Giorgio Azzoni, Il Museo dell'energia idroelettrica di Cedegolo musIL, Grafo ed. 2015

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Il Museo dell’ energia a Cedegolo idroelettrica GIORGIO AZZONI Culture del Bresciano Percorsi nei siti museali della provincia | 4 | g rafo

Transcript of Giorgio Azzoni, Il Museo dell'energia idroelettrica di Cedegolo musIL, Grafo ed. 2015

Il Museo dell’energia

a cedegoloidroelettrica

GIORGIO AZZONI

CULTURE DEL BRESCIANOPercorsi nei siti museali della provincia

1. Il Vittoriale e Gardone Riviera

2. I Musei del ferro da Brescia alle valli

3. I Musei della civiltà contadina

4. Il Museo dell’energia idroelettrica a Cedegolo

www.grafo.itwww.giornaledibrescia.it

In abbinamento obbligatorio con il GIORNALE DI BRESCIA€ 7,80 (+ il costo del quotidiano)

ISBN 978 88 7385 928 3

Culture del BrescianoPercorsi nei siti museali della provincia

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Il Museo dell’ energia

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testi di Giorgio Azzoni

Culture del BrescianoPercorsi nei siti museali della provincia

3 Nella fabbrica dell’elettricità

5 L’edificio e il contesto montano La centrale idroelettrica di Cedegolo Egidio Dabbeni

15 Il percorso museale: dalla goccia alla scintilla I princìpi guida Il piazzale d’ingresso, l’atrio, l’accesso La sala delle sfere La stanza delle dighe I grandi lavori idroelettrici Il lavoro raccontato La condotta La sala della turbina L’albero dell’elettricità e la stanza delle forze La metamorfosi dell’energia Il teatrino elettrostatico Il bar elettrico Gli spazi per mostre e gli esterni

33 L’industrializzazione idroelettrica in Adamello L’industrializzazione Il sistema Poglia-Arno Il sistema Avio Derivazioni sull’Oglio La vicenda sociale

45 I monumenti del “paesaggio idroelettrico” L’ingegneria delle dighe L’architettura delle centrali Impianti e elettrodotti

62 La Fondazione musil

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Il Museo dell’Energia Idroelettrica di Cedegolo raccon-ta una tappa fondamentale dell’industrializzazione italiana, valo-rizza l’archeologia industriale e la cultura materiale della moder-nità, diffonde la conoscenza scientifica e la consapevolezza cultu-rale in tema di energia e ambiente. Inaugurato nel 2008, fa parte del sistema musil, Museo dell’industria e del lavoro di Brescia.

Il museo è collocato in una ex centrale della Società elettri-ca bresciana, costruita tra il 1909 e il 1910 su progetto di Egi-dio Dabbeni, esponente di rilievo dell’architettura bresciana del primo Novecento. L’edificio, grazie a un attento recupero archi-tettonico e funzionale, partecipa a pieno titolo al museo di cui è non solo contenitore, ma protagonista. Luogo del sapere e della sua trasmissione, di memoria e sperimentazione, ha come temi principali il ciclo dell’acqua, il lavoro umano, l’industrializzazio-ne, la tecnica, la natura, il paesaggio, l’elettricità e le applicazio-ni energetiche.

Lo spazio espositivo si configura come percorso ricco di sor-prese multisensoriali che racconta il viaggio dell’acqua dalla sua formazione, nell’atmosfera, alla sua trasformazione in energia elettrica. Gli exhibit espongono i contenuti in modo semplice e coinvolgente utilizzando reperti e installazioni multimediali, vec-chi macchinari e moderne animazioni, ricostruzioni ambientali ed esperimenti scientifici.

Avvalendosi di tecnologie che favoriscono interazione e uso intuitivo di oggetti e spazi, il percorso espositivo accompagna il visitatore “dentro” una storia. I reperti sono infatti messi in rela-zione con l’impiego e l’ambiente originario, mediante contestua-lizzazioni che, ricomponendone la vita, ne evitano l’immobile sacralità. In tal modo essi restituiscono una storia culturale, tec-nica, economica e sociale del Novecento, ripercorrendo l’epopea della modernità dalle prime centraline ai recenti grandi impianti di pompaggio. Il museo mette inoltre in evidenza il ruolo di pri-mo piano della ricerca scientifica italiana all’interno della storia dell’elettricità, sottolineando come uomini d’ingegno e molti ano-nimi tecnici e lavoratori, abbiano scritto una pagina fondamen-tale della modernità.

Collocato nel cuore dell’industrializzazione idroelettrica del Novecento, al centro di uno splendido teatro montano alle pen-

Nella fabbrica dell’elettricità

a sinistra, la ex centrale di Cedegolo, sede del Museo dell’Energia Idroelettrica.

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dici del ghiacciaio dell’Adamello, il museo racconta, infine, una vicenda emblematica del complesso rapporto tra necessità ener-getiche ed equilibri ambientali. Nucleo di una rete idroelettrica diffusa, esso vuole stimolare la consapevolezza di quanto terra e mondo, natura e cultura, siano interconnessi in un ecosiste-ma da rispettare e mantenere in equilibrio.

Mediante un percorso multitematico e interdisciplinare che affronta aspetti tecnologici, sociali e ambientali esso si inseri-sce, unico esempio in Italia, nel filone dei musei europei della tecnica. Coerentemente con gli intenti del musil, è dunque dedi-cato alla memoria collettiva delle comunità camune e bresciane e luogo dove riconoscere intelligenza e operosità quali fattori di nobiltà del lavoro.

in alto, interno del museo: la Sala della turbina.a destra, l’edificio in una veduta serale, dal piazzale d’ingresso.

la fondazione musil, il sistema museale

Il musil - Museo dell’industria e del lavoro di Brescia si colloca nel solco delle più recenti realizzazioni di sistemi museali articolati sul territorio e incentrati sulla storia dello sviluppo industriale. Con i suoi diversi poli e percorsi museali, il musil di Brescia prefigura un sistema a scala regionale sul modello delle più avanzate esperienze europee. Nel contesto italiano è il primo caso di museo

dinamico che già dai primi passi si struttura attraverso una sede centrale in città e una rete di antenne sul territorio. Il musil comprende i seguenti poli territoriali:– il Museo dell’Energia Idroelettrica di Cedegolo - Valle Camonica, nella ex centrale idroelettrica Seb.– il Musil di Rodengo Saiano, in Franciacorta, magazzino visitabile a servizio dell’intero sistema.– il Museo del Ferro, a San Bartolomeo di Brescia, in un’antica fucina per la lavorazione del ferro.– la sede centrale, in fase di allestimento nell’area dell’ex stabilimento Tempini a Brescia.Il Museo dell’Energia Idroelettrica di Cedegolo è gestito dalla Fondazione Museo dell’Industria e del Lavoro di Brescia, una fondazione di partecipazione costituita il 21 giugno 2005 in adempimento all’Accordo di Programma siglato l’11 marzo 2005 da Regione Lombardia, Provincia di Brescia, Comune di Brescia, Comune di Cedegolo, Comune di Rodengo Saiano, Comunità Montana di Valle Camonica, Università degli Studi di Brescia, Asm Brescia Spa, Associazione Museo dell’Industria e del Lavoro “Eugenio Battisti”, Fondazione Luigi Micheletti e Fondazione Civiltà Bresciana.

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MuSILMuseo dell’EnergiaIdroelettrica

Direttore:Pier Paolo Poggio

Responsabile attività culturali: Giorgio Azzoni

Responsabile organizzazione didattica: Daniela Poetini

Via Roma, 48Cedegolo – Valle Camonica (Brescia)Tel. +39 036461196Fax +39 0302404554Aperto da aprile a novembre

Prenotazioni: [email protected]

Realizzazione

Committente:Comune di CedegoloProgetto architettonico:architetti Giorgio Azzoni, Claudio Gasparotti (capogruppo), Marina Tonsi Progetto statico:ing. Mario Cottinelli, coll. ing. Lorenzo CanobbioProgetto impianti:ing. Renato ZanoniProgetto acustico:ing. Paolo OliaroProgetto strutture e risorse multimediali:Studio AzzurroProgetto e realizzazione suoni e musiche:TangatamanuConsulenze:Massimo Negri, Kriterion; Carlo Simoni; Franco Pelosato; Pier Paolo Poggio; Battista Tiberti; Mimmo Franzinelli; Daniele Mor, Fondazione Micheletti; Fabio Ghidini, Fondazione musil.

Finito di stampare nel gennaio 2015da Staged, San Zeno Naviglio (Brescia).

Grafo edizioniVia A. Volta 2125010 San Zeno Naviglio (Brescia)

www.grafo.it

Giornale di BresciaEditoriale Bresciana S.p.A.Via Solferino, 2225121 Brescia

www.giornaledibrescia.it

© Grafo | gestione Igb Groupgennaio 2015isbn 978 88 7385 928 3

Fotografie:Archivio musil: pp. 6, 32, 34, 35, 36, 37, 38, 39, 40, 41, 58 (alto), 59 (alto), 59 (basso), 60.Giorgio Azzoni: pp. 4, 10, 12, 13 (basso), 16, 17, 18-19, 20, 29 (basso), 31, 52-53, 54, 55, 56, 57, 58 (basso).Leo Milani: pp. 2, 5, 7, 8, 9, 11, 14, 21, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 29 (alto), 62, copertina.Archivio Carlo Tassara: p. 13 (alto).Fabio Cattabiani: p. 30 (courtesy Fondazione Archivio Franca Ghitti).Paolo Turetti: pp. 44, 46, 49, 50.