravenna).5 Enrico Mauceri comincerà la sua attività storiogra!ca ben prima di quella muse-ale (difatti i suoi studi sul territorio vedranno la luce già alla !ne degli anni No-vanta dell’Ottocento), dimostrandosi attento conoscitore del panorama artisticodella Sicilia orientale. Questa capillare conoscenza dell’arte locale trova esito nel-la Guida di Siracusa del 1897 (cfr. E. Mauceri, Guida archeologica ed artistica di Sira-cusa con un saggio di Bibliogra!a storica, corredata da 15 fotoincisioni e 2 carte, Siracusa1897), uno dei primi lavori di carattere periegetico, genere al quale Mauceri ri -correrà più volte per illustrare gran parte del patrimonio artistico medievale emoderno, allora quasi del tutto ignoto, della Sicilia. Negli anni successivi, la pro -duzione di guide artistiche sarà convogliata, in parte, nel progetto editoriale del-la collana intitolata «Italia Artistica», diretta da Corrado Ricci e pubblicata dal -l’Istituto d’Arti Gra!che di Bergamo. Tra gli studi di Mauceri pubblicati per talecollana sono da segnalare almeno: E. Mauceri, Da Segesta a Selinunte, Bergamo1903; Id., Taormina, Bergamo 1907; Id., Siracusa e la Valle dell’Anapo, Bergamo1909; mentre tra le altre guide si vedano: E. Mauceri, Siracusa nel secolo XV, Sira-cusa 1896; Id., Palermo nel passato, Palermo 1906; Id., Il Cicerone per la Sicilia. Guidaper la visita dei monumenti e dei luoghi pittoreschi della Sicilia, in collaborazione con S.Agati, Palermo 1907; Id., Sicilia e Isole minori, «Guide d’Italia Touring Club Ital-iano», Milano 1919; Id., Messina, Firenze 1924 (per gli Alinari); Id., Messina nelSettecento, nella collana «Settecentesca» di S. Di Giacomo, Palermo 1924; Id., Sicil-ia e Malta , nella collezione «La Patria» dell’editrice Utet, T orino 1928; Id., Mon-reale, nella collezione «Il Fiore» dell’editore Treves, Milano 1928.

infatti esemplare in questo periodo il caso del ritrovamentodell’ Annunciazione di Antonello da Messina nella chiesa del-l’Annunziata di Palazzolo Acreide, scoperta che si rivelerà difondamentale importanza per gli studi antonelliani 6. Sin dagliesordi della sua carriera si presenterà, tuttavia, il problema del«posto» nei musei: l’incarico ottenuto dal Ministero al museodi Siracusa, infatti, aveva valenza esclusivamente onoraria, percui Mauceri, su consiglio dello stesso Orsi, decise di trasferirsia Roma per frequentare la scuola di per fezionamento in storiadell’arte medievale e moderna istituita da Adolfo Venturi. L’in-contro con Venturi si rivelerà determinante e Mauceri entreràa pieno titolo nella schiera di funzionari delle Belle Arti chetra gli ultimi anni del XIX secolo e i primi del XX andranno adirigere le maggiori gallerie italiane 7. Già nel 1897 il conosci-tore siciliano – orientato ormai nell’ambito della conser vazio-ne museale – vinse il concorso all’unico posto di vice ispettorealla Galleria Nazionale di Arte Antica di palazzo Corsini a Ro -ma8, dove rimase !no alla !ne del 1899, collaborando oltreche con Paul Kristeller e Federico Hermanin – primo borsistadel biennio universitario della scuola venturiana – con lo stes-so Venturi, il quale dopo l’estromissione dall’incarico della Di -

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6 Cfr . Mauceri, Riassumendo una vita... cit., p. 7: «Fui aggregato nel 1896, a titoloonorario, al Museo di Siracusa, e lì rimasi un anno, ad occuparmi di cataloghidelle opere d’arte sparse nelle chiese di Siracusa e provincia. Fu allora, proprionel 1897, che ebbi la fortuna di scoprire, in una chiesa di Palazzolo Acreide, unapreziosissima tavola di Antonello da Messina, rappresentante la titolare: l’Annun-ciazione». Sulla storia di questa scoperta cfr. E. Mauceri, L’Annunciazione di An-tonello e il suo documento, in «Cronache d’Arte», I, 5, 1924, p. 254; Molonia, L’An-nunciazione di Palazzolo Acreide... cit.; Campagna Cicala, Antonello da Messina, in DaAntonello a Paladino... cit., pp. 38-43; G. Barbera, Antonello da Messina, Milano1998, pp. 19-20, 88-99, 149; G. Cipolla, Il fortunato ritrovamento dell’Annunciazionedi Antonello da Messina, in Enrico Mauceri storico dell’arte... cit., pp. 48-58.7 Su questo aspetto cfr . G.C. Sciolla, Adolfo Venturi: memoria e critica d’arte, in A.Venturi, Memorie Autobiogra!che, a cura di G.C. Sciolla, Torino 1991, pp. 15, 88;mentre sull’insegnamento di Venturi all’Università La Sapienza di Roma cfr. S.Valeri, Adolfo Venturi all’Università di Roma. Regesti e annotazioni sui primi anni di vi-ta della scuola venturiana (1890-1931), in Archivio di Adolfo Venturi... cit., pp. 101-128.8 Dall’1 agosto 1897, Mauceri otteneva, con pubblico concorso, la nomina a so-prastante nei musei, nelle gallerie e negli scavi di antichità, cfr. R. Decreto 22 luglio1897, in «Bollettino u"ciale del Ministero dell’Istruzione Pubblica», 16 settem -bre 1897, p. 1449. Il suo passaggio e#ettivo dal Museo Archeologico di Siracusaalla Galleria Nazionale di Roma avverrà dal 16 dicembre 1897, cfr . Decreto ministe-riale 29 novembre 1897, ibid., 23 dicembre 1897, p. 2017.

rezione Generale di Antichità e Belle Arti, nel 1898, veniva de-stinato proprio alla direzione della galleria romana 9. Uno degliaspetti più rilevanti di questa prima esperienza, sotto l’in!uen-za diretta dello storico modenese, fu sicuramente l’apprendi-mento di un metodo speci"co nello studio delle arti "gurative.Mauceri, infatti, assorbì pienamente la metodologia di studioventuriana, soprattutto nei due punti principali della medesi-ma, e cioè nell’adesione alla «scienza del conoscitore» – intesacome esegesi stilistica aderente all’opera d’arte, ai "ni di per-venire al momento conclusivo costituito dall’attribuzione – enell’importanza riservata allo studio delle fonti della letteratu-ra artistica e dei documenti d’archivio 10.

Nel 1899 Mauceri chiese e ottenne il trasferimento al Mu-seo Nazionale di Palermo 11, diretto da Antonino Salinas, doverimarrà alcuni anni a occuparsi delle collezioni d’arte medie -vale e moderna 12. Con la legge di tutela del 1902 (legge Ma -

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9 Cfr. G. Agosti, La nascita della storia dell’arte in Italia. Adolfo Venturi: dal museo al-l’università 1880-1940, Venezia 1996, pp. 131-140.10 Mauceri conciliava la ricerca archivistica con l’analisi "gurativa dell’operad’arte, rispettando i principi espressi da Venturi già nel 1887; cfr. A. Venturi, Perla storia dell’arte, in «Rivista Storica Italiana», IV, 1887, pp. 229-250, dove tra i tantipunti si a#ermava l’importanza tanto della ricerca documentaria quanto dell’ed -ucazione visiva: «E in conchiusione: ricercatori di documenti e studiosi delleopere d’arte devono a#ratellarsi pel progresso degli studi: i primi educare l’oc-chio, e imparare il linguaggio dei colori e delle forme per riescire a meglio com -prendere il valore delle notizie archivistiche; i secondi apprendere negli archiviad esser cauti», ibid., pp. 235-236. Sull’articolo di Venturi cfr. Agosti, La nascita del-la storia dell’arte... cit., pp. 61-68. 11 L ’1 dicembre 1899, l’ispettore del Museo Nazionale di Palermo, monsignorBartolomeo Lagumina, nominato vescovo di Agrigento, rinunciava all’u$ciocome ispettore; in questo modo Mauceri prendeva il suo posto, venendo pro-mosso per merito da soprastante a ispettore, cfr. Decreto 22 giugno 1899, in «Bol-lettino u$ciale del Ministero dell’Istruzione Pubblica», 20 luglio 1899, pp. 1311-1312.12 Nelle sue memorie Mauceri ricorderà lo stato in cui versava il museo al mo-mento del suo arrivo: «Però al Museo trovai un’aria di ristagno, di impaludamen-to. Il Salinas non voleva toccar nulla e l’istituto nelle sue diversissime raccolte conpunte "no al Risorgimento, faceva sembrare il Museo più che un istituto d’Arteun immenso magazzino d’antiquario!», cfr. Mauceri, Riassumendo una vita... cit.,p. 10. Già a inizio secolo Mauceri individuava nella vastità delle raccolte ospitatenell’ex casa dei Padri. Filippini all’Olivella, allora sede del Museo Nazionale diPalermo, la causa prima dello stato di abbandono in cui erano tenute soprattuttole opere d’arte medievale e moderna, so#ocate dall’ingente quantità degli ogget-ti provenienti dagli scavi archeologici condotti da Salinas. Solo nel 1954 il MuseoNazionale di Palermo vedrà la separazione de"nitiva delle collezioni d’arte anti-

gi) 13, lo studioso fu nominato viceispettore per i Musei, le Gal-lerie e gli Scavi, espletando tale carica al Museo Nazionale diPalermo 14. Dopo questa nomina chiederà – attraverso l’inter-cessione di Corrado Ricci – di essere trasferito alle Regie Gal-lerie di Firenze (attuale Galleria degli U!zi), ma la richiestanon avrà seguito. In questi anni, intensi saranno i suoi rappor-ti con l’ élitedei conoscitori locali, tra cui spicca il nome diGioacchino Di Marzo 15, con il quale approfondirà lo studio deidocumenti d’archivio nelle ricerche storico-"gurative. Con ilconoscitore palermitano Mauceri ha in comune lo studio delRinascimento siciliano: dalla scuola antonelliana per la pitturaal "lone dei Gagini per la scultura 16. Nel 1903 lo studioso ri-

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ca da quelle medievali e moderne, con la formazione della Galleria Regionaledella Sicilia a palazzo Abatellis e l’istituzione del Museo Archeologico AntoninoSalinas nella vecchia sede dell’ex casa dei Padri Filippini all’Olivella. Sulla storiadei musei citati cfr. R. Delogu, La Galleria Nazionale della Sicilia , Roma 1962; CarloScarpa: Palazzo Abatellis, La Galleria della Sicilia, Palermo 1953-54, a cura di S.Polano, Milano 1989; V. Abbate, E. Battisti, G.C. Argan, Palazzo Abatellis, Palermo1991, pp. 14-20.13 Sul varo della legge del 1902 cfr. R. Dalla Negra, La riforma del servizio di tutela(1902-1915) , in M. Bencivenni, R. Dalla Negra, P . Grifoni, Monumenti e Istituzioni.Parte II. Il decollo e la riforma del servizio di tutela dei monumenti in Italia 1880-1915,Firenze 1992, pp. 183-211. 14 Cfr . Gallo, Temi e !gure… cit., p. 182. Mauceri dovette attendere molto tale nom -ina, come dimostra una lettera del 1901 inviata ad Adolfo V enturi, nella qualechiedeva le ragioni del ritardo dell’u!cializzazione del concorso; cfr. infra , «Ap-pendice I», I.15 Gioacchino Di Marzo (Palermo 1839-1916), studioso e conoscitore d’arte sicil -iana. La sua "gura, valorizzata dagli studi degli ultimi anni di Simonetta La Bar-bera (S. La Barbera, Note sulla letteratura artistica siciliana dei secoli XVIII-XIX, in L.Di Giovanni, Le opere d’arte nelle chiese di Palermo, a cura di S. La Barbera, Palermo2000, pp. 17-40; Ead., La critica d’arte in Sicilia nell’Ottocento,Palermo 2003; Ead.,Gioacchino Di Marzo critico d’arte dell’Ottocento, in Il Carro di Tespi. Giornata di studi inonore di Maurizio Calvesi, a cura di S. Valeri, Roma 2004; Gioacchino Di Marzo e laCritica d’Arte in Italia nell’Ottocento, Atti del convegno (Palermo 15-17 aprile 2003)a cura di S. La Barbera, Palermo 2004), fu di notevole rilevanza nella connoisseur-shipsiciliana della seconda metà del XIX secolo. Per quanto riguarda le fonti sto-riogra"che sull’arte siciliana, Di Marzo è stato un importante punto di riferimen-to per generazioni di studiosi, in particolare anche per Mauceri, il quale col-laborò con il palermitano in alcune circostanze (cfr. E. Mauceri, G. Di Marzo, An-tonello Gagini e l’altare di San Giorgio, in «L’Arte», V, 5-6, 1902, pp. 180-185; L’operadi Domenico Gagini in Sicilia, in «L ’Arte», VI, 5-7, 1903, pp. 147-158) e ne redassedopo la sua scomparsa anche un dettagliato necrologio (E. Mauceri, GioacchinoDi Marzo, in «Archivio storico siciliano», XIII, 1-2, 1916, pp. 277-280). Su Di Mar-zo, oltre ai testi già citati, si vedano anche: Samek Ludovici, Storici, teorici e critici...cit., pp. 139-140; A. Venturi, Necrologia, in «L’Arte», XIX, 11-12, 1916, p. 372.16 Tra gli studi di Di Marzo sulla scuola antonelliana e sui Gagini si vedano al-

tornò a Siracusa, riprendendo il posto come conservatore alMuseo Archeologico diretto da Paolo Orsi e tornando a dedi-carsi alla catalogazione delle raccolte cittadine d’età medievalee moderna. Qui rimase !no al 1915, dedicandosi inoltre al pri-mo progetto della fondazione del Museo d’Arte Medievale eModerna di palazzo Bellomo – che Ricci in una visita a Siracu-sa aveva de!nito «un piccolo Bargello» 17 –, che svanì dopo l’i-stituzione della Soprintendenza di Messina, a"data però allostesso Mauceri 18. Il periodo che va dal primo dopoguerra !no

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meno: G. Di Marzo, La pittura in Palermo nel Rinascimento, Palermo 1899; Id., DiAntonello da Messina e dei suoi congiunti, Palermo 1903; Id., Nuovi studi ed appunti suAntonello da Messina, Messina 1905; Id., Memorie storiche di Antonello Gagini e dei suoi!gli e nipoti, scultori siciliani del sec. XVI, in «Archivio Storico Italiano», III, 7, 1868,pp. 39-109; Id., I Gagini e la scultura in Sicilia nei secoli XV e XVI. Memorie storiche edocumenti, 2 voll., Palermo 1880-83. Mentre su quelli di Mauceri relativi agli stessiargomenti si citano: E. Mauceri, Intorno alla Pittura siciliana , in «Arte e Storia»,XXXIV , 3, 1915, pp. 80-84; Id., Caratteri dell’arte siciliana del Rinascimento. Sua orig-ine e sviluppo, in «Rassegna d’Arte», XIX, 11-12, 1919, pp. 210-222; Id., Antonelloda Messina, con nuovi documenti a cura di L. Perroni-Grande, Messina 1923; Id.,Messina nella gloria della sua arte, Messina 1923 (conferenza tenuta a Messina il 28dicembre 1923); Id., Antonello da Messina e la pittura del ‘400 in Sicilia(conferenzatenuta a Catania l’8 marzo 1924 nell’Aula Magna dell’Università a cura delLyceum, inedita); Id., L’Annunciazione di Antonello e il suo documento, in «Cronached’Arte», I, 5, 1924, p. 254; Id., Il S. Giorgio attribuito ad Antonello Gagini, in «LaScintilla», 6, 1900; Id., Antonello Gagini, in «Rassegna d’Arte», VI, 9, 1906, pp. 129-135; Id., Opere primitive di Antonello Gagini, in «L’Arte», XX, 3-4, 1917, pp. 89-92. 17 Mauceri, Riassumendo una vita... cit., p. 12.18 Le vicende della formazione e della successiva soppressione del Museo Re-gionale di palazzo Bellomo ebbero uno svolgimento complesso, le cui ragionisono da valutare in stretta relazione al minore grado di interesse, nella Sicilia di!ne secolo, per l’arte medievale e moderna rispetto a quella antica. Mauceri !ndal 1905, anno in cui iniziarono i lavori di ristrutturazione di palazzo Bellomo, siera occupato dell’allestimento museogra!co delle raccolte tre e quattrocen-tesche. Questo progetto, però, ebbe vita breve: la dipendenza delle collezioni me -dievali e moderne dal Museo archeologico causerà una sorta di so#ocamentodelle prime, continuamente a"ancate da nuovi reperti provenienti dagli scavi,compresi quelli e#ettuati in Calabria – dove Orsi aveva assunto la Soprintenden-za Archeologica. «Tutto andava per il meglio, mentre il nuovo Museo veniva visi-tato da studiosi e da comitive, quando con grande sorpresa e stupore, si vide chetutto il pianterreno veniva occupato da scarichi di abbondante materiale archeo-logico, proveniente dagli scavi della Calabria» (Mauceri, Riassumendo una vita...cit., p. 12). Gli e#etti della legge del 1907 – voluta da Ricci – che aumentava il nu-mero delle soprintendenze su tutto il territorio nazionale, e il terremoto di Messi-na del 1908, porteranno Ricci, che nel 1913 sarà nuovamente in visita a Siracusa,a decretare la chiusura del Museo Bellomo, optando per la formazione di una So-printendenza alle Gallerie e ai Monumenti a Messina, alla quale sarà destinato lostesso Mauceri.

al 1929, durante il quale Mauceri diresse il Museo Nazionale diMessina, fu caratterizzato da un’ingente mole di studi relativialle collezioni recuperate dopo il terremoto del 1908. Degnadi essere ricordata in questo periodo è, inoltre, l’intensa atti-vità di restauro promossa per molte opere del museo, argo-mento questo verso il quale Mauceri si dimostrerà sempre at-tento e sensibile. Con la riforma Gentile del 1923, però, la So-printendenza messinese, voluta da Ricci per agevolare un ade-guato collocamento dello storico nel tessuto conservativo del-l’isola, verrà soppressa e Mauceri, ormai sessantenne, sarà co-stretto a cercare nuovamente una sistemazione. Conseguente-mente, l’intervento in suo favore nelle alte sfere della politicadei beni culturali di personaggi come Benedetto Croce, dellostesso Venturi, e in seguito anche di Paolo Orsi 19, consentì chel’allora direttore generale Roberto Paribeni 20 gli proponesse ladirezione della Pinacoteca Nazionale di Bologna, rimasta im-provvisamente vacante dopo la scomparsa di Francesco Mala-guzzi Valeri 21.

256 GIUSEPPE CIPOLLA

19 Nel 1924, quando Mauceri ritornò nuovamente ispettore a Siracusa, Paolo Or-si aveva tentato di far assegnare allo studioso siracusano la costituenda soprinten-denza mista della Calabria, ma la proposta non fu accolta al Ministero. Su questocfr. Gallo, Enrico Mauceri e il posto della storia dell’arte... cit., p. 192.20 Roberto Paribeni (Roma 1876-1956), archeologo e storico dell’arte, si occupòprincipalmente di ricerche storico-archeologiche, concentrandosi sull’arte ro-mana e sui suoi rapporti con l’Oriente; soprintendente alle Antichità del Lazio(1908-28) e direttore generale delle Antichità e Belle Arti !no al 1933, dal 1937insegnò archeologia e storia antica all’Università Cattolica di Milano e fu anchedirettore del Museo Nazionale alle T erme a Roma. Su Paribeni cfr . Samek Lu -dovici, Storici, teorici e critici... cit., p. 278; Studi in onore di Aristide Calderini e RobertoParibeni, Milano 1956; P. Romanelli, Roberto Paribeni, in «Studi romani», 5, 1956,pp. 581-583; Barbanera, L’archeologia degli italiani... cit., pp. 128-130, 225.21 Francesco Malaguzzi Valeri (Reggio Emilia 1867 - Bologna 1928), conoscitoreesperto di disegno antico e della pittura emiliana e lombarda del Rinascimento,era stato direttore della Pinacoteca Nazionale di Bologna dal 1914, e dal 1915aveva occupato anche il posto di soprintendente alle Gallerie per le province diBologna, Forlì e Ferrara, fondando nel 1923 il Museo d’Arte Industriale DaviaBargellini. Malaguzzi Valeri fu direttore della Pinacoteca Nazionale di Bolognadal 1914 al 1928, quando si tolse la vita in seguito a un’inchiesta giudiziaria che lovedeva coinvolto in uno scandalo relativo al bilancio economico della Pinacoteca,caduta sotto pignoramento dello Stato per bancarotta fraudolenta. Su questa vi-cenda cfr . Cipolla, Enrico Mauceri storico dell’arte... cit., pp. 192-194; in particolaredevo queste informazioni a una piacevole conversazione avuta con il dott. Gi-ampiero Cammarota, attuale direttore della Pinacoteca Nazionale di Bologna,che ringrazio vivamente. Su Malaguzzi Valeri si rimanda supra alla nota 3.

La competenza acquisita in ambito amministrativo nel pe-riodo giovanile si ri!ette pienamente negli interventi e"ettua-ti a Bologna nei primi anni Trenta. Qui Mauceri adotterà unaformula museogra#ca in linea con la concezione razionalista e#lologica di quegli anni, aderendo a criteri di esposizione e difruizione delle opere d’arte vicini agli insegnamenti di AdolfoVenturi. Inoltre, l’attenzione alle problematiche conservativeinerenti alle opere della Pinacoteca rispecchia il grado di ag-giornamento dello storico siciliano nell’ultima fase della suacarriera, caratterizzata da una #tta attività di ricerca 22. Il lega -me con la connoisseurship nazionale in questo periodo è confer-mato, inoltre, dalla partecipazione di Mauceri alla «Mostra delCorreggio» del 1935 23, tenutasi a Parma per la celebrazione delquarto centenario dalla morte del pittore; in occasione diquella mostra si tenne a Parma anche un convegno nazionaledei critici e degli storici dell’arte, con discorso inaugurale diAdolfo Venturi, in occasione del quale Mauceri elaborò unsaggio sull’in!uenza correggesca nella pittura di Lorenzo Sa -batini 24. Nel 1936 Mauceri accettò l’incarico come provvedito-re agli Studi a Modena, lasciando la direzione della Pinacotecadi Bologna 25.

Negli ultimi anni Mauceri ri!etterà ampiamente sul suopercorso professionale, redigendo anche alcuni testi autobio-gra#ci, dove emergono signi#cativamente molti richiami almondo culturale della Sicilia della belle époquenella quale siformò e soprattutto importanti riferimenti a esponenti della

LETTERE INEDITE DI ENRICO MAUCERI 257

22 Soprattutto nel periodo 1930-36, Mauceri pubblicherà numerosi scritti sull’artebolognese, occupandosi di diversi ambiti: dal T recento al Manierismo, #no allapittura seicentesca e settecentesca. Per i saggi di questo periodo si rimanda allaBibliogra!a di Enrico Mauceri... cit.23 Mostra del Correggio, catalogo della mostra, Parma 1935. Presso l’archivio per -sonale di Gemma Mauceri (erede dello studioso) – che ringrazio vivamente peravermi concesso di studiare il materiale in suo possesso – si conser va l’invito dipartecipazione al «Convegno storici e critici d’arte» in occasione dell’«Espo-sizione Opere del Correggio nel IV Centenario della Morte», con allegata rispos -ta di adesione dello stesso Mauceri, inviata da Bologna il 13 gennaio 1935. 24 E. Mauceri, Lorenzo Sabattini nella luce del Correggio, in Mostra Nazionale del Correg-gio: atti del Convegno nazionale dei critici e storici dell’arte, discorso inaugurale del sen.Adolfo Venturi, relazione, comunicazioni e cronache del convegno, Atti del convegno(Parma 11-12 maggio), Parma 1935, pp. 62-69. 25 A Modena Mauceri manterrà l’incarico di provveditore agli Studi soltanto #noal 1940, quando, all’età di 71 anni, si avvierà conclusivamente al pensionamento.

critica d’arte del tempo con i quali fu in contatto. Morì a Bolo-gna il 28 giugno del 1966.

La cultura storiogra!ca di Enrico Mauceri a"onda le sue ra-dici nel periodo più fervido dello sviluppo della critica d’artesiciliana, tra gli anni Novanta dell’Ottocento e il primo decen-nio del Novecento, e cioè all’interno della vasta opera di valo-rizzazione del patrimonio artistico regionale d’età modernarealizzatasi con studiosi quali Gioacchino Di Marzo, GaetanoLa Corte Cailler e Antonino Salinas, principali esponenti sici-liani del pensiero positivista in campo storico-artistico. Il suocontributo alla conoscenza della cultura !gurativa della Sicilia– dagli studi su Antonello da Messina 26, Antonello e Pietro deSaliba 27, Marco Costanzo 28, Antonello e Domenico Gagini 29,Francesco Laurana 30, !no a quelli su Filippo Paladini 31, PietroNovelli 32, Mario Minniti e l’in#uenza caravaggesca in Sicilia 33,

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26 E. Mauceri, Una pala d’altare di Antonello da Messina, in «Rassegna d’Arte», VII,5, 1907, pp. 75-76; Id., Antonello da Messina, Messina 1923; Id., Antonello da Messinae la pittura del ‘400 in Sicilia ... cit., 1924; Id., Il Museo Nazionale di Messina, Roma1929, pp. 34-36; Id., Verità su Antonello, in «Brutium», XXIX, 5-6, 1950, pp. 80-81.27 E. Mauceri, A proposito di Pietro e Antonello de Saliba, in «Rassegna d’Arte», XIII,12, 1913, pp. 189-190; Id., Restauri a due dipinti di Antonello de Saliba in Catania eTaormina, in «Bollettino d’arte», XVIII, 10, 1924, pp. 567-570. Mauceri fu autoredi numerose scoperte di dipinti appartenenti alla scuola antonelliana, tra i qualiva segnalata la Madonna della Catena di Antonello de Saliba, Palermo, collezioneMalandrino (già Messina, cappella della famiglia Malandrino), datata 1518. Cfr.E. Mauceri, Una nuova opera di Antonello de Saliba, in «Bollettino d’Arte», XIX, 10,1925, pp. 183-185; qui il dipinto è pubblicato e riferito ad Antonello de Saliba perla prima volta, inoltre l’autore ne segnala la provenienza, una chiesetta privatadel Malandrino nel villaggio Paradiso. 28 E. Mauceri, Restauro di opere di scuola antonelliana nel Duomo di Siracusa, in «Bol-lettino d’Arte», XVI, 4, 1922, pp. 486-487.29 E. Mauceri, Statue gaginiane del R. Museo Archeologico di Siracusa, Siracusa 1897;Id., Antonello Gagini, in «Rassegna d’Arte», VI, 9, 1906, pp. 129-135; Id., Opere prim-itive di Antonello Gagini, in «L’Arte», XX, 2-3, 1917, pp. 89-92; Id., L’opera di Domeni-co Gagini in Sicilia ... cit., pp. 147-158; Id., Nuovi documenti su Domenico Gagini ed al-tri scultori del suo tempo, in «Rassegna bibliogra!ca dell’Arte italiana», XXI, 11-12,1903, pp. 170-174. 30 E. Mauceri, Intorno a Francesco Laurana, in «L ’Arte», VII, 11-12, 1904, pp. 507-509; Id., Francesco Laurana in Sicilia, in «Rassegna d’Arte», VI, 1, 1906, pp. 1-8.31 E. Mauceri, Disegni del Paladino, in «L’Arte», IV, 10-12, 1900, p. 435; Id., Due vo-lumi di disegni di Filippo Paladino, in «Bollettino d’Arte», IV, 10, 1910, pp. 396-403.32 E. Mauceri, Pietro Novelli detto « il Monrealese», in «Monatsheften für Kunst-wissenschaft», II, 8, 1909, pp. 379-392.33 E. Mauceri, Michelangelo da Caravaggio in Sicilia, in «La Sicile Illustrée», 3, 1909,pagine; Id., Su Mario Menniti, pittore siracusano del sec. XVII, in «Rassegna bibli-

su Giacomo Serpotta 34 e altri ancora – non si ferma a un deter-minato periodo o a limitati ambiti !gurativi, bensì abbracciatutte le sfere dell’universo artistico siciliano di epoca moderna,comprendendo anche le arti minori e mantenendo sempre unrigore venturiano da autentico connoisseur.

In tal senso risulta signi!cativa la rete di rapporti intessutada Mauceri nel panorama della critica d’arte internazionale;fu infatti in contatto con Bernard Berenson, il quale fu Siracu-sa nel 1908, e qui, accolto da Mauceri, vide di persona l’ An-nunciazionedi Antonello da Messina, da pochi anni rinvenuta aPalazzolo Acreide 35.

Le lettere inedite che qui si pubblicano sono indirizzate adAdolfo Venturi e Corrado Ricci, i quali furono nel corso del pri-mo Novecento i suoi principali interlocutori. Gli argomenti pre -valenti nella corrispondenza di Mauceri con Venturi e Ricci van-no ascritti essenzialmente a due categorie: la prima inerente al -l’attività storiogra!ca, editoriale e scienti!ca dello studioso sira -cusano e la seconda alla sua attività di funzionario museale.

I con!ni cronologici entro i quali si colloca il rapporto traEnrico Mauceri e Adolfo Venturi sono quelli della critica d’ar-te italiana ai suoi inizi, tra la !ne dell’Ottocento e il principiodel Novecento. Un rapporto che nacque in concomitanza conl’avvio del progetto venturiano di fondare una scuola di storicidell’arte a livello nazionale, che, come è noto, prese le mossecon la Scuola di Perfezionamento in Storia dell’Arte medieva-le e moderna dell’Università La Sapienza di Roma.

Il rapporto epistolare con Adolfo Venturi si svolge in un lasso

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ogra!ca dell’Arte Italiana», 10-11, 1910, pagine; Id., Il caravaggismo in Sicilia edAlonso Rodriguez pittore messinese, in «Bollettino d’Arte», XIX, 6, 1925, pp. 559-571;Id., Il Museo Nazionale di Messina... cit., pp. 56-58; Id., Michelangelo da Caravaggio inun libro milanese anonimo del 1842, in «Brutium», XLIII, 1-2, 1964, pagine.34 E. Mauceri, Giacomo Serpotta, in «L’Arte», IV, 3-4, 1901, pp. 77-92; Id., GiacomoSerpotta(ad vocem), in U. Thieme, F. Becker, Allgemeines Lexicon der bildenden Kün-stler von der Antike bis zur Gegenwart, Leipzig, vol. XXX (1907), pp. 518-519; Id.,Stucchi serpotteschi inediti, in «Rassegna d’Arte», IX, 5, 1909, p. 75.35 «Ricordo che uno dei primi a vedere il bellissimo pezzo, prima del restauro,provvisoriamente collocato su due solide sedie settecentesche, fu BernardoBerenson, nel 1908. […] Venne egli con la moglie Signora Mary, e due amicifrancesi. T empi beati! Eravamo tutti giovani: biondo Berenson nella sua barbetta,bionda la Signora, maestosa nella sua alta statura, intelligentissima di cose d’Arte;ed il marito si compiacque con me della bella scoperta» (E. Mauceri, Come fu rin-venuta l’Annunciazione di Antonello, in «Brutium», XXXVI, 5-6, 1957, p. 9).

di tempo, dal 1901 al 1936, nel quale il sistema nazionale dellastoria dell’arte mutò notevolmente il proprio registro istituzio-nale, sia in campo legislativo che metodologico. Ma l’elementopiù evidente di questa corrispondenza sembra essere dettato dalpeculiare rapporto maestro-allievo, vero e proprio leit motivcon-tornato da discussioni su vari argomenti !gurativi (spesso di am-bito siciliano), richieste personali, consigli professionali e altroancora. In questo senso tale carteggio va inserito pienamentenell’argomento, già da tempo studiato, della conformazione edella caratterizzazione della scuola venturiana.

La corrispondenza con Venturi, costituita da 13 lettere ma-noscritte, presenta alcuni temi quali il problema dell’inseri-mento dello studioso nel sistema burocratico della tutela in Si-cilia e in genere nel settore museale nazionale (tema presenteanche nel carteggio con Ricci); lo scambio di informazioni sumonumenti e opere d’arte siciliane inedite; le richieste di ri-produzioni fotogra!che delle quali V enturi si ser virà in più oc-casioni per la parte dedicata all’arte siciliana nella sua Storiadell’Arte; la collaborazione di Mauceri al periodico «L’Arte» ealtri spunti che testimoniano il legame metodologico dell’al-lievo nei confronti del maestro.

La corrispondenza di Mauceri con Ricci, più ampia (costi-tuita da 40 documenti) e articolata, appare, a valutare dal lin-guaggio adottato rispetto a quella con V enturi, meno familiaree dettata da stima professionale 36. Le tematiche più ricorrenti,emerse dalla lettura critica di questo epistolario, si concentra -no soprattutto sulla delicata questione delle vicende legate allaformazione del Museo e della Soprintendenza di Messina do -po il terremoto del 1908, sul tema del restauro dei monumen-ti siciliani, sugli acquisti di opere d’arte da parte di istituzionimuseali e in!ne sul campo della politica dell’amministrazionedegli u"ci regionali.

Il contenuto delle lettere si articola cronologicamente parten -do dalla collaborazione di Mauceri al fascicolo dell’«Italia Artisti-ca»37 relativo alla città di Agrigento, per il quale lo studioso si oc-cupa della sezione riguardante Segesta e Selinunte; seguono poi

260 GIUSEPPE CIPOLLA

36 Sulla corrispondenza di Ricci cfr. Corrispondenti di Corrado Ricci: indice-inventariodella serie corrispondenti nel carteggio Ricci della Biblioteca Classense, a cura di S. Sec-chiari, Ravenna 1997.37 Si tratta della collana voluta da Corrado Ricci, edita dall’Istituto Italiano d’Arti

una serie di lettere riguardanti le altre monogra!e di caratteretopogra!co sul territorio siciliano – sempre per la collana direttada Ricci – pubblicate dall’Istituto Nazionale d’Arti Gra!che diBergamo. Fra gli aspetti più rilevanti di queste prime lettereemerge quello della fotogra!a: Mauceri, che si era formato conVenturi, vedeva nell’utilizzo del mezzo fotogra!co un e"cacestrumento per di#ondere la conoscenza della storia dell’arte, inparticolare, come in questo caso, quando si trattava di riprodu-zioni inserite in un contesto di itinerario topogra!co 38. In alcunelettere Ricci chiede allo storico siracusano di reperire il maggiornumero di fotogra!e come corollario alle sue guide sulla Sicilia.In altre, vi sono le risposte di Mauceri alle richieste di informa-zioni storico-artistiche di Ricci su opere d’arte locali, di cui spessorichiedeva anche le riproduzioni fotogra!che. A partire dal 1909inizia a emergere dalla corrispondenza quello che diventerà unvero e proprio «tormento» nella carriera di Enrico Mauceri, ecioè le di"coltà del suo inserimento nell’ambito degli u"ci peri -ferici dei beni storico-artistici 39. Il carteggio fra i due terminerànei primi anni Trenta, quando Mauceri concluderà la sua carrie-ra a Bologna.

Giuseppe Cipolla

LETTERE INEDITE DI ENRICO MAUCERI 261

Gra!che di Bergamo. T ra le numerose monogra!e cfr . C. Ricci, Ravenna, Berg -amo 1902; Id., La Repubblica di San Marino, Bergamo 1903; Id., Volterra, con 2 tav-ole e 165 illustrazioni, Bergamo 1905; P . Molmenti, Venezia, con 131 illustrazioni e 1tavola, Bergamo 1903; U. Fleres, La campagna romana, con 112 illustrazioni, Berg -amo 1904; F. Malaguzzi Valeri, Milano, Bergamo 1906; I.B. Supino, Pisa, Bergamo1910; A. Colasanti, Loreto, con 127 illustrazioni e 2 tavole, Bergamo 1910; P. Toesca,Torino, con 180 illustrazioni e 2 tavole, Bergamo 1911; G. Fogolari, Trento, con 234 il-lustrazioni e una tavola, Bergamo 1922; A. Frangipane, C. Valente, La Calabria, con187 illustrazioni e 5 tavole, Bergamo 1929; G. Pacchioni, Mantova, con 191 illus-trazioni e una tavola, Bergamo 1930; R. Paribeni, Malta, con 172 illustrazioni e unatavola, Bergamo 1930. Per quelle pubblicate da Mauceri si rimanda alle note suc-cessive.38 La documentazione dell’arte attraverso l’uso della fotogra!a fu un caposaldodella metodologia di Mauceri, come è dimostrato dai continui riferimenti pre-senti nel carteggio con Venturi e Ricci; sui rapporti tra critica d’arte e fotogra!atra Otto e Novecento in Italia cfr. M. Ferretti, La documentazione dell’arte, in Gli Ali-nari fotogra! a Firenze 1852-1920, Firenze 1985, pp. 101-128; S. Valeri, La memoriariprodotta, Roma 1997; Id., Fotogra!a e critica d’arte nell’Ottocento: Domenico Gnoli,Adolfo Venturi e l’«Archivio storico dell’arte», in Gioacchino Di Marzo e la Critica d’Arte...cit., pp. 292-300; A. Trotta, Berenson e Lotto. Problemi di metodo e di storia dell’arte,Napoli 2007, pp. 141-145.39 Su questo punto cfr . Gallo, Temi e !gure… cit., pp. 179-188; Ead., Enrico Maucerie il posto della storia dell’arte... cit., pp. 192-194.

Appendice I.Lettere di Enrico Mauceri ad Adolfo Venturi(Archivio di Adolfo Venturi, Biblioteca Scuola Normale Supe-riore, Pisa)*

I.Archivio di Adolfo Venturi, Biblioteca Scuola Normale Supe-riore di Pisa (d’ora in avanti AV, BSNSP), VT M2 b043, 02.Lettera manoscritta su carta non intestata, !rmata da EnricoMauceri e datata 17 giugno 1901.

Siracusa, 17 giugno 1901

Illustrissimo Professore,In questo momento ho ricevuto la Sua carissima lettera e Le

sono assai assai grato 1. Ora stando le cose così come Ella miscrive – desidero che mi dia presto e, si intende, ricercatamen-te un consiglio, se cioè convenga a me lanciare un ricorso. Ionon so cosa fare e temo, anche per la mia condizione di impie-gato, che possa recarmi nocumento. La prego però di voler as -sumere qualche informazione sullo stato delle cose, perché seal Ministero si ha intenzione di fare giustizia io, come è natu-rale, non mi muoverò. L ’ho annoiata !n troppo, ma Ella micompatirà. A chi dovrei rivolgermi se non a Lei che mi è statoa"ettuoso come [un] padre 2?

262 GIUSEPPE CIPOLLA

* Nel fondo Venturi della Biblioteca della Scuola Normale di Pisa si conservano13 lettere manoscritte spedite da Enrico Mauceri ad Adolfo V enturi tra il 17 giug -no 1901 e il 6 dicembre 1936. Questi documenti sono qui di seguito presentati in-tegralmente e corredati di note. Desidero ringraziare la direttrice della Bibliote-ca, dottoressa Sandra Di Majo, per avermi messo gentilmente a disposizionequesti documenti inediti.1 Tra i documenti rimasti dello studioso siciliano non è pervenuta la lettera diAdolfo Venturi qui menzionata da Mauceri; è probabile, vista la data riportatadalla lettera corrente – 17 giugno 1901 – che la lettera cui si fa riferimento avesseavuto come argomento principale alcune recriminazioni di Mauceri riguardo auno dei concorsi pubblici in ambito museale cui lo storico partecipò dopo il 1897(anno in cui ha inizio la sua attività in campo storico-artistico), argomento peral-tro – come si vedrà – presente anche nel carteggio con Corrado Ricci. 2 Dai riferimenti presenti in questa lettera emerge chiaramente che il rapportoepistolare tra Mauceri e V enturi ha inizio prima del 1901, e quasi sicuramentedopo il biennio di perfezionamento di Mauceri a Roma (1897-99). Sui rapporti

Nel caso a!ermativo mi interessa pure conoscere se il ricor-so debba essere al Consiglio di Stato o al Ministero.

Il Modigliani 3 l’ha già fatto?Dato che tutte le pratiche sono inutili, entro quest’anno po-

trò avere il posto, non è vero?A me fa grande impressione che ancora non si sappia u"-

cialmente l’esito del concorso 4. Perché ritardano? Forse perl’a!are Paoletti?

LETTERE INEDITE DI ENRICO MAUCERI 263

tra Venturi e i suoi allievi alla scuola di perfezionamento a Roma cfr. S. Valeri, Il«perfezionamento in storia dell’arte medioevale e moderna», in Adolfo Venturi e l’insegna-mento della storia dell’arte, Atti del convegno (Roma 14-15 dicembre 1992) a cura diS. Valeri, Roma 1996, pp. 119-125; G. Agosti, Il grande decennio della scuola di per-fezionamento all’Università di Roma, in Id., La nascita della storia dell’arte in Italia.Adolfo Venturi: dal museo all’università 1880-1940, Venezia 1996, pp. 161-186. 3 Ettore Modigliani (Roma 1873 - Milano 1947) fu uno dei primi allievi, accanto aMauceri, della scuola di per fezionamento di Adolfo Venturi (dove vinse la borsadi studio nel 1898, cfr. Agosti, Il grande decennio... cit., p. 164); redattore capo delperiodico «L’Arte» dal 1899 al 1904 (poi lo sarà Pietro Toesca), conoscitore dellascuola pittorica veneta, ricoprì la direzione della Pinacoteca di Brera dal 1908 al1934. Nel 1910 venne nominato soprintendente alle Gallerie, ai Musei medievalie moderni e agli Oggetti d’arte di Milano, mentre nel 1926 ottenne l’incarico disoprintendente della Certosa di Pavia. Nel 1929 curò la mostra d’arte antica ital-iana a Londra, come incaricato dal governo fascista; diresse in seguito per la casaeditrice Treves la collana «Fiore dei musei, monumenti, e gallerie d’Italia». Nel1935, divenuto antifascista, fu estromesso dalla Soprintendenza milanese e sitrasferì in Abruzzo, dove rimase in esilio #no al 1946, anno in cui riprese il suoposto di soprintendente e direttore di Brera occupandosi, assieme all’architettoFilippo Portaluppi, della ricostruzione del museo, rimasto colpito durante i bom -bardamenti del 1943. Su Modigliani cfr. Chi è? Dizionario degli italiani d’oggi, Roma1931 (II ed.), p. 501; F . Wittgens, La ricostruzione della Pinacoteca di Brera, in «Bol -lettino d’Arte», XXV , IV , 1950, pp. 359-364; G.P . Treccani, EttoreModigliani, sovrin-tendente all’arte medioevale e moderna per la Lombardia e il cantiere piacentiniano di pi-azza della Vittoria a Brescia, in «Storia in Lombardia», 2, 1994, pagine .4 Si tratta molto probabilmente del concorso, cui Mauceri partecipò, per il postodi viceispettore per i Musei, le Gallerie e gli Scavi, indetto dopo la legge di tuteladel 1902. Il bando, uscito nel gennaio del 1901, a!ermava chiaramente che «Unodei titoli di merito sarà il diploma di perfezionamento negli studi di storia del-l’arte medievale e moderna» («Bollettino u"ciale del Ministero dell’IstruzionePubblica», 5 gennaio 1901, pp. 101-102); in questo modo Mauceri, già in posses -so del diploma della scuola di Venturi, poteva aspirare all’importante nomina,ma, come si intuisce in parte in questa lettera, l’esito del concorso non fu imme-diato: addirittura la lettera lascia intendere che Mauceri non vinse a!atto il con-corso. Lo storico siciliano otterrà invece la nomina a viceispettore solo alla #nedel 1902 (cfr . F. Gallo, Temi e !gure della tutela delle opere d’arte in Sicilia: la car rieracontrastata di Enrico Mauceri, in Professionisti, città e territorio. Percorsi di ricerca tra sto-ria dell’urbanistica e storia della città, a cura di S. Adorno, Roma 2002, pp. 179-188,in particolare p. 182), ricoprendo tale incarico al Museo nazionale di Palermo.

Sono a Siracusa e starò ancora per alquanti giorni. Le man-derò questa volta un buon Corriere per «L’Arte» 5.

L’Orsi è a Terranova, agli scavi di Gela 6.In attesa di una sua risposta voglia gradire, Illustrissimo Sig.

Professore, mille a!ettuosi ossequi e mi creda sempre

Suo obblig.mo a!.E. Mauceri

264 GIUSEPPE CIPOLLA

5 Come è noto Mauceri fu uno dei primi corrispondenti dalla Sicilia per lasezione regionale del periodico «L ’Arte», già «Archivio Storico dell’Arte» fonda-to da Adolfo Venturi e Domenico Gnoli nel 1888. Sul periodico citato cfr.L’«Archivio Storico dell’Arte» e le origini della Kunswissenschaft in Italia, a cura di G.C.Sciolla e F . Varallo, Alessandria 1999; e sulle riviste d’arte in genere cfr. Rivisted’arte fra Ottocento ed età contemporanea: forme, modelli e funzioni, a cura di G.C. Sci-olla, Milano 2003. Sulla collaborazione di Mauceri a «L’Arte» mi permetto di ri-mandare al mio lavoro: G. Cipolla, Enrico Mauceri storico dell’arte tra connoisseurshipeconservazione, tesi di laurea specialistica, Università degli studi di Torino, Facoltàdi Scienze della formazione, A.A. 2005-2006, relatore prof. Gianni Carlo Sciolla,pp. 113-125. Per quanto concerne il contributo cui Mauceri fa riferimento inquesta lettera, è probabile che si tratti di uno dei suoi studi di argomento sicil-iano pubblicati nel periodico romano nel 1902. Questi sono: E. Mauceri, Cofanet-to bizantino della Cappella palatina di Palermo, in «L ’Arte», V , 1-2, 1902, pp. 45-46;Id., Esposizione di opere del «Monrealese», in «L’Arte», V, 5-6, 1902, pp. 194-196; Id.,Antonello Gagini e l’altare di San Giorgio, in «L’Arte», V, 5-6, 1902, pp. 180-185.6 Paolo Orsi (Rovereto 1859-1935), formatosi prima a Padova e poi a Vienna dovefece gli studi universitari, specializzatosi in preistoria a Roma con Luigi Pigorini,dopo un breve periodo come bibliotecario alla Biblioteca Nazionale di Firenze,ebbe nel 1888 l’incarico di ispettore di terza classe al Museo Archeologico di Sira-cusa, con il ruolo di soprintendere agli scavi archeologici. Assieme a Federico Halb-herr, suo conterraneo, e!ettuò un viaggio a Creta, da cui scaturirono importantimonogra"e sull’antichità mediterranea e sui monumenti della civiltà micenea. Trail 1911 e il 1912 divenne membro della Commissione Centrale delle aAntichità eBelle Arti di Roma. Dal 1924 sarà pure senatore del Regno. L ’Orsi fu uno studiosodi fama internazionale, molto dedito ai viaggi e alla frequentazione di archeologi(soprattutto tedeschi come Von Duhn, Heinrich Brunn e altri) e di importanti uo-mini politici d’Europa (cfr . P.E. Arias, Paolo Orsi: una vita , in «Prospettiva», 51, 1987,pp. 75-80). Il noto archeologo roveretano fu una "gura fondamentale nell’intrec-cio politico-culturale della gestione dei beni artistici della Sicilia orientale tra la "nedell’Ottocento e i primi decenni del Novecento. Primo mentore di Mauceri, Orsiebbe un ruolo decisivo nello sviluppo della sua carriera storico-artistica, soprattuttoin relazione ai rapporti che lo studioso siracusano intraprese con "gure come Adol -fo Venturi e Corrado Ricci. Su Paolo Orsi, oltre al pro"lo sopra citato, cfr. Paolo Or-si 1859-1935, Roma 1935; S. Samek Ludovici, Storici, teorici e critici delle arti !guratived’Italia dal 1800 al 1940 , Enciclopedia biogra!ca e bibliogra!ca «italiana», , serie 4, Ro-ma 1942, pp. 266-268; P.E. Arias, Quattro archeologi del nostro secolo: Paolo Orsi, BiagioPace, Alessandro Della Seta, Ranuccio Bianchi Bandinelli, Pisa 1976; Paolo Orsi e l’arche-ologia del ‘900, Atti del convegno (Rovereto 12-13 maggio 1990), Rovereto 1991; M.Barbanera, L’archeologia degli italiani. Storia, metodi e orientamenti dell’archeologia classi-ca in Italia , Roma 1998, pp. 80-82, 216.

II.AV, BSNSP, VT M2 b043, 01.Lettera manoscritta su carta intestata del Museo Nazionale diPalermo, !rmata da Enrico Mauceri (allora ispettore di terzaclasse del museo stesso) e datata 26 giugno 1901.

Palermo, lì 26 giugno 1901

Illustrissimo Sig. Professore,Ho ricevuto il suo bellissimo dono e La ringrazio di cuore,

vivissimamente. Ho già cominciato a studiare il libro col piùgrande entusiasmo; in questi giorni sono davvero felice. Trapoco pubblicherò il mio articolo bibliogra!co 7.

Voglia gradire Illustrissimo sig. Professore, i sensi della miasincera riconoscenza, e credermi sempre

Suo obbligato a".mo e discepoloE. Mauceri

III.AV, BSNSP, VT M2 b043, 03.Lettera manoscritta su carta non intestata, !rmata da EnricoMauceri e datata 15 gennaio 1909 8.

LETTERE INEDITE DI ENRICO MAUCERI 265

7 Consultando la bibliogra!a di Mauceri relativamente al 1901, non si registranoarticoli di carattere bibliogra!co. Risulta più probabile, invece, che si trattassedell’articolo bibliogra!co apparso poi nel 1904 su «L ’Arte» e dedicato ad An -tonello da Messina (E. Mauceri, Bibliogra!a siciliana su Antonello da Messina, in«L’Arte», VII, 11-12, 1904, pp. 508-509), in cui veniva fatta una sorta di excursuscritico degli studi siciliani sul pittore – con particolare riferimento alla mono-gra!a su Antonello di Gioacchino Di Marzo, apparsa a Palermo nel 1903 (G. DiMarzo, Di Antonello da Messina e dei suoi congiunti. Documenti per servire alla storia diSicilia , Palermo 1903). Per la bibliogra!a di Enrico Mauceri si veda Bibliogra!a diEnrico Mauceri: in memoria nel III anniversario della morte a cura dei !gli, con presen-tazione di S. Bottari, Bologna 1969. 8 Risulta inspiegabile qui il vuoto di otto anni tra le prime due lettere (relative al1901) e la terza (datata 1909), soprattutto se si considera il fatto che i rapporti traMauceri e Venturi proseguirono in quel torno di anni quasi costantemente attra-verso la collaborazione a «L’Arte», specialmente nell’opera di aggiornamentocritico che lo studioso siracusano poteva portare come contributo nell’ampioprogetto della rivista di sondare le arti !gurative anche a livello regionale. Evi -dentemente tale mancanza è da imputare più che altro alla dispersione dei docu-menti epistolari relativi a quel periodo, e quindi risulta di#cile ricostruire pien -amente il quadro completo della corrispondenza fra i due storici.

Siracusa, lì 15 gennaio 1909

Illustre Professore,Il disastro di Messina ci ha lasciato intontiti tanto enorme è

stata l’impressione angosciosa 9. Io ho pensato anche a Lei chepochi giorni prima era passato dalla sventurata città. Avrà lettosui giornali le perdite irreparabili che ne risente l’Arte dallaimmensa sciagura 10. La pala di Antonello 11 è salva, sebbene as-sai danneggiata, ma il resto? La Sicilia perde un grande patri-monio e non si rimpiangerà mai abbastanza il glorioso retag-gio di bellezza che è perito fra le macerie. Povera Messina! Equanti monili di valore si son perduti! Del La Corte 12 non sonulla ed attendo ansiosamente notizie dal fratello al quale hogià scritto, ma temo molto che non sia riuscito a salvarsi 13. Soche sono morti i miei amici barone Arenaprimo 14, dottissimo

266 GIUSEPPE CIPOLLA

9 Si tratta del famoso terremoto che nel dicembre del 1908 colpì la città di Messi -na e i paesi limitro!. Dalla lettera in questione si deduce che il terremoto ebbeuna vasta eco anche a Siracusa, dove Mauceri viveva in quegli anni. 10 Sull’attività di recupero dei beni storico-artistici coinvolti nel terremoto messi -nese del 1908 cfr. A. Salinas, G.M. Columba, Terremoto di Messina, 28-12-1908,Opere d’arte recuperate, Palermo 1915.11 L ’opera di Antonello da Messina cui Mauceri si riferisce è il Polittico di San Gre-goriodel Museo Regionale di Messina, !nito tra le macerie dell’ex monastero diSan Gregorio, sede del Museo Civico Peloritano, dove il dipinto era conservato !-no al 1908. In seguito al disastro il restauro fu a"dato a Luigi Cavenaghi, che locondusse tra il 1912 e il 1914 (per la storia degli interventi sul polittico di An-tonello cfr. Antonello da Messina. L’opera completa, catalogo della mostra (Roma2006) a cura di M. Lucco, Cinisello Balsamo 2006, pp. 186-188).12 Gaetano La Corte Cailler (Messina 1874-1933), erudito e archivista, nonchéconoscitore dell’arte messinese dell’epoca moderna, fu a cavallo fra Otto e Nove-cento uno dei protagonisti, accanto a Gioacchino Di Marzo, Mauceri e altri stu -diosi, degli studi antonelliani attraverso lo spoglio documentario degli archivimessinesi. Su La Corte Cailler cfr. la voce biogra!ca in Dizionario dei siciliani illus-tri, Palermo 1939, vol. XVIII, p. 277.13 Mauceri qui si riferisce ancora allo studioso locale Gaetano La Corte Cailler,che riuscì a scampare al terribile terremoto di Messina e che sarebbe morto nel1933; cfr. S. Bottari, Gaetano La Corte Cailler, in «Archivio Storico per la Sicilia Ori-entale», 2-3, 1933, pp. 401-402; Id., Gaetano La Corte Cailler, in «Archivio storicomessinese», 1, 1933, pp. 150-152. 14 Si tratta dello storico messinese Giuseppe Arenaprimo (Messina 1862-1908),amico di Mauceri, studioso locale, autore di monogra!e sulla storia moderna del-la Sicilia (tra cui Il governo spagnolo in Sicilia nei secoli XVI e XVII); si occupò anchedello studio di numerosi archivi pubblici e privati del messinese. Perse la vita neltragico terremoto del 28 dicembre del 1908. Cfr . la voce biogra!ca in Dizionariodei siciliani illustri... cit., p. 45.

ricercatore di documenti, e il colto, gentile poeta ed amatored’arte Virgilio Saccà. Che sventura!

Ho ricevuto L’Arte ed ho letto con grande interesse l’arti-colo del Suo Lionello 15. Manderò presto qualche cosa.

La prego di voler presentare i miei rispetti alla Sua famigliae con a!ettuosi omaggi mi creda

Suo devoto E. Mauceri

IV.AV, BSNSP, VT M2 b043, 04.Lettera manoscritta su carta non intestata, "rmata da EnricoMauceri e datata 26 dicembre 1910.

Siracusa, lì 26 dicembre 1910

Illustrissimo Sig. Professore,Ella altre volte gentilmente mi ha fatto avere dalla Hoepli i

LETTERE INEDITE DI ENRICO MAUCERI 267

15 Mauceri fa riferimento a uno studio di Lionello V enturi su Antonello da Messi -na (L. V enturi, Studii antonelliani, in «L ’Arte», XI, 11-12, 1908, pp. 443-450), incui l’autore prende in esame alcune opere del pittore siciliano, come l’ Ecce Homodi Parigi, confrontato con la copia di Cavalcaselle conservata a Venezia, o la tavo-letta di Reggio Calabria rappresentante i Tre angeli con !accole; e dove in"ne pro-pone l’associazione iconogra"ca dell’ Annunciazione di Palazzolo Acreide, ritrova-ta da Mauceri nel 1897, con l’ Annunciazione di Aix (allora assegnata a scuola bor-gognona e non ancora attribuita a Barthélémy d’Eyck), a!ermando che en-trambe provengono da un terzo modello: le tre Annunciazioni dei Van Eyck(quella della National Galler y di W ashington, quella del Thyssen-Bornemisza Mu -seum di Madrid e il trittico di Dresda). In particolare su questa dipendenza V en-turi mette in risalto la posizione araldica della "gura di Gabriele, comune a en-trambi i dipinti. Da notare cosa a!erma l’autore riguardo all’interpretazione cheAntonello diede di Jan Van Eyck: «E le forme giovanili di Antonello (quandovogliamo astrarre da qualsiasi dato storico e interpretarle puramente a secondadello stile) sono basate su tecnica eyckiana modi"cata in senso più sommario, piùunito, più con piani continui», e in"ne conclude: «Ci basti di sapere che, sia cheegli abbia viaggiato in Fiandra o in Ispana, sia che sia stato educato a Messina, onel continente, ha cominciato a produrre l’arte sua con una tendenza modi"ca-trice della tecnica eyckiana, tendenza che se non fu comune nelle Fiandre acausa del nuovo caposcuola Ruggero Van der Weyden, che s’indirizzò per una viadi!erente, non fu neppur solitaria, ma condivisa dal maestro dell’Annunciazionedi Aix e da Conrad Witz» (pp. 448-449). Dall’apprezzamento che Mauceri mostrain questa missiva intorno all’articolo di Lionello, sembra emergere che lo stu-dioso siciliano concordasse con l’accostamento stilistico dell’opera di PalazzoloAcreide ai modelli "amminghi.

Suoi volumi di «Storia dell’Arte» 16. Le sarei molto grato se an-che ora, per il VII° volume, volesse farmi avere simile tratta-mento17. Io me ne occuperò subito e distesamente nel nostroperiodico «Aretusa» che, a cura di questo Comitato dell’Asso-ciazione Nazionale pel movimento dei forestieri, è molto di!u-so18. Sono sempre in attesa della lettera che Ella mi promise in-torno a quanto mi interessa. La prego di volermi ricordare 19.

268 GIUSEPPE CIPOLLA

16 Qui Mauceri fa riferimento all’opera principale di Adolfo V enturi, la Storia del-l’Arte Italiana pubblicata dal 1901 al 1940 in 25 volumi (di cui ben 20 dedicati al-l’arte quattro-cinquecentesca) da Ulrico Hoepli (A. Venturi, Storia dell’Arte Ital-iana , 25 voll., Milano 1901-40), per la quale Venturi, relativamente alla parte sul-la pittura siciliana del Quattrocento, si avvalse delle ricerche archivistiche di alcu-ni conoscitori siciliani quali Gioacchino Di Marzo e Gaetano La Corte Cailler –entrambi in rapporti con Mauceri "n dagli inizi del Secolo. Dalla corrispondenzaepistolare emerge chiaramente come la Storia dell’Artedi Venturi rappresentò pergenerazioni di studiosi – Mauceri compreso – un importante elemento connetti -vo degli studi di arte "gurativa in Italia. Sugli sviluppi della Storia dell’Arte Italianadi Venturi cfr. G. Agosti, Adolfo Venturi, Ulrico Hoepli e la storia dell’arte nazionale, inAdolfo Venturi e l’insegnamento della storia dell’arte... cit., pp. 20-38.17 Il settimo volume della Storia dell’Arte Italiana di V enturi è quello dedicato allapittura del Quattrocento, suddiviso in quattro tomi ai quali il modenese lavoròdal 1909 "no al 1914; quello indicato nella lettera, che Mauceri chiede di rice-vere per la recensione, è molto probabilmente – vista la data della lettera – il pri-mo tomo, uscito nel 1911 (A. Venturi, Storia dell’Arte Italiana, vol. VII ( La pitturadel Quattrocento), parte I, Milano 1911).18 Mauceri fu inserito dallo stesso Venturi nella lista dei recensori dei volumi del-la Storia dell’Arte; se ne ha conferma in una lettera inviata dal modenese a CarloHoepli (nipote di Ulrico) il 31 dicembre 1926, in cui a!erma: «Mando l’elencodei bene"ciati. […] Tengo l’elaborato elenco, perché, per i prossimi volumi, siasempre più elaborato, col tener conto dei fedeli e degl’infedeli recensori», e nel-l’elenco dei circa sessanta storici, tra cui Berenson, T oesca, Malaguzzi V aleri,Focillon e altri, "gura anche Enrico Mauceri. Su questo cfr . Agosti, Adolfo Venturi,Ulrico Hoepli e la storia dell’arte nazionale... cit., pp. 32-33. Le recensioni alla Storiadell’Arte Italiana pubblicate da Mauceri nel periodico siracusano «Aretusa» e in al -tri giornali locali sono: E. Mauceri, Per l’Arte italiana, rec. di A. Venturi, Storia del-l’Arte Italiana , vol. V, in «Gazzetta di Messina», 30-31 marzo 1907; Id., La sculturadel Quattrocento, rec. di A. V enturi, Storia dell’Arte Italiana, vol. VI (1908), in«Archivio Storico per la Sicilia Orientale», VI, 1, 1909, pp. 102-104; Id., La pitturadel Quattrocento, rec. di A. Venturi, Storia dell’Arte Italiana, vol. VII (1911), in«Gazzetta di Messina», 27 gennaio 1911; Id., Antonello da Messina e la pittura sicil-iana del ‘400, rec. di A. V enturi, Storia dell’Arte Italiana, vol. VII (1915), in«L’Avvenire di Messina», 9 gennaio 1916; Id., L’Architettura siciliana del Quattrocen-to, rec. di A. V enturi, Storia dell’Arte Italiana, vol. VIII, in «Giornale di Sicilia», 22-23 dicembre 1924; Id., Nei fulgori della pittura veneziana, rec. di A. Venturi, Storiadell’Arte Italiana, vol. XV, ibid., 1 agosto 1928.19 Nel 1910 Mauceri era stato penalizzato al concorso per la direzione del MuseoNazionale di San Martino di Napoli. per opposizione di Vittorio Spinazzola, con -trario alla nomina di uno storico non locale. La commissione era composta da

Sto lavorando ad ampliare l’articolo sugli stalli corali ed ag-giungerò fotogra!e inedite 20. Accolga, illustrissimo Sig. Profes-sore, i miei sinceri ed a"ettuosi auguri di capodanno e consentiti omaggi mi creda

Suo devoto e a".E. Mauceri

V.AV, BSNSP, VT M2 b043, 06.Lettera manoscritta su carta non intestata, !rmata da EnricoMauceri e datata 26 agosto 1914.

Siracusa, 26 agosto 1914

Illustre Sig. Prof.,Appena ricevuta la sua graditissima lettera mi sono preoc -

cupato (immagini come, data la intensa, a"ettuosa devozioneche a Lei mi lega) della richiesta, non trovando come poterla

LETTERE INEDITE DI ENRICO MAUCERI 269

Pompeo Molmenti, Giovanni Mariotti, Primo Levi, Achille D’Orsi e VittorioSpinazzola; i primi due avevano giudicato positivamente la candidatura diMauceri, a"ermando «che questo candidato fosse il più adatto a coprire il postomesso a concorso […] ritenendo sian su#cienti le tante attinenze che l’arte sicil-iana, dal Mauceri così profondamente conosciuta, ha con la napoletana», mentregli altri componenti della commissione ritennero Mauceri più idoneo a ricoprireun incarico nel panorama siciliano. In questa decisione, determinante fu ilparere del napoletano Vittorio Spinazzola. Mauceri si rivolse a V enturi, come sievince da questa lettera, il quale molti anni prima, come è noto, era stato al cen -tro di una durissima polemica intorno al riordino della Pinacoteca Nazionale diNapoli (per la quale si rimanda a R. Cio#, Musei e cultura artistica a Napoli tra Ot-to e Novecento: Adolfo Venturi e la Regia Pinacoteca, in Archivio di Adolfo Venturi, 4, In-contri venturiani, a cura di G. Agosti, Pisa 1995, pp. 129-152; C. Del Vivo, La Pina-coteca di Napoli, Venturi, Croce e «Il Marzocco», ibid., pp. 153-167; Agosti, Il grande de-cennio... cit., pp. 121, 133) tra i cui protagonisti !gurava proprio Spinazzola. È ev-idente che la penalizzazione di Mauceri al concorso per il Museo di San Martinofu il ri$esso di una rivalsa nei confronti di Venturi, voluta da alcuni componentidella commissione che erano stati tra gli oppositori del modenese nella vicendadel museo tra il 1895 e il 1904 (cfr.Cio#, Musei e cultura artistica a Napoli... cit., pp.148-149). Sul giudizio espresso dalla commissione cfr . Relazione della Commissionegiudicatrice del concorso al posto di Direttore del Museo Nazionale di S. Martino, in «Bol-lettino U#ciale dell’Istruzione Pubblica», 24, 1912, pp. 1698-1700.20 Anche qui Mauceri si riferisce a uno dei numerosi studi sull’arte siciliana pub-blicati sul periodico di V enturi nella sezione dei corrieri regionali. Il saggio citatoè E. Mauceri, Stalli corali in Sicilia , in «L’Arte», 3-4, 1911, pp. 129-138.

servire. Del quadro di Ragusa Inferiore non esiste alcuna foto-gra!a 21; unica era quella del fotografo messinese Vadalà perito,a quanto pare, nel disastro del 1908 22. Quella stessa fotogra!afu riprodotta nell’articolo del Brunelli pubblicato nel L’Arte (a.XI, p. 284-290) 23. Procuri Ella di fare eseguire ricerche nell’ar-

270 GIUSEPPE CIPOLLA

21 Si tratta di Salvo d’Antonio (attr.), Madonna col Bambino in trono, Ragusa Ibla,collezione Arezzo (già Messina, chiesa di Santa Maria di Gesù inferiore) un tem-po attribuita da Di Marzo ad Antonello da Messina (cfr. G. Di Marzo, Delle belle ar-ti in Sicilia , Palermo 1862, vol. III, pp. 175-176; Id., Di Antonello da Messina e dei suoicongiunti, Palermo 1903, pp. 51-53; Id., Di un quadro di Antonello da Messina in Ra-gusa inferiore, in «La Sicile illustrée», III, 1, 1906, pp. 10-11), attribuzione non ac-cettata invece da Gaetano La Corte Cailler (cfr. G. La Corte Cailler, Antonello daMessina, in «Archivio storico messinese», IV, 3-4, pp. 391-392), mentre AdolfoVenturi ascriveva l’opera a un ignoto antonelliano. Questo dipinto si identi!caper lo più con quello visto dal gesuita Placido Samperi nella chiesa messinese diSanta Maria del Gesù, di cui pubblica una copia incisa nella sua Iconologia(cfr. P.Samperi, Iconologia della gloriosa Vergine Madre di Dio Maria protettrice di Messina,Messina 1644, ed. cons. ristampa anastatica con saggi critici di G. Lipari, E.Pispisa e G. Molonia, Messina 1991). Su quest’opera cfr . Opere d’arte restaurate delmessinese, catalogo della mostra a cura di F. Campagna Cicala, Messina 1979, p. 35e sgg., con bibliogra!a precedente; la sua attribuzione a Salvo d’Antonio è con-fermata da Gioacchino Barbera in Antonello da Messina, catalogo della mostra acura di A. Marabottini e F. Sricchia Santoro, Messina 1981, pp. 223-224; per unostudio recente cfr. T. Pugliatti, Pittura del Cinquecento in Sicilia. La Sicilia Orientale,Napoli 1993, pp. 50, 52, 54, 318.22 Il fotografo messinese Diego Vadalà risulta attivo in città !no al 1920 circa (percui ancora vivo nel 1908), ma negli stessi anni è presente anche un GiuseppeVadalà fotografo, impiegato del Consolato inglese. È molto probabile però cheMauceri si riferisse al primo, più noto. Apprendo queste informazioni dal diret-tore del Museo Regionale di Messina Gioacchino Barbera, che ringrazio viva -mente per la gentile disponibilità. 23 Qui Brunelli concorda con Di Marzo nell’attribuzione del dipinto di Ragusa adAntonello Da Messina; cfr . E. Brunelli, Opered’arte nel palazzo Marullo di Castellaccia Ragusa inferiore, in «L ’Arte», XI, 4, 1908, pp. 284-292. Enrico Brunelli (Chieti1877-1946) fu un esperto conoscitore della pittura siciliana del XV e XVI secolo,in particolare di Antonello da Messina e della sua scuola (E. Brunelli, Antonello delSaliba, in «L’Arte», VII, 6-8, 1904, pp. 271-285; Id., Pietro de Saliba, in «L’Arte», IX,5, 1906, pp. 357-371; Id., Antonino Giuffrè, in «Rassegna d’arte», 7, 1907, pp. 109-110; Id., Note antonelliane, in «L’Arte», 3-4, 1908, pp. 223-225, 300-304); studiò an-che la pittura sarda (E. Brunelli, Appunti sulla storia della pittura in Sardegna, in«L ’Arte», X, 5-6, 1907, pp. 359-371) e di altre scuole italiane. Fu inoltre direttoredel Museo Nazionale di Palermo per un anno (1927-1928), durante il quale feceun’opera di «sfollamento» delle ampie collezioni promuovendo la cessione dimolti dipinti al Museo Civico di Agrigento e al neo istituito Museo Diocesano diPalermo (su questo cfr. E. Brunelli, La Galleria di Palermo e il Museo di Trapani nelbiennio 1927-28, in «L ’Arte», XXXIII, 5-6, 1930, pp. 347-374; V . Abbate, E. Battisti,G.C. Argan, Palazzo Abatellis, Palermo 1991, p. 19). Dal punto di vista attributivo emetodologico la sua posizione non fu distante da quella di Enrico Mauceri, nona caso infatti entrambi pervennero a importanti attribuzioni illustrando molte

chivio fotogra!co della rivista, poiché non è possibile avere al-tro esemplare 24. D’altra parte se disponessi di fotogra!e di ta-vole attribuibili ad Antonello de Saliba, non mancherei di met-terle tutte a Sua disposizione 25. Ma, Le assicuro, non si è fattonulla. Essendo mancata in Sicilia una Soprintendenza artistica(e pare che le cose si rimandino sempre alle calende greche),non s’è punto pensato al nostro patrimonio artistico completa-mente dimenticato. Ma se sapesse, amatissimo Professore,quanto amaro ho preso in questa malaugurata carriera 26!

Ma è meglio passare oltre. Il trittico della chiesa della Mise-ricordia di Termini Imerese 27 è stato riprodotto dal Di Marzonell’opera La Pittura in Palermo (pag. 65) 28. Credo che sia stato

LETTERE INEDITE DI ENRICO MAUCERI 271

opere inedite della Sicilia orientale, ma nei confronti delle opere dubbie di scuo-la antonellesca Mauceri fu spesso restio a dare la paternità al maestro siciliano. SuBrunelli cfr. Samek Ludovici, Storici, teorici e critici... cit., p. 72.24 Questa lettera conferma l’ipotesi che Venturi si sia avvalso spesso della collabo-razione di Mauceri, e di altri studiosi siciliani, per il reperimento di fotogra!e einformazioni su opere d’arte siciliane che gli sarebbero servite per la parte relati-va ad Antonello e alla sua scuola nei manuali della Storia dell’Arte. In questa occa-sione, Venturi chiese allo storico siciliano una riproduzione della Madonna colBambinodella collezione del barone Arezzo: infatti, veri!cando sul volume dellaStoria dell’Artededicata ai seguaci di Antonello, si vede l’opera riprodotta e asseg-nata a un ignoto antonelliano (A. Venturi, Storia dell’Arte Italiana, vol. VII ( La pit-tura del Quattrocento), parte IV , Milano 1915, p. 83). 25 Questa frase farebbe pensare che, in merito al dipinto di Ragusa Ibla, Maucericonsiderasse plausibile un’attribuzione ad Antonello de Saliba. 26 Queste parole dello storico siracusano possono essere assunte come paradigmadello stato di precarietà amministrativa in cui versava la Sicilia in quegli anni nelcampo della conservazione dei beni artistici. La mancanza di una soprintendenzaartistica nella parte orientale dell’Isola – la quale verrà istituita, e a"data aMauceri, nel 1915, ma tolta quasi immediatamente con la riforma del 1923 – fuuna delle principali ragioni per le quali Mauceri, nel 1929, fu costretto ad ac-cettare l’incarico della direzione della Pinacoteca Nazionale di Bologna, dato chela conformazione dell’assetto amministrativo siciliano non prevedeva un adegua-to impiego di uno storico dell’arte dalla formazione scienti!ca, in quel tempo deltutto eccezionale. Su questo aspetto cfr . Gallo, Temi e !gure della tutela... cit., p.187.27 Si tratta del trittico con la Madonna con Bambino e i santi Giovanni Battista eMichele, già nella chiesa di Santa Maria la Misericordia di Termini Imerese, di pro-prietà del Museo Civico di Termini Imerese, e pure in deposito alla Galleria Re-gionale della Sicilia di palazzo Abatellis, attribuito a Gaspare de Pesaro e datato1453; cfr . G. Bella!ore, La civiltà ar tistica della Sicilia. Dalla preistoria ad oggi, Firen -ze 1963, p. 82.28 Cfr . G. Di Marzo, La Pittura in Paler mo nel Rinascimento, Palermo 1899, p. 65. QuiDi Marzo riferisce per la prima volta il trittico di Termini Imerese, citato nella no-ta precedente, a Gaspare da Pesaro, proponendo come datazione il 1453. Inquesta lettera Mauceri fa riferimento a un testo a lui ben noto del conoscitore

fotografato dall’Incorpora 29 di Palermo e forse Ella potrebbeaverne una copia dal Matranga 30. Credo che non ci siano foto-gra!e del trittico e del pentittico di Castelbuono 31. Voglia Ellachiederle all’Ing. Rao, direttore e Soprintendente dei Monu-menti di Palermo, che avrebbe il dovere, se non sono fotogra-fate, di mandare colà un fotografo. Ma insomma tutta quellagente là cosa fa?

In quanto ai quadri di Reggio Calabria ecco la risposta avu-ta dal Patortì, direttore del Museo Civico. Pare che ci sia dasperare. In ogni modo non mancherò di ricordare e racco-mandare nuovamente la cosa.

Le mando intanto il fascicolo della Sicilia Illustrata con pre-ghiera di potermelo poi restituire con tutto Suo comodo, do-vendo rimetterlo nella raccolta. Come Ella vedrà, sono le soliteattribuzioni campate in aria (uso Di Marzo!).

Jacobello! Ma se non abbiamo nulla di sicuro che apparten-ga al !glio del grande pittore!

272 GIUSEPPE CIPOLLA

palermitano, La Pittura in Palermo nel Rinascimento, di cui scriverà anche un’accu-rata recensione (E. Mauceri, rec. a G. Di Marzo, La Pittura in Palermo nel Rinasci-mento, in «Fanfulla della Domenica», 17 giugno 1900). 29 Si tratta probabilmente di Giuseppe Incorpora (Palermo 1834-1914), che avevauno studio fotogra!co a Palermo assieme al fratello Francesco; entrambi timbra -vano le fotogra!e con l’indicazione «Studio Incorpora». Devo anche queste in -formazioni alla cortesia di Gioacchino Barbera.30 Cesare Matranga (Palermo 1870-1916), allievo di Antonino Salinas, al qualesuccedette nella direzione del Museo Nazionale di Palermo, si occupò principal -mente di arte siciliana, studiando l’in"uenza di Antonie van Dyck in Sicilia e laproduzione di Antonello Gagini; cfr . Samek Ludovici, Storici, teorici e critici... cit.,p. 229.31 Per quanto riguarda il trittico qui citato è possibile che si tratti del trittico dellaMatrice Nuova di Castelbuono, dove sono ra#gurati: La Madonna col Bambino trai santi Antonio Abate e Agata, Ecce Homo e Arcangelo Gabriele in alto, Miracolo di san-t’Antonio, Natività e Martirio di sant’Agata nella predella. Questo trittico, riferitodalla critica precedente a un ignoto pittore della seconda metà del XV secolo e inalcuni casi a Pietro Ruzzolone (cfr. Bella!ore, La civiltà artistica della Sicilia ... cit.,p. 98), è stato restituito a Riccardo Quartararo in uno studio di Maria Andalorodel 1977 (cfr . M. Andaloro, Riccardo Quartararo dalla Sicilia a Napoli , in «Annuariodell’Istituto di Storia dell’Arte», 1974-76, ed. 1977, pp. 81-124); tale attribuzioneè ancora considerata valida (cfr. Pugliatti, Pittura del Cinquecento in Sicilia... cit.,pp. 21, 22-23, 27-28). Per quanto riguarda il pentittico di Castelbuono, probabil-mente si tratta del Pentittico di san Guglielmo, seconda metà del XV secolo, dellaMatrice V ecchia di Castelbuono (cappella del Sacramento, già Castelbuono, ab -bazia di Santa Maria del Parto), opera la cui paternità rappresenta ancora oggiun problema aperto (su quest’opera cfr . Pugliatti, Pittura del Cinquecento in Sicil-ia ... cit., pp. 40-41).

Delle cose mie cosa posso dirle, illustrissimo Prof., se nondolorose, sempre dolorose? Non si è fatto altro che lusingarmi,e ancora non vedo nulla, proprio nulla. Mi son mancati gli aiu-ti, non ho avuto una voce forte e potente che imponesse ai si-gnori di lassù la via della giustizia. Tutt’altro! Prevedevo giàquel che sarebbe avvenuto e non mi rimarrà che battere la viadel Consiglio di Stato 32.

Mi si promise, parecchi mesi fa, la Soprintendenza artisticadelle tre provincie orientali con sede a Messina, ma ancoranon vedo spuntare nulla. Peggio di così non potevo capitare!

Voglia, La prego, Ella darmi qualche consiglio, qualche aiuto.Visto che nulla posso avere in Sicilia, non potrei andar fuori?Non potrebbe Ella scriverne al Ricci? Faccia qualche passo a

mio favore, poiché tutti mi hanno dimenticato e Le sarò gratis -simo.

Così spero.Voglia gradire i più cordiali ossequi e pronto ognora a ser -

virla mi creda

Suo obbl. e a!.E. Mauceri

VI.AV, BSNSP, VT M2 b043, 07.Lettera manoscritta su carta intestata della Reale Soprinten-denza alle Gallerie di Messina, "rmata da Enrico Mauceri (dal1914 nominato soprintendente della stessa) e datata 5 ottobre1915.

LETTERE INEDITE DI ENRICO MAUCERI 273

32 Rimane preponderante il tema dell’inadeguato collocamento dello storico sir -acusano nelle amministrazioni locali: infatti "no al 1915 Mauceri non otterrà nes-sun incarico u#ciale né nella Soprintendenza di Siracusa, detenuta stabilmentedall’archeologo Paolo Orsi, né in ambito museale, in quanto i relativi posti nonvenivano messi a concorso. La situazione si sbloccherà solamente con l’isti-tuzione, voluta da Corrado Ricci, di una terza soprintendenza siciliana, dopoquella di Palermo e di Siracusa, a Messina, che sarà a#data a Mauceri, che as-sunse nello stesso tempo la direzione del costituendo Museo messinese, for -matosi con le opere scampate al terremoto del 1908.

Messina, 5 ottobre 1915

Illustre e amatissimo Prof.,Ricevo solo ora la Sua graditissima del 29 s.m.Sono a Sua completa disposizione. Ella trova sempre in me

il vecchio discepolo a!ezionato e devoto di un tempo. Imma-gini quindi Ella come mi dolga quando qualche volta mi vedodimenticato.

Le scrissi, ma non ebbi risposta, è già tempo, a proposito divarie cose: del L’Arte che non ricevo più da due anni e della li-bera docenza, la cui domanda poi ho dovuto, per il momento,sospendere, a causa di malattie in famiglia, e per il periodo tri-stissimo che attraversiamo 33.

In quanto al L’Arte, ho fatto abbonare il mio u"cio, dolentedi non poter fare lo stesso personalmente a cagione delle con-dizioni economiche infelici, a Lei purtroppo note, in cui versail personale scienti#co della AA. e BB. CC.

Ciononostante, sono sempre legato da memore a!etto allabella rivista che vidi nascere e prosperare, e sarò sempre lieto,sicuro che Ella vorrà gradirlo, di mandare qualche mio lavoro.

Ed ora, amatissimo Professore, eccomi a Lei. L ’U"cio Re -gionale dei Monumenti di Sicilia (sembra strano, ma è così)non ha mai dato alle stampe un rigo di relazione. Ricordo cheil Patricolo pubblicò qualche cosa, non sotto la veste di relazio-ne, ma di articolo, su qualche monumento da lui restaurato. Ilsuo successore, poi, non ha dato nemmeno questo!

Che fare?Se le occorre altro, disponga liberamente di me. Mi avverta,

qualora creda utile la indicazione bibliogra#ca degli articolidel Patricolo. Ritengo che nell’archivio del Ministero si debba -no trovare rapporti su singoli restauri.

274 GIUSEPPE CIPOLLA

33 Si apprende per la prima volta qui della richiesta da parte di Mauceri della lib-era docenza, in merito alla quale nient’altro si conosce se non un riferimentoespresso dallo storico medesimo nella sua autobiogra#a, dove è ricordata una let-tera di Federico Hermanin nella quale questi lo esortava a richiederla, «avendoElla lavorato onestamente»; cfr. Mauceri, Riassumendo una vita... cit., p. 14. Sappi-amo invece che Mauceri, dopo la riforma del 1923 che introdusse l’insegnamen-to della disciplina storico-artistica nei licei, accettò l’incarico come insegnante distoria dell’arte al Liceo Ginnasio Francesco Maurolico di Messina, dove ebbe tragli allievi Stefano Bottari; cfr . S. Bottari, Ricordo di Enrico Mauceri, in «Il Resto delCarlino», 7 luglio 1966, pubblicato anche in Bibliogra!a di Enrico Mauceri... cit.

E in attesa di Suoi comandi con immutabile a!etto ed osse-quio mi creda sempre

Suo devoto e a!ezionatissimoE. Mauceri

VII.AV, BSNSP, VT M2 b043, 08.Lettera manoscritta su carta intestata della R. Soprintendenzaalle Gallerie di Messina, datata 28 aprile 1922 e "rmata da En-rico Mauceri.

Messina, 28 aprile 1922

Illustre Professore,Le ho mandato in plico raccomandato manoscritto la foto -

gra"a di S. Maria degli Alemanni.Il Castello di Castelbuono appartenne ai V entimiglia, mar -

chesi di Geraci e rimonterebbe, secondo gli storici, al sec. XIII. Così come si presenta è quasi tutto alterato da superfetazio-

ni e restauri dei vari secoli, ma conserva la sua grandiosità dimassa imponente. È piuttosto in abbandono e andrà in rovinase non si procede. È la sorte dei castelli di Sicilia!

Non c’è alcuno studio speciale. Ella potrà consultare: Ami-co – Lexikon topographicum Siculorum34.

Per la fotogra"a ho scritto all’architetto V alenti, Soprinten-dente ai Monumenti di Sicilia, con supplica di volerla – se c’èl’ha – trasmettere a lei direttamente.

Qualora non la possedesse e Le sarà necessaria, potremmopregarlo di farla eseguire appositamente.

Mi informi dell’esito e se occorre riscrivere al V alenti. Mi comandi e con a!ettuosi ossequi mi creda, come sempre

Suo a!ezionato e devotoE. Mauceri

LETTERE INEDITE DI ENRICO MAUCERI 275

34 Cfr . V.M. Amico, Lexikon topographicum Siculum, 6 Voll., Panormi - Catana 1757-1760 (tradotto in italiano ed annotato da G. Di Marzo, Palermo 1855-1856).

VIII.AV, BSNSP, VT M2 b043, 05.Lettera manoscritta redatta su carta intestata della Reale So-printendenza alle Gallerie di Messina, non !rmata e datata 31ottobre 1922.

Messina, 31 ottobre 1922

Illustre e caro Professore,Godo tanto nel sentire che Ella prossimamente andrà in Si-

cilia. Ho parlato col presidente del Circolo «Antonello» prof.Lombardo Pellegrino, ed egli ha accolto con molto gradimen -to la notizia che Ella è disposta a tenere la prossima conferen-za su Antonello 35. Mi ha incaricato però di dirle che il Circolo,essendo un’istituzione nascente, non è in grado di poter prov-vedere degnamente a una conferenza che si pregia del suo al -to nome. Esso potrebbe solo corrispondere le spese di viaggioe quelle di soggiorno e provvedere anche alla stampa dellaconferenza. Sarebbe però desiderio del Circolo che la confe-renza si tenesse verso la metà di Novembre per poter avere iltempo di provvedere ai preparativi. Ma anche su questo si è ri-masti intesi che il Circolo La riceverà u"cialmente.

_

Prevedevo che le fotogra!e di Castelbuono non sarebberostate di suo pieno gradimento. Ha ragione: sono infelici. È unamia disperazione questo a#are delle fotogra!e. Procurerò ditornare a insistere. Anzi, desiderando ampliare il lavoro e com-prendere altre cose di Castelbuono, La prego di restituirmi ilmanoscritto.

276 GIUSEPPE CIPOLLA

35 Cfr . A. V enturi, Antonello da Messina: conferenza di Adolfo Venturi al circolo artistico An-tonello in Messina(11 febbraio 1923), Messina 1923. A questa conferenza partecipòanche come relatore Mauceri; cfr. E. Mauceri, Antonello da Messina,con nuovi doc-umenti a cura di L. Perroni-Grande, Messina 1923 . Per le altre conferenze diMauceri, di cui alcune inedite, cfr. E. Mauceri, Ra!aello e la pittura messinese delCinquecento(23 aprile 1922, Circolo Artistico di Messina), Messina 1921; Id., Messi-na nella gloria della sua arte(28 dicembre 1923, Messina, cinema Centrale), Messina1923; Id., La Sicilia nel trionfo della pittura(4 marzo 1928, Messina, cinema Centrale;inedita); mentre su Antonello da Messina è da registrarsi un’altra conferenza tenu -tasi a Catania nel 1924 nell’aula magna dell’Università a cura del Lyceum (inedita):E. Mauceri, Antonello da Messina e la pittura del ‘400 in Sicilia. Su questi riferimentibibliogra!ci cfr. Bibliogra"a di Enrico Mauceri... cit.

Ho ricevuto poi gli estratti e La ringrazio nell’attesa di rivederla.

IX.AV, BSNSP, VT M2 b043, 09.Lettera manoscritta su carta intestata della R. Soprintendenzaalle Gallerie di Messina, !rmata da Enrico Mauceri e datata 2dicembre 1922.

Messina, 2 dicembre 1922

Illustre e caro Professore,La notizia che L’Istituto di Belle Arti di Modena è stato inti-

tolato al suo nome mi ha riempito di gioia, ed io Le faccio imiei più cordiali rallegramenti.

Seguo col cuore i preparativi dei festeggiamenti per il 25°anniversario del Suo glorioso insegnamento, sarò ben lieto seavrò la fortuna di poter assistere alla festa e recarle personal-mente il mio omaggio di memore a"etto.

Gradisca intanto in anticipo i miei più cari auguri e mi cre-da coi migliori ossequi e saluti.

Suo devoto e a"ezionatissimoE. Mauceri

X.AV, BSNSP, VT M2 b043, 10.Lettera manoscritta su carta intestata del R. Museo Nazionale diMessina, !rmata da Enrico Mauceri e datata 11 gennaio 1924, in-dirizzata a Venturi attraverso la sua allieva Maria Perotti.

Messina, 11 gennaio 1924

Gentile Signorina,Mi duole molto sentire della malattia del nostro amatissimo

Maestro e La prego, a mio nome, di fargli i più cari e sentiti au-guri di per fetta guarigione 36.

LETTERE INEDITE DI ENRICO MAUCERI 277

36 Come è noto sin dal 1911 circa Adolfo Venturi si ammalò di cataratta, malattia

Sulle ricerche da fare Lo rassicuri. Me ne occuperò, comesempre, con maggiore intensità. I documenti disgraziatamentesono molto rari, e assai poco conosciuti all’architettura sicilia-na del quattrocento; ma raccoglierò quel che potrò, e ne darònotizia al nostro caro professore.

La prego di ossequiarlo da parte mia.Ella accolga i miei distinti salutiEnrico Mauceri

XI.AV, BSNSP, VT M2 b043, 11.Lettera manoscritta su carta intestata del R. Museo Nazionaledi Messina, !rmata da Enrico Mauceri e datata 18 gennaio1926.

Messina, 18 gennaio 1926

Illustre Maestro,Le sono molto grato del pensiero e del ricordo gentile.Ella perdoni se non Le ho scritto prima. Il trattamento iniquo, crudele della riforma mi ha lasciato

in uno stato di angoscia da cui non so riavermi 37.

278 GIUSEPPE CIPOLLA

da cui guarì, intorno al 1914, dopo un riuscito inter vento chirurgico eseguito dal -l’oculista Giuseppe Cirincione. In questi anni, in cui Venturi proseguiva laredazione dei volumi della sua Storia dell’Arte, a causa della malattia agli occhi ilcoordinamento del lavoro veniva a"dato proprio all’allieva Maria Perotti, allaquale è indirizzata questa lettera. Sulla vicenda si vedano alcuni passi delle Memo-rie, dove Venturi elogia l’allieva per averlo aiutato nella stesura di un volume del-la Storia dell’Arte(A. Venturi, Memorie Autobiogra!che, a cura di G.C. Sciolla, Torino1991, p. 103 e sgg.; si veda anche Agosti, Il grande decennio... cit., pp. 188, 207). 37 Mauceri si riferisce agli e#etti della riforma del 1923 che in Sicilia accorpava ivari u"ci periferici, secondo una visione accentratrice della tutela, con!gurandoil territorio su due sole grandi soprintendenze: quella archeologica di Siracusa,mantenuta sempre da Paolo Orsi, e quella artistica di Palermo, a"data all’ar -chitetto Francesco Valenti. Il nuovo quadro vedeva la soppressione della Soprint-endenza di Messina, voluta da Corrado Ricci nel 1915, e Mauceri, che l’aveva di-retta in armonia con il riordino del Museo Nazionale della stessa città, ne fece lespese. Mauceri fu una delle tante vittime della legge del 1923, in quanto l’abo-lizione dei concorsi ad locumaveva interrotto il lungo lavoro di decentramentodella conservazione, a livello provinciale e con funzionari preparati sul territorio,attuato dai mandati al Ministero di V enturi, prima, e Ricci poi. Su questo argo -mento cfr. A. Emiliani, Una politica dei beni culturali, Torino 1974, pp. 77-78.

La Sua gloriosa scuola in Sicilia è stata calpestata e con essala giustizia!

Trent’anni di lavoro, di amore, di passione, di sacri!ci, te-nuti in non cale!

Dovrei dire tante e tante cose amare, ma non mi so"ermosu questa nota dolorosa che mi fa tanto male.

Le faccio i più vivi, cordiali auguri per il nuovo anno, e conla speranza di poterle dimostrare sempre il mio antico a"etto(e non manco mai di esaltare la grandezza del Maestro nellemie modeste lezioni di Storia dell’Arte) 38 mi creda illustre Pro-fessore, con i migliori sinceri ossequi devoti

di Lei a".moEnrico Mauceri

XII.AV, BSNSP , VT M2 b043, 14.Lettera manoscritta su carta intestata della R. Pinacoteca di Bo-logna (di cui Mauceri assunse la direzione nel 1929), !rmatada Enrico Mauceri e datata 26 agosto 1935.

Bologna, 26 agosto 1935

Illustre e caro Professore,Rispondo subito e molto di carriera alla sua domanda.Il monumento Staiti fu ridotto in frammenti ed abbando -

nato.Nel Museo di Messina si conservano i pezzi principali, cioè

la statua di Andreotta e dei due !gli molto somiglianti l’uno al-l’altro che dovevano essere collocati nello stesso verso accantoal padre. Ne faccio cenno nella mia guida Il Museo Nazionale diMessina pubblicato nella collezione del Ministero, a pag. 85 39.L’ignoto autore sarebbe un oscuro seguace del Montorsoli cheha visto le tombe Medicee e cerca di arrabattarsi.

Il padre, vestito anch’esso da guerriero, è rappresentato se-duto pensoso con espressione di grande mestizia. Non lo ri-corda?

LETTERE INEDITE DI ENRICO MAUCERI 279

38 Mauceri insegnò storia dell’arte al Liceo Maurolico di Messina dal 1923 !no al1929; cfr. Mauceri, Riassumendo una vita... cit., p. 14.39 E. Mauceri, Il Museo Nazionale di Messina, Roma 1929.

Io non potendo ricomporre il monumento e capire dallemancanze di tanti elementi, collocai il padre sopra il sarcofago(nel salone dei marmi) e i due !gli in prossimità su appositebasi.

Ecco quanto posso dirle illustre e caro professore nella spe-ranza che possa Ella orientarsi meglio e ricordare.

Con molti a"ettuosi ossequi mi creda.Suo E. MauceriP.S. Le rimando il foglio; non so se Le occorre.

XIII.AV, BSNSP, VT M2 b043, 15.Lettera manoscritta su carta intestata del R. Provveditorato aglistudi di Modena, !rmata da Enrico Mauceri e datata 6 dicem-bre 1936.

Modena, 6 dicembre 1936 (XV)

Illustre Professore,Anche come Provveditore agli Studi, carica alla quale ina-

spettatamente mi volle chiamare S.E. De Vecchi, io non La di-mentico e Le rivolgo i miei rispettosi cordiali saluti.

E come dimenticarla poi, a Modena, dove tutto parla diLei?

Ho anzi fra mani, in questi giorni, il Suo studio sulla villaEstense a Sassuolo che ho esaminato nella sua magni!cenza.

Fra carte e scuola volgo sempre il mio pensiero ai cari studie al mio illustre e venerato Maestro.

Coi più a"ettuosi ossequi ed omaggi. Suo devoto E. Mauceri

280 GIUSEPPE CIPOLLA

Appendice II.Lettere di Enrico Mauceri a Corrado Ricci(Fondo Ricci, Biblioteca Classense, Ravenna)*

I.Carteggio Ricci, Biblioteca Classense di Ravenna (d’ora inavanti CR, BCR), vol. 121, n. 22937.Lettera manoscritta su carta non intestata, !rmata da EnricoMauceri e datata 18 novembre 1899.

Siracusa, 18 novembre 1899

Illustre Sig. Professore,Il prof. Orsi mi ha fatto conoscere il tenore della sua lette-

ra1. Io sarei disposto ad occuparmi del lavoro su Palermo 2 edanche dell’altro su Selinunte, Segesta etc. 3, in forma d’itinera-

LETTERE INEDITE DI ENRICO MAUCERI 281

* Nel fondo Ricci della Biblioteca Classense di Ravenna si conser vano 40 lettere,qui di seguito pubblicate, inviate da Enrico Mauceri a Corrado Ricci tra il 18 no-vembre 1899 e il 6 febbraio 1930. Desidero ringraziare vivamente la Direzionedella Biblioteca Classense per avermi fornito tali documenti. Sul fondo Ricci cfr .Corrispondenti di Corrado Ricci: indice-inventario della serie corrispondenti nel carteggioRicci della Biblioteca Classense, a cura di S. Secchiari, Ravenna 1997. Intendo inoltreestendere un doveroso ringraziamento alla professoressa Donata Levi per avermigentilmente fornito preziosi consigli sulla lettura critica e interpretativa di talecarteggio. 1 L’archeologo roveretano Paolo Orsi, per il quale si rimanda supra alla nota 6dell’«Appendice I», primo mentore di Enrico Mauceri negli ultimi anni dell’Ot-tocento al Museo Archeologico di Siracusa, intrattenne molti rapporti con !guredi rilievo della tutela nazionale, tra cui Corrado Ricci. In questa lettera apparecome tramite per la commissione a Mauceri da parte di Ricci di due monogra!eper la serie «Italia Artistica», una su Palermo e l’altra sulle città della Sicilia occi-dentale, tra cui Segesta e Selinunte. 2 Nei primi anni del XX secolo Enrico Mauceri aveva instaurato un rapporto dicollaborazione con Corrado Ricci in merito alle monogra!e della serie «Italia Ar-tistica» curate dall’Istituto d’Arti Gra!che di Bergamo e di"use in tutto il territo-rio nazionale. Tale argomento è al centro del primo gruppo di lettere qui pre-sentate, relative al periodo che va dal 1899 al 1910. Non risulta però, nella bibli-ogra!a di Enrico Mauceri di questo periodo (cfr . Bibliogra!a di Enrico Mauceri: inmemoria nel III anniversario della morte a cura dei !gli, con presentazione di S. Bot-tari, Bologna 1969) tra le monogra!e per l’«Italia Artistica» quella qui citata suPalermo; si conosce invece una guida su Palermo edita nel 1906 (E. Mauceri,Palermo nel passato, Palermo 1906).3 E. Mauceri, Da Segesta a Selinunte, nella collana «Italia Artistica», Bergamo 1903.

rio, ma desidero sapere se il compenso di £ 250 mi si darebbesolo per quest’ultimo, o per tutti e due complessivamente. Nelsecondo caso, non potrei assumere l’impegno, perché avrei bi-sogno di fare un giro per quasi metà dell’isola e la spesa ver-rebbe ad essere tale da non convenirmi assolutamente 4. Ella,quindi, abbia la compiacenza di chiarirmi questo punto – ab-bia altresì la cortesia di dirmi qual somma, pressappoco, la ca-sa editrice sarebbe disposta a spendere per le fotogra!e occor-renti a ciascuno lavoro, acciocché io mi possa regolare.

In attesa di una sua risposta, la prego di voler gradire i sensidel mio profondo omaggio.

Suo devotoEnrico Mauceri

II.CR, BCR, vol. 121, n. 22941.Lettera manoscritta su carta non intestata, !rmata da EnricoMauceri e datata 28 novembre 1899.

Siracusa, 28 novembre 1899

Illustrissimo Sig. Professore,Accetto il lavoro su Segesta, Alcamo, Calata!mi, Castelve-

trano e Selinunte 5; ma mi faccia il piacere di dirmi quando ap -prossimativamente dovrebbe essere pronto. Desidero sapere,inoltre, se debba por mano all’altro su Palermo, e se verrà cor -risposta la spesa minima di lire 250.

Gradisca gli omaggidal Suo devotoEnrico Mauceri

282 GIUSEPPE CIPOLLA

4 Le di"coltà di spostamento nei piccoli centri della Sicilia rappresentavano unostacolo non indi#erente nelle ricerche di opere d’arte. Mauceri attese, tra il1896 e il 1897, come incaricato al Museo Archeologico di Siracusa, al catalogodelle opere d’arte medievali e moderne del territorio siracusano.5 Mauceri, Da Segesta a Selinunte... cit.

III.CR, BCR, vol. 121, n. 22938.Lettera manoscritta su carta non intestata, !rmata da EnricoMauceri e datata 21 agosto 1900.

Palermo, 21 agosto 1900

Illustrissimo Professore,Ricevei la sua cartolina con ritardo e già avevo spedito le fo-

togra!e (in n° di 24) a Milano. Non le mandai subito insiemeal resto perché me ne mancava qualcuna. Voglia credermi contanti omaggi

Suo devoto Enrico Mauceri

IV.CR, BCR, vol. 121, n. 22939.Lettera manoscritta su carta non intestata, !rmata da EnricoMauceri e datata 12 settembre 1900.

Museo NazionalePalermo, 12 settembre 1900

Illustrissimo Professore,Circa quindici giorni fa le spedii in plico raccomandato n°

24 fotogra!e relative al mio lavoro su Selinunte. La prego divolermi dire se Ella le ha ricevute.

Con perfetta osservanza Suo devotoEnrico Mauceri

V.CR, BCR, vol. 121, n. 22940.Lettera manoscritta su carta non intestata, !rmata da EnricoMauceri e datata 2 ottobre 1900.

Palermo, 2 ottobre 1900

Illustrissimo Sig. Professore,

LETTERE INEDITE DI ENRICO MAUCERI 283

Le ho spedito in plico raccomandato altre cinque fotogra-!e. Mi dispiace che non si trovino quelle che Ella desidera. Giàprima avea fatto le più scrupolose ricerche, perché amavo chenon mancasse una veduta di Alcamo e […] anche quella di Ca-stelvetrano6; ma ho cercato invano. Nessun fotografo le ha ese-guite, né si trova in quei paesi qualcuno che possa riempirequesta lacuna. Appena sono riuscito ad avere una piccola foto-gra!a dell’Ossario di Calata!mi 7, che devo alla cortesia delProf. Basile. Mi dispiace che il quadro sia un po’ chiaro, ma visi potrà rimediare. Ho la negativa e, se Ella la vuole, potròmandargliela. Farò le aggiunte sulle bozze. Ella mi correggapure […].

Suo devoto E. Mauceri

VI.CR, BCR, vol. 121, n. 22942.Lettera manoscritta su carta intestata del Museo Nazionale diPalermo, !rmata da Enrico Mauceri e datata 10 gennaio 1901.

Palermo, 10 gennaio 1901

Illustrissimo Sig. Professore,Non ho avuto nessuna nuova intorno al mio lavoro su Sege -

sta e Selinunte, etc. Le sarei obbligatissimo se Ella volesse ono-rarmi di qualche informazione. Desidererei anche sapere se èin corso di stampa e quando presso a poco potrà essere pub-

284 GIUSEPPE CIPOLLA

6 Mauceri, infatti, non riuscì a far eseguire dai suoi fotogra! nessuna ripresa d’in -sieme delle due città, ma inserì nella monogra!a quattro riproduzioni di monu-menti e opere di Alcamo, realizzate dal fotografo palermitano G. Incorpora, ecioè: prospetto della chiesa di San Tommaso; Maddalena di Antonello Gagini del-la chiesa di San Francesco d’Assisi; Madonna grecadella chiesa di Santa Maria diGesù; La Purità di Giacomo Serpotta della Badia Nuova. Su Casteltermini invecel’unica riproduzione presente è quella del San Giovanni Battista di AntonelloGagini, nella chiesa omonima. Cfr. Mauceri, Segesta e Selinunte… cit., pp. 77, 79,80, 81, 89.7 La fotogra!a dell’ossario di Calata!mi citata qui da Mauceri sarà poi quella de-!nitiva apparsa nella relativa monogra!a, cfr . Mauceri, MANCA TITOLO… cit.,p. 82.

blicato 8. Nella !ducia che Ella voglia usarmi tanta cortesia laprego di gradire i miei omaggi.

Suo devotoEnrico Mauceri

VII.CR, BCR, vol. 121, n. 22943.Lettera manoscritta su carta intestata del Museo Nazionale diPalermo, !rmata da Enrico Mauceri e datata 9 aprile 1901.

Palermo, 9 aprile 1901

Illustrissimo Sig, Professore,Le ho scritto più di una volta, ma non so qual sorte abbiano

incontrato le mie lettere, e poiché non ho avuto alcuna rispo-sta, dubito che Ella le abbia ricevute. È perciò che le mando lapresente per una via che credo più sicura. In una mia lettera leparlavo pure di quel dittico d’avorio di cui Ella desiderava unariproduzione, che non è nella Cattedrale di Palermo, ma, co -me mi assicura il Salinas, a Mazzara, presso un privato. Fra po-co le invierò qualche notizia siciliana e spero che Ella vorràgradirla. Ho visto un cenno bibliogra!co della Rassegnasu l’Ar-te. Le sarei molto grato se Ella volesse farmi spedire il primonumero. Io ora torno ad incomodarla circa l’eterno a"are delmio lavoro. Il direttore dello stabilimento di Bergamo mi scris -se nel gennaio c.a. che [dentro] il [mese] di febbraio sarebbestato compiuto, ma !n’ora non ho visto nulla, nemmeno l’an-ticipo. Io la prego caldamente di volermi far mandare prestol’intera somma che mi spetta, perché mi occorre. Ho fatto del-le spese, ho compiuto il mio lavoro, perché devo ancora aspet -tare?

Son sicuro che Ella, con la solita cortesia, vorrà giovarmi. Micomandi sempre liberamente e mi creda coi più vivi omaggi

Suo devoto Enrico Mauceri

LETTERE INEDITE DI ENRICO MAUCERI 285

8 La monogra!a su Segesta e Selinunte verrà pubblicata dopo due anni, nel 1903.

VIII.CR, BCR, vol. 121, n. 22944.Lettera manoscritta su carta non intestata, !rmata da EnricoMauceri e datata 10 aprile 1901.

Palermo, 10 aprile 1901

Illustrissimo Sig. Professore,La ringrazio molto molto dell’interesse preso a mio favore,

e son sicuro che per mezzo suo avrò presto quello che mi spet-ta. Il mio saldo, com’Ella ben s’è ricordato, è di lire 250. In at-tesa d’una sua risposta la ringrazio nuovamente e la riverisco.

Suo devotoE. Mauceri

IX.CR, BCR, vol. 121, n. 22945.Lettera manoscritta su carta intestata della Direzione del Mu -seo Nazionale di Palermo, !rmata da Enrico Mauceri e datata8 maggio 1901.

Palermo, 8 maggio 1901

Illustrissimo Sig. Professore,Ella gentilmente mi scrisse che [dentro] il mese di aprile

avrebbe visto il direttore delle arti gra!che di Bergamo e chemi avrebbe fatto mandare ad ogni costo quello che mi si deve.Siccome !n’ora non ho avuto alcuna notizia, mi permetto ri-peterle la mia calda preghiera, e son sicuro che Ella vorrà favo -rirmi. Ella mi scusi considerando il mio caso.

Con per fetta osservanza.Suo devoto E. Mauceri

X.CR, BCR, vol. 121, n. 22946.Lettera manoscritta su carta intestata del Regio Museo Archeo-logico di Siracusa, !rmata da Enrico Mauceri e datata 6 no -vembre 1904.

286 GIUSEPPE CIPOLLA

Siracusa, 6 novembre 1904

Illustrissimo Sig. Professore,Il mio direttore Paolo Orsi mi comunica che Ella ha mani-

festato qualche lagnanza a mio carico per la ragione ch’io nonLe abbia mandato una fotogra!a richiestami – Ciò mi sorpren-de e mi addolora non poco e per il fatto in sé stesso e per lapersona dalla quale proviene la rimostranza – Si tratta, se nonerro, della fotogra!a dell’avorio di Mazzara e ricordo di averlepalesato le di"coltà grandissime, insuperabili che si frappone-vano per averla. Possessore di essa è il Prof. Salinas, il quale (ilProf. Orsi dimenticò di dirle questa ragione) per la sua naturagelosa è contrario assolutamente a cedere una sola copia di fo -togra!e da lui eseguite e possedute. Se l’avorio fosse conserva-to nel Duomo di Palermo come fu stampato nella «Storia del -l’arte» del V enturi, io senz’altro l’avrei fatto riprodurre dalmio fotografo, ma disgraziatamente esso si trova in una colle-zione privata quasi impenetrabile e in un paese dove non esistenemmeno un dilettante di fotogra!a. Le ripeto sono dispiaciu -tissimo dell’accaduto, perché Ella avrà potuto considerare ciòcome mancanza di riguardo o di cortesia alla Sua persona ver-so la quale, invece, sento di nutrire non solo della riconoscen-za, ma anche un’alta, sincera e rispettosa ammirazione. Sperointanto che Ella voglia tenermi per iscusato e che non tralascidi giovarmi dei suoi ambiti comandi. Il desiderio che sto persottometterle le dimostrerà meglio quali siano i miei senti-menti verso di Lei. Due anni fa all’incirca feci istanza al Mini-stero perché mi fosse dato modo di progredire negli studi del -l’Arte destinandomi alle R.R. Gallerie di Firenze, ed ebbi in ri-sposta che il mio desiderio sarebbe stato tenuto presente allaprima occasione. Ora mi rivolgo alla Sua cortesia perché vogliaavere la compiacenza di farmi conoscere se Ella sarebbe dispo -sta ad accogliere favorevolmente tale mia aspirazione. Nel casoa#ermativo (come io spero) sarei ben lieto, perché avrei la for-tuna di collaborare sotto la Sua guida sapiente e stimata.

Ma i lavori d’u"cio presenti non mi permettono di allonta-narmi subito, ma io sarei ben disposto a partire verso la prossi-ma primavera.

In attesa di una sua gentile risposta La ossequio distinta-mente.

Suo devoto E. Mauceri

LETTERE INEDITE DI ENRICO MAUCERI 287

XI.CR, BCR, vol. 121, n. 22947.Lettera manoscritta su carta intestata del Regio Museo Archeo-logico di Siracusa, !rmata da Enrico Mauceri e datata 11 no-vembre 1904.

Siracusa, 11 novembre 1904

Illustre Sig. Professore,Le sono assai grato della premurosa gentilezza con la quale

ha risposto alla mia lettera e delle parole benevole che mi ri-volge. Il prof. Orsi La saluta ed Ella voglia credermi coi miglio-ri ossequi

Suo devotoE. Mauceri

XII. CR, BCR, vol. 121, n. 22949.Lettera manoscritta su carta intestata del Regio Museo Archeo-logico di Siracusa, !rmata da Enrico Mauceri e datata 1 giugno1905.

Siracusa (R. Museo), 1 giugno 1905

Illustre Professore,Ho raccolto un gran materiale fotogra!co e di disegni su

Randazzo e Taormina ed ho la ferma intenzione di farne un’u-nica monogra!a, la quale sono sicuro riuscirebbe assoluta-mente nuova. V orrebbe Ella accettarla per l’Italia Artistica?

Nel caso a"ermativo voglia avere la cortesia di rispondermie di farmi conoscere il trattamento che mi si userebbe.

Con il massimo ossequio mi credaSuo devotoEnrico Mauceri

XIII.CR, BCR, vol. 121, n. 22951.Lettera manoscritta su carta non intestata, !rmata da EnricoMauceri e datata 14 giugno 1905.

288 GIUSEPPE CIPOLLA

Siracusa, 14 giugno 1905

Illustrissimo Sig. Professore,Accetto l’incarico del lavoro su Taormina etc. con le condi-

zioni relative (testo di 40 pagine intere ed illustrazioni più di100). In quanto al compenso, mi rimetto in Lei e ciò che Ellafarà sarà ben fatto, considerando le spese per gite etc.

La prego di farmi conoscere quando dovrò consegnare ilmanoscritto. Farò tutto il possibile per lasciarla interamentecontenta 9.

Coi più vivi ossequi mi credaSuo devoto E. Mauceri

XIV.CR, BCR, vol. 121, n. 22952.Lettera manoscritta su carta non intestata, !rmata da EnricoMauceri e datata 28/9 dicembre 1905.

Siracusa, 28/9 dicembre 1905

Illustre Sig. Professore,Le mando il manoscritto del mio lavoro su Taormina e le 86

fotogra!e, comprese 2 grandi spedite a parte e che debbonoessere riprodotte in forma di tavole fuori testo. Aggiungerò frabreve altre fotogra!e in maniera che raggiungano il numerocompleto, il più completo possibile. Così Taormina sarà rap-presentata anche nelle minime cose e non si potrà lamentarealcuna mancanza. Farò subito fotografare appositamente lemonete ed alcuni gioielli posseduti da questo Museo 10.

Coi più vivi, sinceri auguri del nuovo anno e col massimoossequio mi creda

Suo devotoEnrico Mauceri

LETTERE INEDITE DI ENRICO MAUCERI 289

9 In questa lettera ritorna il tema della collaborazione di Mauceri alla collana ed-itoriale dell’«Italia Artistica», per la quale in questa occasione lo storico accetta dioccuparsi di una monogra!a su Taormina, che sarà pubblicata nel 1907 (E.Mauceri, Taormina, nella collana «Italia Artistica», Bergamo 1907).10 Qui si nota l’interesse precipuo di Mauceri per le arti decorative, per le quali lostudioso fece e"ettuare apposite riproduzioni da inserire nella monogra!a suTaormina; cfr. Mauceri, Taormina... cit., pp. 32-35.

P.S. Le fotogra!e portano nel rovescio il numero d’ordine el’indicazione esatta.

XV.CR, BCR, vol. 121, n. 22953.Lettera manoscritta su carta intestata del Regio Museo Archeo-logico di Siracusa, !rmata da Enrico Mauceri e datata 23 o 29febbraio 1906 (la data non è chiara).

Siracusa, 2[?] febbraio 1906

Illustre Sig. Professore,

Nel mio lavoro su Taormina mi sono pure intrattenuto in-torno a Savoca ed alla chiesa normanna dei S.S. Pietro e Paolodi Forza d’Agrò 11. Ho descritto parimenti la riviera dai Giardi-ni !no ad Alì ed ho fatto un accenno a Fiumedinisi per la suaimportanza storica.

Col massimo ossequio mi credaSuo devotoEnrico Mauceri

XVI.CR, BCR, vol. 121, n. 22954.Lettera manoscritta su carta non intestata, !rmata da EnricoMauceri e datata 18 giugno 1906.

Siracusa, 18 giugno 1906

Illustre Sig. Professore,Ricevo in questo momento dall’Istituto d’Arti Gra!che il

compenso per il mio lavoro su Taormina, e Le esprimo i mieipiù vivi ringraziamenti per la cortese sollecitudine. Semprepronto ai suoi comandi mi creda coi sensi della più sincera os -servanza

290 GIUSEPPE CIPOLLA

11 Su Savoca e il monastero basiliano dei Santi Pietro e Paolo di Forza d’Agrò cfr.G. Bella!ore, La civiltà ar tistica della Sicilia, Firenze 1963, pp. 135, 137; S. Bottari,Forza d’Agrò, con prefazione di E. Calandra, Messina 1927.

Suo devoto Enrico MauceriP.S. manderò presto le altre fotogra!e.

XVII.CR, BCR, vol. 121, n. 22955.Lettera manoscritta su carta non intestata, !rmata da EnricoMauceri e datata 2 ottobre 1906.

Siracusa, 2 ottobre 1906

Illustre Sig. Professore,Le trasmetto bozze ed illustrazioni del lavoro su Taormina

con preghiera di volerle spedire a Bergamo dopo averle esami-nate e col [buono] ad impaginare giuste le illustrazioni avuteda quell’[Istituto].

Con vivi ringraziamenti ed omaggiSuo devoto E. Mauceri

XVIII.CR, BCR, vol. 121, n. 22964.Telegramma !rmato da Enrico Mauceri in qualità di Ispettoredel Museo di Siracusa; non c’è l’indicazione dell’anno, collo-cabile tra il 1906 e il 1908.

Siracusa, 24 novembre

Al Comm. Corrado RicciDirettore Generale Antichità Roma

Personale museo lieto avvenuta guarigione vossignoria prega-la accogliere sue vivissime congratulazioni ed auguri prosperità 12.

Ispettore Mauceri

LETTERE INEDITE DI ENRICO MAUCERI 291

12 Probabilmente le congratulazioni qui riferite da Mauceri a Ricci riguardano lapromozione del ravennate alla Direzione Generale di Antichità e Belle Arti, giun -ta nel 1907.

XIX CR, BCR, vol. 121, n. 22956.Lettera manoscritta su carta non intestata, !rmata da EnricoMauceri e datata 10 dicembre 1906.

Siracusa, 10 dicembre 1906

Illustre Sig. Professore,Sin dall’estate scorsa il Prof. Orsi mi comunicava una lettera

con la quale Ella dava il suo assenso per il lavoro su Siracusa,ed egli mi incitava ad iniziare subito l’opera 13. Io ho già raccol-to una buona quantità di fotogra!e ma conto di arrivare ad unnumero abbastanza elevato che dovrebbe essere di 150. Fra diesse vorrei darne alcune nuove addirittura, e però La prego difarmi conoscere se posso farle eseguire. La relativa spesa sa-rebbe contenuta entro limiti possibilmente ristretti.

Coi sensi dei più vivi e sinceri ossequi mi credaSuo devoto E. Mauceri

XX.CR, BCR, vol. 121, n. 22957.Lettera manoscritta su carta non intestata, !rmata da EnricoMauceri e Sebastiano Agati e datata 21 febbraio 1907.

Siracusa, 21 febbraio 1907

Illustre Sig. Professore,La preghiamo di voler gradire in omaggio una copia del la-

voro «Il Cicerone per la Sicilia» 14, omaggio spontaneo e since-ro rispondente al nostro sentimento di devozione ammiratriceal Suo insigne nome.

Voglia accoglierlo benevolmente e col più profondo osse-quio ci creda

DevotissimiSebastiano AgatiEnrico Mauceri

292 GIUSEPPE CIPOLLA

13 Il lavoro su Siracusa qui menzionato fu probabilmente Siracusa e la Valle del-l’Anapo, Bergamo 1909. 14 Si tratta di un’opera di ricognizione storico-artistica, di ascendenza ottocen-tesca e – come dimostra il titolo – evidentemente burckhardtiana, della Sicilia deltempo, pubblicata a Palermo dall’editore Alberto Reber nel 1907 (E. Mauceri incollaborazione con S. Agati, Il Cicerone per la Sicilia. Guida per la visita dei monu-menti e dei luoghi pittoreschi della Sicilia, Palermo 1907).

XXI.CR, BCR, vol. 121, n. 22958.Lettera manoscritta su carta non intestata, !rmata da EnricoMauceri e datata 16 luglio 1907.

Siracusa, 16 luglio 1907

Illustre Sig. Professore,Mi [rallegro] inviarle il mio lavoro su Siracusa e N° 124 fo-

togra!e alle quali presto aggiungerò delle altre.Avrei piacere che l’opera si pubblicasse nel prossimo inver-

no, essendo qui assai desiderata e ricercata.Col massimo ossequio mi credaSuo devotoEnrico MauceriP.S. ho spedito le fotogra!e a mezzo pacco postale.

XXII. CR, BCR, vol. 121, n. 22959.Lettera manoscritta su carta intestata della Società Italiana perle Strade Ferrate della Sicilia, !rmata dal direttore generaleLuigi Mauceri e datata 29 luglio 1907 15.

Roma, 29 luglio 1907

Professor Ricci,Lo stesso giorno che ebbi il piacere di vedere Lei ricevei

una lettera di mio fratello dott. Enrico colla quale mi chiedeval’autorizzazione di comprendere nella […] monogra!a la miaricostruzione del Castello Eurialo e di far pervenire a Lei i re-lativi disegni.

Le spedisco perciò le piante e la Ricostruzione a"nché Ellapossa trasmetterle a Bergamo per [tirarne] i necessari clichès.

Gradisca i miei ossequi mi credaSuo devotoLuigi Mauceri

LETTERE INEDITE DI ENRICO MAUCERI 293

15 Ho ritenuto opportuno inserire qui una lettera di Luigi Mauceri (fratello di Enri-co) a Corrado Ricci – inclusa nell’epistolario di Enrico Mauceri del Carteggio Riccidella Biblioteca Classense di Ravenna – perché pertinente alla gestazione dellamonogra!a su Siracusa, argomento della corrispondenza tra Mauceri e Ricci diquesti anni.

XXIII.CR, BCR, vol. 121, n. 22960.Lettera manoscritta su carta non intestata, !rmata da EnricoMauceri e datata 3 agosto 1907.

Siracusa, 3 agosto 1907

Illustre Sig. professore, Spedisco altre fotogra!e, in tutto n° 25.Sono dispiacente non poter mandare le stampe, essendo es-

se unite ad un volume manoscritto appartenente ad una pub-blica biblioteca.

Procurerò di farle rifotografare in formato 18x24.In quanto alle Catacombe bisogna che l’Istituto si rivolga al-

la Casa [Mernetter ?] di Monaco per avere le [4] fotogra!e in -dicate nell’appunto qui accluso.

Ho trovato qualche costume paesano, ma spero di averneancora. Ho grande impegno che il lavoro riesca riccamentecorredato di fotogra!e in modo addirittura esauriente.

La spesa per fotogra!e, comprese quelle [espressamente]eseguite, ascende a più di L. 100.

Col massimo ossequio mi credaSuo devotoEnrico MauceriP.S. Chiedo scusa del ritardo, dipeso unicamente dal foto-

grafo. Il plico è stato spedito a parte, raccomandato.

XXIV.CR, BCR, vol. 121, n. 22961.Lettera manoscritta su carta non intestata, !rmata da EnricoMauceri e datata 16 agosto 1907.

Siracusa, 16 agosto, 1907

Illustre Sig. Professore,Questa volta la fotogra!a della pianta di Siracusa è ben riu-

scita ed è forse anche più nitida dell’originale. Spero che Ellane riuscirà contento.

294 GIUSEPPE CIPOLLA

Manderò fra breve un mio articolo su i dipinti del Museo diSiracusa per il «Bollettino d’Arte» 16.

Coi più rispettosi ossequi.Suo DevotoEnrico Mauceri

XXV. CR, BCR, vol. 121, n. 22962.Lettera manoscritta su carta non intestata, !rmata da EnricoMauceri e datata 18 agosto 1907.

Siracusa, 18 agosto, 1907

Illustre Sig. Professore,Grazie del compenso che ho ricevuto oggiCoi più vivi omaggiSuo DevotoEnrico Mauceri

XXVI.CR, BCR, vol. 121, n. 22966.Lettera manoscritta su carta non intestata, contenente unabreve presentazione di Paolo Orsi, !rmata sia da questi che daEnrico Mauceri e datata 11 maggio 1910.

Siracusa, lì 11 maggio 1910

Ti raccomando la domanda Mauceri, al quale potrei som-ministrare buoni documenti di arte greca bella, per Grammi-chele. Egli poi conosce esattamente Militello che conser va ta-luni preziosi monumenti di primo ordine.

Cordiali salutidal tuo a".moP. Orsi

LETTERE INEDITE DI ENRICO MAUCERI 295

16 Si tratta di un importante saggio sui dipinti ancora conser vati in quegli anni nelMuseo Archeologico di Siracusa, tra cui anche l’ Annunciazione di Antonello daMessina; cfr . E. Mauceri, Su alcuni dipinti del Museo Archeologico di Siracusa, in «Bol -lettino d’Arte», II, 6, 1908, pp. 201-206.

Illustre Sig. Professore,Avrei piacere di scrivere una monogra!a per l’«Italia Arti-

stica» su Caltagirone e dintorni comprendendosi Vizzini, Mili-tello e Grammichele.

Inoltre Ella non abbia impegni. La prego di volermene au-torizzare facendomi conoscere su quale somma potrei contare.

Con anticipati ringraziamenti e con la maggiore osservanza.Suo devotoEnrico Mauceri

XXVII.CR, BCR, vol. 121, n. 22967.Lettera manoscritta su carta non intestata, !rmata da EnricoMauceri e datata 15 maggio 1910.

Siracusa, lì 15 maggio 1910

Illustre Sig. Professore,La prego di concedermi alcuni giorni per potere fare una

proposta concreta intorno alla monogra!a Caltagirone etc.,dovendo calcolare le spese cui bisogna andare incontro, spe-cialmente per il materiale fotogra!co assai scarso.

Pochissime fotogra!e e non sempre riuscite sono state !no -ra eseguite a Caltagirone, nulla a Vizzini, nulla a Mineo. Èquella una regione dove un grande fotografo non ha messomai piede e dove tanto resterebbe da fare particolarmente dallato panoramico.

Ella vorrebbe aggiungere Acireale ma io mi permetto di far -le notare che questa non si legherebbe con Caltagirone da cuiè lontana – Acireale dovrebbe andare unita a Catania non soloperché vicinissima, ma anche perché in essa si ri"ette per fetta-mente l’ambiente catanese con le sue lunghe e diritte vie, conle sue piazze. Del resto Acireale è una città tutta moderna e,tranne alcune belle vedute panoramiche, altro non può dareche alcuni edi!ci barocchi e qualche discreto a#resco del ‘700.Se una monogra!a deve avere una certa unità organica poichédeve rappresentare un gruppo di paesi a$ni per costumi, arteetc., Caltagirone e Acireale non possono stare assieme, tal-mente sono di#erenti. Io non comprendo [ad es.] perché ilPaternò Castello ad Adernò non abbia aggiunto la vicina Pa-

296 GIUSEPPE CIPOLLA

ternò interessantissima per il suo magni!co castello 17. Se si vo-lesse arricchire meglio la monogra!a su Caltagirone, sarebbeforse più naturale aggiungere Piazza Armerina e Aidone, macon queste due entreremmo nella provincia di Caltanissetta eforse ciò non sarebbe concesso. Ad ogni modo, voglia Ella ac-cogliere le modeste idee che io le propongo per la buona riu-scita del lavoro. A me sembra esattissimo il criterio di dare unagenerosissima estensione ai fascicoli riguardanti paesi o luoghiminori, ma crederei conveniente di procedere topogra!ca-mente raggruppando bene tali paesi appartenenti ad una stes -sa provincia. Secondo il mio debole avviso, così Paternò comeCenturipe dovrebbero stare nella collana del Paternò Castello;Acireale con la sua ridentissima spiaggia e Monte di S. Anasta -sia col suo castello !gurerebbero bene nel volume su Catania.

Voglia gradire, Illustre Sig. Professore, i sensi della miamaggiore osser vanza.

Suo devoto Enrico Mauceri

XXVIII.CR, BCR, vol. 121, n. 22968.Lettera manoscritta su carta non intestata, !rmata da EnricoMauceri e datata 13 febbraio 1911.

Siracusa, lì 13 febbraio 1911

Illustre Sig. Professore,Sono a buon punto col lavoro su Acireale, Caltagirone e

Centuripe e conto di spedirlo presto alla S.V.Ho già raccolto tutte le fotogra!e occorrenti.Vi ho compreso pure Militello, Vizzini, Licodia Eubea e

Grammichele; così verrà a completarsi la illustrazione dellaprovincia di Catania, com’è Suo desiderio.

Il Raciti Romeo da Acireale mi scrive intanto che il De Ro -berto sta preparando un simile lavoro. Come mai? Debbo cre-

LETTERE INEDITE DI ENRICO MAUCERI 297

17 Qui Mauceri si riferisce alla monogra!a per l’«Italia Artistica» pubblicata pochianni prima dal siciliano Giovanni Paternò Castello (G. Paternò Castello, Nicosia,Sperlinga, Cerami, Troina, Adernò, Bergamo 1907).

dere che si tratti di un equivoco, essendo stato il sottoscritto !ndal luglio [c.a.] incaricato del lavoro da V.S. Ill.ma. Tale incari-co mi fu dato per iscritto e confermato oralmente. In attesa diun Suo cenno La prego di credermi, illustre Sig. Prof. con lamaggiore osservanza

Suo devotoEnrico Mauceri

XXIX. CR, BCR, vol. 121, n. 22969.Lettera manoscritta su carta non intestata, !rmata da EnricoMauceri e datata 16 febbraio 1911.

Siracusa, 16 febbraio 1911

Illustre Sig. Professore,Le mando le due lettere che Ella mi inviò nel maggio [c.a.],

che ora mi richiede. Nel luglio ebbi l’onore di un colloquiocon la S.V. Ill.ma e allora ricordo che Ella insistette perché iocomprendessi nella monogra!a su Caltagirone anche Acirea -le. E difatti ho ottemperato a tale incarico, e come dichiarainella mia precedente, ho descritto Acireale assieme con Calta-girone e paesi limitro!.

Oggi però avverto il De Roberto, ma sarebbe bene che an-che la S.V. gli scrivesse in proposito. Coi sensi della maggioreosservanza La prego di credermi

Suo DevotoEnrico Mauceri

XXX. CR, BCR, vol. 121, n. 22970.Lettera manoscritta su carta non intestata, !rmata da EnricoMauceri e datata 19 febbraio 1911.

Siracusa, 19 febbraio 1911

Illustre Sig. Professore, Ricevo oggi lettera del De Roberto, il quale mi dimostra come

da tre anni abbia avuto l’incarico per una monogra!a compren-

298 GIUSEPPE CIPOLLA

dente Maniace, Maletto, Bronte, Paternò, Motta S. Anastasia edanche Acireale e Centuripe. Egli mi ha manifestato nella sua lun-ga lettera tutte le prove a conforto della sua ragione, ed io nonposso insistere. Lascio a lui i due capitoli su Acireale e Centuripee mi limito a Caltagirone e dintorni (cioè Grammichele, Vizzini,Licodia, Mineo e Militello). Il De Roberto riconosce che su que-sti ho la piena ed assoluta proprietà. Io conto di mandar presto illavoro su Caltagirone e dintorni, ma Le sarei molto grato se Ellanon mi facesse perdere i due capitoli su Acireale 18 e Centuripepei quali ho lavorato, che potrebbero pubblicarsi uno alla volta,in forma di articoli, su l’«Emporium». Una sua raccomandazionein questo senso all’Istituto d’Arti Gra!che mi farebbe molto pia-cere. E per tutto le sono anticipatamente grato.

In attesa di un suo graditissimo cenno mi ripeto con la mag -giore osservanza sempre

Suo devotoEnrico Mauceri

XXXI. CR, BCR, vol. 121, n. 22971.Lettera manoscritta su carta non intestata, !rmata da EnricoMauceri e datata 31 marzo 1911.

Siracusa, 31 marzo 1911

Illustre Sig. Professore,Architetto della facciata del Duomo di Siracusa è il siracusa -

no sac. Pompeo Picherali, intorno al quale nel prossimo fasci-colo dell’«Archivio Storico di Catania» pubblicherò vari docu-menti 19.

LETTERE INEDITE DI ENRICO MAUCERI 299

18 In e"etti il lavoro su Acireale, che Ricci avrebbe voluto vedere nella monogra!asu Caltagirone e dintorni, sarà pubblicato l’anno seguente su «Emporium», comeMauceri auspicava nella lettera: E. Mauceri, Acireale e il medagliere Pennisi, in «Em-porium», 35, 1912, pp. 213-223.19 E. Mauceri, Figura ignota di artista siracusano: Pompeo Picherali, architetto del secoloXVIII, in «Archivio Storico per la Sicilia Orientale», VIII, 1-2, 1911, pp. 227-241.La !gura di Pompeo Picherali era stata scoperta proprio da Mauceri a inizio sec-olo, quando lo storico aveva ritrovato in un atto notarile dell’Archivio del duomodi Siracusa il suo nome citato come architetto della facciata dello stesso; la scop-erta verrà resa nota in un articolo del 1907 su «L ’Arte»: E. Mauceri, La Facciatadella Cattedrale di Siracusa, in «L’Arte», X, 5, 1907, pp. 380-381.

Mi comandi e coi migliori omaggi mi credaSuo devotoEnrico Mauceri

XXXII.CR, BCR, vol. 121, n. 22972.Lettera manoscritta su carta non intestata, !rmata da EnricoMauceri e datata giugno 1911 (senza indicazione del giorno).

Siracusa, giugno 1911

Illustre Sig. Professore,Oggi stesso, in plico raccomandato, Le spedisco quindici fo-

togra!e di Militello, Mineo e Vizzini da aggiungere a quelle datempo inviatele.

Ora, siccome ho dovuto incontrare delle spese non indi"e-renti, Le sarei molto grato se Ella volesse compiacersi di invita-re l’Istituto a mandarmi il compenso.

La prego intanto di voler tener presente che ho dovuto or -dinare molte fotogra!e nuove e che quindi il materiale è ingrandissima parte inedito. T ra fotogra!e (a Militello e Vizziniho dovuto mandare appositamente un fotografo) e viaggi, cal -colo che se ne sono andate circa 250 lire.

In attesa di un Suo riscontro La prego, illustre Sig. Prof. divoler gradire i miei più sinceri omaggi.

Suo devotoEnrico Mauceri

XXXIII.CR, BCR, vol. 121, n. 22973.Lettera manoscritta su carta non intestata, !rmata da EnricoMauceri e datata 31 gennaio 1912.

Siracusa, 31 gennaio 1912

Illustre Sig. Comm.,Memore delle gentili, benevole parole che V.S. Ill.ma si

compiacque di rivolgermi poco prima della mia partenza daRoma, mi permetto ricordarle di tenermi presente.

Non aggiungo altro.

300 GIUSEPPE CIPOLLA

Fiducioso pienamente nella giustizia di V.S. Ill.ma La pregodi voler gradire i sensi della mia perfetta osservanza e gratitu-dine.

Suo devotoEnrico Mauceri

XXXIV.CR, BCR, vol. 121, n. 22974.Lettera manoscritta su carta non intestata, priva di !rma e da-ta, ma attribuibile a Enrico Mauceri e databile intorno al 1913;il luogo di emissione della lettera potrebbe essere con buonaprobabilità Siracusa, poiché in questi anni Mauceri stava lavo-rando all’allestimento delle collezioni di palazzo Bellomo.

Illustre Sig. Commendatore,Le sono assai grato della [benemerenza] che Ella mi dimo-

stra con le [Sue ricevute] del 19 c.m. e attendo con !ducia unSuo provvedimento a mio favore.

Io, ripeto ancora una volta, altro non chiedo che si sistemila mia posizione; ma come cittadino siracusano, a propositodel Palazzo Bellomo, debbo dire che quelle poche cose colàraccolte, sono rimaste e rimarranno tali per una doppia ragio-ne: 1) perché manca un assegno u"ciale destinato al loro in -cremento (e molte occasioni di acquisti si sono perdute per in-su"cienza di fondi); 2) perché la direzione archeologica, dacui quelle poche cose dipendono, distratta da altre cure e daaltri bisogni, non può provvedere ad accrescerle.

In ogni modo, a questo ho creduto opportuno accennareincidentalmente.

Che Ella studi il problema della mia sistemazione non pos -so dubitare dopo le Sue franche e benevoli [sic] parole.

XXXV.CR, BCR, vol. 121, n. 22976.Lettera manoscritta su carta non intestata, !rmata da EnricoMauceri e datata 15 aprile 1913.

Siracusa, 15 aprile 1913

LETTERE INEDITE DI ENRICO MAUCERI 301

Illustre si. Commendatore,Durante la Sua breve, graditissima dimora fra noi, non cre-

dei opportuno tediarla intorno alla questione che mi riguardapersonalmente e sulla quale Ella mi fece sperare tutto il Suointeressamento allorquando si svolsero gli esami per il concor-so della direzione del Museo di S. Martino. Ma ora che Ella ètornata a Roma e che ha potuto di ogni cosa rendersi conto eragione, mi permetto caldamente invocare un Suo atto di giu-stizia.

Come ella sa, pende dinanzi alla IV Sezione del Consiglio diStato un mio ricorso contro il giudizio della Commissione esa-minatrice e a me dispiacerà dover rivangare nella discussionele dolorose vicende di quel malaugurato concorso.

Immagini quindi, illustrissimo Sig. Commendatore, comesarei lieto se il Ministero, accogliendo il voto della Commissio-ne sulla opportunità di istituire un Museo artistico in Sicilia,mi desse modo di abbandonare il ricorso.

Io non ho predilezioni per nessun luogo: sia Siracusa, siaMessina, che altrove, a me importa nulla. Mi interessa solo cheuna riparazione mi venga data e che mi si tolga da uno statoaddirittura penoso.

Ed è per questo che mi raccomando vivamente al Suo cuoree al Suo altissimo senso di giustizia. Come Ella ha visto, il pa-lazzo Bellomo (da Lei chiamato un altro Bargello) può ben di -venire sede di un Museo medievale e moderno e altro materia-le abbondante, oltre a quello raccolto nel Museo archeologico,si potrebbe aggiungere qualora una direzione propria ne aves -se le cure.

Qui il momento è ancora propizio alle raccolte d’arte e ac-quisti convenienti non mancherebbero (il quadro di Antonel -lo e la berlina del ‘700, comperati su mia proposta e dietro mieinsistenti sollecitazioni, informino). Sarebbe quindi interessedello Stato quello di istituire in Siracusa una direzione a parteper il Museo medievale, ed io nutro !ducia nel Suo benevolointeressamento.

Coi sensi della maggiore osservanza La prego di credermiSuo devotoEnrico Mauceri

302 GIUSEPPE CIPOLLA

XXXVI.CR, BCR, vol. 121, n. 22975.Telegramma inviato a Corrado Ricci da Giuseppe Rao ed Enri-co Mauceri, in qualità di soprintendente e di direttore del Mu-seo Nazionale di Messina, e datato 1914.

Messina, 1914

Mentre riuniti procediamo operazioni consegna collezionimuseo rivolgiamo reverente saluto vossignoria sommo tutorepatrimonio artistico nazionale beneaugurando grandezza no-stra bella Italia.

Soprintendenti Rao e Mauceri

XXXVII.CR, BCR, vol. 121, n. 22977.Lettera manoscritta su carta non intestata, !rmata da EnricoMauceri e datata 15 maggio 1914.

Siracusa, 15 maggio 1914

Illustrissimo Sig. Comm.Scrissi già parecchie volte all’Istituto di Bergamo sollecitan -

do la pubblicazione della mia monogra!a intorno a Caltagiro-ne inviata nella prima metà del 1911; ma pare che il lavoro !-nora non sia nemmeno cominciato.

Le sarei quindi grato se Ella volesse usarmi la cortesia discrivere all’Istituto invitandolo a stampare quello scritto cheaspetta da tre anni; del favore La ringrazio anticipatamente,mentre La prego di credermi coi dovuti omaggi

Suo devotoEnrico Mauceri

XXXVIII.CR, BCR, vol. 121, n. 22949.Lettera manoscritta su carta non intestata, !rmata da EnricoMauceri e datata 2 aprile 1915.

Siracusa, 2 aprile 1915

LETTERE INEDITE DI ENRICO MAUCERI 303

Illustrissimo Sig. Commendatore, Il telegramma di codesto On. Ministero mi ha fatto molto di-

spiacere. Io, le assicuro, appena avuta la comunicazione u!cialedella nomina mi son messo in moto attivamente per un alloggio;ma, per quanto abbia cercato, non ho potuto trovarlo. Il prof.Miraglia e l’Ing. Mallandrino della Soprintendenza dei Monu-menti che gentilmente mi hanno coadiuvato nelle ricerche, pos-sono essere testimoni. E di ciò è consapevole il Comm. Orsi. Lecondizioni di Messina, per quanto riguarda gli alloggi, sono deltutto eccezionali, e codesto On. Ministero, cui io mi rivolsi peraiuti, può bene informarsene. Son prontissimo a partire, ma de-vo provvedere anche alla sistemazione della mia famiglia chenon posso certamente lasciare sulla strada. Fin dal primo giornomi sarei mosso se avessi potuto avere un alloggio anche in viaprovvisoria. Di momento in momento attendo una notizia dal-l’Unione Messinese, alla quale dopo aver scritto parecchie voltecome attesta il mio protocollo, ho telegrafato. Però, nella peggio-re ipotesi, io mi dichiaro pronto a partire se codesto On. Ministe -ro me lo ordina. In ogni caso, voglia Ella usarmi la cortesia di far -mi conoscere quanti giorni ancora mi si potrebbero concedere.

Con profondo rispettoSuo devotoEnrico Mauceri

XXXIX.CR, BCR, vol. 121, n. 22948.Lettera manoscritta su carta non intestata, "rmata da EnricoMauceri. Manca la data, collocabile intorno al 1915; il luogo diemissione potrebbe essere Siracusa.

Illustrissimo Sig. La ringrazio della sua gentile lettera. Partirò subito, al più pre -

sto, quantunque l’Unione Messinese non abbia potuto "noraconcedermi un alloggio. Sono a Lei legato da vincoli perenni digratitudine per tutto quanto ha fatto a mio favore e non voglioarrecarle il [minimo] dispiacere. Pazienza, andrò in albergo e miassoggetterò a spese certamente non indi#erenti.

Con massima osservanza.Suo devotoE. Mauceri

304 GIUSEPPE CIPOLLA

XL. CR, BCR, vol. 224, n. 41407.Lettera dattiloscritta su carta intestata della Regia Pinacotecadi Bologna, !rmata da Enrico Mauceri e datata 6 febbraio1930.

Bologna, 6 febbraio 1930

Ill/stre ed On/le Senatore.Sono lieto di apprendere dal Dott. Arslan che Ella segue

con particolare interesse ed a"etto le sorti della Pinacoteca diBologna e che ci farà l’onore di una sua visita appena potrà.

Io Le sono grato !n da ora e reputo vera fortuna per la di -rezione avere i Suoi preziosi consigli e suggerimenti nel gravecompito a#datomi.

Con tale speranza La prego, Ill/stre Senatore, di accoglierel’espressione del mio animo riconoscente e della più alta defe -renza.

Con i migliori ossequi mi credaSuo devotoEnrico Mauceri

LETTERE INEDITE DI ENRICO MAUCERI 305