Rivista Arti Marziali Cintura Nera 299 Novembre 1 parte

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La rivista internazionale di Arti Marziali tradizionali, sport da combattimento e autodifesa. Download gratuito. Edizione Online 299 Novembre - 1 parte Anno XXIV

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Tutti i DVD prodotti da Budo Internationalvengono identificati mediante un’etichettaolografica distintiva e realizzati in supporto DVD-5, formato MPEG-2 (mai VCD, DivX o simili).Allo stesso modo, sia le copertine che le serigrafierispettano i più rigidi standard di qualità.

Se questo DVD non soddisfa questi requisiti e/o lacopertina non coincide con quella che vi mostriamoqui, si tratta di una copia pirata.

REF.: • KMISS-1REF.: • KMISS-1

In esclusiva per Budo International il DVD del Maestro MarcoMorabito sulla difesa personale con la presentazione inanteprima del Krav Maga Israeli Survial System. Con questaopera verranno illustrate le tecniche e il metodo alla base di

questo sistema in modo chiaro e trasparente. Nessunsegreto quindi, ma una colossale opera che vi

porterà nel vivo della difesa personaleisraeliana. Le tecniche sono illustrate in

modo da essere facilmentecomprensibili da tutti.Un’occasione davvero unica peravvicinarsi alla difesa personaleo per approfondire le proprieconoscenze sul tema.L’autore di quest’opera è unodei maggiori esponenti alivello mondiale di difesapersonale e conta al suoattivo diverse esperienze incampo militare e società disicurezza; pluripremiato indiverse nazioni, ospitato percorsi e seminari in tutto ilmondo è diventato unportavoce internazionale divari sistemi di combattimentocorpo a corpo e difesa

personale poco conosciuti maestremamente efficaci. Studiando

dal Giappone agli Stai Uniti,passando per Polonia, Spagna, Capo

Verde, Germania, Israele, Francia e Russia.Una continua ricerca nelle zone più remote del

mondo, come la Siberia e il deserto del Texas, senzamai fermarsi in una ricerca instancabile di acquisire nuoveconoscenze senza mai smettere di porsi domande. Il KravMaga Israeli Survial System non è una disciplina, uncomplesso di rigide regole ma un metodo, un processo incontinua e perenne evoluzione. Questo lo rende adattabile adogni situazione e circostanza, permeabile a qualsiasicambiamento, quindi in grado di fare tesoro dei propri erroricogliendo la propria esperienza come opportunità permigliorare.

Budo international.comORDINALA A:

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a mente è un artefatto essenzialmentebiologico, un conglomerato di energia e strade,incassato non solo nel cervello, ma anche intutto il sistema nervoso. Tuttavia, questomarchingegno incredibile, è il più complesso

ed entropico di tutti quelli che formano in nostro Essere.Solitamente esso consuma tonnellate di energia e innessun momento si ferma di lavorare.

Fonte della maggior parte dei nostri sapori e delusioni,la mente è tuttavia un’entelechia che inventa i mondi neiquali abitiamo. Se la realtà in se stessa è una ricreazionedei segnali che ci apportano i nostri sensi, quello chevediamo non è quello che è, ma ciò che la luce riflessasugli oggetti stimola sulla nostra retina e che dopo ilcervello ricompone in base ai propri criteri e così con glialtri sensi... – il complesso processo di interpretare lastessa, in base ai nostri precondizionamenti, è unarcobaleno di possibilità che non ha “Pantone” uguali.

Nemmeno i nostri ricordi esistono in realtà, sono soloricreazioni del cervello mediante impulsi elettrici; lamemoria stessa è un mito. La mente è un’“interfaccia”interessata, l’idea di ciò che noi siamo ed è il mondo, èsempre alterata e manipolata dal suo intermezzo. Ilmondo che ne deriva, è una ricreazione; sì amici, Matrixesiste in ognuno di noi.

La mente lavora sempre su un principio basilare esemplice: catalogare tutto. In questo modo, ciò che piùodia la mente, lo sconosciuto, è in grado di superarloattraverso processi associativi, per questo si capisce cheil sistema naturale primario della mente, piuttosto chelogico, come piace pensare a noi moderni, è analogico(dalla radice greca ana, “sopra” e logos, ragione).

L’associazione per sistemi simili e binari, sembra unarisposta del tutto naturale per la mente, che da milioni dianni deve risolvere questioni pratiche a tutta velocità.Come tutti gli apparati, la mente è piena di difetti epossiede falli strutturali enormi, però è stata capace diportarci fin qui come specie, non possiamo lamentarci. Ilproblema della mente è che non può risolversi da se.Fare cataloghi, per tanto precisi che siano, non cipermette di evadere le lacune del sistema. A similitudinedella mente, i Maestri del secolo dei Lumi feceroenciclopedie, però l’accumulazione d’informazioni non cifa saggi. Una cosa è sapere cose, e un’altra, moltodiversa, è comprenderle e usarle saggiamente. E’ benvero che educarsi è i l primo passo per usciredall’ ignoranza, però questa è testarda e non ciabbandona semplicemente col conoscere più cataloghi.

Dicono i classici che uno realmente sa, quando saspiegare quello che sa, e che uno è saggio quando,dimenticata, questa conoscenza passa a far parte di sestesso. Come il saggio, il vero sapere è economico, nonantropico; gentile al posto d’impositivo; cortese e

semplice al posto di pretenzioso. Per questo, devo direche ho conosciuto alcune persone molto intelligenti,anche superdotate, ma che erano lontane dall’esseresagge.

Convertirsi nella conoscenza stessa, rende la genteserena e cortese, per questo la saggezza è con moltamaggior frequenza privilegio degli anziani. Finché lamente comanda il processo e la diarrea di dati loimpegna completamente, la saggezza, timida come unpasserotto, fuggirà da te.

Al saggio piacciono i riassunti, perché sa che la menteè un ingannevole labirinto dal quale non si esce neppurecon una mappa. Quanto più complesso è il discorso, piùfacile è l’inganno. Per questo tra i saggi non è strana lapoesia, perché al riassumere, essa aggiunge la bellezza eil capriccio dell’autore. Alla fine, la creatività è il colpo digrazia indispensabile per fare proprie le cose, senzadi lei c’è solo ripetizione, non integrazione.

La mente è una frode vistosa che ingannal’ingannatore. Vediamo le cose distorte,perché la mente è fatta per sopravvivere eprendere decisioni, non per comprenderese stessa. Nel nostro affanno nel farecataloghi, perfino preziosi eaddirittura precisi, cidimentichiamo anche di

“Il tonto sa più in casa sua che il saggio in quella d’altri.”Miguel de Cervantes

“Sapere e saperlo dimostrare, è valere due volte.”Baltasar Gracián

L

Traduzione: Chiara Bertelli

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vivere. Ed è che, nel sentimento si nasconde il tesoro cheapre la scatola della saggezza, ma è anche lì dove sinascondono le scatole dei tuoni; per questo ci fa pauraguardare al suo interno e non appena smettiamo di esserebambini, ritorniamo a essere seri, tristi e densi. Così, inogni vero saggio, come in alcuni anziani, il bambino ritornadi nuovo alla vita; da qui risulta che non c’è saggio infelice,perché entrambe le cose sono antitetiche. La conoscenzache non offra al suo possessore questo tesoro, o è perchénon ha ancora processato adeguatamente osemplicemente perché non è tale la cosa.

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Alfredo Tucci è Managing DirectorBUDO INTERNATIONAL PUBLISHING CO.e-mail: [email protected]

https://www.facebook.com/alfredo.tucci.5

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Cinema Marziale

Dragon Blade - Jackie Chanassicura la pace sulla Viadella Seta!

Testo: Emilio AlpansequeFoto: Golden Network Asia, Lionsgate

Premiere

SINOSSI

Nella Cina occidentale,dell 'anno 48 aC, un gruppogestito dal governo cinese econosciuto come la Squadra diProtezione della Via della Setatenta di smettere i conflitti e dipromuovere l'idea della pace.Quando i l leader corrottoromano Tiberio (Adrien Brody)raggiunge la zona con ungigantesco esercito al fine dirivendicare la Via della Seta,Huo An (Jackie Chan) e il suogruppo di guerrieri addestraticollabora con una legione d'elitedi soldati romani disertoriguidati dal generale Lucius (JohnCusack) per mantenere i ldelicato equilibrio di potere nellaregione. Per proteggere il suopaese ei suoi nuovi amici, HuoAn riunisce i guerrieri ditrentasei nazioni etniche, comecinesi, uighur, e turchi, insiemeper combattere T iberio inun'incredibile battaglia epica.

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CIRCA LA PRODUZIONELiberamente ispirata a vicende storiche, DRAGON BLADE è

un'altra pietra miliare nella carriera di Jackie Chan, che recita,produce e dirige l'azione. Ha collaborato con il primattore diHollywood John Cusack e il premio Oscar Adrien Brody performare un enigmatico trio di personaggi in questa epica azioneche ha richiesto sette anni di lavoro. Dragon Blade è statogirata con un bilancio record di US $ 65 milioni, ed è il raccontodella leggenda di due forze potenti, ambientata nell'era dellaDinastia Han della Cina occidentale e l'Impero Romano.L'insieme internazionale di personaggi crea una prospettivaglobale sul mantenimento della pace e la giustizia che non erastata mai affrontata prima in nessun film in lingua cinese. Gliattori nonché il team di produzione hanno dovuto percorrerelunghe distanze - oltre 3200 km -, dal Hengdian World Studios,all'est, fino alle regioni lontane di Dunhuang e Aksai della Cinaoccidentale. 700 membri di diverse nazionalità hanno lavoratoinsieme, parlando più di dieci lingue, tra cui il mandarino,cantonese, inglese, coreano, francese, tedesco e russo.Per girare le scene nella regione della frontiera occidentale -

una fermata storica nell'antica Via della Seta - il caldo deldeserto, il soffocante sole e le tempeste costanti di sabbia sonostati grandi sfide per il team - hanno affrontato almeno tregrandi tempeste di sabbia, e molte altre minori, durante leriprese nel deserto, a volte con una visibilità limitata a 2 metri.Aumenti improvvisi del caldo sono anche venuti con letempeste di sabbia, con la temperatura del suolo a voltesuperiore a 50 gradi Celsius, tanto che hanno perso il contodelle istanze ripetute di danni alle tende e le attrezzature dellefotocamere. Inoltre, il cast ha dovuto soffrire il caldo straziantedi indossare armature pesanti, pellicce e cappotti con una

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ripresa media giornaliera tra 14 e 15 ore. Lo stessoJackie Chan ha detto che le condizioni eranoinsopportabili e oltre ogni immaginazione.

CIRCA I PERSONAGGIHUO AN (Jackie Chan) è Comandante della

Squadra di Protezionde della Via della Seta, lapostazione militare capo entro la dinastia Han inCina, che protegge i propri confini dagli invasori, e laVia della Seta di conflitti tribali. Fu allevato dalgenerale Huo Qubing che l'ha trovato dopo esserestato abbandonato da bambino sul campo dibattaglia.

LUCIO (John Cusack), il miglior guerriero dellasua generazione, aveva dedicato la sua vita a servirel'uomo più ricco di Roma, Crasso, Consoledell' Impero Romano. Dopo, Crasso è statoassassinato, Lucio è fuggito con il figlio più giovanedel Console, Publio, per proteggerlo dall'assassinodi suo padre. Lucio forma un'improbabile alleanzacon Huo An.

TIBERIO (Adrien Brody) è il figlio maggioredell'uomo più ricco di Roma, Crasso. Perché suopadre ha favorito sempre il suo figlio più giovane,Tiberio cerca di avvelenare il fratello Publio in mododa garantire la sua eredità. Quando Lucio fugge conPublio, Tiberio li segue. Huo An scopre la trama diTiberio e lo sfida a duello.Luna Freda, "Cold Moon" (Lin Peng), è l'unica

figlia del Capo Tache, del popolo degli Unni. Lei èestremamente competitiva ed eccelle nell'arte deltiro con l'arco e anche nelle Arti Marziali. Dopo aver

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promesso di sposare solo un uomo che sia meglio di lei, inizia ad averesentimenti verso Huo An dopo aver perso da lui. Quando egli si trova indifficoltà, lei conduce il suo popolo in suo soccorso.

CIRCA I PROTAGONISTIJACKIE CHAN è un uomo che non ha alcun bisogno di presentazioni

nel cinema marziale. Spesso rimaneva sul set, dopo aver completato leproprie scene, per insegnare i suoi co-star qualche movimento d'azione,sistemare le tende oppure ordinare i materiali riciclabili. In casocontrario, si sarebbe seduto lontano dal team, osservando tuttoattentamente come se avesse una didascalia sopra la sua testa chedicesse: "Mi piace molto questo set cinematografico". Come una starinternazionale, ha sperimentato i benefici e gli svantaggi dei diversisistemi di studio in tutto il mondo. Chan dice che sta cercando diprogettare il proprio stile di produzioni. Le temperature sono stateroventi durante le riprese della costruzione del muro della città, e ilcostume di Chan è stato particolarmente pesante. L'equipaggio gliconsigliò di usare uno stuntman nelle riprese generali, ma egli hainsistito per spingere gli ingranaggi pesanti insieme a decine dicomparse. Chan ha fatto parte del team creativo del film dal concept allarealizzazione degli accessori su larga scala. La squadra puntelli scherzadicendo che "Chan ha fatto la maggior parte del lavoro sul set".JOHN CUSACK è un attore veterano che è stato protagonista in molte

produzioni di Hollywood, ma le sequenze d'azione in Dragon Bladeerano completamente nuove per lui. Più volte, Cusack "ha sfidato"Jackie Chan al di fuori dello schermo e i due uomini armati di lamehanno combattuto in duello durante le pause. Chan ha datosuggerimenti a Cusack su trucchi per gettare il coltello, come adessempio girarsi prima di lanciare l'arma per dare un'immagine piùdinamica nello schermo. Cusack si è preparato per il suo ruolo allenandoi suoi muscoli e praticando le Arti Marziali con il suo personal trainer, il

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leggendario Benny "The Jet" Urquidez. In questo film, Cusackha dovuto eseguire una complicata sequenza dicombattimento, combattendo con parecchi uomini del camporomano avversario. Cusack ha ripetuto la scena dalla mattinaalla sera. Con la resistenza e la perseveranza, egli è stato in

grado di dare una performance potente nonostanteessere stato immerso nel sudore, nel caldo deldeserto.ADRIEN BRODY ha una linea di dialogo che

incapsula le eccentricità del suo personaggio: "Mipiace essere odiato dalla gente. Il loro odio mi fasentire vivo." Brody è un acclamato attore americanoche ha studiato interpretazione fin dall'infanzia, primadi entrare nella prestigiosa American Academy ofDramatic Arts di New York. Il suo ruolo in "Il Pianista"gli ha assicurato un Oscar come miglior attore nel2003, diventando il più giovane vincitore nellacategoria al tempo. Brody è stato un fan dei film diArti Marziali cinesi da quando era giovane e ricorda isuoi viaggi settimanali per guardare i film di Kung Funella Chinatown di New York con suo padre.L'equipaggio gli assegnò un membro di linguainglese del JC Stunt Team, Alfred Hsing, come suoassistente, che gli ha insegnato qualche mossa diArti Marziali. Brody e Chan possono essere nemicisullo schermo, ma fuori da esso sono diventati amici.LIN PENG ha iniziato la sua carriera apparendo in

un film di Jackie Chan, "Little Big Soldier" (2010),premiato con il People Choice "Palmera de Oro" allaMostra del Valencia Film Festival nel 2010. Lin èstata lì per ricevere il prezzo con gli altri membri delteam di Jackie Chan, ed è stata anche presente allacerimonia di premiazione del Budo International Hallof Fame dello stesso anno. Il film Dragon Blade èstata un'esperienza diversa per Lin, nel ruolo dellagrintosa guerriera Luna Fredda. Per lei, la parte piùimpegnativa è stata la sequenza d'azione e l'esserein grado di esprimere il coraggio del suo personaggioattraverso lo sguardo e il linguaggio del corpo. "Leipuò diventare incredibile; è un personaggio moltoforte. Il suo sguardo deve essere diretto, senzaesitazione. Lei deve essere scaltra e aggressiva... lasua personalità davvero non ha nulla a che fare conla mia.

CIRCA LE SCENE D'AZIONELa JC Stunt Team ha gestito le sequenze d'azione

che appaiono nel film. Alcuni dei suoi membri sonoanche nel cast, tra cui Steve Yoo che interpretaPuma, il braccio destro di Huo An. Due squadrestavano filmando contemporaneamente, con lescene d'azione della seconda squadra dirette dalcoreografo He Jun. Poiché la maggior parte deiprincipali membri del cast non avevanoun'esperienza nelle scene d’azione, la squadra haallenato gli attori e progettato le sequenze che li

circondano. Chan ha detto, "io preferisco fare sequenze solidedi combattimento piuttosto che lavoro di cavi. C'è troppo lavorodi cavi in questi giorni."Ci sono state molte scene di formazioni militari e battaglie

che hanno richiesto un gran numero di persone in una vasta

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area di terreno. Mentre gli eserciti cinesi fanno uso della"Tao" (sciabola), la "Jian" (spada diritta), così come il tiro conl'arco e l'uso delle balestre, ci sono stati alcuni tentativi disfoggiare tattiche romane stilizzate, come la formazione"Testudo" (tartaruga) con gli scudi, l'uso della "Pila" (lancia),e il "Gladius" (spada). Ci sono emozionanti duelli uno a uno,e la scena in cui i romani e i cinesi mostrano la loro abilitàmarziali, progettata da Chan se stesso, è particolarmentecoinvolgente e ben coreografata. Chan è riuscito persino afare appar i re le sue co-star Cusack e Brody molto

convincenti sullo schermo attraverso tutte le sequenzed’azioni.L'attrice Lin Peng è stata la persona che ha subito più lesioni

di tutto il cast, compresi quelli più gravi. Il suo personaggiouti l izza due armi, la frusta e l'arco. Le sue dita eranocostantemente gonfie dall'allungare la corda dell'arco ognigiorno; gli si è anche sollevata la pelle del dito indice. Inoltre,Lin Peng è caduta da due metri sulla ghiaia quando il suo cablesi è rotto, atterrando duramente sulla parte sinistra del corpo;per fortuna la sua testa era protetta da Chan. Lin si è allenata

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con il JC Stunt Team per diversi mesi prima dell'inizio delleriprese, praticando come schioccare la frusta. Non voleva faredel male a Chan in due scene che coinvolgevano la frusta, maera anche preoccupata del fatto che i suoi colpi non avesseroabbastanza forza per essere convincenti sulla fotocamera.

IL NOSTRO COMMENTODragon Blade è un fantastico raggiungimento nel cinema

mondiale di oggi. Non ci saremmo mai aspettati di vedere unfilm epico romano realizzato in Asia, ma Chan ha dimostratoche era possibile. Ci sono stati soldati romani in Oriente? Lamaggior parte degli storici ritengono che i due imperi avevanosolo un contatto indiretto, ma ci sono diversi casi noti diambasciate romane inviate in Cina, che sono state registrate daun certo numero di storici antichi da entrambe le parti. Gli

interessati possono indagare la “Legione Persa di Crasso”,10.000 Romani furono presumibilmente spostati dai Parti aprestare servizi nella frontiera orientale. Di conseguenza, i testhanno scoperto che il DNA di alcuni abitanti nelle frange deldeserto del Gobi è di circa il 55% caucasici, con molti di lorocon occhi azzurri o verdi, il naso lungo e capelli anche biondi, ilche ha spinto speculazione che loro abbiano del sangueromano. Ma non aspettatevi una lezione di storia in questo film,solo lasciatevi trasportare da questa storia commovente dilealtà, sacrificio e resistenza contro ogni previsione, conemozionanti scene di battaglia. Situato in posizione ideale percapital izzare la rapida convergenza tra le industrie diintrattenimento Hollywood e cinese, con più di 100 film al suoattivo, Chan continua a essere estremamente dinamico ed èchiaro che la sua capacità di produzione non dovrebbe iniziarea diminuire nel prossimo futuro.

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FIRST WORLD MEETING OF BUDO MASTERS

Cari amanti del BUDO, questo evento sarà un'occasioneunica per incontrare di persona Maestri di tutto il mondooltre ad arricchire la cultura e la fratellanza tra arti, stili epersone; una grande festa di formato innovativo, dovepoter condividere attraverso seminari le infinite tecnichedelle Arti Marziali, e dove sarete in grado di scambiareopinioni e incontrare le persone che scrivono e sonodiventate famose nelle pagine della nostra rivista. La nostra rivista, al momento pubblicata in sette lingue -

spagnolo, inglese, italiano, portoghese, tedesco, francesee cinese (e presto disponibile anche in edizione turca dalmese di novembre), sosterrà con tutte le sue potenzialitànel settore dei media, reti e contatti, questa eccellenteiniziativa del rispettato Maestro Sifu Paolo Cangelosi. Gli studenti che fanno parte di un gruppo specifico

dovrannno contattare il loro Maestro per le prenotazioni.Quelli di voi che non fanno parte di una scuola mavogliono partecipare singolarmente all’evento potrannofare direttamente la personale prenotazione sia ai seminariche alla cena di gala. Tutti sono benvenuti all’insegna delrispetto, della fratellanza marziale e della cooperazione.

L'evento si svolgerà in due giornate:

SABATO 16 E DOMENICA 17 APRILE 2016, A ROMA – ITALIA

Il programma verrà suddiviso in seminari e serata di gala.

Dettagli: SEMINARIO: ogni maestro avrà diritto a circa 15 minuti

per poter insegnare le proprie tecniche, il tempo a

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disposizione potrà variare in base al numero dei maestripartecipanti.

ORARI DEI SEMINARI: SABATO 16 APRILE: ORE 10,30 – 13,30 DOMENICA 17 APRILE: ORE 10,30 – 13,30

COSTO DEI SEMINARI PER GLI ALLIEVI:

1 GIORNO 30 €2 GIORNI 40 €

È importante che tutti i maestri che aderirannoall'iniziativa del nostro evento, dichiarino la loro presenza,se soli o con i loro allievi entro la fine del mese diNovembre, in un secondo tempo entro il 28 Febbraio 2016dovranno inviare una lista dettagliata dei loro allievi connome e cognome, con una caparra pari a 20 €uro perallievo. Il saldo del seminario verrà effettuato direttamenteil giorno dello stage.

SERATA DI GALA SABATO 16 Aprileore 20,30

Aperitivo e cena a buffet. Durante la serata verranno consegnati i certificati di

partecipazione a tutti gli allievi. I maestri saranno premiaticon il Certificato di “Membri della Budo Master Concil”riconosciuto a livello mondiale ed avvallato dalla firma deimaestri più famosi al mondo. Gli studenti, a loro volta,riceveranno un attestato di frequenza certificando la loropartecipazione alla riunione e firmato da tutti noi. Un Photocall sarà a disposizione tutto il tempo nello

stesso posto del Gala, dove saranno effettuate lefotografie con tutt i i membri del consigl io, amici,studenti, ecc. Testimonianze fotografiche appariranno sulla rivista

Cintura Nera e Budo International, che sarà già statatradotta in 10 lingue, in un articolo straordinario cheillustrerà ampiamente l'intero evento e i suoi partecipanti,mettendo in evidenza la presenza di ogni insegnante.

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Tutti gl i insegnanti che confermeranno la loropartecipazione al Gala, saranno inclusi anche nelle paginepubblicitarie dell'evento, sia nella rivista che in tutta lanostra rete. Alcuni esempi di questo tipo di pubblicità sono inseriti

alla fine di questo documento, che mostra alcuni deidocenti provenienti da tutto il mondo, la cui presenza è giàconfermata.

COSTO DELLA SERATA DI GALA: 80 €

Poiché l'obiettivo della riunione non è monetario, maquello di coltivare l'amicizia e la cooperazione, abbiamostabilito un prezzo molto conveniente. Per la prenotazione alla serata di GALA ogni maestro

dovrà inviare un elenco con il nome, il cognome e la quotadi 80€ per ogni suo invitato, entro il 28 FEBBRAIO 2016. I partecipanti che verranno per conto loro potranno

registrarsi personalmente. Considerando la grande richiesta di partecipazione a

livello mondiale, consigliamo di non ritardare ad inviare leliste perché le prenotazioni sono a numero chiuso.

PER IL VERSAMENTO DELLE QUOTEDI PRENOTAZIONE DEGLI STAGES EDELLA SERATA DI GALA: BANCO POPOLARE GENOVA AG.3 IBAN: IT90 X050 3401 4030 0000 0000 824 SWIFT: BAPPIT21Q60

PER LE LISTE DI PRENOTAZIONE DEGLI STAGES EDELLA NOTTE DI GALA INVIARE TUTTO A:

[email protected]

I SEMINARI E LA SERATA DI GALA SISVOLGERANNO PRESSO:

CENTRO SPORTIVO FONTE MERAVIGLIOSA VIA ROBERTO FERRUZZI 110/112 (ZONA EUR) ROMA – ITALY (AMPIO PARCHEGGIO GRATUITO)

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HOTEL Per il pernottamento in Roma, saremo riuniti con

convenzione presso:

HOTEL SHANGRI LA CORSETTI VIALE ALGERIA 141 00144 ROMA (ZONA EUR) ITALY TEL. +39 06 5916441 FAX. +39 06 5413813 email: [email protected]

COSTI DELLE CAMERE: SINGOLA 60 €DOPPIA 85 €€

COLAZIONE INCLUSA

Per prenotare, contattare direttamente l'hotelidentificandosi come partecipante alla convenzione con laparola d'ordine: BUDO MASTERS. Ci sono state riservateun numero limitato di stanze, si consiglia di prenotare entroil 15 Marzo 2016 (facciamo presente, che per coloro che

arriveranno in ritardo, non sarà facile trovare alloggi aRoma perché saremo nel periodo del Giubileo). Per tuttiquelli che alloggeranno all'hotel Shangri La Corsetti,abbiamo messo a disposizione un pullman che trasferirà ilnostro gruppo "Budo Masters" nel luogo dei seminari edella serata di Gala.

Il nostro direttore Alfredo Tucci, si è gentilmente messo aservizio dell'organizzazione tramite la sua mail personale,[email protected], per tutti gli amici non italianiche potrebbero avere domande circa l'evento, e non havoluto perdere la possibilità di lasciarvi qualche parola:

"Cari fratelli nel Budo, è un vero piacere per me disostenere la grande idea con cui il Maestro Cangelosiapre una nuova fase nei rapporti tra gli amici della nostrarivista. Molti di voi conoscono i maestri solo di nome, per gli

articoli che avete letto nelle pagine della nostra rivista; orapotrete incontrarvi di persona come parte di un eventounico nel suo genere, scattare qualche foto con loro eaccedere alla possibilità di imparare dai migliori, portando

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con voi a casa una grande esperienzacome artisti marziali e come individui,insieme con un certificato firmato datutti loro, che di certo decorerà lavostra storia personale come budoka.Mia nonna diceva che "tutto sitrasmette, tranne la bellezza" ... Alloravenite e fate parte della grandezza!"

Alfredo Tucci Direttore di Budo International

Publishing Co.

Campioni dei certif icati daconsegnare e su cui stiamolavorando. Naturalmente, vi sarannoaggiunti i loro nomi man mano ipartecipanti confermeranno la loropresenza. La prima è la certificazioneper gli allievi e la seconda è quella deiMaestri.

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Tokku in giapponese: True-Jutsu

Nel Budo Giapponese, Tokku significa vincere con onore e integrità.

Una vittoria è solo per te, dal momento che nessunaltro può vederlo, ma tu sempre saprai che non si puònascondere la verità. Anche nello Zen si dice che ci sonotre cose che non possono essere nascoste: la luna, ilsole e la verità. La verità è che gli esseri umaninascondono sempre la verità. Tutti i leader lo fannoquotidianamente, gli amici lo fanno, anche i genitori lofanno con i loro figli. Prima o poi, la verità salterà fuori,ma può essere anche dopo la vittoria. A volte vediamoalcuni atleti olimpionici mentire, imbrogliare, e fingereper mostrare una vittoria, ma la verità trova sempreuna via d'uscita e si mostra nello stesso modo cheappaiono la luna e il sole.

i sono due parole giapponesi che descrivono questo:'Tatemae': la maschera che presentiamo - i "falsi noi" - e'Honne': la verità - quello che siamo veramente.Possiamo nascondere la verità per vincere, ma non

possiamo vincere 'Tokku', che significa il rispetto di noi stessiperché sappiamo che abbiamo mentito e nascosto la veritàper vincere, e così moriremo come perdenti.

Testo e Fotos: Avi Nardia /Tim Boehlert C

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Per il Samurai, chi seguiva il codice d'onore, a cosaservirebbe questa mancanza di rispetto di se stesso emorire come un perdente con un trofeo falso? È proprio quidove il vero jutsu svolge un ruolo importante nella 'go' ocodice.Nei cinema vediamo come un samurai muore dalla spada

di un altro samurai, e lo ringrazia per una morte onorevole, enella morte Tokku, egli porta la sua integrità alla tomba. Èmeglio morire con onore che vincere ma perdendo il Tokku.Questo per gli occidentali è difficile da capire, perché una

vittoria nella vita per noi significa fare di tutto per vincere,ma il cammino del samurai è l'arte della morte. Egli deveessere pronto a morire ogni giorno, e morire senza alcunrispetto e onore è la perdita più vergognosa nella vita.Avrebbe chiesto di morire con onore nel seppuku, con il suocoltello, e raggiungere il Tokku con una morte onorabile.Ecco perché il codice impone al budoka di vivere secondo ilcodice d'onore e Tokku, l'integrità del vero jutsu, come unodei suoi principi.Nel Kapap insegniamo a mantenere il codice Budo. Lo

stile di vita occidentale è quello di violare il codice, mentire evivere secondo tale menzogna, dove la vittoria significadenaro, e dove tanti soldi valgono più dell'amicizia. Nelbarare e perdere i l Tokku, la verità che sappiamointeriormente significa perdere la nostra integrità.È per questo che io insegno che i principi della vita sono

più importanti di qualsiasi tecnica. Mantenere il cuore pulitoè difficile da insegnare ed è per questo che prima di tuttoinsegniamo i principi, al di sopra delle tecniche."Non ci sono più di cinque note musicali, ma le

combinazioni di questi cinque danno luogo a più melodie diquelle che possano essere ascoltate.Non ci sono più di cinque colori primari (blu, giallo, rosso,

bianco e nero), ma in combinazione loro producono piùtonalità di quelle che possano mai essere viste.Non ci sono più di cinque gusti basici (agro, amaro, dolce,

piccante e salato), ma le combinazioni di essi forniscono piùsapori di quanto possa mai essere assaggiato. "Sun Tzu -.L'arte della guerraCi sono non più di cinque principi nella moderna arte

Kapap (spingere e tirare, equilibrio, spostamento, alto e

Avi Nardia

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basso, posizione relativa, due punti dicontatto), tuttavia la combinazioni diessi possono produrre più techniche diquelle che siano mai state viste!Uno è il principio più comune in tutte

le Arti Marziali; è fatto da esseri umani,ma per poter essere chiamato umanoprima dobbiamo osservare il Codice.Insegnare solo tecniche e costruire ilcorpo forte, ma lasciando la mente e lospirito deboli non ci farà mairaggiungere il Tokku.La Mente controlla la mano. Il Cuore

controlla la Mente. L'Anima controlla il

Cuore e solo allora si vive per i lBUSHIDO.Nell'arte della spada - e nel Kendo

come i l mio buon amico (MosèBecerra) avverte - la Via del Bushido -la vittoria non deve essere ottenutaspietatamente, sconfiggendo i tuoiavversari con azioni di inganno o dirabbia negl i scontr i . Vincere conqueste cose creerà solo sentimenti dirabbia, vendetta e infelicità, tuttavia,vincere attraverso la vera virtù (Toku) èla forma per raggiungere veramente lavittoria. Il tuo avversario ti ringrazierà

quando verrà sconfitto da te in questomodo e, alla fine, vincerai il rispetto daparte del tuo avversario per questequal i tà che avrai mostrato nel loscontro.

"La spada e la mente (anima) sonouno. Se la mente è giusta,

la spada è giusta. Se la mente non ègiusta, la spada non può essere giusta.

La persona che desidera studiare la spada deve prima studiare

la sua mente". Shimada Toranosuke

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Il WTU (Wing Tsun Universe) è un'organizzazione, allo sviluppoarmonioso del potenziale umano.

Per questo lavoro, si usa:

Centro di movimento: WTU Wing Tsun (inclusivo WTU Guild e WTU Health) Centro di pensiero: i corsi del centro di pensiero - Wing Tsun UniversitàCentro Sentirsi: WTU AMA (Arti e Arti Marziali)

Motti della WTU

-Il Motti sono circa qualcosa come le istruzioni per l'uso degli strumenti.-Abbiamo I motti ragione per ogni Movimenti solista etc.Movimenti-Solo (forme) sono un po 'come formule, da cui deriva che utilizzano il motto per noi.

WT Universe

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In questa colonna breve trattiamo 3motti organizzazione WTU:

Facciamo muovere le persone!

Facciamo muovere le persone. Ciò significa, tra le altrecose, portiamo modelli radicati in azione, movimento,pensare e sentire di nuovo in moto. Aiutiamocondizionamenti, rompono impronte. La maggior partedelle persone vogliono cambiare, migliorare, sono gratuiti,ma è necessario utilizzare i modelli che hanno sempreusato e non funziona.

Le persone giuste al momento giusto al posto giusto

Per generare efficacia richiede questi 3 mezzi di base.Essa potrebbe anche essere chiamato a breve tempistica.E 'questo motto contraddistingue i normali gruppicollettivi delle comunità efficaci. E non nel loro impatto,ma in termini di efficacia dello sviluppo dei loromembri.

Necessità di creare organi

Ci vuole una massa "alimento" critico inmodo che lo sviluppo, l'implementazione,l'apprendimento avviene. Solo quando hoaumentare la necessità, comincio asviluppare la struttura, che poi si aprea me la loro funzione. E questafunzione poi mi apre lepotenzialità intrinseche.

Salve!

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WT Universe

“Le persone giuste al momentogiusto al posto giusto”

Per generare efficacia richiede questi 3 mezzi di base.Essa potrebbe anche essere chiamato a breve

tempistica. E 'questo motto contraddistingue i normaligruppi collettivi delle comunità efficaci. E non nel loro impatto, ma in termini di efficacia dello sviluppo dei loro membri.

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Studio delle onde cerebraliPrima, nella Fondazione Kyusho International, ci siamo

dedicati instancabilmente a provare che il Kyusho non solo eravero, ma influenzava il corpo come si professa attraverso lamoderna scienza medica e tecnologica.

Abbiamo cercato anche gli effetti interni di un'azione Kyushoe l' influenza e i l r if lesso preciso creato al momentodell'applicazione. Inizialmente questo studio è stato centratonelle sue applicazioni marziali, ma è stato rapidamenteampliato anche alla guarigione, al fitness e agli aspettidell'intimità.

Nel 2000, Dr Diane Stoler si è avvicinata a Evan Pantazi,fondatore di Kyusho Internazionale, con la proposizione dimisurare le onde cerebrali durante le applicazioni Kyusho. Diparticolare interesse è stato il controverso potenziale di K.O.con le sue correlazioni ed effetti sul corpo umano. Molti diquesti test sono stati emanati in vari contesti con un induttoree variando i riceventi per mantenere più di uno stimolocostante sui diversi riceventi.

Questo processo, registrato dal vivo, ha rivelato non solo lafunzione del cervello, ma anche l'effetto di stimolo indotto inlui. Con l'apparecchiatura e la tecnologia della epoca,potrebbero essere misurati e registrati solo i livelli di attivitàdelle onde cerebrali (Alpha, Beta, Theta, Gamma e Delta).Quello che è stato osservato durante i test è stata la replica ola duplicazione degli induttori e dei reciventi delle ondecerebrali durante l'azione (KO). Questa riflessione è stataosservata durante tutte le prove con tutti i partecipanti.

Alcuni dei risultati erano attesi come picchi o diminuzionedella funzione delle onde cerebrali durante un evento, ma altrierano piuttosto sorprendenti. E sono stati scoperti moltiinterrogativi e correlazioni.

Delle informazioni e metodi del Kyusho (alcuni appresi ealcuni testati), la dottoressa Stoler ha continuato fino adimplementare molti di loro nella sua acclamata pratica, peraiutare le persone colpite da lesione traumatica cerebrale, odisturbo da stress post-traumatico (PTSD) e una commozionecerebrale.

Con i grandi progressi nella tecnologia, i metodi e lacomprensione, gli studi hanno dimostrato ancora una voltamolte nuove e continue scoperte sorprendenti e profonde, eanche più idee e domande. Così abbiamo fatto un nuovoapproccio con più avanzate apparecchiature e più medici escienziati presenti, questa volta con l'ausilio della BrainmasterTechnologies Inc., creatori del software di mappatura delcervello in 3D Avatar Neurofeedback. Insieme con la

Dottoressa Diane Stoler, autore di "Dealing with TraumaticBrain Injuries" (Come Trattare con Lesioni CerebraliTraumatiche) e "Post Concussion Disorders" (Disordini dopo laCommozione Cerebrale), Kyusho Internazionale ha indagatosul collegamento interno del cervello colpito dall'applicazionedi tecniche di Kyusho.

L'apparecchiatura ora non solo ha misurato le ondecerebrali, ma l'ha fatto in 3D. Le intensità sono state osservatee registrate come si sono verificate in modo che non solo èstato registrato quello che è stato colpito, ma anche dove, aquali livelli e in quali modelli. Questo è stato un bel salto diqualità dalle sessioni precedenti e la raccolta di dati.

Osservazioni supplementari dirette hanno reso possibilevedere e registrare le singole trasmissioni del cervello come sisono verificate. Ciò che veniva attivato, che a sua voltascatenava i conseguenti modell i , velocità, direzioni eintensità, ora era tutto osservabile. Come esempio, quando siè verificato un evento, gli effetti sul cervello, l'intensità, glieffetti successivi che innescavano i modelli, sono statiosservati come le manifestazioni esterne del ricevente e / ol’induttore.

Alcuni di questi test hanno incluso colpi, manipolazioni, ilsuono e anche le applicazioni energetiche di registrare intempo reale di mappatura in 3 D dell’lattivazione neurologica dientrambi, l'induttore e il ricevente, per una misurazionecompleta.

Entrambi i praticanti Kyusho coinvolti avevano decenni diesperienza per ridurre gli errori e aumentare la diversità,nonché la precisione nelle applicazioni testate. Evan Pantazi(fondatore di Kyusho International) e Gary Rooks (ChiefResearch Officer di Kyusho International), sono stati gliapplicatori e riceventi per questa nuova prova. Anche ivolontari non praticanti sono stati aggiunti al processo dopo iltest iniziale è stato concluso.

Oltre allo stimolo applicato, la rinascita, il restauro eriequil ibrio dei r iceventi (e induttori), sono statisimultaneamente osservati e registrati durante ogni evento afine di ottenere una maggiore comprensione, la diversità e lecorrelazioni di Kyusho sull'essere umano.

Anche se troppo presto nel processo di valutazione perconfermare o smentire i risultati, alcune osservazioni sonostate fatte:

1. In primo luogo è che non è ipnosi.2. Sì, è possibile fermare un organo.3. Il suono influisce l'evento.4. I r isultati precedenti di onde cerebrali sono stati

convalidati.

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Alcuni dei K.O. di Kyusho che abbiamo messo inpratica durante i test hanno chiarito un paio di cosecirca le loro tecniche; alcune causano un rapidocalo della pressione sanguigna (come ci siaspettava e ora verificato), i riceventi hannosmesso di respirare e durante un paio disecondi il cuore è stato anche fermato... Cosìha detto la dottoressa!

Questa è una grande differenza nellamiriade di persone che insegnano Kyusho,ma nella maggior parte dei casi si tratta diun Kyusho piuttosto superficiale. A noipiace rendere più avanzate in modo chesappiamo che possiamo smettere alcunefunzioni fisiologiche, organi, ecc, comerappresentato nei vecchi scritti epergamene. E non ci limitiamo a parlarnee dire che sia possibile, lo duplichiamo...questo è esperienza, non la teoria ... e lanostra missione personale. Naturalmenteva detto che tutti sono sopravvissuti,perché non lavoriamo cautamente,abbiamo capito le ramificazioni, le partiche sono interessate, come ripristinareciò che è stato fatto e il controllo perevitare che ogni incidente possa andareoltre il punto di non ritorno.

Questa è solo una piccola parte di ciòche è stato osservato e niente è statoaccuratamente valutato ancora.Naturalmente, abbiamo bisogno di tempo

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e ulteriori test per accertare ancora di più, (quello che è giàstato discusso sarà programmato), prima di rilasciare unadichiarazione più ufficiale dei risultati.

Ciò che è evidente però è che la scienza puòosservare il fenomeno e gli eventi, misurare emappare questi eventi e quindi rimuovere il mito e idubbi che esistono. Questo è fondamentale perchéci avvicina a rendere le dichiarazioni in antichidocumenti non solo plausibili, ma reali.

Naturalmente, questo non è il nostro unicometodo di verifica delle realtà del Kyusho;abbiamo diversi studi e ricerche mediche escientifiche che si verificanocontemporaneamente e continuamente.Abbiamo anche molte Forze dell'Ordine, ForzeArmate, di Sicurezza e Civili (individui, agenti eagenzie), in tutto il mondo, applicando Kyushocon grande successo. Alcuni sono semplicimetodi di controllo, e altri più urgenti insituazioni di sopravvivenza; queste sono leprove sul campo a livello internazionale conmigliaia di partecipanti. I giorni di incredulitàper Kyusho sono finiti, ora i curiosi necessitanotrovare solo gli istruttori che insegnano il veroKyusho, non i suoi trucchi applicabili nel Dojo.

Rimanete vigili a Budo International pervedere come condividiamo con voi i risultatidi futuri test ed esperienze ... ci stiamomuovendo verso il futuro con Kyusho, e nonsolo appoggiati sul passato. Restate con noi;siamo su un viaggio unico nella vita mentrescopriamo i veri segreti!

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Le nostre scuole di Arti Marziali sono perla maggior parte visitate da personeoneste che non hanno mai affrontato uncombattimento in vita loro. Allora, comefacciamo a dare loro una comprensione

globale delle Arti Marziali, senza mai aversperimentato alcuna situazione dicombattimento, sia in strada o in unacompetizione sportiva? Ciò vale ancora dipiù se l'insegnante stesso non ha mai haavuto una tale esperienza. Di volta involta, "nuotare" viene insegnato in quelmodo, senza mai esporre lo studenteall'acqua. Tutto si riduce alla pratica asecco, poco oltre la mera teoria,mentre spesso passa inosservato chei veri Artisti Marziali dovrebberoformare il praticante in aree moltodiversificate. Naturalmente, ognunoapprezza che, come artista marziale,io devo conoscere gli strumenti di

S o n ode l l ' o p i n i oneche ogni

artista marzialeche si r ispetti

dovrebbe parteciparead un concorso, dal

momento che questo èl 'unico modo in cui certe

esperienze importanti comeartista marziale possonoessere ottenute. Fonte diispirazione per tutti noi, i lfamoso Bruce Lee una voltadisse: "Se vuoi imparare a

nuotare, salta in acqua. Sullaterraferma non c'è stato

mentale alcuno che possaaiutarti a questo scopo."

Ogni artista marzialedovrebbe parteciparea una competizione

Testo: Andreas Hoffmann, Christoph Fuß Foto: Andreas Hoffmann, Budo International

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lotta, come calci, pugni, leve e proiezioni,e allo stesso modo la loro applicazione intutte le distanze di combattimento, sia inpiedi nonché a terra. Ed è anchecomprensibile la necessità di sviluppareil corretto timing ed una intuizione percontrollare in modo sicuro un avversarioresistente, che, dopo tutto, usa tecnichesimili.Partecipare ad un concorso o

prepararsi accuratamente per un'auto-difesa reale però richiede molto di più:Durante la preparazione, il partecipante,per cominciare, deve decidere su uncerto tipo di competizione. Deverimanere disciplinato ed allenarsivigorosamente per mesi per garantire chedarà i l suo massimo rendimentoindividuale in quello stesso giorno. Devestare attento alla sua alimentazione,potrebbe essere necessario modificare ilpeso, e in generale ha bisogno di seguireuna dieta più sana per allenarsi di più.Per compensare tale rigidoaddestramento, però, il corretto recuperoè indispensabile. Quindi è necessario perlui a sviluppare strategie per liberarsidallo stress, tra cui anche le pratichecompensative sotto forma di esercizi distretching, rafforzamento, resistenza erespirazione. Per giusti motivi, gli esercizi

di questo tipo hanno sempre svolto unruolo significativo all'interno delle ArtiMarziali tradizionali.A livello psicologico, il competitore

deve sviluppare strategie per far fronte alsuo entusiasmo e motivare se stesso, adesempio circondandosi di persone che loincoraggino, leggendo libri motivanti,ascoltando musica ispirante, ecc. Sitratta di un processo molto importante digrande beneficio al di là di prepararsi perun concorso, per scoprire ciò che loispira e lo mantiene motivato. Questapresa di coscienza sarà un enorme aiutoin momenti in cui potrebbe aver difficoltàcon lesioni o (auto) dubbi, offrendogli lapossibilità di decidere consapevolmentedi seguire la sua ispirazione ogni giornodi nuovo. Nel Kung Fu, questo vieneconfrontato con un fiore di loto che vàverso l'alto per la luce, che cresce dalfango stesso che costituisce la base perla sua crescita. Allo stesso modo, ilcompetitore deve imparare ad accettaree trasformare le sue debolezze,utilizzandole per la propria evoluzione.Di conseguenza, il competitore ed il

suo insegnante devono conoscere i puntidi forza e di debolezza. Inoltre, in modosimile, devono adattare la loro ArteMarziale al set di regole specifiche, dal

momento che una vera e propriasituazione di combattimento - nonché alprincipio di proporzionalità nell'auto-difesa - richiede un adeguatoadattamento alle circostanze prevalenti.L'al lenamento normale prevedepossibilità molto limitate per acquisirequesta capacità di adattamento al set diregole e circostanze specifiche, perfinousando i riflessi acquisiti attraverso laformazione di Arti Marziali nel migliormodo possibile.Il giorno della competizione diverrà

evidente se si ha imparato a gestire lostress. Inoltre, lo stato d'animo deipartecipanti sarà anche svelato in misuraminore o maggiore. Non è inusualevedere nei tornei come i concorrenti e iloro insegnanti non sono in grado dicontrollare loro stessi, gridando agliarbitri o parlando con disprezzo dei loroavversari. Tuttavia, in questo risiedeesattamente tutto il significato dellacompetizione: comportarsi con rispetto ecoraggio ed essere anche cooperativononostante lo stress e l'eccitazione.Esattamente questa è l'essenza delpercorso che vogliamo seguire comeartisti marziali, indipendentemente dalsuo stile, sia che lo chiamiamo Wu Te,Mo Duk, o Bushido.

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In tali circostanze, le capacità effettive dicombattimento del concorrente diventano ancherapidamente evidenti. La maggior parte deipartecipanti a un torneo sono ben addestrati etalentosi, e si richiede un livello notevole diabilità per emergere vittorioso. In vista di talicondizioni estreme, saremo davvero in grado disopportare e controllare un avversario cherealmente opporre resistenza, f ino asconfiggerlo in modo controllato, secondo leregole? Una competizione rivelerà se la nostraArte Marziale in realtà ci ha preparatoadeguatamente per combattere, o se sono tutticastelli in aria. Molti preferiscono evitare anzichéprovare, per esempio pretendono di essere ingrado di combattere solo in combattimentisenza regole, dal momento che normalmente sibasano proprio sulle tecniche che di solito sonovietate nei tornei, come ad esempio i colpi agliocchi o tirare i capelli. Soprattutto nel Kung Fu,ma anche in altri sitili di autodifesa, ci sono unsacco di questi "sognatori" che credonofermamente che il loro stile particolare sia ilmigliore o i l più efficace, senza aver maidimostrato quella dichiarazione in una situazionedi competizione. I praticanti principiantipotrebbero essere facilmente convinti di questo,ma la realtà dimostra spesso che si sbagliano.Solo sul tappeto del torneo o nel combattimentoreale diventa chiaro che è in grado di mantenere

Kung Fu

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Kung Fu

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il suo terreno, psichicamente per cominciare, e, inoltre, che haacquisito le necessarie competenze fisiche. Anche due minuti digara o di autodifesa reale richiedono enormi condizione fisichee una grande resistenza. Ho visto molti principianti nei torneiche non sono riusciti nemmeno a fare un solo giro, perché nonavevano una buona condizione, erano troppo tesi, opsichicamente dispersi.Un'altra esperienza importante è quella di vincere, e anche di

perdere. Nessuno che partecipi a tornei può vincere sempre.Egli perderà anche a un certo punto, a meno che affronti soloavversari deboli. È utile analizzare esattamente perché si vinceo si perde, e questo permette al competitore di migliorare sestesso in modo selettivo e adattare di conseguenza il suoallenamento. L'esperienza di vincere e perdere lo aiuta arimanere umile e con mentalità aperta in modo da impararequalcosa di nuovo ogni volta, e inoltre lo stimola a mantenere lafiducia in sé stesso nel sviluppare le sue capacità - e tutti glialtri hanno a che fare con gli stessi problemi.A Hong Kong è stato anche una pratica comune organizzare

tornei o concorsi in cortili, i cosiddetti combattimenti in terrazza.Io ho dovuto gareggiare in una decina di questi combattimentisui tetti per la famiglia Weng Chun, a Hong Kong, e per me dagiovane è stato un grande onore che i miei maestri avesseroscelto me per rappresentare il Weng Chun. Tuttequeste competizioni hanno seguito la stessa linea dicondotta: Ci siamo incontrati in una scuola di KungFu, o addirittura in un cortile o su un tetto, e primadi tutto, abbiamo fissato le regole. Di solito c'eraanche un medico in giro. Poi la lotta è iniziata ed èdurata fino a quando uno dei partecipanti si è arreso, o fino aquando non siamo stati separati dai maestri. Solitamente, dopol'incontro siamo andati insieme a cena e abbiamo discusso leesperienze. C'era anche un codice stabilito che non cipermetteva di parlare del il risultato dei combattimenti, eabusare di essi per la pubblicità. In questo modo, ho avutomodo di conoscere molti stili, lottando contro i loro più fortiavversari. L'ultimo Grandmaster cinese, Wai Yan, ha ancheorganizzato molti incontri nella sua accademia Kung Fu- DaiDuk Lan.

Tutti i tipi di competizione apportano vantaggi:Nelle nostre scuole, offriamo Weng Chun Kung Fu

tradizionale cinese, Tai Chi Chuan, Bagua e Brazilian Jiu Jitsu.Ci sono diversi tipi di concorsi per sostenere tutti nello sviluppodelle loro Arti Marziali e approfondire nel modo di vita di unartista marziale. Per quanto riguarda il Kung Fu, collaboriamocon i l Traditioneller Kung Fu Verband Deutschland eV("Traditional Kung Fu Federation Germany"), e in relazione alBrazilian Jiu Jitsu, la facciamo principalmente con la IBJJF,poiché queste due federazioni, a nostro avviso, offrono glieventi meglio organizzati, con il migliore set di regole e con gliarbitri più qualificati. Per Kung Fu, si può partecipare acontatto pieno e semi-contatto, spingere le mani, chisao eforme. Per Brazilian Jiu Jitsu, si può competere con o senza

GI. La Premium Class per tutti gli sport di contatto è il freefight,costringendoci a coprire tutti gli aspetti delle Arti Marziali: calci,pugni, proiezioni, leve, strangolamenti, lotta a terra. Ciòcomporta che il combattente di Kung Fu deve imparare icombattimenti a terra, e il combattente a terra deve imparare alottare anche con pugni e calci.All'interno dell’ International Weng Chun Association,

incoraggiamo i nostri studenti a partecipare acompetizioni e li sosteniamo. Per questomotivo siamo stati in grado di ottenerenumerosi successi a livello nazionale eanche internazionale.

Kung Fu

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Gichin Funakoshi non fu solo il fondatore del Karate-do, colui che lo strutturò in unsistema, ma seppe inoltre infondere a quest’Arte il suo senso della vita. Le tecniche e irudimenti del Karate-do esistevano già, come tutti sanno, quando Funakoshi liorganizzò in un tutto coerente; fu la visione e l’impegno personale del suo carattere adare forza e senso globale ad uno stile che si è consacrato come uno dei punti diriferimento delle Arti Marziali in tutto il Pianeta.

Per questa ragione conoscere a fondo la concettualizzazione del Karate di Funakoshinon è uno sforzo vano. Oggigiorno sono pochi gli studenti di Karate che conoscono leformule originarie della loro Arte; forse, per alcuni può sembrare perfino anacronisticala pretesa di questo articolo di resuscitare i dettati originari del Maestro, ma chi nonconosce il proprio passato, difficilmente potrà affrontare il proprio futuro.

Analizziamo le venti regole d’oro del fondatore delKarate Do

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Funakoshi fu un uomo con una personalità molto particolare. Peravvicinarci al Funakoshi uomo, alla sua personalità, non c’è niente dimeglio che leggersi la sua autobiografia: “Karate-do, Il miocammino”, fortunatamente tradotta in quasi tutte le lingue. In essatroverete un uomo semplice, non un intellettuale. Un uomo con unamorale retta e ben definita, con principi che delineano una fortespina dorsale dalla quale sgorga un carattere forte e leale alleproprie convinzioni. Senza dubbio non dovette essere facile avere ache fare con lui in vita, tuttavia era una di quelle personalitàmagnetiche, un leader nato, capace di trasmettere all’esterno il suomessaggio attraverso una forte impronta. E benché l'Arte che luidefinì, assomigli poco alle forme ed ai principi che conosciamo oggicome Karate, non va dimenticato che la sua evoluzione sarebbestata impossibile senza un punto di partenza fermo e stabile, comequello che il Maestro seppe imprimere alla via della mano vuota.

Per questo è essenziale comprendere uno dei suoi lasciti principali,sfornati dal suo Dojo Kun; venti principi che definiscono la formaleetichetta e l’atteggiamento che devono esistere nella praticadell'Arte, affinché l’allievo raggiunga l'eccellenza. Anticamentequesti principi si recitavano a voce alta prima di ogni lezione, unapratica persa perfino nei dojo più tradizionali. Recitati come unalitania, gli allievi li conoscevano a memoria e pur senza capirli, nelloro apprendistato, continuavano poco a poco ad integrarne il sensoe la ragione d’essere.

L'articolo che oggi pubblichiamo, cerca di addentrarsi nel senso enelle ragioni nascoste di questi venti punti, per facilitare ai piùgiovani una comprensione più profonda e completa delle originiessenziali della loro Arte Marziale, e per ricordare ai più maturi, siain età che in esperienza, la provenienza, i fondamenti della nostratradizione Marziale.

Funakoshi, uomo di poche parole e di ancor meno spiegazioni,sosteneva che quello che impari con il tuo corpo non lo dimentichimai, mentre quello che impari con la tua testa è facile dadimenticare. Questo è assolutamente vero, ma senza dubbio ilMaestro non immaginò nemmeno che, negli anni a venire, la testasarebbe servita -in troppi casi- a reggere il cappello. Perciò, senzaribattere il fondatore, vogliamo sostanzialmente immergerci nelleessenze del Karate, analizzando uno ad uno i punti ed il relativosignificato, un'eredità piena di valore ora e sempre, un ulterioreregalo del fondatore al quale i Karateka devono sempre rispetto egratitudine.

Analizziamo le venti regole d’oro delfondatore del Karate Do

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1. Il Karate-do comincia e finisce con il salutoLa genti lezza ed i l r ispetto si dimostrano e si

acquisiscono anche con la pratica. Salutare è ricordare alnostro corpo che deve obbedire ad alcuni criteri, nei qualiil rispetto deve sottomettere altri impulsi che, senzadubbio, si attivano nella pratica (aggressività, paura,

ecc…). Dominarli è uno dei compiti dell'Artista Marziale. Ma oltre alla cortesia, il saluto Orientale chinando il

capo, possiede un senso simbolico e persino energeticopoco diffuso o, che è poi la stessa cosa, piuttostodimenticato. Chinando il capo, sia in posizione Seiza chestando in piedi, unifichiamo i principi di Cielo e Terra. Iprincipi e le loro energie che penetrano il nostro corpo

Analizziamo le venti regole d’oro del fondatore delKarate Do

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attraverso la colonna vertebrale (dischi e genitali) comedue serpenti di forza. In Seiza le mani devono unirsicontemporaneamente (non prima una e poi l’altra),creando un triangolo formato tra i pollici e gli indici, tra iquali si deve collocare la fronte. La cortesia significa contenimento per reindirizzare gli

istinti, la sua ripetizione risulta sempre educativa edorganizzativa per le gerarchie. Il saluto al Maestro haquesto significato. Il saluto con il tuo contendentericonfigura lo spazio formale del combattimentoapportandovi dei limiti, ricordandoci che il nemico èdentro di noi, non fuori. L'altro è solo uno specchio -un'opportunità di presa di coscienza-, nel quale le nostrelimitazioni si vedranno rispecchiate, il quale non è,

dunque, il colpevole di esse.

2. Non utilizzerai il Karate-do senza motivo Sun Tsu comincia il suo libro sulla Guerra avvertendoci:

“La guerra è un tema di vitale importanza, il territorio dellavita e della morte, non deve essere affrontato allaleggera”. Giustificare l'aggressione è un argomentofilosoficamente complesso. Per Funakoshi l'aggressivitàsi spiega solo come atto difensivo. La violenza gratuitaera continuamente criticata dal Maestro, oppostosiperfino al Ju Kumite (combattimento libero) che suo figlioinvece propugnava. Inoltre, il Karate è persino un

Karate-do

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allenamento della personalità, dello spirito dell’allievo cheallena il suo carattere ed il suo corpo per raggiungere unostato di allerta e di eccellenza, non per ostentare le sueabilità o per dimostrare a se stesso o agli altri qualcosa.

3. Praticate Karate-do con sentimento di giustiziaRafforzando il punto precedente, il Maestro aggiunge

inoltre che la pratica del Karate ed il suo utilizzo devonoservire solo cause giuste, con atteggiamenti impeccabili.Allo stesso modo, in questo punto Funakoshi ammoniscecoloro che pretendono di utilizzare il Karate e le sueconoscenze al servizio di ignobili cause. Per gli istruttori,la selezione degli al l ievi e delle loro intenzioninell’apprendimento dell'Arte era una delle sue principalipreoccupazioni e, sebbene oggigiorno il potente cavaliereDenaro abbia abbassato i parametri limitando l'entratasolo a coloro che pagano la retta, è giusto ricordare cheabbiamo una responsabilità aggiunta nell'eserciziodell'insegnamento dell'Arte.

4. Prima di conoscere gli altri bisogna conoscere se stessiEsattamente come recitava il testo scritto nel portico

dell'Oracolo di Delfi “Conosci te stesso”, Funakoshistabilisce qui uno dei principi essenziali della Via delGuerriero. “Niente fa niente a nessuno!” Invece dinasconderci incolpando continuamente gli altri dellecircostanze negative della nostra vita, Funakoshi perprima cosa ci intima di guardarci dentro ed, in questomodo, di assumerci la responsabilità per i nostri atti.Invece di perdere il tempo a tentare di fuggire dalle nostremiserie evidenziando quelle altrui, il Maestro ci chiederigore nei nostri giudizi. Guarda prima te stesso, poi testesso, poi ancora te stesso e, dopo esserti guardatodentro, rifallo ancora una volta, e solo a questo puntoconsidera gli altri.

5. Dalla tecnica nasce l'intuizione Questo è un principio spesso mal interpretato in

Occidente. Molti credono che sia la tecnica in sé adessere importante, tuttavia dobbiamo partire dal fatto cheper gli orientali il valore delle cose sta nella loro forma. Latazza esiste ed ha un’utilità nella misura in cui possiedeuno spazio in grado di contenere. La ruota ruota esostiene la propria struttura, perché possiede spazio tra iraggi. La tecnica è dunque “la forma” che ci conduce al

movimento naturale, non un busto stretto che strangola lanostra fluidità; tuttavia, per raggiungere tale abilità ènecessario allenare la tecnica per alla fine realizzare laconoscenza attraverso il vincolo con “il naturale”. CosìFunakoshi ci ricorda che la pratica di una forma tecnicacorretta, ci collegherà alla nostra conoscenza essenzialecon l'intuizione, per fluire in modo naturale con le infinitecircostanze.

6. Non lasciate vagabondare lo spiritoLa concentrazione è in ogni pratica Orientale un

principio insostituibile. Quando il duro allenamentoesercita una pressione sufficiente, la mente tende avagabondare, ad alienarsi, per interrompere lo sforzo.Funakoshi era un uomo di abitudini e principi solidi edordinati, conoscitore del fatto che tutto comincia in Yin.Mantenerci fermi nel qui e adesso è essenziale per lapratica del Karate come via di coscienza. La routine e le ripetizioni dell'allenamento sono una

dura prova per la concentrazione. L'allievo deve evitare ladispersione mentale e la meccanizzazione delmovimento. Solo essendo presenti, le tecniche

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possiedono la forza e l’ intensità adeguate, soloconcentrati nella loro applicazione possiamo ricaricare inostri sistemi di forza, per concludere l'allenamento piùforti di quando l’abbiamo cominciato.

7. Il fallimento nasce dalla negligenzaPer il Maestro non ci sono casualità, non ci sono “ma”

e non ci sono “se”! Con questo punto il Maestro rafforza ilprecedente, l'attenzione, l’impegno sono essenziali nellapratica. Non servire adeguatamente le parti che formanoil tutto, farlo con deficienza, senza l'attenzione dovuta osenza lo sforzo necessario, conduce al fallimento. Ilfallimento non è una disgrazia che cade arbitrariamentedal cielo, ma anzi è sempre il risultato della distrazione,della disattenzione, dell’abbandono, della negligenza,dell’apatia o della trascuratezza. Funakoshi ci ricorda chesiamo responsabili dei nostri atti e dei suoi risultati,aprendoci così la porta delle possibilità di miglioramentoe di crescita. L'evoluzione esiste a partire dal continuoerrore, perciò il guerriero si alza ad ogni caduta con lacertezza che, se corregge il suo errore, potrà raggiungereil suo obiettivo.

8. Il Karate-do si pratica solo nel DojoIl “Do Jo” è letteralmente “il posto del risveglio”. Il

Karate do non è una pratica utile ad attaccarsi per lestrade, il suo obiettivo non è sottomettere gli altri, bensìrimodellare se stessi, per risvegliarci in una realtà dove ilsimbolico e il reale sono una cosa sola. Con questoprincipio il Maestro ci ricorda ancora una volta che nondobbiamo uti l izzare inadeguatamente le nostreconoscenze, circoscrivendo la nostra pratica nello spaziosacro del Do Jo.

9. La pratica del Karate-do dura tutta la vitaCome pratica spirituale, il Karate Do è un’Arte che fa

parte per sempre della natura degli allievi. Inoltre,recitando questa frase gli al l ievi r innovavanoquotidianamente il loro impegno con l'Arte, dandogli lospazio adeguato nel loro essere. Come pratica dai lunghie lenti risultati, il Karate richiede un impegno durevole perraggiungere i suoi obiettivi e togliere il velo che nasconde

Karate-do

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i suoi tesori, perciò il Maestro, in questo principio, ripetela necessità di un impegno per tutta la vita.

10. Affronto i problemi con spirito di Karate-do Ancora una volta comprendiamo attraverso un altro

principio, che il Karate Do come Arte trascende l'ambitodel puramente fisico o sportivo. Il Karate è un modo divivere, un modo di affrontare le cose. Quando Funakoshici intima di affrontare i problemi con spirito di Karate Do,ci ricorda che siamo guerrieri ventiquattro ore al giorno,non solo quando siamo sul tatami. In questo modo ilKarate Do è implicato in tutti gl i avvenimentidell'esistenza del neofita, in modo tale che le virtù chel'adornano debbano attivarsi davanti alle avversità conautocontrollo, responsabilità, forza di superamento,rispetto ed impegno.

11. Il Karate-do è come l'acqua che bolle L'acqua è un argomento ricorrente ed essenziale nella

tradizione nipponica. Esistono duecento termini differentiper dire acqua in funzione dello stato e delle circostanzeche la circondano. L'acqua è il principio della vita el'essenza della sua natura è andare verso il basso, fluire,avvolgere, non opporsi. Quando Funakoshi cita l'acquanel suo stato di ebollizione, ci sta parlando dell'acqua nelsuo stato “legno”, facendo riferimento ai cinque elementichiamati Go Kyo in Giappone. Il legno si caratterizza peressere la forza di volontà e l'acqua in ebollizione sitrasforma così nella realizzazione opposta della suanatura. Attivandosi sale invece di scendere, cercandol'evaporazione. Quest’attivazione della natura dell'acquaè il fuoco di consapevolezza che sorge dallo sforzo delneofita. Perciò il praticante deve essere capace dirimanere in uno stato fluido ma attivo, sempre pronto arispondere ad un attacco.

12. Non alimentate l'idea di vincere néquella di essere vinti Questo punto è quello che ha generato la tanto

discussa polemica se il Karate debba essere o menopraticato in competizione. Secondo me, la cosaessenziale in questo ambito risiede nell'atteggiamentocorretto dell’allievo. Se collochiamo l'obiettivo all’esterno,senza dubbio non lo stiamo collocando all’interno. Matale decisione è più uno stato d’animo che un attodefinito. Per il Maestro, il Karate è innanzitutto una viainterna. Come cammino verso l’autosuperamento nel

Karate, i risultati esterni non possono essere il suofondamento; pertanto il nemico non sta fuori bensì dentrodi noi, ogni volta che rispondiamo solo esternamente,staremo trascurando la vera ragione d’essere dell'Arte,perciò ricordate: occhio! Per di là no! Non gettate troppalegna su quel fuoco!

13. Adattare l'atteggiamento a quello dell’avversarioBisogna evitare le formule preconcette nella vita.

Essere flessibili, adattarsi sempre alle circostanzecangianti; il Maestro non ricorda che dobbiamo adattarciad esse. La pratica dell'Arte non è un'applicazione diformule, bensì la risoluta conquista delle risorsenecessarie per fluire costantemente oltre le nostrelimitazioni. “Ogni toro ha la sua corrida!” recita il dettotaurino, perciò quelli che pretendono di usare sempre lastessa tecnica davanti a diversi rivali saranno sconfitti.

14. Il segreto del combattimento risiede nell'arte di saper dirigerlo Il combattimento, come dice Sun Tsu, è un tutto dove

regna l'apparente disordine, tuttavia l'esperto sacomprendere le chiavi nascoste utili ad ordinarlo. Èpossibile dirigere, perché nel mezzo dell'apparente Caosdobbiamo capire non solo che esiste un ordine, ma chepuò essere diretto da un centro. Comprendere che ilcentro della spirale dirige la sua periferia, sia nello spazioche nel tempo, è la chiave Maestra che ci proponeFunakoshi ricordandoci che tutto questo è possibile, e ciintima a cercare quei ritmi essenziali che dominano ognicontesa, per diventare padroni del ritmo del rivaleaffinché balli secondo la nostra musica.

15. Le mani ed i piedi devono colpire come sciaboleQui il Maestro sottolinea la conoscenza delle spirali

come le forze e i movimenti più potenti e naturali. Einsteinci aprì gli occhi comprendendo che l'affermazione per laquale la linea più vicina a due punti è quella retta, nonsarebbe stata sempre corretta. La stessa conformazionedelle nostre braccia sorge nel periodo embrionale da duespirali che derivano dalla collisione delle forze Cielo eTerra, che generano l'embrione. Nella loro polarizzazioneche è la crescita, queste forze sviluppano due paia dispirali di sette giri che generano le braccia e le gambe.Una è più lunga, Yin (le gambe), e l'altra è più corta, Yang(le braccia), la loro concezione e la loro architettura fannosì che ogni movimento circolare sia facilitato. Per questa

Analizziamo le venti regole d’oro del fondatore delKarate Do

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“El “Do Jo” literalmentees “el lugar del

despertar”. El Karate-dono es una práctica para

pegarse en las calles, su objetivo no es someter

a los demás sinoremodelarse a uno

mismo, para despertar auna realidad donde lo

simbólico y lo real seanuna cosa”

Karate-do

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ragione la sciabola giapponese è curva, di fronte allamaggior parte delle spade occidentali. La comprensionedei principi della spirale è incisa profondamente nellaconoscenza popolare Orientale e spesso rappresentatanei suoi simboli. Il Maestro ci ricorda con questo principioche dobbiamo agire in sintonia con la natura delle cose enon contro essa, aprendo con questa chiave la porta adun principio che ogni allievo deve ricordare nel proprioapprendistato. Una chiave per ricordare oltre ciò che ilsuo Maestro gli insegna.

16. Sgomberando la soglia della vostra casa 10.000 nemici vi aspettanoAncora una volta il principio dell'attenzione continua.

L'attenzione deve chiudersi nell'entropia, niente di meglioperciò di mettersi alla prova, per questo il Maestro noninsegna il suo trucco. State sempre in guardia! Così lavostra attenzione rimarrà allerta. I vietnamiti normalmentesi ripetevano: “Chi si aspetta il peggio, non perde mail'iniziativa”. Ma per favore… senza paranoie! Non so perché ma questa regola mi riporta sempre alla

memoria un detto Orientale che mi piace molto: “Se unatigre fa la guardia al passaggio, diecimila cervi nonpasseranno!”

17. Kamae è la regola per il principiante dopo è possibileadottare una posizione più naturale Kamae! Stare in guardia, attenti, in posizione, ponti a

reagire. Sanzionando la precedente affermazione, ilMaestro ci ricorda che l'allenamento possiede dei gradied un’evoluzione. L'allenamento è come un imbuto dovedevi passare, restringe la tua natura, prescindendo quindidal non necessario, per poi tornare ad essere te stessoma trasformato dall'esperienza. È un modo di renderenaturale un viaggio di andata e ritorno nel quale il tuobagaglio è la cosa imprendibile, i tuoi ricordi, le tueesperienze. Su questo punto ricordo il detto Zen: “Primadello Zen, la montagna è montagna, la valle, valle, la luna,luna. Durante lo Zen la montagna non è più montagna, néla valle, valle, né la luna, luna. Dopo lo Zen, la montagnaritorna ad essere montagna, la valle, valle, la luna…luna”.Niente è cambiato e tuttavia tutto è differente! Kamae è un atteggiamento con il quale si allena una

chiave che apre una porta, non la stanza nella quale vuoientrare; è il dito che indica la luna, non la Luna stessa!

18. I Kata dovranno essererealizzati correttamente; tuttavia nel combattimento

reale i loro movimenti si adatteranno alle circostanze

Di nuovo ci ricorda di essere flessibili, ma rigorosi. IKata sono la base della “forma”, perciò è essenziale chenella loro pratica si allenino i movimenti con perfezionetecnica. Non c'è contraddizione tra questo e combatterecon movimenti che non riproducano quell i che sieseguono nei Kata, come sostengono alcuni maestriattuali. Funakoshi lo disse chiaramente in questo punto.Ancora una volta dobbiamo ricordare la posizione cheassumono gli Orientali r ispetto alle forme e chesviluppammo nell'analisi del primo punto del Dojo Kun.Lo scopo del Karate Do non è quello di creare lottatoriestremi, o superman, bensì sviluppare lo spirito ed ilcorpo dell’allievo attraverso un allenamento che tiri fuori ilmeglio di lui, favorendo la positiva formazione di individuiche possano, inoltre, essere elementi positivi per le lororispettive società.

19. Tre fattori vanno considerati: la forza, la consistenza ed il grado tecnicoDavanti ad un compagno o di fronte ad un avversario,

Funakoshi ci ricorda i tre fattori che dobbiamo tenere inconsiderazione nella valutazione di noi stessi e di chiabbiamo di fronte. I primi due si r iferiscono aconsiderazioni fisiche ed il terzo all'esperienza e alle

Analizziamo le venti regole d’oro del fondatore delKarate Do

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conoscenze.

20. Approfondite il vostro pensieroProbabilmente all’epoca, come adesso, gli allievi di

Karate erano persone più d’azione che di riflessione. Madato che tutto va visto nel suo opposto, il Maestroconclude le sue proposte con una chiara allusione allosviluppo mentale dei neofiti. In questo piano di realtàtutto è mente o, con le parole di Carlos Castaneda, “ilmondo è una descrizione”. Non è vano, quindi, ricordaread ogni praticante di Karate Do di sviluppare le proprieabilità e le proprie conoscenze per crescere comepersona, comprendendo la realtà che sta dietro leapparenze, riflettendo e meditando per completare ilproprio apprendistato.

Funakoshi vive nella sua propostaAbbiamo visto in questa analisi che il Karate Do che

propose il suo fondatore è una pratica trascendente, nellamisura in cui può portarci ad andare oltre il simbolico.Una via che apre porte e finestre per permetterci dicomprendere e di agire giustamente, persino oltre levalutazioni morali, una via di crescita interna che sgorgaall'esterno in risultati positivi, una formulazione della via

del guerriero che ha saputo, in un modo o nell’altro,trovare un'eco quasi impensabile in quei giorni passati incui il Maestro coniugò la tradizione Guerriera millenariadell’Oriente, con la comprensione e le formule iniziaticheproprie della tradizione nipponica, raggiungendo unaformula Universale ed intensa che è durata, ha evoluto etrasformato migliaia di esseri umani nelle ultime decadi. Benché oggi i suoi principi esposti nel Dojo Kun siano

ignorati, essi rimangono vivi nello spirito che soggiacealle diverse pratiche degli svariati stili, trasformazioni epolarizzazioni di una stessa spirale iniziale; un punto dipartenza fermo che ebbe un nome: Gichin Funakoshi.Perciò, Maestro, con questo articolo vogliamo rinnovartila nostra eterna gratitudine ed il nostro riconoscimento, eper farlo niente di meglio che ri-pensarti proprio quandotanti allievi pensano tu sia divenuto antiquato. Quello cheloro non sanno, è che il classico in quanto tale è eterno enon può mai essere antiquato.

Karate-do

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I Classici

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Karate-do

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Grandi Maestri

Yip Man Ving Tsun"... Uno dei GUARDIANI DELLA TRADIZIONE":

Grandmaster CHAN CHEE MAN

Nel mio viaggio a Hong Kong ho avuto la grande fortuna di incontrare alcuni ottimi maestri,persone impegnate nella pratica e nello studio dell'arte del Ving Tsun per molti anni e con la piùassoluta dedizione, passione e perseveranza. In genere, non ho altro che parole di profondagratitudine per il trattamento che ho ricevuto e le facilità che mi sono state date per effettuarequesta serie di interviste. Ma ora, per quanto riguarda l'intervista di questo mese, devosottolineare che è stata una delle più importanti e speciali tra le varie che ho condotto duranteil mio soggiorno a Hong Kong.Parlare del Grandmaster Chan Chee Man è come parlare di Ving Tsun Kung Fu nella sua

forma più PURA. Ritengo che non sarebbe un’esagerazione affermare che il GM Chan CheeMAN è uno dei Guardiani della Tradizione, come ho detto nel titolo di questo articolo. Non c’èda sorprendersi, perché egli è uno dei pochi praticanti ancora in vita che hanno studiato perun tempo più lungo e in modo diretto con il Grandmaster Yip Man.

Intervista: Sifu Salvador Sánchez

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Questa formazione diretta, insiemeal suo stretto rapporto conpersonaggi tra i più rappresentatividel sistema in Hong Kong, fra i quali ilMaestro Wong Shun Leung, gli hannofatto diventare una voce autorevoledel Ving Tsun. È uno degli ultimi allievidella prima fase d'insegnamento diSifu Yip Man nel "Worker's UnionRestaurant", dove i l leggendariomaestro ha insegnato con piùintensità e dettaglio. Senza dubbio,Chan Chee Man è infatti uno deiGUARDIANI DELLA TRADIZIONE delpiù puro Yip Man Ving Tsun Kung Fu.

opo averlo incontrato, devo delineare un belpo' di cose che mi hanno sorpresopiacevolmente. In primo luogo, i l suoeccellente Ving Tsun. A ottant’anni, i lMaestro Chan Chee Man è ancora in gradodi mantenere un livello di intensità nella sua

pratica alla portata di solo pochi: posizioni, movimentienergetici, padronanza tecnica, ecc. In secondo luogo, lasua profonda conoscenza della vera storia del Ving Tsuna Hong Kong!Ho avuto il grande onore di chiacchierare con lui per un

bel po' di tempo mentre abbiamo camminato lungo lestrade della città e lui mi ha mostrato i luoghi dove siallenavano e dove gli piaceva andare. Una passeggiatamemorabile ricca di aneddoti e storie che nondimenticherò mai.Ci ha invitato a visitare alcune scuole Ving Tsun dei

suoi ex compagni d'allenamento. Quando si visita unascuola di Ving Tsun accompagnato da lui, si può sentireimmediatamente che il Maestro Chan Chee Man èRISPETTATO da tutti, è AMMIRATO! Ammirazione eRispetto acquisiti dopo mezza vita dedicata allo studiodel Ving Tsun. Ma soprattutto, il rispetto che si èguadagnato con il suo modo di essere: un uomo onesto,rispettoso e completamente impegnato al sistema VingTsun e al lignaggio del Grande Maestro Yip Man.Ma oltre a questi due punti, sicuramente molto

importanti, devo sottolineare che dopo aver conosciutopersonalmente Chan Chee Man, la mia sensazione èstata quella di aver incontrato un BRAVO UOMO, una di

Ving Tsun

D

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quelle persone che emanano BONTÀ e Generosità. E pensoche l'intera comunità di appassionati del Ving Tsun in tutto ilmondo dovrebbero sapere di questo GRANDE tra i più grandinella storia recente di quest'arte, in modo che possaoccupare il posto che merita nel lignaggio del GrandeMaestro Yip Man.Chan Chee Man è nato negli anni '30, nella colonia

britannica di Hong Kong. Ha vissuto l' invasione deigiapponesi durante la seconda guerra mondiale dove moltefamiglie come la sua, che godevano di una situazionefinanziaria confortevole, finirono per subire difficoltàeconomiche. In questo scenario turbolento, il giovane ChanChee Man ha avuto la fortuna di lavorare come impiegatopresso l'organizzazione YMCA (una delle ONG più grandi eantiche), il che gli ha permesso di imparare correttamentel'inglese e avere un reddito mensile che aiutava a pagare le

sue lezioni di Ving Tsun. Fin da giovane è stato unappassionato del Kung fu. Il suo modo di essere, con unaspiccata attenzione ai dettagli nello studio e nella pratica, gliha permesso l'accesso alla conoscenza del Ving Tsun comeinsegnato da Yip Man. Insieme con alcuni dei suoi SiHings,come Wong Shun Leung, ha avuto l'opportunità di testarel'efficacia del sistema di fronte altri stili durante i Beimo ocombattimenti amichevoli di sfida, nonché in incontri reali perle conflittuali strade dell'Hong Kong di quel tempo.È un grande onore per me presentarvi l'intervista con il

Grandmaster Chan Chee Man: Puro Yip Man Ving Tsun!Master Chan Chee Man ci accoglie nella sua casa, e la

prima cosa che vorrei sottolineare è il suo entusiasmo. Lui èun uomo pieno di entusiasmo. Scherza sulla sua età... Diceche ha rallentato un po' il suo ritmo di allenamento perché ha"soltanto 80 anni".

Intervista

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Budo International: Buongiorno, MAESTRO. Grazie per averci ricevuto nella sua casa. Èun vero onore essere qui e voglio esprimere la mia gratitudine speciale per Lei, per la suagentilezza e tutte le facilità che ci ha dato per fare questa intervista.

Sifu Chan Chee Man: No, no... Grazie a voi per essere venuti da così lontano! È una gioia perme accogliere le persone provenienti dalla Spagna, dove risiede il mio allievo Sifu José Ortiz, edove siamo stati sempre trattati così bene.

B.I.: Beh, in primo luogo, vorremmo sapere qualcosa riguardo alle sue origini nelle ArtiMarziali. Quando ha iniziato a praticare Ving Tsun?

C.C.M.: Ho iniziato all'età di 17 anni. Ero un bambino piccolo ed ero un "obiettivo facile" per icompagni di classe. Così mi sono interessato nelle Arti Marziali. Ma non ho cominciato apraticare Ving Tsun. I miei primi anni sono stati dedicati allo studio di altri sistemi della Cinameridionale: Hung Gar e, soprattutto, Choi Lee Fut.Ho conosciuto il Ving Tsun dopo, da un amico: William Cheung. In uno scambio tecnico lo vidi

eseguire la Siu Lim Tao e devo ammettere che non l'ho trovato troppo impressionante. Così hodeciso di provare un "Bei Mo" e dopo essere stato sconfitto facilmente da William Cheung contecniche cosí "semplici" ho sentito un grande interesse per il Ving Tsun Kuen, e finalmente hodeciso di allenarmi e imparare questo sistema.Pochi giorni dopo, William Cheung mi ha accompagnato al "Worker's Union Restaurant" dove

il Grande Maestro Yip Man dava le sue lezioni e dove ho studiato per anni con lui e un gruppo digrandi praticanti dei Ving Tsun, tra cui Leung Sheung, Lok Yiu e Tui Sheung Ting, e soprattutto

Ving Tsun

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con il grande maestro Wong Shun Leung cheavevo già incontrato prima di andare alla scuoladel Maestro Yip Man.

B.I.: Per favore, ci parli di quel periodo...Com'erano gli allenamenti in quegli anni?

CCM: Il "Restaurant Worker's Union" era neldistretto di Shan Shui Po, tra le vie Wong Chuk eNam Jai. Io vivevo nelle vicinanze , in modo chepotevo andare a lezione ogni giorno. Eravamoun piccolo gruppo di praticanti, cosìl'insegnamento di Grandmaster Yip Man eradiretto e molto dettagliato. L'allenamento eraveramente approfondito. Io sempre prestavomolta attenzione a ogni dettaglio che Yip Man cimostrasse.Mi piaceva arrivare in anticipo. Normalmente il

Maestro dormiva a quell'ora ed io solevosvegliarlo e preparare il tè per lui. È stato un belmodo per beneficiare di lezioni private e ricevereistruzioni precise per la pratica.L'insegnamento iniziava con Siu Lim Tao. Yip

Man ha diviso la forma in tre sezioni e hasottolineato l'importanza di fare movimentiprecisi, essere ri lassato e mantenere unacorretta postura. Ho dovuto praticare la primasezione per lungo tempo, mentre Sifu insisteva

Intervista

“Il mio impegno conYip Man era

esattamente questo:insegnare il sistemacom'è e ciò è quelloche faccio. Chiedo

anche lo stesso ai mieidocenti e studenti.

In definitiva, iorispetto qualsiasi

opinione o tendenza,ma non è per me. Iopratico solo il vero

Ving Tsun diGrandmaster

Yip Man.”

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che dovevo continuare a praticareFook, Tan e Wu Sao correttamente perimparare l'uso corretto del gomito e lalinea centrale.Poi ci ha insegnato la posizione e

l'uso dell'anca sottolineando leginocchia, per quanto è da lì che vienela potenza. Sifu poi ci ha spiegato ilconcetto che ogni colpo deve utilizzarela connessione di sei articolazioni inmodo da sviluppare un forte impatto. Lesei articolazioni sono caviglia,ginocchio, anca, spalla, gomito e polso.

Mi ha anche insegnato a immaginare ilmio avversario di fronte a me e colpirenello stesso posto con un sacco dipotenza. Lui mi ha anche mostratocome colpire il sacchetto di sabbia coni pugni nello stesso modo. Sifu haspiegato i diversi t ipi di pugni, inparticolare il cossidetto "one-inch-punch", il pugno interno ed il pugnoesterno, e come generare energia daterra dalla posizione Ma.Il nostro allenamento quotidiano

incluse colpire il sacchetto di sabbia ,

pugni in aria (interno ed esterno), SeungMa (passo avanti e attacco), Toi Ma(passo indietro), Chor Ma (passo contorsione), calci, le forme, il manichino dilegno, pratica di Chiu Ying(focalizzazione), Choi Ying (rimanereconcentrato)...Quando si praticava con un partner,

soprattutto nel Chi Sao, Sifu nonpermetteva che gli allievi venisserocoinvolti in uno scambio pazzo di colpieffettuati in maniera negligente, e si èrassicurato che tutti noi seguissimo ilvero e proprio metodo Ving Tsun. Ioricordo il Sifu seduto su una sedia in unangolo a guardarci. A volte ci diceva:"Non ci si deve colpire follemente avicenda e spaventare i l nostrocompagno rompendogli i l labbro efacendolo sanguinare, perché in questomodo lui non arriverà mai a imparareVing Tsun. Voi siete qui per imparareVing Tsun, quindi dovete farlo nel modogiusto! Se venite a praticare Ving Tsun,si deve colpire nel modo Ving Tsun. Incaso contrario, non è necessario venireda me, potete rimanere a casa epraticare là.".Ho anche prestato una particolare

attenzione alle spiegazioni dei mieiSiHings (fratelli maggiori nell'arte). Moltidi loro sono già morti, ma mi hannosempre aiutato a imparare molto,soprattutto Wong Shun Leung. Con lui eil suo primo allievo, Wu Chun Nam,abbiamo trascorso ore e ore a praticareChi Sao e Da Lat Sao (combattimentolibero). Abbiamo finito per litigare quasisempre. Ci è piaciuto molto a provaretra noi, ma a volte abbiamo anchelottato con gli altri nei combattimenti"Bei Mo" (sfide). Inoltre, io fisicamenteero i l più piccolo e molti volevanocombattere contro di me ... (ride).La sera, dopo l'allenamento, a volte

ho accompagnato Yip Man al Tempio"Three Prince", dove Sifu ha usato perandare a pregare dopo la classe; altrevolte andavamo a prendere il tè con altriSiHings / SiDais. In quel ambiente

Ving Tsun

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fraterno, dove Sifu si sentiva più rilassato, c'è stata una buonaopportunità per conoscere altri aspetti teorici su Ving Tsun.

B.I.: In cosa è cambiato il Ving Tsun? Oppure, chiesto inun altro modo... Perché ci sono così tante differenze tra ilVing Tsun a Hong Kong e quello dell'Europa o gli Stati Unitid'America?

C.C.M.: Beh... è normale. Ci sono diverse interpretazioni epunti di vista. Ma non c'è niente di male. Ciò che è veramenteimportante è che i principi siano rispettati. Se si smette di usareconcetti come rimanere rilassato, le posizioni, i movimenti e lafocalizzazione verso la linea centrale, allora non si fa più VingTsun... Ma se questi aspetti sono mantenuti, ci possono esseredifferenze, ma non è qualcosa di veramente importante. Io loposso capire, ANCHE se preferisco continuare a fare il VingTsun, come l'ho imparato dal mio maestro Yip Man, immutato.

B.I.: Ha mai introdotto alcun cambiamento o evoluzionenel sistema?

C.C.M.: No. NESSUNO affatto. Perché dovrei cambiarequalcosa che sta bene e funziona? (Ride ...)

B.I.: Allora posso immaginare la risposta se le chiedocirca le evoluzioni dei sistemi classici cinesi e la comparsedelle così dette Mixed Martial Arts (MMA) nello scenarioattuale. Cosa ne pensa di tutto questo?

C.C.M.: Penso che sia bene! È semplicemente che non èper me. Pratico Ving Tsun come un classico sistema diKung Fu; lo pratico e lo insegno proprio come l'ho imparatodal mio Maestro, senza cambiamenti. Capisco che i tempicambiano, ma il mio impegno con Yip Man era esattamentequesto: insegnare il sistema com'è e ciò è quello che faccio.Chiedo anche lo stesso ai miei docenti e studenti.In definitiva, io rispetto qualsiasi opinione o tendenza, ma

non è per me. Io pratico solo il vero Ving Tsun di GrandmasterYip Man.

B.I.: Lei ha altre scuole al di fuori di Hong Kong? InEuropa o in altri continenti?

C.C.M.: No. Attualmente ho solo la scuola di SifuJosé Ortiz, nella Spagna.

B.I.: Vorremmo saperne di più sul suo modod'insegnare... Come è noto, ci sono Maestriche concentrano la loro pratica in materia disalute, altri lo fanno per l'auto-difesa, e cisono ancora altri che ritengono piùopportuno mettere a fuoco gli aspetti piùtradizionali ... In che cosa concentra ilsuo insegnamento il GrandmasterChan Chee Man?

C.C.M.: In tutto questo...Voglio dire, Ving Tsun è moltobuono per la salute. Ti mantieneflessibile e dinamico e questo èun bene. E se si è sani si puòpraticare ancora più a lungo. Forsead una certa età non è possibilepraticare con la stessa forza che si

Ving Tsun

“Yip Man era una personache amava ridere e

scherzare. Aveva l'abitudinedi darci soprannomi.

A volte, quandocamminavamo per la strada

con lui ci aggrediva concolpi a sorpresa come unoscherzo, ridendo di cuore

se non reagivamo in tempo.”

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aveva quando si era giovani, ma sempre si può continuare apraticare Chi Sao e la forma ad un buon livello. Quindi tutto conta.D'altra parte, come ho detto, per me è importante onorare i proprimaestri e fratelli maggiori. Questo è il mio impegno con la "famiglia"ed è quello che continuo a fare con "solo 80 anni" ... (ride)A livello tecnico, è importante prendersi cura dei dettagli, i piccoli

dettagli!! Il Maestro Yip Man amava insegnare agli studenti cheprestavano più attenzione ai dettagli ed erano costanti.Correttamente praticato, il Ving Tsun è uno stile molto efficace nel

combattimento reale. Mi piace perché è semplice, pratico e diretto.Semplice non significa necessariamente facile. Se si vuoleraggiungere un buon livello e grande abilità, è necessario passaremolto tempo allenandosi e lavorando sodo per ottenerlo. È ancheuno stile molto appropriato per le persone più deboli, una volta chesai come rilassarti correttamente, senza seguire le mani, ecc

B.I.: Qualche consiglio agli appassionati di Ving Tsun cheleggono questa intervista?

C.C.M.: Nel Ving Tsun, la posizione (Yee Chi Kim Yeung Ma) èmolto importante. Prestate molta attenzione ad essa. Se la posizioneè buona, tutto il resto migliorerà. In questo modo riusciremo adessere rilassati e quindi saremo in grado di muoverci, se necessario.Yip Man costantemente correggeva questo dettaglio. La posizione cipermette di "prendere la forza della terra" e, certamente... la forzadella terra è ILLIMITATA!! (Ride)Naturalmente ci sono altri elementi importanti nella pratica, ma

tutto deve iniziare con una posizione corretta. Senza di essa,semplicemente NON C'È VING TSUN!!Io racconto sempre un aneddoto che Yip Man ha sempre

ripetuto... "Non entrare in una lotta (facendo riferimento al Bei Mo),ma se si deve fare e vuoi avere successo è necessario contare sudue elementi molto importanti: 1) una struttura solida e corretta, e, 2)non avere paura di essere colpiti. Con questi due elementi e quellospirito combattivo, sarete molto difficili da sconfiggere."

B.I.: Secondo Lei, Da Lat Sao (Combattimento) dovrebbeessere una parte importante dell'allenamento? Pongo questadomanda perché molte persone probabilmente pensano che ilVing Tsun sta allontanandosi sempre più il dal realismo nelcombattimento.

C.C.M.: Da Lat Sao è una parte importante, senza dubbio, ma nonè l'unica. Praticare solo Da Lat Sao non è buono, perché la pratica dicombattimento l ibero dovrebbe essere eseguita solooccasionalmente. La pratica delle tecniche e le idee nel dettaglio ciserviranno per fare meglio Da Lat Sao. Quindi è preferibile praticareperiodicamente invece di concentrarsi esclusivamente su questo.Nei primi anni di pratica nel "Restaurant", Yip Man era molto

insistente nelle tecniche e neii dettagli. E l'ha fatto così perché, perlui, la tecnica era il vero motore del sistema. Anch'io sono convintoche i detagli ci aiutano a raggiungere tutte le abilità.

Ving Tsun

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Quando praticavamo Da Lat Sao, uno dei compagni d'allenamento agiva comese venisse da un altro stile, mentre l'altro utilizzava Ving Tsun. Come sapete, VingTsun raramente muove la posizione o Ma (non ci spostiamo molto), mentre in unalotta, possiamo affrontare un avversario che sia estremamente forte, colpisca molto

veloce o entri troppo in fretta. In questa situazione dobbiamo usare Chiu Ying e farpassi per intrappolare l'avversario.

B.I.: C'è qualche aneddoto da i suoi anni con Grandmaster Yip Man?C.C.M.: Beh, fammi pensare... Sì, ricordo uno. Come ho detto all'inizio,sono andato a imparare Ving Tsun dalla mano del mio amico WilliamCheung. Quando ho iniziato a praticare non conoscevo il nome delsuo istruttore. Fuori della scuola, tutti parlavano del GrandmasterYip Man e la sua ottima capacità di combattente. Diversesettimane dopo aver iniziato a praticare Ving Tsun nel Worker'sUnion Restaurant, un giorno ho chiesto ad alcuni colleghiquando avrei potuto vedere Yip Man ... Il mio Shihing WilliamCheung mi guardò e rise. Ironicamente disse, "Stupido, YipMan è il nostro Maestro!"Io non l'ho creduto e allora sono andato al Maestro e gli ho

chiesto direttamente se era davvero Yip Man. Il maestro mi haguardato sorridendo e non ha detto nulla.

Yip Man era una persona che amava ridere e scherzare. Aveval'abitudine di darci soprannomi. A volte, quando camminavamo per lastrada con lui, ci aggrediva con colpi a sorpresa come in uno scherzo,ridendo di cuore se non reagivamo in tempo.

B.I.: Maestro, voglio ringraziarla per averci ricevuto nellasua casa e per aver risposto alle nostre domande.

Spero di rivederla spesso in Spagna e se mi permette,vorrei frequentare il suo corso in Spagna per cercare diimparare il più possibile. Per me è stato un piacere immenso eun grande onore ascoltarla e ricevere questa vera MASTERCLASS di Ving Tsun. Grazie di cuore!

C.C.M.: Non c'è di che. Benvenuti a Hong Kong! Spero chetutti voi godiate il vostro soggiorno qui e spero di vederti nelmio corso in Spagna.

RICONOSCIMENTO:Quando abbiamo organizzato il viaggio a Hong Kong, abbiamo

parlato dei nostri piani con Sifu José Ortiz (Barcellona), direttoredell'Associazione di Ving Tsun Kung Fu, con cui abbiamo unottimo rapporto, e gli abbiamo chiesto circa la possibilità diintervistare Sifu Chan Chee Man, approfittando del viaggio.Come sempre, Sifu José Ortiz ci ha offerto il suo aiuto e haorganizzato tutto per l'incontro e l'intervista. Con questerighe voglio ringraziare José per tutto il suo aiuto e ilsupporto che ci ha dato. Senza di lui non sarebbe statopossibile. Mi sento profondamente grato in tutti gli aspetti aSifu José Ortiz e la AVTK (Associazione di Ving Tsun KungFu), che è anche una parte molto importante delDipartimento WingTsun della Federazione Wrestlingspagnola, in cui si cerca di unire tutte le scuole VingTsun nel nostro Paese.

Inoltre, dopo i l mio viaggio a Hong Kong hofrequentato alcune classi di Ving Tsun classicoinsegnate da José Ortiz e devo evidenziare il suoenorme valore come maestro e come persona.

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“Siete qui perimparare VingTsun, quindi

dovete farlo nelmodo giusto! Se venite apraticare Ving Tsun,

dovete colpire nelmodo Ving Tsun. In caso contrario,non è necessario

venire da me, poteterimanere a casa epraticare là..”

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Yin YangIl simbolo dello Yin e lo Yang,

ovvero, il "Tao", è senza dubbioi l più noto sul la scenamondiale di arti marziali. Oltrea questo, è anche conosciutoda molta gente comune che glidà un significato. Ma solo pochi

capiscono che cosa rappresentaveramente questo simbolo e lateoria che comporta.

Kung Fu

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ella nostra vita come artisti marziali, prima o poiarriva il momento in cui dobbiamo approfondire ilsignificato di questo simbolo, forse alcuni di più ealtri meno. Il fascino che produce il simbolo ècomprensibile, e tutti coloro che l'hanno vistocredono di avere la capacità di esprimere il loro

parere su questo. Ma, come detto, pochi sembrano capireveramente. Questo articolo tenta di trasmettere ai lettori il profondosignificato nascosto dietro il simbolo del "Tao", in modo che piùartisti marzial i del mondo arrivino a comprendere e dianoun'occhiata agli insegnamenti della filosofia del KUNG FU SCHULEMARTIN SEWER.Qualcosa di molto importante che deve essere conosciuto su

questo tema, e di cui abbiamo già accennato, è il simbolo stesso.Un simbolo è una rappresentazione percepibile di un'idea,immagine, credenza, azione o entità materiale. Oppure, come inquesto caso, rappresenta una particolare teoria della cosmovisione.Và detto che non importa se i colori del simbolo siano il bianco e ilnero. Dopo tutto, sarebbe esattamente lo stesso che i colori fosseroil rosso e il blu. Un mio amico, che non aveva nulla a che fare con leArti Marziali, parlando del "Tao", si è espresso in questi termini:"Significa che il Bene nasconde una scintilla di Male, e il Malenasconde una scintilla di Bene." E, ovviamente, si riferiva ai duepunti all' interno del simbolo. Allora si potrebbe dire che ladichiarazione del mio amico non era corretta. Non aveva raggiunto ilvero nucleo del soggetto. Mi piacerebbe dirvi come l'ho spiegato alui. Il mio Maestro l'ha spiegato a me in un modo simile (o meglio,come lui, a modo suo, l'ha abbozzato).

La teoria di Yin e Yang si basa su tre pilastri:1. La dipendenza reciproca di Yin e Yang a vicenda2. La divisibilità di Yin e Yang3. La trasformazione di Yin e Yang.

1. Yin e Yang dipendono l'uno dall'altro, il che significa che nonc'è Yin senza Yang e viceversa. Nessuno dei due potrebberoesistere senza l'esistenza dell'altro, allo stesso modo che non vi puòessere giorno senza notte, o ombre senza luce. Forse si può giàcapire: qualcosa, qualsiasi cosa, può quindi esistere, ma non è Yin oYang in sé stessa. Solo nel confronto di qualcos'altro puòrappresentare il rapporto di Yin e Yang. Pertanto la condizione Yin oYang di una cosa particolare è sempre relativa, ma in nessun casoassoluta. In altre parole, tale condizione esiste solo in relazione alconfronto. Ad esempio, rispetto al bianco, i l colore grigiorappresenta lo stato di Yin, e il colore bianco quello dello Yang. Main confronto con il nero, il grigio è lo Yang e il nero è lo Yin. Perottenere un confronto o un rapporto di una cosa determinata, eattribuire la condizione Yin o Yang, è necessario capire di cosa sitratta e la sua posizione relativa. Gli antichi Maestri hanno spessoutilizzato l'esempio del fuoco e dell'acqua. Più precisamentepotrebbe essere descritto in questo modo: Le proprietà tipiche delloYin potrebbero essere il freddo, la direzione verso il basso, lo scuro,

N

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Kung Fu

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Kung Fu

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la passività, la morbidezza ecc, e di conseguenza, le proprietàtipiche dello Yang sarebbero il calore, la direzione verso l'alto, lachiarezza, l'attività, la durezza, etc.

2. Tutto ciò che riguarda la teoria dello Yin e lo Yang deve esserevisto in confronto rispetto a qualcos'altro. Il secondo pilastro ciinsegna che questo rapporto è ancora divisibile all'infinito e puòiniziare dal confronto tra cose diverse, fino ai minimi dettagli o ladimensione minima. La mano (sopra), in confronto con il piede (inbasso), è Yang; ma il palmo (interno) è Yin rispetto al dorso dellamano (esterno); e i polpastrelli (posizione anteriore) sono Yangconfrontati con il pollice (posizione posteriore). Così si puòsuddividere ogni aspetto in Yin e Yang confrontandolo conqualcos'altro. E i nuovi aspetti risultanti di Yin e Yang a loro voltapossono essere divisi ancora una volta e così via.

3. Yang e Yin sono in costante evoluzione. Non c'è nessunacosa nella Creazione che sia assoluta o rimanga inalterata. Bastapensare per un momento, che cosa è quello che non è maicambiato nella vostra vita o, a pensare in modo realistico, mai lofarà? La risposta è: nulla. Tutto stà cambiando. Sempre. Comeabbiamo visto in precedenza, non c'è Yang senza Yin o Yin senzaYang. Il terzo pilastro ci insegna dunque che, in un momento datonel corso del cambiamento, Yin diventa Yang e, allo stesso modo,Yang diventa Yin. L'estate è seguita dall'inverno, e dopo l'invernoarriva di nuovo l'estate. Così, vediamo che in ogni Yin c'è un semedi Yang, ed in ogni Yang c'è un seme di Yin, così come in ogniinverno c'è una giornata di sole ed in ogni estate c'è un giornopiovoso e grigio. Il mio amico non era completamente sbagliato,dopo tutto. A volte Yang diventa Yin e Yin si trasforma in Yang.

Riuscite a vedere la connessione con le Arti Marziali nei loro proe contro? Ad esempio, quando, potete deviare un attacco rigidocon un movimento morbido e flessibile (Yin)? O quando si riesce asbilanciare l'avversario reindirizzando la sua forza, prima a sinistra(Yang) e poi a destra (Yin)? Non preoccupatevi, anche sel'accoppiamento tra teoria e prassi potrebbe avere bisogno di unpo' di tempo, posso dirvi: Congratulazioni! Avete letto i tre pilastrisulla teoria dello Yin e dello Yang e certamente avete una"conoscenza" di essa. Ma attenzione: ho detto soltanto che aveteuna conoscenza di essa, questo non significa che avete capito...Quello che voglio dire è che qualcosa di così complesso comequesta teoria, come molte altre che vengono insegnate nella miascuola, richiedono un’intera vita per capire ed essere in grado diapplicarla correttamente. Cerchiamo di essere onesti ericonoscere che in queste cose che mai si arrivano a conoscerecompletamente, troviamo la nostra motivazione e il nostroincoraggiamento nelle Arti Marziali, attraverso le quali diventiamosempre migliori.

“Quello che voglio dire èche qualcosa di così

complesso come questateoria, come molte altreche vengono insegnate

nella mia scuola,richiedono un’ interavita per capire edessere in grado di

applicarlacorrettamente.”

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Kung Fu

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Budo International: Che cosa e chi è Keysi?Justo Diéguez, Keysi: Keysi è l'Arte spagnola creata e sviluppata da Justo

Diéguez con un unico scopo: la crescita personale. La meccanica del corpo, labase dei movimenti, nei Concetti e nei Principi Keysi seguono leggi universaliche non sono limitate da nessun sistema o stile; Keysi sviluppa il Corpo, laMente e lo Stato Emotivo, fondendoli in un totale ed unico principio, lo sviluppodei valori che forniscono agli studenti i necessari strumenti e attributi fisici,mentali ed emotivi.

Quello che differenzia in particolare il metodo di Keysi da qualsiasi artemarziale sono i suoi Principi, che ci insegnano e ci danno la capacità di Auto-espressione e Auto-realizzazione; la perseveranza e l'allenamento sono vitali nelprocesso di sviluppo, valutazione e adeguamento nel Keysi, obiettivi chedevono essere raggiunti entro la gamma di qualità di ogni praticante.

Keysi è l'adattamento dell'arte alla persona, non della persona all'arte, chefornisce un atteggiamento superiore e istintivo di strutturazione in unasituazione pericolosa, una capacità di analisi e la valorizzazione dell'ambiente ecome usarlo a proprio vantaggio. Ciò si traduce in un'enfasi di gran lungasuperiore a controllare la forza applicata su un aggressore, sia con armi oppurea mani vuote.

Keysi

Che cosa e chi è Keysi

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B.I.: È Keysi una miscela di Arti Marziali?J.D.K.: Keysi non è l'arte delle arti o una miscela

di tecniche estratte da stili diversi. Tantomeno è unaspiegazione teorica di molte diverse Arti Marziali. Alcontrario, è un lavoro di concetti e principiperfettamente pianificato e definito come il risultatodi una lunga e rigorosa introspezione.

È una forma - una filosofia di vita basata sullaconoscenza, ricerca e sperimentazione per lacrescita della persona, con l'espressione fisica etecnica come un trasporto e una conseguenza:l'Autodifesa.

B.I.: Perché la chiama metodo?J.D.K.: Keysi è la sfida rivoluzionaria nel mondo

delle Arti Marziali classiche e sistematiche, chefornisce al praticante gli strumenti necessari in ogniarea del combattimento e il suo sviluppo attraversogli scenari, e sottolinea il controllo della zona a 360° in cui uno o più avversari possono essere

coinvolti; nello sviluppo e applicazione di tecniche,ci dà un elevato atteggiamento ist int ivo disopravvivenza in una situazione estrema; questacapacità di espressione fisica di predatore sviluppauna risposta di azione / reazione esplosiva nelleapplicazioni; e la chiave, ciò che è più importante,è lo stato emotivo del praticante, che ha lacapacità di analizzare una situazione di rischio ed èin grado di mantenere la calma e controllare l'usodella forza.

Noi esseri umani siamo la specie dominante acausa della nostra capacità per adattarci edevolvere, e dobbiamo continuare ad evolvere ecrescere. Questo processo è il risultato del nostroistinto come specie; l'obiettivo nel metodo Keysi èquello di mantenere un atteggiamento costante eattivo nel campo dell'apprendistato; questo unluogo senza confini, dove il nostro stato emotivo,attraverso la nostra mente, può esprimere la suacreatività in forma fisica.

Keysi

“L'obiettivo nel metodo Keysi è quello di mantenereun atteggiamento costante e attivo nel campo

dell'apprendistato.”

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Keysi

B.I.: Quali sono gli obiettivi in Keysi?J.D.K.: I nostri obiettivi sono quelli di superare noi

stessi, conquistare noi stessi, non allo scopo dicontrollare le nostre emozioni poiché questo èimpossibile, tuttavia siamo in grado di riconoscerle, eper questo dobbiamo prima riconoscere noi stessi;nella ricerca di noi stessi dobbiamo sviluppare uncodice d’ onore. Questi sono i "principi" del nostrometodo che, adeguatamente sviluppati ecorrettamente applicati, ci offrono vantaggi esclusivi.

B.I.: Che cosa è più importante nel suoinsegnamento?J.D.K.: La cosa più importante che insegniamo è

avere uno scopo, in cui lo studente impara a scoprire isuoi limiti Fisici, Mentali ed Emotivi.

• Nei limiti Fisici scopriamo i nostri punti di forza edi debolezza,

• Nei limiti Mentali ed Emotivi, passiamo da credereche siamo limitati a scoprire che il nostro potenziale èillimitato.

“Nei limiti Fisiciscopriamo i nostri puntidi forza e di debolezza,Nei limiti Mentali edEmotivi, passiamo dacredere che siamo

limitati a scoprire che ilnostro potenziale è

illimitato.”

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Keysi

Keysi by keysiworld SL Tel 0034-605-831-905 Email [email protected]

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B.I.: Una proposta ...J.D.K.: Keysi by Justo Diéguez è

fondamentalmente un sogno così potente chepuò influenzare la vita di molte persone; anchese estremo e radicale, è comunque un metodonon-violento che è adatto a tutti, uomini, donnee bambini, senza limitazioni di età.

La mia proposta è rivolta a tutti quelli di voiche avete scelto di diventare istruttori Keysi.Avete iniziato i l cammino nella vostraeducazione, ma ora occorre proteggere la vostraformazione con onore e rispetto, perché unistruttore ha nelle sue mani i l potere ditrasmettere la sua conoscenza; e per questodovete essere pronti ad approfondire in voistessi ed essere disposti a far che accada; nonsaranno le parole quelle che faranno diventarequesto sogno realtà, solo attraverso il durolavoro raggiungete il vostro obiettivo, e laconseguenza sarà quella di ottenere il migliorrisultato in ciascuno dei vostri studenti; se Keysiha cambiato la vostra prospettiva sulla vita, oraavete nelle vostre mani la possibilità di cambiarela vita degli altri.

Si tratta di una proposta che va al di là deisogni, perché per realizzare un sogno che siavvera, dobbiamo svegliarci, metterci al lavoroed essere sicuri che ci riusciremo.

“Quello che differenziain particolare

il metodo di Keysi daqualsiasi arte marzialesono i suoi principi.”

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Keysi

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Tenendo sempre come sfondo l’Ochikara, “la grande forza” (chiamata e-bunto nel dialetto degli Shizen), la saggezza segreta degli antichi sciamani giapponesi, i Miryoku, l’autore ci sommerge in un mondo di riflessionigenuine, capaci allo stesso tempo di smuovere nel lettore il cuore e la testa, collocandoci continuamente di fronteall’abisso dell’invisibile, come vera, ultima frontiera della coscienza personale e collettiva.

La spiritualità non come religione, ma come studio dell’invisibile, è stato il modo per avvicinarsi al mistero deiMiryoku, nel segno di una cultura tanto ricca quanto sconosciuta, allo studio della quale l’autore si è dedicatointensamente.

Alfredo Tucci, direttore dell’editrice Budo International e autore di un gran numero di titoli sulla via del guerrieronegli ultimi 30 anni, ci offre un insieme di riflessioni straordinarie e profonde, che possono essere letteindistintamente senza un ordine preciso. Ciascuna di esse ci apre una finestra dalla quale osservare i temi piùsvariati, da un punto di vista insospettabile, a volte condito da humour, altre da efficacia e grandiosità, ponendoci difronte ad argomenti eterni, con lo sguardo di chi ci è appena arrivato e non condivide i luoghi comuni con i qualitutti sono abituati ad avere a che fare.

Possiamo affermare con certezza che nessun lettore rimarrà indifferente davanti a questo libro, tale è la forza el’intensità del suo contenuto. Dire questo, è già un bel dire in un mondo pieno di presepi collettivi, di ideologieinteressate e tendenziose, di manipolatori e in definitiva, di interessi spuri e di mediocrità. E’ dunque un testo peranimi nobili e persone intelligenti, pronte a guardare la vita e il mistero con la libertà delle menti più inquiete escrutatrici dell’occulto, senza dogmi, senza moralismi di convenienza, senza sotterfugi.

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Molti di voi già conoscono i lcapitano Jacques Levinet, l'espertointernazionale e fondatore di variediscipline di autodifesa per i civili(Self Pro Krav, Bastone da Difesa,Canna da Difesa), nonché moltimetodi operativi d'allenamentodella pol iz ia (Real OperatingSystem or ROS, Operational Tonfao OT, Operational Baton o OB,Protection and InterventionOperational Technical Gestures orPIOTG).

Testo: Jacques LevinetFoto: Edith Levinet

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Polizia

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Il suo pellegrinaggio in tutto il mondo entro unità della polizia, militari e SWAT(Stati Uniti, Russia, Australia, Canada, Sud America e Europa) gli ha permesso dientrare in contatto con i maggiori esperti mondiali in materia di sicurezza. Da questeesperienze è emersa l’idea di stabilire una testa di ponte e riunire le forze disicurezza di tutto il mondo, sotto forma di una struttura globale che ha chiamatoIPC o Confederazione Internazionale di Polizia. Questa iniziativa è stata ben accolta intutto il mondo e molti paesi hanno già aderito al IPC. Abbiamo voluto saperne di piùsu questa creazione.

Autodifesa Professionale per la Polizia

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Polizia

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Budo International: Potrebbedescrivere che cosa è IPC?

Capitano Jacques Levinet: LaConfederazione Internazionale Polizia(IPC) è esclusivamente riservata aimembri delle forze di sicurezza, (polizia,esercito, dogana, servizi penitenziari,forze di sicurezza ufficiali), sia attivi o inpensione. L'organizzazione è uncollegamento tra diversi unità di polizia inmodo da scambiare tecniche pratiche eoperative, esperienze e cooperazione tra imembri delle forze di sicurezza, esperti eorganizzazioni di tutto il mondo. Talestruttura è guidata da un gruppo dirinomati istruttori professionisti, tra cui ilcapitano Jacques Levinet, espertointernazionale e fondatore della IPC.Appartenere alla IPC, a determinatecondizioni, ci apre la vasta gamma didiritt i di partecipazione a corsiinternazionali di formazione, seminari,incontri, convenzioni, riconoscimenti einformazioni professionali. Nessunapolitica e nessuna religione nel CPI.

B.I.: Com'è strutturata l'IPC?C.J.L.: L'organizzazione è costruita

intorno ad un ufficio centrale, costituito daun Presidente, due Vice Presidenti e unaSegretaria Generale, così come undirettore IPC e un rappresentante perciascuno dei paesi coinvolti. Per diventareun membro dell' IPC, si deveimperativamente appartenere alle forze disicurezza (polizia, corpi dell'esercito,doganali, servizi penitenziari, e organismiufficiali di sicurezza dello stato). Unarichiesta dettagliata e documentata deveessere inviata alla sede IPC, che decideràl'accettazione o il rifiuto sulla base dellaserietà e la credibilità del richiedente.L'importo della quota annuale è di 50 €.Oltre alla Francia, che conta su diversirappresentanti, altri paesi hanno giàaderito le fila della IPC in Europa, StatiUniti, Sud America e Asia.

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B.I.: Quali sono gli obiettivi dell'IPC?C.J.L.: Il nostro obiettivo è quello di scambiare le diverse

esperienze professionali di ciascuno dei nostri membri, inbase al loro lavoro e secondo il loro paese. Le leggi nonsono le stesse, soprattutto per quanto riguardal'autodifesa, in Europa e altrove. Ad esempio, l'uso delladotazione è diverso, a seconda delle forze di sicurezza edei loro criteri di utilizzo etici e legali. Al tempo dellaglobalizzazione, è bene conoscere il modo in cui le diverseforze dell'ordine lavorano sul terreno. L'IPC intendepromuovere scambi in materia giuridica, senza alcunapolemica (conoscendo i diritti e i doveri di ciascuno deinostri membri nell'esercizio delle sue funzioni),

nell'esperienza nel gestire la violenza, nell'istruzione (sia dibase che permanente) e i metodi d'allenamento per idiversi organismi di diritto nella loro applicazione in loco. Ilnostro obiettivo non ha alcun scopo politico o economicoe cerca soltanto che le diverse confraternite che formanole forze dell'ordine si conoscano meglio tra loro. Unriconoscimento universale senza alcun sciovinismo apriori.

B.I.: Quali saranno le modalità d’azione della IPC?C.J.L.: L'inglese, la lingua universale, sarà il nostro

veicolo comune per i nostri mezzi di comunicazione. L'IPCterrà incontri periodici con i manager e i direttori di ogni

Polizia

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Autodifesa Professionale per la Polizia

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rispettivo paese in modo che il primo passo sarà quello diconoscersi meglio e definire azioni comuni rispetto aglistessi obiettivi. Corsi e seminari saranno inoltre organizzatiper condividere le conoscenze delle parti interessate, sullabase della loro esperienza personale e professionalità. Gliscambi di informazioni, sempre segnate da etica, sisvolgeranno nel rispetto del segreto professionale inerentea qualsiasi unità. Per questo abbiamo già on-line il sito

web con il segnaposto e un legame sociale Facebook. Ivideo sono già in funzione in legami sociali come YouTubeo Daily Motion. Corsi regolari comuni saranno ancheall'ordine del giorno dei diversi paesi che compongonol'IPC. Ciò dovrebbe contribuire a far conoscere i diversimetodi di allenamento. Allo stesso modo, saranno stabilitimezzi pedagogici comuni all'IPC per dare un'identitàoperativa e un tag per l'IPC. Diplomi e certificati di laurea

Polizia

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IPC saranno aggiudicati dopo lavalutazione delle conoscenze el'esperienza di ciascuno dei ricorrentie non necessariamente senza alcunaverifica. In breve, i singoli membridell'IPC saranno anche attori e parteinteressata, in base ai loro successipersonali, e non solo membri inattivi

sostenendo che appartengano allaIPC. È necessaria un’ interazione perdare credibilità alla nostra struttura erenderla più reale. La conoscenza ècondivisa e non può essere decretata.

B.I.: Quali riconoscimenti hal'IPC?

C.J.L.: L'IPC è già basata sulcredito concesso ad essa dallaInternational Federation of SelfDefense and Police Training ALJ(Accademia Jacques Levinet), giàstabilita in molte regioni Francia,in dipartimenti e club, nonché indiversi paesi europei e altr icontinenti . Per assicurare unmigl iore studio del le autoritàufficiali interessate, ogni direttoredella IPC sarà accreditato da unalettera di riconoscimento delle suefunzioni all'interno della nostraorganizzazione. Poi abbiamointenzione di firmare accordi diassociazione e di riconoscimentoreciproco con le altre strutture giàesistenti o federazioni dei paesiaffiliati al IPC. Il credito dell'IPCimplica anche l'accettazione dellecomponenti educative dei paesimembri. In altre parole, i metodid'allenamento insegnati e usati dairappresentanti dell'IPC, sarannostudiat i a seconda dei casi,riconosciuti e approvati all'internodella nostra organizzazione. I lnostro obiettivo non è quello diessere settari o non riconoscerequesta o quella famiglia di metodi,ma di r imanere apert i inconformità con i metodi scelti dainostri diversi partner stranieri. Adesempio, per quanto riguarda laFrancia, i l Real Operat ionalSystem o ROS, che si è già

dimostrato con le unità speciali eservizi generali, è stato approvatodall' IPC, ma non sarà l'unico, inquanto non crediamo di essere inpossesso del la veri tà. Questaapertura ci permetterà di migliorare eaccettare le differenze senzaproselitismo. In realtà, non vogliamoun metodo IPC, ma un insieme diconoscenze, rispetto alla sua identitàintrinseca.

B.I.: Quali sono i progettidell'IPC?

C.J.L.: Raggiungere unriconoscimento internazionale degnodi questo nome è soggetto al creditoche cerchiamo di ottenere dai diversipaesi coinvolti. Questo non puòessere previsto se non è attraverso unserio lavoro dei nostri membri e il tagdi IPC. Tutte queste ragioni cispingono a progettare un incontroannuale internazionale, sotto forma diun seminario d'allenamento comune,e allo stesso tempo una conferenza dipolizia con la presenza deipartecipanti di qualità, sui rispettiviproblemi d’azione e reazione inapplicazione della legge. Tali eventidovrebbero permetterci di rafforzare ilegami che ci uniscono allaConfederazione Internazionale diPolizia. Infine, un certif icato diaffiliazione all'IPC è disponibile perpermettere a ciascuno dei nostrimembri di identificarsi meglio con ipropri interlocutori.Quindi auguriamo buona fortuna e

successo per l'IPC.

Per maggiori informazioni:http://www.International-Police-

Confederation.comTel.: 00.33.467.075.044

Autodifesa Professionale per la Polizia

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Il concetto KMRED, e soprattutto il metodo KMRED ProTraining Solutions, ha lo scopo di preparare i professionisti adadattarsi a situazioni complesse e in continua evoluzione.Un modulo tecnico specifico è stato progettato per la

protezione ravvicinata delle persone, e il suo contenuto èstato integrato come metodo ufficiale d'allenamento di unagrande società di formazione nel settore della sicurezzaprivata, FSE (Europe Security Formation), uno dei principalipartner del gruppo KMRED in materia.

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Il gruppo KMRED ha un ramo che sioccupa della formazione dei

professionisti della Sicurezza Privata,delle forze di Polizia e dell'Esercito.

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Il modulo "Law Enforcement" è statoutilizzato per molti anni da diverse unitàprofessionali in Francia e all'estero.

La particolarità del sistema KRAV MAGA R.E.D. è quella di proporre

soluzioni adatte.

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Il concetto KMRED è stato concepito su"basi" e "principi" e non tecnica dopo

tecnica.

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Il metodo 'Pro' differisce dalla gestione di unasituazione di conflitto nel modulo "autodifesa",

dovuto principalmente al fatto che le procedure diintervento sono effettuate "normalmente", con un minimo di due agenti, e raggiungere il"controllo" dell'individuo è il più importante.

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La maggior parte dei sistemi di combattimentocorpo a corpo attualmente esistenti per i

professionisti sono metodi concepiti per trattarecon persone "Cooperatori" o "semi-Cooperatori", e appena propongono qualcosa di positivo peraffrontare quelli che hanno un forte senso di

combattimento e si adattano ad ogni situazione.

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FU SHIH KENPO: IL COMBATTIMENTO

Il combattimento competitivo costituisce, nel percorso formativo delpraticante Kenpo, la fase ideale per poter effettuare un test della realeefficacia ottenuta ed il livello di interiorizzazione dell’ Arte.

Il combattimento, vissuto con equilibrio e serenità, rappresenta unimportante verifica di tecniche, strategie, energie, gestione emotiva e moltoaltro. La preparazione al combattimento si inserisce nel percorso formativo deinostri allievi completandone la preparazione nell’ Arte e nella Difesa personalee sviluppando quelle qualità che rendono disponibili le abilità del combattente,in ogni settore, nel momento del bisogno.

Fu Shih Kenpo

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L’ abitudine al confronto, la necessità di gestire unavversario forte, preparato e non collaborativo, sviluppanoimportanti capacità, e rendono consapevoli dei propri puntidi forza e dei propri limiti, portando naturalmente allaricerca del superamento degli stessi.Nel Fu Shih si praticano varie formule di addestramento,

per poter avvicinare i l praticante all’ intensità delcombattimento reale a contatto pieno.Il fighter ha bisogno di mettere a punto capacità

condizionali e capacità coordinative, sviluppando, inoltre,con l’ esperienza, la capacità di saper organizzare unaefficace strategia per valorizzare le proprie qualità edapprofittare dei punti deboli dell’ avversario.

L’ allenamento di questi elementi deve essere costante eprogressivo e deve far parte della normale routine del buonpraticante di Arti Marziali.Le fasi di al lenamento, per poter preparare

adeguatamente il combattente Kenpo, sono le seguenti:1) Preparazione fisica2) Sviluppo energetico3) Tecnica: sviluppo coordinativo4) SparringProponiamo, a scopo esemplificativo una ideale tabella

di allenamento, per avere un’ idea delle varie metodologieed esercizi utilizzati, da suddividere in 2 sessioni:1) Preparazione fisica, Sviluppo energetico, Tecnica.

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2) SparringLe tempistiche ed il numero dei round vanno ovviamente relazionati alla

fase di preparazione dell’ allievo e possono variare secondo le varie fasi diallenamento durante l’ anno.

1) Preparazione fisicaCorsa o cordaMobilità articolareCore trainingPotenziamento specifico2) Sviluppo energetico2 round Focus gloves, mobilità, combinazioni, velocità2 round Pao, potenziamento impatti e simulazione intensità combattimento2 round Sacco2 round esercizi corpo a corpo per sviluppo propriocezione e sensibilità3) Tecnica TsukiKeri

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TrappingClose body

4) Sparring3 round shadow boxing3 round boxing3 round boxing / kicking3 round trapping e corpo a corpo5 round free sparring

Nella preparazione dell’ addestramento si r iveladeterminante la scelta degli esercizi in relazione ad unaadeguata organizzazione dei tempi di recupero ed unaciclica rotazione nelle tipologie di esercizi proposti. Nell’esecuzione dello sparring l’ Allenatore deve seguire le variefasi curando i l l ivello di impatto, che deve essereaumentato in modo estremamente graduale, in modo chel’ atleta possa gestirlo in modo naturale e senza traumi.Non ultimo da considerare è l’ aspetto mentale ed

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emotivo. L’ allenatore deve saperefavorire gestione e controllo del latoemozionale di ogni fighter affinchéquest’ ultimo possa esprimere leproprie abil ità e potenzialità consicurezza ed equilibrio.

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concentrica, eccentrica, isocineticaNozioni sull’allenamentoIl riscaldamento nello sportivo e il

defaticamento

Le principali patologie nell’atletaLe lesioni muscolari tendinee ed il

loro trattamentoContratture e crampiLe manovre di massaggioIndicazioni, controindicazioni e

zone interdette al massaggioDeontologia professionale del

massaggiatoreRiferimenti legislativiLe posture di lavoro

Pratica:Il massaggio pre garaIl massaggio infra garaIl massaggio post gara defaticanteIl massaggio sportivo

decontratturanteMobilizzazioni articolariStrechting passivoTrazioni

Che cosa è lo shiatsu ?Le caratteristiche dei vari stili

Gli effetti del trattamentoAnatomia, f isiologia, principali

patologiaAccenni della medicina tradizionalecinese, i cinque elementi e le lorocorrelazioniI 24 meridiani principali e le loro

correlazioni.Psicosomatica.Pratica:ShiatsuRiflessologia Plantare e delle mano,

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NON SONO AMMESSE PIU’ DITRE ASSENZE AI FINIDELL’IDONIETA’ AGLI ESAMIFINALI , FERMO RESTANDO ILRECUPERO DELLE LEZIONI PERSEDA CONCORDARE CONL’ORGANIZZAZIONE.

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