Rivista Arti Marziali Cintura Nera 300 Novembre 2 parte

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La rivista internazionale di Arti Marziali tradizionali, sport da combattimento e autodifesa. Download gratuito. Edizione Online 300 Novembre - 2 parte Anno XXIV

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pesso i Maestri desiderano imprimere alloro insegnamento, direttrici ferree, dure eperfino rigide. Brandendo certezze dellequali tutto il mondo è carente, ma che si

sostentano sulle proprie deficienze, credono che laloro verità sia, di là da ogni dubbio, la verità chedeve essere trasmessa e che l’unico errore versanell’essere “blandi”.

Non solo è banale tale intento, ma è un’evidentedimostrazione della mancanza di saggezza nel loromagistero. L’”autorità” non s’impone con la forza,bensì con la virtù e questa non è impositiva macortese e garbata... solo chi convince, alla fine vince.

Quasi il 90% dei problemi dei nostri giorniproviene dall’eccesso di pressione, incluso ladepressione, che non è altro che un “falsocontrario”, frutto della stessa. In questo scenario, leformule d’insegnamento tradizionali devono trovarealternative inspiratorie e molte sono in Oriente.

Una volta superati gli anacronismi e i problemidell’ego, l’Oriente può offrirci effettivi veicolid’insegnamento e riflessione, che invocano edevocano il meglio di ogni studente, senza necessitàdi accorrere al solito dolo, umiliazione o castigo. Perquanto che l’asino si conduca con il bastone e lacarota, le metodologie moderne devono saperaffilare la carota in detrimento del bastone. Il bastoneha i suoi vantaggi a breve, però lascia alcune cicatriciche sono difficili da sopportare e come nel caso deicavalli più bravi e di alcune dome, si corre il pericolodi perdere i migliori, nel tentativo naif di ottenere ilmeglio da loro a forza di frustate.

Dalla violenta doma del Far West a quella iniziaticadegli indiani americani, c’è una distanza enorme.Però ognuna è prodotto dell’ambiente...l’abbondanza di cavalli dell’Ovest americano nonrichiese ai cow boys nessuna sofisticazione per losviluppo del loro metodo. Si montava a cavallo e losi batteva fino a che rendeva.

Tuttavia i più bravi, i migliori tra loro, morivanoperché si rifiutavano di arrendersi.

Gli indiani americani seguivano metodi molto piùsottili. Per loro, il cavallo era un bene prezioso e la

sua conquista richiedeva una virilità molto diversada quella della violenza. In genere, procurarsi ilproprio cavallo era un’esperienza iniziatica cherichiedeva diversi giorni di dedicazione e impegno.

Il giovane adolescente si equipaggiava per ilcompito con un po’ di carne secca e una zuccapiena d’acqua e senza altre armi che una coperta euna corda, si dirigeva verso il branco. All’inizio icavalli si allontanavano appena lo vedevano arrivare,ma egli persisteva e loro ogni volta scomodati dalvisitatore, si allontanavano sempre più tardi. Unavolta scelto il suo obiettivo, il giovane si dirigevaverso di lui giorno e notte. Il branco stesso isolaval’individuo, percependo che era la causa dei lorodisagi. La prima tappa era stata conseguita.

Il cavallo ha bisogno di molto tempo per mangiare,tanto che l’insistenza del ragazzo finiva per portarloa uno stato di fame e disagio, mentre lui, solo earmato con la sua determinazione, potevasostentarsi a base di carne di bisonte secca.Normalmente e dopo vari giorni l’animale, isolato,stanco e affamato si lasciava avvicinare sempre piùdal fantino, cercando di mangiare il più possibile.Alla fine alla giusta distanza, questo gli offrivaforaggio e acqua dalla sua mano. Il resto lofacevano le carezze, le parole magiche e labellissima intimità con la natura del popolo indiano.

Può più l’abilità, che la forza e cattura piùmosche il miele, che l’aceto. Ogni formula cherichiede violenza, durezza o rigidità, producecicatrici fisiche, emozionali e spirituali. Ogni artistamarziale deve riflettere su questo punto, perché laviolenza si nasconde dietro ad ogni pratica, Arte etradizione e trascinare con noi metodologie eformule fondate sul solo fatto che sempre si fececosì, non favorisce la trasgressione, l’evoluzione néil miglioramento. La malinconia del “ogni tempopassato fu migliore”, è una forza contraria allacrescita. Le ossa dolgono dopo alcuni anni equello che è molto peggio, l’anima si secca.Questo sì, impassibili e orgogliosi, i cowboysgaloppano al tramonto verso l’orizzonte! Scabbiache piace non da prurito.

“Esistono persone nelle nostre vite che ci rendono feliciper il semplice caso di aver incrociato il nostro cammino.Alcuni percorrono il cammino al nostro fianco, vedendomolte lune passare. Ciascuna foglia di un alberorappresenta uno dei nostri amici” Jorge Luís Borges

"Io non so da dove viene il nostro senso dell'umorismo,ma ci potrebbe essere la situazione peggiore del mondo

e ancora potremmo sedere lì e ridere. Credo che siaperché il bene viene sempre dall'interno,indipendentemente da quando o dove."

Renne Hallett, Tribù Tonawanda Seneca

S

Traduzione: Chiara Bertelli

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Alfredo Tucci è Managing DirectorBUDO INTERNATIONAL PUBLISHING CO.e-mail: [email protected]

https://www.facebook.com/alfredo.tucci.5

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Il Maestro Shaolin Shi Yanti è nato nellaprovincia dell’ Henan, in Cina, nel 1984. SifuYanti è un monaco della 34a generazione delTempio Shaolin Songshan e un discepolo direttodel Venerabile Abate Shi Yong Xin.Vedendo suo padre praticare Kung Fu, si è

interessato alle Arti Marziali in tenera età.Quando aveva 13 anni, ha iniziato a praticare inmodo più serio; amava così tanto il Kung Fu cheha finalmente deciso di entrare nel Tempio diShaolin. Nel 2002 è stato selezionato dal gruppodi monaci Shaolin e subito ha iniziato ad allenarsisotto la guida dell'abate Shi Yong Xin, che èstato da sempre il suo Maestro fino a oggi.L'abate gli ha insegnato molto, e consapevole

del potenziale del suo discepolo, lo ha inviatoall'Università di Nanchino nel 2008 dove hastudiato le religioni e la filosofia del mondo. Inseguito ha superato tutti gl i esami perdiventare un vero monaco (bhikkhu) pienamenteordinato; ma questo non era sufficiente per ilMaestro Yanti, che voleva saperne sempre dipiù. Quindi, una volta terminati gli studi aNanchino, è stato qualificato dall'abate ShiYong Xin e il governo cinese per accedereall'Università di Singapore nel 2009, dove hastudiato il buddismo, inglese, Scienza e Societàper due anni.Più tardi, quando è tornato al Tempio di

Shaolin, ha continuato a lavorare con il suoMaestro, l'Abate Shi Yong Xin, e gli è statodato il compito di prendersi cura dei visitatoristranieri che venivano al Tempio. Questo gli hapermesso di praticare e migliorare il suoinglese.Recentemente, grazie alle sue preziose

esperienze e alle sue eccezionali abilità nel KungFu, Sifu Yanti ha avuto l'opportunità di viaggiareal di fuori della Cina, principalmente in Europa,per insegnare la cultura Shaolin, Chi Kung eKung Fu, e dove ha trovato molti studenti. Finoad oggi, Shaolin Maestro Shi Yanti continua adimparare Buddismo Chan e la tradizionale GongFu al Tempio di Shaolin.

Testo: Shifu Bruno TombolatoShi Xing Jing, 32a generazione del Tempio di ShaolinFoto: www.budointernational.com

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Il Shaolin Qin Na

Qin Na può essere visto come uno stile asé, in quanto richiede uno studioapprofondito non solo delle articolazioni,ma dell'anatomia in generale.Qin (擒 ) significa "catturare", e Na (拿 )

signif ica "controllo". Le due paroleinsieme, Qin Na, possono essere tradottecome "cattura e controllo". Allorapossiamo dire che le tecniche di QinNa sono quei movimenti di presa,pressione e dislocazione attraverso iquali possiamo controllare il nostroavversario in una situazione didifesa. Le tecniche di Shaolin QinNa vengono uti l izzati perneutralizzare o interrompere unattacco.Il Tempio Shaolin ha una storia illustre e una

lunga tradizione nelle Arti Marziali e piùprecisamente nelle tecniche Qin Na. Anche sele sue origini r isalgono a quasi la stessafondazione del tempio Shaolin, è ben noto chedurante l'ultima dinastia cinese (dinastia Qing1644-1911), le tecniche di Qin Na erano giàmolto popolari tra la popolazione comune, cosìè stato in questo periodo che le tecniche dicattura e di controllo hanno vissuto il loroperiodo di massimo splendore ed espansione.

La leggenda dello Shaolin Qin NaDamo (Bodhidharma) ha sviluppato le sue

tecniche osservando la cattura di animali.Nell'antico Tempio Shaolin esisteva già uno

stile chiamato Chan Chin Na Shou (缠丝擒拿手).Secondo la leggenda, lo Shaolin Qin Na è natoai tempi di Damo (Bodhidharma) e ha le sueorigini nelle tecniche di cattura degli animali. Siritiene che Damo ha insegnato il buddhismo neltempio di Shaolin nella montagna Song Shan,aveva visto spesso gli animali selvatici attaccarei monaci, così ha pensato a un modo perproteggere i monaci, ma senza danneggiare lecreature viventi. Damo cominciò a imitare imovimenti di cattura degli animali utilizzatidai cittadini, studiando i l sistema diarticolazioni del corpo degli animali e le suedebolezze; alla fine, ha trovato un modoper manipolare e girare le ossa e learticolazioni e in questo modo hastabilito tutta una serie di tecniche dicattura, e così è stato l'inizio del Qin

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Na. Poi, e mentre i suoi discepoliaumentavano, Damo ha creatodiverse forme di Kung Fu, anche sealcuni dei suoi discepoli prima diessere monaci Shaolin avevano le lorotecniche di Kung Fu, e hanno dato ungrande contributo per arricchire esviluppare lo Shaolin Qin Na.

Tan Zhong, il monaco invincibileUn'altra storia popolare data

l'evoluzione e lo sviluppo delletecniche di Qin Na nel periodo finaledella dinastia Sui e l' inizio delladinastia Tang, in una guerra tral' imperatore Li Yuan (李渊 ) , delladinastia Tang, contro il generale WangShichong (王世充), della dinastia Sui.

Il figlio di Li Yuan, Li Shimin (李世民, ilsecondo imperatore della dinastiaTang) fu imprigionato a Luoyang. Persalvare il figlio Li Shimin, Li Yuan inviòuna lettera al Tempio di Shaolinchiedendo aiuto. Nell'anno 620, i monaci Shaolin si

sono arruolarono volontari per laguerra e salvarono Li Shimin. Tra imonaci guerrieri, c'era un monaco dinome Tan Zong (昙 宗 ) , con unaltissimo livello di Kung Fu che si eraspecializzato in Shaolin Chin Na e siguadagnò un grande merito nellaguerra. Quando Li Shimin successe alpadre sul trono, nominò il monaco TanZong come Generale dell'EsercitoTang, e premiò il Tempio di Shaolincon 40 ettari di terreno. L'imperatoreinoltre ordinò la costruzione di più di

2000 case nel tempio, e oltre 2000monaci guerrieri furono addestrati.Inoltre questi monaci furonoautorizzati a mangiare carne e berevino. In quel periodo il Tempio Shaolinha raggiunse il suo apice.A quel tempo, il Kung Fu del Tempio

Shaolin era direttamente correlato allaguerra, quindi, al lo sviluppo el'allenamento del Shaolin Kung Fu hacominciato a diventare molto piùimportante. Per migliorare le lorotecniche di combattimento, i monacidecisero di praticare Chin Na, tral'altro perché si resero conto che eramolto pratico nel combattimentocorpo a corpo. Istruttori e Maestri delTempio invitarono altri maestri famosiprovenienti da altre regioni perinsegnare ai monaci. Anche molti

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“Qin Na può essere vistocome uno stile a sé, in quanto richiede unostudio approfondito

non solo delle articolazioni,ma dell'anatomiain generale.”

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famosi artisti marziali si recarono alTempio Shaolin a causa della sua famae hanno offrirono le proprie tecniche diKung Fu.Così dalle sue origini, lo Shaolin Qin

Na, combinato con sti l i diversiprovenienti da diverse regioni, eattraverso la sua continuaevoluzione e miglioramento, hasviluppato progressivamente lesue caratteristiche a quello checonosciamo oggi.Mentre queste sono solo

leggende, per quanto riguardalo sviluppo delle tecniche diQin Na nello Shaolin, vale lapena notare che il Qin Na èstato presente in tutte le ArtiMarziali cinesi e lo è ancora;addirittura può essereconsiderato un sottosistemaall'interno di altri sistemi diArti Marziali o, come dettosopra, uno stile a sé.

CaratteristicheLa pratica del Qin Na deve

essere eseguita dando unamaggiore enfasi sullo sviluppo delcontrollo e alla sensibil itànecessaria per lasciarel'attaccante indifeso mediantequalsiasi dei cinque principi di QinNa.

I Cinque Principi delQin Na (wuqínnáyuán-zé 五 擒拿 原则)

1. La divisione del muscolo otendine (Fenjin 分筋)Fen Jin utilizza due aree di attacco e

difesa: "Zhua Jin" e "Na Xue." Zhua Jin (抓紧 ) viene applicata attraverso lostrappo del muscolo e / o tendini,

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“La pratica del Qin Nadeve essere eseguitadando una maggiore

enfasi sullo sviluppo delcontrollo e la sensibilitànecessaria per lasciarel'attaccante indifesomediante qualsiasi dei

cinque principi di Qin Na.”

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mentre Na Xue (捺 穴) viene eseguita applicando pressionesulle cavità (punti di pressione).

2. Collocamento dell'osso in una posizione errata(Niugu 扭骨)Niugu concentra sulla manipolazione delle ossa e la

dislocazione, che si traduce in lussazione o rompere leossa e danneggiare le articolazioni, muscoli o tendiniintorno alle ossa.

3. Bloccare o tagliare il respiro (Biqi 闭气)Bi Qi sono tecniche per bloccare o tagliare il respiro. Un

esempio è un colpo nella parte superiore del torace, sottol'ascella, o un attacco al plesso solare, che si tradurrànell'interruzione della frequenza respiratoria. Questi attacchiprovocano la contrazione dei muscoli sotto le costole checircondano i polmoni, costringendoli a smettere di lavorareper qualche secondo. Un altro modo di farlo è premere,colpire o bloccare il collo per chiudere le vie respiratorie.

4. Blocco di una vena o un'arteria (Dian Mai 点脉)Dian Mai (noto come Dimmak) è uti l izzato per

interrompere la circolazione del sangue, la funzionemotoria, o i l movimento del corpo. Se uti l izzaticorrettamente, questi punti di pressione possono aiutare

nella guarigione del corpo, ma se usato in altrecombinazioni, Dian Mai può causare grande dolore fisico,immobilizzare il corpo, perdita di coscienza o lesioni gravie, sebbene molto raramente, potrebbe causare perfino lamorte. Dian Mai rappresenta un aspetto molto pericolosodel Qin Na e dovrebbe essere rivelato e insegnato solo aquelli con i più alti principi morali ed etici.

5. Pressione su un canale di Qi (dianxué 点穴)Xue Dian o "pressione della cavità", noto anche come

"punto di pressione". Canale di Qi - nervi e vene / arterie ocentri di pressione del nervo. Questi punti del corpopresiedono il corretto funzionamento degli organi, lacircolazione del sangue, o la manutenzione di corpo,mente e spirito.Mentre i primi quattro principi sono facili da insegnare e

facili da applicare, solo i maestri di Arti Marziali di altolivello sono in grado di utilizzare correttamente le tecnichedi Dian Xue.Xue Dian non richiede la stessa forza muscolare (jinli 劲力 ) dei primi quattro principi, ma la capacità di usarel'energia personale. Questa energia è conosciuta come Qi (气) o la vita forza vitale che alimenta il corpo, la mente e lospirito.

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È con grande piacere che vi presento una nuova seriedi video su Shaolin. Ci abbiamo messo un po' a trovare lapersona giusta per il compito, ma quando il MaestroTombolato mi ha parlato del Maestro Yan Ti, ho subitovisto in lui il profilo ideale che cercavo per realizzare unanuova serie di video per tutti voi amanti del Kung Fu edello Shaolin . Con questo lavoro, inauguriamo adessouna serie di video anche tradotti in una nuova lingua, incinese, che è un grande piacere per tutti noi. Questo primovideo sarà molto più economico di quelli precedenti, a soli15 euro! E il suo prezzo a download è il solito. Ciauguriamo che vi piaccia questa nuova formula!

Alfredo Tucci, Direttore.

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Shifu Yan Ti appartiene ad una nuovagenerazione di Maestri Shaolin meglioaddestrati (lui parla un ottimo inglese

nonché altre lingue) che sono sorte sottol'ombra e la tutela di nomi rilevanti come

il grande Shi de Yang. Diffondere laconoscenza dello Shaolin è stato e saràsempre una linea guida di questa rivista.

Alfredo Tucci, direttore.

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Tutti i DVD prodotti da Budo Internationalvengono identificati mediante un’etichettaolografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili).Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafierispettano i più rigidi standard di qualità.

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personale poco conosciuti maestremamente efficaci. Studiando

dal Giappone agli Stai Uniti,passando per Polonia, Spagna, Capo

Verde, Germania, Israele, Francia e Russia.Una continua ricerca nelle zone più remote del

mondo, come la Siberia e il deserto del Texas, senzamai fermarsi in una ricerca instancabile di acquisire nuoveconoscenze senza mai smettere di porsi domande. Il KravMaga Israeli Survial System non è una disciplina, uncomplesso di rigide regole ma un metodo, un processo incontinua e perenne evoluzione. Questo lo rende adattabile adogni situazione e circostanza, permeabile a qualsiasicambiamento, quindi in grado di fare tesoro dei propri erroricogliendo la propria esperienza come opportunità permigliorare.

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n generale, la parola Boxe si riferisce a a un’ampiagamma di sport da combattimento in cui due avversariaffrontano l'un l'altro con i pugni, esclusivamente o no.Tali discipline si differenziano per le loro normespecifiche, come la suddetta Boxe inglese o la Boxemedesima, la Boxe francese o Savate, a Boxe Cinese o

Boxe Shaolin, la Kick Boxing o Boxe giapponese, il Muay Thaio Thai Boxing, gli antichi sistemi greci di pugilato, come laPygmachia e il Pancrazio, eccNell'antica Grecia, il pugilato è stato incluso nelle Olimpiadi.

Dalle sue origini era uno sport popolare.

Farang Combat e la Boxe Portoricana

Una delle principali basi dello sti lemarziale Farang Combat può esseretrovata nei rudimenti della Boxe di PortoRico mescolata con le posizioni e gliattacchi di Farang Mu Sul (stile marzialefondato dal Gran Maestro Michael DeAlba).Utilizzando otto combinazioni basilari di

colpi e movimenti, i l sistema FarangCombat sviluppa efficacemente attacchisorprendenti e veloci nelle difese e negliattacchi del praticante.Secondo le reti d'informazione, la Boxe,

nota anche come Pugilato, è uno sport dicombattimento in cui due atleti siaffrontano colpendosi con i pugni chiusisopra la vita. Nel contempo che utilizzaanche le combinazioni della Boxe, il FarangCombat vi aggiunge colpi alla cosciadell'avversario con grande efficacia.

Farang Combat

I“La Boxe e la Lotta sono due

degli sport più antichi e infatti c'è

testimonianza di essi inEgitto e in Oriente, risalente al quarto millennio a. C.”

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A Roma, i contendenti utilizzavano il "cestus", paramani inmetallo costellati di chiodi, con i quali non era difficileuccidere i loro contendenti.La Boxe e la Lotta sono due degli sport più antichi e infatti

ci sono testimonianze di essi in Egitto e in Oriente, risalential quarto millennio a. C. I primi dati di un incontro di pugilatoin epoca moderna si trovano in Inghilterra nel 1618dove ilduca di Albemarle organizzò un incontro tra i l suomaggiordomo e il suo macellaio.Il pugilato fu praticato anche nei primi giorni della Roma

antica, ma con la comparsa del Cristianesimo fupraticamente eliminato come attività in tutta Europa.Contrariamente a quanto avvenuto in Europa, la Boxe èstata diffusa in tutta l'Asia. Si ritiene che la Muay Boran, laBoxe Ancestrale, fu apparsa all'inizio dell'Era Cristiana nelsud est asiatico.La sua origine è africana e risale al 6000 a. C., nell'area

della moderna Etiopia, da dove si diffuse prima all'anticoEgitto e poi alle civiltà mesopotamiche, dove furono trovatitra i suoi ruderi bassorilievi raffiguranti pugili risalenti al5.500 aC. Dall'Egitto, il Pugilato è passato alla civiltàminoica che si sviluppò a Creta, mentre dalla Mesopotamiasi espanse in India.I pugili egiziani usavano una sorta di guantoni che coprivano

i pugni fino ai gomiti. L'usanza di indossare guantoni si trovaanche a Creta e poi in Grecia dove ci sono riferimenti alla Boxenell'Iliade di Omero, nell'ottavo secolo a. C.La mia prima esperienza con la Boxe inizia nel 1979

quando il mio vicino di casa vinse i "Golden Gloves" nel

peso piuma; come potete immaginare, da quel momento lamaggior parte del mio tempo l’ho passata ad allenarmi conlui per imparare i rudimenti della Boxe, le sue mosse ecombinazioni. Tutti i Venerdì, nella nostra comunità creavanoi propri eventi di Boxe, facendo crescere in noi entusiasmo efanatismo per questo sport fin dalla più tenera età.A quel tempo, i guantoni erano molto costosi, quindi ne

avevamo solo un paio. Ricordo che mio padre era solitolanciare una moneta in aria per far un'estrazione a sorte delguantone destro. Naturalmente, il perdente riceveva ilguanto sinistro... I nostri match non avevano tempoprestabilito, il vincitore era colui che eliminava o stancaval'avversario.Gli eventi ed i combattimenti continuarono secondo

allenamenti costanti per un paio d’anni f inché nondiventammo esperti nell’utilizzare una sola mano perl’attacco e l’altra per bloccare! Un aneddoto che amoricordare come il mio primo combattimento da strada, èavvenuto quando due teppisti, che cercavano un pretestoper fare a botte e far sanguinare qualcuno scelsero mecome bersaglio Senza troppe parole, la rissa è iniziatarapidamente e con la stessa velocità, e mia sopresa, buttaia terra il primo attaccante, mentre il secondo, assistendoalla scena, con mia grande gioia, si allontanava, scegliendodi non combattere!Oggi continuo a utilizzare i movimenti e gli attacchi di

una mano che ho imparato nei nostri incontri di Boxe, chesono stati così efficaci per me nelle strade violente e poisul ring.

Farang Combat

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Roy Jerry Hobbs ha avuto una carriera di Arti Marziali che si estende su settediscipline. Cominciando con Judo nel 1958, egli è diventato un maestro altamenterispettato in tre stili di Karate, oltre a Kobudo, Aikijujutsu, e Iaido. Ha vissuto inGiappone, e viaggiato in Corea del Sud, Cina e Indonesia alla ricerca delle tradizionimarziali di quei paesi.Hobbs Sensei ha avuto anche una carriera militare di grande successo, ed è ritirato

dalla US Air Force come un colonnello nel 2004, dopo 33 anni di servizio. Ora passa ilsuo tempo viaggiando per il mondo ad insegnare le Arti Marziali. Inoltre si recaregolarmente in Giappone per approfondire la sua conoscenza di Okinawa e delle artimarziali giapponesi.Attualmente la più grande passione di Hobbs Sensei è lo studio di Iaido. In quel

ambito, egli ricopre la carica di Direttore Internazionale della Dai Nippon Toyama RyuIaido Kyokai, nonché Vice Presidente della Kokusai Budo Koryu Kyokai. Entrambi igruppi hanno la loro sede nella zona di Kansai nel Giappone.

Testo: Sensei Boulahfa Mimoun

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Budo International: In quali paesi pensate che le Arti Marzialisiano praticate come nei tempi antichi o come vuole la tradizione?Roy Jerry Hobbs: Dalla mia esperienza ci sono artisti marziali

tradizionali in quasi tutti i paesi. Ad esempio, il Dentokan è presente indiciassette paesi diversi su praticamente tutti i continenti del mondo.

B.I.: Dove si è allenato di più, in modo più realistico e con unamaggiore intensità abbastanza per desiderare di tornare a casa?R.J.H.: Mi sono allenato di più negli Stati Uniti e in Europa, ma ho

passato un bel po' di tempo in Giappone. Ho vissuto in Giappone dal1980 al 1983, e ancora dal 1997 al 99. Inoltre ho visitato il Giapponemolte, molte volte per allenarmi.

B.I.: In quale stile di Arti Marziali si sente più a proprio agio?R.J.H.: Mi sento altrettanto bene facendo Karate e Jujutsu. Ma, man

mano che invecchio trovo che mi sento più attratto dallo Iaido.

B.I.: Ci racconti qualche storia che li abbia colpito, durante il suoviaggio attraverso le Arti Marziali?R.J.H.: I miei ricordi più belli sono le volte che sono stato in grado di

allenarmi con molti dei vecchi maestri di Okinawa. Tre dei miei maestri diKarate di Okinawa sono deceduti, e un altro ha ormai 86 anni d’età.Questi insegnanti erano e sono la generazione che ha conservato ivecchi modi del Okinawa Karate e del Kobudo. Ora è nostro dovere farelo stesso.

B.I.: Qual è stata la sua peggiore esperienza nelle Arti Marziali?R.J.H.: Una volta mi sono allenato con un maestro davvero pazzesco.

È stata una brutta esperienza, ma anche in modo divertente. Soprattuttoquando lui si è tagliato.

B.I.: Quando insegna, è in grado di sentire la differenza tra lepersone di paesi diversi?R.J.H.: Sì, la cultura svolge un ruolo importante. Purtroppo in molti

paesi sviluppati gli studenti sono troppo pigri, è il risultato di vivere unavita facile.

B.I.: Quali saranno i suoi obiettivi d'ora in poi, dopo 57 anni dipratica?R.J.H. : Tutto quello che voglio è continuare a imparare, insegnare e

praticare. Ora mi sto concentrando sulla spada giapponese. Si tratta diun'arte davvero affascinante, con profonde radici culturali e storiche.

B.I.: Il suo prossimo viaggio?R.J.H.: Il mio prossimo viaggio sarà al Giappone ancora una volta.

Visiterò il settore di Kansai e Okinawa per allenarmi.

B.I.: Da quanti anni è studiando le Arti Marziali?R.J.H.: Ho studiato Arti Marziali dal 1958, cioè, 57 anni.

B.I.: Qual è stata la prima Arte Marziale che ha cominciato apraticare?R.J.H.: Prima ho praticato Judo. Nel 1965 ho cominciato a imparare

Karate, Jujutsu, e Kobudo. Infine nel 1970 ho iniziato a studiare Iaido.

Arti dal Giappone

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B.I.: Come è riuscito a studiarecosì tante Arti Marziali?R.J.H.: Io ero un membro

dell'organizzazione Seishinkai diShogo Kuniba, che ha inclusol'insegnamento di Shito-Ryu Karate,Kobudo di Okinawa, Goshin Budo(Jujutsu), e Mugai-Ryu Iaido. Inoltre aquel tempo in America ci fu unaspecie di accordo di cooperazionetra la Seishinkai e l'associazionestatunitense Hakko Ryu Jujutsu.

B.I.: E Lei ha studiato anche inGiappone, giusto?R.J.H.: Sì, come ho detto prima,

ho vissuto in Giappone dal 1980 al1983, e dal 1997 al 1999. Inoltresono ritornato là molte, molte volteper allenarmi.

B.I.: Chi erano alcuni dei maestricon cui si è allenato in Giappone?R.J.H.: Mi sono allenato a lungo

con Kiichi Nakamoto (Goju-RyuKarate e Kobudo), Seiki Toma(Shorin-Ryu e Kobudo), Shian Toma(Seidokan Karate e Kobudo), SeikichiOdo (Okinawa Kobudo), YasuoKawano (Goju-Ryu Karate), RyuhoOkuyama (Jujutsu), Yasuhiro Irie(Jujutsu), Atsushi Shimojo (Toyama-Ryu & Mugai-Ryu Iaido), e TakashiIshikawa (Toyama-Ryu Iaido).

B.I.: Qual è il nome della suaorganizzazione?R.J.H.: La mia organizzazione si

chiama "Sekai Dentokan BugeiRenmei, Inc.", che grosso modo sitraduce come "World TraditionalMartial Arts Federation".

B.I.: Quali arti vengono insegnatenel Dentokan?R.J.H.: Attualmente insegniamo

Goju-Ryu Karate, Shorin-Ryu Karate,Kobudo di Okinawa, Nihon

Aikijujutsu, Toyama-Ryu Iaido, e RyuIaido Mugai. Siamo anche in procintodi stabil ire i l Shito-Ryu Karateall'interno del Dentokan.

B.I.: Quanti filiali Dentokan cisono in tutto il mondo:R.J.H.: In questo momento

abbiamo diciassette succursalisituate in Austria, Repubblica delBotswana, Francia, Grecia,Indonesia, India, Irlanda, Kenya,Nuova Zelanda, Russia, Sud Africa,Svizzera, Turchia, Regno Unito, gliStati Uniti , Zambia e Zimbabwe.

B.I.: C'è qualche obiettivoprincipale nel Dentokan?R.J.H.: No, non proprio. Alcuni dei

nostri membri praticano una sola arte,altri fanno tutto ciò che offriamo.Tutto dipende da chi lo fa. Tuttavia,siamo stati molto attivi ultimamentenel rafforzare il nostro programma di

Arti dal Giappone

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Iaido. Atsushi Shimojo, Soke, è stato molto utile in questosenso. Egli è il presidente di due organizzazioni di artimarziali in Giappone: la Dai Nippon Toyama Ryu IaidoKyokai (DNTRIK), e la Kokusai Budo Koryu Kyokai (KBKK).Io ricopro la carica di Direttore Internazionale per laDNTRIK e sono il Vice Presidente della KBKK.

B.I.: Vedo che Lei viaggia molto. È principalmenteper affari o per piacere?

R.J.H.: Io viaggio molto spesso fuori degli Stati Unitiper insegnare in altri paesi. Viaggio anche in Giapponediverse volte all'anno allo scopo di allenarmi e anche perpartecipare alle riunioni organizzative.

Intervista fatta a Moulton College Northampton(Inghilterra). Jerry ed io siamo amici stretti da oltre 30 anni.

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Un judoka della giovane età di quindicianni entrò nella palestra dell’alloracelebre Maestro e lottatore HélioGracie, chiedendo di poterlo incontrare.Dopo qualche minuto d’attesa, Hélioche aveva udito le sue parole, uscì pervedere chi fosse quel giovane: “Lei haaffermato che i judoka sono deiperdenti, ma io sono un judoka e nonsono un perdente”. Hélio, che nonperdeva mai occasione per dimostrarela superiorità del suo sistema,affascinato dal carattere di quelragazzino, lo invitò subito acombattere, con le regole del Judo,contro un suo allievo.

- “L'allievo di Hélio era tecnicamentemolto superiore e mi colpì da tutte leparti!” - racconta Mansur...

“Tuttavia resistei con fermezza,alzandomi una volta dopo l’altra, senzafarmi torcere il braccio. La situazioneiniziò a farsi seria e cominciammo adarcele per bene. Hélio allora fermò ilcombattimento e disse:

- Eh no, se vuoi combattere nel ValeTudo allora fallo con quest’altro mioallievo!” -

Fin da subito iniziai a prenderle ancheda questo allievo.

Hél io pensò che ne avevo avutoabbastanza, ma io non mi arrendevo...

Disse: - Lascialo ragazzo, bastacosì...

Ma io gli dissi: - No, non voglio che leipensi che io sono un debole...

Lui si mise a ridere e mi portò neglispogl iatoi. Uscendo mi invitò adallenarmi nella sua scuola, ma al tempoio non avevo denarosufficiente...tuttavia Hélio, che avevaapprezzato la mia sfida, mi disse chenon era un problema. Quel giornocambiò per sempre la mia vita. Nonpotrò mai ringraziare a sufficienza ilmio caro Maestro!

Brazilian Jiu Jitsu

Alfredo Tucci© Budo InternationalFoto:

Testo:

“Quando quel giovane judokaquindicenne chiese di

conoscere l’allora famoso HélioGracie, non poteva immaginare

che sarebbediventato uno dei

suoi più stretticollaboratori ed

il suo allievoprediletto.”

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“Nel sistema Kioto di Difesa Personaledominano le chiavi, il condurre e

l’eliminare l'avversario nella prima difesa.I dettagli a terra appartengono ad un

altro lato del Jiu Jitsu.”

- “Puoi applicare le tecniche con o senza il Kimono, per terra

o persino nell'acqua! Mia moglie Sheila lo sa molto bene.”

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Il sistema completo di difesa personale delJiu Jitsu Brasiliano

Il Jiu Jitsu è stato creato come un sistema di lotta reale. Siamoconcordi con il Grande Maestro Mansur nell’affermare che questaè la vera forza del Jiu Jitsu:

- “Questa è la ragione per cui, sin dal primo giorno, unallievo che frequenta una lezione di Jiu Jitsu è in grado diiniziare ad applicare tutte le tecniche che impara. L’essenzialenel Jiu Jitsu è la difesa personale, senza di essa il Jiu Jitsunon esisterebbe”. -

Quando quel giovane judoka quindicenne chiese di conoscerel’allora famoso Hélio Gracie, non poteva immaginare che sarebbediventato uno dei suoi più stretti collaboratori ed il suo allievoprediletto. Nel corso degli anni quella pratica diede i propri frutti,Mansur si perfezionò inizialmente come lottatore e praticante, esuccessivamente come maestro ed esperto, creando a Río due

Brazilian Jiu Jitsu

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delle più famose palestre di Jiu Jitsu, oggi dirette dai suoi figli. La suasingolare capacità didattica ed il suo affettuoso e fermo comportamento,fece in modo che gli atleti delle sue scuole vincessero più volte in tutti icampionati. La pedagogia, la capacità di insegnare di quest’uomo è senzadubbio una delle sue migliori qualità, rispetto ad altri maestri del settore. Ilsuo è un sistema organizzato in maniera perfetta, in modo tale che gli allieviricevano il massimo beneficio da ogni lezione. Questo avviene anche per isuoi video e per il libro che siamo onorati di presentarvi.

In questa occasione gli spetta l'arduo compito di adeguare la metodologiadel sistema completo che imparò dal suo Maestro Hélio Gracie, alla difesapersonale. Rispetta così tanto il suo Maestro da non riconoscere imiglioramenti da lui apportati! Ma è una realtà che i suoi allievi continuano aripetere. D'altra parte è naturale che sia andata così, è dovere di ogni buonallievo lavorare per migliorare il lavoro del proprio Maestro. Non portare atermine tale compito significherebbe negare l'evoluzione stessa. Hélio fece

“La Defensa Personal es laparte del Jiu-Jitsu que más

se hace en pié.”

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Brazilian Jiu Jitsu

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lo stesso con il Jiu Jitsu giapponese, lo trasformòmigliorandone l’efficacia. Nel Kioto Jiu Jitsu Mansur haeseguito un compito simile, frutto di un'innegabileesperienza come Maestro da quasi 50 anni, 35 dei qualicome poliziotto nella città di Río de Janeiro. Esiste unospazio più adeguato per parlare di efficacia e realismo conla “R” maiuscola? Per chi non conosce questa città, beh...possiamo dire che..... il solo fatto di sopravvivere 35 annicome poliziotto è già un grande merito...

Mansur che adora e rispetta Hélio non lo ammetterà mai.Quando leggerà questo testo sicuramente mi rimprovererà,ma io lo devo ai miei lettori e questa è la verità!

La vasta proposta di difesa personale di Mansuroccupa in realtà lo spazio di due video normali ripieni dimateriale didatt ico, ma d’altronde non volevamotrascurare nul la. Le tecniche vengono spiegate edimostrate meticolosamente. Anche quando vengonorealizzate indossando il kimono, il Maestro assicura chela loro applicazione con vestiti normali è la medesima.Non cambia nulla.

- “Puoi applicare le tecniche con o senza il Kimono,per terra o persino nell'acqua! Mia moglie Sheila lo samolto bene”, (ride)

Grandes Maestros

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Sheila, la moglie del Maestro che lo accompagna inquesto viaggio in Europa, annuisce con il capo:

- “È vero, quand’ero molto più giovane riscuotevomolto successo tra gli uomini (sorride). Una volta,mentre stavo entrando in acqua al mare, a Copacabana,fui assalita fisicamente... L'assalitore si prese le sue(risate). Il Jiu Jitsu funziona anche nell'acqua!” -

Sport o difesa personale? Ultimamente la proliferazione del Jiu Jitsu come sport

sta togliendo spazio all’aspetto dell’autodifesa, al punto

tale che alcuni dei più esperti professionisti in materiaignorano la sua tecnica:

- “Non riesco a capire come si possa diventareCintura Nera di Jiu Jitsu senza conoscere la difesapersonale! È come scrivere in una determinata linguasenza conoscerne l’ortografia!”

Afferma il Maestro Mansur.

- “Un atleta di Jiu Jitsu, per essere davverocompleto, deve imparare la difesa personale; essa gliconsentirà di apprendere alcune tecniche chemiglioreranno la sua capacità di lotta”.

Brazilian Jiu Jitsu

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La coordinazione motoria ed il suo sviluppo sono le fondamenta dell'insegnamento delsistema Kioto. Tali aspetti si notano in un individuo che segue gli insegnamenti di questoGrande Maestro:

- “Puoi essere un grande lottatore senza coordinazione? La base dell'insegnamentoè l'imitazione e l’integrazione dell'esperienza del movimento, per questo motivo il

Grandi Maestri

“Nonostante la semplicità sia la basedell'efficacia del sistema di Hélio Gracie,semplicità non significa semplicioneria!”

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Brazilian Jiu Jitsu

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sistema Kioto torna sempre sullo stesso punto: lacoordinazione!”

Il sistema di difesa personale Gracie si basava sullamancanza di forza di Hélio. Il difetto trasformato in pregiocrea la Maestria: la necessità è da sempre la madre di tuttele cose. Secondo Mansur è stato il suo lavoro di poliziottoa forzarlo a perfezionare e ad approfondire gli schemi che il

suo Maestro meticolosamente gli insegnò. Il prezzo è statocaro. Mansur è sopravvissuto ad 11 colpi di pistola e adinnumerabili aggressioni violente con arma bianca e a maninude.

- “Nonostante la semplicità sia la base dell'efficaciadel sistema di Hélio Gracie, semplicità non significasemplicioneria!”

Grandi Maestri

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Benché le MMA non utilizzino molte tecniche di difesapersonale per le limitazioni e regole sportive imposte da questitornei, secondo Mansur esse non sono altro che un altro mododi chiamare il Jiu Jitsu:

- “Quelle che oggi chiamano MMA sono semplicementeJiu Jitsu, perché nel Jiu Jitsu c’è tutto, e questo perché ilJiu Jitsu è difesa personale”.

Con armi, senza armi, di fronte ad attacchi di gambe obraccia, in piedi o a terra, in sostanza il Jiu Jitsu è per il Maestro

Brazilian Jiu Jitsu

“Rispetta cosìtanto il suo

Maestro da nonriconoscere i

miglioramenti da luiapportati!

Ma è una realtàche i suoi allievicontinuano a

ripetere.”

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pura difesa personale. Ovviamente, come ogni cosa nella vita, il successo della sua applicazione dipenderà dal nostroallenamento.

- “Per essere efficaci non basta imparare il sistema, bisogna praticarlo con costanza; questa e nessun altra è lachiave della Maestria e dell'efficacia”.

“È la pratica che ti fornisce il dominio e la fiducia in te stesso. È come andare in bicicletta. Unavolta imparato non lo dimentichi più, ma la tua destrezza nell’andarcidipenderà da quanto spesso tu ci vai”.

Sebbene il sistema Gracie sia divenuto famoso perla sua abil ità nel dominare l'avversario,chiudendogli la distanza per controllarlo a terracome un'anaconda, questa sua qualitànell’ambito della difesa personale è stata unadegli aspetti più discussi nei circoli marziali,specialmente quando si affronta diversiattaccanti. Chiediamo al Maestrodelucidazioni riguardo alla convenienzao meno di andare al suolo in unasituazione di difesa personale.

- “La difesa personale è la partedel Jiu Jitsu che più si realizza inpiedi. Ogni movimento di difesatermina con un atemi o con qualchealtra forma di finalizzazione cheneutralizza definitivamentel’avversario. In realtà nel Jiu Jitsusportivo molti di questi movimenti,per ovvie ragioni, sono proibiti”.

Grandi Maestri

“Sua qualitànell’ambitodella difesapersonale è

stata una degliaspetti piùdiscussi nei

circoli marziali.”

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Brazilian Jiu Jitsu

“Benché le MMAnon utilizzino moltetecniche di difesapersonale per le

limitazioni eregole sportive

imposte daquesti tornei”

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“Nel sistema Kioto di Difesa Personale dominano le chiavi, ilcondurre e l’eliminare l'avversario nella prima difesa. I dettaglia terra appartengono ad un altro lato del Jiu Jitsu”.

Secondo me, questo video del Maestro Mansur è un magnificolavoro che nessun artista marziale dovrebbe perdersi, perché infin dei conti il mondo del Marziale comincia sempre da lì,dalla difesa dura e cruda. I suoi consigli sono cosìcoerenti ed efficaci che saranno senza dubbio fonte diispirazione per tutti coloro che considerano le ArtiMarziali come qualcosa di più di uno sport.

Brazilian Jiu Jitsu

“I suoi consigli sono cosìcoerenti ed efficaci che

saranno senza dubbio fonte diispirazione per tutti coloro

che considerano le Arti Marziali come qualcosa di

più di uno sport.”

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Riconsiderare le tecniche tradizionali del pugno e dellagamba da una prospettiva di efficacia nell'autodifesa, è ilproposito di questo esteso lavoro che questo esperto delsettore dell'autodifesa personale e poliziesca, riconosciuto intutto il mondo, oggi ci presenta nei suoi due ultimi video. Oltre a rappresentare una riflessione profonda e

pratica sull'efficacia dei principali attacchi e difese con ilpugno e la gamba, il lavoro di Jim Wagner è ancheestremamente utile per gli artisti marziali tradizionali,molti di essi infatti hanno spesso incontrato delledifficoltà nel momento di difendersi da un attacco realeper la strada e hanno bisogno di una guida per trarrevantaggio dalle loro abilità, semplicemente usandocon sagacia le tecniche checonoscono bene.

“La strada non è unapalestra e le regole sono bendiverse” - ripete sempre ilSergente Wagner. - “Non si tratta di

conoscere molte tecniche,ma di saper uti l izzareadeguatamente quelle checon i l loro impiego ciespongono al minimorischio” - Inoltre il sistema che oggi ci

presenta Jim è statocreato affinchéchiunque possai m p a r a r erapidamente areagire controun'aggressione. Seoltre a questo seiin forma e possiedila disciplina el 'abil ità fisicaadeguate, meglio.In definitiva:k a r a t e k a ,taekwondoka ,pugil i... E’ inquesto modoche ci si difende!

Reality Based

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Autodifesa

Il Sistema "metrico" di DifesaBloccare ed attaccare con braccia e gambe

Jim Wagnerwww.budointernational.comFoto:

Testo:

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Il Sistema "metrico" di DifesaBloccare ed attaccare con braccia e gambe

Passate in una scuola tradizionale di Arti Marziali e chiedeteall'istruttore: “Vorrei sapere come imparare a difendermi ed iltempo che impiegherò per farlo”. La tipica risposta è: “Dai treai cinque anni”. Una risposta corretta se l'istruttore siriferisce a movimenti coreografici: passi ripetuti, dozzine dikata, armi antiche ed apprendimento di terminologia e dicostumi stranieri. D'altra parte, se andate da un istruttoredi Difesa Personale basata sulla realtà, in qualunqueparte del mondo vi troviate, vi dirà: “Non sononecessari molti anni per imparare la veradifesa personale, bastano alcuni giorni”,naturalmente se quell'istruttore contasull’aiuto di agenzie militari e di poliziaper far fronte alla vostra richiesta.

Per iniziare ad imparare tutto quelloche avete bisogno di sapere sul lavorodi pugni e sui blocchi con le mani e lebraccia bastano alcune ore, applicandoil mio Sistema Metrico di Difesa eBlocco, perciò sarà poi esclusivamentel’allievo a dover decidere sul perfettomantenimento delle proprie abilità.

Definizione del Sistema Metrico

Che cosa significa il termine autodifesa?Tutti sappiamo che i l sistema metricomatematico è basato sul numero 10, cioè, 10millimetri in un centimetro. Nella Protezione o DifesaPersonale ben applicata, ci sono solo 10 modi dicolpire una persona, 10 angoli di blocco, 10 direzioninelle quali il corpo umano può muoversi da un punto adun altro, e questa regola è valida sia se si tratta di unacasalinga obbligata a proteggersi con un coltello contro unintruso, che se si tratta di un agente dell’antiterrorismo chesi muove verso un obiettivo.

Le prime due direzioni sono avanti e indietro, il che significacamminare in avanti verso un rivale per chiudere la distanza oall'indietro per evitare il colpo di una bottiglia di birra. Questosignifica, dunque, sia colpire un aggressore al viso con unpugno dando un colpo in avanti, che eseguire un colpo di pugnoa martello contro qualcuno che tenta di afferrarvi da dietro. Adogni direzione ho assegnato un numero, per esempio in avanti è1, all'indietro è 2.

I due seguenti angoli di attacco (termine geometrico) sonoorizzontali: a sinistra e a destra, numeri 3 e 4. Poi viene il pianoverticale. Ci sono solo due modi di colpire su questo pianocon il pugno o il gomito: in alto e in basso; in basso è 5, inalto è 6. Quest’ultimo numero può corrispondere ad uncolpo verso l'alto, verso le costole o verso il gomito ed ilmento. L'obiettivo dipende dalla “viabilità”.

Reality Based

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Autodifesa

Il Sistema "metrico" di DifesaBloccare ed attaccare con braccia e gambe

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Le quattro linee di colpo finalisono le diagonali, cherappresentate graficamenteformerebbero una X, lo stessovale se scendete diagonalmente,a sinistra o a destra, o se saliteverso l'alto, a sinistra o a destra.

Realizzando questi angoliprincipali ottenete un totale di 10direzioni ed è così che funzionaquesto sistema metrico. Nonteniamo conto degli angoli tra gliangoli principali, conosciuti anchecome “minuti di angolo”, perchénon ricoprono un reale interessein un combattimento fluido. Sequalcuno cerca di colpirvi alviso con un pugno e va in unadirezione tra un colpoorizzontale ed uno diagonale,l'angolo del braccio perbloccare questo colpo noncambia di molto ladinamica della difesa.

Si riscopreun'antica conos-cenza

Quando allungate ilpugno verso

l'obiettivo, troverete solo 10 direzioni possibili,e sempre 10 direzioni troverete per eseguireun colpo con la mano aperta. Se cercateuna mappa degli angoli d’attacco a livellostorico, ritroverete il grafico italiano sulegno del XVII secolo, il diagramma del

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Kali Filippino del 1940 o le antiche tradizioni indiano-americane o, addirittura, ilProgramma delle Arti Marziali del Corpo dei Marines americani MCMAP; gliangoli principali sono tutti lì. Io mi sono limitato a sostenere che ce ne sianosolo 10 e li ho analizzati per i miei allievi della polizia, dell'esercito, dellasicurezza e per i civili.

Ma allora come mai ci sono tanti istruttori che dicono ai loro allievi: “Possoinsegnarvi trecento modi per colpire l’avversario a mani nude”? Esistono unpaio di ragioni per questo fatto:

1) l'istruttore non ha idea di quello di cui sta parlando, perché non ha maipartecipato ad un combattimento reale e sta parlando di tecniche che gli hannoinsegnato, senza rendersi conto del comune denominatore;

2) l'istruttore sa che se ha “centinaia” di cose da insegnarvi, continuerete alavorare con lui per molto tempo, il che si traduce in un'entrata economica

sicura per i suoi insegnamenti. Se io dicessi ai miei allievi poliziotti e militari, della Polizia

della Germania Federale (Bundespolizei) o delle Forze diSicurezza delle Forze Aeree Statunitensi, che ho

centinaia di tecniche da insegnare loro e cheavranno bisogno di anni per impararle,

riderebbero di me ed andrebbero alla ricercadi un altro istruttore. La maggior parte dei

poliziotti e dei mil itari sanno che letecniche richieste per la strada o nei

campi di battaglia devono essere

Autodifesa

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semplici, efficaci e richiedere pocotempo per essere apprese edominate.

Se volete semplificare il vostroallenamento ed impararesolamente i blocchi chefunzioneranno in uncombattimento reale, viconsiglio di acquistare il mionuovo DVD intitolato “Sistemametrico di difesa e blocco”, diJim Wagner.

Troppo semplice per essere vero

Molti praticanti di Arti Marziali passerannoun pessimo quarto d’ora accettando il fattoche esistono solamente dieci direzioni perdare un calcio a qualcuno, perché nellamaggior parte dei casi i loro istruttori o i DVDvisti gl i avranno spiegato che ci sonoinnumerevoli metodi per sferrare un calcioall’avversario. Di fatto, la maggior parte deipraticanti di Arti Marziali credono che “di più, èmeglio”. Tuttavia se guardate qualsiasi manualemil itare antico o moderno, vedrete chepresentano sempre poche tecniche. I sistemidi combattimento militare sono basati sugliangoli principali, anche se non sono diretti estabili. La ragione è chiara, le tecniche nelcampo di battaglia devono essere semplici edefficaci. Le agenzie di Polizia hanno adottatomolte tecniche militari e metodi di allenamento

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da quando sono diventate organizzazioni paramilitari. In questi sistemi di lottanon vedete calci alti, sugli stinchi o movimenti ginnici. Per questo il “Sistemadi protezione personale basato sulla realtà” di Jim Wagner è nato da sistemimilitari e di polizia.

“Il sistema metrico di gamba in difesa e blocco” di Jim Wagner riflettele stesse tecniche e gli stessi metodi di allenamento.

Calci nel sistema Il calcio più affidabile dell’arsenale basato sullarealtà è il calcio frontale, sferrato con la gamba

arretrata. Per lo stesso motivo per il quale nonsfondereste mai una porta usando la gambaavanzata. Da dietro c’è molta più forza, per via

del movimento in avanti. L'obiettivo si trova inqualunque punto della zona pelvica, che è il

centro di gravità CG del rivale quando si trova inpiedi. I calci non si sferrano mai al di sopra della

zona pelvica nel sistema basato sulla realtà, datoche sono instabili, facili da bloccare e raramente

raggiungono il bersaglio. Quando arriviamo ai calci orizzontali (calcio laterale),

l'obiettivo è il ginocchio o lo stinco. Avrete bisogno di uncalcio orizzontale solo nel caso in cui qualcuno vi attacchi

da un lato e non abbiate tempo di girarvi verso di lui, che èquello che l'istinto umano porta a fare. Un calcio orizzontalebasato sulla realtà è un calcio con gravità assistita, dato cheva verso il suo obiettivo ad un angolo discendente e nonperfettamente orizzontale, come nel caso di un calciolaterale tradizionale.

I calci da dietro si eseguono in un caso tra un milione edio non ne ho mai fatto uno in un combattimento reale,perché? Perché se un aggressore vi arriva alle spalle, ilvostro istinto vi obbliga a girarvi e ad affrontare la minaccia.Inoltre, se un soggetto fa un movimento per chiudere ladistanza prima che giriate, probabilmente solleverete lespalle e vi inclinerete leggermente in avanti, come quandoda bambini scorgevate con la coda dell’occhio lapallonata del compagno in arrivo a forte velocità. Questaè la posizione nella quale sferrereste il vostro calcioposteriore.

Non c'è calcio a giro (spesso chiamato “circolare”) nel“Sistema di protezione personale basato sulla realtà”,perché non cerchiamo mai l’impatto con il collo delpiede o con lo stinco, a causa della fragilità di queste

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ossa. La cosa più simile ad un calciocircolare per noi è il calcio diagonale,che assomiglia a quello frontale masegue una linea diagonale verso ilsuo obiettivo (generalmente la zonapelvica) colpendo con il tallone.

Quando arriviamo ai calci verticali,esistono solamente due movimenti,in alto e in basso. Per sferrarlo inbasso in avanti dobbiamo pestarecon forza e rapidamente. Lofacciamo pestando forte sul piededel rivale, se si trova a terra.L'obiettivo di pestare si basa sullanecessità di una forza ragionevole ouna forza morta. La prima si haquando i pestoni sono diretti agli articon l’idea di rompere le ossa, e laforza morta invece va diretta a zonedi pericolo del corpo: testa, collo,tronco, colonna e bacino.

Un calcio verticale verso l'alto

andrebbe verso l'inguine, se il rivaleha le gambe separate, o un colpo alviso se è piegato. Tuttavia, sferrarloal mento sarebbe un autenticosuicidio. Quando ero nella MarshalAir Federal statunitense, uno degliistruttori di tattiche difensivenell'Ufficio di Campo di Los Angelesimpartì una lezione e chiese agliallievi di sferrare “un calcio sul mentodel terrorista” nel ridottissimo spaziodi un aeroplano in movimento. Nonmi fu permesso di assistereall'allenamento perché era “troppoduro”. Avevano ragione. Quando lavita della gente è in gioco, noneseguo né insegno tecniche vistose,come i calci al mento.

Parlando di ostentazione, nellenostre tecniche non diamo mai lespalle al rivale, a meno che non sistia scappando, e non facciamo

nemmeno calci a giro. Ci rifacciamoall'antica filosofia spartana: andareavanti o morire provandoci.

Avendo assistito personalmente anumerosi combattimenti, posso dirviche in un combattimento reale poteteavere solo un paio di opportunità diandare a segno con un calcio, perciòdeve essere sempre efficace.

Naturalmente, anche le ginocchiasi possono usare come armi efficacie sono strumenti davvero moltopotenti quando entriamo nella zonarossa del r ivale, accorciando ladistanza. Un colpo di ginocchioavanzato ad arpione funziona bene,mentre una ginocchiata posteriorenon esiste. Le ginocchiate orizzontalinon hanno potenza, ma quelleverticali sono devastanti. Unaginocchiata verticale verso l'alto puòandare direttamente al viso o

Reality Based

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Autodifesa

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all'inguine se spingete la sua testa verso il basso contemporaneamente. Una verticaleverso il basso può essere una ginocchiata in caduta o diretta al tronco del rivale chesi trova al suolo, per controllarlo (forza di controllo).

Quando si fa il blocco nei calci che entrano, il sistema di protezionepersonale basato sulla realtà ha solo tre tecniche ritenute sufficientementeadeguate a bloccare le 10 direzioni principali. C’è quella di parata: è quandosi posiziona il piede di lato per intercettare il calcio frontale in avvicinamento.Quindi abbiamo la parata di ginocchio, utile a bloccare la maggior parte deicalci sotto la vita. Si realizza semplicemente alzando il ginocchio di fronteall'inguine come una lancia, per proteggere la vostra linea centrale. D'altraparte, i calci con le mani sulla testa bloccano le braccia in quello chechiamiamo lo scudo di braccio laterale, o semplicemente retrocediamo elasciamo che il calcio vada a vuoto.

La bellezza del Sistema Metrico di difesa e blocco con la gamba stanel fatto che le tecniche sono facili da imparare, le stesseche utilizzano gli eserciti e la polizia in tutto il mondo,perché si tratta esclusivamente di 10 direzioniprincipali, mantenendo le vostre abilità; è moltopiù facile della maggior parte dei sistemi dilotta.

Siate un bersaglio difficile!

Reality Based

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Autodifesa

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Raúl Gutiérrez

CALCI NELLE ARTI MARZIALI, parte 2

Mobilità articolare e stretching

In qualsiasi attività fisica, e soprattutto nelle Arti Marziali, è di vitaleimportanza raggiungere una perfetta mobilità articolare e una buonacapacità di allungamento. Questi esercizi sono essenziali per garantireuna preparazione completa dei tessuti del corpo per lo sforzo fisico, ehanno anche il compito di ottimizzare la parte strutturale del corpo.

Il riscaldamento in qualsiasi sport o disciplina marziale è la fase inizialee comprende una serie di esercizi precedenti per una miglioreperformance di quella particolare attività. Il suo scopo è quello dipreparare il nostro corpo ad affrontare e sopportare la domandafisiologica a cui volontariamente ci sottometteremo.

“In qualsiasiattività fisica,e soprattutto

nelle ArtiMarziali, è di vitale

importanzaraggiungereuna perfetta

mobilitàarticolare euna buonacapacità di

allungamento.”

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a scelta giusta degli esercizi di riscaldamento,la durata, l' intensità e l'esecuzione sonofondamentali perché dipende da esso chepossano verificarsi nel corpo i cambiamentifisiologici necessari per realizzare un maggiore

coordinamento neuromuscolare, ritardare l'insorgenzadella fatica e diminuire il rischio di infortuni.Si consiglia di iniziare l'attività fisica in un ordine, come:

1) Esercizi statici di mobilità articolare attiva.Esso consiste nell'effettuare un esercizio di stretching in

una posizione di riposo al limite di ciò che sia comodo,allungando il muscolo rilassato fino a raggiungere unacerta posizione e tenendo la posizione per 15 "- 30".In questo tipo di stretching non c'è sforzo da parte dei

muscoli agonisti in modo che il dispendio energetico èmolto inferiore a quello dello stretching dinamico. Inoltre,essendo i movimenti lenti e rilassati, si ottiene un migliorerilassamento muscolare, aumentando la circolazione del

sangue e riducendo la sensazione di dolore. Ci sono, a lorovolta, due tipi principali di stretching statico:

* Stretching statico attivo: si tratta dello stiramento delmuscolo antagonista senza l'utilizzo di alcuna assistenzaesterna.* Stretching statico passivo: consiste nell'allungamento

di un muscolo in cui una forza esterna è applicata all'artointeressato. Questa forza esterna può essere un partner,un muro, uno sgabello, etc.

C'è anche lo stretching isometrico, un tipo di stretchingstatico in cui i muscoli coinvolti esercitano una forza control'allungamento, e sono in tensione al fine di ridurre latensione muscolare. Esiste anche il metodo di FacilitazioneNeuromuscolare Propriocettiva o PNF (ProprioceptiveNeuromuscolar Facilitation), che combina lo stretchingstatico e lo stretching isometrico, e la sua realizzazione sicompone di quattro fasi:

Fu-Shih Kenpo

L

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6* Esecuzione dello stretching statico.* Contrazione isometrica con resistenza per dieci

secondi.* Rilassamento in riposo.* Stretching statico con una gamma più ampia di

movimento.

Se parliamo dello Stretching by Bob Anderson,stiamo parlando del metodo statico per eccellenzaperché migliora il coordinamento, evitare strappimuscolari e aumenta l'estensione muscolare. L'unicosvantaggio di questo metodo è che è moltomonotono e favorisce lo statalismo. Esso consiste in:* Adottare la posizione corretta in 5 secondi,

senza dolore e tenerlo da 20 "a 30".* Ritornare alla posizione di partenza.

Il Sölverborn e lo Stretching PNF, a differenzadello Stretching by Bob Anderson, migliorano i lororisultati rafforzando i muscoli intorno allearticolazioni. Si noti che qualsiasi lavoro checoinvolga contrazioni isometriche può causaredolore muscolare. Tornando al SölverbornStretching, esso comprende:* Esecuzione di una tensione isometrica del

gruppo muscolare selezionato per 10 secondi.* Rilassamento totale per 2 o 3 secondi.* Si raggiunge la posizione di ampiezza massima

del movimento (senza dolore).* Ritornare lentamente alla posizione di partenza.

“Particolareattenzione

deve essererivolta alla

preparazione deinuclei comuni che

facilitano lamobilità generale

del sistemamotorio, e quelli

che sonoparticolarmente

vulnerabili al danno,come la caviglia e ilpiede, il ginocchio,le anche, la spalla,il tronco e il collo.”

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Stretching dinamicoQuesto tipo di stretching coinvolge allungare attraverso

impulsi ma senza superare i limiti dello stretching statico.I muscoli antagonisti estendono grazie alle contrazioni

ripetitive dei muscoli agonisti. Corrisponde con esercizi abase di salto e il bilanciamento, evitando movimentibalistici (rimbalzi), perché possono superare i limiti deimuscoli e causare lesioni.Questo modo di stretching può essere controproducente

se non è preceduto da una sessione di stretching statico oquando i muscoli non hanno ricevuto un buonriscaldamento, per quanto gli allungamenti dinamici inalcuni segmenti freddi del corpo possono causare unmeccanismo di difesa detto riflesso miotatico, in cui ilmuscolo finirebbe accorciandosi e non sarebbe raggiuntol'effetto desiderato.

Inoltre, lo stretching dinamico migliora la gamma dimovimento e aumenta la forza e la flessibilità dei muscoli auna misura maggiore dello stretching statico.In breve, lo stretching statico non migliora le prestazioni

muscolari, e solo migliora la tolleranza al disagio prodottodallo stiramento; peraltro, lo stretching dinamico nonmantiene i muscoli deboli come fa lo stretching statico, maaumenta la sua forza e la flessibilità.Per ottenere un miglioramento significativo nella pratica

dello sport è necessario effettuare sforzi muscolari attivi emovimenti rapidi (stiramento dinamico) in modo dastimolare i muscoli ad assumere il compito con unamaggiore prestazione.E non dimenticate che per rilassare i muscoli alla fine

della vostra pratica, è altamente raccomandabile dieseguire esecizi di stretching statico.

Fu-Shih Kenpo

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“Nella fase iniziale diriscaldamento, è opportuno

intraprendere esercizistatici di mobilità

articolare e stretching,mentre gli esercizidinamici di mobilità

articolare sono adattinella fase di

riscaldamento dilocomozione prima

dell'attività.”

Page 113: Rivista Arti Marziali Cintura Nera 300 Novembre 2 parte

Raúl Gutiérrez

2) Esercizi assistiti di mobilitàarticolare attiva.La articolazioni sono l'asse biomeccanico

del corpo, veri punti fissi dove il movimentoumano ha il suo origine e si appoggiaesprimendosi in tutta la sua ampiezza.Un'articolazione rigida e immobilizzata dàun'idea del declino della qualità della vita.Quindi gli esercizi di mobilità articolare ciconsentono di mantenere la salute dellearticolazioni, tendini e legamenti.Si dovrebbe fare esercizi di mobilità

articolare per tonificare le articolazioni fino aquando si comincia a sentire come unasorta di sensazione di bruciore in tutta lazona in cui si sta lavorando ed i muscolicoinvolti nel movimento si sentonoaffaticati.

3) Esercizi passivi di mobilitàarticolare.Sono particolarmente utili per mantenere i

muscoli e le articolazioni sani. Sonorealizzati con l'aiuto di un partner quando lapersona non è in grado di farlo da solo, incaso di infortuni, incidenti, ecc. Essi sonomolto importanti perché sebbene i muscolinon vengono ingranditi, la mobilità e laflessibilità aiuta il flusso di sangue checontribuisce a tenere le ginocchia e i gomiti,per esempio, in condizioni ottimali.

4) Esercizi statici di stretchingmuscolare.

5) Esercizi dinamici di mobilitàarticolare durante la fase di locomozionedel warm up.

6) Gli esercizi dinamici di stretchingprecedenti alla fase principale sonofacoltativi.

2. Stretching e mobilità articolare primadell'attività fisica.

Quando un buon warm up vieneeffettuato, gli effetti principali sono centratisul raggiungimento di:* Aumento della frequenza cardiaca.* Aumento della pressione sistolica.* Dilatazione delle vie repiratorie.* Adeguata ridistribuzione del flusso

sanguigno alle aree attive.* Aumento dei substrati energetici e

ossigeno nella circolazione.* Miglioramento dei processi

neuromuscolari.

“Lo stretching statico nonmigliora le prestazioni muscolari,

e solo migliora la tolleranza aldisagio prodotto dallostiramento; peraltro,

lo stretching dinamico nonmantiene i muscoli deboli come fa

lo stretching statico, ma aumenta la sua forza e la

flessibilità.”

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* Fatica prolungata nel brevetermine.* Miglioramento dei processi

metabolici che forniscono energia.* Eliminazione del deficit iniziale di

ossigeno.* Diminuzione della viscosità

muscolare.* Miglioramento della meccanica del

movimento articolare.* Aumento della capacità di

allungamento muscolare.

I miglioramenti nel warm up sonoorientati al raggiungimento di unaggiustamento cardio-respiratorioadeguato e la preparazionedell'apparato osseo-articolare emuscolo-tendineo per l'attività.Gli esercizi di locomozione

sono i migliori per facilitare gliadattamenti a livello respiratorio ecardiovascolare, e quell i distretching e di mobilità articolaresono essenziali per assicurare unapreparazione completa dei tessutidel corpo per lo sforzo fisico.Nella fase iniziale di

riscaldamento, è opportunointraprendere esercizi statici dimobilità articolare e stretching,mentre gli esercizi dinamici dimobilità articolare sono adattinella fase di riscaldamento dilocomozione prima dell'attività.È opportuno fare mobil ità

articolare prima di eseguirequalsiasi al lungamentomuscolare. In questo modo èpossibile ottenere un importanteriscaldamento endogeno chediventerà un fattore chiave nellaprevenzione delle lesioni neilegamenti delle capsule articolari.Particolare attenzione deve

essere rivolta alla preparazionedei nuclei comuni che facilitano lamobilità generale del sistemamotorio, e quell i che sonoparticolarmente vulnerabil i aldanno, come la caviglia e il piede,il ginocchio, le anche, la spalla, iltronco e il collo.L'aumento di temperatura è

anche un elemento per facilitarel'al lungamento dei tessutiassociati al nucleo articolaremobilitato, pertanto gli esercizistatici di mobil ità articolare

precedenti allo streching muscolaresono raccomandati.

3. La mobilità articolare e lostretching dopo l'attività fisicaDopo aver eseguito l'attività fisica è

appropriato e conveniente impostareun lavoro muscolare di stiramentoopportuno che favorisca il recuperodei tessuti sottoposti a movimento,evitando l'effetto "camicia di forza"(cioè, una persona poco spontanea,troppo contenuta e rigida nel suocomportamento).Se l 'att iv i tà pr incipale è di

carattere cont inuat ivo, devonoeseguirsi esercizi di stretching allafine di essa, apportando in tal modo

un contr ibuto determinanteal l 'e l iminazione del le possibi l icontratture e la rigidità muscolare, eancor di più se la fase principale èstata intensa. Quando l 'att iv i tàpr incipale è f razionata per suanatura si consiglia di alternare le fasidi riposo con esercizi dinamici dimobilità articolare e allungamentomuscolare, contribuendo così ad unmigl ior recupero del tessutomuscolare ed evitando allo stessotempo eventuali contratture dovuteallo sforzo.Più intenso lo sforzo compiuto,

maggiore importanza deve esseredata alla mobilità articolare e allostretching.

Fu-Shih Kenpo

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ALFRED HSING - DOPO LE SCENE DI "DRAGON BLADE"

Testo: Emilio AlpansequeFoto: Golden Network Asia, Lionsgate Premiere

Alfred Hsing è un ex membro del Wushu National American Team diSan Jose, California. Dopo più di un decennio di intenso allenamento,Hsing ha deciso di lasciare il suo "lavoro quotidiano", in modo da poterallenarsi a tempo pieno per il Campionato del Mondo di Wushu. Questadecisione ha portato i suoi frutti ed è diventato il primo americano avincere una medaglia d'oro nel Wushu Taolu nel 10 ° World WushuChampionships, nell'anno 2009. Oltre alla sua carriera nei tornei,Hsing ha guadagnato molti riconoscimenti come attore, acrobata ecoreografo d'azione partecipando in numerosi e svariati progetti, daspot televisivi e serie a cortometraggi e lungometraggi, tra cui grandi

Cinema Marziale

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successi asiatici come "The Sorcerer and the WhiteSnake" di Jet Li (2011), "My Lucky Star" di Zhang Ziyi(2013), o "Ip Man 3" di Donnie Yen (2015). Oggi, Hsingcondivide con noi alcune delle sue esperienze di lavorocome un membro del la JC Stunt Team nel f i lm "Dragon Blade".

Budo International: Ci puoi raccontare la tua esperienza di lavoro su questo film.Alfred Hsing: Beh, lavorare con Jackie Chan è

stato sempre il mio sogno. Proprio così, unobiettivo della mia vita è stato quello di esserecolpito o preso a calci da Jackie in uno deisuoi film. Più di 20 anni fa, da bambino, quandovedevo i suoi film, l'idea di incontrarlo di personasembrava così lontana... e, certamente, il sogno di lavorarecon lui sembrava ancora di più difficile, ma credo che tutto iniziacon un sogno. Poi si visualizza mentalmente, si crede in esso esi definiscono i propri obiettivi. Definendo gli obiettivi, siprendono misure concrete che convertono i sogni in una realtàfattibile. Ed eccomi qui! ... Ora ho realizzato quel sogno. Holavorato con Jackie e la JC Stunt Team per quattro mesi. Sonostato dato alle fiamme, gettato attraverso soffitti alti e travi, misono schiantato contro scatole, sono stato lapidato concarboni, ho combattuto Jackie Chan e ho anche affrontatoJohn Cusack!

B.I.: E la tua gola è stata anche tagliata da "Tiberio"?A.H.: Ma certo! Mi è stato assegnato un lavoro con l'attore

che interpretava Tiberio (Adrien Brody) in tutte le sue scened'azione, per cui mi ha accoltellato in diversi modi, tritato etagliato la gola in numerose occasioni.

BI: Come hai avuto l'opportunità di lavorare su questoprogetto?A.H.: È una storia interessante. Dopo aver vissuto

per qualche anno in Cina, sono tornato a LosAngeles nella metà dello scorso anno ed ho quasiperso questa opportunità, se non fosse statoper un paio di eventi apparentemente casualiche hanno modificato la mia vita - Uno èstato il matrimonio di un mio amico inVietnam, e poiché mi trovavo lì, hodeciso di fare un giro completo perl'Asia. Mi sono fermato in Cina pervedere gli amici e partecipare a qualcheincontro ed ho scoperto che El Jun, uno deiprincipali coordinatori degli stuntmen team diJackie Chan, aveva cercato di mettersi incontatto con me (perché in quel periodoero a Los Angeles e il mio telefono in

Cinema Marziale

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Cina era spento). Ma quando sonotornato in Cina, ho avuto l'opportunità diriprendere il contatto con lui, quindi unmese dopo sono stato chiamato alavorare con il JC Stunt Team per questofilm e ho subito volato di nuovo verso laCina.

B.I.: Quindi, hai dovuto viaggiare daLos Angeles direttamente al desertodi Gobi?A.H.: No, le riprese sono iniziato a

Hengdian, nella provincia di Zhejiang.Alcuni lo chiamano l'Hollywood dellaCina perché in quel luogo hanno giratomolti film. Più tardi abbiamo portato laproduzione a Dunhuang. Orarealisticamente, anche se è stataun'esperienza incredibile e il sogno diuna vita, non è stata priva di difficoltà.Abbiamo girato a Hengdian persettimane senza un giorno di riposo. Aquesto punto ho cominciato a soffriredeliri per effetto del calore, le acrobazieeccessive, e la mancanza di sonno. Poici siamo trasferiti nel deserto del Gobi.Era un tipo di calore diverso. Abbiamosudato meno perché è molto secco, ma

le tempeste di sabbia sono frequenti e ilsole è troppo forte. Se non si utilizza laprotezione solare e rimani scoperto sottoil sole un solo giorno si soffrono graviustioni. Abbiamo girato per unasettimana intera, siamo uscitidall'albergo alle 6 del mattino e siamotornati a circa 10:00 della notte. C'eranopersone che si sono fatte male ed iopersonalmente ho avuto alcuni incontripericolosi. Non cambierei mai questaesperienza per nessuna cosa, ma larealtà della vita di tutti i giorni pernoi dello Stunt Team è stata unlavoro duro. In breve, è statofisicamente e mentalmenteestenuante.

B.I.: Come sono statepreparate tutte quelle scenedella squadra cinese in cuisono state eseguite lesequenze a mani vuote espada?A.H.: Durante la pre-

produzione il team ha preparatole sequenze sul posto. Le ripresesono state abbastanza veloci.

Abbiamo girato così tanto che io davveronon riesco a ricordare in particolarequanti giorni ci sono voluti. Penso chefossero 1 o 2 giorni e uno di questi giorniha piovuto, quindi abbiamo dovutoprendere una pausa per le ripresementre aspettavamo che la pioggia sifermasse. I l cameraman aveva gialavorato con il team di Jackie prima,quindi c'era molto feeling e girare è statopiuttosto semplice.

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Entrevista

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B.I.: Per favore, ci dica qualcosa dipiù su Jackie Chan come persona.A.H.: Jackie è forse uno dei più

generosi personaggi pubblici che abbiamai incontrato. In cinese lo chiamiamo"Grande Fratello". Spesso invita il teamdi produzione a cena e lui porta il cibodurante le riprese, e paga tutto di tascasua. Non è che lui sia tenuto a farlo, mavede quanto sia difficile lavorare giornodopo giorno sul set e a volte decide diinvitare la squadra a pranzo. Jackie èsorprendente in molti modi. In primoluogo, si deve notare che ha 61 annid'età, ma lui è ancora estremamente informa e attivo. Sta sempre là fuori a fareacrobazie, coreografie, recitazione,assistente di regia, dirigendo l'azione,utilizzando la fotocamera, e prendendosipraticamente cura di tutto sul set.Rispetto a molti giovani di 30 anni (ride)ha più energia. Lui sa bene quello che fasul set. Si può dire che ama fare film.L'ha fatto per più di 4 decenni.

B.I.: Puoi parlarci del processo dialcune delle coreografie di lotta?A.H.: Jackie era molto coinvolto in

ogni parte del progetto di azione - dalconcetto stesso ai movimenti specifici eall'improvvisa aggiunta di modifiche nellastoria. Mentre stava girando o si

occuppava di altri aspetti del film, noi, ilsuo team di specialisti, restavamocostantemente a sperimentarecoreografie, nuovi movimenti, e così via.Poi, quando finivamo di preparare unasequenza grazie agli sforzi di tutto ilteam, la mostravamo a Jackie e luil'approvava o faceva delle modifiche. Èdavvero un processo divertente lavorarecon Jackie perché si sviluppa in modiparticolari, tipici del suo stile, riuscendoanche a tirar fuori dal nulla qualcosa disoprendente.

B.I.: Qual è stato il trucco piùmemorabile per te e perché?A.H.: Nel film, c'era un ponteggio di

sette piani di altezza che è statoutilizzato per fissare le mura della città.Ho avuto un'esperienza indimenticabilequando ero ad una altezza di 6 piani. Unpaio di specialisti hanno dovuto saltaresenza cinture di sicurezza. Siamo rimastiaggrappati a una corda che eraattaccata a un contrappeso sulpavimento. È stata una ripresa generale,ognuno di noi aveva un numero e cisiamo buttati nell’ordine prestabilito, ioero il settimo a saltare. Nella secondaripresa, quando sono saltato, il secchiosi è girato e si è schiantato contro la mianuca. Ho perso conoscenza per qualche

secondo mentre cadevo, ma la miamano stringeva la corda con forza. Seavessi lasciato la corda mi sareischiantato senza controllo e il secchiosarebbe caduto su di me. Una volta aterra ho ripreso conoscenza ed hocontinuato a girare la scena. Il ruolo diJackie era quello di un comandante chestava ispezionando una struttura einterpretava il suo personaggio parlandocon un altro generale romano riguardo lalogistica di costruzione. Proprio quandohanno urlato "Cut!" Jackie è corsoindietro e mi ha chiesto: "Stai bene?". Ioho strofinato la parte posteriore dellamia testa dove ero stato colpito dalsecchio e gli ho detto: "Sì, sto bene.Nessun problema." Poi lui è andato via.Jackie è sorprendente perché vedetutto. Mi ha ricordato alcuni dei suoicommenti tra i rack a "Police Story"("Sulle strade della California", 1985). Seuna scena d’azione và storta, hasottolineato che tutti i suoi stunt mendevono continuare a svolgere il lororuolo, anche se qualcuno si ferisce,perché se qualcuno smette diinterpretare il suo personaggio significache la scena è stata inutile e la ripresanon può essere utilizzata. Lavorare conJackie Chan è stato per me un veroonore e un sogno divenuto realtà!

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FIRST WORLD MEETING OF BUDO MASTERS

Cari amanti del BUDO, questo evento sarà un'occasioneunica per incontrare di persona Maestri di tutto il mondooltre ad arricchire la cultura e la fratellanza tra arti, stili epersone; una grande festa di formato innovativo, dovepoter condividere attraverso seminari le infinite tecnichedelle Arti Marziali, e dove sarete in grado di scambiareopinioni e incontrare le persone che scrivono e sonodiventate famose nelle pagine della nostra rivista. La nostra rivista, al momento pubblicata in sette lingue -

spagnolo, inglese, italiano, portoghese, tedesco, francesee cinese (e presto disponibile anche in edizione turca dalmese di novembre), sosterrà con tutte le sue potenzialitànel settore dei media, reti e contatti, questa eccellenteiniziativa del rispettato Maestro Sifu Paolo Cangelosi. Gli studenti che fanno parte di un gruppo specifico

dovrannno contattare il loro Maestro per le prenotazioni.Quelli di voi che non fanno parte di una scuola mavogliono partecipare singolarmente all’evento potrannofare direttamente la personale prenotazione sia ai seminariche alla cena di gala. Tutti sono benvenuti all’insegna delrispetto, della fratellanza marziale e della cooperazione.

L'evento si svolgerà in due giornate:

SABATO 16 E DOMENICA 17 APRILE 2016, A ROMA – ITALIA

Il programma verrà suddiviso in seminari e serata di gala.

Dettagli: SEMINARIO: ogni maestro avrà diritto a circa 15 minuti

per poter insegnare le proprie tecniche, il tempo a

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disposizione potrà variare in base al numero dei maestripartecipanti.

ORARI DEI SEMINARI: SABATO 16 APRILE: ORE 10,30 – 13,30 DOMENICA 17 APRILE: ORE 10,30 – 13,30

COSTO DEI SEMINARI PER GLI ALLIEVI:

1 GIORNO 30 €2 GIORNI 40 €

È importante che tutti i maestri che aderirannoall'iniziativa del nostro evento, dichiarino la loro presenza,se soli o con i loro allievi entro la fine del mese diNovembre, in un secondo tempo entro il 28 Febbraio 2016dovranno inviare una lista dettagliata dei loro allievi connome e cognome, con una caparra pari a 20 €uro perallievo. Il saldo del seminario verrà effettuato direttamenteil giorno dello stage.

SERATA DI GALA SABATO 16 Aprileore 20,30

Aperitivo e cena a buffet. Durante la serata verranno consegnati i certificati di

partecipazione a tutti gli allievi. I maestri saranno premiaticon il Certificato di “Membri della Budo Master Concil”riconosciuto a livello mondiale ed avvallato dalla firma deimaestri più famosi al mondo. Gli studenti, a loro volta,riceveranno un attestato di frequenza certificando la loropartecipazione alla riunione e firmato da tutti noi. Un Photocall sarà a disposizione tutto il tempo nello

stesso posto del Gala, dove saranno effettuate lefotografie con tutt i i membri del consigl io, amici,studenti, ecc. Testimonianze fotografiche appariranno sulla rivista

Cintura Nera e Budo International, che sarà già statatradotta in 10 lingue, in un articolo straordinario cheillustrerà ampiamente l'intero evento e i suoi partecipanti,mettendo in evidenza la presenza di ogni insegnante.

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Tutti gl i insegnanti che confermeranno la loropartecipazione al Gala, saranno inclusi anche nelle paginepubblicitarie dell'evento, sia nella rivista che in tutta lanostra rete. Alcuni esempi di questo tipo di pubblicità sono inseriti

alla fine di questo documento, che mostra alcuni deidocenti provenienti da tutto il mondo, la cui presenza è giàconfermata.

COSTO DELLA SERATA DI GALA: 80 €

Poiché l'obiettivo della riunione non è monetario, maquello di coltivare l'amicizia e la cooperazione, abbiamostabilito un prezzo molto conveniente. Per la prenotazione alla serata di GALA ogni maestro

dovrà inviare un elenco con il nome, il cognome e la quotadi 80€ per ogni suo invitato, entro il 28 FEBBRAIO 2016. I partecipanti che verranno per conto loro potranno

registrarsi personalmente. Considerando la grande richiesta di partecipazione a

livello mondiale, consigliamo di non ritardare ad inviare leliste perché le prenotazioni sono a numero chiuso.

PER IL VERSAMENTO DELLE QUOTEDI PRENOTAZIONE DEGLI STAGES EDELLA SERATA DI GALA: BANCO POPOLARE GENOVA AG.3 IBAN: IT90 X050 3401 4030 0000 0000 824 SWIFT: BAPPIT21Q60

PER LE LISTE DI PRENOTAZIONE DEGLI STAGES EDELLA NOTTE DI GALA INVIARE TUTTO A:

[email protected]

I SEMINARI E LA SERATA DI GALA SISVOLGERANNO PRESSO:

CENTRO SPORTIVO FONTE MERAVIGLIOSA VIA ROBERTO FERRUZZI 110/112 (ZONA EUR) ROMA – ITALY (AMPIO PARCHEGGIO GRATUITO)

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HOTEL Per il pernottamento in Roma, saremo riuniti con

convenzione presso:

HOTEL SHANGRI LA CORSETTI VIALE ALGERIA 141 00144 ROMA (ZONA EUR) ITALY TEL. +39 06 5916441 FAX. +39 06 5413813 email: [email protected]

COSTI DELLE CAMERE: SINGOLA 60 €DOPPIA 85 €€

COLAZIONE INCLUSA

Per prenotare, contattare direttamente l'hotelidentificandosi come partecipante alla convenzione con laparola d'ordine: BUDO MASTERS. Ci sono state riservateun numero limitato di stanze, si consiglia di prenotare entroil 15 Marzo 2016 (facciamo presente, che per coloro che

arriveranno in ritardo, non sarà facile trovare alloggi aRoma perché saremo nel periodo del Giubileo). Per tuttiquelli che alloggeranno all'hotel Shangri La Corsetti,abbiamo messo a disposizione un pullman che trasferirà ilnostro gruppo "Budo Masters" nel luogo dei seminari edella serata di Gala.

Il nostro direttore Alfredo Tucci, si è gentilmente messo aservizio dell'organizzazione tramite la sua mail personale,[email protected], per tutti gli amici non italianiche potrebbero avere domande circa l'evento, e non havoluto perdere la possibilità di lasciarvi qualche parola:

"Cari fratelli nel Budo, è un vero piacere per me disostenere la grande idea con cui il Maestro Cangelosiapre una nuova fase nei rapporti tra gli amici della nostrarivista. Molti di voi conoscono i maestri solo di nome, per gli

articoli che avete letto nelle pagine della nostra rivista; orapotrete incontrarvi di persona come parte di un eventounico nel suo genere, scattare qualche foto con loro eaccedere alla possibilità di imparare dai migliori, portando

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con voi a casa una grande esperienzacome artisti marziali e come individui,insieme con un certificato firmato datutti loro, che di certo decorerà lavostra storia personale come budoka.Mia nonna diceva che "tutto sitrasmette, tranne la bellezza" ... Alloravenite e fate parte della grandezza!"

Alfredo Tucci Direttore di Budo International

Publishing Co.

Campioni dei certif icati daconsegnare e su cui stiamolavorando. Naturalmente, vi sarannoaggiunti i loro nomi man mano ipartecipanti confermeranno la loropresenza. La prima è la certificazioneper gli allievi e la seconda è quella deiMaestri.

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Tenendo sempre come sfondo l’Ochikara, “la grande forza” (chiamata e-bunto nel dialetto degli Shizen), la saggezza segreta degli antichi sciamani giapponesi, i Miryoku, l’autore ci sommerge in un mondo di riflessionigenuine, capaci allo stesso tempo di smuovere nel lettore il cuore e la testa, collocandoci continuamente di fronteall’abisso dell’invisibile, come vera, ultima frontiera della coscienza personale e collettiva.

La spiritualità non come religione, ma come studio dell’invisibile, è stato il modo per avvicinarsi al mistero deiMiryoku, nel segno di una cultura tanto ricca quanto sconosciuta, allo studio della quale l’autore si è dedicatointensamente.

Alfredo Tucci, direttore dell’editrice Budo International e autore di un gran numero di titoli sulla via del guerrieronegli ultimi 30 anni, ci offre un insieme di riflessioni straordinarie e profonde, che possono essere letteindistintamente senza un ordine preciso. Ciascuna di esse ci apre una finestra dalla quale osservare i temi piùsvariati, da un punto di vista insospettabile, a volte condito da humour, altre da efficacia e grandiosità, ponendoci difronte ad argomenti eterni, con lo sguardo di chi ci è appena arrivato e non condivide i luoghi comuni con i qualitutti sono abituati ad avere a che fare.

Possiamo affermare con certezza che nessun lettore rimarrà indifferente davanti a questo libro, tale è la forza el’intensità del suo contenuto. Dire questo, è già un bel dire in un mondo pieno di presepi collettivi, di ideologieinteressate e tendenziose, di manipolatori e in definitiva, di interessi spuri e di mediocrità. E’ dunque un testo peranimi nobili e persone intelligenti, pronte a guardare la vita e il mistero con la libertà delle menti più inquiete escrutatrici dell’occulto, senza dogmi, senza moralismi di convenienza, senza sotterfugi.