I TANTI VOLTI DELLA CRESCITA - Confindustria Emilia

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QUELL’ITALIA CHE CORRE DA SOLA E CHE VINCE La prima edizione dell’Italian World Class Manufacturing UN GRUPPO DI LAVORO PER LE PICCOLE IMPRESE Sono il motore dell’economia ma il Governo le trascura n. 22 - dicembre 2013 Autorizzazione del Tribunale di Bologna n.6858 del 26.11.1998 - Poste Italiane SpA - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (conv. in L.27/02/2004 n° 46)art. 1, comma 1, DCB Bologna NUOVE OPPORTUNITA’ OLTRE CONFINE Cern e Banca Mondiale si presen- tano alle imprese bolognesi I TANTI VOLTI DELLA CRESCITA Premio Mascagni 2013

Transcript of I TANTI VOLTI DELLA CRESCITA - Confindustria Emilia

QUELL’ITALIA CHE CORRE DA SOLA E CHE VINCELa prima edizione dell’Italian World Class Manufacturing

UN GRUPPO DI LAVOROPER LE PICCOLE IMPRESESono il motore dell’economia ma il Governo le trascura

n. 22 - dicembre 2013

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Cern e Banca Mondiale si presen-tano alle imprese bolognesi

I TANTI VOLTI DELLA CRESCITA Premio Mascagni 2013

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RIVISTA TRIMESTRALE DI UNINDUSTRIA BOLOGNA

numero 22 dicembre 2013

Direttore ResponsabileElena Boromeo

EditoreFARE S.r.l.via San Domenico, 4 - 40124 Bolognatel. 0516317111 - fax 051356118

Direzione e RedazioneUNINDUSTRIA BOLOGNAvia San Domenico, 4 - 40124 Bolognatel. 0516317111 - fax 051356118

Art Director Lorella Luccarini - Unindustria Bologna

StampaGRAFICA EDITORIALE PRINTING srlvia Mattei 106 - 40138 Bolognatel. [email protected]

PubblicitàFARE S.r.l.via San Domenico, 4 - 40124 Bolognatel. 0516317111 - fax 051356118

PUBBLI’concessionaria editoriale S.r.l.corso Vittorio Emanuele 11341100 Modenatel. 059212194 - fax [email protected]

FotoArchivio Unindustria Bologna

PresidenteAlberto Vacchi

Direttore GeneraleTiziana Ferrari

Sedivia San Domenico, 4 - 40124 Bolognatel. 0516317111 - fax 051356118piazzale Pertini 8 - 40026 Imola tel. 0542644044 - fax 0542643971

www.unindustria.bo.it

Autorizzazione del Tribunale di Bolognan. 6858 del 26.11.1998Poste Italiane S.p.A.Spedizione in abbonamento Postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n°46)art.1, comma 1, DCB BolognaGli articoli presentati possono non rispecchiare le posi-zioni di Unindustria Bologna che comunque li ritiene un contributo sul piano dell’informazione e dell’opinione

Questo periodico è associato all’Unione Stampa Periodica Italiana

05 FOCUS Alberto Vacchi

06 VITA INDUSTRIALE Elena Boromeo - Francesca Aufiero - Marco Taddei

36 ICT, motore per l’innovazione rubrica a cura di ReteICT

38 Premio Paolo Mascagni 2013

40 La forza di scommettere sul futuro Francesca Aufiero 44 I protagonisti che sfidano la crisi. E crescono

50 Quell’Italia che corre da sole e che vince Marco Taddei

56 Un gruppo di lavoro per la difesa della piccola impresa EB 60 “Raccontiamo Bologna come nessuno ha mai fatto” EB 62 NEWS UNINDUSTRIA Elena Boromeo - Francesca Aufiero - Marco Taddei

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FOCUS

Cari Lettori,ci lasciamo alle spalle un altro anno durissimo sotto il profilo economico ed occupazionale. Ma gli studi ci dicono che la ripresa è all’orizzonte. Business Europe stima una crescita dell’1,4% dell’Unione Europea nel 2014, mentre Banca d’Ita-lia rileva chiari segnali di miglioramento nel quadro macroeco-nomico italiano, in particolare grazie alla tenuta delle espor-tazioni. Lo conferma anche il Centro Studi Confindustria, secondo cui l’inversione di marcia è in atto, e il colpo di coda della recessione che abbiamo registrato nel terzo trimestre non intacca le prospettive di ripartenza. Ma non possiamo accontentarci di una ripresa fragile e incer-ta. Nella migliore delle ipotesi, infatti, la crescita nel nuovo anno si attesterà sullo 0,6%. Non basta: dobbiamo spingere

sull’acceleratore. E dobbiamo farlo a partire dai nostri punti di forza.Per questo motivo ci siamo fatti portatori, nell’ultimo anno più che mai, della nostra industria manifatturiera italiana che si è affermata nei mercati di tutto il mondo facendo leva solo sulle proprie competenze. Lo abbia-mo fatto convocando gli interlocutori internazionali (Unione Europea, stampa estera, economisti e studiosi) e facendo loro toccare con mano quelle eccellenze troppe volte trascurate dalle statistiche e dalle opinioni. In quest’ottica abbiamo dato vita al primo forum sull’industria meccanica italiana, che abbiamo chiamato Italian World Class Manufacturing. L’operazione di screditamento troppo spesso fatta dalla stampa estera ci penaliz-za non solo come Paese, ma come imprese, e questo è inaccettabile.L’obiettivo è ambizioso, ma condivisibile da tutti coloro che conoscono da vicino il valore reale delle nostre imprese: dare un’immagine del nostro Paese diversa da quella che i nostri competitor ci vogliono attribuire. Trasformare a poco a poco la percezione che hanno di noi per far comprendere fuori dai confini nazionali che c’è un’Italia che produce, che innova, e che taglia i traguardi da sola. E’ un’Italia che lavora in operoso silenzio per guadagnare punti di marginalità nella quotidiana lotta nei mercati esteri.E’ un’Italia che non veste gli abiti della grande impresa multinazionale. Nel nostro territorio, infatti, ci sono centinaia e centinaia di piccole e medie imprese altamente qualificate che, nonostante il contesto sfavorevole, continuano a crescere. Quest’anno ne abbiamo selezionate 39 e abbiamo raccontato le loro storie sulle pagine del Resto del Carlino con il Premio Paolo Mascagni 2013. Sono aziende che hanno saputo tradurre in fatti ciò che troppi politici e amministratori enunciano solo a parole: trasformare la crisi in un’opportunità, e investire nel futuro con coraggio e fiducia. A loro e a tutti voi auguro un sereno Natale e un 2014 ricco di lavoro e opportunità di crescita.

Alberto VacchiPresidente di Unindustria Bologna

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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vita industrialeElena BoromeoFrancesca AufieroMarco Taddei

Invitiamo le aziende associate a segnalare no-tizie su attività, iniziative o avvenimenti che le riguardino, dandone comunicazione all’Ufficio Stampa di Unindustria Bologna (riferimento Elena Boromeo, [email protected]). La scelta sarà poi compiuta dalla redazione di FARE.

ABAS BUSINESS SOLU-TIONS ITALIA ALLARGA IL SUO PARCO CLIENTI

Un altro prestigioso cliente ha scel-to le soluzioni di Abas Business So-lutions Italia per affrontare le nuove sfide del mercato. Si tratta di Papil-lon, azienda di corsetteria con sede a Bagnatica (Bergamo) che commer-cializza i prodotti di uno dei marchi storici del fashion sia in Italia, attra-verso una capillare rete di agenti sul territorio, sia all’estero attraverso una catena di distributori.

Papillon ha iniziato un percorso di modernizzazione dei sistemi infor-mativi e dei propri processi per sfrut-tare appieno tutte le potenzialità e le opportunità messe a disposizione dal-la tecnologia. Proprio in questa ottica ha optato per la nuova Business Suite di Abas, una piattaforma tecnologi-ca avanzata e con una completezza delle funzioni che permette di avere aggiornamenti annuali a costo fisso e predefinibile. “Aggiornamenti sicuri, veloci e a costo fisso: niente sorpre-se”, è il motto di Abas Business Suite, software all’avanguardia in materia di manutenzione e aggiornamenti.

Dalla collaborazione tra Abas Italia e Papillon e dall’unione delle rispet-tive competenze, è nata inoltre Abas Business Suite - Fashion. Oggi Abas Business Solutions Italia, società ita-liana partecipata dal gruppo tedesco Abas Software Ag nata nel 2009 a Bologna, è in grado di offrire a tutte le aziende del settore che necessitino di un prodotto tecnologicamente all’avanguardia una piattaforma in grado di supportarle nella gestione del proprio business.Abas Business Solutions Italia, prota-gonista nel mercato dei sistemi ERP internazionali per le PMI, è costitui-ta da un giovane e consolidato team di professionisti, con competenze tecnico-funzionali specifiche per ga-rantire la massima soddisfazione dei clienti Abas. L’obiettivo principale della società è crescere e diffondere l’utilizzo di Abas ERP anche in Ita-lia, venendo incontro alle esigenze di organizzazione ed efficienza delle imprese nazionali. Un risultato rag-giungibile grazie ad un parco di oltre 2.900 clienti nel mondo, alla parti-colare predisposizione di Abas per le PMI e alla sua adattabilità a tutti i settori industriali.

MORESCHINI ALLA GUIDA DELL’ASSOCIAZIONE ARTI GRAFICHE

“Sono convinto che, oggi più che mai, essere soli non convenga”. A parlare è Roberto Moreschini, pro-prietario dell’omonima cartotecnica e, dallo scorso marzo, nuovo presi-dente dell’Associazione Arti Grafiche di Bologna. “Credo che la forza che possiedono le nostre aziende – conti-

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nua – si possa moltiplicare all’infini-to, se si comprende davvero quanta energia, lavoro, profitto, si possono produrre insieme”. L’Associazione delle Arti Grafiche di Bologna è una libera e apolitica as-sociazione di imprese, che ha lo sco-po di favorire il progresso nei settori grafico, cartotecnico e nel packaging, di sviluppare ricerche e studi, anche in partnership con altri organismi, di promuovere la sensibilizzazione dei giovani verso le imprese del settore allo scopo di formare nel migliore dei modi nuove risorse. Organizza cor-si di formazione, seminari e master in discipline attinenti allo sviluppo, l’occupazione e l’immagine del set-tore. Realizza inoltre accordi o joint-venture con soggetti di interesse per l’associazione, convegni, incontri, work-shop, esposizioni e partecipa a fiere nazionali e internazionali.Moreschini ha accettato di guidare l’associazione in un momento molto difficile per le aziende: “Le difficoltà – dice – ci sono e lamentarsi è, forse, la prima cosa che viene spontanea, ma credo non serva, perché la strada più conveniente per noi è stare uniti per dare valore a tutto il lavoro fat-to e agli sforzi portati avanti fino ad ora nelle nostre aziende. Anche per

questa ragione esiste un’Associazione come questa, che unisce informa-zioni, aggiornamenti, formazione, valori, sapere, talenti, conoscenze, entusiasmo e passione mai sopita, nonostante i tempi che corrono. La ‘teoria dei frattali’ ci insegna che ‘se una farfalla batte le ali in Giappone, qualcosa succede dall’altra parte del mondo’, a dirci che tutto è collegato, che le nostre scelte e decisioni posso-no influire su persone vicine e lonta-ne, quindi è più che mai importante che, oggi, queste scelte siano avvedu-te, frutto di attente valutazioni e af-frontate con fiducia e positività”.Scopo dell’Associazione è, fra gli altri, attrarre a sé le migliori espres-sioni del “fare” emiliano, le imprese che realizzano il pensiero su carta, trasformandolo in arte comunicatri-ce. “Credo fortemente – conclude il presidente dell’Associazione – che l’alleanza di conoscenze, esperienze e persone possa fare la differenza per le nostre aziende, che vogliamo con-tinuare a vedere crescere e tornare a prosperare”.

AUTEBO È LA PRIMA RETE CERTIFICATA D’ITALIA

Autebo è la prima rete di imprese in Italia ad ottenere la certificazione di qualità. Lunedì 28 ottobre, infatti, l’ente Certiquality ha consegnato alla rete specializzata nella subfornitura meccanica e meccatronica la certifi-cazione di qualità in conformità alla norma UNI EN ISO 9001:2008 per le seguenti attività: “Rete d’Impresa per ideazione, progettazione, indu-strializzazione, produzione, mon-taggio, collaudo e messa in servizio di automazioni industriali e relativi

componenti e/o particolari e/o grup-pi nella subfornitura meccanica e meccatronica”.Autebo (Automation Technologies Bologna) è nata nel maggio 2013 con il sostegno di Unindustria Bologna, da un’aggregazione di 11 aziende, compatibili per filiera e per settore di mercato, con un fatturato com-plessivo di circa 13 milioni di euro e circa 80 dipendenti. La certifica-zione è stata consegnata nella sede di Unindustria Bologna nell’ambito del convegno “La Certificazione di una Rete d’Imprese. Come e perché farlo: il caso Autebo”, da Armando Romaniello, Direttore Marketing di Certiquality, a Ivano Corsini e Mirco Baldoni, imprenditori della Rete.Sono intervenuti il Direttore Gene-rale di Unindustria Bologna, Tiziana Ferrari, il Direttore di Retimpresa Fulvio D’Alvia, gli imprenditori Iva-no Corsini e Marco Baldoni della Rete Autebo e Armando Romaniello, Direttore Marketing di Certiquality.“Abbiamo deciso di intraprendere il

Il nuovo presidente dell’Associazione Arti Grafiche di Bologna, Roberto Moreschini

Gli imprenditori di Autebo, prima rete certi-ficata d’Italia

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processo di certificazione perché per noi è importante mappare i processi interni alla rete, e mettere a fattor co-mune le conoscenze e le competenze dei singoli retisti. Siamo consapevoli che questo non è da considerarsi un punto di arrivo ma di partenza”, commentano gli imprenditori di Autebo. “La nostra

Associazione da sempre sostiene i processi di aggregazione tra imprese ed abbiamo raggiunto un altro im-portante traguardo supportando la prima certificazione, che permette alle imprese non solo di lavorare me-glio tra loro, ma anche verso i poten-ziali clienti, rendendo più efficace il proprio approccio sia produttivo, che

commerciale”, aggiunge il Direttore Generale di Unindustria Bologna, Tiziana Ferrari. Le aziende che fanno parte di Aute-bo sono: AZ.M, Baldoni Srl, Corsini Srl, Faraoni Srl, Francia Srl, Funari & Gentilini Snc, Mancini Mec-Ser-vice Snc, Meccanica2000 Snc, Mpc Srl, Sbuzzo Sas e Sfem Srl.

Un nuovo spazio, esclusivo e raffinato, dove trascorrere al meglio l’attesa del proprio volo. È la nuova area relax re-alizzata dall’Aeroporto di Bologna all’interno della Marconi Business Lounge, l’area dedicata ai passeggeri business e frequent flyers, nell’ambito dei lavori di riqualifica ed am-pliamento del Terminal pas-seggeri. “In considerazione – spiega il direttore Business Non Aviation Stefano Gar-dini – del trend in costante aumento degli utilizzatori della Lounge e per garanti-re il miglior comfort ai nostri ospiti anche nei momenti di maggior picco degli acces-si, è stata creata una nuova area relax di circa 100 metri quadrati di superficie, che si affianca a quella esistente ed offre tre nuovi salottini d’attesa con 25 sedute”. Il con-cept estetico del nuovo spazio si differenzia notevolmente da quello dell’area preesistente realizzata nel 2006. La nuova sala relax infatti, illuminata da un grande lucernaio a cupola e da un sistema di luci ad incasso nelle pareti, si caratterizza per l’uso di boiserie lignea che ricopre alcune pareti e per una tinteggiatura particolare che dà un effetto ‘setoso’ alle pareti non rivestite. Divani in pelle, tappeti pregiati e tavoli-ni bassi di cristallo ed acciaio completano l’arredamento di grande eleganza. Con la conclusione dei lavori, è stato inol-tre aperto il nuovo corridoio Fast Track, che consente a tutti gli utilizzatori della MBL di accedere direttamente dall’area

NUOVA AREA RELAX NELLA MARCONI LOUNGE DELL’AEROPORTO DI BOLOGNA

relax alla Sala Imbarchi attraverso un percorso differenziato e con un varco di sicurezza riservato rispetto agli altri pas-seggeri. Tra i servizi offerti agli utenti della Lounge vanno inoltre ricordati: il check-in del passeggero e del bagaglio a mano, il collegamento free wi-fi, l’Internet Point con connes-

sione a banda larga, l’utilizzo dell’office area per i servizi di stampa e fax, la dotazione di TV satellitare, diffusione sonora e caffetteria/bar con consumazione gratuita. Su richiesta, è inoltre possibile attivare un servizio persona-lizzato di assistenza “a 360 gradi” denominato You First, che permette al passeggero di avere una corsia riservata ed una semplificazione delle procedure aeroportuali nel-

le fasi di imbarco e sbarco, per volare in tutta serenità, sia in partenza che in arrivo. Tra i plus previsti: il facchinaggio del bagaglio da stiva, l’imbarco prioritario al gate, il trasferi-mento dal Terminal all’aeromobile con mezzo riservato. Per maggiori informazioni, si consiglia di consultare il sito dell’A-eroporto all’indirizzo www.bologna-airport.it o contattare di-rettamente la Lounge con e-mail [email protected] e telefono 051-6479616.

Da ottobre 2013 la rivista Fare è distribuita nella Business Lounge dell’Aeroporto Marconi.

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BREDAMENARINIBUS LANCIA I CITY TO CITY DAYS

Si è svolta il 26 e il 28 novembre a Bologna la Preview dei City to City Days di BredaMenarinibus, l’azienda del gruppo Finmeccanica che da qua-si un secolo progetta e produce mezzi per il trasporto pubblico locale. Una nuova gamma di autobus è stata pre-sentata alla stampa e al pubblico in via San Donato 190, all’interno degli storici impianti produttivi dell’azien-da, in un allestimento architettoni-co industriale di metà Novecento di grande impatto e suggestione. Il Presidente Giovanni Pontecorvo ha sottolineato che si tratta di un in-vestimento coraggioso, deciso in un momento di forte crisi del trasporto pubblico locale, che oggi, dopo anni di assoluta carenza finanziaria, vede

una prospettiva interessante grazie allo stanziamento annuale aggiuntivo di 100 milioni di euro per il trien-nio 2014/2016, previsto dalla legge di stabilità. L’evento è stato anche l’occasione per ripercorrere la storia dell’azienda e riscoprire i modelli che hanno fatto la storia del TPL. A partire dalla primavera 2014, i nuovi

autobus BredaMenarinibus saranno protagonisti anche del Roadshow City to City Days che toccherà da Nord a Sud le principali città italia-ne: Milano, Padova, Genova, Firen-ze, Grosseto, Roma, Ancona, Napoli e Bari. Durante il Roadshow le pub-bliche amministrazioni, i clienti, la stampa e il pubblico saranno coinvol-ti in seminari e workshop. La nuova gamma di autobus punta su qualità, innovazione e sostenibilità ambienta-le e comprende: una nuova piattafor-ma, Citymood, composta da veicoli diesel e metano (CNG) da 10.5, 12 e 18 m Euro 6; la rivisitazione di un modello di grande successo, il Vivaci-ty, presentato nelle versioni 8 e 9.4 m con le motorizzazioni Euro 6 diesel e CNG, e per la prima volta in una versione full electric da 8m denomi-nata e-Vivacity; il minibus elettrico Zeus in una versione più capiente e

dalle prestazioni incrementate.I nuovi autobus sono concepiti non più come semplice mez-zo di trasporto, ma come un Si-stema Autobus che comprende il mezzo e i ser-vizi, in grado di integrarsi con le infrastrutture e la

gestione flotte delle aziende di TPL. Grazie alla collaborazione con Selex ES i veicoli possono essere equipag-giati con una suite di sistemi per la localizzazione dei mezzi, la videosor-veglianza a bordo, la bigliettazione elettronica, il conteggio passeggeri, l’intrattenimento e le comunicazio-ni al pubblico, la trasmissione dati e

voce tra veicolo e centrale operativa, la diagnostica e l’analisi delle emis-sioni.

LUCA BERTOLINI È IL NUOVO AMMINISTRATORE DELEGA-TO DI BVM

Cambio al vertice in casa dell’azien-da bolognese BVM, proprietaria del marchio Les Copains. Nel luglio scorso, infatti, Luca Bertolini è stato nominato Amministratore Delegato dell’azienda fondata da Mario Ban-diera cui fa capo la storica griffe di moda nata alla fine degli anni ‘50.Entrato in BVM da poco più di un anno con la carica di Direttore Ge-nerale, Bertolini ha assunto questo nuovo incarico a sostegno della cre-scita ed espansione del business, so-prattutto sui mercati internazionali. La nomina, che vede per la prima volta un manager ricoprire la mas-sima carica aziendale, è inserita nel contesto del nuovo assetto BVM: Mario Bandiera ha infatti dato ini-zio ad una incisiva riorganizzazione manageriale con il preciso intento

Luca Bertolini, nuovo CEO di BVM

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di gestire al meglio l’attuale scenario di business, sempre più complesso e globale.Assi portanti nella strategia di svilup-po del brand Les Copains, uno dei marchi produttori di prêt à porter più accreditati e conosciuti in Italia e nel mondo, sono stati gli investi-menti su creatività, qualità e interna-zionalizzazione ai quali il mercato ha reagito premiando l’azienda con un incremento del turn over del 7-8% nell’ultimo anno. Il marchio Les Co-pains, uno dei simboli della tradizio-ne creativa del made in Italy, è oggi presente sul mercato con boutique dedicate e punti vendita in negozi plurimarca nelle località più presti-giose del mondo.Luca Bertolini, 50 anni, precedente-mente alla sua esperienza in seno a BVM vanta una lunga carriera nel comparto moda, iniziata nel 1987 presso Maska in qualità di respon-sabile commerciale worldwide. Fon-datore nel 1998 dell’azienda di licen-sing di lusso JAYA s.r.l. (Mila Schon, Ungaro, Fuchsia), della quale ricopre il ruolo di Presidente e Ammini-stratore Delegato, nel 2008 entra in Mariella Burani Fashion Group con la carica di Direttore Generale Ap-parel Division. Nel 2010, assieme a Daniele Drago, fonda 2FF società di consulenza strategico direzionale che nel 2011 partecipa in Venture, socie-tà attiva nello sportswear di lusso.“Sono onorato di ricoprire questo incarico in BVM, azienda alla cui crescita mi sono dedicato con en-tusiasmo”, dichiara Luca Bertolini. “Sono anche felice di affrontare nuo-ve stimolanti sfide e contribuire al successo del marchio Les Copains”, prosegue il nuovo Amministratore Delegato.

“Luca Bertolini ha la mia piena fi-ducia, sono certo che insieme conti-nueremo a garantire la crescita e lo sviluppo di Les Copains”, afferma Mario Bandiera, fondatore di BVM e Presidente del Consiglio di Ammi-nistrazione.

“PARTIRE DALLA CARTA PER ESPLORARE IL MULTIMEDIA-LE”: LA RICETTA DI CANTELLI ROTOWEB

“Nell’era della multicanalità, la carta resta sempre il punto di partenza: una sorta di Virgilio che ci guida nell’e-splorazione dei contenuti digitali”. A spiegarlo è chi il mestiere della carta ce l’ha nel sangue, Michela Cantelli, Amministratore Delegato di Cantelli Rotoweb, azienda attiva a Bologna fin dal lontano 1935, quando il ca-postipite Marino Cantelli inaugurò il primo stabilimento tipografico che ancora oggi porta il nome di fami-glia. Da allora l’azienda di strada ne ha fatta molta: quasi 100 dipendenti e un fatturato di oltre 20 milioni. Il segreto è coniugare tradizione, pas-sione e innovazione tecnologica. “Negli ultimi tempi la comunicazio-ne ha aperto nuove strade. Adesso si parla di multicanalità. Noi siamo un’azienda rotolitografica, e ci sia-mo chiesti: cosa stiamo offrendo ai nostri clienti? Tradizionalmente re-alizziamo qualunque tipo di stam-pato: dal volantino della grande di-stribuzione (Expert, Pam Panorama, Gruppo Brico, ecc.) ai cataloghi per le aziende, ai periodici dell’editoria. Agiamo nel settore del b2b e della pubblicità”, spiega Michela Cantelli. “Ma oggi i canali della comunicazio-

ne pubblicitaria si sono moltiplicati. Prima c’erano solo televisione e gior-nali. Poi è arrivato il Web. Adesso, le App, i Social Network, gli strumen-ti Mobile offrono nuove possibilità. Canali che potrebbero essere utiliz-zati con efficacia anche dalle aziende per veicolare in modo più incisivo i loro messaggi pubblicitari”. Ed ecco dunque qual è la strategia di Cantelli Rotoweb: “A fronte di que-sto aumento esponenziale dei canali abbiamo scelto di offrire al merca-to soluzioni integrate, garantendo quella che chiamiamo ‘regia della co-municazione’. Non offriamo più solo il servizio di stampa, ma anche servizi di grafica multimediale, progettazio-ne e sviluppo di siti web ed App per Smartphone e Tablet, analisi dei dati di ‘redemption’ delle campagne pub-blicitarie nel mondo retail”.Come si rapporta quindi il cartaceo al digitale nella comunicazione inte-grata?“La carta si fa intelligente. In altri termini, nella nostra vision, la carta resta comunque al centro della co-municazione pubblicitaria ma, utiliz-zando nuove tecniche quali la lettura

Michela Cantelli, amministratore delegato di Cantelli Rotoweb

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dei Qr-Code o la cosiddetta ‘realtà aumentata’, si offre come ‘media’ ca-pace di aggregare i diversi contenitori digitali e instradarne in modo con-testuale la consultazione”, aggiunge l’Amministratore Delegato.“E’ difficile, soprattutto per le azien-de medio-piccole, districarsi nella pluralità di queste nuove opzioni comunicative. Da noi i clienti po-tranno trovare tutti i componenti per legare i loro messaggi pubblicitari dentro una stessa catena del valore”, conclude Michela Cantelli.

CENTERGROSS, INTERPOR-TO E CAAB ALLA CONQUISTA ECONOMICA DEL MAROCCO

Tangeri nuova Hong Kong degli anni 2000? E’ questa la promessa del di-rettore della zona franca di Tangeri, Mehdi Tazi, ospite a Bologna insie-me al direttore generale dell’Agenzia Marocchina per lo Sviluppo e la Lo-gistica Younès Tazi, per incontrare gli imprenditori di Centergross, Inter-porto e CAAB interessati ad espan-dere la propria attività nei mercati emergenti. La missione ha avuto una sua prima giornata presso Interporto e CAAB lunedì 28 ottobre, per poi

continuare martedì 29 al Centergross dove il progetto è stato presentato alle aziende interessate e alla stampa.Tanger Med è una grande area indu-striale, logistica e portuale collocata a nord del Marocco, a pochi chilometri dallo Stretto di Gibilterra, la cui crea-zione è stata fortemente sostenuta dal governo marocchino e che dal 2014 diventerà anche piattaforma distri-butiva e commerciale. Alla posizione geografica strategica della free zone si affiancano infrastrutture di qualità e un sistema di collegamento stradale e ferroviario che il governo maroc-chino ha provveduto a implementare nel giro di pochissimi anni. Il diret-tore della zona franca Mehdi Tazi ha precisato quanto influisca positiva-mente l’attuale condizione di stabili-tà politica e sociale di cui il Marocco beneficia, unitamente ai numerosi accordi di libero interscambio com-merciale (con ben 58 paesi, dall’Eu-ropa agli Stati Uniti, dal Canada al Medio Oriente e all’Africa), fattori che contribuiranno a rendere la zona franca di Tangeri un punto nevralgi-co per il commercio mondiale.Centergross, Interporto e CAAB guardano con grande interesse a que-sta realtà, che può rappresentare per molte aziende la porta d’ingresso per il mercato africano e un avamposto commerciale da cui sollevare interesse per il Made in Italy bolo-gnese da parte degli operatori internazio-nali. Moda, tessile, calzature, accessori e alimentare risultano tra i settori più richie-sti, insieme alle co-struzioni, ai prodotti per la casa e all’high

tech.Il progetto Marocco si inserisce nell’ambito di una intesa che coin-volge, a fianco di Centergross, Inter-porto e CAAB, anche Aeroporto di Bologna e Bologna Fiere, e che ha come obiettivo lo sviluppo di attività in sinergia per ottimizzare gli sforzi e aumentare la competitività del terri-torio bolognese.La missione a Bologna del governo marocchino rappresenta la prima presentazione mondiale della nuo-va piattaforma commerciale, a te-stimonianza dell’importanza che il Paese (a partire dalla sua Casa Rea-le) affida all’Italia e in particolare a Bologna nello sviluppo dell’attività commerciale e distributiva dell’area. Realtà come Centergross, Interpor-to e CAAB vengono considerate dei modelli da replicare, grazie alla diret-ta partecipazione dei nostri impren-ditori.

NUOVA RELEASE PER VIL-LAPOGGIOLO.IT, SITO DEL BRAND DI DALFIUME NOBIL-VINI

Dalfiume Nobilvini si reinventa sul web. Entro il mese di dicembre in-

La presentazione della nuova piattafor-ma Tanger Med La nuova home page del sito Villapoggiolo.it

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AXEL TECHNOLOGY SI AFFERMA NEGLI USAAxel Technology alla conquista degli USA. L’azienda di Anzola Emilia (BO), leader in Italia nella produzione di so-luzioni hardware e software per il settore del broadcasting televisivo e radiofonico, ha infatti raggiunto un altro impor-tante traguardo approdando sul mercato americano dei “grandi nomi”.La celebre emittente televisiva all-news CNN, ampliando la propria offerta in lingua spagno-la sugli Stati Uniti con CNN Latino, si è affidata ad Axel Technology per realizzare il sistema integrato di gestione contenuti e programmi tv nel nuovo centro produzione di Miami Haialeah. Sei ingegneri, tre tecnici installatori e un formatore: questi i numeri messi in campo da Axel Technology per configurare il cuore tecnologico di CNN Latino Miami che permette la realizzazio-ne quotidiana di due programmi informativi di primo piano nel pa-norama americano, di cui uno condotto dalla vincitrice di ben 5 Emmy Awards Maria Elvira Salazar. Fondata nel 1996 a Bologna da Giuseppe Vaccari, forte di una trentennale esperienza nel settore, Axel Technology porta alto il nome della tecnologia “made in Italy” in più di 120 Paesi nel mon-do, fornendo soluzioni ad oltre 2.000 tra radio e televisioni, in modo trasversale sul mercato dell’emittenza locale, na-zionale e di Stato (tra i clienti anche SKY, Rai, RaiNews 24). Sin dalle origini, i fattori chiave che hanno fondato lo svi-

luppo e il successo di Axel sono stati la tecnologia e l’in-novazione, unite alla straordinaria competenza di uno staff che conta più di 50 persone. Grazie alla consolidata espe-rienza come system integrator, Axel Technology progetta e realizza complesse soluzioni chiavi in mano dove le varie tecnologie si interfacciano perfettamente le une alle altre. Giuseppe Vaccari, CEO di Axel Technology, commenta il

risultato conseguito con parole che denotano uno spirito impren-ditoriale dinamico e di moderna concezione: “Il lavoro di squa-dra, sinergico tra i nostri uffici commerciali e il reparto sviluppo, è stato fondamentale per affac-ciarsi verso una realtà così im-portante come CNN Latino. Axel Technology cresce ogni anno, in termini di fatturato, e questo è reso possibile da due fattori fon-damentali: la ricerca continua e l’avanzamento costante a piccoli

passi in ogni ambito della nostra attività, dalla fidelizzazio-ne dei clienti e la promozione del brand in tutto il mondo, agli investimenti tecnologici”.L’ottimo rapporto qualità prezzo, l’ampia ed efficace rete commerciale, oltre che i servizi di installazione e assisten-za, sono parte integrante del successo di questa azienda, la cui costante attenzione alle esigenze del mercato non viene mai meno.

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Giuseppe Vaccari, CEO di Axel Technology

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fatti, il sito dedicato al brand della casa vitivinicola Villa Poggiolo avrà una nuova release. Affiancherà infatti il “fratello maggiore” Dalfiumenobil-vini.it con una nuova struttura, un nuovo concept grafico e più ampi

e articolati contenuti. Entrambi gli spazi virtuali, realizzati dall’agenzia BuyWeb I.S. di Castel San Pietro Terme, sono creati in perfetta sinto-nia con l’attuale strategia comunica-tiva che mira a raggiungere il proprio

target nazionale e internazionale in modo capillare. Sono previsti ag-giornamenti di immagini e conte-nuti, perfettamente adattabili a ogni schermo e compatibili con tutti gli smartphone e tablet.

Non può esistere leadership senza la capacità di sentirsi vicini al contesto sociale nel quale si opera. Il gruppo Bon-figlioli ne è stato sempre consapevole. Per questo ha scelto di indirizzare le sue attività sociali al mondo dei giovani, fo-calizzando gli interventi nei Paesi dove ha forti radici, come per esempio l’Italia, l’India e il Vietnam.Presente in India dal 2000 con un importante insediamento produttivo è dalla forte esigenza di realizzare azioni sociali concrete per aiutare la popolazione locale che il progetto “Cheerfutureland Bonfiglioli” prende vita.Grazie ad un accordo fra Namastè, associazione italiana

non-profit, e Prema Vasam, associazione indiana che acco-glie bambini abbandonati per le vie di Chennai, Bonfiglioli ha potuto realizzare l’iniziativa. La prima Boys Home, finanziata interamente dalla Bonfiglioli, è stata inaugurata nel 2010. È una casa che offre un ambiente familiare e confortevole, diverso da un orfanotrofio, un luogo dove poter studiare, ri-cevere affetto, stimolare la cooperazione tra i ragazzi, il loro sviluppo fisico, psicologico e morale, con vero interesse per la loro formazione. Alcuni di loro frequentano già l’univer-

CHEERFUTURELAND DI BONFIGLIOLI “PER UN FUTURO MIGLIORE”

sità e nel luglio del 2013 Bonfiglioli India è stata orgogliosa di poter assumere il primo laureato. Inizialmente progettata per accogliere 30 ragazzi, grazie alla collaborazione ricevuta dagli “Amici di Bonfiglioli”, dipendenti, clienti e fornitori, è ora predisposta a ospitarne 45. Inoltre le donazioni ricevu-te vengono anche destinate ad aiutare la sede principale di Prema Vasam, che ospita altri 180 bambini sia mentalmente e fisicamente disabili che bambini senza famiglia o poveri, per dare loro la possibilità di utilizzare e potenziare le loro specifiche capacità a dispetto dei loro limiti. Oltre ad Anto Selvyn Roy, psicoterapeuta fondatore della casa, lavorano nella struttura educatori, fisioterapisti, terapisti occupazio-nali, insegnanti, istruttori di educazione fisica e badanti per assicurare il benessere dei bambini fornendogli assistenza e cure, provvedendo ai loro bisogni e all’istruzione, indipenden-temente dalla casta, dal credo e dalla religione. Il prossimo obiettivo di Bonfiglioli è di poter costruire, con gli stessi criteri della Boys Home, una casa destinata ad accogliere un ugual numero di ragazze provenienti dalla Prema Vasam, affinché anch’esse abbiano l’opportunità di un futuro migliore.

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I ragazzi della Boys Home finanziata da Bonfiglioliia Nardi Presidente e Ezio Nardi fondatore di Rhein83

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I siti offriranno contenuti di interesse per tutti i visitatori, sia professionisti del settore che semplici appassionati, e saranno un utile strumento di con-

tatto tra l’azienda, i buyer del mondo della distribuzione e il canale com-merciale delle bevande della ristora-zione Horeca. Importante obiettivo

infatti è quello di avere un contatto costante con ogni singolo cliente ed offrire supporto e collaborazione ai propri partners. Nello specifico,

ELETTROSTAMPERIA POPPI: 50 ANNI SCRITTI NELL’ACCIAIO“Il nostro è un mestiere particolare, che ha origini antichis-sime. Viene dalla fucina, dal ‘Dio Vulcano’. Quando ho ini-ziato io, si partiva da una billetta che veniva faticosamente ridotta mediante rastrematura a caldo. Noi abbiamo fatto il contrario: abbiamo imparato ad eseguire il pezzo (anche di notevole dimensioni) partendo dal diametro piccolo. E for-se è stata la chiave del nostro successo”. A raccontarlo è Ugo Poppi, fondatore dell’elettrostamperia che porta il suo nome. L’azienda è nata nel 1962 a Pieve di Cento da una precedente esperienza che Ugo e il fratello Oliviero ebbero nel campo dell’elettrostampaggio di bullonerie speciali. Il 4 marzo 1963 la società produsse il suo primo particolare stampato a caldo. Oggi l’azienda conta circa 60 dipendenti e 25 collaboratori, con un fatturato di circa 20 milioni di euro. Una delle scel-te vincenti, ancora una volta, è stata quella di farsi stra-da oltre i confini italiani. “Lavoriamo molto con l’estero: esportiamo circa il 50-60% di ciò che produciamo. Il nostro cliente principale è Caterpillar, ma ci sono anche diverse multinazionali tedesche (Z.F. compresa)”, spiega Poppi. Per quanto riguarda l’approvvigionamento di acciaio, in-vece, l’85% del fabbisogno viene acquistato in Italia, che

offre garanzie assolutamente appropriate alla costruzione di ingranaggeria e pezzi meccanici in genere. La costante crescita dell’azienda, che ha continuato ad investire in nuovi impianti tecnologicamente avanzati pun-tando in particolare sulla robotizzazione e automazione, ha portato nel 2000 alla realizzazione dello stabilimento di Ca-stello D’Argile. In questa sede è stato possibile migliorare in particolare l’aspetto ambientale grazie ad una struttura accogliente completamente riscaldata a pavimento sfrut-tando l’acqua calda degli impianti con strutture e servizi moderni e funzionali per i dipendenti. “Sono un ingegnatore, non un ingegnere”, ci tiene a sot-tolineare Ugo Poppi, facendo riferimento a quella cultura meccanica di cui le aziende manifatturiere emiliane, e in particolare bolognesi, sono impregnate. Una capacità, quella di ‘ingegnarsi’, che permette ancora oggi al patron dell’Elettrostamperia di essere ottimista sul futuro. L’azien-da infatti ha completato la maggior parte degli investimenti che aveva pianificato (entro il febbraio 2014 verranno in-stallati altri impianti per 1,2 milioni di euro) e avrà presto la possibilità di offrire una gamma più completa di prodotti.

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Villapoggiolo.it offrirà una web ex-perience completa del mondo Dal-fiume raccontando a tutto tondo il proprio brand e i propri vini. Inoltre, lo spazio virtuale intende consolida-re la presenza del marchio all’interno delle comunità digitali, articolando i contenuti in una molteplicità di temi: dall’enogastronomia, attraverso ricette curiose o della classica tradi-zione culinaria, alla letteratura, de-dicando una sezione alla “letteratura enologica” e non, fino alla presenta-zione dei migliori locali e delle più interessanti iniziative del territorio. Dalfiume sceglie infatti di valorizzare sui propri siti news e curiosità dell’a-rea Castellana, percorrendo la stessa logica di rispetto e valorizzazione utilizzata nella scelta di ridurre l’im-patto energetico tramite un impianto fotovoltaico da quasi 160 Kwh. Le novità che l’azienda ha in cantie-re sono molte e la prossima edizione della fiera Vinitaly, ad aprile 2014, sarà l’occasione perfetta per presen-tarle. Piccole anticipazioni saranno comunque a disposizione, e molto presto, su entrambi i siti. Testimonial di questo impegno costante è, ancora una volta, la famiglia, che fa delle pa-role del proprio amministratore Da-vide Dalfiume il proprio claim: “Da tre generazioni, ciò che più ci piace, è ciò che facciamo meglio… il nostro vino”.

ELECTROSTUDIO: OLTRE 25 ANNI D’ESPERIENZA NELL’E-LETTRONICA INDUSTRIALE

Protagonista da oltre venticinque anni sul mercato, si conferma anche oggi ai vertici nel campo dell’elettro-

nica industriale. Stiamo parlando di Electrostudio, l’azienda con sede a Cattolica (RN) nata nel 1986 come distributore specializzato di sistemi Parker per l’acquisizione di grandezze fisiche legate al settore oleodinamico, in particolare trasduttori di pressio-ne, temperatura, portata, rpm e stru-mentazione per il service.Grazie alla propria esperienza, Elec-trostudio è riuscita nel tempo a co-gliere le diverse esigenze dei propri clienti che dovevano controllare e automatizzare il processo produttivo. Nelle varie fasi del processo si rite-neva fondamentale, per una miglio-re qualità, avere una rintracciabilità del prodotto sia in produzione che nel post vendita e il tecnico aveva la necessità di produrre prove per certificare i comportamenti dei vari componenti e verificare l’usura nelle condizioni d’uso estreme. Per rispondere a queste esigenze, agli inizi degli anni ’90 l’azienda ha pro-gettato un sistema di acquisizione dati e controllo composto da sche-de amplificazione segnali analogici, schede uscite segnale analogico per comando attuatori, schede acquisi-zione dati e sviluppo software su PC standard su specifiche del cliente. Dal 2005, poi, sono state aggiunte schede di acquisizione dati con co-municazione USB 2.0. Questi prodotti sono stati adotta-ti in particolare dai costruttori di componenti oleodinamici (valvole, distributori, pompe, motori, cilindri, riduttori e argani) e di macchine mo-bili (movimento terra, agricole, pavi-mentazione stradale, sollevamento). Oltre ai sistemi da utilizzare su ban-chi prova, Electrostudio ha sviluppa-to anche acquisitori dati per utilizzo mobile con batterie interne o ester-

ne. Da esigenze di mercato è stato progettato un modulo di acquisizio-ne di grandezze elettriche con PC/Windows integrato che permette il controllo remoto dell’acquisizione e, per i costruttori di macchine au-tomatiche nel settore farmaceutico e alimentare, apparecchiature per ac-quisire segnale da celle di carico con bus di campo ad alta velocità.L’ultimo servizio offerto dall’azienda di Cattolica è un software per l’assi-stenza al montaggio con rintracciabi-lità. Il programma assiste l’operatore nelle varie fasi di montaggio o col-laudo e al termine memorizza in un data-base l’esito delle operazioni e gli eventuali valori acquisiti da strumen-ti di misure generando l’anagrafica del componente finito.Dal 2007 Electrostudio è certificata ISO9001 con il Cermet per la pro-gettazione e la produzione di appa-rati elettronici: una certificazione richiesta dai clienti per offrire qualità nei processi di progettazione, produ-zione e collaudo.

APRE IL CUSTOMER EXPE-RIENCE CENTER DI EMER-SON NETWORK POWER

Una struttura unica in Europa: un

La sede di Electrostudio

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avanzatissimo Customer Experience Center per Emerson Network Po-wer, divisione del colosso Emerson (quotato alla Borsa di New York), ha aperto le porte lo scorso novem-bre a Castel Guelfo. Il leader globale nell’ottimizzazione della disponibi-lità, capacità ed efficienza dell’infra-struttura critica, ha realizzato infatti un centro per la pianificazione e la verifica dell’infrastruttura del data center. Le infrastrutture critiche sono quel complesso di reti e sistemi che, operando in modo sinergico, produ-cono un flusso continuo di merci e servizi essenziali per l’organizzazione, la funzionalità e la stabilità econo-mica di un Paese industrializzato; si parla quindi di telecomunicazioni, servizi bancari e finanziari o sistemi cloud. Grazie al nuovo Customer Experience Center, i clienti avranno l’opportunità di lavorare insieme ad Emerson Network Power per trovare la soluzione giusta per la loro azienda e le loro specifiche esigenze tecniche.Chi visiterà il Centro potrà assistere a dimostrazioni di preinstallazione che illustrano le prestazioni tecniche, l’interoperabilità e l’efficienza dei si-stemi statici di continuità (UPS) in condizioni realistiche. Sarà possibile seguire questi test dalla sala di con-

trollo della s t r u t t u -ra, dove s a r a n n o d i s p o n i -bili valu-tazioni e reporting in tempo reale delle prestazio-ni. Nella

struttura è inoltre pre-

sente l’ultima generazione di sistemi UPS Trinergy™ - Trinergy Cube, pro-gettata sulla base degli input derivan-ti dagli stretti rapporti con i clienti e sull’estrema attenzione dell’azienda all’innovazione tecnologica.“In tutta la regione EMEA – spiega Franco Costa, vice presidente e gene-ral manager della divisione AC Power di Emerson Network Power EMEA – Emerson Network Power si focalizza sulla massima collaborazione con i propri utenti per risolverne le diffi-coltà tecniche e settoriali. Il nostro nuovo Customer Experience Center aggiunge valore a queste relazioni, of-frendo l’opportunità incomparabile di provare le più avanzate tecnologie per il data center”. Il Centro fa parte di un investimento più ampio dell’a-zienda nel nuovo polo logistico in Italia, da cui sarà gestita anche tutta la logistica EMEA. Per incrementare la qualità dell’impegno per i clienti, Emerson Network Power ha inoltre sviluppato e potenziato la sua Aca-demy, destinata alla formazione del personale e dei distributori, attraver-so una serie di programmi gestiti dal-la sede centrale di Bologna e proposti in tutta la regione EMEA. In questo modo il team di Emerson continuerà

a offrire gli standard più elevati di ec-cellenza e assistenza tecnica ai propri clienti.

LABSERVICE ANALYTICA SCALA LA VETTA MONDIA-LE CON I PROFICIENCY TEST PER LABORATORI

Il progetto è nato come nascono tante idee buone: cioè precorrendo i tempi e le normative. Così Labser-vice Analytica, azienda attiva fin dal 1984 nella strumentazione per labo-ratori chimici, ha messo in campo uno dei primi circuiti mondiali di controllo degli standard qualitativi per chi compie le analisi. Si chiama InterCinD, e vede la collaborazione di un’azienda svedese. “Sette anni fa ci siamo fatti promotori di uno dei primi proficiency test per laboratori per POPs (Persistent Organic Pol-luttants, Microinquinanti Organici Persistenti). Per molto tempo lo ab-biamo fatto come volontari e in que-

Ivano Battaglia, amministratore delegato di Labservice Analytica

Un’area del nuovo Customer Experience Center di Emerson Network Power

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sto periodo hanno aderito centinaia di laboratori mondiali. Poi il test è diventato obbligatorio. Nel frattem-po c’è stato un vero e proprio cam-biamento culturale”, spiega Ivano Battaglia, Amministratore Delegato di Labservice. “Proponiamo delle matrici naturali ai laboratori, che a loro volta ci inviano i risultati che vengono elaborati in maniera statisti-ca. Il difficile è proprio creare delle matrici omogenee. I risultati che ci arrivano vengono inseriti nel quader-no di qualità di ciascun laboratorio. Sulla diossina e altri microinquinanti siamo gli unici al mondo a svolgere questo servizio”, prosegue Battaglia, che oltre ad essere un manager è pri-ma di tutto un chimico industriale. Labservice Analytica in Italia lavora con società pubbliche e private, for-nendo la strumentazione dedicata per laboratori chimici in ambito ana-litico, ambientale e nella caratterizza-zione di polimeri. Le esperienze più importanti riguardano l’analisi dei residui di fitofarmaci e microconta-minanti organici persistenti, come le diossine. “Trovare un nanogrammo di diossina in una mozzarella è come cercare una castagna sull’emisfero terrestre. È un processo molto com-plesso”, osserva Battaglia. Ma Labservice è in campo anche su versanti estremamente innovativi, come il monitoraggio degli odori. E’ il caso di OdorPrep, il sistema di campionamento automatico remo-tizzato delle emissioni odorigene, che può essere attivato con un sms. Con l’Università di Bari, invece, Bat-taglia darà vita ad uno spin-off che ha realizzato i progetti Controlodor e Odortel. Il primo nasce dall’esi-genza di aziende a rischio di impat-to olfattivo per emissioni odorigene

prodotte durante attività lavorative, al fine di attuare politiche integrate per una migliore gestione del proces-so produttivo, mediante l’uso di “nasi elettronici”. Odortel è un sistema di comunicazione e ricezione telefonica che attiva il servizio di allerta con-sentendo di registrare la “complian-ce” dei recettori sensibili e allo stesso tempo rendendo il monitoraggio più fruibile, e sostituendo il tradiziona-le questionario cartaceo. Odorprep consente di campionare volumi reali di aria a testimonianza della com-pliance ricevuta da Odortel.

L.A.E.: UNA NEW ENTRY NEL PANORAMA BOLOGNESE PER FARE RETE

Una nuova realtà si affaccia nel pa-norama bolognese per creare nuove sinergie nel settore elettromeccanico. Si tratta di L.A.E., Lughese Attrezza-ture per l’Elettromeccanica, che dal 1978 progetta e costruisce macchine automatiche per la produzione di tra-sformatori elettrici per la distribuzio-ne, in resina e di potenza.L’azienda di Lugo (RA), con il conti-nuo aggiornamento della propria tec-nologia, è stata parte attiva dell’evoluzione del merca-to: testimonianza signifi-cativa di questo approccio sono gli impianti e le at-trezzature di progettazio-ne e di costruzione L.A.E. operanti presso costruttori di trasformatori in tutto il mondo. L.A.E. infatti, esporta circa l’80% della produzione (macchine per il taglio lamiera e l’impi-

laggio dei nuclei, bobinatrici per rea-lizzare gli avvolgimenti di alta e bassa tensione, macchine per produrre le casse mediante pannelli a pareti on-dulate e rinforzate) prevalentemente in Europa e nel Medio Oriente.Dal 2011, sotto la Direzione di Alex Bertuzzi, L.A.E. (che fa parte degli Amici del Museo del Patrimonio Industriale di Bologna) ha inoltre intrapreso un profondo processo di trasformazione atto a creare un’of-ferta innovativa nel proprio settore, fino ad includere la progettazione e la realizzazione di impianti chiavi in mano. Lo ha fatto tramite un’alleanza strategica, denominata “Trafogrid”, formata da un gruppo di imprese con grande esperienza nel campo dei trasformatori. Grazie a tali specialisti, provenienti da diversi segmento del ramo, Trafogrid è in grado di appor-tare valore aggiunto per la consulen-za, il confronto e la formazione. Un servizio particolarmente utile per la realizzazione di nuovi progetti chiavi in mano o nei quali siano richieste nuove implementazioni o un aumen-to della capacità di produzione. Tra gli obiettivi di L.A.E. e dell’al-leanza Trafogrid, che già dal 2012 partecipa a fiere internazionali come CWIEME a Berlino e Middle East

Lo staff di L.A.E.

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Electricity a Dubai, l’ap-proccio al mercato cinese e a quello americano, così come il potenziamento dei servizi post vendita, anche attraver-so nuove sinergie.L.A.E. e Trafogrid sono an-che impegnate nello svilup-po di un business sostenibile per una vita responsabile. “Sempre più aziende vedono il business sostenibile come un andare al di là del ridur-re al minimo l’impatto ambientale creato dalla loro attività”, spiega il Direttore Generale di L.A.E. Alex Bertuzzi. “Siamo convinti che la re-sponsabilità si estenda alla gestione dell’impatto sulle comunità che gli sono partner, clienti e dipendenti, e che ogni singola persona, e a maggior ragione ogni singola azienda, possa fare molto a questo riguardo”, con-clude Bertuzzi.

MARE TERMALE E CINETE-CA INSIEME NELLE “VISIONI ACQUATICHE”

L’acqua come fonte di vita, benessere, salute e turismo. Ma anche elemento naturale attorno al quale si incrocia-no esperienze, nascono personaggi, si incontrano storie. È per questo che la Cineteca di Bologna ha indet-to la seconda edizione del concorso Visioni Acquatiche, in collabora-zione con Mare Termale Bolognese, consorzio di cinque centri presenti a Bologna città e provincia che co-stituiscono il più grande complesso italiano di terme, piscine termali, palestre, poliambulatori e acquapark, con servizi mirati alla prevenzione e

al benessere attraverso diagnostica, cure, medicina fisica e riabilitazione, medicina termale, fitness e wellness. Visioni Acquatiche è una sezione del più ampio festival Visioni Italiane, un progetto nato nel 1994 per dare spazio a tutti quei lavori dal formato “irregolare” che ogni anno vengono realizzati da giovani autori sul terri-torio nazionale e che rimangono per lo più invisibili: cortometraggi, do-cumentari, film sperimentali e opere d’esordio in cerca di una distribu-zione. Diversi sono i registi passati da Visioni Italiane e poi approdati al lungometraggio, diventati noti a livello nazionale e internazionale. Vi-sioni Acquatiche, che di questa ker-messe fa parte dall’edizione del 2013, è un’occasione per mettere in mostra la creatività sfruttando le location dei centri termali emiliano-romagnoli che da sempre interpretano l’acqua in quest’ottica: dalla salute delle cure termali, al benessere in piscina, alla ricchezza e varietà in termini di of-ferta turistica.Durante il festival saranno inoltre premiati corto e mediometraggi che affrontino tematiche legate alla qualità dell’ambiente, per la sezione “Visioni Ambientali” sponsorizzata dal Villaggio della Salute Più, legato anch’esso al consorzio del Mare Ter-

male Bolognese.Fino al 15 novembre scorso gli autori hanno potuto inviare le proprie ope-re. Queste saranno valutate da una giuria appositamente designata che in occasione del festival, dal 26 feb-braio al 2 marzo prossimi, attribuirà il premio Mare Termale Bolognese, consistente in 500 euro, al miglior film che tratti dell’acqua come “fonte di vita, benessere, salute e turismo” (per la sezione Visioni Acquatiche), o della qualità dell’ambiente (per la sezione Visioni Ambientali). Il se-condo classificato riceverà un premio di 300 euro e il terzo classificato un premio di 200 euro.

MAYA BEAUTY ENGINEE-RING: LA BELLEZZA APPESA A UN FILO

Ci sono nuovi trattamenti per la biostimolazione non eccessivamente invasivi, ma efficaci? La risposta di Maya Beauty Engineering è sì.L’azienda bolognese, leader nella produzione di apparecchiature elet-tromedicali, tecnologie per l’estetica

Un momento del concorso Visioni Acquatiche dello scorso anno

Isabella Guillaume, titolare di Maya Beauty Engineering

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SI APRE IL SIPARIO SUL MAST: “UN PONTE FRA IMPRESA E COMUNITÀ”Costruire un ponte fra impresa e comunità per offrire nuovi servizi e favorire lo sviluppo della creatività e dell’impren-ditorialità tra le giovani generazioni. È questa la vocazione del MAST (Manifattura di Arte, Sperimentazione e Tecno-logia), il progetto fortemente voluto dalla Presidente di Co-esia Isabella Seràgnoli, la cui sede di Via Speranza a Bologna è stata inaugura-ta il 4 ottobre scorso. La cittadella sorge in un innovativo complesso di 25 mila metri quadrati, frutto della riqualificazio-ne di un’area industriale dismessa, adiacente alla storica fabbrica di G.D. e alla sede centrale del Gruppo Coesia, azienda leader mondiale nel set-tore delle macchine automatiche avanzate e della mecca-nica di precisione. L’edificio è caratterizzato da due rampe pedonali che simboleggiano un ponte metaforico tra l’im-presa, l’area cittadina circostante e il parco adiacente.Il centro polifunzionale ospita: l’Academy che si propone come centro di elaborazione di una cultura tecnica rivolta all’impresa e al territorio (scuole, imprese, comunità) per realizzare progetti formativi, la Gallery, sede di speciali esposizioni e dove è possibile immergersi in un percorso di apprendimento sulla tecnologia, sull’imprenditorialità, la meccanica e il mondo del lavoro attraverso immagini foto-grafiche, l’Auditorium, il Nido per l’infanzia, il Wellness, il Ristorante aziendale e la Caffetteria. In collaborazione con Les Rencontres d’Arles, inoltre, MAST organizza la Bien-nale di Foto/Industria per condividere nel centro storico e

nelle sedi istituzionali della cultura cittadina il dialogo con collezioni private e pubbliche sulla fotografia industriale.Centrato su tecnologia, arte e innovazione, MAST (albero maestro delle navi in lingua inglese) è un progetto di in-novazione sociale che, tramite l’omonima Fondazione non

profit, vuole offrire sia ser-vizi di welfare aziendale, sia sperimentare nuove forme di interazione positiva tra l’im-presa e la città e rivolgersi anche alle nuove genera-zioni nella promozione di im-prenditorialità e innovazione per sostenere la crescita economica e sociale.La Presidente di Coesia cre-de fermamente nell’azienda come sistema aperto al ter-ritorio e nella responsabilità

sociale dell’imprenditore: “Il MAST è un’iniziativa aperta alla collettività, non solo ai collaboratori di Coesia”, spiega Seràgnoli. “È come se il MAST volesse essere un esempio concreto di quello che è il suo obiettivo per il futuro, vale a dire favorire i progetti che fanno leva sull’identità, svilup-pano idee nuove e creano nuove connessioni”, conclude la Presidente di Coesia. © RIPRODUZIONE RISERVATA

e dispositivi medici, è divenuta in-fatti di recente distributore esclusivo per il territorio italiano dei fili FTC Lift (Fine Thread Contour), un nuo-vissimo trattamento per viso e corpo

eseguibile in ambulatorio.“Si tratta di sottilissimi fili di biosti-molazione, messi a punto in Corea dal Dr. Moon, un chirurgo plastico molto noto e grande innovatore”,

spiega Isabella Guillaume, titola-re di Maya Beauty Engineering. I nuovissimi fili FTC Lift per la bio-stimolazione e il soft lifting stanno riscuotendo notevole interesse da

Una veduta del MAST

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parte del pubblico medico. “Efficaci e semplici da utilizzare, sono dispo-sitivi medici che impiegano microfili in PDO (polidiossanone) riassorbili che, introdotti nel tessuto attraver-so una particolare tecnica, svolgono una duplice funzione: da una parte creano una intensa biostimolazione dei tessuti e, dall’altra, forniscono un delicato sostegno sulla struttura ceduta, sia cutanea che connettivale o muscolare”, continua Guillaume.Indolore e non invasiva, la procedura FTC Lift genera un ringiovanimento della cute e dei tessuti con evidente effetto di “soft lifting”. La particolare tecnica messa a punto dal Dr. Moon, basata su apposite manovre introdut-tive ed un protocollo molto specifico, garantisce risultati veloci e duraturi.“Il successo della tecnica risiede prin-cipalmente in due motivi: è indicata per coloro che preferiscono approcci più soft e naturali (il filo introdotto stimolerà la naturale produzione di collagene) ed è una tecnica dai costi contenuti, una ottima alternativa al lifting chirurgico”, conclude la titola-re di Maya Beauty Engineering.È possibile richiedere la tecnica nei migliori studi medici. (Per informa-zioni: www.mbemedicale.it)

UN 2014 PIENO DI NOVITÀ IN CASA MTCOM

Servizi avanzati, innovative linee di prodotto e un fitto calendario di eventi in programma. Sono queste le principali novità previste per il 2014 di MTCOM, l’azienda con sede a San Lazzaro di Savena (BO) che si occupa di network, in particolare di sistemi di comunicazione radio e prodotti correlati, sia sotto forma

di locazione che di assistenza e com-mercializzazione.Reduce dalla gara di MotoGP all’Au-todromo Misano World Circuit - Marco Simoncelli di Misano (RN) e dalle Finali del Ferrari Challenge all’Autodromo Internazionale del Mugello a Scarperia (FI), nei qua-li MTCOM ha prestato assistenza tecnica nella gestione dei sistemi di comunicazione radio, l’azienda è proiettata per il nuovo anno verso una fitta pianificazione di eventi in Italia e all’estero. Eventi per i quali proporrà tra i propri servizi, oltre ai sistemi radio, core business della società, cuffie DPI intercomunican-ti e passive, palmari, cerca persone, accessori, sistemi wireless e, infine, riprese audio e video in HD, trami-te drone (U.A.V. Unmanned Aerial Vehicle). Realtà giovane, ma con alle spalle scelte mirate, dalla selezione dei servizi MTCOM alla commercia-lizzazione di prodotti di marchi terzi di fama internazionale, che hanno portato alla fidelizzazione di clienti, italiani ed esteri, a riconferma dell’al-to livello qualitativo che si è evoluto

negli anni. La sua forza consiste nella capacità di innovare e innovarsi, nel problem solving, nell’offrire un sup-porto sul campo preciso e puntuale; è un’azienda virtuosa, dinamica e affi-dabile, che è leader nazionale nel suo settore e che guarda sempre di più oltre i confini nazionali.A partire dal 1998 infatti, Mario Tagliani, fondatore della società, ha acquisito importanti esperienze sul campo nell’ambito dello spettacolo, del motor sport, nell’industria e ter-ziario e nel settore pubblico tali da permettere all’azienda bolognese di offrire un servizio a 360°.Ultima creazione dell’azienda è il primo shelter mobile MTCOM, una vera e propria centrale operativa di controllo radio trasportabile, con cui la società si propone di far conosce-re alle aziende interessate, italiane ed estere, i propri servizi e prodotti tra-mite un percorso itinerante che sarà messo a calendario sul sito internet per il 2014. Come precisa Mario Tagliani, attuale ceo di MTCOM: “Stiamo svilup-pando diversi progetti per il 2014 non solo relativi ai servizi. Infatti abbiamo in cantiere la progettazione e produzione di linee di prodotto a marchio MTCOM, ferme restando le customizzazioni realizzate abitual-mente dall’azienda su richiesta dei clienti”.

NILMA ARREDAMENTI PRO-GETTA, PRODUCE, CONSE-GNA. DA 50 ANNI

La storia di Nilma S.r.l. comincia 50 anni fa, con una piccola realtà arti-giana. Era il 1963 e la giovane azien-MTCOM a San Lazzaro di Savena

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da cercava di sfruttare al massimo le possibilità locali producendo mobili in serie. Per diversi anni l’attività continuò a crescere poi, nel ‘77, un incendio rase al suolo la falegname-ria. L’audace titolare decise presto di rialzarsi e di ripartire con una nuova attività mirata alla realizzazione di ar-redi su misura per conto terzi. Arriviamo all’inizio degli anni ’80, quando un giovane ed ambizioso imprenditore, Massimo Magri, rileva l’impresa con l’obiettivo di dare un tono nuovo alla società, affiancando alla falegnameria uno staff tecnico che potesse occuparsi della proget-tazione d’interni. Questa “rivoluzio-ne” era destinata a diventare la carta vincente dell’azienda, che non solo realizza arredamenti su misura ma si occupa dell’allestimento comple-to per unità commerciali, fornen-do la ormai nota formula “chiavi in mano”. La filiera di Nilma S.r.l. parte mettendo su carta ciò che il cliente ha in mente, prepara il progetto ese-cutivo con le più sofisticate tecniche di simulazione in 3D, realizza diret-tamente i componenti d’arredo con i materiali più idonei. Anche la fase di consegna e installazione, con tutto

ciò che riguarda il coordinamento di collaboratori e fornitori e l’assisten-za post vendita per la manutenzione degli arredi, è gestita direttamente dall’azienda. Dispone di un ufficio tecnico con personale qualificato che vanta una lunga esperienza nel setto-re. I laboratori produttivi ospitano le attrezzature e i macchinari necessa-ri per elaborare qualunque tipo di richiesta proveniente dal mercato di riferimento. “Oggi nessuno di noi si ferma a guardare il calenda-rio – spiega Massimo Magri, titolare di Nilma S.r.l. – e non ci facciamo forti degli anni trascorsi. Se ne sono passati 50, lo dobbiamo alla passio-ne tramandata per questa attività che per funzionare richiede ogni giorno impegno, costanza, sacrificio. La crisi che investe il nostro Paese ci spinge a puntare sul mercato internazionale, che sembra volere dare ancora spazio ed accogliere gli investitori italiani. Puntiamo ancora più che un tempo sulla qualità del servizio e sull’eccel-lenza della nostra mano d’opera. Per questo i nostri clienti continuano a rinnovarci la fiducia. Diversi sono i marchi che in questi anni sono en-trati a far parte del nostro portfolio e confido di poterne annoverare altret-tanti nei prossimi 50”.

NUOVA EDITORIALE RC: UNA PASSIONE CHE DURA DA 50 ANNI

L’avventura della Nuova Edi-toriale RC comincia mezzo secolo fa. Era il 1963. Carlo Rinaldi, classe ’44 (“Nato sotto i bombardamenti”, tiene a pre-

cisare lui), aveva iniziato il mestiere di operaio legatore già da un anno, quando decise di mettersi in proprio, con un amico che per vent’anni sa-rebbe stato suo socio, e di investire le proprie conoscenze e il proprio spirito imprenditoriale in un’impresa che oggi festeggia il cinquantesimo anniversario. Nacque così la Nuova Editoriale: con pochi mezzi, spazi di fortuna e lavoro scarso. Ma la voglia di fare e il sogno di costruire qualcosa di grande, col tempo, hanno avuto la meglio. Nel giro di 15 anni, infatti, l’azienda passa dai sei garage in affitto in via Lombardia a Bologna prima e dalla porcilaia di San Lazzaro di Savena poi, agli oltre 2.500 metri quadri dei capannoni dell’attuale sede a Osteria Grande, dove si trasferisce nel 1979. Il parco macchine si arricchisce con nuovi e sempre più efficienti siste-mi, allo scopo di tener dietro ad una mole di lavoro crescente. Si arrivano a lavorare 300.000 fogli al giorno. Alcune macchine sfornano fino a 6.000 copie in un’ora. Negli anni ’90 iniziano a prestare la propria attività anche Andrea e Monica, figli del tito-lare e attuali amministratori delegati.Col tempo la Nuova Editoriale è di-ventata una vera e propria azienda di trasformazione, che quindi si occupa

Massimo Magri, titolare di Nilma

Andrea e Carlo Rinaldi, amministratore delegato e fondatore di Nuova Editoriale RC

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APRE A BOLOGNA IL MACRON STOREDall’abbigliamento tecnico al leisurewear, dal merchandi-sing ufficiale agli accessori dei Club sponsorizzati: si può trovare tutto questo, e molto altro ancora, nel nuovo Macron Store inaugurato il 7 novembre scorso nel nuovo ed esclu-sivo complesso commerciale Borgo Mascarella in via Sta-lingrado 71.Lo Store, il primo monomarca a Bologna, sarà anche l’he-adquarters dell’azienda di Crespellano (BO), leader europeo nella produzione di active sportswear. Il progetto Macron Store, partito nel 2010, alla fine del 2013 conterà 71 negozi monomarca di cui 24 in Italia e 47 nel resto del mondo, con il network che si estende in Francia, Regno Unito, Spagna, Olanda, Portogallo, Olanda, Finlandia, Norvegia, Grecia, Li-tuania, Libia, Turchia, Irlanda e Canada. La serata inaugurale, alla quale hanno preso parte numerosi campioni del mondo dello sport italiano, è stata una vera fe-sta nella festa, dove tifosi, campioni e sportivi di ogni genere hanno potuto vivere il mondo Macron a 360 gradi. Per l’occa-sione lo Store di via Stalingrado si è infatti trasformato in un “centro sportivo” dove ogni appassionato o semplice curio-so ha potuto incontrare i campioni del Bologna Calcio che, guidati dal capitano Alessandro Diamanti, hanno animato l’evento di apertura insieme alle stelle di Virtus Bologna, For-titudo Baseball, Rugby Bologna e Modena Volley Punto Zero.Lo Store è lo spazio pensato da Macron per la vendita di abbigliamento tecnico-sportivo (teamwear, merchandising e leisurewear) e accessori che si rivolge sia alle società sportive (calcio, rugby, pallamano, pallavolo, basket, base-ball e calcetto) che ai singoli atleti. Ogni Macron Store mira a diventare il punto di riferimento per tutti gli appassionati che ricercano qualità nel prodotto tecnico nel territorio e vuole assicurare alle realtà sportive locali un “full service”

anche tramite la realizzazione in house delle personalizza-zioni. All’interno, infatti, sono presenti un’area hospitality in cui il cliente può confrontarsi sulle esigenze della squadra e ampie showroom che permettono di visionare i campionari e verificare l’offerta e la qualità dei prodotti Macron.“Siamo molto contenti di poter dare vita ad un nuovo Macron Store, ma soprattutto siamo felicissimi di aprire uno dei no-stri negozi nella città in cui abbiamo sede, ovvero Bologna. Dopo il grande successo ottenuto a settembre scorso con l’apertura dello Store di Monza, finalmente anche Bologna avrà il suo Macron Store e quale miglior modo di inaugu-rare la nuova location se non coinvolgendo molti dei nostri campioni che ogni week-end difendono i colori della città, regalandoci sempre emozioni uniche”, commenta Gianluca Pavanello, Amministratore Delegato di Macron.

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I giocatori del Bologna Calcio all’inaugurazione del Macron Store

di tutte le fasi di lavorazione del libro: da quando i fogli stampati dalle case editrici entrano, distesi sui bancali, a quando, freschi di brossura, vengo-no prima mandati su una “giostra” trasportatrice di oltre 50 metri dove la colla ha il tempo di asciugarsi, e

poi spediti. Le fasi di pareggiatura dei fogli, di piega, raccolta e cucitura devono essere seguite con attenzione scrupolosa dagli operai, e tutto, dalla successione numerica all’applicazio-ne del bollino Siae, viene controllato prima che i libri finiscano tra i ban-

chi di scuola, nelle mani dei giudici più severi: gli studenti.“Certo – racconta Rinaldi – negli ultimi dieci anni il lavoro è molto cambiato. La digitalizzazione dei te-sti scolastici, dei cataloghi e di molti riviste, unita alla difficile situazione

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economica generale, ha provocato un forte calo nella richiesta dei servizi di chi, come noi, lavora questo materia-le ormai prezioso: la carta”. Eppure la Nuova Editoriale RC porta con sé una storia di successi e soddisfazioni, oltre che di sacrifici e difficoltà. I tra-guardi raggiunti e la fiducia di clienti importanti, tra cui Zanichelli o Pear-son, testimoniano che la passione e la competenza, soprattutto se maturate in un percorso tanto lungo, sono più forti di qualunque crisi.

OL3 SOLUTIONS: L’INNOVA-ZIONE CHE GUARDA AL FU-TURO

“OL3, ovvero innovare per andare oltre, ecco quello che facciamo”. È questa la visione di OL3 Solutions, giovane start-up bolognese che opera nel mondo della consulenza direzio-nale e della progettazione e distri-buzione di sistemi software dedicati all’industria. Pur facendo parte delle cosiddette “start-up innovative”, la sua idea di innovazione non è tanto legata al concetto di “invenzione” quanto a quello di “evoluzione”. Innovare infatti non vuol dire fare qualcosa di diverso a tutti i costi; è,

piuttosto, ascoltare il mondo che ci circonda ed adattarsi ai suoi cambia-menti. OL3 ha imparato sul campo a capire ciò che realmente interessa alle aziende: risolvere i problemi e farlo al giusto costo, in tempi certi e con dei fornitori che siano affidabili, compe-tenti e con un solido sistema di valo-ri. Guidata da questo obiettivo, cerca quotidianamente di distribuire la migliore integrazione tra tecnologie software e know-how specialistico.I servizi di consulenza direzionale per esempio sono focalizzati su or-ganizzazione e riduzione costi prin-cipalmente nell’area operations (pro-duzione, supply chain, logistica). In questo modo i clienti sperimentano sui propri bilanci i benefici economi-ci che derivano da tecniche e modelli gestionali finalizzati alla razionalizza-zione dei costi. La linea di business centrata sugli applicativi software nasce per mettere a disposizione dei clienti contenuti e strumenti specia-listici in maniera veloce, semplice e flessibile. Nel mondo del software, spesso, vi è grande distanza tra la prospettiva dell’ideatore/sviluppatore di applicazioni tecniche e le esigenze dell’utilizzatore. Tale distanza ricade sull’utente finale sia in termini eco-nomici (alti costi di investimento ini-ziale) che in termini di livelli di ser-

vizio (tempi-uomo che vengono assor-biti da sistemi che “non fanno ciò che dovrebbero”). Sfrut-tando le moderne tecnologie web ed il cloud, OL3 Solu-tions riesce a fornire un servizio, non un prodotto. Questa prospettiva ridefi-

nisce radicalmente il concetto stesso di fornitura IT e consente ai clienti di ottenere ciò di cui hanno bisogno: bassi costi di investimento iniziale, tempestività di risposta nell’erogazio-ne del servizio, affidabilità e flessibili-tà di utilizzo. OL3 lavora con grandi gruppi sia italiani che multinazionali per i quali ha realizzato sistemi di supervisione e rendicontazione della produzione, sistemi di gestione dei controlli di qualità, sistemi di analisi dei tempi e dei metodi.

APRE A BOLOGNA “PO-STE BIMBI”, L’ASILO NIDO AZIENDALE DI POSTE ITA-LIANE

Un asilo nido alle Poste, aperto fino alle 18.30 per venire incontro alle esi-genze del personale. È “Poste Bimbi”, il nuovo progetto aziendale di Poste Italiane inaugurato il 28 novembre scorso nella sede di Via Zanardi a Bo-logna. La struttura, che ha aperto il 2 dicembre, è in grado di ospitare fino a 69 bambini di età compresa tra i 3 e i 36 mesi ed è destinata ai figli dei di-pendenti di Poste Italiane che opera-no a Bologna e provincia, ma anche ai residenti del Quartiere con una quota riservata a bimbi provenienti dalle liste comunali. L’iniziativa, in continuità con la positiva esperienza di Roma dove nel dicembre 2007 è stato inaugurato il primo asilo nido di Poste Italiane, si inserisce nell’am-bito delle politiche di welfare interno a sostegno delle famiglie e delle loro esigenze di conciliazione. La gestione di “Poste Bimbi” sarà infatti impron-tata ad un servizio flessibile e di qua-lità, inserito nei ritmi di lavoro delle Lo staff di OL3 Solutions

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famiglie, e prevede, grazie anche al contributo aziendale, condizioni eco-nomiche di accesso agevolate. L’area dedicata alla nuova struttura, per la cui realizzazione Poste Italiane ha be-neficiato di un finanziamento da par-te della Provincia di Bologna, è in-serita nel complesso immobiliare di Poste Italiane di via Zanardi. L’asilo copre un’area dedicata di 1.074 mq e comprende tre sezioni, spazi comuni per i bambini e spazi per gli opera-tori e i genitori. La superficie netta è di 728,19 mq, cui si aggiungono 1.786 mq di area verde e 153 mq di parcheggio dedicato. L’inaugurazio-ne del 28 novembre scorso è stata anche l’occasione per commemorare il piccolo Tommaso Onofri, figlio di due dipendenti di Poste Italiane scomparso tragicamente nel marzo 2006, al cui ricordo sarà dedicato l’asilo nido di Bologna. “Con questa iniziativa Poste Italiane – afferma il responsabile delle Risorse Umane Centro Nord, Giorgio Tovoli, che ha sostenuto il progetto fino alla sua realizzazione – continua a porre at-tenzione ai propri dipendenti e alle loro famiglie, secondo la logica che una grande azienda, parte integrante del Sistema Paese, deve guardare an-

che al futuro della comunità locale, prendendosi cura delle esigenze dei più piccoli”.

RITARDI NEGLI INCASSI: MONITORAGGI PIÙ AFFIDA-BILI CON REPORTING SY-STEM

Il problema dei ritardi negli incassi e dell’aumento degli insoluti è sempre più ricorrente per le aziende attive sul mercato italiano. Le vendite con pa-gamento dilazionato sono a tutti gli effetti un finanziamento del mercato e sino al momento dell’incasso, con-siderando la natura chirografaria dei crediti, rappresentano esclusivamen-te un costo e una importante usci-ta finanziaria. Un mancato incasso produce un effetto negativo da non sottovalutare in quanto incide nega-tivamente sulla liquidità e costringe le aziende a ricorrere maggiormente agli affidamenti bancari aumentando così l’incidenza degli oneri finan-ziari a discapito della marginalità. Uno dei presupposti principali per gestire e migliorare gli incassi della propria azienda è quello di utilizzare

strumenti in-novativi, qual è ad esempio il monitorag-gio di clienti strategici. Una i m p o r t a n t e azienda, gra-zie al servizio di monitorag-gio esclusivo proposto da Reporting Sy-stem ha potu-

to effettuare una efficace selezione della propria clientela ottenendo su di essa informazioni affidabili riguar-do al reale stato di solvibilità: questo ha permesso di valutare oggettiva-mente il livello di affidabilità e ri-schiosità delle esposizioni potenzian-do le vendite con la parte di clientela più solvibile. Lo strumento del monitoraggio ha consentito di gestire con efficacia gli affidamenti dei clienti storici e di prendere in esame nuove forniture consentendo di ottenere fidi più ele-vati dalle assicurazioni del credito, servire in extrafido posizioni coperte solo parzialmente (o non coperte), ridurre i tempi di incasso e abbattere il numero dei casi di insolvenza con le relative spese legali dovute al re-cupero crediti. Reporting System ha ideato inoltre un servizio di informa-zione relativo alla norma contenuta nell’ art. 13-ter del D.L. 22 giungo 2012 (responsabilità del committen-te, dell’appaltatore e del sub-appalta-tore in materia fiscale): esso consente di adempiere alle indicazioni previste dalla circolare ministeriale nr. 40/E dell’ 8 ottobre 2012 e permette al

Gianni Lamanna, amministratore unico di Reporting System

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È stato inaugurato lo scorso 26 ottobre a Pianoro (BO) il nuovo stabilimento Marchesini Group. Han-no assistito al taglio del nastro 2.500 persone tra cui clienti, amici, i dipendenti e le loro famiglie. All’in-tervento di Maurizio Marchesini, CEO di Marche-sini Group e neo Cavaliere del Lavoro, sono seguiti quelli degli ospiti istituzionali invitati per l’occasio-ne: il Vice Presidente della Commissione Europea Antonio Tajani, il Presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani, Massimo Scaccabarozzi, numero uno di Farmindustria, il Sindaco di Piano-ro Gabriele Minghetti oltre a S.E. Mons. Ernesto Vecchi. Un’ora in tutto, in cui si è parlato della dif-ficile situazione in cui versano le aziende italiane e delle soluzioni per aiutarle a trovare la via d’u-scita da questo momento di crisi, attraverso una riscoperta di maggiore fiducia reciproca, che spesso manca ai nostri imprenditori, e una ricerca di maggiore coraggio verso il futuro. Coraggio che tutti gli ospiti istituzionali hanno

riconosciuto a Maurizio Mar-chesini, per aver investito e creato nuovi posti di lavoro in un periodo in cui la disoc-cupazione, so-prattutto quella giovanile, sta toccando cifre record. Il nuo-vo stabilimento - uno spazio di 5.400 mq co-stato 7,5 milioni di euro e desti-nato all’assem-

INAUGURATO IL NUOVO STABILIMENTO MARCHESINI GROUP

blaggio delle linee complete per il confezionamento dei pro-dotti della farmaceutica e della cosmetica, il core business di Marchesini Group - è una risposta tutta emiliana alla crisi economica, che suona anche come una sfida: continuare a investire nonostante le gravissime difficoltà che affliggono ogni giorno l’industria italiana in generale e quella manufat-turiera in particolare. Il senso di questa scommessa si è letto proprio in alcuni passaggi del discorso pronunciato da Maurizio Marchesini: “La nuova struttura aziendale non è solo un bene strumen-tale, ma la testimonianza di una fiducia verso il futuro che da sempre ci appartiene”. Fiducia e futuro: due parole che di questi tempi si ha quasi paura di pronunciare, ma che sono alla base della filosofia imprenditoriale di Marchesini Group. L’obiettivo dell’azienda di Pianoro, nata quarant’anni fa in un garage e diventata punta di diamante della packa-ging valley emiliana con un fatturato 2012 di 204 milioni di euro, è proprio quello di guardare oltre questo momento di crisi. Impresa non facile, ma possibile. L’apertura del nuovo stabilimento è un segnale di fiducia per tutti gli imprendito-ri: per uscire insieme dal tunnel in cui ci troviamo servono buone idee e coraggio per realizzarle.

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Il taglio del nastro nel nuovo stabilimento Marchesini Group a Pianoro

Maurizio Marchesini nominato Cavaliere del Lavoro

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Un luogo ricco di storia e fascino è stato teatro dell’ultima sfida della Paolo Castelli S.p.a., l’azienda nota per il suo design sofisticato e originale. Questa volta, l’azienda bolo-gnese si è misurata con un prestigioso edificio storico nel cuore di Torino: Palazzo Bricherasio, edificio seicentesco destinato a diventare sede di rappresentanza della Banca Patrimoni Sella & C*. Il progetto è stato condotto dallo studio aMDL, guidato dall’architetto Angelo Micheli, ed ha previsto il restauro completo del Palazzo. All’azienda Paolo Castelli è stata affidata la realizzazione di prestigiosi pezzi d’arredo. Come un originale sistema di scrivanie e banchi cassa, con elevate prestazioni in termini funzionali ed estetici. I tavoli, progettati sia per il personale operativo che per gli uffici direzionali, sono stati realizzati in laminato con bordatura e struttura in rovere massello naturale. All’interno della nuova sede di Banca Sella, Paolo Castelli ha firmato anche la reception, una guardiola e due box cas-sa oltre ad un grande tavolo riunione. Il tutto realizzato in rovere naturale, mate-riale che ben si armonizza in un palazzo antico con corridoi lunghi e stretti e una successione di stanze di piccole dimensioni. A Palazzo Bri-cherasio la sfida dell’azienda bolognese è stata riuscire a trasformare spazi ricchi di storia e di fascino in un luogo lu-minoso, accogliente, piacevole e con ottime prestazioni di comfort. La superficie di intervento di 800 metri quadri distri-buiti su quattro livelli è stata completamente ripensata per poter ospitare un totale di 160 posti di lavoro completi di 160 armadi, strutture in acciaio verniciato legni laminati e rovere

PAOLO CASTELLI CONQUISTA PALAZZO BRICHERASIO A TORINO

naturale. Il dialogo tra gli affreschi delle pareti e del soffitto e i nuovi spazi e volumi dedicati al lavoro rappresentano un punto d’incontro e di equilibrio tra storia e contempo-raneità, antico e moderno. Il contributo di Paolo Castelli è frutto di un sapiente equilibrio tra esperienza e innovazione. Esperienza che fa capo alla storica tradizione della famiglia bolognese Castelli, la cui attività imprenditoriale nel campo dell’ebanisteria artigianale prima e dell’arredo per l’ufficio dopo, affonda le sue radici all’inizio del secolo scorso. Inno-

vazione che fa affidamento su un eccellente team di archi-tetti, ingegneri, tecnici e grafici. Tra i lavori di più recente realizzazione Paolo Castelli annovera la Lounge Dolce Vita di Alitalia nell’aeroporto Fiumicino di Roma, il Parc Hotel Bi-lià e Grand Hotel Bilià di Saint Vincent, Le Gallerie d’Italia di Milano, la biblioteca Manica Lunga della Fondazione Gior-gio Cini Onlus di Venezia.

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*Sede centrale Banca Patrimoni Sella & C., Palazzo Bricherasio, TorinoProgetto Michele De Lucchi team di progetto Angelo Micheli (capo progetto), Laura Cu-nico, Agnieszka Drews, Silvia Figini, Andrea Pasqualicoordinamento in fase di progettazione carpano/chiorino architettiproject management Intertecno (Michele Abbatemarco)direzione lavori Intertecno (Alberto Romeo)coordinamento direzioni operative Intertecno (Francesco Bermond Des Ambrois)progettazioni specialistiche Intertecnocoordinamento della sicurezza Intertecnografica ambientale e segnaletica Tassinari/Vetta (Paolo Tassinari con Lucia Pasqualin e Anny Comello)modello Francesco Faccinimpresa DE-GAarredi su disegno di Michele De Lucchi Paolo Castelli, Barth Innenausbauilluminazione iGuzzinicommittente Banca Patrimoni Sella & C.fotografie Paolo Riolzidati dimensionali 2500 mq superficie complessiva

committente dell’appalto di ottem-perare alla funzione di controllo pre-vista dalla legge ed evitare possibili rilevanti sanzioni. Reporting System è una società di rating e analisi eco-

nomiche che implementa il proces-so di gestione del credito grazie ad analisi aggiornate, approfondite ed oggettive sulla situazione reddituale, patrimoniale e societaria delle azien-

de monitorate, ottenuta attraverso la raccolta di informazioni significati-ve. Questo tipo di analisi permette di poter contare su una valutazione esterna all’azienda e non influenzata

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da rapporti interpersonali o prece-denti esperienze commerciali.

CON RES NOVA IL FACILITY MANAGEMENT È A TUTTO CAMPO

È sempre più articolato il Facility Management di Res Nova, l’azien-da di Rivoli (TO) specializzata nella gestione di tutti i servizi necessari al buon funzionamento delle aziende di ogni settore: dalla manutenzione im-pianti all’organizzazione degli spazi di lavoro e delle aree verdi, ai servizi

di pulizia e a tutto ciò che contribu-isce a rendere gli ambienti sempre più puliti, efficienti e sicuri. Grazie ad una trentennale esperienza, Res Nova si integra perfettamente nei processi produttivi e nel core busi-ness dei propri clienti progettando in partnership soluzioni su misura in-novative e di qualità. Il ventaglio dei servizi offerti dall’azienda da settem-bre scorso, si è arricchito di nuove so-luzioni nel campo delle manutenzio-ni impiantistiche, proprio nell’ottica di fornire un Facility Management a 360 gradi. In particolare, Res Nova offre la manutenzione microbiologi-ca degli impianti di climatizzazione (apparecchi di aria condizionata, di

ventilazione e distribuzione aria) mi-rata alla sanificazione, la realizzazione e successiva gestione e manutenzione di impianti di produzione di energia elettrica mediante l’impiego di pan-nelli fotovoltaici integrati e semi-integrati ed infine la realizzazione di nuovi impianti di illuminazione a led in sostituzione di quelli esistenti (corpi illuminanti contenenti gas), con notevoli vantaggi in termini di risparmio energetico e recupero degli investimenti iniziali. Il Codice Etico aziendale sancisce un comportamen-to responsabile e attento e impone la massima trasparenza, contribuendo all’erogazione di un servizio efficiente ed affidabile. Res Nova investe mol-tissimo nella specializzazione e nella ricerca costante di tecniche e prodot-ti di nuova concezione e a basso im-patto ambientale grazie al contributo determinante di personale qualificato e al supporto tecnico di aziende le-ader nella produzione di materiali e macchinari appositamente progettati per il settore. L’impegno dell’azienda in tal senso è rafforzato dall’adesione alla “Carta dei Principi per la Soste-nibilità Ambientale di Confindu-stria”, che costituisce uno strumento di indirizzo per le imprese aderenti.(Per informazioni: www.resnovaspa.com)

SIRA INDUSTRIE SCALA IL TIBET

Sira Industrie, Gruppo leader nei radiatori per riscaldamento, è stato inserito dal Governo cinese - uni-co produttore straniero - nella li-sta delle sei aziende che forniranno termosifoni per un mega progetto di edilizia in Tibet. Per Sira la ‘fet-

ta’ potenziale dell’appalto, che vale complessivamente circa 2 miliardi di yuan e riguarda una superficie di 10.000.000 metri quadri tra Llhasa, NaQu e ShanNan, è attorno al 30%, per 600 milioni di yuan pari (al cam-bio attuale) a 75 milioni di euro nei prossimi cinque anni. Lo ha annun-ciato il presidente Valerio Gruppioni, illustrando i risultati della semestrale al 30 settembre. Risultati che parla-no di ricavi che sfiorano i 60 milioni (+22%). Il gruppo conta di chiudere l’anno a 82, e di toccare quota 100 nel 2014. Risultati dietro cui c’è una ricetta che potrebbe servire a molte aziende italiane che cercano di alzare la testa dalle pastoie della crisi. Dalla fine degli anni ‘90 Sira ha una forte vocazione internazionale e, pur non lasciando l’Italia, ha aperto anche due stabilimenti in Cina. Dal 2010 nella sua compagine c’è il Fondo ita-liano di investimento, che versando 12 milioni di euro ha acquisito il 40% della società. “Internazionaliz-zare, avere un partner forte, e optare per una politica di acquisizioni dei competitor interni per aggregarci anche in una strategia di marketing comune” è quindi, per Gruppioni, la strada maestra per avere le spalle robuste per competere all’estero. Tal-

Valerio Gruppioni, Presidente di Sira Indu-strie

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DA SHANGAI A BOLOGNA PER PRODURRE BICI ELETTRICHE: LA SCOMMESSA GREEN DI WAYELRilocalizzare la produzione dalla Cina all’Italia, investendo al contempo nell’innovazione tecnologica e nelle fonti d’ener-gia rinnovabili. A mettere a segno il ‘colpo da maestro’ è la società Wayel del gruppo Termal, guidata dall’imprenditore Giorgio Giatti. Lo scorso 31 ottobre, infatti, in occasione di una conferenza stampa che si è tenuta nella sede di Unin-dustria Bologna, Wayel ha annunciato la rilocalizzazione in Italia dell’attuale produzione che oggi avviene a Shangai di bici e ciclomotori elettrici. Il nuovo stabilimento, che sorgerà a Bologna, sarà il primo in Italia energeticamente autosufficiente. Qui verrà prodotto “Solingo”, il primo ciclomotore ad energia solare, svilup-pato in collaborazione con Rinnova scrl, società di ricerca partecipata dall’Università di Bologna. “Dovendo realizza-re un motociclo ci sembrava normale produrne le parti più importanti e assemblarlo in Emilia, che i motori ce li ha nel Dna”, spiega Giatti. La produzione verrà affidata alla star-tup innovativa FIVE (Fabbrica Italiana Veicoli Elettrici), che acquisisce l’esperienza di Wayel e avvia la costruzione dello stabilimento industriale di Bologna con una superficie di 7.100 mq. Un edificio ZEB (Zero Energy Building) ed an-tisismico, il primo progetto in grado di coniugare efficienza energetica, produzione industriale e sostenibilità ambienta-le. Come spiega lo staff di Wayell, FIVE sarà un edificio ener-geticamente pulsante. Il doppio impianto fotovoltaico con tecnologia film sottile sul tetto è in grado di produrre 257.000 kWh all’anno, energia sufficiente non soltanto per garantire l’illuminazione e il comfort abitativo, ma anche per la propria produzione industriale. E’ previsto addirittura un surplus di 17.000 kWh all’anno che, in attesa di futuri utilizzi, verrà immesso in rete. Gli obiettivi

sono di produrre ad un basso tasso energetico, ma ad un alto tasso ambientale. La fabbrica avrà una capacità produt-tiva a pieno regime di 35.000 veicoli elettrici all’anno, pari al 3,5% del mercato europeo, e garantirà lavoro complessiva-mente a 39 persone. Alla conferenza stampa hanno partecipato Tiziana Ferrari, Direttore Generale Unindustria Bologna; Giorgio Giatti, Pre-sidente del Gruppo Termal; Enrico Sangiorgi, Amministra-tore Delegato Rinnova s.c.r.l. e Direttore del Dipartimento Guglielmo Marconi, Università di Bologna; Luca Destro, Vice Presidente di Wayel Factory s.r.l.; Michela Andreoli, No Gap Progetti s.r.l.; Gabriele Raffellini, Studio Raffellini; Federico Giovannini, Studio Giovannini Pro e Matteo Lepore, Asses-sore Coordinamento Giunta del Comune di Bologna.

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Solingo, il primo ciclomotore ad energia solare

mente robuste che Sira da quest’anno in Cina non vende solo prodotti fatti in Cina, ma ha iniziato a vendere alla classe media abbiente (che sempre più chiede Made in Italy) il suo top di gamma, studiato e prodotto rigo-rosamente nella casa madre a Rasti-gnano.

CONTROLLO DI GESTIONE E TESORERIA CON LA SUITE VELA PROPOSTA DA SOGEA

In uno scenario economico compli-cato, caratterizzato da una riduzione dei margini e un accrescimento del-

le esigenze di clienti e partner, l’in-formatica si dimostra un elemento chiave per la gestione di tutte le dina-miche, interne ed esterne, che carat-terizzano le relazioni aziendali con gli stakeholder. In questo contesto So-gea, la società bolognese che dal 1987 offre gestionali innovativi, si propone

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come partner ideale per le aziende nel processo di crescita e sviluppo del loro sistema informativo, garantendo prodotti e servizi sicuri, affidabili e tecnologicamente avanzati. La solu-zione offerta in ambito Finance e Controllo di Gestione è Vela Finan-ce & Controlling, una applicazione multi-piattaforma, multi-aziendale e multi-database totalmente integra-ta in grado di soddisfare contem-poraneamente le tre figure chiave di questo importante settore aziendale: il direttore amministrativo, il diret-tore finanziario e il controller. “Vela Finance & Controlling consente la fruizione di funzionalità applicative assolutamente integrate senza dover ricorrere a costose soluzioni inter-nazionali che ingessano l’azienda costringendola all’acquisto di ‘add on’ applicativi per risolvere le tipiche norme civilistico-fiscali italiane quali quelle relative alle provvigioni agen-ti, ai cespiti e numerose altre”, spiega Giuseppe Marini, Amministratore Delegato di Sogea. “Il gestionale – prosegue l’AD – è costantemente ag-giornato per rispondere alle frequenti variazioni normative, (vedasi il re-cente spesometro), ed è multilingua: francese ed inglese sono già disponi-bili, altre lingue sono integrabili su richiesta”. Vela Finance & Control-ling è un modulo della suite Vela che si completa anche con la gestione del

ciclo passivo, del ciclo attivo e della produzione particolarmente adatti ad alcuni specifici settori: Vela Care per il mondo chimico, farmaceuti-co e del benessere, Vela Food per il mondo del settore agroalimentare, ittico e delle bevande, Vela Manufac-turing per il settore manifatturiero della meccanica/elettromeccanica nel quale sono richieste specifiche esi-genze di configurabilità del prodotto, pianificazione dei materiali e schedu-lazione della produzione. “La suite Vela, in quanto soluzione completa ed integrata, rende disponibili anche strumenti di Business Intelligence e Corporate Performance Manage-ment necessari per migliorare effi-cienza ed efficacia dell’intera Supply Chain, dall’eliminazione degli spre-chi alla riduzione dei costi globali, e rispondere così nel modo migliore possibile alle esigenze del cliente fi-nale’’, conclude Marini.

STAGIONE 2013/14 CELE-BRAZIONI: IL TEATRO A PORTATA DI MANO

Un ricco cartellone suddiviso in quattro rassegne a tema, per 20 spettacoli complessivi oltre a molti appuntamenti fuori abbonamento. È questo il programma della stagio-

ne 2013/2014 del Teatro delle Cele-brazioni, che nel corso degli anni si è caratterizzato per essere un teatro in-novativo e moderno, senza mai per-dere il contatto con il pubblico che si vuole sempre più informare e coin-volgere. L’impegno è quello di offrire una stagione di qualità, con grande varietà di spettacoli, nell’ottica di un “Teatro a portata di mano”, aperto, accessibile, anche dal punto di vista economico grazie a promozioni per i giovani e pacchetti per le famiglie, e con una forte attenzione al territo-rio e all’offerta culturale della città. Un percorso che il Teatro delle Ce-lebrazioni ha già iniziato con la pro-duzione della rassegna estiva “Quelli che...l’estate in città”, fortemente vo-luta dalla direzione e andata in scena, con grande successo, a luglio e agosto scorsi nel giardino di Villa delle Rose in via Saragozza a Bologna. Del ricco programma 2013/2014 fanno parte alcune esclusive regionali, produzio-ni straniere e produzioni del Teatro delle Celebrazioni che compongono un cartellone suddiviso in quattro rassegne a tema: “Parole e Musica”,

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“Comix e Comix”, “Teatrodanza” e “Musical Theatre”. A chiudere la rassegna Comix e Comix, ad aprile 2014, sarà una nuova produzione dello spettacolo che ha fatto la storia della comicità bolognese, “Celebra-zioni Comic Show!”, parodia rivista e aggiornata dell’intramontabile opera rock di Richard O’Brien con Malan-drino e Veronica, Vito e tanti altri.Il teatro, però, è anche solidarietà. Per la stagione teatrale 2013/2014, infatti, il Celebrazioni devolverà al Comitato per il restauro del Portico di San Luca un euro per ogni bigliet-to acquistato in prevendita. (Per info sulla stagione teatrale www.teatrocele-brazioni.it)

IL TEATRO SU MISURA: LA “COLLEZIONE 2013/14” DI EU-ROPAUDITORIUM

“La trentottesima stagione del Teatro EuropAuditorium rappresenta un risultato importante, sia in termini temporali che qualitativi, della pro-posta artistica che negli anni ha con-solidato la presenza della nostra realtà nei primi dieci teatri a livello italiano”. Così Filippo Vernassa, direttore del Teatro EuropAuditorium, definisce la linea artistica di quello che si può considerare il più grande teatro di Bo-logna e dell’Emilia Romagna, con le sue 1.350 poltrone che per 50 serate ospiteranno il pubblico anche nella stagione 2013/14. “Siamo riusciti in questi anni a dare valore alle idee e a strutturare un car-tellone riconoscibile per il pubblico e per gli addetti ai lavori: musical, grandi nomi del panorama teatrale e musicale italiano e compagnie di dan-

za internazionali sono i pilastri su cui, dal 1975, poggia il Teatro EuropAu-ditorium che - continua Vernassa - da un sogno, concepito da mio padre ispirandosi al modello del Teatro Si-stina di Roma, oggi è diventato una realtà imprenditoriale interamente privata che basa i propri risultati su criteri di efficienza dei servizi e qualità dei contenuti”. Il claim della nuova stagione del Teatro EuropAuditorium è “Il Teatro su Misura”, perché rita-gliato seguendo i contorni dei desideri del pubblico e cucito con i fili colorati della tradizione artistica che caratte-rizza da 38 anni il suo cartellone. Ventotto sono i titoli che compongo-no la “Collezione 2013/14”, un vero e proprio défilé di prestigiosi show, mu-sical e commedie musicali, spettacoli comici e varietà con celebri interpreti, spettacoli di danza classica e contem-poranea. Numerosi gli spettacoli novità dell’an-no in esclusiva regionale, a conferma dell’importanza sul territorio di una delle stagioni teatrali più ampie e va-riegate. L’attesissimo musical “Priscilla la

Regina del Deserto”, finalmente in tournée in Italia, la nuova produzione della Compagnia della Rancia “Cer-casi Cenerentola”, l’emozionante Mo-dugno di Giuseppe Fiorello in “Penso che un sogno così”. Spettacolo di grande importanza, sia per le tematiche sia per le protago-niste, è “Ferite a Morte”, il progetto teatrale di Serena Dandini in scena nella Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, in contem-poranea con la replica presso la sede ONU di New York, che ha l’obiettivo di sensibilizzare le istituzioni sul tema del femminicidio: sul palco Lella Co-sta, Giorgia Cardaci, Orsetta De Ros-si e Rita Pelusio. Gradito il ritorno di Christian De Sica con “Cinecittà”, nuovo show sull’età d’oro del Cine-ma Italiano, Massimo Ghini e Elena Santarelli ricordano Marilyn Monroe in “Quando la moglie è in vacanza” e Gaetano Triggiano, re degli illusionisti italiani, propone “Real Illusion” con la direzione artistica di Arturo Brachetti. Imperdibili gli appuntamenti con i comici Alessandro Siani, Antonio Albanese, Maurizio Battista, Giusep-pe Giacobazzi, Vincenzo Salemme, Sabrina Ferilli e Maurizio Micheli in “Signori...le patè de la maison” al Te-atro Duse. La danza classica e internazionale con “Lo Schiaccianoci” del Balletto di Mosca La Classique, “Alchemy” nuova produzione di Moses Pendle-ton per i Momix e “Open” di Daniel Ezralow. E non ultimi i concerti di Max Gazzè, Mario Biondi, Ludovico Einaudi, Massimo Ranieri, che torna a grande richiesta, Cristiano De An-drè, Steven Wilson e Giovanni Allevi organizzati dal Teatro EuropAudito-rium presso il Teatro Duse. (per info www.teatroeuropa.it)

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TELECOM ITALIA LANCIA UN NUOVO STORAGE CLOUD PER LE PMI

Telecom Italia lancia Nuvola It Data Space Easy, il nuovo servizio di sto-

rage in cloud disponibile per le pic-cole e medie imprese che consente di acquistare lo spazio necessario per archiviare i propri dati scegliendo di pagare solo quanto effettivamente utilizzato (pay as you go) oppure una tariffa flat, con la possibilità di varia-

“Dal filo d’acciaio diamo forma alle tue idee”. Con questa filosofia, 40 anni fa, nasceva la Zarri s.n.c., prima azienda italiana a produrre un articolo dal nome un po’ strano: il ca-vallotto, un fissaggio che ricorda un ferro di cavallo e che viene usato molto nell’edilizia, nell’impiantistica e nella mec-canica per fissare tubi e travi a sezione tonda e quadrata. Il suo inventore, Giorgio Zarri, era riuscito, agli esordi della propria carriera, partendo dal motore di una lavatrice e da qualche componente di ferro, a costruire una macchina in grado di piegare l’acciaio. Furono i suoi figli, Angelo e Fran-

ca, a fondare, nel 1973, l’azienda di famiglia che quest’anno fe-steggia il quaran-tesimo anniver-sario. Angelo era l’intraprendente ingegnere che portò avanti con grande energia e coraggio l’idea imprenditor iale fino alla sua pre-matura scompar-sa. Franca, ini-

zialmente addetta a rispondere al telefono, tremava a ogni squillo: eppure oggi la troviamo a capo di un grande ufficio commerciale tutto al femminile, amministratrice delegata alle redini di un’azienda ben affermata e solida, sia in Italia che all’estero, leader del mercato e sempre pronta a nuo-

CON UN FILO D’ACCIAIO DANNO FORMA ALLE IDEE: I 40 ANNI DI ZARRI

ve sfide. Le scelte ben oculate di ogni suo collaboratore le hanno permesso di rispondere in maniera ottimistica e co-struttiva alle difficoltà della crisi, con un forte orientamento verso l’estero e verso nuovi mercati promettenti. In Zarri s.r.l., oggi operano attivamente non solo Franca, ma anche il marito Angelo Cocchi, la figlia Chiara e i nipoti Sara e Simone. Dai primi passi con il cavallotto l’azienda è arrivata a produrre migliaia di articoli diversi, forme in filo metallico dalle più svariate fattezze e dimensioni, in diverse tipologie di acciaio. Negli ultimi anni, grazie a macchine a controllo numerico ad altissimo livello tecnologico, Zarri si sta espandendo a nuovi settori, come quello dell’arreda-mento, che stimola l’azienda a inventare continuamente nuove tecniche produttive. Alcuni esempi sono le strutture delle sedie più sofisticate di un famoso marchio di divani; e, ancora, gli appendiabiti delle divise dei pompieri tedeschi o le rastrelliere porta-bicicletta.Ogni cosa, insomma, può prendere forma dal filo metallico. Una forma bella e duratura, oltretutto, capace di resiste-re 40 anni. Come i sogni, che in Zarri “hanno un disegno tecnico e sono fatti di una materia si-mile all’acciaio”.

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re la quantità di spazio disponibile secondo le esigenze. La soluzione, che va ad arricchire l’offerta di servizi cloud ‘’Nuvola Italiana’’ nell’ambito del portafo-glio Impresa Semplice di Telecom Italia, si caratterizza per flessibilità

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e scalabilità, permettendo così alle imprese di ottimizzare i propri inve-stimenti in IT. Nuvola It Data Space Easy consente infatti alle imprese di conservare i propri dati in massima sicurezza senza doversi dotare di ri-sorse IT, spazi e know-how dedicati. Il servizio è erogato in modalità IaaS (Infrastructure as a Service) attraver-so i Data Center di Telecom Italia, tutti localizzati sul territorio italiano e conformi alle stringenti normative in vigore in termini di privacy. Il servizio Nuvola It Data Space Easy di Telecom Italia è basato sulla piat-taforma di cloud storage di EMC denominata Atmos sulla quale viene integrato in maniera nativa il client multidevice di CTERA. Il client abi-lita l’accesso ai propri dati da qualsia-si dispositivo fisso (sono supportati i più comuni sistemi operativi) o mo-bile dotato di connettività a banda larga, attraverso specifiche app per Android e IoS. Tramite il client mul-tidevice la soluzione prevede inoltre funzionalità avanzate per il backup automatico delle postazioni di lavoro e dei server connessi alla piattaforma cloud e la sincronizzazione e condi-visione dei file. Un portale web de-dicato, inoltre, consente la creazione e l’assegnazione di quote di storage differenziate per ciascun utente, la verifica dello spazio complessivo uti-lizzato, degli utenti attivi e la gestio-ne delle relative configurazioni.

CRESCITA AZIENDALE E AT-TENZIONE AL SOCIALE IN CASA VARVEL

Tra nuovi prodotti, ricerche all’avan-guardia e una costante attenzione per

il sociale Varvel, storica azienda di Crespellano (BO) specializzata nella progettazione, realizzazione e commer-cializzazione di motoriduttori, ridut-tori e variatori meccanici di velocità, si conferma estremamente reattiva e prosegue lo slancio verso il mercato globale, senza distogliere lo sguardo dall’impegno etico che da sempre la caratterizza come azienda virtuosa. Il dinamismo di Varvel si è tradotto negli ultimi mesi in diverse azioni. Ad am-pliare la gamma dei prodotti è arrivato il nuovissimo riduttore ad assi paralleli RB13, altamente performante e piena-mente rispondente alle più recenti ne-cessità del mercato mondiale. Grande fermento sta interessando anche l’area ricerca e sviluppo con procedure inno-vative nel campo dei grassi e dei lubri-ficanti e sistemi all’avanguardia nell’a-nalisi vibracustica, nella misurazione del livello della pressione sonora e un progetto condiviso con il Ministero dell’Istruzione che consentono a Varvel di implementare il pro-prio sistema di controllo qualità. L’azienda ha inol-tre presentato, nell’ambito dell’ottimizzazione della supply chain, l’esclusivo VPS, Varvel Production System, un sistema che permette di bilanciare tutte le operazioni indu-striali sulla vera domanda di mercato, elevando così ulteriormente il valore aggiunto che la contraddistingue non solo in termini di prodotto ma anche di servizio. “Siamo soddisfatti dei ri-sultati raggiunti – sostiene Francesco Berselli, Presidente di Varvel – frutto dell’impegno di tutta l’impresa, che testimoniano al tempo stesso quanto sia importante investire sulle persone

e sull’istruzione”. Un’affermazione che trova conferma nelle frequenti azioni di formazione del personale, ma non solo. Da sempre, infatti, l’azienda collabora con centri di ricerca, università e scuo-le di formazione come la Fondazione Aldini Valeriani, supportando borse di studio a livello individuale e associati-vo. Un’attenzione, quella per il sociale, che si concretizza fin dal 2004 con un contributo di 0,02 euro per ogni pro-dotto venduto ad ANT, Medici Senza Frontiere e Unicef, oltre a partecipa-zioni straordinarie come il concerto in occasione dei 35 anni della Fondazio-ne ANT dello scorso ottobre. “Siamo un’impresa socialmente responsabile – afferma Mauro Cominoli, Direttore Generale di Varvel - che pur sviluppan-do un forte processo di internaziona-lizzazione che ci vede presenti in 60 paesi e partner di una importante joint venture in India, è strettamente legata

al territorio, sostenendo numerose ini-ziative locali e riducendo fortemente l’impatto ambientale dell’azienda”.

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Varvel tra i protagonisti del convegno organizzato da Fab-brica Futuro sulla supply chain

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Secondo recenti ricerche, solo un numero molto ridotto di piccole e medie imprese riesce a crescere in maniera così significativa da generare nuovi posti di lavoro e influire sul mi-glioramento complessivo del tessuto economico.Ci sono naturalmente un ampio numero di fattori che concor-rono alla crescita di un’organizzazione che vanno dalle spe-cifiche attitudini a cogliere le opportunità imprenditoriali alle condizioni di supporto esterne di natura infrastrutturale e di servizio.Potrebbe dunque essere uno stimolo utile per intraprendere un percorso di crescita concreto, fare riferimento a un de-calogo di practicies, sviluppato prendendo spunto dal report “Entrepreneurial Spirit: Driving Growth”.I dieci suggerimenti seguenti, se applicati, consentono di orientare l’impresa verso un corretto approccio alle attuali sfide dei mercati. Vediamoli nel dettaglio:

1. Generare profitto anche per la comunitàLa ricerca evidenzia come gli imprenditori che riescono ad avere successo ed esprimere una leadership sono quelli spinti dalla ferma volontà di generare vantaggi non solo per la loro organizzazione ma per l’intera comunità all’interno della quale operano. Queste figure hanno un’attitudine a creare empatia con l’ambiente circostante e riescono ad operare in maniera innovativa coinvolgendo anche i propri collaboratori.

2. Amplificare la portata della propria azioneConsiderando la fisiologica carenza di budget a disposizione delle PMI, gli imprenditori illuminati sono coloro che riescono ad amplificare l’efficacia delle loro attività utilizzando strategi-camente tutti gli strumenti a disposizione come il networking relazionale interno ed esterno all’organizzazione, la creazione di alleanze e l’utilizzo avanzato dei social network.In particolare, è evidente che l’utilizzo virtuoso delle Informa-tion & Communication Technology è oggi essenziale per le

organizzazioni che intendono incrementare efficienza ed effi-cacia dei propri processi.L’ampia piattaforma di applicazioni IT disponibili attualmente sul mercato è infatti in grado di supportare tutte le fasi dell’o-peratività aziendale, garantendo una maggiore velocità di rea-zione alla volatilità dei mercati e ampliando esponenzialmente la possibilità di dialogo con la propria comunità di business composta da dipendenti, clienti, partner, fornitori.

3. Coltivare il senso di “intimità” con dipendenti e clientiIl valore differenziante nel creare un rapporto fiduciario con dipendenti e clienti è spesso la chiave del successo di una PMI. In particolare, è importante cercare il coinvolgimento proattivo di tutte le risorse interne per la generazione di idee, anche attraverso processi bottom-up, utili a individuare nuove opportunità di business. Per far ciò ci si può avvalere delle piattaforme social, come, per esempio, quelle integrate nelle soluzioni HR di moderna concezione.

4. Proteggere l’integrità del brandUna PMI di successo non compromette mai l’integrità del proprio brand, costruito e posizionato spesso con fatica sia all’interno che all’esterno dell’organizzazione. È necessario dunque fare attenzione che tutte le proprie scelte, anche in termini di collaborazioni e partnership, consolidino l’immagine del marchio e ne confermino costantemente i valori percepiti.

5. Utilizzare l’esperienza per incrementare la flessibilitàLe PMI che vogliono puntare a crescere devono essere in grado di trasformare il patrimonio di conoscenza che deriva dai dipendenti e dai clienti in una base informativa e culturale di fondamentale importanza per riuscire a “leggere” rapida-mente i contesti e consentire quindi il perseguimento dei nuovi trend e delle nuove opportunità che si determinano nel mer-cato. Ancora una volta l’utilizzo di soluzioni IT - per esempio

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Un decalogo di practicies per le PMI che vogliono crescere anche grazie all’Information Technology

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di CRM e Business Intelligence - possono giocare un ruolo fondamentale in questa direzione.

6. Lavorare a stretto contatto con i clientiUn ulteriore modo per costruire le basi di un’impresa leader è operare in maniera sinergica con i propri clienti. Coinvolgerli fin dalla fase iniziale di costruzione strategica e ascoltare le loro opinioni – attraverso focus group, eventi, test di prodotto – è un’attività che rafforza in maniera significativa la fedeltà al brand aziendale.

7. Considerare i dipendenti come individuiLe organizzazioni di successo approcciano le relazioni con i propri dipendenti non in maniera indistinta ma considerando i singoli valori e punti di forza che ciascuno può esprimere. La spinta imprenditoriale a crescere e migliorarsi deve dunque coinvolgere anche ogni singolo collaboratore che deve essere messo nella condizione di confrontarsi e mettere alla prova le proprie qualità in un contesto di continuo scambio e relazione.

8. Conservare il senso del “divertimento” Trovare le modalità affinché la componente ludica entri e si preservi nel contesto lavorativo è un fattore che può essere vincente nel traghettare un’azienda verso il successo. Il “pia-cere” di stare sul luogo di lavoro e di “giocare” con i colleghi è in grado di accrescere la componente creativa dei dipenden-ti e, dunque, i contributi e gli stimoli finalizzati a una crescita complessiva dell’impresa.

9. Prevedere tempi e spazi per favorire l’innovazioneNonostante i carichi di lavoro spesso pesanti, le organizzazio-ni che puntano al successo si sforzano di prevedere momenti e spazi dedicati al confronto tra i dipendenti. La creazione di momenti di “pausa” rispetto alla routine professionale, magari in ambienti appositamente creati, favorisce la generazione di

ICT, motore per l’innovazionerubrica a cura di ReteICT

idee e spunti innovativi che possono valorizzare i processi in-terni ed esterni dell’azienda.

10. Concepire il fallimento con una tappa per la crescitaLa paura del fallimento, o il fallimento stesso, non deve esse-re un ostacolo per le organizzazioni che puntano al successo. Approcciare le situazioni in modo innovativo contiene in sé il rischio di sbagliare. Tuttavia, bisogna essere consci che gli er-rori sono un elemento essenziale in tutti i processi di apprendi-mento e quindi, il primo passo per comprendere come rendere più efficace il conseguimento dei propri obiettivi.

Cezanne HRhttp://cezannehr.com/it/

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FARE 39Le immagini di queste pagine sono di

Francesca Aufiero e Gianni Schicchi

I tanti volti della crescita

Premio Mascagni1

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Alla seconda edizione del Premio Paolo Mascagni hanno partecipato 39 aziende. Da gennaio a ottobre 2013, ogni martedì sulle pagine del Resto del Carlino sono state pubblicate le interviste agli imprenditori. Lo scorso 13 novembre, nella sala Marco Biagi della sede del quotidiano, davanti a una platea di oltre 160 persone, è avvenuta la cerimonia di premiazione che ha visto Nutraceutica aggiudicarsi il titolo 2013. Sono intervenuti il Presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi, il Direttore del Resto del Carlino e di QN, Giovanni Morandi, e il Sindaco di Bologna, Virginio Merola.

Quando parlano della propria azien-da raccontano se stessi. Storie di mo-menti bui e scelte difficili. O di salti nel vuoto e scommesse azzardate. Storie di vittorie, grandi e piccole, di traguardi raggiunti e superati. Storie di uomini e donne, innanzitutto, naviganti nel mare in tempesta della crisi; del loro coraggio e della voglia

di farcela nonostante tutto. Sono gli imprenditori delle 39 aziende che hanno partecipato alla seconda edi-zione del Premio Paolo Mascagni, l’iniziativa promossa da Unindustria Bologna in collaborazione con Il Resto del Carlino e dedicata alle im-prese che crescono. La Nutraceutica di Monterenzio, fondata nel 2002

La forza di scommetteresul futurodi Francesca Aufiero

da Andrea Poli insieme a sua figlia Francesca, si è aggiudicata il titolo di vincitore dell’edizione 2013, grazie alle eccezionali percentuali di cresci-ta degli ultimi anni. La cerimonia di premiazione è avvenuta lo scorso 13 novembre nella sede del Resto del Carlino.Diverse tra loro, eppure accomunate

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da una caratteristica vincente: sono imprese che crescono. Legate al ter-ritorio, spesso distanti dalle luci del-la ribalta ma eroine di un impegno silenzioso e quotidiano che le rende tutte, nessuna esclusa, degne di me-rito. E se pure la giuria, composta da Unindustria Bologna, il Re-sto del Carlino, l’Università di Bologna e l’Ar-chitetto Ele-na Zacchiroli Mascagni ha eletto tra di loro una vincitrice, vincitrici lo sono tutte, già premiate dal giudice più severo e imparziale: il mercato. Il contesto economico in cui operano continua ad essere crudele: stando ai dati ela-

borati dalla Banca d’Italia, nel pri-mo semestre di quest’anno, quasi 2.000 aziende produttive, in Emilia Romagna, hanno dovuto chiudere i battenti. Al loro posto, ne sono nate meno di 1.300. La produzione è in calo di oltre il 25% rispetto al 2008 con il mercato in-terno che per crescere deve tentare stra-de coraggiose. Non è un caso che le 39 imprese del Premio van-tino delle quote di export elevatis-sime, indipendentemente dalla loro dimensione, o che investano moltis-simo in ricerca e innovazione, contro il fisco asfissiante, la burocrazia lenta,

il sistema di regole che riduce i mar-gini di manovra e lo Stato che non le tutela quanto dovrebbe. Eppure, appassionate e infaticabili come l’a-mico e collega Paolo cui il premio è dedicato, queste imprese ce la fanno. “Chi ha deciso fortemente di investire in ricer-ca e in grande in-novazione - spie-ga il Presidente Alberto Vacchi - certamente ri-esce a selezionare spazi di mercato che le altre aziende non sono riuscite a trovare, e questo è un dato di grande conforto per chi vuole continuare a crescere in quella direzione”. “In casi come questi – ha aggiunto il Direttore di QN e de Il

IL RICORDO DI ANDREA ACQUADERNI E MARCO CAMMELLI“Paolone, perché per gli amici era Paolone e basta, è stato mio compagno di liceo e di Università”. Il fuori programma della serata della premiazione è un vecchio ritaglio di giornale con una foto ingiallita dal tempo, e il racconto com-

mosso di un amico. Andrea Acquaderni, imprenditore bolognese, titolare della SIT, Società Italiana Tecnospazzole, parla di un pezzo della propria giovinezza, legata a doppio filo con quella di Paolo Mascagni. Era l’agosto del 1979. “Avevamo molta voglia di divertirci, poca di studiare, giusta di lavorare”. Era appena nato un gioco chiamato windsurf, e Paolo lanciò l’idea di fare la traversata Pola- Cervia. 90 miglia nautiche in 29 ore: i due amici ce la fanno. Avevano 19 anni. Poi, per i casi della vita, si sono ritrovati vi-cini di casa a Mongardino e vicini anche di fabbrica. “Ancora oggi - racconta col sorriso Acquaderni - porto Paolone nel cuore, mi è sempre di stimolo. E’ bello che questo premio porti il suo nome”.A ricordare l’imprenditore scomparso nel 2011 è intervenuto anche il Presidente della Fondazione Del Monte, Marco Cammelli, riportando un gesto di “virtù personale e civica” da parte di Paolo Mascagni in occasione della sua nomina alla Presidenza della Fondazione.

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Marco Cammelli

Alberto Vacchi Giovanni Morandi Virginio Merola

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NUTRACEUTICA: “COSì MIGLIORIAMO LA SALUTE DELL’UMANITÀ”

Un’azienda naturale, nel posto più naturale del mondo. Nu-traceutica è immersa nel verde di Monterenzio e all’appa-renza potrebbe essere una casa di campagna, tra fiori, frutta di stagione, quadri, sculture e fotografie.“Questo premio assegnato a noi è una vittoria per tutti gli operatori del nostro settore. È questa la nostra più grande gratificazione”. Parla così Andrea Poli, fondatore insieme a sua figlia Francesca, nel 2002, dell’azienda che ha ricevuto il Premio Paolo Mascagni 2013. La nutra-ceutica è una disciplina scientifica che riguarda le sostanze benefiche per la salute e che si assi-milano attraverso il cibo o determinati integratori. La piccola azienda di Monterenzio opera come società di distribuzione di principi attivi naturali, estratti di piante officinali, vitamine, alghe, ammi-noacidi, proteine, prebiotici e probiotici. Selezio-na, controlla e propone al mercato materie prime innovative e di altissimo profilo qualitativo. Un’a-zienda naturale, nel posto più naturale del mondo. “Quello che ci è stato assegnato è un premio importante - continua Poli - perché ha premiato

gli sforzi e le attività che in tanti anni abbia-mo portato avanti nel nostro settore che, a dispetto della crisi, sta crescendo e che ha ancora tante possibilità di sviluppo, perché serve migliorare la salute dell’umanità. Man-giare bene, con gli integratori giusti e una buona attività fisica significa allungare la vita e prevenire le malattie”.Quindici addetti, tra personale di magazzino, impiegati e tecnici laureati. “Qui nessuno timbra il cartellino - racconta con soddisfa-zione Poli - perché ciascuno possa organiz-zare il proprio lavoro come meglio crede, in serenità e senza l’assillo degli orari”. Punti di forza di Nutraceutica, insieme all’indisso-lubile binomio qualità/cultura, intesa come

ricerca e condivisione del sapere, sono la valorizzazione del patrimonio delle competenze umane e lo spirito di squadra. Non a caso Poli parla di “grande famiglia”. E la formula è senz’altro vincente, viste le eccellenti perfor-mance di crescita: +48% di fatturato in due anni.

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Resto del Carlino, Giovanni Moran-di – il termine impresa coincide con la sua etimologia di azione eroica e ardimentosa. Sono aziende che meri-tano la nostra ammirazione. Esempi di incoraggiamento per tutti noi”.Imprenditori che hanno a cuore l’I-talia e il proprio territorio. Che deci-dono di restare, di essere il valore ag-giunto del paese che amano perché, come spiegano gli stessi imprenditori “la nostra America è l’Emilia” e “le imprese italiane devono tornare ad essere importanti”. “Gli effetti della crisi economica sull’occupazione e sulla crescita sono ancora, purtrop-po, molto evidenti, anche sul nostro territorio – ha commentato il Sinda-co di Bologna, Virginio Merola – le imprese che hanno partecipato al Premio Paolo Mascagni sono però la dimostrazione che da questa crisi si può uscire meglio di come ci si è entrati. Per raggiungere questo obiet-tivo serve il coraggio di innovare ed investire in ricerca, coraggio che que-sti imprenditori hanno dimostrato, e che ci dà speranza per guardare al futuro con occhi nuovi”.

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I protagonisti che sfidano la crisi.E crescono.

AMEDEA SERVIZI

Viero Negri e Luca Dermidoff

2006 anno di nascitaIl primo lavoro fu il servizio mensa per un’azienda metalmeccanica

9 cittàBologna, Ravenna, Piacenza, Reggio, Modena, Ferrara, Bari, Roma, Milano

4,2 milioni di euro È il fatturato 2012, cresciuto del 9,8% rispetto a quello dell’anno precedente

ARCESE TRASPORTI

Mauro Audisio

50.000 metri quadrati È il magazzino di Castel San Pietro. I metri quadrati totali sono 500 mila

3.000 dipendenti In tutto il mondo. Di cui 130 nel solo stabilimento di Castel San Pietro

327 milioni di euroÈ il fatturato del 2012. 55 milioni quelli generati a Castel San Pietro

ASSOTECH

Antonio Benincasa

4,2 milioni di euro È il fatturato del 2012, in cui l’export incide per il 4%

18 dipendenti Lavorano nello stabilimento di Rastignano

4 per cento La quota di export in Germania, Francia, Belgio, Spagna e Tunisia

ADHR

Leonardo Nieri

19,4 milioni di euroÈ il fatturato della società nel 2012

42 per cento È l’aumento del fatturato rispetto al 2011

97 per centoÈ l’aumento del fatturato rispetto al 2010

APPENNINO FOOD

Luigi e Angelo Dattilo

5 milioni di euroÈ il fatturato annuo realizzato principal-mente all’estero

50 per cento Quanto pesa sul totale il mercato statunitense

+ 15 per centoL’aumento di fatturato nella prima metà del 2013

ARETE’

Enrica Gentile

1,8 milioni di euroÈ il fatturato complessivo, dei quali 1,4 milioni derivano da Areté 21 + 2 personeDue sono i soci, 21 i dipendenti, con un’età media di trent’anni

+ 40 per cento È la crescita registrata sul 2011. Il 30% del fatturato viene dall’estero

AUTEBO

Ennio Francia

7 imprese Sulle undici totali, sono le imprese bolognesi

13 milioni di euro È il fatturato complessivo delle undici imprese

80 dipendenti Che lavorano per tutte le aziende coinvolte nella rete PR

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FARE 45

BIERREBI

Francesco Virlinzi e Mario Paoluzi

5,5 milioni di euro È il fatturato del 2012. Oltre il 97% arriva dal mercato estero

2.500 È il numero di clienti all’estero

8 per cento È l’investimento in ricerca e sviluppo rispetto al fatturato

DALFIUME NOBILVINI

Silvia Dalfiume

2,9 milioni di euro Il fatturato registrato nel bilancio del 2012

60 per cento di produzioneLa quantità di vino che finisce nei fusti distribuiti entro un raggio di 350 km

2 milioni di litri La produzione annuale; il 15% porta l’etichetta “Villa Poggiolo”

DISMECO

Claudio Tedeschi

3,2 milioni di euro È il fatturato dell’azienda nel 2012

28 per cento L’aumento del fatturato rispetto al 2011

10 per cento L’investimento annuo in ricerca e sviluppo rispetto al fatturato

BEST UNION

Luca Montebugnoli

352 milioni È il numero di biglietti annui emessi dai sistemi di Best Union

2.000 clienti Distribuiti in 26 paesi, permettono la gestione di 5.000 eventi

30 squadre Tra calcio, volley e basket hanno adottato i sistemi di Best Union

BERGAMI FRATELLI

Damiano Bergami

1950 l’inizio L’azienda nacque per produrre attrezzi e accessori per l’agricoltura

45 dipendenti È il numero di addetti presenti oggi in fabbrica

5 milioni di euro Utili dimezzati per colpa della crisi. Ma la liquidità è salva

CARPIGIANI

Andrea Cocchi

120 milioni di euro L’ultimo fatturato, con una crescita annua che oscilla dal 3% all’8% 500 dipendenti Duecentoventi ad Anzola, gli altri in 11 sedi sparse nel mondo

10 mila I macchinari per il gelato prodotti in un anno

DEDANEXT

Maurizio Lenzi

15,5 milioni di euro È la parte del fatturato prodotta a Bologna su 115 milioni in totale

38 dipendentiIn gran parte ingegneri, informatici e commerciali

2 aziende Dedanext nasce nel 2010 dalla fusione di Dexer e Infolab

EFFE-GI IMPIANTI

Franco Vitali

55 dipendenti Divisi tra la sede principale e il magazzino di Zola Predosa

5,2 milioni di euro È il fatturato 2012, cresciuto del 4% rispetto a quello dell’anno precedente

22 mila euro È la quota di fatturato proveniente dall’estero

Premio Mascagni2

46 FARE

HETTABRETZ

Paolo Bertuzzi

8,8 milioni di euro È il fatturato del 2012, in crescita dell’11% sul 2011

50 dipendenti È lo staff interno a cui si aggiungono 150 persone nell’indotto

6 per cento Gli investimenti dell’azienda in ricerca e sviluppo

30 dipendenti La maggior parte ingegneri, divisi tra Bologna e Imola

2 milioni di euro È il fatturato dell’azienda nel 2012

200 clienti Le aziende che utilizzano i servizi di Im.Tech

ITALCHIM

Anna Guidotti

MECHINNO

Fabio Di Martino

45 dipendenti Sono divisi tra la Mechinno e la consocia-ta Inndaco

48 per cento È l’aumento del fatturato nel 2012 rispet-to all’anno precedente

2,8 milioni di euro È il fatturato del 2012. Il 10% va alla ricerca

GIMAT

Claudio e Marco Magri

1,3 milioni di euro Il fatturato 2012 dell’azienda, in crescita nei confronti del 2011

45 per cento È il fatturato realizzato dalla Gimat all’estero

11 + 4 dipendenti Oltre ai 4 membri della famiglia Magri in azienda lavorano 11 addetti

EMMECIPI STUDIO

Andrea Paladini

7,3 milioni di euro È il fatturato del 2012, in crescita costan-te dal 2009

55 per cento È la quota di fatturato che viene dalle vendite all’estero

20 addetti Sono gli impiegati nello stabilimento bolognese dell’azienda

IM.TECH

Giuseppe Sermasi

43 anni Era il 1970 quando i giovani coniugi Cassanelli crearono l’ltalchim

2.000 prodotti Vengono commercializzati ogni anno dall’impresa

6 milioni di euro È il fatturato annuo dell’azienda, che in anni di crisi non ha mai perso

LAVOROPIU’

Tomaso Freddi

55 milioni di euro È il fatturato dell’azienda raggiunto nel 2012

6 regioni In cui opera la società: in Emilia è leader del suo mercato

170 dipendenti Sono i rapporti a tempo indeterminato dentro Lavoropiù

METAL ACCIAI CASTELLO

Cristian Marchetti

21,3 milioni di euro Il fatturato del 2012 della Metal Acciai e della Sabe

59 dipendenti Sono dati dalla somma di quelli di Metal Acciai e Sabe

25 dipendenti Di Adriatica OsimoPR

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NUTRACEUTICA

Andrea Poli

9 milioni di euro È il fatturato del 2012, in crescita del 10 per cento

15 dipendenti Lavorano in sede a Monterenzio, a cui si aggiungono i collaboratori

48 per cento È l’aumento del fatturato rispetto al 2010

+ 13 per cento di fatturato Il 2012 si è chiuso con un fatturato globale di 2,5 milioni di euro

17 dipendenti Una decina lavora nella produzione: ogni anno arrivano anche gli studenti

5% per la ricerca La quota del fatturato riservata all’innovazione

OFM TOP LINE

Massimiliano Mosca

OVAKO

Luciano Pirazzoli

16 milioni di euro Il fatturato nel 2012. Più della metà dipende dai mercati esteri.

42 dipendenti Sono gli impiegati nello stabilimento di14 mila metri quadrati di Molinella

15 stabilimenti Sono le unità produttive nel mondodel gruppo Ovako

NUOVA STAR

Marco Vanini

23,7 milioni di euro È il fatturato del 2012. 20,1 vengono dalle vendite all’estero

20 brevetti Sono quelli attivi nel 2013. L’azienda spende il 5% del fatturato in ricerca

89 dipendenti Nello stabilimento di Zola Predosa, 12 dei quali addetti a ricerca e sviluppo

MILPASS

Christian Passuti

1980 la fondazione La direttiva Cee sulla sicurezza delle macchine è di 26 anni dopo

10 milioni di euro È l’ultimo fatturato dell’azienda, che conta oggi 54 dipendenti

7,4 per cento È la crescita rispetto al 2011, +23,6% il rapporto con l’anno precedente

OFF. MECC. MARCHETTI

Dante Marchetti

1962 la fondazione La Ofm Top Line ha festeggiato 50 anni. Oggi ci lavorano in 73 91 distributori Grazie a una solida organizzazione la Ofm è presente in tutto il mondo

15,9 milioni di euro È l’ultimo fatturato. Il 90% è realizzato all’estero. Italiana la produzione

OLEOBI

Almo Lorenzini

20,8 milioni di euro Il fatturato nel 2012: ‘core business’ è la progettazione

10 mila Gli articoli presenti nell’enorme magazzi-no

65 dipendenti L’azienda è stata fondata nel 1980 da cinque soci

PAOLO CASTELLI

Paolo Castelli

12 milioni di euro È il fatturato del 2012, quasi raddoppiato rispetto al 2010

26 per cento È la crescita del fatturato registrata nell’ul-timo anno

40 dipendenti Lavorano in azienda. Quattordici sono architetti

48 FARE

SIPLA

Daniele Nanetti

2 le sedi Lo stabilimento di Crespellano e la ‘filiale’ in Serbia

108 i dipendenti Settantatré nella ‘casa madre’ e 35 al di là dell’Adriatico

14 milioni di euro Il fatturato 2012, con un aumento del 16,5% rispetto al 2011

1995 la fondazione L’azienda nacque dall’incontro tra un commerciale e un giornalista

19 i dipendenti Tra i quali sette sono informatici e sei comunicatori 8,2 per cento È la crescita di fatturato registrata nel 2012. La cifra nominale è 985 mila euro

SOLAIR

Tom Davis

TRACMEC

Maurizio Venara

9 milioni di euro L’ultimo fatturato. Nel 2008 era 17,5 milioni, nel 2005 soltanto 4 milioni

80 per cento È il prodotto che finisce all’estero. Nel 75% va alla casa madre Bauer

30 dipendenti Molto basso il turnover

SIMEX

Mirco Risi

19 milioni di euro Il fatturato 2012. L’80% viene realizzato all’estero

5 per cento del fatturato È la percentuale che l’azienda sta destinando alla ricerca

60 dipendenti Di questi, sei lavorano a tempo pieno per l’innovazione

SIARE

Giuseppe Preziosa

40 anni È il tempo dal quale la Siare è sul mercato mondiale

9,2 milioni di euro È il fatturato realizzato nel 2012 dall’a-zienda

30 + 70 persone I dipendenti diretti sono 30, età media 43 anni. L’indotto conta 70 persone

SMART

Andrea De Pasquale e Enzo Bisotti

2,4 milioni di euro È il fatturato del 2012: il 40% viene dai mercati esteri

32 dipendenti Lavorano a Zola Predosa, in Giappone e in India

40 per cento È l’investimento in ricerca e sviluppo rispetto al fatturato

TELEIMPIANTI

Giulia Barcelloni-Corte

7 milioni di euro È il fatturato del 2012, in crescita del 9,6%

38 dipendenti Sono divisi tra le sedi di Bologna, Mode-na e Milano

4,5 per cento È l’investimento in ricerca e sviluppo rispetto al fatturato

ZARRI

Franca Zarri

4,9 milioni di euro Il fatturato realizzato dall’azienda nel 2012

1.300 tonnellate È il quantitativo di ferro lavorato in un anno di produzione

800 clienti Il 25% dei prodotti è venduto all’estero grazie a Internet e fierePR

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Quell’Italia che corre da sola

e che vincedi Marco Taddei

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C’è un’Italia produttiva che ogni giorno corre da sola, continua a crescere, cerca nuove strade ed è le-ader sui mercati mondiali. È quella dell’industria meccanica altamente innovativa, di cui il nostro territo-rio, uno dei principali distretti eco-nomici del Paese con il suo tessuto di imprese altamente specializzate, rappresenta un esempio. Un’Italia vincente, ma che troppo spesso vie-ne dimenticata e ai cui successi non corrisponde un’adeguata percezione sullo scenario internazionale.Proprio per valorizzare l’eccellenza di questa Italia e indurre il mon-do dell’informazione straniera ad

una lettura più attenta e realistica del valore della nostra manifattura, Unindustria Bologna ha lanciato un’operazione di comunicazione in-ternazionale che ha preso il via con l’Italian World Class Manufacturing, la prima edizione del forum sull’in-dustria meccanica avanzata italiana che si è tenuto il 18 ottobre scorso nella sede dell’Associazione in Via San Domenico. All’evento hanno partecipato esperti, economisti ed imprenditori che hanno fatto tocca-re con mano ai rappresentanti della stampa internazionale l’eccellenza della meccanica italiana specializzata, evidenziando al tempo stesso il gap

VACCHI: “UN FORUM PER FAR CONOSCERE NEL MONDO UN PUNTO D’ECCELLENZA ITALIANO”

“Normalmente l’Italia viene relegata agli ultimi posti delle classifiche internazionali, anche a causa dell’uti-lizzo di alcuni parametri che forse non sono proprio del tutto corretti, e siamo abituati a vivere in un Paese che certamente non pecca di autorefe-renza, anzi. Con questa iniziativa vogliamo in-vece sottolineare l’esi-stenza di alcuni settori manifatturieri che vivo-no situazioni di eccel-lenze mondiali molto rilevanti e devono per-tanto essere considerati in maniera diversa”.È questa l’ambizione espressa dal Presidente di Unin-dustria Bologna, Alberto Vacchi, in apertura dei lavori

di Italian World Class Manufacturing. “Segmenti come quello della meccanica altamente specializzata, prota-gonista di questo forum, giocano un ruolo fondamentale

e devono essere posti al centro dell’attenzione tramite un messaggio che deve uscire dai no-stri confini - spiega Vac-chi - perché nei mercati internazionali questo divario di percezione rappresenta un gap in termini di capacità competitiva e anche di prezzo assolutamente rilevante per le nostre imprese”. (M.T.)

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Al via la prima edizio-ne dell’“Italian World Class Manufacturing”, il forum sulla meccani-ca avanzata italiana or-ganizzato da Unindu-stria Bologna per far conoscere alla stampa internazionale le ec-cellenze troppo spesso dimenticate.

Forum1

52 FARE

di reputazione che deve scontare a causa della percezione del nostro Pa-ese all’estero.L’obiettivo, ha spiegato il Presiden-te di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi, è quello di istituire “un mo-mento annuale di confronto, una sorta di ‘Cernobbio’ della meccanica, per far conoscere alla stampa estera e alle istituzioni un’Italia particolar-mente innovativa che riesce a stare al passo delle grandi potenze inter-nazionali, soprattutto in alcuni seg-menti manifatturieri”. La forza e le peculiarità dell’industria meccanica italiana sono state illustrate, dati alla mano, dal Prof. Marco Fortis, Vice Presidente della Fondazione Edison, il quale ha delineato i tratti distinti-vi del “nuovo” made in Italy metal-meccanico che colleziona numerosi

primati nei mercati mondiali. Simon Anholt, esperto di brand reputation e ideatore del Nation Brands Index che misura l’immagine di una nazio-ne, nel suo intervento è passato “dai fatti alle percezioni”, proponendo una nuova lettura dell’identità com-petitiva del nostro Paese e del ‘brand Italia’. Il Prof. Romano Prodi, ex Pre-sidente della Commissione Europea e Inviato Speciale del Segretario Ge-nerale dell’ONU in Sahel, ha portato ulteriori elementi di riflessione ana-lizzando a tutto tondo la situazione e la struttura economico-finanziaria dell’Italia, mentre le conclusioni del-la tavola rotonda sono state affidate al Presidente della Commissione per l’industria, la ricerca e l’energia del Parlamento Europeo, Amalia Sarto-ri, che ha descritto le strategie e gli

interventi in tema di politica indu-striale a livello europeo.Per ‘dare un volto’ all’eccellenza di quest’Italia che vince nel mondo sono stati coinvolti nel forum alcuni imprenditori testimonial dei diversi settori produttivi che hanno fatto sentire la voce diretta delle aziende (Arvedi, Cimberio, Datalogic, Epta Refrigeration, Fantini Rubinet-ti, Gruppo Industriale Maccaferri, IMA, Marchesini Group, Marposs, Pavan Group, Perini Navi, Pietro Carnaghi, Prima Industrie e System Group) presentando le proprie realtà produttive e le storie di quell’Italia che, ogni giorno, corre da sola e ta-glia il traguardo per prima.Tutte le informazioni e gli aggior-namenti sul progetto Italian World Class Manufacturing sono consulta-bili sul sito www.globol.it

@dariodivicoIniziativa lungimirante di Unindustria Bo-

logna: far incontrare alla stampa estera

gli imprenditori della meccanica specia-

lizzata

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NAZIONE TESTATA GIORNALISTA

BOLIVIA BOLPRESS Rodolfo Faggioni

CINA QUOTIDIANO DEL POPOLO Shi Kedong

CINA XINHUA Song Jiang

FRANCIA LES ECHOS Pierre de Gasquet

GERMANIA BÖRSEN ZEITUNG Thesy Kness Bastaroli

GERMANIA DEUTSCHE PRESSE-AGENTUR Alvise Armellini

ITALIA REPUBBLICA - AFFARI&FINANZA Alessandra Carini

ITALIA CORRIERE DELLA SERA Dario Di Vico

ITALIA IL SOLE 24 ORE Roberto Iotti

REGNO UNITO FINANCIAL TIMES Rachel Sanderson

REGNO UNITO THE ECONOMIST David Lane

RUSSIA RIA NOVOSTI Sergey Startsev

SVIZZERA LE TEMPS Valère Gogniat

I rappresentanti della stampa italiana ed estera che hanno partecipato all’Italian World Class Manufacturing

FARE 53

FORTIS: “LA NUOVA FACCIA DEL MADE IN ITALY è L’INDUSTRIA MECCANICA ALTAMENTE SPECIALIZZATA”

“Il sistema industriale italiano negli ultimi anni si è profonda-mente modificato e non è più quello che viene ancora oggi immaginato all’estero, ma persino nel nostro Paese. Oggi c’è un ‘nuovo’ made in Italy: quello dell’in-dustria meccanica, che si sta sempre più affermando grazie ad un tessuto di migliaia di imprese altamente spe-cializzate, ad esempio in ambiti come le macchine per il packaging e l’indu-stria alimentare, che sono leader su tanti mercati diversi. Un made in Italy emergente, ma non ancora conosciu-to, a differenza del ‘vecchio’ made in Italy, rappresentato dai settori tradi-zionali come arredamento, moda e alimentare, già da anni percepito come un sistema di successo”. È questa la sintesi dell’analisi presentata da Marco Fortis, Vice Presidente della Fondazione Edison, che rimarca i nu-meri vincenti di questa Italia manifatturiera: “Nel 2012 l’Italia

Source: compiled by Fondazione Edison on data from United Nations Comtrade

è diventata uno dei soli 5 Paesi del G-20 ad avere una bilancia commerciale con l’estero per i prodotti manufatti non alimentari superiore ai 100 miliardi di dollari, con un attivo di 113 miliardi di

dollari”. Ottimi risultati che si evidenziano anche nel rapporto con il principale competitor europeo, la Germania. “Nel 2011, su cir-ca 4.000 prodotti manifatturieri scambiati internazionalmente, in 2.134 la Cina ha avuto una bilancia commerciale più forte di quella tedesca, ma l’Italia è subito alle sue spalle con 1.215 prodotti nei quali ha ‘battuto’ la Germania. Un risultato dovuto alle tante nicchie d’eccellenza del nostro

Paese, che non sono poi così piccole visto che questi prodotti nel 2011 hanno assicurato all’Italia 150 miliardi di dollari di sur-plus con l’estero, cioè circa il 7% del PIL”, conclude Fortis. (M.T.)

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54 FARE

PRODI: “ANALIZZARE IL PASSATO PER RISOLVERE I PROBLEMI DEL FUTURO”La mancanza di grandi imprese in Italia, i temi del re-tail e dell’immagine Paese, la questione della continu-ità delle aziende familiari. “Tutti vecchi argomenti che abbiamo discusso molte volte, ma che restano ancora fondamentali e oggi incidono in maniera diversa perché siamo in una differente fase dello sviluppo”, spiega Ro-mano Prodi, ex Presidente della Commissione europea. “È necessaria un’analisi seria delle debolezze e dei punti di forza del nostro sistema per risolvere i problemi del futuro. Abbiamo perduto quasi tutte le grande im-prese: bisogna interrogarsi sul perché al di sopra di una determinata dimensione non riusciamo a sostenerle”, prosegue il Professore.Dopo aver messo in evidenza la straordinaria importan-za delle filiere e delle scuole tecniche per lo sviluppo della nostra economia, Prodi risponde con una battuta a una domanda della stampa estera sul capitalismo fa-miliare: “Una volta mi hanno chiesto cosa fosse possi-bile fare per permettere alle imprese familiari italiane

di proseguire e risolvere il problema del passaggio di ge-nerazione. La mia risposta è stata: sposate donne intelli-genti. Allora non c’era nessuno strumento nella società italiana che le aiutasse nella loro continuità, ma il quadro è uguale anche oggi perché in Italia sono assenti le strut-ture di appoggio che ci sono ovunque per le imprese, in particolare quelle finanziarie”. (M.T.)

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SARTORI: “HORIZON 2020 E PARTENARIATO CON GLI USA, ECCO I PROSSIMI PASSI DELL’UE”

Come si sta muovendo l’Eu-ropa su tematiche fonda-mentali come ricerca e svi-luppo, formazione, energia, politica commerciale, ‘made in’, standard ambientali? Lo spiega Amalia Sartori, Pre-sidente della Commissione per l’industria, la ricerca e

l’energia del Parlamento Europeo. “Il bilancio pluriennale 2014-2020 dell’Unione Europea - puntualizza - ha in dota-zione solamente l’1% del PIL europeo annuo: risorse estre-mamente modeste che permettono di attivare solo alcune politiche, ma c’è comunque modo di incidere di più tramite

regolamenti e direttive”. Dopo aver osservato che “l’Italia nel 2012 è stato il primo Paese dell’UE per numero di pernottamenti di turisti pro-venienti da paesi extra-UE e il secondo dopo la Germania per attivo manifatturiero non alimentare coi paesi extra-UE”, Sartori ricorda che “nel 2014 partirà Horizon 2020, il più grande programma per la ricerca e l’innovazione mai promosso dall’Europa che metterà a disposizione, per i prossimi 7 anni, 70,2 miliardi di euro e che è iniziato il per-corso che porterà a chiudere un accordo commerciale tra Unione Europea e USA consentendo di mettere insieme un mercato di oltre 800 milioni di persone che rappresenta l’80% della ricchezza globale”. (M.T.)

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FARE 55

ANHOLT: “CAMBIARE IL BRAND ITALIA è POSSIBILE”“Il guaio dell’Italia è essere amata senza essere rispettata, e non è una bella situazione”. Parte da quest’affermazio-ne tranchant Simon Anholt nell’illustrare la reputazione del nostro Paese. Il policy advisor inglese spiega che “nel mondo globalizzato l’immagine di un Paese diventa più im-portante dei fatti”, con ricadute importanti sull’export, sul flusso di investimenti esteri, sulla capacità di attrarre turisti ed eventi. “L’Italia - chiarisce Anholt - viene percepita nel mondo come una nazione più decorativa che utile, di cui vengono apprezzati i fattori ‘soft’ come cultura, bellezze naturali e accoglienza. La conseguenza è che i settori che possono beneficiare di questi elementi (abbigliamento, arredamen-to, food) vendono sopra la media di mercato, mentre tutti gli altri devono farlo sottoprezzo, con un commercio seve-ramente squilibrato e una competitività compromessa”.Il creatore del Nation Brands Index ha poi mostrato come la reputazione dell’Italia, nonostante conservi il quarto posto nel ranking, stia andando in una direzione sbagliata scendendo, di poco, ma in maniera continua negli scores. Cambiare l’immagine nazionale, tuttavia, è possibile, in particolare per il nostro Paese: “Lo spazio che separa la tradizionale immagine di Belpaese, inutile e decorativo, da un’immagine più giusta, vera e moderna di un’Italia utile e all’altezza è strettissimo. Ci sono già queste due ‘Italie’ nella mentalità della popolazione globale, bisogna solo cercare di unirle, costruendo un ponte fra le due visioni”, precisa Simon Anholt. (M.T.)

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56 FARE

Un gruppo al lavoroper la difesa della piccola impresadi EB

“La crisi economica ha trasformato profondamente il contesto in cui vi-viamo. E’ ormai chiaro a tutti che il modello economico antecedente non è più recuperabile e che quella a cui

le piccole imprese si devono abituare è una nuova ‘normalità’. Siamo chia-mati a mettere in campo tutte quel-le risorse, quelle possibilità, e quelle idee che possono aiutare gli impren-

ditori a trovare la strada affinché tutti insieme possiamo uscire da questa secca”. Parole di Massimo Cavazza, Rappresentante della Piccola Indu-stria di Unindustria Bologna, che da

Le piccole imprese sono il motore dell’economia italiana.Da sempre trascurate, sono costrette a cercare al loro interno le risorse per fronteggiare i mercati che cambiano.

FARE 57

mesi raccoglie instancabilmente le istanze dei colleghi imprenditori per farsene portavoce ai tavoli di Roma e Bruxelles. Il 2013 è stato un anno particolar-mente complesso. La Piccola Indu-stria di Bologna ha messo in cam-po una serie di iniziative, a partire dall’incontro del marzo scorso, in-titolato significativamente “Uomi-ni soli al loro futuro”. E’ un per-corso lungo, ma avete già portato a casa i primi risultati. Sì, anzitutto voglio ricordare che a giugno abbiamo raccolto le istanze dalla viva voce degli imprenditori, istituendo un vero e proprio refe-rendum per stabilire le priorità da presentare a Roma. Siamo stati una delle prime Associazioni in Italia ad adottare questo metodo. Possiamo dire che non a caso, la richiesta più gettonata dai nostri imprenditori, cioè la riduzione del cuneo fiscale, è all’ordine del giorno nell’agenda di Governo, ma questo non basta: le risorse messe in campo sono assolu-tamente irrisorie, noi continueremo ad inoltrare le nostre istanze perché siamo molto lontani da quanto i no-stri associati ci chiedono. La piccola goccia che abbiamo portato a Roma ha avuto un suo effetto, ma Confin-dustria che ci ha messo la faccia, pre-sentando un documento che contie-ne molte proposte avanzate proprio dalla Piccola Industria, non può ac-cettare proposte così ridotte. Talvolta si ha la percezione che la politica dimentichi il ruolo strate-gico che le piccole e medie imprese hanno all’interno del sistema pro-duttivo di questo Paese. E’ così? Purtroppo sì. Il Governo a volte sembra dimenticare l’importanza delle piccole imprese. Eppure sono

una componente fondamentale del motore della nostra economia. Basti pensare che in termini di occupa-zione le Pmi rappresentano il 50%. Inoltre, senza le piccole imprese non esisterebbero neanche le filiere, che invece sono una grande ricchezza per il nostro Paese. Senza le piccole, an-che le grandi aziende non sarebbero le stesse. L’Italia è la nazione al mon-do con la più grande percentuale di piccola imprenditoria, ciò significa che è una componente della nostra stessa identità. Il Governo non può non tenerne conto. Inoltre io credo che se nei prossimi anni si vuole ri-solvere il problema della disoccupa-zione, si deve risolvere anche il pro-blema delle piccole imprese. Non attraverso promesse, ma fatti, per questo motivo continueremo instan-cabilmente a fare pressione affinché le nostre proposte vengano ascoltate, e se ciò non dovesse accadere allora si renderanno davvero necessarie azioni forti per difendere la nostra soprav-vivenza. L’Associazione, dal canto suo, ha messo in cantiere diversi progetti per dare sempre nuova linfa al si-stema delle piccole imprese. Quali sono i più significativi? La Piccola Industria di Unindustria Bologna ha avviato un percorso di confronto costante ed elaborazione delle proposte con gli Associati. L’ul-tima tappa è stata l’incontro “Le stra-de della Piccola industria dalla crisi alla normalità” del 6 dicembre, con-vocato con l’obiettivo preciso di met-tere in campo tutte le opportunità, le idee e le risorse per aiutare le piccole imprese a trovare la nuova ‘normalità’ in cui viviamo. Ma voglio ricordare anche l’azione della Piccola Industria di Confindustria a Bruxelles, a cui ho

contribuito in prima persona per re-perire tutte le informazioni utili alle Pmi in vista di Horizon 2020. Lo scorso 28 novembre ha lasciato il suo mandato da Vice Presidente nazionale della Piccola Industria. Che bilancio trae da questi anni di attività? Sono stati quattro anni entusiasman-ti. Ho lavorato con una bellissima squadra, con persone preparate e con tanta voglia di fare. È stata un’espe-rienza straordinaria. Ma ora il mio impegno continua: io i ‘piccoli’ li re-spiro ogni giorno, con tutte le loro difficoltà. A loro dico: l’Associazione è una casa aperta, non siete soli. Che messaggio vorrebbe dare ai suoi colleghi per affrontare al me-glio la nuova ‘normalità’? Ai miei colleghi dico che oggi l’im-prenditore deve stare più fuori che in azienda, perché il mondo e le oppor-tunità sono fuori.

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Piccola Industria1

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Ivano Corsini (Corsini srl) “Il talento ti fa vincere una partita. L’intelligenza e il lavoro di squadra ti fanno vincere un campionato”

Daniele Salati Chiodini (Omega Group srl) “Lavorare insieme per contribuire a fare crescere tutte le piccole aziende”

Giuseppe Endemini (Elford2 srl) “In parva et media industria stat virtus”

Loris Mantovani (Studioemme sas) “L’e-spressione che rappresenta la proposta del nostro gruppo di lavoro per i soci del-la Piccola Industria è 1 + 1 + 1 + 1 = 5“

Arnaldo Tragni (Altra confezioni maglie-rie srl) “L’impegno di tutti noi del grup-po per valorizzare la forza e la capacità delle piccole imprese per fare ripartire l’economia”

Federico Ponti (Tebo spa) “Ho aderito con entusiasmo al gruppo di lavoro della Pic-cola perché credo da sempre che l’As-sociazione la facciamo noi imprenditori, e non i funzionari, seppur capaci, perché lo spirito che anima le nostre iniziative quotidiane possa contagiare il mondo che ci circonda, e sia di sprone a tutti i colleghi”

Stefano Sarti (Meccanica Sarti srl) “La subfornitura sta morendo nell’assoluto disinteresse della politica”

Antonio Benincasa (Assotech srl) “Fare un unico progetto politico-industriale per su-perare qualsiasi ostacolo nel futuro”

Rodolfo Albini (Air-tech System srl) “Fare le stesse cose porta sempre gli stessi ri-sultati, noi vogliamo risultati diversi e per-ciò cerchiamo nuove soluzioni da condi-videre con tutti gli associati”

Il gruppo di Piccoli Imprenditori che ha accompagnato Massimo Cavazza nelle molte attività intraprese in questi anni, ognuno collaborando con competenza e disponibilità.

4 aprile 2013 Piccoli imprenditori: uomini soli al loro futuro

9 luglio 2013

Una testa un voto per defi-nire le priorità della nostra piccola industria

6 dicembre 2013

Le strade della piccola in-dustria: dalla crisi alla nor-malità

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Le tappe del percorso della Piccola Industria di Unindustria Bologna

FARE 59

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“Raccontiamo Bologna come nessuno ha mai fatto”di EB

Fabio Roversi Monaco, Presidente Genus Bononiae-Musei nella Città di Bologna, spiega: “Così attrarremo più stranieri”. E da febbraio 2014 a Palazzo Fava esporrà il noto dipinto “La ragazza con l’orecchino di perla” di Vermeer.

Genus Bononiae ha fatto un grande sforzo per recuperare e valorizzare il patrimonio culturale della città. Qual è l’unicità e la straordinarietà del percorso che avete progettato?Genus Bononiae-Musei nella cit-tà non punta soltanto a recuperare un patrimonio artistico, linguisti-co e documentario di inestimabile e sorprendente valore, ma intende soprattutto individuare la vocazione profonda di Bologna quale luogo di creazione e diffusione di idee, di lin-guaggi, di immagini e di conoscenza.Genus Bononiae si basa su un criterio nuovo di proporre la città, un modo di esporre e di raccontare dinamico ed innovativo, così che nessun visi-tatore possa dire “ho già visto, non ci tornerò più”, in quanto si tratta di un percorso in divenire che si rinnova e si arricchisce continuamente. Questo è senza dubbio uno dei punti di forza principali della progettualità di Genus Bononiae e costituisce la premessa per raggiungere l’obiettivo di cui tanto si parla di questi tempi: avere a Bologna, come essa merita, una maggiore presenza di visitatori

stranieri, ipotesi questa che è confor-tata dal fatto che ultimamente il nu-mero di turisti europei è in crescita.Cosa potrebbero fare gli altri attori della città (istituzioni, forze eco-nomiche) per sostenere il progetto Genus Bononiae?Genus Bononiae è un’operazione di interesse pubblico, realizzata in ac-cordo con le Istituzioni e le Sovrin-tendenze che ci hanno dato, nel tem-po, un sostegno molto significativo ed estremamente apprezzato. Oggi, ad attività pienamente avviata, di-verse sono le sinergie in atto e le col-laborazioni avviate con i principali attori, pubblici e privati, del mondo culturale, sociale ed imprenditoria-le della nostra città. E la capacità di “fare rete” è certamente l’altro punto di forza della nostra istituzione. E’ evidente che ogni Istituzione e ogni futuro interlocutore opererà nell’am-bito delle proprie competenze e se-condo gli indirizzi che si vorrà dare. L’importante è che le iniziative siano ideate e svolte in modo coordinato e che gli obiettivi di fondo vengano condivisi. Da questo punto di vista

è ben evidente che una attività di indirizzo e coordinamento nella in-dividuazione di tali obiettivi e nel processo del loro raggiungimento deve essere svolta dai competenti As-sessorati. L’idea che la cultura possa rappre-sentare un volano per l’economia si sta radicando sempre di più anche nelle mentalità imprenditoriali.

FARE 61

Quale può essere il ruolo della cul-tura in un territorio come quello di Bologna?La risposta sta nel concetto di “mar-keting territoriale”. Impossibile una disamina accurata in poche righe, ma è ormai assodato che una oculata gestione e una adeguata promozione del patrimonio artistico-culturale italiano è un fattore potenzialmente determinante nell’economia. Funzio-nale a ciò è la sinergia di istituzioni pubbliche e private, economiche e non, che tengano conto - nello svi-luppare le proprie linee progettuali - delle esigenze del territorio di rife-rimento in funzione della loro sod-

disfazione, anche in termini di inve-stimenti produttivi. Ad esempio, la mostra che Palazzo Fava ospiterà a partire dal mese di febbraio 2014 e che esporrà al pubblico, unica sede europea, il famoso dipinto de “La ra-gazza con l’orecchino” e altre opere di Vermeer e Rembrandt, fra gli altri, è un’opportunità che la città di Bo-logna sta cogliendo nella giusta pro-spettiva, attraverso la realizzazione di azioni di valorizzazione del territorio e di proposte culturali collaterali e complementari all’evento principale che, a mio avviso, convergono verso il comune obiettivo di fare rientrare la nostra città all’interno dei flussi tu-

ristici che attraversano la penisola e dai quali Bologna, sino ad oggi, è sta-ta solamente lambita. La Fondazione Carisbo aveva immaginato e com-preso questo scenario sin dai primi contatti che hanno poi portato alla effettiva realizzazione della mostra.C’è un messaggio che vorrebbe ri-volgere agli imprenditori? Il messaggio è quello di “fare siste-ma”. E all’interno del sistema così istituito, è quello di procedere a se-lettivi, ma significativi, co-finanzia-menti.

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Un percorso culturale, artistico e museale articolato in edifici nel centro storico di Bologna, restaurati e recuperati all’uso pubblico dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna. Otto i luoghi che lo compongono: Palazzo Pepoli, museo innovati-vo dedicato alla storia della città; Palazzo Fava, affrescato dai Carracci e centro interamente destinato ad eventi ed esposi-zioni; Casa Saraceni, sede della Fondazione Carisbo; Bibliote-ca d’Arte e di Storia di San Giorgio in Poggiale, con un ricco patrimonio librario a partire dal 1500; San Colombano, con la collezione degli strumenti musicali antichi del Maestro Luigi Ferdinando Tagliavini; Chiesa di Santa Cristina, sede di con-

GENUS BONONIAE, MUSEI NELLA CITTÀ: IL PERCORSO.

certi; Santa Maria della Vita, ove è collocato il Compianto sul Cristo morto di Niccolò dell’Arca; San Michele in Bosco, grande belvedere affacciato su Bologna, ricco di opere d’ar-te.

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LO SAPEVATE CHE... LA NEWSLETTER DEL SERVIZIO INTERNAZIONALIZZAZIONE

L’area Internazionalizzazione di Unindustria Bologna nel 2013 ha introdotto una nuova newsletter dal titolo “Lo sapevate che…”. Que-sta si affianca agli altri strumenti di comunicazione – circolari tecniche, inviti, circolari riepilogative, ecc. – e contiene informazioni in pillole su esperienze di aziende associate che si ritiene di condividere con gli altri soci per contenuti particolarmente interessanti, oppure su tematiche di carattere generale molto sentite tra le associate. Nel 2013 sono usciti due numeri della newsletter. Nel 2014 diventerà quadrimestrale, con tre numeri in uscita a marzo, luglio e novembre.Nel 2013 abbiamo parlato di:IRAN: LE REGOLE PER L’E-SPORTAZIONE: le restrizioni nate dalle sanzioni verso il Paese hanno reso quasi impossibile qualsiasi tra-sferimento di valuta e incassare i corrispettivi dell’export è diventato sempre più difficile. TRUFFE ON LINE COME RI-CONOSCERLE: una delle ultime truffe segnalate proviene dalla Costa d’Avorio, attraverso contatti via mail da potenziali clienti che all’atto del bonifico per pagare le forniture chie-dono il pagamento di una tassa loca-le tramite Money Transfer o Western Union, metodi che rendono impossi-bile risalire a chi ha incassato i soldi. Ovviamente dopo avere incassato la tassa spariscono.ALTRI CASI DI TRUFFA DA PAE-SI ARABI E/O AFRICANI: aziende ci hanno segnalato un altro tentativo

di truffa, effettuato nel momento del pagamento di una fornitura. I truffa-tori pagano con assegni (falsi o ruba-ti) o bonifici (mai arrivati in conto) e sostengono di avere pagato di più, chiedendo la restituzione della diffe-renza.ARGENTINA: NUOVI OSTACO-LI TARIFFARI E NON TARIFFA-RI ALLE IMPORTAZIONI: negli ultimi anni il Governo argentino ha sviluppato una politica generale di restrizione alle importazioni attraver-so vari meccanismi protezionistici, introducendo normative tecniche e procedure burocratiche, divieti di pagamento all’estero, ecc.L’ETICHETTA “MADE IN” PO-TREBBE DIVENTARE OBBLI-GATORIA PER TUTTI I PAESI DELL’UNIONE EUROPEA. SIE-TE PRONTI?: proposta di regola-mento della Commissione Europea che se sarà approvata introdurrà l’obbligo del “made in” per i pro-dotti destinati ai consumatori. Ma in un mondo globalizzato, dove i prodotti sono costruiti a partire da componenti di origine spesso ignota, la conoscenza delle regole per l’attri-buzione del “made in” non è affatto scontata.SIAC - NUOVO STRUMENTO PER LA LOTTA ALLA CON-TRAFFAZIONE: la piattaforma siac.gdf.it è uno strumento che per-mette alla GdF (Guardia di Finanza) di condividere e gestire informazioni sui marchi al fine di agire a tutela dei diritti dei titolari.TRUFFE SU MARCHI E BRE-VETTI: RICHIESTE DI DENA-RO INGANNEVOLI: dopo circa un mese dall’avere richiesto il de-posito di marchi sono state ricevute richieste di pagamento di importi

NEWS unindustriaElena BoromeoFrancesca AufieroMarco Taddei

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Unindustria Bologna: non solo servizi... la nostra voce sui quotidiani

QUALE DIALOGO CON LE IMPRESE E GLI IMPRENDITORI?Legge sui reati tributari

Decreto legislativo 10.03.2000 n° 74ART 10/bis Dlgs 74/2000

Omesso versamento di ritenute certificate (1)1. E’ punito con la reclusione da sei mesi a due anni chiunque non versa entro il termine previsto per la presentazione della dichiarazione annuale di sostituto di imposta ritenute risultanti dalla certificazione rilasciata ai sostituti, per un ammontare superiore a cinquantamila euro per ciascun periodo d’imposta.(1) Articolo aggiunto dal comma 414 dell’art. 1, L. 30 dicembre 2004, n. 311.

Premetto che sono l’amministratore di una piccola società di San Giovanni in Persiceto (Molpass srl,) che da oltre un ventennio si occupa di distribuire ed installare “impianti speciali” di scenotec-nica nei teatri e negli studi della televisione. Nel corso di un ventennio, con la mia piccola struttura, abbiamo realizzato interventi con le tecnologie della luce, dell’audio, del video e della meccanica scenica nei principali plessi teatrali ita-liani e studi delle televisioni definendo, ovunque, soluzioni che ne ammodernassero il loro funzionamento: nostri sono gli impianti e i cablaggi del Gran Teatro la Fenice di Venezia, nostre sono le soluzioni tecniche con cui si sono ultimati i lavori al teatro Eliseo di Nuoro; ancora nostre sono le forniture di proiettori di luce a led per la sala stampa del Quirinale e di innumerevoli altre realtà televisive.

Scrivo, non senza averci pensato un po’, da cittadino figlio di un ferroviere della stazione di Bolognina di Crevalcore, nato negli alloggi del palazzo attiguo, con entrambi i due nonni Ferrovieri, educato dalla mia famiglia con i valori della onestà, del decoro e del fare le cose per bene.Scrivo da ingegnere, padre di due figli e compagno di una inse-gnante comunale con cui condivido una vita fatta di molto lavoro e qualche soddisfazione prima della crisi, pochissime nell’ultimo triennio.Scrivo anche e soprattutto da imprenditore con 20 dipendenti che una mattina ha ricevuto una telefonata da un avvocato d’ufficio nominato dal Tribunale di Bologna, il quale mi comunicava che ero stato appena condannato, in base a quanto previsto dall’art. 10/bis D.Lgs 74/2000, alla pena di tre mesi di reclusione, ovvero alla pena pecuniaria di 22.500 € di multa, per non aver pagato nei tem-pi previsti circa 61.000 € relativi ai sostituti d’imposta per l’anno 2011 che l’azienda, da me amministrata, doveva allo Stato.I fatti sono noti ai più, compreso ai funzionari dell’Agenzia delle Entrate di Bologna con i quali nei primi mesi del 2013 è stata con-cordata una dilazione di pagamento aggravata da oltre 9.000,00 € di interessi. Inutile sottolineare che il motivo del mancato pagamento stia nella assenza di liquidità causata dalle scadenze andate insolute per la-vori e forniture effettuate a enti pubblici e fondazioni teatrali. Tra questi i casi più gravi riguardano il Comune di Fauglia, la Fonda-zione Campania dei Festival, il Comune di Milano per il restau-ro dell’ex teatro di Strehler, il Piccolo Teatro di via Rovello. Altri crediti minori (ma comunque importanti) degli anni 2011-2012 riguardano la Fondazione Teatro dell’Opera di Roma; la Fondazio-ne Pomeriggi Musicali Milano - Teatro Dal Verme e Teatro Degli Arcimboldi; la Fondazione Pontedera Teatro - Teatro Era (PI), Fondazione Teatro Lirico Cagliari.Inutile aggiungere “la beffa” che insiste con il mancato pagamento delle forniture da parte di enti pubblici, ovvero quella che alle im-prese risulta praticamente impossibile addebitare interessi passivi

di Legge, pena la perdita di rapporti mercantili pregiudicandone la loro continuazione.

Tornando alla questione lamentata vorrei segnalare che l’interve-nuta dilazione, intervenuta ad aprile 2013, non ha prodotto alcuna efficacia nei confronti di quanto previsto nel disposto legislativo e che, quindi non ha riconosciuto nulla a chi in buona fede (senza dolo) dichiara l’esistenza di tasse nei confronti dell’Agenzia e si pre-dispone a voler produrre un pagamento dilazionato sobbarcandosi anche gli interessi.

Detto ciò ritengo che, ad ogni buon fine, sarebbe importante te-nere conto della singola situazione di ogni entità; un’azienda che, come la mia, ha regolarmente versato il dovuto da 20 anni e che ora, a causa della crisi, del terremoto in Emilia e degli altri fattori qui esposti, si trova in difficoltà, non dovrebbe essere punita, bensì supportata.

Naturalmente farò ricorso e mi difenderò nei modi previsti dal-la Legge (ovviamente pagando il conto degli avvocati chiamati d’urgenza senza, in caso di vittoria, aver diritto al riconoscimento delle spese, come la prassi vuole), vi sono innumerevoli sentenze di assoluzione per casi simili se non identici al mio; fatto sta che in questi tempi sapere che la “giustizia” spende montagne di dena-ro per istruire processi inutili, umilianti e costosi per il cittadino, demoralizzando la posizione dei piccoli imprenditori che corag-giosamente tentano di stare al loro posto in continuità con i propri dipendenti, si rivela una offesa alla civiltà e una grossa vergogna per tutti; senza considerare che in questo stato d’animo alcuni col-leghi hanno compiuto atti estremi suicidandosi.

Ing. Giorgio Molinari, amministratore unico Molpass srl

Sottoscrivono, con piena solidarietà i dipendenti e collaboratori di Molpass srlBARBIERI Marco, resp. installazioni, BARBIERI Luca, resp. uff. tecnico, CALA’ Riccardo, Ricercatore esterno, BRUNO Luigi, ma-gazziniere, CASTELLAZZI Marco, resp. Reparto Controllo Luce e Video, CAMPAGNOLI Gabriele, operaio, DACCO’ Alba Laura, se-greteria commerciale, DALLA Barbara, resp. uff. finanza e ammini-strazione, DALLATURCA Luca, collaboratore tecnico commerciale esterno, DI NELLA Angelo, Brand Manager apparati controllo luci, GAVIOLI Riccardo, Brand Manager video sistemi, GOLLINI Livio, resp. settore formazione, GRENZI Lorena, operaia, HASSOUNE Said, magazziniere, LANZARINI Gianni, settore audio, LUPPI Do-natella, segreteria commerciale, LOBEFARO Massimo, resp. settore TV, PAVANELLI Paolo, servizi manutenzioni, PRETI Francesca, uff. contabilità fornitori,VACCARI Valeria, uff. contabilità clienti, ZANNI Michele, resp. logistica

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tra 1.500-2.000 euro, da società che utilizzano ragioni sociali volutamen-te ambigue (ossia confondibili con i nomi ufficiali degli Uffici Centrali effettivamente preposti), quali ad esempio WIPT World Patents Tra-demarks, oppure WDPT Worldwide Database of Patents and Trademarks.

TARES, L’APPELLO DI UNIN-DUSTRIA BOLOGNA AI SIN-DACI

In vista della definizione da parte dei Comuni delle aliquote sul nuovo tri-buto annuale in vigore nel 2013 (TA-RES), Unindustria Bologna si appel-la ai Sindaci affinché tengano conto degli effetti sulle imprese e valutino il ritorno al sistema di prelievo del 2012 (TARSU o TIA). L’Associazio-ne, pur comprendendo la situazione di difficoltà degli Enti Locali, rimarca la penalizzazione che la TARES pro-duce sulle utenze extra-domestiche, e quindi sulle imprese, che oltre ai consueti aumenti del costo del servi-zio ed alla quota RES di 0,30 euro/mq di superficie detenuta, sono costrette a subire anche l’ulteriore aumento del 10% a causa dell’inde-ducibilità dell’IVA. Tenuto conto de-gli aumenti di costo rilevanti che le imprese registrano nei vari Comuni rispetto al 2012, in un momento di crisi senza precedenti, Unindustria Bologna si fa portavoce della richiesta che arriva dal mondo imprenditoriale di ripristinare il sistema di tassazio-ne preesistente (TARSU o T.I.A.) e di definire nei termini di Legge gli adempimenti specifici (delibere co-munali). Le modifiche introdotte in sede di conversione del Decreto Leg-

ge D.L.102/2013 che ha normato il passaggio da TIA-TARSU a TARES consentono alle amministrazioni lo-cali di ripristinare le tariffe relative al prelievo esistente al 2012, quale esso fosse. In sintesi, i Comuni hanno la possibilità di mantenere anche per il 2013, la TARSU o la TIA. “Per gli Amministratori locali questa è l’oc-casione di dimostrare coi fatti la loro vicinanza e il loro impegno a soste-gno del sistema produttivo locale. Le imprese sono già messe a dura prova da un sistema fiscale pesantissimo. Chiediamo ai Sindaci di non gravare ulteriormente su questo carico con altri aumenti sulla tassazione dei ri-fiuti. A maggior ragione se, come in questo caso, ci sono gli strumenti per evitarlo”, dichiara Roberto Kerkoc, Vice Presidente Vicario di Unindu-stria Bologna con delega all’Ambien-te e al Territorio. Per quanto riguarda la tassazione del 2014, in previsione del nuovo quadro legislativo che pre-vede l’entrata in scena della nuova TARI, Unindustria Bologna chiede di avviare dei tavoli di confronto nell’ottica di evitare nuove penaliz-zazioni. In una prospettiva di lungo termine, l’Associazione auspica l’in-troduzione di una TARIP (Tariffa Rifiuti Puntuale) per ristabilire con-dizioni di equità tariffaria, dove gli utenti possano pagare in proporzione all’effettiva quantità di rifiuti speciali assimilati, smaltiti tramite il servizio pubblico.

UNINDUSTRIA BOLOGNA GRANDE AMICA DI ANT PER LA PREVENZIONE

Unindustria Bologna entra a far

parte dei Grandi Amici della Fon-dazione Ant, con una menzione per il sostegno ai progetti di prevenzio-ne oncologica offerta ai dipendenti. Il riconoscimento è stato conferito lo scorso 22 novembre durante una cerimonia che si è svolta a Milano, presso il Centro Congressi Fondazio-ne Cariplo. Nata a Bologna nel 1978 per iniziativa dell’oncologo Franco Pannuti, la Fondazione ANT Italia Onlus opera in nome dell’Eubiosia (dal greco antico, eu/bene-bios/vita) intesa come insieme di qualità che conferiscono dignità alla vita, dal pri-mo all’ultimo respiro. Dal 1985 ad oggi ANT ha assistito, in modo com-pletamente gratuito, oltre 96.000 Sofferenti oncologici.

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LA BANCA MONDIALE E IL CERN SI PRESENTANO ALLE IMPRESE BOLOGNESI

Un seminario formativo sulle gare finanziate dalla Banca Mondiale e un incontro con il CERN, l’Organizzazione Eu-ropea per la Ricerca Nucleare: sono i due appuntamenti organizzati da Unindustria Bologna nei mesi scorsi per illustrare alle imprese asso-ciate importanti opportunità di sviluppo.Il Gruppo Banca Mondiale ogni anno finanzia numero-si progetti riguardanti beni e servizi destinati allo svi-luppo locale dei governi na-zionali e delle popolazioni di tutto il mondo. Sono circa 80.000 i contratti sottoscritti in media ogni anno in diver-si settori (educazione, agri-coltura, industria, ecc.) per un valore complessivo di 15-20 miliardi di dollari.Per colmare questo gap, Unindustria Bologna, in collabo-razione con i Sistemi Formativi di Confindustria e con l’uf-ficio del Direttore Esecutivo per l’Italia nel Board dei Diret-tori delle Banca Mondiale, Piero Cipollone, ha organizzato il 29 novembre scorso un seminario formativo per la par-tecipazione alle gare nella sede di via San Domenico 4. Il seminario si è rivolto in particolare alle imprese bolognesi del settore metalmeccanico. Nel 2012, l’Italia ha ottenuto il 3,9% del totale delle aggiudicazioni per Paese, piazzandosi all’ottavo posto dopo il 13,72% della Cina, l’11,15% dell’In-dia, il 5,57% della Germania, il 5,65% della Spagna, il 4,77% del Vietnam, il 4,6% della Turchia e il 4,03% della Russia.Sempre nel 2012, il valore complessivo dei contratti as-segnati all’Italia è stato di 638.835.028 dollari (sommando servizi, fornitura beni ed edilizia). A trainare questa cifra sono tre grandi opere finanziate in Egitto (due riguardanti il progetto Giza North Power Project) e Bielorussia (progetto Road Upgrade).

“In Emilia-Romagna, come peraltro in tutta Italia, ci sono tantissime imprese di grande qualità, ma con potenzia-lità inespresse, per una serie di motivi strutturali e per il mancato accesso alle opportunità internazionali. La Banca Mondiale, con i suoi progetti che mette in cantiere ogni

anno, rappresenta una grandis-sima opportunità per lo sviluppo delle nostre imprese”, dichiara Angelos Papadimitriou, Consi-gliere Delegato all’Internaziona-lizzazione e Vice Presidente di Unindustria Bologna.“Uno dei settori più interessanti è quello della fornitura di beni. Cito soltanto un dato: nel 2012 l’Italia ha ottenuto aggiudicazioni per circa 280 milioni di dollari. Ci sono margini per crescere anco-

ra di più negli anni a venire. Il nostro obiettivo è far sì che non

siano più soltanto i grandi gruppi industriali ad aggiudicar-si pochi appalti di grandi dimensioni, ma che scendano in campo anche imprese più piccole, ma comunque altamen-te specializzate, che possiedono competenze e standard qualitativi tali da misurarsi nelle competizioni globali”, ag-giunge.Ad illustrare il progetto nei dettagli è stato Donato Di Gaetano, Coordinatore della commissione cooperazio-ne internazionale, Area Europa e Internazionalizzazione di Confindustria, mentre Shaun Moss, Special Adviser, Procurement, Latin America and Caribbean Region della World Bank, ha spiegato concretamente, attraverso delle case history, come si preparano offerte vincenti per le gare di fornitura beni.

Angelos Papadimitriou, Consigliere Delegato all’Internaziona-lizzazione e Vice Presidente di Unindustria Bologna

Il 3 ottobre scorso, sempre in via San Domenico 4, si è te-nuto invece un incontro organizzato da Unindustria Bolo-gna con la Rappresentanza Permanente d’Italia presso le

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milioni di euro circa) al budget comples-sivo che ogni anno il CERN riceve dagli Stati membri (un miliardo di euro com-plessivamente), al quarto posto dopo Germania (20% circa), Francia (15,5%) e Regno Unito (13,5%). Dal 1 gennaio del 2011 ad oggi hanno ricevuto un ordine dal CERN 187 ditte italiane. I ritorni per forniture industriali verso le aziende del nostro Paese nel 2010 sono stati di 11,7 milioni di euro circa, nel 2011 di 15,5 milioni, e nel 2012 di 28,8 milioni. “Il nu-mero di aziende della nostra provincia, e in generale del territorio italiano, che hanno rapporti col CERN è ancora troppo basso. Sappiamo che l’Italia, in qualità di

Stato membro dell’Organizzazione europea per la ricerca nucleare, ottiene molto meno in termini di forniture in-dustriali e di servizi, rispetto ai finanziamenti che eroga. Cosa che invece non accade per altri Stati membri, che ottengono ritorni anche triplicati. È arrivato il momento di cogliere questa opportunità. E il tessuto produttivo bolognese ha tutte le carte per giocare questa partita”, dichiara il Presidente di Unindustria Bologna, Alberto Vacchi. “Come Associazione abbiamo voluto fortemente questo incontro perché crediamo sia arrivato il momento che le nostre imprese, altamente tecnologiche e specia-lizzate, avviino un percorso di accreditamento nell’Albo dei fornitori”, prosegue il Presidente di Unindustria Bo-logna. “Riuscire a consolidare partnership con il princi-pale laboratorio mondiale di fisica delle particelle per le nostre imprese rappresenta non soltanto un’opportunità dal punto di vista economico, ma anche un’importante occasione di crescita perché significa migliorare ulte-riormente il proprio metodo di lavoro all’insegna dei più alti standard”, aggiunge. Dopo il saluto introduttivo di Alberto Vacchi, Presidente di Unindustria Bologna, sono intervenuti il Dott. Ing. Francesco Bertinelli, a capo del gruppo di ingegneria meccanica del CERN, e il Professor Maurizio Biasini, addetto scientifico alla Rappresentanza Permanente presso le Organizzazioni Internazionali di Gi-nevra. Nel pomeriggio i rappresentanti del CERN hanno incontrato direttamente le singole imprese in sessioni di incontri b2b. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Elaborazione CERN

Nazioni Unite a Ginevra, in cui il CERN, cioè il principale la-boratorio mondiale di fisica delle particelle, si è presentato per la prima volta alle imprese bolognesi nella prospettiva di attivare nuovi rapporti. Ogni anno, il CERN assegna for-niture industriali per diverse decine di milioni di euro alle imprese degli Stati membri (nel 2012 all’Italia sono stati erogati circa 30 milioni di euro), selezionandole attraver-so l’Albo dei fornitori accreditati. Ad oggi, sono circa 1.500 le imprese italiane che fanno parte dell’Albo fornitori del CERN, di cui 128 con sede in Emilia-Romagna, e 30 nella provincia di Bologna. L’Italia contribuisce per l’11% (100

ConTrIBUTI E rITornI IndUsTrIALI ITALIA

Un momento dell’incontro tra CERN e Imprese nella sede di Via San Domenico

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