Labirinti immaginari. Su Borges [Imaginary Labyrinths. On Borges], Mimesis, Milano-Udine 2011 (236...

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MIMESIS 18,00 euro Mimesis Edizioni Il caffè dei filosofi www.mimesisedizioni.it ISBN 978-88-5750-762-0 Marcello Barison (1984) insegna Estetica presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Ferrara. Dottore di ricerca in filosofia teoretica, ha studiato presso l’Università di Padova, la Humboldt Universität di Berlino, la Albert Ludwigs-Universität di Freiburg im Breisgau e l’Istituto Italiano di Scienze Umane di Napoli. Tra i suoi principali interessi figurano la filosofia tedesca del Novecento, il pensiero francese post-strutturalista e l’estetica in generale. Ha dedicato alcuni contributi apparsi sia in Italia che all’estero alle possibili convergenze tra prassi filosofica, arte e letteratura contemporanee. Segnaliamo in particolare il volume La Costituzione metafisica del Mondo (2009) e i saggi Eterotopie. Gropius – Heidegger – Scharoun (2010), Seynsgeschichte und Erdgeschichte. Zwischen Heidegger und Jünger (2010). Chi dorme è tutti gli uomini. Ho visto nel deserto la giovane Sfinge appena scolpita. Non c’è nulla di antico sotto il sole. Tutto accade per la prima volta, ma in un modo eterno. Chi legge le mie parole sta inventandole. J. L. Borges MARCELLO BARISON (A CURA DI) BORGES. LABIRINTI IMMAGINARI È noto l’aneddoto per il quale il piccolo Borges apprese i primi rudimenti filosofici dal padre che gli disvelò i paradossi di Zenone arruolando i pezzi di una scacchiera. Fu così che Achille e l’imprendibile tartaruga, l’immobile dinamismo della freccia e, da ultimo, i segreti di un movimento impossibile alimentarono il suo disegno di creazione impregnandone intensamente il gesto. Ricalcando e impreziosendo questi ed altri cortocircuiti della ragione, infatti, Borges costellerà tutta la propria opera di vertiginosi capogiri filosofici insieme rigorosi e strabilianti: l’enigma circolare del tempo, calligrammi di scritture senza soggetto, l’immenso labirinto del deserto o l’escheriana solitudine di una biblioteca cosmica. Ecco allora che con questo volume s’intende appunto rendere giustizia all’estro propriamente filosofico del grande pensatore argentino. Anziché dirimerne le tematiche ricorrendo ai consueti stratagemmi della critica, si è tentato invece di sondarne le imponenti architetture speculative cercando di liberare l’intrinseca potenza concettuale che le dimora. Solo così, forse, è possibile corrispondere all’implicito monito borghesiano che costringe chiunque attraversi genuinamente la sua prosa a farsi autore del proprio autore. Saggi di: Marcello Barison, Giorgia Bordoni, Marcello Ghilardi, Marcello Losito, Silvia Mazzini, Luca Taddio, Alessandro Tessari, Francesco Valagussa. IL CAFFÈ DEI FILOSOFI BORGES LABIRINTI IMMAGINARI A CURA DI MARCELLO BARISON 9 7 8 8 8 5 7 5 0 7 6 2 0

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MIM

ESIS

18,00 euro

Mimesis Edizioni Il caffè dei fi losofi www.mimesisedizioni.it

ISBN 978-88-5750-762-0

Marcello Barison (1984) insegna Estetica presso la Facoltà di Architettura dell’Università di Ferrara. Dottore di ricerca in fi losofi a teoretica, ha studiato presso l’Università di Padova, la Humboldt Universität di Berlino, la Albert Ludwigs-Universität di Freiburg im Breisgau e l’Istituto Italiano di Scienze Umane di Napoli. Tra i suoi principali interessi fi gurano la fi losofi a tedesca del Novecento, il pensiero francese post-strutturalista e l’estetica in generale. Ha dedicato alcuni contributi apparsi sia in Italia che all’estero alle possibili convergenze tra prassi fi losofi ca, arte e letteratura contemporanee. Segnaliamo in particolare il volume La Costituzione metafi sica del Mondo (2009) e i saggi Eterotopie. Gropius – Heidegger – Scharoun (2010), Seynsgeschichte und Erdgeschichte. Zwischen Heidegger und Jünger (2010).

Chi dorme è tutti gli uomini.Ho visto nel deserto la giovane Sfi nge appena scolpita.Non c’è nulla di antico sotto il sole.Tutto accade per la prima volta, ma in un modo eterno.Chi legge le mie parole sta inventandole.

J. L. Borges

MARCELLO BARISON (A CURA DI) BORGES. LABIRINTI IM

MAGINARI

È noto l’aneddoto per il quale il piccolo Borges apprese i primi rudimenti fi losofi ci dal padre che gli disvelò i paradossi di Zenone arruolando i pezzi di una scacchiera. Fu così che Achille e l’imprendibile tartaruga, l’immobile dinamismo della freccia e, da ultimo, i segreti di un movimento impossibile alimentarono il suo disegno di creazione impregnandone intensamente il gesto. Ricalcando e impreziosendo questi ed altri cortocircuiti della ragione, infatti, Borges costellerà tutta la propria opera di vertiginosi capogiri fi losofi ci insieme rigorosi e strabilianti: l’enigma circolare del tempo, calligrammi di scritture senza soggetto, l’immenso labirinto del deserto o l’escheriana solitudine di una biblioteca cosmica. Ecco allora che con questo volume s’intende appunto rendere giustizia all’estro propriamente fi losofi co del grande pensatore argentino. Anziché dirimerne le tematiche ricorrendo ai consueti stratagemmi della critica, si è tentato invece di sondarne le imponenti architetture speculative cercando di liberare l’intrinseca potenza concettuale che le dimora. Solo così, forse, è possibile corrispondere all’implicito monito borghesiano che costringe chiunque attraversi genuinamente la sua prosa a farsi autore del proprio autore.

Saggi di:Marcello Barison, Giorgia Bordoni, Marcello Ghilardi, Marcello Losito, Silvia Mazzini, Luca Taddio, Alessandro Tessari, Francesco Valagussa.

IL CAFFÈ DEI FILOSOFI

BORGESLABIRINTI IMMAGINARIA CURA DI MARCELLO BARISON

9 788857 507620

Il caffè dei filosofi

n. 23

Collana diretta da Claudio Bonvecchio e Pierre Dalla Vigna

COMITATO SCIENTIFICOPaolo Bellini (Università dell’Insubria, Varese)Claudio Bonvecchio (Università dell’Insubria, Varese)Pierre Dalla Vigna (Università dell’Insubria, Varese)Giuliana Parotto (Università degli Studi di Trieste)Jean-Jacques Wunenburger (Université Jean-Moulin Lyon 3)

I testi pubblicati sono sottoposti a un processo di peer-review

BORGES.LABIRINTI

IMMAGINARIA cura di

Marcello Barison

MIMESISIl caffè dei fi losofi

© 2011 – MIMESIS EDIZIONI (Milano – Udine) Collana: Il Caffè dei filosofi n. 23 www. mimesisedizioni. it / www. mimesisbookshop. com Via Risorgimento, 33 – 20099 Sesto San Giovanni (MI) Telefono +39 02 24861657 / 24416383 Fax: +39 02 89403935 Via Chiamparis, 94 – 33013 Gemona del Friuli (UD) E-mail: [email protected]

INDICE

Nota del curatore 7

HRÖNIR. NEGLI ORIGAMI DELL’ORDINE

di Marcello Barison 9

PIERRE MENARD, LLULL E I LABIRINTI BORGESIANI

di Alessandro Tessari 63

L’ALEPH. RIFLESSIONI INTORNO AL FATTO TEOLOGICO

di Giorgia Bordoni 91

«SCORGERÒ QUELLA SPIAGGIA ULTIMA DEL TUO ESSERE [...] SBARAGLIATA LA FINZIONE DEL TEMPO»di Francesco Valagussa 127

LE GEOGRAFIE METAFISICHE DI BORGES

di Marcello Ghilardi 163

APPUNTI (GRAFICI) SU LA BIBLIOTECA DI BABELE

di Silvia Mazzini 195

FINZIONI. QUESITI PER UNA TEORIA DELL’ARTE. DIALOGO INEDITO TRA MACEDONIO FERNÁNDEZ E JORGE LUIS BORGES

di Marcello Losito e Luca Taddio 213

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NOTA DEL CURATORE

C’era bisogno di un ulteriore libro su Borges ad alimentare la già scriteriata quantità di ‘cartame’ che fi nirà col seppellirci tutti, inuman-doci in un archivio divenuto più grande del mondo di cui vaneggiano le sue avvizzite scartoffi e? Forse no, non se ne sentiva proprio la ne-cessità. Sennonché, dato che ‘il danno è tratto’, tanto vale non racca-pricciarsene più che tanto e spendere invece qualche parola non dico per legittimare l’improvvido ‘parto’, ma quantomeno per segnalare se in qualcosa non demeriti. Senza scendere nel dettaglio delle originali acquisizioni di cui ciascun contributo potrebbe a buon titolo rivendi-care l’attribuzione, mi soffermerò sulle prerogative generali che, mi pare, un poco tutti accomunano. Innanzitutto il rifi uto di qualsivoglia ‘settarismo disciplinare’. I saggi raccolti nel presente volume non sono opera di specialisti e non mirano pertanto a rimpinguare la ‘let-teratura secondaria’ sull’autore al modo della critica letteraria. Sac-cheggiando le più disparate circoscrizioni del sapere, e non badando dunque ad argini biblioteconomici di sorta, i lavori che presentiamo si propongono infatti, più naturalmente, di pensare con Borges, il qua-le, impagabile souffl eur, accompagna ciascuno dei partecipanti nella messa in rilievo di un proprio problema e, se possibile, nel suo attra-versamento. Non si tratta, quindi, di ricostruire retrospettivamente i moventi concettuali che presiedono all’opera dell’enigmatico scritto-re argentino. Ben più marcata, nella presente raccolta, è l’ambizione a sondare alcune inaggirabili questioni fi losofi che le quali, del tutto impersonalmente, accadono con particolare intensità nella scrittura di Borges. Si pensava, tant’è, che il titolo potesse suonare Borges e la fi losofi a, eppure, se così si fosse scelto, avremmo comunque mancato il bersaglio. Non si voleva infatti ‘misurare’ quanto di ‘fi losofi co’ vi fosse nell’opera di Borges, passandola al crivello del concetto per di-sfarsi poi di tutto il resto. Altro intento ci ha implicati nel suo scosce-

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so labirinto, quello di crearsene ciascuno uno di proprio dove potersi liberamente smarrire. Per esaudirvi pensieri inestricabili.

Se poi tali pensieri possano arrogarsi l’indiscusso vantaggio d’im-brogliarci un poco anche tra noi, non è mai dato saperlo fi no in fondo. Pensare in solitudine è un rischio, pensare insieme una scommessa, il cui esito va però inevitabilmente differito rispetto al gioco cui essa ha dato avvio. Se gli incontri seminariali da cui è scaturito questo libro abbiano o meno rinvigorito i grattacapi concettuali dei partecipanti, ognuno valuterà per sé, soppesando i passi del proprio itinerario intel-lettuale di lì in poi. Certamente ‒ questo posso invece garantirlo ‒ ri-trovarci per pensare intorno ad uno ‘stesso’ ha rafforzato la philia che ci lega. Già non è poco in questi tempi culturalmente apatici dove, atrocemente ingabbiati in convegni e conventicole istituzionali, si scrive in genere per appagare (o rilanciare) il proprio individualismo conformista, collezionando titoli buoni al massimo per il prossimo concorso e l’agognato balzo di carriera.

Impossibile indicare in modo esaustivo tutti gli ispiratori che ab-biano genuinamente contagiato la scrittura dei singoli saggi. Mi li-mito quindi a ripagare la pazienza degli amici che, oltre ad essersi sorbiti le nostre relazioni, hanno concorso a migliorarle dibattendole generosamente e senza mai lesinarci le opportune critiche. Mi rife-risco ad Alberto Petrò, Alessandro Iacoponi, Alessandro Mombelli, Antonia Capuzzo, Marco Vallora e Marco Vozza, ai quali va dunque tutta la nostra gratitudine. Rivolgo infi ne un ringraziamento partico-lare a Simone Marchi, il cui prodigo quanto prezioso contributo nella revisione dei testi qui raccolti ha reso possibile l’edizione del presen-te volume.

m. b.