Aymonino, C. - Il significato delle città. Laterza, 1975

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facoltà di architettura dell'università di roma bollettino della biblioteca 16 giugno 1976 13-14

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facoltà di architettura dell'università di roma

bollettino della biblioteca

16 giugno 1976 13-14

AYMONINO , C. - I Z sign i fica t o d e ZZe c ittà. Laterza, 1 975

Il metodo di analisi del problema urbano, affrontato da

Aymonino come fenomeno globale , aveva costituito un punto di . . .

riferimento nel dibattito architettonico già nel ' 65 con la

uscita del suo saggio "Origini e sviluppo della città mode r ­

na". S1 era andato poi precisando con la successiva intr odu­

zione al volume "La CJ.ttà di Padova" ( ' 70) e si ripropone og­

gi con " Il significato delle città" . Il nodo centrale del sag­

gio del ' 65 ç quello della formazione della città contempora­

nea in regime capitalistico e le alternative dell ' esperienza

socialista , tendeva a farsi elemento discriminante n più a li­

vello ideologico che operativo , nell ' atteggiamento di fronte

ai problemi della c i ttà . L ' attuale volume tende invece a con­

figurarsi come progetto per una città "diversa", puntando pro­

prio sul l' architettura come fenomeno urbano per eccellenza,

anche se non viene affrontato il passaggio tra l ' analisi ~

bana e la . .

progettazione architettonica . Che si tenda ad un

accurato e sistematico progetto da part. .

e di Aymonino , lo di­

mostra anche la particolare s c elta del repertorio fotografi ­

co che accompagna la parte scritta. Si passa così dalla con­

dizione di provvisor i età e di pauperismo implicito in quella

noncuranza del corredo visivo del primo volume , ad una orga­

nica ricerca d ~ inte9razione fra immagine e teoria dell'attua­

l e .

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I dodici capitoli di cui si compone il testo affrontano ed

esauriscono temi differenti tra loro, nonostante compaiano

riprese e rimandi, con una tendenza a concludere e circoscri ­

vere un problema che conferiscono al lavoro una struttura per

parti separate. Si passa così dall ' indagine sul significato

delle città, all'analisi delle relazioni tra servizi ed at­

trezzature, al concetto di tipologia , di morfologia, diparte

di città , di progetto. Si tratta dunquediquei temi che han­

no coagulato attorno a sè l ' interesse di un compatto schie­

ramento della cultura architetton1ca, ma che trovanonelrea­

lismo di Aymonino il più lucido interprete , per quella sua

vocazione didattica e per quel suo puntiglioso chiarire ogni

passaggio r sistematizzando per punti e con precisazioni che

non ammettono fraintendimenti . La complessit~ di ogni argo­

mentazione è talmente serrata e ricca di riferimenti e èli­

~ressioni che nella sua monolitica costruzione non ammette

alcun t~po di smagliatura , anche nelle più ardue formulazio­

ni di concetti trainanti quali la individuazione in area so­

cialista della "città compatta" .

Il vizio di fondo implicito nel chiarimento del signifi­

cato della città definita come "luogo artificiale di storia

in cui ogni epoca... tenta , mediante la rappresentazione di

se stessa nei monumenti arch1tettonici, l'impossibile: segna­

re quel tempo determinato, al di là delle necessità e dei mo­

tivi contingenti per cui gli edifici furono costruiti" , sta

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nel legarsi ad una visione della città come tutta architet­

tura, configurata dal manufatto, impostosi per costituzione

d ' oggetto, come elemento fisso che nel relazionarsi col re­. .

sto sembra tendere ad una sorta di total- monumento che costi­. .

tuirebbe la radice del sign~ficato stesso del la città . Solo . . . . .

rimanendo ne l l ' ottica della città fatta di emergenze comples­

se e differenziate quanto si voglia , si riscontra que l con­

tinuo e ininterrotto passaggio dalla necessità alla possibi­

lità: in questo senso pecca ancora di tendenza alla configu­. .

razione la lettura che l ' A. fa della città occidentale , abi­

tuata certo a più ciniche scelte ed a più spregiudicati pas­. .

saggi . E nonostante l ' interesse per il significato, indivi­

duando l ' ambito fisico in cui è possibile un'analisi morfo­

logica dell ~ insieme e una classificazione tipologica delle

parti per riconoscerne possib i li rapporti, tenda ad un fine

conoscitivo e non operativo, in base all'assunto di Ay.monino

secondo cui, analizzare le .

strutture .

urbane è anche proget­. . . .

tare (comprendere come s i è progettato) , direi che come pro­

getto nasce vincolato o circoscritto ad ambiti privilegiati,

che tendono a separare, specializzando l'analisi , la forma

urbana r come complessa rete di stratificazione di scelte po­

litiche ed economiche , dagli episodi spiazzati rispetto alla

continuità ed alla logica di crescita precedente, le patti

cioè formalmente compiute , quali la Bari mura ttiana, laTrie­. . .

s te teresiana, la Baixa di Lisbona e altri numerosi esempi che

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dal tardo settecento in po1 hanno 1nformato la prassi dello

ampliamento urbano. In questo senso poteva essere ulterior­

mente chiar ito ; come contributo alla progettazione, la gene­

si dello straordinar.1.o complesso residenziale 11Monte Am1ata"

dello stesso Aymon1no ~ al d1 là del suo cost1tuirsi come par­

te rispetto al l 0 1nsieme ~ formalmente compiuto e archi-cettoni ­

camente r1conoscibile q onde evitare letture di pura sugge­

stione formale e di scopr1re che la l1.bertà di aggiungere va­

rie paLti alla struttura d vinsieme , si limitasse all ' ospita­

lità del~a poetica disc~ez1one della lastra di Ross1. .

L 1 a veL· allargo.-co a parLi formalmente compiute la funzione

di element1 ord1.nat.or1 dello sv1. luppo della ci-ctà e aver con­

sidera-co le ''par1:.1 11 come element1. d1.alettici fondarrentali 0 nel

loro r apporto d 1 d1fferenziazione ~ e nelle loro variazioni

per sostituzioni o per sovrapposiz1on1. d i vers e ç se crea re­

lazioni più comple5se rìspe-cto a l rapporto individuato da

Ross1. t r a Monumen~o e Intorno 7 o da Quaroni tra Emergenza e

Tessuto n rischia dì specìal1zzare al massimo , per circuiti

1ntern1R parti d ifferenz1ate tra loro 1.n cu1. le attrezzature

urbane diventano e l ementi di ric~citura dì un tal grado di

complessità da rendere improponibile ogni comunicazione tra

loro . Al procedere sommesso quìnd1. di Rossi q perentorio ed

essenziale nella defin1.z1one del l 0 intervento urbano come pez­

zo indifferente 11 si contrappone l uHortus conclusus di Aymoni­

no , dirompente nel suo 1mpors1 al resto ~ nel denunciare il

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proprio modo di strutturarsi .

Le esemplificazioni adottate per ogni probl ema e le par­

ziali conclusioni di ogni capitolo tendono a stabilire una

continuità da opporre alla separazione delle parti : si sta­

bilisce cosi una compenetrazione di livelli di lettura che

più si fa complessa più ha precisi punti di riferimento. La

analisi della formazione del concetto di tipologia edilizia

che è tra le parti p i ù storicizzate dall ' autore dà la giusta

dimensione di quella tendenza a organizzare la materia come

corpo disciplinare . Passando dal primo contributo degli ar­

chitetti illuministi francesi nella formulazione del proto­

tipo per funzioni diverse, alla successiva distinzione fra

tipo e modello di Quatremère de Quincy , al metodo combinato­

rio del Durand , al passaggio dal trattato di architettura al

manuale , Aymonino individua alcuni caratteri delle tipologie

edilizie: l'unicità del tema con la conseguente elementarie­

tà o semplicità del manufatto nei suoi tratti compositivi,la

indifferenza all'intorno , a qualsiasi c-Ollocazione urbana , in­. . .

fine la relativa indipendenza dai regolamenti edilizi . E nel . .

progetto di Garnier per la Cité industrielle , Aymonino vede . .

il primo tentativo di stabilire una dipendenza fra attrezza­. .

ture urbane e quantità residenziali, fino allora rimaste se­

parate come conflitto tra parti "esistenti" e parti " inesi­

stenti", tra qualità infine e quantità. Ma sarà il movimento

funzionale ad estendere la tematica della tipologia alla quan­

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tit~ residenziale che diventer~ il nuovo terreno di lavoro di

tutta l'architettura moderna i n un continuo conflitto tra la

arroganza del sistema di crescita capitalistico con il suo

condiz1onamento e i suoi regola.menti edilizi , e le speranze

di chi ha fatto di questi terreni di scontro un momento di

lotta in un quadro di riferimento più generale.

Francesco Meschini

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