Toska-Angoisse-Πόνος βαθύς. A proposito di una traduzione di Alèxandros Papadiamantis

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Transcript of Toska-Angoisse-Πόνος βαθύς. A proposito di una traduzione di Alèxandros Papadiamantis

aspetti di linguistica

e dialettologia neogreca

Oyei th neoellhnikhv glwssologivakai dialektologiva

a cura dianna Zimbone e matteo miano

bonanno editore

Volume pubblicato con il contributodel ministero ellenico della Cultura e del turismo

del ministero Cipriota dell’istruzione e della Cultura

atti dell’incontro internazionaleCatania, 3-4 aprile 2008

università degli studi di Catania

traduzioni dei contributi dal greco e indicia cura di matteo miano

Proprietà artistiche e letterarie riservateCopyright © 2010 - gruppo editoriale s.r.l.

aCireale - roma

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matteo mianouniversità di Catania

Toska - Angoisse - Povno baquva proposito di una traduzione di alèxandros papadiamantis

premeSSa. CeChoV in greCia

il 29 settembre 1900 inizia ufficialmente la storia della ricezione del-l’opera di anton pavlovic Cechov in grecia: agathoklìs Konstantini-dis, interprete dell’ambasciata russa ad atene dal 1892 e viceconsoledi russia al pireo dal 1902, scrisse quel giorno a Cechov per infor-marlo che la redazione del quotidiano Panaqhvnaia «desiderando of-frire ai propri lettori testi della letteratura russa contemporanea intraduzione greca» si rivolgeva a lui pregandolo di «scegliere tali operetra i più eminenti scrittori di talento della russia contemporanea».Konstantinidis chiede la licenza di pubblicare in greco i racconti Cërnyjmonach, [Il monaco nero], Passazir pervogo klassa [Passeggero di prima classe],Proizvedenie iskusstva, [Un’opera d’arte] e Skripka Rotšil’da [Il violino di Rot-schild], e di altri di cui non menziona il titolo1. Cechov risponderà l’un-dici ottobre da Jalta, dove ultimava la stesura de Le tre sorelle, accettandocon gratitudine la proposta e promettendo di inviare la fotografia el’autobiografia richieste per la pubblicazione sul quindicinale2. i

1 a.p. CeChoV, Polnoe sobranie socinenij i pisem v tridcati tomach. Socinenija v vosem-nadcati tomach, nauka, mosca 1986, Viii, Rasskazy. Povesti 1892-1894, p. 496. laprima opera di Cechov ufficialmente tradotta da Konstantinidis fu ErgonTevcnh in Panaqhvnaia 2 (Oktwvbrio 1900-Mavrtio 1901), pp. 64-67. il tra-duttore annota: “l’autore di questo racconto, anton Cechov, è il più popolaree anzi il più noto dei narratori russi contemporanei. prossimamente vorremopubblicare alcuni di questi racconti assieme alla sua fotografia”. una traduzioneanonima del racconto En th oikogeneiva, attribuita a Konstantinidis e pubblicatasul periodico Kleiwv nel 1889, è citata in Sonia ilinSKaJa, EllhnorwsikavSunapanthvmata, Ellhnikav Gravmmata, atene 2004, p. 102.

2 il quotidiano si etichetta “eikonografhmevnon periodikovn” per il riccoapparato illustrativo che accompagna i testi. la fotografia e la nota biograficadi Cechov compaiono su Panaqhvnaia 5 (Oktwvbrio 1900-Mavrtio 1901),p. 178.

racconti vennero tradotti dal russo e ottennero un generale apprez-zamento3.

non sappiamo se alèxandros papadiamantis conoscesse Konstan-tinidis, ma è probabile che ne leggesse le traduzioni su Panaqhvnaia,periodico cui era professionalmente legato sin dalla pubblicazione diSogno sull’onda [Oneiro sto kuvma]4. resta il fatto che Cechov divennenoto al vasto pubblico greco, e tra il 1900 e il 1901 ebbe inizio unasistematica opera di divulgazione sui periodici anche con il contri-buto di papadiamantis, cui sono state attribuite le traduzioni ano-nime di quattro racconti, apparse sul quotidiano To Astu tra il 26agosto e il 1° settembre del 1901. la presente comunicazione si pro-pone di illustrare i risultati dell’indagine che, nella sua prima fase, hapermesso di risalire alle fonti – fino ad oggi ignote – utilizzate dalloscrittore greco per le proprie traduzioni5.

da ANGOSCIA ai quattro raCConti

l’ultima delle traduzioni attribuite a papadiamantis, dal titolo Povnobaquv6 – narra di un vetturino affranto per la morte del figlio e checerca invano di parlarne con i clienti, rivolgendosi infine angosciato

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3 Sulla ricezione della letteratura russa in grecia, vd. Sonia ilinSKaJa, El-lhnorwsikav Sunapanthvmata, cit. e ead., H rwsikhv logotecniva sthn Ellavda.19o aiwvna, Ellhnikav Gravmmata, atene 2006.

4 Panaqhvnaia 1 (Oktwvbrio 1900-Mavrtio 1901), pp. 9-15.5 Sull’attribuzione di paternità delle traduzioni anonime di papadiamantis

si rimanda a Papadiamantikav Tetravdia 7, Afievrwma ston metafrasthv Pa-padiamavnth, a cura di n.d. triantafyllòpouloS, Dovmo, atene 2006 eeleni politou marmarinoù, Papadiamavnth, Mwpasavn kai Tsevcwf. Apovth Skiavqo sthn Eurwvph, in Praktikav A Dieqnouv Sunedrivou gia ton Alev-xandro Papadiamavnth (Skiathos 1991), Dovmo, atene 1996, pp. 423-427. iracconti cechoviani tradotti da papadiamantis sono editi in a.p. CeChoV, Tevs-sara dihghvmata, metavfrasi Al. Papadiamavnth, prologo di Zisimos lo-rentzatos, Dovmo, atene 2002.

6 il racconto Toska venne pubblicato per la prima volta sulla Peterburgskajagazeta 26 (27/01/1886), p. 3, firmato con lo pseudonimo di antoša Cechonte.lo stesso anno venne incluso nella raccolta Pëstrye rasskazy [Racconti variopinti].ora in CeChoV, Polnoe sobranie socinenij i pisem, cit., iV, Rasskazy. Jumoreski1885-1886, pp. 326-330.

alla propria cavallina – non era una novità per i lettori ateniesi. ilracconto cechoviano era già noto infatti dal marzo del 1901 graziealla trasposizione di Konstantinidis, che aveva tradotto l’originaleToska con il titolo H qliyi7. nonostante la corrispondenza inter-corsa fra lo scrittore russo e il viceconsole greco, l’informazionedella prima traduzione ateniese passò inosservata ai compilatoridell’Opera Omnia cechoviana, e l’elenco bibliografico delle traduzioniin lingua straniera effettuate prima della morte di Cechov nel 1904non ne riporta traccia8.

nel secondo semestre del 1901 papadiamantis – che non cono-sceva il russo – propose una nuova traduzione di Toska, già circolantein sei lingue europee oltre il neogreco, tra cui il francese e il tedesco.da questa constatazione deduciamo che lo scrittore greco, che nonconosceva la lingua germanica, si imbattè in una delle due edizionifrancesi i cui riferimenti sono registrati nella bibliografia cechoviana:Détresse, traduzione di denis roche9 oppure Angoisse a cura di léongolschmann ed ernest Jaubert10, testi che confermano la rapidità

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7 Panaqhvnaia 5 (Oktwvbrio 1900-Mavrtio 1901), pp. 178-181. quest’ul-tima versione, accompagnata dalla fotografia con la nota biografica, ci in-forma tra l’altro come lo scrittore russo “[…] apprese i primi insegnamentialla locale Scuola greca [di Taganrog], ove imparò la lingua neogreca, che peròdimenticò dopo essersi diplomato, essendosi interamente dedicato al russo”(p. 178).

8 Sulla base dell’elenco compilato dai curatori dell’opera omnia, il raccontoToska venne tradotto prima della morte dell’autore nelle seguenti lingue: bul-garo, ungherese, tedesco, serbocroato, slovacco, finlandese, francese e ceco, edi queste papadiamantis conosceva solo il francese. Cfr. CeChoV, Polnoe sobraniesocinenij i pisem, cit., pp. 523-545.

9 a. tChéKhoV, Angoisse, in id., Les Moujiks, perrin, paris 1901, pp. 154-162. denis roche (1868-1951). figlio di un avvocato, intraprese gli studi fo-rensi. fu spinto da amici ad apprendere la lingua russa. al volgere del secolofece il suo primo viaggio a San pietroburgo dove strinse amicizie con perso-nalità letterarie del tempo. tradusse molti autori, tra cui n. leskov e soprat-tutto a. Cechov, di cui curò le œuvres complètes, i-XViii, Correspondance, i-ii,éditions plon, paris, 1922-1934. fu un profondo conoscitore della pitturarussa, cui dedicò molte monografie. le traduzioni di denis roche delle operedi Cechov riportano in copertina: Seule traduction autorisée par l’auteur.

10 il riferimento bibliografico registrato nell’opera omnia cechoviana è: An-goisse, in Le livre des bêtes. trad. par l. golschmann et e. Jaubert. (l. tolstoï, n.

con cui i grandi scrittori russi oltrepassavano i confini greci attraversotraduzioni da altre lingue occidentali, soprattutto il francese11.

l’ipotesi che papadiamantis avesse usato Détresse come protote-sto di Povno baquv è stata da me subito scartata per numerose in-congruenze, fra cui:

a) indizi lessicologici basati sul fatto che lo scrittore greco non co-nosceva la lingua russa, come il grido che un militare rivolge alvetturino, protagonista del racconto, affinché lo conduca “al di-stretto di Vyborg!”:

b) la traduzione del finale del racconto, dove però papadiamantisinterviene correggendo il giusto respire (dyšit) in fusa/` (souffle):

Cechov, Тоска: Лошаденка жует, слушает и дышит на руки своего хо-зяина... Иона увлекается и рассказывает ей всё...

roche, Détrésse: le cheval mange, écoute et souffle sur les mains de son maître…iona s’oublie et lui raconte tout.

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tchédrine, a. tchékhov, avenarius, etc.), ollendorf, paris, 1901. in CeChoV,Polnoe sobranie socinenij i pisem, cit., p. 523. léon golschmann (1861-??) era natoin Siberia, a Zima, nel distretto di irkutsk, e all’età di vent’anni si stabilì a parigidove iniziò a pubblicare numerose traduzioni francesi di autori russi e polacchi.ernest Jaubert (1856-1942) fu poeta, narratore, drammaturgo e traduttoredall’inglese e dal greco antico. non conosceva il russo, ma fu un appassionatopromotore della letteratura russa in francia, e la sua collaborazione con gol-schmann si limitava all’adattamento del testo. entrambi si firmavano spessosotto lo pseudonimo collettivo di “hellé” [léon et ernest]. Cfr. J.-C. polet,Patrimoine littéraire européen, i-XiV, Xii: Mondialisation de l’Europe 1885-1922,boeck, bruxelles 1992-2003, p. 1055; b. Wilfert, Cosmopolis et l’homme invisible- Les importateurs de littérature étrangère en France, 1885-1914 in Actes de la rechercheen sciences sociales 144 (2002/4) le Seuil, paris, pp. 33-46.

11 Sulla ricezione della letteratura russa in grecia, vedi supra, n. 3.

Cechov

Тоска

На Выборгскую!

roche

Détresse

quartier de Viborg!

golschmann-Jaubert

Angoisse

a la Vyborgskaja!

papadiamantis

Povno baquv

Eij th;n Bumporskavi>a!

golschmann-Jaubert, Angoisse: le cheval mange, écoute et respire sur le mains de son maître…iona donne un libre course à sa peine et raconte tout à sa jument…

papadiamantis, Povno baquv:To; a[logo trwvgei, ajkouvei kai; fusa/ ejpi; twn ceirwn tou ku-rivou tou.O Iwna divdei ejleuqevran e[xodon eij th;n luvphn tou kai;dihgeitai o{lhn th;n uJpovqesin eij th;n foravda tou.

ad avvalorare l’ipotesi per cui la fonte usata da papadiamantis èAngoisse tradotta da léon golschmann con l’adattamento di ernestJaubert12 ha contribuito pure l’analisi della genesi delle prime tradu-zioni francesi di Toska. lo studio ha rivelato una ulteriore omissionenell’Opera Omnia di Cechov: Angoisse (golschmann-Jaubert) era giàstato pubblicato sul periodico La Revue hebdomadaire nel settembredel 190013 assieme ad altri tre racconti cechoviani, ed è quindi ante-cedente sia alla riedizione in Le livre des bêtes (1901) citata nell’OperaOmnia14, sia alla pubblicazione di Détresse (1901) curata da denisroche. i quattro racconti de La Revue, che coincidono con quelli diTo Astu, forniscono il quadro completo delle traduzioni dei rac-conti di Cechov in francese e in greco effettuate nell’arco di un anno,dal settembre del 1900 al settembre del 1901:

infine, l’ultimo indizio sulla genuinità della fonte francese usatada papadiamantis è costituito dal breve articolo pubblicato anonimo

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12 Vd. supra, n. 10.13 La Revue hebdomadaire 2e série, 4e année, X (septembre 1900), librairie

plon, paris, pp. 410-416, in seguito La Revue hebdomadaire. la serie dei periodiciè disponibile in formato elettronico sul sito della bibliothèque national defrance all’indirizzo http://gallica.bnf.fr/?lang=fr, consultato in data01/06/2010.

14 Vd. supra, n. 10.

titoli originaliCechov

La Revue hebdomadaire (sept. 1900)trad. golschmann-Jaubert

To Astutrad. papadiamantis

NachlebnikiToskaDramaPeresolil

Pensionnaire (pp. 402-409)Angoisse (pp. 410-416)Le drame (pp. 417-423)Il a trop exagéré (pp. 423-428)

Oi Oikovtrofoi (26-27 agosto 1901)Povno baquv (31 agosto-1 settembre 1901)Gevnnhsi dravmato (28-29 agosto 1901)To paravkame (30 agosto 1901)

il 25 agosto 1901 sul quotidiano To Astu dal titolo Il Maupassantdella Russia [O MWPASSAN THS RWSSIAS] che annunciava l’imminenzadelle pubblicazioni dei racconti, così come avvenuto per la tradu-zione greca di Delitto e Castigo di dostoevskij15. nikos d. triantafyl-lòpoulos ritiene che

la sua lingua non sia lontana da quella di papadiamantis, ma non visono indizi sufficienti per cui sia stato scritto dal traduttore [dei racconti,cioè da Papadiamantis]. probabilmente viene dalla penna di n. episko-pòpoulos o dello stesso d. Kaklamanos, direttore di To Astu16.

il testo in realtà non è originale, ma costituisce la fedele tradu-zione curata da papadiamantis dell’articolo Quatre nouvelles de Tché-khov, che costituiva il prologo alle metafrasi dei racconti pubblicatisu La Revue hebdomadaire17. rispetto all’originale francese, l’articolettoO MWPASSAN THS RWSSIAS è preceduto da un brevissimo incipit re-cante i titoli dei racconti e da un epilogo che preannuncia la futurapubblicazione di un romanzo «dai paesi del nord»18.

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15 l’articolo O MWPASSAN THS RWSSIAS è stato ripubblicato in CeChoV,Tevssara dihghvmata, cit., pp. 56-57. Sulla traduzione greca di Delitto e Castigovd. m. miano, Dostoevskij, Papadiamantis, Roidis e la traduzione greca di Delitto eCastigo, in Il Verismo fra Sicilia e Grecia, atti dell’incontro internazionale (Catania,16 dicembre-mineo, 17 dicembre 2005), a cura di anna Zimbone, universitàdegli Studi di Catania [quaderni del dipartimento di filologia moderna 11],Catania 2008, pp. 35-55.

16 CeChoV, Tevssara dihghvmata, cit., p. 55. nikòlaos episkopòpoulos(1874-1944) fu scrittore, critico e saggista. iniziò la carriera in grecia, dovecollaborò con diversi periodici fra i quali To Astu, e continuò in francia, scri-vendo in francese con lo pseudonimo nicolas Ségur. Cfr. g. dallaS, NikovlaoEpiskopovpoulo, in H palaiovterh pezografiva ma. Apov ti arcev w tonprwvto pagkovsmio povlemo, a-ia, Sokovlh, atene 1997, Q, pp. 24-50. dimi-trios Kaklamanos (1872-1849) fu diplomatico e giornalista. dal 1892 al 1901diresse To Astu e dal 1901 al 1907 pubblicò To Nevon Astu. nel 1907 iniziòuna lunga carriera diplomatica che lo portò in diverse sedi europee e in ame-rica. Cfr. Megavlh Ellhnikh; Egkuklopaivdeia Drandavkh, A-KD, oJ Foivnix, atene1926-1934, IG, p. 507.

17 La Revue hebdomadaire, cit., p. 401.18 nell’articoletto papadiamantis conia un equivalente del termine “intel-

lectuels”: […qu’il donne libre course, dans le Moine noir, la Salle n° VI, l’Histoireennuyeuse, à son penchant pour l’analyse psychique des fous et des «intellec-tuels», - thcékhov se reconnaît, dès les premières lignes, à son tour d’esprit

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in questa prima fase dell’indagine mi limiterò ad alcune osservazionisulla traduzione del racconto Toska in Angoisse, e di quest’ultimo inPovno baquv con riferimenti alla prima traduzione greca, H qliyidi Konstantinidis. non è semplice evidenziare somiglianze e diffe-renze tra le due traduzioni greche, per cui semplificheremo il di-scorso premettendo che il prototesto cechoviano è fedelmentetradotto da Konstantinidis, mentre la versione di papadiamantis,seppur fedele ad Angoisse di golschmann-Jaubert ma non al testorusso, rivela esiti inattesi.

Va anzitutto detto che la consapevolezza del lettore di leggereuna traduzione ha una corrispondenza nel grado di visibilità del tra-duttore all’interno del testo. il lettore greco dei due racconti è con-sapevole di trovarsi di fronte a un testo scritto originariamente inun’altra lingua, per i diretti riferimenti alla cultura e alla lingua russa(kapivkia-copechi, oJdo; Bivmporg-Bumporskavi>a). Konstantinidis, adifferenza di papadiamantis, ha un elevato grado di visibilità perchéfirma la traduzione e ne dichiara contestualmente la fonte siglandoin calce ejk tou Rwssikou. il lettore della traduzione di papadiaman-tis, seppur anonima, apprende della fonte grazie all’articolo O MWPAS-SAN THS RWSSIAS.

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particulier, plus facile à sentir qu’a définir, fait d’observation hardie, de psycho-logie suraiguë, d’ironie pessimiste…] in La Revue hebdomadaire, cit., p. 401 […eijto;n «Mauron Monacovn», eij th;n «Savllan uJpæ ajriq. 6», eij th;n «Aniara;niJstorivan», divdei ejleuqevran e[xodon eij th;n rophvn tou pro; ta; ajnaluvsei ta;yucika; twn trellwn kai; twn frenolhvptwn. O Tsevcwb pantou ajnafaivnetaieujkolwvtero eij to; na; aijsqavnetai para; na; kaqorivzh/, plhvrh tolmhra`parathrhtikovthto, aijcmhra yucologiva, tragikh eijrwneiva…] in CeChoV,Tevssara dihghvmata, cit., p. 57. il termine francese intellectuel come sostantivoinizia a diffondersi nel 1895 circa nel contesto del famoso ‘caso dreyfus’ a in-dicare un gruppo di ‘non militari’, i quali si inseriscono in un caso giudicato diesclusiva competenza della casta militare. il termine intellectuel è sempre contras-segnato stilisticamente dal corsivo oppure virgolettato, così come appare su LaRevue, per connotare, in genere negativamente, gli individui che perdono di vistala realtà rifugiandosi nell’astrazione. la parola nasce, quindi, con una forte va-lenza che perdura ancora quando papadiamantis lo tradurrà pochi anni dopo –in questo articoletto – con il greco frenolhvpth, cioè insane, demente. Sulla nascitadegli “intellettuali” in francia, cfr. C. Charle, Naissance des «intellectuels», 1880-1900, [le sens commun], les éditions de minuit, paris 1990.

le due metafrasi offrono interessanti spunti di analisi già dal ti-tolo e dall’epigrafe che lo accompagna. nella semantica del terminerusso Toska (ansia, angoscia, noia, cosa noiosissima, nostalgia) emerge inprimo piano la componente semantica della ‘paura’ e dell’‘ansia’unita alla ‘tristezza’ ed esprime, altresì, il senso di mancanza: il mestoprotagonista avverte il bisogno di condividere il dolore con altri19.l’epigrafe che precede il testo conferma questo stato d’animo: Achi mai canterò la mia tristezza?…20, dove ‘tristezza’ è il russo pecál’ [tri-stezza, malinconia]. nel repertorio dei concetti emozionali in linguagreca legati al discorso artistico le nozioni di toska e di pecál’ sonoresi da Konstantinidis con la coppia qliyi-povno, nessuno dei qualiperò esprime il senso di mancanza, con il risultato che entrambi i ter-mini indeboliscono la chiave di lettura del racconto21:

(C)22 ТОСКА

Кому повем печаль мою?…

(K) H QLIYIS. Se; poio;n na; pw to;n povno mou...

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19 il racconto Toska è tradotto Malinconia da agostino Villa in a.p. CeChoV,Racconti, i-iV, einaudi, torino 1950-58, iV, pp. 225 e ss. e Angoscia da ettorelo gatto in CeChoV, Racconti, i-ii, garzanti, milano 1975, i, pp. 65-70. Sullaresa dei concetti emozionali in lingua russa, si rimanda a anna VeZbiCKaJa

[= WierZbiCKa], Semanticeskie universalii i opisanie jazykov, Jazyk russkoj kul’tury,moskva 1999 e ead., Dusa (?soul), toska (?yearning), sudba (?fate): three key conceptsin Russian language and Russian culture, in Metody formalne w opisie jezykow slowian-skich, bialystok 1990, pp. 13-32.

20 Komu povem pecal’ moju? È l’inizio del salmo popolare Plac Iosifa i byl’: Комуповем печаль мою, / Кого призову к рыданию? / Только тебе, вла-дыко мой, / Известна печаль моя [Il pianto di Giuseppe e tutto ciò che accadde:a chi canterò il mio dolore / chi chiamerò a piangere? / Solo a te, mio signore, ènota la mia tristezza]. in p. beSSonoV, Kaleki perechozie, i, mosca, 1861, p. 187.

21 Qliyi deriva da qlivbw, premo, comprimo, stringo, restringo, tras. angustio, op-primo, maltratto, e indica la pena, l’oppressione, la calamità, l’afflizione. Povno derivada ponevw, soffro, ho male, dolore, mi affatico, travaglio e indica l’opera faticosa, lo sforzo,il risultato di una fatica e infine la pena, l’affanno. Cfr. Vocabolario greco italiano acura di l. roCCi, Soc. ed. dante alighieri, firenze 1991.

22 in seguito, indicheremo con (C) il testo russo, (K) la traduzione di Kon-stantinidis, (gJ) quella di golschmann e Jaubert con (p) quella di papadia-mantis. le citazioni sono riportate fedelmente dagli originali: ho rispettato lagrafia e le indicazioni tipografiche, ad eccezione dei corsivi che sono miei.

le due variabili terminologiche qliyi-povno, dipendenti l’unadall’altra, sono rese in francese (gJ) dalla coppia angoisse-tristesse. nelritradurre il titolo e il sottotitolo in greco papadiamantis ritorna allarelazione qliyi-povno, stavolta però invertendola in povno-qliyi:

(gJ) ANGOISSE.A qui dirai-je ma tristesse?…

(p) PONOS BAQUS. «Eij poion na; ei[pw th;n qliyivn mou»

combinazione che viene riproposta da papadiamantis nel preciso mo-mento in cui il protagonista soffre della mancanza di essere ascoltato:

(C) Утихшая ненадолго тоска появляется вновь и распи-рает грудь еще с большей силой.

(K) H sighvsasa pro; mikro;n qliyi ajnaqrwvskei au\qi kai; katapievzeito; sthqov tou meta; pleiotevra dunavmew...

(gJ) mais bientôt l’angoisse revient l’oppresser avec plus de force.(p) Alla; metæ ojlivgon, oJ povno e[rcetai na; to;n kataqlivyh me; perisso-

tevran sfodrovthta.

dal contesto sembra però che papadiamantis abbia intuito la va-lenza semantica del titolo russo – pur ignorandolo – e in tal modogli si avvicina rafforzando il sostantivo povno con l’aggettivo baquv.Se dal punto di vista emozionale questo titolo si accosta semantica-mente al russo più di quello di Konstantinidis, se ne discosta in ter-mini di economia linguistica ed espressiva nella misura in cui ladensità della lingua slava è inversamente proporzionale alla fluiditàdella lingua greca, non essendo il russo e il greco equipotenti quantoa sinteticità e capacità espressiva. questo disequilibrio produce unadifferente percezione della funzione poetica fra il prototesto e le tra-duzioni a lui correlate:

(C) - А у меня, барин, тово... сын на этой неделе помер. - Гм!.. Отчего же он умер?

(K) - O guiov mou, dhladhv... aujtov... oJ guiov mou pevqane proctev. - Cm.. Kai; ajpo; tiv ajpevqane;

(gJ) - Cette semaine, monsieur, mon fils…est mort.- ah! et de quoi?

(p) - Aujth; th;n eJbdomavda, ajfevnth, oJ guiov mou... pevqane.- A! Kai; ajpo; tiv;

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a propoSito di una traduZione di alÈXandroS papadiamantiS

in questo passo la relazione sintattica riferita al protagonista e alfiglio morto è definita da differenti categorie grammaticali: il co-strutto u menja syn versus oJ guiov mou, mentre l’informazione tem-porale è discordante (questa settimana/l’altro ieri). anche l’assonanzaverbale della risposta evidenzia una relazione emotiva tra pomer e umer,che solo Konstantinidis riproduce nella relazione pevqane-ajpevqane.

in altri punti si ripresenta la necessità di filtrare l’organizzazionedei termini emozionali, e la sensibilità di papadiamantis – oltre cheil talento – interpreta con ampio grado di soggettività le sfumaturecomportamentali, etichettandole con precisione:

(C) Глаза Ионы тревожно и мученически бегают по толпам[…]

(K) Ta; blevmmata tou Iwna taracwdw kai; marturikw gurnoun ajna;ta; plhvqh […]

(gJ) Ses yeux se promènent avec inquiétude et douleur sur la foule […](p) OiJ ojfqalmoiv tou met’ ajnhsuciva kai; a[lgou planwntai ajna; to;

plhqo […]

e più oltre:

(C) […] встряхивает головой, словно почувствовал оструюболь […]

(K) […] ajnatinavssei th;n kefalh;n wJ na; hj/sqavnqh drimu;n povnon […](gJ) […] secoue la tête, comme s’il venait de ressentir une douleur aiguë […](p) […] seivei th;n kefalhvn, wJ na; ei\cen aijsqanqh drimu; a[lgo […]

papadiamantis traduce sempre angoisse in povno, e douleur con ilpiù dotto a[lgo (il dolore soprattutto psichico che si avvicina mag-giormente al russo bol’ più di quanto faccia povno), mostrandosi tra-duttore coerente e attento alla differenza esistente nei campisemantici delle parole nelle diverse lingue23. Konstantinidis, al con-trario, tende spesso a muoversi con più libertà, meno vincolato acriteri filologici, ed esprime il termine toska con sfumature di voltain volta diverse:

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23 la parola Toska e la parola Povno compaiono sette volte negli stessipunti.

(C) - И на овес не выездил, - думает он. - Оттого-то вот итоска.

(K) «Ou[te th; brwvmh tou ajlovgou de;n e[bgala... skevptetai. Gia; toutokai; oJ kau>mo; pou e[cw...»

(gJ) - Je n’ai même pas gagné l’avoine de mon cheval, pense-t-il. de làcette angoisse qui m’étreint.

(p) «Ou[te to; sano; tou ajlovgou de;n e[bgala, dianoeitai. Aujto; oJ povnopou me; pnivgei!...»

la traduzione di papadiamantis, fedele al francese, si avvicina altesto russo più di quella di Konstantinidis:

(C) - Ты слышишь, Змей Горыныч?24 Или тебе плевать нанаши слова? И Иона больше слышит, чем чувствует, звуки подза-тыльника.

(K) - Tæ ajkou h] de; camparivzei ta; lovgia maKai; oJ Iwna gela/.

(gJ) - entends-tu? … ou tu te moques peut-être de ce qu’on te dit?et Jona entend, plutôt qu’il ne les sent, des coups de poing dans sanuque.

(p) - Akouse ‘H mh; qevlh/ kai; su; na; ma peripaivxh/ Kai; oJ Iwna ajkouvei mallon h] aijsqavnetai ta; gronqokophvmata ejpi;tou aujcevno tou.

oppure:

(C) - Милый, который теперь час будет? - спрашивает он. - Десятый...

(K) - De; mou kavnei th; cavri na; mou ph/ tiv w{ra ei\ne ejrwta/. - Devka...

(gJ) - mon ami, lui dit-il, quelle heure est-il?- il est neuf heures passées…

(p) - Fivle mou, tou levgei, tiv w{ra ei\ne - Ei\ne perasmevne ejnniav...

e aderisce di rado a quello del precedente traduttore:

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TOSKA - ANGOISSE - PONOS BAQUS

a propoSito di una traduZione di alÈXandroS papadiamantiS

24 né golschmann-Jaubert, né Konstantinidis hanno tradotto l’impreca-zione zmej Gorynyc. lo farà denis roche nel 1901, traducendo «serpent gori-nytch», con la nota a piè di pagina: «Serpent qui joue un grand rôle dans lecontes populaires russes». Cfr. tChéKhoV, Angoisse, cit., p. 158.

(C) Упади на него целый сугроб, то и тогда бы, кажется, онне нашел нужным стряхивать с себя снег...

(K) Kai; oJlovklhro cionostoiba; a]n e[pipten ejpavnw tou, qa; e[lege, o{tikai; tovte de;n qa; hj/sqavneto th;n ajnavgkhn n’ ajpotinavxh/ th;n ciovnah{ti to;n peribavllei.

(gJ) une avalanche tomberait sur lui qu’il jugerait, semble-t-il, inutile desecouer la neige qui l’enveloppe.

(p) Olovklhro cionostiba; a]n e[pipten ejpavnw tou, aujto; qa; e[krinen,wJ faivnetai, ajnwfele; n’ ajpotinavxh/ th;n ciovna h{ti to;n peribavllei.

e più avanti:

(C) Старик вздыхает и чешется... Как молодому хотелосьпить, так ему хочется говорить.

(K) O gevrwn ajnastenavzei kai; xuvnetai... o{pw oJ nevo aJmaxhlavthh[qele na; pivh/, ou{tw kai; aujto; qevlei na; oJmilhvsh/.

(gJ) le vieux soupire et se gratte… de même que le jeune cocher avaitenvie de boire, il a, lui, envie de parler.

(p) O gevrwn ajnastenavzei kai; xuvetai... Opw oJ nearov aJmaxa ei\cenejpiqumivan na; pivh/, oJmoivw aujto; e[cei povqon na; oJmilhvsh/.

Chi legge la traduzione di un testo letterario si trova nella posi-zione di “osservatore esterno” di un testo originariamente rivolto aun altro tipo di pubblico (i lettori della Gazzetta pietroburghese rispettoa quelli di To Astu). il traduttore quindi tiene conto del senso conun certo margine di libertà, e utilizza le risorse del proprio repertoriolinguistico-culturale, compiendo interventi sul testo originale. unaspetto che conferisce alla traduzione di Konstantinidis una conno-tazione locale è ad esempio la traduzione dei nomi propri:

(C) - Вчера у Дукмасовых мы вдвоем с Васькой четыре бу-тылки коньяку выпили.

(K) - Cqe; eij to; spivti tou Doukmavswf ejgw; kai; oJ Basilavkh h[piametevssere mpotivlie koniavk.

(gJ) - hier, chez les doukmassov, nous avons bu, Vasska et moi, quatrebouteilles de cognac…

(p) - Cqev, eij twn Doukmavswf, h[piame, oJ Bavska k’ ejgwv, tevssarempotivllie koniavk...

oppure

(C) Чудное дело, смерть дверью обозналась...

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matteo miano

(K) Paravxeno pramma... oJ cavro e[kame lavqo sth;n povrta kæ ejctuvphsea[llh...

(gJ) Chose bizarre, la mort s’est trompée de porte…(p) Paravxeno pragma, oJ qavnato gelavsthke poianou th;n povrta na;

ktuphvsh/...

o ancora nel caso delle imprecazioni gridate contro il povero vettu-rino iona:

(C) леший (demonio), дьявол (diavolo), старый пес (vecchio cane),черти (diavolo), старая холера (vecchio colera).

(K) satana, diavbole, palh/ovskulo, diavbolo, grh/a; colevra. (gJ) imbécile, maudit, vieux chien, diable, vieux choléra.(p) ajnovhte, triskatavrate, palh/ovskullo, diavolo, palh/ocolevra.

e ancora,

(C) Это такая же правда, как то, что вошь кашляет. (K) Oso ei\n ajlhvqeia pw bhvcei ki oJ yuvllo.(gJ) C’est aussi vrai qu’un pou tousse…(p) Ei\nai tovson ajlhvqeia, o{son ki o{ti e{na yuvllo ei\ne i[so m e{nan

gaviüdaro...

infine, quanto all’aspetto stilistico del costrutto del discorso in-diretto libero25, osserviamo che gli elementi rivelatori del pensieroriportato subiscono forti alterazioni all’interno delle traduzioni, cosìcome la commistione del discorso diretto con il discorso indiretto.nelle traduzioni di golschmann-Jaubert – e di conseguenza inquella di papadiamantis – lo scrittore non rivive più nel personaggioe viceversa. la parte narrativa in cui l’autore espone i fatti e la parteenunciativa, in cui a parlare è il personaggio, vengono alterate dal-l’uso dei tempi verbali e delle persone pronominali:

(C) Скоро будет неделя, как умер сын, а он еще путем не го-ворил ни с кем... Нужно поговорить с толком, с расста-новкой... Надо рассказать, как заболел сын, как онмучился, что говорил перед смертью, как умер... Нужноописать похороны и поездку в больницу за одеждой по-

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25 Si veda al riguardo il saggio di m. peri, Dokivmia afhghmatologiva, PEK,iraklion 1994.

койника. В деревне осталась дочка Анисья... И про неенужно поговорить... Да мало ли о чем он может теперьпоговорить? Слушатель должен охать, вздыхать, причи-тывать... А с бабами говорить еще лучше. Те хоть идуры, но ревут от двух слов.

(K) Ei\ne scedo;n eJbdomav, pou ajpevqanen oJ uiJov tou, kai; de;n euJrhken aj-kovmh kanevna na; tou oJmilhvsh/ ajnqrwpinav... Prevpei na; ta; eijph/ kaqwprevpei me; o{lhn tou th;n a[nesin. Prevpei na; dihghqh/ pw hjsqevnhsenoJ uiJov tou, pw ejbasanivsqh, tiv ei\pen o{tan ejyucomacouse, pw aj-pevqane... Prevpei nav perigravyh/ th;n khdeivan kai; pw ejphgen eij to;nosokomeion dia; na; paralavbh/ ta; ejnduvmata tou makarivtou. Eij to;cwrio; e[meine hJ kovrh tou Anuvsta... Kai; peri; aujth prevpei na;dihghqh/... Kai; mhvpw ei\ne ojlivga o{sa e[cei twvra na; eijph/ O ajkro-ath; prevpei najnastenavzh/, na; ejkfwnh/ a]c kai; w[c, na; sumpavsch/...Me; ta; gunaika o{tan ta; levgh/ kanei; ei\ne kallivtera... Aujtai; a]nei\ne kai; ajnovhte, ejn touvtoi me; duo; lovgia pou qa; tou; ph/ tai;pevrnoun ta; davkrua.

(gJ) il y aura bientôt huit jours que son fils est mort, et il n’en a encoreparlé avec personne comme il le voudrait… Il voudrait conter la choseen détail. Il voudrait dire comment son fils est tombé malade, commeil a souffert, ce qu’il a dit avant de mourir, et comment il a trépassé!…Il voudrait décrire l’enterrement et sa visite à l’hôpital pour chercher leseffets du défunt. au village est restée sa fille anissia: il voudrait en parlerun peu aussi… il aurait tant de choses à dire! Son auditeur devrait pous-ser des ah! et des oh! soupirer, exprimer de la compassion… les meil-leurs auditeurs sont les femmes… elles sont fort sottes, il est vrai,mais elles pleurent au second mot.

(p) Qa; kleivsoun met ojlivgon ojktw; hJmevrai ajf h| oJ uiJov tou ajpevqane,kai; de;n wJmivlhsen ajkovmh eij kanevna, o{pw qa; to; h[qele... Qa; h[qelena; dihghqh/ to pragma ejn leptomereiva/. Qa; h[qele na; ei[ph/ pw oJuiJov tou e[pesen ajsqenhv, pw uJpevfere, tiv ei\pe pri;n ajpoqavnh/, kai;pw ejteleuvthse... Qa; h[qele na; perigravyh/ to;n ejntafiasmo;n kai; th;n ejpivskeyivn toueij to; nosokomeion, dia; na; zhthvsh/ ta; pravgmata tou teqnewto.Eij to; cwrivon e[meinen hJ qugavthr tou Anusiva: qa; h[qele na; oJmilhvsh/ojlivgon kai; peri; aujth. Qa; ei\ce tovsa pravgmata na; ei[ph/. O ajkro-athv tou e[melle na; ejkpevmph/ polla; a\ ! kai; w[ ! na; stenavzh/, na; ejk-fravzh/ sumpavqeian... OiJ kallivteroi ajkroatai; ei\ne aiJ gunaike...Ei\ne polu; mwraiv, ei\ne ajlhqev, ajlla; klaivoun eij th;n deutevran levxin.

ho voluto riportare nella sua interezza questo brano per far no-

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matteo miano

tare al lettore il modo in cui variano i costrutti indiretti liberi nellediverse traduzioni. in (C) e in (K) il discorso enunciativo riporta ipensieri del protagonista, il vetturino iona, dopo i vani tentativi diparlare con i propri clienti; oltre ai rivelatori tipici (l’uso della formaimpersonale nuzno/prevpei, i pronomi e i possessivi di terza persona)il discorso indiretto libero, sempre graficamente separato dai puntinidi sospensione e con chiare indicazioni temporali, comprende unainterrogativa («forse che è poco quello di cui ora potrebbe parlare?»)e una osservazione colloquiale sulle donne («anche se sono stupide,dànno in singhiozzi dopo due parole»). a conferire vivacità al co-strutto concorre l’andamento paratattico asindetico che sul pianodell’espressione indica l’angoscia del protagonista.

nella traduzione golschmann-Jaubert, ripresa da papadiamantis,il rivelatore grammaticale del discorso indiretto libero – stavolta piùnarrativo che enunciativo – è il condizionale Il voudrait-qa; h[qele.Scompare l’interrogativa («avrebbe tante cose da dire!»), si perde in(p) il segno grafico del punto esclamativo e di alcuni puntini di so-spensione, e il brano si spezza in due porzioni. la traduzione gol-schmann-Jaubert, e di riflesso quella di papadiamantis, potrebberoaver risentito dell’esigenza, avvertita in determinati contesti (chepossono essere le poetiche delle correnti letterarie del tempo) di av-vicinare la lingua letteraria a quella parlata.

nel concludere questa breve analisi una domanda sorge spon-tanea: perché papadiamantis decise di tradurre dal francese il rac-conto Toska di Cechov, che era stato tradotto dall’originale epubblicato appena pochi mesi prima? i fattori a nostro avviso po-trebbero essere molteplici e concomitanti. papadiamantis, che co-nosceva la grande distribuzione giornalistica ateniese e i suoicontenuti, ebbe l’opportunità – offertagli da La Revue hebdomadaire– di proporre l’opera di un autore russo di successo negli anni a ca-vallo fra i due secoli. la scelta di To Astu di controbilanciare l’of-ferta letteraria di Panaqhvnaia, mossa da precisi meccanismieditoriali, permise allo scrittore greco di tradurre in blocco ungruppo di quattro racconti con il relativo articolo introduttivo.

Ci saremmo aspettati il massimo risultato da Konstantinidis, macosì non è stato, poiché i risultati testimoniano una traduzione ten-dente a rimarcare affinità senza vincoli filologici al prototesto. pos-siamo forse intravedere la struttura grammaticale e sintattica della

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lingua russa, la traduzione dalla cultura russa di parole che esigereb-bero un adattamento ben superiore alla semplice comprensione les-sicale, ma il rischio del fraintendimento o della perdita è semprepresente.

papadiamantis verosimilmente ne era consapevole, e la letturacontestuale di H qliyi e di Angoisse potrebbe aver costituito losprone per le nuove traduzioni. il testo di Cechov, un testo classico,subisce nella sua rilettura greca un inevitabile processo di riseman-tizzazione con una superiore riuscita nella resa dei concetti emozio-nali, pur essendo mediato da un’altra lingua. l’autore di Skiathos hacercato di risalire alla realtà del prototesto in modo soggettivo, esat-tamente come avrebbe fatto con la materia che usa per la propriacreazione, e la traduzione ne risente, influenzata da uno specificostile personale oltre che da un più colto repertorio lessicale. ma que-sto aspetto merita di essere approfondito con l’analisi dei rimanentitre racconti che ci riserviamo di esaminare.

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finito di stampare nel mese di settembre 2010Stampadiretta - Catania