Coroglio-Bagnoli ed il Decreto Legge n°133/2014 "Sblocca Italia", convertito in legge

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1 COROGLIO-BAGNOLI ED Il DECRETO “SBLOCCA ITALIA”, DOPO LA CONVERSIONE IN LEGGE. di Francesco Forte e Francesco Ruocco Novembre 2014 S O M M A R I O Premessa 1. Il decreto legge 2. Il Sin, sito di interesse nazionale 3. Il furto di futuro ed il capolinea da cui ripartire 4. Le scelte dello "Sblocca Italia" 4.1 I principi generali 4.2 Dai principi alla pratica 4.3 Il flusso decisionale 4.4 L'efficacia giuridica 4.5 Le specificità del comprensorio Bagnoli-Coroglio: la nuova società per azioni onde correlare urbanistica e so- stenibilità 4.5.1 I fondi immobiliari 4.5.2 Le aree trasferite e l'asset value della società 4.6 La sostenibilità economica-finanziaria dell'operazione. 5 Il caso Coroglio Bagnoli: la definizione del valore di mercato 5.1 Il valore di costo ed il valore di trasformazione nel definire il valore di mercato 5.2 Implicazioni nella stima del valore di trasformazione 6. Commenti all'innovazione 7 Conclusioni ____________________________________________________________________________ Premessa Onde inquadrare il Decreto nella storia recente ammnistrativa di Napoli si rimanda al testo "NAPOLI: LA POSSIBILE INNOVAZIONE NEI SITI DI COROGLIO - BAGNOLI", del Marzo 2013, pubblicato sul blog. Si è redatto quel saggio onde contribuire alla riflessione sulle mo- dalità della ricostruzione delle componenti della "Città della Scienza" distrutte dall'incendio, rifles- sione sollecitata dal collega arch. Gaetano Troncone quale attività dell'associazione tra architetti ed ingegneri "Studio 147". Il 28 Marzo 2013 si è svolto il Consiglio Comunale di Napoli, convocato per tempo su ordine del giorno monotematico avente ad oggetto i temi posti dall'azione su Bagnoli-Coroglio. L'attesa di tale confronto risultava elevata tanto da condurre l'associazione 147 a promuovere la trasmissione in streaming dell'intero evento. Il Consiglio è pervenuto al rinvio dell'approfondimento del tema, da svolgere dopo aver sentito i soggetti sociali e politici operanti sul territorio, anche metropolitano. Solo due voti hanno esplicita- to l'inopportunità del rinvio. Da quanto si è svolto consegue il commento riportato in quel saggio. L'attitudine prescelta dal Sindaco nella relazione svolta al Consiglio si è dedotta dalla retorica del riscatto, motivata dal prima- to della "politica". La responsabilità della mancata attuazione di quanto a suo tempo deliberato con il Prg, e con il Pua va attribuita ai precedenti governi comunali, ed allo Stato. Le istanze di efficienza ed efficacia proposte dalla stampa configuravano "minacce", in quanto la destabilizzazione innescata dalla crisi economico sociale avrebbe potuto condurre a decisioni condizionate dalla contingente condizione e quindi alla "speculazione edilizia".

Transcript of Coroglio-Bagnoli ed il Decreto Legge n°133/2014 "Sblocca Italia", convertito in legge

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COROGLIO-BAGNOLI ED Il DECRETO “SBLOCCA ITALIA”, DOPO LA CONVERSIONE IN LEGGE. di Francesco Forte e Francesco Ruocco Novembre 2014 S O M M A R I O Premessa 1. Il decreto legge 2. Il Sin, sito di interesse nazionale 3. Il furto di futuro ed il capolinea da cui ripartire 4. Le scelte dello "Sblocca Italia"

4.1 I principi generali 4.2 Dai principi alla pratica 4.3 Il flusso decisionale 4.4 L'efficacia giuridica 4.5 Le specificità del comprensorio Bagnoli-Coroglio: la nuova società per azioni onde correlare urbanistica e so-stenibilità

4.5.1 I fondi immobiliari 4.5.2 Le aree trasferite e l'asset value della società 4.6 La sostenibilità economica-finanziaria dell'operazione.

5 Il caso Coroglio Bagnoli: la definizione del valore di mercato 5.1 Il valore di costo ed il valore di trasformazione nel definire il valore di mercato 5.2 Implicazioni nella stima del valore di trasformazione 6. Commenti all'innovazione 7 Conclusioni

____________________________________________________________________________ Premessa

Onde inquadrare il Decreto nella storia recente ammnistrativa di Napoli si rimanda al testo "NAPOLI: LA POSSIBILE INNOVAZIONE NEI SITI DI COROGLIO - BAGNOLI", del Marzo 2013, pubblicato sul blog. Si è redatto quel saggio onde contribuire alla riflessione sulle mo-dalità della ricostruzione delle componenti della "Città della Scienza" distrutte dall'incendio, rifles-sione sollecitata dal collega arch. Gaetano Troncone quale attività dell'associazione tra architetti ed ingegneri "Studio 147".

Il 28 Marzo 2013 si è svolto il Consiglio Comunale di Napoli, convocato per tempo su ordine del giorno monotematico avente ad oggetto i temi posti dall'azione su Bagnoli-Coroglio. L'attesa di tale confronto risultava elevata tanto da condurre l'associazione 147 a promuovere la trasmissione in streaming dell'intero evento.

Il Consiglio è pervenuto al rinvio dell'approfondimento del tema, da svolgere dopo aver sentito i soggetti sociali e politici operanti sul territorio, anche metropolitano. Solo due voti hanno esplicita-to l'inopportunità del rinvio.

Da quanto si è svolto consegue il commento riportato in quel saggio. L'attitudine prescelta dal Sindaco nella relazione svolta al Consiglio si è dedotta dalla retorica del riscatto, motivata dal prima-to della "politica". La responsabilità della mancata attuazione di quanto a suo tempo deliberato con il Prg, e con il Pua va attribuita ai precedenti governi comunali, ed allo Stato.

Le istanze di efficienza ed efficacia proposte dalla stampa configuravano "minacce", in quanto la destabilizzazione innescata dalla crisi economico sociale avrebbe potuto condurre a decisioni condizionate dalla contingente condizione e quindi alla "speculazione edilizia".

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1. Il decreto legge

Il Governo Renzi nel mese di settembre 2014 ha adottato il Decreto Legge n°133 del 12.09.2014, definito “Sblocca Italia”, che il Presidente della Repubblica ha approvato dando luogo alla succes-siva pubblicazione sulla G.U. Serie Generale n°212 del 12.09.2014. Il Decreto Legge, successiva-mente, è stato convertito in legge con correzioni, modifiche ed integrazioni da parte della Camera dei Deputati, approvate con voto di fiducia da parte del Senato della Repubblica il giorno 05.11.2014. In attesa della pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della legge di conversione, la stampa annuncia possibili interventi integrativi del Governo volti a garantire l’effettiva copertura finanziaria di quanto sancito nel decreto. Il Decreto sancisce “misure urgenti in materia ambientale” volte ad accelerare i processi di “riqualifica-zione ambientale e rigenerazione urbana” di “aree di rilevante interesse nazionale”, da selezionare con decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Tra queste potranno includersi aree appartenenti ai co-siddetti SIN, ovvero "Siti di interesse nazionale ai fini della bonifica ambientale".

L'art. 117 del Titolo Quinto della Costituzione attribuisce allo Stato le funzioni amministrative concernenti l'Ambiente. Le disposizioni finalizzate alla bonifica ambientale di aree selezionate già dichiarate di rilevante interesse nazionale sono pertanto di esclusiva competenza dello Stato e quindi del Ministro dell'Ambiente. Lo stesso Art 117 invece demanda al concorso tra Stato e Re-gioni la definizione attraverso specifica definizione legislativa e programmatica delle responsabilità concernenti il "Governo del Territorio", e quindi la strumentazione concernente la rigenerazione urbana.

La novità del Decreto va ravvisata nella coerente dilatazione delle politiche ambientali. La cate-

goria "protezione ambientale", che ha qualificato le tante organizzazioni culturali sensibili alle con-dizioni dell'ambiente per la vita dell'uomo, si correla nel Decreto alla trasformazione delle condi-zioni esistenti, anche insediative e d'uso dei suoli urbani.

Trattasi di acquisizione tecnico politica di rilevante significato che ha condotto l'Istituto Na-zionale di Urbanistica nel corso degli anni novanta a percorrere il procedimento amministrativo che ha condotto alla integrazione delle sue storiche finalità, ottenendo il riconoscimento di associa-zione di protezione ambientale.

Con la correlazione della bonifica alla trasformazione urbanistica si acquisisce una delle caratte-

ristiche dell'azione conseguente dall'esercizio sperimentato della rigenerazione ambientale, laddove si è compreso che le modalità di bonifica di suoli, inquinati nell'uso effettuato, dipendono dalle modalità di futura utilizzazione del suolo. Queste modalità sono da definire attraverso i piani urba-nistici attuativi di recupero e riqualificazione urbana, e quindi attraverso definizione di appropriata e coerente strumentazione urbanistica dedotta dal congruo "Governo del Territorio".

Qualora, come prescrive il Decreto, si voglia correlare la bonifica ambientale e la rigenerazio-

ne urbana, l'azione perseguita dallo Stato attraverso i suoi organi deve necessariamente concordare con la Regione, ente territoriale di cui all'art 114 della Costituzione, le modalità dell'azione.

Di certo lo Stato si assume una immane responsabilità in quanto si presume che voglia assicu-

rare sul successo di azioni da svolgere nel domani. "E' la garanzia sul domani la sola moneta con la quale

si possono comperare più ampi margini di manovra per l'oggi" evidenziava Ricardo Franco Levi nel con-cludere il commento allo stato dei conti pubblici (in "Lo sguardo lungo che non c'è quando si parla di conti pubblici", sul Corriere della Sera di Venerdì 18 Ottobre 2013, Idee & Opinioni, pag 50).

Ed a questi vincoli istituzionali si è conformato il Decreto individuando nella Regione Campa-nia il prioritario interlocutore nel dialogo interistituzionale, contestualmente delineando la strumen-tazione idonea a fornire garanzie sul successo delle azioni da svolgere nel domani.

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2. Il Sin, sito di interesse nazionale Tra le “aree di rilevante interesse nazionale” si annovera il comprensorio di Bagnoli-Coroglio in Napoli, specificato nei perimetri fin dal 2001 (Decreto del Ministro dell'Ambiente 31 Agosto 2001). Il De-creto Legge n°133/2014 attraverso l'art 33 detta specifiche disposizioni incidenti sulla “riqualifica-zione ambientale e rigenerazione urbana” del comprensorio. 3. Il furto di futuro ed il capolinea da cui ripartire

2. Il furto di futuro ed il capolinea da cui ripartire

Le motivazioni delle decisioni assunte dal Governo possono comprendersi se si attribuisce

adeguato significato alla più che ventennale vicenda Bagnoli-Coroglio, agli errori della program-mazione, della pianificazione, della progettazione e gestione

Del commento riportato va marcata la frase "l'Amministrazione napoletana è giunta oggi ad un capoli-nea disastroso dopo quasi un ventennio di ostinata marcia verso lo stato attuale delle cose". Come si sia giunti a questo capolinea disastroso, quali siano state le responsabilità e le scelte nei venti anni trascorsi è necessaria cornice del centralismo che lo "Sblocca Italia" immette, congiuntamente alle ispirazioni

Il furto di futuro va ravvisato nelle premesse tecnico ammini-strative che l'ambientalismo al potere ha immesso nelle pratiche del governo della città.

E la tesi ha sollecitato il commento

di Giuseppe Galasso.

è il titolo del commento che Simona Brandolini ha firmato dell'intervento di Matteo Renzi nell'evento "La Repubblica delle Idee". In Cor-riere del Mezzogiorno Campania di Domenica 8 Giugno 2014, primo piano - pag 5

dalla rubrica il tempo e le idee di Giuseppe Galasso dal titolo " Il premier commissaria il sindaco" di commento politico alla tesi di Mat-teo Renzi che, nel discorso all'evento "La Re-pubblica delle Idee", ha dichiarato "Bagnoli come la corruzione". In Corriere del Mezzo-giorno Campania di Domenica 8 Giugno 2014, prima pagina.

Il perimetro del SIN del 2001 incorpora ,oltre le aree di Coroglio ex Italsider e Cementir-altresì i suo-li FFSS, l'insediamento di Bagnoli, ed ex Nato, la conca di Agnano. Le aree sono dichiarate di rilevante interesse nazionale per gli effetti di cui alla legge (art 33, comma 11).

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che si intravedono nella Città Metropolitana, in un nuovo meridionalismo, e nel programma dei mille giorni.

La genesi e lo svolgersi del programma Bagnoli-Coroglio è nota. La si è ampiamente commen-tata nel volume “Politiche urbane: Napoli, storie, problemi, opportunità”, Inu Edizioni, 2006 e nel volume "Architettura-Città-Porti-Territorio", Aracne, 2013. Suscita emozioni il percorrerla, tanto da ispirare la narrazione in letteratura (Domenico Rea “La dismissione”). Differenti ispirazioni a va-lori ne hanno connotato la formazione, tra ideologia del riscatto da usi assunti come impropri af-fermatisi nel secolo breve, o della coesione conseguente alla sofferenza urbana, o della testimo-nianza ecologica ambientale (la più grande oasi naturale del mediterraneo), o dell’efficienza produt-tiva, tra enfasi tecnologica (il parco tecnologico) e amenità partecipi dei “luoghi delle delizie” refe-renti di economia turistica. Mentre si istruiva il percorso amministrativo che ha condotto all’approvazione della variante al vigente Piano Regolatore per l’area occidentale (1998), se ne in-traprendeva la bonifica (1996) con soggetto attuatore la società Bagnoli spa, costituita dall’IRI.

La STU costituita dal Comune di Napoli nel 2002, la Bagnolifutura spa., società a totale capi-

tale pubblico (90 per. cento al Comune, 7,5 alla Regione, 2,5 alla Provincia) è subentrata all'IRI. La sua vicenda conforma uno dei più tristi capitoli della decisionalità pubblica incidente sulle città sperimentata nella Nazione, tanto da doversi dichiarare in stato di fallimento.

Ma a Napoli le scelte sono state fatte . Il modello ispirante è stato definito da Leonardo Bene-

volo come “occupazione temporanea di suolo” da parte dei poteri pubblici, e finanziamento pubblico privo di valutazioni di mercato.

Questa teorica, affermatasi nel XIX secolo, continua a suggestionare la decisionalità urbanisti-ca, ritenendola l’unica praticabile onde fermare “le mani sulla città”. Queste suggestioni, frequen-temente strumentali al protagonismo, gravano come cappa sulle modalità di percezione del reale. Si sottovalutano nella teorica i significativi ulteriori poteri, e responsabilità connesse, che ha acquisito l’amministrazione pubblica nel condizionare gli interventi edilizi nelle città. Il perpetuarsi di questa cultura ha frenato il consolidarsi di consapevolezza sui connotati della contemporaneità. Gli assun-ti che hanno caratterizzato la decisionalità urbanistica e della gestione sono quelli definiti dalla pri-ma amministrazione Bassolino a metà degli anni novanta attraverso la retorica del riscatto dal ma-lessere intrinseco all’uso dell’acciaieria pubblica, con la responsabilità pubblica di una trasforma-zione urbanistica scissa dai riscontri di mercato, e dai riscontri del tempo.

Il brano di città che si sarebbe voluto realizzare a Coroglio ha idealizzato la gestione pubblica, e dissipato risorse urbane, mancando equilibrio tra consistenze di beni commercializzabili, valori di mercato, e costo della riurbanizzazione comprensivo delle necessarie bonifiche dei suoli posto a

E’ il titolo dell’articolo a firma di Luciano Brancaccio, in Corriere del Mezzogior-no, Napoli e Campania, di Venerdì 2 Ottobre 2009, anno XIII, n. 233, prima pagina. Si sostiene, e motivatamente, nell’articolo che nelle due città del Nord si sono innovati i modelli di governo. A Napoli non si sono effettuate scelte; il comune denominatore delle amministrazioni che si sono succedute dal 1993 al 2010 è da ritrovarsi “nel rifiuto ostinato ad investire quote di sovranità nella cooperazione con gli interessi organizzati e diffusi”. Il caso Coroglio-Bagnoli evidenzia ampia-mente questo rifiuto.

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carico della finanza pubblica, con esiti infausti resi espliciti dal fallimento della Società di Trasfor-mazione Urbana.

La Società di Trasformazione Urbana è risultata totalmente capitalizzata dagli enti territoriali locali, non avendo riscontrato successo le pur manifestate intenzionalità di captazione dell’azionariato privato presumibilmente in conseguenza dei caratteri del programma.

Subordinati alle finalità sancite dal governo comunale, gli organi della STU designati dall'am-ministrazione comunale sono risultati passivi interpreti nella modalità di gestione. La tesi della funzione egemonica della STU pubblica veniva definita nel primo lustro del secolo come “neoso-cialismo comunale”, a fondamento ideologico, non richiedendo testimonianza di efficiente gestio-ne, di successo aziendale, di requisiti progettuali compatibili con il bilancio conseguente ad equili-brio di costi, rientri, ricavi, utili, ovvero con le condizioni necessarie alla produzione di ricchezza.

E questa cultura ha ispirato la decisionalità sperimentata a Coroglio-Bagnoli, pur in un conte-sto antropologico cittadino caratterizzato da immane sofferenza e disagio per carente dotazione di servizi sociali prioritari e di politiche abitative socialmente mirate. 4. Le scelte dello Sblocca Italia Capo VIII - Misure urgenti in materia ambientale. Art. 33. Bonifica ambientale e rigenera-zione urbana delle aree di rilevante interesse nazionale - comprensorio Bagnoli - Coroglio

Il testo dell'articolo ai commi 1-2-3 detta paradigmi da applicare alle aree di rilevante interesse nazionale conformanti, per esempio, SIN e specificamente al comprensorio Bagnoli-Coroglio.

Riqualificazione ambientale e rigenerazione urbana con il comma 1 vengono poste in correla-zione, avocando allo Stato con il comma 2 l'esercizio delle connesse funzioni amministrative con-seguenti alle operazioni specificate nel comma 3.

E' da evidenziare l'adozione della categoria comprensorio. Negli anni ottanta fondate speranze si ponevano nel regionalismo, e con questa ispirazione abbiamo pubblicato con la Angeli Editore il volume "Dalla Regione al Comprensorio". Le disillusioni sopravvenute e la crisi della finanza pub-blica conducono al riassetto istituzionale con l'istituzione della Città Metropolitana, la programma-ta abolizione delle Province, l'affermarsi di unioni di comuni con l'obiettivo di promuovere effi-cienza oltre che equità nell'esercizio delle funzioni di area vasta connesse all'erogazione dei servizi pubblici . Il comprensorio, già referente del regionalismo, viene proposto quale referente dell'azio-ne dello Stato, e potrebbe ben assumersi nell'identificare i territori conseguenti ad unione di muni-cipi.

E' da evidenziare la ricomposizione delle relazioni tra economia ed urbanistica, richiamandosi al comma 13 che la sostenibilità economica-finanziaria dell'operazione va dimostrata attraverso la valutazione preventiva della proposta di programma, i cui contenuti conformano variante urbani-stica automatica comportando dichiarazione di pubblica utilità delle opere e di urgenza e indifferi-bilità dei lavori previsti. In sede di conversione in legge del Decreto si è ribadito al comma 13-ter introdotto il “prioritario riguardo alle finalità del redigendo programma di rigenerazione urbana e alla sua soste-nibilità economico-finanziaria” in sede di valutazione delle proposte da formulare ad opera del Comune di Napoli per il comprensorio Coroglio-Bagnoli.

4.1 I principi generali 1. Attengono alla tutela dell'ambiente di cui all'art. 117, secondo comma, lettera s) della Costituzione nonché ai li-velli essenziali delle prestazioni di cui all'art. 117, secondo comma, lettera m) della Costituzione le disposizioni fina-lizzate alla bonifica ambientale e alla rigenerazione urbana delle aree di rilevante interesse nazionale contenute nei commi seguenti, e tra queste, in particolare, le disposizioni relative: - alla disciplina del procedimento di bonifica; - al trasferimento delle aree, nonché al procedimento di formazione, approvazione e attuazione del programma di

riqualificazione ambientale e di rigenerazione urbana, finalizzato al risanamento ambientale e alla riconversio-ne delle aree dismesse e dei beni immobili pubblici, al superamento del degrado urbanistico ed edilizio, alla dota-

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zione dei servizi personali e reali e dei servizi a rete, alla garanzia della sicurezza urbana. Esse hanno l'obietti-vo prioritario di assicurare la programmazione, realizzazione e gestione unitaria degli interventi di bonifica am-bientale e di rigenerazione urbana in tempi certi e brevi.

2. Sulla base dei principi di sussidiarietà ed adeguatezza le funzioni amministrative relative al procedimento di cui ai seguenti commi sono attribuite allo Stato, per assicurarne l'esercizio unitario garantendo comunque la partecipa-zione degli enti territoriali interessati alle determinazioni in materia di governo del territorio, funzionali al persegui-mento degli obiettivi di cui al comma 1. 3. Le aree di rilevante interesse nazionale alle quali si applicano le disposizioni del presente articolo sono individuate con deliberazione del Consiglio dei Ministri, sentita la Conferenza Stato-Regioni. Alla seduta del Consiglio dei Mi-nistri partecipano i Presidenti delle Regioni interessate. In relazione a ciascuna area di interesse nazionale così individuata è predisposto uno specifico programma di risana-mento ambientale e un documento di indirizzo strategico per la rigenerazione urbana finalizzati, in particolare: a) a individuare e realizzare i lavori di messa in sicurezza e bonifica dell'area; b) a definire gli indirizzi per la riqualificazione urbana dell'area; c) a valorizzare eventuali immobili di proprietà pubblica meritevoli di salvaguardia e riqualificazione; d) a localizzare e realizzare le opere infrastrutturali per il potenziamento della rete stradale e dei trasporti pubblici, per i collegamenti aerei e marittimi, per gli impianti di depurazione e le opere di urbanizzazione primaria e seconda-ria funzionali agli interventi pubblici e privati, e il relativo fabbisogno finanziario, cui si fa fronte, per quanto ri-guarda la parte di competenza dello Stato, nell'ambito delle risorse previste a legislazione vigente. 4.2 Dai principi alla pratica Specificate le finalità, la competenza, e la natura delle operazioni, nel successivo comma 4 si sancisce il come procedere individuandosi le figure del Commissario Straordinario del Governo e del Soggetto Attuatore, poi specificate ai commi 5 e 6. 4. Alla formazione, approvazione e attuazione del programma di risanamento ambientale e del documento di indi-rizzo strategico per la rigenerazione urbana di cui al precedente comma 3, sono preposti un Commissario straordina-rio del Governo e un Soggetto Attuatore, anche ai fini dell'adozione di misure straordinarie di salvaguardia e tutela ambientale. Il Commissario e il Soggetto attuatore procedono anche in deroga agli articoli 252 e 252-bis del decreto legislativo n. 152 del 2006, per i soli profili procedimentali e non anche con riguardo ai criteri, alle modalità per lo svolgimento delle operazioni necessarie per l'eliminazione delle sorgenti di inquinamento e comunque per la riduzione delle sostanze inquinanti, in armonia con i principi e le norme comunitarie e comunque, nel rispetto delle procedure di scelta del contraente, sia per la progettazione sia per l’esecuzione, previste dal codice di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163. Le operazioni che dovranno svolgere il Commissario Straordinario ed il Soggetto Attuatore vengono specificate nei commi 5 e 6. 5. Il Commissario straordinario del Governo è nominato in conformità all'articolo 11 della legge 23 agosto 1988, n. 400, sentito il Presidente della Regione interessata. Allo stesso sono attribuiti compiti di coordinamento degli inter-venti infrastrutturali d'interesse statale con quelli privati da effettuare nell'area di rilevante interesse nazionale di cui al comma 1, nonché i compiti di cui ai commi successivi. Agli eventuali oneri del Commissario si fa fronte nell'ambi-to delle risorse del bilancio della Presidenza del Consiglio dei Ministri. 6. Il Soggetto Attuatore è nominato con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri nel rispetto dei principi eu-ropei di trasparenza e di concorrenza. Ad esso compete l'elaborazione e l'attuazione del programma di risanamento e rigenerazione di cui al comma 3, con le risorse disponibili a legislazione vigente per la parte pubblica. Lo stesso opera altresì come stazione appaltante per l'affidamento dei lavori di bonifica ambientale e di realizzazione delle opere in-frastrutturali. In via straordinaria, per l'espletamento di tutte le procedure ad evidenza pubblica di cui al presente articolo i termini previsti dal decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163, ad esclusione di quelli processuali, sono di-mezzati.

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4.3 Il flusso decisionale Il flusso decisionale viene precisato con i commi 7 - 8 e 9. La proposta di programma di risa-namento ambientale e rigenerazione urbana è da redigere dal Soggetto Attuatore, e deve concerne-re le aree dichiarate di interesse nazionale poste sotto la sua responsabilità. La proposta viene re-cepita dal Commissario Straordinario e sottoposta al vaglio di Conferenza di Servizi. 7. Al fine di conseguire celermente gli obiettivi di cui al comma 1, le aree di interesse nazionale di cui al medesimo comma sono trasferite al Soggetto attuatore, secondo le modalità stabilite dal decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di cui al comma 6. 8. Il Soggetto Attuatore, entro il termine indicato nel decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di cui al com-ma 6, trasmette al Commissario straordinario di Governo la proposta di programma di risanamento ambientale e rigenerazione urbana di cui al comma 3, corredata dallo specifico progetto di bonifica degli interventi sulla base dei dati dello stato di contaminazione del sito, dal cronoprogramma di svolgimento dei lavori di cui all'articolo 242-bis del decreto legislativo n. 152 del 2006, da uno studio di fattibilità territoriale e ambientale, dalla valutazione am-bientale strategica (VAS) e dalla valutazione di impatto ambientale (VIA), nonché da un piano economico-finanziario relativo alla sostenibilità degli interventi previsti, contenente l'indicazione delle fonti finanziarie pubbliche disponibili e dell'ulteriore fabbisogno necessario alla realizzazione complessiva del programma.

La proposta di programma e il documento di indirizzo strategico dovranno altresì contenere la previsione urba-nistico-edilizia degli interventi di demolizione e ricostruzione e di nuova edificazione e mutamento di destinazione d'uso dei beni immobili, comprensivi di eventuali premialità edificatorie, la previsione delle opere pubbliche o d'inte-resse pubblico di cui al comma 3 e di quelle che abbiano ricaduta a favore della collettività locale anche fuori del sito di riferimento, i tempi ed i modi di attuazione degli interventi con particolare riferimento al rispetto del principio di concorrenza e dell'evidenza pubblica e del possibile ricorso da parte delle amministrazioni pubbliche interessate all'u-so di modelli privatistici e consensuali per finalità di pubblico interesse. 9. Il Commissario straordinario di Governo, ricevuta la proposta di cui al comma 8, convoca immediatamente una conferenza di servizi al fine di ottenere tutti gli atti di assenso e di intesa da parte delle amministrazioni com-petenti. La durata della conferenza, cui partecipa altresì il Soggetto Attuatore, non può superare il termine di 30 giorni dalla sua indizione, entro il quale devono essere altresì esaminati il progetto di bonifica, il cronoprogramma di svolgimento dei lavori di cui all'art.242-bis del decreto legislativo n. 152 del 2006, la valutazione ambientale strate-gica e la valutazione di impatto ambientale. Se la Conferenza non raggiunge un accordo entro il termine predetto, provvede il Consiglio dei Ministri anche in deroga alle vigenti previsioni di legge. Alla seduta del Consiglio dei Mini-stri partecipa il Presidente della Regione interessata. 4.4 L'efficacia giuridica La proposta di programma di rigenerazione urbana viene adottata dal Commissario Straordina-rio ed approvata con decreto del Presidente della Repubblica, previa deliberazione del Consiglio dei Ministri, come si detta al comma 10. 10. Il programma di rigenerazione urbana, da attuarsi con le risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente, è adottato dal Commissario straordinario del Governo, entro 10 giorni dalla conclusione della conferenza di servizi o dalla deliberazione del Consiglio dei Ministri di cui al comma 9, ed è approvato con decreto del Presidente della Repubblica previa deliberazione del Consiglio dei Ministri. L'approvazione del programma sostituisce a tutti gli effetti le autorizzazioni, le concessioni, i concerti, le intese, i nul-la osta, i pareri e gli assensi previsti dalla legislazione vigente, fermo restando il riconoscimento degli oneri costruttivi in favore delle amministrazioni interessate. Costituisce altresì variante urbanistica automatica e comporta dichiara-zione di pubblica utilità delle opere e di urgenza e indifferibilità dei lavori. Il Commissario straordinario del Gover-no vigila sull'attuazione del programma ed esercita i poteri sostitutivi previsti dal programma medesimo. 11. Considerate le condizioni di estremo degrado ambientale in cui versano le aree comprese nel comprensorio Bagno-li-Coroglio sito nel Comune di Napoli, perimetrate ai sensi dell'art.114 della legge n. 388 del 2000 con decreto del

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Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare del 31 agosto 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficia-le n. 250 del 26 ottobre 2001, le stesse sono dichiarate con il presente provvedimento aree di rilevante interesse na-zionale per gli effetti di cui ai precedenti commi. 4.5 Le specificità del Comprensorio Bagnoli-Coroglio: la nuova società per azioni onde correlare urbanistica e sostenibilità La meccanica che dovrà assicurare il successo del programma si fonda su di una nuova "società per azioni", di cui al comma 12. La costituzione della società viene demandata al Soggetto attuato-re. Operando senza remore si conformerà alle società immobiliari. La Società per azioni potrà ricorrere a Fondi Immobiliari. Si può infatti decodificare l'ispirazio-ne del legislatore, da individuare nelle SGR, Società di Gestione del Risparmio Immobiliare, già nella pratica del Ministero dell'Economia essendo attive attraverso la Cassa Depositi e Prestiti. Il capitale azionario della nuova società verrà costituito dalla proprietà delle aree e immobili già di proprietà della Bagnoli Futura Spa trasferiti alla nuova società. 4.5.1 I fondi Immobiliari

Sono strumenti che investono il patrimonio in misura non inferiore ai due terzi in beni immo-bili, diritti reali immobiliari e partecipazione in società immobiliari. Sono chiusi, ovvero prevedono un diritto al rimborso della quota sottoscritta solo ad una certa scadenza (da Il Sole 24 ORE). I Fondi sono evoluzione delle "property company" che hanno connotato il settore della produzione immobiliare.

Onde perseguire la sostenibilità economica nel tempo non breve di attività la società istituita dal soggetto attuatore potrà avvalersi della prestazione di SGR immobiliare, Società di Gestione, volta a promuovere l'efficiente ed efficace risultato economico conseguente da valorizzazione del pa-trimonio immobiliare. La SGR immobiliare ha capitale articolato in azioni, e quindi è una s.p.a. Frequentemente si riscon-tra partecipazione nel capitale azionario delle SGR di importanti istituti di Credito, quali Intesa San Paolo. La nuova società che il soggetto attuatore dovrà fondare potrà anche strutturarsi con mo-dalità tali da assicurare l'efficiente ed efficace risultato economico. Tra gli esempi di successo si citano la SGR Idea Fimit, primo operatore nazionale nei Fondi Im-mobiliari (asset, ovvero massa in gestione, nove miliardi), cui la De Agostini partecipa attraverso la DeA Capital; la Generali immobiliare (asset gestito cinque miliardi); SGR Fabrica, asset gestito 2.4 miliardi, in crescita. Il Ministero dell'Economia ha constituito la SGR Invimit. La legislazione di controllo degli operatori è recente, ed ha teso ad assicurare trasparenza, ponendo vincoli nella ge-stione della governance, funzioni di controllo interno (risk Manager) e altre che garantiscano tra-sparenza e gestione del rischio, nonchè di giudizio emesso da una società di rating indipendente. Soggetti vari, quali casse di previdenza-fondi pensione, ecc, hanno necessità di perseguire alloca-zione del patrimonio, o sua diversificazione, avvalendosi di partecipazione a fondo immobiliare. La Cassa Depositi e Prestiti ha istituito fondo immobiliare volto a incentivare interventi nella produ-zione di social housing. Si tende al potenziamento dell'intervento attraverso i Fondi, con incremen-to del numero e delle masse gestite (asset value). Gli esempi di Fondi Immobiliari chiusi sono molteplici. Da Internet sono consultabili i connotati. Ad esempio, il Fondo Immobiliare Comune di Milano nasce dalla volontà di valorizzare il portafo-glio immobiliare comunale. La gestione del Fondo è stata attribuita a BNL Fondi Immobiliari SGR p.a. Prerogativa del fondo Comune di Milano è la dismissione dell'intero portafoglio, in un arco temporale di cinque anni. Al Fondo viene demandato la valorizzazione ovvero la genesi di plusva-lore economico nel medio-lungo termine. Il Comune si propone di mantenere una partecipazione

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nel capitale azionario in grado di garantire partecipazione al possibile plusvalore conseguente dalla valorizzazione. 4.5.2 Le aree trasferite, e l'Asset Value della Società

Le aree acquisiranno il valore di trasformazione indicato nella stima volta a assicurare sosteni-bilità economica e finanziaria. Va evidenziato che l'esito della stima previsiva detterà la disciplina d'uso del suolo generale, da specificare attraverso successivi atti, quali piano urbanistico attuativo, e operazioni realizzative.

I tre atti sono pertanto: a) il Piano urbanistico in variante; b) il piano attuativo; c) i titoli abili-

tanti le realizzazione di opere, parti di insediamento, eccetera, con pagamento degli oneri al comu-ne di Napoli. Gli atti andranno elaborati , in tempi differenziati dal soggetto attuatore. Solo dopo aver legittimato il piano attuativo si potrà intraprendere la realizzazione delle opere, con designa-zione delle responsabilità, definizione di progetti di opere e loro costi, autorizzazioni con pagamen-to di oneri, gare di appalto, formazione di progetti definitivi, apertura di cantieri. Tutto il campo dei saperi previsionali (opere, tempo, costo) è condizionato dal contenuto del piano generale e del piano attuativo.

La stima del valore dei beni trasferiti comporta descrizione dei cespiti costitutivi, ed è referente

dell'"Asset Value" della nuova società: Va quindi effettuata la traslazione dei cespiti immobiliari in valore finanziario stimato. Il "Valore Finanziario Potenziale Complessivo Lordo" o GAV (Gross Asset Value), valore finanziario complessivo della massa dei beni attribuiti al veicolo di investimen-to. Al GAV si correla lo SPV, ovvero il valore di garanzia ratificato da agenzia di rating. Dal valore finanziario GAV attribuito alla società conseguirà l' articolazione in capitale azionario. Il GAV do-vrebbe specificarsi all'atto di costituzione della nuova società. Il bilancio annuale della SGR p.a. specificherà la variazione annuale del GAV.

4.6 La sostenibilità economica-finanziaria dell'operazione.

Il valore di mercato delle aree e degli immobili trasferiti, assunto quale riferimento della legge, va rilevato dall'Agenzia del Demanio alla data del trasferimento della proprietà. Ed al valore conse-guirà il valore del capitale azionario.

Un significativo creditore di Bagnoli Futura risulta essere la società pubblica Fintecna spa, che

a suo tempo ha ceduto le aree di proprietà ex Italsider pervenute a Bagnoli Futura spa tramite il comune di Napoli, e non ha ricevuto il saldo del credito. Trattandosi di aree che continuano a ri-sultare non agibili per inquinamento, il valore di mercato risulterà anche inferiore al credito vantato da Fintecna. Le attrezzature configuranti immobili realizzate dal Comune e trasferite a Bagnoli Fu-tura dovranno computarsi nella stima del valore, ma non risultando in uso poco incideranno nel valore.

Il capitale azionario potrà essere aperto ad altri soggetti che conferiranno ulteriori aree ed im-

mobili limitrofi al comprensorio di Bagnoli-Coroglio meritevoli di salvaguardia e riqualificazione. Il dettato consegue dalla presenza delle proprietà terze (ex Cementir) nel perimetro del comprensorio SIN, che motivatamente vanno contemplate nel programma di rigenerazione. 12. In riferimento al predetto comprensorio Bagnoli-Coroglio, con il decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri di cui al comma 6 è trasferita al Soggetto Attuatore, con oneri a carico del medesimo, la proprietà delle aree e degli immobili di cui è attualmente titolare la società Bagnoli Futura S.p.A. in stato di fallimento.

Il Soggetto Attuatore costituisce allo scopo una società per azioni, il cui capitale azionario potrà essere aperto ad altri soggetti che conferiranno ulteriori aree ed immobili limitrofi al comprensorio di Bagnoli-Coroglio meritevoli di salvaguardia e riqualificazione, previa autorizzazione del Commissario straordinario del Governo.

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Alla procedura fallimentare della società Bagnoli Futura S.p.A. è riconosciuto dalla società costituita dal Sog-getto Attuatore un importo determinato sulla base del valore di mercato delle aree e degli immobili trasferiti rilevato dall'Agenzia del Demanio alla data del trasferimento della proprietà, che potrà essere versato mediante azioni o altri strumenti finanziari emessi dalla società, il cui rimborso è legato all'incasso delle somme rivenienti dagli atti di dispo-sizione delle aree e degli immobili trasferiti, secondo le modalità indicate con il decreto di nomina del Soggetto Attua-tore.

La trascrizione del decreto di nomina del Soggetto Attuatore produce gli effetti di cui all'articolo 2644, secondo comma, del codice civile. Successivamente alla trascrizione del decreto e alla consegna dei titoli, tutti i diritti relativi alle aree e agli immobili trasferiti, ivi compresi quelli inerenti alla procedura fallimentare della società Bagnoli Futura S.p.A., sono estinti e le relative trascrizioni cancellate. La trascrizione del decreto di nomina del Soggetto Attuatore e degli altri atti previ-sti dal presente comma e conseguenti sono esenti da imposte di registro, di bollo e da ogni altro onere ed imposta. 13. Per il comprensorio Bagnoli-Coroglio, il Soggetto Attuatore e la società di cui al comma 12 partecipano alle pro-cedure di definizione e di approvazione del programma di rigenerazione urbana e di bonifica ambientale, al fine di garantire la sostenibilità economica-finanziaria dell'operazione. 13-bis. Il programma di rigenerazione urbana, predisposto secondo le finalità di cui al comma 3 del presente articolo, deve garantire la piena compatibilità e il rispetto dei piani di evacuazione aggiornati a seguito della direttiva del Pre-sidente del Consiglio dei ministri 14 febbraio 2014, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 108 del 12 maggio 2014. 13-ter. Ai fini della definizione del programma di rigenerazione urbana, il Soggetto Attuatore acquisisce in fase con-sultiva le proposte del comune di Napoli, con le modalità e nei termini stabiliti dal decreto del Presidente del Consi-glio dei ministri di cui al comma 6. Il Soggetto Attuatore esamina le proposte del comune di Napoli, avendo priori-tario riguardo alle finalità del redigendo programma di rigenerazione urbana e alla sua sostenibilità economico-finanziaria. Il comune di Napoli può chiedere, nell'ambito della conferenza di servizi di cui al comma 9, la rivalu-tazione delle sue eventuali proposte non accolte. In caso di mancato accordo si procede ai sensi del terzo periodo del comma 9. 13-quater. Il Commissario straordinario di Governo, all'esito della procedura di mobilità di cui all'articolo 1, com-mi 563 e seguenti, della legge 27 dicembre 2013, n. 147, verifica i fabbisogni di personale necessari per le attività di competenza del Soggetto Attuatore ovvero della società da quest'ultimo costituita e assume ogni iniziativa utile al fine di salvaguardare i livelli occupazionali dei lavoratori facenti capo alla società Bagnoli Futura Spa alla data della dichiarazione di fallimento. Le tre integrazioni principali introdotte dalla Camera dei Deputati all’art.33 del DL “Sblocca Italia” sono i precedenti commi 13-bis, ter e quater ove si prescrive la compatibilità tra programma di ri-generazione urbana di Coroglio-Bagnoli e piani di evacuazione dell’area critica vesuviana e flegrea, si richiede l’impegno a salvaguardare i livelli occupazionali dei lavoratori facenti capo alla società Bagnoli Futura Spa attraverso coinvolgimento presso il Soggetto Attuatore ovvero la società da quest’ultimo costituita ed un ruolo apparentemente più attivo riconosciuto al Comune di Napoli. Quest’ultimo, infatti, nella prima versione approvata in Consiglio dei Ministri era coinvolto solo in sede di Conferenza di Servizi mentre ora, ai sensi del comma 13-ter, deve essere consultato dal Soggetto Attuatore prima di redigere il Programma di rigenerazione urbana. Il Comune di Napoli formula proposte che devono essere esaminate con “prioritario riguardo alle fi-nalità del Programma da redigere ed alla sua sostenibilità economica-finanziaria”. Qualora non accolte, il Comune di Napoli può chiedere la rivalutazione delle proposte in sede di Conferenza di Servizi, fermo restando il potere decisorio sostitutivo del Consiglio dei Ministri, in caso di mancato accordo. Si evidenzia che sarà il decreto di nomina del Soggetto Attuatore a disciplinare le forme di consul-tazione preliminare del Comune di Napoli.

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I contenuti del decreto di nomina, dunque, diventano significativi: il Comune di Napoli potrebbe “recuperare” margini di decisionalità. La consultazione potrebbe prevedere forme istituzionali (per esempio protocollo di intesa sul documento di indirizzo strategico) ovvero procedure innovative di confronto aperto (per esempio il dibattito pubblico sul modello francese) ovvero ancora procedure aperte di evidenza pubblica (per esempio un bando urbano per la presentazione di proposte di in-tervento con riferimento al documento di indirizzi piuttosto che al successivo programma di rige-nerazione urbana). Tra “documento di indirizzi strategico” e “programma di rigenerazione urbana” si ritiene si possa ritrovare la correlazione tra disposizioni a contenuto strutturale-strategico e disposizioni a contenu-to programmatico-operativo sancite dalla Legge regionale n°16/2004 sul governo del territorio. Nello svolgere il suo ruolo il Comune di Napoli dovrebbe ispirarsi a tre condizioni al contorno:

1) l’opportuna visione metropolitana in cui porre il comprensorio di Coroglio-Bagnoli, sugge-rita ulteriormente dal doppio ruolo attuale del Sindaco di Napoli che risulta anche Sindaco della Città Metropolitana;

2) la necessaria visione urbana complessiva da coltivare per correlare il comprensorio Coro-glio-Bagnoli in primo luogo con il Centro Storico di Napoli, ricercando ad esempio speri-mentazioni innovative sul trasferimento di premialità urbanistiche come in fondo suggerito dallo stesso comma 8 dell’art. 33 del DL “Sblocca Italia”;

3) il tema imprescindibile della “sostenibilità economico-finanziaria” della proposta di inter-vento che costituisce il vero fattore su cui si è verificato il fallimento ventennale delle scelte di politica urbana a Napoli e con riferimento precipuo ai disarmanti dati dell’istituto Svimez sulla disoccupazione e la crisi demografica nel Mezzogiorno d’Italia, nonché alle negative valutazioni europee sulla capacità amministrativa nella regione Campania.

5 Il caso Coroglio Bagnoli: la definizione del valore di mercato alla data del trasferimen-to della proprietà degli immobili alla società costituita dal soggetto attuatore 5.1 Il valore di costo ed il valore di trasfor-mazione nel definire il valore di mercato

Il DL si avvale di una raffinata teorica

estimativa. Mentre in transazioni di mercato tra operatori privati il valore delle cose consegue dalla stima del valore di trasformazione e dai connessi rischi, nel DL si sancisce che la stima del valore dei beni trasferiti da società pubblica fallita alla nuova società avvenga sulla base dell'attuale valore di costo.

Vanno quindi ricordati taluni fondamenti

di teorica estimativa. I cespiti immobiliari sono infatti costituiti da molteplici differenziati beni, comportanti differen-

ziati connotati e caratterizzazioni idonee a sostenere differenziate funzioni di utilità. L'insieme con-forma bene economico, specificamente caratterizzato, per connotato intrinseco, per connotati po-sizionali, per connotati istituzionali.

La specifica caratterizzazione del bene economico è in grado di soddisfare bisogni, ed in tal senso risultare apprezzati per la specifica utilità in transazioni. L'utilità del bene si verifica infatti con riferimento ai bisogni che può soddisfare.

dal volume di Carlo Forte "Elementi di Estimo urbano", Etas Kompass, Milano, 1968, pg. 10

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La stima del valore si fonda sulla capacita di enunciare valutazioni suscettibili di trasformare in prezzi i connotati del bene, e di conseguenza dei differenziati cespiti immobiliari che lo struttura-no. A - Il "valore di costo" del bene economico consegue dai prezzi necessari alla sua produzione.

La pluralità di connotati dei cespiti immobiliari esplicita differenziati "valore di costo", conse-guenti dai prezzi differenziati necessari alla loro produzione.

Nei procedimenti di stima si as-sume che il valore di costo possa esplicitarsi attraverso i prezzi che si riscontrano per beni analoghi nello specifico mercato.

La stima dovrà ricorrere fonda alle seguenti operazioni: a) individuazione e descrizione, quantificazione, delle "famiglie" di cespiti immobiliari, P 1-n, caratte-rizzati da connotati intrinseci, posi-zionali, istituzionali. B - Il bene economico può esplicitare "valore di trasformazione", ricorrendo ad efficiente utiliz-zazione degli esistenti connotati intrinsechi, posizionali, istituzionali. La differenza tra il valore di mer-cato del prodotto ottenibile dopo la trasformazione, ed il costo de-gli investimenti necessari a perse-guire la trasformazione, configu-ra il "valore di trasformazione". Se la trasformazione persegue modalità di uso conformi all'at-tuale regolamentazione, perse-guendo articolazione distributiva tale da soddisfare funzioni di uti-lità consegue costo di trasforma-zione, condizionato da prezzi di lotti industriali che già si riscon-trano. C - La simulazione del processo di trasformazione può riferirsi a modalità di uso che innovano la regolamentazione agendo sul connotato istituzionale, delineabile da atti amministrativi enunciati dagli enti territoriali. Quanto suggerito nello studio di "programma integrato di intervento di riqualificazione urbanistica ed ambientale" va correlato al costo prevedibile degli interventi di trasformazione. In tal caso si soddisfano bisogni innovativi (polo tecnologico, parco attrezzatura, residenze e servi-zi). Risulta prevedibile un più elevato costo di trasformazione, correlato alla pluralità di bisogni ed a molteplici funzioni di utilità e prezzi di mercato coerenti con la modalità di uso dei cespiti.

Il valore di trasformazione risulta da un lato direttamente proporzionale al valore conseguente dalla differenza tra valore di mercato V'm e valore di costo Vk, ed inversamente proporzionale al tempo necessario alla produzione del bene.

dal volume di Carlo Forte "Elementi di Estimo urbano",

Etas Kompass, Milano, 1968, pg. 9-10

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Il valore di mercato dei beni

commercializzabili ottenibili dopo la trasformazione è da ipotizzare ricorrendo a simulazioni. Va deli-neato cronoprogramma concer-nente il "congelamento dei capita-li" da impegnare onde sostenere il costo degli investimenti necessari a perseguire la trasformazione. D - Il bene economico può esplicitare "valore complementare". I beni ad uso differenziato pos-sono acquisire valore di mercato che si innalza per la complementarietà tra servizi a domanda indi-viduale o di famiglie, e servizi di qualità di ruolo territoriale offerti. I differenziati beni risultano ca-ratterizzati da rapporti di reciproca complementarietà. Detti rapporti hanno riscontro nel valore di mercato che le singole parti acquisiscono.

Le valutazioni che conducono ad enunciare il valore espresso in prezzo conseguono dallo sco-po della stima. Al variare dello scopo, variano i criteri di valutazione.

Nel caso in esame lo scopo della stima è l'individuazione del valore espresso in prezzo al mo-mento del trasferimento, e quindi il suo valore di costo. 5.2 Implicazioni nella stima del valore di trasformazione La capacità previsiva necessaria a dimostrare la sostenibilità economico finanziaria del pro-gramma di rigenerazione urbana si esercita attraverso la stima del "costo di trasformazione".

La produzione edilizia di qualità ha costi conseguenti alle nuove tecnologie che il soggetto at-tuatore dovrebbe richiedere di applicare, condizionando la qualità della produzione immobiliare. Andrebbe assicurato l'autoproduzione di energia e di calore attraverso fonti geotermiche e teleri-scaldamento, le unità edilizie dovranno allestirsi con impianti per la produzione di acqua calda at-traverso il solare termico, assicurando il raffrescamento delle unità immobiliari attraverso pannelli radianti ed il recupero termico attraverso meccaniche di ventilazione.

Le dotazioni urbanistiche conformanti standard minimo insediativo andranno assicurate sti-mando il costo a metro quadro del prodotto edilizio sulla base anche dei costi conseguenti alla rea-lizzazione delle attrezzature pubbliche o di interesse collettivo che utilizzano i suoli pubblici,

Quota parte dei costi delle opere di urbanizzazione di interesse della città metropolitana e degli interventi sulle reti configuranti infrastrutture per il trasporto pubblico (linea 6 della metropolita-na, e circumflegrea) dovranno incidere sul prezzo di mercato del metro quadro di prodotto edilizio. 6. COMMENTI ALL'INNOVAZIONE

In sintesi, il Consiglio dei Ministri, sentito il governatore regionale interessato, nomina un Commissario Straordinario di Governo con compiti di coordinamento e vigilanza, e designa un Soggetto Attuatore con compiti operativi di programmazione, nonché di stazione appaltante i lavo-ri di bonifica ed infrastrutturazione dell’area.

In particolare il Soggetto Attuatore acquisisce le aree oggetto di intervento secondo le modalità stabilite nel decreto di nomina e predispone un Programma di Risanamento Ambientale correlato ad un Documento di Indirizzo Strategico per la Rigenerazione Urbana dell’area.

Il decreto di nomina del Soggetto Attuatore, inoltre, definisce modalità e termini per la consul-tazione del Comune di Napoli invitato a formulare proposte di intervento al fine della successiva redazione del Programma di rigenerazione urbana ed ambientale.

Il Programma complessivo, quindi, contiene non soltanto il quadro degli interventi volti alla bonifica ambientale, comprensivi di piano economico-finanziario e cronoprogramma dei lavori, ma

dal volume di Carlo Forte "Elementi di Estimo urbano",

Etas Kompass, Milano, 1968, pg. 9-10

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anche la generale disciplina urbanistico-edilizia di rigenerazione urbana, comprensiva degli inter-venti di demolizione, sostituzione, nuova edificazione, cambio della destinazione d’uso, premialità edificatoria, opere pubbliche e di interesse pubblico di ruolo collettivo, previste dentro e fuori dal sito di riferimento, modalità attuative anche innovative basate su modelli privatistici e consensuali.

Il Programma di bonifica ambientale e rigenerazione urbana è integrato dai documenti di VAS e VIA ed è trasmesso al Commissario Straordinario che convoca una Conferenza di Servizi per ac-quisire tutti i pareri e le autorizzazioni necessarie secondo la legislazione vigente.

La Conferenza di Servizi dura massimo 30 giorni: in tale sede il Comune di Napoli può richie-dere la rivalutazione delle proposte di intervento formulate e non accolte. Qualora la Conferenza di Servizi non produce esito entro il termine predetto, interviene con propria delibera la Presidenza del Consiglio dei Ministri, alla presenza del governatore regionale interessato. Il Commissario di Governo ha tempo 10 giorni dal provvedimento finale (Conferenza di Servizi o DPCM) per adot-tare il Programma e sottoporlo alla Presidenza della Repubblica per l’approvazione definitiva.

Il DPR di approvazione del Programma “sostituisce a tutti gli effetti le autorizzazioni, le concessioni, i concerti, le intese, i nulla osta, i pareri e gli assensi previsti dalla legislazione vigente, fermo restando il riconoscimento degli oneri costruttivi in favore delle amministrazioni interessate”, oltre a produrre variante urbanistica auto-matica e dichiarazione di pubblica utilità delle opere e di urgenza e indifferibilità dei lavori.

La fase attuativa del Programma prevede l’impegno operativo del Soggetto Attuatore e la vigi-lanza da parte del Commissario Straordinario di Governo che può eventualmente esercitare i poteri sostitutivi previsti dal Programma medesimo.

Si ricorda che per l’espletamento di tutte le procedure ad evidenza pubblica di cui al suddetto art.33 i termini previsti dal D.Lgs. 163/2006 (Codice degli Appalti), ad esclusione di quelle proces-suali, sono dimezzati. Ai soli fini procedimentali, il Commissario ed il Soggetto Attuatore possono procedere anche in deroga agli articoli 252 (Siti di Interesse Nazionale) e 252-bis (Siti di preminen-te interesse pubblico per la riconversione industriale) del D.Lgs. 152/2006 (Codice dell’Ambiente), pur nel rispetto del D.Lgs. 163/2006 (Codice degli Appalti) per le procedure di scelta del contraen-te per la progettazione e per l’esecuzione dei lavori di bonifica ambientale.

Si evidenzia, infine, che lo stesso DL “Sblocca Italia” all’art. 34 prevede, tra l’altro, misure di semplificazione delle procedure in materia di bonifica e messa in sicurezza di siti contaminati.

Nell'allegato schema si riportano gli stadi che connotano il modello di intervento previsto.

7 CONCLUSIONI Il Decreto Legge convertito dal voto di fiducia del Senato del 5 Novembre u.s. ha suscitato

scalpore e conseguente dibattito, che si prolungherà nei mesi successivi. I nostalgici di quanto avvenuto nei decenni trascorsi hanno teso ad evidenziare i sovvertimenti

dei principi di autonomia, dei valori di tutela, quasi che segnalino successo le vicende trascorse, l'immobilismo che evocano, l'inefficacia e inefficienza che testimoniano. L'ambientalismo ha ri-chiamato i valori paesaggistici e sociali che ritengono siano stati i referenti delle scelte urbanistiche assunte a Napoli negli anni novanta, motivatamente trascurati nella costruzione del Decreto anche per l'arroganza e la cecità di quelle tesi nella definizione del bene.

Nel sostenere la validità dell'iniziativa del governo si è evidenziata la nuova stagione da caratte-rizzare onde definire percorsi che consentano di superare la destrutturazione produttiva conse-guente alla crisi, l'opportunità di nuovo simbolismo urbano nella globalizzazione, il necessario volto nuovo di azioni straordinarie che interpretino l'interesse nazionale del caso Napoli, e quindi del caso Coroglio-Bagnoli.

Poca attenzione si è riposta nelle immani difficoltà che incontrano gli strumenti operativi volti ad arginare il degrado. Al contrario noi riteniamo che su queste difficoltà vada concentrata l'atten-zione, consapevoli della immane necessità di superamento. Occorrerebbe apprezzare l'immane lavoro che coinvolgerà i soggetti che il Decreto richiama negli anni avvenire, adoperando la fun-zione critica non per bloccare, ma per avanzare verso mete delineate nel programma. Le innovati-ve responsabilità attribuite agli organi di governo della Napoli Città Metropolitana richiedono que-sta ispirazione.

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