Il collegio medico fiorentino e la riforma di Cosimo I: origini e funzioni (secc.XIV-XVI) in...

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UMAhIESIMO E UNIVERSITA rN TOSCANA (L3oo-1600) Atti del Convegno Internazionale di Studi (Fiesole-Firenz e: 25 -26 maggio 201 1 ) A cura di Sreraxo U. BarpassARnr, FasRrzro Rrccmnnnru, Exmco Spacxnsr Le Lettere

Transcript of Il collegio medico fiorentino e la riforma di Cosimo I: origini e funzioni (secc.XIV-XVI) in...

UMAhIESIMO E UNIVERSITArN TOSCANA (L3oo-1600)

Atti del Convegno Internazionale di Studi(Fiesole-Firenz e: 25 -26 maggio 201 1 )

A cura di

Sreraxo U. BarpassARnr, FasRrzro Rrccmnnnru,Exmco Spacxnsr

Le Lettere

INDICE

Introduziane di Stefano U. Baldassarri, FabrizioRicciardelli, Enrico Spagnesi

Panrc PRIMA: Sronra

Robert Black, A pupil of Marcello Virgilio Adriani at

Alison Brown, Dialogue or dissent: cultural politicsin Renaissance F loreruce

p.

Francesco Salvestdru,Il Collegio Eugerciano e la cultura

» 111

Panrr, SECoNDA: Mrprcma

Donatella Lippi, Canascere e ri-conoscere: medicina e

terapia alla corte dei Media (XW-XWfi secolo)

Paolo Rosso, Studiare e insegnare "ifi Studiis alienis".La "peregrinatio rnedica" toscafla negli "Studiagerueralia' dell'Italia settentrionale (Padoaa, Pauia,

Torino, secoli XIV-XV)

Lucia Sandri, Il Collegio medico fiorentina e la riformadi Cosimo I: origini e funzioni (secc. XIV-XW)

INDiCE

Panrs rERZA: Dmrrro

Paolo L. Nardi, Lo Studio di Siena e I'insegnamentodel diritto in epoca rinascirnentale p. 215

Enrico Spagnesi, Saperi giuridici e saperi umanistici a

Panrs eUARTA: LrrrEnE E FrLosoFrA

Francesco Bausi, Le prolusiorci accademicbe di

Simona Mercuri, Strategie letterarie e comunicatiuenelle "Orationes" accademiche di Bartolomeo

Gennaro Tallini, Cronologia d.egli scritti e nzotiuazionididattiche nelle opere d.i Agostiruo N:zfo durarute il

Paolo VilJ^, Poliziano professore a Firenze. Su alcune

Lucia Sandri

IL COLLEGIO MEDICO F'IORENTINO E LA RIFORIVIA DICOSIMO I: ORIGINI E FUNZIOI\I (SECC. XIV-XVI)

Premessa

La storia del collegio medico fiorentino dei secoli XN-XVI de-

nuncia un grave ritardo rispetto agli studi molto avanzatl presentida tempo, per quest'epoca e strutture di questo tipo, in altre cittàdella penisola. Tuttavia cercherò per quanto possibile di ricomporree illustrare a grandi linee lo sviluppo di questa istrtuzione, che ori-gina e trova posto, a Firenze, all'interno deil'Arte dei Medici e Spe-ziah.Particolare attenzione sarà dedicata alla modificazione del suorapporto con la corporazione e alTe funzioni che la contraddistin-sero dal suo sorgere, nel XIV secolo, sino al governo di Cosimo I,epoca in cui si assiste ad una sua interessante metamorfosi struttu-rale e funzionale, che sfociò ne1la creazione di un nuovo organismo,Se una ragione possibile della scarsità degli studi è la dispersionedelle fonti in più archivi e fondi documentari afferenti ad enti di-versi,la più importante sembra però risiedere proprio nell'essere i1

collegio medico fiorentino sorto alf interno di una corporazione:quella dei Medici, Speziali e Merciai che, originata nel L266 per unaseparuzione da quella della Seta, annoverò ne1 corso dei secoli, o1-

re a quelle indicate, varie altre categorie di <<artieril>1. La colloca-

1 Cfr., per l'origine del1a corporazione, R. Cmsce, Ijarte dei medici e speziali,Ft-rcnze 1927 , p. 17 . La documentazione utile per la ricostruzione della storia del colle-gio medico è presente infatti sia nell'Archivio di Stato di Firenze, nei fondi di SantaMaria Nuova e deil'Arte dei Medici e degli Speziali, sia presso la Biblioteca Biomedi-ca dell'Università degli Studi di Firenze a Careggi (d'ora in avanti solo Biblioteca Bio-

Lucia Sandri

IL COLLEGIO MEDICO FIORENTINO E LA RIFOR&I-A DICOSIMO I: ORIGINI E FUNZIONI (SECC. xIV-xVI)

Premessa

La storia del collegio medico fiorentino dei secoli XIV-XVI de-nuncia un grave ritardo rispetto agli studi molto avanzati presentida tempo, per quest'epoca e strutture di questo tipo, in alre cittàdella penisola. Tuttavia cercherò per quanto possibile di ricomporree illustrare a grandi linee lo sviluppo di questa istttuzione, che ori-gina e trova posto, a Firenze, alf intemo dell'Arte dei Medici e Spe-ziali.Particolare attenzione sarà dedicata a1la modificazione del suorapporto con la corporazione e alle funzioni che la contraddistin-sero dal suo sorgere, nel XIV secolo, sino al governo di Cosimo I,epoca in cui si assiste ad una sua interessante metamorfosi struttu-rale e funzionale, che sfociò nella creazione di un nuovo organismo.Se una ragione possibile della scarsità degli studi è la dispersionedelle fonti in più archivi e fondi documentati aftercnti ad enti di-versi, la più importante sembra però risiedere proprio nell'essere ilcollegio medico fiorentino sorto all'intemo di una corporazione:quella dei Medici, Speziali e Merciai che, originata ne1 1266 per unaseparuzione da quella della Seta, annoverò nel corso dei secoli, o1-

tre a quelle indicate, varie altre categorie di <<artieri>>l.La colloca-

1 Cfr., per l'origine della corporazione, R. Ctasce, Ijarte dei medici e speziali,Fi-rcnze L927 , p. 17 . La documentazione utile per 1a ricostruzione della storia del colle-gio medico è presente infani sia nell'fuchivio di Stato di Firenze, nei fondi di SantaMaria Nuova e dell'Arte dei Medici e degli Speziali, sia presso la Biblioteca Biomedi-ca dell'Università degli Studi di Firenze a Careggi (d'ora in avanti solo Biblioteca Bio-

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zione de1 collegio medico nel contenitore de1l'Arte ha difatti estre-mamente complicato e anche fuorviato la ricerca. Nel lavoro pio-nieristico di Raffaele Ciasca, pubblicato nei 7927 e dedicato alia cor-porazione, l'identifi cazione di questa struttura e dei suoi ruoli vi èappena accennata e tale indefinitezza è proseguita sino oltre la me-tà degli anni '80 de1 secolo scorso, epoca in cui termina, per quan-to mi risulta (mi riferisco ai lavori di Katharine Park e di Carlo Ma-ria Cipolla, dove peraltro si fa riferimento al Collegio solo margi-nalmente), ogni ulteriore indagine su questa istituzione fiorentina2.Nel 1984 è proprio Katharine Park a definire il collegio medico, nelsuo importante lavoro dedicato ai medici e alla medicina del primoRinascimento fiorentino, come <<un corpo oscuro e inefficace»1.

I. Due strutture e due furuzioni nel XIV secolo: Collegio medico e

«Esaminatori»

Gli statuti dell'Arte, insieme ai libri delle matricole, hanno rap-presentato, e rappresentano ancora oggi, il principale punto di ri-ferimento per 1o studio del Collegio nei XIV secolo e anche, ov-viamente, per quello della Corporazione a partire dal1316, epocadel primo statuto tramandatocia. Sono specialmente gli statuti che

medica), dove è presente il fondo specifico del Collegio Medico per i secoli XVI-XIX,giuntor.i il27 maggio 1922.Devo f indicazione di questo fondo a1 Dott. Sergio Balatri.medico chirurgo dell'ente ospedaliero San Giovanni di Dio di Firenze. Colgo l'occa-sione per ringraziare, per la disponibiiità e la cortesia usate nei miei confronti e 1e op-portune informazioni per la consultazione dei cataloghi, Laura Vannucci, attuale di-rettice della Biblioteca Biomedica, e Lucia Frigenti, responsabile della sala studio.

2 Clr. Ciasc A, L'arte tlei medici e sp*iali cit., p. 170, che non distingue. nell'am-bito de1 suo lavoro dedicato all'Arte, il ruolo corporativo e accademico del coliegio,che vede tra l'aitro orisinare solo nel 1192, quando ha inizio, a suo dire, ia tenuta deiregistri degli iscr:itti. K. Panx, Doctors and Medicine in Early Renaissance Florence,Pnn-ceton (NT) 1984, p. )7 en. (:) accetta sia la data d'origine sia I'irnpostazione dei Cia'sca. Anche C.M. CtporLA, Contro un netnica inuisibile. Epidemie e strtitur() sanitarienell'ltalia del Rinascimealo, Bologna 1986, p. 278 si basa sugii studi de1 Ciasca e nondistingue, per iI XIV e XV secolo, le due strutture collegiali,

I Per la citazione cfr. ancora Pt$J',, Doctor-r and il4edicina cit., p.2)7 .

a C*. Statuti dell'Arte dei trueiici e speziali, a cura di R. Ciasca, Firenze 7922, p.18). Tale statuto, indicato al lii,l, mi risulta essere inrrece del tlf0.

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IL COLLEGIO À,IEDICO FIORENTINO 18'

attraverso il confronto tra le successive edizioni permettono di co-gliere importanti passaggi per la storia di questo organismo, il Col-legio appunto, oggetto della presente ricerca. Nonostante una ap-parente staticità di questa tipologia di fonti, dovuta alla ripetizio-ne dei medesimi contenuti per ciascuno degli ambiti ffattatr e an-

che owiamente per le rubriche relative alTa materia medica, si in-travedono tuttavia significative fasi di crescita e di progressiva enu-cleazione del Collegio e de11a sua attività, sottoposta in parte e co-ordinata nel suo complesso, dall'Arte.

LArte dei Medici e degli Speziali, perché sempre dall'Artedobbiamo partire, espletava nell'ambito medico (o meglio, in par-te espletava e in generale coordinava) due attività: quella corpora-tiva, per la gestione dell'esame di immatricolazione, e quella intel-Iettuale, più propriamente scientifica ed accademica. Per tali fun-ziont inizialmente pare utilizzata un'unica struttura, rappresenta-ta ai primi del XIV secolo da una élite di dodici membri, costitui-ta da medici, ecclesiastici e componenti de1 direttivo consolare,coincidente appunto con il primo Collegio medico, termine que-

st'ultimo riservato tuttavia - è it caso di dirlo, perché talvolta com-piica l'interpretazione delle fonti - all'universalità dei medici iscrit-ti alla corporazione, i coliegiati appunto5.

Una prima importante modifica e, nel contempo, testimonianzadel1a presenza e dell'attività del Collegio la si coglie negli statutidel1349, allorché furono esclusi dalla predetta commissione i quat-tro ecclesiastici, riducendone il numero complessivo a otto: sei me-dici e due consoli. In questa occasione venne manifestata l'urgen-za di sottopome ad esame «quegli che di nuovo verranno a que-st'Arte>>, come si precisò, e <<non quegli che sono matricolati>>b.Lasvolta basilare avvenne però sei anni dopo, nellr?fi, con la crea-zione, mediante elezione da parte dei consoli, di una specifica com-missione di <<Esaminatoril>. Una struttura nuova, cioè, specifica,composta da quattro medici di estrazione cittadina (tra i quali al-

5 Per il numero di dodici e l'estrazione laica e religiosa dei componenti di que-sto 'primo coliegio', cfr. Clasca, Larte dei rnedici e speziali cit., p. 267, che riporta esat-

tamente il contenuto degli statuti.6 Archivio di Stato di Firenze (d'ora in avanti ASF), Arte dei Medici e Speziali,

Statwti, nr. 2, c. 7 A\ anno 1349.

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meno un <<cerusico>>), <<deputati» non solo all'esame di immatri-colazione ma anche alla valutaztone dei titoli e delle capacità deigià immaricolati: <<ancora se fosse descripto e mafficolato>>, comesi legge, che aspiravano ad esercitare l'arte medica in città, nel con-tado e nel distrettoT. Un evento dunque di notevole irnportanza cheintroduceva una rigida norma di valutazione cui dovevano sotto-stare anche i già immatricolati e che, come avremo modo di con-statare meglio in seguito, concretizzava una separazionenetta del-le funzioni del Collegio, atribuendo solo ai quattro medici elettila piena responsabilità nel giudizio dei candidati:

... anchora sieno tenuti e debbino essi consoli nel principio de1 loro#ficio eleggere e deputare quattro rnedici nell'arte e scienzia della me-dicina experti quagli vorrano, fra' quali sia almeno uno o più cerusi-co in examinatione e aprovatione d'età media che nella detta cittàcontado distretto di Firenze vorranno l'arte della medicina exercita-re e quegli che per tagli approvatori e exarninatori saranno aprovatiper sufficienti sia tenuto per habile e sufficiente a esercitare 1'arte del-1a rnedicina e possa e a lui sia lecito in ogni luogo medicare nella cit-tà contado e distretto di Firenze; di un modo si sottometta e giuri nel-la detta Arte e facciasi scrivere nella matricola della detta Arte e taliapprovazioni si faccino e far si debbia per essi quattro medici da essi

electi, come decto, insieme co' consoli medici della detta Arte8.

Ii pror,vedimento intendeva sanare \a situazione di grave inade-guatezza di coloro che esercitavano l'arte medica e che aveva mo-

7 ASn Arte dei Medici e Speziali, Statuti, nr. 2, rub. 71, c. 6)r. Nelle note dedi-cate al Collegio da Cmorr,c , Contro un ne rnico inuisibile cit., p. 27 8, st rilevano va-rie incongrr-renze circa il numero dei suoi componenti nelle varie epoche, dor.ute al-l'aver considerato, per il XIV e XV secolo, un'unica struttura e ad aver attribr-rito a

questa tutti gli aumenti e riduzioni del numero dei componenti, operati nel temposu organismi invece difterenti. Tale differenziazione di strutture non è compresa di-fatti da M.A. M.tNxrLt;, I collegio nzedicct fiorentina e i "ruatricolati" pressa il Colle-gio stesso clal 28 dgosto 1)60 al 30 agosto 1561 (Anno fiorentirco), «Ospedali d'ltalia- Chirurgia>>,17 (1967),2, pp. 1- 21, cui attinge Cipoila, che considera solo la rifor-rna del 1349 bota per l'esciusione dei quattro ecclesiastici dai dodici rnembri), manon è a conoscenza, come la Mannelli, della nomina dei quattro esaminatori, elettiinvece nel D53.

8 ASE, Arte dei Medici e Speziaii, Statuti, nr.2 (1.l49-15r8), c. 63r.

IL COLLEGIO MEDICO FIORENTINO 187

strato la corda proprio durante l'infuriare della peste del 1348,evento durante il quale tale obbligo di sottoporsi all'esame (già

amministrato dal 'primo Collegio') non era stato osservato, tantoda dover ribadiree:

... che niuno ardisca medicare o arte di medicina exercitare se nonsarà stato examinato o coventato o aprovato per sufficiente, perchéper difetto de' rectori della detta fute la forma e l'ordine del dettostatuto maximamente dal tempo della gran mortalità e pestilenza inqui non è stato osservato, per la qual regione molti idioti e al tuctoignoranti l'arte e scientia del medicare cominciorono a medicare eI'arte della medicina esercitare che prima solevano l'arte de'fabbri el'altre arti mechaniche operare e quelle chose ch'eglino non fanno altucto si sforzono di fare per le quali cose spesso molto aviene che que-gli e quali da tali presumptuosi sono medicati più tosto sono offesiet dapnificati che medicati o liberatil0.

La peste è dunque anche per la professione medica, come già perL'otganizzazianeospedaliera e sanitaria in genere, uno spartiacquee il 1348 rappresenta una data importante anche per lo Studio fio-rentino che inizia proprio in quest'anno la sua attività, tanto da{arpensare che il richiamo al rigore del L349 e la successiva nominadi un corpo specifico di Esaminatori risentisse forse anche di que-sto evento, così da dare il via ad un vero e proprio censimento *come si evince dall'inclusione dei già immatricolati su riferita -della prcparuzione scientifica dell'intero corpo medico toscano.

Sostenuto l'esame di fronte ai quatmo medici <<esaminatoril> eottenuta l'ancora necessaria approvazione dei consoli, esercitanti

- almeno due, come da statuto * la professione medica, si proce-deva infine alla registrazione in un <<publico instrumento per ma-no del notaio della detta Arte>>11. I tasgressori, coloro cioè che ri-

e Per la riduzione del numero dei componenti il primo Collegio delL349 cfr. an-che Crpo[ A, Contro un nernica inuisibile cit., p. 278, che, tuttavia, vede ridurre a seianziché ad otto come è realmente. Cipolla, inoltre, come Ciasca, evita di distinguerenon solo - come si è detto - le due strutture ma anche i due differenti ambiti di azio-ne del Collegio, dandogli un valore esclusivamente corporativo.

10 ASE fute dei Medici e Speziali, Statuti, w.2 {1349-1558), c. 63r.tt lbidern: « [...] e tali approvazioni si faccino e far si debba per essi quattro me-

dici da essi electi, come decto, insieme co' consoli medici della detta Arte».

188 LI]CIA SANDR.I

fiutavano di sottoporsi all'esame, rischiavano di veder sguinzagliaresulle loro tracce i <<cercatorb> - vere e proprie spie della corpofa-zione cui veniva prestata <<piena fede» - ed essere costfetti infinea pagarc una multa di ben 25 fiorrnl12. Si raggiungeva così, in unmodo o nell'alro, un duplice scopo: 1a salvaguardia della profes-

sione e l'incameramento di notevoli somme, sia per il pagamento

delia tassa di iscrizione degli esaminati, i nuovi immaricolati, che

per l'esazione delle salatissime multe comminate ai reticenti. I-lar-

te gestiva dunque in ambito medico, già, apartire da questa seconda

metà del XIV secolo, una (sia pure ancora esile) attività intellet-tuale e una sempre più impegnativa attività, corporativa, attraver-so due strutture separate: il collegio medico delle origini o 'primoCollegio' (i dodici membri cioè di esrazione laica ed ecciesiastica,

ridotti a otto nel L349) e gli <<Esaminatori>>, un organismo nuovo,quest'ultimo, più intimamente connesso alla natura dell'Arte e fi-nahzzato aila salvaguardia della professionalità degli iscrittilr. Ta-

le divisione di stfutture e funzioni, intellettuale e cofpofativa, ci èdel resto confermata per quest'epoca anche per Bologna da Gian-na Pomata, in un suo lavoro, illuminante, apparso nell'ormai lon-tano 1983, dove la differenza fondamentale però con la situazionefiorentina sta nelia netta separazione tra i1 collegio medico bolo-gnese e la comp agnia di mestiere comispondentela.

A Firenze questi due corpi, il Collegio medico delle origini e

gli <<Esaminatori>> (individuati per la prima volta come strutture a

se stanti nel corso del presente lavoro) collocati entrambi alf internodell'Arte del Medici e Speziali, ebbero uno sviluppo ma loro cro-nologicamente parallelo ma con specifiche e separate vicissitudi-ni, succedutesi al1oro interno nei secolil'. In quest'occasione, evi-

12 ASF, Arte dei Medici e Speziali, Statuti, nr. 2 (1349-1558), c. 6)r, anno 1351.1r ASn Arte dei Medici e Speziali, Statuti, nr. 1 (1316), c' ))t: <<et nulh-rs medi-

cus possit exercere artem medicine si non fuit exaratus (sic)>>.

1a Cfr. G. Poltara, IJn tribnnale dei rualati. Il prototnetlicato bolognese (1570'

1770), Bologna 1983, pp. 12 ss. Il Collegio medico fiorentino è stato infatti giustamente

inclividuato da EaD., La protnessa di guarigione. Malati e mratori in antico regime,Ba-

i 1994,p. 92 come sviluppatosi alf interno della corporazione. Il debito contratto con

questi due studi di Gianna Pomata va ben oitre questa semplice citazione.tt L individuazione è stata possibile con un attento esame filologico delle fonti,

nello specifico degli statuti e dei contenuti del1e rubriche dedicate all'ambito medico.

IL COLLEGIO MEDICO FIORENTINO 189

denziata la duplice struttura del Collegio e la funzione di ciascu-na, cercherò di esporre quanto è emerso dall'esame delle fonti,prevalentemente gli statuti dell'Arte, per questi primi due secoli e,per il XW secolo, anche i Libri delle pdtenti, quest'ultimi preziosianche per le conferme che ne provengono, a ritroso, a sostegno diquanto si è detto e di quanto andremo esponendol6. Si tratta in-fatti in quest'ultimo caso di fonti pochissimo esplorate e persinonon ben interpretate per via, atutt'oggi, di uria loro sommaria in-ventanazione e per la separazione, operata nel XX secolo, datr bloc-co originario, iI più antico, conservato presso l'Archivio di Statodi Firenze, che si ritenne emoneamente relativo ai soli documentidella corporazione.

2. Attiuità scientifica e accad,emica del Callegio med.ico dat XN atXW secolo

Iniziando dall'attività del Collegio delle origini, si è già fatto in-tendere come sino alla nomina del corpo specifico degli Esamina-tori, cioè sino al 1353, esso svolgesse un'attività mista: corporati-va, relativa aJla sola procedura di immatricolazione, e scientifico-culturale che, sebbene piuttosto avanzata e codificata, non era pe-rò sistematicamente ribadita, al pari di quella corporativa, ad ogadedizione successiva degli statuti. Ragione, questa, sufficiente a giu-stificare il suo defilarsi all'indagine storica.

Nella seconda metà del XIV secolo negli statuti vi è uaccia diuna intensa attività intellettuale del Collegio regolata dalla corpo-razione, che spaziava dalle dispute su questioni mediche da pro-porsi due volte al mese alla chiamata alle dissezioni, tenute due vol-te l'anno nel nosocomio di Santa Maria Nuova, dove esisteva giàuna scuola di chirurgia; attività, queste, che erano rese accessibiliall'intero corpo medico degli iscritti all'Arte. Nella seconda metàdel XIV secolo, con Ia neffa separazione, nel t3fi, delle due fun-zioni, corporativa e intellettuale del Collegio, a seguito della pre-

t6 Latitolazione di Libri delle patenti è stata data da me, dopo attenta valutazio-ne dei loro contenuti.

190 LUCIA SANDRI

detta nomina degli Esaminatori, venne nominato nel L372 un Pro-posto per ordinare, regolare e soprintendere alle dispute collegiali,cui si davatnrzio con ie questioni poste, com'era consuetudine an-che in altre città, dai più giovani tra i collegiatilT. I1 proposto, cuidovevano sottostare tutti i medici partecipanti alle assemblee, ave-va i medesimi requisiti dei suoi elettori, i consoli, ma non potevatuttavia cumulare tale impegno con la cafica di lettore allo Studiocittadino, Tale importante decisione dette uno spessore ancoramaggiore all'attività scientilica del Collegio poiché il propostoaveva come compito principale quello di rimediare all'<<ozio>> deimedici, che esercitavano la loro arte <<in danno e deftimento de'cittadinb>, e di mantenere l'ordine e la disciplina in tali adunan-ze, teatro <<spesse volte>> di <<risse e scandali>> clamorosils. Ugual-mente, spettava ancora a lui <<mandare a esecuzione la notomia>>,due volte l'anno, di due cadaveri, di cui si precisava <<1'uno sia ma-schio e l'altra sia femmina>>, secondo <<il caso ella fortuna>>, nel<<modo e forma negli Studii usati>> e come permesso «peg1i statu-ti del Comune di Firenze>>1e. Dispute e dissezioni riconfermate adogni edizione successiva degli statuti testimoniano la prosecuzio-ne di tali attività e non, come si è pensato,la loro reiterataina-dempienza2o.

17 ASF, Arte dei Medici e Speziaìi, Statttti,nr. 2, c. 122r. Le dispute inrorno a que-stioni mediche, da tenersi ogni due mesi, erano la caratteristica anche del collegio mi-lanese; cfr. D. PaNeeIaNco, Storia del Collegio dei ruedici di Milano, Milano 1967 , pp.L(»-17 .

18 ASF, Arte dei N{edici e Speziali, Statuti, nr.2 {1149-1518), anno I)72, cc. 82r-8lv.

1e ASF, Arte dei Medici e degli Speziali, Statuti, nr.2 (lf49-1ir8), anno 1372, c.

123r. Per queste esercitazioni cfr. anche A. Costa, Linizio dell'arcatontia patologica,rn Stctria dell'ttteneo fiorentino: contributi di stttdio, Firenze 1986, I, p. 16; ASF, Statu-ti, m. 2 (1349-1558), anno 1372, c. 81r e, per il XV secolo, Ia normativa espressa nel-lcr statuto ASF, Arte dei Medici e Speziali, Statuti dell'arte de' ruedici e spexiali del sen.reCarlo di Torunaso Strozzi 7670, nr. 5 , c. 12r. Ma non era così dappertunoi a Genol,a,per esempio, le dissezioni erano poco praticate per la scarsa disponibilità di cadave-ri: cfr., G. Patlteno, Ars medica e terapeutica alla fine del Medioeuo. Il caso genouese,<<Nuova Rirrista Storica>>, 9I QA07), p. 680.

20 Cfr. in proposito PaRK, Doclors ancl Medicine cit., pp. )637, che ritiene chetaie ripetizione assuma un valore di inefficacia e di inadempienza, tanto da costrin-gere l'Arte a ribadire tali ordinanze.

IL COLLEGIO MEDICO FIORENTINO 19t

È solo ne1 1415 che compare per la prima volta il regolamen-to per le modalità da seguirsi da parte degli studenti che deside-ravano laurearsi «in Arti o Medicino> presso il Collegio medico fio-rentino2l. Limpressione è che si faccra riferimento ad una prassiconsolidata, propria dell'antica commissione di dodici membri,che ora contava - dopo l'esclusione, awenuta nel corso del XIVsecolo, de1la componente ecclesiastica (i quattro frati minori) e,

successivamente, anche dei due consoli - solo sei membri, più ilproposto. Secondo la prassi ii proposto era il primo ad essere con-tattato dallo studente che si voleva <<coventare>>, essendo rimessaa lui la prima valutazione del candidato, da partecipare quantoprima ai restanti membri del Collegio. In seguito venivano sceltidue <<promotoril> per la sua presentazione ufficiale al proposto me-desimo e al vicario dell'arcivescovado. Assolta la tassa di L2 fiori-ni, venivano poi fissati il giorno e l'ora del1a discussione, con l'ob-bligo della presenza di tutti i membri, pena una multa per gli as-

senti. Il giorno dell'esame, dopo aver ascoltatola messa in SantaMaria del Fiore ed essersi più volte recati all'arcivescovado per i<<punti>>, finalmente, a sera, lo scolaro poteva sedersi ffa i promo-tori nella cappella di San Paolo in Cattedrale e dare inizio alia 1et-

tura della lezione fino alf interruzione del proposto, per consenti-re 1o svolgersi delle argomentazioni, cui dava rnrzio, come ne1le

dispute, l'ultimo dei medici ammesso al Collegio. Dopo aver ri-sposto ai quesiti, lo scolaro usciva dalla cappella insieme ai pro-motori. Nel frattempo seguiva la cerimonia della dismibuzione diun fiorino d'oro ciascuno ai componenti clella commissione, auto-rizzancloli così alla consegna della <<cedola dell'approvazione o re-ptobazione>>. Richiamati scolaro e promotori, si ascoltava infine ilresponso per voce del vicario e si procedeva ad onorare il neo dot-tore e a consegnargli le <<insegne>> de1 dottorato. La cerimonia ter-minava con una <<colazione>> a base di confetti e vino.

21 ASF, Arte dei rnedici e Speziali, Statuti dell'Arte de' ruedici e speziali tlel sen.re

Carlo di Totntnaso Sn'ozzi, nr.5, c. 12r. Anche a Torino ci si poterra laureare presso i1

coilegio in Arti (liberali o meccaniche) e in Medicina: cfr. L Naso , (Jniuersità e s{ry€-

re tnedico nel Quattrocenta. Pantaleone rla Confideruza e le sue opere, Cuneo-Vercelli2000, p. 18.

r92 LUCIA SANDRI

Tali modalità rimasero invariate sino a1,1536, anno in cui la cor-porazione dei Medici e Speziali dispose <<di accrescere il numerodei componentb> del Collegio, che passarono nuovamente da sei adodici numerari, per evitare impedimenti a chi volesse addotto-rarsi. In quest'occasione si verificò un evento di notevole impor-tanza con la concessione ai dodici collegiati di poter scrutinare li-beramente e di eleggere nuovi membri per cooptazione senza piùalcuna interferenza deldirettivo consolard2. Ufute suddetta dun-que, a questa data, il L536, e in quest'ambito, che possiamo defi-nire accademico - considerata l'attività svolta dal Collegio, paral-lela o sostitutiva a quella dello Studio, assente o intermittente a Fi-renze, come è noto, nel corso dei secoli ffattatr* l'Arte, dicevamo,si ritirava in buon ordindl. Per il resto, come dimosma lo statutodel 1571,le modalità di laurea rimasero invariate ma con l'aggiuntaimportante che chi desiderava far pate, come soprannurnerario,della commissione di laurea poteva semplicemente presentarsi alproposto che lo avrebbe segnalato al Collegio e messo a partito. Siritenne tuttavia di dover ribadire che potevano {ar parte del Col-legio unicamente medici della città o delle tre miglia, sottoposd al-la tassa di 6 fiorini, ma in caso di penuria di collegiati, come spes-so capitava, potevano essere accettati anche i forestieri, tenuti pe-rò a versare 12 fiorini2a.

3. Eattiuità corporatiua dei qudttra <<Esaminatori»» e il Collegia diCosimo I dal XIV al XVI secolo

I-lesigenza della formazione dei medici e della loro valutazione pro-seguì nei decenni successivi al L353,l'anno della nomina del cor-

22 ASE Are dei Medici e Speziali, Registro di prouuisioni e icordi, nr.268,31agosto 15)6, cc. 15r-19v.

2l Fondato nell)Z1, e finanziato solo nel 1348, dopo alterne vicende Lorenzo de'Medici mantenne a Firenze Poetica e Retorica, mentre Diritto, Arti e Medicina furo-no trasferite allo Studio di Pisa; cfr. A.F. VERDE, Lo studio fiarentino,Ill.l, Pistoia 1977,p. XXV. Si veda anche E. Fsnperrl La Sapienza d.i Niccoh da Uzzano: tistitazione e

le sue tracce architettoniche nella Firenze rinascirnentale, <<AnnaJs, di Storia di Firenze>>,

4 Qaa9), pp.89-149.24 ASE Arte dei Medici e Speziali, Statuti,w.4 (1.571), c. 59r.

IL COLLEGIO MEDICO FIORENTINO t93

po degli Esaminatori, con un graduale sganciamento di quest'ulti-mi dalla corporazione. Già dal L39A, infatti, I'elezione dei <<quat-

tro esaminatoril> non fu più di competenza dei soli consoli ma an-che del Collegio medico:

... si dispone che niuno medico ancora quantunche matricolato per-summa medicare se prima non sarà coventato o examinato e appro-vato pe' sufficiente per quattro medici che a questo si eleggerannope' consoli della detta arte e pe' medici25.

Nel contempo si procedeva ad un aftinamento della normativa re-lativa alla valutazione della classe medica, esprimendo ancora piùchiaramente che:

... in alcun modo si debba nella matricola delle detta arte aicuno me-dico scrivere o notare il quale in prima non arà fatta fede legittimadel suo doctorato e se prima non anderà innanzi la examinatione...26.

Superata la prova d'esame (di cui purtroppo non ne conosciamo,almeno allo stato attuale della ricerca, i contenuti) o prodotta, se-

condo i casi, la documentazione dei titoli, si procedeva per i nuo-vi abilitati all'immaticolazione - che aweniva a parte e successi-vamente - e al pagamento, per l'autotizzazione all'esercizio del-l'Arte, di sei o dodici fiorini, a seconda della provenienza (città,contado o disretto), al notaio della corporazione. I non approva-ti invece venivano rimossi, se già iscritti, dalla matricola e invitatiin ogni caso a ripresentarsi, costringendoli a pagare ancora, sia perun nuovo esame che per una nuova iscrizione nei registri delle ma-tricole. Tutto fa pensare che per il XV secolo le cose continuasse-ro in tal modo, con gli Esaminatori all'opera sotto il conffollo de1-

la corporaziane.Ai primi del 1548, l'Arte - «di consenso>>, come si precisò, con

il Duca Cosimo I - pubblicò una prowisione nella quale ribadivaquanto già detto in parte nel1353 e confermato, come si è visto,nel 1190: cioè che chiunque (immatricolato o no, dottorato o me-

25 ASE Arte dei Medici e Speziali, Statuti, w.2 (1349-1558) c. 1175, anno 1390.26lbidem.

a-

194 LUCIA SANDRI

no) dovesse essere interdetto all'esercizio della medicina se primanon fosse stato approvato dai <<quattro Esaminatorb>. Si trattava diun evento di notevole risonanza polrttca: il governo veniva ad im-mettersi, coadiuvando apparentemente l'Arte, nel disciplinamen-to della materia medica27.

Il L2 ottobre del 1560, considerata nuovamente, a distanza diL2 annt, f inadempienza dell'obbligo espresso ne1la predetta prov-visione, Cosimo I, su consiglio di maestro Bartolomeo detto "1o

Srada", suo protomedico, fece pubblicare un bando affinché ta-le pror,wisione fosse osservata e affidò, significativamente, l'elezio-ne dei quatmo esaminatori al solo Coilegio Medico (escludendo de-finitivamente i consoli). Si portava così a termine anche in questastruttura più intimamente legata, come si è visto, alla corporuzio-ne, una completa autonomia2S. Ventiquattro anni dopo, dunque,rispetto alia struttura de1 Collegio operante in ambito scientifico e

accademico autonomamente dal1536 anche i quatro Esaminato-ri, nominati dal L353, divenivano indipendenti dalla corporazio-ne2e. Tuttaviai quattro medici esaminatori, eletti dapprima ogni sei

mesi e poi a vita (peculiarità, quest'ultima, che fece loro assumerela denomtnazione di «Coilegio fisso>>), saranno d'ora in avanti pro-posti sì dal Collegio ma sottoposti ogni volta all'approvazione du-calerO. Il Collegio in quest'ambito si trasformava così da supporto

27 MaNNsttt,ll collegio tnedico fiorentiruo cit., pp. 1-6 non fa riferimeto al ban-do del 1548 e indica, sulla base delle fonti della Biblioteca Biomedica,la nascita deiquattro esaminatori solo al 1560, data di inizio del primo iibro del fondo lì deposita-to. Anche CIpoLte, Contro un nenrico inuisibile cit., p. 278 son ola sull'evento de1 1548

a favore di quello del 1)60, che segna il completo sviluppo dell'autonomia del Co1le-

gio dall'Arte.2s ASF, Regia consulta, serie prima, nr. 2, Bandi della Toscarua dal 1t52 al D60,

II, nr. 57. Ii bando è riportato anche da G. TancloNr Tozzrtrt, Notizie sulla storiadelle scienze fisiche irc Tascana cduttte da un manoscritto inedito di Giomnni TargioruiTozzetti, Firenze 18)2, pp. 221 ss.

2? Vedi quanto detto a questo proposito nel primo paragr#o del presente lavoro.j0 Biblioteca Biomedica,Registri dei Medici, Cerusici e Speziali dal 1560 al 1809,

Libro delle patenti .A' (1560-1595), c.25, anno 1560: <<extracti iuerunt ex bursa si-

ve marsupio coliegii medicorum infrascripti doctores in Arte cum auctoritas esami-nandi, approbandi et reprobandi quoscumque medicos tam physicos quam chirurgoscuiuscumque generis incipiendum eorum officium die prima mensis septembris 1561

et per sex menses ut sequitur finiendum: magister Franciscus de Plebe, magister Gui-

IL COLLEGIO ÀjIEDICO FIORENTINO

corporativo a supporto governativo. Era intenzione del Duca, in-fatti, avere cognizione non solo di tutti i medici fisici e chirurghiesistenti in città e nel dominio ma specialmente dei praticanti, maidescritti o indicati ,ralla confusa>> e <<ciò per owiare ai disordini>>,come si precisò, <<che nascono da quelli che non intendono quel-1o che si fanno e tutto il giorno storpiano e arnmazzano>>r1. Ai quat-tro nuovi esaminatori spettava ora non più ii soio controilo dellapadronanza dell.a materia per l'esercrzio deli'Arte medica ma laconcessione di vere e proprie patenti con f indi cazione de1 campomedico specifico in cui dovevano operare e dei limiti imposti lorodalla commissione esaminatrice, ai quali gli aspiranti medici do-vevano strettamente attenersi. Un'operazione infine che si ffamu-tò anche in un imponente affare ftnanziario, considerato che il ban-do si riferiva all'intero dominio fiorentino (città, contado e di-stretto) e che gli aspiranti, medici fisici, chirurghi e quant'alroversavano, oltre alla tassa di matricola che comunque restava un'o-perazione successiva, un corrispettivo anche per le licenze, com-misurato al grado in cui si era approvatir2.

Al disciplinamento della professione medica seguì a ruota an-che quello degli speziali, ai quali non possiamo dedicare in questasede che un'attenzione marginale. I1 disciplinamento in quest'am-bito iniziò i1, settembre L56l quando Cosimo creò <d'uffizio deiveditori del medicinale>>, un corpo di specialisti addetti a1le visite

dus (sic) Antrigoius, magister Bartolomeus Strada et magistff Carolus Rimbottus. Quiquidem quatuor doctores die prima mensis acceptaverunt et iuraverunt officium se-

cundum ordinament»>. CIPoLLA, Contro un nentico irruisibile cit.. p. 278, ne cresceinspiegabilmente il numero da quattro a dodici, sovrapponendo come pare anche peril XW secoio le due distinte strutture. Nella n. 5 di p. 284, tuttavia, mutuando aflco-ra da lv{aNNrrt:,ll collegio medico fiorentino cit., pp. 1-6, corregge in parte f impo-stazione del testo, affermando che gli esami si dovevano comunque sostenere davan-ti a quattro esaminatori, eletti da un imprecisato <<collegio permanente>>, atftibuendocosì un rralore solo tecnico a questo importante organismo.

ll ASE, Santa Maria Nuova, Arte dei medici e Speziali, Filza 19), nrr. 4) e 97 an-no 1560.

l2 Per esempio, un medico pagava per ia patente I lire e 2) soldi, un norcino unalira, rra si tratta di somme misurate anche sull'ampiezza della patente su cosa cioè sipoteva fare o non fare in base alla propria preparazione e al tipo di licenza ottenuta.Cfr. Biblioteca Biomedica,Registri dei Medici, Cerustci e Speziali dal 156A ttl 1809,Li-bro dellepatenti "/ " (1560-1595), c.2q anno 1560 e c. 185v, anno i573.

t95

796 I,I]CIA SANDRI

nelle spezierie delf intero dominio pef il controiio dei preparati,

prowedimento applicato anche a ospedali e conventi. Veniamo

così a sapefe che la spezieria di Santa Maria Nuova aveva <<gfan-

de abbon danza di drogherie e di composti>> ed era ..eccellentissi-

ffiiD), oltre che <<tenuta con ordine e modo>>, mentre in quella dei

domenicani di San Marco fu trovato poco medicinale e <<tna1 mi-

nistrato>>)3 .La rcgolarizzazrotle del settore proseguì con l'obbligo,fatto a medici, chirurghi e speziali della città e del dominio, di ac-

quistare il ricettario, che rappfesentò un ulteriore notevole contfj.-

buto hnanziario in aggiunta alle tasse di licenza e di matricolara'

Con l'organismo dei quattro esaminatori o Collegio fisso, Co-

simo si assicurò quindi un valido supporto nelia strategia di rego-

lamentazione dell'ambito medico che pare corrispondere ad ana-

loghe strutture presenti in questo stesso periodo in altre città. Iqùttro Esaminatori - la struttura del Collegio, un tempo_con fun-iionicorporative e da qui in avantt, come si vedrà, di vigilanza go:

vernativa in materia medica - possono difatti equipararsi ai cosid-

detti Protomedicati, organismi presenti e attivi dal Nord al sud del-

la penisoia, nel corso del XVI secolo, nei vari govefni cittadini;:'Un aspetto quest'ultimo talmente ricorrente da indume Alessan-

dro Pàsto.. àd indicarlo come un tratto saliente delia storia degli

stati italiani dell'inizio dell'Età modema ed espressione, da un Ia-

to, del rafforzamento dei corpi collegiali medici, come luogo pri-vilegiato di reclutamento dei ceti professionali, dall'altro del ruo-

ll ASF, Santa Nlaria Nuùr,a, Arte dei Medici e speziali.Filzal9i, nr. 126, anno

1561-1.562.31ASF, Arte dei N{edici e Speziali, n.157 , c. 99r. Cfr. El ricettario dell'Arte et Uni-

uersitri tle' Medici, et Spetiali della città di Firenze, riueduto dal Collegio de' ruedici per

ctrrJire deÌlo illustrissinto et eccellentissitno Sigtore Duca di Firenze, Firenze 1)10' La

prima edizione risaliva al 1498.- I5 Sui Protomedicati nei vari stati e regni esiste una \rasta bibliografia. Si veda,

oltre ai già citati lavori di Gianna Pomata per Bologna, D. GeNrrcoRr, I Protottte-

dicati co)ae orgtnisnti professionali in ltalia dnrante la prirna età *todetna, in Auuoca-

ti, ruecÌici, ingigneri. Alle origini delle professictni ntot{erne, a cura di M.L. Betri e A.

Pastore, Bolog;a 1997; I»., Regole per i medici, regole per i ciarlatani. Il Prototnedica'

to di Siena tri Sri e Settecento,iaLe regole dei tnestieri e tlelle professioni, secttli XVXlX, a cura di M. Meriggi e A. Pastore, Nlilano 2007, pp. D9-267: A. Pasrons, leregole tÌei corpi. Medicirua e disciplina nell'Italia moderna, Bologla 2006.

IL COLLEGIO MEDICO FIORENTiNO t97

1o crescente delle città, teso a garuntire diritti e privilegi ai suoi a'-

ue§6.11 Protomedicato bolognese, per esempio, di cui ci parla

Gianna Pomata, pare una struttura molto simile a questa fiorenti-na non solo per l'attività, culminante nella concessione delle pa-

tenti e, all'ociorrenza,anche giudiziariamaspecialmente per la sua

collocazione che, anche a Bologna, è alf interno, o quantomeno inuna posizione di subordinazione, rispetto al Collegio medicq'.7quatiro esaminatori rappresentano dunque, nonostante Ie fontinon ,rsino tale termine, il Protomedicato fiorentino, una direttaemanazione, cioè, del Collegio dei dodici membri, organismo de-

dito all'attività scientifica e accademica e ora unico deputato alla

loro elezione]8. Cosimo I era dunque affiancato da un Protomedi-cato nato all'interno del Collegio e ad esso solo, apparentemente,

subordinato.Nel primo corpo di esaminatori tre furono estratti dal Collegio,

ra cui maesffo Bartolomeo di ser Angelo di Iacopo Gatteschi, <<aro-

matarius ac medicus>> detto "lo Strada", protomedico - come già

riferito - di Cosimo I, personaggio di chiara fama, come giustifica-

vala sua carica a corte, ma non ancora immatricolato]e. I1 quarto

fu un certo maesro Francesco Ruggini di Atezzo, che sebbene a sua

volta <<fuori di Collegio>> fu scelto <<per esser persona di buona men-

te#o. A maestro Bartolomeo Strada seguì nell'ufficio di esamina-

tore e di protomedico, nel 1"561, maestro Baccio Baldini, futurobiografo del Granduca e membro dell'Accademia fiorentinaat.I-la'

16 Cfu. PASToEI, Le regole dei corpi cit., p. 240.37 C*. PoMATa, lJn tribunale dei malati. Il Protonredicato bolognese 717A-7770,

Bologna 1981, pp. 12-1.5.It Mi rif"tioo ali'altra struttura del coilegio, quella che aveva ottenuto il diritto

di elezione per cooptazione già nel 1536, cui si attingeva per eleggere i quattro esa-

minatori.3e Per Bartolomeo Strada, tra gli esaminatori al L560,vedi ASF, Libro rosso del-

le rnatricole della ciaà t1547 -15(y'), c. 185v, dove compare immatticolato solo nel 1561.40 ASR Santa Maria Nuova, Arte dei Medici e Speziali, flza 193, nr. 43, anno

1.560, mese di agosto.4, Blbliot".u Biomedica, Registri dei Medici, Cerusici e Speziali dal 1560 al 1809,

Libro delle patenti "A" (L56A-1595), c.28v, anno 1561, dove compare insierne agt. oJ.-

6i esaminatori Baccio Baldini. Vedi anche, per le sue funzioni, BACCIO Bar»rNt, Vela

di Cosirno Medici primo Granduca di Toscana discritta da M. Baccio Baldini sua proto-

medico, Firenze 157 8, P. 32.

198 LUCIA SANDRI

desione del Baldini a questa Accademia - detta già degli Umidi,fondata da Cosimo nel L54L, iluvigilia dell'apertura del concilio,in piena epoca conroriformistica, per la difesa della lingua volga-re e 1o sviluppo delle scienze * rappresenta un tratto tipico dei com-ponenti le élites professionalilculturali del tempo. I medici infattierano non solo presenti ma anzinumerosi in tali accademie, fiori-te in varie città e portatrici di revisioni critiche e di autonomia n-tellettuale nella cultura di metà Cinquecento, come ci testimoniaanche Domizia §ileber per Modena, dove trova iscritti all'Accade-mia di quella città personaggi di spicco, membri essi stessi delCol-legio medicoa2.

4. Regole, rimostraruze e decisioni rirnesse al goaerno nella seconda

rnetà del XW secolo

Vediamo ora alcune caratteristiche dell'attività svolta dal nuovocollegio dei quatmo Esaminatori, detto anche <<fisso>>, dal 1560 si-no al L574, ossia gli anni di Cosimo, primo granduca di Toscanadal,LSlg.Innanzitutto appare confermato come, a cominciare dal-l'elezione degli esaminatori, definita da Lelio Torelli, segretario diCosimo, cosa da <<non mettere alla sorte della ttatta>> e neppure <<da

lassare in arbitrio d'alcuni pochi senza partecipazione di sua Ec-cellenz»>, si trattasse di una struttura fortemente sottoposta al go-verno43. Già dal §6A il Duca era stato chiamato a decidere sulla

42 Ck.D. §(Enpt, Sanare e maleficiare: guaritrici, rnedichesse, streghe e Collegio rne-

dico a Modena nel XW secolo, Firenze, Tesi di Dottorato, a. a.2008/2009, pp. 7-S. Nel1571,I'Accademia dell'Arte e del Disegno di Firenze, il cui primo rettore era stato Vin-cenzo Borghini, chiese al Graflduca, proprio a difesa di tale autonomia, di potersi sepa-

rare dalie Arti dei Fabbricanti e dei Medici e Speziali, per reggersi con propri consoli e

un luogotenente scelto da lui medesimo: ASE Santa Maria Nuova, Arte dei Medici e Spe-

ziah,Filza L42, anno 1571 , dicembre 10. Nel semestre marzo-agosto del L562 tra gli Esa-

minatori eletti vi fu maestro Carlo Rimbotti, adottoratosi a Bologra, iscritto al'Accade-mia fiorentina, console della corporazione per ben tre volte e membro delle massime ma-gistrature dello Stato; dr. L. FassRI,Lafamiglia Nmbotti dallorigine alXW secoloinT.RIA{BorfT, Nme, a cura di D. Del Puppo e L. Fabbri, Firenze 2005, pp. 3r-4A.

43 ASE Santa Maria Nuova, Arte dei Medici e Speziali, Flza 194 (1565-1168),

m.9, anna 1566.

iL COLLEGIO MEDICO EIORENTINO 199

durata de1la loro carica e sulle modalità di estrazione: o dalla bor-sa <<scelta dal coliegio dei dodici componenti>> o per elezione conil suo placito. La risposta era statalaptdarra: <<si tragghino e si seg-

ghino di sei mesi in sei mesil>a4. Ma pochi anni dopo, nel 1568, lacaflca era già avita e il Collegio propose direttamente a Cosimo,essendo <<vacato per sua morte>> ii posto di un esaminatore, certomaestro Alessandro Bencivenni, <<giovane di buona qualità». I1

Granduca pretese di scomere, prima di risolversi, le note di tutti ifisici del dominio, dando la precedenza <<a li statuaib>, di originecioè dello Stato da lui governato, e poi <<a quelli che sono di fuo-ril>. Solo alla fine di tale procedura il suo giudizio coincise conquel1o del Collegio: <<accettasb>, fece sapere tramite <<maestro Ales-sandro Bencivenni>>4). Cosimo infatti intendeva essere totalmentelibero e non gradiva l'tsanza di liste di attesa: <<quando vacherà illuogo>>, aveva detto qualche anno prima, <<si prowederb>a6.

Il23 gennaio del 1156A Lelio Torelli rimise al Duca il resocon-to dei primi cinque mesi di attività, pari a 270 medici <<esaminati

et approvatil>, di cut 62 fisici e ben 208 cerusici. Per Firenze, te-nuto conto che dovevano essere cittadini da aimeno cinque anni,si erano approvati 4 fisici e J2 chirurghi; <<il resto>> erano «tutti de1

felicissimo stato fiorentino>>, cioè di fuori città. Dei chirurghi solodue avevano avuto la patente <{iber»>, cioè senzalimitazioni, ottone erano stati privati definitivamente e altri sette temporaneamente.I restanti 191 avevano ottenuto patenti «limitate>>a7. Sino dali'ini-zio della loro attività autonoma, cioè dal 1560, i quattro Esamina-tori si erano resi subito consapevoli della difficoltà di mettere or-dine nell'esercizio pratico dell'arte medica e avevano sollevato laquestione di poter rilasciare patenti diverse a seconda dei casi: li-bere ma anche limitate in modo da poter <<separatamente asse-

+a ASF, Santa

nr. 90, anno 1560.4, ASF, Santa

nr. 72 anno 1568.a6 ASE, Santa

nr. 11, anno 1566.17 ASF, Santa

nr. 90, anno 1560.

Maria Nuova, Arte dei

Maria Nuova, Arte dei

Maria Nuova, Arte dei

Maria Nuova, Arte dei

Nledici e Speziali, Filza

Medici e Speziali, Filza

Medici e Speziali, Filza

Medici e Speziali, Filza

193 (r559-1.J66),

r94 (1565-1168),

194 (156r-1168),

193 11559-t566),

200 LUCIA SANDRI

gnare a ciascuno (così fisico, come cerusico) quella parte in che lotrovavano sufficiente>>, così da concedere ad ognuno la meritata ap-provazione e <<dare risalto>>, come si disse, <<a11e qualità e virtù sua>>

mentre <<i non pratichi, né virtuosb>, <<non avendo parte alcuna chemeritasse limitazione>> sarebbero stati dichiarati del tutto <<indegni

d'esercitarsi nell'arte dei medicare>>a8. Specialmente il giudizio del-l'arte chirurgica non era un problema da poco - già dal L353, in-tattr, tra gli esaminatori vi era almeno un chirurgo - e <<i quatffoesaminatori de'medici», come essi stessi si definivano, si erano re-si subito conto <<nel examinar alcuni chirurghi» della estrema <<va-

rietà nell'arte 1oro, tale che cefti>>, come espressero al Duca, ((ffie-

riterebbero d'esser approvati per cerusichi schietti et altri con cer-te ltmttazioni>>ae.

Un nuovo quesito riguardò, sempre agliintzi, nel settembre del1560, l'obbligo fatto loro di estendere l'esame, come prescritto nelbando e diversamente dal passato, alia generalità degli esercitantil'arte del medicare della città e del dominio, immatricolati o me-no, dottorati o no. Gli Esaminatori chiedevano infatti a Cosimo dipoter escludere alcune categorie come i «fisici della cittò> per i qua-li si sapeva <<per certo>> essere «dottorati et venutt atal grado peri debiti mezzi>>, iimitando tuttavia, responsabilrnente, tale richie-sta a coloro che si fossero laureati enro LI 1555, ossia cinque anniaddietro - compresi i medici laureatisi a1lo Studio di Pisa entro imedesimi termini - rispetto a17a data del bando del 1560, con i qua-li, tra l'altro, <<avevano medicato infinite volte in compagnia», tan-to da <<aver conosciuto quanto» fosse <<in loro di virtù e pratica>>'O.

I restanti medici fisici del dominio e quelli che <<da cinqu'anni a

hora fossero venuti a medicare nella predetta cittò> avrebbero do-vuto invece presentarsi <<avanti 1i esaminatori e mostrar loro privi-legi>>, ad eccezione però dei più anziani, che potevano inviare 1e

, AB ASF, S,"t,

nr.16, anno 1)60.ae ASF, Santa

nr. 46, anno 1J60.t0 ASF, Santa

nr.51, anno 1560.

Maria Nuova, Arte dei Medici e Speziali, Filza 79) \15J9-1566),

Maria Nuova, Arte dei Medici e Speziali, Filza lgi (1559-1166),

Maria Nuova, Arte dei Medici e Speziali, Filza 193 (1559-1566),

IL COLLEGIO MEDICO FIORENTINO 20t

loro fedi seflza scomodarsi5l. I cerusici invece dovevano, sempre aloro awiso, «in qualunque modo>> presentarsi sia che fossero del-la città o del dominio fiorentino <<per dar saggio di loro operazio-ni>> e in modo da <<scoprir le fraude>> e riparare <<a11i inconvenien-$>'2. Per i non immatricolati, tuttavia, impossibi]i da censire, ri-mase fermo l'invito a presentarsi comunque, al di là dei tempi incui avevano conseguito il dottorato, spontaneamente all'esame. Atali richieste, che ottennero il pieno consenso di Cosimo, riducen-do peraltro notevolmente f impegno degli esaminatori, fecero su-bito eco le rimostranze dei medici pisani, i più giovani, anzit<<no-vellil>, ai quali <<per esser dottorati a Pisa et haver loro privilegil>,non tomava <<di dover essere esaminati» dai quattro medici fio-rentini, ragione per cui protestarono facendo <<gran romore in pub-blico>>". Gli Esaminatori, di contro, espressero nuovamente al Du-ca la necessità, per quelli giunti in città a medicare negli ultimi cin-que anni, pisani compresi, <<di vederli in viso>>, <<proporre loro i ca-si secondo le qualità loro et esaminarli in pratic»>, considerato che,come avevano avuto modo di constatare, qualcuno era <<male attoalla pratica>>, come confermavano <<certe loro ordinazionil> nellequali <<erano emori di notabile importanz»>. Nell'occasione, avreb-bero dato poi un'occhiata anche ai loro privilegi <<senza alterarlil>,ma se mai ammonendoli e avvertendoli, senza che per questo si<<dovessero sdegnare>>, essendo giovani e bisognosi di esser segui-ti nella pratica. <<Si seguiti l'ordine dato>>, fece rispondere Cosimodal suo segretario, sentenziando: <<chi ricusa di essere esaminatomostra di non aver buona Iicenza#a. Ma la questione non finì 1ì e

seguirono nuove e più puntuali rimostranze dei pisani, cui parevache tale ordine si attagliasse alla situazione precedente la nascitadello Studio pisano, cioè avantill472;per cui, arguivano, il ban-

'1 ASE Santa Maria Nuova, Arte dei Medici e Speziali, Filzanr.47, anno 1560.

'2 ASR Santa Maria Nuova, Arte dei Medici e Speziali, Filzanr.47,anno 1560.

'1 ASE Santa Maria Nuova, Arte dei Medici e Speziali, Filzanr. )1, anno 1)60.

54 ASE, Santa Maria Nuova, Arte dei Medici e Speziali, Filzanr.51, anno 1560.

19J (1559-1566),

t% {1559-1566),

193 (1559-1566),

L» (155e-1566),

242 LUCIA SANDRI

do non intendeva riferirsi ai dottorati presso lo Studio di Pisa ben-sì ai dottorati presso il Collegio medico, considerato che anche Pi-sa ne vantavauno di anticauadizione. Tuttavia la risposta del Du-ca - di cui si fece portavoce Lelio Torelli, suo segretario - fu pe-rentoria: <<nelli studi passano talvolta cocomeri però la Eccellenzavuole che i medici sian medici e non ciabattinb>, aggiungendo:<<non avendo [prendendo] ordini dello Studio di Pisa, venghinonon solo quei di Pisa quanto d'altrove#5. Un certo riguardo 1o si

avevaper i lettori allo Studio, esentati dall'esame ma tenuti ugual-mente a pagarc la matricola e, successivamente, anche ad acqui-stare, come gli altri, il ricettario'6. Per i rasgressori erano previstemulte alquanto salate, che andavano dalle L2lre aL25 scudi, com-minate dagli stessi esaminatoris7sLv uq6s vsvuur vL

Sulle modalità dell'esame, nelSulle modalità dell'esame, nel L572, sappiamo che venivanopreparate due borse, con 100 polizze ciascuna, una per i fisici e 1'a1-

che

tra per i cerusici. Su ogni pohzza si scriveva un caso di cerusia odi fisica e se ne traevano ffe per volta. Gli esaminatori interroga-vano entrambe le categorie sui casi estratti a sorte dalle rispettiveborsds. Solo qualche anno prima, invece, nel 1569, le regole era-no diverse e differenziate, per i cerusici, dalla presenza di due bor-se, una per <<i casi di piccola importanz»>, riservata a principian-ti, e un'altra per chi desiderava invece essere approvato in tutta l'ar-te chirurgicùe.

'5 ASB Santa Maria Nuova, Arte dei Medici e Speziali, Filza 193 (L559-1566),

nr. 65, anno 1560. Cfr. anche L. CaNuur, La uita di Cosima de' Medici primo Grun-duca di Toscana, Firenze 1805, p. J75, che riporta tale brano dalle medesime fonti.

'6 ASE, Santa Maria Nuova, Arte dei Medici e Speziali, F:-Jza lg5 $568-1.574),

anno 1569, c. 1J8r. Per la situazione pisana e l'obbligo dell'esame a Firenze, cfr. an-

che Crpon A, Contrc un nernica inaisibile cit-, p. 279.57 ASE Santa Maria Nuova, Arte dei Medici e Speziali, Ftlza 195 $568-1574),

ar:lao !572, c.228r.58 ASR Santa Maria Nuova, Arte dei Medici e Speziali, Fiza 195 (1568-1574),

anno 1569, c. 138r.5e ASq Santa Maria Nuova, Arte dei Medici e Speziali, Fiza 795 $568-1174),

anno 1569, c. 138r.

IL COLLEGIO MEDICO FIORENTINO

5. La concessione delle pttteruti dal 1560 in poi. Tipologie e modalità

Tra il L548 e L565 1140% delle immatricolaziom, come sappiamoda Katharine Park, riguardò candidati della città, fappresentati ingran parte da medici fisici, mentre il restant e 60oA fu relativo ai

provenienti da fuori, la gran parte dei quali apparteneva alla cate-

goria dei chirurghi e dei pratic anti,fia cui, aggiungo, vi erano mol-ti norcini60. Tali percentuali rispecchiano anche, or.viamente, l'an-damento di coloro che si presentavano davanti ai quattro Esami-natori per l'abiltlazione e che poi, solo se approvati, si presenta-

vano davanti al notaio dell'Arte per la immafficolazione6l. Relati-vamente alla proventenza, e sempre per i primi due semestri di av-

vio dell'attività esaminatrice, i cerusici risultano venire da localitàmolto povere e montuose della Toscana, quali la Lunigiana,laYal-dinievole, il Casentino e la Romagna toscana, do\re, in assenza difisici, svolgono un'attività che spaziain ogni campo del sapere me-

dico, conquistandosi (come dimostrano le fedi) stima e rispettopresso gli abitanti di quei luoghi. In città - Firenze iru primis e poiPisa, Lucca, Arezzo, Siena - ricorrono maggiormente i fisici ma an-

che i praticanti senza alcun titoio. Quest'ultimi svolgevano, consuccesso,le loro cure nei contesti più disparati, al domicilio dei pa-

zienti, ne1le botteghe degli speziali, ma più frequentemente all'a-perto in zone strategiche della città, come il mercato, il sagrato

delle chiese, o aree di costrizione come il carcere fiorentino delie"Stinche", luoghi comunque di raduno dove eru altala percentualedi poveri e bisognosi.

La seconda metà del XVI secolo dunque appare conmasse-

gnata, come testimonia la loro stragrande maggiorauza trale {iladi coloro che esercitavano o intendevano esercitare l'arte medica,

dal ricorso agli abusivi e alla medicina popolare. A ciò contribui-va l'esiguità dei corpo medico, la convenienza economica,la dt-r-

60 Cfr. P;IRK, Doclars arcd Medicine cit,, p. 238.61 Tali percentuali rispecchiano anche, forse con una presenza di chirurghi an-

cora nraggiore, i contenuti dei cosiddetti "Libri del1e patenti" del fondo d,ei Registrt

dei Medici, Ceyusici e Speziali dal 156A al 1809 scambiati per libri delle matricole, co-

me si è già detto, da &{,tNNEr.t,t,ll collegio ruedico fiorentino cit., che iniziano dal set-

tembre 1560.

203

204 LUCIA SANDN

fusione di antiche superstrziom e, in parte, anche la circolazionedi nuove cure. Si riscontra in particolare il successo dell'utihzzo dtminerali e metalli per la cura di malattie specifiche -La sifilide, peresempio - che aveva convinto chi ne soffriva a ricoruere alla iatro-chimica, introdotta daParucelso e che, rrfiutata da1la medicina uf-ficiale galenica, aveva attecchito proprio tra quanti erano privi dititoli adeguati all'esercizio della professione'2. Chi soffriva di "mal-tranzese" (sifilide) non aveva altra scelta. Dopo aver provato le cu-re del legno santo (iegno di guaiaco) e della salsapariglra (piantadelle gigliacee) dispensate a Firenze nell'ospedale di Bonifazio e inquello delia SS.ma Trinità degli Incurabili, entrambi in via San

Galio, ci si rivolgeva ai guaritori e ci si aftidava a cure nuove aba'se di argento vivo (mercurio) e cinabro (solfuro di mercurio). Fucosì che maestro Biagio, originario di Strada in Casentino, guarìun ammalato di malfranzese che, dopo aver provato 1e cure tradi-zionalt, <<1o ricercò>> per sapere <<se li bastava l'animo di guarirlo>>.

Sottoposto per nove volte alla nuova cura di cui «pagò solo 1a me-dicina>, alla fine, dopo averlo ingiustamente calunniato, «gliene fugrato perché era guarito>r6i. Tuttavia, nonostante queste testimo-nianze - o meglio «fedil>, presentate dai diretti interessati, gli in-fermi, perché si intercedesse a favore dei propri medici curanti, in-terdetti ai proseguimento della cura - per gli Esaminatori del col-legio si trattava di <<tutte cose nocive alla natura>>, come senten-ziarono nel 1562 per Bastiano Morelli, un cerusico fiorentino so-

spettato di <<farne uso>>&. I1 divieto per questo tipo di applicazio-ni era tassativo e non si concedeva alcunaltcenza. Fu così per <<1a

donna di ptazza del Grano>> a Firenze, <<che faceva stufe con cina-bri, sublimati e simili>>, cui fu negato il permesso di proseguire inquesta attività, poiché aveva a suo carico diversi morti e storpia-

62 Si veda, in generale per gli abusivi e la medicina chimica, il bel lavoro di Wr-BER, Sanare e rualeficiare cit., pp. 7-8 e anche D, GeNrr<-c:RE, Malattia e guarigione.

Ciarlatani, guaritori e seri professionisti. La storia della medicind coffte non I'aaete truat

letta,trad. it,, Nardò 2008.6r ASF, Santa Maria Nuova, Arte dei Medici e Speziali, Filza 191 {1559-1566),

nr.25), anno 1561.6r ASF, Santa Maria Nuova, Arte dei Medici e Speziaii, Fiza 193 fi,559-1566),

nr. 196, anno 1.5(t2.

IL COLLEGIO MEDICO EIORENTINO 245

ti6:. Tuttavia se il paziente riusciva a dimostrarne i benefici e quin-di la necessità della prosecuzione della cura dalla quale gli parevadi trarre giovamento, iI Collegio degli esaminatori, suo malgrado,acconsentiva pur esprimendo pareri di questo tipo: <<se egli vuoleche l'amm azzi taccia 1uil>, <<se vuole stroppiarsi, sia rismeffo a lui econcedaseli>>66. I1 4 aprile L563, un ammalato chiese insistente-mente al collegio degli Esaminatori che <<i1 medichino di Castel-fiorentino>> potesse continuare, nonostante la proibizione, a cu-rarlo del <<malfrarìzese, che li impediva il favellar et li divoruva tlviso>>, poiché - come disse - confidava nelle sue <<sperienzie>>67.

Ciononostante non erano rare le denunce e le richieste di rimbor-so delle spese sostenute da ammalati rimasti poi insoddisfatti e<<storpiati>> in modo pennanente, come si precisava, <<da simili ar-genti vivb>68, Il collegio degli Esaminatori, alla stessa stregua deiProtomedicati, era tenuto a svolgere in questi casi un'attività giu-diziana, che tuttavia nmbùzava sJ, governo nella persona di Cosi-mo, cui erano rndkizzate le suppliche con richieste di risarcimen-to o di assoluzione. Chi tra i praticanti non otteneva la licenza enon era sostenuto da alcuna fede di guarigione non poteva inveceassolutamente intervenire, neppure in casi di esffema Llr.genzaNanna, una vedova, si trovò costretta, nel1562, a chiedere gtaziaper via di una condanna avuta per aver applicato olio rosato sullepercosse di una vicina, picchiata dal marito, e Toso da Montalto,anche lui, chiese giustizia <<per aver cavato sangue e messo coppetteper necessità>: <<Se non fa ane sia assolta>>, <<se non è solito medi-care habbia grazia>>, fu la risposta del Duca per questi due casi6e.

Specialmente le donne - sole, sempre povere e di frequente anziane

- erano numerose tra gli empirici. Alcune di loro avevano impa-

65 ASE Santa Maria Nuova, Arte dei Me&ci e Speziali, Filzaml 54 e 6J, anno 1560.

66 ASE Santa Maria Nuova, Arte dei Medici e Speziali, Filzal;rr. 22A e 241. arni 1562-1563 .

67 ASE Santa Maria Nuova, Arte dei Medici e Speziali, Filzanr.241, anno 156J.

68 ASF, Santa Maria Nuova, Arte dei Medici e Speziali, Filzaw.251, anno 1,563.

6e ASE, Santa Maria Nuova, Arte dei Medici e Speziali, Filzanrr. 245 -246, arno L562.

r» {1559-1566),

t» (1559-1566\,

r93 $559-t566),

193 (1559-1566),

r93 (1559-1566),

206 LUCIA SANDRJ

ruta ^fare

stufe a base di cinabri e sublimati; altre,la maggior par-

te, si ostinavano invece a curafe piaghe, Cancrene e mal di bachicon erbe, orazioni , <<pezze incantate>> e altri <<incantamentb>, tra-smessi di madre in figlia, rischiando, se scoperte, pericolose accu-

se di sregoneria, specie se gli infermi - tutti o quasi gravemente

ammalati e senza speranza - non soprawivevano70.Talvolta chi si sottoponeva all'esame si lamentava di non esse-

re stato ben giudicato e chiedeva di essere nuovamente esaminato

oppure, al contrario, vi era chi domandava di non esservi sotto-pàsto per non divulgare il segreto della composizione di unguen-

ti, sciroppi, liquori e quant'aluo. Gli Esaminatori da parte loronon potevano accordare l'utihzzo di tali rimedi senza un esame di-retto, a meno che non si trattasse di cure accreditate da fedi di am-

malati che si dichiaravano, con soddisfazione, guariti, corne nel ca-

so del nobile Girolamo da Sommaia che accreditò un <<segreto>> -risolutivo per «il mal della pietra>> e dunque da tutelare - di un gio-

vane luccheseTr.T-lutihzzo di segreti e cure seguiti da guarigione efa

comunque esffemamente controllato e ogni volta che si pfesenta-

va l'opportunità di avere un nuovo paziente lo si doveva comuni-care immediatamente alla cancelleria del Collegio medico dal qua-

le i quattro dottori deputati all'esame, nonostante le funzioni go-

vernative di Protomedicato, dipendevanoT2. Per <<monna Lessan-

dra da Sant'Ambrogio>> di Firenze, vedova, si stabilì che potesse

<dinir le due cure delle donne de' cancheri che fino a hogg, avessi

per le manil> purché ne desse <<notizia in cancelleri»> e che non pi-gliasse altri impegni <<senza Licenza dell'ufficio o del proposto per

70 ASR Santa Maria Nuova, Arte dei Medici e Speziali, Fùza 19) (1559'1566),

w. !14, anno 156L per la cura di piaghe e cancrefia; ASE Santa Maria Nuova, Arte

dei Medici e Speziali, F:/rza 19), nr. 138, anno 1561, per la cufa con orazioni. Per la

presenza femminile nell'esercizio della medicina, cfr. G. PALMERO, Ars rnedica e ter*-

peutica cit., pp. 694-691.71 ASE, Santa Maria Nuova, Arte dei Medici e Speziali, Fùza 19), nrr' 87 e 17 6,

anni 1560-156L.72 Biblioteca Biomedica , Registri dei Medici, Cerusici e Speziali dat 1560 al 7809,

Libro delie patenti "A", cc. )lv43t. Si tratta della cancelleria del Collegio, dove si ri-

trova anche la figura del proposto, nominato ne|L372. La struttuta del Collegio ap-

pare a quest'epoca strettamente connessa, infatti, agli esaminatori: il Protomedicato.

IL COLLEGIO MEDICO FIORENTINO 207

mano del cancelliere>>7r. La stessa cosa per monna Agnola d'A-gnolo da Carcaia, cui fu concesso <<far stufe in qualsiasi modo>>,purché conferisse sempre con il Collegio e fosse seguita da un fi-sico da esso nomtnatoT4. Giovanni Nelli poteva anche lui usare <<i1

suo segreto del cerotto nelle rotture ed ernie>>, purché si segnasseal libro delle licenze e ricevesse l'incarico dal cancelliere, tramiteun garzone dell'Arte7'.

Preso atto della situazione suddetta - catatterizzata, come si èvisto, da un affollamento di praticani * nel L560,l'anno dell'en-trata in vigore dell'attività autonoma dall'Arte dei quattro Esami-natori, vi fu però anche una lungateana di medici fisici cui, falli-ta la prova dell'esame, furono date nuove scadenze per preparar-si nuovamente alla licenza, consigliandoli di seguire nuovamentecorsi di studio presso sedi universitarie accreditate come Pisa eBologna o di far pratica negli ospedali cittadini e del dominio o,infine, di rinunciarc aila professione medica ed abbracciarc rnaga-ri quella di empirico. Maesro Michele Poggini, per esempio, fumandato a{ar pruticaper sei mesi in Santa Maria Nuova e un lun-go apprendistato di pratica medica fu deciso anche per Iacopo daBagno, un alro medico fisico76. Anche a maesro Piero di Barto-lomeo Petri fu imposto di <<exercitarsi col fisico et cerusico in San-ta Mafia l.{uova et alri spedali a fine dr far la prxica>>77. Oltre aqueste due possibilità - corsi universitari e pratica ospedaliera - siconsigliava agli aspiranti medici di esercitarc in compagnia di me-dici esperti. Maestro Lello Lelli, un caso emblematico e fortuna-to,fumandato <<a medicare in compagnia del padre>> o, a sua scel-ta, con <<altri medici fisici et cerusici per li spedali e fuora>> per ot-

71 Biblioteca Biomedica, Registri dei Medici, Cerusici e Speziali dal 1560 al 1809,Libro delle patenti"A' (lrGA-Lr9l), c. )3r, anno L562.

7a Biblioteca Biomedica, Registri dei Medici, Cerusici e Speziali dal 1560 al 7809,Libro delle patenti .A' (1560-1595), c.32v, anno 1562.

75 Biblioteca Biomedica, Registri dei Med,ici, Cerasici e Speziali dal 1560 al 1809,Libro delle patenti 'A' {156A-1595}, c.31v, anno 1562.

76 ASE, Santa Maria Nuova, Aae dei Medici e Speziali, Fùza 193 0559-L566,w.59, anno 1560.

77 Biblioteca Biornedica, Registri dei Medici, Cerusici e Speziali dal 1560 al 1809,Libro delle patenti .A' (1560-1595), c.4lv.

208 LUCIA SANDRI

to mesiTs. Se gli ospedali rappresentavano a Firenze la prova di ban-co per l'esercizio della medicina, alrettanto frequentemente peròsi consigliavala ripresa degli studi. Maestro Francesco Orsi fu in-viato nuovamente a Pisa, sua sede universitatia, a studiareTe. Ad ai-tri due candidati provenienti uno da Foiano e l'altro da Spello,<<ambedue fuori regola et ragione di medicin»>, fu invece interdettode1 tutto ii medicare80. Di questi ultimi due, maestro Angeio daSpello, povero e già in età di 60 anni, chiese di essere nuovamen-te esaminato poiché non aveva superato l'esame di medico ma <<in

quanto conoscitore di erbe>> intendeva sostentarsi così ne1la sua

vecchiaia e anche, come aggiunse, <<per non perdere il suo saperee privare 1e persone della sua arte>>. La risposta di Lelio Torelli, ilsegretario di Cosimo fu: <<per medico non può essere esaminato,per il resto sì>>81. Chi trasgrediva alle limitazioni incoreva nel cri-minale, come fu il caso di Ippolito, un norcino <<che trovomo trop-po pericoloso>> e che non aveva osservato i bandi. Le limitazioniall'esercizio della prattcamedica andavano infatti, come si ricordòproprio in questa occasione, registrate e palesate, non tenute <<in

petto>>, e se ne doveva vigilare <<l'osservanza et quanto si estende-vano>>, compito - come si è r,isto - del Collegio medesimo e delsuo cancellieres2. Anche maestro Samuel di Pisa, che aveva la feb-bre e per questo era alterato il giorno dell'esame, e maestro Daviddi Firenze, preparato neila teorica ma non nella pratica, furono ri-mandati ad un nuovo esame8r. David tornò dopo appena quattromesi, ma nonostante avesse alquanto studiato non fece nuovamenteuna buona prova; in consideraziane, tuttavia, dei fatto che si era

78 Biblioteca Biomedica, Registri dei Medici, Cerusici e Speziali dal 1560 al 18A9,

Libro delle patenti 'A (1160-1595), c, 46v.7e ASF, Santa Maria Nuova, Arte dei Medici e Speziali, Filza 193 t1559-1566),

nr.59, anno 1560.80 ASF-, Santa Maria Nuova, Arte dei Medici e Speziali, Filza 193 0559-1566),

nr.59, anno 1560.81 ASE Santa Maria Nuova, Arte dei Medici e Speziali, Filza 19) (1559-1566), n.

88, anno 1560.82 Santa Maria Nuova, Arte dei Medici e Speziali, Fllza 1% (1559-1160, nr. L25,

anno 1561.8r ASF, Santa Maria Nuova, Arte dei Medici e Speziali, Flza193, nr.59, anno

1560. Nuovamente esarninato, David dimoslra di aver <<acquistato poco rispetto allaprima r.,oltarr.

IL COLLEGIO MEDICO FIORENTINO 249

applicato allo studio e che aveva difficoltà a mantenere la famiglia,fu approvatoH. Samuel invece poté dimostrare con una fede di es-sere stato <<continuamente a Pisa a studiare» e gli fu concesso diesercitare seflza altra prova85. Nei confronti di questi ultimi due,entrambi ebrei, avevaprevalso alla fine <<quel che era convenientee ragionevole>> fare, come aveva faccomandato 1o stesso Cosimo do-po che il Collegio (per <<rispetto della legge cristiana>>) si era rifiu-tato più volte di esaminare medici ebrei, limitandosi <<ra il sì eno>>, cioè malvolentieri, a vedere i soli loro privilegi86. Era stato ilDuca in persona ad accogliere la loro richiesta <<di essere esami-nati come gli altri medici cristianb>, ordinando che, una volta <(esa-

minati adeguatemente e giudicati attil>, potessero medicare senzaulteriori intralcisT. Nel 1564 lo roviamo però nuovamente costrettoad intervenire a difesa di un anziano medico ebreo, parendogli «gliavessero fatto torto essendo medico tanto provetto>>88. Ad ognimodo, anche se approvati, i medici ebrei dovevano esercitare, co-me recitavano gli statuti dell'Arte, in compagnia di un medico cri-stiano, mai dasolise. In pratica, tuttavia,la questione, come si è an-che già visto, veniva in qualche modo superata. <<Maestro Lauda-dio da Orvieto hebreo>>, per esempio, venne limitato nell'eserciziodella sua arte, imponendogli per un anno la compagnia di un fisi-

84 ASE, Santa Maria Nuova, Arte dei Medici e Speziali, F:Jza L93 (1559-1566),

nr.95, anno 1)61.85 ASE, Santa Maria Nuova, Arte dei Medici e Speziali, F:1Lza L93 tl559-t566),

nr. 117, anno 1561.86 ASE Santa Maria Nuova, Arte dei Medici e Speziali, FiTza 193 {t559-L566),

nr.54, anno 1560.87 ASF, Santa Maria Nuova, Arte dei Medici e Speziali, Filza 1.91 $559-1.566),

nr.57, anno L550.88 ASq Santa Maria Nuova, Arte dei Medici e Speziali, Ftlza 193 (1559-L566),

r-rr.258-259 anno 1564. Gli statuti del resto ripetono nelle varie edizioni il divieto diaggregarsi nella cura di un paziente con un medico ebreo, divieto che ritroviamo an-che a Genova; cfr G. PaLMERo, Ars medica e terapeutica cit., pp. 688-689. Le somi-glianze tra gli statuti genovesi e fiorentini relativamente all'arte medica sono molte-plici ed estremamente interessanti, sebbene in questa sede poco utt\izzate per esser-mi dedicata * poiché mancava del tutto - ad una indagine strutturale più che di con-tenuti. Ringrazio Giuseppe Palmero per i preziosi consigli e la stima dimostratami.

8e Biblioteca Biomedica , Registri dei Medici, Cerusici e Speziali dal 1160 al 1809,Libro deile patenti 'A' (1560-1.595), c. 35r, anno L561".

2LA LUCIA SANDRI

co cristiano, ma gli venne altresì concesso di potersene liberare, ri-presentandosi all'esame l'anno successivo, e ciò in considerazioneanche dell'età quasi senile e della convinzione che <dosse meglionell'operare che nel dire>>eo.

Nella questione dei non cristiani e anche in altre, sorte a dife-sa della professionalità e della corporazione, gli statuti dell'Artecontinuano ad essere la "legge", il baluardo corporativoo impostoal Collegio medico e, in quanto subordinati ad esso, anche ai quat-tro Esaminatori: una valida difesa alf invadenza governativautiliz-zata, al bisogno, ora dal Collegio, ora dalla Corporazione. Da quii contrasti sorti col passare degli anni, dopo la serena e gratifican-te collaboruzionema Collegio medico e govemo dei primi tempiel.Nel 1566, a dimosmazione di ciò, il Duca in persona accreditò Lo-renzo Venturini, un cerusico, avendone conosciuto, come ebbe aspiegare, <<il valore e l'esperienzanell'arte della chirurgia>>. Al Ven-turini fu concessa <<libera facultà et licentia di potere medicarequalsivoglia persona senza intervento del fisico e senza alcun im-pedimento et molestia dell'Arte degli speziali nonostante qualsi-voglia Legge o Statuto in contrario>>, firmando poi di sua mano lapatenteez. Risulta allora evidente che il nuovo organismo dei quat-ffo Esaminatori, sorto nel 1560, era sì uno sffumento del governo

- un Protomedicato - per il controllo e il disciplinamento dell'Artemedica, ma connesso e dipendente dal Collegio che ne integravain parte anche l'attività, come indica la denuncia da farsi al can-celliere o al proposto da parte dei dispensatori dei segreti per i nuo-vi ammalati presi in cura. Quest'ultimo, il Collegio, benché auto-nomo, ne poteva tuttavia divenire anche un oppositore, per viadella legge, 1o statuto cioè della corporazione, cui peraltro tutti imedici erano sottoposti. Da qui l'evidente contrasto ua Arte e Co-

m Biblioteca Biomedica, Registri dei Medici, Cerusici e Speziali dal 1560 al 1809,

Libro delle patenti 'A" (1560-1595), c. 35r, anno'1.561.e1 ASR Santa Maria Nuova, Arte dei Medici e Speziali, Frlza 193 {L559-t566),

nr.296, anno 1564.e2 Biblioteca Biomedica, Registri dei Medici, Cerusici e Speziali dal 1560 al 1809,

Libro deile patenti "A' (1560-1595), c. 52v, anno 1566. Che l'autorità dei collegi me-

dici fosse scavalcata <<da disposizioni emanate direttamente dal potere centrale>> ci vie-ne confermato anche da Naso, Medici e struttur€ sanitarie cit., p. 94.

IL COLLEGiO MEDICO FIORENTINO 2L1

simo I, che doveva imporsi facendo ricorso atuttala sua autorità,come si è visto, per i medici ebrei o per il degnissimo medico Ven-turini di fama acclatata e persino per gli speziali, connessi all'atti-vità medica e maggiormente legatt a77a corporazione ma sui qualiil Duca era comunque intervenuto nominando il collegio dei <<ve-

ditori del medicinale>>, tra cui due medici fisici. Si ha dunque f im-pressione, in ultimo, di una graduale rimonta dell'Arte negli annisuccessivi aJla crcazione de1 nuovo collegio fisso dei quattro Esa-minatori, contrastata da un Duca ormai prossimo a divenire Gran-duca, che appare più indispettito che conrariato, cui si aggiunge-va un'interessante intolleranza esistente ffàCollegio e persino Cor-poruzione e mondo accademico, come dimostrano le varie vicen-de sopra esposte e gli statuti che già dal l4l5 recitavano come nes-

sun medico immafficolato dovesse essere sottoposto al rettore del-1o Studiogr.

e' ASF, fute dei Medici e Speziali, Statuti dell'arte de' medici e speziali del sen.re

Carla di Tornruaso Strozzi 1670, w.5,1415, c. L22r.