La forma delle informazioni. Alfabeti e linguaggi nelle biblioteche e nelle istituzioni della...

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La forma delle informazioni Alfabeti e linguaggi nelle biblioteche e nelle istituzioni della memoria MAURIZIO VIVARELLI Dipartimento di Studi storici Università di Torino [email protected] JERRY UELSMANN Senza titolo 1990

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La forma delle informazioni

Alfabeti e linguaggi nelle biblioteche

e nelle istituzionidella memoria

MAURIZIO VIVARELLI

Dipartimento di Studi storici

Università di Torino

[email protected] UELSMANN

Senza titolo

1990

La forma delle informazioni

• Obiettivo di questo intervento è illustrare alcune caratteristiche delle

modalità di organizzazione visiva delle informazioni, e dunque della loro

forma.

• Partendo dai loci communes di Conrad Gesner si discuteranno alcune

relazioni tra fondamenti della bibliografia delle origini e successivi

approcci alla rappresentazione della memoria, della memoria

documentaria, del web.

• Verranno presi in esame principi e tecniche utilizzati per rendere visibili

le informazioni documentarie, dal Theatro di Giulio Camillo alla

biblioteca barocca, fino al Web ed alle mappe topiche.

• In questo modo è possibile mettere in rilievo evidenti connessioni tra

alcuni tratti del pensiero moderno e punti di vista che caratterizzano

fortemente le culture documentarie digitali.

La forma delle informazioni

• Per sviluppare queste argomentazioni è necessario muoversi, un po’

indisciplinatamente, lungo i confini dell’attuale campo delle discipline

bibliografiche.

• Spunti interessanti per questa prospettiva di analisi possono essere

rintracciati in alcuni studi prodotti dall’interno del campo bibliografico

tradizionalmente inteso. Tra questi:

– GEORGE THOMAS TANSELLE, Analisi bibliografica. Un’introduzione storica.

Milano, Bonnard, 2010 (in particolare il cap. 3, Analisi delle caratteristiche del

design, dove viene rilevata l’importanza degli aspetti ‘visivi’ del libro in

relazione alle pratiche di lettura e più in generale alla sua ricezione).

– JEFFREY GARRETT, The legacy of the baroque in virtual representations of library

space, «Library Quarterly», 74, 2004, 1, p. 42-62.

– KATHRIN KNAUTZ – WOLFGANG G. STOCK, Collective indexing of emotions in

videos, «Journal of documentation», 67, 2011, 6, p. 975-994.

Trent’anni dopo:

vedere e toccare

l’informazione,

tra MS-DOS ed

interfacce sensoriali

1982

2012

Il lessico dell’informazione

Informazione, e informagione.

Ragguaglio, Notizia

Forma. 1. Termine filosofico: è quel principio

intrinseco, dal quale le cose ricevono l’esser

loro 2. Per forma, che da la figura, e la

foggia 3. Per immagine, faccia, figura,

sembianza, aspetto.

Vocabolario degli Accademici della Crusca. 1a ed., 1612.http://vocabolario.signum.sns.it/

Ragguaglio

Istruzione del da farsi

L’informazione si

presenta in strutture,

forme, modelli, figure e

configurazioni

Data that have been

processed into a

meaningful form

Dar la forma o l’esser

proprio a checchessia o a

chicchessia

Informazione, riferito

ad animo, a facoltà,

e simili

Notizia

Notizia veridica ed esatta

È l’organizzazione

della varietà stessa

Insieme di contenuti di vario

genere che possono essere

trasmessi da soggetto a

soggetto attraverso diversi

canali

L’atto e l’effetto

dell’informare

La nascita della

bibliografia

«Ai lettori. È questo il secondo tomo della mia Biblioteca, che comprende i loci communese le classi sia universali sia particolari di tutta la filosofia e di tutte le buone arti e gli studi. […] Infatti gli studiosi potranno là nascondereagevolmente, come in un nido, e di là nuovamente estrarre, tutto ciò che nella lettura occorrerà degno di memoria».

CONRAD GESNER, Bibliotheca Universalis […] 2a parte: Pandectae, 1548.

Il programma di Gesner consiste dunque nel trovare dei luoghi (condivisi

tra chi li individua e chi li utilizza) in cui:

- prima nascondere

- poi estrarre

- tutto ciò (nella sostanza le ‘informazioni’) che è stato ritenuto

degno di memoria

Per raggiungere questi obiettivi, su quantità di informazioni documentarie

ormai molto rilevanti, i ‘luoghi’ e le tecniche della memoria individuale non

erano più sufficienti.

Era indispensabile dunque effettuare una riduzione indicale (semiotica e

semantica), affidata a principi e strumenti appropriati per estendere le

funzioni della memoria.

La nascita della bibliografia

1. DANTE GABRIEL

ROSSETTI, Mnemosyne, 1881.2. GIOVANNI FRANCESCO

BARBIERI detto il GUERCINO

San Girolamo nell'atto di sigillare una lettera, 1617.3. Immagine di un frammento di DNA.4. SUSAN BLACKMORE, The power of the meme meme, 1997http://www.susanblackmore.co.uk/Articles/sk97.html.

5. Portale Rete degli archivi per non dimenticarehttp://www.memoria.san.beniculturali.it/web/memoria/home.

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3 54

Memoria

«La passione prodotta

dalla sensazione

nell’anima e nella parte

del corpo che possiede

la sensazione è qualcosa

come un disegno [...] Infatti

il movimento che si

produce imprime come

un’impronta della cosa

percepita, come fanno

coloro che segnano un

sigillo con l’anello».

ARISTOTELE – Della memoria e

della reminiscenza, 450 a 30.

«Giungo allora ai campi e ai vasti quartieri della

memoria, dove riposano i tesori delle innumerevoli

immagini di ogni sorta di cose introdotte dalle

percezioni; dove pure sono depositati tutti i prodotti

del nostro pensiero, e tutto ciò che vi fu messo al

riparo e in disparte e che l’oblio non ha ancora

inghiottito o sepolto. Quando sono là dentro, evoco

tutte le immagini che voglio. Alcune si presentano

all’istante, altre si fanno desiderare più a lungo, quasi vengano

estratte da ripostigli più segreti. Alcune si precipitano a

ondate, e mentre ne cerco e ne desidero altre, ballano

in mezzo, con l’aria di dire: “non siamo noi per caso?”.

E io le scaccio con la mano dello spirito dal volto del

ricordo, finché quella che cerco si snebbia e avanza

dalle segrete al mio sguardo».

AGOSTINO – Confessioni, X, 8.

Memoria

« Egli [Simonide], pertanto, a quanti

esercitino questa facoltà dello

spirito, consiglia di fissare nel

cervello dei luoghi e di disporvi

quindi le immagini delle cose che

vogliono ricordare. Con questo

sistema l’ordine dei luoghi

conserverà l’ordine delle idee, le

immagini delle cose richiameranno

le cose stesse, i luoghi fungeranno

da tavolette per scriverci sopra e le

immagini serviranno da lettere con

cui scrivere».

M. T. CICERONE, Dell’oratore, a cura di A. Pacitti, 1974,

vol. II, libro II, LXXXVI, p. 354.

Arti della memoria

Arti della

memoria

1. Ricostruzione del Theatro

di Giulio Camillo

In: FRANCES YATES,

L’arte della memoria.

Torino, Einaudi, 1972.

2. L'idea del theatro

dell'eccellen. M. Giulio

Camillo. Firenze,

Lorenzo Torrentino,

1550http://www.bvh.univ-

tours.fr/.

3. Il Teatro della memoria.

In: ROBERT FLUDD,

Ars memoriae, in:

Utriusque Cosmi […]

Historia. Oppenheim,

Johann-Theodor deBry,

1617-1619.

1

2 3

Arti della memoria

1. Ricostruzione della Ruota della memoria

di Giordano Bruno di FRANCES YATES

http://warburg.sas.ac.uk/index.php?id=446

2. Ruote della memoria. In: GIORDANO

BRUNO, De umbris idearum. Parigi, Egidio

Gorbino, 1582.

3. La Grammatica come immagine di

memoria. In: JOHANNES ROMBERCH,

Congestorium artificiose memoriae. Venezia,

Melchiorre Sessa, 1533.

1

2

3

• Nel corso del XVIII secolo la

bibliografia acquisisce una fisionomia

disciplinare, nel quadro dello

sfaldamento dell’historia litteraria.

• Con PROSPER MARCHAND (Catalogus

librorum Bibliothecae Domini Joachini

Faultrier , 1709), JEAN FRANÇOIS NÉE

DE LA ROCHELLE, (Catalogue des livres et

estampes de la bibliotheque de feu M. Perrot,

1776), MICHAEL DENIS (Einleitung in die

Bücherkunde, 1777-1778), la bibliografia

diviene la disciplina che si occupa della

descrizione e della ‘notizia’ dei libri

(Bücherkunde).

• Il sogno universalista di Gesner si

sposta nello spazio, strutturato e

figurato, nell’Encyclopédie (1751-1772).

La bibliografia si disciplina

Dalla mnemotecnica alla psicanalisi

ROBERT FLUDD, Ars memoriae.

In: Utriusque Cosmi […] Historia.http://libcoll.mpiwg-berlin.mpg.de.

Memoria e

neuroscienze

SHINJI NISHIMOTO - AN T. VU - THOMAS NASELARIS, YUVAL BENJAMINI - BIN YU - JACK L.

GALLANT, Reconstructing visual experiences from brain activity evoked by natural movies. In: «Current Biology»,

http://www.cell.com/current-biology/abstract/S0960-9822%2811%2900937-7.

L’immagine del videoclip a destra è stata elaborando le immagini di videoclip, osservate dai soggetti

dell’esperimento, incrociate con le informazioni ottenute dalle risonanze magnetiche cui gli stessi

soggetti erano sottoposti per valutarne l’attività cerebrale.

Video all’URL: http://www.youtube.com/watch?feature=player_embedded&v=nsjDnYxJ0bo.

La forma

della biblioteca

1. La biblioteca di Leida, 1610.

2. Mappa della Classificazione Decimale

Dewey.

3. Metodi di visualizzazione http://www.visualliteracy.org/periodic_table

/periodic_table.html#. 1

2 3

1-2. THEODOR HOLM NELSON, Transliterature™* . A HumanistFormat for Re-Usable Documentsand Mediahttp://transliterature.org/.

3. GORDON PASK, Diagramma di una conversazione, http://www.cybsoc.org/gordon.htm

4 GORDON PASK, Disegno della mente. Ivi.

Connessione Co-generazioneM

odel

li di

int

egra

zion

e

1

2

3

4

Interno ed esterno

CLAUDE-NICOLAS LEDOUX,

L'oeil réfléchissant le théâtre de Besançon, 1804.

VANNEVAR BUSH,

As We May Think, «The Athlantic Monthly», 1945.

Forme dello spazio documentario

1. THEODOR HOLM NELSON, [… ]Xanalogical Structure,

Needed Now More than Ever: Parallel Documents, Deep Links to

Content, Deep Versioning and Deep Re-Use, http://xanadu.com.au/ted/XUsurvey/xuDation.html.

2. TIM BERNERS LEE, Information management: a proposal, http://info.cern.ch/Proposal.html.

3. 3D map of the World Wide Web, http://www.vlib.us/web/worldwideweb3d.html.

1

2

3

Forme dello spazio

documentario

MANFREDO SETTALA (1600-1680)Museo, o galeria adunata dal sapere, e dallo studio del sig. canonico Manfredo Settala nobile milanese, 1666.

ETIENNE LOUIS

BOULLÉE

(1728-1799)

La Bibliothéque

du Roi

1784-1785.

Modelli di mappe topiche

http://pinterest.com/

Forme dello spazio

documentario: immagini

Forme dello spazio

documentario: emozioni

http://www.wefeelfine.org/

http://www.wefeelfine.org/

Nostalgia dell’insieme

PAUL OTLET ed HENRI LA FONTAINE,

raccolsero nel Repertorio Bibliografico

Universale, a partire dal 1895, circa 400.000

schede di catalogo, e nel 1910

immaginarono una ‘Città della conoscenza’,

il Mundaneum, in cui avrebbe dovuto

concentrarsi tutta l’informazione del

mondo, organizzata secondo la

Classificazione Decimale Universale.http://www.mundaneum.be/.

Nostalgia dell’insieme

Nella attività di

THEODORE

BESTERMAN

(1904-1976)

coesistono

l’interesse per

colossali opere

sistematiche di

bibliografia

enumerativa,

e quello per la

ricerca

psichica,

l’occultismo e

l’esoterismo.

Nostalgia

dell’insieme

ROBERT FLUDD

Utriusque Cosmi

[…] Historia. http://libcoll.mpiwg-

berlin.mpg.de.

ROLAND BRYAN, Mappa di Arpanet, http://www.archive.org/details/arpanet.

Web 2.0 ed uomo di Vitruvio, http://didatticacolweb2.wordpress.com.

L’avventura della forma

«L'obiettivo che abbiamo davanti è

comprendere la complessità. Per

raggiungere questo scopo dobbiamo

andare al di là della struttura e della

topologia, e interrogarci sulle

dinamiche che hanno luogo nei link.

Le reti sono soltanto lo scheletro

della complessità, i meccanismi su cui

si articolano i processi che fanno

pulsare il mondo [...] Anche se più

avanti ci sono ancora molti “leones”

già comincia a delinearsi, continente

dopo continente, la forma di un

mondo nuovo».

ALBERT-LÁSZLÓ BARABÁSI, Link. La nuova scienza delle

reti. Torino, Einaudi, 2004.

Cot

ton

map

(par

tico

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