Aymonino, C. - Il significato delle città. Laterza, 1975
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AYMONINO , C. - I Z sign i fica t o d e ZZe c ittà. Laterza, 1 975
Il metodo di analisi del problema urbano, affrontato da
Aymonino come fenomeno globale , aveva costituito un punto di . . .
riferimento nel dibattito architettonico già nel ' 65 con la
uscita del suo saggio "Origini e sviluppo della città mode r
na". S1 era andato poi precisando con la successiva intr odu
zione al volume "La CJ.ttà di Padova" ( ' 70) e si ripropone og
gi con " Il significato delle città" . Il nodo centrale del sag
gio del ' 65 ç quello della formazione della città contempora
nea in regime capitalistico e le alternative dell ' esperienza
socialista , tendeva a farsi elemento discriminante n più a li
vello ideologico che operativo , nell ' atteggiamento di fronte
ai problemi della c i ttà . L ' attuale volume tende invece a con
figurarsi come progetto per una città "diversa", puntando pro
prio sul l' architettura come fenomeno urbano per eccellenza,
anche se non viene affrontato il passaggio tra l ' analisi ~
bana e la . .
progettazione architettonica . Che si tenda ad un
accurato e sistematico progetto da part. .
e di Aymonino , lo di
mostra anche la particolare s c elta del repertorio fotografi
co che accompagna la parte scritta. Si passa così dalla con
dizione di provvisor i età e di pauperismo implicito in quella
noncuranza del corredo visivo del primo volume , ad una orga
nica ricerca d ~ inte9razione fra immagine e teoria dell'attua
l e .
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I dodici capitoli di cui si compone il testo affrontano ed
esauriscono temi differenti tra loro, nonostante compaiano
riprese e rimandi, con una tendenza a concludere e circoscri
vere un problema che conferiscono al lavoro una struttura per
parti separate. Si passa così dall ' indagine sul significato
delle città, all'analisi delle relazioni tra servizi ed at
trezzature, al concetto di tipologia , di morfologia, diparte
di città , di progetto. Si tratta dunquediquei temi che han
no coagulato attorno a sè l ' interesse di un compatto schie
ramento della cultura architetton1ca, ma che trovanonelrea
lismo di Aymonino il più lucido interprete , per quella sua
vocazione didattica e per quel suo puntiglioso chiarire ogni
passaggio r sistematizzando per punti e con precisazioni che
non ammettono fraintendimenti . La complessit~ di ogni argo
mentazione è talmente serrata e ricca di riferimenti e èli
~ressioni che nella sua monolitica costruzione non ammette
alcun t~po di smagliatura , anche nelle più ardue formulazio
ni di concetti trainanti quali la individuazione in area so
cialista della "città compatta" .
Il vizio di fondo implicito nel chiarimento del signifi
cato della città definita come "luogo artificiale di storia
in cui ogni epoca... tenta , mediante la rappresentazione di
se stessa nei monumenti arch1tettonici, l'impossibile: segna
re quel tempo determinato, al di là delle necessità e dei mo
tivi contingenti per cui gli edifici furono costruiti" , sta
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nel legarsi ad una visione della città come tutta architet
tura, configurata dal manufatto, impostosi per costituzione
d ' oggetto, come elemento fisso che nel relazionarsi col re. .
sto sembra tendere ad una sorta di total- monumento che costi. .
tuirebbe la radice del sign~ficato stesso del la città . Solo . . . . .
rimanendo ne l l ' ottica della città fatta di emergenze comples
se e differenziate quanto si voglia , si riscontra que l con
tinuo e ininterrotto passaggio dalla necessità alla possibi
lità: in questo senso pecca ancora di tendenza alla configu. .
razione la lettura che l ' A. fa della città occidentale , abi
tuata certo a più ciniche scelte ed a più spregiudicati pas. .
saggi . E nonostante l ' interesse per il significato, indivi
duando l ' ambito fisico in cui è possibile un'analisi morfo
logica dell ~ insieme e una classificazione tipologica delle
parti per riconoscerne possib i li rapporti, tenda ad un fine
conoscitivo e non operativo, in base all'assunto di Ay.monino
secondo cui, analizzare le .
strutture .
urbane è anche proget. . . .
tare (comprendere come s i è progettato) , direi che come pro
getto nasce vincolato o circoscritto ad ambiti privilegiati,
che tendono a separare, specializzando l'analisi , la forma
urbana r come complessa rete di stratificazione di scelte po
litiche ed economiche , dagli episodi spiazzati rispetto alla
continuità ed alla logica di crescita precedente, le patti
cioè formalmente compiute , quali la Bari mura ttiana, laTrie. . .
s te teresiana, la Baixa di Lisbona e altri numerosi esempi che
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dal tardo settecento in po1 hanno 1nformato la prassi dello
ampliamento urbano. In questo senso poteva essere ulterior
mente chiar ito ; come contributo alla progettazione, la gene
si dello straordinar.1.o complesso residenziale 11Monte Am1ata"
dello stesso Aymon1no ~ al d1 là del suo cost1tuirsi come par
te rispetto al l 0 1nsieme ~ formalmente compiuto e archi-cettoni
camente r1conoscibile q onde evitare letture di pura sugge
stione formale e di scopr1re che la l1.bertà di aggiungere va
rie paLti alla struttura d vinsieme , si limitasse all ' ospita
lità del~a poetica disc~ez1one della lastra di Ross1. .
L 1 a veL· allargo.-co a parLi formalmente compiute la funzione
di element1 ord1.nat.or1 dello sv1. luppo della ci-ctà e aver con
sidera-co le ''par1:.1 11 come element1. d1.alettici fondarrentali 0 nel
loro r apporto d 1 d1fferenziazione ~ e nelle loro variazioni
per sostituzioni o per sovrapposiz1on1. d i vers e ç se crea re
lazioni più comple5se rìspe-cto a l rapporto individuato da
Ross1. t r a Monumen~o e Intorno 7 o da Quaroni tra Emergenza e
Tessuto n rischia dì specìal1zzare al massimo , per circuiti
1ntern1R parti d ifferenz1ate tra loro 1.n cu1. le attrezzature
urbane diventano e l ementi di ric~citura dì un tal grado di
complessità da rendere improponibile ogni comunicazione tra
loro . Al procedere sommesso quìnd1. di Rossi q perentorio ed
essenziale nella defin1.z1one del l 0 intervento urbano come pez
zo indifferente 11 si contrappone l uHortus conclusus di Aymoni
no , dirompente nel suo 1mpors1 al resto ~ nel denunciare il
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proprio modo di strutturarsi .
Le esemplificazioni adottate per ogni probl ema e le par
ziali conclusioni di ogni capitolo tendono a stabilire una
continuità da opporre alla separazione delle parti : si sta
bilisce cosi una compenetrazione di livelli di lettura che
più si fa complessa più ha precisi punti di riferimento. La
analisi della formazione del concetto di tipologia edilizia
che è tra le parti p i ù storicizzate dall ' autore dà la giusta
dimensione di quella tendenza a organizzare la materia come
corpo disciplinare . Passando dal primo contributo degli ar
chitetti illuministi francesi nella formulazione del proto
tipo per funzioni diverse, alla successiva distinzione fra
tipo e modello di Quatremère de Quincy , al metodo combinato
rio del Durand , al passaggio dal trattato di architettura al
manuale , Aymonino individua alcuni caratteri delle tipologie
edilizie: l'unicità del tema con la conseguente elementarie
tà o semplicità del manufatto nei suoi tratti compositivi,la
indifferenza all'intorno , a qualsiasi c-Ollocazione urbana , in. . .
fine la relativa indipendenza dai regolamenti edilizi . E nel . .
progetto di Garnier per la Cité industrielle , Aymonino vede . .
il primo tentativo di stabilire una dipendenza fra attrezza. .
ture urbane e quantità residenziali, fino allora rimaste se
parate come conflitto tra parti "esistenti" e parti " inesi
stenti", tra qualità infine e quantità. Ma sarà il movimento
funzionale ad estendere la tematica della tipologia alla quan
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tit~ residenziale che diventer~ il nuovo terreno di lavoro di
tutta l'architettura moderna i n un continuo conflitto tra la
arroganza del sistema di crescita capitalistico con il suo
condiz1onamento e i suoi regola.menti edilizi , e le speranze
di chi ha fatto di questi terreni di scontro un momento di
lotta in un quadro di riferimento più generale.
Francesco Meschini
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