FULKERI ELEMENTI TESI
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1
INDICE
Organizzazione del lavoro
1. La richiesta della Tesi di Laurea per i Corsi di Laurea Specialistica e Magistrale
2. Tipologie di elaborato e scelta dell’argomento
3. La raccolta del materiale
Struttura della Tesi di Laurea
1. Frontespizio
2. Indice
3. Introduzione
4. Conclusione
Norme generali per la stesura del testo
1. Criteri grafici
2. Come si scrive
3. Accenti e apostrofi
4. Lettere maiuscole
5. Desinenze del plurale
6. Elencazione dei punti
7. Virgolette
8. Parole straniere o da evidenziare
9. Figure e tabelle
10. Trattini e trattoni
11. Abbreviazioni
12. Le citazioni
13. Le note
14. Uso di “Confronta”
15. Uso di “Ibidem”
16. Uso di “Ivi”
17. Uso di “Opera citata”
18. La bibliografia
19. La sitografia
Chiusura del lavoro
1. La consegna della Tesi di Laurea
2. L’Abstract
3. La Presentazione
2
APPENDICI:
a) La tesi step by step - Scadenze
b) Modulistica amministrativa per lo svolgimento della Tesi di Laurea
c) Frontespizio
d) Diritti d’autore
Bibliografia
3
ORGANIZZAZIONE DEL LAVORO
1. La richiesta della Tesi di Laurea per i Corsi di Laurea Specialistica e Magistrale
Lo studente per fare richiesta di Tesi deve aver terminato gli esami nella sessione precedente la
discussione dell’elaborato finale.
Lo studente che intende fare richiesta dovrà:
– effettuare un colloquio con il docente o con il cultore della materia;
– compilare il modulo “interno” di richiesta di Tesi di Laurea1;
– consegnare il modulo compilato nell’orario di ricevimento, unitamente alla fotocopia (completa
di tutte le pagine) del libretto universitario, in uno dei periodi sottoindicati;
Considerato l’alto numero di richieste che vengono generalmente presentate, non sarà purtroppo
possibile dare risposta positiva a tutte le domande2. Sarà pertanto accettato solo un numero limitato
di laureandi, tenendo conto della motivazione, del curriculum e dell’argomento.
L’elenco dei candidati selezionati sarà affisso in bacheca all’incirca un mese dopo la consegna del
modulo “interno”.
La domanda di Tesi di Laurea presentata viene conservata per un periodo di quattro mesi e può
essere ripresa in considerazione solo su richiesta esplicita dello studente. Successivamente occorrerà
ripresentarla, qualora si sia ancora interessati.
Sessione di discussione
Tesi di Laurea Periodo per la consegna del modulo “Interno” Accettazione e inizio lavori
autunnale
* PERIODO 1: Otto mesi prima dalla
discussione. (Le prime due settimane di
Febbraio precedente alla sessione di
discussione)
Un mese dopo la consegna del
modulo “interno”
invernale
* PERIODO 2: Otto mesi prima dalla
discussione. (Le prime due settimane di Giugno
precedente alla sessione di discussione)
Un mese dopo la consegna del
modulo “interno”
estiva
* PERIODO 3: Otto mesi prima dalla
discussione. (Le prime due settimane di
Ottobre precedente alla sessione di
discussione)
Un mese dopo la consegna del
modulo “interno”
1 I moduli saranno disponibili per tutto il mese che precede l’inizio del periodo scelto per presentare la domanda. 2 Gli studenti possono chiedere la prova finale e la tesi a tutti i docenti purché abbiano sostenuto almeno un esame nel settore disciplinare a cui afferisce il docente. Ogni docente di ruolo è tenuto a seguire, per ogni A.A. non meno di 10 prove finali e di 6 tesi, ogni docente a contratto un massimo di 5 prove finali e di 3 tesi. Nel caso in cui uno studente ottenga una risposta negativa da più docenti, dovrà documentare ciò attraverso la firma di almeno due docenti (che rifiutano la richiesta) su un apposito modulo da consegnare alla Segreteria Didattica. Dopo adeguata verifica, allo studente verrà assegnata una tesi d’ufficio che sarà attribuita ad uno dei docenti con il carico più limitato di prove finali o di tesi. La Commissione tesi, in sinergia con la Segreteria didattica, provvederà a mettere a punto una specifica modulistica (collegata ad uno specifico iter) per la gestione dell’attribuzione delle prove finali e delle tesi d’ufficio.
4
Tenendo conto della scadenza di consegna in segreteria studenti (30 giorni prima della discussione),
l’elaborato dovrà essere concluso almeno un mese e mezzo prima della data di discussione, per
consentire una accurata revisione finale.
2. Tipologie di elaborato e scelta dell’argomento
Nella preparazione dell’elaborato per la Tesi di Laurea è necessario attenersi ad alcuni criteri di base,
che forniranno, ai membri della commissione, i punti di riferimento comuni per la valutazione dei
diversi lavori.
Solitamente l’elaborato può rientrare in una delle seguenti tipologie3:
Saggi di tipo teorico: dovranno avere la struttura di un “review article”4 e dimostrare la
capacità del candidato di estrarre dalla letteratura internazionale i più recenti aggiornamenti
rispetto all’argomento oggetto della tesi, di sintetizzarli e di dare conto e interpretazione delle
possibili controversie esistenti sull’argomento stesso.
Lavori di tipo empirico-sperimentali: dovranno avere la struttura dei lavori scientifici che
vengono proposti. Essi dovranno avere per oggetto un lavoro originale cui il candidato ha
attivamente partecipato. Detto lavoro dovrà avere un suo preciso razionale, descritto
nell’introduzione, un disegno sperimentale descritto insieme alle tecnologie usate nella sezione
materiali e metodi, dei risultati valutabili, analizzati, eventualmente, con gli strumenti statistici
appropriati, e una discussione dalla quale si possa chiaramente evincere il significato e
l’importanza dei risultati ottenuti. Possono essere accomunate a questa categoria tesi
strutturate sulla falsariga dei “case-report” che riportino e discutano casi clinici, o casistiche
cliniche, di eccezionale interesse, novità o rarità. L’elaborato deve prevedere una breve
introduzione di presentazione del problema (basata sui risultati di lavori analoghi), la
descrizione chiara e schematica del metodo applicato e dei risultati ottenuti (eventualmente
con grafici e/o tabelle), e una discussione critica dei risultati presentati.
Si ricorda, inoltre, che per la Tesi di Laurea del Corso Specialistico in Psicologia sono previsti secondo
il piano di studi 21 CFU, mentre per il Corso di Laurea Magistrale i CFU assegnati saranno 16.
Il voto di partenza (stabilito dalla segreteria studenti unificata) è per la laurea di II livello
(Specialistica/Magistrale) una media che tiene conto del voto di partenza della laurea di I livello (senza
punti della commissione) e di una media ponderata dei voti della Laurea di II livello. Al voto di
3 In casi di eccezionalità, allo studente viene data la possibilità di articolare il proprio lavoro di Tesi sulla base di un Resoconto di esperienza professionale (resoconto critico del tirocinio o di un’esperienza di osservazione). Questo tipo di lavoro prevede che lo studente prepari una relazione su un’esperienza professionale alla quale ha partecipato, nella quale si dimostri la capacità di definire il contesto teorico nel quale s’inquadra l’esperienza medesima e di valutarla. Questo tipo di elaborato deve prevedere una rassegna introduttiva della principali impostazioni teoriche di riferimento, una descrizione quanto delle modalità nelle quali si è articolata l’esperienza professionale quanto dei suoi contenuti. 4 In termini di letteratura, le revisioni sono prodotti scientifici, che forniscono una sintesi dello stato attuale della ricerca su un particolare argomento.
5
"partenza" vengono, poi, aggiunti i punti concessi dalla commissione nella seduta di laurea. L'entità
dei punti assegnati dipende dalla Commissione ed è regolamentata nella guida agli studi.5
La scelta di un argomento adeguato è il primo impegno serio che si affronta nel condurre una ricerca
finalizzata alla Tesi. In molti ambienti accademici questa prova è semplificata dalla collaborazione con
il Relatore, un docente della Facoltà che abbia familiarità con un’area di studio interessante e che
possa perfino aver già individuato uno o più argomenti di ricerca. È possibile tuttavia che questa
situazione ideale non si presenti. In quest’ultimo caso, non essendoci regole semplici ed universali per
la selezione di un argomento, potrebbero essere utili alcune considerazioni per prendere una decisione
in modo appropriato. Il primo passo da affrontare, per definire l’argomento della Tesi, dovrebbe
essere quello di ottenere una solida familiarità con il campo di studio, realizzabile attraverso una
grossa mole di studio della letteratura. Senza questo lavoro iniziale non è possibile conoscere la
gamma di possibilità di argomenti interessanti, né avere un’idea chiara di ciò che è già conosciuto6.
Non è possibile stabilire in anticipo il tempo necessario a completare la tesi di Laurea, dal momento
che esso risulta determinato da una molteplicità di fattori, che vanno, dalla difficoltà dell’argomento e
dalla reperibilità delle fonti, alla capacità dello studente e alla sua disponibilità di ore di lavoro.
Calcolati, tuttavia, anche i tempi burocratici di presentazione delle copie in segreteria è quantomeno
improbabile che l’elaborato possa essere redatto in meno di cinque mesi.
3. La raccolta del materiale
La Tesi di Laurea si articola in relazione a specifici riferimenti bibliografici, necessari per garantire
adeguato spessore alla ricerca. Si può effettuare la ricerca bibliografica tramite sia ricerca on-line
(Directories e Motori di Ricerca), sia biblioteche e librerie (consultando libri e riviste).
Le Directories sono delle raccolte di siti controllate da supervisori, per cui spesso risultano essere di
qualità superiore. Sono organizzate per soggetto, e risultano essere ottimi strumenti di consultazione
se si sceglie di “sfogliare” anziché cercare per parole chiavi. Alcuni esempi sono: Academic Info| Argus
Clearinghouse | Britannica | Segna Web
Grazie ai motori di ricerca, invece, è possibile ricercare per parole chiave (keywords) e non per
contesto.
Ad esempio cercare “eco” significa avere tra i risultati tutte le pagine che contengono la parola “eco”,
sia riferita all’autore, sia riferita all’acustica. Puoi ottimizzare la tua ricerca utilizzando gli operatori
booleani “AND”, “NOT” o semplicemente il segno di più e meno (+/-).
5 Per altre informazioni si consiglia di consultare la Guida dello Studente. 6 Un argomento deve sollecitare l’interesse del Laureando, per un lungo periodo di tempo. È saggio evitare un argomento che sia eccessivamente ambizioso e impegnativo (le Tesi vaste e ambiziose risultano essere spesso incomplete e anche le migliori finiscono per essere un compromesso tra le ambizioni dello studente, i desideri del Relatore e le varie circostanze pratiche). L’argomento della Tesi di Laurea viene assegnata a partire da una proposta dello studente sulla base dei suoi interessi personali, l’argomento andrà concordato di comune accordo. Sarà opportuno che tale argomento sia il più possibile circoscritto, ben delineato sia dal punto di vista teorico-concettuale sia dal punto di vista dei limiti spazio-temporali.
6
Ad esempio:
umberto eco: tutte le pagine che contengono le due parole (non necessariamente accanto).
“umberto eco”: tutte le pagine con la stringa di parole (accanto).
-umberto +eco: tutte le pagine che contengono la parola “eco” escluse quelle che contengono
la parola “umberto”.
Inoltre, al fine di effettuare una ricerca aggiornata, si consigliano alcuni indirizzi, quali:
http://serch.epnet.com
http://www.caspur.it
http://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/
7
STRUTTURA DELLA TESI DI LAUREA
1. Frontespizio Nell’Appendice “d” viene riportato un facsimile di frontespizio.
2. Indice
La definizione dell’indice costituisce il punto di partenza e non di arrivo della stesura della Tesi di
Laurea. L’indice, infatti, ha la funzione essenziale di costringere a delimitare il proprio campo
d’indagine e, in tal modo, di chiarire anzitutto a se stessi quali debbano essere le tappe evolutive del
proprio discorso. Va concepito come uno strumento dinamico, che potrà subire modificazioni anche
molto significative con il procedere del lavoro, ma che non si dovrà mai perdere di vista.
L’indice deve essere redatto nel nome della semplicità e della chiarezza e deve registrare tutti i
capitoli, sottocapitoli, paragrafi del testo, con la stessa numerazione, con le stesse pagine e con le
stesse parole. Definire l’indice non significa solo dare un ordine sequenziale ai contenuti quanto,
piuttosto, stabilirne uno sviluppo logico. Esso può essere messo all’inizio o alla fine.
3. Introduzione
L’introduzione e la conclusione si scrivono a fine lavoro.
L’introduzione indica le premesse di carattere scientifico e le più recenti acquisizioni (citandone gli
autori) da cui la ricerca ha preso spunto. Nell’introduzione viene principalmente enunciato lo scopo del
lavoro.
Cosa scrivere in un’introduzione:
Argomento: Di cosa parla la Tesi di Laurea?
Letteratura: Quali sono i contributi individuabili nella letteratura sull’argomento? Esiste un
dibattito, attualmente, sull’argomento della vostra Tesi di Laurea?
Obiettivi: Qual è l’obiettivo della Tesi di Laurea?
Struttura: Come è articolata la Tesi di Laurea?
4. Conclusione
Nelle conclusioni (inserite necessariamente alla fine del testo) si opera invece una breve panoramica di
quanto sviluppato nel corpo del testo, per fornire un ultimo sguardo d’insieme su quanto detto.
Cosa scrivere in una conclusione:
Cornice di riferimento;
Obiettivi;
Risultati.
8
NORME GENERALI PER LA STESURA DEL TESTO
1. Criteri grafici
o Il formato standard della carta è quello cosiddetto A4.
o Carattere Times New Roman 12;
o Interlinea 1,5;
o Margini: 3 sx, 3 dx, 3 superiore e 3 inferiore.
Si ricorda, inoltre, che l’intero testo andrà GIUSTIFICATO, e andrà data la numerazione delle pagine
(inserita a piacere, al centro o nell’angolo destro della pagina, in basso oppure in alto).
2. Come si scrive7
Nell’accingersi alla scrittura della Tesi di Laurea conviene immaginare di rivolgersi a un ipotetico
lettore che non è detto che conosca l’argomento di cui si sta parlando. Questo vuol dire che non
bisogna dare nulla per scontato, che è necessario esprimere per intero il proprio pensiero e, se si
usano termini “tecnici” come parole chiave del proprio discorso, occorre spiegarli la prima volta che li
si usa.
Le frasi, per non rischiare di perdere di vista il soggetto, non devono essere troppo lunghe.
Bisogna andare a capo spesso, ma non al termine di ogni periodo: andare a capo serve per
evidenziare che si è appena concluso di esprimere un concetto e si sta passando a formularne un
altro.
La “virgola” indica una pausa breve; il suo uso più ricorrente riguarda: a) enumerazioni di serie
lessicali, verbi, aggettivi, ecc., l’ultima delle quali è in genere introdotta dalla congiunzione e; b) incisi
miranti a evidenziare attributi o complementi; c) introduzione di proposizioni relative; d) distinzione
delle varie proposizioni subordinate. La virgola non deve mai separare direttamente il soggetto dal
verbo.
Il “punto e virgola” indica una pausa di maggiore intensità della virgola e un’interruzione fra unità che
pure fanno capo al medesimo periodo. Esso ricorre per lo più: a) nelle elencazioni più complesse; b)
dinanzi a una congiunzione avversativa. Serve, insomma, a dare maggior peso ai singoli elementi
appartenenti a un medesimo insieme logico-sintattico.
I “due punti” indicano una sospensione che non divide, ma unisce, dando più risalto a quanto segue.
Il punto fermo serve a chiudere un periodo di lunghezza variabile e può essere usato in modo diverso
a seconda che si propenda o meno per le frasi lunghe e ricche di subordinate.
Il “punto e a capo” segnala la pausa più forte. Non va usato arbitrariamente perché costituisce
un’indicazione preziosa per chi legge: serve a visualizzare le unità fondamentali del ragionamento che
si sta svolgendo.
7 Copiare la tesi o parti di essa (da internet, libri e da articoli) è scorretto e disonesto, ma soprattutto è un reato punibile dalla legge. Si può essere denunciati per plagio, non solo se si copia testualmente il testo (con “copia e incolla”), bensì anche se si usano idee di altri, o parafrasare il testo senza citare. (Vedi Appendice “d”)
9
Le “parole straniere” vanno introdotte nel testo in corsivo e non vanno declinate, vanno cioè sempre
usate al singolare se non nei casi in cui il plurale abbia un significato differente dal singolare. Anche le
parole latine sono da considerare straniere e, quindi, vanno in corsivo.
Inoltre:
tra parola e parola solo una battuta di spazio;
tra parola e punto/virgola/due punti/punto e virgola, nessuna battuta;
dopo punto/virgola/due punti/punto e virgola, una battuta;
le virgolette e le parentesi di apertura sono precedute ma non seguite da spazio;
le virgolette e le parentesi di chiusura non sono precedute da spazio;
tra l’articolo apostrofato e la parola introdotta dall’articolo, nessuna battuta (es. un’ancora);
3. “Accenti e apostrofi”
La vocale e, in fine di parola, si accenta di regola con l’accento acuto: perché, sé, affinché. Fanno
eccezione le parole: è, cioè, caffè, tè, lacchè, piè, diè, stiè, ahimè, e i nomi: Mosè, Giosuè.
Nel corpo della parola si userà l’accento quando ciò serva ad evitare equivoci e, precisamente, si userà
l’accento grave quando si vuole indicare il suono aperto (dèi= divinità) si userà invece l’accento acuto
per indicare il suono chiuso: sèguito, sèmino (quando debbono distinguersi da seguito, participio, e
semino, piccolo seme).
Nelle sequenze se stesso, se medesimo, non si userà, di regola, l’accento ricorrendovi soltanto nei
rarissimi casi in cui vi può essere equivoco: sé stesse quando si può confondere con se stesse, dal
verbo stare.
Per le lingue straniere, occorre fare attenzione a non stravolgere gli accenti.
In generale, davanti a una parola che inizia per vocale si usa l’apostrofo quando la stessa forma senza
apostrofo quando la stessa forma senza apostrofo non potrebbe sussistere davanti a una parola che
inizi per consonante, rispettando l’ eventuale genere (maschile/femminile) della parola originale.
Esempi:
un’amica, perché non si può scrivere un concubina;
pover’uomo, perché non si può scrivere pover diavolo;
Non si usa l’apostrofo se la stessa forma senza apostrofo può sussistere nelle condizioni indicate.
Esempi:
un altro, perché si può scrivere un cane;
qual è, perché si può scrivere qual sarà;
ciascun erede, perché si può scrivere ciascun figlio.
4. “Lettere maiuscole”
Come norma generale è bene evitare l’uso eccessivo delle maiuscole, eliminando perciò quelle di
rispetto e scrivendo, per esempio, sant’Agostino invece di Sant’Agostino.
10
Oltre che nei nomi propri e dopo il punto fermo, la maiuscola deve essere mantenuta nei sostantivi
che indicano per antonomasia una persona o luogo determinato o istituzione: Camera dei deputati,
Parlamento, ministro del Tesoro, Impero, Facoltà di Psicologia.
L’uso della maiuscola può servire ad evitare equivoci con il significato che normalmente la stessa
parola ha se usata con iniziale maiuscola: stato (come “condizione”), Stato italiano: chiesa (luogo
architettonico), Chiesa cattolica; interni (di un’abitazione), Interni (come ministero).
Hanno l’iniziale maiuscola anche i punti cardinali quando non denotano direzione ma regione
geografica (a nord, il Nord) e le locuzioni che indicano per antonomasia specifiche regioni del globo
(Estremo Oriente).
I nomi di popolo vanno sempre con l’iniziale minuscola.
5. “Desinenze del plurale”
Le parole uscenti in io hanno il plurale in i. Quando sia necessario evitare equivoci si accenti la vocale
tonica: princìpi (plurale di principio), prìncipi (plurale di principe). Così pure, l’uso della doppia ii nei
plurali è ammesso dove sia utile a evitare equivoci, nei casi in cui l’accentazione della tonica non risulti
sufficiente: assassinii (plurale di assassinio) perché assassìni può essere plurale sia di assassinio sia di
assassino.
I sostantivi uscenti in cia hanno il plurale in ce e ge: roccia, rocce; spiaggia, spiagge. Si mantiene la i
solo nei casi ambigui; camicie (plurale di camicia) per distinguerlo da càmice.
6. “Elencazione dei punti”
Se quanto elencato sotto ogni numero o lettera è lungo, andare a capo e rientrare tutte le righe rette
dal punto. Alla fine di ogni numero o lettera, mettere punto e virgola (se l’elencazione è preceduta da
due punti) e andare a capo. Il numero o la lettera dell’elencazione è seguito dal punto.
Esempio:
esenzione della tassa di bollo per tutti gli atti e contratti, nessuno escluso, relativi all’attuazione delle
loro finalità istituzionali;
documentazioni, istruttori e difese davanti l’autorità giudiziaria originaria, spese generali e
amministrative.
Se quanto elencato sotto ogni numero o lettera è breve, si può procedere ugualmente come
nell’esempio precedente se si vuole dare procedere di seguito. Alla fine di ogni punto, mettere punto e
virgola. Il numero o la lettera dell’elencazione è seguito dal segno di parentesi chiusa.
Se uno o più punti sono divisi in sottopunti, usare il primo metodo (ogni punto, a capo) per i punti e il
secondo (elencazione a seguire) per i sottopunti.
7. “Virgolette”
Esistono tre tipi di virgolette: a caporale (« »), ad apice doppio (“ ”), ad apice singolo (‘’).
Le virgolette a caporale vanno usate per le citazioni di singole parole o di intere frasi di altri autori o
per nomi delle riviste.
11
Le virgolette ad apice doppio vanno usate per citazioni nelle citazioni o per esprimere dei modi di dire.
Qualora non si disponesse delle virgolette a caporale, queste vanno sostituite dalle virgolette ad apice
doppio e le virgolette ad apice singolo si impiegano al posto delle virgolette ad apice doppio.
Le virgolette vanno legate al testo: quella di apertura non deve essere seguita da uno spazio bianco e
quella di chiusura no deve essere preceduta da uno spazio bianco.
Nel caso delle citazioni, l’esponente della nota cui si rinvia per i dati relativi al testo citato va posto
immediatamente dopo la virgoletta di chiusura: «così».
8. “ Parole straniere o da evidenziare”
Le parole straniere d’uso corrente tra coloro a cui si rivolge la Tesi e aventi un significato tecnico
definito, per cui non viene abitualmente utilizzato un termine corrispondente italiano, vanno scritte in
tondo (èlite). Le parole straniere non di uso corrente tra coloro a cui si rivolge la Tesi o per cui è d’uso
normale un corrispondente italiano vanno in corsivo.
Non vanno considerate parole straniere i nomi propri (di enti, società, associazioni, istituti, partiti,
persone, località, ecc.), le denominazioni ufficiali di atti, leggi, istituzioni.
Le parole straniere non vanno declinate, vanno cioè sempre usate al singolare se non nei rari casi in
cui il plurale abbia un significato differente dal singolare: èlite, èlites.
Le parole latine sono da considerare straniere e, quindi, vanno in corsivo. Il corsivo può essere
impiegato, limitatamente ai casi di effettiva necessità, anche per enfatizzare, per dare risalto a una
parola o a un passaggio del testo. Quando di usa un termine in senso ironico o per indicare un modo
di dire lo si evidenzierà ricorrendo alle virgolette ad apice doppio.
9. “Figure e tabelle”
Nell’inserire grafici o tabelle ricordate sempre di inserire la fonte. Seguendo il format:
Fig. 3: Distribuzione della popolazione per corsi di Laurea
Fonte: Istat, 2007.
12
10. “Trattini e trattoni”
Esistono due tipi di tarattino: trattino corto non spaziato, di unione o di separazione tra due parole o
componenti o tra due cifre (socio-economico, 1993-94) e trattino lungo spaziato (trattone), per gli
incisi (Non è — diciamolo subito — il caso del nostro autore). E’ buona regola non eccedere nell’uso
degli incisi e così pure evitare l’accumulo di punteggiatura vicino ai trattoni (la virgola o il punto e
virgola dopo il trattone). Se la chiusura dell’inciso coincide con una pausa del discorso segnata da un
punto il trattone di chiusura non va inserito.
11. “Abbreviazioni”
Anno a.
Articoli artt.
Articolo art.
Capitoli capp.
Capitolo cap.
Citati citt.
Citato cit.
Codice cod.
Codici codd.
Confronta cfr.
Eccetera ecc.
Edizioni edd.
Esempio es
Figura fig.
Figure figg.
Ibidem ibid.
Idem Id.
Numeri nn.
Numero n.
Opera citata op.cit.
Pagina p.
Pagine pp.
Seguente sg.
Seguenti sgg.
Senza anno s.a.
Senza data s.d.
Senza luogo s.l.
Tabella tab.
13
Tabelle tabb.
Traduzione trad.
Volume vol.
Volumi voll.
12. Le citazioni
La citazione esplicita e corretta delle proprie fonti è un elemento fondamentale della stesura
dell’elaborato dal momento che questa realtà consiste anche nel riportare opinioni altrui o
quantomeno opinioni proprie che vanno suffragate attraverso il riferimento a fonti più autorevoli di se
stessi.
La citazione può essere indiretta o diretta. La prima consiste appunto nel riferire un’opinione
prevalente nella letteratura o esposta da un particolare autore. In questo caso si potrà riportare tale
opinione con parole proprie, parafrasando il pensiero altrui - senza tuttavia arrivare al plagio, senza
cioè usare intere frasi tratte testualmente dalla fonte ma non delimitate dalle virgolette (citazione
diretta) – ma occorrerà segnalare in nota a quale autore/i e a quale opera/e si sta facendo
riferimento, con l’indicazione “cfr.”.
Le citazioni dirette, se brevi, possono essere inserite nel corpo del testo delimitandole con le
virgolette.
13. Le note
Le note hanno funzioni diverse:
a. possono contenere osservazioni in margine al discorso condotto nel testo, ovvero ampliamenti
che appesantirebbero il testo o digressioni difficilmente integrabili nel testo;
b. possono rinviare ad altre parti del testo dell’elaborato;
c. hanno lo scopo di registrare le fonti, che devono essere sempre dichiarate per rafforzare i
propri argomenti.
Devono essere riportate a fondo pagina, scritte con un carattere più piccolo e con un’interlinea più
stretta. Gli esponenti delle note nel testo precedono e non seguono i segni d’interpunzione (esempio:
così³); con l’unica eccezione delle virgolette, che precedono l’esponente (esempio: «cos컳).
A titolo esemplificativo, si riporta il format consigliato per inserire le note.
- Libro
Autore (Anno). Titolo del libro. Città di pubblicazione: Editore.
Fulcheri M., (2005). Le attuali frontiere della Psicologia Clinica. Torino: Centro Scientifico Editore.
- Versione italiana di un libro straniero
14
Guichard, J., e Huteau, M. (2003). Psicologia dell’orientamento professionale (P. Ferrero Trad.).
Milano: Raffaello Cortina Editore. (Edizione originale pubblicata nel 2001).
- Libri «a cura di»
Savickas, M. L., e Walsh, W. B. (Eds.). (2005). Handbook of Vocational Psychology: Theory, Research,
and Practive (3° ed.). Mahqah, NJ: Lawrence Erlbaum Associates Publishers.
- Relazioni a Convegni
Fulcheri M., Verrocchio M., Zuffo R.G., Integrazione tra Università e mondo del Lavoro: un esperienza
di orientamento. In Atti II Convegno Nazionale “Didattica e integrazione del sapere psicologico” .
Padova, 2007,
- Relazioni a Convegni in corso di stampa
Verrocchio M.C., Conti C., Dotti M., Fulcheri M. (2008). L’uso della clinimetria in psicologia clinica. In
Atti del XLIV Congresso Nazionale di Psichiatria (Pescara, 15/20 Ottobre, 2006). [In press].
- Articolo in una raccolta
Autore (Anno). “Titolo dell’articolo” in Titolo della raccolta. Volume, Numero. Città di pubblicazione:
Editore. Pagine.
Sweetser, Eve & Fauconnier, Gilles (1996). “Cognitive Links and Domains” in Gilles Fauconnier & Eve
Sweetser (eds.), Spaces, Worlds, and Grammar. Chicago, IL: University of Chicago Press. pp. 1-28.
- Articoli in rivista
Autore (Anno). “Titolo dell’articolo” in Rivista. Volume o mese, Numero o anno di pubblicazione,
Pagine.
Fulcheri M., Accomazzo R., (2005) “Core Curriculum”, in Base assumpions for the professional training
at Counseling , I.A.I.P. Newsletters, Chicago, n.3.
- Articoli di rivista in corso di stampa
Di Fabio, A., e Bernaud, J. L. (in press). The help seeking in career counseling. Journal of Vocational
Behavior.
14. Uso di “Confronta”
Nella stesura dell’elaborato per la Prova Finale, il rimando obbligato alle fonti dei propri argomenti non
deve essere mai generico, a un singolo autore o corrente filosofico-culturale. Quando, tuttavia, è
sufficiente indicare una o più opere di riferimento, si usa l’abbreviazione “Cfr.” in tondo seguita dalle
indicazioni bibliografiche.
Esempio:
¹Sul tema del senso della vita, cfr. Adler A., (1933), Le sense de la vie, Payot, Paris.
15
15. Uso di “Ibidem”
Le opere già citate in precedenza si richiamano successivamente con l’abbreviazione “Ibid.” in corsivo
senza altra indicazione quando il riferimento è all’autore citato nella nota immediatamente precedente
e tutti gli elementi della citazione sono rimasti invariati.
Esempio:
¹ Fulcheri M., (2005). Le attuali frontiere della Psicologia Clinica. Torino, Centro Scientifico Editore.
² Ibid. (Ovvero stessa identica opera di Fulcheri alla stessa pagina. L’utilizzo di Ibid. non sarebbe stato
possibile se fra le due note ve ne fosse stata un’altra contenete dati differenti).
16. Uso di “Ivi”
Le opere già citate in precedenza si richiamano successivamente con l’indicazione “Ivi”, il riferimento è
all’autore e al testo citati nella nota immediatamente precedente, ma alcuni elementi della citazione
sono variati.
Esempio:
¹ Fulcheri M., Verrocchio M. C., (2008). Il curriculum formativo in psicologia clinica. Nuove frontiere di
ricerca. Torino, Centro Scientifico Editore.
² Ivi (Ovvero, stessa identica opera di Fulcheri M., Verrocchio M. C., ma pagina differente).
17. Uso di “Opera citata”
Le opere già citate in precedenza si richiamano successivamente con l’abbreviazione “op. cit.” in
corsivo quando il riferimento è ad un autore citato in qualche nota precedente, soltanto se nel testo
non ricorrono altre opere di quello stesso autore e aggiungendo gli elementi eventualmente varianti.
¹ Fulcheri M., Verrocchio M. C., (2008). Il curriculum formativo in psicologia clinica. Nuove frontiere di
ricerca. Torino, Centro Scientifico Editore.
² Fulcheri M., (2005). Le attuali frontiere della Psicologia Clinica. Torino, Centro Scientifico Editore.
³ Fulcheri M., Verrocchio M. C., op. cit., p. 15 (ovvero, stessa identica opera di Fulcheri M., Verrocchio
M. C., nessun’altra opera di Fulcheri M., Verrocchio M. C. citata nel testo, pagina differente).
18. La bibliografia
La tesi deve avere una bibliografia finale che raccolga tutti i testi citati nelle note e anche quelli
semplicemente consultati: il criterio deve essere quello della massima completezza possibile.
Nella bibliografia le citazioni vanno riportate – seguendo le norme APA – in ordine alfabetico secondo il
cognome degli autori e in ordine cronologico (dalla data di pubblicazione precedente a quella più
recente) per quanto riguarda le opere dello stesso autore. La bibliografia va inserita alla fine
dell’elaborato (dopo le conclusioni, non alla fine di ogni capitolo).
- Un libro
Autore (Anno). Titolo del libro. Città di pubblicazione: Editore.
16
Damasio A., (1995). L'errore di Cartesio. Milano: Adelphi.
- Versione italiana di un libro straniero
Guichard, J., e Huteau, M. (2003). Psicologia dell’orientamento professionale (P. Ferrero Trad.).
Milano: Raffaello Cortina Editore. (Edizione originale pubblicata nel 2001).
- Libri «a cura di»
Savickas, M. L., e Walsh, W. B. (Eds.). (2005). Handbook of Vocational Psychology: Theory, Research,
and Practive (3° ed.). Mahqah, NJ: Lawrence Erlbaum Associates Publishers.
- Relazioni a Convegni
Fulcheri M., Verrocchio M., Mancarella F., Segalotti S. (2007). “Proposta di costituzione di uno
specifico ente di coordinamento: agenzia dei servizi per gli studenti universitari”. In Atti II° Convegno
Nazionale “Didattica e integrazione del sapere psicologico” (pp. 346-349). Padova.
- Relazioni a Convegni in corso di stampa
Verrocchio M.C., Conti C., Dotti M., Fulcheri M. (2008). L’uso della clinimetria in psicologia clinica. In
Atti del XLIV Congresso Nazionale di Psichiatria (Pescara, 15/20 Ottobre, 2006). [In press].
- Articolo in una raccolta
Autore (Anno). “Titolo dell’articolo” in Titolo della raccolta. Volume, Numero. Città di pubblicazione:
Editore. Pagine.
Sweetser, Eve & Fauconnier, Gilles (1996). “Cognitive Links and Domains” in Gilles Fauconnier & Eve
Sweetser (eds.), Spaces, Worlds, and Grammar. Chicago, IL: University of Chicago Press. pp. 1-28.
- Articoli in rivista
Autore (Anno). “Titolo dell’articolo” in Rivista. Volume o mese, Numero o anno di pubblicazione,
Pagine.
Rossi, Paolo (2005). “Messaggi nascosti” in Focus Febbraio, 2005, 24-27.
- Articoli di rivista in corso di stampa
Di Fabio, A., e Bernaud, J. L. (in press). The help-seeking in career counseling. Journal of Vocational
Behavior.
19. La sitografia
- On-line
Evnine, Simon (2001). “The Universality of Logic: On the Connection between Rationality and Logical
Ability.” Mind 110.438 (2001). 31 luglio, 2001.
<http://www3.oup.co.uk/mind/> (Visitato il 31 luglio, 2007)
17
- Una pagina Web
“La depressione” dal sito PsicoSomaticaOnLine.com.
<http://www.psicosomaticaonline.com/depressione/index.html> (visitato il 2 febbraio, 2007).
CHIUSURA DEL LAVORO
1. La Consegna della Tesi di Laurea
Per la discussione è necessario stampare e rilegare almeno 3 copie della Tesi di Laurea: una per il
Relatore (a cui va abbinato anche il Cd che dovrà non solo contenere il file Tesi di Laurea, ma anche
gli eventuali articoli internazionali con traduzione, che si sono consultati) una per il Correlatore e una
per lo studente.
I frontespizi di queste copie devono essere firmati dal relatore. Quando verranno ufficializzate le
commissioni (una settimana prima della sessione di laurea all’incirca) sarà compito dello studente
contattare il Correlatore a lui assegnato per consegnargli la Tesi di Laurea. La copia va consegnata al
correlatore almeno 5 giorni prima della data di discussione.8
2. L’Abstract
L’elaborato deve essere accompagnato da un breve riassunto (abstract) che sintetizzi, in non più di
300 parole, i contenuti e lo scopo dell’elaborato. Il riassunto deve essere conciso, specifico e auto-
esplicativo, tale da definire i concetti chiave trattati e i punti salienti della discussione.
3. La Presentazione
Il tempo a disposizione per il Corso di Laurea Specialistica sarà di 15 minuti, di cui 12 per l’esposizione
e 3 per un’eventuale discussione; mentre il tempo a disposizione per il Corso di Laurea Magistrale sarà
di 25 minuti, di cui 15 per l’esposizione e 10 per un’eventuale discussione.
L’utilizzo del Power Point durante l’esposizione in sede di laurea non è obbligatorio ma, se usato con
criterio, può essere uno strumento molto utile a sostegno della discussione. Le caratteristiche
principali della presentazione in Power Point devono essere la sinteticità e la chiarezza. Si consiglia,
quindi, di utilizzare al massimo 12-15 slide e di inserire frasi ridotte (con la rispettiva bibliografia) che
8 Come emerso dal verbale del 09.04.2008, del Consiglio di Corso di Laurea Specialistica in Psicologia: “...il correlatore deve essere considerato una figura responsabile della validità della Tesi e pertanto deve conoscere il proprio impegno al più presto, precisamente dopo l’accettazione della Tesi da parte del Relatore. Deve pertanto essere presente in commissione di Laurea, proponendo almeno una domanda allo studente nonché la valutazione della tesi e il punteggio da attribuire. Se fosse impossibilitato ad essere presente alla discussione finale o se non fosse un componente della commissione, deve inviare una lettera al Presidente della commissione interessata nella quale presenta i tre contributi di cui sopra. Tutti i componenti della commissione possono intervenire per fare domande al laureando”.
18
esprimano concetti fondamentali, attraverso un numero ridotto di parole chiave e alcune immagini che
aiutino a fissare nella mente i concetti espressi.
Nel presentare l’elaborato lo studente deve cercare di individuare e valorizzare le specificità del lavoro
svolto, quelle che risultano essere di particolare interesse per il pubblico a cui si rivolge, in quanto
portatrici di elementi innovativi rispetto all’argomento trattato. Si devono quindi evitare lunghe
dissertazioni teoriche per concentrarsi invece sui risultati specifici dell’analisi svolta dallo studente.
Un’esauriente presentazione del lavoro dovrebbe contenere:
obiettivi;
metodo (informazioni sintetiche di inquadramento dell’oggetto di indagine);
risultati della specifica analisi;
conclusioni (astrarre i risultati specifici per inserirli in un contesto più generico).
19
APPENDICI:
a) La tesi step by step - Scadenze Compilare il modulo "Richiesta Tesi", farlo firmare dal Docente (Relatore), e consegnare l'originale in Segreteria Studenti per registrare l'assegnazione del Titolo. Occorre inoltre:
1. presentare la domanda in bollo da Euro 14,62 indirizzata al Magnifico Rettore, contenente: le proprie generalità; la sessione in cui si intende sostenere l'esame generale di Laurea; la richiesta di rilascio del Diploma originale di Laurea; la domanda deve essere corredata da un versamento di Euro 5,16 (tassa esame di laurea) e da un versamento di Euro 77,47 (contributo costo pergamena) da effettuarsi sul CCP N° 202663 intestato all'Università "G. d'Annunzio" di Chieti;
2. produrre un autocertificazione dati anagrafici e residenza; 3. presentare domanda in carta semplice indirizzata al Magnifico Rettore per la restituzione del Diploma di
Scuola Media Superiore. Consegnare 30 giorni prima della discussione: libretto Universitario in Segreteria Studenti; modulo autorizzazione discussione tesi: in Segreteria studenti (l'originale) e una copia in Segreteria didattica; abstract della tesi di laurea: scaricare l'abstract, compilarlo e spedirlo per posta elettronica alla Segreteria Didattica ([email protected]). Sarà inviato un messaggio di avvenuta ricezione. Qualora tale messaggio non pervenga si prega di rispedire l'abstract. Consegnare in Segreteria Studenti 30 giorni prima della discussione: una copia della tesi su CD; ricevuta di compilazione Questionario elettronico Almalaurea. Gli studenti che non sostengono NELLA STESSA SESSIONE l'esame di Laurea come previsto, devono ripetere, entro i termini stabiliti, unicamente la domanda di discussione di tesi in bollo (14.62) e il pagamento della relativa tassa di Laurea di Euro 5,16. Gli studenti che non sostengono l'esame di laurea come previsto devono ripresentare l'abstract entro i termini previsti.
Moduli e materiale Oggetto Data Ufficio per la consegna
6 mesi prima Consegna del modulo A Richiesta della tesi (titolo)
della discussione
Segreteria studenti
3 mesi prima Consegna del modulo B1 e B2 Domanda di laurea * e rilascio del diploma **
della discussione
Segreteria studenti
Consegna del modulo C Autorizzazione alla discussione della tesi
30 giorni prima della discussione
Segreteria studenti Segreteria didattica
Ricevuta compilazione questionario Banca Dati Alma Laurea
30 giorni prima della discussione Segreteria studenti
Consegna del libretto Conclusione del percorso formativo
30 giorni prima della discussione Segreteria studenti
Copia elettronica della tesi (CD) Documentazione Ateneo 30 giorni prima
della discussione Segreteria studenti
Copia elettronica dell'abstract (e-mail)
Documentazione Commissione di laurea
30 giorni prima della discussione
Segreteria didattica (con ricevuta di ritorno)
20
b) Modulistica per lo svolgimento della Tesi di Laurea
Università degli Studi “G. d’Annunzio” Facoltà di Psicologia
Modulo richiesta Tesi
Corso di laurea in …………………………………………………………….................………… L…student…………………………………………….………………nat…a……………………il…………
iscritt…al…anno del Corso di Laurea in………….....………………………………………….
Indirizzo…………….........................................................................……….
Ha concordato con il Professore………………………………………….………..
Il seguente argomento per la dissertazione della tesi di laurea:
…………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
…………………………………………………………………………………………………………………………
………………...................................................................................………
nella disciplina:…………………...................……………………………………………………..
Il docente
……………………………….………..
Il laureando
…………………………………..
matr. n…………………….
Chieti, lì…………………………….
21
Dichiarazione Sostitutiva di Certificazione (DPR 445/2000)
Il sottoscritto ...................................................................................................................
nat....... a ........................................................il .............................................................
residente nel Comune di.................................................................................................
Via/Viale/Piazza ....................................................................................................... n.
a conoscenza delle responsabilità penali previste dalle leggi vigenti e delle
conseguenze amministrative.
DICHIARA
che i dati relativi alle proprie generalità sono quelli sopraindicati.
.......l....... Dichiarante
data .............................................
.......................................................
22
Università degli Studi “G. d’Annunzio” Facoltà di Psicologia
Modulo autorizzazione discussione tesi
Corso di laurea in ………………………………………………………..…………..................…………………..………… Il sottoscritto Prof. : __________________________________________
DICHIARA
di accettare di discutere la dissertazione scritta relativa all’esame generale
di laurea con il titolo:
___________________________________________________________
___________________________________________________________
___________________________________________________________
___________________________________________________________
presentata dal laureando: _____________________________________
nella sessione:_______________________________________________
In fede
Il docente
………………..………………….………..
Correlatore* (si indichino tre nominativi):
___________________________________________________________
___________________________________________________________
___________________________________________________________
Chieti, …………………………………..
* Il nominativo del correlatore va indicato SOLO per la tesi di laurea Specialistica e per il Vecchio Ordinamento
23
Università degli Studi “G. D’Annunzio”
Facoltà di Psicologia
MODULO ABSTRACT
Corso di Laurea Specialistica in Psicologia Corso di Laurea Magistrale in Psicologia
Matricola ___________________________
Cognome ___________________________ Nome __________________
Relatore ________________________________
Titolo __________________________________
Abstract (non più di 300 parole)
24
MODULO B1
Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” Chieti - Pescara Segreteria Studenti Chieti Facoltà di Psicologia
Domanda di laurea
Marca da Bollo 14,62 Al Magnifico Rettore Dell’Università degli Studi “Gabriele d’Annunzio” Chieti – Pescara ……./………… sottoscritt …………………………………………mat ………………...............
nat…./ a…………………………. il…………………. residente a…………………..………….
c.a.p. …………….….via……………………………………..…..… n. ……. Tel. ..………….....
regolarmente iscritto all’anno ………………………del Corso di Laurea in............................
………………………………………………………………………………………………….…….
CHIEDE
□ alla M.V. di discutere la propria tesi di Laurea nella sessione ………………………….. dell’anno accademico………………………….. - Allegare attestazione di versamento di € 5,16 - C.C./202663
□ alla M.V. il rilascio del diploma di laurea in ………………………………………………. - Allegare attestazione di versamento di € 77,47 - C.C./202663
Data…………………………. Firma……………………………..
25
Dichiarazione Sostitutiva di Certificazione (DPR 445/2000)
Il sottoscritto .............................................................................................................
nat...... a .......................................................................il ..........................................
residente nel Comune di...........................................................................................
Via/Viale/Piazza ................................................................................ n. .................
a conoscenza delle responsabilità penali previste dalle leggi vigenti e delle conseguenze amministrative.
DICHIARA
che i dati relativi alle proprie generalità sono quelli sopraindicati.
.......l....... Dichiarante
data .................................. ..........................................
26
MODULO B2
Al Magnifico Rettore dell’Università “G. d’Annunzio” Chieti - Pescara
Rilascio diploma
Il sottoscritto ........................…………………............ matricola …............
nato a ..........................…….. ….…........ il ................…………..….…........
residente ..............…………...................... Via ..........................................
cap ........................ tel...........................,
CHIEDE
il rilascio del diploma di scuola media superiore.
firma data .................................... .........................................................
27
c) Frontespizio
Università degli Studi G. D’Annunzio
Chieti – Pescara
Facoltà di Psicologia
Corso di Laurea Magistrale in Psicologia
od oppure
Corso di Laurea Specialistica in Psicologia
“TITOLO DELLA TESI”
Candidato: Relatore:
Nome e Cognome Chiar.mo Prof.
Matricola Correlatore:
n° Chiar.mo Prof.
Anno accademico 2008/2009
28
d) Diritti d’autore
LEGISLAZIONE FOTOCOPIE La legge italiana sulle fotocopie è chiara. E’ possibile fotocopiare una parte di un libro (fino al 15% con autorizzazione dell’editore) pagando all’autore e all’editore un prezzo proporzionato alla parte riprodotta. In questo modo, chi ha bisogno di leggere alcuni capitoli può evitare di acquistare l’opera intera. La legge si propone lo scopo di tenere vivo l’interesse a scrivere libri. Se questo interesse venisse a mancare, ben pochi libri nuovi sarebbero pubblicati: saremmo tutti costretti a leggere fotocopie più costose e di qualità scadente. In media una fotocopia costa circa 8 centesimi, una pagina di libro costa in media 3-5 centesimi. La violazione della norma comporta sanzione penale (Art. 171 ter) e amministrativa (Art. 171, 174 bis e 174 ter).
LEGGE 22 APRILE 1941, N. 633
Legge 22 aprile 1941, n. 633
Protezione del diritto d'autore e altri diritti connessi al suo esercizio.
Di seguito le parti della Legge 22 aprile 1941, n. 633 modificate o introdotte dal D.lgs. 9 aprile 2003, n. 68
Articoli estratti
Articolo 68.
1. È libera la riproduzione di singole opere o brani di opere per uso personale dei lettori, fatta a mano o con mezzi di riproduzione non idonei a spaccio o diffusione dell'opera nel pubblico.
2. È libera la fotocopia di opere esistenti nelle biblioteche accessibili al pubblico o in quelle scolastiche, nei musei pubblici o negli archivi pubblici, effettuata dai predetti organismi per i propri servizi, senza alcun vantaggio economico o commerciale diretto o indiretto.
3. Fermo restando il divieto di riproduzione di spartiti e partiture musicali è consentita, nei limiti del quindici per cento di ciascun volume o fascicolo di periodico, escluse le pagine di pubblicità, la riproduzione per uso personale di opere dell'ingegno effettuata mediante fotocopia, xerocopia o sistema analogo.
4. I responsabili dei punti o centri di riproduzione, i quali utilizzino nel proprio ambito o mettano a disposizione di terzi, anche gratuitamente, apparecchi per fotocopia, xerocopia o analogo sistema di riproduzione, devono corrispondere un compenso agli autori ed agli editori delle opere dell'ingegno pubblicate per le stampe che, mediante tali apparecchi, vengono riprodotte per gli usi previsti nel comma 3. La misura di detto compenso e le modalità per la riscossione e la ripartizione sono determinate secondo i criteri posti all'articolo 181-ter della presente legge. Salvo diverso accordo tra la SIAE e le associazioni delle categorie interessate, tale compenso non può essere inferiore per ciascuna pagina riprodotta al prezzo medio a pagina rilevato annualmente dall'ISTAT per i libri.
5. Le riproduzioni per uso personale delle opere esistenti nelle biblioteche pubbliche, fatte all'interno delle stesse con i mezzi di cui al comma 3, possono essere effettuate liberamente, nei limiti stabiliti dal medesimo comma 3, con corresponsione di un compenso in forma forfettaria a favore degli aventi diritto, di cui al comma 2 dell'articolo 181-ter, determinato ai sensi del secondo periodo del comma 1 del medesimo articolo 181-ter. Tale compenso è versato direttamente ogni anno dalle biblioteche, nei limiti degli introiti riscossi per il servizio, senza oneri aggiuntivi a carico del bilancio dello Stato o degli enti dai quali le biblioteche dipendono. I limiti di cui al comma 3 non si applicano alle opere fuori dai cataloghi editoriali e rare in quanto di difficile reperibilità sul mercato.
6. È vietato lo spaccio al pubblico delle copie di cui ai commi precedenti e, in genere, ogni utilizzazione in concorrenza con i diritti di utilizzazione economica spettanti all'autore.
Articolo 171.
29
1) Salvo quanto previsto dall'art. 171-bis e dall'art. 171-ter, è punito con la multa da lire 100.000 (euro 51) a lire 4.000.000 (euro 2.065) chiunque, senza averne diritto, a qualsiasi scopo e in qualsiasi forma:
a) riproduce, trascrive, recita in pubblico, diffonde, vende o mette in vendita o pone altrimenti in commercio un'opera altrui o ne rivela il contenuto prima che sia reso pubblico, o introduce e mette in circolazione nello Stato esemplari prodotti all'estero contrariamente alla legge italiana;
a-bis) mette a disposizione del pubblico, immettendola in un sistema di reti telematiche, mediante connessioni di qualsiasi genere, un'opera dell'ingegno protetta, o parte di essa;
b) rappresenta, esegue o recita in pubblico o diffonde, con o senza variazioni od aggiunte, un'opera altrui adatta a pubblico spettacolo od una composizione musicale. La rappresentazione o esecuzione comprende la proiezione pubblica dell'opera cinematografica, l'esecuzione in pubblico delle composizioni musicali inserite nelle opere cinematografiche e la radiodiffusione mediante altoparlante azionato in pubblico;
c) compie i fatti indicati nelle precedenti lettere mediante una delle forme di elaborazione previste da questa legge;
d) riproduce un numero di esemplari o esegue o rappresenta un numero di esecuzioni o di rappresentazioni maggiore di quello che aveva il diritto rispettivamente di produrre o di rappresentare;
e) …omissis;
f) in violazione dell'art. 79 ritrasmette su filo o per radio o registra in dischi fonografici o altri apparecchi analoghi le trasmissioni o ritrasmissioni radiofoniche o smercia i dischi fonografici o altri apparecchi indebitamente registrati.
2) Chiunque commette la violazione di cui al primo comma, lett. a-bis), è ammesso a pagare, prima dell'apertura del dibattimento, ovvero prima dell'emissione del decreto penale di condanna, una somma corrispondente alla metà del massimo della pena stabilita dal primo comma per il reato commesso, oltre le spese del procedimento. Il pagamento estingue il reato.
La pena è della reclusione fino ad un anno o della multa non inferiore a lire 1.000.000 (euro 516), se i reati di cui sopra sono commessi sopra un'opera altrui non destinata alla pubblicità, ovvero con usurpazione della paternità dell'opera, ovvero con deformazione, mutilazione o altra modificazione dell'opera medesima, qualora ne risulti offesa all'onore od alla reputazione dell'autore.
La violazione delle disposizioni di cui al terzo ed al quarto comma dell'articolo 68 comporta la sospensione della attività di fotocopia, xerocopia o analogo sistema di riproduzione da sei mesi ad un anno nonché la sanzione amministrativa pecuniaria da due (euro 1.032) a dieci milioni di lire (euro 5.164).
Articolo 171-ter.
1. È punito, se il fatto è commesso per uso non personale, con la reclusione da sei mesi a tre anni e con la multa da cinque (euro 2.582) a trenta milioni (euro 15.493) di lire chiunque a fini di lucro:
a) abusivamente duplica, riproduce, trasmette o diffonde in pubblico con qualsiasi procedimento, in tutto o in parte, un'opera dell'ingegno destinata al circuito televisivo, cinematografico, della vendita o del noleggio, dischi, nastri o supporti analoghi ovvero ogni altro supporto contenente fonogrammi o videogrammi di opere musicali, cinematografiche o audiovisive assimilate o sequenze di immagini in movimento;
b) abusivamente riproduce, trasmette o diffonde in pubblico, con qualsiasi procedimento, opere o parti di opere letterarie, drammatiche, scientifiche o didattiche, musicali o drammatico-musicali, ovvero multimediali, anche se inserite in opere collettive o composite o banche dati;
c) pur non avendo concorso alla duplicazione o riproduzione, introduce nel territorio dello Stato, detiene per la vendita o la distribuzione, distribuisce, pone in commercio, concede in noleggio o comunque cede a qualsiasi titolo, proietta in pubblico, trasmette a mezzo della televisione con qualsiasi procedimento, trasmette a mezzo della radio, fa ascoltare in pubblico le duplicazioni o riproduzioni abusive di cui alle lettere a) e b);
d) detiene per la vendita o la distribuzione, pone in commercio, vende, noleggia, cede a qualsiasi titolo, proietta in pubblico, trasmette a mezzo della radio o della televisione con qualsiasi procedimento, videocassette, musicassette, qualsiasi supporto contenente fonogrammi o videogrammi di opere musicali, cinematografiche o
30
audiovisive o sequenze di immagini in movimento, od altro supporto per il quale è prescritta, ai sensi della presente legge, l'apposizione di contrassegno da parte della Società italiana degli autori ed editori (SIAE), privi del contrassegno medesimo o dotati di contrassegno contraffatto o alterato;
e) in assenza di accordo con il legittimo distributore, ritrasmette o diffonde con qualsiasi mezzo un servizio criptato ricevuto per mezzo di apparati o parti di apparati atti alla decodificazione di trasmissioni ad accesso condizionato;
f) introduce nel territorio dello Stato, detiene per la vendita o la distribuzione, distribuisce, vende, concede in noleggio, cede a qualsiasi titolo, promuove commercialmente, installa dispositivi o elementi di decodificazione speciale che consentono l'accesso ad un servizio criptato senza il pagamento del canone dovuto.
f-bis) fabbrica, importa, distribuisce, vende, noleggia, cede a qualsiasi titolo, pubblicizza per la vendita o il noleggio, o detiene per scopi commerciali, attrezzature, prodotti o componenti ovvero presta servizi che abbiano la prevalente finalità o l'uso commerciale di eludere efficaci misure tecnologiche di cui all'art. 102-quater ovvero siano principalmente progettati, prodotti, adattati o realizzati con la finalità di rendere possibile o facilitare l'elusione di predette misure. Fra le misure tecnologiche sono comprese quelle applicate, o che residuano, a seguito della rimozione delle misure medesime conseguentemente a iniziativa volontaria dei titolari dei diritti o ad accordi tra questi ultimi e i beneficiari di eccezioni, ovvero a seguito di esecuzione di provvedimenti dell'autorità amministrativa o giurisdizionale*;
h) abusivamente rimuove o altera le informazioni elettroniche di cui all'art. 102-quinquies, ovvero distribuisce, importa a fini di distribuzione, diffonde per radio o per televisione, comunica o mette a disposizione del pubblico opere o altri materiali protetti dai quali siano state rimosse o alterate le informazioni elettroniche stesse.
2. È punito con la reclusione da uno a quattro anni e con la multa da cinque (euro 2.582) a trenta milioni (euro 15.493) di lire chiunque:
a) riproduce, duplica, trasmette o diffonde abusivamente, vende o pone altrimenti in commercio, cede a qualsiasi titolo o importa abusivamente oltre cinquanta copie o esemplari di opere tutelate dal diritto d'autore e da diritti connessi;
a-bis) in violazione dell'art. 16, a fini di lucro, comunica al pubblico immettendola in un sistema di reti telematiche, mediante connessioni di qualsiasi genere, un'opera dell'ingegno protetta dal diritto d'autore, o parte di essa.
b) esercitando in forma imprenditoriale attività di riproduzione, distribuzione, vendita o commercializzazione, importazione di opere tutelate dal diritto d'autore e da diritti connessi, si rende colpevole dei fatti previsti dal comma 1;
c) promuove o organizza le attività illecite di cui al comma 1.
3. La pena è diminuita se il fatto è di particolare tenuità.
4. La condanna per uno dei reati previsti nel comma 1 comporta:
a) l'applicazione delle pene accessorie di cui agli articoli 30 e 32-bis del codice penale;
b) la pubblicazione della sentenza in uno o più quotidiani, di cui almeno uno a diffusione nazionale, e in uno o più periodici specializzati;
c) la sospensione per un periodo di un anno della concessione o autorizzazione di diffusione radiotelevisiva per l'esercizio dell'attività produttiva o commerciale.
5. Gli importi derivanti dall'applicazione delle sanzioni pecuniarie previste dai precedenti commi sono versati all'Ente nazionale di previdenza ed assistenza per i pittori e scultori, musicisti, scrittori ed autori drammatici.
* In mancanza di una precedente lettera g), la lettera f-bis) va intesa come g).
Articolo 172.
Se i fatti preveduti nell'articolo 171 sono commessi per colpa la pena è dell'ammenda sino a lire 2.000.000 (euro 1.032).
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Con la stessa pena è punito chiunque:
a) esercita l'attività di intermediario in violazione del disposto degli artt. 180 e 183;
b) non ottempera agli obblighi previsti negli artt. 153 e 154;
c) viola le norme degli artt. 175 e 176.
Articolo 174-bis.
1. Ferme le sanzioni penali applicabili, la violazione delle disposizioni previste nella presente sezione è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria pari al doppio del prezzo di mercato dell'opera o del supporto oggetto della violazione, in misura comunque non inferiore a euro 103,00. Se il prezzo non è facilmente determinabile, la violazione è punita con la sanzione amministrativa pecuniaria da euro 103,00 a euro 1032,00. La sanzione amministrativa si applica nella misura stabilita per ogni violazione e per ogni esemplare abusivamente duplicato o riprodotto.
Articolo 174-ter.
1. Chiunque abusivamente utilizza, anche via etere o via cavo, duplica, riproduce, in tutto o in parte, con qualsiasi procedimento, anche avvalendosi di strumenti atti ad eludere le misure tecnologiche di protezione opere o materiali protetti, oppure acquista o noleggia supporti audiovisivi, fonografici, informatici o multimediali non conformi alle prescrizioni della presente legge, ovvero attrezzature, prodotti o componenti atti ad eludere misure di protezione tecnologiche è punito, purché il fatto non concorra con i reati di cui agli artt. 171, 171-bis, 171-ter, 171-quater, 171-quinquies, 171-septies e 171-octies, con la sanzione amministrativa pecuniaria di euro 154 e con le sanzioni accessorie della confisca del materiale e della pubblicazione del provvedimento su un giornale quotidiano a diffusione nazionale.
2. In caso di recidiva o di fatto grave per la quantità delle violazioni o delle copie acquistate o noleggiate, la sanzione amministrativa è aumentata sino ad euro 1.032,00 ed il fatto è punito con la confisca degli strumenti e del materiale, con la pubblicazione del provvedimento su due o più giornali quotidiani a diffusione nazionale o su uno o più periodici specializzati nel settore dello spettacolo e, se si tratta di attività imprenditoriale, con la revoca della concessione o dell'autorizzazione di diffusione radiotelevisiva o dell'autorizzazione per l'esercizio dell'attività produttiva o commerciale.
Articolo 181-ter
1. I compensi per le riproduzioni di cui al quarto e quinto comma dell'articolo 68 sono riscossi e ripartiti, al netto di una provvigione, dalla Società italiana degli autori ed editori (SIAE). In mancanza di accordi tra la SIAE e le associazioni delle categorie interessate, la misura e le modalità di pagamento dei detti compensi, nonché la misura della provvigione spettante alla Società, sono determinate con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, sentite le parti interessate e il comitato consultivo di cui all'articolo 190. L'efficacia delle disposizioni di cui ai commi quarto e quinto dell'articolo 68 decorre dalla data di stipulazione dei detti accordi ovvero dalla data di entrata in vigore del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri.
2. La ripartizione fra gli aventi diritto, per i quali la SIAE non svolga già attività di intermediazione ai sensi dell'articolo 180, può avvenire anche tramite le principali associazioni delle categorie interessate, individuate con proprio decreto dal Presidente del Consiglio dei ministri, sentito il comitato consultivo di cui all'articolo 190, in base ad apposite convenzioni.
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