Il film saggio, un percorso attraverso l'opera di Agnès Varda
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2
INTRODUZIONE.............................................................................................................................p.3
PRIMA PARTE
CAPITOLO 1. ILFILMSAGGIOCOMEFORMAIBRIDA..........................................p.71.1PERUNADEFINIZIONELETTERARIADISAGGIO...................................................................p.71.2ALLARICERCADIUNADEFINIZIONEDISAGGIOCINEMATOGRAFICO.......................p.101.3NUOVIMODIDIESPRIMERELAREALTA'..................................................................................p.23
CAPITOLO 2. L'AUTORE..................................................................................................................p.442.1LAFIGURADELL'AUTORENELFILMSAGGIO.........................................................................p.442.2LAVOCEFUORICAMPO.....................................................................................................................p.462.3LAPRESENZAFISICADELL'AUTORE...........................................................................................p.492.4BILLNICHOLS:LEMODALITÀDIRAPPRESENTAZIONEDELLAREALTÀ..................p.52
CAPITOLO 3. ILMONTAGGIO.....................................................................................................p.613.1ILMONTAGGIOINTELLETTUALE..................................................................................................p.613.2DALLAPAROLA...ALL'IMMAGINE...................................................................................................p.66
CAPITOLO 4. L'ARCHIVIOFILMICO......................................................................................p.714.1‐FOUNDoARCHIVALFOOTAGE?..................................................................................................p.71
SECONDA PARTE
CAPITOLO 5.
UNPERCORSOATTRAVERSOL'OPERADIAGNÈSVARDA......p.795.1LAVITAÈILCINEMA...........................................................................................................................p.795.2L’OPERASAGGISTICADIAGNÈSVARDA.....................................................................................p.93
5.2.1DUCÔTÉDELACÔTE.................................................................p.955.2.2L’OPÉRA‐MOUFFE......................................................................p.1005.2.3DAGUERRÉOTYPES....................................................................p.1035.2.4MURMURS.....................................................................................p.1065.2.5ULYSSE............................................................................................p.1085.3LESGLANEURSETLAGLANEUSE...............................................................................................p.114FILMOGRAFIA..............................................................................................................................................p.125FILMOGRAFIADIAGNÈSVARDA.........................................................................................................p.129BIBLIOGRAFIA..............................................................................................................................................p.138
3
INTRODUZIONE
Negli ultimi anni, in diversi festival cinematografici, assistiamo ad una
crescente attenzione al genere documentario. In questo stesso ambito
ultimamente vengono presentate opere che, come il documentario,
attingonodirettamentealla realtà machenonhannonullaachevedere
conilgenerepiùtelevisivodelreportageoconquellopiùdidattico:ifilm
saggioosaggicinematografici.
Lanozionedifilmsaggiononsièancoradiffusa,poichénonesisteancora
unadefinizionespecifica; sembraesserepiùuna forma ibridaametà tra
finzioneedocumentariocheunveroepropriogenerecinematografico.
L'elementocheattraediversistudiosiestudentiuniversitarichesistanno
dedicando allo studio di questa forma è senza dubbio la sua difficile
classificazione.
I primi studi sul film saggio appaiono in Francia e in Germania e negli
ultimianni inSpagnae Inghilterra.Moltidiquestistudisonostati scritti
grazie all'organizzazionedi convegni, rassegnee festival chenegli ultimi
annihannocominciatoadinteressarsiaquestaformaibrida.Peresempio
l'antologia, considerataoperapionieristicanell’ambitodel film saggio,di
ChristaBlümlingereConstantinWulff,titolataSchreibenBildenSprechen:
Texte zum essayistischen film1, scritta dopo un convegno svoltosi anni
primaaVienna.
OancoralaraccoltadisaggiediarticoliLaformaquepiensa.Tentativasen
torno al cine ensayo2, a cura di Antonio Weinrichter, scritta grazie
all'appoggioeall'interessedimostratodapartedelFestivalPuntodeVista
diNavarra,tenutosiaPamplonanel2006.Moltidegliarticolicontenutiin
questo volume sono stati per la prima volta tradotti in spagnolo, come
1ChristaBlümlinger,ConstantinWulff,SchreibenBildenSprechen:Textezumessayistischenfilm,Sonderzahl,Vienna,1992.2 AntonioWeinrichter (a cura di), La forma que piensa. Tentativas en torno alcineensayo,GobiernodeNavarra,Pamplona,2007.
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l'articolodiKarlSierekVoce,guidadiuncammino.Illatosonorodelsaggio
filmico3, oppure l'articolo di Hans Richter, Il saggio filmico. Una nuova
formadeldocumentario4.
Inambito italianononesistonostudispecificisul temadel filmsaggio,ci
sono alcuni articoli scritti da Adriano Aprà5 e Ivelise Perniola, in
particolare il volume Chris Marker o del Film Saggio6. Non esistono
neppuretraduzioniitalianedimoltideglistudiscrittiall'estero.
Unodei libri, amioavviso,più interessanteèquellodi LauraRascaroli,
intitolatoThePersonalCamera7,fondamentaleperlastesuradiquestatesi.
In questo lavoro cercheremo di ricostruire, per quanto possibile, un
percorso storico del film saggio, anche se frammentario a causa della
natura stessa del genere, citando i film pionieri che hanno in un certo
modoaiutatoadelineare,senonungenere,lecaratteristicheprincipalidi
questanuovaforma.
Possiamo affermare che il film saggiomoderno abbia tre caratteristiche
fondamentali:
1 ‐ La presenza esplicita dell'autore che propone una riflessione sul
mondo.
2‐L'utilizzodiuncommento(vocefuoricampo)che,comevedremo,fissa
la valenza semantica delle immagini attraverso unmontaggio che Bazin
chiamaorizzontale,chevadallaparolaalleimmagini.
3KarlSierek,Voceguidadiuncammino.Illatosonorodelsaggiofilmico,inWeirichter(acuradi),op.cit.,pp.176‐184,originalmentepubblicatoinChristaBlümlinger,ConstantinWulff,Schreibenbildensprechen:Textezumessayistichenfilm,Sonderzahl,Vienna,1992.4HansRichter,Elfilmensayo,unanuevaformadeldocumental,inWeirichter(acuradi),op.cit.,pp.186‐189,originariamentepubblicatoin"BaselerNationalzeitung"(supplemento),25aprile1940.5AdrianoAprà,Notesulcinemasaggistico,"Filmmaker",5aprile1996;oppureAdrianoAprà,BrunodiMartino(acuradi),Ilcinemaeilsuooltre,MostrainternazionaledelNuovoCinema,Pesaro,1996.6IvelisePerniola,ChrisMarkerodelfilmsaggio,Lindau,Torino,2003.7LauraRascaroli,ThePersonalCamera,SubjectiveCinemaandtheEssayFilm,WallflowerPress,Londra,2009.
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3 ‐ L'utilizzo di materiale eterogeneo, immagini proprie dell'autore,
immaginidiarchivioofotografie,disegnioillustrazionianimate.
Questononsignificacheunapellicolaperesseredefinitafilmsaggiodeve
contenere tutte e tre le caratteristiche: analizzeremo alcuni film saggio
che,peresempio,nepresentanosolodue.
Quello che il mio lavoro vuole soprattutto analizzare sono i diversi stili
osservabiliperpoter stabilire, senonunadefinizione, almenounaguida
alla letturadiquestepellicole che continuanoadessere catalogate come
documentari.
Dopo aver analizzato le varie definizioni degli studiosi che più si sono
impegnatinellacomprensionedelfilmsaggio,analizzeremounaperunale
trecaratteristichesopraelencate: la figuradell'autore, ilmontaggiodelle
immagini secondo la definizione di Bazin e l'utilizzo di materiale di
differenteformato.Comevedremo,letrecaratteristichevengonoutilizzate
dagli autori in maniera spesso differente, ogni film saggio ricerca una
formasperimentalediscrittura.
Weinrichter, citando Godard8, la chiama una forma che pensa, che si
costruiscedivoltainvolta,liberadaregolepredeterminate.
Lasecondapartediquestolavoroanalizzal'operasaggisticadiun'autrice
inparticolare:AgnèsVarda.
La scelta non è stata semplice, molti autori si sono dedicati alla
realizzazionedifilmsaggio,soprattuttoChrisMarker,macomelui
Jean‐Luc Godard, Harun Farocki, Ross McElwee, Jonas Mekas, Robert
Kramer,RalphArlyck,ThinhT.Minh‐ha,BarbaraHammer,CraigBaldwin,
AlanBerliner,HitoSteyerlsolopercitarnealcunichenegliultimiannisi
sonodedicatiquasiinteramenteaquestogenereibrido.
MailcasodiAgnèsVardamièsembratosingolare:l'autricebelga,sembra
fin dai suoi primi approcci con il cinema tendere al genere saggistico.
8"Formachepensa"èunafomulautilizzatadaJean‐LucGodard,nelcapitolo3AdiHistorie(s)duCinéma(1998).
6
Questo mi permette di delineare l'evoluzione del film saggio dai primi
tentativifinoalsaggiopiùmodernoeacclamatodallacritica:LesGlaneurs
etlaGlaneuse(2000).
L'autrice,altempodellarealizzazionedelsuoprimofilm,LaPointeCourte,
avevavistosolounadecinadipellicole.Alcunilachiamanolanonnadella
NouvelleVague,iopreferireichiamarla"lanonnadelfilmsaggio",insieme
aMarkereGodard.
Dopo una sua breve biografia, analizzerò la sua opera saggistica
seguendonel'evoluzionedellinguaggio.
7
CAPITOLO1.ILFILMSAGGIOCOMEFORMAIBRIDA
1.1PERUNADEFINIZIONELETTERARIADISAGGIO
Laleggeformalepiùintimadelsaggio
èl’eresia.
TheodorAdorno.
Il film saggio ha apportato in ambito audiovisivo nuove possibilità di
rappresentazioneediespressioneavendofusodue"generi":lafinzioneed
ildocumentario.
Alcuni ladefinisconouna forma ibrida incontinuasperimentazione,altri
una forma auto‐riflessiva e auto‐biografica; certo è che il film saggio,
termineutilizzatoper laprimavoltadaHansRichter9, segue ipassidel
suopredecessore:ilsaggioletterario.
Perdefinire il generedel saggio letterario, dobbiamo retrocedere fino al
sedicesimo secolo, quando lo scrittore, filosofo e politico francese
Montaigne10,definivailsaggiocomeunapraticaperanalizzareleidee,l’io
elasocietà.
Lo scopo della suo lavoro era quello di descrivere l’uomo e più in
particolare se stesso, conuno stile allegroe spregiudicato, edi riflettere
sulmondo e sulla società da un punto di vista estremamente personale.
NelleprimepaginedeisuoiSaggi(1580),possiamoleggere:“L’argomento
delmiolibrosonoio”.
9HansRichter,DerFilmessay:EineneueFormdesDokumentarfilms,"BaselerNationalzeitung"(supplemento),25aprile1940.10MichelMontaigne,ISaggi,Adelphi,Milano,1992.
8
Montaigne rinuncia, nei suoi scritti, al raggiungimento di qualsiasi
dimostrazioneosoluzione,sirifiutadi"imbalsamare"iproblemichevive
e di fornire conclusioni organiche al proprio discorso, egli parte da un
dubbioperpoidivagarenellabirintodellasuamemoria.Perquindicianni
(1572‐1588),Montaignescrivesaggisulleesperienzedellasuavita,sulla
filosofiaeconfessalesueimpressionisulmondo.
I Saggi costituiscono l’esempio più significativo, nella storia letteraria
francese,diun’operaapertaeindivenire:carattericheritroveremoanche
nelfilmsaggio.
Ilsaggiocinematografico,comeloconosciamooggi,hamantenuto molte
delle caratteristiche stilistiche degli scritti di Montaigne, come l’ironia,
l’umore, la satira, il paradosso e quell’atmosfera di contraddizione a lui
tantocara.
Unaltrograndefilosofo,chehariflettutomoltosulladefinizionedisaggio
letterario, è Theodor Adorno, che ha cristallizzato le caratteristiche del
generenelloscritto:Ilsaggiocomeforma11,nel1958‐59.
Adornodefiniscelospiritoelanaturadelsaggioletterario,descrivendolo
come un genere che “non tollera che gli venga prescritta la sua sfera di
competenza”12,continuapoiscrivendoche:
“Essorifletteciòchesiamaesiodia,invecedipresentarelospirito
come creazione del nulla. […] Gioia e gioco sono per il saggio
essenziali.EssononprendelemossedaAdamoedEva,madaciòche
vuoltrattare;dicequandoglivieneinmenteefiniscequandosisente
essostessoesauritoenonquandoèesauritol’oggetto.”13
11 Theodor Adorno, Il saggio come forma, in Note per la Letteratura, EinaudiEditore,Torino,1979. 12Ivi,p.6.13Ivi.p.7.E’interessantenotarecomequestacaratteristicaincidepoiinambitocinematograficoconiformati(nelsensodidurata),chesidiscostanospessoevolentieridaquellicommerciali.
9
Per Adorno, il saggio non si sviluppa in una direzione univoca, ed è la
formacriticapereccellenza.
“Ilsaggiorifiutasopraatuttol’insegnamento,radicatodaPlatonein
poi, secondo il quale il mutevole e l’effimero non sarebbero degni
dellafilosofia“.14
Il saggio,diceancoraAdorno“accoglienelproprioprocedimento l’istanza
antisistematica”15, cioè introduce i concetti e le riflessioni naturalmente,
senza uno schema prestabilito, ancora una volta la caratteristica del
“divenire”cheavevamoincontratoinMontaigne.Divenirechepermetteal
saggiodi:
“ strutturarsi sì da poter all’apparenza interrompersi semprequandovoglia.Pensa in frammentiperché frammentaria è la stessa
realtà, trova lapropriaunitàattraverso le fratture,nonattraverso il
loroappianamento”16
Frammentarietà e a‐cronologicità che vedremo essere, insieme alle altre
caratteristiche del saggio appena delineate, fondamentali per la
costruzionedelsaggiocinematografico.
14TheodorAdorno,op.cit.,p.13.15Ivi,p.16.16Ivi,p.21.
10
1.2ALLARICERCADIUNADEFINIZIONEDISAGGIOCINEMATOFIRAFICO
Thetermessayisusedbecauseitsignifiesa
compositionthatisinbetween
categoriesandsuchistrasgressive,
digressive,playful,contradictory,
andpolitical17
NoraAlter
Il saggio cinematografico, nasce in un periodo di crisi storica, e viene
concettualizzatoprimadituttidalpittoreecineastatedescoHansRichter,
nel 1940 nel famoso articolo Der Filmessay: Eine neue Form des
Dokumentarfilms18.
In questo articolo, Richter afferma che il documentario, come genere e
comepossibilitàespressiva,rivelaalternativeinteressantiallaparideifilm
di finzione. Il problemadeidocumentari (inquesto casoRichter intende
dal punto di vista della libertà d’espressione) è che dipendono,
produttivamente, dalla dinamica dell’incarico che stabilisce quale
argomento, con quale metodo e sotto quale punto di vista deve essere
realizzatoil film;propriocomeaccadevainambitoartisticoconigrandi
pittorifinoallametàdeldiciannovesimosecolo.
17Cit.inLauraRascaroli,ThePersonalCamera,SubjectiveCinemaandtheEssayFilm,WallflowerPress,Londra,2009,p.25.TestooriginaleinNoraAlter,ProjectingHistory.Germannonfictioncinema19672000,UniversityofMichiganPress,AnnArbor,2002,pp.7‐8.18HansRichter,op.cit.
11
Secondo Richter esiste però una nuova forma, nata sotto il genere del
documentario,chenonpuòsottostarealmetodoclassico19.
Questanuovaformanonsiproponedicatturarelarealtàcosìcom’è,madi
riprodurresulloschermounconcettopiùprofondo,attraversoundiscorso
visualenuovo:
“ In altre parole, un soggetto non può fotografare semplicemente
l'obiettivo da rappresentare come nel caso del documentario,ma,
conconqualsiasimezzo,devecercaredimostrarel'ideadeltema”20
Questa nuova forma, si trova ad affrontare il problema di come poter
visualizzareunconcettoenonfermarsiallasolaregistrazionedellarealtà.
Ipensieridevonopoteressereriprodottieorganizzatisulloschermo:
“Perquestamotivazionemisembraadattaladefinizionedisaggio
perquestaformacinematografica,giàinambitoletterariolaparola
‐saggio‐ implica il trattamento di temi difficili in una formacomprensibilepertutti”21
Richter elenca alcuni autori che si sono avvicinati a questanuova forma
ibrida, come Guido Cavalcanti, Basil Wright, Jhon Grierson, Jacques B.
Brunius,HenriStorckeluistesso.Nonpossiamononmenzionareilcorto
Inflation, girato dallo stesso Richter nel 1928, un cortometraggio
sull'inflazione e sul divario che provoca tra ricchi e poveri. Il
cortometraggio si distingue da altri dello stesso periodo perché
l'intenzionediRichterèquelladitrasmettereunconcetto.
19Permetodoclassico,Richter,intendequellosuincaricomaanchequellostilecronologicoelinearecheeraallabasediquasitutteleproduzionicinematografichedifinzioneonon.20A.Weinrichter(acuradi),op.cit.,p.187,(traduzionemia).21A.Weinrichter(acuradi),op.cit.,p.188,(traduzionemia).
12
Siamo nel periodo delle avanguardie storiche e proprio in questi anni,
cominciano le prime sperimentazioni da parte di diversi autori. Si
affermano le Sinfonie delle città22, "genere" favorito da chi disponevadi
budget ridotti; tali sinfonie hanno, secondo Weinrichter, influenzato la
formadelfilmsaggio,inquanto:
“il montaggio che organizza il materiale in blocchi tematici può
esserevistooggicome ilprimosegnodellavolontàdi strappare il
metraggiofattualedallasuacondizioneindicale.”23
Richter, riconoscenel film saggio la capacitàdi e esprimerevisualmente
unpensieroounconcetto.24
Gli autori portano avanti un discorso filmico senza nessun vincolo
cronologico;integranomaterialedalorostessigiratoamaterialepresoda
variefonti,utilizzanoliberamenteiltempoelospazio,propriocomefanno
i pensieri, che possono essere irrazionali, contraddittori e perché no
anchefantastici.
Leggendoquestosaggio,civienesubitoinmenteunaltrograndecineasta
e teorico che aveva riconosciuto nel cinema, il mezzo per esprimere i
concettipiùdifficilieprofondi:SergejM.Ejzenštejn, chedefiniscecosì il
cinemaintellettualenel1928:
“ La tesi che sono riuscito ad esprimere nel linguaggio filmico è
puramente logica, astratta e, se vogliamo intellettuale. E’ quindi
possibile trasporre immediatamente sullo schermo i concetti
astratti,letesiformulatelogicamente,ifenomeniintellettuali,enon
22Generecinematograficocheprevedevailmontaggiodiscenedivitarealecittadinamontatesenzaalcuncommento,maperassociazione,alfinedievocareemozionieidee;unadellepiùfamosesinfonieèBerlino,sinfoniadiunagrandecittà(1927)diWalterRuttman.23A.Weinrichter(acuradi),op.cit.,p.31,(traduzionemia).24HansRichter,sembranonmenzionareEjzenštejnnelsuoarticoloanchesecitroviamoneglistessianni.
13
solo quelli emotivi. Anche senza lamediazione del soggetto, della
trama,deipersonaggi,degliattori,ecc.ecc.Seinfattièpossibileun
montaggio di attrazioni efficace sul piano emotivo (e che solo in
certicasisiservedell’attrazionedelsoggettoedell’intreccio),nonè
meno concepibile un’attrazione intellettuale […]. Si può dunque
creareuncinemadiquestotipo,uncinemacheinducal’astrazione
della tesiasbocciare immediatamentesulpianoemotivo […].Solo
questo cinema può portare sullo schermo il sistema di idee del
CapitalediMarx”25
Un film sulCapitalediMarxnonvennemai realizzatodaEjzenštejn,ma
pensiamochenellostessoperiodo,apartequellidiRichter,ancheifilmdi
Dziga Vertov vennero chiamati saggi, e in particolare L’uomo con la
macchina da presa (1929). "Saggi" non tanto nell'accezione che
conosciamonoioggi,mainquantoloscopoel'ideadiVertovsonoquellidi
un cinema che non deve seguire una costruzione narrativa e
drammaturgicaclassica,ma:
"uncinemaproduttored'immaginichedianodellarealtàfenomenica
la corretta interpretazione critica, sulla base di una elaborazione
formaledellamateria."26
Vertov monta le immagini in base ad un processo associativo e non
narrativo,perquestomotivo idocumentaridelregistapossonoessere in
partedenominatifilmsaggi.
Nel 1948 esce un altro articolo fondamentale alla definizione di film
saggio: Naissance d’une nouvelle avantgarde: la camera stylo27 di
AlexandreAstruc.
25S.M.Ejzenštejn,Memorie,SE,Milano,2000,pp.34‐35.26G.Rondolino,Storiadelcinema,UTET,Torino,1997,p.187.27AlexandreAstruc,Naissanced’unenouvelleavantgarde:lacamerastylo,"L’EcranFrançais",n.144,Parigi,30marzo,1948.
14
Astrucscrivecheèimpossibilenonaccorgersichenelmondodelcinema
sta accadendo qualcosa di nuovo. Il cinema si sta convertendo in una
lingua, una forma attraverso la quale l’artista può esprimere i propri
pensieri esattamente come lo scrittore fa con il linguaggioeparagona la
macchinadapresaallapennadiunoscrittore.
Questanuovaagilitàdellinguaggioèdeterminatasoprattuttodallanascita
dellacinepresa16mm;ogniartistapotràacquistareunacameraedessere
liberodipotergirareeprodurreiproprifilm.
Astruc delinea la nascita di un cinema d’autore, capace di produrre una
quantitàdistilieregistrilinguisticiediscorsiviinfiniti.
“Unlinguaggio,cioèunaformanellaqualeunartistapuòesprimereil
propriopensieroperquantoastratto,otradurreleproprieossessioni,
esattamente come avviene oggi per il saggio e il romanzo. Proprio
perciòchiamoquestanuovaetàdelcinemal'epocadellacaméra‐stylo.
Significa che il cinema si svincolerà a poco a poco dalla tirannia del
visivo, dall'immagine per l'immagine, dall'aneddoto bruto, dal
concreto,perdiventareunmezzodiscritturaflessibileesottilealpari
dellinguaggioscritto”28
Il cinemamoderno saràquindi un cinemapersonale, al centrodel quale
troviamo la figura dell’autore, dal quale si dirama tutto il processo
creativo.
Il primo articolo all’interno del quale compare, esplicitamente citato, un
filmsaggioèLettresurRossellini29,scrittodaJaquesRivettenel1955.
Il film che Rivette analizza nel suo articolo èViaggio in Italia (1953) di
RobertoRossellini:
28A.Barbera,E.Turigliatto(acuradi),Leggereilcinema,OscarMondadori,Milano,1978,p.313.29Vedinotan.30.
15
“Se giudicoRossellini il cineastapiùmoderno, non lo faccio senza
ragione; ma neppure con ragione. Mi sembra impossibile vedere
Viaggio in Italia senza avvertire con forza un dato evidente: che
questofilmapreunabreccia,echeilcinemainterocidevepassare
attraverso, pena la vita. […]Moderno, ho affermato; fin dai primi
minutidiproiezionediViaggioinItalia[…].Selacasaènuovaedi
aspettomodernissimo, è certo che Rossellini si sofferma prima di
tuttosullecosecontemporanee,sulla formapiùrecentedelnostro
stile di vita e dei nostri costumi; è anche per semplice godimento
visivo.[...]”
Rivettecontinuascrivendo:
"Ilcinematuttaviasièsemprerifugiatonel"saggio"eharinnegato
i suoi sventurati franchi tiratori, Intolerance, La regola del gioco,
QuartoPotere.C'èstatoIlfiume,primopoemadidattico:adessoc'è
ViaggioinItalia,che,conunanitidezzaperfetta,offrefinalmenteal
cinema, finoracostrettoal racconto, lepossibilitàdel saggio. [...] Il
saggio,dapiùdicinquant'anni,èlalinguastessadell'artemoderna;
è la libertà, l'inquietudine, la ricerca, la spontaneità; [...] A quanto
pare, tuttavia, alcuni dei sopravvisuti non apprezzano Viaggio in
Italia; sembra incredibile. Poiché qui abbiamo un film che è al
tempo stesso quasi tutto ciò che essi invocavano nelle loro
raccomandazioni: saggio metafisico, confessione, giornale di
viaggio,diariointimo..."30
PerRivette,ViaggioinItaliaèsimultaneamenteunsaggiometafisico,una
confessione e un giornale intimo, il cinema è quindi capace, come la
letteratura,dicomunicareeorganizzarevisivamenteipensieridell’autore.
30JaquesRivette,LetterasuRossellini,inLaPoliticadegliAutori,LesCahiersducinéma,secondaparte:itesti,MinimumFax,Roma,2003,pp.58/60‐61.Testooriginale,LettresurRossellini,"CahiersduCinéma",n.46,Parigi,aprile1955,pp.14‐24.
16
Tre anni dopo, sulla rivista francese "France‐Observateur", esce un altro
articolo, rivelatosi fondamentalenelladefinizionedel film saggio: Lettre
deSiberie31diAndréBazin.
Il film in questione, è di un autore che vedremo essere uno dei
rappresentantipiùimportantidiquestaformaibrida:ChrisMarker.
Bazin chiama il film di Marker : “un saggio documentato da un film” e
continuascrivendo:
“Laparolaimportantequièsaggio,intesanellostessosensochehain
letteratura, un saggio sia storico che politico, anche se scritto da un
poeta. […] L'orientamento è espressa dalle scelte del regista e dal
montaggio, con il commento che organizza il senso conferito al
documento. Con Marker funziona in maniera differente. Direi che la
materia prima è l'intelligenza, il significato immediato è trasmesso
dalle parole, l'immagine interviene solo in terza posizione,
relazionandosiall'intelligenzaverbale”32
Bazin, nell’articolo, afferma che Marker utilizza un tipo di montaggio
orizzontale, in quanto si sviluppa dalla parola all'immagine,
(approfondiremo la nozione di montaggio nel film saggio nel terzo
capitolo).
Bazin ci introduce l’importanza della voce fuori campo che chiama
intelligenza verbale, una delle caratteristiche che vedremo essere
essenziali per il film saggio e cheLauraRascaroli, nel libroThePersonal
Camera33haapprofondito(tratteremol’importanzadellavocefuoricampo
in relazione alla presenza dell’autore nel secondo capitolo di questo
lavoro).
Bazin riconosceunultimoelemento fondamentalenel film saggio, e cioè
l’utilizzodiqualsiasi tipodimaterialevisivo: ricordiamocheancheHans31AndréBazin,LettredeSiberie,"France‐Observateur",30ottobre1958.32AndréBazin,op.cit.,(traduzionemia).33LauraRascaroli,op.cit.
17
Richter nel 1940 parlava di materiale visivo proveniente da differenti
fonti.
Sevolessimoquindicercaredidefinirelecaratteristicheprincipalifinoad
orariconosciute,potremmodirecheparliamodifilmsaggio:
1) Quando l’autore propone una riflessione personale sul mondo,
utilizzandolapropriaoaltruivocefuoricampo,imponendoquindi
lapropriaautorialità.
2) Quando vengono utilizzati materiali video di differenti formati
giratidallostessoautoreoricavatidaimmaginidiarchivio.
3) Quando il montaggio espressivo delle immagini segue il discorso
dell’autorechefissalavalenzasemanticadelleimmagini.
Possiamo riconoscere in differenti film saggio queste caratteristiche,ma
bisognadire chevi sonomoltissimevarianti, e chequindinonpossiamo
racchiuderequestaformaibridainungenerefortementecodificato.
Nel film saggio si fondono tra loro caratteristiche del documentario
performativo34edelcinemaautobiograficoeliricod’avanguardia.Quello
che sicuramente vuole fare il film saggio èmettere in pratica ogni volta
una scrittura sperimentale, una forma che pensa direbbeWeinrichter; lo
possiamo collocare a metà tra documentario, cinema sperimentale e
cinemadi finzione,sisviluppasotto laguidadiunautore forte(spessoe
volentierianchefisicamentepresente),ehalanecessitàdiinterpellarein
primapersonalospettatore.
Spettatorealqualevienechiestodicriticareocondividereilpuntodivista
dell’autore, e che si sente molto più vicino a quest’ultimo vivendo
un’esperienzafilmicaestremamentepersonale.34Performativonelsensocheintegraneltestoilprocessostessodelpensierochecivienetrasmessoattraversolavocefuoricampodell'autore,LauraRascarolihaapprofonditoquestacaratteristicadelfilmsaggionelcapitoloPerformanceandNegotiation:JeanLucGodardplaysJeanLucGodard,inThePersonalCameraop.cit.,pp.84‐103.
18
Molti studiosi hanno però segnalato un utilizzo del termine film saggio
erroneo, proprio perché non esiste ancora un significato definitivo di
questaformaeforsenonesisteràmai.
Mi sembra,allora, interessante soffermarciunmomentosulleparoledi
Philip Lopate35, che puntualizza la confusione che si crea tra stile
riflessivo, autocosciente e saggistico, e che definisce il saggio in questa
maniera:
“Anche se un saggio deve rilettere o meditare, non è detto che la
sensibilità meditativa è per forza saggistica […] un saggio è una
ricerca che si pone come obiettivo quello di scoprire ciò che uno
pensa su qualcosa […] il saggio parte dalla supposizione per
raggiungereunnucleopiùcomplessoeprofondodisincerità[…]. Il
saggista,solitamente,iniziaconfessandounapatologia,pregiudizioo
limitazione, per poi nel migliore dei casi, passare ad un livello di
saggezza generale, che generosamente possiamo denominare
filosofia.Ilettorisidevonosentireinclusiinunaconversazionereale,
devonosentirecheglièpermessoavanzare attraversoundiscorso
mentale di contraddizione e digressione […]. Un saggio è una
continuaformulazionedidomandechenonhannonecessariamente
unarisposta,madevonorappresentare,agliocchiditutti,lalottaper
laverità.“36
Lopate nel suo articolo elenca quali, secondo lui, devono essere le
caratteristicheprincipalidiunfilmsaggio:
35PhilipLopate,Alabùsquedadelcentauro:elcineensayo,inWeinrichter(acuradi),op.cit.,p.66,testooriginalepubblicatoinCharlesWarren,BeyondDocument:EssayofNonfictionFilm,WesleyanUniversityPress,Hanover,1996,(traduzionemia).36A.Weinrichter(acuradi),op.cit.,pp.66‐68.
19
1‐ Ilfilmsaggiodevecontenereparoleinformaditesto,inquantonon
possiamo attribuire, al solo atto di trasmettere un messaggio
politicoattraversoleimmagini,unavalenzasaggistica.
2‐ Il testodeverappresentareunavoceunica, oquelladell’autoreo
quella dello sceneggiatore, nel caso in cui vengano utilizzate più
voci,devonofondersiinununicopuntodivista.
3‐ Iltestodeverappresentarel’intenzionedivolertracciareunalinea
discorsivasuunproblema.
4‐ Il testo, non deve trasmettere solo informazioni, ma un punto di
vistapersonaleforte.
5‐ Comeultimacosailtestodovrebbeessereeloquente,interessantee
scrittonellamigliormanierapossibile.
Le qualità, qui sopra elencate, sembrano appartenere solo al testo, ma
Lopate, si giustifica scrivendo che dal suo punto di vista, il solo
trattamento delle immagini non può definirsi saggio ed è quindi
l’organizzazione del testo ciò che differenzia un film saggio da qualsiasi
altrodocumentariodimontaggio.
Ho voluto qui analizzare gli articoli che, secondo me, più si sono
concentratisulladefinizionedifilmsaggio,nellarealtàdeifattiilconcetto
di film saggio è relativamentenuovo. Fino adora abbiamoanalizzato gli
articoli di Astruc, Bazin, Richter e più recentemente di Lopate. Bisogna
peròaspettarefinoaglianni’90perincontrarestudipiùspecificisulfilm
saggio,lamaggiorpartedeiqualiintedescoesoloultimamentetradottiin
altrelingue.
Nell’ultimo decennio sono stati realizzati vari studi in inglese e in
spagnolo, grazie anche all'interesse che alcuni festival cinematografici
hanno dimostrato nei confronti del film saggio37. E grazie anche
37SivedailFestivalPuntodiVistadiPamplona,ilLoopdiBarcellona,ilCinémaduRéeldiParigietc.etc.
20
all’interesse da parte di alcune Università, prima di tutte la UAB di
Barcellonachehaistituitounfestivalinternazionaledicinemasaggistico38.
Pensiamo inoltre che Historie (s) du cinéma di Jean‐Luc Godard,
sicuramente il film saggio di cui più si è parlato in ambito mondiale, è
uscitoinvaricapitolidal1989al1998,mentreSansSoleildiChrisMarker
èstatopresentatosolonel1982alfestivaldiBerlino.
Nel1992esceun’antologia,considerataun’operapionieristicanell’ambito
del film saggio, di Christa Blümlinger e Constantin Wulff, intitolata
SchreibenBildenSprechen:Textezumessayistischenfilm39,preparatadopo
un convegno tenutosi a Vienna. Dopo l'antologia curata da Blümlinger e
Wulff, segue uno di Birgit Kamper e Thomas Tode40 sul film Sans Soleil,
film che come vedremo è riconosciuto come il più rappresentativo di
questaformaibrida.
UsciràsuccessivamenteunlavorosullavocefuoricampodiKarlSiereke
un video di Bill Krohn sulle opere saggistiche di OrsonWelles, con una
riflessione introduttiva di RaymondBellour e testi di Farocki eHartmut
Bitomsky. Poi sarà il momento di Thomas Tode che analizzerà Van der
Keuken41eun testodiNoraAlterdel1996 intitolatoBilderderweltund
schrift des kieges42. Questa è l’apporto tedesco, al quale dobbiamo
aggiungerequelloanglosassone.SusanDermodyscriveuntestosullavoce
dell’autoreinclusonellibroFieldsofVision43.
38PremioRomanGubern,FestivaldeCineEnsayo,UniversitatAutonomadeBarcelona,Spagna.39ChristaBlümlinger,ConstantinWulff(acuradi),SchreibenBildenSprechen:Textezumessayistischenfilm,Sonderzahl,Vienna,1992.40BirgitKämper,ThomasTode,ChrisMarkerfilmessayist,InstitutFrançaisdiMonaco/CICIM,Monaco,1997. 41ThomasTode,JohanvandelKeuken:AbenteureinesAuge,After‐Image,Hamburg,1987.42NoraAlter,Bilderderweltundschriftdeskieges,"NewGermanCritique",n.10,1995.43LeslieDevereaux,RogerHillman,FieldsofVision:EssaysinFilmStudies,VisualAntropologyandPhotography,UniversityofCaliforniaPress,BerkeleyeLosAngeles,1995.
21
Poi esce l’articolo di Philip Lopate, successivamente cominciano ad
apparire in diverse antologie capitoli dedicati al film saggio come in
Imagining Reality: The Faber Book of Documentary44 nel 1996, e nello
stesso anno esce una raccolta di articoli scritti da Michael Renov: The
SubjectofDocumentary45.
Successivamente uscirà uno studio su Harun Farocki scritto da Tilmas
Baumgartel46, e nel 2001 un lavoro di Christina Scherer47 sulle opere
saggistichediIvens,Marker,GodardeJarman.Nel2003esceunarticolodi
PaulArthur,intitolatoEssayQuestion48nellarivista"FilmComment".
Bisognerà aspettare il 2004 per un’opera francese,L’essai et le cinema49
anche semolti erano stati gli articoli specialmente suMarker e Godard,
ancoradipiùdopol’uscitadiHistorie(s)duCinéma.
In Italia, ci sono alcuni studi sul tema scritti daAdrianoAprà50 e Ivelise
Perniola,inparticolareChrisMarkerodelFilmSaggio51.
Negliultimianni,unodeilibripiùimportantièstatosenzadubbiodiLaura
Rascaroli The Personal Camera52, fondamentale per la stesura di questo
lavoro.
44KevinMacdonald,MarkCousins,ImaginingReality.TheFaberBookofDocumentary,Faber&Faber,Londra,1996,(inparticolareilcapitolo8,TheEssayists.)45MichaelRenov,TheSubjectofDocumentary,UniversityofMinnesotaPress,Minneapolis,2004.46TilmasBaumgartel,VomGuerillakinozumEssayfilm:HarunFarocki.WerkmonographieeinesAutorenfilmers,b‐books,Berlino,1998.47ChristinaScherer,Ivens,Marker,Godard,Jarman.ErinnerungimEssayfilm,WilhelmFinkVerlag,Monaco,2001.48PaulArthur,EssayQuestions,fromAlainResnaistoMichaelMoore:PaulArthurgivesacrashcourseinnonfictioncinema’smostrapidlyevolvinggenre,"FilmComment",n.39,2003,p.58.49Liandrat‐Guigues,SuzanneeMaurielleGagnebin,L’Essaietlecinéma,ChampVallon,Parigi,2004.50AdrianoAprà,Notesulcinemasaggistico,"Filmmaker",5aprile1996;oppureAdrianoApràeBrunodiMartino(acuradi),Ilcinemaeilsuooltre,MostrainternazionaledelNuovoCinema,Pesaro,1996;Leavventuredellanonfiction,MostrainternazionaledelNuovoCinema,Pesaro,1997.51IvelisePerniola,ChrisMarkerodelfilmsaggio,Lindau,Torino,2003.52L.Rascaroli,op.cit.
22
L’autrice divide il suo lavoro in due parti: una la dedica al film saggio e
l’altraparteaidiarifilmatiaffermando,chetroppevolteiduegenerisono
staticonfusiecheentrambisenzadubbioprovengonodallastessaspinta
saggisticamadevonoesserestudiatiseparatamente.
In Spagna, bisogna menzionare senza dubbio Antonio Weinrichter53 e
JosepM.Català54.IlFestivalPuntodeVistanel2007pubblicaunaraccolta
diarticoliimportantinellibroLaformaquepiensa.Tentativasentornoal
cineensayo55,dalqualehoricavatoquestalistadistudispecificisultema
delfilmsaggio.
Dobbiamonominare infine il libroStuff it:TheVideoEssay in theDigital
Age56,ormaifuoricatalogomascaricabiledallapaginawebdellacuratrice,
UrsulaBiemann.
Tuttiquesti libri, testiearticoli,cercanodianalizzare la formaibridadel
filmsaggio,maèaquantoparedifficile,eforseancheinutileracchiudereil
saggio cinematografico inuna formula rigidaebendefinita, inquanto la
suacaratteristicapiùstabile,èlalibertàdellaformastessa.
53Aparteleoperegiàcitatec’èdaaggiungere:A.Weirichter,Desviosdeloreal.Elcinedenoficcion,T&BeFestivaldeLasPalmas,Madrid,2004,(inparticolareilcapitolosulfilmsaggio).54JosepMariaCatalà,FilmEnsayoyVanguardia,inJosetxoCerdàneCasimiroTorreiro(acuradi),DocumentalyVanguardia,Càtedra,Madrid,2005.Mahaanchescrittounostudiospecificotitolato,LaformaensayoenMarker,inOrtega,Weinrichter(acuradi),Càtedra,Madrid,2006.55A.Weinrichter,op.cit.56UrsulaBiemann(acuradi),Stuffit:ThevideoEssayintheDigitalAge,Springer,Vienna2003,consultabileallink:www.geobodies.org/03_books_and_texts/2003_stuff_it/.
23
1.3NUOVIMODIDIESPRIMERELAREALTA’
Quizàlanociòndefilmensayo
sòlopodìaapreciarse
enuncontextodecrisisdelcineconvencional57 A.Weinrichter
AntonioWeinrichter,nelsuoarticoloUnconcepto fugitivo.Notassobreel
filmensayo58scriveche ilconcettodi filmsaggioèabbastanzarecente in
quantoperarrivareaconcepireilfilmsaggio,ilcinemadovevaarrivaread
una certamaturità. Primadoveva imparare amaneggiare le immagini, a
crearle e a organizzarle; doveva imparare a rappresentare ilmondo del
realeattraversoilgeneredocumentarioedovevaaccettarelaparolacome
mezzoespressivoalparidell'immaginevisuale.
Weinrichtersottolineachegliapportidiregistichenonappartenevanoal
genere del documentario59 in particolare, hanno favorito la nascita del
cinemasaggisticocomeloconosciamonoioggi.
SecondoWienrichter, questo genere ibrido è nato da unmovimento di
rifiutosviluppatosiall’internodell’istituzionedelgeneredocumentario,da
doveèemersalanecessitàdiconcepireilcinemainunamanieranuovae
differente.
Dobbiamo quindi tornare indietro per cercare di ricostruire quali
cambiamenti e quali necessità hanno fatto sì che il film saggio si sia
sviluppato.
57A.Weinrichterop.cit.,p.18.58Ivi,pp.18‐48.59Specialmenteperchéapportaronoalgenereun'ideaditempoedispaziototalmentenuovaeun'attenzioneall'esteticadell'immaginelegataalleideedellenuoveavanguardie.UnesempiopuòessereJonasMekas.
24
AbbiamodettocheleSinfoniedellecittà,deglianniventi,sonostatesenza
dubbioilprimoapproccioaduntipodicinemaditipoartisticoepoetico,
seguito poi dall’ondata del surrealismo.Molti artisti che provenivano da
ambitidifferentidecidonodiutilizzarelanuovaartecinematograficacome
mezzod’espressione,questograzieancheaglisviluppitecnologici.
Nel 1923, Kodak, introduce nel mercato la cinepresa 16mm, pensata
soprattutto per i film domestici e didattici; la macchina da presa fu
adottata entusiasticamentedaautorididocumentari e filmsperimentali.
Nel1952,escela16mmprofessionale,chiamataArriflex16,elaEastman
produce una varietà di pellicola che permette la registrazione anche in
luoghi scuri. Infine verso la fine degli anni cinquanta, cominciano ad
apparire cineprese molto più leggere, fino al prototipo della KMT
Countant‐MathotEclair,chesaràutilizzatadaRouchperisuoiprimifilm
verité,echepesavasolo9kili.
Grazieallosviluppotecnologico,gliautorisonoliberidipotersimuovere,
uscireeseguireilorosoggetti:illinguaggiofilmicodiventapiùagile.
Dopo la seconda guerra mondiale, molti artisti voltano le spalle
all’impegnopolitico,afavoredell’espressioneindividuale,ildocumentario
diventainquestoperiodo,veicolodelleideeedellesensazionideicineasti.
Alla fine degli anni ’50 e primi anni ’60, l’oggettività inseguita dai
documentaristi60, penetra anche nelle avanguardie, ne sono esempio le
operedelgruppoFluxus61ediAndyWarhol62.
60PensiamoallagranderivoluzionechesegnòilNeorealismoeallanecessitàdegliautoridiriprendereimomentispontaneidellavita.61Fluxusnascecomemovimentoartisticonel1962,perilgruppol'artedovevaessereun"flusso"cheprovenivadallavitaquotidiana.Proponevanohappeningespettacolicheprevedevanolapartecipazionesiadeglioperatorichedeifruitori,lanecessitàdicoinvolgerelospettatoreperrenderloattivoeraunodegliobiettividelgruppo.62PensiamoaifilmAndyWarhol:Sleep,Kiss,Empire(1963‐64).
25
LauraRascaroli63 riconosce inquestianni l’emergeredellanecessitàper
gliautoridiesprimeresestessiei lorosogninonchéi loropuntidivista
personali.Bisognaricondurreaquestoambitoglistudisviluppatiinquegli
anni da Cesare Zavattini sul cinema personale, la Nouvelle Vague, gli
articoli sul cinemad’avanguardiadi JonasMekase il cinemadipoesiadi
PierPaoloPasolini.
PrimadianalizzarequalisonolecaratteristichedellaNouvelleVagueedel
cinema d’avanguardia, che hanno influenzato il film saggio, voglio
nominare e in parte analizzare alcuni film che si sono, a loro modo,
avvicinatiallaformasaggistica.
CominciandodaViaggio in ItaliadiRossellini,cheabbiamogiànominato
grazieall'articolodiJaquesRivette,possiamonominare:LesHurdes/Tierra
sinpan(1932)diLuisBuñuel,NuitetBrouillard64 (1955,Fig.1)diAlain
ResnaisepoiLaRabbia(1963,Fig.2,3)diPierPaoloPasolinieGiovanni
Guareschi,indueparti.
IlfilmdiBuñuel,raccontalastoriadeLesHurdes,paesinonellaregionedi
Extremadura, dove gli abitanti e gli animali muoiono di fame. Buñuel,
riprendescenedivitaquotidiana,e ilcommento,scritto insiemeaPierre
Unik, è freddo e poco personale, così lo aveva voluto il regista per
raccontaregliesseriumanielalorosocietàcomeinsetti.
Mentreil filmdiResnais,chebasalasuaforzasulle immaginidiarchivio
per raccontarci i campi di concentramento, utilizza un commentomolto
piùpoeticoscrittodaJeanCayrol,superstitediMathausen.
La Rabbia di Pasolini del 1963, è un film saggio polemico sulla guerra,
contro lebarbarie,contro l'intolleranza,contro ipregiudizi, labanalità, il63LauraRascaroli,TheEssayFilmasSublimeTheoreticalParadox,inCasetti,Francesco,GainesJane,ReValentina(acuradi),Dall'inizio,allafine:Teoriedelcinemainprospettiva,ForumEditrice,Udine,2010. 64IlmediometraggiodiResnaisusciràinItaliaconiltitoloNotteeNebbia,nel1960,assiemeadaltriquattromediometraggi,assemblatiinunostessoprodottodallaGlobeFilm.Ilfilmaepisodieracompostoda:Latendascarlatta,del1953diAlexandreAstruc,Parislanuit,documentariodiJacquesBaratiereJeanValère,LagiocondadiHenriGruel.
26
perbenismo borghese. Pasolini utilizza immagini dei cinegiornali delperiodo e vi sovrappone un commento politico‐polemico. Vorrei
riproporreunpiccoloestrattodel commentoscrittodaPasolini65 chemi
sembra racchiudere quella necessità da parte dell’autore di esprimere i
pensieripiùprofondi:
“Cos'è successo nel mondo, dopo la guerra e il dopoguerra? La
normalità.Già,lanormalità.Nellostatodinormalitànoncisiguarda
intorno: tutto, intorno si presenta come "normale", privo della
eccitazioneedell'emozionedegliannidiemergenza.L'uomotendead
addormentarsi nella propria normalità, si dimentica di riflettersi,
perdel'abitudinedigiudicarsi,nonsapiùchiedersichiè.Èallorache
vacreato,artificialmente,lostatodiemergenza:acrearlocipensano
i poeti. I poeti, questi eterni indignati, questi campioni della rabbia
intellettuale, della furia filosofica… Cos'è che rende scontento il
poeta? Un'infinità di problemi che esistono e nessuno è capace di
risolvere:esenza lacuirisoluzione lapace, lapacevera, lapacedel
poeta,èirrealizzabile.”66
Ricordiamo che Pasolini girerà un altro film, nel 1970, Appunti per
un’Orestiade Africana. Questi appunti visuali, vogliono essere una
ricostruzione della tragedia greca di Eschilo ambientata nell’Africa
moderna. Il testo di Eschilo è il ponte tra le due civiltà, quella antica e
quellamoderna,dalmondoarcaicoallademocrazia.Nellaprimasequenza,
Pasolini si rivolge allo spettatore, e riflette su chi è, cosa vuole fare e
perchéèinAfrica.Lofainunamanieramoltosottilesiriprendeattraverso
unvetroesirivolgedirettamenteallospettatoredicendo:
65Iltesto,scrittodaPierPaoloPasolini,èapparsosuln.38del20settembre1962dellarivista"Vienuove",concuiPasolinicollaborava,edèstatoraccolto,insiemeadaltriinterventi,nelvolumeLebellebandiere,diGianCarloFerretti(acuradi),EditoriRiuniti,Roma,1966.66TestotrattodirettamentedalfilmLaRabbia,diPierPaoloPasolinieGiovanniGuareschi.
27
"Mi sto specchiando con la macchina da presa, sulla vetrina di un
negoziodiunacittàafricana.Sonovenutoevidentementeagirare,ma
agirarechecosa?Nonundocumentario,nonunfilm,sonovenutoa
giraredegliappuntiperunfilm"67
Pasolini in questa maniera parte da se stesso per parlare anche di se
stesso attraverso la ricerca in Tanzania, Uganda e Tanganica dei volti di
Agamennone,Cliternesta,Electra,OresteedelCoro.Pasolinihagiratopoi
altri film con lo stesso approccio :Appunti per un film sull’India (1969),
Sopralluoghi in Palestina (1964), che gli sono serviti come preparazione
perIlVangelosecondoMatteo(1964).
In una certamaniera anche OrsonWelles, si avvicina al genere del film
saggio,primanel1973,quandofilmaFforFakeeancordipiùnel1978con
FilmingOthello.Nelprimosaggio,Welles,sipresentaallospettatorecome
l’autorediciòchevedràespiegabrevementeiltemadelsuofilm:ilfalso.
Welles,mette in gioco se stesso riflettendo sull’arte del cinema e la sua
finzione.Nelsecondo,amioavviso,moltopiùriuscitocomefilmsaggioper
lasinceritàattraversolaqualel’autoresidirigeanoispettatori,ilcineasta
raccontaeanalizzailsuofilmOthello.
Lo ritroviamo seduto davanti alla moviola, il tono è confidenziale, si
rivolge allo spettatore parlando direttamente alla macchina da presa.
Siamogiàdi fronteauncambiamento, lavocedell’autorenonèsolouna
voce fuori campo, la presenza fisica e l’atteggiamento dell’autore
costituisconoaun’esperienzaperlospettatoremoltopiùpersonale.
Welles utilizza immagini di archivio del proprio film, ma non solo, per
svilupparel’ideadicosasarebbepotutoessereOthello68.
67TestotrattodalfilmLaRabbiadiPierPaoloPasolinieGiovanniGuareschi.68JonathanRosembaum,haanalizzatoinprofonditàlarealizzazionediquestofilmsaggioinOrsonWelles’sEssayFilmsandDocumentaryFictions,in"Cinematograph",n.4,1991.
28
Dopo averci spiegato le varie peripezie per girare il film e i problemi
economicichehannogravatosullaqualitàdiquest’ultimo,Wellescilascia
conunaconfessione:
“I live youwith this confession, this hasn’t been so easy as I could
wished,toomanyregreats,toomanythings…ifitwasn’tamemory
and was a project for the future talking about Othello would’t be
nothingthatdelay,promisearemoreproudthenexplanationwithall
myheartIwishthatIwasn’tlookbacktoOthellobutlookforeward
throwit”69
I film di Pier Paolo Pasolini, OrsonWelles, Alain Resnais, Louis Buñuel,
appena descritti, cercano una via saggistica attraverso il cinema, in
manierapiùomenoriuscita.
Ma,ilfilmsaggio,comeloconosciamoedefiniamonoioggi,sièsviluppato
principalmentegrazieaicambiamentiapportatidallaNouvelleVagueedal
cinemaautobiograficod’avanguardia.
Lapolitiquedesauteurs,comebensappiamo,apportafondamentalmente
tre nuovi elementi: il concetto di messa in scena, il volontarismo
dell’amoreeildoverediseguirel’operanelsuofarsi70.L’atteggiamentodi
critica radicale, da parte dei registi ma anche dei critici, era diretto al
conformismostilisticoe ideologicodelcinema“ufficiale”.Facevanoparte
del movimento della Nouvelle Vague, un gruppo abbastanza omogeneo
che collaborava con la rivista Cahiers duCinéma, come:ClaudeChabrol,
François Truffaut, Jean‐Luc Godard, Jacques Doniol‐Vancroze, Jacques
Rivette, Eric Rohmer e altri registi meno legati alla rivista come Louis
Malle,JeanPierreMocky,FrançoisReichenbacheJacquesDemy.
69TestoricavatodirettamentedalfilmsaggioFilmingOthello.70GuglielmoPescatore,L’Ombradell’autore.Teoriaestoriadell’autorecinematografico,Carocci,Roma,2006,p.64.
29
In quegli anni era nato anche un altro gruppo più legato al cinema
documentario che a quello di finzione, la Rive Gauche, gli esponenti
principalieranoAlainResnais,ChrisMarker,AgnèsVarda.71
In Francia questo movimento era stato preceduto da una massiccia
produzione di documentari finanziati dallo stato su arte e cultura, che
permettevanoagliautoridiesprimereleloroopinioni.
Ilsaggiocominciaademergereinquestianni;gliautoriesprimonolaloro
visione politicizzata delmondo, in particolare si dedicheranno al saggio
Godard,Resnais,MarkereVardainFrancia,mentreinItaliasaràPasolini.
L’elenco sopra citato mi sembra fondamentale per riuscire a collegare
alcuninomiche,nelcorsodiquesto lavoro,emergerannopiùvolteeche
hannofatto iprimipassiproprionelmovimentodellaNouvelleVague. In
particolareanalizzeremoinprofondità,nell’ultimocapitolo,illavorodella
cineastabelgaAgnèsVarda.
Nel1961esceCroniqued’unétédiEdgarMorineJeanRouch,cheinaugura
ilmovimentodelcinémaveritéchiamatocosìinomaggioaDzigaVertov,e
tradottodirettamentedalrussoKino‐Pravda72.L'ideadelcineastaècheil
cinemadevesapercoglierelavitaquotidianacosìcomesipresentavanella
realtà,senzaalcunamediazione.
L'atteggiamento dell’autore del cinéma verité degli anni '60, si
contrappone profondamente a quello del cinema diretto,movimento che
negli stessi anni si stava sviluppando oltre oceano e che si prefiggeva
regole abbastanza rigide: rifiuto della messa in scena, della visibilità
dell'autore e quindi di qualsiasi voce fuori campo, illuminazione etc. Il
cinémaveritédiRoucheMorin,nonsegueregolecosìstrette,cercanella
realtà il proprio materiale filmico, l'autore e il dispositivo filmico si
mostranoallospettatoreperraggiungereungradopiùaltodiveridicità.71RobertFarmer,Marker,Resnais,Varda:RememberingtheLeftBankGroup,"SensesofCinema",28settembre,2009.Farmerpoinominaaltriregistichesecondoluieranovicinialgruppodellarivegauche:Colpi,Demy,FranjueKlein.72IlKino‐Pravdaeral'edizionecinematograficadelgiornalePravda,nevennerorealizzati,trail1922eil1925ventitrenumeri.
30
Quellocheperòaccomuna ledue tendenze,quellad'oltreoceanoequella
Europea,èlavolontàditrattarelarealtà:
"Ifilmdiventanoilpiùdellevolteproposted'unanuovaindaginedel
reale, osservazioni personali su fatti e persone della realtà
contemporaneachesonoprospettatiinterminiproblematici,avolte
ambigui,esollecitanoladiscussione,ancheaccesaeviolenta".73
Lo stile di Rouch e Morin si sviluppa attorno ad una dialettica, quella
dell’autore e quella dei personaggi o testimoni sociali. I protagonisti
parlanoguardandolacinepresa, l’autoresipresentaallospettatorecome
testimone dell’atto di riprendere e si trasforma in un vero e proprio
personaggiodelfilm,diventandocosìunaformadicomunicazione.Ilfilm
sipresentacomeun’esperienzadivita.
“Cinema–verità significa che abbiamovoluto eliminare la finzione e
avvicinarci alla vita. Significa che abbiamo voluto collocarci su una
lineadominatadaFlahertyeDzigaVertov.”74
Così il cinéma verité si caratterizzaper la novitàdi includerenel testo il
processodelleripresee il lorosviluppo:alla finedel filmChroniqued'un
été, per esempio, vediamo i due autori discutere sul materiale filmico.
Questa necessità dimettere in discussione il propriometodo e quindi il
cinema stesso sarà una caratteristica che rincontreremo in molti film
saggio.
Bill Nichols in Representing Reality75 analizza quattro modalità di
rappresentazione della realtà (analizzeremo in profondità tutte le
modalità nel capitolo dedicato all'autore). Ci basti sapere per ora che73GianniRondolino,StoriadelCinema,UTET,Torino,1977,p.571.74JeanBreschand,IlDocumentario,Lindau,Torino,2005,p.79.75BillNichols,RepresentingReality:IssuesandConceptsofDocumentary,IndianaUniversityPress,BloomingtoneIndianapolis,1991.
31
l'atteggiamento adottato da Rouch e Morin viene descritto da Nichols
come modo partecipativo o interattivo, mentre a partire dagli anni '80,
Nichols riconosce un nuovo stile, quello riflessivo. Metodo adottato da
autoricomeTinT.Minh‐ha,ChrisMarker,Jean‐LucGodard,ErrolMorris,
alcunilavoridiAgnèsVarda,emoltialtri registiancora,comel’americano
Ralph Arlyck, Eric Bornow e Jonas Mekas, registi che si sono dedicati
principalmenteallaformasaggistica.
Nondimentichiamocheinqueglianniesceunaltrofilmfondamentale:Le
Joli Mai (1963) di Chris Marker, che è uno studio di Parigi fatto subito
dopo la fine della guerra in Algeria e che riflette l’ottimismo di quel
periodo. Marker, che in realtà si chiamava Christian Françoise Bouche
Villeneuve,eraungiornalistacheconRouchavevarealizzatoilsuoprimo
lavoro cinematografico all’estero, filmando i giochi olimpici in Finlandia
nel1952.
Marker aveva già attirato, prima del film Le Joli Mai, l’attenzione su se
stesso grazie alla realizzazione di : Dimanche à Pekin (1955), Lettre de
Siberie (1957), che come abbiamo visto è stato denominato film saggio
dallostessoBazin,nell’omonimoarticolo.
Unadelle caratteristicheprincipali dello stile di ChrisMarker è l'utilizzo
dellavocefuoricampoinmanieraingegnosa,ironicaelirica.
LauraRascarolihascrittoche:
“MostofMarker’s filmpresentavoiceover recitingextensiveand
allusivetext,alternatingcommentaries,onhistoryandsocietyand
privatemusingsandrecollections;itisavoicethatconstantlyshift
in linguistics registers, adopting now a poetic and now a prosaic
tone,nowanironicandnowaneruditeexpression”76
76L.Rascaroli,op.cit.,p.67.
32
Nel1982,esceSansSoleil(Fig.4,5),diMarker,consideratoilfilmsaggio
pereccellenza.Lavocefuoricampoèdiunadonnacheleggedellelettere
scritte da un amico, un cameraman, Sandor Krasna, pseudonimo del
regista. L’impostazione di Marker parte dalla finzione per raccontare la
realtà;nel film il regista riflette sullanaturadellamemoria.Le immagini
utilizzate dal regista sono state girate principalmente in Giappone e in
Guinea.77 La memoria è senza dubbio uno degli argomenti preferiti
dall'autore, che lavora con il cinema come fosse il luogo prediletto dai
ricordi.
QuasituttiifilmdiMarkerhannounatendenzasaggisticaincominciando
daLa Jetée (1962),aLeTombeaud’Alexandre (1992 ‐Fig.6),alCD‐ROM
Immemory,LevelFiveetc.etc.
LaJetéeèuncortometraggiocostituitodafotografieaccompagnatedauna
voce fuori campo che ci racconta la storia di un uomo ossessionato da
un'immagine del proprio passato. Mentre Le Tombeau d’Alexandre,
ripercorre la storia dell’utopia comunista sovietica attraverso la carriera
delcineastaormaiscomparsoAleksandrMedvedkin(Fig.6).
Questa volta Marker utilizza diverse interviste, come se stesse
investigandosullapersonalitàdelcineasta,perscoprireilveroeilfalsotra
realtàemito,dituttaunagenerazionedicineastisovietici.
SeparliamodiMarker,nonpossiamononnominarel’autorechecomelui
harealizzatonumerosifilmsaggio:Jean‐LucGodard.
Nel1972esceLettertoJane(Fig.7),chehacomesottotitolo“un’indagine
su di una fotografia”, è realizzato integralmente da una foto, che viene
analizzata da Godard e Gorin. I due autori criticano il compromesso
politicoel’atteggiamentopaternalisticodiJaneFondadurantelesuevisite
in Vietnam. Questo film saggio è una vera e propria analisi semiologica
77AltreimmaginisonostategirateinIslanda,ParigieS.Francisco.Ilregistahaancheinseritoimmaginidiarchivioprovenientidallatelevisionegiapponese.
33
dell’immagine, scrive Lopate78, dove Godard, risolve uno dei problemi
chiave del film saggio: come trattare l’immagine. Il regista trasforma
l'analisidellafotodiJaneFondaneltemaprincipaledelfilm,analizzando
la postura dell'attrice, criticando il suo atteggiamento all'apparenza
neocolonialista e etnocentrico. L'immagine viene analizzata dall'autore,
durante45minuti,neiminimiparticolarivieneutilizzatacomeunoggetto
produttoredisignificati.
Jean‐Luc Godard realizza poi altri film saggio: Ici et Ailleurs del 1974,
Lettre à Freddy Buache nel 1982, Scènario du film Passion basato sulle
registrazioni del più noto Passion, fino al film saggio più importante e
impegnativo:Historie(s)duCinéma.
Film organizzato in quattro capitoli divisi a loro volta in due parti79,
Historie (s) du Cinéma è un’opera maestra del grande regista che
ripercorrelastoriadelcinema;uscitoinvariepartidal1988finoal1998.
Questo film saggio, carico di contenuto, è alle volte anche di difficile
comprensione, punta moltissimo sulle sovrimpressioni di immagini e
parolechecreanomolteplicisignificati(Fig.9,10).Godardèpresenteper
tuttoilfilm,sedutodavantiallamacchinadascrivere(Fig.8).Organizzail
suo film, fuma, ci parla e ci mostra cos’è per lui la storia del cinema,
sovrappone parole scritte, voce e immagini, creando continue
connotazionidisignificato.
Unaltromovimentocheha influenzato lanascitadel filmsaggiocomelo
conosciamonoioggi,èl’avanguardiacinematograficaautobiograficanord
americana,capeggiatadaJonasMekas.
JonasMekasdurantegliannisessantafondaaNewYorkilmovimentodel
NewAmericanCinema,e istituisce laFilmMaker’sCooperative.Lagrande
melaè inquesti anni il fulcrodellaproduzioneunderground, ilpubblico
78P.Lopate,op.cit,p.78.79Titolideicapitoli:1aTuttelestorie,1bUnastoriasola,2aSoloilcinema,2bBellezzafatale,3aLamonetadell'assurdo,3bUnanuovaonda,4aIlcontrollodell'universo,4bIsegnitradinoi.
34
comincia ad interessarsi ai temi ideologici ritratti dai nuovi cineasti, che
rispecchiano i problemi sociali dell’America di quegli anni. Questa
corrente si rifà alla tradizione cinematografica delle avanguardie degli
anni venti, ma anche alla nuova avanguardia formatasi negli Stati Uniti
durante e dopo la Seconda Guerra Mondiale per merito di autori come
MayaDereneKennethAnger.
Nel1962,Mekaspresentaunarticolosullarivista"FilmCulture"intitolato
NotesontheNewAmericanCinemadovescrive:
“Evensince thearticleonCinemaof theNewGeneration,appared
in these pages two years ago, these has been in continuous
discussion of the Subject of the New American Cinema. Fresh
material for this discussion was provided by the Spoleto Film
Exposion,Summer1961…wasthemostrepresentativeprogramof
their work assembled for public…Since there has been much
misundenstandingconcerningthisnewcinema,itistimetopresent
a fuller and firsthand investigation of the ideas, styles and
achivement of this new cinema, to enquire in to the motivation
behindit,toattempttodescibewhattheparticolarstyletoexpress
thephisicalandpsycologicalrealitiesofhislife”80
Ilmovimento,apportaduecambiamenti:gliindipendentiintendonoagire
primadi tutto autonomamente sul pianoproduttivo ed artistico rispetto
alle classiche leggi dell'industria culturale, e alcuni autori, più
radicalmente sperimentali, vedono nei film la realizzazione di un lavoro
strettamentepersonaleepoetico:
“Diaries, notebooks and self‐portraits are form of personal80JonasMekas,NotesontheNewAmericanCinema,"FilmCulture",n.24,NewYork,1962,pp.6‐16.
35
filmmaking that prospered in the domain of the avant‐garde,
indipendent,andexperimentalcinemaofthelate1960sand1970s,
expecially in North America. This cinema, often overlapping with
the home movie, was characterised by a strong autobiographical
vein,andplacedtheauthoratthecenterofthetextualconcerns.”81
LaRascarolisisoffermamoltosulcinemaautobiograficonatooltreoceano,chesiopponealdirectcinemadiLeacockePennebeker:
“Emerged around the 1968 was the movement of the
autobiographical documentary, wich rejected the myth of the
objective camera of US Direct Cinema and endorsed a politics of
expirience…For Jim Lane this movement was influenced by the
autobiographical nature of theAmerican avant‐garde, by reflexive
European films, such as those of Godard and Rouch and by a
reactionagainsttheobservationaldocumentaryofdirectcinema.”82
Mekas,poetaescrittore,emigratodallaLituania,insiemealfratello,aveva
e continua ad avere una grande necessità di documentare la sua vita
quotidianamente,nonsoloconlamacchinadapresa,maanchescrivendo
appunti e diari su ciò che gli accade, dando a tutto il suo lavoro
un’improntapersonaleeintima.
“NomatterhowIfilm,fastorslow,howIexpose,thefilmrepresenta
certain actual, historical period. But as a group of images, it tells
moreaboutmyownsubjectivereality,oryoucancallitmyobjective
reality,thananyotherreality”83
81L.Rascaroli,op.cit.,p.107.82Ibidem.83JonasMekas,TheDiaryFilm,cit.inP.AdamsSitney,TheAvantGardeFilm:AReaderofTheoryandCriticism,NewYorkUniversityPress,NewYork,1978,p.19.
36
Mekas con il fratello gira molti film, ma quello che più ci interessa di
questapersonalitàsonoisuoi"Diarifilmati"o“Filmdiario”84.
LauraRascarolisostienecheilgeneredelsaggioequellodeldiariodevono
essere studiati in maniera separata, ma mi sembra comunque
fondamentaletrattarequest'ultimo,inquestocapitolo,dovestocercando
di descrivere il clima in cui il film saggio nasce e si sviluppa. Ancor più
perchéMekas, gira i suoi diari inmaniera totalmente saggistica, la voce
che ci accompagna in alcuni suoi lavori è senz’altro dispersiva, incerta,
frammentata,privataeperformativa.
L’autore termina nel 1969 la sua prima opera diario Walden, che
raggruppa materiale girato tra il 1964 e il 1969; non possiamo non
ricordareLost, Lost, Lost (1976 ‐ Fig. 11, 12), dove documenta la vita di
alcune “desplaced person” in America o Reminiscence of a Journey to
Lithuania (1972), dove evoca l’esperienza dell’esiliato. Mekas produce e
gira una quantità infinita dimateriale, una delle sue ultime opere è365
diaries(2009),dovel’autoredecidedigirareognigiorno3o4minutiedi
caricaresulsuositointernetilmaterialegiornalmente,inquestamaniera
tutti gli spettatori possono visionare i corti direttamente dal web,
scardinando in questa maniera qualsiasi tipo di processo distributivo e
annullando la distanza con il destinatario. Mekas, secondo Weitichter,
anticipa attraverso la creazione dei suoi diari, una tendenza che sarà
propriadelcinemadelreale:l’utilizzodimaterialetrovatoconunospirito
saggistico. L’autoreutilizza materialeproprio, da lui stesso girato,ma il
tempotrasformaquestomaterialedaproprioanonproprio.Iltempofasì
checisidistanziemotivamenteequestopermetteall’autorediutilizzareil
materiale da un punto di vista molto più analitico, lo stesso fa Chris
84I“Filmdiario”sonoquellicheincuiunapersonafilmaognigiornoperprodurrematerialevideodellapropriavita,lanecessitàchespingeallafilmazioneèmeramentepersonale.Mentrei"Diarifilmati",esistonosoloquandoleimmaginifilmatehannocomedestinatarioilpubblico.I"Diarifilmati",spesso,sonoprodottiapartiredamaterialedei"Filmdiari",manelfondohannoduevaloridifferenti.
37
Marker.Analizzeròl‘archivioelasuaimportanzainambitosaggisticonel
capitoloterzo.
Rimanendooltreoceano,vogliofareunbreveelencodiautorichesisono
dedicatiall’ambitosaggistico,specialmenteaquelloautobiografico,eche
nonpossononnominare,ancorpiùinuncapitolodicontestualizzazione
storicadiquestaformaibrida.
Ross McElwee, statunitense, gira nel 1986 Sherman’s March (1986), poi
sarà l’ora di Time Indefinite (1993), e Six O’clock news (1996), dove
l’autore, rifacendosi alnotiziariodelle sei, va in cercadeiprotagonistidi
quelle notizie per avere un riscontro personale. Nel 2003 gira Bright
Leaves,filmsaggiosultabacco.
AltroregistachesièguadagnatolafamamondialeèsenzadubbioMichael
Moore, ma bisogna essere cauti nell’analizzare le sue opere e definirle
saggisticheseppureRoger&Me(1989)potrebbeessereinserito
nell'ambito del film saggio. Lo stile di Michael Moore è piuttosto
informativo che saggistico; sicuramente siamodifronte adunautore che
imponelasuaautorialità,ascoltiamolasuavocefuoricampoelovediamo
fisicamente interagire con i personaggi del film. Tutto questo farebbe
pensareadunfilmsaggioancorpiùperchévengonoutilizzateimmaginidi
archivio.Seanalizziamolecaratteristiche inmanierapiùapprofondita,ci
accorgiamocheMoorecivuoleraccontareunfattoveroeproprio, lasua
voce fuori campo è più narrativa e informativa che poetica e aperta.
Secondolamiaopinione,nonpossiamodefinireRoger&Meunfilmsaggio
atuttiglieffetti.
MentreRalphArlyck, regista statunitense, si avvicinaallo stile saggistico
conilfilmFollowingSean,(2005‐Fig.13)unapellicolasullagenerazione
statunitensedeglianniSessanta,chepartedamaterialepersonalefilmato
inqueglianniaSanFrancisco: l’autoresimetteallaricercadiSean(Fig.
14), unbambino, suo ex vicinodi casa. La ricercadel ragazzo loporta a
38
rincontrarepersonaggieamicieastilareunresocontosugliidealidaloro
tantoacclamatidurantelarivoluzionehippie.
Un altro statunitense, creativo e ironico, è Alan Berliner, che nel 1986
esordisce con il suo primo lungometraggio The Family Album, dove
costruisce grazie amateriale domestico fatto da video e foto un ritratto
dellasuafamiglia.RealizzeràpoiIntimateStranger(1992),partendodalla
figuradisuononnoJosephCassuto,successivamentesiconcentreràsulla
figura del padre con Nobody Businnes (1996) e sul rapporto a volte
conflittualechesi instaura tra idue.TheSwitestSound (2001)èunaltro
saggio autobiografico, che si centra sull’importanza del nome e
dell’identità.
La soggettività ha contagiato anche autori impegnati in ambito
antropologico, come Trinh T. Minh‐ha, che in Reassemblage (1982), si
presentacomeautricechenonvuole"speakon,butnearby".
Altracineasta interessataallostudiodell’immagineecheprovienedaun
ambitovideoartisticoèHitoSteyerlchenelsuoNovember(2004‐Fig.15),
costruisce un discorso complesso sulla memoria, l’amicizia e la politica
attraversol’analisidelleimmaginiedelloropotere.
Dopo aver stilato questo breve,ma necessario, percorso storico sul film
saggio, dedicherò i prossimi tre capitoli rispettivamente: all’importanza
dell’autoreedell’io,ecomequest’ultimointerpellalospettatore;alfound
footageeall’importanzadell’utilizzodi immaginidiarchivio,cercandodi
delineare le varie possibilità di utilizzo; all’importanza del montaggio
partendodall’ideadimontaggioorizzontalediBazin.
39
Fig.1NuitetBouillard,AlainResnais.
Fig.2LaRabbia,PierPaoloPasolini.
Fig.3,LaRabbia,PierPaoloPasolini.
40
Fig.4SansSoleil,ChrisMarker.
Fig.5SansSoleil,ChrisMarker
Fig.6LeTambeaud'Alexandre(L'ultimobolscevico),ChrisMarker.
41
Fig.7LettertoJane,Jean‐LucGodard.
Fig.8Historie(s)ducinéma,Jean‐LucGodard.
Fig.9Historie(s)dicinéma,Jean‐LucGodard.
42
Fig.10Historie(s)ducinéma,Jean‐LucGodard.
Fig.11Lost,lost,lost,JonasMekas.
Fig.12Lost,lost,lost,JonasMekas.
44
CAPITOLO2.L’AUTORE
2.1LAFIGURADELL’AUTORENELFILMSAGGIO
Tospeack“I”is,afterallfirstlyapolitical
ofselfawarnessandselfaffirmation.85
“ThefilmofTomorrowwillresemble
thepersonwhomadeit,andthenumberofspectator
willbepropotionaltothenumber
offriendsthedirectorhas.
Thefilmoftomorrowwillbeanactoflove”86
La società post‐moderna, in cui viviamo, è caratterizzata da quella che
Baumanchiama“LiquidLife”87,unasocietàliquida,dovenonesistonopiù
puntifermi,dovetuttocambiatroppovelocementeesiframmenta,dovelo
spazioeiltemposonodisgiunti.
Questaframmentazionespaziotemporaleelasensazionechenonesistano
più punti fermi, ha investito l’ambito artistico e di conseguenza quello
cinematografico.
Nascequindi lanecessitàdapartedell’autoredi cercare la viaperpoter
rappresentarequesta frammentazione inmanierasoggettiva,affermando
ilpropriopuntodivistasulmondo.L’autore,nelfilmsaggiomoderno88,si
85L.Rascaroli,op.cit.,p.2.86Dall’articolodiLauraRascaroli,Theessayfilmassublimetheoreticalparadox,op.cit.,p.5,testooriginaleinF.Truffaut,TruffautbyTruffaut,Abrams,NewYork,1987,p.25.87ZygmuntBauman,LiquidLife,PilityPress,Cambridge,2005.88ComeinSansSoleildiMarker,NovemberdiHitoSteyerl,LesGlaneursetLaGlaneusediAgnèsVarda.
45
trasformainunapresenzacostanteeindispensabileperlaricostruzionedi
questasocietàframmentataesipresentaallospettatore:
1‐ attraversolavocefuoricampo.
2‐ attraversolapresenzafisica.
3‐ attraversotitoliosottotitolisulloschermo.
Ci sono alcuni esempi di film saggio dove l’autore utilizza
contemporaneamenteletreforme,sopracitate,pensiamoaHistorie(s)du
CinémadiJean‐LucGodard,dovelovediamosedutodavantiallamacchina
da scrivere, commentando le immagini attraverso la voce fuori campo e
leggiamosulloschermoparoleefrasirelativealleimmaginichescorrono
sulloschermo.
2.2LAVOCEFUORICAMPO
Parlareinprimapersonaspingelaformadocumentaria
versoquelladeldiarioedelsaggio,
eversol'aspettodifilmevideod'avanguardia
osperimentali.
BillNichols89
Il commento, è una delle caratteristiche che ritroviamo in molti film
saggio,daSansSoleildiMarkeraSherman’sMarchdiMcElwee,daUlysse
di Varda a Reassemblage di Thin T. Minh‐ha. La voce è la guida che ci
assistedurante tutto il filmedè la chiaveper comprendere il significato
delleimmaginieilpuntodivistasoggettivodell’autore.
CarlPlatinga,nel libroRhetoricandRepresentationinNonFictionFilm, 90
classificatretipidi“vocidocumentarie“differenti:
89BillNichols,Introduzionealdocumentario,IlCastoro,Milano,2006,p.25.
46
1‐ voceformale
2‐ voceaperta
3‐ vocepoetica
La voce formale, si pone come obiettivo quello di spiegare in maniera
classica il tema del film, cercando di risolvere tutte le questioni che si
pone. Idocumentaridovesiutilizza lavoce formalesonoquellididattici,
storicioireportagetelevisivi.
Lavoceapertaèincerta,noncercadispiegaregliavvenimentienemmeno
di rispondere ai quesiti che si pone, è una voce che esplora e osserva la
realtà.UnesempiopotrebbeessereReassemblagediT.ThinMin‐haoLes
GlaneursetLaGlaneusediAgnèsVarda.
L'ultimavoceèquellapoeticaenonhaachevederenéconl'osservarené
conl'analizzarelarealtàdeifatti,vienespessoutilizzataneifilmd'arteesi
concentra sull'estetica della rappresentazione. Se volessimo fare un
esempio,inalcunimomentilavoceinSansSoleilèsenzadubbiopoetica.
Platingasembraapprezzaremoltolavoceapertainquantononcercauna
risposta alle domande che si pone, permettendo così allo spettatore di
arrivareallesueproprieconclusionisultematrattato.
Nel caso del film saggio, abbiamo spesso a che fare con voci aperte e/o
poetiche, che più che spiegare osservano ed esplorano, analizzano e
criticano.
Pensiamoalla vocediHito Steyerl inNovember (2004), che ci guida alla
lettura delle immagini, ci presenta i personaggi e presenta se stessa,
analizzando le sue azioni. La sua voce ci ricorda una specie di
“confessione,” percepiamo la volontà da parte dell’autrice di voler
condividere con lo spettatore la storia della sua amica Andrea, fucilata
90CarlPlatinga,RhetoricandRepresentationinNonfictionFilm,CambridgeUniversityPress,Cambridge,1997.
47
perchèaccusatadi farpartediungruppodi terroristiCurdi. L'autrice ci
mostra il suo primo filmdove lei e Andrea parteciparono, ci racconta le
relazioni tra il governo tedesco e quello Curdo. Vediamo gente
manifestare,tralafollac'èanchel'autrice91(Fig.15),vediamodeicartelli
con il viso di Andrea, ormai diventata un'icona contro la guerra in
Kurdistan. L'autrice ci racconta la sua verità sulla guerra, in alcuni
momentilavocediventaancheinformativa,quandociparladellearmiche
dallaGermaniasonostateinviateinKurdistan.L'autricecercadiarrivare
adunaveritàpiùprofondasullaguerra, lo faattraverso lapropriaamica
Andrea.
Il testoocommentoèciòcheciguidaversounsignificatopiùprofondo.
IvelisePernioladefiniscecosìl’importanzadelcommento:
“Il commento rappresenta il train d’union tra l’argomento e la
prospettiva: le parole indicano la frontiera che segnala l’inizio del
territorio dei sogni, la rivendicazione della soggettività. La parola
del commento riorganizza il disordine creato dalla fusione del
mondooggettivoconquellosoggettivo.“92
Inquestomodol’autorechiamaincausalospettatore,chesitroverànella
posizionedicondividereonoilpuntodivistadell’autore:
“Myclaimsisthatthe(real)spectatorofthesefilmsarecalledupon
inanunremittingeffectofinterpelletion.Inthecaseoftheessayfilm
proper, they are asked to take the film as its author’s subjective
reflection and to connect with her, to share or reject her line of
reasoning”93
91Lavediamocamminareinsiemeallafolla.92IvelisePerniola,Ilcinemadicotomico,inMarcoBertozzi(acuradi),L’ideadocumentaria,SaggiLindau,Torino,2007,p.223.93L.Rascaroli,op.cit.,p.14.
48
LauraRascaroli afferma che la strutturadel film saggio, comequella nel
saggio letterario, prevede una continua interpellazione da parte
dell’autore dei confronti dello spettatore “as an individual and not as a
member of an anonymous, collective audience”94. Siamo di fronte a due
figure :quelladell’io ‐autoreequelladel tu ‐spettatore.Questarelazione
chesiinstauratraiduesoggettièvolutaeguidatatotalmentedall’autoree
genera:
“amorepersonalspectatorialexperiencethanthatofafictionfilm,
which […] rarely adresses the spectator directly, and as an
individual”95
2.3LAPRESENZAFISICADELL’AUTORE
Oltre lavocefuoricampo,un’altramanieraattraversolaquale l’autoresi
presentaallospettatoreèattraversolapresenzafisica.
In Appunti per un’ Orestiade Africana (Fig. 16), Pasolini si presenta
fisicamente allo spettatore e lo fa attraverso un riflesso, quello del suo
voltosuunavetrinadiunnegozioinAfrica:
“Mi sto specchiando con lamacchina da presa, sulla vetrina di un
negoziodiunacittàafricana.Sonovenutoevidentementeagirare,
ma a girare che cosa? Non un documentario, non un film, sono
venuto a girare degli appunti per un film. Questo film sarebbe
l’Orestiade di Eschilo da girarsi nell’Africa di oggi, nell’Africa
moderna”.96
94L.Rascaroli,op.cit.,p.36.95L.Rascaroli,op.cit.,p.36.Perapprofondirel'argomento:RogerOdin,DellaFinzione,VitaePensiero,Milano,2004.96Testoestrattodirettamentedalfilm,Appuntiperun'OrestiadeAfricanadiPierPaoloPasolini.
49
Fig.16Appuntiperun'OrestiadeAfricana,PierPaoloPasolini.
Vediamo Pasolini riflesso e ascoltiamo la sua voce che si rivolge
direttamenteallospettatore, l'autore inquestocasoèanchecameraman.
Unmododipresentarsidel tuttopersonale,unasceltastilisticaquelladi
specchiarsiinunavetrinaafricana,Pasolinivuolesottolinearechesaràlui
chefaràdamediatoretralospettatoreelarealta.Lavocefuoricampoele
immagini in questo caso specifico coincidono, ascoltiamo Pasolini
commentare le immagini che vediamo. In Comizi d'Amore, invece, lo
vediamorelazionarsiconiprotagonisti,muovarsidavantiallacinepresa,
manonsirivolgedirettamenteallospettatore.
Un altro esempio interessante è come si presenta o rappresenta Agnès
Varda in Ulysse (Fig. 17): l’autrice lo fa esclusivamente attraverso delle
foto, la ascoltiamo interagire con i protagonisti ma non la vediamomai
accanto ad essi, come invece succederà in Les Glaneurs et La Glaneuse
(2000). Ulysse tratta il tema della memoria, di quello che vogliamo
ricordareediciòchenonvogliamo.Vardapartedaunafoto,daleistessa
scattataanniprima,evaallaricercadeiricordi cheancora vivononella
memoriadeiprotagonistidellafotografiastessa.
50
Fig.17Ulysse,AgnèsVarda.
Comevedremonel capitolo dedicato all'operadiVarda,Ulysse è unodei
film più autobiografici dell'autrice, che invece si trasformerà in vero e
propriopersonaggioinLesGlaneursetLaGlaneuse.
Cisonodecinediesempiincuil’autoresipresentafisicamente,unodeipiù
interessantièRossMcElwee,presenzacostante in tutti i suoi film,daSix
O’ClockNewsaBrightLeaves,daTimeIndefiniteaBackyards.
Il regista americano è presente sia fisicamente che testualmente,
attraversolavocefuoricampo,intuttiisuoidocumentari.Inognisuofilm
l'autorepartedaun'esperienzapersonalepertrattareuntemapiùamplio.
In Six O'Clock News, McElwee decide di visitare diverse città, in ognuna
registrailtelegiornalelocaledellesei.Quandovienetrasmessaunastoria
interessante, il regista raggiunge o il luogo o la persona presentata in
televisione registrando la propria relazione personale. McElwee vuole
mostrare allo spettatore come le notizie presentate in televisione siano
tutte incentrate sulla tragedia, la sofferenza e le catastrofi, mettendo a
confrontoleimmaginideltelegiornaleconleproprieimmaginipersonali.
Il regista èpresente fisicamente in tutto il film, lo stesso accade inTime
Indefinite eSherman'sMarch; nel primo il regista ci presenta la sua vita
personale, la nascita di suo figlio e il matrimonio. Mentre in Sherman's
51
March,RossMcElweeallaricercadiunafidanzatadecidedifilmaretuttii
suoiappuntamentielesueinterazioniconlegiovaniragazze.
Un altro regista americano che come McElwee è sempre presente
fisicamente nei suoi film è Alain Berliner per esempio in The Sweatest
SoundoIntimateStranger.
Idueregistirealizzanospessodocumentariametàtrailgenereibridodel
filmsaggioeilcinemastrettamentepersonale.
2.4BILLNICHOLS:LEMODALITA’DI
RAPPRESENTAZIONEDELLAREALTA'
Ci sono varie modalità attraverso le quali l’autore rappresenta la sua
realtà, Bill Nichols nei due libri Introduzione al documentario97 e
Representing Reality98, riconosce e classifica in totale sei modi di
rappresentazione. Secondo l'autore le rappresentazioni sono forme
basilaridiorganizzazionedeltestomanonsolo,perNichols,nonesistono
documentaricheriproduconolarealtàcosìcomelavediamo.Sefossecosì
non esisterebbero nemmeno tutti quei problemi etici che ogni autore
affrontaprimaedurantelarealizzazionediundocumentario.PerNichols,
quindi,idocumentariingeneralesono"rappresentazionedelmondoincui
viviamo."L'autore:
97BillNichols,Introduzionealdocumentario,IlCastoro,Milano,2006.98BillNichols,RepresentingReality.IssuesandConceptsinDocumentary,IndianaUniversityPress,BloomingtoneIndianapolis,1991.
52
"Rappresenta(sempre)99unavisioneparticolaredelmondo,unachepotremmononaveremaiincontratononostanteiltemaraccontatoci
siafamiliare."
Aggiungedicendochenoispettatori:
"Valutiamounarappresentazioneinbasealtipodisvagochecioffre,
alla sua capacità d'osservazione o alla conoscenza che ci dà, e in
funzionedellaqualitàdellasuaposizioneedellasuadisposizione,del
tonoodelpuntodivistachecomunica."100
Questo vuol dire che siamo di fronte non alla realtà ma ad una realtà
costruita dall'autore secondo il proprio punto di vista e secondo
l'organizzazione di una struttura o una modalità. Le modalità di cui
parleremo ora ci serviranno anche per capire e classificare che tipi di
documentario esistono e riconoscere che modalità viene utilizzata più
spessonelfilmsaggio.
Ognimodalitàsicaratterizzaesidistinguedallealtre,perl'usodifferente
che ogni autore fa della narrazione e del realismo. Lemodalità secondo
Nicholssono:
1modalitàpoetica
2modalitàdescrittiva
3modalitàosservativa
4modalitàpartecipativa
5modalitàriflessiva
99Nicholsnonutilizzalaparola"sempre",èstataaggiuntadamepersottolinearechelostileosservativo,capeggiatodaWiseman,Pennebeckeretc.,èsempreecomunqueunarappresentazionedellarealtà,perquantoillorostilesiastatochiamatodirectcinema.100B.Nichols,Introduzionealdocumentario,op.cit.p.31.
53
6modalitàrappresentativa101
La modalità poetica non ha come obiettivo quello di informare lo
spettatore, ma cerca di "rappresentare la realtà attraverso frammenti,
impressionisoggettive,azioniincoerentiolibereassociazioni."102
Questa modalità è nata dopo la prima guerra mondiale ed è legata alla
nascita del modernismo e la sua caratteristica fondamentale è la
decostruzione del tempo e dello spazio in senso classico. Per questo
motivo il montaggio non è mai, nella modalità poetica, in continuità,
lineare e/o cronologico. Alcuni esempi di documentari poetici sono:
Pioggia (1929) di Joris Ivens oppureZeigt ein Licthspiel: Schwarz, weiss,
grau(1930,Giocodiluce,nero,bianco,grigio)diLászlóMoholy‐Nagy.
Lamodalitàdescrittivasirivolgedirettamenteallospettatoreattraverso
gli intertitoli o la voce fuori campo, esponendo e argomentando il tema
stesso del documentario. L'autore rimane comunque un figura occulta,
sentiamounavoceonniscientemanonvediamomaiilsoggettodallaquale
proviene. Questa modalità, più consona se si vogliono trasmettere
informazioni,trattal'immaginecomesupportoecontrappuntoenoncome
elementoprincipale.Iltestoènellamaggiorpartedeicasipersuasivoeil
montaggio serve amantenere viva la retorica e non la continuità spazio
temporalediciòchevediamo.Questamodalitàsiserveanchediinterviste,
che rimangono comunque subordinate al tema principale e alla voce
onniscente attorno alla quale si costruisce tutto il documentario. Lo
101Nicholselencalemodalitàsecondounacronologiatemporale.Sottolineapoicheognimodalitàpuòesserevistacomedominanteall'internodiundatofilm,manonindicanédeterminaogniaspettodellasuaorganizzazione.Aggiungepoichelenuovemodalitànonindicanounmodomiglioredirappresentareilmondo,maunanuovadominanteconcuiorganizzareilfilm,unanuovaideologiaperspiegarelanostrarelazioneconlarealtàeunanuovaseriediproblemiedidesideridaproporreaunpubblico.(BillNichols,Introduzionealdocumentario,op.cit.,pp.106‐109.)102B.Nichols,Introduzionealdocumentario,op.cit.,p.111.
54
spettatore aspetta che il testo prenda forma intorno alla soluzione del
problema che è stato esposto all'inizio, questo permette all'autore di
mantenereunatensionedrammatica.
"Il film aggiungerà materiale al nostro archivio di conoscenze, ma
nonmetterà in discussione né rovescerà ciò che vi sta alla base. Il
buonsensosaràilpresuppostoperfettoper larappresentazionedel
mondo,poichéesso,comelaretorica,èsoggettopiùallamoraleche
allalogica."103
UnesempiodidocumentariodescrittivoèTerradiSpagna(1937)diJoris
IvensolaserieWhyWeFight(1945)diFrankCapra.
Nellamodalitàd'osservazione l'autorenon intervienené fisicamentené
conuncommentofuoricampo,rimaneinvisibile,nonvièmediazionetrail
testoelospettatorepropriocomesuccedeneifilmdifinzione.Nonvisono
nemmeno intervisteegliattori socialinonparlanomaidirettamentealla
cinepresa.Questostilesibasastrettamentesullospiritod'osservazione,lo
spettatore deve trarre da solo le conclusioni su ciò che sta guardando.
Nichols affermachequesta tecnica èquellautilizzatanel cinemadiretto,
da registi comeWiseman, pensiamoal documenarioHigh School (1968),
oppure a Don't Look Back (1967) di Pennebecker. Il suono è sempre
sincronizzato, ipianisonolunghi,eadifferenzadellamodalitàespositiva
che come detto si costruisce attorno ad una tensione drammatica, nella
modalità osservativa, il film prende forma attorno alla descrizione
esaustivadellavitaquotidianachevienetrattata.Questamodalitàperòci
spingeaporciunadomanda:finoachepuntolarealtàchevediamononè
modificatadallapresenzadellacinepresaedell'autore?Aquestadomanda
nonpossiamodareunarispostaesaustiva.
103B.Nichols,Introduzionealdocumentario,op.cit.,p.114.
55
Nellamodalitàpartecipativa,assistiamoadun vero e proprio incontro
trailregistaegliattorisociali.Inquestamodalità:
"Il regista scendedalpodiodel commento fuori campo, si allontana
dallameditazionepoetica,escedalnascondigliodalqualeosservava
lascenaediventaunattoresociale(quasi)comeglialtri."104
Cosaaccade, si chiedeNichols,quando l'illusionedell'assenzadell'autore
viene alla luce e quando il dispositivo filmico viene mostrato allo
spettatore?
Nonesistonorisposteunivocheaquestotipodidomande,dipendedalfilm
edall'interazionedel'autorecongliattori,certoè:
"checiaspettiamocheciòcheimpariamosibasisullanaturaesulla
qualità dell'incontro tra regista e soggetto, più che da
generalizzazioniedaimmaginicheillustranounadataopinione."105
JeanRouchinChroniqued’unété(Fig.18),diventa attoreveroeproprio
delfilm.ComelostessoNicholsscrive,neifilmdiosservazionespessoci
troviamodifronteadunafiguraautorialeincorporea,mentreJeanRouch
proponeun'alternativa:
"ilprocessoattivoeesplicitoditrasformareun'esperienzavivain
una messa in scena, la contingenza dei soggetti nella dinamica
dellarelazioneregista/soggetto ‐segnalava lapresenza fisicadel
registanellascena"106
104B.Nichols,Introduzionealdocumentario,op.cit.,p.123.105Ivi,p.124.106B.Nichols,RepresentingReality,op.cit.,p.130,(traduzionemia).
56
Fig.18Croniqued'unété,JeanRoucheEdgarMorin.
Quasisempre,ilrapportochel’autoreinstauraconipropriattorisocialiè
diconfrontoediricercadielementicheservonoall’autorenellosviluppo
delpropriotema.Spessoassistiamoadintervisteoaveriepropridialoghi,
come nel caso di Chronique d’un été, tutto è debitamente controllato e
direttodall’autorecheestraeeanalizzaciòchegliinteressadallarealtà.
RoucheMorindefinisconoquestostilecinémavérité,comescriveNichols:
"L'idea enfatizza il fatto che si tratti della verità su un incontro,
piuttostochediunaveritàassolutaoinnegabile.Sec'èunaveritàin
questo caso è quella di una forma di interazione che non
esisterebbesenoninfunzionedellacinepresa."107
Questa modo di rappresentazione della realtà, spesso molto soggettiva,
vieneutilizzatadagliautoridifilmsaggio.
Ma vi è anche un’altramodalità, utilizzata dagli autori di film saggio,
quella riflessiva. Dove l’autoremostra allo spettatore il processo stesso
107B.Nichols,Introduzionealdocumentario,op.cit.,p.124.
57
della costruzione del documentario e la struttura che ne sta alla base.
L’autore invece di parlarci delmondo, vuole ragionare del come parlare
delmondo,inchemodo,conqualeformaeconqualiimmagini.L’autoreè
profondamenteconsapevoledisestessoedelsuoruoloedellaformache
sta utilizzando. Questa modalità, a differenza di quella partecipativa, si
concentrasullarelazionetraautoreespettatorepiùchenellarelazionetra
autore e attori sociali. Questo fa sì che lo spettatore si concentri sulla
relazione tra il testo e ciò che viene invece rappresentato visivamente
sullo schermo. Il montaggio in parte incrementa questa relazione, per
esempio i piani lunghi, come scrive Nichols, servono a dirigere lo
spettatore verso la composizione stessa dell'immagine, a ragionare sul
contenutoesullarelazionechequest'ultimopuòavereconiltesto.
BillNichols,ciportacomeesempioReassemblagediThinT.Minh‐ha,film
cheiniziaconleparoledell’autriceaffermandochelasuaintenzionenonè
quelladi“Speakon,butnearby“.Reassemblage,affermaNichols:
"infrange le convenzioni realistiche dell'etnografia, per criticare il
modoconcuilacinepresarappresentabene,omale,glialtri."108
L’obiettivo è quello di smantellare l’immagine per arrivare ad affermare
chenonesisteunaveritàassoluta,l’autoreinquestocasononpresentaun
puntodivistaunivocomacimostraunarealtànuova.Ascoltiamol'autore
ragionare, analizzaree criticare le immagini checipresentaperarrivare
adunlivelloconoscitivopiùamplio.LostessoaccadeinLettertoJane,film
cheabbiamogiàcitatoeinseritonell'ambitodelfilmsaggioecheNichols
citacomeesempio.
Lamodalitàriflessiva,spesso,metteindubbioillegametral'immagineeil
suo significato, in questa maniera lo spettatore è più consapevole del
rapporto tra il documentario e ciò che rappresenta. Brecht lo definiva
108B.Nichols,Introduzionealdocumentario,op.cit.,p.132.
58
effettodistraniamentoeteatroepiconelsensoaristotelico,scriveRoberto
Fertonani,"comenarrazionediepisodiliberatidaivincolidelletreclassiche
unitàditempo,diluogoed'azione."109
Formaepica:narrativa
fadellospettatoreunosservatore,
perònestimolal'attività
locostringeadecisioni
aunavisionegenerale
vienepostodifronteaqualcosa
argomenti
vengonospintefinoallaconsapevolezza
lospettatorestadifronte,studia
l'uomoèsoggettodell'indagine
l'uomomutabileemodificatore
tensioneriguardoall'andamento
ogniscenastapersé
montaggio
acurve
salti
l'uomocomeprocesso
l'esistenzasocialedeterminail
pensiero
"ratio".110
La liberazione dei tre vincoli, spazio tempo e azione è una delle
caratteristiche principali del film saggio, ne parleremo nel prossimo
capitoloquandoaffronteremoilmontaggio.
109RobertoFertonani(acuradi),PerconoscereBrecht,OscarMondadori,Milano,1970,p.17.110BertoldBrecht,inRobertoFertonani(acuradi),op.cit.,p.18.
59
L'ultima modalità che Bill Nichols analizza è la rappresentativa, nata
duranteglianni'80,questamodalitàaffrontaitemitrattatidaunpuntodi
vistaquasidel tuttosoggettivo.Ricercandonellospettatoreunareazione
emotiva,"cercadidimostrare inchemodo laconoscenzapersonaleaiutia
capireiprocessigeneralichereggonolasocietà."111L'esempiocheNichols
ci presenta èNuit et brouillard di Alain Resnais, l'autore in questo caso
invece di concentrarsi su di una storia oppure sulla memoria
dell'olocaustocercadiricostruire,ancheseparzialmente, quellocheuna
personaproverebbenellastessasituazione.
La classificazione di Bill Nichols è fondamentale per comprendere
attraverso quali strategie l’autore rappresenta la realtà,ma nell’ambito
del film saggio, ci si ritrova il più delle volte di fronte all’utilizzo di
differentimodiall’internodellostessofilm.
Sedovessimo fareun esempio, potremmodire cheChrisMarker inSans
Soleil,utilizza:
1‐ilmodoosservativoinquantol’autoresièpostocomeobiettivoquello
di nonmodificare la realtà la sua presenzama, ha lasciato che la stessa
scorressesenzanessuntipodimediazioneointerruzioni.
2 ‐ il modo riflessivo in quanto attraverso il montaggio Marker sta
ricostruendouna sua realtà, smantella le immaginipermostrarci le sue
impressioni.
3 ‐ ilmodopoetico inquanto le immagini che si susseguonoaccentuano
una ricostruzione estetica basata sull’associazione delle immagini, sul
ritmoeintercalatadamomentidescrittivi.
Inconclusionepossiamoaffermarechedaunaparteilfilmsaggiosiserve
di diversemodalità allo stesso tempo,ma che lamodalità che viene più
utilizzataèquellariflessiva.
111B.Nichols,Introduzionealdocumentario,op.cit.,p.137.
60
CAPITOLO3.ILMONTAGGIO
3.1ILMONTAGGIOINTELLETTUALE
E’possibiletrasporreimmediatamentesulloschermoiconcettiastratti,
letesiformulatelogicamente,ifenomeniintellettuali,
enonsoloquelliemotivi…112
S.M.Ejzenstejn
Nel primo capitolo di questo lavorohodefinito la formadel film saggio,
elencandoneletreprincipalicaratteristiche:
1‐Lapresenzadell’autorechehoanalizzatonelcapitoloprecedente.
2 ‐ L’utilizzo dimateriale filmico di differenti formati che analizzerò nel
prossimocapitolo.
3‐Ilmontaggioorizzontale113basatosullavocefuoricampodell’autore.
Nonèmiaintenzioneanalizzarequilenumeroseteoriesulmontaggio114,
ma per capire la tecnica utilizzata nel film saggio dobbiamo tornare
indietrofinoallateoriadelmontaggiointellettualediS.M.Ejzenštejn.
Ejzenštejn,acavallotraglianni20e30,teorizzaunanuovaconcezionedi
montaggio che chiama intellettuale. Il regista, construisce le proprie
sequenzenontantoattornoadunaazionequantopiuttostointornoaduna
112S.M.Ejzenštejn,Memorie,SE,Milano,2000,p.163‐164.113SecondoladefinizionedatadaBazinnell'articoloLettredeSibérie,"France‐Observateur",30ottobre1958.114Perapprofondirelevarieteoriesiveda:K.Reisz,G.Millar,Latecnicadelmontaggiocinematografico,Tasco,Milano,1981.D.Villain,Ilmontaggioalcinema,Lupetti,Milano,1991.FedericoVitella,Ilmontaggionellastoriadelcinema,tecnicheformeefunzioni,Marsilio,2009.V.Amiel,Esteticadelmontaggio,Lindau,2006.
61
idea,adunconcettoliberandoinquestomodoilimitispazialietemporali
cheprevedeilmontaggioinsensoclassico.
SecondoEjzenštejn, le inquadraturediun filmnondevonocollegarsi tra
loroinmanierafluidama:
"bisognava procedere con una serie di shock; ogni stacco doveva
suscitare una contraddizione tra le due inquadrature accostate,
creandocosìunanuovaimpressionenellamentedellospettatore"115
Perilregistal’interesseprimariodiunfilmnonètantolastoriaelasua
struttura,quantoilsuosfondopoliticoeideologico.
“Rompendo con i metodi di montaggio narrativo dei predecessori,
Ejzenštejn si proponeva di aumentare il potere del mezzo filmico
portandoloaldilàdellasemplicecapacitàdinarrareunastoria”116
Ejzenštejn unisce le inquadrature basandosi sulla collisione tra i piani e
nonsullacontinuità.
“Illuogoincuivengonoacollisioneduedatièilluogoincuisipropone
unpensiero”117
Ci sono svariati esempi che potremmo citare, ma basta analizzare la
sequenza di Ottobre (1927) dove Kerensky sale le scale del Palazzo
d’Inverno118.InquestasequenzaEjzenštejncontrapponealleinquadrature
del generale piani di statue che reggono ghirlande ornamentali, piani
dettagliodioggetticomeunpavoneeunastatuettadiNapoleone.
115G.Millar,K.Reisz,Latecnicadelmontaggiocinematografico,Tasco,Milano,1981,p.33.116G.Millar,K.Reisz,op.cit.,p.31.117S.M.Ejzenštejn,IlMontaggio,SaggiMarsilio,Venezia,1986,p.11.118L'interasequenza(Rullo3)delfilmOttobrevieneanalizzataconattenzionedaReiszeMillarnellibrocitatoallepp.27‐35.
62
L’accostamentodeipianidettagliodeglioggetti, chesicontrappongonoa
Kerensky,sitrasformanoinunveroepropriocommentosulcaratteredel
generale.ComescrivonoReiszeMillar,inquestasequenza:
"L'intrecciopraticamentenonesiste:Kerenskysi limitaasalireuno
scalone; sono i commenti e le allusioni simboliche chedanno senso
allascena".119
La collisione tra i quadri si basa sul contenuto intellettuale, Ejzenštejn
vuoletrasmettereallospettatore laridicolezzadiKerenskye lasua falsa
autoritàinambitopolitico.
Questi"esperimenti"dimontaggio,secondoilregista,avrebberocondotto:
“verso un cinema puramente intellettuale, libero dalle tradizionali
limitazioni, un cinema che da forma diretta alle idee, alle
sistematizzazionieaiconcetti,senzadoverricorrereatransizionioa
parafrasi”120
Il conflitto tra i piani, capace di trasmettere un pensiero, utilizzato da
Ejzenštejn,sipuòriassumereinduemacrogeneri,conflittotral'oggettoe
la spazialitàeconflitto tra l'avvenimentoe la sua temporalità.Nelprimo
caso ci troviamo di fronte ad una alterazione otticamentre nel secondo
caso ci troviamo di fronte ad una accellerazione o rallentamento del
tempo.121
Il montaggio intellettuale, rompendo la continuità del racconto,
destabilizza lo spettatore positivamente rendendolo attivo e critico di
fronteallapropostaregistica.
119K.Reisz,G.Millar,op.cit.,p.31.120S.M.Ejzenštejn,Laformacinematografica,Einaudi,2003,p.64.121Perapprofondiresiveda:S.M.Ejzenštejn,IlMontaggio,SaggiMarsilio,Venezia,1986,pp.11‐12.
63
Ejzenštejn era a conoscenza della grande difficoltà di poter esprimere
attraversoilmontaggioiconcettiservendosisolodimaterialevisivo.
"L'impegno posto dal tema e dalla trama si fa ogni giorno più
complesso; i tentativi di risolvere questi due fattori esclusivamente
con metodi di montaggio visivo o portano a problemi insoluti o
costringonoilregistaadadottarestrutturedimontaggiodicarattere
esclusivamenteestetico"122
LadifficoltàeilimiticheEjzenštejnincontra,possonoessererisoltigrazie
all'avventodelsonoro.
Idueelementi,quellosonoroequellovisivo,devonoessereutilizzatinon
tanto come fattori di continuità filmica, il loro rapporto deve essere
utilizzatoperlacreazionediunconcetto,propriocomeilconflittotrale
immaginiècapacedigenerareunpensieroloèanchelacontrapposizione
trasonoroevisivo.
L’idea dell’utilizzo del sonoro come elemento indipendente rispetto al
materiale visivo è il principio fondamentale nella costruzione e nella
realizzazionedel filmsaggio. Il ritmodelmontaggio inquestocasoviene
dettato,comevedremo,principalmentedallavocefuoricampodell'autore.
Nelfilmsaggio,citroviamodifronteainfinitetecnichedimontaggio,non
esistonopiùregoleimprescindibili,ogniautoreutilizzalatecnicachepiù
siadattaallesuenecessità.
Iltempoelospaziosonodiventatiormaiconcezionirelative,un’immagine
puòduraremoltiminutioalcunisecondi.
Ilmontaggionelfilmsaggio,diventavisibileeprevedel’organizzazionedi
materialedidiversoformato.
122inK.Reisz,G.Millar,op.cit.,p.155.
64
Laripetizione, l’accelerazione, il fermoimmagine, iralenti,gli insertinon
diegetici123, la collisione tra quadri, sono tecniche spesso utilizzate dai
registideinostrigiorni.
Quello che il film saggio eredita dalla tecnica di Ejzenštejn è
l'organizzazione delle immagini attorno ad una idea, ad un concetto,
l'utilizzodiimmagininondiegeticheelanonlinearitàspaziotemporale.
Quellochesisviluppanelfilmsaggioèlavolontàdiutilizzareilsonoroeil
materiale filmico come elementi separati, la loro collisione crea nuovi
significatienuoviconcetti.
3.2 DALLAPAROLA…ALL’IMMAGINE124
“l’attribuzionedisignificatoètralefunzionioriginarie
dellacoscienzaumana…
Nullaèpiúarduodaaccettarepassivamente
fenomenicasualieprividisenso.
Eccoperchéilmontaggiononsoltantopermettedicreare
maanchedialterareesovvertirelarealtàmegliochequalsiasi
altromezzoespressivo”
BelaBalàzs.
André Bazin nell’articolo Lettre de Siberie125, analizza la tecnica di
montaggioutilizzatadaChrisMarkernell’omonimofilm.
123Comeimmaginivideo,fotografie,illustrazioni,immaginidirepertoriocheinterromponolacontinuitàspaziotemporaledellasequenza.Gliinsertinondiegeticinonappartengononéailuoghinéaltempodelraccontoespessosonoassociazionimetaforiche,comeabbiamovistonell'esempiodellasequenzadiOttobre.124IltitoloèricavatodalladefinizionedatadaBazinalmontaggioutilizzatodaMarkerinLettredeSiberie.125A.Bazin,op.cit.
65
Bazinlochiamamontaggioorizzontale,questatecnicanonsegueilclassico
schemadicontinuitàtraiquadri,maèlavocefuoricampodell’autoreche
guida l’organizzazione delle immagini. L’elemento primario del film di
Marker, scrive Bazin, è la bellezza del commento ed è dalla parola che
dobbiamopartirepercomprendereilsignificatodelleimmagini.
Facciamoperòunpassoindietro,primadiparlaredimontaggioedicome
nel film saggio si organizza il materiale, ci dobbiamo soffermare sul
rapportotrailmaterialefilmicoel’autore.
Abbiamo visto che spesso il materiale utilizzato nei film saggio è
eterogeneo: può trattarsi di immagini di repertorio, fotografie, come in
UlyssediVarda,illustrazioniomaterialepropriodell’autore.126
Weinrichter127 sostiene che prima di entrare nella sala dimontaggio, è
necessario che si instauri tra l’autore e le immagini che utilizzerà una
distanza che permetta di convertire l’immagine in un elemento da
analizzare.
Solo nel momento in cui riusciamo a vedere l’immagine per quello che
realmente è, una composizione estetica che racchiude molte significati,
possiamo pensare all’immagine e con l’immagine, analizzandola in
manierapiùoggettivaeminuziosa,tenendopresentetuttiglielementiche
lacompongono.
Nelmomento in cui l’autoreutilizza immaginidi archivio, sipresuppone
giàunadistanzaemotiva.Inquestocaso,l’autoresiappropriadiimmagini
altrui,privandoledelsignificatocheglierastatodatoinprecedenzaene
attribuisceunonuovoinbaseall’analisieall’utilizzochefaràdelmateriale.
Nelcasoincuileimmaginiutilizzate,fotografieomaterialefilmico,siano
stategiratedallostessoautore,dovràcrearsiquelladistanzaemotivache
permettaun’analisipiùmetodicadapartedell’autore.
126Materialeproprionelsensocheèstatofilmatodirettamentedall'autore.Parleremoinmanierapiùapprofonditadell'utilizzodiimmaginidiarchivioefoundfootagenelcapitolo4.127A.Weinrichter(acuradi),Laformaquepiensaop.cit.
66
Facciamounesempio.RalphArlyckutilizzanellungometraggioFollowing
Sean,delle immaginiprovenientidaunvecchiocortometraggio intitolato
Sean, da lui girato in gioventù. Le immagini in bianco e nero vengono
riutilizzatedall’autoremoltiannidopo,acquistandounnuovosignificato.
SeprimaleimmaginidelpiccoloSeansuscitavanodisapprovazioneperchi
non approvava l’ideologia hippie, le stesse immagini inserite nel film
Following Sean, diventano lo specchio di una società e di alcuni principi
che si sono persi. Lo scopodell’autore è ritrovareSean e altri amici per
scoprirecosaneèrimastodelle ideologieedelle lottedeglianni ’60. La
distanza emotiva che si viene a creare tra l’autore e il suo materiale
diventaunacondizionenecessariaperfarsìcheilcinemasiproducasotto
formadisaggio.
Questo tornareaguardare l’immagine,come faArlyckmaancheMarker,
Mekasetantialtri,consenteun’analisipiùprofondadell’immagineedella
suacapacitàdiprodurreunsignificato.
Il concetto di studio dell’immagine, nel film saggio, è inseparabile dal
concetto di montaggio. Il commento è ciò che guida lo spettatore nella
letturadelsignificatopiùprofondodelleimmagini.L’interazionetraledue
traccecreaunsistemadi significati,una terzarealtà,quelladettatadalla
volontàdell’autore.
La comprensione e la lettura del film si complica, lo spettatore deve
mettere in relazione il commento dell'autore che produce emoltiplica i
significatidell’immagineconquest’ultima,erelazionarlaal filmnellasua
totalità.
Le immagini non vengono organizzate come se si dovesse sceneggiare
un'azione, la continuità filmica è data dal flusso delle idee dell'autore,
questa caratteristica è riconducibile all'ideadimontaggio intellettualedi
Ejzenštejnancheseleimmagininonsempreentranoincollisionetraloro.
Possiamo affermare che questo stile dimontaggio è un'evoluzione della
teoria di Ejzenštejn, la collisione avviene alle volte tra immagine e
67
immagine ma più spesso avviene tra le immagini e il commento
dell'autore. Quest'ultimo può analizzare e commentare le immagini in
maniera classica oppure servirsi di tecniche come: la camera lenta, il
congelamento,laripetizioneetc,etc.
Lacameralentaèquandovienerallentatoiltemporealedell'immagine,il
tempo viene dilatato, nel caso del congelamento o fermo immagine,
l'azionevienefermataeciapparecomeunafotografiasulloschermo.
Laripetizioneèquandoun'azionevieneripetutapiùvolte,ChrisMarkerin
Lettre de Siberie, per trasmettere quanto sia rilevante il commento
dell'autore, ripete per tre volte la spessa sequenza ma aggiungendo ad
ognuna un commento differente.Queste tecniche dimontaggio servono
adesprimereilpuntodivistadell'autore.
Utilizzando ogni volta un commento differente sulla stessa immagine,
l’autorecimettedavantiallesvariatepossibilitàdiletturaemanipolazione
delleimmagini.
FotogrammitrattidalfilmLettredeSiberiediChrisMarker(1957).
68
Descrizionedellasequenza:CitroviamonellacittàdiIakoustinSiberia.
Unpianomedioritraedeglioperaichestannopreparando il terrenoche
verràasfaltato.Unapanoramicadasinistraversodestrasegueunautobus
pubblico, subito dopounamacchinadi potente cilindrata si incrocia con
l'autobusmaindirezioneopposta.
Ritorniamoaglioperaichestannolivellandoilterreno,unpianomedioli
ritraedal lateralesinistroeunpianopiùamplioliritraedispalle.Poiun
uomoasiaticoattraversalastradaguardandolacinepresa.
Commento1:puntodivistapositivo.128
Iakoust, capitale della Repubbica socialista sovietica di Yakoutie, è una
città moderna, dove confortabili autobus messi a disposizione della
popolazione, si incrociano incessantemente i potenti Zym, trionfo
dell'automobile sovietica.Dalla gioiosaemulazionedel lavoro sovietico, i
felici lavoratori sovietici, tra i quali vediamo passare una pittoresca
rappresentazionedeipaesidelNord, si impegnanoa farediYakoutieun
paesedovesivivebene!
Commento2:puntodivistanegativo.
Iakoust, città dalla brutta reputazione, è una città oscura, mentre la
popolazione si ammucchia negli autobus rosso sangue, la potenza del
regimemostraconinsolenzaillussodeiloroZym,costosiescomodi.Dalla
postura degli schiavi, i poveri lavoratori sovietici, tra i quali vediamo
passare un inquietante asiatico, si applicano ad un lavoro simbolico : il
livellamentoversoilbasso!
128IltestoètrattodirettamentedalfilmLettredeSiberiediChrisMarker,traduzionemia.
69
Commento3:Puntodivistaoggettivo?
AIakoust,dovelecasemoderneconquistanopocoapocoleviedeivecchi
quartierioscuri,unautobusmenoaffollatocheunodiPariginelleoredi
piúaffluenza,incrociaunZym,eccellentevetturalacuararitàèriservata
ai lavoratoripubblici(funzionaridellostato).Concoraggioetenacia,ein
condizioni difficili, gli operai sovietici, tra i quali vediamo passare un
Yakoute afflitto da strabismo, lavorano per abbellire la cittá, che ne ha
d’avverobisogno.
Questo esempio ci fa comprendere con che forza la parola guidi le
immagini,edèperquestocheBazinaffermavacheMarkeravevautilizzato
un concettodimontaggiodel tutto nuovo e che la letturadaparte dello
spettatoredevepartiredallaparolapercomprenderel’immagine.
70
CAPITOLO4.IMMAGINIDIARCHIVIO
4.0FOUNDoARCHIVALFOOTAGE?
Ilminimocomundenominatorediquesteoperazioni
èforsenellorocaratteredi"riesumazione"
quasivendicativa(faregiustiziadelbombardamentodiimmagini
acuisiamosottoposti).
FFèl'irrequietavitapostmortemdell'immaginetecnica
chenascegiàsegnatadalmarchiodell'imminentesmaltimento.
DavideGherardi129
L'ultimacaratteristicadelfilmsaggiochedobbiamoanalizzareèl'utilizzo
dimaterialedidiversoformato.Comeabbiamovistoinmoltifilmsaggiosi
utilizzano fotografie130, immagini di repertorio131 e/o immagini
provenientidaarchivipersonali,illustrazioniedisegni132.
Per quanto riguarda le fotografie spesso provengono da un archivio
personale dell'autore oppure da archivi fotografici. Le illustrazioni e i
disegni, meno frequenti nei film saggio, vengono o realizzati
appositamenteperilfilm133oanch'essiricavatidaarchivi.
129DavideGherardi,F.F.Iwouldprefernotto,in"Cinergie,ilcinemaelealtrearti",n.14,2007,p.54,l'autorestaliberamenteparafrasandounpassaggiodiZygmutBaumaninWastedlives.ModernityanditsOutcasts,Cambridge,PolityPress,2004.(tr.it.Vitediscarto,Bari,Laterza,2005,p.11.)130RicordiamoUlyssediAgnèsVarda.131ComeinLaRabbiadiPierPaoloPasolini.132PeresempioleillustrazionianimateutilizzatenelfilmsaggioLettredeSiberiediChrisMarker.133ComenelfilmsaggioTheEdgeofDreamningdiAmyHardie,dovelastessaautricedisegnaperilfilmlepartidelcervellopermostrareallospettatorecomefunzionailsistemanervoso,questistessidisegnivengonoinparteanimati.
71
Le immagini, come ho spiegato nel capitolo riguardante il montaggio,
possono essere state girate dallo stesso autore oppure possono essere
statetrovateinarchivi,sulweboappartengonoaamicieparenti.
Negliultimianni,ingenerale,c'èstatouncrescenteutilizzodiimmaginidi
repertorio sia nei film di finzione che nei documentari. Questo
atteggiamento evidenzia il grande interesse per la memoria personale
sottolineatadallosforzoenormechediversecinetecheeistituzionistanno
dedicandoallasalvaguardiadiimmagini.Maanchel'accessibilità,graziead
internet,aimmaginiearchiviadisposizionediqualsiasiutente.
Ingeneralel'utilizzodiimmaginidiarchiviovienechiamatafoundfootage.
La parola sta ad indicare una tecnica che prevede l'uso di immagini di
archivio presistenti che vengono prelevate, trasformate emontate in un
altrocontestodiversodaquellooriginario.
Le immagini acquistano, in questo modo, un surplus di valore e nuove
chiavidiletturavengonoattribuitedall'autoreinbaseall'usochenevuole
fare.
Il foundfootageè,inrealtà,unapraticacinematograficachecominciaad
utilizzarsi già negli anni venti, fomentata dalle dittature comuniste e
fasciste.
ComescriveDunjaDogo:
"iltruccodelfoundfootagedivieneprassiconsuetaalserviziodiun
sistemapoliticoforte(governifascisti,comunisti,IIIinternazionale
socialista, frontepopolare).Benchécorpoestraneo,questofootage
(rubato, negoziato, trovato) ci attrae perché familiare, così da
risultareperturbante"134
134DunjaDogo,Sulveroesulfalso:lostranocasodell'archivefootage,in"Cinergie,ilcinemaelealtrearti",n.14,2007,p.50.
72
Inquegliannieraunostrumentodimanipolazionedellarealtàafavoredei
regimi politici, pensiamo ai cinegiornali realizzati da Dziga Vertov
nell'URSS,oifilmdimontaggiodiEsfirSub.
Sembracheoggi il terminefoundfootagesiautilizzatoperfilmrealizzati
interamente da immagini di archivio oppure film dove una parte sia
formatadastockfootage135:
"di norma è sufficiente che il footage in questione non sia stato
giratodall'autoredelfilmincuièriprodotto."136
MacomeaffermaDogononentranoinquestacategoriaglihomemovie.
MichaelZyrd,distinguetraarchivalfootageefoundfootage:
"Thefoundfootagefilmisaspecificsubgenreofexperimental(or
avant‐garde) cinema that integrates previously shot filmmaterial
intonewproductions.Althoughfoundfootagefilmstendtofeature
deliberate eclecticism of material, the term “found footage” has
sometimesbeenlooselyusedtodescribeanyfilmthatusesfootage
not photographed by the filmmaker. Although I will make a
distinction between films that use “found footage” and “archival
footage,”theseparationismaintainedneitherbycriticswritingon
the filmsnorby filmmakers themselves,whouse footage fromall
sources,includingthearchive.
Found footage isdifferent fromarchival footage: the archive is an
official institution that separates historical record from the out
take;muchofthematerialusedinexperimentalfoundfootagefilms
isnotarchivedbutfromprivatecollections,commercialstockshot
agencies, junkstores,andgarbagebins,orhasliterallybeenfound
135Materialeincontrato.136D.Dogo,op.cit.,p.50.
73
inthestreet."137
Definire la tecnica del found footage sembra piuttosto complicato; come
chiamare allora la tecnica utilizzata dagli autori di film saggio, che
utilizzano materiale sia proprio che di vari archivi ufficiali: archival
footageofoundfootage?
Nel caso specifico l'autore del film saggio, prima di tutto, pensa alle
immagini come se provenissero tutte da un archivio ma, come visto, la
maggiorpartedelleimmaginiutilizzateprovengonodacollezioniprivate.
Seguendo la definizione di Zyrd, in questo caso saremmo di fronte a
materialedifoundfootage.
Come ho spiegato nel capitolo sul montaggio, anche le immagini girate
dallostessoautorevengonotrattatecomeimmaginidiarchivio,certodeve
primanascereunadistanza emotivama, una volta "lasciate riposare", le
immagini diventano per lo stesso autore immagini di un archivio e
vengonoutilizzateemontatecometali.
Davide Gherardi afferma che il found footage è una pratica di
"riesumazione quasi vendicativa, (fare giustizia del bombardamento
d'immagini a cui siamo sottoposti)"138; nel caso dei film saggio, la
riesumazionepotrebbeessereintesacomerivendicazionediunamemoria
propria e riutilizzo di immagini con le quali, come scrive Gherardi,
veniamogiornalmentebombardati.
Inquestomodo,l'autoredelfilmsaggioricercanelleimmagini,siaproprie
che altrui, una nuova potenzialità, la possibilità di produrre nuovi
significati. Accade però che alle volte il materiale utilizzato provenga
direttamente da archivi pubblici o istituzionali: nel film saggio vengono
quindiutilizzatesiaimmaginidiarchivalfootagechedifoundfootage.
137ZyrdMichael,FoundFootageFilmasDiscursiveMetahistory:CraigBaldwin'sTribulation99,in"TheMovingImage",vol.3,n.2,2003,p.1‐2.138Vedinotan.129.
74
Data la natura ibrida del film saggio troviamo esempi in cui l'autore
utilizza immagini di archival footage, come in La Rabbia di Pasolini o
Tribulation 99: Alien Anomalies Under America di Craig Baldwin, e altri
esempi che utilizzano immagini provenienti da archivi personali (found
footage),comeJonasMekasinLost,lost,lost,ealtriancoracheconfrontano
la memoria ufficiale con quella personale e utilizzano sia immagini di
archivalfootagechedifoundfootage,comeAgnèsVardainUlysse139.
Nel caso specifico del film saggio, utilizzerei la parola found footage nel
sensopiùgeneraledi"praticavoltaadindagareleimmagini,140portarlea
disubbidireallaprogrammazioneoriginariamenteprevista."141
Prendiamoinesameilprimoesempiocitato,LaRabbiadiPasolini.Nelfilm
leimmaginidiarchivioutilizzatedall'autoreappartengonoacinegiornali,
reportagetelevisiviedocumentari.
L'idea di Pasolini era quella di utilizzare le immagini di archivio in una
nuova maniera, come materiale che si rinnovava del suo significato
originario. Ilmateriale filmico viene selezionato da Pasolini, le sequenze
vengonoprivatedelloroordinecronologicoelogicoevengonoinseritein
unnuovoordinepolitico‐poeticosecondolavocefuoricampodell'autore.
AltempodellaproduzionediLaRabbia,ilfilmsaggio(insensomoderno)
doveva ancora nascere, anche se come genere ibrido, ma Pasolini
prevedevagiàlanascitadiunnuovogenerecinematografico,sottoforma
disaggioideologicoepoetico.
Proprio rispetto a questo filmmi sembra interessante riportare qui una
frasediZyrd:"Thenewframingofthefootagethroughmontageposits
thequestionofwhyfootagewasfilmed."142
Questo,secondome,èilcuoredelfilmdiPierPaoloPasolini,trasformare
unmaterialecheerastatogiratodagiornalistioreporterinunmateriale139Analizzerònell'ultimocapitoloilfilmsaggioUlysseinmanierapiùapprofondita.140Immaginisiapropriechealtrui.141D.Gherardi,FFIwouldprefernotto,op.cit.142M.Zyrd,op.cit.,p.54.
75
connuovepotenzialità enuovi significati.Non c'erabisognodi andare a
girareimmaginiproprie,ilmaterialenecessariogiàesisteva,tuttociòche
era accaduto nei dieci anni che precedono il film era stato registrato. Il
materiale giornalistico, grazie alla ricostruzione dell'autore e al suo
commento poetico e critico, è capace di creare nuovi significati in
contrasto con l'estetica delle immagini di archivio. L'aiuto regista di
Pasolini,CarlodiCarli,ricordacosìilminuziosolavoroperLaRabbia:
"Nonsitrattòsoltantodiscegliereinsiemetranovantamilametridi
"Mondo libero" (il cinegiornale degli anni della guerra fredda
confezionato dal nostro produttore) e di tanti altri documentari
d'ognitipo,madiunpazienteevivacelavoro,siadalpuntodivista
tecnico che da quello creativo: ricerca e scelta dei più svariati
materiali fotografici e di documentazione, riprese dal vero e in
trukadi varie sequenze,provee riprovedimontaggidifferenziati,
costruzioni di sequenze di collegamento tra un tema e l'altro,
ricercadell'unitarietàstilistica,infinetanteetantediscussionivive
eaccesesu tuttoperché inqueimesi,d'uncolpo, tuttociòcheera
accadutoeaccadevad'importantenelmondo,eradavantiainostri
occhi, lì sul piccolo schermo della moviola. Quindi: amarezze
indifferenzaiprocrisiadelusionitragedieeancheillusionisperanze.
La rivoluzione. L'utopia. Bisognava stringere, scegliere, contenere.
Gliargomentisiassottigliarono:lamortediDeGasperi,laguerrain
Corea, le alluvioni, la televisione, l'Ungheria, l'anticomunismo,
Egitto/Israele, l'assassinio di Lumumba, Nasser, Sukarno, la
liberazionediTunisia,Tanganika,Togo,Cuba,ilcanalediSuezepoi
Sophia Loren, l'incoronazione della regina d'Inghilterra,
Eisenhower,lamortediPioXII("èmortounPapadifamigliaeletta
‐grandiagraridelLazio..."),l'elezionediGiovanniXXIII("Ugualeal
padre furbo e al nonno bevitore di vinelli pregiati, figura umana
sconosciutaaisottoproletaridellaterra,maanch'essocoltivatoredi
terra‐ilnuovoPapanelsuodolce,misteriososorrisoditartaruga,
76
pareaverecapitodidoveressereilpastoredeiMiserabili;pescator
dipescecani,pastoridijene,cacciatoridiavvoltoi,deiseminatoridi
ortiche, perché è loro il mondo antico, e non son essi che lo
trascineranno avanti nei secoli, con la storia della nostra
grandezza".), il realismo socialista e l'arte astratta, la Francia e
l'Algeria, stermini, impiccagioni, esecuzioni, torture,DeGaulle.Poi
l'innoaMarylin("Delpaurosomondoanticoedelpaurosomondo
futuro/erarimastasolo labellezza,e tu/ te la seiportatadietro
comeunsorrisoobbediente"). Infine, l'atomica, ivolinelcosmo, la
grande era. Pier Paolo concludeva: "Perché compagni e nemici, /
uomini politici e poeti, / la rivoluzione vuole una sola guerra, /
quelladentroglispiriti/cheabbandonanoalpassato/ levecchie,
sanguinantistradedellaTerra".143
Da un film saggio dove vengono utilizzate esclusivamente immagini di
archivalfootage,passiamoinveceadunoincuisiutilizzamaterialegirato
eslusivamente dall'autore: Lost, Lost, Lost di Jonas Mekas. Il film diario,
spessodenominatofilmsaggio,ècompostodaimmaginigiratedallostesso
autoresubitodopoilsuoarrivoaNewYork.Il filmciraccontasialavita
familiaredell'autorechelasuavitapubblicanellagrandemela,cimostra
gli immigranti lituani checome luivivonoaNewYorkegli artisti che lo
stessoautorecominciaa frequentareaManhattan.AncheRossMcElwee,
nelfilmTimeIndefinite,utilizzamaterialequasiinteramentegiratodalui,
ilsuomatrimonio,lasuafamigliaelanascitadelsuoprimofiglio.
A differenza di JonasMekas e di RossMcElwee, Agnès Varda inUlysse
metteaconfrontounarchivioproprio(foundfootage),fattodifotografiee
ricordipersonaliormailontanimaancoravivinellamemoriadell'autrice,
con lamemoria ufficiale (archival footage), quella che tutti conoscono e
quella che tutti ricordano. Nell'ultimo secolo qualsiasi avvenimento
importante è stato documento e archiviato, e fa parte di una memoria143CarlodiCarla,testotrattodallapaginaweblink:www.pasolini.net/cinema_rabbia.htm.
77
comune.Manegliultimiannisononatialtriarchivi,grazieallatecnologia
ogni persona può disporre di una video camera, questo significa che
esistono una infinità di immagini che appartengono alla memoria
personaleefamiliaredellepersone.
CiòcheAgnèsVardametteaconfrontoinUlyssesonoiduearchivi,quello
personaleequelloufficiale,quellochenontuttipossonoricordaresenon
lastessaautriceequellochetuttiricordanoperchélohannogiàvistoeche
rimaneaccessibileallamaggiorpartedellepersone.
Possiamo quindi concludere che, nell'ambito del film saggio, vengono
utilizzatimaterialidiarchivalfootagemaanchematerialidifoundfootage,
tuttodipendedallenecessitàdell'autoreedaciòchevuoleraccontare.
78
SECONDAPARTE
CAPITOLO 5. UN PERCORSO ATTRAVERSO L'OPERA DI
AGNÈSVARDA
5.1LAVITAÈILCINEMA
“Ilmioèuncinemafattodiostacoliedicontraddizione
uncinema“dicoscienza”,ovverouncinemadiriflessione,
chepuòesserespettacolo,
machesiservedellospettacoloperparlare
diunacertavisionedelmondo.“
AgnèsVarda144
Cineasta, fotografa e documentarista, Agnès Varda viene chiamata la
nonna dellaNouvelle Vague145. La sua vasta opera cinematografica è di
difficile classificazione poiché l'autrice ha sempre cercato di superare i
limititraduegeneri:lafinzioneeildocumentario.
ArletteVardanasce aBruxelles il 30maggio del 1928, da padre belga e
madre francese, cambierà il suo nome a Agnès all’età di diciotto anni.
ScappadalBelgio, insiemealla famiglia,di fronteall’avanzatanazistaper
trasferirsiaSéte,unpaesinonelsuddellaFrancia.146
144SaraCortellazzo,MicheleMarangi(acuradi),AgnèsVarda,EDT,Torino,1990,p.84.145SpecialmenteperilsuoprimofilmLaPointeCourte.146ASéte,unpaesinodipescatorisullacosta,VardagireràilsuoprimofilmLaPointeCourte.
79
Studia letteratura alla Sorbonne, poi storia dell’arte al Louvre, e infine
fotografia alla scuola professionale di Beaux. Comincia la sua carriera
come fotografa grazie all’attore e direttore di teatro Jean Vilar, (marito
dell’amicaAndréeSchlegel)alThéâtreNationalPopulaire.
Diventa famosa con le sue foto che riempiono i giornali e le riviste di
teatro di quegli anni. Poi viaggia come reporter in Cina e a Cuba, le
fotografie che scatta nell'isola di Fidel Castro, le utilizzerà per un
documentariotitolatoSalutlescubains.
Realizzailsuoprimofilm,LaPointeCourte(1954),all'etàdiventiseianni.
Ilfilmnarralastoriadiunacoppia,SilviaePhillipe, liascoltiamoparlare
dei problemi e del loro amore, che non sembra essere più così forte, e
contemporaneamente assistiamoalla vita e lavorodeipescatoridi Séte.
PrimadirealizzareLaPointeCourte,Vardaavevavistoappenaunaventina
difilm:
“ Io non sapevo che cos’era il cinema, innanzitutto perché non ci
andavo; a venticinque anni, avevovisto almassimouna ventinadi
film.“147
Il lungometraggio viene presentato a Cannes nel 1955, riceve il Prix de
l’âge d’or a Bruxelles e il Gran Prix du Film d’Avant‐Garde a Parigi. La
Pointe Courte viene montato da Resnais; Varda racconta cosí la prima
telefonadatraiduecineasti:
“Mi sono trovata a casa, a Parigi, con 10.000metri di pellicola, non
sapevobenedachepartecominciare.Allorahopresoiltelefonoeho
chiamatoAlainResnais…Luimihadetto“Numerida1a10.000ogni
metrodipellicolaimpressionata”.Iol’hofatto…Finitoquestolavoro,
l’ho chiamato di nuovo e ha esclamato “Va bene, vengo subito”. Per
147S.Cortellazzo,M.Marangi(acuradi),op.cit.,p.82.
80
moltimesi,pazientementeegratuitamente,AlainResnaishamontato
LaPointeCourte,insegnandomichecos’èilmontaggio”.148
Bazin dirà del film : ‘’La Pointe Courte’’ è un filmmiracoloso. Per la sua
esistenzaeperilsuostile(…).”149»
Già dai primi film, Varda attribuisce alla parola una grande importanza.
NelcasospecificodeLaPointeCourte,idialoghitraidueprotagonistisono
lunghi,secchiedistaccati,durantemoltedellesequenzevediamoSilviae
Philippe passeggiare in riva al mare parlando della loro relazione
amorosa.
AgnèsVardahaaffermatoindiverseinservistechepassòdalla fotografia
alcinemaperchévolevaaggiungeredelleparoleallesuefotografie.
La cineasta trova la sua ispirazione negli scrittori dellaNouveauRoman,
nelladecostruzionenarrativa,enellamessaindiscussionedellenozionidi
tempoespazio.Secondol'autrice, ilcinemaancheseeraun'artegiovane
nonstavacrescendoaparipassodellaletteratura,questoerailmotivoche
laspingevaaprodurreunfilm,dovelarealtàpotevatrovarespazionella
finzioneinsiemeallaparola.
Apropositodel libroLePalmeSelvaggediWilliamFaulkner ,acuisiera
ispirataperlarealizzazionediLaPointeCourte,disse:
“Mi avevano colpito la sovrapposizione, il collage, la
contraddizione, l’opposizione, che stimolano emozioni e pensieri
forsepiùfortidiundrammaodiunraccontotradizionale.Misono
detta “farò un film così” . Non si entra nella storia, si gioca sulla
sorpresa: bisogna essere spiazzanti nelle nostre abitudini alla
percezione”150
148Ivi,p.83.149AndréBazin,LeParisienLibéré,gennaio1956.Traduzionemia,fraseoriginale:«‘’LaPointeCourte’’estunfilmmiraculeux.Parsonexistenceetparsonstyle(…).150AgnèsVardaadAldoTassone(intervista),inS.Cortellazzo,M.Marangi(acuradi),op.cit.p.68.
81
La parola saráprotagonista indiscussa in tutta l’operadella cineasta, sia
neifilmdifinzionecheneidocumentari.Lasuavoce,specialmenteneisuoi
film saggio, ci guida nell’interpretazione delle immagini e attraverso la
parolacicomunicailsuopuntodivistasulmondo.Unavoceacui ,come
vedremo,piacegiocareconilsignificatodelleparole,unavoceincantatae
spessopoetica.
Nel 1954 fonda, insiemea colui che sará suomarito JacquesDemy, una
casa di produzione che chiama Tamaris Films151. Questa decisione le
permettedilavorareconpiúlibertáeautonomia:
“Tuttoquello cheho fatto, le fotografie, il lavoro, il cinema, lamia
vita.L’ho fatto inmodo istintivo,determinandone io le condizioni,
ma non perché volessi fare come un maschio, per nulla. Qui, in
questacasa,sifatuttoilfilm,apartiredallasceneggiaturafinoalla
fine: i primi abbozzi, la stesura scritta del copione, ilmontaggio, i
comunicati stampa:posso far tuttoqui, a portatadimano.Questo
miomododi aver creatoun cinemaartigianalemiha spesso fatto
riflettere, perché in fondo costituisce l’equivalente del lavoro di
quelledonnechetessevanoecucivanotuttoamano,quellediuna
volta che esprimevano la loro creatività nei lavori tipicamente
femminili.”152
Daalloralacasadiproduzioneèdiventataanchecasadidistribuzioneedi
post‐produzione ed è una delle poche rimaste ancora attive in Francia
daglianni’50.153
Trail1957eil1963Vardarealizzaunaseriedicortometraggi,alcunidei
quali riconducibili al "genere ibrido" del film saggio, comeDu côté de la
151OggilacasadiproduzionesichiamaCiné‐Tamaris.152S.Cortellazzo,M.Marangi,op.cit.,p.87.153Sipuòvisitareilsitoweballink:www.cine‐tamaris.com.
82
côte(1958),Ôsaisons,ôchâteaux(1957),l’OpéraMouffe(1958‐Fig.26),
cheverrannoapprofonditiinseguito.
A proposito dei formati154, sia dei cortometraggi che dei lungometraggi,
AgnèsVardanonsièmaiattenutaanessunaregola,nonsièmaivoluta
adattare a nessuno standard commerciale. I suoi lavori durano il tempo
necessarioaesprimereilsuomondoelesueimpressioni.Comeleistessa
afferma:
"neppure all’ultimo dei pittori o degli scrittori c’è qualcuno che
imponelemisuredellatelaoilformatodellibro."155
Nel1961realizzaunodeisuoifilmpiúacclamati:Cléode5à7,grazieal
quale vince il Premio Méliès. Nel film, tutto succede dalle 5 alle 7 del
pomeriggio. Cléo, la protagonista, teme di avere il cancro e aspetta i
risultati che gli saranno comunicati alle 7 di sera. In queste due ore la
cantantegiraperlestradediParigi,siincontracondiversepersone,vede
tuttoattraversounnuovopuntodivista.SeCleoèsemprestataunadonna
superficiale,quisismaschera,levandosilaparruccaededicandodelleore
nonalla suabellezzaeal suonarcisismomaallavolontàdi continuarea
vivere. Il film risente di uno stile documentaristico, afferma Virginia
Bonner156,cometuttiifilmdiVarda:
" Such timestramps are a familiar trope in documentary style, of
course;heretheyhelpviewerstrackCleo'sexperiencesasshewaits
andwandersthestreetsofParis."157
154Inquestocasoparlodiformatoriferendomialladuratadeicortometraggie/odeilungometraggi.155S.Cortellazzo,M.Marangi,op.cit,p.23.156VirginiaBonner,BeautifulTrash:AgnèsVarda'sLesGlaneursetLaGlaneuse,"SencesofCinema",25novembre2007,reperibileallink:http://www.sensesofcinema.com/2007/feature‐articles/glaneurs‐et‐glaneuse/157Ibidem.
83
LastessaVardadescriveilsuofilmcomeundocumentariosoggettivodi
unagiovanedonna,manonsolo,undocumentarioanchesucolorochela
circondano.
Siamonel1961elaNouvelleVagueègiànata.
Molti critici cinematografici, affiancano l'autrice al movimento della
NouvelleVaguema,comesottolineaLivioMarchese:
"L’esperienzadellaVarda, hauna radice sostanzialmente estranea
al denominatore che accomuna i percorsi divergenti di Truffaut,
RohmeroGodard.Ellaèun’autodidatta"158.
Autodidatta nel senso che l'autrice non ha una cultura cinefila come
Godard,TruffautoRohmerenonhanemmenofrequentatonessunascuola
dicinema.
Varda sembra essere più vicina al gruppo della rive gauche159 (riva
sinistra),insiemeaResnaiseMarker.
Ricordiamo infatti cheVarda collabora conResnais al suoprimo filmLa
PointeCourte,poiconMarkeraDimancheàPékineinfineitrecollaborano
alfilmcollettivoLoinduViêtnam.IlgrupposidistinguedaiCahiers,peril
grande interessenella letteratura eper l’interessenel voler assimilare il
cinemaallealtrearti.
Entrambelecaratteristichedelgruppodellarivegauchesonoallabasedel
cinemadiAgnèsVarda,l’amoreperlaletteraturaelaparola,lavolontàdi
assimilareilcinemaallafotografiaeallapittura,tuttecaratteristicheben
riconoscibilisianeifilmdifinzionecheneidocumentari.
158LivioMarcheseinNicolaFalcinella(acuradi),AgnèsVarda,Cinemasenzatettonélegge,LeMani,Genova,2010,p.45.159RobertFarmerhascrittouninteressantearticolosulgruppo:Marker,Resnais,Varda:RememberingtheLeftBankGroup,"SensesofCinema",28settembre2009.link:www.sensesofcinema.com/2009/52/marker‐resnais‐varda‐remembering‐the‐left‐bank‐group/.Vedinotan.71.
84
AgnèsVardaperòsostienechenonhamaifattopartediunveroeproprio
gruppo.Quello che condivide con il restodegli autori, dice la cineasta, è
unagrandeamiciziaeunagrandepassioneperigatti:
“Ioperònonhomai fattopartedavverodiungruppo,anzi, si tende
sempreaescludermieamettermidaparte.Mipiacenonavereuna
collocazioneprecisa.”160
QuestaaffermazionesottolinealagrandelibertácreativadiVarda,sempre
allaricercadiunlinguaggioediunaformachelepermettanodiesprimere
emostrarelarelazionetralarealtàel’immaginario.
AgnèsVardahaconiatounnomeprecisoperdescrivereilsuocinema, lo
chiama cinécriture, in italiano cinescrittura. Per l’autrice un film deve
essere:
“bengirato,gliattoribenscelti,cosìcomeiluoghi,lasceneggiatura,
imovimentidimacchina,ipuntidivista,ilritmodelleripreseedel
montaggio sono sentiti e pensati come le scelte di uno scrittore,
frasi dense o no, tipo di parole, frequenza degli avverbi, a capo,
parentesi, capitoli che continuano il senso del racconto o lo
contraddicono.Nellascritturaquestoèlostile.Alcinemalostileè
lacinescrittura.“161
ConquesteparolelaVardadescriveilsuocinema,pensaatuttigliaspetti
che possano confluire nell’opera, segue tutti i passaggi fino alla
distribuzione.Perleiilcinemaèpossibilesolosottoformadicamerastylo.
Dopo la realizzazionedeldocumentarioSalut les cubains (1963,Fig.23),
composto di 1800 fotografie scattate durante il suo primo viaggio come
160S.Cortellazzo,M.Marangi(acuradi),op.cit.,p.86.161N.Falcinella,op.cit.,p.41.
85
reporter,nel1964realizzaunfilmdifinzione,LeBonheur162(1964),grazie
al quale si aggiudica l’Orso d’Argento al Festival di Berlino e il DavidO.
SelznikAward.
Alla finedeglianni ’60 ilcompagnoJacquesDemy,viene ingaggiatodalla
Columbia per fare il sequel americano di Lola, Agnès Varda lo segue e
rimane in America ben due anni. Durante questo periodo realizza il
documentarioLionsLove(1969).
“ È il cinema‐finzione che attinge alla veritá, se si gira la fiction
pensandoalreale.L’homessoinpraticainLionsLove,che,secondo
Langlois,èstatoilmigliordocumentariosuHollywood.Lìtuttoera
completamente fasullo. Homesso insieme i fiori artificiali e quelli
veri,lestatueelepersone.Misonospintamoltoinlànell’imitazione
delreale.Miinteressamoltoquestaricercasull’imitazioneeilvero–
ilverodell’immaginario”163
Dopo dieci anni torna in California per la seconda volta e realizzaMur
Murs(1980),filmsaggiosuimuralesdiLosAngelesesulleproblematiche
socialideiquartierimenoagiatidellagrandecittá.
L’amoreperlapitturaeperlafotografiaèriconoscibileintutteleoperedi
Varda. Questo amore la spinge a utilizzare nei suoi film materiali di
differente formato, come fotografie, dettagli didipinti che integra con il
materialefilmato.
In quegli stessi anni inAmerica, Varda si sente profondamente legata al
movimentofemministaacuidedicherádiversifilm.
“misentofemministanell’intimoepercosídiredallanascita;tuttavianeho
preso coscienza progressivamente, man mano che il discorso si è
162InitaliauscìconiltitoloIlverdepratodell'amore. 163S.Cortellazzo,M.Marangi(acuradi),op.cit.,p.26.
86
amplificatoeprecisatoapartiredaimovimenti femminilinegliStatiUniti,
chehoconosciutodirectamentenel1967,epoiinFrancia”164
Nel 1975 realizza Réponse de femmes (Notre corps, notre sexe), un
cortometraggiodi8minuti,dovealcunedonnesipresentanonudeelibere
dainibizioni.Parlanodisesso,bambiniedesideriocontotalelibertà.
La nudità è un temamolto amato dalla cineasta, sia nei suoi film che in
moltedellesuefoto.
"Per me il nudo è il punto d'incontro tra l'orizzonte del bello
formaleedelbellomorale.E'unterrenoprivilegiato.Ilcorponudo
èunamisuradellabellezza."165
L’anno dopo realizza un film di finzione, legato sempre al tema della
libertà, della sofferenza e della forza dell’universo femminile, intitolato
L’unechantel’aurepas(1976).
Nel 1975 sarà ilmomentodiDaguerréotypes, film saggio, che analizzerò
nel paragrafo dedicato all’opera saggistica dell’autrice. Girato a 80metri
didistanzadacasa,acausadelpiccoloMathieu,ilsecondofiglio,cheaveva
appenacinqueanni.
Nel1981realizzaDocumenteur,unafinzionecheparladellosmarrimento
diunadonnaEmile,incercadiunappartamentoaLosAngeleschearreda
conmobilirecuperatidallastrada.
Nel1985realizzalapellicolaSenstoitniloigrazieallaqualevinceilLeone
d’Oro alla Mostra del Cinema di Venezia. Mona ,la protagonista, è una
vagabonda emarginata alla ricerca di una libertà assoluta, ha deciso di
viveresenzauntettoe liberadaqualsiasi legge. Il temadelrecuperodei
mobili di Documenteur e il vagabondaggio per la Francia di Mona,
ritornerannocomevedremoinLesGlaneursetLaGlaneuse.
164S.Cortellazzo,M.Marangi(acuradi),op.cit.,p.79. 165Ivi,p.78.
87
Françoise Audè riconosce nella carriera dell’autrice una particolare
scansionetraidocumentarieilungometraggidifinzione,lastessaAgnès
Varda afferma che :“in linea generale tra una fiction e l’altra giro un
documentariopertirarmisu”.166
Facciamo qualche esempio: Elsa la rose, lungomentraggio di finzione,
precede il documentario Les Creatures. Entrambe le pellicole parlano di
relazionetracoppie.
Poic'èlatrilogiaamericanadidocumentariUncleYanco(1967,Fig.24)e
BlackPanters (1968,Fig.25) e LionsLove. Sull'emancipazione femminile
AgnèsVardarealizzaDaguerréotypes(1975),Réponsede femme(1975)e
L’unechantel’autrepas(1976),duefinzionieundocumentario.
FrançoiseAudèafferma:
"Comesifaaisolarenell'operadiquestadonna‐regista,chefilmae
parlaallaprimapersonasingolare,lapartedocumentariaelaparte
di fiction? Impossibile. Esse sono inseparabili, Agnès Varda non
sceglie"mescola"167.
Nel1982,vinceilCèsaramigliordocumentario,conunfilmsaggio:Ulysse.
ConsideratodallastessaVardailsuofilmpiúautobiograficoalmenofinoa
LesPlagesd’Agnès,unaveraepropriaautobiografiarealizzatanel2008.
Piùomenodaglianni’90inpoi,Vardaabbandonailcinemadifinzionein
senso stretto e si dedica quasi esclusivamente alla realizzazione di film
saggioedocumentari.
Dal1991al1995,realizzauntritticoJacquesdeNantes168,Lesdemoiselles
ont eu 25 anseL’univers de JacquesDemy. La prima è una finzione che
narra l’infanzia del suo caro Demy, la sua passione per il cinema e
l’appoggiodellamadre.MentreVardagiravailfilm,Jacqueseramalatodi
166SaraCortellazzo,MicheleMarangi(acuradi),op.cit.,p.25.167Ivi,p.24.168InItaliailfilmesceconiltitolo:GarageDemy.
88
AIDS, morì prima che il film uscisse. Poi realizza due documentari
relazionati a questa finzione, Les demoiselles ont eu 25 ans è un
documentario chepartedalla festadi celebrazione per i25anni diLes
demoiselles de Rochefort di Demy, per riprendere amici, attori e ex
comparsecheavevanocollaboratoalfilmdelmarito.
L’universdeJacquesDemy,invece,èundocumentariosullavitadaadulto
di Jacques: dopo la finzione sulla sua gioventù, non poteva mancare la
secondapartedelfilm,maquestavoltaundocumentario.
Nel 2000 arriva il suo film saggio piú importante : Les Glaneurs et la
Glaneuse,cheanalizzeròapprofonditamentenell’ultimocapitolo.Dueanni
dopo, gireràDeux ans aprés, un documentario nato dall’esperienza e dal
successodiLesGlaneurset laGlaneuse. Inquestodocumentario, l'autrice
ripercorreiluoghieincontraipersonaggidelprimofilmsaggio.
Tra il 2003 e il 2004, gira due cortometraggi e un mediometraggio:
HommageàZgougou,unomaggioallagattadicasaVardacheritroviamo
spessoneisuoifilmecheèillogodellacasadiproduzioneCiné‐Tamaris.
LelionvolátileYdessa,lesoursetetc…unveroepropriodocumentariosu
unamostradifotografiediun'artistaamericana:Ydessa.
Nel 2004 realizza Cinévardaphoto, un'antologia, della durata di ben 96
minuti, sulla relazione tra il cinema e la fotografia. Successivamente
realizzauncortometraggio:Cléode5à7:souvenirsetanectdotes.
Sarà poi la vedova tra le vedove inQuelques veuves deNoirmountier, un
lungometraggio, realizzato come prolungamento dell'esposizione L'île et
elle,sullevedovedell'isoladiNoirmoutier(Vandea).
Nel2007giraunaemozionanteautobiografia, riccadiumoree sinceritá,
Les plages d’Agnès, realizzato all'età di 80 anni. In questo film Varda ci
raccontailsuomondoelasuavitaattraverso fotografiee immaginidel
passato. La sua voce ci accompagna per tutto il documentario, lei stessa
presenta nei primi minuti la sua troupe mentre stanno allestendo la
spiaggiadispecchi.ComelastessaVardaaffermanelfilm:
89
"amare il cinema vuol dire amare Jacques Demy, i quadri, la
famiglia e i puzzle… e di nuovo Jacque Demy durante lungo
tempo…finoallafine."169
IlcinemaèperVardal’amore,l’arte,lavita,laframmentazioneedinuovo
l’amore.AgnèsciraccontailsuoamoreperJacques,perl’arteeciracconta
lasuvitaattraversoquellaframmentazionetipicadelfilmsaggio,guidata
daunavocesinceraedaperta.
"DopoJacquotdeNantes,del'90,nonhofattofiction,mahogirato
documentari. Cortometraggi, video, supplementiperdvde filmda
integrare alle istallazioni. InLes Glaneurs et la Glaneuse avevo già
fatto brevi apparizioni. Questa volta mi sono messa in gioco
recitandoilmioproprioruolo.Fareunpo'ilclownmihaconsentito
diprendereuncertodistaccorispettoaitemichetrattavo"170
169Testotrattodirettamentedallavocefuoricampodelfilm,traduzionemia.170N.Falcinella(acuradi),op.cit.,p.33.
92
5.2L’OPERASAGGISTICADIAGNÈSVARDA
“Quellochecercodifare
–quellochehocercatodifaredurantetuttalamiavita–
èdisuperareilimititraduegeneri,ildocumentarioelafinzione.”
AgnèsVarda171
Ho scelto di analizzare l’opera saggistica di Agnès Varda perché il suo
percorso creativo segue l’evoluzione stessa del film saggio. Varda ha
sempre cercato, fin dagli inizi, di scavalcare i limiti tra finzione e
documentario.Vienespessoricordataper i suoi filmdi finzionecomeLa
PointeCourteoCléode5à7,ancheseintuttiisuoifilm,lacineasta,tratta
iltempoelospaziodaunpuntodivistadocumentario.
Ognifilmsaggiodell'autrice,hacaratteristichedifferenti,daDucôtédela
côte a l’OpèraMouffe, da Daguerréotypes aMurmurs fino ad arrivare al
filmsaggiopiùimportante,LesGlaneursetLaGlaneuse.
Quest'ultimo racchiude in se tutte le caratterstiche di un film saggio
moderno:
a) l’autrice propone una riflessione personale sulmondo, utilizzando la
propriavocecheamplificailsignificatodelleimmaginichecipropone.
b) utilizza materiali video di differenti formato, fotografie, immagini di
archivio o immagini di dipinti, che rispecchiano il suo percorso di
fotografaeilgrandeamoreperl’arte.
c)ilmontaggiodelleimmaginiseguelasuavoce,dallaparolaall’immagine,
fissandolavalenzasemanticadelleimmagini.
171MelissaAnderson,TheModestGestureoftheFilmaker,"Cinéaste",vol.25,n.4,2001,p.27,(intervistaaAgnèsVarda,traduzionemia).
93
Attraverso l’analisi dei suoi film saggio possiamo notare l’evoluzione
stessa di questo genere ibrido, cominciando da Du Côté de la Côte ,
cortometraggio sulla Costa Azzurra, dove l’autrice non si presenta
fisicamenteallospettatoreedovelavocefuoricampononèancoralasua,
fino a Les Glaneurs et La Glaneuse dove l’autrice diventa personaggio
stesso del film imponendo la propria autorialità, utilizzando secondo la
classificazione di Bill Nichols il modo riflessivo e partecipativo di
rappresentazionedellarealtà.
5.2.1.DUCÔTÉDELACÔTE(D’AZUR,D’AZUR,D’AZUR)
«DuCôtédelaCôteestunfilmadmirable(…).
Journald’unefemmed’esprit,
quandellevadrouilleentreNiceetSaintTropez,
d’oùellenousenvoieunecartepostaleparplanpourrépondreàsonami
ChrisMarker.(…)
Jen’oublieraijamaislemerveilleuxpanoramiqueallerretour
quisuitunebranched’arbretorduesurlesable
pouraboutirauxespadrillesrougesetbleuesd’Adametd’Ève.»
JLGODARD172
DuCôtédelaCôteèilterzofilmdiAgnèsVarda,dopoLaPointeCourteeÔ
saisons,ôchâteaux,uncortometraggiosuicastellidellaLoira.
DuCôtéde laCôte èunapasseggiata turisticaedocumentaria sulla costa
azzurra omeglio lungo la riviera dell’esotismo dei colori, del carnevale e
dell’Eden.173
172J.‐L.Godardin"LesCahiersduCinéma",n.92,febbraio1959,reperibileallapaginaweb:www.cine‐tamaris.com.173Cosìlodescrivelastessaautricenellasinopsioriginaledelcortometraggioreperibileallapaginaweb:www.cine‐tamaris.com/film.php?id=20
94
Ilcortometraggiocominciaconunapanoramicagenerale,dasinistraverso
destra,mostrandocigranpartedellaCostaAzzurra,edeccocheunavoce
fuoricampogiocaconleparoledeltitolo:
“una costa frastagliata e l’azzurro… l’azzurro l’azzurro l’azzurro…
fannodellacostadiazzurro…laCostaAzzurra.“174
Iniziopoeticoe intelligente, secondo lo stilediVardaa cuipiacegiocare
con le parole. La voce fuori campo che ascoltiamo non è dell' autrice
(anche se il commento è scritto da Varda)ma di René Coggio. Varda in
questo film saggio non si presenta allo spettatore fisicamentema il suo
stileeilsuopuntodivistaemergonochiaramentedurantetuttoilfilm.
DopolapresentazionedellaCosta,passiamosubitoaquellochelaCostaè
realmente al giorno d'oggi: un luogo turistico dove grandi hotel inglesi,
farmacie inglesi e chiese inglesi fanno di Nizza una città omaggio agli
inglesichel’hannoresatantofamosa.
La voce fuori campo, già nei primi minuti, si rivolge direttamente allo
spettatore evidenziando che l’intenzione dell’autrice non è quella di
fotografaregliabitantidelluogo,chevengonocomunqueripresiperpochi
secondi, ma il tema del film è la moltitudine di turisti presentati
dall’autriceinchiavecaricaturale.
AngelQuintanadescrivecosìlavocefuoricampodeiprimifilmsaggio175:
“Iprimi filmsaggiocominciaronodall’ideache lavoceenunciativa
non doveva essere forzosamente la voce di Dio, ma quella di un
individuo occulto che stabiliva una serie di corrispondenze e di
giochipoeticiconlospettatore.Ilsottostratodellavocenondoveva
essereinformativomamarcatamentepoetico,nondovevaneppure
174Testoricavatodirettamentedalfilm,traduzionemia.175Possiamodefinireprimifilmsaggioquellirealizzatipiùomenoprimadeglianni'80,mentreparleremodifilmsaggiomoderniriferendociaquellirealizzatidopoglianni'80.
95
funzionare come la condensazione di un sapere che l’immagine
illustrava, secondo il metodo più classico, ma come un lavoro di
digressionechemoltevoltesi situava inunarelazionedidécalage
rispettoalleproprieimmagini”176
Inquestofilmsaggio,ilprimorealizzatodaAgnèsVarda,siamodifronte
ad una voce non informativa che gioca con i significati delle immagini e
delle parole proprio come la voce descritta da Quintana, ma non siamo
ancoradifronteadunapresenzafisicadell’autorecherimaneperoraun
individioocculto,possiamoquindidirechenonsiamoancoradifrontead
unfilmsaggiomoderno.
Dalla moltitudine di turisti, passiamo al perché questa moltitudine di
turistisirecasullaCostaAzzurraperlevacanzeequandocominciòquesto
fenomeno. La voce fuori campo ci racconta della prima turista, Cornelia
Salonina un’imperatrice romana (Fig. 27), poi il Cardinale Maurizio di
Savoia,cheVardacipresentaattraversoundisegno(Fig.28):
Fig.27Fig.28
176InA.Weinrichter(acuradi),Laformaquepiensa,op.cit.,p.130,traduzionemia.
96
Fig.29Fig.30
Poi l'autrice ci presenta una foto della Regina Vittoria (Fig. 29), assidua
frequentatricedellaCostaeunritrattodiDanteAlighieri(Fig.30),console
italianoaNizza,perfinoNietzscheePicassofrequentavanoassiduamente
lacostafrancese.
L'autrice ci mostra le grandi personalità che sono passate per la Costa
Azzurra, quandoqueste spiaggenonerano così affollatedi turisti.Varda
analizzaunquadrodiPicassoeriprendeundettaglioparticolare:unsole.
Grazie a un'analogia, che ci viene trasmessa dalla voce fuori campo,
passiamo dal sole del dipinto al sole che brucia i turisti provenienti da
diversi paesi. Turisti che quello che amano della Costa Azzurra sono i
palazzi, le piante esotiche e le persone famose come Brigitte Bardot e
SophiaLoren,cheVardacipresentaattraversoimmaginiamatoriali:
Fig. 31 Fig. 32
97
Fig. 33 Fig. 34
Inquestofilmsaggiosimescolanoelementidifinzioneedidocumentario,
immaginidirepertorio,fotografie,dipintiedisegni.
L'autrice,primacipresenta laCostaAzzurrae la suabellezzanaturale, i
turisti che la riempiono e la sua storia fatta di grandi celebrità fino ad
arrivare ad una conclusione.Ma primadella conclusione vera e propria,
inserisceunasequenzapoeticadovecipresentalaCostaAzzurracomeun
falsoEden:
“lanostalgiadell’Edenèungiardino,nonèpiùlaCostaAzzurrama
un giardino trapiantato. L’idea di un giardino con fiori, piante,
cespugliecolonne…questesono:falseEva,falsiAdamo,amorifalsi,
Veneri ingannose, grotte false e false Ninfee. Questi sono gli
immaginaricollettivi,maigiardininonsonopubblici.Questoèper
noiunfalsoEden.Eperunamaggioreprivacysiponefineallabella
stagione“177
Esuquesteparolepoetichevediamoscorrere immaginidiportonichesi
chiudono,ilmareelespiaggesonoprivateel’accessononèconsentitoa
chiunque.Lespiaggesisvuotanoegliombrellonisichiudono.Scopriamo
quindi laverarealtàdellaCostaAzzurra, falsecostruzionie falsigiardini
che alla fine della bella stagione si svuotano e il chiasso ed i colori che
primaanimavanoquestiluoghiscompaionoeritornailsilenzio.Ildiscorso
diVarda,conironiaeacutezzaarrivaallaverità.177Testotrattodirettamentedalfilm,traduzionemia.
98
Phillip Lopate, scrive che: “il saggio è una ricerca che ha come obiettivo
scoprire quello che una persona pensa su qualcosa” ed è ciò che Varda
realizza in questo primo saggio cinematografico. Certo è che non siamo
ancora di fronte alla presenza fisica dell'autrice e la voce fuori campo è
ancoratroppodescrittivaanchesegioca,conlospettatore,suisignificati
delleimmagini.
AncheChrisMarkerinSansSoleil,preferiscechesiadiunadonnalavoce
fuori campoenonappare fisicamentenel filmsaggio.DuCôtéde laCôte
puòessereparagonatoal filmsaggiodiVigoÁProposdeNice siaper la
costruzionesiaperiltematrattaro:laCostaAzzurraeituristiched'estate
la animano. Potremmoquindi definire Du Côté de la Côte come un film
saggio che riprende il tema delle Sinfonie delle città da un latoma che
dall'altrociapportaunnuovoelementoquellodellavocefuoricampoche
si dirige direttamente allo spettatore e che gioca con le immagini per
esprimereilpuntodivistapersonaledell'autrice.
5.2.2.L’OPÉRAMOUFFE
«AvecsonOPERAMOUFFE,
AgnèsVardacréelepluspersonneldespoèmes
danslecadredelacélèbre«Mouffe»(larueMouffetard).»
L.MARCORELLES178
L’OpéraMouffe è il secondo film saggio realizzato da Agnès Varda nello
stessoannodiDuCôtédelaCôte.Neititoliditestadelfilmleggiamocheil
cortometraggiosibasasulquadernod’appuntidiunadonnaincintafilmato
nel quartiere Mouffetard a Parigi, nel 1958. Il quaderno di appunti è di178Pubblicatonellarivista"France‐Observateur",reperibileallink:www.cine‐tamaris.com/film.php?id=19.
99
Agnèsche,nelmomentodelleripresedelcorto,stavaaspettandolaprima
figliaRosalie.
Come in tutti i suoi lavori Agnès Varda scrive, realizza e produce il film
grazieallasuacasadiproduzioneCiné‐Tamaris.
Ilcortometraggiocominciaconunabreveintroduzionedeltema.Vediamo
la pancia di una donna in cinta, subito dopo per analogia veniamo
catapultati in unmercato dove un uomo sta aprendo una grossa zucca,
rotonda come la pancia che abbiamovisto pochi secondi prima (Fig. 35,
Fig.36)
Fig.35Fig.36
Vardanelfilmpuntatuttosullesensazionieleemozionichecitrasmette
attraverso le immagini e la musica. Come sempre l’autrice mischia due
generi, la finzione e il documentario. Possiamo dividere il film in due
grandi gruppi di immagini: quello documentario, che contiene immagini
delmercatoedellagentedelquartiere,equellodifinzione,compostodalla
relazione amorosa dei due amanti. In questo saggio, come nel primo
analizzato, Varda non appare fisicamente e nel caso dell'Opéra‐Mouffe,
nonc’èunavocefuoricampocheciguidaallaletturadelleimmaginimaè
la colonna sonora. La musica malinconica, gioiosa e seria ci guida alla
comprensionedellesensazoniedeisentimenticheprovanoidueamanti.
In questo film saggio appaiono i primi nudi, già presenti in tutta l’opera
100
fotografica dell’autrice e che ritroveremo in altri film come Ulysse e
Réponsedefemmes.Quest’ultimogiratonel1975,parladellalibertàdella
donna, vi ritroviamo la pancia di una donna incinta, proprio come in
l’OpéraMouffe.
“D’altro canto, anche una persona nuda dal punto di vista
intellettuale , vale a dire una persona limpida, senza orpelli né
maschereè affascinate, bella.…Questoèun temadi cuiho sempre
vogliadiparlare.“179
In questo film saggio, quello che l'autrice vuole fare è parlarci delle
sensazionicheunadonnaprovanell'essere incinta, laVardagiocacon le
analogie, passando da un'immagine all'altra come fa dalla pancia alla
zucca. Con la stessa facilità l'autrice passa dagli amanti alle strade e al
mercato,doveritraelagentedelquartiereneiloromomentiquotidiani.Il
montaggioablocchi,primagliamanti,poiilquartiereecosìviasomigliaal
montaggio di La Pointe Courte, dove assistiamo a lunghe scene con la
coppiasposataadaltresuicittadinidelvillaggio.
Un film saggio che non segue evidentemente le caratteristiche di uno
moderno,macomemoltifilmsaggioilmontaggiononsegueunalinearità
narrativa, non vuole raccontare una storia ma trasmetterci delle
sensazioni,mostrarci la passione tra due amanti e la vita quotidianadei
pariginichefrequentanoimercatidiRueMouffetard.
179N.Falcinella(acuradi),op.cit.,p.78.
101
5.2.3DAGUERRÉOTYPES
«AgnèsVardaacaptéaudelàduréalismelemythecollectif
desgensfixésdanslepassé.
Lepetitcommerce,l’artisanat.
Ellearévéléparsesportraitsintimeslemystèreduquotidien.»
J.SICLIER180
Nel 1975, dopo il lungometraggio Nausicaa e il cortometraggio su
commissione Réponse de femmes, Agnès Varda realizza un altro
lungometraggio,Daguerréotypes.
Mathieu, il suo secondo figlio, è ancora molto piccolo e Agnès non può
allontanarsi molto da casa. Decide quindi di realizzare un film sui
commercianti della sua strada: rue Daguerre. Il film tende più al
documentariochealsaggiospecialmenteperquantoriguardalavocefuori
camponarrativa.
L'autricecipresentaicommerciantidellarueDaguerre, il lorolavoro,da
dove vengono, fino a farci conoscere la parte più profonda e intima dei
personaggi.InquesofilmlaVardasembrachecivogliamostrarelavitadei
commercianti,leloroabitudini,lelororelazionidicoppiaeilorosogni.
In realtà, quello che ne deriva è una riflessione sulla verità e
l’immaginazione. Il Mago Mystag, che sta realizzando uno spettacolo di
magiaallafinedellarueDaguerre,diventailcontrappuntoallarealtà.
AttraversoleimmaginidellospettacolodelmagoVardariesceacatturare
la relazione tra finzione, magia e realtà mettendo in relazione alcune
azionidelmagoconlavitaquotidianadeicommercianti.180Reperibilenellarivista"LeMonde"allapaginawebdellacasadiproduzioneCiné‐Tamaris,link:http://www.cine‐tamaris.com/film.php?id=26.
102
Quando il mago durante lo spettacolo cerca di ipnotizzare uno dei
personaggi del film, Varda passa dallo spettacolo a brevi interviste, sui
sognideiprotagonisti.QuandoilMagofingeditrafiggersiconuncoltello
eccochevediamoilmacellaiotagliarelacarne.
Passiamo quindi dalla magia alla realtà, dalla finzione alla realtà, i
protagonistisembranostupirsipiùdellamagiachedellarealtà.Mentreper
lacineastalamagiaeilmisteroemergonopropriodallarealtà,tuttalasua
operaèametàtrarealtàefinzione,unasinutredell’atra.
“Neimieifilmvogliosemprefarvedereinmodoprofondo.Nonvoglio
mostrare,ma dare alle persone la voglia di vedere. Se si capisce la
gente, si comprendonomeglio i luoghi, se si conoscono i luoghi, si
comprende meglio la gente, se si conosce la musica veneziana, si
comprende meglio Venezia. La cultura deve diventare qualcosa di
vivo, quel che si vede per strada deve diventare umano, gli esseri
devono diventare oggetti. Si tratta di un’interferenza tra le varie
percezioni, di una circolazione tra tutti i piaceri e gli orrori della
percezione.“181
Vardasiconcentramoltosulledonne,sui loropensieri,sul lororapporto
conimaritieconillavoro.
Come sottolinea Françoise Audé, Daguerréotype insieme a Réponse de
femmes eL’unechante l’autrepas sono ilbilanciodiun"periodo incui le
donnefrancesihannopresocoscienzadisè,segnandoun’evoluzionestorica
dellamentalità"182femminile.
Comeneifilmsaggiofinoadoraanalizzati, siamoinpresenzadellavoce
fuori campo che ci presenta gli attori e che commenta le immagini con
sottigliezza,specialmenteneimomentipiùdelicati.
181S.Cortellazzo,M.Marangi(acuradi),op.cit.,p.84.182Ivi,op.cit.,p.24.
103
LavocequestavoltaèdiAgnèsVarda,aparteunascenaincuilavocefuori
campo dell'autrice viene sostituita da quella di un commerciante che
racconta il desideriodellamogliedi voler scappareda casa tutte le sere
alla stessa ora. Desiderio che la donna non riesce a portare a termine,
probabilmente perchè non sa dove andare o semplicemente perchè non
desiderarealmenteandarvia,ilmotivorimaneambiguo.
Vardadefiniscequesto saggio come ritratti fotografici inmovimento, per
questo motivo il film si conclude con dei veri e propri ritratti ma
"scattati"con lacinepresaeconuna interessanteaffermazionecheAgnès
Vardaindirizzadirettamenteallospettatore:
“Comunquesivogliaintenderequestofilm,comeunreportage,un
omaggio, un saggio, un rimpianto, un rimprovero, un approccio,
essoportalamiafirmapartecipe,Agnèsladaguerréotypesse”183
Inquesteultimeparoledelfilm,l’autrice,sottolineaancoraunavoltache
nonèinteressataalgeneredelsuofilm,nonèquestol’importante,ciòche
leinteressadipiùèchiarirequantoquestofilmsiainrealtàsoggettivo.La
suavolontàèquelladiriprenderelarealtàeorganizzarlasecondounsuo
puntodi vista,mostrarci primaquello che è visibile e poi uno stratodi
realtàpiùintimoefragile.
183Testotrattodirettamentedalfilm,traduzionemia.
104
5.2.4MURMURS
«Lagrandeforced’AgnèsVarda,c’estdesavoir,
sansnousinfligeruncours
etsansquesedissociependantnotrevisionleplaisirintensequeprocure
labeautéviolenteetcoloréedecesmurs,
nouspermettreuneréflexiondémultipliéesurdetelsproblèmes.»
M.Amiel184
Il film saggio, realizzato nel 1980 a LosAngeles, si apre conun giocodi
parolecomeDuCôtédelaCôte:
“Muralcommemurvivant,murevitale,muremorale.Muralcomme
mure parlant, mure murmurant, mais naturale comme non‐
commerciale,c’estmuraln’arienàvendre”.185
ConpocheparoleAgnèsVardacipresentailtemadelfilm:imurales.
Mapiùchelaloroestetica,inquestofilmsaggio,Vardaricercaquellochei
murales significano, quello che rappresentano e quello che vogliono
trasmettere. A raccontarci tutte queste informazioni sui murales sono
sopratuttocoloroche lihannocreatiattraverso le intervisteche l'autrice
raccoglienellestradediLosAngeles.
CittàcheVardaamaprofondamente,checonobbeinsiemeaJacquesDemy
e dove, nel 1968, aveva filmato il reportage Black Panters e il
documentarioLionsLove(…andLies)nel1969.
184M.Amiel,"Cinéma82",n.277,gennaio1982,disponibileallink:www.cine‐tamiris.com.185Testotrattodirettamentedalfilm,hodecisodinontradurloperchéilgiocodiparoleperderebbeilsuosignificato.
105
Inquesto filmsaggio,moltomenopersonalediL’OpéraMouffe eUlysses,
l’autriceindaga,nonsullamemoriapersonale,masullasocietàemarginata
chevieneritrattaneimurales. Indagasulleproblematichedi convivenza,
sulla violenza e la povertà di alcuni quartieri di Los Angeles. Gli artisti
intervistati, non lavorano per gallerie d'arte, dipingono per la gente del
quartiere,peresprimeresestessi,comeVardafaconisuoifilm.
Inquestofilmsaggiolapresenzadell'autriceètrasmessadallavocefuori
campo,presenteperquasituttoilfilm,checiguidaallacomprensionedei
murales.NonvediamoAgnèsVardafisicamentemaascoltiamolasuavoce
sinceraepoetica.
Non possiamo dire lo stesso della voce diDu Côté de la Côte,molto più
descrittiva chepoetica.Possiamonotareun cambiamentodalprimo film
saggiodel1958aMurMurs,giratonel1980.Lapresenzadell'autriceèpiù
forteeilsuopuntodivistaèpiùchiaro,sirivolgeallospettatoreconpiù
sincerità e con più sicurezza utilizzando la propria voce fuori campo e
interagendo con i personaggi. Ascoltiamo l'autrice porre le domande ai
protagonisti e percepiamo, anche se non la vediamo fisicamente, la sua
presenzafisicadietroallacinepresa.
106
5.2.5ULYSSE
«Unpetitbijoud’intelligence,
d’humouretunevéritableleçonsur
l’artderegarder.»
L.PERREAULT186
«Laphotoneressusciterien,nefaitqu’accuserladistance,
concrétiserlemanque,
théâtraliserl’absence,l’impossiblecoïncidenceentrelespersonnages
etleurimage.
Lecharmedufilmestdenerienavoirpourautant
defunèbreoudenostalgique.»
M.CHEVRIE187
Ulysseèunodeifilmsaggipiùautobiografici,realizzatodaAgnèsVardanel
1982.Lecaratteristichechedistinguonoquesto film,daglialtrianalizzati
fino ad ora sono: l'utilizzo di materiale di differente formato e l'auto
rappresentazionedell'autriceattraversovecchiefoto.
UnfilmsaggiomodernoatuttiglieffettidirebbeWeinrichter.
"la nozione attuale di film saggio può apparire pertinente solo a
partiredaglianni '80,daunaseriedi titoliemblematicidiGodard,
MarkeredelpococonosciutoHarunFarocki"188
IoaggiungereiilnomediAgnèsVardaallalistacheproponeWeinrichter,
siamo negli stessi anni e Ulysse potrebbe essere uno di quei titoli
186L.Perreault,"LaPresseQuébec",inwww.cine‐tamaris.com.187M.Chevrie,"LesCahiersduCinéma",1984,inwww.cine‐tamaris.com.188A.Weinrichter(acuradi),op.cit.,p.20.
107
emblematici.LettreàFreddyBuacheeScénarioduFilmPassiondiGodard
esconolostessoannodiUlyssementreSansSoleildiMarkersolounanno
dopo,nel1983.
Possiamo descrivere Ulysse come un saggio sulla memoria selettiva.
Partendo da una fotografia, scattata dalla stessa autrice nel maggio del
1954,Agnèsvaallaricercadeiricordicheattornoadessapermangonoe
deiricordicheinvecesonostaticancellati.
Cosacancelliamoecosavogliamoricordare?Questaè ladomandache la
Vardasiponeeciponeanoispettatori.Duranteilcortometraggiol’autirce
cercaunarispostaallasuadomandainsiemeaiprotagonistidellafoto:
“ilcineastaprovaenoncommenta iricordipropriodeglialtrima
pensa attraverso i ricordi e con i ricordi stessi; li ricompone per
costrire il filo della propria riflessione che si rivela un discorso
prolungato e fondamentalmente mai concluso, non perché il film
nonhaunafine,maperchéogniimmagineèinsestessaunarovina,
ilrestodiunarappresentazionedirettadellarealtà“189
LavocediAgnèsVardaindaganellapropriamemoriaenellamemoriadei
protagonistimentrelospettatoreavanzainsiemealdiscorsodell'autrice:
"Openandfluidbybothchoiseandethos,theessayfilmarticulates
itsretoricalconcernsinaperformativemanner,byintegratinginto
thetexttheprocessofitsowncomincgintobeing.Performance,as
aresult,playsakeyroleinessayisticcinema"190
Il film saggio si apre con la foto scattata dall’autrice anni prima che
permaneperalcunisecondisulloschermo,giustoiltemponecessarioallo
spettatoreperindividuaretuttiidettaglipresenti.
189ÁngelQuintanaElprincipiofuèelverbo,inA.Weinrichter(acuradi),Laformaquepiensa,op.cit.,p.99.190L.Rascaroli,op.cit.,p.84.
108
DopopochisecondiVardaciraccontaquandoedovescattòlafotografiae
poiprocedeanalizzandone idettagli conunozoom edellepanoramiche
sullafotostessa.
Fig.37Ulysse,AgnèsVarda.
L’analisidiVardaèscrupolosa,cimostraprimalafotointera,poidettaglio
perdettaglio enuovamente la fotografiaoriginale.Ogniparticolaredella
fotodiventauntemadelfilm,l'uomonudodispalle,ilbambinosedutoela
capramorta.
L'uomonudodellafotovieneintervistatodaVarda,sonopiùditrentanni
che idueamicinon si vedono,FouliElia èora ildirettoreatristicodella
rivistaElle.
In questo momento comincia il viaggio attraverso i ricordi che ancora
permangonoequellichesonoinvecescomparsiattornoallafotoscattata
25 anni prima. Fouli Elia, guarda la foto a lungo ma ricorda ben poco
109
dell'istanteprecisoestentaaricordare ilnomedelbambinocheeracon
luiquelgiornosullaspiaggia:Ulysse.
Varda prosegue il suo viaggio e si reca a Parigi dove incontra il piccolo
Ulysse ormai padre. L'uomo non ricorda nulla della foto, era troppo
piccolo, allora Agnès riempie il vuoto della sua memoria con i propri
ricordi.
La voce fuori campo ci racconta di Ulysse e della la sua famiglia a cui è
profondamentelegataeconcuihavissuto.Poivediamofotodell'autriceda
giovaneallepreseconlamacchinafotografica.Vardasipresentacosìallo
spettatore,lavediamonellafotoelaascoltiamoraccontaresestessa.
Dopo la sua presentazione Varda ritorna all'analisi della fotografia, le
mancaunultimoelementodaapprofondire,dopoUlysseeEliaarriviamo
alla capra che nella fotografia appare distesae senza vita. Varda, allora,
giocaconleimmaginieconlarealtà,comesipuòrappresentarelacapra?
L'autricelofaattraversounafoto,unastatua,undisegnofinoadarrivarea
unacapravivacheinfinemangialastessafoto.
Fig. 38
111
Fig.42
Inun secondomomentoVarda riprendedeibambini chegiocando inun
cortile,chedescrivonolafoto,inquestione,contreparole:reale,veraed
umana.
"Ma cosa c’è di veramente reale di quel giorno sulla spiaggia? Cosa è
successo il9maggiodel1954?"Sichiedeecichiede lavoce fuoricampo.
Questadomandapermetteall'autricedipassaredallamemoriapersonale
aquellaufficialeocollettiva,vediamoscorreresulloschermoimmaginidi
archiviodieventiufficialidel9maggio1954.
Nella memoria di Varda ,invece, il 1954 è l’anno de La Pointe Courte,
l’anno in cui espone la foto di Ulysse, l’anno in cui per televisione si
possono vedereMarylinMonroe, Toto e Aldo Fabrizi,ma lei cominciava
soloinquelmomentoafarecinemaenonavevavistonulladituttociòin
televisione.Conunacarrellatadiimmaginidiarchivioedifotociracconta
il1954,l’annoincuiricordadiaverscattatolafoto,unricordolucidonella
suamemoria che vuole ricordare, chenonha cancellato e che condivide
conlospettatore.
Possiamoriconoscereinquestofilmsaggiotuttelecaratteristicheelencate
nel primo capitolo, l’uso di immagini di archivio, la presenza forte
dell’autorechecommentaleimmaginiattraversolasuavocefuoricampo
112
elasuapresenzafisicaanchese,inquestocasoattraversodellefotografie.
Sarà in Les Glaneurs et La Glaneuse che Varda entrerà fisicamente a far
partedelsuosaggiodiventandounpersonaggiostessodelfilm.
L’idea di analizzare fotografie sfocerà poi nel progetto realizzato per la
televisione Une Minute pour une Image, di 170 puntate, dove l’autrice
analizzainunoodueminuti170fotografiedaleiscelte.
5.3LESGLANEURSETLAGLANEUSE
LesGlaneursetlaGlaneusepuòesserelettocomesaggio
sociologicolucidoepenetrante.
Unpotenteattod'accusaallasocietàdeiconsumieall'economiaglobale
eunappelloaccoratoallasolidarietàcomeantidotoallamodernità
nellesuecontraddizioniirrisolte,
omologazioneealtempostessodisgregazionedeltessutosociale.
LivioMarchese191
Les Glaneurs et la Glaneuse è senza dubbio, il film saggio più famoso e
premiatodiAgnèsVarda.Prodottonel2000,cinqueannidopoL’universde
JacquesDemy,undocumentariosulmaritoormaiscomparso.
Les Glaneurs et la Glaneuse è un film saggio che si costruisce attorno al
gestodellospigolare,intesocomerecuperare,raccogliere,raccattare.
SenzadubbioèilfilmsaggiopiùmaturodiAgnèsVarda,dopoDuCôtéde
laCôte,DaguérreotypeseUlysseèquellochepiùsiavvicinaalladefinizione
modernadi saggio cinematografico.Nel filmpossiamo riconoscere le tre
caratteristichefondamentalichelocompongono.
191L.Marchese,inNicolaFalcinella(acuradi),op.cit.,p.47.
113
L'autrice propone una riflessione personale sull'azione dello spigolare,
utilizzando lapropriavoce fuoricampoeguidando lapropriariflessione
sul mondo che la circonda. Weinrichter afferma che in un film saggio,
l'autore, "non parla di se stesso ma parla a partire da se stesso". Infatti
Varda parte da se stessa come spigolatrice di immagini e si include nel
documentariocomepersonaggio.
Come vedremo, nel film saggio, Varda utilizza immagini di archivio e
fotografie, ma anche immagini e particolari girati da lei stessa con una
video camera (Mini Dv). Queste immagini più intime e poetiche, fanno
partediunariflessionesusestessaesulsuomestieredicineasta.
Il montaggio, segue la tecnica che Bazin ha chiamato "dalla parola
all'immagine". L'autrice organizza una realtà frammentata che va
"spigonlando"192durantetuttoilfilm,realtàcheincontranellaquotidianità
eneiricordicheriemergonodallamemoria.
Ilfilminiziaconladefinizionedelverbospigolarechel’autricecercainun
dizionario illustrato, ed ecco che l'illustrazione del verbo spigolare è il
quadroLe spigolatrici diMillet.Questa introduzione somiglia a quella di
UlysseediDuCôtédelaCôte,doveiprimiminutivengonodedicatialtema
cheverràtrattatonelsaggio,temachedàiltitoloalfilm.
AgnèsVardanoncerca,conquestosaggio,unasoluzionealproblemadello
spigolarenellasocietàmodernamacercadiraccoglieredifferentipuntidi
vista per capire in profondità quali valori e che benefici possiamo
incontrarenell'attodispigolare.
Giàdaiprimipianidelfilm,lavocefuoricampodell’autriceciintroduceal
tema, e dal quadro di Millet riprodotto nel dizionario, Agnès Varda ci
mostrailveroquadrochesitrovaalMuseod’Orsay.
Varda decide di riprendere il quadro con un piano fisso, questo le
permetteinfasedimontaggiodiaccellelarel’immaginepermostrare,allo
spettatorelamoltitudinedigentecheognigiornosirecaalMuseo.C'èchi
192Spigolandonelsensodirecuperare,scegliere,trovare.
114
scattaunafoto,chicipassadavantisenzanemmenofermarsiechiinvece
locontemplapiùalungo.
Dal dipinto di Millet, che ci racconta il passato, passiamo alla
testimonianzadiunacontadinafrancesecheciraccontacomespigolavada
piccola e ricorda la nonna che le gridava “Finite di raccogliere! Per non
sprecare.! “ azione che oggi giorno non fa più, perché la modernità ha
creatomacchinecosìefficentichenonc'èpiùbisognodispigolareilgrano.
L'autricedecidealloradi inserire inquestomomentoalcuneimmaginidi
archivio e alcuni dettagli di quadri che cimostrano come si spigolava il
grano nel passato, mentre ascoltiamo la voce della contadina: "Le
spigolatricidiunavoltaeranotuttedonne!".
Fig.43Fig.44
Fig.45Fig.46
Algiornod’oggiilgestocontinuaadesserelostessomanonsispigolasolo
nellecampagne,anchenellecittàepervariemotivazioni.
115
VardaalloracominciailsuoviaggioattraversolecampagnecomeMona193,
perpassarepoiallacittà,cercandodicoglieretuttelesfumaturedelgesto
di spigolare, sia antico chemoderno. Scopriamo che a differenza di una
voltaglispigolatoridioggisonosoli,raccolgonoquellochetrovanospesso
insolitudine.
Ma prima di cominciare il vero e proprio viaggio, Varda ci presenta un
altro quadro che insieme a quello diMillet spiega il gioco di parole del
titolo. Se Le spigolatrici di Millet ne formano una parte, allora La
spigolatricediBretonlocompleta.
Ma in questo caso la spigolatrice è la stessa autrice, spigolatrice di
immagini,personeesituazionichesonoalmarginedellasocietà.
Ironicamente,l’autricesipresentaalpubbiconellastessaposizionedeLa
spigolatricediBreton:AgnèsVardalacine‐spigolatrice.
Fig.47
193LaprotagonistadelfilmSanstoitniloischepercorrelecampagnefrancesi,vagabondandoincercadiunalibertàassoluta.
116
Fig. 48
Fig.49 La Varda lascia cadere il fascio di grano per impugnare la sua video
camera,chelepermettedicatturarelarealtàchelacirconda.Adifferenza
deglialtrifilmsaggio,quiVardadiventaunafigurapredominantenelfilm,
unpersonaggio comeglialtri.L'autriceèallaricercaditestimonianzeper
poter costruire un discorso critico verso la società e il suo sistema
economico capitalista all’interno del quale gli spigolatori vivono al
marginedellastessasocietà.
117
Varda visita una fabbrica di patate che è costretta a buttare tutte quelle
chesuperanounamisurastandarddicommercializzazione, lepatatenon
vendibilivengonorigettateneicampi.
Edeccochegli spigolatoriappaionoperrecuperarle,alcunesonotroppo
grandi o troppopiccoleper ilmercato.Vardadabuona cine‐spigolatrice
primadiraccoglierelepatatelefilma.
In questo momento, lo spettatore, si ritrova di fronte a due formati e
quindiaduepuntidivista:ilprimoèquellodelcameramaneilsecondoè
quello della video camera di Varda, che raccoglie immagini del tutto
soggettive.
Fig.50PianodettagliosoggettivoFig.51Pianogeneraledelcameraman.dell'autrice.
Fig.52Pianogeneraledelcameraman,FIg.53.Pianodettagliosoggettivodellavediamol'autricechecompieilgestomanodell'autriceraccogliendounapatata.dellospigolare. Lapresenzadell'autriceinquestofilmsaggioèprorompente,èdiventata
unpersonaggioveroeproprio, lavediamomuoversineglistessi luoghie
118
commentaresestessa, lesueazionie lesueemozioni, lasentiamovicina
aglispigolatori.
In questo modo l'autrice inserisce nel film saggio anche il tema delle
riprese, del cinema nel cinema. Prima riprendendo se stessa e poi
inserendonelmontaggioalcunipianidaleistessagirati.Un'altrasequenza
che Varda gira con la sua video camera è quando, viaggiando in
autostrada, molti camion che fanno parte del sistema consumistico
scorrono al lato dell'auto in cui lei si trova. Potrebbe sembrare
un'immaginedeltuttoneutra,maAgnèsdecidedimetterelamanodavanti
all'obiettivodella videocamera come se stesse cercandodi acchiappare i
camion.Inquestamaniera,l'autrice,evidenziailsuopuntodivistaconun
gesto che in sé contiene un significato forte, mostra allo spettatore il
dispositivo filmico (il gesto viene ripetuto svariate volte). La ripetizione
sottolineaildesideriofortemarealmenteimpossibiledipoteracchiappare
i camion che fanno parte della filiera commerciale che Varda critica
fortemente.
Fig.54Fig.55
Fig.56Fig.57
119
L'autrice per approfondire il tema degli spigolatori, entra nella vita di
colorochespigolanopercomprenderneleveremotivazioni.
Primaconosciamounubriacochepraticagiornalmentel'attodispigolare,
comeluistessoafferma,nonavendolavoro preferisceraccogliereilcibo
invecedirubare.
Poiconosciamouncheffrancese,Eduard,condueStelleMichelincheper
tradizionespigolamoltiprodotti chepoiutilizzaper i rinomatipiattidel
suo ristorante. L'autricemostradiversipunti di vista, c'è chi spigolaper
bisognoechipertradizione,chipereticachiperarte.
Durante il viaggio che l'autrice compie e durante il quale incontra i vari
personaggi,Varda,decidedifaretappainunmuseo,dovedecidedifilmare
il giudizio finale di Van der Weyden. Nel quadro vediamo l'arcangelo
Gabrielechegiudicagliattieleanimedeimorti.Edeccocheattraversoi
dettagli del quadro l'autrice ci parla indirettamente della società: "tanti
saranno coloro che bruceranno all'inferno e pochi coloro che
risusciteranno"194.
Passo dopo passo scopriamo il punto di vista dell'autrice, attraverso le
interviste,maancheattraversocommentiespliciti.Inunadellasequenze,
la vediamomentre mangia i fichi e ci confida che chi non vuole che la
gentespigolilofasoloedesclusivamenteperchénonvuoleesseregentile
conilprossimo.
Ma questa è solo la sua opinione, che noi come spettatori possiamo
condividereono.Perunaopinionepiùoggettiva,Varda,siaffidaalCodice
Penale,chiedendoaunavvocatoqualinormeregolanol'attodispigolare.
L'avvocatocispiegachesipuòspigolare,secondolalegge,dalsorgeredel
sole fino al tramonto e quando il raccolto è finito. Dal un punto di vista
oggettivodell'avvocato,passiamoadunpuntodivistadeltuttosoggettivo:
perVardalaparolaspigolaresiriferisceanchealsuospirito.
194Testotrattodirettamentedalfilm.
120
Sipuò"spigolare"nelsensodirecuperareiricordieleimmagini,andando
piùinladellarealtàchecicirconda,Vardacimostraoggettiericordiche
harecuperato inGiapponetracuiunautoritrattodiRenbrandt,manello
stessomomentovediamolamanodell'autrice,pienadirughe:
"Questo è ilmio progetto: riprendere unamano con l'altramano.
Entrare nell'orrore. Mi sembra straordinario. Ho l'impressione di
essere un animale o peggio ancora sono un animale che non
conosco. Ed ecco l'autoritratto di Renbrandt, il caso è che stiamo
parlandodellastessacosa:unautoritratto."195
Dall'attodispigolarecibo,l'autricepassaacolorocherecuperanooggetti
abbandonatiperstradapertrasformarliinopered'arte.
AgnèsVardapassadallospigolarepernecessitàopertradizione,acoloro
chelofannoperprodurreopered'arte.
L'autrice passa da un tema sociale, di carattere più emotivo per lo
spettatore,aduntemamenoemotivoanchesediugualeinteresse.Varda
nonvuole coinvolgereemotivamente lo spettatore con iproblemi sociali
dei protagonisti, l'autrice sostiene che una certa distanza permette allo
spettatoreunaposizionepiùcriticaneiconfrontideltematrattato.
Dopo alcune sequenze sull'arte del recuperare o riciclare, torniamo alla
cittàdovevediamogentechespigolaciboneimercati.C'èchisopravvive
cosìda10anniechidameno, tuttirecuperandocibo integrocheèstato
buttatoolasciatodallebancarelledeimercati.Ancheincittàesistonodue
tipi di spigolatori, coloro che recuperano per sopravvivere e coloro che
recuperanoperetica.
AgnèsVardavisualizzacinematograficamente ilgestodispigolare,grazie
sopratuttoallaripetizione,pertuttoilfilmvediamocontinuamenteilgesto
dichinarsieraccoglieredalterra.Vardariesceaorganizzareecipresenta
deiframmentidirealtàcheleiraccoglieemontaattornoadunaidea.195Trattodalfilm,traduzionemia.
121
La potremmo chiamare una terza realtà, quella dell'autrice che riesce a
cogliereeriordinareframmentidelrealesottounpropriopuntodivista.
Varda, si presenta come personaggio, mostrandosi e mostrandoci il
dispositivofilmico.Ilmodoriflessivo,dicuiparlaNichols,prevedeproprio
l'introduzione della videocamera nella scena:mostrare allo spettatore il
dispositivo filmico aumenta la sensazione di realtà di ciò che stiamo
vedendo. Il rischio, secondo Nichols, è che la voce testuale dell'autore
rimanga al di sopra delle voci degli attori, mostrando solo un punto di
vista sulla problematica di come rappresentare e organizzare la realtà.
Nichols sostiene poi che la peculiarità dei documentari riflessivi è che
poche volte propongono un tema etico come principale questione, per
questo motivo Varda non si focalizza solo sull'atto di spigolare per
necessità e sopravvivenza ma integra nel suo testo tutti le varianti del
gesto. La questione etica ci viene accennata da Varda ma non imposta,
grazieallacostruzionechealternacolorochespigolanopersopravviverea
colorochespigolanoperrecuperareeriutilizzareoggetti.
Lapresenzadell'autrice,siafisicachetestuale,comeorganizzatricediuna
realtà è secondo me la caratteristica predominante, non solo nel film
saggiodiVardamaintuttiifilmsaggiomoderni.
Questa caratteristica si affianca alla bravura di Varda nel visualizzare
cinematograficamente un gesto quotidiano e di approfondire le svariate
motivazionichespingonoisuoipersonaggiachinarsiespigolare.Manon
solo,Agnès si trasformaagli occhidello spettatore inuna spigolatricedi
immagini, di oggetti e di pensieri intimi che condivide con lo spettatore.
ComeaffermaWeinrichterl'autoredelfilmsaggioinsensomoderno,"non
parla di se stesso ma parla a partire da se stesso". Mentre in Les Plages
d'Agnès, Vardaparla di stessa dall'inizio alla fine, per questomotivopiù
che un film saggio definirei il suo ultimo film una vera e propria
autobiografia.
122
Il filmsaggio,LesGlaneurset laGlaneuse, si concludecon il recuperodai
magazzini delmuseodi EdmondHédouin di un particolare dipinto:Les
glaneuses fuyant l'orange, in italiano, le spigolatrici che fuggono dalla
tempesta.Un finaleaperto:Vardanonpretende trovareunasoluzioneal
problema dello spreco e del consumismo, il suo punto di vista è chiaro,
ammira profondamente chi ai margini di una società capitalista e
consumista per etica o per bisogno recupera e riutilizza ciò che altre
persone hanno abbandonato. Varda in questo film saggio con ironia e
intelligenza ci presenta un mondo che spesso ignoriamo e che la cine‐
spigolatriceVardahavolutomostrarcisecondoilsuopuntodivista.
LivioMarcheseaffermacheVarda:
"Insieme a Chris Marker, Rossellini, Dziga Vertov, Vigo o Jean‐Daniel Pollet, appartiene a una rara schiera di cineasti‐
osservatori la cui opera parte sempre da un'adesione intima e
partecipe alla realtà, sublime o deteriore che sia. Per essi la
natura è un cine‐mondo, un serbatoio inesauribile d'immagini,
una miseria di preziosi, ma anche una discarica di rifiuti da
raccogliere e da strappare amorosamente alla brutamaterialità,
al lentoma inevitabile scivolaredelle cose verso l'oblio.Tutto è
filmabile, ogni oggetto è in attesa del passaggio casuale di uno
sguardo che si stupisca di esso, che lo raccolga e ,
successivamente, lo ordini in una struttura apparentemente
gerarchizzata per dotarlo di un senso che presuppone sempre
un'interpretazionesoggettivaedèquindiarbitrario.196"
IlfilmsaggiohaavutocosìtantosuccessotrailpubblicocheAgnèsVarda
nel 2002 realizza Deux ans Aprés, un lungometraggio di 63' dove
ripercorreerincontramoltidei luoghiedellepersone intervistate inLes
GlaneursetLaGlaneuse.
196L.Marchese,inNicolaFalcinella(acuradi),op.cit.,pp.48‐49.
123
FILMOGRAFIA
BERLIN,DIESYNPHONIEEINERGROSSTADT,WalterRuttman,Germania,53min.,1927.OKTIABR'(OttobreIdiecigiornichesconvolseroilmondo),S.M.Ejzenštejn,UnioneSovietica,104min.,1927.INFLATION,HansRichter,Germania,8min.,1928.
REGEN,(Pioggia),JorisIvens,Olanda,15min.,1929.CELOVEKSKINOAPPARATOM,(L'uomoconlamacchinadapresa),DzigaVertov,UnioneSovietica,87min.,1929.ÀPROPOSDENICE,JeanVigo,Francia,18min.,1930.LASHURDES/TIERRASINPAN,LuisBuñuel,Spagna,27min.,1932.THESPANISHEARTH,JorisIvens,Usa,52min.,1937.LISTENTOBRITAIN,HumphreyJennings,RegnoUnito,21min.,1941.VIAGGIOINITALIA,RobertoRossellini,Italia/Francia,79min.,1953.LES STATUESNEURENTAUSSI, ChrisMarker eAlainResnais, Francia, 30min.,1953.NUITETBROUILLARD,AlainResnais,Francia/Polonia,32min.,1956.
LESMAÎTRESFOUS,JeanRouch,Francia,36min.,1955.
DIMANCHEAPEKIN,ChrisMarker,Francia,22min.,1956.
LETTREDESIBÉRIE,ChrisMarker,Francia,62min.,1957.
LARABBIA,PierPaoloPasolinieGiovanniGuareschi,Italia,100min.,1962.
CHRONIQUED'UNETE,JeanRoucheEdgarMorin,Francia,85min.,1962.
LAJETÉE,ChrisMarker,Francia,28min.,1962.
LEJOLIMAI,ChrisMarker,Francia,140min.,1963.
SOPRALLUOGHIINPALESTINA,PierpaoloPasolini,Italia,52min.,1963‐64.
COMIZID'AMORE,PierPaoloPasolini,Italia,90min.,1964.
124
LEMISTÈREKOUKIMO,ChrisMarker,Francia,54min.,1965.THEWARGAME,PeterWatkins,RegnoUnito,45min.,1966.APPUNTIPERUNFILMSULL'INDIA,PierPaoloPasolini,Italia,34min.,1967‐68.
LOINDU VIETNAM, (Lontano dal Vietnam), Joris Ivens,William Klein, ClaudeLelouch, Agnès Varda, Jean‐Luc Godard, Alain Resnais, supervisione di ChrisMarker,Francia,115min.,1967.DON'TLOOKBACK,D.A.Pennebecker,RegnoUnito,/StatiUniti,96min.,1967.CINÉASTEDENOTRE TEMPS: LEDINOSAURE ET LE BÉBÉ,André S. Labarthe,Francia,61min.,1967.INBETWEEN,JonasMekas,StatiUniti,52min.,1968.
HIGHSCHOOL,(Liceo),FrederickWiseman,Usa,75min.,1968.WALDEN(Diaries,Notes,andSketches),JonasMekas,Usa,180min.,1969.
SALESMAN,AlbertMaysles,DavidMaysleseCharlotteZwerin,Usa,90min.,1969.SEAN,RalphArlyck,Usa,15min.,1970.
APPUNTI PER UN'ORESTIADE AFRICANA, Pier Paolo Pasolini, Italia, 72 min.,1970.GIMME SHELTER, (Proteggimi), David Maysles, Albert Maysles e CharlottZwerin,Usa,91min.,1970.PICTURESFROMLIFE'SOTHERSIDE,JimMcBride,Usa,45min.,1971.
REMINISCENCEOFAJOURNEYTOLITHUANIA,JonasMekas,Usa,82min.,1972.LETTERTOJANE,Jean‐LucGodard,Jean‐PierreGorin,Francia,45min.,1972.FFORFAKE,OrsonWelles,Francia/Iran,85min.,1975.
ICIETAILLEURS,Jean‐LucGodard,Francia,53min.,1976.
LOST,LOST,LOST,JonasMekas,Usa,178min.,1976.
FILMINGOTHELLO,OrsonWelles,Germania,84min.,1978.
WILDGUNMAN,CraigBaldwin,Usa,19min.,1978.
REASSEMBLAGE,ThinT.Minh‐ha,Senegal/StatiUniti,40min.,1982.
125
ULYSSE,AgnèsVarda,Francia,22min.,1982.
THEATOMICCAFE, KevinRafferty, Jayne Loader, PierceRafferty,Usa, 90min.,1982.SANSSOLEIL,ChrisMarker,Francia,100min.,1983.
SHOAH,ClaudeLanzmann,Polonia/Francia,parte1:273min.,parte2:290min.,1985.TOKYOGA,WimWenders,Rtf/Usa,85min.,1986.SHERMAN'SMARCH,RossMcElwee,Usa,155min.,1986.
THEFAMILYALBUM,AlanBerliner,Usa,66min.,1986
THE THIN BLUE LINE, Errol Morris, American Playhouse/ Pbs, Usa, 115 min.,1987.ROGERANDME,MichaelMoore,Usa,87min.,1989.
SURNAMEVIETGIVENNAMENAM,ThinT.Minh‐ha,Usa,108min.,1989.
TRIBULATION99,CraigBaldwin,Usa,48min.,1991.
LETAMBEAUD'ALEXANDRE,(L'ultimobolscevico),ChrisMarker,Francia/Finlandia,120min.,1992.INTIMATESTRANGER,AlanBerliner,Usa,60min.,1992.
TIMEINDEFINITE,RossMcElwee,Usa,114min.,1993.
LEVELFIVE,ChrisMarker,Francia,110min.,1996.
SIXO'CLOCKNEWS,RossMcElwee,Usa,103min.,1996.
NOBODYBUSINNES,AlanBerliner,Usa,60min.,1996.
HISTORIE(S )DUCINÉMA, Jean‐LucGodard, Francia, (diviso in 8 capitoli), 172
min.,1988‐98.
THECRUISE,BennettMiller,Usa,76min.,1998.THEFOURTHDIMENTION,ThinT.Minh‐ha,Usa,86min.,2001.
THESWEATESTSOUND,AlanBerliner,Usa,60min.,2001.
BOWLINGFORCOLUMBINE,MichaelMoore,Usa,120min.,2002.
126
LETTREAFREDDYBAUCHE,Jean‐LucGodard,Svizzera,11min.,1982.
BRIGHTLIVES,RossMcElwee,Usa,105min.,2003.SUPERSIZEME,Sputlock,Usa,100min.,2004.NOVEMBER,HitoSteyerl,Germania,25min.,2004.
NOTREMUSIC,Jean‐LucGodard,Francia/Svizzera,80min.,2004.
FOLLOWINGSEAN,RalphArlyck,Usa,87min.,2005.
GLORIOUSEXIT,KevinMerz,Svizzera,75min.,2007.365DIARIES,JonasMekas,Usa,365cortometraggidicirca1min.o2min.ognuno,2008.MYSON'SWEDDINGTOMYSISTERINLAW,JimMcBride,Usa,8min.,2008.LASVARIACIONESMARKER,IsakiLaCuesta,Spagna,34min,2008.THEEDGEOFDREAMING,AmyHardie,Irlanda,73min.,2009.
127
FILMOGRAFIADIAGNÈSVARDA197LePointeCourte(Francia1954)Regia e sceneggiatura:AgnèsVarda.Aiuto regista:CarlosVilardebó.Fotografia(35mm – b/n): Louis Soulanes, Paul Soulignac, Louis Stein. Montaggio: AlainResnais. Suono: Georges Mardiguian. Musica Pierre Berbaud. Interpreti: SilviaMonfort,PhillipeNoiret.Produzione:Ciné‐Tamaris.Durata:86’. Ósaisons,ôchâteaux(Francia,1957)Regia e sceneggiatura: Agnès Varda. Fotografia: 35 mm – colore, QuintoAlbicocco. Montaggio: Janine Verneau. Costumi Jacques Heim, Svend. Musica:André Hodeir –Jazz Groupe de Paris. Interpreti: Clotilde Jano, Nina Peinado,Antoine Bourseiller, Danièle Delorme. Produzione: Films de la Pléiade – PierreBraumberger/GisèleetLaurenceBraumberger.Distribuzione:LesFilmsduJeudi.Durata:22’ DuCôtédelaCôte(d’azur,d’azur,d’azur)(Francia,1958)Regia e sceneggiatura: Agnès Varda. Aiuto regista: Michel Mitrani. Fotografia:35mm Eastmancolor, Quinto Albicocco, Raymond Castel. Montaggio: JasmineChasney,HenriColpi.Musica:GeorgesDelerue.Vocinarranti:RenéCoggio,AnneOliver. Produzione: Anatole Dauman, Philippe Lifschitz per Argos Films/Ciné‐Tamaris.Distribuzione:Ciné‐Tamaris.Durata:24’. L’OpéraMouffe(Francia,1958)Regia e sceneggiatura: Agnès Varda. Fotografia: 16mm – b/n. Sacha Vierny.Montaggio:JanineVerneau.Musica:GeorgesDelerue.Interpreti:DorothéeBlank,AntoineBourseiller,AndréRousselet,JeanTasso,JoséVarela,MonikaWeber,gliabitantidirueMouffetardaParigi.Produzione:AgnèsVarda.Distribuzione:Ciné‐Tamaris.Durata:17’. LaCocotted’azur*(Francia,1958)Regiaesceneggiatura:AgnèsVarda.Fotografia:16mm–colore,QuintoAlbicocco.Musica: Joseph Cosma. Voce narrante: Paul Guth. Produzione: Anatole DaumanperArgosFilm.Distribuzione:ArgosFilms.Durata:10’*IlfilmavrebbedovutoesserelaversionepiùpersonaledelfilmsucommissioneDuCôtédelaCôte,madopoalcuniproblemiconlaproduzione,AgnèsVarda,decisediritiraredaititoliditestailsuonome.
197LafilmografiadiAgnèsVardaèstataricavatadallibrodiNicolaFalcinella(acuradi)op.cit.pp.112‐132.
128
Cléoda5à7(Francia/Italia,1961)Regia e sceneggiatura: Agnès Varda. Aiuto registi: Marin Karmitz, bernardToublanc‐Michel.Fotografia:35mm‐b/n‐colore,PaulBonis,AlainLevent,JeanRabier. Montaggio: Janine Verneau, Pascale Laverrière. Scenografia: Jean‐FrançoisAdam,BernardEvein,Edithtertza.Costumi:AlyetteSamazeuilh.Suono:Julien Coutelier, Jean Labussière. Musica: Michel Legrand. Interpreti: CorinneMarchand, Antoine Bourseiller, Dominique Davray, Dorothée Blank, MichelLegrand, JosèLuisdeVillalonga,LoyePayen,LucienneMarchand,SergeKorber,Robert Postec, Raymond Cauchetier, Jean‐Claude Brialy, Eddie Constantine.GeorgesdeBeauregard,DanièleDelorme,FernandeEngler,SamiFrey, Jean‐LucGodard, Yves Robert, Alan Scott, Jean‐Pierre taste, Renée Duchateu, ArthurBrunet.Produzione:AthosFilms/Ciné‐Tamaris.Durata:90'.LesfiancésdupontMacDonaldou(Francia/Italia,1961)(Méfiezvousdeslunettesnoires)Regia e sceneggiatura; Agnès Varda. Fotografia: 35mm ‐ b/n ‐ Sacha Vierny.Montaggio: Jean Rabier. Scenografia e costumi: Bernard Evein. Musica: MIchelLegrand. Interpreti: Anna Karina, Jean‐Luc Godard, Emilienne Caille, EddieConstantine, SamyFrey,GeorgesdeBeauregard,DanièleDelorme,YvesRobert,AlanScott,Jean‐ClaudeBrialy.Produzione:Ciné‐Tamaris.Durata:3'. Salutlescubains(Francia/Cuba,1963)Regia:AgnèsVarda.Riprese:35mm‐b/n‐J.Marques,PerOlafCsongova,AgnèsVarda. Montaggio: Jeanine Verneau. Musica: Michel Legrand. Con: NelsonRodrìguez, Agnès Varda, Michel Piccoli (voce narrante). Produzione: SociétéNouvellePathé‐Cinéma/Ciné‐Tamaris.Distribuzione:Ciné‐Tamaris.Durata:30'. Lebonheur(Francia/Italia,1964)(Ilverdepratodell'amore)Regia, sceneggiatura e dialoghi: Agnès Varda. Aiuto regia: Jean‐Paul Savignac.Fotografia:FranscopeEastmancolor,ClaudeBeausoleil, JeanRobier.Montaggio:JanioneVerneau.Scenografia:HubertMonloup.Costumi:ClaudeFrançois.Suono:Louis Hochet, Alex Pront. Musica: Jean‐Michel Defaye. Interpreti: Jean‐ClaudeDruot, Claire Druot, Oliver Druot, Sandrine Druot,, Marie.France Boyer, MarcEyraud, Paul Vecchiali, Marcelle Faure‐Bertin, Manon Lanclos, Sylvia Saurel,ChristianRiehl,YvonneDany.Produzione:MagBodardperParcFilm.Durata:85'. ElsalaRose(Francia,1965)Regiae sceneggiatura:AgnèsVarda,daun'ideadiAgnèsVardaeLouisAragon.Fotografia: 16mm, b/n. Willy Kurant, William Lubtchansky. Suono: BernardOrtion.Musica: branidaConstantine Simonovitch, JeanFerrat,ModestPetrovic
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Musorgskij,GeorgeGershwin,WilliamChristoferHandy.Con:LouisAragon,ElsaTriolet,MichelPiccoli(vocenarrante).Produzione:PathéCinéma.Distribuzione:Ciné‐Tamaris.Durata:20'. LesCréatures(Francia/Svezia,1965)(Lecreature)Regia, sceneggiatura e dialoghi: Agnès Varda. Fotografia: Franscope ‐ colore,Willy Kurant, William Lubrchansky, Jean Orjollrt. Montaggio: Janine Verneau.Scenografia: Jean Diderot. Suono: Jacques Maumont. Musica: Pierre Barbaud.Interpreti: Catherine Deneuve, Michel Piccoli, Eva Dahlbeck, Marie‐FranceMignal, Britta Pettersson, Ursula Kubler, JeanneAllard, Joëlle Gozzi, Bernard laJarrige, Lucien Bodard, Pierre Danny, Louis Falavigna, Nino Castelnuovo, AlainRoy, JacquesCharrier,RobertGanaachaud,Marie ‐ThérèseGervier,RogerDax,Nicole Courcel. Produzione: Mag Bobard per Madeleine Film/ParcFilm/Sandrews.Distribuzione:Ciné‐Tamaris.Durata:92'.LoinduVietnam(Francia,1967)(LontanodalVietnam)Regia: Joris Ivens,WilliamKlein,ClaudeLelouch,Agnèsvarda, Jean‐LucGodard,Alain Resnais, supervisione di Chris Marker. Aiuto regia: Jean Lacouture.Supervisionealla sceneggiatura:ChrisMarker.Fotografia:35mm‐colore ‐ JeanBoffety,DenysClerval,GhislainCloquet,WillyKurant,AlainLevent,KieuTham,BernardZitzermann.Montaggio:JacquesMeppiel.Suono:AntoineBonfanti.Con:Bernard Fresson, Anne Bellec, Karen Blanguernon, Maurice Garrel, Jean LucGodard, Valérie Mayoux, Marie‐France Mignal, Fidel Castro. Produzione: ChrisMarkeeperSocietépourleLancementdesCEuvresNouvelles.Durata:115'.UncleYanco(Usa,1967)Regia e sceneggiatura: Agnès Varda. Aiuto regista: Tom Luddy. Fotografia:35mm, colore, David Myers, Didier Tarot. Montaggio: Jean Hamon. Suono:Jacques Maumont, Paul Oppenheim, Jean Varda. Musica: Richard Lawrence,Yannis Spanos, Tomaso Albinoni. Con: Jean "Yanco" Varda, Tom Luddy, AgnèsVarda, Rosalie Varda. Produzione: Agnès Varda. Distribuzione: Ciné‐Tamaris.Durata:22'.BlackPanters(Francia,1968)Regiaesceneggiatura:AgnèsVarda.Aiutoregista:TomLuddy.Fotografia:16mm,biancoenero,DavidMyers,PaulAratow, JhonShofill,AgnèsVarda.Montaggio:Paddy Monk. Suono: James Steward, Paul Oppenheim. Musica: Soul Musicimprovvisata. Con: H. Rap Brown, Stokely Carmichael, Eldridge Clever, RonDellums,JamesForman,HueyP.Newton,BobbySeale.Produzione:AgnèsVarda.Distribuzione:Ciné‐Tamaris.Durata:30'.
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LionsLove(...andLies)(Usa/Francia,1969)Regia e sceneggiatura: Agnès Varda. Fotografia: 35mm, Technicolor, SteveLarner. Montaggio: Robert Dalva, Carolyn Hicks. Scenografia: Jack Wright III.Suono: George Alch, Andy Babbish, George Porter. Musica: Joseph Byrd.Interpreti: Viva, Jim Rado, Gerome "Jerry" Ragni, Shirley Clarke, PeterBogdanovich,carlosClarens,EddieConstantine,SteveKemis,MaxLaemmle,HalLanders, Jim Morrison, Peter Rafelson, Agnès Varda. Produzione: Agnès VardaperMaxL.RaabProductions.Distribuzione:Ciné‐Tamaris.Durata:110'.Nausicaa(Francia,1970)Regia, sceneggiatura e dialoghi: Agnès Varda. Aiuto regista: Raymond Zanchi.Fotografia:35mm, colore, Charlie Gaetta. Montaggio: Germaine Cohen.Scenografia: Michel Janiaud. Suono: Mérieu. Musica: Mikis Theodorakis.Interpreti:FranceDougnac,MyriamBoyer,StavrosTornes,CatherinedeSeynes,Gérard Depardieu, Elisabeth Depardieu. Produzione: Office de RadiodifusionTélévisionFrançaise.Durata:90'.Réponsedefemmes(Notrecorps,notresexe)(Francia1975)Regia, sceneggiaturaedialoghi:AgnèsVarda.Fotografia:16mm,colore, JacquesReiss, Michel Thiriet. Montaggio: Marie Castro, Andrée Choty, Hélène Wolf.Suono: Berard Bleicher. Musica: Mikis Theodorakis. Con: Catherine Reiss,CarolineBaudry,marilyneEven,MariaPaulo,LyseBloch,ErmelindaPauloesuafiglia Béatrice, Bienvenida Llorca, Catherine Brami, Paule Zajdermann, NicoleBrezinski, Keco Berkhont, Jean Thibault, Gordon Swire, Delort, Yvon Cauchois,Michel Bakounine, André Aufauvre, Guy Cavagnac, Guy de Chambure, AidMedjber, Pugliese, Bitchak, Agnès Varda (voce). Produzione: Silvie Genevoix,Michel Honirin per Antenne 2/Ciné‐Tamaris. Distribuzione: Ciné‐Tamaris.Durata:8'.Daguerréotypes(Francia/RepubblicaFederaleTedesca,1975)Regia e sceneggiatura: Agnès Varda. Fotografia: 16 mm, colore, Nurith Aviv,William Lubtchansky. Montaggio: Andrée Choty, Gordon Swire. Suono: Jean‐Françoise Auger, Antoine Bonfanti. Con: Mystag il mago, gli abitanti di RueDaguerre. Produzione: Ciné‐Tamaris/Institut National de L'Audiovisuel/ZweiteDeuchesFernsehen.Distribuzione:Ciné‐Tamaris.Durata:80'.L'unechantel'autrepas(Francia/1976)Regia, sceneggiatura e dialoghi: Agnès Varda. Aiuto regia: Jeean‐CaludeMallet.Fotografia: 35mm, Eastmancolor, Nurith Aviv, Charlie Van Damme. Montaggio:JoelleVanEffenterre.Scenografiaecostumi:FrankieDiago.Suono:HenriMorelle.Musica: François Wertheimer. Interpreti: Valérie Mairesse, Thérèse Liotard,Robert Dadiès, Jean‐Pierre Pellegrin, Ali Raffi, Françoise Wertheimer, MonaMairesse, Francis Lemaire, Gisèse Halimi, Joelle Papineau, Micou Papineau,Doudou Greffier, Marion Hansel, Rosalie Varda, Dominique Ducros, Gilette
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Barbier, Françoise Bette, Patricia Cartier. Produzione: Ciné‐Tamaris/SociétéFraçaise de Production/INA/Contrechamp/Paradise Film/Population Film.Distribuzione:Gaumont/Ciné‐Tamaris.Durata:120'.Plasird'amourenIran(Francia,1976)Regia, sceneggiatura e dialoghi: Agnès Varda. Fotografia: 35mm, colore, NurithAviv, Charlie Van Damme. Montaggio: Sabine Mamou. Suono: Henri Morelle.Musica: brani classici iraniani. Interpreti: Valérie Mairesse, Ali Raffi, ThérèseLiotard (voce narrante). Produzione: Ciné‐Tamaris. Distribuzione: Gaumont.Durata:6'.MurMurs(Francia/Usa,1980)Regia e sceneggiatura: Agnès Varda. Aiuto Regia: James A. Dennett. Fotografia:16mm/35mm, colore, BernardAuroux, TomTaplin.Montaggio: SabineMamou,BobGould.Suono:LeeAlexander.Musica:Buxtehude,Carey,Cruz,Fiddy,Healy,Lauber, Los Illegals, Parker. Con: Terry Schoonhover, Jhon Wehler, ArthurMortimer, Jane Golden, Kent Twichell, Richard Wyatt, Willie Herron, HarryGambos, Arno Jordan, Judy Baca, Cat Felix. Produzione: Ciné‐Tamaris.Distribuzione:Ciné‐Tamaris.Durata:81'.Documenteur(Francia/Usa1981)Regia, sceneggiatura e dialoghi: Agnès Varda. Fotografia: 16mm, colore, NurithAviv,AffonsoBeato,BobCarr.Montaggio:SabineMamou.Suono: JimThornton,LeeAlexander.Musica:GeorgesDelerue.Con:SabineMamou,MathieuDemy,LisaBlock,TomTaplin,TinaOdom,GaryFeldman,FredRicker, Charles Southwood,ChrisLeplus,BarryFarrell,AndrewMayer,DelphineSeyrig,GérardAyres, JoanTorres.Produzione:Ciné‐Tamaris.Distribuzione:Ciné‐Tamaris.Durata:63'.Ulysse(Francia,1982)Regia e sceneggiatura: James A. Dennett. Aiutoi regista: Jean‐Claude Mallet.Fotografia: 35mm, Agnès Varda.Montaggio:Marie‐Jo Audiard, Hélène de Luze.Suono:Jean‐PaulMuger.Musica:PierreBarbaud.Con:UlysseLlorca,BienvenidaLlorca, Fouli Elia. Produzione: Garance/Agnès Varda. Distribuzione: Ciné‐Tamaris.Durata:22'.UneMinutepouruneImage(Francia,1982)Regia e scelta delle foto e dei commenti: Agnès Varda. Montaggio: Marie‐JoAudiard,SabineFranel,CévanneHaicault. I14albumimmaginari:AgnèsVarda,RobertDoisneau,ChristianCaujolle,HenriCartier‐Bresson,SamiaSaouma,MarcGaranger, Nandja Ringart, Jean‐Michel Folon, Jacques Monory, Sarah Moon,GeorgesFèvre,RobertDelpire,ClaudeNori,AgnèsVarda.Voci:MaegueriteDuras,Hervé Guibert, Yves Montand, Maurice Pialat. Distribuzione: Ciné‐Tamaris/France3.Durata:170episodi,raggruppatiin14"albumimmaginari",di1'‐2'ciascuno.
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Lesditescariatides(Francia,1984)Regia e sceneggiatura: Agnès Varda, dalle poesie di Charles Baudelaire. Aiutoregisti: Isabelle Cahen, PatrickDumont. Fotografia: 16mm, colore, Cyril Lathus.Montaggio:HélèneWolf.Suono:MichelleCommo.Musica:branidiJeanPhilippeRameau,eseguitidaJean‐CharlesGuirard;branidiJacquesOffenbach,eseguitidaFrançoisWertheimer.Vocenarrante:AgnèsVarda.Produzione:BertrandGautier,Agnès Varda, Teri Wehn‐Damisch per Ciné‐Tamaris/TF1. Distribuzione: Ciné‐Tamaris.Durata:13'.7p.,cuis.,s.deb.,...àsaisir(Francia1984)Regia, sceneggiatura e dialoghi: Agnès Varda. Fotografia: 35mm, colore, NurithAviv. Montaggio: Sabine Mamou. Scenografia: Loius Bec. Suono: Daniel Olliver.Musica: Pierre Barbeau. Interpreti: Yolande Moreau, Marthe Jarnias, HervéMangani, Loius Bec, Saskia Cohen Tanugi, Colette Bonnet, Catherine DeBarbeyrac, Pierre Esposito, Folco Chavalier, Michèle Nespoulet. Produzione:CIné‐Tamaris.Distribuzione:Ciné‐Tamaris.Durata:27'.Sanstoitnilois(Francia,1985)(Senzatettonélegge)Regia, sceneggiatura e dialoghi: Agnès Varda. Aiuto regista: Jacques Royer.Fotografia: 35mm, colore, Patrick Blossier. Montaggio: Patricia Mazuy, AgnèsVarda. Scenografia: Jean Bauer, Anne Violet. Suono: Jean‐Paul Mugel. Musica:JoannaBruzdowicz.Interpreti:SandrineBonnaire,MachaMeril,StéphaneFreiss,laurence Cortadellas, Patrick Lepczynski, Yahiaoui Assouna, Joel Fosse, MartheJarnias, YolandeMoreau, gli abitanti della regione di Nimes. Produzione: OuryMilshtein per Ciné‐Tamaris/Films Antenne 2/ Ministére de la Culture.Distribuzione:MK2Diffusion.Durata:105'.JaneB.parAgnèsV.(Francia,1985)Regia e sceneggiatura: Agnès Varda. Fotografia: 35mm, colore, Nurith Aviv,Pierre‐Laurent Chénieux. Montaggio: Marie Josèe Audiard, Agnès Varda.Scenografia: Bertrand Lherminier. Costumi: Rosalie Varda, Rose‐Marie Melka.Suono:Jean‐PaulMuget,OliverSchwob,AlixComte.Musica:JoannaBruzdowicz.Interpreti: Jane Birkin, Phillippe Léotard, Jean‐Pierre Léaud, Serge Gainsbourg,Charlotte Gainsburg, mathieu Demy, Alain Souchon, Laura Betti, Farid Chopel,MoniqueGodard,IanMarshall,jamesMillard,PascaleTorsat,HenriPiednoir,LesEnfantsTooke,AndréCagnardeisuoicascatori,AgnèsVarda.Produzione:Ciné‐Tamaris/LaseptCinéma.Distribuzione:Ciné‐Tamaris.Durata:97'.KungFuMaster(Francia1988)Regia,sceneggiaturaedialoghi:AgnèsVarda,daunsoggettodiJaneBirkin.Aiutoregisti: Jacques Royer,Marie‐Josée Audiard, Clémente Barret, Philippe Tourret.Fotografia: 35mm, colore, Pierre‐Laurent Audiard. Montaggio: Marie‐JoséeAudiard. Scenografia: Philippe Bernard. Costumi: Rose‐Marie Melka. Suono:
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Oliver Schwob. Musica: Joanna Bruzdowicz. Interpreti: Jane Birkin, MathieuDemy, CharlotteGainsbourg, LouDoillon, JudyCampbell,DavidBirkin, AndrewBirkin, Eva Simonet, Gary Chekchak, Cyril Houplain, Frank Laurent, AurélienHermant,JérémieLuntz,ThomasBensaid,PénélopePourriat,NinonVinsonneau,Bégonia Leis, André Six, Suzanne Seguin, José Munoz. Produzione: Ciné‐Tamaris/LaSeptCinéma.Distribuzione:Ciné‐Tamaris.Durata:80'.JacquotdeNantes(Francia,1991)(GarageDemy)Regia, sceneggiatura e dialoghi: Agnès Varda, dalle memorie di Jacques Demy.Aiuto registi:DidierRouget,PhilippeTourret. Fotografia:35mm,bianco/neroecolore,PatrickBlossier,AgnèsGodard,GeorgesStrouvé.Montaggio:Marie‐JoséeAudiard. Scenografia: Robert Tardone, Olivier Radot. Costumi: Françoise Disle.Suono: Jean‐Pierre Duret, Nicolas Naegelen. Musica: Joanna Bruzdowicz.Interpreti: Phillippe Maron, Edouard Joubeaud, Laurent Monnier, Brigitte DeVillepoix, Daniel Dublet, Clément Delaroche, Rody Averty, Hélène Pers, Marie‐SidonieBenoist, JérémieBernard,CèdricMichaud, julienMitard, JérémieBaden,Fanny Lebreton, Céline Guichetau, Marc Barto, yann Juhel, Aurélien Leborgne,Mathias Lepennec, LudovicVanneau, Chantal Bezias, marie‐Anne Emeriau,VéroniqueRodriguez,Henrijanin,Marie‐AnneHéry,FrancisViau,YvetteLongis,Françoise Lenouveau, Phillipe Lenouveau, Jacques Demy. Produzione: Ciné‐Tamaris/LaSeptCinéma/Sofiard/CentreNationaldelaCinématographie/Canal+.Distribuzione:Ciné‐Tamaris.Durata:118'.Lesdemoisellesonteu25ans(Francia,1993)Regiaesceneggiatura:AgnèsVarda.Fotografia:16mm/35mm,colore,StéphaneKrausz, Georges Strouvé. Montaggio: Agnès Varda, Anne‐Marie Coutret. Suono:Thierry Ferreaux, Jean‐Luc Rault‐Cheynet, Bernard Seidler. Musica: MichelLegrand,JacquesLoussier.Con:MagBodard,GeorgeChakiris,DanielleDarrieux,JacquesDemy,ChaterineDeneuve,FrançoiseDorléac,BernardEvein, jean‐LoiusFrot, Gene Kelly, Michel Lagrand, Jacques Perrin, Michel Piccoli, JacquesRiberolles, Bertrand Tavernier. Produzione: Ciné‐Tamaris. Distribuzione: Ciné‐Tamaris.Durata:63'.LescentetunenuitdeSimonCinéma(Francia/GranBretagna1995)(Centoeunanotte)Regia, sceneggiatura e dialoghi: Agnès Varda. Aiuto regista: Didier Rouget.Fotografia:35mm,colore,EricGautier.Montaggio:HuguesDarmois.Scenografia:CyrBoitard,CèdricSimoneau.Costumi.LeilaAdijr,FrançoiseDisle,RosalieVarda.Suono: Jean‐PierreDuret,HenriMorelle.Musica:MauriceJarre,michelLegrand,Nino Rota, Michel Colombine e altri. Interpreti: Michel Piccoli, MarcelloMastroianni,HenriGarcin,JulieGayet,MathieuDemy,EmmanuelSalinger,AnoukAimée, Farry Ardant, jean‐Paul Belmondo, Romane Bohringer, SandrineBonnaire, Jean‐ClaudeBrialy,PatrickBruel,CatherineDeneuve,RobertDeNiro,Gina Lollobrigida, JeanneMoreau, hanna Schygulla, Sabine Azéma, Jane Birkin,Stephen Dorff, Assumpta Serna, Andréa Ferréon, MaximilienMaussion, SaloméBlechmans, Carole Benoit, Weiwei Melk, Christian Bouillette, Frédéric Barie,AlexiaStresi,BeinsSebbah,AntonieDesrosiéres,mariePiémontése,Jean‐ClaudeRomer, Daniel Dublet,benjamin Salinger, Eléonore Pourriaut, Mariina
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Castelnuovo,AlainDelon,GérardDepardieu,HarrisonFord,IsabelleAdjani,Jean‐Hugues Anglade, Daniel Auteuil, Clint Eastwood, Virna Lisa, Francisco Rabal.Produzione: Dominique Vignet per Ciné‐Tamaris/France 3 Cinéma/RecordedPictureCompany.Distribuzione:Ciné‐Tamaris.Durata:101'.L'universdeJacquesDemy(Francia/Bergio/Spagna,1995)Regiaesceneggiatura:AgnèsVarda.Fotografia:35mm,colore,StéphaneKrausz,PeterPilafian,GeorgesStrouvé.Montaggio:Marie‐JoséeAudiard.Suono:ThierryFerreus,Jean‐LucRault‐Cheynet.Musica:MichelLegrand,MichelColombier.ConAnouk Aimée, Richard berry, Nino Castelnuovo, Danielle Darrieux, CatherineDeneuve, Françoise Fabian, Harrison Ford, Claude Mann, Marc Michel, JeanneMoreau, Jacques Perrin,Michel Piccoli, Dominique Sanda, Anne Vernon,MichelLegrand,MichelColombier,GérardAyres,DidierBaron,ClaudeBerri,Jean‐PierreBertholmé, Mag Bodard, Christian Chaudet, Anne Marie‐Cotret, Hélène Demy,Mathieu Demy, Annie Dupeyroux, Bernard Evein, Louise‐Françoise Stévenin,AgnèsVarda,elesignorinedell'AlléeRaffet:CarolineBongrand,MarineLandrot,Camille Taboulay. Produzione: Ciné‐Tamaris/DocStar/Sofica Valor 2/ CentreNational de la Cinématographie/Institut National de l'Autovisuel/Ministère desAffaires Etrangéres/Canal+/Canal + Espanya. Distribuzione: Ciné‐Tamaris.Durata:90'.LesglaneursetLaglaneuse(Francia,2000)(Lavitaèunraccolto)Regia e sceneggiatura: Agnès varda. Fotografia: 35mm, colore, Didier Doussin,Stéphane Krausz, Didier Rouget, Pascal Sautelet, Agnès Varda. Montaggio:Laurent Pineau, Agnès Varda. Suono: Emmanuel Soland. Musica: JoannaBruzdowicz, Isabelle Olivier, Pierre Barbaud, Agnès Bredel, Richard Klugman.COn: Bodan Litnanski, Agnès Varda, Françoise Wertheimer. Produzione: Ciné‐Tamaris.Durata:82'.LesglaneursetLaglaneuse...deuxansaprès(Francia,2002)Regiaesceneggiatura:AgnèsVarda.Fotografia:35mm,colore,StéphaneKrausz,Agnès Varda. Montaggio: Agnès Varda. Suono: Agnès Varda. Musica: JoannaBruzdowicz,IsabelleOlivier,FrançoisWertheimer.Con:BodanLitnanski,MachaMakeieff,AgnèsVarda,FrançoisWertheimer.Produzione:AgnèsVardaperCiné‐Tamaris/CentreNationaldelaCinématographie/C.N.D.P./Canal+.Distribuzione:CIné‐Tamaris.Durata:63'.HommageàZgougou(Francia,2003)Regia, sceneggiatura, fotografia e montaggio: Agnès Varda. Con: Agnès Varda,Jacques Demy, i gatti Zgougou e Bernand. Produzione: Tamaris Films.Distribuzione:Ciné‐Tamaris.Durata:2'8''.
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Lelionvolatil(Francia,2003)Regia,sceneggiaturaedialoghi:AgnèsVarda.Aiutoregisti:MarjolaineGranjean,LéonardVindry. Fotografia: 35mm, colore, XavierTauveron,MathieuVadepied.Montaggio: SophieMandonnet, Agnès Varda,. Scenografia: Christophe Perruchi,Christophe Vallaux. Costumi: Jooyun Gonnet. Suono: Jean‐Luc Audy. Musica:Joanna Bruzdowicz. Interpreti: Julie Depardieu, Frédérick E. Grasser‐Hermé,David Deciron, Bernard Werber, Silvia Urrutia, Valérie Donzelli, Agnès Varda(vocenarrante).Produzione:AgnèsVarda,EmmanuelBenbihyperCiné‐Tamaris.Distribuzione:Ciné‐Tamaris.Durata:12'.Ydessa,lessoursetetc...(Francia,2004)Regia e sceneggiatura: Agnès Varda. Fotografia: 35mm, colore/bianco e nero,Claire Duguet, John Holosko, Rick Kearney, Markus Seitz. Montaggio: ThomasBenigni,Jean‐BaptisteMorin,AgnèsVarda.Suono:JensChristianBurner,RobertFletcher, JasonMilligan.Musica: Didier Lockwood, IsabelleOlivier. Con: YdessaHendeles. Produzione: Agnès Varda per Ciné‐Tamaris. Distribuzione: Ciné‐Tamaris.Durata:44'.Cinévardaphoto(Francia,2004)Regiaesceneggiatura:AgnèsVarda.Distribuzione:Ciné‐Tamaris.Durata:96'.Cléode5à7:souvenirsetanectdotes(Francia,2005)Regiaesceneggiatura:AgnèsVarda.Con:Ericberlouin,DorothéeBlank,AntoineBourseiller,marinKarmitz,CorinneMarchand,BernardToublanc‐Michel,AgnèsVarda, Denis Vasseur. Produzione: Ciné‐Tamaris. Distribuzione: Ciné‐Tamaris.Durata:36'.Lesditescariatidesbis(Francia,2005)Regia e sceneggiatura: Agnès Varda, Fotografia: 35mm, colore, Agnès Varda.Montaggio: Agnès Varda. Produzione: Agnès Varda per Ciné‐Tamaris.Distribuzione:Ciné‐Tamaris.Durata:2'.QuelquesveuvesdeNoirmoutier(Francia,2006)Regia e sceneggiatura: Agnès Varda. Fotografia: 35mm, colore, Eric Gautier.Montaggio:Jean‐BaptisteMorin,AgnèsVarda.Suono:ChristopheBaudin.Musica:Ami Flammer. Produzione: Ciné‐Tamaris.Distribuzione:VidéoLesBeaux Jours.Durata:69'.Lesplagesd'Agnès(Francia,2008)Regia e sceneggiatura: Agnès Varda. Aiuto registi: Benjamin Blanc, Julia Fabry.Fotografia: 35mm, colore, Julia Fabry, Hélène Louvard, Arlène Nelson, AlainSakot, Agnès Varda. Montaggio: Baptiste Filloux, jean‐baptiste Morin.Scenografia: FranckieDiago. Suono:Olivier Schwob, Emmanuel Soland.Musica:Joanna Cruzdowicz, Stéphane Vilar. Con: Agnès Varda, André Lubrano, BlaiseFournier, Vincent Fournier, Andrée Vilar, Stéphane Vilar, Christophe Vilar,RosalieVarda,MathieuDemy,ChristopheVallaux,MireilleHenrio,DidierRouget,Anne‐Laure manceau, Gérard Ayres, Jim McBride, Tracy McBride, PatriciaLouisiannaKnop,ZalmanKing,RichardScarry,EugeneKotlyarenko,JaneBirkin,
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ConstantinDemy,JoséphineDemy,YolandeMoreau,AlainRené.Produzione:LisaBlok‐Linson, Agnès Varda, Thomas E. Taplin per Ciné‐Tamaris/Arte FranceCinéma.Distribuzione:LesFilmsduLosange.Durata:110'.BIBLIOGRAFIAAbrilGonzalo,CortaryPegar,La fragmentaciònvisualen losorìgenesdeltextoinformativo,Signo&Imagen,Madrid,2003.Adorno Theodor, Note per la letteratura, Paperbecks, Einaudi, Torino,1979.AlterNora,ProjectingHistory,Germannonfictioncinema19672000,SocialHistory, Popular Culture and Politics in Germany, University of MichiganPress,AnnArbor,2002.AmielVincent,Esteticadelmontaggio,Lindau,Torino,2006.ApràAdriano,Notesulcinemasaggistico,in"Filmmaker",5aprile1996.ApràAdriano,MartinoBruno(acuradi),Ilcinemaeilsuooltre,MostraInternazionaledelNuovoCinema,Pesaro,1996.Arthur Paul, Essay Questions, from Alain Resnais to Michael Moore: PaulArthur gives a crash course in non fiction cinema’s most rapidly evolvinggenre,in"FilmComment",vol.39,n.1,NewYork,gennaio‐febbraio2003.Astruc Alexandre,Naissance d'une nouvelle avantgarde: la camerastylo,"L'EcranFrançais",n.144,Parigi,1948.BarberaAlberto,TurigliattoRoberto,Leggereilcinema,OscarMondadori,Milano,1978.Barnouw Eric, Documentary: A History of the Nonfiction Film, OxfordUniversityPress,NewYork,1993.BaumanZygmunt,LiquidLife,PilityPress,Cambridge,2005.BaumgartelTilman,VomGuerillakinozumEssayfilm:HarunFarocki.WerkmonographieeinesAutorenfilmers,b‐books,Berlino,1998.
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