rivista supertennis

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GLI ALTRI CONTENUTI Prima pagina: Delpo 38? Uno scherzo Pag.3 Terza Pagina: Nikki Pilic, Mister Davis Pag.8 I numeri della settimana Pag.10 - Il tennis in tv Pag.12 - Serie A1, play-off e play-out Pag.16 Kia Tennis Trophy, il Gran Finale a Milano Pag.18 La regola del gioco: attenti al paletto... Pag.24 Anno XII - n.44 - 30 novembre 2016 Prime racchette da adulto: 3 a confronto Più leggere, maneggevoli, o più corte: oltre le junior Pag.22 Defaticamento: perché la partita non è... finita Tre mosse vincenti da fare dopo il match Pag.20 Ennesima resurrezione: rimonta due set a Cilic esaltando l’Argentina (e Maradona in tribuna) Pag.4 Le manone di Del Potro sulla Coppa Davis Sull’isola del miliardario, il torneo più esclusivo Alla scoperta della Necker Cup, il tesoro tennistico di Mr Branson Pag.14 Italia Next Gen, Berrettini si candida Il 20enne romano, 1 metro e 94, alla prima finale Challenger Pag.7

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GLI ALTRI CONTENUTIPrima pagina: Delpo 38? Uno scherzo Pag.3Terza Pagina: Nikki Pilic, Mister Davis Pag.8I numeri della settimana Pag.10 - Il tennisin tv Pag.12 - Serie A1, play-off e play-out Pag.16Kia Tennis Trophy, il Gran Finale a Milano Pag.18La regola del gioco: attenti al paletto... Pag.24

Anno XII - n.44 - 30 novembre 2016 Prime racchetteda adulto: 3 a confrontoPiù leggere, maneggevoli,o più corte: oltre le junior

Pag.22

Defaticamento: perchéla partita non è... finitaTre mosse vincentida fare dopo il match

Pag.20

Ennesima resurrezione: rimonta due set a Cilic

esaltando l’Argentina(e Maradona in tribuna)

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Le manone di Del Potro sulla Coppa Davis

Sull’isola del miliardario,il torneo più esclusivoAlla scoperta della Necker Cup,il tesoro tennistico di Mr Branson

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Italia Next Gen,Berrettini si candidaIl 20enne romano, 1 metro e 94,alla prima finale Challenger

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DIRETTOREAngelo Binaghi

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Delpo 38? Uno scherzo

DI ENzO ANDERLONI - fOTO GETTy ImAGES

La stagione tennistica che si è chiusa domenica passerà alla storia con due nomi: Andy Mur-ray e Juan Martin Del Potro. La

classifica mondiale pubblicata lunedì, che ne è il responso numerico finale li vede piazzati così: il primo è n.1 del mondo, il secondo è n.38. È uno scherzo? Niente affatto. Siccome l’argentino, medaglia d’ar-gento alle Olimpiadi di Rio e vinci-tore della prima storica Coppa Davis con la sua Argentina, viene da una penosissima trafila di operazioni al polso sinistro (e relative convalescen-ze e difficili rientri) l’8 febbraio di quest’anno ha dovuto ricomincia-re dal n.1.045 del ranking. Fino a qui è tutto naturale e comprensibile. Quello che diventa meno comprensi-bile, e per certi versi assurdo, è che il sistema del ranking non sia in grado nell’arco di una stagione di riconosce-re il reale livello di gioco di un atleta e di collocarlo di conseguenza nella posizione che gli compete. Specie considerando che una delle principa-li funzioni della classifica è regolare l’ammissione ai tornei e l’attribuzione delle teste di serie.Ebbene, basta entrare nella scheda di Juan Martin Del Potro sul sito dell’Atp per rendersi conto che qualcosa nel sistema non quadra. Nella seconda

parte dell’anno, archiviato il torneo di Wimbledon ai primi di luglio, que-sti sono stati i suoi risultati: finale olimpica dopo aver battuto tra gli altri Novak Djokovic, allora n.1 del mondo, Roberto Bautista Agut n.17 e Rafael Nadal n.5. L’ha fermato solo Andy Murray, allora n.2. Quarti di fi-nale agli Us Open dove ha perso con Stan Wawrinka, poi vincitore, n.3 del mondo, dopo aver battuto Steve John-

son n.22, David Ferrer n.13 e Dominic Thiem n.10. Vittoria nel suo singolare della semifinale di Coppa Davis (cin-que set da paura) contro Andy Murray. Sconfitta al 1° turno a Shanghai contro il n.12 David Goffin. Vittoria al tor-neo di Stoccolma battendo John Isner n.27, Ivo karlovic n.21, Grigor Dimi-trov n.18 e Jack Sock n.23. Sconfitta al 3° turno a Basilea da Kei Nishikori n.5, dopo aver battuto al secondo lo stesso Goffin, in quel momento n.11. Vittoria in Coppa Davis, ribattendo Karlovic e superando nell’incredibile match di domenica Marin Cilic, n.6 del mondo. In sintesi: se guardiamo l’at-tuale classifica Atp, Delpo negli ulti-mi 5 mesi ha battuto il n. 1, 2, 4, 6, 8, 9, 11, 14, 17, 19, 20, 21, 23 e 33. Ha perso solo contro il n.1, il n.5 e il n.11. E si trova n.38 del mondo.Un caso eccezionale? Certamente. Sotto tutti gli aspetti. Che però met-te fortemente in discussione i criteri che regolano la classifica mondiale. Anche perché, in virtù della sua posi-zione, agli Open d’Australia, Del Po-tro non sarà testa di serie e potrebbe giocare al 1° turno contro Andy Mur-ray. E questo sarebbe contro ogni lo-gica sportiva e non. Contro la logica stessa di una classifica che non te-nendo adeguatamente conto di Olim-piadi e Coppa Davis si trova a dover spiegare un Delpo n.38 del mondo. Non può che essere... uno scherzo.

Davin nuovocoach di fognini. È l’ex di Del PotroL’ha annunciato con un tweet: Fabio Fognini si sta preparando per la prossima stagione con l’argentino Franco Davin, già n.30 del mondo, storico coach di Juan Martin del Potro negli anni della sua ascesa ai vertici mondiali, con la conquista del titolo agli Us Open.

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circuito mondiale

Le mani de DiosSono quelle che vanno a prendersi la prima Insalatiera della storia d’Argentina. Proprio sotto gli occhi di Diego Maradona, anche lui a Zagabria. Il miracolo contro la Croazia è di Juan Martin Del Potro. E pensare che lo criticavano...

DI ANDREA NIzzERO - fOTO GETTy ImAGES

“Y pensar que te criticaban Delpo...”: lo striscione campeggia dietro il primo piano di Juan Martin Del

Potro, in lacrime mentre cerca di bo-fonchiare qualche parola per le televi-sioni, istanti dopo la vittoria più bella della sua carriera. La storia sportiva di un Paese e la storia personale di un

essere umano racchiusi in un fotogram-ma da Zagabria, il luogo dove il destino ha dato appuntamento all’Argentina, la più forte Nazionale a non aver mai vinto la Coppa Davis. Fino a Del Potro, fino a domenica. E pensare che ti criticavano, ragazzone di Tandil, tu che sei destina-to a competere per il titolo di più grande tennista della storia d’Argentina. E pen-sare che non dovevi più giocare a tennis. E pensare che, braccato dalla malasorte

e dai tuoi polsi di pastafrolla, ti eri ri-trovato abbandonato dai tifosi e dalla tua squadra perché nemmeno ti cre-devano, che il polso ti faceva male.

Quel polso nel 2012...Le accuse di tradimento da parte di stampa e colleghi per un singolare non giocato a causa del dolore, nelle semifinali di Davis del 2012, sono un capitolo brutto di questa storia, ma

Qui a fianco, Juan Martin Del Potro abbracciala Coppa Davisconquistataa Zagabria; sotto, Delpointervistatocon alle spallelo striscione“Y pensar que te criticaban...”riferito alle polemichedel 2012;In basso,a sinistra, ancheDiego Armando Maradona esulta sugli spalti della Zagreb Arena

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circuito mondiale

che non si può tralasciare per coglierne a pieno il lieto fine. Si dice che non puoi conoscere il dolce se non hai conosciu-to l’amaro: fosse davvero così, allora nessuno della squadra albiceleste sarà in grado di apprezzare il miele di que-sta vittoria storica, bellissima, incre-dibile in senso letterale, quanto Juan Martin. L’amaro l’hai assaporato, tuo malgrado, in tutte le sue sfumature: il tuo fisico che ti tradisce all’apice della tua giovane carriera, la lontananza dai campi negli anni migliori, il vuoto che ti si crea intorno quando non giochi o non vinci abbastanza, le due ricadute dopo la prima operazione chirurgica, l’incertezza, le chiacchiere maligne sul tuo stato psicologico.

L’intelligenza emotiva“È un genio. Il suo cuore è così grande”: sono le poche parole usate domenica da Daniel Orsanic, capitano della squa-dra campione, per descrivere il capola-voro che Del Potro ha fatto di se stesso e della sua carriera. Se avete sentito parlare di intelligenza emotiva ma non avete idea di che cosa sia, non guarda-te oltre: la genialità di Juan Martin sta nella sua emotività, nel suo rifiutare il ritiro nonostante la terza operazione chirurgica ai polsi e un’immersione nel mondo buio della depressione; nell’a-ver capito che esternare e palesare le proprie difficoltà e la propria fragilità, come ha saputo fare raccontando la storia del suo recupero sui social net-work, poi ti rende più forte; nel voler inseguire un rientro senza porsi obiet-tivi ma nemmeno limiti, con la consa-pevolezza che lavorare per dare un cef-fone alla sfiga è la miglior terapia che tu possa regalarti. Un tizio che lo conosce piuttosto bene, il chirurgo statunitense Richard Berger che l’ha operato alla Ma-yo Clinic di Rochester e poi seguito nel-la riabilitazione, di lui ha detto: “È un

esempio per la fede inscalfibile [che ha avuto] nel suo recupero e per l’ostinata determinazione a tornare, compresa la modifica al suo swing, una delle cose più difficili da fare per un campione”. Negli ultimi sei mesi ha collezionato vittorie su Novak Djokovic, Andy Mur-ray, Rafael Nadal, Stan Wawrinka, tanto per citare qualche nome. Le Olimpiadi e la Coppa Davis sono diventati, anche grazie a lui, gli eventi più belli ed emo-zionanti di questa stagione tennistica.

Quattro tentativi a vuoto Quella di domenica è la più bella vitto-ria della sua carriera, non solo perché rimontando due set di vantaggio a un Cilic ai limiti della perfezione ha reso possibile una vittoria ormai sfumata. È la più bella perché ha segnato il mo-mento in cui Juan Martin ha vinto. Defi-nitivamente, si potrebbe dire, non fos-se quasi un ossimoro in questo sport. Però è così: per la prima volta nella sua vita, Delpo potrebbe decidere di ritirar-si domani e la sua carriera andrebbe in archivio come una storia bellissima, e completa. La Coppa Davis regalata al suo Paese, la nazione più forte a non averla mai vinta e l’unica ad aver perso quattro finali (1981, 2006, 2008, 2011), è il cazzotto che ha mandato la sfor-tuna al tappeto, il tocco di bacchetta magica che non cancella le sofferenze trascorse ma, ancor meglio, le trasfor-ma in un ricordo prezioso. Con gli US Open vinti nel 2009 e le me-daglie di bronzo e d’argento vinte alle Olimpiadi del 2012 e 2016, Delpo sa-rebbe una leggenda anche senza essere passato attraverso i suoi calvari e an-che senza questa Davis.

fratelli diversiMa dopo domenica, dopo la rimon-ta ai danni di Marin Cilic, è ufficial-mente diventato uno dei più grandi

Il croato Marin Cilic, sconfitto in 5 setda Del Potro nel quarto match della finale di Davis: mai l’argentino aveva vintoun incontro partendo sotto di due set

Sopra la festa “albiceleste”, a destra, Del Potro al servizio e Leonardo Mayer a rete nel doppio

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circuito mondiale

Qui sopra, Federico Delbonis, suo il punto decisivo; a destra, la premiazione con i croati sullo sfondo; sotto, Del Potro con capitan Orsanic

sportivi della storia dell’Argentina, in quel gruppo frequentato dai Manu Ginobili, dai Juan Manuel Fangio, dai Carlos Monzon. E nessuno di questi ha fatto perdere la testa al più gran-de di tutti, un Diego Armando Mara-dona incontenibile in tribuna, come ha fatto Delpo a Zagabria.La storia di Del Potro è solo una par-te, per quanto preponderante, del film di questa Coppa Davis. Il lato amaro è negli occhi di Marin Cilic, il parallelo balcanico di Juan Martin, che è tornato a perdere una partita dopo essere stato due set in van-taggio, per la terza volta quest’an-no. Nati a 5 giorni di distanza (28 e 23 settembre 1988), Marin e Juan avrebbero dovuto dare vita a una rivalità che si è poi concretizzata solo in parte. Prima che le loro stra-de si complicassero e si separasse-ro, dopo una carriera da junior a braccetto, nel 2008, 2009 e inizio del 2010 questi due ci hanno rega-lato delle sfide memorabili, ed era-no lanciati verso le vette occupate da Nadal e Federer. Hanno molto in comune: una struttura fisica si-mile, i modi gentili, l’intelligenza e la dolcezza di carattere, una psiche complessa, il diritto fenomenale, il successo insperato contro i giganti a New York. Marin però non ha mai goduto della stima dell’universo di appassionati che ruota intorno al tennis, e agli occhi di troppa gen-te la sua vittoria agli Us Open del 2014 rimane poco più che una botta di fortuna. Per lui, domenica, pote-va essere l’occasione per chiudere la bocca a tanti, e chi non capisce di tennis dovrà attendere ancora per coglierne a pieno il valore.

Capitan Orsanic e gli altri...Questa storia incredibile appartiene anche a Leonardo Mayer e Federico Delbonis, splendidi gregari capaci di suggellare (con autentiche monta-gne di pressione caricate sulle spalle) il lavoro di Del Potro. A Glasgow in settembre, dopo la vittoria del tandi-lense su Murray, fu Mayer a vincere il quinto punto su Daniel Evans. Que-sta volta è toccato a Delbonis battere Ivo Karlovic a Zagabria, sotto gli oc-chi della presidentessa croata Kolinda Grabar-Kitarovic, per cogliere un’oc-casione irripetibile. Il lato razionale di questo film, invece, è nell’emozionato contegno di Daniel

Orsanic, l’eminenza grigia cui era stata passata la patata bollente di una nazio-nale a pezzi, sconvolta dalle faide in-terne e dalle sconfitte. Ne ha fatto una squadra e, qualche mese dopo, quella che rimarrà una leggenda popolare.

Cara, vecchia DavisCi sono, e ci sarebbero, così tanti in-trecci da raccontare a proposito di una vittoria attesa oltre novant’an-ni, colta infine in quella terra da cui discendono centinaia di migliaia di argentini odierni, tra cui proprio Or-sanic. Rimane il fatto che la Coppa Davis, quasi ogni anno, ci fa commuo-vere e girare la testa. I suoi difetti così simili a dei pregi la rendono una com-petizione unica in tutto il panorama sportivo mondiale, e le emozioni che suscita - non contano solo, o soprat-tutto, quelle? - dovrebbero essere suf-ficienti a renderla immune da critiche stucchevoli e da riforme azzardate. L’atmosfera di Zagabria è una di quel-le che riconcilia con lo sport. Y pensar que te criticaban, Davis.

CiCi Bellis, la primaTop 100 Wta del 1999Catherine Cartan Bellis, per tutti CiCi, è la prima gio-catrice nata nel 1999 a entrare fra le prime 100 del ranking mondiale Wta (oggi è n.75). Lo ha fatto inca-merando anche il primo titolo del circuito maggiore, a Honolulu (Hawaii, 125.000 dollari). 6-4 6-2 in finale alla cinese Shuai Zhang, n.23 al mondo. La tennista ca-liforniana (San Francisco), minuta e scattante (1 metro e 68 cm per 50 kg) ha vinto 15 partite consecutive por-tando a casa così, oltre alla collana di fiori hawaiana, anche i precedenti due eventi Itf giocati (Saguenay e To-ronto, entrambi da 50 mila dollari di montepremi). Nel 2014 fu n.1 del ranking Itf under 18, proprio nell’anno in cui a Milano vinse il Trofeo Bonfiglio. (g.r.)

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focus

DI ALESSANDRO NIzEGORODCEW

Matteo Berrettini è tornato, più forte di prima. Il ven-tenne romano è rientrato nel circuito da poche set-

timane, dopo un lungo stop per in-fortunio, palesando una sorprenden-te crescita tecnica e fisica. Servizio incisivo, diritto devastante e un’in-nata capacità di gestire il match dal punto di vista mentale, Berrettini ha impressionato sul veloce indoor di Andria. Entrato in tabellone grazie a una wild card, il romano si è preso il lusso di superare lo svizzero Marco Chiudinelli (7-6 6-7 7-6) e lo spagno-lo Tommy Robredo (6-4 7-6) prima di arrendersi nell’ultimo atto, in tre set, a un indomito Luca Vanni (5-7 6-0 6-3), già vincitore la settimana pre-cedente a Brescia. Nonostante i tanti problemi fisici, l’allievo di Vincenzo Santopadre si candida per un ruolo da protagonista nel circuito interna-zionale e, tra un anno, chissà che non possa conquistarsi un posto (magari tramite wild card) per la prima edi-zione delle Next Gen Atp Finals, in programma a Milano.

La storia - Matteo nasce a Roma il 12 aprile 1996. Sin da piccolo segue le orme di papà Luca, buon giocatore a livello regionale. Il primo maestro a intravedere grandi potenzialità è Raoul Pietrangeli, direttore tecni-co del Circolo Magistrati della Corte dei Conti, che insieme al suo staff ne costruisce le basi tecniche. Nel 2011 Berrettini si trasferisce al Circolo Ca-nottieri Aniene, alla corte dell’ex Top 100 Vincenzo Santopadre, con cui na-sce immediatamente una grande inte-sa. A livello Itf under 18 raggiunge il n.52 nel 2014 mentre a livello pro si spinge, prima dell’infortunio al ginoc-

Nell’Italia Next Genora c’è anche BerrettiniDopo il successo di Napolitano a Ortisei, Matteo fa benissimo ad Andria. Dove perde in finale in tre set da Luca Vanni, ma lungo il camminosupera avversari importanti, tra cui l’ex Top 5 Tommy Robredo

chio, alla piazza 524 Atp. “Ho potuto sfruttare i tanti mesi lontano dai cam-pi per lavorare su alcuni miei punti deboli - ha spiegato il romano - come il fisico, che ho potuto rinforzare so-prattutto nella parte alta”.

Over 18 e... campi veloci - Ber-rettini è entrato a far parte del ‘Pro-getto Over 18’ della Federazione Ita-liana Tennis e viene seguito come un’ombra da coach Umberto Rianna. Non è scontato che coach privato e tecnico federale siano sulla stessa li-nea d’onda, ma nel caso di Berrettini è un valore aggiunto. “Io e Umberto ci conosciamo da una vita - racconta Vincenzo Santopadre - e vediamo il tennis nella stessa maniera. Ci sentia-mo al telefono tutti i giorni e condivi-diamo ogni scelta”. Il Circolo Canot-tieri Aniene aveva aderito, alcuni anni fa, al ‘Progetto Campi Veloci’ lanciato dalla Fit, costruendo un campo in ce-mento utilizzato da tutti i giovani, professionisti e non, del club. “Non è scontato, a Roma, avere a disposizio-ne dei campi in veloce - ha spiegato Berrettini - e devo quindi ringraziare

il club. Ho potuto svolgere tanti alle-namenti sul cemento migliorando tut-ti i fondamentali”.

Tennis da big - Classico tennista dallo schema servizio-diritto, Berret-tini esalta per potenza dei colpi e for-za mentale. Non è consueto, in Italia, veder crescere giocatori dalla grande battuta. “Tutti dicono che la mia ar-ma principale sia il servizio - ha detto Matteo - ma io penso sia più forte il diritto. Su che cosa lavoro per cresce-re? Sicuramente su punti ora deboli come il rovescio o gli spostamenti, ma l’idea è migliorare ancor di più i punti di forza”. Mentalmente, in cam-po e fuori, Berrettini sembra già più maturo dei suoi 20 anni. “Raramente ho visto qualcuno sfruttare i lunghi periodi legati agli infortuni - ha chiu-so Santopadre - con una così grande motivazione: dopo un problema al polso sinistro, ad esempio, ha lavora-to sul back di rovescio e, dopo l’ulti-mo infortunio al ginocchio, ha saputo costruire un fisico pronto per l’alto livello”. Matteo Berrettini non ha alcu-na intenzione di fermarsi qui.

In un mese ha scalato oltre 400 posizioni Atp

Matteo BerrettiniNato a: Roma, il 12 aprile 1996

Ranking: 433 (best ranking)Altezza: 194 cm, peso: 86 kgCoach: Vincenzo SantopadreBest Ranking Itf Under 18:

52 (1 dicembre 2014)Titoli Futures vinti: 1

(foto Scarioni)

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WikiPilic, la schedaNato a Spalato, nell’allora Jugoslavia, il 27 ago-sto 1939, Nikki Pilic è stato considerato il n.7 al mondo nel ‘67. Ha vinto 4 titoli in singolare (Stoccolma 1969, Bristol 1970, WCT Essen 1972 e Aviles 1975) e raggiunto la finale del Roland Garros 1973 persa contro Ilie Nastase.

Terza pagina

DI ALESSANDRO mASTROLUCA

Lo chiamano “Mister Coppa Da-vis”. È l’unico che l’abbia vinta, da capitano, con due nazioni diverse. È l’uomo che, da solo,

ha portato il tennis in un’altra epo-ca. Perché esiste un prima e un dopo Wimbledon 1973. Esiste un prima e un dopo Nikola Pilic.Il tennis è una terra straniera, un esem-pio di serendipità, compare come un accidente, come una distrazione sulla strada dell’esistenza per il piccolo Nik-ki. Appare come un’illuminazione il giorno in cui, a Spalato, dopo la guerra, scambia la sua bicicletta per la racchet-ta di un amico. Gioca giorno e notte, fino a quando le mani e le ginocchia si colorano di rosso e non si deve guar-dare. Costruisce come un artigiano un tennis nutrito più di intelligenza sotti-le e profonda comprensione del gioco che di ispirazione naturale. Affina, li-ma quel talento che basta alle sue ma-ni fino a entrare negli Handsome Eight, il primo gruppo di professionisti con Rod Laver, Cliff Drysdale, John New-combe, Rober Taylor, Dennis Ralston, Pierre Barthes e Butch Buchholz. Arriva fino alla finale del Roland Garros 1973, il giorno che cambia la storia.

Nikki Pilic, Mister DavisDa giocatore, finalista a Parigi ‘73, venne squalificato per non averla voluta giocare: per solidarizzare con lui 80 pro, compresi i più forti, boicottarono Wimbledon. Da capitano è l’unico ad averla vinta con due nazioni diverse

Sospeso per nove mesiLa Federazione jugoslava lo accusa di aver rifiutato la convocazione in Coppa Davis contro la Nuova Zelan-da. Pilic, infatti, aveva già un accor-do per giocare il Masters di doppio a Montreal ma Bora Jovanovic e Zeljko Franulovic, largamente favoriti, per-dono. Il generale Dusan Kovac, zio di Pilic e presidente della Federazione jugoslava, lo sospende per nove me-si da tutti gli eventi gestiti dalla ILTF, Slam compresi. Gli organizzatori di Wimbledon sono i più rigorosi ma l’ATP, nata da appena un anno, sup-porta Pilic. Non è mai stato un rivo-luzionario, ma lo diventa. Un mese dopo che Nixon negli Usa ha abolito la leva obbligatoria, Pilic e il boicot-taggio di 80 giocatori in suo soste-gno a Wimbledon, abolisce di fatto la convocazione obbligatoria. “Da quel momento in poi i tennisti hanno ini-ziato a combattere per i loro diritti” ha detto alla stampa croata alla vigi-lia della finale di Davis di Zagabria.

Due “prime”... storicheDa capitano, vivrà due prime volte storiche. Porta la Germania al primo trionfo, nel 1988, dopo la semifinale proprio contro la Jugoslavia e la finale

contro la Svezia di Edberg e Wilander che quell’anno gioca tutti i match in casa. L’eroe è il meno atteso, Carl-Uwe Steeb, che rimonta due set al n.1 del mondo e carica Becker. Bum Bum trionfa in doppio con Eric Jelen e libe-ra una gioia mai provata. “Vale anche più di Wimbledon” dice. Resterà im-battuto anche l’anno successivo, nella rivincita contro gli svedesi in finale. In due singolari, perde 12 game. “Oggi ho giocato il tennis migliore della mia vita” dirà. “Non ho mai visto un gioca-tore mantenere un livello così alto per tre giorni” commenta Pilic, che firme-rà un terzo trionfo nel 1993.C’è sempre lui, nel 2005, sulla panchi-na della Croazia. Per la finale contro gli slovacchi richiama anche Goran Ivanisevic, che però non fa giocare. Ljubicic, che ha iniziato la stagione in Davis battendo Agassi, non perde mai fino al secondo singolare della fi-nale di Bratislava. Così l’uomo simbo-lo diventa il 21enne Mario Ancic, che sul 2-2 si prende l’occasione di una vita e un posto nella storia. Cinque anni dopo, Pilic verrà scelto come consulente dalla Serbia per lo storico trionfo del 2010. Nella rimonta che fa grande Troicki c’è anche il timbro di Mister Coppa Davis.

Sopra, Pilic in azione; a destra, in senso orario: capitano della Germania vincitrice nell’88 e della Croazia nel 2005; poi come consulente della Serbia campione nel 2010

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i numeri della settimana

Delpo, rendimento Top

DI GIORGIO SPALLUTO

fOTO GETTy ImAGES

3 le nazioni ad aver vinto la finaledi Coppa Davis recuperando da una situazione di 1-2 da quando è stato introdotto il World Group nel 1981.Prima dell’Argentina erano riuscite nella stessa impresa la Russia nel 2002 (battendo la Francia) e la Serbia nel 2010, sempreai danni della Francia.

2 le squadre ad aver trionfato in Davis aggiudicandosi tutte le sfide fuori casa.Il team capitanato da Orsanic si è imposto nel 2016 in Polonia, Italia, Gran Bretagnae Croazia. L’unico precedente risalivaal 2001 quando la Francia trionfò sconfiggendo fuori casa, una dopo l’altra, Belgio, Svizzera, Olanda e Australia.

1 come la vittoria di Juan MartinDel Potro in carriera dopo aver persoi primi 2 set. Prima della straordinaria rimonta ai danni di Marin Cilic, il tennistadi Tandil non era mai riuscito a recuperaredue set di svantaggio.

6 le vittorie contro Top 10 per Juan Martin Del Potro nel 2016. Il tennista albiceleste si è imposto su Wawrinka (Wimbledon), Djokovic e Nadal (Olimpiadi), Thiem (Us Open), Murray e Cilic (Davis).In stagione hanno conquistato più scalpiTop 10 i soli Djokovic (21), Murray (16), Raonic (8) e Cilic (7).

15 le vittorie consecutive della giovanissima Cici Bellis, la prima tennista classe 1999 a entrare tra le prime 100al mondo. La californiana ha vintogli ultimi 3 tornei a cui ha preso parte.

I primi 25 del ranking AtpPos. Nome (nazionalità) Punti

1 Andy Murray (GBR) 124102 Novak Djokovic (SRB) 117803 Milos Raonic (CAN) 54504 Stan Wawrinka (SUI) 53155 Kei Nishikori (JPN) 49056 Marin Cilic (CRO) 36507 Gael Monfils (FRA) 36258 Dominic Thiem (AUT) 34159 Rafael Nadal (ESP) 3300

10 Tomas Berdych (CZE) 306011 David Goffin (BEL) 275012 Jo-Wilfried Tsonga (FRA) 255013 Nick Kyrgios (AUS) 246014 Roberto Bautista Agut (ESP) 235015 Lucas Pouille (FRA) 215616 Roger Federer (SUI) 213017 Grigor Dimitrov (BUL) 203518 Richard Gasquet (FRA) 188519 John Isner (USA) 185020 Ivo Karlovic (CRO) 179521 David Ferrer (ESP) 178522 Pablo Cuevas (URU) 178023 Jack Sock (USA) 171024 Alexander Zverev (GER) 165525 Gilles Simon (FRA) 1585

Le prime 25 del ranking WtaPos. Nome (nazionalità) Punti

1 Angelique Kerber (GER) 90802 Serena Williams (USA) 70503 Agnieszka Radwanska (POL) 56004 Simona Halep (ROU) 52285 Dominika Cibulkova (SVK) 48756 Karolina Pliskova (CZE) 46007 Garbine Muguruza (ESP) 42368 Madison Keys (USA) 41379 Svetlana Kuznetsova (RUS) 4115

10 Johanna Konta (GBR) 364011 Petra Kvitova (CZE) 348512 Carla Suarez Navarro (ESP 307013 Victoria Azarenka (BLR) 306114 Elina Svitolina (UKR) 289515 Timea Bacsinszky (SUI) 234716 Elena Vesnina (RUS) 225217 Venus Williams (USA) 224018 Roberta Vinci (ITA) 221019 Caroline Wozniacki (DEN) 218520 Barbora Strycova (CZE) 2170 21 Samantha Stosur (AUS) 211522 Kiki Bertens (NED) 197723 Shuai Zhang (CHN) 186024 Caroline Garcia (FRA) 176525 Daria Gavrilova (AUS) 1665

I primi 25 italiani del ranking AtpPos. Rank. Nome Punti

1 40 Paolo Lorenzi 10902 49 Fabio Fognini 9453 87 Andreas Seppi 6554 124 Thomas Fabbiano 4845 128 Alessandro Giannessi 4756 157 Luca Vanni 3937 172 Stefano Napolitano 3298 175 Federico Gaio 3299 188 Marco Cecchinato 304

10 207 Matteo Donati 26311 214 Lorenzo Giustino 24912 230 Riccardo Bellotti 23513 254 Salvatore Caruso 20814 270 Andrea Arnaboldi 19415 272 Filippo Volandri 19016 292 Gianluigi Quinzi 16817 301 Alessandro Bega 16418 303 Lorenzo Sonego 16219 327 Stefano Travaglia 14620 338 Gianluca Mager 14121 365 Edoardo Eremin 12622 379 Matteo Viola 11823 381 Walter Trusendi 11724 431 Erik Crepaldi 9325 433 Matteo Berrettini 92Le prime 25 italiane del ranking Wta

Pos. Rank. Nome Punti1 18 Roberta Vinci 22102 49 Sara Errani 11553 83 Camila Giorgi 7694 102 Francesca Schiavone 6425 145 Karin Knapp 3986 236 Martina Trevisan 2187 256 Jasmine Paolini 1868 282 Jessica Pieri 1659 296 Anastasia Grymalska 157

10 327 Georgia Brescia 12811 333 Camilla Rosatello 12012 352 Martina Di Giuseppe 10813 359 Giulia Gatto-Monticone 10514 371 Claudia Giovine 10015 372 Cristiana Ferrando 9916 376 Martina Caregaro 9617 405 Angelica Moratelli 8618 420 Nastassja Burnett 8119 465 Alberta Brianti 6620 469 Corinna Dentoni 6621 481 Deborah Chiesa 6322 507 Alice Balducci 5723 512 Alice Matteucci 5624 539 Anna Giulia Remondina 5125 588 Camilla Scala 41

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il tennis in tv

Sorpresa IPTL, c’è Federer

IPTL: live mattutini, repliche pomeridiane e in prima serata

Giovedì 100:00 - Murray vs Djokovic, USOpen 201205:00 - Reloaded Finale Fed Cup06:00 - Finale Coppa Davis Croazia vs Argentina 2° singolare (replica) 08:45 - La Voce delle Regioni09:00 - Magazine WTA 10:00 - Djokovic vs Murray, Wimbledon 2013 13:30 - Magazine ATP 14:00 - Finale Coppa Davis Croazia vs Argentina Doppio (replica) 16:45 - La Voce delle Regioni 17:00 - News 17:05 - Tennis Magazine 17:30 - Radwanska vs Kuznetsova, WTA Finals Singapore RR (replica) 20:45 - La Voce delle Regioni 21:00 - News 21:05 - Reloaded Master Londra 22:00 - Del Potro vs Dimitrov, ATP Stoccolma 2016

Venerdì 200:00 - Sharapova vs Suarez Navarro. WTA Roma 2015 00:30 - Tennis Magazine 03:00 - Finale Coppa Davis Croazia vs Argentina Doppio (replica) 06:00 - LIVE IPTL 09:15 - La Voce delle Regioni 09:30 - LIVE IPTL 12:30 - Tennis Magazine 13:00 - Reloaded Master Londra 2016 14:00 - Finale Coppa Davis Croazia vs Argentina 3° singolare (replica) 16:45 - La Voce delle Regioni 17:00 - News 17:05 - Magazine WTA 17:30 - IPTL (replica) 20:45 - La Voce delle Regioni 21:00 - News 21:05 - IPTL (replica) 23:30 - Circolando CT Giotto Arezzo

Sabato 300:00 - Nadal vs Murray, ATP Roma 2014 02:30 - Magazine ATP 03:00 - Finale Coppa Davis Croazia vs Argentina 3° singolare (replica) 06:00 - LIVE IPTL 09:15 - La Voce delle Regioni 09:30 - LIVE IPTL 12:30 - Magazine WTA 13:30 - Magazine ATP 14:00 - Finale Coppa Davis Croazia vs Argentina 4° singolare (replica) 16:45 - La Voce delle Regioni 17:00 - News 17:05 - Circolando CT Giotto Arezzo 17:30 - IPTL (replica) 20:45 - La Voce delle Regioni 21:00 - News 21:05 - IPTL (replica) 23:30 - Tennis Magazine

Domenica 400:00 - Nadal vs Djokovic, ATP Roma 2014 02:30 - Circolando CT Giotto Arezzo 03:00 - Finale Coppa Davis Croazia vs Argentina 4° singolare (replica) 06:00 - LIVE IPTL 09:15 - La Voce delle Regioni 09:30 - LIVE IPTL 12:30 - Circolando CT Giotto Arezzo 13:00 - Mladenovic vs Pliskova, Fed Cup 2016 Finale 16:45 - La Voce delle Regioni 17:00 - News 17:05 - Tennis Magazine 17:30 - IPTL (replica) 20:45 - La Voce delle Regioni 21:00 - News 21:05 - IPTL (replica) 23:30 - Magazine WTA

Lunedì 500:30 - Circolando CT Giotto Arezzo 01:00 - UsOpen 2002 Agassi vs Sampras 06:00 - Reloaded Master Londra 07:00 - Federer vs Del Potro USOpen 2009 11:30 - Wozniacki vs Radwanska, WTA Tokyo 2016 14:00 - Fognini vs Murray, Coppa Davis 2014 16:15 - Circolando CT Giotto 16:45 - La Voce delle Regioni 17:00 - Nadal vs Coria, ATP Roma 2005 20:45 - La Voce delle Regioni 21:00 - Reloaded Finale Coppa Davis 23:00 - ladenovic vs Pliskova, Finale Fed Cup 2016

Martedì 603:00 - Magazine WTA 04:00 - Murray vs Del Potro, Coppa Davis 2016 08:45 - Reloaded Finale Coppa Davis 09:45 - La Voce delle regioni 10:00 - LIVE IPTL 13:00 - Circolando CT Giotto 13:30 - LIVE IPTL 16:45 - La Voce delle Regioni 17:00 - Nadal vs Federer, ATP Roma 2006 20:45 - La Voce delle Regioni 21:00 - IPTL (replica)

Mercoledì 700:00 - IPTL (replica) 03:00 - Del Potro vs Cilic, Finale Coppa Davis 2016 06:15 - Circolando CT Giotto 06:45 - Stosur vs Schiavone, Roland Garros 2010 08:45 - Reloaded Master Londra 09:45 - La Voce delle regioni 10:00 - LIVE IPTL 13:00 - Highlights 13:30 - LIVE IPTL 16:45 - La Voce delle Regioni 17:00 - Sharapova vs Li WTA Roma 2012 20:45 - La Voce delle Regioni 21:00 - Tennis Magazine 21:30 - IPTL (replica)

NB: il palinsesto è soggetto a modifiche. In rosso gli eventi live, in giallo le News, in verde le prime emissioni, in azzurro le differite e in viola gli speciali

Doveva tornare nel 2017. E invece ha fatto una sorpre-sa a tutti. Roger Federer parteciperà ad almeno una

tappa dell’IPTL che parte da Saitama, in Giappone. L’International Premier Tennis League, esibizione a franchigie sullo stile delle leghe americane (come l’Nba). Quattro squadre formate da pro del circuito maschile e femminile, ma anche da specialisti del doppio e dai campioni di ieri. Con gente del livello di Serena Williams o Kei Nishikori, ma anche Martina Hingis, Tomas Berdych, Marat Safin e Mark Philippoussis. Il tut-to condensato in tre tornate, dal 2 al 4 dicembre la prima (Saitama, Giappo-ne), poi dal 6 all’8 (Singapore) e dal 9 all’11 (Hyderabad, India).

Dirette... mondialiSuperTennis trasmetterà dunque live il “rientro anticipato” di Federer. In un

Ivanisevic, Safin, Hingis e molti altriI quattro team in gara all’IPTLEcco i dettagli delle squadre partecipanti: Japan Warriors (Kurumi Nara, Kei Nishikori, Fernando Verdas-co, Fernando Gonzalez, Marat Safin, Jelena Jankovic e Jean Julien Roger); Indian Aces (Roger Federer, Eugenie Bouchard, Thomas Enqvist, Rohan Bopanna, Ivan Dodig, Sania Mirza, Feliciano Lopez e Mark Philippoussis); OUE Singapore Slammers (Nick Kyrgios, Serena Williams, Rainer Schuettler, Marcos Baghdatis, Carlos Moya, Kiki Bertens e Marcelo Melo); UAE Royal (Tomas Berdych, Thomas Johansson, Pablo Cuevas, Daniel Nestor, Martina Hingis, Ana Ivanovic e Goran Ivanisevic).

I Royaldegli

EmiratiArabi,

vincitori dell’IPTLnel 2015

(Getty)

evento dalla formula particolare: ogni incontro è composto da 5 set (il 1° ma-schile, il 2° femminile, poi doppio ma-schile, “misto” e “leggende”).Ogni team, all’interno di ogni set, ha a disposizione una sostituzione. Non c’è il let (se una palla colpisce il nastro sul servizio resta in gioco), non ci sono i vantaggi; c’è il tie-break sul 5-5 e un su-per-tiebreak se dopo i 5 set le due squa-dre hanno totalizzato lo stesso numero di game. Le stelle del tennis non si fer-mano mai. Proprio come SuperTennis.

Roger Federer giocherà una tappa dell’IPTL 2016 con gli Indian Aces

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controcampo

Sull’isola di Mr Bransonil torneo più esclusivoIl racconto di un appassionato ospite della Necker Cup, giocatasull’isola del tycoon britannico. In quest’angolo di paradiso si svolgeuna competizione molto speciale con campioni, vip e “semplici” amatori...

da Necker IslaNd, Fausto seraFINI

“Welcome to Paradise”. Così saluta gli ospiti un sorridente Sir Ri-chard Branson nell’a-

pertura della brochure che mia figlia Majka, una delle privilegiate parteci-panti alla Necker Cup, mi aveva invia-to da Londra. Il prudente scetticismo per una definizione che sembrava un po’ enfatica viene letteralmente polve-rizzato durante la settimana di perma-nenza nell’isola privata dell’eclettico magnate inglese, proprietario del Vir-gin Group, un impero ramificato nel mondo con lo sviluppo di centinaia di imprese differenziate. L’isola di Ne-cker, incontaminata scheggia carai-bica delle Isole Vergini Britanniche, è un idilliaco paradiso disposto su 30 ettari di saliscendi immersi nella lussureggiante vegetazione tropicale. L’atollo è protetto da una barriera co-rallina, è circondato da un mare tur-chese ed è cinto da sabbie bianche a piccolissimi granuli.

Il regno di BransonDentro questa incantevole natura, Ri-chard Branson, che vi abita per gran parte dell’anno, ha creato un resort di gran lusso e del tutto particolare, so-stenuto da 60 dinamici addetti. Il tycoon ha scatenato il suo amore per la natura, popolando la Necker di ani-mali (ben inseriti), talvolta preservan-doli dall’estinzione, come le quattro razze di lemuri importati dal Madaga-scar, alcuni dei quali girano liberi tra gli ospiti. A fianco dei curati sentieri abbondano i pappagalli, le tartarughe giganti mauriziane, le iguane, men-tre il laghetto centrale ospita, tra altri palmipedi, una colonia numerosa di affascinanti flamingo. L’architettura delle numerose costruzioni segue ri-gorosamente lo stile balinese con uso di bambù, legno scuro e pietre natura-li. Naturalmente vengono incoraggiate le proposte sportive, tra le quali: win-dsurf, sci d’acqua, snorkeling, vela, ba-sket, beach volley, ping-pong, biliardo, discese mozzafiato aggrappati alla te-leferica, tiri di golf per vincere un mi-

lione di dollari colpendo la piattaforma sul mare (le palline sono biodegradabili e all’interno contengono mangime per pesci) e poi paddle e tennis.

tra pro e leggendeTanto tennis sul tappeto verde dei due campi. Uno spettacolo godibile sui grandi cuscini sparpagliati a bor-do campo e sui divani. E qui s’innesta l’altra passione dell’inimitabile miliar-dario che, per l’appuntamento annua-le della Necker Cup, invita giocatori professionisti (in passato anche Nadal e Djokovic), leggende del tennis e rac-chette di medio valore, emerse nel-le eliminatorie dei suoi mega-circoli sportivi. Presenti in questa edizione, tra altri personaggi, anche i leggenda-

Qui, lo svedese Stefan Edberg su uno dei due campi in erba sintetica di Necker Island (sotto);a fianco, da sinistra, Sir Richard Branson, imprenditore britannico, Kalhorn, Majka Serafini e Grigor Dimitrov

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controcampo

ri Stefan Edberg e Todd Martin, e gli attivi Grigor Dimitrov, Viktor Troicki, Alexander Dolgopolov, Dmitry Tursu-nov, Nicole Gibbs e Caroline Woznia-cki, quest’ultima ancora ferma per l’in-fortunio al piede, ma molto briosa nel ruolo di giudice di sedia.

e chi sbaglia... beveA questi giocatori si unisce un gruppo scelto d’invitati, amici e sponsor che, insieme a conti bancari decisamente all’altezza della lussuosa location, ma-cinano tennis zelante, sebbene sfuma-to in gradazioni di qualità. La gara di doppio si sviluppa in tre giornate con un turnover di coppie bilanciate nei valori (pro in tandem con amatori), competizione con punteggio ad han-dicap che si sviluppa – microfonata - tra gli applausi e le urla di sostegno degli spettatori. Con i top-player che alternano scambi roventi, in presenza di controparte valida, al compito più difficile di contenimento della poten-za e di prolungamento dei fraseggi nei pressi del net, tra siparietti ilari con pubblico e avversari, tra interventi acrobatici e corse a perdifiato per sal-vaguardare il palleggio del partner del momento, cercando di non sbagliare due volte di seguito per evitare la be-vuta obbligatoria di Tequila.

Non solo tennisPer il rituale della Necker Cup, il pa-drone di casa, incontenibile showman e appassionato giocatore, arriva in fi-nale accanto al francese Jean Philippe Blochet e cede il titolo nel tie-break decisivo al duo composto da Troicki e dall’americano Bob Zangrillo, in-contro accompagnato dai commenti esilaranti di Wayne Bryan, padre dei famosi doppisti Mike e Bob. Vivere nell’isola è estremamente piacevole,

l’atmosfera è amichevole e allegra, i giocatori pro e gli invitati speciali, sempre disponibili a foto e conoscen-ze, vivono la permanenza in estremo relax, accompagnati da amici e paren-ti, tutti impegnati tra cene a tema ne-gli ambienti abbarbicati sulle colline e nelle piscine, cocktail, massaggi, Spa, spiagge e intrattenimenti gestiti dalla cantautrice Jewel, dal cantante Robin Thicke, mentre le danze sono attivate da vari disk jockey.

Wozniacki protagonistaMa Branson non si dimentica della sua fondazione benefica e nell’ultima speciale sera “End of World” cala an-che la Charity Dinner, dove gli spon-sor mettono a disposizione alcuni “prodotti” dei loro business per inne-scare un’asta capace di alzare il piatto conclusivo fino a mezzo milione di dollari. È piacevole costatare come Caroline Wozniacki tenga alto il gon-falone del mondo del tennis, aggiudi-candosi, uno splendido catamarano a otto posti per cinque giorni di tour nelle Isole Vergini. Slancio umanitario della generosa campionessa che di-spiega con semplicità 45.000 verdoni. Questa in estrema sintesi l’ubriacante esperienza nella settimana della Ne-cker Cup. Va detto che l’incredibile isola funziona durante l’intero anno, c’è solo un piccolo scoglio da supe-rare: il costo della vacanza. La più

economica offerta, quella di gruppo, costa 60.000$ al giorno. Cifra divisi-bile per 28, il numero di persone pari alla capienza massima delle strutture e della sostenibilità del patrimonio naturale. Un’ultima informazione, se un giorno sentirete parlare di Mosqui-to, un atollo attualmente disabitato e selvaggio a un tiro di schioppo da Necker Island, sappiate che è di pro-prietà esclusiva dello stesso Bran-son. Lì sta costruendo casa per sé e per i due figli e pare abbia concesso solamente a Bill Gates (Microsoft) e Larry Page (Google) di avviare la co-struzione delle relative abitazioni. Come dire, un terzetto associato di... modesti imprenditori!

Il “padrone di casa” Sir Richard Branson con Fausto Serafini; la villa di Branson e la teleferica per calarsi direttamente in spiaggia

Caroline Wozniacki presente a Necker Island: ancora ferma per l’infortunio al piede è scesa comunquesul campo da gioco nelle inedite vesti di...giudicedi linea

Mandaci il tuo controcampoIncontrare tennis anche fuori dal vostro solito campo non è essere fissati, monotematici. È portarsi dietro la propria passione rimando aperti e curiosi del mondo. E scoprire quanto il nostro sport è en-trato in profondità nelle più disparate espressioni della nostra vita. Per cui quando lo incontrate (un campo in un posto improbabile e/o meraviglioso, un quadro, una vetrina, un insegna, un oggetto strano) in contesti tanto particolari che meritano di essere condivisi, mandateci il vostro Controcampo. Una o due immagini accompagnate dal vostro racconto/spiegazione (max 2.000 caratteri). L’indirizzo è [email protected]. Disegneremo una nuova mappa del nostro tennis preferito.

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serie a1

Un piede a MontecatiniSemifinali-scudetto non a senso unico ma quasi: le favorite ipotecanogià il passaggio del turno e nei match più equilibrati Prato e Tc Genova vanno forte. Nei play-out salvezza il Due Ponti Roma vince 6-0 a Trieste

Iverdetti arriveranno domenica 4 dicembre, con le gare di ritor-no, ma al netto di grosse sor-prese le favorite della vigilia (e

non solo loro) hanno già un piede a Montecatini, dove in sede unica il 9, il 10 e l’11 dicembre si assegne-ranno gli scudetti 2016. Intanto si sono concluse le gare di andata delle sfide play-off (se-mifinali) e play-out (vale a dire gli spareggi salvezza) del campionato di Serie A1 maschile a squadre di tennis.

tc Italia ancora imbattibileNei play-off è proseguita l’imbat-tibilità in questa Serie A1 del Tc Italia Forte dei Marmi, campione in carica (l’unico approdato in se-mifinale dopo aver chiuso il girone a punteggio pieno, con sei affer-mazioni in altrettanti incontri). I toscani sono andati a vincere an-che in Lombardia per 5-1 sulla Ri-creativa Tennis Club Crema: per i vincitori, che sulle maglie portano lo Scudetto, a segno anche Paolo Lorenzi, n.1 d’Italia e n.39 Atp. Il senese ha portato a casa il suo sin-golare (in tre set contro il giovane alessandrino Matteo Donati) e pure il suo doppio in coppia con Filip-po Volandri (ai danni di Golubev/Ungur). Solidissimi e fondamentali come al solito Matteo Marrai e Wal-ter Trusendi, schierati come ele-menti del vivaio.

tanta toscana: il tc Pratovince in trasferta a Genova Successo in trasferta anche nell’al-tra sfida di semifinale con il Ten-nis Club Prato - unico sodalizio ad aver raggiunto i playoff sia nella competizione maschile sia in quel-la femminile -, capace di imporsi per 4-2 in casa di una delle coraz-zate della vigilia, vale a dire il Park Tennis Club Genova. Fondamentali le vittorie di Matteo Trevisan e Ja-

Paolo Lorenzi (n.1 d’Italia e 40 Atp) ha conquistato due punti nell’andata dei play-off traTc Italia e Crema. A destra, Maria Elena Camerin ha fatto lo stesso per Prato contro Torino

semifinali: Prato vince due volte...

MascHIlePark Tennis Genova - Tennis Club Prato 2-4A. Giannessi (G) b. J. Mertl (P) 6-3 6-2, A. Arnaboldi (G) b. L. Sonego (P) 7-5 2-6 6-4, M. Trevisan (P) b. G. Mager (G) 6-2 6-4, J. Stefanini (P) b. F. Nielsen (G) 2-6 6-4 6-3, J. Mertl/L. Sonego (P) b. A. Giannessi/F. Nielsen (G) 3-6 7-5 10/5, M. Trevisan/J. Stefanini (P) b. A. Arnaboldi/G. Mager (G) 7-6 6-4.Tennis Club Crema - Tennis Club Italia Forte dei Marmi 1-5P. Lorenzi (F) b. M. Donati (C) 3-6 6-3 6-3, A. Ungur (C) b. F. Volandri (F) 3-6 6-3 6-4, M. Marrai (F) b. R. Sinicropi (C) 1-6 7-5 6-3, W. Trusendi (F) b. A. Coppini (C) 6-3 6-3, F. Volandri/P. Lorenzi (F) b. A. Ungur/A. Golubev (C) 6-0 7-5, M. Marrai/W. Trusendi (F) b. M. Donati/A. Coppini (C) 6-4 6-1.

FeMMINIleTennis Club Genova 1893 - Tennis Club Cagliari 4-0 A. Brianti (G) b. A. Matteucci (C) 4-6 6-3 6-4, A. Balducci (G) b. C. Giovine (C) 6-1 6-2, L. Samsonova (G) b. A. Floris (C) 6-2 6-3, A. Brianti/A. Balducci (G) b. A. Matteucci/A. Floris (C) 6-4 7-6(3).Circolo Stampa Sporting Torino - Tennis Club Prato 1-3 *M. Trevisan (P) b. S. Chieppa (T) 0-6 7-5 6-2, M. Zmau (T) b. C. Dentoni (P) 6-3 6-7(4) 6-3, M.E. Camerin (P) b. G. Casoni (T) 6-2 6-1, L. Stefanini/M.E. Camerin (P) b. M. Zmau/G. Casoni (T) 6-3 6-2.Tutte le gare di ritorno sono in programma domenica 4 dicembre tranne Tc Prato - Circolo Stampa Sporting Torino, anticipato a sabato 3 dicembre.

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giovani

Play-out: derby vicentino a schiodonne: Beinasco va veloce a ceriano

MascHIleTennis Club Sinalunga - Associazione Sportiva AMP Pavia 4-2 P. Licciardi (S) b. A.R. Collarini (P) 7-6(5) 6-4, J. Hernych (P) b. G. Galuppo (S) n.d., D. Bracciali (S) b. G. De Rossi (P) 7-6(4) 6-2, N. Fracassi (S) b. A. Comasco (P) 6-1 6-0, J. Hernych/ A.R. Collarini (P) b. N. Fracassi/G. Galuppo (S) 4-0 rit., D. Bracciali/P. Licciardi (S) b. G. De Rossi/F. Chiesa (P) 6-0 6-2.

Circolo Tennis Palermo - Sporting Club Selva Alta Vigevano 3-3M. Berrer (V) b. S. Caruso (P) 6-4 1-6 7-5, F. Baldi (V) b. O. Giacalone (P) 6-4 2-6 6-3, C. For-tuna (P) b. S. Camposeo (V) 6-1 6-1, A. Trapani (P) b. A. Bordone (V) 6-2 6-4, M. Berrer/F. Baldi (V) b. C. Fortuna/A. Trapani (P) 6-2 6-3, O. Giacalone/S. Caruso (P) b. S. Camposeo/A. Bordone (V) 6-3 6-1.

Tennis Club Triestino - Due Ponti Roma 0-6 P. Starace (R) b. L. Giacomini (T) 6-3 6-3, G. Di Meo (R) b. A. Zorzin (T) 6-2 6-3, L. Abbruciati (R) b. F. Piscopello (T) 6-4 6-1, F. Teodori (R) b. A. Pampanin (T) n.d., F. Teodori/C. Compagnone (R) b. L. Giacomini/F. Piscopello (T) 6-2 6-2, P. Starace/G. Di Meo (R) b. F. Olico/A. Pampanin (T) 6-2 6-2.

Società Tennis Bassano - Tennis Club Schio Arket 2-4L. Giustino (S) b. M. Bortolotti (B) 6-3 7-6(2), A. Basso (S) b. F. Salviato (B) 6-4 6-2, T. Gabrieli (B) b. P. Pettinà (S) 6-3 6-1, M. Jurman (S) b. M. Bedolo (B) 6-0 6-1, M. Bortolotti/T. Gabrieli (B) b. M. Medda/ M. Jurman (S) 6-4 6-4, L. Giustino/A. Basso (S) b. F. Salviato/M. Bedolo (B) 6-4 6-2.

FeMMINIleCircolo del Castellazzo Parma - Tennis Club Parioli Roma 2-2M. Di Giuseppe (P) b. I. Tcherkes Zade (C) 7-5 6-2, N. Burnett (P) b. C. Nonnis Marzano (C) 6-2 6-1, E. Lechemia (C) b. M. Caregaro (P) 6-1 6-3, E. Lechemia/ I. Tcherkes Zade (C) b. M. Di Giuseppe/B. Lombardo (P) 6-3 6-7(6) 10/5.

Club Tennis Ceriano - Usd Tennis Beinasco 1-3G. Gatto-Monticone (B) b. A. Moroni (C) 7-6(6) 6-2, F. Di Sarra (B) b. J.M. Ozga (C) 6-4 4-6 6-1,C. Melena (C) b. A. Turco (B) 6-4 6-3, F. Di Sarra/A. Turco (B) b. C. Melena/ J.M. Ozga (C) 6-7 6-3 10/6.

Tutte le gare di ritorno sono in programma domenica 4 dicembre.

serie a1

le finali in sede unica a Montecatinianche in tv in diretta su supertennisLa sede unica è quella dello scorso anno, Montecatini. Le date coincidono con quelle del ponte dell’Im-macolata. Le finali della Serie A1 2016 si giocano, per quanto riguarda il torneo femminile, il 9 e il 10 di dicembre, mentre per la competizione maschile il 10 e l’11 dicembre. Il tutto in diretta su SuperTennis.

Potito Starace, ha vinto singolo e doppioper il Due Ponti Roma al Tc Triestino

copo Stefanini, sia in singolo che in doppio. Successo suggellato poi dall’altra coppia “toscana” formata da Lorenzo Sonego e Jan Mertl. Sia Forte dei Marmi che Prato hanno così messo una seria ipoteca sulla qualificazione alla finale scudetto di Montecatini, che per quanto ri-guarda il torneo maschile si svol-gerà il 10 e l’11 dicembre prossimi.

salvezza più equilibrata,ma il due Ponti già festeggiaPer quanto riguarda i quattro spa-reggi salvezza rotondo successo in trasferta del Due Ponti Roma che si è imposto per 6-0 sui campi del Ten-nis Club Triestino. Ora il ritorno, per i capitolini, è quasi una formalità: basterà conquistare un punto per essere matematicamente certi del-la permanenza nella massima serie. Passo importante anche per i senesi del Tc Sinalunga che hanno avuto la meglio in casa per 4-2 sui lombardi dell’Associazione Sportiva AMP Pa-via. Un successo in trasferta è arri-vato anche per il Tennis Club Schio Arket, che si è imposto per 4-2 sui campi della Società Tennis Bassano in un derby-salvezza tutto vicentino. L’unico pari del week-end maschile arriva invece dal Circolo Tennis Pa-lermo, dove i padroni di casa hanno chiuso sul 3-3 la sfida con lo Sporting Club Selva Alta di Vigevano.

donne: tc Genovaa valanga su cagliariAnche nella manifestazione femmini-le, il week-end è stato contrassegna-to dalle gare d’andata delle semifina-li-scudetto e dei play-out salvezza. Per quanto riguarda i play-off per un posto nella finale tricolore (a Monte-catini il 9 e il 10 dicembre) netto suc-cesso del Tennis Club Genova 1893 di Alberta Brianti, Alice Balducci e Ludmilla Samsonova. Il team ligure ha battuto in casa per 4-0 il Tennis Club Cagliari mentre nell’altra sfida lo Stampa Sporting è stato superato a Torino per 3-1 dal Tennis Club Pra-to, campione in carica e quest’anno con un organico privo di straniere. Nonostante la sconfitta di una prota-gonista importante dell’ultimo titolo come Corinna Dentoni, Maria Elena Camerin, Martina Trevisan e Lucrezia Stefanini hanno fatto la loro parte per fissare il punteggio sul 3-1. E proprio nel caso di Tc Prato - Sporting Torino, l’incontro di ritorno in terra toscana

sarà anticipato a sabato 3 dicembre per evitare la concomitanza con l’im-pegno della formazione maschile del Tc Prato, che come abbiamo visto è impegnata anch’essa nel match di ri-torno di semifinale.Per quanto riguarda invece i play-off è finita in parità a Parma (2-2) la sfida tra il Circolo Castellazzo e il Tennis Club Parioli Roma mentre nell’altro incontro il Club Tennis Ceriano è sta-to sconfitto in casa per 3-1 dall’Usd Tennis Beinasco.

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giovani circuito fit-tpra

Il gran finale a Milano,sognando l’AustraliaNel week-end si decidono al Quanta Club i nomi di chi volerà a Melbourne ospite di Kia per gli Australian Open 2017. Ecco il programma dei tregiorni finali, con i nomi dei qualificati e gli accoppiamenti dei primi turni

dI Marcello sPortellI

Foto PaNuNzIo

È il weekend del Master finale. I 16 finalisti e le 16 finaliste del-le 8 tappe disputate da giugno a ottobre si contenderanno

da venerdì 2 a domenica 4 dicem-bre l’ambitissimo Master Kia Tennis Trophy. Un evento che porterà due “fighter” del Circuito Fit-Tpra a Mel-bourne per gli Australian Open 2017. Come abbiamo già scritto su questa rivista, nell’editoriale di due numeri fa riguardo al Master AWT di Napoli, evento clou della stagione Fit-Tpra, tutti gli amatori che animano il circu-ito sono nel loro piccolo, campioni, campioni di se stessi, ivi compresi coloro che sono riusciti a qualificarsi per il Master 2016 targato Kia.

lo spirito Fit-tpra Sempre in quell’editoriale vengono descritti i prototipi dell’amatore e di tutti i giocatori del mondo Fit-Tpra, tennisti che “sicuramente la-vorano tutto il giorno, tutti i giorni, dipendenti o liberi professionisti, artigiani o impiegati, hanno una famiglia, dei figli, sicuramente con-dividono la passione per il tennis e giocano quando possono, come possono, per divertirsi ma anche per vincere. Sicuramente hanno una cosa in comune con Andy Murray, Novak Djokovic e con l’eroe di Da-vis Juan Mario Del Potro: per loro, la cosa più divertente in assoluto che si può fare con una racchetta in mano è vincere quella benedetta (o maledetta) partita...”.

Week-end da campioniLe 16 finaliste e i 16 finalisti che si sfideranno al Quanta Club di Milano a partire da venerdì grazie al Circu-

ito Kia Tennis Trophy, vivranno - in-sieme a un accompagnatore, pure lui ospite Kia - un week-end davvero speciale, durante il quale saranno coccolati e seguiti come campioni veri. È proprio questo, l’elemento vincente e unico che la sinergia Kia/Fit-Tpra ha reso possibile: location da sogno, tv, giornalisti, hostess, transportation, raccattapalle, giudi-ci di gara, circuito a punti, ranking aggiornato in tempo reale, scheda giocatore, cena di gala e non una, ma due ciliegine sulla torta.

5 giorni da ospitiagli australian openLa prima è quella rappresentata dalla presenza di Sara Errani in qualità di madrina dell’evento milanese. E poi, dulcis in fundo, la possibilità riser-vata ai campioni di passare cinque giorni agli Australian Open, vivendo le emozioni del primo Slam stagiona-le targato 2017. Quello del rientro di Roger Federer, delle conferme di Andy Murray, del riscatto di Novak Djokovic. Con un posto in prima fila garantito per assistere alle imprese delle stelle

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circuito fit-tpra

e per tifare, perché no, anche i nostri italiani. A partire da Sara Errani, che li accompagnerà nel viaggio a Melbourne fin dalla partenza, quella milanese del Master finale Kia Tennis Trophy.

circuito kia:numeri da recordLe tappe del Kia Trophy 2016, rigoro-samente chiuse a 32 giocatori e gioca-trici per città, sono state 8 e si sono disputate, a partire da giugno (Roma, Vicenza, Torino, Bari, Faenza, Napoli, Palermo 2 e Cagliari). Le richieste di iscrizione per i tornei maschili han-no superato le 450 unità, mentre le richieste per i tornei femminili hanno sfiorato quota 200. Diversi protago-nisti inoltre, per cercare la qualifica-zione, hanno preso parte a più tappe: Francesco Urbani, per esempio, non avendo centrato l’obiettivo a Roma, ha giocato anche a Vicenza. Livia Tripodi dal canto suo è scesa in campo a Roma ma ha ottenuto la qualificazione con la finale di Faenza.

la formula? seguele regole Fit-tpraIl primo turno delle finali si giocherà al meglio dei 6 game (con vittoria con due di scarto) e tie-break ai 7 punti sul 6 pari. I quarti di finale e le semifinali invece si disputeranno al meglio dei 9 game, con tie-break ai 7 punti sull’8-8. Per le due finali invece, quella maschile e quella femminili, il regolamento pre-vede lo svolgimento di match sui due set, e al posto dell’eventuale terzo par-ziale un tie-break ai 7 punti. Come da regolamento Fit-Tpra, tutte le partite seguiranno il vantaggio AWT (sulla pri-ma parità si gioca un vantaggio, sulla seconda eventuale parità invece si di-sputa il killer point con scelta del lato da parte del ricevitore). Come detto ci dovranno sempre essere due game di scarto per aggiudicarsi il set, così co-me due punti di scarto in caso di tie-break. E in palio c’è Melbourne.

domenica mattina alle 11.00l’esibizione di sara erraniEcco il programma completa dei tre giorni di Master Kia Tennis Trophy in programma al Quanta Club di Milano, in via Assietta 19, a poche centinaia di metri dalla stazione di Affori e dalla relativa fermata della metropolitana (linea 3, gialla).

Venerdì 2 dicembre Ore 13:00: inizio partite: 8 maschili e 8 femminiliEntro le ore 19.00 termine incontriA seguire Cena di Gala, madrina Sara Erraniore 20.00 Welcome Cocktail presso Quanta Clubore 22.30-23:30 dopo cena con sottofondo musicaleSabato 3 dicembre Ore 10:00 arrivo dei giocatori e inizio delle partite(8 quarti di finale e 4 semifinali)Entro le ore 18.00 termine incontriDomenica 4 dicembreOre 8:00: arrivo dei giocatoriore 9.00: finale femminileOre 11.00: esibizione Sara ErraniOre 12.00: finale maschile Ore 14.00: premiazioniOre 14:30: buffet offerto da KiaOre 15:30 Saluti e chiusura evento.

ecco tutte le sfide:ma chi andrà in australia?Già estratti i tabelloni del Master finale del Kia Tennis Trophy al Quanta Club di Milano. Ecco gli accoppiamenti.

TABELLONE MASCHILEDavide Nervi - Fabio AmorusoCarlo Salom - Fabio ZamperettiMarco Mariani - Riccardo NastaFilippo Boncimino - Massimiliano SpadoniDavide Farina - Pablo MeloniAndrea Versari - Carlo Russo FrattasiMarco Antonio Marino - Aldo MeleMario Pavone - Francesco Urbani

TABELLONE FEMMINILEClaudia Pagani - Mara PireddaMargherita Lecora - Valeria RussoRosane Solle - Enrica TriggianiStefania Pernice - Patrizia NanìSerena Fini - Livia TripodiAlessandra Leinardi - Ilia PreiteAnnamaria De Bortoli - Francesca RizzelliSabrina Nesti - Federica Roveda

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personal coach

dI Gerardo BrescIa, I.s.F. r. loMBardI

settore tecNIco NazIoNale

Foto Getty IMaGes

Abbiamo parlato negli scorsi numeri di attivazione e ri-scaldamento. Ma non solo. Abbiamo parlato anche di

defaticamento. Sì, perché un buon allenamento deve necessariamente terminare con una fase di defatica-mento. L’obiettivo di tale attività fisi-ca è di ristabilire in maniera gradua-le i parametri fisiologici e psicofisici, alterati dalle sollecitazioni dell’alle-namento o della gara. Il defaticamento contribuisce a ripor-tare ai livelli iniziali battito cardiaco e temperatura corporea, a rimuovere il lattato ed altri metaboliti accumu-lati nel sangue, a rilassare i muscoli portandoli al loro stato di allunga-mento iniziale e a recuperare l’equi-librio emotivo dopo lo stress dell’e-sercizio.Ecco tre esempi pratici di defatica-mento.

1. defaticamento in campodurata: 5 minuti circaUn buon esercizio per effettuare una buona fase di defaticamento, così da raggiungere gli obiettivi elencati nel-la precedente introduzione, senza nemmeno uscire dal campo:

- Palleggio morbido da tre-quarti campo, mantenendo un ritmo mo-derato e curando in modo partico-lare respirazione e decontrazione muscolare.

2. defaticamento generaledurata: 5 minuti circaOvviamente il defaticamente si può effettuare anche senza la racchetta in mano. Torna utile, in questo senso,

Far fatica non basta:3 esercizi per... il dopoIl defaticamento è fondamentale per ristabilire i parametri fisiologici (e non solo) alterati dallo sforzo. Regolarizza battito cardiaco e temperatura corporeaoltre a rilassare i muscoli. Ecco tre cose da fare quando si finisce di giocare...

questo secondo esercizio proposto.- alternate la corsetta a ritmo mode-rato alle diverse tipologie di sposta-mento: corsa avanti, indietro, latera-le, passo incrociato avanti e indietro, il passo “in rullata”, lo skip basso, la corsa calciata dietro, lo spostamen-to laterale bidirezionale, lo skip in avanzamento laterale. In questo caso bisogna effetturare 5 ripetizioni per ogni esercizio elencato.

3. stretching staticoe decompressione della colonnadurata: 10 minuti circaUn altro esercizio fondamentale per la fase di defaticamento riguarda stretching (allungamento) e decom-pressione della colonna. Ecco due esercizi:

- Mantenimento di posizioni di al-lungamento dei muscoli (gambe, braccia, etc) per 30 secondi;- Postura di decompressione disca-le: per ottenerla bisogna sdraiarsi per terra - o su un tappetino - posi-zionando le gambe a squadra su una sedia. Mantenere la posizione per 10 minuti circa (qualora non fosse possibile effettuare questo esercizio al termine dell’allenamento, sarà co-munque utile e opportuno farlo suc-cessivamente, anche a casa.

siete pronti, ora... accettate la sfida?Dopo questa serie di tre articoli consecutivi pubblicati ci auguriamo che questi consigli vi abbiano sensibilizzato sul ruolo decisivo che svolgono attivazione e defaticamento nella pratica sportiva. E adesso vi sfidia-mo: provate ad applicarli nella vostra routi-ne di allenamento e non potrete più farne a meno, perché la vostra prestazione ne trarrà giovamento ed eviterete di incorrere in spia-cevoli infortuni. (g.b.)

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racchette

YONEX VCORE SV 100SIL PAGELLONE

Potenza: 8Controllo: 8Maneggevolezza: 9Fondo: 8Rete: 9Servizio: 8Top: 8Back: 9Estetica: 8Comfort: 8

Più corta o più leggeraper giocare alla... grandeFinalmente tutte le grandi aziende studiano il passaggio tra attrezzi per agonisti junior e telai da adulto. Yonex lancia una racchetta di lunghezza intermedia. Un’agonistica più leggera, come quelle di Babolat e Wilson...

dI Mauro sIMoNcINI

L’età media della maturità di un tennista professionista si è spostata decisamente in avanti. Basta guardare i ver-

tici delle classifiche Atp per render-sene conto: Murray e Djokovic van-no per i 30,  Nadal  li ha compiuti a giugno, ancora si spera in un recupe-ro di Federer che ha spento ad ago-sto 35 candeline…  Come dire: non c’è fretta, per nessuno. Meglio porsi obiettivi a lungo termine, in termini di miglioramenti prima tecnici e fisi-ci poi agonistici, di risultati. E in questo senso - come raccoman-dano  Itf  e la Federazione Italiana con l’Istituto di Formazione Roberto Lombardi  -  occorre prestare molta attenzione  alla scelta dei materia-li adeguati nel tennis giovanile: di-mensioni dei campi, palline depres-surizzate (red e poi green) e soprat-tutto...  la racchetta. Non bisogna correre e affrettare i passaggi da una lunghezza a quella successiva, sino al passaggio dalla Junior (il telaio 26, inteso come numero di pollici di lun-ghezza) a quella diciamo “da adul-to”, 27 pollici di lunghezza (eccetto le longbody, ancora più lunghe). Non esiste un momento preciso per cambiare, dipende ovviamente dal-le capacità tecniche del ragazzo/a e dalla sua struttura fisica. E sono ovviamente i maestri che devono consigliare al meglio  i loro allievi. Ma negli ultimi anni anche le azien-de hanno aiutato parecchio nella scelta, producendo sempre più mo-delli agonistici concepiti proprio per il pubblico  (più o meno agoni-stico) giovanile,  insomma per uten-ti con meno “disponibilità” di ampie masse muscolari.

Yonex Vcore sV 100s:mezzo pollice in menoUna novità particolare è arrivata  dai giapponesi di Yonex che si sono pra-ticamente inventati un attrezzo in-termedio, non solo in termini di peso (270 grammi senza incordatura) ma soprattutto in lunghezza. Infatti il nuovo modello Vcore sV 100s misu-ra 26,5 pollici, proprio per favorire un passaggio graduale del ragazzino di

YoNeX Vcore sV 100s

IL LABLunghezza: 67,3 cm

Peso: 288 g; Ovale: 100 Profilo: mm 25-25-22

Bilanciamento: 34,2 cm Rigidità: 67; Inerzia: 301

Potenza: 52/100Controllo: 47/100

Maneggevolezza: 86/100(corde Yonex Atg 850,

calibro 1,30 mm,tensione kg 20/18)

11, 12 o 13 anni all’attrezzo definitivo. Non bisogna neanche dimenticarsi che proprio solo dopo i 10 anni i bambini cominciano a utilizzare le palle “dure”, definitive e si devono quindi già adat-tare a rimbalzi proporzionalmente più alti, a velocità più elevate etc.etc. A quel punto è meglio sfruttare una racchetta più comoda, maneggevole, equilibrata nel bilanciamento. Un at-trezzo con il quale anche una struttu-

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racchette

BaBolatPure drIVe

s-lIte

IL LABLunghezza: 68,5 cm

Peso: 274 g; Ovale: 100 Profilo: mm 23-26-23

Bilanciamento: 34,1 cm ; Rigidità: 68;Inerzia: 290 Potenza: 51/100;

Controllo: 49/100; Maneggevolezza: 93/100(corde Babolat Excel, calibro 1,30 mm, tensione kg 22/21)

BABOLAT PURE DRIVE S-LITEIL PAGELLONE

Potenza: 8Controllo: 8Maneggevolezza: 9Fondo: 9Rete: 7Servizio: 8Top: 8Back: 8Estetica: 8Comfort: 8

WILSON PRO STAFF 97 ULS

IL LABLunghezza: 68,5 cm

Peso: 286 g; Ovale: 98 Profilo: 23mm

Bilanciamento: 33,8 cm Rigidità: 63; Inerzia: 299

Potenza: 47/100Controllo: 54/100

Maneggevolezza: 87/100(corde Luxilon

Element, kg 22)

WILSON PRO STAFF 97 ULSIL PAGELLONE

Potenza: 9Controllo: 7Maneggevolezza: 9Fondo: 8Rete: 8Servizio: 8Top: 9Back: 8Estetica: 9Comfort: 8

ra fisica più esile, in crescita, può pro-vare a difendersi, ma anche a spinge-re e manovrare il gioco. VCore SV 100S è un attrezzo potente e maneggevole, eccellente nei colpi piatti ma che ren-de bene anche col top (schema 16x18) e addirittura eccellente nel backspin e nel gioco di volo.

Babolat Pure drive s-lite:maneggevolezza recordAnche i francesi di  Babolat  (azienda particolarmente attenta al mondo gio-vanile e a tutta l’attrezzattura Junior) quest’anno hanno introdotto un mo-dello nuovo nella gamma storica delle Pure Drive. Oltre alla Pure Drive Lite

di  Agnieska  Radwanska  (270 grammi e 100 pollici quadrati di ovale, lun-ghezza standard 27), quest’anno c’è anche Babolat Super Lite: 260 grammi di peso e una maneggevolezza che su-pera addirittura i 90 punti in laborato-rio. Una racchetta facile in tutte le zone del campo, con il suo peso ultraleggero e il bilanciamento non così spostato in avanti come ci si potrebbe aspettare.

Wilson Pro staff 97 uls:roger ci mette la… faccinaStesse intenzioni comuni anche a Wil-son, che ha utilizzato nientepopodi-meno che Roger Federer per spiegare il progetto delle nuove Pro Staff 97:

non solo il suo telaio (340 grammi di peso) ma anche tutta la famiglia di rac-chette, simili se non identiche nell’e-stetica, ma più accessibili per peso, bilanciamento e profilo.Pro Staff 97 ULS (che sta per Ultra Light Spin), pensata come primo telaio da adulto, pesa 270 gr senza contare l’in-cordatura, ha bilanciamento contenuto (32,5 cm) e profilo da 23 mm. In più il sistema Spin ovvero il pattern con più corde verticali (18) che orizzontali (16) regala spinta e resa delle rotazio-ni, un’uscita di palla immediata. Della famiglia delle Pro Staff la più leggera e sicuramente la più maneggevole (addi-rittura 87 punti, come fa notare il lab).

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la regola del gioco

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Attenti al paletto,se cade che si fa?Se durante uno scambio la pallina colpisce il palo utile per adattare l’altezza della rete alle partite di singolare, bisogna chiamare il “let” e far rigiocareil punto. Se invece il punto è acquisito non andrà ripetuto. Vediamo i vari casi

la situazioneGianmarco sta giocando una partita di singolare su un campo in erba con-tro Alessandro.

che cosa succede?Durante uno scambio, una pallina col-pisce la rete molto vicino al paletto che delimita la porzione di rete pro-prio per lo svolgimento di una partita di singolare e ricade nel giusto cam-po. Il gioco continua. Il paletto, però, per via dell’impatto della pallina con la rete ed essendo posizionato in pre-cario equilibrio, cade.

come si procede?Come abbiamo visto qualche settima-na fa per un caso simile inerente la rete, non appena ci si accorga della situazione, se la palla è ancora in gio-co, il punto dovrà necessariamente essere interrotto e andrà chiamato un “let” dovendo ovviamente rigioca-re quel punto.Nel caso in cui infatti ciò dovesse succedere quando la palla non possa essere considerata in gioco, allora il punto resterà acquisito.

riposizionare il palettoAnche in questa occasione, appare superfluo dire che non appena sco-perto, il paletto dovrà necessaria-mente essere riposizionato corretta-mente prima di poter ricominciare a giocare, impiegando tutto il tempo necessario per farlo. Un caso curioso, però, si verifica quando ciò accade tra la prima e la seconda palla di servi-zio. A volte riposizionare un paletto alla giusta distanza dalla linea late-rale potrebbe essere una azione mol-to più rapida di ciò che si pensi: se per esempio sulla terra a inizio della partita si marcasse con un segno il

posizionamento corretto del paletto, basterebbe scendere e riposizionarlo alla giusta distanza. Questa azione repentina potrebbe anche non implicare la ripetizione del primo servizio. Ovviamente ciò non può valere sui campi di superfi-cie diversa.

Niente frettaDi conseguenza il consiglio è sempre quello di prendere tutto il tempo ne-cessario per recuperare il metro, mi-surare la corretta distanza e, a quel punto, anche verificare la giustezza dell’altezza della rete al centro, la quale a causa di un non corretto po-sizionamento del paletto, potrebbe evidenziare una altezza sbagliata.

segni, chiamate e “il colpo di riflesso”Questa settimana rispondiamo al quesito del signor Marco Aime, arrivato via mail.“Durante uno scambio un giocatore colpisce una palla e subito dopo chiama fuori. La palla colpita termina in campo. L’avversario si ferma, contesta la chiamata facendo vedere un segno sulla riga laterale. L’avversario sostiene che era fuori, indicando un altro segno, e che comunque lui aveva risposto. Per me avendo risposto non poteva chiamare l’out, e avendo disturbato il gioco il punto va assegnato all’avversario. Spero che il quesito sia espresso chiaramente. Grazie per l’attenzione”.

Gentile Signor Aime, senza arbitro in caso di discordanza fa fede il segno indicato dal gio-catore del lato di campo in cui la palla è rimbalzata, secondo il principio per il quale ognuno è responsabile della propria metà campo. Si ricorda inoltre che normalmente subito dopo il rimbalzo della palla viene concesso quello che viene definito “colpo di riflesso”, che consente di giocare comunque la palla avendo il tempo di focalizzare bene, subito dopo il colpo, il segno lasciato dalla palla per eventualmente effettuare la chiamata.Non in tutti i casi però si ha diritto al colpo di riflesso: nel caso si avesse tutto il tempo di guardare bene il segno (esempio: un lob molto alto), il “colpo di riflesso” potrebbe non essere preso in considerazione.

Inviateci via mail le vostre domandeI nostri esperti risolvono i vostri dubbi. Come? Semplicissimo: scriveteci all’indirizzo di posta elettronica [email protected] e spiegateci i vostri dubbi - o le vostre curiosità - di natura regolamentare.Sottoporremo i vostri messaggi ai nostri esperti del settore arbitrale della Fit e vi risponde-remo sulle pagine di questa rubrica numero per numero.

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SU SUPERTENNISÈ SEMPRE L’ORA DEL GRANDE TENNIS!

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