DIDONE TRA MITO E REALTÀ

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1 UNIVERSITA’ DEGLI STUDI DI PISA Dipartimento di Civiltà e forme del Sapere Corso di Laurea in Storia Laurea triennale in Storia TESI DI LAUREA DIDONE TRA MITO E REALTA’ RELATORE Prof. Paolo XELLA Giuseppe MINUNNO CANDIDATO Sabrina Stella ANNO ACCADEMICO 2013/2014

Transcript of DIDONE TRA MITO E REALTÀ

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UNIVERSITArsquo DEGLI STUDI DI PISA

Dipartimento di Civiltagrave e forme del Sapere

Corso di Laurea in Storia

Laurea triennale in Storia

TESI DI LAUREA

DIDONE TRA MITO E REALTArsquo

RELATORE

Prof Paolo XELLA

Giuseppe MINUNNO

CANDIDATO

Sabrina Stella

ANNO ACCADEMICO 20132014

2

Sommario

Capitolo 1 5

1 Le fonti antiche 5

11 Timeo di Tauromenio 5

12 Gneo Nevio e Virgilio 9

13 Ovidio 18

14 Annali di Tiro 23

15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo 29

Capitolo 2 36

2 Eventi narrati e storicitagrave 36

21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio 36

22 Cipro 42

24 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici 50

Conclusione 56

Bibliografia 59

Introduzione

3

La storia si sa egrave fatta di persone Le persone entrano in contatto tra loro

e creano eventi la natura circostante fa loro da sfondo e ne permette la

completa interazione Se a questo quadro aggiungiamo lrsquointervento

divino trasformiamo la storia in un racconto mitico Molto spesso questi

racconti si basano su eventi realmente accaduti (con tutte le modifiche

necessarie a renderli immortali e indelebili nelle memorie degli uomini) o

possiedono comunque una base storica plausibile

Ricordare Omero con lrsquoIliade e quasi drsquoobbligo dove lrsquoevento storico

verosimile nelle sue dinamiche prettamente politiche e militari viene

sapientemente rimodellato e condito di mitologia creando un racconto

dove mito e realtagrave si fondono alla perfezione Numerosi studiosi da

lungo tempo indagano sulla vicenda troiana domandandosi su dove inizi

il mito e dove la realtagrave storica Come lrsquoIliade molti altri racconti

presentano le stesse caratteristiche e problematiche con la realtagrave storica

che si fonde al mito e allrsquoinvenzione In questa sede ho intenzione di

parlare del mito della regina Didone la principessa fenicia che dopo

essere fuggita dalla madrepatria Tiro fonda una cittagrave lungo le coste del

Nord Africa Cartagine

La sua storia egrave stata raccontata per piugrave di duemila anni e plasmata in base

ai mutamenti della cultura occidentale delineando cosigrave i mondi simbolici

con cui Didone entrava in contatto (il potere i valori la mentalitagrave i

costumi) Della stessa opinione sono P Bono e MV Tessitore quando

affermano che la storia della regina di Cartagine egrave stata raccontata a

lungo mutando col tempo in base ai contesti culturali politici e

ideologici In questo modo dallrsquointrecciarsi del mito di Didone con la

4

storia egrave possibile rintracciare altre informazioni radicate nel contesto

storico in cui la vicenda egrave narrata Se si pensa al mondo greco e romano egrave

possibile trovare tracce della loro storia nel racconto che essi stessi

espongono poicheacute plasmato su loro stessi

atto artistico di autoconsapevolezza storica che al

tempo stesso riconosce i valori identificati nel testo

precedente e li trasforma per far loro servire gli usi

del presente1

I riferimenti alla sua storia sono contenuti in diverse opere latine e

greche ognuna delle quali racconta la vicenda in modo diverso Per

quanto documentazione indiretta i testi antichi sono molto importanti

poicheacute ci aiutano a discernere una plausibile realtagrave storica dalla mera

invenzione

Per la vicenda di Didone il nodo della matassa egrave grande e intricato e

molto lontano dallrsquoessere sciolto Non voglio di certo in queste poche

righe risolvere il problema riguardante la veridicitagrave della figura di

Didone prima come principessa e poi come regina di Cartagine poicheacute

sarebbe presuntuoso e inappropriato Ho intenzione di presentare

singolarmente le fonti classiche su Didone individuare dei punti

importanti nei singoli testi per farne una breve analisi senza perograve mettere

in discussione la documentazione Esporrograve anche alcune teorie su gli

argomenti e dopo questa prima parte espositiva la seconda saragrave dedicata

ad una valutazione della documentazione per cercare di appurare la base

1 P BONO 1984 p1

5

storica dietro il mito infine concluderograve esponendo una possibile

ricostruzione del mito delle sue origini e della sua formazione in base

alle fonti analizzate e al materiale preso in esame

I documenti che esaminerograve come detto in precedenza sono quelli di

natura classica poicheacute rappresentano ancora oggi una risorsa importante

per le informazioni che contengono Dapprima troviamo la testimonianza

greca di Timeo di Tauromenio relativa al IV-III aC con una prima

versione della storia Le fonti successive sono relative al periodo romano

e prendono le distanze da Timeo per ragioni storico-letterarie Sto

parlando di Virgilio con la sua Eneide di Nevio con il Bellum Poenicum

e Ovidio con lrsquoEroidi Posizione diversa assumeragrave la documentazione di

Giuseppe Flavio negli Annali di Tiro dove la narrazione lasceragrave il posto

a una rassegna cronologica dei sovrani della cittagrave fenicia di Tiro Infine

Giustino attraverso lrsquoEpitome di Pompe Trogo ci forniragrave una descrizione

dettagliata della vicenda secondo lrsquoottica di un romano delle province

6

CAPITOLO 1

1 LE FONTI ANTICHE

11 Timeo di Tauromenio

Prima di parlare della Didone passionale e famosa che tutti o quasi

abbiamo conosciuto sui libri di letteratura del liceo comincerograve dicendo

che esiste una principessa forte e virtuosa fedele al proprio compagno

che lascia la sua patria Tiro per fondarne una nuova Ciograve che la

caratterizza egrave la forza e il senso del dovere verso la cittagrave e i suoi abitanti

una figura protagonista del suo racconto che compie un viaggio lungo e

pieno di difficoltagrave Infine per adempiere a una promessa fatta al marito

defunto decide di togliersi la vita

La vicenda riguarda il mito di fondazione di Cartagine giunto fino a noi

tramite uno storico siceliota Timeo di Tauromenio Vissuto tra il IV e il

III secolo aC Timeo narra questa storia nella sua grande opera in 38

libri le Storie che ripercorrono le vicende dellrsquoOccidente greco partendo

dalle origini mitiche alla morte di Agatocle nel 289 aC Di questo

immenso lavoro ci sono pervenuti solo 164 frammenti dai quali ci

possiamo fare unrsquoidea della struttura delle Storie e del suo contenuto

Timeo inoltre cerca di dare una sistemazione cronologica alla

fondazione delle colonie greche usando come dato principale la

cronologia del piugrave famoso evento panellenico le Olimpiadi (da qui la

data di fondazione di Cartagine) Il metodo seguito da Timeo egrave stato

messo piugrave volte in discussione soprattutto dallo storico Polibio2 che lo

condanna per la scelta delle fonti non sempre attendibili e per lrsquoabile 2 POLIBIO Storie Libro XII 3

7

rielaborazione in chiave erudita che lo portano a sottolineare aspetti

moralisti e retorici delle vicende Nonostante tutto egrave proprio nei

frammenti di Timeo che troviamo la storia di Didone ripresa da Virgilio

nellrsquoEneide almeno fino a quando lrsquointervento divino di Cupido

indurranno in lei un amore smisurato per Enea distanziandosi cosigrave dalla

storia del siceliota

Del mito ne esistono diverse varianti alcune si differenziano per le

modalitagrave di morte della regina altre per i nomi o altri piccoli dettagli La

versione di Timeo egrave conservata come riassunto in uno scolio di un autore

anonimo3in cui si parla di figure femminili eroiche e tra queste crsquoegrave

Theiosso chiamata Elissa in fenicio figlia del re di Tiro e sorella di

Pigmalione fondatrice della cittagrave di Cartagine Morto il padre Mutto

succede al trono il fratello Pigmalione responsabile della morte di suo

marito Sicheo sommo sacerdote del dio poliade della cittagrave Ercole

(Melqart fenicio) Per questo motivo Elissa fugge da Tiro con alcuni suoi

concittadini e tutti i suoi beni Approdata in Libia Elissa riceve il nome

Δειδὼ dalla popolazione locale a causa delle sue numerose

peregrinazioni Fondata la nuova cittagrave Didone rifiuta la proposta di

matrimonio del re libico Iarba e per sfuggire alla pressione della sua

gente si uccide buttandosi in una pira innalzata per una finta cerimonia

che avrebbe dovuto scioglierla dai suoi giuramenti verso il primo marito

Sicheo

Non viene menzionata la storia della pelle di bue tagliata a strisce per

ottenere molta piugrave terra su suolo drsquoAfrica Probabilmente manca il

3 S RIBICHINI Miti mediterranei atti del convegno internazionale Fondazione I Buttitta Palermo

2008 p 102-114

8

frammento al riguardo ma altri scrittori successivi ne parleranno molto e

dettagliatamente

In un frammento4 Timeo afferma che ne dica Polibio di aver attinto ad

autentici documenti fenici Il nome della protagonista Elissa sembra di

chiara origine fenicia trasportato nel greco Theiosso e solo in un

secondo momento diventerebbe Didone un soprannome datole dai

Libici Numerose sono state le ipotesi successive riguardo il significato di

questo secondo nome In accordo con Timeo crsquoegrave chi ha dato a Didone il

significato di ldquoerrante vagante5rdquo tra gli autori classici ricordiamo Servio

che nel suo commento allrsquoEneide intende Dido come virago ldquodonna

capace di virilitagrave di coraggio virilerdquo in quanto ha preferito la morte e la

fedeltagrave al primo marito piuttosto che accettare la proposta di matrimonio

del sovrano libico Servio scrive

Dido vero nomine Elissa ante dicta est sed post

interitum a Poenis Dido appellata id est virago

Punica lingua quod cum a suis sociis cogeretur

cuicumque de Afris regibus nubere et prioris mariti

caritate teneretur forti se animo et interfecerit et in

pyram iecerit [] ob quam rem Dido id est virago

quae virile aliquid fecit appellata est nam Elissa

proprie dicta est6

4 Cfr 7 JACOBY cfr Haegemans 2000 p280-281

5 HONEYMAN 1947 p77

6 Ad Aen I 340 IV 36 335 674

9

Traduzione

Ersquo stato detto prima che Elissa egrave il vero nome di

Didone ma dopo morta egrave stata chiamata Didone dai

Cartaginesi che in lingua punica vuol dire donna

capace di virilitagrave

Quando fu costretta dai suoi stessi compagni a

sposare qualsiasi dei re dellrsquoAfrica e era legata

dallrsquoamore al suo primo marito forte nella mente si

uccise buttandosi in una pira accesa [hellip] Per questo

Didone egrave stata chiamata donna coraggiosa la quale

fece qualcosa di virile

Eustazio7 propone unlsquointerpretazione ancora diversa affermando che gli

indigeni avevano chiamato la donna Διδὼ percheacute da essa ingannati quasi

fosse stata lrsquoassassina del proprio uomo a causa dellrsquoomicidio commesso

da suo fratello (il termine greco egrave ἀνδροφόνος)

Si potrebbe continuare ancora per molto visto che numerosi esperti si

sono confrontati ed hanno proposto numerose interpretazioni e soluzioni

(come Giovanni Garbini8 che pone ElissaTheiosso in rapporto con il

greco θεῖος ldquodivinordquo e il verbo θειόω ldquoconsacrare considerare sacrordquo

o varie radici di origine semitica come ldquomuoversirdquo ldquoaffrettarsirdquo o ancora

ldquosenordquo ldquomammellardquo una donna virile nel senso di donna amazzone9) ma

7 Ad Dion Per 195 in Muller GGM II p 251

8 G GARBINI I Fenici Storia e religione 1980 p 199-200

9 L VATTIONI 1978 p28-29 1994 p93-94

10

nessuna si egrave imposta con decisione sulle altre lasciando la questione

ancora aperta

Dal racconto pervenutoci dai frammenti di Timeo sappiamo che Elissa

fugge dalla sua patria a causa dellrsquoassassinio di suo marito sommo

sacerdote del dio perpetrato da suo fratello Pigmalione Con i suoi beni

fugge via e approda in Africa dove viene soprannominata Didone Qui la

cittagrave prospera e la principessa diventa oggetto di mira dei sovrani locali

Piuttosto che accettare le nozze con Iarba Didone si uccide gettandosi tra

le fiamme innalzate per una finta cerimonia Timeo lascia intravedere un

fattore molto importante nel suo racconto il fattore probabilmente

scatenante la fuga di Elissa ovvero il conflitto tra regalitagrave e classe

sacerdotale La sua morte infine ricorda da vicino i riti sacrificali fenici

del passaggio nelle fiamme Uno sfondo storico plausibile pare ci sia a

una prima occhiata Ma prima continuerograve lrsquoesposizione della

documentazione al riguardo cosigrave da avere un quadro piugrave ricco

12 Gneo Nevio e Virgilio

Lrsquoimmagine che conferisce Virgilio a Didone egrave di stampo letterario e

perciograve molto diversa da quella di Timeo Se con il siceliota siamo a

cavallo tra il IV e il III secolo aC ora ci troviamo a Roma sotto il potere

di Augusto nel I aC e quello che Virgilio narra egrave la storia di Enea eroe

troiano figlio di Anchise che fugge da Troia dopo la sua caduta Viaggia

per mare e solo dopo molte peripezie giunge nel Lazio diventando il

progenitore del popolo romano Il mito di fondazione di Roma per opera

di un eroe fuggito alla caduta della cittagrave troiana egrave giagrave presente nel Bellum

11

Poenicum di Nevio scritto allrsquoincirca tra il 215-217 aC durante la

seconda guerra punica Del poema ci sono pervenuti solo dei frammenti

dai quali possiamo ricostruire su larghe linee la vicenda

Nevio narra dapprima della guerra in corso fondendo i modelli omerici

dellrsquoIliade e dellrsquoOdissea allrsquoepos guerresco della lotta di Roma contro

Cartagine10

poi si dilunga in un viaggio alla scoperta delle origini del

popolo romano parlando del viaggio di Enea di come una tempesta lo

costringa ad approdare sulle coste del Nord drsquoAfrica a Cartagine dove

accetta lrsquoospitalitagrave della regina Didone Secondo alcuni studiosi egrave in

questi frammenti che andrebbe ravvisata la prima traccia della storia

drsquoamore tra Enea e Didone terminata con una maledizione a causa della

partenza dellrsquoeroe per il Lazio Da qui lrsquoorigine dellrsquoodio tra il popolo

romano e quello cartaginese ma sulla storia drsquoamore ci furono

probabilmente delle dispute giagrave nellrsquoantichitagrave

Varrone11

pare abbia sostenuto la versione secondo cui a innamorarsi di

Enea non fu Didone ma Anna (sorella della regina) e che per lui si era

uccisa buttandosi tra le fiamme A tal proposito si legge in Servio ldquoSane

sciendum Varronem dicere Aeneam ab Anna amatum (naturalmente va

riconosciuto ciograve che disse varrone Enea fu amato da Anna)12

rdquo e Servio

Danielino continua dicendo ldquoVarro ait non Didonem sed Annam amore

Aenea impulsam se supra rogum intermisse (Varrone -disse- non Didone

ma Anna si gettograve sulla pira spinta dallrsquoamore per Enea)13

rdquo

10

Cfr P BONO - MV TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

Milano Mondadori 1998 p23 11

Marco Terenzio Varrone (116-27 aC) avrebbe sostenuto questa versione forse nel perduto De

Familiis Troianis 12

Ad Aen V 4 13

Ad Aen IV 682

12

Il rapporto tra Nevio e lrsquoEneide di Virgilio egrave oggetto di studio trattato

ampiamente dagli studiosi e non egrave questa la sede adatta per approfondire

lrsquoargomento Virgilio vuole raccontare la storia di Enea e Didone come

momento cruciale del destino di Roma dove Enea si trova a scegliere

rendendo la sua decisione fatale in entrambi in casi ma in modi e con

conseguenze differenti La Didone dellrsquoEneide egrave diversa dalla regina che

abbiamo incontrato precedentemente in Timeo

In accordo con il ldquomito feniciordquo Didone principessa di Tiro fugge dagli

intrighi di suo fratello Pigmalione avido di ricchezze aveva fatto

uccidere Sicheo il piugrave ricco tra i Fenici e marito di Didone Pigmalione

lo aveva ucciso di nascosto davanti agli altari14

e per molto tempo aveva

nascosto tutto alla sorella Il fantasma del marito insepolto venne in

sogno a Didone e le rivelograve tutto mostrandole dove lrsquoarma lo aveva

trafitto Le raccomandograve di fuggire e come aiuto le rivelograve la posizione dei

suoi vecchi tesori sottoterra oro e argento Didone preparograve la fuga

insieme ai suoi compagni o a quelli che nel regno avevano paura o in

odio Pigmalione Presero le navi e le caricarono drsquooro A capo

dellrsquoimpresa una donna Giunsero sulle sponde dellrsquoAfrica e la regina

comprograve tanta terra quanta ne potesse circondare una pelle di bue e quel

suolo fu chiamato Byrsa

Imperium Dido Tyria regit urbe profecta

germanum fugiens longa est iniuria longae

ambages sed summa sequar fastigia rerum

huic coniunx Sychaeus erat ditissimus auri

14

Sicheo era sacerdote del dio Melqart

13

Phoenicum et magno miserae dilectus amore

cui pater intactam dederat primisque iugarat

ominibus sed regna Tyri germanus habebat

Pygmalion scelere ante alios immanior omnis

quos inter medius venit furor ille Sychaeum

impius ante aras atque auri caecus amore

clam ferro incautum superat securus amorum

germanae factumque diu celavit et aegram

multa malus simulans vana spe lusit amantem

ipsa sed in somnis inhumati venit imago

coniugis ora modis attollens pallida miris

crudelis aras traiectaque pectora ferro

nudavit caecumque domus scelus omne retexit

tum celerare fugam patriaque excedere suadet

auxiliumque viae ueteres tellure recludit

thesauros ignotum argenti pondus et auri

his commota fugam Dido sociosque parabat

conveniunt quibus aut odium crudele tyranni

aut metus acer erat navis quae forte paratae

corripiunt onerantque auro portantur avari

Pygmalionis opes pelago dux femina facti

devenere locos ubi nunc ingentia cernes

moenia surgentemque novae Karthaginis arcem

mercatique solum facti de nomine Byrsam

14

taurino quantum possent circumdare tergo15

Traduzione

Tiene il potere la tiria Didone partita dalla cittagrave

fuggendo il fratelloE un oltraggio lungo lunghi

gli intrighi ma seguirograve i sommi capi delle vicende

A costei era marito Sicheo il piugrave ricco doro

dei Punici e amato dal grande amore della misera

a lui il padre laveva data intatta e laveva unita

inprime nozze Ma teneva i regni di Tiro il fratello

Pigmalione per malvagitagrave piugrave feroce di tutti gli altri

Tra essi venne in mezzo il furore Egli empio

cieco per amore delloro abatte con larma Sicheo

di nascosto che non temeva davanti agli altari sicuro

degli affetti della sorella ed a lungo nascose il fatto

e fingendo molto il malvagio illuse con vana

speranza lafflitta amante

Ma lo stesso fantasma del marito insepolto venne

nei sogni alzando i pallidi sembianti in modi

straordinari svelograve i crudeli altari ed

il petto trafittodallarma scoprigrave tutto il cieco delitto

della casa Allora raccomanda di affrettare la fuga e

andarsene dalla patria

e come aiuto per la via rivelograve vecchi tesori

sotto terra una ignota quantitagrave di oro e argento 15

VIRGILIO Eneide Libro I v340-368

15

Cosigrave sconcertata Didone preparava fuga e compagni

Si radunano quelli che avevano o crudele odio o

paura del tiranno le navi che per caso eran pronte

le prendono e le carican doro I beni dellavaro

Pigmalione son portati per mare

capo dellimpresa una donna

Raggiunsero i luoghi dove ora vedraii le enormi

mura e la nascente fortezza della nuova Cartagine

e comprati il suolo Birsa dal nome del fatto

quanto potessero circondare con una pelle di toro

La regina offre ospitalitagrave ai troiani e durante il banchetto chiede a Enea di

narrarle le sue vicende In grembo a Didone siede il figlio dellrsquoeroe

Ascanio sostituito da Cupido La madre di Enea Venere vuole essere

sicura che la regina non muti il suo atteggiamento benevolo verso il figlio

e spinge Cupido e farla innamorare dellrsquoeroe In un primo momento

Didone rimane fedele al suo voto di castitagrave nei confronti del defunto

marito ma poi la passione la travolge (grazie anche allrsquoincoraggiamento

della sorella Anna) e si arrende iniziando a trascurare tutto per lrsquoamore di

Enea Giunone e Venere si accordano e durante una battuta di caccia un

temporale spinge Enea e Didone a rifugiarsi in una grotta creando cosigrave la

situazione ideale per favorire la loro unione

Didone vorrebbe che Enea non partisse piugrave per lrsquoItalia abbandonando il

suo destino ma Giove invia Mercurio a ricordare allrsquoeroe il suo dovere

cosigrave Enea decide di partire A nulla valgono le suppliche di Didone Presa

dal dolore finge di voler offrire un sacrificio purificatore e si uccide

16

trafiggendosi con una spada e maledice Enea mentre le navi troiane

prendono il largo verso lrsquoItalia

Tum vos o Tyrii stirpem et genus omne futurum

exercete odiis cinerique haec mittite nostro

munera nullus amor populis nec foedera sunto

exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor

qui face Dardanios ferroque sequare colonos

nunc olim quocumque dabunt se tempore vires

litora litoribus contraria fluctibus undas polipt

imprecor arma armis pugnent ipsique nepotesque

Traduzione

Poi voi o Tiri trattate con odio la stirpe e tutto

il popolo futuro ed inviate alla nostra cenere questi

regali Per i popoli non ci siano alcun amore e patti

Sorgi tu un vendicatore dalle nostre ossa

sigrave insegui i coloni dardani col ferro e col fuoco

ora dopo in qualunque tempo si daranno le forze

Prego lidi opposti a lidi onde a flutti

armi ad armi combattano sia loro sia i nipoti16

La maledizione di Didone diventa la causa profonda delle guerre tra il

popolo romano e il popolo punico la radice dellrsquoodio proprio come in

Nevio

16

VIRGILIO Eneide Libro IV v 622-629

17

Virgilio utilizza questa versione della vicenda per scopi ben diversi da

quelli storiografici La storia di Didone ed Enea si inserisce in un

contesto piugrave ampio quello della conclusione delle guerre civili che per

anni avevano scosso lo stato romano e la ritrovata stabilitagrave sotto il

governo imperiale di Augusto Era stato proprio lui Ottaviano a portare

la pace dopo la battaglia di Azio con la sconfitta di Antonio e Cleopatra

La regina drsquoEgitto non era altro che lrsquoelemento orientale e barbaro che

aveva traviato la virtugrave di un uomo romano Antonio con il lusso sfrenato

e la passione amorosa facendo prevalere non la ragione ma lrsquoamore

Cleopatra la donna orientale pericolosa intelligente e seduttrice era la

personificazione dellrsquoirrazionalitagrave emotiva una donna quindi

naturalmente portata alle mollezze drsquoamore preferendo le esigenze

private allo stato

Cleopatra e Didone incarnano lrsquoOriente istintivo e carnale lrsquoaltro il non

romano lrsquoestraneo che corrompe e fiacca il corpo e lo spirito con lrsquoozio

la libidine e le ricchezze Cosigrave era stato per Enea che come Antonio era

stato sedotto dal fascino delle donne drsquoOriente Lrsquoeroe troiano perograve era

riuscito a sfuggire al fascino di Didone in tempo anteponendo lo stato e

il suo destino la ragione la virilitagrave e la pietas allrsquo amor e alle frivolezze

incarnate nella figura della donna orientale Didone

Virgilio cosigrave giustifica la legittimazione dellrsquoautoritagrave di Augusto e

celebra la sua vittoria finale contro le truppe barbariche di Antonio

ormai vittima dellrsquoOriente Cleopatra e Didone le due regine dopo la

sconfitta si riscattano ritrovando la dignitagrave perduta tramite il suicidio

Sic sic iuvat ire sub umbras

18

hauriat hunc oculis ignem crudelis ab alto

Dardanus et nostrae secum ferat omina mortis

dixerat atque illam media inter talia ferro

conlapsam aspiciunt comites ensemque cruore

spumantem sparsasque manus It clamor ad alta

atria concussam bacchatur Fama per urbem

Traduzione

Cosigrave cosigrave egrave bello andar sotto le ombre Il crudele

dardano beva con gli occhi questo fuoco dallalto e

porti con seacute i presagi della nostra morte

Aveva detto e le compagne in mezzo a tali parole la

vedono crollata sullarma e la spada spumeggiante di

sangue e cosparse le mani Va il grido alle alte

stanze la Fama furoreggia per la cittagrave sconvolta17

Enea e la romanitagrave vincono sul fascino orientale Didone egrave sconfitta In

egual misura Augusto vince su Antonio e Cleopatra e ancora Roma vince

sullrsquoelemento barbaro Questo scontro tra due mondi era elemento

ricorrente della propaganda augustea giagrave prima dellrsquoinizio della guerra

quando si preparava allo scontro con Antonio (fu nel 32 aC che

pronunciograve ldquotota Italiardquo) Nelle Res Gestae riporta ldquoMi giurograve fedeltagrave

lrsquoItalia intera di sua volontagrave e mi chiese di esserle condottiero nella

guerra che vinsi ad Azio18

rdquo

17

VIRGILIO Eneide Libro IV v 660-666 18

Res Gestae par 25

19

Augusto si appella alla tradizione romana nella sua campagna come

salvatore e portavoce del mos maiorum tema forte nella societagrave romana

baluardo della purezza dei costumi antichi in decadenza a causa della

corruzione e del lusso introdotti dallrsquoOriente (non serve che io citi Marco

Porcio Catone Maior al riguardo) Lrsquoepisodio narrato da Virgilio

(lrsquoincontro di Enea con Didone) egrave molto importante per lo scopo primo

del poema Ottaviano ha celebrato il suo trionfo dopo Azio (31 aC) non

ha rivali e il 16 gennaio del 27 aC il Senato gli conferisce il titolo di

Augustus In suo onore gli viene conferito il titolo di augurium augustum

appellativo di enorme importanza che identifica ora Ottaviano come il

nuovo Romolo La ricostruzione dello stato romano egrave il suo ambizioso

progetto e per farlo ha bisogno di un solido consenso La figura di

Ottaviano come rifondatore come nuovo Romolo ben voluto dagli dei

prende forma nel poema virgiliano attraverso la ricostruzione della

genealogia mitica della gens Iulia Ovviamente lrsquoanalisi dellrsquoEneide di

Virgilio egrave molto piugrave lunga e complessa e sarebbe riduttivo ridurla a

queste poche pagine ma quello che voglio sottolineare egrave il motivo alla

base della differenza tra la Didone di Timeo e quella virgiliana dove non

abbiamo piugrave la regina forte e fedele ma sofferente e abbandonata un

quadro commovente e triste che finisce in tragedia col suicidio proprio

con la spada che il suo amato le aveva donato

13 Ovidio

Se la Didone virgiliana poco prima di morire arde di furore e desiderio di

vendetta maledicendo Enea la regina che troviamo nelle Heroides di

20

Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al

potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che

trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna

Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera

che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con

lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di

argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante

certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del

suicidio

Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua

sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di

tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua

dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave

qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo

incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se

stessa e il suo passato funesto

Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa

famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima

Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a

odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha

abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia

Nec quia te nostra sperem prece posse moveri

alloquor adverso movimus ista deo

sed meriti famam corpusque animumque pudicum

cum male perdiderim perdere verba leve est

21

Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon

[hellip]

non tamen Aenean quamvis male cogitat odi

sed queror infidum questaque peius amo

Traduzione

E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti

commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave

contro il volere del dio Ma avendo gettato via con

disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e

la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco

sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad

andartene e ad abbandonare linfelice Didone19

[]

Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male

ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo

amo di piugrave20

Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a

cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto

fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea

virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto

tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la

mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o

semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una

19

OVIDIO Heroides VII 5-9 20

OVIDIO Heroides VII 31-32

22

semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli

augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato

lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave

ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la

voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito

la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei

morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera

ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per

sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo

destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave

uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte

coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di

Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi

timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna

Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che

grava su di lei spariragrave per sempre

Durat in extremum vitaeque novissima nostrae

prosequitur fati qui fuit ante tenor

occidit internas coniunx mactatus ad aras

et sceleris tanti praemia frater habet

exul agor cineresque viri patriamque relinquo

et feror in dubias hoste sequente vias

adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque

quod tibi donavi perfide litus emo

urbem constitui lateque patentia fixi

23

moenia finitimis invidiosa locis

Traduzione

Il destino che ho sempre avuto in passato persiste

sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della

mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso

laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di

un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e

abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto

linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso

cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra

gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho

donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che

si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle

regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera

e donna sono provocata a combattere e inesperta

allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli

armamenti21

Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la

dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret

riporta Ovidio

si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar

dum tua sit Dido quidlibet esse feret

21

OVIDIO Heroides VII 115-124

24

[hellip]

nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei

hoc tantum in tumuli marmore carmen erit

praebuit Aeneas et causam mortis et ensem

ipsa sua Dido concidit usa manu

Traduzione

Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si

chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua

Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22

[] non

sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci

saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del

sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la

spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23

14 Annali di Tiro

Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e

greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti

fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza

non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave

ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22

OVIDIO Heroides VII 171-172 23

OVIDIO Heroides VII 197-200

25

seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto

meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta

Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della

letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo

presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di

Eusebio

Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era

secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di

Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi

frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave

precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della

luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e

degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della

religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese

In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera

che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una

ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere

letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24

rdquo

Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e

alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad

una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua

volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle

cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di

Efeso

24

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71

26

Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν

Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν

βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ

βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις

ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν

μαθεῖν

Traduzione

scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i

Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di

studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di

ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che

regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25

Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe

avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle

fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione

Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un

compilatore tratte da cronache locali in lingua greca

il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o

secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non

consente dubbi certamente egli non fu il traduttore

25

G FLAVIO Contro Apione I 116

27

degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera

ldquobarbarardquo26

A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la

traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe

una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico

Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che

gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro

che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di

Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro

Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della

colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio

scrive

ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν

γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα

λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ

πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν

οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη

ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον

ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ

κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα

Traduzione

26

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73

28

Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi

anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati

con grande cura relativi ai fatti degni di memoria

avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi

(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu

eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto

mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27

Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti

altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva

presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute

anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave

da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa

Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici

τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας

ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν

Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν

δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ

φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν

Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς

Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη

ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ

βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός

27

G FLAVIO Contro Apione I 107-108

29

γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι

Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η

Traduzione

Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e

regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56

anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo

regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di

Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di

Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla

somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da

allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel

dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati

dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di

Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28

Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di

Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione

Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel

settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una

cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di

Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi

Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano

restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva

essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte

28

G FLAVIO Contro Apione I 125-127

30

di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante

secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave

storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito

come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non

trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un

attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli

escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo

storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla

successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per

citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di

Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera

nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro

rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di

Pompeo Trogo29

rdquo

15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo

Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci

ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone

nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la

figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella

Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda

augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per

lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di

encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della

29

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80

31

storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla

celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna

Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30

Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i

giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto

31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa

fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e

sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba

era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto

terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione

avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per

queste lo uccise

Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto

tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che

avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo

convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per

trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto

anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle

navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li

costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto

del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba

pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte

funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi

del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si

30

cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31

Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus

32

unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio

e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire

Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le

fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a

prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave

che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di

queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani

potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di

Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di

Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi

discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua

sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce

degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo

sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo

divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia

degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve

un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue

Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia

uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu

chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare

con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave

una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani

siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime

fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma

travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e

invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e

33

potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e

subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano

ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti

cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli

ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia

dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e

costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a

quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e

la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve

Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta

Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato

lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle

nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che

sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita

trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine

come una dea

La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada

durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto

affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e

accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei

fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei

Condita est urbs haec LXXII annis ante quam

Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi

status variis discordiarum casibus agitatus est Cum

inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta

34

sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt

Quippe homines ut victimas immolabant et

impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam

provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine

eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari

maxime solent

Traduzione

Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di

Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la

sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a

discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche

da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come

rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione

religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come

vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di

unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici

implorando la pace divina con il sangue di coloro

per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli

dei32

Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta

vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro

conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza

garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa

La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei

32

Epitoma XVIII 6

35

Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema

o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla

fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba

anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)

una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo

quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33

) I commerci e gli

scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste

Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di

valenza politica e storiografica34

rdquo Le genti del luogo non potevano che

essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una

cultura moderna di tipo mercantile

Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare

il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del

tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione

giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento

simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo

stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto

riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735

come hanno

ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella

versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo

ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine

semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno

poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave

33

ERODOTO Storie I 1 34

Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

p66 35

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114

36

nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di

bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia

della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di

Livio36

che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul

Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle

di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la

complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37

rdquo

Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che

invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici

rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della

terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio

solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene

sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano

alla donna fenicia

Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque

consentientibus omnibus Carthago conditur statuto

annuo vectigali pro solo urbis [hellip]

Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum

principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli

denuntiatione perit

Traduzione

36

LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109

37

Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di

trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti

fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone

annuo per il suolo della cittagrave38

[hellip] Iarba fece venire

a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese

in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39

Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua

morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano

rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio

affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura

femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per

fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto

del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i

Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno

CAPITOLO 2

2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo

21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio

38

Epitome XVIII 5 39

Epitome XVIII 6

38

Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la

vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile

distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad

una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi

macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo

sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per

motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia

Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue

ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile

verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna

indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo

dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno

lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato

dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri

re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo

Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale

di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i

due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave

fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide

e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che

questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve

difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della

monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla

regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni

39

religiose In unrsquoiscrizione funeraria40

il titolo sacerdote di Astarte

precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte

era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con

funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete

anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo

Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave

la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali

di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41

sommo sacerdote Ittobal42

sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio

riporta

οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα

τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων

ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου

Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε

τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους

καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους

ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί

Traduzione

Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare

la legna sulla montagna chiamata Libano per i

falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli

antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41

G FLAVIO Contro Apione I 157 42

G FLAVIO Contro Apione I 123

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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64

2

Sommario

Capitolo 1 5

1 Le fonti antiche 5

11 Timeo di Tauromenio 5

12 Gneo Nevio e Virgilio 9

13 Ovidio 18

14 Annali di Tiro 23

15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo 29

Capitolo 2 36

2 Eventi narrati e storicitagrave 36

21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio 36

22 Cipro 42

24 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici 50

Conclusione 56

Bibliografia 59

Introduzione

3

La storia si sa egrave fatta di persone Le persone entrano in contatto tra loro

e creano eventi la natura circostante fa loro da sfondo e ne permette la

completa interazione Se a questo quadro aggiungiamo lrsquointervento

divino trasformiamo la storia in un racconto mitico Molto spesso questi

racconti si basano su eventi realmente accaduti (con tutte le modifiche

necessarie a renderli immortali e indelebili nelle memorie degli uomini) o

possiedono comunque una base storica plausibile

Ricordare Omero con lrsquoIliade e quasi drsquoobbligo dove lrsquoevento storico

verosimile nelle sue dinamiche prettamente politiche e militari viene

sapientemente rimodellato e condito di mitologia creando un racconto

dove mito e realtagrave si fondono alla perfezione Numerosi studiosi da

lungo tempo indagano sulla vicenda troiana domandandosi su dove inizi

il mito e dove la realtagrave storica Come lrsquoIliade molti altri racconti

presentano le stesse caratteristiche e problematiche con la realtagrave storica

che si fonde al mito e allrsquoinvenzione In questa sede ho intenzione di

parlare del mito della regina Didone la principessa fenicia che dopo

essere fuggita dalla madrepatria Tiro fonda una cittagrave lungo le coste del

Nord Africa Cartagine

La sua storia egrave stata raccontata per piugrave di duemila anni e plasmata in base

ai mutamenti della cultura occidentale delineando cosigrave i mondi simbolici

con cui Didone entrava in contatto (il potere i valori la mentalitagrave i

costumi) Della stessa opinione sono P Bono e MV Tessitore quando

affermano che la storia della regina di Cartagine egrave stata raccontata a

lungo mutando col tempo in base ai contesti culturali politici e

ideologici In questo modo dallrsquointrecciarsi del mito di Didone con la

4

storia egrave possibile rintracciare altre informazioni radicate nel contesto

storico in cui la vicenda egrave narrata Se si pensa al mondo greco e romano egrave

possibile trovare tracce della loro storia nel racconto che essi stessi

espongono poicheacute plasmato su loro stessi

atto artistico di autoconsapevolezza storica che al

tempo stesso riconosce i valori identificati nel testo

precedente e li trasforma per far loro servire gli usi

del presente1

I riferimenti alla sua storia sono contenuti in diverse opere latine e

greche ognuna delle quali racconta la vicenda in modo diverso Per

quanto documentazione indiretta i testi antichi sono molto importanti

poicheacute ci aiutano a discernere una plausibile realtagrave storica dalla mera

invenzione

Per la vicenda di Didone il nodo della matassa egrave grande e intricato e

molto lontano dallrsquoessere sciolto Non voglio di certo in queste poche

righe risolvere il problema riguardante la veridicitagrave della figura di

Didone prima come principessa e poi come regina di Cartagine poicheacute

sarebbe presuntuoso e inappropriato Ho intenzione di presentare

singolarmente le fonti classiche su Didone individuare dei punti

importanti nei singoli testi per farne una breve analisi senza perograve mettere

in discussione la documentazione Esporrograve anche alcune teorie su gli

argomenti e dopo questa prima parte espositiva la seconda saragrave dedicata

ad una valutazione della documentazione per cercare di appurare la base

1 P BONO 1984 p1

5

storica dietro il mito infine concluderograve esponendo una possibile

ricostruzione del mito delle sue origini e della sua formazione in base

alle fonti analizzate e al materiale preso in esame

I documenti che esaminerograve come detto in precedenza sono quelli di

natura classica poicheacute rappresentano ancora oggi una risorsa importante

per le informazioni che contengono Dapprima troviamo la testimonianza

greca di Timeo di Tauromenio relativa al IV-III aC con una prima

versione della storia Le fonti successive sono relative al periodo romano

e prendono le distanze da Timeo per ragioni storico-letterarie Sto

parlando di Virgilio con la sua Eneide di Nevio con il Bellum Poenicum

e Ovidio con lrsquoEroidi Posizione diversa assumeragrave la documentazione di

Giuseppe Flavio negli Annali di Tiro dove la narrazione lasceragrave il posto

a una rassegna cronologica dei sovrani della cittagrave fenicia di Tiro Infine

Giustino attraverso lrsquoEpitome di Pompe Trogo ci forniragrave una descrizione

dettagliata della vicenda secondo lrsquoottica di un romano delle province

6

CAPITOLO 1

1 LE FONTI ANTICHE

11 Timeo di Tauromenio

Prima di parlare della Didone passionale e famosa che tutti o quasi

abbiamo conosciuto sui libri di letteratura del liceo comincerograve dicendo

che esiste una principessa forte e virtuosa fedele al proprio compagno

che lascia la sua patria Tiro per fondarne una nuova Ciograve che la

caratterizza egrave la forza e il senso del dovere verso la cittagrave e i suoi abitanti

una figura protagonista del suo racconto che compie un viaggio lungo e

pieno di difficoltagrave Infine per adempiere a una promessa fatta al marito

defunto decide di togliersi la vita

La vicenda riguarda il mito di fondazione di Cartagine giunto fino a noi

tramite uno storico siceliota Timeo di Tauromenio Vissuto tra il IV e il

III secolo aC Timeo narra questa storia nella sua grande opera in 38

libri le Storie che ripercorrono le vicende dellrsquoOccidente greco partendo

dalle origini mitiche alla morte di Agatocle nel 289 aC Di questo

immenso lavoro ci sono pervenuti solo 164 frammenti dai quali ci

possiamo fare unrsquoidea della struttura delle Storie e del suo contenuto

Timeo inoltre cerca di dare una sistemazione cronologica alla

fondazione delle colonie greche usando come dato principale la

cronologia del piugrave famoso evento panellenico le Olimpiadi (da qui la

data di fondazione di Cartagine) Il metodo seguito da Timeo egrave stato

messo piugrave volte in discussione soprattutto dallo storico Polibio2 che lo

condanna per la scelta delle fonti non sempre attendibili e per lrsquoabile 2 POLIBIO Storie Libro XII 3

7

rielaborazione in chiave erudita che lo portano a sottolineare aspetti

moralisti e retorici delle vicende Nonostante tutto egrave proprio nei

frammenti di Timeo che troviamo la storia di Didone ripresa da Virgilio

nellrsquoEneide almeno fino a quando lrsquointervento divino di Cupido

indurranno in lei un amore smisurato per Enea distanziandosi cosigrave dalla

storia del siceliota

Del mito ne esistono diverse varianti alcune si differenziano per le

modalitagrave di morte della regina altre per i nomi o altri piccoli dettagli La

versione di Timeo egrave conservata come riassunto in uno scolio di un autore

anonimo3in cui si parla di figure femminili eroiche e tra queste crsquoegrave

Theiosso chiamata Elissa in fenicio figlia del re di Tiro e sorella di

Pigmalione fondatrice della cittagrave di Cartagine Morto il padre Mutto

succede al trono il fratello Pigmalione responsabile della morte di suo

marito Sicheo sommo sacerdote del dio poliade della cittagrave Ercole

(Melqart fenicio) Per questo motivo Elissa fugge da Tiro con alcuni suoi

concittadini e tutti i suoi beni Approdata in Libia Elissa riceve il nome

Δειδὼ dalla popolazione locale a causa delle sue numerose

peregrinazioni Fondata la nuova cittagrave Didone rifiuta la proposta di

matrimonio del re libico Iarba e per sfuggire alla pressione della sua

gente si uccide buttandosi in una pira innalzata per una finta cerimonia

che avrebbe dovuto scioglierla dai suoi giuramenti verso il primo marito

Sicheo

Non viene menzionata la storia della pelle di bue tagliata a strisce per

ottenere molta piugrave terra su suolo drsquoAfrica Probabilmente manca il

3 S RIBICHINI Miti mediterranei atti del convegno internazionale Fondazione I Buttitta Palermo

2008 p 102-114

8

frammento al riguardo ma altri scrittori successivi ne parleranno molto e

dettagliatamente

In un frammento4 Timeo afferma che ne dica Polibio di aver attinto ad

autentici documenti fenici Il nome della protagonista Elissa sembra di

chiara origine fenicia trasportato nel greco Theiosso e solo in un

secondo momento diventerebbe Didone un soprannome datole dai

Libici Numerose sono state le ipotesi successive riguardo il significato di

questo secondo nome In accordo con Timeo crsquoegrave chi ha dato a Didone il

significato di ldquoerrante vagante5rdquo tra gli autori classici ricordiamo Servio

che nel suo commento allrsquoEneide intende Dido come virago ldquodonna

capace di virilitagrave di coraggio virilerdquo in quanto ha preferito la morte e la

fedeltagrave al primo marito piuttosto che accettare la proposta di matrimonio

del sovrano libico Servio scrive

Dido vero nomine Elissa ante dicta est sed post

interitum a Poenis Dido appellata id est virago

Punica lingua quod cum a suis sociis cogeretur

cuicumque de Afris regibus nubere et prioris mariti

caritate teneretur forti se animo et interfecerit et in

pyram iecerit [] ob quam rem Dido id est virago

quae virile aliquid fecit appellata est nam Elissa

proprie dicta est6

4 Cfr 7 JACOBY cfr Haegemans 2000 p280-281

5 HONEYMAN 1947 p77

6 Ad Aen I 340 IV 36 335 674

9

Traduzione

Ersquo stato detto prima che Elissa egrave il vero nome di

Didone ma dopo morta egrave stata chiamata Didone dai

Cartaginesi che in lingua punica vuol dire donna

capace di virilitagrave

Quando fu costretta dai suoi stessi compagni a

sposare qualsiasi dei re dellrsquoAfrica e era legata

dallrsquoamore al suo primo marito forte nella mente si

uccise buttandosi in una pira accesa [hellip] Per questo

Didone egrave stata chiamata donna coraggiosa la quale

fece qualcosa di virile

Eustazio7 propone unlsquointerpretazione ancora diversa affermando che gli

indigeni avevano chiamato la donna Διδὼ percheacute da essa ingannati quasi

fosse stata lrsquoassassina del proprio uomo a causa dellrsquoomicidio commesso

da suo fratello (il termine greco egrave ἀνδροφόνος)

Si potrebbe continuare ancora per molto visto che numerosi esperti si

sono confrontati ed hanno proposto numerose interpretazioni e soluzioni

(come Giovanni Garbini8 che pone ElissaTheiosso in rapporto con il

greco θεῖος ldquodivinordquo e il verbo θειόω ldquoconsacrare considerare sacrordquo

o varie radici di origine semitica come ldquomuoversirdquo ldquoaffrettarsirdquo o ancora

ldquosenordquo ldquomammellardquo una donna virile nel senso di donna amazzone9) ma

7 Ad Dion Per 195 in Muller GGM II p 251

8 G GARBINI I Fenici Storia e religione 1980 p 199-200

9 L VATTIONI 1978 p28-29 1994 p93-94

10

nessuna si egrave imposta con decisione sulle altre lasciando la questione

ancora aperta

Dal racconto pervenutoci dai frammenti di Timeo sappiamo che Elissa

fugge dalla sua patria a causa dellrsquoassassinio di suo marito sommo

sacerdote del dio perpetrato da suo fratello Pigmalione Con i suoi beni

fugge via e approda in Africa dove viene soprannominata Didone Qui la

cittagrave prospera e la principessa diventa oggetto di mira dei sovrani locali

Piuttosto che accettare le nozze con Iarba Didone si uccide gettandosi tra

le fiamme innalzate per una finta cerimonia Timeo lascia intravedere un

fattore molto importante nel suo racconto il fattore probabilmente

scatenante la fuga di Elissa ovvero il conflitto tra regalitagrave e classe

sacerdotale La sua morte infine ricorda da vicino i riti sacrificali fenici

del passaggio nelle fiamme Uno sfondo storico plausibile pare ci sia a

una prima occhiata Ma prima continuerograve lrsquoesposizione della

documentazione al riguardo cosigrave da avere un quadro piugrave ricco

12 Gneo Nevio e Virgilio

Lrsquoimmagine che conferisce Virgilio a Didone egrave di stampo letterario e

perciograve molto diversa da quella di Timeo Se con il siceliota siamo a

cavallo tra il IV e il III secolo aC ora ci troviamo a Roma sotto il potere

di Augusto nel I aC e quello che Virgilio narra egrave la storia di Enea eroe

troiano figlio di Anchise che fugge da Troia dopo la sua caduta Viaggia

per mare e solo dopo molte peripezie giunge nel Lazio diventando il

progenitore del popolo romano Il mito di fondazione di Roma per opera

di un eroe fuggito alla caduta della cittagrave troiana egrave giagrave presente nel Bellum

11

Poenicum di Nevio scritto allrsquoincirca tra il 215-217 aC durante la

seconda guerra punica Del poema ci sono pervenuti solo dei frammenti

dai quali possiamo ricostruire su larghe linee la vicenda

Nevio narra dapprima della guerra in corso fondendo i modelli omerici

dellrsquoIliade e dellrsquoOdissea allrsquoepos guerresco della lotta di Roma contro

Cartagine10

poi si dilunga in un viaggio alla scoperta delle origini del

popolo romano parlando del viaggio di Enea di come una tempesta lo

costringa ad approdare sulle coste del Nord drsquoAfrica a Cartagine dove

accetta lrsquoospitalitagrave della regina Didone Secondo alcuni studiosi egrave in

questi frammenti che andrebbe ravvisata la prima traccia della storia

drsquoamore tra Enea e Didone terminata con una maledizione a causa della

partenza dellrsquoeroe per il Lazio Da qui lrsquoorigine dellrsquoodio tra il popolo

romano e quello cartaginese ma sulla storia drsquoamore ci furono

probabilmente delle dispute giagrave nellrsquoantichitagrave

Varrone11

pare abbia sostenuto la versione secondo cui a innamorarsi di

Enea non fu Didone ma Anna (sorella della regina) e che per lui si era

uccisa buttandosi tra le fiamme A tal proposito si legge in Servio ldquoSane

sciendum Varronem dicere Aeneam ab Anna amatum (naturalmente va

riconosciuto ciograve che disse varrone Enea fu amato da Anna)12

rdquo e Servio

Danielino continua dicendo ldquoVarro ait non Didonem sed Annam amore

Aenea impulsam se supra rogum intermisse (Varrone -disse- non Didone

ma Anna si gettograve sulla pira spinta dallrsquoamore per Enea)13

rdquo

10

Cfr P BONO - MV TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

Milano Mondadori 1998 p23 11

Marco Terenzio Varrone (116-27 aC) avrebbe sostenuto questa versione forse nel perduto De

Familiis Troianis 12

Ad Aen V 4 13

Ad Aen IV 682

12

Il rapporto tra Nevio e lrsquoEneide di Virgilio egrave oggetto di studio trattato

ampiamente dagli studiosi e non egrave questa la sede adatta per approfondire

lrsquoargomento Virgilio vuole raccontare la storia di Enea e Didone come

momento cruciale del destino di Roma dove Enea si trova a scegliere

rendendo la sua decisione fatale in entrambi in casi ma in modi e con

conseguenze differenti La Didone dellrsquoEneide egrave diversa dalla regina che

abbiamo incontrato precedentemente in Timeo

In accordo con il ldquomito feniciordquo Didone principessa di Tiro fugge dagli

intrighi di suo fratello Pigmalione avido di ricchezze aveva fatto

uccidere Sicheo il piugrave ricco tra i Fenici e marito di Didone Pigmalione

lo aveva ucciso di nascosto davanti agli altari14

e per molto tempo aveva

nascosto tutto alla sorella Il fantasma del marito insepolto venne in

sogno a Didone e le rivelograve tutto mostrandole dove lrsquoarma lo aveva

trafitto Le raccomandograve di fuggire e come aiuto le rivelograve la posizione dei

suoi vecchi tesori sottoterra oro e argento Didone preparograve la fuga

insieme ai suoi compagni o a quelli che nel regno avevano paura o in

odio Pigmalione Presero le navi e le caricarono drsquooro A capo

dellrsquoimpresa una donna Giunsero sulle sponde dellrsquoAfrica e la regina

comprograve tanta terra quanta ne potesse circondare una pelle di bue e quel

suolo fu chiamato Byrsa

Imperium Dido Tyria regit urbe profecta

germanum fugiens longa est iniuria longae

ambages sed summa sequar fastigia rerum

huic coniunx Sychaeus erat ditissimus auri

14

Sicheo era sacerdote del dio Melqart

13

Phoenicum et magno miserae dilectus amore

cui pater intactam dederat primisque iugarat

ominibus sed regna Tyri germanus habebat

Pygmalion scelere ante alios immanior omnis

quos inter medius venit furor ille Sychaeum

impius ante aras atque auri caecus amore

clam ferro incautum superat securus amorum

germanae factumque diu celavit et aegram

multa malus simulans vana spe lusit amantem

ipsa sed in somnis inhumati venit imago

coniugis ora modis attollens pallida miris

crudelis aras traiectaque pectora ferro

nudavit caecumque domus scelus omne retexit

tum celerare fugam patriaque excedere suadet

auxiliumque viae ueteres tellure recludit

thesauros ignotum argenti pondus et auri

his commota fugam Dido sociosque parabat

conveniunt quibus aut odium crudele tyranni

aut metus acer erat navis quae forte paratae

corripiunt onerantque auro portantur avari

Pygmalionis opes pelago dux femina facti

devenere locos ubi nunc ingentia cernes

moenia surgentemque novae Karthaginis arcem

mercatique solum facti de nomine Byrsam

14

taurino quantum possent circumdare tergo15

Traduzione

Tiene il potere la tiria Didone partita dalla cittagrave

fuggendo il fratelloE un oltraggio lungo lunghi

gli intrighi ma seguirograve i sommi capi delle vicende

A costei era marito Sicheo il piugrave ricco doro

dei Punici e amato dal grande amore della misera

a lui il padre laveva data intatta e laveva unita

inprime nozze Ma teneva i regni di Tiro il fratello

Pigmalione per malvagitagrave piugrave feroce di tutti gli altri

Tra essi venne in mezzo il furore Egli empio

cieco per amore delloro abatte con larma Sicheo

di nascosto che non temeva davanti agli altari sicuro

degli affetti della sorella ed a lungo nascose il fatto

e fingendo molto il malvagio illuse con vana

speranza lafflitta amante

Ma lo stesso fantasma del marito insepolto venne

nei sogni alzando i pallidi sembianti in modi

straordinari svelograve i crudeli altari ed

il petto trafittodallarma scoprigrave tutto il cieco delitto

della casa Allora raccomanda di affrettare la fuga e

andarsene dalla patria

e come aiuto per la via rivelograve vecchi tesori

sotto terra una ignota quantitagrave di oro e argento 15

VIRGILIO Eneide Libro I v340-368

15

Cosigrave sconcertata Didone preparava fuga e compagni

Si radunano quelli che avevano o crudele odio o

paura del tiranno le navi che per caso eran pronte

le prendono e le carican doro I beni dellavaro

Pigmalione son portati per mare

capo dellimpresa una donna

Raggiunsero i luoghi dove ora vedraii le enormi

mura e la nascente fortezza della nuova Cartagine

e comprati il suolo Birsa dal nome del fatto

quanto potessero circondare con una pelle di toro

La regina offre ospitalitagrave ai troiani e durante il banchetto chiede a Enea di

narrarle le sue vicende In grembo a Didone siede il figlio dellrsquoeroe

Ascanio sostituito da Cupido La madre di Enea Venere vuole essere

sicura che la regina non muti il suo atteggiamento benevolo verso il figlio

e spinge Cupido e farla innamorare dellrsquoeroe In un primo momento

Didone rimane fedele al suo voto di castitagrave nei confronti del defunto

marito ma poi la passione la travolge (grazie anche allrsquoincoraggiamento

della sorella Anna) e si arrende iniziando a trascurare tutto per lrsquoamore di

Enea Giunone e Venere si accordano e durante una battuta di caccia un

temporale spinge Enea e Didone a rifugiarsi in una grotta creando cosigrave la

situazione ideale per favorire la loro unione

Didone vorrebbe che Enea non partisse piugrave per lrsquoItalia abbandonando il

suo destino ma Giove invia Mercurio a ricordare allrsquoeroe il suo dovere

cosigrave Enea decide di partire A nulla valgono le suppliche di Didone Presa

dal dolore finge di voler offrire un sacrificio purificatore e si uccide

16

trafiggendosi con una spada e maledice Enea mentre le navi troiane

prendono il largo verso lrsquoItalia

Tum vos o Tyrii stirpem et genus omne futurum

exercete odiis cinerique haec mittite nostro

munera nullus amor populis nec foedera sunto

exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor

qui face Dardanios ferroque sequare colonos

nunc olim quocumque dabunt se tempore vires

litora litoribus contraria fluctibus undas polipt

imprecor arma armis pugnent ipsique nepotesque

Traduzione

Poi voi o Tiri trattate con odio la stirpe e tutto

il popolo futuro ed inviate alla nostra cenere questi

regali Per i popoli non ci siano alcun amore e patti

Sorgi tu un vendicatore dalle nostre ossa

sigrave insegui i coloni dardani col ferro e col fuoco

ora dopo in qualunque tempo si daranno le forze

Prego lidi opposti a lidi onde a flutti

armi ad armi combattano sia loro sia i nipoti16

La maledizione di Didone diventa la causa profonda delle guerre tra il

popolo romano e il popolo punico la radice dellrsquoodio proprio come in

Nevio

16

VIRGILIO Eneide Libro IV v 622-629

17

Virgilio utilizza questa versione della vicenda per scopi ben diversi da

quelli storiografici La storia di Didone ed Enea si inserisce in un

contesto piugrave ampio quello della conclusione delle guerre civili che per

anni avevano scosso lo stato romano e la ritrovata stabilitagrave sotto il

governo imperiale di Augusto Era stato proprio lui Ottaviano a portare

la pace dopo la battaglia di Azio con la sconfitta di Antonio e Cleopatra

La regina drsquoEgitto non era altro che lrsquoelemento orientale e barbaro che

aveva traviato la virtugrave di un uomo romano Antonio con il lusso sfrenato

e la passione amorosa facendo prevalere non la ragione ma lrsquoamore

Cleopatra la donna orientale pericolosa intelligente e seduttrice era la

personificazione dellrsquoirrazionalitagrave emotiva una donna quindi

naturalmente portata alle mollezze drsquoamore preferendo le esigenze

private allo stato

Cleopatra e Didone incarnano lrsquoOriente istintivo e carnale lrsquoaltro il non

romano lrsquoestraneo che corrompe e fiacca il corpo e lo spirito con lrsquoozio

la libidine e le ricchezze Cosigrave era stato per Enea che come Antonio era

stato sedotto dal fascino delle donne drsquoOriente Lrsquoeroe troiano perograve era

riuscito a sfuggire al fascino di Didone in tempo anteponendo lo stato e

il suo destino la ragione la virilitagrave e la pietas allrsquo amor e alle frivolezze

incarnate nella figura della donna orientale Didone

Virgilio cosigrave giustifica la legittimazione dellrsquoautoritagrave di Augusto e

celebra la sua vittoria finale contro le truppe barbariche di Antonio

ormai vittima dellrsquoOriente Cleopatra e Didone le due regine dopo la

sconfitta si riscattano ritrovando la dignitagrave perduta tramite il suicidio

Sic sic iuvat ire sub umbras

18

hauriat hunc oculis ignem crudelis ab alto

Dardanus et nostrae secum ferat omina mortis

dixerat atque illam media inter talia ferro

conlapsam aspiciunt comites ensemque cruore

spumantem sparsasque manus It clamor ad alta

atria concussam bacchatur Fama per urbem

Traduzione

Cosigrave cosigrave egrave bello andar sotto le ombre Il crudele

dardano beva con gli occhi questo fuoco dallalto e

porti con seacute i presagi della nostra morte

Aveva detto e le compagne in mezzo a tali parole la

vedono crollata sullarma e la spada spumeggiante di

sangue e cosparse le mani Va il grido alle alte

stanze la Fama furoreggia per la cittagrave sconvolta17

Enea e la romanitagrave vincono sul fascino orientale Didone egrave sconfitta In

egual misura Augusto vince su Antonio e Cleopatra e ancora Roma vince

sullrsquoelemento barbaro Questo scontro tra due mondi era elemento

ricorrente della propaganda augustea giagrave prima dellrsquoinizio della guerra

quando si preparava allo scontro con Antonio (fu nel 32 aC che

pronunciograve ldquotota Italiardquo) Nelle Res Gestae riporta ldquoMi giurograve fedeltagrave

lrsquoItalia intera di sua volontagrave e mi chiese di esserle condottiero nella

guerra che vinsi ad Azio18

rdquo

17

VIRGILIO Eneide Libro IV v 660-666 18

Res Gestae par 25

19

Augusto si appella alla tradizione romana nella sua campagna come

salvatore e portavoce del mos maiorum tema forte nella societagrave romana

baluardo della purezza dei costumi antichi in decadenza a causa della

corruzione e del lusso introdotti dallrsquoOriente (non serve che io citi Marco

Porcio Catone Maior al riguardo) Lrsquoepisodio narrato da Virgilio

(lrsquoincontro di Enea con Didone) egrave molto importante per lo scopo primo

del poema Ottaviano ha celebrato il suo trionfo dopo Azio (31 aC) non

ha rivali e il 16 gennaio del 27 aC il Senato gli conferisce il titolo di

Augustus In suo onore gli viene conferito il titolo di augurium augustum

appellativo di enorme importanza che identifica ora Ottaviano come il

nuovo Romolo La ricostruzione dello stato romano egrave il suo ambizioso

progetto e per farlo ha bisogno di un solido consenso La figura di

Ottaviano come rifondatore come nuovo Romolo ben voluto dagli dei

prende forma nel poema virgiliano attraverso la ricostruzione della

genealogia mitica della gens Iulia Ovviamente lrsquoanalisi dellrsquoEneide di

Virgilio egrave molto piugrave lunga e complessa e sarebbe riduttivo ridurla a

queste poche pagine ma quello che voglio sottolineare egrave il motivo alla

base della differenza tra la Didone di Timeo e quella virgiliana dove non

abbiamo piugrave la regina forte e fedele ma sofferente e abbandonata un

quadro commovente e triste che finisce in tragedia col suicidio proprio

con la spada che il suo amato le aveva donato

13 Ovidio

Se la Didone virgiliana poco prima di morire arde di furore e desiderio di

vendetta maledicendo Enea la regina che troviamo nelle Heroides di

20

Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al

potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che

trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna

Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera

che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con

lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di

argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante

certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del

suicidio

Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua

sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di

tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua

dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave

qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo

incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se

stessa e il suo passato funesto

Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa

famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima

Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a

odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha

abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia

Nec quia te nostra sperem prece posse moveri

alloquor adverso movimus ista deo

sed meriti famam corpusque animumque pudicum

cum male perdiderim perdere verba leve est

21

Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon

[hellip]

non tamen Aenean quamvis male cogitat odi

sed queror infidum questaque peius amo

Traduzione

E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti

commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave

contro il volere del dio Ma avendo gettato via con

disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e

la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco

sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad

andartene e ad abbandonare linfelice Didone19

[]

Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male

ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo

amo di piugrave20

Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a

cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto

fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea

virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto

tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la

mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o

semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una

19

OVIDIO Heroides VII 5-9 20

OVIDIO Heroides VII 31-32

22

semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli

augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato

lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave

ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la

voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito

la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei

morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera

ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per

sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo

destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave

uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte

coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di

Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi

timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna

Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che

grava su di lei spariragrave per sempre

Durat in extremum vitaeque novissima nostrae

prosequitur fati qui fuit ante tenor

occidit internas coniunx mactatus ad aras

et sceleris tanti praemia frater habet

exul agor cineresque viri patriamque relinquo

et feror in dubias hoste sequente vias

adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque

quod tibi donavi perfide litus emo

urbem constitui lateque patentia fixi

23

moenia finitimis invidiosa locis

Traduzione

Il destino che ho sempre avuto in passato persiste

sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della

mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso

laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di

un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e

abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto

linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso

cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra

gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho

donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che

si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle

regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera

e donna sono provocata a combattere e inesperta

allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli

armamenti21

Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la

dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret

riporta Ovidio

si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar

dum tua sit Dido quidlibet esse feret

21

OVIDIO Heroides VII 115-124

24

[hellip]

nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei

hoc tantum in tumuli marmore carmen erit

praebuit Aeneas et causam mortis et ensem

ipsa sua Dido concidit usa manu

Traduzione

Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si

chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua

Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22

[] non

sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci

saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del

sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la

spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23

14 Annali di Tiro

Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e

greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti

fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza

non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave

ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22

OVIDIO Heroides VII 171-172 23

OVIDIO Heroides VII 197-200

25

seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto

meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta

Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della

letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo

presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di

Eusebio

Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era

secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di

Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi

frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave

precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della

luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e

degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della

religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese

In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera

che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una

ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere

letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24

rdquo

Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e

alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad

una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua

volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle

cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di

Efeso

24

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71

26

Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν

Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν

βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ

βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις

ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν

μαθεῖν

Traduzione

scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i

Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di

studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di

ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che

regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25

Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe

avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle

fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione

Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un

compilatore tratte da cronache locali in lingua greca

il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o

secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non

consente dubbi certamente egli non fu il traduttore

25

G FLAVIO Contro Apione I 116

27

degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera

ldquobarbarardquo26

A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la

traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe

una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico

Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che

gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro

che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di

Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro

Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della

colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio

scrive

ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν

γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα

λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ

πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν

οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη

ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον

ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ

κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα

Traduzione

26

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73

28

Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi

anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati

con grande cura relativi ai fatti degni di memoria

avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi

(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu

eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto

mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27

Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti

altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva

presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute

anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave

da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa

Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici

τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας

ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν

Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν

δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ

φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν

Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς

Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη

ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ

βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός

27

G FLAVIO Contro Apione I 107-108

29

γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι

Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η

Traduzione

Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e

regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56

anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo

regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di

Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di

Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla

somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da

allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel

dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati

dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di

Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28

Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di

Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione

Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel

settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una

cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di

Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi

Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano

restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva

essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte

28

G FLAVIO Contro Apione I 125-127

30

di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante

secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave

storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito

come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non

trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un

attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli

escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo

storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla

successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per

citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di

Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera

nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro

rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di

Pompeo Trogo29

rdquo

15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo

Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci

ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone

nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la

figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella

Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda

augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per

lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di

encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della

29

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80

31

storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla

celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna

Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30

Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i

giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto

31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa

fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e

sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba

era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto

terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione

avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per

queste lo uccise

Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto

tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che

avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo

convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per

trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto

anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle

navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li

costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto

del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba

pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte

funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi

del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si

30

cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31

Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus

32

unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio

e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire

Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le

fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a

prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave

che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di

queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani

potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di

Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di

Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi

discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua

sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce

degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo

sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo

divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia

degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve

un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue

Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia

uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu

chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare

con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave

una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani

siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime

fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma

travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e

invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e

33

potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e

subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano

ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti

cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli

ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia

dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e

costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a

quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e

la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve

Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta

Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato

lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle

nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che

sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita

trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine

come una dea

La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada

durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto

affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e

accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei

fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei

Condita est urbs haec LXXII annis ante quam

Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi

status variis discordiarum casibus agitatus est Cum

inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta

34

sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt

Quippe homines ut victimas immolabant et

impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam

provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine

eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari

maxime solent

Traduzione

Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di

Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la

sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a

discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche

da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come

rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione

religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come

vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di

unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici

implorando la pace divina con il sangue di coloro

per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli

dei32

Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta

vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro

conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza

garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa

La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei

32

Epitoma XVIII 6

35

Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema

o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla

fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba

anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)

una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo

quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33

) I commerci e gli

scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste

Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di

valenza politica e storiografica34

rdquo Le genti del luogo non potevano che

essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una

cultura moderna di tipo mercantile

Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare

il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del

tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione

giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento

simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo

stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto

riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735

come hanno

ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella

versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo

ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine

semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno

poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave

33

ERODOTO Storie I 1 34

Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

p66 35

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114

36

nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di

bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia

della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di

Livio36

che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul

Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle

di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la

complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37

rdquo

Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che

invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici

rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della

terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio

solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene

sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano

alla donna fenicia

Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque

consentientibus omnibus Carthago conditur statuto

annuo vectigali pro solo urbis [hellip]

Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum

principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli

denuntiatione perit

Traduzione

36

LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109

37

Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di

trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti

fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone

annuo per il suolo della cittagrave38

[hellip] Iarba fece venire

a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese

in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39

Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua

morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano

rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio

affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura

femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per

fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto

del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i

Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno

CAPITOLO 2

2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo

21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio

38

Epitome XVIII 5 39

Epitome XVIII 6

38

Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la

vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile

distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad

una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi

macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo

sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per

motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia

Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue

ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile

verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna

indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo

dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno

lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato

dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri

re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo

Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale

di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i

due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave

fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide

e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che

questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve

difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della

monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla

regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni

39

religiose In unrsquoiscrizione funeraria40

il titolo sacerdote di Astarte

precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte

era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con

funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete

anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo

Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave

la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali

di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41

sommo sacerdote Ittobal42

sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio

riporta

οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα

τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων

ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου

Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε

τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους

καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους

ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί

Traduzione

Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare

la legna sulla montagna chiamata Libano per i

falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli

antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41

G FLAVIO Contro Apione I 157 42

G FLAVIO Contro Apione I 123

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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Roma 1975

64

3

La storia si sa egrave fatta di persone Le persone entrano in contatto tra loro

e creano eventi la natura circostante fa loro da sfondo e ne permette la

completa interazione Se a questo quadro aggiungiamo lrsquointervento

divino trasformiamo la storia in un racconto mitico Molto spesso questi

racconti si basano su eventi realmente accaduti (con tutte le modifiche

necessarie a renderli immortali e indelebili nelle memorie degli uomini) o

possiedono comunque una base storica plausibile

Ricordare Omero con lrsquoIliade e quasi drsquoobbligo dove lrsquoevento storico

verosimile nelle sue dinamiche prettamente politiche e militari viene

sapientemente rimodellato e condito di mitologia creando un racconto

dove mito e realtagrave si fondono alla perfezione Numerosi studiosi da

lungo tempo indagano sulla vicenda troiana domandandosi su dove inizi

il mito e dove la realtagrave storica Come lrsquoIliade molti altri racconti

presentano le stesse caratteristiche e problematiche con la realtagrave storica

che si fonde al mito e allrsquoinvenzione In questa sede ho intenzione di

parlare del mito della regina Didone la principessa fenicia che dopo

essere fuggita dalla madrepatria Tiro fonda una cittagrave lungo le coste del

Nord Africa Cartagine

La sua storia egrave stata raccontata per piugrave di duemila anni e plasmata in base

ai mutamenti della cultura occidentale delineando cosigrave i mondi simbolici

con cui Didone entrava in contatto (il potere i valori la mentalitagrave i

costumi) Della stessa opinione sono P Bono e MV Tessitore quando

affermano che la storia della regina di Cartagine egrave stata raccontata a

lungo mutando col tempo in base ai contesti culturali politici e

ideologici In questo modo dallrsquointrecciarsi del mito di Didone con la

4

storia egrave possibile rintracciare altre informazioni radicate nel contesto

storico in cui la vicenda egrave narrata Se si pensa al mondo greco e romano egrave

possibile trovare tracce della loro storia nel racconto che essi stessi

espongono poicheacute plasmato su loro stessi

atto artistico di autoconsapevolezza storica che al

tempo stesso riconosce i valori identificati nel testo

precedente e li trasforma per far loro servire gli usi

del presente1

I riferimenti alla sua storia sono contenuti in diverse opere latine e

greche ognuna delle quali racconta la vicenda in modo diverso Per

quanto documentazione indiretta i testi antichi sono molto importanti

poicheacute ci aiutano a discernere una plausibile realtagrave storica dalla mera

invenzione

Per la vicenda di Didone il nodo della matassa egrave grande e intricato e

molto lontano dallrsquoessere sciolto Non voglio di certo in queste poche

righe risolvere il problema riguardante la veridicitagrave della figura di

Didone prima come principessa e poi come regina di Cartagine poicheacute

sarebbe presuntuoso e inappropriato Ho intenzione di presentare

singolarmente le fonti classiche su Didone individuare dei punti

importanti nei singoli testi per farne una breve analisi senza perograve mettere

in discussione la documentazione Esporrograve anche alcune teorie su gli

argomenti e dopo questa prima parte espositiva la seconda saragrave dedicata

ad una valutazione della documentazione per cercare di appurare la base

1 P BONO 1984 p1

5

storica dietro il mito infine concluderograve esponendo una possibile

ricostruzione del mito delle sue origini e della sua formazione in base

alle fonti analizzate e al materiale preso in esame

I documenti che esaminerograve come detto in precedenza sono quelli di

natura classica poicheacute rappresentano ancora oggi una risorsa importante

per le informazioni che contengono Dapprima troviamo la testimonianza

greca di Timeo di Tauromenio relativa al IV-III aC con una prima

versione della storia Le fonti successive sono relative al periodo romano

e prendono le distanze da Timeo per ragioni storico-letterarie Sto

parlando di Virgilio con la sua Eneide di Nevio con il Bellum Poenicum

e Ovidio con lrsquoEroidi Posizione diversa assumeragrave la documentazione di

Giuseppe Flavio negli Annali di Tiro dove la narrazione lasceragrave il posto

a una rassegna cronologica dei sovrani della cittagrave fenicia di Tiro Infine

Giustino attraverso lrsquoEpitome di Pompe Trogo ci forniragrave una descrizione

dettagliata della vicenda secondo lrsquoottica di un romano delle province

6

CAPITOLO 1

1 LE FONTI ANTICHE

11 Timeo di Tauromenio

Prima di parlare della Didone passionale e famosa che tutti o quasi

abbiamo conosciuto sui libri di letteratura del liceo comincerograve dicendo

che esiste una principessa forte e virtuosa fedele al proprio compagno

che lascia la sua patria Tiro per fondarne una nuova Ciograve che la

caratterizza egrave la forza e il senso del dovere verso la cittagrave e i suoi abitanti

una figura protagonista del suo racconto che compie un viaggio lungo e

pieno di difficoltagrave Infine per adempiere a una promessa fatta al marito

defunto decide di togliersi la vita

La vicenda riguarda il mito di fondazione di Cartagine giunto fino a noi

tramite uno storico siceliota Timeo di Tauromenio Vissuto tra il IV e il

III secolo aC Timeo narra questa storia nella sua grande opera in 38

libri le Storie che ripercorrono le vicende dellrsquoOccidente greco partendo

dalle origini mitiche alla morte di Agatocle nel 289 aC Di questo

immenso lavoro ci sono pervenuti solo 164 frammenti dai quali ci

possiamo fare unrsquoidea della struttura delle Storie e del suo contenuto

Timeo inoltre cerca di dare una sistemazione cronologica alla

fondazione delle colonie greche usando come dato principale la

cronologia del piugrave famoso evento panellenico le Olimpiadi (da qui la

data di fondazione di Cartagine) Il metodo seguito da Timeo egrave stato

messo piugrave volte in discussione soprattutto dallo storico Polibio2 che lo

condanna per la scelta delle fonti non sempre attendibili e per lrsquoabile 2 POLIBIO Storie Libro XII 3

7

rielaborazione in chiave erudita che lo portano a sottolineare aspetti

moralisti e retorici delle vicende Nonostante tutto egrave proprio nei

frammenti di Timeo che troviamo la storia di Didone ripresa da Virgilio

nellrsquoEneide almeno fino a quando lrsquointervento divino di Cupido

indurranno in lei un amore smisurato per Enea distanziandosi cosigrave dalla

storia del siceliota

Del mito ne esistono diverse varianti alcune si differenziano per le

modalitagrave di morte della regina altre per i nomi o altri piccoli dettagli La

versione di Timeo egrave conservata come riassunto in uno scolio di un autore

anonimo3in cui si parla di figure femminili eroiche e tra queste crsquoegrave

Theiosso chiamata Elissa in fenicio figlia del re di Tiro e sorella di

Pigmalione fondatrice della cittagrave di Cartagine Morto il padre Mutto

succede al trono il fratello Pigmalione responsabile della morte di suo

marito Sicheo sommo sacerdote del dio poliade della cittagrave Ercole

(Melqart fenicio) Per questo motivo Elissa fugge da Tiro con alcuni suoi

concittadini e tutti i suoi beni Approdata in Libia Elissa riceve il nome

Δειδὼ dalla popolazione locale a causa delle sue numerose

peregrinazioni Fondata la nuova cittagrave Didone rifiuta la proposta di

matrimonio del re libico Iarba e per sfuggire alla pressione della sua

gente si uccide buttandosi in una pira innalzata per una finta cerimonia

che avrebbe dovuto scioglierla dai suoi giuramenti verso il primo marito

Sicheo

Non viene menzionata la storia della pelle di bue tagliata a strisce per

ottenere molta piugrave terra su suolo drsquoAfrica Probabilmente manca il

3 S RIBICHINI Miti mediterranei atti del convegno internazionale Fondazione I Buttitta Palermo

2008 p 102-114

8

frammento al riguardo ma altri scrittori successivi ne parleranno molto e

dettagliatamente

In un frammento4 Timeo afferma che ne dica Polibio di aver attinto ad

autentici documenti fenici Il nome della protagonista Elissa sembra di

chiara origine fenicia trasportato nel greco Theiosso e solo in un

secondo momento diventerebbe Didone un soprannome datole dai

Libici Numerose sono state le ipotesi successive riguardo il significato di

questo secondo nome In accordo con Timeo crsquoegrave chi ha dato a Didone il

significato di ldquoerrante vagante5rdquo tra gli autori classici ricordiamo Servio

che nel suo commento allrsquoEneide intende Dido come virago ldquodonna

capace di virilitagrave di coraggio virilerdquo in quanto ha preferito la morte e la

fedeltagrave al primo marito piuttosto che accettare la proposta di matrimonio

del sovrano libico Servio scrive

Dido vero nomine Elissa ante dicta est sed post

interitum a Poenis Dido appellata id est virago

Punica lingua quod cum a suis sociis cogeretur

cuicumque de Afris regibus nubere et prioris mariti

caritate teneretur forti se animo et interfecerit et in

pyram iecerit [] ob quam rem Dido id est virago

quae virile aliquid fecit appellata est nam Elissa

proprie dicta est6

4 Cfr 7 JACOBY cfr Haegemans 2000 p280-281

5 HONEYMAN 1947 p77

6 Ad Aen I 340 IV 36 335 674

9

Traduzione

Ersquo stato detto prima che Elissa egrave il vero nome di

Didone ma dopo morta egrave stata chiamata Didone dai

Cartaginesi che in lingua punica vuol dire donna

capace di virilitagrave

Quando fu costretta dai suoi stessi compagni a

sposare qualsiasi dei re dellrsquoAfrica e era legata

dallrsquoamore al suo primo marito forte nella mente si

uccise buttandosi in una pira accesa [hellip] Per questo

Didone egrave stata chiamata donna coraggiosa la quale

fece qualcosa di virile

Eustazio7 propone unlsquointerpretazione ancora diversa affermando che gli

indigeni avevano chiamato la donna Διδὼ percheacute da essa ingannati quasi

fosse stata lrsquoassassina del proprio uomo a causa dellrsquoomicidio commesso

da suo fratello (il termine greco egrave ἀνδροφόνος)

Si potrebbe continuare ancora per molto visto che numerosi esperti si

sono confrontati ed hanno proposto numerose interpretazioni e soluzioni

(come Giovanni Garbini8 che pone ElissaTheiosso in rapporto con il

greco θεῖος ldquodivinordquo e il verbo θειόω ldquoconsacrare considerare sacrordquo

o varie radici di origine semitica come ldquomuoversirdquo ldquoaffrettarsirdquo o ancora

ldquosenordquo ldquomammellardquo una donna virile nel senso di donna amazzone9) ma

7 Ad Dion Per 195 in Muller GGM II p 251

8 G GARBINI I Fenici Storia e religione 1980 p 199-200

9 L VATTIONI 1978 p28-29 1994 p93-94

10

nessuna si egrave imposta con decisione sulle altre lasciando la questione

ancora aperta

Dal racconto pervenutoci dai frammenti di Timeo sappiamo che Elissa

fugge dalla sua patria a causa dellrsquoassassinio di suo marito sommo

sacerdote del dio perpetrato da suo fratello Pigmalione Con i suoi beni

fugge via e approda in Africa dove viene soprannominata Didone Qui la

cittagrave prospera e la principessa diventa oggetto di mira dei sovrani locali

Piuttosto che accettare le nozze con Iarba Didone si uccide gettandosi tra

le fiamme innalzate per una finta cerimonia Timeo lascia intravedere un

fattore molto importante nel suo racconto il fattore probabilmente

scatenante la fuga di Elissa ovvero il conflitto tra regalitagrave e classe

sacerdotale La sua morte infine ricorda da vicino i riti sacrificali fenici

del passaggio nelle fiamme Uno sfondo storico plausibile pare ci sia a

una prima occhiata Ma prima continuerograve lrsquoesposizione della

documentazione al riguardo cosigrave da avere un quadro piugrave ricco

12 Gneo Nevio e Virgilio

Lrsquoimmagine che conferisce Virgilio a Didone egrave di stampo letterario e

perciograve molto diversa da quella di Timeo Se con il siceliota siamo a

cavallo tra il IV e il III secolo aC ora ci troviamo a Roma sotto il potere

di Augusto nel I aC e quello che Virgilio narra egrave la storia di Enea eroe

troiano figlio di Anchise che fugge da Troia dopo la sua caduta Viaggia

per mare e solo dopo molte peripezie giunge nel Lazio diventando il

progenitore del popolo romano Il mito di fondazione di Roma per opera

di un eroe fuggito alla caduta della cittagrave troiana egrave giagrave presente nel Bellum

11

Poenicum di Nevio scritto allrsquoincirca tra il 215-217 aC durante la

seconda guerra punica Del poema ci sono pervenuti solo dei frammenti

dai quali possiamo ricostruire su larghe linee la vicenda

Nevio narra dapprima della guerra in corso fondendo i modelli omerici

dellrsquoIliade e dellrsquoOdissea allrsquoepos guerresco della lotta di Roma contro

Cartagine10

poi si dilunga in un viaggio alla scoperta delle origini del

popolo romano parlando del viaggio di Enea di come una tempesta lo

costringa ad approdare sulle coste del Nord drsquoAfrica a Cartagine dove

accetta lrsquoospitalitagrave della regina Didone Secondo alcuni studiosi egrave in

questi frammenti che andrebbe ravvisata la prima traccia della storia

drsquoamore tra Enea e Didone terminata con una maledizione a causa della

partenza dellrsquoeroe per il Lazio Da qui lrsquoorigine dellrsquoodio tra il popolo

romano e quello cartaginese ma sulla storia drsquoamore ci furono

probabilmente delle dispute giagrave nellrsquoantichitagrave

Varrone11

pare abbia sostenuto la versione secondo cui a innamorarsi di

Enea non fu Didone ma Anna (sorella della regina) e che per lui si era

uccisa buttandosi tra le fiamme A tal proposito si legge in Servio ldquoSane

sciendum Varronem dicere Aeneam ab Anna amatum (naturalmente va

riconosciuto ciograve che disse varrone Enea fu amato da Anna)12

rdquo e Servio

Danielino continua dicendo ldquoVarro ait non Didonem sed Annam amore

Aenea impulsam se supra rogum intermisse (Varrone -disse- non Didone

ma Anna si gettograve sulla pira spinta dallrsquoamore per Enea)13

rdquo

10

Cfr P BONO - MV TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

Milano Mondadori 1998 p23 11

Marco Terenzio Varrone (116-27 aC) avrebbe sostenuto questa versione forse nel perduto De

Familiis Troianis 12

Ad Aen V 4 13

Ad Aen IV 682

12

Il rapporto tra Nevio e lrsquoEneide di Virgilio egrave oggetto di studio trattato

ampiamente dagli studiosi e non egrave questa la sede adatta per approfondire

lrsquoargomento Virgilio vuole raccontare la storia di Enea e Didone come

momento cruciale del destino di Roma dove Enea si trova a scegliere

rendendo la sua decisione fatale in entrambi in casi ma in modi e con

conseguenze differenti La Didone dellrsquoEneide egrave diversa dalla regina che

abbiamo incontrato precedentemente in Timeo

In accordo con il ldquomito feniciordquo Didone principessa di Tiro fugge dagli

intrighi di suo fratello Pigmalione avido di ricchezze aveva fatto

uccidere Sicheo il piugrave ricco tra i Fenici e marito di Didone Pigmalione

lo aveva ucciso di nascosto davanti agli altari14

e per molto tempo aveva

nascosto tutto alla sorella Il fantasma del marito insepolto venne in

sogno a Didone e le rivelograve tutto mostrandole dove lrsquoarma lo aveva

trafitto Le raccomandograve di fuggire e come aiuto le rivelograve la posizione dei

suoi vecchi tesori sottoterra oro e argento Didone preparograve la fuga

insieme ai suoi compagni o a quelli che nel regno avevano paura o in

odio Pigmalione Presero le navi e le caricarono drsquooro A capo

dellrsquoimpresa una donna Giunsero sulle sponde dellrsquoAfrica e la regina

comprograve tanta terra quanta ne potesse circondare una pelle di bue e quel

suolo fu chiamato Byrsa

Imperium Dido Tyria regit urbe profecta

germanum fugiens longa est iniuria longae

ambages sed summa sequar fastigia rerum

huic coniunx Sychaeus erat ditissimus auri

14

Sicheo era sacerdote del dio Melqart

13

Phoenicum et magno miserae dilectus amore

cui pater intactam dederat primisque iugarat

ominibus sed regna Tyri germanus habebat

Pygmalion scelere ante alios immanior omnis

quos inter medius venit furor ille Sychaeum

impius ante aras atque auri caecus amore

clam ferro incautum superat securus amorum

germanae factumque diu celavit et aegram

multa malus simulans vana spe lusit amantem

ipsa sed in somnis inhumati venit imago

coniugis ora modis attollens pallida miris

crudelis aras traiectaque pectora ferro

nudavit caecumque domus scelus omne retexit

tum celerare fugam patriaque excedere suadet

auxiliumque viae ueteres tellure recludit

thesauros ignotum argenti pondus et auri

his commota fugam Dido sociosque parabat

conveniunt quibus aut odium crudele tyranni

aut metus acer erat navis quae forte paratae

corripiunt onerantque auro portantur avari

Pygmalionis opes pelago dux femina facti

devenere locos ubi nunc ingentia cernes

moenia surgentemque novae Karthaginis arcem

mercatique solum facti de nomine Byrsam

14

taurino quantum possent circumdare tergo15

Traduzione

Tiene il potere la tiria Didone partita dalla cittagrave

fuggendo il fratelloE un oltraggio lungo lunghi

gli intrighi ma seguirograve i sommi capi delle vicende

A costei era marito Sicheo il piugrave ricco doro

dei Punici e amato dal grande amore della misera

a lui il padre laveva data intatta e laveva unita

inprime nozze Ma teneva i regni di Tiro il fratello

Pigmalione per malvagitagrave piugrave feroce di tutti gli altri

Tra essi venne in mezzo il furore Egli empio

cieco per amore delloro abatte con larma Sicheo

di nascosto che non temeva davanti agli altari sicuro

degli affetti della sorella ed a lungo nascose il fatto

e fingendo molto il malvagio illuse con vana

speranza lafflitta amante

Ma lo stesso fantasma del marito insepolto venne

nei sogni alzando i pallidi sembianti in modi

straordinari svelograve i crudeli altari ed

il petto trafittodallarma scoprigrave tutto il cieco delitto

della casa Allora raccomanda di affrettare la fuga e

andarsene dalla patria

e come aiuto per la via rivelograve vecchi tesori

sotto terra una ignota quantitagrave di oro e argento 15

VIRGILIO Eneide Libro I v340-368

15

Cosigrave sconcertata Didone preparava fuga e compagni

Si radunano quelli che avevano o crudele odio o

paura del tiranno le navi che per caso eran pronte

le prendono e le carican doro I beni dellavaro

Pigmalione son portati per mare

capo dellimpresa una donna

Raggiunsero i luoghi dove ora vedraii le enormi

mura e la nascente fortezza della nuova Cartagine

e comprati il suolo Birsa dal nome del fatto

quanto potessero circondare con una pelle di toro

La regina offre ospitalitagrave ai troiani e durante il banchetto chiede a Enea di

narrarle le sue vicende In grembo a Didone siede il figlio dellrsquoeroe

Ascanio sostituito da Cupido La madre di Enea Venere vuole essere

sicura che la regina non muti il suo atteggiamento benevolo verso il figlio

e spinge Cupido e farla innamorare dellrsquoeroe In un primo momento

Didone rimane fedele al suo voto di castitagrave nei confronti del defunto

marito ma poi la passione la travolge (grazie anche allrsquoincoraggiamento

della sorella Anna) e si arrende iniziando a trascurare tutto per lrsquoamore di

Enea Giunone e Venere si accordano e durante una battuta di caccia un

temporale spinge Enea e Didone a rifugiarsi in una grotta creando cosigrave la

situazione ideale per favorire la loro unione

Didone vorrebbe che Enea non partisse piugrave per lrsquoItalia abbandonando il

suo destino ma Giove invia Mercurio a ricordare allrsquoeroe il suo dovere

cosigrave Enea decide di partire A nulla valgono le suppliche di Didone Presa

dal dolore finge di voler offrire un sacrificio purificatore e si uccide

16

trafiggendosi con una spada e maledice Enea mentre le navi troiane

prendono il largo verso lrsquoItalia

Tum vos o Tyrii stirpem et genus omne futurum

exercete odiis cinerique haec mittite nostro

munera nullus amor populis nec foedera sunto

exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor

qui face Dardanios ferroque sequare colonos

nunc olim quocumque dabunt se tempore vires

litora litoribus contraria fluctibus undas polipt

imprecor arma armis pugnent ipsique nepotesque

Traduzione

Poi voi o Tiri trattate con odio la stirpe e tutto

il popolo futuro ed inviate alla nostra cenere questi

regali Per i popoli non ci siano alcun amore e patti

Sorgi tu un vendicatore dalle nostre ossa

sigrave insegui i coloni dardani col ferro e col fuoco

ora dopo in qualunque tempo si daranno le forze

Prego lidi opposti a lidi onde a flutti

armi ad armi combattano sia loro sia i nipoti16

La maledizione di Didone diventa la causa profonda delle guerre tra il

popolo romano e il popolo punico la radice dellrsquoodio proprio come in

Nevio

16

VIRGILIO Eneide Libro IV v 622-629

17

Virgilio utilizza questa versione della vicenda per scopi ben diversi da

quelli storiografici La storia di Didone ed Enea si inserisce in un

contesto piugrave ampio quello della conclusione delle guerre civili che per

anni avevano scosso lo stato romano e la ritrovata stabilitagrave sotto il

governo imperiale di Augusto Era stato proprio lui Ottaviano a portare

la pace dopo la battaglia di Azio con la sconfitta di Antonio e Cleopatra

La regina drsquoEgitto non era altro che lrsquoelemento orientale e barbaro che

aveva traviato la virtugrave di un uomo romano Antonio con il lusso sfrenato

e la passione amorosa facendo prevalere non la ragione ma lrsquoamore

Cleopatra la donna orientale pericolosa intelligente e seduttrice era la

personificazione dellrsquoirrazionalitagrave emotiva una donna quindi

naturalmente portata alle mollezze drsquoamore preferendo le esigenze

private allo stato

Cleopatra e Didone incarnano lrsquoOriente istintivo e carnale lrsquoaltro il non

romano lrsquoestraneo che corrompe e fiacca il corpo e lo spirito con lrsquoozio

la libidine e le ricchezze Cosigrave era stato per Enea che come Antonio era

stato sedotto dal fascino delle donne drsquoOriente Lrsquoeroe troiano perograve era

riuscito a sfuggire al fascino di Didone in tempo anteponendo lo stato e

il suo destino la ragione la virilitagrave e la pietas allrsquo amor e alle frivolezze

incarnate nella figura della donna orientale Didone

Virgilio cosigrave giustifica la legittimazione dellrsquoautoritagrave di Augusto e

celebra la sua vittoria finale contro le truppe barbariche di Antonio

ormai vittima dellrsquoOriente Cleopatra e Didone le due regine dopo la

sconfitta si riscattano ritrovando la dignitagrave perduta tramite il suicidio

Sic sic iuvat ire sub umbras

18

hauriat hunc oculis ignem crudelis ab alto

Dardanus et nostrae secum ferat omina mortis

dixerat atque illam media inter talia ferro

conlapsam aspiciunt comites ensemque cruore

spumantem sparsasque manus It clamor ad alta

atria concussam bacchatur Fama per urbem

Traduzione

Cosigrave cosigrave egrave bello andar sotto le ombre Il crudele

dardano beva con gli occhi questo fuoco dallalto e

porti con seacute i presagi della nostra morte

Aveva detto e le compagne in mezzo a tali parole la

vedono crollata sullarma e la spada spumeggiante di

sangue e cosparse le mani Va il grido alle alte

stanze la Fama furoreggia per la cittagrave sconvolta17

Enea e la romanitagrave vincono sul fascino orientale Didone egrave sconfitta In

egual misura Augusto vince su Antonio e Cleopatra e ancora Roma vince

sullrsquoelemento barbaro Questo scontro tra due mondi era elemento

ricorrente della propaganda augustea giagrave prima dellrsquoinizio della guerra

quando si preparava allo scontro con Antonio (fu nel 32 aC che

pronunciograve ldquotota Italiardquo) Nelle Res Gestae riporta ldquoMi giurograve fedeltagrave

lrsquoItalia intera di sua volontagrave e mi chiese di esserle condottiero nella

guerra che vinsi ad Azio18

rdquo

17

VIRGILIO Eneide Libro IV v 660-666 18

Res Gestae par 25

19

Augusto si appella alla tradizione romana nella sua campagna come

salvatore e portavoce del mos maiorum tema forte nella societagrave romana

baluardo della purezza dei costumi antichi in decadenza a causa della

corruzione e del lusso introdotti dallrsquoOriente (non serve che io citi Marco

Porcio Catone Maior al riguardo) Lrsquoepisodio narrato da Virgilio

(lrsquoincontro di Enea con Didone) egrave molto importante per lo scopo primo

del poema Ottaviano ha celebrato il suo trionfo dopo Azio (31 aC) non

ha rivali e il 16 gennaio del 27 aC il Senato gli conferisce il titolo di

Augustus In suo onore gli viene conferito il titolo di augurium augustum

appellativo di enorme importanza che identifica ora Ottaviano come il

nuovo Romolo La ricostruzione dello stato romano egrave il suo ambizioso

progetto e per farlo ha bisogno di un solido consenso La figura di

Ottaviano come rifondatore come nuovo Romolo ben voluto dagli dei

prende forma nel poema virgiliano attraverso la ricostruzione della

genealogia mitica della gens Iulia Ovviamente lrsquoanalisi dellrsquoEneide di

Virgilio egrave molto piugrave lunga e complessa e sarebbe riduttivo ridurla a

queste poche pagine ma quello che voglio sottolineare egrave il motivo alla

base della differenza tra la Didone di Timeo e quella virgiliana dove non

abbiamo piugrave la regina forte e fedele ma sofferente e abbandonata un

quadro commovente e triste che finisce in tragedia col suicidio proprio

con la spada che il suo amato le aveva donato

13 Ovidio

Se la Didone virgiliana poco prima di morire arde di furore e desiderio di

vendetta maledicendo Enea la regina che troviamo nelle Heroides di

20

Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al

potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che

trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna

Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera

che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con

lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di

argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante

certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del

suicidio

Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua

sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di

tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua

dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave

qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo

incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se

stessa e il suo passato funesto

Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa

famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima

Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a

odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha

abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia

Nec quia te nostra sperem prece posse moveri

alloquor adverso movimus ista deo

sed meriti famam corpusque animumque pudicum

cum male perdiderim perdere verba leve est

21

Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon

[hellip]

non tamen Aenean quamvis male cogitat odi

sed queror infidum questaque peius amo

Traduzione

E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti

commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave

contro il volere del dio Ma avendo gettato via con

disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e

la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco

sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad

andartene e ad abbandonare linfelice Didone19

[]

Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male

ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo

amo di piugrave20

Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a

cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto

fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea

virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto

tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la

mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o

semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una

19

OVIDIO Heroides VII 5-9 20

OVIDIO Heroides VII 31-32

22

semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli

augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato

lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave

ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la

voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito

la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei

morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera

ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per

sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo

destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave

uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte

coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di

Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi

timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna

Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che

grava su di lei spariragrave per sempre

Durat in extremum vitaeque novissima nostrae

prosequitur fati qui fuit ante tenor

occidit internas coniunx mactatus ad aras

et sceleris tanti praemia frater habet

exul agor cineresque viri patriamque relinquo

et feror in dubias hoste sequente vias

adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque

quod tibi donavi perfide litus emo

urbem constitui lateque patentia fixi

23

moenia finitimis invidiosa locis

Traduzione

Il destino che ho sempre avuto in passato persiste

sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della

mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso

laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di

un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e

abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto

linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso

cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra

gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho

donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che

si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle

regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera

e donna sono provocata a combattere e inesperta

allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli

armamenti21

Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la

dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret

riporta Ovidio

si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar

dum tua sit Dido quidlibet esse feret

21

OVIDIO Heroides VII 115-124

24

[hellip]

nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei

hoc tantum in tumuli marmore carmen erit

praebuit Aeneas et causam mortis et ensem

ipsa sua Dido concidit usa manu

Traduzione

Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si

chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua

Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22

[] non

sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci

saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del

sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la

spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23

14 Annali di Tiro

Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e

greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti

fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza

non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave

ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22

OVIDIO Heroides VII 171-172 23

OVIDIO Heroides VII 197-200

25

seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto

meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta

Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della

letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo

presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di

Eusebio

Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era

secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di

Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi

frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave

precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della

luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e

degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della

religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese

In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera

che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una

ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere

letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24

rdquo

Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e

alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad

una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua

volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle

cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di

Efeso

24

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71

26

Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν

Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν

βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ

βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις

ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν

μαθεῖν

Traduzione

scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i

Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di

studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di

ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che

regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25

Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe

avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle

fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione

Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un

compilatore tratte da cronache locali in lingua greca

il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o

secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non

consente dubbi certamente egli non fu il traduttore

25

G FLAVIO Contro Apione I 116

27

degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera

ldquobarbarardquo26

A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la

traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe

una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico

Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che

gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro

che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di

Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro

Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della

colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio

scrive

ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν

γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα

λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ

πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν

οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη

ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον

ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ

κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα

Traduzione

26

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73

28

Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi

anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati

con grande cura relativi ai fatti degni di memoria

avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi

(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu

eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto

mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27

Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti

altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva

presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute

anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave

da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa

Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici

τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας

ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν

Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν

δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ

φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν

Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς

Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη

ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ

βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός

27

G FLAVIO Contro Apione I 107-108

29

γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι

Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η

Traduzione

Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e

regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56

anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo

regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di

Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di

Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla

somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da

allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel

dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati

dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di

Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28

Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di

Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione

Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel

settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una

cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di

Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi

Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano

restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva

essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte

28

G FLAVIO Contro Apione I 125-127

30

di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante

secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave

storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito

come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non

trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un

attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli

escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo

storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla

successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per

citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di

Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera

nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro

rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di

Pompeo Trogo29

rdquo

15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo

Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci

ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone

nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la

figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella

Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda

augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per

lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di

encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della

29

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80

31

storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla

celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna

Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30

Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i

giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto

31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa

fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e

sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba

era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto

terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione

avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per

queste lo uccise

Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto

tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che

avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo

convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per

trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto

anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle

navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li

costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto

del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba

pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte

funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi

del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si

30

cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31

Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus

32

unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio

e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire

Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le

fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a

prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave

che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di

queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani

potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di

Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di

Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi

discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua

sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce

degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo

sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo

divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia

degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve

un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue

Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia

uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu

chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare

con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave

una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani

siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime

fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma

travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e

invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e

33

potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e

subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano

ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti

cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli

ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia

dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e

costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a

quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e

la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve

Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta

Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato

lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle

nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che

sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita

trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine

come una dea

La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada

durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto

affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e

accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei

fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei

Condita est urbs haec LXXII annis ante quam

Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi

status variis discordiarum casibus agitatus est Cum

inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta

34

sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt

Quippe homines ut victimas immolabant et

impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam

provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine

eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari

maxime solent

Traduzione

Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di

Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la

sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a

discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche

da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come

rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione

religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come

vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di

unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici

implorando la pace divina con il sangue di coloro

per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli

dei32

Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta

vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro

conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza

garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa

La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei

32

Epitoma XVIII 6

35

Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema

o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla

fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba

anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)

una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo

quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33

) I commerci e gli

scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste

Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di

valenza politica e storiografica34

rdquo Le genti del luogo non potevano che

essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una

cultura moderna di tipo mercantile

Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare

il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del

tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione

giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento

simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo

stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto

riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735

come hanno

ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella

versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo

ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine

semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno

poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave

33

ERODOTO Storie I 1 34

Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

p66 35

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114

36

nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di

bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia

della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di

Livio36

che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul

Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle

di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la

complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37

rdquo

Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che

invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici

rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della

terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio

solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene

sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano

alla donna fenicia

Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque

consentientibus omnibus Carthago conditur statuto

annuo vectigali pro solo urbis [hellip]

Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum

principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli

denuntiatione perit

Traduzione

36

LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109

37

Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di

trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti

fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone

annuo per il suolo della cittagrave38

[hellip] Iarba fece venire

a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese

in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39

Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua

morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano

rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio

affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura

femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per

fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto

del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i

Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno

CAPITOLO 2

2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo

21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio

38

Epitome XVIII 5 39

Epitome XVIII 6

38

Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la

vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile

distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad

una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi

macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo

sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per

motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia

Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue

ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile

verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna

indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo

dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno

lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato

dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri

re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo

Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale

di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i

due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave

fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide

e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che

questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve

difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della

monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla

regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni

39

religiose In unrsquoiscrizione funeraria40

il titolo sacerdote di Astarte

precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte

era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con

funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete

anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo

Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave

la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali

di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41

sommo sacerdote Ittobal42

sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio

riporta

οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα

τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων

ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου

Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε

τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους

καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους

ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί

Traduzione

Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare

la legna sulla montagna chiamata Libano per i

falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli

antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41

G FLAVIO Contro Apione I 157 42

G FLAVIO Contro Apione I 123

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche

Roma 1975

64

4

storia egrave possibile rintracciare altre informazioni radicate nel contesto

storico in cui la vicenda egrave narrata Se si pensa al mondo greco e romano egrave

possibile trovare tracce della loro storia nel racconto che essi stessi

espongono poicheacute plasmato su loro stessi

atto artistico di autoconsapevolezza storica che al

tempo stesso riconosce i valori identificati nel testo

precedente e li trasforma per far loro servire gli usi

del presente1

I riferimenti alla sua storia sono contenuti in diverse opere latine e

greche ognuna delle quali racconta la vicenda in modo diverso Per

quanto documentazione indiretta i testi antichi sono molto importanti

poicheacute ci aiutano a discernere una plausibile realtagrave storica dalla mera

invenzione

Per la vicenda di Didone il nodo della matassa egrave grande e intricato e

molto lontano dallrsquoessere sciolto Non voglio di certo in queste poche

righe risolvere il problema riguardante la veridicitagrave della figura di

Didone prima come principessa e poi come regina di Cartagine poicheacute

sarebbe presuntuoso e inappropriato Ho intenzione di presentare

singolarmente le fonti classiche su Didone individuare dei punti

importanti nei singoli testi per farne una breve analisi senza perograve mettere

in discussione la documentazione Esporrograve anche alcune teorie su gli

argomenti e dopo questa prima parte espositiva la seconda saragrave dedicata

ad una valutazione della documentazione per cercare di appurare la base

1 P BONO 1984 p1

5

storica dietro il mito infine concluderograve esponendo una possibile

ricostruzione del mito delle sue origini e della sua formazione in base

alle fonti analizzate e al materiale preso in esame

I documenti che esaminerograve come detto in precedenza sono quelli di

natura classica poicheacute rappresentano ancora oggi una risorsa importante

per le informazioni che contengono Dapprima troviamo la testimonianza

greca di Timeo di Tauromenio relativa al IV-III aC con una prima

versione della storia Le fonti successive sono relative al periodo romano

e prendono le distanze da Timeo per ragioni storico-letterarie Sto

parlando di Virgilio con la sua Eneide di Nevio con il Bellum Poenicum

e Ovidio con lrsquoEroidi Posizione diversa assumeragrave la documentazione di

Giuseppe Flavio negli Annali di Tiro dove la narrazione lasceragrave il posto

a una rassegna cronologica dei sovrani della cittagrave fenicia di Tiro Infine

Giustino attraverso lrsquoEpitome di Pompe Trogo ci forniragrave una descrizione

dettagliata della vicenda secondo lrsquoottica di un romano delle province

6

CAPITOLO 1

1 LE FONTI ANTICHE

11 Timeo di Tauromenio

Prima di parlare della Didone passionale e famosa che tutti o quasi

abbiamo conosciuto sui libri di letteratura del liceo comincerograve dicendo

che esiste una principessa forte e virtuosa fedele al proprio compagno

che lascia la sua patria Tiro per fondarne una nuova Ciograve che la

caratterizza egrave la forza e il senso del dovere verso la cittagrave e i suoi abitanti

una figura protagonista del suo racconto che compie un viaggio lungo e

pieno di difficoltagrave Infine per adempiere a una promessa fatta al marito

defunto decide di togliersi la vita

La vicenda riguarda il mito di fondazione di Cartagine giunto fino a noi

tramite uno storico siceliota Timeo di Tauromenio Vissuto tra il IV e il

III secolo aC Timeo narra questa storia nella sua grande opera in 38

libri le Storie che ripercorrono le vicende dellrsquoOccidente greco partendo

dalle origini mitiche alla morte di Agatocle nel 289 aC Di questo

immenso lavoro ci sono pervenuti solo 164 frammenti dai quali ci

possiamo fare unrsquoidea della struttura delle Storie e del suo contenuto

Timeo inoltre cerca di dare una sistemazione cronologica alla

fondazione delle colonie greche usando come dato principale la

cronologia del piugrave famoso evento panellenico le Olimpiadi (da qui la

data di fondazione di Cartagine) Il metodo seguito da Timeo egrave stato

messo piugrave volte in discussione soprattutto dallo storico Polibio2 che lo

condanna per la scelta delle fonti non sempre attendibili e per lrsquoabile 2 POLIBIO Storie Libro XII 3

7

rielaborazione in chiave erudita che lo portano a sottolineare aspetti

moralisti e retorici delle vicende Nonostante tutto egrave proprio nei

frammenti di Timeo che troviamo la storia di Didone ripresa da Virgilio

nellrsquoEneide almeno fino a quando lrsquointervento divino di Cupido

indurranno in lei un amore smisurato per Enea distanziandosi cosigrave dalla

storia del siceliota

Del mito ne esistono diverse varianti alcune si differenziano per le

modalitagrave di morte della regina altre per i nomi o altri piccoli dettagli La

versione di Timeo egrave conservata come riassunto in uno scolio di un autore

anonimo3in cui si parla di figure femminili eroiche e tra queste crsquoegrave

Theiosso chiamata Elissa in fenicio figlia del re di Tiro e sorella di

Pigmalione fondatrice della cittagrave di Cartagine Morto il padre Mutto

succede al trono il fratello Pigmalione responsabile della morte di suo

marito Sicheo sommo sacerdote del dio poliade della cittagrave Ercole

(Melqart fenicio) Per questo motivo Elissa fugge da Tiro con alcuni suoi

concittadini e tutti i suoi beni Approdata in Libia Elissa riceve il nome

Δειδὼ dalla popolazione locale a causa delle sue numerose

peregrinazioni Fondata la nuova cittagrave Didone rifiuta la proposta di

matrimonio del re libico Iarba e per sfuggire alla pressione della sua

gente si uccide buttandosi in una pira innalzata per una finta cerimonia

che avrebbe dovuto scioglierla dai suoi giuramenti verso il primo marito

Sicheo

Non viene menzionata la storia della pelle di bue tagliata a strisce per

ottenere molta piugrave terra su suolo drsquoAfrica Probabilmente manca il

3 S RIBICHINI Miti mediterranei atti del convegno internazionale Fondazione I Buttitta Palermo

2008 p 102-114

8

frammento al riguardo ma altri scrittori successivi ne parleranno molto e

dettagliatamente

In un frammento4 Timeo afferma che ne dica Polibio di aver attinto ad

autentici documenti fenici Il nome della protagonista Elissa sembra di

chiara origine fenicia trasportato nel greco Theiosso e solo in un

secondo momento diventerebbe Didone un soprannome datole dai

Libici Numerose sono state le ipotesi successive riguardo il significato di

questo secondo nome In accordo con Timeo crsquoegrave chi ha dato a Didone il

significato di ldquoerrante vagante5rdquo tra gli autori classici ricordiamo Servio

che nel suo commento allrsquoEneide intende Dido come virago ldquodonna

capace di virilitagrave di coraggio virilerdquo in quanto ha preferito la morte e la

fedeltagrave al primo marito piuttosto che accettare la proposta di matrimonio

del sovrano libico Servio scrive

Dido vero nomine Elissa ante dicta est sed post

interitum a Poenis Dido appellata id est virago

Punica lingua quod cum a suis sociis cogeretur

cuicumque de Afris regibus nubere et prioris mariti

caritate teneretur forti se animo et interfecerit et in

pyram iecerit [] ob quam rem Dido id est virago

quae virile aliquid fecit appellata est nam Elissa

proprie dicta est6

4 Cfr 7 JACOBY cfr Haegemans 2000 p280-281

5 HONEYMAN 1947 p77

6 Ad Aen I 340 IV 36 335 674

9

Traduzione

Ersquo stato detto prima che Elissa egrave il vero nome di

Didone ma dopo morta egrave stata chiamata Didone dai

Cartaginesi che in lingua punica vuol dire donna

capace di virilitagrave

Quando fu costretta dai suoi stessi compagni a

sposare qualsiasi dei re dellrsquoAfrica e era legata

dallrsquoamore al suo primo marito forte nella mente si

uccise buttandosi in una pira accesa [hellip] Per questo

Didone egrave stata chiamata donna coraggiosa la quale

fece qualcosa di virile

Eustazio7 propone unlsquointerpretazione ancora diversa affermando che gli

indigeni avevano chiamato la donna Διδὼ percheacute da essa ingannati quasi

fosse stata lrsquoassassina del proprio uomo a causa dellrsquoomicidio commesso

da suo fratello (il termine greco egrave ἀνδροφόνος)

Si potrebbe continuare ancora per molto visto che numerosi esperti si

sono confrontati ed hanno proposto numerose interpretazioni e soluzioni

(come Giovanni Garbini8 che pone ElissaTheiosso in rapporto con il

greco θεῖος ldquodivinordquo e il verbo θειόω ldquoconsacrare considerare sacrordquo

o varie radici di origine semitica come ldquomuoversirdquo ldquoaffrettarsirdquo o ancora

ldquosenordquo ldquomammellardquo una donna virile nel senso di donna amazzone9) ma

7 Ad Dion Per 195 in Muller GGM II p 251

8 G GARBINI I Fenici Storia e religione 1980 p 199-200

9 L VATTIONI 1978 p28-29 1994 p93-94

10

nessuna si egrave imposta con decisione sulle altre lasciando la questione

ancora aperta

Dal racconto pervenutoci dai frammenti di Timeo sappiamo che Elissa

fugge dalla sua patria a causa dellrsquoassassinio di suo marito sommo

sacerdote del dio perpetrato da suo fratello Pigmalione Con i suoi beni

fugge via e approda in Africa dove viene soprannominata Didone Qui la

cittagrave prospera e la principessa diventa oggetto di mira dei sovrani locali

Piuttosto che accettare le nozze con Iarba Didone si uccide gettandosi tra

le fiamme innalzate per una finta cerimonia Timeo lascia intravedere un

fattore molto importante nel suo racconto il fattore probabilmente

scatenante la fuga di Elissa ovvero il conflitto tra regalitagrave e classe

sacerdotale La sua morte infine ricorda da vicino i riti sacrificali fenici

del passaggio nelle fiamme Uno sfondo storico plausibile pare ci sia a

una prima occhiata Ma prima continuerograve lrsquoesposizione della

documentazione al riguardo cosigrave da avere un quadro piugrave ricco

12 Gneo Nevio e Virgilio

Lrsquoimmagine che conferisce Virgilio a Didone egrave di stampo letterario e

perciograve molto diversa da quella di Timeo Se con il siceliota siamo a

cavallo tra il IV e il III secolo aC ora ci troviamo a Roma sotto il potere

di Augusto nel I aC e quello che Virgilio narra egrave la storia di Enea eroe

troiano figlio di Anchise che fugge da Troia dopo la sua caduta Viaggia

per mare e solo dopo molte peripezie giunge nel Lazio diventando il

progenitore del popolo romano Il mito di fondazione di Roma per opera

di un eroe fuggito alla caduta della cittagrave troiana egrave giagrave presente nel Bellum

11

Poenicum di Nevio scritto allrsquoincirca tra il 215-217 aC durante la

seconda guerra punica Del poema ci sono pervenuti solo dei frammenti

dai quali possiamo ricostruire su larghe linee la vicenda

Nevio narra dapprima della guerra in corso fondendo i modelli omerici

dellrsquoIliade e dellrsquoOdissea allrsquoepos guerresco della lotta di Roma contro

Cartagine10

poi si dilunga in un viaggio alla scoperta delle origini del

popolo romano parlando del viaggio di Enea di come una tempesta lo

costringa ad approdare sulle coste del Nord drsquoAfrica a Cartagine dove

accetta lrsquoospitalitagrave della regina Didone Secondo alcuni studiosi egrave in

questi frammenti che andrebbe ravvisata la prima traccia della storia

drsquoamore tra Enea e Didone terminata con una maledizione a causa della

partenza dellrsquoeroe per il Lazio Da qui lrsquoorigine dellrsquoodio tra il popolo

romano e quello cartaginese ma sulla storia drsquoamore ci furono

probabilmente delle dispute giagrave nellrsquoantichitagrave

Varrone11

pare abbia sostenuto la versione secondo cui a innamorarsi di

Enea non fu Didone ma Anna (sorella della regina) e che per lui si era

uccisa buttandosi tra le fiamme A tal proposito si legge in Servio ldquoSane

sciendum Varronem dicere Aeneam ab Anna amatum (naturalmente va

riconosciuto ciograve che disse varrone Enea fu amato da Anna)12

rdquo e Servio

Danielino continua dicendo ldquoVarro ait non Didonem sed Annam amore

Aenea impulsam se supra rogum intermisse (Varrone -disse- non Didone

ma Anna si gettograve sulla pira spinta dallrsquoamore per Enea)13

rdquo

10

Cfr P BONO - MV TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

Milano Mondadori 1998 p23 11

Marco Terenzio Varrone (116-27 aC) avrebbe sostenuto questa versione forse nel perduto De

Familiis Troianis 12

Ad Aen V 4 13

Ad Aen IV 682

12

Il rapporto tra Nevio e lrsquoEneide di Virgilio egrave oggetto di studio trattato

ampiamente dagli studiosi e non egrave questa la sede adatta per approfondire

lrsquoargomento Virgilio vuole raccontare la storia di Enea e Didone come

momento cruciale del destino di Roma dove Enea si trova a scegliere

rendendo la sua decisione fatale in entrambi in casi ma in modi e con

conseguenze differenti La Didone dellrsquoEneide egrave diversa dalla regina che

abbiamo incontrato precedentemente in Timeo

In accordo con il ldquomito feniciordquo Didone principessa di Tiro fugge dagli

intrighi di suo fratello Pigmalione avido di ricchezze aveva fatto

uccidere Sicheo il piugrave ricco tra i Fenici e marito di Didone Pigmalione

lo aveva ucciso di nascosto davanti agli altari14

e per molto tempo aveva

nascosto tutto alla sorella Il fantasma del marito insepolto venne in

sogno a Didone e le rivelograve tutto mostrandole dove lrsquoarma lo aveva

trafitto Le raccomandograve di fuggire e come aiuto le rivelograve la posizione dei

suoi vecchi tesori sottoterra oro e argento Didone preparograve la fuga

insieme ai suoi compagni o a quelli che nel regno avevano paura o in

odio Pigmalione Presero le navi e le caricarono drsquooro A capo

dellrsquoimpresa una donna Giunsero sulle sponde dellrsquoAfrica e la regina

comprograve tanta terra quanta ne potesse circondare una pelle di bue e quel

suolo fu chiamato Byrsa

Imperium Dido Tyria regit urbe profecta

germanum fugiens longa est iniuria longae

ambages sed summa sequar fastigia rerum

huic coniunx Sychaeus erat ditissimus auri

14

Sicheo era sacerdote del dio Melqart

13

Phoenicum et magno miserae dilectus amore

cui pater intactam dederat primisque iugarat

ominibus sed regna Tyri germanus habebat

Pygmalion scelere ante alios immanior omnis

quos inter medius venit furor ille Sychaeum

impius ante aras atque auri caecus amore

clam ferro incautum superat securus amorum

germanae factumque diu celavit et aegram

multa malus simulans vana spe lusit amantem

ipsa sed in somnis inhumati venit imago

coniugis ora modis attollens pallida miris

crudelis aras traiectaque pectora ferro

nudavit caecumque domus scelus omne retexit

tum celerare fugam patriaque excedere suadet

auxiliumque viae ueteres tellure recludit

thesauros ignotum argenti pondus et auri

his commota fugam Dido sociosque parabat

conveniunt quibus aut odium crudele tyranni

aut metus acer erat navis quae forte paratae

corripiunt onerantque auro portantur avari

Pygmalionis opes pelago dux femina facti

devenere locos ubi nunc ingentia cernes

moenia surgentemque novae Karthaginis arcem

mercatique solum facti de nomine Byrsam

14

taurino quantum possent circumdare tergo15

Traduzione

Tiene il potere la tiria Didone partita dalla cittagrave

fuggendo il fratelloE un oltraggio lungo lunghi

gli intrighi ma seguirograve i sommi capi delle vicende

A costei era marito Sicheo il piugrave ricco doro

dei Punici e amato dal grande amore della misera

a lui il padre laveva data intatta e laveva unita

inprime nozze Ma teneva i regni di Tiro il fratello

Pigmalione per malvagitagrave piugrave feroce di tutti gli altri

Tra essi venne in mezzo il furore Egli empio

cieco per amore delloro abatte con larma Sicheo

di nascosto che non temeva davanti agli altari sicuro

degli affetti della sorella ed a lungo nascose il fatto

e fingendo molto il malvagio illuse con vana

speranza lafflitta amante

Ma lo stesso fantasma del marito insepolto venne

nei sogni alzando i pallidi sembianti in modi

straordinari svelograve i crudeli altari ed

il petto trafittodallarma scoprigrave tutto il cieco delitto

della casa Allora raccomanda di affrettare la fuga e

andarsene dalla patria

e come aiuto per la via rivelograve vecchi tesori

sotto terra una ignota quantitagrave di oro e argento 15

VIRGILIO Eneide Libro I v340-368

15

Cosigrave sconcertata Didone preparava fuga e compagni

Si radunano quelli che avevano o crudele odio o

paura del tiranno le navi che per caso eran pronte

le prendono e le carican doro I beni dellavaro

Pigmalione son portati per mare

capo dellimpresa una donna

Raggiunsero i luoghi dove ora vedraii le enormi

mura e la nascente fortezza della nuova Cartagine

e comprati il suolo Birsa dal nome del fatto

quanto potessero circondare con una pelle di toro

La regina offre ospitalitagrave ai troiani e durante il banchetto chiede a Enea di

narrarle le sue vicende In grembo a Didone siede il figlio dellrsquoeroe

Ascanio sostituito da Cupido La madre di Enea Venere vuole essere

sicura che la regina non muti il suo atteggiamento benevolo verso il figlio

e spinge Cupido e farla innamorare dellrsquoeroe In un primo momento

Didone rimane fedele al suo voto di castitagrave nei confronti del defunto

marito ma poi la passione la travolge (grazie anche allrsquoincoraggiamento

della sorella Anna) e si arrende iniziando a trascurare tutto per lrsquoamore di

Enea Giunone e Venere si accordano e durante una battuta di caccia un

temporale spinge Enea e Didone a rifugiarsi in una grotta creando cosigrave la

situazione ideale per favorire la loro unione

Didone vorrebbe che Enea non partisse piugrave per lrsquoItalia abbandonando il

suo destino ma Giove invia Mercurio a ricordare allrsquoeroe il suo dovere

cosigrave Enea decide di partire A nulla valgono le suppliche di Didone Presa

dal dolore finge di voler offrire un sacrificio purificatore e si uccide

16

trafiggendosi con una spada e maledice Enea mentre le navi troiane

prendono il largo verso lrsquoItalia

Tum vos o Tyrii stirpem et genus omne futurum

exercete odiis cinerique haec mittite nostro

munera nullus amor populis nec foedera sunto

exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor

qui face Dardanios ferroque sequare colonos

nunc olim quocumque dabunt se tempore vires

litora litoribus contraria fluctibus undas polipt

imprecor arma armis pugnent ipsique nepotesque

Traduzione

Poi voi o Tiri trattate con odio la stirpe e tutto

il popolo futuro ed inviate alla nostra cenere questi

regali Per i popoli non ci siano alcun amore e patti

Sorgi tu un vendicatore dalle nostre ossa

sigrave insegui i coloni dardani col ferro e col fuoco

ora dopo in qualunque tempo si daranno le forze

Prego lidi opposti a lidi onde a flutti

armi ad armi combattano sia loro sia i nipoti16

La maledizione di Didone diventa la causa profonda delle guerre tra il

popolo romano e il popolo punico la radice dellrsquoodio proprio come in

Nevio

16

VIRGILIO Eneide Libro IV v 622-629

17

Virgilio utilizza questa versione della vicenda per scopi ben diversi da

quelli storiografici La storia di Didone ed Enea si inserisce in un

contesto piugrave ampio quello della conclusione delle guerre civili che per

anni avevano scosso lo stato romano e la ritrovata stabilitagrave sotto il

governo imperiale di Augusto Era stato proprio lui Ottaviano a portare

la pace dopo la battaglia di Azio con la sconfitta di Antonio e Cleopatra

La regina drsquoEgitto non era altro che lrsquoelemento orientale e barbaro che

aveva traviato la virtugrave di un uomo romano Antonio con il lusso sfrenato

e la passione amorosa facendo prevalere non la ragione ma lrsquoamore

Cleopatra la donna orientale pericolosa intelligente e seduttrice era la

personificazione dellrsquoirrazionalitagrave emotiva una donna quindi

naturalmente portata alle mollezze drsquoamore preferendo le esigenze

private allo stato

Cleopatra e Didone incarnano lrsquoOriente istintivo e carnale lrsquoaltro il non

romano lrsquoestraneo che corrompe e fiacca il corpo e lo spirito con lrsquoozio

la libidine e le ricchezze Cosigrave era stato per Enea che come Antonio era

stato sedotto dal fascino delle donne drsquoOriente Lrsquoeroe troiano perograve era

riuscito a sfuggire al fascino di Didone in tempo anteponendo lo stato e

il suo destino la ragione la virilitagrave e la pietas allrsquo amor e alle frivolezze

incarnate nella figura della donna orientale Didone

Virgilio cosigrave giustifica la legittimazione dellrsquoautoritagrave di Augusto e

celebra la sua vittoria finale contro le truppe barbariche di Antonio

ormai vittima dellrsquoOriente Cleopatra e Didone le due regine dopo la

sconfitta si riscattano ritrovando la dignitagrave perduta tramite il suicidio

Sic sic iuvat ire sub umbras

18

hauriat hunc oculis ignem crudelis ab alto

Dardanus et nostrae secum ferat omina mortis

dixerat atque illam media inter talia ferro

conlapsam aspiciunt comites ensemque cruore

spumantem sparsasque manus It clamor ad alta

atria concussam bacchatur Fama per urbem

Traduzione

Cosigrave cosigrave egrave bello andar sotto le ombre Il crudele

dardano beva con gli occhi questo fuoco dallalto e

porti con seacute i presagi della nostra morte

Aveva detto e le compagne in mezzo a tali parole la

vedono crollata sullarma e la spada spumeggiante di

sangue e cosparse le mani Va il grido alle alte

stanze la Fama furoreggia per la cittagrave sconvolta17

Enea e la romanitagrave vincono sul fascino orientale Didone egrave sconfitta In

egual misura Augusto vince su Antonio e Cleopatra e ancora Roma vince

sullrsquoelemento barbaro Questo scontro tra due mondi era elemento

ricorrente della propaganda augustea giagrave prima dellrsquoinizio della guerra

quando si preparava allo scontro con Antonio (fu nel 32 aC che

pronunciograve ldquotota Italiardquo) Nelle Res Gestae riporta ldquoMi giurograve fedeltagrave

lrsquoItalia intera di sua volontagrave e mi chiese di esserle condottiero nella

guerra che vinsi ad Azio18

rdquo

17

VIRGILIO Eneide Libro IV v 660-666 18

Res Gestae par 25

19

Augusto si appella alla tradizione romana nella sua campagna come

salvatore e portavoce del mos maiorum tema forte nella societagrave romana

baluardo della purezza dei costumi antichi in decadenza a causa della

corruzione e del lusso introdotti dallrsquoOriente (non serve che io citi Marco

Porcio Catone Maior al riguardo) Lrsquoepisodio narrato da Virgilio

(lrsquoincontro di Enea con Didone) egrave molto importante per lo scopo primo

del poema Ottaviano ha celebrato il suo trionfo dopo Azio (31 aC) non

ha rivali e il 16 gennaio del 27 aC il Senato gli conferisce il titolo di

Augustus In suo onore gli viene conferito il titolo di augurium augustum

appellativo di enorme importanza che identifica ora Ottaviano come il

nuovo Romolo La ricostruzione dello stato romano egrave il suo ambizioso

progetto e per farlo ha bisogno di un solido consenso La figura di

Ottaviano come rifondatore come nuovo Romolo ben voluto dagli dei

prende forma nel poema virgiliano attraverso la ricostruzione della

genealogia mitica della gens Iulia Ovviamente lrsquoanalisi dellrsquoEneide di

Virgilio egrave molto piugrave lunga e complessa e sarebbe riduttivo ridurla a

queste poche pagine ma quello che voglio sottolineare egrave il motivo alla

base della differenza tra la Didone di Timeo e quella virgiliana dove non

abbiamo piugrave la regina forte e fedele ma sofferente e abbandonata un

quadro commovente e triste che finisce in tragedia col suicidio proprio

con la spada che il suo amato le aveva donato

13 Ovidio

Se la Didone virgiliana poco prima di morire arde di furore e desiderio di

vendetta maledicendo Enea la regina che troviamo nelle Heroides di

20

Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al

potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che

trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna

Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera

che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con

lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di

argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante

certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del

suicidio

Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua

sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di

tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua

dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave

qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo

incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se

stessa e il suo passato funesto

Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa

famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima

Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a

odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha

abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia

Nec quia te nostra sperem prece posse moveri

alloquor adverso movimus ista deo

sed meriti famam corpusque animumque pudicum

cum male perdiderim perdere verba leve est

21

Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon

[hellip]

non tamen Aenean quamvis male cogitat odi

sed queror infidum questaque peius amo

Traduzione

E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti

commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave

contro il volere del dio Ma avendo gettato via con

disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e

la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco

sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad

andartene e ad abbandonare linfelice Didone19

[]

Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male

ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo

amo di piugrave20

Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a

cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto

fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea

virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto

tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la

mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o

semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una

19

OVIDIO Heroides VII 5-9 20

OVIDIO Heroides VII 31-32

22

semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli

augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato

lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave

ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la

voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito

la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei

morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera

ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per

sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo

destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave

uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte

coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di

Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi

timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna

Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che

grava su di lei spariragrave per sempre

Durat in extremum vitaeque novissima nostrae

prosequitur fati qui fuit ante tenor

occidit internas coniunx mactatus ad aras

et sceleris tanti praemia frater habet

exul agor cineresque viri patriamque relinquo

et feror in dubias hoste sequente vias

adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque

quod tibi donavi perfide litus emo

urbem constitui lateque patentia fixi

23

moenia finitimis invidiosa locis

Traduzione

Il destino che ho sempre avuto in passato persiste

sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della

mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso

laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di

un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e

abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto

linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso

cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra

gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho

donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che

si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle

regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera

e donna sono provocata a combattere e inesperta

allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli

armamenti21

Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la

dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret

riporta Ovidio

si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar

dum tua sit Dido quidlibet esse feret

21

OVIDIO Heroides VII 115-124

24

[hellip]

nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei

hoc tantum in tumuli marmore carmen erit

praebuit Aeneas et causam mortis et ensem

ipsa sua Dido concidit usa manu

Traduzione

Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si

chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua

Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22

[] non

sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci

saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del

sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la

spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23

14 Annali di Tiro

Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e

greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti

fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza

non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave

ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22

OVIDIO Heroides VII 171-172 23

OVIDIO Heroides VII 197-200

25

seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto

meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta

Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della

letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo

presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di

Eusebio

Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era

secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di

Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi

frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave

precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della

luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e

degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della

religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese

In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera

che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una

ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere

letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24

rdquo

Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e

alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad

una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua

volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle

cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di

Efeso

24

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71

26

Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν

Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν

βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ

βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις

ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν

μαθεῖν

Traduzione

scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i

Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di

studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di

ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che

regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25

Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe

avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle

fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione

Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un

compilatore tratte da cronache locali in lingua greca

il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o

secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non

consente dubbi certamente egli non fu il traduttore

25

G FLAVIO Contro Apione I 116

27

degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera

ldquobarbarardquo26

A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la

traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe

una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico

Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che

gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro

che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di

Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro

Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della

colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio

scrive

ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν

γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα

λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ

πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν

οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη

ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον

ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ

κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα

Traduzione

26

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73

28

Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi

anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati

con grande cura relativi ai fatti degni di memoria

avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi

(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu

eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto

mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27

Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti

altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva

presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute

anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave

da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa

Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici

τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας

ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν

Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν

δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ

φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν

Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς

Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη

ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ

βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός

27

G FLAVIO Contro Apione I 107-108

29

γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι

Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η

Traduzione

Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e

regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56

anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo

regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di

Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di

Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla

somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da

allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel

dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati

dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di

Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28

Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di

Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione

Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel

settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una

cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di

Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi

Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano

restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva

essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte

28

G FLAVIO Contro Apione I 125-127

30

di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante

secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave

storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito

come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non

trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un

attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli

escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo

storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla

successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per

citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di

Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera

nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro

rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di

Pompeo Trogo29

rdquo

15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo

Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci

ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone

nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la

figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella

Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda

augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per

lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di

encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della

29

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80

31

storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla

celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna

Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30

Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i

giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto

31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa

fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e

sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba

era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto

terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione

avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per

queste lo uccise

Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto

tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che

avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo

convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per

trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto

anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle

navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li

costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto

del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba

pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte

funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi

del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si

30

cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31

Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus

32

unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio

e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire

Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le

fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a

prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave

che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di

queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani

potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di

Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di

Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi

discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua

sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce

degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo

sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo

divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia

degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve

un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue

Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia

uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu

chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare

con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave

una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani

siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime

fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma

travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e

invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e

33

potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e

subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano

ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti

cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli

ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia

dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e

costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a

quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e

la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve

Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta

Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato

lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle

nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che

sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita

trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine

come una dea

La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada

durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto

affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e

accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei

fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei

Condita est urbs haec LXXII annis ante quam

Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi

status variis discordiarum casibus agitatus est Cum

inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta

34

sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt

Quippe homines ut victimas immolabant et

impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam

provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine

eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari

maxime solent

Traduzione

Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di

Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la

sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a

discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche

da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come

rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione

religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come

vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di

unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici

implorando la pace divina con il sangue di coloro

per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli

dei32

Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta

vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro

conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza

garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa

La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei

32

Epitoma XVIII 6

35

Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema

o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla

fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba

anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)

una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo

quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33

) I commerci e gli

scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste

Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di

valenza politica e storiografica34

rdquo Le genti del luogo non potevano che

essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una

cultura moderna di tipo mercantile

Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare

il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del

tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione

giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento

simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo

stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto

riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735

come hanno

ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella

versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo

ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine

semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno

poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave

33

ERODOTO Storie I 1 34

Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

p66 35

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114

36

nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di

bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia

della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di

Livio36

che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul

Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle

di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la

complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37

rdquo

Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che

invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici

rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della

terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio

solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene

sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano

alla donna fenicia

Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque

consentientibus omnibus Carthago conditur statuto

annuo vectigali pro solo urbis [hellip]

Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum

principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli

denuntiatione perit

Traduzione

36

LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109

37

Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di

trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti

fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone

annuo per il suolo della cittagrave38

[hellip] Iarba fece venire

a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese

in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39

Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua

morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano

rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio

affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura

femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per

fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto

del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i

Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno

CAPITOLO 2

2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo

21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio

38

Epitome XVIII 5 39

Epitome XVIII 6

38

Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la

vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile

distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad

una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi

macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo

sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per

motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia

Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue

ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile

verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna

indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo

dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno

lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato

dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri

re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo

Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale

di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i

due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave

fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide

e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che

questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve

difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della

monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla

regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni

39

religiose In unrsquoiscrizione funeraria40

il titolo sacerdote di Astarte

precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte

era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con

funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete

anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo

Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave

la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali

di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41

sommo sacerdote Ittobal42

sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio

riporta

οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα

τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων

ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου

Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε

τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους

καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους

ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί

Traduzione

Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare

la legna sulla montagna chiamata Libano per i

falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli

antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41

G FLAVIO Contro Apione I 157 42

G FLAVIO Contro Apione I 123

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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P Xella Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle

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Vicino Oriente Antico 2009 p59-100

P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche

Roma 1975

64

5

storica dietro il mito infine concluderograve esponendo una possibile

ricostruzione del mito delle sue origini e della sua formazione in base

alle fonti analizzate e al materiale preso in esame

I documenti che esaminerograve come detto in precedenza sono quelli di

natura classica poicheacute rappresentano ancora oggi una risorsa importante

per le informazioni che contengono Dapprima troviamo la testimonianza

greca di Timeo di Tauromenio relativa al IV-III aC con una prima

versione della storia Le fonti successive sono relative al periodo romano

e prendono le distanze da Timeo per ragioni storico-letterarie Sto

parlando di Virgilio con la sua Eneide di Nevio con il Bellum Poenicum

e Ovidio con lrsquoEroidi Posizione diversa assumeragrave la documentazione di

Giuseppe Flavio negli Annali di Tiro dove la narrazione lasceragrave il posto

a una rassegna cronologica dei sovrani della cittagrave fenicia di Tiro Infine

Giustino attraverso lrsquoEpitome di Pompe Trogo ci forniragrave una descrizione

dettagliata della vicenda secondo lrsquoottica di un romano delle province

6

CAPITOLO 1

1 LE FONTI ANTICHE

11 Timeo di Tauromenio

Prima di parlare della Didone passionale e famosa che tutti o quasi

abbiamo conosciuto sui libri di letteratura del liceo comincerograve dicendo

che esiste una principessa forte e virtuosa fedele al proprio compagno

che lascia la sua patria Tiro per fondarne una nuova Ciograve che la

caratterizza egrave la forza e il senso del dovere verso la cittagrave e i suoi abitanti

una figura protagonista del suo racconto che compie un viaggio lungo e

pieno di difficoltagrave Infine per adempiere a una promessa fatta al marito

defunto decide di togliersi la vita

La vicenda riguarda il mito di fondazione di Cartagine giunto fino a noi

tramite uno storico siceliota Timeo di Tauromenio Vissuto tra il IV e il

III secolo aC Timeo narra questa storia nella sua grande opera in 38

libri le Storie che ripercorrono le vicende dellrsquoOccidente greco partendo

dalle origini mitiche alla morte di Agatocle nel 289 aC Di questo

immenso lavoro ci sono pervenuti solo 164 frammenti dai quali ci

possiamo fare unrsquoidea della struttura delle Storie e del suo contenuto

Timeo inoltre cerca di dare una sistemazione cronologica alla

fondazione delle colonie greche usando come dato principale la

cronologia del piugrave famoso evento panellenico le Olimpiadi (da qui la

data di fondazione di Cartagine) Il metodo seguito da Timeo egrave stato

messo piugrave volte in discussione soprattutto dallo storico Polibio2 che lo

condanna per la scelta delle fonti non sempre attendibili e per lrsquoabile 2 POLIBIO Storie Libro XII 3

7

rielaborazione in chiave erudita che lo portano a sottolineare aspetti

moralisti e retorici delle vicende Nonostante tutto egrave proprio nei

frammenti di Timeo che troviamo la storia di Didone ripresa da Virgilio

nellrsquoEneide almeno fino a quando lrsquointervento divino di Cupido

indurranno in lei un amore smisurato per Enea distanziandosi cosigrave dalla

storia del siceliota

Del mito ne esistono diverse varianti alcune si differenziano per le

modalitagrave di morte della regina altre per i nomi o altri piccoli dettagli La

versione di Timeo egrave conservata come riassunto in uno scolio di un autore

anonimo3in cui si parla di figure femminili eroiche e tra queste crsquoegrave

Theiosso chiamata Elissa in fenicio figlia del re di Tiro e sorella di

Pigmalione fondatrice della cittagrave di Cartagine Morto il padre Mutto

succede al trono il fratello Pigmalione responsabile della morte di suo

marito Sicheo sommo sacerdote del dio poliade della cittagrave Ercole

(Melqart fenicio) Per questo motivo Elissa fugge da Tiro con alcuni suoi

concittadini e tutti i suoi beni Approdata in Libia Elissa riceve il nome

Δειδὼ dalla popolazione locale a causa delle sue numerose

peregrinazioni Fondata la nuova cittagrave Didone rifiuta la proposta di

matrimonio del re libico Iarba e per sfuggire alla pressione della sua

gente si uccide buttandosi in una pira innalzata per una finta cerimonia

che avrebbe dovuto scioglierla dai suoi giuramenti verso il primo marito

Sicheo

Non viene menzionata la storia della pelle di bue tagliata a strisce per

ottenere molta piugrave terra su suolo drsquoAfrica Probabilmente manca il

3 S RIBICHINI Miti mediterranei atti del convegno internazionale Fondazione I Buttitta Palermo

2008 p 102-114

8

frammento al riguardo ma altri scrittori successivi ne parleranno molto e

dettagliatamente

In un frammento4 Timeo afferma che ne dica Polibio di aver attinto ad

autentici documenti fenici Il nome della protagonista Elissa sembra di

chiara origine fenicia trasportato nel greco Theiosso e solo in un

secondo momento diventerebbe Didone un soprannome datole dai

Libici Numerose sono state le ipotesi successive riguardo il significato di

questo secondo nome In accordo con Timeo crsquoegrave chi ha dato a Didone il

significato di ldquoerrante vagante5rdquo tra gli autori classici ricordiamo Servio

che nel suo commento allrsquoEneide intende Dido come virago ldquodonna

capace di virilitagrave di coraggio virilerdquo in quanto ha preferito la morte e la

fedeltagrave al primo marito piuttosto che accettare la proposta di matrimonio

del sovrano libico Servio scrive

Dido vero nomine Elissa ante dicta est sed post

interitum a Poenis Dido appellata id est virago

Punica lingua quod cum a suis sociis cogeretur

cuicumque de Afris regibus nubere et prioris mariti

caritate teneretur forti se animo et interfecerit et in

pyram iecerit [] ob quam rem Dido id est virago

quae virile aliquid fecit appellata est nam Elissa

proprie dicta est6

4 Cfr 7 JACOBY cfr Haegemans 2000 p280-281

5 HONEYMAN 1947 p77

6 Ad Aen I 340 IV 36 335 674

9

Traduzione

Ersquo stato detto prima che Elissa egrave il vero nome di

Didone ma dopo morta egrave stata chiamata Didone dai

Cartaginesi che in lingua punica vuol dire donna

capace di virilitagrave

Quando fu costretta dai suoi stessi compagni a

sposare qualsiasi dei re dellrsquoAfrica e era legata

dallrsquoamore al suo primo marito forte nella mente si

uccise buttandosi in una pira accesa [hellip] Per questo

Didone egrave stata chiamata donna coraggiosa la quale

fece qualcosa di virile

Eustazio7 propone unlsquointerpretazione ancora diversa affermando che gli

indigeni avevano chiamato la donna Διδὼ percheacute da essa ingannati quasi

fosse stata lrsquoassassina del proprio uomo a causa dellrsquoomicidio commesso

da suo fratello (il termine greco egrave ἀνδροφόνος)

Si potrebbe continuare ancora per molto visto che numerosi esperti si

sono confrontati ed hanno proposto numerose interpretazioni e soluzioni

(come Giovanni Garbini8 che pone ElissaTheiosso in rapporto con il

greco θεῖος ldquodivinordquo e il verbo θειόω ldquoconsacrare considerare sacrordquo

o varie radici di origine semitica come ldquomuoversirdquo ldquoaffrettarsirdquo o ancora

ldquosenordquo ldquomammellardquo una donna virile nel senso di donna amazzone9) ma

7 Ad Dion Per 195 in Muller GGM II p 251

8 G GARBINI I Fenici Storia e religione 1980 p 199-200

9 L VATTIONI 1978 p28-29 1994 p93-94

10

nessuna si egrave imposta con decisione sulle altre lasciando la questione

ancora aperta

Dal racconto pervenutoci dai frammenti di Timeo sappiamo che Elissa

fugge dalla sua patria a causa dellrsquoassassinio di suo marito sommo

sacerdote del dio perpetrato da suo fratello Pigmalione Con i suoi beni

fugge via e approda in Africa dove viene soprannominata Didone Qui la

cittagrave prospera e la principessa diventa oggetto di mira dei sovrani locali

Piuttosto che accettare le nozze con Iarba Didone si uccide gettandosi tra

le fiamme innalzate per una finta cerimonia Timeo lascia intravedere un

fattore molto importante nel suo racconto il fattore probabilmente

scatenante la fuga di Elissa ovvero il conflitto tra regalitagrave e classe

sacerdotale La sua morte infine ricorda da vicino i riti sacrificali fenici

del passaggio nelle fiamme Uno sfondo storico plausibile pare ci sia a

una prima occhiata Ma prima continuerograve lrsquoesposizione della

documentazione al riguardo cosigrave da avere un quadro piugrave ricco

12 Gneo Nevio e Virgilio

Lrsquoimmagine che conferisce Virgilio a Didone egrave di stampo letterario e

perciograve molto diversa da quella di Timeo Se con il siceliota siamo a

cavallo tra il IV e il III secolo aC ora ci troviamo a Roma sotto il potere

di Augusto nel I aC e quello che Virgilio narra egrave la storia di Enea eroe

troiano figlio di Anchise che fugge da Troia dopo la sua caduta Viaggia

per mare e solo dopo molte peripezie giunge nel Lazio diventando il

progenitore del popolo romano Il mito di fondazione di Roma per opera

di un eroe fuggito alla caduta della cittagrave troiana egrave giagrave presente nel Bellum

11

Poenicum di Nevio scritto allrsquoincirca tra il 215-217 aC durante la

seconda guerra punica Del poema ci sono pervenuti solo dei frammenti

dai quali possiamo ricostruire su larghe linee la vicenda

Nevio narra dapprima della guerra in corso fondendo i modelli omerici

dellrsquoIliade e dellrsquoOdissea allrsquoepos guerresco della lotta di Roma contro

Cartagine10

poi si dilunga in un viaggio alla scoperta delle origini del

popolo romano parlando del viaggio di Enea di come una tempesta lo

costringa ad approdare sulle coste del Nord drsquoAfrica a Cartagine dove

accetta lrsquoospitalitagrave della regina Didone Secondo alcuni studiosi egrave in

questi frammenti che andrebbe ravvisata la prima traccia della storia

drsquoamore tra Enea e Didone terminata con una maledizione a causa della

partenza dellrsquoeroe per il Lazio Da qui lrsquoorigine dellrsquoodio tra il popolo

romano e quello cartaginese ma sulla storia drsquoamore ci furono

probabilmente delle dispute giagrave nellrsquoantichitagrave

Varrone11

pare abbia sostenuto la versione secondo cui a innamorarsi di

Enea non fu Didone ma Anna (sorella della regina) e che per lui si era

uccisa buttandosi tra le fiamme A tal proposito si legge in Servio ldquoSane

sciendum Varronem dicere Aeneam ab Anna amatum (naturalmente va

riconosciuto ciograve che disse varrone Enea fu amato da Anna)12

rdquo e Servio

Danielino continua dicendo ldquoVarro ait non Didonem sed Annam amore

Aenea impulsam se supra rogum intermisse (Varrone -disse- non Didone

ma Anna si gettograve sulla pira spinta dallrsquoamore per Enea)13

rdquo

10

Cfr P BONO - MV TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

Milano Mondadori 1998 p23 11

Marco Terenzio Varrone (116-27 aC) avrebbe sostenuto questa versione forse nel perduto De

Familiis Troianis 12

Ad Aen V 4 13

Ad Aen IV 682

12

Il rapporto tra Nevio e lrsquoEneide di Virgilio egrave oggetto di studio trattato

ampiamente dagli studiosi e non egrave questa la sede adatta per approfondire

lrsquoargomento Virgilio vuole raccontare la storia di Enea e Didone come

momento cruciale del destino di Roma dove Enea si trova a scegliere

rendendo la sua decisione fatale in entrambi in casi ma in modi e con

conseguenze differenti La Didone dellrsquoEneide egrave diversa dalla regina che

abbiamo incontrato precedentemente in Timeo

In accordo con il ldquomito feniciordquo Didone principessa di Tiro fugge dagli

intrighi di suo fratello Pigmalione avido di ricchezze aveva fatto

uccidere Sicheo il piugrave ricco tra i Fenici e marito di Didone Pigmalione

lo aveva ucciso di nascosto davanti agli altari14

e per molto tempo aveva

nascosto tutto alla sorella Il fantasma del marito insepolto venne in

sogno a Didone e le rivelograve tutto mostrandole dove lrsquoarma lo aveva

trafitto Le raccomandograve di fuggire e come aiuto le rivelograve la posizione dei

suoi vecchi tesori sottoterra oro e argento Didone preparograve la fuga

insieme ai suoi compagni o a quelli che nel regno avevano paura o in

odio Pigmalione Presero le navi e le caricarono drsquooro A capo

dellrsquoimpresa una donna Giunsero sulle sponde dellrsquoAfrica e la regina

comprograve tanta terra quanta ne potesse circondare una pelle di bue e quel

suolo fu chiamato Byrsa

Imperium Dido Tyria regit urbe profecta

germanum fugiens longa est iniuria longae

ambages sed summa sequar fastigia rerum

huic coniunx Sychaeus erat ditissimus auri

14

Sicheo era sacerdote del dio Melqart

13

Phoenicum et magno miserae dilectus amore

cui pater intactam dederat primisque iugarat

ominibus sed regna Tyri germanus habebat

Pygmalion scelere ante alios immanior omnis

quos inter medius venit furor ille Sychaeum

impius ante aras atque auri caecus amore

clam ferro incautum superat securus amorum

germanae factumque diu celavit et aegram

multa malus simulans vana spe lusit amantem

ipsa sed in somnis inhumati venit imago

coniugis ora modis attollens pallida miris

crudelis aras traiectaque pectora ferro

nudavit caecumque domus scelus omne retexit

tum celerare fugam patriaque excedere suadet

auxiliumque viae ueteres tellure recludit

thesauros ignotum argenti pondus et auri

his commota fugam Dido sociosque parabat

conveniunt quibus aut odium crudele tyranni

aut metus acer erat navis quae forte paratae

corripiunt onerantque auro portantur avari

Pygmalionis opes pelago dux femina facti

devenere locos ubi nunc ingentia cernes

moenia surgentemque novae Karthaginis arcem

mercatique solum facti de nomine Byrsam

14

taurino quantum possent circumdare tergo15

Traduzione

Tiene il potere la tiria Didone partita dalla cittagrave

fuggendo il fratelloE un oltraggio lungo lunghi

gli intrighi ma seguirograve i sommi capi delle vicende

A costei era marito Sicheo il piugrave ricco doro

dei Punici e amato dal grande amore della misera

a lui il padre laveva data intatta e laveva unita

inprime nozze Ma teneva i regni di Tiro il fratello

Pigmalione per malvagitagrave piugrave feroce di tutti gli altri

Tra essi venne in mezzo il furore Egli empio

cieco per amore delloro abatte con larma Sicheo

di nascosto che non temeva davanti agli altari sicuro

degli affetti della sorella ed a lungo nascose il fatto

e fingendo molto il malvagio illuse con vana

speranza lafflitta amante

Ma lo stesso fantasma del marito insepolto venne

nei sogni alzando i pallidi sembianti in modi

straordinari svelograve i crudeli altari ed

il petto trafittodallarma scoprigrave tutto il cieco delitto

della casa Allora raccomanda di affrettare la fuga e

andarsene dalla patria

e come aiuto per la via rivelograve vecchi tesori

sotto terra una ignota quantitagrave di oro e argento 15

VIRGILIO Eneide Libro I v340-368

15

Cosigrave sconcertata Didone preparava fuga e compagni

Si radunano quelli che avevano o crudele odio o

paura del tiranno le navi che per caso eran pronte

le prendono e le carican doro I beni dellavaro

Pigmalione son portati per mare

capo dellimpresa una donna

Raggiunsero i luoghi dove ora vedraii le enormi

mura e la nascente fortezza della nuova Cartagine

e comprati il suolo Birsa dal nome del fatto

quanto potessero circondare con una pelle di toro

La regina offre ospitalitagrave ai troiani e durante il banchetto chiede a Enea di

narrarle le sue vicende In grembo a Didone siede il figlio dellrsquoeroe

Ascanio sostituito da Cupido La madre di Enea Venere vuole essere

sicura che la regina non muti il suo atteggiamento benevolo verso il figlio

e spinge Cupido e farla innamorare dellrsquoeroe In un primo momento

Didone rimane fedele al suo voto di castitagrave nei confronti del defunto

marito ma poi la passione la travolge (grazie anche allrsquoincoraggiamento

della sorella Anna) e si arrende iniziando a trascurare tutto per lrsquoamore di

Enea Giunone e Venere si accordano e durante una battuta di caccia un

temporale spinge Enea e Didone a rifugiarsi in una grotta creando cosigrave la

situazione ideale per favorire la loro unione

Didone vorrebbe che Enea non partisse piugrave per lrsquoItalia abbandonando il

suo destino ma Giove invia Mercurio a ricordare allrsquoeroe il suo dovere

cosigrave Enea decide di partire A nulla valgono le suppliche di Didone Presa

dal dolore finge di voler offrire un sacrificio purificatore e si uccide

16

trafiggendosi con una spada e maledice Enea mentre le navi troiane

prendono il largo verso lrsquoItalia

Tum vos o Tyrii stirpem et genus omne futurum

exercete odiis cinerique haec mittite nostro

munera nullus amor populis nec foedera sunto

exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor

qui face Dardanios ferroque sequare colonos

nunc olim quocumque dabunt se tempore vires

litora litoribus contraria fluctibus undas polipt

imprecor arma armis pugnent ipsique nepotesque

Traduzione

Poi voi o Tiri trattate con odio la stirpe e tutto

il popolo futuro ed inviate alla nostra cenere questi

regali Per i popoli non ci siano alcun amore e patti

Sorgi tu un vendicatore dalle nostre ossa

sigrave insegui i coloni dardani col ferro e col fuoco

ora dopo in qualunque tempo si daranno le forze

Prego lidi opposti a lidi onde a flutti

armi ad armi combattano sia loro sia i nipoti16

La maledizione di Didone diventa la causa profonda delle guerre tra il

popolo romano e il popolo punico la radice dellrsquoodio proprio come in

Nevio

16

VIRGILIO Eneide Libro IV v 622-629

17

Virgilio utilizza questa versione della vicenda per scopi ben diversi da

quelli storiografici La storia di Didone ed Enea si inserisce in un

contesto piugrave ampio quello della conclusione delle guerre civili che per

anni avevano scosso lo stato romano e la ritrovata stabilitagrave sotto il

governo imperiale di Augusto Era stato proprio lui Ottaviano a portare

la pace dopo la battaglia di Azio con la sconfitta di Antonio e Cleopatra

La regina drsquoEgitto non era altro che lrsquoelemento orientale e barbaro che

aveva traviato la virtugrave di un uomo romano Antonio con il lusso sfrenato

e la passione amorosa facendo prevalere non la ragione ma lrsquoamore

Cleopatra la donna orientale pericolosa intelligente e seduttrice era la

personificazione dellrsquoirrazionalitagrave emotiva una donna quindi

naturalmente portata alle mollezze drsquoamore preferendo le esigenze

private allo stato

Cleopatra e Didone incarnano lrsquoOriente istintivo e carnale lrsquoaltro il non

romano lrsquoestraneo che corrompe e fiacca il corpo e lo spirito con lrsquoozio

la libidine e le ricchezze Cosigrave era stato per Enea che come Antonio era

stato sedotto dal fascino delle donne drsquoOriente Lrsquoeroe troiano perograve era

riuscito a sfuggire al fascino di Didone in tempo anteponendo lo stato e

il suo destino la ragione la virilitagrave e la pietas allrsquo amor e alle frivolezze

incarnate nella figura della donna orientale Didone

Virgilio cosigrave giustifica la legittimazione dellrsquoautoritagrave di Augusto e

celebra la sua vittoria finale contro le truppe barbariche di Antonio

ormai vittima dellrsquoOriente Cleopatra e Didone le due regine dopo la

sconfitta si riscattano ritrovando la dignitagrave perduta tramite il suicidio

Sic sic iuvat ire sub umbras

18

hauriat hunc oculis ignem crudelis ab alto

Dardanus et nostrae secum ferat omina mortis

dixerat atque illam media inter talia ferro

conlapsam aspiciunt comites ensemque cruore

spumantem sparsasque manus It clamor ad alta

atria concussam bacchatur Fama per urbem

Traduzione

Cosigrave cosigrave egrave bello andar sotto le ombre Il crudele

dardano beva con gli occhi questo fuoco dallalto e

porti con seacute i presagi della nostra morte

Aveva detto e le compagne in mezzo a tali parole la

vedono crollata sullarma e la spada spumeggiante di

sangue e cosparse le mani Va il grido alle alte

stanze la Fama furoreggia per la cittagrave sconvolta17

Enea e la romanitagrave vincono sul fascino orientale Didone egrave sconfitta In

egual misura Augusto vince su Antonio e Cleopatra e ancora Roma vince

sullrsquoelemento barbaro Questo scontro tra due mondi era elemento

ricorrente della propaganda augustea giagrave prima dellrsquoinizio della guerra

quando si preparava allo scontro con Antonio (fu nel 32 aC che

pronunciograve ldquotota Italiardquo) Nelle Res Gestae riporta ldquoMi giurograve fedeltagrave

lrsquoItalia intera di sua volontagrave e mi chiese di esserle condottiero nella

guerra che vinsi ad Azio18

rdquo

17

VIRGILIO Eneide Libro IV v 660-666 18

Res Gestae par 25

19

Augusto si appella alla tradizione romana nella sua campagna come

salvatore e portavoce del mos maiorum tema forte nella societagrave romana

baluardo della purezza dei costumi antichi in decadenza a causa della

corruzione e del lusso introdotti dallrsquoOriente (non serve che io citi Marco

Porcio Catone Maior al riguardo) Lrsquoepisodio narrato da Virgilio

(lrsquoincontro di Enea con Didone) egrave molto importante per lo scopo primo

del poema Ottaviano ha celebrato il suo trionfo dopo Azio (31 aC) non

ha rivali e il 16 gennaio del 27 aC il Senato gli conferisce il titolo di

Augustus In suo onore gli viene conferito il titolo di augurium augustum

appellativo di enorme importanza che identifica ora Ottaviano come il

nuovo Romolo La ricostruzione dello stato romano egrave il suo ambizioso

progetto e per farlo ha bisogno di un solido consenso La figura di

Ottaviano come rifondatore come nuovo Romolo ben voluto dagli dei

prende forma nel poema virgiliano attraverso la ricostruzione della

genealogia mitica della gens Iulia Ovviamente lrsquoanalisi dellrsquoEneide di

Virgilio egrave molto piugrave lunga e complessa e sarebbe riduttivo ridurla a

queste poche pagine ma quello che voglio sottolineare egrave il motivo alla

base della differenza tra la Didone di Timeo e quella virgiliana dove non

abbiamo piugrave la regina forte e fedele ma sofferente e abbandonata un

quadro commovente e triste che finisce in tragedia col suicidio proprio

con la spada che il suo amato le aveva donato

13 Ovidio

Se la Didone virgiliana poco prima di morire arde di furore e desiderio di

vendetta maledicendo Enea la regina che troviamo nelle Heroides di

20

Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al

potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che

trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna

Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera

che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con

lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di

argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante

certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del

suicidio

Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua

sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di

tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua

dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave

qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo

incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se

stessa e il suo passato funesto

Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa

famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima

Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a

odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha

abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia

Nec quia te nostra sperem prece posse moveri

alloquor adverso movimus ista deo

sed meriti famam corpusque animumque pudicum

cum male perdiderim perdere verba leve est

21

Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon

[hellip]

non tamen Aenean quamvis male cogitat odi

sed queror infidum questaque peius amo

Traduzione

E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti

commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave

contro il volere del dio Ma avendo gettato via con

disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e

la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco

sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad

andartene e ad abbandonare linfelice Didone19

[]

Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male

ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo

amo di piugrave20

Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a

cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto

fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea

virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto

tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la

mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o

semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una

19

OVIDIO Heroides VII 5-9 20

OVIDIO Heroides VII 31-32

22

semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli

augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato

lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave

ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la

voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito

la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei

morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera

ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per

sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo

destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave

uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte

coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di

Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi

timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna

Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che

grava su di lei spariragrave per sempre

Durat in extremum vitaeque novissima nostrae

prosequitur fati qui fuit ante tenor

occidit internas coniunx mactatus ad aras

et sceleris tanti praemia frater habet

exul agor cineresque viri patriamque relinquo

et feror in dubias hoste sequente vias

adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque

quod tibi donavi perfide litus emo

urbem constitui lateque patentia fixi

23

moenia finitimis invidiosa locis

Traduzione

Il destino che ho sempre avuto in passato persiste

sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della

mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso

laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di

un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e

abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto

linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso

cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra

gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho

donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che

si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle

regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera

e donna sono provocata a combattere e inesperta

allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli

armamenti21

Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la

dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret

riporta Ovidio

si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar

dum tua sit Dido quidlibet esse feret

21

OVIDIO Heroides VII 115-124

24

[hellip]

nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei

hoc tantum in tumuli marmore carmen erit

praebuit Aeneas et causam mortis et ensem

ipsa sua Dido concidit usa manu

Traduzione

Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si

chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua

Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22

[] non

sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci

saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del

sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la

spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23

14 Annali di Tiro

Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e

greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti

fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza

non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave

ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22

OVIDIO Heroides VII 171-172 23

OVIDIO Heroides VII 197-200

25

seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto

meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta

Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della

letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo

presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di

Eusebio

Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era

secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di

Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi

frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave

precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della

luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e

degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della

religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese

In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera

che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una

ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere

letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24

rdquo

Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e

alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad

una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua

volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle

cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di

Efeso

24

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71

26

Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν

Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν

βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ

βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις

ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν

μαθεῖν

Traduzione

scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i

Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di

studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di

ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che

regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25

Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe

avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle

fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione

Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un

compilatore tratte da cronache locali in lingua greca

il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o

secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non

consente dubbi certamente egli non fu il traduttore

25

G FLAVIO Contro Apione I 116

27

degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera

ldquobarbarardquo26

A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la

traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe

una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico

Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che

gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro

che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di

Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro

Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della

colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio

scrive

ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν

γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα

λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ

πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν

οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη

ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον

ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ

κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα

Traduzione

26

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73

28

Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi

anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati

con grande cura relativi ai fatti degni di memoria

avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi

(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu

eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto

mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27

Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti

altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva

presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute

anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave

da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa

Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici

τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας

ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν

Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν

δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ

φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν

Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς

Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη

ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ

βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός

27

G FLAVIO Contro Apione I 107-108

29

γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι

Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η

Traduzione

Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e

regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56

anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo

regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di

Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di

Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla

somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da

allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel

dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati

dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di

Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28

Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di

Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione

Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel

settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una

cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di

Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi

Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano

restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva

essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte

28

G FLAVIO Contro Apione I 125-127

30

di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante

secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave

storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito

come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non

trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un

attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli

escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo

storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla

successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per

citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di

Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera

nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro

rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di

Pompeo Trogo29

rdquo

15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo

Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci

ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone

nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la

figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella

Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda

augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per

lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di

encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della

29

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80

31

storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla

celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna

Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30

Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i

giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto

31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa

fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e

sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba

era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto

terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione

avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per

queste lo uccise

Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto

tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che

avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo

convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per

trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto

anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle

navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li

costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto

del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba

pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte

funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi

del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si

30

cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31

Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus

32

unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio

e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire

Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le

fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a

prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave

che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di

queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani

potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di

Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di

Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi

discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua

sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce

degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo

sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo

divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia

degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve

un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue

Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia

uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu

chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare

con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave

una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani

siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime

fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma

travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e

invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e

33

potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e

subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano

ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti

cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli

ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia

dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e

costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a

quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e

la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve

Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta

Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato

lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle

nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che

sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita

trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine

come una dea

La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada

durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto

affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e

accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei

fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei

Condita est urbs haec LXXII annis ante quam

Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi

status variis discordiarum casibus agitatus est Cum

inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta

34

sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt

Quippe homines ut victimas immolabant et

impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam

provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine

eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari

maxime solent

Traduzione

Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di

Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la

sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a

discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche

da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come

rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione

religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come

vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di

unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici

implorando la pace divina con il sangue di coloro

per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli

dei32

Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta

vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro

conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza

garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa

La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei

32

Epitoma XVIII 6

35

Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema

o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla

fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba

anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)

una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo

quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33

) I commerci e gli

scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste

Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di

valenza politica e storiografica34

rdquo Le genti del luogo non potevano che

essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una

cultura moderna di tipo mercantile

Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare

il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del

tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione

giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento

simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo

stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto

riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735

come hanno

ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella

versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo

ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine

semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno

poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave

33

ERODOTO Storie I 1 34

Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

p66 35

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114

36

nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di

bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia

della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di

Livio36

che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul

Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle

di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la

complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37

rdquo

Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che

invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici

rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della

terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio

solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene

sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano

alla donna fenicia

Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque

consentientibus omnibus Carthago conditur statuto

annuo vectigali pro solo urbis [hellip]

Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum

principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli

denuntiatione perit

Traduzione

36

LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109

37

Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di

trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti

fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone

annuo per il suolo della cittagrave38

[hellip] Iarba fece venire

a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese

in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39

Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua

morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano

rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio

affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura

femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per

fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto

del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i

Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno

CAPITOLO 2

2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo

21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio

38

Epitome XVIII 5 39

Epitome XVIII 6

38

Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la

vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile

distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad

una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi

macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo

sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per

motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia

Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue

ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile

verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna

indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo

dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno

lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato

dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri

re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo

Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale

di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i

due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave

fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide

e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che

questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve

difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della

monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla

regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni

39

religiose In unrsquoiscrizione funeraria40

il titolo sacerdote di Astarte

precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte

era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con

funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete

anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo

Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave

la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali

di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41

sommo sacerdote Ittobal42

sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio

riporta

οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα

τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων

ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου

Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε

τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους

καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους

ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί

Traduzione

Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare

la legna sulla montagna chiamata Libano per i

falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli

antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41

G FLAVIO Contro Apione I 157 42

G FLAVIO Contro Apione I 123

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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Vicino Oriente Antico 2009 p59-100

P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche

Roma 1975

64

6

CAPITOLO 1

1 LE FONTI ANTICHE

11 Timeo di Tauromenio

Prima di parlare della Didone passionale e famosa che tutti o quasi

abbiamo conosciuto sui libri di letteratura del liceo comincerograve dicendo

che esiste una principessa forte e virtuosa fedele al proprio compagno

che lascia la sua patria Tiro per fondarne una nuova Ciograve che la

caratterizza egrave la forza e il senso del dovere verso la cittagrave e i suoi abitanti

una figura protagonista del suo racconto che compie un viaggio lungo e

pieno di difficoltagrave Infine per adempiere a una promessa fatta al marito

defunto decide di togliersi la vita

La vicenda riguarda il mito di fondazione di Cartagine giunto fino a noi

tramite uno storico siceliota Timeo di Tauromenio Vissuto tra il IV e il

III secolo aC Timeo narra questa storia nella sua grande opera in 38

libri le Storie che ripercorrono le vicende dellrsquoOccidente greco partendo

dalle origini mitiche alla morte di Agatocle nel 289 aC Di questo

immenso lavoro ci sono pervenuti solo 164 frammenti dai quali ci

possiamo fare unrsquoidea della struttura delle Storie e del suo contenuto

Timeo inoltre cerca di dare una sistemazione cronologica alla

fondazione delle colonie greche usando come dato principale la

cronologia del piugrave famoso evento panellenico le Olimpiadi (da qui la

data di fondazione di Cartagine) Il metodo seguito da Timeo egrave stato

messo piugrave volte in discussione soprattutto dallo storico Polibio2 che lo

condanna per la scelta delle fonti non sempre attendibili e per lrsquoabile 2 POLIBIO Storie Libro XII 3

7

rielaborazione in chiave erudita che lo portano a sottolineare aspetti

moralisti e retorici delle vicende Nonostante tutto egrave proprio nei

frammenti di Timeo che troviamo la storia di Didone ripresa da Virgilio

nellrsquoEneide almeno fino a quando lrsquointervento divino di Cupido

indurranno in lei un amore smisurato per Enea distanziandosi cosigrave dalla

storia del siceliota

Del mito ne esistono diverse varianti alcune si differenziano per le

modalitagrave di morte della regina altre per i nomi o altri piccoli dettagli La

versione di Timeo egrave conservata come riassunto in uno scolio di un autore

anonimo3in cui si parla di figure femminili eroiche e tra queste crsquoegrave

Theiosso chiamata Elissa in fenicio figlia del re di Tiro e sorella di

Pigmalione fondatrice della cittagrave di Cartagine Morto il padre Mutto

succede al trono il fratello Pigmalione responsabile della morte di suo

marito Sicheo sommo sacerdote del dio poliade della cittagrave Ercole

(Melqart fenicio) Per questo motivo Elissa fugge da Tiro con alcuni suoi

concittadini e tutti i suoi beni Approdata in Libia Elissa riceve il nome

Δειδὼ dalla popolazione locale a causa delle sue numerose

peregrinazioni Fondata la nuova cittagrave Didone rifiuta la proposta di

matrimonio del re libico Iarba e per sfuggire alla pressione della sua

gente si uccide buttandosi in una pira innalzata per una finta cerimonia

che avrebbe dovuto scioglierla dai suoi giuramenti verso il primo marito

Sicheo

Non viene menzionata la storia della pelle di bue tagliata a strisce per

ottenere molta piugrave terra su suolo drsquoAfrica Probabilmente manca il

3 S RIBICHINI Miti mediterranei atti del convegno internazionale Fondazione I Buttitta Palermo

2008 p 102-114

8

frammento al riguardo ma altri scrittori successivi ne parleranno molto e

dettagliatamente

In un frammento4 Timeo afferma che ne dica Polibio di aver attinto ad

autentici documenti fenici Il nome della protagonista Elissa sembra di

chiara origine fenicia trasportato nel greco Theiosso e solo in un

secondo momento diventerebbe Didone un soprannome datole dai

Libici Numerose sono state le ipotesi successive riguardo il significato di

questo secondo nome In accordo con Timeo crsquoegrave chi ha dato a Didone il

significato di ldquoerrante vagante5rdquo tra gli autori classici ricordiamo Servio

che nel suo commento allrsquoEneide intende Dido come virago ldquodonna

capace di virilitagrave di coraggio virilerdquo in quanto ha preferito la morte e la

fedeltagrave al primo marito piuttosto che accettare la proposta di matrimonio

del sovrano libico Servio scrive

Dido vero nomine Elissa ante dicta est sed post

interitum a Poenis Dido appellata id est virago

Punica lingua quod cum a suis sociis cogeretur

cuicumque de Afris regibus nubere et prioris mariti

caritate teneretur forti se animo et interfecerit et in

pyram iecerit [] ob quam rem Dido id est virago

quae virile aliquid fecit appellata est nam Elissa

proprie dicta est6

4 Cfr 7 JACOBY cfr Haegemans 2000 p280-281

5 HONEYMAN 1947 p77

6 Ad Aen I 340 IV 36 335 674

9

Traduzione

Ersquo stato detto prima che Elissa egrave il vero nome di

Didone ma dopo morta egrave stata chiamata Didone dai

Cartaginesi che in lingua punica vuol dire donna

capace di virilitagrave

Quando fu costretta dai suoi stessi compagni a

sposare qualsiasi dei re dellrsquoAfrica e era legata

dallrsquoamore al suo primo marito forte nella mente si

uccise buttandosi in una pira accesa [hellip] Per questo

Didone egrave stata chiamata donna coraggiosa la quale

fece qualcosa di virile

Eustazio7 propone unlsquointerpretazione ancora diversa affermando che gli

indigeni avevano chiamato la donna Διδὼ percheacute da essa ingannati quasi

fosse stata lrsquoassassina del proprio uomo a causa dellrsquoomicidio commesso

da suo fratello (il termine greco egrave ἀνδροφόνος)

Si potrebbe continuare ancora per molto visto che numerosi esperti si

sono confrontati ed hanno proposto numerose interpretazioni e soluzioni

(come Giovanni Garbini8 che pone ElissaTheiosso in rapporto con il

greco θεῖος ldquodivinordquo e il verbo θειόω ldquoconsacrare considerare sacrordquo

o varie radici di origine semitica come ldquomuoversirdquo ldquoaffrettarsirdquo o ancora

ldquosenordquo ldquomammellardquo una donna virile nel senso di donna amazzone9) ma

7 Ad Dion Per 195 in Muller GGM II p 251

8 G GARBINI I Fenici Storia e religione 1980 p 199-200

9 L VATTIONI 1978 p28-29 1994 p93-94

10

nessuna si egrave imposta con decisione sulle altre lasciando la questione

ancora aperta

Dal racconto pervenutoci dai frammenti di Timeo sappiamo che Elissa

fugge dalla sua patria a causa dellrsquoassassinio di suo marito sommo

sacerdote del dio perpetrato da suo fratello Pigmalione Con i suoi beni

fugge via e approda in Africa dove viene soprannominata Didone Qui la

cittagrave prospera e la principessa diventa oggetto di mira dei sovrani locali

Piuttosto che accettare le nozze con Iarba Didone si uccide gettandosi tra

le fiamme innalzate per una finta cerimonia Timeo lascia intravedere un

fattore molto importante nel suo racconto il fattore probabilmente

scatenante la fuga di Elissa ovvero il conflitto tra regalitagrave e classe

sacerdotale La sua morte infine ricorda da vicino i riti sacrificali fenici

del passaggio nelle fiamme Uno sfondo storico plausibile pare ci sia a

una prima occhiata Ma prima continuerograve lrsquoesposizione della

documentazione al riguardo cosigrave da avere un quadro piugrave ricco

12 Gneo Nevio e Virgilio

Lrsquoimmagine che conferisce Virgilio a Didone egrave di stampo letterario e

perciograve molto diversa da quella di Timeo Se con il siceliota siamo a

cavallo tra il IV e il III secolo aC ora ci troviamo a Roma sotto il potere

di Augusto nel I aC e quello che Virgilio narra egrave la storia di Enea eroe

troiano figlio di Anchise che fugge da Troia dopo la sua caduta Viaggia

per mare e solo dopo molte peripezie giunge nel Lazio diventando il

progenitore del popolo romano Il mito di fondazione di Roma per opera

di un eroe fuggito alla caduta della cittagrave troiana egrave giagrave presente nel Bellum

11

Poenicum di Nevio scritto allrsquoincirca tra il 215-217 aC durante la

seconda guerra punica Del poema ci sono pervenuti solo dei frammenti

dai quali possiamo ricostruire su larghe linee la vicenda

Nevio narra dapprima della guerra in corso fondendo i modelli omerici

dellrsquoIliade e dellrsquoOdissea allrsquoepos guerresco della lotta di Roma contro

Cartagine10

poi si dilunga in un viaggio alla scoperta delle origini del

popolo romano parlando del viaggio di Enea di come una tempesta lo

costringa ad approdare sulle coste del Nord drsquoAfrica a Cartagine dove

accetta lrsquoospitalitagrave della regina Didone Secondo alcuni studiosi egrave in

questi frammenti che andrebbe ravvisata la prima traccia della storia

drsquoamore tra Enea e Didone terminata con una maledizione a causa della

partenza dellrsquoeroe per il Lazio Da qui lrsquoorigine dellrsquoodio tra il popolo

romano e quello cartaginese ma sulla storia drsquoamore ci furono

probabilmente delle dispute giagrave nellrsquoantichitagrave

Varrone11

pare abbia sostenuto la versione secondo cui a innamorarsi di

Enea non fu Didone ma Anna (sorella della regina) e che per lui si era

uccisa buttandosi tra le fiamme A tal proposito si legge in Servio ldquoSane

sciendum Varronem dicere Aeneam ab Anna amatum (naturalmente va

riconosciuto ciograve che disse varrone Enea fu amato da Anna)12

rdquo e Servio

Danielino continua dicendo ldquoVarro ait non Didonem sed Annam amore

Aenea impulsam se supra rogum intermisse (Varrone -disse- non Didone

ma Anna si gettograve sulla pira spinta dallrsquoamore per Enea)13

rdquo

10

Cfr P BONO - MV TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

Milano Mondadori 1998 p23 11

Marco Terenzio Varrone (116-27 aC) avrebbe sostenuto questa versione forse nel perduto De

Familiis Troianis 12

Ad Aen V 4 13

Ad Aen IV 682

12

Il rapporto tra Nevio e lrsquoEneide di Virgilio egrave oggetto di studio trattato

ampiamente dagli studiosi e non egrave questa la sede adatta per approfondire

lrsquoargomento Virgilio vuole raccontare la storia di Enea e Didone come

momento cruciale del destino di Roma dove Enea si trova a scegliere

rendendo la sua decisione fatale in entrambi in casi ma in modi e con

conseguenze differenti La Didone dellrsquoEneide egrave diversa dalla regina che

abbiamo incontrato precedentemente in Timeo

In accordo con il ldquomito feniciordquo Didone principessa di Tiro fugge dagli

intrighi di suo fratello Pigmalione avido di ricchezze aveva fatto

uccidere Sicheo il piugrave ricco tra i Fenici e marito di Didone Pigmalione

lo aveva ucciso di nascosto davanti agli altari14

e per molto tempo aveva

nascosto tutto alla sorella Il fantasma del marito insepolto venne in

sogno a Didone e le rivelograve tutto mostrandole dove lrsquoarma lo aveva

trafitto Le raccomandograve di fuggire e come aiuto le rivelograve la posizione dei

suoi vecchi tesori sottoterra oro e argento Didone preparograve la fuga

insieme ai suoi compagni o a quelli che nel regno avevano paura o in

odio Pigmalione Presero le navi e le caricarono drsquooro A capo

dellrsquoimpresa una donna Giunsero sulle sponde dellrsquoAfrica e la regina

comprograve tanta terra quanta ne potesse circondare una pelle di bue e quel

suolo fu chiamato Byrsa

Imperium Dido Tyria regit urbe profecta

germanum fugiens longa est iniuria longae

ambages sed summa sequar fastigia rerum

huic coniunx Sychaeus erat ditissimus auri

14

Sicheo era sacerdote del dio Melqart

13

Phoenicum et magno miserae dilectus amore

cui pater intactam dederat primisque iugarat

ominibus sed regna Tyri germanus habebat

Pygmalion scelere ante alios immanior omnis

quos inter medius venit furor ille Sychaeum

impius ante aras atque auri caecus amore

clam ferro incautum superat securus amorum

germanae factumque diu celavit et aegram

multa malus simulans vana spe lusit amantem

ipsa sed in somnis inhumati venit imago

coniugis ora modis attollens pallida miris

crudelis aras traiectaque pectora ferro

nudavit caecumque domus scelus omne retexit

tum celerare fugam patriaque excedere suadet

auxiliumque viae ueteres tellure recludit

thesauros ignotum argenti pondus et auri

his commota fugam Dido sociosque parabat

conveniunt quibus aut odium crudele tyranni

aut metus acer erat navis quae forte paratae

corripiunt onerantque auro portantur avari

Pygmalionis opes pelago dux femina facti

devenere locos ubi nunc ingentia cernes

moenia surgentemque novae Karthaginis arcem

mercatique solum facti de nomine Byrsam

14

taurino quantum possent circumdare tergo15

Traduzione

Tiene il potere la tiria Didone partita dalla cittagrave

fuggendo il fratelloE un oltraggio lungo lunghi

gli intrighi ma seguirograve i sommi capi delle vicende

A costei era marito Sicheo il piugrave ricco doro

dei Punici e amato dal grande amore della misera

a lui il padre laveva data intatta e laveva unita

inprime nozze Ma teneva i regni di Tiro il fratello

Pigmalione per malvagitagrave piugrave feroce di tutti gli altri

Tra essi venne in mezzo il furore Egli empio

cieco per amore delloro abatte con larma Sicheo

di nascosto che non temeva davanti agli altari sicuro

degli affetti della sorella ed a lungo nascose il fatto

e fingendo molto il malvagio illuse con vana

speranza lafflitta amante

Ma lo stesso fantasma del marito insepolto venne

nei sogni alzando i pallidi sembianti in modi

straordinari svelograve i crudeli altari ed

il petto trafittodallarma scoprigrave tutto il cieco delitto

della casa Allora raccomanda di affrettare la fuga e

andarsene dalla patria

e come aiuto per la via rivelograve vecchi tesori

sotto terra una ignota quantitagrave di oro e argento 15

VIRGILIO Eneide Libro I v340-368

15

Cosigrave sconcertata Didone preparava fuga e compagni

Si radunano quelli che avevano o crudele odio o

paura del tiranno le navi che per caso eran pronte

le prendono e le carican doro I beni dellavaro

Pigmalione son portati per mare

capo dellimpresa una donna

Raggiunsero i luoghi dove ora vedraii le enormi

mura e la nascente fortezza della nuova Cartagine

e comprati il suolo Birsa dal nome del fatto

quanto potessero circondare con una pelle di toro

La regina offre ospitalitagrave ai troiani e durante il banchetto chiede a Enea di

narrarle le sue vicende In grembo a Didone siede il figlio dellrsquoeroe

Ascanio sostituito da Cupido La madre di Enea Venere vuole essere

sicura che la regina non muti il suo atteggiamento benevolo verso il figlio

e spinge Cupido e farla innamorare dellrsquoeroe In un primo momento

Didone rimane fedele al suo voto di castitagrave nei confronti del defunto

marito ma poi la passione la travolge (grazie anche allrsquoincoraggiamento

della sorella Anna) e si arrende iniziando a trascurare tutto per lrsquoamore di

Enea Giunone e Venere si accordano e durante una battuta di caccia un

temporale spinge Enea e Didone a rifugiarsi in una grotta creando cosigrave la

situazione ideale per favorire la loro unione

Didone vorrebbe che Enea non partisse piugrave per lrsquoItalia abbandonando il

suo destino ma Giove invia Mercurio a ricordare allrsquoeroe il suo dovere

cosigrave Enea decide di partire A nulla valgono le suppliche di Didone Presa

dal dolore finge di voler offrire un sacrificio purificatore e si uccide

16

trafiggendosi con una spada e maledice Enea mentre le navi troiane

prendono il largo verso lrsquoItalia

Tum vos o Tyrii stirpem et genus omne futurum

exercete odiis cinerique haec mittite nostro

munera nullus amor populis nec foedera sunto

exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor

qui face Dardanios ferroque sequare colonos

nunc olim quocumque dabunt se tempore vires

litora litoribus contraria fluctibus undas polipt

imprecor arma armis pugnent ipsique nepotesque

Traduzione

Poi voi o Tiri trattate con odio la stirpe e tutto

il popolo futuro ed inviate alla nostra cenere questi

regali Per i popoli non ci siano alcun amore e patti

Sorgi tu un vendicatore dalle nostre ossa

sigrave insegui i coloni dardani col ferro e col fuoco

ora dopo in qualunque tempo si daranno le forze

Prego lidi opposti a lidi onde a flutti

armi ad armi combattano sia loro sia i nipoti16

La maledizione di Didone diventa la causa profonda delle guerre tra il

popolo romano e il popolo punico la radice dellrsquoodio proprio come in

Nevio

16

VIRGILIO Eneide Libro IV v 622-629

17

Virgilio utilizza questa versione della vicenda per scopi ben diversi da

quelli storiografici La storia di Didone ed Enea si inserisce in un

contesto piugrave ampio quello della conclusione delle guerre civili che per

anni avevano scosso lo stato romano e la ritrovata stabilitagrave sotto il

governo imperiale di Augusto Era stato proprio lui Ottaviano a portare

la pace dopo la battaglia di Azio con la sconfitta di Antonio e Cleopatra

La regina drsquoEgitto non era altro che lrsquoelemento orientale e barbaro che

aveva traviato la virtugrave di un uomo romano Antonio con il lusso sfrenato

e la passione amorosa facendo prevalere non la ragione ma lrsquoamore

Cleopatra la donna orientale pericolosa intelligente e seduttrice era la

personificazione dellrsquoirrazionalitagrave emotiva una donna quindi

naturalmente portata alle mollezze drsquoamore preferendo le esigenze

private allo stato

Cleopatra e Didone incarnano lrsquoOriente istintivo e carnale lrsquoaltro il non

romano lrsquoestraneo che corrompe e fiacca il corpo e lo spirito con lrsquoozio

la libidine e le ricchezze Cosigrave era stato per Enea che come Antonio era

stato sedotto dal fascino delle donne drsquoOriente Lrsquoeroe troiano perograve era

riuscito a sfuggire al fascino di Didone in tempo anteponendo lo stato e

il suo destino la ragione la virilitagrave e la pietas allrsquo amor e alle frivolezze

incarnate nella figura della donna orientale Didone

Virgilio cosigrave giustifica la legittimazione dellrsquoautoritagrave di Augusto e

celebra la sua vittoria finale contro le truppe barbariche di Antonio

ormai vittima dellrsquoOriente Cleopatra e Didone le due regine dopo la

sconfitta si riscattano ritrovando la dignitagrave perduta tramite il suicidio

Sic sic iuvat ire sub umbras

18

hauriat hunc oculis ignem crudelis ab alto

Dardanus et nostrae secum ferat omina mortis

dixerat atque illam media inter talia ferro

conlapsam aspiciunt comites ensemque cruore

spumantem sparsasque manus It clamor ad alta

atria concussam bacchatur Fama per urbem

Traduzione

Cosigrave cosigrave egrave bello andar sotto le ombre Il crudele

dardano beva con gli occhi questo fuoco dallalto e

porti con seacute i presagi della nostra morte

Aveva detto e le compagne in mezzo a tali parole la

vedono crollata sullarma e la spada spumeggiante di

sangue e cosparse le mani Va il grido alle alte

stanze la Fama furoreggia per la cittagrave sconvolta17

Enea e la romanitagrave vincono sul fascino orientale Didone egrave sconfitta In

egual misura Augusto vince su Antonio e Cleopatra e ancora Roma vince

sullrsquoelemento barbaro Questo scontro tra due mondi era elemento

ricorrente della propaganda augustea giagrave prima dellrsquoinizio della guerra

quando si preparava allo scontro con Antonio (fu nel 32 aC che

pronunciograve ldquotota Italiardquo) Nelle Res Gestae riporta ldquoMi giurograve fedeltagrave

lrsquoItalia intera di sua volontagrave e mi chiese di esserle condottiero nella

guerra che vinsi ad Azio18

rdquo

17

VIRGILIO Eneide Libro IV v 660-666 18

Res Gestae par 25

19

Augusto si appella alla tradizione romana nella sua campagna come

salvatore e portavoce del mos maiorum tema forte nella societagrave romana

baluardo della purezza dei costumi antichi in decadenza a causa della

corruzione e del lusso introdotti dallrsquoOriente (non serve che io citi Marco

Porcio Catone Maior al riguardo) Lrsquoepisodio narrato da Virgilio

(lrsquoincontro di Enea con Didone) egrave molto importante per lo scopo primo

del poema Ottaviano ha celebrato il suo trionfo dopo Azio (31 aC) non

ha rivali e il 16 gennaio del 27 aC il Senato gli conferisce il titolo di

Augustus In suo onore gli viene conferito il titolo di augurium augustum

appellativo di enorme importanza che identifica ora Ottaviano come il

nuovo Romolo La ricostruzione dello stato romano egrave il suo ambizioso

progetto e per farlo ha bisogno di un solido consenso La figura di

Ottaviano come rifondatore come nuovo Romolo ben voluto dagli dei

prende forma nel poema virgiliano attraverso la ricostruzione della

genealogia mitica della gens Iulia Ovviamente lrsquoanalisi dellrsquoEneide di

Virgilio egrave molto piugrave lunga e complessa e sarebbe riduttivo ridurla a

queste poche pagine ma quello che voglio sottolineare egrave il motivo alla

base della differenza tra la Didone di Timeo e quella virgiliana dove non

abbiamo piugrave la regina forte e fedele ma sofferente e abbandonata un

quadro commovente e triste che finisce in tragedia col suicidio proprio

con la spada che il suo amato le aveva donato

13 Ovidio

Se la Didone virgiliana poco prima di morire arde di furore e desiderio di

vendetta maledicendo Enea la regina che troviamo nelle Heroides di

20

Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al

potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che

trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna

Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera

che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con

lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di

argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante

certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del

suicidio

Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua

sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di

tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua

dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave

qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo

incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se

stessa e il suo passato funesto

Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa

famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima

Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a

odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha

abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia

Nec quia te nostra sperem prece posse moveri

alloquor adverso movimus ista deo

sed meriti famam corpusque animumque pudicum

cum male perdiderim perdere verba leve est

21

Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon

[hellip]

non tamen Aenean quamvis male cogitat odi

sed queror infidum questaque peius amo

Traduzione

E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti

commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave

contro il volere del dio Ma avendo gettato via con

disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e

la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco

sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad

andartene e ad abbandonare linfelice Didone19

[]

Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male

ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo

amo di piugrave20

Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a

cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto

fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea

virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto

tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la

mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o

semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una

19

OVIDIO Heroides VII 5-9 20

OVIDIO Heroides VII 31-32

22

semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli

augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato

lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave

ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la

voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito

la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei

morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera

ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per

sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo

destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave

uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte

coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di

Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi

timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna

Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che

grava su di lei spariragrave per sempre

Durat in extremum vitaeque novissima nostrae

prosequitur fati qui fuit ante tenor

occidit internas coniunx mactatus ad aras

et sceleris tanti praemia frater habet

exul agor cineresque viri patriamque relinquo

et feror in dubias hoste sequente vias

adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque

quod tibi donavi perfide litus emo

urbem constitui lateque patentia fixi

23

moenia finitimis invidiosa locis

Traduzione

Il destino che ho sempre avuto in passato persiste

sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della

mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso

laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di

un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e

abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto

linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso

cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra

gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho

donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che

si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle

regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera

e donna sono provocata a combattere e inesperta

allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli

armamenti21

Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la

dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret

riporta Ovidio

si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar

dum tua sit Dido quidlibet esse feret

21

OVIDIO Heroides VII 115-124

24

[hellip]

nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei

hoc tantum in tumuli marmore carmen erit

praebuit Aeneas et causam mortis et ensem

ipsa sua Dido concidit usa manu

Traduzione

Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si

chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua

Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22

[] non

sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci

saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del

sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la

spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23

14 Annali di Tiro

Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e

greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti

fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza

non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave

ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22

OVIDIO Heroides VII 171-172 23

OVIDIO Heroides VII 197-200

25

seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto

meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta

Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della

letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo

presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di

Eusebio

Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era

secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di

Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi

frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave

precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della

luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e

degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della

religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese

In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera

che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una

ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere

letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24

rdquo

Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e

alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad

una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua

volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle

cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di

Efeso

24

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71

26

Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν

Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν

βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ

βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις

ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν

μαθεῖν

Traduzione

scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i

Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di

studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di

ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che

regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25

Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe

avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle

fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione

Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un

compilatore tratte da cronache locali in lingua greca

il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o

secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non

consente dubbi certamente egli non fu il traduttore

25

G FLAVIO Contro Apione I 116

27

degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera

ldquobarbarardquo26

A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la

traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe

una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico

Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che

gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro

che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di

Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro

Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della

colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio

scrive

ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν

γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα

λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ

πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν

οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη

ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον

ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ

κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα

Traduzione

26

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73

28

Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi

anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati

con grande cura relativi ai fatti degni di memoria

avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi

(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu

eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto

mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27

Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti

altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva

presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute

anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave

da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa

Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici

τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας

ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν

Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν

δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ

φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν

Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς

Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη

ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ

βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός

27

G FLAVIO Contro Apione I 107-108

29

γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι

Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η

Traduzione

Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e

regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56

anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo

regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di

Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di

Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla

somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da

allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel

dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati

dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di

Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28

Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di

Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione

Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel

settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una

cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di

Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi

Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano

restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva

essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte

28

G FLAVIO Contro Apione I 125-127

30

di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante

secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave

storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito

come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non

trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un

attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli

escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo

storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla

successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per

citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di

Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera

nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro

rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di

Pompeo Trogo29

rdquo

15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo

Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci

ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone

nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la

figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella

Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda

augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per

lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di

encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della

29

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80

31

storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla

celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna

Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30

Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i

giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto

31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa

fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e

sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba

era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto

terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione

avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per

queste lo uccise

Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto

tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che

avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo

convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per

trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto

anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle

navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li

costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto

del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba

pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte

funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi

del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si

30

cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31

Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus

32

unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio

e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire

Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le

fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a

prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave

che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di

queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani

potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di

Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di

Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi

discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua

sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce

degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo

sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo

divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia

degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve

un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue

Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia

uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu

chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare

con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave

una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani

siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime

fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma

travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e

invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e

33

potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e

subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano

ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti

cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli

ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia

dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e

costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a

quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e

la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve

Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta

Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato

lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle

nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che

sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita

trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine

come una dea

La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada

durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto

affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e

accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei

fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei

Condita est urbs haec LXXII annis ante quam

Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi

status variis discordiarum casibus agitatus est Cum

inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta

34

sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt

Quippe homines ut victimas immolabant et

impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam

provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine

eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari

maxime solent

Traduzione

Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di

Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la

sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a

discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche

da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come

rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione

religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come

vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di

unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici

implorando la pace divina con il sangue di coloro

per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli

dei32

Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta

vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro

conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza

garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa

La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei

32

Epitoma XVIII 6

35

Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema

o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla

fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba

anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)

una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo

quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33

) I commerci e gli

scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste

Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di

valenza politica e storiografica34

rdquo Le genti del luogo non potevano che

essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una

cultura moderna di tipo mercantile

Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare

il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del

tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione

giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento

simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo

stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto

riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735

come hanno

ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella

versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo

ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine

semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno

poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave

33

ERODOTO Storie I 1 34

Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

p66 35

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114

36

nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di

bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia

della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di

Livio36

che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul

Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle

di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la

complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37

rdquo

Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che

invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici

rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della

terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio

solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene

sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano

alla donna fenicia

Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque

consentientibus omnibus Carthago conditur statuto

annuo vectigali pro solo urbis [hellip]

Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum

principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli

denuntiatione perit

Traduzione

36

LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109

37

Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di

trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti

fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone

annuo per il suolo della cittagrave38

[hellip] Iarba fece venire

a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese

in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39

Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua

morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano

rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio

affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura

femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per

fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto

del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i

Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno

CAPITOLO 2

2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo

21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio

38

Epitome XVIII 5 39

Epitome XVIII 6

38

Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la

vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile

distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad

una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi

macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo

sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per

motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia

Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue

ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile

verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna

indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo

dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno

lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato

dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri

re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo

Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale

di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i

due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave

fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide

e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che

questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve

difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della

monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla

regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni

39

religiose In unrsquoiscrizione funeraria40

il titolo sacerdote di Astarte

precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte

era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con

funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete

anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo

Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave

la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali

di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41

sommo sacerdote Ittobal42

sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio

riporta

οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα

τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων

ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου

Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε

τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους

καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους

ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί

Traduzione

Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare

la legna sulla montagna chiamata Libano per i

falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli

antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41

G FLAVIO Contro Apione I 157 42

G FLAVIO Contro Apione I 123

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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Vicino Oriente Antico 2009 p59-100

P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche

Roma 1975

64

7

rielaborazione in chiave erudita che lo portano a sottolineare aspetti

moralisti e retorici delle vicende Nonostante tutto egrave proprio nei

frammenti di Timeo che troviamo la storia di Didone ripresa da Virgilio

nellrsquoEneide almeno fino a quando lrsquointervento divino di Cupido

indurranno in lei un amore smisurato per Enea distanziandosi cosigrave dalla

storia del siceliota

Del mito ne esistono diverse varianti alcune si differenziano per le

modalitagrave di morte della regina altre per i nomi o altri piccoli dettagli La

versione di Timeo egrave conservata come riassunto in uno scolio di un autore

anonimo3in cui si parla di figure femminili eroiche e tra queste crsquoegrave

Theiosso chiamata Elissa in fenicio figlia del re di Tiro e sorella di

Pigmalione fondatrice della cittagrave di Cartagine Morto il padre Mutto

succede al trono il fratello Pigmalione responsabile della morte di suo

marito Sicheo sommo sacerdote del dio poliade della cittagrave Ercole

(Melqart fenicio) Per questo motivo Elissa fugge da Tiro con alcuni suoi

concittadini e tutti i suoi beni Approdata in Libia Elissa riceve il nome

Δειδὼ dalla popolazione locale a causa delle sue numerose

peregrinazioni Fondata la nuova cittagrave Didone rifiuta la proposta di

matrimonio del re libico Iarba e per sfuggire alla pressione della sua

gente si uccide buttandosi in una pira innalzata per una finta cerimonia

che avrebbe dovuto scioglierla dai suoi giuramenti verso il primo marito

Sicheo

Non viene menzionata la storia della pelle di bue tagliata a strisce per

ottenere molta piugrave terra su suolo drsquoAfrica Probabilmente manca il

3 S RIBICHINI Miti mediterranei atti del convegno internazionale Fondazione I Buttitta Palermo

2008 p 102-114

8

frammento al riguardo ma altri scrittori successivi ne parleranno molto e

dettagliatamente

In un frammento4 Timeo afferma che ne dica Polibio di aver attinto ad

autentici documenti fenici Il nome della protagonista Elissa sembra di

chiara origine fenicia trasportato nel greco Theiosso e solo in un

secondo momento diventerebbe Didone un soprannome datole dai

Libici Numerose sono state le ipotesi successive riguardo il significato di

questo secondo nome In accordo con Timeo crsquoegrave chi ha dato a Didone il

significato di ldquoerrante vagante5rdquo tra gli autori classici ricordiamo Servio

che nel suo commento allrsquoEneide intende Dido come virago ldquodonna

capace di virilitagrave di coraggio virilerdquo in quanto ha preferito la morte e la

fedeltagrave al primo marito piuttosto che accettare la proposta di matrimonio

del sovrano libico Servio scrive

Dido vero nomine Elissa ante dicta est sed post

interitum a Poenis Dido appellata id est virago

Punica lingua quod cum a suis sociis cogeretur

cuicumque de Afris regibus nubere et prioris mariti

caritate teneretur forti se animo et interfecerit et in

pyram iecerit [] ob quam rem Dido id est virago

quae virile aliquid fecit appellata est nam Elissa

proprie dicta est6

4 Cfr 7 JACOBY cfr Haegemans 2000 p280-281

5 HONEYMAN 1947 p77

6 Ad Aen I 340 IV 36 335 674

9

Traduzione

Ersquo stato detto prima che Elissa egrave il vero nome di

Didone ma dopo morta egrave stata chiamata Didone dai

Cartaginesi che in lingua punica vuol dire donna

capace di virilitagrave

Quando fu costretta dai suoi stessi compagni a

sposare qualsiasi dei re dellrsquoAfrica e era legata

dallrsquoamore al suo primo marito forte nella mente si

uccise buttandosi in una pira accesa [hellip] Per questo

Didone egrave stata chiamata donna coraggiosa la quale

fece qualcosa di virile

Eustazio7 propone unlsquointerpretazione ancora diversa affermando che gli

indigeni avevano chiamato la donna Διδὼ percheacute da essa ingannati quasi

fosse stata lrsquoassassina del proprio uomo a causa dellrsquoomicidio commesso

da suo fratello (il termine greco egrave ἀνδροφόνος)

Si potrebbe continuare ancora per molto visto che numerosi esperti si

sono confrontati ed hanno proposto numerose interpretazioni e soluzioni

(come Giovanni Garbini8 che pone ElissaTheiosso in rapporto con il

greco θεῖος ldquodivinordquo e il verbo θειόω ldquoconsacrare considerare sacrordquo

o varie radici di origine semitica come ldquomuoversirdquo ldquoaffrettarsirdquo o ancora

ldquosenordquo ldquomammellardquo una donna virile nel senso di donna amazzone9) ma

7 Ad Dion Per 195 in Muller GGM II p 251

8 G GARBINI I Fenici Storia e religione 1980 p 199-200

9 L VATTIONI 1978 p28-29 1994 p93-94

10

nessuna si egrave imposta con decisione sulle altre lasciando la questione

ancora aperta

Dal racconto pervenutoci dai frammenti di Timeo sappiamo che Elissa

fugge dalla sua patria a causa dellrsquoassassinio di suo marito sommo

sacerdote del dio perpetrato da suo fratello Pigmalione Con i suoi beni

fugge via e approda in Africa dove viene soprannominata Didone Qui la

cittagrave prospera e la principessa diventa oggetto di mira dei sovrani locali

Piuttosto che accettare le nozze con Iarba Didone si uccide gettandosi tra

le fiamme innalzate per una finta cerimonia Timeo lascia intravedere un

fattore molto importante nel suo racconto il fattore probabilmente

scatenante la fuga di Elissa ovvero il conflitto tra regalitagrave e classe

sacerdotale La sua morte infine ricorda da vicino i riti sacrificali fenici

del passaggio nelle fiamme Uno sfondo storico plausibile pare ci sia a

una prima occhiata Ma prima continuerograve lrsquoesposizione della

documentazione al riguardo cosigrave da avere un quadro piugrave ricco

12 Gneo Nevio e Virgilio

Lrsquoimmagine che conferisce Virgilio a Didone egrave di stampo letterario e

perciograve molto diversa da quella di Timeo Se con il siceliota siamo a

cavallo tra il IV e il III secolo aC ora ci troviamo a Roma sotto il potere

di Augusto nel I aC e quello che Virgilio narra egrave la storia di Enea eroe

troiano figlio di Anchise che fugge da Troia dopo la sua caduta Viaggia

per mare e solo dopo molte peripezie giunge nel Lazio diventando il

progenitore del popolo romano Il mito di fondazione di Roma per opera

di un eroe fuggito alla caduta della cittagrave troiana egrave giagrave presente nel Bellum

11

Poenicum di Nevio scritto allrsquoincirca tra il 215-217 aC durante la

seconda guerra punica Del poema ci sono pervenuti solo dei frammenti

dai quali possiamo ricostruire su larghe linee la vicenda

Nevio narra dapprima della guerra in corso fondendo i modelli omerici

dellrsquoIliade e dellrsquoOdissea allrsquoepos guerresco della lotta di Roma contro

Cartagine10

poi si dilunga in un viaggio alla scoperta delle origini del

popolo romano parlando del viaggio di Enea di come una tempesta lo

costringa ad approdare sulle coste del Nord drsquoAfrica a Cartagine dove

accetta lrsquoospitalitagrave della regina Didone Secondo alcuni studiosi egrave in

questi frammenti che andrebbe ravvisata la prima traccia della storia

drsquoamore tra Enea e Didone terminata con una maledizione a causa della

partenza dellrsquoeroe per il Lazio Da qui lrsquoorigine dellrsquoodio tra il popolo

romano e quello cartaginese ma sulla storia drsquoamore ci furono

probabilmente delle dispute giagrave nellrsquoantichitagrave

Varrone11

pare abbia sostenuto la versione secondo cui a innamorarsi di

Enea non fu Didone ma Anna (sorella della regina) e che per lui si era

uccisa buttandosi tra le fiamme A tal proposito si legge in Servio ldquoSane

sciendum Varronem dicere Aeneam ab Anna amatum (naturalmente va

riconosciuto ciograve che disse varrone Enea fu amato da Anna)12

rdquo e Servio

Danielino continua dicendo ldquoVarro ait non Didonem sed Annam amore

Aenea impulsam se supra rogum intermisse (Varrone -disse- non Didone

ma Anna si gettograve sulla pira spinta dallrsquoamore per Enea)13

rdquo

10

Cfr P BONO - MV TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

Milano Mondadori 1998 p23 11

Marco Terenzio Varrone (116-27 aC) avrebbe sostenuto questa versione forse nel perduto De

Familiis Troianis 12

Ad Aen V 4 13

Ad Aen IV 682

12

Il rapporto tra Nevio e lrsquoEneide di Virgilio egrave oggetto di studio trattato

ampiamente dagli studiosi e non egrave questa la sede adatta per approfondire

lrsquoargomento Virgilio vuole raccontare la storia di Enea e Didone come

momento cruciale del destino di Roma dove Enea si trova a scegliere

rendendo la sua decisione fatale in entrambi in casi ma in modi e con

conseguenze differenti La Didone dellrsquoEneide egrave diversa dalla regina che

abbiamo incontrato precedentemente in Timeo

In accordo con il ldquomito feniciordquo Didone principessa di Tiro fugge dagli

intrighi di suo fratello Pigmalione avido di ricchezze aveva fatto

uccidere Sicheo il piugrave ricco tra i Fenici e marito di Didone Pigmalione

lo aveva ucciso di nascosto davanti agli altari14

e per molto tempo aveva

nascosto tutto alla sorella Il fantasma del marito insepolto venne in

sogno a Didone e le rivelograve tutto mostrandole dove lrsquoarma lo aveva

trafitto Le raccomandograve di fuggire e come aiuto le rivelograve la posizione dei

suoi vecchi tesori sottoterra oro e argento Didone preparograve la fuga

insieme ai suoi compagni o a quelli che nel regno avevano paura o in

odio Pigmalione Presero le navi e le caricarono drsquooro A capo

dellrsquoimpresa una donna Giunsero sulle sponde dellrsquoAfrica e la regina

comprograve tanta terra quanta ne potesse circondare una pelle di bue e quel

suolo fu chiamato Byrsa

Imperium Dido Tyria regit urbe profecta

germanum fugiens longa est iniuria longae

ambages sed summa sequar fastigia rerum

huic coniunx Sychaeus erat ditissimus auri

14

Sicheo era sacerdote del dio Melqart

13

Phoenicum et magno miserae dilectus amore

cui pater intactam dederat primisque iugarat

ominibus sed regna Tyri germanus habebat

Pygmalion scelere ante alios immanior omnis

quos inter medius venit furor ille Sychaeum

impius ante aras atque auri caecus amore

clam ferro incautum superat securus amorum

germanae factumque diu celavit et aegram

multa malus simulans vana spe lusit amantem

ipsa sed in somnis inhumati venit imago

coniugis ora modis attollens pallida miris

crudelis aras traiectaque pectora ferro

nudavit caecumque domus scelus omne retexit

tum celerare fugam patriaque excedere suadet

auxiliumque viae ueteres tellure recludit

thesauros ignotum argenti pondus et auri

his commota fugam Dido sociosque parabat

conveniunt quibus aut odium crudele tyranni

aut metus acer erat navis quae forte paratae

corripiunt onerantque auro portantur avari

Pygmalionis opes pelago dux femina facti

devenere locos ubi nunc ingentia cernes

moenia surgentemque novae Karthaginis arcem

mercatique solum facti de nomine Byrsam

14

taurino quantum possent circumdare tergo15

Traduzione

Tiene il potere la tiria Didone partita dalla cittagrave

fuggendo il fratelloE un oltraggio lungo lunghi

gli intrighi ma seguirograve i sommi capi delle vicende

A costei era marito Sicheo il piugrave ricco doro

dei Punici e amato dal grande amore della misera

a lui il padre laveva data intatta e laveva unita

inprime nozze Ma teneva i regni di Tiro il fratello

Pigmalione per malvagitagrave piugrave feroce di tutti gli altri

Tra essi venne in mezzo il furore Egli empio

cieco per amore delloro abatte con larma Sicheo

di nascosto che non temeva davanti agli altari sicuro

degli affetti della sorella ed a lungo nascose il fatto

e fingendo molto il malvagio illuse con vana

speranza lafflitta amante

Ma lo stesso fantasma del marito insepolto venne

nei sogni alzando i pallidi sembianti in modi

straordinari svelograve i crudeli altari ed

il petto trafittodallarma scoprigrave tutto il cieco delitto

della casa Allora raccomanda di affrettare la fuga e

andarsene dalla patria

e come aiuto per la via rivelograve vecchi tesori

sotto terra una ignota quantitagrave di oro e argento 15

VIRGILIO Eneide Libro I v340-368

15

Cosigrave sconcertata Didone preparava fuga e compagni

Si radunano quelli che avevano o crudele odio o

paura del tiranno le navi che per caso eran pronte

le prendono e le carican doro I beni dellavaro

Pigmalione son portati per mare

capo dellimpresa una donna

Raggiunsero i luoghi dove ora vedraii le enormi

mura e la nascente fortezza della nuova Cartagine

e comprati il suolo Birsa dal nome del fatto

quanto potessero circondare con una pelle di toro

La regina offre ospitalitagrave ai troiani e durante il banchetto chiede a Enea di

narrarle le sue vicende In grembo a Didone siede il figlio dellrsquoeroe

Ascanio sostituito da Cupido La madre di Enea Venere vuole essere

sicura che la regina non muti il suo atteggiamento benevolo verso il figlio

e spinge Cupido e farla innamorare dellrsquoeroe In un primo momento

Didone rimane fedele al suo voto di castitagrave nei confronti del defunto

marito ma poi la passione la travolge (grazie anche allrsquoincoraggiamento

della sorella Anna) e si arrende iniziando a trascurare tutto per lrsquoamore di

Enea Giunone e Venere si accordano e durante una battuta di caccia un

temporale spinge Enea e Didone a rifugiarsi in una grotta creando cosigrave la

situazione ideale per favorire la loro unione

Didone vorrebbe che Enea non partisse piugrave per lrsquoItalia abbandonando il

suo destino ma Giove invia Mercurio a ricordare allrsquoeroe il suo dovere

cosigrave Enea decide di partire A nulla valgono le suppliche di Didone Presa

dal dolore finge di voler offrire un sacrificio purificatore e si uccide

16

trafiggendosi con una spada e maledice Enea mentre le navi troiane

prendono il largo verso lrsquoItalia

Tum vos o Tyrii stirpem et genus omne futurum

exercete odiis cinerique haec mittite nostro

munera nullus amor populis nec foedera sunto

exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor

qui face Dardanios ferroque sequare colonos

nunc olim quocumque dabunt se tempore vires

litora litoribus contraria fluctibus undas polipt

imprecor arma armis pugnent ipsique nepotesque

Traduzione

Poi voi o Tiri trattate con odio la stirpe e tutto

il popolo futuro ed inviate alla nostra cenere questi

regali Per i popoli non ci siano alcun amore e patti

Sorgi tu un vendicatore dalle nostre ossa

sigrave insegui i coloni dardani col ferro e col fuoco

ora dopo in qualunque tempo si daranno le forze

Prego lidi opposti a lidi onde a flutti

armi ad armi combattano sia loro sia i nipoti16

La maledizione di Didone diventa la causa profonda delle guerre tra il

popolo romano e il popolo punico la radice dellrsquoodio proprio come in

Nevio

16

VIRGILIO Eneide Libro IV v 622-629

17

Virgilio utilizza questa versione della vicenda per scopi ben diversi da

quelli storiografici La storia di Didone ed Enea si inserisce in un

contesto piugrave ampio quello della conclusione delle guerre civili che per

anni avevano scosso lo stato romano e la ritrovata stabilitagrave sotto il

governo imperiale di Augusto Era stato proprio lui Ottaviano a portare

la pace dopo la battaglia di Azio con la sconfitta di Antonio e Cleopatra

La regina drsquoEgitto non era altro che lrsquoelemento orientale e barbaro che

aveva traviato la virtugrave di un uomo romano Antonio con il lusso sfrenato

e la passione amorosa facendo prevalere non la ragione ma lrsquoamore

Cleopatra la donna orientale pericolosa intelligente e seduttrice era la

personificazione dellrsquoirrazionalitagrave emotiva una donna quindi

naturalmente portata alle mollezze drsquoamore preferendo le esigenze

private allo stato

Cleopatra e Didone incarnano lrsquoOriente istintivo e carnale lrsquoaltro il non

romano lrsquoestraneo che corrompe e fiacca il corpo e lo spirito con lrsquoozio

la libidine e le ricchezze Cosigrave era stato per Enea che come Antonio era

stato sedotto dal fascino delle donne drsquoOriente Lrsquoeroe troiano perograve era

riuscito a sfuggire al fascino di Didone in tempo anteponendo lo stato e

il suo destino la ragione la virilitagrave e la pietas allrsquo amor e alle frivolezze

incarnate nella figura della donna orientale Didone

Virgilio cosigrave giustifica la legittimazione dellrsquoautoritagrave di Augusto e

celebra la sua vittoria finale contro le truppe barbariche di Antonio

ormai vittima dellrsquoOriente Cleopatra e Didone le due regine dopo la

sconfitta si riscattano ritrovando la dignitagrave perduta tramite il suicidio

Sic sic iuvat ire sub umbras

18

hauriat hunc oculis ignem crudelis ab alto

Dardanus et nostrae secum ferat omina mortis

dixerat atque illam media inter talia ferro

conlapsam aspiciunt comites ensemque cruore

spumantem sparsasque manus It clamor ad alta

atria concussam bacchatur Fama per urbem

Traduzione

Cosigrave cosigrave egrave bello andar sotto le ombre Il crudele

dardano beva con gli occhi questo fuoco dallalto e

porti con seacute i presagi della nostra morte

Aveva detto e le compagne in mezzo a tali parole la

vedono crollata sullarma e la spada spumeggiante di

sangue e cosparse le mani Va il grido alle alte

stanze la Fama furoreggia per la cittagrave sconvolta17

Enea e la romanitagrave vincono sul fascino orientale Didone egrave sconfitta In

egual misura Augusto vince su Antonio e Cleopatra e ancora Roma vince

sullrsquoelemento barbaro Questo scontro tra due mondi era elemento

ricorrente della propaganda augustea giagrave prima dellrsquoinizio della guerra

quando si preparava allo scontro con Antonio (fu nel 32 aC che

pronunciograve ldquotota Italiardquo) Nelle Res Gestae riporta ldquoMi giurograve fedeltagrave

lrsquoItalia intera di sua volontagrave e mi chiese di esserle condottiero nella

guerra che vinsi ad Azio18

rdquo

17

VIRGILIO Eneide Libro IV v 660-666 18

Res Gestae par 25

19

Augusto si appella alla tradizione romana nella sua campagna come

salvatore e portavoce del mos maiorum tema forte nella societagrave romana

baluardo della purezza dei costumi antichi in decadenza a causa della

corruzione e del lusso introdotti dallrsquoOriente (non serve che io citi Marco

Porcio Catone Maior al riguardo) Lrsquoepisodio narrato da Virgilio

(lrsquoincontro di Enea con Didone) egrave molto importante per lo scopo primo

del poema Ottaviano ha celebrato il suo trionfo dopo Azio (31 aC) non

ha rivali e il 16 gennaio del 27 aC il Senato gli conferisce il titolo di

Augustus In suo onore gli viene conferito il titolo di augurium augustum

appellativo di enorme importanza che identifica ora Ottaviano come il

nuovo Romolo La ricostruzione dello stato romano egrave il suo ambizioso

progetto e per farlo ha bisogno di un solido consenso La figura di

Ottaviano come rifondatore come nuovo Romolo ben voluto dagli dei

prende forma nel poema virgiliano attraverso la ricostruzione della

genealogia mitica della gens Iulia Ovviamente lrsquoanalisi dellrsquoEneide di

Virgilio egrave molto piugrave lunga e complessa e sarebbe riduttivo ridurla a

queste poche pagine ma quello che voglio sottolineare egrave il motivo alla

base della differenza tra la Didone di Timeo e quella virgiliana dove non

abbiamo piugrave la regina forte e fedele ma sofferente e abbandonata un

quadro commovente e triste che finisce in tragedia col suicidio proprio

con la spada che il suo amato le aveva donato

13 Ovidio

Se la Didone virgiliana poco prima di morire arde di furore e desiderio di

vendetta maledicendo Enea la regina che troviamo nelle Heroides di

20

Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al

potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che

trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna

Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera

che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con

lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di

argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante

certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del

suicidio

Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua

sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di

tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua

dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave

qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo

incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se

stessa e il suo passato funesto

Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa

famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima

Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a

odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha

abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia

Nec quia te nostra sperem prece posse moveri

alloquor adverso movimus ista deo

sed meriti famam corpusque animumque pudicum

cum male perdiderim perdere verba leve est

21

Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon

[hellip]

non tamen Aenean quamvis male cogitat odi

sed queror infidum questaque peius amo

Traduzione

E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti

commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave

contro il volere del dio Ma avendo gettato via con

disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e

la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco

sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad

andartene e ad abbandonare linfelice Didone19

[]

Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male

ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo

amo di piugrave20

Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a

cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto

fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea

virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto

tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la

mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o

semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una

19

OVIDIO Heroides VII 5-9 20

OVIDIO Heroides VII 31-32

22

semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli

augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato

lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave

ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la

voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito

la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei

morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera

ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per

sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo

destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave

uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte

coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di

Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi

timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna

Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che

grava su di lei spariragrave per sempre

Durat in extremum vitaeque novissima nostrae

prosequitur fati qui fuit ante tenor

occidit internas coniunx mactatus ad aras

et sceleris tanti praemia frater habet

exul agor cineresque viri patriamque relinquo

et feror in dubias hoste sequente vias

adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque

quod tibi donavi perfide litus emo

urbem constitui lateque patentia fixi

23

moenia finitimis invidiosa locis

Traduzione

Il destino che ho sempre avuto in passato persiste

sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della

mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso

laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di

un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e

abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto

linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso

cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra

gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho

donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che

si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle

regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera

e donna sono provocata a combattere e inesperta

allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli

armamenti21

Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la

dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret

riporta Ovidio

si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar

dum tua sit Dido quidlibet esse feret

21

OVIDIO Heroides VII 115-124

24

[hellip]

nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei

hoc tantum in tumuli marmore carmen erit

praebuit Aeneas et causam mortis et ensem

ipsa sua Dido concidit usa manu

Traduzione

Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si

chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua

Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22

[] non

sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci

saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del

sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la

spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23

14 Annali di Tiro

Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e

greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti

fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza

non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave

ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22

OVIDIO Heroides VII 171-172 23

OVIDIO Heroides VII 197-200

25

seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto

meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta

Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della

letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo

presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di

Eusebio

Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era

secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di

Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi

frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave

precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della

luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e

degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della

religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese

In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera

che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una

ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere

letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24

rdquo

Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e

alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad

una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua

volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle

cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di

Efeso

24

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71

26

Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν

Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν

βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ

βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις

ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν

μαθεῖν

Traduzione

scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i

Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di

studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di

ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che

regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25

Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe

avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle

fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione

Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un

compilatore tratte da cronache locali in lingua greca

il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o

secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non

consente dubbi certamente egli non fu il traduttore

25

G FLAVIO Contro Apione I 116

27

degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera

ldquobarbarardquo26

A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la

traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe

una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico

Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che

gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro

che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di

Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro

Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della

colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio

scrive

ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν

γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα

λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ

πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν

οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη

ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον

ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ

κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα

Traduzione

26

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73

28

Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi

anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati

con grande cura relativi ai fatti degni di memoria

avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi

(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu

eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto

mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27

Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti

altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva

presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute

anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave

da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa

Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici

τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας

ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν

Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν

δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ

φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν

Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς

Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη

ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ

βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός

27

G FLAVIO Contro Apione I 107-108

29

γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι

Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η

Traduzione

Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e

regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56

anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo

regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di

Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di

Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla

somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da

allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel

dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati

dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di

Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28

Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di

Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione

Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel

settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una

cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di

Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi

Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano

restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva

essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte

28

G FLAVIO Contro Apione I 125-127

30

di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante

secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave

storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito

come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non

trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un

attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli

escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo

storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla

successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per

citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di

Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera

nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro

rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di

Pompeo Trogo29

rdquo

15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo

Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci

ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone

nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la

figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella

Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda

augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per

lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di

encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della

29

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80

31

storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla

celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna

Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30

Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i

giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto

31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa

fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e

sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba

era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto

terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione

avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per

queste lo uccise

Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto

tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che

avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo

convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per

trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto

anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle

navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li

costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto

del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba

pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte

funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi

del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si

30

cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31

Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus

32

unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio

e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire

Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le

fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a

prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave

che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di

queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani

potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di

Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di

Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi

discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua

sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce

degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo

sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo

divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia

degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve

un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue

Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia

uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu

chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare

con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave

una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani

siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime

fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma

travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e

invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e

33

potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e

subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano

ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti

cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli

ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia

dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e

costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a

quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e

la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve

Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta

Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato

lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle

nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che

sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita

trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine

come una dea

La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada

durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto

affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e

accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei

fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei

Condita est urbs haec LXXII annis ante quam

Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi

status variis discordiarum casibus agitatus est Cum

inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta

34

sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt

Quippe homines ut victimas immolabant et

impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam

provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine

eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari

maxime solent

Traduzione

Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di

Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la

sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a

discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche

da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come

rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione

religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come

vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di

unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici

implorando la pace divina con il sangue di coloro

per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli

dei32

Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta

vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro

conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza

garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa

La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei

32

Epitoma XVIII 6

35

Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema

o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla

fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba

anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)

una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo

quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33

) I commerci e gli

scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste

Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di

valenza politica e storiografica34

rdquo Le genti del luogo non potevano che

essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una

cultura moderna di tipo mercantile

Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare

il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del

tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione

giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento

simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo

stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto

riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735

come hanno

ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella

versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo

ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine

semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno

poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave

33

ERODOTO Storie I 1 34

Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

p66 35

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114

36

nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di

bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia

della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di

Livio36

che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul

Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle

di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la

complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37

rdquo

Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che

invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici

rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della

terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio

solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene

sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano

alla donna fenicia

Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque

consentientibus omnibus Carthago conditur statuto

annuo vectigali pro solo urbis [hellip]

Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum

principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli

denuntiatione perit

Traduzione

36

LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109

37

Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di

trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti

fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone

annuo per il suolo della cittagrave38

[hellip] Iarba fece venire

a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese

in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39

Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua

morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano

rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio

affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura

femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per

fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto

del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i

Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno

CAPITOLO 2

2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo

21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio

38

Epitome XVIII 5 39

Epitome XVIII 6

38

Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la

vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile

distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad

una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi

macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo

sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per

motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia

Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue

ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile

verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna

indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo

dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno

lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato

dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri

re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo

Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale

di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i

due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave

fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide

e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che

questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve

difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della

monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla

regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni

39

religiose In unrsquoiscrizione funeraria40

il titolo sacerdote di Astarte

precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte

era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con

funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete

anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo

Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave

la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali

di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41

sommo sacerdote Ittobal42

sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio

riporta

οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα

τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων

ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου

Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε

τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους

καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους

ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί

Traduzione

Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare

la legna sulla montagna chiamata Libano per i

falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli

antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41

G FLAVIO Contro Apione I 157 42

G FLAVIO Contro Apione I 123

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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Vicino Oriente Antico 2009 p59-100

P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche

Roma 1975

64

8

frammento al riguardo ma altri scrittori successivi ne parleranno molto e

dettagliatamente

In un frammento4 Timeo afferma che ne dica Polibio di aver attinto ad

autentici documenti fenici Il nome della protagonista Elissa sembra di

chiara origine fenicia trasportato nel greco Theiosso e solo in un

secondo momento diventerebbe Didone un soprannome datole dai

Libici Numerose sono state le ipotesi successive riguardo il significato di

questo secondo nome In accordo con Timeo crsquoegrave chi ha dato a Didone il

significato di ldquoerrante vagante5rdquo tra gli autori classici ricordiamo Servio

che nel suo commento allrsquoEneide intende Dido come virago ldquodonna

capace di virilitagrave di coraggio virilerdquo in quanto ha preferito la morte e la

fedeltagrave al primo marito piuttosto che accettare la proposta di matrimonio

del sovrano libico Servio scrive

Dido vero nomine Elissa ante dicta est sed post

interitum a Poenis Dido appellata id est virago

Punica lingua quod cum a suis sociis cogeretur

cuicumque de Afris regibus nubere et prioris mariti

caritate teneretur forti se animo et interfecerit et in

pyram iecerit [] ob quam rem Dido id est virago

quae virile aliquid fecit appellata est nam Elissa

proprie dicta est6

4 Cfr 7 JACOBY cfr Haegemans 2000 p280-281

5 HONEYMAN 1947 p77

6 Ad Aen I 340 IV 36 335 674

9

Traduzione

Ersquo stato detto prima che Elissa egrave il vero nome di

Didone ma dopo morta egrave stata chiamata Didone dai

Cartaginesi che in lingua punica vuol dire donna

capace di virilitagrave

Quando fu costretta dai suoi stessi compagni a

sposare qualsiasi dei re dellrsquoAfrica e era legata

dallrsquoamore al suo primo marito forte nella mente si

uccise buttandosi in una pira accesa [hellip] Per questo

Didone egrave stata chiamata donna coraggiosa la quale

fece qualcosa di virile

Eustazio7 propone unlsquointerpretazione ancora diversa affermando che gli

indigeni avevano chiamato la donna Διδὼ percheacute da essa ingannati quasi

fosse stata lrsquoassassina del proprio uomo a causa dellrsquoomicidio commesso

da suo fratello (il termine greco egrave ἀνδροφόνος)

Si potrebbe continuare ancora per molto visto che numerosi esperti si

sono confrontati ed hanno proposto numerose interpretazioni e soluzioni

(come Giovanni Garbini8 che pone ElissaTheiosso in rapporto con il

greco θεῖος ldquodivinordquo e il verbo θειόω ldquoconsacrare considerare sacrordquo

o varie radici di origine semitica come ldquomuoversirdquo ldquoaffrettarsirdquo o ancora

ldquosenordquo ldquomammellardquo una donna virile nel senso di donna amazzone9) ma

7 Ad Dion Per 195 in Muller GGM II p 251

8 G GARBINI I Fenici Storia e religione 1980 p 199-200

9 L VATTIONI 1978 p28-29 1994 p93-94

10

nessuna si egrave imposta con decisione sulle altre lasciando la questione

ancora aperta

Dal racconto pervenutoci dai frammenti di Timeo sappiamo che Elissa

fugge dalla sua patria a causa dellrsquoassassinio di suo marito sommo

sacerdote del dio perpetrato da suo fratello Pigmalione Con i suoi beni

fugge via e approda in Africa dove viene soprannominata Didone Qui la

cittagrave prospera e la principessa diventa oggetto di mira dei sovrani locali

Piuttosto che accettare le nozze con Iarba Didone si uccide gettandosi tra

le fiamme innalzate per una finta cerimonia Timeo lascia intravedere un

fattore molto importante nel suo racconto il fattore probabilmente

scatenante la fuga di Elissa ovvero il conflitto tra regalitagrave e classe

sacerdotale La sua morte infine ricorda da vicino i riti sacrificali fenici

del passaggio nelle fiamme Uno sfondo storico plausibile pare ci sia a

una prima occhiata Ma prima continuerograve lrsquoesposizione della

documentazione al riguardo cosigrave da avere un quadro piugrave ricco

12 Gneo Nevio e Virgilio

Lrsquoimmagine che conferisce Virgilio a Didone egrave di stampo letterario e

perciograve molto diversa da quella di Timeo Se con il siceliota siamo a

cavallo tra il IV e il III secolo aC ora ci troviamo a Roma sotto il potere

di Augusto nel I aC e quello che Virgilio narra egrave la storia di Enea eroe

troiano figlio di Anchise che fugge da Troia dopo la sua caduta Viaggia

per mare e solo dopo molte peripezie giunge nel Lazio diventando il

progenitore del popolo romano Il mito di fondazione di Roma per opera

di un eroe fuggito alla caduta della cittagrave troiana egrave giagrave presente nel Bellum

11

Poenicum di Nevio scritto allrsquoincirca tra il 215-217 aC durante la

seconda guerra punica Del poema ci sono pervenuti solo dei frammenti

dai quali possiamo ricostruire su larghe linee la vicenda

Nevio narra dapprima della guerra in corso fondendo i modelli omerici

dellrsquoIliade e dellrsquoOdissea allrsquoepos guerresco della lotta di Roma contro

Cartagine10

poi si dilunga in un viaggio alla scoperta delle origini del

popolo romano parlando del viaggio di Enea di come una tempesta lo

costringa ad approdare sulle coste del Nord drsquoAfrica a Cartagine dove

accetta lrsquoospitalitagrave della regina Didone Secondo alcuni studiosi egrave in

questi frammenti che andrebbe ravvisata la prima traccia della storia

drsquoamore tra Enea e Didone terminata con una maledizione a causa della

partenza dellrsquoeroe per il Lazio Da qui lrsquoorigine dellrsquoodio tra il popolo

romano e quello cartaginese ma sulla storia drsquoamore ci furono

probabilmente delle dispute giagrave nellrsquoantichitagrave

Varrone11

pare abbia sostenuto la versione secondo cui a innamorarsi di

Enea non fu Didone ma Anna (sorella della regina) e che per lui si era

uccisa buttandosi tra le fiamme A tal proposito si legge in Servio ldquoSane

sciendum Varronem dicere Aeneam ab Anna amatum (naturalmente va

riconosciuto ciograve che disse varrone Enea fu amato da Anna)12

rdquo e Servio

Danielino continua dicendo ldquoVarro ait non Didonem sed Annam amore

Aenea impulsam se supra rogum intermisse (Varrone -disse- non Didone

ma Anna si gettograve sulla pira spinta dallrsquoamore per Enea)13

rdquo

10

Cfr P BONO - MV TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

Milano Mondadori 1998 p23 11

Marco Terenzio Varrone (116-27 aC) avrebbe sostenuto questa versione forse nel perduto De

Familiis Troianis 12

Ad Aen V 4 13

Ad Aen IV 682

12

Il rapporto tra Nevio e lrsquoEneide di Virgilio egrave oggetto di studio trattato

ampiamente dagli studiosi e non egrave questa la sede adatta per approfondire

lrsquoargomento Virgilio vuole raccontare la storia di Enea e Didone come

momento cruciale del destino di Roma dove Enea si trova a scegliere

rendendo la sua decisione fatale in entrambi in casi ma in modi e con

conseguenze differenti La Didone dellrsquoEneide egrave diversa dalla regina che

abbiamo incontrato precedentemente in Timeo

In accordo con il ldquomito feniciordquo Didone principessa di Tiro fugge dagli

intrighi di suo fratello Pigmalione avido di ricchezze aveva fatto

uccidere Sicheo il piugrave ricco tra i Fenici e marito di Didone Pigmalione

lo aveva ucciso di nascosto davanti agli altari14

e per molto tempo aveva

nascosto tutto alla sorella Il fantasma del marito insepolto venne in

sogno a Didone e le rivelograve tutto mostrandole dove lrsquoarma lo aveva

trafitto Le raccomandograve di fuggire e come aiuto le rivelograve la posizione dei

suoi vecchi tesori sottoterra oro e argento Didone preparograve la fuga

insieme ai suoi compagni o a quelli che nel regno avevano paura o in

odio Pigmalione Presero le navi e le caricarono drsquooro A capo

dellrsquoimpresa una donna Giunsero sulle sponde dellrsquoAfrica e la regina

comprograve tanta terra quanta ne potesse circondare una pelle di bue e quel

suolo fu chiamato Byrsa

Imperium Dido Tyria regit urbe profecta

germanum fugiens longa est iniuria longae

ambages sed summa sequar fastigia rerum

huic coniunx Sychaeus erat ditissimus auri

14

Sicheo era sacerdote del dio Melqart

13

Phoenicum et magno miserae dilectus amore

cui pater intactam dederat primisque iugarat

ominibus sed regna Tyri germanus habebat

Pygmalion scelere ante alios immanior omnis

quos inter medius venit furor ille Sychaeum

impius ante aras atque auri caecus amore

clam ferro incautum superat securus amorum

germanae factumque diu celavit et aegram

multa malus simulans vana spe lusit amantem

ipsa sed in somnis inhumati venit imago

coniugis ora modis attollens pallida miris

crudelis aras traiectaque pectora ferro

nudavit caecumque domus scelus omne retexit

tum celerare fugam patriaque excedere suadet

auxiliumque viae ueteres tellure recludit

thesauros ignotum argenti pondus et auri

his commota fugam Dido sociosque parabat

conveniunt quibus aut odium crudele tyranni

aut metus acer erat navis quae forte paratae

corripiunt onerantque auro portantur avari

Pygmalionis opes pelago dux femina facti

devenere locos ubi nunc ingentia cernes

moenia surgentemque novae Karthaginis arcem

mercatique solum facti de nomine Byrsam

14

taurino quantum possent circumdare tergo15

Traduzione

Tiene il potere la tiria Didone partita dalla cittagrave

fuggendo il fratelloE un oltraggio lungo lunghi

gli intrighi ma seguirograve i sommi capi delle vicende

A costei era marito Sicheo il piugrave ricco doro

dei Punici e amato dal grande amore della misera

a lui il padre laveva data intatta e laveva unita

inprime nozze Ma teneva i regni di Tiro il fratello

Pigmalione per malvagitagrave piugrave feroce di tutti gli altri

Tra essi venne in mezzo il furore Egli empio

cieco per amore delloro abatte con larma Sicheo

di nascosto che non temeva davanti agli altari sicuro

degli affetti della sorella ed a lungo nascose il fatto

e fingendo molto il malvagio illuse con vana

speranza lafflitta amante

Ma lo stesso fantasma del marito insepolto venne

nei sogni alzando i pallidi sembianti in modi

straordinari svelograve i crudeli altari ed

il petto trafittodallarma scoprigrave tutto il cieco delitto

della casa Allora raccomanda di affrettare la fuga e

andarsene dalla patria

e come aiuto per la via rivelograve vecchi tesori

sotto terra una ignota quantitagrave di oro e argento 15

VIRGILIO Eneide Libro I v340-368

15

Cosigrave sconcertata Didone preparava fuga e compagni

Si radunano quelli che avevano o crudele odio o

paura del tiranno le navi che per caso eran pronte

le prendono e le carican doro I beni dellavaro

Pigmalione son portati per mare

capo dellimpresa una donna

Raggiunsero i luoghi dove ora vedraii le enormi

mura e la nascente fortezza della nuova Cartagine

e comprati il suolo Birsa dal nome del fatto

quanto potessero circondare con una pelle di toro

La regina offre ospitalitagrave ai troiani e durante il banchetto chiede a Enea di

narrarle le sue vicende In grembo a Didone siede il figlio dellrsquoeroe

Ascanio sostituito da Cupido La madre di Enea Venere vuole essere

sicura che la regina non muti il suo atteggiamento benevolo verso il figlio

e spinge Cupido e farla innamorare dellrsquoeroe In un primo momento

Didone rimane fedele al suo voto di castitagrave nei confronti del defunto

marito ma poi la passione la travolge (grazie anche allrsquoincoraggiamento

della sorella Anna) e si arrende iniziando a trascurare tutto per lrsquoamore di

Enea Giunone e Venere si accordano e durante una battuta di caccia un

temporale spinge Enea e Didone a rifugiarsi in una grotta creando cosigrave la

situazione ideale per favorire la loro unione

Didone vorrebbe che Enea non partisse piugrave per lrsquoItalia abbandonando il

suo destino ma Giove invia Mercurio a ricordare allrsquoeroe il suo dovere

cosigrave Enea decide di partire A nulla valgono le suppliche di Didone Presa

dal dolore finge di voler offrire un sacrificio purificatore e si uccide

16

trafiggendosi con una spada e maledice Enea mentre le navi troiane

prendono il largo verso lrsquoItalia

Tum vos o Tyrii stirpem et genus omne futurum

exercete odiis cinerique haec mittite nostro

munera nullus amor populis nec foedera sunto

exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor

qui face Dardanios ferroque sequare colonos

nunc olim quocumque dabunt se tempore vires

litora litoribus contraria fluctibus undas polipt

imprecor arma armis pugnent ipsique nepotesque

Traduzione

Poi voi o Tiri trattate con odio la stirpe e tutto

il popolo futuro ed inviate alla nostra cenere questi

regali Per i popoli non ci siano alcun amore e patti

Sorgi tu un vendicatore dalle nostre ossa

sigrave insegui i coloni dardani col ferro e col fuoco

ora dopo in qualunque tempo si daranno le forze

Prego lidi opposti a lidi onde a flutti

armi ad armi combattano sia loro sia i nipoti16

La maledizione di Didone diventa la causa profonda delle guerre tra il

popolo romano e il popolo punico la radice dellrsquoodio proprio come in

Nevio

16

VIRGILIO Eneide Libro IV v 622-629

17

Virgilio utilizza questa versione della vicenda per scopi ben diversi da

quelli storiografici La storia di Didone ed Enea si inserisce in un

contesto piugrave ampio quello della conclusione delle guerre civili che per

anni avevano scosso lo stato romano e la ritrovata stabilitagrave sotto il

governo imperiale di Augusto Era stato proprio lui Ottaviano a portare

la pace dopo la battaglia di Azio con la sconfitta di Antonio e Cleopatra

La regina drsquoEgitto non era altro che lrsquoelemento orientale e barbaro che

aveva traviato la virtugrave di un uomo romano Antonio con il lusso sfrenato

e la passione amorosa facendo prevalere non la ragione ma lrsquoamore

Cleopatra la donna orientale pericolosa intelligente e seduttrice era la

personificazione dellrsquoirrazionalitagrave emotiva una donna quindi

naturalmente portata alle mollezze drsquoamore preferendo le esigenze

private allo stato

Cleopatra e Didone incarnano lrsquoOriente istintivo e carnale lrsquoaltro il non

romano lrsquoestraneo che corrompe e fiacca il corpo e lo spirito con lrsquoozio

la libidine e le ricchezze Cosigrave era stato per Enea che come Antonio era

stato sedotto dal fascino delle donne drsquoOriente Lrsquoeroe troiano perograve era

riuscito a sfuggire al fascino di Didone in tempo anteponendo lo stato e

il suo destino la ragione la virilitagrave e la pietas allrsquo amor e alle frivolezze

incarnate nella figura della donna orientale Didone

Virgilio cosigrave giustifica la legittimazione dellrsquoautoritagrave di Augusto e

celebra la sua vittoria finale contro le truppe barbariche di Antonio

ormai vittima dellrsquoOriente Cleopatra e Didone le due regine dopo la

sconfitta si riscattano ritrovando la dignitagrave perduta tramite il suicidio

Sic sic iuvat ire sub umbras

18

hauriat hunc oculis ignem crudelis ab alto

Dardanus et nostrae secum ferat omina mortis

dixerat atque illam media inter talia ferro

conlapsam aspiciunt comites ensemque cruore

spumantem sparsasque manus It clamor ad alta

atria concussam bacchatur Fama per urbem

Traduzione

Cosigrave cosigrave egrave bello andar sotto le ombre Il crudele

dardano beva con gli occhi questo fuoco dallalto e

porti con seacute i presagi della nostra morte

Aveva detto e le compagne in mezzo a tali parole la

vedono crollata sullarma e la spada spumeggiante di

sangue e cosparse le mani Va il grido alle alte

stanze la Fama furoreggia per la cittagrave sconvolta17

Enea e la romanitagrave vincono sul fascino orientale Didone egrave sconfitta In

egual misura Augusto vince su Antonio e Cleopatra e ancora Roma vince

sullrsquoelemento barbaro Questo scontro tra due mondi era elemento

ricorrente della propaganda augustea giagrave prima dellrsquoinizio della guerra

quando si preparava allo scontro con Antonio (fu nel 32 aC che

pronunciograve ldquotota Italiardquo) Nelle Res Gestae riporta ldquoMi giurograve fedeltagrave

lrsquoItalia intera di sua volontagrave e mi chiese di esserle condottiero nella

guerra che vinsi ad Azio18

rdquo

17

VIRGILIO Eneide Libro IV v 660-666 18

Res Gestae par 25

19

Augusto si appella alla tradizione romana nella sua campagna come

salvatore e portavoce del mos maiorum tema forte nella societagrave romana

baluardo della purezza dei costumi antichi in decadenza a causa della

corruzione e del lusso introdotti dallrsquoOriente (non serve che io citi Marco

Porcio Catone Maior al riguardo) Lrsquoepisodio narrato da Virgilio

(lrsquoincontro di Enea con Didone) egrave molto importante per lo scopo primo

del poema Ottaviano ha celebrato il suo trionfo dopo Azio (31 aC) non

ha rivali e il 16 gennaio del 27 aC il Senato gli conferisce il titolo di

Augustus In suo onore gli viene conferito il titolo di augurium augustum

appellativo di enorme importanza che identifica ora Ottaviano come il

nuovo Romolo La ricostruzione dello stato romano egrave il suo ambizioso

progetto e per farlo ha bisogno di un solido consenso La figura di

Ottaviano come rifondatore come nuovo Romolo ben voluto dagli dei

prende forma nel poema virgiliano attraverso la ricostruzione della

genealogia mitica della gens Iulia Ovviamente lrsquoanalisi dellrsquoEneide di

Virgilio egrave molto piugrave lunga e complessa e sarebbe riduttivo ridurla a

queste poche pagine ma quello che voglio sottolineare egrave il motivo alla

base della differenza tra la Didone di Timeo e quella virgiliana dove non

abbiamo piugrave la regina forte e fedele ma sofferente e abbandonata un

quadro commovente e triste che finisce in tragedia col suicidio proprio

con la spada che il suo amato le aveva donato

13 Ovidio

Se la Didone virgiliana poco prima di morire arde di furore e desiderio di

vendetta maledicendo Enea la regina che troviamo nelle Heroides di

20

Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al

potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che

trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna

Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera

che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con

lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di

argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante

certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del

suicidio

Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua

sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di

tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua

dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave

qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo

incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se

stessa e il suo passato funesto

Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa

famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima

Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a

odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha

abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia

Nec quia te nostra sperem prece posse moveri

alloquor adverso movimus ista deo

sed meriti famam corpusque animumque pudicum

cum male perdiderim perdere verba leve est

21

Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon

[hellip]

non tamen Aenean quamvis male cogitat odi

sed queror infidum questaque peius amo

Traduzione

E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti

commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave

contro il volere del dio Ma avendo gettato via con

disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e

la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco

sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad

andartene e ad abbandonare linfelice Didone19

[]

Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male

ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo

amo di piugrave20

Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a

cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto

fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea

virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto

tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la

mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o

semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una

19

OVIDIO Heroides VII 5-9 20

OVIDIO Heroides VII 31-32

22

semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli

augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato

lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave

ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la

voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito

la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei

morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera

ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per

sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo

destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave

uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte

coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di

Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi

timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna

Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che

grava su di lei spariragrave per sempre

Durat in extremum vitaeque novissima nostrae

prosequitur fati qui fuit ante tenor

occidit internas coniunx mactatus ad aras

et sceleris tanti praemia frater habet

exul agor cineresque viri patriamque relinquo

et feror in dubias hoste sequente vias

adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque

quod tibi donavi perfide litus emo

urbem constitui lateque patentia fixi

23

moenia finitimis invidiosa locis

Traduzione

Il destino che ho sempre avuto in passato persiste

sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della

mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso

laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di

un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e

abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto

linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso

cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra

gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho

donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che

si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle

regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera

e donna sono provocata a combattere e inesperta

allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli

armamenti21

Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la

dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret

riporta Ovidio

si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar

dum tua sit Dido quidlibet esse feret

21

OVIDIO Heroides VII 115-124

24

[hellip]

nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei

hoc tantum in tumuli marmore carmen erit

praebuit Aeneas et causam mortis et ensem

ipsa sua Dido concidit usa manu

Traduzione

Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si

chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua

Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22

[] non

sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci

saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del

sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la

spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23

14 Annali di Tiro

Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e

greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti

fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza

non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave

ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22

OVIDIO Heroides VII 171-172 23

OVIDIO Heroides VII 197-200

25

seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto

meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta

Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della

letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo

presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di

Eusebio

Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era

secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di

Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi

frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave

precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della

luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e

degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della

religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese

In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera

che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una

ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere

letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24

rdquo

Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e

alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad

una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua

volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle

cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di

Efeso

24

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71

26

Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν

Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν

βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ

βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις

ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν

μαθεῖν

Traduzione

scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i

Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di

studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di

ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che

regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25

Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe

avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle

fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione

Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un

compilatore tratte da cronache locali in lingua greca

il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o

secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non

consente dubbi certamente egli non fu il traduttore

25

G FLAVIO Contro Apione I 116

27

degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera

ldquobarbarardquo26

A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la

traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe

una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico

Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che

gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro

che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di

Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro

Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della

colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio

scrive

ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν

γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα

λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ

πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν

οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη

ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον

ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ

κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα

Traduzione

26

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73

28

Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi

anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati

con grande cura relativi ai fatti degni di memoria

avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi

(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu

eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto

mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27

Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti

altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva

presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute

anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave

da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa

Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici

τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας

ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν

Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν

δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ

φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν

Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς

Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη

ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ

βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός

27

G FLAVIO Contro Apione I 107-108

29

γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι

Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η

Traduzione

Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e

regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56

anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo

regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di

Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di

Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla

somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da

allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel

dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati

dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di

Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28

Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di

Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione

Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel

settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una

cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di

Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi

Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano

restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva

essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte

28

G FLAVIO Contro Apione I 125-127

30

di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante

secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave

storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito

come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non

trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un

attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli

escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo

storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla

successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per

citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di

Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera

nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro

rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di

Pompeo Trogo29

rdquo

15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo

Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci

ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone

nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la

figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella

Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda

augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per

lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di

encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della

29

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80

31

storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla

celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna

Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30

Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i

giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto

31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa

fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e

sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba

era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto

terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione

avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per

queste lo uccise

Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto

tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che

avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo

convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per

trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto

anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle

navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li

costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto

del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba

pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte

funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi

del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si

30

cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31

Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus

32

unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio

e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire

Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le

fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a

prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave

che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di

queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani

potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di

Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di

Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi

discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua

sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce

degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo

sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo

divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia

degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve

un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue

Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia

uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu

chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare

con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave

una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani

siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime

fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma

travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e

invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e

33

potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e

subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano

ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti

cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli

ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia

dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e

costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a

quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e

la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve

Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta

Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato

lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle

nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che

sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita

trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine

come una dea

La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada

durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto

affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e

accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei

fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei

Condita est urbs haec LXXII annis ante quam

Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi

status variis discordiarum casibus agitatus est Cum

inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta

34

sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt

Quippe homines ut victimas immolabant et

impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam

provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine

eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari

maxime solent

Traduzione

Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di

Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la

sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a

discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche

da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come

rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione

religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come

vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di

unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici

implorando la pace divina con il sangue di coloro

per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli

dei32

Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta

vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro

conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza

garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa

La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei

32

Epitoma XVIII 6

35

Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema

o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla

fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba

anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)

una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo

quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33

) I commerci e gli

scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste

Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di

valenza politica e storiografica34

rdquo Le genti del luogo non potevano che

essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una

cultura moderna di tipo mercantile

Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare

il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del

tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione

giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento

simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo

stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto

riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735

come hanno

ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella

versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo

ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine

semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno

poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave

33

ERODOTO Storie I 1 34

Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

p66 35

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114

36

nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di

bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia

della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di

Livio36

che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul

Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle

di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la

complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37

rdquo

Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che

invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici

rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della

terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio

solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene

sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano

alla donna fenicia

Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque

consentientibus omnibus Carthago conditur statuto

annuo vectigali pro solo urbis [hellip]

Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum

principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli

denuntiatione perit

Traduzione

36

LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109

37

Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di

trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti

fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone

annuo per il suolo della cittagrave38

[hellip] Iarba fece venire

a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese

in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39

Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua

morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano

rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio

affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura

femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per

fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto

del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i

Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno

CAPITOLO 2

2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo

21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio

38

Epitome XVIII 5 39

Epitome XVIII 6

38

Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la

vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile

distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad

una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi

macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo

sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per

motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia

Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue

ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile

verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna

indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo

dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno

lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato

dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri

re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo

Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale

di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i

due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave

fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide

e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che

questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve

difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della

monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla

regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni

39

religiose In unrsquoiscrizione funeraria40

il titolo sacerdote di Astarte

precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte

era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con

funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete

anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo

Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave

la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali

di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41

sommo sacerdote Ittobal42

sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio

riporta

οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα

τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων

ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου

Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε

τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους

καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους

ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί

Traduzione

Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare

la legna sulla montagna chiamata Libano per i

falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli

antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41

G FLAVIO Contro Apione I 157 42

G FLAVIO Contro Apione I 123

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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64

9

Traduzione

Ersquo stato detto prima che Elissa egrave il vero nome di

Didone ma dopo morta egrave stata chiamata Didone dai

Cartaginesi che in lingua punica vuol dire donna

capace di virilitagrave

Quando fu costretta dai suoi stessi compagni a

sposare qualsiasi dei re dellrsquoAfrica e era legata

dallrsquoamore al suo primo marito forte nella mente si

uccise buttandosi in una pira accesa [hellip] Per questo

Didone egrave stata chiamata donna coraggiosa la quale

fece qualcosa di virile

Eustazio7 propone unlsquointerpretazione ancora diversa affermando che gli

indigeni avevano chiamato la donna Διδὼ percheacute da essa ingannati quasi

fosse stata lrsquoassassina del proprio uomo a causa dellrsquoomicidio commesso

da suo fratello (il termine greco egrave ἀνδροφόνος)

Si potrebbe continuare ancora per molto visto che numerosi esperti si

sono confrontati ed hanno proposto numerose interpretazioni e soluzioni

(come Giovanni Garbini8 che pone ElissaTheiosso in rapporto con il

greco θεῖος ldquodivinordquo e il verbo θειόω ldquoconsacrare considerare sacrordquo

o varie radici di origine semitica come ldquomuoversirdquo ldquoaffrettarsirdquo o ancora

ldquosenordquo ldquomammellardquo una donna virile nel senso di donna amazzone9) ma

7 Ad Dion Per 195 in Muller GGM II p 251

8 G GARBINI I Fenici Storia e religione 1980 p 199-200

9 L VATTIONI 1978 p28-29 1994 p93-94

10

nessuna si egrave imposta con decisione sulle altre lasciando la questione

ancora aperta

Dal racconto pervenutoci dai frammenti di Timeo sappiamo che Elissa

fugge dalla sua patria a causa dellrsquoassassinio di suo marito sommo

sacerdote del dio perpetrato da suo fratello Pigmalione Con i suoi beni

fugge via e approda in Africa dove viene soprannominata Didone Qui la

cittagrave prospera e la principessa diventa oggetto di mira dei sovrani locali

Piuttosto che accettare le nozze con Iarba Didone si uccide gettandosi tra

le fiamme innalzate per una finta cerimonia Timeo lascia intravedere un

fattore molto importante nel suo racconto il fattore probabilmente

scatenante la fuga di Elissa ovvero il conflitto tra regalitagrave e classe

sacerdotale La sua morte infine ricorda da vicino i riti sacrificali fenici

del passaggio nelle fiamme Uno sfondo storico plausibile pare ci sia a

una prima occhiata Ma prima continuerograve lrsquoesposizione della

documentazione al riguardo cosigrave da avere un quadro piugrave ricco

12 Gneo Nevio e Virgilio

Lrsquoimmagine che conferisce Virgilio a Didone egrave di stampo letterario e

perciograve molto diversa da quella di Timeo Se con il siceliota siamo a

cavallo tra il IV e il III secolo aC ora ci troviamo a Roma sotto il potere

di Augusto nel I aC e quello che Virgilio narra egrave la storia di Enea eroe

troiano figlio di Anchise che fugge da Troia dopo la sua caduta Viaggia

per mare e solo dopo molte peripezie giunge nel Lazio diventando il

progenitore del popolo romano Il mito di fondazione di Roma per opera

di un eroe fuggito alla caduta della cittagrave troiana egrave giagrave presente nel Bellum

11

Poenicum di Nevio scritto allrsquoincirca tra il 215-217 aC durante la

seconda guerra punica Del poema ci sono pervenuti solo dei frammenti

dai quali possiamo ricostruire su larghe linee la vicenda

Nevio narra dapprima della guerra in corso fondendo i modelli omerici

dellrsquoIliade e dellrsquoOdissea allrsquoepos guerresco della lotta di Roma contro

Cartagine10

poi si dilunga in un viaggio alla scoperta delle origini del

popolo romano parlando del viaggio di Enea di come una tempesta lo

costringa ad approdare sulle coste del Nord drsquoAfrica a Cartagine dove

accetta lrsquoospitalitagrave della regina Didone Secondo alcuni studiosi egrave in

questi frammenti che andrebbe ravvisata la prima traccia della storia

drsquoamore tra Enea e Didone terminata con una maledizione a causa della

partenza dellrsquoeroe per il Lazio Da qui lrsquoorigine dellrsquoodio tra il popolo

romano e quello cartaginese ma sulla storia drsquoamore ci furono

probabilmente delle dispute giagrave nellrsquoantichitagrave

Varrone11

pare abbia sostenuto la versione secondo cui a innamorarsi di

Enea non fu Didone ma Anna (sorella della regina) e che per lui si era

uccisa buttandosi tra le fiamme A tal proposito si legge in Servio ldquoSane

sciendum Varronem dicere Aeneam ab Anna amatum (naturalmente va

riconosciuto ciograve che disse varrone Enea fu amato da Anna)12

rdquo e Servio

Danielino continua dicendo ldquoVarro ait non Didonem sed Annam amore

Aenea impulsam se supra rogum intermisse (Varrone -disse- non Didone

ma Anna si gettograve sulla pira spinta dallrsquoamore per Enea)13

rdquo

10

Cfr P BONO - MV TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

Milano Mondadori 1998 p23 11

Marco Terenzio Varrone (116-27 aC) avrebbe sostenuto questa versione forse nel perduto De

Familiis Troianis 12

Ad Aen V 4 13

Ad Aen IV 682

12

Il rapporto tra Nevio e lrsquoEneide di Virgilio egrave oggetto di studio trattato

ampiamente dagli studiosi e non egrave questa la sede adatta per approfondire

lrsquoargomento Virgilio vuole raccontare la storia di Enea e Didone come

momento cruciale del destino di Roma dove Enea si trova a scegliere

rendendo la sua decisione fatale in entrambi in casi ma in modi e con

conseguenze differenti La Didone dellrsquoEneide egrave diversa dalla regina che

abbiamo incontrato precedentemente in Timeo

In accordo con il ldquomito feniciordquo Didone principessa di Tiro fugge dagli

intrighi di suo fratello Pigmalione avido di ricchezze aveva fatto

uccidere Sicheo il piugrave ricco tra i Fenici e marito di Didone Pigmalione

lo aveva ucciso di nascosto davanti agli altari14

e per molto tempo aveva

nascosto tutto alla sorella Il fantasma del marito insepolto venne in

sogno a Didone e le rivelograve tutto mostrandole dove lrsquoarma lo aveva

trafitto Le raccomandograve di fuggire e come aiuto le rivelograve la posizione dei

suoi vecchi tesori sottoterra oro e argento Didone preparograve la fuga

insieme ai suoi compagni o a quelli che nel regno avevano paura o in

odio Pigmalione Presero le navi e le caricarono drsquooro A capo

dellrsquoimpresa una donna Giunsero sulle sponde dellrsquoAfrica e la regina

comprograve tanta terra quanta ne potesse circondare una pelle di bue e quel

suolo fu chiamato Byrsa

Imperium Dido Tyria regit urbe profecta

germanum fugiens longa est iniuria longae

ambages sed summa sequar fastigia rerum

huic coniunx Sychaeus erat ditissimus auri

14

Sicheo era sacerdote del dio Melqart

13

Phoenicum et magno miserae dilectus amore

cui pater intactam dederat primisque iugarat

ominibus sed regna Tyri germanus habebat

Pygmalion scelere ante alios immanior omnis

quos inter medius venit furor ille Sychaeum

impius ante aras atque auri caecus amore

clam ferro incautum superat securus amorum

germanae factumque diu celavit et aegram

multa malus simulans vana spe lusit amantem

ipsa sed in somnis inhumati venit imago

coniugis ora modis attollens pallida miris

crudelis aras traiectaque pectora ferro

nudavit caecumque domus scelus omne retexit

tum celerare fugam patriaque excedere suadet

auxiliumque viae ueteres tellure recludit

thesauros ignotum argenti pondus et auri

his commota fugam Dido sociosque parabat

conveniunt quibus aut odium crudele tyranni

aut metus acer erat navis quae forte paratae

corripiunt onerantque auro portantur avari

Pygmalionis opes pelago dux femina facti

devenere locos ubi nunc ingentia cernes

moenia surgentemque novae Karthaginis arcem

mercatique solum facti de nomine Byrsam

14

taurino quantum possent circumdare tergo15

Traduzione

Tiene il potere la tiria Didone partita dalla cittagrave

fuggendo il fratelloE un oltraggio lungo lunghi

gli intrighi ma seguirograve i sommi capi delle vicende

A costei era marito Sicheo il piugrave ricco doro

dei Punici e amato dal grande amore della misera

a lui il padre laveva data intatta e laveva unita

inprime nozze Ma teneva i regni di Tiro il fratello

Pigmalione per malvagitagrave piugrave feroce di tutti gli altri

Tra essi venne in mezzo il furore Egli empio

cieco per amore delloro abatte con larma Sicheo

di nascosto che non temeva davanti agli altari sicuro

degli affetti della sorella ed a lungo nascose il fatto

e fingendo molto il malvagio illuse con vana

speranza lafflitta amante

Ma lo stesso fantasma del marito insepolto venne

nei sogni alzando i pallidi sembianti in modi

straordinari svelograve i crudeli altari ed

il petto trafittodallarma scoprigrave tutto il cieco delitto

della casa Allora raccomanda di affrettare la fuga e

andarsene dalla patria

e come aiuto per la via rivelograve vecchi tesori

sotto terra una ignota quantitagrave di oro e argento 15

VIRGILIO Eneide Libro I v340-368

15

Cosigrave sconcertata Didone preparava fuga e compagni

Si radunano quelli che avevano o crudele odio o

paura del tiranno le navi che per caso eran pronte

le prendono e le carican doro I beni dellavaro

Pigmalione son portati per mare

capo dellimpresa una donna

Raggiunsero i luoghi dove ora vedraii le enormi

mura e la nascente fortezza della nuova Cartagine

e comprati il suolo Birsa dal nome del fatto

quanto potessero circondare con una pelle di toro

La regina offre ospitalitagrave ai troiani e durante il banchetto chiede a Enea di

narrarle le sue vicende In grembo a Didone siede il figlio dellrsquoeroe

Ascanio sostituito da Cupido La madre di Enea Venere vuole essere

sicura che la regina non muti il suo atteggiamento benevolo verso il figlio

e spinge Cupido e farla innamorare dellrsquoeroe In un primo momento

Didone rimane fedele al suo voto di castitagrave nei confronti del defunto

marito ma poi la passione la travolge (grazie anche allrsquoincoraggiamento

della sorella Anna) e si arrende iniziando a trascurare tutto per lrsquoamore di

Enea Giunone e Venere si accordano e durante una battuta di caccia un

temporale spinge Enea e Didone a rifugiarsi in una grotta creando cosigrave la

situazione ideale per favorire la loro unione

Didone vorrebbe che Enea non partisse piugrave per lrsquoItalia abbandonando il

suo destino ma Giove invia Mercurio a ricordare allrsquoeroe il suo dovere

cosigrave Enea decide di partire A nulla valgono le suppliche di Didone Presa

dal dolore finge di voler offrire un sacrificio purificatore e si uccide

16

trafiggendosi con una spada e maledice Enea mentre le navi troiane

prendono il largo verso lrsquoItalia

Tum vos o Tyrii stirpem et genus omne futurum

exercete odiis cinerique haec mittite nostro

munera nullus amor populis nec foedera sunto

exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor

qui face Dardanios ferroque sequare colonos

nunc olim quocumque dabunt se tempore vires

litora litoribus contraria fluctibus undas polipt

imprecor arma armis pugnent ipsique nepotesque

Traduzione

Poi voi o Tiri trattate con odio la stirpe e tutto

il popolo futuro ed inviate alla nostra cenere questi

regali Per i popoli non ci siano alcun amore e patti

Sorgi tu un vendicatore dalle nostre ossa

sigrave insegui i coloni dardani col ferro e col fuoco

ora dopo in qualunque tempo si daranno le forze

Prego lidi opposti a lidi onde a flutti

armi ad armi combattano sia loro sia i nipoti16

La maledizione di Didone diventa la causa profonda delle guerre tra il

popolo romano e il popolo punico la radice dellrsquoodio proprio come in

Nevio

16

VIRGILIO Eneide Libro IV v 622-629

17

Virgilio utilizza questa versione della vicenda per scopi ben diversi da

quelli storiografici La storia di Didone ed Enea si inserisce in un

contesto piugrave ampio quello della conclusione delle guerre civili che per

anni avevano scosso lo stato romano e la ritrovata stabilitagrave sotto il

governo imperiale di Augusto Era stato proprio lui Ottaviano a portare

la pace dopo la battaglia di Azio con la sconfitta di Antonio e Cleopatra

La regina drsquoEgitto non era altro che lrsquoelemento orientale e barbaro che

aveva traviato la virtugrave di un uomo romano Antonio con il lusso sfrenato

e la passione amorosa facendo prevalere non la ragione ma lrsquoamore

Cleopatra la donna orientale pericolosa intelligente e seduttrice era la

personificazione dellrsquoirrazionalitagrave emotiva una donna quindi

naturalmente portata alle mollezze drsquoamore preferendo le esigenze

private allo stato

Cleopatra e Didone incarnano lrsquoOriente istintivo e carnale lrsquoaltro il non

romano lrsquoestraneo che corrompe e fiacca il corpo e lo spirito con lrsquoozio

la libidine e le ricchezze Cosigrave era stato per Enea che come Antonio era

stato sedotto dal fascino delle donne drsquoOriente Lrsquoeroe troiano perograve era

riuscito a sfuggire al fascino di Didone in tempo anteponendo lo stato e

il suo destino la ragione la virilitagrave e la pietas allrsquo amor e alle frivolezze

incarnate nella figura della donna orientale Didone

Virgilio cosigrave giustifica la legittimazione dellrsquoautoritagrave di Augusto e

celebra la sua vittoria finale contro le truppe barbariche di Antonio

ormai vittima dellrsquoOriente Cleopatra e Didone le due regine dopo la

sconfitta si riscattano ritrovando la dignitagrave perduta tramite il suicidio

Sic sic iuvat ire sub umbras

18

hauriat hunc oculis ignem crudelis ab alto

Dardanus et nostrae secum ferat omina mortis

dixerat atque illam media inter talia ferro

conlapsam aspiciunt comites ensemque cruore

spumantem sparsasque manus It clamor ad alta

atria concussam bacchatur Fama per urbem

Traduzione

Cosigrave cosigrave egrave bello andar sotto le ombre Il crudele

dardano beva con gli occhi questo fuoco dallalto e

porti con seacute i presagi della nostra morte

Aveva detto e le compagne in mezzo a tali parole la

vedono crollata sullarma e la spada spumeggiante di

sangue e cosparse le mani Va il grido alle alte

stanze la Fama furoreggia per la cittagrave sconvolta17

Enea e la romanitagrave vincono sul fascino orientale Didone egrave sconfitta In

egual misura Augusto vince su Antonio e Cleopatra e ancora Roma vince

sullrsquoelemento barbaro Questo scontro tra due mondi era elemento

ricorrente della propaganda augustea giagrave prima dellrsquoinizio della guerra

quando si preparava allo scontro con Antonio (fu nel 32 aC che

pronunciograve ldquotota Italiardquo) Nelle Res Gestae riporta ldquoMi giurograve fedeltagrave

lrsquoItalia intera di sua volontagrave e mi chiese di esserle condottiero nella

guerra che vinsi ad Azio18

rdquo

17

VIRGILIO Eneide Libro IV v 660-666 18

Res Gestae par 25

19

Augusto si appella alla tradizione romana nella sua campagna come

salvatore e portavoce del mos maiorum tema forte nella societagrave romana

baluardo della purezza dei costumi antichi in decadenza a causa della

corruzione e del lusso introdotti dallrsquoOriente (non serve che io citi Marco

Porcio Catone Maior al riguardo) Lrsquoepisodio narrato da Virgilio

(lrsquoincontro di Enea con Didone) egrave molto importante per lo scopo primo

del poema Ottaviano ha celebrato il suo trionfo dopo Azio (31 aC) non

ha rivali e il 16 gennaio del 27 aC il Senato gli conferisce il titolo di

Augustus In suo onore gli viene conferito il titolo di augurium augustum

appellativo di enorme importanza che identifica ora Ottaviano come il

nuovo Romolo La ricostruzione dello stato romano egrave il suo ambizioso

progetto e per farlo ha bisogno di un solido consenso La figura di

Ottaviano come rifondatore come nuovo Romolo ben voluto dagli dei

prende forma nel poema virgiliano attraverso la ricostruzione della

genealogia mitica della gens Iulia Ovviamente lrsquoanalisi dellrsquoEneide di

Virgilio egrave molto piugrave lunga e complessa e sarebbe riduttivo ridurla a

queste poche pagine ma quello che voglio sottolineare egrave il motivo alla

base della differenza tra la Didone di Timeo e quella virgiliana dove non

abbiamo piugrave la regina forte e fedele ma sofferente e abbandonata un

quadro commovente e triste che finisce in tragedia col suicidio proprio

con la spada che il suo amato le aveva donato

13 Ovidio

Se la Didone virgiliana poco prima di morire arde di furore e desiderio di

vendetta maledicendo Enea la regina che troviamo nelle Heroides di

20

Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al

potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che

trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna

Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera

che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con

lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di

argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante

certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del

suicidio

Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua

sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di

tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua

dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave

qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo

incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se

stessa e il suo passato funesto

Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa

famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima

Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a

odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha

abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia

Nec quia te nostra sperem prece posse moveri

alloquor adverso movimus ista deo

sed meriti famam corpusque animumque pudicum

cum male perdiderim perdere verba leve est

21

Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon

[hellip]

non tamen Aenean quamvis male cogitat odi

sed queror infidum questaque peius amo

Traduzione

E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti

commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave

contro il volere del dio Ma avendo gettato via con

disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e

la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco

sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad

andartene e ad abbandonare linfelice Didone19

[]

Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male

ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo

amo di piugrave20

Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a

cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto

fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea

virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto

tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la

mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o

semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una

19

OVIDIO Heroides VII 5-9 20

OVIDIO Heroides VII 31-32

22

semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli

augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato

lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave

ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la

voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito

la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei

morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera

ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per

sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo

destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave

uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte

coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di

Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi

timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna

Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che

grava su di lei spariragrave per sempre

Durat in extremum vitaeque novissima nostrae

prosequitur fati qui fuit ante tenor

occidit internas coniunx mactatus ad aras

et sceleris tanti praemia frater habet

exul agor cineresque viri patriamque relinquo

et feror in dubias hoste sequente vias

adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque

quod tibi donavi perfide litus emo

urbem constitui lateque patentia fixi

23

moenia finitimis invidiosa locis

Traduzione

Il destino che ho sempre avuto in passato persiste

sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della

mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso

laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di

un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e

abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto

linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso

cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra

gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho

donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che

si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle

regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera

e donna sono provocata a combattere e inesperta

allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli

armamenti21

Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la

dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret

riporta Ovidio

si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar

dum tua sit Dido quidlibet esse feret

21

OVIDIO Heroides VII 115-124

24

[hellip]

nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei

hoc tantum in tumuli marmore carmen erit

praebuit Aeneas et causam mortis et ensem

ipsa sua Dido concidit usa manu

Traduzione

Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si

chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua

Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22

[] non

sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci

saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del

sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la

spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23

14 Annali di Tiro

Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e

greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti

fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza

non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave

ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22

OVIDIO Heroides VII 171-172 23

OVIDIO Heroides VII 197-200

25

seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto

meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta

Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della

letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo

presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di

Eusebio

Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era

secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di

Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi

frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave

precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della

luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e

degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della

religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese

In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera

che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una

ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere

letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24

rdquo

Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e

alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad

una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua

volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle

cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di

Efeso

24

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71

26

Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν

Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν

βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ

βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις

ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν

μαθεῖν

Traduzione

scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i

Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di

studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di

ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che

regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25

Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe

avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle

fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione

Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un

compilatore tratte da cronache locali in lingua greca

il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o

secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non

consente dubbi certamente egli non fu il traduttore

25

G FLAVIO Contro Apione I 116

27

degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera

ldquobarbarardquo26

A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la

traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe

una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico

Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che

gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro

che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di

Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro

Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della

colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio

scrive

ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν

γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα

λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ

πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν

οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη

ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον

ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ

κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα

Traduzione

26

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73

28

Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi

anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati

con grande cura relativi ai fatti degni di memoria

avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi

(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu

eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto

mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27

Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti

altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva

presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute

anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave

da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa

Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici

τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας

ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν

Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν

δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ

φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν

Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς

Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη

ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ

βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός

27

G FLAVIO Contro Apione I 107-108

29

γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι

Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η

Traduzione

Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e

regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56

anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo

regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di

Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di

Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla

somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da

allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel

dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati

dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di

Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28

Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di

Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione

Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel

settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una

cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di

Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi

Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano

restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva

essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte

28

G FLAVIO Contro Apione I 125-127

30

di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante

secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave

storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito

come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non

trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un

attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli

escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo

storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla

successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per

citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di

Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera

nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro

rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di

Pompeo Trogo29

rdquo

15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo

Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci

ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone

nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la

figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella

Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda

augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per

lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di

encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della

29

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80

31

storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla

celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna

Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30

Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i

giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto

31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa

fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e

sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba

era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto

terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione

avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per

queste lo uccise

Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto

tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che

avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo

convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per

trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto

anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle

navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li

costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto

del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba

pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte

funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi

del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si

30

cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31

Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus

32

unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio

e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire

Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le

fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a

prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave

che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di

queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani

potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di

Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di

Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi

discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua

sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce

degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo

sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo

divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia

degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve

un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue

Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia

uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu

chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare

con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave

una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani

siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime

fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma

travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e

invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e

33

potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e

subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano

ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti

cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli

ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia

dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e

costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a

quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e

la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve

Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta

Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato

lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle

nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che

sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita

trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine

come una dea

La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada

durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto

affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e

accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei

fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei

Condita est urbs haec LXXII annis ante quam

Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi

status variis discordiarum casibus agitatus est Cum

inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta

34

sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt

Quippe homines ut victimas immolabant et

impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam

provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine

eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari

maxime solent

Traduzione

Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di

Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la

sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a

discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche

da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come

rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione

religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come

vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di

unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici

implorando la pace divina con il sangue di coloro

per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli

dei32

Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta

vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro

conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza

garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa

La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei

32

Epitoma XVIII 6

35

Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema

o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla

fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba

anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)

una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo

quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33

) I commerci e gli

scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste

Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di

valenza politica e storiografica34

rdquo Le genti del luogo non potevano che

essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una

cultura moderna di tipo mercantile

Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare

il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del

tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione

giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento

simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo

stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto

riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735

come hanno

ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella

versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo

ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine

semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno

poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave

33

ERODOTO Storie I 1 34

Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

p66 35

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114

36

nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di

bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia

della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di

Livio36

che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul

Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle

di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la

complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37

rdquo

Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che

invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici

rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della

terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio

solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene

sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano

alla donna fenicia

Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque

consentientibus omnibus Carthago conditur statuto

annuo vectigali pro solo urbis [hellip]

Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum

principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli

denuntiatione perit

Traduzione

36

LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109

37

Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di

trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti

fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone

annuo per il suolo della cittagrave38

[hellip] Iarba fece venire

a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese

in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39

Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua

morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano

rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio

affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura

femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per

fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto

del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i

Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno

CAPITOLO 2

2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo

21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio

38

Epitome XVIII 5 39

Epitome XVIII 6

38

Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la

vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile

distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad

una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi

macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo

sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per

motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia

Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue

ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile

verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna

indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo

dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno

lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato

dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri

re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo

Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale

di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i

due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave

fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide

e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che

questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve

difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della

monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla

regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni

39

religiose In unrsquoiscrizione funeraria40

il titolo sacerdote di Astarte

precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte

era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con

funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete

anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo

Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave

la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali

di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41

sommo sacerdote Ittobal42

sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio

riporta

οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα

τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων

ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου

Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε

τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους

καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους

ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί

Traduzione

Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare

la legna sulla montagna chiamata Libano per i

falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli

antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41

G FLAVIO Contro Apione I 157 42

G FLAVIO Contro Apione I 123

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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Roma 1975

64

10

nessuna si egrave imposta con decisione sulle altre lasciando la questione

ancora aperta

Dal racconto pervenutoci dai frammenti di Timeo sappiamo che Elissa

fugge dalla sua patria a causa dellrsquoassassinio di suo marito sommo

sacerdote del dio perpetrato da suo fratello Pigmalione Con i suoi beni

fugge via e approda in Africa dove viene soprannominata Didone Qui la

cittagrave prospera e la principessa diventa oggetto di mira dei sovrani locali

Piuttosto che accettare le nozze con Iarba Didone si uccide gettandosi tra

le fiamme innalzate per una finta cerimonia Timeo lascia intravedere un

fattore molto importante nel suo racconto il fattore probabilmente

scatenante la fuga di Elissa ovvero il conflitto tra regalitagrave e classe

sacerdotale La sua morte infine ricorda da vicino i riti sacrificali fenici

del passaggio nelle fiamme Uno sfondo storico plausibile pare ci sia a

una prima occhiata Ma prima continuerograve lrsquoesposizione della

documentazione al riguardo cosigrave da avere un quadro piugrave ricco

12 Gneo Nevio e Virgilio

Lrsquoimmagine che conferisce Virgilio a Didone egrave di stampo letterario e

perciograve molto diversa da quella di Timeo Se con il siceliota siamo a

cavallo tra il IV e il III secolo aC ora ci troviamo a Roma sotto il potere

di Augusto nel I aC e quello che Virgilio narra egrave la storia di Enea eroe

troiano figlio di Anchise che fugge da Troia dopo la sua caduta Viaggia

per mare e solo dopo molte peripezie giunge nel Lazio diventando il

progenitore del popolo romano Il mito di fondazione di Roma per opera

di un eroe fuggito alla caduta della cittagrave troiana egrave giagrave presente nel Bellum

11

Poenicum di Nevio scritto allrsquoincirca tra il 215-217 aC durante la

seconda guerra punica Del poema ci sono pervenuti solo dei frammenti

dai quali possiamo ricostruire su larghe linee la vicenda

Nevio narra dapprima della guerra in corso fondendo i modelli omerici

dellrsquoIliade e dellrsquoOdissea allrsquoepos guerresco della lotta di Roma contro

Cartagine10

poi si dilunga in un viaggio alla scoperta delle origini del

popolo romano parlando del viaggio di Enea di come una tempesta lo

costringa ad approdare sulle coste del Nord drsquoAfrica a Cartagine dove

accetta lrsquoospitalitagrave della regina Didone Secondo alcuni studiosi egrave in

questi frammenti che andrebbe ravvisata la prima traccia della storia

drsquoamore tra Enea e Didone terminata con una maledizione a causa della

partenza dellrsquoeroe per il Lazio Da qui lrsquoorigine dellrsquoodio tra il popolo

romano e quello cartaginese ma sulla storia drsquoamore ci furono

probabilmente delle dispute giagrave nellrsquoantichitagrave

Varrone11

pare abbia sostenuto la versione secondo cui a innamorarsi di

Enea non fu Didone ma Anna (sorella della regina) e che per lui si era

uccisa buttandosi tra le fiamme A tal proposito si legge in Servio ldquoSane

sciendum Varronem dicere Aeneam ab Anna amatum (naturalmente va

riconosciuto ciograve che disse varrone Enea fu amato da Anna)12

rdquo e Servio

Danielino continua dicendo ldquoVarro ait non Didonem sed Annam amore

Aenea impulsam se supra rogum intermisse (Varrone -disse- non Didone

ma Anna si gettograve sulla pira spinta dallrsquoamore per Enea)13

rdquo

10

Cfr P BONO - MV TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

Milano Mondadori 1998 p23 11

Marco Terenzio Varrone (116-27 aC) avrebbe sostenuto questa versione forse nel perduto De

Familiis Troianis 12

Ad Aen V 4 13

Ad Aen IV 682

12

Il rapporto tra Nevio e lrsquoEneide di Virgilio egrave oggetto di studio trattato

ampiamente dagli studiosi e non egrave questa la sede adatta per approfondire

lrsquoargomento Virgilio vuole raccontare la storia di Enea e Didone come

momento cruciale del destino di Roma dove Enea si trova a scegliere

rendendo la sua decisione fatale in entrambi in casi ma in modi e con

conseguenze differenti La Didone dellrsquoEneide egrave diversa dalla regina che

abbiamo incontrato precedentemente in Timeo

In accordo con il ldquomito feniciordquo Didone principessa di Tiro fugge dagli

intrighi di suo fratello Pigmalione avido di ricchezze aveva fatto

uccidere Sicheo il piugrave ricco tra i Fenici e marito di Didone Pigmalione

lo aveva ucciso di nascosto davanti agli altari14

e per molto tempo aveva

nascosto tutto alla sorella Il fantasma del marito insepolto venne in

sogno a Didone e le rivelograve tutto mostrandole dove lrsquoarma lo aveva

trafitto Le raccomandograve di fuggire e come aiuto le rivelograve la posizione dei

suoi vecchi tesori sottoterra oro e argento Didone preparograve la fuga

insieme ai suoi compagni o a quelli che nel regno avevano paura o in

odio Pigmalione Presero le navi e le caricarono drsquooro A capo

dellrsquoimpresa una donna Giunsero sulle sponde dellrsquoAfrica e la regina

comprograve tanta terra quanta ne potesse circondare una pelle di bue e quel

suolo fu chiamato Byrsa

Imperium Dido Tyria regit urbe profecta

germanum fugiens longa est iniuria longae

ambages sed summa sequar fastigia rerum

huic coniunx Sychaeus erat ditissimus auri

14

Sicheo era sacerdote del dio Melqart

13

Phoenicum et magno miserae dilectus amore

cui pater intactam dederat primisque iugarat

ominibus sed regna Tyri germanus habebat

Pygmalion scelere ante alios immanior omnis

quos inter medius venit furor ille Sychaeum

impius ante aras atque auri caecus amore

clam ferro incautum superat securus amorum

germanae factumque diu celavit et aegram

multa malus simulans vana spe lusit amantem

ipsa sed in somnis inhumati venit imago

coniugis ora modis attollens pallida miris

crudelis aras traiectaque pectora ferro

nudavit caecumque domus scelus omne retexit

tum celerare fugam patriaque excedere suadet

auxiliumque viae ueteres tellure recludit

thesauros ignotum argenti pondus et auri

his commota fugam Dido sociosque parabat

conveniunt quibus aut odium crudele tyranni

aut metus acer erat navis quae forte paratae

corripiunt onerantque auro portantur avari

Pygmalionis opes pelago dux femina facti

devenere locos ubi nunc ingentia cernes

moenia surgentemque novae Karthaginis arcem

mercatique solum facti de nomine Byrsam

14

taurino quantum possent circumdare tergo15

Traduzione

Tiene il potere la tiria Didone partita dalla cittagrave

fuggendo il fratelloE un oltraggio lungo lunghi

gli intrighi ma seguirograve i sommi capi delle vicende

A costei era marito Sicheo il piugrave ricco doro

dei Punici e amato dal grande amore della misera

a lui il padre laveva data intatta e laveva unita

inprime nozze Ma teneva i regni di Tiro il fratello

Pigmalione per malvagitagrave piugrave feroce di tutti gli altri

Tra essi venne in mezzo il furore Egli empio

cieco per amore delloro abatte con larma Sicheo

di nascosto che non temeva davanti agli altari sicuro

degli affetti della sorella ed a lungo nascose il fatto

e fingendo molto il malvagio illuse con vana

speranza lafflitta amante

Ma lo stesso fantasma del marito insepolto venne

nei sogni alzando i pallidi sembianti in modi

straordinari svelograve i crudeli altari ed

il petto trafittodallarma scoprigrave tutto il cieco delitto

della casa Allora raccomanda di affrettare la fuga e

andarsene dalla patria

e come aiuto per la via rivelograve vecchi tesori

sotto terra una ignota quantitagrave di oro e argento 15

VIRGILIO Eneide Libro I v340-368

15

Cosigrave sconcertata Didone preparava fuga e compagni

Si radunano quelli che avevano o crudele odio o

paura del tiranno le navi che per caso eran pronte

le prendono e le carican doro I beni dellavaro

Pigmalione son portati per mare

capo dellimpresa una donna

Raggiunsero i luoghi dove ora vedraii le enormi

mura e la nascente fortezza della nuova Cartagine

e comprati il suolo Birsa dal nome del fatto

quanto potessero circondare con una pelle di toro

La regina offre ospitalitagrave ai troiani e durante il banchetto chiede a Enea di

narrarle le sue vicende In grembo a Didone siede il figlio dellrsquoeroe

Ascanio sostituito da Cupido La madre di Enea Venere vuole essere

sicura che la regina non muti il suo atteggiamento benevolo verso il figlio

e spinge Cupido e farla innamorare dellrsquoeroe In un primo momento

Didone rimane fedele al suo voto di castitagrave nei confronti del defunto

marito ma poi la passione la travolge (grazie anche allrsquoincoraggiamento

della sorella Anna) e si arrende iniziando a trascurare tutto per lrsquoamore di

Enea Giunone e Venere si accordano e durante una battuta di caccia un

temporale spinge Enea e Didone a rifugiarsi in una grotta creando cosigrave la

situazione ideale per favorire la loro unione

Didone vorrebbe che Enea non partisse piugrave per lrsquoItalia abbandonando il

suo destino ma Giove invia Mercurio a ricordare allrsquoeroe il suo dovere

cosigrave Enea decide di partire A nulla valgono le suppliche di Didone Presa

dal dolore finge di voler offrire un sacrificio purificatore e si uccide

16

trafiggendosi con una spada e maledice Enea mentre le navi troiane

prendono il largo verso lrsquoItalia

Tum vos o Tyrii stirpem et genus omne futurum

exercete odiis cinerique haec mittite nostro

munera nullus amor populis nec foedera sunto

exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor

qui face Dardanios ferroque sequare colonos

nunc olim quocumque dabunt se tempore vires

litora litoribus contraria fluctibus undas polipt

imprecor arma armis pugnent ipsique nepotesque

Traduzione

Poi voi o Tiri trattate con odio la stirpe e tutto

il popolo futuro ed inviate alla nostra cenere questi

regali Per i popoli non ci siano alcun amore e patti

Sorgi tu un vendicatore dalle nostre ossa

sigrave insegui i coloni dardani col ferro e col fuoco

ora dopo in qualunque tempo si daranno le forze

Prego lidi opposti a lidi onde a flutti

armi ad armi combattano sia loro sia i nipoti16

La maledizione di Didone diventa la causa profonda delle guerre tra il

popolo romano e il popolo punico la radice dellrsquoodio proprio come in

Nevio

16

VIRGILIO Eneide Libro IV v 622-629

17

Virgilio utilizza questa versione della vicenda per scopi ben diversi da

quelli storiografici La storia di Didone ed Enea si inserisce in un

contesto piugrave ampio quello della conclusione delle guerre civili che per

anni avevano scosso lo stato romano e la ritrovata stabilitagrave sotto il

governo imperiale di Augusto Era stato proprio lui Ottaviano a portare

la pace dopo la battaglia di Azio con la sconfitta di Antonio e Cleopatra

La regina drsquoEgitto non era altro che lrsquoelemento orientale e barbaro che

aveva traviato la virtugrave di un uomo romano Antonio con il lusso sfrenato

e la passione amorosa facendo prevalere non la ragione ma lrsquoamore

Cleopatra la donna orientale pericolosa intelligente e seduttrice era la

personificazione dellrsquoirrazionalitagrave emotiva una donna quindi

naturalmente portata alle mollezze drsquoamore preferendo le esigenze

private allo stato

Cleopatra e Didone incarnano lrsquoOriente istintivo e carnale lrsquoaltro il non

romano lrsquoestraneo che corrompe e fiacca il corpo e lo spirito con lrsquoozio

la libidine e le ricchezze Cosigrave era stato per Enea che come Antonio era

stato sedotto dal fascino delle donne drsquoOriente Lrsquoeroe troiano perograve era

riuscito a sfuggire al fascino di Didone in tempo anteponendo lo stato e

il suo destino la ragione la virilitagrave e la pietas allrsquo amor e alle frivolezze

incarnate nella figura della donna orientale Didone

Virgilio cosigrave giustifica la legittimazione dellrsquoautoritagrave di Augusto e

celebra la sua vittoria finale contro le truppe barbariche di Antonio

ormai vittima dellrsquoOriente Cleopatra e Didone le due regine dopo la

sconfitta si riscattano ritrovando la dignitagrave perduta tramite il suicidio

Sic sic iuvat ire sub umbras

18

hauriat hunc oculis ignem crudelis ab alto

Dardanus et nostrae secum ferat omina mortis

dixerat atque illam media inter talia ferro

conlapsam aspiciunt comites ensemque cruore

spumantem sparsasque manus It clamor ad alta

atria concussam bacchatur Fama per urbem

Traduzione

Cosigrave cosigrave egrave bello andar sotto le ombre Il crudele

dardano beva con gli occhi questo fuoco dallalto e

porti con seacute i presagi della nostra morte

Aveva detto e le compagne in mezzo a tali parole la

vedono crollata sullarma e la spada spumeggiante di

sangue e cosparse le mani Va il grido alle alte

stanze la Fama furoreggia per la cittagrave sconvolta17

Enea e la romanitagrave vincono sul fascino orientale Didone egrave sconfitta In

egual misura Augusto vince su Antonio e Cleopatra e ancora Roma vince

sullrsquoelemento barbaro Questo scontro tra due mondi era elemento

ricorrente della propaganda augustea giagrave prima dellrsquoinizio della guerra

quando si preparava allo scontro con Antonio (fu nel 32 aC che

pronunciograve ldquotota Italiardquo) Nelle Res Gestae riporta ldquoMi giurograve fedeltagrave

lrsquoItalia intera di sua volontagrave e mi chiese di esserle condottiero nella

guerra che vinsi ad Azio18

rdquo

17

VIRGILIO Eneide Libro IV v 660-666 18

Res Gestae par 25

19

Augusto si appella alla tradizione romana nella sua campagna come

salvatore e portavoce del mos maiorum tema forte nella societagrave romana

baluardo della purezza dei costumi antichi in decadenza a causa della

corruzione e del lusso introdotti dallrsquoOriente (non serve che io citi Marco

Porcio Catone Maior al riguardo) Lrsquoepisodio narrato da Virgilio

(lrsquoincontro di Enea con Didone) egrave molto importante per lo scopo primo

del poema Ottaviano ha celebrato il suo trionfo dopo Azio (31 aC) non

ha rivali e il 16 gennaio del 27 aC il Senato gli conferisce il titolo di

Augustus In suo onore gli viene conferito il titolo di augurium augustum

appellativo di enorme importanza che identifica ora Ottaviano come il

nuovo Romolo La ricostruzione dello stato romano egrave il suo ambizioso

progetto e per farlo ha bisogno di un solido consenso La figura di

Ottaviano come rifondatore come nuovo Romolo ben voluto dagli dei

prende forma nel poema virgiliano attraverso la ricostruzione della

genealogia mitica della gens Iulia Ovviamente lrsquoanalisi dellrsquoEneide di

Virgilio egrave molto piugrave lunga e complessa e sarebbe riduttivo ridurla a

queste poche pagine ma quello che voglio sottolineare egrave il motivo alla

base della differenza tra la Didone di Timeo e quella virgiliana dove non

abbiamo piugrave la regina forte e fedele ma sofferente e abbandonata un

quadro commovente e triste che finisce in tragedia col suicidio proprio

con la spada che il suo amato le aveva donato

13 Ovidio

Se la Didone virgiliana poco prima di morire arde di furore e desiderio di

vendetta maledicendo Enea la regina che troviamo nelle Heroides di

20

Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al

potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che

trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna

Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera

che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con

lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di

argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante

certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del

suicidio

Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua

sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di

tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua

dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave

qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo

incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se

stessa e il suo passato funesto

Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa

famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima

Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a

odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha

abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia

Nec quia te nostra sperem prece posse moveri

alloquor adverso movimus ista deo

sed meriti famam corpusque animumque pudicum

cum male perdiderim perdere verba leve est

21

Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon

[hellip]

non tamen Aenean quamvis male cogitat odi

sed queror infidum questaque peius amo

Traduzione

E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti

commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave

contro il volere del dio Ma avendo gettato via con

disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e

la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco

sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad

andartene e ad abbandonare linfelice Didone19

[]

Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male

ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo

amo di piugrave20

Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a

cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto

fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea

virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto

tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la

mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o

semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una

19

OVIDIO Heroides VII 5-9 20

OVIDIO Heroides VII 31-32

22

semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli

augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato

lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave

ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la

voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito

la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei

morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera

ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per

sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo

destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave

uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte

coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di

Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi

timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna

Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che

grava su di lei spariragrave per sempre

Durat in extremum vitaeque novissima nostrae

prosequitur fati qui fuit ante tenor

occidit internas coniunx mactatus ad aras

et sceleris tanti praemia frater habet

exul agor cineresque viri patriamque relinquo

et feror in dubias hoste sequente vias

adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque

quod tibi donavi perfide litus emo

urbem constitui lateque patentia fixi

23

moenia finitimis invidiosa locis

Traduzione

Il destino che ho sempre avuto in passato persiste

sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della

mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso

laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di

un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e

abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto

linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso

cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra

gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho

donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che

si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle

regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera

e donna sono provocata a combattere e inesperta

allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli

armamenti21

Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la

dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret

riporta Ovidio

si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar

dum tua sit Dido quidlibet esse feret

21

OVIDIO Heroides VII 115-124

24

[hellip]

nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei

hoc tantum in tumuli marmore carmen erit

praebuit Aeneas et causam mortis et ensem

ipsa sua Dido concidit usa manu

Traduzione

Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si

chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua

Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22

[] non

sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci

saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del

sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la

spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23

14 Annali di Tiro

Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e

greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti

fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza

non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave

ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22

OVIDIO Heroides VII 171-172 23

OVIDIO Heroides VII 197-200

25

seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto

meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta

Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della

letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo

presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di

Eusebio

Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era

secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di

Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi

frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave

precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della

luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e

degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della

religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese

In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera

che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una

ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere

letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24

rdquo

Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e

alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad

una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua

volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle

cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di

Efeso

24

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71

26

Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν

Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν

βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ

βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις

ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν

μαθεῖν

Traduzione

scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i

Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di

studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di

ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che

regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25

Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe

avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle

fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione

Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un

compilatore tratte da cronache locali in lingua greca

il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o

secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non

consente dubbi certamente egli non fu il traduttore

25

G FLAVIO Contro Apione I 116

27

degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera

ldquobarbarardquo26

A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la

traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe

una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico

Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che

gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro

che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di

Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro

Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della

colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio

scrive

ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν

γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα

λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ

πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν

οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη

ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον

ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ

κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα

Traduzione

26

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73

28

Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi

anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati

con grande cura relativi ai fatti degni di memoria

avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi

(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu

eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto

mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27

Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti

altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva

presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute

anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave

da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa

Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici

τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας

ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν

Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν

δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ

φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν

Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς

Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη

ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ

βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός

27

G FLAVIO Contro Apione I 107-108

29

γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι

Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η

Traduzione

Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e

regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56

anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo

regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di

Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di

Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla

somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da

allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel

dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati

dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di

Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28

Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di

Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione

Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel

settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una

cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di

Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi

Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano

restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva

essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte

28

G FLAVIO Contro Apione I 125-127

30

di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante

secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave

storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito

come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non

trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un

attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli

escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo

storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla

successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per

citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di

Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera

nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro

rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di

Pompeo Trogo29

rdquo

15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo

Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci

ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone

nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la

figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella

Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda

augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per

lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di

encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della

29

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80

31

storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla

celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna

Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30

Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i

giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto

31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa

fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e

sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba

era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto

terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione

avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per

queste lo uccise

Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto

tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che

avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo

convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per

trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto

anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle

navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li

costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto

del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba

pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte

funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi

del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si

30

cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31

Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus

32

unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio

e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire

Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le

fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a

prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave

che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di

queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani

potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di

Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di

Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi

discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua

sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce

degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo

sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo

divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia

degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve

un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue

Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia

uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu

chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare

con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave

una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani

siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime

fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma

travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e

invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e

33

potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e

subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano

ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti

cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli

ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia

dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e

costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a

quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e

la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve

Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta

Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato

lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle

nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che

sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita

trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine

come una dea

La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada

durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto

affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e

accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei

fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei

Condita est urbs haec LXXII annis ante quam

Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi

status variis discordiarum casibus agitatus est Cum

inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta

34

sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt

Quippe homines ut victimas immolabant et

impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam

provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine

eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari

maxime solent

Traduzione

Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di

Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la

sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a

discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche

da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come

rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione

religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come

vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di

unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici

implorando la pace divina con il sangue di coloro

per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli

dei32

Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta

vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro

conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza

garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa

La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei

32

Epitoma XVIII 6

35

Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema

o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla

fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba

anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)

una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo

quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33

) I commerci e gli

scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste

Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di

valenza politica e storiografica34

rdquo Le genti del luogo non potevano che

essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una

cultura moderna di tipo mercantile

Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare

il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del

tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione

giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento

simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo

stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto

riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735

come hanno

ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella

versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo

ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine

semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno

poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave

33

ERODOTO Storie I 1 34

Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

p66 35

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114

36

nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di

bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia

della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di

Livio36

che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul

Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle

di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la

complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37

rdquo

Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che

invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici

rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della

terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio

solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene

sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano

alla donna fenicia

Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque

consentientibus omnibus Carthago conditur statuto

annuo vectigali pro solo urbis [hellip]

Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum

principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli

denuntiatione perit

Traduzione

36

LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109

37

Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di

trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti

fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone

annuo per il suolo della cittagrave38

[hellip] Iarba fece venire

a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese

in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39

Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua

morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano

rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio

affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura

femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per

fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto

del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i

Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno

CAPITOLO 2

2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo

21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio

38

Epitome XVIII 5 39

Epitome XVIII 6

38

Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la

vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile

distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad

una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi

macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo

sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per

motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia

Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue

ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile

verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna

indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo

dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno

lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato

dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri

re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo

Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale

di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i

due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave

fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide

e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che

questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve

difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della

monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla

regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni

39

religiose In unrsquoiscrizione funeraria40

il titolo sacerdote di Astarte

precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte

era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con

funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete

anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo

Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave

la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali

di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41

sommo sacerdote Ittobal42

sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio

riporta

οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα

τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων

ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου

Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε

τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους

καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους

ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί

Traduzione

Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare

la legna sulla montagna chiamata Libano per i

falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli

antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41

G FLAVIO Contro Apione I 157 42

G FLAVIO Contro Apione I 123

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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64

11

Poenicum di Nevio scritto allrsquoincirca tra il 215-217 aC durante la

seconda guerra punica Del poema ci sono pervenuti solo dei frammenti

dai quali possiamo ricostruire su larghe linee la vicenda

Nevio narra dapprima della guerra in corso fondendo i modelli omerici

dellrsquoIliade e dellrsquoOdissea allrsquoepos guerresco della lotta di Roma contro

Cartagine10

poi si dilunga in un viaggio alla scoperta delle origini del

popolo romano parlando del viaggio di Enea di come una tempesta lo

costringa ad approdare sulle coste del Nord drsquoAfrica a Cartagine dove

accetta lrsquoospitalitagrave della regina Didone Secondo alcuni studiosi egrave in

questi frammenti che andrebbe ravvisata la prima traccia della storia

drsquoamore tra Enea e Didone terminata con una maledizione a causa della

partenza dellrsquoeroe per il Lazio Da qui lrsquoorigine dellrsquoodio tra il popolo

romano e quello cartaginese ma sulla storia drsquoamore ci furono

probabilmente delle dispute giagrave nellrsquoantichitagrave

Varrone11

pare abbia sostenuto la versione secondo cui a innamorarsi di

Enea non fu Didone ma Anna (sorella della regina) e che per lui si era

uccisa buttandosi tra le fiamme A tal proposito si legge in Servio ldquoSane

sciendum Varronem dicere Aeneam ab Anna amatum (naturalmente va

riconosciuto ciograve che disse varrone Enea fu amato da Anna)12

rdquo e Servio

Danielino continua dicendo ldquoVarro ait non Didonem sed Annam amore

Aenea impulsam se supra rogum intermisse (Varrone -disse- non Didone

ma Anna si gettograve sulla pira spinta dallrsquoamore per Enea)13

rdquo

10

Cfr P BONO - MV TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

Milano Mondadori 1998 p23 11

Marco Terenzio Varrone (116-27 aC) avrebbe sostenuto questa versione forse nel perduto De

Familiis Troianis 12

Ad Aen V 4 13

Ad Aen IV 682

12

Il rapporto tra Nevio e lrsquoEneide di Virgilio egrave oggetto di studio trattato

ampiamente dagli studiosi e non egrave questa la sede adatta per approfondire

lrsquoargomento Virgilio vuole raccontare la storia di Enea e Didone come

momento cruciale del destino di Roma dove Enea si trova a scegliere

rendendo la sua decisione fatale in entrambi in casi ma in modi e con

conseguenze differenti La Didone dellrsquoEneide egrave diversa dalla regina che

abbiamo incontrato precedentemente in Timeo

In accordo con il ldquomito feniciordquo Didone principessa di Tiro fugge dagli

intrighi di suo fratello Pigmalione avido di ricchezze aveva fatto

uccidere Sicheo il piugrave ricco tra i Fenici e marito di Didone Pigmalione

lo aveva ucciso di nascosto davanti agli altari14

e per molto tempo aveva

nascosto tutto alla sorella Il fantasma del marito insepolto venne in

sogno a Didone e le rivelograve tutto mostrandole dove lrsquoarma lo aveva

trafitto Le raccomandograve di fuggire e come aiuto le rivelograve la posizione dei

suoi vecchi tesori sottoterra oro e argento Didone preparograve la fuga

insieme ai suoi compagni o a quelli che nel regno avevano paura o in

odio Pigmalione Presero le navi e le caricarono drsquooro A capo

dellrsquoimpresa una donna Giunsero sulle sponde dellrsquoAfrica e la regina

comprograve tanta terra quanta ne potesse circondare una pelle di bue e quel

suolo fu chiamato Byrsa

Imperium Dido Tyria regit urbe profecta

germanum fugiens longa est iniuria longae

ambages sed summa sequar fastigia rerum

huic coniunx Sychaeus erat ditissimus auri

14

Sicheo era sacerdote del dio Melqart

13

Phoenicum et magno miserae dilectus amore

cui pater intactam dederat primisque iugarat

ominibus sed regna Tyri germanus habebat

Pygmalion scelere ante alios immanior omnis

quos inter medius venit furor ille Sychaeum

impius ante aras atque auri caecus amore

clam ferro incautum superat securus amorum

germanae factumque diu celavit et aegram

multa malus simulans vana spe lusit amantem

ipsa sed in somnis inhumati venit imago

coniugis ora modis attollens pallida miris

crudelis aras traiectaque pectora ferro

nudavit caecumque domus scelus omne retexit

tum celerare fugam patriaque excedere suadet

auxiliumque viae ueteres tellure recludit

thesauros ignotum argenti pondus et auri

his commota fugam Dido sociosque parabat

conveniunt quibus aut odium crudele tyranni

aut metus acer erat navis quae forte paratae

corripiunt onerantque auro portantur avari

Pygmalionis opes pelago dux femina facti

devenere locos ubi nunc ingentia cernes

moenia surgentemque novae Karthaginis arcem

mercatique solum facti de nomine Byrsam

14

taurino quantum possent circumdare tergo15

Traduzione

Tiene il potere la tiria Didone partita dalla cittagrave

fuggendo il fratelloE un oltraggio lungo lunghi

gli intrighi ma seguirograve i sommi capi delle vicende

A costei era marito Sicheo il piugrave ricco doro

dei Punici e amato dal grande amore della misera

a lui il padre laveva data intatta e laveva unita

inprime nozze Ma teneva i regni di Tiro il fratello

Pigmalione per malvagitagrave piugrave feroce di tutti gli altri

Tra essi venne in mezzo il furore Egli empio

cieco per amore delloro abatte con larma Sicheo

di nascosto che non temeva davanti agli altari sicuro

degli affetti della sorella ed a lungo nascose il fatto

e fingendo molto il malvagio illuse con vana

speranza lafflitta amante

Ma lo stesso fantasma del marito insepolto venne

nei sogni alzando i pallidi sembianti in modi

straordinari svelograve i crudeli altari ed

il petto trafittodallarma scoprigrave tutto il cieco delitto

della casa Allora raccomanda di affrettare la fuga e

andarsene dalla patria

e come aiuto per la via rivelograve vecchi tesori

sotto terra una ignota quantitagrave di oro e argento 15

VIRGILIO Eneide Libro I v340-368

15

Cosigrave sconcertata Didone preparava fuga e compagni

Si radunano quelli che avevano o crudele odio o

paura del tiranno le navi che per caso eran pronte

le prendono e le carican doro I beni dellavaro

Pigmalione son portati per mare

capo dellimpresa una donna

Raggiunsero i luoghi dove ora vedraii le enormi

mura e la nascente fortezza della nuova Cartagine

e comprati il suolo Birsa dal nome del fatto

quanto potessero circondare con una pelle di toro

La regina offre ospitalitagrave ai troiani e durante il banchetto chiede a Enea di

narrarle le sue vicende In grembo a Didone siede il figlio dellrsquoeroe

Ascanio sostituito da Cupido La madre di Enea Venere vuole essere

sicura che la regina non muti il suo atteggiamento benevolo verso il figlio

e spinge Cupido e farla innamorare dellrsquoeroe In un primo momento

Didone rimane fedele al suo voto di castitagrave nei confronti del defunto

marito ma poi la passione la travolge (grazie anche allrsquoincoraggiamento

della sorella Anna) e si arrende iniziando a trascurare tutto per lrsquoamore di

Enea Giunone e Venere si accordano e durante una battuta di caccia un

temporale spinge Enea e Didone a rifugiarsi in una grotta creando cosigrave la

situazione ideale per favorire la loro unione

Didone vorrebbe che Enea non partisse piugrave per lrsquoItalia abbandonando il

suo destino ma Giove invia Mercurio a ricordare allrsquoeroe il suo dovere

cosigrave Enea decide di partire A nulla valgono le suppliche di Didone Presa

dal dolore finge di voler offrire un sacrificio purificatore e si uccide

16

trafiggendosi con una spada e maledice Enea mentre le navi troiane

prendono il largo verso lrsquoItalia

Tum vos o Tyrii stirpem et genus omne futurum

exercete odiis cinerique haec mittite nostro

munera nullus amor populis nec foedera sunto

exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor

qui face Dardanios ferroque sequare colonos

nunc olim quocumque dabunt se tempore vires

litora litoribus contraria fluctibus undas polipt

imprecor arma armis pugnent ipsique nepotesque

Traduzione

Poi voi o Tiri trattate con odio la stirpe e tutto

il popolo futuro ed inviate alla nostra cenere questi

regali Per i popoli non ci siano alcun amore e patti

Sorgi tu un vendicatore dalle nostre ossa

sigrave insegui i coloni dardani col ferro e col fuoco

ora dopo in qualunque tempo si daranno le forze

Prego lidi opposti a lidi onde a flutti

armi ad armi combattano sia loro sia i nipoti16

La maledizione di Didone diventa la causa profonda delle guerre tra il

popolo romano e il popolo punico la radice dellrsquoodio proprio come in

Nevio

16

VIRGILIO Eneide Libro IV v 622-629

17

Virgilio utilizza questa versione della vicenda per scopi ben diversi da

quelli storiografici La storia di Didone ed Enea si inserisce in un

contesto piugrave ampio quello della conclusione delle guerre civili che per

anni avevano scosso lo stato romano e la ritrovata stabilitagrave sotto il

governo imperiale di Augusto Era stato proprio lui Ottaviano a portare

la pace dopo la battaglia di Azio con la sconfitta di Antonio e Cleopatra

La regina drsquoEgitto non era altro che lrsquoelemento orientale e barbaro che

aveva traviato la virtugrave di un uomo romano Antonio con il lusso sfrenato

e la passione amorosa facendo prevalere non la ragione ma lrsquoamore

Cleopatra la donna orientale pericolosa intelligente e seduttrice era la

personificazione dellrsquoirrazionalitagrave emotiva una donna quindi

naturalmente portata alle mollezze drsquoamore preferendo le esigenze

private allo stato

Cleopatra e Didone incarnano lrsquoOriente istintivo e carnale lrsquoaltro il non

romano lrsquoestraneo che corrompe e fiacca il corpo e lo spirito con lrsquoozio

la libidine e le ricchezze Cosigrave era stato per Enea che come Antonio era

stato sedotto dal fascino delle donne drsquoOriente Lrsquoeroe troiano perograve era

riuscito a sfuggire al fascino di Didone in tempo anteponendo lo stato e

il suo destino la ragione la virilitagrave e la pietas allrsquo amor e alle frivolezze

incarnate nella figura della donna orientale Didone

Virgilio cosigrave giustifica la legittimazione dellrsquoautoritagrave di Augusto e

celebra la sua vittoria finale contro le truppe barbariche di Antonio

ormai vittima dellrsquoOriente Cleopatra e Didone le due regine dopo la

sconfitta si riscattano ritrovando la dignitagrave perduta tramite il suicidio

Sic sic iuvat ire sub umbras

18

hauriat hunc oculis ignem crudelis ab alto

Dardanus et nostrae secum ferat omina mortis

dixerat atque illam media inter talia ferro

conlapsam aspiciunt comites ensemque cruore

spumantem sparsasque manus It clamor ad alta

atria concussam bacchatur Fama per urbem

Traduzione

Cosigrave cosigrave egrave bello andar sotto le ombre Il crudele

dardano beva con gli occhi questo fuoco dallalto e

porti con seacute i presagi della nostra morte

Aveva detto e le compagne in mezzo a tali parole la

vedono crollata sullarma e la spada spumeggiante di

sangue e cosparse le mani Va il grido alle alte

stanze la Fama furoreggia per la cittagrave sconvolta17

Enea e la romanitagrave vincono sul fascino orientale Didone egrave sconfitta In

egual misura Augusto vince su Antonio e Cleopatra e ancora Roma vince

sullrsquoelemento barbaro Questo scontro tra due mondi era elemento

ricorrente della propaganda augustea giagrave prima dellrsquoinizio della guerra

quando si preparava allo scontro con Antonio (fu nel 32 aC che

pronunciograve ldquotota Italiardquo) Nelle Res Gestae riporta ldquoMi giurograve fedeltagrave

lrsquoItalia intera di sua volontagrave e mi chiese di esserle condottiero nella

guerra che vinsi ad Azio18

rdquo

17

VIRGILIO Eneide Libro IV v 660-666 18

Res Gestae par 25

19

Augusto si appella alla tradizione romana nella sua campagna come

salvatore e portavoce del mos maiorum tema forte nella societagrave romana

baluardo della purezza dei costumi antichi in decadenza a causa della

corruzione e del lusso introdotti dallrsquoOriente (non serve che io citi Marco

Porcio Catone Maior al riguardo) Lrsquoepisodio narrato da Virgilio

(lrsquoincontro di Enea con Didone) egrave molto importante per lo scopo primo

del poema Ottaviano ha celebrato il suo trionfo dopo Azio (31 aC) non

ha rivali e il 16 gennaio del 27 aC il Senato gli conferisce il titolo di

Augustus In suo onore gli viene conferito il titolo di augurium augustum

appellativo di enorme importanza che identifica ora Ottaviano come il

nuovo Romolo La ricostruzione dello stato romano egrave il suo ambizioso

progetto e per farlo ha bisogno di un solido consenso La figura di

Ottaviano come rifondatore come nuovo Romolo ben voluto dagli dei

prende forma nel poema virgiliano attraverso la ricostruzione della

genealogia mitica della gens Iulia Ovviamente lrsquoanalisi dellrsquoEneide di

Virgilio egrave molto piugrave lunga e complessa e sarebbe riduttivo ridurla a

queste poche pagine ma quello che voglio sottolineare egrave il motivo alla

base della differenza tra la Didone di Timeo e quella virgiliana dove non

abbiamo piugrave la regina forte e fedele ma sofferente e abbandonata un

quadro commovente e triste che finisce in tragedia col suicidio proprio

con la spada che il suo amato le aveva donato

13 Ovidio

Se la Didone virgiliana poco prima di morire arde di furore e desiderio di

vendetta maledicendo Enea la regina che troviamo nelle Heroides di

20

Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al

potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che

trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna

Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera

che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con

lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di

argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante

certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del

suicidio

Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua

sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di

tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua

dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave

qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo

incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se

stessa e il suo passato funesto

Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa

famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima

Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a

odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha

abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia

Nec quia te nostra sperem prece posse moveri

alloquor adverso movimus ista deo

sed meriti famam corpusque animumque pudicum

cum male perdiderim perdere verba leve est

21

Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon

[hellip]

non tamen Aenean quamvis male cogitat odi

sed queror infidum questaque peius amo

Traduzione

E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti

commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave

contro il volere del dio Ma avendo gettato via con

disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e

la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco

sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad

andartene e ad abbandonare linfelice Didone19

[]

Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male

ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo

amo di piugrave20

Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a

cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto

fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea

virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto

tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la

mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o

semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una

19

OVIDIO Heroides VII 5-9 20

OVIDIO Heroides VII 31-32

22

semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli

augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato

lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave

ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la

voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito

la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei

morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera

ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per

sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo

destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave

uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte

coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di

Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi

timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna

Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che

grava su di lei spariragrave per sempre

Durat in extremum vitaeque novissima nostrae

prosequitur fati qui fuit ante tenor

occidit internas coniunx mactatus ad aras

et sceleris tanti praemia frater habet

exul agor cineresque viri patriamque relinquo

et feror in dubias hoste sequente vias

adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque

quod tibi donavi perfide litus emo

urbem constitui lateque patentia fixi

23

moenia finitimis invidiosa locis

Traduzione

Il destino che ho sempre avuto in passato persiste

sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della

mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso

laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di

un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e

abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto

linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso

cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra

gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho

donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che

si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle

regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera

e donna sono provocata a combattere e inesperta

allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli

armamenti21

Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la

dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret

riporta Ovidio

si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar

dum tua sit Dido quidlibet esse feret

21

OVIDIO Heroides VII 115-124

24

[hellip]

nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei

hoc tantum in tumuli marmore carmen erit

praebuit Aeneas et causam mortis et ensem

ipsa sua Dido concidit usa manu

Traduzione

Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si

chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua

Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22

[] non

sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci

saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del

sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la

spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23

14 Annali di Tiro

Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e

greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti

fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza

non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave

ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22

OVIDIO Heroides VII 171-172 23

OVIDIO Heroides VII 197-200

25

seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto

meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta

Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della

letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo

presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di

Eusebio

Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era

secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di

Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi

frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave

precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della

luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e

degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della

religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese

In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera

che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una

ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere

letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24

rdquo

Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e

alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad

una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua

volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle

cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di

Efeso

24

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71

26

Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν

Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν

βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ

βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις

ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν

μαθεῖν

Traduzione

scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i

Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di

studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di

ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che

regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25

Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe

avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle

fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione

Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un

compilatore tratte da cronache locali in lingua greca

il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o

secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non

consente dubbi certamente egli non fu il traduttore

25

G FLAVIO Contro Apione I 116

27

degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera

ldquobarbarardquo26

A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la

traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe

una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico

Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che

gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro

che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di

Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro

Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della

colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio

scrive

ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν

γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα

λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ

πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν

οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη

ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον

ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ

κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα

Traduzione

26

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73

28

Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi

anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati

con grande cura relativi ai fatti degni di memoria

avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi

(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu

eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto

mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27

Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti

altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva

presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute

anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave

da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa

Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici

τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας

ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν

Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν

δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ

φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν

Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς

Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη

ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ

βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός

27

G FLAVIO Contro Apione I 107-108

29

γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι

Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η

Traduzione

Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e

regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56

anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo

regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di

Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di

Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla

somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da

allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel

dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati

dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di

Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28

Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di

Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione

Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel

settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una

cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di

Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi

Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano

restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva

essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte

28

G FLAVIO Contro Apione I 125-127

30

di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante

secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave

storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito

come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non

trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un

attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli

escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo

storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla

successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per

citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di

Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera

nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro

rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di

Pompeo Trogo29

rdquo

15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo

Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci

ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone

nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la

figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella

Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda

augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per

lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di

encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della

29

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80

31

storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla

celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna

Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30

Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i

giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto

31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa

fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e

sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba

era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto

terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione

avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per

queste lo uccise

Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto

tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che

avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo

convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per

trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto

anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle

navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li

costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto

del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba

pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte

funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi

del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si

30

cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31

Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus

32

unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio

e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire

Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le

fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a

prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave

che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di

queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani

potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di

Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di

Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi

discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua

sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce

degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo

sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo

divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia

degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve

un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue

Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia

uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu

chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare

con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave

una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani

siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime

fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma

travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e

invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e

33

potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e

subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano

ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti

cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli

ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia

dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e

costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a

quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e

la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve

Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta

Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato

lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle

nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che

sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita

trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine

come una dea

La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada

durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto

affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e

accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei

fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei

Condita est urbs haec LXXII annis ante quam

Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi

status variis discordiarum casibus agitatus est Cum

inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta

34

sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt

Quippe homines ut victimas immolabant et

impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam

provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine

eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari

maxime solent

Traduzione

Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di

Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la

sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a

discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche

da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come

rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione

religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come

vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di

unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici

implorando la pace divina con il sangue di coloro

per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli

dei32

Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta

vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro

conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza

garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa

La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei

32

Epitoma XVIII 6

35

Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema

o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla

fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba

anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)

una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo

quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33

) I commerci e gli

scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste

Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di

valenza politica e storiografica34

rdquo Le genti del luogo non potevano che

essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una

cultura moderna di tipo mercantile

Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare

il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del

tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione

giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento

simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo

stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto

riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735

come hanno

ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella

versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo

ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine

semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno

poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave

33

ERODOTO Storie I 1 34

Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

p66 35

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114

36

nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di

bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia

della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di

Livio36

che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul

Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle

di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la

complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37

rdquo

Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che

invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici

rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della

terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio

solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene

sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano

alla donna fenicia

Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque

consentientibus omnibus Carthago conditur statuto

annuo vectigali pro solo urbis [hellip]

Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum

principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli

denuntiatione perit

Traduzione

36

LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109

37

Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di

trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti

fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone

annuo per il suolo della cittagrave38

[hellip] Iarba fece venire

a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese

in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39

Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua

morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano

rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio

affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura

femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per

fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto

del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i

Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno

CAPITOLO 2

2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo

21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio

38

Epitome XVIII 5 39

Epitome XVIII 6

38

Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la

vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile

distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad

una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi

macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo

sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per

motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia

Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue

ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile

verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna

indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo

dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno

lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato

dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri

re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo

Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale

di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i

due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave

fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide

e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che

questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve

difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della

monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla

regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni

39

religiose In unrsquoiscrizione funeraria40

il titolo sacerdote di Astarte

precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte

era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con

funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete

anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo

Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave

la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali

di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41

sommo sacerdote Ittobal42

sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio

riporta

οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα

τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων

ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου

Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε

τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους

καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους

ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί

Traduzione

Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare

la legna sulla montagna chiamata Libano per i

falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli

antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41

G FLAVIO Contro Apione I 157 42

G FLAVIO Contro Apione I 123

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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Vicino Oriente Antico 2009 p59-100

P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche

Roma 1975

64

12

Il rapporto tra Nevio e lrsquoEneide di Virgilio egrave oggetto di studio trattato

ampiamente dagli studiosi e non egrave questa la sede adatta per approfondire

lrsquoargomento Virgilio vuole raccontare la storia di Enea e Didone come

momento cruciale del destino di Roma dove Enea si trova a scegliere

rendendo la sua decisione fatale in entrambi in casi ma in modi e con

conseguenze differenti La Didone dellrsquoEneide egrave diversa dalla regina che

abbiamo incontrato precedentemente in Timeo

In accordo con il ldquomito feniciordquo Didone principessa di Tiro fugge dagli

intrighi di suo fratello Pigmalione avido di ricchezze aveva fatto

uccidere Sicheo il piugrave ricco tra i Fenici e marito di Didone Pigmalione

lo aveva ucciso di nascosto davanti agli altari14

e per molto tempo aveva

nascosto tutto alla sorella Il fantasma del marito insepolto venne in

sogno a Didone e le rivelograve tutto mostrandole dove lrsquoarma lo aveva

trafitto Le raccomandograve di fuggire e come aiuto le rivelograve la posizione dei

suoi vecchi tesori sottoterra oro e argento Didone preparograve la fuga

insieme ai suoi compagni o a quelli che nel regno avevano paura o in

odio Pigmalione Presero le navi e le caricarono drsquooro A capo

dellrsquoimpresa una donna Giunsero sulle sponde dellrsquoAfrica e la regina

comprograve tanta terra quanta ne potesse circondare una pelle di bue e quel

suolo fu chiamato Byrsa

Imperium Dido Tyria regit urbe profecta

germanum fugiens longa est iniuria longae

ambages sed summa sequar fastigia rerum

huic coniunx Sychaeus erat ditissimus auri

14

Sicheo era sacerdote del dio Melqart

13

Phoenicum et magno miserae dilectus amore

cui pater intactam dederat primisque iugarat

ominibus sed regna Tyri germanus habebat

Pygmalion scelere ante alios immanior omnis

quos inter medius venit furor ille Sychaeum

impius ante aras atque auri caecus amore

clam ferro incautum superat securus amorum

germanae factumque diu celavit et aegram

multa malus simulans vana spe lusit amantem

ipsa sed in somnis inhumati venit imago

coniugis ora modis attollens pallida miris

crudelis aras traiectaque pectora ferro

nudavit caecumque domus scelus omne retexit

tum celerare fugam patriaque excedere suadet

auxiliumque viae ueteres tellure recludit

thesauros ignotum argenti pondus et auri

his commota fugam Dido sociosque parabat

conveniunt quibus aut odium crudele tyranni

aut metus acer erat navis quae forte paratae

corripiunt onerantque auro portantur avari

Pygmalionis opes pelago dux femina facti

devenere locos ubi nunc ingentia cernes

moenia surgentemque novae Karthaginis arcem

mercatique solum facti de nomine Byrsam

14

taurino quantum possent circumdare tergo15

Traduzione

Tiene il potere la tiria Didone partita dalla cittagrave

fuggendo il fratelloE un oltraggio lungo lunghi

gli intrighi ma seguirograve i sommi capi delle vicende

A costei era marito Sicheo il piugrave ricco doro

dei Punici e amato dal grande amore della misera

a lui il padre laveva data intatta e laveva unita

inprime nozze Ma teneva i regni di Tiro il fratello

Pigmalione per malvagitagrave piugrave feroce di tutti gli altri

Tra essi venne in mezzo il furore Egli empio

cieco per amore delloro abatte con larma Sicheo

di nascosto che non temeva davanti agli altari sicuro

degli affetti della sorella ed a lungo nascose il fatto

e fingendo molto il malvagio illuse con vana

speranza lafflitta amante

Ma lo stesso fantasma del marito insepolto venne

nei sogni alzando i pallidi sembianti in modi

straordinari svelograve i crudeli altari ed

il petto trafittodallarma scoprigrave tutto il cieco delitto

della casa Allora raccomanda di affrettare la fuga e

andarsene dalla patria

e come aiuto per la via rivelograve vecchi tesori

sotto terra una ignota quantitagrave di oro e argento 15

VIRGILIO Eneide Libro I v340-368

15

Cosigrave sconcertata Didone preparava fuga e compagni

Si radunano quelli che avevano o crudele odio o

paura del tiranno le navi che per caso eran pronte

le prendono e le carican doro I beni dellavaro

Pigmalione son portati per mare

capo dellimpresa una donna

Raggiunsero i luoghi dove ora vedraii le enormi

mura e la nascente fortezza della nuova Cartagine

e comprati il suolo Birsa dal nome del fatto

quanto potessero circondare con una pelle di toro

La regina offre ospitalitagrave ai troiani e durante il banchetto chiede a Enea di

narrarle le sue vicende In grembo a Didone siede il figlio dellrsquoeroe

Ascanio sostituito da Cupido La madre di Enea Venere vuole essere

sicura che la regina non muti il suo atteggiamento benevolo verso il figlio

e spinge Cupido e farla innamorare dellrsquoeroe In un primo momento

Didone rimane fedele al suo voto di castitagrave nei confronti del defunto

marito ma poi la passione la travolge (grazie anche allrsquoincoraggiamento

della sorella Anna) e si arrende iniziando a trascurare tutto per lrsquoamore di

Enea Giunone e Venere si accordano e durante una battuta di caccia un

temporale spinge Enea e Didone a rifugiarsi in una grotta creando cosigrave la

situazione ideale per favorire la loro unione

Didone vorrebbe che Enea non partisse piugrave per lrsquoItalia abbandonando il

suo destino ma Giove invia Mercurio a ricordare allrsquoeroe il suo dovere

cosigrave Enea decide di partire A nulla valgono le suppliche di Didone Presa

dal dolore finge di voler offrire un sacrificio purificatore e si uccide

16

trafiggendosi con una spada e maledice Enea mentre le navi troiane

prendono il largo verso lrsquoItalia

Tum vos o Tyrii stirpem et genus omne futurum

exercete odiis cinerique haec mittite nostro

munera nullus amor populis nec foedera sunto

exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor

qui face Dardanios ferroque sequare colonos

nunc olim quocumque dabunt se tempore vires

litora litoribus contraria fluctibus undas polipt

imprecor arma armis pugnent ipsique nepotesque

Traduzione

Poi voi o Tiri trattate con odio la stirpe e tutto

il popolo futuro ed inviate alla nostra cenere questi

regali Per i popoli non ci siano alcun amore e patti

Sorgi tu un vendicatore dalle nostre ossa

sigrave insegui i coloni dardani col ferro e col fuoco

ora dopo in qualunque tempo si daranno le forze

Prego lidi opposti a lidi onde a flutti

armi ad armi combattano sia loro sia i nipoti16

La maledizione di Didone diventa la causa profonda delle guerre tra il

popolo romano e il popolo punico la radice dellrsquoodio proprio come in

Nevio

16

VIRGILIO Eneide Libro IV v 622-629

17

Virgilio utilizza questa versione della vicenda per scopi ben diversi da

quelli storiografici La storia di Didone ed Enea si inserisce in un

contesto piugrave ampio quello della conclusione delle guerre civili che per

anni avevano scosso lo stato romano e la ritrovata stabilitagrave sotto il

governo imperiale di Augusto Era stato proprio lui Ottaviano a portare

la pace dopo la battaglia di Azio con la sconfitta di Antonio e Cleopatra

La regina drsquoEgitto non era altro che lrsquoelemento orientale e barbaro che

aveva traviato la virtugrave di un uomo romano Antonio con il lusso sfrenato

e la passione amorosa facendo prevalere non la ragione ma lrsquoamore

Cleopatra la donna orientale pericolosa intelligente e seduttrice era la

personificazione dellrsquoirrazionalitagrave emotiva una donna quindi

naturalmente portata alle mollezze drsquoamore preferendo le esigenze

private allo stato

Cleopatra e Didone incarnano lrsquoOriente istintivo e carnale lrsquoaltro il non

romano lrsquoestraneo che corrompe e fiacca il corpo e lo spirito con lrsquoozio

la libidine e le ricchezze Cosigrave era stato per Enea che come Antonio era

stato sedotto dal fascino delle donne drsquoOriente Lrsquoeroe troiano perograve era

riuscito a sfuggire al fascino di Didone in tempo anteponendo lo stato e

il suo destino la ragione la virilitagrave e la pietas allrsquo amor e alle frivolezze

incarnate nella figura della donna orientale Didone

Virgilio cosigrave giustifica la legittimazione dellrsquoautoritagrave di Augusto e

celebra la sua vittoria finale contro le truppe barbariche di Antonio

ormai vittima dellrsquoOriente Cleopatra e Didone le due regine dopo la

sconfitta si riscattano ritrovando la dignitagrave perduta tramite il suicidio

Sic sic iuvat ire sub umbras

18

hauriat hunc oculis ignem crudelis ab alto

Dardanus et nostrae secum ferat omina mortis

dixerat atque illam media inter talia ferro

conlapsam aspiciunt comites ensemque cruore

spumantem sparsasque manus It clamor ad alta

atria concussam bacchatur Fama per urbem

Traduzione

Cosigrave cosigrave egrave bello andar sotto le ombre Il crudele

dardano beva con gli occhi questo fuoco dallalto e

porti con seacute i presagi della nostra morte

Aveva detto e le compagne in mezzo a tali parole la

vedono crollata sullarma e la spada spumeggiante di

sangue e cosparse le mani Va il grido alle alte

stanze la Fama furoreggia per la cittagrave sconvolta17

Enea e la romanitagrave vincono sul fascino orientale Didone egrave sconfitta In

egual misura Augusto vince su Antonio e Cleopatra e ancora Roma vince

sullrsquoelemento barbaro Questo scontro tra due mondi era elemento

ricorrente della propaganda augustea giagrave prima dellrsquoinizio della guerra

quando si preparava allo scontro con Antonio (fu nel 32 aC che

pronunciograve ldquotota Italiardquo) Nelle Res Gestae riporta ldquoMi giurograve fedeltagrave

lrsquoItalia intera di sua volontagrave e mi chiese di esserle condottiero nella

guerra che vinsi ad Azio18

rdquo

17

VIRGILIO Eneide Libro IV v 660-666 18

Res Gestae par 25

19

Augusto si appella alla tradizione romana nella sua campagna come

salvatore e portavoce del mos maiorum tema forte nella societagrave romana

baluardo della purezza dei costumi antichi in decadenza a causa della

corruzione e del lusso introdotti dallrsquoOriente (non serve che io citi Marco

Porcio Catone Maior al riguardo) Lrsquoepisodio narrato da Virgilio

(lrsquoincontro di Enea con Didone) egrave molto importante per lo scopo primo

del poema Ottaviano ha celebrato il suo trionfo dopo Azio (31 aC) non

ha rivali e il 16 gennaio del 27 aC il Senato gli conferisce il titolo di

Augustus In suo onore gli viene conferito il titolo di augurium augustum

appellativo di enorme importanza che identifica ora Ottaviano come il

nuovo Romolo La ricostruzione dello stato romano egrave il suo ambizioso

progetto e per farlo ha bisogno di un solido consenso La figura di

Ottaviano come rifondatore come nuovo Romolo ben voluto dagli dei

prende forma nel poema virgiliano attraverso la ricostruzione della

genealogia mitica della gens Iulia Ovviamente lrsquoanalisi dellrsquoEneide di

Virgilio egrave molto piugrave lunga e complessa e sarebbe riduttivo ridurla a

queste poche pagine ma quello che voglio sottolineare egrave il motivo alla

base della differenza tra la Didone di Timeo e quella virgiliana dove non

abbiamo piugrave la regina forte e fedele ma sofferente e abbandonata un

quadro commovente e triste che finisce in tragedia col suicidio proprio

con la spada che il suo amato le aveva donato

13 Ovidio

Se la Didone virgiliana poco prima di morire arde di furore e desiderio di

vendetta maledicendo Enea la regina che troviamo nelle Heroides di

20

Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al

potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che

trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna

Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera

che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con

lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di

argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante

certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del

suicidio

Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua

sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di

tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua

dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave

qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo

incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se

stessa e il suo passato funesto

Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa

famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima

Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a

odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha

abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia

Nec quia te nostra sperem prece posse moveri

alloquor adverso movimus ista deo

sed meriti famam corpusque animumque pudicum

cum male perdiderim perdere verba leve est

21

Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon

[hellip]

non tamen Aenean quamvis male cogitat odi

sed queror infidum questaque peius amo

Traduzione

E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti

commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave

contro il volere del dio Ma avendo gettato via con

disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e

la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco

sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad

andartene e ad abbandonare linfelice Didone19

[]

Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male

ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo

amo di piugrave20

Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a

cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto

fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea

virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto

tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la

mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o

semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una

19

OVIDIO Heroides VII 5-9 20

OVIDIO Heroides VII 31-32

22

semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli

augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato

lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave

ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la

voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito

la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei

morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera

ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per

sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo

destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave

uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte

coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di

Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi

timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna

Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che

grava su di lei spariragrave per sempre

Durat in extremum vitaeque novissima nostrae

prosequitur fati qui fuit ante tenor

occidit internas coniunx mactatus ad aras

et sceleris tanti praemia frater habet

exul agor cineresque viri patriamque relinquo

et feror in dubias hoste sequente vias

adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque

quod tibi donavi perfide litus emo

urbem constitui lateque patentia fixi

23

moenia finitimis invidiosa locis

Traduzione

Il destino che ho sempre avuto in passato persiste

sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della

mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso

laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di

un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e

abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto

linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso

cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra

gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho

donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che

si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle

regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera

e donna sono provocata a combattere e inesperta

allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli

armamenti21

Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la

dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret

riporta Ovidio

si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar

dum tua sit Dido quidlibet esse feret

21

OVIDIO Heroides VII 115-124

24

[hellip]

nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei

hoc tantum in tumuli marmore carmen erit

praebuit Aeneas et causam mortis et ensem

ipsa sua Dido concidit usa manu

Traduzione

Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si

chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua

Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22

[] non

sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci

saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del

sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la

spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23

14 Annali di Tiro

Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e

greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti

fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza

non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave

ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22

OVIDIO Heroides VII 171-172 23

OVIDIO Heroides VII 197-200

25

seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto

meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta

Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della

letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo

presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di

Eusebio

Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era

secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di

Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi

frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave

precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della

luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e

degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della

religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese

In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera

che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una

ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere

letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24

rdquo

Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e

alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad

una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua

volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle

cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di

Efeso

24

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71

26

Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν

Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν

βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ

βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις

ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν

μαθεῖν

Traduzione

scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i

Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di

studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di

ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che

regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25

Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe

avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle

fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione

Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un

compilatore tratte da cronache locali in lingua greca

il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o

secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non

consente dubbi certamente egli non fu il traduttore

25

G FLAVIO Contro Apione I 116

27

degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera

ldquobarbarardquo26

A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la

traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe

una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico

Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che

gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro

che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di

Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro

Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della

colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio

scrive

ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν

γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα

λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ

πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν

οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη

ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον

ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ

κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα

Traduzione

26

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73

28

Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi

anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati

con grande cura relativi ai fatti degni di memoria

avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi

(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu

eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto

mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27

Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti

altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva

presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute

anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave

da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa

Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici

τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας

ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν

Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν

δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ

φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν

Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς

Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη

ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ

βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός

27

G FLAVIO Contro Apione I 107-108

29

γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι

Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η

Traduzione

Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e

regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56

anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo

regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di

Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di

Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla

somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da

allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel

dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati

dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di

Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28

Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di

Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione

Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel

settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una

cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di

Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi

Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano

restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva

essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte

28

G FLAVIO Contro Apione I 125-127

30

di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante

secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave

storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito

come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non

trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un

attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli

escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo

storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla

successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per

citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di

Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera

nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro

rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di

Pompeo Trogo29

rdquo

15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo

Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci

ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone

nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la

figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella

Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda

augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per

lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di

encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della

29

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80

31

storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla

celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna

Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30

Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i

giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto

31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa

fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e

sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba

era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto

terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione

avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per

queste lo uccise

Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto

tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che

avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo

convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per

trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto

anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle

navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li

costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto

del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba

pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte

funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi

del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si

30

cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31

Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus

32

unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio

e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire

Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le

fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a

prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave

che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di

queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani

potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di

Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di

Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi

discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua

sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce

degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo

sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo

divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia

degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve

un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue

Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia

uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu

chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare

con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave

una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani

siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime

fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma

travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e

invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e

33

potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e

subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano

ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti

cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli

ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia

dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e

costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a

quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e

la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve

Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta

Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato

lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle

nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che

sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita

trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine

come una dea

La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada

durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto

affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e

accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei

fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei

Condita est urbs haec LXXII annis ante quam

Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi

status variis discordiarum casibus agitatus est Cum

inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta

34

sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt

Quippe homines ut victimas immolabant et

impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam

provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine

eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari

maxime solent

Traduzione

Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di

Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la

sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a

discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche

da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come

rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione

religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come

vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di

unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici

implorando la pace divina con il sangue di coloro

per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli

dei32

Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta

vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro

conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza

garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa

La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei

32

Epitoma XVIII 6

35

Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema

o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla

fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba

anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)

una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo

quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33

) I commerci e gli

scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste

Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di

valenza politica e storiografica34

rdquo Le genti del luogo non potevano che

essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una

cultura moderna di tipo mercantile

Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare

il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del

tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione

giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento

simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo

stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto

riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735

come hanno

ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella

versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo

ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine

semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno

poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave

33

ERODOTO Storie I 1 34

Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

p66 35

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114

36

nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di

bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia

della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di

Livio36

che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul

Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle

di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la

complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37

rdquo

Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che

invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici

rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della

terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio

solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene

sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano

alla donna fenicia

Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque

consentientibus omnibus Carthago conditur statuto

annuo vectigali pro solo urbis [hellip]

Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum

principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli

denuntiatione perit

Traduzione

36

LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109

37

Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di

trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti

fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone

annuo per il suolo della cittagrave38

[hellip] Iarba fece venire

a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese

in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39

Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua

morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano

rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio

affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura

femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per

fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto

del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i

Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno

CAPITOLO 2

2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo

21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio

38

Epitome XVIII 5 39

Epitome XVIII 6

38

Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la

vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile

distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad

una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi

macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo

sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per

motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia

Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue

ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile

verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna

indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo

dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno

lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato

dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri

re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo

Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale

di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i

due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave

fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide

e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che

questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve

difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della

monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla

regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni

39

religiose In unrsquoiscrizione funeraria40

il titolo sacerdote di Astarte

precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte

era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con

funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete

anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo

Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave

la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali

di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41

sommo sacerdote Ittobal42

sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio

riporta

οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα

τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων

ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου

Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε

τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους

καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους

ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί

Traduzione

Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare

la legna sulla montagna chiamata Libano per i

falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli

antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41

G FLAVIO Contro Apione I 157 42

G FLAVIO Contro Apione I 123

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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P Virgilio Marone Eneide I 340-368 IV 5-9 32-34 115-124 171-172

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rituali in I Baglioni (ed) Storia delle religioni e archeologia Discipline

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ricercardquo in M E Aubet JA Zamora Lopez (edd) Nuevas perspectivas

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Mediterraacutenea 13 Barcelona 2006 p 51-59

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Vicino Oriente Antico 2009 p59-100

P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche

Roma 1975

64

13

Phoenicum et magno miserae dilectus amore

cui pater intactam dederat primisque iugarat

ominibus sed regna Tyri germanus habebat

Pygmalion scelere ante alios immanior omnis

quos inter medius venit furor ille Sychaeum

impius ante aras atque auri caecus amore

clam ferro incautum superat securus amorum

germanae factumque diu celavit et aegram

multa malus simulans vana spe lusit amantem

ipsa sed in somnis inhumati venit imago

coniugis ora modis attollens pallida miris

crudelis aras traiectaque pectora ferro

nudavit caecumque domus scelus omne retexit

tum celerare fugam patriaque excedere suadet

auxiliumque viae ueteres tellure recludit

thesauros ignotum argenti pondus et auri

his commota fugam Dido sociosque parabat

conveniunt quibus aut odium crudele tyranni

aut metus acer erat navis quae forte paratae

corripiunt onerantque auro portantur avari

Pygmalionis opes pelago dux femina facti

devenere locos ubi nunc ingentia cernes

moenia surgentemque novae Karthaginis arcem

mercatique solum facti de nomine Byrsam

14

taurino quantum possent circumdare tergo15

Traduzione

Tiene il potere la tiria Didone partita dalla cittagrave

fuggendo il fratelloE un oltraggio lungo lunghi

gli intrighi ma seguirograve i sommi capi delle vicende

A costei era marito Sicheo il piugrave ricco doro

dei Punici e amato dal grande amore della misera

a lui il padre laveva data intatta e laveva unita

inprime nozze Ma teneva i regni di Tiro il fratello

Pigmalione per malvagitagrave piugrave feroce di tutti gli altri

Tra essi venne in mezzo il furore Egli empio

cieco per amore delloro abatte con larma Sicheo

di nascosto che non temeva davanti agli altari sicuro

degli affetti della sorella ed a lungo nascose il fatto

e fingendo molto il malvagio illuse con vana

speranza lafflitta amante

Ma lo stesso fantasma del marito insepolto venne

nei sogni alzando i pallidi sembianti in modi

straordinari svelograve i crudeli altari ed

il petto trafittodallarma scoprigrave tutto il cieco delitto

della casa Allora raccomanda di affrettare la fuga e

andarsene dalla patria

e come aiuto per la via rivelograve vecchi tesori

sotto terra una ignota quantitagrave di oro e argento 15

VIRGILIO Eneide Libro I v340-368

15

Cosigrave sconcertata Didone preparava fuga e compagni

Si radunano quelli che avevano o crudele odio o

paura del tiranno le navi che per caso eran pronte

le prendono e le carican doro I beni dellavaro

Pigmalione son portati per mare

capo dellimpresa una donna

Raggiunsero i luoghi dove ora vedraii le enormi

mura e la nascente fortezza della nuova Cartagine

e comprati il suolo Birsa dal nome del fatto

quanto potessero circondare con una pelle di toro

La regina offre ospitalitagrave ai troiani e durante il banchetto chiede a Enea di

narrarle le sue vicende In grembo a Didone siede il figlio dellrsquoeroe

Ascanio sostituito da Cupido La madre di Enea Venere vuole essere

sicura che la regina non muti il suo atteggiamento benevolo verso il figlio

e spinge Cupido e farla innamorare dellrsquoeroe In un primo momento

Didone rimane fedele al suo voto di castitagrave nei confronti del defunto

marito ma poi la passione la travolge (grazie anche allrsquoincoraggiamento

della sorella Anna) e si arrende iniziando a trascurare tutto per lrsquoamore di

Enea Giunone e Venere si accordano e durante una battuta di caccia un

temporale spinge Enea e Didone a rifugiarsi in una grotta creando cosigrave la

situazione ideale per favorire la loro unione

Didone vorrebbe che Enea non partisse piugrave per lrsquoItalia abbandonando il

suo destino ma Giove invia Mercurio a ricordare allrsquoeroe il suo dovere

cosigrave Enea decide di partire A nulla valgono le suppliche di Didone Presa

dal dolore finge di voler offrire un sacrificio purificatore e si uccide

16

trafiggendosi con una spada e maledice Enea mentre le navi troiane

prendono il largo verso lrsquoItalia

Tum vos o Tyrii stirpem et genus omne futurum

exercete odiis cinerique haec mittite nostro

munera nullus amor populis nec foedera sunto

exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor

qui face Dardanios ferroque sequare colonos

nunc olim quocumque dabunt se tempore vires

litora litoribus contraria fluctibus undas polipt

imprecor arma armis pugnent ipsique nepotesque

Traduzione

Poi voi o Tiri trattate con odio la stirpe e tutto

il popolo futuro ed inviate alla nostra cenere questi

regali Per i popoli non ci siano alcun amore e patti

Sorgi tu un vendicatore dalle nostre ossa

sigrave insegui i coloni dardani col ferro e col fuoco

ora dopo in qualunque tempo si daranno le forze

Prego lidi opposti a lidi onde a flutti

armi ad armi combattano sia loro sia i nipoti16

La maledizione di Didone diventa la causa profonda delle guerre tra il

popolo romano e il popolo punico la radice dellrsquoodio proprio come in

Nevio

16

VIRGILIO Eneide Libro IV v 622-629

17

Virgilio utilizza questa versione della vicenda per scopi ben diversi da

quelli storiografici La storia di Didone ed Enea si inserisce in un

contesto piugrave ampio quello della conclusione delle guerre civili che per

anni avevano scosso lo stato romano e la ritrovata stabilitagrave sotto il

governo imperiale di Augusto Era stato proprio lui Ottaviano a portare

la pace dopo la battaglia di Azio con la sconfitta di Antonio e Cleopatra

La regina drsquoEgitto non era altro che lrsquoelemento orientale e barbaro che

aveva traviato la virtugrave di un uomo romano Antonio con il lusso sfrenato

e la passione amorosa facendo prevalere non la ragione ma lrsquoamore

Cleopatra la donna orientale pericolosa intelligente e seduttrice era la

personificazione dellrsquoirrazionalitagrave emotiva una donna quindi

naturalmente portata alle mollezze drsquoamore preferendo le esigenze

private allo stato

Cleopatra e Didone incarnano lrsquoOriente istintivo e carnale lrsquoaltro il non

romano lrsquoestraneo che corrompe e fiacca il corpo e lo spirito con lrsquoozio

la libidine e le ricchezze Cosigrave era stato per Enea che come Antonio era

stato sedotto dal fascino delle donne drsquoOriente Lrsquoeroe troiano perograve era

riuscito a sfuggire al fascino di Didone in tempo anteponendo lo stato e

il suo destino la ragione la virilitagrave e la pietas allrsquo amor e alle frivolezze

incarnate nella figura della donna orientale Didone

Virgilio cosigrave giustifica la legittimazione dellrsquoautoritagrave di Augusto e

celebra la sua vittoria finale contro le truppe barbariche di Antonio

ormai vittima dellrsquoOriente Cleopatra e Didone le due regine dopo la

sconfitta si riscattano ritrovando la dignitagrave perduta tramite il suicidio

Sic sic iuvat ire sub umbras

18

hauriat hunc oculis ignem crudelis ab alto

Dardanus et nostrae secum ferat omina mortis

dixerat atque illam media inter talia ferro

conlapsam aspiciunt comites ensemque cruore

spumantem sparsasque manus It clamor ad alta

atria concussam bacchatur Fama per urbem

Traduzione

Cosigrave cosigrave egrave bello andar sotto le ombre Il crudele

dardano beva con gli occhi questo fuoco dallalto e

porti con seacute i presagi della nostra morte

Aveva detto e le compagne in mezzo a tali parole la

vedono crollata sullarma e la spada spumeggiante di

sangue e cosparse le mani Va il grido alle alte

stanze la Fama furoreggia per la cittagrave sconvolta17

Enea e la romanitagrave vincono sul fascino orientale Didone egrave sconfitta In

egual misura Augusto vince su Antonio e Cleopatra e ancora Roma vince

sullrsquoelemento barbaro Questo scontro tra due mondi era elemento

ricorrente della propaganda augustea giagrave prima dellrsquoinizio della guerra

quando si preparava allo scontro con Antonio (fu nel 32 aC che

pronunciograve ldquotota Italiardquo) Nelle Res Gestae riporta ldquoMi giurograve fedeltagrave

lrsquoItalia intera di sua volontagrave e mi chiese di esserle condottiero nella

guerra che vinsi ad Azio18

rdquo

17

VIRGILIO Eneide Libro IV v 660-666 18

Res Gestae par 25

19

Augusto si appella alla tradizione romana nella sua campagna come

salvatore e portavoce del mos maiorum tema forte nella societagrave romana

baluardo della purezza dei costumi antichi in decadenza a causa della

corruzione e del lusso introdotti dallrsquoOriente (non serve che io citi Marco

Porcio Catone Maior al riguardo) Lrsquoepisodio narrato da Virgilio

(lrsquoincontro di Enea con Didone) egrave molto importante per lo scopo primo

del poema Ottaviano ha celebrato il suo trionfo dopo Azio (31 aC) non

ha rivali e il 16 gennaio del 27 aC il Senato gli conferisce il titolo di

Augustus In suo onore gli viene conferito il titolo di augurium augustum

appellativo di enorme importanza che identifica ora Ottaviano come il

nuovo Romolo La ricostruzione dello stato romano egrave il suo ambizioso

progetto e per farlo ha bisogno di un solido consenso La figura di

Ottaviano come rifondatore come nuovo Romolo ben voluto dagli dei

prende forma nel poema virgiliano attraverso la ricostruzione della

genealogia mitica della gens Iulia Ovviamente lrsquoanalisi dellrsquoEneide di

Virgilio egrave molto piugrave lunga e complessa e sarebbe riduttivo ridurla a

queste poche pagine ma quello che voglio sottolineare egrave il motivo alla

base della differenza tra la Didone di Timeo e quella virgiliana dove non

abbiamo piugrave la regina forte e fedele ma sofferente e abbandonata un

quadro commovente e triste che finisce in tragedia col suicidio proprio

con la spada che il suo amato le aveva donato

13 Ovidio

Se la Didone virgiliana poco prima di morire arde di furore e desiderio di

vendetta maledicendo Enea la regina che troviamo nelle Heroides di

20

Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al

potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che

trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna

Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera

che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con

lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di

argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante

certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del

suicidio

Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua

sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di

tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua

dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave

qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo

incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se

stessa e il suo passato funesto

Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa

famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima

Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a

odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha

abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia

Nec quia te nostra sperem prece posse moveri

alloquor adverso movimus ista deo

sed meriti famam corpusque animumque pudicum

cum male perdiderim perdere verba leve est

21

Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon

[hellip]

non tamen Aenean quamvis male cogitat odi

sed queror infidum questaque peius amo

Traduzione

E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti

commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave

contro il volere del dio Ma avendo gettato via con

disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e

la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco

sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad

andartene e ad abbandonare linfelice Didone19

[]

Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male

ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo

amo di piugrave20

Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a

cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto

fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea

virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto

tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la

mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o

semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una

19

OVIDIO Heroides VII 5-9 20

OVIDIO Heroides VII 31-32

22

semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli

augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato

lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave

ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la

voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito

la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei

morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera

ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per

sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo

destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave

uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte

coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di

Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi

timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna

Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che

grava su di lei spariragrave per sempre

Durat in extremum vitaeque novissima nostrae

prosequitur fati qui fuit ante tenor

occidit internas coniunx mactatus ad aras

et sceleris tanti praemia frater habet

exul agor cineresque viri patriamque relinquo

et feror in dubias hoste sequente vias

adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque

quod tibi donavi perfide litus emo

urbem constitui lateque patentia fixi

23

moenia finitimis invidiosa locis

Traduzione

Il destino che ho sempre avuto in passato persiste

sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della

mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso

laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di

un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e

abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto

linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso

cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra

gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho

donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che

si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle

regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera

e donna sono provocata a combattere e inesperta

allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli

armamenti21

Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la

dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret

riporta Ovidio

si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar

dum tua sit Dido quidlibet esse feret

21

OVIDIO Heroides VII 115-124

24

[hellip]

nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei

hoc tantum in tumuli marmore carmen erit

praebuit Aeneas et causam mortis et ensem

ipsa sua Dido concidit usa manu

Traduzione

Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si

chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua

Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22

[] non

sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci

saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del

sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la

spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23

14 Annali di Tiro

Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e

greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti

fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza

non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave

ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22

OVIDIO Heroides VII 171-172 23

OVIDIO Heroides VII 197-200

25

seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto

meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta

Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della

letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo

presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di

Eusebio

Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era

secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di

Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi

frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave

precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della

luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e

degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della

religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese

In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera

che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una

ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere

letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24

rdquo

Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e

alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad

una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua

volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle

cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di

Efeso

24

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71

26

Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν

Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν

βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ

βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις

ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν

μαθεῖν

Traduzione

scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i

Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di

studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di

ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che

regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25

Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe

avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle

fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione

Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un

compilatore tratte da cronache locali in lingua greca

il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o

secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non

consente dubbi certamente egli non fu il traduttore

25

G FLAVIO Contro Apione I 116

27

degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera

ldquobarbarardquo26

A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la

traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe

una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico

Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che

gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro

che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di

Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro

Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della

colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio

scrive

ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν

γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα

λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ

πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν

οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη

ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον

ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ

κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα

Traduzione

26

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73

28

Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi

anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati

con grande cura relativi ai fatti degni di memoria

avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi

(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu

eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto

mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27

Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti

altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva

presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute

anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave

da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa

Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici

τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας

ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν

Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν

δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ

φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν

Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς

Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη

ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ

βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός

27

G FLAVIO Contro Apione I 107-108

29

γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι

Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η

Traduzione

Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e

regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56

anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo

regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di

Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di

Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla

somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da

allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel

dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati

dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di

Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28

Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di

Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione

Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel

settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una

cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di

Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi

Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano

restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva

essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte

28

G FLAVIO Contro Apione I 125-127

30

di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante

secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave

storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito

come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non

trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un

attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli

escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo

storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla

successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per

citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di

Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera

nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro

rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di

Pompeo Trogo29

rdquo

15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo

Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci

ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone

nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la

figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella

Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda

augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per

lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di

encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della

29

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80

31

storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla

celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna

Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30

Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i

giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto

31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa

fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e

sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba

era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto

terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione

avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per

queste lo uccise

Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto

tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che

avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo

convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per

trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto

anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle

navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li

costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto

del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba

pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte

funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi

del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si

30

cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31

Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus

32

unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio

e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire

Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le

fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a

prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave

che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di

queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani

potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di

Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di

Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi

discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua

sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce

degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo

sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo

divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia

degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve

un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue

Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia

uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu

chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare

con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave

una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani

siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime

fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma

travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e

invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e

33

potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e

subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano

ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti

cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli

ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia

dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e

costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a

quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e

la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve

Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta

Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato

lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle

nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che

sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita

trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine

come una dea

La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada

durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto

affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e

accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei

fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei

Condita est urbs haec LXXII annis ante quam

Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi

status variis discordiarum casibus agitatus est Cum

inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta

34

sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt

Quippe homines ut victimas immolabant et

impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam

provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine

eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari

maxime solent

Traduzione

Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di

Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la

sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a

discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche

da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come

rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione

religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come

vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di

unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici

implorando la pace divina con il sangue di coloro

per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli

dei32

Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta

vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro

conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza

garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa

La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei

32

Epitoma XVIII 6

35

Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema

o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla

fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba

anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)

una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo

quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33

) I commerci e gli

scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste

Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di

valenza politica e storiografica34

rdquo Le genti del luogo non potevano che

essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una

cultura moderna di tipo mercantile

Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare

il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del

tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione

giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento

simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo

stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto

riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735

come hanno

ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella

versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo

ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine

semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno

poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave

33

ERODOTO Storie I 1 34

Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

p66 35

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114

36

nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di

bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia

della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di

Livio36

che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul

Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle

di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la

complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37

rdquo

Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che

invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici

rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della

terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio

solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene

sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano

alla donna fenicia

Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque

consentientibus omnibus Carthago conditur statuto

annuo vectigali pro solo urbis [hellip]

Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum

principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli

denuntiatione perit

Traduzione

36

LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109

37

Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di

trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti

fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone

annuo per il suolo della cittagrave38

[hellip] Iarba fece venire

a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese

in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39

Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua

morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano

rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio

affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura

femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per

fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto

del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i

Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno

CAPITOLO 2

2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo

21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio

38

Epitome XVIII 5 39

Epitome XVIII 6

38

Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la

vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile

distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad

una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi

macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo

sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per

motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia

Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue

ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile

verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna

indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo

dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno

lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato

dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri

re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo

Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale

di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i

due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave

fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide

e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che

questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve

difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della

monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla

regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni

39

religiose In unrsquoiscrizione funeraria40

il titolo sacerdote di Astarte

precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte

era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con

funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete

anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo

Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave

la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali

di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41

sommo sacerdote Ittobal42

sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio

riporta

οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα

τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων

ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου

Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε

τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους

καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους

ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί

Traduzione

Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare

la legna sulla montagna chiamata Libano per i

falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli

antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41

G FLAVIO Contro Apione I 157 42

G FLAVIO Contro Apione I 123

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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Roma 1975

64

14

taurino quantum possent circumdare tergo15

Traduzione

Tiene il potere la tiria Didone partita dalla cittagrave

fuggendo il fratelloE un oltraggio lungo lunghi

gli intrighi ma seguirograve i sommi capi delle vicende

A costei era marito Sicheo il piugrave ricco doro

dei Punici e amato dal grande amore della misera

a lui il padre laveva data intatta e laveva unita

inprime nozze Ma teneva i regni di Tiro il fratello

Pigmalione per malvagitagrave piugrave feroce di tutti gli altri

Tra essi venne in mezzo il furore Egli empio

cieco per amore delloro abatte con larma Sicheo

di nascosto che non temeva davanti agli altari sicuro

degli affetti della sorella ed a lungo nascose il fatto

e fingendo molto il malvagio illuse con vana

speranza lafflitta amante

Ma lo stesso fantasma del marito insepolto venne

nei sogni alzando i pallidi sembianti in modi

straordinari svelograve i crudeli altari ed

il petto trafittodallarma scoprigrave tutto il cieco delitto

della casa Allora raccomanda di affrettare la fuga e

andarsene dalla patria

e come aiuto per la via rivelograve vecchi tesori

sotto terra una ignota quantitagrave di oro e argento 15

VIRGILIO Eneide Libro I v340-368

15

Cosigrave sconcertata Didone preparava fuga e compagni

Si radunano quelli che avevano o crudele odio o

paura del tiranno le navi che per caso eran pronte

le prendono e le carican doro I beni dellavaro

Pigmalione son portati per mare

capo dellimpresa una donna

Raggiunsero i luoghi dove ora vedraii le enormi

mura e la nascente fortezza della nuova Cartagine

e comprati il suolo Birsa dal nome del fatto

quanto potessero circondare con una pelle di toro

La regina offre ospitalitagrave ai troiani e durante il banchetto chiede a Enea di

narrarle le sue vicende In grembo a Didone siede il figlio dellrsquoeroe

Ascanio sostituito da Cupido La madre di Enea Venere vuole essere

sicura che la regina non muti il suo atteggiamento benevolo verso il figlio

e spinge Cupido e farla innamorare dellrsquoeroe In un primo momento

Didone rimane fedele al suo voto di castitagrave nei confronti del defunto

marito ma poi la passione la travolge (grazie anche allrsquoincoraggiamento

della sorella Anna) e si arrende iniziando a trascurare tutto per lrsquoamore di

Enea Giunone e Venere si accordano e durante una battuta di caccia un

temporale spinge Enea e Didone a rifugiarsi in una grotta creando cosigrave la

situazione ideale per favorire la loro unione

Didone vorrebbe che Enea non partisse piugrave per lrsquoItalia abbandonando il

suo destino ma Giove invia Mercurio a ricordare allrsquoeroe il suo dovere

cosigrave Enea decide di partire A nulla valgono le suppliche di Didone Presa

dal dolore finge di voler offrire un sacrificio purificatore e si uccide

16

trafiggendosi con una spada e maledice Enea mentre le navi troiane

prendono il largo verso lrsquoItalia

Tum vos o Tyrii stirpem et genus omne futurum

exercete odiis cinerique haec mittite nostro

munera nullus amor populis nec foedera sunto

exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor

qui face Dardanios ferroque sequare colonos

nunc olim quocumque dabunt se tempore vires

litora litoribus contraria fluctibus undas polipt

imprecor arma armis pugnent ipsique nepotesque

Traduzione

Poi voi o Tiri trattate con odio la stirpe e tutto

il popolo futuro ed inviate alla nostra cenere questi

regali Per i popoli non ci siano alcun amore e patti

Sorgi tu un vendicatore dalle nostre ossa

sigrave insegui i coloni dardani col ferro e col fuoco

ora dopo in qualunque tempo si daranno le forze

Prego lidi opposti a lidi onde a flutti

armi ad armi combattano sia loro sia i nipoti16

La maledizione di Didone diventa la causa profonda delle guerre tra il

popolo romano e il popolo punico la radice dellrsquoodio proprio come in

Nevio

16

VIRGILIO Eneide Libro IV v 622-629

17

Virgilio utilizza questa versione della vicenda per scopi ben diversi da

quelli storiografici La storia di Didone ed Enea si inserisce in un

contesto piugrave ampio quello della conclusione delle guerre civili che per

anni avevano scosso lo stato romano e la ritrovata stabilitagrave sotto il

governo imperiale di Augusto Era stato proprio lui Ottaviano a portare

la pace dopo la battaglia di Azio con la sconfitta di Antonio e Cleopatra

La regina drsquoEgitto non era altro che lrsquoelemento orientale e barbaro che

aveva traviato la virtugrave di un uomo romano Antonio con il lusso sfrenato

e la passione amorosa facendo prevalere non la ragione ma lrsquoamore

Cleopatra la donna orientale pericolosa intelligente e seduttrice era la

personificazione dellrsquoirrazionalitagrave emotiva una donna quindi

naturalmente portata alle mollezze drsquoamore preferendo le esigenze

private allo stato

Cleopatra e Didone incarnano lrsquoOriente istintivo e carnale lrsquoaltro il non

romano lrsquoestraneo che corrompe e fiacca il corpo e lo spirito con lrsquoozio

la libidine e le ricchezze Cosigrave era stato per Enea che come Antonio era

stato sedotto dal fascino delle donne drsquoOriente Lrsquoeroe troiano perograve era

riuscito a sfuggire al fascino di Didone in tempo anteponendo lo stato e

il suo destino la ragione la virilitagrave e la pietas allrsquo amor e alle frivolezze

incarnate nella figura della donna orientale Didone

Virgilio cosigrave giustifica la legittimazione dellrsquoautoritagrave di Augusto e

celebra la sua vittoria finale contro le truppe barbariche di Antonio

ormai vittima dellrsquoOriente Cleopatra e Didone le due regine dopo la

sconfitta si riscattano ritrovando la dignitagrave perduta tramite il suicidio

Sic sic iuvat ire sub umbras

18

hauriat hunc oculis ignem crudelis ab alto

Dardanus et nostrae secum ferat omina mortis

dixerat atque illam media inter talia ferro

conlapsam aspiciunt comites ensemque cruore

spumantem sparsasque manus It clamor ad alta

atria concussam bacchatur Fama per urbem

Traduzione

Cosigrave cosigrave egrave bello andar sotto le ombre Il crudele

dardano beva con gli occhi questo fuoco dallalto e

porti con seacute i presagi della nostra morte

Aveva detto e le compagne in mezzo a tali parole la

vedono crollata sullarma e la spada spumeggiante di

sangue e cosparse le mani Va il grido alle alte

stanze la Fama furoreggia per la cittagrave sconvolta17

Enea e la romanitagrave vincono sul fascino orientale Didone egrave sconfitta In

egual misura Augusto vince su Antonio e Cleopatra e ancora Roma vince

sullrsquoelemento barbaro Questo scontro tra due mondi era elemento

ricorrente della propaganda augustea giagrave prima dellrsquoinizio della guerra

quando si preparava allo scontro con Antonio (fu nel 32 aC che

pronunciograve ldquotota Italiardquo) Nelle Res Gestae riporta ldquoMi giurograve fedeltagrave

lrsquoItalia intera di sua volontagrave e mi chiese di esserle condottiero nella

guerra che vinsi ad Azio18

rdquo

17

VIRGILIO Eneide Libro IV v 660-666 18

Res Gestae par 25

19

Augusto si appella alla tradizione romana nella sua campagna come

salvatore e portavoce del mos maiorum tema forte nella societagrave romana

baluardo della purezza dei costumi antichi in decadenza a causa della

corruzione e del lusso introdotti dallrsquoOriente (non serve che io citi Marco

Porcio Catone Maior al riguardo) Lrsquoepisodio narrato da Virgilio

(lrsquoincontro di Enea con Didone) egrave molto importante per lo scopo primo

del poema Ottaviano ha celebrato il suo trionfo dopo Azio (31 aC) non

ha rivali e il 16 gennaio del 27 aC il Senato gli conferisce il titolo di

Augustus In suo onore gli viene conferito il titolo di augurium augustum

appellativo di enorme importanza che identifica ora Ottaviano come il

nuovo Romolo La ricostruzione dello stato romano egrave il suo ambizioso

progetto e per farlo ha bisogno di un solido consenso La figura di

Ottaviano come rifondatore come nuovo Romolo ben voluto dagli dei

prende forma nel poema virgiliano attraverso la ricostruzione della

genealogia mitica della gens Iulia Ovviamente lrsquoanalisi dellrsquoEneide di

Virgilio egrave molto piugrave lunga e complessa e sarebbe riduttivo ridurla a

queste poche pagine ma quello che voglio sottolineare egrave il motivo alla

base della differenza tra la Didone di Timeo e quella virgiliana dove non

abbiamo piugrave la regina forte e fedele ma sofferente e abbandonata un

quadro commovente e triste che finisce in tragedia col suicidio proprio

con la spada che il suo amato le aveva donato

13 Ovidio

Se la Didone virgiliana poco prima di morire arde di furore e desiderio di

vendetta maledicendo Enea la regina che troviamo nelle Heroides di

20

Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al

potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che

trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna

Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera

che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con

lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di

argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante

certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del

suicidio

Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua

sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di

tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua

dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave

qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo

incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se

stessa e il suo passato funesto

Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa

famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima

Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a

odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha

abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia

Nec quia te nostra sperem prece posse moveri

alloquor adverso movimus ista deo

sed meriti famam corpusque animumque pudicum

cum male perdiderim perdere verba leve est

21

Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon

[hellip]

non tamen Aenean quamvis male cogitat odi

sed queror infidum questaque peius amo

Traduzione

E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti

commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave

contro il volere del dio Ma avendo gettato via con

disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e

la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco

sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad

andartene e ad abbandonare linfelice Didone19

[]

Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male

ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo

amo di piugrave20

Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a

cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto

fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea

virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto

tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la

mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o

semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una

19

OVIDIO Heroides VII 5-9 20

OVIDIO Heroides VII 31-32

22

semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli

augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato

lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave

ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la

voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito

la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei

morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera

ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per

sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo

destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave

uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte

coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di

Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi

timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna

Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che

grava su di lei spariragrave per sempre

Durat in extremum vitaeque novissima nostrae

prosequitur fati qui fuit ante tenor

occidit internas coniunx mactatus ad aras

et sceleris tanti praemia frater habet

exul agor cineresque viri patriamque relinquo

et feror in dubias hoste sequente vias

adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque

quod tibi donavi perfide litus emo

urbem constitui lateque patentia fixi

23

moenia finitimis invidiosa locis

Traduzione

Il destino che ho sempre avuto in passato persiste

sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della

mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso

laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di

un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e

abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto

linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso

cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra

gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho

donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che

si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle

regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera

e donna sono provocata a combattere e inesperta

allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli

armamenti21

Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la

dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret

riporta Ovidio

si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar

dum tua sit Dido quidlibet esse feret

21

OVIDIO Heroides VII 115-124

24

[hellip]

nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei

hoc tantum in tumuli marmore carmen erit

praebuit Aeneas et causam mortis et ensem

ipsa sua Dido concidit usa manu

Traduzione

Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si

chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua

Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22

[] non

sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci

saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del

sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la

spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23

14 Annali di Tiro

Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e

greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti

fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza

non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave

ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22

OVIDIO Heroides VII 171-172 23

OVIDIO Heroides VII 197-200

25

seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto

meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta

Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della

letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo

presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di

Eusebio

Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era

secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di

Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi

frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave

precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della

luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e

degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della

religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese

In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera

che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una

ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere

letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24

rdquo

Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e

alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad

una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua

volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle

cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di

Efeso

24

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71

26

Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν

Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν

βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ

βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις

ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν

μαθεῖν

Traduzione

scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i

Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di

studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di

ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che

regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25

Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe

avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle

fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione

Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un

compilatore tratte da cronache locali in lingua greca

il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o

secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non

consente dubbi certamente egli non fu il traduttore

25

G FLAVIO Contro Apione I 116

27

degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera

ldquobarbarardquo26

A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la

traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe

una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico

Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che

gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro

che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di

Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro

Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della

colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio

scrive

ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν

γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα

λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ

πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν

οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη

ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον

ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ

κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα

Traduzione

26

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73

28

Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi

anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati

con grande cura relativi ai fatti degni di memoria

avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi

(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu

eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto

mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27

Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti

altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva

presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute

anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave

da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa

Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici

τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας

ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν

Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν

δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ

φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν

Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς

Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη

ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ

βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός

27

G FLAVIO Contro Apione I 107-108

29

γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι

Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η

Traduzione

Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e

regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56

anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo

regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di

Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di

Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla

somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da

allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel

dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati

dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di

Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28

Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di

Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione

Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel

settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una

cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di

Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi

Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano

restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva

essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte

28

G FLAVIO Contro Apione I 125-127

30

di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante

secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave

storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito

come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non

trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un

attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli

escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo

storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla

successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per

citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di

Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera

nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro

rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di

Pompeo Trogo29

rdquo

15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo

Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci

ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone

nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la

figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella

Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda

augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per

lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di

encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della

29

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80

31

storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla

celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna

Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30

Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i

giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto

31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa

fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e

sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba

era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto

terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione

avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per

queste lo uccise

Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto

tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che

avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo

convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per

trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto

anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle

navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li

costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto

del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba

pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte

funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi

del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si

30

cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31

Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus

32

unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio

e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire

Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le

fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a

prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave

che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di

queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani

potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di

Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di

Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi

discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua

sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce

degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo

sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo

divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia

degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve

un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue

Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia

uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu

chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare

con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave

una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani

siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime

fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma

travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e

invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e

33

potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e

subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano

ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti

cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli

ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia

dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e

costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a

quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e

la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve

Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta

Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato

lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle

nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che

sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita

trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine

come una dea

La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada

durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto

affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e

accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei

fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei

Condita est urbs haec LXXII annis ante quam

Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi

status variis discordiarum casibus agitatus est Cum

inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta

34

sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt

Quippe homines ut victimas immolabant et

impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam

provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine

eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari

maxime solent

Traduzione

Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di

Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la

sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a

discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche

da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come

rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione

religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come

vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di

unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici

implorando la pace divina con il sangue di coloro

per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli

dei32

Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta

vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro

conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza

garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa

La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei

32

Epitoma XVIII 6

35

Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema

o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla

fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba

anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)

una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo

quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33

) I commerci e gli

scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste

Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di

valenza politica e storiografica34

rdquo Le genti del luogo non potevano che

essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una

cultura moderna di tipo mercantile

Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare

il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del

tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione

giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento

simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo

stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto

riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735

come hanno

ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella

versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo

ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine

semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno

poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave

33

ERODOTO Storie I 1 34

Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

p66 35

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114

36

nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di

bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia

della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di

Livio36

che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul

Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle

di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la

complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37

rdquo

Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che

invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici

rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della

terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio

solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene

sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano

alla donna fenicia

Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque

consentientibus omnibus Carthago conditur statuto

annuo vectigali pro solo urbis [hellip]

Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum

principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli

denuntiatione perit

Traduzione

36

LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109

37

Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di

trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti

fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone

annuo per il suolo della cittagrave38

[hellip] Iarba fece venire

a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese

in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39

Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua

morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano

rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio

affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura

femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per

fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto

del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i

Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno

CAPITOLO 2

2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo

21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio

38

Epitome XVIII 5 39

Epitome XVIII 6

38

Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la

vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile

distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad

una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi

macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo

sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per

motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia

Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue

ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile

verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna

indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo

dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno

lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato

dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri

re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo

Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale

di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i

due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave

fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide

e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che

questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve

difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della

monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla

regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni

39

religiose In unrsquoiscrizione funeraria40

il titolo sacerdote di Astarte

precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte

era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con

funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete

anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo

Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave

la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali

di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41

sommo sacerdote Ittobal42

sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio

riporta

οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα

τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων

ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου

Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε

τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους

καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους

ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί

Traduzione

Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare

la legna sulla montagna chiamata Libano per i

falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli

antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41

G FLAVIO Contro Apione I 157 42

G FLAVIO Contro Apione I 123

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

Bibliografia

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15

Cosigrave sconcertata Didone preparava fuga e compagni

Si radunano quelli che avevano o crudele odio o

paura del tiranno le navi che per caso eran pronte

le prendono e le carican doro I beni dellavaro

Pigmalione son portati per mare

capo dellimpresa una donna

Raggiunsero i luoghi dove ora vedraii le enormi

mura e la nascente fortezza della nuova Cartagine

e comprati il suolo Birsa dal nome del fatto

quanto potessero circondare con una pelle di toro

La regina offre ospitalitagrave ai troiani e durante il banchetto chiede a Enea di

narrarle le sue vicende In grembo a Didone siede il figlio dellrsquoeroe

Ascanio sostituito da Cupido La madre di Enea Venere vuole essere

sicura che la regina non muti il suo atteggiamento benevolo verso il figlio

e spinge Cupido e farla innamorare dellrsquoeroe In un primo momento

Didone rimane fedele al suo voto di castitagrave nei confronti del defunto

marito ma poi la passione la travolge (grazie anche allrsquoincoraggiamento

della sorella Anna) e si arrende iniziando a trascurare tutto per lrsquoamore di

Enea Giunone e Venere si accordano e durante una battuta di caccia un

temporale spinge Enea e Didone a rifugiarsi in una grotta creando cosigrave la

situazione ideale per favorire la loro unione

Didone vorrebbe che Enea non partisse piugrave per lrsquoItalia abbandonando il

suo destino ma Giove invia Mercurio a ricordare allrsquoeroe il suo dovere

cosigrave Enea decide di partire A nulla valgono le suppliche di Didone Presa

dal dolore finge di voler offrire un sacrificio purificatore e si uccide

16

trafiggendosi con una spada e maledice Enea mentre le navi troiane

prendono il largo verso lrsquoItalia

Tum vos o Tyrii stirpem et genus omne futurum

exercete odiis cinerique haec mittite nostro

munera nullus amor populis nec foedera sunto

exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor

qui face Dardanios ferroque sequare colonos

nunc olim quocumque dabunt se tempore vires

litora litoribus contraria fluctibus undas polipt

imprecor arma armis pugnent ipsique nepotesque

Traduzione

Poi voi o Tiri trattate con odio la stirpe e tutto

il popolo futuro ed inviate alla nostra cenere questi

regali Per i popoli non ci siano alcun amore e patti

Sorgi tu un vendicatore dalle nostre ossa

sigrave insegui i coloni dardani col ferro e col fuoco

ora dopo in qualunque tempo si daranno le forze

Prego lidi opposti a lidi onde a flutti

armi ad armi combattano sia loro sia i nipoti16

La maledizione di Didone diventa la causa profonda delle guerre tra il

popolo romano e il popolo punico la radice dellrsquoodio proprio come in

Nevio

16

VIRGILIO Eneide Libro IV v 622-629

17

Virgilio utilizza questa versione della vicenda per scopi ben diversi da

quelli storiografici La storia di Didone ed Enea si inserisce in un

contesto piugrave ampio quello della conclusione delle guerre civili che per

anni avevano scosso lo stato romano e la ritrovata stabilitagrave sotto il

governo imperiale di Augusto Era stato proprio lui Ottaviano a portare

la pace dopo la battaglia di Azio con la sconfitta di Antonio e Cleopatra

La regina drsquoEgitto non era altro che lrsquoelemento orientale e barbaro che

aveva traviato la virtugrave di un uomo romano Antonio con il lusso sfrenato

e la passione amorosa facendo prevalere non la ragione ma lrsquoamore

Cleopatra la donna orientale pericolosa intelligente e seduttrice era la

personificazione dellrsquoirrazionalitagrave emotiva una donna quindi

naturalmente portata alle mollezze drsquoamore preferendo le esigenze

private allo stato

Cleopatra e Didone incarnano lrsquoOriente istintivo e carnale lrsquoaltro il non

romano lrsquoestraneo che corrompe e fiacca il corpo e lo spirito con lrsquoozio

la libidine e le ricchezze Cosigrave era stato per Enea che come Antonio era

stato sedotto dal fascino delle donne drsquoOriente Lrsquoeroe troiano perograve era

riuscito a sfuggire al fascino di Didone in tempo anteponendo lo stato e

il suo destino la ragione la virilitagrave e la pietas allrsquo amor e alle frivolezze

incarnate nella figura della donna orientale Didone

Virgilio cosigrave giustifica la legittimazione dellrsquoautoritagrave di Augusto e

celebra la sua vittoria finale contro le truppe barbariche di Antonio

ormai vittima dellrsquoOriente Cleopatra e Didone le due regine dopo la

sconfitta si riscattano ritrovando la dignitagrave perduta tramite il suicidio

Sic sic iuvat ire sub umbras

18

hauriat hunc oculis ignem crudelis ab alto

Dardanus et nostrae secum ferat omina mortis

dixerat atque illam media inter talia ferro

conlapsam aspiciunt comites ensemque cruore

spumantem sparsasque manus It clamor ad alta

atria concussam bacchatur Fama per urbem

Traduzione

Cosigrave cosigrave egrave bello andar sotto le ombre Il crudele

dardano beva con gli occhi questo fuoco dallalto e

porti con seacute i presagi della nostra morte

Aveva detto e le compagne in mezzo a tali parole la

vedono crollata sullarma e la spada spumeggiante di

sangue e cosparse le mani Va il grido alle alte

stanze la Fama furoreggia per la cittagrave sconvolta17

Enea e la romanitagrave vincono sul fascino orientale Didone egrave sconfitta In

egual misura Augusto vince su Antonio e Cleopatra e ancora Roma vince

sullrsquoelemento barbaro Questo scontro tra due mondi era elemento

ricorrente della propaganda augustea giagrave prima dellrsquoinizio della guerra

quando si preparava allo scontro con Antonio (fu nel 32 aC che

pronunciograve ldquotota Italiardquo) Nelle Res Gestae riporta ldquoMi giurograve fedeltagrave

lrsquoItalia intera di sua volontagrave e mi chiese di esserle condottiero nella

guerra che vinsi ad Azio18

rdquo

17

VIRGILIO Eneide Libro IV v 660-666 18

Res Gestae par 25

19

Augusto si appella alla tradizione romana nella sua campagna come

salvatore e portavoce del mos maiorum tema forte nella societagrave romana

baluardo della purezza dei costumi antichi in decadenza a causa della

corruzione e del lusso introdotti dallrsquoOriente (non serve che io citi Marco

Porcio Catone Maior al riguardo) Lrsquoepisodio narrato da Virgilio

(lrsquoincontro di Enea con Didone) egrave molto importante per lo scopo primo

del poema Ottaviano ha celebrato il suo trionfo dopo Azio (31 aC) non

ha rivali e il 16 gennaio del 27 aC il Senato gli conferisce il titolo di

Augustus In suo onore gli viene conferito il titolo di augurium augustum

appellativo di enorme importanza che identifica ora Ottaviano come il

nuovo Romolo La ricostruzione dello stato romano egrave il suo ambizioso

progetto e per farlo ha bisogno di un solido consenso La figura di

Ottaviano come rifondatore come nuovo Romolo ben voluto dagli dei

prende forma nel poema virgiliano attraverso la ricostruzione della

genealogia mitica della gens Iulia Ovviamente lrsquoanalisi dellrsquoEneide di

Virgilio egrave molto piugrave lunga e complessa e sarebbe riduttivo ridurla a

queste poche pagine ma quello che voglio sottolineare egrave il motivo alla

base della differenza tra la Didone di Timeo e quella virgiliana dove non

abbiamo piugrave la regina forte e fedele ma sofferente e abbandonata un

quadro commovente e triste che finisce in tragedia col suicidio proprio

con la spada che il suo amato le aveva donato

13 Ovidio

Se la Didone virgiliana poco prima di morire arde di furore e desiderio di

vendetta maledicendo Enea la regina che troviamo nelle Heroides di

20

Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al

potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che

trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna

Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera

che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con

lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di

argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante

certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del

suicidio

Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua

sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di

tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua

dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave

qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo

incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se

stessa e il suo passato funesto

Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa

famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima

Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a

odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha

abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia

Nec quia te nostra sperem prece posse moveri

alloquor adverso movimus ista deo

sed meriti famam corpusque animumque pudicum

cum male perdiderim perdere verba leve est

21

Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon

[hellip]

non tamen Aenean quamvis male cogitat odi

sed queror infidum questaque peius amo

Traduzione

E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti

commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave

contro il volere del dio Ma avendo gettato via con

disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e

la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco

sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad

andartene e ad abbandonare linfelice Didone19

[]

Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male

ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo

amo di piugrave20

Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a

cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto

fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea

virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto

tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la

mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o

semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una

19

OVIDIO Heroides VII 5-9 20

OVIDIO Heroides VII 31-32

22

semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli

augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato

lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave

ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la

voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito

la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei

morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera

ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per

sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo

destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave

uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte

coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di

Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi

timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna

Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che

grava su di lei spariragrave per sempre

Durat in extremum vitaeque novissima nostrae

prosequitur fati qui fuit ante tenor

occidit internas coniunx mactatus ad aras

et sceleris tanti praemia frater habet

exul agor cineresque viri patriamque relinquo

et feror in dubias hoste sequente vias

adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque

quod tibi donavi perfide litus emo

urbem constitui lateque patentia fixi

23

moenia finitimis invidiosa locis

Traduzione

Il destino che ho sempre avuto in passato persiste

sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della

mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso

laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di

un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e

abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto

linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso

cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra

gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho

donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che

si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle

regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera

e donna sono provocata a combattere e inesperta

allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli

armamenti21

Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la

dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret

riporta Ovidio

si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar

dum tua sit Dido quidlibet esse feret

21

OVIDIO Heroides VII 115-124

24

[hellip]

nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei

hoc tantum in tumuli marmore carmen erit

praebuit Aeneas et causam mortis et ensem

ipsa sua Dido concidit usa manu

Traduzione

Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si

chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua

Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22

[] non

sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci

saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del

sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la

spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23

14 Annali di Tiro

Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e

greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti

fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza

non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave

ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22

OVIDIO Heroides VII 171-172 23

OVIDIO Heroides VII 197-200

25

seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto

meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta

Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della

letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo

presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di

Eusebio

Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era

secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di

Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi

frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave

precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della

luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e

degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della

religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese

In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera

che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una

ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere

letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24

rdquo

Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e

alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad

una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua

volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle

cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di

Efeso

24

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71

26

Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν

Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν

βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ

βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις

ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν

μαθεῖν

Traduzione

scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i

Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di

studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di

ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che

regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25

Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe

avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle

fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione

Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un

compilatore tratte da cronache locali in lingua greca

il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o

secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non

consente dubbi certamente egli non fu il traduttore

25

G FLAVIO Contro Apione I 116

27

degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera

ldquobarbarardquo26

A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la

traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe

una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico

Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che

gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro

che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di

Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro

Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della

colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio

scrive

ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν

γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα

λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ

πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν

οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη

ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον

ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ

κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα

Traduzione

26

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73

28

Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi

anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati

con grande cura relativi ai fatti degni di memoria

avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi

(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu

eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto

mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27

Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti

altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva

presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute

anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave

da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa

Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici

τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας

ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν

Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν

δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ

φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν

Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς

Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη

ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ

βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός

27

G FLAVIO Contro Apione I 107-108

29

γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι

Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η

Traduzione

Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e

regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56

anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo

regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di

Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di

Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla

somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da

allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel

dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati

dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di

Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28

Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di

Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione

Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel

settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una

cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di

Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi

Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano

restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva

essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte

28

G FLAVIO Contro Apione I 125-127

30

di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante

secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave

storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito

come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non

trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un

attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli

escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo

storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla

successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per

citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di

Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera

nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro

rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di

Pompeo Trogo29

rdquo

15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo

Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci

ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone

nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la

figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella

Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda

augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per

lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di

encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della

29

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80

31

storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla

celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna

Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30

Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i

giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto

31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa

fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e

sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba

era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto

terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione

avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per

queste lo uccise

Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto

tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che

avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo

convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per

trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto

anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle

navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li

costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto

del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba

pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte

funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi

del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si

30

cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31

Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus

32

unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio

e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire

Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le

fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a

prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave

che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di

queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani

potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di

Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di

Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi

discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua

sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce

degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo

sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo

divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia

degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve

un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue

Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia

uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu

chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare

con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave

una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani

siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime

fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma

travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e

invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e

33

potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e

subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano

ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti

cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli

ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia

dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e

costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a

quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e

la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve

Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta

Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato

lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle

nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che

sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita

trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine

come una dea

La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada

durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto

affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e

accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei

fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei

Condita est urbs haec LXXII annis ante quam

Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi

status variis discordiarum casibus agitatus est Cum

inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta

34

sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt

Quippe homines ut victimas immolabant et

impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam

provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine

eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari

maxime solent

Traduzione

Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di

Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la

sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a

discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche

da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come

rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione

religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come

vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di

unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici

implorando la pace divina con il sangue di coloro

per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli

dei32

Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta

vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro

conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza

garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa

La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei

32

Epitoma XVIII 6

35

Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema

o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla

fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba

anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)

una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo

quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33

) I commerci e gli

scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste

Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di

valenza politica e storiografica34

rdquo Le genti del luogo non potevano che

essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una

cultura moderna di tipo mercantile

Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare

il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del

tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione

giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento

simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo

stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto

riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735

come hanno

ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella

versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo

ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine

semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno

poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave

33

ERODOTO Storie I 1 34

Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

p66 35

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114

36

nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di

bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia

della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di

Livio36

che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul

Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle

di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la

complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37

rdquo

Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che

invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici

rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della

terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio

solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene

sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano

alla donna fenicia

Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque

consentientibus omnibus Carthago conditur statuto

annuo vectigali pro solo urbis [hellip]

Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum

principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli

denuntiatione perit

Traduzione

36

LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109

37

Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di

trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti

fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone

annuo per il suolo della cittagrave38

[hellip] Iarba fece venire

a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese

in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39

Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua

morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano

rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio

affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura

femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per

fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto

del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i

Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno

CAPITOLO 2

2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo

21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio

38

Epitome XVIII 5 39

Epitome XVIII 6

38

Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la

vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile

distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad

una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi

macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo

sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per

motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia

Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue

ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile

verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna

indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo

dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno

lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato

dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri

re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo

Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale

di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i

due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave

fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide

e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che

questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve

difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della

monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla

regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni

39

religiose In unrsquoiscrizione funeraria40

il titolo sacerdote di Astarte

precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte

era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con

funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete

anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo

Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave

la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali

di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41

sommo sacerdote Ittobal42

sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio

riporta

οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα

τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων

ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου

Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε

τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους

καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους

ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί

Traduzione

Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare

la legna sulla montagna chiamata Libano per i

falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli

antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41

G FLAVIO Contro Apione I 157 42

G FLAVIO Contro Apione I 123

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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Roma 1975

64

16

trafiggendosi con una spada e maledice Enea mentre le navi troiane

prendono il largo verso lrsquoItalia

Tum vos o Tyrii stirpem et genus omne futurum

exercete odiis cinerique haec mittite nostro

munera nullus amor populis nec foedera sunto

exoriare aliquis nostris ex ossibus ultor

qui face Dardanios ferroque sequare colonos

nunc olim quocumque dabunt se tempore vires

litora litoribus contraria fluctibus undas polipt

imprecor arma armis pugnent ipsique nepotesque

Traduzione

Poi voi o Tiri trattate con odio la stirpe e tutto

il popolo futuro ed inviate alla nostra cenere questi

regali Per i popoli non ci siano alcun amore e patti

Sorgi tu un vendicatore dalle nostre ossa

sigrave insegui i coloni dardani col ferro e col fuoco

ora dopo in qualunque tempo si daranno le forze

Prego lidi opposti a lidi onde a flutti

armi ad armi combattano sia loro sia i nipoti16

La maledizione di Didone diventa la causa profonda delle guerre tra il

popolo romano e il popolo punico la radice dellrsquoodio proprio come in

Nevio

16

VIRGILIO Eneide Libro IV v 622-629

17

Virgilio utilizza questa versione della vicenda per scopi ben diversi da

quelli storiografici La storia di Didone ed Enea si inserisce in un

contesto piugrave ampio quello della conclusione delle guerre civili che per

anni avevano scosso lo stato romano e la ritrovata stabilitagrave sotto il

governo imperiale di Augusto Era stato proprio lui Ottaviano a portare

la pace dopo la battaglia di Azio con la sconfitta di Antonio e Cleopatra

La regina drsquoEgitto non era altro che lrsquoelemento orientale e barbaro che

aveva traviato la virtugrave di un uomo romano Antonio con il lusso sfrenato

e la passione amorosa facendo prevalere non la ragione ma lrsquoamore

Cleopatra la donna orientale pericolosa intelligente e seduttrice era la

personificazione dellrsquoirrazionalitagrave emotiva una donna quindi

naturalmente portata alle mollezze drsquoamore preferendo le esigenze

private allo stato

Cleopatra e Didone incarnano lrsquoOriente istintivo e carnale lrsquoaltro il non

romano lrsquoestraneo che corrompe e fiacca il corpo e lo spirito con lrsquoozio

la libidine e le ricchezze Cosigrave era stato per Enea che come Antonio era

stato sedotto dal fascino delle donne drsquoOriente Lrsquoeroe troiano perograve era

riuscito a sfuggire al fascino di Didone in tempo anteponendo lo stato e

il suo destino la ragione la virilitagrave e la pietas allrsquo amor e alle frivolezze

incarnate nella figura della donna orientale Didone

Virgilio cosigrave giustifica la legittimazione dellrsquoautoritagrave di Augusto e

celebra la sua vittoria finale contro le truppe barbariche di Antonio

ormai vittima dellrsquoOriente Cleopatra e Didone le due regine dopo la

sconfitta si riscattano ritrovando la dignitagrave perduta tramite il suicidio

Sic sic iuvat ire sub umbras

18

hauriat hunc oculis ignem crudelis ab alto

Dardanus et nostrae secum ferat omina mortis

dixerat atque illam media inter talia ferro

conlapsam aspiciunt comites ensemque cruore

spumantem sparsasque manus It clamor ad alta

atria concussam bacchatur Fama per urbem

Traduzione

Cosigrave cosigrave egrave bello andar sotto le ombre Il crudele

dardano beva con gli occhi questo fuoco dallalto e

porti con seacute i presagi della nostra morte

Aveva detto e le compagne in mezzo a tali parole la

vedono crollata sullarma e la spada spumeggiante di

sangue e cosparse le mani Va il grido alle alte

stanze la Fama furoreggia per la cittagrave sconvolta17

Enea e la romanitagrave vincono sul fascino orientale Didone egrave sconfitta In

egual misura Augusto vince su Antonio e Cleopatra e ancora Roma vince

sullrsquoelemento barbaro Questo scontro tra due mondi era elemento

ricorrente della propaganda augustea giagrave prima dellrsquoinizio della guerra

quando si preparava allo scontro con Antonio (fu nel 32 aC che

pronunciograve ldquotota Italiardquo) Nelle Res Gestae riporta ldquoMi giurograve fedeltagrave

lrsquoItalia intera di sua volontagrave e mi chiese di esserle condottiero nella

guerra che vinsi ad Azio18

rdquo

17

VIRGILIO Eneide Libro IV v 660-666 18

Res Gestae par 25

19

Augusto si appella alla tradizione romana nella sua campagna come

salvatore e portavoce del mos maiorum tema forte nella societagrave romana

baluardo della purezza dei costumi antichi in decadenza a causa della

corruzione e del lusso introdotti dallrsquoOriente (non serve che io citi Marco

Porcio Catone Maior al riguardo) Lrsquoepisodio narrato da Virgilio

(lrsquoincontro di Enea con Didone) egrave molto importante per lo scopo primo

del poema Ottaviano ha celebrato il suo trionfo dopo Azio (31 aC) non

ha rivali e il 16 gennaio del 27 aC il Senato gli conferisce il titolo di

Augustus In suo onore gli viene conferito il titolo di augurium augustum

appellativo di enorme importanza che identifica ora Ottaviano come il

nuovo Romolo La ricostruzione dello stato romano egrave il suo ambizioso

progetto e per farlo ha bisogno di un solido consenso La figura di

Ottaviano come rifondatore come nuovo Romolo ben voluto dagli dei

prende forma nel poema virgiliano attraverso la ricostruzione della

genealogia mitica della gens Iulia Ovviamente lrsquoanalisi dellrsquoEneide di

Virgilio egrave molto piugrave lunga e complessa e sarebbe riduttivo ridurla a

queste poche pagine ma quello che voglio sottolineare egrave il motivo alla

base della differenza tra la Didone di Timeo e quella virgiliana dove non

abbiamo piugrave la regina forte e fedele ma sofferente e abbandonata un

quadro commovente e triste che finisce in tragedia col suicidio proprio

con la spada che il suo amato le aveva donato

13 Ovidio

Se la Didone virgiliana poco prima di morire arde di furore e desiderio di

vendetta maledicendo Enea la regina che troviamo nelle Heroides di

20

Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al

potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che

trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna

Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera

che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con

lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di

argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante

certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del

suicidio

Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua

sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di

tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua

dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave

qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo

incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se

stessa e il suo passato funesto

Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa

famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima

Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a

odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha

abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia

Nec quia te nostra sperem prece posse moveri

alloquor adverso movimus ista deo

sed meriti famam corpusque animumque pudicum

cum male perdiderim perdere verba leve est

21

Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon

[hellip]

non tamen Aenean quamvis male cogitat odi

sed queror infidum questaque peius amo

Traduzione

E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti

commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave

contro il volere del dio Ma avendo gettato via con

disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e

la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco

sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad

andartene e ad abbandonare linfelice Didone19

[]

Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male

ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo

amo di piugrave20

Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a

cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto

fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea

virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto

tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la

mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o

semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una

19

OVIDIO Heroides VII 5-9 20

OVIDIO Heroides VII 31-32

22

semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli

augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato

lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave

ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la

voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito

la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei

morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera

ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per

sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo

destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave

uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte

coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di

Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi

timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna

Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che

grava su di lei spariragrave per sempre

Durat in extremum vitaeque novissima nostrae

prosequitur fati qui fuit ante tenor

occidit internas coniunx mactatus ad aras

et sceleris tanti praemia frater habet

exul agor cineresque viri patriamque relinquo

et feror in dubias hoste sequente vias

adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque

quod tibi donavi perfide litus emo

urbem constitui lateque patentia fixi

23

moenia finitimis invidiosa locis

Traduzione

Il destino che ho sempre avuto in passato persiste

sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della

mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso

laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di

un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e

abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto

linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso

cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra

gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho

donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che

si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle

regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera

e donna sono provocata a combattere e inesperta

allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli

armamenti21

Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la

dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret

riporta Ovidio

si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar

dum tua sit Dido quidlibet esse feret

21

OVIDIO Heroides VII 115-124

24

[hellip]

nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei

hoc tantum in tumuli marmore carmen erit

praebuit Aeneas et causam mortis et ensem

ipsa sua Dido concidit usa manu

Traduzione

Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si

chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua

Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22

[] non

sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci

saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del

sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la

spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23

14 Annali di Tiro

Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e

greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti

fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza

non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave

ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22

OVIDIO Heroides VII 171-172 23

OVIDIO Heroides VII 197-200

25

seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto

meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta

Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della

letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo

presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di

Eusebio

Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era

secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di

Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi

frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave

precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della

luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e

degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della

religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese

In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera

che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una

ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere

letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24

rdquo

Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e

alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad

una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua

volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle

cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di

Efeso

24

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71

26

Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν

Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν

βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ

βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις

ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν

μαθεῖν

Traduzione

scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i

Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di

studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di

ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che

regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25

Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe

avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle

fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione

Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un

compilatore tratte da cronache locali in lingua greca

il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o

secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non

consente dubbi certamente egli non fu il traduttore

25

G FLAVIO Contro Apione I 116

27

degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera

ldquobarbarardquo26

A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la

traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe

una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico

Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che

gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro

che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di

Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro

Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della

colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio

scrive

ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν

γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα

λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ

πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν

οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη

ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον

ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ

κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα

Traduzione

26

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73

28

Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi

anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati

con grande cura relativi ai fatti degni di memoria

avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi

(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu

eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto

mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27

Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti

altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva

presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute

anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave

da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa

Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici

τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας

ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν

Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν

δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ

φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν

Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς

Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη

ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ

βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός

27

G FLAVIO Contro Apione I 107-108

29

γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι

Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η

Traduzione

Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e

regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56

anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo

regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di

Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di

Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla

somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da

allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel

dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati

dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di

Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28

Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di

Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione

Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel

settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una

cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di

Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi

Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano

restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva

essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte

28

G FLAVIO Contro Apione I 125-127

30

di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante

secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave

storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito

come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non

trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un

attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli

escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo

storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla

successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per

citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di

Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera

nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro

rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di

Pompeo Trogo29

rdquo

15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo

Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci

ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone

nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la

figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella

Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda

augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per

lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di

encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della

29

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80

31

storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla

celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna

Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30

Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i

giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto

31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa

fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e

sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba

era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto

terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione

avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per

queste lo uccise

Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto

tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che

avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo

convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per

trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto

anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle

navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li

costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto

del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba

pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte

funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi

del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si

30

cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31

Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus

32

unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio

e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire

Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le

fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a

prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave

che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di

queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani

potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di

Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di

Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi

discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua

sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce

degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo

sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo

divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia

degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve

un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue

Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia

uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu

chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare

con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave

una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani

siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime

fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma

travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e

invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e

33

potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e

subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano

ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti

cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli

ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia

dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e

costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a

quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e

la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve

Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta

Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato

lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle

nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che

sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita

trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine

come una dea

La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada

durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto

affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e

accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei

fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei

Condita est urbs haec LXXII annis ante quam

Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi

status variis discordiarum casibus agitatus est Cum

inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta

34

sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt

Quippe homines ut victimas immolabant et

impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam

provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine

eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari

maxime solent

Traduzione

Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di

Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la

sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a

discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche

da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come

rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione

religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come

vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di

unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici

implorando la pace divina con il sangue di coloro

per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli

dei32

Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta

vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro

conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza

garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa

La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei

32

Epitoma XVIII 6

35

Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema

o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla

fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba

anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)

una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo

quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33

) I commerci e gli

scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste

Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di

valenza politica e storiografica34

rdquo Le genti del luogo non potevano che

essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una

cultura moderna di tipo mercantile

Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare

il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del

tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione

giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento

simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo

stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto

riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735

come hanno

ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella

versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo

ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine

semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno

poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave

33

ERODOTO Storie I 1 34

Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

p66 35

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114

36

nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di

bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia

della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di

Livio36

che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul

Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle

di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la

complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37

rdquo

Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che

invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici

rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della

terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio

solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene

sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano

alla donna fenicia

Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque

consentientibus omnibus Carthago conditur statuto

annuo vectigali pro solo urbis [hellip]

Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum

principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli

denuntiatione perit

Traduzione

36

LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109

37

Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di

trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti

fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone

annuo per il suolo della cittagrave38

[hellip] Iarba fece venire

a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese

in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39

Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua

morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano

rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio

affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura

femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per

fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto

del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i

Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno

CAPITOLO 2

2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo

21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio

38

Epitome XVIII 5 39

Epitome XVIII 6

38

Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la

vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile

distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad

una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi

macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo

sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per

motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia

Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue

ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile

verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna

indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo

dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno

lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato

dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri

re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo

Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale

di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i

due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave

fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide

e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che

questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve

difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della

monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla

regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni

39

religiose In unrsquoiscrizione funeraria40

il titolo sacerdote di Astarte

precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte

era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con

funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete

anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo

Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave

la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali

di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41

sommo sacerdote Ittobal42

sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio

riporta

οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα

τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων

ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου

Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε

τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους

καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους

ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί

Traduzione

Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare

la legna sulla montagna chiamata Libano per i

falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli

antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41

G FLAVIO Contro Apione I 157 42

G FLAVIO Contro Apione I 123

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche

Roma 1975

64

17

Virgilio utilizza questa versione della vicenda per scopi ben diversi da

quelli storiografici La storia di Didone ed Enea si inserisce in un

contesto piugrave ampio quello della conclusione delle guerre civili che per

anni avevano scosso lo stato romano e la ritrovata stabilitagrave sotto il

governo imperiale di Augusto Era stato proprio lui Ottaviano a portare

la pace dopo la battaglia di Azio con la sconfitta di Antonio e Cleopatra

La regina drsquoEgitto non era altro che lrsquoelemento orientale e barbaro che

aveva traviato la virtugrave di un uomo romano Antonio con il lusso sfrenato

e la passione amorosa facendo prevalere non la ragione ma lrsquoamore

Cleopatra la donna orientale pericolosa intelligente e seduttrice era la

personificazione dellrsquoirrazionalitagrave emotiva una donna quindi

naturalmente portata alle mollezze drsquoamore preferendo le esigenze

private allo stato

Cleopatra e Didone incarnano lrsquoOriente istintivo e carnale lrsquoaltro il non

romano lrsquoestraneo che corrompe e fiacca il corpo e lo spirito con lrsquoozio

la libidine e le ricchezze Cosigrave era stato per Enea che come Antonio era

stato sedotto dal fascino delle donne drsquoOriente Lrsquoeroe troiano perograve era

riuscito a sfuggire al fascino di Didone in tempo anteponendo lo stato e

il suo destino la ragione la virilitagrave e la pietas allrsquo amor e alle frivolezze

incarnate nella figura della donna orientale Didone

Virgilio cosigrave giustifica la legittimazione dellrsquoautoritagrave di Augusto e

celebra la sua vittoria finale contro le truppe barbariche di Antonio

ormai vittima dellrsquoOriente Cleopatra e Didone le due regine dopo la

sconfitta si riscattano ritrovando la dignitagrave perduta tramite il suicidio

Sic sic iuvat ire sub umbras

18

hauriat hunc oculis ignem crudelis ab alto

Dardanus et nostrae secum ferat omina mortis

dixerat atque illam media inter talia ferro

conlapsam aspiciunt comites ensemque cruore

spumantem sparsasque manus It clamor ad alta

atria concussam bacchatur Fama per urbem

Traduzione

Cosigrave cosigrave egrave bello andar sotto le ombre Il crudele

dardano beva con gli occhi questo fuoco dallalto e

porti con seacute i presagi della nostra morte

Aveva detto e le compagne in mezzo a tali parole la

vedono crollata sullarma e la spada spumeggiante di

sangue e cosparse le mani Va il grido alle alte

stanze la Fama furoreggia per la cittagrave sconvolta17

Enea e la romanitagrave vincono sul fascino orientale Didone egrave sconfitta In

egual misura Augusto vince su Antonio e Cleopatra e ancora Roma vince

sullrsquoelemento barbaro Questo scontro tra due mondi era elemento

ricorrente della propaganda augustea giagrave prima dellrsquoinizio della guerra

quando si preparava allo scontro con Antonio (fu nel 32 aC che

pronunciograve ldquotota Italiardquo) Nelle Res Gestae riporta ldquoMi giurograve fedeltagrave

lrsquoItalia intera di sua volontagrave e mi chiese di esserle condottiero nella

guerra che vinsi ad Azio18

rdquo

17

VIRGILIO Eneide Libro IV v 660-666 18

Res Gestae par 25

19

Augusto si appella alla tradizione romana nella sua campagna come

salvatore e portavoce del mos maiorum tema forte nella societagrave romana

baluardo della purezza dei costumi antichi in decadenza a causa della

corruzione e del lusso introdotti dallrsquoOriente (non serve che io citi Marco

Porcio Catone Maior al riguardo) Lrsquoepisodio narrato da Virgilio

(lrsquoincontro di Enea con Didone) egrave molto importante per lo scopo primo

del poema Ottaviano ha celebrato il suo trionfo dopo Azio (31 aC) non

ha rivali e il 16 gennaio del 27 aC il Senato gli conferisce il titolo di

Augustus In suo onore gli viene conferito il titolo di augurium augustum

appellativo di enorme importanza che identifica ora Ottaviano come il

nuovo Romolo La ricostruzione dello stato romano egrave il suo ambizioso

progetto e per farlo ha bisogno di un solido consenso La figura di

Ottaviano come rifondatore come nuovo Romolo ben voluto dagli dei

prende forma nel poema virgiliano attraverso la ricostruzione della

genealogia mitica della gens Iulia Ovviamente lrsquoanalisi dellrsquoEneide di

Virgilio egrave molto piugrave lunga e complessa e sarebbe riduttivo ridurla a

queste poche pagine ma quello che voglio sottolineare egrave il motivo alla

base della differenza tra la Didone di Timeo e quella virgiliana dove non

abbiamo piugrave la regina forte e fedele ma sofferente e abbandonata un

quadro commovente e triste che finisce in tragedia col suicidio proprio

con la spada che il suo amato le aveva donato

13 Ovidio

Se la Didone virgiliana poco prima di morire arde di furore e desiderio di

vendetta maledicendo Enea la regina che troviamo nelle Heroides di

20

Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al

potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che

trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna

Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera

che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con

lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di

argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante

certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del

suicidio

Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua

sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di

tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua

dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave

qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo

incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se

stessa e il suo passato funesto

Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa

famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima

Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a

odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha

abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia

Nec quia te nostra sperem prece posse moveri

alloquor adverso movimus ista deo

sed meriti famam corpusque animumque pudicum

cum male perdiderim perdere verba leve est

21

Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon

[hellip]

non tamen Aenean quamvis male cogitat odi

sed queror infidum questaque peius amo

Traduzione

E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti

commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave

contro il volere del dio Ma avendo gettato via con

disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e

la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco

sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad

andartene e ad abbandonare linfelice Didone19

[]

Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male

ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo

amo di piugrave20

Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a

cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto

fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea

virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto

tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la

mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o

semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una

19

OVIDIO Heroides VII 5-9 20

OVIDIO Heroides VII 31-32

22

semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli

augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato

lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave

ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la

voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito

la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei

morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera

ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per

sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo

destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave

uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte

coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di

Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi

timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna

Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che

grava su di lei spariragrave per sempre

Durat in extremum vitaeque novissima nostrae

prosequitur fati qui fuit ante tenor

occidit internas coniunx mactatus ad aras

et sceleris tanti praemia frater habet

exul agor cineresque viri patriamque relinquo

et feror in dubias hoste sequente vias

adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque

quod tibi donavi perfide litus emo

urbem constitui lateque patentia fixi

23

moenia finitimis invidiosa locis

Traduzione

Il destino che ho sempre avuto in passato persiste

sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della

mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso

laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di

un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e

abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto

linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso

cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra

gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho

donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che

si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle

regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera

e donna sono provocata a combattere e inesperta

allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli

armamenti21

Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la

dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret

riporta Ovidio

si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar

dum tua sit Dido quidlibet esse feret

21

OVIDIO Heroides VII 115-124

24

[hellip]

nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei

hoc tantum in tumuli marmore carmen erit

praebuit Aeneas et causam mortis et ensem

ipsa sua Dido concidit usa manu

Traduzione

Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si

chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua

Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22

[] non

sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci

saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del

sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la

spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23

14 Annali di Tiro

Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e

greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti

fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza

non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave

ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22

OVIDIO Heroides VII 171-172 23

OVIDIO Heroides VII 197-200

25

seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto

meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta

Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della

letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo

presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di

Eusebio

Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era

secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di

Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi

frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave

precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della

luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e

degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della

religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese

In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera

che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una

ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere

letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24

rdquo

Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e

alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad

una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua

volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle

cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di

Efeso

24

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71

26

Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν

Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν

βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ

βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις

ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν

μαθεῖν

Traduzione

scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i

Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di

studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di

ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che

regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25

Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe

avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle

fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione

Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un

compilatore tratte da cronache locali in lingua greca

il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o

secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non

consente dubbi certamente egli non fu il traduttore

25

G FLAVIO Contro Apione I 116

27

degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera

ldquobarbarardquo26

A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la

traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe

una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico

Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che

gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro

che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di

Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro

Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della

colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio

scrive

ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν

γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα

λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ

πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν

οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη

ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον

ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ

κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα

Traduzione

26

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73

28

Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi

anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati

con grande cura relativi ai fatti degni di memoria

avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi

(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu

eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto

mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27

Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti

altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva

presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute

anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave

da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa

Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici

τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας

ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν

Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν

δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ

φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν

Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς

Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη

ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ

βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός

27

G FLAVIO Contro Apione I 107-108

29

γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι

Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η

Traduzione

Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e

regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56

anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo

regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di

Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di

Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla

somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da

allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel

dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati

dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di

Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28

Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di

Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione

Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel

settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una

cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di

Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi

Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano

restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva

essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte

28

G FLAVIO Contro Apione I 125-127

30

di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante

secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave

storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito

come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non

trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un

attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli

escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo

storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla

successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per

citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di

Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera

nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro

rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di

Pompeo Trogo29

rdquo

15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo

Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci

ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone

nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la

figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella

Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda

augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per

lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di

encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della

29

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80

31

storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla

celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna

Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30

Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i

giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto

31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa

fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e

sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba

era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto

terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione

avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per

queste lo uccise

Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto

tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che

avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo

convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per

trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto

anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle

navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li

costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto

del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba

pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte

funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi

del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si

30

cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31

Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus

32

unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio

e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire

Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le

fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a

prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave

che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di

queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani

potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di

Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di

Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi

discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua

sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce

degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo

sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo

divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia

degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve

un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue

Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia

uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu

chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare

con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave

una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani

siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime

fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma

travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e

invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e

33

potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e

subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano

ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti

cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli

ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia

dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e

costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a

quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e

la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve

Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta

Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato

lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle

nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che

sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita

trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine

come una dea

La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada

durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto

affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e

accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei

fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei

Condita est urbs haec LXXII annis ante quam

Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi

status variis discordiarum casibus agitatus est Cum

inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta

34

sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt

Quippe homines ut victimas immolabant et

impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam

provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine

eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari

maxime solent

Traduzione

Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di

Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la

sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a

discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche

da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come

rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione

religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come

vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di

unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici

implorando la pace divina con il sangue di coloro

per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli

dei32

Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta

vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro

conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza

garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa

La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei

32

Epitoma XVIII 6

35

Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema

o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla

fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba

anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)

una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo

quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33

) I commerci e gli

scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste

Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di

valenza politica e storiografica34

rdquo Le genti del luogo non potevano che

essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una

cultura moderna di tipo mercantile

Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare

il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del

tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione

giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento

simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo

stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto

riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735

come hanno

ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella

versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo

ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine

semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno

poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave

33

ERODOTO Storie I 1 34

Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

p66 35

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114

36

nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di

bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia

della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di

Livio36

che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul

Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle

di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la

complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37

rdquo

Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che

invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici

rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della

terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio

solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene

sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano

alla donna fenicia

Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque

consentientibus omnibus Carthago conditur statuto

annuo vectigali pro solo urbis [hellip]

Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum

principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli

denuntiatione perit

Traduzione

36

LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109

37

Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di

trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti

fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone

annuo per il suolo della cittagrave38

[hellip] Iarba fece venire

a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese

in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39

Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua

morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano

rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio

affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura

femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per

fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto

del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i

Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno

CAPITOLO 2

2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo

21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio

38

Epitome XVIII 5 39

Epitome XVIII 6

38

Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la

vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile

distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad

una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi

macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo

sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per

motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia

Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue

ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile

verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna

indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo

dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno

lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato

dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri

re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo

Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale

di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i

due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave

fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide

e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che

questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve

difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della

monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla

regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni

39

religiose In unrsquoiscrizione funeraria40

il titolo sacerdote di Astarte

precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte

era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con

funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete

anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo

Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave

la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali

di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41

sommo sacerdote Ittobal42

sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio

riporta

οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα

τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων

ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου

Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε

τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους

καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους

ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί

Traduzione

Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare

la legna sulla montagna chiamata Libano per i

falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli

antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41

G FLAVIO Contro Apione I 157 42

G FLAVIO Contro Apione I 123

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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64

18

hauriat hunc oculis ignem crudelis ab alto

Dardanus et nostrae secum ferat omina mortis

dixerat atque illam media inter talia ferro

conlapsam aspiciunt comites ensemque cruore

spumantem sparsasque manus It clamor ad alta

atria concussam bacchatur Fama per urbem

Traduzione

Cosigrave cosigrave egrave bello andar sotto le ombre Il crudele

dardano beva con gli occhi questo fuoco dallalto e

porti con seacute i presagi della nostra morte

Aveva detto e le compagne in mezzo a tali parole la

vedono crollata sullarma e la spada spumeggiante di

sangue e cosparse le mani Va il grido alle alte

stanze la Fama furoreggia per la cittagrave sconvolta17

Enea e la romanitagrave vincono sul fascino orientale Didone egrave sconfitta In

egual misura Augusto vince su Antonio e Cleopatra e ancora Roma vince

sullrsquoelemento barbaro Questo scontro tra due mondi era elemento

ricorrente della propaganda augustea giagrave prima dellrsquoinizio della guerra

quando si preparava allo scontro con Antonio (fu nel 32 aC che

pronunciograve ldquotota Italiardquo) Nelle Res Gestae riporta ldquoMi giurograve fedeltagrave

lrsquoItalia intera di sua volontagrave e mi chiese di esserle condottiero nella

guerra che vinsi ad Azio18

rdquo

17

VIRGILIO Eneide Libro IV v 660-666 18

Res Gestae par 25

19

Augusto si appella alla tradizione romana nella sua campagna come

salvatore e portavoce del mos maiorum tema forte nella societagrave romana

baluardo della purezza dei costumi antichi in decadenza a causa della

corruzione e del lusso introdotti dallrsquoOriente (non serve che io citi Marco

Porcio Catone Maior al riguardo) Lrsquoepisodio narrato da Virgilio

(lrsquoincontro di Enea con Didone) egrave molto importante per lo scopo primo

del poema Ottaviano ha celebrato il suo trionfo dopo Azio (31 aC) non

ha rivali e il 16 gennaio del 27 aC il Senato gli conferisce il titolo di

Augustus In suo onore gli viene conferito il titolo di augurium augustum

appellativo di enorme importanza che identifica ora Ottaviano come il

nuovo Romolo La ricostruzione dello stato romano egrave il suo ambizioso

progetto e per farlo ha bisogno di un solido consenso La figura di

Ottaviano come rifondatore come nuovo Romolo ben voluto dagli dei

prende forma nel poema virgiliano attraverso la ricostruzione della

genealogia mitica della gens Iulia Ovviamente lrsquoanalisi dellrsquoEneide di

Virgilio egrave molto piugrave lunga e complessa e sarebbe riduttivo ridurla a

queste poche pagine ma quello che voglio sottolineare egrave il motivo alla

base della differenza tra la Didone di Timeo e quella virgiliana dove non

abbiamo piugrave la regina forte e fedele ma sofferente e abbandonata un

quadro commovente e triste che finisce in tragedia col suicidio proprio

con la spada che il suo amato le aveva donato

13 Ovidio

Se la Didone virgiliana poco prima di morire arde di furore e desiderio di

vendetta maledicendo Enea la regina che troviamo nelle Heroides di

20

Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al

potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che

trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna

Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera

che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con

lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di

argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante

certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del

suicidio

Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua

sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di

tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua

dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave

qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo

incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se

stessa e il suo passato funesto

Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa

famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima

Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a

odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha

abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia

Nec quia te nostra sperem prece posse moveri

alloquor adverso movimus ista deo

sed meriti famam corpusque animumque pudicum

cum male perdiderim perdere verba leve est

21

Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon

[hellip]

non tamen Aenean quamvis male cogitat odi

sed queror infidum questaque peius amo

Traduzione

E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti

commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave

contro il volere del dio Ma avendo gettato via con

disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e

la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco

sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad

andartene e ad abbandonare linfelice Didone19

[]

Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male

ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo

amo di piugrave20

Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a

cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto

fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea

virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto

tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la

mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o

semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una

19

OVIDIO Heroides VII 5-9 20

OVIDIO Heroides VII 31-32

22

semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli

augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato

lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave

ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la

voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito

la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei

morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera

ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per

sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo

destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave

uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte

coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di

Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi

timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna

Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che

grava su di lei spariragrave per sempre

Durat in extremum vitaeque novissima nostrae

prosequitur fati qui fuit ante tenor

occidit internas coniunx mactatus ad aras

et sceleris tanti praemia frater habet

exul agor cineresque viri patriamque relinquo

et feror in dubias hoste sequente vias

adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque

quod tibi donavi perfide litus emo

urbem constitui lateque patentia fixi

23

moenia finitimis invidiosa locis

Traduzione

Il destino che ho sempre avuto in passato persiste

sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della

mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso

laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di

un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e

abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto

linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso

cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra

gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho

donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che

si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle

regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera

e donna sono provocata a combattere e inesperta

allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli

armamenti21

Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la

dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret

riporta Ovidio

si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar

dum tua sit Dido quidlibet esse feret

21

OVIDIO Heroides VII 115-124

24

[hellip]

nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei

hoc tantum in tumuli marmore carmen erit

praebuit Aeneas et causam mortis et ensem

ipsa sua Dido concidit usa manu

Traduzione

Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si

chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua

Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22

[] non

sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci

saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del

sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la

spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23

14 Annali di Tiro

Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e

greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti

fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza

non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave

ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22

OVIDIO Heroides VII 171-172 23

OVIDIO Heroides VII 197-200

25

seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto

meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta

Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della

letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo

presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di

Eusebio

Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era

secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di

Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi

frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave

precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della

luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e

degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della

religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese

In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera

che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una

ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere

letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24

rdquo

Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e

alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad

una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua

volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle

cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di

Efeso

24

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71

26

Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν

Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν

βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ

βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις

ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν

μαθεῖν

Traduzione

scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i

Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di

studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di

ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che

regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25

Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe

avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle

fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione

Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un

compilatore tratte da cronache locali in lingua greca

il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o

secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non

consente dubbi certamente egli non fu il traduttore

25

G FLAVIO Contro Apione I 116

27

degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera

ldquobarbarardquo26

A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la

traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe

una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico

Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che

gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro

che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di

Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro

Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della

colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio

scrive

ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν

γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα

λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ

πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν

οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη

ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον

ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ

κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα

Traduzione

26

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73

28

Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi

anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati

con grande cura relativi ai fatti degni di memoria

avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi

(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu

eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto

mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27

Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti

altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva

presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute

anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave

da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa

Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici

τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας

ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν

Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν

δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ

φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν

Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς

Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη

ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ

βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός

27

G FLAVIO Contro Apione I 107-108

29

γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι

Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η

Traduzione

Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e

regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56

anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo

regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di

Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di

Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla

somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da

allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel

dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati

dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di

Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28

Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di

Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione

Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel

settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una

cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di

Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi

Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano

restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva

essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte

28

G FLAVIO Contro Apione I 125-127

30

di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante

secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave

storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito

come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non

trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un

attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli

escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo

storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla

successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per

citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di

Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera

nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro

rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di

Pompeo Trogo29

rdquo

15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo

Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci

ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone

nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la

figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella

Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda

augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per

lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di

encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della

29

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80

31

storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla

celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna

Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30

Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i

giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto

31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa

fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e

sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba

era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto

terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione

avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per

queste lo uccise

Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto

tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che

avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo

convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per

trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto

anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle

navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li

costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto

del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba

pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte

funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi

del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si

30

cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31

Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus

32

unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio

e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire

Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le

fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a

prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave

che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di

queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani

potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di

Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di

Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi

discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua

sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce

degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo

sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo

divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia

degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve

un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue

Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia

uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu

chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare

con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave

una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani

siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime

fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma

travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e

invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e

33

potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e

subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano

ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti

cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli

ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia

dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e

costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a

quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e

la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve

Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta

Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato

lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle

nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che

sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita

trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine

come una dea

La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada

durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto

affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e

accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei

fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei

Condita est urbs haec LXXII annis ante quam

Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi

status variis discordiarum casibus agitatus est Cum

inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta

34

sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt

Quippe homines ut victimas immolabant et

impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam

provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine

eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari

maxime solent

Traduzione

Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di

Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la

sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a

discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche

da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come

rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione

religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come

vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di

unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici

implorando la pace divina con il sangue di coloro

per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli

dei32

Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta

vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro

conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza

garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa

La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei

32

Epitoma XVIII 6

35

Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema

o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla

fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba

anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)

una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo

quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33

) I commerci e gli

scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste

Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di

valenza politica e storiografica34

rdquo Le genti del luogo non potevano che

essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una

cultura moderna di tipo mercantile

Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare

il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del

tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione

giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento

simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo

stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto

riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735

come hanno

ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella

versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo

ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine

semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno

poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave

33

ERODOTO Storie I 1 34

Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

p66 35

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114

36

nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di

bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia

della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di

Livio36

che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul

Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle

di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la

complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37

rdquo

Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che

invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici

rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della

terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio

solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene

sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano

alla donna fenicia

Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque

consentientibus omnibus Carthago conditur statuto

annuo vectigali pro solo urbis [hellip]

Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum

principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli

denuntiatione perit

Traduzione

36

LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109

37

Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di

trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti

fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone

annuo per il suolo della cittagrave38

[hellip] Iarba fece venire

a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese

in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39

Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua

morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano

rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio

affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura

femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per

fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto

del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i

Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno

CAPITOLO 2

2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo

21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio

38

Epitome XVIII 5 39

Epitome XVIII 6

38

Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la

vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile

distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad

una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi

macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo

sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per

motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia

Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue

ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile

verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna

indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo

dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno

lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato

dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri

re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo

Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale

di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i

due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave

fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide

e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che

questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve

difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della

monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla

regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni

39

religiose In unrsquoiscrizione funeraria40

il titolo sacerdote di Astarte

precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte

era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con

funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete

anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo

Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave

la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali

di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41

sommo sacerdote Ittobal42

sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio

riporta

οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα

τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων

ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου

Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε

τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους

καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους

ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί

Traduzione

Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare

la legna sulla montagna chiamata Libano per i

falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli

antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41

G FLAVIO Contro Apione I 157 42

G FLAVIO Contro Apione I 123

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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64

19

Augusto si appella alla tradizione romana nella sua campagna come

salvatore e portavoce del mos maiorum tema forte nella societagrave romana

baluardo della purezza dei costumi antichi in decadenza a causa della

corruzione e del lusso introdotti dallrsquoOriente (non serve che io citi Marco

Porcio Catone Maior al riguardo) Lrsquoepisodio narrato da Virgilio

(lrsquoincontro di Enea con Didone) egrave molto importante per lo scopo primo

del poema Ottaviano ha celebrato il suo trionfo dopo Azio (31 aC) non

ha rivali e il 16 gennaio del 27 aC il Senato gli conferisce il titolo di

Augustus In suo onore gli viene conferito il titolo di augurium augustum

appellativo di enorme importanza che identifica ora Ottaviano come il

nuovo Romolo La ricostruzione dello stato romano egrave il suo ambizioso

progetto e per farlo ha bisogno di un solido consenso La figura di

Ottaviano come rifondatore come nuovo Romolo ben voluto dagli dei

prende forma nel poema virgiliano attraverso la ricostruzione della

genealogia mitica della gens Iulia Ovviamente lrsquoanalisi dellrsquoEneide di

Virgilio egrave molto piugrave lunga e complessa e sarebbe riduttivo ridurla a

queste poche pagine ma quello che voglio sottolineare egrave il motivo alla

base della differenza tra la Didone di Timeo e quella virgiliana dove non

abbiamo piugrave la regina forte e fedele ma sofferente e abbandonata un

quadro commovente e triste che finisce in tragedia col suicidio proprio

con la spada che il suo amato le aveva donato

13 Ovidio

Se la Didone virgiliana poco prima di morire arde di furore e desiderio di

vendetta maledicendo Enea la regina che troviamo nelle Heroides di

20

Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al

potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che

trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna

Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera

che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con

lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di

argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante

certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del

suicidio

Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua

sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di

tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua

dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave

qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo

incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se

stessa e il suo passato funesto

Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa

famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima

Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a

odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha

abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia

Nec quia te nostra sperem prece posse moveri

alloquor adverso movimus ista deo

sed meriti famam corpusque animumque pudicum

cum male perdiderim perdere verba leve est

21

Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon

[hellip]

non tamen Aenean quamvis male cogitat odi

sed queror infidum questaque peius amo

Traduzione

E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti

commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave

contro il volere del dio Ma avendo gettato via con

disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e

la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco

sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad

andartene e ad abbandonare linfelice Didone19

[]

Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male

ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo

amo di piugrave20

Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a

cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto

fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea

virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto

tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la

mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o

semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una

19

OVIDIO Heroides VII 5-9 20

OVIDIO Heroides VII 31-32

22

semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli

augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato

lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave

ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la

voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito

la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei

morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera

ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per

sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo

destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave

uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte

coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di

Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi

timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna

Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che

grava su di lei spariragrave per sempre

Durat in extremum vitaeque novissima nostrae

prosequitur fati qui fuit ante tenor

occidit internas coniunx mactatus ad aras

et sceleris tanti praemia frater habet

exul agor cineresque viri patriamque relinquo

et feror in dubias hoste sequente vias

adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque

quod tibi donavi perfide litus emo

urbem constitui lateque patentia fixi

23

moenia finitimis invidiosa locis

Traduzione

Il destino che ho sempre avuto in passato persiste

sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della

mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso

laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di

un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e

abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto

linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso

cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra

gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho

donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che

si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle

regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera

e donna sono provocata a combattere e inesperta

allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli

armamenti21

Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la

dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret

riporta Ovidio

si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar

dum tua sit Dido quidlibet esse feret

21

OVIDIO Heroides VII 115-124

24

[hellip]

nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei

hoc tantum in tumuli marmore carmen erit

praebuit Aeneas et causam mortis et ensem

ipsa sua Dido concidit usa manu

Traduzione

Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si

chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua

Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22

[] non

sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci

saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del

sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la

spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23

14 Annali di Tiro

Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e

greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti

fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza

non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave

ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22

OVIDIO Heroides VII 171-172 23

OVIDIO Heroides VII 197-200

25

seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto

meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta

Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della

letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo

presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di

Eusebio

Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era

secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di

Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi

frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave

precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della

luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e

degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della

religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese

In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera

che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una

ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere

letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24

rdquo

Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e

alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad

una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua

volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle

cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di

Efeso

24

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71

26

Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν

Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν

βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ

βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις

ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν

μαθεῖν

Traduzione

scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i

Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di

studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di

ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che

regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25

Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe

avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle

fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione

Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un

compilatore tratte da cronache locali in lingua greca

il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o

secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non

consente dubbi certamente egli non fu il traduttore

25

G FLAVIO Contro Apione I 116

27

degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera

ldquobarbarardquo26

A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la

traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe

una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico

Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che

gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro

che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di

Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro

Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della

colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio

scrive

ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν

γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα

λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ

πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν

οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη

ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον

ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ

κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα

Traduzione

26

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73

28

Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi

anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati

con grande cura relativi ai fatti degni di memoria

avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi

(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu

eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto

mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27

Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti

altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva

presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute

anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave

da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa

Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici

τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας

ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν

Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν

δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ

φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν

Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς

Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη

ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ

βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός

27

G FLAVIO Contro Apione I 107-108

29

γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι

Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η

Traduzione

Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e

regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56

anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo

regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di

Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di

Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla

somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da

allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel

dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati

dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di

Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28

Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di

Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione

Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel

settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una

cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di

Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi

Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano

restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva

essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte

28

G FLAVIO Contro Apione I 125-127

30

di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante

secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave

storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito

come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non

trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un

attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli

escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo

storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla

successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per

citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di

Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera

nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro

rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di

Pompeo Trogo29

rdquo

15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo

Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci

ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone

nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la

figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella

Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda

augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per

lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di

encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della

29

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80

31

storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla

celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna

Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30

Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i

giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto

31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa

fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e

sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba

era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto

terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione

avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per

queste lo uccise

Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto

tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che

avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo

convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per

trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto

anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle

navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li

costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto

del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba

pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte

funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi

del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si

30

cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31

Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus

32

unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio

e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire

Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le

fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a

prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave

che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di

queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani

potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di

Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di

Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi

discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua

sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce

degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo

sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo

divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia

degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve

un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue

Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia

uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu

chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare

con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave

una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani

siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime

fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma

travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e

invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e

33

potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e

subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano

ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti

cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli

ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia

dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e

costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a

quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e

la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve

Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta

Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato

lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle

nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che

sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita

trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine

come una dea

La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada

durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto

affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e

accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei

fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei

Condita est urbs haec LXXII annis ante quam

Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi

status variis discordiarum casibus agitatus est Cum

inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta

34

sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt

Quippe homines ut victimas immolabant et

impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam

provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine

eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari

maxime solent

Traduzione

Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di

Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la

sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a

discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche

da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come

rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione

religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come

vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di

unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici

implorando la pace divina con il sangue di coloro

per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli

dei32

Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta

vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro

conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza

garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa

La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei

32

Epitoma XVIII 6

35

Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema

o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla

fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba

anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)

una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo

quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33

) I commerci e gli

scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste

Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di

valenza politica e storiografica34

rdquo Le genti del luogo non potevano che

essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una

cultura moderna di tipo mercantile

Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare

il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del

tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione

giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento

simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo

stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto

riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735

come hanno

ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella

versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo

ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine

semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno

poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave

33

ERODOTO Storie I 1 34

Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

p66 35

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114

36

nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di

bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia

della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di

Livio36

che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul

Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle

di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la

complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37

rdquo

Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che

invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici

rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della

terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio

solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene

sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano

alla donna fenicia

Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque

consentientibus omnibus Carthago conditur statuto

annuo vectigali pro solo urbis [hellip]

Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum

principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli

denuntiatione perit

Traduzione

36

LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109

37

Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di

trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti

fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone

annuo per il suolo della cittagrave38

[hellip] Iarba fece venire

a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese

in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39

Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua

morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano

rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio

affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura

femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per

fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto

del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i

Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno

CAPITOLO 2

2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo

21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio

38

Epitome XVIII 5 39

Epitome XVIII 6

38

Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la

vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile

distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad

una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi

macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo

sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per

motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia

Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue

ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile

verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna

indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo

dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno

lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato

dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri

re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo

Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale

di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i

due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave

fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide

e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che

questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve

difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della

monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla

regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni

39

religiose In unrsquoiscrizione funeraria40

il titolo sacerdote di Astarte

precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte

era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con

funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete

anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo

Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave

la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali

di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41

sommo sacerdote Ittobal42

sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio

riporta

οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα

τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων

ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου

Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε

τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους

καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους

ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί

Traduzione

Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare

la legna sulla montagna chiamata Libano per i

falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli

antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41

G FLAVIO Contro Apione I 157 42

G FLAVIO Contro Apione I 123

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

Bibliografia

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20

Ovidio egrave del tutto diversa Scritta non molto tempo dopo lrsquoascesa al

potere di Augusto le Heroides egrave una raccolta di epistole immaginarie che

trattano drsquoamore o dolore scritte da famose eroine mitiche (Arianna

Penelope Fedra Medea per citarne qualcuna) Tra queste crsquoegrave la lettera

che Didone scrive a Enea piangente e con in grembo una spada con

lrsquointento di convincerlo a restare a Cartagine avvalendosi di

argomentazioni importanti come il pericolo di prendere il mare durante

certi periodi la notizia di una gravidanza inattesa la minaccia del

suicidio

Il quadro di Elissa dipinto da Ovidio egrave di una donna che piange la sua

sorte e rimpiange il suo passato supplica lrsquoamato di restare e priva di

tutta la forza che Timeo e Virgilio le avevano dato perde la sua

dimensione mitica e quasi eroica per diventare fragile e dolente Didone egrave

qui una donna come le altre una donna che non essendo un uomo

incontra molte difficoltagrave a portare avanti una cittagrave da sola e piange se

stessa e il suo passato funesto

Didone comincia la lettera chiamando se stessa Elissa principessa

famosa per la sua reputazione di purezza sia del corpo sia dellrsquoanima

Ora grazie ad Enea non lo egrave piugrave ma nonostante tutto lei non riesce a

odiarlo La Didone ovidiana ama lo straniero Enea anche ora che lrsquoha

abbandona per raggiungere le coste dellrsquoItalia

Nec quia te nostra sperem prece posse moveri

alloquor adverso movimus ista deo

sed meriti famam corpusque animumque pudicum

cum male perdiderim perdere verba leve est

21

Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon

[hellip]

non tamen Aenean quamvis male cogitat odi

sed queror infidum questaque peius amo

Traduzione

E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti

commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave

contro il volere del dio Ma avendo gettato via con

disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e

la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco

sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad

andartene e ad abbandonare linfelice Didone19

[]

Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male

ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo

amo di piugrave20

Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a

cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto

fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea

virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto

tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la

mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o

semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una

19

OVIDIO Heroides VII 5-9 20

OVIDIO Heroides VII 31-32

22

semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli

augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato

lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave

ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la

voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito

la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei

morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera

ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per

sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo

destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave

uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte

coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di

Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi

timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna

Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che

grava su di lei spariragrave per sempre

Durat in extremum vitaeque novissima nostrae

prosequitur fati qui fuit ante tenor

occidit internas coniunx mactatus ad aras

et sceleris tanti praemia frater habet

exul agor cineresque viri patriamque relinquo

et feror in dubias hoste sequente vias

adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque

quod tibi donavi perfide litus emo

urbem constitui lateque patentia fixi

23

moenia finitimis invidiosa locis

Traduzione

Il destino che ho sempre avuto in passato persiste

sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della

mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso

laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di

un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e

abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto

linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso

cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra

gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho

donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che

si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle

regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera

e donna sono provocata a combattere e inesperta

allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli

armamenti21

Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la

dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret

riporta Ovidio

si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar

dum tua sit Dido quidlibet esse feret

21

OVIDIO Heroides VII 115-124

24

[hellip]

nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei

hoc tantum in tumuli marmore carmen erit

praebuit Aeneas et causam mortis et ensem

ipsa sua Dido concidit usa manu

Traduzione

Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si

chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua

Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22

[] non

sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci

saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del

sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la

spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23

14 Annali di Tiro

Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e

greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti

fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza

non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave

ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22

OVIDIO Heroides VII 171-172 23

OVIDIO Heroides VII 197-200

25

seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto

meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta

Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della

letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo

presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di

Eusebio

Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era

secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di

Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi

frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave

precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della

luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e

degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della

religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese

In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera

che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una

ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere

letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24

rdquo

Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e

alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad

una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua

volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle

cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di

Efeso

24

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71

26

Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν

Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν

βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ

βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις

ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν

μαθεῖν

Traduzione

scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i

Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di

studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di

ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che

regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25

Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe

avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle

fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione

Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un

compilatore tratte da cronache locali in lingua greca

il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o

secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non

consente dubbi certamente egli non fu il traduttore

25

G FLAVIO Contro Apione I 116

27

degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera

ldquobarbarardquo26

A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la

traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe

una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico

Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che

gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro

che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di

Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro

Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della

colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio

scrive

ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν

γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα

λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ

πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν

οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη

ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον

ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ

κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα

Traduzione

26

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73

28

Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi

anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati

con grande cura relativi ai fatti degni di memoria

avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi

(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu

eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto

mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27

Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti

altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva

presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute

anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave

da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa

Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici

τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας

ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν

Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν

δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ

φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν

Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς

Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη

ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ

βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός

27

G FLAVIO Contro Apione I 107-108

29

γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι

Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η

Traduzione

Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e

regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56

anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo

regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di

Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di

Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla

somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da

allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel

dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati

dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di

Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28

Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di

Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione

Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel

settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una

cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di

Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi

Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano

restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva

essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte

28

G FLAVIO Contro Apione I 125-127

30

di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante

secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave

storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito

come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non

trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un

attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli

escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo

storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla

successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per

citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di

Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera

nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro

rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di

Pompeo Trogo29

rdquo

15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo

Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci

ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone

nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la

figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella

Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda

augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per

lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di

encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della

29

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80

31

storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla

celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna

Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30

Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i

giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto

31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa

fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e

sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba

era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto

terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione

avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per

queste lo uccise

Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto

tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che

avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo

convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per

trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto

anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle

navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li

costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto

del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba

pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte

funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi

del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si

30

cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31

Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus

32

unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio

e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire

Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le

fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a

prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave

che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di

queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani

potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di

Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di

Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi

discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua

sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce

degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo

sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo

divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia

degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve

un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue

Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia

uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu

chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare

con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave

una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani

siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime

fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma

travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e

invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e

33

potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e

subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano

ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti

cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli

ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia

dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e

costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a

quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e

la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve

Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta

Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato

lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle

nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che

sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita

trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine

come una dea

La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada

durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto

affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e

accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei

fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei

Condita est urbs haec LXXII annis ante quam

Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi

status variis discordiarum casibus agitatus est Cum

inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta

34

sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt

Quippe homines ut victimas immolabant et

impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam

provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine

eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari

maxime solent

Traduzione

Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di

Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la

sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a

discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche

da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come

rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione

religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come

vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di

unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici

implorando la pace divina con il sangue di coloro

per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli

dei32

Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta

vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro

conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza

garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa

La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei

32

Epitoma XVIII 6

35

Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema

o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla

fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba

anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)

una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo

quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33

) I commerci e gli

scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste

Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di

valenza politica e storiografica34

rdquo Le genti del luogo non potevano che

essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una

cultura moderna di tipo mercantile

Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare

il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del

tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione

giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento

simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo

stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto

riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735

come hanno

ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella

versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo

ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine

semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno

poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave

33

ERODOTO Storie I 1 34

Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

p66 35

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114

36

nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di

bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia

della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di

Livio36

che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul

Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle

di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la

complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37

rdquo

Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che

invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici

rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della

terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio

solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene

sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano

alla donna fenicia

Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque

consentientibus omnibus Carthago conditur statuto

annuo vectigali pro solo urbis [hellip]

Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum

principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli

denuntiatione perit

Traduzione

36

LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109

37

Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di

trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti

fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone

annuo per il suolo della cittagrave38

[hellip] Iarba fece venire

a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese

in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39

Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua

morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano

rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio

affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura

femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per

fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto

del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i

Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno

CAPITOLO 2

2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo

21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio

38

Epitome XVIII 5 39

Epitome XVIII 6

38

Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la

vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile

distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad

una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi

macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo

sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per

motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia

Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue

ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile

verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna

indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo

dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno

lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato

dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri

re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo

Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale

di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i

due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave

fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide

e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che

questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve

difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della

monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla

regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni

39

religiose In unrsquoiscrizione funeraria40

il titolo sacerdote di Astarte

precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte

era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con

funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete

anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo

Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave

la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali

di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41

sommo sacerdote Ittobal42

sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio

riporta

οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα

τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων

ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου

Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε

τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους

καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους

ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί

Traduzione

Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare

la legna sulla montagna chiamata Libano per i

falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli

antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41

G FLAVIO Contro Apione I 157 42

G FLAVIO Contro Apione I 123

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche

Roma 1975

64

21

Certus es ire tamen miseramque relinquere Didon

[hellip]

non tamen Aenean quamvis male cogitat odi

sed queror infidum questaque peius amo

Traduzione

E non mi rivolgo a te nella speranza di poterti

commuovere con la mia preghiera questa iniziativa egrave

contro il volere del dio Ma avendo gettato via con

disonore la mia buona reputazione dovuta ai meriti e

la purezza del corpo e dellanima egrave cosa da poco

sprecare delle parole Ormai sei deciso Enea ad

andartene e ad abbandonare linfelice Didone19

[]

Tuttavia non odio Enea bencheacute mediti il mio male

ma lamento la sua slealtagrave e pur lamentandomi lo

amo di piugrave20

Enea egrave dipinto come uomo menzognero e perfido crudele che non ha a

cuore la sorte della donna che aveva detto di amare Qui Enea egrave tutto

fuorcheacute virtuoso e colmo di pietas in perfetta antitesi con lrsquoEnea

virgiliano Numerose le accuse lanciategli contro da Elissa ma lrsquoaspetto

tragico che le aveva conferito Virgilio scompare completamente Forse la

mancanza di tragicitagrave egrave la vera forza che Ovidio vede in Didone o

semplicemente la donna mitica scompare del tutto per trasformarsi in una

19

OVIDIO Heroides VII 5-9 20

OVIDIO Heroides VII 31-32

22

semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli

augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato

lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave

ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la

voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito

la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei

morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera

ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per

sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo

destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave

uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte

coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di

Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi

timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna

Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che

grava su di lei spariragrave per sempre

Durat in extremum vitaeque novissima nostrae

prosequitur fati qui fuit ante tenor

occidit internas coniunx mactatus ad aras

et sceleris tanti praemia frater habet

exul agor cineresque viri patriamque relinquo

et feror in dubias hoste sequente vias

adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque

quod tibi donavi perfide litus emo

urbem constitui lateque patentia fixi

23

moenia finitimis invidiosa locis

Traduzione

Il destino che ho sempre avuto in passato persiste

sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della

mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso

laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di

un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e

abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto

linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso

cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra

gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho

donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che

si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle

regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera

e donna sono provocata a combattere e inesperta

allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli

armamenti21

Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la

dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret

riporta Ovidio

si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar

dum tua sit Dido quidlibet esse feret

21

OVIDIO Heroides VII 115-124

24

[hellip]

nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei

hoc tantum in tumuli marmore carmen erit

praebuit Aeneas et causam mortis et ensem

ipsa sua Dido concidit usa manu

Traduzione

Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si

chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua

Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22

[] non

sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci

saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del

sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la

spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23

14 Annali di Tiro

Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e

greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti

fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza

non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave

ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22

OVIDIO Heroides VII 171-172 23

OVIDIO Heroides VII 197-200

25

seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto

meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta

Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della

letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo

presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di

Eusebio

Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era

secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di

Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi

frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave

precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della

luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e

degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della

religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese

In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera

che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una

ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere

letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24

rdquo

Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e

alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad

una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua

volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle

cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di

Efeso

24

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71

26

Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν

Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν

βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ

βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις

ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν

μαθεῖν

Traduzione

scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i

Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di

studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di

ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che

regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25

Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe

avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle

fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione

Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un

compilatore tratte da cronache locali in lingua greca

il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o

secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non

consente dubbi certamente egli non fu il traduttore

25

G FLAVIO Contro Apione I 116

27

degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera

ldquobarbarardquo26

A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la

traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe

una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico

Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che

gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro

che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di

Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro

Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della

colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio

scrive

ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν

γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα

λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ

πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν

οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη

ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον

ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ

κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα

Traduzione

26

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73

28

Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi

anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati

con grande cura relativi ai fatti degni di memoria

avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi

(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu

eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto

mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27

Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti

altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva

presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute

anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave

da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa

Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici

τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας

ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν

Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν

δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ

φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν

Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς

Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη

ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ

βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός

27

G FLAVIO Contro Apione I 107-108

29

γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι

Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η

Traduzione

Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e

regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56

anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo

regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di

Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di

Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla

somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da

allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel

dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati

dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di

Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28

Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di

Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione

Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel

settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una

cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di

Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi

Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano

restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva

essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte

28

G FLAVIO Contro Apione I 125-127

30

di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante

secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave

storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito

come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non

trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un

attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli

escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo

storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla

successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per

citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di

Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera

nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro

rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di

Pompeo Trogo29

rdquo

15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo

Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci

ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone

nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la

figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella

Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda

augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per

lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di

encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della

29

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80

31

storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla

celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna

Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30

Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i

giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto

31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa

fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e

sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba

era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto

terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione

avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per

queste lo uccise

Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto

tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che

avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo

convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per

trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto

anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle

navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li

costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto

del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba

pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte

funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi

del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si

30

cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31

Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus

32

unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio

e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire

Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le

fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a

prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave

che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di

queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani

potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di

Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di

Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi

discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua

sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce

degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo

sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo

divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia

degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve

un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue

Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia

uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu

chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare

con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave

una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani

siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime

fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma

travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e

invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e

33

potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e

subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano

ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti

cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli

ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia

dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e

costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a

quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e

la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve

Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta

Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato

lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle

nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che

sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita

trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine

come una dea

La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada

durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto

affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e

accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei

fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei

Condita est urbs haec LXXII annis ante quam

Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi

status variis discordiarum casibus agitatus est Cum

inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta

34

sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt

Quippe homines ut victimas immolabant et

impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam

provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine

eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari

maxime solent

Traduzione

Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di

Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la

sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a

discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche

da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come

rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione

religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come

vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di

unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici

implorando la pace divina con il sangue di coloro

per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli

dei32

Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta

vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro

conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza

garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa

La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei

32

Epitoma XVIII 6

35

Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema

o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla

fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba

anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)

una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo

quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33

) I commerci e gli

scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste

Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di

valenza politica e storiografica34

rdquo Le genti del luogo non potevano che

essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una

cultura moderna di tipo mercantile

Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare

il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del

tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione

giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento

simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo

stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto

riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735

come hanno

ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella

versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo

ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine

semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno

poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave

33

ERODOTO Storie I 1 34

Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

p66 35

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114

36

nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di

bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia

della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di

Livio36

che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul

Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle

di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la

complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37

rdquo

Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che

invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici

rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della

terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio

solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene

sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano

alla donna fenicia

Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque

consentientibus omnibus Carthago conditur statuto

annuo vectigali pro solo urbis [hellip]

Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum

principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli

denuntiatione perit

Traduzione

36

LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109

37

Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di

trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti

fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone

annuo per il suolo della cittagrave38

[hellip] Iarba fece venire

a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese

in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39

Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua

morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano

rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio

affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura

femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per

fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto

del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i

Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno

CAPITOLO 2

2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo

21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio

38

Epitome XVIII 5 39

Epitome XVIII 6

38

Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la

vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile

distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad

una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi

macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo

sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per

motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia

Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue

ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile

verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna

indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo

dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno

lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato

dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri

re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo

Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale

di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i

due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave

fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide

e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che

questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve

difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della

monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla

regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni

39

religiose In unrsquoiscrizione funeraria40

il titolo sacerdote di Astarte

precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte

era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con

funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete

anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo

Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave

la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali

di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41

sommo sacerdote Ittobal42

sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio

riporta

οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα

τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων

ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου

Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε

τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους

καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους

ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί

Traduzione

Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare

la legna sulla montagna chiamata Libano per i

falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli

antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41

G FLAVIO Contro Apione I 157 42

G FLAVIO Contro Apione I 123

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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Roma 1975

64

22

semplice donna fragile che nonostante tutto ama il suo uomo e non gli

augura mai la morte Didone rimpiange la sua stoltezza lrsquoaver gettato

lrsquounica cosa che aveva lrsquoonore e la virtugrave quel funesto giorno in cui si unigrave

ad Enea in una grotta Afferma addirittura di aver sentito quel giorno la

voce delle Eumenidi che le anticipavano il suo destino Ora che ha tradito

la fedeltagrave di Sicheo proveragrave vergogna quando lo incontreragrave nel regno dei

morti La questione dellrsquoonore perduto egrave ribadito molte volte nella lettera

ciograve che preme in lei la vergogna di cui si egrave macchiata lrsquoha sporcata per

sempre Non riesce a vivere senza Enea e senza il suo onore Il suo

destino egrave funesto sin dalla gioventugrave quando Pigmalione per aviditagrave

uccise sugli altari di Tiro suo marito Sicheo Didone non egrave forte

coraggiosa astuta e intraprendente come lrsquoElissa di Timeo (o quella di

Pompeo Trogo ma lo vedremo in un secondo momento) ma egrave quasi

timorosa si trova in difficoltagrave per la sua posizione di straniera e donna

Sembra quasi abbia bisogno drsquoaiuto ma con la morte tutto il peso che

grava su di lei spariragrave per sempre

Durat in extremum vitaeque novissima nostrae

prosequitur fati qui fuit ante tenor

occidit internas coniunx mactatus ad aras

et sceleris tanti praemia frater habet

exul agor cineresque viri patriamque relinquo

et feror in dubias hoste sequente vias

adplicor ignotis fratrique elapsa fretoque

quod tibi donavi perfide litus emo

urbem constitui lateque patentia fixi

23

moenia finitimis invidiosa locis

Traduzione

Il destino che ho sempre avuto in passato persiste

sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della

mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso

laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di

un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e

abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto

linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso

cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra

gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho

donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che

si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle

regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera

e donna sono provocata a combattere e inesperta

allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli

armamenti21

Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la

dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret

riporta Ovidio

si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar

dum tua sit Dido quidlibet esse feret

21

OVIDIO Heroides VII 115-124

24

[hellip]

nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei

hoc tantum in tumuli marmore carmen erit

praebuit Aeneas et causam mortis et ensem

ipsa sua Dido concidit usa manu

Traduzione

Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si

chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua

Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22

[] non

sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci

saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del

sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la

spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23

14 Annali di Tiro

Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e

greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti

fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza

non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave

ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22

OVIDIO Heroides VII 171-172 23

OVIDIO Heroides VII 197-200

25

seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto

meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta

Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della

letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo

presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di

Eusebio

Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era

secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di

Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi

frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave

precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della

luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e

degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della

religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese

In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera

che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una

ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere

letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24

rdquo

Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e

alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad

una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua

volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle

cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di

Efeso

24

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71

26

Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν

Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν

βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ

βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις

ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν

μαθεῖν

Traduzione

scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i

Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di

studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di

ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che

regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25

Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe

avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle

fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione

Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un

compilatore tratte da cronache locali in lingua greca

il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o

secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non

consente dubbi certamente egli non fu il traduttore

25

G FLAVIO Contro Apione I 116

27

degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera

ldquobarbarardquo26

A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la

traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe

una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico

Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che

gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro

che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di

Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro

Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della

colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio

scrive

ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν

γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα

λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ

πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν

οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη

ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον

ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ

κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα

Traduzione

26

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73

28

Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi

anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati

con grande cura relativi ai fatti degni di memoria

avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi

(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu

eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto

mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27

Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti

altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva

presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute

anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave

da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa

Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici

τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας

ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν

Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν

δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ

φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν

Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς

Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη

ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ

βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός

27

G FLAVIO Contro Apione I 107-108

29

γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι

Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η

Traduzione

Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e

regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56

anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo

regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di

Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di

Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla

somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da

allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel

dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati

dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di

Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28

Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di

Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione

Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel

settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una

cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di

Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi

Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano

restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva

essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte

28

G FLAVIO Contro Apione I 125-127

30

di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante

secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave

storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito

come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non

trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un

attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli

escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo

storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla

successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per

citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di

Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera

nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro

rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di

Pompeo Trogo29

rdquo

15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo

Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci

ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone

nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la

figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella

Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda

augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per

lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di

encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della

29

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80

31

storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla

celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna

Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30

Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i

giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto

31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa

fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e

sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba

era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto

terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione

avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per

queste lo uccise

Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto

tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che

avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo

convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per

trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto

anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle

navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li

costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto

del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba

pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte

funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi

del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si

30

cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31

Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus

32

unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio

e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire

Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le

fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a

prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave

che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di

queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani

potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di

Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di

Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi

discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua

sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce

degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo

sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo

divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia

degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve

un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue

Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia

uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu

chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare

con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave

una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani

siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime

fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma

travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e

invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e

33

potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e

subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano

ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti

cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli

ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia

dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e

costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a

quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e

la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve

Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta

Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato

lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle

nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che

sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita

trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine

come una dea

La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada

durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto

affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e

accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei

fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei

Condita est urbs haec LXXII annis ante quam

Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi

status variis discordiarum casibus agitatus est Cum

inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta

34

sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt

Quippe homines ut victimas immolabant et

impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam

provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine

eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari

maxime solent

Traduzione

Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di

Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la

sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a

discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche

da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come

rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione

religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come

vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di

unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici

implorando la pace divina con il sangue di coloro

per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli

dei32

Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta

vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro

conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza

garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa

La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei

32

Epitoma XVIII 6

35

Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema

o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla

fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba

anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)

una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo

quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33

) I commerci e gli

scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste

Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di

valenza politica e storiografica34

rdquo Le genti del luogo non potevano che

essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una

cultura moderna di tipo mercantile

Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare

il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del

tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione

giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento

simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo

stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto

riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735

come hanno

ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella

versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo

ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine

semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno

poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave

33

ERODOTO Storie I 1 34

Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

p66 35

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114

36

nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di

bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia

della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di

Livio36

che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul

Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle

di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la

complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37

rdquo

Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che

invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici

rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della

terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio

solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene

sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano

alla donna fenicia

Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque

consentientibus omnibus Carthago conditur statuto

annuo vectigali pro solo urbis [hellip]

Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum

principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli

denuntiatione perit

Traduzione

36

LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109

37

Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di

trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti

fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone

annuo per il suolo della cittagrave38

[hellip] Iarba fece venire

a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese

in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39

Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua

morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano

rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio

affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura

femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per

fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto

del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i

Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno

CAPITOLO 2

2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo

21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio

38

Epitome XVIII 5 39

Epitome XVIII 6

38

Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la

vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile

distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad

una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi

macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo

sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per

motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia

Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue

ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile

verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna

indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo

dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno

lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato

dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri

re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo

Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale

di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i

due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave

fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide

e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che

questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve

difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della

monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla

regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni

39

religiose In unrsquoiscrizione funeraria40

il titolo sacerdote di Astarte

precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte

era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con

funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete

anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo

Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave

la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali

di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41

sommo sacerdote Ittobal42

sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio

riporta

οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα

τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων

ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου

Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε

τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους

καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους

ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί

Traduzione

Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare

la legna sulla montagna chiamata Libano per i

falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli

antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41

G FLAVIO Contro Apione I 157 42

G FLAVIO Contro Apione I 123

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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Roma 1975

64

23

moenia finitimis invidiosa locis

Traduzione

Il destino che ho sempre avuto in passato persiste

sino alla fine e accompagna gli ultimi momenti della

mia vita Il mio sposo egrave morto assassinato presso

laltare di Tiro e mio fratello si gode la ricompensa di

un delitto cosigrave grande Vengo costretta allesilio e

abbandono le ceneri di mio marito e la patria sotto

linseguimento nemico sono spinta in un pericoloso

cammino Sfuggita al fratello e al mare approdo tra

gente sconosciuta e acquisto quella terra che ti ho

donato traditore Fondai una cittagrave ed eressi mura che

si estendono per lungo tratto e destano linvidia delle

regioni vicine Ci sono guerre in fermento straniera

e donna sono provocata a combattere e inesperta

allestisco con difficoltagrave le porte per la cittagrave e gli

armamenti21

Per ultimo Didone scongiura Enea di non partire perde completamente la

dimensione di regina e si riduce quasi ad una nullitagrave quidlibet esse feret

riporta Ovidio

si pudet uxoris non nupta sed hospita dicar

dum tua sit Dido quidlibet esse feret

21

OVIDIO Heroides VII 115-124

24

[hellip]

nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei

hoc tantum in tumuli marmore carmen erit

praebuit Aeneas et causam mortis et ensem

ipsa sua Dido concidit usa manu

Traduzione

Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si

chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua

Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22

[] non

sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci

saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del

sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la

spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23

14 Annali di Tiro

Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e

greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti

fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza

non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave

ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22

OVIDIO Heroides VII 171-172 23

OVIDIO Heroides VII 197-200

25

seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto

meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta

Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della

letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo

presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di

Eusebio

Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era

secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di

Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi

frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave

precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della

luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e

degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della

religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese

In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera

che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una

ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere

letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24

rdquo

Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e

alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad

una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua

volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle

cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di

Efeso

24

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71

26

Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν

Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν

βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ

βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις

ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν

μαθεῖν

Traduzione

scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i

Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di

studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di

ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che

regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25

Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe

avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle

fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione

Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un

compilatore tratte da cronache locali in lingua greca

il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o

secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non

consente dubbi certamente egli non fu il traduttore

25

G FLAVIO Contro Apione I 116

27

degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera

ldquobarbarardquo26

A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la

traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe

una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico

Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che

gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro

che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di

Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro

Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della

colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio

scrive

ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν

γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα

λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ

πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν

οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη

ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον

ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ

κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα

Traduzione

26

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73

28

Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi

anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati

con grande cura relativi ai fatti degni di memoria

avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi

(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu

eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto

mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27

Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti

altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva

presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute

anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave

da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa

Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici

τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας

ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν

Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν

δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ

φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν

Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς

Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη

ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ

βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός

27

G FLAVIO Contro Apione I 107-108

29

γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι

Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η

Traduzione

Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e

regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56

anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo

regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di

Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di

Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla

somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da

allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel

dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati

dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di

Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28

Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di

Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione

Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel

settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una

cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di

Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi

Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano

restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva

essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte

28

G FLAVIO Contro Apione I 125-127

30

di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante

secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave

storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito

come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non

trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un

attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli

escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo

storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla

successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per

citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di

Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera

nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro

rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di

Pompeo Trogo29

rdquo

15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo

Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci

ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone

nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la

figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella

Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda

augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per

lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di

encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della

29

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80

31

storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla

celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna

Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30

Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i

giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto

31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa

fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e

sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba

era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto

terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione

avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per

queste lo uccise

Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto

tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che

avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo

convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per

trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto

anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle

navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li

costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto

del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba

pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte

funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi

del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si

30

cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31

Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus

32

unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio

e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire

Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le

fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a

prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave

che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di

queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani

potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di

Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di

Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi

discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua

sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce

degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo

sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo

divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia

degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve

un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue

Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia

uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu

chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare

con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave

una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani

siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime

fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma

travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e

invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e

33

potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e

subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano

ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti

cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli

ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia

dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e

costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a

quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e

la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve

Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta

Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato

lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle

nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che

sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita

trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine

come una dea

La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada

durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto

affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e

accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei

fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei

Condita est urbs haec LXXII annis ante quam

Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi

status variis discordiarum casibus agitatus est Cum

inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta

34

sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt

Quippe homines ut victimas immolabant et

impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam

provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine

eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari

maxime solent

Traduzione

Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di

Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la

sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a

discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche

da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come

rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione

religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come

vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di

unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici

implorando la pace divina con il sangue di coloro

per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli

dei32

Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta

vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro

conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza

garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa

La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei

32

Epitoma XVIII 6

35

Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema

o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla

fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba

anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)

una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo

quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33

) I commerci e gli

scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste

Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di

valenza politica e storiografica34

rdquo Le genti del luogo non potevano che

essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una

cultura moderna di tipo mercantile

Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare

il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del

tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione

giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento

simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo

stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto

riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735

come hanno

ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella

versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo

ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine

semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno

poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave

33

ERODOTO Storie I 1 34

Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

p66 35

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114

36

nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di

bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia

della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di

Livio36

che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul

Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle

di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la

complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37

rdquo

Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che

invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici

rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della

terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio

solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene

sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano

alla donna fenicia

Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque

consentientibus omnibus Carthago conditur statuto

annuo vectigali pro solo urbis [hellip]

Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum

principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli

denuntiatione perit

Traduzione

36

LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109

37

Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di

trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti

fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone

annuo per il suolo della cittagrave38

[hellip] Iarba fece venire

a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese

in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39

Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua

morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano

rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio

affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura

femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per

fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto

del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i

Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno

CAPITOLO 2

2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo

21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio

38

Epitome XVIII 5 39

Epitome XVIII 6

38

Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la

vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile

distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad

una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi

macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo

sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per

motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia

Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue

ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile

verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna

indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo

dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno

lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato

dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri

re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo

Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale

di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i

due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave

fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide

e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che

questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve

difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della

monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla

regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni

39

religiose In unrsquoiscrizione funeraria40

il titolo sacerdote di Astarte

precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte

era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con

funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete

anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo

Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave

la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali

di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41

sommo sacerdote Ittobal42

sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio

riporta

οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα

τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων

ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου

Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε

τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους

καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους

ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί

Traduzione

Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare

la legna sulla montagna chiamata Libano per i

falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli

antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41

G FLAVIO Contro Apione I 157 42

G FLAVIO Contro Apione I 123

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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Roma 1975

64

24

[hellip]

nec consumpta rogis inscribar Elissa Sychaei

hoc tantum in tumuli marmore carmen erit

praebuit Aeneas et causam mortis et ensem

ipsa sua Dido concidit usa manu

Traduzione

Se ti vergogni di avermi in moglie che non mi si

chiami tua sposa ma ospite pur di essere tua

Didone accetteragrave di essere qualunque cosa 22

[] non

sarograve piugrave indicata come Elissa moglie di Sicheo ci

saranno soltanto questi versi incisi nel marmo del

sepolcro Enea ha fornito il motivo della morte e la

spada Didone egrave morta grazie alla sua stessa mano23

14 Annali di Tiro

Fino ad ora abbiamo parlato di Didone attraverso la letteratura latina e

greca con Timeo Virgilio Nevio e Ovidio ma nulla si egrave detto sulle fonti

fenicie Purtroppo non possediamo fonti letterarie fenice di conseguenza

non abbiamo documenti sulla vicenda della regina Didone Detto ciograve egrave

ovvio che acquistino importanza alti tipi di testimonianze indirette che 22

OVIDIO Heroides VII 171-172 23

OVIDIO Heroides VII 197-200

25

seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto

meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta

Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della

letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo

presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di

Eusebio

Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era

secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di

Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi

frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave

precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della

luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e

degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della

religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese

In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera

che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una

ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere

letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24

rdquo

Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e

alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad

una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua

volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle

cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di

Efeso

24

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71

26

Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν

Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν

βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ

βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις

ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν

μαθεῖν

Traduzione

scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i

Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di

studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di

ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che

regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25

Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe

avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle

fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione

Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un

compilatore tratte da cronache locali in lingua greca

il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o

secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non

consente dubbi certamente egli non fu il traduttore

25

G FLAVIO Contro Apione I 116

27

degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera

ldquobarbarardquo26

A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la

traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe

una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico

Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che

gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro

che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di

Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro

Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della

colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio

scrive

ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν

γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα

λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ

πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν

οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη

ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον

ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ

κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα

Traduzione

26

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73

28

Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi

anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati

con grande cura relativi ai fatti degni di memoria

avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi

(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu

eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto

mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27

Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti

altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva

presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute

anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave

da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa

Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici

τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας

ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν

Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν

δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ

φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν

Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς

Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη

ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ

βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός

27

G FLAVIO Contro Apione I 107-108

29

γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι

Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η

Traduzione

Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e

regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56

anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo

regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di

Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di

Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla

somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da

allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel

dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati

dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di

Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28

Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di

Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione

Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel

settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una

cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di

Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi

Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano

restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva

essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte

28

G FLAVIO Contro Apione I 125-127

30

di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante

secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave

storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito

come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non

trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un

attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli

escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo

storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla

successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per

citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di

Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera

nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro

rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di

Pompeo Trogo29

rdquo

15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo

Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci

ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone

nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la

figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella

Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda

augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per

lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di

encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della

29

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80

31

storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla

celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna

Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30

Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i

giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto

31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa

fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e

sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba

era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto

terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione

avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per

queste lo uccise

Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto

tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che

avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo

convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per

trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto

anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle

navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li

costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto

del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba

pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte

funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi

del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si

30

cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31

Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus

32

unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio

e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire

Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le

fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a

prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave

che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di

queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani

potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di

Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di

Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi

discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua

sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce

degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo

sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo

divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia

degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve

un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue

Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia

uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu

chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare

con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave

una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani

siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime

fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma

travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e

invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e

33

potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e

subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano

ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti

cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli

ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia

dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e

costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a

quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e

la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve

Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta

Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato

lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle

nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che

sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita

trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine

come una dea

La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada

durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto

affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e

accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei

fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei

Condita est urbs haec LXXII annis ante quam

Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi

status variis discordiarum casibus agitatus est Cum

inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta

34

sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt

Quippe homines ut victimas immolabant et

impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam

provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine

eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari

maxime solent

Traduzione

Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di

Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la

sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a

discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche

da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come

rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione

religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come

vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di

unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici

implorando la pace divina con il sangue di coloro

per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli

dei32

Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta

vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro

conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza

garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa

La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei

32

Epitoma XVIII 6

35

Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema

o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla

fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba

anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)

una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo

quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33

) I commerci e gli

scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste

Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di

valenza politica e storiografica34

rdquo Le genti del luogo non potevano che

essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una

cultura moderna di tipo mercantile

Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare

il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del

tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione

giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento

simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo

stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto

riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735

come hanno

ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella

versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo

ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine

semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno

poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave

33

ERODOTO Storie I 1 34

Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

p66 35

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114

36

nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di

bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia

della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di

Livio36

che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul

Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle

di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la

complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37

rdquo

Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che

invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici

rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della

terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio

solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene

sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano

alla donna fenicia

Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque

consentientibus omnibus Carthago conditur statuto

annuo vectigali pro solo urbis [hellip]

Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum

principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli

denuntiatione perit

Traduzione

36

LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109

37

Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di

trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti

fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone

annuo per il suolo della cittagrave38

[hellip] Iarba fece venire

a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese

in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39

Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua

morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano

rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio

affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura

femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per

fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto

del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i

Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno

CAPITOLO 2

2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo

21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio

38

Epitome XVIII 5 39

Epitome XVIII 6

38

Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la

vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile

distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad

una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi

macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo

sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per

motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia

Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue

ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile

verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna

indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo

dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno

lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato

dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri

re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo

Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale

di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i

due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave

fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide

e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che

questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve

difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della

monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla

regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni

39

religiose In unrsquoiscrizione funeraria40

il titolo sacerdote di Astarte

precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte

era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con

funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete

anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo

Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave

la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali

di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41

sommo sacerdote Ittobal42

sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio

riporta

οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα

τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων

ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου

Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε

τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους

καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους

ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί

Traduzione

Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare

la legna sulla montagna chiamata Libano per i

falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli

antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41

G FLAVIO Contro Apione I 157 42

G FLAVIO Contro Apione I 123

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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Roma 1975

64

25

seppur scarse ci permettono di avere un quadro approssimativo o quanto

meno di farci unrsquoidea della letteratura fenicia Secondo quanto riporta

Giovanni Garbini la piugrave importante documentazione indiretta della

letteratura fenicia in nostro possesso sono i frammenti di Filone di Biblo

presenti nel primo e nel quarto libro della Praeparatio Evangelica di

Eusebio

Lrsquoopera storica originale di Filone si intitolava Storia fenicia ed era

secondo quanto affermava lo scrittore una versione dellrsquoopera di

Sancuniatone autore fenicio vissuto al tempo di Salomone Questi

frammenti trattano della mitologia e cosmogonia fenicia piugrave

precisamente dellrsquoorigine della materia e degli animali del sole della

luna delle stelle e delle costellazioni e ancora dei venti della pioggia e

degli e degli uomini Ci sono anche descrizioni sulla nascita della

religione del fuoco e del culto ed altre notizie sulla religione del paese

In un secondo piano invece si pongono i frammenti di unrsquoaltra opera

che viene tradizionalmente chiama Annali di Tiro che permette una

ldquovalutazione della letteratura fenicia (o almeno di un suo genere

letterario) piugrave immediata di quanto sia possibile con il testo di Filone24

rdquo

Notizie circa gli Annali di Tiro ci sono giunti grazie al Contro Apione e

alle Antichitagrave giudaiche di Giuseppe Flavio il quale fa riferimento ad

una lista basata su una storia perduta di Menandro di Efeso che a sua

volta affermava di aver attinto direttamente da fonti fenicie ovvero dalle

cronache di Tiro Lo stesso Giuseppe afferma riguardo Menandro di

Efeso

24

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p71

26

Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν

Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν

βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ

βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις

ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν

μαθεῖν

Traduzione

scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i

Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di

studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di

ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che

regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25

Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe

avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle

fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione

Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un

compilatore tratte da cronache locali in lingua greca

il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o

secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non

consente dubbi certamente egli non fu il traduttore

25

G FLAVIO Contro Apione I 116

27

degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera

ldquobarbarardquo26

A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la

traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe

una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico

Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che

gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro

che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di

Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro

Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della

colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio

scrive

ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν

γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα

λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ

πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν

οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη

ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον

ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ

κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα

Traduzione

26

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73

28

Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi

anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati

con grande cura relativi ai fatti degni di memoria

avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi

(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu

eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto

mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27

Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti

altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva

presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute

anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave

da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa

Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici

τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας

ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν

Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν

δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ

φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν

Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς

Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη

ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ

βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός

27

G FLAVIO Contro Apione I 107-108

29

γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι

Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η

Traduzione

Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e

regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56

anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo

regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di

Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di

Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla

somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da

allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel

dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati

dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di

Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28

Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di

Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione

Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel

settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una

cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di

Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi

Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano

restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva

essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte

28

G FLAVIO Contro Apione I 125-127

30

di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante

secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave

storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito

come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non

trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un

attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli

escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo

storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla

successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per

citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di

Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera

nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro

rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di

Pompeo Trogo29

rdquo

15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo

Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci

ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone

nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la

figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella

Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda

augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per

lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di

encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della

29

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80

31

storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla

celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna

Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30

Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i

giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto

31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa

fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e

sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba

era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto

terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione

avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per

queste lo uccise

Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto

tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che

avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo

convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per

trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto

anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle

navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li

costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto

del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba

pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte

funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi

del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si

30

cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31

Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus

32

unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio

e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire

Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le

fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a

prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave

che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di

queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani

potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di

Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di

Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi

discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua

sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce

degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo

sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo

divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia

degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve

un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue

Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia

uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu

chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare

con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave

una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani

siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime

fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma

travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e

invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e

33

potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e

subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano

ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti

cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli

ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia

dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e

costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a

quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e

la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve

Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta

Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato

lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle

nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che

sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita

trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine

come una dea

La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada

durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto

affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e

accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei

fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei

Condita est urbs haec LXXII annis ante quam

Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi

status variis discordiarum casibus agitatus est Cum

inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta

34

sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt

Quippe homines ut victimas immolabant et

impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam

provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine

eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari

maxime solent

Traduzione

Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di

Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la

sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a

discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche

da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come

rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione

religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come

vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di

unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici

implorando la pace divina con il sangue di coloro

per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli

dei32

Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta

vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro

conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza

garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa

La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei

32

Epitoma XVIII 6

35

Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema

o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla

fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba

anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)

una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo

quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33

) I commerci e gli

scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste

Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di

valenza politica e storiografica34

rdquo Le genti del luogo non potevano che

essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una

cultura moderna di tipo mercantile

Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare

il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del

tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione

giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento

simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo

stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto

riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735

come hanno

ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella

versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo

ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine

semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno

poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave

33

ERODOTO Storie I 1 34

Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

p66 35

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114

36

nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di

bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia

della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di

Livio36

che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul

Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle

di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la

complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37

rdquo

Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che

invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici

rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della

terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio

solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene

sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano

alla donna fenicia

Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque

consentientibus omnibus Carthago conditur statuto

annuo vectigali pro solo urbis [hellip]

Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum

principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli

denuntiatione perit

Traduzione

36

LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109

37

Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di

trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti

fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone

annuo per il suolo della cittagrave38

[hellip] Iarba fece venire

a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese

in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39

Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua

morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano

rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio

affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura

femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per

fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto

del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i

Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno

CAPITOLO 2

2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo

21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio

38

Epitome XVIII 5 39

Epitome XVIII 6

38

Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la

vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile

distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad

una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi

macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo

sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per

motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia

Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue

ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile

verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna

indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo

dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno

lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato

dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri

re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo

Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale

di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i

due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave

fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide

e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che

questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve

difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della

monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla

regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni

39

religiose In unrsquoiscrizione funeraria40

il titolo sacerdote di Astarte

precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte

era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con

funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete

anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo

Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave

la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali

di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41

sommo sacerdote Ittobal42

sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio

riporta

οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα

τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων

ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου

Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε

τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους

καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους

ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί

Traduzione

Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare

la legna sulla montagna chiamata Libano per i

falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli

antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41

G FLAVIO Contro Apione I 157 42

G FLAVIO Contro Apione I 123

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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64

26

Ἀλλὰ πρὸς τούτῳ παραθήσομαι καὶ Μένανδρον τὸν

Ἐφέσιον γέγραφεν δὲ οὗτος τὰς ἐφ᾽ ἑκάστου τῶν

βασιλέων πράξεις τὰς παρὰ τοῖς Ἕλλησι καὶ

βαρβάροις γενομένας ἐκ τῶν παρ᾽ ἑκάστοις

ἐπιχωρίων γραμμάτων σπουδάσας τὴν ἱστορίαν

μαθεῖν

Traduzione

scrisse gli atti di ognuno dei re verificatisi presso i

Greci e i barbari avendo compiuto lo sforzo di

studiare gli avvenimenti storici sugli scritti locali di

ognuno [] scrivendo dunque intorno a quelli che

regnarono a Tiro quando giunge a Hiram dice cosigrave25

Secondo quanto riporta Giovanni Garbini Giuseppe Flavio si sarebbe

avvalso di un ulteriore testimonianza per avvalorare lrsquoautenticitagrave delle

fonti citate ovvero di un certo Dione sempre nel Contro Apione

Riassumendo quindi Giuseppe Flavio avrebbe utilizzato le fonti di un

compilatore tratte da cronache locali in lingua greca

il fatto che Menandro fosse greco drsquoAsia (Efeso o

secondo altre fonti Pergamo) e non un fenicio non

consente dubbi certamente egli non fu il traduttore

25

G FLAVIO Contro Apione I 116

27

degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera

ldquobarbarardquo26

A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la

traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe

una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico

Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che

gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro

che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di

Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro

Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della

colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio

scrive

ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν

γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα

λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ

πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν

οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη

ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον

ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ

κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα

Traduzione

26

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73

28

Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi

anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati

con grande cura relativi ai fatti degni di memoria

avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi

(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu

eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto

mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27

Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti

altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva

presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute

anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave

da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa

Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici

τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας

ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν

Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν

δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ

φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν

Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς

Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη

ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ

βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός

27

G FLAVIO Contro Apione I 107-108

29

γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι

Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η

Traduzione

Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e

regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56

anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo

regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di

Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di

Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla

somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da

allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel

dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati

dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di

Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28

Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di

Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione

Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel

settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una

cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di

Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi

Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano

restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva

essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte

28

G FLAVIO Contro Apione I 125-127

30

di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante

secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave

storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito

come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non

trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un

attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli

escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo

storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla

successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per

citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di

Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera

nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro

rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di

Pompeo Trogo29

rdquo

15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo

Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci

ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone

nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la

figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella

Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda

augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per

lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di

encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della

29

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80

31

storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla

celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna

Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30

Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i

giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto

31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa

fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e

sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba

era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto

terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione

avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per

queste lo uccise

Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto

tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che

avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo

convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per

trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto

anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle

navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li

costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto

del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba

pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte

funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi

del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si

30

cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31

Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus

32

unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio

e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire

Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le

fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a

prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave

che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di

queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani

potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di

Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di

Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi

discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua

sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce

degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo

sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo

divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia

degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve

un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue

Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia

uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu

chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare

con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave

una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani

siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime

fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma

travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e

invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e

33

potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e

subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano

ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti

cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli

ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia

dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e

costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a

quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e

la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve

Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta

Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato

lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle

nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che

sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita

trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine

come una dea

La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada

durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto

affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e

accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei

fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei

Condita est urbs haec LXXII annis ante quam

Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi

status variis discordiarum casibus agitatus est Cum

inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta

34

sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt

Quippe homines ut victimas immolabant et

impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam

provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine

eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari

maxime solent

Traduzione

Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di

Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la

sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a

discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche

da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come

rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione

religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come

vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di

unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici

implorando la pace divina con il sangue di coloro

per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli

dei32

Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta

vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro

conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza

garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa

La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei

32

Epitoma XVIII 6

35

Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema

o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla

fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba

anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)

una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo

quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33

) I commerci e gli

scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste

Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di

valenza politica e storiografica34

rdquo Le genti del luogo non potevano che

essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una

cultura moderna di tipo mercantile

Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare

il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del

tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione

giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento

simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo

stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto

riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735

come hanno

ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella

versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo

ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine

semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno

poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave

33

ERODOTO Storie I 1 34

Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

p66 35

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114

36

nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di

bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia

della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di

Livio36

che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul

Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle

di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la

complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37

rdquo

Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che

invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici

rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della

terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio

solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene

sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano

alla donna fenicia

Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque

consentientibus omnibus Carthago conditur statuto

annuo vectigali pro solo urbis [hellip]

Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum

principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli

denuntiatione perit

Traduzione

36

LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109

37

Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di

trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti

fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone

annuo per il suolo della cittagrave38

[hellip] Iarba fece venire

a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese

in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39

Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua

morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano

rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio

affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura

femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per

fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto

del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i

Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno

CAPITOLO 2

2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo

21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio

38

Epitome XVIII 5 39

Epitome XVIII 6

38

Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la

vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile

distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad

una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi

macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo

sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per

motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia

Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue

ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile

verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna

indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo

dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno

lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato

dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri

re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo

Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale

di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i

due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave

fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide

e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che

questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve

difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della

monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla

regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni

39

religiose In unrsquoiscrizione funeraria40

il titolo sacerdote di Astarte

precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte

era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con

funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete

anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo

Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave

la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali

di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41

sommo sacerdote Ittobal42

sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio

riporta

οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα

τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων

ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου

Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε

τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους

καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους

ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί

Traduzione

Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare

la legna sulla montagna chiamata Libano per i

falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli

antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41

G FLAVIO Contro Apione I 157 42

G FLAVIO Contro Apione I 123

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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64

27

degli Annali di Tiro neacute di alcuna altra opera

ldquobarbarardquo26

A sostegno di questrsquoaffermazione Garbini porta altre prove come la

traduzione dei nomi dei mesi locali in greco (cosa che presupporrebbe

una conoscenza dei calendari di Tiro maggiore dellrsquoellenistico

Menandro) o la resa del toponimo tirio Eurychoron La conclusione egrave che

gli Annali di Tiro furono tradotti in greco da un fenicio stesso di Tiro

che conosceva quindi il greco Ciograve che sta alla base dellrsquoopera di

Menandro egrave proprio questa versione greca della storia di Tiro

Nel Contro Apione ritroviamo quindi tracce della nostra regina e della

colonia fenicia di Tiro Cartagine Parlando di archivi Giuseppe Flavio

scrive

ἔστι τοίνυν παρὰ Τυρίοις ἀπὸ παμπόλλων ἐτῶν

γράμματα δημοσίᾳ γεγραμμένα καὶ πεφυλαγμένα

λίαν ἐπιμελῶς περὶ τῶν παρ᾽ αὐτοῖς γενομένων καὶ

πρὸς ἀλλήλους πραχθέντων μνήμης ἀξίων [108] ἐν

οἷς γέγραπται ὅτι ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη

ναὸς ὑπὸ Σολομῶνος τοῦ βασιλέως ἔτεσι θᾶττον

ἑκατὸν τεσσαρακοντατρισὶν καὶ μησὶν ὀκτὼ τοῦ

κτίσαι Τυρίους Καρχηδόνα

Traduzione

26

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p73

28

Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi

anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati

con grande cura relativi ai fatti degni di memoria

avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi

(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu

eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto

mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27

Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti

altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva

presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute

anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave

da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa

Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici

τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας

ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν

Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν

δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ

φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν

Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς

Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη

ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ

βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός

27

G FLAVIO Contro Apione I 107-108

29

γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι

Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η

Traduzione

Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e

regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56

anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo

regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di

Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di

Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla

somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da

allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel

dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati

dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di

Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28

Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di

Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione

Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel

settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una

cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di

Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi

Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano

restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva

essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte

28

G FLAVIO Contro Apione I 125-127

30

di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante

secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave

storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito

come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non

trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un

attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli

escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo

storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla

successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per

citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di

Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera

nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro

rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di

Pompeo Trogo29

rdquo

15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo

Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci

ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone

nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la

figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella

Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda

augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per

lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di

encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della

29

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80

31

storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla

celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna

Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30

Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i

giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto

31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa

fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e

sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba

era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto

terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione

avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per

queste lo uccise

Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto

tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che

avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo

convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per

trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto

anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle

navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li

costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto

del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba

pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte

funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi

del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si

30

cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31

Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus

32

unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio

e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire

Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le

fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a

prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave

che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di

queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani

potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di

Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di

Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi

discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua

sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce

degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo

sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo

divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia

degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve

un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue

Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia

uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu

chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare

con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave

una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani

siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime

fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma

travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e

invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e

33

potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e

subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano

ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti

cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli

ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia

dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e

costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a

quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e

la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve

Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta

Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato

lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle

nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che

sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita

trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine

come una dea

La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada

durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto

affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e

accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei

fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei

Condita est urbs haec LXXII annis ante quam

Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi

status variis discordiarum casibus agitatus est Cum

inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta

34

sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt

Quippe homines ut victimas immolabant et

impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam

provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine

eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari

maxime solent

Traduzione

Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di

Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la

sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a

discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche

da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come

rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione

religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come

vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di

unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici

implorando la pace divina con il sangue di coloro

per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli

dei32

Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta

vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro

conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza

garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa

La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei

32

Epitoma XVIII 6

35

Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema

o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla

fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba

anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)

una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo

quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33

) I commerci e gli

scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste

Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di

valenza politica e storiografica34

rdquo Le genti del luogo non potevano che

essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una

cultura moderna di tipo mercantile

Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare

il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del

tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione

giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento

simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo

stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto

riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735

come hanno

ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella

versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo

ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine

semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno

poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave

33

ERODOTO Storie I 1 34

Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

p66 35

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114

36

nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di

bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia

della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di

Livio36

che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul

Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle

di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la

complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37

rdquo

Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che

invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici

rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della

terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio

solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene

sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano

alla donna fenicia

Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque

consentientibus omnibus Carthago conditur statuto

annuo vectigali pro solo urbis [hellip]

Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum

principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli

denuntiatione perit

Traduzione

36

LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109

37

Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di

trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti

fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone

annuo per il suolo della cittagrave38

[hellip] Iarba fece venire

a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese

in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39

Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua

morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano

rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio

affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura

femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per

fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto

del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i

Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno

CAPITOLO 2

2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo

21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio

38

Epitome XVIII 5 39

Epitome XVIII 6

38

Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la

vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile

distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad

una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi

macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo

sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per

motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia

Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue

ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile

verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna

indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo

dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno

lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato

dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri

re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo

Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale

di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i

due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave

fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide

e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che

questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve

difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della

monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla

regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni

39

religiose In unrsquoiscrizione funeraria40

il titolo sacerdote di Astarte

precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte

era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con

funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete

anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo

Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave

la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali

di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41

sommo sacerdote Ittobal42

sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio

riporta

οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα

τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων

ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου

Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε

τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους

καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους

ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί

Traduzione

Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare

la legna sulla montagna chiamata Libano per i

falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli

antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41

G FLAVIO Contro Apione I 157 42

G FLAVIO Contro Apione I 123

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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64

28

Vi sono pertanto presso i Tiro da numerosissimi

anni degli scritti redatti pubblicamente e conservati

con grande cura relativi ai fatti degni di memoria

avvenuti presso di loro e presso gli altri In questi

(scritti) egrave registrato che a Gerusalemme il tempio fu

eretto dal re Salomone centoquarantatre anni e otto

mesi prima che i Tiri fondassero Cartagine27

Questo vuol dire che egrave stato lo stesso Flavio a interpretare gli scritti

altrimenti i Tiri avrebbero avuto capacitagrave profetiche giaccheacute nulla poteva

presagire la fondazione di una colonia nel Nord Africa centoquarantatreacute

anni dopo A seguire Giuseppe Flavio enumera tutti i sovrani di Tiro cosigrave

da calcolare la data di fondazione della cittagrave fenicia da Hiram I a Elissa

Riporto qui lrsquoultima parte della cronologia dei re fenici

τούτου διάδοχος γέγονε Μέττηνος υἱός ὃς βιώσας

ἔτη λβ ἐβασίλευσεν ἔτη κθ τούτου διάδοχος γέγονεν

Πυγμαλίων ὃς βιώσας ἔτη νη ἐβασίλευσεν ἔτη μζ ἐν

δὲ τῷ ἐπ᾽ αὐτοῦ ἑβδόμῳ ἔτει ἡ ἀδελφὴ αὐτοῦ

φυγοῦσα ἐν τῇ Λιβύῃ πόλιν ᾠκοδόμησεν

Καρχηδόνα συνάγεται πᾶς ὁ χρόνος ἀπὸ τῆς

Εἰρώμου βασιλείας μέχρι Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη

ρνε μῆνες η ἐπεὶ δὲ δωδεκάτῳ ἔτει τῆς αὐτοῦ

βασιλείας ὁ ἐν Ἱεροσολύμοις ᾠκοδομήθη ναός

27

G FLAVIO Contro Apione I 107-108

29

γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι

Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η

Traduzione

Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e

regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56

anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo

regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di

Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di

Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla

somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da

allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel

dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati

dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di

Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28

Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di

Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione

Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel

settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una

cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di

Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi

Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano

restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva

essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte

28

G FLAVIO Contro Apione I 125-127

30

di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante

secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave

storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito

come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non

trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un

attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli

escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo

storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla

successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per

citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di

Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera

nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro

rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di

Pompeo Trogo29

rdquo

15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo

Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci

ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone

nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la

figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella

Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda

augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per

lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di

encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della

29

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80

31

storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla

celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna

Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30

Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i

giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto

31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa

fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e

sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba

era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto

terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione

avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per

queste lo uccise

Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto

tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che

avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo

convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per

trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto

anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle

navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li

costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto

del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba

pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte

funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi

del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si

30

cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31

Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus

32

unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio

e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire

Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le

fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a

prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave

che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di

queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani

potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di

Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di

Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi

discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua

sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce

degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo

sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo

divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia

degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve

un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue

Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia

uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu

chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare

con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave

una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani

siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime

fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma

travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e

invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e

33

potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e

subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano

ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti

cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli

ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia

dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e

costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a

quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e

la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve

Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta

Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato

lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle

nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che

sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita

trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine

come una dea

La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada

durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto

affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e

accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei

fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei

Condita est urbs haec LXXII annis ante quam

Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi

status variis discordiarum casibus agitatus est Cum

inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta

34

sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt

Quippe homines ut victimas immolabant et

impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam

provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine

eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari

maxime solent

Traduzione

Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di

Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la

sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a

discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche

da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come

rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione

religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come

vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di

unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici

implorando la pace divina con il sangue di coloro

per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli

dei32

Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta

vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro

conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza

garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa

La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei

32

Epitoma XVIII 6

35

Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema

o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla

fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba

anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)

una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo

quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33

) I commerci e gli

scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste

Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di

valenza politica e storiografica34

rdquo Le genti del luogo non potevano che

essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una

cultura moderna di tipo mercantile

Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare

il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del

tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione

giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento

simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo

stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto

riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735

come hanno

ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella

versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo

ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine

semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno

poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave

33

ERODOTO Storie I 1 34

Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

p66 35

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114

36

nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di

bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia

della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di

Livio36

che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul

Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle

di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la

complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37

rdquo

Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che

invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici

rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della

terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio

solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene

sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano

alla donna fenicia

Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque

consentientibus omnibus Carthago conditur statuto

annuo vectigali pro solo urbis [hellip]

Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum

principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli

denuntiatione perit

Traduzione

36

LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109

37

Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di

trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti

fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone

annuo per il suolo della cittagrave38

[hellip] Iarba fece venire

a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese

in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39

Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua

morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano

rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio

affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura

femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per

fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto

del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i

Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno

CAPITOLO 2

2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo

21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio

38

Epitome XVIII 5 39

Epitome XVIII 6

38

Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la

vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile

distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad

una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi

macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo

sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per

motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia

Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue

ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile

verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna

indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo

dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno

lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato

dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri

re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo

Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale

di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i

due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave

fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide

e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che

questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve

difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della

monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla

regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni

39

religiose In unrsquoiscrizione funeraria40

il titolo sacerdote di Astarte

precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte

era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con

funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete

anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo

Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave

la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali

di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41

sommo sacerdote Ittobal42

sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio

riporta

οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα

τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων

ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου

Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε

τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους

καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους

ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί

Traduzione

Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare

la legna sulla montagna chiamata Libano per i

falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli

antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41

G FLAVIO Contro Apione I 157 42

G FLAVIO Contro Apione I 123

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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64

29

γέγονεν ἀπὸ τῆς οἰκοδομήσεως τοῦ ναοῦ μέχρι

Καρχηδόνος κτίσεως ἔτη ρμγ μῆνες η

Traduzione

Gli successe Matgenus suo figlio visse 32 anni e

regnograve nove anni Pygmalion gli successe visse 56

anni e regnograve 47 anni Ora nel settimo anno del suo

regno sua sorella fuggigrave via da lui e costruigrave la cittagrave di

Cartagine in Libia Cosigrave tutto il tempo dal regno di

Hirom fino alla costruzione di Cartagine egrave pari alla

somma di cento cinquantacinqu anni e otto mesi Da

allora il tempio fu costruito a Gerusalemme nel

dodicesimo anno del regno di Hirom ci sono stati

dalla costruzione del tempio fino alla costruzione di

Cartagine centoquarantatre anni e otto mesi28

Dal passo leggiamo chiaramente che a Matgenus (re Mitto padre di

Pigmalione e Didone) successe dopo nove anni di regno Pigmalione

Questi visse cinquantasei anni e per quarantasette regnograve (su Tiro) Nel

settimo anno del suo regno sua sorella (Elissa) fuggigrave da lui e costruigrave una

cittagrave in Libia Cartagine Tutto il regno di Hiram I fino alla costruzione di

Cartagine egrave pari alla somma di centocinquantacinque anni e otto mesi

Per quanto i dati in nostro possesso siano una fonte non di prima mano

restano fondamentali poicheacute gettano un porsquo di luce su quella che doveva

essere lrsquoopera originale ovvero lo scritto greco di un autore fenicio fonte

28

G FLAVIO Contro Apione I 125-127

30

di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante

secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave

storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito

come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non

trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un

attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli

escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo

storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla

successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per

citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di

Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera

nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro

rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di

Pompeo Trogo29

rdquo

15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo

Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci

ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone

nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la

figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella

Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda

augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per

lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di

encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della

29

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80

31

storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla

celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna

Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30

Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i

giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto

31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa

fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e

sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba

era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto

terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione

avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per

queste lo uccise

Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto

tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che

avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo

convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per

trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto

anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle

navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li

costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto

del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba

pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte

funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi

del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si

30

cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31

Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus

32

unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio

e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire

Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le

fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a

prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave

che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di

queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani

potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di

Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di

Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi

discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua

sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce

degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo

sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo

divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia

degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve

un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue

Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia

uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu

chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare

con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave

una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani

siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime

fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma

travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e

invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e

33

potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e

subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano

ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti

cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli

ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia

dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e

costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a

quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e

la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve

Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta

Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato

lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle

nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che

sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita

trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine

come una dea

La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada

durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto

affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e

accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei

fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei

Condita est urbs haec LXXII annis ante quam

Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi

status variis discordiarum casibus agitatus est Cum

inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta

34

sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt

Quippe homines ut victimas immolabant et

impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam

provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine

eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari

maxime solent

Traduzione

Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di

Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la

sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a

discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche

da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come

rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione

religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come

vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di

unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici

implorando la pace divina con il sangue di coloro

per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli

dei32

Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta

vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro

conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza

garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa

La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei

32

Epitoma XVIII 6

35

Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema

o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla

fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba

anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)

una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo

quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33

) I commerci e gli

scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste

Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di

valenza politica e storiografica34

rdquo Le genti del luogo non potevano che

essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una

cultura moderna di tipo mercantile

Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare

il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del

tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione

giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento

simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo

stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto

riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735

come hanno

ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella

versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo

ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine

semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno

poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave

33

ERODOTO Storie I 1 34

Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

p66 35

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114

36

nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di

bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia

della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di

Livio36

che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul

Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle

di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la

complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37

rdquo

Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che

invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici

rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della

terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio

solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene

sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano

alla donna fenicia

Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque

consentientibus omnibus Carthago conditur statuto

annuo vectigali pro solo urbis [hellip]

Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum

principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli

denuntiatione perit

Traduzione

36

LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109

37

Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di

trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti

fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone

annuo per il suolo della cittagrave38

[hellip] Iarba fece venire

a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese

in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39

Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua

morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano

rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio

affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura

femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per

fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto

del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i

Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno

CAPITOLO 2

2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo

21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio

38

Epitome XVIII 5 39

Epitome XVIII 6

38

Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la

vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile

distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad

una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi

macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo

sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per

motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia

Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue

ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile

verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna

indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo

dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno

lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato

dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri

re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo

Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale

di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i

due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave

fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide

e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che

questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve

difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della

monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla

regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni

39

religiose In unrsquoiscrizione funeraria40

il titolo sacerdote di Astarte

precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte

era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con

funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete

anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo

Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave

la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali

di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41

sommo sacerdote Ittobal42

sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio

riporta

οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα

τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων

ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου

Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε

τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους

καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους

ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί

Traduzione

Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare

la legna sulla montagna chiamata Libano per i

falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli

antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41

G FLAVIO Contro Apione I 157 42

G FLAVIO Contro Apione I 123

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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Roma 1975

64

30

di Menandro a sua volta fonte di Giuseppe Flavio Il dato importante

secondo la mia visione egrave la premessa dellrsquoautore cioegrave la veridicitagrave

storica dei dati riportati nel suo scritto Il Contro Apione non egrave concepito

come opera letteraria (dove lrsquoinvenzione o la libera rielaborazione non

trova ostacoli strutturali) ma come testo veritiero e storico Lasciando un

attimo da parte gli studi filologici che hanno messo a nudo gli

escamotages di Flavio Giuseppe il dato profondo sta nel fatto che per lo

storico ebraico la vicenda di Pigmalione della fuga di sua sorella alla

successiva fondazione di Cartagine erano un dato vero e indiscusso Per

citare infine una frase di Giovanni Garbini ldquoI diversi brani della Storia di

Tiro citati da Flavio Giuseppe pertanto si trovano rispetto a questrsquoopera

nello stesso rapporto in cui si trovano le Periochae e lrsquoEpitome di Floro

rispetto a Livio o lrsquoopera di Giustino rispetto alle Historiae Philippicae di

Pompeo Trogo29

rdquo

15 Giustino e lrsquoEpitome di Pompeo Trogo

Marco Giuniano Giustino storico romano dellrsquoepoca degli Antonini ci

ha lasciato un racconto molto dettagliato sulla storia di Didone

nellrsquoEpitome delle Storie Filippiche di Pompeo Trogo Interessante egrave la

figura dellrsquoautore originario contemporaneo di Virgilio ma nato nella

Gallia Narbonense autore sigrave latino ma provinciale dove la propaganda

augustea non interessava come poteva esserlo invece a Roma o per

lrsquoautore dellrsquoEneide Lo scritto di Pompeo Trogo egrave quindi privo di

encomi ad Augusto e alla sua politica Di conseguenza la versione della

29

cit G GARBINI I Fenici storia e religione p80

31

storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla

celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna

Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30

Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i

giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto

31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa

fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e

sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba

era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto

terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione

avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per

queste lo uccise

Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto

tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che

avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo

convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per

trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto

anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle

navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li

costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto

del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba

pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte

funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi

del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si

30

cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31

Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus

32

unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio

e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire

Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le

fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a

prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave

che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di

queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani

potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di

Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di

Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi

discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua

sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce

degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo

sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo

divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia

degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve

un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue

Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia

uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu

chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare

con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave

una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani

siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime

fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma

travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e

invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e

33

potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e

subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano

ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti

cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli

ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia

dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e

costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a

quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e

la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve

Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta

Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato

lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle

nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che

sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita

trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine

come una dea

La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada

durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto

affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e

accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei

fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei

Condita est urbs haec LXXII annis ante quam

Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi

status variis discordiarum casibus agitatus est Cum

inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta

34

sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt

Quippe homines ut victimas immolabant et

impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam

provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine

eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari

maxime solent

Traduzione

Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di

Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la

sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a

discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche

da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come

rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione

religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come

vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di

unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici

implorando la pace divina con il sangue di coloro

per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli

dei32

Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta

vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro

conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza

garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa

La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei

32

Epitoma XVIII 6

35

Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema

o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla

fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba

anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)

una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo

quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33

) I commerci e gli

scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste

Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di

valenza politica e storiografica34

rdquo Le genti del luogo non potevano che

essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una

cultura moderna di tipo mercantile

Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare

il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del

tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione

giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento

simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo

stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto

riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735

come hanno

ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella

versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo

ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine

semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno

poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave

33

ERODOTO Storie I 1 34

Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

p66 35

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114

36

nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di

bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia

della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di

Livio36

che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul

Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle

di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la

complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37

rdquo

Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che

invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici

rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della

terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio

solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene

sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano

alla donna fenicia

Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque

consentientibus omnibus Carthago conditur statuto

annuo vectigali pro solo urbis [hellip]

Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum

principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli

denuntiatione perit

Traduzione

36

LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109

37

Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di

trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti

fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone

annuo per il suolo della cittagrave38

[hellip] Iarba fece venire

a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese

in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39

Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua

morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano

rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio

affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura

femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per

fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto

del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i

Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno

CAPITOLO 2

2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo

21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio

38

Epitome XVIII 5 39

Epitome XVIII 6

38

Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la

vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile

distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad

una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi

macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo

sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per

motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia

Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue

ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile

verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna

indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo

dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno

lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato

dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri

re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo

Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale

di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i

due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave

fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide

e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che

questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve

difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della

monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla

regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni

39

religiose In unrsquoiscrizione funeraria40

il titolo sacerdote di Astarte

precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte

era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con

funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete

anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo

Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave

la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali

di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41

sommo sacerdote Ittobal42

sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio

riporta

οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα

τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων

ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου

Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε

τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους

καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους

ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί

Traduzione

Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare

la legna sulla montagna chiamata Libano per i

falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli

antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41

G FLAVIO Contro Apione I 157 42

G FLAVIO Contro Apione I 123

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche

Roma 1975

64

31

storia di Didone egrave diversa da quella virgiliana funzionale alla

celebrazione di Roma sulla rivale storica Trogo ci narra la storia di ldquouna

Didone casta che non cade nella trappola amorosa di Eneardquo30

Gli abitanti di Tiro abbondando di ricchezze decisero di mandare i

giovani in Africa a fondare Utica Nel frattempo a Tiro morigrave il re Mutto

31 che aveva lasciato come eredi il figlio Pigmalione e la figlia Elissa

fanciulla di grande bellezza Elissa sposograve Acherba zio materno e

sacerdote di Ercole che occupava dopo il re la seconda carica Acherba

era molto ricco ma per paura del re aveva nascosto le sue ricchezze sotto

terra Tuttavia circolavano delle voci su queste ricchezze e Pigmalione

avido e bramoso non voleva altro che le ricchezze di Acherba e per

queste lo uccise

Elissa serbograve rancore verso suo fratello ma lo tenne celato per molto

tempo poicheacute progettava la fuga con alcuni compagni o cittadini che

avevano in odio il re Allora si recograve da Pigmalione e con lrsquoinganno lo

convinse di voler abbandonare la sua casa piena di dolorosi ricordi per

trasferirsi da lui Pigmalione credendo che con sua sorella sarebbe giunto

anche lrsquooro di Acherba accettograve Allrsquoimbrunire Elissa fece caricare sulle

navi le sue ricchezze dai servi mandati dal re e quando fu in alto mare li

costrinse a gettare in mare i sacchi di sabbia che aveva imbarcato al posto

del denaro Piangendo si mise a chiamare a gran voce Acherba

pregandolo di accettare le ricchezze che le aveva lasciato come offerte

funebri poicheacute erano state la causa della sua morte Si volse verso i servi

del re e atterriti con presagi funesti li convinse a seguirla A loro si

30

cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture p61 31

Virgilio chiama Belus il padre di Didone Servio invece Methres mentre G Flavio Matgenus

32

unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio

e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire

Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le

fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a

prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave

che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di

queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani

potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di

Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di

Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi

discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua

sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce

degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo

sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo

divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia

degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve

un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue

Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia

uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu

chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare

con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave

una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani

siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime

fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma

travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e

invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e

33

potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e

subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano

ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti

cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli

ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia

dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e

costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a

quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e

la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve

Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta

Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato

lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle

nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che

sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita

trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine

come una dea

La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada

durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto

affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e

accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei

fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei

Condita est urbs haec LXXII annis ante quam

Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi

status variis discordiarum casibus agitatus est Cum

inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta

34

sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt

Quippe homines ut victimas immolabant et

impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam

provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine

eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari

maxime solent

Traduzione

Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di

Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la

sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a

discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche

da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come

rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione

religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come

vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di

unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici

implorando la pace divina con il sangue di coloro

per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli

dei32

Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta

vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro

conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza

garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa

La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei

32

Epitoma XVIII 6

35

Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema

o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla

fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba

anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)

una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo

quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33

) I commerci e gli

scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste

Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di

valenza politica e storiografica34

rdquo Le genti del luogo non potevano che

essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una

cultura moderna di tipo mercantile

Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare

il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del

tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione

giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento

simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo

stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto

riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735

come hanno

ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella

versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo

ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine

semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno

poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave

33

ERODOTO Storie I 1 34

Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

p66 35

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114

36

nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di

bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia

della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di

Livio36

che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul

Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle

di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la

complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37

rdquo

Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che

invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici

rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della

terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio

solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene

sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano

alla donna fenicia

Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque

consentientibus omnibus Carthago conditur statuto

annuo vectigali pro solo urbis [hellip]

Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum

principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli

denuntiatione perit

Traduzione

36

LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109

37

Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di

trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti

fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone

annuo per il suolo della cittagrave38

[hellip] Iarba fece venire

a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese

in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39

Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua

morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano

rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio

affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura

femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per

fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto

del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i

Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno

CAPITOLO 2

2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo

21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio

38

Epitome XVIII 5 39

Epitome XVIII 6

38

Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la

vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile

distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad

una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi

macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo

sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per

motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia

Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue

ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile

verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna

indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo

dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno

lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato

dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri

re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo

Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale

di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i

due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave

fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide

e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che

questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve

difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della

monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla

regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni

39

religiose In unrsquoiscrizione funeraria40

il titolo sacerdote di Astarte

precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte

era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con

funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete

anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo

Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave

la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali

di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41

sommo sacerdote Ittobal42

sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio

riporta

οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα

τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων

ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου

Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε

τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους

καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους

ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί

Traduzione

Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare

la legna sulla montagna chiamata Libano per i

falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli

antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41

G FLAVIO Contro Apione I 157 42

G FLAVIO Contro Apione I 123

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche

Roma 1975

64

32

unirono i membri del Consiglio che si erano preparati ad andare in esilio

e offerti sacrifici a Ercole si prepararono a partire

Dapprima sbarcarono nellrsquoisola di Cipro dove era usanza mandare le

fanciulle prima delle nozze e in determinati giorni sulla spiaggia a

prostituirsi per procurarsi la dote e fare libagioni a Venere per lrsquoonestagrave

che avrebbero poi mantenuto Elissa ordinograve di rapire almeno ottanta di

queste giovani donne e di imbarcarle sulle navi affincheacute i giovani

potessero sposarle e garantire una discendenza alla cittagrave Il sacerdote di

Giove con sua moglie e i suoi figli si offrigrave come alleato e compagno di

Elissa dopo aver pattuito che il sacerdozio sarebbe toccato a lui e ai suoi

discendenti Pigmalione intanto venuto a conoscenza della fuga di sua

sorella si preparava a inseguirla ma le preghiere della madre e le minacce

degli dei lo fecero desistere Gli fu predetto che se avesse impedito lo

sviluppo di una cittagrave nata sotto buoni auspici avrebbe subito il castigo

divino Elissa giunta in un golfo del Nord Africa conquistograve lrsquoamicizia

degli abitanti del posto lieti del commercio con uno straniero Comprograve

un terreno grande quanto potesse essere ricoperto da una pelle di bue

Fece tagliare la pelle a strisce sottilissime occupando con questrsquoastuzia

uno spazio maggiore di quello previsto Per questo quel luogo fu

chiamato Birsa Gli abitanti dei luoghi vicini iniziarono a commerciare

con gli stranieri e col tempo si stabilirono in quella zona Nacque cosigrave

una cittagrave Gli Uticensi portarono loro dei doni cosigrave come gli Africani

siccheacute col consenso di tutti fu fondata Cartagine Nel gettare le prime

fondamenta fu trovata una testa di bue auspicio di una cittagrave prospera ma

travagliata e per sempre schiava Perciograve la cittagrave fu trasferita altrove e

invece ligrave fu trovata una testa di cavallo presagio di un popolo guerriero e

33

potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e

subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano

ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti

cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli

ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia

dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e

costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a

quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e

la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve

Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta

Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato

lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle

nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che

sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita

trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine

come una dea

La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada

durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto

affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e

accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei

fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei

Condita est urbs haec LXXII annis ante quam

Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi

status variis discordiarum casibus agitatus est Cum

inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta

34

sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt

Quippe homines ut victimas immolabant et

impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam

provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine

eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari

maxime solent

Traduzione

Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di

Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la

sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a

discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche

da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come

rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione

religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come

vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di

unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici

implorando la pace divina con il sangue di coloro

per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli

dei32

Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta

vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro

conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza

garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa

La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei

32

Epitoma XVIII 6

35

Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema

o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla

fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba

anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)

una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo

quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33

) I commerci e gli

scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste

Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di

valenza politica e storiografica34

rdquo Le genti del luogo non potevano che

essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una

cultura moderna di tipo mercantile

Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare

il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del

tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione

giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento

simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo

stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto

riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735

come hanno

ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella

versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo

ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine

semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno

poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave

33

ERODOTO Storie I 1 34

Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

p66 35

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114

36

nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di

bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia

della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di

Livio36

che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul

Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle

di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la

complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37

rdquo

Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che

invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici

rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della

terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio

solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene

sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano

alla donna fenicia

Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque

consentientibus omnibus Carthago conditur statuto

annuo vectigali pro solo urbis [hellip]

Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum

principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli

denuntiatione perit

Traduzione

36

LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109

37

Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di

trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti

fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone

annuo per il suolo della cittagrave38

[hellip] Iarba fece venire

a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese

in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39

Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua

morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano

rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio

affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura

femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per

fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto

del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i

Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno

CAPITOLO 2

2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo

21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio

38

Epitome XVIII 5 39

Epitome XVIII 6

38

Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la

vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile

distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad

una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi

macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo

sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per

motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia

Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue

ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile

verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna

indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo

dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno

lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato

dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri

re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo

Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale

di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i

due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave

fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide

e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che

questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve

difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della

monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla

regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni

39

religiose In unrsquoiscrizione funeraria40

il titolo sacerdote di Astarte

precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte

era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con

funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete

anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo

Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave

la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali

di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41

sommo sacerdote Ittobal42

sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio

riporta

οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα

τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων

ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου

Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε

τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους

καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους

ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί

Traduzione

Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare

la legna sulla montagna chiamata Libano per i

falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli

antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41

G FLAVIO Contro Apione I 157 42

G FLAVIO Contro Apione I 123

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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Roma 1975

64

33

potente Fu qui che fu edificata Cartagine Tutti nei dintorni accorsero e

subito la cittagrave e lo Stato diventarono grandi Le risorse di Cartagine erano

ingenti cosigrave Iarba re dei Massitani convocograve dieci dei piugrave eminenti

cittadini cartaginesi e chiese in sposa Elissa sotto minaccia di guerra Gli

ambasciatori avevano timore della regina cosigrave usarono lrsquoastuzia

dicendole che il re africano voleva qualcuno che gli insegnasse usi e

costumi piugrave civili Rimproverati dalla regina nel preferire la vita agiata a

quella aspra per la salvezza della patria rivelarono le minacce di Iarba e

la sua proposta di nozze Addolorata per lrsquoinganno ella a lungo invocograve

Acherba piangendo e infine rispose che avrebbe accettato la proposta

Prese tre mesi di tempo e fece innalzare un rogo dove avrebbe placato

lrsquoombra del marito defunto offrendogli sacrifici funebri prima delle

nozze Uccise molte vittime poi saligrave sul rogo e disse al popolo che

sarebbe andata a nozze come le avevano ordinato e si tolse la vita

trafiggendosi con una spada Dopo la sua morte fu adorata a Cartagine

come una dea

La storia di Elissa termina qui con il suicidio per mezzo di una spada

durante un sacrificio funebre Giustino termina il suo racconto

affermando che Cartagine fu fondata settantadue anni prima di Roma e

accenna alla pratica dei sacrifici umani in particolare del sacrificio dei

fanciulli uccisi sugli altari per placare i mali e chiedere la pace agli dei

Condita est urbs haec LXXII annis ante quam

Roma cuius virtus sicut bello clara fuit ita domi

status variis discordiarum casibus agitatus est Cum

inter cetera mala etiam peste laborarent cruenta

34

sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt

Quippe homines ut victimas immolabant et

impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam

provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine

eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari

maxime solent

Traduzione

Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di

Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la

sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a

discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche

da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come

rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione

religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come

vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di

unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici

implorando la pace divina con il sangue di coloro

per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli

dei32

Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta

vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro

conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza

garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa

La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei

32

Epitoma XVIII 6

35

Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema

o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla

fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba

anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)

una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo

quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33

) I commerci e gli

scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste

Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di

valenza politica e storiografica34

rdquo Le genti del luogo non potevano che

essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una

cultura moderna di tipo mercantile

Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare

il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del

tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione

giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento

simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo

stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto

riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735

come hanno

ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella

versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo

ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine

semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno

poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave

33

ERODOTO Storie I 1 34

Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

p66 35

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114

36

nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di

bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia

della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di

Livio36

che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul

Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle

di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la

complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37

rdquo

Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che

invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici

rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della

terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio

solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene

sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano

alla donna fenicia

Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque

consentientibus omnibus Carthago conditur statuto

annuo vectigali pro solo urbis [hellip]

Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum

principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli

denuntiatione perit

Traduzione

36

LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109

37

Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di

trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti

fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone

annuo per il suolo della cittagrave38

[hellip] Iarba fece venire

a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese

in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39

Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua

morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano

rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio

affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura

femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per

fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto

del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i

Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno

CAPITOLO 2

2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo

21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio

38

Epitome XVIII 5 39

Epitome XVIII 6

38

Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la

vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile

distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad

una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi

macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo

sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per

motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia

Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue

ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile

verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna

indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo

dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno

lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato

dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri

re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo

Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale

di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i

due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave

fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide

e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che

questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve

difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della

monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla

regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni

39

religiose In unrsquoiscrizione funeraria40

il titolo sacerdote di Astarte

precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte

era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con

funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete

anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo

Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave

la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali

di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41

sommo sacerdote Ittobal42

sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio

riporta

οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα

τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων

ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου

Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε

τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους

καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους

ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί

Traduzione

Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare

la legna sulla montagna chiamata Libano per i

falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli

antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41

G FLAVIO Contro Apione I 157 42

G FLAVIO Contro Apione I 123

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche

Roma 1975

64

34

sacrorum religione et scelere pro rimedio usi sunt

Quippe homines ut victimas immolabant et

impuberes (quae aetas etiam hostium misericordiam

provocat) aris admoveband pacem deorum sanguine

eorum exposcentes pro quorum vita dii rogari

maxime solent

Traduzione

Questa cittagrave fu fondata settantadue anni prima di

Roma Il suo valore fu famoso in guerra quanto la

sua situazione interna fu agitata da vicende dovute a

discordie Fra gli altri mali essendo tormentati anche

da una pestilenza i Cartaginesi ricorsero come

rimedio a una cruenta e delittuosa superstizione

religiosa Infatti sacrificavano gli uomini come

vittime e accostavano agli altari fanciulli impuberi di

unrsquoetagrave che muove a compassione anche i nemici

implorando la pace divina con il sangue di coloro

per la vita dei quali si suole soprattutto pregare gli

dei32

Seguendo lrsquoanalisi che ne fanno Bono e Tessitore la donna bella e astuta

vince sul fratello giovane e avido La prima tappa presso lrsquoisola di Cipro

conferisce al viaggio come i sacrifici a Ercole prima della partenza

garanzia del volere degli dei per la buona riuscita del viaggio di Elissa

La storia che ci racconta Trogo non egrave incentrata sul destino o sugli dei

32

Epitoma XVIII 6

35

Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema

o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla

fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba

anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)

una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo

quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33

) I commerci e gli

scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste

Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di

valenza politica e storiografica34

rdquo Le genti del luogo non potevano che

essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una

cultura moderna di tipo mercantile

Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare

il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del

tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione

giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento

simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo

stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto

riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735

come hanno

ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella

versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo

ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine

semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno

poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave

33

ERODOTO Storie I 1 34

Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

p66 35

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114

36

nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di

bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia

della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di

Livio36

che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul

Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle

di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la

complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37

rdquo

Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che

invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici

rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della

terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio

solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene

sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano

alla donna fenicia

Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque

consentientibus omnibus Carthago conditur statuto

annuo vectigali pro solo urbis [hellip]

Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum

principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli

denuntiatione perit

Traduzione

36

LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109

37

Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di

trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti

fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone

annuo per il suolo della cittagrave38

[hellip] Iarba fece venire

a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese

in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39

Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua

morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano

rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio

affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura

femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per

fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto

del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i

Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno

CAPITOLO 2

2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo

21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio

38

Epitome XVIII 5 39

Epitome XVIII 6

38

Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la

vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile

distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad

una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi

macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo

sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per

motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia

Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue

ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile

verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna

indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo

dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno

lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato

dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri

re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo

Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale

di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i

due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave

fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide

e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che

questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve

difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della

monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla

regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni

39

religiose In unrsquoiscrizione funeraria40

il titolo sacerdote di Astarte

precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte

era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con

funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete

anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo

Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave

la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali

di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41

sommo sacerdote Ittobal42

sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio

riporta

οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα

τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων

ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου

Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε

τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους

καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους

ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί

Traduzione

Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare

la legna sulla montagna chiamata Libano per i

falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli

antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41

G FLAVIO Contro Apione I 157 42

G FLAVIO Contro Apione I 123

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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64

35

Elissa egrave scaltra e numerose volte usa lrsquoastuzia per risolvere un problema

o far fronte ad una situazione altrimenti irrisolvibile dalla fuga alla

fondazione di Cartagine fino alla sua morte Non solo Didone egrave furba

anche la sua gente (Punico cum ingegno sono le parole usate dallrsquoautore)

una caratteristica famosa per i popoli di mercanti (lo dice anche Erodo

quando parla del rapimento di Io a opera dei Fenici33

) I commerci e gli

scambi con le popolazioni del luogo sono gli argomenti su cui insiste

Pompeo Trogo una storia non amorosa o sentimentale ma ldquocarica di

valenza politica e storiografica34

rdquo Le genti del luogo non potevano che

essere favorevoli a unrsquounione con una regina straniera portatrice di una

cultura moderna di tipo mercantile

Si noti come la vicenda della pelle di bue tagliata a strisce per delimitare

il perimetro della cittagrave sia assente nella versione di Timeo La mano del

tempo potrebbe non aver permesso che il frammento in questione

giungesse fino a noi oppure le fonti non menzionavano alcun evento

simile Comunque sia al tempo di Virgilio e Pompeo Trogo lo

stratagemma di Elissa doveva essere molto famoso Secondo quanto

riportato negli Atti del convegno internazionale del 200735

come hanno

ben evidenziato Scheid e Svenbro molti dei termini utilizzati nella

versione di Trogo sono senzrsquoaltro romani (come ldquomisurarerdquo

ldquocircondarerdquo) e non punici inoltre lo stesso termine Birsa termine

semitico saragrave risultato di difficile comprensione per i greci che lo hanno

poi associato a Βύρσα Il luogo di fondazione di Cartagine non egrave

33

ERODOTO Storie I 1 34

Cit P BONO - M V TESSITORE Il mito di Didone avventure di una regina tra secoli e culture

p66 35

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 102-114

36

nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di

bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia

della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di

Livio36

che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul

Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle

di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la

complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37

rdquo

Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che

invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici

rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della

terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio

solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene

sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano

alla donna fenicia

Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque

consentientibus omnibus Carthago conditur statuto

annuo vectigali pro solo urbis [hellip]

Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum

principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli

denuntiatione perit

Traduzione

36

LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109

37

Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di

trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti

fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone

annuo per il suolo della cittagrave38

[hellip] Iarba fece venire

a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese

in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39

Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua

morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano

rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio

affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura

femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per

fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto

del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i

Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno

CAPITOLO 2

2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo

21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio

38

Epitome XVIII 5 39

Epitome XVIII 6

38

Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la

vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile

distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad

una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi

macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo

sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per

motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia

Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue

ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile

verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna

indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo

dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno

lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato

dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri

re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo

Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale

di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i

due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave

fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide

e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che

questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve

difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della

monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla

regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni

39

religiose In unrsquoiscrizione funeraria40

il titolo sacerdote di Astarte

precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte

era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con

funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete

anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo

Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave

la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali

di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41

sommo sacerdote Ittobal42

sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio

riporta

οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα

τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων

ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου

Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε

τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους

καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους

ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί

Traduzione

Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare

la legna sulla montagna chiamata Libano per i

falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli

antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41

G FLAVIO Contro Apione I 157 42

G FLAVIO Contro Apione I 123

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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Roma 1975

64

36

nemmeno lo stesso in cui srsquoinsediano dapprincipio a causa della testa di

bue ritrovata In Miti Mediterranei egrave sottolineato il parallelo tra la storia

della testa prima di un bue e poi di un cavallo con quella di Roma di

Livio36

che narra del ritrovamento di una testa di un uomo sul

Campidoglio Questo porterebbe alla conclusione che la storia della pelle

di bue egrave drsquoinvenzione romana quasi a ldquosimboleggiare la

complementarietagrave di questa cittagrave nella sua subordinazione a Roma37

rdquo

Ci sono molti elementi tipici dei miti di fondazione greca ma altri che

invece mettono in risalto la diversitagrave culturale dei colonizzatori fenici

rispetto a quelli greci Pensiamo ad esempio alla compravendita della

terra alle relazioni commerciali con gli indigeni che cedono il territorio

solo in cambio di un affitto annuale Infine lrsquoalleanza tra i due viene

sancita da un matrimonio (Elissa e Iarba) proposto dal sovrano africano

alla donna fenicia

Sed et Afros detinendi advenas amor cepit Itaque

consentientibus omnibus Carthago conditur statuto

annuo vectigali pro solo urbis [hellip]

Rex Maxitanorum Hiarbas decem Poenorum

principibus ad se arcessitis Elissae nuptias sub belli

denuntiatione perit

Traduzione

36

LIVIO Ad Urbe Condita I 55 5-6 e V 577 37

I E BUTTITTA Miti mediterranei Atti del convegno internazionale ottobre 2007 p 109

37

Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di

trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti

fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone

annuo per il suolo della cittagrave38

[hellip] Iarba fece venire

a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese

in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39

Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua

morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano

rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio

affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura

femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per

fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto

del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i

Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno

CAPITOLO 2

2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo

21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio

38

Epitome XVIII 5 39

Epitome XVIII 6

38

Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la

vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile

distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad

una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi

macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo

sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per

motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia

Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue

ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile

verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna

indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo

dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno

lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato

dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri

re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo

Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale

di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i

due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave

fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide

e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che

questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve

difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della

monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla

regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni

39

religiose In unrsquoiscrizione funeraria40

il titolo sacerdote di Astarte

precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte

era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con

funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete

anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo

Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave

la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali

di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41

sommo sacerdote Ittobal42

sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio

riporta

οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα

τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων

ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου

Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε

τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους

καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους

ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί

Traduzione

Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare

la legna sulla montagna chiamata Libano per i

falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli

antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41

G FLAVIO Contro Apione I 157 42

G FLAVIO Contro Apione I 123

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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Roma 1975

64

37

Ma anche gli Africani furono presi dal desiderio di

trattenere gli stranieri E cosigrave per consenso di tutti

fu fondata Cartagine essendosi stabilito un canone

annuo per il suolo della cittagrave38

[hellip] Iarba fece venire

a seacute dieci dei principali cittadini cartaginesi e chiese

in moglie Elissa sotto minaccia di guerra39

Elissa finge di accettare le nozze con Iarba e con astuzia prepara la sua

morte La regina preferisce uccidersi piuttosto che cedersi al re africano

rimane fedele al suo defunto marito e dimostra forza e coraggio

affermando lrsquoautonomia della cittagrave fondata La regina Elissa egrave una figura

femminile forte che abbandona la patria il ruolo di moglie e madre per

fondare una nuova cittagrave ostile verso i nuovi pretendenti Tutto lrsquoopposto

del ruolo che i Greci e i Romani avevano riservato alle loro donne ma i

Punici furono acerrimi nemici dei Romani e i Greci non furono da meno

CAPITOLO 2

2 EVENTI NARRATI E STORICITArsquo

21 Regalitagrave e religiositagrave nel mondo fenicio

38

Epitome XVIII 5 39

Epitome XVIII 6

38

Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la

vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile

distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad

una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi

macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo

sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per

motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia

Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue

ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile

verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna

indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo

dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno

lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato

dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri

re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo

Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale

di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i

due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave

fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide

e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che

questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve

difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della

monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla

regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni

39

religiose In unrsquoiscrizione funeraria40

il titolo sacerdote di Astarte

precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte

era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con

funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete

anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo

Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave

la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali

di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41

sommo sacerdote Ittobal42

sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio

riporta

οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα

τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων

ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου

Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε

τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους

καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους

ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί

Traduzione

Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare

la legna sulla montagna chiamata Libano per i

falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli

antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41

G FLAVIO Contro Apione I 157 42

G FLAVIO Contro Apione I 123

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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64

38

Allrsquoinizio della trattazione ho parlato brevemente del mito e di come la

vicenda della regina Didone si aggrovigli su se stesa rendendo difficile

distinguere il filo che rappresenta il mito e quello che invece attiene ad

una eventuale realtagrave storica La narrazione egrave piena di eventi

macroscopici dallrsquouccisione del sacerdote Acherba per mano del re allo

sbarco a Cipro con il rapimento delle fanciulle tenute a prostituirsi per

motivo religioso e per finire il suicidio della regina fenicia

Nel momento in cui Pigmalione uccide Acherba lo fa davvero per le sue

ricchezze o una ragione piugrave profonda sta alla base di un gesto simile

verso la maggiore autoritagrave religiosa della cittagrave Per capirlo bisogna

indagare su queste due figure soprattutto quella del sovrano e per farlo

dovremmo prendere in esame le testimonianze che i re fenici ci hanno

lasciato magari attraverso le iscrizioni Qualcuno di loro ci ha lasciato

dei testi ma in quantitagrave davvero ridotta se si paragonano a quelli di altri

re Forse il silenzio delle fonti reali fenicie egrave dovuto a motivi che secondo

Garbini avevano tolto piena autonomia al sovrano La situazione generale

di quel periodo vedeva nellrsquoimpero achemenide e nel regno egiziano i

due pilastri del potere politico due super-potenze se confrontate alle cittagrave

fenicie Il sovrano fenicio non aveva lo stesso potere di un re achemenide

e dal punto di vista esterno era circondato da colossi politici Credere che

questi eventi abbiano influenzato da sempre le cittagrave fenicie pare perograve

difficile A questo punto bisogna indagare allrsquointerno nel cuore della

monarchia stessa Seguendo il ragionamento del Garbini partiamo dalla

regalitagrave della cittagrave di Sidone che in etagrave achemenide possedeva istituzioni

39

religiose In unrsquoiscrizione funeraria40

il titolo sacerdote di Astarte

precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte

era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con

funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete

anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo

Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave

la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali

di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41

sommo sacerdote Ittobal42

sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio

riporta

οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα

τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων

ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου

Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε

τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους

καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους

ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί

Traduzione

Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare

la legna sulla montagna chiamata Libano per i

falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli

antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41

G FLAVIO Contro Apione I 157 42

G FLAVIO Contro Apione I 123

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche

Roma 1975

64

39

religiose In unrsquoiscrizione funeraria40

il titolo sacerdote di Astarte

precede iL titolo di re dei Sidoni e Ammrsquoashtart sacerdotessa di Astarte

era moglie e sorella del re La famiglia egrave dunque endogamica con

funzioni sacerdotali Il carattere sacerdotale della regalitagrave fenicia si ripete

anche altrove come nellrsquoiscrizione funeraria della regina di Biblo

Batnorsquoam dove il re viene ricordato come sacerdote della Signora cioegrave

la Signora di Biblo la divinitagrave principale della cittagrave Anche negli Annali

di Tiro ci sono re della cittagrave con cariche sacerdotali come Abbar41

sommo sacerdote Ittobal42

sacerdote di Astarte Sempre Giuseppe Flavio

riporta

οὗτος ἔχωσε τὸ Εὐρύχωρον τόν τε χρυσοῦν κίονα

τὸν ἐν τοῖς τοῦ Διὸς ἀνέθηκεν ἔτι τε ὕλην ξύλων

ἀπελθὼν ἔκοψεν ἀπὸ τοῦ ὄρους τοῦ λεγομένου

Λιβάνου εἰς τὰς τῶν ἱερῶν στέγας [146] καθελών τε

τὰ ἀρχαῖα ἱερὰ καὶ ναὸν ᾠκοδόμησε τοῦ Ἡρακλέους

καὶ τῆς Ἀστάρτης πρῶτός τε τοῦ Ἡρακλέους

ἔγερσιν ἐποιήσατο ἐν τῷ Περιτίῳ μηνί

Traduzione

Inoltre egli [= il re di Tiro Hiram I] venne a tagliare

la legna sulla montagna chiamata Libano per i

falegnami del tempio Di ritorno egli demoligrave gli

antichi santuari e costruigrave un nuovo tempio a Eracle 40 G GARBINI I Fenici storia e religione p55 41

G FLAVIO Contro Apione I 157 42

G FLAVIO Contro Apione I 123

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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64

40

[= Melqart] e ad Astarte Per primo egli effettuograve (la

cerimonia) lrsquoegersis di Eracle nel mese di Peritios43

Lrsquoegersis era una cerimonia molto solenne annuale durante la quale si

celebrava un evento accaduto nellrsquoepoca del mito e ritualizzato dal rito

Si celebrava probabilmente la morte e resurrezione di Melqart Chi

officiava il rito era chiamato ldquorisuscitatore della divinitagraverdquo carica

attribuita in origine al re in persona e in seguito a personaggi di spicco

della societagrave Inoltre Melqart significa re della cittagrave il che porta alla

conclusione che vi fosse unrsquoantica tradizione mitico-rituale a base della

regalitagrave nella quale forse il dio con questo nome veniva considerato

come sovrano prototipico il primo re cittadino

Unrsquoulteriore conferma in questo senso viene portata dal Garbini che cita

il profeta Ezechiele nella sua imprecazione contro il re tiro ldquoPoicheacute il tuo

cure si egrave innalzato e hai detto ndash Io sono un dio abito in una dimora di dei

nel cuore del mare ndash e invece tu sei un uomo e non un dio44

rdquo

Ritornando per un momento indietro cerchiamo di capire chi tra le

eminenti personalitagrave cittadine avrebbe potuto avere accesso a tale carica

Per salire al trono era necessario appartenere regolarmente alla dinastia

regnante di Biblo Tiro Sidone Araldo o unrsquoaltra cittagrave dove vigeva la

monarchia fatta eccezione per le vie traverse lrsquousurpazione In questo

secondo caso era consigliabile evitare di fare riferimento alla propria

genealogia ma collegarsi ad antenati indiretti ma di nobile rango poteva

essere un eccellente espediente per accreditarsi agli occhi dei membri

43

G FLAVIO Ant Jud VIII V 3 145-146 44

Ezechiele XXVIII 2

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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I La investigacioacuten fenicia y puacutenica Cuadernos de Arqueologiacutea

Mediterraacutenea 13 Barcelona 2006 p 51-59

P Xella Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales

Roma 2003 p 23-41

P Xella Per un modello interpretativo del tophet Il tophet come

necropoli infantile Atti del Convegno Internazionale Roma 2008

p259-279

P Xella Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle

testimonianze in lingua greca e latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul

Vicino Oriente Antico 2009 p59-100

P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche

Roma 1975

64

41

della corte e dei sudditi magari mettendo in evidenza le proprie virtugrave di

re giusto e retto proprio come fece Yehimilk re di Biblo Una volta

acquisito il potere il re non doveva adagiarsi sugli allori avendo come

vicini stranieri potenti ipotetici usurpatori o superpotenze come lrsquoEgitto

lrsquoAssiria o Babilonia pericoli tuttrsquoaltro che fittizi Se sul fronte esterno la

sicurezza non era mai certa non si puograve dire di meno della situazione

interna E la vicenda di ElissaDidone egrave un esempio eclatante che la

tradizione antica ci ha lasciato Attraverso fonti di vario genere e natura

possiamo intravedere lo strato profondo della societagrave con le lotte intestine

e le congiure di palazzo dove i diretti interessati sono Pigmalione il

sovrano e Acherba rappresentante della casta sacerdotale e possessore di

molte ricchezze

La regalitagrave quindi si trasmetteva per linea maschile diretta almeno in

teoria Poteva accadere che il sovrano morisse prematuramente e la

reggenza passasse a un figlio troppo piccolo In questo caso era la regina

a fare le veci del sovrano fino al raggiungimento dellrsquoetagrave adulta del

principe Nel caso in cui anche il principe fosse morto prima di diventare

re il trono passava ai rami collaterali della famiglia come un cugino

Crsquoera anche lrsquoopportunitagrave per il sovrano di scegliere come erede al trono

non il suo primogenito designando egli stesso un erede legittimo Una

volta soddisfatti tali requisiti il sovrano non poteva dirsi ldquofatto e finitordquo

doveva essere accettato e benedetto dalla divinitagrave poliade45

Solo il dio

avrebbe potuto assicurare al sovrano un regno lungo di pace e prosperitagrave

45 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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64

42

Oltre a essere scelto dalla divinitagrave per guidare il popolo il sovrano

doveva possedere anche la virtugrave della giustizia e della rettitudine

essenziali per la conduzione del regno Di tutto questo il re doveva essere

grato agli dei per questo si preoccupava di costruire templi mantenere in

buono stato quelli giagrave esistenti e tributargli onori e offerte di vario tipo

Nellrsquoiscrizione di Yehawmilk si legge ldquoE conceda [a lui la Signora la

Ba]‛alat di Biblo grazia agli occhi degli dei e grazia agli occhi del

popolo di questo paese e [grazia agli occhi] di tutti i re46

rdquo Il sovrano egrave

diventato re grazie alla dea e per questo la onora e la ringrazia

dedicandole offerte e opere nel santuario Yehawmilk aveva cosigrave il favore

divino e poteva governare con le sue doti di giustizia e devozione

Lrsquoequilibrio tra sfera divina e mortale cioegrave tra gli dei e il popolo era

nelle sue mani La garanzia della divinitagrave gli conferiva il favore delle

genti e la protezione dai sovrani confinanti Una vera e propria etica

governativa insomma Se alcune iscrizioni parlano del potere politico e

religioso detenuto dal sovrano questo non vuol dire che esso fosse

immutabile o prerogativa di tutti i sovrani Che il re dovesse avere il

favore divino egrave indubbio La casta sacerdotale si legava col suo ruolo

strettamente al potere regio

Ritornando alla problematica riguardo allo sfondo storico del mito

cartaginese vediamo come il gesto di Pigmalione srsquoinserisce in un

quadro storico plausibile La divinitagrave poliade di Tiro era Melqart

protettrice della cittagrave e garante della pace e della prosperitagrave grazie al

sovrano scelto Dopo la morte di re Mutto il potere passa a suo figlio che

assurge al trono presumibilmente benedetto da Melqart Pigmalione non 46

KAI 10 9-10

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche

Roma 1975

64

43

possiede poteri concernenti la sfera sacerdotale poicheacute sono detenuti dal

primo sacerdote Acherba marito di sua sorella e zio materno Il re si

macchia di omicidio uccidendo il sommo sacerdote e in questo modo

reca una grave offesa al dio Pigmalione pare sia stato spinto a tale gesto

dalla sua sete di ricchezze ma potrebbe semplicemente aver protetto la

sua carica dal potere di Acherba Dopotutto il sommo sacerdote era il

secondo uomo piugrave importante della cittagrave ricchissimo e fratello della

moglie di Mutto la regina Elissa a questo punto non era piugrave al sicuro sia

nel caso in cui Pigmalione lrsquoavesse voluta solo per le ricchezze sia nel

caso avesse ordito una congiura contro suo fratello per diventare regina

Tutte ipotesi plausibili stando al contesto storico in cui egrave narrata la

vicenda Preparata la fuga la principessa fa compiere dei sacrifici a

Melqart dai membri del consiglio per ottenere il favore degli dei e la loro

protezione Pigmalione infatti decide di non inseguirla minacciato dagli

dei di castigo in caso fosse andato contro il loro volere Partita Elissa

Pigmalione continua la sua esistenza Ci sono storie che parlano di lui

del suo regno tirannico e della sua tragica fine ma non egrave questa la nostra

storia

22 Cipro

Partita da Tiro Elissa fa scalo a Cipro e ottenuta la fedeltagrave del sacerdote

di Giove rapisce ottanta fanciulle intente a prostituirsi al tempio e

riparte con queste alla volta dellrsquoAfrica Non egrave un caso che la principessa

avesse deciso di sbarcare a Cipro piuttosto che altrove

Le testimonianze archeologiche e storiche rivelano che Cipro intratteneva

rapporti commerciali con i Fenici giagrave dal II millennio aC e che questi

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche

Roma 1975

64

44

srsquointensificarono col passare dei secoli Nel I millennio Cipro ospitava in

alcune sue parti insediamenti stabili a carattere coloniale poicheacute le sue

varie ricchezze in materie prime (soprattutto le miniere di rame) spinsero

i Fenici ad assumerne il diretto controllo Numerose iscrizioni sono state

scoperte a Cipro a testimonianza della presenza fenicia sempre piugrave

costante e che in particolare aveva a Kition il suo centro piugrave importante

Nel capitolo precedente ho brevemente accennato ai pericoli provenienti

dalle grandi potenze in particolare dallrsquoimpero Assiro sempre piugrave in

espansione La Fenicia si ritrovograve a fronteggiare lrsquoespansione assira giagrave

dal IX secolo e la situazione sarebbe peggiorata ulteriormente tra lrsquoVIII e

il VII aC Davanti a Sennacherib (704-681 aC) il re di Tiro e Sidone

Eluleo fuggiragrave rifugiandosi a Cipro Lrsquoisola doveva possedere una certa

autonomia a causa della sua posizione diventando una via sicura per

scampare allrsquoinvasione Assira In un passo del profeta Isaia viene

confermata la posizione di Cipro rispetto a Tiro ldquoNon ti colmerai piugrave di

esultanza ora che sei oppressa o vergine figlia di Sidone alzati e passa a

Kittim ma anche lagrave non avrai riposo47

rdquo

Il riferimento allrsquoisola come luogo di rifugio seppur non definitivo pone

lrsquoaccento sulla migliore condizione della colonia rispetto alla

madrepatria Nellrsquoambito della pressione assira va letta la fuga di Elissa e

lo sbarco a Cipro Con la madrepatria in situazione pericolosa il viaggio

della principessa verso nuove terre egrave stato anche interpretato come parte

di un disegno ben preciso la fondazione di una nuova Tiro lontana

dallrsquoImpero Assiro in un punto strategico in maniera da contrastare la

colonizzazione greca a Occidente Per quanto il risultato fu 47

Isaia XXIII 12

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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i vivi 2008

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P Xella Per un modello interpretativo del tophet Il tophet come

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P Xella Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle

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Vicino Oriente Antico 2009 p59-100

P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche

Roma 1975

64

45

effettivamente questo non egrave possibile sapere se un progetto simile

esistesse giagrave a quel tempo

Abbiamo lasciato Elissa dopo lo sbarco a Cipro Come giagrave sappiamo rapigrave

ottanta fanciulle cipriote dedite alla prostituzione sacra e le portograve con seacute

per favorire il fiorire della popolazione nella nuova cittagrave La pratica della

prostituzione sacra di cui ci parla il mito trova dei riscontri storici nelle

civiltagrave antiche soprattutto vicino-orientali La Bibbia ad esempio ne fa

menzione in un passo del Deuteronomio

Non vi saragrave alcuna donna dedita alla prostituzione

sacra tra le figlie drsquoIsraele neacute vi saragrave alcun uomo

dedito alla prostituzione sacra tra i figli drsquoIsraele

Non porterai nella casa del Signore tuo Dio il dono

di una prostituta neacute il salario di un cane qualunque

voto tu abbia fatto poicheacute tutti e due sono abominio

per il Signore tuo Dio 48

Erodoto ci offre una descrizione piugrave dettagliata di questa pratica a

proposito degli usi babilonesi

Ogni donna di quel paese deve sedere nel tempio di

Afrodite una volta nella sua vita e fare lamore con

uno straniero Molte sentendosi superiori per la loro

ricchezza sdegnano di mescolarsi con le altre e si

fanno trasportare sopra un carro coperto fino al 48

Deut 23 18-19

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche

Roma 1975

64

46

tempio e ligrave si fermano con un gran seguito di servitugrave

La maggior parte invece si comporta come segue nel

recinto sacro di Afrodite siedono in molte con una

corona di corda intorno alla testa alcune arrivano

altre se ne vanno con delle funi tese fra le donne si

ottengono dei corridoi rivolti in tutte le direzioni gli

stranieri passano attraverso di essi e fanno la loro

scelta Una donna che si sia ligrave seduta non se ne torna

a casa se prima uno straniero qualsiasi non le ha

gettato in grembo del denaro e non ha fatto lamore

con lei allinterno del tempio gettando il denaro deve

pronunciare una formula Invoco la dea Militta

Con il nome di Militta gli Assiri chiamano Afrodite

Lammontare pecuniario egrave quello che egrave e non saragrave

rifiutato non egrave lecito percheacute tale denaro diventa

sacro La donna segue il primo che glielo getti e non

respinge nessuno Dopo aver fatto lamore e aver

soddisfatto cosigrave la dea fa ritorno a casa e da questo

momento non le si potragrave offrire tanto da poterla

possedere Le donne avvenenti e di alta statura se ne

vanno rapidamente ma quelle brutte rimangono ligrave

molto tempo senza poter adempiere lusanza e

alcune rimangono ad aspettare persino per tre o

quattro anni49

49 ERODOTO Storie I 199

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

Bibliografia

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P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche

Roma 1975

64

47

Secondo Erodoto quindi lrsquounione avviene nello stesso luogo sacro ma

Strabone riferisce diversamente affermando che lrsquoatto avveniva lontano

dal santuario50

Ancora Erodoto aggiunge che un simile costume vigeva

anche in alcune parti dellrsquoisola di Cipro Se per la Babilonia la

documentazione non fornisce riscontri eclatanti per Cipro la questione egrave

diversa51

Sappiamo dalla mitologia greca che Cipro egrave la terra natia di

Afrodite dea dellrsquoamore nata dalla spuma del mare Molto spesso egrave

chiamata con lrsquoepiteto Cipride proprio per sottolineare il suo legame con

lrsquoisola Alcuni miti narrano che la prostituzione ebbe origine proprio

dalle eroine di Cipro e interpretavano il fatto come segno di una

punizione divina Ovidio nelle Metamorfosi parla delle Propetidi

giovinette di Amatunte colpevoli di aver negato la natura divina di

Afrodite e punite dallrsquoira della dea che le costrinse a prostituirsi Perso il

senso del pudore il sangue nel loro corpo srsquoindurigrave trasformandole in

pietra52

Nella versione di Giustino (di cui abbiamo giagrave parlato in

precedenza) il denaro dato alle ragazze per prostituirsi non serve al

tempio ma rimane alle donne come dote dotalem pecuniam quaesituras

Dallrsquoisola di Cipro proviene unrsquoiscrizione fenicia ritenuta importante per

la questione trovata nel 1879 e risalente al 450 aC circa Lrsquoiscrizione

proviene dal santuario che la divinitagrave Astarte aveva nella cittagrave di Kition

la cui fondazione risale al IX aC Su una tavola di alabastro vi egrave un

elenco delle spese sostenute dal santuario nellrsquoarco di due mesi come i

salari di varie classi di persone Sulla comprensione dei termini nella

50

STRABONE XVI 120 51

S RIBICHINI Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei culti fenici e punici Il

Congreso Internacional del Mundo Punico Cartagena 2000 p58 52

OVIDIO Met X 220-242

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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S Moscati La fortuna di Elissa in ldquoRendiconti delli Accademia

Nazionale dei Linceirdquo serie VIII 40 1985 p 95-98

S Moscati Le civiltagrave antiche e primitive Il mondo punico 1980

KO Muumlller T Muumlller Letronne (Antoine-Jean M) Fragmenta

historicorum graecorum I AF Didot 1848 p197-200

62

J A M Nuntildeez Trogue-Pompegravee sur Carthage in ldquoKarthagordquo 22 1990

p 11-19

E Paratore Nuove interpretazioni sul mito di Didone 1955 p 71-72

S Ribichini Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon

fenicio in F Vattioni Sangue e antropologia biblica nella Patristica

Atti della settimana di studi Roma 1982 p 817-823

S Ribichini Didone lrsquoerrante e la pelle di bue in IE Buttitta Miti

mediterranei Atti del convegno internazionale Palermo 2008 p102-

114

S Ribichini Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei

culti fenici e punici Il Congreso Internacional del Mundo Punico

Cartagena 2000 p55-64

B Rives Tertullian on Child Sacrifice 1994 p 54-63

F Stavrakopoulou King Manasseh and Child Sacrifice Biblical

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F Vattioni SantrsquoAgostino e la civiltagrave punica 1968

R Vincenzi Cartagine nellrsquoEneide in ldquoAevumrdquo 1985 p 97-106

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P Virgilio Marone Eneide I 340-368 IV 5-9 32-34 115-124 171-172

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P Xella ldquoDel buon usordquo di A Brelich sacrifici umani e uccisioni

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a confronto Roma 2010 p 305-311

P Xella ldquoLa religione fenicia e punica studi recenti e prospettive di

ricercardquo in M E Aubet JA Zamora Lopez (edd) Nuevas perspectivas

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P Xella Per un modello interpretativo del tophet Il tophet come

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testimonianze in lingua greca e latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul

Vicino Oriente Antico 2009 p59-100

P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche

Roma 1975

64

48

linea A16 B9-10 sono state fatte diverse ipotesi come il riferimento ad

un salario destinato ad un ldquocanerdquo che richiamerebbe il passo del

Deuteronomio e quindi a dei prostituti maschi Potrebbe quindi essere

una prova della prostituzione maschile in un santuario di Astarte Nella

riga nove ricorre il termine ldquogiovani ragazze nubilirdquo tradotto da alcuni

come ldquovergini musicantirdquo Lrsquointerpretazione piugrave diffusa egrave quella delle

prostitute Le categorie dei salariati ricevono soldi anche durante le

prestazioni di gruppo in occasione ad esempio delle feste Se anche il

termine indica davvero le cortigiane e non le musicanti egrave pur vero che la

loro partecipazione alle feste o ai riti non presumeva una loro prestazione

sessuale obbligatoria come evento rituale organizzato Numerose fonti

antiche soprattutto romane parlano di questa pratica Valerio Massimo

ad esempio parlando del tempio di Venere a Sicca Veneria racconta che

in tempi lontani le donne puniche praticavano un tipo di prostituzione

sacra pre-matrimoniale Le donne nubili si recavano al tempio della dea e

lagrave raccoglievano la dote per le nozze donando il loro corpo Valerio

Massimo non parla di prostitute di professione ma di donne libere che si

procuravano la dote in nome della dea Venere proprio partendo dal

tempio Luciano di Samosata autore del II aC ci parla della festa

annuale di Adonis nella cittagrave di Biblo (de syria dea cap6)

Fanno un gran lutto in tutta la contrada Quando

hanno finito di battersi e di piangere essi celebrano

dapprima i funerali di Adonis come se fosse morto

poi il giorno seguente raccontano che egli vive e lo

portano allrsquoaria aperta inoltre si radono la testa come

49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

Bibliografia

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P Xella Per un modello interpretativo del tophet Il tophet come

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p259-279

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Vicino Oriente Antico 2009 p59-100

P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche

Roma 1975

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49

fanno gli Egiziani dopo la morte di Apis Quanto alle

donne che non vogliono radersi i capelli esse si

liberano dallrsquoobbligo con una ammenda che

raccolgono in questo modo devono essere pronte

durante un intero giorno a trarre profitto della loro

propria bellezza Il luogo dove esse si trovano egrave

accessibile solo agli stranieri e il denaro che

ottengono diventa unrsquoofferta per Afrodite53

Ogni anno quindi si celebrava il rito di Adonis e le donne libere che non

si rasavano i capelli si concedevano agli stranieri soltanto per un giorno e

nellrsquoambito di una festa Prostituendosi ricevevano del denaro che veniva

dato alla dea rendendo per questo la prostituzione sacra seppure lunione

non si svolgeva nei pressi di un tempio ma nellrsquoambito di una festivitagrave Il

dato importante sta nel fatto che le donne non sono obbligate a

prostituirsi a patto che si taglino i capelli

Anche scrittori cristiani di epoca posteriore lontani dai fenici hanno

parlato di questa pratica Eusebio di Cesarea di Palestina parlando di

Costantino riferisce che lrsquoesercito imperiale pose fine alle pratiche che si

svolgevano in onore di Afodite sul Monte Libano ad Afqa54

Qui

secondo il vescovo crsquoerano una scuola di dissolutezza illegali commerci

con donne adulteri episodi ignobili tipici di un posto senza legge e senza

controllo O ancora Sozomeno precisa che grazie a Costantino non fu piugrave

permesso alle vergini di prostituirsi con uno straniero alla vigilia delle

53

De syria dea cap6 54

EUSEBIO Vita Const III 55

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

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p259-279

P Xella Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle

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Vicino Oriente Antico 2009 p59-100

P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche

Roma 1975

64

50

nozze Il vescovo di Alessandria SantrsquoAtanasio afferma con sicurezza

che anticamente in fenicia le donne si prostituivano pubblicamente nei

templi offrendo ldquoagli dei di quella regione la primizia del salario del loro

corpo Pensavano con tale prostituzione di placare la loro dea e di

rendersela favorevole55

rdquo SantrsquoAgostino scrive ldquo a Venere anche i Fenici

offrivano in dono la prostituzione delle figlie prima di consegnarle ai

mariti56

rdquo

Di prostituzione sacra si egrave parlato anche a proposito del santuario

etrusco-fenicio di Pyrgi nel Lazio Alcuni studiosi ritengono che

lrsquoiscrizione ritrovata nel santuario seppur con prove non molto

convincenti parli di pratiche di prostituzione sacra57

Per quanto riguarda

la documentazione epigrafica lrsquoattenzione egrave ricaduta sui nomi che

presentano un matronimico al posto del consueto patronimico Questrsquouso

ha fatto ipotizzare che si trattasse di figli illegittimi probabilmente di

donne che esercitavano la prostituzione sacra Interessante appare ldquola

dedica di una Arisutbaal detta serva dellrsquoAstarte di Erice Uno dei luoghi

dove tradizionalmente veniva esercitata la prostituzione sacra58

rdquo

Di prostituzione possiamo quindi parlare ma bisogna fare delle

distinzioni Si egrave parlato di prostituzione templare in caso di donne

dipendenti dal tempio come le sacerdotesse Poi crsquoegrave la prostituzione

sacra in onore di una festa particolare quindi per via eccezionale come il

caso di Biblo e le feste di Adonis Abbiamo il caso della prostituzione

55

Athan C gentes 26 56

Aug Civ Dei IV 10 57 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194 58 MG LANCELLOTTI La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma

2003 p194

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

Bibliografia

MG Amadasi Guzzo Il tofet Osservazioni di unrsquoepigrafista sepolti tra

i vivi 2008

Aristotele Politica Universale Rizzoli Milano 2003

Atti del convegno mondiale scientifico di studi su Virgilio (Mantova

Roma Napoli 19-24 settembre 1981) a c dellrsquoAccademia Nazionale

Virgiliana Mondadori vol 2

60

G Bartoloni MG Benedettini Evidenza ed interpretazione di contesti

funerari in abitato p347-362

A Beschaouch Cartagine la leggenda ritrovata 1994

C Bonnet Melqart Mythes et cultes de lrsquoHegraveraclegraves tyrien en

Megravediterranegravee Namur 1988

P Bono e M Vittoria Tessitore Il mito di Didone avventure di una

regina tra secoli e culture 1998

G Flavio Contro Apione I 107-108 116 125-127 157

G Flavio Antichitagrave giudaiche VII V 3 145-146

G Garbini I Fenici storia e religione 1980

MG Giustino Storie Filippiche Epitome da Pompeo Trogo Amantini e

Ruscono libri Milano 1981

C Grottanelli I connotati ldquofenicirdquo della morte di Elissa religioni e

civiltagrave 1972 p 319-327

W Huss Cartagine Ed Il Mulino 1999

61

MG Lancellotti La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios

y materiales Roma 2003 p 191-194

E Lipinski Dictionnaire de la civilisation Phegravenicienne et Punique 1992

F Mazza S Ribichini P Xella Fonti classiche per la civiltagrave fenicia e

punica Roma 1988

Mhamed H Fanta Fenici e Cartaginesi p60 1997

RC Monti The Dido episode and the Aeneid 1981

S Moscati Gli adoratori di moloch Jaca Book 1991

S Moscati I Fenici e Cartagine 1972

S Moscati I Fenici Ieri oggi domani Roma 1995 p 95-105

S Moscati La fortuna di Elissa in ldquoRendiconti delli Accademia

Nazionale dei Linceirdquo serie VIII 40 1985 p 95-98

S Moscati Le civiltagrave antiche e primitive Il mondo punico 1980

KO Muumlller T Muumlller Letronne (Antoine-Jean M) Fragmenta

historicorum graecorum I AF Didot 1848 p197-200

62

J A M Nuntildeez Trogue-Pompegravee sur Carthage in ldquoKarthagordquo 22 1990

p 11-19

E Paratore Nuove interpretazioni sul mito di Didone 1955 p 71-72

S Ribichini Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon

fenicio in F Vattioni Sangue e antropologia biblica nella Patristica

Atti della settimana di studi Roma 1982 p 817-823

S Ribichini Didone lrsquoerrante e la pelle di bue in IE Buttitta Miti

mediterranei Atti del convegno internazionale Palermo 2008 p102-

114

S Ribichini Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei

culti fenici e punici Il Congreso Internacional del Mundo Punico

Cartagena 2000 p55-64

B Rives Tertullian on Child Sacrifice 1994 p 54-63

F Stavrakopoulou King Manasseh and Child Sacrifice Biblical

Distortions of Historical Realities BerlinNew York 2004

F Vattioni SantrsquoAgostino e la civiltagrave punica 1968

R Vincenzi Cartagine nellrsquoEneide in ldquoAevumrdquo 1985 p 97-106

63

P Virgilio Marone Eneide I 340-368 IV 5-9 32-34 115-124 171-172

197-200 Ed 2010

P Xella ldquoDel buon usordquo di A Brelich sacrifici umani e uccisioni

rituali in I Baglioni (ed) Storia delle religioni e archeologia Discipline

a confronto Roma 2010 p 305-311

P Xella ldquoLa religione fenicia e punica studi recenti e prospettive di

ricercardquo in M E Aubet JA Zamora Lopez (edd) Nuevas perspectivas

I La investigacioacuten fenicia y puacutenica Cuadernos de Arqueologiacutea

Mediterraacutenea 13 Barcelona 2006 p 51-59

P Xella Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales

Roma 2003 p 23-41

P Xella Per un modello interpretativo del tophet Il tophet come

necropoli infantile Atti del Convegno Internazionale Roma 2008

p259-279

P Xella Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle

testimonianze in lingua greca e latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul

Vicino Oriente Antico 2009 p59-100

P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche

Roma 1975

64

51

sacra pre-matrimoniale dove le fanciulle si offrono come rito alla dea e

per procurarsi la dote Questa la troviamo principalmente in Fenicia a

Cipro e a Sicca Veneria anche se non esclusiva del mondo fenicio-

punico Ovviamente la presenza della prostituzione sacra non va alla

pratica della prostituzione vera e propria che era sicuramente presente in

moltissimi paesi sia orientali che occidentali regolamentata in base alle

usanze e alle credenze del posto Quelle riportate non vogliono essere

delle prove inconfutabili della pratica della prostituzione sacra cosigrave

comrsquoegrave descritta nel mito fenicio Numerosi studi con nuove ipotesi

continuano a dare al quadro una visione sempre migliore Quello che mi

preme sottolineare egrave che la presenza di queste testimonianze possono

tranquillamente avvalorare una ipotetica veridicitagrave storica della vicenda

delle ottanta ragazze rapite da Didone

23 Cartagine il problema della regalitagrave e dei sacrifici

Sbarcata nel Nord Africa la principessa fenicia instaura rapporti con la

popolazione locale di tipo commerciale compra un pezzo di terra e vi

costruisce il primo insediamento Solo in un secondo momento inizieragrave la

costruzione della cittagrave di Cartagine sul suolo dove era stata ritrovata la

testa di un cavallo Durante il suo regno la cittagrave prosperograve e la regina

diventograve oggetto del desiderio da parte dei re locali Re Iarba la chiese in

sposa sotto minaccia di guerra In tutta risposta Didone preferigrave gettarsi tra

le fiamme (Timeo) o trafiggersi con una spada (Pompeo Trogo) Il suo

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

Bibliografia

MG Amadasi Guzzo Il tofet Osservazioni di unrsquoepigrafista sepolti tra

i vivi 2008

Aristotele Politica Universale Rizzoli Milano 2003

Atti del convegno mondiale scientifico di studi su Virgilio (Mantova

Roma Napoli 19-24 settembre 1981) a c dellrsquoAccademia Nazionale

Virgiliana Mondadori vol 2

60

G Bartoloni MG Benedettini Evidenza ed interpretazione di contesti

funerari in abitato p347-362

A Beschaouch Cartagine la leggenda ritrovata 1994

C Bonnet Melqart Mythes et cultes de lrsquoHegraveraclegraves tyrien en

Megravediterranegravee Namur 1988

P Bono e M Vittoria Tessitore Il mito di Didone avventure di una

regina tra secoli e culture 1998

G Flavio Contro Apione I 107-108 116 125-127 157

G Flavio Antichitagrave giudaiche VII V 3 145-146

G Garbini I Fenici storia e religione 1980

MG Giustino Storie Filippiche Epitome da Pompeo Trogo Amantini e

Ruscono libri Milano 1981

C Grottanelli I connotati ldquofenicirdquo della morte di Elissa religioni e

civiltagrave 1972 p 319-327

W Huss Cartagine Ed Il Mulino 1999

61

MG Lancellotti La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios

y materiales Roma 2003 p 191-194

E Lipinski Dictionnaire de la civilisation Phegravenicienne et Punique 1992

F Mazza S Ribichini P Xella Fonti classiche per la civiltagrave fenicia e

punica Roma 1988

Mhamed H Fanta Fenici e Cartaginesi p60 1997

RC Monti The Dido episode and the Aeneid 1981

S Moscati Gli adoratori di moloch Jaca Book 1991

S Moscati I Fenici e Cartagine 1972

S Moscati I Fenici Ieri oggi domani Roma 1995 p 95-105

S Moscati La fortuna di Elissa in ldquoRendiconti delli Accademia

Nazionale dei Linceirdquo serie VIII 40 1985 p 95-98

S Moscati Le civiltagrave antiche e primitive Il mondo punico 1980

KO Muumlller T Muumlller Letronne (Antoine-Jean M) Fragmenta

historicorum graecorum I AF Didot 1848 p197-200

62

J A M Nuntildeez Trogue-Pompegravee sur Carthage in ldquoKarthagordquo 22 1990

p 11-19

E Paratore Nuove interpretazioni sul mito di Didone 1955 p 71-72

S Ribichini Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon

fenicio in F Vattioni Sangue e antropologia biblica nella Patristica

Atti della settimana di studi Roma 1982 p 817-823

S Ribichini Didone lrsquoerrante e la pelle di bue in IE Buttitta Miti

mediterranei Atti del convegno internazionale Palermo 2008 p102-

114

S Ribichini Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei

culti fenici e punici Il Congreso Internacional del Mundo Punico

Cartagena 2000 p55-64

B Rives Tertullian on Child Sacrifice 1994 p 54-63

F Stavrakopoulou King Manasseh and Child Sacrifice Biblical

Distortions of Historical Realities BerlinNew York 2004

F Vattioni SantrsquoAgostino e la civiltagrave punica 1968

R Vincenzi Cartagine nellrsquoEneide in ldquoAevumrdquo 1985 p 97-106

63

P Virgilio Marone Eneide I 340-368 IV 5-9 32-34 115-124 171-172

197-200 Ed 2010

P Xella ldquoDel buon usordquo di A Brelich sacrifici umani e uccisioni

rituali in I Baglioni (ed) Storia delle religioni e archeologia Discipline

a confronto Roma 2010 p 305-311

P Xella ldquoLa religione fenicia e punica studi recenti e prospettive di

ricercardquo in M E Aubet JA Zamora Lopez (edd) Nuevas perspectivas

I La investigacioacuten fenicia y puacutenica Cuadernos de Arqueologiacutea

Mediterraacutenea 13 Barcelona 2006 p 51-59

P Xella Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales

Roma 2003 p 23-41

P Xella Per un modello interpretativo del tophet Il tophet come

necropoli infantile Atti del Convegno Internazionale Roma 2008

p259-279

P Xella Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle

testimonianze in lingua greca e latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul

Vicino Oriente Antico 2009 p59-100

P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche

Roma 1975

64

52

sacrificio esemplare porta Didone a essere adorata come una dea59

ElissaDidone viene quindi ricordata come la fondatrice della cittagrave di

Cartagine e sua prima regina portatrice su terra africana delle usanze

fenicie regali e religiose

Molti autori greci e latini parlando di Cartagine e della sua

organizzazione politico-amministrativa si riferiscono alla sua suprema

autoritagrave con termini che potrebbero far pensare allrsquoesistenza di

unrsquoistituzione regale Le tracce di questo ipotetico periodo monarchico

della cittagrave di Cartagine almeno dal punto di vista archeologico ci

sfuggono e la natura e la scarsitagrave delle fonti sullrsquoargomento non aiutano

Lrsquounica testimonianza egrave proprio il mito di Didone prima e forse unica

regina di Cartagine Seppure Elissa avesse portato con seacute lrsquoistituto

monarchico questo avrebbe avuto le stesse connotazioni di quello

fenicio della madrepatria Tiro Tuttavia il mito non egrave abbastanza per

conferire fondamento storiografico alla monarchia cartaginese Se le

problematiche dellrsquoambiente di corte fenicio e la prostituzione a Cipro

possono far parte di uno sfondo storico plausibile alla narrazione questo

non egrave lo stesso per la Didone regina dove non egrave piugrave la storia che fa da

sfondo al mito ma il mito che fa da sfondo alla storia Allora bisogna

avanzare con cautela evitando ipotesi fantasiose che cadrebbero nel

ridicolo Fino ad ora non sono state trovate prove dellrsquoesistenza effettiva

di una monarchia a Cartagine tra il IX e lrsquoVIII secolo aC

Con un nuovo approccio W Ameling ha studiato la vicenda dandone una

sua interpretazione Egli ammette lrsquoinutilizzabilitagrave di Didone come

personaggio storico ma ipotizza tre fasi del periodo monarchico della 59

Epitoma XVIII 6

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

Bibliografia

MG Amadasi Guzzo Il tofet Osservazioni di unrsquoepigrafista sepolti tra

i vivi 2008

Aristotele Politica Universale Rizzoli Milano 2003

Atti del convegno mondiale scientifico di studi su Virgilio (Mantova

Roma Napoli 19-24 settembre 1981) a c dellrsquoAccademia Nazionale

Virgiliana Mondadori vol 2

60

G Bartoloni MG Benedettini Evidenza ed interpretazione di contesti

funerari in abitato p347-362

A Beschaouch Cartagine la leggenda ritrovata 1994

C Bonnet Melqart Mythes et cultes de lrsquoHegraveraclegraves tyrien en

Megravediterranegravee Namur 1988

P Bono e M Vittoria Tessitore Il mito di Didone avventure di una

regina tra secoli e culture 1998

G Flavio Contro Apione I 107-108 116 125-127 157

G Flavio Antichitagrave giudaiche VII V 3 145-146

G Garbini I Fenici storia e religione 1980

MG Giustino Storie Filippiche Epitome da Pompeo Trogo Amantini e

Ruscono libri Milano 1981

C Grottanelli I connotati ldquofenicirdquo della morte di Elissa religioni e

civiltagrave 1972 p 319-327

W Huss Cartagine Ed Il Mulino 1999

61

MG Lancellotti La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios

y materiales Roma 2003 p 191-194

E Lipinski Dictionnaire de la civilisation Phegravenicienne et Punique 1992

F Mazza S Ribichini P Xella Fonti classiche per la civiltagrave fenicia e

punica Roma 1988

Mhamed H Fanta Fenici e Cartaginesi p60 1997

RC Monti The Dido episode and the Aeneid 1981

S Moscati Gli adoratori di moloch Jaca Book 1991

S Moscati I Fenici e Cartagine 1972

S Moscati I Fenici Ieri oggi domani Roma 1995 p 95-105

S Moscati La fortuna di Elissa in ldquoRendiconti delli Accademia

Nazionale dei Linceirdquo serie VIII 40 1985 p 95-98

S Moscati Le civiltagrave antiche e primitive Il mondo punico 1980

KO Muumlller T Muumlller Letronne (Antoine-Jean M) Fragmenta

historicorum graecorum I AF Didot 1848 p197-200

62

J A M Nuntildeez Trogue-Pompegravee sur Carthage in ldquoKarthagordquo 22 1990

p 11-19

E Paratore Nuove interpretazioni sul mito di Didone 1955 p 71-72

S Ribichini Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon

fenicio in F Vattioni Sangue e antropologia biblica nella Patristica

Atti della settimana di studi Roma 1982 p 817-823

S Ribichini Didone lrsquoerrante e la pelle di bue in IE Buttitta Miti

mediterranei Atti del convegno internazionale Palermo 2008 p102-

114

S Ribichini Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei

culti fenici e punici Il Congreso Internacional del Mundo Punico

Cartagena 2000 p55-64

B Rives Tertullian on Child Sacrifice 1994 p 54-63

F Stavrakopoulou King Manasseh and Child Sacrifice Biblical

Distortions of Historical Realities BerlinNew York 2004

F Vattioni SantrsquoAgostino e la civiltagrave punica 1968

R Vincenzi Cartagine nellrsquoEneide in ldquoAevumrdquo 1985 p 97-106

63

P Virgilio Marone Eneide I 340-368 IV 5-9 32-34 115-124 171-172

197-200 Ed 2010

P Xella ldquoDel buon usordquo di A Brelich sacrifici umani e uccisioni

rituali in I Baglioni (ed) Storia delle religioni e archeologia Discipline

a confronto Roma 2010 p 305-311

P Xella ldquoLa religione fenicia e punica studi recenti e prospettive di

ricercardquo in M E Aubet JA Zamora Lopez (edd) Nuevas perspectivas

I La investigacioacuten fenicia y puacutenica Cuadernos de Arqueologiacutea

Mediterraacutenea 13 Barcelona 2006 p 51-59

P Xella Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales

Roma 2003 p 23-41

P Xella Per un modello interpretativo del tophet Il tophet come

necropoli infantile Atti del Convegno Internazionale Roma 2008

p259-279

P Xella Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle

testimonianze in lingua greca e latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul

Vicino Oriente Antico 2009 p59-100

P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche

Roma 1975

64

53

cittagrave La prima vedrebbe un re con pieni poteri fino alla metagrave del VI aC

nella seconda il re non era altro che un primus inter pares tra i nobili e

infine una terza risalente al V secolo aC dove il re privato dei suoi

poteri militari viene rilegato a officiante di simboli sacrali Con

questrsquoultima fase lrsquoistituzione regale decade60

Gli scrittori greci e latini hanno usato termini come basileus e rex per

indicare la suprema carica in vigore a Cartagine e non avevano molte

alternative visto lrsquoinesistenza nella loro lingua di un termine che

corrispondesse alla perfezione alla carica punica Il termine semitico

ldquosufetirdquo egrave di difficile traduzione e molto spesso le fonti hanno parlato

della presenza di due re in carica per un tempo limitato e scelti tramite

elezione Aristotele cosigrave elogia la costituzione di Cartagine61

Pare che anche i Cartaginesi abbiano una buona

costituzione e per molti aspetti migliore di quella

degli altri [hellip]la magistratura dei Centoquattro egrave

simile allrsquoeforato (sennoncheacute non egrave peggiore di esso

percheacute i membri della magistratura spartana sono

scelti a caso quelli della magistratura cartaginese

secondo il criterio del valore personale) e tra i re e il

consiglio degli anziani crsquoegrave perfetta analogia Anzi

queste istituzioni sono migliori a Cartagine in

quanto qui i re non derivano sempre dalla stessa

schiatta neacute da una stirpe a caso ma semmai se ci

60 P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41

61 ARISTOTELE Politica 1272b 24- 1273b 26

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

Bibliografia

MG Amadasi Guzzo Il tofet Osservazioni di unrsquoepigrafista sepolti tra

i vivi 2008

Aristotele Politica Universale Rizzoli Milano 2003

Atti del convegno mondiale scientifico di studi su Virgilio (Mantova

Roma Napoli 19-24 settembre 1981) a c dellrsquoAccademia Nazionale

Virgiliana Mondadori vol 2

60

G Bartoloni MG Benedettini Evidenza ed interpretazione di contesti

funerari in abitato p347-362

A Beschaouch Cartagine la leggenda ritrovata 1994

C Bonnet Melqart Mythes et cultes de lrsquoHegraveraclegraves tyrien en

Megravediterranegravee Namur 1988

P Bono e M Vittoria Tessitore Il mito di Didone avventure di una

regina tra secoli e culture 1998

G Flavio Contro Apione I 107-108 116 125-127 157

G Flavio Antichitagrave giudaiche VII V 3 145-146

G Garbini I Fenici storia e religione 1980

MG Giustino Storie Filippiche Epitome da Pompeo Trogo Amantini e

Ruscono libri Milano 1981

C Grottanelli I connotati ldquofenicirdquo della morte di Elissa religioni e

civiltagrave 1972 p 319-327

W Huss Cartagine Ed Il Mulino 1999

61

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y materiales Roma 2003 p 191-194

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punica Roma 1988

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S Moscati Gli adoratori di moloch Jaca Book 1991

S Moscati I Fenici e Cartagine 1972

S Moscati I Fenici Ieri oggi domani Roma 1995 p 95-105

S Moscati La fortuna di Elissa in ldquoRendiconti delli Accademia

Nazionale dei Linceirdquo serie VIII 40 1985 p 95-98

S Moscati Le civiltagrave antiche e primitive Il mondo punico 1980

KO Muumlller T Muumlller Letronne (Antoine-Jean M) Fragmenta

historicorum graecorum I AF Didot 1848 p197-200

62

J A M Nuntildeez Trogue-Pompegravee sur Carthage in ldquoKarthagordquo 22 1990

p 11-19

E Paratore Nuove interpretazioni sul mito di Didone 1955 p 71-72

S Ribichini Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon

fenicio in F Vattioni Sangue e antropologia biblica nella Patristica

Atti della settimana di studi Roma 1982 p 817-823

S Ribichini Didone lrsquoerrante e la pelle di bue in IE Buttitta Miti

mediterranei Atti del convegno internazionale Palermo 2008 p102-

114

S Ribichini Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei

culti fenici e punici Il Congreso Internacional del Mundo Punico

Cartagena 2000 p55-64

B Rives Tertullian on Child Sacrifice 1994 p 54-63

F Stavrakopoulou King Manasseh and Child Sacrifice Biblical

Distortions of Historical Realities BerlinNew York 2004

F Vattioni SantrsquoAgostino e la civiltagrave punica 1968

R Vincenzi Cartagine nellrsquoEneide in ldquoAevumrdquo 1985 p 97-106

63

P Virgilio Marone Eneide I 340-368 IV 5-9 32-34 115-124 171-172

197-200 Ed 2010

P Xella ldquoDel buon usordquo di A Brelich sacrifici umani e uccisioni

rituali in I Baglioni (ed) Storia delle religioni e archeologia Discipline

a confronto Roma 2010 p 305-311

P Xella ldquoLa religione fenicia e punica studi recenti e prospettive di

ricercardquo in M E Aubet JA Zamora Lopez (edd) Nuevas perspectivas

I La investigacioacuten fenicia y puacutenica Cuadernos de Arqueologiacutea

Mediterraacutenea 13 Barcelona 2006 p 51-59

P Xella Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales

Roma 2003 p 23-41

P Xella Per un modello interpretativo del tophet Il tophet come

necropoli infantile Atti del Convegno Internazionale Roma 2008

p259-279

P Xella Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle

testimonianze in lingua greca e latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul

Vicino Oriente Antico 2009 p59-100

P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche

Roma 1975

64

54

sono stirpi che si sono distinte vengono scelti da

queste senza far prevalere il criterio dellrsquoetagrave [hellip] Di

presentare o non presentare certe decisioni al popolo

sono padroni i re insieme con gli anziani quando tra

queste autoritagrave vi sia accordo in caso contrario egrave il

popolo che decide anche di queste questioni E

quando re e anziani presentano una qualche proposta

al popolo non gli espongono solo i pareri delle

autoritagrave per sentire la sua decisione ma i membri

dellrsquoassemblea sono veramente in grado di decidere e

possono opporsi a chi ha recato la proposta il che

non accade nelle altre costituzioni[hellip]La

costituzione di Cartagine tende ad allontanarsi

dallrsquoaristocrazia per avvicinarsi soprattutto

allrsquooligarchia

La regalitagrave a Cartagine salvo futuri ritrovamenti non puograve essere

dimostrata e i successori della mitica Didone stando invece a ciograve che egrave

certo scelsero lrsquooligarchia piuttosto che il governo nelle mani di unrsquounica

persona

Le tradizione di ElissaDidone piuttosto che da

interpretarsi come mito di fondazione di una regalitagrave

punica realmente esistita servono al contrario a

sottolinearne il fallimento e quindi la sua inattualitagrave

storica Con queste premesse mitiche Cartagine nella

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

Bibliografia

MG Amadasi Guzzo Il tofet Osservazioni di unrsquoepigrafista sepolti tra

i vivi 2008

Aristotele Politica Universale Rizzoli Milano 2003

Atti del convegno mondiale scientifico di studi su Virgilio (Mantova

Roma Napoli 19-24 settembre 1981) a c dellrsquoAccademia Nazionale

Virgiliana Mondadori vol 2

60

G Bartoloni MG Benedettini Evidenza ed interpretazione di contesti

funerari in abitato p347-362

A Beschaouch Cartagine la leggenda ritrovata 1994

C Bonnet Melqart Mythes et cultes de lrsquoHegraveraclegraves tyrien en

Megravediterranegravee Namur 1988

P Bono e M Vittoria Tessitore Il mito di Didone avventure di una

regina tra secoli e culture 1998

G Flavio Contro Apione I 107-108 116 125-127 157

G Flavio Antichitagrave giudaiche VII V 3 145-146

G Garbini I Fenici storia e religione 1980

MG Giustino Storie Filippiche Epitome da Pompeo Trogo Amantini e

Ruscono libri Milano 1981

C Grottanelli I connotati ldquofenicirdquo della morte di Elissa religioni e

civiltagrave 1972 p 319-327

W Huss Cartagine Ed Il Mulino 1999

61

MG Lancellotti La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios

y materiales Roma 2003 p 191-194

E Lipinski Dictionnaire de la civilisation Phegravenicienne et Punique 1992

F Mazza S Ribichini P Xella Fonti classiche per la civiltagrave fenicia e

punica Roma 1988

Mhamed H Fanta Fenici e Cartaginesi p60 1997

RC Monti The Dido episode and the Aeneid 1981

S Moscati Gli adoratori di moloch Jaca Book 1991

S Moscati I Fenici e Cartagine 1972

S Moscati I Fenici Ieri oggi domani Roma 1995 p 95-105

S Moscati La fortuna di Elissa in ldquoRendiconti delli Accademia

Nazionale dei Linceirdquo serie VIII 40 1985 p 95-98

S Moscati Le civiltagrave antiche e primitive Il mondo punico 1980

KO Muumlller T Muumlller Letronne (Antoine-Jean M) Fragmenta

historicorum graecorum I AF Didot 1848 p197-200

62

J A M Nuntildeez Trogue-Pompegravee sur Carthage in ldquoKarthagordquo 22 1990

p 11-19

E Paratore Nuove interpretazioni sul mito di Didone 1955 p 71-72

S Ribichini Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon

fenicio in F Vattioni Sangue e antropologia biblica nella Patristica

Atti della settimana di studi Roma 1982 p 817-823

S Ribichini Didone lrsquoerrante e la pelle di bue in IE Buttitta Miti

mediterranei Atti del convegno internazionale Palermo 2008 p102-

114

S Ribichini Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei

culti fenici e punici Il Congreso Internacional del Mundo Punico

Cartagena 2000 p55-64

B Rives Tertullian on Child Sacrifice 1994 p 54-63

F Stavrakopoulou King Manasseh and Child Sacrifice Biblical

Distortions of Historical Realities BerlinNew York 2004

F Vattioni SantrsquoAgostino e la civiltagrave punica 1968

R Vincenzi Cartagine nellrsquoEneide in ldquoAevumrdquo 1985 p 97-106

63

P Virgilio Marone Eneide I 340-368 IV 5-9 32-34 115-124 171-172

197-200 Ed 2010

P Xella ldquoDel buon usordquo di A Brelich sacrifici umani e uccisioni

rituali in I Baglioni (ed) Storia delle religioni e archeologia Discipline

a confronto Roma 2010 p 305-311

P Xella ldquoLa religione fenicia e punica studi recenti e prospettive di

ricercardquo in M E Aubet JA Zamora Lopez (edd) Nuevas perspectivas

I La investigacioacuten fenicia y puacutenica Cuadernos de Arqueologiacutea

Mediterraacutenea 13 Barcelona 2006 p 51-59

P Xella Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales

Roma 2003 p 23-41

P Xella Per un modello interpretativo del tophet Il tophet come

necropoli infantile Atti del Convegno Internazionale Roma 2008

p259-279

P Xella Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle

testimonianze in lingua greca e latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul

Vicino Oriente Antico 2009 p59-100

P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche

Roma 1975

64

55

visione dei vincitori non avrebbe mai potuto ben

funzionare fino alla fine e reggere il confronto con il

potente e perfettamente strutturato stato romano62

Se la regalitagrave cartaginese non puograve essere confermata secondo alcuni

studiosi il suicidio della regina rimanderebbe ai riti del tophet un tipo di

morte rituale nel fuoco Altri personaggi nella storia vengono ricordati

per questo come Amilcare che si gettograve tra le fiamme dellrsquoaltare dove

stava sacrificando delle vittime durante la battaglia di Imera63

o il

suicidio della moglie di Asdrubale davanti allrsquoavanzata di Scipione La

morte delle due donne entrambe nel fuoco potrebbero essere accostate

la prima come inizio e la seconda come fine di quella che fu la capitale di

un impero marittimo Cartagine Come ho detto in precedenza il dio

poliade di Tiro era Melqart il cui nome significare re della cittagrave Dediche

a questo dio sono state ritrovate in molte colonie fenicie tra queste

Cartagine Secondo Strabone a Melqart sacrificavano i naviganti64

dio

della navigazione che aveva guidato sul mare i primi abitanti di Tiro Per

questa sua caratteristica probabilmente ldquoMelqart non tardograve a divenire un

dio strettamente connesso con lrsquoespansione fenicia e piugrave precisamente

tira65

Elemento importante alla guida del mio discorso egrave la morte del

dio avvenuta nel fuoco di una pira dove Melqart si sarebbe gettato

volontariamente Per questo il dio egrave ricordato come signore del fuoco La

sua morte viene descritta anche dal profeta Ezechiele in un passo

62

P XELLA Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales Roma 2003 pp 23-41 63

ERODOTO Storie VII 166

64

STRABONE III 5 65

S RIBICHINI Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon fenicio in F Vattioni Sangue e

antropologia biblica nella Patristica Atti della settimana di studi Roma 1982 pp 817-823

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

Bibliografia

MG Amadasi Guzzo Il tofet Osservazioni di unrsquoepigrafista sepolti tra

i vivi 2008

Aristotele Politica Universale Rizzoli Milano 2003

Atti del convegno mondiale scientifico di studi su Virgilio (Mantova

Roma Napoli 19-24 settembre 1981) a c dellrsquoAccademia Nazionale

Virgiliana Mondadori vol 2

60

G Bartoloni MG Benedettini Evidenza ed interpretazione di contesti

funerari in abitato p347-362

A Beschaouch Cartagine la leggenda ritrovata 1994

C Bonnet Melqart Mythes et cultes de lrsquoHegraveraclegraves tyrien en

Megravediterranegravee Namur 1988

P Bono e M Vittoria Tessitore Il mito di Didone avventure di una

regina tra secoli e culture 1998

G Flavio Contro Apione I 107-108 116 125-127 157

G Flavio Antichitagrave giudaiche VII V 3 145-146

G Garbini I Fenici storia e religione 1980

MG Giustino Storie Filippiche Epitome da Pompeo Trogo Amantini e

Ruscono libri Milano 1981

C Grottanelli I connotati ldquofenicirdquo della morte di Elissa religioni e

civiltagrave 1972 p 319-327

W Huss Cartagine Ed Il Mulino 1999

61

MG Lancellotti La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios

y materiales Roma 2003 p 191-194

E Lipinski Dictionnaire de la civilisation Phegravenicienne et Punique 1992

F Mazza S Ribichini P Xella Fonti classiche per la civiltagrave fenicia e

punica Roma 1988

Mhamed H Fanta Fenici e Cartaginesi p60 1997

RC Monti The Dido episode and the Aeneid 1981

S Moscati Gli adoratori di moloch Jaca Book 1991

S Moscati I Fenici e Cartagine 1972

S Moscati I Fenici Ieri oggi domani Roma 1995 p 95-105

S Moscati La fortuna di Elissa in ldquoRendiconti delli Accademia

Nazionale dei Linceirdquo serie VIII 40 1985 p 95-98

S Moscati Le civiltagrave antiche e primitive Il mondo punico 1980

KO Muumlller T Muumlller Letronne (Antoine-Jean M) Fragmenta

historicorum graecorum I AF Didot 1848 p197-200

62

J A M Nuntildeez Trogue-Pompegravee sur Carthage in ldquoKarthagordquo 22 1990

p 11-19

E Paratore Nuove interpretazioni sul mito di Didone 1955 p 71-72

S Ribichini Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon

fenicio in F Vattioni Sangue e antropologia biblica nella Patristica

Atti della settimana di studi Roma 1982 p 817-823

S Ribichini Didone lrsquoerrante e la pelle di bue in IE Buttitta Miti

mediterranei Atti del convegno internazionale Palermo 2008 p102-

114

S Ribichini Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei

culti fenici e punici Il Congreso Internacional del Mundo Punico

Cartagena 2000 p55-64

B Rives Tertullian on Child Sacrifice 1994 p 54-63

F Stavrakopoulou King Manasseh and Child Sacrifice Biblical

Distortions of Historical Realities BerlinNew York 2004

F Vattioni SantrsquoAgostino e la civiltagrave punica 1968

R Vincenzi Cartagine nellrsquoEneide in ldquoAevumrdquo 1985 p 97-106

63

P Virgilio Marone Eneide I 340-368 IV 5-9 32-34 115-124 171-172

197-200 Ed 2010

P Xella ldquoDel buon usordquo di A Brelich sacrifici umani e uccisioni

rituali in I Baglioni (ed) Storia delle religioni e archeologia Discipline

a confronto Roma 2010 p 305-311

P Xella ldquoLa religione fenicia e punica studi recenti e prospettive di

ricercardquo in M E Aubet JA Zamora Lopez (edd) Nuevas perspectivas

I La investigacioacuten fenicia y puacutenica Cuadernos de Arqueologiacutea

Mediterraacutenea 13 Barcelona 2006 p 51-59

P Xella Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales

Roma 2003 p 23-41

P Xella Per un modello interpretativo del tophet Il tophet come

necropoli infantile Atti del Convegno Internazionale Roma 2008

p259-279

P Xella Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle

testimonianze in lingua greca e latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul

Vicino Oriente Antico 2009 p59-100

P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche

Roma 1975

64

56

dellrsquoAntico Testamento66

Il fuoco aveva un ruolo importante nel mito

ma anche nel suo culto presso le cittagrave fenicie attraverso il molok un

sacrificio la cui vittima veniva totalmente donata alla divinitagrave tramite il

fuoco Lrsquoautoimmolazione nel fuoco portava il dio sul piano

dellrsquoimmortalitagrave La resurrezione di Melqart era un elemento centrale

delle feste in suo onore dove il sacerdote officiante era chiamato

risuscitatore della divinitagrave A questo rito fa probabilmente riferimento il

libro dei Re riguardo alcuni riti compiuti sul monte Carmelo dove dei

sacerdoti cercavano di risvegliare il loro dio per ottenere il fuoco sulla

pira delle offerte67

Lrsquoimmortalitagrave viene dunque raggiunta per mezzo del

fuoco elemento mediatore tra il mondo mortale e il mondo divino In

questrsquoottica va vista probabilmente la morte di Didone tra le fiamme e

la sua successiva divinizzazione (come riferisce la versione di Giustino)

A questo punto il collegamento anche solo concettuale di Elissa e il suo

suicidio con la pratica dei sacrifici nel mondo fenicio-punico viene

spontaneo Il passaggio nel fuoco appare come ldquoun eventuale processo di

trasformazione della vittima che le avrebbe (in ipotesi) potuto consentire

di accedere a una sorte particolare nellrsquoaldilagrave proprio a causa del suo

passaggio attraverso il fuoco Il fatto che neacute le vittime neacute i genitori

dovessero piangere e la presenza della musica (Plutarco) farebbe pensare

a un contesto volutamente festoso e non tristemente funebre68

rdquo

Bisogna dire che questi riti avevano lo scopo di scongiurare catastrofi e

pericoli erano richieste volte al mantenimento della pace e della

66

Ezechiele 28 14-16 18 67

Re I 18 23-28 68 P XELLA Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle testimonianze in lingua greca e

latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul Vicino Oriente Antico 2009 p91

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

Bibliografia

MG Amadasi Guzzo Il tofet Osservazioni di unrsquoepigrafista sepolti tra

i vivi 2008

Aristotele Politica Universale Rizzoli Milano 2003

Atti del convegno mondiale scientifico di studi su Virgilio (Mantova

Roma Napoli 19-24 settembre 1981) a c dellrsquoAccademia Nazionale

Virgiliana Mondadori vol 2

60

G Bartoloni MG Benedettini Evidenza ed interpretazione di contesti

funerari in abitato p347-362

A Beschaouch Cartagine la leggenda ritrovata 1994

C Bonnet Melqart Mythes et cultes de lrsquoHegraveraclegraves tyrien en

Megravediterranegravee Namur 1988

P Bono e M Vittoria Tessitore Il mito di Didone avventure di una

regina tra secoli e culture 1998

G Flavio Contro Apione I 107-108 116 125-127 157

G Flavio Antichitagrave giudaiche VII V 3 145-146

G Garbini I Fenici storia e religione 1980

MG Giustino Storie Filippiche Epitome da Pompeo Trogo Amantini e

Ruscono libri Milano 1981

C Grottanelli I connotati ldquofenicirdquo della morte di Elissa religioni e

civiltagrave 1972 p 319-327

W Huss Cartagine Ed Il Mulino 1999

61

MG Lancellotti La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios

y materiales Roma 2003 p 191-194

E Lipinski Dictionnaire de la civilisation Phegravenicienne et Punique 1992

F Mazza S Ribichini P Xella Fonti classiche per la civiltagrave fenicia e

punica Roma 1988

Mhamed H Fanta Fenici e Cartaginesi p60 1997

RC Monti The Dido episode and the Aeneid 1981

S Moscati Gli adoratori di moloch Jaca Book 1991

S Moscati I Fenici e Cartagine 1972

S Moscati I Fenici Ieri oggi domani Roma 1995 p 95-105

S Moscati La fortuna di Elissa in ldquoRendiconti delli Accademia

Nazionale dei Linceirdquo serie VIII 40 1985 p 95-98

S Moscati Le civiltagrave antiche e primitive Il mondo punico 1980

KO Muumlller T Muumlller Letronne (Antoine-Jean M) Fragmenta

historicorum graecorum I AF Didot 1848 p197-200

62

J A M Nuntildeez Trogue-Pompegravee sur Carthage in ldquoKarthagordquo 22 1990

p 11-19

E Paratore Nuove interpretazioni sul mito di Didone 1955 p 71-72

S Ribichini Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon

fenicio in F Vattioni Sangue e antropologia biblica nella Patristica

Atti della settimana di studi Roma 1982 p 817-823

S Ribichini Didone lrsquoerrante e la pelle di bue in IE Buttitta Miti

mediterranei Atti del convegno internazionale Palermo 2008 p102-

114

S Ribichini Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei

culti fenici e punici Il Congreso Internacional del Mundo Punico

Cartagena 2000 p55-64

B Rives Tertullian on Child Sacrifice 1994 p 54-63

F Stavrakopoulou King Manasseh and Child Sacrifice Biblical

Distortions of Historical Realities BerlinNew York 2004

F Vattioni SantrsquoAgostino e la civiltagrave punica 1968

R Vincenzi Cartagine nellrsquoEneide in ldquoAevumrdquo 1985 p 97-106

63

P Virgilio Marone Eneide I 340-368 IV 5-9 32-34 115-124 171-172

197-200 Ed 2010

P Xella ldquoDel buon usordquo di A Brelich sacrifici umani e uccisioni

rituali in I Baglioni (ed) Storia delle religioni e archeologia Discipline

a confronto Roma 2010 p 305-311

P Xella ldquoLa religione fenicia e punica studi recenti e prospettive di

ricercardquo in M E Aubet JA Zamora Lopez (edd) Nuevas perspectivas

I La investigacioacuten fenicia y puacutenica Cuadernos de Arqueologiacutea

Mediterraacutenea 13 Barcelona 2006 p 51-59

P Xella Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales

Roma 2003 p 23-41

P Xella Per un modello interpretativo del tophet Il tophet come

necropoli infantile Atti del Convegno Internazionale Roma 2008

p259-279

P Xella Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle

testimonianze in lingua greca e latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul

Vicino Oriente Antico 2009 p59-100

P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche

Roma 1975

64

57

prosperitagrave della comunitagrave Il mio scopo in questa sede non egrave trattare del

problema dei tophet69

e dei riti sacrificali dei fanciulli poicheacute rischierei di

essere troppo sintetica e poco esaustiva visti i numerosi studi al riguardo

Voglio solo sottolineare che lrsquoautoimmolazione della regina Didone

rientra perfettamente in quadro storico-culturale della civiltagrave fenicio-

punica e ne rievoca pratiche di natura religiosa Elissa principessa tira

fondatrice di una cittagrave che muore gettandosi tra le fiamme da una parte

Melqart dio della navigazione connesso allrsquoespansione fenicia che

muore gettandosi tra le fiamme dallrsquoaltra Il racconto fenicio si avvale di

molti topos dei miti di fondazione e Didone con il suo suicidio tra le

fiamme segue una linea precisa tracciata dalla sua cultura natale

Conclusione

Il mio studio giunge qui al termine Abbiamo visto la regina

ElissaDidone attraverso gli occhi degli autori antichi seguito la sua

storia attraverso il tempo percepito la base storica del suo tempo

attraverso il mito

La vicenda di Didone rispecchia presenta molti aspetti tipici del mito di

fondazione (il viaggio favorito dalla divinitagrave lo stabilirsi in una zona non

culturalmente avanzata dove lrsquoeroe fondatore porta cultura e leggi la

presenza di un animale sul suolo dove edificare come indice di presagio

69

Per uno studio approfondito sui tophet rimando ai lavori di P Xella

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

Bibliografia

MG Amadasi Guzzo Il tofet Osservazioni di unrsquoepigrafista sepolti tra

i vivi 2008

Aristotele Politica Universale Rizzoli Milano 2003

Atti del convegno mondiale scientifico di studi su Virgilio (Mantova

Roma Napoli 19-24 settembre 1981) a c dellrsquoAccademia Nazionale

Virgiliana Mondadori vol 2

60

G Bartoloni MG Benedettini Evidenza ed interpretazione di contesti

funerari in abitato p347-362

A Beschaouch Cartagine la leggenda ritrovata 1994

C Bonnet Melqart Mythes et cultes de lrsquoHegraveraclegraves tyrien en

Megravediterranegravee Namur 1988

P Bono e M Vittoria Tessitore Il mito di Didone avventure di una

regina tra secoli e culture 1998

G Flavio Contro Apione I 107-108 116 125-127 157

G Flavio Antichitagrave giudaiche VII V 3 145-146

G Garbini I Fenici storia e religione 1980

MG Giustino Storie Filippiche Epitome da Pompeo Trogo Amantini e

Ruscono libri Milano 1981

C Grottanelli I connotati ldquofenicirdquo della morte di Elissa religioni e

civiltagrave 1972 p 319-327

W Huss Cartagine Ed Il Mulino 1999

61

MG Lancellotti La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios

y materiales Roma 2003 p 191-194

E Lipinski Dictionnaire de la civilisation Phegravenicienne et Punique 1992

F Mazza S Ribichini P Xella Fonti classiche per la civiltagrave fenicia e

punica Roma 1988

Mhamed H Fanta Fenici e Cartaginesi p60 1997

RC Monti The Dido episode and the Aeneid 1981

S Moscati Gli adoratori di moloch Jaca Book 1991

S Moscati I Fenici e Cartagine 1972

S Moscati I Fenici Ieri oggi domani Roma 1995 p 95-105

S Moscati La fortuna di Elissa in ldquoRendiconti delli Accademia

Nazionale dei Linceirdquo serie VIII 40 1985 p 95-98

S Moscati Le civiltagrave antiche e primitive Il mondo punico 1980

KO Muumlller T Muumlller Letronne (Antoine-Jean M) Fragmenta

historicorum graecorum I AF Didot 1848 p197-200

62

J A M Nuntildeez Trogue-Pompegravee sur Carthage in ldquoKarthagordquo 22 1990

p 11-19

E Paratore Nuove interpretazioni sul mito di Didone 1955 p 71-72

S Ribichini Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon

fenicio in F Vattioni Sangue e antropologia biblica nella Patristica

Atti della settimana di studi Roma 1982 p 817-823

S Ribichini Didone lrsquoerrante e la pelle di bue in IE Buttitta Miti

mediterranei Atti del convegno internazionale Palermo 2008 p102-

114

S Ribichini Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei

culti fenici e punici Il Congreso Internacional del Mundo Punico

Cartagena 2000 p55-64

B Rives Tertullian on Child Sacrifice 1994 p 54-63

F Stavrakopoulou King Manasseh and Child Sacrifice Biblical

Distortions of Historical Realities BerlinNew York 2004

F Vattioni SantrsquoAgostino e la civiltagrave punica 1968

R Vincenzi Cartagine nellrsquoEneide in ldquoAevumrdquo 1985 p 97-106

63

P Virgilio Marone Eneide I 340-368 IV 5-9 32-34 115-124 171-172

197-200 Ed 2010

P Xella ldquoDel buon usordquo di A Brelich sacrifici umani e uccisioni

rituali in I Baglioni (ed) Storia delle religioni e archeologia Discipline

a confronto Roma 2010 p 305-311

P Xella ldquoLa religione fenicia e punica studi recenti e prospettive di

ricercardquo in M E Aubet JA Zamora Lopez (edd) Nuevas perspectivas

I La investigacioacuten fenicia y puacutenica Cuadernos de Arqueologiacutea

Mediterraacutenea 13 Barcelona 2006 p 51-59

P Xella Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales

Roma 2003 p 23-41

P Xella Per un modello interpretativo del tophet Il tophet come

necropoli infantile Atti del Convegno Internazionale Roma 2008

p259-279

P Xella Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle

testimonianze in lingua greca e latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul

Vicino Oriente Antico 2009 p59-100

P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche

Roma 1975

64

58

la presenza di un rito) ma allrsquointerno si scorge la realtagrave storica che puograve

aver portato il mito alla forma da noi conosciuta

La principessa Elissa fugge da Tiro probabilmente a causa di una lotta di

potere a palazzo tra il re suo fratello e il sommo sacerdote suo marito

SicheoAcherba terminata nel sangue con la morte dellrsquoautoritagrave religiosa

per mano del potere regale Temendo ritorsioni da parte di suo fratello

Elissa fugge verso la meta sicura piugrave vicina unrsquoisola coloniale fenicia

Cipro Prima di partire fa compiere dei sacrifici a Melqart (Ercole) il dio

poliade della cittagrave di cui il suo defunto marito era il sommo sacerdote per

favorire una navigazione propizia

Giunta a Cipro rapisce ottanta fanciulle dedite a prostituirsi al tempio di

Astarte per favorire la prole del nuovo insediamento che andragrave a fondare

Giunti in Africa Elissa instaura dei rapporti con la popolazione locale a

livello commerciale subordinando la costruzione di una cittagrave a un tributo

annuo Cartagine prospera diventando preda ambita dei re Africani Uno

di questi Iarba chiede la mano di Elissa cosigrave da favorire unrsquounione tra la

popolazione locale e gli stranieri La regina si rifiuta preferendo la morte

ad un nuovo matrimonio Era legata a suo marito Sicheo tramite

giuramento di fedeltagrave e con coraggio preferisce perire piuttosto che

macchiare il suo nome Si da la morte buttandosi nel fuoco proprio come

fece il dio Melqart per rinascere secondo il mito In questo modo Didone

conferisce carattere divino alla fondazione di Cartagine ricordando con

il suo sacrificio il dio lo stesso di cui suo marito era sacerdote

La regalitagrave a Cartagine non ha mai trovato conferma nelle fonti

archeologiche ma pare comunque plausibile che una manciata di uomini

siano fuggiti da Tiro in balia di conflitti tra potere monarchico e

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

Bibliografia

MG Amadasi Guzzo Il tofet Osservazioni di unrsquoepigrafista sepolti tra

i vivi 2008

Aristotele Politica Universale Rizzoli Milano 2003

Atti del convegno mondiale scientifico di studi su Virgilio (Mantova

Roma Napoli 19-24 settembre 1981) a c dellrsquoAccademia Nazionale

Virgiliana Mondadori vol 2

60

G Bartoloni MG Benedettini Evidenza ed interpretazione di contesti

funerari in abitato p347-362

A Beschaouch Cartagine la leggenda ritrovata 1994

C Bonnet Melqart Mythes et cultes de lrsquoHegraveraclegraves tyrien en

Megravediterranegravee Namur 1988

P Bono e M Vittoria Tessitore Il mito di Didone avventure di una

regina tra secoli e culture 1998

G Flavio Contro Apione I 107-108 116 125-127 157

G Flavio Antichitagrave giudaiche VII V 3 145-146

G Garbini I Fenici storia e religione 1980

MG Giustino Storie Filippiche Epitome da Pompeo Trogo Amantini e

Ruscono libri Milano 1981

C Grottanelli I connotati ldquofenicirdquo della morte di Elissa religioni e

civiltagrave 1972 p 319-327

W Huss Cartagine Ed Il Mulino 1999

61

MG Lancellotti La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios

y materiales Roma 2003 p 191-194

E Lipinski Dictionnaire de la civilisation Phegravenicienne et Punique 1992

F Mazza S Ribichini P Xella Fonti classiche per la civiltagrave fenicia e

punica Roma 1988

Mhamed H Fanta Fenici e Cartaginesi p60 1997

RC Monti The Dido episode and the Aeneid 1981

S Moscati Gli adoratori di moloch Jaca Book 1991

S Moscati I Fenici e Cartagine 1972

S Moscati I Fenici Ieri oggi domani Roma 1995 p 95-105

S Moscati La fortuna di Elissa in ldquoRendiconti delli Accademia

Nazionale dei Linceirdquo serie VIII 40 1985 p 95-98

S Moscati Le civiltagrave antiche e primitive Il mondo punico 1980

KO Muumlller T Muumlller Letronne (Antoine-Jean M) Fragmenta

historicorum graecorum I AF Didot 1848 p197-200

62

J A M Nuntildeez Trogue-Pompegravee sur Carthage in ldquoKarthagordquo 22 1990

p 11-19

E Paratore Nuove interpretazioni sul mito di Didone 1955 p 71-72

S Ribichini Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon

fenicio in F Vattioni Sangue e antropologia biblica nella Patristica

Atti della settimana di studi Roma 1982 p 817-823

S Ribichini Didone lrsquoerrante e la pelle di bue in IE Buttitta Miti

mediterranei Atti del convegno internazionale Palermo 2008 p102-

114

S Ribichini Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei

culti fenici e punici Il Congreso Internacional del Mundo Punico

Cartagena 2000 p55-64

B Rives Tertullian on Child Sacrifice 1994 p 54-63

F Stavrakopoulou King Manasseh and Child Sacrifice Biblical

Distortions of Historical Realities BerlinNew York 2004

F Vattioni SantrsquoAgostino e la civiltagrave punica 1968

R Vincenzi Cartagine nellrsquoEneide in ldquoAevumrdquo 1985 p 97-106

63

P Virgilio Marone Eneide I 340-368 IV 5-9 32-34 115-124 171-172

197-200 Ed 2010

P Xella ldquoDel buon usordquo di A Brelich sacrifici umani e uccisioni

rituali in I Baglioni (ed) Storia delle religioni e archeologia Discipline

a confronto Roma 2010 p 305-311

P Xella ldquoLa religione fenicia e punica studi recenti e prospettive di

ricercardquo in M E Aubet JA Zamora Lopez (edd) Nuevas perspectivas

I La investigacioacuten fenicia y puacutenica Cuadernos de Arqueologiacutea

Mediterraacutenea 13 Barcelona 2006 p 51-59

P Xella Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales

Roma 2003 p 23-41

P Xella Per un modello interpretativo del tophet Il tophet come

necropoli infantile Atti del Convegno Internazionale Roma 2008

p259-279

P Xella Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle

testimonianze in lingua greca e latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul

Vicino Oriente Antico 2009 p59-100

P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche

Roma 1975

64

59

sacerdotale (per non parlare dellrsquoingerenza Assira sempre maggiore ai

confini) ed abbiano deciso di fondare un piccolo insediamento in Africa

Instaurando rapporti con gli indigeni hanno prosperato e ingrandito il

centro costruendo in una zona propizia infine avranno conferito sacralitagrave

al luogo con un sacrificio (il molok o passaggio nel fuoco)

In seguito col passare del tempo la storia di questi uomini si saragrave

trasformata con una figura importante a capo dellrsquoimpresa (magari

diretta protagonista della politica di Tiro) una divinitagrave favorevole alla

fondazione della cittagrave e una regalitagrave nata e finita con lrsquoeroe mitico

sancita da un evento forte legato alla sfera divina a Melqart ovvero un

sacrificio compiuto con serenitagrave a protezione dellrsquoonore sia dellrsquoeroe che

della popolazione cartaginese

Questa egrave la mia possibile ricostruzione del mito e delle sue origini Spero

con questo elaborato di aver raggiunto lo scopo che mi ero prefissata

allrsquoinizio

Bibliografia

MG Amadasi Guzzo Il tofet Osservazioni di unrsquoepigrafista sepolti tra

i vivi 2008

Aristotele Politica Universale Rizzoli Milano 2003

Atti del convegno mondiale scientifico di studi su Virgilio (Mantova

Roma Napoli 19-24 settembre 1981) a c dellrsquoAccademia Nazionale

Virgiliana Mondadori vol 2

60

G Bartoloni MG Benedettini Evidenza ed interpretazione di contesti

funerari in abitato p347-362

A Beschaouch Cartagine la leggenda ritrovata 1994

C Bonnet Melqart Mythes et cultes de lrsquoHegraveraclegraves tyrien en

Megravediterranegravee Namur 1988

P Bono e M Vittoria Tessitore Il mito di Didone avventure di una

regina tra secoli e culture 1998

G Flavio Contro Apione I 107-108 116 125-127 157

G Flavio Antichitagrave giudaiche VII V 3 145-146

G Garbini I Fenici storia e religione 1980

MG Giustino Storie Filippiche Epitome da Pompeo Trogo Amantini e

Ruscono libri Milano 1981

C Grottanelli I connotati ldquofenicirdquo della morte di Elissa religioni e

civiltagrave 1972 p 319-327

W Huss Cartagine Ed Il Mulino 1999

61

MG Lancellotti La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios

y materiales Roma 2003 p 191-194

E Lipinski Dictionnaire de la civilisation Phegravenicienne et Punique 1992

F Mazza S Ribichini P Xella Fonti classiche per la civiltagrave fenicia e

punica Roma 1988

Mhamed H Fanta Fenici e Cartaginesi p60 1997

RC Monti The Dido episode and the Aeneid 1981

S Moscati Gli adoratori di moloch Jaca Book 1991

S Moscati I Fenici e Cartagine 1972

S Moscati I Fenici Ieri oggi domani Roma 1995 p 95-105

S Moscati La fortuna di Elissa in ldquoRendiconti delli Accademia

Nazionale dei Linceirdquo serie VIII 40 1985 p 95-98

S Moscati Le civiltagrave antiche e primitive Il mondo punico 1980

KO Muumlller T Muumlller Letronne (Antoine-Jean M) Fragmenta

historicorum graecorum I AF Didot 1848 p197-200

62

J A M Nuntildeez Trogue-Pompegravee sur Carthage in ldquoKarthagordquo 22 1990

p 11-19

E Paratore Nuove interpretazioni sul mito di Didone 1955 p 71-72

S Ribichini Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon

fenicio in F Vattioni Sangue e antropologia biblica nella Patristica

Atti della settimana di studi Roma 1982 p 817-823

S Ribichini Didone lrsquoerrante e la pelle di bue in IE Buttitta Miti

mediterranei Atti del convegno internazionale Palermo 2008 p102-

114

S Ribichini Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei

culti fenici e punici Il Congreso Internacional del Mundo Punico

Cartagena 2000 p55-64

B Rives Tertullian on Child Sacrifice 1994 p 54-63

F Stavrakopoulou King Manasseh and Child Sacrifice Biblical

Distortions of Historical Realities BerlinNew York 2004

F Vattioni SantrsquoAgostino e la civiltagrave punica 1968

R Vincenzi Cartagine nellrsquoEneide in ldquoAevumrdquo 1985 p 97-106

63

P Virgilio Marone Eneide I 340-368 IV 5-9 32-34 115-124 171-172

197-200 Ed 2010

P Xella ldquoDel buon usordquo di A Brelich sacrifici umani e uccisioni

rituali in I Baglioni (ed) Storia delle religioni e archeologia Discipline

a confronto Roma 2010 p 305-311

P Xella ldquoLa religione fenicia e punica studi recenti e prospettive di

ricercardquo in M E Aubet JA Zamora Lopez (edd) Nuevas perspectivas

I La investigacioacuten fenicia y puacutenica Cuadernos de Arqueologiacutea

Mediterraacutenea 13 Barcelona 2006 p 51-59

P Xella Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales

Roma 2003 p 23-41

P Xella Per un modello interpretativo del tophet Il tophet come

necropoli infantile Atti del Convegno Internazionale Roma 2008

p259-279

P Xella Sacrifici di bambini nel mondo fenicio e punico nelle

testimonianze in lingua greca e latina ndash I Studi epigrafici e linguistici sul

Vicino Oriente Antico 2009 p59-100

P Xella Un uccisione rituale punica Consiglio nazionale delle ricerche

Roma 1975

64

60

G Bartoloni MG Benedettini Evidenza ed interpretazione di contesti

funerari in abitato p347-362

A Beschaouch Cartagine la leggenda ritrovata 1994

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G Garbini I Fenici storia e religione 1980

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Ruscono libri Milano 1981

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E Paratore Nuove interpretazioni sul mito di Didone 1955 p 71-72

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P Xella ldquoDel buon usordquo di A Brelich sacrifici umani e uccisioni

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64

61

MG Lancellotti La donna in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios

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E Lipinski Dictionnaire de la civilisation Phegravenicienne et Punique 1992

F Mazza S Ribichini P Xella Fonti classiche per la civiltagrave fenicia e

punica Roma 1988

Mhamed H Fanta Fenici e Cartaginesi p60 1997

RC Monti The Dido episode and the Aeneid 1981

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S Moscati I Fenici e Cartagine 1972

S Moscati I Fenici Ieri oggi domani Roma 1995 p 95-105

S Moscati La fortuna di Elissa in ldquoRendiconti delli Accademia

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S Moscati Le civiltagrave antiche e primitive Il mondo punico 1980

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historicorum graecorum I AF Didot 1848 p197-200

62

J A M Nuntildeez Trogue-Pompegravee sur Carthage in ldquoKarthagordquo 22 1990

p 11-19

E Paratore Nuove interpretazioni sul mito di Didone 1955 p 71-72

S Ribichini Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon

fenicio in F Vattioni Sangue e antropologia biblica nella Patristica

Atti della settimana di studi Roma 1982 p 817-823

S Ribichini Didone lrsquoerrante e la pelle di bue in IE Buttitta Miti

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114

S Ribichini Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei

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Cartagena 2000 p55-64

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F Stavrakopoulou King Manasseh and Child Sacrifice Biblical

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63

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197-200 Ed 2010

P Xella ldquoDel buon usordquo di A Brelich sacrifici umani e uccisioni

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Mediterraacutenea 13 Barcelona 2006 p 51-59

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64

62

J A M Nuntildeez Trogue-Pompegravee sur Carthage in ldquoKarthagordquo 22 1990

p 11-19

E Paratore Nuove interpretazioni sul mito di Didone 1955 p 71-72

S Ribichini Morte e sacrificio divino nelle tradizioni sul pantheon

fenicio in F Vattioni Sangue e antropologia biblica nella Patristica

Atti della settimana di studi Roma 1982 p 817-823

S Ribichini Didone lrsquoerrante e la pelle di bue in IE Buttitta Miti

mediterranei Atti del convegno internazionale Palermo 2008 p102-

114

S Ribichini Al servizio di Astarte Ierodulia e prostituzione sacra nei

culti fenici e punici Il Congreso Internacional del Mundo Punico

Cartagena 2000 p55-64

B Rives Tertullian on Child Sacrifice 1994 p 54-63

F Stavrakopoulou King Manasseh and Child Sacrifice Biblical

Distortions of Historical Realities BerlinNew York 2004

F Vattioni SantrsquoAgostino e la civiltagrave punica 1968

R Vincenzi Cartagine nellrsquoEneide in ldquoAevumrdquo 1985 p 97-106

63

P Virgilio Marone Eneide I 340-368 IV 5-9 32-34 115-124 171-172

197-200 Ed 2010

P Xella ldquoDel buon usordquo di A Brelich sacrifici umani e uccisioni

rituali in I Baglioni (ed) Storia delle religioni e archeologia Discipline

a confronto Roma 2010 p 305-311

P Xella ldquoLa religione fenicia e punica studi recenti e prospettive di

ricercardquo in M E Aubet JA Zamora Lopez (edd) Nuevas perspectivas

I La investigacioacuten fenicia y puacutenica Cuadernos de Arqueologiacutea

Mediterraacutenea 13 Barcelona 2006 p 51-59

P Xella Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales

Roma 2003 p 23-41

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p259-279

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64

63

P Virgilio Marone Eneide I 340-368 IV 5-9 32-34 115-124 171-172

197-200 Ed 2010

P Xella ldquoDel buon usordquo di A Brelich sacrifici umani e uccisioni

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Mediterraacutenea 13 Barcelona 2006 p 51-59

P Xella Il re in J Aacute Zamora El hombre fenicio estudios y materiales

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P Xella Per un modello interpretativo del tophet Il tophet come

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p259-279

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Vicino Oriente Antico 2009 p59-100

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Roma 1975

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