FOCALITÀ E LOW BACK PAIN – BASI FISIOPATOLOGICHE E PATOGENETICHE DEL TRATTAMENTO NEURALTERAPICO...

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LA MEDICINA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2011 FOCALITÀ E LOW BACK PAIN – BASI FISIOPATOLOGICHE E PATOGENETICHE DEL TRATTAMENTO NEURALTERAPICO ED OMOTOSSICOLOGICO FOCALITY AND LOW BACK PAIN – PHYSIOPATHOLOGICAL AND PATHOGENETIC BASIS OF NEURALTHERAPY AND HOMOTOXICOLOGICAL TREATMENT Scopo di questo studio è valutare il ruolo patogenetico dei campi di disturbo foca- li di origine sinusale frontale ed odonto- geno incisivo (o di entrambi) come causa/concausa di lombalgia e lombo- sciatalgia (per entrambe: LBP sensu lato) e l’efficacia terapeutica della riso- luzione della focalità e della sintomato- logia algica a distanza ottenute median- te Neuralterapia associata a terapia Omotossicologica. Sono stati arruolati nello studio 112 pz (42 M; 70 F; 12-81 anni di età), di cui 64 affetti da LBP (44 lombalgie; 20 lombo- sciatalgie). Si è potuta dimostrare la stretta relazio- ne tra focalità e lombosciatalgia (Ki 2 = 7,66% con probabilità 1% e p = 0,0056; Ki 2 corretto Yates = 6,17% con probabi- lità 5% e p = 0,0130). – Lo studio è stato effettuato c/o il Centro Studi di Posturologia Clinica Integrata – BS da gennaio 2006 a dicembre 2008 ed ha confermato che la Neuralterapia (clori- drato di procaina 1% o 2%) associata a terapia Omotossicologica è efficace nel trattamento della lombalgia e della lom- bosciatalgia nell’87% dei casi trattati con follow-up fino ad un anno [per focus sinusale : Sinusitis frontalis Nosode serie AP (1 fiala sublinguale/settimana) + Lymphomyosot ® gtt (10x3/die) + Euphorbium comp. s gtt (10x3/die) + Meridian Komplex n°12 gtt (10x3/die); per focus odontogeno : Nosode specifico della focalità odontogena (1 fiala sublin- guale/settimana) + Lymphomyosot ® gtt (10x3/die) + Meridian Komplex n°12 gtt (10x3/die)]. LOMBALGIA, LOMBOSCIATALGIA, FOCALITÀ, NEU- RALTERAPIA, OMOTOSSICOLOGIA, OMEOPATIA, NOSODE SUMMARY: The purpose of this study is to evaluate the pathogenic role of disturbance focal fields of frontal sinus and odontogenic incisive origins (or both) as the cause/contributory cause of low back pain and sciatic neuralgia (for both LBP = sensu lato) and the therapeutic efficacy of the resolution of the focality and of the painful symptoms in the distance, obtained by Neural therapy associated with Homotoxicological therapy. In the study 112 patients were enrolled (42 males, 70 females, aged 12-81) 64 of which suffering from LBP (44 low back pain; 20 RIASSUNTO PAROLE CHIAVE E. Biffi CLINICAL C on il termine lombalgia (Low Back Pain - LBP) si indica un dolore, ac- compagnato a contrattura o rigidità muscolare, localizzato in regione lom- bare, esteso tra il margine inferiore del- l’arcata costale ed i solchi glutei infe- riori. – Se il dolore si irradia all’arto inferio- re, il sintomo prende il nome di lombo- sciatalgia qualora l’irradiazione interes- si la parte posteriore dell’arto inferiore, o di lombo-cruralgia, nei casi in cui in- teressi la parte anteriore dello stesso. La lombalgia può avere carattere acu- to o cronico. Nel primo caso la durata massima dell’episodio doloroso non supera le 12 settimane; l’ulteriore pro- lungamento della durata della sinto- matologia dolorosa permette di classi- ficare la lombalgia come cronica. sciatic neuralgia). The close relationship between focality and sciatica could be demonstrated (Ki 2 = 7.66% with probability 1% and p = 0.0056; Ki 2 Yates corrected = 6.17% with probability 5% and p = 0.0130). – The study was made c/o the Research Center of Integrated Clinical Posturology - Brescia (I) from January 2006 to December 2008; it confirmed that the Neuraltherapy (procaine hydrochloride 1% or 2%) associated with Homotoxicological therapy is effective in treating low back pain and sciatic neuralgia in 87% of the cases treated with up to one year follow-up [for sinus focus : Sinusitis frontalis Nosode AP (1 ampoule sublingual / week) + Lymphomyosot ® (10 drops x3/die) + Euphorbium comp. s (10 drops x3/die) + Meridian Komplex n°12 (10 drops x3/die); for odontogenic focus: specific Nosode for the focality (1 ampoule sublingual/week) + Lymphomyosot ® (10 drops x3/die) + Meridian Komplex n°12 (10 drops x3/die ]. KEY WORDS: LOW BACK PAIN, SCIATIC NEURALGIA, FOCALITY, NEURAL THERAPY, HOMOTOXICOLOGY, HOMEOPATHY, NOSODE 13

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FOCALITÀ E LOW BACK PAIN– BASI FISIOPATOLOGICHE E PATOGENETICHE DEL TRATTAMENTONEURALTERAPICO ED OMOTOSSICOLOGICO

FOCALITY AND LOW BACK PAIN– PHYSIOPATHOLOGICAL AND PATHOGENETIC BASIS OF NEURALTHERAPY AND HOMOTOXICOLOGICAL TREATMENT

Scopo di questo studio è valutare il ruolopatogenetico dei campi di disturbo foca-li di origine sinusale frontale ed odonto-geno incisivo (o di entrambi) comecausa/concausa di lombalgia e lombo-sciatalgia (per entrambe: LBP sensulato) e l’efficacia terapeutica della riso-luzione della focalità e della sintomato-logia algica a distanza ottenute median-te Neuralterapia associata a terapiaOmotossicologica. Sono stati arruolati nello studio 112 pz(42 M; 70 F; 12-81 anni di età), di cui 64affetti da LBP (44 lombalgie; 20 lombo-sciatalgie).Si è potuta dimostrare la stretta relazio-ne tra focalità e lombosciatalgia (Ki2 =7,66% con probabilità 1% e p = 0,0056;Ki2 corretto Yates = 6,17% con probabi-lità 5% e p = 0,0130). – Lo studio è stato effettuato c/o il CentroStudi di Posturologia Clinica Integrata – BSda gennaio 2006 a dicembre 2008 ed haconfermato che la Neuralterapia (clori-drato di procaina 1% o 2%) associata aterapia Omotossicologica è efficace neltrattamento della lombalgia e della lom-bosciatalgia nell’87% dei casi trattaticon follow-up fino ad un anno [per focussinusale: Sinusitis frontalis Nosodeserie AP (1 fiala sublinguale/settimana)+ Lymphomyosot® gtt (10x3/die) +Euphorbium comp. s gtt (10x3/die) +Meridian Komplex n°12 gtt (10x3/die);per focus odontogeno: Nosode specificodella focalità odontogena (1 fiala sublin-guale/settimana) + Lymphomyosot® gtt(10x3/die) + Meridian Komplex n°12 gtt(10x3/die)].

LOMBALGIA,LOMBOSCIATALGIA, FOCALITÀ, NEU-RALTERAPIA, OMOTOSSICOLOGIA,OMEOPATIA, NOSODE

SUMMARY: The purpose of this study is toevaluate the pathogenic role of disturbancefocal fields of frontal sinus and odontogenicincisive origins (or both) as thecause/contributory cause of low back pain andsciatic neuralgia (for both LBP = sensu lato)and the therapeutic efficacy of the resolutionof the focality and of the painful symptoms inthe distance, obtained by Neural therapyassociated with Homotoxicological therapy. In the study 112 patients were enrolled (42males, 70 females, aged 12-81) 64 of whichsuffering from LBP (44 low back pain; 20

RIASSUNTO

PAROLE CHIAVE

E. Biffi

CLIN

ICAL

Con il termine lombalgia (Low BackPain - LBP) si indica un dolore, ac-

compagnato a contrattura o rigiditàmuscolare, localizzato in regione lom-bare, esteso tra il margine inferiore del-l’arcata costale ed i solchi glutei infe-riori. – Se il dolore si irradia all’arto inferio-re, il sintomo prende il nome di lombo-sciatalgia qualora l’irradiazione interes-

si la parte posteriore dell’arto inferiore,o di lombo-cruralgia, nei casi in cui in-teressi la parte anteriore dello stesso. La lombalgia può avere carattere acu-to o cronico. Nel primo caso la duratamassima dell’episodio doloroso nonsupera le 12 settimane; l’ulteriore pro-lungamento della durata della sinto-matologia dolorosa permette di classi-ficare la lombalgia come cronica.

sciatic neuralgia). The close relationshipbetween focality and sciatica could bedemonstrated (Ki2 = 7.66% with probability 1%and p = 0.0056; Ki2 Yates corrected = 6.17%with probability 5% and p = 0.0130). – The study was made c/o the ResearchCenter of Integrated Clinical Posturology -Brescia (I) from January 2006 to December2008; it confirmed that the Neuraltherapy(procaine hydrochloride 1% or 2%) associatedwith Homotoxicological therapy is effective intreating low back pain and sciatic neuralgia in87% of the cases treated with up to one year

follow-up [for sinus focus: Sinusitis frontalisNosode AP (1 ampoule sublingual / week) +Lymphomyosot® (10 drops x3/die) +Euphorbium comp. s (10 drops x3/die) +Meridian Komplex n°12 (10 drops x3/die); forodontogenic focus: specific Nosode for thefocality (1 ampoule sublingual/week) +Lymphomyosot® (10 drops x3/die) + MeridianKomplex n°12 (10 drops x3/die ].

KEY WORDS: LOW BACK PAIN, SCIATICNEURALGIA, FOCALITY, NEURAL THERAPY,HOMOTOXICOLOGY, HOMEOPATHY, NOSODE

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– IL LBP acuto è solitamente descrittocome un dolore improvviso, persisten-te ed acuto, oppure come un dolore sor-do, avvertito in regione lombare sottola cintura. La tendenza evolutiva dalla forma acu-ta a quella cronica interessa una per-centuale variabile della popolazione af-fetta, compresa tra il 2 ed il 7%. Il LBP è un sintomo molto frequente ediffuso tanto che si ritiene che circal’80% della popolazione adulta ne ab-bia avuto almeno un episodio durantela vita. Il picco di frequenza si collocaintorno ai 40 anni, con rischio massi-mo tra i 35 ed i 45 anni. Interessa il 50% della popolazione ol-tre i 60 anni. Il peso socio-economico dell’invalidi-tà per lombalgie croniche è in aumen-to esponenziale nei Paesi industrializ-zati, dove rappresenta la causa princi-pale di assenteismo dal lavoro.

Tra le cause responsabili della lombal-gia si distinguono quelle di origine ver-tebrale, legate a interessamento dei tes-suti molli vertebrali, paravertebrali odelle strutture ossee della colonna, e

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quelle extravertebrali, principalmentedovute a cause viscerali interne. In quest’ultimo caso, la lombalgia, pre-senta le caratteristiche del dolore riferito.Circa l’85% dei casi di LBP acuto è cau-sato da forme miofasciali autolimitanti.Nell’1-3% dei casi a origine vertebrale,l’eziologia è legata ad una protrusioneo erniazione discale. Nell’1% dei casil’origine del dolore è neoplastica, daforme primitive o metastatiche. Il LBP di origine neoplastica e le frattu-re vertebrali sono più frequenti oltre i55 anni. Nel 4%, soprattutto nell’an-ziano, il dolore è causato da fratture pa-tologiche. Cause più rare sono rappre-sentate da infezioni (lombalgie infiam-matorie). Negli individui di età inferio-re ai 20 anni, la causa più frequente èrappresentata dalla spondilolistesi.Nella fascia di età giovanile si rileva unamaggior frequenza di LBP da causa in-fiammatoria, spesso reumatica (spondi-lite).

– Gli squilibri posturali giocano un ruo-lo fondamentale nella genesi del LBP inconsiderazione, soprattutto, dell’impor-tanza della regione lombare nella dis-

FIG. 1

Assetto posturale

prima e dopo

Neuralterapia in

paziente con

focalità sinusale

frontale.

tribuzione dei carichi conseguenti allapostura ortostatica antigravitaria ed al-la curvatura lordotica del segmento ver-tebrale lombare. Una corretta curvatura lombare, asso-ciata ad un buon equilibrio del bacino,sono due elementi fondamentali per lacorretta distribuzione dei carichi daquest’ultimo agli arti inferiori.Nel segmento vertebrale lombare, le ar-ticolazioni intervertebrali sono confor-mate per lavorare normalmente con unalordosi lombare fisiologica correlata aun angolo sacrale di 32°. Ne consegue che, nelle situazioni in cuisi realizza uno squilibrio tonico dellamuscolatura (soprattutto se operante an-che durante le ore notturne), il connet-tivo discale non si reidrata per le fortitensioni posteriori cui è sottoposto. È questo il motivo principale per cuigran parte dei pazienti affetti da LBPcronico non riesce a trattenersi a lungoa letto di mattino e beneficia dalla ri-presa del movimento che allevia tem-poraneamente la tensione sul disco perle variazioni di pressione che ne deri-vano (Busquet, 1993). – Particolarmente importanti nella ge-nesi del LBP sono gli squilibri posturalitorsionali in relazione, soprattutto, alpressoché costante coinvolgimento deltampone podalico e pelvico.

Tra le cause e concause meno notedi LBP vi sono gli squilibri focali, so-prattutto a partenza dal seno fronta-le e dai denti incisivi.

Con il termine di focus (focolaio), sisuole indicare un’area anatomica cir-coscritta, sede di alterazione del poten-ziale energetico (ed elettrico, in riferi-mento alla polarità della membrana cel-lulare) per la presenza di materiale or-ganico ed inorganico, non biodegrada-bile. Lo squilibrio energetico indottoprovoca, dapprima, uno squilibrio lo-cale; in seguito, al metamero corri-spondente e, infine, su un organo ber-saglio (organo metafocale) omolateralealla sede del focus. Il focus, importantefattore di stress cronico, è anche in gra-do di produrre la progressiva comparsadi squilibri sistemici attraverso mecca-

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ne del GS che il focus è in grado di agi-re a distanza sull’organo bersaglio. – Gli studi compiuti sul fenomeno del-la focalità hanno consentito di verifica-re, infatti, che la sua azione sembra es-sere mediata prevalentemente dal Si-stema simpatico. L’ubiquitarietà delladistribuzione di quest’ultimo e la rapi-dità di trasmissione delle informazioniche viaggiano in senso afferente ed ef-ferente, fanno di questa branca del Si-stema neurovegetativo l’elemento piùidoneo a mediare gli effetti a distanzadel campo di disturbo focale. Nella sede di quest’ultimo, le vie affe-renti neurovegetative sono, infatti, sot-toposte ad una stimolazione cronica.Tale fenomeno produce una contempo-ranea stimolazione della fibra efferentea livello spinale cui consegue una sti-molazione diretta o indiretta del Siste-ma senso-motorio collegato mediantesinapsi (Barop, 2003). La stessa stimo-lazione cronica del Simpatico sarebberesponsabile anche degli effetti che ilcampo di disturbo provoca sul Sistematonico posturale a causa dell’interfe-renza sulla funzionalità della SostanzaReticolare pontina e mesencefalica edel Diencefalo, mediata dal Sistemaneurovegetativo (Rohen, 1985). – A tutto ciò si aggiungono gli effetti le-gati alla possibile influenza sulle stessestrutture diencefaliche e, conseguente-mente, sull’Ipotalamo, cui conseguonoalterazioni di tipo neuroendocrino ri-guardanti l’omeostasi dei liquidi e la se-crezione ormonale.

– Il fatto che - solitamente - il campo didisturbo sia localmente asintomatico facomprendere che lo stimolo cronico, ingrado di provocare la stimolazione sim-patica afferente, sia di debole intensità(subliminare) ma tale da alterare la nor-male ritmicità funzionale del Sistemasimpatico. L’alterazione dei ritmi della ECM, checonsegue all’instaurarsi del processo fo-cale, è un fattore patogeno di estremaimportanza nel determinismo dellosquilibrio regolativo, (mantenimentodell’equilibrio omeodinamico) sia locoregionale, sia sistemico. Heine (1999), a tal proposito, così si

nismi neuroendocrini (sindrome daadattamento). La capacità di agire su organi bersaglioa distanza sembra essere mediata, oltreche dalla rete neurale, prevalentemen-te dai Meridiani di Agopuntura.Per meglio comprendere i fenomeni adistanza, legati alla focalità, è utile ri-farsi al Sistema Fondamentale, comedescritto da Pischinger. – Quest’Autore ha rilevato l’importan-za della matrice extracellulare (ECM)nella regolazione dell’organismo indi-viduando, nella porzione di ECM com-presa tra la filiera epiteliale o tra le cel-lule parenchimali e la rete capillare, lasede del Sistema Fondamentale di Re-golazione (SFR) o Ground System (GS). Pischinger sposta, con la sua teoria, ilruolo di unità funzionale dell’organi-smo dalla cellula all’intima relazioneesistente tra questa e la ECM ed evi-denzia l’importanza fondamentale del-l’intima connessione esistente tra que-sti due elementi: “Il concetto di cellu-la, se preso con precisione, è solamen-te un’astrazione morfologica. Dal punto di vista biologico non può es-sere considerato senza l’ambiente di vi-ta della cellula” (Pischinger, 2007). La ECM del GS è, infatti, l’unico tessu-to ubiquitariamente distribuito in tuttol’organismo in grado di rappresentareun continuum che collega ogni singoloelemento cellulare a tutti gli altri. – Il SFR presiede, pertanto, alle più im-portanti e vitali funzioni cellulari: rego-lazione della riproduzione e della cre-scita cellulare, dell’equilibrio elettroli-tico ed acido-base, della respirazionecellulare, etc. Ciò è reso possibile grazie alla diffusio-ne e gestione delle informazioni che,tramite la stessa ECM, giungono da ogniparte dell’organismo alla cellula graziea due importanti sistemi cibernetici: 1) la rete capillare, che provvede alla“trasmissione lenta” delle informazioni; 2) la rete neurovegetativa, che ne ga-rantisce la “trasmissione veloce”.

Il SFR è responsabile anche della diffu-sione delle informazioni in direzioneopposta, dalla cellula al resto dell’orga-nismo. È, quindi, tramite la mediazio-

esprime: “Il potere di autoguarigione diun organismo dipende dalla regolaritàdei ritmi delle funzioni vegetative”. – Le malattie alterano tale ritmo che vie-ne ripristinato in fase di convalescenza.Talvolta (come nel caso dell’interferen-za sul SFR prodotta dai FANS) si verifi-ca un deposito dell’informazione dis-turbante anche dopo il superamentodella patologia. Tale “informazioneparassitaria” che può essere legata a uncoinvolgimento del Sistema immunita-rio o a una “cicatrice” nella ECM alterail ritmo funzionale della stessa.

– Sulla base della personale esperienzaclinica e di ricerca, appare evidente co-me il campo di disturbo focale possaprovocare situazioni di asimmetria to-nica nei due emisomi responsabile del-la realizzazione di pattern torsionali chepossono essere corretti dalla risoluzio-ne del campo di disturbo medianteNeuralterapia (FIG. 1).

La reattività della ECM, infatti, pur es-sendo globale, non è unitaria, così che

FIG. 2

Decorso del Meridiano Vescica

Urinaria (BL).

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Considerando che l’organismo è un Si-stema dinamico, esso è sensibile anchead input piccoli o infinitesimali che, perla natura instabile dello stesso, si pos-sono propagare a distanza.

Le evidenze cliniche e sperimentalisembrano confermare come, nelle fasiiniziali, il disturbo della regolazione dibase indotto dal campo di disturbo simantenga limitato ai metameri corri-spondenti alla sede del focolaio. Solo in seguito, e con un tempo moltovariabile, questo tende a coinvolgerel’emisoma omolaterale e, solo alla fine,l’intero organismo (Milani, 2003). Il focus, pertanto, rappresenta un pre-carico del Sistema che non dà segni cli-nici locali. La slatentizzazione clinicadello stesso è, pertanto, sempre stretta-mente correlata a fenomeni di accumu-lo per il carattere aspecifico della reat-tività del SFR. Sarà, quindi, l’effetto sommatorio dellepiù svariate cause irritative a portare,dopo un tempo lungo anche decenni,alla comparsa della sintomatologia. – Pertanto, se la persistenza di materia-le non biodegradabile nella sede delcampo di disturbo è condizione fonda-mentale per lo sviluppo dello stesso, èdifficile stabilire quando una patologiadia seguito alla realizzazione del qua-dro sintomatologico metafocale.

L’attivazione di un campo di disturbo ra-ramente segue direttamente l’insorgen-za di una patologia o di una lesione.Non tutti i granulomi dentari, ad esem-pio, sono sede di focalità, anche se l’e-ventuale focus ad essi correlato, può at-tivarsi in qualsiasi momento della vita,anche dopo decenni dalla comparsadella lesione anatomopatologica in-fiammatoria cronica. – La consecutio temporum tra la com-parsa della lesione focale e l’insorgen-za della sintomatologia metafocale èuna variabile imprevedibile che impe-disce di evidenziare la stretta relazioneesistente tra sede del focus e sintoma-tologia conseguente. Solo raramente lasuccessione temporale tra comparsa delfocus e sintomatologia metafocale è ta-le da permettere la diagnosi.

può mostrare un carattere asimmetrico,come dimostrato da Bergsmann e in se-guito confermato da Pischinger, Kellnere Perger.

– Secondo Heine le proprietà oscillato-rie della ECM possono fare in modo cheun’anomalia della regolazione locale,quale indotta da un campo di disturbo,coinvolga il midollo spinale attraversole afferenze somatiche e viscerali ed icorrispondenti nervi spinali. Ciò provoca, per via riflessa metameri-ca e centrale, una risposta efferente so-mato - visceromotoria con la comparsadi una contrattura dolorosa a livello delcorrispondente complesso regolatoremetamerico (Heine, 1999). Ne consegue un’alterazione delle fun-zioni regolatorie metaboliche a livellodei dermatomeri, miomeri e visceri col-legati. Col tempo tutto ciò coinvolge i mecca-nismi di regolazione centrale con inte-ressamento dell’emisoma corrisponden-te alla sede del focus e comparsa di con-tratture muscolari dolorose che tendo-no a propagarsi, progressivamente, ol-tre i metameri inizialmente interessati.

Conseguentemente la sintomatologiatonico-algica si irradia lungo la catenacinetica muscolare determinando un’a-simmetria della muscolatura tonica conconseguente squilibrio del Sistema to-nico posturale. È importante notare co-me, in questi casi, si possano rilevarenel territorio metamerico interessatoaree di gelosi e la comparsa di puntitrigger che, nell’80%, corrispondono aiPunti di Agopuntura (Milani, 2003).

Lo stimolo che provoca l’attivazione re-gionale del Simpatico afferente a livel-lo del campo di disturbo è aspecifico:diversi fattori concorrono a tale feno-meno. – Solitamente si tratta della presenza dipiccoli depositi di materiale organicoo inorganico non biodegradabile. L’alterazione del SFR in sede provoca laprogressiva incapacità da parte dellostesso di compensare, a livello localee/o sistemico, stimoli di piccola o me-dia intensità.

Nella maggior parte dei casi il tempo in-tercorrente è molto lungo. Tale latenza nella comparsa della sin-tomatologia e, quindi, la sua impreve-dibilità, non dovrebbero meravigliare sesi considera il carattere non lineare delcomportamento del SFR la cui organiz-zazione “complessa” prevede la pre-senza di meccanismi regolativi ridon-danti che possono mantenere latente ilfocus. Solo quando, per “effetto somma”, il Si-stema esaurisce i meccanismi di com-penso, compare la sintomatologia.

È, quindi, lo “scompenso” dei mec-canismi regolativi locali a porre lecondizioni per la slatentizzazionedel campo di disturbo e la compar-sa della sintomatologia metamericae a distanza.

Se si esamina la frequenza riguardantela sede anatomica di localizzazione deifoci è possibile notare come il capo siafrequentemente interessato. Tale dato trova conferma, sia nelle no-stre statistiche, sia in quelle di Barop(2003). Nell’ambito dei foci cefalici, le sedi piùfrequenti sono, nei bambini e nei gio-vani, i seni paranasali, le tonsille e l’o-recchio interno; negli adulti, sono so-prattutto i denti e i seni paranasali. Non vanno sottovalutati, negli adulti, ifoci tonsillari anche in relazione alle ci-catrici da tonsillectomia ed ai monconitonsillari residui. La maggior frequenzadei focolai cefalici, rispetto agli extra-cefalici, non è spiegabile solo con la piùelevata frequenza di patologie che in-teressano questo distretto corporeo, maanche per la rete di innervazione loca-le che presenta vie molto brevi in gra-do di raggiungere immediatamente leStazioni nucleari spino-tegmentali ediencefaliche del Simpatico e, quindi,la Formazione Reticolare, attraverso laquale le informazioni raggiungono or-gani e Sistemi. Nel capo, inoltre, si hanno connessio-ni dirette con il Ganglio cervicale su-periore e con il Ganglio inferiore delvago, per il tramite del Nervo giugula-re. Sempre tramite il Ganglio cervicale

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Meridiano BL nel mediare, da un lato,la relazione patogenetica tra focus e or-gano metafocale e, dall’altro, l’effettoterapeutico immediato a distanza in-dotto dall’iniezione di procaina nellasede del focus.

Un altro meccanismo indiretto con cuii foci dei seni paranasali frontali e de-gli incisivi possono aggravare gli squi-libri posturali prodotti dal campo di dis-turbo, sarebbe legato allo squilibrio vi-scerale secondario ad una possibile ci-stite cronica o ricorrente di origine me-tafocale. In questo caso, la flogosi dell’organopuò influire sull’assetto posturale.

I foci sinusali frontali ed incisivi, infat-ti, spesso sostengono la cronicizzazio-ne di cistiti batteriche o disturbi motoridisfunzionali della vescica e degli or-gani “energeticamente” correlati, conconseguente comparsa di squilibri to-nici delle catene crociate.

– L’inquadramento diagnostico del pa-ziente con LBP deve essere, pertanto,veramente completo perché l’esatta in-dividuazione delle cause di LBP, oltre apermettere l’esclusione di patologie gra-vi a carattere sistemico, possa consen-tire, una volta individuata la causa, dieffettuare la corretta terapia eziologica,il più delle volte rapidamente risolutiva

38 %

42 % 20 %

Patologie considerate– Distribuzione %

nella popolazione in studio

Pazienti con LBP associato a focalità

Pazienti con LBP senza focalità

Pazienti con focalità senza LBP

24 %

71 %

Pazienti con LBPassociato a focalità

Pazienti con LBP associato a focalità sinusale

Pazienti con LBP associato a focalità odontogena

Pazienti con LBP associato a doppia focalità

5 %

TAB. 1

Tipologia dei

pazienti in studio.

TAB. 2

Percentuale di

distribuzione del

tipo di focalità

associato a LBP.

superiore e le strutture nucleari midol-lari, che inviano fibre pregangliari allostesso attraversando il Ganglio cervica-le medio ed inferiore, (mielomeriC8/T7), si realizzano le correlazioni si-naptiche con i corrispondenti segmentidel Plesso simpatico del torace e del-l’addome. In tal modo, il Ganglio cervicale supe-riore, le cui fibre pregangliari si origi-nano ai suddetti livelli della Catena sim-patica cervicale tra C8 e T7, può coin-volgere indirettamente la regione addo-minale tramite il Nervo grande splanc-nico che, originando a livello del mie-lomero T6, fornisce fibre al Plesso aor-tico che contribuisce anche all’inner-vazione degli arti inferiori.

– Sono proprio queste ultime relazio-ni a rappresentare il substrato anato-mico per il razionale dell’effetto a di-stanza sulla regione lombare del fo-cus sinusale frontale e degli incisivi.

Nel considerare la mediazione degli ef-fetti a distanza del focus non si può noncoinvolgere il Sistema dei Meridianienergetici di Agopuntura. Per quanto ri-guarda, in particolare, la relazione trafocalità sinusale frontale e degli incisi-vi con il LBP, questa è mediata dal Me-ridiano Vescica Urinaria (BL). Se si visualizza il decorso dello stesso(FIG. 2), si evince che questo Meridianoorigina a livello del canto oculare in-terno, decorre a circa 2 cm (cun) di di-stanza dalla Linea mediana post. delcapo e del tronco e termina, doppian-do in parte il decorso del n. sciatico, alivello dell’angolo ungueale esterno delV dito del piede omolaterale. – Il Meridiano, passando ai lati della li-nea spondiloidea, si relaziona con lamuscolatura paravertebrale assiale (Mi-lani, 1983) e con la catena dell’orto-simpatico.

Lo stretto rapporto tra i Punti di Ago-puntura (in particolare del MeridianoBL) con l’Ortosimpatico (Quaglia Sen-ta, 1977; Milani, 1978) rappresentaun’importante correlazione che con-sente di individuare un substrato ana-tomofunzionale all’azione svolta dal

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della problematica, qualora questa siasicuramente di origine focale.

Ricorrendo alla Neuralterapia, la con-ferma della presenza di un campo didisturbo è, infatti, ottenuta mediante cri-terio “ex juvantibus”, rappresentato dalcosiddetto “fenomeno del secondo” le-gato all’immediata scomparsa della sin-tomatologia metafocale dopo il tratta-mento del campo di disturbo. Il trattamento Neuralterapico si basa sul-la somministrazione iniettiva, nella se-de del focus, di cloridrato di procaina1 o 2%. Lo stesso meccanismo patoge-netico, responsabile dell’azione patoge-

na a distanza svolta dal focus, è alla ba-se anche dell’effetto terapeutico che laNeuralterapia svolge a distanza sia sul-l’organo metafocale, sia sui miomeri in-teressati. Affinché il “criterio ex juvanti-bus” sia soddisfatto, la scomparsa dellasintomatologia metafocale deve avveni-re quasi istantaneamente al trattamentoe perdurare per almeno 8 ore. In caso diripresa della sintomatologia oltre i limi-ti di tempo indicati, il “fenomeno del se-condo” deve ripetersi ad ogni sedutaneuralterapica, aumentando progressi-vamente la durata dell’efficacia del trat-tamento dopo ogni somministrazionesuccessiva, fino alla risoluzione.

Nella personale esperienza abbiamoverificato che in una discreta percen-tuale di casi, anche 1 solo trattamentopuò essere definitivamente risolutivo,soprattutto quando associato a terapiaOmotossicologica di accompagnamen-to della focalità.

La diagnosi eziologica di LBP, pertan-to, deve sempre prevedere la ricerca dicause focali anche nel caso in cui gli ac-certamenti diagnostici individuassero lapresenza di altre cause extrafocali.

Allo stesso modo, in caso di accertataorigine focale della lombalgia o dellalombosciatalgia devono essere sempreescluse le altre possibili cause vertebra-li ed extravertebrali delle stesse. Il trattamento Neuralterapico, infatti, èrisolutivo anche nei casi in cui vi sianofattori di comorbidità come, ad esem-pio, la presenza di un’ernia o di unaprotrusione discale. Spesso, infatti, il trattamento Neuralte-rapico produce rapida risoluzione del-la sintomatologia dolorosa anche in ca-so di coesistenti patologie organiche.

– Le difficoltà incontrate nella diagnosidi LBP da cause focali sono varie:1) il focus dà raramente segni di sé nel-la propria sede anatomica;2) la mancanza di relazione temporaletra evento patogeno nella sede del fo-cus e momento di comparsa della sin-tomatologia metafocale;3) il focus può essere stato prodotto dauna patologia o da un trauma o da unalesione che il paziente non ricorda oche ha avuto un decorso subclinico ta-le da non attirare la propria attenzione;4) non sempre il focus presenta un sub-strato anatomopatologico rilevabile coni comuni mezzi di indagine strumenta-le. Un dente può, ad esempio, essere“focale” semplicemente per un traumada precontatto occlusale, di cui il pa-ziente non ha coscienza, nè conoscen-za. Ne consegue che la mancata evi-denza Rx di lesioni anatomopatologi-che non deve far escludere l’origine fo-cale del disturbo. La diagnosi di focalità deve essere ri-cercata con metodiche bioenergetiche

27 %

73 %

Pazienti con focalità senza LBP– Distribuzione percentuale

sec. tipologia

Pazienti con focalità sinusale senza LBP

Pazienti con focalità odontogena senza LBP

34 % 34 %

31 %

Pazienti affetti da lombalgia con focalità

Pazienti affetti da lombosciatalgia con focalità

Pazienti affetti da lombalgia senza focalità

Pazienti affetti da lombosciatalgia senza focalità

Focalità e tipologia di LBP– Percentuale di associazione

0-1 %

TAB. 3

Distribuzione

percentuale sec.

tipologia della

focalità non

associata a LBP.

TAB. 4

Percentuale della

distribuzione tra

focalità e tipologia

di LBP.

19

LA MEDIC INA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2011

– Sono stati inclusi nello studio tutti ipazienti affetti da LBP acuto o cronicoriacutizzato e – quindi – con sintoma-tologia in atto, a prescindere dall’e-ventuale presenza di ernie o protrusio-ni discali, e tutti i pazienti affetti da fo-calità dei seni frontali e degli incisivi aprescindere dalla presenza o meno diLBP.

Sono stati esclusi dallo studio, pazientiaffetti da lombalgia o lombosciatalgia

da causa extravertebrale (viscerale) overtebrale neoplastica. I pazienti sono stati sottoposti a visitamedica e ad inquadramento clinico po-sturale. Su tutti i pazienti è stata effettuata la ri-cerca dei campi di disturbo e focalità,mediante test kinesiologico. Per l’individuazione della focalità è sta-to eseguito un test di Kinesiologia Ap-plicata utilizzando la tecnica della dop-pia TL (Therapeutic Localizzation sec.

(kinesiologia, test EAV, etc.) e confer-mata ricorrendo al criterio ex juvanti-bus offerto dalla Neuralterapia.

MATERIALI E METODI

Questo lavoro si basa su uno studio re-trospettivo riguardante i pazienti affettida LBP (lombalgia, lombo-sciatalgia) eda focalità dei seni paranasali frontalie/o degli incisivi, giunti alla nostra os-servazione c/o il Centro Studi di Postu-rologia Clinica Integrata - BS, dal gen-naio 2006 al dicembre 2008. Lo scopo del lavoro è stato quello di ve-rificare la relazione esistente tra LBP efocalità sinusale frontale e/o odontoge-na a carico degli odontoni 11 – 12 –21 – 22 – 31 – 32 – 41 – 42, quale fat-tore scatenante o aggravante la sinto-matologia dolorosa, a prescindere dal-le altre eventuali cause strutturali e/oposturali coesistenti alla base dellastessa. – È stata, inoltre, valutata l’efficacia te-rapeutica della Neuralterapia e della te-rapia omotossicologica ad essa asso-ciata. La presenza dell’”effetto del secondo diHuneke” e l’efficacia della terapia so-no stati ritenuti criteri ex juvantibus perla conferma della corretta ipotesi ezio-patogenetica e fisiopatologica.

23 %

61 %16 %

VAS Inizio trattamento

2 3 4

19 %

81 %

“Effetto del secondo di Huneke”

Effetto positivo Effetto negativo

0

20

15

10

5

1 2 3 4

VASInizio e fine trattamento

Inizio trattamento Fine trattamento

TAB. 5

Percentuale di distribuzione dei livelli VAS nella popolazione

sottoposta a trattamento.

TAB. 6

Percentuale di realizzazione dell’“effetto del secondo di Huneke” alla

prima applicazione di Neuralterapia.

TAB. 7

Variazione della

VAS all’inizio e alla

fine trattamento.

20

LA MEDIC INA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2011

zazione della positività della TL del se-no frontale rieseguendo la TL con lafiala test Sinusitis frontalis Nosode se-rie AP (Stauphen Pharma) che consen-tiva, a conferma della presenza dellafocalità sinusale, di negativizzare an-che la TL eseguita sull’area di proie-zione cutanea della vescica urinaria,in precedenza positiva.• Nel caso di focalità odontogena, ladiagnosi è stata confermata, oltre chedalla doppia TL (dente/vescica), anchemediante fiale test di Nosodi odontoia-trici (-Heel o serie AP Stauphen Pharma),utilizzate con la metodica descritta.

La Neuralterapia del seno frontale inte-

AIKA), al fine di mettere in relazione pa-togenetica la sede della focalità e l’or-gano bersaglio.

Per la ricerca e la conferma della causafocale si è utilizzata la TL della sede pre-sunta focale, prima senza e poi con l’u-tilizzo di nosodi - fiale test (StauphenPharma), in diluizione omeopatica sca-lare. – In tutti i casi in cui è stata rilevata lapresenza di una focalità sinusale fron-tale odontogena la vescica urinaria erasede di metafocalità (tecnica della dop-pia TL). • La causa della focalità sinusale fron-tale è stata confermata dalla negativiz-

ressato dal focus è stata eseguita, iniet-tando nel punto BL2 corrispondente, 1 ccdi cloridrato di procaina 1% (Pasco-neural Injectopas®) con ago 27 G 4mm.Per le focalità odontogene si è proce-duto, nello stesso modo, iniettando 1 ccdello stesso prodotto nella gengiva diciascun lato del dente (faccia vestibo-lare e faccia linguale/palatale).L’efficacia soggettiva e oggettiva dellaterapia sulla risoluzione del focus sinu-sale e/o odontogeno è stata verificatasecondo le seguenti modalità:

1. Comparsa dell’“effetto del secondo”dopo l’iniezione.

2. Settimanalmente, mediante valuta-zione anamnestica supportata da va-lutazione della VAS (Scala VisuoAnalogica) e test kinesiologico conTL della sede del focus e dell’orga-no bersaglio per la valutazione del-l’eventuale riattivazione del focus. – La Neuralterapia è stata ripetutasolo in quei casi in cui, al controllosettimanale, era ripresa la sintoma-tologia dolorosa (dopo almeno 8 oredalla seduta precedente) e il test ki-nesologico, eseguito per la confer-ma della focalità, risultava positivo.

3. La valutazione dell’entità della sin-tomatologia soggettiva è stata ese-guita mediante VAS graduata da 0 a10, usando una scala a 4 livelli:

• livello 4: “dolore intenso”; valori da10 a 8

• livello 3: “dolore”; valori da 7 a 5 • livello 2: “dolore lieve”; valori da 4

a 1 • livello 1: “assenza dolore”; valore 0.

La terapia omotossicologica del focussinusale è consistita nella somministra-zione di:– Sinusitis frontalis Nosode serie AP:

1 fiala sublinguale a digiuno, 1 vol-ta/settimana.

– Lymphomyosot® gocce: 10 gocce x3 volte al dì, prima dei pasti.

– Euphorbium compositum s gocce:10 gocce x 3 volte al dì, prima deipasti.

– Meridian Komplex® n°12 gocce:10 gocce x 3 volte al dì, prima deipasti.

21 %

79 %

Distribuzione delle focalitànon associate a lombalgia sec. il sesso

Maschi Femmine

87 %

10 %

Risultati positivi

Risultati negativi

Persi al follow-up

Distribuzione dei risultati

3%

TAB. 8

Distribuzione sec. il

sesso delle focalità

non associate a

lombalgia.

TAB. 9

Percentuale di

distribuzione dei

risultati.

21

LA MEDIC INA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2011

calità: sinusale frontale + odontogena(un incisivo) (TAB. 2). L’età media dei maschi con LBP era di40,3 anni; nelle femmine 40,9 (età me-dia complessiva = 42,9 anni). I 2 minorenni arruolati (12 e 15 anni)presentavano lombalgia associata a fo-cus sinusale frontale; entrambi sono sta-ti sottoposti a Neuralterapia.I pazienti che presentavano focalità nonassociate a LBP, sono stati complessi-vamente 48 (12 M; 36 F); tra questi 35(6 M; 29 F) presentavano una focalità si-nusale frontale (71%). L’età media degli individui di questoGruppo era di 37,15 anni. I pazienti con sola focalità odontogenaerano 13 (6 M; 7 F) (27%) (TAB. 3).Tra i 64 pazienti affetti da LBP, 44 (69%)presentavano una lombalgia, mentre 20(31%) lamentavano lombosciatalgia. Tra i primi, 18 presentavano una lom-balgia focale, mentre, tra i secondi, lalombosciatalgia si associava a focalitàsinusale frontale (sempre omolateralealla sciatalgia) in 12 casi. La percentuale in cui la lombosciatal-gia non era associata a focalità sinusa-le era molto bassa (TAB. 4).I pazienti con LBP associato a focalitàsinusale e/o odontogena che, previoconsenso informato scritto, hanno ac-cettato di sottoporsi al trattamento su in-dicato sono stati 31 (16 M; 15 F). Tra questi, i pazienti affetti da LBP asso-ciato a focus erniario discale che han-no accettato di sottoporsi al trattamentosono stati 9. Dei 31 pazienti trattati, 19(61%) presentavano un livello VAS 4;7 (23%) una sintomatologia di livello3; 5 (16%) di livello 2 (TAB. 5). L’”effetto del secondo” al termine delprimo trattamento Neuralterapico è sta-to ottenuto in 25 casi (15 M; 10 F) sui31 trattati (81%). Tra i pazienti che han-no evidenziato un “effetto del secondo”al primo trattamento, 3 (2 M; 1 F) nonhanno completato il follow-up (nessu-no dei pazienti apparteneva al Gruppocon focus erniario), mentre i restanti 28hanno completato il follow-up ad unanno. Tra questi, 27 (96,4%) hannomantenuto i risultati ottenuti (persisten-za della VAS al livello ottenuto dopo 2mesi di trattamento Omotossicologico

e risoluzione della focalità). Il numero di sedute necessarie all’otte-nimento della stabilizzazione della sin-tomatologia e della risoluzione della fo-calità è stato variabile. In 6 casi (22%) è stato sufficiente un so-lo trattamento di Neuralterapia; in 10casi (37%) sono stati effettuati 2 tratta-menti; in 9 casi (33%) 3 trattamenti; in4 casi (15%) la risoluzione della focali-tà è stata ottenuta in 4 trattamenti. Solo in 2 casi (7%) è stato necessario ri-correre a 5 trattamenti Neuralterapici. – È da rilevare che i 3 casi persi al fol-low-up , hanno abbandonato il tratta-mento Neuralterapico dopo essersi sot-toposti a 2 sedute, quando erano asin-tomatici e negativi al test kinesiologicoper la ricerca di focalità.

DISCUSSIONE

Scopo di questo lavoro è stato quello divalutare il ruolo patogenetico dei cam-pi di disturbo focali (foci) di origine si-nusale frontale ed odontogeno incisivo,o di entrambi, quali causa o concausadi LBP (lombalgia; lombosciatalgia), el’efficacia terapeutica della risoluzionedella focalità e della sintomatologia do-lorosa lombalgica e lombosciatalgicaottenuta mediante Neuralterapia asso-ciata a terapia Omotossicologica.

– Tra i 64 pazienti affetti da LBP giuntialla nostra osservazione c/o il Centro diPosturologia Clinica Integrata - BS, tragennaio 2006 e dicembre 2008, l’asso-ciazione della focalità sinusale frontaleo odontogena a carico di uno degli in-cisivi alla LBP è stata rilevata in 42 casicon una prevalenza del 66% ed un In-tervallo di Confidenza del 95% com-preso tra 54% e 77% con notevole si-gnificatività statistica: il Ki2 è risultato di20,53, con probabilità -1%.La prevalenza della lombalgia nella po -polazione in studio affetta da focalità si-nusale frontale o odontogena incisiva omista è stata del 46% con un Intervallodi Confidenza del 95% compreso tra36% e 57% rilevando un ruolo patoge-netico importante delle focalità nell’in-sorgenza del LBP.

Per il focolaio odontogeno:– Nosode specifico della focalità

odontogena (TAB. 10): 1 fiala sublin-guale a digiuno, 1 volta/settimana.

– Lymphomyosot® gocce: 10 gocce x3 volte al dì, prima dei pasti.

– Meridian Komplex® n°12 gocce:10 gocce x 3 volte al dì, prima deipasti.

Entrambi i protocolli sono stati utilizza-ti nei pazienti con doppia focalità.

Il follow-up è stato eseguito per un an-no dall’inizio del trattamento.

Circa l’”effetto del secondo di Huneke”,il fenomeno si è ritenuto manifestoquando, dopo applicazione della Neu-ralterapia, il paziente ha avuto un ri-scontro sul dolore tale da consentireuna discesa di almeno 2 livelli VAS en-tro pochi minuti dall’esecuzione dellaNeuralterapia. Si è ritenuto di aver ottenuto una rispo-sta positiva al trattamento quando talerisultato si è mantenuto costante al ter-mine dei 2 mesi di trattamento com-plessivi e per un anno di follow-up. I controlli, dopo definitiva neutralizza-zione della focalità e scomparsa delLBP, sono stati eseguiti ad intervalli di2 mesi. Dopo i primi 2 mesi di terapia omotos-sicologica, a risoluzione avvenuta, i pa-zienti sono stati sottoposti a trattamentipersonalizzati di riprogrammazione po-sturale sulla base di strategie terapeuti-che stabilite durante le successive visi-te posturali.

� Sono stati arruolati nello studio 112pazienti (42 M; 70 F) di età compresatra 12 e 81 anni. – Dei 112 pazienti arruolati (TAB. 1), 64(32 M; 32 F) erano affetti da LBP (44lombalgie; 20 lombosciatalgie). Tra que-sti, i casi di LBP non associati a focalitàerano 22 (12 M; 10 F). Tra i 42 casi in cui il LBP era associatoa focalità, in 30 era presente una foca-lità sinusale (18 lombalgie; 12 lombo-sciatalgie), in 10 una focalità odonto-gena degli incisivi (6 lombalgie; 4 lom-bosciatalgie) ed in 2 casi una doppia fo-

22

LA MEDIC INA BIOLOGICA LUGLIO - SETTEMBRE 2011

Riferimento bibliografico

BIFFI E. – Focalità e Low Back Pain– Basi fisiopatologiche e patogeneti-che del trattamento neuralterapico edomotossicologico. La Med. Biol., 2011/3; 13-22.

Indirizzo dell’autore

Dr. Enrico Biffi– Specialista in Chirurgia Generale– Membro del Consiglio DirettivoAIOT

Via San Bernardino 61/dI – 25030 Roncadelle (BS)

ta un importante presidio terapeuticoanche nei casi associati a protrusione oerniazione discale, che non sembra li-mitare la possibilità di raggiungimentodel risultato terapeutico.

– Inoltre, l’associazione tra lomboscia-talgia e focalità si è rilevata particolar-mente elevata e statisticamente signifi-cativa, tanto da indurre a ritenere chel’evoluzione delle lombalgie verso lelombosciatalgie sia fortemente influen-zata dalla presenza di foci che interes-sano il Meridiano BL. �

Bibliografia – Busquet L. – Le catene muscolari. Vol II 67, Edi-tore Marrapese, Roma; 1993.

– Barop H. – Manuale e atlante di terapia neuralesecondo Huneke. Edi Ermes, Milano; 2003.

– Heine H. – Manuale di Medicina Biologica. Rego-lazione di base e matrice extracellulare. Fonda-menti e Sistematica. Guna Editore, Milano; 1999.

– Milani L. – Agopuntura e patologia viscerale.Cleup Unicopli, Padova; 1978.

– Milani L. – Agopuntura come embrio-riflessotera-pia. Una nuova teoria. Minerva Medica, 1983, Vol.74; 2547-56.

– Milani L. – Omeosiniatria e trigger miofasciali:un’accoppiata vincente. Parte Prima. La Med.Biol., 2003/2; 31-41.

– Pischinger A. – The extracellular matrix andGround Regulation - Basis for a Holistic Biologi-cal Medicine (a cura di Heine H.), North AtlanticBooks, Berkley, CA (USA); 2007.

– Quaglia Senta A. – Il Sistema simpatico in ago-puntura cinese. Libreria Editrice Scientifica Cor-tina, Torino; 1977.

– Rohen J.W. – Funktionelle Anatomie des Ner-vensystems. Schattauer, Stuttgart (D); 1985.

Se si considera la prevalenza di una del-le suddette focalità nella popolazioneaffetta da LBP, questa è stata del 66%con un Intervallo di Confidenza com-preso tra 54% e 77%. Particolarmente interessante è il dato in-dicato in TAB. 4. Dal grafico si evince lastretta relazione esistente tra focalità elombosciatalgia. Infatti, mentre la distri-buzione della lombalgia è pressoché so-vrapponibile nella popolazione con fo-calità ed in quella senza focalità, per cuiquest’ultima, per quanto significativa-mente associata, non sembra essere de-cisiva nell’insorgenza della lombalgia,viceversa, l’associazione tra focalità elombosciatalgia è un fattore importanteper la comparsa di quest’ultima. – Il dato appare avere un peso statisti-camente rilevante, sia al Ki2 = 7,66 conprobabilità 1% e p = 0,0056, sia al Ki2

corretto Yates = 6,17 con probabilità 5%e p = 0,0130.

Questi dati dimostrano che nei casidi lombalgia o lombosciatalgia, siaacuta che cronica, è fondamentale ri-correre ad un inquadramento dia-gnostico che preveda la ricerca del-le focalità che possano influenzare lacomparsa della patologia dolorosa insede lombare.

Ciò appare fondamentale, soprattuttonei casi di lombosciatalgia a prescinde-re dalla presenza o meno di ernia dis-cale. Quest’ultima, infatti, è stata rilevata, in9 casi su 12, associata a focalità.Il trattamento Neuralterapico ha rap-presentato un valido criterio ex juvan-tibus per l’ulteriore conferma dell’esi-stenza della relazione patogenetica tra

focalità sinusale e LBP, grazie all’eleva-ta percentuale (81%) dei casi (TAB. 6) incui si è ottenuto l’”effetto del secondodi Huneke” testimoniato dalla scom-parsa o dalla significativa attenuazionedel dolore evidenziato attraverso la ri-duzione, di almeno 2 livelli VAS, ri-spetto all’intensità del dolore avvertitoprima del trattamento Neuralterapico(TAB. 7). La frequenza di associazione tra focali-tà e lombalgia nei due sessi è stata so-vrapponibile mentre, l’incidenza dellefocalità non associate a lombalgia è ri-sultata maggiore nelle femmine (79%)(TAB. 8).Questo dato potrebbe essere interpre-tato in diverso modo: 1) La focalità tenderebbe a manifestar-

si più frequentemente nel maschio,probabilmente per la più facile com-parsa di squilibri posturali.

2) La maggior tendenza al ricorso allaMedicina Preventiva nella femmina.

La prima ipotesi sembra smentita dalfatto che la distribuzione delle lombal-gie non associate a focalità appare ab-bastanza uniforme in entrambi i sessi,come anche le complicanze erniariediscali.

Lo studio ha confermato che la Neu-ralterapia, associata a terapia Omo-tossicologica, è efficace nel tratta-mento del LBP nel 87% dei casi trat-tati con follow-up fino ad un anno(TAB. 9).

La presenza del focus erniario non ha in-fluenzato l’esito dei risultati dimostran-do che l’abbinamento della Neuralte-rapia con l’Omotossicologia rappresen-

7*

3**

1

1

8

3

2

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Chronische pulpitis nosode serie AP Stauphen Pharma®

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NOSODE

* 1 caso associato a doppia focalità (sinusale frontale e odontogena)** 1 caso associato a doppia focalità (sinusale frontale e odontogena)

N. CASI associati a lombalgia o

lombosciatalgia

N. CASI non associati a lombalgia o

lombosciatalgia

TAB. 10