DIDONE TRA MITO E REALTÀ
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UNIVERSITArsquo DEGLI STUDI DI PISA
Dipartimento di Civiltagrave e forme del Sapere
Corso di Laurea in Storia
Laurea triennale in Storia
TESI DI LAUREA
DIDONE TRA MITO E REALTArsquo
RELATORE
Prof Paolo XELLA
Giuseppe MINUNNO
CANDIDATO
Sabrina Stella
ANNO ACCADEMICO 20132014
2
Sommario
Capitolo 1 5
1 Le fonti antiche 5
11 Timeo di Tauromenio 5
12 Gneo Nevio e Virgilio 9
13 Ovidio 18
14 Annali di Tiro 23
15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo 29
Capitolo 2 36
2 Eventi narrati e storicitagrave 36
21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio 36
22 Cipro 42
24 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici 50
Conclusione 56
Bibliografia 59
Introduzione
3
La storia si sa egrave fatta di persone Le persone entrano in contatto tra loro
e creano eventi la natura circostante fa loro da sfondo e ne permette la
completa interazione Se a questo quadro aggiungiamo lrsquointervento
divino trasformiamo la storia in un racconto mitico Molto spesso questi
racconti si basano su eventi realmente accaduti (con tutte le modifiche
necessarie a renderli immortali e indelebili nelle memorie degli uomini) o
possiedono comunque una base storica plausibile
Ricordare Omero con lrsquoIliade e quasi drsquoobbligo dove lrsquoevento storico
verosimile nelle sue dinamiche prettamente politiche e militari viene
sapientemente rimodellato e condito di mitologia creando un racconto
dove mito e realtagrave si fondono alla perfezione Numerosi studiosi da
lungo tempo indagano sulla vicenda troiana domandandosi su dove inizi
il mito e dove la realtagrave storica Come lrsquoIliade molti altri racconti
presentano le stesse caratteristiche e problematiche con la realtagrave storica
che si fonde al mito e allrsquoinvenzione In questa sede ho intenzione di
parlare del mito della regina Didone la principessa fenicia che dopo
essere fuggita dalla madrepatria Tiro fonda una cittagrave lungo le coste del
Nord Africa Cartagine
La sua storia egrave stata raccontata per piugrave di duemila anni e plasmata in base
ai mutamenti della cultura occidentale delineando cosigrave i mondi simbolici
con cui Didone entrava in contatto (il potere i valori la mentalitagrave i
costumi) Della stessa opinione sono P Bono e MV Tessitore quando
affermano che la storia della regina di Cartagine egrave stata raccontata a
lungo mutando col tempo in base ai contesti culturali politici e
ideologici In questo modo dallrsquointrecciarsi del mito di Didone con la
4
storia egrave possibile rintracciare altre informazioni radicate nel contesto
storico in cui la vicenda egrave narrata Se si pensa al mondo greco e romano egrave
possibile trovare tracce della loro storia nel racconto che essi stessi
espongono poicheacute plasmato su loro stessi
atto artistico di autoconsapevolezza storica che al
tempo stesso riconosce i valori identificati nel testo
precedente e li trasforma per far loro servire gli usi
del presente1
I riferimenti alla sua storia sono contenuti in diverse opere latine e
greche ognuna delle quali racconta la vicenda in modo diverso Per
quanto documentazione indiretta i testi antichi sono molto importanti
poicheacute ci aiutano a discernere una plausibile realtagrave storica dalla mera
invenzione
Per la vicenda di Didone il nodo della matassa egrave grande e intricato e
molto lontano dallrsquoessere sciolto Non voglio di certo in queste poche
righe risolvere il problema riguardante la veridicitagrave della figura di
Didone prima come principessa e poi come regina di Cartagine poicheacute
sarebbe presuntuoso e inappropriato Ho intenzione di presentare
singolarmente le fonti classiche su Didone individuare dei punti
importanti nei singoli testi per farne una breve analisi senza perograve mettere
in discussione la documentazione Esporrograve anche alcune teorie su gli
argomenti e dopo questa prima parte espositiva la seconda saragrave dedicata
ad una valutazione della documentazione per cercare di appurare la base
1 P BONO 1984 p1
5
storica dietro il mito infine concluderograve esponendo una possibile
ricostruzione del mito delle sue origini e della sua formazione in base
alle fonti analizzate e al materiale preso in esame
I documenti che esaminerograve come detto in precedenza sono quelli di
natura classica poicheacute rappresentano ancora oggi una risorsa importante
per le informazioni che contengono Dapprima troviamo la testimonianza
greca di Timeo di Tauromenio relativa al IV-III aC con una prima
versione della storia Le fonti successive sono relative al periodo romano
e prendono le distanze da Timeo per ragioni storico-letterarie Sto
parlando di Virgilio con la sua Eneide di Nevio con il Bellum Poenicum
e Ovidio con lrsquoEroidi Posizione diversa assumeragrave la documentazione di
Giuseppe Flavio negli Annali di Tiro dove la narrazione lasceragrave il posto
a una rassegna cronologica dei sovrani della cittagrave fenicia di Tiro Infine
Giustino attraverso lrsquoEpitome di Pompe Trogo ci forniragrave una descrizione
dettagliata della vicenda secondo lrsquoottica di un romano delle province
6
CAPITOLO 1
1 LE FONTI ANTICHE
11 Timeo di Tauromenio
Prima di parlare della Didone passionale e famosa che tutti o quasi
abbiamo conosciuto sui libri di letteratura del liceo comincerograve dicendo
che esiste una principessa forte e virtuosa fedele al proprio compagno
che lascia la sua patria Tiro per fondarne una nuova Ciograve che la
caratterizza egrave la forza e il senso del dovere verso la cittagrave e i suoi abitanti
una figura protagonista del suo racconto che compie un viaggio lungo e
pieno di difficoltagrave Infine per adempiere a una promessa fatta al marito
defunto decide di togliersi la vita
La vicenda riguarda il mito di fondazione di Cartagine giunto fino a noi
tramite uno storico siceliota Timeo di Tauromenio Vissuto tra il IV e il
III secolo aC Timeo narra questa storia nella sua grande opera in 38
libri le Storie che ripercorrono le vicende dellrsquoOccidente greco partendo
dalle origini mitiche alla morte di Agatocle nel 289 aC Di questo
immenso lavoro ci sono pervenuti solo 164 frammenti dai quali ci
possiamo fare unrsquoidea della struttura delle Storie e del suo contenuto
Timeo inoltre cerca di dare una sistemazione cronologica alla
fondazione delle colonie greche usando come dato principale la
cronologia del piugrave famoso evento panellenico le Olimpiadi (da qui la
data di fondazione di Cartagine) Il metodo seguito da Timeo egrave stato
messo piugrave volte in discussione soprattutto dallo storico Polibio2 che lo
condanna per la scelta delle fonti non sempre attendibili e per lrsquoabile 2 POLIBIO Storie Libro XII 3
7
rielaborazione in chiave erudita che lo portano a sottolineare aspetti
moralisti e retorici delle vicende Nonostante tutto egrave proprio nei
frammenti di Timeo che troviamo la storia di Didone ripresa da Virgilio
nellrsquoEneide almeno fino a quando lrsquointervento divino di Cupido
indurranno in lei un amore smisurato per Enea distanziandosi cosigrave dalla
storia del siceliota
Del mito ne esistono diverse varianti alcune si differenziano per le
modalitagrave di morte della regina altre per i nomi o altri piccoli dettagli La
versione di Timeo egrave conservata come riassunto in uno scolio di un autore
anonimo3in cui si parla di figure femminili eroiche e tra queste crsquoegrave
Theiosso chiamata Elissa in fenicio figlia del re di Tiro e sorella di
Pigmalione fondatrice della cittagrave di Cartagine Morto il padre Mutto
succede al trono il fratello Pigmalione responsabile della morte di suo
marito Sicheo sommo sacerdote del dio poliade della cittagrave Ercole
(Melqart fenicio) Per questo motivo Elissa fugge da Tiro con alcuni suoi
concittadini e tutti i suoi beni Approdata in Libia Elissa riceve il nome
Δειδὼ dalla popolazione locale a causa delle sue numerose
peregrinazioni Fondata la nuova cittagrave Didone rifiuta la proposta di
matrimonio del re libico Iarba e per sfuggire alla pressione della sua
gente si uccide buttandosi in una pira innalzata per una finta cerimonia
che avrebbe dovuto scioglierla dai suoi giuramenti verso il primo marito
Sicheo
Non viene menzionata la storia della pelle di bue tagliata a strisce per
ottenere molta piugrave terra su suolo drsquoAfrica Probabilmente manca il
3 S RIBICHINI Miti mediterranei atti del convegno internazionale Fondazione I Buttitta Palermo
2008 p 102-114
8
frammento al riguardo ma altri scrittori successivi ne parleranno molto e
dettagliatamente
In un frammento4 Timeo afferma che ne dica Polibio di aver attinto ad
autentici documenti fenici Il nome della protagonista Elissa sembra di
chiara origine fenicia trasportato nel greco Theiosso e solo in un
secondo momento diventerebbe Didone un soprannome datole dai
Libici Numerose sono state le ipotesi successive riguardo il significato di
questo secondo nome In accordo con Timeo crsquoegrave chi ha dato a Didone il
significato di ldquoerrante vagante5rdquo tra gli autori classici ricordiamo Servio
che nel suo commento allrsquoEneide intende Dido come virago ldquodonna
capace di virilitagrave di coraggio virilerdquo in quanto ha preferito la morte e la
fedeltagrave al primo marito piuttosto che accettare la proposta di matrimonio
del sovrano libico Servio scrive
Dido vero nomine Elissa ante dicta est sed post
interitum a Poenis Dido appellata id est virago
Punica lingua quod cum a suis sociis cogeretur
cuicumque de Afris regibus nubere et prioris mariti
caritate teneretur forti se animo et interfecerit et in
pyram iecerit [] ob quam rem Dido id est virago
quae virile aliquid fecit appellata est nam Elissa
proprie dicta est6
4 Cfr 7 JACOBY cfr Haegemans 2000 p280-281
5 HONEYMAN 1947 p77
6 Ad Aen I 340 IV 36 335 674
9
Traduzione
Ersquo stato detto prima che Elissa egrave il vero nome di
Didone ma dopo morta egrave stata chiamata Didone dai
Cartaginesi che in lingua punica vuol dire donna
capace di virilitagrave
Quando fu costretta dai suoi stessi compagni a
sposare qualsiasi dei re dellrsquoAfrica e era legata
dallrsquoamore al suo primo marito forte nella mente si
uccise buttandosi in una pira accesa [hellip] Per questo
Didone egrave stata chiamata donna coraggiosa la quale
fece qualcosa di virile
Eustazio7 propone unlsquointerpretazione ancora diversa affermando che gli
indigeni avevano chiamato la donna Διδὼ percheacute da essa ingannati quasi
fosse stata lrsquoassassina del proprio uomo a causa dellrsquoomicidio commesso
da suo fratello (il termine greco egrave ἀνδροφόνος)
Si potrebbe continuare ancora per molto visto che numerosi esperti si
sono confrontati ed hanno proposto numerose interpretazioni e soluzioni
(come Giovanni Garbini8 che pone ElissaTheiosso in rapporto con il
greco θεῖος ldquodivinordquo e il verbo θειόω ldquoconsacrare considerare sacrordquo
o varie radici di origine semitica come ldquomuoversirdquo ldquoaffrettarsirdquo o ancora
ldquosenordquo ldquomammellardquo una donna virile nel senso di donna amazzone9) ma
7 Ad Dion Per 195 in Muller GGM II p 251
8 G GARBINI I Fenici Storia e religione 1980 p 199-200
9 L VATTIONI 1978 p28-29 1994 p93-94
10
nessuna si egrave imposta con decisione sulle altre lasciando la questione
ancora aperta
Dal racconto pervenutoci dai frammenti di Timeo sappiamo che Elissa
fugge dalla sua patria a causa dellrsquoassassinio di suo marito sommo
sacerdote del dio perpetrato da suo fratello Pigmalione Con i suoi beni
fugge via e approda in Africa dove viene soprannominata Didone Qui la
cittagrave prospera e la principessa diventa oggetto di mira dei sovrani locali
Piuttosto che accettare le nozze con Iarba Didone si uccide gettandosi tra
le fiamme innalzate per una finta cerimonia Timeo lascia intravedere un
fattore molto importante nel suo racconto il fattore probabilmente
scatenante la fuga di Elissa ovvero il conflitto tra regalitagrave e classe
sacerdotale La sua morte infine ricorda da vicino i riti sacrificali fenici
del passaggio nelle fiamme Uno sfondo storico plausibile pare ci sia a
una prima occhiata Ma prima continuerograve lrsquoesposizione della
documentazione al riguardo cosigrave da avere un quadro piugrave ricco
12 Gneo Nevio e Virgilio
Lrsquoimmagine che conferisce Virgilio a Didone egrave di stampo letterario e
perciograve molto diversa da quella di Timeo Se con il siceliota siamo a
cavallo tra il IV e il III secolo aC ora ci troviamo a Roma sotto il potere
di Augusto nel I aC e quello che Virgilio narra egrave la storia di Enea eroe
troiano figlio di Anchise che fugge da Troia dopo la sua caduta Viaggia
per mare e solo dopo molte peripezie giunge nel Lazio diventando il
progenitore del popolo romano Il mito di fondazione di Roma per opera
di un eroe fuggito alla caduta della cittagrave troiana egrave giagrave presente nel Bellum
11
Poenicum di Nevio scritto allrsquoincirca tra il 215-217 aC durante la
seconda guerra punica Del poema ci sono pervenuti solo dei frammenti
dai quali possiamo ricostruire su larghe linee la vicenda
Nevio narra dapprima della guerra in corso fondendo i modelli omerici
dellrsquoIliade e dellrsquoOdissea allrsquoepos guerresco della lotta di Roma contro
Cartagine10
poi si dilunga in un viaggio alla scoperta delle origini del
popolo romano parlando del viaggio di Enea di come una tempesta lo
costringa ad approdare sulle coste del Nord drsquoAfrica a Cartagine dove
accetta lrsquoospitalitagrave della regina Didone Secondo alcuni studiosi egrave in
questi frammenti che andrebbe ravvisata la prima traccia della storia
drsquoamore tra Enea e Didone terminata con una maledizione a causa della
partenza dellrsquoeroe per il Lazio Da qui lrsquoorigine dellrsquoodio tra il popolo
romano e quello cartaginese ma sulla storia drsquoamore ci furono
probabilmente delle dispute giagrave nellrsquoantichitagrave
Varrone11
pare abbia sostenuto la versione secondo cui a innamorarsi di
Enea non fu Didone ma Anna (sorella della regina) e che per lui si era
uccisa buttandosi tra le fiamme A tal proposito si legge in Servio ldquoSane
sciendum Varronem dicere Aeneam ab Anna amatum (naturalmente va
riconosciuto ciograve che disse varrone Enea fu amato da Anna)12
rdquo e Servio
Danielino continua dicendo ldquoVarro ait non Didonem sed Annam amore
Aenea impulsam se supra rogum intermisse (Varrone -disse- non Didone
ma Anna si gettograve sulla pira spinta dallrsquoamore per Enea)13
rdquo
10
Cfr P BONO - MV TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
Milano Mondadori 1998 p23 11
Marco Terenzio Varrone (116-27 aC) avrebbe sostenuto questa versione forse nel perduto De
Familiis Troianis 12
Ad Aen V 4 13
Ad Aen IV 682
12
Il rapporto tra Nevio e lrsquoEneide di Virgilio egrave oggetto di studio trattato
ampiamente dagli studiosi e non egrave questa la sede adatta per approfondire
lrsquoargomento Virgilio vuole raccontare la storia di Enea e Didone come
momento cruciale del destino di Roma dove Enea si trova a scegliere
rendendo la sua decisione fatale in entrambi in casi ma in modi e con
conseguenze differenti La Didone dellrsquoEneide egrave diversa dalla regina che
abbiamo incontrato precedentemente in Timeo
In accordo con il ldquomito feniciordquo Didone principessa di Tiro fugge dagli
intrighi di suo fratello Pigmalione avido di ricchezze aveva fatto
uccidere Sicheo il piugrave ricco tra i Fenici e marito di Didone Pigmalione
lo aveva ucciso di nascosto davanti agli altari14
e per molto tempo aveva
nascosto tutto alla sorella Il fantasma del marito insepolto venne in
sogno a Didone e le rivelograve tutto mostrandole dove lrsquoarma lo aveva
trafitto Le raccomandograve di fuggire e come aiuto le rivelograve la posizione dei
suoi vecchi tesori sottoterra oro e argento Didone preparograve la fuga
insieme ai suoi compagni o a quelli che nel regno avevano paura o in
odio Pigmalione Presero le navi e le caricarono drsquooro A capo
dellrsquoimpresa una donna Giunsero sulle sponde dellrsquoAfrica e la regina
comprograve tanta terra quanta ne potesse circondare una pelle di bue e quel
suolo fu chiamato Byrsa
Imperium Dido Tyria regit urbe profecta
germanum fugiens longa est iniuria longae
ambages sed summa sequar fastigia rerum
huic coniunx Sychaeus erat ditissimus auri
14
Sicheo era sacerdote del dio Melqart
13
Phoenicum et magno miserae dilectus amore
cui pater intactam dederat primisque iugarat
ominibus sed regna Tyri germanus habebat
Pygmalion scelere ante alios immanior omnis
quos inter medius venit furor ille Sychaeum
impius ante aras atque auri caecus amore
clam ferro incautum superat securus amorum
germanae factumque diu celavit et aegram
multa malus simulans vana spe lusit amantem
ipsa sed in somnis inhumati venit imago
coniugis ora modis attollens pallida miris
crudelis aras traiectaque pectora ferro
nudavit caecumque domus scelus omne retexit
tum celerare fugam patriaque excedere suadet
auxiliumque viae ueteres tellure recludit
thesauros ignotum argenti pondus et auri
his commota fugam Dido sociosque parabat
conveniunt quibus aut odium crudele tyranni
aut metus acer erat navis quae forte paratae
corripiunt onerantque auro portantur avari
Pygmalionis opes pelago dux femina facti
devenere locos ubi nunc ingentia cernes
moenia surgentemque novae Karthaginis arcem
mercatique solum facti de nomine Byrsam
14
taurino quantum possent circumdare tergo15
Traduzione
Tiene il potere la tiria Didone partita dalla cittagrave
fuggendo il fratelloE un oltraggio lungo lunghi
gli intrighi ma seguirograve i sommi capi delle vicende
A costei era marito Sicheo il piugrave ricco doro
dei Punici e amato dal grande amore della misera
a lui il padre laveva data intatta e laveva unita
inprime nozze Ma teneva i regni di Tiro il fratello
Pigmalione per malvagitagrave piugrave feroce di tutti gli altri
Tra essi venne in mezzo il furore Egli empio
cieco per amore delloro abatte con larma Sicheo
di nascosto che non temeva davanti agli altari sicuro
degli affetti della sorella ed a lungo nascose il fatto
e fingendo molto il malvagio illuse con vana
speranza lafflitta amante
Ma lo stesso fantasma del marito insepolto venne
nei sogni alzando i pallidi sembianti in modi
straordinari svelograve i crudeli altari ed
il petto trafittodallarma scoprigrave tutto il cieco delitto
della casa Allora raccomanda di affrettare la fuga e
andarsene dalla patria
e come aiuto per la via rivelograve vecchi tesori
sotto terra una ignota quantitagrave di oro e argento 15
VIRGILIO Eneide Libro I v340-368
15
Cosigrave sconcertata Didone preparava fuga e compagni
Si radunano quelli che avevano o crudele odio o
paura del tiranno le navi che per caso eran pronte
le prendono e le carican doro I beni dellavaro
Pigmalione son portati per mare
capo dellimpresa una donna
Raggiunsero i luoghi dove ora vedraii le enormi
mura e la nascente fortezza della nuova Cartagine
e comprati il suolo Birsa dal nome del fatto
quanto potessero circondare con una pelle di toro
La regina offre ospitalitagrave ai troiani e durante il banchetto chiede a Enea di
narrarle le sue vicende In grembo a Didone siede il figlio dellrsquoeroe
Ascanio sostituito da Cupido La madre di Enea Venere vuole essere
sicura che la regina non muti il suo atteggiamento benevolo verso il figlio
e spinge Cupido e farla innamorare dellrsquoeroe In un primo momento
Didone rimane fedele al suo voto di castitagrave nei confronti del defunto
marito ma poi la passione la travolge (grazie anche allrsquoincoraggiamento
della sorella Anna) e si arrende iniziando a trascurare tutto per lrsquoamore di
Enea Giunone e Venere si accordano e durante una battuta di caccia un
temporale spinge Enea e Didone a rifugiarsi in una grotta creando cosigrave la
situazione ideale per favorire la loro unione
Didone vorrebbe che Enea non partisse piugrave per lrsquoItalia abbandonando il
suo destino ma Giove invia Mercurio a ricordare allrsquoeroe il suo dovere
cosigrave Enea decide di partire A nulla valgono le suppliche di Didone Presa
dal dolore finge di voler offrire un sacrificio purificatore e si uccide
16
trafiggendosi con una spada e maledice Enea mentre le navi troiane
prendono il largo verso lrsquoItalia
Tum vos o Tyrii stirpem et genus omne futurum
exercete odiis cinerique haec mittite nostro
munera nullus amor populis nec foedera sunto
exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor
qui face Dardanios ferroque sequare colonos
nunc olim quocumque dabunt se tempore vires
litora litoribus contraria fluctibus undas polipt
imprecor arma armis pugnent ipsique nepotesque
Traduzione
Poi voi o Tiri trattate con odio la stirpe e tutto
il popolo futuro ed inviate alla nostra cenere questi
regali Per i popoli non ci siano alcun amore e patti
Sorgi tu un vendicatore dalle nostre ossa
sigrave insegui i coloni dardani col ferro e col fuoco
ora dopo in qualunque tempo si daranno le forze
Prego lidi opposti a lidi onde a flutti
armi ad armi combattano sia loro sia i nipoti16
La maledizione di Didone diventa la causa profonda delle guerre tra il
popolo romano e il popolo punico la radice dellrsquoodio proprio come in
Nevio
16
VIRGILIO Eneide Libro IV v 622-629
17
Virgilio utilizza questa versione della vicenda per scopi ben diversi da
quelli storiografici La storia di Didone ed Enea si inserisce in un
contesto piugrave ampio quello della conclusione delle guerre civili che per
anni avevano scosso lo stato romano e la ritrovata stabilitagrave sotto il
governo imperiale di Augusto Era stato proprio lui Ottaviano a portare
la pace dopo la battaglia di Azio con la sconfitta di Antonio e Cleopatra
La regina drsquoEgitto non era altro che lrsquoelemento orientale e barbaro che
aveva traviato la virtugrave di un uomo romano Antonio con il lusso sfrenato
e la passione amorosa facendo prevalere non la ragione ma lrsquoamore
Cleopatra la donna orientale pericolosa intelligente e seduttrice era la
personificazione dellrsquoirrazionalitagrave emotiva una donna quindi
naturalmente portata alle mollezze drsquoamore preferendo le esigenze
private allo stato
Cleopatra e Didone incarnano lrsquoOriente istintivo e carnale lrsquoaltro il non
romano lrsquoestraneo che corrompe e fiacca il corpo e lo spirito con lrsquoozio
la libidine e le ricchezze Cosigrave era stato per Enea che come Antonio era
stato sedotto dal fascino delle donne drsquoOriente Lrsquoeroe troiano perograve era
riuscito a sfuggire al fascino di Didone in tempo anteponendo lo stato e
il suo destino la ragione la virilitagrave e la pietas allrsquo amor e alle frivolezze
incarnate nella figura della donna orientale Didone
Virgilio cosigrave giustifica la legittimazione dellrsquoautoritagrave di Augusto e
celebra la sua vittoria finale contro le truppe barbariche di Antonio
ormai vittima dellrsquoOriente Cleopatra e Didone le due regine dopo la
sconfitta si riscattano ritrovando la dignitagrave perduta tramite il suicidio
Sic sic iuvat ire sub umbras
18
hauriat hunc oculis ignem crudelis ab alto
Dardanus et nostrae secum ferat omina mortis
dixerat atque illam media inter talia ferro
conlapsam aspiciunt comites ensemque cruore
spumantem sparsasque manus It clamor ad alta
atria concussam bacchatur Fama per urbem
Traduzione
Cosigrave cosigrave egrave bello andar sotto le ombre Il crudele
dardano beva con gli occhi questo fuoco dallalto e
porti con seacute i presagi della nostra morte
Aveva detto e le compagne in mezzo a tali parole la
vedono crollata sullarma e la spada spumeggiante di
sangue e cosparse le mani Va il grido alle alte
stanze la Fama furoreggia per la cittagrave sconvolta17
Enea e la romanitagrave vincono sul fascino orientale Didone egrave sconfitta In
egual misura Augusto vince su Antonio e Cleopatra e ancora Roma vince
sullrsquoelemento barbaro Questo scontro tra due mondi era elemento
ricorrente della propaganda augustea giagrave prima dellrsquoinizio della guerra
quando si preparava allo scontro con Antonio (fu nel 32 aC che
pronunciograve ldquotota Italiardquo) Nelle Res Gestae riporta ldquoMi giurograve fedeltagrave
lrsquoItalia intera di sua volontagrave e mi chiese di esserle condottiero nella
guerra che vinsi ad Azio18
rdquo
17
VIRGILIO Eneide Libro IV v 660-666 18
Res Gestae par 25
19
Augusto si appella alla tradizione romana nella sua campagna come
salvatore e portavoce del mos maiorum tema forte nella societagrave romana
baluardo della purezza dei costumi antichi in decadenza a causa della
corruzione e del lusso introdotti dallrsquoOriente (non serve che io citi Marco
Porcio Catone Maior al riguardo) Lrsquoepisodio narrato da Virgilio
(lrsquoincontro di Enea con Didone) egrave molto importante per lo scopo primo
del poema Ottaviano ha celebrato il suo trionfo dopo Azio (31 aC) non
ha rivali e il 16 gennaio del 27 aC il Senato gli conferisce il titolo di
Augustus In suo onore gli viene conferito il titolo di augurium augustum
appellativo di enorme importanza che identifica ora Ottaviano come il
nuovo Romolo La ricostruzione dello stato romano egrave il suo ambizioso
progetto e per farlo ha bisogno di un solido consenso La figura di
Ottaviano come rifondatore come nuovo Romolo ben voluto dagli dei
prende forma nel poema virgiliano attraverso la ricostruzione della
genealogia mitica della gens Iulia Ovviamente lrsquoanalisi dellrsquoEneide di
Virgilio egrave molto piugrave lunga e complessa e sarebbe riduttivo ridurla a
queste poche pagine ma quello che voglio sottolineare egrave il motivo alla
base della differenza tra la Didone di Timeo e quella virgiliana dove non
abbiamo piugrave la regina forte e fedele ma sofferente e abbandonata un
quadro commovente e triste che finisce in tragedia col suicidio proprio
con la spada che il suo amato le aveva donato
13 Ovidio
Se la Didone virgiliana poco prima di morire arde di furore e desiderio di
vendetta maledicendo Enea la regina che troviamo nelle Heroides di
20
Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al
potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che
trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna
Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera
che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con
lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di
argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante
certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del
suicidio
Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua
sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di
tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua
dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave
qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo
incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se
stessa e il suo passato funesto
Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa
famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima
Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a
odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha
abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia
Nec quia te nostra sperem prece posse moveri
alloquor adverso movimus ista deo
sed meriti famam corpusque animumque pudicum
cum male perdiderim perdere verba leve est
21
Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon
[hellip]
non tamen Aenean quamvis male cogitat odi
sed queror infidum questaque peius amo
Traduzione
E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti
commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave
contro il volere del dio Ma avendo gettato via con
disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e
la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco
sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad
andartene e ad abbandonare linfelice Didone19
[]
Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male
ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo
amo di piugrave20
Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a
cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto
fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea
virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto
tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la
mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o
semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una
19
OVIDIO Heroides VII 5-9 20
OVIDIO Heroides VII 31-32
22
semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli
augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato
lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave
ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la
voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito
la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei
morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera
ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per
sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo
destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave
uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte
coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di
Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi
timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna
Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che
grava su di lei spariragrave per sempre
Durat in extremum vitaeque novissima nostrae
prosequitur fati qui fuit ante tenor
occidit internas coniunx mactatus ad aras
et sceleris tanti praemia frater habet
exul agor cineresque viri patriamque relinquo
et feror in dubias hoste sequente vias
adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque
quod tibi donavi perfide litus emo
urbem constitui lateque patentia fixi
23
moenia finitimis invidiosa locis
Traduzione
Il destino che ho sempre avuto in passato persiste
sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della
mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso
laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di
un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e
abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto
linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso
cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra
gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho
donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che
si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle
regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera
e donna sono provocata a combattere e inesperta
allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli
armamenti21
Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la
dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret
riporta Ovidio
si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar
dum tua sit Dido quidlibet esse feret
21
OVIDIO Heroides VII 115-124
24
[hellip]
nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei
hoc tantum in tumuli marmore carmen erit
praebuit Aeneas et causam mortis et ensem
ipsa sua Dido concidit usa manu
Traduzione
Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si
chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua
Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22
[] non
sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci
saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del
sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la
spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23
14 Annali di Tiro
Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e
greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti
fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza
non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave
ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22
OVIDIO Heroides VII 171-172 23
OVIDIO Heroides VII 197-200
25
seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto
meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta
Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della
letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo
presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di
Eusebio
Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era
secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di
Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi
frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave
precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della
luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e
degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della
religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese
In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera
che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una
ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere
letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24
rdquo
Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e
alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad
una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua
volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle
cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di
Efeso
24
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71
26
Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν
Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν
βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ
βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις
ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν
μαθεῖν
Traduzione
scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i
Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di
studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di
ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che
regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25
Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe
avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle
fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione
Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un
compilatore tratte da cronache locali in lingua greca
il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o
secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non
consente dubbi certamente egli non fu il traduttore
25
G FLAVIO Contro Apione I 116
27
degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera
ldquobarbarardquo26
A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la
traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe
una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico
Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che
gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro
che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di
Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro
Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della
colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio
scrive
ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν
γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα
λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ
πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν
οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη
ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον
ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ
κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα
Traduzione
26
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73
28
Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi
anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati
con grande cura relativi ai fatti degni di memoria
avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi
(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu
eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto
mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27
Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti
altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva
presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute
anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave
da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa
Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici
τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας
ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν
Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν
δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ
φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν
Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς
Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη
ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ
βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός
27
G FLAVIO Contro Apione I 107-108
29
γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι
Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η
Traduzione
Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e
regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56
anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo
regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di
Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di
Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla
somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da
allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel
dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati
dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di
Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28
Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di
Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione
Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel
settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una
cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di
Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi
Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano
restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva
essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte
28
G FLAVIO Contro Apione I 125-127
30
di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante
secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave
storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito
come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non
trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un
attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli
escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo
storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla
successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per
citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di
Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera
nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro
rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di
Pompeo Trogo29
rdquo
15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo
Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci
ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone
nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la
figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella
Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda
augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per
lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di
encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della
29
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80
31
storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla
celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna
Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30
Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i
giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto
31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa
fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e
sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba
era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto
terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione
avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per
queste lo uccise
Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto
tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che
avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo
convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per
trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto
anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle
navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li
costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto
del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba
pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte
funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi
del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si
30
cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31
Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus
32
unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio
e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire
Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le
fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a
prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave
che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di
queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani
potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di
Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di
Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi
discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua
sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce
degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo
sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo
divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia
degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve
un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue
Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia
uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu
chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare
con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave
una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani
siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime
fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma
travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e
invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e
33
potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e
subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano
ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti
cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli
ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia
dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e
costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a
quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e
la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve
Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta
Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato
lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle
nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che
sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita
trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine
come una dea
La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada
durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto
affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e
accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei
fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei
Condita est urbs haec LXXII annis ante quam
Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi
status variis discordiarum casibus agitatus est Cum
inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta
34
sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt
Quippe homines ut victimas immolabant et
impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam
provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine
eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari
maxime solent
Traduzione
Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di
Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la
sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a
discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche
da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come
rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione
religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come
vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di
unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici
implorando la pace divina con il sangue di coloro
per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli
dei32
Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta
vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro
conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza
garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa
La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei
32
Epitoma XVIII 6
35
Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema
o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla
fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba
anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)
una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo
quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33
) I commerci e gli
scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste
Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di
valenza politica e storiografica34
rdquo Le genti del luogo non potevano che
essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una
cultura moderna di tipo mercantile
Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare
il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del
tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione
giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento
simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo
stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto
riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735
come hanno
ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella
versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo
ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine
semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno
poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave
33
ERODOTO Storie I 1 34
Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
p66 35
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114
36
nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di
bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia
della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di
Livio36
che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul
Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle
di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la
complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37
rdquo
Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che
invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici
rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della
terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio
solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene
sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano
alla donna fenicia
Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque
consentientibus omnibus Carthago conditur statuto
annuo vectigali pro solo urbis [hellip]
Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum
principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli
denuntiatione perit
Traduzione
36
LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109
37
Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di
trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti
fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone
annuo per il suolo della cittagrave38
[hellip] Iarba fece venire
a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese
in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39
Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua
morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano
rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio
affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura
femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per
fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto
del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i
Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno
CAPITOLO 2
2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo
21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio
38
Epitome XVIII 5 39
Epitome XVIII 6
38
Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la
vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile
distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad
una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi
macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo
sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per
motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia
Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue
ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile
verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna
indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo
dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno
lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato
dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri
re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo
Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale
di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i
due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave
fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide
e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che
questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve
difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della
monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla
regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni
39
religiose In unrsquoiscrizione funeraria40
il titolo sacerdote di Astarte
precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte
era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con
funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete
anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo
Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave
la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali
di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41
sommo sacerdote Ittobal42
sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio
riporta
οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα
τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων
ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου
Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε
τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους
καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους
ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί
Traduzione
Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare
la legna sulla montagna chiamata Libano per i
falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli
antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41
G FLAVIO Contro Apione I 157 42
G FLAVIO Contro Apione I 123
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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2
Sommario
Capitolo 1 5
1 Le fonti antiche 5
11 Timeo di Tauromenio 5
12 Gneo Nevio e Virgilio 9
13 Ovidio 18
14 Annali di Tiro 23
15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo 29
Capitolo 2 36
2 Eventi narrati e storicitagrave 36
21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio 36
22 Cipro 42
24 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici 50
Conclusione 56
Bibliografia 59
Introduzione
3
La storia si sa egrave fatta di persone Le persone entrano in contatto tra loro
e creano eventi la natura circostante fa loro da sfondo e ne permette la
completa interazione Se a questo quadro aggiungiamo lrsquointervento
divino trasformiamo la storia in un racconto mitico Molto spesso questi
racconti si basano su eventi realmente accaduti (con tutte le modifiche
necessarie a renderli immortali e indelebili nelle memorie degli uomini) o
possiedono comunque una base storica plausibile
Ricordare Omero con lrsquoIliade e quasi drsquoobbligo dove lrsquoevento storico
verosimile nelle sue dinamiche prettamente politiche e militari viene
sapientemente rimodellato e condito di mitologia creando un racconto
dove mito e realtagrave si fondono alla perfezione Numerosi studiosi da
lungo tempo indagano sulla vicenda troiana domandandosi su dove inizi
il mito e dove la realtagrave storica Come lrsquoIliade molti altri racconti
presentano le stesse caratteristiche e problematiche con la realtagrave storica
che si fonde al mito e allrsquoinvenzione In questa sede ho intenzione di
parlare del mito della regina Didone la principessa fenicia che dopo
essere fuggita dalla madrepatria Tiro fonda una cittagrave lungo le coste del
Nord Africa Cartagine
La sua storia egrave stata raccontata per piugrave di duemila anni e plasmata in base
ai mutamenti della cultura occidentale delineando cosigrave i mondi simbolici
con cui Didone entrava in contatto (il potere i valori la mentalitagrave i
costumi) Della stessa opinione sono P Bono e MV Tessitore quando
affermano che la storia della regina di Cartagine egrave stata raccontata a
lungo mutando col tempo in base ai contesti culturali politici e
ideologici In questo modo dallrsquointrecciarsi del mito di Didone con la
4
storia egrave possibile rintracciare altre informazioni radicate nel contesto
storico in cui la vicenda egrave narrata Se si pensa al mondo greco e romano egrave
possibile trovare tracce della loro storia nel racconto che essi stessi
espongono poicheacute plasmato su loro stessi
atto artistico di autoconsapevolezza storica che al
tempo stesso riconosce i valori identificati nel testo
precedente e li trasforma per far loro servire gli usi
del presente1
I riferimenti alla sua storia sono contenuti in diverse opere latine e
greche ognuna delle quali racconta la vicenda in modo diverso Per
quanto documentazione indiretta i testi antichi sono molto importanti
poicheacute ci aiutano a discernere una plausibile realtagrave storica dalla mera
invenzione
Per la vicenda di Didone il nodo della matassa egrave grande e intricato e
molto lontano dallrsquoessere sciolto Non voglio di certo in queste poche
righe risolvere il problema riguardante la veridicitagrave della figura di
Didone prima come principessa e poi come regina di Cartagine poicheacute
sarebbe presuntuoso e inappropriato Ho intenzione di presentare
singolarmente le fonti classiche su Didone individuare dei punti
importanti nei singoli testi per farne una breve analisi senza perograve mettere
in discussione la documentazione Esporrograve anche alcune teorie su gli
argomenti e dopo questa prima parte espositiva la seconda saragrave dedicata
ad una valutazione della documentazione per cercare di appurare la base
1 P BONO 1984 p1
5
storica dietro il mito infine concluderograve esponendo una possibile
ricostruzione del mito delle sue origini e della sua formazione in base
alle fonti analizzate e al materiale preso in esame
I documenti che esaminerograve come detto in precedenza sono quelli di
natura classica poicheacute rappresentano ancora oggi una risorsa importante
per le informazioni che contengono Dapprima troviamo la testimonianza
greca di Timeo di Tauromenio relativa al IV-III aC con una prima
versione della storia Le fonti successive sono relative al periodo romano
e prendono le distanze da Timeo per ragioni storico-letterarie Sto
parlando di Virgilio con la sua Eneide di Nevio con il Bellum Poenicum
e Ovidio con lrsquoEroidi Posizione diversa assumeragrave la documentazione di
Giuseppe Flavio negli Annali di Tiro dove la narrazione lasceragrave il posto
a una rassegna cronologica dei sovrani della cittagrave fenicia di Tiro Infine
Giustino attraverso lrsquoEpitome di Pompe Trogo ci forniragrave una descrizione
dettagliata della vicenda secondo lrsquoottica di un romano delle province
6
CAPITOLO 1
1 LE FONTI ANTICHE
11 Timeo di Tauromenio
Prima di parlare della Didone passionale e famosa che tutti o quasi
abbiamo conosciuto sui libri di letteratura del liceo comincerograve dicendo
che esiste una principessa forte e virtuosa fedele al proprio compagno
che lascia la sua patria Tiro per fondarne una nuova Ciograve che la
caratterizza egrave la forza e il senso del dovere verso la cittagrave e i suoi abitanti
una figura protagonista del suo racconto che compie un viaggio lungo e
pieno di difficoltagrave Infine per adempiere a una promessa fatta al marito
defunto decide di togliersi la vita
La vicenda riguarda il mito di fondazione di Cartagine giunto fino a noi
tramite uno storico siceliota Timeo di Tauromenio Vissuto tra il IV e il
III secolo aC Timeo narra questa storia nella sua grande opera in 38
libri le Storie che ripercorrono le vicende dellrsquoOccidente greco partendo
dalle origini mitiche alla morte di Agatocle nel 289 aC Di questo
immenso lavoro ci sono pervenuti solo 164 frammenti dai quali ci
possiamo fare unrsquoidea della struttura delle Storie e del suo contenuto
Timeo inoltre cerca di dare una sistemazione cronologica alla
fondazione delle colonie greche usando come dato principale la
cronologia del piugrave famoso evento panellenico le Olimpiadi (da qui la
data di fondazione di Cartagine) Il metodo seguito da Timeo egrave stato
messo piugrave volte in discussione soprattutto dallo storico Polibio2 che lo
condanna per la scelta delle fonti non sempre attendibili e per lrsquoabile 2 POLIBIO Storie Libro XII 3
7
rielaborazione in chiave erudita che lo portano a sottolineare aspetti
moralisti e retorici delle vicende Nonostante tutto egrave proprio nei
frammenti di Timeo che troviamo la storia di Didone ripresa da Virgilio
nellrsquoEneide almeno fino a quando lrsquointervento divino di Cupido
indurranno in lei un amore smisurato per Enea distanziandosi cosigrave dalla
storia del siceliota
Del mito ne esistono diverse varianti alcune si differenziano per le
modalitagrave di morte della regina altre per i nomi o altri piccoli dettagli La
versione di Timeo egrave conservata come riassunto in uno scolio di un autore
anonimo3in cui si parla di figure femminili eroiche e tra queste crsquoegrave
Theiosso chiamata Elissa in fenicio figlia del re di Tiro e sorella di
Pigmalione fondatrice della cittagrave di Cartagine Morto il padre Mutto
succede al trono il fratello Pigmalione responsabile della morte di suo
marito Sicheo sommo sacerdote del dio poliade della cittagrave Ercole
(Melqart fenicio) Per questo motivo Elissa fugge da Tiro con alcuni suoi
concittadini e tutti i suoi beni Approdata in Libia Elissa riceve il nome
Δειδὼ dalla popolazione locale a causa delle sue numerose
peregrinazioni Fondata la nuova cittagrave Didone rifiuta la proposta di
matrimonio del re libico Iarba e per sfuggire alla pressione della sua
gente si uccide buttandosi in una pira innalzata per una finta cerimonia
che avrebbe dovuto scioglierla dai suoi giuramenti verso il primo marito
Sicheo
Non viene menzionata la storia della pelle di bue tagliata a strisce per
ottenere molta piugrave terra su suolo drsquoAfrica Probabilmente manca il
3 S RIBICHINI Miti mediterranei atti del convegno internazionale Fondazione I Buttitta Palermo
2008 p 102-114
8
frammento al riguardo ma altri scrittori successivi ne parleranno molto e
dettagliatamente
In un frammento4 Timeo afferma che ne dica Polibio di aver attinto ad
autentici documenti fenici Il nome della protagonista Elissa sembra di
chiara origine fenicia trasportato nel greco Theiosso e solo in un
secondo momento diventerebbe Didone un soprannome datole dai
Libici Numerose sono state le ipotesi successive riguardo il significato di
questo secondo nome In accordo con Timeo crsquoegrave chi ha dato a Didone il
significato di ldquoerrante vagante5rdquo tra gli autori classici ricordiamo Servio
che nel suo commento allrsquoEneide intende Dido come virago ldquodonna
capace di virilitagrave di coraggio virilerdquo in quanto ha preferito la morte e la
fedeltagrave al primo marito piuttosto che accettare la proposta di matrimonio
del sovrano libico Servio scrive
Dido vero nomine Elissa ante dicta est sed post
interitum a Poenis Dido appellata id est virago
Punica lingua quod cum a suis sociis cogeretur
cuicumque de Afris regibus nubere et prioris mariti
caritate teneretur forti se animo et interfecerit et in
pyram iecerit [] ob quam rem Dido id est virago
quae virile aliquid fecit appellata est nam Elissa
proprie dicta est6
4 Cfr 7 JACOBY cfr Haegemans 2000 p280-281
5 HONEYMAN 1947 p77
6 Ad Aen I 340 IV 36 335 674
9
Traduzione
Ersquo stato detto prima che Elissa egrave il vero nome di
Didone ma dopo morta egrave stata chiamata Didone dai
Cartaginesi che in lingua punica vuol dire donna
capace di virilitagrave
Quando fu costretta dai suoi stessi compagni a
sposare qualsiasi dei re dellrsquoAfrica e era legata
dallrsquoamore al suo primo marito forte nella mente si
uccise buttandosi in una pira accesa [hellip] Per questo
Didone egrave stata chiamata donna coraggiosa la quale
fece qualcosa di virile
Eustazio7 propone unlsquointerpretazione ancora diversa affermando che gli
indigeni avevano chiamato la donna Διδὼ percheacute da essa ingannati quasi
fosse stata lrsquoassassina del proprio uomo a causa dellrsquoomicidio commesso
da suo fratello (il termine greco egrave ἀνδροφόνος)
Si potrebbe continuare ancora per molto visto che numerosi esperti si
sono confrontati ed hanno proposto numerose interpretazioni e soluzioni
(come Giovanni Garbini8 che pone ElissaTheiosso in rapporto con il
greco θεῖος ldquodivinordquo e il verbo θειόω ldquoconsacrare considerare sacrordquo
o varie radici di origine semitica come ldquomuoversirdquo ldquoaffrettarsirdquo o ancora
ldquosenordquo ldquomammellardquo una donna virile nel senso di donna amazzone9) ma
7 Ad Dion Per 195 in Muller GGM II p 251
8 G GARBINI I Fenici Storia e religione 1980 p 199-200
9 L VATTIONI 1978 p28-29 1994 p93-94
10
nessuna si egrave imposta con decisione sulle altre lasciando la questione
ancora aperta
Dal racconto pervenutoci dai frammenti di Timeo sappiamo che Elissa
fugge dalla sua patria a causa dellrsquoassassinio di suo marito sommo
sacerdote del dio perpetrato da suo fratello Pigmalione Con i suoi beni
fugge via e approda in Africa dove viene soprannominata Didone Qui la
cittagrave prospera e la principessa diventa oggetto di mira dei sovrani locali
Piuttosto che accettare le nozze con Iarba Didone si uccide gettandosi tra
le fiamme innalzate per una finta cerimonia Timeo lascia intravedere un
fattore molto importante nel suo racconto il fattore probabilmente
scatenante la fuga di Elissa ovvero il conflitto tra regalitagrave e classe
sacerdotale La sua morte infine ricorda da vicino i riti sacrificali fenici
del passaggio nelle fiamme Uno sfondo storico plausibile pare ci sia a
una prima occhiata Ma prima continuerograve lrsquoesposizione della
documentazione al riguardo cosigrave da avere un quadro piugrave ricco
12 Gneo Nevio e Virgilio
Lrsquoimmagine che conferisce Virgilio a Didone egrave di stampo letterario e
perciograve molto diversa da quella di Timeo Se con il siceliota siamo a
cavallo tra il IV e il III secolo aC ora ci troviamo a Roma sotto il potere
di Augusto nel I aC e quello che Virgilio narra egrave la storia di Enea eroe
troiano figlio di Anchise che fugge da Troia dopo la sua caduta Viaggia
per mare e solo dopo molte peripezie giunge nel Lazio diventando il
progenitore del popolo romano Il mito di fondazione di Roma per opera
di un eroe fuggito alla caduta della cittagrave troiana egrave giagrave presente nel Bellum
11
Poenicum di Nevio scritto allrsquoincirca tra il 215-217 aC durante la
seconda guerra punica Del poema ci sono pervenuti solo dei frammenti
dai quali possiamo ricostruire su larghe linee la vicenda
Nevio narra dapprima della guerra in corso fondendo i modelli omerici
dellrsquoIliade e dellrsquoOdissea allrsquoepos guerresco della lotta di Roma contro
Cartagine10
poi si dilunga in un viaggio alla scoperta delle origini del
popolo romano parlando del viaggio di Enea di come una tempesta lo
costringa ad approdare sulle coste del Nord drsquoAfrica a Cartagine dove
accetta lrsquoospitalitagrave della regina Didone Secondo alcuni studiosi egrave in
questi frammenti che andrebbe ravvisata la prima traccia della storia
drsquoamore tra Enea e Didone terminata con una maledizione a causa della
partenza dellrsquoeroe per il Lazio Da qui lrsquoorigine dellrsquoodio tra il popolo
romano e quello cartaginese ma sulla storia drsquoamore ci furono
probabilmente delle dispute giagrave nellrsquoantichitagrave
Varrone11
pare abbia sostenuto la versione secondo cui a innamorarsi di
Enea non fu Didone ma Anna (sorella della regina) e che per lui si era
uccisa buttandosi tra le fiamme A tal proposito si legge in Servio ldquoSane
sciendum Varronem dicere Aeneam ab Anna amatum (naturalmente va
riconosciuto ciograve che disse varrone Enea fu amato da Anna)12
rdquo e Servio
Danielino continua dicendo ldquoVarro ait non Didonem sed Annam amore
Aenea impulsam se supra rogum intermisse (Varrone -disse- non Didone
ma Anna si gettograve sulla pira spinta dallrsquoamore per Enea)13
rdquo
10
Cfr P BONO - MV TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
Milano Mondadori 1998 p23 11
Marco Terenzio Varrone (116-27 aC) avrebbe sostenuto questa versione forse nel perduto De
Familiis Troianis 12
Ad Aen V 4 13
Ad Aen IV 682
12
Il rapporto tra Nevio e lrsquoEneide di Virgilio egrave oggetto di studio trattato
ampiamente dagli studiosi e non egrave questa la sede adatta per approfondire
lrsquoargomento Virgilio vuole raccontare la storia di Enea e Didone come
momento cruciale del destino di Roma dove Enea si trova a scegliere
rendendo la sua decisione fatale in entrambi in casi ma in modi e con
conseguenze differenti La Didone dellrsquoEneide egrave diversa dalla regina che
abbiamo incontrato precedentemente in Timeo
In accordo con il ldquomito feniciordquo Didone principessa di Tiro fugge dagli
intrighi di suo fratello Pigmalione avido di ricchezze aveva fatto
uccidere Sicheo il piugrave ricco tra i Fenici e marito di Didone Pigmalione
lo aveva ucciso di nascosto davanti agli altari14
e per molto tempo aveva
nascosto tutto alla sorella Il fantasma del marito insepolto venne in
sogno a Didone e le rivelograve tutto mostrandole dove lrsquoarma lo aveva
trafitto Le raccomandograve di fuggire e come aiuto le rivelograve la posizione dei
suoi vecchi tesori sottoterra oro e argento Didone preparograve la fuga
insieme ai suoi compagni o a quelli che nel regno avevano paura o in
odio Pigmalione Presero le navi e le caricarono drsquooro A capo
dellrsquoimpresa una donna Giunsero sulle sponde dellrsquoAfrica e la regina
comprograve tanta terra quanta ne potesse circondare una pelle di bue e quel
suolo fu chiamato Byrsa
Imperium Dido Tyria regit urbe profecta
germanum fugiens longa est iniuria longae
ambages sed summa sequar fastigia rerum
huic coniunx Sychaeus erat ditissimus auri
14
Sicheo era sacerdote del dio Melqart
13
Phoenicum et magno miserae dilectus amore
cui pater intactam dederat primisque iugarat
ominibus sed regna Tyri germanus habebat
Pygmalion scelere ante alios immanior omnis
quos inter medius venit furor ille Sychaeum
impius ante aras atque auri caecus amore
clam ferro incautum superat securus amorum
germanae factumque diu celavit et aegram
multa malus simulans vana spe lusit amantem
ipsa sed in somnis inhumati venit imago
coniugis ora modis attollens pallida miris
crudelis aras traiectaque pectora ferro
nudavit caecumque domus scelus omne retexit
tum celerare fugam patriaque excedere suadet
auxiliumque viae ueteres tellure recludit
thesauros ignotum argenti pondus et auri
his commota fugam Dido sociosque parabat
conveniunt quibus aut odium crudele tyranni
aut metus acer erat navis quae forte paratae
corripiunt onerantque auro portantur avari
Pygmalionis opes pelago dux femina facti
devenere locos ubi nunc ingentia cernes
moenia surgentemque novae Karthaginis arcem
mercatique solum facti de nomine Byrsam
14
taurino quantum possent circumdare tergo15
Traduzione
Tiene il potere la tiria Didone partita dalla cittagrave
fuggendo il fratelloE un oltraggio lungo lunghi
gli intrighi ma seguirograve i sommi capi delle vicende
A costei era marito Sicheo il piugrave ricco doro
dei Punici e amato dal grande amore della misera
a lui il padre laveva data intatta e laveva unita
inprime nozze Ma teneva i regni di Tiro il fratello
Pigmalione per malvagitagrave piugrave feroce di tutti gli altri
Tra essi venne in mezzo il furore Egli empio
cieco per amore delloro abatte con larma Sicheo
di nascosto che non temeva davanti agli altari sicuro
degli affetti della sorella ed a lungo nascose il fatto
e fingendo molto il malvagio illuse con vana
speranza lafflitta amante
Ma lo stesso fantasma del marito insepolto venne
nei sogni alzando i pallidi sembianti in modi
straordinari svelograve i crudeli altari ed
il petto trafittodallarma scoprigrave tutto il cieco delitto
della casa Allora raccomanda di affrettare la fuga e
andarsene dalla patria
e come aiuto per la via rivelograve vecchi tesori
sotto terra una ignota quantitagrave di oro e argento 15
VIRGILIO Eneide Libro I v340-368
15
Cosigrave sconcertata Didone preparava fuga e compagni
Si radunano quelli che avevano o crudele odio o
paura del tiranno le navi che per caso eran pronte
le prendono e le carican doro I beni dellavaro
Pigmalione son portati per mare
capo dellimpresa una donna
Raggiunsero i luoghi dove ora vedraii le enormi
mura e la nascente fortezza della nuova Cartagine
e comprati il suolo Birsa dal nome del fatto
quanto potessero circondare con una pelle di toro
La regina offre ospitalitagrave ai troiani e durante il banchetto chiede a Enea di
narrarle le sue vicende In grembo a Didone siede il figlio dellrsquoeroe
Ascanio sostituito da Cupido La madre di Enea Venere vuole essere
sicura che la regina non muti il suo atteggiamento benevolo verso il figlio
e spinge Cupido e farla innamorare dellrsquoeroe In un primo momento
Didone rimane fedele al suo voto di castitagrave nei confronti del defunto
marito ma poi la passione la travolge (grazie anche allrsquoincoraggiamento
della sorella Anna) e si arrende iniziando a trascurare tutto per lrsquoamore di
Enea Giunone e Venere si accordano e durante una battuta di caccia un
temporale spinge Enea e Didone a rifugiarsi in una grotta creando cosigrave la
situazione ideale per favorire la loro unione
Didone vorrebbe che Enea non partisse piugrave per lrsquoItalia abbandonando il
suo destino ma Giove invia Mercurio a ricordare allrsquoeroe il suo dovere
cosigrave Enea decide di partire A nulla valgono le suppliche di Didone Presa
dal dolore finge di voler offrire un sacrificio purificatore e si uccide
16
trafiggendosi con una spada e maledice Enea mentre le navi troiane
prendono il largo verso lrsquoItalia
Tum vos o Tyrii stirpem et genus omne futurum
exercete odiis cinerique haec mittite nostro
munera nullus amor populis nec foedera sunto
exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor
qui face Dardanios ferroque sequare colonos
nunc olim quocumque dabunt se tempore vires
litora litoribus contraria fluctibus undas polipt
imprecor arma armis pugnent ipsique nepotesque
Traduzione
Poi voi o Tiri trattate con odio la stirpe e tutto
il popolo futuro ed inviate alla nostra cenere questi
regali Per i popoli non ci siano alcun amore e patti
Sorgi tu un vendicatore dalle nostre ossa
sigrave insegui i coloni dardani col ferro e col fuoco
ora dopo in qualunque tempo si daranno le forze
Prego lidi opposti a lidi onde a flutti
armi ad armi combattano sia loro sia i nipoti16
La maledizione di Didone diventa la causa profonda delle guerre tra il
popolo romano e il popolo punico la radice dellrsquoodio proprio come in
Nevio
16
VIRGILIO Eneide Libro IV v 622-629
17
Virgilio utilizza questa versione della vicenda per scopi ben diversi da
quelli storiografici La storia di Didone ed Enea si inserisce in un
contesto piugrave ampio quello della conclusione delle guerre civili che per
anni avevano scosso lo stato romano e la ritrovata stabilitagrave sotto il
governo imperiale di Augusto Era stato proprio lui Ottaviano a portare
la pace dopo la battaglia di Azio con la sconfitta di Antonio e Cleopatra
La regina drsquoEgitto non era altro che lrsquoelemento orientale e barbaro che
aveva traviato la virtugrave di un uomo romano Antonio con il lusso sfrenato
e la passione amorosa facendo prevalere non la ragione ma lrsquoamore
Cleopatra la donna orientale pericolosa intelligente e seduttrice era la
personificazione dellrsquoirrazionalitagrave emotiva una donna quindi
naturalmente portata alle mollezze drsquoamore preferendo le esigenze
private allo stato
Cleopatra e Didone incarnano lrsquoOriente istintivo e carnale lrsquoaltro il non
romano lrsquoestraneo che corrompe e fiacca il corpo e lo spirito con lrsquoozio
la libidine e le ricchezze Cosigrave era stato per Enea che come Antonio era
stato sedotto dal fascino delle donne drsquoOriente Lrsquoeroe troiano perograve era
riuscito a sfuggire al fascino di Didone in tempo anteponendo lo stato e
il suo destino la ragione la virilitagrave e la pietas allrsquo amor e alle frivolezze
incarnate nella figura della donna orientale Didone
Virgilio cosigrave giustifica la legittimazione dellrsquoautoritagrave di Augusto e
celebra la sua vittoria finale contro le truppe barbariche di Antonio
ormai vittima dellrsquoOriente Cleopatra e Didone le due regine dopo la
sconfitta si riscattano ritrovando la dignitagrave perduta tramite il suicidio
Sic sic iuvat ire sub umbras
18
hauriat hunc oculis ignem crudelis ab alto
Dardanus et nostrae secum ferat omina mortis
dixerat atque illam media inter talia ferro
conlapsam aspiciunt comites ensemque cruore
spumantem sparsasque manus It clamor ad alta
atria concussam bacchatur Fama per urbem
Traduzione
Cosigrave cosigrave egrave bello andar sotto le ombre Il crudele
dardano beva con gli occhi questo fuoco dallalto e
porti con seacute i presagi della nostra morte
Aveva detto e le compagne in mezzo a tali parole la
vedono crollata sullarma e la spada spumeggiante di
sangue e cosparse le mani Va il grido alle alte
stanze la Fama furoreggia per la cittagrave sconvolta17
Enea e la romanitagrave vincono sul fascino orientale Didone egrave sconfitta In
egual misura Augusto vince su Antonio e Cleopatra e ancora Roma vince
sullrsquoelemento barbaro Questo scontro tra due mondi era elemento
ricorrente della propaganda augustea giagrave prima dellrsquoinizio della guerra
quando si preparava allo scontro con Antonio (fu nel 32 aC che
pronunciograve ldquotota Italiardquo) Nelle Res Gestae riporta ldquoMi giurograve fedeltagrave
lrsquoItalia intera di sua volontagrave e mi chiese di esserle condottiero nella
guerra che vinsi ad Azio18
rdquo
17
VIRGILIO Eneide Libro IV v 660-666 18
Res Gestae par 25
19
Augusto si appella alla tradizione romana nella sua campagna come
salvatore e portavoce del mos maiorum tema forte nella societagrave romana
baluardo della purezza dei costumi antichi in decadenza a causa della
corruzione e del lusso introdotti dallrsquoOriente (non serve che io citi Marco
Porcio Catone Maior al riguardo) Lrsquoepisodio narrato da Virgilio
(lrsquoincontro di Enea con Didone) egrave molto importante per lo scopo primo
del poema Ottaviano ha celebrato il suo trionfo dopo Azio (31 aC) non
ha rivali e il 16 gennaio del 27 aC il Senato gli conferisce il titolo di
Augustus In suo onore gli viene conferito il titolo di augurium augustum
appellativo di enorme importanza che identifica ora Ottaviano come il
nuovo Romolo La ricostruzione dello stato romano egrave il suo ambizioso
progetto e per farlo ha bisogno di un solido consenso La figura di
Ottaviano come rifondatore come nuovo Romolo ben voluto dagli dei
prende forma nel poema virgiliano attraverso la ricostruzione della
genealogia mitica della gens Iulia Ovviamente lrsquoanalisi dellrsquoEneide di
Virgilio egrave molto piugrave lunga e complessa e sarebbe riduttivo ridurla a
queste poche pagine ma quello che voglio sottolineare egrave il motivo alla
base della differenza tra la Didone di Timeo e quella virgiliana dove non
abbiamo piugrave la regina forte e fedele ma sofferente e abbandonata un
quadro commovente e triste che finisce in tragedia col suicidio proprio
con la spada che il suo amato le aveva donato
13 Ovidio
Se la Didone virgiliana poco prima di morire arde di furore e desiderio di
vendetta maledicendo Enea la regina che troviamo nelle Heroides di
20
Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al
potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che
trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna
Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera
che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con
lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di
argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante
certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del
suicidio
Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua
sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di
tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua
dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave
qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo
incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se
stessa e il suo passato funesto
Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa
famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima
Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a
odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha
abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia
Nec quia te nostra sperem prece posse moveri
alloquor adverso movimus ista deo
sed meriti famam corpusque animumque pudicum
cum male perdiderim perdere verba leve est
21
Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon
[hellip]
non tamen Aenean quamvis male cogitat odi
sed queror infidum questaque peius amo
Traduzione
E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti
commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave
contro il volere del dio Ma avendo gettato via con
disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e
la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco
sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad
andartene e ad abbandonare linfelice Didone19
[]
Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male
ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo
amo di piugrave20
Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a
cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto
fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea
virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto
tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la
mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o
semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una
19
OVIDIO Heroides VII 5-9 20
OVIDIO Heroides VII 31-32
22
semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli
augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato
lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave
ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la
voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito
la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei
morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera
ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per
sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo
destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave
uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte
coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di
Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi
timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna
Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che
grava su di lei spariragrave per sempre
Durat in extremum vitaeque novissima nostrae
prosequitur fati qui fuit ante tenor
occidit internas coniunx mactatus ad aras
et sceleris tanti praemia frater habet
exul agor cineresque viri patriamque relinquo
et feror in dubias hoste sequente vias
adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque
quod tibi donavi perfide litus emo
urbem constitui lateque patentia fixi
23
moenia finitimis invidiosa locis
Traduzione
Il destino che ho sempre avuto in passato persiste
sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della
mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso
laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di
un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e
abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto
linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso
cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra
gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho
donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che
si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle
regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera
e donna sono provocata a combattere e inesperta
allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli
armamenti21
Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la
dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret
riporta Ovidio
si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar
dum tua sit Dido quidlibet esse feret
21
OVIDIO Heroides VII 115-124
24
[hellip]
nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei
hoc tantum in tumuli marmore carmen erit
praebuit Aeneas et causam mortis et ensem
ipsa sua Dido concidit usa manu
Traduzione
Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si
chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua
Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22
[] non
sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci
saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del
sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la
spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23
14 Annali di Tiro
Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e
greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti
fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza
non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave
ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22
OVIDIO Heroides VII 171-172 23
OVIDIO Heroides VII 197-200
25
seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto
meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta
Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della
letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo
presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di
Eusebio
Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era
secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di
Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi
frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave
precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della
luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e
degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della
religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese
In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera
che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una
ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere
letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24
rdquo
Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e
alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad
una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua
volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle
cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di
Efeso
24
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71
26
Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν
Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν
βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ
βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις
ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν
μαθεῖν
Traduzione
scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i
Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di
studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di
ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che
regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25
Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe
avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle
fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione
Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un
compilatore tratte da cronache locali in lingua greca
il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o
secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non
consente dubbi certamente egli non fu il traduttore
25
G FLAVIO Contro Apione I 116
27
degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera
ldquobarbarardquo26
A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la
traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe
una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico
Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che
gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro
che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di
Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro
Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della
colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio
scrive
ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν
γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα
λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ
πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν
οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη
ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον
ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ
κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα
Traduzione
26
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73
28
Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi
anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati
con grande cura relativi ai fatti degni di memoria
avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi
(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu
eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto
mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27
Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti
altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva
presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute
anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave
da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa
Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici
τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας
ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν
Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν
δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ
φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν
Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς
Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη
ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ
βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός
27
G FLAVIO Contro Apione I 107-108
29
γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι
Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η
Traduzione
Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e
regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56
anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo
regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di
Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di
Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla
somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da
allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel
dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati
dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di
Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28
Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di
Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione
Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel
settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una
cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di
Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi
Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano
restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva
essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte
28
G FLAVIO Contro Apione I 125-127
30
di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante
secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave
storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito
come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non
trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un
attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli
escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo
storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla
successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per
citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di
Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera
nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro
rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di
Pompeo Trogo29
rdquo
15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo
Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci
ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone
nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la
figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella
Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda
augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per
lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di
encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della
29
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80
31
storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla
celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna
Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30
Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i
giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto
31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa
fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e
sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba
era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto
terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione
avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per
queste lo uccise
Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto
tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che
avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo
convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per
trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto
anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle
navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li
costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto
del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba
pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte
funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi
del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si
30
cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31
Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus
32
unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio
e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire
Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le
fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a
prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave
che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di
queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani
potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di
Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di
Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi
discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua
sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce
degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo
sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo
divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia
degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve
un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue
Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia
uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu
chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare
con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave
una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani
siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime
fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma
travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e
invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e
33
potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e
subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano
ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti
cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli
ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia
dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e
costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a
quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e
la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve
Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta
Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato
lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle
nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che
sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita
trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine
come una dea
La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada
durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto
affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e
accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei
fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei
Condita est urbs haec LXXII annis ante quam
Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi
status variis discordiarum casibus agitatus est Cum
inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta
34
sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt
Quippe homines ut victimas immolabant et
impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam
provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine
eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari
maxime solent
Traduzione
Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di
Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la
sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a
discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche
da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come
rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione
religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come
vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di
unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici
implorando la pace divina con il sangue di coloro
per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli
dei32
Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta
vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro
conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza
garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa
La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei
32
Epitoma XVIII 6
35
Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema
o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla
fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba
anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)
una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo
quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33
) I commerci e gli
scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste
Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di
valenza politica e storiografica34
rdquo Le genti del luogo non potevano che
essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una
cultura moderna di tipo mercantile
Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare
il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del
tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione
giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento
simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo
stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto
riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735
come hanno
ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella
versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo
ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine
semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno
poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave
33
ERODOTO Storie I 1 34
Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
p66 35
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114
36
nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di
bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia
della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di
Livio36
che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul
Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle
di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la
complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37
rdquo
Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che
invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici
rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della
terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio
solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene
sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano
alla donna fenicia
Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque
consentientibus omnibus Carthago conditur statuto
annuo vectigali pro solo urbis [hellip]
Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum
principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli
denuntiatione perit
Traduzione
36
LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109
37
Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di
trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti
fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone
annuo per il suolo della cittagrave38
[hellip] Iarba fece venire
a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese
in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39
Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua
morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano
rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio
affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura
femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per
fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto
del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i
Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno
CAPITOLO 2
2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo
21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio
38
Epitome XVIII 5 39
Epitome XVIII 6
38
Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la
vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile
distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad
una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi
macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo
sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per
motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia
Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue
ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile
verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna
indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo
dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno
lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato
dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri
re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo
Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale
di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i
due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave
fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide
e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che
questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve
difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della
monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla
regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni
39
religiose In unrsquoiscrizione funeraria40
il titolo sacerdote di Astarte
precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte
era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con
funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete
anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo
Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave
la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali
di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41
sommo sacerdote Ittobal42
sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio
riporta
οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα
τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων
ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου
Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε
τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους
καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους
ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί
Traduzione
Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare
la legna sulla montagna chiamata Libano per i
falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli
antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41
G FLAVIO Contro Apione I 157 42
G FLAVIO Contro Apione I 123
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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64
3
La storia si sa egrave fatta di persone Le persone entrano in contatto tra loro
e creano eventi la natura circostante fa loro da sfondo e ne permette la
completa interazione Se a questo quadro aggiungiamo lrsquointervento
divino trasformiamo la storia in un racconto mitico Molto spesso questi
racconti si basano su eventi realmente accaduti (con tutte le modifiche
necessarie a renderli immortali e indelebili nelle memorie degli uomini) o
possiedono comunque una base storica plausibile
Ricordare Omero con lrsquoIliade e quasi drsquoobbligo dove lrsquoevento storico
verosimile nelle sue dinamiche prettamente politiche e militari viene
sapientemente rimodellato e condito di mitologia creando un racconto
dove mito e realtagrave si fondono alla perfezione Numerosi studiosi da
lungo tempo indagano sulla vicenda troiana domandandosi su dove inizi
il mito e dove la realtagrave storica Come lrsquoIliade molti altri racconti
presentano le stesse caratteristiche e problematiche con la realtagrave storica
che si fonde al mito e allrsquoinvenzione In questa sede ho intenzione di
parlare del mito della regina Didone la principessa fenicia che dopo
essere fuggita dalla madrepatria Tiro fonda una cittagrave lungo le coste del
Nord Africa Cartagine
La sua storia egrave stata raccontata per piugrave di duemila anni e plasmata in base
ai mutamenti della cultura occidentale delineando cosigrave i mondi simbolici
con cui Didone entrava in contatto (il potere i valori la mentalitagrave i
costumi) Della stessa opinione sono P Bono e MV Tessitore quando
affermano che la storia della regina di Cartagine egrave stata raccontata a
lungo mutando col tempo in base ai contesti culturali politici e
ideologici In questo modo dallrsquointrecciarsi del mito di Didone con la
4
storia egrave possibile rintracciare altre informazioni radicate nel contesto
storico in cui la vicenda egrave narrata Se si pensa al mondo greco e romano egrave
possibile trovare tracce della loro storia nel racconto che essi stessi
espongono poicheacute plasmato su loro stessi
atto artistico di autoconsapevolezza storica che al
tempo stesso riconosce i valori identificati nel testo
precedente e li trasforma per far loro servire gli usi
del presente1
I riferimenti alla sua storia sono contenuti in diverse opere latine e
greche ognuna delle quali racconta la vicenda in modo diverso Per
quanto documentazione indiretta i testi antichi sono molto importanti
poicheacute ci aiutano a discernere una plausibile realtagrave storica dalla mera
invenzione
Per la vicenda di Didone il nodo della matassa egrave grande e intricato e
molto lontano dallrsquoessere sciolto Non voglio di certo in queste poche
righe risolvere il problema riguardante la veridicitagrave della figura di
Didone prima come principessa e poi come regina di Cartagine poicheacute
sarebbe presuntuoso e inappropriato Ho intenzione di presentare
singolarmente le fonti classiche su Didone individuare dei punti
importanti nei singoli testi per farne una breve analisi senza perograve mettere
in discussione la documentazione Esporrograve anche alcune teorie su gli
argomenti e dopo questa prima parte espositiva la seconda saragrave dedicata
ad una valutazione della documentazione per cercare di appurare la base
1 P BONO 1984 p1
5
storica dietro il mito infine concluderograve esponendo una possibile
ricostruzione del mito delle sue origini e della sua formazione in base
alle fonti analizzate e al materiale preso in esame
I documenti che esaminerograve come detto in precedenza sono quelli di
natura classica poicheacute rappresentano ancora oggi una risorsa importante
per le informazioni che contengono Dapprima troviamo la testimonianza
greca di Timeo di Tauromenio relativa al IV-III aC con una prima
versione della storia Le fonti successive sono relative al periodo romano
e prendono le distanze da Timeo per ragioni storico-letterarie Sto
parlando di Virgilio con la sua Eneide di Nevio con il Bellum Poenicum
e Ovidio con lrsquoEroidi Posizione diversa assumeragrave la documentazione di
Giuseppe Flavio negli Annali di Tiro dove la narrazione lasceragrave il posto
a una rassegna cronologica dei sovrani della cittagrave fenicia di Tiro Infine
Giustino attraverso lrsquoEpitome di Pompe Trogo ci forniragrave una descrizione
dettagliata della vicenda secondo lrsquoottica di un romano delle province
6
CAPITOLO 1
1 LE FONTI ANTICHE
11 Timeo di Tauromenio
Prima di parlare della Didone passionale e famosa che tutti o quasi
abbiamo conosciuto sui libri di letteratura del liceo comincerograve dicendo
che esiste una principessa forte e virtuosa fedele al proprio compagno
che lascia la sua patria Tiro per fondarne una nuova Ciograve che la
caratterizza egrave la forza e il senso del dovere verso la cittagrave e i suoi abitanti
una figura protagonista del suo racconto che compie un viaggio lungo e
pieno di difficoltagrave Infine per adempiere a una promessa fatta al marito
defunto decide di togliersi la vita
La vicenda riguarda il mito di fondazione di Cartagine giunto fino a noi
tramite uno storico siceliota Timeo di Tauromenio Vissuto tra il IV e il
III secolo aC Timeo narra questa storia nella sua grande opera in 38
libri le Storie che ripercorrono le vicende dellrsquoOccidente greco partendo
dalle origini mitiche alla morte di Agatocle nel 289 aC Di questo
immenso lavoro ci sono pervenuti solo 164 frammenti dai quali ci
possiamo fare unrsquoidea della struttura delle Storie e del suo contenuto
Timeo inoltre cerca di dare una sistemazione cronologica alla
fondazione delle colonie greche usando come dato principale la
cronologia del piugrave famoso evento panellenico le Olimpiadi (da qui la
data di fondazione di Cartagine) Il metodo seguito da Timeo egrave stato
messo piugrave volte in discussione soprattutto dallo storico Polibio2 che lo
condanna per la scelta delle fonti non sempre attendibili e per lrsquoabile 2 POLIBIO Storie Libro XII 3
7
rielaborazione in chiave erudita che lo portano a sottolineare aspetti
moralisti e retorici delle vicende Nonostante tutto egrave proprio nei
frammenti di Timeo che troviamo la storia di Didone ripresa da Virgilio
nellrsquoEneide almeno fino a quando lrsquointervento divino di Cupido
indurranno in lei un amore smisurato per Enea distanziandosi cosigrave dalla
storia del siceliota
Del mito ne esistono diverse varianti alcune si differenziano per le
modalitagrave di morte della regina altre per i nomi o altri piccoli dettagli La
versione di Timeo egrave conservata come riassunto in uno scolio di un autore
anonimo3in cui si parla di figure femminili eroiche e tra queste crsquoegrave
Theiosso chiamata Elissa in fenicio figlia del re di Tiro e sorella di
Pigmalione fondatrice della cittagrave di Cartagine Morto il padre Mutto
succede al trono il fratello Pigmalione responsabile della morte di suo
marito Sicheo sommo sacerdote del dio poliade della cittagrave Ercole
(Melqart fenicio) Per questo motivo Elissa fugge da Tiro con alcuni suoi
concittadini e tutti i suoi beni Approdata in Libia Elissa riceve il nome
Δειδὼ dalla popolazione locale a causa delle sue numerose
peregrinazioni Fondata la nuova cittagrave Didone rifiuta la proposta di
matrimonio del re libico Iarba e per sfuggire alla pressione della sua
gente si uccide buttandosi in una pira innalzata per una finta cerimonia
che avrebbe dovuto scioglierla dai suoi giuramenti verso il primo marito
Sicheo
Non viene menzionata la storia della pelle di bue tagliata a strisce per
ottenere molta piugrave terra su suolo drsquoAfrica Probabilmente manca il
3 S RIBICHINI Miti mediterranei atti del convegno internazionale Fondazione I Buttitta Palermo
2008 p 102-114
8
frammento al riguardo ma altri scrittori successivi ne parleranno molto e
dettagliatamente
In un frammento4 Timeo afferma che ne dica Polibio di aver attinto ad
autentici documenti fenici Il nome della protagonista Elissa sembra di
chiara origine fenicia trasportato nel greco Theiosso e solo in un
secondo momento diventerebbe Didone un soprannome datole dai
Libici Numerose sono state le ipotesi successive riguardo il significato di
questo secondo nome In accordo con Timeo crsquoegrave chi ha dato a Didone il
significato di ldquoerrante vagante5rdquo tra gli autori classici ricordiamo Servio
che nel suo commento allrsquoEneide intende Dido come virago ldquodonna
capace di virilitagrave di coraggio virilerdquo in quanto ha preferito la morte e la
fedeltagrave al primo marito piuttosto che accettare la proposta di matrimonio
del sovrano libico Servio scrive
Dido vero nomine Elissa ante dicta est sed post
interitum a Poenis Dido appellata id est virago
Punica lingua quod cum a suis sociis cogeretur
cuicumque de Afris regibus nubere et prioris mariti
caritate teneretur forti se animo et interfecerit et in
pyram iecerit [] ob quam rem Dido id est virago
quae virile aliquid fecit appellata est nam Elissa
proprie dicta est6
4 Cfr 7 JACOBY cfr Haegemans 2000 p280-281
5 HONEYMAN 1947 p77
6 Ad Aen I 340 IV 36 335 674
9
Traduzione
Ersquo stato detto prima che Elissa egrave il vero nome di
Didone ma dopo morta egrave stata chiamata Didone dai
Cartaginesi che in lingua punica vuol dire donna
capace di virilitagrave
Quando fu costretta dai suoi stessi compagni a
sposare qualsiasi dei re dellrsquoAfrica e era legata
dallrsquoamore al suo primo marito forte nella mente si
uccise buttandosi in una pira accesa [hellip] Per questo
Didone egrave stata chiamata donna coraggiosa la quale
fece qualcosa di virile
Eustazio7 propone unlsquointerpretazione ancora diversa affermando che gli
indigeni avevano chiamato la donna Διδὼ percheacute da essa ingannati quasi
fosse stata lrsquoassassina del proprio uomo a causa dellrsquoomicidio commesso
da suo fratello (il termine greco egrave ἀνδροφόνος)
Si potrebbe continuare ancora per molto visto che numerosi esperti si
sono confrontati ed hanno proposto numerose interpretazioni e soluzioni
(come Giovanni Garbini8 che pone ElissaTheiosso in rapporto con il
greco θεῖος ldquodivinordquo e il verbo θειόω ldquoconsacrare considerare sacrordquo
o varie radici di origine semitica come ldquomuoversirdquo ldquoaffrettarsirdquo o ancora
ldquosenordquo ldquomammellardquo una donna virile nel senso di donna amazzone9) ma
7 Ad Dion Per 195 in Muller GGM II p 251
8 G GARBINI I Fenici Storia e religione 1980 p 199-200
9 L VATTIONI 1978 p28-29 1994 p93-94
10
nessuna si egrave imposta con decisione sulle altre lasciando la questione
ancora aperta
Dal racconto pervenutoci dai frammenti di Timeo sappiamo che Elissa
fugge dalla sua patria a causa dellrsquoassassinio di suo marito sommo
sacerdote del dio perpetrato da suo fratello Pigmalione Con i suoi beni
fugge via e approda in Africa dove viene soprannominata Didone Qui la
cittagrave prospera e la principessa diventa oggetto di mira dei sovrani locali
Piuttosto che accettare le nozze con Iarba Didone si uccide gettandosi tra
le fiamme innalzate per una finta cerimonia Timeo lascia intravedere un
fattore molto importante nel suo racconto il fattore probabilmente
scatenante la fuga di Elissa ovvero il conflitto tra regalitagrave e classe
sacerdotale La sua morte infine ricorda da vicino i riti sacrificali fenici
del passaggio nelle fiamme Uno sfondo storico plausibile pare ci sia a
una prima occhiata Ma prima continuerograve lrsquoesposizione della
documentazione al riguardo cosigrave da avere un quadro piugrave ricco
12 Gneo Nevio e Virgilio
Lrsquoimmagine che conferisce Virgilio a Didone egrave di stampo letterario e
perciograve molto diversa da quella di Timeo Se con il siceliota siamo a
cavallo tra il IV e il III secolo aC ora ci troviamo a Roma sotto il potere
di Augusto nel I aC e quello che Virgilio narra egrave la storia di Enea eroe
troiano figlio di Anchise che fugge da Troia dopo la sua caduta Viaggia
per mare e solo dopo molte peripezie giunge nel Lazio diventando il
progenitore del popolo romano Il mito di fondazione di Roma per opera
di un eroe fuggito alla caduta della cittagrave troiana egrave giagrave presente nel Bellum
11
Poenicum di Nevio scritto allrsquoincirca tra il 215-217 aC durante la
seconda guerra punica Del poema ci sono pervenuti solo dei frammenti
dai quali possiamo ricostruire su larghe linee la vicenda
Nevio narra dapprima della guerra in corso fondendo i modelli omerici
dellrsquoIliade e dellrsquoOdissea allrsquoepos guerresco della lotta di Roma contro
Cartagine10
poi si dilunga in un viaggio alla scoperta delle origini del
popolo romano parlando del viaggio di Enea di come una tempesta lo
costringa ad approdare sulle coste del Nord drsquoAfrica a Cartagine dove
accetta lrsquoospitalitagrave della regina Didone Secondo alcuni studiosi egrave in
questi frammenti che andrebbe ravvisata la prima traccia della storia
drsquoamore tra Enea e Didone terminata con una maledizione a causa della
partenza dellrsquoeroe per il Lazio Da qui lrsquoorigine dellrsquoodio tra il popolo
romano e quello cartaginese ma sulla storia drsquoamore ci furono
probabilmente delle dispute giagrave nellrsquoantichitagrave
Varrone11
pare abbia sostenuto la versione secondo cui a innamorarsi di
Enea non fu Didone ma Anna (sorella della regina) e che per lui si era
uccisa buttandosi tra le fiamme A tal proposito si legge in Servio ldquoSane
sciendum Varronem dicere Aeneam ab Anna amatum (naturalmente va
riconosciuto ciograve che disse varrone Enea fu amato da Anna)12
rdquo e Servio
Danielino continua dicendo ldquoVarro ait non Didonem sed Annam amore
Aenea impulsam se supra rogum intermisse (Varrone -disse- non Didone
ma Anna si gettograve sulla pira spinta dallrsquoamore per Enea)13
rdquo
10
Cfr P BONO - MV TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
Milano Mondadori 1998 p23 11
Marco Terenzio Varrone (116-27 aC) avrebbe sostenuto questa versione forse nel perduto De
Familiis Troianis 12
Ad Aen V 4 13
Ad Aen IV 682
12
Il rapporto tra Nevio e lrsquoEneide di Virgilio egrave oggetto di studio trattato
ampiamente dagli studiosi e non egrave questa la sede adatta per approfondire
lrsquoargomento Virgilio vuole raccontare la storia di Enea e Didone come
momento cruciale del destino di Roma dove Enea si trova a scegliere
rendendo la sua decisione fatale in entrambi in casi ma in modi e con
conseguenze differenti La Didone dellrsquoEneide egrave diversa dalla regina che
abbiamo incontrato precedentemente in Timeo
In accordo con il ldquomito feniciordquo Didone principessa di Tiro fugge dagli
intrighi di suo fratello Pigmalione avido di ricchezze aveva fatto
uccidere Sicheo il piugrave ricco tra i Fenici e marito di Didone Pigmalione
lo aveva ucciso di nascosto davanti agli altari14
e per molto tempo aveva
nascosto tutto alla sorella Il fantasma del marito insepolto venne in
sogno a Didone e le rivelograve tutto mostrandole dove lrsquoarma lo aveva
trafitto Le raccomandograve di fuggire e come aiuto le rivelograve la posizione dei
suoi vecchi tesori sottoterra oro e argento Didone preparograve la fuga
insieme ai suoi compagni o a quelli che nel regno avevano paura o in
odio Pigmalione Presero le navi e le caricarono drsquooro A capo
dellrsquoimpresa una donna Giunsero sulle sponde dellrsquoAfrica e la regina
comprograve tanta terra quanta ne potesse circondare una pelle di bue e quel
suolo fu chiamato Byrsa
Imperium Dido Tyria regit urbe profecta
germanum fugiens longa est iniuria longae
ambages sed summa sequar fastigia rerum
huic coniunx Sychaeus erat ditissimus auri
14
Sicheo era sacerdote del dio Melqart
13
Phoenicum et magno miserae dilectus amore
cui pater intactam dederat primisque iugarat
ominibus sed regna Tyri germanus habebat
Pygmalion scelere ante alios immanior omnis
quos inter medius venit furor ille Sychaeum
impius ante aras atque auri caecus amore
clam ferro incautum superat securus amorum
germanae factumque diu celavit et aegram
multa malus simulans vana spe lusit amantem
ipsa sed in somnis inhumati venit imago
coniugis ora modis attollens pallida miris
crudelis aras traiectaque pectora ferro
nudavit caecumque domus scelus omne retexit
tum celerare fugam patriaque excedere suadet
auxiliumque viae ueteres tellure recludit
thesauros ignotum argenti pondus et auri
his commota fugam Dido sociosque parabat
conveniunt quibus aut odium crudele tyranni
aut metus acer erat navis quae forte paratae
corripiunt onerantque auro portantur avari
Pygmalionis opes pelago dux femina facti
devenere locos ubi nunc ingentia cernes
moenia surgentemque novae Karthaginis arcem
mercatique solum facti de nomine Byrsam
14
taurino quantum possent circumdare tergo15
Traduzione
Tiene il potere la tiria Didone partita dalla cittagrave
fuggendo il fratelloE un oltraggio lungo lunghi
gli intrighi ma seguirograve i sommi capi delle vicende
A costei era marito Sicheo il piugrave ricco doro
dei Punici e amato dal grande amore della misera
a lui il padre laveva data intatta e laveva unita
inprime nozze Ma teneva i regni di Tiro il fratello
Pigmalione per malvagitagrave piugrave feroce di tutti gli altri
Tra essi venne in mezzo il furore Egli empio
cieco per amore delloro abatte con larma Sicheo
di nascosto che non temeva davanti agli altari sicuro
degli affetti della sorella ed a lungo nascose il fatto
e fingendo molto il malvagio illuse con vana
speranza lafflitta amante
Ma lo stesso fantasma del marito insepolto venne
nei sogni alzando i pallidi sembianti in modi
straordinari svelograve i crudeli altari ed
il petto trafittodallarma scoprigrave tutto il cieco delitto
della casa Allora raccomanda di affrettare la fuga e
andarsene dalla patria
e come aiuto per la via rivelograve vecchi tesori
sotto terra una ignota quantitagrave di oro e argento 15
VIRGILIO Eneide Libro I v340-368
15
Cosigrave sconcertata Didone preparava fuga e compagni
Si radunano quelli che avevano o crudele odio o
paura del tiranno le navi che per caso eran pronte
le prendono e le carican doro I beni dellavaro
Pigmalione son portati per mare
capo dellimpresa una donna
Raggiunsero i luoghi dove ora vedraii le enormi
mura e la nascente fortezza della nuova Cartagine
e comprati il suolo Birsa dal nome del fatto
quanto potessero circondare con una pelle di toro
La regina offre ospitalitagrave ai troiani e durante il banchetto chiede a Enea di
narrarle le sue vicende In grembo a Didone siede il figlio dellrsquoeroe
Ascanio sostituito da Cupido La madre di Enea Venere vuole essere
sicura che la regina non muti il suo atteggiamento benevolo verso il figlio
e spinge Cupido e farla innamorare dellrsquoeroe In un primo momento
Didone rimane fedele al suo voto di castitagrave nei confronti del defunto
marito ma poi la passione la travolge (grazie anche allrsquoincoraggiamento
della sorella Anna) e si arrende iniziando a trascurare tutto per lrsquoamore di
Enea Giunone e Venere si accordano e durante una battuta di caccia un
temporale spinge Enea e Didone a rifugiarsi in una grotta creando cosigrave la
situazione ideale per favorire la loro unione
Didone vorrebbe che Enea non partisse piugrave per lrsquoItalia abbandonando il
suo destino ma Giove invia Mercurio a ricordare allrsquoeroe il suo dovere
cosigrave Enea decide di partire A nulla valgono le suppliche di Didone Presa
dal dolore finge di voler offrire un sacrificio purificatore e si uccide
16
trafiggendosi con una spada e maledice Enea mentre le navi troiane
prendono il largo verso lrsquoItalia
Tum vos o Tyrii stirpem et genus omne futurum
exercete odiis cinerique haec mittite nostro
munera nullus amor populis nec foedera sunto
exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor
qui face Dardanios ferroque sequare colonos
nunc olim quocumque dabunt se tempore vires
litora litoribus contraria fluctibus undas polipt
imprecor arma armis pugnent ipsique nepotesque
Traduzione
Poi voi o Tiri trattate con odio la stirpe e tutto
il popolo futuro ed inviate alla nostra cenere questi
regali Per i popoli non ci siano alcun amore e patti
Sorgi tu un vendicatore dalle nostre ossa
sigrave insegui i coloni dardani col ferro e col fuoco
ora dopo in qualunque tempo si daranno le forze
Prego lidi opposti a lidi onde a flutti
armi ad armi combattano sia loro sia i nipoti16
La maledizione di Didone diventa la causa profonda delle guerre tra il
popolo romano e il popolo punico la radice dellrsquoodio proprio come in
Nevio
16
VIRGILIO Eneide Libro IV v 622-629
17
Virgilio utilizza questa versione della vicenda per scopi ben diversi da
quelli storiografici La storia di Didone ed Enea si inserisce in un
contesto piugrave ampio quello della conclusione delle guerre civili che per
anni avevano scosso lo stato romano e la ritrovata stabilitagrave sotto il
governo imperiale di Augusto Era stato proprio lui Ottaviano a portare
la pace dopo la battaglia di Azio con la sconfitta di Antonio e Cleopatra
La regina drsquoEgitto non era altro che lrsquoelemento orientale e barbaro che
aveva traviato la virtugrave di un uomo romano Antonio con il lusso sfrenato
e la passione amorosa facendo prevalere non la ragione ma lrsquoamore
Cleopatra la donna orientale pericolosa intelligente e seduttrice era la
personificazione dellrsquoirrazionalitagrave emotiva una donna quindi
naturalmente portata alle mollezze drsquoamore preferendo le esigenze
private allo stato
Cleopatra e Didone incarnano lrsquoOriente istintivo e carnale lrsquoaltro il non
romano lrsquoestraneo che corrompe e fiacca il corpo e lo spirito con lrsquoozio
la libidine e le ricchezze Cosigrave era stato per Enea che come Antonio era
stato sedotto dal fascino delle donne drsquoOriente Lrsquoeroe troiano perograve era
riuscito a sfuggire al fascino di Didone in tempo anteponendo lo stato e
il suo destino la ragione la virilitagrave e la pietas allrsquo amor e alle frivolezze
incarnate nella figura della donna orientale Didone
Virgilio cosigrave giustifica la legittimazione dellrsquoautoritagrave di Augusto e
celebra la sua vittoria finale contro le truppe barbariche di Antonio
ormai vittima dellrsquoOriente Cleopatra e Didone le due regine dopo la
sconfitta si riscattano ritrovando la dignitagrave perduta tramite il suicidio
Sic sic iuvat ire sub umbras
18
hauriat hunc oculis ignem crudelis ab alto
Dardanus et nostrae secum ferat omina mortis
dixerat atque illam media inter talia ferro
conlapsam aspiciunt comites ensemque cruore
spumantem sparsasque manus It clamor ad alta
atria concussam bacchatur Fama per urbem
Traduzione
Cosigrave cosigrave egrave bello andar sotto le ombre Il crudele
dardano beva con gli occhi questo fuoco dallalto e
porti con seacute i presagi della nostra morte
Aveva detto e le compagne in mezzo a tali parole la
vedono crollata sullarma e la spada spumeggiante di
sangue e cosparse le mani Va il grido alle alte
stanze la Fama furoreggia per la cittagrave sconvolta17
Enea e la romanitagrave vincono sul fascino orientale Didone egrave sconfitta In
egual misura Augusto vince su Antonio e Cleopatra e ancora Roma vince
sullrsquoelemento barbaro Questo scontro tra due mondi era elemento
ricorrente della propaganda augustea giagrave prima dellrsquoinizio della guerra
quando si preparava allo scontro con Antonio (fu nel 32 aC che
pronunciograve ldquotota Italiardquo) Nelle Res Gestae riporta ldquoMi giurograve fedeltagrave
lrsquoItalia intera di sua volontagrave e mi chiese di esserle condottiero nella
guerra che vinsi ad Azio18
rdquo
17
VIRGILIO Eneide Libro IV v 660-666 18
Res Gestae par 25
19
Augusto si appella alla tradizione romana nella sua campagna come
salvatore e portavoce del mos maiorum tema forte nella societagrave romana
baluardo della purezza dei costumi antichi in decadenza a causa della
corruzione e del lusso introdotti dallrsquoOriente (non serve che io citi Marco
Porcio Catone Maior al riguardo) Lrsquoepisodio narrato da Virgilio
(lrsquoincontro di Enea con Didone) egrave molto importante per lo scopo primo
del poema Ottaviano ha celebrato il suo trionfo dopo Azio (31 aC) non
ha rivali e il 16 gennaio del 27 aC il Senato gli conferisce il titolo di
Augustus In suo onore gli viene conferito il titolo di augurium augustum
appellativo di enorme importanza che identifica ora Ottaviano come il
nuovo Romolo La ricostruzione dello stato romano egrave il suo ambizioso
progetto e per farlo ha bisogno di un solido consenso La figura di
Ottaviano come rifondatore come nuovo Romolo ben voluto dagli dei
prende forma nel poema virgiliano attraverso la ricostruzione della
genealogia mitica della gens Iulia Ovviamente lrsquoanalisi dellrsquoEneide di
Virgilio egrave molto piugrave lunga e complessa e sarebbe riduttivo ridurla a
queste poche pagine ma quello che voglio sottolineare egrave il motivo alla
base della differenza tra la Didone di Timeo e quella virgiliana dove non
abbiamo piugrave la regina forte e fedele ma sofferente e abbandonata un
quadro commovente e triste che finisce in tragedia col suicidio proprio
con la spada che il suo amato le aveva donato
13 Ovidio
Se la Didone virgiliana poco prima di morire arde di furore e desiderio di
vendetta maledicendo Enea la regina che troviamo nelle Heroides di
20
Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al
potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che
trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna
Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera
che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con
lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di
argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante
certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del
suicidio
Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua
sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di
tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua
dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave
qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo
incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se
stessa e il suo passato funesto
Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa
famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima
Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a
odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha
abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia
Nec quia te nostra sperem prece posse moveri
alloquor adverso movimus ista deo
sed meriti famam corpusque animumque pudicum
cum male perdiderim perdere verba leve est
21
Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon
[hellip]
non tamen Aenean quamvis male cogitat odi
sed queror infidum questaque peius amo
Traduzione
E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti
commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave
contro il volere del dio Ma avendo gettato via con
disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e
la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco
sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad
andartene e ad abbandonare linfelice Didone19
[]
Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male
ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo
amo di piugrave20
Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a
cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto
fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea
virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto
tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la
mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o
semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una
19
OVIDIO Heroides VII 5-9 20
OVIDIO Heroides VII 31-32
22
semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli
augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato
lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave
ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la
voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito
la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei
morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera
ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per
sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo
destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave
uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte
coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di
Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi
timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna
Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che
grava su di lei spariragrave per sempre
Durat in extremum vitaeque novissima nostrae
prosequitur fati qui fuit ante tenor
occidit internas coniunx mactatus ad aras
et sceleris tanti praemia frater habet
exul agor cineresque viri patriamque relinquo
et feror in dubias hoste sequente vias
adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque
quod tibi donavi perfide litus emo
urbem constitui lateque patentia fixi
23
moenia finitimis invidiosa locis
Traduzione
Il destino che ho sempre avuto in passato persiste
sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della
mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso
laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di
un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e
abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto
linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso
cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra
gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho
donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che
si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle
regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera
e donna sono provocata a combattere e inesperta
allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli
armamenti21
Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la
dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret
riporta Ovidio
si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar
dum tua sit Dido quidlibet esse feret
21
OVIDIO Heroides VII 115-124
24
[hellip]
nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei
hoc tantum in tumuli marmore carmen erit
praebuit Aeneas et causam mortis et ensem
ipsa sua Dido concidit usa manu
Traduzione
Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si
chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua
Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22
[] non
sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci
saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del
sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la
spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23
14 Annali di Tiro
Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e
greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti
fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza
non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave
ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22
OVIDIO Heroides VII 171-172 23
OVIDIO Heroides VII 197-200
25
seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto
meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta
Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della
letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo
presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di
Eusebio
Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era
secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di
Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi
frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave
precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della
luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e
degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della
religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese
In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera
che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una
ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere
letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24
rdquo
Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e
alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad
una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua
volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle
cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di
Efeso
24
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71
26
Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν
Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν
βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ
βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις
ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν
μαθεῖν
Traduzione
scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i
Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di
studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di
ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che
regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25
Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe
avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle
fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione
Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un
compilatore tratte da cronache locali in lingua greca
il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o
secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non
consente dubbi certamente egli non fu il traduttore
25
G FLAVIO Contro Apione I 116
27
degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera
ldquobarbarardquo26
A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la
traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe
una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico
Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che
gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro
che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di
Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro
Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della
colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio
scrive
ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν
γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα
λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ
πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν
οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη
ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον
ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ
κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα
Traduzione
26
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73
28
Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi
anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati
con grande cura relativi ai fatti degni di memoria
avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi
(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu
eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto
mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27
Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti
altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva
presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute
anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave
da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa
Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici
τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας
ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν
Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν
δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ
φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν
Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς
Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη
ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ
βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός
27
G FLAVIO Contro Apione I 107-108
29
γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι
Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η
Traduzione
Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e
regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56
anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo
regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di
Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di
Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla
somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da
allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel
dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati
dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di
Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28
Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di
Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione
Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel
settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una
cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di
Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi
Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano
restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva
essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte
28
G FLAVIO Contro Apione I 125-127
30
di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante
secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave
storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito
come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non
trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un
attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli
escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo
storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla
successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per
citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di
Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera
nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro
rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di
Pompeo Trogo29
rdquo
15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo
Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci
ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone
nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la
figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella
Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda
augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per
lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di
encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della
29
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80
31
storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla
celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna
Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30
Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i
giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto
31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa
fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e
sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba
era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto
terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione
avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per
queste lo uccise
Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto
tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che
avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo
convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per
trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto
anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle
navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li
costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto
del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba
pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte
funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi
del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si
30
cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31
Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus
32
unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio
e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire
Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le
fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a
prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave
che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di
queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani
potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di
Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di
Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi
discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua
sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce
degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo
sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo
divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia
degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve
un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue
Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia
uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu
chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare
con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave
una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani
siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime
fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma
travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e
invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e
33
potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e
subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano
ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti
cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli
ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia
dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e
costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a
quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e
la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve
Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta
Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato
lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle
nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che
sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita
trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine
come una dea
La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada
durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto
affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e
accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei
fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei
Condita est urbs haec LXXII annis ante quam
Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi
status variis discordiarum casibus agitatus est Cum
inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta
34
sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt
Quippe homines ut victimas immolabant et
impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam
provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine
eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari
maxime solent
Traduzione
Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di
Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la
sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a
discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche
da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come
rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione
religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come
vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di
unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici
implorando la pace divina con il sangue di coloro
per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli
dei32
Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta
vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro
conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza
garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa
La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei
32
Epitoma XVIII 6
35
Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema
o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla
fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba
anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)
una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo
quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33
) I commerci e gli
scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste
Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di
valenza politica e storiografica34
rdquo Le genti del luogo non potevano che
essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una
cultura moderna di tipo mercantile
Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare
il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del
tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione
giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento
simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo
stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto
riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735
come hanno
ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella
versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo
ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine
semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno
poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave
33
ERODOTO Storie I 1 34
Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
p66 35
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114
36
nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di
bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia
della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di
Livio36
che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul
Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle
di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la
complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37
rdquo
Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che
invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici
rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della
terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio
solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene
sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano
alla donna fenicia
Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque
consentientibus omnibus Carthago conditur statuto
annuo vectigali pro solo urbis [hellip]
Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum
principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli
denuntiatione perit
Traduzione
36
LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109
37
Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di
trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti
fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone
annuo per il suolo della cittagrave38
[hellip] Iarba fece venire
a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese
in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39
Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua
morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano
rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio
affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura
femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per
fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto
del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i
Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno
CAPITOLO 2
2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo
21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio
38
Epitome XVIII 5 39
Epitome XVIII 6
38
Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la
vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile
distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad
una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi
macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo
sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per
motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia
Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue
ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile
verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna
indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo
dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno
lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato
dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri
re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo
Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale
di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i
due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave
fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide
e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che
questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve
difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della
monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla
regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni
39
religiose In unrsquoiscrizione funeraria40
il titolo sacerdote di Astarte
precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte
era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con
funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete
anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo
Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave
la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali
di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41
sommo sacerdote Ittobal42
sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio
riporta
οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα
τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων
ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου
Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε
τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους
καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους
ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί
Traduzione
Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare
la legna sulla montagna chiamata Libano per i
falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli
antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41
G FLAVIO Contro Apione I 157 42
G FLAVIO Contro Apione I 123
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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Roma 1975
64
4
storia egrave possibile rintracciare altre informazioni radicate nel contesto
storico in cui la vicenda egrave narrata Se si pensa al mondo greco e romano egrave
possibile trovare tracce della loro storia nel racconto che essi stessi
espongono poicheacute plasmato su loro stessi
atto artistico di autoconsapevolezza storica che al
tempo stesso riconosce i valori identificati nel testo
precedente e li trasforma per far loro servire gli usi
del presente1
I riferimenti alla sua storia sono contenuti in diverse opere latine e
greche ognuna delle quali racconta la vicenda in modo diverso Per
quanto documentazione indiretta i testi antichi sono molto importanti
poicheacute ci aiutano a discernere una plausibile realtagrave storica dalla mera
invenzione
Per la vicenda di Didone il nodo della matassa egrave grande e intricato e
molto lontano dallrsquoessere sciolto Non voglio di certo in queste poche
righe risolvere il problema riguardante la veridicitagrave della figura di
Didone prima come principessa e poi come regina di Cartagine poicheacute
sarebbe presuntuoso e inappropriato Ho intenzione di presentare
singolarmente le fonti classiche su Didone individuare dei punti
importanti nei singoli testi per farne una breve analisi senza perograve mettere
in discussione la documentazione Esporrograve anche alcune teorie su gli
argomenti e dopo questa prima parte espositiva la seconda saragrave dedicata
ad una valutazione della documentazione per cercare di appurare la base
1 P BONO 1984 p1
5
storica dietro il mito infine concluderograve esponendo una possibile
ricostruzione del mito delle sue origini e della sua formazione in base
alle fonti analizzate e al materiale preso in esame
I documenti che esaminerograve come detto in precedenza sono quelli di
natura classica poicheacute rappresentano ancora oggi una risorsa importante
per le informazioni che contengono Dapprima troviamo la testimonianza
greca di Timeo di Tauromenio relativa al IV-III aC con una prima
versione della storia Le fonti successive sono relative al periodo romano
e prendono le distanze da Timeo per ragioni storico-letterarie Sto
parlando di Virgilio con la sua Eneide di Nevio con il Bellum Poenicum
e Ovidio con lrsquoEroidi Posizione diversa assumeragrave la documentazione di
Giuseppe Flavio negli Annali di Tiro dove la narrazione lasceragrave il posto
a una rassegna cronologica dei sovrani della cittagrave fenicia di Tiro Infine
Giustino attraverso lrsquoEpitome di Pompe Trogo ci forniragrave una descrizione
dettagliata della vicenda secondo lrsquoottica di un romano delle province
6
CAPITOLO 1
1 LE FONTI ANTICHE
11 Timeo di Tauromenio
Prima di parlare della Didone passionale e famosa che tutti o quasi
abbiamo conosciuto sui libri di letteratura del liceo comincerograve dicendo
che esiste una principessa forte e virtuosa fedele al proprio compagno
che lascia la sua patria Tiro per fondarne una nuova Ciograve che la
caratterizza egrave la forza e il senso del dovere verso la cittagrave e i suoi abitanti
una figura protagonista del suo racconto che compie un viaggio lungo e
pieno di difficoltagrave Infine per adempiere a una promessa fatta al marito
defunto decide di togliersi la vita
La vicenda riguarda il mito di fondazione di Cartagine giunto fino a noi
tramite uno storico siceliota Timeo di Tauromenio Vissuto tra il IV e il
III secolo aC Timeo narra questa storia nella sua grande opera in 38
libri le Storie che ripercorrono le vicende dellrsquoOccidente greco partendo
dalle origini mitiche alla morte di Agatocle nel 289 aC Di questo
immenso lavoro ci sono pervenuti solo 164 frammenti dai quali ci
possiamo fare unrsquoidea della struttura delle Storie e del suo contenuto
Timeo inoltre cerca di dare una sistemazione cronologica alla
fondazione delle colonie greche usando come dato principale la
cronologia del piugrave famoso evento panellenico le Olimpiadi (da qui la
data di fondazione di Cartagine) Il metodo seguito da Timeo egrave stato
messo piugrave volte in discussione soprattutto dallo storico Polibio2 che lo
condanna per la scelta delle fonti non sempre attendibili e per lrsquoabile 2 POLIBIO Storie Libro XII 3
7
rielaborazione in chiave erudita che lo portano a sottolineare aspetti
moralisti e retorici delle vicende Nonostante tutto egrave proprio nei
frammenti di Timeo che troviamo la storia di Didone ripresa da Virgilio
nellrsquoEneide almeno fino a quando lrsquointervento divino di Cupido
indurranno in lei un amore smisurato per Enea distanziandosi cosigrave dalla
storia del siceliota
Del mito ne esistono diverse varianti alcune si differenziano per le
modalitagrave di morte della regina altre per i nomi o altri piccoli dettagli La
versione di Timeo egrave conservata come riassunto in uno scolio di un autore
anonimo3in cui si parla di figure femminili eroiche e tra queste crsquoegrave
Theiosso chiamata Elissa in fenicio figlia del re di Tiro e sorella di
Pigmalione fondatrice della cittagrave di Cartagine Morto il padre Mutto
succede al trono il fratello Pigmalione responsabile della morte di suo
marito Sicheo sommo sacerdote del dio poliade della cittagrave Ercole
(Melqart fenicio) Per questo motivo Elissa fugge da Tiro con alcuni suoi
concittadini e tutti i suoi beni Approdata in Libia Elissa riceve il nome
Δειδὼ dalla popolazione locale a causa delle sue numerose
peregrinazioni Fondata la nuova cittagrave Didone rifiuta la proposta di
matrimonio del re libico Iarba e per sfuggire alla pressione della sua
gente si uccide buttandosi in una pira innalzata per una finta cerimonia
che avrebbe dovuto scioglierla dai suoi giuramenti verso il primo marito
Sicheo
Non viene menzionata la storia della pelle di bue tagliata a strisce per
ottenere molta piugrave terra su suolo drsquoAfrica Probabilmente manca il
3 S RIBICHINI Miti mediterranei atti del convegno internazionale Fondazione I Buttitta Palermo
2008 p 102-114
8
frammento al riguardo ma altri scrittori successivi ne parleranno molto e
dettagliatamente
In un frammento4 Timeo afferma che ne dica Polibio di aver attinto ad
autentici documenti fenici Il nome della protagonista Elissa sembra di
chiara origine fenicia trasportato nel greco Theiosso e solo in un
secondo momento diventerebbe Didone un soprannome datole dai
Libici Numerose sono state le ipotesi successive riguardo il significato di
questo secondo nome In accordo con Timeo crsquoegrave chi ha dato a Didone il
significato di ldquoerrante vagante5rdquo tra gli autori classici ricordiamo Servio
che nel suo commento allrsquoEneide intende Dido come virago ldquodonna
capace di virilitagrave di coraggio virilerdquo in quanto ha preferito la morte e la
fedeltagrave al primo marito piuttosto che accettare la proposta di matrimonio
del sovrano libico Servio scrive
Dido vero nomine Elissa ante dicta est sed post
interitum a Poenis Dido appellata id est virago
Punica lingua quod cum a suis sociis cogeretur
cuicumque de Afris regibus nubere et prioris mariti
caritate teneretur forti se animo et interfecerit et in
pyram iecerit [] ob quam rem Dido id est virago
quae virile aliquid fecit appellata est nam Elissa
proprie dicta est6
4 Cfr 7 JACOBY cfr Haegemans 2000 p280-281
5 HONEYMAN 1947 p77
6 Ad Aen I 340 IV 36 335 674
9
Traduzione
Ersquo stato detto prima che Elissa egrave il vero nome di
Didone ma dopo morta egrave stata chiamata Didone dai
Cartaginesi che in lingua punica vuol dire donna
capace di virilitagrave
Quando fu costretta dai suoi stessi compagni a
sposare qualsiasi dei re dellrsquoAfrica e era legata
dallrsquoamore al suo primo marito forte nella mente si
uccise buttandosi in una pira accesa [hellip] Per questo
Didone egrave stata chiamata donna coraggiosa la quale
fece qualcosa di virile
Eustazio7 propone unlsquointerpretazione ancora diversa affermando che gli
indigeni avevano chiamato la donna Διδὼ percheacute da essa ingannati quasi
fosse stata lrsquoassassina del proprio uomo a causa dellrsquoomicidio commesso
da suo fratello (il termine greco egrave ἀνδροφόνος)
Si potrebbe continuare ancora per molto visto che numerosi esperti si
sono confrontati ed hanno proposto numerose interpretazioni e soluzioni
(come Giovanni Garbini8 che pone ElissaTheiosso in rapporto con il
greco θεῖος ldquodivinordquo e il verbo θειόω ldquoconsacrare considerare sacrordquo
o varie radici di origine semitica come ldquomuoversirdquo ldquoaffrettarsirdquo o ancora
ldquosenordquo ldquomammellardquo una donna virile nel senso di donna amazzone9) ma
7 Ad Dion Per 195 in Muller GGM II p 251
8 G GARBINI I Fenici Storia e religione 1980 p 199-200
9 L VATTIONI 1978 p28-29 1994 p93-94
10
nessuna si egrave imposta con decisione sulle altre lasciando la questione
ancora aperta
Dal racconto pervenutoci dai frammenti di Timeo sappiamo che Elissa
fugge dalla sua patria a causa dellrsquoassassinio di suo marito sommo
sacerdote del dio perpetrato da suo fratello Pigmalione Con i suoi beni
fugge via e approda in Africa dove viene soprannominata Didone Qui la
cittagrave prospera e la principessa diventa oggetto di mira dei sovrani locali
Piuttosto che accettare le nozze con Iarba Didone si uccide gettandosi tra
le fiamme innalzate per una finta cerimonia Timeo lascia intravedere un
fattore molto importante nel suo racconto il fattore probabilmente
scatenante la fuga di Elissa ovvero il conflitto tra regalitagrave e classe
sacerdotale La sua morte infine ricorda da vicino i riti sacrificali fenici
del passaggio nelle fiamme Uno sfondo storico plausibile pare ci sia a
una prima occhiata Ma prima continuerograve lrsquoesposizione della
documentazione al riguardo cosigrave da avere un quadro piugrave ricco
12 Gneo Nevio e Virgilio
Lrsquoimmagine che conferisce Virgilio a Didone egrave di stampo letterario e
perciograve molto diversa da quella di Timeo Se con il siceliota siamo a
cavallo tra il IV e il III secolo aC ora ci troviamo a Roma sotto il potere
di Augusto nel I aC e quello che Virgilio narra egrave la storia di Enea eroe
troiano figlio di Anchise che fugge da Troia dopo la sua caduta Viaggia
per mare e solo dopo molte peripezie giunge nel Lazio diventando il
progenitore del popolo romano Il mito di fondazione di Roma per opera
di un eroe fuggito alla caduta della cittagrave troiana egrave giagrave presente nel Bellum
11
Poenicum di Nevio scritto allrsquoincirca tra il 215-217 aC durante la
seconda guerra punica Del poema ci sono pervenuti solo dei frammenti
dai quali possiamo ricostruire su larghe linee la vicenda
Nevio narra dapprima della guerra in corso fondendo i modelli omerici
dellrsquoIliade e dellrsquoOdissea allrsquoepos guerresco della lotta di Roma contro
Cartagine10
poi si dilunga in un viaggio alla scoperta delle origini del
popolo romano parlando del viaggio di Enea di come una tempesta lo
costringa ad approdare sulle coste del Nord drsquoAfrica a Cartagine dove
accetta lrsquoospitalitagrave della regina Didone Secondo alcuni studiosi egrave in
questi frammenti che andrebbe ravvisata la prima traccia della storia
drsquoamore tra Enea e Didone terminata con una maledizione a causa della
partenza dellrsquoeroe per il Lazio Da qui lrsquoorigine dellrsquoodio tra il popolo
romano e quello cartaginese ma sulla storia drsquoamore ci furono
probabilmente delle dispute giagrave nellrsquoantichitagrave
Varrone11
pare abbia sostenuto la versione secondo cui a innamorarsi di
Enea non fu Didone ma Anna (sorella della regina) e che per lui si era
uccisa buttandosi tra le fiamme A tal proposito si legge in Servio ldquoSane
sciendum Varronem dicere Aeneam ab Anna amatum (naturalmente va
riconosciuto ciograve che disse varrone Enea fu amato da Anna)12
rdquo e Servio
Danielino continua dicendo ldquoVarro ait non Didonem sed Annam amore
Aenea impulsam se supra rogum intermisse (Varrone -disse- non Didone
ma Anna si gettograve sulla pira spinta dallrsquoamore per Enea)13
rdquo
10
Cfr P BONO - MV TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
Milano Mondadori 1998 p23 11
Marco Terenzio Varrone (116-27 aC) avrebbe sostenuto questa versione forse nel perduto De
Familiis Troianis 12
Ad Aen V 4 13
Ad Aen IV 682
12
Il rapporto tra Nevio e lrsquoEneide di Virgilio egrave oggetto di studio trattato
ampiamente dagli studiosi e non egrave questa la sede adatta per approfondire
lrsquoargomento Virgilio vuole raccontare la storia di Enea e Didone come
momento cruciale del destino di Roma dove Enea si trova a scegliere
rendendo la sua decisione fatale in entrambi in casi ma in modi e con
conseguenze differenti La Didone dellrsquoEneide egrave diversa dalla regina che
abbiamo incontrato precedentemente in Timeo
In accordo con il ldquomito feniciordquo Didone principessa di Tiro fugge dagli
intrighi di suo fratello Pigmalione avido di ricchezze aveva fatto
uccidere Sicheo il piugrave ricco tra i Fenici e marito di Didone Pigmalione
lo aveva ucciso di nascosto davanti agli altari14
e per molto tempo aveva
nascosto tutto alla sorella Il fantasma del marito insepolto venne in
sogno a Didone e le rivelograve tutto mostrandole dove lrsquoarma lo aveva
trafitto Le raccomandograve di fuggire e come aiuto le rivelograve la posizione dei
suoi vecchi tesori sottoterra oro e argento Didone preparograve la fuga
insieme ai suoi compagni o a quelli che nel regno avevano paura o in
odio Pigmalione Presero le navi e le caricarono drsquooro A capo
dellrsquoimpresa una donna Giunsero sulle sponde dellrsquoAfrica e la regina
comprograve tanta terra quanta ne potesse circondare una pelle di bue e quel
suolo fu chiamato Byrsa
Imperium Dido Tyria regit urbe profecta
germanum fugiens longa est iniuria longae
ambages sed summa sequar fastigia rerum
huic coniunx Sychaeus erat ditissimus auri
14
Sicheo era sacerdote del dio Melqart
13
Phoenicum et magno miserae dilectus amore
cui pater intactam dederat primisque iugarat
ominibus sed regna Tyri germanus habebat
Pygmalion scelere ante alios immanior omnis
quos inter medius venit furor ille Sychaeum
impius ante aras atque auri caecus amore
clam ferro incautum superat securus amorum
germanae factumque diu celavit et aegram
multa malus simulans vana spe lusit amantem
ipsa sed in somnis inhumati venit imago
coniugis ora modis attollens pallida miris
crudelis aras traiectaque pectora ferro
nudavit caecumque domus scelus omne retexit
tum celerare fugam patriaque excedere suadet
auxiliumque viae ueteres tellure recludit
thesauros ignotum argenti pondus et auri
his commota fugam Dido sociosque parabat
conveniunt quibus aut odium crudele tyranni
aut metus acer erat navis quae forte paratae
corripiunt onerantque auro portantur avari
Pygmalionis opes pelago dux femina facti
devenere locos ubi nunc ingentia cernes
moenia surgentemque novae Karthaginis arcem
mercatique solum facti de nomine Byrsam
14
taurino quantum possent circumdare tergo15
Traduzione
Tiene il potere la tiria Didone partita dalla cittagrave
fuggendo il fratelloE un oltraggio lungo lunghi
gli intrighi ma seguirograve i sommi capi delle vicende
A costei era marito Sicheo il piugrave ricco doro
dei Punici e amato dal grande amore della misera
a lui il padre laveva data intatta e laveva unita
inprime nozze Ma teneva i regni di Tiro il fratello
Pigmalione per malvagitagrave piugrave feroce di tutti gli altri
Tra essi venne in mezzo il furore Egli empio
cieco per amore delloro abatte con larma Sicheo
di nascosto che non temeva davanti agli altari sicuro
degli affetti della sorella ed a lungo nascose il fatto
e fingendo molto il malvagio illuse con vana
speranza lafflitta amante
Ma lo stesso fantasma del marito insepolto venne
nei sogni alzando i pallidi sembianti in modi
straordinari svelograve i crudeli altari ed
il petto trafittodallarma scoprigrave tutto il cieco delitto
della casa Allora raccomanda di affrettare la fuga e
andarsene dalla patria
e come aiuto per la via rivelograve vecchi tesori
sotto terra una ignota quantitagrave di oro e argento 15
VIRGILIO Eneide Libro I v340-368
15
Cosigrave sconcertata Didone preparava fuga e compagni
Si radunano quelli che avevano o crudele odio o
paura del tiranno le navi che per caso eran pronte
le prendono e le carican doro I beni dellavaro
Pigmalione son portati per mare
capo dellimpresa una donna
Raggiunsero i luoghi dove ora vedraii le enormi
mura e la nascente fortezza della nuova Cartagine
e comprati il suolo Birsa dal nome del fatto
quanto potessero circondare con una pelle di toro
La regina offre ospitalitagrave ai troiani e durante il banchetto chiede a Enea di
narrarle le sue vicende In grembo a Didone siede il figlio dellrsquoeroe
Ascanio sostituito da Cupido La madre di Enea Venere vuole essere
sicura che la regina non muti il suo atteggiamento benevolo verso il figlio
e spinge Cupido e farla innamorare dellrsquoeroe In un primo momento
Didone rimane fedele al suo voto di castitagrave nei confronti del defunto
marito ma poi la passione la travolge (grazie anche allrsquoincoraggiamento
della sorella Anna) e si arrende iniziando a trascurare tutto per lrsquoamore di
Enea Giunone e Venere si accordano e durante una battuta di caccia un
temporale spinge Enea e Didone a rifugiarsi in una grotta creando cosigrave la
situazione ideale per favorire la loro unione
Didone vorrebbe che Enea non partisse piugrave per lrsquoItalia abbandonando il
suo destino ma Giove invia Mercurio a ricordare allrsquoeroe il suo dovere
cosigrave Enea decide di partire A nulla valgono le suppliche di Didone Presa
dal dolore finge di voler offrire un sacrificio purificatore e si uccide
16
trafiggendosi con una spada e maledice Enea mentre le navi troiane
prendono il largo verso lrsquoItalia
Tum vos o Tyrii stirpem et genus omne futurum
exercete odiis cinerique haec mittite nostro
munera nullus amor populis nec foedera sunto
exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor
qui face Dardanios ferroque sequare colonos
nunc olim quocumque dabunt se tempore vires
litora litoribus contraria fluctibus undas polipt
imprecor arma armis pugnent ipsique nepotesque
Traduzione
Poi voi o Tiri trattate con odio la stirpe e tutto
il popolo futuro ed inviate alla nostra cenere questi
regali Per i popoli non ci siano alcun amore e patti
Sorgi tu un vendicatore dalle nostre ossa
sigrave insegui i coloni dardani col ferro e col fuoco
ora dopo in qualunque tempo si daranno le forze
Prego lidi opposti a lidi onde a flutti
armi ad armi combattano sia loro sia i nipoti16
La maledizione di Didone diventa la causa profonda delle guerre tra il
popolo romano e il popolo punico la radice dellrsquoodio proprio come in
Nevio
16
VIRGILIO Eneide Libro IV v 622-629
17
Virgilio utilizza questa versione della vicenda per scopi ben diversi da
quelli storiografici La storia di Didone ed Enea si inserisce in un
contesto piugrave ampio quello della conclusione delle guerre civili che per
anni avevano scosso lo stato romano e la ritrovata stabilitagrave sotto il
governo imperiale di Augusto Era stato proprio lui Ottaviano a portare
la pace dopo la battaglia di Azio con la sconfitta di Antonio e Cleopatra
La regina drsquoEgitto non era altro che lrsquoelemento orientale e barbaro che
aveva traviato la virtugrave di un uomo romano Antonio con il lusso sfrenato
e la passione amorosa facendo prevalere non la ragione ma lrsquoamore
Cleopatra la donna orientale pericolosa intelligente e seduttrice era la
personificazione dellrsquoirrazionalitagrave emotiva una donna quindi
naturalmente portata alle mollezze drsquoamore preferendo le esigenze
private allo stato
Cleopatra e Didone incarnano lrsquoOriente istintivo e carnale lrsquoaltro il non
romano lrsquoestraneo che corrompe e fiacca il corpo e lo spirito con lrsquoozio
la libidine e le ricchezze Cosigrave era stato per Enea che come Antonio era
stato sedotto dal fascino delle donne drsquoOriente Lrsquoeroe troiano perograve era
riuscito a sfuggire al fascino di Didone in tempo anteponendo lo stato e
il suo destino la ragione la virilitagrave e la pietas allrsquo amor e alle frivolezze
incarnate nella figura della donna orientale Didone
Virgilio cosigrave giustifica la legittimazione dellrsquoautoritagrave di Augusto e
celebra la sua vittoria finale contro le truppe barbariche di Antonio
ormai vittima dellrsquoOriente Cleopatra e Didone le due regine dopo la
sconfitta si riscattano ritrovando la dignitagrave perduta tramite il suicidio
Sic sic iuvat ire sub umbras
18
hauriat hunc oculis ignem crudelis ab alto
Dardanus et nostrae secum ferat omina mortis
dixerat atque illam media inter talia ferro
conlapsam aspiciunt comites ensemque cruore
spumantem sparsasque manus It clamor ad alta
atria concussam bacchatur Fama per urbem
Traduzione
Cosigrave cosigrave egrave bello andar sotto le ombre Il crudele
dardano beva con gli occhi questo fuoco dallalto e
porti con seacute i presagi della nostra morte
Aveva detto e le compagne in mezzo a tali parole la
vedono crollata sullarma e la spada spumeggiante di
sangue e cosparse le mani Va il grido alle alte
stanze la Fama furoreggia per la cittagrave sconvolta17
Enea e la romanitagrave vincono sul fascino orientale Didone egrave sconfitta In
egual misura Augusto vince su Antonio e Cleopatra e ancora Roma vince
sullrsquoelemento barbaro Questo scontro tra due mondi era elemento
ricorrente della propaganda augustea giagrave prima dellrsquoinizio della guerra
quando si preparava allo scontro con Antonio (fu nel 32 aC che
pronunciograve ldquotota Italiardquo) Nelle Res Gestae riporta ldquoMi giurograve fedeltagrave
lrsquoItalia intera di sua volontagrave e mi chiese di esserle condottiero nella
guerra che vinsi ad Azio18
rdquo
17
VIRGILIO Eneide Libro IV v 660-666 18
Res Gestae par 25
19
Augusto si appella alla tradizione romana nella sua campagna come
salvatore e portavoce del mos maiorum tema forte nella societagrave romana
baluardo della purezza dei costumi antichi in decadenza a causa della
corruzione e del lusso introdotti dallrsquoOriente (non serve che io citi Marco
Porcio Catone Maior al riguardo) Lrsquoepisodio narrato da Virgilio
(lrsquoincontro di Enea con Didone) egrave molto importante per lo scopo primo
del poema Ottaviano ha celebrato il suo trionfo dopo Azio (31 aC) non
ha rivali e il 16 gennaio del 27 aC il Senato gli conferisce il titolo di
Augustus In suo onore gli viene conferito il titolo di augurium augustum
appellativo di enorme importanza che identifica ora Ottaviano come il
nuovo Romolo La ricostruzione dello stato romano egrave il suo ambizioso
progetto e per farlo ha bisogno di un solido consenso La figura di
Ottaviano come rifondatore come nuovo Romolo ben voluto dagli dei
prende forma nel poema virgiliano attraverso la ricostruzione della
genealogia mitica della gens Iulia Ovviamente lrsquoanalisi dellrsquoEneide di
Virgilio egrave molto piugrave lunga e complessa e sarebbe riduttivo ridurla a
queste poche pagine ma quello che voglio sottolineare egrave il motivo alla
base della differenza tra la Didone di Timeo e quella virgiliana dove non
abbiamo piugrave la regina forte e fedele ma sofferente e abbandonata un
quadro commovente e triste che finisce in tragedia col suicidio proprio
con la spada che il suo amato le aveva donato
13 Ovidio
Se la Didone virgiliana poco prima di morire arde di furore e desiderio di
vendetta maledicendo Enea la regina che troviamo nelle Heroides di
20
Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al
potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che
trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna
Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera
che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con
lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di
argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante
certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del
suicidio
Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua
sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di
tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua
dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave
qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo
incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se
stessa e il suo passato funesto
Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa
famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima
Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a
odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha
abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia
Nec quia te nostra sperem prece posse moveri
alloquor adverso movimus ista deo
sed meriti famam corpusque animumque pudicum
cum male perdiderim perdere verba leve est
21
Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon
[hellip]
non tamen Aenean quamvis male cogitat odi
sed queror infidum questaque peius amo
Traduzione
E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti
commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave
contro il volere del dio Ma avendo gettato via con
disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e
la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco
sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad
andartene e ad abbandonare linfelice Didone19
[]
Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male
ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo
amo di piugrave20
Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a
cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto
fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea
virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto
tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la
mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o
semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una
19
OVIDIO Heroides VII 5-9 20
OVIDIO Heroides VII 31-32
22
semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli
augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato
lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave
ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la
voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito
la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei
morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera
ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per
sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo
destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave
uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte
coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di
Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi
timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna
Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che
grava su di lei spariragrave per sempre
Durat in extremum vitaeque novissima nostrae
prosequitur fati qui fuit ante tenor
occidit internas coniunx mactatus ad aras
et sceleris tanti praemia frater habet
exul agor cineresque viri patriamque relinquo
et feror in dubias hoste sequente vias
adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque
quod tibi donavi perfide litus emo
urbem constitui lateque patentia fixi
23
moenia finitimis invidiosa locis
Traduzione
Il destino che ho sempre avuto in passato persiste
sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della
mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso
laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di
un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e
abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto
linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso
cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra
gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho
donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che
si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle
regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera
e donna sono provocata a combattere e inesperta
allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli
armamenti21
Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la
dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret
riporta Ovidio
si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar
dum tua sit Dido quidlibet esse feret
21
OVIDIO Heroides VII 115-124
24
[hellip]
nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei
hoc tantum in tumuli marmore carmen erit
praebuit Aeneas et causam mortis et ensem
ipsa sua Dido concidit usa manu
Traduzione
Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si
chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua
Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22
[] non
sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci
saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del
sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la
spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23
14 Annali di Tiro
Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e
greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti
fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza
non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave
ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22
OVIDIO Heroides VII 171-172 23
OVIDIO Heroides VII 197-200
25
seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto
meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta
Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della
letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo
presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di
Eusebio
Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era
secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di
Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi
frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave
precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della
luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e
degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della
religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese
In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera
che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una
ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere
letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24
rdquo
Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e
alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad
una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua
volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle
cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di
Efeso
24
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71
26
Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν
Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν
βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ
βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις
ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν
μαθεῖν
Traduzione
scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i
Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di
studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di
ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che
regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25
Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe
avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle
fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione
Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un
compilatore tratte da cronache locali in lingua greca
il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o
secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non
consente dubbi certamente egli non fu il traduttore
25
G FLAVIO Contro Apione I 116
27
degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera
ldquobarbarardquo26
A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la
traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe
una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico
Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che
gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro
che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di
Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro
Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della
colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio
scrive
ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν
γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα
λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ
πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν
οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη
ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον
ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ
κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα
Traduzione
26
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73
28
Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi
anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati
con grande cura relativi ai fatti degni di memoria
avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi
(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu
eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto
mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27
Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti
altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva
presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute
anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave
da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa
Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici
τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας
ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν
Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν
δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ
φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν
Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς
Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη
ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ
βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός
27
G FLAVIO Contro Apione I 107-108
29
γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι
Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η
Traduzione
Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e
regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56
anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo
regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di
Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di
Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla
somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da
allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel
dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati
dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di
Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28
Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di
Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione
Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel
settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una
cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di
Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi
Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano
restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva
essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte
28
G FLAVIO Contro Apione I 125-127
30
di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante
secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave
storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito
come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non
trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un
attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli
escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo
storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla
successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per
citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di
Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera
nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro
rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di
Pompeo Trogo29
rdquo
15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo
Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci
ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone
nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la
figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella
Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda
augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per
lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di
encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della
29
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80
31
storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla
celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna
Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30
Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i
giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto
31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa
fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e
sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba
era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto
terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione
avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per
queste lo uccise
Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto
tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che
avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo
convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per
trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto
anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle
navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li
costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto
del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba
pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte
funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi
del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si
30
cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31
Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus
32
unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio
e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire
Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le
fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a
prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave
che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di
queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani
potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di
Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di
Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi
discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua
sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce
degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo
sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo
divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia
degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve
un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue
Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia
uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu
chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare
con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave
una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani
siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime
fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma
travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e
invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e
33
potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e
subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano
ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti
cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli
ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia
dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e
costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a
quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e
la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve
Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta
Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato
lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle
nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che
sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita
trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine
come una dea
La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada
durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto
affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e
accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei
fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei
Condita est urbs haec LXXII annis ante quam
Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi
status variis discordiarum casibus agitatus est Cum
inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta
34
sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt
Quippe homines ut victimas immolabant et
impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam
provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine
eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari
maxime solent
Traduzione
Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di
Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la
sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a
discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche
da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come
rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione
religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come
vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di
unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici
implorando la pace divina con il sangue di coloro
per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli
dei32
Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta
vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro
conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza
garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa
La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei
32
Epitoma XVIII 6
35
Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema
o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla
fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba
anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)
una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo
quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33
) I commerci e gli
scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste
Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di
valenza politica e storiografica34
rdquo Le genti del luogo non potevano che
essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una
cultura moderna di tipo mercantile
Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare
il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del
tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione
giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento
simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo
stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto
riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735
come hanno
ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella
versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo
ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine
semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno
poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave
33
ERODOTO Storie I 1 34
Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
p66 35
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114
36
nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di
bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia
della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di
Livio36
che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul
Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle
di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la
complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37
rdquo
Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che
invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici
rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della
terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio
solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene
sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano
alla donna fenicia
Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque
consentientibus omnibus Carthago conditur statuto
annuo vectigali pro solo urbis [hellip]
Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum
principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli
denuntiatione perit
Traduzione
36
LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109
37
Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di
trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti
fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone
annuo per il suolo della cittagrave38
[hellip] Iarba fece venire
a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese
in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39
Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua
morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano
rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio
affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura
femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per
fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto
del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i
Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno
CAPITOLO 2
2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo
21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio
38
Epitome XVIII 5 39
Epitome XVIII 6
38
Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la
vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile
distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad
una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi
macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo
sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per
motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia
Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue
ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile
verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna
indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo
dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno
lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato
dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri
re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo
Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale
di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i
due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave
fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide
e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che
questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve
difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della
monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla
regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni
39
religiose In unrsquoiscrizione funeraria40
il titolo sacerdote di Astarte
precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte
era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con
funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete
anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo
Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave
la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali
di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41
sommo sacerdote Ittobal42
sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio
riporta
οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα
τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων
ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου
Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε
τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους
καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους
ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί
Traduzione
Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare
la legna sulla montagna chiamata Libano per i
falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli
antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41
G FLAVIO Contro Apione I 157 42
G FLAVIO Contro Apione I 123
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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Roma 1975
64
5
storica dietro il mito infine concluderograve esponendo una possibile
ricostruzione del mito delle sue origini e della sua formazione in base
alle fonti analizzate e al materiale preso in esame
I documenti che esaminerograve come detto in precedenza sono quelli di
natura classica poicheacute rappresentano ancora oggi una risorsa importante
per le informazioni che contengono Dapprima troviamo la testimonianza
greca di Timeo di Tauromenio relativa al IV-III aC con una prima
versione della storia Le fonti successive sono relative al periodo romano
e prendono le distanze da Timeo per ragioni storico-letterarie Sto
parlando di Virgilio con la sua Eneide di Nevio con il Bellum Poenicum
e Ovidio con lrsquoEroidi Posizione diversa assumeragrave la documentazione di
Giuseppe Flavio negli Annali di Tiro dove la narrazione lasceragrave il posto
a una rassegna cronologica dei sovrani della cittagrave fenicia di Tiro Infine
Giustino attraverso lrsquoEpitome di Pompe Trogo ci forniragrave una descrizione
dettagliata della vicenda secondo lrsquoottica di un romano delle province
6
CAPITOLO 1
1 LE FONTI ANTICHE
11 Timeo di Tauromenio
Prima di parlare della Didone passionale e famosa che tutti o quasi
abbiamo conosciuto sui libri di letteratura del liceo comincerograve dicendo
che esiste una principessa forte e virtuosa fedele al proprio compagno
che lascia la sua patria Tiro per fondarne una nuova Ciograve che la
caratterizza egrave la forza e il senso del dovere verso la cittagrave e i suoi abitanti
una figura protagonista del suo racconto che compie un viaggio lungo e
pieno di difficoltagrave Infine per adempiere a una promessa fatta al marito
defunto decide di togliersi la vita
La vicenda riguarda il mito di fondazione di Cartagine giunto fino a noi
tramite uno storico siceliota Timeo di Tauromenio Vissuto tra il IV e il
III secolo aC Timeo narra questa storia nella sua grande opera in 38
libri le Storie che ripercorrono le vicende dellrsquoOccidente greco partendo
dalle origini mitiche alla morte di Agatocle nel 289 aC Di questo
immenso lavoro ci sono pervenuti solo 164 frammenti dai quali ci
possiamo fare unrsquoidea della struttura delle Storie e del suo contenuto
Timeo inoltre cerca di dare una sistemazione cronologica alla
fondazione delle colonie greche usando come dato principale la
cronologia del piugrave famoso evento panellenico le Olimpiadi (da qui la
data di fondazione di Cartagine) Il metodo seguito da Timeo egrave stato
messo piugrave volte in discussione soprattutto dallo storico Polibio2 che lo
condanna per la scelta delle fonti non sempre attendibili e per lrsquoabile 2 POLIBIO Storie Libro XII 3
7
rielaborazione in chiave erudita che lo portano a sottolineare aspetti
moralisti e retorici delle vicende Nonostante tutto egrave proprio nei
frammenti di Timeo che troviamo la storia di Didone ripresa da Virgilio
nellrsquoEneide almeno fino a quando lrsquointervento divino di Cupido
indurranno in lei un amore smisurato per Enea distanziandosi cosigrave dalla
storia del siceliota
Del mito ne esistono diverse varianti alcune si differenziano per le
modalitagrave di morte della regina altre per i nomi o altri piccoli dettagli La
versione di Timeo egrave conservata come riassunto in uno scolio di un autore
anonimo3in cui si parla di figure femminili eroiche e tra queste crsquoegrave
Theiosso chiamata Elissa in fenicio figlia del re di Tiro e sorella di
Pigmalione fondatrice della cittagrave di Cartagine Morto il padre Mutto
succede al trono il fratello Pigmalione responsabile della morte di suo
marito Sicheo sommo sacerdote del dio poliade della cittagrave Ercole
(Melqart fenicio) Per questo motivo Elissa fugge da Tiro con alcuni suoi
concittadini e tutti i suoi beni Approdata in Libia Elissa riceve il nome
Δειδὼ dalla popolazione locale a causa delle sue numerose
peregrinazioni Fondata la nuova cittagrave Didone rifiuta la proposta di
matrimonio del re libico Iarba e per sfuggire alla pressione della sua
gente si uccide buttandosi in una pira innalzata per una finta cerimonia
che avrebbe dovuto scioglierla dai suoi giuramenti verso il primo marito
Sicheo
Non viene menzionata la storia della pelle di bue tagliata a strisce per
ottenere molta piugrave terra su suolo drsquoAfrica Probabilmente manca il
3 S RIBICHINI Miti mediterranei atti del convegno internazionale Fondazione I Buttitta Palermo
2008 p 102-114
8
frammento al riguardo ma altri scrittori successivi ne parleranno molto e
dettagliatamente
In un frammento4 Timeo afferma che ne dica Polibio di aver attinto ad
autentici documenti fenici Il nome della protagonista Elissa sembra di
chiara origine fenicia trasportato nel greco Theiosso e solo in un
secondo momento diventerebbe Didone un soprannome datole dai
Libici Numerose sono state le ipotesi successive riguardo il significato di
questo secondo nome In accordo con Timeo crsquoegrave chi ha dato a Didone il
significato di ldquoerrante vagante5rdquo tra gli autori classici ricordiamo Servio
che nel suo commento allrsquoEneide intende Dido come virago ldquodonna
capace di virilitagrave di coraggio virilerdquo in quanto ha preferito la morte e la
fedeltagrave al primo marito piuttosto che accettare la proposta di matrimonio
del sovrano libico Servio scrive
Dido vero nomine Elissa ante dicta est sed post
interitum a Poenis Dido appellata id est virago
Punica lingua quod cum a suis sociis cogeretur
cuicumque de Afris regibus nubere et prioris mariti
caritate teneretur forti se animo et interfecerit et in
pyram iecerit [] ob quam rem Dido id est virago
quae virile aliquid fecit appellata est nam Elissa
proprie dicta est6
4 Cfr 7 JACOBY cfr Haegemans 2000 p280-281
5 HONEYMAN 1947 p77
6 Ad Aen I 340 IV 36 335 674
9
Traduzione
Ersquo stato detto prima che Elissa egrave il vero nome di
Didone ma dopo morta egrave stata chiamata Didone dai
Cartaginesi che in lingua punica vuol dire donna
capace di virilitagrave
Quando fu costretta dai suoi stessi compagni a
sposare qualsiasi dei re dellrsquoAfrica e era legata
dallrsquoamore al suo primo marito forte nella mente si
uccise buttandosi in una pira accesa [hellip] Per questo
Didone egrave stata chiamata donna coraggiosa la quale
fece qualcosa di virile
Eustazio7 propone unlsquointerpretazione ancora diversa affermando che gli
indigeni avevano chiamato la donna Διδὼ percheacute da essa ingannati quasi
fosse stata lrsquoassassina del proprio uomo a causa dellrsquoomicidio commesso
da suo fratello (il termine greco egrave ἀνδροφόνος)
Si potrebbe continuare ancora per molto visto che numerosi esperti si
sono confrontati ed hanno proposto numerose interpretazioni e soluzioni
(come Giovanni Garbini8 che pone ElissaTheiosso in rapporto con il
greco θεῖος ldquodivinordquo e il verbo θειόω ldquoconsacrare considerare sacrordquo
o varie radici di origine semitica come ldquomuoversirdquo ldquoaffrettarsirdquo o ancora
ldquosenordquo ldquomammellardquo una donna virile nel senso di donna amazzone9) ma
7 Ad Dion Per 195 in Muller GGM II p 251
8 G GARBINI I Fenici Storia e religione 1980 p 199-200
9 L VATTIONI 1978 p28-29 1994 p93-94
10
nessuna si egrave imposta con decisione sulle altre lasciando la questione
ancora aperta
Dal racconto pervenutoci dai frammenti di Timeo sappiamo che Elissa
fugge dalla sua patria a causa dellrsquoassassinio di suo marito sommo
sacerdote del dio perpetrato da suo fratello Pigmalione Con i suoi beni
fugge via e approda in Africa dove viene soprannominata Didone Qui la
cittagrave prospera e la principessa diventa oggetto di mira dei sovrani locali
Piuttosto che accettare le nozze con Iarba Didone si uccide gettandosi tra
le fiamme innalzate per una finta cerimonia Timeo lascia intravedere un
fattore molto importante nel suo racconto il fattore probabilmente
scatenante la fuga di Elissa ovvero il conflitto tra regalitagrave e classe
sacerdotale La sua morte infine ricorda da vicino i riti sacrificali fenici
del passaggio nelle fiamme Uno sfondo storico plausibile pare ci sia a
una prima occhiata Ma prima continuerograve lrsquoesposizione della
documentazione al riguardo cosigrave da avere un quadro piugrave ricco
12 Gneo Nevio e Virgilio
Lrsquoimmagine che conferisce Virgilio a Didone egrave di stampo letterario e
perciograve molto diversa da quella di Timeo Se con il siceliota siamo a
cavallo tra il IV e il III secolo aC ora ci troviamo a Roma sotto il potere
di Augusto nel I aC e quello che Virgilio narra egrave la storia di Enea eroe
troiano figlio di Anchise che fugge da Troia dopo la sua caduta Viaggia
per mare e solo dopo molte peripezie giunge nel Lazio diventando il
progenitore del popolo romano Il mito di fondazione di Roma per opera
di un eroe fuggito alla caduta della cittagrave troiana egrave giagrave presente nel Bellum
11
Poenicum di Nevio scritto allrsquoincirca tra il 215-217 aC durante la
seconda guerra punica Del poema ci sono pervenuti solo dei frammenti
dai quali possiamo ricostruire su larghe linee la vicenda
Nevio narra dapprima della guerra in corso fondendo i modelli omerici
dellrsquoIliade e dellrsquoOdissea allrsquoepos guerresco della lotta di Roma contro
Cartagine10
poi si dilunga in un viaggio alla scoperta delle origini del
popolo romano parlando del viaggio di Enea di come una tempesta lo
costringa ad approdare sulle coste del Nord drsquoAfrica a Cartagine dove
accetta lrsquoospitalitagrave della regina Didone Secondo alcuni studiosi egrave in
questi frammenti che andrebbe ravvisata la prima traccia della storia
drsquoamore tra Enea e Didone terminata con una maledizione a causa della
partenza dellrsquoeroe per il Lazio Da qui lrsquoorigine dellrsquoodio tra il popolo
romano e quello cartaginese ma sulla storia drsquoamore ci furono
probabilmente delle dispute giagrave nellrsquoantichitagrave
Varrone11
pare abbia sostenuto la versione secondo cui a innamorarsi di
Enea non fu Didone ma Anna (sorella della regina) e che per lui si era
uccisa buttandosi tra le fiamme A tal proposito si legge in Servio ldquoSane
sciendum Varronem dicere Aeneam ab Anna amatum (naturalmente va
riconosciuto ciograve che disse varrone Enea fu amato da Anna)12
rdquo e Servio
Danielino continua dicendo ldquoVarro ait non Didonem sed Annam amore
Aenea impulsam se supra rogum intermisse (Varrone -disse- non Didone
ma Anna si gettograve sulla pira spinta dallrsquoamore per Enea)13
rdquo
10
Cfr P BONO - MV TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
Milano Mondadori 1998 p23 11
Marco Terenzio Varrone (116-27 aC) avrebbe sostenuto questa versione forse nel perduto De
Familiis Troianis 12
Ad Aen V 4 13
Ad Aen IV 682
12
Il rapporto tra Nevio e lrsquoEneide di Virgilio egrave oggetto di studio trattato
ampiamente dagli studiosi e non egrave questa la sede adatta per approfondire
lrsquoargomento Virgilio vuole raccontare la storia di Enea e Didone come
momento cruciale del destino di Roma dove Enea si trova a scegliere
rendendo la sua decisione fatale in entrambi in casi ma in modi e con
conseguenze differenti La Didone dellrsquoEneide egrave diversa dalla regina che
abbiamo incontrato precedentemente in Timeo
In accordo con il ldquomito feniciordquo Didone principessa di Tiro fugge dagli
intrighi di suo fratello Pigmalione avido di ricchezze aveva fatto
uccidere Sicheo il piugrave ricco tra i Fenici e marito di Didone Pigmalione
lo aveva ucciso di nascosto davanti agli altari14
e per molto tempo aveva
nascosto tutto alla sorella Il fantasma del marito insepolto venne in
sogno a Didone e le rivelograve tutto mostrandole dove lrsquoarma lo aveva
trafitto Le raccomandograve di fuggire e come aiuto le rivelograve la posizione dei
suoi vecchi tesori sottoterra oro e argento Didone preparograve la fuga
insieme ai suoi compagni o a quelli che nel regno avevano paura o in
odio Pigmalione Presero le navi e le caricarono drsquooro A capo
dellrsquoimpresa una donna Giunsero sulle sponde dellrsquoAfrica e la regina
comprograve tanta terra quanta ne potesse circondare una pelle di bue e quel
suolo fu chiamato Byrsa
Imperium Dido Tyria regit urbe profecta
germanum fugiens longa est iniuria longae
ambages sed summa sequar fastigia rerum
huic coniunx Sychaeus erat ditissimus auri
14
Sicheo era sacerdote del dio Melqart
13
Phoenicum et magno miserae dilectus amore
cui pater intactam dederat primisque iugarat
ominibus sed regna Tyri germanus habebat
Pygmalion scelere ante alios immanior omnis
quos inter medius venit furor ille Sychaeum
impius ante aras atque auri caecus amore
clam ferro incautum superat securus amorum
germanae factumque diu celavit et aegram
multa malus simulans vana spe lusit amantem
ipsa sed in somnis inhumati venit imago
coniugis ora modis attollens pallida miris
crudelis aras traiectaque pectora ferro
nudavit caecumque domus scelus omne retexit
tum celerare fugam patriaque excedere suadet
auxiliumque viae ueteres tellure recludit
thesauros ignotum argenti pondus et auri
his commota fugam Dido sociosque parabat
conveniunt quibus aut odium crudele tyranni
aut metus acer erat navis quae forte paratae
corripiunt onerantque auro portantur avari
Pygmalionis opes pelago dux femina facti
devenere locos ubi nunc ingentia cernes
moenia surgentemque novae Karthaginis arcem
mercatique solum facti de nomine Byrsam
14
taurino quantum possent circumdare tergo15
Traduzione
Tiene il potere la tiria Didone partita dalla cittagrave
fuggendo il fratelloE un oltraggio lungo lunghi
gli intrighi ma seguirograve i sommi capi delle vicende
A costei era marito Sicheo il piugrave ricco doro
dei Punici e amato dal grande amore della misera
a lui il padre laveva data intatta e laveva unita
inprime nozze Ma teneva i regni di Tiro il fratello
Pigmalione per malvagitagrave piugrave feroce di tutti gli altri
Tra essi venne in mezzo il furore Egli empio
cieco per amore delloro abatte con larma Sicheo
di nascosto che non temeva davanti agli altari sicuro
degli affetti della sorella ed a lungo nascose il fatto
e fingendo molto il malvagio illuse con vana
speranza lafflitta amante
Ma lo stesso fantasma del marito insepolto venne
nei sogni alzando i pallidi sembianti in modi
straordinari svelograve i crudeli altari ed
il petto trafittodallarma scoprigrave tutto il cieco delitto
della casa Allora raccomanda di affrettare la fuga e
andarsene dalla patria
e come aiuto per la via rivelograve vecchi tesori
sotto terra una ignota quantitagrave di oro e argento 15
VIRGILIO Eneide Libro I v340-368
15
Cosigrave sconcertata Didone preparava fuga e compagni
Si radunano quelli che avevano o crudele odio o
paura del tiranno le navi che per caso eran pronte
le prendono e le carican doro I beni dellavaro
Pigmalione son portati per mare
capo dellimpresa una donna
Raggiunsero i luoghi dove ora vedraii le enormi
mura e la nascente fortezza della nuova Cartagine
e comprati il suolo Birsa dal nome del fatto
quanto potessero circondare con una pelle di toro
La regina offre ospitalitagrave ai troiani e durante il banchetto chiede a Enea di
narrarle le sue vicende In grembo a Didone siede il figlio dellrsquoeroe
Ascanio sostituito da Cupido La madre di Enea Venere vuole essere
sicura che la regina non muti il suo atteggiamento benevolo verso il figlio
e spinge Cupido e farla innamorare dellrsquoeroe In un primo momento
Didone rimane fedele al suo voto di castitagrave nei confronti del defunto
marito ma poi la passione la travolge (grazie anche allrsquoincoraggiamento
della sorella Anna) e si arrende iniziando a trascurare tutto per lrsquoamore di
Enea Giunone e Venere si accordano e durante una battuta di caccia un
temporale spinge Enea e Didone a rifugiarsi in una grotta creando cosigrave la
situazione ideale per favorire la loro unione
Didone vorrebbe che Enea non partisse piugrave per lrsquoItalia abbandonando il
suo destino ma Giove invia Mercurio a ricordare allrsquoeroe il suo dovere
cosigrave Enea decide di partire A nulla valgono le suppliche di Didone Presa
dal dolore finge di voler offrire un sacrificio purificatore e si uccide
16
trafiggendosi con una spada e maledice Enea mentre le navi troiane
prendono il largo verso lrsquoItalia
Tum vos o Tyrii stirpem et genus omne futurum
exercete odiis cinerique haec mittite nostro
munera nullus amor populis nec foedera sunto
exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor
qui face Dardanios ferroque sequare colonos
nunc olim quocumque dabunt se tempore vires
litora litoribus contraria fluctibus undas polipt
imprecor arma armis pugnent ipsique nepotesque
Traduzione
Poi voi o Tiri trattate con odio la stirpe e tutto
il popolo futuro ed inviate alla nostra cenere questi
regali Per i popoli non ci siano alcun amore e patti
Sorgi tu un vendicatore dalle nostre ossa
sigrave insegui i coloni dardani col ferro e col fuoco
ora dopo in qualunque tempo si daranno le forze
Prego lidi opposti a lidi onde a flutti
armi ad armi combattano sia loro sia i nipoti16
La maledizione di Didone diventa la causa profonda delle guerre tra il
popolo romano e il popolo punico la radice dellrsquoodio proprio come in
Nevio
16
VIRGILIO Eneide Libro IV v 622-629
17
Virgilio utilizza questa versione della vicenda per scopi ben diversi da
quelli storiografici La storia di Didone ed Enea si inserisce in un
contesto piugrave ampio quello della conclusione delle guerre civili che per
anni avevano scosso lo stato romano e la ritrovata stabilitagrave sotto il
governo imperiale di Augusto Era stato proprio lui Ottaviano a portare
la pace dopo la battaglia di Azio con la sconfitta di Antonio e Cleopatra
La regina drsquoEgitto non era altro che lrsquoelemento orientale e barbaro che
aveva traviato la virtugrave di un uomo romano Antonio con il lusso sfrenato
e la passione amorosa facendo prevalere non la ragione ma lrsquoamore
Cleopatra la donna orientale pericolosa intelligente e seduttrice era la
personificazione dellrsquoirrazionalitagrave emotiva una donna quindi
naturalmente portata alle mollezze drsquoamore preferendo le esigenze
private allo stato
Cleopatra e Didone incarnano lrsquoOriente istintivo e carnale lrsquoaltro il non
romano lrsquoestraneo che corrompe e fiacca il corpo e lo spirito con lrsquoozio
la libidine e le ricchezze Cosigrave era stato per Enea che come Antonio era
stato sedotto dal fascino delle donne drsquoOriente Lrsquoeroe troiano perograve era
riuscito a sfuggire al fascino di Didone in tempo anteponendo lo stato e
il suo destino la ragione la virilitagrave e la pietas allrsquo amor e alle frivolezze
incarnate nella figura della donna orientale Didone
Virgilio cosigrave giustifica la legittimazione dellrsquoautoritagrave di Augusto e
celebra la sua vittoria finale contro le truppe barbariche di Antonio
ormai vittima dellrsquoOriente Cleopatra e Didone le due regine dopo la
sconfitta si riscattano ritrovando la dignitagrave perduta tramite il suicidio
Sic sic iuvat ire sub umbras
18
hauriat hunc oculis ignem crudelis ab alto
Dardanus et nostrae secum ferat omina mortis
dixerat atque illam media inter talia ferro
conlapsam aspiciunt comites ensemque cruore
spumantem sparsasque manus It clamor ad alta
atria concussam bacchatur Fama per urbem
Traduzione
Cosigrave cosigrave egrave bello andar sotto le ombre Il crudele
dardano beva con gli occhi questo fuoco dallalto e
porti con seacute i presagi della nostra morte
Aveva detto e le compagne in mezzo a tali parole la
vedono crollata sullarma e la spada spumeggiante di
sangue e cosparse le mani Va il grido alle alte
stanze la Fama furoreggia per la cittagrave sconvolta17
Enea e la romanitagrave vincono sul fascino orientale Didone egrave sconfitta In
egual misura Augusto vince su Antonio e Cleopatra e ancora Roma vince
sullrsquoelemento barbaro Questo scontro tra due mondi era elemento
ricorrente della propaganda augustea giagrave prima dellrsquoinizio della guerra
quando si preparava allo scontro con Antonio (fu nel 32 aC che
pronunciograve ldquotota Italiardquo) Nelle Res Gestae riporta ldquoMi giurograve fedeltagrave
lrsquoItalia intera di sua volontagrave e mi chiese di esserle condottiero nella
guerra che vinsi ad Azio18
rdquo
17
VIRGILIO Eneide Libro IV v 660-666 18
Res Gestae par 25
19
Augusto si appella alla tradizione romana nella sua campagna come
salvatore e portavoce del mos maiorum tema forte nella societagrave romana
baluardo della purezza dei costumi antichi in decadenza a causa della
corruzione e del lusso introdotti dallrsquoOriente (non serve che io citi Marco
Porcio Catone Maior al riguardo) Lrsquoepisodio narrato da Virgilio
(lrsquoincontro di Enea con Didone) egrave molto importante per lo scopo primo
del poema Ottaviano ha celebrato il suo trionfo dopo Azio (31 aC) non
ha rivali e il 16 gennaio del 27 aC il Senato gli conferisce il titolo di
Augustus In suo onore gli viene conferito il titolo di augurium augustum
appellativo di enorme importanza che identifica ora Ottaviano come il
nuovo Romolo La ricostruzione dello stato romano egrave il suo ambizioso
progetto e per farlo ha bisogno di un solido consenso La figura di
Ottaviano come rifondatore come nuovo Romolo ben voluto dagli dei
prende forma nel poema virgiliano attraverso la ricostruzione della
genealogia mitica della gens Iulia Ovviamente lrsquoanalisi dellrsquoEneide di
Virgilio egrave molto piugrave lunga e complessa e sarebbe riduttivo ridurla a
queste poche pagine ma quello che voglio sottolineare egrave il motivo alla
base della differenza tra la Didone di Timeo e quella virgiliana dove non
abbiamo piugrave la regina forte e fedele ma sofferente e abbandonata un
quadro commovente e triste che finisce in tragedia col suicidio proprio
con la spada che il suo amato le aveva donato
13 Ovidio
Se la Didone virgiliana poco prima di morire arde di furore e desiderio di
vendetta maledicendo Enea la regina che troviamo nelle Heroides di
20
Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al
potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che
trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna
Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera
che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con
lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di
argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante
certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del
suicidio
Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua
sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di
tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua
dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave
qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo
incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se
stessa e il suo passato funesto
Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa
famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima
Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a
odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha
abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia
Nec quia te nostra sperem prece posse moveri
alloquor adverso movimus ista deo
sed meriti famam corpusque animumque pudicum
cum male perdiderim perdere verba leve est
21
Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon
[hellip]
non tamen Aenean quamvis male cogitat odi
sed queror infidum questaque peius amo
Traduzione
E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti
commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave
contro il volere del dio Ma avendo gettato via con
disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e
la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco
sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad
andartene e ad abbandonare linfelice Didone19
[]
Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male
ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo
amo di piugrave20
Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a
cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto
fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea
virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto
tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la
mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o
semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una
19
OVIDIO Heroides VII 5-9 20
OVIDIO Heroides VII 31-32
22
semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli
augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato
lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave
ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la
voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito
la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei
morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera
ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per
sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo
destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave
uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte
coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di
Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi
timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna
Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che
grava su di lei spariragrave per sempre
Durat in extremum vitaeque novissima nostrae
prosequitur fati qui fuit ante tenor
occidit internas coniunx mactatus ad aras
et sceleris tanti praemia frater habet
exul agor cineresque viri patriamque relinquo
et feror in dubias hoste sequente vias
adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque
quod tibi donavi perfide litus emo
urbem constitui lateque patentia fixi
23
moenia finitimis invidiosa locis
Traduzione
Il destino che ho sempre avuto in passato persiste
sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della
mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso
laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di
un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e
abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto
linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso
cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra
gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho
donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che
si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle
regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera
e donna sono provocata a combattere e inesperta
allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli
armamenti21
Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la
dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret
riporta Ovidio
si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar
dum tua sit Dido quidlibet esse feret
21
OVIDIO Heroides VII 115-124
24
[hellip]
nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei
hoc tantum in tumuli marmore carmen erit
praebuit Aeneas et causam mortis et ensem
ipsa sua Dido concidit usa manu
Traduzione
Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si
chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua
Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22
[] non
sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci
saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del
sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la
spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23
14 Annali di Tiro
Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e
greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti
fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza
non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave
ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22
OVIDIO Heroides VII 171-172 23
OVIDIO Heroides VII 197-200
25
seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto
meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta
Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della
letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo
presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di
Eusebio
Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era
secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di
Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi
frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave
precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della
luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e
degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della
religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese
In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera
che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una
ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere
letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24
rdquo
Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e
alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad
una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua
volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle
cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di
Efeso
24
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71
26
Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν
Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν
βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ
βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις
ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν
μαθεῖν
Traduzione
scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i
Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di
studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di
ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che
regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25
Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe
avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle
fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione
Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un
compilatore tratte da cronache locali in lingua greca
il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o
secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non
consente dubbi certamente egli non fu il traduttore
25
G FLAVIO Contro Apione I 116
27
degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera
ldquobarbarardquo26
A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la
traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe
una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico
Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che
gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro
che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di
Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro
Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della
colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio
scrive
ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν
γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα
λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ
πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν
οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη
ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον
ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ
κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα
Traduzione
26
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73
28
Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi
anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati
con grande cura relativi ai fatti degni di memoria
avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi
(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu
eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto
mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27
Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti
altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva
presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute
anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave
da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa
Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici
τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας
ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν
Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν
δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ
φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν
Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς
Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη
ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ
βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός
27
G FLAVIO Contro Apione I 107-108
29
γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι
Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η
Traduzione
Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e
regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56
anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo
regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di
Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di
Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla
somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da
allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel
dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati
dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di
Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28
Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di
Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione
Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel
settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una
cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di
Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi
Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano
restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva
essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte
28
G FLAVIO Contro Apione I 125-127
30
di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante
secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave
storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito
come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non
trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un
attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli
escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo
storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla
successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per
citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di
Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera
nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro
rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di
Pompeo Trogo29
rdquo
15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo
Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci
ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone
nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la
figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella
Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda
augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per
lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di
encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della
29
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80
31
storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla
celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna
Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30
Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i
giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto
31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa
fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e
sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba
era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto
terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione
avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per
queste lo uccise
Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto
tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che
avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo
convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per
trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto
anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle
navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li
costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto
del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba
pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte
funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi
del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si
30
cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31
Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus
32
unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio
e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire
Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le
fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a
prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave
che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di
queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani
potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di
Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di
Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi
discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua
sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce
degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo
sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo
divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia
degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve
un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue
Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia
uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu
chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare
con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave
una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani
siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime
fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma
travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e
invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e
33
potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e
subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano
ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti
cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli
ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia
dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e
costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a
quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e
la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve
Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta
Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato
lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle
nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che
sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita
trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine
come una dea
La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada
durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto
affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e
accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei
fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei
Condita est urbs haec LXXII annis ante quam
Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi
status variis discordiarum casibus agitatus est Cum
inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta
34
sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt
Quippe homines ut victimas immolabant et
impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam
provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine
eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari
maxime solent
Traduzione
Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di
Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la
sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a
discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche
da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come
rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione
religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come
vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di
unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici
implorando la pace divina con il sangue di coloro
per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli
dei32
Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta
vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro
conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza
garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa
La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei
32
Epitoma XVIII 6
35
Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema
o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla
fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba
anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)
una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo
quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33
) I commerci e gli
scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste
Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di
valenza politica e storiografica34
rdquo Le genti del luogo non potevano che
essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una
cultura moderna di tipo mercantile
Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare
il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del
tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione
giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento
simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo
stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto
riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735
come hanno
ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella
versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo
ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine
semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno
poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave
33
ERODOTO Storie I 1 34
Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
p66 35
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114
36
nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di
bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia
della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di
Livio36
che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul
Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle
di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la
complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37
rdquo
Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che
invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici
rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della
terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio
solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene
sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano
alla donna fenicia
Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque
consentientibus omnibus Carthago conditur statuto
annuo vectigali pro solo urbis [hellip]
Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum
principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli
denuntiatione perit
Traduzione
36
LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109
37
Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di
trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti
fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone
annuo per il suolo della cittagrave38
[hellip] Iarba fece venire
a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese
in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39
Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua
morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano
rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio
affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura
femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per
fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto
del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i
Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno
CAPITOLO 2
2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo
21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio
38
Epitome XVIII 5 39
Epitome XVIII 6
38
Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la
vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile
distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad
una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi
macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo
sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per
motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia
Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue
ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile
verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna
indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo
dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno
lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato
dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri
re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo
Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale
di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i
due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave
fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide
e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che
questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve
difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della
monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla
regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni
39
religiose In unrsquoiscrizione funeraria40
il titolo sacerdote di Astarte
precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte
era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con
funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete
anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo
Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave
la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali
di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41
sommo sacerdote Ittobal42
sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio
riporta
οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα
τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων
ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου
Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε
τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους
καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους
ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί
Traduzione
Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare
la legna sulla montagna chiamata Libano per i
falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli
antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41
G FLAVIO Contro Apione I 157 42
G FLAVIO Contro Apione I 123
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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Roma 1975
64
6
CAPITOLO 1
1 LE FONTI ANTICHE
11 Timeo di Tauromenio
Prima di parlare della Didone passionale e famosa che tutti o quasi
abbiamo conosciuto sui libri di letteratura del liceo comincerograve dicendo
che esiste una principessa forte e virtuosa fedele al proprio compagno
che lascia la sua patria Tiro per fondarne una nuova Ciograve che la
caratterizza egrave la forza e il senso del dovere verso la cittagrave e i suoi abitanti
una figura protagonista del suo racconto che compie un viaggio lungo e
pieno di difficoltagrave Infine per adempiere a una promessa fatta al marito
defunto decide di togliersi la vita
La vicenda riguarda il mito di fondazione di Cartagine giunto fino a noi
tramite uno storico siceliota Timeo di Tauromenio Vissuto tra il IV e il
III secolo aC Timeo narra questa storia nella sua grande opera in 38
libri le Storie che ripercorrono le vicende dellrsquoOccidente greco partendo
dalle origini mitiche alla morte di Agatocle nel 289 aC Di questo
immenso lavoro ci sono pervenuti solo 164 frammenti dai quali ci
possiamo fare unrsquoidea della struttura delle Storie e del suo contenuto
Timeo inoltre cerca di dare una sistemazione cronologica alla
fondazione delle colonie greche usando come dato principale la
cronologia del piugrave famoso evento panellenico le Olimpiadi (da qui la
data di fondazione di Cartagine) Il metodo seguito da Timeo egrave stato
messo piugrave volte in discussione soprattutto dallo storico Polibio2 che lo
condanna per la scelta delle fonti non sempre attendibili e per lrsquoabile 2 POLIBIO Storie Libro XII 3
7
rielaborazione in chiave erudita che lo portano a sottolineare aspetti
moralisti e retorici delle vicende Nonostante tutto egrave proprio nei
frammenti di Timeo che troviamo la storia di Didone ripresa da Virgilio
nellrsquoEneide almeno fino a quando lrsquointervento divino di Cupido
indurranno in lei un amore smisurato per Enea distanziandosi cosigrave dalla
storia del siceliota
Del mito ne esistono diverse varianti alcune si differenziano per le
modalitagrave di morte della regina altre per i nomi o altri piccoli dettagli La
versione di Timeo egrave conservata come riassunto in uno scolio di un autore
anonimo3in cui si parla di figure femminili eroiche e tra queste crsquoegrave
Theiosso chiamata Elissa in fenicio figlia del re di Tiro e sorella di
Pigmalione fondatrice della cittagrave di Cartagine Morto il padre Mutto
succede al trono il fratello Pigmalione responsabile della morte di suo
marito Sicheo sommo sacerdote del dio poliade della cittagrave Ercole
(Melqart fenicio) Per questo motivo Elissa fugge da Tiro con alcuni suoi
concittadini e tutti i suoi beni Approdata in Libia Elissa riceve il nome
Δειδὼ dalla popolazione locale a causa delle sue numerose
peregrinazioni Fondata la nuova cittagrave Didone rifiuta la proposta di
matrimonio del re libico Iarba e per sfuggire alla pressione della sua
gente si uccide buttandosi in una pira innalzata per una finta cerimonia
che avrebbe dovuto scioglierla dai suoi giuramenti verso il primo marito
Sicheo
Non viene menzionata la storia della pelle di bue tagliata a strisce per
ottenere molta piugrave terra su suolo drsquoAfrica Probabilmente manca il
3 S RIBICHINI Miti mediterranei atti del convegno internazionale Fondazione I Buttitta Palermo
2008 p 102-114
8
frammento al riguardo ma altri scrittori successivi ne parleranno molto e
dettagliatamente
In un frammento4 Timeo afferma che ne dica Polibio di aver attinto ad
autentici documenti fenici Il nome della protagonista Elissa sembra di
chiara origine fenicia trasportato nel greco Theiosso e solo in un
secondo momento diventerebbe Didone un soprannome datole dai
Libici Numerose sono state le ipotesi successive riguardo il significato di
questo secondo nome In accordo con Timeo crsquoegrave chi ha dato a Didone il
significato di ldquoerrante vagante5rdquo tra gli autori classici ricordiamo Servio
che nel suo commento allrsquoEneide intende Dido come virago ldquodonna
capace di virilitagrave di coraggio virilerdquo in quanto ha preferito la morte e la
fedeltagrave al primo marito piuttosto che accettare la proposta di matrimonio
del sovrano libico Servio scrive
Dido vero nomine Elissa ante dicta est sed post
interitum a Poenis Dido appellata id est virago
Punica lingua quod cum a suis sociis cogeretur
cuicumque de Afris regibus nubere et prioris mariti
caritate teneretur forti se animo et interfecerit et in
pyram iecerit [] ob quam rem Dido id est virago
quae virile aliquid fecit appellata est nam Elissa
proprie dicta est6
4 Cfr 7 JACOBY cfr Haegemans 2000 p280-281
5 HONEYMAN 1947 p77
6 Ad Aen I 340 IV 36 335 674
9
Traduzione
Ersquo stato detto prima che Elissa egrave il vero nome di
Didone ma dopo morta egrave stata chiamata Didone dai
Cartaginesi che in lingua punica vuol dire donna
capace di virilitagrave
Quando fu costretta dai suoi stessi compagni a
sposare qualsiasi dei re dellrsquoAfrica e era legata
dallrsquoamore al suo primo marito forte nella mente si
uccise buttandosi in una pira accesa [hellip] Per questo
Didone egrave stata chiamata donna coraggiosa la quale
fece qualcosa di virile
Eustazio7 propone unlsquointerpretazione ancora diversa affermando che gli
indigeni avevano chiamato la donna Διδὼ percheacute da essa ingannati quasi
fosse stata lrsquoassassina del proprio uomo a causa dellrsquoomicidio commesso
da suo fratello (il termine greco egrave ἀνδροφόνος)
Si potrebbe continuare ancora per molto visto che numerosi esperti si
sono confrontati ed hanno proposto numerose interpretazioni e soluzioni
(come Giovanni Garbini8 che pone ElissaTheiosso in rapporto con il
greco θεῖος ldquodivinordquo e il verbo θειόω ldquoconsacrare considerare sacrordquo
o varie radici di origine semitica come ldquomuoversirdquo ldquoaffrettarsirdquo o ancora
ldquosenordquo ldquomammellardquo una donna virile nel senso di donna amazzone9) ma
7 Ad Dion Per 195 in Muller GGM II p 251
8 G GARBINI I Fenici Storia e religione 1980 p 199-200
9 L VATTIONI 1978 p28-29 1994 p93-94
10
nessuna si egrave imposta con decisione sulle altre lasciando la questione
ancora aperta
Dal racconto pervenutoci dai frammenti di Timeo sappiamo che Elissa
fugge dalla sua patria a causa dellrsquoassassinio di suo marito sommo
sacerdote del dio perpetrato da suo fratello Pigmalione Con i suoi beni
fugge via e approda in Africa dove viene soprannominata Didone Qui la
cittagrave prospera e la principessa diventa oggetto di mira dei sovrani locali
Piuttosto che accettare le nozze con Iarba Didone si uccide gettandosi tra
le fiamme innalzate per una finta cerimonia Timeo lascia intravedere un
fattore molto importante nel suo racconto il fattore probabilmente
scatenante la fuga di Elissa ovvero il conflitto tra regalitagrave e classe
sacerdotale La sua morte infine ricorda da vicino i riti sacrificali fenici
del passaggio nelle fiamme Uno sfondo storico plausibile pare ci sia a
una prima occhiata Ma prima continuerograve lrsquoesposizione della
documentazione al riguardo cosigrave da avere un quadro piugrave ricco
12 Gneo Nevio e Virgilio
Lrsquoimmagine che conferisce Virgilio a Didone egrave di stampo letterario e
perciograve molto diversa da quella di Timeo Se con il siceliota siamo a
cavallo tra il IV e il III secolo aC ora ci troviamo a Roma sotto il potere
di Augusto nel I aC e quello che Virgilio narra egrave la storia di Enea eroe
troiano figlio di Anchise che fugge da Troia dopo la sua caduta Viaggia
per mare e solo dopo molte peripezie giunge nel Lazio diventando il
progenitore del popolo romano Il mito di fondazione di Roma per opera
di un eroe fuggito alla caduta della cittagrave troiana egrave giagrave presente nel Bellum
11
Poenicum di Nevio scritto allrsquoincirca tra il 215-217 aC durante la
seconda guerra punica Del poema ci sono pervenuti solo dei frammenti
dai quali possiamo ricostruire su larghe linee la vicenda
Nevio narra dapprima della guerra in corso fondendo i modelli omerici
dellrsquoIliade e dellrsquoOdissea allrsquoepos guerresco della lotta di Roma contro
Cartagine10
poi si dilunga in un viaggio alla scoperta delle origini del
popolo romano parlando del viaggio di Enea di come una tempesta lo
costringa ad approdare sulle coste del Nord drsquoAfrica a Cartagine dove
accetta lrsquoospitalitagrave della regina Didone Secondo alcuni studiosi egrave in
questi frammenti che andrebbe ravvisata la prima traccia della storia
drsquoamore tra Enea e Didone terminata con una maledizione a causa della
partenza dellrsquoeroe per il Lazio Da qui lrsquoorigine dellrsquoodio tra il popolo
romano e quello cartaginese ma sulla storia drsquoamore ci furono
probabilmente delle dispute giagrave nellrsquoantichitagrave
Varrone11
pare abbia sostenuto la versione secondo cui a innamorarsi di
Enea non fu Didone ma Anna (sorella della regina) e che per lui si era
uccisa buttandosi tra le fiamme A tal proposito si legge in Servio ldquoSane
sciendum Varronem dicere Aeneam ab Anna amatum (naturalmente va
riconosciuto ciograve che disse varrone Enea fu amato da Anna)12
rdquo e Servio
Danielino continua dicendo ldquoVarro ait non Didonem sed Annam amore
Aenea impulsam se supra rogum intermisse (Varrone -disse- non Didone
ma Anna si gettograve sulla pira spinta dallrsquoamore per Enea)13
rdquo
10
Cfr P BONO - MV TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
Milano Mondadori 1998 p23 11
Marco Terenzio Varrone (116-27 aC) avrebbe sostenuto questa versione forse nel perduto De
Familiis Troianis 12
Ad Aen V 4 13
Ad Aen IV 682
12
Il rapporto tra Nevio e lrsquoEneide di Virgilio egrave oggetto di studio trattato
ampiamente dagli studiosi e non egrave questa la sede adatta per approfondire
lrsquoargomento Virgilio vuole raccontare la storia di Enea e Didone come
momento cruciale del destino di Roma dove Enea si trova a scegliere
rendendo la sua decisione fatale in entrambi in casi ma in modi e con
conseguenze differenti La Didone dellrsquoEneide egrave diversa dalla regina che
abbiamo incontrato precedentemente in Timeo
In accordo con il ldquomito feniciordquo Didone principessa di Tiro fugge dagli
intrighi di suo fratello Pigmalione avido di ricchezze aveva fatto
uccidere Sicheo il piugrave ricco tra i Fenici e marito di Didone Pigmalione
lo aveva ucciso di nascosto davanti agli altari14
e per molto tempo aveva
nascosto tutto alla sorella Il fantasma del marito insepolto venne in
sogno a Didone e le rivelograve tutto mostrandole dove lrsquoarma lo aveva
trafitto Le raccomandograve di fuggire e come aiuto le rivelograve la posizione dei
suoi vecchi tesori sottoterra oro e argento Didone preparograve la fuga
insieme ai suoi compagni o a quelli che nel regno avevano paura o in
odio Pigmalione Presero le navi e le caricarono drsquooro A capo
dellrsquoimpresa una donna Giunsero sulle sponde dellrsquoAfrica e la regina
comprograve tanta terra quanta ne potesse circondare una pelle di bue e quel
suolo fu chiamato Byrsa
Imperium Dido Tyria regit urbe profecta
germanum fugiens longa est iniuria longae
ambages sed summa sequar fastigia rerum
huic coniunx Sychaeus erat ditissimus auri
14
Sicheo era sacerdote del dio Melqart
13
Phoenicum et magno miserae dilectus amore
cui pater intactam dederat primisque iugarat
ominibus sed regna Tyri germanus habebat
Pygmalion scelere ante alios immanior omnis
quos inter medius venit furor ille Sychaeum
impius ante aras atque auri caecus amore
clam ferro incautum superat securus amorum
germanae factumque diu celavit et aegram
multa malus simulans vana spe lusit amantem
ipsa sed in somnis inhumati venit imago
coniugis ora modis attollens pallida miris
crudelis aras traiectaque pectora ferro
nudavit caecumque domus scelus omne retexit
tum celerare fugam patriaque excedere suadet
auxiliumque viae ueteres tellure recludit
thesauros ignotum argenti pondus et auri
his commota fugam Dido sociosque parabat
conveniunt quibus aut odium crudele tyranni
aut metus acer erat navis quae forte paratae
corripiunt onerantque auro portantur avari
Pygmalionis opes pelago dux femina facti
devenere locos ubi nunc ingentia cernes
moenia surgentemque novae Karthaginis arcem
mercatique solum facti de nomine Byrsam
14
taurino quantum possent circumdare tergo15
Traduzione
Tiene il potere la tiria Didone partita dalla cittagrave
fuggendo il fratelloE un oltraggio lungo lunghi
gli intrighi ma seguirograve i sommi capi delle vicende
A costei era marito Sicheo il piugrave ricco doro
dei Punici e amato dal grande amore della misera
a lui il padre laveva data intatta e laveva unita
inprime nozze Ma teneva i regni di Tiro il fratello
Pigmalione per malvagitagrave piugrave feroce di tutti gli altri
Tra essi venne in mezzo il furore Egli empio
cieco per amore delloro abatte con larma Sicheo
di nascosto che non temeva davanti agli altari sicuro
degli affetti della sorella ed a lungo nascose il fatto
e fingendo molto il malvagio illuse con vana
speranza lafflitta amante
Ma lo stesso fantasma del marito insepolto venne
nei sogni alzando i pallidi sembianti in modi
straordinari svelograve i crudeli altari ed
il petto trafittodallarma scoprigrave tutto il cieco delitto
della casa Allora raccomanda di affrettare la fuga e
andarsene dalla patria
e come aiuto per la via rivelograve vecchi tesori
sotto terra una ignota quantitagrave di oro e argento 15
VIRGILIO Eneide Libro I v340-368
15
Cosigrave sconcertata Didone preparava fuga e compagni
Si radunano quelli che avevano o crudele odio o
paura del tiranno le navi che per caso eran pronte
le prendono e le carican doro I beni dellavaro
Pigmalione son portati per mare
capo dellimpresa una donna
Raggiunsero i luoghi dove ora vedraii le enormi
mura e la nascente fortezza della nuova Cartagine
e comprati il suolo Birsa dal nome del fatto
quanto potessero circondare con una pelle di toro
La regina offre ospitalitagrave ai troiani e durante il banchetto chiede a Enea di
narrarle le sue vicende In grembo a Didone siede il figlio dellrsquoeroe
Ascanio sostituito da Cupido La madre di Enea Venere vuole essere
sicura che la regina non muti il suo atteggiamento benevolo verso il figlio
e spinge Cupido e farla innamorare dellrsquoeroe In un primo momento
Didone rimane fedele al suo voto di castitagrave nei confronti del defunto
marito ma poi la passione la travolge (grazie anche allrsquoincoraggiamento
della sorella Anna) e si arrende iniziando a trascurare tutto per lrsquoamore di
Enea Giunone e Venere si accordano e durante una battuta di caccia un
temporale spinge Enea e Didone a rifugiarsi in una grotta creando cosigrave la
situazione ideale per favorire la loro unione
Didone vorrebbe che Enea non partisse piugrave per lrsquoItalia abbandonando il
suo destino ma Giove invia Mercurio a ricordare allrsquoeroe il suo dovere
cosigrave Enea decide di partire A nulla valgono le suppliche di Didone Presa
dal dolore finge di voler offrire un sacrificio purificatore e si uccide
16
trafiggendosi con una spada e maledice Enea mentre le navi troiane
prendono il largo verso lrsquoItalia
Tum vos o Tyrii stirpem et genus omne futurum
exercete odiis cinerique haec mittite nostro
munera nullus amor populis nec foedera sunto
exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor
qui face Dardanios ferroque sequare colonos
nunc olim quocumque dabunt se tempore vires
litora litoribus contraria fluctibus undas polipt
imprecor arma armis pugnent ipsique nepotesque
Traduzione
Poi voi o Tiri trattate con odio la stirpe e tutto
il popolo futuro ed inviate alla nostra cenere questi
regali Per i popoli non ci siano alcun amore e patti
Sorgi tu un vendicatore dalle nostre ossa
sigrave insegui i coloni dardani col ferro e col fuoco
ora dopo in qualunque tempo si daranno le forze
Prego lidi opposti a lidi onde a flutti
armi ad armi combattano sia loro sia i nipoti16
La maledizione di Didone diventa la causa profonda delle guerre tra il
popolo romano e il popolo punico la radice dellrsquoodio proprio come in
Nevio
16
VIRGILIO Eneide Libro IV v 622-629
17
Virgilio utilizza questa versione della vicenda per scopi ben diversi da
quelli storiografici La storia di Didone ed Enea si inserisce in un
contesto piugrave ampio quello della conclusione delle guerre civili che per
anni avevano scosso lo stato romano e la ritrovata stabilitagrave sotto il
governo imperiale di Augusto Era stato proprio lui Ottaviano a portare
la pace dopo la battaglia di Azio con la sconfitta di Antonio e Cleopatra
La regina drsquoEgitto non era altro che lrsquoelemento orientale e barbaro che
aveva traviato la virtugrave di un uomo romano Antonio con il lusso sfrenato
e la passione amorosa facendo prevalere non la ragione ma lrsquoamore
Cleopatra la donna orientale pericolosa intelligente e seduttrice era la
personificazione dellrsquoirrazionalitagrave emotiva una donna quindi
naturalmente portata alle mollezze drsquoamore preferendo le esigenze
private allo stato
Cleopatra e Didone incarnano lrsquoOriente istintivo e carnale lrsquoaltro il non
romano lrsquoestraneo che corrompe e fiacca il corpo e lo spirito con lrsquoozio
la libidine e le ricchezze Cosigrave era stato per Enea che come Antonio era
stato sedotto dal fascino delle donne drsquoOriente Lrsquoeroe troiano perograve era
riuscito a sfuggire al fascino di Didone in tempo anteponendo lo stato e
il suo destino la ragione la virilitagrave e la pietas allrsquo amor e alle frivolezze
incarnate nella figura della donna orientale Didone
Virgilio cosigrave giustifica la legittimazione dellrsquoautoritagrave di Augusto e
celebra la sua vittoria finale contro le truppe barbariche di Antonio
ormai vittima dellrsquoOriente Cleopatra e Didone le due regine dopo la
sconfitta si riscattano ritrovando la dignitagrave perduta tramite il suicidio
Sic sic iuvat ire sub umbras
18
hauriat hunc oculis ignem crudelis ab alto
Dardanus et nostrae secum ferat omina mortis
dixerat atque illam media inter talia ferro
conlapsam aspiciunt comites ensemque cruore
spumantem sparsasque manus It clamor ad alta
atria concussam bacchatur Fama per urbem
Traduzione
Cosigrave cosigrave egrave bello andar sotto le ombre Il crudele
dardano beva con gli occhi questo fuoco dallalto e
porti con seacute i presagi della nostra morte
Aveva detto e le compagne in mezzo a tali parole la
vedono crollata sullarma e la spada spumeggiante di
sangue e cosparse le mani Va il grido alle alte
stanze la Fama furoreggia per la cittagrave sconvolta17
Enea e la romanitagrave vincono sul fascino orientale Didone egrave sconfitta In
egual misura Augusto vince su Antonio e Cleopatra e ancora Roma vince
sullrsquoelemento barbaro Questo scontro tra due mondi era elemento
ricorrente della propaganda augustea giagrave prima dellrsquoinizio della guerra
quando si preparava allo scontro con Antonio (fu nel 32 aC che
pronunciograve ldquotota Italiardquo) Nelle Res Gestae riporta ldquoMi giurograve fedeltagrave
lrsquoItalia intera di sua volontagrave e mi chiese di esserle condottiero nella
guerra che vinsi ad Azio18
rdquo
17
VIRGILIO Eneide Libro IV v 660-666 18
Res Gestae par 25
19
Augusto si appella alla tradizione romana nella sua campagna come
salvatore e portavoce del mos maiorum tema forte nella societagrave romana
baluardo della purezza dei costumi antichi in decadenza a causa della
corruzione e del lusso introdotti dallrsquoOriente (non serve che io citi Marco
Porcio Catone Maior al riguardo) Lrsquoepisodio narrato da Virgilio
(lrsquoincontro di Enea con Didone) egrave molto importante per lo scopo primo
del poema Ottaviano ha celebrato il suo trionfo dopo Azio (31 aC) non
ha rivali e il 16 gennaio del 27 aC il Senato gli conferisce il titolo di
Augustus In suo onore gli viene conferito il titolo di augurium augustum
appellativo di enorme importanza che identifica ora Ottaviano come il
nuovo Romolo La ricostruzione dello stato romano egrave il suo ambizioso
progetto e per farlo ha bisogno di un solido consenso La figura di
Ottaviano come rifondatore come nuovo Romolo ben voluto dagli dei
prende forma nel poema virgiliano attraverso la ricostruzione della
genealogia mitica della gens Iulia Ovviamente lrsquoanalisi dellrsquoEneide di
Virgilio egrave molto piugrave lunga e complessa e sarebbe riduttivo ridurla a
queste poche pagine ma quello che voglio sottolineare egrave il motivo alla
base della differenza tra la Didone di Timeo e quella virgiliana dove non
abbiamo piugrave la regina forte e fedele ma sofferente e abbandonata un
quadro commovente e triste che finisce in tragedia col suicidio proprio
con la spada che il suo amato le aveva donato
13 Ovidio
Se la Didone virgiliana poco prima di morire arde di furore e desiderio di
vendetta maledicendo Enea la regina che troviamo nelle Heroides di
20
Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al
potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che
trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna
Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera
che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con
lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di
argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante
certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del
suicidio
Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua
sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di
tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua
dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave
qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo
incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se
stessa e il suo passato funesto
Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa
famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima
Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a
odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha
abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia
Nec quia te nostra sperem prece posse moveri
alloquor adverso movimus ista deo
sed meriti famam corpusque animumque pudicum
cum male perdiderim perdere verba leve est
21
Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon
[hellip]
non tamen Aenean quamvis male cogitat odi
sed queror infidum questaque peius amo
Traduzione
E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti
commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave
contro il volere del dio Ma avendo gettato via con
disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e
la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco
sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad
andartene e ad abbandonare linfelice Didone19
[]
Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male
ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo
amo di piugrave20
Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a
cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto
fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea
virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto
tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la
mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o
semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una
19
OVIDIO Heroides VII 5-9 20
OVIDIO Heroides VII 31-32
22
semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli
augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato
lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave
ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la
voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito
la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei
morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera
ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per
sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo
destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave
uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte
coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di
Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi
timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna
Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che
grava su di lei spariragrave per sempre
Durat in extremum vitaeque novissima nostrae
prosequitur fati qui fuit ante tenor
occidit internas coniunx mactatus ad aras
et sceleris tanti praemia frater habet
exul agor cineresque viri patriamque relinquo
et feror in dubias hoste sequente vias
adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque
quod tibi donavi perfide litus emo
urbem constitui lateque patentia fixi
23
moenia finitimis invidiosa locis
Traduzione
Il destino che ho sempre avuto in passato persiste
sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della
mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso
laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di
un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e
abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto
linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso
cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra
gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho
donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che
si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle
regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera
e donna sono provocata a combattere e inesperta
allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli
armamenti21
Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la
dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret
riporta Ovidio
si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar
dum tua sit Dido quidlibet esse feret
21
OVIDIO Heroides VII 115-124
24
[hellip]
nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei
hoc tantum in tumuli marmore carmen erit
praebuit Aeneas et causam mortis et ensem
ipsa sua Dido concidit usa manu
Traduzione
Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si
chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua
Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22
[] non
sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci
saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del
sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la
spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23
14 Annali di Tiro
Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e
greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti
fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza
non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave
ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22
OVIDIO Heroides VII 171-172 23
OVIDIO Heroides VII 197-200
25
seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto
meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta
Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della
letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo
presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di
Eusebio
Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era
secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di
Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi
frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave
precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della
luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e
degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della
religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese
In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera
che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una
ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere
letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24
rdquo
Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e
alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad
una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua
volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle
cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di
Efeso
24
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71
26
Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν
Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν
βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ
βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις
ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν
μαθεῖν
Traduzione
scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i
Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di
studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di
ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che
regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25
Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe
avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle
fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione
Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un
compilatore tratte da cronache locali in lingua greca
il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o
secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non
consente dubbi certamente egli non fu il traduttore
25
G FLAVIO Contro Apione I 116
27
degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera
ldquobarbarardquo26
A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la
traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe
una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico
Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che
gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro
che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di
Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro
Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della
colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio
scrive
ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν
γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα
λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ
πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν
οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη
ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον
ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ
κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα
Traduzione
26
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73
28
Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi
anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati
con grande cura relativi ai fatti degni di memoria
avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi
(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu
eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto
mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27
Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti
altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva
presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute
anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave
da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa
Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici
τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας
ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν
Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν
δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ
φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν
Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς
Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη
ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ
βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός
27
G FLAVIO Contro Apione I 107-108
29
γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι
Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η
Traduzione
Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e
regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56
anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo
regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di
Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di
Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla
somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da
allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel
dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati
dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di
Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28
Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di
Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione
Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel
settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una
cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di
Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi
Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano
restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva
essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte
28
G FLAVIO Contro Apione I 125-127
30
di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante
secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave
storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito
come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non
trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un
attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli
escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo
storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla
successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per
citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di
Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera
nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro
rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di
Pompeo Trogo29
rdquo
15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo
Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci
ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone
nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la
figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella
Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda
augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per
lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di
encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della
29
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80
31
storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla
celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna
Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30
Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i
giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto
31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa
fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e
sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba
era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto
terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione
avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per
queste lo uccise
Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto
tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che
avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo
convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per
trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto
anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle
navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li
costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto
del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba
pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte
funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi
del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si
30
cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31
Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus
32
unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio
e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire
Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le
fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a
prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave
che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di
queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani
potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di
Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di
Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi
discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua
sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce
degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo
sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo
divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia
degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve
un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue
Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia
uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu
chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare
con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave
una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani
siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime
fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma
travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e
invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e
33
potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e
subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano
ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti
cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli
ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia
dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e
costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a
quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e
la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve
Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta
Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato
lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle
nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che
sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita
trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine
come una dea
La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada
durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto
affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e
accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei
fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei
Condita est urbs haec LXXII annis ante quam
Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi
status variis discordiarum casibus agitatus est Cum
inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta
34
sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt
Quippe homines ut victimas immolabant et
impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam
provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine
eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari
maxime solent
Traduzione
Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di
Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la
sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a
discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche
da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come
rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione
religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come
vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di
unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici
implorando la pace divina con il sangue di coloro
per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli
dei32
Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta
vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro
conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza
garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa
La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei
32
Epitoma XVIII 6
35
Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema
o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla
fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba
anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)
una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo
quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33
) I commerci e gli
scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste
Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di
valenza politica e storiografica34
rdquo Le genti del luogo non potevano che
essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una
cultura moderna di tipo mercantile
Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare
il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del
tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione
giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento
simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo
stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto
riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735
come hanno
ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella
versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo
ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine
semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno
poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave
33
ERODOTO Storie I 1 34
Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
p66 35
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114
36
nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di
bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia
della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di
Livio36
che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul
Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle
di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la
complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37
rdquo
Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che
invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici
rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della
terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio
solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene
sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano
alla donna fenicia
Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque
consentientibus omnibus Carthago conditur statuto
annuo vectigali pro solo urbis [hellip]
Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum
principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli
denuntiatione perit
Traduzione
36
LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109
37
Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di
trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti
fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone
annuo per il suolo della cittagrave38
[hellip] Iarba fece venire
a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese
in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39
Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua
morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano
rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio
affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura
femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per
fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto
del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i
Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno
CAPITOLO 2
2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo
21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio
38
Epitome XVIII 5 39
Epitome XVIII 6
38
Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la
vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile
distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad
una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi
macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo
sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per
motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia
Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue
ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile
verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna
indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo
dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno
lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato
dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri
re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo
Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale
di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i
due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave
fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide
e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che
questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve
difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della
monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla
regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni
39
religiose In unrsquoiscrizione funeraria40
il titolo sacerdote di Astarte
precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte
era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con
funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete
anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo
Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave
la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali
di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41
sommo sacerdote Ittobal42
sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio
riporta
οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα
τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων
ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου
Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε
τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους
καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους
ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί
Traduzione
Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare
la legna sulla montagna chiamata Libano per i
falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli
antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41
G FLAVIO Contro Apione I 157 42
G FLAVIO Contro Apione I 123
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche
Roma 1975
64
7
rielaborazione in chiave erudita che lo portano a sottolineare aspetti
moralisti e retorici delle vicende Nonostante tutto egrave proprio nei
frammenti di Timeo che troviamo la storia di Didone ripresa da Virgilio
nellrsquoEneide almeno fino a quando lrsquointervento divino di Cupido
indurranno in lei un amore smisurato per Enea distanziandosi cosigrave dalla
storia del siceliota
Del mito ne esistono diverse varianti alcune si differenziano per le
modalitagrave di morte della regina altre per i nomi o altri piccoli dettagli La
versione di Timeo egrave conservata come riassunto in uno scolio di un autore
anonimo3in cui si parla di figure femminili eroiche e tra queste crsquoegrave
Theiosso chiamata Elissa in fenicio figlia del re di Tiro e sorella di
Pigmalione fondatrice della cittagrave di Cartagine Morto il padre Mutto
succede al trono il fratello Pigmalione responsabile della morte di suo
marito Sicheo sommo sacerdote del dio poliade della cittagrave Ercole
(Melqart fenicio) Per questo motivo Elissa fugge da Tiro con alcuni suoi
concittadini e tutti i suoi beni Approdata in Libia Elissa riceve il nome
Δειδὼ dalla popolazione locale a causa delle sue numerose
peregrinazioni Fondata la nuova cittagrave Didone rifiuta la proposta di
matrimonio del re libico Iarba e per sfuggire alla pressione della sua
gente si uccide buttandosi in una pira innalzata per una finta cerimonia
che avrebbe dovuto scioglierla dai suoi giuramenti verso il primo marito
Sicheo
Non viene menzionata la storia della pelle di bue tagliata a strisce per
ottenere molta piugrave terra su suolo drsquoAfrica Probabilmente manca il
3 S RIBICHINI Miti mediterranei atti del convegno internazionale Fondazione I Buttitta Palermo
2008 p 102-114
8
frammento al riguardo ma altri scrittori successivi ne parleranno molto e
dettagliatamente
In un frammento4 Timeo afferma che ne dica Polibio di aver attinto ad
autentici documenti fenici Il nome della protagonista Elissa sembra di
chiara origine fenicia trasportato nel greco Theiosso e solo in un
secondo momento diventerebbe Didone un soprannome datole dai
Libici Numerose sono state le ipotesi successive riguardo il significato di
questo secondo nome In accordo con Timeo crsquoegrave chi ha dato a Didone il
significato di ldquoerrante vagante5rdquo tra gli autori classici ricordiamo Servio
che nel suo commento allrsquoEneide intende Dido come virago ldquodonna
capace di virilitagrave di coraggio virilerdquo in quanto ha preferito la morte e la
fedeltagrave al primo marito piuttosto che accettare la proposta di matrimonio
del sovrano libico Servio scrive
Dido vero nomine Elissa ante dicta est sed post
interitum a Poenis Dido appellata id est virago
Punica lingua quod cum a suis sociis cogeretur
cuicumque de Afris regibus nubere et prioris mariti
caritate teneretur forti se animo et interfecerit et in
pyram iecerit [] ob quam rem Dido id est virago
quae virile aliquid fecit appellata est nam Elissa
proprie dicta est6
4 Cfr 7 JACOBY cfr Haegemans 2000 p280-281
5 HONEYMAN 1947 p77
6 Ad Aen I 340 IV 36 335 674
9
Traduzione
Ersquo stato detto prima che Elissa egrave il vero nome di
Didone ma dopo morta egrave stata chiamata Didone dai
Cartaginesi che in lingua punica vuol dire donna
capace di virilitagrave
Quando fu costretta dai suoi stessi compagni a
sposare qualsiasi dei re dellrsquoAfrica e era legata
dallrsquoamore al suo primo marito forte nella mente si
uccise buttandosi in una pira accesa [hellip] Per questo
Didone egrave stata chiamata donna coraggiosa la quale
fece qualcosa di virile
Eustazio7 propone unlsquointerpretazione ancora diversa affermando che gli
indigeni avevano chiamato la donna Διδὼ percheacute da essa ingannati quasi
fosse stata lrsquoassassina del proprio uomo a causa dellrsquoomicidio commesso
da suo fratello (il termine greco egrave ἀνδροφόνος)
Si potrebbe continuare ancora per molto visto che numerosi esperti si
sono confrontati ed hanno proposto numerose interpretazioni e soluzioni
(come Giovanni Garbini8 che pone ElissaTheiosso in rapporto con il
greco θεῖος ldquodivinordquo e il verbo θειόω ldquoconsacrare considerare sacrordquo
o varie radici di origine semitica come ldquomuoversirdquo ldquoaffrettarsirdquo o ancora
ldquosenordquo ldquomammellardquo una donna virile nel senso di donna amazzone9) ma
7 Ad Dion Per 195 in Muller GGM II p 251
8 G GARBINI I Fenici Storia e religione 1980 p 199-200
9 L VATTIONI 1978 p28-29 1994 p93-94
10
nessuna si egrave imposta con decisione sulle altre lasciando la questione
ancora aperta
Dal racconto pervenutoci dai frammenti di Timeo sappiamo che Elissa
fugge dalla sua patria a causa dellrsquoassassinio di suo marito sommo
sacerdote del dio perpetrato da suo fratello Pigmalione Con i suoi beni
fugge via e approda in Africa dove viene soprannominata Didone Qui la
cittagrave prospera e la principessa diventa oggetto di mira dei sovrani locali
Piuttosto che accettare le nozze con Iarba Didone si uccide gettandosi tra
le fiamme innalzate per una finta cerimonia Timeo lascia intravedere un
fattore molto importante nel suo racconto il fattore probabilmente
scatenante la fuga di Elissa ovvero il conflitto tra regalitagrave e classe
sacerdotale La sua morte infine ricorda da vicino i riti sacrificali fenici
del passaggio nelle fiamme Uno sfondo storico plausibile pare ci sia a
una prima occhiata Ma prima continuerograve lrsquoesposizione della
documentazione al riguardo cosigrave da avere un quadro piugrave ricco
12 Gneo Nevio e Virgilio
Lrsquoimmagine che conferisce Virgilio a Didone egrave di stampo letterario e
perciograve molto diversa da quella di Timeo Se con il siceliota siamo a
cavallo tra il IV e il III secolo aC ora ci troviamo a Roma sotto il potere
di Augusto nel I aC e quello che Virgilio narra egrave la storia di Enea eroe
troiano figlio di Anchise che fugge da Troia dopo la sua caduta Viaggia
per mare e solo dopo molte peripezie giunge nel Lazio diventando il
progenitore del popolo romano Il mito di fondazione di Roma per opera
di un eroe fuggito alla caduta della cittagrave troiana egrave giagrave presente nel Bellum
11
Poenicum di Nevio scritto allrsquoincirca tra il 215-217 aC durante la
seconda guerra punica Del poema ci sono pervenuti solo dei frammenti
dai quali possiamo ricostruire su larghe linee la vicenda
Nevio narra dapprima della guerra in corso fondendo i modelli omerici
dellrsquoIliade e dellrsquoOdissea allrsquoepos guerresco della lotta di Roma contro
Cartagine10
poi si dilunga in un viaggio alla scoperta delle origini del
popolo romano parlando del viaggio di Enea di come una tempesta lo
costringa ad approdare sulle coste del Nord drsquoAfrica a Cartagine dove
accetta lrsquoospitalitagrave della regina Didone Secondo alcuni studiosi egrave in
questi frammenti che andrebbe ravvisata la prima traccia della storia
drsquoamore tra Enea e Didone terminata con una maledizione a causa della
partenza dellrsquoeroe per il Lazio Da qui lrsquoorigine dellrsquoodio tra il popolo
romano e quello cartaginese ma sulla storia drsquoamore ci furono
probabilmente delle dispute giagrave nellrsquoantichitagrave
Varrone11
pare abbia sostenuto la versione secondo cui a innamorarsi di
Enea non fu Didone ma Anna (sorella della regina) e che per lui si era
uccisa buttandosi tra le fiamme A tal proposito si legge in Servio ldquoSane
sciendum Varronem dicere Aeneam ab Anna amatum (naturalmente va
riconosciuto ciograve che disse varrone Enea fu amato da Anna)12
rdquo e Servio
Danielino continua dicendo ldquoVarro ait non Didonem sed Annam amore
Aenea impulsam se supra rogum intermisse (Varrone -disse- non Didone
ma Anna si gettograve sulla pira spinta dallrsquoamore per Enea)13
rdquo
10
Cfr P BONO - MV TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
Milano Mondadori 1998 p23 11
Marco Terenzio Varrone (116-27 aC) avrebbe sostenuto questa versione forse nel perduto De
Familiis Troianis 12
Ad Aen V 4 13
Ad Aen IV 682
12
Il rapporto tra Nevio e lrsquoEneide di Virgilio egrave oggetto di studio trattato
ampiamente dagli studiosi e non egrave questa la sede adatta per approfondire
lrsquoargomento Virgilio vuole raccontare la storia di Enea e Didone come
momento cruciale del destino di Roma dove Enea si trova a scegliere
rendendo la sua decisione fatale in entrambi in casi ma in modi e con
conseguenze differenti La Didone dellrsquoEneide egrave diversa dalla regina che
abbiamo incontrato precedentemente in Timeo
In accordo con il ldquomito feniciordquo Didone principessa di Tiro fugge dagli
intrighi di suo fratello Pigmalione avido di ricchezze aveva fatto
uccidere Sicheo il piugrave ricco tra i Fenici e marito di Didone Pigmalione
lo aveva ucciso di nascosto davanti agli altari14
e per molto tempo aveva
nascosto tutto alla sorella Il fantasma del marito insepolto venne in
sogno a Didone e le rivelograve tutto mostrandole dove lrsquoarma lo aveva
trafitto Le raccomandograve di fuggire e come aiuto le rivelograve la posizione dei
suoi vecchi tesori sottoterra oro e argento Didone preparograve la fuga
insieme ai suoi compagni o a quelli che nel regno avevano paura o in
odio Pigmalione Presero le navi e le caricarono drsquooro A capo
dellrsquoimpresa una donna Giunsero sulle sponde dellrsquoAfrica e la regina
comprograve tanta terra quanta ne potesse circondare una pelle di bue e quel
suolo fu chiamato Byrsa
Imperium Dido Tyria regit urbe profecta
germanum fugiens longa est iniuria longae
ambages sed summa sequar fastigia rerum
huic coniunx Sychaeus erat ditissimus auri
14
Sicheo era sacerdote del dio Melqart
13
Phoenicum et magno miserae dilectus amore
cui pater intactam dederat primisque iugarat
ominibus sed regna Tyri germanus habebat
Pygmalion scelere ante alios immanior omnis
quos inter medius venit furor ille Sychaeum
impius ante aras atque auri caecus amore
clam ferro incautum superat securus amorum
germanae factumque diu celavit et aegram
multa malus simulans vana spe lusit amantem
ipsa sed in somnis inhumati venit imago
coniugis ora modis attollens pallida miris
crudelis aras traiectaque pectora ferro
nudavit caecumque domus scelus omne retexit
tum celerare fugam patriaque excedere suadet
auxiliumque viae ueteres tellure recludit
thesauros ignotum argenti pondus et auri
his commota fugam Dido sociosque parabat
conveniunt quibus aut odium crudele tyranni
aut metus acer erat navis quae forte paratae
corripiunt onerantque auro portantur avari
Pygmalionis opes pelago dux femina facti
devenere locos ubi nunc ingentia cernes
moenia surgentemque novae Karthaginis arcem
mercatique solum facti de nomine Byrsam
14
taurino quantum possent circumdare tergo15
Traduzione
Tiene il potere la tiria Didone partita dalla cittagrave
fuggendo il fratelloE un oltraggio lungo lunghi
gli intrighi ma seguirograve i sommi capi delle vicende
A costei era marito Sicheo il piugrave ricco doro
dei Punici e amato dal grande amore della misera
a lui il padre laveva data intatta e laveva unita
inprime nozze Ma teneva i regni di Tiro il fratello
Pigmalione per malvagitagrave piugrave feroce di tutti gli altri
Tra essi venne in mezzo il furore Egli empio
cieco per amore delloro abatte con larma Sicheo
di nascosto che non temeva davanti agli altari sicuro
degli affetti della sorella ed a lungo nascose il fatto
e fingendo molto il malvagio illuse con vana
speranza lafflitta amante
Ma lo stesso fantasma del marito insepolto venne
nei sogni alzando i pallidi sembianti in modi
straordinari svelograve i crudeli altari ed
il petto trafittodallarma scoprigrave tutto il cieco delitto
della casa Allora raccomanda di affrettare la fuga e
andarsene dalla patria
e come aiuto per la via rivelograve vecchi tesori
sotto terra una ignota quantitagrave di oro e argento 15
VIRGILIO Eneide Libro I v340-368
15
Cosigrave sconcertata Didone preparava fuga e compagni
Si radunano quelli che avevano o crudele odio o
paura del tiranno le navi che per caso eran pronte
le prendono e le carican doro I beni dellavaro
Pigmalione son portati per mare
capo dellimpresa una donna
Raggiunsero i luoghi dove ora vedraii le enormi
mura e la nascente fortezza della nuova Cartagine
e comprati il suolo Birsa dal nome del fatto
quanto potessero circondare con una pelle di toro
La regina offre ospitalitagrave ai troiani e durante il banchetto chiede a Enea di
narrarle le sue vicende In grembo a Didone siede il figlio dellrsquoeroe
Ascanio sostituito da Cupido La madre di Enea Venere vuole essere
sicura che la regina non muti il suo atteggiamento benevolo verso il figlio
e spinge Cupido e farla innamorare dellrsquoeroe In un primo momento
Didone rimane fedele al suo voto di castitagrave nei confronti del defunto
marito ma poi la passione la travolge (grazie anche allrsquoincoraggiamento
della sorella Anna) e si arrende iniziando a trascurare tutto per lrsquoamore di
Enea Giunone e Venere si accordano e durante una battuta di caccia un
temporale spinge Enea e Didone a rifugiarsi in una grotta creando cosigrave la
situazione ideale per favorire la loro unione
Didone vorrebbe che Enea non partisse piugrave per lrsquoItalia abbandonando il
suo destino ma Giove invia Mercurio a ricordare allrsquoeroe il suo dovere
cosigrave Enea decide di partire A nulla valgono le suppliche di Didone Presa
dal dolore finge di voler offrire un sacrificio purificatore e si uccide
16
trafiggendosi con una spada e maledice Enea mentre le navi troiane
prendono il largo verso lrsquoItalia
Tum vos o Tyrii stirpem et genus omne futurum
exercete odiis cinerique haec mittite nostro
munera nullus amor populis nec foedera sunto
exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor
qui face Dardanios ferroque sequare colonos
nunc olim quocumque dabunt se tempore vires
litora litoribus contraria fluctibus undas polipt
imprecor arma armis pugnent ipsique nepotesque
Traduzione
Poi voi o Tiri trattate con odio la stirpe e tutto
il popolo futuro ed inviate alla nostra cenere questi
regali Per i popoli non ci siano alcun amore e patti
Sorgi tu un vendicatore dalle nostre ossa
sigrave insegui i coloni dardani col ferro e col fuoco
ora dopo in qualunque tempo si daranno le forze
Prego lidi opposti a lidi onde a flutti
armi ad armi combattano sia loro sia i nipoti16
La maledizione di Didone diventa la causa profonda delle guerre tra il
popolo romano e il popolo punico la radice dellrsquoodio proprio come in
Nevio
16
VIRGILIO Eneide Libro IV v 622-629
17
Virgilio utilizza questa versione della vicenda per scopi ben diversi da
quelli storiografici La storia di Didone ed Enea si inserisce in un
contesto piugrave ampio quello della conclusione delle guerre civili che per
anni avevano scosso lo stato romano e la ritrovata stabilitagrave sotto il
governo imperiale di Augusto Era stato proprio lui Ottaviano a portare
la pace dopo la battaglia di Azio con la sconfitta di Antonio e Cleopatra
La regina drsquoEgitto non era altro che lrsquoelemento orientale e barbaro che
aveva traviato la virtugrave di un uomo romano Antonio con il lusso sfrenato
e la passione amorosa facendo prevalere non la ragione ma lrsquoamore
Cleopatra la donna orientale pericolosa intelligente e seduttrice era la
personificazione dellrsquoirrazionalitagrave emotiva una donna quindi
naturalmente portata alle mollezze drsquoamore preferendo le esigenze
private allo stato
Cleopatra e Didone incarnano lrsquoOriente istintivo e carnale lrsquoaltro il non
romano lrsquoestraneo che corrompe e fiacca il corpo e lo spirito con lrsquoozio
la libidine e le ricchezze Cosigrave era stato per Enea che come Antonio era
stato sedotto dal fascino delle donne drsquoOriente Lrsquoeroe troiano perograve era
riuscito a sfuggire al fascino di Didone in tempo anteponendo lo stato e
il suo destino la ragione la virilitagrave e la pietas allrsquo amor e alle frivolezze
incarnate nella figura della donna orientale Didone
Virgilio cosigrave giustifica la legittimazione dellrsquoautoritagrave di Augusto e
celebra la sua vittoria finale contro le truppe barbariche di Antonio
ormai vittima dellrsquoOriente Cleopatra e Didone le due regine dopo la
sconfitta si riscattano ritrovando la dignitagrave perduta tramite il suicidio
Sic sic iuvat ire sub umbras
18
hauriat hunc oculis ignem crudelis ab alto
Dardanus et nostrae secum ferat omina mortis
dixerat atque illam media inter talia ferro
conlapsam aspiciunt comites ensemque cruore
spumantem sparsasque manus It clamor ad alta
atria concussam bacchatur Fama per urbem
Traduzione
Cosigrave cosigrave egrave bello andar sotto le ombre Il crudele
dardano beva con gli occhi questo fuoco dallalto e
porti con seacute i presagi della nostra morte
Aveva detto e le compagne in mezzo a tali parole la
vedono crollata sullarma e la spada spumeggiante di
sangue e cosparse le mani Va il grido alle alte
stanze la Fama furoreggia per la cittagrave sconvolta17
Enea e la romanitagrave vincono sul fascino orientale Didone egrave sconfitta In
egual misura Augusto vince su Antonio e Cleopatra e ancora Roma vince
sullrsquoelemento barbaro Questo scontro tra due mondi era elemento
ricorrente della propaganda augustea giagrave prima dellrsquoinizio della guerra
quando si preparava allo scontro con Antonio (fu nel 32 aC che
pronunciograve ldquotota Italiardquo) Nelle Res Gestae riporta ldquoMi giurograve fedeltagrave
lrsquoItalia intera di sua volontagrave e mi chiese di esserle condottiero nella
guerra che vinsi ad Azio18
rdquo
17
VIRGILIO Eneide Libro IV v 660-666 18
Res Gestae par 25
19
Augusto si appella alla tradizione romana nella sua campagna come
salvatore e portavoce del mos maiorum tema forte nella societagrave romana
baluardo della purezza dei costumi antichi in decadenza a causa della
corruzione e del lusso introdotti dallrsquoOriente (non serve che io citi Marco
Porcio Catone Maior al riguardo) Lrsquoepisodio narrato da Virgilio
(lrsquoincontro di Enea con Didone) egrave molto importante per lo scopo primo
del poema Ottaviano ha celebrato il suo trionfo dopo Azio (31 aC) non
ha rivali e il 16 gennaio del 27 aC il Senato gli conferisce il titolo di
Augustus In suo onore gli viene conferito il titolo di augurium augustum
appellativo di enorme importanza che identifica ora Ottaviano come il
nuovo Romolo La ricostruzione dello stato romano egrave il suo ambizioso
progetto e per farlo ha bisogno di un solido consenso La figura di
Ottaviano come rifondatore come nuovo Romolo ben voluto dagli dei
prende forma nel poema virgiliano attraverso la ricostruzione della
genealogia mitica della gens Iulia Ovviamente lrsquoanalisi dellrsquoEneide di
Virgilio egrave molto piugrave lunga e complessa e sarebbe riduttivo ridurla a
queste poche pagine ma quello che voglio sottolineare egrave il motivo alla
base della differenza tra la Didone di Timeo e quella virgiliana dove non
abbiamo piugrave la regina forte e fedele ma sofferente e abbandonata un
quadro commovente e triste che finisce in tragedia col suicidio proprio
con la spada che il suo amato le aveva donato
13 Ovidio
Se la Didone virgiliana poco prima di morire arde di furore e desiderio di
vendetta maledicendo Enea la regina che troviamo nelle Heroides di
20
Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al
potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che
trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna
Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera
che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con
lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di
argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante
certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del
suicidio
Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua
sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di
tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua
dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave
qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo
incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se
stessa e il suo passato funesto
Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa
famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima
Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a
odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha
abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia
Nec quia te nostra sperem prece posse moveri
alloquor adverso movimus ista deo
sed meriti famam corpusque animumque pudicum
cum male perdiderim perdere verba leve est
21
Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon
[hellip]
non tamen Aenean quamvis male cogitat odi
sed queror infidum questaque peius amo
Traduzione
E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti
commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave
contro il volere del dio Ma avendo gettato via con
disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e
la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco
sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad
andartene e ad abbandonare linfelice Didone19
[]
Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male
ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo
amo di piugrave20
Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a
cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto
fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea
virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto
tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la
mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o
semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una
19
OVIDIO Heroides VII 5-9 20
OVIDIO Heroides VII 31-32
22
semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli
augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato
lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave
ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la
voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito
la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei
morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera
ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per
sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo
destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave
uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte
coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di
Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi
timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna
Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che
grava su di lei spariragrave per sempre
Durat in extremum vitaeque novissima nostrae
prosequitur fati qui fuit ante tenor
occidit internas coniunx mactatus ad aras
et sceleris tanti praemia frater habet
exul agor cineresque viri patriamque relinquo
et feror in dubias hoste sequente vias
adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque
quod tibi donavi perfide litus emo
urbem constitui lateque patentia fixi
23
moenia finitimis invidiosa locis
Traduzione
Il destino che ho sempre avuto in passato persiste
sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della
mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso
laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di
un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e
abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto
linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso
cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra
gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho
donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che
si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle
regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera
e donna sono provocata a combattere e inesperta
allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli
armamenti21
Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la
dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret
riporta Ovidio
si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar
dum tua sit Dido quidlibet esse feret
21
OVIDIO Heroides VII 115-124
24
[hellip]
nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei
hoc tantum in tumuli marmore carmen erit
praebuit Aeneas et causam mortis et ensem
ipsa sua Dido concidit usa manu
Traduzione
Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si
chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua
Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22
[] non
sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci
saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del
sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la
spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23
14 Annali di Tiro
Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e
greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti
fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza
non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave
ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22
OVIDIO Heroides VII 171-172 23
OVIDIO Heroides VII 197-200
25
seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto
meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta
Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della
letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo
presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di
Eusebio
Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era
secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di
Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi
frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave
precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della
luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e
degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della
religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese
In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera
che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una
ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere
letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24
rdquo
Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e
alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad
una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua
volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle
cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di
Efeso
24
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71
26
Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν
Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν
βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ
βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις
ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν
μαθεῖν
Traduzione
scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i
Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di
studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di
ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che
regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25
Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe
avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle
fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione
Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un
compilatore tratte da cronache locali in lingua greca
il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o
secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non
consente dubbi certamente egli non fu il traduttore
25
G FLAVIO Contro Apione I 116
27
degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera
ldquobarbarardquo26
A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la
traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe
una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico
Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che
gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro
che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di
Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro
Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della
colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio
scrive
ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν
γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα
λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ
πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν
οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη
ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον
ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ
κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα
Traduzione
26
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73
28
Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi
anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati
con grande cura relativi ai fatti degni di memoria
avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi
(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu
eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto
mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27
Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti
altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva
presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute
anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave
da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa
Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici
τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας
ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν
Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν
δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ
φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν
Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς
Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη
ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ
βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός
27
G FLAVIO Contro Apione I 107-108
29
γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι
Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η
Traduzione
Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e
regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56
anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo
regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di
Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di
Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla
somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da
allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel
dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati
dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di
Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28
Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di
Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione
Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel
settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una
cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di
Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi
Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano
restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva
essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte
28
G FLAVIO Contro Apione I 125-127
30
di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante
secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave
storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito
come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non
trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un
attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli
escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo
storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla
successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per
citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di
Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera
nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro
rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di
Pompeo Trogo29
rdquo
15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo
Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci
ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone
nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la
figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella
Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda
augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per
lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di
encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della
29
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80
31
storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla
celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna
Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30
Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i
giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto
31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa
fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e
sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba
era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto
terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione
avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per
queste lo uccise
Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto
tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che
avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo
convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per
trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto
anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle
navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li
costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto
del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba
pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte
funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi
del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si
30
cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31
Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus
32
unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio
e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire
Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le
fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a
prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave
che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di
queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani
potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di
Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di
Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi
discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua
sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce
degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo
sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo
divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia
degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve
un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue
Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia
uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu
chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare
con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave
una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani
siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime
fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma
travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e
invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e
33
potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e
subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano
ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti
cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli
ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia
dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e
costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a
quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e
la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve
Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta
Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato
lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle
nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che
sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita
trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine
come una dea
La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada
durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto
affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e
accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei
fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei
Condita est urbs haec LXXII annis ante quam
Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi
status variis discordiarum casibus agitatus est Cum
inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta
34
sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt
Quippe homines ut victimas immolabant et
impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam
provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine
eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari
maxime solent
Traduzione
Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di
Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la
sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a
discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche
da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come
rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione
religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come
vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di
unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici
implorando la pace divina con il sangue di coloro
per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli
dei32
Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta
vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro
conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza
garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa
La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei
32
Epitoma XVIII 6
35
Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema
o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla
fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba
anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)
una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo
quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33
) I commerci e gli
scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste
Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di
valenza politica e storiografica34
rdquo Le genti del luogo non potevano che
essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una
cultura moderna di tipo mercantile
Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare
il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del
tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione
giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento
simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo
stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto
riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735
come hanno
ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella
versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo
ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine
semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno
poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave
33
ERODOTO Storie I 1 34
Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
p66 35
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114
36
nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di
bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia
della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di
Livio36
che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul
Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle
di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la
complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37
rdquo
Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che
invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici
rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della
terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio
solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene
sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano
alla donna fenicia
Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque
consentientibus omnibus Carthago conditur statuto
annuo vectigali pro solo urbis [hellip]
Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum
principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli
denuntiatione perit
Traduzione
36
LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109
37
Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di
trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti
fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone
annuo per il suolo della cittagrave38
[hellip] Iarba fece venire
a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese
in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39
Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua
morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano
rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio
affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura
femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per
fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto
del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i
Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno
CAPITOLO 2
2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo
21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio
38
Epitome XVIII 5 39
Epitome XVIII 6
38
Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la
vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile
distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad
una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi
macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo
sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per
motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia
Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue
ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile
verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna
indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo
dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno
lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato
dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri
re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo
Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale
di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i
due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave
fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide
e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che
questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve
difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della
monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla
regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni
39
religiose In unrsquoiscrizione funeraria40
il titolo sacerdote di Astarte
precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte
era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con
funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete
anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo
Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave
la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali
di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41
sommo sacerdote Ittobal42
sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio
riporta
οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα
τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων
ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου
Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε
τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους
καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους
ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί
Traduzione
Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare
la legna sulla montagna chiamata Libano per i
falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli
antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41
G FLAVIO Contro Apione I 157 42
G FLAVIO Contro Apione I 123
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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64
8
frammento al riguardo ma altri scrittori successivi ne parleranno molto e
dettagliatamente
In un frammento4 Timeo afferma che ne dica Polibio di aver attinto ad
autentici documenti fenici Il nome della protagonista Elissa sembra di
chiara origine fenicia trasportato nel greco Theiosso e solo in un
secondo momento diventerebbe Didone un soprannome datole dai
Libici Numerose sono state le ipotesi successive riguardo il significato di
questo secondo nome In accordo con Timeo crsquoegrave chi ha dato a Didone il
significato di ldquoerrante vagante5rdquo tra gli autori classici ricordiamo Servio
che nel suo commento allrsquoEneide intende Dido come virago ldquodonna
capace di virilitagrave di coraggio virilerdquo in quanto ha preferito la morte e la
fedeltagrave al primo marito piuttosto che accettare la proposta di matrimonio
del sovrano libico Servio scrive
Dido vero nomine Elissa ante dicta est sed post
interitum a Poenis Dido appellata id est virago
Punica lingua quod cum a suis sociis cogeretur
cuicumque de Afris regibus nubere et prioris mariti
caritate teneretur forti se animo et interfecerit et in
pyram iecerit [] ob quam rem Dido id est virago
quae virile aliquid fecit appellata est nam Elissa
proprie dicta est6
4 Cfr 7 JACOBY cfr Haegemans 2000 p280-281
5 HONEYMAN 1947 p77
6 Ad Aen I 340 IV 36 335 674
9
Traduzione
Ersquo stato detto prima che Elissa egrave il vero nome di
Didone ma dopo morta egrave stata chiamata Didone dai
Cartaginesi che in lingua punica vuol dire donna
capace di virilitagrave
Quando fu costretta dai suoi stessi compagni a
sposare qualsiasi dei re dellrsquoAfrica e era legata
dallrsquoamore al suo primo marito forte nella mente si
uccise buttandosi in una pira accesa [hellip] Per questo
Didone egrave stata chiamata donna coraggiosa la quale
fece qualcosa di virile
Eustazio7 propone unlsquointerpretazione ancora diversa affermando che gli
indigeni avevano chiamato la donna Διδὼ percheacute da essa ingannati quasi
fosse stata lrsquoassassina del proprio uomo a causa dellrsquoomicidio commesso
da suo fratello (il termine greco egrave ἀνδροφόνος)
Si potrebbe continuare ancora per molto visto che numerosi esperti si
sono confrontati ed hanno proposto numerose interpretazioni e soluzioni
(come Giovanni Garbini8 che pone ElissaTheiosso in rapporto con il
greco θεῖος ldquodivinordquo e il verbo θειόω ldquoconsacrare considerare sacrordquo
o varie radici di origine semitica come ldquomuoversirdquo ldquoaffrettarsirdquo o ancora
ldquosenordquo ldquomammellardquo una donna virile nel senso di donna amazzone9) ma
7 Ad Dion Per 195 in Muller GGM II p 251
8 G GARBINI I Fenici Storia e religione 1980 p 199-200
9 L VATTIONI 1978 p28-29 1994 p93-94
10
nessuna si egrave imposta con decisione sulle altre lasciando la questione
ancora aperta
Dal racconto pervenutoci dai frammenti di Timeo sappiamo che Elissa
fugge dalla sua patria a causa dellrsquoassassinio di suo marito sommo
sacerdote del dio perpetrato da suo fratello Pigmalione Con i suoi beni
fugge via e approda in Africa dove viene soprannominata Didone Qui la
cittagrave prospera e la principessa diventa oggetto di mira dei sovrani locali
Piuttosto che accettare le nozze con Iarba Didone si uccide gettandosi tra
le fiamme innalzate per una finta cerimonia Timeo lascia intravedere un
fattore molto importante nel suo racconto il fattore probabilmente
scatenante la fuga di Elissa ovvero il conflitto tra regalitagrave e classe
sacerdotale La sua morte infine ricorda da vicino i riti sacrificali fenici
del passaggio nelle fiamme Uno sfondo storico plausibile pare ci sia a
una prima occhiata Ma prima continuerograve lrsquoesposizione della
documentazione al riguardo cosigrave da avere un quadro piugrave ricco
12 Gneo Nevio e Virgilio
Lrsquoimmagine che conferisce Virgilio a Didone egrave di stampo letterario e
perciograve molto diversa da quella di Timeo Se con il siceliota siamo a
cavallo tra il IV e il III secolo aC ora ci troviamo a Roma sotto il potere
di Augusto nel I aC e quello che Virgilio narra egrave la storia di Enea eroe
troiano figlio di Anchise che fugge da Troia dopo la sua caduta Viaggia
per mare e solo dopo molte peripezie giunge nel Lazio diventando il
progenitore del popolo romano Il mito di fondazione di Roma per opera
di un eroe fuggito alla caduta della cittagrave troiana egrave giagrave presente nel Bellum
11
Poenicum di Nevio scritto allrsquoincirca tra il 215-217 aC durante la
seconda guerra punica Del poema ci sono pervenuti solo dei frammenti
dai quali possiamo ricostruire su larghe linee la vicenda
Nevio narra dapprima della guerra in corso fondendo i modelli omerici
dellrsquoIliade e dellrsquoOdissea allrsquoepos guerresco della lotta di Roma contro
Cartagine10
poi si dilunga in un viaggio alla scoperta delle origini del
popolo romano parlando del viaggio di Enea di come una tempesta lo
costringa ad approdare sulle coste del Nord drsquoAfrica a Cartagine dove
accetta lrsquoospitalitagrave della regina Didone Secondo alcuni studiosi egrave in
questi frammenti che andrebbe ravvisata la prima traccia della storia
drsquoamore tra Enea e Didone terminata con una maledizione a causa della
partenza dellrsquoeroe per il Lazio Da qui lrsquoorigine dellrsquoodio tra il popolo
romano e quello cartaginese ma sulla storia drsquoamore ci furono
probabilmente delle dispute giagrave nellrsquoantichitagrave
Varrone11
pare abbia sostenuto la versione secondo cui a innamorarsi di
Enea non fu Didone ma Anna (sorella della regina) e che per lui si era
uccisa buttandosi tra le fiamme A tal proposito si legge in Servio ldquoSane
sciendum Varronem dicere Aeneam ab Anna amatum (naturalmente va
riconosciuto ciograve che disse varrone Enea fu amato da Anna)12
rdquo e Servio
Danielino continua dicendo ldquoVarro ait non Didonem sed Annam amore
Aenea impulsam se supra rogum intermisse (Varrone -disse- non Didone
ma Anna si gettograve sulla pira spinta dallrsquoamore per Enea)13
rdquo
10
Cfr P BONO - MV TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
Milano Mondadori 1998 p23 11
Marco Terenzio Varrone (116-27 aC) avrebbe sostenuto questa versione forse nel perduto De
Familiis Troianis 12
Ad Aen V 4 13
Ad Aen IV 682
12
Il rapporto tra Nevio e lrsquoEneide di Virgilio egrave oggetto di studio trattato
ampiamente dagli studiosi e non egrave questa la sede adatta per approfondire
lrsquoargomento Virgilio vuole raccontare la storia di Enea e Didone come
momento cruciale del destino di Roma dove Enea si trova a scegliere
rendendo la sua decisione fatale in entrambi in casi ma in modi e con
conseguenze differenti La Didone dellrsquoEneide egrave diversa dalla regina che
abbiamo incontrato precedentemente in Timeo
In accordo con il ldquomito feniciordquo Didone principessa di Tiro fugge dagli
intrighi di suo fratello Pigmalione avido di ricchezze aveva fatto
uccidere Sicheo il piugrave ricco tra i Fenici e marito di Didone Pigmalione
lo aveva ucciso di nascosto davanti agli altari14
e per molto tempo aveva
nascosto tutto alla sorella Il fantasma del marito insepolto venne in
sogno a Didone e le rivelograve tutto mostrandole dove lrsquoarma lo aveva
trafitto Le raccomandograve di fuggire e come aiuto le rivelograve la posizione dei
suoi vecchi tesori sottoterra oro e argento Didone preparograve la fuga
insieme ai suoi compagni o a quelli che nel regno avevano paura o in
odio Pigmalione Presero le navi e le caricarono drsquooro A capo
dellrsquoimpresa una donna Giunsero sulle sponde dellrsquoAfrica e la regina
comprograve tanta terra quanta ne potesse circondare una pelle di bue e quel
suolo fu chiamato Byrsa
Imperium Dido Tyria regit urbe profecta
germanum fugiens longa est iniuria longae
ambages sed summa sequar fastigia rerum
huic coniunx Sychaeus erat ditissimus auri
14
Sicheo era sacerdote del dio Melqart
13
Phoenicum et magno miserae dilectus amore
cui pater intactam dederat primisque iugarat
ominibus sed regna Tyri germanus habebat
Pygmalion scelere ante alios immanior omnis
quos inter medius venit furor ille Sychaeum
impius ante aras atque auri caecus amore
clam ferro incautum superat securus amorum
germanae factumque diu celavit et aegram
multa malus simulans vana spe lusit amantem
ipsa sed in somnis inhumati venit imago
coniugis ora modis attollens pallida miris
crudelis aras traiectaque pectora ferro
nudavit caecumque domus scelus omne retexit
tum celerare fugam patriaque excedere suadet
auxiliumque viae ueteres tellure recludit
thesauros ignotum argenti pondus et auri
his commota fugam Dido sociosque parabat
conveniunt quibus aut odium crudele tyranni
aut metus acer erat navis quae forte paratae
corripiunt onerantque auro portantur avari
Pygmalionis opes pelago dux femina facti
devenere locos ubi nunc ingentia cernes
moenia surgentemque novae Karthaginis arcem
mercatique solum facti de nomine Byrsam
14
taurino quantum possent circumdare tergo15
Traduzione
Tiene il potere la tiria Didone partita dalla cittagrave
fuggendo il fratelloE un oltraggio lungo lunghi
gli intrighi ma seguirograve i sommi capi delle vicende
A costei era marito Sicheo il piugrave ricco doro
dei Punici e amato dal grande amore della misera
a lui il padre laveva data intatta e laveva unita
inprime nozze Ma teneva i regni di Tiro il fratello
Pigmalione per malvagitagrave piugrave feroce di tutti gli altri
Tra essi venne in mezzo il furore Egli empio
cieco per amore delloro abatte con larma Sicheo
di nascosto che non temeva davanti agli altari sicuro
degli affetti della sorella ed a lungo nascose il fatto
e fingendo molto il malvagio illuse con vana
speranza lafflitta amante
Ma lo stesso fantasma del marito insepolto venne
nei sogni alzando i pallidi sembianti in modi
straordinari svelograve i crudeli altari ed
il petto trafittodallarma scoprigrave tutto il cieco delitto
della casa Allora raccomanda di affrettare la fuga e
andarsene dalla patria
e come aiuto per la via rivelograve vecchi tesori
sotto terra una ignota quantitagrave di oro e argento 15
VIRGILIO Eneide Libro I v340-368
15
Cosigrave sconcertata Didone preparava fuga e compagni
Si radunano quelli che avevano o crudele odio o
paura del tiranno le navi che per caso eran pronte
le prendono e le carican doro I beni dellavaro
Pigmalione son portati per mare
capo dellimpresa una donna
Raggiunsero i luoghi dove ora vedraii le enormi
mura e la nascente fortezza della nuova Cartagine
e comprati il suolo Birsa dal nome del fatto
quanto potessero circondare con una pelle di toro
La regina offre ospitalitagrave ai troiani e durante il banchetto chiede a Enea di
narrarle le sue vicende In grembo a Didone siede il figlio dellrsquoeroe
Ascanio sostituito da Cupido La madre di Enea Venere vuole essere
sicura che la regina non muti il suo atteggiamento benevolo verso il figlio
e spinge Cupido e farla innamorare dellrsquoeroe In un primo momento
Didone rimane fedele al suo voto di castitagrave nei confronti del defunto
marito ma poi la passione la travolge (grazie anche allrsquoincoraggiamento
della sorella Anna) e si arrende iniziando a trascurare tutto per lrsquoamore di
Enea Giunone e Venere si accordano e durante una battuta di caccia un
temporale spinge Enea e Didone a rifugiarsi in una grotta creando cosigrave la
situazione ideale per favorire la loro unione
Didone vorrebbe che Enea non partisse piugrave per lrsquoItalia abbandonando il
suo destino ma Giove invia Mercurio a ricordare allrsquoeroe il suo dovere
cosigrave Enea decide di partire A nulla valgono le suppliche di Didone Presa
dal dolore finge di voler offrire un sacrificio purificatore e si uccide
16
trafiggendosi con una spada e maledice Enea mentre le navi troiane
prendono il largo verso lrsquoItalia
Tum vos o Tyrii stirpem et genus omne futurum
exercete odiis cinerique haec mittite nostro
munera nullus amor populis nec foedera sunto
exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor
qui face Dardanios ferroque sequare colonos
nunc olim quocumque dabunt se tempore vires
litora litoribus contraria fluctibus undas polipt
imprecor arma armis pugnent ipsique nepotesque
Traduzione
Poi voi o Tiri trattate con odio la stirpe e tutto
il popolo futuro ed inviate alla nostra cenere questi
regali Per i popoli non ci siano alcun amore e patti
Sorgi tu un vendicatore dalle nostre ossa
sigrave insegui i coloni dardani col ferro e col fuoco
ora dopo in qualunque tempo si daranno le forze
Prego lidi opposti a lidi onde a flutti
armi ad armi combattano sia loro sia i nipoti16
La maledizione di Didone diventa la causa profonda delle guerre tra il
popolo romano e il popolo punico la radice dellrsquoodio proprio come in
Nevio
16
VIRGILIO Eneide Libro IV v 622-629
17
Virgilio utilizza questa versione della vicenda per scopi ben diversi da
quelli storiografici La storia di Didone ed Enea si inserisce in un
contesto piugrave ampio quello della conclusione delle guerre civili che per
anni avevano scosso lo stato romano e la ritrovata stabilitagrave sotto il
governo imperiale di Augusto Era stato proprio lui Ottaviano a portare
la pace dopo la battaglia di Azio con la sconfitta di Antonio e Cleopatra
La regina drsquoEgitto non era altro che lrsquoelemento orientale e barbaro che
aveva traviato la virtugrave di un uomo romano Antonio con il lusso sfrenato
e la passione amorosa facendo prevalere non la ragione ma lrsquoamore
Cleopatra la donna orientale pericolosa intelligente e seduttrice era la
personificazione dellrsquoirrazionalitagrave emotiva una donna quindi
naturalmente portata alle mollezze drsquoamore preferendo le esigenze
private allo stato
Cleopatra e Didone incarnano lrsquoOriente istintivo e carnale lrsquoaltro il non
romano lrsquoestraneo che corrompe e fiacca il corpo e lo spirito con lrsquoozio
la libidine e le ricchezze Cosigrave era stato per Enea che come Antonio era
stato sedotto dal fascino delle donne drsquoOriente Lrsquoeroe troiano perograve era
riuscito a sfuggire al fascino di Didone in tempo anteponendo lo stato e
il suo destino la ragione la virilitagrave e la pietas allrsquo amor e alle frivolezze
incarnate nella figura della donna orientale Didone
Virgilio cosigrave giustifica la legittimazione dellrsquoautoritagrave di Augusto e
celebra la sua vittoria finale contro le truppe barbariche di Antonio
ormai vittima dellrsquoOriente Cleopatra e Didone le due regine dopo la
sconfitta si riscattano ritrovando la dignitagrave perduta tramite il suicidio
Sic sic iuvat ire sub umbras
18
hauriat hunc oculis ignem crudelis ab alto
Dardanus et nostrae secum ferat omina mortis
dixerat atque illam media inter talia ferro
conlapsam aspiciunt comites ensemque cruore
spumantem sparsasque manus It clamor ad alta
atria concussam bacchatur Fama per urbem
Traduzione
Cosigrave cosigrave egrave bello andar sotto le ombre Il crudele
dardano beva con gli occhi questo fuoco dallalto e
porti con seacute i presagi della nostra morte
Aveva detto e le compagne in mezzo a tali parole la
vedono crollata sullarma e la spada spumeggiante di
sangue e cosparse le mani Va il grido alle alte
stanze la Fama furoreggia per la cittagrave sconvolta17
Enea e la romanitagrave vincono sul fascino orientale Didone egrave sconfitta In
egual misura Augusto vince su Antonio e Cleopatra e ancora Roma vince
sullrsquoelemento barbaro Questo scontro tra due mondi era elemento
ricorrente della propaganda augustea giagrave prima dellrsquoinizio della guerra
quando si preparava allo scontro con Antonio (fu nel 32 aC che
pronunciograve ldquotota Italiardquo) Nelle Res Gestae riporta ldquoMi giurograve fedeltagrave
lrsquoItalia intera di sua volontagrave e mi chiese di esserle condottiero nella
guerra che vinsi ad Azio18
rdquo
17
VIRGILIO Eneide Libro IV v 660-666 18
Res Gestae par 25
19
Augusto si appella alla tradizione romana nella sua campagna come
salvatore e portavoce del mos maiorum tema forte nella societagrave romana
baluardo della purezza dei costumi antichi in decadenza a causa della
corruzione e del lusso introdotti dallrsquoOriente (non serve che io citi Marco
Porcio Catone Maior al riguardo) Lrsquoepisodio narrato da Virgilio
(lrsquoincontro di Enea con Didone) egrave molto importante per lo scopo primo
del poema Ottaviano ha celebrato il suo trionfo dopo Azio (31 aC) non
ha rivali e il 16 gennaio del 27 aC il Senato gli conferisce il titolo di
Augustus In suo onore gli viene conferito il titolo di augurium augustum
appellativo di enorme importanza che identifica ora Ottaviano come il
nuovo Romolo La ricostruzione dello stato romano egrave il suo ambizioso
progetto e per farlo ha bisogno di un solido consenso La figura di
Ottaviano come rifondatore come nuovo Romolo ben voluto dagli dei
prende forma nel poema virgiliano attraverso la ricostruzione della
genealogia mitica della gens Iulia Ovviamente lrsquoanalisi dellrsquoEneide di
Virgilio egrave molto piugrave lunga e complessa e sarebbe riduttivo ridurla a
queste poche pagine ma quello che voglio sottolineare egrave il motivo alla
base della differenza tra la Didone di Timeo e quella virgiliana dove non
abbiamo piugrave la regina forte e fedele ma sofferente e abbandonata un
quadro commovente e triste che finisce in tragedia col suicidio proprio
con la spada che il suo amato le aveva donato
13 Ovidio
Se la Didone virgiliana poco prima di morire arde di furore e desiderio di
vendetta maledicendo Enea la regina che troviamo nelle Heroides di
20
Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al
potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che
trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna
Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera
che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con
lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di
argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante
certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del
suicidio
Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua
sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di
tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua
dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave
qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo
incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se
stessa e il suo passato funesto
Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa
famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima
Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a
odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha
abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia
Nec quia te nostra sperem prece posse moveri
alloquor adverso movimus ista deo
sed meriti famam corpusque animumque pudicum
cum male perdiderim perdere verba leve est
21
Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon
[hellip]
non tamen Aenean quamvis male cogitat odi
sed queror infidum questaque peius amo
Traduzione
E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti
commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave
contro il volere del dio Ma avendo gettato via con
disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e
la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco
sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad
andartene e ad abbandonare linfelice Didone19
[]
Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male
ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo
amo di piugrave20
Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a
cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto
fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea
virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto
tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la
mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o
semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una
19
OVIDIO Heroides VII 5-9 20
OVIDIO Heroides VII 31-32
22
semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli
augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato
lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave
ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la
voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito
la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei
morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera
ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per
sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo
destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave
uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte
coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di
Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi
timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna
Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che
grava su di lei spariragrave per sempre
Durat in extremum vitaeque novissima nostrae
prosequitur fati qui fuit ante tenor
occidit internas coniunx mactatus ad aras
et sceleris tanti praemia frater habet
exul agor cineresque viri patriamque relinquo
et feror in dubias hoste sequente vias
adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque
quod tibi donavi perfide litus emo
urbem constitui lateque patentia fixi
23
moenia finitimis invidiosa locis
Traduzione
Il destino che ho sempre avuto in passato persiste
sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della
mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso
laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di
un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e
abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto
linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso
cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra
gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho
donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che
si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle
regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera
e donna sono provocata a combattere e inesperta
allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli
armamenti21
Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la
dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret
riporta Ovidio
si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar
dum tua sit Dido quidlibet esse feret
21
OVIDIO Heroides VII 115-124
24
[hellip]
nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei
hoc tantum in tumuli marmore carmen erit
praebuit Aeneas et causam mortis et ensem
ipsa sua Dido concidit usa manu
Traduzione
Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si
chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua
Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22
[] non
sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci
saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del
sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la
spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23
14 Annali di Tiro
Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e
greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti
fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza
non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave
ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22
OVIDIO Heroides VII 171-172 23
OVIDIO Heroides VII 197-200
25
seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto
meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta
Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della
letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo
presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di
Eusebio
Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era
secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di
Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi
frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave
precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della
luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e
degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della
religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese
In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera
che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una
ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere
letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24
rdquo
Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e
alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad
una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua
volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle
cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di
Efeso
24
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71
26
Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν
Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν
βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ
βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις
ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν
μαθεῖν
Traduzione
scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i
Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di
studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di
ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che
regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25
Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe
avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle
fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione
Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un
compilatore tratte da cronache locali in lingua greca
il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o
secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non
consente dubbi certamente egli non fu il traduttore
25
G FLAVIO Contro Apione I 116
27
degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera
ldquobarbarardquo26
A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la
traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe
una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico
Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che
gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro
che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di
Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro
Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della
colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio
scrive
ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν
γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα
λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ
πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν
οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη
ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον
ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ
κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα
Traduzione
26
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73
28
Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi
anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati
con grande cura relativi ai fatti degni di memoria
avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi
(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu
eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto
mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27
Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti
altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva
presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute
anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave
da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa
Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici
τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας
ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν
Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν
δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ
φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν
Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς
Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη
ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ
βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός
27
G FLAVIO Contro Apione I 107-108
29
γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι
Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η
Traduzione
Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e
regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56
anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo
regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di
Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di
Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla
somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da
allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel
dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati
dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di
Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28
Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di
Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione
Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel
settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una
cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di
Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi
Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano
restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva
essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte
28
G FLAVIO Contro Apione I 125-127
30
di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante
secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave
storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito
come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non
trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un
attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli
escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo
storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla
successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per
citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di
Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera
nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro
rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di
Pompeo Trogo29
rdquo
15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo
Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci
ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone
nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la
figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella
Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda
augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per
lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di
encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della
29
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80
31
storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla
celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna
Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30
Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i
giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto
31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa
fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e
sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba
era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto
terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione
avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per
queste lo uccise
Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto
tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che
avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo
convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per
trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto
anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle
navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li
costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto
del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba
pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte
funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi
del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si
30
cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31
Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus
32
unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio
e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire
Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le
fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a
prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave
che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di
queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani
potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di
Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di
Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi
discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua
sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce
degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo
sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo
divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia
degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve
un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue
Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia
uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu
chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare
con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave
una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani
siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime
fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma
travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e
invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e
33
potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e
subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano
ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti
cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli
ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia
dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e
costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a
quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e
la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve
Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta
Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato
lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle
nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che
sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita
trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine
come una dea
La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada
durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto
affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e
accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei
fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei
Condita est urbs haec LXXII annis ante quam
Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi
status variis discordiarum casibus agitatus est Cum
inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta
34
sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt
Quippe homines ut victimas immolabant et
impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam
provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine
eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari
maxime solent
Traduzione
Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di
Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la
sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a
discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche
da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come
rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione
religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come
vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di
unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici
implorando la pace divina con il sangue di coloro
per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli
dei32
Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta
vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro
conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza
garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa
La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei
32
Epitoma XVIII 6
35
Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema
o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla
fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba
anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)
una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo
quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33
) I commerci e gli
scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste
Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di
valenza politica e storiografica34
rdquo Le genti del luogo non potevano che
essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una
cultura moderna di tipo mercantile
Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare
il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del
tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione
giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento
simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo
stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto
riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735
come hanno
ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella
versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo
ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine
semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno
poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave
33
ERODOTO Storie I 1 34
Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
p66 35
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114
36
nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di
bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia
della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di
Livio36
che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul
Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle
di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la
complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37
rdquo
Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che
invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici
rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della
terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio
solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene
sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano
alla donna fenicia
Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque
consentientibus omnibus Carthago conditur statuto
annuo vectigali pro solo urbis [hellip]
Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum
principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli
denuntiatione perit
Traduzione
36
LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109
37
Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di
trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti
fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone
annuo per il suolo della cittagrave38
[hellip] Iarba fece venire
a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese
in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39
Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua
morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano
rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio
affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura
femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per
fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto
del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i
Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno
CAPITOLO 2
2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo
21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio
38
Epitome XVIII 5 39
Epitome XVIII 6
38
Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la
vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile
distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad
una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi
macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo
sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per
motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia
Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue
ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile
verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna
indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo
dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno
lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato
dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri
re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo
Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale
di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i
due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave
fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide
e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che
questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve
difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della
monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla
regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni
39
religiose In unrsquoiscrizione funeraria40
il titolo sacerdote di Astarte
precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte
era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con
funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete
anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo
Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave
la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali
di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41
sommo sacerdote Ittobal42
sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio
riporta
οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα
τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων
ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου
Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε
τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους
καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους
ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί
Traduzione
Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare
la legna sulla montagna chiamata Libano per i
falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli
antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41
G FLAVIO Contro Apione I 157 42
G FLAVIO Contro Apione I 123
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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64
9
Traduzione
Ersquo stato detto prima che Elissa egrave il vero nome di
Didone ma dopo morta egrave stata chiamata Didone dai
Cartaginesi che in lingua punica vuol dire donna
capace di virilitagrave
Quando fu costretta dai suoi stessi compagni a
sposare qualsiasi dei re dellrsquoAfrica e era legata
dallrsquoamore al suo primo marito forte nella mente si
uccise buttandosi in una pira accesa [hellip] Per questo
Didone egrave stata chiamata donna coraggiosa la quale
fece qualcosa di virile
Eustazio7 propone unlsquointerpretazione ancora diversa affermando che gli
indigeni avevano chiamato la donna Διδὼ percheacute da essa ingannati quasi
fosse stata lrsquoassassina del proprio uomo a causa dellrsquoomicidio commesso
da suo fratello (il termine greco egrave ἀνδροφόνος)
Si potrebbe continuare ancora per molto visto che numerosi esperti si
sono confrontati ed hanno proposto numerose interpretazioni e soluzioni
(come Giovanni Garbini8 che pone ElissaTheiosso in rapporto con il
greco θεῖος ldquodivinordquo e il verbo θειόω ldquoconsacrare considerare sacrordquo
o varie radici di origine semitica come ldquomuoversirdquo ldquoaffrettarsirdquo o ancora
ldquosenordquo ldquomammellardquo una donna virile nel senso di donna amazzone9) ma
7 Ad Dion Per 195 in Muller GGM II p 251
8 G GARBINI I Fenici Storia e religione 1980 p 199-200
9 L VATTIONI 1978 p28-29 1994 p93-94
10
nessuna si egrave imposta con decisione sulle altre lasciando la questione
ancora aperta
Dal racconto pervenutoci dai frammenti di Timeo sappiamo che Elissa
fugge dalla sua patria a causa dellrsquoassassinio di suo marito sommo
sacerdote del dio perpetrato da suo fratello Pigmalione Con i suoi beni
fugge via e approda in Africa dove viene soprannominata Didone Qui la
cittagrave prospera e la principessa diventa oggetto di mira dei sovrani locali
Piuttosto che accettare le nozze con Iarba Didone si uccide gettandosi tra
le fiamme innalzate per una finta cerimonia Timeo lascia intravedere un
fattore molto importante nel suo racconto il fattore probabilmente
scatenante la fuga di Elissa ovvero il conflitto tra regalitagrave e classe
sacerdotale La sua morte infine ricorda da vicino i riti sacrificali fenici
del passaggio nelle fiamme Uno sfondo storico plausibile pare ci sia a
una prima occhiata Ma prima continuerograve lrsquoesposizione della
documentazione al riguardo cosigrave da avere un quadro piugrave ricco
12 Gneo Nevio e Virgilio
Lrsquoimmagine che conferisce Virgilio a Didone egrave di stampo letterario e
perciograve molto diversa da quella di Timeo Se con il siceliota siamo a
cavallo tra il IV e il III secolo aC ora ci troviamo a Roma sotto il potere
di Augusto nel I aC e quello che Virgilio narra egrave la storia di Enea eroe
troiano figlio di Anchise che fugge da Troia dopo la sua caduta Viaggia
per mare e solo dopo molte peripezie giunge nel Lazio diventando il
progenitore del popolo romano Il mito di fondazione di Roma per opera
di un eroe fuggito alla caduta della cittagrave troiana egrave giagrave presente nel Bellum
11
Poenicum di Nevio scritto allrsquoincirca tra il 215-217 aC durante la
seconda guerra punica Del poema ci sono pervenuti solo dei frammenti
dai quali possiamo ricostruire su larghe linee la vicenda
Nevio narra dapprima della guerra in corso fondendo i modelli omerici
dellrsquoIliade e dellrsquoOdissea allrsquoepos guerresco della lotta di Roma contro
Cartagine10
poi si dilunga in un viaggio alla scoperta delle origini del
popolo romano parlando del viaggio di Enea di come una tempesta lo
costringa ad approdare sulle coste del Nord drsquoAfrica a Cartagine dove
accetta lrsquoospitalitagrave della regina Didone Secondo alcuni studiosi egrave in
questi frammenti che andrebbe ravvisata la prima traccia della storia
drsquoamore tra Enea e Didone terminata con una maledizione a causa della
partenza dellrsquoeroe per il Lazio Da qui lrsquoorigine dellrsquoodio tra il popolo
romano e quello cartaginese ma sulla storia drsquoamore ci furono
probabilmente delle dispute giagrave nellrsquoantichitagrave
Varrone11
pare abbia sostenuto la versione secondo cui a innamorarsi di
Enea non fu Didone ma Anna (sorella della regina) e che per lui si era
uccisa buttandosi tra le fiamme A tal proposito si legge in Servio ldquoSane
sciendum Varronem dicere Aeneam ab Anna amatum (naturalmente va
riconosciuto ciograve che disse varrone Enea fu amato da Anna)12
rdquo e Servio
Danielino continua dicendo ldquoVarro ait non Didonem sed Annam amore
Aenea impulsam se supra rogum intermisse (Varrone -disse- non Didone
ma Anna si gettograve sulla pira spinta dallrsquoamore per Enea)13
rdquo
10
Cfr P BONO - MV TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
Milano Mondadori 1998 p23 11
Marco Terenzio Varrone (116-27 aC) avrebbe sostenuto questa versione forse nel perduto De
Familiis Troianis 12
Ad Aen V 4 13
Ad Aen IV 682
12
Il rapporto tra Nevio e lrsquoEneide di Virgilio egrave oggetto di studio trattato
ampiamente dagli studiosi e non egrave questa la sede adatta per approfondire
lrsquoargomento Virgilio vuole raccontare la storia di Enea e Didone come
momento cruciale del destino di Roma dove Enea si trova a scegliere
rendendo la sua decisione fatale in entrambi in casi ma in modi e con
conseguenze differenti La Didone dellrsquoEneide egrave diversa dalla regina che
abbiamo incontrato precedentemente in Timeo
In accordo con il ldquomito feniciordquo Didone principessa di Tiro fugge dagli
intrighi di suo fratello Pigmalione avido di ricchezze aveva fatto
uccidere Sicheo il piugrave ricco tra i Fenici e marito di Didone Pigmalione
lo aveva ucciso di nascosto davanti agli altari14
e per molto tempo aveva
nascosto tutto alla sorella Il fantasma del marito insepolto venne in
sogno a Didone e le rivelograve tutto mostrandole dove lrsquoarma lo aveva
trafitto Le raccomandograve di fuggire e come aiuto le rivelograve la posizione dei
suoi vecchi tesori sottoterra oro e argento Didone preparograve la fuga
insieme ai suoi compagni o a quelli che nel regno avevano paura o in
odio Pigmalione Presero le navi e le caricarono drsquooro A capo
dellrsquoimpresa una donna Giunsero sulle sponde dellrsquoAfrica e la regina
comprograve tanta terra quanta ne potesse circondare una pelle di bue e quel
suolo fu chiamato Byrsa
Imperium Dido Tyria regit urbe profecta
germanum fugiens longa est iniuria longae
ambages sed summa sequar fastigia rerum
huic coniunx Sychaeus erat ditissimus auri
14
Sicheo era sacerdote del dio Melqart
13
Phoenicum et magno miserae dilectus amore
cui pater intactam dederat primisque iugarat
ominibus sed regna Tyri germanus habebat
Pygmalion scelere ante alios immanior omnis
quos inter medius venit furor ille Sychaeum
impius ante aras atque auri caecus amore
clam ferro incautum superat securus amorum
germanae factumque diu celavit et aegram
multa malus simulans vana spe lusit amantem
ipsa sed in somnis inhumati venit imago
coniugis ora modis attollens pallida miris
crudelis aras traiectaque pectora ferro
nudavit caecumque domus scelus omne retexit
tum celerare fugam patriaque excedere suadet
auxiliumque viae ueteres tellure recludit
thesauros ignotum argenti pondus et auri
his commota fugam Dido sociosque parabat
conveniunt quibus aut odium crudele tyranni
aut metus acer erat navis quae forte paratae
corripiunt onerantque auro portantur avari
Pygmalionis opes pelago dux femina facti
devenere locos ubi nunc ingentia cernes
moenia surgentemque novae Karthaginis arcem
mercatique solum facti de nomine Byrsam
14
taurino quantum possent circumdare tergo15
Traduzione
Tiene il potere la tiria Didone partita dalla cittagrave
fuggendo il fratelloE un oltraggio lungo lunghi
gli intrighi ma seguirograve i sommi capi delle vicende
A costei era marito Sicheo il piugrave ricco doro
dei Punici e amato dal grande amore della misera
a lui il padre laveva data intatta e laveva unita
inprime nozze Ma teneva i regni di Tiro il fratello
Pigmalione per malvagitagrave piugrave feroce di tutti gli altri
Tra essi venne in mezzo il furore Egli empio
cieco per amore delloro abatte con larma Sicheo
di nascosto che non temeva davanti agli altari sicuro
degli affetti della sorella ed a lungo nascose il fatto
e fingendo molto il malvagio illuse con vana
speranza lafflitta amante
Ma lo stesso fantasma del marito insepolto venne
nei sogni alzando i pallidi sembianti in modi
straordinari svelograve i crudeli altari ed
il petto trafittodallarma scoprigrave tutto il cieco delitto
della casa Allora raccomanda di affrettare la fuga e
andarsene dalla patria
e come aiuto per la via rivelograve vecchi tesori
sotto terra una ignota quantitagrave di oro e argento 15
VIRGILIO Eneide Libro I v340-368
15
Cosigrave sconcertata Didone preparava fuga e compagni
Si radunano quelli che avevano o crudele odio o
paura del tiranno le navi che per caso eran pronte
le prendono e le carican doro I beni dellavaro
Pigmalione son portati per mare
capo dellimpresa una donna
Raggiunsero i luoghi dove ora vedraii le enormi
mura e la nascente fortezza della nuova Cartagine
e comprati il suolo Birsa dal nome del fatto
quanto potessero circondare con una pelle di toro
La regina offre ospitalitagrave ai troiani e durante il banchetto chiede a Enea di
narrarle le sue vicende In grembo a Didone siede il figlio dellrsquoeroe
Ascanio sostituito da Cupido La madre di Enea Venere vuole essere
sicura che la regina non muti il suo atteggiamento benevolo verso il figlio
e spinge Cupido e farla innamorare dellrsquoeroe In un primo momento
Didone rimane fedele al suo voto di castitagrave nei confronti del defunto
marito ma poi la passione la travolge (grazie anche allrsquoincoraggiamento
della sorella Anna) e si arrende iniziando a trascurare tutto per lrsquoamore di
Enea Giunone e Venere si accordano e durante una battuta di caccia un
temporale spinge Enea e Didone a rifugiarsi in una grotta creando cosigrave la
situazione ideale per favorire la loro unione
Didone vorrebbe che Enea non partisse piugrave per lrsquoItalia abbandonando il
suo destino ma Giove invia Mercurio a ricordare allrsquoeroe il suo dovere
cosigrave Enea decide di partire A nulla valgono le suppliche di Didone Presa
dal dolore finge di voler offrire un sacrificio purificatore e si uccide
16
trafiggendosi con una spada e maledice Enea mentre le navi troiane
prendono il largo verso lrsquoItalia
Tum vos o Tyrii stirpem et genus omne futurum
exercete odiis cinerique haec mittite nostro
munera nullus amor populis nec foedera sunto
exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor
qui face Dardanios ferroque sequare colonos
nunc olim quocumque dabunt se tempore vires
litora litoribus contraria fluctibus undas polipt
imprecor arma armis pugnent ipsique nepotesque
Traduzione
Poi voi o Tiri trattate con odio la stirpe e tutto
il popolo futuro ed inviate alla nostra cenere questi
regali Per i popoli non ci siano alcun amore e patti
Sorgi tu un vendicatore dalle nostre ossa
sigrave insegui i coloni dardani col ferro e col fuoco
ora dopo in qualunque tempo si daranno le forze
Prego lidi opposti a lidi onde a flutti
armi ad armi combattano sia loro sia i nipoti16
La maledizione di Didone diventa la causa profonda delle guerre tra il
popolo romano e il popolo punico la radice dellrsquoodio proprio come in
Nevio
16
VIRGILIO Eneide Libro IV v 622-629
17
Virgilio utilizza questa versione della vicenda per scopi ben diversi da
quelli storiografici La storia di Didone ed Enea si inserisce in un
contesto piugrave ampio quello della conclusione delle guerre civili che per
anni avevano scosso lo stato romano e la ritrovata stabilitagrave sotto il
governo imperiale di Augusto Era stato proprio lui Ottaviano a portare
la pace dopo la battaglia di Azio con la sconfitta di Antonio e Cleopatra
La regina drsquoEgitto non era altro che lrsquoelemento orientale e barbaro che
aveva traviato la virtugrave di un uomo romano Antonio con il lusso sfrenato
e la passione amorosa facendo prevalere non la ragione ma lrsquoamore
Cleopatra la donna orientale pericolosa intelligente e seduttrice era la
personificazione dellrsquoirrazionalitagrave emotiva una donna quindi
naturalmente portata alle mollezze drsquoamore preferendo le esigenze
private allo stato
Cleopatra e Didone incarnano lrsquoOriente istintivo e carnale lrsquoaltro il non
romano lrsquoestraneo che corrompe e fiacca il corpo e lo spirito con lrsquoozio
la libidine e le ricchezze Cosigrave era stato per Enea che come Antonio era
stato sedotto dal fascino delle donne drsquoOriente Lrsquoeroe troiano perograve era
riuscito a sfuggire al fascino di Didone in tempo anteponendo lo stato e
il suo destino la ragione la virilitagrave e la pietas allrsquo amor e alle frivolezze
incarnate nella figura della donna orientale Didone
Virgilio cosigrave giustifica la legittimazione dellrsquoautoritagrave di Augusto e
celebra la sua vittoria finale contro le truppe barbariche di Antonio
ormai vittima dellrsquoOriente Cleopatra e Didone le due regine dopo la
sconfitta si riscattano ritrovando la dignitagrave perduta tramite il suicidio
Sic sic iuvat ire sub umbras
18
hauriat hunc oculis ignem crudelis ab alto
Dardanus et nostrae secum ferat omina mortis
dixerat atque illam media inter talia ferro
conlapsam aspiciunt comites ensemque cruore
spumantem sparsasque manus It clamor ad alta
atria concussam bacchatur Fama per urbem
Traduzione
Cosigrave cosigrave egrave bello andar sotto le ombre Il crudele
dardano beva con gli occhi questo fuoco dallalto e
porti con seacute i presagi della nostra morte
Aveva detto e le compagne in mezzo a tali parole la
vedono crollata sullarma e la spada spumeggiante di
sangue e cosparse le mani Va il grido alle alte
stanze la Fama furoreggia per la cittagrave sconvolta17
Enea e la romanitagrave vincono sul fascino orientale Didone egrave sconfitta In
egual misura Augusto vince su Antonio e Cleopatra e ancora Roma vince
sullrsquoelemento barbaro Questo scontro tra due mondi era elemento
ricorrente della propaganda augustea giagrave prima dellrsquoinizio della guerra
quando si preparava allo scontro con Antonio (fu nel 32 aC che
pronunciograve ldquotota Italiardquo) Nelle Res Gestae riporta ldquoMi giurograve fedeltagrave
lrsquoItalia intera di sua volontagrave e mi chiese di esserle condottiero nella
guerra che vinsi ad Azio18
rdquo
17
VIRGILIO Eneide Libro IV v 660-666 18
Res Gestae par 25
19
Augusto si appella alla tradizione romana nella sua campagna come
salvatore e portavoce del mos maiorum tema forte nella societagrave romana
baluardo della purezza dei costumi antichi in decadenza a causa della
corruzione e del lusso introdotti dallrsquoOriente (non serve che io citi Marco
Porcio Catone Maior al riguardo) Lrsquoepisodio narrato da Virgilio
(lrsquoincontro di Enea con Didone) egrave molto importante per lo scopo primo
del poema Ottaviano ha celebrato il suo trionfo dopo Azio (31 aC) non
ha rivali e il 16 gennaio del 27 aC il Senato gli conferisce il titolo di
Augustus In suo onore gli viene conferito il titolo di augurium augustum
appellativo di enorme importanza che identifica ora Ottaviano come il
nuovo Romolo La ricostruzione dello stato romano egrave il suo ambizioso
progetto e per farlo ha bisogno di un solido consenso La figura di
Ottaviano come rifondatore come nuovo Romolo ben voluto dagli dei
prende forma nel poema virgiliano attraverso la ricostruzione della
genealogia mitica della gens Iulia Ovviamente lrsquoanalisi dellrsquoEneide di
Virgilio egrave molto piugrave lunga e complessa e sarebbe riduttivo ridurla a
queste poche pagine ma quello che voglio sottolineare egrave il motivo alla
base della differenza tra la Didone di Timeo e quella virgiliana dove non
abbiamo piugrave la regina forte e fedele ma sofferente e abbandonata un
quadro commovente e triste che finisce in tragedia col suicidio proprio
con la spada che il suo amato le aveva donato
13 Ovidio
Se la Didone virgiliana poco prima di morire arde di furore e desiderio di
vendetta maledicendo Enea la regina che troviamo nelle Heroides di
20
Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al
potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che
trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna
Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera
che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con
lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di
argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante
certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del
suicidio
Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua
sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di
tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua
dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave
qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo
incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se
stessa e il suo passato funesto
Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa
famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima
Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a
odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha
abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia
Nec quia te nostra sperem prece posse moveri
alloquor adverso movimus ista deo
sed meriti famam corpusque animumque pudicum
cum male perdiderim perdere verba leve est
21
Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon
[hellip]
non tamen Aenean quamvis male cogitat odi
sed queror infidum questaque peius amo
Traduzione
E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti
commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave
contro il volere del dio Ma avendo gettato via con
disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e
la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco
sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad
andartene e ad abbandonare linfelice Didone19
[]
Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male
ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo
amo di piugrave20
Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a
cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto
fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea
virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto
tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la
mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o
semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una
19
OVIDIO Heroides VII 5-9 20
OVIDIO Heroides VII 31-32
22
semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli
augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato
lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave
ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la
voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito
la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei
morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera
ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per
sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo
destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave
uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte
coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di
Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi
timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna
Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che
grava su di lei spariragrave per sempre
Durat in extremum vitaeque novissima nostrae
prosequitur fati qui fuit ante tenor
occidit internas coniunx mactatus ad aras
et sceleris tanti praemia frater habet
exul agor cineresque viri patriamque relinquo
et feror in dubias hoste sequente vias
adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque
quod tibi donavi perfide litus emo
urbem constitui lateque patentia fixi
23
moenia finitimis invidiosa locis
Traduzione
Il destino che ho sempre avuto in passato persiste
sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della
mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso
laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di
un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e
abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto
linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso
cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra
gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho
donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che
si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle
regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera
e donna sono provocata a combattere e inesperta
allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli
armamenti21
Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la
dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret
riporta Ovidio
si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar
dum tua sit Dido quidlibet esse feret
21
OVIDIO Heroides VII 115-124
24
[hellip]
nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei
hoc tantum in tumuli marmore carmen erit
praebuit Aeneas et causam mortis et ensem
ipsa sua Dido concidit usa manu
Traduzione
Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si
chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua
Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22
[] non
sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci
saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del
sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la
spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23
14 Annali di Tiro
Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e
greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti
fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza
non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave
ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22
OVIDIO Heroides VII 171-172 23
OVIDIO Heroides VII 197-200
25
seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto
meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta
Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della
letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo
presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di
Eusebio
Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era
secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di
Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi
frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave
precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della
luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e
degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della
religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese
In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera
che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una
ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere
letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24
rdquo
Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e
alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad
una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua
volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle
cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di
Efeso
24
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71
26
Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν
Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν
βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ
βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις
ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν
μαθεῖν
Traduzione
scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i
Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di
studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di
ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che
regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25
Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe
avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle
fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione
Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un
compilatore tratte da cronache locali in lingua greca
il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o
secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non
consente dubbi certamente egli non fu il traduttore
25
G FLAVIO Contro Apione I 116
27
degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera
ldquobarbarardquo26
A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la
traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe
una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico
Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che
gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro
che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di
Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro
Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della
colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio
scrive
ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν
γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα
λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ
πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν
οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη
ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον
ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ
κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα
Traduzione
26
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73
28
Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi
anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati
con grande cura relativi ai fatti degni di memoria
avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi
(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu
eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto
mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27
Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti
altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva
presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute
anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave
da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa
Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici
τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας
ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν
Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν
δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ
φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν
Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς
Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη
ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ
βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός
27
G FLAVIO Contro Apione I 107-108
29
γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι
Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η
Traduzione
Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e
regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56
anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo
regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di
Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di
Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla
somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da
allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel
dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati
dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di
Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28
Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di
Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione
Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel
settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una
cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di
Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi
Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano
restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva
essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte
28
G FLAVIO Contro Apione I 125-127
30
di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante
secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave
storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito
come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non
trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un
attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli
escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo
storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla
successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per
citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di
Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera
nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro
rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di
Pompeo Trogo29
rdquo
15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo
Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci
ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone
nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la
figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella
Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda
augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per
lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di
encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della
29
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80
31
storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla
celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna
Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30
Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i
giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto
31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa
fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e
sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba
era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto
terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione
avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per
queste lo uccise
Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto
tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che
avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo
convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per
trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto
anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle
navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li
costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto
del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba
pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte
funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi
del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si
30
cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31
Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus
32
unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio
e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire
Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le
fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a
prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave
che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di
queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani
potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di
Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di
Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi
discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua
sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce
degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo
sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo
divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia
degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve
un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue
Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia
uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu
chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare
con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave
una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani
siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime
fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma
travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e
invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e
33
potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e
subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano
ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti
cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli
ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia
dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e
costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a
quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e
la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve
Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta
Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato
lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle
nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che
sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita
trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine
come una dea
La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada
durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto
affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e
accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei
fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei
Condita est urbs haec LXXII annis ante quam
Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi
status variis discordiarum casibus agitatus est Cum
inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta
34
sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt
Quippe homines ut victimas immolabant et
impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam
provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine
eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari
maxime solent
Traduzione
Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di
Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la
sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a
discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche
da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come
rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione
religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come
vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di
unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici
implorando la pace divina con il sangue di coloro
per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli
dei32
Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta
vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro
conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza
garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa
La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei
32
Epitoma XVIII 6
35
Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema
o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla
fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba
anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)
una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo
quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33
) I commerci e gli
scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste
Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di
valenza politica e storiografica34
rdquo Le genti del luogo non potevano che
essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una
cultura moderna di tipo mercantile
Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare
il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del
tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione
giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento
simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo
stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto
riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735
come hanno
ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella
versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo
ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine
semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno
poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave
33
ERODOTO Storie I 1 34
Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
p66 35
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114
36
nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di
bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia
della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di
Livio36
che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul
Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle
di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la
complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37
rdquo
Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che
invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici
rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della
terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio
solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene
sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano
alla donna fenicia
Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque
consentientibus omnibus Carthago conditur statuto
annuo vectigali pro solo urbis [hellip]
Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum
principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli
denuntiatione perit
Traduzione
36
LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109
37
Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di
trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti
fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone
annuo per il suolo della cittagrave38
[hellip] Iarba fece venire
a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese
in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39
Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua
morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano
rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio
affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura
femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per
fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto
del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i
Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno
CAPITOLO 2
2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo
21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio
38
Epitome XVIII 5 39
Epitome XVIII 6
38
Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la
vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile
distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad
una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi
macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo
sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per
motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia
Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue
ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile
verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna
indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo
dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno
lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato
dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri
re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo
Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale
di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i
due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave
fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide
e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che
questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve
difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della
monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla
regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni
39
religiose In unrsquoiscrizione funeraria40
il titolo sacerdote di Astarte
precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte
era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con
funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete
anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo
Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave
la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali
di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41
sommo sacerdote Ittobal42
sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio
riporta
οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα
τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων
ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου
Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε
τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους
καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους
ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί
Traduzione
Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare
la legna sulla montagna chiamata Libano per i
falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli
antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41
G FLAVIO Contro Apione I 157 42
G FLAVIO Contro Apione I 123
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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Roma 1975
64
10
nessuna si egrave imposta con decisione sulle altre lasciando la questione
ancora aperta
Dal racconto pervenutoci dai frammenti di Timeo sappiamo che Elissa
fugge dalla sua patria a causa dellrsquoassassinio di suo marito sommo
sacerdote del dio perpetrato da suo fratello Pigmalione Con i suoi beni
fugge via e approda in Africa dove viene soprannominata Didone Qui la
cittagrave prospera e la principessa diventa oggetto di mira dei sovrani locali
Piuttosto che accettare le nozze con Iarba Didone si uccide gettandosi tra
le fiamme innalzate per una finta cerimonia Timeo lascia intravedere un
fattore molto importante nel suo racconto il fattore probabilmente
scatenante la fuga di Elissa ovvero il conflitto tra regalitagrave e classe
sacerdotale La sua morte infine ricorda da vicino i riti sacrificali fenici
del passaggio nelle fiamme Uno sfondo storico plausibile pare ci sia a
una prima occhiata Ma prima continuerograve lrsquoesposizione della
documentazione al riguardo cosigrave da avere un quadro piugrave ricco
12 Gneo Nevio e Virgilio
Lrsquoimmagine che conferisce Virgilio a Didone egrave di stampo letterario e
perciograve molto diversa da quella di Timeo Se con il siceliota siamo a
cavallo tra il IV e il III secolo aC ora ci troviamo a Roma sotto il potere
di Augusto nel I aC e quello che Virgilio narra egrave la storia di Enea eroe
troiano figlio di Anchise che fugge da Troia dopo la sua caduta Viaggia
per mare e solo dopo molte peripezie giunge nel Lazio diventando il
progenitore del popolo romano Il mito di fondazione di Roma per opera
di un eroe fuggito alla caduta della cittagrave troiana egrave giagrave presente nel Bellum
11
Poenicum di Nevio scritto allrsquoincirca tra il 215-217 aC durante la
seconda guerra punica Del poema ci sono pervenuti solo dei frammenti
dai quali possiamo ricostruire su larghe linee la vicenda
Nevio narra dapprima della guerra in corso fondendo i modelli omerici
dellrsquoIliade e dellrsquoOdissea allrsquoepos guerresco della lotta di Roma contro
Cartagine10
poi si dilunga in un viaggio alla scoperta delle origini del
popolo romano parlando del viaggio di Enea di come una tempesta lo
costringa ad approdare sulle coste del Nord drsquoAfrica a Cartagine dove
accetta lrsquoospitalitagrave della regina Didone Secondo alcuni studiosi egrave in
questi frammenti che andrebbe ravvisata la prima traccia della storia
drsquoamore tra Enea e Didone terminata con una maledizione a causa della
partenza dellrsquoeroe per il Lazio Da qui lrsquoorigine dellrsquoodio tra il popolo
romano e quello cartaginese ma sulla storia drsquoamore ci furono
probabilmente delle dispute giagrave nellrsquoantichitagrave
Varrone11
pare abbia sostenuto la versione secondo cui a innamorarsi di
Enea non fu Didone ma Anna (sorella della regina) e che per lui si era
uccisa buttandosi tra le fiamme A tal proposito si legge in Servio ldquoSane
sciendum Varronem dicere Aeneam ab Anna amatum (naturalmente va
riconosciuto ciograve che disse varrone Enea fu amato da Anna)12
rdquo e Servio
Danielino continua dicendo ldquoVarro ait non Didonem sed Annam amore
Aenea impulsam se supra rogum intermisse (Varrone -disse- non Didone
ma Anna si gettograve sulla pira spinta dallrsquoamore per Enea)13
rdquo
10
Cfr P BONO - MV TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
Milano Mondadori 1998 p23 11
Marco Terenzio Varrone (116-27 aC) avrebbe sostenuto questa versione forse nel perduto De
Familiis Troianis 12
Ad Aen V 4 13
Ad Aen IV 682
12
Il rapporto tra Nevio e lrsquoEneide di Virgilio egrave oggetto di studio trattato
ampiamente dagli studiosi e non egrave questa la sede adatta per approfondire
lrsquoargomento Virgilio vuole raccontare la storia di Enea e Didone come
momento cruciale del destino di Roma dove Enea si trova a scegliere
rendendo la sua decisione fatale in entrambi in casi ma in modi e con
conseguenze differenti La Didone dellrsquoEneide egrave diversa dalla regina che
abbiamo incontrato precedentemente in Timeo
In accordo con il ldquomito feniciordquo Didone principessa di Tiro fugge dagli
intrighi di suo fratello Pigmalione avido di ricchezze aveva fatto
uccidere Sicheo il piugrave ricco tra i Fenici e marito di Didone Pigmalione
lo aveva ucciso di nascosto davanti agli altari14
e per molto tempo aveva
nascosto tutto alla sorella Il fantasma del marito insepolto venne in
sogno a Didone e le rivelograve tutto mostrandole dove lrsquoarma lo aveva
trafitto Le raccomandograve di fuggire e come aiuto le rivelograve la posizione dei
suoi vecchi tesori sottoterra oro e argento Didone preparograve la fuga
insieme ai suoi compagni o a quelli che nel regno avevano paura o in
odio Pigmalione Presero le navi e le caricarono drsquooro A capo
dellrsquoimpresa una donna Giunsero sulle sponde dellrsquoAfrica e la regina
comprograve tanta terra quanta ne potesse circondare una pelle di bue e quel
suolo fu chiamato Byrsa
Imperium Dido Tyria regit urbe profecta
germanum fugiens longa est iniuria longae
ambages sed summa sequar fastigia rerum
huic coniunx Sychaeus erat ditissimus auri
14
Sicheo era sacerdote del dio Melqart
13
Phoenicum et magno miserae dilectus amore
cui pater intactam dederat primisque iugarat
ominibus sed regna Tyri germanus habebat
Pygmalion scelere ante alios immanior omnis
quos inter medius venit furor ille Sychaeum
impius ante aras atque auri caecus amore
clam ferro incautum superat securus amorum
germanae factumque diu celavit et aegram
multa malus simulans vana spe lusit amantem
ipsa sed in somnis inhumati venit imago
coniugis ora modis attollens pallida miris
crudelis aras traiectaque pectora ferro
nudavit caecumque domus scelus omne retexit
tum celerare fugam patriaque excedere suadet
auxiliumque viae ueteres tellure recludit
thesauros ignotum argenti pondus et auri
his commota fugam Dido sociosque parabat
conveniunt quibus aut odium crudele tyranni
aut metus acer erat navis quae forte paratae
corripiunt onerantque auro portantur avari
Pygmalionis opes pelago dux femina facti
devenere locos ubi nunc ingentia cernes
moenia surgentemque novae Karthaginis arcem
mercatique solum facti de nomine Byrsam
14
taurino quantum possent circumdare tergo15
Traduzione
Tiene il potere la tiria Didone partita dalla cittagrave
fuggendo il fratelloE un oltraggio lungo lunghi
gli intrighi ma seguirograve i sommi capi delle vicende
A costei era marito Sicheo il piugrave ricco doro
dei Punici e amato dal grande amore della misera
a lui il padre laveva data intatta e laveva unita
inprime nozze Ma teneva i regni di Tiro il fratello
Pigmalione per malvagitagrave piugrave feroce di tutti gli altri
Tra essi venne in mezzo il furore Egli empio
cieco per amore delloro abatte con larma Sicheo
di nascosto che non temeva davanti agli altari sicuro
degli affetti della sorella ed a lungo nascose il fatto
e fingendo molto il malvagio illuse con vana
speranza lafflitta amante
Ma lo stesso fantasma del marito insepolto venne
nei sogni alzando i pallidi sembianti in modi
straordinari svelograve i crudeli altari ed
il petto trafittodallarma scoprigrave tutto il cieco delitto
della casa Allora raccomanda di affrettare la fuga e
andarsene dalla patria
e come aiuto per la via rivelograve vecchi tesori
sotto terra una ignota quantitagrave di oro e argento 15
VIRGILIO Eneide Libro I v340-368
15
Cosigrave sconcertata Didone preparava fuga e compagni
Si radunano quelli che avevano o crudele odio o
paura del tiranno le navi che per caso eran pronte
le prendono e le carican doro I beni dellavaro
Pigmalione son portati per mare
capo dellimpresa una donna
Raggiunsero i luoghi dove ora vedraii le enormi
mura e la nascente fortezza della nuova Cartagine
e comprati il suolo Birsa dal nome del fatto
quanto potessero circondare con una pelle di toro
La regina offre ospitalitagrave ai troiani e durante il banchetto chiede a Enea di
narrarle le sue vicende In grembo a Didone siede il figlio dellrsquoeroe
Ascanio sostituito da Cupido La madre di Enea Venere vuole essere
sicura che la regina non muti il suo atteggiamento benevolo verso il figlio
e spinge Cupido e farla innamorare dellrsquoeroe In un primo momento
Didone rimane fedele al suo voto di castitagrave nei confronti del defunto
marito ma poi la passione la travolge (grazie anche allrsquoincoraggiamento
della sorella Anna) e si arrende iniziando a trascurare tutto per lrsquoamore di
Enea Giunone e Venere si accordano e durante una battuta di caccia un
temporale spinge Enea e Didone a rifugiarsi in una grotta creando cosigrave la
situazione ideale per favorire la loro unione
Didone vorrebbe che Enea non partisse piugrave per lrsquoItalia abbandonando il
suo destino ma Giove invia Mercurio a ricordare allrsquoeroe il suo dovere
cosigrave Enea decide di partire A nulla valgono le suppliche di Didone Presa
dal dolore finge di voler offrire un sacrificio purificatore e si uccide
16
trafiggendosi con una spada e maledice Enea mentre le navi troiane
prendono il largo verso lrsquoItalia
Tum vos o Tyrii stirpem et genus omne futurum
exercete odiis cinerique haec mittite nostro
munera nullus amor populis nec foedera sunto
exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor
qui face Dardanios ferroque sequare colonos
nunc olim quocumque dabunt se tempore vires
litora litoribus contraria fluctibus undas polipt
imprecor arma armis pugnent ipsique nepotesque
Traduzione
Poi voi o Tiri trattate con odio la stirpe e tutto
il popolo futuro ed inviate alla nostra cenere questi
regali Per i popoli non ci siano alcun amore e patti
Sorgi tu un vendicatore dalle nostre ossa
sigrave insegui i coloni dardani col ferro e col fuoco
ora dopo in qualunque tempo si daranno le forze
Prego lidi opposti a lidi onde a flutti
armi ad armi combattano sia loro sia i nipoti16
La maledizione di Didone diventa la causa profonda delle guerre tra il
popolo romano e il popolo punico la radice dellrsquoodio proprio come in
Nevio
16
VIRGILIO Eneide Libro IV v 622-629
17
Virgilio utilizza questa versione della vicenda per scopi ben diversi da
quelli storiografici La storia di Didone ed Enea si inserisce in un
contesto piugrave ampio quello della conclusione delle guerre civili che per
anni avevano scosso lo stato romano e la ritrovata stabilitagrave sotto il
governo imperiale di Augusto Era stato proprio lui Ottaviano a portare
la pace dopo la battaglia di Azio con la sconfitta di Antonio e Cleopatra
La regina drsquoEgitto non era altro che lrsquoelemento orientale e barbaro che
aveva traviato la virtugrave di un uomo romano Antonio con il lusso sfrenato
e la passione amorosa facendo prevalere non la ragione ma lrsquoamore
Cleopatra la donna orientale pericolosa intelligente e seduttrice era la
personificazione dellrsquoirrazionalitagrave emotiva una donna quindi
naturalmente portata alle mollezze drsquoamore preferendo le esigenze
private allo stato
Cleopatra e Didone incarnano lrsquoOriente istintivo e carnale lrsquoaltro il non
romano lrsquoestraneo che corrompe e fiacca il corpo e lo spirito con lrsquoozio
la libidine e le ricchezze Cosigrave era stato per Enea che come Antonio era
stato sedotto dal fascino delle donne drsquoOriente Lrsquoeroe troiano perograve era
riuscito a sfuggire al fascino di Didone in tempo anteponendo lo stato e
il suo destino la ragione la virilitagrave e la pietas allrsquo amor e alle frivolezze
incarnate nella figura della donna orientale Didone
Virgilio cosigrave giustifica la legittimazione dellrsquoautoritagrave di Augusto e
celebra la sua vittoria finale contro le truppe barbariche di Antonio
ormai vittima dellrsquoOriente Cleopatra e Didone le due regine dopo la
sconfitta si riscattano ritrovando la dignitagrave perduta tramite il suicidio
Sic sic iuvat ire sub umbras
18
hauriat hunc oculis ignem crudelis ab alto
Dardanus et nostrae secum ferat omina mortis
dixerat atque illam media inter talia ferro
conlapsam aspiciunt comites ensemque cruore
spumantem sparsasque manus It clamor ad alta
atria concussam bacchatur Fama per urbem
Traduzione
Cosigrave cosigrave egrave bello andar sotto le ombre Il crudele
dardano beva con gli occhi questo fuoco dallalto e
porti con seacute i presagi della nostra morte
Aveva detto e le compagne in mezzo a tali parole la
vedono crollata sullarma e la spada spumeggiante di
sangue e cosparse le mani Va il grido alle alte
stanze la Fama furoreggia per la cittagrave sconvolta17
Enea e la romanitagrave vincono sul fascino orientale Didone egrave sconfitta In
egual misura Augusto vince su Antonio e Cleopatra e ancora Roma vince
sullrsquoelemento barbaro Questo scontro tra due mondi era elemento
ricorrente della propaganda augustea giagrave prima dellrsquoinizio della guerra
quando si preparava allo scontro con Antonio (fu nel 32 aC che
pronunciograve ldquotota Italiardquo) Nelle Res Gestae riporta ldquoMi giurograve fedeltagrave
lrsquoItalia intera di sua volontagrave e mi chiese di esserle condottiero nella
guerra che vinsi ad Azio18
rdquo
17
VIRGILIO Eneide Libro IV v 660-666 18
Res Gestae par 25
19
Augusto si appella alla tradizione romana nella sua campagna come
salvatore e portavoce del mos maiorum tema forte nella societagrave romana
baluardo della purezza dei costumi antichi in decadenza a causa della
corruzione e del lusso introdotti dallrsquoOriente (non serve che io citi Marco
Porcio Catone Maior al riguardo) Lrsquoepisodio narrato da Virgilio
(lrsquoincontro di Enea con Didone) egrave molto importante per lo scopo primo
del poema Ottaviano ha celebrato il suo trionfo dopo Azio (31 aC) non
ha rivali e il 16 gennaio del 27 aC il Senato gli conferisce il titolo di
Augustus In suo onore gli viene conferito il titolo di augurium augustum
appellativo di enorme importanza che identifica ora Ottaviano come il
nuovo Romolo La ricostruzione dello stato romano egrave il suo ambizioso
progetto e per farlo ha bisogno di un solido consenso La figura di
Ottaviano come rifondatore come nuovo Romolo ben voluto dagli dei
prende forma nel poema virgiliano attraverso la ricostruzione della
genealogia mitica della gens Iulia Ovviamente lrsquoanalisi dellrsquoEneide di
Virgilio egrave molto piugrave lunga e complessa e sarebbe riduttivo ridurla a
queste poche pagine ma quello che voglio sottolineare egrave il motivo alla
base della differenza tra la Didone di Timeo e quella virgiliana dove non
abbiamo piugrave la regina forte e fedele ma sofferente e abbandonata un
quadro commovente e triste che finisce in tragedia col suicidio proprio
con la spada che il suo amato le aveva donato
13 Ovidio
Se la Didone virgiliana poco prima di morire arde di furore e desiderio di
vendetta maledicendo Enea la regina che troviamo nelle Heroides di
20
Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al
potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che
trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna
Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera
che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con
lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di
argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante
certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del
suicidio
Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua
sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di
tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua
dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave
qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo
incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se
stessa e il suo passato funesto
Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa
famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima
Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a
odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha
abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia
Nec quia te nostra sperem prece posse moveri
alloquor adverso movimus ista deo
sed meriti famam corpusque animumque pudicum
cum male perdiderim perdere verba leve est
21
Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon
[hellip]
non tamen Aenean quamvis male cogitat odi
sed queror infidum questaque peius amo
Traduzione
E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti
commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave
contro il volere del dio Ma avendo gettato via con
disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e
la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco
sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad
andartene e ad abbandonare linfelice Didone19
[]
Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male
ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo
amo di piugrave20
Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a
cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto
fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea
virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto
tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la
mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o
semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una
19
OVIDIO Heroides VII 5-9 20
OVIDIO Heroides VII 31-32
22
semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli
augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato
lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave
ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la
voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito
la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei
morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera
ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per
sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo
destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave
uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte
coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di
Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi
timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna
Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che
grava su di lei spariragrave per sempre
Durat in extremum vitaeque novissima nostrae
prosequitur fati qui fuit ante tenor
occidit internas coniunx mactatus ad aras
et sceleris tanti praemia frater habet
exul agor cineresque viri patriamque relinquo
et feror in dubias hoste sequente vias
adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque
quod tibi donavi perfide litus emo
urbem constitui lateque patentia fixi
23
moenia finitimis invidiosa locis
Traduzione
Il destino che ho sempre avuto in passato persiste
sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della
mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso
laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di
un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e
abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto
linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso
cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra
gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho
donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che
si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle
regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera
e donna sono provocata a combattere e inesperta
allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli
armamenti21
Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la
dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret
riporta Ovidio
si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar
dum tua sit Dido quidlibet esse feret
21
OVIDIO Heroides VII 115-124
24
[hellip]
nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei
hoc tantum in tumuli marmore carmen erit
praebuit Aeneas et causam mortis et ensem
ipsa sua Dido concidit usa manu
Traduzione
Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si
chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua
Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22
[] non
sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci
saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del
sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la
spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23
14 Annali di Tiro
Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e
greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti
fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza
non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave
ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22
OVIDIO Heroides VII 171-172 23
OVIDIO Heroides VII 197-200
25
seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto
meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta
Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della
letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo
presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di
Eusebio
Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era
secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di
Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi
frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave
precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della
luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e
degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della
religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese
In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera
che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una
ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere
letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24
rdquo
Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e
alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad
una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua
volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle
cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di
Efeso
24
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71
26
Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν
Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν
βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ
βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις
ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν
μαθεῖν
Traduzione
scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i
Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di
studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di
ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che
regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25
Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe
avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle
fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione
Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un
compilatore tratte da cronache locali in lingua greca
il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o
secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non
consente dubbi certamente egli non fu il traduttore
25
G FLAVIO Contro Apione I 116
27
degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera
ldquobarbarardquo26
A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la
traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe
una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico
Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che
gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro
che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di
Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro
Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della
colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio
scrive
ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν
γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα
λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ
πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν
οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη
ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον
ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ
κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα
Traduzione
26
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73
28
Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi
anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati
con grande cura relativi ai fatti degni di memoria
avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi
(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu
eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto
mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27
Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti
altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva
presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute
anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave
da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa
Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici
τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας
ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν
Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν
δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ
φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν
Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς
Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη
ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ
βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός
27
G FLAVIO Contro Apione I 107-108
29
γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι
Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η
Traduzione
Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e
regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56
anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo
regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di
Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di
Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla
somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da
allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel
dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati
dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di
Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28
Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di
Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione
Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel
settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una
cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di
Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi
Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano
restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva
essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte
28
G FLAVIO Contro Apione I 125-127
30
di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante
secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave
storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito
come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non
trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un
attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli
escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo
storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla
successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per
citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di
Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera
nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro
rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di
Pompeo Trogo29
rdquo
15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo
Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci
ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone
nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la
figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella
Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda
augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per
lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di
encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della
29
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80
31
storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla
celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna
Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30
Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i
giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto
31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa
fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e
sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba
era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto
terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione
avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per
queste lo uccise
Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto
tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che
avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo
convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per
trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto
anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle
navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li
costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto
del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba
pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte
funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi
del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si
30
cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31
Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus
32
unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio
e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire
Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le
fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a
prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave
che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di
queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani
potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di
Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di
Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi
discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua
sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce
degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo
sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo
divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia
degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve
un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue
Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia
uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu
chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare
con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave
una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani
siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime
fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma
travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e
invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e
33
potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e
subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano
ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti
cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli
ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia
dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e
costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a
quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e
la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve
Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta
Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato
lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle
nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che
sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita
trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine
come una dea
La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada
durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto
affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e
accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei
fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei
Condita est urbs haec LXXII annis ante quam
Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi
status variis discordiarum casibus agitatus est Cum
inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta
34
sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt
Quippe homines ut victimas immolabant et
impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam
provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine
eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari
maxime solent
Traduzione
Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di
Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la
sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a
discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche
da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come
rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione
religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come
vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di
unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici
implorando la pace divina con il sangue di coloro
per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli
dei32
Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta
vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro
conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza
garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa
La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei
32
Epitoma XVIII 6
35
Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema
o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla
fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba
anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)
una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo
quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33
) I commerci e gli
scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste
Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di
valenza politica e storiografica34
rdquo Le genti del luogo non potevano che
essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una
cultura moderna di tipo mercantile
Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare
il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del
tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione
giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento
simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo
stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto
riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735
come hanno
ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella
versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo
ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine
semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno
poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave
33
ERODOTO Storie I 1 34
Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
p66 35
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114
36
nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di
bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia
della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di
Livio36
che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul
Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle
di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la
complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37
rdquo
Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che
invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici
rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della
terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio
solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene
sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano
alla donna fenicia
Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque
consentientibus omnibus Carthago conditur statuto
annuo vectigali pro solo urbis [hellip]
Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum
principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli
denuntiatione perit
Traduzione
36
LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109
37
Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di
trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti
fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone
annuo per il suolo della cittagrave38
[hellip] Iarba fece venire
a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese
in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39
Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua
morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano
rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio
affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura
femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per
fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto
del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i
Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno
CAPITOLO 2
2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo
21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio
38
Epitome XVIII 5 39
Epitome XVIII 6
38
Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la
vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile
distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad
una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi
macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo
sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per
motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia
Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue
ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile
verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna
indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo
dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno
lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato
dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri
re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo
Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale
di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i
due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave
fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide
e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che
questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve
difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della
monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla
regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni
39
religiose In unrsquoiscrizione funeraria40
il titolo sacerdote di Astarte
precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte
era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con
funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete
anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo
Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave
la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali
di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41
sommo sacerdote Ittobal42
sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio
riporta
οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα
τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων
ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου
Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε
τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους
καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους
ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί
Traduzione
Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare
la legna sulla montagna chiamata Libano per i
falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli
antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41
G FLAVIO Contro Apione I 157 42
G FLAVIO Contro Apione I 123
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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64
11
Poenicum di Nevio scritto allrsquoincirca tra il 215-217 aC durante la
seconda guerra punica Del poema ci sono pervenuti solo dei frammenti
dai quali possiamo ricostruire su larghe linee la vicenda
Nevio narra dapprima della guerra in corso fondendo i modelli omerici
dellrsquoIliade e dellrsquoOdissea allrsquoepos guerresco della lotta di Roma contro
Cartagine10
poi si dilunga in un viaggio alla scoperta delle origini del
popolo romano parlando del viaggio di Enea di come una tempesta lo
costringa ad approdare sulle coste del Nord drsquoAfrica a Cartagine dove
accetta lrsquoospitalitagrave della regina Didone Secondo alcuni studiosi egrave in
questi frammenti che andrebbe ravvisata la prima traccia della storia
drsquoamore tra Enea e Didone terminata con una maledizione a causa della
partenza dellrsquoeroe per il Lazio Da qui lrsquoorigine dellrsquoodio tra il popolo
romano e quello cartaginese ma sulla storia drsquoamore ci furono
probabilmente delle dispute giagrave nellrsquoantichitagrave
Varrone11
pare abbia sostenuto la versione secondo cui a innamorarsi di
Enea non fu Didone ma Anna (sorella della regina) e che per lui si era
uccisa buttandosi tra le fiamme A tal proposito si legge in Servio ldquoSane
sciendum Varronem dicere Aeneam ab Anna amatum (naturalmente va
riconosciuto ciograve che disse varrone Enea fu amato da Anna)12
rdquo e Servio
Danielino continua dicendo ldquoVarro ait non Didonem sed Annam amore
Aenea impulsam se supra rogum intermisse (Varrone -disse- non Didone
ma Anna si gettograve sulla pira spinta dallrsquoamore per Enea)13
rdquo
10
Cfr P BONO - MV TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
Milano Mondadori 1998 p23 11
Marco Terenzio Varrone (116-27 aC) avrebbe sostenuto questa versione forse nel perduto De
Familiis Troianis 12
Ad Aen V 4 13
Ad Aen IV 682
12
Il rapporto tra Nevio e lrsquoEneide di Virgilio egrave oggetto di studio trattato
ampiamente dagli studiosi e non egrave questa la sede adatta per approfondire
lrsquoargomento Virgilio vuole raccontare la storia di Enea e Didone come
momento cruciale del destino di Roma dove Enea si trova a scegliere
rendendo la sua decisione fatale in entrambi in casi ma in modi e con
conseguenze differenti La Didone dellrsquoEneide egrave diversa dalla regina che
abbiamo incontrato precedentemente in Timeo
In accordo con il ldquomito feniciordquo Didone principessa di Tiro fugge dagli
intrighi di suo fratello Pigmalione avido di ricchezze aveva fatto
uccidere Sicheo il piugrave ricco tra i Fenici e marito di Didone Pigmalione
lo aveva ucciso di nascosto davanti agli altari14
e per molto tempo aveva
nascosto tutto alla sorella Il fantasma del marito insepolto venne in
sogno a Didone e le rivelograve tutto mostrandole dove lrsquoarma lo aveva
trafitto Le raccomandograve di fuggire e come aiuto le rivelograve la posizione dei
suoi vecchi tesori sottoterra oro e argento Didone preparograve la fuga
insieme ai suoi compagni o a quelli che nel regno avevano paura o in
odio Pigmalione Presero le navi e le caricarono drsquooro A capo
dellrsquoimpresa una donna Giunsero sulle sponde dellrsquoAfrica e la regina
comprograve tanta terra quanta ne potesse circondare una pelle di bue e quel
suolo fu chiamato Byrsa
Imperium Dido Tyria regit urbe profecta
germanum fugiens longa est iniuria longae
ambages sed summa sequar fastigia rerum
huic coniunx Sychaeus erat ditissimus auri
14
Sicheo era sacerdote del dio Melqart
13
Phoenicum et magno miserae dilectus amore
cui pater intactam dederat primisque iugarat
ominibus sed regna Tyri germanus habebat
Pygmalion scelere ante alios immanior omnis
quos inter medius venit furor ille Sychaeum
impius ante aras atque auri caecus amore
clam ferro incautum superat securus amorum
germanae factumque diu celavit et aegram
multa malus simulans vana spe lusit amantem
ipsa sed in somnis inhumati venit imago
coniugis ora modis attollens pallida miris
crudelis aras traiectaque pectora ferro
nudavit caecumque domus scelus omne retexit
tum celerare fugam patriaque excedere suadet
auxiliumque viae ueteres tellure recludit
thesauros ignotum argenti pondus et auri
his commota fugam Dido sociosque parabat
conveniunt quibus aut odium crudele tyranni
aut metus acer erat navis quae forte paratae
corripiunt onerantque auro portantur avari
Pygmalionis opes pelago dux femina facti
devenere locos ubi nunc ingentia cernes
moenia surgentemque novae Karthaginis arcem
mercatique solum facti de nomine Byrsam
14
taurino quantum possent circumdare tergo15
Traduzione
Tiene il potere la tiria Didone partita dalla cittagrave
fuggendo il fratelloE un oltraggio lungo lunghi
gli intrighi ma seguirograve i sommi capi delle vicende
A costei era marito Sicheo il piugrave ricco doro
dei Punici e amato dal grande amore della misera
a lui il padre laveva data intatta e laveva unita
inprime nozze Ma teneva i regni di Tiro il fratello
Pigmalione per malvagitagrave piugrave feroce di tutti gli altri
Tra essi venne in mezzo il furore Egli empio
cieco per amore delloro abatte con larma Sicheo
di nascosto che non temeva davanti agli altari sicuro
degli affetti della sorella ed a lungo nascose il fatto
e fingendo molto il malvagio illuse con vana
speranza lafflitta amante
Ma lo stesso fantasma del marito insepolto venne
nei sogni alzando i pallidi sembianti in modi
straordinari svelograve i crudeli altari ed
il petto trafittodallarma scoprigrave tutto il cieco delitto
della casa Allora raccomanda di affrettare la fuga e
andarsene dalla patria
e come aiuto per la via rivelograve vecchi tesori
sotto terra una ignota quantitagrave di oro e argento 15
VIRGILIO Eneide Libro I v340-368
15
Cosigrave sconcertata Didone preparava fuga e compagni
Si radunano quelli che avevano o crudele odio o
paura del tiranno le navi che per caso eran pronte
le prendono e le carican doro I beni dellavaro
Pigmalione son portati per mare
capo dellimpresa una donna
Raggiunsero i luoghi dove ora vedraii le enormi
mura e la nascente fortezza della nuova Cartagine
e comprati il suolo Birsa dal nome del fatto
quanto potessero circondare con una pelle di toro
La regina offre ospitalitagrave ai troiani e durante il banchetto chiede a Enea di
narrarle le sue vicende In grembo a Didone siede il figlio dellrsquoeroe
Ascanio sostituito da Cupido La madre di Enea Venere vuole essere
sicura che la regina non muti il suo atteggiamento benevolo verso il figlio
e spinge Cupido e farla innamorare dellrsquoeroe In un primo momento
Didone rimane fedele al suo voto di castitagrave nei confronti del defunto
marito ma poi la passione la travolge (grazie anche allrsquoincoraggiamento
della sorella Anna) e si arrende iniziando a trascurare tutto per lrsquoamore di
Enea Giunone e Venere si accordano e durante una battuta di caccia un
temporale spinge Enea e Didone a rifugiarsi in una grotta creando cosigrave la
situazione ideale per favorire la loro unione
Didone vorrebbe che Enea non partisse piugrave per lrsquoItalia abbandonando il
suo destino ma Giove invia Mercurio a ricordare allrsquoeroe il suo dovere
cosigrave Enea decide di partire A nulla valgono le suppliche di Didone Presa
dal dolore finge di voler offrire un sacrificio purificatore e si uccide
16
trafiggendosi con una spada e maledice Enea mentre le navi troiane
prendono il largo verso lrsquoItalia
Tum vos o Tyrii stirpem et genus omne futurum
exercete odiis cinerique haec mittite nostro
munera nullus amor populis nec foedera sunto
exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor
qui face Dardanios ferroque sequare colonos
nunc olim quocumque dabunt se tempore vires
litora litoribus contraria fluctibus undas polipt
imprecor arma armis pugnent ipsique nepotesque
Traduzione
Poi voi o Tiri trattate con odio la stirpe e tutto
il popolo futuro ed inviate alla nostra cenere questi
regali Per i popoli non ci siano alcun amore e patti
Sorgi tu un vendicatore dalle nostre ossa
sigrave insegui i coloni dardani col ferro e col fuoco
ora dopo in qualunque tempo si daranno le forze
Prego lidi opposti a lidi onde a flutti
armi ad armi combattano sia loro sia i nipoti16
La maledizione di Didone diventa la causa profonda delle guerre tra il
popolo romano e il popolo punico la radice dellrsquoodio proprio come in
Nevio
16
VIRGILIO Eneide Libro IV v 622-629
17
Virgilio utilizza questa versione della vicenda per scopi ben diversi da
quelli storiografici La storia di Didone ed Enea si inserisce in un
contesto piugrave ampio quello della conclusione delle guerre civili che per
anni avevano scosso lo stato romano e la ritrovata stabilitagrave sotto il
governo imperiale di Augusto Era stato proprio lui Ottaviano a portare
la pace dopo la battaglia di Azio con la sconfitta di Antonio e Cleopatra
La regina drsquoEgitto non era altro che lrsquoelemento orientale e barbaro che
aveva traviato la virtugrave di un uomo romano Antonio con il lusso sfrenato
e la passione amorosa facendo prevalere non la ragione ma lrsquoamore
Cleopatra la donna orientale pericolosa intelligente e seduttrice era la
personificazione dellrsquoirrazionalitagrave emotiva una donna quindi
naturalmente portata alle mollezze drsquoamore preferendo le esigenze
private allo stato
Cleopatra e Didone incarnano lrsquoOriente istintivo e carnale lrsquoaltro il non
romano lrsquoestraneo che corrompe e fiacca il corpo e lo spirito con lrsquoozio
la libidine e le ricchezze Cosigrave era stato per Enea che come Antonio era
stato sedotto dal fascino delle donne drsquoOriente Lrsquoeroe troiano perograve era
riuscito a sfuggire al fascino di Didone in tempo anteponendo lo stato e
il suo destino la ragione la virilitagrave e la pietas allrsquo amor e alle frivolezze
incarnate nella figura della donna orientale Didone
Virgilio cosigrave giustifica la legittimazione dellrsquoautoritagrave di Augusto e
celebra la sua vittoria finale contro le truppe barbariche di Antonio
ormai vittima dellrsquoOriente Cleopatra e Didone le due regine dopo la
sconfitta si riscattano ritrovando la dignitagrave perduta tramite il suicidio
Sic sic iuvat ire sub umbras
18
hauriat hunc oculis ignem crudelis ab alto
Dardanus et nostrae secum ferat omina mortis
dixerat atque illam media inter talia ferro
conlapsam aspiciunt comites ensemque cruore
spumantem sparsasque manus It clamor ad alta
atria concussam bacchatur Fama per urbem
Traduzione
Cosigrave cosigrave egrave bello andar sotto le ombre Il crudele
dardano beva con gli occhi questo fuoco dallalto e
porti con seacute i presagi della nostra morte
Aveva detto e le compagne in mezzo a tali parole la
vedono crollata sullarma e la spada spumeggiante di
sangue e cosparse le mani Va il grido alle alte
stanze la Fama furoreggia per la cittagrave sconvolta17
Enea e la romanitagrave vincono sul fascino orientale Didone egrave sconfitta In
egual misura Augusto vince su Antonio e Cleopatra e ancora Roma vince
sullrsquoelemento barbaro Questo scontro tra due mondi era elemento
ricorrente della propaganda augustea giagrave prima dellrsquoinizio della guerra
quando si preparava allo scontro con Antonio (fu nel 32 aC che
pronunciograve ldquotota Italiardquo) Nelle Res Gestae riporta ldquoMi giurograve fedeltagrave
lrsquoItalia intera di sua volontagrave e mi chiese di esserle condottiero nella
guerra che vinsi ad Azio18
rdquo
17
VIRGILIO Eneide Libro IV v 660-666 18
Res Gestae par 25
19
Augusto si appella alla tradizione romana nella sua campagna come
salvatore e portavoce del mos maiorum tema forte nella societagrave romana
baluardo della purezza dei costumi antichi in decadenza a causa della
corruzione e del lusso introdotti dallrsquoOriente (non serve che io citi Marco
Porcio Catone Maior al riguardo) Lrsquoepisodio narrato da Virgilio
(lrsquoincontro di Enea con Didone) egrave molto importante per lo scopo primo
del poema Ottaviano ha celebrato il suo trionfo dopo Azio (31 aC) non
ha rivali e il 16 gennaio del 27 aC il Senato gli conferisce il titolo di
Augustus In suo onore gli viene conferito il titolo di augurium augustum
appellativo di enorme importanza che identifica ora Ottaviano come il
nuovo Romolo La ricostruzione dello stato romano egrave il suo ambizioso
progetto e per farlo ha bisogno di un solido consenso La figura di
Ottaviano come rifondatore come nuovo Romolo ben voluto dagli dei
prende forma nel poema virgiliano attraverso la ricostruzione della
genealogia mitica della gens Iulia Ovviamente lrsquoanalisi dellrsquoEneide di
Virgilio egrave molto piugrave lunga e complessa e sarebbe riduttivo ridurla a
queste poche pagine ma quello che voglio sottolineare egrave il motivo alla
base della differenza tra la Didone di Timeo e quella virgiliana dove non
abbiamo piugrave la regina forte e fedele ma sofferente e abbandonata un
quadro commovente e triste che finisce in tragedia col suicidio proprio
con la spada che il suo amato le aveva donato
13 Ovidio
Se la Didone virgiliana poco prima di morire arde di furore e desiderio di
vendetta maledicendo Enea la regina che troviamo nelle Heroides di
20
Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al
potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che
trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna
Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera
che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con
lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di
argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante
certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del
suicidio
Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua
sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di
tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua
dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave
qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo
incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se
stessa e il suo passato funesto
Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa
famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima
Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a
odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha
abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia
Nec quia te nostra sperem prece posse moveri
alloquor adverso movimus ista deo
sed meriti famam corpusque animumque pudicum
cum male perdiderim perdere verba leve est
21
Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon
[hellip]
non tamen Aenean quamvis male cogitat odi
sed queror infidum questaque peius amo
Traduzione
E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti
commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave
contro il volere del dio Ma avendo gettato via con
disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e
la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco
sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad
andartene e ad abbandonare linfelice Didone19
[]
Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male
ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo
amo di piugrave20
Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a
cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto
fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea
virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto
tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la
mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o
semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una
19
OVIDIO Heroides VII 5-9 20
OVIDIO Heroides VII 31-32
22
semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli
augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato
lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave
ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la
voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito
la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei
morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera
ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per
sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo
destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave
uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte
coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di
Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi
timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna
Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che
grava su di lei spariragrave per sempre
Durat in extremum vitaeque novissima nostrae
prosequitur fati qui fuit ante tenor
occidit internas coniunx mactatus ad aras
et sceleris tanti praemia frater habet
exul agor cineresque viri patriamque relinquo
et feror in dubias hoste sequente vias
adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque
quod tibi donavi perfide litus emo
urbem constitui lateque patentia fixi
23
moenia finitimis invidiosa locis
Traduzione
Il destino che ho sempre avuto in passato persiste
sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della
mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso
laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di
un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e
abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto
linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso
cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra
gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho
donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che
si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle
regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera
e donna sono provocata a combattere e inesperta
allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli
armamenti21
Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la
dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret
riporta Ovidio
si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar
dum tua sit Dido quidlibet esse feret
21
OVIDIO Heroides VII 115-124
24
[hellip]
nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei
hoc tantum in tumuli marmore carmen erit
praebuit Aeneas et causam mortis et ensem
ipsa sua Dido concidit usa manu
Traduzione
Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si
chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua
Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22
[] non
sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci
saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del
sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la
spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23
14 Annali di Tiro
Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e
greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti
fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza
non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave
ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22
OVIDIO Heroides VII 171-172 23
OVIDIO Heroides VII 197-200
25
seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto
meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta
Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della
letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo
presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di
Eusebio
Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era
secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di
Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi
frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave
precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della
luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e
degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della
religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese
In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera
che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una
ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere
letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24
rdquo
Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e
alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad
una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua
volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle
cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di
Efeso
24
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71
26
Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν
Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν
βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ
βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις
ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν
μαθεῖν
Traduzione
scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i
Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di
studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di
ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che
regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25
Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe
avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle
fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione
Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un
compilatore tratte da cronache locali in lingua greca
il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o
secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non
consente dubbi certamente egli non fu il traduttore
25
G FLAVIO Contro Apione I 116
27
degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera
ldquobarbarardquo26
A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la
traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe
una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico
Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che
gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro
che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di
Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro
Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della
colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio
scrive
ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν
γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα
λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ
πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν
οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη
ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον
ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ
κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα
Traduzione
26
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73
28
Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi
anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati
con grande cura relativi ai fatti degni di memoria
avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi
(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu
eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto
mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27
Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti
altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva
presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute
anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave
da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa
Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici
τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας
ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν
Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν
δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ
φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν
Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς
Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη
ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ
βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός
27
G FLAVIO Contro Apione I 107-108
29
γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι
Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η
Traduzione
Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e
regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56
anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo
regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di
Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di
Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla
somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da
allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel
dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati
dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di
Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28
Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di
Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione
Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel
settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una
cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di
Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi
Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano
restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva
essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte
28
G FLAVIO Contro Apione I 125-127
30
di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante
secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave
storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito
come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non
trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un
attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli
escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo
storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla
successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per
citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di
Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera
nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro
rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di
Pompeo Trogo29
rdquo
15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo
Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci
ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone
nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la
figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella
Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda
augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per
lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di
encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della
29
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80
31
storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla
celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna
Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30
Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i
giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto
31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa
fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e
sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba
era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto
terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione
avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per
queste lo uccise
Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto
tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che
avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo
convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per
trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto
anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle
navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li
costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto
del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba
pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte
funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi
del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si
30
cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31
Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus
32
unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio
e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire
Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le
fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a
prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave
che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di
queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani
potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di
Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di
Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi
discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua
sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce
degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo
sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo
divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia
degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve
un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue
Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia
uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu
chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare
con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave
una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani
siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime
fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma
travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e
invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e
33
potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e
subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano
ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti
cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli
ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia
dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e
costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a
quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e
la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve
Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta
Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato
lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle
nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che
sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita
trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine
come una dea
La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada
durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto
affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e
accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei
fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei
Condita est urbs haec LXXII annis ante quam
Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi
status variis discordiarum casibus agitatus est Cum
inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta
34
sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt
Quippe homines ut victimas immolabant et
impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam
provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine
eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari
maxime solent
Traduzione
Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di
Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la
sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a
discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche
da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come
rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione
religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come
vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di
unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici
implorando la pace divina con il sangue di coloro
per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli
dei32
Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta
vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro
conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza
garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa
La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei
32
Epitoma XVIII 6
35
Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema
o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla
fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba
anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)
una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo
quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33
) I commerci e gli
scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste
Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di
valenza politica e storiografica34
rdquo Le genti del luogo non potevano che
essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una
cultura moderna di tipo mercantile
Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare
il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del
tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione
giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento
simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo
stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto
riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735
come hanno
ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella
versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo
ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine
semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno
poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave
33
ERODOTO Storie I 1 34
Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
p66 35
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114
36
nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di
bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia
della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di
Livio36
che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul
Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle
di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la
complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37
rdquo
Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che
invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici
rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della
terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio
solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene
sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano
alla donna fenicia
Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque
consentientibus omnibus Carthago conditur statuto
annuo vectigali pro solo urbis [hellip]
Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum
principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli
denuntiatione perit
Traduzione
36
LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109
37
Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di
trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti
fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone
annuo per il suolo della cittagrave38
[hellip] Iarba fece venire
a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese
in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39
Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua
morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano
rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio
affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura
femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per
fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto
del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i
Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno
CAPITOLO 2
2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo
21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio
38
Epitome XVIII 5 39
Epitome XVIII 6
38
Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la
vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile
distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad
una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi
macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo
sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per
motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia
Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue
ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile
verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna
indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo
dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno
lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato
dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri
re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo
Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale
di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i
due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave
fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide
e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che
questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve
difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della
monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla
regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni
39
religiose In unrsquoiscrizione funeraria40
il titolo sacerdote di Astarte
precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte
era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con
funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete
anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo
Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave
la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali
di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41
sommo sacerdote Ittobal42
sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio
riporta
οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα
τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων
ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου
Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε
τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους
καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους
ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί
Traduzione
Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare
la legna sulla montagna chiamata Libano per i
falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli
antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41
G FLAVIO Contro Apione I 157 42
G FLAVIO Contro Apione I 123
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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Roma 1975
64
12
Il rapporto tra Nevio e lrsquoEneide di Virgilio egrave oggetto di studio trattato
ampiamente dagli studiosi e non egrave questa la sede adatta per approfondire
lrsquoargomento Virgilio vuole raccontare la storia di Enea e Didone come
momento cruciale del destino di Roma dove Enea si trova a scegliere
rendendo la sua decisione fatale in entrambi in casi ma in modi e con
conseguenze differenti La Didone dellrsquoEneide egrave diversa dalla regina che
abbiamo incontrato precedentemente in Timeo
In accordo con il ldquomito feniciordquo Didone principessa di Tiro fugge dagli
intrighi di suo fratello Pigmalione avido di ricchezze aveva fatto
uccidere Sicheo il piugrave ricco tra i Fenici e marito di Didone Pigmalione
lo aveva ucciso di nascosto davanti agli altari14
e per molto tempo aveva
nascosto tutto alla sorella Il fantasma del marito insepolto venne in
sogno a Didone e le rivelograve tutto mostrandole dove lrsquoarma lo aveva
trafitto Le raccomandograve di fuggire e come aiuto le rivelograve la posizione dei
suoi vecchi tesori sottoterra oro e argento Didone preparograve la fuga
insieme ai suoi compagni o a quelli che nel regno avevano paura o in
odio Pigmalione Presero le navi e le caricarono drsquooro A capo
dellrsquoimpresa una donna Giunsero sulle sponde dellrsquoAfrica e la regina
comprograve tanta terra quanta ne potesse circondare una pelle di bue e quel
suolo fu chiamato Byrsa
Imperium Dido Tyria regit urbe profecta
germanum fugiens longa est iniuria longae
ambages sed summa sequar fastigia rerum
huic coniunx Sychaeus erat ditissimus auri
14
Sicheo era sacerdote del dio Melqart
13
Phoenicum et magno miserae dilectus amore
cui pater intactam dederat primisque iugarat
ominibus sed regna Tyri germanus habebat
Pygmalion scelere ante alios immanior omnis
quos inter medius venit furor ille Sychaeum
impius ante aras atque auri caecus amore
clam ferro incautum superat securus amorum
germanae factumque diu celavit et aegram
multa malus simulans vana spe lusit amantem
ipsa sed in somnis inhumati venit imago
coniugis ora modis attollens pallida miris
crudelis aras traiectaque pectora ferro
nudavit caecumque domus scelus omne retexit
tum celerare fugam patriaque excedere suadet
auxiliumque viae ueteres tellure recludit
thesauros ignotum argenti pondus et auri
his commota fugam Dido sociosque parabat
conveniunt quibus aut odium crudele tyranni
aut metus acer erat navis quae forte paratae
corripiunt onerantque auro portantur avari
Pygmalionis opes pelago dux femina facti
devenere locos ubi nunc ingentia cernes
moenia surgentemque novae Karthaginis arcem
mercatique solum facti de nomine Byrsam
14
taurino quantum possent circumdare tergo15
Traduzione
Tiene il potere la tiria Didone partita dalla cittagrave
fuggendo il fratelloE un oltraggio lungo lunghi
gli intrighi ma seguirograve i sommi capi delle vicende
A costei era marito Sicheo il piugrave ricco doro
dei Punici e amato dal grande amore della misera
a lui il padre laveva data intatta e laveva unita
inprime nozze Ma teneva i regni di Tiro il fratello
Pigmalione per malvagitagrave piugrave feroce di tutti gli altri
Tra essi venne in mezzo il furore Egli empio
cieco per amore delloro abatte con larma Sicheo
di nascosto che non temeva davanti agli altari sicuro
degli affetti della sorella ed a lungo nascose il fatto
e fingendo molto il malvagio illuse con vana
speranza lafflitta amante
Ma lo stesso fantasma del marito insepolto venne
nei sogni alzando i pallidi sembianti in modi
straordinari svelograve i crudeli altari ed
il petto trafittodallarma scoprigrave tutto il cieco delitto
della casa Allora raccomanda di affrettare la fuga e
andarsene dalla patria
e come aiuto per la via rivelograve vecchi tesori
sotto terra una ignota quantitagrave di oro e argento 15
VIRGILIO Eneide Libro I v340-368
15
Cosigrave sconcertata Didone preparava fuga e compagni
Si radunano quelli che avevano o crudele odio o
paura del tiranno le navi che per caso eran pronte
le prendono e le carican doro I beni dellavaro
Pigmalione son portati per mare
capo dellimpresa una donna
Raggiunsero i luoghi dove ora vedraii le enormi
mura e la nascente fortezza della nuova Cartagine
e comprati il suolo Birsa dal nome del fatto
quanto potessero circondare con una pelle di toro
La regina offre ospitalitagrave ai troiani e durante il banchetto chiede a Enea di
narrarle le sue vicende In grembo a Didone siede il figlio dellrsquoeroe
Ascanio sostituito da Cupido La madre di Enea Venere vuole essere
sicura che la regina non muti il suo atteggiamento benevolo verso il figlio
e spinge Cupido e farla innamorare dellrsquoeroe In un primo momento
Didone rimane fedele al suo voto di castitagrave nei confronti del defunto
marito ma poi la passione la travolge (grazie anche allrsquoincoraggiamento
della sorella Anna) e si arrende iniziando a trascurare tutto per lrsquoamore di
Enea Giunone e Venere si accordano e durante una battuta di caccia un
temporale spinge Enea e Didone a rifugiarsi in una grotta creando cosigrave la
situazione ideale per favorire la loro unione
Didone vorrebbe che Enea non partisse piugrave per lrsquoItalia abbandonando il
suo destino ma Giove invia Mercurio a ricordare allrsquoeroe il suo dovere
cosigrave Enea decide di partire A nulla valgono le suppliche di Didone Presa
dal dolore finge di voler offrire un sacrificio purificatore e si uccide
16
trafiggendosi con una spada e maledice Enea mentre le navi troiane
prendono il largo verso lrsquoItalia
Tum vos o Tyrii stirpem et genus omne futurum
exercete odiis cinerique haec mittite nostro
munera nullus amor populis nec foedera sunto
exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor
qui face Dardanios ferroque sequare colonos
nunc olim quocumque dabunt se tempore vires
litora litoribus contraria fluctibus undas polipt
imprecor arma armis pugnent ipsique nepotesque
Traduzione
Poi voi o Tiri trattate con odio la stirpe e tutto
il popolo futuro ed inviate alla nostra cenere questi
regali Per i popoli non ci siano alcun amore e patti
Sorgi tu un vendicatore dalle nostre ossa
sigrave insegui i coloni dardani col ferro e col fuoco
ora dopo in qualunque tempo si daranno le forze
Prego lidi opposti a lidi onde a flutti
armi ad armi combattano sia loro sia i nipoti16
La maledizione di Didone diventa la causa profonda delle guerre tra il
popolo romano e il popolo punico la radice dellrsquoodio proprio come in
Nevio
16
VIRGILIO Eneide Libro IV v 622-629
17
Virgilio utilizza questa versione della vicenda per scopi ben diversi da
quelli storiografici La storia di Didone ed Enea si inserisce in un
contesto piugrave ampio quello della conclusione delle guerre civili che per
anni avevano scosso lo stato romano e la ritrovata stabilitagrave sotto il
governo imperiale di Augusto Era stato proprio lui Ottaviano a portare
la pace dopo la battaglia di Azio con la sconfitta di Antonio e Cleopatra
La regina drsquoEgitto non era altro che lrsquoelemento orientale e barbaro che
aveva traviato la virtugrave di un uomo romano Antonio con il lusso sfrenato
e la passione amorosa facendo prevalere non la ragione ma lrsquoamore
Cleopatra la donna orientale pericolosa intelligente e seduttrice era la
personificazione dellrsquoirrazionalitagrave emotiva una donna quindi
naturalmente portata alle mollezze drsquoamore preferendo le esigenze
private allo stato
Cleopatra e Didone incarnano lrsquoOriente istintivo e carnale lrsquoaltro il non
romano lrsquoestraneo che corrompe e fiacca il corpo e lo spirito con lrsquoozio
la libidine e le ricchezze Cosigrave era stato per Enea che come Antonio era
stato sedotto dal fascino delle donne drsquoOriente Lrsquoeroe troiano perograve era
riuscito a sfuggire al fascino di Didone in tempo anteponendo lo stato e
il suo destino la ragione la virilitagrave e la pietas allrsquo amor e alle frivolezze
incarnate nella figura della donna orientale Didone
Virgilio cosigrave giustifica la legittimazione dellrsquoautoritagrave di Augusto e
celebra la sua vittoria finale contro le truppe barbariche di Antonio
ormai vittima dellrsquoOriente Cleopatra e Didone le due regine dopo la
sconfitta si riscattano ritrovando la dignitagrave perduta tramite il suicidio
Sic sic iuvat ire sub umbras
18
hauriat hunc oculis ignem crudelis ab alto
Dardanus et nostrae secum ferat omina mortis
dixerat atque illam media inter talia ferro
conlapsam aspiciunt comites ensemque cruore
spumantem sparsasque manus It clamor ad alta
atria concussam bacchatur Fama per urbem
Traduzione
Cosigrave cosigrave egrave bello andar sotto le ombre Il crudele
dardano beva con gli occhi questo fuoco dallalto e
porti con seacute i presagi della nostra morte
Aveva detto e le compagne in mezzo a tali parole la
vedono crollata sullarma e la spada spumeggiante di
sangue e cosparse le mani Va il grido alle alte
stanze la Fama furoreggia per la cittagrave sconvolta17
Enea e la romanitagrave vincono sul fascino orientale Didone egrave sconfitta In
egual misura Augusto vince su Antonio e Cleopatra e ancora Roma vince
sullrsquoelemento barbaro Questo scontro tra due mondi era elemento
ricorrente della propaganda augustea giagrave prima dellrsquoinizio della guerra
quando si preparava allo scontro con Antonio (fu nel 32 aC che
pronunciograve ldquotota Italiardquo) Nelle Res Gestae riporta ldquoMi giurograve fedeltagrave
lrsquoItalia intera di sua volontagrave e mi chiese di esserle condottiero nella
guerra che vinsi ad Azio18
rdquo
17
VIRGILIO Eneide Libro IV v 660-666 18
Res Gestae par 25
19
Augusto si appella alla tradizione romana nella sua campagna come
salvatore e portavoce del mos maiorum tema forte nella societagrave romana
baluardo della purezza dei costumi antichi in decadenza a causa della
corruzione e del lusso introdotti dallrsquoOriente (non serve che io citi Marco
Porcio Catone Maior al riguardo) Lrsquoepisodio narrato da Virgilio
(lrsquoincontro di Enea con Didone) egrave molto importante per lo scopo primo
del poema Ottaviano ha celebrato il suo trionfo dopo Azio (31 aC) non
ha rivali e il 16 gennaio del 27 aC il Senato gli conferisce il titolo di
Augustus In suo onore gli viene conferito il titolo di augurium augustum
appellativo di enorme importanza che identifica ora Ottaviano come il
nuovo Romolo La ricostruzione dello stato romano egrave il suo ambizioso
progetto e per farlo ha bisogno di un solido consenso La figura di
Ottaviano come rifondatore come nuovo Romolo ben voluto dagli dei
prende forma nel poema virgiliano attraverso la ricostruzione della
genealogia mitica della gens Iulia Ovviamente lrsquoanalisi dellrsquoEneide di
Virgilio egrave molto piugrave lunga e complessa e sarebbe riduttivo ridurla a
queste poche pagine ma quello che voglio sottolineare egrave il motivo alla
base della differenza tra la Didone di Timeo e quella virgiliana dove non
abbiamo piugrave la regina forte e fedele ma sofferente e abbandonata un
quadro commovente e triste che finisce in tragedia col suicidio proprio
con la spada che il suo amato le aveva donato
13 Ovidio
Se la Didone virgiliana poco prima di morire arde di furore e desiderio di
vendetta maledicendo Enea la regina che troviamo nelle Heroides di
20
Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al
potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che
trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna
Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera
che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con
lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di
argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante
certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del
suicidio
Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua
sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di
tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua
dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave
qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo
incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se
stessa e il suo passato funesto
Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa
famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima
Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a
odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha
abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia
Nec quia te nostra sperem prece posse moveri
alloquor adverso movimus ista deo
sed meriti famam corpusque animumque pudicum
cum male perdiderim perdere verba leve est
21
Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon
[hellip]
non tamen Aenean quamvis male cogitat odi
sed queror infidum questaque peius amo
Traduzione
E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti
commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave
contro il volere del dio Ma avendo gettato via con
disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e
la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco
sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad
andartene e ad abbandonare linfelice Didone19
[]
Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male
ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo
amo di piugrave20
Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a
cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto
fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea
virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto
tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la
mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o
semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una
19
OVIDIO Heroides VII 5-9 20
OVIDIO Heroides VII 31-32
22
semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli
augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato
lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave
ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la
voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito
la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei
morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera
ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per
sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo
destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave
uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte
coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di
Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi
timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna
Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che
grava su di lei spariragrave per sempre
Durat in extremum vitaeque novissima nostrae
prosequitur fati qui fuit ante tenor
occidit internas coniunx mactatus ad aras
et sceleris tanti praemia frater habet
exul agor cineresque viri patriamque relinquo
et feror in dubias hoste sequente vias
adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque
quod tibi donavi perfide litus emo
urbem constitui lateque patentia fixi
23
moenia finitimis invidiosa locis
Traduzione
Il destino che ho sempre avuto in passato persiste
sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della
mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso
laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di
un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e
abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto
linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso
cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra
gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho
donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che
si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle
regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera
e donna sono provocata a combattere e inesperta
allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli
armamenti21
Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la
dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret
riporta Ovidio
si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar
dum tua sit Dido quidlibet esse feret
21
OVIDIO Heroides VII 115-124
24
[hellip]
nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei
hoc tantum in tumuli marmore carmen erit
praebuit Aeneas et causam mortis et ensem
ipsa sua Dido concidit usa manu
Traduzione
Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si
chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua
Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22
[] non
sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci
saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del
sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la
spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23
14 Annali di Tiro
Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e
greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti
fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza
non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave
ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22
OVIDIO Heroides VII 171-172 23
OVIDIO Heroides VII 197-200
25
seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto
meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta
Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della
letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo
presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di
Eusebio
Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era
secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di
Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi
frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave
precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della
luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e
degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della
religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese
In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera
che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una
ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere
letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24
rdquo
Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e
alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad
una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua
volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle
cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di
Efeso
24
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71
26
Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν
Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν
βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ
βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις
ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν
μαθεῖν
Traduzione
scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i
Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di
studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di
ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che
regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25
Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe
avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle
fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione
Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un
compilatore tratte da cronache locali in lingua greca
il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o
secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non
consente dubbi certamente egli non fu il traduttore
25
G FLAVIO Contro Apione I 116
27
degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera
ldquobarbarardquo26
A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la
traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe
una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico
Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che
gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro
che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di
Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro
Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della
colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio
scrive
ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν
γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα
λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ
πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν
οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη
ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον
ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ
κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα
Traduzione
26
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73
28
Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi
anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati
con grande cura relativi ai fatti degni di memoria
avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi
(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu
eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto
mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27
Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti
altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva
presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute
anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave
da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa
Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici
τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας
ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν
Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν
δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ
φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν
Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς
Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη
ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ
βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός
27
G FLAVIO Contro Apione I 107-108
29
γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι
Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η
Traduzione
Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e
regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56
anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo
regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di
Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di
Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla
somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da
allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel
dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati
dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di
Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28
Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di
Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione
Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel
settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una
cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di
Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi
Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano
restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva
essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte
28
G FLAVIO Contro Apione I 125-127
30
di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante
secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave
storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito
come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non
trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un
attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli
escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo
storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla
successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per
citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di
Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera
nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro
rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di
Pompeo Trogo29
rdquo
15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo
Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci
ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone
nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la
figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella
Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda
augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per
lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di
encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della
29
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80
31
storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla
celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna
Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30
Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i
giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto
31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa
fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e
sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba
era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto
terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione
avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per
queste lo uccise
Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto
tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che
avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo
convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per
trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto
anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle
navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li
costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto
del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba
pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte
funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi
del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si
30
cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31
Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus
32
unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio
e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire
Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le
fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a
prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave
che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di
queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani
potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di
Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di
Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi
discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua
sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce
degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo
sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo
divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia
degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve
un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue
Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia
uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu
chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare
con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave
una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani
siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime
fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma
travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e
invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e
33
potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e
subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano
ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti
cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli
ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia
dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e
costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a
quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e
la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve
Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta
Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato
lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle
nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che
sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita
trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine
come una dea
La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada
durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto
affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e
accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei
fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei
Condita est urbs haec LXXII annis ante quam
Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi
status variis discordiarum casibus agitatus est Cum
inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta
34
sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt
Quippe homines ut victimas immolabant et
impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam
provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine
eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari
maxime solent
Traduzione
Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di
Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la
sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a
discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche
da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come
rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione
religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come
vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di
unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici
implorando la pace divina con il sangue di coloro
per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli
dei32
Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta
vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro
conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza
garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa
La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei
32
Epitoma XVIII 6
35
Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema
o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla
fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba
anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)
una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo
quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33
) I commerci e gli
scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste
Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di
valenza politica e storiografica34
rdquo Le genti del luogo non potevano che
essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una
cultura moderna di tipo mercantile
Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare
il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del
tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione
giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento
simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo
stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto
riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735
come hanno
ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella
versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo
ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine
semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno
poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave
33
ERODOTO Storie I 1 34
Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
p66 35
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114
36
nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di
bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia
della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di
Livio36
che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul
Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle
di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la
complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37
rdquo
Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che
invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici
rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della
terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio
solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene
sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano
alla donna fenicia
Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque
consentientibus omnibus Carthago conditur statuto
annuo vectigali pro solo urbis [hellip]
Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum
principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli
denuntiatione perit
Traduzione
36
LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109
37
Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di
trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti
fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone
annuo per il suolo della cittagrave38
[hellip] Iarba fece venire
a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese
in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39
Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua
morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano
rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio
affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura
femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per
fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto
del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i
Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno
CAPITOLO 2
2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo
21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio
38
Epitome XVIII 5 39
Epitome XVIII 6
38
Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la
vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile
distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad
una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi
macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo
sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per
motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia
Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue
ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile
verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna
indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo
dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno
lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato
dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri
re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo
Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale
di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i
due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave
fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide
e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che
questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve
difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della
monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla
regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni
39
religiose In unrsquoiscrizione funeraria40
il titolo sacerdote di Astarte
precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte
era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con
funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete
anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo
Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave
la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali
di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41
sommo sacerdote Ittobal42
sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio
riporta
οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα
τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων
ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου
Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε
τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους
καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους
ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί
Traduzione
Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare
la legna sulla montagna chiamata Libano per i
falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli
antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41
G FLAVIO Contro Apione I 157 42
G FLAVIO Contro Apione I 123
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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ricercardquo in M E Aubet JA Zamora Lopez (edd) Nuevas perspectivas
I La investigacioacuten fenicia y puacutenica Cuadernos de Arqueologiacutea
Mediterraacutenea 13 Barcelona 2006 p 51-59
P Xella Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales
Roma 2003 p 23-41
P Xella Per un modello interpretativo del tophet Il tophet come
necropoli infantile Atti del Convegno Internazionale Roma 2008
p259-279
P Xella Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle
testimonianze in lingua greca e latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul
Vicino Oriente Antico 2009 p59-100
P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche
Roma 1975
64
13
Phoenicum et magno miserae dilectus amore
cui pater intactam dederat primisque iugarat
ominibus sed regna Tyri germanus habebat
Pygmalion scelere ante alios immanior omnis
quos inter medius venit furor ille Sychaeum
impius ante aras atque auri caecus amore
clam ferro incautum superat securus amorum
germanae factumque diu celavit et aegram
multa malus simulans vana spe lusit amantem
ipsa sed in somnis inhumati venit imago
coniugis ora modis attollens pallida miris
crudelis aras traiectaque pectora ferro
nudavit caecumque domus scelus omne retexit
tum celerare fugam patriaque excedere suadet
auxiliumque viae ueteres tellure recludit
thesauros ignotum argenti pondus et auri
his commota fugam Dido sociosque parabat
conveniunt quibus aut odium crudele tyranni
aut metus acer erat navis quae forte paratae
corripiunt onerantque auro portantur avari
Pygmalionis opes pelago dux femina facti
devenere locos ubi nunc ingentia cernes
moenia surgentemque novae Karthaginis arcem
mercatique solum facti de nomine Byrsam
14
taurino quantum possent circumdare tergo15
Traduzione
Tiene il potere la tiria Didone partita dalla cittagrave
fuggendo il fratelloE un oltraggio lungo lunghi
gli intrighi ma seguirograve i sommi capi delle vicende
A costei era marito Sicheo il piugrave ricco doro
dei Punici e amato dal grande amore della misera
a lui il padre laveva data intatta e laveva unita
inprime nozze Ma teneva i regni di Tiro il fratello
Pigmalione per malvagitagrave piugrave feroce di tutti gli altri
Tra essi venne in mezzo il furore Egli empio
cieco per amore delloro abatte con larma Sicheo
di nascosto che non temeva davanti agli altari sicuro
degli affetti della sorella ed a lungo nascose il fatto
e fingendo molto il malvagio illuse con vana
speranza lafflitta amante
Ma lo stesso fantasma del marito insepolto venne
nei sogni alzando i pallidi sembianti in modi
straordinari svelograve i crudeli altari ed
il petto trafittodallarma scoprigrave tutto il cieco delitto
della casa Allora raccomanda di affrettare la fuga e
andarsene dalla patria
e come aiuto per la via rivelograve vecchi tesori
sotto terra una ignota quantitagrave di oro e argento 15
VIRGILIO Eneide Libro I v340-368
15
Cosigrave sconcertata Didone preparava fuga e compagni
Si radunano quelli che avevano o crudele odio o
paura del tiranno le navi che per caso eran pronte
le prendono e le carican doro I beni dellavaro
Pigmalione son portati per mare
capo dellimpresa una donna
Raggiunsero i luoghi dove ora vedraii le enormi
mura e la nascente fortezza della nuova Cartagine
e comprati il suolo Birsa dal nome del fatto
quanto potessero circondare con una pelle di toro
La regina offre ospitalitagrave ai troiani e durante il banchetto chiede a Enea di
narrarle le sue vicende In grembo a Didone siede il figlio dellrsquoeroe
Ascanio sostituito da Cupido La madre di Enea Venere vuole essere
sicura che la regina non muti il suo atteggiamento benevolo verso il figlio
e spinge Cupido e farla innamorare dellrsquoeroe In un primo momento
Didone rimane fedele al suo voto di castitagrave nei confronti del defunto
marito ma poi la passione la travolge (grazie anche allrsquoincoraggiamento
della sorella Anna) e si arrende iniziando a trascurare tutto per lrsquoamore di
Enea Giunone e Venere si accordano e durante una battuta di caccia un
temporale spinge Enea e Didone a rifugiarsi in una grotta creando cosigrave la
situazione ideale per favorire la loro unione
Didone vorrebbe che Enea non partisse piugrave per lrsquoItalia abbandonando il
suo destino ma Giove invia Mercurio a ricordare allrsquoeroe il suo dovere
cosigrave Enea decide di partire A nulla valgono le suppliche di Didone Presa
dal dolore finge di voler offrire un sacrificio purificatore e si uccide
16
trafiggendosi con una spada e maledice Enea mentre le navi troiane
prendono il largo verso lrsquoItalia
Tum vos o Tyrii stirpem et genus omne futurum
exercete odiis cinerique haec mittite nostro
munera nullus amor populis nec foedera sunto
exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor
qui face Dardanios ferroque sequare colonos
nunc olim quocumque dabunt se tempore vires
litora litoribus contraria fluctibus undas polipt
imprecor arma armis pugnent ipsique nepotesque
Traduzione
Poi voi o Tiri trattate con odio la stirpe e tutto
il popolo futuro ed inviate alla nostra cenere questi
regali Per i popoli non ci siano alcun amore e patti
Sorgi tu un vendicatore dalle nostre ossa
sigrave insegui i coloni dardani col ferro e col fuoco
ora dopo in qualunque tempo si daranno le forze
Prego lidi opposti a lidi onde a flutti
armi ad armi combattano sia loro sia i nipoti16
La maledizione di Didone diventa la causa profonda delle guerre tra il
popolo romano e il popolo punico la radice dellrsquoodio proprio come in
Nevio
16
VIRGILIO Eneide Libro IV v 622-629
17
Virgilio utilizza questa versione della vicenda per scopi ben diversi da
quelli storiografici La storia di Didone ed Enea si inserisce in un
contesto piugrave ampio quello della conclusione delle guerre civili che per
anni avevano scosso lo stato romano e la ritrovata stabilitagrave sotto il
governo imperiale di Augusto Era stato proprio lui Ottaviano a portare
la pace dopo la battaglia di Azio con la sconfitta di Antonio e Cleopatra
La regina drsquoEgitto non era altro che lrsquoelemento orientale e barbaro che
aveva traviato la virtugrave di un uomo romano Antonio con il lusso sfrenato
e la passione amorosa facendo prevalere non la ragione ma lrsquoamore
Cleopatra la donna orientale pericolosa intelligente e seduttrice era la
personificazione dellrsquoirrazionalitagrave emotiva una donna quindi
naturalmente portata alle mollezze drsquoamore preferendo le esigenze
private allo stato
Cleopatra e Didone incarnano lrsquoOriente istintivo e carnale lrsquoaltro il non
romano lrsquoestraneo che corrompe e fiacca il corpo e lo spirito con lrsquoozio
la libidine e le ricchezze Cosigrave era stato per Enea che come Antonio era
stato sedotto dal fascino delle donne drsquoOriente Lrsquoeroe troiano perograve era
riuscito a sfuggire al fascino di Didone in tempo anteponendo lo stato e
il suo destino la ragione la virilitagrave e la pietas allrsquo amor e alle frivolezze
incarnate nella figura della donna orientale Didone
Virgilio cosigrave giustifica la legittimazione dellrsquoautoritagrave di Augusto e
celebra la sua vittoria finale contro le truppe barbariche di Antonio
ormai vittima dellrsquoOriente Cleopatra e Didone le due regine dopo la
sconfitta si riscattano ritrovando la dignitagrave perduta tramite il suicidio
Sic sic iuvat ire sub umbras
18
hauriat hunc oculis ignem crudelis ab alto
Dardanus et nostrae secum ferat omina mortis
dixerat atque illam media inter talia ferro
conlapsam aspiciunt comites ensemque cruore
spumantem sparsasque manus It clamor ad alta
atria concussam bacchatur Fama per urbem
Traduzione
Cosigrave cosigrave egrave bello andar sotto le ombre Il crudele
dardano beva con gli occhi questo fuoco dallalto e
porti con seacute i presagi della nostra morte
Aveva detto e le compagne in mezzo a tali parole la
vedono crollata sullarma e la spada spumeggiante di
sangue e cosparse le mani Va il grido alle alte
stanze la Fama furoreggia per la cittagrave sconvolta17
Enea e la romanitagrave vincono sul fascino orientale Didone egrave sconfitta In
egual misura Augusto vince su Antonio e Cleopatra e ancora Roma vince
sullrsquoelemento barbaro Questo scontro tra due mondi era elemento
ricorrente della propaganda augustea giagrave prima dellrsquoinizio della guerra
quando si preparava allo scontro con Antonio (fu nel 32 aC che
pronunciograve ldquotota Italiardquo) Nelle Res Gestae riporta ldquoMi giurograve fedeltagrave
lrsquoItalia intera di sua volontagrave e mi chiese di esserle condottiero nella
guerra che vinsi ad Azio18
rdquo
17
VIRGILIO Eneide Libro IV v 660-666 18
Res Gestae par 25
19
Augusto si appella alla tradizione romana nella sua campagna come
salvatore e portavoce del mos maiorum tema forte nella societagrave romana
baluardo della purezza dei costumi antichi in decadenza a causa della
corruzione e del lusso introdotti dallrsquoOriente (non serve che io citi Marco
Porcio Catone Maior al riguardo) Lrsquoepisodio narrato da Virgilio
(lrsquoincontro di Enea con Didone) egrave molto importante per lo scopo primo
del poema Ottaviano ha celebrato il suo trionfo dopo Azio (31 aC) non
ha rivali e il 16 gennaio del 27 aC il Senato gli conferisce il titolo di
Augustus In suo onore gli viene conferito il titolo di augurium augustum
appellativo di enorme importanza che identifica ora Ottaviano come il
nuovo Romolo La ricostruzione dello stato romano egrave il suo ambizioso
progetto e per farlo ha bisogno di un solido consenso La figura di
Ottaviano come rifondatore come nuovo Romolo ben voluto dagli dei
prende forma nel poema virgiliano attraverso la ricostruzione della
genealogia mitica della gens Iulia Ovviamente lrsquoanalisi dellrsquoEneide di
Virgilio egrave molto piugrave lunga e complessa e sarebbe riduttivo ridurla a
queste poche pagine ma quello che voglio sottolineare egrave il motivo alla
base della differenza tra la Didone di Timeo e quella virgiliana dove non
abbiamo piugrave la regina forte e fedele ma sofferente e abbandonata un
quadro commovente e triste che finisce in tragedia col suicidio proprio
con la spada che il suo amato le aveva donato
13 Ovidio
Se la Didone virgiliana poco prima di morire arde di furore e desiderio di
vendetta maledicendo Enea la regina che troviamo nelle Heroides di
20
Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al
potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che
trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna
Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera
che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con
lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di
argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante
certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del
suicidio
Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua
sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di
tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua
dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave
qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo
incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se
stessa e il suo passato funesto
Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa
famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima
Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a
odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha
abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia
Nec quia te nostra sperem prece posse moveri
alloquor adverso movimus ista deo
sed meriti famam corpusque animumque pudicum
cum male perdiderim perdere verba leve est
21
Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon
[hellip]
non tamen Aenean quamvis male cogitat odi
sed queror infidum questaque peius amo
Traduzione
E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti
commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave
contro il volere del dio Ma avendo gettato via con
disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e
la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco
sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad
andartene e ad abbandonare linfelice Didone19
[]
Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male
ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo
amo di piugrave20
Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a
cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto
fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea
virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto
tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la
mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o
semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una
19
OVIDIO Heroides VII 5-9 20
OVIDIO Heroides VII 31-32
22
semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli
augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato
lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave
ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la
voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito
la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei
morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera
ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per
sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo
destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave
uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte
coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di
Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi
timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna
Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che
grava su di lei spariragrave per sempre
Durat in extremum vitaeque novissima nostrae
prosequitur fati qui fuit ante tenor
occidit internas coniunx mactatus ad aras
et sceleris tanti praemia frater habet
exul agor cineresque viri patriamque relinquo
et feror in dubias hoste sequente vias
adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque
quod tibi donavi perfide litus emo
urbem constitui lateque patentia fixi
23
moenia finitimis invidiosa locis
Traduzione
Il destino che ho sempre avuto in passato persiste
sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della
mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso
laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di
un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e
abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto
linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso
cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra
gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho
donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che
si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle
regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera
e donna sono provocata a combattere e inesperta
allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli
armamenti21
Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la
dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret
riporta Ovidio
si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar
dum tua sit Dido quidlibet esse feret
21
OVIDIO Heroides VII 115-124
24
[hellip]
nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei
hoc tantum in tumuli marmore carmen erit
praebuit Aeneas et causam mortis et ensem
ipsa sua Dido concidit usa manu
Traduzione
Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si
chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua
Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22
[] non
sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci
saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del
sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la
spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23
14 Annali di Tiro
Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e
greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti
fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza
non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave
ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22
OVIDIO Heroides VII 171-172 23
OVIDIO Heroides VII 197-200
25
seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto
meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta
Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della
letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo
presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di
Eusebio
Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era
secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di
Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi
frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave
precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della
luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e
degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della
religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese
In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera
che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una
ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere
letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24
rdquo
Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e
alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad
una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua
volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle
cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di
Efeso
24
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71
26
Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν
Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν
βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ
βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις
ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν
μαθεῖν
Traduzione
scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i
Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di
studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di
ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che
regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25
Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe
avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle
fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione
Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un
compilatore tratte da cronache locali in lingua greca
il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o
secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non
consente dubbi certamente egli non fu il traduttore
25
G FLAVIO Contro Apione I 116
27
degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera
ldquobarbarardquo26
A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la
traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe
una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico
Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che
gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro
che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di
Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro
Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della
colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio
scrive
ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν
γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα
λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ
πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν
οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη
ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον
ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ
κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα
Traduzione
26
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73
28
Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi
anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati
con grande cura relativi ai fatti degni di memoria
avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi
(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu
eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto
mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27
Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti
altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva
presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute
anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave
da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa
Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici
τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας
ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν
Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν
δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ
φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν
Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς
Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη
ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ
βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός
27
G FLAVIO Contro Apione I 107-108
29
γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι
Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η
Traduzione
Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e
regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56
anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo
regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di
Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di
Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla
somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da
allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel
dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati
dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di
Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28
Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di
Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione
Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel
settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una
cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di
Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi
Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano
restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva
essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte
28
G FLAVIO Contro Apione I 125-127
30
di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante
secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave
storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito
come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non
trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un
attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli
escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo
storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla
successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per
citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di
Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera
nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro
rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di
Pompeo Trogo29
rdquo
15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo
Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci
ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone
nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la
figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella
Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda
augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per
lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di
encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della
29
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80
31
storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla
celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna
Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30
Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i
giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto
31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa
fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e
sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba
era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto
terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione
avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per
queste lo uccise
Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto
tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che
avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo
convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per
trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto
anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle
navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li
costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto
del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba
pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte
funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi
del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si
30
cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31
Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus
32
unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio
e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire
Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le
fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a
prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave
che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di
queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani
potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di
Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di
Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi
discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua
sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce
degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo
sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo
divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia
degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve
un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue
Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia
uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu
chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare
con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave
una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani
siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime
fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma
travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e
invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e
33
potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e
subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano
ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti
cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli
ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia
dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e
costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a
quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e
la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve
Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta
Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato
lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle
nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che
sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita
trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine
come una dea
La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada
durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto
affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e
accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei
fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei
Condita est urbs haec LXXII annis ante quam
Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi
status variis discordiarum casibus agitatus est Cum
inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta
34
sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt
Quippe homines ut victimas immolabant et
impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam
provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine
eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari
maxime solent
Traduzione
Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di
Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la
sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a
discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche
da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come
rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione
religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come
vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di
unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici
implorando la pace divina con il sangue di coloro
per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli
dei32
Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta
vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro
conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza
garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa
La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei
32
Epitoma XVIII 6
35
Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema
o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla
fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba
anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)
una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo
quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33
) I commerci e gli
scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste
Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di
valenza politica e storiografica34
rdquo Le genti del luogo non potevano che
essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una
cultura moderna di tipo mercantile
Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare
il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del
tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione
giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento
simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo
stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto
riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735
come hanno
ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella
versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo
ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine
semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno
poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave
33
ERODOTO Storie I 1 34
Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
p66 35
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114
36
nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di
bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia
della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di
Livio36
che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul
Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle
di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la
complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37
rdquo
Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che
invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici
rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della
terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio
solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene
sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano
alla donna fenicia
Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque
consentientibus omnibus Carthago conditur statuto
annuo vectigali pro solo urbis [hellip]
Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum
principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli
denuntiatione perit
Traduzione
36
LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109
37
Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di
trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti
fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone
annuo per il suolo della cittagrave38
[hellip] Iarba fece venire
a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese
in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39
Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua
morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano
rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio
affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura
femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per
fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto
del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i
Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno
CAPITOLO 2
2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo
21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio
38
Epitome XVIII 5 39
Epitome XVIII 6
38
Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la
vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile
distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad
una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi
macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo
sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per
motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia
Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue
ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile
verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna
indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo
dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno
lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato
dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri
re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo
Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale
di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i
due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave
fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide
e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che
questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve
difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della
monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla
regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni
39
religiose In unrsquoiscrizione funeraria40
il titolo sacerdote di Astarte
precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte
era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con
funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete
anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo
Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave
la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali
di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41
sommo sacerdote Ittobal42
sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio
riporta
οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα
τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων
ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου
Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε
τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους
καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους
ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί
Traduzione
Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare
la legna sulla montagna chiamata Libano per i
falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli
antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41
G FLAVIO Contro Apione I 157 42
G FLAVIO Contro Apione I 123
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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64
14
taurino quantum possent circumdare tergo15
Traduzione
Tiene il potere la tiria Didone partita dalla cittagrave
fuggendo il fratelloE un oltraggio lungo lunghi
gli intrighi ma seguirograve i sommi capi delle vicende
A costei era marito Sicheo il piugrave ricco doro
dei Punici e amato dal grande amore della misera
a lui il padre laveva data intatta e laveva unita
inprime nozze Ma teneva i regni di Tiro il fratello
Pigmalione per malvagitagrave piugrave feroce di tutti gli altri
Tra essi venne in mezzo il furore Egli empio
cieco per amore delloro abatte con larma Sicheo
di nascosto che non temeva davanti agli altari sicuro
degli affetti della sorella ed a lungo nascose il fatto
e fingendo molto il malvagio illuse con vana
speranza lafflitta amante
Ma lo stesso fantasma del marito insepolto venne
nei sogni alzando i pallidi sembianti in modi
straordinari svelograve i crudeli altari ed
il petto trafittodallarma scoprigrave tutto il cieco delitto
della casa Allora raccomanda di affrettare la fuga e
andarsene dalla patria
e come aiuto per la via rivelograve vecchi tesori
sotto terra una ignota quantitagrave di oro e argento 15
VIRGILIO Eneide Libro I v340-368
15
Cosigrave sconcertata Didone preparava fuga e compagni
Si radunano quelli che avevano o crudele odio o
paura del tiranno le navi che per caso eran pronte
le prendono e le carican doro I beni dellavaro
Pigmalione son portati per mare
capo dellimpresa una donna
Raggiunsero i luoghi dove ora vedraii le enormi
mura e la nascente fortezza della nuova Cartagine
e comprati il suolo Birsa dal nome del fatto
quanto potessero circondare con una pelle di toro
La regina offre ospitalitagrave ai troiani e durante il banchetto chiede a Enea di
narrarle le sue vicende In grembo a Didone siede il figlio dellrsquoeroe
Ascanio sostituito da Cupido La madre di Enea Venere vuole essere
sicura che la regina non muti il suo atteggiamento benevolo verso il figlio
e spinge Cupido e farla innamorare dellrsquoeroe In un primo momento
Didone rimane fedele al suo voto di castitagrave nei confronti del defunto
marito ma poi la passione la travolge (grazie anche allrsquoincoraggiamento
della sorella Anna) e si arrende iniziando a trascurare tutto per lrsquoamore di
Enea Giunone e Venere si accordano e durante una battuta di caccia un
temporale spinge Enea e Didone a rifugiarsi in una grotta creando cosigrave la
situazione ideale per favorire la loro unione
Didone vorrebbe che Enea non partisse piugrave per lrsquoItalia abbandonando il
suo destino ma Giove invia Mercurio a ricordare allrsquoeroe il suo dovere
cosigrave Enea decide di partire A nulla valgono le suppliche di Didone Presa
dal dolore finge di voler offrire un sacrificio purificatore e si uccide
16
trafiggendosi con una spada e maledice Enea mentre le navi troiane
prendono il largo verso lrsquoItalia
Tum vos o Tyrii stirpem et genus omne futurum
exercete odiis cinerique haec mittite nostro
munera nullus amor populis nec foedera sunto
exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor
qui face Dardanios ferroque sequare colonos
nunc olim quocumque dabunt se tempore vires
litora litoribus contraria fluctibus undas polipt
imprecor arma armis pugnent ipsique nepotesque
Traduzione
Poi voi o Tiri trattate con odio la stirpe e tutto
il popolo futuro ed inviate alla nostra cenere questi
regali Per i popoli non ci siano alcun amore e patti
Sorgi tu un vendicatore dalle nostre ossa
sigrave insegui i coloni dardani col ferro e col fuoco
ora dopo in qualunque tempo si daranno le forze
Prego lidi opposti a lidi onde a flutti
armi ad armi combattano sia loro sia i nipoti16
La maledizione di Didone diventa la causa profonda delle guerre tra il
popolo romano e il popolo punico la radice dellrsquoodio proprio come in
Nevio
16
VIRGILIO Eneide Libro IV v 622-629
17
Virgilio utilizza questa versione della vicenda per scopi ben diversi da
quelli storiografici La storia di Didone ed Enea si inserisce in un
contesto piugrave ampio quello della conclusione delle guerre civili che per
anni avevano scosso lo stato romano e la ritrovata stabilitagrave sotto il
governo imperiale di Augusto Era stato proprio lui Ottaviano a portare
la pace dopo la battaglia di Azio con la sconfitta di Antonio e Cleopatra
La regina drsquoEgitto non era altro che lrsquoelemento orientale e barbaro che
aveva traviato la virtugrave di un uomo romano Antonio con il lusso sfrenato
e la passione amorosa facendo prevalere non la ragione ma lrsquoamore
Cleopatra la donna orientale pericolosa intelligente e seduttrice era la
personificazione dellrsquoirrazionalitagrave emotiva una donna quindi
naturalmente portata alle mollezze drsquoamore preferendo le esigenze
private allo stato
Cleopatra e Didone incarnano lrsquoOriente istintivo e carnale lrsquoaltro il non
romano lrsquoestraneo che corrompe e fiacca il corpo e lo spirito con lrsquoozio
la libidine e le ricchezze Cosigrave era stato per Enea che come Antonio era
stato sedotto dal fascino delle donne drsquoOriente Lrsquoeroe troiano perograve era
riuscito a sfuggire al fascino di Didone in tempo anteponendo lo stato e
il suo destino la ragione la virilitagrave e la pietas allrsquo amor e alle frivolezze
incarnate nella figura della donna orientale Didone
Virgilio cosigrave giustifica la legittimazione dellrsquoautoritagrave di Augusto e
celebra la sua vittoria finale contro le truppe barbariche di Antonio
ormai vittima dellrsquoOriente Cleopatra e Didone le due regine dopo la
sconfitta si riscattano ritrovando la dignitagrave perduta tramite il suicidio
Sic sic iuvat ire sub umbras
18
hauriat hunc oculis ignem crudelis ab alto
Dardanus et nostrae secum ferat omina mortis
dixerat atque illam media inter talia ferro
conlapsam aspiciunt comites ensemque cruore
spumantem sparsasque manus It clamor ad alta
atria concussam bacchatur Fama per urbem
Traduzione
Cosigrave cosigrave egrave bello andar sotto le ombre Il crudele
dardano beva con gli occhi questo fuoco dallalto e
porti con seacute i presagi della nostra morte
Aveva detto e le compagne in mezzo a tali parole la
vedono crollata sullarma e la spada spumeggiante di
sangue e cosparse le mani Va il grido alle alte
stanze la Fama furoreggia per la cittagrave sconvolta17
Enea e la romanitagrave vincono sul fascino orientale Didone egrave sconfitta In
egual misura Augusto vince su Antonio e Cleopatra e ancora Roma vince
sullrsquoelemento barbaro Questo scontro tra due mondi era elemento
ricorrente della propaganda augustea giagrave prima dellrsquoinizio della guerra
quando si preparava allo scontro con Antonio (fu nel 32 aC che
pronunciograve ldquotota Italiardquo) Nelle Res Gestae riporta ldquoMi giurograve fedeltagrave
lrsquoItalia intera di sua volontagrave e mi chiese di esserle condottiero nella
guerra che vinsi ad Azio18
rdquo
17
VIRGILIO Eneide Libro IV v 660-666 18
Res Gestae par 25
19
Augusto si appella alla tradizione romana nella sua campagna come
salvatore e portavoce del mos maiorum tema forte nella societagrave romana
baluardo della purezza dei costumi antichi in decadenza a causa della
corruzione e del lusso introdotti dallrsquoOriente (non serve che io citi Marco
Porcio Catone Maior al riguardo) Lrsquoepisodio narrato da Virgilio
(lrsquoincontro di Enea con Didone) egrave molto importante per lo scopo primo
del poema Ottaviano ha celebrato il suo trionfo dopo Azio (31 aC) non
ha rivali e il 16 gennaio del 27 aC il Senato gli conferisce il titolo di
Augustus In suo onore gli viene conferito il titolo di augurium augustum
appellativo di enorme importanza che identifica ora Ottaviano come il
nuovo Romolo La ricostruzione dello stato romano egrave il suo ambizioso
progetto e per farlo ha bisogno di un solido consenso La figura di
Ottaviano come rifondatore come nuovo Romolo ben voluto dagli dei
prende forma nel poema virgiliano attraverso la ricostruzione della
genealogia mitica della gens Iulia Ovviamente lrsquoanalisi dellrsquoEneide di
Virgilio egrave molto piugrave lunga e complessa e sarebbe riduttivo ridurla a
queste poche pagine ma quello che voglio sottolineare egrave il motivo alla
base della differenza tra la Didone di Timeo e quella virgiliana dove non
abbiamo piugrave la regina forte e fedele ma sofferente e abbandonata un
quadro commovente e triste che finisce in tragedia col suicidio proprio
con la spada che il suo amato le aveva donato
13 Ovidio
Se la Didone virgiliana poco prima di morire arde di furore e desiderio di
vendetta maledicendo Enea la regina che troviamo nelle Heroides di
20
Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al
potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che
trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna
Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera
che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con
lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di
argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante
certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del
suicidio
Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua
sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di
tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua
dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave
qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo
incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se
stessa e il suo passato funesto
Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa
famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima
Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a
odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha
abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia
Nec quia te nostra sperem prece posse moveri
alloquor adverso movimus ista deo
sed meriti famam corpusque animumque pudicum
cum male perdiderim perdere verba leve est
21
Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon
[hellip]
non tamen Aenean quamvis male cogitat odi
sed queror infidum questaque peius amo
Traduzione
E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti
commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave
contro il volere del dio Ma avendo gettato via con
disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e
la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco
sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad
andartene e ad abbandonare linfelice Didone19
[]
Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male
ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo
amo di piugrave20
Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a
cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto
fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea
virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto
tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la
mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o
semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una
19
OVIDIO Heroides VII 5-9 20
OVIDIO Heroides VII 31-32
22
semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli
augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato
lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave
ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la
voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito
la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei
morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera
ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per
sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo
destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave
uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte
coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di
Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi
timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna
Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che
grava su di lei spariragrave per sempre
Durat in extremum vitaeque novissima nostrae
prosequitur fati qui fuit ante tenor
occidit internas coniunx mactatus ad aras
et sceleris tanti praemia frater habet
exul agor cineresque viri patriamque relinquo
et feror in dubias hoste sequente vias
adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque
quod tibi donavi perfide litus emo
urbem constitui lateque patentia fixi
23
moenia finitimis invidiosa locis
Traduzione
Il destino che ho sempre avuto in passato persiste
sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della
mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso
laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di
un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e
abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto
linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso
cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra
gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho
donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che
si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle
regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera
e donna sono provocata a combattere e inesperta
allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli
armamenti21
Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la
dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret
riporta Ovidio
si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar
dum tua sit Dido quidlibet esse feret
21
OVIDIO Heroides VII 115-124
24
[hellip]
nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei
hoc tantum in tumuli marmore carmen erit
praebuit Aeneas et causam mortis et ensem
ipsa sua Dido concidit usa manu
Traduzione
Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si
chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua
Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22
[] non
sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci
saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del
sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la
spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23
14 Annali di Tiro
Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e
greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti
fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza
non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave
ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22
OVIDIO Heroides VII 171-172 23
OVIDIO Heroides VII 197-200
25
seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto
meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta
Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della
letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo
presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di
Eusebio
Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era
secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di
Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi
frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave
precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della
luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e
degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della
religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese
In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera
che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una
ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere
letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24
rdquo
Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e
alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad
una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua
volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle
cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di
Efeso
24
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71
26
Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν
Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν
βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ
βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις
ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν
μαθεῖν
Traduzione
scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i
Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di
studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di
ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che
regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25
Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe
avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle
fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione
Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un
compilatore tratte da cronache locali in lingua greca
il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o
secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non
consente dubbi certamente egli non fu il traduttore
25
G FLAVIO Contro Apione I 116
27
degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera
ldquobarbarardquo26
A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la
traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe
una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico
Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che
gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro
che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di
Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro
Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della
colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio
scrive
ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν
γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα
λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ
πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν
οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη
ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον
ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ
κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα
Traduzione
26
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73
28
Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi
anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati
con grande cura relativi ai fatti degni di memoria
avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi
(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu
eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto
mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27
Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti
altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva
presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute
anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave
da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa
Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici
τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας
ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν
Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν
δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ
φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν
Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς
Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη
ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ
βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός
27
G FLAVIO Contro Apione I 107-108
29
γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι
Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η
Traduzione
Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e
regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56
anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo
regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di
Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di
Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla
somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da
allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel
dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati
dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di
Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28
Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di
Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione
Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel
settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una
cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di
Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi
Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano
restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva
essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte
28
G FLAVIO Contro Apione I 125-127
30
di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante
secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave
storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito
come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non
trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un
attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli
escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo
storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla
successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per
citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di
Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera
nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro
rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di
Pompeo Trogo29
rdquo
15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo
Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci
ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone
nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la
figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella
Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda
augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per
lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di
encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della
29
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80
31
storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla
celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna
Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30
Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i
giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto
31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa
fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e
sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba
era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto
terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione
avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per
queste lo uccise
Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto
tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che
avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo
convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per
trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto
anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle
navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li
costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto
del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba
pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte
funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi
del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si
30
cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31
Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus
32
unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio
e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire
Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le
fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a
prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave
che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di
queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani
potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di
Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di
Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi
discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua
sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce
degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo
sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo
divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia
degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve
un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue
Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia
uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu
chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare
con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave
una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani
siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime
fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma
travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e
invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e
33
potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e
subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano
ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti
cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli
ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia
dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e
costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a
quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e
la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve
Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta
Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato
lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle
nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che
sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita
trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine
come una dea
La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada
durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto
affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e
accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei
fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei
Condita est urbs haec LXXII annis ante quam
Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi
status variis discordiarum casibus agitatus est Cum
inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta
34
sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt
Quippe homines ut victimas immolabant et
impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam
provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine
eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari
maxime solent
Traduzione
Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di
Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la
sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a
discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche
da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come
rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione
religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come
vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di
unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici
implorando la pace divina con il sangue di coloro
per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli
dei32
Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta
vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro
conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza
garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa
La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei
32
Epitoma XVIII 6
35
Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema
o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla
fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba
anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)
una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo
quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33
) I commerci e gli
scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste
Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di
valenza politica e storiografica34
rdquo Le genti del luogo non potevano che
essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una
cultura moderna di tipo mercantile
Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare
il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del
tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione
giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento
simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo
stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto
riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735
come hanno
ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella
versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo
ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine
semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno
poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave
33
ERODOTO Storie I 1 34
Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
p66 35
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114
36
nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di
bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia
della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di
Livio36
che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul
Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle
di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la
complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37
rdquo
Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che
invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici
rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della
terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio
solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene
sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano
alla donna fenicia
Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque
consentientibus omnibus Carthago conditur statuto
annuo vectigali pro solo urbis [hellip]
Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum
principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli
denuntiatione perit
Traduzione
36
LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109
37
Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di
trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti
fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone
annuo per il suolo della cittagrave38
[hellip] Iarba fece venire
a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese
in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39
Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua
morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano
rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio
affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura
femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per
fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto
del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i
Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno
CAPITOLO 2
2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo
21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio
38
Epitome XVIII 5 39
Epitome XVIII 6
38
Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la
vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile
distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad
una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi
macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo
sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per
motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia
Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue
ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile
verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna
indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo
dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno
lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato
dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri
re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo
Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale
di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i
due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave
fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide
e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che
questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve
difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della
monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla
regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni
39
religiose In unrsquoiscrizione funeraria40
il titolo sacerdote di Astarte
precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte
era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con
funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete
anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo
Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave
la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali
di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41
sommo sacerdote Ittobal42
sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio
riporta
οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα
τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων
ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου
Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε
τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους
καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους
ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί
Traduzione
Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare
la legna sulla montagna chiamata Libano per i
falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli
antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41
G FLAVIO Contro Apione I 157 42
G FLAVIO Contro Apione I 123
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
Bibliografia
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i vivi 2008
Aristotele Politica Universale Rizzoli Milano 2003
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Virgiliana Mondadori vol 2
60
G Bartoloni MG Benedettini Evidenza ed interpretazione di contesti
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15
Cosigrave sconcertata Didone preparava fuga e compagni
Si radunano quelli che avevano o crudele odio o
paura del tiranno le navi che per caso eran pronte
le prendono e le carican doro I beni dellavaro
Pigmalione son portati per mare
capo dellimpresa una donna
Raggiunsero i luoghi dove ora vedraii le enormi
mura e la nascente fortezza della nuova Cartagine
e comprati il suolo Birsa dal nome del fatto
quanto potessero circondare con una pelle di toro
La regina offre ospitalitagrave ai troiani e durante il banchetto chiede a Enea di
narrarle le sue vicende In grembo a Didone siede il figlio dellrsquoeroe
Ascanio sostituito da Cupido La madre di Enea Venere vuole essere
sicura che la regina non muti il suo atteggiamento benevolo verso il figlio
e spinge Cupido e farla innamorare dellrsquoeroe In un primo momento
Didone rimane fedele al suo voto di castitagrave nei confronti del defunto
marito ma poi la passione la travolge (grazie anche allrsquoincoraggiamento
della sorella Anna) e si arrende iniziando a trascurare tutto per lrsquoamore di
Enea Giunone e Venere si accordano e durante una battuta di caccia un
temporale spinge Enea e Didone a rifugiarsi in una grotta creando cosigrave la
situazione ideale per favorire la loro unione
Didone vorrebbe che Enea non partisse piugrave per lrsquoItalia abbandonando il
suo destino ma Giove invia Mercurio a ricordare allrsquoeroe il suo dovere
cosigrave Enea decide di partire A nulla valgono le suppliche di Didone Presa
dal dolore finge di voler offrire un sacrificio purificatore e si uccide
16
trafiggendosi con una spada e maledice Enea mentre le navi troiane
prendono il largo verso lrsquoItalia
Tum vos o Tyrii stirpem et genus omne futurum
exercete odiis cinerique haec mittite nostro
munera nullus amor populis nec foedera sunto
exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor
qui face Dardanios ferroque sequare colonos
nunc olim quocumque dabunt se tempore vires
litora litoribus contraria fluctibus undas polipt
imprecor arma armis pugnent ipsique nepotesque
Traduzione
Poi voi o Tiri trattate con odio la stirpe e tutto
il popolo futuro ed inviate alla nostra cenere questi
regali Per i popoli non ci siano alcun amore e patti
Sorgi tu un vendicatore dalle nostre ossa
sigrave insegui i coloni dardani col ferro e col fuoco
ora dopo in qualunque tempo si daranno le forze
Prego lidi opposti a lidi onde a flutti
armi ad armi combattano sia loro sia i nipoti16
La maledizione di Didone diventa la causa profonda delle guerre tra il
popolo romano e il popolo punico la radice dellrsquoodio proprio come in
Nevio
16
VIRGILIO Eneide Libro IV v 622-629
17
Virgilio utilizza questa versione della vicenda per scopi ben diversi da
quelli storiografici La storia di Didone ed Enea si inserisce in un
contesto piugrave ampio quello della conclusione delle guerre civili che per
anni avevano scosso lo stato romano e la ritrovata stabilitagrave sotto il
governo imperiale di Augusto Era stato proprio lui Ottaviano a portare
la pace dopo la battaglia di Azio con la sconfitta di Antonio e Cleopatra
La regina drsquoEgitto non era altro che lrsquoelemento orientale e barbaro che
aveva traviato la virtugrave di un uomo romano Antonio con il lusso sfrenato
e la passione amorosa facendo prevalere non la ragione ma lrsquoamore
Cleopatra la donna orientale pericolosa intelligente e seduttrice era la
personificazione dellrsquoirrazionalitagrave emotiva una donna quindi
naturalmente portata alle mollezze drsquoamore preferendo le esigenze
private allo stato
Cleopatra e Didone incarnano lrsquoOriente istintivo e carnale lrsquoaltro il non
romano lrsquoestraneo che corrompe e fiacca il corpo e lo spirito con lrsquoozio
la libidine e le ricchezze Cosigrave era stato per Enea che come Antonio era
stato sedotto dal fascino delle donne drsquoOriente Lrsquoeroe troiano perograve era
riuscito a sfuggire al fascino di Didone in tempo anteponendo lo stato e
il suo destino la ragione la virilitagrave e la pietas allrsquo amor e alle frivolezze
incarnate nella figura della donna orientale Didone
Virgilio cosigrave giustifica la legittimazione dellrsquoautoritagrave di Augusto e
celebra la sua vittoria finale contro le truppe barbariche di Antonio
ormai vittima dellrsquoOriente Cleopatra e Didone le due regine dopo la
sconfitta si riscattano ritrovando la dignitagrave perduta tramite il suicidio
Sic sic iuvat ire sub umbras
18
hauriat hunc oculis ignem crudelis ab alto
Dardanus et nostrae secum ferat omina mortis
dixerat atque illam media inter talia ferro
conlapsam aspiciunt comites ensemque cruore
spumantem sparsasque manus It clamor ad alta
atria concussam bacchatur Fama per urbem
Traduzione
Cosigrave cosigrave egrave bello andar sotto le ombre Il crudele
dardano beva con gli occhi questo fuoco dallalto e
porti con seacute i presagi della nostra morte
Aveva detto e le compagne in mezzo a tali parole la
vedono crollata sullarma e la spada spumeggiante di
sangue e cosparse le mani Va il grido alle alte
stanze la Fama furoreggia per la cittagrave sconvolta17
Enea e la romanitagrave vincono sul fascino orientale Didone egrave sconfitta In
egual misura Augusto vince su Antonio e Cleopatra e ancora Roma vince
sullrsquoelemento barbaro Questo scontro tra due mondi era elemento
ricorrente della propaganda augustea giagrave prima dellrsquoinizio della guerra
quando si preparava allo scontro con Antonio (fu nel 32 aC che
pronunciograve ldquotota Italiardquo) Nelle Res Gestae riporta ldquoMi giurograve fedeltagrave
lrsquoItalia intera di sua volontagrave e mi chiese di esserle condottiero nella
guerra che vinsi ad Azio18
rdquo
17
VIRGILIO Eneide Libro IV v 660-666 18
Res Gestae par 25
19
Augusto si appella alla tradizione romana nella sua campagna come
salvatore e portavoce del mos maiorum tema forte nella societagrave romana
baluardo della purezza dei costumi antichi in decadenza a causa della
corruzione e del lusso introdotti dallrsquoOriente (non serve che io citi Marco
Porcio Catone Maior al riguardo) Lrsquoepisodio narrato da Virgilio
(lrsquoincontro di Enea con Didone) egrave molto importante per lo scopo primo
del poema Ottaviano ha celebrato il suo trionfo dopo Azio (31 aC) non
ha rivali e il 16 gennaio del 27 aC il Senato gli conferisce il titolo di
Augustus In suo onore gli viene conferito il titolo di augurium augustum
appellativo di enorme importanza che identifica ora Ottaviano come il
nuovo Romolo La ricostruzione dello stato romano egrave il suo ambizioso
progetto e per farlo ha bisogno di un solido consenso La figura di
Ottaviano come rifondatore come nuovo Romolo ben voluto dagli dei
prende forma nel poema virgiliano attraverso la ricostruzione della
genealogia mitica della gens Iulia Ovviamente lrsquoanalisi dellrsquoEneide di
Virgilio egrave molto piugrave lunga e complessa e sarebbe riduttivo ridurla a
queste poche pagine ma quello che voglio sottolineare egrave il motivo alla
base della differenza tra la Didone di Timeo e quella virgiliana dove non
abbiamo piugrave la regina forte e fedele ma sofferente e abbandonata un
quadro commovente e triste che finisce in tragedia col suicidio proprio
con la spada che il suo amato le aveva donato
13 Ovidio
Se la Didone virgiliana poco prima di morire arde di furore e desiderio di
vendetta maledicendo Enea la regina che troviamo nelle Heroides di
20
Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al
potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che
trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna
Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera
che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con
lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di
argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante
certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del
suicidio
Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua
sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di
tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua
dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave
qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo
incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se
stessa e il suo passato funesto
Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa
famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima
Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a
odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha
abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia
Nec quia te nostra sperem prece posse moveri
alloquor adverso movimus ista deo
sed meriti famam corpusque animumque pudicum
cum male perdiderim perdere verba leve est
21
Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon
[hellip]
non tamen Aenean quamvis male cogitat odi
sed queror infidum questaque peius amo
Traduzione
E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti
commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave
contro il volere del dio Ma avendo gettato via con
disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e
la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco
sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad
andartene e ad abbandonare linfelice Didone19
[]
Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male
ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo
amo di piugrave20
Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a
cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto
fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea
virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto
tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la
mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o
semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una
19
OVIDIO Heroides VII 5-9 20
OVIDIO Heroides VII 31-32
22
semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli
augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato
lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave
ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la
voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito
la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei
morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera
ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per
sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo
destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave
uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte
coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di
Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi
timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna
Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che
grava su di lei spariragrave per sempre
Durat in extremum vitaeque novissima nostrae
prosequitur fati qui fuit ante tenor
occidit internas coniunx mactatus ad aras
et sceleris tanti praemia frater habet
exul agor cineresque viri patriamque relinquo
et feror in dubias hoste sequente vias
adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque
quod tibi donavi perfide litus emo
urbem constitui lateque patentia fixi
23
moenia finitimis invidiosa locis
Traduzione
Il destino che ho sempre avuto in passato persiste
sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della
mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso
laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di
un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e
abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto
linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso
cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra
gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho
donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che
si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle
regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera
e donna sono provocata a combattere e inesperta
allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli
armamenti21
Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la
dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret
riporta Ovidio
si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar
dum tua sit Dido quidlibet esse feret
21
OVIDIO Heroides VII 115-124
24
[hellip]
nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei
hoc tantum in tumuli marmore carmen erit
praebuit Aeneas et causam mortis et ensem
ipsa sua Dido concidit usa manu
Traduzione
Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si
chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua
Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22
[] non
sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci
saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del
sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la
spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23
14 Annali di Tiro
Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e
greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti
fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza
non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave
ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22
OVIDIO Heroides VII 171-172 23
OVIDIO Heroides VII 197-200
25
seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto
meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta
Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della
letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo
presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di
Eusebio
Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era
secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di
Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi
frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave
precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della
luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e
degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della
religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese
In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera
che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una
ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere
letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24
rdquo
Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e
alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad
una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua
volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle
cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di
Efeso
24
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71
26
Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν
Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν
βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ
βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις
ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν
μαθεῖν
Traduzione
scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i
Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di
studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di
ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che
regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25
Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe
avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle
fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione
Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un
compilatore tratte da cronache locali in lingua greca
il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o
secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non
consente dubbi certamente egli non fu il traduttore
25
G FLAVIO Contro Apione I 116
27
degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera
ldquobarbarardquo26
A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la
traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe
una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico
Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che
gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro
che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di
Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro
Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della
colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio
scrive
ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν
γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα
λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ
πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν
οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη
ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον
ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ
κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα
Traduzione
26
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73
28
Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi
anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati
con grande cura relativi ai fatti degni di memoria
avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi
(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu
eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto
mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27
Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti
altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva
presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute
anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave
da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa
Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici
τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας
ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν
Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν
δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ
φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν
Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς
Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη
ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ
βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός
27
G FLAVIO Contro Apione I 107-108
29
γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι
Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η
Traduzione
Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e
regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56
anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo
regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di
Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di
Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla
somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da
allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel
dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati
dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di
Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28
Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di
Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione
Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel
settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una
cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di
Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi
Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano
restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva
essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte
28
G FLAVIO Contro Apione I 125-127
30
di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante
secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave
storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito
come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non
trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un
attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli
escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo
storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla
successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per
citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di
Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera
nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro
rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di
Pompeo Trogo29
rdquo
15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo
Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci
ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone
nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la
figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella
Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda
augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per
lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di
encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della
29
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80
31
storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla
celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna
Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30
Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i
giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto
31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa
fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e
sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba
era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto
terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione
avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per
queste lo uccise
Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto
tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che
avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo
convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per
trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto
anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle
navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li
costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto
del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba
pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte
funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi
del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si
30
cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31
Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus
32
unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio
e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire
Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le
fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a
prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave
che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di
queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani
potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di
Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di
Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi
discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua
sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce
degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo
sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo
divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia
degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve
un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue
Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia
uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu
chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare
con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave
una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani
siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime
fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma
travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e
invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e
33
potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e
subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano
ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti
cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli
ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia
dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e
costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a
quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e
la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve
Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta
Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato
lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle
nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che
sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita
trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine
come una dea
La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada
durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto
affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e
accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei
fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei
Condita est urbs haec LXXII annis ante quam
Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi
status variis discordiarum casibus agitatus est Cum
inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta
34
sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt
Quippe homines ut victimas immolabant et
impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam
provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine
eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari
maxime solent
Traduzione
Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di
Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la
sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a
discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche
da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come
rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione
religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come
vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di
unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici
implorando la pace divina con il sangue di coloro
per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli
dei32
Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta
vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro
conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza
garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa
La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei
32
Epitoma XVIII 6
35
Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema
o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla
fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba
anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)
una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo
quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33
) I commerci e gli
scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste
Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di
valenza politica e storiografica34
rdquo Le genti del luogo non potevano che
essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una
cultura moderna di tipo mercantile
Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare
il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del
tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione
giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento
simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo
stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto
riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735
come hanno
ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella
versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo
ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine
semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno
poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave
33
ERODOTO Storie I 1 34
Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
p66 35
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114
36
nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di
bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia
della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di
Livio36
che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul
Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle
di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la
complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37
rdquo
Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che
invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici
rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della
terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio
solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene
sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano
alla donna fenicia
Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque
consentientibus omnibus Carthago conditur statuto
annuo vectigali pro solo urbis [hellip]
Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum
principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli
denuntiatione perit
Traduzione
36
LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109
37
Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di
trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti
fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone
annuo per il suolo della cittagrave38
[hellip] Iarba fece venire
a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese
in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39
Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua
morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano
rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio
affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura
femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per
fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto
del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i
Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno
CAPITOLO 2
2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo
21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio
38
Epitome XVIII 5 39
Epitome XVIII 6
38
Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la
vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile
distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad
una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi
macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo
sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per
motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia
Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue
ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile
verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna
indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo
dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno
lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato
dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri
re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo
Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale
di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i
due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave
fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide
e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che
questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve
difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della
monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla
regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni
39
religiose In unrsquoiscrizione funeraria40
il titolo sacerdote di Astarte
precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte
era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con
funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete
anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo
Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave
la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali
di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41
sommo sacerdote Ittobal42
sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio
riporta
οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα
τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων
ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου
Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε
τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους
καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους
ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί
Traduzione
Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare
la legna sulla montagna chiamata Libano per i
falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli
antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41
G FLAVIO Contro Apione I 157 42
G FLAVIO Contro Apione I 123
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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Roma 1975
64
16
trafiggendosi con una spada e maledice Enea mentre le navi troiane
prendono il largo verso lrsquoItalia
Tum vos o Tyrii stirpem et genus omne futurum
exercete odiis cinerique haec mittite nostro
munera nullus amor populis nec foedera sunto
exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor
qui face Dardanios ferroque sequare colonos
nunc olim quocumque dabunt se tempore vires
litora litoribus contraria fluctibus undas polipt
imprecor arma armis pugnent ipsique nepotesque
Traduzione
Poi voi o Tiri trattate con odio la stirpe e tutto
il popolo futuro ed inviate alla nostra cenere questi
regali Per i popoli non ci siano alcun amore e patti
Sorgi tu un vendicatore dalle nostre ossa
sigrave insegui i coloni dardani col ferro e col fuoco
ora dopo in qualunque tempo si daranno le forze
Prego lidi opposti a lidi onde a flutti
armi ad armi combattano sia loro sia i nipoti16
La maledizione di Didone diventa la causa profonda delle guerre tra il
popolo romano e il popolo punico la radice dellrsquoodio proprio come in
Nevio
16
VIRGILIO Eneide Libro IV v 622-629
17
Virgilio utilizza questa versione della vicenda per scopi ben diversi da
quelli storiografici La storia di Didone ed Enea si inserisce in un
contesto piugrave ampio quello della conclusione delle guerre civili che per
anni avevano scosso lo stato romano e la ritrovata stabilitagrave sotto il
governo imperiale di Augusto Era stato proprio lui Ottaviano a portare
la pace dopo la battaglia di Azio con la sconfitta di Antonio e Cleopatra
La regina drsquoEgitto non era altro che lrsquoelemento orientale e barbaro che
aveva traviato la virtugrave di un uomo romano Antonio con il lusso sfrenato
e la passione amorosa facendo prevalere non la ragione ma lrsquoamore
Cleopatra la donna orientale pericolosa intelligente e seduttrice era la
personificazione dellrsquoirrazionalitagrave emotiva una donna quindi
naturalmente portata alle mollezze drsquoamore preferendo le esigenze
private allo stato
Cleopatra e Didone incarnano lrsquoOriente istintivo e carnale lrsquoaltro il non
romano lrsquoestraneo che corrompe e fiacca il corpo e lo spirito con lrsquoozio
la libidine e le ricchezze Cosigrave era stato per Enea che come Antonio era
stato sedotto dal fascino delle donne drsquoOriente Lrsquoeroe troiano perograve era
riuscito a sfuggire al fascino di Didone in tempo anteponendo lo stato e
il suo destino la ragione la virilitagrave e la pietas allrsquo amor e alle frivolezze
incarnate nella figura della donna orientale Didone
Virgilio cosigrave giustifica la legittimazione dellrsquoautoritagrave di Augusto e
celebra la sua vittoria finale contro le truppe barbariche di Antonio
ormai vittima dellrsquoOriente Cleopatra e Didone le due regine dopo la
sconfitta si riscattano ritrovando la dignitagrave perduta tramite il suicidio
Sic sic iuvat ire sub umbras
18
hauriat hunc oculis ignem crudelis ab alto
Dardanus et nostrae secum ferat omina mortis
dixerat atque illam media inter talia ferro
conlapsam aspiciunt comites ensemque cruore
spumantem sparsasque manus It clamor ad alta
atria concussam bacchatur Fama per urbem
Traduzione
Cosigrave cosigrave egrave bello andar sotto le ombre Il crudele
dardano beva con gli occhi questo fuoco dallalto e
porti con seacute i presagi della nostra morte
Aveva detto e le compagne in mezzo a tali parole la
vedono crollata sullarma e la spada spumeggiante di
sangue e cosparse le mani Va il grido alle alte
stanze la Fama furoreggia per la cittagrave sconvolta17
Enea e la romanitagrave vincono sul fascino orientale Didone egrave sconfitta In
egual misura Augusto vince su Antonio e Cleopatra e ancora Roma vince
sullrsquoelemento barbaro Questo scontro tra due mondi era elemento
ricorrente della propaganda augustea giagrave prima dellrsquoinizio della guerra
quando si preparava allo scontro con Antonio (fu nel 32 aC che
pronunciograve ldquotota Italiardquo) Nelle Res Gestae riporta ldquoMi giurograve fedeltagrave
lrsquoItalia intera di sua volontagrave e mi chiese di esserle condottiero nella
guerra che vinsi ad Azio18
rdquo
17
VIRGILIO Eneide Libro IV v 660-666 18
Res Gestae par 25
19
Augusto si appella alla tradizione romana nella sua campagna come
salvatore e portavoce del mos maiorum tema forte nella societagrave romana
baluardo della purezza dei costumi antichi in decadenza a causa della
corruzione e del lusso introdotti dallrsquoOriente (non serve che io citi Marco
Porcio Catone Maior al riguardo) Lrsquoepisodio narrato da Virgilio
(lrsquoincontro di Enea con Didone) egrave molto importante per lo scopo primo
del poema Ottaviano ha celebrato il suo trionfo dopo Azio (31 aC) non
ha rivali e il 16 gennaio del 27 aC il Senato gli conferisce il titolo di
Augustus In suo onore gli viene conferito il titolo di augurium augustum
appellativo di enorme importanza che identifica ora Ottaviano come il
nuovo Romolo La ricostruzione dello stato romano egrave il suo ambizioso
progetto e per farlo ha bisogno di un solido consenso La figura di
Ottaviano come rifondatore come nuovo Romolo ben voluto dagli dei
prende forma nel poema virgiliano attraverso la ricostruzione della
genealogia mitica della gens Iulia Ovviamente lrsquoanalisi dellrsquoEneide di
Virgilio egrave molto piugrave lunga e complessa e sarebbe riduttivo ridurla a
queste poche pagine ma quello che voglio sottolineare egrave il motivo alla
base della differenza tra la Didone di Timeo e quella virgiliana dove non
abbiamo piugrave la regina forte e fedele ma sofferente e abbandonata un
quadro commovente e triste che finisce in tragedia col suicidio proprio
con la spada che il suo amato le aveva donato
13 Ovidio
Se la Didone virgiliana poco prima di morire arde di furore e desiderio di
vendetta maledicendo Enea la regina che troviamo nelle Heroides di
20
Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al
potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che
trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna
Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera
che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con
lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di
argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante
certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del
suicidio
Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua
sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di
tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua
dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave
qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo
incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se
stessa e il suo passato funesto
Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa
famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima
Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a
odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha
abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia
Nec quia te nostra sperem prece posse moveri
alloquor adverso movimus ista deo
sed meriti famam corpusque animumque pudicum
cum male perdiderim perdere verba leve est
21
Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon
[hellip]
non tamen Aenean quamvis male cogitat odi
sed queror infidum questaque peius amo
Traduzione
E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti
commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave
contro il volere del dio Ma avendo gettato via con
disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e
la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco
sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad
andartene e ad abbandonare linfelice Didone19
[]
Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male
ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo
amo di piugrave20
Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a
cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto
fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea
virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto
tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la
mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o
semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una
19
OVIDIO Heroides VII 5-9 20
OVIDIO Heroides VII 31-32
22
semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli
augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato
lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave
ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la
voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito
la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei
morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera
ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per
sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo
destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave
uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte
coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di
Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi
timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna
Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che
grava su di lei spariragrave per sempre
Durat in extremum vitaeque novissima nostrae
prosequitur fati qui fuit ante tenor
occidit internas coniunx mactatus ad aras
et sceleris tanti praemia frater habet
exul agor cineresque viri patriamque relinquo
et feror in dubias hoste sequente vias
adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque
quod tibi donavi perfide litus emo
urbem constitui lateque patentia fixi
23
moenia finitimis invidiosa locis
Traduzione
Il destino che ho sempre avuto in passato persiste
sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della
mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso
laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di
un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e
abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto
linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso
cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra
gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho
donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che
si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle
regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera
e donna sono provocata a combattere e inesperta
allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli
armamenti21
Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la
dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret
riporta Ovidio
si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar
dum tua sit Dido quidlibet esse feret
21
OVIDIO Heroides VII 115-124
24
[hellip]
nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei
hoc tantum in tumuli marmore carmen erit
praebuit Aeneas et causam mortis et ensem
ipsa sua Dido concidit usa manu
Traduzione
Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si
chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua
Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22
[] non
sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci
saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del
sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la
spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23
14 Annali di Tiro
Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e
greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti
fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza
non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave
ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22
OVIDIO Heroides VII 171-172 23
OVIDIO Heroides VII 197-200
25
seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto
meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta
Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della
letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo
presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di
Eusebio
Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era
secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di
Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi
frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave
precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della
luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e
degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della
religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese
In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera
che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una
ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere
letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24
rdquo
Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e
alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad
una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua
volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle
cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di
Efeso
24
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71
26
Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν
Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν
βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ
βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις
ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν
μαθεῖν
Traduzione
scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i
Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di
studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di
ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che
regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25
Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe
avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle
fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione
Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un
compilatore tratte da cronache locali in lingua greca
il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o
secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non
consente dubbi certamente egli non fu il traduttore
25
G FLAVIO Contro Apione I 116
27
degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera
ldquobarbarardquo26
A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la
traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe
una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico
Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che
gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro
che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di
Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro
Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della
colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio
scrive
ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν
γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα
λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ
πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν
οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη
ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον
ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ
κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα
Traduzione
26
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73
28
Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi
anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati
con grande cura relativi ai fatti degni di memoria
avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi
(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu
eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto
mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27
Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti
altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva
presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute
anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave
da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa
Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici
τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας
ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν
Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν
δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ
φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν
Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς
Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη
ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ
βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός
27
G FLAVIO Contro Apione I 107-108
29
γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι
Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η
Traduzione
Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e
regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56
anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo
regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di
Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di
Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla
somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da
allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel
dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati
dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di
Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28
Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di
Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione
Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel
settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una
cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di
Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi
Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano
restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva
essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte
28
G FLAVIO Contro Apione I 125-127
30
di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante
secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave
storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito
come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non
trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un
attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli
escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo
storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla
successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per
citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di
Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera
nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro
rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di
Pompeo Trogo29
rdquo
15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo
Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci
ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone
nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la
figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella
Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda
augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per
lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di
encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della
29
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80
31
storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla
celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna
Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30
Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i
giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto
31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa
fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e
sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba
era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto
terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione
avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per
queste lo uccise
Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto
tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che
avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo
convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per
trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto
anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle
navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li
costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto
del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba
pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte
funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi
del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si
30
cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31
Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus
32
unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio
e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire
Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le
fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a
prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave
che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di
queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani
potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di
Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di
Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi
discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua
sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce
degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo
sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo
divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia
degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve
un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue
Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia
uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu
chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare
con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave
una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani
siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime
fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma
travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e
invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e
33
potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e
subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano
ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti
cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli
ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia
dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e
costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a
quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e
la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve
Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta
Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato
lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle
nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che
sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita
trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine
come una dea
La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada
durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto
affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e
accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei
fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei
Condita est urbs haec LXXII annis ante quam
Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi
status variis discordiarum casibus agitatus est Cum
inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta
34
sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt
Quippe homines ut victimas immolabant et
impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam
provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine
eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari
maxime solent
Traduzione
Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di
Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la
sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a
discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche
da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come
rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione
religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come
vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di
unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici
implorando la pace divina con il sangue di coloro
per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli
dei32
Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta
vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro
conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza
garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa
La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei
32
Epitoma XVIII 6
35
Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema
o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla
fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba
anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)
una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo
quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33
) I commerci e gli
scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste
Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di
valenza politica e storiografica34
rdquo Le genti del luogo non potevano che
essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una
cultura moderna di tipo mercantile
Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare
il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del
tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione
giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento
simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo
stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto
riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735
come hanno
ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella
versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo
ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine
semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno
poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave
33
ERODOTO Storie I 1 34
Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
p66 35
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114
36
nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di
bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia
della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di
Livio36
che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul
Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle
di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la
complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37
rdquo
Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che
invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici
rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della
terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio
solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene
sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano
alla donna fenicia
Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque
consentientibus omnibus Carthago conditur statuto
annuo vectigali pro solo urbis [hellip]
Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum
principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli
denuntiatione perit
Traduzione
36
LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109
37
Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di
trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti
fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone
annuo per il suolo della cittagrave38
[hellip] Iarba fece venire
a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese
in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39
Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua
morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano
rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio
affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura
femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per
fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto
del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i
Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno
CAPITOLO 2
2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo
21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio
38
Epitome XVIII 5 39
Epitome XVIII 6
38
Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la
vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile
distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad
una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi
macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo
sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per
motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia
Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue
ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile
verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna
indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo
dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno
lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato
dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri
re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo
Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale
di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i
due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave
fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide
e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che
questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve
difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della
monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla
regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni
39
religiose In unrsquoiscrizione funeraria40
il titolo sacerdote di Astarte
precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte
era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con
funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete
anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo
Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave
la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali
di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41
sommo sacerdote Ittobal42
sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio
riporta
οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα
τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων
ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου
Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε
τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους
καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους
ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί
Traduzione
Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare
la legna sulla montagna chiamata Libano per i
falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli
antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41
G FLAVIO Contro Apione I 157 42
G FLAVIO Contro Apione I 123
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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64
17
Virgilio utilizza questa versione della vicenda per scopi ben diversi da
quelli storiografici La storia di Didone ed Enea si inserisce in un
contesto piugrave ampio quello della conclusione delle guerre civili che per
anni avevano scosso lo stato romano e la ritrovata stabilitagrave sotto il
governo imperiale di Augusto Era stato proprio lui Ottaviano a portare
la pace dopo la battaglia di Azio con la sconfitta di Antonio e Cleopatra
La regina drsquoEgitto non era altro che lrsquoelemento orientale e barbaro che
aveva traviato la virtugrave di un uomo romano Antonio con il lusso sfrenato
e la passione amorosa facendo prevalere non la ragione ma lrsquoamore
Cleopatra la donna orientale pericolosa intelligente e seduttrice era la
personificazione dellrsquoirrazionalitagrave emotiva una donna quindi
naturalmente portata alle mollezze drsquoamore preferendo le esigenze
private allo stato
Cleopatra e Didone incarnano lrsquoOriente istintivo e carnale lrsquoaltro il non
romano lrsquoestraneo che corrompe e fiacca il corpo e lo spirito con lrsquoozio
la libidine e le ricchezze Cosigrave era stato per Enea che come Antonio era
stato sedotto dal fascino delle donne drsquoOriente Lrsquoeroe troiano perograve era
riuscito a sfuggire al fascino di Didone in tempo anteponendo lo stato e
il suo destino la ragione la virilitagrave e la pietas allrsquo amor e alle frivolezze
incarnate nella figura della donna orientale Didone
Virgilio cosigrave giustifica la legittimazione dellrsquoautoritagrave di Augusto e
celebra la sua vittoria finale contro le truppe barbariche di Antonio
ormai vittima dellrsquoOriente Cleopatra e Didone le due regine dopo la
sconfitta si riscattano ritrovando la dignitagrave perduta tramite il suicidio
Sic sic iuvat ire sub umbras
18
hauriat hunc oculis ignem crudelis ab alto
Dardanus et nostrae secum ferat omina mortis
dixerat atque illam media inter talia ferro
conlapsam aspiciunt comites ensemque cruore
spumantem sparsasque manus It clamor ad alta
atria concussam bacchatur Fama per urbem
Traduzione
Cosigrave cosigrave egrave bello andar sotto le ombre Il crudele
dardano beva con gli occhi questo fuoco dallalto e
porti con seacute i presagi della nostra morte
Aveva detto e le compagne in mezzo a tali parole la
vedono crollata sullarma e la spada spumeggiante di
sangue e cosparse le mani Va il grido alle alte
stanze la Fama furoreggia per la cittagrave sconvolta17
Enea e la romanitagrave vincono sul fascino orientale Didone egrave sconfitta In
egual misura Augusto vince su Antonio e Cleopatra e ancora Roma vince
sullrsquoelemento barbaro Questo scontro tra due mondi era elemento
ricorrente della propaganda augustea giagrave prima dellrsquoinizio della guerra
quando si preparava allo scontro con Antonio (fu nel 32 aC che
pronunciograve ldquotota Italiardquo) Nelle Res Gestae riporta ldquoMi giurograve fedeltagrave
lrsquoItalia intera di sua volontagrave e mi chiese di esserle condottiero nella
guerra che vinsi ad Azio18
rdquo
17
VIRGILIO Eneide Libro IV v 660-666 18
Res Gestae par 25
19
Augusto si appella alla tradizione romana nella sua campagna come
salvatore e portavoce del mos maiorum tema forte nella societagrave romana
baluardo della purezza dei costumi antichi in decadenza a causa della
corruzione e del lusso introdotti dallrsquoOriente (non serve che io citi Marco
Porcio Catone Maior al riguardo) Lrsquoepisodio narrato da Virgilio
(lrsquoincontro di Enea con Didone) egrave molto importante per lo scopo primo
del poema Ottaviano ha celebrato il suo trionfo dopo Azio (31 aC) non
ha rivali e il 16 gennaio del 27 aC il Senato gli conferisce il titolo di
Augustus In suo onore gli viene conferito il titolo di augurium augustum
appellativo di enorme importanza che identifica ora Ottaviano come il
nuovo Romolo La ricostruzione dello stato romano egrave il suo ambizioso
progetto e per farlo ha bisogno di un solido consenso La figura di
Ottaviano come rifondatore come nuovo Romolo ben voluto dagli dei
prende forma nel poema virgiliano attraverso la ricostruzione della
genealogia mitica della gens Iulia Ovviamente lrsquoanalisi dellrsquoEneide di
Virgilio egrave molto piugrave lunga e complessa e sarebbe riduttivo ridurla a
queste poche pagine ma quello che voglio sottolineare egrave il motivo alla
base della differenza tra la Didone di Timeo e quella virgiliana dove non
abbiamo piugrave la regina forte e fedele ma sofferente e abbandonata un
quadro commovente e triste che finisce in tragedia col suicidio proprio
con la spada che il suo amato le aveva donato
13 Ovidio
Se la Didone virgiliana poco prima di morire arde di furore e desiderio di
vendetta maledicendo Enea la regina che troviamo nelle Heroides di
20
Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al
potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che
trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna
Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera
che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con
lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di
argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante
certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del
suicidio
Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua
sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di
tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua
dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave
qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo
incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se
stessa e il suo passato funesto
Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa
famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima
Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a
odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha
abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia
Nec quia te nostra sperem prece posse moveri
alloquor adverso movimus ista deo
sed meriti famam corpusque animumque pudicum
cum male perdiderim perdere verba leve est
21
Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon
[hellip]
non tamen Aenean quamvis male cogitat odi
sed queror infidum questaque peius amo
Traduzione
E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti
commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave
contro il volere del dio Ma avendo gettato via con
disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e
la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco
sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad
andartene e ad abbandonare linfelice Didone19
[]
Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male
ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo
amo di piugrave20
Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a
cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto
fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea
virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto
tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la
mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o
semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una
19
OVIDIO Heroides VII 5-9 20
OVIDIO Heroides VII 31-32
22
semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli
augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato
lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave
ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la
voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito
la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei
morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera
ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per
sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo
destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave
uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte
coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di
Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi
timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna
Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che
grava su di lei spariragrave per sempre
Durat in extremum vitaeque novissima nostrae
prosequitur fati qui fuit ante tenor
occidit internas coniunx mactatus ad aras
et sceleris tanti praemia frater habet
exul agor cineresque viri patriamque relinquo
et feror in dubias hoste sequente vias
adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque
quod tibi donavi perfide litus emo
urbem constitui lateque patentia fixi
23
moenia finitimis invidiosa locis
Traduzione
Il destino che ho sempre avuto in passato persiste
sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della
mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso
laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di
un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e
abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto
linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso
cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra
gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho
donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che
si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle
regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera
e donna sono provocata a combattere e inesperta
allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli
armamenti21
Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la
dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret
riporta Ovidio
si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar
dum tua sit Dido quidlibet esse feret
21
OVIDIO Heroides VII 115-124
24
[hellip]
nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei
hoc tantum in tumuli marmore carmen erit
praebuit Aeneas et causam mortis et ensem
ipsa sua Dido concidit usa manu
Traduzione
Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si
chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua
Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22
[] non
sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci
saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del
sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la
spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23
14 Annali di Tiro
Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e
greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti
fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza
non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave
ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22
OVIDIO Heroides VII 171-172 23
OVIDIO Heroides VII 197-200
25
seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto
meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta
Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della
letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo
presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di
Eusebio
Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era
secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di
Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi
frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave
precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della
luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e
degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della
religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese
In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera
che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una
ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere
letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24
rdquo
Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e
alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad
una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua
volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle
cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di
Efeso
24
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71
26
Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν
Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν
βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ
βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις
ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν
μαθεῖν
Traduzione
scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i
Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di
studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di
ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che
regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25
Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe
avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle
fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione
Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un
compilatore tratte da cronache locali in lingua greca
il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o
secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non
consente dubbi certamente egli non fu il traduttore
25
G FLAVIO Contro Apione I 116
27
degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera
ldquobarbarardquo26
A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la
traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe
una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico
Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che
gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro
che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di
Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro
Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della
colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio
scrive
ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν
γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα
λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ
πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν
οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη
ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον
ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ
κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα
Traduzione
26
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73
28
Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi
anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati
con grande cura relativi ai fatti degni di memoria
avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi
(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu
eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto
mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27
Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti
altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva
presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute
anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave
da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa
Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici
τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας
ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν
Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν
δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ
φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν
Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς
Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη
ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ
βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός
27
G FLAVIO Contro Apione I 107-108
29
γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι
Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η
Traduzione
Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e
regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56
anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo
regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di
Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di
Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla
somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da
allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel
dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati
dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di
Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28
Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di
Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione
Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel
settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una
cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di
Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi
Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano
restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva
essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte
28
G FLAVIO Contro Apione I 125-127
30
di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante
secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave
storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito
come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non
trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un
attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli
escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo
storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla
successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per
citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di
Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera
nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro
rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di
Pompeo Trogo29
rdquo
15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo
Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci
ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone
nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la
figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella
Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda
augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per
lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di
encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della
29
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80
31
storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla
celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna
Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30
Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i
giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto
31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa
fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e
sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba
era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto
terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione
avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per
queste lo uccise
Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto
tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che
avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo
convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per
trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto
anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle
navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li
costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto
del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba
pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte
funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi
del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si
30
cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31
Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus
32
unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio
e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire
Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le
fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a
prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave
che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di
queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani
potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di
Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di
Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi
discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua
sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce
degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo
sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo
divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia
degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve
un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue
Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia
uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu
chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare
con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave
una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani
siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime
fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma
travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e
invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e
33
potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e
subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano
ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti
cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli
ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia
dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e
costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a
quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e
la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve
Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta
Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato
lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle
nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che
sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita
trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine
come una dea
La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada
durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto
affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e
accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei
fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei
Condita est urbs haec LXXII annis ante quam
Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi
status variis discordiarum casibus agitatus est Cum
inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta
34
sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt
Quippe homines ut victimas immolabant et
impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam
provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine
eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari
maxime solent
Traduzione
Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di
Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la
sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a
discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche
da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come
rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione
religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come
vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di
unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici
implorando la pace divina con il sangue di coloro
per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli
dei32
Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta
vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro
conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza
garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa
La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei
32
Epitoma XVIII 6
35
Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema
o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla
fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba
anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)
una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo
quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33
) I commerci e gli
scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste
Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di
valenza politica e storiografica34
rdquo Le genti del luogo non potevano che
essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una
cultura moderna di tipo mercantile
Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare
il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del
tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione
giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento
simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo
stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto
riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735
come hanno
ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella
versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo
ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine
semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno
poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave
33
ERODOTO Storie I 1 34
Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
p66 35
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114
36
nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di
bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia
della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di
Livio36
che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul
Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle
di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la
complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37
rdquo
Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che
invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici
rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della
terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio
solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene
sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano
alla donna fenicia
Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque
consentientibus omnibus Carthago conditur statuto
annuo vectigali pro solo urbis [hellip]
Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum
principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli
denuntiatione perit
Traduzione
36
LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109
37
Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di
trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti
fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone
annuo per il suolo della cittagrave38
[hellip] Iarba fece venire
a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese
in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39
Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua
morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano
rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio
affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura
femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per
fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto
del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i
Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno
CAPITOLO 2
2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo
21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio
38
Epitome XVIII 5 39
Epitome XVIII 6
38
Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la
vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile
distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad
una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi
macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo
sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per
motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia
Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue
ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile
verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna
indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo
dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno
lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato
dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri
re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo
Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale
di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i
due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave
fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide
e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che
questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve
difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della
monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla
regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni
39
religiose In unrsquoiscrizione funeraria40
il titolo sacerdote di Astarte
precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte
era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con
funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete
anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo
Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave
la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali
di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41
sommo sacerdote Ittobal42
sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio
riporta
οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα
τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων
ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου
Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε
τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους
καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους
ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί
Traduzione
Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare
la legna sulla montagna chiamata Libano per i
falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli
antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41
G FLAVIO Contro Apione I 157 42
G FLAVIO Contro Apione I 123
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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64
18
hauriat hunc oculis ignem crudelis ab alto
Dardanus et nostrae secum ferat omina mortis
dixerat atque illam media inter talia ferro
conlapsam aspiciunt comites ensemque cruore
spumantem sparsasque manus It clamor ad alta
atria concussam bacchatur Fama per urbem
Traduzione
Cosigrave cosigrave egrave bello andar sotto le ombre Il crudele
dardano beva con gli occhi questo fuoco dallalto e
porti con seacute i presagi della nostra morte
Aveva detto e le compagne in mezzo a tali parole la
vedono crollata sullarma e la spada spumeggiante di
sangue e cosparse le mani Va il grido alle alte
stanze la Fama furoreggia per la cittagrave sconvolta17
Enea e la romanitagrave vincono sul fascino orientale Didone egrave sconfitta In
egual misura Augusto vince su Antonio e Cleopatra e ancora Roma vince
sullrsquoelemento barbaro Questo scontro tra due mondi era elemento
ricorrente della propaganda augustea giagrave prima dellrsquoinizio della guerra
quando si preparava allo scontro con Antonio (fu nel 32 aC che
pronunciograve ldquotota Italiardquo) Nelle Res Gestae riporta ldquoMi giurograve fedeltagrave
lrsquoItalia intera di sua volontagrave e mi chiese di esserle condottiero nella
guerra che vinsi ad Azio18
rdquo
17
VIRGILIO Eneide Libro IV v 660-666 18
Res Gestae par 25
19
Augusto si appella alla tradizione romana nella sua campagna come
salvatore e portavoce del mos maiorum tema forte nella societagrave romana
baluardo della purezza dei costumi antichi in decadenza a causa della
corruzione e del lusso introdotti dallrsquoOriente (non serve che io citi Marco
Porcio Catone Maior al riguardo) Lrsquoepisodio narrato da Virgilio
(lrsquoincontro di Enea con Didone) egrave molto importante per lo scopo primo
del poema Ottaviano ha celebrato il suo trionfo dopo Azio (31 aC) non
ha rivali e il 16 gennaio del 27 aC il Senato gli conferisce il titolo di
Augustus In suo onore gli viene conferito il titolo di augurium augustum
appellativo di enorme importanza che identifica ora Ottaviano come il
nuovo Romolo La ricostruzione dello stato romano egrave il suo ambizioso
progetto e per farlo ha bisogno di un solido consenso La figura di
Ottaviano come rifondatore come nuovo Romolo ben voluto dagli dei
prende forma nel poema virgiliano attraverso la ricostruzione della
genealogia mitica della gens Iulia Ovviamente lrsquoanalisi dellrsquoEneide di
Virgilio egrave molto piugrave lunga e complessa e sarebbe riduttivo ridurla a
queste poche pagine ma quello che voglio sottolineare egrave il motivo alla
base della differenza tra la Didone di Timeo e quella virgiliana dove non
abbiamo piugrave la regina forte e fedele ma sofferente e abbandonata un
quadro commovente e triste che finisce in tragedia col suicidio proprio
con la spada che il suo amato le aveva donato
13 Ovidio
Se la Didone virgiliana poco prima di morire arde di furore e desiderio di
vendetta maledicendo Enea la regina che troviamo nelle Heroides di
20
Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al
potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che
trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna
Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera
che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con
lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di
argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante
certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del
suicidio
Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua
sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di
tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua
dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave
qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo
incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se
stessa e il suo passato funesto
Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa
famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima
Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a
odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha
abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia
Nec quia te nostra sperem prece posse moveri
alloquor adverso movimus ista deo
sed meriti famam corpusque animumque pudicum
cum male perdiderim perdere verba leve est
21
Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon
[hellip]
non tamen Aenean quamvis male cogitat odi
sed queror infidum questaque peius amo
Traduzione
E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti
commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave
contro il volere del dio Ma avendo gettato via con
disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e
la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco
sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad
andartene e ad abbandonare linfelice Didone19
[]
Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male
ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo
amo di piugrave20
Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a
cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto
fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea
virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto
tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la
mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o
semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una
19
OVIDIO Heroides VII 5-9 20
OVIDIO Heroides VII 31-32
22
semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli
augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato
lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave
ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la
voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito
la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei
morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera
ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per
sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo
destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave
uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte
coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di
Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi
timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna
Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che
grava su di lei spariragrave per sempre
Durat in extremum vitaeque novissima nostrae
prosequitur fati qui fuit ante tenor
occidit internas coniunx mactatus ad aras
et sceleris tanti praemia frater habet
exul agor cineresque viri patriamque relinquo
et feror in dubias hoste sequente vias
adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque
quod tibi donavi perfide litus emo
urbem constitui lateque patentia fixi
23
moenia finitimis invidiosa locis
Traduzione
Il destino che ho sempre avuto in passato persiste
sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della
mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso
laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di
un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e
abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto
linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso
cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra
gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho
donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che
si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle
regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera
e donna sono provocata a combattere e inesperta
allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli
armamenti21
Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la
dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret
riporta Ovidio
si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar
dum tua sit Dido quidlibet esse feret
21
OVIDIO Heroides VII 115-124
24
[hellip]
nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei
hoc tantum in tumuli marmore carmen erit
praebuit Aeneas et causam mortis et ensem
ipsa sua Dido concidit usa manu
Traduzione
Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si
chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua
Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22
[] non
sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci
saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del
sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la
spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23
14 Annali di Tiro
Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e
greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti
fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza
non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave
ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22
OVIDIO Heroides VII 171-172 23
OVIDIO Heroides VII 197-200
25
seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto
meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta
Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della
letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo
presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di
Eusebio
Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era
secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di
Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi
frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave
precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della
luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e
degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della
religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese
In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera
che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una
ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere
letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24
rdquo
Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e
alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad
una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua
volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle
cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di
Efeso
24
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71
26
Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν
Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν
βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ
βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις
ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν
μαθεῖν
Traduzione
scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i
Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di
studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di
ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che
regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25
Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe
avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle
fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione
Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un
compilatore tratte da cronache locali in lingua greca
il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o
secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non
consente dubbi certamente egli non fu il traduttore
25
G FLAVIO Contro Apione I 116
27
degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera
ldquobarbarardquo26
A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la
traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe
una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico
Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che
gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro
che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di
Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro
Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della
colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio
scrive
ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν
γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα
λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ
πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν
οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη
ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον
ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ
κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα
Traduzione
26
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73
28
Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi
anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati
con grande cura relativi ai fatti degni di memoria
avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi
(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu
eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto
mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27
Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti
altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva
presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute
anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave
da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa
Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici
τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας
ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν
Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν
δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ
φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν
Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς
Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη
ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ
βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός
27
G FLAVIO Contro Apione I 107-108
29
γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι
Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η
Traduzione
Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e
regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56
anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo
regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di
Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di
Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla
somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da
allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel
dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati
dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di
Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28
Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di
Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione
Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel
settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una
cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di
Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi
Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano
restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva
essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte
28
G FLAVIO Contro Apione I 125-127
30
di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante
secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave
storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito
come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non
trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un
attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli
escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo
storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla
successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per
citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di
Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera
nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro
rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di
Pompeo Trogo29
rdquo
15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo
Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci
ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone
nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la
figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella
Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda
augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per
lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di
encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della
29
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80
31
storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla
celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna
Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30
Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i
giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto
31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa
fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e
sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba
era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto
terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione
avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per
queste lo uccise
Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto
tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che
avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo
convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per
trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto
anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle
navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li
costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto
del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba
pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte
funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi
del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si
30
cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31
Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus
32
unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio
e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire
Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le
fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a
prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave
che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di
queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani
potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di
Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di
Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi
discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua
sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce
degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo
sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo
divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia
degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve
un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue
Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia
uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu
chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare
con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave
una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani
siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime
fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma
travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e
invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e
33
potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e
subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano
ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti
cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli
ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia
dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e
costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a
quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e
la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve
Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta
Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato
lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle
nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che
sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita
trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine
come una dea
La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada
durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto
affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e
accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei
fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei
Condita est urbs haec LXXII annis ante quam
Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi
status variis discordiarum casibus agitatus est Cum
inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta
34
sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt
Quippe homines ut victimas immolabant et
impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam
provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine
eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari
maxime solent
Traduzione
Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di
Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la
sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a
discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche
da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come
rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione
religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come
vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di
unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici
implorando la pace divina con il sangue di coloro
per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli
dei32
Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta
vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro
conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza
garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa
La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei
32
Epitoma XVIII 6
35
Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema
o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla
fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba
anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)
una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo
quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33
) I commerci e gli
scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste
Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di
valenza politica e storiografica34
rdquo Le genti del luogo non potevano che
essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una
cultura moderna di tipo mercantile
Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare
il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del
tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione
giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento
simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo
stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto
riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735
come hanno
ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella
versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo
ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine
semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno
poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave
33
ERODOTO Storie I 1 34
Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
p66 35
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114
36
nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di
bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia
della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di
Livio36
che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul
Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle
di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la
complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37
rdquo
Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che
invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici
rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della
terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio
solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene
sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano
alla donna fenicia
Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque
consentientibus omnibus Carthago conditur statuto
annuo vectigali pro solo urbis [hellip]
Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum
principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli
denuntiatione perit
Traduzione
36
LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109
37
Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di
trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti
fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone
annuo per il suolo della cittagrave38
[hellip] Iarba fece venire
a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese
in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39
Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua
morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano
rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio
affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura
femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per
fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto
del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i
Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno
CAPITOLO 2
2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo
21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio
38
Epitome XVIII 5 39
Epitome XVIII 6
38
Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la
vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile
distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad
una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi
macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo
sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per
motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia
Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue
ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile
verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna
indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo
dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno
lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato
dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri
re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo
Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale
di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i
due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave
fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide
e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che
questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve
difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della
monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla
regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni
39
religiose In unrsquoiscrizione funeraria40
il titolo sacerdote di Astarte
precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte
era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con
funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete
anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo
Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave
la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali
di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41
sommo sacerdote Ittobal42
sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio
riporta
οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα
τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων
ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου
Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε
τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους
καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους
ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί
Traduzione
Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare
la legna sulla montagna chiamata Libano per i
falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli
antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41
G FLAVIO Contro Apione I 157 42
G FLAVIO Contro Apione I 123
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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Roma 1975
64
19
Augusto si appella alla tradizione romana nella sua campagna come
salvatore e portavoce del mos maiorum tema forte nella societagrave romana
baluardo della purezza dei costumi antichi in decadenza a causa della
corruzione e del lusso introdotti dallrsquoOriente (non serve che io citi Marco
Porcio Catone Maior al riguardo) Lrsquoepisodio narrato da Virgilio
(lrsquoincontro di Enea con Didone) egrave molto importante per lo scopo primo
del poema Ottaviano ha celebrato il suo trionfo dopo Azio (31 aC) non
ha rivali e il 16 gennaio del 27 aC il Senato gli conferisce il titolo di
Augustus In suo onore gli viene conferito il titolo di augurium augustum
appellativo di enorme importanza che identifica ora Ottaviano come il
nuovo Romolo La ricostruzione dello stato romano egrave il suo ambizioso
progetto e per farlo ha bisogno di un solido consenso La figura di
Ottaviano come rifondatore come nuovo Romolo ben voluto dagli dei
prende forma nel poema virgiliano attraverso la ricostruzione della
genealogia mitica della gens Iulia Ovviamente lrsquoanalisi dellrsquoEneide di
Virgilio egrave molto piugrave lunga e complessa e sarebbe riduttivo ridurla a
queste poche pagine ma quello che voglio sottolineare egrave il motivo alla
base della differenza tra la Didone di Timeo e quella virgiliana dove non
abbiamo piugrave la regina forte e fedele ma sofferente e abbandonata un
quadro commovente e triste che finisce in tragedia col suicidio proprio
con la spada che il suo amato le aveva donato
13 Ovidio
Se la Didone virgiliana poco prima di morire arde di furore e desiderio di
vendetta maledicendo Enea la regina che troviamo nelle Heroides di
20
Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al
potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che
trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna
Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera
che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con
lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di
argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante
certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del
suicidio
Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua
sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di
tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua
dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave
qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo
incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se
stessa e il suo passato funesto
Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa
famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima
Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a
odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha
abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia
Nec quia te nostra sperem prece posse moveri
alloquor adverso movimus ista deo
sed meriti famam corpusque animumque pudicum
cum male perdiderim perdere verba leve est
21
Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon
[hellip]
non tamen Aenean quamvis male cogitat odi
sed queror infidum questaque peius amo
Traduzione
E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti
commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave
contro il volere del dio Ma avendo gettato via con
disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e
la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco
sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad
andartene e ad abbandonare linfelice Didone19
[]
Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male
ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo
amo di piugrave20
Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a
cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto
fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea
virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto
tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la
mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o
semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una
19
OVIDIO Heroides VII 5-9 20
OVIDIO Heroides VII 31-32
22
semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli
augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato
lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave
ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la
voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito
la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei
morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera
ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per
sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo
destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave
uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte
coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di
Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi
timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna
Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che
grava su di lei spariragrave per sempre
Durat in extremum vitaeque novissima nostrae
prosequitur fati qui fuit ante tenor
occidit internas coniunx mactatus ad aras
et sceleris tanti praemia frater habet
exul agor cineresque viri patriamque relinquo
et feror in dubias hoste sequente vias
adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque
quod tibi donavi perfide litus emo
urbem constitui lateque patentia fixi
23
moenia finitimis invidiosa locis
Traduzione
Il destino che ho sempre avuto in passato persiste
sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della
mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso
laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di
un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e
abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto
linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso
cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra
gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho
donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che
si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle
regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera
e donna sono provocata a combattere e inesperta
allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli
armamenti21
Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la
dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret
riporta Ovidio
si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar
dum tua sit Dido quidlibet esse feret
21
OVIDIO Heroides VII 115-124
24
[hellip]
nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei
hoc tantum in tumuli marmore carmen erit
praebuit Aeneas et causam mortis et ensem
ipsa sua Dido concidit usa manu
Traduzione
Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si
chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua
Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22
[] non
sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci
saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del
sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la
spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23
14 Annali di Tiro
Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e
greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti
fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza
non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave
ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22
OVIDIO Heroides VII 171-172 23
OVIDIO Heroides VII 197-200
25
seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto
meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta
Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della
letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo
presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di
Eusebio
Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era
secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di
Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi
frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave
precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della
luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e
degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della
religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese
In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera
che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una
ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere
letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24
rdquo
Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e
alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad
una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua
volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle
cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di
Efeso
24
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71
26
Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν
Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν
βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ
βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις
ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν
μαθεῖν
Traduzione
scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i
Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di
studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di
ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che
regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25
Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe
avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle
fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione
Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un
compilatore tratte da cronache locali in lingua greca
il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o
secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non
consente dubbi certamente egli non fu il traduttore
25
G FLAVIO Contro Apione I 116
27
degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera
ldquobarbarardquo26
A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la
traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe
una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico
Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che
gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro
che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di
Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro
Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della
colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio
scrive
ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν
γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα
λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ
πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν
οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη
ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον
ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ
κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα
Traduzione
26
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73
28
Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi
anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati
con grande cura relativi ai fatti degni di memoria
avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi
(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu
eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto
mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27
Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti
altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva
presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute
anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave
da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa
Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici
τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας
ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν
Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν
δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ
φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν
Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς
Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη
ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ
βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός
27
G FLAVIO Contro Apione I 107-108
29
γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι
Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η
Traduzione
Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e
regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56
anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo
regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di
Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di
Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla
somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da
allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel
dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati
dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di
Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28
Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di
Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione
Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel
settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una
cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di
Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi
Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano
restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva
essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte
28
G FLAVIO Contro Apione I 125-127
30
di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante
secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave
storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito
come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non
trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un
attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli
escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo
storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla
successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per
citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di
Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera
nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro
rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di
Pompeo Trogo29
rdquo
15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo
Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci
ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone
nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la
figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella
Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda
augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per
lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di
encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della
29
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80
31
storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla
celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna
Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30
Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i
giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto
31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa
fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e
sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba
era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto
terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione
avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per
queste lo uccise
Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto
tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che
avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo
convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per
trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto
anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle
navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li
costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto
del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba
pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte
funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi
del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si
30
cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31
Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus
32
unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio
e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire
Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le
fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a
prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave
che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di
queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani
potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di
Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di
Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi
discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua
sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce
degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo
sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo
divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia
degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve
un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue
Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia
uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu
chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare
con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave
una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani
siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime
fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma
travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e
invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e
33
potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e
subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano
ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti
cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli
ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia
dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e
costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a
quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e
la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve
Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta
Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato
lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle
nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che
sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita
trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine
come una dea
La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada
durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto
affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e
accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei
fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei
Condita est urbs haec LXXII annis ante quam
Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi
status variis discordiarum casibus agitatus est Cum
inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta
34
sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt
Quippe homines ut victimas immolabant et
impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam
provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine
eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari
maxime solent
Traduzione
Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di
Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la
sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a
discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche
da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come
rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione
religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come
vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di
unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici
implorando la pace divina con il sangue di coloro
per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli
dei32
Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta
vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro
conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza
garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa
La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei
32
Epitoma XVIII 6
35
Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema
o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla
fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba
anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)
una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo
quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33
) I commerci e gli
scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste
Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di
valenza politica e storiografica34
rdquo Le genti del luogo non potevano che
essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una
cultura moderna di tipo mercantile
Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare
il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del
tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione
giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento
simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo
stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto
riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735
come hanno
ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella
versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo
ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine
semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno
poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave
33
ERODOTO Storie I 1 34
Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
p66 35
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114
36
nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di
bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia
della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di
Livio36
che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul
Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle
di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la
complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37
rdquo
Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che
invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici
rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della
terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio
solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene
sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano
alla donna fenicia
Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque
consentientibus omnibus Carthago conditur statuto
annuo vectigali pro solo urbis [hellip]
Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum
principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli
denuntiatione perit
Traduzione
36
LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109
37
Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di
trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti
fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone
annuo per il suolo della cittagrave38
[hellip] Iarba fece venire
a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese
in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39
Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua
morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano
rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio
affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura
femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per
fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto
del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i
Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno
CAPITOLO 2
2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo
21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio
38
Epitome XVIII 5 39
Epitome XVIII 6
38
Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la
vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile
distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad
una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi
macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo
sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per
motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia
Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue
ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile
verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna
indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo
dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno
lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato
dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri
re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo
Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale
di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i
due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave
fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide
e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che
questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve
difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della
monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla
regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni
39
religiose In unrsquoiscrizione funeraria40
il titolo sacerdote di Astarte
precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte
era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con
funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete
anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo
Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave
la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali
di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41
sommo sacerdote Ittobal42
sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio
riporta
οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα
τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων
ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου
Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε
τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους
καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους
ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί
Traduzione
Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare
la legna sulla montagna chiamata Libano per i
falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli
antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41
G FLAVIO Contro Apione I 157 42
G FLAVIO Contro Apione I 123
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
Bibliografia
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i vivi 2008
Aristotele Politica Universale Rizzoli Milano 2003
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Virgiliana Mondadori vol 2
60
G Bartoloni MG Benedettini Evidenza ed interpretazione di contesti
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20
Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al
potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che
trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna
Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera
che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con
lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di
argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante
certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del
suicidio
Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua
sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di
tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua
dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave
qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo
incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se
stessa e il suo passato funesto
Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa
famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima
Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a
odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha
abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia
Nec quia te nostra sperem prece posse moveri
alloquor adverso movimus ista deo
sed meriti famam corpusque animumque pudicum
cum male perdiderim perdere verba leve est
21
Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon
[hellip]
non tamen Aenean quamvis male cogitat odi
sed queror infidum questaque peius amo
Traduzione
E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti
commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave
contro il volere del dio Ma avendo gettato via con
disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e
la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco
sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad
andartene e ad abbandonare linfelice Didone19
[]
Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male
ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo
amo di piugrave20
Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a
cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto
fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea
virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto
tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la
mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o
semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una
19
OVIDIO Heroides VII 5-9 20
OVIDIO Heroides VII 31-32
22
semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli
augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato
lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave
ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la
voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito
la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei
morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera
ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per
sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo
destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave
uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte
coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di
Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi
timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna
Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che
grava su di lei spariragrave per sempre
Durat in extremum vitaeque novissima nostrae
prosequitur fati qui fuit ante tenor
occidit internas coniunx mactatus ad aras
et sceleris tanti praemia frater habet
exul agor cineresque viri patriamque relinquo
et feror in dubias hoste sequente vias
adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque
quod tibi donavi perfide litus emo
urbem constitui lateque patentia fixi
23
moenia finitimis invidiosa locis
Traduzione
Il destino che ho sempre avuto in passato persiste
sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della
mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso
laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di
un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e
abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto
linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso
cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra
gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho
donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che
si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle
regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera
e donna sono provocata a combattere e inesperta
allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli
armamenti21
Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la
dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret
riporta Ovidio
si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar
dum tua sit Dido quidlibet esse feret
21
OVIDIO Heroides VII 115-124
24
[hellip]
nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei
hoc tantum in tumuli marmore carmen erit
praebuit Aeneas et causam mortis et ensem
ipsa sua Dido concidit usa manu
Traduzione
Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si
chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua
Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22
[] non
sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci
saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del
sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la
spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23
14 Annali di Tiro
Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e
greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti
fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza
non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave
ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22
OVIDIO Heroides VII 171-172 23
OVIDIO Heroides VII 197-200
25
seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto
meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta
Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della
letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo
presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di
Eusebio
Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era
secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di
Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi
frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave
precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della
luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e
degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della
religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese
In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera
che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una
ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere
letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24
rdquo
Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e
alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad
una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua
volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle
cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di
Efeso
24
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71
26
Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν
Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν
βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ
βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις
ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν
μαθεῖν
Traduzione
scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i
Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di
studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di
ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che
regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25
Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe
avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle
fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione
Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un
compilatore tratte da cronache locali in lingua greca
il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o
secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non
consente dubbi certamente egli non fu il traduttore
25
G FLAVIO Contro Apione I 116
27
degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera
ldquobarbarardquo26
A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la
traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe
una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico
Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che
gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro
che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di
Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro
Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della
colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio
scrive
ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν
γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα
λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ
πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν
οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη
ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον
ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ
κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα
Traduzione
26
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73
28
Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi
anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati
con grande cura relativi ai fatti degni di memoria
avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi
(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu
eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto
mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27
Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti
altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva
presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute
anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave
da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa
Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici
τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας
ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν
Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν
δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ
φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν
Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς
Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη
ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ
βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός
27
G FLAVIO Contro Apione I 107-108
29
γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι
Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η
Traduzione
Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e
regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56
anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo
regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di
Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di
Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla
somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da
allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel
dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati
dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di
Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28
Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di
Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione
Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel
settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una
cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di
Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi
Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano
restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva
essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte
28
G FLAVIO Contro Apione I 125-127
30
di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante
secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave
storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito
come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non
trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un
attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli
escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo
storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla
successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per
citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di
Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera
nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro
rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di
Pompeo Trogo29
rdquo
15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo
Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci
ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone
nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la
figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella
Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda
augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per
lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di
encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della
29
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80
31
storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla
celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna
Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30
Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i
giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto
31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa
fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e
sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba
era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto
terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione
avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per
queste lo uccise
Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto
tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che
avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo
convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per
trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto
anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle
navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li
costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto
del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba
pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte
funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi
del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si
30
cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31
Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus
32
unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio
e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire
Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le
fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a
prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave
che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di
queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani
potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di
Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di
Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi
discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua
sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce
degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo
sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo
divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia
degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve
un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue
Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia
uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu
chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare
con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave
una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani
siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime
fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma
travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e
invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e
33
potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e
subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano
ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti
cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli
ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia
dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e
costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a
quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e
la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve
Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta
Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato
lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle
nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che
sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita
trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine
come una dea
La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada
durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto
affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e
accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei
fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei
Condita est urbs haec LXXII annis ante quam
Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi
status variis discordiarum casibus agitatus est Cum
inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta
34
sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt
Quippe homines ut victimas immolabant et
impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam
provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine
eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari
maxime solent
Traduzione
Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di
Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la
sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a
discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche
da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come
rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione
religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come
vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di
unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici
implorando la pace divina con il sangue di coloro
per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli
dei32
Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta
vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro
conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza
garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa
La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei
32
Epitoma XVIII 6
35
Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema
o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla
fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba
anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)
una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo
quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33
) I commerci e gli
scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste
Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di
valenza politica e storiografica34
rdquo Le genti del luogo non potevano che
essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una
cultura moderna di tipo mercantile
Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare
il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del
tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione
giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento
simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo
stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto
riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735
come hanno
ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella
versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo
ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine
semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno
poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave
33
ERODOTO Storie I 1 34
Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
p66 35
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114
36
nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di
bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia
della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di
Livio36
che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul
Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle
di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la
complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37
rdquo
Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che
invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici
rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della
terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio
solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene
sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano
alla donna fenicia
Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque
consentientibus omnibus Carthago conditur statuto
annuo vectigali pro solo urbis [hellip]
Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum
principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli
denuntiatione perit
Traduzione
36
LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109
37
Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di
trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti
fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone
annuo per il suolo della cittagrave38
[hellip] Iarba fece venire
a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese
in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39
Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua
morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano
rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio
affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura
femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per
fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto
del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i
Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno
CAPITOLO 2
2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo
21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio
38
Epitome XVIII 5 39
Epitome XVIII 6
38
Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la
vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile
distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad
una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi
macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo
sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per
motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia
Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue
ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile
verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna
indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo
dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno
lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato
dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri
re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo
Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale
di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i
due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave
fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide
e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che
questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve
difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della
monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla
regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni
39
religiose In unrsquoiscrizione funeraria40
il titolo sacerdote di Astarte
precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte
era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con
funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete
anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo
Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave
la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali
di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41
sommo sacerdote Ittobal42
sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio
riporta
οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα
τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων
ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου
Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε
τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους
καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους
ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί
Traduzione
Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare
la legna sulla montagna chiamata Libano per i
falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli
antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41
G FLAVIO Contro Apione I 157 42
G FLAVIO Contro Apione I 123
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche
Roma 1975
64
21
Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon
[hellip]
non tamen Aenean quamvis male cogitat odi
sed queror infidum questaque peius amo
Traduzione
E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti
commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave
contro il volere del dio Ma avendo gettato via con
disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e
la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco
sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad
andartene e ad abbandonare linfelice Didone19
[]
Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male
ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo
amo di piugrave20
Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a
cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto
fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea
virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto
tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la
mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o
semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una
19
OVIDIO Heroides VII 5-9 20
OVIDIO Heroides VII 31-32
22
semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli
augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato
lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave
ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la
voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito
la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei
morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera
ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per
sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo
destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave
uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte
coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di
Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi
timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna
Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che
grava su di lei spariragrave per sempre
Durat in extremum vitaeque novissima nostrae
prosequitur fati qui fuit ante tenor
occidit internas coniunx mactatus ad aras
et sceleris tanti praemia frater habet
exul agor cineresque viri patriamque relinquo
et feror in dubias hoste sequente vias
adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque
quod tibi donavi perfide litus emo
urbem constitui lateque patentia fixi
23
moenia finitimis invidiosa locis
Traduzione
Il destino che ho sempre avuto in passato persiste
sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della
mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso
laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di
un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e
abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto
linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso
cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra
gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho
donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che
si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle
regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera
e donna sono provocata a combattere e inesperta
allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli
armamenti21
Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la
dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret
riporta Ovidio
si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar
dum tua sit Dido quidlibet esse feret
21
OVIDIO Heroides VII 115-124
24
[hellip]
nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei
hoc tantum in tumuli marmore carmen erit
praebuit Aeneas et causam mortis et ensem
ipsa sua Dido concidit usa manu
Traduzione
Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si
chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua
Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22
[] non
sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci
saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del
sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la
spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23
14 Annali di Tiro
Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e
greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti
fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza
non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave
ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22
OVIDIO Heroides VII 171-172 23
OVIDIO Heroides VII 197-200
25
seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto
meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta
Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della
letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo
presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di
Eusebio
Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era
secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di
Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi
frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave
precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della
luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e
degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della
religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese
In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera
che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una
ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere
letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24
rdquo
Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e
alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad
una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua
volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle
cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di
Efeso
24
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71
26
Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν
Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν
βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ
βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις
ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν
μαθεῖν
Traduzione
scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i
Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di
studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di
ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che
regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25
Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe
avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle
fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione
Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un
compilatore tratte da cronache locali in lingua greca
il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o
secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non
consente dubbi certamente egli non fu il traduttore
25
G FLAVIO Contro Apione I 116
27
degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera
ldquobarbarardquo26
A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la
traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe
una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico
Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che
gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro
che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di
Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro
Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della
colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio
scrive
ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν
γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα
λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ
πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν
οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη
ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον
ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ
κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα
Traduzione
26
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73
28
Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi
anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati
con grande cura relativi ai fatti degni di memoria
avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi
(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu
eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto
mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27
Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti
altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva
presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute
anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave
da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa
Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici
τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας
ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν
Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν
δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ
φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν
Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς
Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη
ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ
βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός
27
G FLAVIO Contro Apione I 107-108
29
γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι
Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η
Traduzione
Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e
regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56
anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo
regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di
Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di
Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla
somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da
allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel
dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati
dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di
Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28
Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di
Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione
Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel
settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una
cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di
Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi
Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano
restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva
essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte
28
G FLAVIO Contro Apione I 125-127
30
di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante
secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave
storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito
come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non
trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un
attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli
escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo
storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla
successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per
citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di
Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera
nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro
rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di
Pompeo Trogo29
rdquo
15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo
Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci
ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone
nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la
figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella
Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda
augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per
lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di
encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della
29
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80
31
storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla
celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna
Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30
Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i
giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto
31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa
fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e
sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba
era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto
terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione
avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per
queste lo uccise
Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto
tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che
avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo
convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per
trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto
anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle
navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li
costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto
del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba
pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte
funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi
del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si
30
cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31
Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus
32
unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio
e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire
Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le
fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a
prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave
che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di
queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani
potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di
Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di
Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi
discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua
sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce
degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo
sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo
divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia
degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve
un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue
Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia
uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu
chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare
con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave
una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani
siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime
fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma
travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e
invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e
33
potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e
subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano
ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti
cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli
ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia
dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e
costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a
quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e
la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve
Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta
Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato
lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle
nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che
sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita
trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine
come una dea
La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada
durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto
affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e
accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei
fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei
Condita est urbs haec LXXII annis ante quam
Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi
status variis discordiarum casibus agitatus est Cum
inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta
34
sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt
Quippe homines ut victimas immolabant et
impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam
provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine
eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari
maxime solent
Traduzione
Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di
Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la
sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a
discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche
da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come
rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione
religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come
vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di
unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici
implorando la pace divina con il sangue di coloro
per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli
dei32
Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta
vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro
conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza
garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa
La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei
32
Epitoma XVIII 6
35
Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema
o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla
fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba
anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)
una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo
quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33
) I commerci e gli
scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste
Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di
valenza politica e storiografica34
rdquo Le genti del luogo non potevano che
essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una
cultura moderna di tipo mercantile
Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare
il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del
tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione
giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento
simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo
stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto
riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735
come hanno
ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella
versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo
ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine
semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno
poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave
33
ERODOTO Storie I 1 34
Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
p66 35
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114
36
nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di
bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia
della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di
Livio36
che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul
Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle
di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la
complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37
rdquo
Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che
invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici
rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della
terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio
solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene
sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano
alla donna fenicia
Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque
consentientibus omnibus Carthago conditur statuto
annuo vectigali pro solo urbis [hellip]
Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum
principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli
denuntiatione perit
Traduzione
36
LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109
37
Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di
trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti
fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone
annuo per il suolo della cittagrave38
[hellip] Iarba fece venire
a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese
in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39
Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua
morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano
rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio
affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura
femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per
fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto
del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i
Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno
CAPITOLO 2
2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo
21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio
38
Epitome XVIII 5 39
Epitome XVIII 6
38
Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la
vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile
distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad
una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi
macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo
sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per
motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia
Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue
ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile
verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna
indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo
dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno
lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato
dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri
re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo
Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale
di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i
due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave
fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide
e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che
questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve
difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della
monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla
regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni
39
religiose In unrsquoiscrizione funeraria40
il titolo sacerdote di Astarte
precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte
era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con
funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete
anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo
Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave
la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali
di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41
sommo sacerdote Ittobal42
sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio
riporta
οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα
τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων
ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου
Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε
τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους
καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους
ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί
Traduzione
Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare
la legna sulla montagna chiamata Libano per i
falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli
antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41
G FLAVIO Contro Apione I 157 42
G FLAVIO Contro Apione I 123
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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Roma 1975
64
22
semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli
augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato
lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave
ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la
voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito
la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei
morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera
ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per
sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo
destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave
uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte
coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di
Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi
timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna
Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che
grava su di lei spariragrave per sempre
Durat in extremum vitaeque novissima nostrae
prosequitur fati qui fuit ante tenor
occidit internas coniunx mactatus ad aras
et sceleris tanti praemia frater habet
exul agor cineresque viri patriamque relinquo
et feror in dubias hoste sequente vias
adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque
quod tibi donavi perfide litus emo
urbem constitui lateque patentia fixi
23
moenia finitimis invidiosa locis
Traduzione
Il destino che ho sempre avuto in passato persiste
sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della
mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso
laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di
un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e
abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto
linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso
cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra
gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho
donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che
si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle
regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera
e donna sono provocata a combattere e inesperta
allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli
armamenti21
Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la
dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret
riporta Ovidio
si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar
dum tua sit Dido quidlibet esse feret
21
OVIDIO Heroides VII 115-124
24
[hellip]
nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei
hoc tantum in tumuli marmore carmen erit
praebuit Aeneas et causam mortis et ensem
ipsa sua Dido concidit usa manu
Traduzione
Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si
chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua
Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22
[] non
sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci
saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del
sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la
spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23
14 Annali di Tiro
Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e
greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti
fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza
non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave
ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22
OVIDIO Heroides VII 171-172 23
OVIDIO Heroides VII 197-200
25
seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto
meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta
Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della
letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo
presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di
Eusebio
Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era
secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di
Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi
frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave
precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della
luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e
degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della
religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese
In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera
che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una
ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere
letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24
rdquo
Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e
alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad
una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua
volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle
cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di
Efeso
24
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71
26
Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν
Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν
βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ
βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις
ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν
μαθεῖν
Traduzione
scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i
Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di
studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di
ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che
regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25
Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe
avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle
fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione
Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un
compilatore tratte da cronache locali in lingua greca
il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o
secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non
consente dubbi certamente egli non fu il traduttore
25
G FLAVIO Contro Apione I 116
27
degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera
ldquobarbarardquo26
A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la
traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe
una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico
Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che
gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro
che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di
Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro
Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della
colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio
scrive
ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν
γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα
λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ
πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν
οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη
ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον
ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ
κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα
Traduzione
26
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73
28
Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi
anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati
con grande cura relativi ai fatti degni di memoria
avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi
(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu
eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto
mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27
Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti
altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva
presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute
anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave
da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa
Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici
τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας
ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν
Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν
δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ
φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν
Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς
Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη
ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ
βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός
27
G FLAVIO Contro Apione I 107-108
29
γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι
Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η
Traduzione
Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e
regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56
anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo
regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di
Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di
Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla
somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da
allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel
dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati
dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di
Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28
Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di
Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione
Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel
settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una
cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di
Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi
Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano
restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva
essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte
28
G FLAVIO Contro Apione I 125-127
30
di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante
secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave
storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito
come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non
trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un
attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli
escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo
storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla
successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per
citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di
Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera
nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro
rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di
Pompeo Trogo29
rdquo
15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo
Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci
ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone
nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la
figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella
Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda
augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per
lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di
encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della
29
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80
31
storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla
celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna
Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30
Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i
giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto
31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa
fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e
sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba
era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto
terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione
avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per
queste lo uccise
Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto
tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che
avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo
convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per
trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto
anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle
navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li
costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto
del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba
pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte
funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi
del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si
30
cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31
Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus
32
unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio
e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire
Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le
fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a
prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave
che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di
queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani
potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di
Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di
Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi
discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua
sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce
degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo
sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo
divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia
degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve
un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue
Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia
uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu
chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare
con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave
una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani
siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime
fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma
travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e
invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e
33
potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e
subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano
ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti
cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli
ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia
dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e
costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a
quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e
la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve
Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta
Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato
lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle
nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che
sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita
trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine
come una dea
La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada
durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto
affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e
accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei
fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei
Condita est urbs haec LXXII annis ante quam
Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi
status variis discordiarum casibus agitatus est Cum
inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta
34
sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt
Quippe homines ut victimas immolabant et
impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam
provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine
eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari
maxime solent
Traduzione
Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di
Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la
sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a
discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche
da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come
rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione
religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come
vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di
unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici
implorando la pace divina con il sangue di coloro
per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli
dei32
Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta
vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro
conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza
garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa
La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei
32
Epitoma XVIII 6
35
Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema
o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla
fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba
anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)
una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo
quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33
) I commerci e gli
scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste
Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di
valenza politica e storiografica34
rdquo Le genti del luogo non potevano che
essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una
cultura moderna di tipo mercantile
Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare
il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del
tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione
giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento
simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo
stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto
riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735
come hanno
ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella
versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo
ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine
semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno
poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave
33
ERODOTO Storie I 1 34
Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
p66 35
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114
36
nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di
bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia
della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di
Livio36
che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul
Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle
di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la
complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37
rdquo
Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che
invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici
rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della
terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio
solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene
sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano
alla donna fenicia
Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque
consentientibus omnibus Carthago conditur statuto
annuo vectigali pro solo urbis [hellip]
Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum
principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli
denuntiatione perit
Traduzione
36
LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109
37
Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di
trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti
fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone
annuo per il suolo della cittagrave38
[hellip] Iarba fece venire
a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese
in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39
Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua
morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano
rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio
affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura
femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per
fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto
del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i
Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno
CAPITOLO 2
2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo
21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio
38
Epitome XVIII 5 39
Epitome XVIII 6
38
Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la
vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile
distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad
una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi
macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo
sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per
motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia
Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue
ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile
verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna
indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo
dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno
lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato
dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri
re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo
Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale
di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i
due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave
fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide
e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che
questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve
difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della
monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla
regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni
39
religiose In unrsquoiscrizione funeraria40
il titolo sacerdote di Astarte
precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte
era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con
funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete
anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo
Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave
la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali
di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41
sommo sacerdote Ittobal42
sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio
riporta
οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα
τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων
ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου
Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε
τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους
καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους
ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί
Traduzione
Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare
la legna sulla montagna chiamata Libano per i
falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli
antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41
G FLAVIO Contro Apione I 157 42
G FLAVIO Contro Apione I 123
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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Roma 1975
64
23
moenia finitimis invidiosa locis
Traduzione
Il destino che ho sempre avuto in passato persiste
sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della
mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso
laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di
un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e
abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto
linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso
cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra
gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho
donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che
si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle
regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera
e donna sono provocata a combattere e inesperta
allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli
armamenti21
Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la
dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret
riporta Ovidio
si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar
dum tua sit Dido quidlibet esse feret
21
OVIDIO Heroides VII 115-124
24
[hellip]
nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei
hoc tantum in tumuli marmore carmen erit
praebuit Aeneas et causam mortis et ensem
ipsa sua Dido concidit usa manu
Traduzione
Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si
chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua
Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22
[] non
sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci
saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del
sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la
spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23
14 Annali di Tiro
Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e
greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti
fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza
non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave
ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22
OVIDIO Heroides VII 171-172 23
OVIDIO Heroides VII 197-200
25
seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto
meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta
Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della
letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo
presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di
Eusebio
Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era
secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di
Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi
frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave
precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della
luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e
degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della
religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese
In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera
che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una
ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere
letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24
rdquo
Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e
alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad
una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua
volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle
cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di
Efeso
24
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71
26
Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν
Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν
βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ
βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις
ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν
μαθεῖν
Traduzione
scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i
Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di
studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di
ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che
regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25
Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe
avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle
fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione
Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un
compilatore tratte da cronache locali in lingua greca
il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o
secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non
consente dubbi certamente egli non fu il traduttore
25
G FLAVIO Contro Apione I 116
27
degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera
ldquobarbarardquo26
A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la
traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe
una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico
Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che
gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro
che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di
Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro
Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della
colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio
scrive
ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν
γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα
λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ
πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν
οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη
ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον
ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ
κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα
Traduzione
26
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73
28
Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi
anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati
con grande cura relativi ai fatti degni di memoria
avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi
(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu
eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto
mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27
Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti
altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva
presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute
anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave
da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa
Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici
τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας
ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν
Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν
δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ
φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν
Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς
Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη
ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ
βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός
27
G FLAVIO Contro Apione I 107-108
29
γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι
Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η
Traduzione
Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e
regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56
anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo
regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di
Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di
Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla
somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da
allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel
dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati
dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di
Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28
Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di
Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione
Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel
settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una
cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di
Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi
Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano
restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva
essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte
28
G FLAVIO Contro Apione I 125-127
30
di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante
secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave
storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito
come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non
trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un
attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli
escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo
storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla
successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per
citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di
Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera
nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro
rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di
Pompeo Trogo29
rdquo
15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo
Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci
ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone
nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la
figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella
Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda
augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per
lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di
encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della
29
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80
31
storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla
celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna
Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30
Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i
giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto
31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa
fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e
sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba
era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto
terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione
avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per
queste lo uccise
Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto
tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che
avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo
convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per
trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto
anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle
navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li
costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto
del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba
pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte
funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi
del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si
30
cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31
Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus
32
unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio
e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire
Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le
fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a
prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave
che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di
queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani
potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di
Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di
Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi
discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua
sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce
degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo
sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo
divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia
degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve
un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue
Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia
uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu
chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare
con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave
una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani
siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime
fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma
travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e
invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e
33
potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e
subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano
ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti
cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli
ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia
dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e
costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a
quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e
la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve
Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta
Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato
lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle
nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che
sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita
trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine
come una dea
La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada
durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto
affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e
accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei
fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei
Condita est urbs haec LXXII annis ante quam
Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi
status variis discordiarum casibus agitatus est Cum
inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta
34
sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt
Quippe homines ut victimas immolabant et
impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam
provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine
eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari
maxime solent
Traduzione
Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di
Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la
sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a
discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche
da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come
rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione
religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come
vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di
unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici
implorando la pace divina con il sangue di coloro
per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli
dei32
Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta
vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro
conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza
garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa
La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei
32
Epitoma XVIII 6
35
Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema
o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla
fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba
anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)
una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo
quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33
) I commerci e gli
scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste
Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di
valenza politica e storiografica34
rdquo Le genti del luogo non potevano che
essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una
cultura moderna di tipo mercantile
Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare
il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del
tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione
giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento
simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo
stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto
riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735
come hanno
ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella
versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo
ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine
semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno
poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave
33
ERODOTO Storie I 1 34
Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
p66 35
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114
36
nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di
bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia
della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di
Livio36
che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul
Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle
di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la
complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37
rdquo
Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che
invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici
rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della
terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio
solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene
sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano
alla donna fenicia
Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque
consentientibus omnibus Carthago conditur statuto
annuo vectigali pro solo urbis [hellip]
Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum
principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli
denuntiatione perit
Traduzione
36
LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109
37
Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di
trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti
fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone
annuo per il suolo della cittagrave38
[hellip] Iarba fece venire
a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese
in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39
Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua
morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano
rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio
affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura
femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per
fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto
del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i
Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno
CAPITOLO 2
2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo
21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio
38
Epitome XVIII 5 39
Epitome XVIII 6
38
Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la
vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile
distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad
una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi
macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo
sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per
motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia
Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue
ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile
verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna
indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo
dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno
lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato
dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri
re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo
Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale
di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i
due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave
fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide
e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che
questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve
difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della
monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla
regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni
39
religiose In unrsquoiscrizione funeraria40
il titolo sacerdote di Astarte
precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte
era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con
funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete
anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo
Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave
la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali
di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41
sommo sacerdote Ittobal42
sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio
riporta
οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα
τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων
ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου
Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε
τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους
καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους
ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί
Traduzione
Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare
la legna sulla montagna chiamata Libano per i
falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli
antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41
G FLAVIO Contro Apione I 157 42
G FLAVIO Contro Apione I 123
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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Roma 1975
64
24
[hellip]
nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei
hoc tantum in tumuli marmore carmen erit
praebuit Aeneas et causam mortis et ensem
ipsa sua Dido concidit usa manu
Traduzione
Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si
chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua
Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22
[] non
sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci
saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del
sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la
spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23
14 Annali di Tiro
Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e
greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti
fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza
non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave
ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22
OVIDIO Heroides VII 171-172 23
OVIDIO Heroides VII 197-200
25
seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto
meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta
Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della
letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo
presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di
Eusebio
Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era
secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di
Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi
frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave
precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della
luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e
degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della
religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese
In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera
che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una
ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere
letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24
rdquo
Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e
alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad
una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua
volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle
cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di
Efeso
24
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71
26
Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν
Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν
βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ
βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις
ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν
μαθεῖν
Traduzione
scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i
Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di
studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di
ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che
regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25
Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe
avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle
fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione
Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un
compilatore tratte da cronache locali in lingua greca
il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o
secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non
consente dubbi certamente egli non fu il traduttore
25
G FLAVIO Contro Apione I 116
27
degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera
ldquobarbarardquo26
A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la
traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe
una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico
Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che
gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro
che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di
Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro
Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della
colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio
scrive
ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν
γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα
λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ
πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν
οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη
ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον
ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ
κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα
Traduzione
26
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73
28
Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi
anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati
con grande cura relativi ai fatti degni di memoria
avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi
(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu
eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto
mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27
Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti
altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva
presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute
anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave
da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa
Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici
τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας
ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν
Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν
δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ
φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν
Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς
Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη
ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ
βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός
27
G FLAVIO Contro Apione I 107-108
29
γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι
Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η
Traduzione
Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e
regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56
anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo
regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di
Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di
Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla
somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da
allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel
dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati
dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di
Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28
Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di
Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione
Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel
settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una
cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di
Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi
Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano
restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva
essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte
28
G FLAVIO Contro Apione I 125-127
30
di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante
secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave
storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito
come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non
trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un
attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli
escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo
storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla
successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per
citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di
Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera
nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro
rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di
Pompeo Trogo29
rdquo
15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo
Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci
ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone
nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la
figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella
Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda
augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per
lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di
encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della
29
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80
31
storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla
celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna
Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30
Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i
giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto
31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa
fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e
sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba
era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto
terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione
avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per
queste lo uccise
Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto
tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che
avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo
convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per
trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto
anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle
navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li
costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto
del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba
pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte
funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi
del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si
30
cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31
Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus
32
unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio
e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire
Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le
fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a
prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave
che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di
queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani
potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di
Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di
Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi
discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua
sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce
degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo
sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo
divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia
degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve
un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue
Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia
uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu
chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare
con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave
una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani
siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime
fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma
travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e
invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e
33
potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e
subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano
ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti
cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli
ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia
dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e
costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a
quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e
la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve
Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta
Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato
lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle
nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che
sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita
trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine
come una dea
La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada
durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto
affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e
accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei
fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei
Condita est urbs haec LXXII annis ante quam
Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi
status variis discordiarum casibus agitatus est Cum
inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta
34
sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt
Quippe homines ut victimas immolabant et
impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam
provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine
eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari
maxime solent
Traduzione
Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di
Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la
sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a
discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche
da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come
rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione
religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come
vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di
unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici
implorando la pace divina con il sangue di coloro
per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli
dei32
Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta
vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro
conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza
garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa
La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei
32
Epitoma XVIII 6
35
Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema
o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla
fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba
anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)
una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo
quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33
) I commerci e gli
scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste
Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di
valenza politica e storiografica34
rdquo Le genti del luogo non potevano che
essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una
cultura moderna di tipo mercantile
Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare
il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del
tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione
giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento
simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo
stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto
riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735
come hanno
ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella
versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo
ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine
semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno
poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave
33
ERODOTO Storie I 1 34
Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
p66 35
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114
36
nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di
bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia
della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di
Livio36
che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul
Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle
di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la
complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37
rdquo
Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che
invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici
rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della
terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio
solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene
sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano
alla donna fenicia
Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque
consentientibus omnibus Carthago conditur statuto
annuo vectigali pro solo urbis [hellip]
Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum
principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli
denuntiatione perit
Traduzione
36
LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109
37
Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di
trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti
fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone
annuo per il suolo della cittagrave38
[hellip] Iarba fece venire
a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese
in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39
Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua
morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano
rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio
affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura
femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per
fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto
del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i
Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno
CAPITOLO 2
2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo
21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio
38
Epitome XVIII 5 39
Epitome XVIII 6
38
Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la
vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile
distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad
una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi
macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo
sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per
motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia
Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue
ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile
verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna
indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo
dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno
lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato
dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri
re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo
Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale
di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i
due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave
fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide
e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che
questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve
difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della
monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla
regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni
39
religiose In unrsquoiscrizione funeraria40
il titolo sacerdote di Astarte
precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte
era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con
funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete
anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo
Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave
la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali
di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41
sommo sacerdote Ittobal42
sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio
riporta
οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα
τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων
ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου
Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε
τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους
καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους
ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί
Traduzione
Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare
la legna sulla montagna chiamata Libano per i
falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli
antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41
G FLAVIO Contro Apione I 157 42
G FLAVIO Contro Apione I 123
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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Roma 1975
64
25
seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto
meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta
Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della
letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo
presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di
Eusebio
Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era
secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di
Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi
frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave
precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della
luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e
degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della
religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese
In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera
che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una
ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere
letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24
rdquo
Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e
alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad
una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua
volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle
cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di
Efeso
24
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71
26
Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν
Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν
βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ
βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις
ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν
μαθεῖν
Traduzione
scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i
Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di
studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di
ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che
regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25
Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe
avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle
fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione
Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un
compilatore tratte da cronache locali in lingua greca
il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o
secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non
consente dubbi certamente egli non fu il traduttore
25
G FLAVIO Contro Apione I 116
27
degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera
ldquobarbarardquo26
A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la
traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe
una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico
Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che
gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro
che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di
Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro
Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della
colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio
scrive
ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν
γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα
λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ
πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν
οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη
ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον
ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ
κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα
Traduzione
26
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73
28
Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi
anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati
con grande cura relativi ai fatti degni di memoria
avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi
(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu
eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto
mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27
Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti
altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva
presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute
anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave
da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa
Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici
τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας
ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν
Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν
δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ
φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν
Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς
Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη
ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ
βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός
27
G FLAVIO Contro Apione I 107-108
29
γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι
Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η
Traduzione
Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e
regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56
anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo
regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di
Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di
Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla
somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da
allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel
dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati
dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di
Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28
Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di
Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione
Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel
settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una
cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di
Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi
Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano
restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva
essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte
28
G FLAVIO Contro Apione I 125-127
30
di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante
secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave
storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito
come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non
trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un
attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli
escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo
storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla
successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per
citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di
Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera
nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro
rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di
Pompeo Trogo29
rdquo
15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo
Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci
ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone
nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la
figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella
Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda
augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per
lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di
encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della
29
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80
31
storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla
celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna
Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30
Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i
giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto
31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa
fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e
sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba
era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto
terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione
avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per
queste lo uccise
Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto
tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che
avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo
convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per
trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto
anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle
navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li
costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto
del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba
pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte
funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi
del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si
30
cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31
Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus
32
unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio
e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire
Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le
fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a
prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave
che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di
queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani
potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di
Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di
Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi
discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua
sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce
degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo
sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo
divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia
degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve
un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue
Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia
uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu
chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare
con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave
una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani
siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime
fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma
travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e
invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e
33
potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e
subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano
ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti
cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli
ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia
dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e
costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a
quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e
la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve
Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta
Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato
lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle
nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che
sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita
trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine
come una dea
La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada
durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto
affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e
accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei
fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei
Condita est urbs haec LXXII annis ante quam
Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi
status variis discordiarum casibus agitatus est Cum
inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta
34
sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt
Quippe homines ut victimas immolabant et
impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam
provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine
eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari
maxime solent
Traduzione
Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di
Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la
sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a
discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche
da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come
rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione
religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come
vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di
unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici
implorando la pace divina con il sangue di coloro
per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli
dei32
Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta
vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro
conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza
garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa
La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei
32
Epitoma XVIII 6
35
Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema
o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla
fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba
anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)
una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo
quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33
) I commerci e gli
scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste
Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di
valenza politica e storiografica34
rdquo Le genti del luogo non potevano che
essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una
cultura moderna di tipo mercantile
Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare
il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del
tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione
giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento
simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo
stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto
riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735
come hanno
ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella
versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo
ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine
semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno
poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave
33
ERODOTO Storie I 1 34
Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
p66 35
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114
36
nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di
bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia
della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di
Livio36
che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul
Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle
di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la
complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37
rdquo
Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che
invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici
rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della
terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio
solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene
sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano
alla donna fenicia
Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque
consentientibus omnibus Carthago conditur statuto
annuo vectigali pro solo urbis [hellip]
Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum
principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli
denuntiatione perit
Traduzione
36
LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109
37
Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di
trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti
fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone
annuo per il suolo della cittagrave38
[hellip] Iarba fece venire
a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese
in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39
Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua
morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano
rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio
affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura
femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per
fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto
del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i
Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno
CAPITOLO 2
2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo
21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio
38
Epitome XVIII 5 39
Epitome XVIII 6
38
Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la
vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile
distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad
una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi
macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo
sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per
motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia
Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue
ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile
verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna
indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo
dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno
lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato
dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri
re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo
Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale
di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i
due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave
fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide
e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che
questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve
difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della
monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla
regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni
39
religiose In unrsquoiscrizione funeraria40
il titolo sacerdote di Astarte
precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte
era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con
funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete
anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo
Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave
la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali
di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41
sommo sacerdote Ittobal42
sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio
riporta
οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα
τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων
ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου
Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε
τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους
καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους
ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί
Traduzione
Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare
la legna sulla montagna chiamata Libano per i
falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli
antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41
G FLAVIO Contro Apione I 157 42
G FLAVIO Contro Apione I 123
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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Roma 1975
64
26
Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν
Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν
βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ
βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις
ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν
μαθεῖν
Traduzione
scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i
Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di
studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di
ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che
regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25
Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe
avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle
fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione
Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un
compilatore tratte da cronache locali in lingua greca
il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o
secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non
consente dubbi certamente egli non fu il traduttore
25
G FLAVIO Contro Apione I 116
27
degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera
ldquobarbarardquo26
A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la
traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe
una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico
Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che
gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro
che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di
Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro
Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della
colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio
scrive
ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν
γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα
λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ
πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν
οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη
ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον
ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ
κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα
Traduzione
26
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73
28
Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi
anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati
con grande cura relativi ai fatti degni di memoria
avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi
(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu
eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto
mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27
Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti
altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva
presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute
anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave
da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa
Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici
τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας
ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν
Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν
δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ
φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν
Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς
Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη
ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ
βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός
27
G FLAVIO Contro Apione I 107-108
29
γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι
Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η
Traduzione
Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e
regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56
anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo
regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di
Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di
Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla
somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da
allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel
dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati
dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di
Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28
Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di
Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione
Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel
settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una
cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di
Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi
Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano
restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva
essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte
28
G FLAVIO Contro Apione I 125-127
30
di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante
secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave
storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito
come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non
trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un
attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli
escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo
storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla
successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per
citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di
Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera
nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro
rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di
Pompeo Trogo29
rdquo
15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo
Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci
ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone
nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la
figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella
Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda
augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per
lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di
encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della
29
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80
31
storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla
celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna
Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30
Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i
giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto
31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa
fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e
sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba
era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto
terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione
avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per
queste lo uccise
Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto
tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che
avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo
convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per
trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto
anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle
navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li
costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto
del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba
pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte
funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi
del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si
30
cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31
Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus
32
unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio
e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire
Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le
fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a
prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave
che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di
queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani
potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di
Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di
Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi
discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua
sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce
degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo
sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo
divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia
degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve
un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue
Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia
uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu
chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare
con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave
una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani
siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime
fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma
travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e
invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e
33
potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e
subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano
ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti
cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli
ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia
dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e
costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a
quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e
la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve
Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta
Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato
lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle
nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che
sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita
trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine
come una dea
La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada
durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto
affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e
accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei
fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei
Condita est urbs haec LXXII annis ante quam
Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi
status variis discordiarum casibus agitatus est Cum
inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta
34
sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt
Quippe homines ut victimas immolabant et
impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam
provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine
eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari
maxime solent
Traduzione
Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di
Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la
sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a
discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche
da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come
rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione
religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come
vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di
unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici
implorando la pace divina con il sangue di coloro
per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli
dei32
Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta
vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro
conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza
garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa
La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei
32
Epitoma XVIII 6
35
Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema
o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla
fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba
anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)
una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo
quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33
) I commerci e gli
scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste
Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di
valenza politica e storiografica34
rdquo Le genti del luogo non potevano che
essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una
cultura moderna di tipo mercantile
Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare
il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del
tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione
giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento
simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo
stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto
riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735
come hanno
ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella
versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo
ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine
semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno
poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave
33
ERODOTO Storie I 1 34
Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
p66 35
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114
36
nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di
bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia
della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di
Livio36
che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul
Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle
di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la
complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37
rdquo
Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che
invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici
rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della
terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio
solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene
sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano
alla donna fenicia
Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque
consentientibus omnibus Carthago conditur statuto
annuo vectigali pro solo urbis [hellip]
Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum
principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli
denuntiatione perit
Traduzione
36
LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109
37
Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di
trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti
fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone
annuo per il suolo della cittagrave38
[hellip] Iarba fece venire
a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese
in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39
Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua
morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano
rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio
affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura
femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per
fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto
del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i
Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno
CAPITOLO 2
2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo
21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio
38
Epitome XVIII 5 39
Epitome XVIII 6
38
Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la
vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile
distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad
una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi
macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo
sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per
motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia
Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue
ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile
verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna
indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo
dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno
lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato
dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri
re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo
Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale
di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i
due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave
fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide
e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che
questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve
difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della
monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla
regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni
39
religiose In unrsquoiscrizione funeraria40
il titolo sacerdote di Astarte
precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte
era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con
funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete
anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo
Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave
la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali
di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41
sommo sacerdote Ittobal42
sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio
riporta
οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα
τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων
ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου
Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε
τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους
καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους
ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί
Traduzione
Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare
la legna sulla montagna chiamata Libano per i
falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli
antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41
G FLAVIO Contro Apione I 157 42
G FLAVIO Contro Apione I 123
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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Roma 1975
64
27
degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera
ldquobarbarardquo26
A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la
traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe
una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico
Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che
gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro
che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di
Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro
Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della
colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio
scrive
ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν
γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα
λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ
πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν
οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη
ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον
ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ
κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα
Traduzione
26
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73
28
Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi
anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati
con grande cura relativi ai fatti degni di memoria
avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi
(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu
eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto
mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27
Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti
altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva
presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute
anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave
da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa
Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici
τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας
ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν
Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν
δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ
φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν
Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς
Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη
ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ
βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός
27
G FLAVIO Contro Apione I 107-108
29
γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι
Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η
Traduzione
Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e
regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56
anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo
regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di
Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di
Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla
somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da
allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel
dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati
dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di
Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28
Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di
Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione
Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel
settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una
cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di
Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi
Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano
restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva
essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte
28
G FLAVIO Contro Apione I 125-127
30
di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante
secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave
storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito
come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non
trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un
attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli
escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo
storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla
successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per
citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di
Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera
nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro
rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di
Pompeo Trogo29
rdquo
15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo
Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci
ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone
nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la
figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella
Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda
augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per
lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di
encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della
29
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80
31
storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla
celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna
Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30
Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i
giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto
31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa
fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e
sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba
era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto
terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione
avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per
queste lo uccise
Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto
tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che
avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo
convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per
trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto
anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle
navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li
costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto
del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba
pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte
funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi
del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si
30
cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31
Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus
32
unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio
e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire
Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le
fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a
prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave
che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di
queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani
potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di
Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di
Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi
discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua
sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce
degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo
sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo
divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia
degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve
un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue
Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia
uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu
chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare
con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave
una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani
siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime
fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma
travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e
invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e
33
potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e
subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano
ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti
cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli
ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia
dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e
costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a
quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e
la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve
Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta
Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato
lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle
nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che
sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita
trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine
come una dea
La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada
durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto
affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e
accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei
fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei
Condita est urbs haec LXXII annis ante quam
Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi
status variis discordiarum casibus agitatus est Cum
inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta
34
sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt
Quippe homines ut victimas immolabant et
impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam
provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine
eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari
maxime solent
Traduzione
Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di
Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la
sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a
discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche
da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come
rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione
religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come
vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di
unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici
implorando la pace divina con il sangue di coloro
per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli
dei32
Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta
vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro
conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza
garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa
La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei
32
Epitoma XVIII 6
35
Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema
o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla
fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba
anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)
una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo
quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33
) I commerci e gli
scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste
Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di
valenza politica e storiografica34
rdquo Le genti del luogo non potevano che
essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una
cultura moderna di tipo mercantile
Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare
il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del
tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione
giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento
simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo
stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto
riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735
come hanno
ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella
versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo
ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine
semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno
poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave
33
ERODOTO Storie I 1 34
Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
p66 35
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114
36
nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di
bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia
della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di
Livio36
che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul
Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle
di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la
complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37
rdquo
Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che
invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici
rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della
terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio
solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene
sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano
alla donna fenicia
Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque
consentientibus omnibus Carthago conditur statuto
annuo vectigali pro solo urbis [hellip]
Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum
principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli
denuntiatione perit
Traduzione
36
LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109
37
Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di
trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti
fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone
annuo per il suolo della cittagrave38
[hellip] Iarba fece venire
a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese
in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39
Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua
morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano
rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio
affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura
femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per
fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto
del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i
Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno
CAPITOLO 2
2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo
21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio
38
Epitome XVIII 5 39
Epitome XVIII 6
38
Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la
vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile
distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad
una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi
macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo
sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per
motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia
Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue
ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile
verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna
indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo
dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno
lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato
dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri
re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo
Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale
di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i
due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave
fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide
e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che
questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve
difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della
monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla
regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni
39
religiose In unrsquoiscrizione funeraria40
il titolo sacerdote di Astarte
precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte
era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con
funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete
anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo
Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave
la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali
di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41
sommo sacerdote Ittobal42
sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio
riporta
οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα
τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων
ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου
Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε
τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους
καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους
ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί
Traduzione
Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare
la legna sulla montagna chiamata Libano per i
falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli
antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41
G FLAVIO Contro Apione I 157 42
G FLAVIO Contro Apione I 123
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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Roma 1975
64
28
Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi
anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati
con grande cura relativi ai fatti degni di memoria
avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi
(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu
eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto
mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27
Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti
altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva
presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute
anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave
da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa
Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici
τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας
ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν
Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν
δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ
φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν
Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς
Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη
ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ
βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός
27
G FLAVIO Contro Apione I 107-108
29
γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι
Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η
Traduzione
Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e
regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56
anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo
regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di
Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di
Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla
somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da
allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel
dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati
dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di
Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28
Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di
Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione
Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel
settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una
cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di
Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi
Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano
restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva
essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte
28
G FLAVIO Contro Apione I 125-127
30
di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante
secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave
storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito
come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non
trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un
attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli
escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo
storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla
successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per
citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di
Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera
nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro
rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di
Pompeo Trogo29
rdquo
15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo
Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci
ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone
nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la
figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella
Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda
augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per
lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di
encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della
29
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80
31
storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla
celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna
Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30
Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i
giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto
31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa
fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e
sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba
era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto
terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione
avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per
queste lo uccise
Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto
tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che
avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo
convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per
trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto
anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle
navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li
costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto
del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba
pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte
funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi
del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si
30
cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31
Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus
32
unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio
e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire
Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le
fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a
prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave
che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di
queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani
potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di
Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di
Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi
discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua
sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce
degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo
sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo
divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia
degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve
un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue
Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia
uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu
chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare
con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave
una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani
siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime
fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma
travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e
invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e
33
potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e
subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano
ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti
cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli
ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia
dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e
costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a
quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e
la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve
Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta
Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato
lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle
nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che
sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita
trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine
come una dea
La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada
durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto
affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e
accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei
fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei
Condita est urbs haec LXXII annis ante quam
Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi
status variis discordiarum casibus agitatus est Cum
inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta
34
sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt
Quippe homines ut victimas immolabant et
impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam
provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine
eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari
maxime solent
Traduzione
Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di
Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la
sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a
discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche
da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come
rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione
religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come
vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di
unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici
implorando la pace divina con il sangue di coloro
per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli
dei32
Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta
vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro
conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza
garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa
La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei
32
Epitoma XVIII 6
35
Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema
o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla
fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba
anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)
una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo
quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33
) I commerci e gli
scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste
Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di
valenza politica e storiografica34
rdquo Le genti del luogo non potevano che
essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una
cultura moderna di tipo mercantile
Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare
il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del
tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione
giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento
simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo
stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto
riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735
come hanno
ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella
versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo
ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine
semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno
poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave
33
ERODOTO Storie I 1 34
Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
p66 35
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114
36
nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di
bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia
della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di
Livio36
che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul
Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle
di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la
complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37
rdquo
Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che
invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici
rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della
terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio
solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene
sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano
alla donna fenicia
Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque
consentientibus omnibus Carthago conditur statuto
annuo vectigali pro solo urbis [hellip]
Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum
principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli
denuntiatione perit
Traduzione
36
LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109
37
Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di
trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti
fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone
annuo per il suolo della cittagrave38
[hellip] Iarba fece venire
a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese
in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39
Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua
morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano
rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio
affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura
femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per
fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto
del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i
Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno
CAPITOLO 2
2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo
21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio
38
Epitome XVIII 5 39
Epitome XVIII 6
38
Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la
vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile
distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad
una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi
macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo
sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per
motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia
Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue
ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile
verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna
indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo
dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno
lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato
dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri
re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo
Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale
di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i
due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave
fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide
e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che
questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve
difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della
monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla
regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni
39
religiose In unrsquoiscrizione funeraria40
il titolo sacerdote di Astarte
precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte
era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con
funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete
anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo
Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave
la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali
di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41
sommo sacerdote Ittobal42
sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio
riporta
οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα
τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων
ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου
Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε
τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους
καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους
ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί
Traduzione
Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare
la legna sulla montagna chiamata Libano per i
falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli
antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41
G FLAVIO Contro Apione I 157 42
G FLAVIO Contro Apione I 123
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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64
29
γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι
Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η
Traduzione
Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e
regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56
anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo
regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di
Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di
Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla
somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da
allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel
dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati
dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di
Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28
Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di
Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione
Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel
settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una
cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di
Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi
Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano
restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva
essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte
28
G FLAVIO Contro Apione I 125-127
30
di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante
secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave
storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito
come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non
trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un
attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli
escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo
storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla
successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per
citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di
Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera
nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro
rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di
Pompeo Trogo29
rdquo
15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo
Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci
ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone
nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la
figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella
Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda
augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per
lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di
encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della
29
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80
31
storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla
celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna
Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30
Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i
giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto
31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa
fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e
sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba
era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto
terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione
avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per
queste lo uccise
Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto
tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che
avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo
convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per
trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto
anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle
navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li
costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto
del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba
pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte
funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi
del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si
30
cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31
Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus
32
unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio
e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire
Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le
fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a
prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave
che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di
queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani
potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di
Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di
Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi
discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua
sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce
degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo
sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo
divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia
degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve
un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue
Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia
uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu
chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare
con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave
una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani
siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime
fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma
travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e
invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e
33
potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e
subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano
ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti
cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli
ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia
dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e
costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a
quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e
la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve
Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta
Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato
lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle
nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che
sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita
trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine
come una dea
La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada
durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto
affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e
accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei
fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei
Condita est urbs haec LXXII annis ante quam
Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi
status variis discordiarum casibus agitatus est Cum
inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta
34
sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt
Quippe homines ut victimas immolabant et
impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam
provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine
eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari
maxime solent
Traduzione
Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di
Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la
sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a
discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche
da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come
rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione
religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come
vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di
unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici
implorando la pace divina con il sangue di coloro
per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli
dei32
Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta
vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro
conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza
garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa
La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei
32
Epitoma XVIII 6
35
Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema
o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla
fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba
anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)
una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo
quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33
) I commerci e gli
scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste
Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di
valenza politica e storiografica34
rdquo Le genti del luogo non potevano che
essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una
cultura moderna di tipo mercantile
Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare
il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del
tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione
giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento
simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo
stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto
riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735
come hanno
ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella
versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo
ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine
semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno
poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave
33
ERODOTO Storie I 1 34
Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
p66 35
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114
36
nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di
bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia
della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di
Livio36
che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul
Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle
di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la
complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37
rdquo
Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che
invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici
rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della
terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio
solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene
sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano
alla donna fenicia
Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque
consentientibus omnibus Carthago conditur statuto
annuo vectigali pro solo urbis [hellip]
Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum
principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli
denuntiatione perit
Traduzione
36
LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109
37
Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di
trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti
fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone
annuo per il suolo della cittagrave38
[hellip] Iarba fece venire
a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese
in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39
Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua
morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano
rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio
affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura
femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per
fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto
del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i
Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno
CAPITOLO 2
2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo
21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio
38
Epitome XVIII 5 39
Epitome XVIII 6
38
Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la
vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile
distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad
una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi
macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo
sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per
motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia
Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue
ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile
verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna
indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo
dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno
lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato
dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri
re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo
Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale
di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i
due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave
fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide
e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che
questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve
difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della
monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla
regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni
39
religiose In unrsquoiscrizione funeraria40
il titolo sacerdote di Astarte
precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte
era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con
funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete
anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo
Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave
la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali
di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41
sommo sacerdote Ittobal42
sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio
riporta
οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα
τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων
ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου
Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε
τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους
καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους
ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί
Traduzione
Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare
la legna sulla montagna chiamata Libano per i
falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli
antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41
G FLAVIO Contro Apione I 157 42
G FLAVIO Contro Apione I 123
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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Roma 1975
64
30
di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante
secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave
storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito
come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non
trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un
attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli
escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo
storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla
successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per
citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di
Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera
nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro
rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di
Pompeo Trogo29
rdquo
15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo
Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci
ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone
nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la
figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella
Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda
augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per
lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di
encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della
29
cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80
31
storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla
celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna
Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30
Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i
giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto
31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa
fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e
sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba
era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto
terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione
avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per
queste lo uccise
Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto
tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che
avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo
convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per
trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto
anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle
navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li
costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto
del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba
pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte
funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi
del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si
30
cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31
Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus
32
unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio
e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire
Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le
fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a
prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave
che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di
queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani
potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di
Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di
Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi
discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua
sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce
degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo
sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo
divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia
degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve
un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue
Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia
uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu
chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare
con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave
una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani
siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime
fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma
travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e
invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e
33
potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e
subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano
ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti
cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli
ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia
dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e
costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a
quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e
la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve
Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta
Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato
lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle
nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che
sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita
trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine
come una dea
La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada
durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto
affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e
accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei
fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei
Condita est urbs haec LXXII annis ante quam
Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi
status variis discordiarum casibus agitatus est Cum
inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta
34
sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt
Quippe homines ut victimas immolabant et
impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam
provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine
eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari
maxime solent
Traduzione
Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di
Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la
sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a
discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche
da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come
rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione
religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come
vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di
unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici
implorando la pace divina con il sangue di coloro
per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli
dei32
Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta
vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro
conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza
garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa
La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei
32
Epitoma XVIII 6
35
Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema
o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla
fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba
anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)
una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo
quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33
) I commerci e gli
scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste
Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di
valenza politica e storiografica34
rdquo Le genti del luogo non potevano che
essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una
cultura moderna di tipo mercantile
Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare
il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del
tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione
giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento
simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo
stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto
riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735
come hanno
ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella
versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo
ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine
semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno
poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave
33
ERODOTO Storie I 1 34
Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
p66 35
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114
36
nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di
bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia
della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di
Livio36
che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul
Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle
di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la
complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37
rdquo
Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che
invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici
rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della
terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio
solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene
sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano
alla donna fenicia
Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque
consentientibus omnibus Carthago conditur statuto
annuo vectigali pro solo urbis [hellip]
Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum
principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli
denuntiatione perit
Traduzione
36
LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109
37
Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di
trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti
fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone
annuo per il suolo della cittagrave38
[hellip] Iarba fece venire
a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese
in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39
Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua
morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano
rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio
affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura
femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per
fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto
del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i
Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno
CAPITOLO 2
2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo
21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio
38
Epitome XVIII 5 39
Epitome XVIII 6
38
Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la
vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile
distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad
una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi
macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo
sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per
motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia
Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue
ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile
verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna
indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo
dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno
lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato
dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri
re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo
Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale
di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i
due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave
fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide
e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che
questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve
difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della
monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla
regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni
39
religiose In unrsquoiscrizione funeraria40
il titolo sacerdote di Astarte
precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte
era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con
funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete
anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo
Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave
la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali
di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41
sommo sacerdote Ittobal42
sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio
riporta
οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα
τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων
ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου
Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε
τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους
καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους
ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί
Traduzione
Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare
la legna sulla montagna chiamata Libano per i
falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli
antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41
G FLAVIO Contro Apione I 157 42
G FLAVIO Contro Apione I 123
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche
Roma 1975
64
31
storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla
celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna
Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30
Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i
giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto
31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa
fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e
sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba
era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto
terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione
avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per
queste lo uccise
Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto
tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che
avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo
convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per
trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto
anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle
navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li
costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto
del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba
pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte
funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi
del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si
30
cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31
Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus
32
unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio
e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire
Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le
fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a
prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave
che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di
queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani
potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di
Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di
Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi
discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua
sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce
degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo
sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo
divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia
degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve
un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue
Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia
uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu
chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare
con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave
una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani
siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime
fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma
travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e
invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e
33
potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e
subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano
ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti
cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli
ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia
dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e
costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a
quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e
la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve
Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta
Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato
lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle
nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che
sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita
trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine
come una dea
La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada
durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto
affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e
accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei
fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei
Condita est urbs haec LXXII annis ante quam
Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi
status variis discordiarum casibus agitatus est Cum
inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta
34
sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt
Quippe homines ut victimas immolabant et
impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam
provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine
eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari
maxime solent
Traduzione
Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di
Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la
sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a
discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche
da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come
rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione
religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come
vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di
unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici
implorando la pace divina con il sangue di coloro
per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli
dei32
Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta
vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro
conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza
garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa
La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei
32
Epitoma XVIII 6
35
Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema
o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla
fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba
anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)
una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo
quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33
) I commerci e gli
scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste
Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di
valenza politica e storiografica34
rdquo Le genti del luogo non potevano che
essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una
cultura moderna di tipo mercantile
Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare
il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del
tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione
giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento
simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo
stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto
riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735
come hanno
ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella
versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo
ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine
semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno
poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave
33
ERODOTO Storie I 1 34
Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
p66 35
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114
36
nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di
bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia
della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di
Livio36
che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul
Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle
di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la
complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37
rdquo
Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che
invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici
rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della
terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio
solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene
sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano
alla donna fenicia
Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque
consentientibus omnibus Carthago conditur statuto
annuo vectigali pro solo urbis [hellip]
Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum
principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli
denuntiatione perit
Traduzione
36
LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109
37
Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di
trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti
fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone
annuo per il suolo della cittagrave38
[hellip] Iarba fece venire
a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese
in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39
Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua
morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano
rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio
affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura
femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per
fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto
del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i
Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno
CAPITOLO 2
2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo
21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio
38
Epitome XVIII 5 39
Epitome XVIII 6
38
Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la
vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile
distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad
una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi
macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo
sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per
motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia
Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue
ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile
verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna
indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo
dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno
lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato
dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri
re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo
Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale
di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i
due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave
fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide
e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che
questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve
difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della
monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla
regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni
39
religiose In unrsquoiscrizione funeraria40
il titolo sacerdote di Astarte
precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte
era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con
funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete
anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo
Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave
la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali
di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41
sommo sacerdote Ittobal42
sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio
riporta
οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα
τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων
ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου
Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε
τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους
καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους
ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί
Traduzione
Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare
la legna sulla montagna chiamata Libano per i
falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli
antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41
G FLAVIO Contro Apione I 157 42
G FLAVIO Contro Apione I 123
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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P Virgilio Marone Eneide I 340-368 IV 5-9 32-34 115-124 171-172
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rituali in I Baglioni (ed) Storia delle religioni e archeologia Discipline
a confronto Roma 2010 p 305-311
P Xella ldquoLa religione fenicia e punica studi recenti e prospettive di
ricercardquo in M E Aubet JA Zamora Lopez (edd) Nuevas perspectivas
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Mediterraacutenea 13 Barcelona 2006 p 51-59
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Vicino Oriente Antico 2009 p59-100
P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche
Roma 1975
64
32
unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio
e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire
Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le
fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a
prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave
che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di
queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani
potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di
Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di
Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi
discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua
sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce
degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo
sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo
divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia
degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve
un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue
Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia
uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu
chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare
con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave
una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani
siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime
fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma
travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e
invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e
33
potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e
subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano
ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti
cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli
ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia
dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e
costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a
quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e
la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve
Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta
Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato
lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle
nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che
sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita
trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine
come una dea
La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada
durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto
affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e
accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei
fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei
Condita est urbs haec LXXII annis ante quam
Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi
status variis discordiarum casibus agitatus est Cum
inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta
34
sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt
Quippe homines ut victimas immolabant et
impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam
provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine
eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari
maxime solent
Traduzione
Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di
Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la
sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a
discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche
da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come
rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione
religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come
vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di
unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici
implorando la pace divina con il sangue di coloro
per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli
dei32
Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta
vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro
conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza
garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa
La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei
32
Epitoma XVIII 6
35
Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema
o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla
fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba
anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)
una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo
quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33
) I commerci e gli
scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste
Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di
valenza politica e storiografica34
rdquo Le genti del luogo non potevano che
essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una
cultura moderna di tipo mercantile
Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare
il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del
tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione
giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento
simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo
stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto
riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735
come hanno
ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella
versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo
ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine
semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno
poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave
33
ERODOTO Storie I 1 34
Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
p66 35
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114
36
nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di
bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia
della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di
Livio36
che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul
Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle
di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la
complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37
rdquo
Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che
invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici
rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della
terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio
solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene
sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano
alla donna fenicia
Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque
consentientibus omnibus Carthago conditur statuto
annuo vectigali pro solo urbis [hellip]
Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum
principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli
denuntiatione perit
Traduzione
36
LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109
37
Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di
trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti
fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone
annuo per il suolo della cittagrave38
[hellip] Iarba fece venire
a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese
in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39
Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua
morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano
rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio
affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura
femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per
fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto
del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i
Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno
CAPITOLO 2
2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo
21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio
38
Epitome XVIII 5 39
Epitome XVIII 6
38
Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la
vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile
distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad
una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi
macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo
sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per
motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia
Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue
ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile
verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna
indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo
dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno
lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato
dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri
re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo
Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale
di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i
due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave
fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide
e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che
questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve
difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della
monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla
regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni
39
religiose In unrsquoiscrizione funeraria40
il titolo sacerdote di Astarte
precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte
era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con
funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete
anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo
Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave
la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali
di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41
sommo sacerdote Ittobal42
sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio
riporta
οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα
τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων
ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου
Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε
τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους
καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους
ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί
Traduzione
Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare
la legna sulla montagna chiamata Libano per i
falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli
antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41
G FLAVIO Contro Apione I 157 42
G FLAVIO Contro Apione I 123
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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64
33
potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e
subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano
ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti
cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli
ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia
dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e
costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a
quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e
la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve
Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta
Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato
lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle
nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che
sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita
trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine
come una dea
La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada
durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto
affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e
accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei
fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei
Condita est urbs haec LXXII annis ante quam
Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi
status variis discordiarum casibus agitatus est Cum
inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta
34
sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt
Quippe homines ut victimas immolabant et
impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam
provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine
eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari
maxime solent
Traduzione
Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di
Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la
sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a
discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche
da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come
rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione
religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come
vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di
unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici
implorando la pace divina con il sangue di coloro
per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli
dei32
Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta
vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro
conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza
garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa
La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei
32
Epitoma XVIII 6
35
Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema
o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla
fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba
anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)
una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo
quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33
) I commerci e gli
scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste
Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di
valenza politica e storiografica34
rdquo Le genti del luogo non potevano che
essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una
cultura moderna di tipo mercantile
Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare
il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del
tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione
giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento
simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo
stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto
riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735
come hanno
ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella
versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo
ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine
semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno
poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave
33
ERODOTO Storie I 1 34
Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
p66 35
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114
36
nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di
bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia
della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di
Livio36
che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul
Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle
di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la
complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37
rdquo
Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che
invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici
rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della
terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio
solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene
sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano
alla donna fenicia
Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque
consentientibus omnibus Carthago conditur statuto
annuo vectigali pro solo urbis [hellip]
Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum
principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli
denuntiatione perit
Traduzione
36
LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109
37
Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di
trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti
fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone
annuo per il suolo della cittagrave38
[hellip] Iarba fece venire
a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese
in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39
Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua
morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano
rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio
affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura
femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per
fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto
del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i
Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno
CAPITOLO 2
2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo
21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio
38
Epitome XVIII 5 39
Epitome XVIII 6
38
Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la
vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile
distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad
una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi
macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo
sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per
motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia
Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue
ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile
verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna
indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo
dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno
lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato
dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri
re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo
Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale
di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i
due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave
fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide
e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che
questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve
difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della
monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla
regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni
39
religiose In unrsquoiscrizione funeraria40
il titolo sacerdote di Astarte
precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte
era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con
funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete
anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo
Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave
la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali
di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41
sommo sacerdote Ittobal42
sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio
riporta
οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα
τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων
ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου
Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε
τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους
καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους
ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί
Traduzione
Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare
la legna sulla montagna chiamata Libano per i
falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli
antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41
G FLAVIO Contro Apione I 157 42
G FLAVIO Contro Apione I 123
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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64
34
sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt
Quippe homines ut victimas immolabant et
impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam
provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine
eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari
maxime solent
Traduzione
Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di
Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la
sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a
discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche
da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come
rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione
religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come
vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di
unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici
implorando la pace divina con il sangue di coloro
per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli
dei32
Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta
vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro
conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza
garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa
La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei
32
Epitoma XVIII 6
35
Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema
o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla
fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba
anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)
una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo
quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33
) I commerci e gli
scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste
Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di
valenza politica e storiografica34
rdquo Le genti del luogo non potevano che
essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una
cultura moderna di tipo mercantile
Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare
il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del
tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione
giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento
simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo
stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto
riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735
come hanno
ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella
versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo
ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine
semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno
poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave
33
ERODOTO Storie I 1 34
Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
p66 35
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114
36
nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di
bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia
della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di
Livio36
che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul
Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle
di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la
complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37
rdquo
Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che
invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici
rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della
terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio
solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene
sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano
alla donna fenicia
Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque
consentientibus omnibus Carthago conditur statuto
annuo vectigali pro solo urbis [hellip]
Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum
principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli
denuntiatione perit
Traduzione
36
LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109
37
Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di
trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti
fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone
annuo per il suolo della cittagrave38
[hellip] Iarba fece venire
a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese
in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39
Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua
morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano
rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio
affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura
femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per
fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto
del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i
Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno
CAPITOLO 2
2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo
21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio
38
Epitome XVIII 5 39
Epitome XVIII 6
38
Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la
vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile
distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad
una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi
macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo
sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per
motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia
Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue
ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile
verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna
indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo
dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno
lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato
dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri
re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo
Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale
di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i
due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave
fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide
e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che
questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve
difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della
monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla
regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni
39
religiose In unrsquoiscrizione funeraria40
il titolo sacerdote di Astarte
precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte
era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con
funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete
anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo
Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave
la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali
di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41
sommo sacerdote Ittobal42
sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio
riporta
οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα
τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων
ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου
Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε
τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους
καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους
ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί
Traduzione
Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare
la legna sulla montagna chiamata Libano per i
falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli
antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41
G FLAVIO Contro Apione I 157 42
G FLAVIO Contro Apione I 123
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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64
35
Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema
o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla
fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba
anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)
una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo
quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33
) I commerci e gli
scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste
Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di
valenza politica e storiografica34
rdquo Le genti del luogo non potevano che
essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una
cultura moderna di tipo mercantile
Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare
il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del
tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione
giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento
simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo
stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto
riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735
come hanno
ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella
versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo
ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine
semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno
poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave
33
ERODOTO Storie I 1 34
Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture
p66 35
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114
36
nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di
bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia
della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di
Livio36
che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul
Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle
di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la
complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37
rdquo
Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che
invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici
rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della
terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio
solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene
sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano
alla donna fenicia
Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque
consentientibus omnibus Carthago conditur statuto
annuo vectigali pro solo urbis [hellip]
Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum
principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli
denuntiatione perit
Traduzione
36
LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109
37
Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di
trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti
fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone
annuo per il suolo della cittagrave38
[hellip] Iarba fece venire
a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese
in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39
Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua
morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano
rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio
affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura
femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per
fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto
del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i
Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno
CAPITOLO 2
2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo
21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio
38
Epitome XVIII 5 39
Epitome XVIII 6
38
Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la
vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile
distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad
una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi
macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo
sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per
motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia
Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue
ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile
verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna
indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo
dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno
lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato
dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri
re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo
Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale
di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i
due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave
fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide
e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che
questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve
difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della
monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla
regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni
39
religiose In unrsquoiscrizione funeraria40
il titolo sacerdote di Astarte
precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte
era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con
funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete
anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo
Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave
la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali
di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41
sommo sacerdote Ittobal42
sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio
riporta
οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα
τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων
ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου
Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε
τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους
καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους
ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί
Traduzione
Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare
la legna sulla montagna chiamata Libano per i
falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli
antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41
G FLAVIO Contro Apione I 157 42
G FLAVIO Contro Apione I 123
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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Roma 1975
64
36
nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di
bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia
della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di
Livio36
che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul
Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle
di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la
complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37
rdquo
Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che
invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici
rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della
terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio
solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene
sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano
alla donna fenicia
Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque
consentientibus omnibus Carthago conditur statuto
annuo vectigali pro solo urbis [hellip]
Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum
principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli
denuntiatione perit
Traduzione
36
LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37
I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109
37
Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di
trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti
fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone
annuo per il suolo della cittagrave38
[hellip] Iarba fece venire
a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese
in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39
Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua
morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano
rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio
affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura
femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per
fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto
del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i
Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno
CAPITOLO 2
2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo
21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio
38
Epitome XVIII 5 39
Epitome XVIII 6
38
Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la
vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile
distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad
una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi
macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo
sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per
motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia
Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue
ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile
verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna
indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo
dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno
lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato
dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri
re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo
Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale
di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i
due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave
fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide
e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che
questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve
difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della
monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla
regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni
39
religiose In unrsquoiscrizione funeraria40
il titolo sacerdote di Astarte
precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte
era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con
funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete
anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo
Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave
la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali
di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41
sommo sacerdote Ittobal42
sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio
riporta
οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα
τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων
ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου
Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε
τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους
καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους
ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί
Traduzione
Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare
la legna sulla montagna chiamata Libano per i
falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli
antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41
G FLAVIO Contro Apione I 157 42
G FLAVIO Contro Apione I 123
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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Roma 1975
64
37
Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di
trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti
fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone
annuo per il suolo della cittagrave38
[hellip] Iarba fece venire
a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese
in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39
Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua
morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano
rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio
affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura
femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per
fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto
del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i
Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno
CAPITOLO 2
2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo
21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio
38
Epitome XVIII 5 39
Epitome XVIII 6
38
Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la
vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile
distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad
una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi
macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo
sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per
motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia
Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue
ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile
verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna
indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo
dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno
lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato
dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri
re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo
Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale
di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i
due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave
fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide
e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che
questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve
difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della
monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla
regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni
39
religiose In unrsquoiscrizione funeraria40
il titolo sacerdote di Astarte
precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte
era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con
funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete
anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo
Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave
la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali
di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41
sommo sacerdote Ittobal42
sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio
riporta
οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα
τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων
ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου
Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε
τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους
καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους
ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί
Traduzione
Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare
la legna sulla montagna chiamata Libano per i
falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli
antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41
G FLAVIO Contro Apione I 157 42
G FLAVIO Contro Apione I 123
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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64
38
Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la
vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile
distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad
una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi
macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo
sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per
motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia
Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue
ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile
verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna
indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo
dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno
lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato
dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri
re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo
Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale
di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i
due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave
fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide
e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che
questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve
difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della
monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla
regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni
39
religiose In unrsquoiscrizione funeraria40
il titolo sacerdote di Astarte
precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte
era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con
funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete
anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo
Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave
la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali
di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41
sommo sacerdote Ittobal42
sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio
riporta
οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα
τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων
ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου
Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε
τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους
καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους
ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί
Traduzione
Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare
la legna sulla montagna chiamata Libano per i
falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli
antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41
G FLAVIO Contro Apione I 157 42
G FLAVIO Contro Apione I 123
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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64
39
religiose In unrsquoiscrizione funeraria40
il titolo sacerdote di Astarte
precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte
era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con
funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete
anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo
Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave
la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali
di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41
sommo sacerdote Ittobal42
sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio
riporta
οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα
τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων
ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου
Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε
τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους
καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους
ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί
Traduzione
Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare
la legna sulla montagna chiamata Libano per i
falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli
antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41
G FLAVIO Contro Apione I 157 42
G FLAVIO Contro Apione I 123
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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Roma 1975
64
40
[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la
cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43
Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si
celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito
Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi
officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica
attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco
della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla
conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della
regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato
come sovrano prototipico il primo re cittadino
Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita
il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo
cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei
nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44
rdquo
Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le
eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica
Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia
regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la
monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo
secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria
genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva
essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri
43
G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44
Ezechiele XXVIII 2
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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Roma 2003 p 23-41
P Xella Per un modello interpretativo del tophet Il tophet come
necropoli infantile Atti del Convegno Internazionale Roma 2008
p259-279
P Xella Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle
testimonianze in lingua greca e latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul
Vicino Oriente Antico 2009 p59-100
P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche
Roma 1975
64
41
della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di
re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta
acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come
vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto
lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la
sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione
interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la
tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura
possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine
e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il
sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di
molte ricchezze
La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in
teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la
reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina
a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del
principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare
re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino
Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono
non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una
volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo
doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45
Solo il dio
avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave
45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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64
42
Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano
doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine
essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere
grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in
buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo
Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la
Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del
popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46
rdquo Il sovrano egrave
diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia
dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore
divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione
Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era
nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle
genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica
governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e
religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse
immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il
favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo
strettamente al potere regio
Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito
cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un
quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart
protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al
sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che
assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46
KAI 10 9-10
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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64
43
possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal
primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si
macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo
reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto
dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la
sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il
secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della
moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia
nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel
caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina
Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la
vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a
Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro
protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli
dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa
Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui
del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra
storia
22 Cipro
Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote
di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e
riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa
avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove
Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva
rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche
Roma 1975
64
44
srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in
alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue
varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero
i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state
scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave
costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante
Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti
dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in
espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave
dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e
il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone
Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa
autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per
scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene
confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di
esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a
Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47
rdquo
Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone
lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla
madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e
lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio
della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte
di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana
dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la
colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47
Isaia XXIII 12
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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Vicino Oriente Antico 2009 p59-100
P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche
Roma 1975
64
45
effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile
esistesse giagrave a quel tempo
Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave
ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute
per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della
prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle
civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa
menzione in un passo del Deuteronomio
Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione
sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo
dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele
Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono
di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque
voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio
per il Signore tuo Dio 48
Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a
proposito degli usi babilonesi
Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di
Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con
uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro
ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si
fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48
Deut 23 18-19
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche
Roma 1975
64
46
tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave
La maggior parte invece si comporta come segue nel
recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una
corona di corda intorno alla testa alcune arrivano
altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si
ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli
stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro
scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna
a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha
gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore
con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve
pronunciare una formula Invoco la dea Militta
Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite
Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave
rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa
sacro La donna segue il primo che glielo getti e non
respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver
soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo
momento non le si potragrave offrire tanto da poterla
possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne
vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave
molto tempo senza poter adempiere lusanza e
alcune rimangono ad aspettare persino per tre o
quattro anni49
49 ERODOTO Storie I 199
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
Bibliografia
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P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche
Roma 1975
64
47
Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma
Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano
dal santuario50
Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva
anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la
documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave
diversa51
Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di
Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave
chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con
lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio
dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una
punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi
giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di
Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il
senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in
pietra52
Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in
precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al
tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras
Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per
la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione
proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition
la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un
elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i
salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella
50
STRABONE XVI 120 51
S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il
Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52
OVIDIO Met X 220-242
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
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centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche
Roma 1975
64
48
linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad
un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del
Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere
una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella
riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni
come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle
prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le
prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il
termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la
loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione
sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti
antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo
ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che
in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione
sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e
lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio
Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si
procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal
tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa
annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)
Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando
hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano
dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto
poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo
portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come
49
fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
donne che non vogliono radersi i capelli esse si
liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
Qui
secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza
controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave
permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle
53
De syria dea cap6 54
EUSEBIO Vita Const III 55
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle
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liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che
raccolgono in questo modo devono essere pronte
durante un intero giorno a trarre profitto della loro
propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave
accessibile solo agli stranieri e il denaro che
ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53
Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non
si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e
nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva
dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione
non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il
dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a
prostituirsi a patto che si taglino i capelli
Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno
parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di
Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si
svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54
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secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci
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53
De syria dea cap6 54
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che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
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offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
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lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
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Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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P Xella Per un modello interpretativo del tophet Il tophet come
necropoli infantile Atti del Convegno Internazionale Roma 2008
p259-279
P Xella Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle
testimonianze in lingua greca e latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul
Vicino Oriente Antico 2009 p59-100
P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche
Roma 1975
64
50
nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza
che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei
templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro
corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di
rendersela favorevole55
rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici
offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai
mariti56
rdquo
Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario
etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che
lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto
convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57
Per quanto riguarda
la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che
presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso
ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di
donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola
dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi
dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58
rdquo
Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle
distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne
dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione
sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il
caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione
55
Athan C gentes 26 56
Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma
2003 p194
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sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
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sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
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cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
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STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
Bibliografia
MG Amadasi Guzzo Il tofet Osservazioni di unrsquoepigrafista sepolti tra
i vivi 2008
Aristotele Politica Universale Rizzoli Milano 2003
Atti del convegno mondiale scientifico di studi su Virgilio (Mantova
Roma Napoli 19-24 settembre 1981) a c dellrsquoAccademia Nazionale
Virgiliana Mondadori vol 2
60
G Bartoloni MG Benedettini Evidenza ed interpretazione di contesti
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A Beschaouch Cartagine la leggenda ritrovata 1994
C Bonnet Melqart Mythes et cultes de lrsquoHegraveraclegraves tyrien en
Megravediterranegravee Namur 1988
P Bono e M Vittoria Tessitore Il mito di Didone avventure di una
regina tra secoli e culture 1998
G Flavio Contro Apione I 107-108 116 125-127 157
G Flavio Antichitagrave giudaiche VII V 3 145-146
G Garbini I Fenici storia e religione 1980
MG Giustino Storie Filippiche Epitome da Pompeo Trogo Amantini e
Ruscono libri Milano 1981
C Grottanelli I connotati ldquofenicirdquo della morte di Elissa religioni e
civiltagrave 1972 p 319-327
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punica Roma 1988
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S Moscati I Fenici Ieri oggi domani Roma 1995 p 95-105
S Moscati La fortuna di Elissa in ldquoRendiconti delli Accademia
Nazionale dei Linceirdquo serie VIII 40 1985 p 95-98
S Moscati Le civiltagrave antiche e primitive Il mondo punico 1980
KO Muumlller T Muumlller Letronne (Antoine-Jean M) Fragmenta
historicorum graecorum I AF Didot 1848 p197-200
62
J A M Nuntildeez Trogue-Pompegravee sur Carthage in ldquoKarthagordquo 22 1990
p 11-19
E Paratore Nuove interpretazioni sul mito di Didone 1955 p 71-72
S Ribichini Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon
fenicio in F Vattioni Sangue e antropologia biblica nella Patristica
Atti della settimana di studi Roma 1982 p 817-823
S Ribichini Didone lrsquoerrante e la pelle di bue in IE Buttitta Miti
mediterranei Atti del convegno internazionale Palermo 2008 p102-
114
S Ribichini Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei
culti fenici e punici Il Congreso Internacional del Mundo Punico
Cartagena 2000 p55-64
B Rives Tertullian on Child Sacrifice 1994 p 54-63
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Distortions of Historical Realities BerlinNew York 2004
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197-200 Ed 2010
P Xella ldquoDel buon usordquo di A Brelich sacrifici umani e uccisioni
rituali in I Baglioni (ed) Storia delle religioni e archeologia Discipline
a confronto Roma 2010 p 305-311
P Xella ldquoLa religione fenicia e punica studi recenti e prospettive di
ricercardquo in M E Aubet JA Zamora Lopez (edd) Nuevas perspectivas
I La investigacioacuten fenicia y puacutenica Cuadernos de Arqueologiacutea
Mediterraacutenea 13 Barcelona 2006 p 51-59
P Xella Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales
Roma 2003 p 23-41
P Xella Per un modello interpretativo del tophet Il tophet come
necropoli infantile Atti del Convegno Internazionale Roma 2008
p259-279
P Xella Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle
testimonianze in lingua greca e latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul
Vicino Oriente Antico 2009 p59-100
P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche
Roma 1975
64
51
sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e
per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a
Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-
punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla
pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in
moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle
usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere
delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave
comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi
continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi
preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono
tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda
delle ottanta ragazze rapite da Didone
23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici
Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la
popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi
costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la
costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la
testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina
diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in
sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra
le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
Bibliografia
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regina tra secoli e culture 1998
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S Moscati La fortuna di Elissa in ldquoRendiconti delli Accademia
Nazionale dei Linceirdquo serie VIII 40 1985 p 95-98
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historicorum graecorum I AF Didot 1848 p197-200
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Atti della settimana di studi Roma 1982 p 817-823
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mediterranei Atti del convegno internazionale Palermo 2008 p102-
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B Rives Tertullian on Child Sacrifice 1994 p 54-63
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P Xella ldquoDel buon usordquo di A Brelich sacrifici umani e uccisioni
rituali in I Baglioni (ed) Storia delle religioni e archeologia Discipline
a confronto Roma 2010 p 305-311
P Xella ldquoLa religione fenicia e punica studi recenti e prospettive di
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I La investigacioacuten fenicia y puacutenica Cuadernos de Arqueologiacutea
Mediterraacutenea 13 Barcelona 2006 p 51-59
P Xella Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales
Roma 2003 p 23-41
P Xella Per un modello interpretativo del tophet Il tophet come
necropoli infantile Atti del Convegno Internazionale Roma 2008
p259-279
P Xella Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle
testimonianze in lingua greca e latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul
Vicino Oriente Antico 2009 p59-100
P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche
Roma 1975
64
52
sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59
ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di
Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze
fenicie regali e religiose
Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua
organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema
autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di
unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico
della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci
sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano
Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica
regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto
monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello
fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per
conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le
problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro
possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo
non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da
sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna
avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel
ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva
di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC
Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una
sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come
personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59
Epitoma XVIII 6
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
Bibliografia
MG Amadasi Guzzo Il tofet Osservazioni di unrsquoepigrafista sepolti tra
i vivi 2008
Aristotele Politica Universale Rizzoli Milano 2003
Atti del convegno mondiale scientifico di studi su Virgilio (Mantova
Roma Napoli 19-24 settembre 1981) a c dellrsquoAccademia Nazionale
Virgiliana Mondadori vol 2
60
G Bartoloni MG Benedettini Evidenza ed interpretazione di contesti
funerari in abitato p347-362
A Beschaouch Cartagine la leggenda ritrovata 1994
C Bonnet Melqart Mythes et cultes de lrsquoHegraveraclegraves tyrien en
Megravediterranegravee Namur 1988
P Bono e M Vittoria Tessitore Il mito di Didone avventure di una
regina tra secoli e culture 1998
G Flavio Contro Apione I 107-108 116 125-127 157
G Flavio Antichitagrave giudaiche VII V 3 145-146
G Garbini I Fenici storia e religione 1980
MG Giustino Storie Filippiche Epitome da Pompeo Trogo Amantini e
Ruscono libri Milano 1981
C Grottanelli I connotati ldquofenicirdquo della morte di Elissa religioni e
civiltagrave 1972 p 319-327
W Huss Cartagine Ed Il Mulino 1999
61
MG Lancellotti La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios
y materiales Roma 2003 p 191-194
E Lipinski Dictionnaire de la civilisation Phegravenicienne et Punique 1992
F Mazza S Ribichini P Xella Fonti classiche per la civiltagrave fenicia e
punica Roma 1988
Mhamed H Fanta Fenici e Cartaginesi p60 1997
RC Monti The Dido episode and the Aeneid 1981
S Moscati Gli adoratori di moloch Jaca Book 1991
S Moscati I Fenici e Cartagine 1972
S Moscati I Fenici Ieri oggi domani Roma 1995 p 95-105
S Moscati La fortuna di Elissa in ldquoRendiconti delli Accademia
Nazionale dei Linceirdquo serie VIII 40 1985 p 95-98
S Moscati Le civiltagrave antiche e primitive Il mondo punico 1980
KO Muumlller T Muumlller Letronne (Antoine-Jean M) Fragmenta
historicorum graecorum I AF Didot 1848 p197-200
62
J A M Nuntildeez Trogue-Pompegravee sur Carthage in ldquoKarthagordquo 22 1990
p 11-19
E Paratore Nuove interpretazioni sul mito di Didone 1955 p 71-72
S Ribichini Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon
fenicio in F Vattioni Sangue e antropologia biblica nella Patristica
Atti della settimana di studi Roma 1982 p 817-823
S Ribichini Didone lrsquoerrante e la pelle di bue in IE Buttitta Miti
mediterranei Atti del convegno internazionale Palermo 2008 p102-
114
S Ribichini Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei
culti fenici e punici Il Congreso Internacional del Mundo Punico
Cartagena 2000 p55-64
B Rives Tertullian on Child Sacrifice 1994 p 54-63
F Stavrakopoulou King Manasseh and Child Sacrifice Biblical
Distortions of Historical Realities BerlinNew York 2004
F Vattioni SantrsquoAgostino e la civiltagrave punica 1968
R Vincenzi Cartagine nellrsquoEneide in ldquoAevumrdquo 1985 p 97-106
63
P Virgilio Marone Eneide I 340-368 IV 5-9 32-34 115-124 171-172
197-200 Ed 2010
P Xella ldquoDel buon usordquo di A Brelich sacrifici umani e uccisioni
rituali in I Baglioni (ed) Storia delle religioni e archeologia Discipline
a confronto Roma 2010 p 305-311
P Xella ldquoLa religione fenicia e punica studi recenti e prospettive di
ricercardquo in M E Aubet JA Zamora Lopez (edd) Nuevas perspectivas
I La investigacioacuten fenicia y puacutenica Cuadernos de Arqueologiacutea
Mediterraacutenea 13 Barcelona 2006 p 51-59
P Xella Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales
Roma 2003 p 23-41
P Xella Per un modello interpretativo del tophet Il tophet come
necropoli infantile Atti del Convegno Internazionale Roma 2008
p259-279
P Xella Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle
testimonianze in lingua greca e latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul
Vicino Oriente Antico 2009 p59-100
P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche
Roma 1975
64
53
cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC
nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e
infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi
poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con
questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60
Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per
indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte
alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che
corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico
ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato
della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite
elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61
Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona
costituzione e per molti aspetti migliore di quella
degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave
simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso
percheacute i membri della magistratura spartana sono
scelti a caso quelli della magistratura cartaginese
secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il
consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi
queste istituzioni sono migliori a Cartagine in
quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa
schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci
60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41
61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
Bibliografia
MG Amadasi Guzzo Il tofet Osservazioni di unrsquoepigrafista sepolti tra
i vivi 2008
Aristotele Politica Universale Rizzoli Milano 2003
Atti del convegno mondiale scientifico di studi su Virgilio (Mantova
Roma Napoli 19-24 settembre 1981) a c dellrsquoAccademia Nazionale
Virgiliana Mondadori vol 2
60
G Bartoloni MG Benedettini Evidenza ed interpretazione di contesti
funerari in abitato p347-362
A Beschaouch Cartagine la leggenda ritrovata 1994
C Bonnet Melqart Mythes et cultes de lrsquoHegraveraclegraves tyrien en
Megravediterranegravee Namur 1988
P Bono e M Vittoria Tessitore Il mito di Didone avventure di una
regina tra secoli e culture 1998
G Flavio Contro Apione I 107-108 116 125-127 157
G Flavio Antichitagrave giudaiche VII V 3 145-146
G Garbini I Fenici storia e religione 1980
MG Giustino Storie Filippiche Epitome da Pompeo Trogo Amantini e
Ruscono libri Milano 1981
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civiltagrave 1972 p 319-327
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y materiales Roma 2003 p 191-194
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S Moscati I Fenici Ieri oggi domani Roma 1995 p 95-105
S Moscati La fortuna di Elissa in ldquoRendiconti delli Accademia
Nazionale dei Linceirdquo serie VIII 40 1985 p 95-98
S Moscati Le civiltagrave antiche e primitive Il mondo punico 1980
KO Muumlller T Muumlller Letronne (Antoine-Jean M) Fragmenta
historicorum graecorum I AF Didot 1848 p197-200
62
J A M Nuntildeez Trogue-Pompegravee sur Carthage in ldquoKarthagordquo 22 1990
p 11-19
E Paratore Nuove interpretazioni sul mito di Didone 1955 p 71-72
S Ribichini Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon
fenicio in F Vattioni Sangue e antropologia biblica nella Patristica
Atti della settimana di studi Roma 1982 p 817-823
S Ribichini Didone lrsquoerrante e la pelle di bue in IE Buttitta Miti
mediterranei Atti del convegno internazionale Palermo 2008 p102-
114
S Ribichini Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei
culti fenici e punici Il Congreso Internacional del Mundo Punico
Cartagena 2000 p55-64
B Rives Tertullian on Child Sacrifice 1994 p 54-63
F Stavrakopoulou King Manasseh and Child Sacrifice Biblical
Distortions of Historical Realities BerlinNew York 2004
F Vattioni SantrsquoAgostino e la civiltagrave punica 1968
R Vincenzi Cartagine nellrsquoEneide in ldquoAevumrdquo 1985 p 97-106
63
P Virgilio Marone Eneide I 340-368 IV 5-9 32-34 115-124 171-172
197-200 Ed 2010
P Xella ldquoDel buon usordquo di A Brelich sacrifici umani e uccisioni
rituali in I Baglioni (ed) Storia delle religioni e archeologia Discipline
a confronto Roma 2010 p 305-311
P Xella ldquoLa religione fenicia e punica studi recenti e prospettive di
ricercardquo in M E Aubet JA Zamora Lopez (edd) Nuevas perspectivas
I La investigacioacuten fenicia y puacutenica Cuadernos de Arqueologiacutea
Mediterraacutenea 13 Barcelona 2006 p 51-59
P Xella Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales
Roma 2003 p 23-41
P Xella Per un modello interpretativo del tophet Il tophet come
necropoli infantile Atti del Convegno Internazionale Roma 2008
p259-279
P Xella Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle
testimonianze in lingua greca e latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul
Vicino Oriente Antico 2009 p59-100
P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche
Roma 1975
64
54
sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da
queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di
presentare o non presentare certe decisioni al popolo
sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra
queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il
popolo che decide anche di queste questioni E
quando re e anziani presentano una qualche proposta
al popolo non gli espongono solo i pareri delle
autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri
dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e
possono opporsi a chi ha recato la proposta il che
non accade nelle altre costituzioni[hellip]La
costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi
dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto
allrsquooligarchia
La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere
dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave
certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica
persona
Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da
interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave
punica realmente esistita servono al contrario a
sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave
storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
Bibliografia
MG Amadasi Guzzo Il tofet Osservazioni di unrsquoepigrafista sepolti tra
i vivi 2008
Aristotele Politica Universale Rizzoli Milano 2003
Atti del convegno mondiale scientifico di studi su Virgilio (Mantova
Roma Napoli 19-24 settembre 1981) a c dellrsquoAccademia Nazionale
Virgiliana Mondadori vol 2
60
G Bartoloni MG Benedettini Evidenza ed interpretazione di contesti
funerari in abitato p347-362
A Beschaouch Cartagine la leggenda ritrovata 1994
C Bonnet Melqart Mythes et cultes de lrsquoHegraveraclegraves tyrien en
Megravediterranegravee Namur 1988
P Bono e M Vittoria Tessitore Il mito di Didone avventure di una
regina tra secoli e culture 1998
G Flavio Contro Apione I 107-108 116 125-127 157
G Flavio Antichitagrave giudaiche VII V 3 145-146
G Garbini I Fenici storia e religione 1980
MG Giustino Storie Filippiche Epitome da Pompeo Trogo Amantini e
Ruscono libri Milano 1981
C Grottanelli I connotati ldquofenicirdquo della morte di Elissa religioni e
civiltagrave 1972 p 319-327
W Huss Cartagine Ed Il Mulino 1999
61
MG Lancellotti La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios
y materiales Roma 2003 p 191-194
E Lipinski Dictionnaire de la civilisation Phegravenicienne et Punique 1992
F Mazza S Ribichini P Xella Fonti classiche per la civiltagrave fenicia e
punica Roma 1988
Mhamed H Fanta Fenici e Cartaginesi p60 1997
RC Monti The Dido episode and the Aeneid 1981
S Moscati Gli adoratori di moloch Jaca Book 1991
S Moscati I Fenici e Cartagine 1972
S Moscati I Fenici Ieri oggi domani Roma 1995 p 95-105
S Moscati La fortuna di Elissa in ldquoRendiconti delli Accademia
Nazionale dei Linceirdquo serie VIII 40 1985 p 95-98
S Moscati Le civiltagrave antiche e primitive Il mondo punico 1980
KO Muumlller T Muumlller Letronne (Antoine-Jean M) Fragmenta
historicorum graecorum I AF Didot 1848 p197-200
62
J A M Nuntildeez Trogue-Pompegravee sur Carthage in ldquoKarthagordquo 22 1990
p 11-19
E Paratore Nuove interpretazioni sul mito di Didone 1955 p 71-72
S Ribichini Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon
fenicio in F Vattioni Sangue e antropologia biblica nella Patristica
Atti della settimana di studi Roma 1982 p 817-823
S Ribichini Didone lrsquoerrante e la pelle di bue in IE Buttitta Miti
mediterranei Atti del convegno internazionale Palermo 2008 p102-
114
S Ribichini Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei
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Cartagena 2000 p55-64
B Rives Tertullian on Child Sacrifice 1994 p 54-63
F Stavrakopoulou King Manasseh and Child Sacrifice Biblical
Distortions of Historical Realities BerlinNew York 2004
F Vattioni SantrsquoAgostino e la civiltagrave punica 1968
R Vincenzi Cartagine nellrsquoEneide in ldquoAevumrdquo 1985 p 97-106
63
P Virgilio Marone Eneide I 340-368 IV 5-9 32-34 115-124 171-172
197-200 Ed 2010
P Xella ldquoDel buon usordquo di A Brelich sacrifici umani e uccisioni
rituali in I Baglioni (ed) Storia delle religioni e archeologia Discipline
a confronto Roma 2010 p 305-311
P Xella ldquoLa religione fenicia e punica studi recenti e prospettive di
ricercardquo in M E Aubet JA Zamora Lopez (edd) Nuevas perspectivas
I La investigacioacuten fenicia y puacutenica Cuadernos de Arqueologiacutea
Mediterraacutenea 13 Barcelona 2006 p 51-59
P Xella Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales
Roma 2003 p 23-41
P Xella Per un modello interpretativo del tophet Il tophet come
necropoli infantile Atti del Convegno Internazionale Roma 2008
p259-279
P Xella Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle
testimonianze in lingua greca e latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul
Vicino Oriente Antico 2009 p59-100
P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche
Roma 1975
64
55
visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben
funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il
potente e perfettamente strutturato stato romano62
Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni
studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di
morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati
per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove
stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63
o il
suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La
morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate
la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di
un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio
poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche
a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste
Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64
dio
della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per
questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un
dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente
tira65
Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del
dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato
volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La
sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo
62
P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63
ERODOTO Storie VII 166
64
STRABONE III 5 65
S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e
antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
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Roma Napoli 19-24 settembre 1981) a c dellrsquoAccademia Nazionale
Virgiliana Mondadori vol 2
60
G Bartoloni MG Benedettini Evidenza ed interpretazione di contesti
funerari in abitato p347-362
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C Bonnet Melqart Mythes et cultes de lrsquoHegraveraclegraves tyrien en
Megravediterranegravee Namur 1988
P Bono e M Vittoria Tessitore Il mito di Didone avventure di una
regina tra secoli e culture 1998
G Flavio Contro Apione I 107-108 116 125-127 157
G Flavio Antichitagrave giudaiche VII V 3 145-146
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MG Giustino Storie Filippiche Epitome da Pompeo Trogo Amantini e
Ruscono libri Milano 1981
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civiltagrave 1972 p 319-327
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61
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S Moscati I Fenici Ieri oggi domani Roma 1995 p 95-105
S Moscati La fortuna di Elissa in ldquoRendiconti delli Accademia
Nazionale dei Linceirdquo serie VIII 40 1985 p 95-98
S Moscati Le civiltagrave antiche e primitive Il mondo punico 1980
KO Muumlller T Muumlller Letronne (Antoine-Jean M) Fragmenta
historicorum graecorum I AF Didot 1848 p197-200
62
J A M Nuntildeez Trogue-Pompegravee sur Carthage in ldquoKarthagordquo 22 1990
p 11-19
E Paratore Nuove interpretazioni sul mito di Didone 1955 p 71-72
S Ribichini Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon
fenicio in F Vattioni Sangue e antropologia biblica nella Patristica
Atti della settimana di studi Roma 1982 p 817-823
S Ribichini Didone lrsquoerrante e la pelle di bue in IE Buttitta Miti
mediterranei Atti del convegno internazionale Palermo 2008 p102-
114
S Ribichini Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei
culti fenici e punici Il Congreso Internacional del Mundo Punico
Cartagena 2000 p55-64
B Rives Tertullian on Child Sacrifice 1994 p 54-63
F Stavrakopoulou King Manasseh and Child Sacrifice Biblical
Distortions of Historical Realities BerlinNew York 2004
F Vattioni SantrsquoAgostino e la civiltagrave punica 1968
R Vincenzi Cartagine nellrsquoEneide in ldquoAevumrdquo 1985 p 97-106
63
P Virgilio Marone Eneide I 340-368 IV 5-9 32-34 115-124 171-172
197-200 Ed 2010
P Xella ldquoDel buon usordquo di A Brelich sacrifici umani e uccisioni
rituali in I Baglioni (ed) Storia delle religioni e archeologia Discipline
a confronto Roma 2010 p 305-311
P Xella ldquoLa religione fenicia e punica studi recenti e prospettive di
ricercardquo in M E Aubet JA Zamora Lopez (edd) Nuevas perspectivas
I La investigacioacuten fenicia y puacutenica Cuadernos de Arqueologiacutea
Mediterraacutenea 13 Barcelona 2006 p 51-59
P Xella Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales
Roma 2003 p 23-41
P Xella Per un modello interpretativo del tophet Il tophet come
necropoli infantile Atti del Convegno Internazionale Roma 2008
p259-279
P Xella Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle
testimonianze in lingua greca e latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul
Vicino Oriente Antico 2009 p59-100
P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche
Roma 1975
64
56
dellrsquoAntico Testamento66
Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito
ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un
sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il
fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano
dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale
delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato
risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il
libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei
sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla
pira delle offerte67
Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del
fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In
questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e
la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)
A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo
suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene
spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di
trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire
di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo
passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori
dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare
a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68
rdquo
Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e
pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della
66
Ezechiele 28 14-16 18 67
Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e
latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
problema dei tophet69
e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
Bibliografia
MG Amadasi Guzzo Il tofet Osservazioni di unrsquoepigrafista sepolti tra
i vivi 2008
Aristotele Politica Universale Rizzoli Milano 2003
Atti del convegno mondiale scientifico di studi su Virgilio (Mantova
Roma Napoli 19-24 settembre 1981) a c dellrsquoAccademia Nazionale
Virgiliana Mondadori vol 2
60
G Bartoloni MG Benedettini Evidenza ed interpretazione di contesti
funerari in abitato p347-362
A Beschaouch Cartagine la leggenda ritrovata 1994
C Bonnet Melqart Mythes et cultes de lrsquoHegraveraclegraves tyrien en
Megravediterranegravee Namur 1988
P Bono e M Vittoria Tessitore Il mito di Didone avventure di una
regina tra secoli e culture 1998
G Flavio Contro Apione I 107-108 116 125-127 157
G Flavio Antichitagrave giudaiche VII V 3 145-146
G Garbini I Fenici storia e religione 1980
MG Giustino Storie Filippiche Epitome da Pompeo Trogo Amantini e
Ruscono libri Milano 1981
C Grottanelli I connotati ldquofenicirdquo della morte di Elissa religioni e
civiltagrave 1972 p 319-327
W Huss Cartagine Ed Il Mulino 1999
61
MG Lancellotti La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios
y materiales Roma 2003 p 191-194
E Lipinski Dictionnaire de la civilisation Phegravenicienne et Punique 1992
F Mazza S Ribichini P Xella Fonti classiche per la civiltagrave fenicia e
punica Roma 1988
Mhamed H Fanta Fenici e Cartaginesi p60 1997
RC Monti The Dido episode and the Aeneid 1981
S Moscati Gli adoratori di moloch Jaca Book 1991
S Moscati I Fenici e Cartagine 1972
S Moscati I Fenici Ieri oggi domani Roma 1995 p 95-105
S Moscati La fortuna di Elissa in ldquoRendiconti delli Accademia
Nazionale dei Linceirdquo serie VIII 40 1985 p 95-98
S Moscati Le civiltagrave antiche e primitive Il mondo punico 1980
KO Muumlller T Muumlller Letronne (Antoine-Jean M) Fragmenta
historicorum graecorum I AF Didot 1848 p197-200
62
J A M Nuntildeez Trogue-Pompegravee sur Carthage in ldquoKarthagordquo 22 1990
p 11-19
E Paratore Nuove interpretazioni sul mito di Didone 1955 p 71-72
S Ribichini Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon
fenicio in F Vattioni Sangue e antropologia biblica nella Patristica
Atti della settimana di studi Roma 1982 p 817-823
S Ribichini Didone lrsquoerrante e la pelle di bue in IE Buttitta Miti
mediterranei Atti del convegno internazionale Palermo 2008 p102-
114
S Ribichini Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei
culti fenici e punici Il Congreso Internacional del Mundo Punico
Cartagena 2000 p55-64
B Rives Tertullian on Child Sacrifice 1994 p 54-63
F Stavrakopoulou King Manasseh and Child Sacrifice Biblical
Distortions of Historical Realities BerlinNew York 2004
F Vattioni SantrsquoAgostino e la civiltagrave punica 1968
R Vincenzi Cartagine nellrsquoEneide in ldquoAevumrdquo 1985 p 97-106
63
P Virgilio Marone Eneide I 340-368 IV 5-9 32-34 115-124 171-172
197-200 Ed 2010
P Xella ldquoDel buon usordquo di A Brelich sacrifici umani e uccisioni
rituali in I Baglioni (ed) Storia delle religioni e archeologia Discipline
a confronto Roma 2010 p 305-311
P Xella ldquoLa religione fenicia e punica studi recenti e prospettive di
ricercardquo in M E Aubet JA Zamora Lopez (edd) Nuevas perspectivas
I La investigacioacuten fenicia y puacutenica Cuadernos de Arqueologiacutea
Mediterraacutenea 13 Barcelona 2006 p 51-59
P Xella Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales
Roma 2003 p 23-41
P Xella Per un modello interpretativo del tophet Il tophet come
necropoli infantile Atti del Convegno Internazionale Roma 2008
p259-279
P Xella Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle
testimonianze in lingua greca e latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul
Vicino Oriente Antico 2009 p59-100
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64
57
prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del
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e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di
essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo
Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone
rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-
punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira
fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte
Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che
muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di
molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le
fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale
Conclusione
Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina
ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua
storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo
attraverso il mito
La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di
fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non
culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la
presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio
69
Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la
popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte
ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite
giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che
macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone
conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con
il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote
La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
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Virgiliana Mondadori vol 2
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Nazionale dei Linceirdquo serie VIII 40 1985 p 95-98
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historicorum graecorum I AF Didot 1848 p197-200
62
J A M Nuntildeez Trogue-Pompegravee sur Carthage in ldquoKarthagordquo 22 1990
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E Paratore Nuove interpretazioni sul mito di Didone 1955 p 71-72
S Ribichini Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon
fenicio in F Vattioni Sangue e antropologia biblica nella Patristica
Atti della settimana di studi Roma 1982 p 817-823
S Ribichini Didone lrsquoerrante e la pelle di bue in IE Buttitta Miti
mediterranei Atti del convegno internazionale Palermo 2008 p102-
114
S Ribichini Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei
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Cartagena 2000 p55-64
B Rives Tertullian on Child Sacrifice 1994 p 54-63
F Stavrakopoulou King Manasseh and Child Sacrifice Biblical
Distortions of Historical Realities BerlinNew York 2004
F Vattioni SantrsquoAgostino e la civiltagrave punica 1968
R Vincenzi Cartagine nellrsquoEneide in ldquoAevumrdquo 1985 p 97-106
63
P Virgilio Marone Eneide I 340-368 IV 5-9 32-34 115-124 171-172
197-200 Ed 2010
P Xella ldquoDel buon usordquo di A Brelich sacrifici umani e uccisioni
rituali in I Baglioni (ed) Storia delle religioni e archeologia Discipline
a confronto Roma 2010 p 305-311
P Xella ldquoLa religione fenicia e punica studi recenti e prospettive di
ricercardquo in M E Aubet JA Zamora Lopez (edd) Nuevas perspectivas
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Mediterraacutenea 13 Barcelona 2006 p 51-59
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P Xella Per un modello interpretativo del tophet Il tophet come
necropoli infantile Atti del Convegno Internazionale Roma 2008
p259-279
P Xella Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle
testimonianze in lingua greca e latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul
Vicino Oriente Antico 2009 p59-100
P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche
Roma 1975
64
58
la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve
aver portato il mito alla forma da noi conosciuta
La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di
potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito
SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa
per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello
Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia
Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio
poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per
favorire una navigazione propizia
Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di
Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare
Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a
livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo
annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno
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macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come
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La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti
archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini
siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
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Atti del convegno mondiale scientifico di studi su Virgilio (Mantova
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Virgiliana Mondadori vol 2
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P Bono e M Vittoria Tessitore Il mito di Didone avventure di una
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G Flavio Antichitagrave giudaiche VII V 3 145-146
G Garbini I Fenici storia e religione 1980
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Ruscono libri Milano 1981
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Nazionale dei Linceirdquo serie VIII 40 1985 p 95-98
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historicorum graecorum I AF Didot 1848 p197-200
62
J A M Nuntildeez Trogue-Pompegravee sur Carthage in ldquoKarthagordquo 22 1990
p 11-19
E Paratore Nuove interpretazioni sul mito di Didone 1955 p 71-72
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fenicio in F Vattioni Sangue e antropologia biblica nella Patristica
Atti della settimana di studi Roma 1982 p 817-823
S Ribichini Didone lrsquoerrante e la pelle di bue in IE Buttitta Miti
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114
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Cartagena 2000 p55-64
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F Stavrakopoulou King Manasseh and Child Sacrifice Biblical
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F Vattioni SantrsquoAgostino e la civiltagrave punica 1968
R Vincenzi Cartagine nellrsquoEneide in ldquoAevumrdquo 1985 p 97-106
63
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197-200 Ed 2010
P Xella ldquoDel buon usordquo di A Brelich sacrifici umani e uccisioni
rituali in I Baglioni (ed) Storia delle religioni e archeologia Discipline
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I La investigacioacuten fenicia y puacutenica Cuadernos de Arqueologiacutea
Mediterraacutenea 13 Barcelona 2006 p 51-59
P Xella Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales
Roma 2003 p 23-41
P Xella Per un modello interpretativo del tophet Il tophet come
necropoli infantile Atti del Convegno Internazionale Roma 2008
p259-279
P Xella Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle
testimonianze in lingua greca e latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul
Vicino Oriente Antico 2009 p59-100
P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche
Roma 1975
64
59
sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai
confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa
Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il
centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave
al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)
In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave
trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari
diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla
fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico
sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un
sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che
della popolazione cartaginese
Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero
con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata
allrsquoinizio
Bibliografia
MG Amadasi Guzzo Il tofet Osservazioni di unrsquoepigrafista sepolti tra
i vivi 2008
Aristotele Politica Universale Rizzoli Milano 2003
Atti del convegno mondiale scientifico di studi su Virgilio (Mantova
Roma Napoli 19-24 settembre 1981) a c dellrsquoAccademia Nazionale
Virgiliana Mondadori vol 2
60
G Bartoloni MG Benedettini Evidenza ed interpretazione di contesti
funerari in abitato p347-362
A Beschaouch Cartagine la leggenda ritrovata 1994
C Bonnet Melqart Mythes et cultes de lrsquoHegraveraclegraves tyrien en
Megravediterranegravee Namur 1988
P Bono e M Vittoria Tessitore Il mito di Didone avventure di una
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G Flavio Antichitagrave giudaiche VII V 3 145-146
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C Grottanelli I connotati ldquofenicirdquo della morte di Elissa religioni e
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S Ribichini Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon
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114
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p259-279
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