Camerota, le vie della Civiltà

25
Comune di Camerota CAMEROTA: PERLE DES MITTELMEERS CAMEROTA: PERLA DEL MEDITERRANEO CAMEROTA: PEARL OF THE MEDITERRANEAN

Transcript of Camerota, le vie della Civiltà

Comune di Camerota CAMEROTA: PERLE DES MITTELMEERS

CAMEROTA: PERLA DEL MEDITERRANEO

CAMEROTA: PEARL OF THE MEDITERRANEAN

Camerota. Le vie della civiltà

3

Carissimi,è con estremo piacere che Vi presento questa pubblicazio-ne, parte del progetto “Il Paleolitico di Camerota”, nato con la volontà di valorizzare e promuovere il territorio di Camerota e delle sue frazioni: Licusati, Lentiscosa e Marina. Ricchi di fascino e di tipicità, gioielli ed orgoglio del nostro territorio, questi borghi permettono al turista di vivere emozioni uniche, alla scoperta di antiche tradizioni, storia e testimonianze d’ar-te di notevole importanza. Inoltre i giacimenti preistorici delle grotte poste lungo la costa di Marina di Camerota, oggetto di importanti studi scientifici, vengono valorizzati e proposti al grande pubblico in un Museo Virtuale, accessibile a tutti, dove attraverso le moderne tecnologie si potrà effettuare un viag-gio alla scoperta del passato e delle testimonianze delle po-polazioni preistoriche che hanno abitato queste grotte.Non mi resta che augurarVi una buona permanenza alla sco-perta del nostro territorio.

Il Sindaco di Camerota Antonio Romano

La realizzazione di un progetto di attività di promozione e va-lorizzazione del patrimonio archeologico, storico e culturale del territorio di Camerota è un momento di grande soddisfa-zione. La creazione del MUVIP, Museo Virtuale del Paleolitico, permette a tutti di esplorare e di compiere un viaggio nelle grotte preistoriche. Le cale, le scogliere, le grotte, gli ulivi secolari, le chiese, le icone, i dipinti, i riti e le tradizioni raccontano un paesaggio ed il rapporto che si stabilisce tra ambiente naturale e chi, nel corso del tempo, lo ha vissuto. Questo progetto nasce proprio dalla volontà di illustrare e promuovere le peculiarità delle quattro frazioni del Comune con la consapevolezza che la sto-ria, la natura e la cultura del nostro territorio rappresentano un luogo di straordinario interesse nell’intero Mediterraneo.

La Direttrice Rosanna Mazzeo

Dear readers, this plan derives from the wish to valorize and promote the Camerota territory and its hamlets, venues full of history and art heritage. Visit the MUVIP, Virtual Palaeolithic Museum, to discover the caves where the prehistoric man lived! The Mayor of CamerotaAntonio Romano

Liebe Leser und Leserinnen! Es ist unser Vorhaben, mit diesem Projekt Camerota und ihre geschichts- und kunstträchtigen Ortsteile zu fördern und zur Geltung zu bringen. Besuchen Sie das MUVIP, virtuelles Museum für Altsteinzeit, und entdecken Sie die prähistorischen Höhlen!Der Bürgermeister von Camerota Antonio Romano

This project has an incredible cultural and scientific value, ensuring anyone can learn about the archaeological, historical and cultural heritage of Camerota and its hamlets thanks to a simple and understandable language. Welcome!DirectorRosanna Mazzeo

Dieses Projekt ist von sehr großem kulturellen und wissenschaftlichen Wert. Durch die einfache und leicht verständliche Sprache hat jeder Zugang zum archäologischen, historischen und kulturellen Erbe von Camerota und ihrer Ortsteile. Wir warten auf Sie!Die Museumsleiterin Rosanna Mazzeo

CamerotaLe vie della civiltà

Comune di Camerota

Camerota. Le vie della civiltà

5

Scenari mozzafiato tra cielo e mare, coste rocciose, alte fale-sie, acque cristalline, spiagge bianche, grotte maestose, verdi colline e inebrianti profumi della macchia mediterranea rap-presentano i caratteri distintivi di Camerota: “Perla” del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano ed Alburni. Camerota, capoluogo, con le sue frazioni Marina, Lentiscosa e Licusati, ricade all’interno dell’area di tutela del Parco Nazio-nale del Cilento e Vallo di Diano. Singolari per la straordinaria ed unica convivenza di natura incontaminata e cultura, ogni borgo di questo territorio ha una specifica identità: Camerota per l’antica tradizione dei cunzari legati alla lavorazione della terracotta, Lentiscosa per i suoi riti religiosi e panorami moz-zafiato, Licusati per le sue colline verdi di ulivi millenari e Ma-rina per i ricchi ritrovamenti Paleolitici e le sue acque cristal-line. Situato a Sud della Provincia di Salerno, il territorio del Comune di Camerota si estende per circa 70 kmq. Racchiuso e difeso a nord dall’imponente monte Bulgheria, con i suoi 1225 metri d’altezza , il territorio si apre, verso sud, al mare cristal-lino con una sorprendente fascia costiera formata da verdi colline, scogliere e baie. Camerota si contraddistingue per la presenza dell’Area Marina Protetta “Costa degli Infreschi e della Masseta”, istituita nel 2009, che tutela una superficie di circa 5200 ettari e comprende il tratto di mare che va da Punta Zancale a Punta Spinosa, fino ad una profondità di 50 metri. Le sue acque, insignite del prestigioso riconoscimento di 3 vele da Legambiente per l’ottimo rapporto tra qualità ambien-tale ed ospitalità, ed il suo porto, da anni Bandiera Blu euro-pea per gli approdi turistici, rendono Camerota un’importante meta turistica, non solo balneare.

CAMEROTA, TREASURE OF THE NATIONAL PARK OF CILENTORocky coastlines, crystal-clear waters, magnificent caves, green hills and Mediterranean bush, are the features which characterize Camerota. With its hamlets: Marina, Lentiscosa and Licusati, Camerota stands out for its Marine Proteced Area“Costa degli Infreschi e della Masseta” and for its waters which have received the prestigious 3 vele Legambiente recognition, while the port holds the European Blue Flag for its tourist berthings.

CAMEROTA, EINE PERLE IM NATIONALPARK CILENTO Camerota weist felsige Küsten, kristallklares Meer, weiße Strände, imposante Höhlen, grüne Hügel und üppige Mittelmeervegetation auf. Zusammen mit ihren drei Ortsteilen Marina, Lentiscosa und Licusati zeichnet sie sich durch das Meeresschutzgebiet „Costa degli Infreschi e della Masseta” und durch ihre Gewässer aus, die von der italienischen Umweltschutzorganisation „Legambiente“ mit 3 Segeln ausgezeichnet wurde. Der Hafen von Camerota hingegen wurde mit der europäischen blauen Flagge für Touristen-Anlegestellen ausgezeichnet.

Camerota,gioiello del Parco Nazionale del Cilento

Il viaggio verso Camerota offre al turista un percorso di stra-ordinaria bellezza rivelando, già da subito, quanto sia prezio-so il suo ecosistema.Lasciata la variante alla Strada Statale 18, detta “Cilentana”, all’altezza di Poderia, ci si incammina verso Palinuro. Seguen-do il tratto di strada che costeggia il corso del fiume Mingar-do, si giunge in un incantevole canyon, la Gola del Diavolo, sovrastato dall’antico borgo medievale di San Severino di Centola, disabitato dal secolo scorso. Realizzato nel X-XI se-colo e dominato dal castello, il borgo fu realizzato sulla cima del colle per garantire, grazie alla posizione strategica, il con-trollo delle vie interne e del collegamento visivo con gli altri castelli difensivi, di Camerota, della Molpa e di Roccagloriosa.In alto, superata la Gola del Diavolo, si intravedono, tra rocce e vegetazione, i resti del Castelluccio, o Castello di Montelmo: luogo fortificato e posizionato a controllo del territorio, con una vista che giungeva fino al mare, a cui si accedeva da un ponte levatoio. La struttura difensiva era dotata di una chie-setta e da questo nucleo sarebbe poi nato l’attuale abitato di Licusati. Si può scegliere, qui, se proseguire lungo la strada principale, detta Mingardina, che costeggiando le bianche spiagge della costa, arriva fino a Marina di Camerota, oppure se inerpicarsi lungo la Strada Provinciale 66, che tra stretti tornanti e uliveti, conduce a Licusati e Camerota.

Arrivare a Camerota

HOW TO REACH CAMEROTATo reach Camerota, leave the Highway SS 18 near Poderia and continue along the Mingardo river. The road leads to a canyon, dominated by the Medieval hamlet of San Severino di Centola which was realized in the 10th-11th centuries and by the castle which is visually connected with the nearby Castelluccio or Castle of Montelmo, area which was fortified to control the territory.

ANFAHRT NACH CAMEROTAUm die Gemeinde von Camerota zu erreichen, nimmt man die Ausfahrt Poderia der Schnellstraße SS18 und fährt entlang des Flusses Mingardo weiter in ein Canyon, der unter der mittelalterlichen Ortschaft San Severino di Centola liegt. Dieser im X. – XI. Jh. erbaute Ort entsteht um eine Burg herum, die in visuellem Kontakt zur Burg von Montelmo steht, auch Castelluccio genannt. Es handelt sich dabei um eine Befestigung, die zur Überwachung des Gebiets diente.

Camerota. Le vie della civiltà

7

C’è un porto comodo, dove non c’è bisogno di fune \ o di gettar l’ancora o di legare le gòmene, \ ma basta approdare e restare a piacere, fino a che l’animo \ dei marinai non fa fretta o non spirino i venti.OMERO

Il Cenobio Di San Cono L’itinerario proposto prende il via dal fiume Mingardo, risale la costa e, attraversando l’antica pineta di Pini d’Aleppo, conduce ai resti del Cenobio Basiliano di S. Cono o Iconio, del IX-X secolo. Lungo il cammino si possono scorgere splendidi panorami che spaziano sul mare fino a Capo Palinuro. Sulla sommità della collina si incontrano i ruderi del cenobio, in cui sono ancora visibili frammenti di affreschi. Nei pressi del monastero si trovano un tipico stazzo di pastori (u iazzo), alcuni esemplari di ulivi millenari ed un esteso campo di liquirizia, pianta officinale introdotta dai monaci italo greci.

Il territorio

Le Torri CostiereVisto che le incursioni e le razzie dei turchi erano diventate molto frequenti, nel 1532, il Vicerè spagnolo don Pedro di Toledo dispose la costruzione di una catena ininterrotta di torri costiere da situare sulle spiagge, alla foce dei fiumi e sulle rupi affinché, in tempo di pericolo, gli abitanti potessero essere avvertiti in tempo utile per fuggire in luoghi interni più sicuri.Sono 12 le torri che si incontrano nel litorale di Camerota: la “Torre del Poggio” e la “Torre Zancale” presso la spiaggia di Lentiscelle, la “Torre dell’Isola” in zona Calanca e le altre torri sono nelle località Mingardo, Fenosa, Arconte, Cala Bianca, Punta Iscolelli, Porto Infreschi e Marcellino. La Torre Lajella, attualmente inglobata nel castello Marchesale, fu seriamente danneggiata nel 1552 dall’armata del corsaro Dragut, ma rapidamente riedificata a spese del signore del luogo, Don Placido De Sangro, perché ritenuta indispensabile per la difesa del territorio.

THE TERRITORY Amongst the most beautiful naturalistic areas of Italy, the National Park of Cilento and Vallo di Diano, UNESCO Heritage and Biosphere reserve, offers its visitors breathtaking landscapes which differ each time. The coastline reveals caves which were visited on a regular basis by the prehistoric man, up to the Lower Paleolithic era. Along the coastline there are 12 towers which were realized during the viceroyal period to protect dwellers from the dangerous forays which came from the sea.

DIE UMGEBUNG Der Nationalpark Cilento und Vallo di Diano, ein Weltkulturerbe und Biosphärenreservat, zählt zu den schönsten Naturschutzgebieten Italiens. Es bietet Besuchern eine äußerst abwechslungsreiche Umgebung. Die Küstenlandschaft ist durch Grotten gekennzeichnet, die schon im Altpaläolithikum vom Menschen bewohnt waren. Die Küste entlang befinden sich 12 Türme, die ab der Vizekönigszeit erbaut wurden, um sich von Meeresangriffen zu verteidigen.

Tra le aree naturalistiche più belle d’Italia, il Parco Nazionale del Cilento e Vallo di Diano, oggi patrimonio UNESCO quale Patrimonio Mondiale dell’Umanità e riserva della Biosfera, offre ai suoi visitatori paesaggi sempre nuovi, dalle aspre ca-tene montuose ai borghi arroccati, dalle dolci colline coperte di ulivi, alle terre toccate da un mare sempre cristallino. Ed è qui che sorge Camerota, con la sua storia, le tradizioni, i riti religiosi, la cultura enogastronomica e, soprattutto, con la sua natura dirompente: si passa dalle frastagliate coste di Marina di Camerota alle bianche spiagge, dalle dolci colline di Licusati all’alto sperone roccioso su cui sorge Camerota, per raggiun-gere i punti panoramici di Lentiscosa.Ricco di siti geologici di grande rilievo, di caverne, di cavità e di piccole cale, accessibili per la maggior parte solo via mare, il paesaggio costiero, soprattutto attraverso le grotte, propone al turista significative testimonianze della vita vissuta dall’uo-mo preistorico dal Paleolitico inferiore.

Il Sito di Importanza Comunitaria "Scoglio del Mingardo e Spiaggia di Cala del Cefalo", è un’area dalla straordinaria importanza ecologica, in quanto una delle poche rimaste in Italia ove è possibile osservare tutti i microambienti che caratterizzano un sistema dunale integro, che protegge la spiaggia dall'erosione e che ospita una varietà di specie di flora e fauna rare e protette. In poche decine di metri troviamo diverse fasce vegetazionali, tutti habitat tutelati. Tra le specie vegetali più note, e forse anche più importanti, è la Primula palinuri (primula di Palinuro), simbolo del Parco Nazionale del Cilento, specie paleoendemica a diffusione estremamente localizzata.

Camerota. Le vie della civiltà

9

ECOMUSEO VIRTUALE PALEOLITICO

sondern auch ein Ort, an dem man die für das Gebiet äußerst bedeutenden archäologischen Elemente näher kennen lernen kann: die von prähistorischen Menschen bewohnten Höhlen.Es besteht aus einem Immersionssaal, in dem der Besucher eine virtuelle Besichtigung der Höhlen unternehmen kann, und aus einem Informationsstand über das Gebiet. Dank eines Modells von Camerota kann man hier die landschaftlichen und kulturellen Schönheiten der Ortsteile näher kennenlernen. Das Museum MUVIP verfügt über einen Informationsstand, wo Touristen und Besucher Informationsmaterial (sowohl für Erwachsene als auch für Kinder) erhalten können und die Möglichkeit haben, das einschlägige Touristen-Portal zu besuchen.

DAS VOR KURZEM IN MARINA DI CAMEROTA EINGERICHTETE VIRTUELLE MUSEUM FÜR ALTSTEINZEIT MUVIP setzt sich das Ziel, allen Besuchern die Wichtigkeit der Geschichte, Natur, Geologie und Archäologie der hiesigen Höhlen aufzuzeigen. Zudem wird durch ein reiches Themenprogramm versucht, dem Publikum die drei Ortsteile der Gemeinde näher zu bringen: Marina, Licusati und Lentiscosa.Daher ist das Museum nicht nur ein Informationspunkt für Touristen,

Il Museo Virtuale del Paleolitico (MUVIP) posto a Marina di Camerota, di recente realizzazione, nasce con l’obiettivo di trasmettere a tutti l’importanza storica, naturalistica, geolo-gica ed archeologica delle grotte di Marina di Camerota, e di favorire, attraverso l’elaborazione di una serie di percorsi te-matici, la conoscenza delle frazioni interne del Comune: Mari-na, Licusati e Lentiscosa.La struttura è dunque sia centro di informazioni turistiche che luogo di approfondimento per conoscere uno degli elementi archeologici di maggiore importanza di tutto il territorio: le Grotte frequentate dall’uomo preistorico.Si compone di una sala immersiva dove il visitatore è in grado di scegliere il percorso preferito per iniziare un viaggio virtua-le all’interno delle grotte, e di una postazione informativa del territorio, che grazie all’ausilio di un plastico dell’intera area di Camerota, permette di conoscere ed approfondire le bellezze paesaggistiche e culturali delle sue frazioni. Il MUVIP è completo di un punto informazioni che offre ai tu-risti e ai visitatori materiali cartacei, dedicati sia agli adulti che ai bambini, e la possibilità inoltre di consultare il portale turistico dedicato.

THE NEWLY-OPENED PALAEOLITHIC VIRTUAL MUSEUM (MUVIP) in Marina di Camerota aims to convey to all its visitors the importance of the history, landscape, geology and archaeology of the caves of Marina di Camerota, and to promote, through a series of themed courses, knowledge of the hamlets, that form the Municipality: Marina, Licusati and Lentiscosa. It is therefore designed as both a tourist information centre and a place in which visitors can enhance their knowledge of one of the most important archaeological sites in the entire area: the Caves inhabited by Prehistoric Man.The museum consists of an immersion room where visitors can select their preferred route on which to start their virtual journey into the caves, and an information station on the area, where a model of the whole of Camerota enables them to learn all about the beauty of the landscape and culture of its hamlets. The MUVIP also has an information point, from where tourists and visitors can collect literature designed for both adults and children, and access the dedicated tourist portal.

11

Camerota. Le vie della terracotta e degli antichi mestieri

13

Posta su di uno sperone roccioso a 322 m. slm, Camerota do-mina dall’alto le vallate sottostanti, ricoperte di ulivi, fino a raggiungere il mare.Secondo la leggenda riferita da Bernardino Rota, uno scritto-re napoletano del ‘500, e riportata nel suo “Metamorphoseon liber”, l’origine di Camerota è legata a Palinuro, il nocchiero di Enea ricordato nell’Eneide che, giunto lungo le coste del Cilen-to, si innamorò di una bellissima fanciulla di nome Kamàraton. Non ricambiato dell’amore, il giovane tentò di catturare l’im-magine di lei riflessa nelle acque del mare, ma annegò. La dea Venere, per punizione, trasformò la fanciulla in roccia, proprio la roccia dove oggi sorge l’abitato di Camerota.Il termine Camerota deriva dal greco antico kamaròton, che significa curvo, incurvato, e si riferisce sia alle grotte della costa che alle tipiche coperture “a volta” delle case del borgo. Lo stemma comunale, composto nel 1602, rappresenta Came-rota come una casa su ruote tra pesci argentei guizzanti sot-to onde azzurre, verosimilmente ad indicare il lungo viaggio effettuato su navi dai monaci greci che si spostarono con la flotta dei generali bizantini.

Camerota

CAMEROTAPlaced on a rocky spur, Camerota dominates the underlying valleys covered with olive groves, till it reaches the sea. Camerota’s historical center has narrow alleys and many arches and is protected by Medieval town walls whereby only the entrance gate remains, porta di Suso. It is dominated by a Medieval castle with a donjon which is visually connected to the others in the territory. Many churches are lined up along the historical center amongst which the church of San Nicola (1452), embellished by a valuable canvas depicting the Trinity with Saint Nicholas and Saint John the Baptist, attributed to Paolo De Matteis, painter originally from Cilento and the most important Neapolitan painter to live between the 16th and 17th centuries. The 19th century church of San Daniele Profeta holds a panel which was painted during the 16th century, depicting the Madonna of Constantinople between Saint Daniel and Saint John the Baptist. Somewhat outside the town center rises the Convent of the Cappuccini which has a polyptych on the high altar, painted in 1619 by Ippolito Borghese.

Camerota. Le vie della terracotta e degli antichi mestieri

15

La terracottaChi lavora con le sue maniè un lavoratore.Chi lavora con le sue manie la sua testa è un artigiano. Chi lavora con le sue manie la sua testa ed il suo cuoreè un artista. SAN FRANCESCO D’ASSISI

“Camerota si articola in un centro storico costituito da strette vie e corridoi arcati, che in origine era protetto da una cinta muraria medievale. Delle varie porte di accesso all’abitato, l’u-nica visibile oggi è porta di Suso, decorata, nella parte alta, da una testa in marmo raffigurante il volto di uno dei Marchesi che controllò Camerota, nella metà del 1100. La parte più alta del borgo è dominata dal castello medieva-le, che si apre su piazza Vittorio Emanuele III. Costituito da un corpo a due piani, era dotato di una torre maestra, collegata visivamente alle altre del territorio, per garantire la difesa da-gli attacchi nemici. Nel 1552 un’armata turca, comandata dal generale Rais Dragut, assalì il castello danneggiandolo. Tutto il borgo antico di Camerota è costellato da costruzioni prive di fondamenta che si poggiano direttamente sulla roc-cia. A caratterizzare il centro storico sono le arcate, a sesto acuto o a tutto sesto, particolarmente numerose in via Pelle-grino. Le antiche abitazioni sono ancora servite da pozzi d’ac-qua sorgiva, da cisterne e da forni.

Lungo il centro storico si incontra la chiesa di San Nicola, co-struita nel 1452 e successivamente affiancata dalla torre civi-ca. Essa custodisce un’importante tela raffigurante la Trinità con San Nicola e San Giovanni Battista, attribuita a Paolo De Matteis, pittore originario del Cilento e protagonista della pit-tura napoletana tra il Seicento e il Settecento, conosciuto e apprezzato nelle più importanti capitali europee.La chiesa di San Daniele Profeta custodisce invece una tavola dipinta del ‘500, raffigurante la Madonna di Costantinopoli tra San Daniele e San Giovanni Battista. Poco fuori dal centro, dove gli unici rumori che si ascoltano sono quelli della natura, è il Convento dei Cappuccini: com-plesso formato da una chiesa a due navate arricchita dal po-littico dell’altare maggiore, dalla struttura lignea ad intarsio, dipinto nel 1619 da Ippolito Borghese.

CAMEROTACamerota liegt auf einem felsigen Ausläufer, von wo es das darunterliegende Tal beherrscht, das sich mit seinen Olivenhainen bis hin zum Meer erstreckt. Camerota besteht aus einer Altstadt mit engen Gassen und Bögen, die von einer mittelalterlichen Stadtmauer umgeben war, von der nur noch das Eingangstor „Porta di Suso“ erhalten geblieben ist. Die Ortschaft wird von einer mittelalterlichen Burg mit Hauptturm beherrscht, der visuell mit den anderen Türmen der Umgebung verbunden ist. In der Altstadt trifft man auf verschiedene Kirchen, darunter die Kirche San Nicola (1452), in der eine bedeutende Leinwand mit der Dreifaltigkeit mit dem heiligen Nikolaus und Johannes dem Täufer aufzufinden ist. Letztere wird dem aus dem Cilento ursprünglichen Maler und wichtiger Vertreter der Neapolitanischen Schule des 17.-18. Jh. Paolo De Matteis zugeschrieben. Die Kirche San Daniele Profeta aus dem 19. Jh. hingegen bewahrt eine Tafelmalerei aus dem 16. Jh. mit der Madonna von Konstantinopel inmitten der beiden Heiligen Daniel und Johannes dem Täufer. Nicht weit vom Ortszentrum entfernt befindet sich ein Kapuzinerkloster, das auf dem Hauptaltar ein Polyptychon von Ippolito Borghese aus dem Jahre 1619 bewahrt.

Camerota. Le vie della terracotta e degli antichi mestieri

17

Tecniche e tradizioniI primi manufatti di ceramica risalgono al Neolitico. Tuttavia le tecniche di lavorazione si sono nei secoli affinate, ed oggi prevedono una serie di processi fondamentali: selezione e depurazione dell’argilla da inclusi, modellazione attraverso varie tecniche (a mano libera, a colombino, al tornio), realizzazione della forma prescelta, essiccazione del manufatto per favorire la perdita di acqua, e poi cottura, in forni a temperature che variano dai 1000 ai 1500°C. Solo successivamente si procede alla decorazione o smaltatura.

DIE TERRACOTTAIn der Nähe der Altstadt von Camerota, im Stadtviertel San Vito, trifft man auf Werkstätte, die seit Generationen ein altes Handwerk überliefern: die Tonverarbeitung. Die cunzàri (Töpfer) aus Camerota bewahren noch heute Verarbeitungsmethoden und Vasenformen aus der Vergangenheit: mummuli (Vasen mit zwei Henkeln zum Tragen von Wein und Wasser auf den Feldern) und quartucce (große Behälter, die auf dem Kopf getragen werden). Die ältesten Handwerksprodukte aus Keramik stammen aus dem Neolithikum. Seitdem haben sich die Verfahren zwar weiter entwickelt, aber die Grundabläufe wurden beibehalten: von der Auswahl und Aufbereitung des Töpfertons, bis zur Verzierung

und Glasur.

Poco distante dal centro storico di Camerota si trova la con-trada San Vito, luogo interessante per la concentrazione di ar-tigiani che vi lavora. Passeggiando lungo la strada principale infatti, ci si imbatte in botteghe in cui si tramanda da genera-zioni un sapere antico: la lavorazione dell’argilla. I cunzàri (va-sai) di Camerota custodiscono gelosamente i metodi di lavo-razione dell’argilla, che affondano le origini nell’antica Grecia, e che vengono trasmessi da generazioni, da padre in figlio. Se le metodiche di lavorazione originarie, come l’uso del tornio a pedale, sono state superate a favore di una velocizzazione dei processi, i cunzàri conservano tuttavia abilità e manualità di sapore antico, così come la realizzazione di quelle forme va-scolari tipiche del passato: i mummuli (vasi a due anse usati per trasportare nei campi acqua e vino) e le quartucce (grandi contenitori trasportati di solito sulla testa). Oltre che con l’u-so del tornio, l’argilla può essere lavorata anche con la tecnica a lucignolo o colombina, secondo dei metodi usati dall’uomo nel Neolitico.

THE TERRACOTTAOnly a short distance from the historical center of Camerota you will find the contrada San Vito full of artisan shops, where the traditional know-how has been handed down for generations: the working of clay. The cunzàri (potters) of Camerota still preserve the working methods and vasal shapes which are typical of the past: the mummuli (vases with two handles used to transport water and wine to the fields) and the quartucce (large containers usually transported on the head). The first ceramic artefacts date back to the Neolithic period, but since then techniques have evolved, even though they are always based on a series of fundamental processes, which start from the selection and purification of clay, to reach decoration or enamelling.

19

Licusati. Le vie degli ulivi pisciottani

21

Il percorso che, seguendo la strada provinciale 66, conduce al borgo di Licusati, è un susseguirsi di imponenti rocce, corsi d’acqua, antiche fortificazioni ed ulivi secolari. Il borgo è situa-to ai piedi del colle Calvario, in una vallata circondata da ulivi, e vanta origini medievali.Tradizione vuole che il toponimo Licusati derivi dal latino “Li accasati”, riferito alle persone sposate residenti al di là del fiu-me Marrabisi, il cui abitato si distingueva da quello dei monaci dell’Abbazia di San Pietro, evidentemente non sposati. Fondata nell’896 da monaci greci, detti basiliani, l’Abbazia di San Pietro passò successivamente, intorno al 1194, ai mo-naci premostratensi venuti da Barletta, chiamati dai principi normanni che governavano l’Italia meridionale in quell’epoca e che volevano ad ogni costo estirpare il carattere greco che ancora sopravviveva in questo territorio. L’attribuzione del complesso a questi monaci è confermata dalla presenza, sul-la facciata d’ingresso della chiesa, di uno scudo in pietra su cui sono scolpiti gigli e due pastorali, incrociati tra loro, che rappresenta proprio lo stemma dell’ordine dei canonici pre-mostratensi. L’antichità di questa Abbazia è confermata dalla presenza di alberi d’ulivo dai fusti secolari e maestosi, piantati dai monaci basiliani.Dal Santuario della SS. Annunziata del XV secolo, posto sulla sommità della collina, si ha una visuale sull’abitato di Licusati e su tutto il territorio ricoperto da ampie distese di ulivi gigan-teschi. Gli ulivi tracciano, con il loro carico simbolico, la storia del basso Cilento: importati dal mondo greco furono, secon-do la mitologia, donati dalla dea Athena all’uomo, utili per la quantità di scopi che potevano soddisfare e simbolo della vita che non muore, perché non perde mai le foglie e rinasce anche

Licusati

LICUSATIThe itinerary leading to the Licusati hamlet is marked by imposing rocks, water courses, ancient fortresses and olive groves nestling one after the other. The hamlet can still be seen from the Sanctuary of SS. Annunziata, dating back to the 15th century. One of the most ancient venues of Licusati is the Abbey of San Pietro, founded in 896 by Greek monks, surrounded by olive trees with their secular and imposing trunks. The olive trees were donated by the goddess Athena to man, useful for all purposes they could fulfill. The oil which derives from these guarantees longevity, as the famous nutritionist Ancel Keys claimed after his research on the Mediterranean diet, currently part of the intangible Unesco heritage. In the center of town, the Church of San Marco Evangelista, in Baroque style, houses valuable works of art like the wooden bust of San Marco. A famous artist from Licusati was Luigi de Luca (1857 - 1938), sculptor who, among other things, created the sculpture on the War Memorial in the center of Licusati.

Licusati. Le vie degli ulivi pisciottani

23

dopo incendi o stroncature. L’olio che se ne ricava è sinonimo di longevità, come il famoso nutrizionista Ancel Keys testi-moniò grazie alle sue ricerche sulla Dieta Mediterranea, oggi Patrimonio Immateriale dell’Unesco. La varietà di ulivi più dif-fusa è la Pisciottana. Un’altra importante chiesa è quella di San Marco Evangelista, datata al 1746, come l’iscrizione scolpita al di sopra del portale ricorda. Di stile barocco, con volta a botte, custodisce impor-tanti opere d’arte tra cui un busto ligneo di San Marco ed una tela posta sull’altare, donata da Orazio Parlati, del 1750. Le strade del centro storico, che si ricongiungono tutte presso la piazza antistante la chiesa, presentano, tra stretti vicoli ed arcate, edifici magnifici: da palazzo Crocco, datato al 1550 e preceduto da un arioso piazzale, a palazzo Sofia.

LICUSATIDie Strecke bis zur Ortschaft Licusati führt an imposanten Felsen, Wasserläufen, antiken Befestigungen und jahrhundertealten Olivenbäumen vorbei. Die Ortschaft ist von der Wallfahrtskirche SS. Annunziata (XV. Jh.) aus gut sichtbar. Eine der ältesten Ansiedlungen von Licusati ist die Abtei San Pietro, die 896 von griechischen Mönchen geweiht wurde und von imposanten, jahrhundertealten Olivenbäumen umgeben ist. Diese wurden einer Legende nach dem Menschen von der Göttin Athene überreicht und waren aufgrund ihrer zahlreichen Einsatzmöglichkeiten nützlich. Das daraus gewonnene Olivenöl ist Synonym von Langlebigkeit, wie der Ernährungswissenschaftler Ancel Keys mit seiner Forschung über die Mittelmeerdiät bezeugte, die heute als immaterielles Kulturerbe der UNESCO gilt. In der Ortsmitte befindet sich die Kirche San Marco Evangelista im Barockstil mit bedeutenden Kunstwerken wie die Holzbüste des Heiligen San Marco. Ein bekannter Künstler aus Licusati war Luigi de Luca (1857- 1938). Ihm verdanken wir u.a. die Skulptur auf dem Gefallenendenkmal im Zentrum von Licusati.

I frantoi

L’abitato di Licusati è fortemente caratterizzato dalla pre-senza degli ulivi e percorrere le sue strade significa poter compiere un viaggio alla scoperta delle tecniche di lavorazione delle olive e dell’archeologia agro-industriale. Licusati, infatti, offre al turista un interessante percorso di antichi frantoi che, nel corso dei secoli, sono stati perfezionati per migliorare le tecniche di estrazione dell’olio. A pochi passi dalla chiesa di San Marco si trova un seicentesco frantoio a “capoforca”. Il suo funzionamento prevedeva l’utilizzo di un enorme tronco di quercia che, mosso per mezzo di una vite perpetua in legno di sorbo, creava con il suo peso la pressione necessaria per la spremitura della pasta di olive poste in fiscoli. Quest’ultimo impasto veniva precedentemente preparato da una macina in pietra azionata con la forza di un asinello.Altra visita merita l’ottocentesco frantoio ad acqua posizio-nato lungo il corso del torrente Sant’Elia. Le acque venivano convogliate e canalizzate in percorsi di coppi in terracotta ca-merotana, per farle cadere sulla grande ruota di ferro con pale in legno, che metteva in movimento la macina del frantoio. L’acqua utilizzata per mettere in movimento la ruota non veni-va buttata via ma rincanalata e portata verso un altro edificio, posto più in basso nel vallone, che ospitava un mulino.

THE OIL MILLS Licusati offers an interesting journey through ancient olive mills and olive trees. A few steps from the church of San Marco there’s a 17th century mill known as “capoforca.” It used a huge oak tree trunk which moved thanks to an endless screw in rowan wood which with its weight created the pressure required for pressing the olive paste, first pressed by a millstone. The 19th century water mill is well worth visiting. The waters moved a large iron wheel with wooden blades which operated the mill crusher. Finally, the hydraulic crusher, the last step of the technological evolution which led to the modern mills.

DIE ÖLMÜHLEN In Licusati können inmitten jahrhundertealter Olivenhaine antike Ölmühlen besichtigt werden. Nur wenige Schritte von der Kirche San Marco entfernt befindet sich die Ölmühle „capoforca“ aus dem 17. Jh. Das nötige Gewicht zur Pressung der Olivenpaste stammte von einem enormen Eichenbaumstamm, der mittels eines Schneckengetriebe aus Eberesche bewegt wurde. Die Paste selbst wurde zuvor von einem Mahlstein zerquetscht. Auch die Wassermühle aus dem 19. Jh. ist sehenswert. Das Wasser brachte ein großes Eisenrad mit Schaufeln aus Holz in Bewegung, womit der Mühlstein in Gang gesetzt wurde. Zuletzt die hydraulische Mühle, die in der technischen Evolution der Vorgänger der modernen Ölmühle ist.

Licusati. Le vie degli ulivi pisciottani

25

Luigi De Luca Luigi de Luca (1857- 1938), fu un importante scultore originario di Licusati, ma vissuto a Napoli. Apparteneva ad un’agiata famiglia ma, avendo partecipato ai moti cilentani del 1828, era stato privato dei suoi beni e ridotto in miseria. Studiò arte a Napoli e insegnò alla locale Accademia, oltre che all’Istituto di Belle Arti di Urbino. Tra le varie opere da lui realizzate, si ricordano i leoni bronzei di Palazzo della Borsa a Napoli, il busto di Giambattista Vico sulla facciata principale del Palazzo di Giustizia a Roma e la scultura del Monumento ai Caduti, nel centro di Licusati.

A completare le tipologie di frantoi che possono essere visi-tati c’è quello idraulico, che rappresenta l’ultimo passo dell’e-voluzione tecnologica che ha portato alla realizzazione dei moderni frantoi, che ancora usano lo stesso principio fisico per l’estrazione a pressione che separa a freddo, in modo mol-to veloce ed efficace, l’olio vergine dall’acqua di vegetazione delle olive.

L’aura move la tunica fluente che numerosa ferve, come schiume su la marina cui l’ulivo arride senza vederla.GABRIELE D’ANNUNZIO

27

Lentiscosa. Le vie della fede

29

Il percorso per Lentiscosa si snoda tra stretti tornanti e dol-ci colline. Lungo il tragitto si incontra la piccola cappella della Madonna di Piedigrotta, un suggestivo luogo dove godere di uno splendido panorama. Raggiungere Lentiscosa significa compiere un viaggio tra i profumi della macchia mediterranea sullo sfondo di scenari mozzafiato dove cielo, mare e natura si fondono. Il nome di questo borgo è legato al lentisco, o pista-cia lentiscus: un arbusto sempreverde, dal profumo resinoso e dai fiori purpurei, che caratterizza questo paesaggio. La storia di Lentiscosa è stata fortemente influenzata dai mo-naci basiliani che introdussero una religiosità di stampo orien-tale della quale si conservano importanti testimonianze. La chiesa di Santa Maria ad Martyres, fulcro della fede religiosa di Lentiscosa, si collega infatti alla figura dei monaci presenti sul territorio a partire dal VIII secolo. Posta nella parte alta e più antica del paese, nel fitto intreccio dei vicoli, la chiesetta si presenta all’esterno in forma semplice, accessibile attraverso pochi gradini. L’interno è formato da un’unica navata, divisa in due parti da un grande arco, in origine muro perimetrale. La prima parte è disadorna, mentre la seconda presenta, alle pareti e sul soffitto, bellissimi affreschi in stile bizantino, re-alizzati secondo l’iconografia tipica della teologia cristiana d’Oriente: la Santissima Trinità, gli Evangelisti, i Padri della Chiesa, il Cristo Pantocratico, la Madre del Signore e il ciclo di alcuni martiri.Posizionato a 273 metri sul livello del mare e adagiato su varie colline, il centro storico di Lentiscosa è dominato dalla colo-rata cupola della Chiesa di Santa Maria delle Grazie. Di stile ispano-moresco, tipico dell’architettura del Seicento, la cupo-la, come un gioiello, spicca nell’abitato con il suo rivestimento di maioliche bicolore che creano una singolare decorazione geometrica. L’edificio a pianta latina, diviso in tre navate, pre-senta un mirabile altare rivestito di marmi bicromi e conserva varie sculture lignee, tra cui quella di S. Rosalia, protettrice del paese.Dal 1 al 4 settembre, durante i giorni di festa dedicati a Santa Rosalia, la fede degli abitanti si percepisce in maniera intensa e sentita. Vero e proprio balcone spalancato sul mare, il San-

Lentiscosa

LENTISCOSAThe itinerary around Lentiscosa winds through tight bends and gentle hills. Along the way you will come across the small chapel of the Madonna di Piedigrotta which offers a magnificent view. The name of this village is linked to the lentisk, an evergreen shrub that characterizes the landscape. The church of Santa Maria ad Martyres is connected to the figure of the monks who lived in the area starting from 8th century. In the upper oldest part of town it reveals beautiful Byzantine-style frescoes on the walls and on the ceiling, made based on the typical iconography of the Eastern Christian theology. The historic center of Lentiscosa is dominated by the 17th century dome of the Church of Santa Maria delle Grazie, which stands out in town with its two-tone majolica tiles and geometric decoration. On the hill opposite the center there’s the Sanctuary of Santa Rosalia. Lentiscosa is commemorated in a novel by writer Matteo Bandello, born in 1485, which also inspired Shakespeare.

Lentiscosa. Le vie della fede

31

La Baia di Porto Infreschi Un angolo di paradiso tra natura e fede

tuario di Santa Rosalia sorge sulla omonima collina immersa nel verde della macchia mediterranea. L’antica cappella fu eretta nel 1656, al tempo della grande peste, come ringrazia-mento per aver fermato la pestilenza. Dal 1846 funziona come cappella dell’attiguo cimitero. Ad unica navata, presenta un grande quadro sul soffitto raffigurante Santa Rosalia in gloria - opera realizzata nel 1929 dal pittore napoletano Salvatore Gentile - e custodisce, inoltre, una statua di scuola napoletana del XVII secolo portata in processione nei giorni della festa, ed una piccola reliquia della Santa palermitana.

LENTISCOSADie Straße nach Lentiscosa windet sich durch enge Serpentinen und sanfte Hügel. Auf dem Weg nach Lentiscosa begegnet man der kleinen Kapelle der Madonna di Piedigrotta, von wo aus man ein herrliches Panorama genießt. Der Name dieser Ortschaft ist eng verbunden mit dem Mastixstrauch (lentisco), der die hiesige Landschaft prägt. Die Kirche Santa Maria ad Martyres ist eng verbunden mit den ab dem VIII. Jh. auf diesem Gebiet lebenden Mönchen. Die Kirche, die sich im oberen und älteren Ortsteil befindet, weist wundervolle Wand- und Deckenfresken im byzantinischen Stil auf, die der typischen Ikonographie der Theologie des christlichen Orients folgend realisiert wurden. Die Altstadt von Lentiscosa ist von der Kuppel der Kirche Santa Maria delle Grazie dominiert, die mit ihrer zweifarbigen geometrischen Majolika-Verkleidung in der Ortschaft besonders auffällt. Auf dem gegenüber liegenden Hügel befindet sich die Wallfahrtskirche Santa Rosalia. Der italienische Dichter Matteo Bandello (geb. 1485) erwähnt Lentiscosa in einer seiner Novellen,

die Shakespeare inspirierten.

Matteo Bandello e la Novella LScrittore e letterato italiano nato nel 1485, Matteo Bandello compose varie novelle, realizzate attraverso un medesimo schema compositivo, con una dedica ad un personaggio illustre che precede o segue il racconto. Anche William Shakespeare conobbe le opere di Bandello, prendendone spunto per alcune sue composizioni. La novella L è ambientata a Lentiscosa e narra di un giovane, Petriello, e di sua moglie, innamorati e poveri, prima catturati dai corsari di Tunisi e resi schiavi, poi liberati dal re e resi ricchi.

Superata Marina di Camerota, verso est, si costeggia un trat-to di scogliera incontaminata, uno dei siti di maggiore sugge-stione dell’intero Cilento costiero. Un angolo di paradiso al centro del quale si apre un singolare approdo naturale: il porto degli Infreschi, raggiungibile anche via terra attraverso uno spettacolare sentiero. Conosciuta fin dall’epoca romana, la baia è protetta dalla chiesetta di San Lazzaro, detta nel 1630 di S. Maria di Porto Salvo, e dalla torre costiera degli Infre-schi, che, citata per la prima volta in un documento del 1277, rappresenta una massiccia costruzione, eretta in posizione dominante sulla sommità del promontorio. Fu bombardata per ordine di un ufficiale della marina inglese nel 1812. Invocato a protezione delle attività marine, San Lazzaro viene festeggiato nel mese di agosto con una sentita ed emozionan-te processione in barca. La presenza di sorgenti sotterranee rende l’acqua della baia particolarmente fredda e poco salata. Lungo le coste che formano il porto naturale sono attestate tracce di frequentazione da parte di gruppi Neandertaliani, vissuti durante il Paleolitico medio. A partire dal XVII secolo, con il dominio della famiglia Marchese, su questo tratto di co-sta vennero costruiti alcuni edifici, tra cui una taverna, un poz-zo, un frantoio ed un forno. Presso la Baia era attiva una tonna-ra, utilizzata fino alla metà del secolo scorso per le attività di pesca e lavorazione del tonno, che veniva catturato attraverso grandi reti, dette anch’esse tonnare.

THE BAY OF PORTO INFRESCHIA corner of paradise between nature and faithFollowing the coastline which from Marina di Camerota proceeds eastward, you will coast along a stretch of pristine reef, a corner of paradise, where the Bay of Porto Infreschi opens in the center, also accessible by land through a spectacular trail. Known since Roman times, the bay is protected by the church of San Lazzaro and the coastal tower of Infreschi. San Lazzaro is celebrated in the month of August with a heartfelt procession by boat. The presence of underground springs renders the bay water cold and not too salty.

DIE BUCHT PORTO INFRESCHIEin Paradies zwischen Natur und

GlaubeEntlang der Küste von Marina di Camerota Richtung Osten fährt man an unberührten Klippen vorbei: Ein paradiesisches Eckchen, in dem die Bucht Porto Infreschi liegt, die man auch zu Fuß über einen spektakulären Pfad erreichen kann. Diese Bucht, die schon zu römischer Zeit bekannt war, wird von der kleinen Kirche San Lazzaro und vom Küstenturm „Infreschi“ umgeben. San Lazzaro wird im August mit einer beeindruckenden Bootsprozession gefeiert. Durch unterirdische Quellen ist das Wasser der Bucht besonders kalt und nicht sehr salzig.

… Alle volte tra gente barbara si trovano uomini che la vertú ammirano ed amano, come tra noi sono assai spesso chi la vituperano e biasimano.MATTEO BANDELLO

33

Marina di Camerota. Le vie del Paleolitico

35

Natura selvaggia, profumi mediterranei, coste frastagliate, calette dalle acque cristalline, isolotti, torri di avvistamento, grotte di terra e di mare, ricche del fascino misterioso che affonda le radici nella preistoria: questi i caratteri distintivi di Marina di Camerota.Di recente formazione, il borgo marinaro vide sorgere le pri-me case di pescatori sulla dorsale della collina nei pressi della chiesa di San Nicola, oggi non più esistente. Il 17 luglio 1848 re Ferdinando II emanò un decreto che sanciva la nascita di Ma-rina di Camerota. Il vero sviluppo urbano si ebbe nella secon-da metà dell’ottocento, con l’arrivo di genti provenienti dalle zone circostanti, richiamate dalla pescosità dei mari.Il centro storico è costituito da stretti vicoli che giungono in piazza San Domenico. Sulla piazza domina la facciata otto-centesca della chiesa principale, di fattura barocca, di cui si può ammirare il bel portale in bronzo. Il patrono di Marina di Camerota, San Domenico, viene festeggiato il 4 agosto, con una solenne processione che attraversa tutto il centro storico.Sono le torri costiere a dominare la vista di Marina di Camero-ta: tra esse torre Layella, attestata già nel 1532, che fu incen-diata dai corsari del Barbarossa nel 1544, e successivamente dall’armata del corsaro Dragut, nel 1552.La Torre, essendo indispensabile per la difesa del territorio, fu subito riedificata ed armata a spese del signore del luogo, Don Placido de Sangro. Inglobata al palazzo marchesale fu di-mora estiva del signore del luogo in epoca ottocentesca. Le altre torri, del Poggio, dell’Isola e Zancale, poste in collega-mento visivo tra loro, garantivano la protezione degli abitanti dalle minacce che giungevano dal mare. Il panoramico lungomare permette di attraversare tutta la costa di Marina, partendo dalle spiagge poste a Nord, Cala d’Arconte, Capogrosso, Calanca, fino alla bella spiaggia di Lentiscelle, a sud dell’abitato, per proseguire con le insenatu-re raggiungibili via mare o attraverso il tratto E 12 del Sentiero del Mediterraneo: Cala Fortuna, Pozzallo, Cala Bianca fino a giungere alla Baia degli Infreschi e alla spiaggia del Marcelli-no, che segna il confine con il Comune di San Giovanni a Piro. Pur conservando i caratteri tipici di un paese di pescatori, Il

Marinadi Camerota

MARINA DI CAMEROTAWilderness, Mediterranean aromas, coves with crystal clear waters, small islands, sighting towers, caves at land and sea: these are the hallmarks of Marina di Camerota. The Historical Center has narrow streets which arrive in Piazza San Domenico, dominated by the 19th century facade of the main church in Baroque style. The scenic waterfront, dotted with coastal towers, allows you to cross the entire coastline of Marina. The hamlet of Marina has noble houses and elegant palaces: among these Villa Mariosa, residence of a famous mezzo-soprano of the thirties, Rina Mariosa. Marina di Camerota for years housed the Leone di Caprera, a vessel about 9 meters long which in 1880 left from Montevideo towards Italy, leaving as a gift for Giuseppe Garibaldi by the Italian immigrants in Uruguay.

MARINA DI CAMEROTAWilde Natur, Mittelmeerdüfte, buchtenreiche Küste mit kristallklarem Meer, Inseln, Wachtürme, Höhlen und Wassergrotten. Diese Merkmale zeichnen Marina di Camerota aus. Die Altstadt besteht aus engen Gassen, die zur Piazza San Domenico führen. Hier dominiert die Fassade der barocken Hauptkirche aus dem 19. Jh. Die Strandpromenade mit

Marina di Camerota. Le vie del Paleolitico

37

Le Grotte Preistoriche

Marí, dint’ ‘o silenzio, - silenzio cantatore - nun te dico parole d’ammore, ma t’ ‘e ddice stu mare pe’ me!... Dimme: stanotte si’ tutta d’ ‘a mia? Ll’uocchie tuoje belle mme diceno ‘e sí... No, cu ‘sta luna, nisciuna bucía sta vócca buciarda pò ddí!...LIBERO BOVIO

borgo di Marina presenta abitazioni nobiliari e palazzi signo-rili che adornano il lungomare: Villa Mariosa, Villa Gallo, Villa del Capitano. Tra i più importanti edifici è Villa Mariosa. Opera di un architetto francese, costituita da due torri ed una grande loggia con arcate dai colori vivaci, si affaccia direttamente su-gli scogli che precedono il porto turistico. Qui visse Rina Ma-riosa, un famoso mezzo soprano degli anni trenta e qui venne composta la celebre melodia “Marì dint’o silenzio”, conosciuta poi come “Silenzio Cantatore”. Tali eventi sono ricordati da una bella iscrizione su marmo che presenta anche alcune note del-la “Canzonetta” composta nel 1922.Insignito della Bandiera Blu degli approdi turistici per l’effi-cienza delle strutture, il porto turistico è il luogo da cui partire alla scoperta delle grotte della costa.

herrlicher Aussicht ist übersät mit Küstentürmen und durchquert die gesamte Ortschaft. Im Ortsteil Marina befinden sich Adelspaläste und noble Unterkünfte: darunter Villa Mariosa, Residenz eines bekannten Mezzosoprans aus den 30er Jahren, Rina Mariosa. Jahrelang legte in Marina di Camerota die ca. 9 Meter lange Schonerbark Leone di Caprera an. Diese verließ 1880 Montevideo, ein Geschenk an Giuseppe Garibaldi seitens der italienischen Auswanderer in Uruguay.

La Baia del Marcellino e la Tragedia delle StrambaieOgni anno Marina di Camerota rievoca la tragedia che colpì il paese il 1 giugno del 1867, quando, a poca distanza dalla baia del Marcellino a levante di Porto Infreschi, un gozzo che trasportava 20 fanciulle e due marinai naufragò. Dopo una giornata cominciata all’alba alla ricerca del saracchio o erba sparta (Ampelodesmos mauritanicus), una pianta immarcescibile dalle foglie tenaci e taglienti che veniva utilizzata per allevare i mitili e per costruire robuste cime, l’equipaggio faceva ritorno a casa, ma il carico eccessivo, fece naufragare il gozzo. Morirono 2 marinai e 12 donne, tutte strambaie. La fanciulla più giovane, Maria Mazzeo, aveva solo 13 anni. Le altre si salvarono aggrappandosi allo scoglio che, a memoria di quel tragico evento, oggi reca una croce in ferro.

Molte sono le grotte che caratterizzano la costa di Marina di Camerota, ognuna peculiare per forma e vicende storiche. Tra esse ve ne sono tuttavia alcune di importanza enorme, frequentate in epoca preistorica da gruppi di Neanderthal e di antichi “sapiens” che qui vissero lasciando evidenti tracce del loro passaggio.Raggiungibili a piedi con una splendida passeggiata dal centro di Marina di Camerota verso la spiaggia di Lentiscelle, sono le grotte della Cala, del Poggio e della Serratura, mentre la grot-ta del Noglio e quella degli Infreschi possono essere viste at-traverso una piacevole gita in barca. Le profondità di queste caverne hanno custodito strumenti di pietra scheggiata, focolari, ossa di animali, contenitori in cera-mica, ciottoli dipinti e ami da pesca in osso che hanno permes-so di ricostruire la vita dell’uomo preistorico, le sue attività, ma anche l’ambiente nel quale viveva.Grotta della Cala, Grotta del Poggio, Grotta della Serratura e Grotta del Noglio sono solamente alcuni dei silenziosi testi-moni che hanno raccontato agli archeologi le vicende umane e le trasformazioni climatiche degli ultimi 200.000 anni. Nel corso di questo lungo periodo, infatti, sono avvenute frequen-ti e intense variazioni climatiche, con un’alternanza di periodi caldi e freddi che hanno trasformato il paesaggio, la vegeta-zione e la composizione della fauna.

THE PREHISTORIC CAVESThere are many caves that dot the coastline of Marina di Camerota, each unique in shape and for their historical events. Among these, there are certain of great importance which were visited on a regular basis during prehistory by groups of Neanderthals and ancient “sapiens” who lived here. Grotta della Cala opens up a few meters from the sea. Archaeological evidence indicates habitual visitation by the Neanderthals in the middle Palaeolithic era and a more regular use of the cave by the Homo sapiens, between 30 thousand and 10 thousand years ago. Here many stone tools, scrapers and backed blades were found, together with many fauna remains, sea shells used as ornaments, bone artefacts and hearths. Placed immediately after grotta della Cala, there is grotta del Poggio. The current shape is the result of several changes which occurred over time. There are numerous lithic and fauna remains left by groups of people who visited the cave between 200 and 40 thousand years ago. Among these, the remains of elephants, rhinoceros and two human remains: a molar tooth and an ankle bone. Grotta della Serratura takes its name from the characteristic shape of the opening. It was visited by groups of people of the Upper Paleolithic, Mesolithic and Middle and Late Neolithic ages. Three pebbles painted with a red ocher decorative motive belong to the final era of the Paleolithic age. Grotta

Marina di Camerota. Le vie del Paleolitico

39

Il Leone di CapreraUn’imbarcazione di circa 9 metri di lunghezza, dotata di due alberi, che sfidò l’oceano: ecco cos’è il Leone di Caprera. Il nome lo si deve a Giuseppe Garibaldi, perché a lui doveva andare come dono, assieme ad una spada d’oro e ad un album di firme, regalo degli immigrati italiani in Uruguay. Nel 1880, con a bordo tre uomini, tra cui il cilentano Pietro Troccoli di Marina di Camerota, il Leone partì da Montevideo alla volta dell’Italia. Tale viaggio fu un impresa leggendaria e di successo, grazie al fatto che la barca era un capolavoro d’ingegneria nautica: poteva navigare quasi completamente sottacqua grazie a quattro serbatoi d’aria collocati intorno alla chiglia, che permettevano di attraversare l’onda senza saltarla.

del Noglio can be reached from the sea after a boat trip. The external appearance, which resembles a skull, has given rise to countless legends. On a platform 17 meters high, in the Middle Bronze Age (1700-1400 b.C), an artificial floor was made, composed of layers of different material, with two hearths , one of which is delimited by stones.

PRÄHISTORISCHE HÖHLENDie Küste von Marina di Camerota zeichnet sich durch zahlreiche Höhlen aus, die besondere Eigenschaften und geschichtliche Ereignisse aufweisen. Einige darunter sind von großer Bedeutung, da sie in der Prähistorie von Neandertalern und antiker Formen des „Sapiens“ bewohnt waren. Die Höhle Cala befindet sich nur wenige Meter vom Meer entfernt. Archäologische Funde weisen darauf hin, dass diese Höhle von Neandertalern aus dem Mittelpaläolithikum, sowie darauffolgend und auf systematischere Art und Weise vom Homo Sapiens vor 30.000 bis 10.000 Jahren, aufgesucht wurde. In diesen Höhlen wurden zahlreiche Steinartefakte, Schaber, rückengestumpfte Klingen, zahlreiche Tierreste,

Meeresmuscheln, die als Ornamente dienten, sowie Knochenartefakte und Feuerstellen aufgefunden. In unmittelbarer Nähe der Höhle Cala befindet sich die Höhle Poggio, die sich im Verlauf der Zeit stark verändert hat. Die Menschengruppen, die diese Höhle vor 200.000 bis 40.000 Jahren bewohnten, haben zahlreiche Steinfunde und Tierreste hinterlassen. Darunter Reste von Elefanten, Nashörnern und zwei menschliche Überreste: ein Backenzahn und ein Fußknöchel. Die Höhle Serratura (Türschloss) entnimmt ihren Namen der typischen Form ihrer Öffnung. Sie wurde von Menschengruppen aus dem Jungpaläolithikum, Mesolithikum und mittleren-späten Neolithikum bewohnt. Aus dem Ende des Paläolithikums stammen drei mit rotem Ocker bemalte Steine. Die Höhle Noglio erreicht man mit dem Boot. Von ihrem äußeren Aussehen, sie ähnelt einem Schädel, rühren zahlreiche Legenden her. In der Mittleren Bronzezeit (1700-1400 v. Chr.) wurde auf einer 17 Meter hohen Platte ein künstlicher Boden aus verschiedenen Materialschichten hergestellt, mit zwei Feuerstätten, von denen eine mit Steinen umrandet war.

Grotta della CalaLa Grotta della Cala si apre a pochi metri dal mare. La pian-ta della caverna ha una forma a clessidra ed è composta da un’antegrotta e da un retrogrotta, collegati da strozzatura. Le testimonianze archeologiche in questa grotta indicano una frequentazione iniziale da parte di gruppi Neandertaliani nel Paleolitico medio, ed un più sistematico utilizzo della grotta da parte di uomini anatomicamente moderni (Homo sapiens) succedutisi nel tempo, fra 30 mila e 10 mila anni or sono, con una interruzione (come a Grotta della Serratura) fra 24 mila e 16 mila anni fa, in corrispondenza dell’ultimo periodo di massi-mo raffreddamento climatico. Gli strati più significativi sono quelli di un particolare periodo culturale del Paleolitico Superiore, chiamato Gravettiano, cir-ca tra 27.000 e 24.000 anni fa. Questi livelli sono caratterizza-ti da un’ampia varietà di strumenti in pietra, come grattatoi e punte a dorso, da abbondanti resti faunistici, conchiglie mari-ne utilizzate come ornamenti, manufatti in osso e focolari. L’e-conomia di caccia era basata soprattutto sullo sfruttamento del Cervo.Dagli strati più recenti, infine, provengono interessanti reper-ti: dal Mesolitico un ciottolo dipinto, dal Neolitico una sepoltu-ra infantile e dalla successiva Età del Rame dei contenitori in ceramica e alcuni ami in osso, ingentiliti dalla forma a pescioli-no dell’attacco a cui si fissa il filo della lenza.

41

Grotta e Riparo del PoggioIl complesso del Poggio è situato su uno sperone calcareo ad est di Marina di Camerota. In origine esso era costituito da un’unica caverna formata da una cavità più piccola, l’attuale Grotta, che funzionava da galleria di drenaggio di una grotta enorme, l’attuale Riparo. Crolli successivi hanno determina-to la forma attuale. Numerosi sono i reperti litici e faunistici lasciati dai gruppi umani che hanno frequentato il sito fra 200mila e 40mila anni fa e che ci permettono di capire sia l’e-voluzione tecnologica di queste antiche popolazioni di ceppo Neandertaliano che i cambiamenti climatici intercorsi. Dai livelli più antichi provengono resti di elefante, rinoceronte e, cosa rara, due resti umani: un molare e un osso della caviglia. Dagli strati più recenti, invece, provengono interessanti ma-nufatti: punte, lame e raschiatoi, che rivelano l’abilità nell’atti-vità di scheggiatura della pietra da parte dell’Uomo di Nean-derthal.

Grotta della SerraturaLa cavità si apre sulla spiaggia di Lentiscelle e prende il nome dalla caratteristica forma dell’apertura. Abbastanza profonda, la grotta è stata frequentata da gruppi umani del Paleolitico superiore (fra 25 mila 10 mila anni fa), del Mesoli-tico (circa 9500 anni fa) e del Neolitico medio e recente (circa 6700/6000 anni fa). Da questi ultimi livelli provengono alcuni resti umani isolati. In tutta la serie sono stati rinvenuti manu-fatti in osso, ornamenti su conchiglie marine e numerosi foco-lari. Alla fase finale del Paleolitico appartengono tre ciottoli dipinti con un motivo decorativo in ocra rossa. In questo stes-so periodo i resti di fauna suggeriscono una dieta basata sulla caccia agli erbivori integrata da numerosi uccelli. Inoltre, i fre-quenti resti di molluschi e di pesci (anguilla) di acque salma-stre, indicano un insabbiamento della costa con la presenza di stagni, poi rinvasi dal mare nel Mesolitico. Nel Neolitico, tec-niche più elaborate di pesca in mare aperto sono testimoniate da resti di pesci di scoglio, come il pagello e l’orata.

Grotta del NoglioLa grotta si trova lungo la costa ad est di Marina di Camerota, vicino all’insenatura di Porto Infreschi. Oggi la caverna non è raggiungibile dalla terraferma: l’unico ingresso si apre in una parete verticale affacciata direttamente sul mare, a circa tre metri d’altezza. L’aspetto esterno, che ricorda un teschio o un essere mostruoso, ha dato vita ad innumerevoli leggende. Pochi ma significativi indizi hanno rivelato agli archeologi che l’uomo ha abitato questo luogo in diverse epoche della prei-storia. Le tracce della presenza umana si sono conservate su una piattaforma situata a 17 metri di altezza, non raggiunta dall’erosione marina che ha cancellato la serie stratigrafica preistorica. Sono stati rinvenuti un livello del Mesolitico (cir-ca di 9 mila anni fa), con numerosi gusci di molluschi e, supe-riormente, alcuni livelli della media Età del Bronzo (1700-1400 a.C.). In questa fase venne realizzato un pavimento artificiale, composto da strati di diverso materiale. Un livello di argilla venne disposto su un lastricato composto da pietre e ciottoli, a sua volta steso sopra dei carboni incandescenti che, una vol-ta surriscaldati, hanno indurito l’argilla. Ai lati di questo parti-colare pavimento sono stati individuati due focolari, uno dei quali delimitato da pietre. Nonostante la limitata estensione dell’area, sono stati portati alla luce numerosi manufatti, di cui i più significativi sono sicuramente i contenitori in ceramica.

... in scopulum versa est, iam saxea saxum tota subit, saxumque intraBERNARDINO ROTA

”“

43

45

Grazie alla felice collocazione geografica, alle limpide e pe-scose acque marine, al rigoglioso verde della vegetazione me-diterranea e alla laboriosità dei suoi abitanti, la cucina came-rotana si presenta ricca e variegata, con elaborati e gustosi piatti di terra o semplici e freschissimi piatti di mare. Una pietanza tradizionale è la “maracucciàta”, polenta realiz-zata con un legume locale, il maracuoccio, diffuso nel territo-rio di Lentiscosa che si raccoglie nei mesi estivi, a cui viene aggiunto un soffritto di tozzetti di pane in olio d’oliva, cipolla e peperoncino. Inoltre alcuni tipi di liquori ricavati da infusi di erbe aromatiche, come il finocchietto selvatico e il mirto.Il territorio costiero tra Marina di Camerota e Pisciotta è inol-tre famoso per le “alici di menaica”, oggi presidio Slow Food, dette così dalla rete con la quale vengono pescate, formata da maglie abbastanza larghe da bloccare solo i pesci di dimen-sioni maggiori, lasciando passare i più piccoli. Si possono cu-cinare in vari modi, o conservare sotto sale in “vasetti” di ter-racotta, posti in luoghi ventilati. La pesca avviene dal mese di marzo fino ad agosto, utilizzando delle barche che prendono anch’esse il nome di menaica. Non si può non ricordare, tra i piatti della tradizione, la “ciccia-ta”, zuppa realizzata con vari tipi di legumi e granaglie prepa-rata per la ricorrenza di Santa Lucia il 13 dicembre. E’ uno di quei piatti rituali preparato per essere condiviso con i parenti e i vicini in modo da propiziare l’abbondanza del raccolto, e si ricollega ad un piatto della Grecia arcaica, la “pancermina” (unione di tutti i semi ). La “Ciaurella”, infine, è una zuppa di fave, bietole, patate e finocchio selvatico, che cresce abbon-dante in questo territorio.

Enogastronomia

WINE AND FOODThe Camerota cuisine is rich and varied, with dishes from the land and the sea. A traditional dish is the “maracucciàta” polenta made with a local legume. The area is famous for its “anchovies of menaica,” today Slow Food product, so called after the fishnet with which they are caught. Among the traditional dishes there is the “cicciata,” a soup made with various kinds of legumes and cereals. The “Ciaurella” instead is a soup of beans, swiss chard, potatoes and wild fennel.

WEINGASTRONOMIEDie Gastronomie in Camerota ist sehr abwechslungsreich und reichhaltig, mit typischen Meeresgerichten und lokalen Spezialitäten. Ein traditionelles Gericht ist die „maracucciàta“, Polenta aus lokalen Hülsenfrüchten. Sehr bekannt sind die „Menaica Sardellen“, die den Gütesiegel „Presidio Slow Food“ tragen und ihren Namen dem Netz verdanken, mit dem sie gefangen werden. Ein weiteres traditionelles Gericht ist die Suppe „cicciata“ aus verschiedenen Hülsenfrüchten und Getreide. “Ciaurella” ist die Bezeichnung für eine Suppe aus Saubohnen, Mangold, Kartoffeln und wildem Fenchel.

La fede degli abitanti di Camerota diventa visibile nei giorni di festa: la popolazione si raccoglie intorno alla chiesa da cui partire per le animate e fastose processioni. Il 17 e 18 maggio a Licusati, la popolazione festeggia la SS. An-nunziata, con due giorni di vivida partecipazione. A Camerota durante la seconda domenica di luglio si festeg-gia il Santo patrono San Vincenzo Ferreri, con una suggestiva processione che attraversa le strade del paese. Durante i mesi di luglio e agosto ogni mercoledì in contrada San Vito è possi-bile partecipare al mercatino dei prodotti tipici.A Marina di Camerota la festa religiosa più sentita è quella di San Domenico di Guzman, patrono di Marina, festeggiato dall’1 al 4 di agosto: si ricorda durante tale evento il miracolo che il Santo compì, salvando quattro marinai di Marina, sor-presi dal mare in tempesta. Evento rievocato anche la prima domenica di Marzo. Altre interessanti festività sono quelle per la Madonna del Carmine, il 16 luglio, e per Santa Rita da Cascia, la cui statua viene portata in processione a bordo di un’auto ricoperta di fiori e seguita da bambini con biciclette decorate da fiori. Una suggestiva celebrazione avviene nella seconda domenica di Agosto presso la piccola chiesetta di San Lazzaro, posta a protezione della splendida Baia degli Infreschi. Dopo la cele-brazione religiosa all’esterno della cappella, la tradizionale processione avviene prima lungo un sentiero che porta alla spiaggia, e poi via mare. La statua del Santo, a bordo di un’im-barcazione di pescatori, verrà scortata al largo dalle altre barche, di fedeli e pescatori, colorati fuochi d’artificio conclu-dono l’evento. Agli inizi di settembre Lentiscosa festeggia la sua patrona, Santa Rosalia.

Feste e riti religiosi

FEASTS AND RELIGIOUS RITUALSOn May 17 and 18 in Licusati, the population celebrates SS. Annunziata. In Camerota, on the second Sunday of July, San Vincent Ferreri is celebrated, while in July and August, every Wednesday you can visit the market of typical products. In Marina di Camerota, from August 1 to 4, there’s the feast of San Domenico di Guzman. An evocative celebration with a boat procession takes place on the second Sunday of August at the small church of San Lazzaro, built to protect the beautiful Bay of Infreschi. In early September Lentiscosa celebrates its patron saint, Santa Rosalia.

VOLKS- UND KIRCHENFESTEAm 17. und 18. Mai wird in Licusati der SS. Annunziata gedacht. Am zweiten Julisonntag wird in Camerota San Vincenzo Ferreri gefeiert. An jedem Mittwoch im Juli und August findet dort ein Markt mit typischen Produkten statt. Vom 1. bis 4. August findet in Marina di Camerota ein Fest zu Ehren des Heiligen Dominikus von Guzman statt. Zu diesem Anlass findet am zweiten Sonntag im August in der Nähe der Kirche San Lazzaro, die die Bucht Infreschi beschützt, eine beeindruckende Bootsprozession statt. Anfang September wird in Lentiscosa die Schutzheilige Santa Rosalia gefeiert.

47

NUMERI UTILIUSEFUL NUMBERS / NÜTZLICHE TELEFONNUMMERN

COMUNE DI CAMEROTAP.za San Vincenzo, 584040 Camerota (SA) Tel. +39 0974 920211www.camerota.asmenet.it

PORTO TURISTICO DI MARINA DI CAMEROTALocalità Porto84059 Marina di Camerota (SA)Tel. +390974 939813www.portodicamerota.it

UFFICIO TURISMO COMUNE CAMEROTALocalità Porto84059 Marina di Camerota (SA)Tel. +39 0974939307

ENTE PARCO NAZIONALE DEL CILENTO, VALLO DI DIANO E ALBURNI Via Mon te sani 84078 Vallo della Luca nia (SA) Tel: +390974719911Fax +3909747199217www.cilentoediano.it

PRO LOCO CAMEROTA Loc. Porto, molo di Sopraflutto 84059 Marina di Camerota, (SA) Tel. +39 0974932940www.prolococamerota.org

MUSEO CIVICO DELL’ARTIGIANATO ED ATTREZZI CONTADINI Via Armando Diaz, Camerota (SA)Tel. +39 0974935289

MUVIP CAMEROTA, Museo Virtuale del Paleolitico,Località Porto, Marina di Camerota (SA)[email protected]

CARABINIERI 112

POLIZIA 113

VIGILI DEL FUOCO 115

GUARDIA DI FINANZA 117

SOCCORSO STRADALE 116

PRONTO SOCCORSO 118

SOCCORSO IN MARE 1530

CORPO FORESTALE DELLO STATO / SEGNALAZIONE INCENDI BOSCHIVI 1515

ECOMUSEO VIRTUALE PALEOLITICO

Dalla difesa della biodiversità alimentare dipende il futuro dell’umanitàCARLO PETRINI, FONDATORE SLOW FOOD

”“

CRAFTSAn important activity practiced in Camerota is woodworking the olive and carob trees, where very interesting sculptures are carved. One of the most characteristic activities was working spartea grass (Ampelodesmos mauritanicus), where strings of varying length and thickness were made for agriculture use and for the breeding of mussels which were sold all throughout the Mediterranean area.

KUNSTHANDWERKEin wichtiges Kunsthandwerk in Camerota, mit dem interessante Skulpturen hergestellt werden, ist die Verarbeitung von Oliven- und Johannesbrotbaum-Holz. Ein weiteres charakteristisches Handwerk war die Verarbeitung von Diss (Ampelodesmos mauritanicus). Daraus wurden Seile in verschiedener Länge und Dicke hergestellt, die in der Landwirtschaft und zur Miesmuschelzucht verwendet und im ganzen Mittelmeerraum vermarktet wurden.

Se tra le attività artigianali più interessati di Camerota vi è la lavorazione dell’argilla ad opera dei “cunzari” di Camerota, non sono da meno altre pratiche di antica tradizione che il popolo di Camerota custodisce e tramanda da tempo. Un’importante attività è la lavorazione del legno di ulivo e del carrubo, con i quali vengono realizzate sculture molto interessanti per fog-gia e materiale utilizzato. Una tra le attività più caratteristiche e dalla forte connota-zione folkloristica era la lavorazione dell’erba spartea (Am-pelodesmos mauritanicus), arbusto sempreverde che nasce spontaneo in queste terre. Dalla sua lavorazione ad intreccio si ottenevano corde di varia lunghezza e spessore, per usi agricoli e per l’allevamento dei mitili, commercializzate in tut-to il bacino del Mediterraneo.

Artigianato

real

izza

zion

e ar

cella

.eu

real

izza

zion

e Ar

cella

.eu

- Ast

eria

.it

COME ARRIVAREHOW TO GET HERE / ANFAHRT

NAPOLI CAPODICHINO (189 KM)PONTECAGNANO FAIANO-COSTA D’AMALFI (108 KM)

NORD / NORTH / NORDEN

SALERNO-REGGIO CALABRIA

BATTIPAGLIA O EBOLI

SS18 AGROPOLI/VALLO DELLA LUCANIA

PODERIA, SS562 MARINA DI CAMEROTA

SUD / SOUTH / SÜDEN

REGGIO CALABRIA-SALERNO

BUONABITACOLO

SS17 POLICASTRO BUSSENTINO

PODERIA, SS562 MARINA DI CAMEROTA

STAZIONE / STATION / BAHNHOF

SALERNO-REGGIO CALABRIA

STAZIONE PISCIOTTA/PALINURO

WWW.TRENITALIA.IT

DA / PER > FROM/TO > VON/NACH

NAPOLI, SALERNO,

VALLO DELLA LUCANIA, SAPRI

Salerno

Camerota

ENTEORGANISATION / EINRICHTUNG

Comune di CamerotaP.zza San Vincenzo, 584040 Camerota (SA) Tel. +39 0974 92 02 11

www.comune.camerota.sa.it

INFO TURISTICHETOURIST INFO / TOURISTENINFORMATION

Porto Marina di CamerotaLocalità Porto84059 Marina di Camerota (SA) Tel. +39 0974 93 98 13Fax +39 0974 93 91 84

www.portodicamerota.itwww.camerotamuvip.eu

SalernoBattipaglia

Agropoli

PalinuroSapri

Vallo dellaLucania

Buonabitacolo

Marina di Camerota

Policastro B.Poderia

Camerota